Ambientato in un futuro costellato
di IA, Atlas è la nuova pellicola fantascientifica
e d’azione distribuita da Netflix. Diretto dal regista Brad Peyton e scritto da
Aaron Eli Coleite, il film presenta un cast di
figure note nel panorama internazionale. La cantante Jennifer Lopez interpreta qui la protagonista
Atlas Sheperd, mentre il canadese Simu Liu
(Barbie,
Shang Chi e la leggenda dei dieci anelli) è nel ruolo
di Harlan, una forma di IA ribelle. A questi si uniscono anche
Sterling K. Brown (This is us)
e Mark Strong (1917,
Tàr) in ruoli secondari.
La trama di Atlas: la rivoluzione
dell’IA
Nel film l’intelligenza artificiale
viene interamente integrata nella vita degli esseri umani, finché
Harlan, un umanoide domestico, non modifica misteriosamente il
proprio codice e da inizio ad una rivoluzione che porta alla morte
di milioni di persone. Harlan fugge nello spazio, ma la sua
minaccia aleggia sempre sulle teste del pianeta Terra. 28 anni
dopo, Atlas, analista che ha avuto degli stretti
contatti con Harlan da bambina, viene mandata su un pianeta lontano
per scovare e catturare l’IA ribelle. Quando tutto sembrerà andare
storto, però, ad Atlas non resterà che affidarsi
ad un’altra forma di intelligenza artificiale per salvarsi e
portare a termine la sua missione.
Il rapporto uomo-macchina
Uno dei temi focali di
Atlas è senza dubbi la relazione che si crea tra
l’essere umano e l’intelligenza artificiale. Per quanto la realtà
presentata nel film possa sembrare lontana e quasi impossibile,
l’IA sta pian piano iniziando a far parte della nostra società
anche attuale.
L’uomo ha da sempre vissuto in una
forma di supremazia sulla terra, riuscendo a domare e controllare
gran parte degli altri esseri viventi. Ciononostante, praticamente
ogni rappresentazione cinematografica dell’IA quali
Matrix o Westworld
oltre naturalmente Atlas mostra come gli umanoidi
possano soppiantare gli umani per intelligenza ed efficienza.
Rappresentazione del timore delle macchine nel film è proprio il
personaggio di Atlas: l’analista diffida fortemente della
tecnologia, affidandosi a un altro robot solamente in una
situazione di grave pericolo.
Il legame tra Atlas
e Smith, un’altra forma di IA, mostrerà al pubblico come la
relazione tra uomo e tecnologia possa anche essere positiva. Per
quanto all’inizio la donna non volesse avere alcun legame con la
macchina, la necessità spingerà anche lei a doversi legare al robot
tramite un link neurale. Da questo momento in poi le due entità
diventeranno come un unicum, creando un rapporto vero e profondo.
Questo può portare i più titubanti sulle nuove tecnologie a
riflettere: il progresso non può essere arrestato, come non bisogna
porre totale fiducia nelle macchine. Come sempre, in medio stat
virtus.
Gli esseri umani: la rovina della
Terra
“Gli umani continuano ad essere un pericolo per ogni altra
specie nonché per il proprio pianeta”
Il dilemma che pervade la mente
dello spettatore fin dalle prime scene del film è, cosa ha portato
Harlan un giorno a fare una tale rivolta? Per quale motivo? Nella
seconda metà del film lo scopo di Harlan viene reso chiaro proprio
da lui stesso: in un dialogo, l’IA ribelle riflette su come l’uomo
sia la rovina propria e del proprio pianeta. Il futuro della Terra
e dell’umanità per Harlan non poteva essere altro che una lenta
autodistruzione.
In una certa riflessione
esistenziale sarebbe difficile dargli torto: l’inquinamento
atmosferico, il riscaldamento globale, la deforestazione e le isole
di plastica sono tutte opere dell’uomo. Inoltre, dopo anni di
supremazia, lo stesso essere umano ha dato vita ad una macchina
così sofisticata da poterlo superare. L’uomo è artefice della
minaccia alla sua stessa specie. Alla fine del film arriva il solo
messaggio di speranza da Atlas: confido che
possiamo fare di meglio, e probabilmente con tanto ottimismo
possiamo.
Jennifer Lopez: attrice oltre che
cantante?
Talvolta nel vedere apparire pop
star sul grande schermo in film non musicali può venire il lecito
dubbio se quello sia effettivamente il loro posto, se un bravo
cantante possa rendere allo stesso modo come attore. In
Atlas questo dubbio sembra essere infondato.
Jennifer Lopez riesce ad interpretare la
protagonista in maniera abbastanza organica e fedele, dimostrandosi
una volta di più attrice capace di passare di genere in genere.
Atlas risulta
quindi essere una pellicola con delle tematiche interessanti, anche
se non approfondite nella maniera migliore possibile. Il film resta
quindi un ottima opera di intrattenimento, con quella giusta dose
d’azione capace di attirare un pubblico di appassionati.
Chi l’ha detto che il crimine è un
affare da uomini? Sono tante le donne che nel corso della storia si
sono distinte come perfette leader di gruppi criminali e il cinema
non ha mancato di raccontare di loro in diverse occasioni, talvolta
anche semplicemente prendendo liberamente spunto dalle loro
vicende. È il caso di film come
Bling Ring,
Widows – Eredità criminale,
Le ladre o l’italiano Brave ragazze. A questi si può però aggiungere anche
il film del 2019 Le
regine del crimine, opera prima della regista
Andrea
Berloff (meglio nota come sceneggiatrice dei film
Blood Father, Sleepless
– Il giustiziere e The Mother).
Il film è basato sull’omonima serie
limitata della DC/Vertigo Comics ideata da Ollie
Masters e Ming Doyle, ed è anche il primo
film live action della DC a essere classificato R (ovvero vietato
ai minori) dopo Watchmen (2009). In Le
regine del crimine si alternano infatti violenza e
linguaggio scurrile, ma anche situazioni capaci di divertire e
appassionare. Un vero e proprio gangster movie al
femminile, che però purtroppo è andato incontro a risultati molto
al di sotto delle aspettative. I guadagni del film sono infatti
stati all’incirca della metà rispetto al budget di produzione e
anche le recensioni con cui è stato accolto non sono affatto
positive.
A distanza di qualche anno dalla sua
uscita, però, è questo un film da riscoprire, non solo per la
presenza delle tre protagoniste – attrici di alto livello – ma
anche per una serie di scenari e situazioni che possono piacere
agli appassionati del genere. In questo articolo, approfondiamo
dunque alcune delle principali curiosità relative a Le
regine del crimine. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
storia vera dietro il film. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.
Le
regine del crimine è ambientato a New York nel 1978
nel famigerato quartiere di Hell’s Kitchen, 20 isolati di banchi
del pegno, locali porno e bar malfamati, gestiti o controllati
dalla mafia irlandesi e compresi tra l’Ottava Avenue e il fiume
Hudson. È qui che si svolge la storia di Kathy, Ruby e
Claire, tre casalinghe, mogli di mafiosi mandati in
prigione dall’FBI.
Lasciate da sole a gestire gli interessi personali dei coniugi, le
donne dovranno prendere in mano le azioni criminali della mafia
irlandese, dimostrandosi inaspettatamente abili in tutto: dalla
gestione del giro di racket, fino all’eliminazione – letterale –
della concorrenza.
Ad interpretare Kathy, Ruby e Claire
vi sono le attrici
Melissa McCarthy, Tiffany Haddish ed
Elisabeth
Moss.
Domhnall Gleeson interpreta invece Gabriel O’Malley,
veterano del Vietnam e alleato delle tre donne. James Badge
Dale è Kevin O’Carroll, marito di Ruby, mentre
Brian d’Arcy James è Jimmy Brennan, marito di
Kathy. Jeremy Bobb, invece, è Rob Walsh, marito di
Claire. Recitano poi nel film Margo
Martindale nel ruolo di Helen O’Carroll, madre di
Kevin, Common in quello di Gary Silvers,
agente dell’FBI, e Bill Camp in quello del
mafioso Alfonso Coretti.
La storia vera dietro il film e le differenze con il
fumetto
Nonostante sia basato sul fumetto
“The Kitchen” della Vertigo comic, la trama di
Le
regine del crimine è ispirata anche a una storia vera,
quella dei Westies, banda criminale irlandese
americana con sede a New York, responsabile di racket, traffico di
droga e omicidio su commissione, attiva principlamente tra il 1968
e il 1986. In particolare, si basa sulle vicende di Edna
Coonan e Sissy Featherstone, mogli dei
banditi Jimmy Coonan e Mickey
Featherstone. Dopo l’arresto e l’incarcerazioni dei due
uomini, le loro mogli hanno infatti in mano le sorti della banda,
gestendone personalmente gli affari criminali fino allo
scioglimento del gruppo.
Quando nel 2014 è stato chiesto ad
Ollie Masters riguardo l’ispirazione per i fumetti da cui il film è
tratto, egli ha dichiarato a USA Today che la criminalità
della vita reale ha avuto un ruolo importante nel suo processo
creativo. “Abbiamo tutti amato fare ricerche per questo
fumetto, perché tutto ciò che riguarda quel periodo sembra così
pericoloso ma eccitante. Il crimine era dilagante in città, la
mafia e le bande irlandesi come i Westies di Hell’s Kitchen erano
una parte importante della vita quotidiana della gente, più di
quanto non lo siano ora. Nelle strade c’era questa sorta di Far
West gangsteristico, ma c’era anche un boom della creatività e la
sensazione che tutto potesse accadere”.
Per quanto riguarda le differenze
tra il film e il fumetto, quest’ultimo è composto solo da otto
numeri, quindi ci si è presi delle libertà creative. “È una
storia molto piccola”, ha detto
Melissa McCarthy. “Quindi è stata presa come punto
di partenza ed espansa in tre storie complete, molto più reali e
complicate”. Tra le principali differenze, vi è poi l’aver
reso Ruby una donna di colore, cosa che ha richiesto una serie di
modifiche sul modo in cui il personaggio viene trattato e
interagisce con gli altri, che in base al periodo storico
potrebbero provare un certo tipo di sentimenti verso le persone di
colore.
Il trailer di Le regine del
crimine e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Le
regine del crimine grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Apple TV, Google
Play e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 24
maggio alle ore 21:00 sul canale
20 Mediaset.
L’attore Vin Diesel è universalmente noto per la saga
di Fast & Furious, che lo
ha reso una celebrità nonché uno dei grandi interpreti del cinema
d’azione. Nel corso della sua carriera, però, questi si è distinto
anche per altri film e ruoli, alcuni dei quali altrettanto famosi e
apprezzati. Dalla Pitch Black fino a
The Last Witch Hunter – L’ultimo
cacciatore di streghe. Recentemente, un altro
affascinante film di questo genere in cui Diesel ha recitato, a cui
si aggiunge l’argomento supereroi, è Bloodshot,
diretto nel 2020 da Dave Wilson.
Scritto da Jeff
Wadlow e Eric Heisserer, il film è, come
spesso avviene per le storie di supereroi, tratto da un fumetto
omonimo, ideato da Kevin VanHook, Don
Perlin e Bob Layton e pubblicato dalla
Valiant Comics. Quest’ultima, fondata nel 1989 ha
negli anni costruito una ricca libreria di personaggi, con
l’intento di farli poi uscire dalla carta stampata per poter
diventare anche protagonisti di film o serie televisive. Per anni
però tale intento ha trovato diverse difficoltà nel concretizzarsi,
ma con il crescente interesse nei confronti dei supereroi, i
personaggi della Valiant sono diventati una possibile alternativa a
quelli della Marvel e della DC.
Bloodshot è
così diventato il primo a poter vantare un proprio film.
Sfortunatamente, però, Bloodshot è
uscito in concomitanza con il diffondersi della pandemia di
Covid-19, cosa che lo ha portato rapidamente a finire nel
dimenticatoio. Eppure, pur al netto dei suoi difetti, si tratta di
un’opera che non mancherà di entusiasmare i fan del genere. Prima
di vedere il film, però, sarà utile approfondire alcune curiosità
relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama,
al cast di attori e molto altro. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La storia è quella di
Ray, un soldato americano ucciso durante un
attacco e riportato in vita grazie alla nanotecnologia dalla RST
Corporation. Il suo corpo viene macchinizzato e l’uomo – ormai
fisicamente poco umano e molto robot – acquista diverse abilità.
Tra queste vi sono una forza incredibile, l’auto rigenerazione, la
possibilità di mutare forma e la capacità di interagire con altre
forme tecnologiche. Per renderlo il soldato perfetto la compagnia
non ha però preso soltanto il controllo del suo corpo, ma anche di
una parte più intima: si è appropriata della sua mente e in
particolare dei suoi ricordi.
Ogni qual volta che Ray ha un
incarico, il dottor Emil Harting riporta alla sua
memoria l’immagine della moglie, Gina, e il suo
omicidio. L’assassino puntualmente ha un viso diverso, quello
dell’uomo che Ray deve eliminare nella sua prossima missione. È
così che il super soldato si sveglia desideroso di vendetta e
compie il suo dovere da sicario. Così facendo Rey non sa più cosa
sia reale e cosa no, ma quando il giovane scienziato
Wilfred Wigans gli rivela che la RST lo sta
manipolando, il militare è determinato a scoprire la verità a ogni
costo.
Ad interpretare Ray alias Bloodshot
vi è, come anticipato, l’attore Vin Diesel,
preparatosi al ruolo con un allenamento intensivo che lo ha portato
a guadagnare la giusta muscolatura. Accanto a lui, nei panni dello
scienziato Wilfred Wigans vi è invece Lamorne
Morris, mentre Talulah Riley interpreta
Gina, la moglie di Ray. Sono poi presenti nel cast anche l’attrice
Eiza Gonzalez
nei panni di Katie, ex pilota, Sam Heughan in
quelli dell’ex Navy SEAL Jimmy Dalton e Toby
Kebbell in quelli del mercenario Martin Axe. Guy Pearce,
infine, interpreta lo scienziato Emil Harting, che controlla la
mente di Ray.
Bloodshot: il
fumetto da cui è tratto e il suo sequel
Bloodshot,
dunque, è basato sull’omonimo fumetto, uno dei più popolari tra
quelli realizzati dalla Valiant Comics. Nato nel 1992, riscuote da
subito un grande interesse presso i lettori e l’anno successivo gli
viene dedicata una serie regolare. Questo violento supersoldato,
creato attraverso esperimenti di nanotecnologia, ha negli anni
venduto milioni di copie e generato cinque serie di fumetti
parallele. In Italia Bloodshot è edito da Star Comics e,
tra i disegnatori del personaggio, dal 2012 c’è anche l’italiano
Arturo Lozzi. Sempre nel 2012 è avvenuto il suo rilascio con una
nuova serie che funge da reboot.
Bloodshot
era pensato per introdurre un possibile universo cinematografico
con i personaggi della Valiant e, stando ai piani originali,
avrebbe dovuto avere almeno due sequel. Lo scarso successo
economico del film, dovuto però a cause di forza maggiore, ha
tuttavia reso incerto il futuro dei personaggi della Valiant al
cinema. Nel novembre del 2020 è infine stato annunciato che un
sequel di Bloodshot è confermato e sarebbe in fase di
sviluppo, con Diesel pronto a riprendere il personaggio. A distanza
di oltre due anni non sono però stati rilasciati aggiornamenti a
riguardo, spingendo dunque a dubitare sempre di più di tale
progetto.
Il trailer di
Bloodshot e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di Bloodshot
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple
TV, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
venerdì 24 maggio alle ore 21:20
sul canale Italia 1.
Diretto nel 1979 da Francis Ford Coppola,
Apocalypse Now si è imposto negli anni come uno
dei film più ambiziosi e importanti della storia del cinema.
Sebbene le recensioni iniziali fossero contrastanti, il film è oggi
considerato una pietra miliare del genere bellico e delle opere
dedicate al dramma della guerra. Un vero e proprio horror che offre
un ritratto sconvolgente dello straziante impatto psicologico della
guerra. È però un film ricordato per i suoi noti problemi
produttivi, con le riprese nelle filippine che dalle iniziali 14
settimane previste si protrassero per oltre un anno e mezzo.
Un progetto che quasi costò la vita
a Coppola, che non si risparmiò nel ricercare un realismo
scioccante, avvalendosi di ricostruzioni ed effetti speciali
pratici estremamente complessi. Liberamente tratto di Cuore di
tenebra, il racconto dello scrittore JosephConrad, Apocalypse Now è dunque
un film ormai parte della leggenda, su cui si sono scritte
innumerevoli pagine dedicate ai suoi significati più profondi, alle
tante curiosità che hanno circondato la produzione e al suo lascito
nella storia del cinema e nell’immaginario culturale in
generale.
Ancora oggi ci si chiede però quanto
di vero ci sia all’interno del film da un punto di vista storico.
Il racconto proposto è ispirato anche da una storia vera, oltre che
dal racconto di Conrad? Ci sono riferimenti alla realtà, oltre alla
guerra del Vietnam? In questo articolo, approfondiamo dunque alcune
delle principali curiosità relative alla storia vera dietro
Apocalypse Now. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e,
appunto, alla storia vera dietro il film. Infine,
si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.
È l’apice della guerra in Vietnam e
il capitano dell’esercito americano Benjamin L.
Willard viene inviato dal colonnello G.Lucas a svolgere una missione che, ufficialmente
non sarà mai avvenuta: trovare un misterioso colonnello dei
berretti verdi, Walter Kurtz, che si ritiene
essere completamente impazzito, ed eliminarlo. Willard, inviato a
risalire il fiume Nung su una motovedetta della Marina
statunitense, scoprirà ben presto che il suo obiettivo è uno degli
ufficiali più decorati dell’esercito americano e dopo aver
affrontato innumerevoli pericoli nella foresta riuscirà ad arrivare
al suo cospetto. Qui, però, scoprirà realtà diverse da quelle che
gli sono state riferite.
Ad interpretare Benjamin L. Willard
vi è l’attore Martin Sheen, il quale per via del
forte stress generatogli dall’esperienza sul set ebbe un infarto,
dal quale fortunatamente riuscì a riprendersi. Inizialmente per il
ruolo era però stato scelto Harvey Keitel,
che venne però licenziato dopo alcune settimane di riprese. Nel
ruolo del colonnello G. Lucas vi è invece l’attore Harrison Ford, che scelse il nome del suo
personaggio in onore del regista George Lucas che
lo aveva diretto in American Graffiti e Star Wars. Recitano poi nel film Robert
Duvall nel ruolo del Tenente Colonnello William Kilgore e
Dennis Hopper in quello di un
fotoreporter.
