Home Blog Pagina 351

Badland Hunters: recensione del k-thriller di Netflix

Badland Hunters: recensione del k-thriller di Netflix

In una distopica Seoul, un improvviso catastrofico terremoto distrugge la città, rendendola una distesa desolata e arida in cui i pochi sopravvissuti lottano disperatamente per difendersi da bande di spregiudicati criminali e da un folle crudele scienziato. È in questo scenario apocalittico che si muovono i coraggiosi Nam-san (Ma Dong-Seok) e Ji-wan (Lee Jun-young), i protagonisti dell’inquietante k-thriller Badland Hunters (titolo originale in hangul 황야).

Dopo aver debuttato lo scorso 26 gennaio sulla celebre piattaforma Netflix, il film sudcoreano – diretto da Heo Myeong-haeng e scritto da Kim Bo-tong (sceneggiatore dell’avvincente ed emozionante k-drama D.P.) e Kwak Jae-min ha rapidamente conquistato il podio della classifica dei film non inglesi, stabilizzandosi nella Top10 Netflix di questa settimana e conquistando il pubblico con una buona dose di adrenalina e frenesia.

Badland Hunters. (Da sinistra a destra) Don Lee e Lee Jun-young – Cr. Cha Min-jung Netflix © 2024

Badland Hunters: la trama

Alcuni anni dopo un terribile terremoto che ha devastato la città di Seoul, i pochi sopravvissuti allestiscono un villaggio improvvisato dove i due cacciatori Nam-san e Ji-wan cercano di recuperare un po’ della quotidianità perduta dopo il disastro. Un giorno, però, la loro relativa pace viene improvvisamente abbattuta dall’arrivo di un gruppo di individui armati che rapiscono con l’inganno l’adolescente Su-na (Roh Jeong-eui) e la sua debole nonna. Quando scoprono che la giovane è in serio pericolo, Nam-san e Ji-wan – insieme all’ex soldata Eun-ho (An Ji-hye) – partono in cerca del Condominio, l’inquietante e oscuro palazzo in cui il dottor Yang Gi-su (Lee Hee-joon), uno scienziato squilibrato, conduce esperimenti biologici su soggetti umani, con il fine di creare una nuova razza di uomini e donne immortali.

Non solo demoni e zombie in Badland Hunters

Hellbound, Sweet Home e Non siamo più vivi sono solo alcuni dei prodotti sudcoreani di successo, giunti su Netflix negli ultimi anni, che hanno trasportato il pubblico in un vorticoso viaggio attraverso le inquietudini dell’esistenza umana e la paralizzante paura della fine del mondo. Ed è proprio a questa (ancor troppo breve) lista che si aggiunge l’ultima fatica di Heo Myeong-haeng. Nonostante l’assenza di demoni infernali e zombie “mangia cervello”, Badland Hunters – proprio come il recente k-drama La Creatura di Gyeongseong, con protagonista il magnetico Park Seo-Joon (The Marvels, Parasite, Dream) – porta in scena un racconto orrorifico che mostra (e ricorda) come tutto il male del mondo possa, il più delle volte, nascere dalla crudeltà e avidità umana.

Badland Hunters. In foto l’attore Lee Hee-jun nei panni del dottor Yan Ki-su.

Infatti, accecato dal desiderio di concedere una seconda possibilità a sé stesso e alla figlia in fin di vita, Yang Gi-su intraprende una sconsiderata e atroce sperimentazione per creare ciò che neppure Dio è riuscito a dare: l’immortalità umana. Ed è proprio dalla diabolica presunzione e insensata ostinazione di Yang Gi-su che nascono mostri (come gli spaventosi soldati rinchiusi nei sotterranei dell’edificio) e individui mostruosi (tra cui l’insegnante e il sergente che divengono complici di omicidi violenti col solo intento di ottenere protezione e una “dose” di quella immortalità).

Don Lee, il gigante buono del Sud Corea

Grazie alla collaborazione con il regista Heo, l’acclamata star d’azione Ma Dong-seok, conosciuto al pubblico internazionale come Don Lee, debutta ufficialmente su Netflix nei panni dell’introverso ma valoroso Nam-san. Noto al mondo per successi come Train to Busan e Eternals, Don Lee è riuscito – durante la sua ventennale carriera – a conquistare l’esigente pubblico sudcoreano grazie all’immagine cinematografica che gli è stata cucita addosso: quella di un “gigante buono”, tanto grosso e rozzo quanto gentile e di buon cuore. Definito da alcuni il “The Rock asiatico” e da altri il “Bud Spencer coreano”, Don Lee dà quindi nuova dimostrazione del suo talento e, con ironia e umorismo, porta sul piccolo schermo un grande eroe che poco ha da invidiare all’eterno Gilgamesh.

Badland Hunters Don Lee
Badland Hunters. In foto l’attore Don Lee che interpreta Nam San.

Badland Hunters, quando la spettacolarità dell’azione non basta

Con un’avvincente e frenetica narrazione ritmata da violente coreografie d’azione, Badland Hunters afferra con forza lo spettatore per trascinarlo, scena dopo scena, in una storia intrisa di catastrofi naturali e crudeltà umana, ma anche di audacia e resilienza. Pur incantando visivamente, però, il film di Heo finisce per valorizzare così tanto l’azione da sacrificare amaramente sia la profondità psicologica dei personaggi che la coerenza e l’integrità della trama.

Inoltre, un altro aspetto critico è rappresentato dal doppiaggio italiano: come spesso accade nei prodotti asiatici, infatti, il doppiaggio priva la versione italiana dell’intensità recitativa che caratterizza quella originale, riducendo la recitazione degli attori a una interpretazione più superficiale e caricaturale.

In conclusione, Badland Hunters è un’emozionante thriller che, sebbene offra al pubblico un’esperienza di grande spettacolarità, non riesce ad andare al di là delle immagini e a lasciare, così, un’impronta duratura e significativa nello spettatore.

Miles Teller in trattative per unirsi al cast di Michael

0
Miles Teller in trattative per unirsi al cast di Michael

Miles Teller, protagonista di Top Gun: Maverick e Whiplash, è in trattative per unirsi a Michael, il biopic su Michael Jackson diretto da Antoine Fuqua e prodotto da Lionsgate e Universal Pictures International. Le fonti ci dicono che non c’è ancora un accordo per Teller. Il film è attualmente in fase di riprese.

Miles Teller dovrebbe interpretare un avvocato nel film biografico su Michael Jackson. Esattamente quale degli avvocati di Jackson, vedremo. Il defunto Howard Weitzman era noto per aver difeso Jackson e il suo patrimonio, in particolare contro le pretese dei creditori e le accuse di pedofilia. Poi c’è stato Mark Geragos, che ha assistito Jackson nelle prime fasi del caso di molestie People vs. Jackson del 2005, prima di essere sostituito da Thomas Mesereau.

Teller si unirebbe ad un cast in forte espansione che include Colman Domingo nel ruolo del patriarca Joe Jackson, Nia Long nel ruolo della madre Katherine Jackson, così come Jaafar Jackson, nipote di Michael Jackson, che interpreterà il ruolo principale.

Il film, sceneggiato dal tre volte candidato all’Oscar John Logan e prodotto dal premio Oscar Graham King, racconterà le prove e le tribolazioni del Re del Pop, nonché la visione del suo genio. Michael è prodotto anche dai co-esecutori testamentari dell’eredità di Michael Jackson, John Branca e John McClain.

Michael, la sinossi del film:

“‘Michael’ offrirà al pubblico un ritratto avvincente e onesto dell’uomo brillante ma complicato che è diventato il Re del Pop. Il film presenta i suoi trionfi e le sue tragedie su una scala epica e cinematografica – dal suo lato umano e le sue lotte personali al suo innegabile genio creativo, esemplificato dalle sue performance più iconiche. Come mai prima d’ora, il pubblico potrà dare uno sguardo dall’interno a uno degli artisti più influenti e all’avanguardia che il mondo abbia mai conosciuto“.’

Margot Robbie risponde alla furia dei fan per le mancate nomination agli Oscar di Barbie: “Abbiamo deciso di cambiare la cultura”

0

“Non c’è modo di sentirsi tristi quando sai di essere così fortunato”, ha detto Margot Robbie durante un panel durante una proiezione speciale del SAG martedì sera. Robbie, che ha prodotto e interpretato Barbie, stava rispondendo alle questioni delle mancate nomination agli Oscar per la regista Greta Gerwig e per se stessa nella categoria Attrice protagonista, una situazione che ha suscitato molto dibattito online e delusione per i fan di Barbie.

“Ovviamente penso che Greta dovrebbe essere nominata per la regia, perché quello che ha fatto è una cosa che capita una volta nella carriera, una cosa irripetibile, quello che ha realizzato, lo è davvero”, ha detto Robbie. “Ma è stato un anno incredibile per tutti i film.”
Barbie è l’unico film da un miliardo di dollari diretto esclusivamente da una donna, e lo scorso anno ha superato tutti gli altri film al botteghino, portando a casa 1,4 miliardi di dollari in tutto il mondo. Come ha detto Margot Robbie, la reazione al film è diventata una sorta di fenomeno culturale: “Sospetto solo che sia più grande di noi. È più grande di questo film, è più grande del nostro settore”.

Robbie ha anche sottolineato chiaramente che è “più che entusiasta di avere otto nomination agli Oscar, è così folle”. Queste nomination includono Miglior Film, Attrice non Protagonista per America Ferrera; Attore non protagonista per Ryan Gosling, costumi, scenografia e miglior sceneggiatura non originale per Gerwig e Noah Baumbach. “Tutti quelli che hanno ricevuto i riconoscimenti che hanno ricevuto sono semplicemente incredibili, così come il riconoscimento per il miglior film”, ha detto Robbie.

“Abbiamo deciso di fare qualcosa che potesse cambiare la cultura, influenzare la cultura, avere una sorta di impatto”, ha detto Robbie. “E lo ha già fatto, in parte, molto più di quanto avessimo mai immaginato. E questa è davvero la ricompensa più grande che potrebbe derivare da tutto questo”.

Diretto da Greta Gerwig e scritto da Gerwig e Noah Baumbach, Barbie vede protagonista Margot Robbie, al fianco di Ryan Gosling e America Ferrera.

Il texano dagli occhi di ghiaccio: cast, trama e frasi del film

Il texano dagli occhi di ghiaccio: cast, trama e frasi del film

La carriera di Clint Eastwood è generalmente iniziata grazie ai celebri western di Sergio Leone. Da Per un pugno di dollari fino a Il buono, il brutto e il cattivo, questi permisero all’attore di ottenere fama mondiale. Grande appassionato di questo genere, Eastwood si dichiarò poi particolarmente insoddisfatto di vedere mediocri film statunitensi basati su quell’immaginario, e decise pertanto di proporsi come ideale successore di Leone. Fu così che nel 1976 portò al cinema il suo nuovo film da regista, intitolato Il texano dagli occhi di ghiaccio.

Il film venne definito come uno dei migliori dell’anno e come uno dei migliori di genere western da diversi anni a quella parte. Qui Eastwood interpreta nuovamente l’archetipo del pistolero solitario, dotato però di un cuore che lo rende profondamente umano. La storia narrata è basata sul romanzo Gone to Texas, scritto dall’ex leader del Ku Klux Klan Forrest Carter. Nell’adattare il testo, gli sceneggiatori dovettero fare molta attenzione a rimuovere la grande presenza di razzismo insita nel testo, mantenendo però il racconto di base.

