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Top Gun 3 è ufficialmente in sviluppo

top gun 3

Top Gun 3, seguito ufficiale di Top Gun: Maverick, è ufficialmente in lavorazione, secondo un nuovo rapporto, con Tom Cruise e altre due star che tornano nel franchise. Cruise ha ripreso il ruolo di Pete “Maverick” Mitchell dopo più di tre decenni per Top Gun: Maverick, protagonista del sequel che sarebbe diventato il secondo film di maggior incasso del 2022 dietro Avatar: La Via dell’Acqua.

Le speculazioni su un seguito di Maverick sono aumentate di nuovo negli ultimi giorni, dato l’annuncio del nuovo accordo di Tom Cruise per recitare in grandi progetti di successo per la Warner Bros. Nell’immediato periodo successivo, molti si sono chiesti cosa avrebbe significato l’accordo per la Paramount, consolidata compagnia dell’attore e di franchise come Top Gun.

Matt Belloni conferma che la Paramount sta ufficialmente andando avanti con Top Gun 3. Cruise tornerà nei panni di Pete Mitchell, così come Glen Powell e Miles Teller, che hanno avuto ruoli di spicco come Hangman e Rooster, rispettivamente, nel tanto atteso sequel del 2022. Belloni aggiunge che il co-sceneggiatore di Top Gun: Maverick, Ehren Kruger, sta già scrivendo la sceneggiatura, con Joseph Kosinski che potrebbe tornare sia alla regia che alla produzione.

 
 

9 sconvolgenti film ambientati nel 2024

film 2024

Come altri anni già passati, anche il 2024 è stato – nel mondo del cinema – già immaginato e rappresentato. Molti registi operanti nel genere fantascientifco hanno infatti lavorato su film in cui il nostro anno corrente era il loro immaginario futuro distopico, pieno di eventi catastrofici, apocalittici e sconvolgenti, ma anche di novità tecnologicamente avanzate. Alcuni di questi prodotti, in realtà, non sono neppure così datati e in alcuni casi hanno dato vita ad una visione molto più realistica di quanto si possa pensare, facendo, proprio per questo, molta paura. Una cosa è certa: da quel che si evince, molti cineasti avevano un pensiero comune, ossia che il 2024 avrebbe potuto portare innovazione tecnologica e cambiamenti politici radicali. Ma quali sono quindi le pellicole che hanno come ambientazione quest’anno?

1Songbird

Songbird recensione film

Se nel 2020 il Covid-19 ha spaventato tutta la popolazione mondiale, Adam Mason e Michael Bay lo hanno fatto ancor di più con il loro film Songbird, uscito lo stesso anno, in cui ciò che veniva rappresentato – ambientato nel 2024 – era molto più vicino a noi di quanto non fossero altre pellicole sci-fi. Il lungometraggio – prodotto con grande rapidità – ha portato sullo schermo tutte le paure della pandemia, mostrandoci una realtà che poteva realmente essere e avverarsi. In Songbird il Covid muta in maniera spropositata, tanto che il virus inizia a trasformare il governo degli Stati Uniti in uno Stato totalitario, imprigionando gli individui infetti in campi di quarantena dalle condizioni terribili. In questa atmosfera apocalittica, Nico cerca di salvare la sua amata Sara da un destino infausto.

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Michael: il film biografico su Michael Jackson uscirà nel 2025

Antoine Fuqua
Antoine Fuqua a Roma © Cinefilos.it

Michael Jackson tornerà ufficialmente sul grande schermo nel 2025 con “Michael“, un biopic diretto da Antoine Fuqua (Training Day, The Equalizer, Emancipation) e interpretato dal nipote del defunto Re del Pop, Jaafar Jackson. La Lionsgate, che distribuirà il film in patria – mentre sarà la Universal ad occuparsi della distribuzione all’estero – ha infatti annunciato che la produzione del film inizierà il 22 gennaio e che l’uscita mondiale è prevista per il 18 aprile 2025. Come riportato da Variety, il film prodotto da Graham King di Bohemian Rhapsody e sceneggiato da John Logan (sceneggiatore di Il gladiatore, The Aviator, Hugo Cabret) , la sinossi ufficiale del film recita:

“‘Michael’ offrirà al pubblico un ritratto avvincente e onesto dell’uomo brillante ma complicato che è diventato il Re del Pop. Il film presenta i suoi trionfi e le sue tragedie su una scala epica e cinematografica – dal suo lato umano e le sue lotte personali al suo innegabile genio creativo, esemplificato dalle sue performance più iconiche. Come mai prima d’ora, il pubblico potrà dare uno sguardo dall’interno a uno degli artisti più influenti e all’avanguardia che il mondo abbia mai conosciuto“.

John Branca e John McClain, i co-esecutori dell’eredità di Michael Jackson, produrranno anche il film. Precedentemente, Fuqua aveva rivelato il modo in cui si stava approcciando al progetto: “Mostreremo di lui gli aspetti buoni, quelli cattivi e quelli brutti. Racconteremo Michael basandoci sui fatti di cui siamo in possesso, così come li conosciamo, e spetterà al pubblico prendere una decisione su cosa provano per lui”. Con l’inizio delle riprese a breve, è lecito aspettarsi che nelle prossime settimane possano arrivare anche nuove notizie relative al film, a partire dal resto del cast che andrà a comporre il lungometraggio.

 
 

ASC Awards 2024: ecco i nominati. Ci sono Killers of the Flower Moon, Maestro e Oppenheimer

ASC Awards

Oppenheimer, Maestro e Killers of the Flower Moon sono tra i film che hanno ricevuto una nomination dall’American Society of Cinematographers per il 38° ASC Awards 2024. A completare la cinquina di nominati nella categoria principale ci sono El Conde e Poor Things.

Per quanto riguarda invece le categorie televisive, The Bear e La Fantastica Signora Maisel compaiono in nomination. Lo scorso anno, Mandy Walker diventò la prima donna a vincere il riconoscimento alla migliore fotografia, per il suo lavoro in Elvis di Baz Luhrmann, anche se poi l’Oscar è andato a Niente di nuovo sul fronte occidentale. Negli ultimi 11 anni, sette vincitori del ASC Awards hanno vinto anche il premio Oscar.

Ecco la lista completa dei nominati ai ASC Awards 2024

THEATRICAL FEATURE FILM NOMINEES

Edward Lachman, ASC – “El Conde” (Netflix)
Matthew Libatique, ASC, LPS – “Maestro” (Netflix)
Rodrigo Prieto, ASC, AMC – “Killers of the Flower Moon” (Apple TV+)
Robbie Ryan, ISC – “Poor Things” (Searchlight)
Hoyte van Hoytema, ASC, FSF, NSC – “Oppenheimer” (Universal Pictures)

SPOTLIGHT AWARD

Eric Branco – “Story Ave.” (Kino Lorber)
Krum Rodriguez – “Citizen Saint”
Warwick Thornton – “The New Boy”

EPISODE OF A ONE-HOUR REGULAR SERIES

Ricardo Diaz – “Winning Time: The Rise of the Lakers Dynasty – The Second Coming” (Max)
Rob C. Givens – “Gotham Knights – Daddy Issues” (CW)
M. David Mullen, ASC – “The Marvelous Mrs. Maisel – Four Minutes” (Prime Video)
Cathal Watters, ASC, ISC – “Foundation – In Seldon’s Shadow” (Apple TV+)
Glen Keenan – “Star Trek: Strange New Worlds – Hegemony” (Paramount+)

LIMITED OR ANTHOLOGY SERIES OR MOTION PICTURE MADE FOR TV

Dan Atherton – “Great Expectations -The Three Keys” (FX)
Sam Chiplin – “The Lost Flowers of Alice Hart – Part 1: Black Fire Orchid” (Prime Video)
Ben Kutchins, ASC – “Boston Strangler” (Hulu)
Igor Martinovic – “George and Tammy – Stand by Your Man” (Showtime)
Jason Oldak – “Lessons in Chemistry – Book of Calvin” (Apple TV+
Tobias Schliessler, ASC – “All the Light We Cannot See – Episode 2” (Netflix)

EPISODE OF A HALF-HOUR SERIES

Julian Court, BSC – “The Diplomat – The James Bond Clause” (Netflix)
Carl Herse – “Barry – Tricky Legacies” (Max)
Jon Joffin, ASC – “Schmigadoon – Something Real” (Apple TV+)
Blake McClure, ASC – “Minx – I Thought the Bed was Gonna Fly” (Starz)
Andrew Wehde – “The Bear -The Bear” (Hulu)

DOCUMENTARY AWARD

Jeff Hutchens – “Murder in Big Horn -Episode 1” (Showtime)
Curren Sheldon – “King Coal”
D. Smith – “Kokomo City” (Magnolia Pictures)

MUSIC VIDEO AWARD

Scott Cunningham, ASC – “Gorilla” (Performed by Little Simz)
Jon Joffin, ASC – “At Home” (Performed by Jon Bryant)
Andrey Nikoleav – “Tanto” (Performed by Cassie Marin)

 
 

Doc – Nelle tue mani 3: recensione dei primi due episodi del medical drama

DOC. Nelle tue mani 3
Foto di Virginia Bottoja

Nella settimana in cui su Rai1 ha debuttato La Storia c’è anche spazio per uno dei ritorni più attesi di questa nuova stagione televisiva. Parliamo di Doc – Nelle tue mani 3, il medical drama italiano con protagonista Luca Argentero nei panni del dottore Andrea Fanti. Otto puntate in prima serata, divise in 16 episodi, con Doc che deve fare i conti col passato, diverso forse da quello che gli hanno sempre detto, lavorando sempre come medico nel reparto di Medicina Interna.

Ma ci sono in arrivo anche molte grandi novità tra le mura dell’immaginario Policlinico Ambrosiano di Milano, tre nuovi specializzandi che dovranno prendere il posto, e il cuore degli spettatori, dopo l’uscita di scena dei personaggi di Simona Tabasco e Alberto Boubakar Malanchino, e della dottoressa Alba Patrizi, interpretata dall’attrice Silvia Mazzieri, morta per causa di un batterio misterioso.

Doc – Nelle tue mani: dove eravamo rimasti

La seconda stagione della serie Rai Fiction e Lux Vide si era svolta in un futuro imprecisato dopo la pandemia, che veniva però raccontata attraverso flashback ambientati nei primi mesi dell’emergenza sanitaria che ha colpito il mondo intero nel 2020. Infatti la trama di Doc – Nelle tue mani 2 ruotava intorno alla morte del medico Lorenzo Lazzarini colpito anche lui dal COVID-19, che in realtà si era sacrificato per donare il suo ossigeno ad una paziente vicina di letto. La serie precendente dopo aver rivelato la vera causa del decesso di uno dei dottori più amati, interpretato dall’attore Gianmarco Saurino, si concludeva dunque con Doc che rindossa il camice bianco, mentre avviene il coronamento dell’amore tra Elisa e Gabriel che dopo essersi sposati decidono di trasferirsi in Etiopia.

La trama di Doc – Nelle tue mani 3

Doc - Nelle tue mani 3
Foto di Virginia Bottoja

Doc – Nelle tue mani 3 riprende proprio da questo finale, con Andrea Fanti primario di Medicina alle prese con i conti e le eventuali soluzioni per gestire al meglio il suo reparto. All’improvviso, però, la sua vita personale subisce un grosso scossone. Infatti a Doc torna in mente un ricordo, da quei dodici anni che sono stati cancellati dallo sparo, decidendo dunque di indagare per capire se la memoria può tornargli del tutto definitivamente. Tutto questo viene svelato al pubblico subito nei primi minuti con l’uso di un flashback, che si svolge nel lontano 2010, al primo giorno di lavoro da primario, quando era ancora sposato con Agnese, interpretata dall’attrice Sara Lazzaro.

Nel presente, intanto, la dottoressa Giulia Giordano, interpretata sempre da Matilde Gioli, vuole lasciare Milano, mentre Riccardo, interpretato da Pierpaolo Spollon, rientra in corsia dopo un periodo di aspettativa in procinto ora di iniziare il suo ultimo anno da specializzando. Al Policlinico Ambrosiano sono dunque rimasti Damiano Cesconi, il medico romano e sostituto del defunto Lorenzo, il miglior amico di Doc cioè il dottore del reparto di neuropsichiatria Enrico Sandri e Agnese che accetta, di nuovo, il lavoro da direttrice sanitaria dell’ospedale. Però la ex moglie di Doc non è stata del tutto sincera con Andrea dopo il suo risveglio dal coma nella prima stagione. La donna infatti ora teme che possa emergere una verità nascosta, qualcosa che ha omesso forse per il bene di tutti, ma che potrà scardinare gli equilibri e rovinare il buon rapporto con l’ex marito.

