La Showtime ha diffuso il teaser
promo di Billions 5, l’annunciata quinta stagione
di Billions
che arriverà il prossimo anno. Il primo episodio di
Billions 5 arriveranno nella primavera del
2020.
Billions 5
In Billions 5 protagonisti sono il premio
Oscar, vincitore di Emmy e Golden Globe, Paul Giamatti e vincitore dell’Emmy e Golden
Globe
Damian Lewis, Billions
è una delle serie drammatiche più importanti della rete, con una
media di cinque milioni di spettatori settimanali su tutte le
piattaforme. Le prime tre stagioni di Billions
sono andate in onda in Italia su Sky Atlantic e sono disponibili su
Now Tv.
Quando tutti sono fuori per cercare
vendetta, nessuno è al sicuro. Bobby Axelrod (Lewis) e Chuck
Rhoades (Giamatti), ex nemici, e Wendy Rhoades (Maggie Siff),
moglie del primo e fidata consigliere del se condo, si sono uniti
per formare un’alleanza difficile da pensare ma molto efficace,
mirata allo sradicamento di tutti i loro rivali, tra cui Grigor
Andolov (guest star
John Malkovich), Taylor Mason (Asia
Kate Dillon), Brian Connerty (Toby Leonard Moore) e Waylon
“Jock” Jeffcoat (guest star Clancy Brown). L’ambizione e il
tradimento sono da sempre al centro di BILLIONS, e in questa
stagione tutti i personaggi scoprono esattamente quanto è alto il
prezzo che dovranno pagare per soddisfare tali esigenze. La serie
vede protagonisti nel cast anche David Costabile, Condola Rashad,
Kelly AuCoin, Jeffrey DeMunn e
Malin Akerman.
Billions è
stato creato e prodotto esecutivamente dagli showrunner Brian
Koppelman e David Levien. La serie è stata creata anche da
Andrew Ross Sorkin.
Salvate il soldato
Ryan ha contribuito alla divulgazione storica di uno dei
momenti peggiori e significativi della Seconda Guerra Mondiale,
ovvero Lo sbarco in Normandia. Questo film, uscito nel 1998, ha
saputo conquistare il mondo con la sua sincerità, la sua
delicatezza nel raccontare eventi realmente accaduti, coinvolgendo
lo spettatore ai massimi vertiici. Ecco, allora, dieci cose
da sapere su Salvate il soldato Ryan.
Salvate il soldato Ryan film
1. Ha avuto problemi con la
pubblicazione in India. Il film è stato bloccato dalla
Censor Board dell’India per la troppa violenza. Il Consiglio ha
chiesto tagli che Spielberg ha rifiutato di fare, decidendo,
quindi, di non pubblicare il film in India. Comprendendo la serietà
della situazione, l’allora Ministro dell’India ha visto da sé il
film e, impressionato, ha ordinato che venisse rilasciato senza
censure.
2. Talmente autentico da
essere applaudito dai veri veterani. Molti veterani del
D-Day si sono congratulati con il regista per l’autenticità del
film, così come l’attore James Doohan, meglio
conosciuto per aver interpretato Scotty nella serie Star
Trek (1966). Doohan perse il dito meglio della sua mano destra
e fu ferito ad una gamba durante la guerra. Inoltre, partecipò
all’invasione della Normandia il 6 giugno del 1944, a Juno Beach,
dove la 3° divisione di fanteria canadese guidò l’attacco. L’attore
ha elogiato
Spielberg per non aver lasciato da parte dettagli cruenti.
3. Non ha vinto come
Miglior Film per colpa di Harvey Weinstein. Nonostante il
film abbia vinto agli Oscar per le categoria di Miglior Regia,
Miglior Fotografia, Miglior Montaggio, Miglior Sonoro e Miglior
Montaggio Sonoro, non è riuscito a vincere il premio al Miglior
Film, perdendo contro Shakespeare in love (1998). Questa
mancanza è ritenuta come una delle maggiori controversie nel mondo
del cinema, specie per il fatto che Harvey Weinsterin, produttore del film
vincitore, faceva pressioni agli elettori dell’Academy, attaccando
Salvate il Soldato
Ryan per le sue inesattezza storiche.
Salvate il soldato Ryan
streaming
4. Il film è disponibile in
streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere il film,
è possibile farlo grazie alla sua presenza sulle diverse
piattaforme di streaming digitale come Rakuten Tv, Chili, Google
Play, iTunes, Infinity, Netflix e Tim Vision.
Salvate il soldato Ryan cast
5. Tom Sizemore stava
combattendo una dipendenza da droghe. Pare che Steven Spielberg abbia dato un ultimatum
all’attore, tanto da volerlo sottoporre a test del sangue tutti i
giorni e, se solo avesse fallito una volta, sarebbe stato
licenziato, la sua parte sarebbe stata affidata a qualcun altro e
rigirata. Sizemore accettò la condizione e riuscì
a superare tutti i test. Tuttavia, l’attore sarebbe ricaduto
nell’abuso di droga diverse volte nella sua carriera successiva al
film.
6. Matt
Damon è stato scelto perché sconosciuto.Steven Spielberg,
regista del film, ha scelto Damon per il ruolo del soldato Ryan per il
semplice fatto che, all’epoca, era ancora sconosciuto ai più.
Tuttavia, il regista non si sarebbe mai immaginato che l’attore
avrebbe vinto un Oscar per Will Hunting – Genio ribelle
(1997) e che sarebbe diventato un star prima che il film fosse
uscito nelle sale.
7. Gli attori si sono
preparati ai loro ruoli. Tutti gli attori principali, ad
eccezione di Matt Damon, hanno partecipato a diversi giorni di
estenuanti allenamenti dell’esercito. Damon, a differenza degli
altri, è stato risparmiato in modo che gli altri attori avrebbero
risentito delle sue mancanze che avrebbero poi trasmesso nelle loro
esibizioni.
Salvate il soldato Ryan frasi
8. Un film fatto di frasi
iconiche. Un film come Salvate il soldato Ryan non poteva
non rimanere nell’immaginario collettivo anche grazie alle sue
frasi iconiche ed indimenticabili. Ecco qualche esempio:
La guerra educa i sensi, chiama in
azione la volontà, perfeziona la costituzione fisica, porta gli
uomini in una collisione così lesta e ravvicinata nei momenti
critici, che l’uomo misura l’uomo. (Caporale
Upham)
Jamees, meritatelo! (Cap.
Miller)
Beh, quello che voglio dire
signore, è che se Dio mettesse me e questo fucile di precisione a
una distanza massima di un miglio da Adolf Hitler, con una buona
visuale signore, fate i bagagli ragazzi, la guerra è finita, amen.
(Soldato Jackson)
Dimmi che ho condotto una buona
vita… dimmi che sono un brav’uomo. (James
Ryan)
Salvate il soldato Ryan trama
9. Uno scontro
impensabile. Il film inizia con il protagonista che,
grazie ad un flashback, torna indietro a quel fatidico 6 giugno
1944, il giorno dello sbarco in Normandia. Nessun tipo di
esercitazione avrebbe mai potuto preparare i soldati stanziati
sulla spiaggia di Omaha per poter affrontare al meglio il nemico e
lo scontro nel quale stanno per essere coinvolti.
10. Un capitano
valoroso. Nell’osservare la costa della Normandia, il
capitano John Miller sta pensando a come far superare tutti gli
ostacoli che si presenteranno, convinto che riuscire a salvarli sia
la più grande sfida che abbia mai dovuto affrontare nel corso della
guerra.
The Walk è un film
che ha riproposto al mondo le avventure di Philippe Petit, cercando
di coinvolgere lo spettatore con le sue acrobazie e con la
sensazione del vuoto sotto i piedi. Uscito nel 2015, questo film ha
conquistato il pubblico di mezzo mondo, tra peculiarità visive ed
interpretazioni emozionanti. Ecco, allora, dieci cose da
sapere su The Walk.
The Walk film
1. Pare che qualche
spettatore si sia sentito poco bene alla visione del film.
Durante la premiere di New York City, il realismo del climax di
tensione ha fatto in modo che alcuni spettatori soffrissero davvero
di vertigini e almeno un recensione lo ha confermato. Il regista
Robert Zemeckis ha risposto, però, che non
credeva a quanto detto, ma che comunque l’obiettivo era proprio
quello di creare delle vere vertigini.
2. Doveva avere un altro
titolo. Il titolo originale di questo
film era lo stesso del libro su cui è basato, ovvero To
Reach the Clouds. Successivamente, il titolo è stato
modificato in To Walk the Clouds e, infine, è diventato
semplicemente The Walk.
The Walk streaming
3. Il film è disponibile in
streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere questo
film è bene sapere che il film è presente sulle diverse piattaforme
di streaming digitale legale come Chili, Google Play, Rakuten Tv e
iTunes.
The Walk cast
4. Joseph Gordon-Levitt ha
avuto un maestro d’eccezione. Philippe Petit ha personalmente insegnato
all’attore
come camminare su una corda tesa. Quando è iniziato l’allenamento,
Petit ha previsto che Gordon-Levitt non avrebbe avuto bisogno di non
più di otto giorni per imparare a camminare sul filo da solo, cosa
che si è avverata.
5. Gordon-Levitt si è
preparato al ruolo in maniera inusuale. Per farsi un’idea
della distanza e dall’altezza del percorso compiuto a piedi,
l’attore è andato al memoriale del World Trade Center dove ci sono
i due vasconi che rappresentano le due torri che, originariamente,
erano situate lì. Ha anche raccontato la sua esperienza quando ha
visitato l’osservatorio di una delle torri nell’estate del 2001,
dicendo che “sembrava più essere in cielo che essere in alto su di
una costruzione”.
The Walk trailer
6. Un trailer da
vertigini. Prima di vedere questo film, potrebbe essere
oppurtuno visionare il trailer e capire se possa essere un film
adatto alla propria persona.
The Walk trama
7. Una storia vera sullo
schermo. Questo film, diretto da Robert Zemeckis, racconta
la storia vera di una giovane sognatore, il funambolo Philippe
Petit, che diventerà famoso per la sua traversata storica e molto
pericolosa: attraversare le Torri Gemelle del World Trade Center su
di un filo d’acciaio e senza nessuna sicurezza.
8. Un sfida contro
tutti. Quella di Petit è una vita con tanti ostacoli: la
sua famiglia non approva il suo interesse verso i giochi circensi e
il funambolismo, arrivando a cacciarlo di casa, la paura fa la sua
parte e i divieti delle forze dell’ordine si fanno insistenti. Ma
mai come questa volta, il suo progetto diventa una sfida e, infine,
una vittoria.
The Walk libro
9. È l’adattamento di un
libro. The Walk è si basa sul libro Toccare le nuvole fra
le Twin Towers. I miei ricordi di funambolo (in originale il titolo
è To Reach the Clouds). Questo libro è stato scritto dallo stesso
Philippe Petit nel 2002, poi ripubblicato con il titolo di The
Walk.
10. Non è la prima volta
che viene trasposto sul grande schermo. A dispetto di
quanto si potrebbe pensare, The Walk è il terzo adattamento che
viene fatto di questo film. Infatti, nel 1984 era uscito il corto
High Wire, mentre nel 2008 è stato realizzato il documentario Man
on Wire – Un uomo tra le Torri, vincitore del Premio Oscar per Il
Miglior Documentario nel 2009.