Al momento dell’uscita in sala, il film si affermò come un grande successo arrivando ad incassare oltre 31 milioni di dollari a fronte di un budget di circa 3.7. Nel corso degli anni Il texano dagli occhi di ghiaccio ottenne prestigiosi riconoscimenti, venendo indicato come un film culturalmente, storicamente ed esteticamente ricco di valore. Ancora oggi Eastwood ha affermato di considerarlo uno dei punti più alti della sua carriera. Un film che ha segnato un primo significativo passo per la sua fortunata carriera da regista, la quale ha poi trovato consacrazione in un altro western, Gli spietati, uscito nel 1992.

La trama di Il texano dagli occhi di ghiaccio

Protagonista del film è Josey Wales, un uomo dedito al pesante lavoro nei campi della sua piccola proprietà nel Missouri. La sua è una vita pacifica, condotta insieme alla moglie e al figlio tra il lavoro e la gioie della casa. Wales è un uomo fortunato, poiché è riuscito ad evitare la guerra di Secessione, che insanguina in quegli anni il territorio americano. La sua fortuna si spezza però nel momento in cui un gruppo di cavalieri nordisti, capitanati dal fanatico Terrill, finiscono per invadere il suo territorio, uccidendo senza pietà la moglie e il figlio. Wales si ritrova ad essere tramortito e creduto morto, e solo per questo risparmiato.

Animato dal desiderio di vendetta e senza più nulla da perdere, questi decide di unirsi alle bande sudiste e combattere contro gli assassini della sua famiglia. In breve, Wales ottiene grande fama per la sua abilità con le armi da fuoco. Con la fine della guerra e la sconfitta del Sud, però, egli si ritrova ad essere ora un fuorilegge con una pesante taglia sulla sua testa. Nel corso del suo viaggio senza meta, l’uomo incontrerà inaspettati amici e alleati, accrescendo la propria fama e sempre intenzionato a trovare lo spietato nordista Terrill per consumare la propria vendetta. Attorno a lui, intanto, con la fine della guerra, c’è un’America sull’orlo del cambiamento, tra nostalgici e progressisti convinti nell’arrivo imminente di un futuro più roseo.

Il texano dagli occhi di ghiaccio cast

Il texano dagli occhi di ghiaccio: il cast del film

Per il ruolo del fuorilegge Josey Wales fu subito chiaro che sarebbe stato Eastwood a dargli volto. L’attore stesso acquistò i diritti sul libro, intenzionato ad interpretare il personaggio. Prepararsi per questo non fu una novità per lui, che solo dieci anni prima era impegnato sui set degli western di Leone. Eastwood decise infatti di costruire un personaggio caratterialmente simile a quello dell’uomo senza nome, dotandolo però di maggiori emozioni e umanità. Nel film è poi presente l’attrice Sondra Locke nei panni di Laura Lee. Eastwood insistette perché avesse lei il ruolo, nonostante il personaggio fosse poco più che adolescente e l’attrice avesse già superato i 30 anni. La collaborazione tra i due attori sfociò poi in un rapporto sentimentale che sarebbe proseguito fino alla fine degli anni Ottanta, e che li avrebbe portati a recitare insieme in altri 6 film.

Particolarmente importante nel film è invece il personaggio del vecchio indiano Lone Watie, il quale si unisce a Wales durante il suo viaggio. Ad interpretarlo venne chiamato Chief Dan George, appartenente ad una tribù di nativi americani e già candidato all’Oscar per il film Il piccolo grande uomo. A causa dell’età particolarmente avanzata, questi era solito dimenticare le proprie battute, ed era proprio Eastwood a suggerirgliele di nascosto durante le riprese. Bill McKinney, noto per i suoi ruoli da caratterista e da villain, è qui l’interprete dello spietato capitano Terrill, mentre John Vernon ha il ruolo del capo dell’esercito unionista Fletcher. Molti di questi attori divennero ulteriormente popolari proprio grazie ai ruoli qui ricoperti, e diversi di loro tornarono in più occasioni a collaborare con Eastwood per i suoi film da attore o regista.

Il trailer di Il texano dagli occhi di ghiaccio e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film è possibile fruire di questo grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il texano dagli occhi di ghiaccio è infatti disponibile nel catalogo di Apple TV, Google Play, Now e Prime Video. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 31 gennaio alle ore 21:00 sul canale Iris.

Le frasi più belle dal film Il texano dagli occhi di ghiaccio

Del film, giudicato come uno dei migliori western dei suoi anni, sono inoltre rimaste particolarmente celebri alcune della frasi pronunciate dai protagonisti. Molte di queste sono rimaste nell’immaginario comune, e ancora oggi sono indicate come tra le più belle citazioni che si possono fare nell’omaggiare il film e il genere western. Ecco di seguito alcune delle più famose e ricordate:

  •  “Io ero un grande guerriero. Gli anni si fanno sentire.” “Non è la vecchiaia. E’ la civiltà che avanza, amico mio.” 
  • “Bisogna sempre tenere il coltello dalla parte del manico. Se vuoi vivere, devi metterti in posizione di vantaggio. Quando spari, abbi l’accortezza di stare con il sole alle spalle.”
  • “Ah, ricordatevi… se si mette male, e vi vedete in pericolo, diventate cattivi, feroci, spietati come belve ferite. Perché se vi perdete d’animo, non vincerete e non vivrete. E’ la legge della guerra.”
  • “Certo che è finita… e siamo morti un pò tutti in quella maledetta guerra.”
  • “Le nuvole… in cielo. Sono come… i sogni quando vagano nel fondo della nostra mente.”

Fonte: IMDb

Licorice Pizza: il significato del film e del suo titolo

Licorice Pizza: il significato del film e del suo titolo

Sin dal suo esordio nel 1996 con Sydney, il regista Paul Thomas Anderson si è imposto come uno dei maggiori autori cinematografici contemporanei. Con le sue opere ha scandagliato l’animo umano e la sua storia nel corso del tempo, consacrandosi con titoli come Il petroliere e The Master, indicati come due tra i film più importanti del nuovo millennio. Quasi ogni film di Anderson si è infatti svolto in periodi diversi del Novecento, manifestando come un intento esplorativo nei confronti di determinati momenti che hanno caratterizzato gli Stati Uniti e il suo popolo. Oltre ai due film poc’anzi citati rientrano in questo elenco anche Boogie Nights – L’altra Hollywood, Vizio di forma e fino al recente Licorice Pizza (qui la recensione).

Quest’ultimo, uscito nel 2021, ha riportato nuovamente il regista negli anni Settanta, periodo della sua giovinezza che Anderson desiderava raccontare da un nuovo punto di vista, più nostalgico ed emotivo. Ha così preso vita un film diverso da quello che forse ci si aspettava, apparentemente meno coeso nel racconto ma in realtà scaturito da un rigido lavoro di scrittura che ha permesso di riproporre un’epoca, la sua atmosfera e le emozioni che era capace di suscitare. Mentre sappiamo che Anderson è attualmente al lavoro su un nuovo progetto, che lo vedrà collaborare per la prima volta con Leonardo DiCaprio, riscoprire Licorice Pizza è caldamente raccomandato.

Perché si tratta di un film realmente in grado di evocare atmosfere e stati d’animo in cui è facile ritrovarsi se si accetta di abbandonandosi all’imprevidibilità degli eventi, ovvero della vita. Licorice Pizza è inoltre un’entusiamante svolta “comica” e “spensierata” nella filmografia di Anderson (non che i suoi precedenti film non fossero anche diverti, anzi), che non deve però assolutamente far pensare ad un’opera meno impegnata. Dietro questo film c’è infatti un intero mondo, con tutte le sue contraddizioni, bellezze, brutture e in generale tutto un irrefrenabile sfogo di vitalità.

Licorice pizza cast

La trama e il cast di Licorice Pizza

Ambientato nella San Fernando Valley degli anni Settanta, il film racconta la storia di un giovane liceale, il quindicenne Gary Valentine, con una carriera avviata come attore sin dall’infanzia. Il giorno in cui a scuola si scatta la foto per l’annuario, Gary incontra Alana Kane, una ragazza di diversi anni più grande di lui, da cui rimane fortemente colpito. I due iniziano a frequentarsi e a passare diverso tempo insieme, vivendo diverse avventure sempre correndo da una parte all’altra della città, crescendo giorno dopo giorno e, tra un litigio e l’altro, innamorandosi l’uno dell’altro.

Ad interpretare i due protagonisti, Gary e Alana, vi sono Copper Hoffman e Alana Haim, entrambi qui al loro primo lungometraggio. Il primo è il figlio del compianto attore Phillip Seymour Hoffman, frequente collaboratore di Anderson, mentre Alana è membro della band Haim, di cui Anderson ha diretto diversi videoclip. Nel film recitano poi anche Sean Penn nel ruolo di Jack Holden, Tom Waits in quelli di Rex Blau, Bradley Cooper nel ruolo di Jon Peters e Benny Safdie in quelli di Joel Wachs. La moglie di Anderson, Maya Rudolph, interpreta Gale, mentre a completare il cast vi sono Mary Elizabeth Ellis nel ruolo di Anita e John C. Reilly in quelli di Fred Gwynne.

licorice pizza significato

 

Che vuol dire Licorice Pizza e qual è il significato del film e del suo finale?

Una domanda che in molti si sono posti guardando il film è cosa voglia dire Licorice Pizza e qualche sia il significato di questo titolo. Come spiegato dallo stesso Anderson, Licorice Pizza (che vuol dire testualmente “pizza alla liquirizia”, era il nome del negozio dove da giovane, negli anni ’70, egli si recava per comprare vinili (anche rinominati “pizze di liquirizia”). Si tratta dunque di un nome proveniente dalla memoria di Anderson, dal suo passato, un ricordo di un’epoca nei confronti della quale il regista prova un normale senso di nostalgia. A partire da qui, si può iniziare a comprendere come l’intero film sia sostanzialmente un nostalgico – ma mai malinconico – modo per ripercorrere un epoca e le sue caratteristiche.

Attraverso le avventure – strutturate quasi come “episodi” – di Gary e Alana, Anderson punta a raccontare oltre che il contesto in cui è cresciuto anche gli sconvolgimenti emotivi propri della giovane età, con la frenesia che la caratterizza. Ecco allora che per tutto il film i due protagonisti si rincorrono e si allontano, fino a quando si rendono conto di voler stare l’uno con l’altra per i momenti importanti, correndo finalmente nella stessa direzione fino ad incontrarsi e confessarsi un amore da intendere più in senso platonico che non fisico. Il significato del finale di Licorice Pizza riguarda dunque gli enormi cambiamenti, lo sviluppo, l’incertezza e l’instabilità della giovinezza, e quanto sia speciale trovarsi finalmente nello stesso posto con qualcuno al momento giusto.

Questo è un momento molto specifico nella vita di Gary e Alana e, anche se probabilmente non durerà, sono felici di essersi trovati proprio quando possono davvero godersi l’un l’altro e finalmente essere sulla stessa lunghezza d’onda. Rimane una certa incertezza nel futuro di entrambi – non è cambiato molto dall’inizio del film, a parte il fatto che Alana e Gary si influenzano a vicenda nella scoperta di se stessi – ma almeno hanno l’un l’altro nel presente. Attraverso la loro atipica storia d’amore, Anderson riporta dunque sul grande schermo un periodo segnato da grandi incertezze, grandi cambiamenti, ma anche da un attaccamento alla vita che sembra poi essersi perso nel tempo.

