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Festival di Cannes: foto dal red carpet all star di Asteroid City

All star sulla croisette del Festival di Cannes per l’anteprima mondiale di Asteroid City, il nuovo film dell’acclamato regista Wes Anderson che porta sulla scala rosso un cast incredibile, in gran parte presente: Scarlett JohanssonTom HanksJeffrey Wright, Jason Schwartzman, Bryan CranstonAdrien Brody, Hope Davis, Rupert Friend, Maya HawkeSteve Carell e Matt Dillon.

Ci sono voluti solo due anni perché Wes Anderson tornasse alle competizioni per la Palma d’Oro dopo The French Dispatch, il suo mosaico di storie francesi nel XX secolo. Il regista dallo stile così particolare torna indietro nel tempo presentando in Asteroid City il ritratto di una città degli anni ’50 e dei suoi abitanti.

Nel mezzo del deserto, nel sud-ovest degli Stati Uniti, si trova Asteroid City. Questa minuscola città, caratterizzata dal suo cratere meteoritico e dal suo osservatorio astronomico, ospita questo fine settimana del 1955 il convegno Junior Stargazer. Militari, scienziati e genitori di tutto il paese si riuniscono per scoprire le spettacolari invenzioni di bambini dotati. Mentre Augie Steenbeck (Jason Schwartzman) incontra l’attrice Midge Campbell (Scarlett Johansson), gli alieni vengono alla festa…

Inquadrature simmetriche, fotografia pastello e recitazione minimalista: il tocco del regista texano si avverte fin dalle prime inquadrature di Asteroid City. Dopo il mondo degli scout, degli hotel di lusso o del giornalismo, Wes Anderson affronta l’ovniologia attraverso questa storia di fantascienza pensata come una storia d’amore. Il film dall’estetica retrò è musicato dal pluripremiato compositore Alexandre Desplat, che ha collaborato con Anderson sin da Fantastic Mr. Fox (2009). Asteroid City uscirà al cinema il 23 giugno 2023.

Godzilla: il cast e le curiosità del film di Roland Emmerich

Godzilla: il cast e le curiosità del film di Roland Emmerich

Considerato uno dei mostri cinematografici per eccellenza, Godzilla ha fatto la sua prima comparsa al cinema nel 1954, e da quel momento una lunga serie di film a lui dedicati gli hanno permesso di acquisire fama mondiale. Inevitabile dunque che anche l’industria hollywoodiana si interessasse al personaggio, acquisendone i diritti per un film. Godzilla (qui la recensione), distribuito al cinema nel 1998, è così divenuto il primo film dedicato alla creatura realizzato interamente da uno studio cinematografico. A dirigerlo vi è il regista Roland Emmerich, celebre per i suoi film catastrofici come Independence Day e The Day After Tomorrow.

La produzione del film si rivelò però lunga e complessa. Le maggiori divergenze si ebbero sull’aspetto del celebre kaijū. Lo studio di produzione giapponese Toho, celebre per aver prodotto tutti i film di Godzilla fino a quel momento realizzati, suggerì infatti delle linee guida per il design della creatura. Emmerich, però, preferì non seguire tali direttive, giudicando stupida la figura originale del personaggio. Egli, quindi, diede ordine di stravolgere Godzilla, che finì per perdere molte delle proprie caratteristiche antropomorfe per assomigliare maggiormente ad un’iguana gigante. Per il regista l’importante era che Godzilla fosse in grado di correre, così da poter contribuire ad un ulteriore dinamismo nel film.

L’aver stravolto in modo tanto radicale il personaggio, però, si rivelò una mossa sbagliata. Nonostante l’ottimo guadagno di circa 380 milioni a livello globale, il film venne infatti pesantemente criticato dai fan del personaggio. Questi non ritrovarono nulla dell’originale Godzilla nella nuova creatura realizzata. La stessa Toho finì con il prendere le distanze da esso, rinominando la nuova versione con il solo nome di “zilla”, volendo distinguerlo dall’originale. Nonostante ciò, con gli anni il film è diventato un classico dei grandi blockbuster hollywoodiani degli anni Novanta, e molte delle sue scene sono oggi particolarmente celebri e apprezzate per la loro forza comunicativa.

Godzilla: la trama del film

Alla base della storia del film vi sono una serie di esperimenti nucleari condotti su disabitati atolli nell’oceano. Su di essi, in realtà, si trovavano gruppi di iguane. Colpite dalle radiazioni, queste hanno iniziato trasformarsi in una nuova specie di mostri giganteschi. L’unico sopravvissuto di questi si manifesta inizialmente affondando un peschereccio giapponese, e in seguito uscendo allo scoperto tra le strade di New York. Rinominato “Godzilla“, il mostro è estremamente minaccioso, violento e inarrestabile, tanto che le armi dell’esercito sembrano non potere nulla contro di lui. Per cercare di trovare una soluzione, entra nella squadra il biologo esperto di radiazioni Nick Tatopoulos.

Collaborando con l’esercito americano, egli inizia a studiare la creatura e le sue abitudini, ricercando un modo per fermarla. Godzilla però sembra inarrestabile e ogni piano proposto finisce con un nulla di fatto. Ci sono però verità di cui Tatopoulos non è al corrente. Nel momento l’esercito lo allontana con l’accusa di fuga di notizie, si ritroverà coinvolto nei servizi segreti francesi. Questi, capitanati da Philippe Roaché, dimostrano di saperne molto di più sulla creatura. Conducendo il biologo nella New York sotterranea, scopriranno infatti il tesoro che Godzilla custodisce gelosamente, e che potrebbe rivelarsi la loro arma migliore contro di lui.

Godzilla: il cast del film

A capitanare il variegato cast, comprendente anche diversi attori francesi, vi è Matthew Broderick. Il ruolo di Nick Tatopoulos è stato scritto proprio pensando all’attore, che negli anni precedenti aveva ottenuto notorietà per diverse commedie. I produttori, infatti, ritennero che la sua presenza avrebbe permesso di alleggerire il tono cupo del film. Affascinato dal progetto, Broderick accettò la parte senza neanche leggere la sceneggiatura, che in quel momento era ancora in fase di scrittura. Tuttavia, a progetto ultimato, l’attore affermò di non aver gradito l’esperienza sul set, e di non aver apprezzato il risultato finale del film. Ancora oggi Broderick lo considera una grande macchia nella sua carriera da interprete.

Allo stesso tempo, per il ruolo di Phillipe Roaché venne scelto l’attore francese Jean Reno. Egli si era reso celebre per film come Léon e Mission: Impossible, e sembrava essere il volto giusto per un film di questo genere. L’attore accettò di partecipare, essendosi dichiarato un fan di Godzilla, ma finì anche lui con il disprezzare il film per il suo risultato poco convincente. Nel cast vi è poi l’attrice Maria Pitillo nei panni della giornalista Audrey Timmonds, ex fidanzata di Tatopoulos. Originariamente il ruolo era stato pensato per l’attrice Sarah Jessica Parker, in seguito divenuta moglie di Broderick, ma questa rifiutò.

Per la carriera della Pitillo il film si rivelò un brutto colpo. L’attrice vinse infatti il Razzie Awards come peggior attrice non protagonista, e pochi anni dopo decise di ritirarsi dalla recitazione. Infine, nel cast si ritrova anche la presenza di Hank Azaria, nel ruolo del video-reporter Victor Palotti. Azaria è meglio noto come doppiatore, e in particolare nella serie animata I Simpson ha dato voce a numerosi dei personaggi principali, come il commissario Winchester, Apu e Boe Szyslak.

I sequel di Godzilla, il trailer e dove vedere il film completo in streaming

Quando la casa di produzione TriStar acquisì i diritti sul personaggio, l’intenzione era quella di realizzare un’intera trilogia dedicata a Godzilla. Ancor prima di iniziare le riprese del primo film, Emmerich aveva infatti già commissionato la scrittura del sequel. Stando a quanto riportato, questo avrebbe dovuto narrare dell’ultimo figlio di Godzilla, sopravvissuto alle esplosioni del precedente film, e ora intento a lottare contro un insetto gigante nella città di Sydney. A causa dello scarso entusiasmo nei confronti del film del 1998, però, lo studios decise di abbandonare definitivamente il progetto. Venne tuttavia realizzato Godzilla: The Series, serie animata che, riprendendo personaggi ed eventi del primo film, funge da suo sequel diretto.

Per gli amanti del film, o per chi volesse vederlo per la prima volta, è possibile fruirne grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Godzilla è infatti presente nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple Tv+, Amazon Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale, avendo così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Con l’abbonamento generale, inoltre, non si avranno limiti temporali entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 23 marzo alle ore 21:15 sul canale Cielo.

Fonte: IMDb

Asteroid City: secondo trailer e poster del film di Wes Anderson

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Asteroid City: secondo trailer e poster del film di Wes Anderson

Ecco il secondo trailer di Asteroid City dall’imminente commedia drammatica romantica di Wes Anderson, la cui premiere è prevista per il 16 giugno in sale selezionate. Seguirà un’ampia distribuzione il 23 giugno. I primi due video danno entrambi un’anteprima del personaggio di Scarlett Johansson, una famosa attrice con una figlia. Un terzo presenta un piccolo sguardo ai personaggi di Tom Hanks, Liev Schreiber e Hope Davis, mentre discutono dei piani dell’esercito.

Asteroid City aveva originariamente ricevuto una valutazione R dalla Motion Pictures Association of America per “breve nudità”. Tuttavia, Anderson e Focus Features sono stati in grado di appellarsi con successo contro la decisione. La sua attuale valutazione ufficiale è PG-13 per “per brevi nudità esplicite, fumo e materiale suggestivo”.

Asteroid City si svolge in un’immaginaria città americana nel deserto nel 1955. Sinossi: L’itinerario di una convention di giovani astronomi e cadetti spaziali (organizzata per riunire studenti e genitori di tutto il paese per una competizione accademica e di affiatamento) viene spettacolarmente sconvolto da eventi che cambiano il mondo.

Asteroid City, il poster

Chi c’è nel cast di Asteroid City?

Asteroid City è scritto e diretto da Wes Anderson. Il cast dell’ensemble includerà collaboratori di lunga data di Wes Anderson, come Adrien Brody, Tilda Swinton, Bill Murray, Jason Schwartzman, Bryan Cranston, Jeffrey Wright, Liev Schreiber, Willem Dafoe, Tony Revolori, Jeff Goldblum e Jack Ryan.

Fast X, la spiegazione della scena post-credits

Fast X, la spiegazione della scena post-credits

Fast X – ATTENZIONE SPOILER SUL FILM

Come accade nella maggior parte dei blockbuster – per non dire in tutti – anche Fast X presenta una scena post-credits dopo i titoli di coda. Al cinema, perciò, è bene rimanere seduti sulla poltroncina fino a quando le luci in sala non si accendono, al fine di non perdersi una scena molto interessante, che segna un grande – e attesissimo ritorno – nella saga.

È un volto familiare, uno di quelli che il fanbase di Fast & Furious ha sperato di rivedere per anni, quello presente nelle immagini del post-credits e che segue lo spiazzante cliffhanger finale. Ma di cosa si tratta e, soprattutto, di chi stiamo parlando? Di seguito, lo svelamento del personaggio e la spiegazione del post-credits.

La scena post-credit

Per suscitare stupore ed entusiasmo, Fast X si affida a una sola scena dopo i titoli di coda, talmente potente da bastare per due. Iniziamo subito col dire che questa si allontana dal cliffhanger conclusivo, focalizzandosi invece su una missione che vede come protagonista il tanto amato Luke Hobbs impersonato dall’indimenticabile Dwayne Johnson. Il quale era stato visto per l’ultima volta nello spin-off Hobbs & Shaw.

Hobbs, insieme alla sua squadra, fa irruzione in un magazzino abbandonato, nel quale trova una serie di monitor che mostrano Dominic Toretto e tutta la Fast Family nel corso degli anni. Ad un certo punto, il telefono squilla, e dall’altra parte del telefono c’è Dante, che gli confessa di star cercando Toretto per quello che è successo al padre anni prima, ma che in realtà a premere il grilletto e ucciderlo è stato proprio lui, Hobbs, che è perciò presente nel piano di vendetta del villain.

Il ritorno di Hobbs prepara il terreno di Fast & Furious 11

L’aver fatto tornare un personaggio che può essere etichettato come storico, segna un cambiamento imminente per l’evoluzione della storia che si concluderà con l’undicesimo capitolo. È chiaro che, la presenza di Hobbs, rimescola le carte e definisce meglio la trama della seconda parte di Fast X, che a questo punto si rivelerà molto più esplosiva. Il suo ritorno potrebbe portare a un livello successivo l’energia del film, se questo avesse come nuovo punto di riferimento la vendetta di Dante contro Hobbs.

Nel decimo capitolo, il villain si è concentrato totalmente su Dom e la sua famiglia, e quindi l’incursione del personaggio di The Rock potrebbe portare un’aria più fresca e nuova, non facendo spegnere così l’adrenalina. Ma non solo: il fatto che Dante sia anche contro Hobbs, potrebbe segnare un’alleanza fra quest’ultimo e Dominic, avendo entrambi un nemico comune che vuole sconfiggerli. Una cosa che, tutto il pubblico, si aspettava da tempo.

Con il ritorno di Hobbs finisce la faida fra The Rock e Vin Diesel?