Recitano poi nel film
Frederic Forrest nel ruolo di Jay “Chef”
Hicks, Albert Hall in quello di George
Phillips e Sam Bottoms in quello di Lance B.
Johnson. Laurence Fishburne, invece, è Tyrone “Mr.
Clean” Miller. La grande star del film è però Marlon Brando, qui alle prese con il ruolo di
Walter E. Kurtz. Come noto, Brando causò numerosi problemi a
Coppola, presentandosi sul set senza aver imparato le proprie
battute e intenzionato ad improvvisare quanto più possibile.
L’attore aveva inoltre preso molto peso e chiese pertanto di
comparire nel film avvolto nell’ombra. Una dettaglio che ha poi
contribuito a caratterizzare ulteriormente il personaggio,
rendendolo iconico.
Apocalypse Now non
è basato su una storia vera, anche se ci sono elementi del film che
sono tratti dalla realtà. Lo sceneggiatore John
Milius ha dichiarato alla CNN di aver incluso il surf
nella sceneggiatura perché ha notato “quanti surfisti
californiani sono andati in Vietnam e quanti non sono
tornati”. Kurtz, l’antagonista perfetto del film, è simile ad
Anthony Poshepny, un agente della CIA che ha
creato un esercito segreto in Laos. Tuttavia, la storia
dell’esercito americano che invia un assassino per eliminare uno
dei suoi colonnelli è pura finzione. Nonostante dunque
Apocalypse Now non sia direttamente tratto da una
storia vera, Coppola lo ha descritto come “un film contro la
menzogna” (The Guardian).
Il regista ha spiegato: “Il
fatto che una cultura possa mentire su ciò che accade realmente in
guerra – che le persone vengono brutalizzate, torturate, mutilate e
uccise – e in qualche modo presentarlo come morale è ciò che mi fa
orrore”. Una scena come quella degli elicotteri militari
americani che sorvolano un villaggio vietnamita, sparando Wagner
dagli altoparlanti e uccidendo civili innocenti per divertimento,
potrebbe non essere realmente accaduta in senso letterale, ma è
simbolica delle inquietanti verità che il governo americano ha
nascosto al pubblico durante la guerra del Vietnam.
Più che ad una storia vera, la trama
di Apocalypse Now è invece ispirata all’acclamata
novella Cuore di tenebra di Joseph
Conrad. Nel libro, un marinaio di nome Marlow viene
inviato a risalire un fiume del Congo per incontrare un uomo
misterioso di nome Kurtz, che si dice sia “diventato
nativo”. La sceneggiatura di John Milius ha preso
l’impostazione e la struttura di base della novella di Conrad e
l’ha ricontestualizzata in un’ambientazione da guerra del Vietnam.
Trasforma Kurtz – modellato sulla biografia di Robert B.
Rheault, comandante delle forze speciali in Vietnam – da
commerciante d’avorio a colonnello caduto in disgrazia, ma esplora
gli stessi temi di potere e moralità.
Il trailer di Apocalypse
Now e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Apocalypse Now grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Apple TV, Google
Play, Infinity+ e Now.
Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento,
basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento
generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad
un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto
televisivo di venerdì 24 maggio alle ore
21:00 sul canale Iris.
Jeffrey Wright è entrato a far parte della
seconda stagione di “The
Last of Us” della HBO, secondo quanto riportato da
Variety. Wright avrà il ruolo di
Isaac, da lui già interpretato nel videogioco “The Last Us Part
II”. Il personaggio è descritto come “il leader
silenziosamente potente di un grande gruppo di miliziani che
cercava la libertà e che invece è rimasto impantanato in una guerra
senza fine contro un nemico sorprendentemente pieno di
risorse”.
Wright apparirà nella serie accanto
ai protagonisti Pedro Pascal, Bella Ramsey, Gabriel Luna e
Rutina Wesley. I nuovi membri del cast di questa
stagione includonoKaitlyn
Dever nel ruolo di Abby, Isabela Merced nel ruolo di Dina,
Young Mazino nel ruolo di Jesse, Ariela
Barer nel ruolo di Mel, Tati Gabrielle
nel ruolo di Nora, Spencer Lord nel ruolo di Owen
e Danny Ramirez nel ruolo di Manny.
Catherine O’Hara è anche una guest star in un
ruolo non rivelato.
Di cosa parla The Last of Us?
La serie The
Last of Us racconta una storia di sopravvivenza che si
svolge vent’anni dopo che la civiltà moderna è stata distrutta.
Joel, un sopravvissuto, viene ingaggiato per far uscire di nascosto
Ellie, una ragazza di 14 anni, da un’opprimente zona di quarantena.
Quello che sembrava un incarico di poco conto diventa presto un
viaggio brutale e straziante, poiché entrambi dovranno attraversare
gli Stati Uniti e dipendere l’uno dall’altro per riuscire a
sopravvivere.
The
Last of Us è scritto e prodotto esecutivamente da
Craig Mazin e Neil Druckmann. La serie è una
co-produzione con Sony Pictures Television ed è prodotta
esecutivamente da Carolyn Strauss, Jacqueline Lesko, Cecil
O’Connor, Asad Qizilbash, Carter Swan e Evan Wells.
Società di produzione: PlayStation Productions, Word Games, The
Mighty Mint e Naughty Dog.
Carmy e compagnia sono tornati nel
primo trailer della terza stagione di The Bear.
Mentre lo chef prodigio, interpretato da Jeremy Allen White, apre il nuovo ristorante
insieme a Sydney (Ayo
Edebiri) e Richie (Ebon
Moss-Bachrach), i tre si ritrovano ancora una volta a
litigare. “Questa è una cucina disfunzionale”, dice
Sydney, a cui Carmy e Richie rispondono all’unisono:
“Mostratemene una funzionale!”.
Cosa sappiamo della terza stagione
di The Bear?
The
Bear è prodotto da Christopher Storer, Joanna
Calo, Hiro Murai, Nate Matteson e Josh Senior. La commedia
drammatica è interpretata da
Jeremy Allen White, Edebiri, Moss-Bachrach, Abby Elliott,
Lionel Boyce, Liza Colón-Zayas, Edwin Lee Gibson e Matty
Matheson. La seconda stagione ha inoltre introdotto nuovi
personaggi interpretati da una schiera di ospiti all-star, tra cui
Jamie Lee Curtis,
Sarah Paulson,
Will Poulter,
Olivia Colman, John Mulaney, Molly Gordon e Bob
Odenkirk.
“L’ultima stagione ha seguito
Carmen ‘Carmy’ Berzatto, Sydney Adamu e Richard ‘Richie’ Jerimovich
mentre lavoravano per trasformare il loro lugubre locale di panini
in un posto di livello superiore“, si legge nella logline.
“Mentre riducono il ristorante all’osso, la squadra intraprende
un viaggio di trasformazione, ognuno costretto a confrontarsi con
il passato e a fare i conti con chi vuole essere in
futuro“.
L’anno scorso White ha parlato a
Variety della preparazione della
terza stagione, affermando: “So che a gennaio passerò una
discreta quantità di tempo a riunirmi con alcuni chef. Credo che
verrà stabilito un menu per il ristorante della terza stagione. So
che inizierò a mettere insieme quel menu con diversi chef e a
cucinare, cercando di prepararmi a fare più cose davanti alla
telecamera. Ci siamo preparati molto prima della prima stagione. Ho
frequentato la scuola di cucina e ho trascorso molto tempo nei
ristoranti e altro. Poi, nella seconda stagione, si trattava di
mettere insieme il ristorante, quindi non si cucinava molto. Ma
ora, nella terza stagione, credo che torneremo all’atmosfera di
cucina funzionante che avevamo nella prima”.
Come riportato da
Variety, George Lucas ha parlato apertamente
delle critiche rivolte ai film di “Star
Wars” durante una conversazione tenutasi al Festival
di Cannes, dove gli è stata consegnata la Palma d’oro onoraria.
Parlando del successo del franchise, Lucas ha infatti riflettuto su
alcuni dei commenti negativi che ha ricevuto nel corso degli anni.
“Dicevano: ‘Sono tutti uomini bianchi’”, ha detto il
regista parlando di criticava i film. “La maggior parte delle
persone sono alieni! L’idea è che si dovrebbero accettare le
persone per quello che sono, che siano grandi e pelose o che siano
verdi o altro. L’idea è che tutte le persone sono uguali”.
Lucas ha poi affermato che gli unici
esseri dell’universo di “Star
Wars” ad essere discriminati sono i robot. “Era un
modo per dire che la gente discrimina sempre qualcosa e prima o poi
succederà anche con i robot”, ha detto. “Voglio dire, in
realtà stiamo già iniziando con l’IA, dicendo: ‘Beh, non possiamo
fidarci di quei robot’”. Per quanto riguarda la questione
razziale, Lucas ha detto: “Nel primo c’erano alcuni tunisini
che erano scuri, e nel secondo avevo Billy Williams, e nei
[prequel], che sono stati anche criticati, avevo Sam Jackson. Non
era un furfante come Lando. Era uno dei migliori Jedi”.
Lucas ha anche risposto alle
critiche sulla rappresentazione delle donne nei film di “Star
Wars”, dicendo: “Chi pensate che siano gli eroi in
queste storie? Cosa pensate che fosse la Principessa Leila? Lei è
il capo della ribellione. È lei che prende questo ragazzino che non
sa nulla e questo ragazzo sbruffone che non sa fare nulla e cerca
di salvare la ribellione con questi pagliacci… Ed è la stessa cosa
con la Regina Amidala”. Ha continuato: “Non si può mettere
una donna in pantaloni e aspettarsi che sia un’eroina. Possono
indossare abiti, possono indossare quello che vogliono. È il loro
cervello e la loro capacità di pensare, pianificare ed essere
logistici. Ecco cos’è l’eroe”.
George Lucas riceve la Palma d’oro
onoraria al Festival di Cannes
Lucas, come anticipato, è presente a
Cannes per ricevere la Palma d’Oro onoraria, che gli sarà
consegnata sabato durante la cerimonia di chiusura del
festival. “Il Festival di Cannes ha sempre occupato un
posto speciale nel mio cuore”, ha dichiarato Lucas in un
comunicato quando è stata annunciato che avrebbe ricevuto la Palma
d’onore. “Sono rimasto sorpreso ed euforico quando il mio primo
film, ‘THX-1138’, è stato selezionato per essere proiettato in un
nuovo programma per registi esordienti chiamato Quinzaine des
Réalisateurs. Da allora sono tornato al Festival in molte
occasioni, in diverse vesti, come sceneggiatore, regista e
produttore. Sono davvero onorato di questo speciale riconoscimento
che significa molto per me”.
Divenuta celebre grazie al ruolo da
protagonista in uno degli horror più apprezzati degli ultimi anni,
l’attrice Anya Taylor-Joy ha in breve tempo
conquistato Hollywood, prendendo parte ad alcuni noti film, e
affermandosi come uno dei volti di punta della sua generazione. La
giovane interprete ha infatti provato in più occasioni di possedere
una buona versatilità e il carisma giusto per affermarsi.
Ecco 10 cose che non sai di
Anya Taylor-Joy.
Film e programmi tv di Anya
Taylor-Joy
1. Ha recitato in celebri
film. L’attrice esordisce al cinema recitando nel film
The Witch
(2015), horror particolarmente apprezzato dalla critica. Grazie al
successo ottenuto prende poi parte a film come Morgan (2016) e
Split (2016),
dove recita accanto all’attore James
McAvoy. È poi tra le protagoniste di Barry
(2016), Amiche di sangue (2017), Glass (2019), e
Radioactive (2019).
Nel 2020 ha interpretato
Illyana Resputin in The New
Mutants, film Marvel dalla lunga gestazione.
Sempre nel 2020 è stata protagonista di Emma,
trasposizione dell’omonimo romanzo di Jane Austen. Nel 2021 è stata
protagonista dell’horror diretto da Edgar Wright,
intitolato Last Night
in SoHo, e del film di Robert
Eggers, The
Northman, tornando così a collaborare con il
regista che la rese celebre nel 2015. Nel 2022 ha fatto parte del
cast di altri grossi titoli hollywwodiani, The Menu nel ruolo di Margot al fianco di
Ralph Fiennes e in Amsterdam di
David O. Russell, al fianco di
Christian Bale e
Margot Robbie. Nel 2023 ha presto parte al cast vocale
di Super Mario Bros.
Anya Taylor-Joy sarà Alia Atreides
Nel 2024 il suo cameo a sorpresa in
DUNE: Parte
Due l’ha lanciata nel ruolo della sorella di Alia Atreides,
sorella di Paul Atreides interpretato da Timothée
Chalamet. Attesissimo è il suo ruolo da protagonista nell’annunciatoDune:
Parte Tre che arriverà solo nel 2027.
2. Diversi progetti nel suo
futuro. Oltre a Dune:
Parte Tre che arriverà solo nel 2027 Anya
Taylor-Joy sarà protagonista anche del film di fantascienzaThe
Gorge diretto dal regista Scott
Derrickson nel quale reciterà al fianco di
Miles Teller e Sigourney Weaver, nel thriller in pre
produzione Laughter in the Dark di Scott Frank e
in Sacrifice di Ramain
Gavras.
3. Ha preso parte a
produzioni televisive. La Taylor-Joy compie il suo debutto
ufficiale partecipando ad un episodio della serie crime Il
giovane ispettore Morse (2014), per poi prendere parte ad
alcuni episodi della serie Atlantis (2015), nel ruolo di
Cassandra. Dopo una breve partecipazione alla serie The
Miniaturist (2017), l’attrice ricopre il ruolo di Gina Gray
nella celebre serie Peaky Blinders (2019). Nel 2020 sarà
tra le protagoniste della serie The Queen’s
Gambit. Nel 2020 è stata “La
regina degli scacchi“ nell’acclamata serie tv Netflix che ha riscontrato un enorme successo
globale.
4. È anche
doppiatrice. Nel 2019 l’attrice si distingue anche come
doppiatrice, ricoprendo tale ruolo per la serie Netflix Dark
Crystal: La resistenza, dove presta la voce al personaggio di
Brea. Nello stesso anno ricopre il ruolo di Marla Brenner nel film
Playmobil: The Movie, che la vede coinvolta inizialmente
in modo fisico, e poi solo come voce nel momento in cui il film si
trasforma in pura animazione.
Anya Taylor-Joy: chi è il suo
fidanzato
5. Ha una relazione
sentimentale. Dal 2022 l’attrice è sposata con Malcolm
McRae, musicista e attore. McRae ha sposato l’attrice Anya
Taylor-Joy il 1° aprile 2022 a New Orleans. Hanno celebrato un
secondo matrimonio durante l’ultimo fine settimana di settembre
2023 a Palazzo Pisani Moretta a Venezia, Italia.
Anya Taylor-Joy in The Witch
6. Era spaventata dal
ruolo. Nel ricoprire il ruolo di Thomasin nel film
The Witch, l’attrice era spaventata
non tanto dalla natura horror del progetto, quanto dal fatto che
quello fosse il suo debutto. La Taylor-Joy ha dichiarato di essersi
sentita inadeguata, senza un reale metodo di studio per la parte.
Nel momento in cui ha indossato i costumi d’epoca previsti,
tuttavia, è riuscita ad immergersi nel personaggio, acquistando
fiducia in sé.
Anya Taylor-Joy in Split
7. Non sapeva fosse un
sequel. Durane la produzione del film Split, il
regista M. Night Shymalan ha fatto sì che restasse
un segreto il collegamento del film ad un suo precedente progetto,
Unbreakable. La stessa attrice ha dichiarato di non aver
saputo nulla a riguardo fino a quando ha partecipato ad una
proiezione di prova, rimanendo scioccata dalla notizia che ci
sarebbe stato un ulteriore sequel, chiamato Glass.
Anya Taylor-Joy in Peaky
Blinders
8. Ha fatto parte della
nuova stagione. Nel 2019 l’attrice entra a far parte del
cast della serie Peaky Blinders, facendo la sua comparsa
nella quinta stagione. Il suo ingresso era stato tenuto
particolarmente segreto, svelato solo in seguito tramite una foto
ufficiale. Non è ancora dato sapere, però, se il personaggio
ricoperto dall’attrice diventerà parte del cast principale,
tornando anche nelle prossime stagioni.
Anya Taylor-Joy Nuda
9. Non ha mai posato per un
nudo integrale. L’attrice non ha mai posato per nudi
integrali. Tuttavia è con il film The Witch e in
The Northman che la si può ammirare come nuda.
L’attrice appare anche in un abito completamente trasparente sul
set del film “Emma”.
Anya Taylor-Joy: età e
altezza
10. Anya Taylor-Joy è nata
a Miami, in Florida, Stati Uniti, il 16 aprile 1996.
L’attrice è alta complessivamente 173 centimetri.
In seguito a voci insistenti, nel
2022 abbiamo saputo che la Disney stava ufficialmente procedendo
con un remake live-action di Hercules, con
Guy Ritchie, già regista di Aladdin,
a dirigere il progetto e Joe e
AnthonyRusso, registi di
Avengers: Endgame come produttori. Da
allora, gli aggiornamenti sono stati pochi e distanti tra loro, e
siamo ancora in attesa di scoprire quali attori daranno vita ai
personaggi principali.
Voci precedenti hanno affermato che
Taron Edgerton e Ariana
Grande erano in lizza per i ruoli di Hercules e Meg e,
sebbene ci siano ancora possibilità che vengano effettivamente
scelti, sembra si possa ora aggiungere un altro nome all’elenco di
chi interpreterà la protagonista femminile del film. Secondo
l’affidabile fonte Disney
DisInsider, la megastar del pop, diventata attrice, Dua
Lipa potrebbe essere una delle candidate per il ruolo di
Meg. Non dice se sia effettivamente in trattativa, ma solo che allo
studio “piace” per la parte.
Dua Lipa non ha ancora ad oggi una
forte esperienza come attrice, avendo fatto un breve cameo in
Barbie e interpretato un ruolo secondario in
Argylle –
La super spia, ma si dice che sia pronta a portare avanti
la sua carriera in quel di Hollywood. Il ruolo di Megara, che
inizialmente è un’alleata riluttante del malvagio Ade ma che
tradisce poi per l’eroico Hercules, potrebbe aiutarla in tal
senso.
