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The Brave and the Bold: per Jake Gyllenhaal “sarebbe un onore” interpretare Batman nel DCU

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James Gunn è impegnato a girare Superman anche se i fan rimangono ansiosi di vedere chi il co-CEO dei DC Studios sceglierà come Batman della DCUThe Brave and the Bold è da qualche parte all’orizzonte – con Andy Muschietti di The Flash assegnato alla regia ma con The Batman – Parte 2 posticipato ufficialmente al 2026, chissà quando lo vedremo.

L’approccio di buon senso sarebbe stato probabilmente quello di trovare un modo per portare Batman di Robert Pattinson nel DCU o semplicemente lasciare quel film come film autonomo (simile a come Joker era stato originariamente concepito) e ricominciare da capo.

Ora, però, presto avremo due attori diversi che condivideranno il ruolo di Bruce Wayne nei cinema. Ciò confonderà gli spettatori? È difficile dirlo, ma in un’intervista con Screen Rant, alla star di Road House Jake Gyllenhaal è stato chiesto se fosse interessato a interpretare Batman dopo che il sito ha paragonato il suo ruolo nel prossimo titolo Prime Video a quello del Cavaliere Oscuro

“Oh cavolo. È un classico. È un onore”, dice al sito. Parlando di interpretare ruoli che altri incredibili attori hanno interpretato in passato, per me in realtà sono ruoli che altri incredibili attori hanno interpretato in passato, e secondo me, in realtà, se ci penso, interpreterò Iago in Otello con Denzel Washington, e penso alla storia degli attori che hanno interpretato quel ruolo nel corso del tempo, e ne sono intimidito.

“Quindi questo è il primo livello. Questo è ciò su cui sto lavorando in questo momento. Ma ovviamente. Sarebbe sempre un onore”,  aggiunge Gyllenhaal“Quel tipo di cose e quei ruoli sono classici.”

Qualche tempo fa, lo scrittore de Il Cavaliere Oscuro, David S. Goyer, ha rivelato di aver “sostenuto Gyllenhaal per interpretare il personaggio del titolo in Batman Begins del 2005 . “Voglio dire, Gyllenhaal è fantastico”, ha detto. “Christian Bale è fantastico, quindi chissà cosa.”

L’attore è stato vicino a sostituire Tobey Maguire in Spider-Man 2 dopo essersi infortunato alla schiena lavorando su Seabiscuit e in seguito si è unito all’MCU come Mysterio in Spider-Man: Far From Home. Circolavano voci che Gyllenhaal sarebbe tornato in Spider-Man: No Way Home, ma per ora Quentin Beck rimane morto. 

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Tutto quello che sappiamo su The Brave and the Bold

Parlando l’anno scorso dei piani dei DC Studios per The Brave and the Bold, James Gunn ha detto: “Questa è l’introduzione del Batman del DCU. È la storia di Damian Wayne, il vero figlio di Batman, di cui non conoscevamo l’esistenza per i primi otto-dieci anni della sua vita. È stato cresciuto come un piccolo assassino e assassina. È un piccolo figlio di puttana. È il mio Robin preferito“. “È basato sulla run di Grant Morrison, che è una delle mie run preferite di Batman, e la stiamo mettendo insieme proprio in questi giorni“. Il co-CEO dei DC Studios, Peter Safran, ha aggiunto: “Ovviamente si tratta di un lungometraggio che vedrà la presenza di altri membri della ‘Bat-famiglia’ allargata, proprio perché riteniamo che siano stati lasciati fuori dalle storie di Batman al cinema per troppo tempo“.

Timothée Chalamet è Bob Dylan nelle prime foto di A Complete Unknown

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Sono in corso le riprese  di A Complete Unknown, il film su Bob Dylan diretto da James Mangold e interpretato da Timothée Chalamet nel ruolo dell’iconico musicista americano. Sono ora apparse online le prime foto del set delle riprese a New York, che offrono così un primo sguardo all’attore 28enne in costume. In queste, Chalamet può essere visto indossare una sciarpa dall’aspetto vintage, guanti e una giacca spessa, in pieno stile Dylan anni Sessanta. Naturalmente, con lui c’è anche una chitarra.

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Timothée Chalamet sarà Bob Dylan in A Complete Unknown

Il biopic su Bob Dylan, intitolato A Complete Unknown, sarà diretto da James Mangold. Avrà come protagonista Timothée Chalamet nel ruolo della stella del folk e vedrà anche la partecipazione di Elle Fanning nel ruolo dell’artista e interesse amoroso di Dylan, Sylvie Russo. Edward Norton interpreterà invece il ruolo del musicista Pete Seeger. A Complete Unknown si concentrerà sui giorni di maggiore trasformazione della carriera di Dylan. Seguendo il giovane cantante folk e la sua chitarra per le strade e i palcoscenici di New York nel 1965, quando Dylan sostituì la sua acustica con un’elettrica e portò un nuovo sound nel settore.

Anche la storia d’amore tra Dylan e Russo sarà collegata al film, dato che i due erano apparentemente inseparabili durante questo periodo della loro vita e si servivano l’un l’altro come muse. Possiamo aspettarci che una buona parte del film si concentri sulla creazione e sull’uscita del quinto album di Dylan, Bringing It All Back Home, perché è stato allora è salito davvero alla ribalta con il brano classico “Like a Rolling Stone“. Ad oggi il film è ancora sprovvisto di una data di uscita.

Walter: trama, cast e location del film

Walter: trama, cast e location del film

I film d’azione ambientati in un’unica location comportano ovvie sfide tecniche, ma offrono spesso e volentieri grande intrattenimento pur facendo affidamento a mezzi limitati. I titoli appartenenti a questa tipologia devono infatti dimostrare una forte capacità di inventiva, per far sì che la sola location presente non risulti monotona ma anzi sia continuamente fonte di sorprese. I protagonisti di questi film, dunque, si trovano a dover svolgere le loro azioni in uno spazio ristretto, sfruttando ciò che li circonda per portare a termine i propri obiettivi. Un film recente che fa tutto ciò è Walter, diretto da Varante Soudjian e da questi scritto insieme a Thomas Pone.

I due autori belgi, infatti, hanno realizzato un film di questo tipo, con l’obiettivo primario di perseguire il loro interesse per le storie nascoste dietro figure quotidiane, come – in questo caso – i guardiani dei supermercati. L’idea, dunque, era di trasformare l’immagine di un personaggio quasi invisibile in un eroe capace di affrontare da solo un’intera banda di rapinatori. Walter si inserisce così in una lunga tradizione di film d’azione con singola locatiion, che va da Die Hard – Trappola di cristallo fino a Free Fire.

Grazie ora al suo passaggio televisivo, Walter può essere riscoperto dagli appassionati di questo genere, che ritroveranno in questo lungometraggio non solo un entusiasmante film d’azione ma anche un racconto ricco di umorismo e colpi di scena. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Walter. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle location. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Walter cast

La trama e il cast di Walter

Protagonista del film è Walter, un uomo di colore imponente ma gentile e garbato, che lavora come guardia in un supermercato. Un lavoro apparentemente innocuo e privo di pericoli, sennonché una notte una squadra di ladri, composta dal determinato Goran e da 4 giovani rozzi e poco disciplinati, decidono di introdursi nel supermercato per rapinarlo. I rapinatori, pur se pronti all’arrivo di Walter, non avrebbero però mai immaginato di avere a che fare non solo con la stereotipata “coraggiosa” guardia giurata, ma con un ex guerriero africano intenzionato a sventare il loro sconsiderato tentativo di rapina.

Ad interpretare Walter vi è l’attore Issaka Sawadogo, visto anche in un ruolo chiave in Io Capitano di Matteo Garrone, il candidato per l’Italia agli Oscar 2024. L’attore Alban Ivanov, invece, interpreta il capobanda Goran. Ivanov, come raccontato dai registi, è stato scelto per la sua capacità di dare vita a un personaggio caratterizzato da una natura violenta e impulsiva. Completano poi il film gli attori Alexandre Antonio (meglio noto come lo youtuber Tonio Life) nel ruolo di Thierry, Nordine Salhi e Karim Jebli del duo noto Déguns rispettivamente nei ruoli di Kamel e Samir, e Samuel Bambi in quello di Yoni. L’attrice Judith El Zein interpreta invece Laurence.

Walter location

Le location del film: ecco dove è stato girato

Come anticipato, Walter è ambientato grossomodo in un’unica location, ovvero il supermercato in cui il protagonista lavora e che cercherà di difendere dall’assalto del gruppo di criminali. Questo ambiente non è stato ricostruito dalla produzione, ma si è invece scelto di utilizzare un vero ipermercato in Belgio. Tale location ha naturalmente sottoposto gli attori e la troupe ad una serie di sfide, costringendo da un lato a lavorare negli orari di chiusura notturni e dall’altro ad adattarsi a spazi ristretti, nei quali non è stato semplice muoversi con le varie attrezzature o illuminare gli ambienti nel modo più adeguato.

Il trailer di Walter e dove vedere il film in streaming e in TV

Sfortunatamente Walter non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di lunedì 18 marzo alle ore 21:20 sul canale Rai 4. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

John Wick: tutto quello che c’è da sapere sul film con Keanu Reeves

Il cinema d’azione ha negli anni dato vita ad alcuni tra i personaggi più memorabili del cinema. Dal John McClane di Die Hard all’Ethan Hunt di Mission: Impossible, questi si sono imposti come eroi carismatici e incorruttibili, sempre pronti a combattere per il bene. Dal 2000 ad oggi, invece, si è imposto un nuovo personaggio di questo tipo, l’omonimo protagonista di John Wick. Quello che è oggi considerato uno dei migliori franchise d’azione di questi ultimi anni, ha avuto inizio nel 2014 su sceneggiatura di Derek Kolstad e regia di Chad Stahelski. Un film d’azione estremamente intelligente, che rende le sue vicende e personaggi ancor più complessi del previsto.

Quello che era nato come un classico revenge movie si è ben presto trasformato in qualcosa di più, acquisendo al suo interno una serie di ispirazioni e omaggi che lo hanno reso particolarmente unico. All’interno di John Wick confluiscono infatti elementi tipici degli anime giapponesi, dei film di arti marziali e dei noir più classici. Il protagonista è un antieroe in cerca di vendetta, che si rivelerà capace di sfoggiare aspetti di sé quantomai imprevedibili. La grandezza del film, inoltre, sta nelle sue riflessioni sull’azione e la violenza. John Wick riflette a lungo sul senso delle sue azioni, su ciò che da queste scaturisce.

Consacratosi come un successo straordinario, John Wick è così diventato il nuovo dominatore del suo genere, raggiungendo livelli straordinari di messa in scena e complessità del racconto. Per gli amanti del genere e del cinema, è un titolo assolutamente imperdibile. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ai suoi sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

John Wick cast

La trama di John Wick

Protagonista del film è John Wick, un ex assassino ormai ritiratosi a vita privata per trascorrere insieme a sua moglie gli ultimi anni di vita di lei, afflitta da un male incurabile. Come ultimo regalo da lei, John riceve una cagnolina a cui si affeziona subito. I suoi tentativi di condurre una vita pacifica, però, vengono infranti quando un gruppo di criminali si intrufola in casa sua e, tra le altre cose, uccide la cagnolina. John si vede a quel punto costretto ad abbandonare ogni idea di pace, rispolverando il suo animo da assassino. In breve tempo scopre che dietro quel furto vi è Iosef Tarasov, figlio del noto criminale Viggo, con cui aveva lavorato in passato. Il più crudele assassino mai esistito torna così in attività per ottenere vendetta e nulla può fermarlo.

John Wick: il cast del film

Ad interpretare il protagonista John Wick vi è l’attore Keanu Reeves. Questi, affascinato dal progetto e dalle tematiche trattate, si impegnò profondamente per dar vita al meglio del personaggio. Egli si allenò dunque per diversi mesi in arti marziali come il judo e il ju-jitsu. Venne inoltre addestrato all’uso delle armi, e con tali capacità fu in grado di eseguire personalmente molte delle scene più complesse senza ricorrere a controfigure. Per la sua interpretazione, Reeves ha ottenuto rinnovata popolarità al cinema. Accanto a lui, nei panni del bosso russo Viggo Tarasov, vi è invece l’attore Michael Nyqvist, noto per la trilogia di Millennium. Egli accettò la parte poiché attratto dal rapporto tra il suo personaggio e Wick. Per prepararsi, anche lui si allenò nelle arti marziali, in particolare quelle di origine russa.