La presenza di Dwayne Johnson in Fast X e – sicuramente – in Fast & Furious 11, potrebbe essere il segnale concreto della fine della faida fra lui e Vin Diesel, di cui se ne è parlato per diversi anni. Fra i due “alfa” – così li definì Diesel in un’intervista a GQ – non scorreva buon sangue dietro le quinte, proprio per questa loro natura di leader. In realtà, Diesel e The Rock hanno sempre avuto due approcci diversi a lavoro, e anche questo ha influenzato – e alimentato – la loro disputa. Johnson, dopo averlo visto per l’ultima volta in The Fate and the Furious, aveva dichiarato che non sarebbe più tornato nel franchise ma, con la scena post-credits, le cose sembrano cambiate.

Questo induce a pensare che il rapporto con Diesel sia più disteso rispetto a prima, presumibilmente per permettere alla saga di avere il suo epico finale. Quello che infatti ci si aspetta dall’ultimo capitolo è l’unione fra Hobbs e Dominic, un lavorare insieme per poter eliminare Dante. Il materiale narrativo presente suggerisce che si potrebbe procedere in questa direzione, seppur ci siano alcuni dubbi sull’inserimento di scene in cui Vin Diesel e Dwayne Johnson sono insieme. Questo, però, sarebbe il miglior modo per dare a Fast & Furious un epilogo indimenticabile. Dom e Hobbs dovrebbero, per l’ultima volta, combattere fianco a fianco.

Guardiani della Galassia Vol. 3: 10 modi in cui il film avrà impatto sul futuro del MCU

Come gli altri film dei Guardiani della Galassia, anche Guardiani della Galassia Vol. 3 riesce a funzionare da solo senza trascurare il fatto che fa parte di un universo più ampio. Il terzo capitolo di questa saga capitanata da James Gunn si concentra sul passato, approfondendo la storia di Rocket Raccoon, ma getta anche le basi per il futuro della squadra nel MCU, cambiandone persino il tono.

Guardiani della Galassia Vol. 3 è l’ultimo lavoro di Gunn nel MCU prima di passare alla direzione di DCU. Il film ha funzionato come epilogo per la squadra originaria dei Guardiani ma ha fatto anche da trampolino per il futuro. Ciò significa che questo Vol. 3 è pieno di riferimenti a ciò che potrebbe accadere nel MCU.

Il ritorno di Howard il Papero

Howard il Papero

Howard il Papero ha debuttato per la prima volta nel MCU durante Guardiani della Galassia come parte del Museo del Collezionista, ma ha avuto altri camei nei film una volta che i Guardiani lo hanno salvato. In Guardiani della Galassia Vol. 3 non si fa eccezione. Il film lo vede in un piccolo cameo mentre gioca a poker con i Ravagers.

I fan erano preoccupati per la breve permanenza di Howard il Papero nel MCU. Il nuovo film di Gunn ha riportato questo personaggio per la gioia di tutti. Questo apre la porta ai Marvel Studios per dare a Howard una serie tutta sua o una futura presentazione speciale su Disney+.

MCU non più per bambini

Lylla la lontra

Da Guardiani della Galassia, Gunn ha dimostrato di essere in grado di mescolare un incredibile senso dell’umorismo e alcune delle emozioni più profonde di sempre. Guardiani della Galassia Vol. 3 è il suo film più crudo del MCU. Tra le morti strazianti di Lylla, Floor e Teefs e il volto dell’Alto Evoluzionario dopo l’attacco di Rocket, è difficile credere che questo film sia adatto ai bambini.

I fan sperano che la natura più matura del Vol. 3, unita all’imminente film di Deadpool nel MCU, sia il primo segno di un cambiamento di classificazione in questo universo. Finora, l’atmosfera orientata ai bambini è una delle maggiori critiche mosse al MCU.

Linguaggio (cit. Capitan America)

Nebula Guardiani della Galassia Vol 3

Quando i Guardiani arrivano per la prima volta sulla Contro-Terra, una famiglia di antropomorfi li aiuta e presta loro la macchina. In un momento umoristico prima dell’epico climax, Star-Lord cerca di spiegare a Nebula come aprire la portiera dell’auto, finendo per sentirsi frustrato e urlare: “Apri la porta del ca**o!“.

Questa battuta segna un primato del MCU: la prima parolaccia. Considerando che Deadpool 3 sarà sicuramente ricco di umorismo maturo, questo dialogo apre la porta a un cambiamento del rating del MCU, ma non solo per quanto riguarda la violenza sullo schermo.

Gamora

Guardiani della Galassia Vol. 3 ha finalmente risolto la storia di Gamora nel MCU. Dopo che la Gamora originale è morta a Vormir e la sua versione alternativa dal passato ha viaggiato nel presente, molti fan credevano che lei e Peter avrebbero trovato un modo per ravvivare la loro relazione. Non è stato così.

Il film ha stabilito che la Gamora del 2014 è diventata una Ravager. Anche se si affeziona a Peter e alla squadra, è ovvio che ha trovato la sua famiglia con la banda. È improbabile che sia di nuovo un Guardiano della Galassia del MCU.

Phyla-Vell

phyla-vell Guardiani della Galassia Vol 3

Quando hanno salvato tutti i ragazzi dalla nave dell’Alto Evoluzionario hanno chiesto l’aiuto di una delle ragazze per comunicare con l’intera comunità. Questa ragazza è riapparsa nelle scene post-credit come membro del nuovo roster dei Guardiani della Galassia. Rocket Raccoon ha sorpreso i fan Marvel più accaniti rivolgendosi a lei come Phyla, come Phyla-Vell, la creazione di Captain Marvel.

Il MCU ha introdotto molti giovani eroi potenti in progetti precedenti, come Kate Bishop in Hawkeye o America Chavez in Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Ora Phyla si aggiunge alla schiera dei possibili membri di un futuro superteam di adolescenti del MCU.

La squadra si scioglie dopo Guardiani della Galassia Vol 3

Guardiani della Galassia Vol. 3
Photo courtesy of Marvel Studios. © 2023 MARVEL.

Guardiani della Galassia Vol 3 è il canto del cigno di Gunn nel MCU, è logico che segni la fine di un’era. Questo film segue l’ultima avventura del roster originale dei Guardiani. Per esempio, alla fine del film, Mantis parte per ritrovare se stessa e Nebula e Drax rimangono a Knowhere per crescere i bambini salvati.

Questi addii costituiscono alcuni dei finali più tristi del MCU. Tuttavia, aprono anche la porta a nuovi inizi. I fan amano Nebula, Drax e Mantis. Anche se Dave Bautista ha già detto addio al ruolo, questi tre personaggi potrebbero tornare in futuro per un altro progetto.

L’Alto Evoluzionario potrebbe ritornare

Guardiani della Galassia Vol. 3
Photo by Jessica Miglio. © 2023 MARVEL.

Alla fine del film, i Guardiani della Galassia riescono a sfuggire all’Alto Evoluzionario e a salvare tutte le sue vittime umane e animali. Tuttavia, il film è piuttosto ambiguo riguardo al destino finale del cattivo. Dal momento che i Guardiani lo hanno abbandonato, potrebbe essere ancora vivo.

Guardiani della Galassia Vol 3 ha consacrato l’Alto Evoluzionario come uno dei peggiori cattivi del MCU. I fan hanno immediatamente odiato il suo atteggiamento narcisistico e le sue tendenze alla crudeltà verso gli animali. È perfetto per una trama più lunga. Sarebbe deludente se i Marvel Studios non sfruttassero questo personaggio.

Adam Warlock

Adam Warlock Guardiani della Galassia

I Marvel Studios hanno fatto diverse anticipazioni su Adam Warlock prima del suo debutto il Guardiani della Galassia Vol 3. Questa creazione artificiale dell’Alto Evoluzionario funge da cattivo secondario e ingenuo che sta ancora trovando il suo posto nel mondo. Alla fine del film, Warlock è un membro ufficiale dei Guardiani della Galassia.

Data l’importanza di Warlock nell’Universo Marvel, sarebbe deludente sapere che il film di James Gunn sarà la sua unica apparizione nel MCU. Che si tratti di un membro dei Guardiani o di un’avventura in solitaria, Will Poulter dovrebbe riprendere presto questo ruolo.

Rocket è il nuovo leader

Guardiani della Galassia Vol. 3 rocket
Photo courtesy of Marvel Studios. © 2023 MARVEL.

Alla fine del Vol. 3, dopo la battaglia finale, Star-Lord annuncia che tornerà sulla Terra per trascorrere del tempo con suo nonno. Dopodiché, affida la guida del gruppo a Rocket Raccoon. Guardiani della Galassia Vol 3 si concentra molto sulla storia e sullo sviluppo del personaggio di Rocket, questo ha perfettamente senso.

Ora che Rocket guida la squadra, ogni futura apparizione di Guardiani della Galassia sarà diversa da quella che i fan già conoscono. Il cambiamento nel roster e nella leadership apre un regno di nuove possibilità per la squadra e offre ai Marvel Studios la possibilità di un rinfrescante cambiamento.

Il leggendario Star-Lord dopo Guardiani della Galassia Vol. 3

Il leggendario Star-Lord Guardiani della Galassia Vol 3

Dopo l’addio di Peter Quill ai Guardiani, la seconda scena post-credit lo vede fare colazione con il nonno in un momento esilarante e domestico. Tuttavia, questa potrebbe non essere la fine per Star-Lord nel MCU. Il film si conclude con un avvertimento: Il leggendario Star-Lord tornerà.

Finora i fan non hanno idea di cosa significhi. Il lato di Peter come eroe senza i Guardiani non è ancora stato esplorato, ma tutti sono entusiasti della possibilità che Chris Pratt riprenda il suo ruolo in una futura avventura tutta sua.

Adam Warlock: 10 teorie sul futuro del personaggio dopo Guardiani della Galassia Vol. 3

Diverse teorie offrono possibili strade che la Marvel potrebbe intraprendere con Adam Warlock dopo la sua introduzione in Guardiani della Galassia Vol. 3. Dopo essere stato inizialmente presentato in una delle scene post-credits di Guardiani della Galassia Vol. 2, il Gladiatore d’Oro ha fatto il suo atteso debutto nel MCU nel sequel del 2023 di James Gunn. Le notevoli abilità del personaggio sono state messe in mostra in modo significativo nei fumetti Marvel, ma Will Poulter ha fornito una versione molto diversa dell’eroe in Guardiani della Galassia Vol. 3.

Nonostante il debutto di Adam Warlock nel MCU fosse molto atteso, Guardiani della Galassia Vol. 3 ha dato al pubblico solo un assaggio di ciò che è in grado di fare. Il film si è concentrato principalmente sulla missione dei Guardiani per sconfiggere l’Alto Evoluzionario e salvare la vita di Rocket. Adam Warlock ha interpretato un antagonista minore come galoppino dell’Alto Evoluzionario. Prima dell’uscita di Guardiani della Galassia Vol. 3, il regista James Gunn ha confermato che Adam Warlock avrà molto spazio per crescere nel MCU e molte altre storie da raccontare. Ecco dieci teorie su quale potrebbe essere il futuro di Adam dopo il film.

Adam Warlock dopo Guardiani della Galassia Vol. 3

Sebbene sia stato introdotto come presenza antagonista in Guardiani della Galassia Vol. 3 – causando addirittura le gravi ferite di Rocket nei momenti iniziali del film – Adam Warlock si è unito ai ranghi della squadra dei Guardiani. Questo ha portato il personaggio interpretato da Will Poulter a diventare un membro ufficiale dei nuovi Guardiani della Galassia del MCU nella scena dei titoli di coda del film.

Dopo lo scioglimento della formazione ufficiale dei Guardiani, il nuovo gruppo si compone da Rocket, Groot, Kraglin, Cosmo e il nuovo arrivato nel MCU Phyla, interpretato da Kai Zen. Questo significa che, se i Guardiani della Galassia dovessero vedere ulteriori progetti nel MCU, Adam Warlock dovrebbe essere presente come membro cruciale della squadra, dando ai Marvel Studios ampie opportunità di sviluppare ulteriormente la sua storia.

The Magus nei fumetti

Uno degli sviluppi più interessanti della storia di Adam Warlock nei fumetti è stata l’introduzione del Magus, una versione futura e malvagia di Adam, resa folle dall’uso prolungato della Gemma dell’Anima. Il Magus ha conferito al personaggio di Adam un certo livello di complessità ed è diventato uno degli avversari più formidabili di Adam, grazie alla loro parità di forza.

Se la storyline del Magus di Adam Warlock verrà esplorata nei futuri progetti del MCU, il franchise potrebbe vedere il debutto di uno dei suoi cattivi più potenti e scatenati, creando forse alcuni dei momenti più drammatici e intensi nel futuro cosmico del MCU.

La Chiesa Universale della Verità

L’introduzione del Magus nel MCU potrebbe aprire la strada al debutto della Chiesa Universale della Verità, un impero cosmico religioso e corrotto i cui seguaci venerano il Magus. La Chiesa Universale della Verità predica la pace e l’armonia, ma se le civiltà si rifiutano di inchinarsi al suo dogma, la Chiesa le “purifica”, costringendole a sottomettersi o sradicando quelle che non lo fanno.

La Chiesa Universale della Verità potrebbe essere un brillante cattivo unico per un futuro capitolo di Guardiani della Galassia, in particolare ora che Adam Warlock fa parte della squadra, poiché rappresenta una minaccia simile a quella di Ego o dell’Alto Evoluzionario di Guardiani della Galassia Vol. 3.

Adam Warlock in Annihilation

Adam Warlock della Marvel Comics ha avuto un ruolo importante nel fumetto del 2007 di Annihilation: Conquest, seguito dell’epico evento crossover Annihilation dell’anno precedente. Il principale cattivo della storyline di Annihilation era Annihilus, di cui si vociferava l’ingresso nel MCU in un progetto futuro.

James Gunn ha persino rivelato su Twitter che Annihilus era stato preso in considerazione per il cattivo di Guardiani della Galassia Vol. 3. Anche se questo non è avvenuto, il fatto che Adam Warlock sia ora nel MCU significa che la trama di Annihilation può essere sviluppata, il che potrebbe espandere le trame cosmiche del MCU e permettere ai nuovi membri della squadra dei Guardiani di ottenere uno sviluppo necessario.

Silver Surfer e Adam Warlock

Si dice che Silver Surfer debutterà presto nel MCU, potenzialmente in una presentazione speciale o nel prossimo progetto della Fase 6 sui Fantastici Quattro. Ora che Adam Warlock è ufficialmente nel MCU, l’introduzione di Silver Surfer potrebbe essere un passo più vicina.

I due condividono un legame intrinseco nei fumetti Marvel, poiché non solo si sono scontrati più volte, ma hanno anche condiviso le loro anime. Adam Warlock e Silver Surfer sono forse due degli eroi cosmici più equilibrati dell’Universo Marvel, quindi la loro presenza sullo schermo nel MCU potrebbe portare a un team-up di proporzioni epiche.

Cosmic Avengers

I Cosmic Avengers sono una delle squadre vendicatrici meno conosciute della Marvel Comics, formata da Loki in Infinity Wars #4 del 2018 nel tentativo di impedire a Gamora di distruggere l’universo. Dopo aver reclutato la mutante Emma Frost, Ms. Marvel, Kang il Conquistatore, Ant-Man e Hulk, Loki si rivolse ad Adam Warlock affinché si unisse alla squadra.

Ogni membro poteva resistere brandendo una Pietra dell’Infinito, con Adam collegato alla Gemma dell’Anima. Mentre l’Adam dei fumetti ha rifiutato di unirsi alla squadra, il personaggio del MCU potrebbe andare nella direzione opposta. Se ciò dovesse accadere, Adam potrebbe avere una propria squadra di Vendicatori da guidare nel futuro del MCU.

Contro-Terra

Contro-Terra

Durante la storyline Infinity War del 1992 nei fumetti Marvel, Adam Warlock ha impugnato il Guanto dell’Infinito e ha espulso le forze del bene e del male dal suo corpo. Il lato malvagio formò il Magus, mentre il bene creò l’entità nota come Dea. In seguito, la Dea raccoglierà una serie di Cubi Cosmici e li userà per ricostruire la Contro-Terra.

Gli esperimenti dell’Alto Evoluzionario vengono uccisi in Guardiani della Galassia Vol 3 quando distrugge la sua versione della Contro-Terra, ma questo crea l’opportunità per qualcuno – potenzialmente una versione di Adam Warlock – di ricostruirla.

Adam Warlock era un agente del Tribunale Vivente

Tribunale Vivente

I Marvel Studios hanno annunciato l’introduzione del Tribunale Vivente durante la Fase 4 del MCU, in particolare in Doctor Strange nel Multiverso della Follia e Thor: Love and Thunder, entrambi con statue incombenti dell’entità cosmica. In una realtà alternativa dell’Universo Marvel, Adam Warlock ha involontariamente distrutto l’universo e, nel trovare un accordo per ricostruirlo, è diventato il nuovo Tribunale Vivente, dato che l’originale era stato ucciso dai Beyonders.

La funzione del Tribunale Vivente era quella di salvaguardare il multiverso, quindi il debutto di questa entità nella Saga del Multiverso avrebbe perfettamente senso e potrebbe rappresentare un futuro interessante per l’Adam Warlock del MCU.

Eternals

Eternals post-credits

Harry Styles e Patton Oswalt hanno debuttato nei panni di Eros e Pip il Troll nella scena post-credits di Eternals, causando una certa confusione sul futuro degli Eternals nel MCU. L’introduzione di Adam Warlock in Guardiani della Galassia Vol. 3 potrebbe rappresentare l’occasione perfetta per sviluppare ulteriormente questa narrazione, dato che Adam e Pip hanno vissuto molte avventure insieme nelle pagine dei fumetti Marvel.

Pip ha debuttato in Strange Tales #179 del 1975 come spalla del più serio Adam Warlock, quindi è possibile che Adam e Pip facciano squadra nel MCU, permettendo ad Adam Warlock di essere il veicolo per espandere le trame cosmiche del MCU.

Adam Warlock combatterà con gli Avengers?

Adam Warlock Avengers

Anche se il futuro di Adam Warlock nel MCU dopo Guardiani della Galassia Vol. 3 non è stato confermato, è probabile che la sua prossima apparizione sia negli eventi crossover della Fase 6, Avengers: La dinastia Kang e Avengers: Secret Wars. Durante Avengers: Infinity War e Endgame, i Guardiani della Galassia si sono uniti agli Avengers per combattere Thanos.

È probabile che questo accada di nuovo, soprattutto ora che Rocket è a capo della squadra e ha già dei legami con gli Avengers sulla Terra. Questo sarebbe un ottimo modo per i Marvel Studios di consolidare Adam Warlock come una presenza fissa nel futuro del MCU.

Lily-Rose Depp e The Weeknd presentano The Idol al Festival di Cannes

Non è raro che il Festival di Cannes ospiti in anteprima una serie molto attesa dal pubblico. Un anno dopo Irma Vep di Olivier Assayas, quest’anno è la volta di The Idol dell’acclamatissimo Sam Levinson, presentato Fuori Concorso. The Idol si preannuncia come una serie decisamente pop e sulfurea, come Euphoria, anch’essa scritta da Sam Levinson, una delle serie più seguite degli ultimi anni.

Dopo che un esaurimento nervoso ha fatto deragliare il suo ultimo tour, Jocelyn (Lily-Rose Depp) è decisa a riconquistare lo status che le spetta, quello di più grande e sexy popstar d’America. A riaccendere le sue passioni è Tedros (Abel “The Weeknd” Tesfaye), impresario di nightclub dal passato sordido. Il suo risveglio romantico la porterà a nuove gloriose vette o la farà precipitare nelle profondità più oscure della sua anima?

Il cast include Abel “The Weeknd” Tesfaye, Lily-Rose Depp, Troye Sivan. E con Dan Levy, Da’Vine Joy Randolph, Eli Roth, Hari Nef, Jane Adams, Jennie Ruby Jane, Mike Dean, Moses Sumney, Rachel Sennott, Ramsey, Suzanna Son e Hank Azaria.

Sam Levinson, Abel “The Weeknd” Tesfaye, Reza Fahim sono i co-creatori della serie; produttori esecutivi Sam Levinson, Abel “The Weeknd” Tesfaye, Reza Fahim, Kevin Turen, Ashley Levinson, Joseph Epstein, Aaron L. Gilbert per BRON e Sara E. White; diretta da Sam Levinson; scritta da Sam Levinson, Abel “The Weeknd” Tesfaye, Reza Fahim. Prodotta in partnership con A24.

Charlize Theron fornisce un deludente aggiornamento sul suo ritorno nell’MCU

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Ci sono voluti solo due film della serie di Doctor Strange e finalmente Clea è entrata a far parte del Marvel Cinematic Universe. Introdotta nei momenti finali di Doctor Strange nel Multiverso della Follia, la versione dell’MCU dell’amato personaggio secondario del Maestro delle arti mistiche è stata interpretata da Charlize Theron, la quale però, a quanto pare, non sa cosa le riserverà il suo futuro nell’MCU. Durante un’intervista con Josh Horowitz di MTV, in occasione delle premiere a Roma di Fast X, l’attrice premio Oscar ha rivelato che la Marvel deve ancora chiamarla per apparire in un altro progetto.

Io non ho ancora ricevuto una chiamata… è un brutto segno? Lo è ?“, ha risposto la Theron quando Horowitz le ha chiesto aggiornamenti a riguardo. Sappiamo che attualmente c’è molta confusione e agitazione presso i Marvel Studios e che il futuro di molti personaggi e linee narrative è difficilmente prevedibile. Data però l’importanza che Clea, ora introdotta, sembra ricoprire ai fini della protezione del Multiverso, è lecito immaginare che prima o poi la si vedrà ricomparire sul grande schermo.

La Charlize Theron, entrata ufficialmente nell’MCU con questo cameo, non ha ancora avuto la possibilità di fare un tuffo più approfondito nella storia del personaggio. Idealmente potrebbe comparire in un ancora non annunciato Doctor Strange 3, ma sia lei che lo Stregone interpretato da Benedict Cumberbatch potrebbero prima apparire altrove, probabilmente in uno dei prossimi film di Avengers. Data la loro conoscenza del Multiverso, si riveleranno certamente personaggi fondamentali all’interno della saga. Di seguito, ecco il video dell’intervista all’attrice, dove scherza riguardo il suo futuro nell’MCU.

https://twitter.com/joshuahorowitz/status/1660662414898069504?s=20

Fonte: Twitter

Fallen Leaves, recensione del film di Aki Kaurismäki – Cannes 76

Fallen Leaves, recensione del film di Aki Kaurismäki – Cannes 76

Risale a più di un quarto di secolo fa la prima volta di Aki Kaurismäki al Festival di Cannes, dove il suo Kuolleet Lehdet (il Fallen Leaves che prossimamente vedremo anche in Italia, distribuito da Lucky Red in associazione con Bim) concorre per la Palma d’Oro della 76° edizione dopo quattro precedenti, tra il Nuvole in viaggio del 1996 e l’ultimo Miracolo a Le Havre del 2011. Un grande ritorno per un vecchio amico, non sempre interessato a sperimentare un cinema nuovo e diverso, quanto piuttosto a raccontare le storie che ama e nel modo che amiamo. Senza per questo rinunciare a restare legato all’attualità, che permea tutta la storia, a partire dalle condizioni di lavoro del mondo in cui viviamo fino all’attenzione riservata alla guerra tra Russia e Ucraina che ancora infuria.

Fallen Leaves: L’amore e le foglie morte

Ansa e Holappa (Alma Pöysti, Jussi Vatanen) vivono a Helsinki, da soli. Lei impiegata in un supermercato, dal quale viene licenziata per aver permesso a dei senza tetto di mangiare il cibo destinato alla discarica, lui in un cantiere, dove però viene scoperto a bere sul lavoro, una notte i due si incontrano, per caso.

La speranza di trovare il vero amore li avvicina, per poi svanire tra numeri di telefono persi e l’impossibilità di riuscire a rintracciare la misteriosa Ansa. Quando l’esito della reciproca ricerca sembra ormai scontato, i due si ritrovano, salvo separarsi di nuovo a causa dei problemi di alcolismo di Holappa. L’ennesimo – e forse definitivo – ostacolo che una vita sempre più difficile sembra opporre a chi cerca la felicità.

La classe operaia nel Paradiso di Kaurismäki

Dopo Ombre nel paradiso (1986), Ariel (1988) e La fiammiferaia (1990), un ulteriore capitolo prolunga la cosiddetta trilogia della classe operaia di Aki Kaurismäki, che – come detto – conferma qui l’attenzione per quanti vivono ai margini del mondo che ci piace vedere. Un umanista gentile, tanto misurato quanto austero, soprattutto nelle scelte formali. La geometria, l’uso degli spazi, di colori netti ma non accesi e del silenzio sono quelle che da sempre caratterizzano il suo cinema, come anche le speranze e la lotta quotidiana della classe operaia.

Alla quale appartengono i due protagonisti, senza nome per quasi tutto il film e ostinatamente all’inseguimento di una speranza. Di un amore. Che li risarcisca di tutte le delusioni e i dolori accumulati. Una critica del capitalismo e una ricerca che il regista finlandese orchestra con i suoi tempi, scelte musicali oculate, costruendole intorno un contesto solo all’apparenza povero nel quale sono pochi – ma fondamentali – gli elementi di spicco.

Quelli che segnano l’avventura romantica dei suoi protagonisti, anche quelli secondari, e di  Kaurismäki stesso, che qui e lì si diverte a fare il sentimentale. Con le citazioni della prima volta di Superman, sulla copertina di Action Comics, e quelle cinematografiche di Il continente scomparso, Breve incontro e Il disprezzo (nelle locandine sullo sfondo), del Jarmusch di I morti non muoiono (il film scelto per il primo appuntamento di Ansa e Holappa) e per i riferimenti diretti a Il diario di un curato di campagna di Robert Bresson e al Bande à part di Jean-Luc Godard che chiudono uno dei tanti dialoghi surreali e divertenti di cui è fatto Fallen Leaves.

Che ogni tanto ci riporta alla realtà, soprattutto con le notizie che sentiamo alla radio – in tutte le case, dove nessuno ha la televisione, ma si usa il telefono a disco – e che raccontano l’inizio della guerra tra Russia e Ucraina. Un indizio evidente che il mondo che stiamo vedendo non è così lontano da poter essere affrontato con nostalgia, che il dramma non svanisce con i sorrisi e la dolcezza di una tragicommedia che sembrava perduta, ma che nonostante tutto c’è sempre spazio per l’amore, la redenzione, la felicità.

Chris Hemsworth mette in dubbio il suo ritorno come Thor nel MCU

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Chris Hemsworth mette in dubbio il suo ritorno come Thor nel MCU

Nonostante al termine di Thor: Love and Thunder una scritta conferma che “Thor ritornerà“,  Chris Hemsworth sembra incerto riguardo il suo interpretare di nuovo Thor nel Marvel Cinematic Universe, in un possibile Thor 5 o altrove. Nell’attuale MCU, ora impegnato con la Multiverse Saga e nella formazione della prossima generazione di Vendicatori, non vi sono infatti piani ufficiali per il ritorno di Thor, annunciato sì ma senza ulteriori specificazioni. Proprio questa mancanza di notizie starebbe ora facendo dubitare lo stesso Hemsworth, che nel mentre ha girato Tyler Rake 2, sequel del fortunato Tyler Rake disponibile su Netflix.

Proprio parlando con Total Film Magazine dell’esperienza vissuta sul set di questo sequel, Chris Hemsworth ha detto di aver affrontato alcune degli stunt più impegnativi della sua carriera, esprimendo poi appunto il desiderio di poter fare qualcosa del genere anche per un film Marvel, se mai ci sarà l’occasione. “È stata la cosa più difficile che abbia mai fatto. Non sto esagerando. Alla fine di una ripresa, risucchi aria come non hai mai fatto prima e tutti cadono in ginocchio per la stanchezza. Ma è molto più gratificante. Mi piacerebbe prendere questo stile e integrarlo in un film Marvel, se mai dovessi farne un altro”.

Sebbene Chris Hemsworth non stia dando certezze riguardo il suo aver finito di interpretare Thor, egli non conferma nemmeno un ritorno, lasciandolo solo come una potenziale possibilità. Ciò solleva alcune domande su quando potrebbe effettivamente tornare Thor. Love and Thunder ha lasciato la porta aperta al ritorno del supereroe. La scena post-crediti del film ha persino gettato l’idea per un Thor 5 con una sfida tra il dio nordico e il semidio greco Hercules, interpretato da Brett Goldstein. I commenti di Hemsworth potrebbero indicare solamente che al momento non c’è alcun accordo tra l’attore e i Marvel Studios, ma è lecito aspettarsi la presenza di Thor in Avengers: The Kang Dynasty o Avengers: Secret Wars.

Four Daughters, recensione del film di Kaouther Ben Hania – Cannes 76

Una delle proposte più interessanti del concorso del Festival di Cannes 2023 arriva direttamente dalla Tunisia e corrisponde al titolo di Four Daughters (Les Filles d’Olfa), della regista Kaouther Ben Hania. Istinto protettivo e ribellione sono le forze oppositive che attraversano la quotidianità di tante famiglie arabe con figli. Un’educazione all’insegna del rigore e che vieta la discussione di argomenti tabù è ciò che ha segnato la crescita di chi è genitore ancora oggi e che ha impartito alla prole. Un retaggio che connota profondamente un sistema sociale, politico ed educativo e che, se perpetuato, può portare a conseguenze irreversibili, come nel caso della famiglia di Olfa.

Four Daughters, un esperimento inedito di racconto

La vita di Olfa, donna tunisina e madre di 4 figlie, oscilla tra luci e ombre. Un giorno, le due figlie maggiori scompaiono. Per colmare la loro assenza, la regista Kaouther Ben Hania arruola due attrici professioniste e mette in piedi uno straordinario spettacolo cinematografico per svelare la storia di Olfa e delle sue figlie. Un viaggio intimo pieno di speranza, ribellione, violenza, trasmissione intergenerazionale e sorellanza, che metterà in discussione le fondamenta stesse delle nostre società.

Four Daughters riflette sul concetto di mancanza giocando con la presenza. Siamo di fronte a un esperimento di dialogo interattivo, in cui la direzione artistica si fonde con il ricordo e il regista non è più solo chi si pone fuori dal quadro ma anche, e soprattutto, chi dentro a quel quadro vi ha vissuto. La regista Ben Hania trasfigura l’assenza nei corpi di attrici che sono, anzittutto, donne arabe. La recitazione e, dunque, la comprensione vanno di pari passo nella riconsiderazione di un quadro familiare, di una storia di vita che è anche la storia di innumerevoli famiglie arabe, almeno nelle sue radici.

Four Daughters diventa così anche un dialogo sul linguaggio cinematografico, sul modo in cui le immagini possono raccontare qualcosa di vero servendosi degli espedienti della finzione. Le ragazze diventano attrici, le attrici sono figlie. Olfa è un doppio: è la madre che è stata nel passato, ha un’attrice che la aiuta nel presente e interviene nelle scene emotivamente più impegnative, ma è anche un’Olfa che deve comprendere una nuova forma di racconto per la sua storia, istruire le maschere che interpreteranno i ruoli. Al contempo, la stessa attrice a cui è stato affidato il ruolo di Olfa interviene, fa considerazioni sul suo modo di educare le figlie, dà voce anche ai pensieri dello spettatore.

Essere figlie della Tunisia

Le figlie di Olfa sono figlie della Tunisia, figlie di un paese che ha avuto una rivoluzione, ma che queste non hanno vissuto in quanto troppo piccole. La loro rivoluzione arriverà col tempo, seguendo il regolare corso dell’adolescenza e al contempo distruggendola, pur di andare contro all’essere una figlia di Olfa. Eya, Tayssir le “finte” Rahma e Ghofrane, forse, compiono la loro rivoluzione prestandosi al progetto di Ben Hania, avvicinandosi all’idea di due sorelle che se ne sono andate tramite i loro doppi. A volte è doloroso, altre si tramuta in un gioco, in più di un istante ci perdiamo anche noi nella finzione. Sono quattro sorelle solo nella messa in scena, eppure Rahma e Ghofrane per noi rimangono loro – nonostante l’inserimento di alcune foto e materiale video delle stesse.

Four Daughters riesce ad arrivare al cuore di un problema formativo e mettere in bocca questa verità alle persone effettivamente coinvolte. Una consapevolezza che diventa parola e che, unendo i margini della realtà con quelli del racconto filmico, non ha paura di scavare nella crepe e nelle zone più buie di un nucleo familiare distrutto per riportare una dura verità sul come si viene educati in questi paesi, sul tipo di confronto che c’è tra genitori e figli, su come ogni piccolo atto di ribellione possa definire un percorso di vita e allontanarlo non solo dagli affetti ma anche dalla ragione.

Il film di Ben Hania è anche un racconto sul concetto di femminilità, su come questa possa essere nascosta o esaltata nei paesi arabi, su quanto l’aspetto estetico sia uno dei primi tramiti per dare voce a una ribellione. Truccarsi, diventare goth, scegliere di indossare l’hijab: qualsiasi cosa pur di non appartenere, di svincolarsi da un territorio già battuto. Da questo punto di vista, è ancora più interessante il fatto che Four Daughters renda le vere Olfa, Eya e Tayssir delle attrici e che giochi consapevolmente, sfruttando soprattutto la fotografia, con la loro bellezza, i tratti fisionomici, messi ancora più in risalto dall’abbigliamento total black che indossano per gran parte del girato, per confondere ancora di più i confini tra realtà e finzione, persona e personaggio. Il nero del niqāb viene tagliato e ricucito per adattarsi ai corpi di giovani donne che, raccontando una storia dolorosa, stanno anche crescendo. Sono divise tra passato e presente, tra sorelle perdute e ritrovate sulla scena, tra la Tunisia che hanno conosciuto e quella che verrà. Ma di una cosa sono certe: sono figlie di Olfa.

Spider-Man: Across the Spider-Verse: Miles e Gwen discutono della loro relazione in una nuova clip

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Per celebrare l’arrivo dell’attesissimo sequel, Spider-Man: Across the Spider-Verse, in sala dal 1 giugno, ecco una nuovissima clip con Miles Morales e Gwen Stacy intenti a discutere del destino della loro relazione. La clip presenta i due personaggi mentre siedono a testa in giù sullo sfondo dello skyline di New York City, dove discutono delle loro potenziali difficoltà relazionali, con Gwen che solleva un po’ di dubbi. “In ogni altro universo, Gwen Stacy si innamora di Spider-Man, e in ogni altro universo, non finisce bene“, dice lei a Miles.

Per tutti i fan di Spider-Man, i commenti di Gwen sono ragionevolmente accurati, con le precedenti interpretazioni del personaggio che in genere portano verso risvolti piuttosto negativi. L’esempio più notevole è il destino del personaggio alla fine di The Amazing Spider-Man 2, dove è interpretato da Emma Stone. Tuttavia, Miles contrasta la sua affermazione con una visione più ottimistica, affermando: “Beh, c’è una prima volta per tutto, giusto?“. Di seguito, ecco la clip in questione:

Resta da vedere se la loro relazione avrà qui un lieto fine o cadrà nello stesso destino di altre interpretazioni dei personaggi, ma è certo che Spider-Man: Across the Spider-Verse continuerà ad espandere la loro dinamica e aggiungere anche qualche conflitto in più con l’introduzione di Spider-Punk, doppiato da Daniel Kaluuya. Dato che il personaggio è un musicista, lo Spider-Punk stringerà un’amicizia con Gwen, il che creerà un po’ di gelosia da parte di Miles Morales e potrebbe servire come interessante punto di conflitto tra il personaggio e i tanti Spider-Men che saranno introdotto nel film.

Tutto quello che c’è da sapere su Spider-Man: Across the Spider-Verse

“Miles Morales ritorna per il nuovo capitolo della saga di Spider-Verse, Spider-Man: Across the Spider-Verse, si legge nella sinossi. “Dopo essersi riunito con Gwen Stacy, l’amichevole Spider-Man di quartiere di Brooklyn viene catapultato attraverso il Multiverso, dove incontra una squadra di Spider-People incaricata di proteggere la sua stessa esistenza. Ma quando gli eroi si scontrano su come gestire una nuova minaccia, Miles si ritrova a confrontarsi con gli altri Spider e deve ridefinire cosa significa essere un eroe in modo da poter salvare le persone che ama di più”.

Il film è diretto da Joaquim Dos Santos, Kemp Powers e Justin K. Thompson. Nel cast Shameik Moore nei panni di Miles Morales, Hailee Steinfeld nei panni di Gwen Stacy. Spider-Man: Across the Spider-Verse introdurrà poi non solo l’anticipato villain La Macchia, doppiato da Jason Schwartzman, ma anche oltre 200 varie iterazioni dell’eroe titolare. Chris Miller, uno dei produttori del film ha dichiarato nell’aprile 2022 che “in mezzo a questo multiverso ci sono 240 personaggi unici … ma sono per lo più personaggi minori o secondari“. Vedremo allora Jake Johnson nei panni di Peter B. Parker, Issa Rae nei panni di Spider-Woman, Daniel Kaluuya Spider-Punk, Karan Soni nei panni di Spider-Man India, Oscar Isaac nei panni di Spider-Man 2099, Brian Tyree Henry nei panni di Jefferson Davis, Luna Lauren Velez nei panni di Rio Morales, Greta Lee nei panni di Lyla. Nel cast vocale originale anche Andy Samberg , Rachel Dratch, Jorma Taccone, Shea Whigham e altri.

Spider-Man: Across the Spider-Verse è prodotto da Phil Lord, Chris Miller, Amy Pascal, Avi Arad e Christina Steinberg con Alonzo Ruvalcaba. Aditya Sood e il regista del primo film, Peter Ramsey, sono i produttori esecutivi.

La Marvel “ha cambiato tutti i suoi piani” per via della performance di Jonathan Majors in Loki

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Mentre si attendono novità riguardo Jonathan Majors e il suo futuro nell’MCU, un insider ha fornito quello che, se confermato, sarebbe una sorprendente cambiamento nella politica dei Marvel Studios. Questi, infatti, avrebbe completamente cambiato i propri progetti a lungo termine per la Multiverse Saga dopo aver visto la performance di Majors nei panni di Colui che rimane nel finale della prima stagione di LOKI. L’attore, che ha poi interpretato Kang il Conquistatore in Ant-Man and the Wasp: Quantumania, avrebbe dunque convinto tutti a fare di lui il nuovo elemento centrale dell’MCU.

Parlando al podcast The Big Picture, la scrittrice e autrice del libro in uscita MCU: The Reign of Marvel Studios Joanna Robinson ha affermato che durante il suo lavoro le è stato detto che non era mai stata intenzione dei Marvel Studios fare di Kang il centro dell’MCU, ma quella performance di Majors ha fatto cambiare idea a tutti. “Mi è stato detto da qualcuno che lavora per la Marvel che non era nei piani fare di Kang il centro di tutto fino a quando non hanno visto la sua performance in LOKI e Quantumania, la quale era così forte che hanno detto, “Eccola qui. Questa è la strada da percorrere. Abbiamo perso la nostra squadra di eroi, ma mettiamoci attorno a questo ragazzo e a questo personaggio a cui così tante persone stanno reagendo”

“È una cosa senza precedenti per la Marvel, non hanno mai affidato così tanto di un franchise a un attore, come hanno cercato di farlo con Jonathan Majors. Di solito non si attaccano così tanto a una persona come hanno fatto in questo caso. E questo li ha messi in difficoltà. Non sappiamo cosa faranno. Ho sentito storie contrastanti sul fatto se lo sostituiranno o meno”, ha concluso poi la Robinson. Come confermato dalle sue parole, dunque, Kang è davvero il centro di questa nuova fase dell’MCU e i suoi problemi legali rappresentano ora un grosso problema per i Marvel Studios. C’è di certo che rivedremo Major in Loki 2 e forse questa seconda stagione fornirà maggiori indizi sul suo futuro, in attesa di un verdetto al suo processo.

Fonte: Collider

The Flash: nuove entusiaste reazioni e un trailer con scene inedite dalla Cina!

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Nella serata di ieri si è svolta una proiezione dei fan di The Flash e alcune reazioni sono state ora condivise online. Leggendo i commenti si denota un coro estremamente positive su questo film, e anche se è improbabile che questo particolare pubblico sia un pubblico ritenuto particolarmente severo, questi ultimi Tweet suggeriscono che la Warner Bros. potrebbe davvero avere un enorme successo tra le mani.

Il primo monitoraggio al botteghino indica che la prima uscita da solista di The Flash potrebbe incassare fino a $ 140 milioni nel corso del suo weekend di apertura, ma dovremmo ottenere un aggiornamento più accurato nelle prossime due settimane. Dai un’occhiata alle reazioni di seguito insieme a un nuovo trailer con un sacco di nuovi filmati, inclusa un’apparizione di Jeremy Irons nei panni di Alfred.

Tutte le reazioni di seguito:

The Flash: la trama e il cast del film

In The Flash i mondi si incontreranno quando Barry userà i suoi superpoteri per viaggiare indietro nel tempo e cambiare gli eventi del passato. Ma quando il tentativo di salvare la sua famiglia altera inavvertitamente il futuro, Barry rimane intrappolato in una realtà in cui il generale Zod è tornato, minacciando distruzione, e senza alcun Supereroe a cui rivolgersi. L’unica speranza per Barry è riuscire a far uscire dalla pensione un Batman decisamente diverso per salvare un kryptoniano imprigionato…. malgrado non sia più colui che sta cercando. In definitiva, per salvare il mondo in cui si trova e tornare al futuro che conosce, l’unica speranza per Barry è ‘correre per la sua vita’. Ma questo estremo sacrificio sarà sufficiente per resettare l’universo?

Fanno parte del cast di The Flash l’attore Ezra Miller nei panni del protagonista, riprendendo dunque il ruolo di Barry Allen da Justice League, ma anche l’astro nascente Sasha Calle nel ruolo di Supergirl, Michael Shannon (“Bullet Train”, “Batman v Superman: Dawn of Justice”), in quelli del Generale Zod, Ron Livingston (“Loudermilk”, “L’evocazione – The Conjuring”), Maribel Verdú (“Elite”, “Y tu mamá también – Anche tua madre”), Kiersey Clemons (“Zack Snyder’s Justice League”, “Sweetheart”), Antje Traue (“King of Ravens”, “L’uomo d’acciaio”) e Michael Keaton (Spider-Man: Homecoming”, “Batman”), che torna nel costume di Batman dopo oltre 30 anni.

Natalie Portman sarebbe “disposta a” riprendere il ruolo nei prequel di Star Wars

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La regina Padmé Amidala ha svolto un ruolo fondamentale nella trilogia prequel di Star Wars, prima di morire dando alla luce i gemelli Luke e Leia alla fine di Star Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith. La sua morte è ciò che alla fine ha spinto Anakin Skywalker ad abbandonare completamente il sentiero degli Jedi e a rivolgersi al lato oscuro della Forza.

Gli spettacoli Disney+ Star Wars ci hanno permesso di rivisitare le linee temporali precedenti nella Galassia Lontana Lontana, e sebbene abbiamo visto sia Ewan McGregor che Hayden Christensen riprendere i rispettivi ruoli di Obi-Wan Kenobi e Anakin/Darth Vader, Padmé deve ancora fare un’apparizione. Amidala è apparsa nella serie animata di The Clone Wars e in diversi romanzi di Star Wars, ma non l’abbiamo vista in live-action dai tempi di ROTS.

Onestamente, il personaggio non era davvero necessario per la storia raccontata dalla serie di Obi-Wan Kenobi, ed è difficile immaginare un nuovo spin-off o prequel incentrato su Padmé. Anche così, sembra che Natalie Portman potrebbe essere interessata a tornare se si presentasse l’opportunità. Durante un’intervista con GQ, la vincitrice dell’Oscar ha affermato che non le è stato chiesto di riprendere potenzialmente il ruolo, ma sarebbe “aperta”. Amidala potrebbe mai tornare per una trama attuale? Supponiamo che Lucasfilm non si spinga fino al punto di resuscitarla (non vogliamo un altro momento “in qualche modo, l’Imperatore è tornato”), ma un Force Ghost è una possibilità? Padme non era una Jedi, ovviamente, ma ciò non significa che non potesse presentarsi in una sorta di visione o sogno. È una forzatura, lo sappiamo bene, ma se Natalie Portman vuole tornare nei panni di Padme, diciamo questo potrebbe essere un buon modo per riportarla indietro!

 

Joaquin Phoenix in una storia d’amore gay diretta da Todd Haynes

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Joaquin Phoenix in una storia d’amore gay diretta da Todd Haynes

Dopo essere tornato sul grande schermo con Beau ha paura di Ari Aster e in attesa di poterlo vedere in Napoleon e Joker 2, il premio Oscar Joaquin Phoenix ha un altro progetto in lavorazione particolarmente interessante. Si tratta di una storia d’amore gay diretta da Todd Haynes, regista di Carol attualmente in concorso al Festival di Cannes con May December. Proprio in occasione del festival il regista ha avuto modo di fornire qualche dettaglio in più, dichiarando che “il prossimo film è basato su una sceneggiatura originale che ho sviluppato con Joaquin Phoenix, sulla base di alcuni pensieri e idee che mi ha suggerito”, ha spiegato Haynes a IndieWire.

Fondamentalmente l’abbiamo scritto con anche lui come sceneggiatore. Io, Jon Raymond e Joaquin Phoenix condividiamo quindi il merito della storia. E speriamo di girarla all’inizio del prossimo anno. È una storia d’amore gay ambientata nella Los Angeles degli anni ’30”, afferma Haynes, aggiungendo anche che “Joaquin mi ha anche spinto verso nuovi confini dicendomi ‘No, andiamo oltre’. Questo sarà un film NC-17”. Nel sistema di classificazione dei film della Motion Picture Association (MPA), NC-17 è il punteggio più alto, che vieta la visione ad un pubblico di meno di 18 anni.

Joaquin Phoenix non è estraneo a ruoli intensi che si spingono oltre i limiti della recitazione, mentre per quanto riguarda Haynes, tra Carol, Lontano dal paradiso, Poison, Velvet Goldmine e il suo ultimo May December, il regista non è estraneo al dramma d’epoca romantico, né al film queer. Non resta dunque che attendere maggiori informazioni riguardo questo loro nuovo progetto, che dovrebbe dunque entrare in produzione all’inizio del 2024. Con l’approssimarsi di quel momento, potrebbe essere reso noto il titolo, una prima sinossi e ulteriori membri del cast.

May December al Festival di Cannes

Presentato in concorso al Festival di Cannes May December, del regista americano Todd Haynes riunisce Natalie Portman e Julianne Moore in un dramma romantico introspettivo sul passato sulfureo di una coppia famosa. Per prepararsi al suo nuovo ruolo, Elisabeth (Natalie Portman), una famosa attrice, incontra Gracie (Julianne Moore), che interpreterà sullo schermo. Quest’ultima aveva infiammato la stampa scandalistica e affascinato il paese due decenni prima mantenendo una relazione con Joe (Charles Melton), 23 anni più giovane di lei. Il film è vagamente basato sullo scandalo americano di Mary Kay Letourneau.

Sotto l’impulso della sceneggiatura di Samy Burch, Todd Haynes mette in discussione le scelte di due donne in due momenti della loro vita. Un doloroso ritorno al passato per un’ex idolo sessantenne che vuole voltare pagina, di fronte a una sincera e pericolosa ricerca della verità per una star di Hollywood all’apice della sua carriera. Tra i due, il personaggio maschile di Charles Melton intreccia sottilmente i legami tra le due. Sul versante musicale, le composizioni di Marcelo Zarvos si alternano alle melodie di Michel Legrand composte per la prima volta per Le Messenger di Giuseppe Losey.

Fonte: Variety

Martin Scorsese rivela perché ha lasciato Schindler’s List a Steven Spielberg

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Prima che Steven Spielberg dirigesse il classico dramma storico del 1993 Schindler’s List, era originariamente nelle mani di Martin Scorsese. In occasione del festival di Scorsese è tornato a parlare del film e del perché alla fine ha riconsegnato il film a Spielberg. Parlando con Deadline in un profilo esclusivo, al leggendario regista è stato chiesto del film, e perché Steven Spielberg gli ha offerto la possibilità di dirigerlo. Mentre Scorsese ci è quasi riuscito, alla fine ha restituito il progetto a Steven Spielberg e ha citato l’accoglienza del suo film del 1988 L’ultima tentazione di Cristo come uno dei fattori della sua decisione.

Per Schindler’s List, ho assunto Steve Zaillian, e io e Steve abbiamo lavorato alla sceneggiatura”, ha detto Scorsese. “Stavo per dirigerlo. Ma a un certo punto ho avuto delle riserve. Non dimenticare, questo è il 1990, direi. Ho fatto L’ultima tentazione di Cristo nel 1988. Il punto centrale di quel film era iniziare un dialogo su qualcosa che è ancora importante per me, che è la natura – la vera natura – dell’amore, che potrebbe essere dio, potrebbe essere Gesù . Non sono culturalmente ambivalente qui, è quello che c’è in noi. Dio è in noi? Sono davvero così; Non posso farci niente. Mi piace esplorarlo”. Scorsese ha continuato dicendo che sentiva che la storia di Schindler’s List sarebbe stata probabilmente meglio raccontata da un vero ebreo.

“Nel caso di Schindler’s List, il trauma che avevo attraversato era tale che mi sentivo di affrontare quell’argomento… Sapevo che c’erano persone ebree sconvolte dal fatto che lo scrittore de Il diario di Anna Frank fosse gentile“, ha detto Scorsese. “Ho sentito che c’erano persone che si lamentavano di Schindler, che usava i detenuti per fare soldi con loro. Ho detto: ‘Aspetta un attimo.’ Potrei… beh, non difenderlo, ma discutere chi fosse. Penso che fosse un uomo straordinario, ma non sapevo se ero attrezzato per questo in quel momento. Non avevo la conoscenza. Ricordo che Steve Spielberg, nel corso degli anni, me ne parlava sempre. Ha mostrato il libro mentre eravamo su un aereo diretto a Cannes e ha detto: ‘Questo è il mio film oscuro e lo farò‘”.

Ho usato la frase in quel momento, “non sono ebreo“. Quello che intendevo era, è la vecchia storia secondo cui il viaggio doveva essere intrapreso da una persona ebrea attraverso quel mondo, e penso che anche Steven l’abbia imparato. Veniva da… [pausa] dov’è ambientato The Fabelmans, Phoenix? Mi ha detto che c’erano solo 200 ebrei a Phoenix. Non potevo crederci. Perché vengo dal Lower East Side e sono cresciuto con la comunità ebraica. Non ero altruista, ma per me aveva senso che fosse lui la persona che avrebbe dovuto affrontare tutto questo. Ero preoccupato di non essere in grado di rendere giustizia alla situazione“.

Asteroid City: tre clip dal film di Wes Anderson

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Asteroid City: tre clip dal film di Wes Anderson

Focus Features ha rilasciato tre clip di Asteroid City dall’imminente commedia drammatica romantica di Wes Anderson, la cui premiere è prevista per il 16 giugno in sale selezionate. Seguirà un’ampia distribuzione il 23 giugno. I primi due video danno entrambi un’anteprima del personaggio di Scarlett Johansson, una famosa attrice con una figlia. Un terzo presenta un piccolo sguardo ai personaggi di Tom Hanks, Liev Schreiber e Hope Davis, mentre discutono dei piani dell’esercito.

Asteroid City aveva originariamente ricevuto una valutazione R dalla Motion Pictures Association of America per “breve nudità”. Tuttavia, Anderson e Focus Features sono stati in grado di appellarsi con successo contro la decisione. La sua attuale valutazione ufficiale è PG-13 per “per brevi nudità esplicite, fumo e materiale suggestivo”. Dai un’occhiata alle clip di Asteroid City qui sotto

Asteroid City si svolge in un’immaginaria città americana nel deserto nel 1955. Sinossi: L’itinerario di una convention di giovani astronomi e cadetti spaziali (organizzata per riunire studenti e genitori di tutto il paese per una competizione accademica e di affiatamento) viene spettacolarmente sconvolto da eventi che cambiano il mondo.

Chi c’è nel cast di Asteroid City?

Asteroid City è scritto e diretto da Wes Anderson. Il cast dell’ensemble includerà collaboratori di lunga data di Wes Anderson, come Adrien Brody, Tilda Swinton, Bill Murray, Jason Schwartzman, Bryan Cranston, Jeffrey Wright, Liev Schreiber, Willem Dafoe, Tony Revolori, Jeff Goldblum e Jack Ryan.

Fast & Furious: ulteriori spin-off e un film al femminile sono in lavorazione

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Con Fast X (qui la recensione) attualmente in sala, la star del franchise di Fast & Furious, Vin Diesel, conferma ulteriori spin-off e un lungometraggio “femminile” in lavorazione. Parlando con Variety, Diesel ha dichiarato quanto segue: “Ho iniziato a sviluppare lo spin-off femminile… nel 2017, insieme con altri spin-off. Prima consegno il finale della saga, prima posso lanciare tutti gli altri progetti“. Diesel, che di recente ha rivelato che i due film a conclusione della saga saranno in realtà tre, anticipa dunque ulteriori progetti, che permetteranno ai fan di ritrovare alcuni dei personaggi amati anche oltre il capitolo conclusivo di Fast & Furious.

“Guardate quanti personaggi e quanto grande talento c’è nel film… Questi personaggi sono attraenti e dobbiamo vederne di più”, ha affermato l’attore. Le voci su uno spin-off di Fast & Furious guidato da un cast prevalentemente femminile circolano in realtà da anni a Hollywood. La principale star del film dovrebbe essere Michelle Rodriguez, il cui nome è stato associato a una tale possibile produzione già nel 2019 con il suo personaggio Letty Ortiz, tra i più popolari della saga, comparso sin dal primo film del 2001. Ad oggi, come noto, l’unico spin-off arrivato al cinema è Hobbs & Shaw, nel 2019, ma sembra che le cose potranno cambiare ben presto.

Tutto quello che c’è da sapere su Fast X

Fast X è uscito nelle sale il 18 maggio 2023 ed è diretto dal regista di Transporter  Louis Leterrier, che ha raccolto il timone dopo che Justin Lin ha improvvisamente abbandonato il progetto a causa di divergenze creative. Il film è scritto da Justin Lin e Dan Mazeau, con Justin Lin ancora impegnato come produttore del film.

La fine della corsa ha inizio. Fast X, il decimo film della saga di Fast & Furious, dà il via ai capitoli finali di uno dei più leggendari e popolari franchise cinematografici, giunto al suo terzo decennio e ancora sostenuto dallo stesso cast e dagli stessi personaggi degli esordi. Nel corso di molte sfide e contro ostacoli impossibili, Dom Toretto (Vin Diesel) e la sua famiglia hanno superato in astuzia, coraggio e abilità tutti i nemici che hanno incontrato sul loro cammino. Ora si trovano di fronte all’avversario più letale che abbiano mai affrontato: una minaccia terribile che emerge dalle ombre del passato, alimentata dalla vendetta, determinata a disperdere la famiglia e a distruggere per sempre tutto e tutti i suoi cari.

In Fast & Furious 5 del 2011, Dom e la sua squadra hanno eliminato il famigerato boss della droga brasiliano Hernan Reyes e distrutto il suo impero su un ponte di Rio De Janeiro. Quello che non sapevano è che il figlio di Reyes, Dante (Jason Momoa di Aquaman), ha assistito a tutto questo e ha passato gli ultimi 12 anni a elaborare un piano per far pagare a Dom il prezzo più alto. Il complotto di Dante spingerà la famiglia di Dom da Los Angeles alle catacombe di Roma, dal Brasile a Londra e dal Portogallo all’Antartide. Si stringeranno nuove alleanze e torneranno vecchi nemici. Ma tutto cambia quando Dom scopre che suo figlio di 8 anni (Leo Abelo Perry, Black-ish) è l’obiettivo finale della vendetta di Dante.

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Fonte: CBR

Fast X: Keanu Reeves avrebbe dovuto essere uno dei villain del film

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Con Fast X (qui la recensione), decimo capitolo della saga di Fast & Furious finalmente in sala, emergono ora nuove notizie riguardo alla sua genesi. Tra le varie voci emerse, ve ne è una, riportata dall’attore Alan Ritchson, che nel film interpreta Aimes, capo di The Agency nonché uno dei principali villain del film, secondo il quale tale ruolo era inizialmente stato offerto a Keanu Reeves. “È stato solo un piccolo colpo di fortuna e un buon tempismo“, ha detto Ritchson parlando dell’occasione di recitare nel film. “Stavo lavorando ad un altro film quando ho ricevuto una telefonata che mi informava che le cose erano cambiate con Keanu Reeves, che penso fosse originariamente destinato a recitare la mia parte.

Il ruolo è così stato assunto da Ritchson, ma non è la prima volta che si vocifera di Reeves come possibile membro del cast di un film di Fast & Furious. Lo sceneggiatore del franchise, Chris Morgan, ha infatti condiviso in passato che Reeves era in trattative per unirsi al film spin-off Hobbs & Shaw del 2019, dove avrebbe interpretato la voce responsabile dell’organizzazione Eteon. Il mancato accordo per portare Reeves in Fast X potrebbe essere stato dovuto all’impegno dell’attore con John Wick: Capitolo 4, uscito nei cinema a marzo. Chissà però che l’attore non trovi il modo di comparire in uno dei due prossimi annunciati film, che rappresenteranno anche la conclusione della saga.

Tutto quello che c’è da sapere su Fast X

Fast X è uscito nelle sale il 18 maggio 2023 ed è diretto dal regista di Transporter  Louis Leterrier, che ha raccolto il timone dopo che Justin Lin ha improvvisamente abbandonato il progetto a causa di divergenze creative. Il film è scritto da Justin Lin e Dan Mazeau, con Justin Lin ancora impegnato come produttore del film.

La fine della corsa ha inizio. Fast X, il decimo film della saga di Fast & Furious, dà il via ai capitoli finali di uno dei più leggendari e popolari franchise cinematografici, giunto al suo terzo decennio e ancora sostenuto dallo stesso cast e dagli stessi personaggi degli esordi. Nel corso di molte sfide e contro ostacoli impossibili, Dom Toretto (Vin Diesel) e la sua famiglia hanno superato in astuzia, coraggio e abilità tutti i nemici che hanno incontrato sul loro cammino. Ora si trovano di fronte all’avversario più letale che abbiano mai affrontato: una minaccia terribile che emerge dalle ombre del passato, alimentata dalla vendetta, determinata a disperdere la famiglia e a distruggere per sempre tutto e tutti i suoi cari.

In Fast & Furious 5 del 2011, Dom e la sua squadra hanno eliminato il famigerato boss della droga brasiliano Hernan Reyes e distrutto il suo impero su un ponte di Rio De Janeiro. Quello che non sapevano è che il figlio di Reyes, Dante (Jason Momoa di Aquaman), ha assistito a tutto questo e ha passato gli ultimi 12 anni a elaborare un piano per far pagare a Dom il prezzo più alto. Il complotto di Dante spingerà la famiglia di Dom da Los Angeles alle catacombe di Roma, dal Brasile a Londra e dal Portogallo all’Antartide. Si stringeranno nuove alleanze e torneranno vecchi nemici. Ma tutto cambia quando Dom scopre che suo figlio di 8 anni (Leo Abelo Perry, Black-ish) è l’obiettivo finale della vendetta di Dante.

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Fonte: CBR

Madame Web: Sydney Sweeney anticipa una squadra di “donne toste” nel film Sony

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L’attrice Sydney Sweeney, che recita al fianco di Dakota Johnson nell’imminente Madame Web della Sony Pictures, è tornata a parlare proprio di tale attesa pellicola, elogiando le sue co-protagoniste: la già citata Johnson, che interpreta la protagonista Cassandra Web/Madame Web, Isabela Merced e Celeste O’Connor, che appaiono nel film in ruoli attualmente sconosciuti. “Non vedo l’ora di poter essere accanto alle ragazze con cui ho girato: Dakota, Isabela e Celeste”, ha detto Sweeney. “Ci siamo divertite così tanto insieme. E sono davvero entusiasta che il mondo potrà finalmente vedere la squadra di donne toste presente nel film”.

Il cast di Madame Web include però anche Adam Scott ed Emma Roberts. Mentre entrambi interpretano ruoli sconosciuti, la Roberts ha almeno confermato che non interpreta un supereroe. “È davvero diverso da qualsiasi altro film Marvel, è super radicato“, ha detto. “Adoro il fatto che abbia così tante grandi attrici, è davvero guidato dalle donne, e penso che non sarà quello che la gente si aspetta“. La Sweeney recita invece in Madame Web nei panni di Julia Carpenter, conosciuta nell’Universo Marvel come la seconda Spider-Woman che ha assunto il ruolo che era di Jessica Drew.

Creato da Jim Shooter e Mike Zeck, il personaggio ha debuttato in Secret Wars n. 6 del 1984 ed è anche conosciuto come il successore dell’originale Madame Web. Nella stessa intervista, Sweeney ha spiegato che è cresciuta andando a vedere film di supereroi nei cinema. “I supereroi sono stati tutta la mia vita!” ha detto, “penso di aver visto The Avengers probabilmente più di 30 volte.” La Madame Web del titolo è invece stata ideata dallo scrittore Denny O’Neil e dall’artista John Romita Jr., ed è una mutante chiaroveggente, malata terminale, dipendente da un sistema di supporto vitale che ricorda una ragnatela.

Madame Web: 5 dettagli sul personaggio

La sua incarnazione originale della Marvel Comics, Cassandra Webb, è ritratta come una donna anziana ed è apparsa per la prima volta in The Amazing Spider-Man #210 nel 1980. Con il suo arrivo sul grande schermo, il personaggio si unirà all’universo cinematografico dei personaggi Marvel gestito dalla Sony, che attualmente include film come Venom, Venom: La furia di Carnage e Morbius. La Sony ha però in cantiere anche Kraven il Cacciatore con la star Aaron Taylor-Johnson. Atteso in sala per il 16 febbraio 2024, Madame Web deve ancora mostrarsi con un primo trailer o immagini ufficiali e c’è dunque molta attesa a riguardo, per un film che a quanto pare avrà una forza femminile indiscutibile.

Fonte: CBR

Festival di Cannes: Mia Wasikowska con Club Zero di Jessica Hausner

Festival di Cannes ha sostenuto il cinema di Jessica Hausner sin dal suo inizio. Il suo film scolastico Inter-view ha ricevuto una Menzione Speciale alla Cinéfondation nel 1999, il suo primo lungometraggio Lovely Rita è stato selezionato per Un Certain Regard nel 2001, e il suo primo ingresso in Concorso risale al 2019 con Little JoeIl regista austriaco è di nuovo candidato alla Palma d’Oro con Club Zero. Sulla croisette per l’occasione arriva tutto il cast del film: Mia Wasikowska, la danese Sidse Babett Knudsen, l’egiziana Amir El-Masry e la francese Elsa Zylberstein. Di seguito tutte le foto della sera ti ieri, in attesa della conferenza di oggi!

 

In un liceo privato, da qualche parte, non sappiamo quando. La nuova arrivata nel team, Miss Novak, offre un nuovo tipo di corso nutrizionale. I suoi studenti diventeranno suoi adepti, sotto l’influenza, tutti riuniti nel misterioso Club Zero. Jessica Hausner continua qui a interrogare il nostro tempo. Nel sottotesto del suo film c’è la responsabilità degli adulti nei confronti dei bambini. Quella dei genitori da un lato, cui manca il tempo dedicato alla prole, e dall’altro la fiducia delegata al corpo insegnante, spesso svalutata. Il regista osserva una società che stabilisce standard per il lavoro e il successo.

Per rafforzare la disconnessione con i genitori, Jessica Hausner decide di mettere i suoi studenti in un collegio. Club Zero mette in discussione anche questioni adolescenziali come il rapporto con il cibo e l’effetto gang. Il film vuole essere fuori dal tempo, fuori dallo spazio, effetto accentuato dalla scelta della lingua inglese, universale, e da un cast internazionale. In cartellone, tra gli altri: l’australiana Mia Wasikowska, la danese Sidse Babett Knudsen, l’egiziana Amir El-Masry e la francese Elsa Zylberstein.

Il colore viola: primo trailer del film con Halle Bailey

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Il colore viola: primo trailer del film con Halle Bailey

È arrivato il primo trailer del film Il colore viola, secondo adattamento del romanzo dopo l’iconico film di Steven Spielberg del 1985. In esso si segue la lotta per tutta la vita di una donna afroamericana nel sud all’inizio del 1900 che subisce abusi da suo padre e suo marito. Con Blitz Bazawule di Black Is King che assume il ruolo di regista, il cast di Il colore viola comprende la vincitrice di American Idol Fantasia Barrino, Colman Domingo di Euphoria, la candidata all’Oscar Taraji P. Henson, Corey Hawkins di Straight Outta Compton, Danielle Brooks di Peacemaker, Aunjanue Ellis-Taylor di King Richard, il vincitore dell’Emmy Jon Batiste e Halle Bailey, protagonista di La sirenetta.

Presentato come una “nuova interpretazione audace dell’amato classico“, il trailer di Il colore viola si concentra sulla straordinaria sorellanza condivisa dalle tre donne al centro della storia: Celie, Nettie e Sofia. Il trailer mostra anche il cast di star del film, alcuni dei quali stanno riprendendo i ruoli interpretati nella versione teatrale dell’opera a Broadway. Il film è previsto per un’uscita in sala il giorno di Natale, quasi 40 anni dopo l’adattamento del 1985. A produrre questa nuova versione spiccano inoltre lo stesso Steven Spielberg e Oprah Winfrey, che nel film originale interpretava Sofia.

Con Bazawule al timone, il trailer di Il colore viola presenta diversi momenti visivamente sorprendenti, che offrono una visione della prospettiva unica di Celie e del legame indissolubile condiviso dalle tre donne nella storia. Arricchito da tutti gli elementi maestosi di un film musicale, il trailer mostra infatti anche molteplici numeri musicali e un design di produzione impressionante. Il colore viola potrebbe facilmente affermarsi come un nuovo grande successo, lanciando ulteriormente la carriera della Bailey e presentandosi da come uno dei principali concorrenti alla prossima stagione degli Oscar.

Avatar: La via dell’acqua di James Cameron in arrivo in home video

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A partire dal 22 maggio 2023 sono finalmente disponibili in pre-order le esclusive edizioni Home Video di Avatar: La via dell’acqua di James Cameron, il sequel del film campione mondiale d’incassi del 2009, vincitore di un Premio Oscar, di un BAFTA e candidato a due Golden Globes. Ambientato più di un decennio dopo gli eventi del primo film, Avatar: La Via dell’Acqua sarà disponibile nei formati DVD, Blu-Ray a due dischi, 4K Ultra HD (con due dischi Blu-ray + un disco UHD) e una Steelbook 4K da collezione sempre in edizione a tre dischi. Le edizioni Blu-ray, 4K Ultra HD e Steelbook saranno arricchite da oltre 3 ore di contenuti extra, tra cui numerose featurette che mostrano le ricerche compiute da James Cameron e dal team di artisti per costruire il mondo di Pandora con nuovi personaggi, creature, clan e ambienti, svelando inoltre i passi in avanti compiuti dalla tecnologia nell’ideazione dell’ecosistema e delle creature marine del sequel.

In questo nuovo avventuroso capitolo della saga ritroviamo i due protagonisti Jake Sully e Neytiri ancora insieme e con figli al seguito, pronti ad esplorare nuove vette e profondità sconosciute sempre all’interno dello sconfinato mondo di Pandora. Quando una vecchia, familiare minaccia torna ad affacciarsi per terminare quel che era stato iniziato un tempo, Jake dovrà nuovamente collaborare con Neytiri e l’esercito dei Na’vi per proteggere il loro incredibile pianeta. Jake e Neytiri saranno pertanto costretti a lasciare la loro casa ed esplorare varie regioni di Pandora, facendo la conoscenza dei Tulkun, maestose creature marine dell’oceano.

Il cast corale di Avatar: La via dell’acqua rivede nei panni degli iconici  protagonisti Sam Worthington e Zoe Saldaña, mentre tra i nuovi personaggi spicca il nome della straordinaria Kate Winslet che torna sul set di James Cameron a quasi venticinque anni di distanza da “Titanic”. Con ben 2 miliardi di incassi a livello globale, Avatar: La via dell’acqua si posiziona al terzo posto nella classifica dei film con il miglior boxoffice di sempre.

Infine, sarà prossimamente disponibile in pre-order anche “AVATAR REMASTERED”, la spettacolare versione rimasterizzata del film del 2009, che arriverà in Home Video a luglio negli esclusivi formati Blu-Ray Remastered e 4K Ultra HD (con doppio disco Blu-ray + UHD), entrambi contenenti un ulteriore disco con gli imperdibili contenuti speciali.

Mare Fuori 4: al via le riprese della quarta stagione

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Mare Fuori 4: al via le riprese della quarta stagione

Dopo lo straordinario successo che ha segnato le prime tre stagioni della serie prodotta da Rai Fiction e Picomedia, iniziano oggi le riprese della quarta stagione di Mare Fuori 4. Il cast torna a girare a Napoli, diretto nuovamente da Ivan Silvestrini. La serie, una coproduzione Rai Fiction – Picomedia e prodotta da Roberto Sessa, è nata da un’idea di Cristiana Farina scritta con Maurizio Careddu.

Con un cast ricchissimo tra cui Carolina Crescentini, Carmine Recano, Nicolas Maupas, Massimiliano Caiazzo, Valentina Romani e Maria Esposito, la serie tv targata Rai, diretta da Ivan Silvestrini, ha iniziato il suo percorso in sordina nel 2020. Nel corso degli anni ha raggiunto record pressoché inaspettati con milioni di visualizzazioni sulla piattaforma italiana e un target di spettatori al di sotto di venticinque anni. Così come il giovanissimo gruppo di attori che vive ogni emozione portandola alle estreme conseguenze, con tutto quello che può conseguirne: considerando che l’ambientazione è sempre l’Istituto di detenzione minorile.

Mare Fuori, coprodotta da Rai Fiction e Picomedia, è la serie italiana che ha appassionato il pubblico young adult italiano e internazionale risultando tra le più apprezzate degli ultimi anni. La terza stagione ha debuttato sulla piattaforma RaiPlay il 1 febbraio ed è stata trasmessa in prima serata su Rai2 dal 15 dello stesso mese. Con risultati travolgenti: “Mare Fuori 3” su RaiPlay al 1 marzo ha totalizzato 110 milioni di visualizzazioni, con 47 milioni di ore viste, pari ad un ascolto medio device di 3,7 milioni. Complessivamente, tra tv e online, l’intera serie viaggia dunque sui 5 milioni di ascolto medio e le visualizzazioni on demand non accennano a fermarsi.

Dalíland, la recensione del film sul genio di Salvador Dalì

Dalíland, la recensione del film sul genio di Salvador Dalì

Non c’è cosa che quest’uomo non faccia” dice una delle concorrenti del gioco televisivo nel quale l’ospite misterioso era proprio il protagonista del film diretto da Mary Harron che Plaion Pictures distribuisce nei cinema italiani dal 25 maggio. Il suo Dalíland era stato già presentato al Toronto International Film Festival 2022 e fuori concorso al 40° Torino Film Festival, sollevando interesse e curiosità sul biopic interpretato dal Premio Oscar Ben Kingsley, con Barbara Sukowa, Ezra Miller, Christopher Briney e la modella trans Andreja Pejić, nei panni della musa dell’artista e icona pop del nostro secolo Amanda Lear.

Vita e opere di Salvador Dalì, o una minima parte di esse

Siamo nel 1974, appena arrivato a New York dall’Idaho, James lavora presso la galleria d’arte Dufresne che ospiterà la prossima esibizione del genio Salvador Dalí. Quando l’artista in persona gli propone di diventare suo assistente, il ragazzo sogna di coronare il sogno della sua vita, per accorgersi presto che non è tutto oro quel che luccica. Dietro allo stile di vita sgargiante, al glamour e ai party sontuosi, un grande vuoto consuma l’ormai anziano pittore, divorato dalla paura di invecchiare e dal dolore per il rapporto logoro con la dispotica moglie Gala, un tempo sua musa e ora circondata da giovani amanti e ossessionata dal denaro.

Luci e ombre di Dalíland

Sul “Benvenuto a Dalíland” del segretario di Salvador Dalí, la porta si apre su un mondo difficile, quasi impossibile, da rappresentare. Ma un genio strabordante ed egocentrico e come quello del poliedrico artista di Figueres merita ogni omaggio possibile, per quanto parziale e naturalmente limitato nel rendere il suo immenso amore per la vita e la passione che metteva in ogni manifestazione del suo talento. Un’impresa che forse non andava affidata a uno sceneggiatore come John Walsh, attivo soprattutto nel corto, e che l’esperta Mary Harron (American Psycho) sembra aver affrontato più per piacere personale, dopo aver inseguito in passato Andy Warhol (1996), Bettie Page (2005) e Charles Manson (2018).

Al netto del filtro offerto dal James di Christopher Briney (testimone della storia, come il Zac Efron di Me and Orson Welles o l’Eddie Redmayne del Marilyn di Simon Curtis), il film – presentato come biopic – rischia in partenza di spiazzare lo spettatore, concentrato com’è su una porzione ben precisa della vita di Salvador Dalì. Vera icona senza tempo alla quale Ben Kingsley rende giustizia con una interpretazione fin troppo mimetica ma funzionale e riuscita, pregi che purtroppo non si trovano nella versione giovanile dell’artista affidata a Ezra Miller (che la regista sembra volesse a tutti i costi, nonostante lo si veda molto poco), anche a causa di una forma discutibile che sembra cercare l’originalità a tutti i costi.

Forse sentito come obbligo, visto il tema trattato, oltre a certe scelte di casting (ma non sarebbe stato facile per nessuno interpretare Amanda Lear) è spesso la messa in scena a convincere meno e a indebolire il complesso. Che certo avrebbe tratto vantaggio dal mostrare qualcuna delle opere del pittore, se i produttori ne avessero avuta la possibilità, piuttosto che suggerirne l’ispirazione in maniera piuttosto goffa e stilisticamente poco omogenea. Più interessante – insieme al tentativo di rendere l’importanza e il temperamento della moglie russa Gala e le citazioni di Buñuel, Magritte, Paul Éluard e Alice Cooper – è l’accenno alla collaborazione tra Dalì e Walt Disney, conosciutisi alla fine della Guerra e rimasti per sempre amici, della quale ci resta il progetto “Destino” rispolverato dopo la morte di entrambi e trasformato in un corto da Roy Disney.

Fast X, la spiegazione del finale e il ritorno di volti noti

Fast X, la spiegazione del finale e il ritorno di volti noti

I film della saga Fast & Furious non si erano mai conclusi – fin’ora – con un cliffhanger. In Fast X, decimo e penultimo capitolo del franchise, il pubblico si trova davanti a un finale sospeso e sconvolgente. Questo artificio narrativo è servito a Louis Leterrier per poter costruire un ponte fra il film attualmente nelle sale e Fast & Furious 11, ossia la seconda parte di Fast X. Il regista, insieme a Justin Lin che firma la sceneggiatura, ha portato sullo schermo uno dei migliori villain del franchise, Dante, protagonista proprio del cliffhanger con Dominic Toretto e suo figlio Brian.

La costruzione dell’ultima – sbalorditiva – scena mette a punto quello che lo spettatore potrebbe aspettarsi nell’ultima corsa della Fast Family. C’è tutto, nell’atto conclusivo: morte, pericolo, tradimenti. Un’esplosione di dinamiche al limite dell’assurdo, accompagnate da un’ultima sequenza adrenalinica che chiude Fast X con una domanda: cosa accadrà e come si spiegano gli eventi mostrati? Per capirlo, bisogna analizzare ogni situazione affrontata nel film e ogni ritorno, per arrivare alla spiegazione del cliffhanger e del suo impatto su Fast & Furious 11.

Il piano di Dante Reyes

Iniziamo proprio da Dante, il nuovo – insuperabile – villain di Fast X. Determinato, sopra le righe, squilibrato quanto il Joker, Dante per più di dieci anni ha messo a punto il suo piano di vendetta contro Dominic Toretto dopo che questi, in seguito ad una rapina con Brian O’ Conner a Rio de Janeiro, ha ucciso il padre.

Compito di Dante nel decimo capitolo è quello di sparpagliare la Fast Family in giro per il mondo, al fine di indebolirla e impoverirla, fino a dare loro la caccia con dei mercenari. Quello che però risulta essere realmente lo scopo di Dante è voler dimostrare a Dominic di riuscire ad essere sempre un passo avanti a lui, non importa cosa faccia, schernendolo e beffeggiandosene, prima di ucciderlo.

Jakob è morto?

Il fratello ritrovato di Dom, che nel nono capitolo era diventato il nemico, diventa un grande alleato in Fast X. Nella scena finale, prima del citato cliffhanger, Jakob si sacrifica per poter mettere in salvo il nipote, Brian. Usa il tubo del carburante della sua auto customizzata per poterla incendiare e subito dopo girare in direzione di alcune altre macchine appartenenti a uno dei gruppi di Dante, in modo tale da farle saltare in aria.

Così facendo, Jakob elimina alcune delle minacce di Dom, affinché quest’ultimo possa essere avvantaggiato per mettere al sicuro il figlio. In quella scena, il pubblico può notare che l’uomo stringe fra le mani la collana con la croce di Dom prima che l’auto esploda e perciò, con molta probabilità, Fast & Furious 11 potrebbe rivelare la sua sopravvivenza.

Perché Aimes ha tradito l’Agenzia?

Sempre nel finale, vediamo anche il tradimento di Aimes, leader dell’Agenzia. Il personaggio di Aimes in Fast X è molto stratificato e agisce gradualmente contro Dominc, tanto da disorientare lo spettatore. Proprio all’inizio del film, Aimes vuole eliminare tutta la Fast Family dopo gli avvenimenti di Roma, e li etichetta come terroristi. Ma dopo che Dominc gli dà prova della loro “innocenza”, dimostrandogli di essere stati ingannati, Aimes decide di collaborarci, aiutandoli nella lotta contro Dante.

È però proprio in uno degli ultimi inseguimenti del terzo atto che, inaspettatamente, Aimes si rivela cambiando le carte in tavola. Tradendo Dominic, vuole mandargli un messaggio: non tutti possono diventare una famiglia. Fra l’altro, come si vede in una delle sequenze finali, Aimes collaborava con i Reyes già da molti anni, praticamente dai tempi di Fast Five, e seppur non ne venga spiegata la ragione, la motivazione più plausibile può essere la ricerca del potere. Oltre che del denaro.

Il ritorno di Gisele

Nel finale di Fast X ci sono poi dei ritorni a sorpresa decisamente inaspettati, che hanno lasciato molti fan a bocca aperta e con tanto entusiasmo. Fra questi c’è il personaggio interpretato da Gal Gadot, Gisele, la quale si scopre lavorare per Chiper. Quando lei e Letty si trovano nel carcere segreto dell’Agenzia in Antartide, Gisele arriva con un sottomarino per salvarle. Ma come mai lo shock è così grande?