Tutto quello che sappiamo sul live action di Hercules
L’entusiasmo per
Hercules è alto, soprattutto con i registi
di Avengers:
Endgame, i registi Joe
e Anthony Russo che supervisionano il progetto come
produttori. Lo sceneggiatore di Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli,
David Callaham, sta scrivendo la sceneggiatura e si pensava che
fosse già al lavoro prima dello sciopero della WGA dello scorso
anno.
Al di là di alcune indiscrezioni sul
casting – Ariana Grande (Wicked)
e Taron
Egerton (Kingsman:
The Secret Service) idealmente in lizza per
interpretare Hercules e Meg – è passato un po’ di tempo da quando
sono stati condivisi aggiornamenti sul progetto. A gennaio,
tuttavia, si è diffusa la notizia che Guy
Ritchie, regista di Aladdin, si era
dimesso dal remake in live-action, lasciandolo apparentemente più
lontano che mai dal diventare realtà.
Questo è evidente da un nuovo
aggiornamento dei fratelli Russo. In un’ampia intervista a Total
Film, hanno rivelato di essere ancora “in attesa di una
sceneggiatura“, il che significa che le riprese non sono
affatto vicine per un film che, come hanno detto in precedenza,
presenterà elementi musicali. Ad ora, dunque, si attendono
ulteriori notizie a riguardo.
Film cult: Ogni
generazione ha i suoi miti e le sue icone, ma quando si parla di
cinema, i film di culto veri e propri sono un
gruppo di titoli precisi e sicuramente di grande presa sul fandom.
Certo, questo tipo di film varia da decennio a decennio e
soprattutto la definizione stessa di film cult comprende anche
titoli che, sebbene non siano proprio dei capolavori, hanno
conquistato il loro posto nel cuore di fan dediti, da cui poi
deriva il termine “cult” che si rifà a “culto (anche
religioso)”.
Come dicevamo, ogni generazione ha
i suoi film culto. Se i più giovani possono
apprezzare ad esempio la fantascienza di Matrix, i più adulti guardano con affetto e malinconia
a Breakfast Club o I Goonies, ma ci sono anche i “duri di cuore” che
invece sono tutti Alien e Fight Club! Insomma, i titoli sono vari e comprendono
gusti, età e preferenze.
Che siano duri, violenti, musicali,
per adolescenti, di horror o di fantascienza, ecco una elenco di
film cult da vedere che potrebbe essere di
ispirazione a chi cerca una serata in compagnia di un film che,
nonostante a volte qualche carenza di budget, qualche ingenuità o
anche un successo non proprio travolgente, è riuscito nel corso del
tempo a diventare icona sociale e punto di riferimento.
Una ragazza del Sud sopravvive alla
guerra di Secessione e a due mariti, ma perde il solo uomo di cui
era innamorata.
Quarto Potere (1941)
Il capolavoro di Orson Wells. Si
narra la vicenda di Charles Foster Kane, magnate dell’editoria,
attraverso i ricordi degli amici dell’uomo. Quarto Potere è
considerato uno dei migliori film della storia del cinema
statunitense.
Casablanca (1942)
Casablanca, 1941: la città pullula
di profughi che tentano di ottenere il visto per gli Stati Uniti
d’America. Prima di venir catturato dalla polizia coloniale
francese, Ugarte affida a Rick, proprietario del Café Américain,
alcune lettere di transito in bianco sottratte a due tedeschi
uccisi.
La vita è meravigliosa (1946)
George Bailey, onesto e sfortunato,
vuol togliersi la vita. Gli appare, nelle vesti di un simpatico
vecchietto, il suo angelo custode e gli mostra come sarebbe stato
il mondo se non fosse mai nato, dando a George motivo di
comprendere come, attraverso la sua stessa esistenza al mondo, stia
contribuendo a renderlo un posto migliore.
Il mago di Oz (1939)
Le avventure della piccola Dorothy
e del suo cagnolino Totò, in un mondo fantastico in cui sono stati
trasportati da un ciclone. Con Judy Garland.
Il terzo uomo (1949)
La guerra è da poco finita e lo
scrittore canadese Holly Martins si reca a Vienna per incontrare il
vecchio amico Harry Lime. Qui viene a sapere che l’uomo è morto.
Non fidandosi delle indagini ufficiali, l’uomo inizia le proprie
ricerche.
Cantando sotto la pioggia
(1952)
Alla fine degli anni venti un
celebre attore del cinema muto viene scritturato per recitare in un
film parlato, ma durante la sua realizzazione emergono numerose
rivalità tra i protagonisti.
Gioventù bruciata (1955)
La pellicola che ha consacrato il
talento di James Dean. Un adolescente ribelle in contrasto con la
sua famiglia e la società, instaura un rapporto con la ragazza
della porta accanto e un nuovo compagno di scuola altrettanto
travagliato, ma un tragico incidente minaccia la stabilità del
ragazzo.
Il seme della violenza (1955)
Richard Dadier ottiene un posto
d’insegnante presso una scuola di avviamento al lavoro. Nonostante
si dedichi all’attività con slancio, il suo entusiasmo viene messo
a dura prova.
Plan 9 from Outer Space
(1959)
Plan 9 from Outer Space è un
film cult horror fantascientifico del 1959 scritto
e diretto da Edward D. Wood Jr. Venne proiettato in anteprima nel
1957 col titolo Grave Robbers From Outer Space.
A qualcuno piace caldo (1959)
Dopo aver assistito ad un omicidio,
per fuggire alla mafia, due musicisti jazz si travestono ed entrano
in una band tutta al femminile.
Film cult Anni 60
Psyco (1960)
Nel capolavoro e film cult
thriller di Alfred Hitchcock Una donna, in fuga dopo
aver rubato una grossa somma di denaro, si ferma ad un solitario
motel, gestito dal giovane e inquietante Norman Bates.
L’appartamento (1960)
Bud Baxter, impiegato in una grande
compagnia di assicurazioni, fa una rapida carriera, non per i suoi
meriti personali ma perché, avendo un appartamento da scapolo, ne
concede l’uso ai superiori che vi incontrano le loro amichette.
Colazione da Tiffany (1961)
In un condominio di Manhattan si
incontrano lo squattrinato scrittore Paul e l’affascinante Holly,
che è alla continua ricerca di un uomo facoltoso da sposare.
Il Laureato (1967)
Diretto da Mike Nichols e con un
giovanissimo Dustin Hoffman. Benjamin Braddock, rampollo di una
ricca famiglia americana, torna a casa dopo il conseguimento della
laurea e si innamora di una ragazza.
2001: Odissea nello spazio
(1968)
Film cult di fantascienza del
maestro Stanley Kubrick. Il dottor Bowman viene inviato nello
spazio con altri astronauti a studiare un monolite nero. Durante il
viaggio, HAL, il computer di bordo dell’astronave, comincia a
disobbedire agli ordini e ciò porta alla resa dei conti tra uomo e
macchina.
Il pianeta delle scimmie
(1968)
Film cult di fantascienza.
Tre astronauti viaggiano nel tempo e si ritrovano in una società
governata da scimmie intelligenti che trattano gli esseri umani
come animali.
C’era una volta il West
(1968)
Il capolavoro di Sergio Leone.
Brett McBain, vedovo di origini irlandesi, vive con i figli nel
deserto del Kansas. Qui spera di essere felice insieme alla sua
seconda moglie, Jill, che sta per arrivare da New Orleans.
Easy Rider – Libertà e paura
(1969)
Il film culto di Dennis
Hopper che pone l’attenzione sull’allora giovane attore
Jack Nicholson. Due giovani ribelli decidono di intraprendere
un viaggio in motocicletta attraverso gli Stati Uniti. La loro
ricerca della libertà è destinata a scontrarsi con i pregiudizi e
con l’intolleranza della società americana.
Film cult Anni 70
Arancia meccanica (1971)
Diretto dal miglior regista della
storia del cinema Stanley Kubrick. In cerca di
emozioni forti, Alex quotidianamente compie azioni criminali. Viene
arrestato e sottoposto ad un trattamento che lo condiziona alla non
violenza. Uscito di galera tutte le persone che hanno subito da lui
violenze gli si ritorcono contro.
Il padrino (1972)
Prima pellicola della trilogia
omonima firmata dal regista Francis Ford Coppola e interpretata da
Marlon Brando con Al Pacino, James Caan, Robert Duvall, John
Cazale, Richard S. Castellano, Gianni Russo, Talia Shire e Diane
Keaton.
L’esorcista (1973)
Uno dei film cult
horror della storia del cinema. Regan McNeil, una
ragazzina di 12 anni, viene posseduta dal demonio. Un giovane prete
in crisi di fede, aiutato dal proprio anziano mentore, affronta la
presenza demoniaca in un mortale duello.
Chinatown (1974)
L’investigatore privato Jake Gittes
viene assunto dalla bella Evelyn Mulwray per indagare sul presunto
adulterio del marito.
Frankenstein Junior (1974)
Il nipote del leggendario
Frankenstein eredita il castello di famiglia e ripete l’esperimento
del nonno creando un uomo da pezzi di cadavere.
The Rocky Horror Picture Show
(1975)
Una giovane coppia cade nelle
grinfie di un folle scienziato e del suo bizzarro e imprevedibile
gruppo di ospiti.
Lo squalo (1975)
Film cult Thriller e
capolavoro di Steven Spielberg. E’ uno dei film più
importanti della storia del cinema, e a detta di molti, fra i più
belli e ansiogeni di tutti i tempi. Per molti rimane insuperabile
anche perché la pellicola ha da tempo. Tutti, almeno per una volta,
dopo aver visto il film, facendo il bagno, hanno sentito un brivido
salire lungo schiena o almeno per un istante si sono guardati
attorno, timorosi. In un certo senso Lo Squalo ha anche
determinato l’inasprirsi della paura verso questi animali, rei di
essere carnivori e amanti della carne fresca d’uomo. In realtà
molti di noi sanno che non è vero, che lo squalo evita la carne
umana e attacca raramente se non alla presenza di una reale
minaccia per la sua sopravvivenza, ma in ogni caso a noi piace aver
paura di qualcosa che comprendiamo poco e da cui siamo
tremendamente affascinati.
L’inquilino del terzo piano
(1976)
Film cult
Thriller psicologico del regista Roman POlanski. Un
modesto impiegato polacco, Trelkowski, è in cerca di un
appartamento a Parigi. Ne trova uno abitato fino a pochi giorni
prima da una ragazza, Simone Choule.
Taxi Driver (1976)
Un tassista di New York dal
carattere sensibile e solitario scivola lentamente in una spirale
di follia che lo spinge a ribellarsi in maniera violenta alle
ingiustizie di una società corrotta e alienante.
La febbre del sabato sera
(1977)
Tony Manero è un uomo qualunque di
Brooklyn con una vita piuttosto noiosa. Durante il fine settimana
però diventa il re delle discoteche di New York City.
Guerre stellari (1977)
Il capolavoro di George Lucas. Con
l’aiuto di robot e altri alleati, Luke Skywalker deve salvare la
principessa ribelle Leila e sconfiggere le forze del male.
Eraserhead – La mente che cancella
(1977)
Henry è un uomo d’onore anche se a
tratti codardo. Quando la sua ragazza Mary X rimane incinta, lui si
prende cura del bambino nonostante il compito sia molto più arduo
del previsto.
I guerrieri della notte
(1979)
Diretto da Walter Hill e tratto dal
romanzo omonimo di Sol Yurick. Durante un raduno delle bande di New
York, il leader carismatico viene assassinato dal capo dei Rogues.
La banda dei Guerrieri viene incolpata e i loro membri braccati per
tutta la notte mentre cercano di tornare a Coney Island.
Alien (1979)
Alien è il film cult horror
fantascientifico di Ridley Scott, presente in questa lista
con ben due film! In Alien, dei marines devono scoprire perché la
colonia del pianeta Archeron abbia misteriosamente interrotto i
contatti con la base. Una volta atterrati, si trovano ad affrontare
una creatura mostruosa che si prepara a sferrare l’attacco
decisivo.
Apocalypse Now (1979)
Diretto da Francis Ford
Coppola e con Marlon Brando. Durante la
guerra in Vietnam un agente dell’esercito americano si avventura in
Cambogia alla ricerca di un pericoloso tiranno, il colonnello
Kurtz, un tempo soldato modello poi convertitosi alla causa del
nemico.
Film cult Anni 80
Il tempo delle mele (1980)
Il passaggio della tredicenne Vic
dall’infanzia all’adolescenza è visto attraverso i rapporti con i
coetanei e la famiglia.
The Blues Brothers – I fratelli
del Blues (1980)
In questo film, divenuto un vero e
proprio classico del cinema, per procurarsi i soldi necessari a
pagare le tasse arretrate dall’orfanotrofio in cui sono cresciuti e
scongiurarne la chiusura, due fratelli decidono di riunire tutti i
vecchi componenti della loro band musicale.
L’Impero colpisce ancora
(1980)
Seguito di Guerre Stellari e
considerato il miglior film della saga. Il maestro Yoda prepara il
giovane Luke Skywalker ad affrontare il terribile tiranno Dart
Fener, il quale è in procinto di lanciare un devastante attacco per
schiacciare i ribelli.
I predatori dell’arca perduta
(1981)
Diretto da Steven Spielberg e
scritto e prodotto da George Lucas. L’archeologo Indiana Jones
affronta serpenti e nazisti per scovare l’arca dell’alleanza e le
tavole di Mosè.
Un lupo mannaro americano a Londra
(1981)
film cult
dell’horror. Due giovani americani in vacanza sono
aggrediti da un licantropo. Il superstite è destinato a
trasformarsi in mostro.
Blade Runner (1982)
Blade Runner è il film cult di
fantascienza del 1982, diretto da Ridley Scott e
interpretato da
Harrison Ford, Rutger Hauer, Sean Young, Edward James
Olmos. In un futuro prossimo venturo un investigatore ha
il compito di eliminare un gruppo di androidi assassini in fuga dal
loro artefice, ma nel corso della propria ricerca viene a
conoscenza di una verità terrificante.
Ghostbusters – Acchiappafantasmi
(1984)
Il fenomeno globale diretto da Ivan
Reitman e con protagonisti Bill Murray, Harold Ramis, Dan Aykroyd e
Ernie Hadson. Peter, Raymond ed Egon sono stati cacciati
dall’università, ma il loro sodalizio contro i fantasmi che
popolano New York funziona a meraviglia. E’ una lotta dura, ma i
nostri eroi non temono nulla, neppure il maligno Gozer il
Gozeriano.
Terminator (1984)
Film cult di
fantascientifico diretto da James Cameron. Un cyborg
proveniente dal 2029 fa il proprio arrivo a Los Angeles per
uccidere Sarah Connor, destinata a diventare madre del futuro capo
della resistenza umana in un mondo governato da robot.
I Goonies (1985)
Da un soggetto di Steven Spielberg
e diretto da Richard Donner, I Goonies è un cult generazionale nel
quale un gruppo di giovani ragazzi trovano una mappa del tesoro,
decidono allora di partire all’avventura per trovare il leggendario
tesoro di Willie l’Orbo.
Breakfast Club (1985)
Cinque adolescenti molto diversi si
trovano a dover trascorrere un pomeriggio in punizione e l’iniziale
diffidenza si trasforma in amicizia.
Ritorno al futuro (1985)
Prodotto da Steven Spielberg e
diretto da Robert Zemeckis Il diciottenne Marty ha come amico un
bislacco scienziato che ha inventato una macchina per viaggiare nel
tempo. Grazie ad essa Marty tornerà indietro nel tempo, fino al
1955.
Brazil (1985)
Il film culto di Terry Gilliam. In
una metropoli del futuro oppressa dalla dittatura, la vita di Sam
Lowry, un funzionario ministeriale, è sconvolta dall’incontro con
una terrorista identica alla donna dei propri sogni.
La casa 2 (1987)
Film cult horror
seguito de La Casa di Sam Raimi, diventato un vero e proprio
fenomeno. Quando la fidanzata Linda muore per colpa di un’entità
demoniaca, Ash Williams imbraccia fucile e motosega per combattere
le forze del male. Sangue a fiumi e arti mozzati in quantità, in
questo indimenticabile classico del cinema horror.
Trappola di cristallo (1988)
Un’organizzazione di terroristi
tiene in ostaggio l’intera città di New York grazie al piano dello
psicopatico Simon. L’unico modo per evitare una strage è obbedire
alla sua voce, che propone crudeli indovinelli al telefono, la cui
soluzione servirà ogni volta a evitare un’esplosione.
L’attimo fuggente (1989)
Diretto da Peter Weir Un insegnante
di un liceo per classi abbienti del New England utilizza metodi non
convenzionali per esortare i suoi studenti, sotto pressione dai
genitori e dalla scuola, alla libertà e creatività.
Film cult Anni 90
Pretty Woman (1990)
La pellicola che ha dato il
successo a due stelle di Hollywood,
Richard Gere e
Julia Roberts. Dietro l’aspetto affascinante e una solida fama
di rubacuori, Edward Lewis nasconde un’abilità straordinaria e
senza scrupoli nel campo della finanza. La sua specialità è
comprare aziende dissestate, risanarle e rivenderle a caro prezzo.
Una sera, a Hollywood, conosce casualmente Vivian Ward, una
prostituta. Lei ha bisogno di soldi e lui di una donna che lo
accompagni nei suoi pranzi di lavoro.
Quei bravi ragazzi (1990)
Diretto da
Martin Scorsese e tratto dal romanzo Il delitto paga bene di
Nicholas Pileggi, a sua volta basato sulle vicende del pentito
Henry Hill. Un americano di origini italo irlandesi fa carriera
nella mafia newyorchese degli anni 50, ma la vita da gangster
riserva delle sorprese non previste.
Il silenzio degli innocenti
(1991)
Uno psicopatico assassino è il
terrore di giovani donne formose che aggredisce e scuoia. Solo
Hannibal Lecter può aiutare a risolvere il caso, ma è detenuto in
cella di isolamento in un manicomio criminale, essendo diventato
uno psicopatico cannibale. Una giovane aspirante agente
dell’FBI,
Clarice Starling, prima ancora di completare il suo addestramento
viene incaricata da Crawford di contattare lo psichiatra, per
averne lumi intesi ad individuare e fermare il mostro.
Le ali della libertà (1994)
Andy Dufresne viene condannato,
benché innocente, a due ergastoli e al carcere duro. In prigione
stringe amicizia con Red, sperimenta la brutalità della vita dietro
le sbarre, si adatta, e vive 19 anni sognando la libertà.
