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James Gunn: il personaggio del MCU con cui trascorrerebbe la quarantena

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Durante una sessione di “AMA (Ask Me Anything)” su Twitter, il regista e sceneggiatore James Gunn ha rivelato qual è il personaggio dell’Universo Cinematografico Marvel con il quale amerebbe trascorrere la quarantena.

James Gunn, meglio conosciuto per la saga di Guardiani della Galassia, ha tenuto su Twitter una sessione di “Ask Me Anything” in cui si è reso disponibile per rispondere alle domande dei fan. Tra le tante domande che gli sono state poste, un fan gli ha chiesto con quale personaggio del MCU amerebbe di più trascorrere questo periodo di quarantena a causa del Covid-19.

In molti probabilmente si sarebbero aspettati che Gunn rispondesse menzionando uno dei Guardiani, e invece no: il regista ha stupito tutti, dichiarando senza scendere in alcun dettaglio che amerebbe trascorrere questa reclusione con Jarvis, l’intelligenza artificiale al servizio di Iron Man.

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Nel MCU Paul Bettany interpreta l’intelligenza artificiale Jarvis, costruita da Tony Stark (Robert Downey Jr.) per fargli da assistente e per aiutarlo a gestire il laboratorio. Data la sua natura di macchina, ironicamente si rivela il solo personaggio che Stark non infastidisce col suo modo di fare. Appare nei tre capitoli della saga di Iron Man e in The Avengers.

In Avengers: Age of Ultron, unendo i tracciati di Jarvis con un corpo androide creato da Ultron e infuso del potere della Gemma della Mente, i Vendicatori danno origine a Visione. In Avengers: Endgame Jarvis, interpretato da James D’Arcy, appare nella scena ambientata nel 1970 mentre parla con Howard Stark sul tizio che li ha appena incontrati (non sapendo però che il tizio in questione è il figlio di Howard, Tony).

Fonte: ScreenRant

J.K. Rowling lancia gratis “Harry Potter at Home”

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J.K. Rowling lancia gratis “Harry Potter at Home”

J.K. Rowling, creatrice del Mondo Magico e della saga letteraria di Harry Potter, è intervenuta in prima persona a sostegno dell’emergenza Coronavirus. La scrittrice britannica, infatti, ha lanciato in collaborazione con i suoi partner creativi una nuova speciale sezione del celebre sito WizardingWorld.com, chiamata “Harry Potter at Home“.

La sezione, nata per supportare bambini, genitori e insegnati costretti alla reclusione forzata proprio a causa della pandemia di Covid-19, è corredata da tutta una serie di informazioni ed attività supplementari destinate alla scoperta dei libri della scrittrice, tra quiz, cruciverba e attività artistiche.

A supporto di “Harry Potter at Home” hanno partecipato anche le case editrici Bloombsbury e Scholastic, ma anche l’azienda multinazionale Audible: tutte e tre le realtà hanno accettato di rendere disponibile, in maniera gratuita e per tutto il mese di aprile, il primo iconico romanzo della saga letteraria, “Harry Pottere e la Pietra Filosofale“.

Su Twitter, J.K. Rowling ha scritto: “Genitori, insegnanti e babysitter impegnati a far divertire i bambini e a coinvolgerli durante la quarantena, potrebbero aver bisogno di un po’ di magia. Sono quindi felicissima di lanciare Harrypotterathome.com

Ricordiamo che tutta la saga di Harry Potter è attualmente visibile in chiaro su Italia 1, ogni lunedì e martedì in prima serata. I prossimi 6 e 7 aprile ci sarà la messa in onda del capitolo finale del franchise cinematografico, le due parti di Harry Potter e i Doni della Morte.

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Fonte: ScreenRant

Tenet: neanche Michael Caine sa di cosa parla il film di Nolan

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Tenet: neanche Michael Caine sa di cosa parla il film di Nolan

Tenet, l’attesissimo nuovo film di Christopher Nolan, è ancora atteso nelle sale americane per il prossimo luglio. Al momento è impossibile prevedere se la Warner Bros. deciderà o meno di posticiparne l’uscita: tutto dipenderà dal tipo di quadro che si prospetterà a livello mondiale tra i mesi di maggio e giugno (come vi avevamo già spiegato in quest’articolo).

In attesa di scoprire quale sarà il futuro di Tenet al cinema, parliamo di uno dei più grandi misteri che da sempre aleggia attorno all’uscita di una nuova opera di Nolan, ossia la trama del film. In effetti, sono ancora pochissime le informazioni a proposito della storia che verrà raccontata in Tenet: secondo alcuni potrebbe essere collegato ad Inception, andando così ad espandere l’universo raccontato nel film con Leonardo DiCaprio del 2010.

Sembra, però, che neanche i membri del cast siano a conoscenza dell’effettiva trama del film, come dichiarato in una recente intervista da Michael Caine, attore feticcio di Nolan che sarà presente anche in Tenet (dopo aver lavorato con il regista britannico in Interstellar, The Prestige, la trilogia de Il cavaliere oscuro e il già citato Inception). 

Intervistato da The Hindu, Caine ha parlato del suo sodalizio artistico con Nolan, confessando che neanche lui sa effettivamente di cosa parla il nuovo film, e di non sapere neanche cosa voglia dire il titolo. Queste le sue dichiarazioni:

“Nolan è così riservato che non mi ha fatto leggere la sceneggiatura. Ho lavorato sul set per un giorno intero e mi ha dato soltanto le pagine con le mie scene. Ho fatto la mia parte e girato soltanto con John David Washington. Non ho più saputo nulla del film da allora.”

LEGGI ANCHE – Tenet: il primo trailer ufficiale del nuovo film di Christopher Nolan

Tenet, il nuovo film di Christopher Nolan, vede protagonista John David Washington insieme a Robert Pattinson Elizabeth Debicki.

Con Tenet, i fan stanno pensando che la fine di Inception è stata reale, non si sia trattato di un sogno, e che ora vedremo la storia di quei bambini, espandendo così l’universo di Inception, consentendo anche l’esplorazione di nuovi temi e nuove storie. Come ipotizzato da The Hollywood Reporter, Tenet potrebbe rivelare che la tecnologia dei sogni sviluppata per i militari in Inception è andata ancora oltre, o è stata sviluppata in qualcosa di ancora più pericoloso, questa volta permettendo alle missioni di spionaggio di non funzionare nel regno dei sogni ma di attraversare tempo.

Forse gli eventi di Inception hanno avuto conseguenze terribili e impreviste, portando la prossima generazione a dover affrontare proprio quei cambiamenti.

È possibile, anzi probabile, che Tenet sia completamente scollegato da Inception. Una delle cose che rende così affascinante il film del 2012 è il finale ambiguo, dato che i fan possono decidere da soli se il ritorno a casa di Dom nella sua famiglia è reale o è un sogno. Se Tenet fosse davvero un sequel di Inception, potrebbe risolvere questa ambiguità. Ma per ora si tratta solo di congetture.

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Protagonisti di Tenet oltre ai già citati Robert Pattinson e John David Washington ci sono anche Elizabeth Debicki, Michael Caine, Kenneth Branagh, Dimple Kapadia, Aaron Taylor-Johnson e Clémence Poésy. Il film, il primo lungometraggio di Nolan dal 2017, anno di Dunkirk, viene descritto come un’epica storia action che si svolge nel mondo dello spionaggio internazionale. Il regista ha scritto la sceneggiatura da un’idea originale e le riprese in sette paesi sono ora in corso.

Il film, il primo lungometraggio di Nolan dal 2017, anno di Dunkirk, viene descritto come un’epica storia action che si svolge nel mondo dello spionaggio internazionale. Il regista ha scritto la sceneggiatura da un’idea originale e le riprese in sette paesi sono ora in corso.

Lo studio ha già fissato la data di uscita per il 17 luglio 2020. Nolan ed Emma Thomas producono, con Thomas Hayslip produttore esecutivo. Il team di Tenet include il direttore della fotografia di Dunkirk Hoyte van Hoytema (girato in un mix di Imax e 70mm) e la montatrice Jennifer Lame, lo scenografo Nathan Crowley, il costumista Jeffrey Kurland e il supervisore del VFX Andrew Jackson.

Il castello errante di Howl: 10 cose che non sai sul film dello Studio Ghibli

Lo Studio Ghibli è ormai noto nel mondo per i propri film d’animazione, opere di qualità realizzate con una cura oggi difficilmente riscontrabile altrove. Veri e propri dipinti in movimenti, i lungometraggi dello studio giapponese sono oggi celebrati in ogni dove, e tra i più apprezzati vi è Il castello errante di Howl, diretto da Hayao Miyazaki. Distribuito al cinema nel 2004, questo si è da subito imposto come uno dei migliori titoli d’animazione degli ultimi decenni, ottenendo importanti riconoscimenti e apprezzamenti. Ecco 10 cose che non sai su Il castello errante di Howl.

Parte delle cose che non sai sul film

Il castello errante di Howl Netflix

Il castello errante di Howl: la trama del film

10. È ambientato in un mondo magico. Protagonista del film è la giovane Sophie, la quale si trova ad essere salvata dal misterioso mago Howl nel momento in cui subisce un’aggressione. Questi la introduce involontariamente in un mondo ricco di magia, dove la strega delle Lande Desolate la trasformerà in un’anziana signora poiché gelosa del rapporto della ragazza con Howl. Incomincerà così un lungo viaggio per cercare di spezzare l’incantesimo, e tornare alla normalità.

Il castello errante di Howl è su Netflix

9. È disponibile sulla celebre piattaforma. Lo Studio Ghibli ha ad inizio 2020 annunciato una partnership con il colosso dello streaming Netflix. Tutti i film dello studio sarebbero infatti stati distribuiti sulla piattaforma digitale nell’arco di due mesi, permettendo così al pubblico di tutto il mondo di poterne fruire. Il castello errante di Howl è stato uno degli ultimi arrivati, divenuto disponibile il 1 aprile.

Il castello errante di Howl è tratto da un romanzo

8. Il film è un adattamento cinematografico. In pochi sanno che il film non nasce da un’idea originale, bensì dall’omonimo romanzo di Diana Wynne Jones. Pubblicato nel 1986 in Inghilterra, il libro è il primo di una trilogia fantasy. Divenuto particolarmente celebre e amato in diversi paesi del mondo, questo ha raggiunto l’attenzione di Miyazaki, il quale ne comprò i diritti per trarne un film d’animazione.

7. Nel romanzo non c’è nessuna guerra incombente. Una delle maggiori differenze operate in fase di trasposizione è quella inerente al tema bellico. Nel film infatti il regista inserisce tale elemento poiché all’epoca particolarmente scosso dalla guerra in Iraq. All’interno del romanzo, invece, non si accenna ad alcun conflitto incombente.

6. Alcuni personaggi hanno subito delle trasformazioni. Per poter inserire nel film il maggior numero di elementi presenti nel romanzo, alcuni personaggi sono stati uniti in un’unica figura. Ad esempio, la celebre maga Suliman, negromante di corte e antica maestra di Howl, è l’unione di due personaggi del libro: il mago di corte Suliman e la signora Pentstemmon, maestra di Howl.

Parte delle cose che non sai sul film

Il castello errante di Howl personaggi

Il castello errante di Howl: i personaggi del film

5. Il protagonista maschile ha avuto un celebre doppiatore. Nel corso del film Howl si rivela essere un potente mago, residente nel celebre castello che si sposta senza meta per le lande desolate. Nella versione inglese del film, il personaggio è stato doppiato dall’attore Christian Bale. Dopo aver visto e amato La città incantata, questi fece di tutto pur di poter partecipare ad uno dei film del noto studio giapponese.

4. Sophie è stata doppiata in modo differente a seconda del paese. All’interno del film il personaggio della protagonista Sophie passa da una giovane età all’essere anziana, il tutto per via di un incantesimo. Per via di questa trasformazione, il suo doppiaggio è stato adattato in modi differenti. In Giappone e in Italia ha infatti la voce di un’unica attrice per entrambe le età, per la versione inglese invece si è scelto di assegnare la parte ad un’attrice giovane e una anziana.