Il trailer di Licorice Pizza e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Licorice Pizza grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 31 gennaio alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Una bugia per due: tre clip in italiano della commedia francese

0
Una bugia per due: tre clip in italiano della commedia francese

Arriva domani nelle sale italiane la brillante commedia francese Una Bugia per due, diretta da Rudy Milstein con protagonisti Vincent Dedienne, Clémence Poésy e Géraldine Nakache.

Una commedia intelligente, sottile e delicata che racconta una storia fondata sull’apparenza, di come principi e valori vengano spesso messi da parte al fine di sedurre, di essere accettati e di compiacere alla società. Protagonista dell’originale opera prima di Milstein è l’avvocato Louis, interpretato da Vincent Dedienne, il classico (fin troppo) bravo ragazzo ‘costretto’ dalle circostanze a ricoprire il ruolo di bugiardo. A far da contorno, una serie di personaggi che verranno coinvolti dalle imprevedibili conseguenze delle “piccole” bugie di Louis, tra cui Elsa, la spregiudicata e affascinante manager dello studio legale presso cui lavora Louis, interpretata da Clémence Poésy, l’incorruttibile e determinata Hélène interpretata da Géraldine Nakache, gli eccentrici genitori di Louis e Bruno, il bizzarro vicino di casa, che apparentemente non riesce a provare emozioni, interpretato dallo stesso regista, nel doppio ruolo di autore e attore. Una Bugia per due è nei cinema italiani distribuito da Officine UBU da giovedì 1 febbraio.

Una Bugia per due, la trama

Louis è gentile. È così gentile che passa spesso inosservato. I colleghi e i genitori non ne hanno una grande considerazione, e non può nemmeno contare sull’appoggio degli amici… che non ha. Il giorno in cui scopre di avere una grave malattia, quelli intorno a lui sembrano notare la sua esistenza per la prima volta, e per Louis le opportunità personali e professionali improvvisamente abbondano. Quando lo studio legale presso cui lavora gli chiede di difendere una multinazionale da uno scandalo, questa diventa per Louis l’occasione per farsi finalmente notare. Tutto però ha un prezzo, e Louis sarà costretto a ricorrere a una bugia “buona” per ritagliarsi un posto agli occhi degli altri e poter compiere, finalmente, qualcosa di grande.

Matthew McConaughey è in trattative per recitare nel film The Lost Bus di Paul Greengrass

0

Matthew McConaughey ha vinto un Oscar per aver interpretato una persona reale in Dallas Buyers Club, quindi è comprensibile perché potrebbe essere attratto da un ruolo che lo vedrà protagonista di un’altra storia vera. L’attore è in procinto di stringere un accordo per recitare in The Lost Bus, che sarà diretto da Paul Greengrass.

Lo sviluppo di The Lost Bus è una storia interessante: Jamie Lee Curtis ha sentito Lizzie Johnson parlare del suo libro Paradise: One Town’s Struggle To Survive An American Wildfire, sul mortale incendio del campo del 2018 in California, in un programma radiofonico. Ispirata dalla storia di un autista di autobus e insegnante che guidò un gruppo di studenti verso la salvezza attraverso un violento incendio in uno scuolabus, ha chiesto informazioni sui diritti tramite la sua società Comet Films. Ha portato il progetto a Blumhouse, dove Comet ha un accordo di first-look e il produttore Jason Blum ha visto la possibilità per la compagnia di lavorare su un film non horror.

La coppia ha poi assunto Brad Ingelsby di Out Of The Furnace per adattare il libro in una sceneggiatura e all’inizio del 2023 l’ha portato davanti a Greengrass. Ha accettato di salire a bordo, ma ogni iniziativa è stata ritardata dagli scioperi dell’anno scorso. Ora il regista è tornato, con il coinvolgimento di Apple Original Films, e Matthew McConaughey è stato portato dentro al progetto per interpretare il ruolo del conducente.

Jesse Eisenberg dà un consiglio a Nicholas Hoult, nuovo Lex Luthor: “Non guardarmi!”

0

Jesse Eisenberg ha ufficialmente dato il suo consiglio a Nicholas Hoult, nuovo Lex Luthor, ed è stato molto chietto: “Non guardarmi!“. Durante un’intervista al Variety Studio in occasione del Sundance Film Festival, Eisenberg ha suggerito a Hoult di crearsi la propria strada e di non prestare attenzione al suo lavoro nei panni di Lex Luthor nell’universo DC di Zack Snyder.

“Ogni volta che interpreti un ruolo ti senti connesso ad esso”, ha aggiunto Eisenberg a Matt Donnelly di Variety parlando del ruolo del cattivo della DC che ha interpretato per un breve periodo. “Non c’è modo di aggirarlo. Ogni volta che fai qualcosa, anche se è un film che è un progetto di Hollywood ad alto budget, ti connetti.”

Eisenberg ha interpretato Lex Luthor in Batman v Superman: Dawn of Justice di Snyder. Con James Gunn e Peter Safran ora a capo dei DC Studios della Warner Bros., l’universo DC è ora in fase di ristrutturazione completa per creare una storia completamente nuova dell’Uomo d’Acciaio con Superman: Legacy, previsto nel 2025.

Il ruolo del protagonista di Superman: Legacy è interpretato da David Corenswet (Pearl, The Politician), mentre Lois Lane sarà interpretata dalla star di The Marvelous Mrs. Maisel Rachel Brosnahan. A loro si aggiungono Nicholas Hoult, Skyler Gisondo, María Gabriela De Faría, Sara Sampaio, Isabela Merced, Nathan Fillion, Edi Gathegi, Anthony Carrigan e altri ancora. L’uscita del film è prevista per l’11 luglio 2025.

Di cosa parla Superman: Legacy?

Superman: Legacy racconta la storia del viaggio di Superman per riconciliare la sua eredità kryptoniana con la sua educazione umana come Clark Kent di Smallville, Kansas“, si legge nella sinossi ufficiale del film. “È l’incarnazione della verità, della giustizia e dell’American way, guidato dalla gentilezza umana in un mondo che considera la gentilezza fuori moda“.

“Superman: Legacy è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Superman: Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Christopher Nolan spiega perché fa film su larga scala: “Ho una responsabilità”

0

Il regista Christopher Nolan ha spiegato perché realizza film su “larga scala” e ad alto budget. Nel mondo del cinema da oltre vent’anni, ha debuttato nel 1998 con il suo primo lungometraggio, Following. Da allora, Christopher Nolan è diventato un maestro dei blockbuster di alto livello, collezionando film come Interstellar, Il cavaliere oscuro e Inception. Nel 2023, Nolan ha diretto il film biografico Oppenheimer, che è stato nominato in ben 13 categorie per gli Academy Awards, tra cui quello per il miglior film e quello per la migliore regia.

Parlando con la rivista Time, il regista di Oppenheimer spiega perché i suoi film sono sempre progetti “su larga scala”. Poiché il regista ha accesso alle “risorse”, sente che spetta a lui l’onere di “usarle nel modo più produttivo e interessante”.

“Sono attratto dal lavoro su larga scala perché so quanto sia fragile l’opportunità di mobilitare tali risorse. So che ci sono così tanti registi là fuori nel mondo che darebbero il massimo per avere le risorse che ho messo insieme, e sento di avere la responsabilità di usarle nel modo più produttivo e interessante.”

Nella stessa intervista, Nolan ha dichiarato che non sarebbe tornato a uno stile più ridotto. In verità, è passato più di un decennio da quando Nolan ha scelto mezzi più leggeri per raccontare la sua storia. Dopo i primi tre lungometraggi più economici, Christopher Nolan ha diretto Batman Begins nel 2005, che ha dato inizio all’era del regista di fondere narrativa di alta qualità con film ad alto budget. Da allora, Nolan non è mai tornato all’atmosfera cruda di un film come il suo Memento, e la sua dichiarazione più recente chiarisce che non lo farà.

Hijack: Apple TV+ annuncia il rinnovo per una seconda stagione

0
Hijack: Apple TV+ annuncia il rinnovo per una seconda stagione

Oggi Apple TV+ ha annunciato la seconda stagione di Hijack, il thriller interpretato e prodotto dal vincitore del SAG Award e candidato all’Emmy Idris Elba (“Luther”). La serie è stata creata da George Kay (“Lupin”, “Criminal”) e Jim Field Smith (“Criminal”, “Litvinenko”) e la prima stagione completa è disponibile su Apple TV+.

Fin dal suo debutto, Hijack è diventata una delle serie drammatiche più seguite su Apple TV+, ricevendo ampi consensi da pubblico e critica; ha ottenuto rapidamente il Certified Fresh nel punteggio assegnato dalla critica su Rotten Tomatoes ed è entrato nella Top 10 della classifica Nielsen Streaming Originals. La serie, con Elba protagonista come “uomo di punta”, è stata definita “immediatamente coinvolgente”, “un’iniezione di pura adrenalina”, una dramedy “nitida e tesa”, “piena di tensione e avvincente, che spesso spinge lo spettatore sull’orlo della poltrona”.

«Il pubblico di tutto il mondo è rimasto col fiato sospeso guardando l’avvincente performance di Idris in “Hijack” e siamo entusiasti di lavorare di nuovo con 60Forty e Idiotlamp per una seconda stagione altrettanto coinvolgente», ha dichiarato Jay Hunt, direttore creativo di Apple TV+ per l’Europa. «Sono rimasto sbalordito dalla risposta travolgente del pubblico dopo la prima stagione. Non posso svelare nulla di ciò che si prospetta per Sam Nelson in questa nuova stagione, ma posso assicurarvi che ci sarà tanta adrenalina!», ha dichiarato il produttore esecutivo e protagonista Idris Elba.

La seconda stagione di Hijack sarà prodotta esecutivamente da Jamie Laurenson, Hakan Kousetta e Tom Nash della 60Forty Films, oltre ai produttori esecutivi Kay e Field Smith della Idiotlamp Productions. Field Smith è anche il regista principale della serie.

Marko Polo, al via le riprese del film di Elisa Fuksas

Marko Polo, al via le riprese del film di Elisa Fuksas

Un traghetto, quattro personaggi e una voce in viaggio. Queste le immagini del primo ciak di Marko Polo, il nuovo film di Elisa Fuksas prodotto da Indiana Production che ha iniziato oggi le riprese ad Ancona.

Marko Polo è un progetto totalmente innovativo: parti del film saranno girate copione alla mano, altre invece saranno puro documentario, momenti reali di questo misterioso viaggio lungo dal tramonto all’alba. Mentre la nave oscilla come una metafora perpetua della precarietà di tutto, lei e gli altri affrontano i grandi temi della vita.

Marko Polo è, nelle parole della regista: “un esperimento sulla ricerca di senso a partire da un fallimento, che misteriosamente è capace di ricucire un patto di fede e fedeltà, tra realtà e rappresentazione ma soprattutto tra la protagonista e il mondo. Io continuo a cercare una strada, un modo per essere me stessa e cristiana e stare nel mondo”.

Una docu-commedia fresca ed innovativa con un cast corale, tra gli interpreti Iaia Forte, Flavio Furno, Letizia Cesarini (la cantante Maria Antonietta), Lavinia ed Elisa Fuksas, Elisa Casseri.