Doc - Nelle tue mani 3
© Ph Virginia Bettoja

I nuovi personaggi di Doc – Nelle tue mani 3

Sono dunque ben tre le new entry di Doc – Nelle tue mani 3, nuovi futuri medici arruolati in reparto, che affiancano gli strutturati e i colleghi più anziani, sempre sotto l’occhio vigile di Andrea Fanti, anche se c’è l’impressione che li segua solo lo specializzando senior Riccardo. Ovviamente ciascuno di essi ha alle spalle una storia complessa, che emergerà nel corso delle puntate perchè per ora sono rimasti di contorno e appaiono troppo poco per capirne qualcosa.

Il primo e l’unico uomo del nuovo team è Federico Lentini, un giovane che ha scelto Medicina con l’obiettivo di diventare oculista come il padre e rilevarne, un giorno, la clinica. Questo ruolo è interpretato da un volto molto noto, soprattutto ai giovani, visto che è l’attore Giacomo Giorgio diventato famoso con Mare Fuori e che ha confermato il suo talento con la miniserie Per Elisa: il caso Claps e la serie Noi siamo leggenda.

Allo studente benestante si contrappone Martina Carelli, interpretata dall’attrice Laura Cravedi, perfetta in tutto quello che fa, brava, empatica, intuitiva e soprattutto preparata, ma dietro la patina di perfezione nasconde un segreto che potrebbe avere conseguenze sulla sua carriera. Infine, Lin Wang, interpretata da Elisa Wong, milanese di origini cinesi, con i genitori proprietari di una catena di grandi magazzini del capoluogo lombardo che fin da bambina sognava di diventare un medico e guarire le persone.

Doc – Nelle tue mani 3 in bilico tra passato e presente

Quello che si può percepire dopo la visione di questi primissimi due episodi, proiettati al cinema sul grande schermo lo scorso dicembre e resi disponibili in anteprima su Rai Play è che ancora una volta tutto si giocherà sul passato e il presente. Doc, in questa terza stagione, dovrà quindi fare i conti con un trascorso diverso da quello che gli è sempre stato raccontato per poi ricominciare dall’unica cosa essenziale e che davvero conta: curare i suoi pazienti, per curare sé stesso.

 
 

L’accusa: trama, cast e la vera storia dietro il film

L'accusa film

Dopo essersi dedicato alla regia di commedie come Sono dappertutto e Quasi nemici – L’importante è avere ragione, nel 2021 il regista e attori Yvan Attal ha deciso di portare sul grande schermo un film di genere totalmente diverso. Si è infatti rivolto al libro Les Choses humaines, pubblicato nel 2019 dalla scrittrice Karein Tuil, per realizzare L’accusa (qui la recensione) un adattamento cinematografico della sua storia ricca di dolore, paure e menzone che vengono scoperte. Il racconto ruota infatti ad un accusa di aggressione sessuale, con i coinvolti e le rispettive famiglie che si vedono gettati in un vortice dal quale sembra non esserci via di uscita.

Presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, il film è dunque incentrato sul processo mosso da una ragazza ad un ragazzo, accusato di essere il suo violentatore. Un racconto profondamente drammatico, da cui Attal punta a far emergere la verità e l’umanità di questi personaggi, mantenendo fino alla fine un senso di ambiguità che impedisce di formulare un giudizio certo. Tra inganni, menzogne e verità scoperte con la forza, lo spettatore si trova dunque a dover seguire questi personaggi fino alla fine, nel tentativo di capire da che parte possa risiedere la verità e se è questa qualcosa che si è pronti ad accettare.

Il passaggio televisivo di L’accusa è dunque un’ottima occasione per riscoprire un film francese che propone un racconto certamente non facile da digerire ma che offre molto su cui riflettere, data la triste frequenza con cui si verificano vicende simili. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla vera storia dietro il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

La trama e il cast di L’accusa

Il film ha per protagonisti Jean Farel, influente opinionista parigino, e sua moglie Claire, una scrittrice femminista. La vita dei due viene sconvolta dall’arresto del figlio Alexandre, studente modello all’università di Stanford, con l’accusa di stupro nei confronti di una ragazza conosciuta una sera a una festa, cosa che lui nega con veemenza. L’apparato mediatico-giudiziario entra a quel punto in moto, dando vita ad un processo molto complicato. Quella rivolta ad Alexandre è un’accusa reale o solo un misterioso desiderio di vendetta, come sostiene l’imputato? L’accusa di violenza porterà in ogni caso alla luce verità opposte tra le famiglie dei due ragazzi, mettendo gli uni contro gli altri e portando l’equilibrio familiare dei Farel a incrinarsi a sua volta.

Ad interpretare Alexandre Farel vi è l’attore Ben Attal, divenuto noto proprio grazie a questo film. Nel ruolo dei suoi genitori Jean e Claire vi sono gli attori Pierre Arditi e Charlotte Gainsbourg. Quest’ultima è una delle attrici francesi più note a livello internazionale, celebre per la sua collaborazione con il regista Lars von Trier per film quali Melancholia, Antichrist e Nimphomaniac. Gainsbourg, inoltre, è anche la madre nella realtà di Ben Attal, figlio avuto dal compagno attore Yval, regista di questo film. Recita poi nel film anche l’attore e regista Mathieu Kassovitz, noto per aver diretto L’odio, qui impegnato nel ruolo di Adam Wizman. Ad interpretare Mila Wizman, la ragazza che accusa Alexandre vi è Suzanne Jouannet, mentre Audrey Dana è Valérie Berdah.

L'accusa Charlotte Gainsbourg

L’accusa: il libro e la vera storia a cui si ispira

Come anticipato, il film è un adattamento del libro dal titolo Les Choses humaines, scritto da Jarine Tuil e uscito nel 2019. Quell’anno ha vinto il Premio Interallié e il Prix Goncourt des Lycéens. Il libro stesso, come dichiarato dalla scrittrice, è ispirato alla storia dello stupro di Stanford, avvenuto nel 2015-2016. Questo ha per protagonista Brock Turner, studente della prestigiosa università americana, che ha violentato Chanel Miller, di 23 anni, mentre era priva di sensi il 18 gennaio 2015. Arrestato, Turner rischiava fino a 7 anni di carcere, ma è stato condannato solo a sei mesi perché secondo il giudice, Aaron Persky, una pena detentiva avrebbe avuto un impatto troppo forte sullo studente. Turner è poi stato scagionato dopo 3 mesi per buona condotta.

È però stato obbligato a registrarsi come criminale sessuale a vita e a completare un programma di riabilitazione per criminali di questo tipo. Il caso ha tuttavia influenzato la legislatura californiana, spingendo nel richiedere pene detentive per gli stupratori le cui vittime siano prive di sensi e a includere la penetrazione digitale nella definizione di stupro. Il 9 agosto 2019, Miller ha deciso di rendere pubblico il suo nome e la sua identità, fino a quel momento rimasta celata. La giovane ha descritto la sua storia e le conseguenze dell’anonimato e ha raccontato di aver incontrato e ringraziato i due studenti che hanno fermato Turner quella notte. Ha poi scritto un libro di memorie, intitolato Know My Name: A Memoir, nella speranza che possa essere d’aiuto a vittime di violenze come lei.

Una lettera del padre di Brock Turner alla corte, una petizione contro il giudice e il testo pubblicato online da BuzzFeed della dichiarazione d’impatto della vittima hanno poi attirato l’attenzione dei media nazionali e internazionali. Karine Tuil afferma di aver discusso il caso con degli avvocati, prima di assistere ai processi per stupro presso la cour d’assises di Parigi. Queste esperienze sarebbero servite a Tuil come “laboratorio” di ricerca per le fondamenta del suo romanzo, da cui poi è stato tratto il film. C’è dunque una storia vera dietro questo racconto, anche se la scrittrice si è assicurata di cambiarla quel tanto che basta da non ledere le vere personalità coinvolte.

Il trailer di L’accusa e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di L’accusa grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 11 gennaio alle ore 21:20 sul canale Rai 3.

 
 

Doc – Nelle tue mani 3: i nuovi ingressi nel cast della serie con Luca Argentero

Doc - Nelle tue mani 3 7 Elisa Wong
© Ph Virginia Bettoja

Manca davvero poco al debutto dei primi due episodi della terza stagione della serie tv DOC – Nelle tue mani, una produzione Lux Vide, società del gruppo Fremantle, in collaborazione con Rai Fiction, che andrà in onda domani, giovedì 11 gennaio, in prima serata su Rai 1.

Tra partenze e nuovi arrivi in DOC – Nelle tue mani, nuove sfide attendono la squadra del Policlinico Ambrosiano di Milano, guidata dall’amatissimo dottor Andrea Fanti (Luca Argentero), che torna finalmente a rivestire il ruolo di primario mentre prova a recuperare quei ricordi che ormai tutti (o quasi) ritenevano perduti per sempre.

Chi c’è di nuovi nel cast di Doc – Nelle tue mani 3?

Martina Carelli, (Interpretata da Laura Cravedi)

Tra i tre nuovi specializzandi c’è Martina Carelli. Intelligente e determinata, è stata la prima della sua famiglia a frequentare l’università, un primato che l’ha resa oggetto di grandi aspettative. È un medico brillante e dal grande intuito, ma anche empatico e attento ai pazienti. Martina nasconde però un segreto, che potrebbe far crollare le fondamenta su cui ha costruito la sua vita. Nessuno, però, sospetta nulla. E come potrebbero? Martina è una maschera di perfezione, attenta con i colleghi e incredibilmente preparata, cosa che non manca di mettere in difficoltà il povero Riccardo, costantemente messo in discussione dall’ultima arrivata, che sembra saperne sempre una più di lui. Il loro rapporto inizia quindi con il piede sbagliato. Ma potrebbe avere sviluppi imprevedibili.

Federico Lentini (Interpretato da Giacomo Giorgio)

Figlio di uno degli oculisti più rinomati di Milano, ha sempre frequentato le scuole migliori e le compagnie più esclusive. Si è iscritto alla Facoltà di Medicina con l’intenzione, una volta terminati gli studi, di rilevare la clinica del padre, che però gli ha posto una condizione: per poter entrare nel suo studio, oltre ad una laurea conseguita con il massimo dei voti, dovrà fare un periodo di tirocinio in diversi reparti specialistici, tra cui uno dei più rinomati d’Italia, quello di Medicina Interna del Policlinico Ambrosiano. Ma a Federico importa poco della specializzazione: quello che gli interessa sono le serate fuori, le belle ragazze, i viaggi. Ostentare una vita patinata alle migliaia di followers che ha sparse sulle varie piattaforme. Ma, come spesso succede, i social non corrispondono del tutto alla realtà che vive Federico nel privato e che forse solo la vita di reparto riuscirà un po’ a scalfire.

Lin Wang (Interpretata da Elisa Wong)

L’ultima dei nuovi specializzandi è Lin Wang, una ragazza di origini cinesi, nata e cresciuta a Milano, dove i suoi genitori hanno messo su una piccola impresa, poi allargatasi in una catena di grandi magazzini, attorno a cui ruota tutta la loro vita. Lin però ha altri piani per sé stessa: sogna di fare il medico, fin da quando, in seguito a un malore della madre, si era trovata a fare da interprete tra i suoi genitori e i sanitari. Un’esperienza che l’ha segnata profondamente e ha acceso in lei il desiderio, mai svanito, di aiutare le persone, guarendole. In reparto mantiene sempre un totale riserbo sulla sua vita personale con i colleghi che, infatti, la considerano timida e schiva. L’unico ad accorgersi che forse Lin nasconde un animo ben diverso sembra essere Federico, che non potrebbe essere più diverso da lei, ma che, forse proprio per questo, riuscirà ad andare oltre le apparenze.

DOC – Nelle tue mani, la serie

DOC – Nelle tue mani è la serie tv prodotta da RAI FICTION scritta da Francesco Arlanch e Viola Rispoli. Una produzione Lux Vide, società del gruppo Fremantle, in collaborazione con Rai Fiction

Nel cast di DOC – Nelle tue mani Luca Argentero, Matilde Gioli, Pierpaolo Spollon, Sara Lazzaro, Marco Rossetti, Laura Cravedi, Giacomo Giorgio, Elisa Wong, Elisa Di Eusanio, Giovanni Scifoni, Aurora Peres e Diego Ribon. La regia è affidata a Jan Maria Michelini (ep. 1-4), Nicola Abbatangelo (ep. 5-10) e Matteo Oleotto (ep. 11-16).