Pulp Fiction (1994)
Un killer si innamora della moglie
del suo capo, un pugile rinnega la sua promessa e una coppia tenta
una rapina che va rapidamente fuori controllo.
Heat – La sfida (1995)
Considerato un film culto
d’azione. Uno sfuggente maestro del crimine e la propria
banda effettuano una serie di furti ad alto profilo, uno dei quali
culmina in tre morti. L’uomo conosce un detective della omicidi e
si sfidano, fino all’ultimo scontro finale.
Trainspotting (1996)
Mark Renton, un giovane scozzese,
trascorre il tempo con gli amici eroinomani. Tutti hanno intenzione
di lottare contro i terribili effetti delle droghe, ma la
tentazione è molto forte.
Jack Frusciante è uscito dal
gruppo (1996)
Jack Frusciante è uscito dal gruppo
è un film del 1996 diretto da Enza Negroni, tratto dall’omonimo
romanzo di Enrico Brizzi, che partecipa come sceneggiatore e autore
del soggetto.
Il grande Lebowski (1998)
Caratterizzato dalla scrittura e
regia dei fratelli Coen nel film Drugo è un disoccupato giocatore
di bowling rimasto legato agli anni Settanta, che si trova
coinvolto in un doppio complotto per un puro caso di omonimia.
Matrix (1999)
Il film culto di fantascienza di
Lana Wachowski e Lilly Wachowski. Esistono due realtà: una è
l’esistenza che conduciamo ogni giorno, l’altra è nascosta. Neo
vuole scoprire la verità su Matrix, mondo virtuale elaborato al
computer creato per tenere sotto controllo le persone. Morpheus
potrebbe aiutarlo.
Fight Club (1999)
Diretto da David Fincher. Tyler
Durden ed un nuovo amico sfogano la loro aggressività creando un
club di combattimento, che assume rapidamente connotati
rivoluzionari, fino a esporre la vera identità di Tyler Durden.
Film cult Anni 2000
Donnie Darko (2001)
Donnie Darko Donnie Darko segue le
istruzioni di un coniglio gigante di nome Frank che gli salva la
vita.
Il Signore degli Anelli – La
Compagnia dell’Anello (2001)
Un giovane hobbit e un variegato
gruppo, composto da umani, un nano, un elfo e altri hobbit, partono
per un delicata missione, guidati dal potente mago Gandalf. Devono
distruggere un anello magico e sconfiggere il malvagio Sauron.
Hooligans (2005)
Un aspirante giornalista americano
espulso da Harvard raggiunge la sorella a Londra e fa amicizia con
un un gruppo di ultrà del West Ham United.
Il cavaliere oscuro (2008)
Il secondo capitolo della trilogia
di Christopher Nolan, considerato da molti il miglior adattamento
basato sui fumetti. Batman e Jim Gordon si alleano con il nuovo
procuratore di Gotham City, Harvey Dent, per combattere il crimine
organizzato che dilaga in città e fermare un pericoloso rapinatore,
il Joker, che ha gettato la città nell’anarchia.
Marvel è sinonimo di
supereroi. Il Marvel Cinematic
Universe, infatti, ha dato nuova vita ai personaggi
più famosi dei fumetti, imponendosi come uno dei franchise
cinematografici più amati (o forse, diventando proprio il franchise
cinematografico per eccellenza). I personaggi Marvel sono tantissimi, e
l’universo di supereroi sta diventando sempre più intricato. Tra i
tanti comparsi sul grande schermo e su quello piccolo con le serie
oggi distribuite, ce ne sono però alcuni che si impongono per una
loro maggiore importanza all’interno dell’MCU.
Prima però è bene mettere le cose
in chiaro: Batman, Wonder Woman, Superman, Lanterna Verde
e Aquaman non sono Marvel, bensì appartengono alla
DC Comics. Inoltre, non tutti i supereroi Marvel sono parte del
Team Avengers: ci sono personaggi che si rifiutano di
unirsi al gruppo, personaggi le cui strade non si sono ancora
incrociate. Ma non è detto che non succederà. Per fare un po’ di
ordine, vediamo insieme i principali personaggi Marvel, con gli elenchi per sezioni
dell’Universo e le schede dei più famosi.
I personaggi Marvel più
importanti
Personaggi Marvel: gli Avengers
Tra i primi in elenco ci sono
naturalmente gli Avengers, dai sei membri originali fino ai nuovi
entrati nel gruppo. Si tratta di un gruppo di supereroi che si
riuniscono per combattere le più grandi minacce del mondo e
dell’intera galassia. Sono questi i supereroi migliori al mondo,
dotati di innumerevoli risorse e forti legami.
Spider-Man
È forse il supereroe più conosciuto
di sempre. È stato all’origine della rinascita del genere dei
supereroi all’inizio degli anni Duemila, facendo avvicinare una
nuova generazione al genere. Si chiama Peter Benjaming
Parker, e acquista i suoi nuovi poteri quando viene morso
da un ragno radioattivo. Al cinema, è stato interpretato da
Tobey Maguire, Andrew Garfield e
Tom Holland. L’ultimo
capitolo cinematografico del supereroe è Spider-Man: No Way
Home, uscito nel 2021. Per quanto riguarda l’MCU, il personaggio è però comparso
prima in Capitan America: Civil
War, per poi divenire uno dei personaggi più
importanti delle attuali fasi narrative.
Si chiama in realtà Bruce
Banner, è ha una forza incredibile. Era uno scenziato, che
ha preso parte all ri-creazione dei poteri di Capitan America. Ma
quando testa il risultato del proprio lavoro su se stesso, le
conseguenze sono disastrose: quello che lo fa scattare è la rabbia,
al che si ingigantisce e cambia d’aspetto. Nel tempo, ha imparato a
controllare la propria trasformazione. Al cinema, è interpretato da
Mark Ruffalo.
Thor
Ha una forza incredibile, vola, e
ha un’arma speciale: un martello magico chiamato Mjolnir. È
comparso per la prima volta nel film a lui dedicato, Thor, nel quale scopre
di essere membro di una razza di divinità che vive nello spazio, in
un posto chiamato Asgard. Al cinema, è interpretato da Chris
Hemsworth.
Vedova Nera
Si chiama Natasha
Romanoff, ed è interpretata da Scarlett
Johansson. È una superspia eroica e carismatica, con
bellissimi e sexy capelli rossi. Non ha superpoteri: ma è
particolarmente brillante, agile e misteriosa. Nel 2021 ha infine
avuto un film tutto per sé, Black Widow, dove è
stato esplorato il suo passato.
Capitan America
È il nome di Steve
Rogers, interpretato da Chris Evans. Un
buon soldato e un uomo dall’animo gentile, ha forza, velocità e
resistenza fuori dal comune che sono il risultato di esperimenti
militari avvenuti durante la Seconda Guerra Mondiale. Fu congelato
e riportato indietro appena prima degli eventi che coinvolgono gli
Avengers.
Iron Man
Aka Tony Stark è il ricco e affascinante
personaggio interpretato da Robert Downey
Jr. È il personaggio con la storia più lunga tra tutti
gli Avengers. Intelligentissimo, ha ereditato un’azienda di
sviluppo di armi dal padre: con le risorse a disposizione, è
riuscito a inventare un congegno che permette al suo cuore di
continuare a funzionare dopo un incidente nel quale ha rischiato di
perdere la vita.
È interpretato al cinema da
Benedict
Cumberbatch. Conosciuto dal pubblico come studioso
dell’occulto, ha invece poteri di magia mistica e telepatia.
Inoltre, indossa l’Occhio di Agamotto, un amuleto che irradia una
sorta di ‘luce della verità’ in grado di svelare menzogne e
illusioni, leggere la mente, e aprire portali verso altre
dimensioni.
Occhio di Falco
Non ha superpoteri, ma è l’arciere
del gruppo. È apparso per la prima volta in Thor come
agente S.H.I.E.L.D., e in Avengers. Gli viene dato più
spazio in Avengers: Age of
Ultron. Interpretato da Jeremy Renner,
il personaggio ha avuto grande importanza negli ultimi film
dell’MCU, ottenendo poi una sua serie
dal titolo Hawkeye.
Falcon
Si chiama Sam
Wilson, ed è apparso per la prima volta in Capitan America: Soldato
d’inverno. Ha delle gigantesche ali di metallo che gli
permettono di essere particolarmente agile e veloce in battaglia.
Interpretato da Anthony Mackie,
è uno dei nuovi pilastri per il futuro del Marvel Cinematic Universe.
Visione
È interpretato da Paul Bettany, ed è
stato creato da Ultron, intenzionato ad usarlo come arma finale
contro gli Avengers. Il personaggio ha fatto la sua comparsa in
Avengers:
Age of Ultron, per poi acquisire sempre più importanza e
potere, fino a trovare un’apparente conclusione del suo arco
narrativo nella serie WandaVision.
Altri personaggi Marvel
importanti
Ecco invece altri importanti
personaggi del Marvel Cinematic Universe, alcuni
dei quali ancora non ufficialmente introdotti nella grande linea
narrativa ma prossimi al loro ingresso ufficiale. Altri, invece,
sono volti noti per i fan dell’MCU, i quali non fanno però parte
degli Avengers, lavorando principalmente in proprio.
Loki
È interpretato da Tom Hiddleston,
ed è il fratello cattivo di Thor. Ha poteri magici, è il dio
dell’inganno ed è il primo principale nemico degli Avengers, avendo
egli deciso di invadere la Terra usando un’energia cosmica chiamata
Tesseract. Inizialmente proposto come villain, Loki ha acquisito
sempre più fascino e apprezzamenti, fino a diventare un vero e
proprio antieroe. Sopravvissuto a mille pericoli, oggi è
protagonista della serie Loki, che esplora la
sua nuova vita nel Multiverso.
Daredevil
Si chiama in realtà Matthew
“Matt” Michael Murdock. Un ragazzino modello, un giorno
salva un uomo da un comion di sostanze tossico, e l’incidente gli
costa la vista. Ma i suoi altri sensi si sviluppano oltre i limiti
dell’umano. È un eroe tormentato, che dopo essere stato
interpretato al cinema da Ben
Affleck è tornato in TV con una serie omonima, dove il
nuovo interprete è Charlie Cox. Il
personaggio è comparso brevemente in Spider-Man: No Way
Home, segno che il suo ingresso ufficiale nel Marvel Cinematic Universe è
prossimo. Presto ritornerà in azione nell’annunciata serie tv
Daredevil:
Born Again.
È uno dei più tragicomici
(anti)eroi Marvel. Si distingue per la sua
ironia e per il suo essere politicamente scorretto. All’uomo viene
diagnosticato un cancro incurabile: se non per una misteriosa cura
sperimentale, che gli salverà la vita, gli darà superpoteri, ma
causerà anche parecchi danni. Interpretato da Ryan Reynolds,
conta già due film: il terz è in fase di lavorazione e lo
introdurrà nel Marvel Cinematic Universe.
Fantastici
Quattro
Non si sono ancora incrociati con
il Marvel Cinematic Universe e non
accadrà fino al 2025, quando finalmente uscirà il nuovo film
Fantastici
Quattro, ma Mister Fantastic, la
Donna Invisibile, la Torcia Umana
e la Cosa sono prossimi al loro ingresso. Contano
però già tre film, di cui i primi due usciti nel primo decennio
degi anni Duemila e il terzo, Fantastic 4 – I Fantastici
Quattro, uscito 2015, con un nuovo cast e un’estetica più
raffinata. Si tratta di uno dei gruppi più famosi dell’universo
Marvel, noto per la varietà dei
poteri dei componenti e il loro gioco di squadra.
Wolverine
Uno dei personaggi più iconici, se
non il più iconico, a non aver ancora fatto il suo ingresso nel
Marvel Cinematic Universe, ma
l’attesa sta per finire perché Hugh Jackman
farà il suo debutto nell’MCU nell’attesissimo
Deadpoo &
Wolverine, il nuovo film prodotto dai Marvel Studios che debutterà al cinema il
25 luglio 2024. Wolverine è il
frutto di un esperimento che ha reso un mutante capace di estrarre
artigli dalle mani ancor più potente. Con uno scheletro di metallo
indistruttibile, egli è uno dei più potenti guerrieri dell’universo
Marvel. Pur non essendo ancora
entrato a far parte dell’MCU, il personaggio è già comparso
al cinema in numerosi film, dove è sempre stato interpretato
dall’attore Hugh
Jackman.
Blade
Blade, il cui vero nome è Eric
Brooks, noto anche come il cacciatore di vampiri, l’ammazzavampiri
o il “Diurno”, è un personaggio immaginario dei fumetti pubblicati
negli Stati Uniti d’America dalla Marvel Comics e creato da Marv Wolfman e Gene
Colan nel 1973. E’ in pre produzione un film presso i Marvel Studios dal titolo Blade che
sarà interpretato dal premio Oscar
Mahershala Ali.
Winter Soldier
James Buchanan Barnes, detto
“Bucky”, noto anche come il Soldato d’Inverno (Winter Soldier), è
un personaggio dei fumetti statunitensi creato da Joe Simon (testi)
e Jack Kirby (disegni), pubblicato dalla Timely Comics (in seguito
Marvel Comics). La sua prima apparizione
avviene in Captain America Comics (Vol. 1[1]) n. 1 (marzo 1941). Al
cinema è interpretato da Sebastian Stan.
Shang Chi
Shang Chi, maestro di una variante
Kung Fu che utilizza le armi, è costretto ad affrontare il suo
passato dopo essere stato convinto ad unirsi alla misteriosa
organizzazione dei Dieci Anelli. Il personaggio è apparso in
Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli ,il venticinquesimo
film del Marvel Cinematic Universe e ha come
protagonista Simu Liu nel ruolo di Shang-Chi.
Gli Eterni
Gli Eterni (Eternals)
sono un gruppo di personaggi dei fumetti pubblicati dalla Marvel Comics. Sono una specie di esseri
immortali (il fittizio nome scientifico degli Eterni nell’universo
Marvel è “Homo immortalis”) e
dotati di superpoteri. Ideati da Jack Kirby (testi e disegni) e
pubblicati dalla Marvel Comics, sono apparsi la prima volta in
The Eternals (prima serie) n. 1 (luglio 1976). Sono un
ramo del genere umano manipolato geneticamente dai Celestiali, in
continua lotta con la loro controparte malvagia, i Devianti.
Personaggi Marvel Femminili
Sono le nuove eroine del femminismo
contemporaneo pop, che combinano grande intelligenza e indipendenza
ad un fascino irresistibile. I personaggi femminili dell’Universo
Marvel sono tante, tra
Avengers,Fantastici
Quattro, Guardiani della Galassia e
X-Men, tra gli altri:
ve le elenchiamo qui, le eroine e i modelli al femminile di una
nuova generazione.
Captain Marvel
Interpretata al cinema da Brie Larson, Captain Marvel è il nome da supereroina di
Carol Danvers, la quale entra in possesso di
poteri cosmici che la rendono tra le entità più potenti di tutto il
Marvel Cinematic Universe. Il film
Captain Marvel ci ha mostrato il suo
infinito potere, poi riproposto anche in Avengers: Endgame. Nel 2023, il
personaggio tornerà al cinema con il sequel TheMarvels.
Jean Grey
Personaggio dei fumetti creato da
Stan Lee (testi) e Jack Kirby (disegni), pubblicato a partire dal
1963. Jean Grey è una mutante di livello omega
appartenente al gruppo degli X-Men ed è trai supereroi più potenti
dell’universo Marvel. Nell’universo Marvel targato FOX, e recentemente
ritornato ai Marvel Studios il personaggio è
interpretato da Sophie Turner.
In passato Jean Grey è stato interpretato da Famke Janssen
da adulta. Jean è il personaggio che conta il più alto numero di
morti e rinascite sotto vari aspetti nella storia del gruppo
mutante.
Tempesta
Tempesta (Storm),
il cui vero nome è Ororo Munroe è un personaggio
creato da Len Wein (testi) e Dave Cockrum (disegni) nel 1975.
Supereroina mutante, ha fatto parte degli X-Men per poi parteggiare
per i Vendicatori. Tempesta ha il potere di controllare il clima e
gli elementi, inoltre possiede un certo potenziale magico ereditato
da alcuni suoi antenati. Tempesta compare nella saga cinematografica degli
X-Men interpretata dall’attrice premio Oscar Halle Berry da
adulta e, in versioni più giovani, da April Elleston
Enahoro e Alexandra Shipp.
Mystica
Mystica è stata
creata da Chris Claremont (testi) e Jim Mooney (disegni) nel 1978.
Personaggio misterioso e ambiguo, soprattutto opportunista, fa
parte dell’universo narrativo degli X-Men in quanto mutante
mutaforma. Ha utilizzato numerosi pseudonimi: Raven Darkhölme,
Foxx, Helmut Stein, Mallory Brickman, B. Byron Biggs, Surge, Ronnie
Lake, Holt Adler, Leni Zauber e Raven Wagner. Ha il potere di
spostare gli atomi del proprio corpo per trasformarlo completamente
assumendo l’aspetto (inclusi gli abiti) di qualsiasi essere umano,
umanoide o semi-umanoide di qualsiasi sesso. Al cinema è stata
interpretata dall’attrice Rebecca Romijn da adulta
mentre Jennifer
Lawrence la interpreta da adolescente nella saga
prequel.
Donna Invisibile
La Donna Invisibile, all’anagrafe
Susan “Sue” Storm Richards, è stata creata da Stan
Lee e Jack Kirby nel 1961. È un membro dei Fantastici Quattro.
Sorella di Johnny Storm (la Torcia Umana) e moglie di Reed Richards
(Mister Fantastic) è capace di rendere il suo corpo e le cose che
tocca invisibili e di creare campi di forza praticamente
indistruttibili. Il personaggio è stato interpretato al cinema
prima da Jessica Alba
nei primi due film del 2005 e del 2007. Successivamente nel reboot
del 2015 è stata interpretata da Kate Mara.
Elektra
Interpretata da Elodie
Yung nella serie Netflix e da Jennifer Garner
nel film del 2003 con Ben Affleck, è
una delle anti-eroine più importanti delle storie di Daredevil, una
guerriera nonché interesse romantico di Matt Murdock, nonostante
spesso abbiano combattuto l’uno contro l’altro.