3. Uno dei personaggi è ispirato ad un simbolo della Seconda Guerra Mondiale. Tra i personaggi più curiosi e iconici del film vi è quello di Testa di Rapa. Egli, il cui vero nome è Justin, è in realtà un principe trasformato in spaventapasseri da un maleficio. Per la sua realizzazione Miyazaki, grande appassionato di conflitti bellici, si ispirò al personaggio di Spauracchio, simbolo del 22° Gruppo autonomo caccia terreste.

Il castello errante di Howl a Venezia

2. Fu presentato alla Mostra del Cinema. Nel 2004 il film viene portato nel concorso ufficiale della Mostra del Cinema di Venezia, entrando così in competizione per il Leone d’Oro. Il film non vinse il premio, ma venne accolto in maniera estremamente positiva da parte della critica e pubblico, permettendo così all’opera di intraprendere un ricco percorso all’interno della stagione dei premi.

Il castello errante di Howl: le frasi più belle del film

1. È ricco di frasi divenute celebri. I film di Miyazaki sono noti non solo per la bellezza delle loro inquadrature, ma anche per le frasi ricche di poesia e umanità che arricchiscono i personaggi. Ecco dunque alcune tra le frasi più belle del film:

Ma quanti sono i nomi che usi, eh Howl? – Solo quelli che mi servono per vivere libero. (Sophie e Howl)

Quando sei anziano, tutto quello che ti va di fare è guardare il paesaggio. È così strano. Non mi ero mai sentita così in pace prima d’ora. (Sophie)

Vedi quel nuovo colore sul quadrante? È un nuovo portale. Un regalo per te. Vieni a vedere. (Howl)

A quanto pare il tuo vero amore è innamorato di qualcun altro! (Strega delle Lande)

Fonte: IMDb

Dominic Cooper: 10 cose che non sai sull’attore

Dominic Cooper: 10 cose che non sai sull’attore

Quello di Dominic Cooper è un volto in cui è facile essersi imbattuti almeno una volta. Negli anni l’attore ha infatti partecipato a celebri film, dove ha avuto modo di recita al fianco di noti divi hollywoodiani. Di recente si è inoltre affermato anche sul piccolo schermo, dove ha consolidato la propria notorietà partecipando a popolari serie TV. Ecco 10 cose che non sai di Dominic Cooper.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Dominic Cooper Preacher

Dominic Cooper: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore esordisce al cinema con un piccolo ruolo nel film La vera storia di Jack lo squartatore (2001), con Johnny Depp. Ottiene grande popolarità grazie al ruolo di Sky nel musical Mamma mia! (2008), dove recita accanto a Meryl Streep e Amanda Seyfried. Successivamente recita nei film La duchessa (2008), con Keira Knightley,e in An Education (2009), con Carey Mulligan. Negli anni successivi si fa notare per il ruolo di Howard Stark in Captain America – Il primo vendicatore (2011) e per la sua partecipazione ai film Marilyn (2011), La leggenda del cacciatore di vampiri (2012), Need for Speed (2014), Warcraft – L’inizio (2016) e Mamma mia! Ci risiamo (2018).

9. Ha preso parte a produzioni televisive. Dopo essere comparso sul piccolo schermo nella serie I mondi infiniti di H. H. Wells (2001), l’attore torna sporadicamente in televisione per recitare in serie come Down to Earth (2004) e Ragione e sentimento (2008). Nel 2014 è Ian Fleming in Fleming: Essere James Bond (2014), e nuovamente Howard Stark in Agent Carter (2015-2016). A partire dal 2016 è il protagonista della serie Preacher, conclusasi nel 2019.

8. Ha partecipato al doppiaggio di un film. Nel 2010 l’attore esordisce nel mondo del doppiaggio prestando la propria voce alla tartaruga Sammy nel film d’animazione belga Le avventure di Sammy. Ad oggi Cooper non ha più ricoperto il ruolo di doppiatore, ma tornerà a farlo in occasione dell’attesa serie animata Marvel What If… ?, prevista per il 2021, dove tornerà a ricoprire il ruolo di Howard Stark.

Dominic Cooper e Ruth Negga

7. Ha recitato con una sua fidanzata. Dal 2010 l’attore rivela pubblicamente la propria relazione con l’attrice Ruth Negga, conosciuta durante le prove dello spettacolo teatrale Phèdre. I due sono poi andati a vivere insieme a Londra, loro città natale. Hanno poi recitato più volte insieme, come nel film Warcraft e la serie Preacher. Nel 2018 i due annunciano di essersi separati, ma il fatto era in realtà avvenuto due anni prima.

6. Hanno recitato nel ruolo di due fidanzati. Nella serie Preacher i due attori hanno ricoperto il ruolo di Jesse Custer e Tulip, fidanzati all’interno della serie. Nel prepararsi per l’audizione, la Negga aveva chiesto all’attore di darle una mano nella preparazione. Leggendo la sceneggiatura, Cooper, si interessò così tanto al ruolo da richiedere un’audizione per la parte, riuscendo infine ad ottenere il ruolo.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Dominic Cooper Amanda Seyfried

Dominic Cooper e Amanda Seyfried

5. Ha avuto una relazione con la nota attrice. A partire dal 2008, l’attore intraprende una relazione con la collega Amanda Seyfried, conosciuta sul set del film Mamma mia, dove interpretavano una coppia di fidanzati prossimi alle nozze. Nella realtà, tuttavia, i due si sono separati nel 2010.

4. Non hanno avuto problemi a recitare di nuovo insieme. A ben dieci anni di distanza, i due attori sono stati richiamati sul set per il sequel Mamma mia! Ci risiamo, dove hanno ripreso i rispettivi ruoli. I due hanno tuttavia affermato di non aver avuto problemi nel recitare di nuovo insieme, essendo rimasti comunque in buoni rapporti.

Dominic Cooper in Preacher

3. Interpretare il personaggio è stata una sfida. L’attore ha affermato che dare vita a Jesse nel corso della prima stagione di Preacher è stato particolarmente impegnativo. Per via della personalità e dello stato d’animo del personaggio, particolarmente mutevoli, Cooper aveva infatti la sensazione di star interpretando ogni settimana un personaggio diverso.

2. Conosceva l’arco narrativo del personaggio. Spesso gli attori delle serie non sanno cosa accadrà al proprio personaggio. Non è questo il caso di Cooper, che invece ha partecipato alle sessioni di scrittura della serie, sapendo per tanto cosa sarebbe accaduto al personaggio nel corso delle varie stagioni.

Dominic Cooper: età e altezza

1. Dominic Cooper è nato a Londra, Inghilterra, il 2 giugno 1978. L’attore è alto complessivamente 177 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Shazam 2: il regista parla dell’impatto di Black Adam

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Shazam 2: il regista parla dell’impatto di Black Adam

Le riprese di Shazam 2, l’annunciato sequel sarebbero dovuto partire quest’estate: a causa della pandemia di Covid-19, però, la Warner Bros. potrebbe decidere di posticipare l’inizio della produzione del film, atteso nelle sale – salvo cambiamenti in corsa – per aprile 2022.

In una recente intervista con ComicBook, il regista David F. Sanberg ha aggiornato proprio sui lavori attorno al sequel e parlato di un ipotetico slittamento dell’inizio della produzione. Sandberg ha rivelato che lui e il suo team creativo sono ancora alle prese con la pre-produzione, impegnati a terminare la sceneggiatura: “Vedremo come si metteranno le cose… dovremmo iniziare a girare quest’anno”, ha dichiarato il regista.

“Chi può saperlo per quanto andrà avanti questa situazione? Tante produzioni e tanti film sono stati rimandati, quindi vedremo quale sorte toccherà a Shazam”, ha aggiunto Sandberg. “Per ora, continuo a lavorare alla sceneggiatura. Ci stiamo ancora lavorando… una volta che sarà terminata, vedremo tra un paio di mesi come sarà la situazione.”

Sempre parlando con ComicBook a proposito della sceneggiatura del sequel, il regista ha fatto riferimento a Black Adam, rivelando che il cinecomic con Dwayne Johnson non sta influenzando la stesura dello script del suo film:

“Non ho parlato con il team dietro Black Adam. Immagino che la Warner e la DC siano perfettamente al corrente di tutto quello che accade all’interno dei film. Magari hanno un piano più grande… ad oggi, non so cosa abbiano in mente. Però, sono molto curioso di vedere quel film…”

LEGGI ANCHE – Shazam 2: le riprese in contemporanea a quelle di Black Adam

Shazam! è uscito nelle sale ad aprile 2019. Nel cast Zachary Levi, Asher Angel, Mark Strong, Jack Dylan Grazer, Grace Fulton, Faithe Herman, Ian Chen, Jovan Armand, Cooper Andrews, Marta Milans Djimon Hounsou.

Abbiamo tutti un supereroe dentro di noi, ci vuole solo un po’ di magia per tirarlo fuori. Nel caso di Billy Batson, basterà gridare una sola parola – SHAZAM! – affinché questo ragazzo adottato di 14 anni si trasformi nel Supereroe per gentile concessione di un antico mago. Ancora bambino all’interno di un corpo divino, Shazam si diverte nella versione adulta di se stesso facendo ciò che qualsiasi adolescente farebbe con i superpoteri: divertirsi! Volare? Vedere a raggi X? Saltare i compiti a scuola? Shazam vuole testare i limiti delle sue capacità con la gioiosa imprudenza di un bambino, ma dovrà padroneggiare rapidamente questi poteri per combattere le forze mortali del male controllate dal Dr. Thaddeus Sivana.

The Suicide Squad: quale sarà il rating del film?

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The Suicide Squad: quale sarà il rating del film?

James Gunn ha avuto modo di completare le riprese di The Suicide Squad prima dello scoppio della pandemia di Covid-19 e, per ammissione dello stesso regista, adesso la post-produzione del film sta avendo luogo da remoto, nel rispetto delle norme per cercare di arginare il più possibile i contagi.

C’è una domanda che tutti i fan dei personaggi dei fumetti DC si chiedono: quale sarà il rating del film? Sarà vietato ai minori? Ricordiamo che il film di David Ayer aveva ricevuto da parte dell’MPAA un PG-13, ossia un divieto ai minori di 13 anni non accompagnati, cosa che – inutile negarlo! – ha impedito al film di essere tanto violento ed estremo quanto lo erano da sempre i suoi personaggi.

Adesso, durante un Q&A su Twitter, James Gunn ha stuzzicato la curiosità dei fan rivelando di conoscere il rating che avrà il suo film, ma di non poterlo ancora rivelare. Considerati i personaggi che compongono la Squadra Suicida, un divieto ai minori di 17 anni (il famoso “restricted” imposto anche a Joker di Todd Phillips) potrebbe far sperare in un film molto diverso rispetto a quello arrivato al cinema nel 2016, permettendo anche a Gunn di poter giocare maggiormente con i dialoghi e con le scene d’azione.

Sarà davvero così?

LEGGI ANCHE – The Suicide Squad: James Gunn sull’impiego di effetti pratici

Il cast ufficiale comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang) insieme alle new entry Idris ElbaMichael Rooker, Peter Capaldi, Nathan Fillion, Sean Gunn, David Dastmalchian, Storm Reid, Taika Waititi e John Cena. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

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Secondo le ultime indiscrezioni, Nathan Fillion dovrebbe interpretare Arm-Fall-Off-Boy, che i lettori dei fumetti ricorderanno come il criminale con la capacità di staccare i propri arti e usarli come armi, potere guadagnato grazie ad un elemento metallico antigravità. Altri nomi circolati nelle ultime settimane sono Ratcatcher e Peacemaker, ma i report segnalano che Sean Gunn potrebbe vestire i panni di Weasel e Flula Borg quelli di Javelin; Pete Davidson potrebbe interpretare Blackguard, mentre Michael Rooker Savant.

Avengers: Endgame, “Vendicatori Uniti!”, la scena con tecnologia 8D

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Mettete su i vostri auricolari ed ascoltate una delle scene più epiche di Avengers: Endgame in 8D!

La tecnologia, che dà un’esperienza tutta nuova dell’audio, è stata applicata alla scena in cui, attraverso i portali di Doctor Strange, tutti i vendicatori si schierano accanto a Steve Rogers, sul campo di battaglia, per fronteggiare l’esercito di Thanos.

https://www.youtube.com/watch?v=QH275TBOnBA&feature=youtu.be&fbclid=IwAR1mhYkSK8VoHC_N9lReZ2lWrkwIp7ubZT_zQyHZ2oFCKI7niHyF0bFlKVw

CORRELATE: 

Ricordiamo che Avengers: Endgame è il film di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo dei Marvel Studios, che con l’avventura diretta da Anthony e Joe Russo hanno chiuso un arco narrativo lungo 22 film e 11 anni, portando a termine un esperimento produttivo senza pari.

Netflix: 10 titoli claustrofobici per combattere la reclusione

Netflix: 10 titoli claustrofobici per combattere la reclusione

Forse è un genere che non metterà d’accordo tutti, ma è innegabile quanto i film horror forniscano – almeno a chi è in grado di apprezzarli – una sensazione di catarsi. Si tratta di un genere che concede allo spettatore la possibilità di esplorare e di confrontarsi con le sue paure e le sue ansie più profonde, nonostante troppo spesso goda di una “cattiva reputazione”.

Di seguito abbiamo pensato di raccogliere 10 film claustrofobici (perché magari basati sul tema dell’isolamento o perché ambientati all’interno di una singola location) che sono tranquillamente reperibili su Netflix e che, forse, potrebbero aiutarvi a trascorrere meglio queste giornate di reclusione forzata. Dopotutto, quale momento migliore per lasciarsi andare ad un buon film horror e magari riflettere con più attenzione e con i dovuti pesi e misure su quanto stiamo vivendo?

Il gioco di Gerald

Diretto da Mike Flanagan (regista del più recente Doctor Sleep), Il gioco di Gerald è forse uno dei suoi lavori più sottovalutati. Basato sull’omonimo romanzo del maestro del brivido Stephen King, il film segue la sfortunata Jessie Burlingame che, a causa di un gioco erotico finito male, si ritrova ammanettata ad un letto senza alcuna possibilità di fuga. Sorretto da momenti visivamente suggestivi e da una sceneggiatura a dir poco perfetta, Il gioco di Gerald è una delle rappresentazioni più intime dell’orrore e delle sue conseguenze, soprattutto a livello psicologico. Intrecciando momenti tensivi ad altri particolarmente inquietanti, è un film che vi resterà “addosso” anche dopo la fine della sua visione. 

Sono la bella creatura che vive in questa casa

Forse uno degli horror presenti su Netflix che ha destato maggiori discussioni tra gli utenti: al di là di ogni personalissimo (e legittimo) giudizio, Sono la bella creatura che vive in questa casa è uno dei film a tema più interessanti disponibili al momento sulla piattaforma. Scritto e diretto dal nuovo talento dell’horror Osgood Perkins (figlio del più celebre Anthony), il film sfrutta la collaudata formula della casa stregata per costruire un racconto atipico e disturbante. Prendendosi i suoi tempi, costruendo la tensione in maniera lenta e graduale, e senza mai scadere nei cliché più abusati, Sono la bella creatura che vive in questa casa è sostanzialmente un crescendo di inquietudine. Un film destinato sicuramente a dividere, ma senza alcun dubbio adatto a chi è in cerca di una grande storia di fantasmi che richiama alcuni grandi classici del passato.

Il buco

Si tratta di un’aggiunta abbastanza recente al catalogo Netflix, tanto bizzarra quanto inquietante. Il buco è un horror spagnolo ambientato in un mondo distopico in cui i cittadini – divisi per classe – sono intrappolati in un grattacielo claustrofobico: il cibo viene consegnato ai residenti da una piattaforma discendente che dai piani superiori arriva fino a quelli inferiori; naturalmente, a mano a mano che si procede dall’alto verso il basso, la piattaforma contiene soltanto avanzi. I piani vengono rimescolati in base al comportamento e alla conformità dei cittadini, facendo così de Il buco una riflessione amara e non poco contorta sulla società, sulla lotta di classe e sulla politica, con richiami all’orrore orwelliano descritto nei romanzi del celebre scrittore. 

Nell’erba alta

Quando Becky, incinta, e il suo amorevole fratello Cal compiono un viaggio in auto attraverso la campagna per raggiungere la casa della zia, vengono improvvisamente distratti dal suono di un giovane ragazzo in difficoltà nascosto tra l’erba di un campo vicino, che richiama la loro attenzione. Spinti ad indagare, i fratelli si addentrano nel campo e vengono ben presto trascinati in un inevitabile incubo tra veglia e sogno e perseguitati da una misteriosa entità soprannaturale. Nonostante sia ambientato in un grande spazio aperto, Nell’erba alta riesce comunque a restituire allo spettatore quella schiacciante sensazione di claustrofobia. Basato sull’omonimo racconto scritto da Stephen King e da suo figlio Joe Hill, si tratta di un adattamento abbastanza fedele della storia originale

Outfall

Un uomo rapisce la proprietaria di un negozio di fiori e la rinchiude in una piccola stanza insonorizzata all’interno del suo appartamento nel tentativo di estorcerle un segreto sul suo passato. Interpretato da Kelly Reilly e Luke Evans (nelle inediti vesti di un apparente psicopatico), Outfall – conosciuto anche col titolo 10×10 – è un discreto thriller claustrofobico ambientato quasi interamente all’interno di una stanza di reclusione, con soltanto due personaggi. Un gioco delle parti che sembra chiaro fin dall’inizio ma che, a mano a mano, svelerà sembra più verità e colpi di scena inaspettati.

Panic Room

Ovviamente, non potevamo fare riferimento ad almeno un grande classico del genere. Panic Room, diretto da David Fincher nel 2002, è uno dei thriller claustrofobici più riusciti della storia del cinema contemporaneo. Una donna (Jodie Foster) e sua figlia (una giovanissima Kristen Stewart) si ritrovano a giocare al gatto e al topo con tre rapinatori (uno dei quali interpretato da Jared Leto) nella loro casa di New York City, nascondendosi in una camera blindata. Cos’altro aggiungere? Un grande classico da scoprire e riscoprire ancora…

Creep

Scritto, prodotto e interpretato dal prolifico attore, sceneggiatore e regista Mark Duplass, Creep è stata una piacevole sorpresa per molti fan dell’horror quando uscì nel 2014. Grazie alla sua trama contorta e al suo umorismo cupo, il film è riuscito a respirando nuova linfa vitale al sottogenere del found-footage, senza dimenticare l’affascinante performance dello stesso Duplass che ha contribuito a rendere il film un vero e proprio cult tra la cerchi di appassionati. Il film segue le vicende di un videografo al verde che accetta un lavoro in una cittadina sperduta tra le montagne per scoprire soltanto in seguito che il suo cliente ha in mente un piano decisamente inquietante. Sempre su Netflix è presente anche il sequel, Creep 2, uscito nle 2017. Un terzo capitolo è attualmente in fase di produzione.

Il rituale

Quattro amici legati da una lunga ma difficoltosa amicizia, fanno un viaggio nella selvaggia natura svedese, dalla quale potrebbero non fare più ritorno. Al pari di Nell’erba alta, anche Il rituale, pur non svolgendosi all’interno di spazi molti ampi, è in grado di instillare nello spettatore inquietudine ed angoscia per tutta la sua durata. Il capanno abbandonato in cui si svolge la prima parte dell’azione, mescolato alle ambientazioni naturali e selvagge (piene di pericoli la cui origine è criptica e devastante) dove si sviluppa il resto della storia e all’incertezza del destino dei protagonisti, contribuiscono a genere un autentico senso di claustrofobia.

Hush – Il terrore del silenzio

Se siete alla ricerca di un home invasion davvero fatto bene, allora Hush – Il terrore del silenzio del 2016, del già citato Mike Flanagan, è il thriller che fa al caso vostro. Il film segue la storia di una scrittrice sorda che ha scelto di vivere in solitudine tra i boschi ma che una notte è costretta a lottare per sopravvivere quando un misterioso killer mascherato irrompe nella sua abitazione. Incredibilmente teso e pieno zeppo di jumpscare davvero ben congeniati, Hush – Il terrore del silenzio si distingue come thriller/horror davvero intelligente: la disabilità uditiva della protagonista Maddie, infatti, è il punto cruciale da cui derivano tutte le paure affrontate nel film. Un home invasion raccontato attraverso una nuova prospettiva, forse non originalissimo ma sicuramente degno di nota. 

Madre!

Chiudiamo con uno dei film più controversi degli ultimi anni, Madre! di Darren Aronofsky con Jennifer Lawrence. Destinato a far parlare di sé ancora negli anni a venire (come, del resto, fanno i veri grandi film!), il film racconta della vita privata di un poeta e di quella di sua moglie che va lentamente in pezzi quando una serie di ospiti sconosciuti – a turno – cominciano a fare loro visita e ad invadere la loro casa tranquilla e isolata. Un’opera controversa, disturbante e profondamente inquietante, ricca di riferimenti biblici e filosofici. Un viaggio allucinante e allucinato dal quale farsi travolgere dall’inizio alla fine.

La Spada nella Roccia, da oggi disponibile su Disney+

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La Spada nella Roccia, da oggi disponibile su Disney+

Lo scorso 24 marzo, al debutto di Disney+, moltissimi abbonati al servizio di streaming della Casa di Topolino avevano notato l’assenza di uno dei classici d’animazione più amati della produzione disneyana, La Spada nella Roccia.

Da oggi, per fortuna, quella lacuna del catalogo Disney+ è stata colmata e infatti potete godere del film in tutta la sua magica bellezza (qui).

Rispolverate la magia del classico con la bellissima introduzione del film:

La spada nella roccia: recensione

La spada nella roccia (The Sword in the Stone) è un film del 1963 diretto da Wolfgang Reitherman. È un film d’animazione prodotto dalla Walt Disney Productions e uscito negli Stati Uniti il giorno di Natale del 1963, distribuito dalla Buena Vista Distribution. 18° Classico Disney, fu l’ultimo ad uscire prima della morte di Walt Disney ed è stato anche l’ultimo ad essere prodotto tutto sotto la supervisione di quest’ultimo.

Nel 2015 arriva la prima notizia dell’entrata in produzione di un live action del film, mentre nel 2018 la Disney ha annunciato che Juan Carlos Fresnadillo avrebbe diretto il film.

Solo avrà un sequel? Lo sceneggiatore smentisce

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Solo avrà un sequel? Lo sceneggiatore smentisce

Uscito nelle sale a maggio del 2018, Solo è stato il secondo spin-off della saga di Star Wars dopo Rogue One. Nonostante la travagliatissima produzione (con Phil Lord e Chris Miller che abbandonarono il progetto durante le riprese e vennero sostituiti in corsa da Ron Howard), all’epoca del suo debutto in sala il film venne accolto abbastanza positivamente dalla critica, nonostante siano in molti a ritenerlo uno dei film minori dell’intero franchise.

Purtroppo, il flop al box office del film ha costretto la Disney e la Lucasfilm a fare un passo indietro e a bloccare la produzione di eventuali altri spin-off, mettondo così la parole fine alla saga antologica di Guerre Stellari dopo appena due episodi. Eppure, nell’ultimo periodo, in seguito al debutto di Disney+, si sono susseguiti una serie di rumor a proposito di un possibile sequel di Solo destinato proprio alla piattaforma di streaming.

Sfortunatamente, ciò non accadrà mai. A confermarlo è stato Joe Kasdan, co-sceneggiatore del film, via Twitter. Un fan ha infatti chiesto al diretto interessato aggiornamenti su un eventuale Solo 2. Questa è stata la risposta di Kasdan:

“Credo che al momento nessuno stia perseguendo un sequel di Solo. A questo punto, sarebbe un progetto davvero difficile da vendere e il catalogo Disney+ è già pieno di tantissimi titoli legati a Star Wars… il mio lavoro sul personaggio è finito da un pezzo, ma sono contento che ci siano persone che vorrebbero ancora vederne su di lui.”

LEGGI ANCHE – Solo: A Star Wars Story: recensione del film di Ron Howard

Diretto da Ron Howard, Solo è interpretato da Alden Ehrenreich, Woody Harrelson, Emilia Clarke, Donald Glover, Thandie Newton, Phoebe Waller-Bridge e Paul Bettany, insieme a Joonas Suotamo che torna a interpretare Chewbacca.

Solo porterà il pubblico a bordo del Millennium Falcon, in una nuova avventura incentrata sulla canaglia più amata della galassia lontana lontana. Attraverso una serie di audaci bravate nel profondo di un mondo criminale oscuro e pericoloso, Han Solo fa amicizia con il suo futuro possente copilota Chewbacca e incontra il famigerato giocatore d’azzardo Lando Calrissian, in un viaggio che determinerà il futuro di uno degli eroi più improbabili della saga di Star Wars.

Scritto da Lawrence Kasdan & Jonathan Kasdan, il film è prodotto da Kathleen Kennedy, Allison Shearmur e Simon Emanuel, mentre Lawrence Kasdan, Jason McGatlin, Phil Lord e Christopher Miller sono i produttori esecutivi.

Fonte: ScreenRant

Corona Movie: il trailer del primo film sul COVID-19

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Corona Movie: il trailer del primo film sul COVID-19

Promette di essere solo il primo di una lunga serie di film sul COVID-19 e sulla situaizone senza precedenti che il mondo sta vivendo nelle ultime settimane. Ecco il trailer di Corona, il primo film sul coronavirus realizzato da Mostafa Keshvari, regista iraniano al suo secondo lungometraggio.

“L’idea mi è venuta un paio di mesi fa quando stavo leggendo una notizia di una turista cinese aggredita, ero in ascensore e ho pensato di ambientare la storia in un ascensore” ha dichiarato il regista che adesso si trova ad essere il primo arrivato di quella che sicuramente, da qui a diversi mesi, sarà un tema abbondantemente sfruttato da cinema e tv.

La storia è quella di un gruppo di sei persone, condomini, che si allarmano quando, in ascensore con loro, sale una ragazza cinese, recentemente trasferitasi nell’edificio. Il film è stato girato all’inizio della diffusione del virus, per cui si basa principalmente sui pregiudizi che all’inizio circolavano intorno alla trasmissione dello stesso.

La ragazza cinese è quindi vista come una minaccia. E così, come in ogni storia che si rispetti, la vicenda raccontata diventa specchio di un malessere della società, una cartina di tornasole della situazione in cui versa la civiltà.

Il regista commenta: “Il virus non discrimina nessuno, tutti possono essere infettati, non dunque perché noi esseri umani dovremmo discriminare altri esseri umani”.

Corona è ambientato interamente all’interno dell’ascensore ed è realizzato in un unico piano sequenza, una ripresa continuata, quasi una documentazione di tutto ciò che avviene in quello spazio ristretto, con la complicità di paura e razzismo.

Prodotto in Canada, il film è stato girato a Vancouver. Ovviamente, il regista non aveva previsto il lockdown mondiale e sperava solo di far circolare il suo lavoro nel circuito dei festival.

Justice League #SnyderCut: il trailer onesto si prende gioco del fandom

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Il celebre canale YouTube Screen Junkies ha realizzato un nuovo trailer onesto che si prende gioco di uno dei film più popolari che nessuno ha ancora avuto modo di vedere: la tanto chiacchierata #SnyderCut di Justice League, il cinecomic diretto da Zack Snyder nel 2017 e di cui – come rivelato dallo stesso regista negli ultimi mesi – esisterebbe una versione che ne rispecchia la sua visione originale.

In occasione del 1° aprile (giorno in cui cade la tradizione del famoso “pesce”), Screen Junkies ha creato un trailer onesto per la #SnyderCut di Justice League che – in sostanza – si prende gioco dei fan e di quanto alte siano le loro aspettative nei confronti di questo “film fantasma” che nessuno ha mai visto. Il trailer si prende gioco della Director’s Cut, presagendo che passerà alla storia come “il più grande film mai realizzato”.

Potete vedere l’esilarante trailer onesto di seguito:

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Nelle ultime settimane sono emersi ulteriori dettagli circa la lavorazione “travagliata” di Justice League, con Zack Snyder che ha spiegato che i cambiamenti apportati in itinere sono stati causati da varie interferenze con lo studio:

“Partivamo con l’idea che una minoranza di persone non aveva amato Batman v Superman, e questo ha avuto un effetto anche sul film successivo. La mia versione originale del film, che avevo scritto insieme a Chris Terrio, non è mai stata girata. L’idea reale, difficile, e spaventosa, non è mai stata realizzata per le paure dello studio, e io e miei collaboratori eravamo insicuri proprio a causa della reazione scatenata da Batman v Superman […]

Sarebbe stata una lunga storia da raccontaresaremmo finiti in un futuro a distanza dove Darkseid conquistava la Terra e dove Superman cedeva all’equazione dell’anti vita. Alcuni membri della Justice League sopravvivevano in quel mondo combattendo, Batman rompeva il suo patto con Cyborg e Flash tornava indietro nel tempo per dire qualcosa a Bruce…

Fonte: ScreenRant

Wonder Woman: uno spin-off sulle Amazzoni? Il cast è d’accordo

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Wonder Woman: uno spin-off sulle Amazzoni? Il cast è d’accordo

L’uscita di Wonder Woman 1984 è stata di recente posticipata da giugno ad agosto 2020 a causa della pandemia di Covid-19. In attesa di poter finalmente vedere sul grande schermo il sequel diretto ancora una volta da Patty Jenkins, arrivano delle interessanti dichiarazioni su un possibile spin-off dedicato alle Amazzoni da parte dell’attrice Connie Nielsen, che nel primo Wonder Woman aveva interpretato la regina Ippolita.

Intervista da ComingSoon.net, infatti, la Nielsen ha parlato di un potenziale spin-off del franchise dedicato alle Amazzoni, rivelando che non solo lei amerebbe l’idea, ma anche il resto del cast. Alla fine del 2019, in occasione del Comic Con Experience di San Paolo, in Brasile, la regista Patty Jenkins aveva rivelato che lei e la Warner Bros. stavano già pensando ad un possibile film interamente dedicato alle guerriere e alla mitologia di Themyscira. All’epoca la Jenkins disse che il progetto era “ancora tutto da sviluppare.”

Cosa ne pensate? A voi piacerebbe uno spin-off sulle Amazzoni?

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Vi ricordiamo che Wonder Woman 1984 uscirà il 14 agosto 2020. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

“Il film racconterà un lasso di tempo completamente diverso e lo spettatore avrà solo un assaggio di ciò che che Diana ha fatto o affrontato negli anni intermedi. Abbiamo cercato di mettere insieme una storia del tutto diversa che potesse rispettare le stesse emozioni del passato, portare un sacco di umorismo e molta azione coraggiosa. E soprattutto, toccare le corde del cuore.“ 

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L’ordine cronologico del personaggio è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redidivo Steve Trevor) e Pedro Pascal.

Edgar Wright annuncia un nuovo progetto cinematografico

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Edgar Wright annuncia un nuovo progetto cinematografico

Arriva da The Hollywood Reporter la notizia che Edgar Wright dirigerà l’adattamento cinematografico del romanzo Set My Heart to Five di Simon Stephenson. Al momento, però, non è chiaro come si collocherà il progetto all’interno della schedule del regista, già piena di diversi altri titoli in cantiere.

Il romanzo di Stephenson mescola satira, fantascienza, narrativa di formazione e distopia, un mix di generi che si rivelerà sicuramente congeniale allo stile di Wright, come già dimostrato grazie alla Trilogia del Cornetto e a Baby Driver. La storia è ambientata nel 2054 e segue le vicende di un androide di nome Jared, che lavora come dentista. Un giorno Jared scopre i film degli anni ’80 e ’90 e decide di intraprendere una missione speciale: convincere gli umani che a lui e agli altri androidi dovrebbe essere concessa la possibilità di provare dei sentimenti. La missione lo condurrà attraverso un viaggio lungo la costa occidentale degli Stati Uniti con l’obiettivo di incontrare il suo programmatore e scrivere la sceneggiatura di un film che sia in grado di cambiare il mondo.

Lo stesso Simon Stephenson sarà coinvolto nell’adattamento cinematografico in qualità di sceneggiatore. La Working Title si occuperà della produzione, mentre la distribuzione è stata affidata alla Focus Features, divisione della Universal Pictures.

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Per quanto riguarda Last Night in Soho, il nuovo film di Edgar Wright al quale il regista sta attualmente lavorando, la pellicola dovrebbe arrivare nelle sale americane il prossimo 8 ottobre (ma al momento l’attuale situazione relativa alla pandemia di Covid-19 potrebbe far slittare l’uscita).

Nel cast del film figurano Anya Taylor-Joy, Terence Stamp, Diana Rigg, Matt Smith e Thomasin McKenzie. Il regista britannico ha definito il film come un thriller che si ispira alle atmosfere di A Venezia… un dicembre rosso shocking (Don’t Look Now) di Nicolas Roeg e Repulsione di Roman Polanski.

Tra i prossimi progetti di Wright figura anche un documentario sulla rock band Sparks, di cui il regista ha già raccolto del materiale e filmato il concerto al O2 Forum Kentish Town di Londra a Maggio 2018.

Scarlett Johansson e il primo costume test per Vedova Nera

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Scarlett Johansson e il primo costume test per Vedova Nera

Scarlett Johansson tornerà a vestire i panni di Natasha Romanoff nel prossimo film dei Marvel Studios, l’attesissimo Black Widow che purtroppo è stato posticipato a data da destinarsi a causa della pandemia di Covid-19 (sarebbe dovuto arrivare nelle sale americane il 1 maggio).

Come sappiamo, l’attrice candidata all’Oscar per Storia di un matrimonio e JoJo Rabbit ha fatto il suo debutto nei panni dell’eroina in Iron Man 2 del 2010. Adesso, grazie a Christopher Marc di HNE, abbiamo la possibilità di dare uno sguardo al primissimo costume test della Johansson nei panni di Vedova Nera per il film di Jon Favreau.

Nell’immagine, il costume sembra essere praticamente identico a quello che abbiamo visto nel film, anche se forse è un tantino più aderente sulle spalle. La differenza più grande è rappresentata ovviamente dai capelli di Scarlett, poiché l’attrice nel film ha sfoggiato una parrucca riccia.

Potete vedere la foto di seguito:

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La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh, e Rachel Weisz.

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Carey Mulligan: 10 cose che non sai sull’attrice

Carey Mulligan: 10 cose che non sai sull’attrice

L’attrice Carey Mulligan vanta una filmografia composta ancora da pochi titoli, ma questi sono tutti grandi successi di critica e di pubblico. Grazie alla sua collaborazione con autori e attori rinomati, la Mulligan ha così avuto modo di maturare e affermarsi, ottenendo numerosi riconoscimenti di prestigio e venendo indicata come una delle interpreti più promettenti della sua generazione. Ecco 10 cose che non sai di Carey Mulligan.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Carey Mulligan marito

Carey Mulligan: i film in cui ha recitato

10. Ha preso parte a celebri lungometraggi. L’attrice ha debuttato al cinema nel ruolo di Kitty Bennet nel film Orgoglio e pregiudizio (2005), recitando al fianco di Keira Knightley e Matthew Macfadyen. La vera consacrazione arriva per lei con il film An Education, dove è protagonista accanto all’attore Peter Sarsgaard. Negli anni successivi prende parte ai film Nemico pubblico (2009), con Johnny Depp, Brothers (2009), Non lasciarmi (2010), con Andrew Garfield, Wall Street – Il denaro non dorme mai (2010), Drive (2011), Shame (2011), con Michael Fassbender, Il grande Gatsby (2013), con Leonardo DiCaprio, A proposito di Davis (2013), Via dalla pazza folla (2015), Suffragette (2015), Mudbound (2017), Wildlife (2018), di Paul Dano, e Una donna promettente (2020).

9. Ha recitato in alcune serie TV. Nel corso della sua carriera l’attrice non ha mancato di comparire sul piccolo schermo, all’inizio della sua carriera per Bleak House (2005) e The Amazing Mrs Pritchard (2006), dove ricopre il ruolo di Emily Pritchard. Compare in seguito in alcuni episodi delle serie Waking the Dead (2007), Trial & Retribution (2006-2007) e Doctor Who (2007). Dopo un periodo in cui si è concentrata prevalentemente sul cinema, l’attrice torna in televisione per The Walker (2015) e Collateral (2018).

8. È stata nominata all’Oscar. Nel 2010 la Mulligan riceve la sua prima nomination all’Oscar come miglior attrice protagonista per il film An Education. In questo interpreta una giovane ragazza dei sobborghi di Londra, nel 1960. La sua esistenza verrà sconvolta nel momento in cui nella sua vita entra un uomo con il doppio della sua età. Si è trattato per il primo ruolo da protagonista per l’attrice, che ha così avuto modo di sfoggiare il proprio talento ottenendo importanti riconoscimenti.

Carey Mulligan: chi è suo marito

7. È sposata. Dopo aver avuto una frequentazione di circa un anno con l’attore Shia LaBeouf, conosciuto sul set di Wall Street – Il denaro non dorme mai, l’attrice intraprende una relazione con Marcus Mumford, noto per essere il cantante e leader del gruppo indie folk Mumford & Sons. I due si sono in seguito sposati nell’aprile del 2012.

6. Hanno avuto due figli. Particolarmente riservata, la coppia ha raramente rilasciato informazioni riguardante la loro vita sentimentale. Tra i pochi annunci fatti vi sono tuttavia quelli relativi alla nascita dei loro due figli, rispettivamente nel 2015 e nel 2018. In seguito alla loro nascita hanno ulteriormente evitato un’esposizione mediatica delle loro vite.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Carey Mulligan Il grande Gatsby

Carey Mulligan in Il Grande Gatsby

5. Ha saputo di aver vinto il ruolo mentre era ad un party. Nel 2013 l’attrice aveva già ottenuto una grande visibilità, ma fu probabilmente il ruolo di Daisy nel film Il grande Gatsby a farla conoscere ad un pubblico più vasto. L’attrice fu informata dal regista Baz Luhrmann di aver ottenuto la parte mentre era ad un importante evento di gala. Per la gioia iniziò a piangere, facendo preoccupare le celebrità che le stavano intorno.

4. Non è soddisfatta della sua interpretazione. L’attrice ha ammesso di non essere una fan della propria recitazione per questo film. Affermò infatti di essersi sentita sopraffatta dall’imponenza del progetto, e per questo per gli anni successivi decise di dedicarsi solo a progetti di più piccola natura, dove fosse possibile concentrarsi maggiormente su quanto si svolgeva.

Carey Mulligan in Suffragette

3. Non si è lavata i capelli per settimane. Nel film Suffragette, la Mulligan interpreta una delle donne che nella Londra del 1912 diedero vita al movimento che richiedeva il diritto di voto per le donne. Per calarsi meglio nel personaggio, e rappresentare la malsana condizione delle donne dell’epoca, l’attrice decise di non lavarsi i capelli per diverse settimane, così come di non ricorrere ad alcun tipo di trucco, per rendere il suo personaggio più realistico.

2. Ha apprezzato la presenza di una sua co-protagonista. Nel film l’attrice recita accanto ad Helena Bonham Carter. Quest’ultima era solita dar vita a numerose situazioni comiche, molte delle quali spesso comportarono l’interruzione delle riprese. La Mulligan affermò che la presenza della Carter si rivelò fondamentale per spezzare il velo di serietà che si era instaurato durante il set.

Carey Mulligan: età e altezza

1. Carey Mulligan è nata a Londra, Inghilterra, il 28 maggio 1985. L’attrice è alta complessivamente 170 centimetri.

Fonte: IMDb

Garrett Hedlund: 10 cose che non sai sull’attore

Garrett Hedlund: 10 cose che non sai sull’attore

Tra gli attori della sua generazione più interessanti a livello artistico, Garrett Hedlund ha negli anni accresciuto la propria fama partecipando a film mainstream e ad importanti opere d’autore. Si è così affermato come attore completo, capace di ricoprire ruoli ben diversi l’uno dall’altro. Negli ultimi anni ha poi consolidato il proprio talento costruendo una filmografia di tutto rispetto. Ecco 10 cose che non sai di Garrett Hedlund.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Garrett Hedlund Emma Roberts

Garrett Hedlund: i film in cui ha recitato

10. Ha preso parte a celebri lungometraggi. L’attore esordisce al cinema nel film Troy (2004), ricoprendo il ruolo di Patroclo e recitando accanto a divi del calibro di Brad Pitt, Orlando Bloom e Eric Bana. Recita poi nelle pellicole Four Brothers – Quattro fratelli (2005), Eragon (2006) e Tron: Legacy (2010), con cui acquista maggior fama. Riceve poi particolari apprezzamenti per il ruolo di Dean Moriarty in On the Road (2012), per poi consacrarsi grazie alla sua partecipazione ai film A proposito di Davis (2013), con Oscar Isaac, Unbroken (2014), di Angelina Jolie, e Pan – Viaggio sull’isola che non c’è (2015), dove interpreta un giovane Capitan Uncino. Nel 2016 è il protagonista del film Billy Lynn – Un giorno da eroe, di Ang Lee, mentre negli ultimi anni recita in Mudbound (2017), Burden (2018) e Triple Frontier (2019), con Ben Affleck, Charlie Hunnam e Pedro Pascal.

9. Ha recitato in una nota serie TV. Nel 2018 l’attore partecipa alla serie Mosaic, ideata e diretta da Steven Soderbergh. Qui ricopre il ruolo di Joel Hurley, aspirante artista che vive nella proprietà di Olivia, la protagonista della storia. La particolarità della serie è quella di essere costruita per essere interattiva. Essa può infatti essere seguita come una normale serie TV, oppure lo spettatore può interagire scegliendo, attraverso un’apposita app, da quale prospettiva guardare la stessa trama.

Garrett Hedlund e Emma Roberts

8. Ha una relazione con l’attrice. Dopo aver avuto una relazione di diversi anni con l’attrice Kirsten Dunst, l’attore ha reso noto di stare attualmente frequentando l’attrice Emma Roberts, nota per i suoi ruoli nella serie American Horror Story. I due sono stati fotografati per la prima volta insieme nell’aprile del 2019, e da allora hanno mantenuto riservata la propria relazione.

Garrett Hedlund in Eragon

7. Aveva un ruolo nel film fantasy. Tra i primi ruoli che hanno contribuito alla popolarità dell’attore vi è quello di Murthag nel film fantasy Eragon. Il suo personaggio è infatti tra i principali all’interno della storia, impegnato a seguire il protagonista in tutte le sue pericolose avventure, rivelandosi una spalla fondamentale.

6. Ha anche doppiato il personaggio. Parallelamente all’uscita del film in sala è stato rilasciato un videogioco che ricalcava le avventure del giovane Eragon. Qui Hedlund ha avuto modo di doppiare il personaggio interpretato anche nel film. Questa rappresenta la prima, e per ora unica, incursione dell’attore nel mondo del doppiaggio.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Garrett Hedlund Unbroken

Garrett Hedlund in Unbroken

5. Ha letto un prezioso diario per prepararsi al ruolo. Per interpretare il ruolo di John Fitzgerald, uno dei protagonisti del film Unbroken, tratto ad una storia vera, l’attore si è preparato leggendo articoli e libri a riguardo. In particolare, ha avuto modo di consultare il diario personale del vero Fitzgerald, dove egli annotava le proprie imprese e i propri pensieri. Per Hedlund questo è stato fonte di grande aiuto per l’immedesimazione nel personaggio.

4. Ha apprezzato molto il lavoro svolto dalla regista. Unbroken segna il ritorno alla regia per Angelina Jolie, con la quale l’attore ha dichiarato di aver lavorato bene come poche altre volte nella sua carriera. In particolare, è rimasto affascinato dalla grande disponibilità della Jolie ad accogliere suggerimenti e idee da parte degli attori, rendendo il set un posto decisamente accogliente.

Garrett Hedlund è Patroclo in Troy

3. È stato il suo primo ruolo da attore. Esattamente un mese dopo essersi trasferito a Los Angeles per inseguire il proprio desiderio di diventare un attore, Hedlund viene scelto per il ruolo di Patroclo nel film Troy. Per l’attore si è trattato di una grande occasione, poiché pur ricoprendo un personaggio secondario ha avuto modo di sfoggiare buone doti da interprete.

2. Ha messo su massa muscolare. Per ricoprire il ruolo del guerriero Patroclo, l’attore si è dovuto sottoporre ad un duro allenamento che lo ha portato a guadagnare ben 13 chili di muscoli. Ciò era strettamente necessario in un film che faceva della prestanza fisica uno dei suoi punti chiave.

Garrett Hedlund: età e altezza

1. Garrett Hedlund è nato a Roseau, in Minnesota, Stati Uniti, il 3 settembre 1984. L’attore è alto complessivamente 186 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Jurassic World: Dominion, Colin Trevorrow continua a lavorare al film

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La produzione di Jurassic World: Dominion era partita ufficialmente lo scorso 25 febbraio, ma dopo poche settimane le riprese sono state sospese a causa dell’emergenza Coronavirus. Al momento non sappiamo quando il regista Colin Trevorrow e il cast torneranno sul set; sappiamo però che i lavori sul film non si sono interrotti.

Come mostrato proprio da Trevorrow attraverso il suo account Instagram, i lavori su Jurassic World: Dominion continuano: il regista, infatti, ha postato un’immagine che lo ritrae intento a lavorare sul materiale girato fino ad ora direttamente dalla sua abitazione. La pandemia di Covid-19 ha spinto anche l’industria cinematografica ad adottare – laddove possibile – delle misure precauzionali per cercare di arginare i contagi: proprio per questo, diversi registi e e tecnici dell’industria sono attualmente al lavoro sui propri progetti da remoto.

Potete vedere il post condiviso da Colin Trevorrow di seguito:

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Jurassic World: Dominion vedrà sia Chris Pratt che Bryce Dallas Howard tornare nei loro ruoli. Insieme a loro, ritroveremo anche Justice Smith, Daniella Pineda, Jake Johnson Omar SyLaura Dern Sam Neill riprenderanno rispettivamente i ruoli che avevano in Jurassic Park, rispettivamente la Dr. Ellie Sattler e il Dr. Alan Grant. I personaggi sono stati visti per l’ultima volta nel Jurassic Park 3 del 2001. Un altro eroe originale, Ian Malcolm, interpretato da Jeff Goldblum, ha firmato per tornare in Jurassic World 3. Goldblum è stato visto l’ultima volta in Jurassic World: Il Regno Distrutto.

Alla regia torna Colin Trevorrow, che ha pubblicato il cortometraggio Battle at Big Rock, i cui eventi sono ambientati un anno dopo Jurassic World: Il Regno Distrutto mostrando i dinosauri che vivono nel nostro mondo e lottano per la sopravvivenza. Vi ricordiamo che Jurassic World 3 uscirà nelle sale l’11 giugno 2021.

Fonte: ScreenRant

Star Wars IX: Chris Terrio sulle varie riscritture della sceneggiatura

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Star Wars: L’Ascesa di Skywalker ha chiuso ufficialmente la Saga degli Skywalker iniziata nel lontano 1977 con Una Nuova Speranza, ma è anche il film che ha chiuso una trilogia tanto amata quanto discussa, che ha letteralmente diviso in due il fandom del popolare franchise.

Sappiamo quanto il film di J.J. Abrams abbia lasciato parecchie domande nello spettatore, domande che hanno trovato risposta grazie al romanzo basato sul film e pubblicato negli Stati Uniti lo scorso marzo. Di recente, grazie ad un articolo di Business Insider, è stato reso noto un estratto dal libro “The Art of Star Wars: The Rise of Skywalker” in cui il co-sceneggiatore del film Chris Terrio parla del processo di scrittura di Episodio IX, a sostegno di quanto la lavorazione del film sia stata travagliata.

Potete leggere la traduzione dell’estratto di seguito:

“Non ho mai riscritto un film così tante volte come L’Ascesa di Skywalker. Era come una marea. Ogni mattina avevamo una nuova sceneggiatura. Continuavamo ad impegnarci e impegnarci ancora, pensando ogni volta che non andasse abbastanza bene. Non andava mai abbastanza bene. Il team produttivo era così bravo che riusciva sempre ad adattarsi. Modificavamo sempre tutto in corso d’opera: provavamo nuove cose, alcune non andavano bene e altre erano alquanto ambiziose. Alcune cose lo erano davvero troppo. Altre cose erano troppo complicate e altre troppo semplici. Altre cose troppo nostalgiche, altre troppo innovative o troppo strane. Cercavamo di trovare il giusto equilibrio.”

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Lucasfilm e il regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.

Il cast del film comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam DriverDaisy RidleyJohn Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian McDiarmid Billy Dee Williams.

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Diretto da J.J. Abrams e prodotto da Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i produttori esecutivi.

Venom 2: il primo trailer è in arrivo?

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Venom 2: il primo trailer è in arrivo?

Nella giornata di ieri abbiamo appreso che la Sony Pictures – a causa dell’emergenza Covid-19 – ha deciso di apportare una serie di modifiche al calendario delle sue uscite cinematografiche. A slittare di un anno sono stati anche film come Morbius e Ghostbusters: Legacy, entrambi attesi nelle sale per il prossimo luglio.

Pare però che a non subire alcun tipo di stillamento – almeno per il momento – sia stato Venom 2, l’attesissimo sequel del film con Tom Hardy: sembra infatti che il cinecomic sia ancora legato alla sua release originale, fissata per il prossimo 2 ottobre. Ma non è tutto: come leggiamo su Deadline, pare che il primo trailer ufficiale sia in dirittura d’arrivo, e che potrebbe fare il suo debutto nei prossimi giorni.

Quanto aspettate Venom 2

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Come già annunciato dal finale del precedente capitolo, in Venom 2 assisteremo allo scontro tra il simbionte e Cletus Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più celebri dei fumetti su Spider-Man. Nel cast del sequel anche Michelle Williams (Fosse/Verdon) nei panni di Anne Weying, Woody Harrelson (Zombieland: Doppio colpo) nei panni di Cletus Kasady/Carnage, Naomie Harris (No Time to Die) nei panni di Shriek e l’attore inglese Stephen Graham.

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Nel frattempo è stato ufficializzato anche il nome di Robert Richardson in qualità di direttore della fotografia. “Ciò che era rimasto inesplorato nel primo film esploderà nel secondo, soprattutto grazie al personaggio centrale” ha dichiarato Richardson, “Ma ora abbiamo Woody Harrelson, che ovviamente farà la sua grande entrata, vedremo cos’altro accadrà con la collaborazione tra Sony e Marvel.”

Vi ricordiamo che Tom Hardy tornerà a interpretare Eddie Brock anche nel sequel di Venom, progetto già in sviluppo dopo l’inaspettato successo al box office dello scorso autunno, e a confermarlo è stata la produttrice Amy Pascal.

Sky Cinema: dal 4 aprile, per un mese, due nuovi canali gratuiti

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Sky Cinema: dal 4 aprile, per un mese, due nuovi canali gratuiti

Proseguono le iniziative Sky per l’emergenza Covid-19. Per contrastare il diffondersi del Coronavirus siamo chiamati a stare ancora a casa, e Sky vuole continuare ad essere vicina ai suoi abbonati in questo momento di difficoltà.

Per questo dal 4 al 30 aprile Sky accenderà due nuovi canali Cinema per tutti gli abbonati satellite, fibra e digitale terrestre, senza costi aggiuntivi. Il canale Sky Cinema #IoRestoACasa 1 (numero 310 di Sky, numero 471 sul digitale terrestre) sarà dedicato all’entertainment per tutta la famiglia con i film più recenti, i grandi cult del passato e prime visioni tra cui Il giorno più bello del mondo di e con Alessandro Siani e Mio fratello rincorre i dinosauri con Alessandro Gassmann e Isabella Ragonese. Sarà inoltre l’occasione per rivedere alcuni classici con l’indimenticabile Alberto Sordi, nell’anno del centenario della nascita, ma anche iconiche commedie come Se scappi, ti sposo con Julia Roberts e Richard Gere.
Sky Cinema #IoRestoACasa 2 (numero 311 di Sky, numero 473 sul digitale terrestre) è il canale dell’adrenalina e delle emozioni forti, che propone prime TV come Rambo – Last Blood, ovvero il ritorno di Sylvester Stallone con il suo indimenticabile personaggio, classici intramontabili come la Trilogia del dollaro di Sergio Leone e grandi film italiani come Il primo re di Matteo Rovere, Il traditore di Marco Bellocchio e Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti.
I due canali saranno disponibili anche sull’app Sky Go per guardarli su smartphone, tablet e PC, e un’ampia selezione dei loro contenuti sarà fruibile anche on demand.

Inoltre, per il mese di aprile, agli abbonati che hanno già tutti i pacchetti Sky saranno offerti, ogni settimana, alcuni film su Primafila. Dopo il grande successo de L’Immortale questa settimana i film disponibili saranno tre: Cena con delitto: Knives Out, Godzilla II King of The Monsters e, per i bambini, Il piccolo Yeti.

Rimarrà infine aperta per tutto il mese di aprile la visione senza costi aggiuntivi dei canali Sport e di quelli del pacchetto Famiglia per gli abbonati satellite e fibra che non hanno sottoscritto l’abbonamento ai due pacchetti.
Queste nuove iniziative si aggiungono a quelle già avviate da Sky per l’emergenza Covid-19 nelle scorse settimane tra cui l’apertura di una selezione delle produzioni di Sky Arte in streaming gratuito per tutti sul sito, con il meglio dei programmi sul patrimonio artistico e culturale italiano, e il lancio di una campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi SKY#IoRestoACasa a sostegno della Protezione Civile per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale per il personale sanitario e strumenti di ventilazione. La donazione può essere effettuata direttamente sul Conto Corrente n. 66387 (IBAN IT84Z0306905020100000066387) aperto presso la Tesoreria Centrale dello Stato, intestato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Protezione Civile, con la causale SKY IoRestoACasa Covid 19.

Harry Potter e il Principe Mezzosangue: 10 cose che il film cambia dal libro

Harry Potter e il Principe Mezzosangue è il sesto film della serie e rappresenta anche l’ultimo anno che il protagonista passa a scuola. Dalle dichiarazioni di J.K. Rowling, sappiamo che alla fine della guerra, sia Harry che Ron non completeranno mai gli studi, mentre Hermione è l’unica che torna a Hogwarts per il suo sesto anno di scuola.

Durante il suo sesto anno a scuola, Harry si confronta con il misterioso principe Mezzosangue, che dà il titolo al film (e al libro). Ma in che modo la storia è stata portata sullo schermo? Come è stato adattato il film a partire dalle pagine della Rowling?

Ecco 10 dettagli di Harry Potter e il Principe Mezzosangue che il film cambia rispetto al libro.

L’inizio

L’inizio del Principe Mezzosangue vede i Mangiamorte portare il caos nelle strade di Londra e a Diagon Alley, in particolare. E, mentre è molto interessante vedere Fenrir Greyback che rapisce Olivander dal suo negozio, cosa che preannuncia gli sviluppi futuri ne I Doni della Morte, l’inizio del libro è completamente diverso.

In realtà, il sesto libro di Harry Potter inizia con Cornelius Caramel che parla con il Primo Ministro Babbano, dicendogli che Lord Voldemort è tornato e che la sua comunità è in grave pericolo. Durante questo scambio viene anche rivelato che c’è un nuovo Ministro della Magia, Rufus Scrimgeour, che però non vediamo fino all’inizio di Harry Potter e i Doni della Morte Parte 1.

Il salvataggio di Harry dal treno

Harry, credendo che Draco Malfoy avesse sostituito suo padre Lucius trai ranghi dei Mangiamorte, decide di intercettare una conversazione sull’Espresso per Hogwarts, introducendosi nella carrozza del Serpeverde, sotto il mantello dell’invisibilità. Ciò si ritorce contro di lui in modo drammatico, perché Malfoy lo scopre e gli lancia una fattura pietrificante, rompendogli anche il naso.

Nel libro, Ninfadora Tonks trova Harry sul treno. Ma, nel film, è Luna Lovegood a scoprire Harry nascosto sotto al mantello. Immaginiamo che, data la massiccia presenza di Luna nel quinto capitolo, il personaggio sia stato un po’ ampliato in alcuni momenti di questo film, alle spese di Tonks, che invece viene messa in disparte… e non è la sola!

Remus e Tonks

Se non siete fan dei libri, non ne saprete molto sulla bella e tormentata storia d’amore tra Tonks e Remus, visto che nei film la loro parabola narrativa è totalmente tagliata via e anzi, lo spettatore si troverà abbastanza disorientato a vedere Tonks e Remus insieme come una coppia!

Il sesto libro spende lunghe pagine a porre le basi per questa storia, raccontando di Tonks innamorata di Lupin e lui invece restio ad intrecciare una relazione con lei a causa della sua natura di Lupo Mannaro. Nel film li vediamo già una coppia a inizio film, e questo lascia un po’ perplessi i lettori.

Nessun incendio della Tana

Uno dei momenti più ricchi di azione de Il Principe Mezzosangue è quando i Mangiamorte lanciano un attacco contro Harry Potter, i Weasley e la stessa Tana. Fenrir Greyback e Bellatrix Lestrange si recano lì nella speranza di rapire il ragazzo e, una volta usciti, danno fuoco all’amata dimora dei Weasley.

Si tratta di un avvenimento che non accade nei libri. E questa decisione, per quanto sia elettrizzante da guardare e aggiunge azione al film, sembra non combaciare con il fatto che all’inizio di Harry Potter e i Doni della Morte Parte 1, la Tana è perfettamente in piedi e integra, è anzi location nuziale per Billy e Fleur.

I flashback sono ridotti

Nel libro, Harry spende una buona parte del suo tempo nell’ufficio di Albus Silente, rivivendo con il Preside molti ricordi, dello stesso Silente ma anche di terzi, relativi al passato di Lord Voldemort. Sullo schermo si vedono invece soltanto due ricordi: Silente che visita Tom Riddle in un oscuro orfanotrofio di Londra e poi Tom che chiede al professor Horace Lumacorno cosa sono gli Horcruxes.

Ma c’è molto di più nel materiale di partenza! Non ci ci viene raccontato niente di Bob Ogden, Morfin Gaunt, Marvolo Gaunt, Tom Riddle Sr. o addirittura Merope Gaunt – la madre del Signore Oscuro – così come Honky l’elfo domestico e Hepzibah Smith. Tutti personaggi che hanno avuto un loro peso all’interno della storia di Voldemort.

La lotta con Malfoy

Nel film, Harry decide di seguire Draco Malfoy, cosa di cui lo studente Serpeverde è a conoscenza. Il duo si fronteggia a colpi di incantesimi, prima che Harry usi il Sectumsempra, incantesimo “contro i nemici” trovato nel diario del Principe, che quasi uccide Malfoy.

Le cose sono leggermente diverse nel libro, tuttavia, prima di tutto è presente Mirtilla Malcontenta, ma il personaggio non appare in nessun film dal Calice di Fuoco in poi. E Malfoy non sa che Harry lo sta seguendo, il che lo spinge ad attaccare per primo il “nemico” Grifondoro. Anche Malfoy appare molto meno arrogante e pieno di sé, in questa scena.

Prima di morire, Silente congela Harry

animali fantasticiAncora una volta, questa è solo una piccola modifica, ma che non sembra avere molto senso. Nel libro Il Principe Mezzosangue, Harry è congelato sotto il suo mantello dell’invisibilità di Albus Silente per impedirgli di interferire nel suo piano per morire per mano di Severus Piton, piuttosto che per mano di Draco Malfoy.

Nel film, questo non succede. Snape invece assicura a Harry che tutto va bene prima di andare a uccidere Silente, in cima alla torre. Comprendiamo che questo gesto ha fatto apparire Piton molto più malvagio, ma pensiamo ancora che la versione originale degli eventi fosse migliore.

La grande battaglia tagliata

harry potterNel libro, Harry e Silente tornano dalla loro missione alla caverna per recuperare lo Horcrux quando Hogwarts è ormai già sotto l’attacco dei Mangiamorte. Nei libri si tratta di una specie di prova generale per la Battaglia di Hogwarts che si svolgerà un anno dopo, ed è un momento davvero bello da leggere.

I film, tuttavia, scelgono di concentrare la scena di battaglia finale nell’ultimo capitolo, senza “bruciarsi” quello che sarebbe dovuto accadere al sesto film. Pertanto, nel film, Malfoy è uno dei pochi Mangiamorte sul posto e, mentre si dà alla fuga con Piton, incendiando la Capanna di Hagrid, non incontrano nessuno sulla loro strada, né studente né insegnante, a parte Harry, ovviamente…

Nessuna spiegazione da parte di Piton

harry potterProprio mentre i Mangiamorte tentano di fuggire, Harry fa un ultimo tentativo di fermarli. Infuriato con Piton per aver ucciso Silente, prova a usare uno degli incantesimi del libro di testo del Principe Mezzosangue, ma il professore lo respinge con facilità. Piton si rivela, quindi, come il Principe Mezzosangue, il possessore del suo libro e l’inventore di tutti quegli incantesimi che hanno aiutato Harry nel corso dell’anno scolastico.

Ma tutto questo è quello che scopriamo dal film. Il libro in realtà spiega molto di più e anche come tutto quello che è accaduto fino a quel momento abbia senso. Piton era un mezzosangue e il nome da nubile di sua madre, prima di sposare Tobias Piton, era Prince. Ecco perché ha scelto di assegnarsi quel nome: in inglese Half Blood Prince.

Il funerale di Silente

Michael Gambon Silente

 

La Warner Bros ha deciso di non includere il funerale di Albus Silente nel montaggio finale del film Il Principe Mezzosangue, credendo che sarebbe andato contro il tono del film. Ma ci sarebbe piaciuto vederlo.

Sarebbe stato un momento toccante e un’opportunità per molti, tra spettatori, lettori e personaggi stessi di dire addio al preside di Hogwarts. Sarebbe stato anche un piccolo omaggio all’intera saga prima della fine, visto che nel libro, il funerale è affollatissimo di persone incontrate nel corso dell’intera saga e sarebbe stato un bel modo di fare una specie di re-cap prima degli ultimi capitoli.

Tornare a vincere con Ben Affleck dal 23 Aprile in digitale

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Tornare a vincere con Ben Affleck dal 23 Aprile in digitale

Tornare a vincere, il film di Gavin O’Connor con protagonista il premio Oscar Ben Affleck, a partire dal 23 aprile sarà disponibile per l’acquisto e il noleggio in digitale (anche in 4K UHD) su Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMvision, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV, e per il noleggio su Sky Primafila, Infinity e VVVVID.

Una volta Jack Cunningham (Ben Affleck) aveva una vita piena di promesse. Al liceo era un fenomeno della pallacanestro con in mano una borsa di studio universitaria, quando improvvisamente, per motivi sconosciuti, decise di allontanarsi dal mondo del basket, riunciando al proprio brillante futuro. Anni più tardi, Jack si trova ad un passo dalla rovina, scatenata da una perdita inenarrabile, annegando nell’alcolismo che gli era già costato un matrimonio e qualunque altra speranza di vita migliore.

Quando gli viene offerta la possibilità di allenare la squadra di pallacanestro del suo vecchio liceo, lontana dagli anni gloriosi di un tempo, accetta con riluttanza, sorprendendo soltanto lui stesso. Quando i ragazzi iniziano a comportarsi da squadra e conseguentemente a vincere, Jack crede di aver finalmente trovato una ragione per cui combattere i demoni che lo hanno portato vicino alla rovina. Ma basterà questo a riempire i suoi vuoti, a curare le profonde ferite del suo passato e a condurlo sulla strada della redenzione?

La casa di carta 4: la recensione della serie Netflix

La casa di carta 4: la recensione della serie Netflix

Dopo averci introdotti nella Banca di Spagna, e averci lasciato con il fiato sospeso per mesi, Il professore e la sua ormai mitica squadra sono pronti a ripartire lì dove li avevamo lasciati. Arriva infatti dal 3 aprile su Netflix la quarta stagione de La casa di carta, l’ormai popolarissima serie spagnola. Più che di una quarta stagione è in realtà più corretto parlare di una quarta parte del racconto, pensato in sé come flusso unico e inseparabile. Si ritrovano infatti sin da subito tutte le caratteristiche che hanno reso particolarmente accattivante la storia dell’ingegnoso gruppo di criminali, dall’azione ai limiti del realistico sino alla costruzione di personaggi complessi, i cui rapporti l’uno con l’altro sono sempre in equilibrio precario. Ed è proprio su questo secondo aspetto che gli sceneggiatori puntano per i nuovi episodi.

La terza parte della serie si concludeva con evoluzioni impreviste nella rapina alla Banca di Spagna. Il gruppo sembra sfaldarsi dall’interno, mentre il Professore, (Alvaro Morte) ascolta impotente l’uccisione dell’amata Lisbona (Itziar Ituño). La situazione è critica come non mai, e più scorre il tempo più sembrano aumentare i problemi per la squadra di criminali vestiti di rosso. E quando tutto sembrava non poter andare peggio, ecco che proprio dall’interno della Banca in cui sono rinchiusi si genera il nemico più temibile che il gruppo abbia mai dovuto affrontare. Un nemico che renderà sempre più concreta la paura della morte.

La casa di carta 4: l’amore e la morte

Su questi due elementi si basa ora più che mai il racconto. Amore e morte, ed ogni personaggio ne farà esperienza in modi inaspettati. Il ritmo della serie sembra rallentare, come a sottolineare la situazione di tregua temporanea generatasi tra il gruppo capitanato dal Professore e la polizia. Una tregua che permette così di spostare l’attenzione sui personaggi, che costretti ad una convivenza forzata iniziano inevitabilmente a svelare le proprie personalità, compresi i desideri e le paure. Si ha la sensazione che tutti i rapporti costruiti sin dall’inizio della serie fossero pensati per arrivare a questo preciso punto, dove alcune cose cambieranno per sempre.

Le coppie composte da Tokyo (Úrsula Corberó) e Rio (Miguel Herrán), e da Denver (Jaime Lorente) e Stoccolma (Esther Acebo), arriveranno ora al loro momento di maggior crisi. Attraverso questo i personaggi si troveranno di fronte ad un’evoluzione necessaria, tanto per sé stessi quanto per la persona amata. Ma proprio perché colti nel pieno di questo processo risulteranno particolarmente vulnerabili, inclini anche all’errore più banale. Ciò che però i primi episodi della quarta parte mettono subito in chiaro è che anche il minimo errore può essere fatale.

Se dunque fino ad ora si era puntato sull’azione e sull’esplosività degli eventi, è giunto ora il momento di un maggior studio dell’introspezione dei personaggi. Questa attenzione nei loro confronti porta ad emergere il carattere da “telenovelas” che è sempre stato latente nella serie, e che trova ora il proprio momento di protagonismo. Lo si ritrova nel modo marcato in cui vengono trattate le relazioni dei personaggi, nei loro dialoghi composti di assoluti, nell’esasperazione di determinate emozioni e stati d’animo. Con un po’ di pazienza, questo aspetto risulterà tuttavia meno indigesto anche per coloro che difficilmente dialogano con tale genere.

La casa di carta

La casa di carta 4: la recensione

La strada intrapresa dagli sceneggiatori e dall’ideatore Álex Pina non esclude però la sana azione che è elemento imprescindibile della serie e del suo genere di riferimento, l’heist movie. Grazie all’introduzione di un nuovo personaggio, che diventa ben presto il villain del momento, si genereranno infatti sequenze altamente dinamiche ed esplosive, rese tali anche da un montaggio alternato che tramite flashback riporta indietro nel passato, mostrando tanto la costruzione del piano per la rapina quanto le origini di quello che è ora il nemico mortale del gruppo.

Si scatena così quella tensione che ha da sempre spinto nel voler continuare la visione, nell’impazienza di sapere cosa ancora succederà, come evolverà la situazione, come si comporteranno i personaggi. Ogni episodio termina infatti con un gancio molto forte al successivo, rendendo difficile rinunciare all’ormai noto binge watching. Questa formula, in realtà, potrebbe sul lungo periodo stancare o perdere la forza iniziale. Ecco perché concentrarsi ancor di più sui personaggi, portare il pubblico a nutrire ancor più empatia nei loro confronti, è un buon modo per generare l’impazienza di iniziare subito l’episodio seguente.

La casa di carta 4 tenta dunque di rinnovarsi rimanendo la stessa. Si pone in equilibrio tra l’azione e i personaggi, tra l’amore e la morte, riuscendo a regalare, almeno dagli episodi potuti vedere in anteprima (i primi 5 di 8), una nuova stagione degna delle precedenti. Diversa, certamente, dimostrando di saper aggiustare il tiro su quanto non aveva funzionato nella terza. La natura irrealistica di determinate situazioni può infatti talvolta compromettere la visione, ecco perché spostare l’attenzione sui personaggi è per ora una gradita soluzione.

Star Wars: Il Risveglio della Forza, 10 easter egg che non avevi notato

Quando la Disney ha acquistato la Lucasfilm per molti, molti miliardi di dollari nel 2012, era praticamente scritto che avremmo visto alcuni nuovi ingressi nel franchise di Star Wars. Una nuova trilogia era praticamente tutto ciò che i fan avrebbero potuto sperare, anche se alla fine non ha fatto altro che dividere il pensiero degli amanti della saga ambientata nella Galassia lontana, lontana…

Il Risveglio della Forza, diretto da J.J. Abrams, era pieno zeppo di fan service, e in molti lo hanno “accusato” di aver semplicemente “rimpastato” la struttura narrativa di Una Nuova Speranza. Al di là dei punti di vista di ognuno, ecco 10 easter egg presenti in Episodio VII di cui forse non eri a conoscenza:

Daniel Craig

Per molti, il personaggio di Unkar Plutt interpretato da Simon Pegg è considerato come un cameo, ma non lo è, dal momento che si tratta di un attore che interpreta un personaggio che ha una precisa identità nella storia. Il vero cameo de Il Risveglio della Forza è, in realtà, quello di Daniel Craig. Travestito da stormtrooper – quindi impossibile da riconoscere – e con pochissime battute a disposizione, la star di James Bond rappresenta davvero ciò che significa “prendere parte ad un breve cameo”.

Parsec

Uno dei buchi di trama più celebri della trilogia originale di Star Wars è legato al malinteso di Han Solo sul modo in cui i parsec funzionano effettivamente in termini scientifici. Piuttosto che essere un’unità di tempo come, in tutta onestà, sembrano, in realtà rappresentano un’unità di distanza. Lo spin-off Solo ci ha fornito una soluzione al problema della rotta di Kessel superata da Han Solo e della sua lunghezza, cercando quindi di sistemare quel buco narrativo in “retrospettiva”: prima che quel film uscisse, però, Il Risveglio della Forza mostrava a Rey e Solo che discutevano proprio dei parsec senza riconoscere – ancora una volta – la loro inesattezza.

Warwick Davis

Warwick Davis sembra uno degli attori più felici di tutti i tempi. Sembra amare veramente il suo lavoro e adora mettere il suo talento al servizio di molti franchise di lunga durata. Ha ottenuto la sua prima parte da bambino, interpretando un Ewok ne Il Ritorno dello Jedi (ruolo che avrebbe poi ripreso ne L’Ascesa di Skywalker), ma è anche apparso in vari altri episodi di Star Wars interpretando altri personaggi. La sua presenza ne Il Risveglio della Forza è quasi invisibile: nel film interpreta un Blarina molto particolare chiamato Wollivan, che appare di sfuggita nella Cantina di Maz Kanata.

Le bandiere di Maz Kanata

Parlando di Maz Kanata, un easter egg molto interessante arriva dalla scena che ci conduce nella sua Cantina. Una volta superato il droide rosso che fa la guardia fuori, ci imbattiamo in una selezione di bandiere. Ognuna sembra essere collegata ad un diverso momento della lunga tradizione di Star Wars, che copre quasi tutta la mitologia, dai simboli sull’armatura di Boba Fett a quei pochi mostrati nella folla durante il pod race de La Minaccia Fantasma

I cameo perduti

J.J. Abrams è noto per aver diretto/creato molti franchise – sia cinematografici che televisivi – di proporzioni immense, come ad esempio la serie Lost e il reboot di Star Trek. Alcuni membri del cast di Lost – serie che ha cambiato la storia della serialità moderna (da molti considerata la migliore di tutti i tempi) – compaiono in un breve cameo ne Il Risveglio della Forza: sono Greg Gunberg, Ken Leung e Henry Ian Cusick.