 
 

Mr. & Mrs. Smith: trailer ufficiale della nuova serie Prime Video

Mr. & Mrs. Smith

Prime Video svela il trailer della nuova serie Mr. & Mrs. Smith. Tutti gli otto gli episodi saranno disponibili dal 2 febbraio 2024, in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo. Dai co-creatori ed executive producers Donald Glover (Sciame, Atlanta) e Francesca Sloane (Atlanta, Fargo), la serie, una rivisitazione del film del 2005, vede Glover nel ruolo di John Smith e Maya Erskine (PEN15) in quello di Jane Smith.

In questa versione di Mr. & Mrs. Smith, due sconosciuti solitari lavorano per una misteriosa agenzia di spionaggio che offre loro una meravigliosa vita in incognito, ricchezza, viaggi in giro per il mondo e una casa da sogno a Manhattan. La fregatura? Nuove identità e un matrimonio combinato come il signor e la signora John e Jane Smith. Da sposati John e Jane vivono missioni ad alto rischio ogni settimana, mentre aggiungono un nuovo tassello al loro rapporto. La loro complessa storia di copertura diventa ancora più complicata quando iniziano a provare sentimenti reali l’uno per l’altra. Cos’è più rischioso: lo spionaggio o il matrimonio?

Mr. & Mrs. Smith è l’ultima novità per i clienti Amazon Prime, che in Italia beneficiano di spedizioni veloci, offerte esclusive e intrattenimento, incluso Prime Video, con un solo abbonamento al costo di €49,90/anno o €4,99/mese.

 
 

HALO – seconda stagione: svelato il trailer ufficiale

HALO - seconda stagione

Paramount+ ha svelato oggi il trailer ufficiale della seconda stagione della serie di successo HALO. La nuova stagione sarà presentata in anteprima mondiale su Paramount+ giovedì 8 febbraio con i primi due episodi.

Nella seconda stagione, Master Chief John-117 (Pablo Schreiber) guida la sua squadra di Spartan d’élite contro la minaccia aliena nota come Covenant. A seguito di un evento scioccante su un pianeta desolato, John non riesce a liberarsi dalla sensazione che la sua guerra stia per cambiare e rischia tutto per dimostrare ciò a cui nessuno crederà: che il Covenant si sta preparando ad attaccare la più grande roccaforte dell’umanità. Con la galassia sull’orlo del baratro, John intraprende un viaggio per trovare la chiave della salvezza dell’umanità, o della sua estinzione: l’HALO.

Diretta dallo showrunner e produttore esecutivo David Wiener (Brave New World), la serie si svolge nell’universo che ha debuttato nel 2001 con il lancio del primo gioco HALO per Xbox. Drammatizzando un epico conflitto del 26° secolo tra l’umanità e una minaccia aliena nota come Covenant, la serie HALO intreccia storie personali con l’azione, l’avventura e una visione del futuro immaginaria.

HALO è prodotta da SHOWTIME in associazione con 343 Industries e Amblin Television. La seconda stagione di HALO è prodotta da David Wiener insieme a Steven Spielberg, Darryl Frank e Justin Falvey per Amblin Television. Kiki Wolfkill è produttore esecutivo per Xbox/343 Industries, con Otto Bathurst e Toby Leslie per One Big Picture e Gian Paolo Varani. La serie è distribuita a livello internazionale da Paramount Global Content Distribution. 

About Paramount+

Paramount+, un servizio di video on-demand e live streaming digitale in abbonamento diretto al consumatore, combina sport in diretta, ultime notizie e A Mountain of Entertainment™. Il servizio di streaming offre una vasta libreria di serie originali, spettacoli di successo e film popolari di ogni genere provenienti da marchi e studi di produzione di fama mondiale, tra cui BET, CBS, Comedy Central, MTV, Nickelodeon, Paramount Pictures e Smithsonian Channel. Paramount+ with SHOWTIME, il piano principale del servizio, ospita anche contenuti SHOWTIME, tra cui successi sceneggiati, progetti di saggistica acclamati dalla critica, SHOWTIME SPORTS (tra cui SHOWTIME Boxing, leader del settore) e film. Questo piano premium include una programmazione di eventi e sport ineguagliabile attraverso lo streaming locale in diretta della CBS, tra cui golf, basket e altro ancora. Tutti gli abbonati a Paramount+ hanno accesso in streaming a CBS News Network per le notizie 24/7 e a CBS Sports HQ per le notizie e le analisi sportive.

 
 

Choir: trailer della nuova docuserie in arrivo su Disney+

Choir

Disney+ ha diffuso il trailer ufficiale della nuova docuserie originale Choir, di Disney Branded Television, Imagine Documentaries e Blumhouse Television. Tutti e 6 gli episodi debutteranno il 31 gennaio sulla piattaforma streaming.

La trama di Choir

Choir segue i ragazzi del Detroit Youth Choir mentre si preparano per l’esibizione della loro vita. Attraverso i loro occhi, gli spettatori potranno vivere gli alti e i bassi della vita di chi cresce a Detroit, affrontando le sfide di conciliare famiglia, scuola e atletica, mentre inseguono il sogno di portare il loro talento a un livello superiore e di esibirsi su uno dei palcoscenici più importanti del mondo. Dopo l’apparizione del 2019 ad America’s Got Talent, è un momento cruciale per il coro e per il suo direttore, Anthony White, che si trova ad affrontare le difficoltà di sostituire diversi membri chiave, mantenere l’importanza del coro a Detroit e trovare la prossima grande opportunità che li riporterà sotto i riflettori nazionali.
Diretta dal regista due volte nominato agli Emmy Rudy Valdez, Choir è prodotta da Imagine Documentaries e Blumhouse Television. Per Imagine Documentaries, i produttori esecutivi sono Brian Grazer, Ron Howard, Justin Wilkes, Sara Bernstein e Ryan Miller, mentre per Blumhouse Television, Jason Blum, Chris McCumber, Jeremy Gold e Gretchen Palek sono i produttori esecutivi. Valdez è anche produttore esecutivo, così come Michael Seitzman della Maniac Productions.

 
 

Back to Black: il trailer del biopic dedicato ad Amy Winehouse

Amy Winehouse, la cantautrice di grande talento che è passata dall’essere una stella nascente sulla scena jazz londinese a una superstar sei volte vincitrice di un Grammy, morendo poi tragicamente all’età di 27 anni, è già stato raccontato in diverse forme, a partire dal documentario Amy, vincitore del premio Oscar. Nel 2024 arriva però al cinema il primo biopic a lei dedicato, diretto dalla regista Sam Taylor-Johnson con il titolo Back to Black, riferimento all’album che rese celebre la cantante.

Scritto da Matt Greenhalgh – che ha già lavorato su copioni incentrati su icone illustri della musica, come John Lennon (Nowhere Boy) e Ian Curtis dei Joy Division (Control), il film è interpretato da Marisa Abela, attrice divenuta nota per il ruolo Yasmin nella serie Industry e qui al suo primo ruolo cinematografico di rilievo. A lei l’onore e l’onere di interpretare Amy Winehouse, con una prima immagine ufficiale che ha però subito convinto tutti, sbalordendo per la forte somiglianze tra le due. Ora è stato rilasciato il primo trailer ufficiale, che permette di poter vedere di più di questo atteso progetto.

Back to Black: tutto quello che sappiamo sul film

Back to Black‘ è uno sguardo inedito sulla prima ascesa alla fama di Amy Winehouse e sull’uscita del suo rivoluzionario album in studio, ‘Back to Black’“, si riporta nella descrizione del film. “Raccontato dal punto di vista di Amy, il film è uno sguardo senza peli sulla lingua sulla donna dietro il fenomeno e sulla relazione che ha ispirato uno degli album più leggendari di tutti i tempi“. Come noto, la Amy Winehouse Estate ha collaborato in tutto e per tutto al film, che si avvale quindi del pieno sostegno del padre di Amy, Mitch.

Diretto da Sam Taylor-Johnson e scritto da Matt Greenhalgh, in Back to Black, Marisa Abela interpreta Amy Winehouse, mentre Jack O’Connell recita nel ruolo del marito di Winehouse, Blake Fielder-Civil. Eddie Marsan interpreta il padre di Winehouse, Mitch Winehouse, mentre Juliet Cowan è la madre, Janis Winehouse-Collins. La candidata all’Oscar Lesley Manville, invece, interpreta la nonna di Winehouse, Cynthia Winehouse. Il film uscirà nelle sale il 10 maggio, distribuito da Focus Features.

 
 

Mel Brooks: 10 cose che non sai sul regista e attore

Mel Brooks Vita da cani

Mel Brooks è una delle indiscusse leggende di Hollywood, distintosi per aver scritto e diretto alcune delle più iconiche parodie del cinema, oggi considerate pietre miliari di questo genere e della storia della settima arte in generale. Sempre brillante e acuto nelle gag, nelle battute e nelle satire proposte, Brooks ha poi ottenuto i suoi risultati più felici nella collaborazione con l’attore Gene Wilder, con cui ha realizzato film strepitosi, ancora oggi amati da più generazioni di spettatori.

Ecco 10 cose che forse non sai di Mel Brooks.

Mel Brooks: i suoi film da regista e da attore

1. È noto per le sue parodie e le sue commedie farsesche. Mel Brooks debutta alla regia di un lungometraggio nel 1968 con Per favore, non toccate le vecchiette. Seguito poi da Il mistero delle dodici sedie (1970). Trova però grande successo grazie a film parodia come Mezzogiorno e mezzo di fuoco (1974), Frankenstein Junior (1974), L’ultima follia di Mel Brooks (1976), Alta tensione (1977), La pazza storia del mondo (1981), Balle spaziali (1987), Che vita da cani! (1991), Robin Hood – Un uomo in calzamaglia (1993). Il suo ultimo film da regista è Dracula morto e contento (1995).

2. Ha recitato in noti film. Oltre ad aver diretto i film qui riportati, Brooks vi ha anche recitato, comparendo in modo più o meno esteso. Ha però poi recitato anche per altri in film come Ecco il film dei Muppet (1979) Essere o non essere (1983), Piccole canaglie (1994), Svitati (1999), Sex, lögner & videovåld (2000) e The Producers – Una gaia commedia neonazista (2005).

3. Ha lavorato molto anche come doppiatore. Oltre a recitare davanti la macchina da presa e dirigere, Brooks si è distinto anche per i suoi tanti ruoli come doppiatore. Ciò è avvenuto in particolare per i film Senti chi parla 2 (1990), Robots (2005), Le avventure di Piggley Winks (2003-2007), Mr. Peabody e Sherman (2014) e Hotel Transylvania 2 (2015) e Hotel Transylvania 3 – Una vacanza mostruosa (2018), dove ha dato voce a Vlad. Nel 2019 ha doppiato il personaggio Melephant Brooks in Toy Story 4, mentre nel 2022 ha preso parte a Paws of Fury – La leggenda di Hank (2022).

Balle spaziali

Mel Brooks e il suo ruolo in Balle spaziali

4. Ha interpretato un particolare personaggio nel film. Nel suo film parodia di Star Wars, Brooks interpreta Yogurt, il saggio e potente custode del “lato positivo” dello Schwartz, dichiaratamente una parodia di Yoda. Nel commento audio del DVD, Brooks ha raccontato quanto sia stato difficile interpretare quel personaggio, poiché il trucco color oro gli procurava terribili irritazioni sul viso e sul collo e le ginocchia gli facevano continuamente male, dato che doveva camminare su di esse. Brooks ha però affermato che, nonostante le difficoltà, si è divertito moltissimo a interpretare Yogurt e che ne è valsa la pena.

Mel Brooks dirige Robin Hood – Un uomo in calzamaglia

5. Quando ha chiamato Cary Elwes per offrirgli il ruolo di Robin Hood, ha ricevuto un’inaspettata risposta. Nel 1993 Brooks ha realizzato il film Robin Hood – Un uomo in calzamaglia, parodia di Robin Hood – Il principe dei ladri, film del 1991 con Kevin Costner. Per il ruolo del fuorilegge del titolo, Brooks aveva in mente l’attore Cary Elwes, noto per i film La storia fantastica, Giorni di tuono, Glory e Dracula di Bram Stoker. Quando lo chiamò, però, l’attore ritenne che si trattava di uno scherzo e riattaccò il telefono. Brooks dovette allora richiamarlo per dirgli che era tutto vero, così da offrirgli ufficialmente la parte, che Elwes accettò subito.

Mel Brooks in L’ultima follia di Mel Brooks

6. Il film detiene un singolare primato. Il film L’ultima follia di Mel Brooks ha in realtà come titolo originale Silent Movie, è una parodia dei film muti, in particolare le commedie slapstick di Hal Roach, Mack Sennett e Buster Keaton. Tra i molti giochi umoristici del film c’è il fatto che l’unica parola udibile in sonoro del film, “No!“, venga pronunciata da Marcel Marceau, il famoso mimo. Ciò è valso al film l’inserimento nel Guinness dei primati come film sonoro con il minor numero di parole. Brooks avrebbe voluto rinunciare anche alla colonna sonora, ma ciò gli fu proibito dai vertici della 20th Century-Fox.

Frankenstein Junior

Mel Brooks e Frankenstein Junior

7. Per il film ha coinvolto una particolare personalità. Quando Mel Brooks stava preparando Frankenstein Junior, scoprì che Ken Strickfaden, che aveva realizzato gli elaborati macchinari elettrici per le sequenze di laboratorio nei film della Universal Frankenstein, era ancora vivo e viveva nella zona di Los Angeles. Brooks andò dunque a trovarlo e scoprì che aveva conservato tutta l’attrezzatura nel suo garage. Fece allora un accordo con lui per affittare l’attrezzatura e diede anche a Strickfaden il credito nei titoli di coda per il lavoro al film, cosa che non aveva ricevuto per le pellicole della Universal.

Mel Brooks e Ezio Greggio

8. Ha lavorato con il noto comico italiano. Nel 1994 Brooks venne chiamato a partecipare al film Il silenzio dei prosciutti, diretto e interpretato da Ezio Greggio. Qui Brooks fa però solo un cameo come un uomo in un tax. Nel 1999, però, Greggio lo chiamo per un ruolo di maggior rilievo nel suo Svitati!. Nel film, Greggio interpreta Bernardo, figlio di un ricco e dispotico industriale milanese. Quando il padre viene colpito da un attacco cardiaco, egli gli promette di esaudire il suo ultimo desiderio: rivedere Jake Gordon, un ex soldato americano che gli aveva salvato la vita durante la seconda guerra mondiale. Ad interpretare proprio Jake Gordon vi è dunque Mel Brooks.

Mel Brooks riceve l’Oscar alla carriera nel 2024

9. Ha ricevuto il prestigioso riconoscimento. Nel 2024 Brooks riceve il prestigioso Oscar alla carriera. Nel ritirare la statuetta – che aveva già vinto nel 1969 come Miglior sceneggiatura originale per il film Per favore, non toccate le vecchiette – Brooks ha dichiarato: “Questo è bello. Devo dirvelo, questo significa molto per me. Significa davvero molto”, aggiungendo poi con tono divertito: “Mi dispiace così tanto per l’Oscar vinto nel 1969, mi manca così tanto, non avrei mai dovuto venderlo”. “Se i tuoi colleghi scrittori, registi, attori come te apprezzano il tuo lavoro, questo significa molto. Significa davvero molto. Quando i tuoi coetanei apprezzano il tuo lavoro e ti salutano con questa statuetta d’oro, significa qualcosa di molto importante. Questo non lo venderò, giuro su Dio“, ha poi aggiunto Brooks.

Mel Brooks, oggi

10. Mel Brooks ha oggi 97 anni. Oggi Mel Brooks ha 97 anni (il 28 giugno di quest’anno ne compirà 98) e da diversi anni ha ormai diradato le sue attività. O almeno davanti e dietro la macchina da presa. Non ha infatti smesso di cimentarsi nel doppiaggio, mentre nel 2021 ha pubblicato un libro di memorie intitolato All About Me!. Ha poi scritto e prodotto History of the World, Part II, una serie televisiva su Hulu che fa seguito al suo film del 1981. Per questo suo lavoro, ha ricevuto una nomination al Primetime Emmy Award per Outstanding Character Voice-Over Performance per il suo ruolo di narratore.

Fonte: IMDb

 
 

Gennaio in sala: è il momento di Chi Segna Vince e Enea

Chi segna vince recensione film

Questo Gennaio in sala si conferma ancora una settimana piena di grandi novità al cinema. Oltre al nuovo film di Taika Waititi che parla di una strapalata squadra di calcio arriva Enea il secondo lungometraggio dell’attore e regista Pietro Castellitto presentato in anteprima durante Venezia 80. Sempre dal festival del 2023, ma dalla sezione delle Giornate degli Autori, arriva in questo giovedì nelle nostre sale anche Viaggio in Giappone. 

Vediamo insieme le novità di Gennaio in sala di questa seconda settimana del mese

Chi Segna Vince

Chi segna vince Michael Fassbender Kaimana
Kaimana e Michael Fassbender in una scena di Chi segna vince.

Il primo film di Gennaio in sala è Chi Segna Vince è ispirato all’omonimo documentario britannico del 2014, che racconta il riscatto della Nazionale delle Samoe americane grazie all’arrivo di Thomas Rongen, riuscito a cambiare la storia della rappresentativa. Nei panni del Ted Lasso della situazione vediamo un inedito Michael Fassbender, tinto biondo platino, che si ritrova ad allenare una squadra che di calcio in realtà, prima del suo arrivo, non sa niente. Un film sportivo calcistico diretto da Taika Waititi che attraverso questa commedia racconta, in parte romanzando, quanto accaduto con la Nazionale dell’Oceania dopo la pesante sconfitta e il rilancio da sogno. Nel cast oltre all’attore protagonista Fassbender troviamo Elisabeth Moss, Will Arnett e lo stesso regista nei panni di un prete samoano americano.

Deserto particular

Deserto particular esce finalmente al cinema in Italia dopo ben due anni dalla premiere alla 78° Mostra del Cinema di Venezia all’interno delle Giornate degli Autori, dove ha vinto il Premio del Pubblico BNL Gruppo BNP Paribas. Il film di Aly Muritiba è la storia di un amore, tra il virtuale e il reale, che si dipana attraverso un intenso road movie dal sud al nord del Brasile. Il protagonista è Daniel Moreira interpretato da Antonio Saboia, attore per il cinema e la televisione brasiliana, poliziotto finito nei guai dopo avere aggredito una recluta che vive con il padre anziano e una sorella più giovane, che decide di lasciare tutto per andare a cercare la donna di cui è innamorato.

Enea

Pietro Castellitto e Benedetta Porcaroli in Enea

I protagonisti di questo film italiano sono Enea e l’amico Valentino, che spacciano droga, non mancano alle feste più cariche di energia e per di più il secondo ha preso da poco il brevetto di pilota su aerei da turismo. La famiglia di Enea si compone di un padre psicoanalista, di una madre che non ha smesso di amare il marito e di un fratello che a scuola ha più problemi che soddisfazioni. Gli resta l’amore a sostenerlo anche quando finisce in una vicenda difficile da gestire. Il cast è composto da volti giovani del nostro cinema, oltre a Pietro Castellitto, ci sono anche Benedetta Porcaroli e Giorgio Quarzo Guarascio, conosciuto anche come rapper Tutti Fenomeni.

Peripheric Love

Questo è il primo lungometraggio di Luc Walpoth che mette in scena una coppia in crisi che cerca di rimanere a galla malgrado la precarietà lavorativa. Peripheric Love è la storia d’amore tra Maria e Giorgio interpretati dall’attrice messicana Iazua Larios e dall’attore, produttore e sceneggiatore d’origine napoletana Fabio Troiano.

The Beekeeper

Il protagonista di questo film d’azione di David Ayer è Adam Clay, l’attore Jason Statham, un ex agente di una potente organizzazione clandestina nota come “Beekeeper”. Quando il suo amico, nonché vicino di casa, si suicida, a causa di una truffa, l’uomo decide di vendicarsi contro la società responsabile. Il cast è composto, oltre che da Statham, anche da Josh Hutcherson, Jeremy Irons, Emmy Raver-Lampman, Enzo Cilenti, Taylor James, Minnie Driver e Phylicia Rashād. 

Viaggio in Giappone

Viaggio in Giappone film 2023

L’ultimo titolo di Gennaio in sala è Viaggio in Giappone della regista e sceneggiatrice Élise Girard con per protagonista Isabelle Huppert. L’attrice francese interpretta il ruolo di Sidonie Perceval, affermata scrittrice francese, in lutto per la perdita del marito. L’autrice viene invitata in Giappone per la riedizione del suo primo libro, è accolta dall’editore locale che gli fa da guida turistica a Kyoto, la città dei santuari e dei templi. Nei loro spostamenti tra i fiori della primavera giapponese, lei inizia lentamente ad aprirsi, ma il fantasma del marito morto non l’abbandona. Sidonie alla fine dovrà mettersi alle spalle il passato per lasciarsi amare di nuovo.

 
 

Star Wars: David Benioff e Dan Weiss rivelano dettagli sul loro film ora cancellato

David Benioff e D.B. Weiss star wars

Gli autori della serie Game of Thrones David Benioff e Dan Weiss hanno recentemente rivelato alcuni dettagli sul film di Star Wars ora cancellato che avrebbero dovuto dirigere. Nel 2018 era infatti stato annunciato che i due avrebbero assunto il ruolo di regista per il primo film di una nuova trilogia che raccontava la storia dei primi Jedi e l’inizio dell’Ordine, ma il progetto è poi stato rapidamente accantonato nel 2019. La cancellazione del film è stata motivata da diverse ragioni, tra cui ci sarebbero l’accordo esclusivo di Benioff e Weiss con Netflix e le cattive recensioni della stagione 8 di Game of Thrones. Secondo i due regista, ci sarebbe però anche una spiegazione più semplice dietro tale cancellazione.

In un’intervista con il The Hollywood Reporter, Benioff ha infatti dichiarato: “Volevamo fare Il primo Jedi. In pratica come è nato l’Ordine Jedi, perché è nato, la prima spada laser…“. Weiss ha poi aggiunto: “E ci siamo infastiditi da morire quando [Rian Johnson] ha chiamato il suo film Gli ultimi Jedi, distruggendo completamente il titolo più ovvio per quello su cui stavamo lavorando“. “La Lucasfilm ha finito per non voler fare la storia del Primo Jedi. Avevamo in mente un’idea di storia molto specifica, e alla fine hanno deciso di non volerla fare. E lo capiamo perfettamente. È la loro compagnia e la loro IP, ma non eravamo i droidi che stavano cercando“, ha concluso Benioff.

Nonostante la cancellazione del loro progetto, però, i fan della saga di Star Wars potranno comunque compiere il viaggio alla scoperta di come è nata la Forza e l’Ordine Jedi. La volontà di raccontare questa storia, infatti, non è stata del tutto messa da parte, bensì rielaborata in quello che è ora il film che sarà diretto da James Mangold. Questo non ha ancora un cast ufficiale né una data di uscita, ma si dice sarà ambientato 25.000 anni prima degli eventi della saga degli Skywalker e della trilogia prequel. Si esplorerà dunque il funzionamento dell’antico Ordine Jedi, mostrando un’epoca in cui i Jedi erano più ricettivi nei confronti del lato oscuro della Forza al servizio dell’equilibrio.

 
 

James Gunn rivela che Superman: Legacy non sarà l’unico progetto DCU ad entrare in produzione nel 2024

Superman: Legacy film 2025 James Gunn

Come ormai noto, Superman: Legacy, scritto e diretto da James Gunn, sarà il film che darà il via al nuovo DC Universe, con le riprese che inizieranno nel mese di marzo. Il regista ha però ora lasciato intendere che il suo non sarà l’unico progetto ad entrare in produzione nel corso del 2024. Tramite il proprio account Threads, Gunn ha infatti risposto a un fan che chiedeva se Legacy fosse l’unico progetto del DCU che entrerà in fase di produzione quest’anno, offrendo come suo solito una risposta semplice ma chiara: “No“. Sebbene abbia confermato che uno o più progetti vedranno il loro set svolgersi nel 2024, non ha ovviamente fornito indicazioni su quali essi saranno né se si tratta di soli film o anche di serie televisive.

Gli unici altri titoli ad oggi noti per il DCU che sono The Brave and the Bold, The Authority, Supergirl: Woman of Tomorrow, Swamp Thing e la serie Waller. Prima dell’uscita di Legacy, però, arriverà la serie animata targata DCU, ovvero Creature Commandos, che sarà presentata alla fine di quest’anno. Ad oggi si può dunque presumere che ad entrare in produzione nel corso del 2024 potrebbe essere uno degli altri titoli qui riportati, anche se sappiamo che The Brave and the Bold è ancora in fase di sviluppo, così come dovrebbe esserlo anche Swamp Thing. Dati i recenti aggiornamenti sul casting di Supergirl: Woman of Tomorrow, potrebbe dunque essere questo il prossimo titolo di cui avranno inizio le riprese. A meno che non si tratti di un progetto ancora non annunciato.

Superman: Legacy, tutto quello che sappiamo sul film

Superman: Legacy, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi. Il casting, come già detto, ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. María Gabriela De Faría sarà il villain “The Engineer”. Superman sarà supportato da Lanterna Verde (Nathan Fillion), Hawkgirl (Isabela Merced), Mister Terrific (Edi Gathegi) e Metamorpho (Anthony Carrigan). Nicholas Hoult sarà invece Lex Luthor.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. È però confermata anche la presenza della Fortezza della Solitudine. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori e ciò ha permesso al film di non subire particolari ritardi. Ad oggi, infatti, è confermato che Superman: Legacy rispetterà la data di uscita prevista, arrivando in sala l’11 luglio 2025. Le riprese dovrebbero invece avere inizio a marzo 2024.

 
 

Jason Momoa riflette su ciò che vorrebbe apportare a Lobo se dovesse interpretarlo nel DCU

DCU Jason Momoa Lobo

Ora che Aquaman e il Regno Perduto (qui la recensione) è finalmente uscito in sala, Jason Momoa può deporre il tridente e concentrarsi sui suoi progetti futuri. Libero – volente o nolente – dal ruolo di Aquaman, l’attore potrebbe essere libero di assumere un personaggio DC che tutti vedono perfetto per lui: Lobo. Da tempo si vocifera che l’attore si sia incontrato con James Gunn e Peter Safran per entrare a far parte del loro DC Universe proprio in tali vesti, ma ad oggi non è ancora stata confermata, né smentita, la cosa. In attesa di avere maggiori notizie a riguardo, Momoa ha rivelato cosa gli piacerebbe apportare al personaggio qualora dovesse davvero interpretarlo.

Nel corso di un’intervista con ScreenRant, all’attore è infatti stato chiesto se similmente a quanto fatto con la serie Apple See – dove ha chiesto ad alcuni artisti di realizzare dei coltelli personalizzati per il suo personaggio – farebbe in modo che anche Lobo avesse qualche oggetto realizzato su misura per lui. “Lobo ha la grande catena con la falce, giusto? Ha la catena e l’uncino. Voglio dire, ovviamente dovremo fare cose del genere. Ma io aggiungerei qualcosa di personalizzato. Un pezzo personalizzato. Dovrei pensarci. È una buona domanda. Dovrei pensare a cosa fare“, ha affermato Jason Momoa.

Lobo, come ben sanno i fan della DC, è un cacciatore di taglie a pagamento proveniente dal pianeta Czarnia. Si tratta di un personaggio profondamente malvagio, che antepone la violenza brutale e insensata a tutto il resto, che non rinuncia però occasioni per divertirsi, cosa che comprende l’ubriacarsi pesantemente e l’avere rapporti sessuali in lungo e in largo nell’universo. Un personaggio dunque controverso, che in Jason Momoa troverebbe il giusto interprete, essendosi già distinti come un ottimo e dissacrante Aquaman. Si devono però attendere notizie ufficiali in merito al suo coinvolgimento, solo a quel punto si potrà scoprire come l’attore sceglierà di caratterizzare Lobo.

 
 

The Mandalorian & Grogu: il film potrebbe essere il primo di una nuova trilogia

The Mandalorian e Grogu

A seguito dell’annuncio del film The Mandalorian & Grogu, in molti si sono chiesti se questo non sia una rielaborazione della precedentemente annunciata quarta stagione di The Mandalorian, la quale non sarebbe dunque più in programma. Nel riportare la notizia di questo nuovo lungometraggio della saga di Star Wars, però, Variety riferisce che la quarta stagione è ancora confermata, con l’ideatore Jon Favreau stesso che ha recentemente affermato che tutti e 8 gli episodi sono stati scritti, con riprese pronte a partire già nel corso del 2024. Per ora, dunque, sembra che il film non andrà a sostituirsi alla quarta stagione, ma che entrambi verranno realizzati.

Il sito Making Star Wars, però, riporta ora che The Mandalorian e Grogu potrebbe essere l’inizio di una trilogia che comprenderà anche il film ancora senza titolo di Dave Filoni (che si presume essere un libero adattamento di Heir to the Empire) e un terzo progetto ancroa non annunciato. I tre film sarebbero dunque collegati tra loro quantomeno da eventi collocabili nello stesso periodo temporale, cosa che esclude il film ad oggi intitolato New Jedi Order e il progetto ancora senza titolo di James Mangold, che dovrebbe andare a raccontare l’origine della Forza. Si riporta però che i piani per questa trilogia dipenderebbero dal successo al box office di The Mandalorian & Grogu.

Per scoprire se tali intenzioni sono reali o meno, bisogna probabilmente attendere un po’, forse anche la stessa uscita in sala del film. Secondo quanto noto, questo nuovo lungometraggio della saga potrebbe arrivare al cinema nel maggio del 2026, ma essendo stato indicato come il primo nuovo titolo di Star Wars a venire distribuito, potrebbe anche diventare disponibile al pubblico nel periodo di Natale del 2025. Non resta dunque che attendere maggiori informazioni a riguardo, ma la cosa certa è che dopo qualche anno di silenzio la saga di Star Wars sembra pronta a tornare al cinema con diversi nuovi progetti.

 
 

Supergirl: Milly Alcock, Emilia Jones e Meg Donnelly in lizza per il ruolo

Supergirl: Woman of Tomorrow

Come riportato da Deadline, i DC Studios avrebbero in programma di intraprendere a breve il casting per trovare l’attrice che interpreterà Supergirl nel DCU e che Milly Alcock, Emilia Jones e Meg Donnelly sarebbero in lizza per tale ruolo, per il quale sarebbero dunque le principali candidate. C’è anche la possibilità che lo studio faccia un’offerta diretta a una di loro, ma tutto fa pensare che i provini per le attrici si svolgeranno entro il prossimo mese o giù di lì, a quanto si riporta. Non viene però fatto il nome di Madelyn Cline, precedentemente indicata come prima candidata al ruolo. I DC Studios non hanno mai confermato di aver approcciato l’attrice per proporle la parte, quindi potrebbe essersi trattato solo di rumor.

La Alcock è nota soprattutto per il suo ruolo principale nello spinoff della HBO di Game of Thrones, House of the Dragon, dove interpreta la principessa Rhaenyra Targaryen. Jones vanta invece la partecipazione a film come Youth di Paolo Sorrentino e CODA, vincitore del premio Oscar al Miglior film, oltre alla serie di Netflix Locke & Key. Donnelly, invece, ha recitato nella serie Zombies di Disney Channel ed è già la voce di Supergirl nei film d’animazione DC Legion of Superheroes e Justice League: Crisis on Infinite Earths Parte Uno, cosa che potrebbe renderla la favorita al ruolo.

James Gunn, insieme al suo co-CEO della DC Peter Safran, ha annunciato per la prima volta un film su Supergirl dal titolo Supergirl: Woman of Tomorrow, poco più di un anno fa. Il film sarà basato sulla serie di fumetti di Tom King del 2022, con Gunn che all’epoca disse: “Nella nostra serie vediamo la differenza tra Superman, che è stato mandato sulla Terra e cresciuto da genitori amorevoli fin da quando era un neonato, e Supergirl, che è stata cresciuta su una roccia e ha visto tutti quelli che la circondavano morire in modi terribili per i primi 14 anni della sua vita, per poi arrivare sulla Terra. È molto più dura, non è esattamente la Supergirl che siamo abituati a vedere“. Si attendono dunque maggiori aggiornamenti sul casting.

 
 

The Beekeeper: recensione del film di David Ayer

The Beekeper, il nuovo progetto del regista statunitense David Ayer è in procinto di sbarcare in tutte le sale italiane. Il film, distribuito da 01 Distribution, arriverà infatti al cinema giovedì 11 gennaio, pronto ad inaugurare il filone action-thriller dell’anno appena iniziato.

Sceneggiato da Kurt Wimmer (I mercenari 4) e fotografato dal messicano Gabriel Beristain – alla seconda colaborazione con Ayer dopo La notte non aspetta del 2008, il film rappresenta la nona esperienza del regista dietro la macchina da presa e addirittura il quinto progetto cinematografico del 2023 (secondo la distribuzione statunitense) per l’attore protagonista Jason Statham – recentemente impegnato in Operation Fortune, I mercenari 4, Shark 2 e Fast X.

Accanto a lui, a rimpolpare un cast tutt’altro che striminzito, compaiono anche Minnie Driver, Josh Hutcherson – star di Hunger Games -, Jeremy Irons, Emmy Raver-Lampman, Enzo Cilenti, Taylor James, Dan Li, Adam Basil, Reza Diako, Bobby Naderi, David Witts, Kojo Attah, Jessica Maria Gilhooley, Arian Nik, Michael Epp, Amber Sienna e Derek Siow. Per un film che, senza ombra di dubbio, vuole mostrare i muscoli.

The Beekeeper: la trama

Adam Clay (Jason Statham) è un ex agente segreto di una potente organizzazione clandestina che agisce sottotraccia, i “Beekeeper”. Organizzazione che agisce fuori-legge, lontano dagli occhi delle forze dell’ordine riconosciute. In seguito al ritiro, Adam ha trovato pace e tranquillità presso un’isolata abitazione di campagna, dove svolge l’attività di apicoltore e interagisce con la sola Mrs Parker, anziana signora che gli ha gentilmente offerto un “rifugio” per trascorrere gli anni della “pensione”.

In un assolato tardo pomeriggio però, la signora Parker subisce una truffa informatica da parte di un gruppo di hacker capitanati da Mickey Garnett e viene derubata di ogni risparmio, oltre che di una somma di circa due milioni di dollari presente sul conto di un’associazione benefica facente capo a lei. Infuriato per il trattamento riservato alla sua amica – suicidatasi dopo il furto – Clay abbandona la campagna e si mette sulle tracce della società. E rivestiti i panni del Beekeeper, distrugge così la sede operativa di Garnett.
Ma quella di Mickey non è che una delle “filiali” di una rete criminale ben più estesa; e la sete di vendetta del Beekeeper, sostenuta dalla figlia di Mrs Parker, un’agente dell’FBI, può essere placata solo risalendo la corrente, fino ai diretti responabili.

The Beekeeper: chiaroscuri

David Ayer ha sempre ragionato di chiaroscuri; lo ha fatto sin da principio, muovendosi lungo il confine tra luce e ombra, tra bene e male, confondendone i bordi. Lo ha fatto dietro l’inchiostro del primo Fast & Furious, big bang di un fenomeno ancora in essere; per poi raccogliere, nel medesimo frangente, almeno una piccola parte della pesantissima eredità friedkiniana – Il braccio violento della legge – e diluirla nel testo del Training Day di Antoine Fuqua.

E di lì ha proseguito, in dipendenza dal caos, guadagnando la cinepresa e drogandosene, seguitando a “farsi” di torbida moralità di strada. Declinando “cose da Serpico” in più di un poliziesco – da Harsh Times a End of Watch – e sforzandosi di trasmetterle per osmosi all’estetica noir (La notte non aspetta) e al war movie (Fury); per tentare poi la strada del cinecomic, con il consueto occhio di riguardo per i cattivoni fumettosi.

The Beekeeper: bodycinema e vendetta

The Beekeeper, da questo punto di vista, non è che la naturale evoluzione di una serie di istanze del regista, il quale, impregnato e – costantemente – impegnato in una messa in scena del reale da yin e yang, volge qui lo sguardo in direzione delle derive action contemporanee, offrendo una divertita rilettura bucolica del Baba Yaga stahelskiano e realizzando una decisa convergenza-crossover delle proprie manie anti e super-eroistiche.

Il casting di Statham, in questo senso, appare allora una scelta quasi obbligata. Scelta necessaria al reclutamento di una delle più concrete e attuali manifestazioni di corpo attoriale pulsante e insieme mappatura a schermo (e sotto steroidi) di tensioni muscolari che affondano le proprie radici nel panorama cult costruito da Stallone e Schwarzenegger tra gli anni ’80 e ’90 – nonché dal loro più recente e mercenario sodalizio expendable.

Travestito da pacifico apicoltore, Jason Statham incarna dunque la dimensione crepuscolare del fu John Wick, guerriero senza nome rigettato controvoglia nella mischia e portatore sano di vendetta. Chiamato a una brutale sanificazione sociale che si espande come una dolce melassa e che – pur limitata da meccanismi derivativi e da una ridondante esplicitazione della metafora narrativa – esplode tra fuoco e fiamme nella granitica monodimensionalità del suo principale simbolo e interprete.

“Io sono un Apicoltore. Proteggo l’alveare”

 
 

Ahsoka – seconda stagione: rivelato il primo concept art per la serie Disney+

Ahsoka seconda stagione

È stato rivelato il primo concept art di Ahsoka – seconda stagione, che anticipa il prossimo capitolo della serie Ahsoka di Disney+ e Star Wars di Dave Filoni.

Su Twitter, l’account ufficiale di Star Wars ha pubblicato un’immagine illustrata di quella che sembra essere la mano della Scultura degli Oni su Peridea, il pianeta su cui Ahsoka e Sabine Wren sono rimaste bloccate alla fine della prima stagione.  Due figure che sembrano essere Ahsoka e Sabine stesse sono in piedi sull’indice puntato della statua, con un testo sopra di loro che dice: “La storia continua”.

Iscriviti a Disney+ per guardare le più belle storie di Star Wars e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

La prima stagione di Ahsoka è interpretata da Rosario Dawson nel ruolo dell’ex Cavaliere Jedi, Natasha Liu Bordizzo nel ruolo di Sabine Wren, Mary Elizabeth Winstead nel ruolo di Hera Syndulla, Eman Esfandi nel ruolo di Ezra Bridger, Lars Mikkelsen nel ruolo del Grand’Ammiraglio Thrawn, Ivanna Sakhno nel ruolo di Shin Hati, Ray Stevenson nel ruolo di Baylan Skoll, Wes Chatham nel ruolo del Capitano Enoch, Diana Lee Inosanto nel ruolo di Morgan Elsbeth, David Tennant nel ruolo della voce di Huyang e altri ancora.

Ahsoka, che è disponibile su Disney+, vedeva Rosario Dawson nei panni del Jedi preferito dai fan, che sta cercando di salvare la galassia dal Grande Ammiraglio Thrawn, una nuova minaccia dopo la caduta dell’Impero Galattico. Dawson ha portato Ahsoka Tano per la prima volta in live-action nella seconda stagione di The Mandalorian ed è apparso anche in The Book of Boba Fett.

Ahsoka è stata scritta e prodotta da Dave Filoni, noto per il suo lavoro sulle serie animate di Star Wars The Clone Wars e Rebels, molto amate dai fan. Ambientata nella stessa linea temporale di The Mandalorian, la prima stagione ruota attorno alla ricerca della Jedi titolare attraverso la galassia, mentre indaga su una minaccia emergente dopo la caduta dell’Impero.

 
 

Selena Gomez interpreterà la cantante Linda Ronstadt in un film biopic

Selena Gomez 2021

Selena Gomez interpreterà Linda Ronstadt in un prossimo film biografico, come ha confermato Variety. La cantante pop e star di Only Murders in the Building ha anticipato il suo nuovo ruolo martedì sera postando sulla sua storia di Instagram una foto del libro di memorie della Ronstadt del 2013, “Simple Dreams“. Il biopic musicale è attualmente in fase di pre-produzione e tra i produttori figurano il manager della Ronstadt, John Boylan, e James Keach, che ha prodotto il documentario del 2019 “Linda Ronstadt: The Sound of My Voice“. Al momento, Gomez è l’unico nome noto del cast del film.

La Ronstadt è una leggenda della musica country, rock’n’roll e latina: i suoi album degli anni ’70 “Heart Like a Wheel” e “Simple Dreams” hanno raggiunto il successo di critica e commerciale e hanno messo in luce la sua versatilità tra i generi. Nel corso della sua carriera ha vinto 11 Grammy ed è stata premiata sia dalla Recording Academy che dalla Latin Recording Academy con il Lifetime Achievement Award.

Ronstadt e Gomez sono entrambe di origine messicana, con quest’ultima che dopo aver raggiunto il successo come artista musicale con successi come “Lose You to Love Me” e “Love You Like a Love Song“, ha portato avanti anche una solida carriera da attrice. Oltre alla serie Only Murders in the Building, grazie alla quale è stata nominata per due volte ai Golden Globe, ha già avuto modo di recitare in film come Spring Breakers – Una vacanza da sballo, Cattivi vicini 2, I morti non muoiono e Un giorno di pioggia a New York. Interpretare Ronstadt in questo nuovo biopic musicale, però, sarà per lei un banco di prova importante.

 
 

28 anni dopo: Danny Boyle e Alex Garland al lavoro sul sequel di 28 giorni dopo

28 Giorni Dopo / 28 anni dopo

Il regista premio Oscar Danny Boyle (Trainspotting, The Millionaire, Yesterday) e Alex Garland (oggi anche noto come regista di Ex machina, Annientamento e dell’atteso Civil War) stanno ufficialmente collaborando al seguito del loro film di genere zombie 28 giorni dopo, sviluppando dunque un sequel intitolato 28 anni dopo, che – stando a quanto riportato da Variety – si spera possa lanciare una nuova trilogia di film. La William Morris Endeavor, che rappresenta entrambi i creatori, intende proporre il progetto a studios e società di streaming nel corso di quest’anno anno.

Uscito nel 2002, l’originale 28 giorni dopo aveva come protagonista Cillian Murphy, allora ancora prevalentemente sconosciuto al pubblico cinematografico. Il film sconvolse gli spettatori con le sue orde di non-morti in fuga, il pessimismo implacabile e l’uso all’avanguardia della torbida frontiera della fotografia digitale. Boyle diresse il film, mentre Garland lo scrisse. Il film è però ricordato anche per aver ottenuto un guadagno di circa 84 milioni di dollari a fronte di un budget di appena 8, dimostrando dunque il potenziale che anche film a basso costo potevano avere se dotati di forti elementi attrattivi.

Da allora 28 giorni dopo è diventato un classico del genere, tanto da ricevere un sequel già nel 2007, intitolato 28 settimane dopo. Questo aveva come produttori esecutivi anche dagli stessi Boyle e Garland, ma diretto dallo spagnolo Juan Carlos Fresnadillo. Nonostante la presenza dei due autori originali, però, questo non viene da molti riconosciuto come sequel ufficiale. Il nuovo film ora in fase di sviluppo, però, potrebbe ignorare questo capitolo per riportare l’attenzione sugli eventi o i personaggi del primo film, ritrovandoli ben 28 anni dopo. Murphy si è sempre detto disponibile a tornare per un sequel, quindi questa potrebbe essere l’occasione giusta, con la possibilità che dal nuovo film si sviluppi un’intera trilogia.

 
 

The Last of Us – seconda stagione: Young Mazino nel cast!

The Last of Us 2

Secondo Deadline, Young Mazino ha ottenuto il ruolo di Jesse nella seconda stagione di The Last of Us. Nei videogiochi da cui è tratta la serie televisiva di successo, Jesse ha un conflitto molto personale con Ellie (Bella Ramsey) a causa di una relazione del suo passato, ma resta da vedere se l’adattamento seguirà alla lettera la storia del gioco. La produzione dei nuovi episodi dello show creato da Craig Mazin e Neil Druckmann inizierà il mese prossimo e la prima puntata è prevista per un debutto su Max e SKY nel 2025.

Young Mazino si unisce a Kaitlyn Dever, che ha ottenuto il ruolo di Abby all’inizio di questa settimana. I due personaggi sono stati molto importanti per la trama del secondo gioco della serie, il che suggerisce dove potrebbe andare la premessa dei prossimi episodi. Anche Pedro Pascal e Bella Ramsey riprenderanno i loro ruoli dalla prima stagione di The Last of Us, con Joel ed Ellie che continueranno il loro viaggio attraverso un mondo in apocalisse. Il tempo ci dirà se riusciranno a sopravvivere all’ambiente ostile in cui vivono o se la tragedia colpirà i protagonisti dello show.

La prima stagione di The Last of Us ha presentato Joel come un padre amorevole, prima di perdere la figlia la notte in cui l’epidemia è scoppiata e il mondo è andato fuori controllo. Anni dopo aver dovuto escogitare diversi modi per sopravvivere agli infetti, Joel si imbatte in Ellie, una ragazza che ha imparato a prendersi cura di se stessa nel pericoloso mondo dell’adattamento dei videogiochi. Le tensioni iniziarono a salire quando Joel fu informato che la sua missione era in realtà quella di portare Ellie dall’altra parte del Paese perché il suo sangue poteva essere la risposta a una cura per il virus, a costo della vita della ragazza. Joel non avrebbe permesso che accadesse qualcosa alla persona che per lui significava una seconda possibilità per essere un PADRE.

La seconda stagione di The Last of Us si baserà sul secondo gioco della serie, in cui Ellie inizia a innamorarsi di Dina. Come ogni adattamento di un videogioco prodotto per la televisione, The Last of Us potrebbe allontanarsi dalla trama e dai nodi emotivamente intensi del videogioco, ma in base alla prima stagione della serie, il team dietro lo show ama rimanere molto fedele. Jesse, ex fidanzato di Dina, non sarà a suo agio con l’idea che Ellie si innamori di lei, mentre tutti cercano di stare lontani dagli infetti e dai membri della Firefly in cerca di risposte. La prima stagione di The Last of Us è attualmente in streaming su NOW.

 
 

Star Trek: in arrivo un film origin story, confermato anche il quarto capitolo

Un nuovo film di Star Trek è ufficialmente in lavorazione alla Paramount, con Toby Haynes, regista della serie di Star Wars Andor, e Seth Grahame-Smith alla sceneggiatura, come ha confermato Variety. Anche se i dettagli della trama sono stati per ora tenuti nascosti, questo prossimo film è stato descritto come un’origin story ambientata decenni prima dello Star Trek del 2009 nonché un’espansione dell’universo di questo franchise. La Bad Robot di J.J. Abrams, che aveva diretto i primi due capitolo di questa serie reboot, sarà tra i produttori del film.

Nel frattempo, però, è stato anche confermato che il tanto atteso quarto capitolo della serie iniziata nel 2009 rimane in fase di sviluppo, con lo studio che lo descrive come il “capitolo finale” della saga principale. Ciò significa che se anche questa si dovesse concludere con questo quarto film, potrebbero essere previsti ulteriori pellicole che vadano ad espandere la narrazione in altri tempi e luoghi. L’origin story ora annunciata sarebbe dunque il primo passo verso questa direzione. Questo quarto Star Trek, in ogni caso, è un film che i fan della saga attendono ormai dal 2016, anno di uscita di Star Trek: Beyond.

In quella pellicola l’equipaggio della USS Enterprise si schianta su un mondo misterioso dopo essere stato attaccato dal dittatore dalle sembianze di rettile Krall (interpretato da Idris Elba). Dopo quel film, dallo scarso riscontro economico, si sono però accesi i dubbi sull’effettiva realizzazione di un quarto capitolo. Anche se poi annunciato, di questo non è mai realmente iniziata la produzione, anche se si vociferava che avrebbe visto il Capitano Kirk incrociare la strada con suo padre, “un uomo che non ha mai avuto la possibilità di incontrare, ma la cui eredità lo ha perseguitato fin dal giorno della sua nascita“.

Ad interpretare George Kir, padre del protagonista, avrebbe dovuto esserci Chris Hemsworth, già brevemente apparso nel film del 2009. Non è noto ora se questo quarto film proporrà questa o un’altra storia, ma di certo i fan si aspettano il ritorno di Chris Pine nel ruolo del capitano Kirk, Zachary Quinto in quelli di Spok e Zoe Saldana come Uhura. Nel cast principale dei precedenti film figuravano anche Karl Urban, John Cho e Simon Pegg. Dati gli annunci ora fatti, ci si può aspettare di avere risposte a queste e altre domande da qui in avanti, in attesa di scoprire anche qualcosa in più sul film origin story.

 
 

Rick e Michonne combattono nel primo trailer di The Walking Dead: The Ones Who Live

The Walking Dead: The Ones Who Live

AMC dopo la clip ha diffuso finalmente il trailer ufficiale di The Walking Dead: The Ones Who Live, l’attesa miniserie in arrivo che segnerà il ritorno nell’universo di The Walking Dead di Michonne e Rick Grimes. La serie debutterà il 25 febbraio negli USA, su AMC+

Tra meno di due mesi, Andrew Lincoln e Danai Gurira torneranno a condividere lo schermo per la prima volta dall’ultimo episodio di The Walking Dead del novembre 2022. Rick e Michonne sono finalmente vicini al loro ritorno, ma la strada per ricongiungersi tra le braccia l’uno dell’altra in The Walking Dead: The Ones Who Live sarà lunga e pericolosa. Un nuovo primo trailer di AMC mostra gli ostacoli che attendono la coppia, da un numero insondabile di walker ai militari. Niente può impedire alla coppia di cercare di ritagliarsi un futuro insieme nell’apocalisse, anche se non sono ancora sicuri di chi siano diventati.

Il nuovo filmato mette subito in chiaro il difficile percorso che Michonne dovrà affrontare per andare a Nord e ritrovare suo marito, mentre osserva un mare di walker. Quando inizia a perdere la speranza, trova piccoli incoraggiamenti dai nuovi sopravvissuti che incontra lungo il cammino e torna a essere la tosta eroina che i fan conoscono. D’altro canto, Rick ha l’aspetto di un uomo segnato dal tempo trascorso nell’apocalisse e la CRM lo vede come se avesse un desiderio di morte. In realtà vuole solo una scelta: prendersi cura di sua figlia, stare con Michonne e vivere. Per ora sembra andare d’accordo con i membri del CRM, ma con la loro vasta potenza militare e la loro sete di guerra, le cose si faranno sicuramente difficili nel corso della serie.

Nonostante gli orrori che ci attendono e la natura generalmente cupa del mondo di The Walking Dead, The Ones Who Live sembra avere un lato speranzoso, in quanto si concentra specificamente sulla perseveranza dell’amore attraverso tutte le probabilità. La serie cerca di rispondere ad alcune domande a lungo rimaste in sospeso su questo mondo, compreso il luogo in cui Rick è stato portato via dopo il suo breve ritorno per il finale della serie madre. Soprattutto, sembra finalmente dare una conclusione al rapporto tra Rick e Michonne, che è diventato un’ancora di speranza dopo che i due hanno stretto un legame improbabile e indissolubile. La AMC sta ancora nascondendo molto sulla trama in vista della première della serie, ma è chiaro che i due protagonisti saranno messi a dura prova prima di ricongiungersi.

The Walking Dead: The Ones Who Live

Basato sull’omonima serie a fumetti di Robert Kirkman, Tony Moore e Charlie Adlard, The Walking Dead: The Ones Who Live è prodotto da Kirkman, Scott M. Gimple, Greg Nicotero, David Alpert, Joseph Incaprera, Gale Anne Hurd, Denise Huth e Angela Kang.

Attualmente la serie è programmato per un debutto nel 2024, il dramma di Rick e Michonne doveva inizialmente essere presentato in anteprima quest’anno insieme ad altri due spin-off,  The Walking Dead: Dead City  e  The Walking Dead: Daryl Dixon. Entrambe le serie sono incentrate sui principali sopravvissuti della serie originale. La serie guidata da Jeffrey Dean Morgan e Lauren Cohan sarà presentata in anteprima a giugno, seguita dalla premiere dello spettacolo guidato da Norman Reedus entro la fine dell’anno.

 
 

Doc – Nelle tue mani 3: anticipazioni dai primi due episodi

Doc - Nelle tue mani 3
© Ph Virginia Bettoja

Dopo le tre clip in anteprima di Doc – Nelle tue mani 3, l’attesa terza stagione della serie italiana di successo DOC – Nelle tue manioggi vi sveliamo le anticipazioni delle prime due puntate che debutteranno questa sera in prima serata su Rai 1. 

Tra partenze e nuovi arrivi, nuove sfide attendono la squadra del Policlinico Ambrosiano di Milano, guidata dall’amatissimo dottor Andrea Fanti (Luca Argentero), che torna finalmente a rivestire il ruolo di primario mentre prova a recuperare quei ricordi che ormai tutti (o quasi) ritenevano perduti per sempre.

Nel primo episodio della terza stagione di DOC – Nelle tue mani che si intitola “Risvegli” Indossato di nuovo il camice, Doc deve affrontare il suo primo giorno da primario. Nuove responsabilità da gestire senza mettere in secondo piano i pazienti, nonostante le pressioni della nuova Direttrice Amministrativa, che minaccia di chiudere il reparto. Per fortuna Doc può sempre contare sulla sua squadra anche se Giulia non ha ancora archiviato l’idea di lasciare il reparto e Riccardo viene messo in difficoltà dai tre nuovi specializzandi.

Nel secondo episodio della terza stagione di DOC – Nelle tue mani che si intitola “Lascia andare” La notizia del nuovo ricordo di Doc scombussola gli equilibri del reparto: Agnese teme che recuperare la memoria possa destabilizzare la nuova vita di Andrea, mentre Damiano è preoccupato per gli effetti che questa cosa potrebbe avere su Giulia. Doc invece è sempre più euforico, anche se non è facile incastrare la terapia prescrittagli da Enrico fra i mille impegni da primario.

DOC – Nelle tue mani, la serie

DOC – Nelle tue mani è la serie tv prodotta da RAI FICTION scritta da Francesco Arlanch e Viola Rispoli. Una produzione Lux Vide, società del gruppo Fremantle, in collaborazione con Rai Fiction

Nel cast di DOC – Nelle tue mani Luca Argentero, Matilde Gioli, Pierpaolo Spollon, Sara Lazzaro, Marco Rossetti, Laura Cravedi, Giacomo Giorgio, Elisa Wong, Elisa Di Eusanio, Giovanni Scifoni, Aurora Peres e Diego Ribon. La regia è affidata a Jan Maria Michelini (ep. 1-4), Nicola Abbatangelo (ep. 5-10) e Matteo Oleotto (ep. 11-16).

 
 

Chi segna vince: recensione del film di Taika Waititi con Michael Fassbender

Chi segna vince recensione film

Quella di Chi segna vince è la storia di due isole. La prima è quella delle Samoa Americane, mentre la seconda è un uomo, Thomas Rongen. Ma come ci insegna la poesia di John Donne: “nessun uomo è un’isola, completo in se stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto”. Ecco allora che con il suo nuovo film da regista Taika Waititi si impegna a portare avanti questo concetto, dimostrandoci come quelli che sembrano inizialmente essere due mondi troppo distanti, chiusi in sé stessi e incapaci di affrontare tanto il passato quanto il presente e il futuro, sono invece una cosa sola e che dal loro rapporto può avere inizio il giusto percorso di guarigione.

Riposto dunque il Mjöllnir dopo la non felice esperienza di Thor: Love and Thunder, il regista neozelandese si concentra sul dar vita ad un film più piccolo, senza particolari pretese, un feel good movie che ci ricorda l’importanza di rimanere uniti davanti alle avversità, abbracciando il proprio passato e dando vita ad un secondo tempo della propria vita che possa essere migliore del primo. Per farlo Waititi riporta dunque sul grande schermo la storia di quella che era considerata la peggior nazionale del mondo, le Samoa Amicane, che guidate dal coach Thomas Rongen, intraprendono un complesso percorso per le qualificazioni al campionato mondiale di calcio 2014. Un storia già raccontata dal documentario di quello stesso anno, Next Goal Wins.

Chi segna vince Michael Fassbender
Michael Fassbender in una scena di Chi segna vince.

La trama di Chi segna vince: imparare a perdere, ma insieme

La nazionale di calcio delle Samoa Americane è tristemente nota a causa della brutale sconfitta di 31 a 0 subita nel 2001. Dieci anni dopo quel risultato nero, mentre si avvicinano le qualificazioni alla Coppa del Mondo, la squadra ingaggia il rabbioso e anticonformista allenatore Thomas Rongen (Michael Fassbender) sperando che possa riuscire a cambiare le loro sorti. I primi tentativi di allenare la sua nuova squadra non fanno però che far infuriare ulteriormente Rongen, da tempo distaccato e in collera con il mondo e con sé stesso per un trauma del proprio passato che non riesce ad accettare. Più trascorre del tempo sull’isola, però, più imparerà ad adeguarsi ai suoi ritmi, alle sue tradizioni, trovando infine il modo di sintonizzarsi con la squadra e portarla a nuovi traguardi.

Scontro tra culture diverse

Thomas Rongen e le Samoa Americane sono dunque due isole completamente differenti. Il primo, olandese, è glaciale, rigido, nervoso, incline al mandar giù diversi tipi di alcolici senza porsi problemi nel mischiarli. Le Samoa Americane, invece, sono un arcipelago pacifico, tranquillo, dove tutti guidano senza mai superare i 30 chilometri orari, dove la fluidità di genere è diffusa e ben accetta e dove l’ora della preghiera è sacra, imponendo il totale blocco delle attività. Tra gag, battute o situazioni per il protagonista insostenibili, tutto continua a ribadire l’apparente impossibilità di un dialogo tra queste due parti. Waititi si diverte dunque a sottolineare, con la sua solita ironia, queste differenze e il loro scontrarsi, facendone il vero cuore del film.

Chi segna vince si svela dunque a poco a poco essere più lo studio dell’interiorità di un uomo e di una squadra, entrambi a dei punti critici delle rispettive esistenze, che non la riproposizione fedele di quanto avvenuto nella realtà.  Ciò non significa che Waititi si prenda delle forti libertà rispetto alla storia di Rongen e del suo team, ma che scelga di far emergere quello che si evince egli ritiene essere il vero valore da trasmettere di questa vicenda: l’importanza del gioco di squadra, tanto in campo come nella vita. Ecco allora che allenamento dopo allenamento, quelle differenze si vengono ad appianare, permettendo alle due isole di scoprirsi parte di uno stesso continente.

Chi segna vince Michael Fassbender Kaimana
Kaimana e Michael Fassbender in una scena di Chi segna vince.

Tatto, umanità e umorismo sono le parole chiave di Chi segna vince

Mentre le due isole si legano l’una all’altra, emerge sempre di più la bravura generale del cast di attori che compone la squadra di calcio, capitanata da un Michael Fassbender che tra questo film e The Killer sembra dunque confermare di essere tornato in buona forma dopo una serie di ruoli non propriamente riusciti. Accanto a lui spicca però in particolare l’esordiente Kaimana, nel ruolo di Jaiyah Saelua – nota per essere nella realtà la prima calciatrice transessuale della storia a fare parte di una nazionale di calcio. È lei a rubare in più occasioni la scena, merito tanto della sua naturalezza nell’interpretare questo ruolo quanto di certe accortezze di scrittura da parte di Waititi e del co-sceneggiatore Iain Morris nei confronti del personaggio, affrontato con tatto e umanità.

Tatto e umanità, ma anche leggerezza e umorismo, sono poi le parole chiave dell’intero film, che si rivela così essere, per tipologia e dimensione, il racconto adatto ad un regista come Waititi, abile nel confezionare le emozioni senza trascurare il divertimento. Certo, proprio alla luce di ciò fa un po’ storcere il naso che il climax si alterni tra immagini di quanto avvenuto e loro descrizione successiva, una scelta narrativa che pone un freno all’emozione che il vedere direttamente la conclusione della partita di calcio avrebbe potuto generare. Ma nel suo complesso Chi segna vince riesce a portare fino in fondo il messaggio voluto da Waititi, infondendo nello spettatore quel buon umore che è sempre bello avvertire mentre si esce dalla sala a film concluso.

 
 

DGA Awards 2024: le nomination del sindacato dei registi

DGA 2018

Oltre ai candidati ai SAG Awards 2024, sono stati annunciati anche quelli per i DGA Award, ovvero il sindacato dei registi. Si tratta di un premio che in qualche modo anticipa quella che potrà essere la cinquina dei candidati come Miglior regista agli Oscar e il possibile vincitore di questa categoria. Non sorprende di ritrovare nominati nomi come Greta Gerwig, Yorgos Lanthimos, Christopher Nolan e Martin Scorsese, mentre l’ultimo posto disponibile va a ricoprirlo Alexander Payne, per il film The Holdovers, battendo dunque la concorrenza di registi come Jonathan Glazer (The Zone of Interest), Bradley Cooper (Maestro) o Justine Triet (Anatomy of a Fall).

Per quanto riguarda le candidature sul fronte televisivo, spicca la quadrupla presenza di Succession, della HBO, ma si ritrovano anche altre serie acclamate da critica e pubblico come The Last of Us, adattamento della HBO del videogioco post-apocalittico, Ted Lasso, commedia sportiva della Apple, e The Bear, la serie FX incentrata sul mondo della ristorazione e con la salute mentale tra i suoi temi cardine. I vincitori delle categorie qui sotto riportate saranno ora annunciati ai DGA Awards il 10 febbraio al Beverly Hilton Hotel di Beverly Hills.