Still Alice è un
film che ha conquistato il pubblico di tutto il mondo grazie alla
sua sensibilità e alla sua profondità nell’analizzare ed affrontare
una tema che non è per nulla comune nella società odierna:
l’Alzheimer precoce.Questo film vuole farsi portavoce delle persone
che devono convivere con questa malattia e chi gli sta a fianco,
forte anche delle intense interpretazioni degli attori
protagonisti. Ecco, allora, dieci cose da sapere su Still
Alice.
Still Alice film
1. Uno dei registi ha
sofferto di SLA. Il co-regista del
film, Richard Glatzer, era malato di SLA, Sclerosi
Laterale Amiotrofica e non poteva parlare. Tuttavia, ha diretto il
film usando un’applicazione di sintesi vocale sul suo iPad. Sia
Julianne Moore che Kristen Stewart hanno dedicato la loro Ice
Bucket Challenge a Glatzer, morto pochi mesi dopo la fine delle
riprese del film.
2. Il film è stato vittima
di un attacco hacker. Alla fine del 2014, la Sony Pictures
ha subito un grosso attacco ai loro sistemi informatici, in cui le
informazioni aziendali riservate e diversi film inediti sono stati
pubblicati per il consumo pubblico. Tra le altre cose, si sono
verificati dei download di qualità di film in DVD che non erano
ancora usciti.
3. C’è un collegamento alla
vita reale di Alec Baldwin. Alice viene mostrata come una
giocatrice compulsiva di Words With Friends. L’attore, che nel film
interpreta il marito della protagonista, è stato notoriamente
scaraventato fuori dall’aereo, prima del decollo, nel 2011 perché
si era rifiutato di smettere di giocare e di spegnere il
telefono.
Still Alice Streaming
4. Il film è disponibile in
streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere
Still Alice, è possibile farlo grazie alla sua presenza
sulle varie piattaforme di streaming digitale legale come Chili,
Google Play e Rakuten Tv.
Still Alice trailer
5. Molte emozioni
condensate in pochi minuti. Prima di vedere l’intero film,
è opportuno guardare il trailer di Still Alice per rendersi conto
se sia un film adatto alla propria persona e per lasciarsi
trascinare dalla sequela di emozioni che vengono espresse in questi
pochi minuti. Inoltre, è possibile vedere chi faccia parte del cast
e di come sia importante la tematica affrontata nel
lungometraggio.
Still Alice trama
6. Una diagnosi
devastante. Il film racconta la storia di Alice, madre e
moglie cinquantenne ed apprezzata, quanto stimata, professoressa di
linguistica presso la Columbia University. Una serie di
avvenimenti, come dimenticare un termine importante durante una
conferenza e non capire più in che zona del campus universitario si
trovi dopo aver fatto jogging, le fanno pensare di avere un tumore
al cervello. Tuttavia, il neurologo le avanza una diagnosi più
devastante, ovvero il fatto di avere una forma di Alzheimer
precoce.
Still Alice cast
7. Julianne Moore ha
rischiato di non girare il film. Secondo Lisa
Genova, autrice del libro da cui il film è stato tratto,
prima di scrittura la Moore, la parte è stata offerta a
Michelle Pfeiffer,
Julia Roberts,
Diane Lane e Nicole Kidman, ma tutte hanno rifiutato.
8. La Moore ha fatto
ricerche per il suo ruolo. L’attrice ha intervistato
consulenti dell’Associazione Nazionale Alzherimer durante la sua
ricerca per il suo ruolo. Inoltre, ha subito anche il test standard
di memoria per verificare la presenza della malattia,
superandolo.
9. Alec Baldwin deve
ringraziare la Moore. L’attore,
infatti, è stato incluso nel cast del film anche e soprattutto per
il fatto che la sua collega lo ha suggerito per il ruolo del Dr.
John Howland: i due, infatti, volevano lavorare di nuovo
insieme.
Still Alice libro
10. È l’adattamento di un
romanzo. Still Alice è un adattamento del romanzo
Perdersi, scritto da Lisa Genova, una neuroscienziata, nel
2007, famoso per aver riscosso un gran successo e per aver
approfondito un tema mai davvero affrontato in questo senso.
Patria, corpo, anima, dignità: la
società contemporanea sa togliere sin troppo bene. Per questo è
giusto raccontarlo. Location Negata è una sezione a cui
l’Ischia Film Festival tiene molto. Perché i film
che ne hanno fatto parte nel corso degli anni raccontano di luoghi
perduti o sperduti, che ci saranno, o che non dovrebbero esistere
nel loro negare l’essenza stessa dell’essere umani.
I direttori artistici Michelangelo
Messina e Boris Sollazzo e i componenti del comitato di selezione
ne hanno scelti di molto diversi. Si va dal Rwanda del genocidio
dei Tutsi del 1994, all’assordante silenzio di Aleppo devastata
dalla guerra, dalla California sulle coste del Portogallo, alla
Napoli contemporanea raccontata nei Selfie #nofilter di due ragazzi
in cerca di un futuro.
Negata è la patria per chi è
costretto a lasciarla e non gli viene data l’opportunità di avere
una nuova casa dove poter mettere radici, come accade alla giovane
protagonista di Mama. Location Negata è la fotografia di una realtà
contemporanea dura, contraddittoria, dolorosa, come quella
raccontata ne Il sorriso del gatto di Mario Brenta e Karine de
Villers o con gli strani pesci di Giulia Bertoluzzi. La fotografia
di un mondo che si sta perdendo, e che attraverso il racconto dello
stesso si cerca di salvare.
IN CONCORSO – Location Negata
Aleppo: The silence of the war (Iran,
2019) di Amir Osanlou
Anything for the ones we love (Canada,
2019) di Louise Marie Beauchamp
California (Portogallo, 2018) di Nuno
Baltazar
Children of spring (Germania, 2019) di
Dusan Solomun
Footstep (Turchia, 2018) di Haydar
Demirtas
Frontiera (Italia, 2018) di Alessandro
Di Gregorio
Mama (Spagna, 2018) di Eduardo
Vieitez
Rwanda (Italia, 2018) di Riccardo
Salvetti
Selfie (Italia, 2019) di Agostino
Ferrente
Silence (Iran, 2018) di Mahdi
Borjan
Il sorriso del gatto (Italia, 2019) di
Mario Brenta e Karine de Villers
Eagle Pictures ha
diffuso il trailer ufficiale di Domino, il nuovo
film di Brian De Palma con protagonista
Nikolaj Coster-Waldau, Carice Can HouteneGuy Pearce.
La pellicola arriverà al cinema l’11 Luglio.
Nel film in un mondo
devastato da terrore e sospetti, Christian, un poliziotto di
Copenaghen, cerca giustizia per l’omicidio del suo collega per mano
di Imran, un soldato dell’ISIS. A caccia del killer, Christian e
una collega poliziotta finiscono travolti in un frenetico
inseguimento in cui è coinvolto anche un agente doppiogiochista
della CIA, che usa Imran come pedina per incastrare altri membri
dell’ISIS. Presto il protagonista si ritroverà in una corsa contro
il tempo, non solo per avere la sua vendetta ma anche per salvare
la propria vita.
Nikolaj
Coster-Waldau è stato trai protagonista
dell’ottava e ultima stagione della premiata serie della HBO,
Game Of Thrones, nel ruolo di “Jamie
Lannister”. La serie acclamata dalla critica, creata da David
Benioff e D.B. Weiss, è basata sui romanzi best-seller di George R.
R. Martin. Nel 2018, la serie ha vinto il suo terzo Emmy nella
categoria “Outstanding Drama Series” e Nikolaj ha ricevuto le
nomination per i seguenti premi: Primetime Emmy, Screen Actors
Guild, Critic’s Choice e People’s Choice.
Brian De
Palma è un regista di fama mondiale, noto per aver
lavorato con un numero impressionante di nomi illustri del mondo
del cinema. De Palma ha ottenuto il suo primo successo con Le due
sorelle, lanciando e affermando il suo stile unico e iconico. Ha
lavorato con scrittori che vanno da Paul Schrader a John Farris a
Oliver Stone, tra molti altri. Tra i tanti successi conseguiti, nel
1963 ha diretto Oggi sposi, dando a un ventenne Robert De Niro il
suo primo ruolo cinematografico. L’horror psicologico
Carrie – Lo sguardo di satana, interpretato da Sissy
Spacek e basato sul romanzo di Stephen King, fu il suo primo grande
successo commerciale nel 1976.
Le continue modifiche alla
sceneggiatura e i numerosi reshoot hanno provocato più di un
problema di forma e contenuto a X-Men:
Dark Phoenix, conclusione del franchise che sembra non
aver esaudito i desideri dei fan e le aspettative del pubblico.
Come già riportato nelle scorse settimane, la versione del film
uscita in sala non corrisponde a quella originariamente prevista e
il terzo atto è stato riscritto da capo a causa di sovrapposizioni
e parallelismi con la trama di un altro cinecomic uscito di recente
(forse Captain Marvel, suggeriscono più
fonti).
Tra le scene escluse ci sarebbe
l’attacco di un esercito alieno alla sede delle Nazioni Unite di
New York, che tra l’altro veniva mostrato nel trailer, e l’arrivo
sulla Terra di una flotta navale che somigliava in modo evidente a
quella vista in Captain Marvel. E proprio come
nella pellicola dei Marvel Studios, Jean Grey avrebbe utilizzato i
suoi poteri cosmici per distruggere le navi del nemico. A quanto
pare l’epico terzo atto non è stato ben accolto nelle proiezioni di
prova e lo studio ha deciso di sostituirlo con la battaglia del
treno.
Un altro dettaglio emerso sulla
versione originale di Dark Phoenix è la presenza di Olivia
Munn nei panni di Psylocke e di diversi
personaggi apparsi in X-Men: Apocalisse. Con loro
sarebbero apparsi anche gli Shi’ar, una razza
aliena immaginaria dell’universo Marvel che come gli Skrull e i
Kree abitano un impero vastissimo e tecnologicamente avanzato.
Jessica Chastain invece, che nel film interpreta
una creatura in grado di assorbire i poteri della Fenice, doveva
effettivamente interpretare Lilandra, la sovrana
degli Shi’ar.
X-Men:
Dark Phoenix è stato descritto dal regista Simon
Kinberg come l’inizio di un nuovo capitolo per la serie
di film di X-Men.“Lo vedo come un
nuovo capitolo. Lo vedo come qualcosa che prende il franchise e lo
lancia in una direzione diversa con toni diversi. E questo non
significa che il prossimo avrà lo stesso tono, significa solo che
il prossimo può avere un tono diverso. Penso che per molti anni,
gli X-Men di Bryan [Singer] abbiano davvero trasformato il genere
dei supereroi nel 2000 o 2001 quando è uscito il primo. Questo
arriva quasi 20 anni dopo. È molto tempo fa. E a quel tempo, i film
sui supereroi non erano molto popolari, in realtà. C’erano stati
alcuni fallimenti a metà degli anni ’90, e non c’erano stati molti
film sui supereroi, e in quel periodo l’approccio sugli X-Men
era davvero rivoluzionario.”
Come annunciato nei mesi scorsi da
Kevin Feige, Spider-Man: Far
From Home segnerà la conclusione definitiva della
Fase 3 del Marvel Cinematic Universe e
seminerà probabilmente qualche indizio sul futuro del franchise e
sulle direzioni della prossima linea editoriale. Ma cosa possiamo
aspettarci dalla Fase
4 e soprattutto, quali personaggi ci piacerebbe vedere
in azione?