“Questo è un salvataggio”

Al franchise di Star Wars piace apertamente strizzare l’occhio ai film del passato. Come tale, la frase “Ho una brutta sensazione al riguardo” appare sempre (anche se in forme diverse) in ogni singolo film. J.J. Abrams è riuscito ad inserire ne Il Risveglio della Forza anche un altro piccolo riferimento alla saga, facendo dire a Finn “Questo è un salvataggio” quando salva Poe. Si tratta di un riferimento a quando Luke salva Leia e si presenta dicendo: “Sono qui per salvarti”.

Il gioco Holochess

Nei film originali di Star Wars, uno dei passatempi preferiti dei personaggi, quando sono bloccati nel Millennium Falcon per giorni e giorni, è il gioco Holochess. Si tratta di una partita a scacchi giocata con strani mostri ologramma, in cui si dice che Chewie sia molto bravo a barare… Ne Il Risveglio della Forza, quando Finn sta vagando per il Falcon, finisce per urtare la scacchiera ed accenderla accidentalmente. La stessa scena viene ripresa anche ne L’Ascesa di Skywalker

Le voci di Yoda e Obi-Wan

Anche se non riusciamo a vedere Yoda o Obi-Wan apparire come Fantasmi di Forza ne Il Risveglio della Forza (e, ammettiamolo, lo desideravamo disperatamente!), è possibile comunque ascoltare le loro voci. Quando Rey tocca la spada laser di Luke e partono i ricordi circa la sua famiglia e le sue origini, è possibile ascoltare sia le voci di Alec Guinness che di Ewan McGregor nei panni di Obi-Wan, sia quella del maestro Yoda.

I Gonks

Questo è un easter egg che solo coloro che hanno più familiarità con la tradizione di Star Wars hanno potutot notare. Tecnicamente, si tratta di droidi GNK, ma sono stati amorevolmente definiti Gonks sin dalla loro introduzione nella trilogia originale. Non hanno mai avuto un impatto sulla trama, ma J.J. Abrams – ovviamente – voleva citarli in qualche modo…

Il Wilhelm Scream

Oltre alla presenza e all’influenza dell’Imperatore Palpatine, c’è una cosa che collega tutti i film della saga di Star Wars: il Wilhelm Scream, un effetto sonoro cinematografico costituito da un acuto urlo di una persona che viene colpita o uccisa da qualcosa. L’effetto è apparso per la prima volta al cinema nel 1953, quando un personaggio chiamato Soldato Wilhelm ha urlato in L’indiana bianca. Ne Il Risveglio della Forza, può essere ascoltato all’inizio quando un Soldato del Primo Ordine viene ucciso da un laser proprio mentre Finn e Poe gli passano davanti. Sembra sempre un effetto leggermente fuori posto, ma non sarebbe Star Wars senza di esso…

Fonte: ScreenRant

Michael Bay firma un accordo con Sony per film e serie tv originali

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Michael Bay ha stretto un accordo con la Sony Pictures. Il regista di Armageddon, Pearl Harbor e della saga di Transformers ha accettato di produrre film e serie tv originali attraverso la sua società di produzione.

Il regista e la Sony Pictures hanno una lunga storia di collaborazione alle spalle, che risale al suo debutto dietro la macchina da presa con Bad Boys, trasformatosi in un franchise che ha dato vita a ben due sequel (l’ultimo, Bad Boys for Life, è uscito lo scorso febbraio). Una collaborazione pluridecennale che ha permesso a Bay di sottoscrivere un accordo pluriennale con la Sony attraverso la sua società di produzione, la Bay Films.

Michael Bay firma un accordo con Sony per film e serie tv originali

Michael Bay è reduce dal successo del film targato Netflix 6 Underground, uno dei titoli più visti dello scorso anno sulla popolare piattaforma di streaming. Il suo prossimo progetto cinematografico – per Sony Pictures, appunto – sarà un dramma dal titolo Black Five: Bay figurerà come regista, mentre Ehren Kruger (Top Gun: Maverick) è stato incaricato di firmare la sceneggiatura.

Benché per ora cast e trama non siano stati rivelati, una prima descrizione del film riporta che sarà ricco d’azione, il che è una costante nella filmografia di Bay. Lo stesso regista americano avrà anche il ruolo di produttore insieme al socio Erwin Stoff, con cui ha già collaborato per 13 Hours.

Fonte: ScreenRant

Iron Man 3: i piani originali per il personaggio di Rebecca Hall

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Iron Man 3: i piani originali per il personaggio di Rebecca Hall

Durante una recente intervista con Collider, Rebecca Hall è tornata a parlare di Iron Man 3, il terzo capitolo dedicato all’avventure dell’eroe del MCU con protagonista Robert Downey Jr., in cui l’attrice ha interpretato il ruolo di Maya Hansen, la scienziata inventrice di Extremis, un siero sperimentale rigenerante capace di guarire da lesioni invalidanti.

L’attrice ha rivelato che, in origine, i piani relativi al suo personaggio erano molto diversi: “Maya doveva essere una specie di… adesso non riesco a ricordare con esattezza. Nella prima sceneggiatura che ho letto, era nel film fino alla fine e, per farla breve, utilizzava quel siero speciale – o qualunque cosa fosse – e salvava la situazione compiendo questa sorta di atto di martirio. La visione che avevi di lei cambiava perché sì, era cattiva, ma alla fine capivi che cercava anche di diventare buona. Era una parte decisamente migliore di ciò che avete visto nella versione finale del film.”

LEGGI ANCHE – Iron Man 3: Rebecca Hall conferma che il ruolo del villain donna è stato tagliato

Iron Man 3 è un film del 2013 diretto da Shane Black, basato sull’omonimo personaggio dei fumetti Marvel Comics.

È il sequel di Iron Man 2 (2010) e il settimo film del Marvel Cinematic Universe. La sceneggiatura del film, scritta da Shane Black e Drew Pearce, è ispirata alla storia Extremis scritta da Warren Ellis. Il film è interpretato da Robert Downey Jr., Gwyneth Paltrow, Don Cheadle, Guy Pearce e Ben Kingsley.

Nel film Tony Stark deve combattere contro un disturbo post traumatico da stress causato dall’invasione dei Chitauri e al tempo stesso difendersi da un nuovo nemico, il Mandarino, che minaccia di distruggere la sua vita e gli Stati Uniti in generale.

È il primo film prodotto dai Marvel Studios a essere distribuito dopo il crossover del 2012 The Avengers e il primo della cosiddetta Fase Due del Marvel Cinematic Universe, che porta al film Avengers: Age of Ultron nel 2015.

Black Adam può battere la Justice League secondo Dwayne Johnson

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Dwayne Johnson pensa che Black Adam potrebbe sconfiggere la Justice League. Sappiamo quanto il cinecomic DC sia un progetto al quale “The Rock” tiene particolarmente, e in una recente diretta su Instagram, l’attore – oltre ad aver rivelato che un sequel di Hobbs and Shaw è ufficialmente in sviluppo – ha anche dichiarato che l’antieroe che interpreterà può tranquillamente battere la Justice Leauge: “Che possibilità ha la Justice League contro un tipo arrabbiato come Black Adam? Nessuna!”, ha ammesso divertito l’attore.

Sempre nel corso della medesima diretta, Dwayne Johnson ha anche rivelato che le riprese del film potrebbe non partire più a luglio, e che potrebbero subire gli effetti dell’attuale pandemia di Covid-19, quindi essere rimandate. Queste le sue dichiarazioni in merito:

“Tra le altre cose, sono molto eccitato per Black Adam: mi sono allenato molto duramente per questo ruolo, davvero tanto. Avremmo dovuto iniziare le riprese in estate, a luglio, ma vedremo. Non sono del tutto sicuro che succederà, cioè se inizieremo davvero a girare a luglio. Tutto andrà nel modo in cui deve andare.”

LEGGI ANCHE – Black Adam cambierà la gerarchia del potere nell’Universo DC, parola di Dwayne Johnson

Black Adam, affidato alla regia di Jaume Collet-Serra (Run all night, The Shallows), arriverà nelle sale il 22 Dicembre 2021, con le riprese che partiranno a Luglio 2020, come confermato nei mesi scorsi dallo stesso Johnson. Il progetto originale della Warner Bros. su Shazam! aveva previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua nemesi, Black Adam, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla sua origin story. E come annunciato nei mesi scorsi, i piani per portare al cinema uno standalone con Dwayne Johnson sono ancora vivi, e a quanto pare il film dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei primi anni Duemila.

“Questo progetto ha comportato dei rischi, ed è stato una sfida. Anni fa volevamo introdurre due origin story in un’unica sceneggiatura, e chi conosce i fumetti e la mitologia dei fumetti saprà che Shazam è collegato a Black Adam.” aveva raccontato l’attore in un video. “Questo personaggio è un antieroe, o villain, e non vedo l’ora di interpretarlo. Stiamo sviluppando il progetto che è nel mio DNA da oltre dieci anni. Dovremmo iniziare a girare in un anno e non potrei essere più eccitato all’idea“.

Fonte: ScreenRant, ScreenRant

Star Wars IX: ecco come Rey sapeva della Guarigione di Forza

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Star Wars IX: ecco come Rey sapeva della Guarigione di Forza

Il romanzo basato su Star Wars: L’Ascesa di Skywalker continua a fornire ai fan dettagli che sono stati omessi dal film di J.J. Abrams e che hanno lasciato nello spettatore più domande che risposte. Di recente, grazie ad un report di ScreenRant, è stato spiegato come Rey era a conoscenza del potere curativo della Forza quando nessun altro Jedi, in passato, lo era mai stato.

Nel corso della trilogia sequel, i fan hanno assistito ad una serie di nuovi poteri della Forza, tra cui la possibilità di congelare un fulmine a mezz’aria, le famose connessioni di Rey e Kylo Ren, e le proiezioni astrali di Luke Skywalker attraverso la Galassia. Ne L’Ascesa di Skywalker, è stato ancora di più evidenziato come Rey e Kylo siano capaci di trasferire oggetti fisici tra loro proprio grazie alla Forza e alla loro connessione.

Nel capitolo finale della Saga degli Skywalker, però, abbiamo anche visto per la prima volta come la Forza nasconda in sé anche un potere curativo (nonostante ciò fosse stato mostrato in precedenza già in un episodio di The Mandalorian, prima che Episodio IX arrivasse nelle sale). Rey lo usa in due momenti distinti del film: per curare un serpente su Pasaana e, di nuovo, a seguito del duello con le spada laser con Kylo su Kef Bir.

Mentre questo potere ha ampliato ancora di più le sconfinate capacità della Forza, la sua introduzione cinematografica ha lasciato gli spettatori con più di una domanda: come ha imparato Rey a curare tramite la Forza? Perché la Guarigione di Forza non era presente in nessuno dei film precedenti? Per fortuna, il romanzo basato su L’Ascesa di Skywalker è in grado di fornirci una risposta esaustiva.

Nel romanzo, durante la scena in cui Rey cura il serpente, viene rivelato che ha letto di quel potere della Forza negli antichi testi Jedi che ha preso dal tempio di Ahch-To (sempre grazie a quei testi è anche riuscita a riparare il cristallo Kyber nella spada laser di Luke Skywalker).

Nel romanzo scritto da Rae Carson si legger: “Ma ciò richiederebbe una tecnica diversa, qualcosa che aveva imparato dai testi Jedi quando stava riparando il cristallo kyber di Luke. Questa volta, avrebbe dato.”

LEGGI ANCHE – Star Wars IX: il finale con i Fantasmi di Forza di Kylo e Anakin

Lucasfilm e il regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.

Il cast del film comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam DriverDaisy RidleyJohn Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian McDiarmid Billy Dee Williams.

CORRELATE: 

Diretto da J.J. Abrams e prodotto da Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i produttori esecutivi.

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