Outstanding Directorial Achievement in Theatrical Feature Film for 2023

Greta Gerwig, “Barbie” (Warner Bros. Pictures)

Yorgos Lanthimos, “Poor Things” (Searchlight Pictures)

Christopher Nolan, “Oppenheimer” (Universal Pictures)

Alexander Payne, “The Holdovers” (Focus Features)

Martin Scorsese, “Killers of the Flower Moon” (Apple Original Films / Paramount Pictures)

Michael Apted Award for Outstanding Directorial Achievement in First-Time Theatrical Feature Film

Cord Jefferson, “American Fiction” (Orion Pictures / Amazon MGM Studios)

Manuela Martelli, “Chile ‘76” (Kino Lober)

Noora Niasari, “Shayda” (Sony Pictures Classics / ORIGMA 45)

A.V. Rockwell, “A Thousand and One” (Focus Features)

Celine Song, “Past Lives” (A24)

Outstanding Directorial Achievement in Documentaries

Moses Bwayo e Christopher Sharp – Bobi Wine: The People’s President

Mstyslav Chernov 20 Days in Mariupol

Madeleine Gavin – Beyond Utopia

Davis Guggenheim – Still: A Michael J. Fox Movie

D. Smith – Kokomo City

Outstanding Directorial Achievement in Dramatic Series

Peter HoarThe Last of Us, “Long, Long Time” (HBO)

Becky MartinSuccession, per “Rehearsal” (HBO)

Mark MylodSuccession, per “Connor’s Wedding” (HBO)

Andrij ParekhSuccession, per “America Decides” (HBO)

Robert Pulcini and Shari Springer BermanSuccession, per “Tailgate Party” (HBO)

Outstanding Directorial Achievement in Comedy Series

Erica DuntonTed Lasso, “La Locker Room Aux Folles” (Apple TV+)

Bill Hader – Barry, “wow” (HBO)

Declan LowneyTed Lasso, “So Long, Farewell” (Apple TV+)

Christopher StorerThe Bear, “Fishes” (FX / Hulu)

Ramy YoussefThe Bear, per “Honeydew” (FX / Hulu)

Outstanding Directorial Achievement in Movies for Television and Limited Series

Shawn Levy Tutta la luce che non vediamo (Netflix)

Tara Miele – Lezioni di chimica, “Introduction to Chemistry” (Apple TV+)

Millicent Shelton – Lezioni di chimica, “Poirot” (Apple TV+)

Sarah Adina Smith – Lezioni di chimica, “Her and Him” (Apple TV+)

Nzingha Stewart Daisy Jones & the Six, “Track 10: Rock ‘n’ Roll Suicide” (Prime Video)

 
 

Leonardo DiCaprio nel cast del prossimo film di Paul Thomas Anderson

Leonardo DiCaprio Cannes 2023
Leonardo DiCaprio al Festival di Cannes - Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Sul red carpet dei Golden Globe, Leonardo DiCaprio aveva anticipato che stava per iniziare le riprese di un nuovo film con un regista con il quale non aveva mai lavorato prima. In quel momento l’attore non ha voluto rivelare di chi si tratta, ma ora grazie a Variety apprendiamo che il regista in questione è Paul Thomas Anderson. Da tempo si vociferava di questa possibile collaborazione, che viene dunque ora ufficializzata. Accanto a DiCaprio, ci saranno anche il premio Oscar Sean Penn, con Anderson ha già lavorato per Licorice Pizza, e Regina Hall, la star di The Hate U Give. La produzione del film, che sarà prodotto dalla Warner Bros., inizierà questo mese in California, lo stato in cui sono stati girati quasi tutti i film di Anderson.

Secondo una fonte a conoscenza della produzione, il nuovo progetto di Anderson ha un’ambientazione contemporanea e sarà un lavoro corale, il che se confermato si tratterebbe per il regista del primo film ambientato ai giorni d’oggi dai tempi di Ubriaco d’amore. In ogni caso, il progetto è ad ora avvolto dalla più completa segretezza, tanto che la Warner Bros. ha cercato di tenere nascosto per mesi il solo fatto di produrre il film. Ma il prezzo del film ha sollevato delle perplessità: secondo gli addetti ai lavori, il budget si avvicina ai 100 milioni di dollari, una cifra considerevole per un film di Anderson.

Nonostante i suoi film siano sempre indicati come tra i migliori del loro anno e ricevano numerosi riconoscimenti, nessuno di questi è mai stato un enorme successo economico. La presenza di un tale cast, che molto probabilmente andrà arricchendosi, e soprattutto la presenza di Leonardo DiCaprio, potrebbero però far ottenere ad Anderson un nuovo tipo di successo in termini economici. Come noto, l’attore avrebbe già dovuto recitare per il regista in Boogie Nights – L’altra Hollywood, ma rifiutò per recitare in Titanic. Circa 25 anni dopo, però, l’opportunità per i due di unire le forze sembra infine essere arrivata. A questo punto non resta che attendere maggiori notizie riguardo a questo nuovo film.

 
 

Mamma ho perso l’aereo: 10 cose che forse non sai sul film

Mamma ho perso l'aereo

Arrivato al cinema nel 1990, il film Mamma ho perso l’aereo si è in breve affermato come un successo clamoroso ed è diventato nel tempo uno dei più celebri film natalizi che il cinema abbia mai prodotto. Si tratta infatti di una commedia per famiglie capace di divertire grandi e piccoli, offrendo risate a volontà, colpi di scena imprevedibili e tante emozioni. Protagonista è il giovane Kevin, il quale dimenticato a casa dalla sua famiglia mentre questa è partita per un viaggio a Parigi, si trova a dover fronteggiare due rapinatori decisi ad introdursi nella sua abitazione. Kevin, come noto, non manca però di dare loro filo da torcere.

Ecco dieci cose che forse non sapete su Mamma ho perso l’aereo.

Mamma ho perso l’aereo: Macaulay Culkin protagonista del film

1. Il ruolo di Kevin è stato scritto apposta per Macaulay Culkin. Lo sceneggiatore del film aveva visto il giovane interprete in un film precedente e aveva deciso di scrivere la parte per lui. Il regista decise però di tenere ugualmente delle audizioni, alle quali si presentarono più di 100 attori. Culkin, alla fine, si dimostrò all’altezza del ruolo, ottenendolo. Inolte, Macaulay non è stato l’unico Culkin a comparire in Mamma ho perso l’aereo: il suo fratello più giovane Kieran, infatti, è comparso nel film nei panni del cuginetto di Kevin che bagna il letto. È stato il debutto di Kieran, e da allora l’attore si è costruito una carriera di tutto rispetto: l’abbiamo visto in Le regole della casa del sidroIgby Goes Down, Scott Pilgrim vs. the World, fino alla serie Succession.

2. Lavorare con Macaulay Culkin ha insegnato una lezione al regista Chris Columbus. Una lezione che Columbus ha imparato durante le riprese del film è che quando si accetta di lavorare con un attore bambino, si accetta anche di lavorare con la famiglia di quel bambino. “Ero molto più giovane ed ero davvero troppo ingenuo per pensare anche all’ambiente familiare“, ha dichiarato Columbus al Guardian nel 2013. “All’inizio non sapevamo molto della famiglia; man mano che giravamo, abbiamo imparato un po’ di più. Le storie sono da brivido. Stavo facendo il casting di un ragazzo che aveva davvero una vita familiare travagliata“.

mamma ho perso l'aereo

Mamma ho perso l’aereo: il resto del cast del film

3. I due ladri sono interpretati da celebri attori. Il ladro Marv è stato interpretato da Daniel Stern, che vanta una filmografia immensa (soprattutto tra gli anni ’80 e ’90) anche se non di grande rilievo. Il più grande nome del film è però sicuramente quello di Joe Pesci, noto per la sua collaborazione con Martin Scorsese in film come Toro scatenato, Casinò e Quei bravi ragazzi, per cui ha poi vinto il premio Oscar come Miglior attore non protagonista. Nel film, l’attore interpreta l’altro dei due ladri, Harry.

4. Robert De Niro rifiutò di fare parte del cast di Mamma ho perso l’aereoA proposito di Pesci e Scorsese, inizialmente il ruolo del ladro Harry era stato offerto proprio all’altro celebre collaboratore del regista italoamericano, ovvero Robert De Niro. L’attore, tuttavia, preferì rifiutare la parte, deciso a dedicarsi a tutt’altro genere di film. Nel 1990, infatti, oltre a Quei bravi ragazzi, si dedicò anche al dramma Risvegli e al drammatico sentimentale Lettere d’amore.

5. Joe Pesci ha evitato Macaulay Culkin sul set di Mamma ho perso l’aereoCome noto, Pesci evitò di incrociare o parlare con Culkin durante tutto il tempo delle riprese.  Voleva assicurarsi così di avere la performance più autentica possibile da parte del giovane attore. Evitandolo, infatti, Culkin sviluppò un certo timore di Pesci, arrivando ad essere realmente spaventato quando incontrava il premio Oscar.

Mamma ho perso l'aereo Marv

Altre curiosità su Mamma ho perso l’aereo

6. Mamma ho perso l’aereo film è entrato nel Guinness World Record. Nel suo weekend di apertura, il film è stato in testa al box office, guadagnando 17 milioni di dollari in 1202 sale. Il film mantenne il primo posto per ben 12 settimane e rimase nella top 10 fino al giugno dell’anno successivo. Divenne il film di maggior incasso del 1990 e si guadagnò il Guinness World Record come commedia d’azione dal vivo di maggior incasso a livello nazionale. Ha mantenuto questo titolo per un bel po’ di tempo, 27 anni per l’esattezza, finché il blockbuster cinese Never Say Die non l’ha scalzato dal primo posto nel 2017.

7. La villa dove abita Kevin è divenuta una meta turistica. Situata al 671 di Lincoln Avenue a Winnetka, Illinois, la cucina, la scala principale e il pianerottolo al piano terra che si vedono nel film sono stati girati in questa residenza con cinque camere da letto. (La sala da pranzo e tutte le altre stanze del primo piano, ad eccezione della cucina, sono state girate su un palcoscenico). Nel 2012, John e Cynthia Abendshien, proprietari della casa quando fu utilizzata come location del film, hanno venduto la proprietà per ben 1,585 milioni di dollari. Ancora oggi, inoltre, è una ricercata meta turistica dei fan del film.

Mamma ho perso l’aereo: come sarebbe se fosse accaduto nella realtà

8. Nella vita reale, Harry e Marv non sarebbero sopravvissuti all’attacco di Kevin. Colpi di pistola ad aria compressa in fronte e all’inguine, ferro rovente e una latta di vernice in faccia, una fiamma ossidrica in testa. I due rapinatori del film hanno sofferto parecchio a causa degli attacchi di Kevin, un piccolo bambino di otto anni. Hanno sofferto così tanto che nessuno dei due avrebbe dovuto essere, teoricamente, in grado di camminare o di restare in piedi alla fine della serata. Nel 2012, un medico di nome Ryan St. Clair ha diagnosticato quelli che sarebbero stati gli effettivi danni causati dagli attacchi di Kevin. Tra gli altri, il ferro avrebbe dovuto causare fratture, che avrebbero comportato una seria disfigurazione del viso e l’impossibilità di riparare del tutto la vista.

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Mamma ho perso l’aereo: i suoi sequel e il remake

9. Mamma ho perso l’aereo ha avuto più di un sequel. I membri originali del cast sono tornati tutti in Mamma ho riperso l’aereo: mi sono smarrito a New York (che fu di nuovo diretto da Columbus). Il successo dell’originale, però, diede origine ad un intero franchise con quattro sequel, tre videogiochi, due giochi da tavolo, un romanzo e altro merchandise. I film realizzati successivamente al secondo sono Mamma, ho preso il morbillo (1997), Mamma, ho allagato la casa (2002) e Holiday Heist – Mamma, ho visto un fantasma (2012), ma non vantando lo stesso cast, nessuno di questi ottenne lo stesso successo.

10. È stato realizzato un remake del film. Nel 2021 su Disney+ è stato distribuito un film che è un remake ma allo stesso tempo di un sequel, poiché in alcune clip si nota Buzz, che svolgendo il suo lavoro di poliziotto, racconta ad un collega di quando suo fratello minore Kevin è rimasto a casa da solo durante le feste natalizie. Inoltre si fa riferimento ad una ditta di impianti di sicurezza conosciuta come McAllister il cui logo è la casa presente nella locandina dei primi due film. Un altro riferimento alle prime due pellicole si vede nel film di fantascienza che la famiglia McKenzie sta guardando, che ricorda molto Angels With Filthier Souls, il film col gangster Johnny che Kevin vedeva nel primo film (chiara parodia del lungometraggio Gli angeli con la faccia sporca).

Il trailer di Mamma ho perso l’aereo e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Mamma ho perso l’aereo grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Prime Video e Disney+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 10 gennaio alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fronti: MentalFloss