Nei panni di suo figlio Iosef, reo di aver attaccato l’uomo sbagliato, vi è l’attore Alfie Allen, meglio noto per aver interpretato Theon Greyjoy nella serie Il Trono di Spade. Per interpretare Iosef, l’attore si esercitò in particolare nel praticare un accento russo, al fine di risultare credibile. Nei panni di Marcus, mentore di John Wick, vi è l’attore Willem Dafoe, mentre John Leguizamo è l’amico Aurelio. Adrianne Palicki è l’assassina Perkins, personaggio inizialmente concepito come maschio ma poi riscritto per una donna. L’attore Dean Winters, interpreta Avi, il braccio destro di Viggo, mentre Ian McShane, noto per la serie American Gods è Winston, proprietario del Continental Hotel. Bridget Moynahan, infine, è Helen Wick, la compianta moglie del protagonista.

John Wick sequel

John Wick è ispirato ad una storia vera?

John Wick non è propriamente ispirato ad una storia vera, ma c’è stato un episodio che ha fortemente ispirato lo sceneggiatore nell’ideazione di questa storia. Questo ha per protagonista l’ex Navy Seal Marcus Luttrell, il quale, ormai in pensione, ha visto il suo labrador Dasy venire colpito da alcuni proiettili di armi da fuoco, sparati da 4 uomini che si sono subito allontanati dal suo giardino. Probabilmente i criminali non sapevano con chi avevano a che fare, perché la reazione di Luttrell è stata immediata: li ha inseguiti armato di due pistole Beretta da 9mm per ben quattro contee americane. Alla fine, la polizia ha bloccato per prima gli inseguitori e li ha arrestati. Luttrell ha poi dichiarato di averli risparmiati perché durante la sua carriera aveva ucciso abbastanza persone.

I sequel e gli spin-off di John Wick

Dato il grandissimo successo del film, nel 2017 è arrivato un suo primo sequel, John Wick – Capitolo 2, dove oltre a Reeves recitano anche gli attori Riccardo Scamarcio, Claudia Gerini e Common, quest’ultimo nei panni dell’antagonista. Nel 2019 esce invece John Wick 3 – Parabellum, terzo capitolo della trilogia con nuovi attori come Laurence Fishburne, Halle Berry e Anjelica Huston. Nel 2023 è poi arrivato al cinema John Wick 4, che apparentemente sembrerebbe concludere la saga, se non fosse che si sta già lavorando ad un John Wick 5. Nel mentre, è già stato distribuito uno spin-off, la serie The Continental, e per il 2025 ne è atteso un secondo, il film Ballerina con Ana de Armas.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

In attesa di vedere i sequel, è possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. John Wick è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Infinity+, Apple TV e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 18 marzo alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

The Acolyte: svelata la data d’uscita e un primo poster

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The Acolyte: svelata la data d’uscita e un primo poster

La serie di Star Wars, The Acolyte, ha finalmente una data di debutto su Disney+. La serie sarà infatti disponibile sul servizio di streaming a partire dal 4 giugno. Leslye Headland ha creato la serie e ricopre il ruolo di showrunner e produttore esecutivo. Kathleen Kennedy, Simon Emanuel, Jeff F. King e Jason Micallef sono anche produttori esecutivi, mentre Charmaine DeGraté e Kor Adana sono produttori co-esecutivi. Rayne Roberts e Damian Anderson sono i produttori della serie.

The Acolyte è il nuovo show di Disney+ dedicato aStar Wars, mentre la nuova serie “Skeleton Crew è ancora in attesa di una data di debutto. Lo streamer ha già distribuito in precedenza le serie come “Obi-Wan Kenobi“, “Andor“, “Ahsoka” e “The Book of Boba Fett“, oltre alla celebre “The Mandalorian“. La seconda stagione di “Andor” ha recentemente terminato le riprese e si prevede dunque un suo prossimo arrivo, sempre su Disney+. Di The Acolyte è stato anche rivelato un poster della serie, visibile qui sotto.

The Acolyte poster

The Acolyte: la trama e il cast della serie

The Acolyte è interpretata da Amandla Stenberg, Lee Jung-jae, Manny Jacinto, Dafne Keen, Charlie Barnett, Jodie Turner-Smith, Rebecca Henderson, Dean-Charles Chapman, Joonas Suotamo e Carrie-Anne Moss. La sinossi ufficiale recita: “Un’indagine su una scioccante serie di crimini mette un rispettato Maestro Jedi (Lee) contro una pericolosa guerriera del suo passato (Stenberg). Mentre emergono altri indizi, i due percorrono un sentiero oscuro dove forze sinistre rivelano che tutto non è ciò che sembra“. La serie è ambientata durante l’era dell’Alta Repubblica della linea temporale di Star Wars, ovvero prima degli eventi dei film di Star Wars.

Rebel Moon – Parte 2: La sfregiatrice, il trailer del film di Zack Snyder

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Netflix ha svelato il trailer di Rebel Moon – Parte 2: La sfregiatrice, il nuovo film di Zack Snyder che continua l’epica saga di Kora (Sofia Boutella) e dei guerrieri sopravvissuti agli eventi del primo film, Rebel Moon – Parte 1: Figlia del Fuoco (qui la recensione). Questo secondo capitolo arriverà sulla piattaforma il 19 aprile, mentre per quest’estate sono previste le versioni vietate ai minori, ovvero le director’s cut di Snyder.

La trama di Rebel Moon – Parte 2: La sfregiatrice

Kora e i suoi alleati si preparano a sacrificare tutto al fianco del coraggioso popolo di Veldt, per difendere il villaggio dove una volta regnava la pace e diventato nel tempo patria per coloro che hanno perso la propria lotta contro il Mondo Madre. Alla vigilia della battaglia, i guerrieri devono affrontare le realtà dei loro passati, rivelando il vero motivo per cui sono pronti a tutto per di sconfiggere le forze del male. Quando poi il Regno si abbatterà con tutta la sua forza sulla nascente ribellione, si stringeranno legami indissolubili, emergeranno eroi e nasceranno leggende.

Di cosa parla Rebel Moon – Parte 1: Figlia del Fuoco?

Dopo essersi schiantata su una luna ai confini dell’universo, Kora (Sofia Boutella), una misteriosa straniera dal passato enigmatico, inizia una nuova vita in un insediamento pacifico di agricoltori. Presto però diventerà la loro unica speranza di salvezza quando il tirannico Reggente Balisarius (Fra Fee) e il suo crudele emissario l’Ammiraglio Noble (Ed Skrein) scoprono che i contadini senza volerlo hanno venduto il loro raccolto ai Bloodaxe (Cleopatra Coleman e Ray Fisher), leader di un agguerrito gruppo di ribelli. Assieme A Gunnar, un coltivatore dal cuore tenero e ignaro di cosa sia una guerra, Kora riceve l’incarico di scovare i combattenti pronti a rischiare la propria vita per la gente di Vedt.

Così i due raggiungono diversi mondi in cerca dei Bloodaxe e riuniscono una piccola banda di guerrieri accomunati da tanta voglia di redimersi: il pilota e killer mercenario Kai (Charlie Hunnam), il leggendario Generale Titus (Djimon Hounsou), l’esperta spadaccina Nemesis (Doona Bae), il prigioniero dalle nobili origini Tarak (Staz Nair) e Milius (E. Duffy), una combattente della resistenza. Intanto a Veldt l’androide protettore Jimmy (con la voce nell’originale di Anthony Hopkins) si risveglia di nascosto con un nuovo obiettivo. I rivoluzionari di questa nuova formazione devono però imparare a fidarsi gli uni degli altri e unire le forze prime che le truppe nemiche arrivino ad annientarli.

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Wolf Man: Jason Blum conferma l’inizio delle riprese

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Wolf Man: Jason Blum conferma l’inizio delle riprese

Jason Blum conferma l’inizio delle riprese di Wolf Man con una nuova immagine dietro le quinte dal set. Servendo come riavvio dell’iconico mostro della Universal, Wolf Man è diretto da Leigh Whannell, che in precedenza aveva diretto il riavvio di The Invisible Man  del 2020. Sebbene Ryan Gosling fosse stato originariamente scelto per interpretare il personaggio principale Larry Talbot, è ora confermato che Christopher Abbott sarà alla guida dell’attesissimo riavvio. Blum produce il film in uscita attraverso la sua società di produzione, Blumhouse Productions.

Con la data di uscita prevista per Wolf Man a poco più di sei mesi di distanza, Blum si rivolge ora a X per confermare che le riprese del progetto sono iniziate. Dai un’occhiata al suo post qui sotto:

https://twitter.com/jason_blum/status/1769527758995251632?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1769527758995251632%7Ctwgr%5Eafc755a4e8a72510ad5042e664c5e6168cebc16a%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fwolf-man-movie-filming-set-photo-start-confirmed%2F

Il post del produttore mostra Whannell con in mano un ciak, ma il set dietro di lui purtroppo rimane avvolto nell’oscurità, rendendo difficile distinguere ulteriori dettagli.

Al momento i dettagli della trama non sono stati resi noti. La sceneggiatura è di Whannell, Corbett Tuck, Lauren Schuker Blum e Rebecca Angelo. Jason Blum produce il film, mentre Ken Kao, Bea Sequeira, Mel Turner e Whannell sono produttori esecutivi.

Blade: un attore non fa più parte del progetto

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Blade: un attore non fa più parte del progetto

Un attore precedentemente scelto per il riavvio di Blade dei Marvel Studios ha confermato di non essere più coinvolto nel prossimo progetto della Fase 6 del MCU. Dopo anni di voci su un riavvio di Blade, Kevin Feige dei Marvel Studios ha finalmente confermato lo sviluppo del progetto nel 2019 e ha rivelato che l’acclamato attore Mahershala Ali interpreterà il personaggio principale, nonostante la sua interpretazione di Cottonmouth in Luke Cage della Marvel Television. Da allora, tuttavia, la tumultuosa produzione di Blade è stata afflitta da ritardi, scioperi, abbandoni e riscritture, il che significa che il progetto ora non dovrebbe essere distribuito prima del 7 novembre 2025, due anni dopo la data di uscita originale del 2023.

Anche se la produzione di Blade sembra finalmente fare progressi, l’attore Aaron Pierre ha parlato con Variety durante la 55esima edizione dei NAACP Image Awards e ha confermato di non essere più coinvolto nel progetto. Pierre, che è salito alla ribalta con ruoli nella serie Syfy della DC Krypton, The Underground Railroad e Old di M. Night Shyamalan, era stato scelto per un ruolo non rivelato in Blade nel febbraio 2022. Ma ha osservato che, “con l’evolversi del progetto, [lui è] non ne fa più parte”, suggerendo che il personaggio di Pierre è stato omesso durante una delle varie riscritture. “All’inizio c’erano conversazioni. Man mano che il progetto si è evoluto, non ne faccio più parte.” ha dichiarato.

Blade, tutto quello che sappiamo sul film

Del nuovo Blade e si sa ancora molto poco se non che esplorerà la natura del personaggio, un vampiro in grado di camminare alla luce del sole che usa i suoi poteri per dare la caccia ai suoi simili malvagi. Il personaggio era già stato raccontato al cinema con i film Blade, Blade II e Blade: Trinity, dove ad interpretare il personaggio vi era l’attore Wesley Snipes. La scelta di Mahershala Ali per assumere ora tale ruolo sembra aver messo d’accordo tutti, con l’attore indicato perfettamente idoneo sia a livello estetico che di carisma.

Il Blade di Ali, come noto, ha già avuto un suo piccolo ingresso nell’MCU. Sua è infatti la voce che si può ascoltare nella scena post titoli di coda del film Eternals, quella in cui compare anche l’attore Kit Harington e la celebre Lama d’Ebano, che a sua volta sembra comparirà in Blade. Con il periodo di riprese annunciato, è solo questione di tempo prima che inizio ad arrivare ulteriori notizie sul film, sia per quanto riguarda il cast sia per quanto riguarda il look del protagonista e dell’opera in sé. Dovrebbe arrivare in sala il 7 novembre 2025.

Beetlejuice 2: Michael Keaton elogia Jenna Ortega

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Beetlejuice 2: Michael Keaton elogia Jenna Ortega

Michael Keaton non ha altro che elogi per la sua co-protagonista in Beetlejuice 2, Jenna Ortega. Il sequel dell’iconica commedia soprannaturale del 1988 Beetlejuice del regista Tim Burton, Keaton riprendere il ruolo del suo “bioesorcista” accanto alle sue co-protagoniste originali Winona Ryder e Catherine O’Hara. Ortega, che in precedenza ha lavorato con Burton in Mercoledì di Netflix, apparirà nel ruolo di Astrid Deetz, la figlia di Lydia Deetz di Ryder. Altre nuove aggiunte al cast includono anche Monica Bellucci e Willem Dafoe.

Parlando con Entertainment Tonight, Keaton ha inondato di elogi la sua giovane co-protagonista, citando la sua capacità di identificare e lavorare con il tono unico del film. Descrivendola come una persona “davvero speciale”, i commenti dell’attore fanno eco alle lodi di Burton per la stella nascente che aveva precedentemente descritto come “un talento molto speciale”. “Oh cavolo, è brava, ce l’ha fatta, sai? Ha il tono giusto. Si è presentata e ha capito immediatamente quale fosse il tono e si è infilata come fa ogni giorno. Lei è davvero speciale.”