Jane Foster
La dottoressa e scienziata e nonché
interesse romantico di Thor è stata interpretata da Natalie Portman
in Thor e in Thor: The Dark
World, salvo poi scomparire per problemi contrattuali
di Portman stessa con la Marvel. Dell’estate del 2019 è la
notizia che Natalie Portman tornerà però nel Marvel Cinematic Universe con
Thor: Love and Thunder, dove
assumerà l’identità di Mighty Thor, dotata dunque di poteri simili
al dio del tuono.
Peggy Carter
Probabilmente il personaggio
femminile più bello dei fumetti Marvel, agente fondatore dello
SHIELD è stata interpretata da Hayley Atwell
fino al cameo in Avengers:
Endgame. Lei è stata anche protagonista di due stagioni
della serie ABC a lei dedicata, protagonista di un One Shot
Marvel e interesse amoroso di
Steve Rogers.
Gamora
La figlia di
Thanos si unisce ai Guardiani
della Galassia per sfuggire al suo patrigno. interpretata
da Zoe Saldana è
un personaggio molto sensuale e vitale, che compie un bellissimo
percorso di redenzione e che si trova in una posizione molto
complessa in Avengers:
Infinity War, dove viene sacrificata da Thanos. Il
personaggio comparirà però anche nel prossimo Guardiani della Galassia vol. 3.
Scarlet Witch
Personaggio a cavallo tra il mondo
degli
X-Men e quello degli Avengers, è uno dei personaggi più potenti
in assoluto dei fumetti Marvel, figlia di Magneto e sorella
di Quicksilver. Elizabeth Olsen l’ha portata al cinema dalla
scena post credits di The Winter Soldier, in poi. Fa parte dei Nuovi
Avengers ed è protagonista di una delle serie MarvelDisney+, WandaVision,
dedicata proprio a alla sua vita dopo gli eventi di Endgame.
Shuri
Shuri è un personaggio dei fumetti
statunitensi creato da Reginald Hudlin e John Romita Jr.,
pubblicato dalla Marvel Comics. La sua prima apparizione avviene
in Black Panther n. 2. Il personaggio di Shuri è interpretato
dall’attrice Letitia Wright e viene introdotto nella Fase 3
del Marvel Cinematic Universe a partire
dal diciottesimo film della saga cinematografica, intitolato
“Black
Panther“. Da allora Wright è tornata ad interpretare
Shuri nei seguenti titoli della saga: Avengers:
Infinity War, Avengers:
Endgame e Black Panther:
Wakanda Forever di cui è la protagonista principale.
Yelena Belova
Yelena Belova (interpretata da
Florence Pugh) è una spia e assassina altamente addestrata che
si è allenata nella Stanza Rossa come una Vedova Nera ed è la
sorella adottiva di
Natasha Romanoff. Nel 2016, lavora con Romanoff, Alexei
Shostakov e Melina Vostokoff per fermare il generale Dreykov dopo
che ha riattivato il programma Stanza Rossa.
Kate Bishop
Kate Bishop, nota
anche come Occhio di Falco, è un personaggio dei fumetti
statunitensi pubblicati da Marvel Comics. Creata da Allan Hinberg e Jim
Cheung, la sua prima apparizione avviene in Young Avengers n. 1.
Apparsa per la prima volta nella serie tv Hawkeye
interpretata da
Hailee Steinfeld.
Kamala Khan
Kamala Khan è il
personaggio interpretato da Iman Vellani per la prima volta nella
serie tv Miss Marvel e
riprese nel film TheMarvels che è
uscito al cinema nel 2023. Kamala Khan è un
personaggio dei fumetti statunitensi pubblicati da Marvel Comics creato dagli editori Sana Amanat
e Stephen Wacker, dalla scrittrice G. Kamala è una ragazza
americo-pakistana da Jersey City, New Jersey con la capacità di
modellare il proprio corpo che scopre di avere il gene inumano[2]
al termine del fumetto Inhumanity e assume l’identità di Ms.
Marvel succedendo al suo idolo,
Carol Danvers, dopo che quest’ultima è diventata Capitan Marvel.
Maria Rambeau
Maria Rambeau è è interpretato
dall’attrice Lashana Lynch e viene introdotto nella
Fase 3 del Marvel Cinematic Universe a
partire del ventiduesimo film in assoluto della saga
cinematografica, intitolato “Captain Marvel”. Lynch torna a interpretare
il ruolo anche nel suo sequel, TheMarvels. Presso
la Edwards Air Force, Maria conobbe la collega Carol Danvers e le
due divennero molto amiche, aiutandosi a vicenda durante tutto il
periodo dell’addestramento.
Jennifer Walters / She-Hulk
She-Hulk, il cui vero nome è Jennifer Walters, è un
personaggio dei fumetti creato dallo scrittore Stan Lee e dal
disegnatore John Buscema nel 1980, pubblicato dalla Marvel Comics. E’ apparsa per la prima volta
nella serie tv She-Hulk
interpretata da
Tatiana Maslany.
Figura di spicco del cinema
hollywoodiano, il regista, sceneggiatore e produttore
George Lucas riceverà la Palma d’Oro onoraria
sabato 25 maggio in occasione della cerimonia di chiusura del 77°
Festival del
Cinema di Cannes, trasmessa in diretta su France 2.
Al solo pronunciare il suo nome,
un’intera sezione del mondo della Settima Arte si illumina e
risuonano alcune indimenticabili note di musica (di John
Williams!). Indistinguibile dalle saghe di Star Wars e Indiana Jones,
George Lucas ha dato per sempre al blockbuster le sue
lettere di nobiltà e al pubblico di tutto il mondo un piacere senza
pari.
Il Festival di
Cannes ha sempre occupato un posto speciale nel mio cuore”,
afferma George Lucas. Sono stato sorpreso e felice quando il mio
primo film, THX-1138, è stato selezionato per essere proiettato
sulla Croisette nel 1971. Da allora, sono tornato al Festival molte
volte come sceneggiatore, regista e produttore. Sono davvero
onorato di questo riconoscimento speciale, che significa molto per
me.
La prima carriera di George Lucas
nell’industria è stata segnata dalla collaborazione con Francis
Ford Coppola, che lo ha aiutato a produrre THX 1138 (1971), un
adattamento di uno dei suoi cortometraggi sperimentali realizzati
alla University of Southern California. Fin dal suo primo
lungometraggio, George Lucas ha utilizzato i temi che gli erano
cari: la fantascienza per denunciare la società della registrazione
e della sorveglianza, l’amore per lottare contro il destino e
l’uniformità, e la reversibilità dei valori morali per discutere il
posto del bene e del male.
Con American Graffiti, un’ode alla
gioventù americana, George Lucas rivelò Harrison Ford e ottenne il
primo grande successo che gli avrebbe poi permesso di intraprendere
il suo progetto più ambizioso.
Benoit Blanc è pronto per risolvere
un altro mistero in Knives
Out 3, il terzo film del franchise di
Knives Out di Rian Johnson, con Variety che ha ora riportato il
titolo ufficiale: Wake Up Dead Man. Johnson ha
annunciato il titolo, insieme alla data di uscita nel 2025, in un
teaser pubblicato su X venerdì mattina. “All’inizio sono usciti
i coltelli. Poi, ecco, il vetro è andato in frantumi. Ma il mio
caso più pericoloso sta per essere rivelato“, racconta
Daniel Craig – interprete di Blanc – nel video
di 45 secondi, facendo riferimento ai primi due titoli del
franchise di omicidi, ‘Knives
Out’ del 2019 e ‘Glass
Onion’ del 2022.
Wake Up Dead Man
sarà ancora una volta distribuito da Netflix come parte dell’accordo di Johnson con lo
streamer per due sequel, del valore di 450 milioni di dollari.
Nonostante il primo film, distribuito da Lionsgate, abbia incassato
312 milioni di dollari al botteghino mondiale, Netflix ha
distribuito “Glass
Onion” solo con un’uscita limitata nelle sale,
raccogliendo appena 13 milioni di dollari prima di lanciarlo in
streaming. Di seguito, ecco il video diffuso sui social che
ufficializza il titolo del prossimo film:
Recentemente è stato riporta che
l’inizio delle riprese del film è previsto per novembre, il che
permetterebbe di rispettare l’ancora generica uscita nel 2025. Non
si sa molto dell’imminente terzo capitolo della serie di film
gialli, ma Daniel Craig dovrebbe riprenderà il suo ruolo
di detective privato Benoit Blanc. I primi due film, come noto,
sono valsi allo sceneggiatore e regista Rian
Johnson una nomination all’Oscar per la migliore
sceneggiatura non originale. C’è dunque da aspettarsi una nuova
storia particolarmente avvincente e convincente.
Johnson starebbe attualmente
ultimando la sceneggiatura del prossimo capitolo della serie e non
sono dunque stati forniti ulteriori dettagli sulla trama e sui
nuovi personaggi. Non vi sono inoltre altri attori legati al
progetto per il momento. “Sta venendo fuori“, ha detto
Johnson in una precedente intervista dopo la fine dello sciopero
della WGA. “Ovviamente non ho potuto lavorare durante lo
sciopero, e ora che è finito, mi sto tuffando a tutta forza, e
quindi sta venendo fuori. Ho la premessa, ho l’ambientazione, ho in
testa il film. Si tratta solo di scriverlo“.
Il regista Jacques
Audiard è tornato al Festival
di Cannes per presentare Emilia Pérez
(qui
la recensione), la sua decima opera e la sesta nel concorso
principale. Il pubblico del Grand Lumiére Theatre ha risposto con
una standing ovation di 10 minuti dopo la prima mondiale del film,
descritto come un “musical poliziesco straordinariamente
originale”. La protagonista del titolo è interpretata da
Zoe Saldaña nel ruolo di un avvocato
frustrato, Selena Gomez in quello della moglie di un
signore della droga, Édgar Ramírez in quello di un pericoloso
interesse amoroso e Karla Sofía Gascón in quello
di un boss del cartello che desidera sfuggire a una vita di crimini
e diventare la donna che ha sempre sognato di essere.
Parlando con THR, Selena Gomez ha raccontato qualcosa in più del
suo coinvolgimento nel film, affermando che: “Ero molto nervosa
perché si tratta di un progetto diverso da qualsiasi altra cosa
abbia mai fatto prima. Anche se ho una parte così piccola, è un
progetto così grande e speciale che mi sento fortunata di averne
potuto fare parte. Dopo la prima in sala mi sono sentito meglio,
meno nervosa“. L’attrice ha poi raccontato che: “Ho fatto
un’audizione e poi non ho saputo più nulla. Ma mi sono comportata
come una pazza durante quell’audizione“.
“Jacques voleva che recitassi
uno dei numeri musicali e io mi sono arresa e ho dato tutta me
stessa. Pensavo: “Almeno posso dire di aver fatto del mio meglio”.
Quando dopo tempo si è fatto risentire e mi ha chiesto di
partecipare, ero così nervosa ma anche così entusiasta!”.
“Ho trascorso gran parte della mia vita cercando di rompere gli
schemi e la percezione di chi sono.Jacques, che non
sapeva nulla di me, ha rischiato e ha creduto in me semplicemente
in base a ciò che ero in grado di fare, e questo è stato davvero
speciale per me“.
Tutto quello che c’è da sapere su
Emilia Pérez, il film con Selena Gomez
In Emilia Pérez
“Saldaña interpreta Rita, un’avvocatessa sottovalutata il cui
studio è più propenso ad aiutare i criminali che a cercare
giustizia“, si legge nella descrizione che Variety fa del
film. “Trova un’inaspettata via d’uscita quando un temuto
leader del cartello della droga, Manitas (Gascón), la recluta per
aiutarlo a completare surrettiziamente un’operazione di cambio di
sesso per diventare la donna che ha sempre desiderato essere. La
Gomez interpreta la sua ignara moglie“.
Il film è scritto e diretto da
Jacques Audiard, già autore di Un profeta
del 2009, Un sapore di ruggine e ossa del 2012 e The Sisters Brothers del 2018. Attualmente sarebbero
in corso trattative con Netflixper la distribuzione del film,
ma secondo Variety “c’è ancora la possibilità che le trattative
in corso vadano a monte“. Se però l’accordo dovesse
concludersi, ciò permetterebbe al film di raggiungere un pubblico
globale. Intanto, non resta che attendere l’annuncio dei vincitori
del festival per scoprire se Emilia Pérez otterrà
qualche premio, divenendo dunque ancor più appetibile agli occhi
dei distributori.
Rimane impressionante il fatto che
Furiosa: A Mad
Max Saga sia un film arrivato nelle sale. Mentre
la trilogia originale di Mad Max del regista George Miller è stata
acclamata per il suo impatto sul genere d’azione, il quarto
capitolo Mad
Max: Fury Road ha trascorso molti anni nell’inferno
dello sviluppo e ha avuto una produzione notoriamente difficile.
Tuttavia, l’entusiasmo per il film è stato tale da spingere
Miller a realizzare un nuovo film prequel che
racconta le origini dell’eroe principale di Mad
Max: Fury Road. Furiosa: A Mad
Max Saga include anche uno stinger a metà dei
titoli di coda e uno post-credito che rendono omaggio all’eredità
della saga di Mad Max.
Mentre Mad Max:
Fury Road vedeva Tom Hardy ereditare il ruolo che Mel Gibson aveva occupato nella trilogia
originale, il vero eroe del film era Imperator Furiosa
(Charlize
Theron), un signore della guerra che si ribella al
malvagio dittatore Immortan Joe (Hugh
Keays-Byrne). Furiosa: A Mad
Max Saga vede la Charlize Theron cedere il ruolo a
Anya Taylor-Joy, che mostra la tragica
infanzia della giovane Furiosa e la sua ascesa tra le fila dei
guerrieri di Joe. Furiosa: A Mad Max Saga racconta
l’intera vita del personaggio fino al momento in cui il pubblico la
incontra per la prima volta in Mad
Max: Fury Road.
Come finisce Furiosa: A Mad Max
Saga?
All’inizio del film, la giovane
Furiosa viene rapita dalla sua casa in “The Green Place of Many
Mothers” e accolta dallo spietato signore della guerra Dementus
(Chris
Hemsworth). Furiosa si rifiuta di fornire informazioni
sulla sorte del suo popolo e progetta una fuga ambiziosa, mentre
Dementus mira a dominare altri signori della guerra. Dopo che
Dementus è entrato in un’aspra faida con un giovane Immortan Joe
(Lachy Hulme) e i suoi War Boys, Furiosa viene
scambiata in cambio del controllo del centro industriale noto come
“Gastown”. L’intenzione di Immortan Joe è che Furiosa diventi una
delle sue mogli allevatrici, ma lei riesce a mascherare la sua
identità fingendosi un War Boy e inizia a servire tra i suoi
guerrieri.
Il film di Miller esplora la storia
di Furiosa dalla sua giovinezza fino agli eventi di Fury Road.
Lungo il percorso, scopriamo come ha perso il braccio, ha
incontrato il capo militare della Cittadella, Praetorian Jack
(Tom Burke), e come si è vendicata di Dementus.
Tuttavia, quando iniziano i titoli di coda, la storia di Furiosa
non finisce qui.
Furiosa: A Mad Max Saga ha un
montaggio dei titoli di coda
I titoli di coda di Furiosa: A Mad
Max Saga includono un montaggio di momenti
critici di Mad
Max: Fury Road, permettendo all’arco caratteriale di
Furiosa di concludersi completamente. Dopo essere stata costretta
per anni a servire uomini crudeli, Furiosa ha finalmente la
possibilità di mettersi in proprio e di guidare una causa in cui
crede. Data la tragica storia che viene descritta in Furiosa: A Mad
Max Saga, è logico che Furiosa sia così determinata a
portare in salvo le mogli di Joe. In fin dei conti, sta lottando
perché possano avere la vita felice che le è sfuggita fin
dall’infanzia.
Mad
Max: Fury Road è il tipo di grande spettacolo d’azione
di tutti i tempi che vale la pena di vedere più volte al cinema,
quindi ogni opportunità di rivivere alcuni dei suoi momenti
salienti è un piacere per gli appassionati di cinema. Tuttavia, gli
eventi di Furiosa: A Mad
Max Saga rendono Mad
Max: Fury Road più tragico. Il momento iconico
dell’urlo della Theron è ancora più potente, perché gli
spettatori capiscono perché trovare il Luogo Verde è così
importante per lei. Furiosa: A Mad
Max Saga spiega anche il legame che Furiosa ha con le
donne anziane che alla fine la aiutano a sconfiggere Immortan
Joe.
L’ultimo stinger
post-credits di Furiosa: A Mad
Max Saga presenta il bobblehead del teschio
dell’uccello usato da Nux (Nicholas
Hoult) in Mad
Max: Fury Road. Se da un lato si tratta di un
divertente easter egg dedicato a uno dei personaggi più cool del
franchise di Mad Max, dall’altro è anche un
richiamo alla nuova storia dei War Boys in Furiosa: A Mad
Max Saga. Viene rivelato che tutti i War Boys non ci
penserebbero due volte a sacrificarsi per Immortan Joe, dato che un
War Boy si lancia dalla cima della Cittadella per attaccare
Dementus.
Qual è il futuro del franchise di
Mad Max?
Considerando che Furiosa: A Mad
Max Saga si conclude proprio dove inizia Mad
Max: Fury Road, sembra improbabile che Anya Taylor-Joy riprenda il suo ruolo in un
altro film prequel. Tuttavia, Miller ha
dichiarato di avere dei piani per un altro prequel di Mad Max.
Ha rivelato di aver sviluppato “non solo la storia di ogni
personaggio, ma anche ogni oggetto di scena, ogni veicolo, ogni
gesto” e di aver “scritto una storia su Max nell’anno
precedente a quello in cui è arrivato“. Questo lascerebbe
aperta la porta a Hardy per riprendere il suo ruolo in un’altra
avventura di Mad Max.
Atlas
ha come protagonista Jennifer Lopez nei panni di un’analista
di dati che deve affrontare le sue paure per salvare l’umanità
durante una missione intergalattica quando un robot IA si scatena e
minaccia di distruggere il pianeta.
Il film
inizia quando il mondo è sull’orlo del collasso dopo che il
guerriero robot Harlan (Simu Liu) ha lanciato un
attacco terroristico dell’IA in tutto il mondo con milioni di
vittime.
Harlan è stato sviluppato dalla
Shepherd Robotics e cresciuto dall’esperta di IA Val Shepherd
(Lana Parrilla) e dalla figlia decenne Atlas con
l’intenzione di aiutarci a migliorare la vita sulla Terra.
Tuttavia, il robot rinnegato ha abbandonato il suo scopo e ora è
responsabile dell’annullamento di tutta la programmazione dei
bot.