Il personaggio era morto alla fine di Fast & Furious – Solo parti originali, dopo che lei era caduta per salvare Han. Anche quest’ultimo, in realtà, era stato ucciso, ma poi la saga è riuscita a trovare un escamotage per farlo “resuscitare”, e un’operazione simile viene fatta con Gisele. Potrebbe infatti essere che Gisele, alla fine, sia stata salvata da Chiper e, in cambio, le abbia giurato fedeltà. Fast & Furious 11 chiarirà sicuramente tali dinamiche.

La preparazione di Fast & Furious 11

Arriviamo così al finale sconvolgente di Fast X, che conclude la sua decima corsa con un cliffhanger da fiato sospeso e battito cardiaco accelerato. La posta in gioco per la Fast Family non è mai stata così alta, considerato che adesso in pericolo è proprio il figlio di Dominic, l’unico – vero – innocente. Nella punch line, tutti i componenti della famiglia sono arrivati al loro punto di non ritorno, e sono tutti appesi al filo del rasoio. Quello che Fast X lascia a Fast & Furious 11 è il dover rispondere a tutte le domande su come ognuno di loro riuscirà a uscirne vivo dalla lotta contro Dante. La Fast Family non è mai stata così impotente e spaventata, e la partita che si andrà a giocare nell’ultimo capitolo sarà decisiva e irreversibile.

Stando alle scene conclusive, si può dire che Chiper e Letty fuggono con Gisele dalla prigione e, in quel caso, l’ipotesi più accreditata è che si rechino da Dominic, riorganizzandosi per poter dare la caccia a Dante e sconfiggerlo. Un’altra supposizione, data dalla scena post-credits di Fast X, è che Dom e Hobbs decidano di allearsi per sconfiggere il nuovo – temuto – nemico. Il ritorno del Signor Nessuno è un’altra tesi valida, se si considera il tradimento di Aimes. Fast & Furious 11 avrà l’arduo compito di risolvere ogni trama lasciata in sospeso, decidendo sul destino di alcuni personaggi.

Cosa significa il cliffhanger di Fast X?

La saga di Fast & Furious, come dicevamo in apertura, non si era mai conclusa con un cliffhanger. Il finale sospeso, questa volta, è funzionale perché prepara il terreno all’ultima partita che si giocherà nel capitolo conclusivo. La trama di Fast X, infatti, si divide in due parti e sarà solo l’ultimo film a mettere un punto e trovare una risoluzione. Come è accaduto per altri franchise – Harry Potter, Hunger Games per citarne alcuni – il cliffhanger è uno stratagemma volto a incuriosire (e assicurarsi) il pubblico che, al rilascio della seconda parte, dovrebbe così tornare al cinema per vedere come finisce la storia.

Nel cliffhanger di Fast X c’è tutto quello che dovrebbe esserci in un espediente del genere: tensione, adrenalina, anticipazione di quello che potrebbe essere. E suggerisce anche qualcosa di spaventoso: Dante ha vinto, almeno per adesso. Facendo così immaginare al pubblico che, in Fast & Furious 11, i personaggi potrebbero ribellarsi ancora di più per distruggerlo e porre fine alla sua follia. In un’ultima battaglia all’ultimo sangue.

The Idol di Sam Levinson scandalizza il Festival di Cannes 2023

The Idol di Sam Levinson scandalizza il Festival di Cannes 2023

The Weeknd e Lily-Rose Depp sono stati i protagonisti dell’ultimo red carpet di giornata del Festival di Cannes 2023, in occasione della presentazione di The Idol, la nuova serie ideata da Sam Levinson (Euphoria) insieme a Abel “The Weeknd” Tesfaye.

Con parallelismi neanche troppo velati (sembra chiaro il riferimento alla storia di Britney Spears, secondo Variety), la serie è la prima, quest’anno, a esordire sulla croisette, e mette in scena, nei primi due episodi proiettati, foto di fluidi corporei sul viso di Depp, masturbazione con cubetti di ghiaccio, artisti della truffa proprietari di locali notturni e vili adulatori di Hollywood.

La serie si incentra sul personaggio di Lily-Rose Depp, un’icona pop che esce da una crisi psicotica dopo la morte di sua madre. Parallelamente, un branco di manipolatori succhiasangue (favolosamente interpretati da Jane Adams, Hank Azaria e Eli Roth) sono alla disperata ricerca di un nuovo album e di un tour. Mentre la giovane donna si sfoga in uno squallido locale di Hollywood, incontra il personaggio di Tesfaye, che interpreta il proprietario del locale, che presto rivela ambizioni molto più grandi per la sua carriera e i suoi profitti. Il personaggio di Tesfaye, Tedros, è anche un leader di una setta moderna.

La produzione di The Idol è stata accompagnata da segnalazioni di turbolenze sul set a causa di un ambiente di lavoro scadente, riscritture della sceneggiatura dell’ultimo minuto e problemi di budget. La regista Amy Seimetz ha lasciato la produzione nell’aprile 2022 con diversi episodi già girati a causa di un cambio di direzione creativa. Sembra che Tesfaye ritenesse che la serie si appoggiasse troppo a una “prospettiva femminile”, sebbene la pop star abbia negato tali affermazioni.

In una dichiarazione inviata a Variety all’epoca, HBO ha sottolineato che “l’approccio iniziale allo show e la produzione dei primi episodi, sfortunatamente, non soddisfacevano gli standard HBO, quindi abbiamo scelto di apportare un cambiamento”.

“Durante tutto il processo, il team creativo si è impegnato a creare un ambiente di lavoro sicuro, collaborativo e reciprocamente rispettoso e l’anno scorso il team ha apportato modifiche creative che riteneva fossero nel migliore interesse sia della produzione che del cast e della troupe”, ha aggiunto la rete, confutando le affermazioni secondo cui la produzione era un ambiente di lavoro tossico.

Difendendo Levinson da quelle stesse accuse, Lily-Rose Depp ha dichiarato: “Sam è, per tanti motivi, il miglior regista con cui abbia mai lavorato. Non mi sono mai sentita più supportata o rispettata in uno spazio creativo, o il mio contributo e le mie opinioni più apprezzate. Lavorare con Sam è una vera collaborazione in ogni modo: per lui conta, più di ogni altra cosa, non solo ciò che i suoi attori pensano del lavoro, ma anche come ci sentiamo nel recitarlo. Assume persone di cui stima il lavoro e ha sempre creato un ambiente in cui mi sono sentita vista, ascoltata e apprezzata”.

The Idol arriverà in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW dal 5 giugno

Ray Stevenson: morto l’attore di Punisher: War Zone, RRR e Thor

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Ray Stevenson: morto l’attore di Punisher: War Zone, RRR e Thor

Ray Stevenson, l’attore irlandese che ha recitato in film come Punisher: War Zone, King Arthur, i film di Thor e l’imminente serie Ahsoka, è morto. Lo apprendiamo da Variety che ha avuto la notizia dall’addetto stampa dell’attore. Aveva 58 anni. Non ci sono informazioni o dettagli sulla causa della morte, per il momento.

Stevenson ha iniziato la sua carriera apparendo in programmi televisivi negli anni ’90, quindi ha iniziato a recitare, a partire dagli anni 2000, in film che prediligevano l’action. Il suo primo ruolo cinematografico importante è stato nel film d’avventura di Antoine Fuqua del 2004 King Arthur, dove interpretava Dagonet, uno dei Cavalieri della Tavola Rotonda. Nel film, il suo personaggio si sacrifica in battaglia per aiutare Arthur (Clive Owen) e la sua confraternita di guerrieri.

Nel 2008, Stevenson ha ottenuto un ruolo da protagonista nel film Marvel, Punisher: War Zone, dove ha interpretato il mercenario titolare, alias Frank Castle. Il film è stato distribuito da Lionsgate in Nord America, prima che la Disney acquisisse i diritti dell’universo Marvel e successivamente reintroducesse il personaggio nella serie Netflix Daredevil.

Negli anni 2010, è apparso in film d’azione come The Book of Eli, G.I. Joe: Retaliation e franchise come Thor della Marvel e l’adattamento Divergent della Lionsgate. Nel suo secondo ruolo Marvel, Ray Stevenson ha interpretato l’eroe asgardiano Volstagg, uno dei Tre Guerrieri alleati del Thor di Chris Hemsworth. È apparso nei primi tre film della serie prima di essere ucciso da Hela di Cate Blanchett in Thor: Ragnarok.

Di recente, Stevenson è apparso nel film di Tollywood candidato all’Oscar RRR nei panni del malvagio governatore Scott Buxton. Apparirà anche nella serie Disney + Star Wars di questa estate Ahsoka nei panni di un Jedi di nome Baylan Skoll, che si rivolge al lato oscuro ed è un alleato del diabolico Grand’ammiraglio Thrawn.

A testa alta: trama e cast del film con Dwayne Johnson

A testa alta: trama e cast del film con Dwayne Johnson

Dopo aver lasciato il ring di wrestling per il cinema, e aver recitato nei grandi successi Il Re Scorpione e Il tesoro dell’Amazzonia, Dwayne Johnson ha nel 2004 preso parte ad un nuovo importante progetto basato su una storia vera. Si tratta del film A testa alta, diretto da Kevin Bray, crime d’azione incentrato su un uomo deciso a portare ordine e pulizia nella sua città natale, invasa da criminalità e corruzione. Una storia che si presentava dunque da subito particolarmente adatta a Johnson, che con il suo fisico imponente ha sfoggiato una volta di più una gran presenza scenica.

Come accennato, il film è basato sulle vicende riguardanti lo sceriffo della contea di McNairy, nel Tennessee, anch’egli ex wrestler come Johnson. Questi è infatti noto per la sue ferrea battaglia contro la prostituzione, il gioco d’azzardo e altri vizi simili presenti nel suo territorio. Le sue vicende divennero così note da aver ispirato libri, canzoni, serie TV e diversi film, tra cui il più famoso è Un duro per la legge, del 1974, di cui A testa alta è un esplicito remake. Nonostante ciò, sono diversi gli elementi differenti tra le due opere. In particolare, l’ambientazione è naturalmente stata portata alla contemporaneità, con il protagonista ora intento a combattere contro un traffico di droga.

A testa alta si affermò come un buon successo al momento della sua uscita, ottenendo un guadagno di quasi 60 milioni di dollari. Per gli appassionati dei film di questo genere, con il celebre The Rock come protagonista, si tratta ancora oggi di un titolo imperdibile. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

A testa alta: la trama del film

Protagonista del film è Chris Vaughn Jr., soldato in congedo delle forze speciali che decide di ritornare al proprio paese natale per ricominciare una nuova vita. Tuttavia, per il tempo che è stato lontano le cose sono profondamente cambiate in città, la cui atmosfera è ora particolarmente più cupa e meno piacevole. La segheria dove lavorava il padre di Chris è ora stata chiusa e al suo posto è stato istituito un ricco casinò, principale fonte di reddito della città. Questo è gestito da Jay Hamilton, vecchio rivale e compagno di liceo di Chris. Ben presto, il protagonista si renderà conto di quanto profonda e marcia sia l’influenza di Jay sulla città.

Non solo scopre che la sua ex fiamma Deni lavora come spogliarellista sottopagata all’interno del casinò, ma che in questo oltre al gioco d’azzardo si commercia anche droga. Proprio a causa di questa sua nipote Pete si riduce in fin di vita. È la goccia che fa traboccare il vaso, e che spingerà Chris ad intraprendere una vera e propria guerra contro Jay e il suo casinò. Consapevole del fatto che anche gli uomini di legge sono dalla parte di quest’ultimo, Chris potrà fare affidamento solo sulla propria forza. Deciso a farsi eleggere come nuovo sceriffo, egli potrà solo così aver la possibilità di sgominare dall’interno quel luogo di perdizione.

A testa alta cast

A testa alta: il cast del film

Protagonista del film, nei panni di Chris Vaughn Jr. è dunque l’ex wrestler Dwayne Johnson. All’epoca delle riprese di questo film egli era però ancora solito calcare il ring, e l’allenamento che ciò gli richiedeva gli tornò utile anche in vista delle riprese. L’attore poté però fare affidamento su suo cugino, il quale partecipò come controfigura per le scene più pericolose. Johnson ha in seguito raccontato di aver accettato il ruolo poiché sentiva che era la cosa giusta da fare. Grazie a questo ha potuto guadagnare ulteriore fama nel cinema, ottenendo sempre più ruoli di rilievo.

Accanto a lui, nei panni del rivale Jay Hamilton vi è invece l’attore Neal McDonough, noto per le serie Justified, Arrow e Legends of Tomorrow. Johnny Knoxville, noto per essere la star principale della serie televisiva Jackass, è qui presente nei panni di Ray Templeton, amico fidato del protagonista. Michael Bowen è invece presente nel ruolo dello sceriffo Stan Watkins, mentre Kevin Durand è Booth, capo della sicurezza del casinò. John Beasley interprete Chris Vaughn Sr., Kristen Wilson è Michelle Vaughn e Barbara Tarbuck è Connie Vaughn. Il nipote Pete è interpretato da Khleo Thomas, mentre Deni ha il volto di Ashley Scott. Il film segna inoltre l’esordio di Cobie Smulders, qui indicata come “Bellezza Esotica”.

A testa alta: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Prima di vedere tali sequel, è possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. A testa alta è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes e Now. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 22 maggio alle ore 21:30 sul canale TV8.

Fonte: IMDb

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