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Tutto quello che sappiamo su Beetlejuice 2

Beetlejuice Beetlejuice sarà diretto ancora una volta da Tim Burton. Questo segna il suo ritorno alla regia quattro anni dopo aver diretto il live-action Dumbo della Disney. Dopo aver lavorato insieme nella serie Netflix Mercoledì la star di Scream VI, Jenna Ortega si riunisce a Tim Burton e accanto a lei vi saranno le star del film del 1988: Michael Keaton, Winona Ryder e Catherine O’Hara. Il sequel introdurrà però anche nuovi personaggi che avranno il volto di Justin Theroux, Monica Bellucci e Willem Dafoe .

Beetlejuice, uscito nel 1988, era interpretato da Michael Keaton, Winona Ryder, Catherine O’Hara, Jeffrey Jones, Alec Baldwin e Geena Davis. Quel film è incentrato su una coppia di coniugi deceduti che ricorre ai servizi dell’antipatico e dispettoso poltergeist dell’aldilà per spaventare i nuovi residenti della loro vecchia casa. Fin dal suo debutto, il film ha ottenuto un successo sia di critica che commerciale, con un incasso di oltre 73 milioni di dollari, rendendo Burton particolarmente celebre ad Hollywood. Non si hanno invece ad ora dettagli sulla trama di Beetlejuice 2, ma sappiamo che il film uscira nelle sale il 6 settembre 2024.

May December: Todd Haynes presenta il film, ospite al Cinema America

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Il regista Todd Haynes presenta il suo film May December con un video-collegamento in streaming. Per assistere alla diretta l’appuntamento è al cinema America (via Colombo 11 – Genova, tel. 010 4559703) giovedì 21 marzo ore 21.15, il primo giorno di programmazione. Candidato agli Oscar per la Migliore sceneggiatura originale, è interpretato da Natalie Portman, Julianne Moore, Charles Melton e Cory Michael Smith. Ripercorre la storia di uno scandalo, in cui due donne si fronteggiano come in un gioco di specchi. Elizabeth (Portman) è un’attrice di successo che si trasferisce temporaneamente a casa di Gracie Atherton-Yoo (Moore), la donna che dovrà interpretare in un biopic. Anni prima Gracie si era trovata al centro di uno scandalo di cui avevano parlato tutti i mass media:moglie e madre esemplare in una cittadina del sud degli Stati Uniti, a 36 anni aveva iniziato una relazione extraconiugale con Joe Yoo (Melton), un tredicenne di origine coreana. La relazione era uscita allo scoperto e Gracie aveva lasciato marito e figlio per vivere alla luce del sole la sua storia con Joe, sfidando la disapprovazione dell’ex marito e del figlio, nonché della comunità di Savannah. Joe e Gracie si erano sposati, avevano avuto tre figli e avevano continuato a vivere nella loro cittadina proclamando il loro vero amore. L’arrivo di Elizabeth però farà da cartina di tornasole di tutti i problemi rimossi da Grace, che sfoggia un sorriso costante e un’inesauribile capacità di apparire indenne da quello scandalo.

Haynes scava a fondo nella psicologia complessa di Gracie, che gradualmente manifesta una sempre più inquietante incapacità di cogliere l’anomalia della sua situazione, e di rendersi conto che il suo sentimento per Joeha sfiorato il terreno pericoloso della manipolazione. Moore dissemina il film di tanti piccoli indizi della distorsione percettiva di Gracie, da una “zeppola” infantile che va e viene a una gestualità nervosa che rivela una compulsione al controllo (soprattutto di sé), offrendo al pubblico una prova d’attrice e l’attenzione a non schierarsi dalla parte del comune sentire attratto dalla tentazione di etichettare per semplificare.

Benedict Wong anticipa un suo imminente ritorno nel MCU

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Benedict Wong anticipa un suo imminente ritorno nel MCU

Il Marvel Cinematic Universe potrebbe presto vedere il ritorno di Wong, nonostante non si sappia ancora su un possibile Doctor Strange 3. Wong è il nuovo Stregone Supremo del MCU, interpretato da Benedict Wong, che abbiamo visto l’ultima volta in She Hulk, ma anche in verisone animata negli universi alternativi di What If… ?

Parlando con ComicBook.com, Benedict Wong ha anticipato che il ritorno di Wong nel MCU avverrà nel prossimo futuro. Controlla la citazione completa qui sotto: “Non posso davvero dirlo. È passato un po’ di tempo dall’ultima volta. Qualcosa si profila. Qualcosa si profila.”

Potrebbe essere interessante cercare di capire dove si andrà a finire con questo personaggio che, fino a questo momento, è stato trai minori del MCU ma che potrebbe avere potenzialità importanti, dato il rapporto di subordinazione che lo lega a Doctor Strange e che, in teoria, dovrebbe ancora avere il suo terzo film per chiudere la sua prima trilogia.

Jason Momoa potrebbe tornare in Dune: Parte Tre

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Jason Momoa potrebbe tornare in Dune: Parte Tre

Duncan Idaho di Jason Momoa potrebbe tornare per Dune: Parte Tre. Idaho è apparso per la prima volta in Dune del 2021, diretto da Denis Villeneuve, che è tornato a dirigere la seconda parte. Duncan era un guerriero che servì il Duca Leto della Casa Atreides e divenne un caro amico e alleato dell’erede della Casa, Paul. Dopo che l’Imperatore si rivoltò contro Leto e la sua famiglia, Duncan combatté fino alla morte per proteggere Paul e sua madre.

Anche se Duncan è morto durante il tragico finale di Dune, Momoa potrebbe presto tornare nel franchise. Durante un’intervista con Men’s Health, Jason Momoa ha lasciato intendere che avrà un ruolo da svolgere nel futuro di Dune. Tuttavia, ha rifiutato di condividere troppo perché temeva di finire nei guai con i produttori.

“Sarebbe un buon futuro adesso se Duncan Idaho potesse avere una specie di… Sai cosa avevamo? Oh cavolo, in realtà non posso dirlo. Mi metterò nei guai. Fanculo. Beh, c’era qualcosa di davvero interessante nel film che non era presente nel primo, ed è stato piuttosto epico… proverò a riprenderlo. Proverò a recuperarlo nel terzo.”

La morte di Duncan Idaho è stata resa esplicita in Dune. Il personaggio si sacrifica per permettere a Paul e a sua madre di scappare dalle potenti forze dei Sardaukar.Anche se ne uccide molti, alla fine viene sopraffatto. Ogni speranza di salvare Duncan viene cancellata, poiché Paul fugge per unirsi ai Fremen. Il ruolo del personaggio come di ultimo difensore della Casa Atreides sembra quindi esaurito.

Nei libri di Frank Herbert, tuttavia, il ruolo di Duncan Idaho non termina nell’originale Dune. Sebbene non si sia unito al cast di Dune – Parte Due, Duncan dovrebbe tornare in Dune Messiah, che costituirà la maggior parte della trama di Dune: Parte Tre. Duncan viene riportato in vita come ghola, un clone di un individuo deceduto. Il ghola possiede tutti i ricordi delle loro vite precedenti, ma quei ricordi sono difficili da recuperare e possono richiedere tempo e un metodo specializzato per svilupparsi.

Gloria!, il trailer del film d’esordio di Margherita Vicario

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Gloria!, il trailer del film d’esordio di Margherita Vicario

È stato distribuito oggi il trailer di Gloria! film d’esordio di Margherita Vicario, presentato in concorso ufficiale al 74. Festival Internazionale del Cinema di Berlino e al cinema dall’11 aprile con 01 Distribution.

L’anteprima italiana sarà invece ospitata dal Bifest di Bari. Nel cast Galatea Bellugi, Carlotta Gamba, Veronica Lucchesi (La Rappresentante di Lista), Maria Vittoria Dallasta, Sara Mafodda, Paolo Rossi, Elio (Elio e le storie tese), Natalino Balasso, Anita Kravos, Vincenzo Crea, Jasmin Mattei. Firmano la sceneggiatura Anita Rivaroli e Margherita Vicario mentre le musiche del film sono composte dalla stessa Vicario con il produttore musicale Dade.

Gloria!, la trama

Ambientato in un istituto femminile nella Venezia di fine ‘700, Gloria! racconta la storia di Teresa, una giovane dal talento visionario, che, insieme a un gruppetto di straordinarie musiciste, scavalca i secoli e sfida i polverosi catafalchi dell’Ancien Régime inventando una musica ribelle, leggera e moderna. Pop!

Gloria! è una produzione tempesta con Rai Cinema, in coproduzione con tellfilm (Svizzera), con il contributo di MIC – Ministero della Cultura, Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, con il supporto di Ufficio Federale della Cultura Svizzero (UFC), con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia – FVG Film Commission e della Ticino Film Commission. Al Cinema dall’11 aprile con 01 Distribution. Prodotto da Valeria Jamonte, Manuela Melissano e Carlo Cresto-Dina, coprodotto da Katrin Renz. Sul set del film, tempesta, ha adottato EcoMuvi, il disciplinare internazionale di sviluppo sostenibile per la certificazione delle produzioni audiovisive.

Irish Wish – Solo un desiderio: le location e la spiegazione del finale

La nuova commedia romantica di Netflix, Irish Wish – Solo un desiderio, diretta da , riporta sullo schermo l’attrice Lindsay Lohan, stavolta alle prese con un’avventura che si tinge anche di elementi fantasy. Romanticismo e magia si fondono infatti in questo film incentrato sul riconoscere ciò di cui si ha bisogno e di come non sempre questo coincida con ciò che si vorrebbe. Per Netflix e Lohan si tratta della seconda collaborazione dopo l’accordo stretto nel 2022, che ha così permesso all’attrice di tornare a recitare da protagonista dopo anni di assenza. Per lei, inoltre, questo accordo ha rappresentato la possibilità di lavorare su di un genere molto apprezzato.

Il motivo per cui sono entrata in sintonia con Netflix, con Christina Rogers e con le persone coinvolte in Falling for Christmas e con l’operazione cinematografica, – ha dichiarato l’attrice in un’intervistaè che mi sembrava che i film comici-romantici si fossero un po’ dispersi e mi mancavano molto. Questo era il mio forte quando ho iniziato a recitare e quando stavo diventando adolescente e mi stavo facendo strada. Voglio davvero riportarli in auge nel miglior modo possibile. Anche la scoperta di sé da parte delle donne nei film credo sia una cosa fantastica, in un modo allegro, divertente e spensierato. Mi manca molto e loro erano d’accordo con me, ed è su questo che si concentra la nostra attenzione”.

Dopo Falling for Christmas arriva dunque questo Irish Wish – Solo un desiderio, subito divenuto uno dei film più visti del momento sulla piattaforma. Coniugando i canoni del genere ad alcuni elementi fantasy e alla riscoperta e rivalutazione di sé della protagonista, si anima infatti un film che non mancherà di conquistare gli appassionati di questo genere. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Irish Wish – Solo un desiderio. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale.

Irish Wish - Solo un desiderio Lindsay Lohan
Lindsay Lohan nei panni di Maddie Kelly. Cr. Patrick Redmond / Netflix © 2024

 

La trama e il cast di Irish Wish – Solo un desiderio

Maddie è una giovane redattrice e aspirante scrittrice, che lavora per Paul, il quale però spesso si prende il merito del suo lavoro. Nonostante ciò, Maddie lo considera l’uomo della sua vita. Quando però Paul si fidanza con la sua migliore amica Emma, Maddie, pochi giorni prima delle nozze, si troverà ad esprimere il desiderio di trovare il vero amore. Con sue grande sorpresa, si risveglia in una realtà parallela dove proprio Paul è il suo promesso sposo. Proprio quando il suo sogno sembra dunque realizzarsi, Maddie capisce però che spesso ciò che si desidera non è ciò di cui si ha bisogno e che la sua anima gemella è invece una persona completamente diversa. Ma per accettarlo, dovrà affrontare un viaggio ricco di ostacoli e lezioni da imparare.

Ad interpretare Maddie vi è l’attrice Lindsay Lohan, celebre per aver recitato in film come Genitori in trappola, Quel pazzo venerdì e Mean Girls. Lohan ha dichiarato che il viaggio di Maddie verso l’indipendenza e l’amore per sé stessa ha risuonato profondamente con lei. Per il film, Lohan si è inoltre cimentata personalmente in alcuni stunt. Per l’attrice, per metà irlandese da parte di padre, Irish Wish – Solo un desiderio è il primo film girato in Irlanda. Accanto a lei, nel ruolo di Paul recita l’attore Alexander Vlahos, mentre Elizabeth Tan è l’amica Emma e Ayesha Curry è Heather. L’attore Ed Speelers, infine, noto per essere stato il protagonista di Eragon, è James.