La trama di Marko Polo

Quando Elisa scopre che il film a cui lavora da anni è naufragato, tutto le sembra vacillare, anche la sua fede. Voleva raccontare la sua conversione alla religione cattolica, ma forse non ci ha creduto abbastanza. “A Dio o al film?”, si chiede, ma non lo sa nemmeno lei. Di fronte al fallimento, è sempre stata solo capace di perdersi. “Perché sei pesante e non sai guardare gli altri”, le dice la Madonna la prima volta che le parla, desacralizzando la sua crisi e spingendola a reagire. Per questo, Elisa, sua sorella, la sua sceneggiatrice e l’attore protagonista del film fallito partono per un viaggio in nave, diretti verso un santuario di cui sanno poco o niente. Ognuno di loro ha qualcosa da risolvere, un nodo da disfare: esattamente come tutti gli altri pellegrini presenti sulla nave. Tra testimonianze e ricordi, realtà e finzione, il racconto del mondo si confonde con la sua rappresentazione e la fede diventa materia viva, sentimento da condividere con gli altri.

Estranei: il trailer del film dal 29 febbraio al cinema

0
Estranei: il trailer del film dal 29 febbraio al cinema

Estranei, il film Searchlight Pictures scritto e diretto da Andrew Haigh e interpretato da Andrew Scott, Paul Mescal, Jamie Bell e Claire Foy, arriverà il 29 febbraio nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia.

Estranei è stato presentato lo scorso 29 ottobre in anteprima italiana alla 21esima edizione di Alice nella Città, riscuotendo un ottimo successo da parte del pubblico del festival.

Una notte, nel suo condominio quasi vuoto nella Londra contemporanea, Adam (Andrew Scott) incontra casualmente un misterioso vicino di casa, Harry (Paul Mescal), che spezza il ritmo della sua vita quotidiana. Mentre si sviluppa una relazione tra i due, Adam è ossessionato dai ricordi del passato e viene spinto a tornare nella città di periferia in cui è cresciuto e nella casa in cui viveva da bambino, dove i suoi genitori (Claire Foy e Jamie Bell) sembrano ancora vivi, con lo stesso aspetto che avevano nel giorno della loro morte, trent’anni prima.

Estranei, recensione del film con Andrew Scott e Paul Mescal

Searchlight Pictures presenta, in associazione con Film4 e TSG Entertainment, una produzione Blueprint Pictures, Estranei, prodotto da Graham Broadbent, Pete Czernin e Sarah Harvey. Il film, scritto e diretto da Andrew Haigh e interpretato da Andrew Scott e Paul Mescal, con Jamie Bell e Claire Foy, è ispirato al romanzo “Estranei” di Taichi Yamada (Casa editrice Nord), romanzo che è stato insignito del prestigioso Yamamoto Shugoro Prize for Literature. Taichi Yamada (1934-2023) è stato uno dei più famosi e apprezzati scrittori giapponesi contemporanei, definito da Bret Eston Ellis «uno dei migliori autori giapponesi che abbia mai letto».

Il direttore della fotografia è Jamie D. Ramsay, SASC, mentre Sarah Finlay è la scenografa, Sarah Blenkinsop è la costumista e Zoe Clare Brown è la hair and make-up designer. Il montaggio è di Jonathan Alberts, ACE, mentre le musiche sono di Emilie Levienaise-Farrouch.

Ralph Fiennes scrive, dirige e interpreta The Beacon con Indira Varma

0

Il due volte candidato all’Oscar e vincitore del BAFTA Ralph Fiennes (Schindler’s List) ha scritto e dirigerà The Beacon, in cui avrà un ruolo da protagonista insieme alla vincitrice dell’Olivier Award Indira VarmaCharles Babalola e Alison Oliver.

Descritto come una meditazione su famiglia, classe, razza e identità, il dramma contemporaneo ambientato nel Regno Unito segna la prima sceneggiatura di un lungometraggio di Fiennes che ha già diretto Il corvo bianco, La donna invisibile e Coriolanus.

La sinossi ufficiale di The Beacon recita: “Joshua Nyaga si reca in campagna da Londra per trascorrere per la prima volta un fine settimana estivo con la famiglia della sua ragazza Cass. Trapiantato da ragazzo dalla violenza della guerra civile ugandese alla giungla di cemento di Londra, Joshua non ha mai sperimentato il privilegio di cui gode la famiglia di Cass. Circondata dal mare e da un lussureggiante paesaggio naturale, la fattoria è un’oasi, in cui vigono idee idealistiche e vivaci dibattiti tra il padre di Cass, la matrigna e il loro amico di famiglia di lunga data, Michael. Ma la calorosa accoglienza di Joshua è di breve durata, quando un improvviso atto di violento razzismo durante un concerto estivo locale manda in frantumi la pace, costringendo Joshua e coloro che lo circondano ad affrontare la scomoda verità delle loro differenze.”

I recenti crediti cinematografici di Ralph Fiennes come attore includono The Menu, No Time to Die e The King’s Man, mentre sono in arrivo Conclave di Edward Berger e The Return con Juliette Binoche.

El Muerto: il film è ancora in sviluppo anche senza Bad Bunny

0
El Muerto: il film è ancora in sviluppo anche senza Bad Bunny

L’anno scorso al CinemaCon, Sony Pictures ha annunciato che era in fase di sviluppo un film incentrato sull’oscuro personaggio di Spider-Man, El Muerto, con il regista messicano Jonás Cuarón alla regia e Gareth Dunnet-Alcocer (Blue Beetle) a scrivere la sceneggiatura.

Lo spin-off di Spider-Man aveva arruolato il vincitore del Latin Grammy e del disco di platino Bad Bunny per interpretare il superpotente Luchador Juan Carlos Sanchez, ma in seguito abbiamo appreso che l’attore di Bullet Train è stato costretto ad abbandonare il progetto a causa di un conflitto di programmazione. “È pazzesco. A volte non riesco ancora a crederci, ma è il risultato del mio lavoro”, ha detto Bad Bunny parlando dell’ingresso nell’Universo Marvel in quel momento.

“Per come sono, per come lavoro, sono così orgoglioso, molto felice di questo personaggio, di questa opportunità di essere il primo latinoamericano. Non si tratta di ‘sarò il primo latinoamericano ad interpretare un ruolo’, si tratta di riguardare il primo personaggio principale latinoamericano, questa è la cosa importante. Quindi è qualcosa di enorme e sarà epico. So che le persone saranno orgogliose del mio lavoro.”

Report successivi hanno indicato che il film era stato accantonato (o forse addirittura scartato del tutto), ma secondo Variety, El Muerto è ancora molto in fase di sviluppo, con lo studio attualmente alla ricerca di un altro attore per interpretare il protagonista.

Si ritiene che la rimozione di El Muerto dal programma della Sony sia dovuta ai recenti scioperi di Hollywood, poiché la sceneggiatura aveva ancora bisogno di un po’ di lavoro prima che le riprese potessero iniziare. Una volta risolti gli scioperi, sembra che i piani per il progetto siano ripresi.

Se il film dovesse mai vedere la luce, El Muerto vedrà il primo supereroe latino a essere il protagonista del suo film nella SSU (Sony Spider-Man Universe), che include anche le prossime uscite Madame Web, Kraven Il Cacciatore, un trequel di Venom e Spider-Man: Beyond the Spider-Verse.

Sudestival DOC: dall’1 febbraio al 7 marzo in scena una selezione dei migliori documentari italiani

0

Da domani, giovedì primo febbraio, parte la sezione DOC del Sudestival, giunto alla sua 24esima edizione e in corso dal 26 gennaio. La sezione dedicata al cinema del reale vedrà in concorso sei opere della migliore e ultima produzione di documentari italiani, molti dei quali concorreranno anche al Premio David di Donatello – Cecilia Mangini 2024 e ai Nastri d’Argento Documentari 2024 | Cinema del reale.

Un appuntamento atteso, curato dal critico cinematografico Maurizio Di Rienzo insieme al direttore artistico del Sudestival, Michele Suma, di grande arricchimento cinematografico e culturale, grazie anche alla presenza di tutti i registi in sala. “Storie anche interiori di protagonisti carismatici, sorprendenti, scompaginanti, di decenni di cinema, sport, politica civile” – dichiara Di Rienzo – “La Storia ‘riemersa’ di quelle mitiche bronzee statue gemelle, due nostre capitali, la Roma eternamente bifronte nei suoi passati e nei suoi recenti meandri di mode, eccentricità, libertà e notti brave, la Napoli di ora e da sempre stratificata, dedalo solare di monumentalità, cultura, di umanissimi carne e sangue. Questi i fulcri narrativi ed estetici di parole e immagini dei sei documentari in concorso al Sudestival 2024. Sguardi curiosi quanto consapevoli sulla realtà che sa ancora sorprenderci”.  

Appuntamento ogni giovedì presso il Red Carpet di Monopoli e dal primo febbraio con la proiezione di Adesso vinco ioMarcello Lippi di Simone Herbert Paragnani e Paolo Geremei in anteprima al Sudestival rispetto all’uscita nelle sale italiane (dal 26 al 28 febbraio) che racconta chi è davvero Marcello Lippi, l’uomo dietro al sigaro, capace di portare l’Italia a vincere il Campionato del Mondo di Calcio nel 2006, il simbolo della Juventus più vincente di sempre. In sala a presentarlo i due registi.

Si prosegue l’8 febbraio con Roma Santa e dannata, di Roberto D’Agostino e Marco Giusti con la regia e la fotografia di Daniele Ciprì, un viaggio nella notte romana dove Roberto D’Agostino racconterà all’amico Marco Giusti, ripresi da Daniele Ciprì, perché Roma è una città, come la sedia elettrica è una sedia. Città unica e infernale, capace di tutto. Il 15 febbraio è la volta di Semidei di Fabio Mollo e Alessandra Cataleta che ripercorre mezzo secolo di storia raccontando la vicenda dei due misteriosi guerrieri che riemersero dal mare di Riace nel 1972, dopo duemila anni passati sott’acqua. Il 22 febbraio arriva sul grande schermo del Red Carpet di Monopoli, in anteprima nazionale, Mimmo Lumano di Vincenzo Caricari dedicato alla figura di Lucano, ex sindaco di Riace, ideatore dei progetti di accoglienza degli immigrati condannato e poi assolto.  Profondo Argento di Giancarlo Rolandi e Steve Della Casa sarà il documentario di giovedì 29 febbraio, un racconto in cui Dario Argento è il protagonista assoluto: nell’intimità della sua casa, con le persone che ama o apprezza, tra le location dei suoi film, in un viaggio intimo accompagnato dagli spezzoni delle sue opere. Infine, ma non da ultimo, il 7 marzo sarà proiettato Posso entrare? An ode to Naples, di Trudie Styler, uno sguardo curioso e innamorato di un’artista e intellettuale britannica su una città che neanche l’Italia ha mai capito, una vera e propria dichiarazione d’amore.

CONCORSO DOC

  • 1 febbraio – Adesso vinco io, di Herbert Simone Paragnani e Paolo Geremei
  • 8 febbraio – Roma santa e dannata, di Daniele Ciprì
  • 15 febbraio – Semidei, di Fabio Mollo e Alessandra Cataleta
  • 22 febbraio – Mimmo Lumano, di Vincenzo Caricari (ANTEPRIMA)
  • 29 febbraio – Profondo Argento, di Giancarlo Rolandi e Steve della Casa
  • 7 marzo – Posso entrare? An ode to Naples, di Trudie Styler

Krysten Ritter suggerisce un eventuale ritorno di Jessica Jones?

0
Krysten Ritter suggerisce un eventuale ritorno di Jessica Jones?

La protagonista di Jessica Jones, Krysten Ritter, ha condiviso un video in cui lascia immaginare un suo eventuale nuovo coinvolgimento nel MCU nei panni di Jessica Jones, personaggio che aveva già interpretato nella serie Netflix di Marvel Television.