Eccone alcuni, tra le fila degli
eroi “secondari”, che meriterebbero senza dubbio più spazio in uno
standalone:
Wasp
Dopo l’introduzione in
Ant-Man, il personaggio di Wasp
ha finalmente avuto l’occasione per brillare sotto i riflettori del
sequel con Evangeline
Lilly che ha equamente diviso la scena con il collega
Paul Rudd. Il film ha funzionato, ma la sensazione
è che questo personaggio meriti di più di una commedia di
coppia.
L’attrice è fantastica nella parte e
la combinazione di energia, combattimento e sapere scientifico la
rende un’eroina con del potenziale da sfruttare al cinema. Magari
in un film che prepari il suo ingresso nei Nuovi Vendicatori…
Professor Hulk
In Avengers: Endgame ha debuttato la
nuova versione di Bruce Banner, un omaggio al Professor
Hulk dei fumetti che lega perfettamente le due anime del
personaggio: quella brillante e quella bestiale, che si sicuro
potrebbe tramutarsi in materiale da studio per un eventuale
spin-off.
Perché allora non sognare un film in
cui, dopo gli eventi di Endgame, Hulk lavora da solo ad un progetto
segreto sfruttando le sue qualità?
Nebula
Nebula è un personaggio
affascinante per svariati motivi, uno dei quali riguarda la storia
della sua infanzia e il rapporto complicato con la sorella
Gamora e il padre adottivo
Thanos. Aspetti del suo carattere sono stati
affrontati ed esplorati nel corso del franchise sui
Guardiani della Galassia e brevemente anche in
Avengers: Infinity War e
Avengers:
Endgame, dove l’abbiamo vista unirsi ai
Vendicatori nella lotta contro il Titano Pazzo.
La
sensazione è che Nebula abbia ancora talmente tanta rabbia
irrisolta nei confronti di Thanos e dell’universo da meritare più
spazio sullo schermo.
Valchiria
Valchiria ha
debuttato nel MCU in Thor:
Ragnarok, catturando immediatamente l’attenzione
grazie alla convincente prova di Tessa Thompson e
all’adattamento del personaggio attuato dagli sceneggiatori e dal
regista Taika Waititi.
Guerriera disillusa e riluttante,
Valchiria nascondeva un passato doloroso (di cui abbiamo avuto un
accenno grazie ad un flashback che raccontava la caduta delle
Valchirie per mano di Hela), e su questo potrebbe
basarsi un film prequel o una serie che segue la vita precedente
dell’eroina.
Falcon
Ora che Chris Evans è pronto a lasciare i panni
di Captain America, Anthony
Mackie può raccogliere l’eredità del personaggio e
abbracciare gli impegni del ruolo nella serie tv di Disney + in cui
condividerà la scena con Sebastian Stan.
Show televisivo a parte, l’idea di
uno standalone al cinema è ancora valida, e in qualità di nuovo
Captain America avrebbe tutto il potenziale per reggere sulle sue
spalle un film.
Nick Fury
Dalla caduta dello S.H.I.E.L.D.
Nick Fury ha avuto un ruolo sempre più ridotto nel
MCU (escluso ovviamente Captain Marvel, che è un prequel), ma la
speranza è che torni protagonista in Spider-Man: Far
From Home, in uscita a breve.
E se i Marvel Studios decidessero
finalmente di puntare tutto sul personaggio interpretato da
Samuel L. Jackson consegnandogli lo standalone che
merita? Non sarebbe un’idea brillante ripercorrere la storia di
Fury prima del suo ingresso nello SHIELD?
Shuri
Sin dalla sua prima apparizione in
Black
PantherShuri ha messo in mostra le
infinite potenzialità di un personaggio che in molti danno come
erede di Tony Stark alla guida del lato “scientifico” del MCU. La
conferma è arrivata in Avengers: Infinity War,
dove la sorella minore di T’Challa si è resa utile
fino all’arrivo di Thanos (e sappiamo che è sopravvissuta allo
schiocco…).
Dunque non sarebbe poi così
sbagliato dedicarle uno standalone, meglio se prequel, in cui
mostrare cosa ha reso Shuri la mente brillante che conosciamo ora e
cosa ha fatto prima degli eventi di Black
Panther.
La principessa wakandiana potrebbe
inoltre dirigere il settore scientifico e tecnologico in America,
dopo che T’Challa ha aperto le frontiere del suo paese oltre i
confini nazionali.
Harley Keener
Il cameo a sorpresa di
Harley Keener nella scena del funerale di Tony
Stark alla fine di Avengers: Endgame potrebbe
essere un indizio sulla Fase 4, o almeno è ciò che suggeriscono
diverse teorie. Sappiamo che il personaggio ha imparato molto sugli
usi dell’armatura di Iron Man mentre Tony si nascondeva nel suo
garage in Iron Man 3, dunque tutto lascia
intendere che prossimamente vedremo in azione Iron Lad.
Nei fumetti, il ragazzo diventa il
leader degli Young Avengers, film di cui si parla da tempo
relativamente ai progetti sul futuro del franchise…
Peggy Carter
Tantissimi fan sono rimasti delusi
dal trattamento riservato a Peggy Carter nel MCU,
soprattutto in seguito alla prematura cancellazione della serie tv
dopo sole due stagioni. Forse il riscatto potrebbe arrivare con un
film interamente dedicato al personaggio, con uno sguardo inedito
alle avventure dell’eroina al fianco di Steve Rogers tornato dal
passato grazie ai viaggi nel tempo…
Soldato d’Inverno
Bucky Barnes,
conosciuto nel MCU anche come il Soldato
d’Inverno, ha velocemente scalato la classifica dei
personaggi più amati dai fan, che dai tempo chiedono ai Marvel
Studios di dedicargli più spazio all’interno dell’universo
condiviso.
Dell’eroe conosciamo il suo passato
di militare americano al fianco del miglior amico Steve
Rogers, la brutale trasformazione nel sicario dell’HYDRA e
la sua redenzione avvenuta in Avengers:
Infinity War, tuttavia sarebbe interessante esplorare
le fasi che hanno portato alla creazione del Soldato d’Inverno
prima degli eventi di Captain America: The Winter
Soldier.
Sappiamo cosa è successo con i
genitori di Tony Stark, assassinati quanto era
ancora manipolato dall’HYDRA, ma del dopo quasi nulla, soprattutto
del suo rapporto con Vedova Nera (appena accennato
in una scena di The Winter Soldier). Dunque
uno standalone sarebbe più che gradito…
Far parte di un universo
cinematografico nel quale si sono alternati centinaia di personaggi
e relativi interpreti potrebbe creare un po’ di confusione nella
mente di chi è entrato e uscito a fasi alterne. Lo sa bene
Gwyneth Paltrow, che abbiamo visto di recente
nello show culinario di Jon Favreu su Netflix ammettere teneramente di non ricordare la sua
presenza in Spider-Man: Homecoming, e che
torna protagonista in un nuovo video registrato durante la premiére
di Avengers: Infinity War in cui
viene registrata l’ennesima e e spassosa gaffe dell’attrice.
Stavolta l’incidente non riguarda
direttamente la Paltrow ma Sebastian
Stan, il volto di Bucky aka Soldato d’Inverno nel
Marvel Cinematic Universe, noto a
tutti tranne una persona…
“Chi è quello?“, chiede la
star al suo publicist, e a rispondere è nientemeno che
Chris Pratt: “Sebastian Stan,
interpreta Bucky. Bucky è il Soldato d’Inverno“.
La scena è esilarante e potete dargli uno sguardo qui sotto.
Wait I just realized the person she's asking
is Chris Pratt ☠️
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti
in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora
una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
C’è chi pensa che l’ultimo
contributo di Robert Downey
Jr. nel MCU in Avengers:
Endgame sia degno di una nomination agli Oscar, e non
fatichiamo a crederci visto il lavoro svolto nel film dall’attore e
l’intensità con la quale si è calato nei panni di Tony Stark fin
dalle prime scene, culminando con la scena della sua morte.
Sappiamo che Downey è un artista
eclettico sotto molti punti di vista che ama aggiungere la sua
impronta personale palla performance, come suggerito tempo fa dai
registi Anthony e Joe Russo in merito alla battuta
“Ti voglio
bene 3000” improvvisata sul set, ma a quanto pare
c’è stato un altro momento chiave del film che ha subito diversi
cambiamenti proprio grazie all’intervento naturale della star.
A rivelarlo sono ancora i registi
nel nuovo podcast di Empire, riferendosi al dialogo fra Tony e
Steve Rogers subito dopo il ritorno dell’eroe sulla Terra: sfinito,
malnutrito e delirante rivede l’ex collega dei Vendicatori dopo
Civil War e lo accusa di essere un bugiardo
(“Avevi detto che avremmo perso insieme“).
“Crediamo sia stato uno dei
momenti di recitazione più ispirati di Downey nel film. È come se
il personaggio tornasse alla sua giovinezza, quando si era sentito
abbandonato da suo padre, e in quel frangente riesci a intravedere
i suoi problemi di intimità e di fiducia in chi ha davanti, ovvero
Cap. Robert ha eseguito la scena con molta energia, e non abbiamo
fatto tanti ciak proprio perché ne stava spendendo
moltissima…“.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Puntare i riflettori sulla
protagonista Jean Grey e sulla squadra di Mutanti che dal 2011
occupa un posto di rilievo all’interno del franchise non ha
impedito ai realizzatori di inserire un piccolo omaggio ai fumetti
originali in X-Men: Dark
Phoenix sotto forma di cameo. Ma in quanti hanno
riconosciuto Dazzler, alter ego di Alison Blair e
supereroina che usa la sua voce come strumento di potere?
“In passato abbiamo commesso
l’errore di mettere insieme migliaia di personaggi nello stesso
film, e non si trattava di semplici cameo ma di ruoli veri e
propri.” ha spiegato il regista Simon Kinberg in un’intervista
con Cinemablend. “Con Dark Phoenix volevo concentrarmi sulla
storia di Jean e fare di questo dilemma il nostro protagonista. Lei
è sia l’eroe che il cattivo, e il problema nasce quando perde il
controllo sulle persone che le sono più vicine…La famiglia che la
circonda, le persone che la amano, stiamo osservando come Jean sia
capace di distruggere tutto questo mettendo l’uno contro
l’altro“.
A quanto pare Kinberg non voleva
complicare eccessivamente la trama con troppe presenze sullo
schermo, al contrario degli eventi del fumetto originale sulla
Fenice Nera dove diverse fazioni miravano a controllare il potere
di Jean, tuttavia includere Dazzler grazie ad un cameo è sembrato
il modo migliore per omaggiare la tradizione:
“Nell’originale saga di Dark
Phoenix ci sono il Club Hellfire, Lilandra e Shi’ar, e molte altre
storyline ma l’idea era ridurre il film all’essenziale emotivo e
introdurre alcuni cameo. Sono un grande fan di Dazzler dei fumetti
e nella scena della festa dei giovani mutanti c’era l’opportunità
di far comparire qualcuno che cantava…quindi ho pensato: perché non
ora?“.
X-Men:
Dark Phoenix è stato descritto dal regista Simon
Kinberg come l’inizio di un nuovo capitolo per la serie
di film di X-Men.“Lo vedo come un
nuovo capitolo. Lo vedo come qualcosa che prende il franchise e lo
lancia in una direzione diversa con toni diversi. E questo non
significa che il prossimo avrà lo stesso tono, significa solo che
il prossimo può avere un tono diverso. Penso che per molti anni,
gli X-Men di Bryan [Singer] abbiano davvero trasformato il genere
dei supereroi nel 2000 o 2001 quando è uscito il primo. Questo
arriva quasi 20 anni dopo. È molto tempo fa. E a quel tempo, i film
sui supereroi non erano molto popolari, in realtà. C’erano stati
alcuni fallimenti a metà degli anni ’90, e non c’erano stati molti
film sui supereroi, e in quel periodo l’approccio sugli X-Men
era davvero rivoluzionario.”