Le location del film: ecco dove è stato girato

Le riprese di Irish Wish – Solo un desiderio hanno avuto luogo a Dublino e Wicklow, ma anche nella piazza della città di Westport e al Clarence Hotel. Killruddery House è invece stata la location cinematografica della “Casa Kennedy” nel film, il luogo in cui sono state girate molte scene di giardino, tra cui lo stagno di ninfee e il frutteto di mele, e l’aranciera è stata la location delle scene del matrimonio. I luoghi più belli sono però quelli di Lough Tay, un piccolo ma panoramico lago situato in una proprietà privata sulle montagne di Wicklow, e delle scogliere di Moher, impressionanti e suggestive scogliere a picco sul mare situate vicino al villaggio di Doolin, utilizzate anche per il film Harry Potter e il principe mezzosangue.

Irish Wish - Solo un desiderio cast
Ed Speleers nel ruolo di James Thomas, Elizabeth Tan nel ruolo di Emma Taylor, Lindsay Lohan nel ruolo di Maddie Kelly, Ayesha Curry nel ruolo di Heather, Alexander Vlahos nel ruolo di Paul Kennedy. Cr. Patrick Redmond / Netflix © 2024

La spiegazione del finale del film

Nel finale di Irish Wish – Solo un desiderio Maddie impara che ciò che vuole e ciò di cui ha bisogno sono due cose diverse. Anche se vuole Paul, lui non è mai stato la persona giusta per lei. I due sono infatti del tutto incompatibili ed vogliono entrambi cose diverse. Per questo motivo, capisce di non poter stare con Paul e questa decisione viene costruita in modo subliminale per tutta la durata del film, dalle loro discussioni sulla pubblicazione dei libri fino al loro matrimonio. Maddie e Paul non sono mai stati destinati a stare insieme e il loro matrimonio è la dimostrazione ultima di quanto sarebbe stato sbagliato il loro rapporto se si fossero messi insieme in modo naturale invece che con la magia.

Allo stesso tempo, Maddie comprende come quel suo desiderio sia stato fonte di puro egoismo, ritenendosi lei la persona giusta per Paul invece di Emma. Inoltre, si accorge di non essersi fatta scrupoli nell’impedire la felicità di quest’ultima, sottraendole la persona giusta per lei. Maddie, infine, si rende conto di aver ferito una delle sue amiche più care, intervenendo sul suo destino. È così desiderosa di sistemare le cose che crea allora il suo stesso vento magico con le mani. Un atto di disperazione per cui Santa Brigida esaudisce il suo nuovo desiderio, annullando tutto ciò che è accaduto dal momento del primo desiderio in poi. A quel punto, parte alla ricerca di James, sapendo che è ciò che vuole e di cui ha bisogno

Il finale di Irish Wish – Solo un desiderio offre quindi un chiaro messaggio: ciò di cui le persone hanno bisogno e ciò che le persone vogliono spesso sono in contraddizione tra loro. Maddie desiderava Paul da tempo, ma aveva bisogno di ritrovare la fiducia in se stessa. Aveva bisogno di abbracciare il suo valore professionale come scrittrice e redattrice. Aveva bisogno di una relazione con qualcuno che la vedesse per quello che è veramente, invece di vederla come un oggetto. Paul, invece, impara che non può approfittarsi degli altri e che deve smettere di prendersi il merito del lavoro altrui. In definitiva, Santa Brigida e il vento d’Irlanda sono semplicemente il veicolo con cui Maddie e gli altri personaggi apprendono questi importanti messaggi sulla vita, sull’amore e sul valore di sé.

Il trailer di Irish Wish – Solo un desiderio e come vedere il film in streaming su Netflix

Come anticipato, è possibile fruire di Irish Wish – Solo un desiderio unicamente grazie alla sua presenza nel catologo di Netflix, dove attualmente è al 3° posto della Top 10 dei film più visti sulla piattaforma in Italia. Per vederlo, basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nel catalogo.

Sopravvissuti: recensione del film con Denis Menochet

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Sopravvissuti: recensione del film con Denis Menochet

Sopravvissuti è il debutto alla regia di Guillaume Renusson. Il film ha più di un collegamento diretto con l’Italia perché arriva nelle sale il 21 marzo come vincitore del RIFF (Rome Indipendent Film Festival 2023) il festival cinematografico indie nostrano che celebra nuovi artisti. Ma per i Sopravvissuti con Denis Menochet c’è anche un collegamento di trama e narrativa con l’Italia poiché il film si colloca tra le Alpi italiane e francesi con anche la collaborazione di Luca Terracciano. Categorizzato nel genere thriller, il film di Renusson racconta uno spaccato di cronaca moderna, un racconto di un viaggio, non solo metaforico, crudo e reale. In 93 minuti la pellicola, porta a compimento quel viaggio fatto di lunghi silenzi.

Sopravvissuti, la trama

Distribuito da No.Mad Entertainment, il regista Guillaume Renusson descrive la condizione dei sopravvissuti in un modo crudo e violento. Si scontra con i moti reazionali, con l’odio nei confronti di chi è diverso da noi che si tramuta in collera e vendetta. E poi c’è un altro tipo di condizione quella di Samuel (Denis Menochet, As Bestas) che vive relegato nel lutto e nel senso di colpa per la morte della moglie. Il suo viaggio con Chehreh (Zar Amir Ebrahimi) lo aiuterà ad andare avanti ed espiare in un certo senso il peso sul cuore per questa perdita. Quella di Samuel e Chehreh è una storia di aiuto reciproco: entrambi sono sopravvissuti ma a due dolori diversi.

Il coinvolgimento emotivo che lega entrambi i protagonisti finisce per fare da collante alla storia stessa: Samuel decide di aiutarla, di salvarla da chi non la vuole e la rifiuta, una banda di cattivi cacciatori di immigrati clandestini che insegue i due per tutto i film cercando in tutti i modi di porre fine al loro viaggio, alla loro salvezza. Infatti, in Sopravvissuti avviene il canonico viaggio dell’Eroe, o forse meglio dell’Eroina, dove una serie di pericoli mettono bastoni tra le ruote a Chehreh ma alla fine grazie a Samuel riuscirà a trovare la strada verso la libertà.

Sopravvissuti recensione film

Messaggio politico

Nella trama di Sopravvissuti siamo tutti protagonisti. Magari abbiamo subito un lutto che ci ha segnato come Samuel e la figlia, oppure siamo in fuga da qualcosa (che sia anche da noi stessi) come Chehreh. Il messaggio politico che si cela dietro il film di Renusson è chiaro fin da subito, eppure questo film è stato girato dopo il COVID-19, nel gennaio 2021, quando ancora le guerre erano lontane dalla cronaca. Renusson però porta sul grande schermo il conflitto e un sentimento di repressione, da parte dei tre villain, più attuale che mai. Dall’altro però scopriamo un sentimento più puro: aiutare il prossimo senza riserve.

Samuel vede in Chehreh un po’ di sua moglie, che non è riuscito a salvare. Alla fine, infatti, sarà proprio la moglie a salvare entrambi, come un aiutante nascosto. I documenti trovati da Samuel nella loro baita in montagna saranno fondamentali a Chehreh per attraversare i confini. Scopriamo così anche perché Samuel ha cercato in tutti i modi di aiutarla: c’è una somiglianza lampante tra Chehreh e la moglie che l’uomo portando a compimento la sua missione conclude così il viaggio. Entrambi come sopravvissuti e come esseri umani.

Sydney Sweeney rivela la sua sola condizione per unirsi al MCU (dopo il flop di Madame Web)

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Dopo il suo “debutto” come Spider-Woman in Madame Web, è stato chiesto a Sydney Sweeney se vorrebbe o meno apparire nell’universo cinematografico Marvel. Sweeney aveva già commentato il flop del film con una risposta sezza: “Sono stata appena ingaggiata come attrice, quindi ero coinvolta nell’avventura a prescindere da qualsiasi cosa sarebbe successa“, ma è chiaro che i fan vorrebbero vederla, questa volta davvero, in azione.

In un’intervista con Comic Book, a Sweeney è stato chiesto cosa pensasse dell’idea di tornare nei panni di Julia Cornwall, alias Spider-Woman, in un progetto Marvel con la sua collega Zendaya, che interpreta Michelle Jones-Watson nel MCU. Anche se per ora potrebbe non esserci nessuno di questi piani in cantiere, Sydney Sweeney si è detta più che favorevole all’idea di partecipare a un progetto Marvel, se l’avesse vista recitare accanto alla sua co-protagonista di Euphoria. “Oh mio Dio, sì, sarebbe fantastico” ha dichiarato.

JK Simmons fa chiarezza sulla sua “trasformazione” fisica per Justice League

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8 anni dopo essere stato scelto per interpretare il Commissario Gordon in Justice League di Zack Snyder, JK Simmons ha rivelato la verità su un mito che circola sulla sua trasformazione per il film DCEU. Simmons è stato scelto per il ruolo del Commissario Jim Gordon nel marzo 2016 mentre Snyder cercava di espandere l’allora fiorente universo condiviso della DC dopo le uscite di L’Uomo d’Acciaio e Batman v Superman. Gordon era stato il pezzo mancante e il lavoro di Simmons nei film Marvel di Spider-Man lo rendeva predisposto a questo tipo di progetti.

Nel 2017, un’immagine di Simmons è apparsa su Instagram, in cui si poteva notare una importante trasformazione fisica per il ruolo, con inevitabili reazioni che indicavano un Gordon molto muscolare in Justice League. Alla fine però, la versione di Gordon di JK Simmons è stata più o meno quella di sempre, senza nessuno spazio per i bicipiti allenati visti nell’immagine. Dopo anni, Simmons ha messo le cose in chiaro, confermando che non c’è mai stata alcuna intenzione di trasformare il suo corpo per il personaggio di Jim Gordon nella timeline DCEU.

“Ecco il problema dell’essere presi per Justice League. Avevo fatto un film intitolato I’m Not Here, guarda caso, scritto e diretto da mia moglie. Interpretavo un personaggio emaciato, pensa a L’Uomo senza sonno, e avevo perso un sacco di peso, avevo perso 35 chili. Così, quando tornai in palestra con il mio amico, Aaron Williamson, e cominciai a ingrassare proteine e a impazzire nella buona vecchia Gold’s Gym a Laurel Canyon, lui ha scattato qualche foto quando ero davvero carico e al massimo delle mie forze in quel periodo, mi ha chiesto se mi sarebbe piaciuto se l’avesse postata su Instagram. Non sapevo cosa fosse Instagram, non sapevo niente. Questo è successo qualche anno fa. E io gli ho detto che poteva farlo.

E poi tre, quattro mesi dopo, all’improvviso, qualcuno lo ripubblica e ricevo messaggi da 30 amici nello stesso giorno, ‘Che diavolo? Whoa, amico, quella foto, blah, blah, blah.’ E la stampa se ne è accorta e ha detto, poiché stavo per fare Justice League di Zack Snyder, il presupposto era che mi stavo allenando per il film. Ma se ci pensi, il commissario Gordon indossa un trench per tutto il film. Quindi non importa come siano i suoi bicipiti, è stata solo una coincidenza con me che cercavo di recuperare la mia lontana giovinezza atletica e cercavo di mantenermi in forma e dare a mia moglie un po’ di piacere per gli occhi.”

Dopo Justice League e la seguente Snyder’s Cut, JK Simmons sarebbe dovuto tornare nei panni di Gordon nei film cancellato su Batgirl.

La Piccola Bottega degli Orrori: in arrivo un nuovo remake con Joe Dante

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La Piccola Bottega degli Orrori riceverà un secondo reboot cinematografico che sarà firmato dal regista di Gremlins Joe Dante e dal produttore originale Roger Corman. Il re dei film di serie B Corman realizzò il film originale a basso budget nel 1960, con il leggendario Jack Nicholson come parte del cast. La Piccola Bottega degli Orrori (come era ufficialmente intitolato il film) ha poi avuto una seconda vita grazie a un adattamento musicale teatrale e, nel 1986, a una versione cinematografica di quel musical, con Rick Moranis. Chris Evans era stato recentemente associato al progetto, salvo poi una sospensione dovuta allo scoppio della pandemia. Il progetto è stato poi accantonato.

Ora, un altro progetto di riavvio per La Piccola Bottega degli Orrori è in lavorazione con un titolo che sembra specificare un’ambientazione nel tempo: La Piccola Bottega degli Orrori di Halloween, con una squadra di tutto rispetto: alla produzione Roger Corman, produttore originale, mentre alla regia Joe Dante. Presentato come una rivisitazione destinata a lanciare un franchise, il film è stato scritto dallo sceneggiatore di Gremlins 2, Charles S. Haas.