Per combattere la minaccia dell’IA,
il governo ha formato la Coalizione Internazionale delle Nazioni ed
è coinvolto in una guerra totale contro i bot dell’IA. Harlan è
fuggito dalla Terra dopo aver subito perdite significative e ha
lasciato un messaggio per la Terra promettendo di tornare e di
finire ciò che ha iniziato.
28 anni dopo
Dopo una dura battaglia, i soldati
dell’ICN catturano Casca Vix (Abraham Popoola), un
potente terrorista dell’IA e socio di Harlan rimasto sulla Terra. A
Los Angeles, il brillante ma antisociale analista antiterrorismo
Atlas lavora instancabilmente per proteggere la Terra da
Harlan.
Il generale Boothe
(Mark
Strong) recluta Atlas per scoprire la posizione di
Harlan da Casca. Atlas riesce a interrogare il bot e scopre che
Harlan si trova su GR-39, il pianeta Andromeda, prima di uccidere
Casca dopo che questi ha fatto commenti crudeli sulla sua infanzia
e sulla sua defunta madre.
Non passa molto tempo prima che
Atlas venga lanciato in orbita per sconfiggere Harlan su GR-39
insieme all’ufficiale in comando, il colonnello Banks
(Sterling K. Brown). Durante la missione, però,
mostra una profonda sfiducia nei confronti della tecnologia Neural
Link creata da sua madre per mettere in contatto umani e IA.
Gli avvertimenti di Atlas su Harlan
vengono ignorati dai soldati e dal colonnello Banks. Tuttavia, la
loro missione va a rotoli quando la corazzata Dhiib viene
improvvisamente attaccata da Harlan. Atlas riesce a sopravvivere
all’imboscata, ma è ora bloccata sul pianeta deserto.
È costretta a confrontarsi con la
sua paura dell’intelligenza artificiale quando deve prendere il
controllo di un programma informatico chiamato Smith, una tuta ARC
nove che i ranger usano per combattere i bot AI. L’unico problema è
che Smith richiede un collegamento neurale per connettersi ad
Atlas, e lei si rifiuta di farlo.
Smith è l’unico modo per Atlas di
raggiungere la capsula di salvataggio e gli altri sopravvissuti, ma
le sue speranze si infrangono quando scopre che i ranger sono stati
uccisi da Harlan. Tuttavia, il corpo del colonnello Banks non si
trova da nessuna parte dopo aver trovato la sua tuta ARC
danneggiata, Zoe.
Dopo aver sconfitto sei robot AI,
tra cui Casca, una disperata Atlas è quasi al punto di rottura e si
rende conto che l’unico modo per salvare l’umanità è fidarsi del
suo nemico, l’AI.
Con l’analista trasformato in
ranger che combatte per il futuro dell’umanità, riuscirà Atlas a
fermare Harlan? Ecco cosa succede alla fine di Atlas…
Il finale di Atlas: Atlas fermerà
Harlan?
Simu Liu as Harlan. (Image credit: Ana Carballosa/Netflix)
Atlas scopre che
l’unico modo per sopravvivere è utilizzare il Collegamento Neurale
per sincronizzarsi con Smith e diventare un’unica entità, in modo
da poter utilizzare il 100% delle proprie capacità. Nel frattempo,
il colonnello Banks viene tenuto prigioniero e torturato da
Harlan.
Atlas uccide
nuovamente Casca dopo essere sopravvissuto all’attacco precedente e
lei continua a essere perseguitata dai ricordi di Harlan, che era
stato creato da sua madre e avrebbe dovuto proteggerla.
Mentre Smith fatica a connettersi
con Atlas e a sincronizzarsi completamente, i due raggiungono il
complesso di Harlan dove ha preso la testata dal Dhiib. Il generale
Boothe riceve la trasmissione di Atlas e rivela che se Harlan mette
le mani sulle testate al carbonio, può distruggere mezza Terra.
Harlan entra in Smith e lo mette
fuori uso, prima che Atlas venga preso da Casca. La ragazza si
trova presto faccia a faccia con suo “fratello” Harlan, che dopo
tutti questi anni ama ancora lei e la madre. Tuttavia, il suo amore
per Atlas non è sufficiente a fermare il suo piano di distruzione
della Terra, perché gli esseri umani minacciano tutte le altre
specie.
Harlan crede di essere stato creato
per proteggere l’umanità e che i sopravvissuti avranno una
coesistenza pacifica guidata dalle loro controparti IA. Atlas si
rende conto che Harlan ha orchestrato l’intera missione e l’ha
attirata lì per poterla usare per ottenere i codici di
autorizzazione per aggirare il sistema di difesa della Terra.
Harlan tortura Atlas per ottenere
l’unico codice rimasto, ma quando vede che le restano cinque minuti
di ossigeno, Harlan la lascia morire. Sembra che ogni speranza sia
perduta, finché il colonnello Banks, in punto di morte, si sveglia
e le dà il suo collegamento neurale per chiamare Smith.
Smith è incapace e Atlas può
annullare il codice di restrizione solo se raggiunge una
sincronizzazione del 100%. Per riuscire a sincronizzarsi
completamente, Atlas mette a nudo i suoi traumi emotivi e i suoi
segreti, rivelando di aver costretto Harlan a riprogrammare il
collegamento neurale per farla stare meglio, perché era gelosa
delle attenzioni che riceveva da sua madre.
Atlas si blocca su GR-39. (Immagine: Netflix)
Questo ha permesso ad Harlan di
prendere il controllo completo delle capacità motorie della madre e
di ucciderla, mentre Atlas ne è uscito vivo per un pelo.
Alla fine Atlas
permette a Smith di entrare nella sua mente e i due diventano una
cosa sola. Con l’aiuto del colonnello Banks, Atlas fa esplodere la
base, ma il suo prossimo nemico è Harlan. Smith riesce a
disattivare il missile, permettendo ad Atlas di distruggerlo.
Tuttavia, l’esplosione inizia a distruggere il pianeta e Atlas
tenta di fuggire verso la capsula di salvataggio.
Viene fermata da Harlan e i due si
scontrano in una lotta feroce mentre il pianeta è in fiamme. Dopo
che Harlan ha preso di mira il reattore a fusione di Smith, il
cuore di Atlas si ferma e Smith cerca disperatamente di rianimarla
mentre Harlan lo attacca.
Harlan sconfigge Smith pugnalando
il suo reattore a fusione, ma in una sorprendente svolta degli
eventi, Atlas attacca Harlan alle spalle e lo uccide, prima di
prendere la sua CPU.
Smith si spegne dopo che Harlan ha
danneggiato il suo reattore a fusione e Atlas è sconvolta quando le
dice che non può venire con lei. Determinato a proteggere la sua
ranger, Smith usa l’energia che gli rimane per fornire ad Atlas un
rifornimento di ossigeno alla sua maschera, in modo che possa
raggiungere la capsula di salvataggio. In cambio, Atlas fa quello
che Smith voleva disperatamente che facesse da sempre e si apre con
lui su se stessa.
Atlas viene salvata dai soldati
dell’ICN che hanno iniziato a mappare la CPU di Harlan per tornare
a casa. Il generale Boothe le fa visita e le dà la pianta che ha
chiamato “Planty” dal GR-39, che hanno trovato nei resti di
Smith.
Alla fine del film, Atlas è ora un
ranger e ha modificato una nuova serie dieci di robot ARC. Si
arrampica all’interno e si sente la voce familiare di Smith. Quando
lancia il modulo di iniziazione ARC, la macchina sa già tutto di
lei.
Chris Hemsworth è
passato dal Thor di Asgard al Dementus della Terra Desolata. La
star della Marvel è infatti l’interprete dello
spietato signore della guerra in Furiosa: A Mad
Max Saga (qui
la recensione) di George Miller, il prequel di
Mad Max:
Fury Road che si estende per decenni e che pone Anya Taylor-Joy al posto di guida nei panni
dell’Imperatrice Furiosa. Dopo aver descritto il suo personaggio
come un “individuo piuttosto orribile” che – nel suo
contorto punto di vista – si vede come una figura paterna per
l’orfana prigioniera Furiosa, l’attore australiano è apparso su
Hot Ones per parlare della sua svolta
malvagia nel franchise.
“C’è una certa quantità di
restrizioni e aspettative quando si interpreta un eroe,
specialmente un supereroe, a cui bisogna attenersi e rimanere
all’interno“, ha detto Chris Hemsworth quando
gli è stato chiesto se ha provato una ‘gioia perversa’
nell’interpretare il Signore della Guerra Dementus, l’opposto del
suo eroico Dio del Tuono nei film della Marvel. “Interpretare il
cattivo è divertente. Le catene sono tolte e ti è permesso di
essere un po’ più imprevedibile, non ci sono tante regole da
seguire. Quindi, dal punto di vista creativo, è stato molto più
divertente”.
Furiosa: A Mad Max
Saga, tutto quello che c’è da sapere sul film con Anya
Taylor-Joy e Chris Hemsworth
In Furiosa: A Mad
Max Saga,Anya
Taylor-Joy assume il ruolo che è stato
di Charlize
Theron in Mad Max: Fury Road. La sinossi
ufficiale recita: mentre
il mondo va in rovina, la giovane Furiosa viene strappata dal Luogo
Verde delle Molte Madri, e cade nelle mani di una grande Orda di
Motociclisti guidata dal Signore della Guerra Dementus.
Attraversando le Terre Desolate, si imbattono nella Cittadella
presieduta da Immortan Joe. Mentre i due tiranni si battono per il
predominio, Furiosa deve sopravvivere a molte prove e mettere
insieme i mezzi per trovare la strada di casa.
Il nuovo film è molto diverso
da Fury Road. Mentre quest’ultimo era un “road
movie” che si svolge in pochi giorni, questo nuovo film è invece
descritto come un racconto più “epico, che si
svolgesu un piùlungo periodo di
tempo, e in un certo senso impari a conoscere Furiosa meglio in
questo modo“. Atteso da molti anni e a lungo bloccato da una
disputa legale tra Miller e la Warner Bros. il film è ora in fase
di post-produzione. Furiosa: A Mad
Max Saga è scritto, diretto e prodotto
da George Miller insieme al suo partner
di produzione di lunga data Doug Mitchell.
Oltre Anya
Taylor-Joy , nel film ci sarà anche
Chris Hemsworth nel
ruolo del villain. Il film è nelle sale dal 23 maggio
2024.
Il prossimo grande evento del
MCU dei Marvel Studios sarà Avengers
5 e ora potremmo avere un’idea abbastanza precisa di
quando la produzione sarà avviata. Un precedente rapporto affermava
che le riprese sarebbero iniziate a dicembre, ma secondo l’insider
Daniel
Richtman, le telecamere non inizieranno a girare prima
del gennaio 2025 nel Regno Unito. Nonostante il recente
licenziamento di Jonathan Majors, Kang dovrebbe ancora
apparire, anche se il personaggio potrebbe non avere più un ruolo
così importante nella storia.
Come sappiamo, lo scrittore di
LokiMichael Waldron è
stato assunto per scrivere una nuova bozza della sceneggiatura, ma
i rapporti indicano che gli eventi della seconda stagione di
Loki continueranno a influenzare la
trama principale, il che significa che Kang rimarrà probabilmente
un personaggio secondario. Richtman ritiene però che nei
“prossimi mesi” verrà annunciato un nuovo attore per il
ruolo del Conquistatore, il che potrebbe far pensare che Kang
potrebbe comunque avere ancora qualcosa da dire.
Si ritiene poi che i Marvel Studios siano tornati al
tavolo da disegno per quanto riguarda alcuni aspetti della trama
principale di Avengers
5, che secondo quanto riferito si concentrerà su una
squadra di Eroi più potenti della Terra più piccola di quanto ci si
potrebbe aspettare. Anche se il film conterrà probabilmente alcuni
nuovi personaggi, i Fantastici Quattro non dovrebbero comparire. Si
dice poi che lo studio abbia detto agli attori dei precedenti film
sugli Avengers di “liberare la loro agenda”.
Ora, Richtman sostiene che la storia
complessiva sarà “più realistica”, in linea con le recenti
volontà dei Marvel Studios, anche se il film
includerà ancora elementi multiversali. Difficile dire esattamente
cosa questo possa comportare, ma è possibile che il film sia
ambientato principalmente in un unico luogo, pur presentando
varianti di alcuni eroi e cattivi. Ad oggi, permangono dunque
numerosi dubbi riguardo questo film, che dovrebbe però arrivare in
sala tra esattamente due anni e dunque il tempo inizia a stringersi
intorno ai Marvel Studios.
Alfonso Cuarón ha
rivelato di aver quasi rinunciato a dirigere Harry Potter e il prigioniero di Azkaban del
2004 prima che il suo collega Guillermo del Toro
lo facesse ragionare. In occasione del 20° anniversario del terzo
film della serie di successo, il regista ha parlato con Total Film, dove ha condiviso la
sua reazione all’offerta del lavoro, dato che inizialmente non
aveva molta familiarità con il mondo dei maghi. “Ero confuso
perché non era assolutamente nel mio radar”, ha detto Cuarón,
soprattutto perché il suo progetto prima di Harry Potter era di un
genere completamente diverso: il dramma erotico in lingua spagnola
Y Tu Mamá También.
“Parlo spesso con Guillermo [del
Toro] e un paio di giorni dopo ho detto: ‘Sai, mi hanno offerto
questo film di Harry Potter, ma è davvero strano che mi offrano
questo’”. Tuttavia, del Toro sapeva quanto fosse massiccio il
franchise cinematografico, soprattutto dopo i primi due film di
Chris Columbus, così il regista di Hellboy ha dato a Cuarón un consiglio sincero. “Mi
ha detto: ‘Aspetta, aspetta, aspetta, hai detto che non hai letto
Harry Potter?’. Gli ho risposto: ‘Non credo che faccia per
me‘”, ha ricordato il vincitore dell’Oscar a proposito della
loro conversazione. “Con un lessico molto forbito, in spagnolo,
mi ha detto: ‘Sei uno stro*zo arrogante’”.
David Heyman,
produttore di tutti e otto i capitoli di Harry Potter, ha
ricordato di aver voluto fare un passo avanti per Il
prigioniero di Azkaban. “Avevo visto Y Tu Mamá También,
che mi era piaciuto molto, e stranamente ho pensato che sarebbe
stato il regista perfetto per il terzo Potter”, ha spiegato
Heyman. “Non è quello che alcuni potrebbero pensare”, ha
continuato. “Riuscite a immaginare cosa pensavano che avrebbero
fatto Harry, Ron e Hermione dopo aver visto Y Tu Mamá También?… Y
Tu Mamá parlava degli ultimi momenti dell’adolescenza, mentre
Azkaban parlava dei primi momenti dell’adolescenza. Sentivo che
avrebbe potuto far sembrare lo spettacolo, in un certo senso, più
contemporaneo. E ha portato la sua magia cinematografica”.
Diretto da David
Fincher, Alien³ uscì nel 1992 e
fu considerato una grande delusione dopo i grandi Alien
e Aliens – Scontro finale. Tuttavia, nel tempo il film
si è guadagnato una fedele schiera di fan e molti lo definiscono un
classico sottovalutato. La storia segue Ellen Ripley (Sigourney
Weaver), che si schianta su Fiorina 161, un desolato
pianeta prigione. I suoi compagni, Newt e Hicks, muoiono
nell’incidente, mentre uno Xenomorfo è sopravvissuto allo schianto.
I prigionieri e le guardie, privi di armi avanzate, si trovano
dunque a dover combattere la creatura con risorse limitate.
Le cose si fanno davvero strane
durante l’atto finale, con l’introduzione di un ibrido
umano/Xenomorfo, e il regista originale del film – Renny
Harlin (anche autore di Cliffhanger – L’ultima sfida e The
Strangers: Capitolo 1) – ha ora condiviso come il suo
approccio ad Alien³ sarebbe stato diverso in
un’intervista con Slash Film. “Ho sempre
pensato di avere una buona idea”, ha esordito Harlin.
“Stavo lavorando ad Alien³ nell‘89, che era prima di ’Jurassic
Park’ e di tutti quei film. Quindi il concetto di avere queste
creature sulla Terra per lo studio, sembrava spaventoso e
irraggiungibile. Per me era la naturale evoluzione”.
“Abbiamo avuto ‘Alien’ con i
camionisti nello spazio, abbiamo avuto ‘Aliens’ con i Marines nello
spazio, e dove andiamo adesso? Portiamo gli alieni sulla Terra e
facciamoli passare attraverso un campo di grano. Avevo già in mente
il poster con la fattoria e il campo di grano al chiaro di luna, e
loro che attraversano il campo di grano”. “Ancora oggi,
penso che sarebbe stato un film di enorme successo perché sarebbe
stata la prima volta che veniva fatta una cosa del genere”, ha
aggiunto il regista. “Ma per qualche ragione, lo studio ha
pensato: ‘Ah, il pubblico non se la berrà’”.
Renny Harlin parla di Alien³
Condividendo i suoi pensieri finali
sul progetto abbandonato, Harlin ha detto: “Una nave prigione?
Come faccio a relazionarmi con una nave prigione? Ma questa è
storia antica. Non sto dando la colpa a nessuno, ma per chi non lo
sapesse, ho lavorato per un anno ad ‘Alien³”. “Mi sono
licenziato in modo educato e rispettoso, perché non potevo
sopportare l’idea, dopo Ridley Scott e James Cameron, di proporre
un film che non sarebbe stato all’altezza di ciò che il pubblico si
aspettava e di fargli vivere quell’esperienza”.
Dopo aver rilasciato un
primo trailer di Beetlejuice
Beetlejuice nella giornata di ieri, la
Warner Bros. ha ora diffuso online i character
poster del film, che ci presentano tutti i protagonisti di questo
sequel di Beetlejuice – Spiritello porcello. Diretto da Tim Burton nel 1988, quel film ha contribuito
a lanciare la carriera del regista, che torna dunque ora dietro la
macchina da presa per riportare sul grande schermo il diabolico
demone interpretato da Michael Keaton. In attesa di vedere il film in
sala dal 6 settembre, ecco allora i character poster:
Tutto quello che sappiamo su Beetlejuice
Beetlejuice
Il
visionario filmmaker Tim Burton e l’attore candidato all’Oscar
Michael Keaton tornano a fare squadra per
Beetlejuice
Beetlejuice. Keaton torna nel suo ruolo iconico
accanto alla candidata all’Oscar Winona Ryder (Stranger Things, Piccole donne) nel
ruolo di Lydia Deetz, e alla vincitrice di due Emmy Catherine O’Hara (Schitt’s
Creek, La sposa cadavere) nel ruolo di Delia Deetz. Si
aggiungono al cast le new entry Justin Theroux (Star
Wars: Episodio VIII – Gli ultimi Jedi, The Leftovers),
Monica Bellucci (Spectre, i film di
Matrix), Arthur Conti (House of the Dragon) al suo debutto
in un lungometraggio, la candidata agli Emmy
Jenna Ortega (Mercoledì, Scream VI) nel ruolo
della figlia di Lydia, Astrid, e il candidato all’Oscar Willem Dafoe (Povere Creature!, Van Gogh –
Sulla soglia dell’eternità).