Ritter ha condiviso un breve videoclip di se stessa con la stessa maglietta che Jessica Jones indossa in un episodio dell’ormai defunta serie Netflix, insieme alla didascalia IYKYK (if you know, you know – se lo sai, lo sai).

Anche se c’è una possibilità che Ritter si stia semplicemente divertendo un po’ con i suoi follower, si può anche pensare che l’imminente ritorno di Jessica Jones sui nostri schermi non è poi una eventualità tanto lontana. Ecco cosa ha detto Krysten Ritter sulla possibilità di riprendere il ruolo durante un’intervista del 2022.

“Sarebbe assolutamente bellissimo interpretare di nuovo Jessica. Mi sono divertita moltissimo a farlo e la amo così tanto. Sono così orgogliosa di quel personaggio. Non solo perché era un ruolo fantastico e lei è così in gamba, ma quel personaggio ha davvero avuto risonanza con le persone in un modo che non mi aspettavo, come nessuno mai. Davvero, ha avuto davvero risonanza con donne e ragazze, sopravvissute a traumi. È proprio così, e sono così grata per aver fatto parte di questa cosa.”

Quindi, se mai ci sarà l’opportunità per me di indossare quegli stivali, sarò lì in un lampo.”

Circolavano voci secondo cui Krysten Ritter avrebbe filmato alcune scene nei panni di Jessica Jones per Echo prima che venissero tagliate, ma al momento è una voce senza conferma. Dal momento che anche Frank Castle di Jon Bernthal tornerà in Daredevil: Born Again, sembra ovvio che quella serie possa essere il posto giusto per un eventuale ritorno di Jessica!

MCU: i 10 superpoteri più sottoutilizzati del franchise

MCU: i 10 superpoteri più sottoutilizzati del franchise

Il Marvel Cinematic Universe è popolato da esseri che possiedono abilità incredibili, ma alcuni di questi superpoteri sono gravemente sottoutilizzati all’interno del franchise. Fin dall’inizio della sua storia, il MCU ha iniziato a introdurre eroi e cattivi estremamente potenti. Questi personaggi possiedono spesso capacità che vanno ben oltre quelle dei loro compagni e avversari, e che li rendono figure particolarmente forti all’interno del franchise. Alcuni sono stati chiaramente usati con parsimonia, mentre sembra che la Marvel ne abbia dimenticati altri (ad esempio molti poteri di Hulk) e ce ne sono alcuni che sono stati trasformati in battute di spirito invece di essere usati legittimamente. Ecco i 10 superpoteri più sottoutilizzati del MCU.

L’intelligenza potenziata di Capitan America

Capitan America

L’infusione del siero del supersoldato di Steve Rogers ha potenziato tutti i suoi attributi. Questo include la sua intelligenza, che nei fumetti viene spesso mostrata come potenziata dal siero. Tuttavia, i film dell’MCU hanno sorvolato sull’idea, accennandovi solo quanto bastava per farla diventare una delle principali teorie dei fan, rimasta non confermata. È chiaro che il Capitan America del MCU è un leader, un tattico e un combattente incredibilmente intelligente, ma il franchise ha ampiamente evitato di affrontare il tema di come il siero possa aver potenziato le sue capacità cognitive.

Il mutamento di forma di Loki

Loki Deadpool 3 Avengers 5

Il finale della seconda stagione di Loki può aver permesso al personaggio di ottenere un enorme potenziamento dei suoi poteri, ma aveva già un’abilità molto sottoutilizzata che avrebbe potuto rivelarsi incredibilmente utile. L’abilità di Loki di mutare forma e di assumere le sembianze degli altri è stata utilizzata più volte nel MCU, ma raramente con effetti importanti. Sebbene il fatto che un personaggio possa assumere le sembianze di altri possa confondere il pubblico, il potere di Loki di mutare forma avrebbe potuto renderlo molto più formidabile se fosse stato usato più spesso.

La capacità di imitazione di Taskmaster

black widow Taskmaster

Taskmaster potrebbe non essere il più iconico dei cattivi Marvel, ma l’antagonista possiede un’abilità unica e interessante che lo rende un nemico pericoloso per quasi tutti gli eroi. L’MCU ha introdotto il personaggio in Black Widow, con Antonia Dreykov che indossa la tuta. La capacità di Taskmaster di imitare istantaneamente qualsiasi atto fisico o stile di combattimento la rende un avversario particolarmente letale, ma per il suo debutto nel MCU è stato utilizzato solo come antagonista secondario. Dato il ruolo di Taskmaster come parte del cast di Thunderbolts della Marvel si spera che il suo potere venga esplorato ulteriormente, dato che è già stato sottoutilizzato nel MCU.

Gli incredibili sistemi di combattimento di Iron Man

Iron Man Tony Stark

Il ruolo di Iron Man come uno degli eroi più importanti del MCU è un ruolo che il franchise ha abbracciato con tutto il cuore, ma una particolare caratteristica delle sue prime armature è stata silenziosamente dimenticata nei film successivi. Nell’Iron Man del 2008, l’armatura Mk. II di Stark è dotata di un sistema di combattimento avanzato che gli permette di individuare i nemici più facilmente. I sistemi di analisi e di puntamento straordinariamente accurati di Iron Man sono stati utilizzati con incredibile parsimonia nel MCU, soprattutto perché lo avrebbero reso un po’ troppo potente se gli avessero permesso di non mancare mai un singolo bersaglio.

I sensi super potenziati di Heimdall

Heimdall

In termini di eroi del MCU, Heimdall rientra saldamente nella categoria dei personaggi di supporto piuttosto che in quella delle figure principali del franchise. Tuttavia, il suo ruolo su Asgard e nei film di Thor lo rende incredibilmente potente, ma il MCU ha usato raramente quella che era quasi certamente la sua abilità più notevole. Heimdall era dotato di vista e udito supersensibili, che gli consentivano di essere effettivamente onnisciente dalla sua postazione su Asgard. Sebbene l’abilità sia stata utilizzata, il ruolo relativamente limitato di Heimdall nel franchise ne ha limitato l’uso al minimo, nonostante il fatto che avrebbe potuto essere enormemente utile ai Vendicatori.

Il senso di ragno di Spiderman

spiderman

Lo Spiderman del MCU è stato introdotto come una nuova versione del personaggio, sovvertendo alcuni degli elementi più consolidati della sua storia. Tuttavia, nel farlo, il franchise si è anche preso gioco di uno dei suoi poteri più importanti: il suo Spider-Sense. La capacità di Spider-Man di percepire il pericolo appena prima che si verifichi è una parte importante del suo bagaglio di abilità, ma il MCU l’ha scherzosamente etichettata come il “formicolio di Peter” e la cita solo a scopo comico. Anche se si può supporre che venga usata per lo più in modo istintivo, sembra comunque sottoutilizzata semplicemente perché non viene presa abbastanza sul serio nel franchise.

Quicksilver ha fatto solo un’apparizione importante nel MCU

Pietro Maximoff

Tecnicamente, la supervelocità non è forse l’abilità più potente del MCU, ma ha certamente il potenziale per cambiare le carte in tavola se usata come parte della forza dei Vendicatori. Il debutto di Quicksilver è avvenuto con la promessa di una simile eventualità, anche se si è rivelato piuttosto effimero dato che Quicksilver è morto alla fine di Age of Ultron.

La tecnologia di guarigione del Wakanda

Black Panther

Black Panther ha introdotto formalmente il Wakanda nel MCU, esplorandone i personaggi, la cultura e la tecnologia. Quest’ultima si dimostra incredibilmente avanzata anche per gli standard del MCU, come scopre l’agente della CIA Everett Ross. Dopo che Ross viene ferito a morte, la tecnologia medica del Wakanda è in grado di riportarlo in vita, dimostrando un potere di guarigione superiore a qualsiasi altra cosa nel MCU. Questa tecnologia non si vede più dopo la morte di personaggi importanti e il suo utilizzo avrebbe potuto evitare molte tragedie del MCU.

L’intangibilità di Visione

Visione

Tra i tanti Vendicatori del MCU, pochi sembrano essere così potenti come Visione. Il suo corpo di vibranio e l’uso della Pietra della Mente lo rendono incredibilmente potente, ma in realtà è la sua capacità di passare attraverso gli oggetti solidi che il MCU ha scelto di sottovalutare. Fin dalla sua introduzione in Avengers: Age of Ultron, Visione viene mostrato mentre attraversa i muri e occasionalmente usa questa capacità per evitare conflitti con altri che tentano di attaccarlo. Tuttavia, ha deciso di sottoutilizzare il potere in un momento critico, permettendo a Thanos di ucciderlo e di prendere la Pietra della Mente.

Il controllo mentale di Wanda Maximoff

Scarlet Witch Wanda Maximoff MCU

Solo nel finale di Doctor Strange nel Multiverso della Follia l’abilità più potente di Wanda Maximoff viene finalmente considerata sottoutilizzata, poiché la sua morte apparente pone una nota di fine alla sua storia nel MCU. Una delle prime abilità dimostrate da Wanda è quella di usare la sua magia per controllare le menti degli altri, anche se poi smette di usarla senza una vera spiegazione. La utilizza di nuovo durante WandaVision, ma passa comunque molto più tempo a usare la sua magia per far levitare gli oggetti o sparare raffiche contro i nemici.

Antonia: il trailer della serie Prime Video sull’endometriosi

0
Antonia: il trailer della serie Prime Video sull’endometriosi

Prime Video ha svelato oggi il trailer ufficiale di Antonia, la nuova serie dramedy con   Chiara Martegiani e Valerio Mastandrea, disponibile in esclusiva su Prime Video dal prossimo 4 marzo. Ideata da Chiara Martegiani, diretta da  Chiara Malta  e scritta da  Elisa Casseri,  Carlotta Corradi  e Chiara Martegiani con la supervisione creativa di Valerio Mastandrea, Antonia è una produzione Fidelio e Groenlandia (una società del Gruppo Banijay) in collaborazione con Prime Video, in collaborazione con Rai Fiction.  Nel cast anche Barbara Chichiarelli,  Emanuele Linfatti,  Leonardo Lidi  e  Chiara Caselli.

Antonia è un’ironica serie dramedy in sei episodi che ruota intorno a una giovane donna in fuga dal dolore e da se stessa. Dopo aver lasciato la sua famiglia poco più che adolescente, Antonia ha trovato una sorta di equilibrio a Roma, una giungla urbana ed emotiva perfetta per integrarsi senza dover fornire troppe spiegazioni. Ma al suo 33esimo compleanno, il suo piano di difesa fallisce: litiga con tutti, viene licenziata e finisce in ospedale, dove scopre di avere l’endometriosi, malattia cronica che, senza che Antonia se ne rendesse conto, ha influenzato tutta la sua vita. Attraverso uno strano percorso di psicoterapia, la scoperta della malattia diventerà però un’occasione per conoscersi e smettere di scappare, iniziando ad affrontare i nodi della sua vita.

Dune – Parte Due: cosa significa per Paul Atreides essere capace di cavalcare un verme della sabbia?

0

Paul Atreides in sella a un verme della sabbia in Dune – Parte Due potrebbe essere un momento non solo spettacolare ma anche importante per il personaggio interpretato da Timothée Chalamet, che spiega il significato più profondo di questa impresa.

Il prossimo film della serie adatta la seconda metà del romanzo originale di Dune di Frank Herbert, concentrandosi sulla vita di Paul e di sua madre Jessica con i Fremen. Ciò include la convinzione del gruppo che il giovane Atreides sia Lisan al Gaib, una figura destinata a salvare la gente di Arrakis.