Nova: dopo 3 anni di silenzio, novità sul progetto MCU

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Nova: dopo 3 anni di silenzio, novità sul progetto MCU

L’iconico supereroe, Nova, si sta finalmente preparando per unirsi al Marvel Cinematic Universe. Un dirigente dei Marvel Studios conferma i piani per portare il personaggio sul grande schermo in live-action. Uno degli eroi che molti aspettavano di vedere apparire nell’MCU è Nova, dopo il debutto dei Nova Corps durante le fasi precedenti (in Guardiani della Galassia). Mentre l’MCU si espande con nuovi eroi e cattivi, Nova continua ad essere uno dei personaggi che i fan sperano di vedere rappresentato in futuro.

In una nuova intervista con ComicBook.com, Brad Winderbaum, responsabile della televisione, dello streaming e dell’animazione dei Marvel Studios, ha confermato la voce secondo cui Richard Rider, alias Nova, sarebbe effettivamente uno dei prossimi personaggi del MCU. Sottolineando che sono in “uno sviluppo davvero iniziale” di un progetto per il personaggio, Winderbaum ha confermato che sperano di vedere Rider alla guida di una serie o di film MCU.

“Adoriamo Nova. Siamo davvero nelle prime fasi dello sviluppo di Nova. Abbiamo un nuovo sistema dietro le quinte ai Marvel Studios. Adesso siamo più come uno studio tradizionale. Stiamo sviluppando più di quanto effettivamente produrremo. Ci sono piani per sviluppare Nova. Anch’io amo Nova. Adoro anche Rich Rider. Spero che arrivi sullo schermo. C’è sempre una grande confusione e spesso devi lottare per vedere realizzate certe cose, ma mi piacerebbe vedere uno spettacolo dei Nova un giorno.”

Nel 2021 alla domanda se i fan non vedono l’ora di vedere Richard Rider e/o Sam Alexander in un film o in qualsiasi altro progetto imminente del MCU, Kevin Feige ha risposto con un “Beh, sì e sì” – “Il tempismo è relativo, giusto?”  Ha continuato. “Penso di aver parlato di Doctor Strange otto anni prima che uscisse il film. Quindi, il ‘potenziale immediato’ è relativo. Ma chiaramente, non stiamo rifuggendo dalla fine cosmica della narrazione proprio nel punto debole della Nova. Corps e Nova stesso.”

Nei fumetti, i Novas sono i detentori del Nova Corps. Esistono molte classifiche diverse all’interno del Nova Corps e anche diversi tipi di Nova. Richard Rider detiene i titoli “Gold-Dome” e Centurion e Sam Alexander detiene rispettivamente i titoli Supernovas e Centurion.

Sam è l’attuale Nova, un adolescente che usa l’elmo e si unisce agli Avengers. Richard Rider è stato creato da Marv Wolfman, Joe Sinnott e John Buscema ed è apparso per la prima volta in Nova #1 del 1976 . Sam Alexander, nel frattempo, è stato creato da Jeph Loeb e Ed McGuinness, apparendo per la prima volta in Point One #1 nel 2011. Chissà quale NOVA vedremo!

The Mandalorian & Grogu: il film parlerà di una relazione che tutti i fan amano

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Lo stunt double di Din Djarin di The Mandalorian, Brendan Wayne, ha identificato l’amata relazione tra Din Djarin e Grogu come la ragione dietro al titolo del prossimo film di Star Wars, The Mandalorian & Grogu.

Sebbene siano stati diffusi pochi dettagli riguardo al prossimo film dedicato al Mandaloriano e a Grogu, l’annuncio, al posto dell’attesa stagione 4 di The Mandalorian, è stato accolto con sorpresa. Ora, il duo arriverà sul grande schermo, con una storia ambientata subito dopo il finale della terza stagione di The Mandalorian, durante la quale Din Djarin adotta formalmente Grogu, lo assunse come suo apprendista mandaloriano e si offre di assistere la Nuova Repubblica.

In un’intervista esclusiva con Screen Rant, Brendan Wayne, stunt double di Din Djarin di The Mandalorian, ha parlato di quanto sia stata significativa la connessione sullo schermo tra Grogu e Din Djarin per il pubblico di Star Wars. Wayne ha spiegato: “Il titolo sembra parlare di una relazione di cui tutti ci siamo innamorati, penso che seguiranno quella linea.”

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The Mandalorian & Grogu, tutto quello che sappiamo sul film

The Mandalorian & Grogu inizierà la produzione quest’estate a Los Angeles. Jon Favreau è produttore esecutivo insieme a Filoni e Kennedy, che ha descritto la “nuova storia” come “perfetta per il grande schermo”. Con Pedro Pascal nel ruolo del cacciatore di taglie con l’elmetto Din Djarin, The Mandalorian ha segnato la prima serie televisiva di Star Wars in live-action quando è stata lanciata su Disney+ nel novembre 2019. Nel 2023 è andata in onda la terza stagione, che si è conclusa con l’insediamento di Din e Grogu – il suo apprendista mandaloriano e figlio adottivo – sul pianeta Nevarro, un tempo privo di vegetazione.

È lì che Din diventa un sicario della neonata Nuova Repubblica, stringendo un patto con il Capitano Carson Teva (Paul Sun-Hyung Lee), ranger di Adelphi, per dare la caccia ai resti imperiali ancora fedeli all’Impero caduto. “Sono entusiasta di quello che stiamo facendo in questo momento, ma il film, credo, sarà grandioso“, ha dichiarato recentemente Filoni, sceneggiatore, regista e produttore di The Mandalorian, a ET. “Con Jon al timone, sarà fantastico, e lui ha studiato così bene Star Wars ora, quindi ha una grande stenografia e amo collaborare con lui. Sono entusiasta di condividere il futuro di quello che stiamo facendo“.

DCU: 10 costumi che i reboot possono migliorare

DCU: 10 costumi che i reboot possono migliorare

Adattare i supereroi e i loro iconici costumi per il grande schermo genera spesso reazioni contrastanti, tuttavia qualche volta le reazioni negative sono molto più numerose di quelle positive e uno dei compiti più difficili del prossimo DCU sarà regalare ai fan dei costumi che possano soddisfare le loro esigenze e risultare credibili e funzionali sul grande schermo.

Guardando a quanto fatto dal DCEU, non tutti i costumi hanno avuto l’approvazione dei fan, con molte critiche riservate anche a quelli più riusciti (ricorderete la questione delle “mutande” del Superman di Henry Cavill). Ecco di seguito quei costumi che il prossimo DCU può migliorare e rendere più accettabili per le nuove incarnazioni dei personaggi dei fumetti.

La CGI di Cyborg non era credibile

Cyborg-film-fumettiL’apparizione di Cyborg in Justice League non ha reso i fan felici, soprattutto a causa di un rendering CGI che rendeva il design del costume già stravagante ancora meno credibile. Un corpo composto quasi interamente da macchinari ultraterreni sarà sempre difficile da rendere in modo convincente, soprattutto quando è mappato su un attore reale, ma il DCU non deve essere così pesante in termini di tecnologia.

La nuova versione di Cyborg potrebbe trarre vantaggio da questa lezione, scegliendo un insieme di CGI unita a effetti pratici che ricordano i fumetti in cui le sue caratteristiche robotiche erano per lo più limitate agli arti e alla testa.

L’armatura di Flash non sembrava aerodinamica

The Flash 10 implicazioni finale filmDi tutta la Justice League, Flash e Cyborg sono stati i personaggi che esteticamente hanno deluso di più i fan. La prima tuta di Flash era una specie di armatura tenuta insieme che sfidava le forze della velocità contro cui corre l’eroe, la sua seconda super tuta, quella presentata in The Flash, rappresentava un miglioramento rispetto all’armatura in Justice League, ma era ancora una volta determinata da una CGI scadente che il DCU dovrebbe migliorare evitandola del tutto. Nonostante Lanterna Verde di Ryan Reynolds stabilisca lo standard più basso delle tute nel DCEU, la CGI usata in quel modo invesivo è una lezione che il DCU non può non aver assimilato.

L’ultimo costume di Batman

batman dcIl design elegante e discreto della prima apparizione di Batman nel DCEU ha lasciato il posto a un confuso insieme di imbottiture simili a plastica e un inspiegabile diaframma a rete nelle prime scene di The Flash. Il mandato di Ben Affleck nei panni di Batman è rimasto impantanato in reazioni contrastanti, ma tra i punti salienti su cui molti erano d’accordo c’erano i suoi primi costumi di Batman. Purtroppo, da qui in poi le cose sono andate peggiorando per il Crociato Incappucciato fino a quando la sua ultima apparizione in The Flash ha opportunamente offuscato la sua eredità.

Gran parte degli elogi rivolti al costume originale di Batman sono dovuti al suo design in gran parte fedele ai fumetti. Si tratta di qualcosa da cui il DCU, che ha intitolato il suo film d’esordio su Batman The Brave and the Bold, come il fumetto, potrebbe facilmente trarre vantaggio, dato che il Bruce Wayne di quel fumetto sfoggia un look classico.

El Diablo potrebbe apparire più spaventoso

La prima uscita nel DCEU per la Suicide Squad è stata criticata per molte ragioni, anche se il design dei costumi era generalmente accettabile. Nonostante ciò, il look di El Diablo avrebbe potuto beneficiare di immagini più sgargianti rispetto ai tatuaggi facciali e di un guardaroba più interessante. Una versione di El Diablo dei fumetti, comparativamente, sfoggiava un trucco monocromatico con teschio molto più minaccioso con occhi rossi luminosi per aumentare il fattore paura. Un poncho e due pistole aiutano a completare uno stile che il DCU può utilizzare per prendere le distanze dalla versione del DCEU e per mettere in scena un look più memorabile.

Killer Croc può essere reso più selvaggio

Killer Croc Suicide SquadSimilmente a El Diablo, l’outfit di Killer Croc lasciava molto a desiderare. Sebbene il design del suo personaggio fosse sorprendente, il DCEU ha perso l’opportunità di creare uno dei cattivi più terrificanti nei film di supereroi. Si tratta di qualcosa che la serie di videogiochi Batman: Arkham ha sfruttato con gusto, e il DCU potrebbe seguirne l’esempio rinunciando alla versione umaniode di Killer Croc nel DCEU al posto di un enorme cattivo capace di spezzare Batman in due con le sue sole mascelle.

Il costume di Shazam sembrava uscito da un cartone animato

Shazam! Furia degli DeiShazam e la sua famiglia sono esempi di eroi del DCEU i cui costumi non erano male ma che hanno margini di miglioramento se e quando appariranno nel riavvio del DCU. Sebbene il super costume indossato nel primo film fosse adeguatamente sgargiante, i rigonfiamenti progettati per dare l’idea del super fisico del personaggio erano difficili da ignorare. I costumi di Shazam! Furia degli Dei sono migliorati, ma in compenso è andata sacrificata la perte relativa ai colori sgargianti. La DCU potrebbe trovare una buona via di mezzo per il gruppo in qualsiasi prossima uscita.

Le Birds of Prey possono incarnare un’estetica da supereroe

Birds of PreyBirds of Prey è uno dei film DCEU più apprezzati ma non è stato immune alle critiche, le quali sono state spesso rivolte ai costumi distintivi delle protagoniste che potevano renderle iconiche ma che sono stati trattati come rivestimenti abbastanza anonimi. Sono scelte che la DCU può correggere nel caso in cui Birds of Prey riapparisse in un film futuro, dato il track record accurato di James Gunn nei fumetti. La reattività di Gunn alle critiche e alle opinioni dei fan implica che vorrebbe che le Birds of Prey indossassero i loro straordinari super costumi invece di un tipico, anche se luminoso, guardaroba.

Harley Quinn può avventurarsi nel territorio classico

Margot Robbie Harley QuinnAnche se gran parte di ciò che ha reso il ruolo di Harley Quinn di Margot Robbie così iconico è stato il suo look, come evidenziato dalla sua incredibile popolarità tra i cosplayer, il personaggio è intrinsecamente malleabile, avendo cambiato aspetto più volte dal suo debutto come spalla di Joker nella serie animata di Batman del 1992. Se Margot Robbie non riprenderà il ruolo nel DCU, sostituirla sarà un compito arduo. Eppure è con il variegato guardaroba di Harley Quinn che il DCU può sfruttare un’occasione d’oro.

Scegliere una nuova Harley Quinn potrebbe essere più semplice se il DCU scegliesse di rappresentarla in una delle sue prime sembianze. Nella serie animata e in diverse serie di fumetti, Harley Quinn somigliava più a un arlecchino che a qualsiasi stile successivo, e questo potrebbe creare una nuova interpretazione memorabile del personaggio.

Peacemaker ora può illuminarsi

PeacemakerIl costume di Peacemaker in Suicide Squad e nella sua serie è una riproduzione fedele dell’originale originale ed è vistosamente ridicolo come dovrebbe essere. Dato che le sue apparizioni dal vivo sono arrivate con la supervisione di James Gunn – il co-CEO dei DC Studios e principale fornitore del futuro della DCU – lo stesso Gunn potrebbe migliorare il proprio lavoro nelle apparizioni future del personaggio. Ciò non va oltre il regno delle possibilità, poiché Gunn potrebbe voler reinventare e migliorare l’aspetto di Peacemaker mentre continua a svilupparne la storia nella seconda stagione della serie.

Il costume di Robin può essere molto più luminoso

Sebbene il costume da supereroe di Robin fosse l’unica parte del personaggio apparsa nel DCEU, aveva comunque una resa deludente. Il giovane aiutante di Batman è spesso raffigurato come la controparte dai colori vivaci dell’oscuro Cavaliere di Gotham, il cui costume è uno sgargiante mix di rosso, giallo e verde. Nel DCEU, tuttavia, il suo costume appare spento di qualsiasi colore.

È difficile che lo stesso accada nel DCU, che probabilmente rappresenterà Damian Wayne in uno stile simile alla sua apparizione nel fumetto The Brave and the Bold. Quando si tratta di Robin nei film live-action, il DCU ha un compito molto complicato grazie al disservizio che le interpretazioni precedenti del personaggio hanno riservato al Ragazzo Meraviglia.

Anne Hathaway in lacrime alla premiere di The Idea of You

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Anne Hathaway in lacrime alla premiere di The Idea of You

Al primo contatto fisico tra Anne Hathaway e Nicholas Galitzine in The Idea of You – un leggero tocco delle mani – il pubblico alla première mondiale del film al SXSW ha perso completamente la testa. Nel momento in cui gli attori si baciavano, i sussulti, le grida e gli applausi erano assordanti.

Dopo la proiezione, Anne Hathaway è stata sopraffatta dall’emozione mentre saliva sul palco per una sessione di domande e risposte post-proiezione al Paramount Theatre di Austin. “Non riesco a parlare”, ha detto al pubblico, in lacrime. “Ti amo!” ha gridato un fan e Hathaway ha risposto: “Vi amo così tanto. Non avete idea del dono che ci avete appena fatto con la vostra reattività, dimostrandovi così connessi ad ogni piccola sfumatura di questo film. Non dimenticherò mai questa proiezione”.

“Per qualche ragione, parliamo delle storie di formazione come di qualcosa che ti accade nella prima parte della tua vita, e non so voi, ma mi sento come se continuassi a fiorire”, ha continuato. “Così, quando Cathy [Schulman] e Gabrielle [Union] mi hanno offerto così generosamente la parte, sono stata entusiasta di dire di sì”.

Tratto dall’omonimo e acclamato romanzo, The Idea of You è incentrato su Solène (Anne Hathaway), una madre single quarantenne che inizia un’inaspettata storia d’amore con il ventiquattrenne Hayes Campbell (Nicholas Galitzine), il cantante degli August Moon, la boy band più in voga del pianeta. Costretta ad accompagnare la figlia adolescente al Coachella Music Festival, dopo che il suo ex ha rinunciato all’ultimo minuto, Solène incontra casualmente Hayes, con cui fin dal primo momento scocca un’innegabile scintilla. I due intraprendono un’appassionata relazione, ma non passa molto tempo prima che lo status di superstar di Hayes ponga delle inevitabili sfide alla loro storia e che Solène si renda conto di come la vita sotto i riflettori di lui potrebbe essere più di quanto si aspetti.

The Idea of You, con Anne Hathaway, dal 2 maggio disponibile in tutto il mondo su Prime Video.

Wolverine: gli attori che potrebbero interpretare James “Logan” Howlett del MCU

Hugh Jackman ha interpretato Wolverine per la prima volta in X-Men del 2000 e, nonostante abbia detto addio al ruolo in Logan 17 anni dopo, è pronto a riprenderlo in Deadpool e Wolverine, in uscita quest’estate.

Probabilmente poi tornerà in Avengers: Secret Wars, segnando il suo addio definitivo al personaggio. I Marvel Studios riavvieranno quindi il franchise degli X-Men, ma a questo punto sarà arrivato il momento di un nuovo James “Logan” Howlett. Chi potrebbe essere il degno erede di Jackman? Ecco qualche proposta:

Jeremy Allen White

Jeremy Allen White in The Bear
Jeremy Allen White in The Bear © FX

Jeremy Allen White si è fatto conoscere interpretando Philip “Lip” Gallagher in Shameless, ma da allora ha ottenuto ampi consensi – e una lunga lista di premi – per il suo lavoro nella serie FX, The Bear.

Potreste averlo visto di recente anche in Warrior – The Iron Claw al fianco di Zac Efron, e la fisicità che ha mostrato ha fatto intendere che potrebbe essere un ottimo Wolverine. L’attore emana l’aura di un outsider e, a giudicare dalla sua campagna pubblicitaria di Calvin Klein, è fisicamente imponente quanto Jackman.

Jared Keeso

Jared KeesoCome Wolverine, Jared Keeso è canadese e già questo lo potrebbe rendere la scelta preferita per dare vita a questo personaggio sullo schermo in maniera accurata rispetto ai fumetti. Meglio conosciuto per i suoi ruoli come Wayne nella serie comica Letterkenny e come Ben Chartier nella serie drammatica 19-2, Keeso ha ricevuto il plauso della critica per le sue interpretazioni, in particolare nella prima serie, che ha anche co-creato, scritto e interpretato. Ciò gli è valso numerosi premi e nomination, consolidando la sua reputazione di attore versatile e di talento.

Come Jackman prima di lui, sarebbe una scelta inaspettata per interpretare Logan, ma il fatto che non sia un nome familiare andrebbe a suo favore. Tanto per cominciare, non si trascinerebbe alcun bagaglio al ruolo e potrebbe consolidarsi come una star del cinema proprio mentre interpreta questo personaggio.

Dacre Montgomery

Dacre Montgomery film Power RangersDacre Montgomery è maturato parecchio rispetto al suo periodo in Stranger Things e quel ruolo lo ha visto ricevere elogi per aver offerto un ritratto incredibilmente avvincente del suo personaggio. Si è anche confrontato con l’azione nello sfortunato film Power Rangers. È chiaro che per lui c’è un ruolo importante da qualche parte all’orizzonte, e Wolverine potrebbe benissimo essere quello.

L’attore australiano ha solo 29 anni e potrebbe impiegare anni a far suo Logan attraverso una moltitudine di progetti cinematografici e televisivi. I Marvel Studios vorranno sicuramente sfruttare la popolarità di Wolverine e affidare questo compito a una star emergente non sarebbe una brutta cosa.

…Hugh Jackman?!

Hugh Jackman 2022
Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Sì, lo sappiamo… però qui vogliamo suggerire che Hugh Jackman potrebbe ancora interpretare il Wolverine del MCU. Come notato, l’attore riprenderà il suo ruolo in Deadpool e Wolverine e Avengers: Secret Wars, ma perché tutto deve finire qui?

Si prevede che quest’ultimo film riavvierà gradualmente l’MCU, quindi perché non avere questo nuovo franchise degli X-Men guidato dal ritorno di Jackman? Se non altro, questo sarebbe un modo intelligente per rilanciare i film degli X-Men e coinvolgere immediatamente i fan occasionali nel seguire di nuovo la storia della squadra.

Daniel Radcliffe

Daniel RadcliffeDaniel Radcliffe è riuscito a reinventare se stesso da quando è uscito dal franchise di Harry Potter in cui interpretava il protagonista. Anche se probabilmente non è la persona giusta per interpretare Wolverine, non possiamo negare che il suo potenziale casting sia intrigante.

Abbiamo visto la fisicità dell’attore britannico sullo schermo e, a patto che riesca a cogliere il fisico di Logan e la presenza intimidatoria, il fatto che Radcliffe non sia altissimo potrebbe aiutarlo a entrare bene nei panni dell’X-Man. Ci sono già voci che Radcliffe apparirà in Deadpool e Wolverine come variante di Logan e, se ciò accadesse, la scelta potrebbe da una parte aprire le porte al casting ufficiale, e dall’altra, come accaduto con il Mr. Fantastic di John Krasinski, chiudere la porta a questo casting.

Taron Egerton

Taron Egerton filmTaron Egerton è diventato una star grazie al suo lavoro nei film di Kingsman, ma da allora ha dimostrato il suo talento versatile in film come Rocketman e Tetris. È stato a dir poco fenomenale anche in Black Bird di Apple TV+. L’attore gallese sarebbe fantastico nei panni di Wolverine dell’MCU e ha l’aspetto giusto e un talento recitativo più che sufficiente per eguagliare, e osiamo dire superare, ciò che Hugh Jackman ha messo sul tavolo nei panni di questo iconico mutante.

Il problema principale qui è che Egerton ha detto che non vuole il ruolo, quindi a meno che i Marvel Studios non riescano a convincerlo, questo rimarrà poco più che un cast di fan!

Dafne Keen

Logan – The WolverineNon a tutti piacerà questo suggerimento, ma è il caso di prenderlo in considerazione. Jackman è diventato sinonimo di Wolverine e non sarà facile per nessun attore seguire le sue orme iconiche. Quindi, perché non fare qualcosa di completamente diverso e rendere Laura Kinney la Wolverine principale del MCU? Non si tratterebbe di uno swapp gender, ma come ben sappiamo di un personaggio differente che comunque ha a che fare con Wolverine.

X-23 sarebbe semplicemente la Wolverine di questo mondo condiviso e un membro degli X-Men al posto dell’originale. Dafne Keen ha interpretato Laura in Logan e, crescendo, ha dimostrato di avere un talento fantastico. Perché non lasciare che sia lei a assumere il comando per un po’?

10 dinosauri che Jurassic World 4 può usare al posto del T-Rex

10 dinosauri che Jurassic World 4 può usare al posto del T-Rex

Con l’annunciato Jurassic World 4, il franchise legato ai dinosauri iniziato nel 1993 con Jurassic Park di Steven Spielberg è pronto ad entrare in una nuova era. Ancora non ci sono molte notizie riguardanti questo nuovo film, la cui uscita in sala è prevista per il 2025 e che si dice sarà un sequel di Jurassic World – Il dominio, presentando però personaggio e – probabilmente – un contesto diversi. Ad oggi sappiamo solo che Gareth Edwards (regista di Godzilla, Rogue One: A Star Wars Story e The Creator) dirigerà il film e che lo studios vorrebbe Scarlett Johansson come protagonista. Se c’è una cosa che Jurassic World 4 dovrebbe però offrire ai fan, è un nuovo dinosauro come principale minaccia. Se il T-Rex è stato alla base dei primi due Jurassic Park, mentre in Jurassic Park III si aveva lo Spinosaurus e in Jurassic Word – Il dominio il Carnotaurus, è ora giunto il momento di introdurre un nuovo predatore.

CarcharodontosaurusJurassic World 4 Carcharodontosaurus

Il Carcharodontosauro è generalmente considerato uno dei più grandi dinosauri carnivori, insieme al T. Rex e allo Spinosaurus. È difficile stabilire quale fosse il più grande, perché esistono diversi esemplari che raccontano storie diverse, ma Carcharodontosaurus era sicuramente tra i predatori più temibili. Il suo nome si ispira allo squalo bianco e riflette la letalità dei suoi denti. I dinosauri di Jurassic World 4 potrebbero essere più grandi che mai e avere un Carcharodontosauro adulto che sostituisca o rivaleggi con il T. Rex sarebbe un modo coraggioso per iniziare la nuova era.

TyrannotitanJurassic World 4 Tyrannotitan

Sebbene il nome lo faccia sembrare simile al T. Rex, il Tyrannotitan era un parente stretto del Carcharodontosaurus. Tuttavia, il Tyrannotitan era paragonabile al T. Rex in termini di dimensioni e di ferocia dei suoi denti seghettati. Tyrannotitan era anche un cugino di Giganotosaurus, uno dei dinosauri di Jurassic World – Il Dominio. Giganotosaurus si è dimostrato un degno avversario per T. Rex, quindi Tyrannotitan potrebbe essere altrettanto intimidatorio in Jurassic World 4. I fossili di Tyrannotitan sono stati scoperti in quello che oggi è il Sud America e risalgono a milioni di anni prima che T. Rex camminasse sulla Terra, ma i due dinosauri condividono alcune sorprendenti somiglianze.

OxalaiaJurassic World 4 Oxalaia

Oxalaia era imparentato con lo Spinosaurus e condivideva con lui molti attributi fisici. Entrambi i dinosauri avevano grandi vele sul dorso e denti simili a quelli di un coccodrillo, che indicano che probabilmente mangiavano molto pesce. È probabile che Oxalaia si nutrisse anche di piccoli dinosauri e mammiferi, quindi gli esseri umani potrebbero essere facilmente presenti nel menu. Spinosaurus è stato uno dei più famosi sostituti del T. Rex del franchise di Jurassic Park e Oxalaia potrebbe essere altrettanto terrificante in Jurassic World 4. Entrambi i dinosauri sono a loro agio sia sulla terra che in acqua, il che conferisce loro una dimensione completamente nuova che il T. Rex non ha.

ConcavenatorJurassic World 4 Concavenator

Il Concavenator era un dinosauro carnivoro vissuto all’inizio del Cretaceo. I suoi resti sono stati scoperti in Spagna e la sua strana colonna vertebrale lo ha immediatamente reso famoso. Non c’è una risposta definitiva allo scopo delle vertebre allungate. Potrebbe essere stata utilizzata per disperdere il calore o per comunicare con altri individui, oppure potrebbe aver sviluppato una gobba come quella di un cammello per medesimi motivi. Mostrare il Concavenator in Jurassic World 4 permetterebbe al franchise di avanzare le proprie teorie e porterebbe l’attenzione su un dinosauro affascinante che non è famoso come il T. Rex.

DeinosuchusJurassic World 4 Deinosuchus

Il Deinosuchus non era tecnicamente un dinosauro, ma il franchise di Jurassic World ha già incluso diversi altri terrificanti animali preistorici che non sono dinosauri. Mosasaurus e Quetzalcoatlus sono stati tra le creature più spaventose della trilogia di Jurassic World, ma nessuno dei due era un dinosauro. Il Deinosuchus era un coccodrillo preistorico che poteva raggiungere i 35 piedi di lunghezza, superando i moderni coccodrilli e alligatori. I paleontologi hanno teorizzato che il Deinosuchus potesse predare dinosauri di grandi dimensioni, per cui un gruppo di esseri umani sarebbe stato poco più di uno spuntino leggero. Potrebbe persino abbattere un T. Rex o altri dinosauri di grandi dimensioni in Jurassic World 4.

MapusaurusJurassic World 4 Mapusaurus

Il Mapusaurus era uno dei più grandi teropodi che abbiano mai camminato sulla Terra. Era leggermente più piccolo del T. Rex, ma i suoi denti e il suo cranio dimostrano che era anche un potente predatore. Diversi esemplari di Mapusaurus sono stati trovati in un letto di ossa in Argentina, il che potrebbe indicare che si trattava di animali sociali che cacciavano insieme come i lupi o i leoni. Se Jurassic World 4 approfondirà questa teoria, potrebbe esserci un gruppo di grandi teropodi che cacciano gli umani come una squadra intelligente, come i Velociraptor. Non sarebbero grandi come il T. Rex, ma la loro cooperazione li renderebbe ancora più pericolosi.

DeinocheirusJurassic World 4 Deinocheirus

Con il suo grande becco da anatra, il Deinocheirus non ha certo l’aspetto intimidatorio di un T. Rex, ma l’apparenza inganna. Le armi più pericolose del Deinocheirus sono probabilmente gli artigli, non i denti. Simile a un Therizinosaurus, che appare in Jurassic World – Il Dominio, Deinocheirus aveva artigli estremamente lunghi all’estremità delle braccia. Il Deinocheirus non aveva un morso molto forte, ma essere colpiti da quegli artigli sarebbe fatale. La sua minaccia sarebbe diversa da quella di un T. Rex, ma con stime di dimensioni paragonabili, potrebbe comunque sovrastare gli esseri umani di Jurassic World 4.

ShantungosaurusJurassic World 4 Shantungosaurus

Lo Shantungosaurus è diverso dagli altri dinosauri di questo elenco perché era un erbivoro. Questo non lo rende un sostituto molto intimidatorio del T-Rex, ma sarebbe incredibile vederlo combattere contro uno di questi nel prossimo Jurassic World 4. Scoperto originariamente a Shandong, in Cina, lo Shantungosaurus presenta alcuni adattamenti che lo rendono un teropode-killer ideale. Può facilmente superare in dimensioni anche gli esemplari più grandi di T. Rex e i suoi grandi artigli potrebbero essere armi pericolose. Mettere un massiccio erbivoro contro il T. Rex sarebbe un nuovo emozionante combattimento tra dinosauri per il franchise di Jurassic World.

CryolophosaurusJurassic World 4 Cryolophosaurus

Il Cryolophosaurus è stato uno dei primi dinosauri carnivori conosciuti, vissuto nell’attuale Antartide all’inizio del Giurassico. Sebbene fosse probabilmente l’apice dei predatori del suo ecosistema, il Cryolophosaurus non era paragonabile al T. Rex in termini di dimensioni, ma la sua corporatura più snella lo rendeva probabilmente molto più veloce sulle brevi distanze. Il Cryolophosaurus potrebbe essere un incrocio tra un T. Rex e un Velociraptor nell’universo di Jurassic World 4, abbinando le dimensioni alla velocità. La sua caratteristica cresta cranica sarebbe inoltre un elemento visivo di grande impatto, che lo differenzierebbe dal T-Rex.

MaipJurassic World 4 Maip

Maip non assomiglia molto a un dinosauro, ma potrebbe essere proprio ciò di cui il franchise di Jurassic World ha bisogno nella sua nuova era. I film fino ad oggi realizzati sono infatti stati oggetto di critiche per i suoi dinosauri, con esperti che suggeriscono che le rappresentazioni non sono scientificamente accurate. Il Maip è stato scoperto solo nel 2019, quindi la sua inclusione potrebbe essere un ottimo modo per portare Jurassic World 4 all’avanguardia della paleontologia. Di Maip si sa molto poco, ma probabilmente era un po’ più piccolo del T. Rex. Attualmente la scienza conosce un solo esemplare di Maip, quindi è possibile introdurlo come avversario senza preoccuparsi troppo della sua somiglianza con il vero dinosauro.

Kalavria, recensione del film con Ivan Franek

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Kalavria, recensione del film con Ivan Franek

Kalavria è un viaggio cinematografico coinvolgente che mescola mitologia, storia e realtà contemporanea, offrendo una profonda riflessione sull’identità, la ricerca di sé e la resilienza umana. Presentato in anteprima al Bif&st 2024, il docufilm ci trasporta nelle terre suggestive della Calabria, dove il protagonista, un naufrago senza memoria interpretato da Ivan Franek, si immerge in un viaggio interiore alla scoperta di chi è veramente.

La narrazione si sviluppa attraverso una serie di incontri con viandanti contemporanei e figure mitologiche, che gradualmente svelano le sfumature del passato del protagonista e i riflessi del mito greco nella vita quotidiana. Questo percorso di rinascita e riscoperta è guidato dalla generosità e dalla saggezza dei personaggi che il protagonista incontra lungo il suo cammino, trasformandolo non solo in un individuo consapevole di sé, ma lo rendono anche consapevole di essere parte di una connessione più ampia con la storia e la mitologia.

Cristina Mantis ha saputo porre l’accento l’importanza della storia invisibile equiparandola alla realtà che accade sotto i nostri occhi, rendendo così la compenetrazione tra le epoche e i tempi ai margini del mondo la chiave narrativa principale del racconto. Attraverso il personaggio del naufrago, che si risveglia sulle coste della Calabria, il documentario, che si trasforma in film di finzione e poi torna a essere racconto documentario, ci porta in un viaggio di riappropriazione di sé, trasformando il luogo di Kalavria non solo in una terra fisica, ma in uno spazio dove l’anima trova nutrimento.

Kalavria, sospensione tra storia e mito

L’umanità è un tema centrale del film, riflesso nei volti e nelle storie dei personaggi che popolano le antiche case Kodra di Civita e le rovine di Africo. La voce celestiale del griot africano Badara Seck aggiunge una stratificazione spirituale molto intensa, ribadendo il messaggio centrale del documentario: in un mondo alla deriva, solo l’umano può salvare l’umano.

Dove il film svela una certa ingenuità di messa in scena è nei momenti in cui la natura selvaggia e incontaminata della Calabria si fa scenario di incontri con la mitologia, nella personificazione di personaggi quali con Circe nella Torre di Fiuzzi a Praia a Mare. Anche la storia della Magna Grecia fa capolino dalle rovine di Sibari e di Locri, aggiungendo al racconto documentaristico e mitologico un ulteriore livello di profondità: la Storia.

Sembra riduttivo parlare di documentario in merito a Kalavria, perché la forma cinematografica si fa mutevole e stratificata, seguendo il percorso accidentato dello splendido Ulisse/Ivan Franek: è un viaggio emozionante attraverso la storia, la mitologia e racconta il modo che l’uomo trova di abitare un luogo che diventa sinonimo di se stesso.

The Watcher: trama, cast e il finale del film con Keanu Reeves

The Watcher: trama, cast e il finale del film con Keanu Reeves

Uno degli aspetti più affascinanti e ricorrenti nei film thriller è la sfida che si genera tra il serial killer di turno e il detective incaricato di individuarlo. Titoli come Seven e Zodiac (entrambi diretti da David Fincher) sono tra i più celebri e iconici a riguardo. Un altro film, meno fortunato ma ugualmente con elementi di interesse, è The Watcher, uscito nel 2000 per la regia di Joe Charbanic e scritto da Darcy Meyers, Clay Ayers e David Elliott. Anche questo lungometraggio (da non confondere con la serie Netflix The Watcher, tratta da una storia vera) ripropone dunque il binomio citato, macchiando però i suoi protagonisti di una serie di dettagli che li rendono meno stereotipati del previsto.

Al momento della sua uscita, però, il film mancò di affermarsi come un successo al pari di altri titoli simili. Pur con un incasso di circa 47 milioni di dollari, The Watcher ne era costati 33, e non riuscì dunque ad ottenere un guadagno significativo. A frenare l’interesse del pubblico e della critica vi furono anche una serie di controversie legali, relative al coinvolgimento di Keanu Reeves – apparentemente avvenuto senza il suo consenso -, che non fecero nascere il film sotto una buona stella. Pur con i suoi difetti e limiti, The Watcher è però interessante da riscoprire anche solo per il cast che lo compone, che vede alcuni noti interpreti in ruoli a loro inediti.

Per gli appassionati di questo genere di pellicole, dunque, The Watcher è un titolo da riscoprire, capace di offrire una serie di notevoli risvolti e colpi di scena. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del suo finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo

The Watcher cast

La trama di The Watcher

Protagonista del film è Joel Campbell, agente dell’FBI che da tempo convive con un profondo senso di colpa. Questo si è generato nel momento in cui, dopo aver condotto lunghe ricerche se di un serial killer, non è tuttavia arrivato in tempo per impedire che questi uccidesse una giovane donna innocente. È stato proprio questo evento a spingerlo a trasferirsi a Chicago, nel tentativo di dimenticare quanto avvenuto. Non solo non è però riuscito in ciò, ma ha anche sviluppato una serie di emicranie emotive, che lo costringono ad affidarsi alle cure della terapista Polly Beilman.

La nuova vita che Joel si è ritagliato viene però inaspettatamente raggiunta dal suo passato nel momento in cui l’assassino David Griffin torna a prendersi gioco di lui. L’uomo si è infatti a sua volta spostato a Chicago, ed ha ripreso ad uccidere con il suo metodo di sempre. Dopo aver rapito una vittima di sesso femminile, invia le foto di questa a Joel, dandogli solo un breve lasso di tempo per trovarla prima che venga uccisa. L’agente Mike Ibby chiede a Joel di collaborare al caso, ma questi desidera tenersene alla larga. Ben presto, però, capirà di non potersi più tirare indietro.

The Watcher: il cast del film

Ad interpretare il ruolo dell’agente Joel Campbell vi è l’attore James Spader. Noto per i film Sesso, bugie e videotape, Secretary e Avengers: Age of Ultron, dove dà la voce proprio al robotico villain, egli è oggi meglio conosciuto per il ruolo di Raymond Reddington nella serie The Blacklist. Nei panni di Polly Beilman, la sua terapista, vi è invece la premio Oscar Marisa Tomei, oggi nota per essere la nuova zia May nei film di Spider-Man del Marvel Cinematic Universe. L’attore Ernei Hudson, ricordato per il ruolo di Winston Zeddemore nei due film di Ghostbusters, è invece l’agente Mike Ibby.

Nel ruolo del serial killer David Griffin si ritrova invece Keanu Reeves, qui alle prese con un inedito ruolo da cattivo. Divenuto famosissimo l’anno prima grazie a Matrix, egli si ritrovò a dover recitare in The Watcher contro la sua volontà. Reeves ha infatto dovuto accettare il ruolo perché un suo amico aveva falsificato la sua firma sul contratto e un rifiuto avrebbe dunque causato problemi legali. In cambio della sua partecipazione, egli ottenne però di essere libero dal non partecipare alla promozione del film. Ulteriore contrasto con la produzione nacque però quando il suo ruolo, originariamente un semplice cameo, è stato espanso senza però che lo stipendio variasse.

The Watcher storia vera

La spiegazione del finale e la storia vera dietro il film

La svolta nelle indagini di Campbell arriva quando l’assassino gli chiede di incontrarlo. Quando i due si trovano faccia a faccia, l’omicida rivela al detective di avere in ostaggio la dottoressa Beilman e di essere disposto a portarlo da lei. Durante il viaggio, Griffin spiega che considera Campbell un “buon amico” e che entrambi hanno bisogno l’uno dell’altro. L’assassino porta poi Campbell al magazzino, dove però lo mette fuori combattimento e lo lega mentre inizia a strangolare la Beilman. Campbell riesce però a distrarlo dicendogli “grazie”. Quando Griffin chiede a Campbell di ripetere quello che ha appena detto, Campbell lo fa e procede a pugnalarlo al collo con una penna prima di sparargli alla spalla con un fucile a doppia canna.

Campbell libera a quel punto la Beilman e si salvano entrambi mentre il magazzino esplode, uccidendo Griffin. Quando Campbell e la dottoressa Beilman sono al sicuro, lui si avvicina al cadavere carbonizzato di Griffin e lo guarda per assicurarsi che sia morto definitivamente. Quel “grazie” da lui pronunciato, però, sembra essere autentico, in quanto pur avendolo trascinato in una spirale di orrore e dolore, Campbell sembra riconoscere che quel perverso gioco gli ha dato un motivo per cui vivere e continuare a cercarlo, evitando così di sprofondare nei sensi di colpa e, potenzialmente, nella morte. Per quanto riguarda la vicenda del film, invece, questa non è basata su alcuna storia vera, ma è puro frutto della fantasia degli sceneggiatori.

The Watcher: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. The Watcher è infatti disponibile nei cataloghi di Infinity+ e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 16 marzo alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

Ivan Franek: intervista al protagonista di Kalavria

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Ivan Franek: intervista al protagonista di Kalavria

Presentato al Bif&st 2024, Kalavria è il nuovo film di Cristina Mantis, un documentario, ma anche un viaggio alla scoperta di una affascinante terra di confine, dove il passato e presente si fondono. Ne abbiamo parlato con Ivan Franek, il protagonista di questa specie di Odissea, in cui lui, Ulisse/naufrago, sbarca su queste terre e le attraversa.

-Il personaggio del naufrago è un protagonista, ma anche un narratore. Proprio come Ulisse nell’Odissea, che ha vissuto le sue avventure, ma le racconta anche. Che tipo di preparazione ha richiesto questo duplice ruolo?

Mi sono messo completamente nelle mani di Cristina Mantis, la regista. La preparazione più importante è stata quella di liberarmi di tutto quello che c’era intorno a me, di spogliarmi metaforicamente e mettermi a nudo. Essere vuoto per poter accogliere e capire, per poter comunicare con le persone e cercare se stessi, una condizione invisibile, dentro di me.

-Il film è ambientato in Calabria, terra di confine. Ma nel film stesso si dice che il confine tra le terre non esiste, perché per ogni periferia del mondo, c’è un confine che si sposta più in là. Soprattutto nei territori in cui passato e presente si incontrano. Secondo te cosa c’è di tanto misterioso e affascinante in questi luoghi?

Penso che ci sia un’energia del tempo che si è fermato. La natura nel suo essere rimasta selvaggia e le persone in cui ci vivono che sono come le radici di quella terra., queste persone che ho incontrato lì fanno parte di questa terra, come l’ultimo brigante, o la signora dei gabbiani, tutti personaggi che ho incontrato in questo viaggio. I confini non esistono, la Terra è unica. Il mare non è un confine.

-Sei reduce da I Tre Moschettieri, produzione molto ricca e sontuoso. Kalavria invece è molto piccolo come progetto. Come scegli i progetti a cui partecipare?

Sicuramente il copione e il tema che affronta la storia sono elementi importanti. A volte voglio semplicemente lavorare con un regista in particolare, come è capitato con Besson. Ma mi piace molto affrontare diversi tipi di cinema e diversi generi. Sono tornato da poco da Praga, c’è un giovane regista francese che sta finendo la scuola di cinema e ha bisogno di un attore che interpreti il diavolo che tenta una novizia. Mi è piaciuto il soggetto e il progetto e ho accettato.  Mi piace molto lavorare con i giovani perché sono molto curiosi e pieni di buona volontà. Ma se un copione non mi piace rifiuto. Non sono mai i soldi a condizionare le mie decisioni.

-Gli attori sono un po’ come Ulisse: sono curiosi e girano il mondo. Ma l’eroe omerico ha poi il forte desiderio di tornare a casa. È così anche per gli attori?

Sì, è così anche per gli attori. Devo dire che io ho tre posti che posso chiamare casa, sono posti dove sono i miei cari, dove ho sempre piacere di tornare, in Repubblica Ceca, in Francia e qui a Roma. Per me è casa ogni posto dove posso tornare e dove ci sono i miei affetti. È come se avessi tre vite in tre Paesi diversi, e poi c’è il quarto, che è una mia dimensione. Per me sono tre posti importanti e dove è un piacere tornare.

Miriam Margolyes, Sprout di Harry Potter, contro i fan adulti: “È stato 25 anni fa, crescete!”

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L’attrice di Harry Potter Miriam Margolyes mantiene la sua posizione secondo cui la serie è per bambini. Margolyes è nota per aver interpretato la Professoressa Sprout nella serie. L’attrice è apparsa in due film del franchise, Harry Potter e la camera dei segreti nel 2002 e Harry Potter e i Doni della Morte: Parte 2 nel 2011.

Ora, l’attrice torna a commentare il fatto che i fan di Harry Potter siano troppo grandi per il franchise. In un video di abcnews_au, Margolyes ha detto che “se ti sono cadute le palle, allora è ora di dimenticarsene”. Ha sostenuto di pensare che “è per i bambini” piuttosto che per gli adulti, generando forti risate da parte degli intervistatori adulti e decisamente fan della serie. Poi ha articolato dicendo “no sul serio” e “È stato 25 anni fa, crescete!” Ha incoraggiato gli adulti a dare un’occhiata a Dickens piuttosto che a Harry Potter.

Questo commento arriva dopo un’altra recente dichiarazione da parte di Margolyes. È stato in questa dichiarazione che l’attrice ha detto che “è per bambini” e che “si preoccupa per i fan di Harry Potter“. Pur sostenendo di ritenere che la serie sia “meravigliosa” e di esserne “molto grata”, afferma che “è finita”.

L’affermazione di Margolyes potrebbe risultare offensiva nei confronti di un’enorme percentuale dei fan di Harry Potter. Il primo libro della serie è stato pubblicato nel 1997 e l’ultimo film nel 2011. Questo lasso di tempo significa che più generazioni sono cresciute con i libri e/o i film di Harry Potter che costituiscono una parte importante della nostra cultura pop. Sebbene deridere i fan di Harry Potter, che sono ovunque e hanno qualsiasi età non sembra una mossa molto saggia, il discorso di Miriam Margolyes punta piuttosto il dito sull’infantilizzazione del pubblico, che invece può rappresentare un problema nello sviluppo culturale della società contemporanea.

https://www.instagram.com/reel/C4cgIl1xR2F/?utm_source=ig_embed&ig_rid=f9e10234-029f-4482-bc6b-a8b3866a2c60

Ricordiamo che al momento alla Warner Bros è in lavorazione una serie su Harry Potter.

La Zona di interesse: il produttore si dissocia dalle parole di Jonhathan Glazer

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Il discorso di accettazione di Jonathan Glazer per La Zona di interesse agli Oscar 2024 ha suscitato reazioni negative e una risposta da parte del produttore del film. Diretto da Glazer, La Zona di interesse è un film che racconta la storia del comandante nazista Rudolf Höss e della sua famiglia, che stanno costruendo la propria vita idilliaca proprio accanto al campo di concentramento di Auschwitz, dove ogni giorno vengono commesse atrocità. La Zona di interesse è stato nominato a cinque Oscar, vincendo per il miglior film internazionale e il miglior suono. Il discorso di Glazer per il riconoscimento del miglior lungometraggio internazionale, tuttavia, ha suscitato polemiche quando il regista ha accennato al conflitto in corso in Palestina.

Mentre alcuni esprimono il loro sostegno alle parole di Glazer, altri trovano che il parallelo tracciato dal regista tra l’Olocausto e i giorni nostri sia, nella migliore delle ipotesi, allarmante. Secondo il podcast Unholy, tale dissenso sul discorso proviene anche dal produttore esecutivo di La Zona di interesse, Danny Cohen. Cohen ha condannato il discorso, dicendo:

“È davvero importante riconoscere che [il discorso ha] sconvolto molte persone e molte persone si sentono arrabbiate per questo. E francamente capisco quella rabbia. Penso che molte persone nella comunità ebraica che mi hanno contattato abbiano ritenuto che fosse un film straordinario e molto importante e, in quanto tale, racconta una storia dell’Olocausto e costituisce una parte molto importante dell’educazione sull’Olocausto. E penso che siano rimasti sconvolti dalla sensazione che questo sia stato confuso con quello che sta succedendo ora [a Gaza], indipendentemente dal fatto che questa fosse l’intenzione di Jonathan o meno.

Semplicemente sono in disaccordo con Jonathan su questo. Il mio sostegno a Israele è incrollabile. La guerra e la continuazione della guerra sono responsabilità di Hamas, un’organizzazione terroristica genocida, che continua a detenere e abusare di ostaggi e che non usa i suoi tunnel per proteggere i civili innocenti di Gaza, ma li usa per nascondersi e permettere ai palestinesi di morire. Penso che la guerra sia tragica e terribile e che la perdita di vite civili sia terribile, ma di questo biasimo Hamas. E qualsiasi discussione sulla guerra senza dirlo manca del contesto adeguato che ogni discussione dovrebbe avere.

Ascolta, è il suo film. Può stare lì e scegliere le sue parole e va bene. È una persona forte e sono sicuro che resterà al suo fianco. Ma per me non era il momento giusto, non aveva abbastanza contesto ed era una distrazione da una grande opera d’arte. Ma si sa, Jonathan è davvero qualcuno che lascia che sia il suo lavoro a parlare. Quindi sono molto più favorevole a che sia il film a parlare rispetto a quello che dici in TV in 30 secondi in un ambiente riscaldato.

Nel suo discorso di ringraziamento, Glazer ha detto: “Il nostro lavoro è stato rivolto non al raccontare cosa hanno fatto allora, ma a cosa facciamo oggi. Il film mostra dove la disumanizzazione porta al suo peggio. Ha plasmato tutto il nostro passato e il nostro presente. In questo momento siamo qui come uomini che rifiutano la loro ebraicità in un olocausto dirottato da un’occupazione che ha portato al conflitto per così tante persone innocenti. Che si tratti delle vittime del 7 ottobre in Israele o dell’attacco in corso a Gaza – tutte vittime di questa disumanizzazione, come possiamo resistere?”.

Lucasfilm: a 12 anni dall’acquisizione Disney, Star Wars è un franchise di successo da 12 miliardi di dollari

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Dodici anni dopo che la Disney ha acquistato la Lucasfilm da George Lucas, la House of Mouse ha confermato che soltanto con il franchise di Star Wars ha realizzato quasi 12 miliardi di dollari di profitti. Nell’ottobre 2012, la Disney ha acquisito Lucasfilm per 4,05 miliardi di dollari. Da allora, c’è stato un flusso costante di contenuti di Star Wars, inizialmente sul grande schermo e più recentemente su Disney+. Ora, la Disney ha rivelato la reale portata dei profitti realizzati.

Un nuovo report della Securities & Exchange Commission rivela che la Disney ha guadagnato quasi 12 miliardi di dollari solo da Star Wars: 2,9 volte il costo dell’acquisizione. Va notato che questo non è puro profitto, ovviamente; i singoli progetti avevano i propri costi di produzione, marketing e distribuzione. Tuttavia, dà un’idea di quanto successo abbia avuto Star Wars.

Star Wars è uno dei franchise più grandi al mondo ed è importante capire che i film rappresentano solo una parte della sua redditività. Oltre alle entrate derivanti dal botteghino e dalla distribuzione in tutto il mondo, Star Wars apporta anche enormi profitti alla Disney attraverso licenze, merchandising e collegamenti. C’è una gamma in continua espansione di libri di Star Wars, con ristampe e audiolibri di materiale classico di Legends; Star Wars LEGO è un marchio di successo a sé stante; e ci sono anche tutti gli altri oggetti da collezione. Tutto ciò contribuisce alla redditività del franchising.

Va notato, tuttavia, che è molto difficile calcolare la redditività di un franchise moderno che prospera sullo streaming. Disney+ dipende da un flusso costante di contenuti originali per mantenere gli abbonati, il che significa che il valore dei vari programmi TV Disney+ di Star Wars è incerto. The Mandalorian, in particolare, è stato il programma televisivo di punta di Disney+. Ciò che è certo, però, è che Star Wars si è rivelato un successo per la Disney. Ci sono stati inciampi lungo il cammino, tuttavia, la Disney può ritenersi soddisfatta della redditività e ottimista per il futuro.

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