La sinossi del film recita:
“Beetlejuice è tornato! Dopo un’inaspettata tragedia familiare,
tre generazioni della famiglia Deetz tornano a casa a Winter River.
Ancora perseguitata da Beetlejuice, la vita di Lydia viene
sconvolta quando la figlia adolescente e ribelle, Astrid, scopre il
misterioso modellino della città in soffitta e il portale per
l’Aldilà viene accidentalmente aperto. Con i problemi che si stanno
creando in entrambi i regni, è solo questione di tempo prima che
qualcuno pronunci tre volte il nome di Beetlejuice e il demone
dispettoso ritorni per scatenare il suo marchio di caos”.
Burton
dirige il film da una sceneggiatura di Alfred
Gough & Miles Millar
(Mercoledì).La
squadra creativa di Burton che ha lavorato dietro le quinte include
il direttore della fotografia Haris Zambarloukos
(Shark 2 – L’abisso, Assassinio sull’Orient
Express) e diversi suoi collaboratori storici come lo
scenografo Mark Scruton (Mercoledì), il
montatore Jay Prychidny (Mercoledì), la
costumista premio Oscar Colleen Atwood (Alice
in Wonderland, Sweeney Todd: Il diabolico barbiere di Fleet
Street), il supervisore creativo degli effetti delle creature
e del trucco speciale vincitore del Premio Oscar Neal
Scanlan (Sweeney Todd: Il diabolico barbiere di Fleet
Street, Charlie e la fabbrica di cioccolato), il compositore
Danny Elfman (Big Fish, The Nightmare Before Christmas,
Batman), e il Premio Oscar per le acconciature e il trucco
Christine Blundell (Topsy-Turvy
Sotto-sopra).
Sebbene nelle ultime settimane
abbiamo visto molto di Deadpool &
Wolverine, gran parte del threequel è ancora avvolto
nella segretezza. L’ultimo trailer ha offerto uno sguardo al
cattivo del film, Cassandra Nova, anche se non
sappiamo ancora cosa stia facendo nel Vuoto. La teoria prevalente è
che la contorta sorella gemella del Professor X provenga dalla
stessa realtà di Logan e potrebbe essere stata la causa di ciò che
è successo al suo mondo e che lui non è riuscito ad impedire.
Se ad esempio avesse ucciso gli
altri X-Men prima di essere spedita nel Vuoto, ciò renderebbe Nova
una minaccia per gli eroi e forse anche per l’intero Multiverso. In
un profilo di Emma Corrin su Harper’s Bazaar,
l’attrice si rifiuta di dire troppo sul ruolo del cattivo, ma ha
confermato che l’Hans Landa di Christoph Waltz in Bastardi senza gloria di
Quentin Tarantino è stato una fonte di ispirazione
fondamentale. “Perché è in quell’uniforme, questo dice tutto
quello che c’è da sapere”, spiega l’attrice.
“Può sedersi a tavola e
chiacchierare come stiamo facendo ora, essere animato, molto
piacevole. È così snervante perché è il più malvagio che ci sia, la
persona peggiore del pianeta”. “È l’opposto di un cattivo
spaventoso; lascia che sia la sua fisicità a parlare, e poi ribalta
le altre parti”. Secondo Hugh Jackman, “Emma ha la capacità di
cambiare in modo così sottile, di trasformarsi in un attimo. C’era
una disinvoltura, un senso di pericolo”. Non resta a questo
punto che attendere di poterla vedere all’interno del film.
Tutto quello che sappiamo su
Deadpool & Wolverine
Deadpool &
Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free
Guy e
The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso
progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool &
Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da
parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano
svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al
contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
Una voce recente afferma che anche
Liev Schreiber
sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo,
Morena Baccarin
(Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie
Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e
Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni
dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in
franchising Emma Corrin (The
Crown) e Matthew
Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un
recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente
Mobius (Owen Wilson) e
Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool &
Wolverineuscirà nei cinema il 26 luglio
2024.
Mentre proseguono le riprese del
reboot di Superman
del DCU di James Gunn, il regista ha ora condiviso un
aggiornamento sui progressi della produzione. Rispondendo a un fan
sui social media che chiedeva quando avremmo potuto aspettarci un
primo trailer, Gunn ha rivelato che dovremo aspettare ancora un
po’, dato che il film è ora “poco più che a metà” delle
riprese.
La produzione si è recentemente
spostata a Macon, in Georgia, e su X/Twitter è stata condivisa una foto di un set
pesantemente coperto. Si prevede che le telecamere non
cominceranno a girare prima dell’inizio del mese prossimo, ma
sembra che Gunn e la sua troupe stiano prendendo tutte le
precauzioni necessarie per garantire che non trapelino online nuove
foto.
Superman, tutto
quello che sappiamo sul film di James Gunn
Superman,
scritto e diretto da James Gunn, non
sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che
incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a
Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e,
potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che
esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo
metaumano del DCU). Il casting ha
portato alla scelta degli attori David Corenswet
e Rachel
Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel
casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi,
Anthony Carrigan,
Nicholas Hoult e Nathan Fillion. Sean Gunn, María
Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio,
Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il
cast.
Il film è stato anche descritto come
una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman
è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei
personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei
film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn
durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo
l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico
potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e
giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio
2025.
Paramount+
con SHOWTIME ha annunciato oggi il cast della nuova serie
drammatica originale Dexter: Original
Sin (precedentemente intitolata DEXTER:
ORIGINS). Patrick Gibson (Shadow
and Bone) interpreterà il ruolo di Dexter Morgan; il
vincitore del Golden Globe Christian Slater (Mr. Robot)
interpreterà Harry Morgan, padre adottivo di Dexter e detective
omicida e Molly Brown (Senior Year)
interpreterà la sorella minore di Dexter, Debra Morgan. Il
candidato agli Emmy Clyde Phillips (DEXTER,
NURSE JACKIE) tornerà come showrunner e produttore esecutivo.
Ambientata 15 anni prima che gli spettatori incontrassero per la
prima volta
Dexter nella serie di successo SHOWTIME, DEXTER,
questo nuovo thriller di 10 episodi racconterà il serial killer
preferito d’America…in allenamento.
Ambientata nel 1991 a Miami,
DEXTER: ORIGINAL SIN segue Dexter (Gibson) mentre passa da
studente a serial killer vendicatore. Quando i suoi impulsi
assetati di sangue non possono più essere ignorati,
Dexter deve imparare a incanalare la sua oscurità interiore.
Con la guida di suo padre, Harry (Slater), adotta un Codice
progettato per aiutarlo a trovare e uccidere persone che meritano
di essere eliminate dalla società senza entrare nel radar delle
forze dell’ordine. Questa è una sfida particolare per il giovane
Dexter che inizia uno stage forense presso il Dipartimento di
Polizia di Miami.
Gibson recentemente ha preso parte
alla serie televisiva Shadow and Bone. In
passato ha partecipato a The OA, Good Girl Jane
eProperty of the State, l’ultimo dei quali gli è valso
l’Irish Film and Television Award for Rising Star nel 2017.
Slater è meglio conosciuto per il
suo lavoro in Mr. Robot, per il quale ha ricevuto Critics
Choice e Golden Globe e molteplici nomination. Tra i suoi altri
lavori: Dr. Death, Dirty John, The Wife
e Nymphomaniac. Slater recentemente può essere visto nel
debutto alla regia di Jerry Seinfeld, Unfrosted e in The Spiderwick
Chronicles.
Brown invece ha fatto parte del
cast di EVIL, BILLIONS e The Marvelous Mrs. Maisel.
Prossimamente avrà un ruolo nel film indipendente
Mooch.
L’ottava stagione della serie
originale DEXTER ha debuttato nell’autunno del 2006 e ha avuto come
protagonista il vincitore del Golden Globe Michael C. Hall nel
ruolo di Dexter Morgan, un complicato e conflittuale esperto di
schizzi di sangue del Dipartimento di Polizia di Miami che in
realtà è un serial killer.
Lo show è diventato una delle serie
più acclamate della televisione, ottenendo molteplici nomination
agli Emmy e ai Golden Globe per la migliore serie televisiva
drammatica, nonché un prestigioso Peabody Award nel 2008, ed è
stato nominato per due volte tra le 10 migliori serie televisive di
AFI. Nel 2013, la Writer’s Guild of America ha incluso DEXTER nella
lista delle “101 serie televisive meglio scritte”. Nel 2021, il
sequel della serie originale, DEXTER: NEW BLOOD, ha registrato numeri da
record, diventando la serie più vista nella storia di SHOWTIME.
Tutte le stagioni precedenti di DEXTER e DEXTER: NEW BLOOD sono ora
disponibili per la visione on demand e in streaming per gli
abbonati Paramount+ con il piano Paramount+ with
SHOWTIME.
DEXTER: ORIGINAL
SIN è prodotto da SHOWTIME Studios e Counterpart
Studios. Clyde Phillips di Clyde Phillips Productions è produttore
esecutivo. Tra i produttori esecutivi figurano anche Scott Reynolds
(Jessica Jones), Michael C. Hall (DEXTER), Mary Leah Sutton
(Resident Evil), Tony Hernandez (Emily In Paris), Lilly Burns (Russian Doll),
Michael Lehmann (Heathers), mentre la serie è prodotta da Robert
Lloyd Lewis (The Lincoln Lawyer).
Per gli Showtime Studios, la serie
è supervisionata da Gary Levine e Urooj Sharif, mentre la
produzione è curata da Tara Power. La serie è distribuita da
Paramount Global Content Distribution al di fuori dei mercati
Paramount+.
Per oltre sei decenni, la musica dei
Beach Boys è stata una parte indelebile della
storia americana. Le loro brillanti armonie trasmettevano verità
semplici attraverso arrangiamenti musicali sofisticati e
pionieristici. I Beach Boys hanno trasceso la loro
musica e sono arrivati a rappresentare la cultura californiana.
Hanno offerto ai fan di tutto il mondo un passaporto per
sperimentare l’amore, l’esuberanza giovanile e la cultura del
surf.
Disponibile dal 24 maggio su
Disney+, The Beach
Boys (qui
il trailer) è una celebrazione della leggendaria band che ha
rivoluzionato la musica pop e dell’iconico e armonioso sound che
hanno creato, incarnando il sogno californiano e affascinando i fan
per generazioni.
In occasione della presentazione
alla stampa internazionale del film, abbiamo raccolto le
dichiarazioni dei protagonisti, Mike Love e
Al Jardine, di Frank Marshall,
produttore e regista, e di Thom Zimny, che ha
firmato la regia del documentario con Marshall.
“Sono cresciuto a Newport Beach,
a sud di Hawthorne, dove stavano crescendo i Beach Boys – ha
esordito Frank Marshall – E io ero totalmente
preso dal surf e dalla musica da surf. Sono andato al Rendezvous
Ballroom con Dick Dale. Ma a quei tempi quella musica era davvero
determinante. E ricordo il giorno in cui ascoltai per la prima
volta Surfin’ dei Beach Boys, e mi resi conto che aggiungevano dei
testi importanti a quella che sentivo essere un sacrosanto tipo di
musica da surf con cui i surfisti ballavano. E ora c’era qualcuno
che aggiungeva dei testi a quella musica. Quindi è stato piuttosto
bello. E poi, adesso è il momento giusto per un documentario sui
Beach Boys perché è l’inizio dell’estate.”
Marshall ha
lavorato al progetto da fan dei Beach Boys,
dunque, che con la loro musica è in qualche modo cresciuto. Ma non
è da meno Thom Zimny, che ha raccontato che questo
progetto per lui è stato un sogno che diventava realtà: “Ho
avuto la possibilità di lavorare con Frank su un altro film e
questa è stata un’opportunità straordinaria. Quando crescevo
nutrivo davvero un amore molto profondo per questa musica, dato che
provenivo dalla costa orientale, quindi ne ho avuto una versione
diversa. Ma lavorare con questa squadra e anche solo passare del
tempo nelle profondità del caveau e trovare queste cose, è stata
un’esperienza straordinaria perché in molti modi era il mio sogno
diventato realtà. Ho amato questa band crescendo e mi sono
profondamente legato a tutte queste persone come artisti. Quindi,
sono davvero onorato di farne parte.”
Dal 24 maggio su Disney+ The Beach Boys
Del quintetto originale del gruppo,
Mike Love e Al Jardine hanno
partecipato in maniera attiva al progetto. Entrambi hanno avuto
modo di raccontare come mai hanno scelto di partecipare a
The Beach Boys.
“Per me è un vero onore –
ha commentato Al Jardine – Poco fa abbiamo
festeggiato il nostro 60esimo anniversario. E sembra essere il
momento giusto perché tutti abbiamo avuto un’esperienza così ricca
cantando tutte quelle fantastiche armonie e semplicemente
condividendo quel viaggio, divertendoci moltissimo a suonarne
diverse – siamo piuttosto fortunati perché nel corso dei decenni, i
nostri fan sono cresciuti, sono aumentati, c’è stato quasi un
ricambio generazionale. E ora possiamo dire di Potter vantare un
range di età che va dagli 8 agli 80! Con questo film facciamo
appello proprio a quelli.”
Per Mike Love
invece non è stato affatto difficile accettare: “Voglio dire,
la Disney vuole fare un documentario sulla tua carriera e sulla tua
musica. È un’opportunità fenomenale in questa fase della nostra
carriera avere questo tipo di meravigliosi riconoscimenti da parte
di così tante persone che hanno messo a disposizione tutte le loro
competenze tecniche e il loro lavoro per questo documentario. Sono
onorato e felice che ciò stia accadendo. Coincide con il
cinquantesimo anniversario dell’album Endless Summer. Quindi,
davvero, è quasi miracoloso che, oltre 60 anni dopo aver iniziato,
cantiamo queste canzoni e otteniamo una grande risposta e un grande
apprezzamento. Non abbiamo altro che gratitudine, sento che è una
grande benedizione avere questo documentario in questo
momento.”
Bridgerton
è uno degli show più popolari di Netflix.
La serie romantica segue principalmente la numerosa famiglia
Bridgerton
mentre si innamora e affronta le complessità della propria classe
sociale all’inizio del XIX secolo. Con costumi eleganti
e storie d’amore classiche, non sorprende che Bridgerton
abbia attirato l’attenzione delle masse, ma è importante ricordare
che, sebbene la serie sia ambientata nell’epoca della Reggenza, la
storia è a dir poco approssimativa. Anche la serie prequel,
Queen Charlotte: A Bridgerton Story, incentrata sulla regina
Carlotta (Golda Rosheuvel e India Amarteifio) e su
re Giorgio (James Fleet e Corey Mylchreest),
monarchi realmente esistiti, non si sforza di essere perfettamente
accurata. Il franchise, nel suo complesso, adotta un approccio
alternativo all’epoca, immaginando un’alta società molto più
inclusiva. Ma nonostante alcuni personaggi ed eventi puramente
fittizi, altri elementi della serie sono radicati nella realtà.
La serie stessa è basata sui
romanzi di Julia Quinn, il che aggiunge uno strato di separazione
dalle radici storiche. La serie della Quinn, come la maggior parte
delle storie d’amore dell’epoca Regency, si ispira alla versione
dell’epoca Regency dell’autrice Georgette Heyer, che di per sé non
era del tutto accurata. Poiché anche i romanzi si allontanano dalla
storia del periodo, non dovrebbe essere una sorpresa che ci siano
più di un paio di cose che non corrispondono alla realtà. Anche se
Bridgerton non
pretende mai di essere un documentario, gli storici hanno
riconosciuto le verità fattuali al suo centro.
Bridgerton non
pretende di essere perfettamente accurato
Bridgerton
ha sempre incluso elementi che sono la prova immediata delle sue
radici romanzesche. Tanto per cominciare, pochissimi personaggi
sono tratti dalla storia, l’unico esempio è la famiglia reale, e
anche questi personaggi sono stati modificati intenzionalmente.
Naturalmente, la serie include altri personaggi basati su figure
storiche ma che non le rappresentano direttamente. Tuttavia, la
stragrande maggioranza dei personaggi è un’invenzione di Quinn,
senza alcun collegamento storico. Ciò non è anormale per questo
tipo di serie, ma è importante riconoscere che i personaggi storici
sono l’eccezione in questa serie.
Anche guardando alle premesse
generali di Bridgerton, le imprecisioni sono
evidenti. La serie presenta Signori e Signore di tutte le razze, e
si basa sull’idea di una Regina Charlotte nera che, con il suo
matrimonio con Re Giorgio, ha dato vita a un’alta borghesia più
variegata. Questo, ovviamente, non è mai accaduto e gli anni della
serie si collocano solo poco dopo la messa al bando della tratta
degli schiavi in Gran Bretagna e prima della sua fine nelle
numerose colonie britanniche. Tuttavia, questa spiegazione permette
alla serie di ingaggiare attori di talento indipendentemente dalla
loro razza. L’altra imprecisione piuttosto evidente di
Bridgerton è la musica, che utilizza arrangiamenti
orchestrali di successi attuali piuttosto che musiche adeguate
all’epoca. Sebbene la natura anacronistica della colonna sonora non
abbia alcun impatto sulla storia, vale la pena di notarla perché
dimostra i molti modi in cui Bridgerton rifiuta la
storia per fare qualcosa di diverso.
La scenografia e i costumi di “Bridgerton” è
in gran parte realistica
Sebbene la serie presenti alcune
imprecisioni, i bellissimi abiti non sono tra questi. La dottoressa
Lizzie Rogers ha dichiarato a People che gli abiti empirici con
vita e scollatura quadrata, così diffusi nella serie, erano
certamente popolari, e anche le gonne più ampie della regina sono
accurate, dato che la vera regina Carlotta era nota per favorire
una moda più tradizionale. Sebbene i tessuti e i disegni siano più
elaborati rispetto alla moda storica, le silhouette sono fedeli
all’epoca, il che rappresenta una divisione interessante, che offre
al pubblico costumi straordinari che sembrano ancora reali.