Parlando con Total Film (tramite GamesRadar), Timothée Chalamet ha parlato dell’importanza della scena di Paul che cavalca un verme della sabbia per la storia di Dune – Parte Due. L’attore ha spiegato come, poiché i vermi della sabbia sono legati alla loro cultura, il fatto che Paul ne cavalchi uno coincida con la loro profezia che lo riguarda.

“Oltre ad essere una sequenza emozionante nel film, rappresenta il raggiungimento della maggiore età. È qui che la presunta profezia di Paul fallirebbe, e ciò significherebbe la sua morte se non riuscisse a essere all’altezza della situazione. Quindi la posta in gioco in quel momento è enorme e realizzare la scena è stato elettrizzante. C’erano ventilatori industriali che soffiavano sabbia e è stata costruita il dorso del verme. È stata un’esperienza straordinaria.”

Cosa aspettarsi da Dune: Parte Due?

Questo film successivo esplorerà il mitico viaggio di Paul Atreides mentre si unisce a Chani e ai Fremen mentre è su un sentiero di guerra di vendetta contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia“, si legge nella sinossi ufficiale. “Di fronte alla scelta tra l’amore della sua vita e il destino dell’universo conosciuto, tenta di prevenire un futuro terribile che solo lui può prevedere.”

Nel film vedremo Timothée Chalamet nei panni di Paul Atreides, Zendaya nei panni di Chani, Rebecca Ferguson nei panni di Lady Jessica, Josh Brolin nei panni di Gurney Halleck, Javier Bardem nei panni di Stilgar, Austin Butler nei panni di Feyd-Rautha, Florence Pugh nei panni della Principessa Irulan, Dave Bautista nei panni della Bestia. Rabban, Léa Seydoux nel ruolo di Lady Margot, Stellan Skarsgård nel ruolo del Barone e Christopher Walken nel ruolo dell’Imperatore Shaddam IV.

Dune – Parte Due è diretto da Villeneuve da una sceneggiatura che ha scritto insieme a Jon Spaihts. Il film è basato sull’innovativo romanzo di fantascienza Dune del 1965 di Frank Herbert ed uscirà nei cinema il 28 Febbraio 2024.

Il secondo capitolo continuerà la storia di Dune – Parte Uno, che, nonostante la sua controversa uscita, è stato un solido successo al botteghino nel 2021, incassando oltre 402 milioni di dollari su un budget di produzione stimato di 165 milioni di dollari. Tuttavia, WB ha sicuramente maggiori speranze per il sequel, che potrà trarre vantaggio da un’uscita globale su larga scala in formati standard e premium, incluso IMAX.

Harry Potter: il casting della serie sarà una vera e propria sfida

0

Quando HBO Max è stato rinominato “Max”, Warner Bros. Discovery ha rivelato i piani per il riavvio di Harry Potter in forma di serie TV per lo streamer. Si dice che Max abbia un piano decennale per il franchise di Wizarding World, e si cercano ora nuovi attori che assumeranno i ruoli iconici per quella che è stata descritta come una rivisitazione “autentica” dell’amata serie di romanzi di J.K. Rowling.

I film sono dei classici agli occhi di molti fan del mondo magico, ma sono passati più di due decenni da quando La Pietra Filosofale è stato distribuito nei cinema e quasi un decennio e mezzo da quando I Doni della Morte – Parte 2 ha concluso la storia.

Ora sembra il momento giusto per un riavvio, soprattutto dopo che i film di Animali fantastici hanno faticato ad attirare lo stesso vasto pubblico della serie principale di Harry Potter. Con Max che si sta lentamente concentrando su un possibile team creativo, le notizie sul casting sono ancora molto lontane. Tuttavia, trovare questo ensemble non sarà una prospettiva facile per chi si occuperà dell’adattamento per il piccolo schermo della saga di sette romanzi.

Non solo lo streamer dovrà riformulare tutti quegli iconici ruoli adulti (ci dispiace molto per chiunque debba seguire le orme del defunto Alan Rickman nei panni di Severus Piton), ma dovrà trovare bambini che possano interpretare i rispettivi personaggi per quasi un decennio. Parlando con Variety (via SFFGazette.com) il dirigente Warner Bros Channing Dungey ha parlato delle sfide più grandi che stanno affrontando nel casting director di questa nuova versione di Harry Potter.

“Stiamo conversando con diversi sceneggiatori per capire chi sarà la persona che guiderà quel franchise per noi”, ha detto. spiega. “[Tutte le voci sul casting in corso sono imprecise.] Il primo passo per noi è capire chi sarà questo showrunner e una volta che lo avremo chiarito, potremo iniziare ad avere quelle conversazioni [sul casting]. La parte difficile sono i primi due libri, dove i ragazzi sono più giovani, intorno agli 11 o 12 anni.”

Quando si è diffusa la notizia che questa serie TV di Harry Potter era in lavorazione, Casey Bloys, presidente e CEO di HBO e Max Content, ha confermato che il budget dello show sarebbe stato in linea con Game of Thrones e House of the Dragon (la prima stagione di quest’ultimo è costata 125 milioni di dollari), quindi stiamo parlando di un impegno di oltre 1 miliardo di dollari in 10 anni.

Prevediamo che ogni libro coprirà una stagione completa, anche se il fatto che la storia si svolgerà nell’arco di un decennio significa che le stagioni non avranno un’uscita regolare con cadenza annuale costante.

Elodie Yung rivela se la vedremo nei panni di Elektra in Daredevil: Born Again

0

Il modo in cui Marvel Television ha raccontato il personaggio di Elektra di Elodie Yung in Daredevil e in The Defenders potrebbe non aver reso grande giustizia al personaggio, che si è sedimentato nei cuori degli spettatori soltanto grazie all’interpretazione che ne ha portato avanti Yung.

Ora, con il fatto che i Marvel Studios hanno dichiarato canonici gli show televisivi di Netflix, i fan sono ansiosi di vedere l’Elektra di Yung avere una seconda possibilità grazie alla nuova svolta di Daredevil: Born Again. Diversi personaggi di Daredevil sono stati introdotti nella prossima serie Disney+ e Elektra è un personaggio con così tanto potenziale che sarebbe semplicemente sbalorditivo lasciarla ancora per molto da parte.

Sfortunatamente, non sembra che Yung abbia sentito novità da Kevin Feige e compagnia. Rispondendo a un fan su Instagram che le chiedeva cosa ne fosse di Elektra, l’attrice ha risposto semplicemente dicendo: “Chiedetelo a loro!”. Potremmo vedere l’assassina nella seconda metà di Daredevil: Born Again, ma inserire il personaggio in qualunque storia i Marvel Studios sperano di raccontare con questa serie revival potrebbe essere un compito arduo. Di conseguenza, c’è la possibilità che Elektra rimanga in disparte con la possibilità di riavviare il personaggio nel post-Avengers: Secret Wars.

Già nel 2020, Elodie Yung aveva affermato che le sarebbe piaciuto molto tornare nei panni di Elektra: “Oh mio Dio, mi piacerebbe [tornare]. Soprattutto da quando hanno modificato il mio costume. Mi piacerebbe. Lascia che te lo dica, adoro questo personaggio perché è così complesso e distrutto.” “Ha un sacco di cattiveria dentro di sé, con cui posso identificarmi, e anche molto di buono. È un personaggio davvero straordinario. Mi piacerebbe che la Marvel la riportasse indietro.”

Cosa sappiamo su Daredevil: Born Again

Daredevil: Born Again durerà 18 episodi e vedrà il ritorno delle star principali Charlie Cox e Vincent D’Onofrio, che riprenderanno i rispettivi ruoli di Matt Murdock/Daredevil e Wilson Fisk/Kingpin.

Lo scorso ottobre è stato reso noto che Daredevil: Born Again stava subendo un “significativo reboot creativo” dopo la pausa produttiva dovuta agli scioperi della WGA e della SAG-AFTRA. Gli sceneggiatori Chris Ord e Matt Corman sono stati tolti dal progetto insieme ai registi della serie, mentre alcune scene ed episodi già terminati saranno mantenuti con l’aggiunta di ulteriori elementi seriali.

Entrambi i personaggi hanno debuttato nel Marvel Cinematic Universe nel 2021. Kingpin è stato guest-star nella serie Disney+ Hawkeye e Matt Murdock è apparso brevemente in Spider-Man: No Way Home. Cox è stato anche guest-star in due episodi di She-Hulk: Attorney at Law, dove ha mostrato un lato più leggero dell’eroe.

Kathryn Newton è pronta a esplorare il personaggio di Cassie Lang al di fuori dell’ombra di Scott Lang

0

Kathryn Newton, che abbiamo visto in Ant-Man and the Wasp: Quantumania nei panni di Cassie Lang, figlia di Scott Lang, non vede l’ora di poter esplorare il suo personaggio fuori dall’ombra del padre. Cassie Lang è diventata un’eroina a pieno titolo in Ant-Man and the Wasp: Quantumania, storia in cui ha aiutato la sua famiglia a combattere contro Kang il Conquistatore. Tuttavia, proprio da questa avventura nasce in lei non solo il desiderio di aiutare le persone ma anche di mettersi alla prova al di fuori del nome e della reputazione di suo padre come Ant-Man.

In un’intervista esclusiva con Screen Rant per Lisa Frankenstein, Newton ha discusso anche del futuro di Cassie Lang. Ha condiviso il suo desiderio di esplorare Cassie al di fuori dell’essere la figlia di Ant-Man come persona indipendente. Newton ha rivelato che vuole scoprire chi è Cassie da sola. “Cassie Lang in Ant-Man, è la figlia di qualcuno, quindi mi piacerebbe vedere chi è come piccola adulta. Ma lo scopriremo. Chi è quella ragazza? Forse è pazza, forse no.”

Cassie Lang si sforza chiaramente di essere un’eroina. All’inizio di Ant-Man and the Wasp: Quantumania, si mette nei guai cercando di aiutare e soffre la decisione di suo padre di ritirarsi dalla vita di eroe, quando ci sono così tante persone che ancora soffrono. Dà il via agli eventi che intrappolano la sua famiglia nel Regno Quantico mentre sperimenta quello spazio enigmatico. Fa anche tutto il possibile per aiutare la gente del Regno Quantico e combattere l’oppressione di Kang insieme alla sua famiglia.

Il desiderio di Newton di esplorare Cassie al di fuori dell’ombra di Ant-Man rispecchia quello del suo personaggio. Fortunatamente, sembra che la Marvel abbia già gettato le basi per approfondire il viaggio di Cassie come eroina indipendente. La Marvel ha preparato una squadra dei Giovani Vendicatori che al momento vede schierate Kamala Khan e Kate Bishop, che, nel loro primo incontro, citano “la figlia di Ant-Man”. Questa anticipazione sembra l’inizio di una nuova squadra, che Newton è entusiasta di esplorare.

Cassie Lang è cresciuta circondata da supereroi e ha desiderato raccoglierne l’eredità sin da quando era bambina. Cassie comprende anche, meglio della maggior parte dei giovani eroi, il prezzo che questa vita può comportare dopo aver perso suo padre per anni. Forse l’aspetto più significativo dell’anticipazione dei Giovani Vendicatori è il fatto che Kamala identifica Cassie semplicemente come la figlia di Ant-Man. Mentre in Ant-Man and the Wasp: Quantumania ha iniziato il suo viaggio come supereroe, il progetto Young Avengers può aiutare Cassie a compiere i passi successivi, rivelando la sua identità oltre ad essere la figlia di Scott Lang.