Ischia Film
Festival punta per il terzo anno sugli Scenari
Campani, sezione dedicata a cineasti, produzioni e
location della regione. Scommessa vinta, e il vincitore di
quest’anno sarà decretato da una giuria DOC, il team di
Casa Surace.
Come sempre sono in gara senza
distinzione documentari, corti e lungometraggi, una democrazia
della visione che i direttori artistici Michelangelo
Messina e Boris Sollazzo hanno fortemente
voluto, e che attira un numero ogni anno maggiore di opere. Lo
dimostra la qualità della selezione, ogni anno più elevata e ricca
di contenuti e suggestioni. Come quella di un regista napoletano,
Riccardo Zinna, che fa raccontare la sua
straordinaria vita a un attore torinese, Flavio
Bucci. Un corto circuito, come spesso accade in una terra
dove niente è scontato. Neanche i sogni, come quello di Antonio, il
giovane protagonista di Un giorno all’improvviso,
che vuole diventare calciatore. O quello di Carmela, che cerca di
scappare da una realtà degradata affidando la sua vita a un diario.
Megalie invece studia sodo, ma neanche questo basterà per
guadagnarsi La gita raccontata da
Salvatore Allocca nel suo cortometraggio dal
ricchissimo palmares internazionale. Come quello di Pier Lorenzo
Pisano, che con il suo Così in terra è stato
selezionato nel programma della Cinefondation del Festival di Cannes.
La Campania alla conquista del
mondo, come Joe Esposito, protagonista del finto e gustosissimo
documentario Il toro del Pallonetto di Luigi
Barletta, così come immaginario è il mondo alla rovescia di
In Her Shoes, distopia al femminile firmata da
Maria Iovine. Sarà un viaggio bellissimo Scenari Campani, partendo
da una terra la cui gente è abituata a partire ed essere accolta, e
per questo naturalmente portata a dare il benvenuto a chi viene da
lontano. Perchè Ogni nave ha bisogno di un porto,
come titola Aldo Zappalà nel cortometraggio, in
anteprima mondiale, che racconta la vita di quello di Napoli. Un
piccolo film realizzato insieme agli studenti del master di cinema
e tv dell’Università Suor Orsola Benincasa. E finchè ci sono
ragazzi che i porti li vogliono tenere aperti, nel presente e
nella memoria, allora saranno Scenari Campani senza confini.
CONCORSO – Scenari
Campani
Cafèsigaret (Italia, 2019) di Agostino
Devastato Così in terra (Italia, 2018) di Pier
Lorenzo Pisano Il diario di Carmela (Italia, 2018) Vincenzo
Caiazzo Dinosauri (Italia, 2018) di Carlo
Guitto Flavioh – Tributo a Flavio Bucci (Italia,
2018) di Riccardo Zinna Un giorno all’improvviso (Italia, 2018)
di Ciro D’Emilio La gita (Italia, 2018) di Salvatore
Allocca In her shoes (Italia, 2019) di Maria
Iovine Ogni nave ha bisogno di un porto (Italia,
Anteprima mondiale) di Aldo Zappalà O’ p’ nneon (Italia, 2018) di Mauro Di
Rosa Quelle brutte cose (Italia, 2018) di Loris
Giuseppe Nese Il toro del Pallonetto – La vera storia di Joe
Esposito (Italia, 2018) di Luigi Barletta
Le prime tre Fasi del Marvel Cinematic Universe hanno
portato “ineluttabilmente” allo scontro contro Thanos, vero big
bad del progetto cinematografico. E visto che la formula è
stata vincente, è probabile che anche nella Fase 4 vedremo un altro
grande cattivo protagonista sotterraneo e poi grande mostro finale
da sconfiggere. Ma chi sarà? Ecco alcuni personaggi che potrebbero
essere i prossimi villain del MCU.
RED HULK
Mentre il film The Incredible Hulk è
stato per lo più dimenticato, il colonnello Thunderbolt di William
Hurt è tornato nel MCU in occasione della firma dei Patti di
Sokovia.
Nei fumetti il personaggio mette
insieme una squadra di supervillan sotto le sembianze di una
squadra di supereroi quando i Vendicatori si sciolgono, e diventa
il Red Hulk. Combattere Red Hulk potrebbe essere lo scenario futuro
per lo sviluppo dello Hulk di Mark Ruffalo, dato che adesso Bruce
Banner è finalmente felice di essere un grande nerd verde e quindi
potrebbe essere felice di essere chiamato in azione per combattere
una versione rossa, arrabbiata e malvagia di se stesso.
MAGNETO
Ian McKellen ha interpretato Magneto
come un pari fisico e intellettuale del Professor X di Patrick
Stewart. Quando poi il personaggio è passato nelle mani di Michael
Fassbender, la scrittura di Magneto è cambiata, trasformandolo più
in un antieroe che in cattivo.
Ora che il personaggio è al cinema
nella sua ultima apparizione con il volto di Fassbender, potrebbe
ricomparire, magari attraverso il multiverso “aperto” da
Spider-man: Far From Home, e questa volta potrebbe essere davvero
il formidabile nemico che i fumetti hanno ritratto per così tante
storie.
KANG IL CONQUISTATORE
L’abilità di Kang il Conquistatore è
il viaggio nel tempo. Ora che il viaggio nel tempo è stato
introdotto nel MCU con Avengers:
Endgame, è il momento perfetto per presentare questo
personaggio. Nei fumetti ci sono versioni di lui che sono buone e
altre che lo sono meno, quindi sarebbe divertente vedere queste
versioni alternative ingannare le persone e avvicendarsi, un po’
come è stato con Loki.
Se le sequenze temporali alternative
e il cambiamento del passato sono diventati le conseguenze che gli
eroi della Marvel avranno nel prossimo capitolo del MCU, allora
potrebbe anche verificarsi tutto all’ombra di Kang. È un umano, ma
è del trentunesimo secolo, il che gli dà un vantaggio rispetto ai
nostri eroi. Nei fumetti, il suo alter ego è Nathaniel Richards, e
non è chiaro, ma potrebbe essere un discendente di Reed Richards,
a.k.a Mr. Fantastic. Questo potrebbe collegarsi all’introduzione
dei Fantastici Quattro nel MCU.
ANNIHILUS
Alcuni fan hanno pensato
che Annihilus sarebbe apparso in Captain Marvel dopo che uno degli
URL inseriti nel sito in stile anni ’90 del film era “annihil.us”,
ma il personaggio, come sappiamo, non è comparso.
È principalmente un cattivo dei
Fantastici Quattro, con un trascorso personale con Mr. Fantastic,
quindi i produttori potrebbero tenerlo in serbo per quando la prima
famiglia della Marvel farà il suo debutto nel franchise.
Annihilus è il dominatore della Zona
Negativa, che sarebbe interessante vedere nei prossimi film, dopo
il confronto dei Vendicatori con il Reame Quantico in
Endgame.
IL
MANDARINO
Ci riferiamo naturalmente al vero
Mandarino, non il mandarino fasullo deludente che abbiamo visto in
Iron Man 3, dove era invece un attore di nome
Trevor Slattery. Un cortometraggio con uno Slattery imprigionato ha
confermato che il vero mandarino e i dieci anelli esistono da
qualche parte e, secondo Kevin Feige, la Marvel non si è dimenticata di
quella storia.
Quindi, c’è la possibilità di vedere
il vero mandarino diventare una minaccia nella fase 4 del MCU. È
del tutto possibile che la Marvel stia ripensando il personaggio
per proporlo ai suoi spettatori in una maniera consona.
ADAM WARLOCK
L’introduzione di Adam
Warlock nel MCU è stata inizialmente anticipata in una delle tante
scene post credits alla fine di Guardiani della Galassia Vol. 2.
Ayesha, leader del Sovereign, è arrabbiata perché i Guardiani sono
riusciti a sfuggire alla sua ira ancora una volta, così crea un
potente essere artificiale capace di distruggerli e lo chiama
“Adam”.
Alcuni fan si aspettavano che Adam
Warlock facesse la sua prima apparizione nel MCU in Infinity War o
Endgame, ma sembra che sia stato “messo da parte” per
Guardiani della Galassia Vol. 3. Su una scala
di poteri, Adam è al livello di Captain Marvel e Thanos.
NORMAN OSBORN
Meglio conosciuto come il Green
Goblin, Norman Osborn sarebbe un grande cattivo nel futuro del MCU.
L’Infinity Saga è stata alla fine la storia di Iron Man e Thanos è
stato il suo grande cattivo perché ha avuto una relazione personale
con Tony Stark.
La prossima saga del MCU apparterrà
a Spider-Man, e sembra quindi normale che sia Osborn ad essere il
prossimo futuro grande cattivo dell’universo Marvel al cinema.
Osborn è semplicemente un uomo molto ricco, molto potente, molto
intelligente e molto malvagio, un nemico molto potente.
NAMOR IL SUB-MARINER
L’esistenza di Namor il
Sub-Mariner nel MCU è stata anticipata nel 2010, in Iron Man 2,
quando Atlantis è apparso sulla mappa di Nick Fury dei potenziali
sito per la posizione di un potenziale Vendicatore. Namor è stato
rilanciato quest’anno in Avengers: Endgame quando Okoye ha
menzionato un terremoto sotto l’oceano al largo delle coste di
Wakanda.
Nei fumetti, Namor è il re di
Atlantide e un rivale di Black Panther, quindi sarebbe bello
vederlo comparire nel sequel del film dedicato a T’Challa, a
guidare la carica in una battaglia tra gli eserciti di Wakanda e
Atlantis.
DOTTOR DESTINO
Dopo due tentativi di
adattarlo sul grande schermo, non abbiamo ancora visto un film
degno del dottor Destino, forse il cattivo più iconico della
Marvel. La cosa bella di Destino nei fumetti è che ha un’immunità
diplomatica, protetta dal suo paese, Latveria.
Può andare da un poliziotto e dirgli
che sta per conquistare il mondo, e il poliziotto non può farci
nulla. Questo elemento è stato lasciato fuori da entrambe le
versioni del film, ma è facilmente la caratteristica più
interessante del personaggio. È stato anche responsabile di alcuni
degli eventi più enormi della storia della Marvel.
GALACTUS
Galactus è conosciuto
come il divoratore di mondi ed è davvero l’unico cattivo che il MCU
può usare per cercare di dare un successore degno al terrore che ha
sparso Thanos nell’universo. Galactus è un dio cosmico che succhia
la vita dai pianeti per mantenersi vivo e potente.
Ignora gli esseri mortali che
muoiono per fornirgli la sua forza vitale, perché sente di essere
sopra di loro, e gli manca la bussola morale per considerare
l’etica delle sue azioni (a differenza di Thanos che ha speso gli
ultimi due film sugli Avengers cercando di giustificare se stesso
agli eroi più potenti della Terra). Questo lo renderebbe un grande
avversario per Captain Marvel, che si vanta di mantenere al sicuro
più pianeti contemporaneamente.
Contrariamente alle previsioni, gli
eventi di Avengers:
Endgame hanno visto sopravvivere Steve
Rogers, che grazie ai viaggi nel tempo si è ricongiunto
con l’amata Peggy Carter chiudendo così un’arco narrativo iniziato
nel film del 2011. E c’è una ragione specifica dietro questa
chiusura del suo arco narrativo, legata a doppio filo con il
destino riservato a Tony Stark (che come saprete
muore schioccando il guanto e salvando la vita dei compagni).
A spiegarla sono gli
sceneggiatori Christopher Markus e
Stephen McFeely e i registi Anthony e Joe
Russo nel nuovo podcast di Empire:
“Una volta che uccidi un
personaggio amato come Tony, devi assicurarti di avere ancora un
senso di speranza alla fine del film, e l’unica persona a dartela è
la sua controparte. Se avessimo ucciso entrambi i leader degli
Avengers, il pubblico n sarebbe uscito devastato. L’intenzione non
è distruggere l’animo della gente ma sperare di raccontare una
storia complessa e dimensionale in un modo che faccia provare una
varietà di emozioni. “
Prima dell’epilogo Cap torna dal
passato per consegnare lo scudo a Sam Wilson, lasciando dunque la
sua eredità alle prossime generazioni. Ma c’è possibilità di
rivederlo ancora nel MCU?
“Questa è la natura
dell’universo Marvel“, ha osservato Markus, “Non puoi
riavviare la storia e improvvisamente Iron Man ha 15 anni e tutti
gli altri personaggi hanno ancora la stessa età. Il mondo deve
ancora reggersi su delle certezze, quindi se hai intenzione di
togliere qualcuno dalla lista, deve essere reale,
definitivo.“
Avengers: Endgame, ecco chi doveva
morire nella prima stesura del film
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Disney Pixar ha diffuso una nuova
clip tratta da Toy Story 4 che presenta al
pubblico il personaggio doppiato da Christina
Hendricks, nonché villain annunciato del film,
Gabby Gabby.
Questa vecchia bambola vintage degli
anni ’50 non è mai stata adottata da nessun bambino, motivo del suo
risentimento verso altri giocattoli che l’ha spinta a prendere il
controllo di tutto il negozio in cui si trova.
Vi ricordiamo che l’uscita è fissata
al 27 giugno 2019, con il ritorno di Bo Peep,
l’amica di Woody, Buzz e della banda di giocattoli. Diretto
da Josh Cooley, prodotto
da Jonas Rivera e Mark
Nielsen, il film vedrà Woody e Buzz alle prese con un
viaggio in compagnia di vecchi e nuovi amici.
La sinossi ufficiale:
Woody ha sempre saputo quale
fosse il suo posto nel mondo e la sua priorità è sempre stata
prendersi cura del suo bambino, che si trattasse di Andy o di
Bonnie. Quando Forky, il nuovo progetto scolastico di Bonnie
trasformato in un giocattolo, si autodefinisce “spazzatura” e non
giocattolo, Woody decide di mostrargli gli aspetti positivi di
questa nuova vita.
Ma quando Bonnie porta con sé
tutta la banda di giocattoli in un viaggio con la sua famiglia,
Woody fa un’inaspettata deviazione, che lo porta a ritrovare la sua
amica scomparsa da tempo, Bo Peep. Dopo aver trascorso anni per
conto proprio, lo spirito avventuroso di Bo e la vita “on the road”
hanno rovinato la sua porcellana. Woody e Bo scopriranno che le
loro rispettive vite come giocattoli sono ormai agli antipodi, ma
presto si renderanno conto che questo è l’ultimo dei loro
problemi.
Pochi giorni fa il rumor twittato da
Grace Randolph di Beyond The Trailer sembrava confermare la teoria
secondo cui in Spider-Man:Far From
Home avremmo le industrie Oscorp nel film al lavoro
nel grattacielo che prima ospitava i Vendicatori e che forse, dopo
gli eventi di Avengers:
Endgame, è stato preso in affitto dai nuovi
proprietari.
Questa teoria torna al centro del
dibattito grazie alle indiscrezioni rivelate da Roger Wardell, la
misteriosa fonte di scoop sul Marvel Universe che nei mesi scorsi
aveva azzeccato diversi snodi di trama di Endgame, ipotizzando
futuri scenari per il futuro del MCU.
E tutto a partire dal contenuto
della possibile scena mid-credits di Far From Home
che avrebbe come protagonista nientemeno che Norman
Osborn…
Un attore per Norman Osborn
Secondo Roger Wardell, Kevin Feige sarebbe intenzionato a portare
nell’universo Marvel la star di The Walking DeadDavid Morrissey. Forse è proprio lui l’attore
scelto per interpretare il noto villain dei fumetti? Debutterà nel
film dopo i titoli di coda?
La scena
La voce sulla scena del mid-credit
riporta anche una descrizione abbastanza accurata degli eventi:
siamo in una stanza buia, e in sottofondo suona una musica
agghiacciante e malvagia. Mysterio, sconfitto e
triste, guarda fuori dalla finestra di un grattacielo di notte.
Più tardi sentiamo una voce (accento
russo) che sussurra qualcosa come “Ci ha battuti una volta, ma
presto pagherà“. Mysterio si gira e vediamo
Camaleonte nel suo costume. Quentin Beck parla e
dice “Dimitri, grazie per avermi guardato le spalle“, e
l’interlocutore risponde “Non ti preoccupare, ce ne sono altri come
me”.
La musica diventa più inquietante
mentre compaiono in scena Avvoltoio,
Scorpion, Shocker e un uomo in
giacca e cravatta che riunisce i cattivi e annuncia di avere una
proposta. Una panoramica dell’edificio mostra la vecchia Stark
Tower con il logo della Oscorp a caratteri grandi di colore
verde.
Mysterio lavora per conto di Osborn?
Tom
Holland is Spider-Man in Columbia Pictures’ SPIDER-MAN: FAR
FROM HOME.
Per far funzionare la scena
Far From Home dovrà spiegare in che modo Adrian
Toomes, Shocker e Mac Gargan sono riusciti a fuggire di prigione:
forse è stato Osborn a liberarli? E dove hanno preso i rispettivi
costumi? È probabile che Mysterio stia lavorando
per lui e che il suo vero obiettivo non è liberare la Terra dagli
Elementali ma impossessarsi delle tecnologie delle
Stark Industries e uccidere Spider-Man.
I sinistri sei
Supponendo che i Sinistri
Sei arriveranno nel terzo film di Spider-Man, il giovane
ero si troverebbe di fronte ad una sfida importante e avrà
sicuramente bisogno di alleati. Questo significa che altri
Vendicatori correranno in suo aiuto? Oppure, nella peggiore delle
ipotesi, Peter verrà sconfitto e questo scenario favorirà l’ascesa
al potere di Norman Osborn nel MCU come nuovo villain?
Green Goblin o Iron Patriot?
Green Goblin ha già
avuto diverse apparizioni sul grande schermo, ma niente esclude che
i Marvel Studios proporranno qualche cambiamento rispetto alle
versioni precedenti. Con Iron Man morto, un altro miliardario
potrebbe adottare l’identità di Iron Patriot…
Magari Norman lavorerà con Peter
prima di tradirlo e non indosserà l’armatura di Goblin fino alla
fine della Fase 4…
Dark Avengers
I rumor sull’ingresso nel MCU dei
Dark Avengers si sono rincorsi per mesi, e
sicuramente sarebbe interessante vedere in azione questo gruppo
composto da villain travestiti da eroi in cui hanno combattuto
Abominio, Mysterio e Venom.
Tutto dipende dai piani dei Marvel
Studios e dai compromessi con la Sony, che detiene i diritti su
alcuni personaggi, ma l’idea di un crossover tra Spider-Man, il
nuovo Captain America, Black Panther e Doctor Strange contro Iron
Patriot e il team di Osborn è alquanto allettante.
Uscito nelle sale ad inizio del
2019, Il primo
Re di Matteo Rovere ha segnato un
importante traguardo a livello internazionale. Infatti la pellicola
tra Berlino e Cannes è stato venduto dalla società Indie Sales in
tutto il mondo: Nord America, Regno Unito, Francia, Germania,
Austria, Spagna, Svizzera, Corea del Sud, Polonia, Repubblica Ceca,
Slovacchia, Australia, Nuova Zelanda e Medio Oriente.
Il successo del film però non si
accenna ad arrestarti. E’ infatti di questo mese l’annuncio di
Romulus, la serie sequel del film Sky Original
sempre diMatteo Rovere, al suo
esordio alla regia di un progetto televisivo.
Prodotta da Sky, Cattleya e
Groenlandia, la serie è composta da 10 episodi. Le
riprese inizieranno a Roma i primi di giugno e andranno avanti per
28 settimane tra la capitale e i dintorni.
Nel cast Andrea
Arcangeli (The Startup, Trust – Il rapimento
Getty), Marianna Fontana
(Indivisibili,Capri-Revolution) e
Francesco Di Napoli (La paranza dei
bambini), giovani e già apprezzatissimi talenti che saranno i
protagonisti di una storia di sopravvivenza diretta da Matteo
Rovere (Veloce come il vento,Il primo re) da
Michele Alhaique (Non uccidere; Senza
nessuna pietà) e da Enrico Maria Artale
(Il terzo tempo).
Di seguito la prima trama del
film:
Due fratelli, soli, nell’uno la
forza dell’altro, in un mondo antico e ostile sfideranno il volere
implacabile degli Dei. Dal loro sangue nascerà una città, Roma, il
più grande impero che la Storia ricordi. Un legame fortissimo,
destinato a diventare leggenda. Il cast completo del film vede:
Alessandro Borghi, Alessio Lapice, Fabrizio Rongione, Massimiliano
Rossi, Tania Garribba, Michael Schermi, Max Malatesta, Vincenzo
Pirrotta, Vincenzo Crea, Lorenzo Gleijeses, Gabriel Montesi,
Antonio Orlando, Florenzo Mattu, Martinus Tocchi.
La morte di Natasha
Romanoff su Vormir resterà forse uno dei momenti più
strazianti ed emozionanti di tutto il MCU, insieme al dialogo con
Occhio di Falco per decidere chi dei due si
sarebbe sacrificato per ottenere la gemma dell’anima. Ma a quanto
pare la prima versione di Avengers:
Engdame prevedeva un destino diverso per l’eroe
interpretato da Jeremy Renner, come rivelato nel
nuovo podcast di Empire dagli sceneggiatori Christopher
Markus e Stephen McFeely e dai registi
Anthony e Joe Russo.
“In una bozza del film Clint
Barton saltava giù dal dirupo. Il nostro supervisore degli effetti
visivi, Jen Underdahl, stava leggendo lo script e ci chiese di non
farlo, di onorare la scelta di Vedova Nera. Così prendemmo molto
seriamente quel commento perché molte delle donne della troupe
volevano vedere un momento da eroe per Natasha.”
Joe Russo ha
inoltre spiegato che quella scena è stata pensata per chiudere in
modo significativo l’arco narrativo del personaggio nel MCU:
“A differenza degli altri,
Natasha è una figura affascinante perché nasce cattiva. È qualcosa
che non abbiamo mai visto sullo schermo, ha vissuto una vita
antecedente a quella mostrata nei film che era sbagliata. Il
personaggio ha perso la sua identità e si è trasformato in un’
assassina, poi ha trovato una nuova famiglia nei Vendicatori e ci
sembrava una soluzione incredibilmente eroica per capire che doveva
sacrificarsi per preservare il futuro delle persone che
amava.“
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Arrivano nuovi aggiornamenti da
Ghostbusters 3, terzo capitolo del franchise
affidato a Jason Reitman atteso nelle sale il 10
Luglio 2020: come spiegato in un’intervista da Sigourney
Weaver, l’attrice parteciperà al nuovo film riprendendo il
ruolo di Dana Barrett e insieme a lei ci saranno anche Dan
Aykroyd e Bill Murray.
Le dichiarazioni dell’attrice a
pochi giorni dall’inizio delle riprese sembrano confermare tutte le
teorie sorte nelle scorse settimane, quando lo stesso Murray si era
detto disponibile a tornare nei panni del Dottor Peter Venkman:
“Questo franchise ha pagato la
retta del college di mio figlio. L’abbiamo fatto e ne siamo i
custodi. Mi sono divertito a girare i primi due e il mio buon
rapporto con Ghostbusters è stato determinato dal legame con gli
altri. Sono persone meravigliose, Danny [Ackroyd], Ernie [Hudson],
Harold [Ramis], Rick Moranis, Annie Potts, tra le persone più
interessanti che conosca e che hanno avuto una vera carriera.
“
Aykroyd, dal canto suo, aveva invece
parlato del film relativamente agli effetti speciali e al fatto che
il prossimo episodio avrebbe utilizzato tecniche “vecchio stile”
(per quanto possibile) invece di affidarsi completamente alle
tecnologie moderne.
“Vorrei sempre usare i pupazzi e
ogni volta esorto la produzione a tornare agli effetti meccanici.
Ma la CGI è così efficiente e facile da usare che tutti saremo
d’accordo con l’idea di mescolare vecchia e nuova tecnologia dove
possibile“.
Dunque è ufficiale: il cast
originale si riunirà finalmente sul grande schermo, e la notizia
non potrebbe renderci più felici.
Le riprese di Ghostbusters
3, che ha “Rust City” come titolo di
lavorazione, inizieranno il 25 Giugno a Calgary e proseguiranno per
circa 15 settimane.
Nel cast sono stati confermati
Mckenna Grace (vista di recente in Captain
Marvel, dove interpreta
Carol Danvers da bambina), Finn Wolfhard (la star
della serie Stranger Things) e Carrie Coon (The
Leftlovers), che interpreteranno rispettivamente il fratello
maggiore e la madre del personaggio della Grace.
La produzione non ha diffuso
ulteriori dettagli sulla pellicola, che come saprete sarà il sequel
diretto dei due Ghostbusters diretti da Ivan Reitman (papà di
Jason), senza nessun collegamento con il reboot al femminile di
Paul Feig del 2016, e che la storia ruoterà
intorno a due ragazzi e due ragazze di età compresa fra i 12 e i 13
anni.
“Ho sempre pensato a me stesso
come il primo fan di Ghostbusters, quando avevo 6 anni ero a
visitare il set. Volevo fare un film per tutti gli altri fan.”
ha raccontato Reitman in una recente intervista con Entertainment
Weekly. Questo è il prossimo capitolo della serie originale.
Non è un riavvio. Quello che è successo negli anni ’80 è accaduto
negli anni ’80, e questo è ambientato nel presente.”.
Black
Adam potrebbe aver finalmente trovato il suo regista:
secondo quanto riportato da Variety infatti, la New Line Cinema si
trova attualmente in trattativa con Jaume
Collet-Serra (Run all night, The Shallows) ed è
il candidato numero uno per il team di produzione nel quale figura
anche il protagonista Dwayne Johnson.
Proprio l’attore ha di recente
collaborato con il filmaker spagnolo sul set di Jungle
Cruise, e avrebbe caldamente suggerito il suo nome per
dirigere il cinecomic tratto dai fumetti DC. Inoltre, fanno sapere
gli addetti ai lavori, Black
Adam è balzato in cima alle priorità dello studio dopo il
successo al botteghino di Shazam! e la notizia
dell’ingresso di Johnson nel mondo dei supereroi.
Vi ricordiamo che il progetto
originale della Warner Bros. su Shazam! aveva
previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua nemesi, Black
Adam, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura per
dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla sua origin
story. E come annunciato nei mesi scorsi, i piani per portare
al cinema uno standalone con Johnson sono ancora
vivi, e a quanto pare il film dovrebbe ispirarsi ai lavori
di Geoff Johns dei primi anni Duemila.
“Questo progetto ha comportato
dei rischi, ed è stato una sfida. Anni fa volevamo introdurre due
origin story in un’unica sceneggiatura, e chi conosce i fumetti e
la mitologia dei fumetti saprà che Shazam è collegato a Black
Adam.” aveva raccontato l’attore in un video. “Questo
personaggio è un antieroe, o villain, e non vedo l’ora di
interpretarlo. Stiamo sviluppando il progetto che è nel mio DNA da
oltre dieci anni. Dovremmo iniziare a girare in un anno e non
potrei essere più eccitato all’idea“.
Jungle Cruise, che
vede nel cast insieme a Johnson anche Emily Blunt, arriverà nelle sale il 24
Luglio 2020.
Insieme a Robert Downey
Jr., Gwyneth
Paltrow è uno dei volti più ricorrenti del MCU ed è apparsa dal 2008 ad oggi
ben sette volte nei panni di Pepper Potts, il grande amore di Tony
Stark. Il personaggio ha anche un piccolo cameo alla fine di
Spider-Man: Homecoming, dove riceve una maldestra
ma sincera proposta di matrimonio con tanto di anello custodito da
Happy Hogan, ma a quanto pare l’attrice non sapeva nemmeno di
essere nel film.
Ospite dello show culinario ideato
da Jon FavreauThe Chef (disponibile da
ieri su Netflix), la Paltrow è stata protagonista di un
divertente siparietto in cui si passa dalla confusione alla
negazione, poi al dubbio, alla realizzazione e infine
all’accettazione della realtà. Il tutto sotto lo sguardo incredulo
di Favreau, mentre racconta aneddoti di produzione e memorie dal
set del cinecomic.
Qui sotto potete dare uno sguardo alla clip tratta dallo
show:
Gwyneth Paltrow genuinely did not know she
was in "Spider-Man: Homecoming" so this adorable interaction from
"The Chef Show" is easily my favorite thing on the internet today
pic.twitter.com/lc3VlSs1Hp
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Lo scorso aprile il video pubblicato su
Instagram da Vin Diesel sembrava suggerire
l’ingresso nel cast di Fast and Furious 9 di
John Cena, notizia finalmente confermata poche
ore da fa Deadline.
Dunque è ufficiale: l’attore e
wrestler si unirà alla squadra di Toretto nelle nuove avventure su
strada, e secondo il sito dovrebbe interpretare un personaggio
descritto come “cazzuto”. Nessun aggiornamento per quanto riguarda
la trama del film, mentre si riporta che Dwayne
Johnson non tornerà.
“Ragazzi, come sapete, penso
sempre velocemente, e alla responsabilità di creare qualcosa di
iconico e meritevole della vostra lealtà. So che sembra pazzesco,
ma ad ogni luna blu sento che Pablo laggiù mi sta mandando dei
segnali…forse un altro soldato nella lotta per la verità. E oggi,
qualcuno è venuto alla Toretto Gym…“, aveva detto Diesel nella
clip annunciando l’arrivo di Cena.
Vi ricordiamo che la release di
Fast and Furious 9 è stata spostata al 22
maggio 2020, con le riprese che dovrebbero iniziare a
breve con il cast originale e il ritorno dietro la macchina da
presa di Justin Lin.
Non sono state fornite spiegazioni
ufficiali che hanno motivato questa scelta, ma è evidente che nei
piani della Universal Pictures ci sia la volontà di garantire alla
saga il miglior posizionamento al box office possibile in una
stagione già ricchissima di blockbuster molto attesi.
Per quanto riguarda il film, tempo
fa era stato lo stesso Vin Disel a spiegare che
Lin sarebbe tornato anche per la regia dell’episodio 10, cosa che
faceva pensare che i due episodi venissero girati in contemporanea.
Il rumor non è stato confermato e, visti i numerosi impegni degli
attori, non sembra un’ipotesi facilmente realizzabile.
Si aspettano nel frattempo gli
aggiornamenti sul cast che, oltre ai soliti nomi, dovrebbe
presentare anche delle new entry ed un nuovo villan.
I trailer non sono
altro che brevi filmati promozionali di film che saranno a breve
nelle nostre sale o che saranno presenti su una delle tante e
diverse piattaforme di streaming digitale.
Il loro compito è quello di creare
e far sviluppare nel pubblico delle aspettative circa il film
promosso, affinché si corra subito a vederlo già nei primi giorni
d’uscita.
Ma quali sono i trailer
usciti questa settimana da non perdere? Scopriamoli
insieme!
La mia vita con John F.
Donovan
L’atteso e discusso film di
Xavier Dolan, che sembrava scomparso dai
radar, è in arrivo grazie a Lucky Red che ha diffuso il trailer
ufficiale. In questo film sarà presente un cast stellare, composto
da
Kit Harington,
Natalie Portman,
Jacob Tremblay, Kathy Bates, Susan Sarandon, Thandie
Newton e Ben Schnetzer.
La mia vita con John F. Donovan, che uscirà nei nostri
cinema il 27giugno, segna il
debutto hollywoodiano di Dolan, che riporta sullo schermo i temi a
lui cari, come la relazione tra madre e figlio, l’infanzia e
l’omosessualità.
In questo film, Rupert Turner (Ben
Schnetzer) è un giovane attore che decide di raccontare la vera
storia di John F. Donovan (Kit Harington), una star televisiva
americana scomparsa dieci anni prima che gli aveva rivelato tutti i
suoi turbamenti celati.
Edison – L’uomo che illuminò il
mondo, che ha l’uscita prevista per il 18
luglio, racconta la storia della competizione epica e
spietata tra i due più grandi inventori dell’era industriale,
Edison e Westinghouse, per stabilire quale dei due sistemi
elettrici avrebbe dominato il nuovo secolo.
Ad Astra
James Gray è
tornato e il suo prossimo film non altri che Ad
Astra, lungometraggio con Brad Pitt protagonista e il cui video
promozionale è stato diffuso dalla 20th Century Fox.
Tratto dal racconto Heart of
Darkness, Ad Astra segue la storia dell’ingegnere
spaziale Roy McBride (Brad
Pitt) in una spedizione per rintracciare suo padre
(Tommy Lee Jones), disperso durante un lavoro di
ricerca alla caccia della vita aliena nei pressi di Nettuno.
Rambo – Last Blood
Rambo
– Last Blood arriverà nei cinema solo il 14
novembre, ma grazie a Notorius Pictures è
già possibile vedere il la presentazione ufficiale del nuovo
capitolo della saga action con Sylvester Stallone.
Diretto da Adrian
Grunberg, questo film vedrà ancora Rambo protagonista.
Veterano della guerra del Vietnam ed ex soldato delle forze
speciali dell’esercito americano, dopo varie missioni John torna
finalmente nel ranch di famiglia per iniziare una vita
tranquilla.
Tutto questo, senza mettere in
conto il destino che lo riporterà a scatenare l’inferno contro un
ultimo nemico.
Hotel Artemis
Con uscita previste nelle sale per
il 1° agosto, è stato recentemente diffuso il
trailer di
Hotel Artemis, film diretto da Drew
Pearce e con protagonisti
Jodie Foster,
Dave Bautista, Sofia Boutella e Sterling K.
Brown.
Il film è ambientato in un mercoledì notte del 2028: le strade di Los Angeles
sono tutte bloccate da manifestazioni e tafferugli e le forze di
polizie cercano di respingere i manifestanti che si sono tinti di
blu per chiedere solo dell’acqua pulita.
Nel mezzo della marmaglia, ci sono
quattro uomini che, coperti da maschere a teschio, hanno appena
fallito un colpo in banca, per poi finire in uno scontro a fuoco
con la polizia. La loro unica salvezza, è quella di rifugiarsi in
un ospedale riservato ai soli criminali, che si nasconde in un
edificio che, un tempo, era un prestigioso hotel.
Rolling Thunder Revue: Martin
Scorsese racconta Bob Dylan
Disponibile dal 12
giugno sulla piattaforma digitale, questo documentario
attraversa l’American del 1975, politicamente, economicamente e
socialmente sfinita, con un autobus carico di musicisti che
percorre la strada alla ricerca di nuovi orizzonti creativi.
Scorsese ha raccontato anche il Dylan del
Rolling Thunder Revue utilizzando del materiale video abbandonato
per decenni, restaurato e portato agli spettatori.
Scary Stories to Tell in the
Dark
Finalmente è stato rilasciato il
trailer di Scary Stories to Tell in the Dark,
l’atteso film horror tratto dal best seller di Alvin
Schwartz, scritto da Guillermo del Toro, diretto da André
Øvredal e interpretato, tra gli altri, da Zoe
Colletti, Austin Abrams, Gabriel Rush, Michael Garza, Austin
Zajiur e Dean Norris.
Il film è ambientato nell’America
del 1968, anno in cui sta soffiando il vento del cambiamento. Ma
nella piccola città di Mill Valley, nella villa della famiglia
Bellows, si trova Sarah, una ragazza con orribili segreti che ha
trasformato la sua vita sfortunata in una serie di storia
spaventose scritte in un libro.
Questi racconti travalicano i
confini del tempo, fino a diventare fin troppo reali per un gruppo
di adolescenti che scopre la terrificante abitazione della
ragazza.
Ford v Ferrari
Grazie alla 20th Century Fox, è
possibile vedere il primo video ufficiale di Ford v Ferrari (che in Italia prenderà il titolo di
Le Mans ’66 – La grande sfida), film diretto da James Mangold e interpretato da Christian Bale e Matt Damon.
Il film è ambientato nel 1966,
durante la preparazione della 24 ore di Le Mans in Francia, e segue
il pilota britannico Ken Miles (Christian
Bale) e il designer americano Carroll Shelby
(Matt
Damon) che ha costruito una vettura rivoluzionaria per
l’epoca, tanto innovativa da poter sfidare il marchio Ferrari.
Spider-Man: Far From Home
Tom
Holland is Spider-Man in Columbia Pictures’ SPIDER-MAN: FAR
FROM HOME.
Ormai la data di uscita, il
prossimo 2 luglio, si avvicina e intanto è stato
diffuso un nuovo video promozionale di Spider-Man: Far From Home destinato al mercato cinese
che contiene diverse scene inedite, tra cui uno sguardo ravvicinato
alle acrobazie del Peter Parker (Tom
Holland) e a Mysterio (Jake
Gyllenhaal).
In questo film si ritroverà il
giovane Parker cinque anni dopo la Decimazione e a poche settimana
dalla battaglia contro
Thanos di Avengers: Endgame. Ma in questa nuova avventura,
l’eroe non sarà da solo: infatti, oltre ai compagni di scuola,
saranno presenti Fury e il suo braccio destro Maria Hill, non
l’alleato Mysterio.
Ci sono momenti che rimangono
congelati nello sguardo degli spettatori per la loro potenza
emotiva e il fascino senza tempo, e Avengers:
Endgame, capitolo conclusivo della saga delle gemme
dell’infinito, ne è pieno e a distanza di due mesi certe sequenze
riecheggiano ancora nella nostra testa e vorremmo rivederle
all’infinito.
Ma di quali scene parliamo?
Tony torna a casa
Apriamo ovviamente questa lista con
il ritorno a casa di Tony
Stark e Nebula, riportati sulla Terra da Captain
Marvel dopo diversi giorni di
stallo nello spazio senza cibo e speranza di sopravvivenza.
La scena colpisce in pieno le corde
emotive dello spettatore, con Tony e Steve che si riuniscono per la
prima volta dopo Civil War e Pepper Potts che
piange sul corpo esule del compagno che credeva morto. Nel mentre
Nebula e Rocket condividono un momento toccante in cui si stringono
le mani pensando ai Guardiani morti dopo lo schiocco.
Thor decapita Thanos
Con Captain
Marvel in squadra, Nebula che conosce la posizione
esatta del luogo in cui si trova Thanos e i Vendicatori determinati
a risolvere gli effetti dello schiocco, Avengers: Endgame si apre con gli
eroi che sorprendono il Titano a casa sua e Thor che in un eccesso
di rabbia decide di decapitarlo. Un momento di rabbia che assorbe
tutta l’energia negativa del film precedente.
Cinque anni dopo gli eventi di
Infinity War, Rocket e Hulk si mettono sulle tracce di Thor
e ritrovano il Dio del Tuono nella nuova Asgard, in Norvegia,
fisicamente e mentalmente cambiato. L’eroe, depresso per aver
smarrito se stesso e tutti i suoi cari, è sovrappeso e ha problemi
di dipendenza dall’alcool, ma questo shock iniziale a poco a poco
fa spazio ad emozioni contrastanti nel vedere uno degli eroi più
fieri del MCU del tutto arreso.
La seconda volta a New York
Era forse la scena più attesa del
film, quella del ritorno agli eventi del 2012 e della iconica
battaglia di New York del primo film sugli Avengers, e le
aspettative sono state ripagate. Grazie al Regno Quantico e alle
particelle pym, gli eroi viaggiano nel tempo per recuperare le
gemme e Iron Man, Capitan America, Ant-Man e Bruce Banner fanno
squadra nella grande mela.
La morte di Vedova Nera
Prima dell’uscita
Endgame, mai avremmo scommesso sulla morte di
Vedova
Nera, quindi l’evento in sé ci ha lasciati abbastanza
sorpresi. Tuttavia il percorso fatto dall’eroina ha senso e il suo
arco narrativo non poteva che concludersi in questo modo: con un
sacrificio.
Natasha, la vera “madre” dei
Vendicatori, sacrifica la sua vita per ottenere la gemma dell’anima
e salvare Clint Barton, l’amico che ha una famiglia da cui
tornare…
Recuperate tutte le gemme
dell’infinito dal passato, i Vendicatori possono finalmente usare
il nuovo guanto e far tornare in vita le vittime della Decimazione.
A sacrificarsi è Hulk, agonizzante mentre
indossa l’arma.
L’emozione suggerita subito dopo dal
silenzio assordante e da una leggera musica è palpabile,
soprattutto quando Ant-Man comprende gli effetti di quel gesto
rivedendo gli uccelli svolazzare sugli alberi. Così come quando
Occhio di
Falco, che riceve una telefonata da sua moglie, piange
di felicità.
Thanos fa capolino all’Avengers
Compound distruggendo la struttura e sfidando per l’ultima volta
gli eroi rimasti. E mentre alcuni personaggi faticano a fuggire
dalle macerie, Iron Man, Capitan America e Thor sono ancora in
piedi, pronti per lo scontro.
Quello che succede dopo è veramente
epico, con il Dio del Tuono che brandisce sia la Stormbreaker che il
Mjolnir e sta per essere
trafitto quando all’improvviso, è Cap a sollevare il martello.
L’apertura dei portali
Steve Rogers si sta preparando ad
affrontare Thanos da solo quando dal silenzio emerge una voce
familiare: è Sam Wilson, “alla sua sinistra”
proprio come in Captain America:
The Winter Soldier, e insieme a lui tornano in scena
tutti gli eroi rimasti vittima dello schiocco attraverso i portali aperti da
Doctor Strange.
Black Panther, Okoye e Shuri guidano
l’avanzata, e dopo di loro giungono Star-Lord, Drax, Mantis, Groot,
Wasp e Scarlet Witch, così come Spider-Man e Falcon insieme ai
guerrieri di ogni angolo del pianeta. Ora i Vendicatori hanno il
controllo, e stavolta vinceranno.
Il sacrificio di Tony
Schioccando il guanto dell’infinito,
Tony Stark spazza via Thanos e il suo esercito. L’equilibrio è di
nuovo ripristinato, ma quanto tempo e ostacoli ci sono voluti per
per arrivarci,? Finalmente Iron Man afferma se stesso nel migliore
dei modi: dimostrando una volta per tutte di avere un cuore.
La morte di Tony Stark è un evento
che peserà sul futuro del MCU, come suggerito dal trailer di
Spider-Man: Far
From Home, e sembra che il lutto verrà affrontato
diversamente a seconda del personaggio. Di sicuro siamo felici che
Avengers: Endgame ci abbia consegnato la versione più emozionante
dell’eroe e che la sua dipartita non è stata vana.
Passaggio di consegne
Ci siamo chiesti a lungo che cosa
sarebbe successo dopo l’eventuale morte di Steve Rogers e se lo
scudo di Cap sarebbe passato a Sam Wilson o a
Bucky Burnes, come aveva fatto nei fumetti.
Ora che Endgame è finalmente
uscito, sappiamo che Steve ha scelto Falcon come suo erede nel MCU,
e questa scena è stata mostrata con grande tenerezza, oltre che
nostalgia nei confronti di un personaggio che non ci sarà più
(almeno non nel modo in cui l’abbiamo conosciuto).
Arrivano ancora aggiornamenti su
Vedova Nera, il film attualmente in produzione che
vedrà Scarlett Johansson protagonista
nei panni di Natasha Romanoff, il personaggio introdotto nel
MCU da Iron Man 2, e stavolta
l’indiscrezione riguarda una possibile direzione di trama e il
misterioso ruolo di Florence Pugh (Fighting
with My Family, Midsommar), che secondo l’Independent
interpreterà Yelena Belova.
Chi conosce i fumetti originali
saprà che Yelena è la seconda donna nell’universo Marvel ad
assumere l’identità di Vedova Nera, addestrata nella stessa scuola
di Natasha Romanoff (la Stanza Rossa che abbiamo intravisto in
Age of Ultron). Le due non hanno mai avuto un buon
rapporto nel corso degli anni, e dopo un temporaneo ritiro dalle
scene la Belova torna come supereroina dei Thunderbolts, la squadra formata da
Norman Osborn.
Teoricamente questo sarebbe il
debutto sul grande schermo di Yelena, anche se il MCU ha già reso
omaggio al personaggio in modo indiretto grazie ai capelli biondi
sfoggiati dalla “rivale” in Avengers: Infinity War. Resta
da capire se la notizia, per ora non ufficiale, si tradurrà in
qualcosa di concreto o se rimarrà soltanto una voce di corridoio;
di certo la prospettiva è interessante e la dinamica tra le due
potrebbe dare vita ad uno scenario inedito al cinema ma fedele ai
fumetti.
Vi ricordiamo che il titolo di
lavorazione del film è “Blue Bayou” e che in regia c’è Cate
Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico
Marvel.
La sceneggiatura è stata riscritta
nei mesi scorsi da Ned Benson (The
Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci
saranno anche David Harbour, Florence
Pugh, e Rachel Weisz, ma i loro ruoli non
sono stati ancora rivelati.
Al momento non ci sono ulteriori
aggiornamenti sul film, né sui personaggi o le direzioni della
trama. Lo studio è invece determinato a mantenere la massima
segretezza intorno al progetto che, come saprete, rivedrà la
Johansson nei panni della spia sovietica Natasha Romanoff
presumibilmente prima degli eventi che l’hanno portata a diventare
un membro del team dei Vendicatori.
X-Men: Dark
Phoenix porterà alla conclusione ideale del franchise
cinematografico dei Mutanti Marvel. Questo perché il marchio,
insieme a tutti gli altri titoli del listino 20th Century
Fox, sono adesso nelle mani della Disney, che ha acquisito
i titoli e l’intero studio.
Gli amatissimi personaggi della Casa
delle Idee non sempre hanno ricevuto un giusto e adeguato
trattamento al cinema, soprattutto per quello che riguarda la
continuity tra un film e l’altro, probabilmente per la mancanza di
un’idea che comprendesse una progettualità che andasse oltre il
singolo film per volta.
Nel 2011, X-Men:
L’inizio ha tentato di rilanciare il franchise,
riscrivendo la timeline del franchise, con nuovi personaggi e un
cast più giovane per i quelli che avevamo già visto in azione nei
primi film. Ma visto che la gestione della continuity era diventata
troppo complicata, la Fox ha realizzato nel 2014 X-Men:
Giorni di un Futuro Passato, che ha creato una linea
temporale alternativa con i fatti che si sono sviluppati su due
livelli temporali, in maniera leggermente diversa da come le cose
sono state raccontate nei fumetti.
Ciò significa che ci sono due
importanti timeline del franchise,
timeline che divergono l’una dall’altra a partire dal 1973. Eppure,
gli spin-off di Deadpool e Logan non si adattano a
nessuna delle due, il che significa a sua volta che potrebbero
essere ambientati entrambi in due futuri alternativi.
Prima di entrare nel dettaglio delle
singole timeline, ecco l’elenco dei film del franchise in “ordine
temporale”:
La dinamica delle coppie e le
storyline sentimentali hanno occupato uno spazio importante
all’interno del MCU in tutte prime tra
fasi dell’universo cinematografico, ma chi saranno gli eredi di
Tony Stark e Pepper Potts o Steve Rogers e Peggy Carter?
In vista dell’arrivo della Fase 4,
ecco qualche valida alternativa:
Deadpool e Vedova Nera
La coppia formata dalla versione di
Vedova Nera che risponde al nome di Yelena Belova
e Deadpool è protagonista dei fumetti di
Thunderbolts nei quali la spia viene
mandata da Norman Osborn ad uccidere il suo amato. La missione va
in porto, e Yelena riesce a ricucire la testa decapitata dell’eroe
per per farlo rivivere.
Ora che Natasha Romanoff è morta, ma
potrebbe tornare in qualsiasi modo grazie alle realtà alternative,
e l’arrivo probabile di Deadpool nel MCU, possiamo facilmente
immaginare il realizzarsi di questa strana storia d’amore fra
opposti che si attraggono.
Wolverine e Jean Grey
Wolverine e
Jean Grey hanno vissuto una contorta storia
d’amore sia nei fumetti che nella serie di film sugli
X-Men di inizio millennio, e non c’è dubbio che ci
sia ancora del potenziale inespresso da analizzare magari nella
Fase 4 dopo l’ingresso dei Mutanti nell’universo cinematografico di
Kevin Feige e co.
Mr. Fantastic e la Donna Invisibile
Una delle coppie più amate e famose
del mondo Marvel è certamente quella formata da Mr.
Fantastic e la Donna Invisibile, i
capisaldi della famiglia dei Fantastici Quattro che potrebbero un
giorno sostituire, almeno per l’immaginario classico, l’assenza di
Pepper Potts e Tony Stark.
Black Panther e Tempesta
Ad un certo punto della storia dei
rispettivi personaggi, T’Challa incontra ancora
giovane Tempesta durante una sorta di rito
tradizionale di passaggio nel Wakanda. I due si innamorarono, ma la
sete di vendetta dell’eroe per la morte di suo padre gli impedisce
di vivere tranquillamente il rapporto.
Più tardi riescono a sposarsi e al
matrimonio partecipano tutti i Vendicatori. Non sarebbe uno
scenario da sogno per il futuro del MCU, magari nel franchise di
Black Panther unendo Mutanti e eroi nello stesso film?
Peter Parker e Gwen Stacy
I puristi di
Spider-Man concorderanno nel dire che la miglior
storia d’amore dei fumetti sia quella tra PeterParker e Gwen Stacy. La ragazza è
stata la prima cotta, il primo innamoramento, la prima crisi dopo
la morte, e i film di Amazing Spider-Man hanno dato ampio spazio a
questa dinamica costruendoci attorno il cuore pulsante della
narrazione.
È tempo che il MCU riunisca Gwen e
Peter in un nuovo franchise, a partire dai sequel di Far
From Home, con la trama che potrebbe svolgersi quando i
ragazzi frequentano il college.
Questo periodo di silenzio assoluto
si è interrotto ieri, grazie al video pubblicato dall’attore su
Instagram che testimonia il dietro le quinte di uno dei momenti più
emozionanti del film, ovvero la scena del funerale di Tony Stark
alla quale hanno partecipato tutti i membri del cast. Nella clip
compaiono Chris Evans, Chris Hemsworth, Mark
Ruffalo, BenedictCumberbatch e Don Cheadle,
impegnati a riprendersi con i rispettivi telefoni tra un ciak e
l’altro.
“Non so perché sono così
stressato nel postare questo video. Il film è già uscito 😂 […] Il
giorno più memorabile della mia carriera e, ancora oggi, il
matrimonio più strano che abbia mai visto.“
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Leggende narrano che a Hollywood,
pur di ottenere una parte nel prossimo film di un noto e acclamato
autore, un attore farebbe di tutto. Ma in quanti hanno pensato di
scrivere semplicemente una lettera, dichiarare la propria stima e
chiedere di poter avere un’occasione? È ciò che ha fatto Margot
Robbie prima di essere scelta da Quentin
Tarantino per interpretare Sharon Tate in C’era una volta a
Hollywood, pellicola presentata poche settimane fa a
Cannes che racconta l’industria cinematografica alla fine degli
anni Sessanta in contemporanea con la strage di Cielo Drive.
Tentar non nuoce? “Sono sempre
stata un grande fan di Tarantino“, ha raccontato l’attrice in
un’intervista con Vogue, “Adoro i suoi film, anzi, li amo.
All’epoca avevo appena visto il primo montaggio di I, Tonya e
decisi che era finalmente arrivato il momento: così gli ho scritto
scritto dicendo proprio questo, e che mi sarebbe piaciuto lavorare
con lui in qualche modo.“
A quanto pare il nome della Robbie
era già stato proposto al regista da diversi colleghi dopo aver
letto la sceneggiatura, e quella lettera sembrava un segno del
destino. Pochi giorni dopo la star australiana sedeva al tavolo
della cucina di Tarantino leggendo il copione. “Margot non
assomiglia solo a Sharon Tate, ma riesce a trasmettere l’innocenza
e la purezza di Sharon, cioè quelle qualità che sono parte
integrante della storia“, racconterà in seguito.
La storia si
svolge a Los Angeles nel 1969, al culmine di quella che viene
chiamata “hippy” Hollywood. I due protagonisti sono Rick Dalton
(Leonardo DiCaprio), ex star di una serie
televisiva western, e lo stunt di lunga data Cliff Booth (Brad
Pitt). Entrambi stanno lottando per farcela in una Hollywood
che non riconoscono più. Ma Rick ha un vicino di casa molto
famoso…Sharon Tate.
Nel cast anche Damian
Lewis, Dakota
Fanning, Nicholas
Hammond,Emile
Hirsch, Luke
Perry, Clifton Collins
Jr., Keith
Jefferson, Timothy Olyphant, Tim Roth, Kurt
Russell e Michael
Madsen. Rumer Willis, Dreama
Walker, Costa Ronin, Margaret Qualley, Madisen
Beaty e Victoria Pedretti.
Infine Damon Herriman sarà Charles
Manson.
Il film segnerà anche l’ultima
apparizione cinematografica di Luke
Perry, morto lo scorso 4 marzo. L’uscita nelle sale
di C’era
una volta a Hollywood è fissata
al settembre 2019.
“Ho lavorato alla sceneggiatura
per cinque anni, e vissuto nella contea di Los Angeles per gran
parte della mia vita, anche nel 1969, e all’epoca avevo sette
anni“, ha dichiarato Tarantino. “Sono davvero felice di
poter raccontare la storia di una città e di una Hollywood che non
esistono più, e non potrei essere più entusiasta dei miei due
attori protagonisti.“
Mentre proseguono, tra incidenti e
infortuni sul set, le riprese di Bond 25, online sembrano
essere trapelati nuovi dettagli sulla trama ancora avvolta nel
mistero e in particolare sulla missione e le motivazioni del
villain principale del film, che come sappiamo sarà interpretato
dal fresco vincitore dell’oscar Rami Malek.
A quanto pare infatti la
sceneggiatura, recentemente “rivista” da Phoebe
Waller-Bridge (che la produzione ha chiamato in extremis
per dare una svolta ai personaggi femminili del prossimo capitolo),
ruoterà intorno ad una guerra genetica. Questo perché Malek, che
raggiungerà a breve la produzione, è stato visto confrontarsi con
esperti in materia per prepararsi al ruolo, e secondo il Daily Mail
il contributo della Waller-Bridge è stato cruciale per rendere più
comprensibile l’intricata sinossi.
Dunque l’ipotesi più plausibile è
che l’antagonista di James
Bond stia tessendo le fila di un conflitto a livello genetico,
e che sarà l’agente 007 ad intervenire per evitare una catastrofe
di proporzioni mondiali.
Vi ricordiamo che insieme a Craig e
Malek figureranno anche Ralph Fiennes (M),
NaomieHarris (Eve Moneypenny),
Ben Whishaw (Q), Lea Seydoux (Dr.
Madeleine Swann), Rory Kinnear (Bill Tanner) e
Jeffrey Wright (Felix Leiter). Le new entry del
cast sono invece Billy Magnussen, Lashana
Lynch e Ana de Armas.
Bond 25 sarà
diretto da Cary Fukunaga (il primo regista
non britannico che siede dietro la macchina da presa di un film di
007), mentre la sceneggiatura è stata riscritta da Scott Z.
Burns (The Bourne Ultimatum, Contagion).
Come annunciato lo scorso aprile,
la MGM ha assunto Phoebe Waller-Bridge per
“ravvivare” lo script di Bond 25 sotto speciale
richiesta di Daniel Craig, grande fan di
Fleabag e Killing Eve, le due
serie prodotte e scritte dall’attrice. Era dal 1963 (l’ultima fu
Johanna Hardwood con Dr. No e From Russia With
Love) che la casa di produzione non assumeva una donna per
dare voce ai personaggi del franchise, una scelta oggi più che mai
“rilevante”.
Una parte importante delle riprese
si terrà nella città di Matera, capitale europea della cultura per
2019, fornendo l’ambientazione perfetta per quella che dovrebbe
diventare la sequenza d’azione del prologo, simile al segmento
di apertura di Spectre a Città del
Messico durante le celebrazioni del Giorno dei Morti.
Gli ultimi due film
di James Bond sono stati diretti
da Sam Mendes che ha incassato con i
suoi film rispettivamente 1,1 miliardo di dollari
per Skyfall (il Bond di maggior successo
di sempre, con un Oscar all’attivo) e 880 milioni
con Spectre. Dato il successo che Mendes ha
raggiunto con i film, quando ha annunciato che non avrebbe più
diretto un Bond Movie, la EON e la MGM si
sono date da fare per cercare un rimpiazzo all’altezza.