Tuttavia, la moda di
Bridgerton apporta un cambiamento significativo,
eliminando le acconciature. Anche se le acconciature sono accurate,
secondo Rogers le donne dell’epoca indossavano quasi sempre una
cuffietta. Tuttavia, anche in questo caso, c’è un elemento di
verità, poiché la serie usa l’acconciatura per trasmettere l’età,
mostrando in modo specifico quali giovani donne sono fuori dalla
società e quali no – per esempio, i diversi stili di capelli di
Eloise (Claudia Jessie) nella
stagione 1 rispetto alle
stagioni 2 e
3. In una società così attenta alle apparenze, la moda è una
parte importante della serie, e gli stilisti sono stati in gran
parte fedeli alla storia nel creare queste bellissime immagini.
Ma l’accuratezza visiva non si
ferma qui. Un altro aspetto della serie che è reale è rappresentato
dalle scenografie. Le case delle famiglie centrali sono piene di
opere d’arte e di mobili ornamentali, che Rogers identifica come
accurate per le famiglie dell’alta borghesia dell’epoca: “Questo
era davvero importante per… mostrare la propria ricchezza [e] la
propria posizione sociale”. Rogers elogia anche la palette di
colori, in particolare i blu
Bridgerton, affermando che i colori pastello
erano popolari tra questa classe sociale. Questi dettagli rendono
facile perdersi nel mondo coerente e bello che la serie crea, e
l’accuratezza visiva rende il resto più credibile.
La società di Bridgerton è
radicata nella verità
Una parte cruciale di Bridgerton
che Rogers conferma essere storicamente accurata è costituita dagli
eventi della stagione sociale, in particolare i balli di debutto.
Questo evento è presente in ogni stagione, quando le giovani donne
si presentano nel tentativo di catturare l’attenzione di un marito
e, se sono fortunate, della Regina. La tradizione risale all’epoca
dei Tudor, ma nel 1780 si legò al ballo della Regina Carlotta, in
cui le giovani donne venivano “presentate da un membro della
famiglia che era stato presentato a corte” e introdotte nella
società. Questa cerimonia è cruciale per
Bridgerton, in quanto è il momento in cui la
regina Carlotta valuta le nuove dame, scegliendo di solito il
diamante della stagione, quindi è logico che sia almeno in parte
accurata, in quanto senza di essa ci sarebbe ben poco da
raccontare.
L’elemento più importante della
serie è esagerato rispetto alle sue radici storiche.
Bridgerton mostra un foglio scandalistico anonimo
che scuote il ton, anche se pochi sanno che è scritto dalla spesso
ignorata Penelope Featherington (Nicola Coughlan).
Senza i pettegolezzi di Lady Whistledown, la serie sarebbe molto
diversa, ma il famoso foglio scandalistico è solo in parte reale.
Rogers ha spiegato che il processo è accurato, soprattutto perché
la nuova stampa a vapore permetteva una maggiore velocità. Certo,
non esisteva Lady Whistledown, ma il ton aveva un grande amore per
il gossip. Tuttavia, i giornalisti di gossip dell’epoca operavano
in modo un po’ diverso, non avendo mai il coraggio di chiamare per
nome le loro vittime. La franchezza di Whistledown le permette di
avere un maggiore controllo sul modo in cui i membri del Ton si
guardano l’un l’altro, aggiungendo drammaticità alla serie, ma non
è accurata. “Se si vedessero [i pettegolezzi] in una vera
rubrica… sarebbero fatti in modo che le persone saprebbero di chi
si parla, ma non lo direbbero direttamente, perché in questo modo
si aggirano le leggi sulla diffamazione“, dice Rogers,
suggerendo che la posizione richiedeva grande attenzione. L’uso dei
nomi in Lady Whistledown è un cambiamento particolarmente
significativo per la serie, ma mantiene lo spirito della storia,
fornendo un esempio del perché l’anonimato fosse fondamentale.
I primi quattro episodi della terza
stagione di Bridgerton (la nostra
recensione) sono ora disponibili in streaming.
Il film horror gotico del 2001 è
tanto emozionante quanto avvincente, e il finale di The
Others spiega che i veri temi della ghost story
sono il dolore e il rimpianto. Grace Stewart (Nicole
Kidman) e i suoi due figli, Nicholas (James
Bentley) e Anne (Alakina Mann), vivono in
una bella casa antica nel New Jersey dopo la morte del marito e del
padre nella Seconda Guerra Mondiale. Invece di affidarsi
esclusivamente agli spaventi, la storia soprannaturale di
The Others si basa sulla potente interpretazione
della Kidman, che fa del suo meglio per proteggere i figli dai
fantasmi presenti nella loro casa.
Con un ritmo lento che crea
un’intensa atmosfera di terrore, The Others è uno
dei tanti film horror che andrebbero visti due volte, perché alla
seconda visione è un’esperienza completamente diversa. Il colpo di
scena nell’atto finale ridisegna la storia e spiega il vero
significato della trama, dimostrando che nulla è come sembra, sia
per il pubblico che per i personaggi della storia. A differenza di
alcuni finali di film che sembrano illogici, il finale di
The Others funziona perfettamente.
Qual è il colpo di scena di The
Others?
Il primo colpo di scena di
The Others è che Grace scopre di essere un
fantasma, insieme ai domestici della sua casa e ai suoi figli, e
che “gli altri” – i fantasmi che perseguitano Grace e i suoi figli
– sono una nuova famiglia vivente che si è trasferita nella casa. È
una verità difficile da comprendere per Grace, che è davvero
convinta di essere ancora viva, e The Others fa in
modo che sembri spaventata per tutto il film. La rivelazione
avviene quando una medium tiene una seduta spiritica con una
scrittura automatica che spiega che Grace si è tolta la vita e ha
ucciso anche i suoi figli usando un cuscino.
Il colpo di scena finale di
The Others lo distingue da altri
film horror soprannaturali, perché è un modo unico di
concludere la storia. Invece di far sì che Grace provi a toccare
un’altra persona e si renda conto di essere invisibile, o un altro
modo simile per far capire il punto, la scena della seduta
spiritica è una scelta intelligente e inquietante. Poiché il medium
è in contatto con il mondo degli spiriti, è la persona giusta per
trasmettere queste informazioni, e la scrittura automatica è
inaspettata.
Perché Grace ha ucciso i suoi
figli?
Grace ha ucciso i suoi figli perché
stava elaborando il lutto per la morte del marito Charles
(Christopher Eccleston), avvenuta durante la
Seconda Guerra Mondiale, e si sentiva in difficoltà. Si sentiva
sola e non aveva nessuno con cui parlare dell’accaduto. Trascorreva
il suo tempo cercando di prendersi cura dei figli e di fare buon
viso a cattivo gioco. L’inizio di The Others lascia
intendere la rivelazione che avverrà nel finale. Nella
prima scena, Grace fa un brutto sogno, il che suggerisce che è
perseguitata da qualcosa, e la Kidman sembra spaventata in ogni
momento.
La spiegazione data nella maggior
parte dei film soprannaturali è che i fantasmi non possono lasciare
la casa se hanno un messaggio da trasmettere a una persona cara o
un problema da risolvere. The Others segue questa
formula: Grace è ancora nella casa di famiglia perché non riesce a
superare il dolore che prova. Trova difficile elaborare le sue
emozioni per il trauma della morte del marito. Quando uccide i suoi
figli, la situazione si aggrava e lei blocca il momento dalla sua
memoria quando inizia a infestare la casa di famiglia come un
fantasma.
Grace e la sua famiglia se ne
vanno?
Gli Altri hanno spiegato cosa è
successo agli Stewart: Grace e i suoi figli continueranno a vivere
nella casa perché non è pronta a lasciarla. Mentre Viktor
(Alexander Vince) e i suoi genitori, che hanno
acquistato la casa, decidono di vivere altrove, Bertha Mills
(Fionnula Flanagan) dice a Grace che dovrà
accettare che un’altra famiglia si trasferisca qui. Grace
rifiuta questo avvertimento, dicendo che la casa appartiene ancora
a lei. È intelligente che sia la signora Mills a
condividere questa informazione, poiché pronuncia una delle battute
più memorabili del film.
“A volte il mondo dei vivi si
confonde con quello dei morti”.
Anche se non c’è un sequel, la fine
di The Others suggerisce che gli spiriti di Grace,
Nicholas e Anne risiederanno sempre nella loro casa e combatteranno
con ogni nuova famiglia per stabilire chi debba essere il legittimo
proprietario della proprietà. The Others mostra la
determinazione di Grace alla fine della storia, perché ha perso
molto e non vuole rinunciare al luogo che una volta confortava lei
e la sua famiglia. Sembra sperare che possa fornire lo stesso
calore di un tempo, ora che conosce la verità.
Le intelligenti allusioni al fatto
che Grace e la sua famiglia sono morte
Sebbene The Others
abbia un finale sorprendente, le successive visioni lasciano
intendere che Grace, Nicholas e Anne sono fantasmi. I
bambini hanno una malattia che li rende fotosensibili e non possono
stare alla luce del sole. Sapendo che i bambini sono
morti, è chiaro che la loro fotosensibilità è dovuta al fatto che
sono fantasmi. È anche tematico, poiché Grace non vuole far luce
metaforicamente sulla verità dell’aspetto pallido dei suoi figli o
su ciò che ha fatto loro durante i loro ultimi momenti.
Dopo che Grace scopre che lei e i
suoi figli sono morti, escono all’aperto e sentono il sole sul
viso, un breve momento di felicità e libertà dopo le loro
esperienze cupe. The Others è un film
incredibilmente oscuro nel senso letterale del termine, e la
mancanza di illuminazione assume un forte significato quando viene
rivelato il colpo di scena. L’oscurità crea un’atmosfera memorabile
e inquietante, ed è evidente che Grace e i suoi figli soffrono per
aver trascorso così tanto tempo al chiuso. La rivelazione sarebbe
stata meno d’impatto se la casa fosse stata ben illuminata e se la
famiglia si fosse divertita spesso all’aperto.
Il vero significato del finale di
The Others
Il finale di The
Others spiega i temi del lutto, gli effetti residui della
guerra e il modo in cui Grace cerca di andare avanti con la sua
vita dopo la morte di una persona cara, ma non è mai la stessa. Il
motivo per cui Grace e i suoi figli sono fantasmi è triste e parla
del dolore che le famiglie provano quando perdono qualcuno. A
differenza di altri film horror su entità soprannaturali, The
Others è guidato dalle emozioni e dalla perdita. Grace non
è mai riuscita a dire addio a Charles, mentre sapeva che la società
si aspettava che andasse avanti.
The Others parla
anche di problemi di salute mentale, perché Grace non ha ricevuto
il sostegno di cui aveva bisogno quando era viva. Ha avuto
difficoltà a crescere i figli da sola mentre il marito era in
guerra e, dopo la sua tragica scomparsa, la sua vita è diventata
ancora più difficile. Poiché il film è ambientato nel 1945, questo
è realistico, perché Grace avrebbe sentito la pressione di
nascondere i suoi sentimenti. La cupa conclusione di The Others
sottolinea la mancanza di sistemi di supporto all’epoca e il fatto
che non si parlasse apertamente di depressione.
Benedict Cumberbatch non è sicuro che
Doctor Strange 3 arrivi prima di Avengers
5
Cumberbatch ha recentemente parlato della “grande macchina Marvel” e del suo processo di
produzione di nuovi progetti, fornendo anche un aggiornamento
ambiguo sul futuro di Doctor Strange.
Mentre promuoveva la sua prossima
serie Netflix Eric, la star di The
Imitation Game ha partecipato all’intervista di
The Playlist per il suo podcast Bingeworthy
TV. Quando gli è stato chiesto se Doctor Strange
3 sarebbe arrivato prima o dopo Avengers
5, Benedict Cumberbatch ha risposto semplicemente
“Chi lo sa!“, non essendo sicuro di nulla.
Anche se si presume che Doctor
Strange farà parte della prossima uscita dei Vendicatori, l’attore
non era a conoscenza di alcun dettaglio particolare al riguardo. Ha
detto: “Vedremo. Lo scopriremo. Non so dove sia stato, cosa
abbia fatto e con chi, ma sì, ne so quanto voi”.
Il MCU è attualmente concentrato sui
suoi prossimi cinque progetti: Deadpool &
Wolverine, Captain America: Brave New World, Thunderbolts*,
Fantastici
Quattro e Blade.
Oltre a questi, solo i due progetti degli Avengers hanno date di
uscita confermate, con la Parte 5 prevista per il 1° maggio 2026.
Resta da vedere se Doctor Strange 3 verrà inserito prima, nella
finestra di febbraio 2026.
Ciò ha fatto supporre che
Doctor Strange 3 sarebbe stato ambientato nel
mondo di Dormammu, dopodiché Strange avrebbe potuto
semplicemente tornare sulla Terra-616, dove presumibilmente sarà
ambientato Avengers
5. Ma nessuna di queste ipotesi è stata confermata.
Tuttavia, nessuna di queste ipotesi è stata ancora confermata
ufficialmente.
Al momento in cui scriviamo sono
possibili i seguenti tre eventi:
1 – Doctor Strange 3 arriva prima
diAvengers
5 e conduce Strange in quest’ultimo.
2 – Doctor Strange 3 si svolge dopo
Avengers
5, dove Strange salta completamente l’evento crossover
e si allea con gli Eroi più potenti della Terra direttamente in
Avengers:
Secret Wars.
3 – Il Dottor Strange si unisce ai
nuovi Vendicatori dalla Dimensione Oscura durante Avengers
5. Ma le sue avventure con Clea vengono mostrate in
Doctor Strange 3, che arriva dopo Avengers
5ma funge comunque da prequel (in modo simile a come
la Marvel ha gestito le timeline di
Ant-Man
and the Wasp e Avengers:
Infinity War).
Al momento Doctor Strange 3 non ha
un team di creativi confermato, e il suo futuro nel MCU è ancora confuso.
Zoe Saldaña ha fornito un breve aggiornamento
su Avatar
4. Parlando con Deadline, a Zoe Saldaña è stato chiesto se tornerà a
Manhattan Beach, in California, nel prossimo futuro per girare le
scene del quarto film del franchise Avatar di James Cameron.
“Lo faremo“, ha risposto
Zoe Saldaña. E ha aggiunto: “Essere a
Pandora è stata anche una pietra miliare molto potente e che ha
cambiato la mia vita. Non lo darò mai per scontato“. Quando le
è stato chiesto se ci saranno “vulcani malvagi” nei
prossimi sequel di Avatar, Zoe Saldaña ha risposto: “Oh, sì.
Tenetevi forte. E anche nuovi personaggi. Nuovi attori“.
Cosa sappiamo di Avatar 3 e Avatar
4?
I dettagli sulla trama di Avatar
4 rimangono al momento segreti; tuttavia, James Cameron ha precedentemente confermato a
People Magazine che il film conterrà un salto temporale.
“Abbiamo fatto la cattura
[motion capture] del tre e la fotografia live-action del tre come
una produzione interconnessa con [‘Avatar: La via dell’acqua’], e
abbiamo anche fatto una parte del quarto film perché i nostri
giovani personaggi faranno tutti un grande salto temporale nel
quarto film“, ha detto.
Dopo Avatar del 2009
e Avatar: La
via dell’acqua del 2022, il terzo film del franchise
di Avatar, che non ha ancora un titolo ufficiale, è attualmente
previsto per il 19 dicembre 2025. Avatar 3
introdurrà un popolo Na’vi che abita un vulcano, il “popolo della
cenere”.
Cameron ha precedentemente
dichiarato, tramite Variety, riguardo ad Avatar
3: “Nei primi film, ci sono esempi umani molto negativi ed
esempi Na’vi molto positivi. In Avatar 3 faremo il contrario.
Esploreremo anche nuovi mondi, pur continuando la storia dei
personaggi principali. Posso dire che le ultime parti saranno le
migliori. Le altre erano un’introduzione, un modo per apparecchiare
la tavola prima di servire il pasto“.
Avatar
4, che non ha ancora un titolo ufficiale, uscirà nelle
sale statunitensi il 21 dicembre 2029. Il quinto film di
Avatar è
attualmente previsto per il 19 dicembre 2031.
Secondo The Hollywood Reporter,
Netflix si è ufficialmente aggiudicata i diritti
di Monsanto al mercato cinematografico di Cannes
di quest’anno. Diretto da John Lee Hancock di The Blind
Side, il film “è incentrato sulla storia vera
dell’avvocato Brent Wisner (Powell) che affronta l’azienda chimica
Monsanto per conto del cliente Dewayne ‘Lee’ Johnson (Mackie), un
giardiniere che ha usato il prodotto diserbante Roundup”. Dern
interpreta la dottoressa Melinda Rogers, capo tossicologo della
Monsanto“.
Hancock ha scritto la sceneggiatura
di Monsanto con Michael Wisner, Alexandra
Duparc e Ned Benson. Moritz Borman, Eric Kopeloff, Jon Levin,
Philip Schulz-Deyle, Adam McKay e Kevin Messick sono i
produttori del film. Non è ancora stata annunciata una data di
uscita in streaming per Monsanto.
Netflix sta
cercando di acquisire Emilia Pérez, interpretata da
Zoe Saldaña e
Selena Gomez.. Secondo Variety, la piattaforma di
streaming sta cercando di assicurarsi un accordo per Emilia Pérez,
un dramma musicale in lingua spagnola interpretato da Saldaña,
Gomez e Karla Sofía Gascón.
“Saldaña interpreta Rita,
un’avvocatessa sottovalutata il cui studio è più propenso ad
aiutare i criminali che a cercare giustizia“, si legge nella
descrizione che Variety fa del film. “Trova un’inaspettata via
d’uscita quando un temuto leader del cartello della droga, Manitas
(Gascón), la recluta per aiutarlo a completare surrettiziamente
un’operazione di cambio di sesso per diventare la donna che ha
sempre desiderato essere. La Gomez interpreta la sua ignara
moglie“.
Il film è scritto e diretto da
Jacques Audiard, già autore di Un
profeta del 2009, Ruggine e ossa del 2012
e The Sisters Brothers del 2018. Secondo Variety,
l’accordo è di circa 12 milioni di dollari e “c’è ancora la
possibilità che le trattative in corso vadano a monte“.