Michael: Nia Long interpreterà la matriarca Katherine Jackson

0
Michael: Nia Long interpreterà la matriarca Katherine Jackson

Nia Long interpreterà Katherine Jackson, la madre di Michael Jackson, nel prossimo dramma biografico del regista Antoine Fuqua sul Re del Pop. È stato precedentemente annunciato che il nipote di Jackson, Jaafar Jackson, interpreterà l’omonimo musicista, mentre Colman Domingo interpreterà il patriarca della famiglia, Joe Jackson.

“Nia ha offerto performance iconiche nel corso della sua carriera”, ha detto Fuqua in una nota. “Sono un suo fan da molto tempo perché i suoi personaggi ti restano impressi. Sono entusiasta di lavorare ora al suo fianco mentre riversa il suo talento in Katherine Jackson: una donna che è stata il collante, la roccia e il cuore della famiglia Jackson durante i suoi momenti migliori e più turbolenti.”

Si prevede che Michael racconterà la complicata eredità del cantante. Secondo la trama, la storia ritrarrà un “uomo brillante ma complicato” che divenne noto come uno dei più grandi artisti di tutti i tempi. John Logan, i cui crediti come sceneggiatore includono Il Gladiatore, Sweeney Todd e i film di James Bond Skyfall e Spectre, ha scritto la sceneggiatura.

“Katherine Jackson è un incredibile pilastro di forza e grazia per l’intera famiglia Jackson”, ha detto Long. “Come madre, è stata altruista e ha sopportato forze al di fuori del suo controllo, riuscendo comunque a contribuire a costruire un’eredità oltre ogni misura”.

Michael, la sinossi del film:

“‘Michael’ offrirà al pubblico un ritratto avvincente e onesto dell’uomo brillante ma complicato che è diventato il Re del Pop. Il film presenta i suoi trionfi e le sue tragedie su una scala epica e cinematografica – dal suo lato umano e le sue lotte personali al suo innegabile genio creativo, esemplificato dalle sue performance più iconiche. Come mai prima d’ora, il pubblico potrà dare uno sguardo dall’interno a uno degli artisti più influenti e all’avanguardia che il mondo abbia mai conosciuto“.’

Dune – Parte Due: la principessa Irulan nel nuovo video approfondimento

0

La principessa Irulan di Florence Pugh si prende il centro della scena nel nuovo video approfondimento dedicato a Dune – Parte Due. Diretto sempre da Denis Villeneuve, il film è l’adattamento del romanzo di Frank Herbert e vede Timothée Chalamet e Zendaya nei panni dei protagonisti, di ritorno dalla parte uno. Pugh, come Austin Butler, Léa Seydoux e altri, fanno parte invece del nuovo cast del film.

Cosa aspettarsi da Dune: Parte Due?

Questo film successivo esplorerà il mitico viaggio di Paul Atreides mentre si unisce a Chani e ai Fremen mentre è su un sentiero di guerra di vendetta contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia“, si legge nella sinossi ufficiale. “Di fronte alla scelta tra l’amore della sua vita e il destino dell’universo conosciuto, tenta di prevenire un futuro terribile che solo lui può prevedere.”

Nel film vedremo Timothée Chalamet nei panni di Paul Atreides, Zendaya nei panni di Chani, Rebecca Ferguson nei panni di Lady Jessica, Josh Brolin nei panni di Gurney Halleck, Javier Bardem nei panni di Stilgar, Austin Butler nei panni di Feyd-Rautha, Florence Pugh nei panni della Principessa Irulan, Dave Bautista nei panni della Bestia. Rabban, Léa Seydoux nel ruolo di Lady Margot, Stellan Skarsgård nel ruolo del Barone e Christopher Walken nel ruolo dell’Imperatore Shaddam IV.

Dune – Parte Due è diretto da Villeneuve da una sceneggiatura che ha scritto insieme a Jon Spaihts. Il film è basato sull’innovativo romanzo di fantascienza Dune del 1965 di Frank Herbert ed uscirà nei cinema il 28 Febbraio 2024.

Il secondo capitolo continuerà la storia di Dune – Parte Uno, che, nonostante la sua controversa uscita, è stato un solido successo al botteghino nel 2021, incassando oltre 402 milioni di dollari su un budget di produzione stimato di 165 milioni di dollari. Tuttavia, WB ha sicuramente maggiori speranze per il sequel, che potrà trarre vantaggio da un’uscita globale su larga scala in formati standard e premium, incluso IMAX.

“Deadpool 3 riporterà in vita il corpo morto (del MCU)” secondo Matthew Vaughn

0

Secondo Matthew Vaughn, regista di X-Men: L’Inizio, i problemi del MCU saranno risolti all’uscita di Deadpool 3. Nelle parole di Vaughn, il film riporterà in vita il corpo morto del MCU.

Marvel è reduce da qualche passo falso, a giudicare principalmente dall’accoglienza di pubblico e critica delle sue ultime produzioni (The Marvels e Ant-Man and the Wasp: Quantumania). Tuttavia il suo unico film che uscirà nel 2024, Deadpool 3, potrebbe rimettere in carreggiata il suo percorso.

Deadpool 3 è il film che chiuderà la trilogia del Mercenario Chiacchierone che vede protagonista Ryan Reynolds nel ruolo del protagonista e questa volte il pubblico è ancora più ansioso di vederlo in scena per via del fatto che con lui torna anche Hugh Jackman nel ruolo di Wolverine. Ora, nel corso della promozione del suo ultimo film, Argylle, Matthew Vaughn si è sbilanciato dicendo che questo film potrebbe essere la salvezza del MCU:

“Questo sarà lo shock… l’universo Marvel sta per subire uno shock e riporterà in vita quel corpo… penso che Ryan Reynolds e Hugh Jackman stiano per salvare l’intero universo Marvel.”

Chi c’è in Deadpool 3?

Deadpool 3 riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool 3, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Una voce recente afferma che anche Liev Schreiber sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool 3 uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.

James Gunn rivela che Milly Alcock era la sua prima scelta per Supergirl

0

James Gunn ha condiviso la sua prima impressione all’indomani dell’annuncio ufficiale che Milly Alcock sarà la protagonista di Supergirl: Woman of Tomorrow del DCU. Dopo un periodo di test e provini, Alcock è stata finalmente scelta come interprete dell’eroina di Krypton, e ora debutterà come Kara nel prossimo Superman: Legacy.

Oggi, James Gunn ha ripreso la notizia, e ha spiegato che Alcock è stata la prima attrice a cui ha pensato per interpretare questo ruolo, dopo averla vista in House of the Dragon, in cui ha interpretato la giovane Rhaenyra Targaryen nella prima stagione.

“In caso vi siate persi questa emozionante notizia di ieri. Stranamente, Milly è stata la prima persona che ho nominato a Peter per questo ruolo, oltre un anno fa, quando avevo letto solo i fumetti. Stavo guardando House of the Dragon e ho pensato che lei potesse avere il carattere, la grazia e l’autenticità di cui avevamo bisogno per la Supergirl del DCU. Ed eccoci ora. A volte la vita è selvaggia.”

Alcock entra in una cerchia ristretta che comprende Melissa Benoist che ha interpretato Supergirl nella serie CBS e CW (che è andata in onda per sei stagioni), e Sasha Calle nel film del 2023 The Flash, uno degli ultimi film della precedente iterazione dell’universo cinematografico DC. Gunn ha chiarito, tuttavia, che vuole un nuovo inizio con il nuovo DCU.

Nella serie di fumetti del 2022 di “Woman of Tomorrow”, invece di fuggire dal pianeta Krypton da bambina prima che esploda (come suo cugino Kal-El), Kara cresce assistendo alla distruzione del suo pianeta natale fino all’età di 14 anni, quando arriva sulla Terra. Ciò rende il personaggio “molto più hardcore”, ha spiegato Gunn nel 2023 presentando i primi 10 titoli nella nuova lista DCU. “Non è esattamente la Supergirl che siamo abituati a vedere.”

Kung Fu Panda 4: rivelata la durata del film

0
Kung Fu Panda 4: rivelata la durata del film

È stata rivelata la durata di Kung Fu Panda 4, e ora sappiamo che il film sarà il secondo più lungo del franchise. Il film seguirà l’avventura di Po che cerca di diventare la Guida Spirituale della Valle della Pace, nell’impresa di cercare e allenare il nuovo Guerriero Dragone.

Il film esce a marzo negli Stati Uniti, e mentre Fandango si premunisce per la prevendita dei biglietti, rivela anche la durata del film, che sarà pari a 94 minuti. Kung Fu Panda 4 diventa quindi il secondo film più lungo del franchise, superato solo dal terzo capitolo.

Kung Fu Panda (2008) 92 minutes
Kung Fu Panda 2 (2011) 90 minutes
Kung Fu Panda 3 (2017) 95 minutes
Kung Fu Panda 4 (2024) 94 minutes

 

Il film presenterà un cast vocale di superstar che include sia talenti classici del franchise che nuovi ingressi. Le nuove star includono Awkwafina, Ke Huy Quan e Viola Davis, mentre gli artisti di ritorno includono Jack Black, James Hong, Dustin Hoffman, Bryan Cranston e Ian McShane. La ricomparsa di McShane come voce di Tai Lung nel trailer di Kung Fu Panda 4 è stata particolarmente degna di nota, dato che si presumeva che il personaggio fosse morto nel primo film.

Per riportare in vita Tai Lung e gli altri cattivi, Kung Fu Panda 4 introduce una dinamica in cui Po, in qualità di leader spirituale, può interagire con gli esseri nel regno degli spiriti. Pertanto, Tai Lung non è realmente “morto”, ma piuttosto trasferito in una versione dell’aldilà in cui può ancora combattere con il panda protagonista.

Kung Fu Panda 4 è diretto da Mike Mitchell (Trolls della DreamWorks Animation, Shrek e vissero felici e contenti) e prodotto da Rebecca Huntley (Troppo Cattivi della DreamWorks Animation). La co-regista del film è Stephanie Ma Stine (She-Ra e le principesse guerriere). Nel 2008, il primo capitolo del franchise, Kung Fu Panda, nominato agli Oscar®, è diventato il film d’animazione originale di maggior incasso della DreamWorks Animation e ha dato il via a un franchise che ha guadagnato più di 1,8 miliardi di dollari al box office mondiale.

Quel treno per Yuma: trama, cast e curiosità sul film con Russell Crowe

I film di genere western sono ormai sempre più rari al cinema, ma ogni volta che ne viene realizzato un nuovo in grado di raccontare qualcosa di nuovo su quell’epoca ormai lontana questo non manca di ricevere grandi apprezzamenti tanto di critica quanto di pubblico. Se di recente è toccato a titoli come Notizie dal mondo e Hostiles – Ostili, nel 2007 ad aver conquistato i fan del genere è stato Quel treno per Yuma, diretto da James Mangold, autore di film come Logan – The Wolverine e Le Mans ’66 – La grande sfida. Qui al suo primo, e ad ora unico, western, il regista ha una volta di più dimostrato la sua capacità di adattarsi a generi diversi, arricchendoli di epica e grande intrattenimento.

Quella da lui qui raccontata non è però una storia originale, poiché si tratta del remake dell’omonimo classico del 1957, diretto da Delmer Daves. Allo stesso modo, però, la trama è tratta dal racconto scritto da Elmore Leonard nel 1953 e pubblicato per la prima volta sul Dime Western Magazine. Il film di Mangold presenta però ovviamente alcune modifiche e aggiustamenti, attuati in fase di scrittura. Nonostante l’entusiasmo per il progetto, la lavorazione di questo si rivelò particolarmente complessa. In fase di ripresa furono infatti diversi gli incidenti che rallentarono la troupe, tra cui il ferimento di una controfigura e la morte accidentale di un cavallo.

Alla fine però Quel treno per Yuma riuscì ad arrivare in sala, venendo indicato dalla critica come migliore dell’originale. Al box office il film riuscì ad incassare la modesta cifra di circa 70 milioni di dollari a fronte di un budget di 55. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle differenze con il film del 1957. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Quel treno per Yuma

La storia è ambientata nell’Arizona del 1884. Dan Evans veterano della guerra civile e allevatore in gravi difficoltà economiche, contribuisce alla cattura del fuorilegge Ben Wade, la cui banda ha preso di mira diversi corrieri della Southern Pacific Railroad. Con la promessa di una ricompensa di 200 dollari, Dan accetta di scortare, assieme ad altri volontari, il famoso fuorilegge fino alla stazione della vicina città di Contention. Lì alle 3:10 p.m. arriverà un treno che condurrà Wade al carcere di Yuma, ma la sua intera banda, capeggiata da Charlie Prince non aspetta altro che l’occasione giusta per liberarlo. Il rapporto di reciproco rispetto generatosi tra Evans e Wade, però, renderà il tutto più complesso.

Quel treno per Yuma cast

Quel treno per Yuma: il cast del film

Originariamente per il ruolo del fuorilegge Ben Wade era stato scelto l’attore Tom Cruise. Questi tuttavia si allontanò dal progetto nel momento in cui la sua realizzazione tardava ad avvenire. Al suo posto è allora subentrato il premio Oscar Russell Crowe, prima scelta di Mangold per il ruolo. Fu la sua presenza a convincere i produttori a far partire finalmente le riprese del film. Accanto a lui, nei panni del veterano Dan Evans, si ritrova invece Christian Bale. La scelta di questi venne fortemente sostenuta anche dallo stesso Crowe, che lo ritiene uno dei migliori della sua generazione. Bale tornerà poi a recitare per Mangold proprio nel recente Le Mans ’66 – La grande sfida.

Ad interpretare il figlio di Dan, che lo seguirà nel suo viaggio, è invece l’attore Logan Lerman, affermatosi in seguito grazie a film come Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo e Noi siamo infinito. Dallas Roberts è presente nei panni di Grayson Butterfield, il rappresentante della società ferroviaria attaccata da Wade, la Southern Pacific Railroad. Il celebre Peter Fonda, noto per il film Easy Rider, ricopre il ruolo di Byron McElroy, capo della spedizione che scorta Wade al treno. Di questa fanno parte anche Tucker, interpretato da Kevin Durand, e Doc Potter, interpretato da Alan Tudyk. Ben Foster è il criminale Charlie Prince, braccio destro di Wade, mentre Vinessa Shaw è l’affascinante Emma.

Quel treno per Yuma: le differenze con il film originale e il suo finale

Nel dar vita alla sua versione del racconto, Mangold si è mantenuto particolarmente fedele rispetto ad alcuni episodi narrati anche nell’originale del 1957, operando però diverse significative differenze che permettono al film di acquisire ulteriori significati. La prima parte di entrambe le opere, con la presentazione dei personaggi, del contesto e della vicenda, risulta essere infatti estremamente simile, con chiari omaggi del film del 2007 al suo predecessore. È però a partire dall’inizio del viaggio di Evans e Wade che hanno luogo le prime differenze. Innanzitutto, ad accompagnare Evans non è più la moglie bensì il figlio. Questo cambiamento ha permesso non solo di evidenziare il rapporto tra i due, ma anche di far risaltare il desiderio di Evans di apparire come un eroe agli occhi del figlio.

L’altra grande differenza tra i due film si ritrova nel loro finale. Il remake di Mangold, infatti, presenta un finale tutt’altro che lieto, dove Evans riesce a proteggere la propria famiglia sacrificando però sé stesso. Ciò non avviene invece nel film del 1957, dove l’eroe positivo trionfa in tutto e per tutto, mentre al fuorilegge spetta la punizione del carcere. Apportando tale modifica, il regista ha però potuto aggiornare le tematiche del film. Se nell’originale la linea di demarcazione tra bene e male, buono e cattivo è più decisamente netta, in questa nuova versione viene grossomodo a decadere, lasciando trasparire personaggi più ricchi di sfumature e perciò più realistici.

Il trailer di Quel treno per Yuma e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Quel treno per Yuma grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV, Now, Infinity+ e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 30 gennaio alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Attacco al potere: trama e cast del film con Denzel Washington

Attacco al potere: trama e cast del film con Denzel Washington

Negli anni Novanta gli Stati Uniti hanno vissuto un periodo di attentati terroristici particolarmente sconvolgenti, culminati poi nel tristemente celebre attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre del 2001. Non sorprende dunque che il cinema abbia in più modi e occasioni affrontato l’argomento, cercando di evidenziare la necessità di individuare dei nemici e giustificare attacchi altrettanto brutali nei loro confronti. Uno dei film più noti, e che per certi versi hanno anticipato gli eventi del 2001, è Attacco al potere, scritto da Lawrence Wright e diretto nel 1998 da Edward Zwick, regista anche di Glory – Uomini di gloria e Blood Diamond – Diamanti di sangue.

All’interno di questo si snoda un teso racconto tra thriller e azione, dove si pone in netto contrasto il popolo americano ai terroristi di origini arabe. Proprio questa netta distinzione ha portato a non poche critiche, con il film accusato di generalizzare un intera comunità e riproponendone un’immagine sbagliata e imparziale. Secondo il regista, sono state queste criticità a fare di Attacco al potere uno scarso successo al box office, con un incasso di appena 116 milioni di dollari a fronte di un budget di 70. Dopo gli eventi del 2001, però, è diventato un film estremamente ricercato, che nonostante la sua natura controversa aveva profetizzato una serie di tematiche.

Il film risulta infatti interessante ancora oggi nel mostrare come all base di questi attentati non vi sono altro che giochi di potere, basati sulla paura e sull’addomesticamento globale che questa comporta. Rivedere oggi questo film permette di avere uno sguardo tanto al bene quanto al male dell’argomento. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Attacco al potere

Protagonisti del film sono gli agenti FBI Anthony Hubbard e Frank Haddad, i quali nella New York di fine anni Novanta si ritrovano ad indagare sulla misteriosa simulazione di un attentato ad un bus di linea della città. I misteriosi organizzatori chiedono la liberazione di Ahmed Bin Talal, capo di un’organizzazione di integralisti islamici. Nel ricercare informazioni a riguardo, le indagini di Hubbard lo portano ad interrogare Elise Kraft. Questa si rivelerà essere un agente segreto della CIA collegata all’ascesa di Bin Talal in Iraq. Grazie alla collaborazione con la donna, il cui vero nome è Sharon Bridger, i due agenti cercano dunque di fermare una serie di nuovi attentati.

Il gruppo di estremisti islamici iniziano infatti a dar vita ad una serie di imprevedibili attacchi, che mettono in breve tempo in ginocchio l’intera città. La popolazione è infatti del tutto soggiogata dal terrore, non sapendo mai quando i terroristi colpiranno, dove e con quale forza. A rendere più complesse le indagini vi sono anche i sospetti contro il dispotico generale William Deveraux, che nega di avere però a che fare con la scomparsa di Bin Talal. Intanto la situazione peggiora e il governo impone la legge marziale. Prima che possa avvenire una vera e propria mattanza etnica, Hubbard dovrà individuare i terroristi e impedirli di causare nuovi attentati.

Attacco al potere cast

Attacco al potere: il cast del film

Ad interpretare il ruolo dell’agente Anthony Hubbard è l’attore premio Oscar Denzel Washington, mentre nei panni del collega Frank Haddad vi è l’attore Tony Shalhoub. Per prepararsi ai loro rispettivi ruoli, i due ebbero modo di incontrare veri agenti dell’FBI, apprendendo da loro le procedure che si è soliti seguire in casi di terrorismo. Ciò permise ad entrambi di risultare più realistici nelle loro interpretazioni, giudicate in modo molto positivo e indicate come una delle cose migliori del film. Accanto a loro, nei panni degli agenti Floyd Rose e Danny Sussman vi sono invece gli attori Lance Reddick e David Proval. Sami Bouajila, invece, è Samir Nazhde, tra i sospettati di terrorismo.

Il ruolo di Elise Kraft alias Sharon Bridger era originariamente stato offerto all’attrice premio Oscar Jodie Foster. Questa, però, ha rifiutato non gradendo il tono del film. Al suo posto venne scelta Annette Bening, la quale acconsentì di recitare nel film soltanto dopo alcune modifiche alla sceneggiatura. Infine, nei panni del generale William Devereaux vi è l’attore Bruce Willis. Per il ruolo, egli si è recato al Pentagono. Qui ha appreso una serie di informazioni che gli hanno dato un’idea di ciò che il generale Devereaux avrebbe affrontato, sia in generale che in caso di grave crisi nazionale. Per la sua interpretazione, l’attore è poi stato nominato ai Razzie Awards come peggior attore.

Il trailer di Attacco al potere e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Attacco al potere è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Disney+, Infinity+ e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 30 gennaio alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Fonte: IMDb

Leonardo DiCaprio nelle prime foto dal set del nuovo film di Paul Thomas Anderson

0

Sono emerse online le prime foto del set del nuovo film di Paul Thomas Anderson con Leonardo DiCaprio.

Condivise su Twitter dagli utenti @jasonosia e @justashottt_, le prime foto del nuovo film di Paul Thomas Anderson, ancora senza titolo, vedono Leonardo DiCaprio vestito con un accappatoio e un cappello da calza. Con baffi e occhiali da sole, le immagini lo ritraggono mentre usa un telefono pubblico fuori da un negozio chiamato Murphy’s Health & Wellness Center.

È inoltre possibile vedere il filmato di una scena di inseguimento girato dalla polizia per il film, che al momento viene definito “BC Project“, condiviso su YouTube:

Cosa sappiamo del nuovo film di Paul Thomas Anderson?

Il 10 gennaio 2024, Deadline ha riportato BC Project, il nuovo film di Paul Thomas Anderson per la Warner Bros. inizierà la produzione il 21 gennaio 2024. Oltre a Leonardo DiCaprio, il film sarà interpretato da Sean Penn e Reginal Hall.

Anche la sceneggiatura di BC Project è stata scritta da Paul Thomas Anderson, mentre i dettagli della trama rimangono al momento segreti. Nell’articolo di Deadline si legge: “Abbiamo appreso che si tratta di un’ambientazione contemporanea ed è la più commerciale che Paul Thomas Anderson abbia mai tentato, con un budget commisurato“.

Leonardo DiCaprio è reduce dal film Killers of the Flower Moon, diretto da Martin Scorsese e attualmente disponibile in streaming su Apple TV+. Sebbene lo stesso DiCaprio non abbia ricevuto una nomination all’Oscar per l’interpretazione di Ernest Burkhart in Killers of the Flower Moon, il film è stato candidato a diversi premi Oscar, tra cui miglior film, attrice protagonista (Lily Gladstone) e attore non protagonista (Robert De Niro).

Anderson, invece, è noto per aver realizzato film come Boogie Nights del 1997, Magnolia del 1999, Punch-Drunk Love del 2002, There Will Be Blood del 2007, The Master del 2012, Inherent Vice del 2014, Phantom Thread del 2017 e, più recentemente, Licorice Pizza del 2021.  Paul Thomas Anderson sta anche producendo con Sara Murphy il nuovo film con Leonardo DiCaprio, che non ha ancora una data di uscita.

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità