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Inside, recensione del film con Willem Dafoe

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Oltre che essere indubbiamente uno degli attori maggiormente talentuosi dell’odierno panorama internazionale, Willem Dafoe si è sicuramente dimostrato il più coraggioso: nel corso della sua ormai leggendaria carriera non ha esitato a interpretare ruoli che possiamo tranquillamente definire al limite, sia a livello fisico che psicologico: pensiamo alle interpretazioni regalateci in L’ultima tentazione di Cristo (1988) di Martin Scorsese, Cuore selvaggio (1990) di David Lynch, Antichrist (2009) di Lars von Trier, tanto per citare quelle che amiamo. Anche in questo suo nuovo Inside, Dafoe ha accettato questo tipo di sfida, fornendo una prova che pochi altri interpreti avrebbero potuto sostenere.

Inside, la trama

Cominciamo dall’assunto di partenza del thriller diretto dall’esordiente al lungometraggio Vasilis Katsoupis: entrato di nascosto dell’attico di un ricco collezionista d’arte di New York per un furto, Nemo si trova improvvisamente bloccato dentro la lussuosa penthouse quando il colpo va storto. L’uomo si trova così ad affrontare una lotta estrema per la sopravvivenza dentro una gabbia dorata che contiene opere di enorme valore, ma nulla o quasi che possa sostenere un essere umano per un lungo periodo di tempo…

Come potete ben immaginare dalla trama o dal trailer in circolazione, Inside è in tutto e per tutto one-man show. Di film di questo tipo il cinema americano non ne produceva –  andiamo a memoria, per favore correggetemi in caso di errore – da circa un decennio, ovvero da quel All Is Lost di J.C. Chandor che vedeva protagonista un notevole Robert Redford. Anche in questo caso le battute del protagonista sono pochissime, dirette allo schermo che mostra le videocamere di sorveglianza all’esterno, oppure brevi monologhi per contrastare il silenzio e la solitudine.

Il film è volto, corpo, mimica di Dafoe

Tutto il resto è volto, corpo, mimica di Dafoe, che si muove nella notevole ambientazione studiandola, facendola propria, progressivamente decostruendola per ridefinire spazi e vuoti. Fin dalle prime scene il film di Katsoupis lascia indietro gli stilemi del cinema di genere per esplicitare la propria natura autoriale, offrendo al pubblico una riflessione personale e non scontata: Inside diventa scena dopo scena metafora sulla condizione del singolo individuo che, pur circondato dall’agiatezza e dal benessere che il sistema capitalistico contemporaneo può offrire, sta progressivamente perdendo connessione umana ed emotiva col prossimo.

Nelle intenzioni del regista c’è anche una critica alla vacuità di molta arte contemporanea – la penthouse è praticamente zeppa di fotografie autoreferenziali e dipinti visivamente non affascinanti – ma alla fine quello che arriva maggiormente allo spettatore è il senso di alienazione che l’ambientazione sa proporre. Il resto lo fa, come già anticipato, un Willem Dafoe da applausi. Sul suo corpo sempre capace di trasmettere energia, sul volto inimitabile, sugli occhi carichi di dolore, l’attore costruisce la storia di un uomo che deve perdere tutto per ritrovarsi, ancor prima che salvarsi. Il percorso di Nemo all’interno della prigione in cui si è rinchiuso possiede una potenza espressiva e concettuale di sicuro impatto, soltanto leggermente vanificata da alcune lungaggini e un paio di sottolineature eccessivamente esplicite.

Una dura prova per lo spettatore

Inside è per forza di cose un film che mette a dura prova lo spettatore, ma non lo fa in maniera gratuita o peggio ancora oscura, lascia comprendere chiaramente le proprie intenzioni e l’idea di fondo. Se fosse durato un po’ meno avrebbe quasi sicuramente acquistato maggiore forza di penetrazione, ma questo non toglie che il coraggio e l’intelligenza nella realizzazione siano evidenti.

Bisogna apprezzare un certo tipo di cinema per godersi Inside, un gioco al massacro viscerale e paradossalmente rarefatto, che si poggia interamente sulle spalle di un Willem Dafoe sfrontato quanto il film di cui è protagonista. Una sfida cinematografica che attore e regista propongono al pubblico, costringendolo a partecipare attivamente, a scegliere se abbracciarla o meno. Può non piacere, ci mancherebbe, ma almeno non consente di rimanere passivi se non addirittura inermi come molto, troppo cinema contemporaneo ormai richiede. A voi la scelta…

 
 

Prime Video, tutti i film e le serie tv in uscita ad Aprile 2023

Prime video uscite aprile 2023

Nell’ultimo giorno del mese di Marzo 2023, vi sveliamo tutte le uscite che Prime Video riserva nel mese di Aprile 2023. Trai titoli di maggior attesa c’è senza dubbio Citadel, l’annunciata serie action dal budget colossale prodotta dai Fratelli Russo. Ma non è la sola dato che debutta anche la quinta e ultima stagione di The Marvelous Mrs. Maisel. Ecco tutti i film e le serie tv in arrivo ad Aprile 2023.

1Le serie tv in uscita ad Aprile 2023 su Prime Video

Citadel-Richard-Madden

Citadel

Otto anni fa, Citadel è caduta. L’agenzia indipendente di spionaggio internazionale – nata con lo scopo di difendere la sicurezza di tutte le persone – è stata distrutta dagli agenti di Manticore, una potente associazione che nell’ombra manipola il mondo. Con la caduta di Citadel, tutti i ricordi degli agenti scelti Mason Kane (Richard Madden) e Nadia Sinh (Priyanka Chopra Jonas) sono stati cancellati, ma loro sono riusciti miracolosamente a salvarsi. Da allora sono rimasti nascosti, costruendosi una nuova vita con nuove identità, entrambi ignari del proprio passato. Fino alla notte in cui Mason viene rintracciato dal suo ex collega di Citadel, Bernard Orlick (Stanley Tucci), che ha disperatamente bisogno del suo aiuto per impedire a Manticore di stabilire un nuovo ordine mondiale. Mason si mette alla ricerca della sua ex collega Nadia, e le due spie intraprendono una missione che li porta in giro per il mondo nel tentativo di fermare Manticore, questo mentre devono fare i conti con una relazione costruita su segreti, bugie e un amore pericoloso ma senza tempo.

Richard Madden interpreta Mason Kane, al suo fiancoPriyanka Chopra Jonas veste i panni di Nadia Sinh, Stanley Tucci quelli di Bernard Orlick, Lesley Manville è Dahlia Archer, mentre Osy Ikhile è Carter Spence, Ashleigh Cummings è Abby Conroy, Roland Møller impersona Anders Silje e Davik Silje, Caoilinn Springall interpreta Hendrix Conroy, e ancora tanti altri.

Da Amazon Studios e AGBO dei Fratelli Russo, Citadel ha come executive producer Anthony Russo, Joe Russo, Mike Larocca, Angela Russo-Otstot e Scott Nemes per AGBO, con lo showrunner e executive producer David Weil. Josh Appelbaum,  André Nemec, Jeff Pinkner e Scott Rosenberg sono executive producer per Midnight Radio. Nel ruolo di executive producer ci sono anche Newton Thomas Sigel e Patrick Moran.

The Marvelous Mrs. Maisel

Dal 14 aprile in esclusiva su Prime Video i primi tre episodi, seguiti da nuovi ogni settimana

The Marvelous Mrs. Maisel 4 recensione serie tv

Dopo essersi fatta terra bruciata intorno ed essere stata esclusa dal tour, Midge Maisel ha tenuto duro per tutta la quarta stagione per ricostruire la sua carriera e reputazione. Gli ultimi momenti della precedente stagione avevano visto Midge lasciare il Carnegie Hall rinfrancata e pronta ad affrontare qualsiasi tempesta di neve le venisse incontro. Dopo un’epifania di fronte al cartellone innevato del The Gordon Ford Show, Midge è pronta ad “Andare avanti” e a lottare per la sua ascesa alla fama – munita solo della sua lingua brillante e affilata e niente da perdere.

Nella quinta e ultima stagione, Midge si trova più vicina che mai al successo che aveva sognato per poi scoprire che “più vicina che mai” è ancora molto lontano. The Marvelous Mrs. Maisel, dai celebri creatori Amy Sherman-Palladino e dall’executive producer Daniel Palladino, è scritta e diretta da Sherman-Palladino e Palladino e vede nel cast l’attrice premiata agli Emmy Rachel Brosnahan, il quattro volte vincitore degli Emmy Tony Shalhoub, Alex Borstein, vincitrice di tre Emmy Award, l’attrice nominata agli Emmy Marin Hinkle, Michael Zegen, Kevin Pollak, Caroline Aaron, il vincitore di un SAG Award Reid Scott, Alfie Fuller e Jason Ralph.

GREEK SALAD

Dal 14 aprile in esclusiva su Prime Video

Ambientata 20 anni dopo L’appartamento spagnolo, la serie Original francese Greek Salad segue le vite di Tom e Mia, i figli di Xavier e Wendy di L’appartamento spagnolo, mentre s’imbarcano in una nuova avventura ad Atene. Greek Salad segue i fratelli Mia, una diciannovenne dallo spirito libero e ribelle che non vuole per niente assomigliare ai suoi genitori, e Tom, un venticinquenne insicuro ma equilibrato, mentre le loro vite tornano a schiantarsi l’una contro l’altra quando ereditano un edificio ad Atene dopo la morte del nonno. Tom vola ad Atene per riallacciare il rapporto turbolento con la sorella, ma non è pronto per l’avventura che sta per intraprendere.

I due finiscono per condividere un appartamento con un gruppo di persone provenienti da tutta Europa, ma la loro esperienza è molto diversa dalla vita spensierata dei loro genitori a Barcellona nei primi anni 2000. Greek Salad metterà in luce la gioventù europea, le esperienze e i problemi che i giovani si trovano ad affrontare al giorno d’oggi. Diretta da Cédric Klapisch, Lola Doillon e Antoine Garceau (Chiami il mio agente!). Con Aliocha Schneider, Megan Northam, Romain Duris, Cécile de France, Kevin Bishop e Kelly Reilly.

ALEX BORSTEIN: CORSETS & CLOWN SUITS

Dal 18 aprile in esclusiva su Prime Video

Uno speciale comico unico che condurrà il pubblico nella mente di Alex Borstein attraverso un connubio di umorismo e musica, Corsets & Clown Suits è in parti uguali provocatorio e stravagante. Lo spettacolo, scritto dalla stessa Borstein, mette in scena la sua accattivante forma di narrazione con l’aiuto della sua musa e del suo maestro, i musicisti di Barcellona Eric Mills e Salva Rey.

Il comedy special è stato girato al Wolford Theatre, il club burlesque immaginario della quarta stagione di The Marvelous Mrs. Maisel. Lo speciale si è avvalso anche del pluripremiato team di artigiani di Mrs. Maisel: il production designer Bill Groom, il direttore della fotografia M. David Mullen, il supervisore musicale Robin Urdang, il consulente musicale Stewart Lerman, l’arredatrice Ellen Christiansen, il montatore del suono Ron Bochar, il mixer del suono Mathew Price e i montatori Tim Streeto e Zana Bochar. Alex Borstein, premiata tre volte agli Emmy e interprete nella serie di successo The Marvelous Mrs. Maisel, è un talento versatile, dà voce al personaggio di Lois Griffin de I Griffin della FOX e ha scritto per la serie di lunga durata Shameless di Showtime. Ha anche recitato accanto a Laurie Metcalf e Niecy Nash in Getting On della HBO, dove ha dato vita al personaggio vulnerabile di Dawn Forchette.

Dead Ringers

Dal 21 aprile in esclusiva su Prime Video

Dead Ringers Rivisitazione in chiave contemporanea del thriller di David Cronenberg del 1988 con Jeremy Irons, Dead Ringers vede Rachel Weisz nel doppio ruolo di Elliot e Beverly Mantle, due gemelle che condividono tutto: droghe, amanti e un desiderio sfacciato di fare tutto il necessario – anche spingersi oltre i confini dell’etica medica – nel tentativo di sfidare pratiche antiquate e portare in primo piano l’assistenza sanitaria alle donne.

Rachel Weisz è anche executive producer della limited-series creata e scritta dalla scrittrice e sceneggiatrice candidata agli Emmy Alice Birch (Normal People, Succession, Il prodigio), che ne è anche executive producer. Nel cast della serie anche Britne Oldford (The Umbrella Academy, American Horror Story: Asylum) nel ruolo di Genevieve, Poppy Liu (Hacks, Better Call Saul) nel ruolo di Greta, Michael Chernus (Scissione, Orange is the New Black) nel ruolo di Tom, Jennifer Ehle (Zero Dark Thirty, Saint Maud) nel ruolo di Rebecca ed Emily Meade (The Deuce: La via del porno, The Leftovers – Svaniti nel nulla) nel ruolo di Susan. Il regista Sean Durkin (La fuga di Martha, The Nest – Il Nido, The Iron Claw) ha diretto i primi due episodi e ha co-diretto l’ultimo episodio della serie. Il team di regia include anche Karyn Kusama (Jennifer’s Body, Girlfight), Karena Evans (P-Valley, Snowfall) e Lauren Wolkstein (A Friend of the Family, Y: L’ultimo uomo).

  • SERIE & SHOW
    • Scooby-Doo! Mystery Incorporated – la seconda stagione | 1 aprile
    • La scuola dei misteri – la terza stagione | 7 aprile
    • Summer & Todd: L’Allegra Fattoria – la prima stagione dall’episodio 40 al 52 | 1 aprile
    • The Powerpuff Girls – la prima stagione | 1 aprile
    • Gintama – la seconda stagione | 14 aprile
    • Lamù la ragazza dello spazio – la sesta stagione | 20 aprile
    • Gintama – la terza stagione | 21 aprile
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L’assedio di Waco, la storia vera che ha ispirato la docuserie Netflix

L'assedio di Waco storia vera

L’ultima docuserie limitata di Netflix, L’assedio di Waco, segue gli eventi che si sono verificati all’interno di un compound al Mount Carmel di Waco, in Texas, per 51 giorni prima che un incendio di vaste proporzioni costringesse a fermare lo spargimento di sangue e il mistero attraverso una tragedia apocalittica. A quasi 30 anni dallo stallo di 51 giorni tra le autorità del governo federale e i Branch Davidians, una setta religiosa guidata da un uomo di nome David Koresh, l’ultima serie di Netflix cerca di mettere in luce le testimonianze dei partecipanti di entrambe le parti.

Mostrando filmati esclusivi di quello che si rivelò un sanguinoso assedio, L’assedio di Waco presenta prospettive diverse degli stessi eventi, mentre le forze dell’ordine, il personale dei media e i sopravvissuti offrono una versione del famigerato assedio di Waco che ritengono vera. L’assedio di Waco, iniziato il 28 febbraio 1993 e terminato il 19 aprile 1993, causò la morte di quattro agenti federali e di 82 Branch Davidians, tra cui 28 bambini. La docuserie di Netflix si concentra sulla tragedia umana che si è consumata in diretta televisiva e che ha sconvolto l’intera nazione.

1Un incendio apocalittico pose fine all’assedio di Waco

L'assedio di Waco incendio

Il 14 aprile 1993, gran parte delle trattative tra l’FBI e Koresh si erano avviate verso un vicolo cieco, poiché ormai Koresh aveva promesso di arrendersi più volte prima di rimangiarsi la parola. Il 14 aprile rivelò di volere del tempo per scrivere un manoscritto per condividere gli insegnamenti sacri con il mondo. A questo punto, l’FBI decise di rivolgersi al Procuratore Generale Janet Reno per ottenere il permesso di entrare nel complesso. L’FBI aveva chiesto il permesso di usare i gas lacrimogeni per costringere i sopravvissuti ad arrendersi senza aprire il fuoco. L’assalto dell’FBI iniziò come previsto il 19 aprile, ma ben presto un incendio iniziò ad avvolgere il complesso dei Branch Davidian a Mount Carmel.

L’origine dell’incendio rimane controversa: molti sopravvissuti sostengono che sia stata l’FBI ad appiccare il fuoco. Ma i nastri rilasciati in seguito hanno rivelato che i Branch Davidians avevano discusso di appiccare il fuoco. Nel corso dell’assedio furono collocati all’interno del complesso diversi dispositivi di ascolto che permisero all’FBI di catturare tali registrazioni. Quando le fiamme si placarono, il complesso era stato raso al suolo, pagine di bibbie e corpi di uomini, donne e bambini morti e mezzo carbonizzati. L’autopsia rivelò che Koresh e il suo vice, Schneider, erano morti per le ferite dei proiettili. L’intera disfatta fu trasmessa in diretta dai notiziari televisivi, mentre il Paese assisteva al fatidico culmine dell’assedio di Waco, durato 51 giorni.

Sebbene alcuni degli eventi chiave rimangano tuttora oggetto di un acceso dibattito, l’assedio di Waco si tradusse in uno dei capitoli più fatali della storia americana moderna, in quanto vennero commessi errori evidenti e ammessi da entrambe le parti. Quasi 30 anni dopo, L’assedio di Waco cerca di rinfrescare la memoria di un evento che ha scosso tutti coloro che vi hanno assistito, sia sul posto che attraverso la televisione di casa. Cerca di umanizzare le parti in causa, che si sentono giustificate nelle loro azioni. Sebbene la docuserie di Netflix scelga di saltare alcuni dettagli, presenta una giusta opportunità per i membri di entrambe le parti di presentare il loro orribile racconto dell’apocalisse che si verificò a Waco nel 1993. Con l’uscita di Waco: The Aftermath di Showtime prevista per aprile, questa non è l’ultima volta che sentiremo parlare della tragedia di Waco.

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Polite Society: trailer del film di Nida Manzoor

Universal Pictures International Italia ha diffuso il trailer di Polite Society, il nuovo film scritto e diretto da Nida Manzoor in arrivo al cinema dal 15 Giugno 2023.

Una divertente miscela di amore tra sorelle, delusione dei genitori e grande azione, Polite Society – Operazione Matrimonio è la storia di Ria Khan, aspirante artista marziale, che crede di dover salvare la sorella maggiore Lena dal suo imminente matrimonio. Potendo avvalersi dell’aiuto dei suoi amici, Ria tenta di mettere a segno il più ambizioso dei colpi nuziali in nome dell’indipendenza e della complicità tra sorelle.

 
 

Avatar: La via dell’acqua, spiegazione del finale del film

Avatar: La via dell'acqua

Avatar: La via dell’acqua ha segnato, da qualsiasi punto di vista, una vittoria clamorosa per il cinema. James Cameron ha impiegato tredici anni per realizzare il sequel di Avatar del 2009, e delle tempistiche produttive tanto estese hanno dato i loro frutti.

Talmente tanto materiale narrativo e visivo è stato condensato in tre ore, che Cameron avrebbe potuto facilmente suddividere laa storia de La via dell’acqua in più capitoli. Quindi, se siete usciti dal cinema sentendovi sopraffatti, questo articolo in cui rassumiamo gli eventi principali di Avatar: La via dell’acqua e spieghiamo tutto quello che è successo durante l’esplosivo finale del film, fa assolutamente per voi.

1Di cosa parlerà “Avatar 3”?

Avatar 2 Sigourney Weaver

Dopo la battaglia alla baleniera, Neteyam viene sepolto vicino all’Albero della Vita dei Metkayina. Tonowari accoglie anche i Sully come uno di loro, conferendo alla famiglia il titolo di Popolo della Barriera Corallina. Prima dei titoli di coda, Jake promette di fare il suo ultimo passo nell’oceano. Gli umani attaccheranno i Na’vi dopo la distruzione della baleniera e il popolo di Pandora dovrà unirsi per sconfiggere ancora una volta gli invasori.

Quaritch è vivo anche alla fine del film, dopo essere stato salvato da Spider, anche se questi disprezza le azioni militari di Quaritch e vuole rimanere con i Na’vi. Tuttavia, non poteva lasciare che suo padre morisse. Ciò significa che Avatar 3 sarà probabilmente incentrato sull’ultimo duello tra Jake e Quaritch, quando i due guerrieri decideranno il destino di Pandora.

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Riverdale 7, la final season deve dare a Cheryl e Toni l’happy ending

Riverdale photogallery

Una delle coppie più amate dai fan di Riverdale è sicuramente quella formata da Cheryl Blossom (Madelain Petsch) e Toni Topaz (Vanessa Morgan). Le due, unite da un amore travolgente e consapevole, non solo sono cresciute insieme, ma hanno anche scoperto sfumature nascoste del loro carattere, le quali hanno contribuito a rendere completi sia i loro character che la storyline. Il percorso di Cheryl è stato quello più impattante se si pensa al suo cambiamento fino alla sesta stagione e molto è stato merito di Toni. La ragazza è stata capace di arrotondare i suoi angoli spigolosi e renderla molto più vulnerabile, permettendole di farle esplorare il suo lato più dolce.

E Toni, dal suo canto, finalmente è stata accettata per quello che è. Il loro rapporto si è così costruito su sentimenti sani e autentici, tanto da definirle i personaggi più belli di tutta la serie. La loro rottura, avvenuta nella quarta stagione, ha lasciato il pubblico – che le supportava con enfasi – con l’amaro in bocca. Ecco perché, in vista della settima e ultima stagione, molti si chiedono se le due avranno il lieto fine oppure la loro relazione rimarrà sospesa. Noi crediamo che meriterebbero un happy ending, solo così Riverdale si concluderebbe degnamente, evitando di sfociare nell’incompletezza.

1Cheryl e Toni meritano l’happy ending

Come ogni soap che si rispetti, e Riverdale lo è, la componente drammatica è una delle caratteristiche chiave per far progredire lo show. Spinge i personaggi a evolversi, ad affrontare un certo numero di intricate e complesse situazioni. Serve per farli crescere e per dare alla narrazione un taglio anche autentico, poiché non si vive senza difficoltà. Questo ha un senso se risulta funzionale al contesto e se, alla fine, permette ai protagonisti di concludere la loro storyline in maniera funzionale e logica.

Con Cheryl e Toni, gli autori non sembrano seguire questa strada, anzi al contrario hanno distolto l’attenzione dalla coppia, lasciando cadere nel vuoto le due ragazze. Nel corso delle stagioni entrambe sono maturate, hanno raggiunto una certa consapevolezza e affrontato spiacevoli dinamiche drammatiche. Con l’arrivo della settima stagione, pur volendo farle ricongiungere nel passato, rimane scoperta la linea temporale del presente. Questo vanificherebbe tutto il lavoro fatto sui character e sulla loro relazione.

Cheryl e Toni non sono quella tipologia di coppia nociva per cui ha senso un finale separato, anzi lo show ha più volte dimostrato quanto entrambe stiano meglio l’una accanto all’altra. Quanto siano anime gemelle e quanto qualsiasi avvenimento della vita le riporti comunque l’una dall’altra. Ciò vuol dire che Riverdale, per risultare valido, dovrebbe concludersi con il loro happy ending. Se così non fosse, lo show risulterebbe squilibrato e chiuderebbe la sua corsa lasciando un vuoto che, inevitabilmente, lo farebbe risultare incoerente e inefficace.

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Quando, recensione del film di Walter Veltroni

quando recensione

Walter Veltroni torna dietro la macchina da presa con Quando, superando il decimo lungometraggio della sua carriera cinematografica, tra documentari e film di finzione. Questa volta traspone un suo stesso romanzo, poiché anche nel settore della narrativa ha un discreto elenco di lavori prodotti, tra gli ultimi: i tre libri con protagonista il commissario Buonvino.

Quando è il titolo del film e anche della storia scritta su carta nel 2017 e racconta la vicenda di un diciottenne che, durante il funerale di Enrico Berlinguer, prende una botta in testa dal bastone di una bandiera che gli cade addosso e finisce in coma per la bellezza di trentuno anni, risvegliandosi, quindi, quarantanovenne.

Quando, la trama

Il non più ragazzo Giovanni (Neri Marcorè) si desta, perciò, in ospedale accudito da suor Giulia (Valeria Solarino) che mentre tenta di fargli la barba gli dà la triste notizia: non soltanto è finita la sua adolescenza, ma anche la sua giovinezza. Naturalmente per il grave impatto che potrebbe causare al paziente, la suora viene rimproverata, ma si prende comunque a cuore il caso (che comunque era diventato già popolare a livello mediatico) e lo porta in una struttura perché si riabiliti lentamente ma completamente. E non solo dal punto di vista fisico.

Il film dell’ex Primo Ministro scorre balzellando rapidamente su tutti i passaggi del protagonista che potrebbero sembrare più ostici: nonostante l’ovvia atrofia muscolare di un uomo allettato per tre decenni, in pochissimo tempo qualche passeggiata si ottiene senza problemi, così come il trauma psicologico si liquida in qualche battuta durante gli esercizi di fisioterapia insieme all’operatore Mario (Massimiliano Bruno) e altrettanto è l’immediato risultato positivo di un paziente ricoverato insieme a lui che è affetto da mutismo selettivo (Fabrizio Ciavoni), ma che in un lampo risolve tutto una mattina durante la colazione.

Ciò che poi accadrà a Giovanni sarà il rientro alla vita com’è oggi, con sfilze infinite di ricordi che già sono tali, con sospiri e dolcezze, senza che abbia il men che minimo accenno di corto circuito mentale, ma solo qualche sorriso strappato per le gaffe sulle incongruenze storiche.

In Quando non c’è nulla che possa avvicinarsi alla credibilità di una vicenda narrata e costruita nella quale – magari – immergersi e scoprire cos’ha da dire. Come già accaduto sistematicamente nelle pellicole di Veltroni, la personalità del regista e narratore è l’unica cosa che si avverta in ogni singolo fotogramma del film, dove la destinazione di ogni sequenza è la rimembranza del suo mondo emotivo o, al più, lì dove ha deciso che il racconto debba andare.

Un tuffo nostalgico in un passato visto con occhi ingenui

Al di là della specificità della trama – in cui tra l’altro risuona sempre quella nostalgia canaglia del mondo politico che fu che, chiaramente, non sarebbe certo un problema di per sé – la sceneggiatura di Veltroni (scritta insieme a Doriana Leondeff e Simone Lenzi) semplifica e banalizza ogni evento, sbrigandosi a passare da una sequenza all’altra rendendo tutto prevedibile, scontato e purtroppo anche estremamente ingenuo. Perdendosi in una tenera autoreferenzialità, suscita sentimenti di condivisone e comprensione a chi quei tempi li ha vissuti e capisce bene di cos’è che si tratti. Ma il punto è che sembra di ascoltare uomini di mezza età scambiarsi i propri memoriali giovanili mentre sorridono complici, senza che ci sia la voglia di usare una prospettiva  dalla quale descrivere e parlare anche a chi in quegli anni non c’era e non può, perciò, avere emozioni a loro connesse.

Ma è chiaro che non ci sia alcun tipo d’intenzionalità da parte di Walter Veltroni. Si vede da ogni immagine quanto sia appassionato e, probabilmente, anche intimo il suo racconto. Peccato che sia la solita vecchia differenza tra ciò che si prova e il canale che si sceglie per comunicarlo. Che è poi quell’abissale distinzione tra intenzioni e risultato.

 
 

I Migliori giorni dal 3 aprile in prima tv su Sky Cinema e NOW

I Migliori Giorni film 2023

La Vigilia di Natale, Capodanno, San Valentino e l’8 marzo: i giorni di festa possono rivelarsi cartine al tornasole per indagare l’animo umano. Ed è quello che fa I Migliori giorni, in prima tv lunedì 3 aprile alle 21.15 su Sky Cinema Uno (alle 21.45 anche su Sky Cinema Comedy), in streaming su NOW e disponibile on demand.

Massimiliano Bruno e Edoardo Leo dirigono e interpretano una commedia a episodi con un grande cast corale: Anna Foglietta, Max Tortora, Paolo Calabresi, Luca Argentero, Valentina Lodovini, Greta Scarano, Claudia Gerini e Stefano Fresi vestono i panni di una serie di personaggi alle prese con legami famigliari e di coppia e con tematiche attuali. Il film è prodotto da Italian International Film e Vision Distribution, in collaborazione con Sky.

La trama di I Migliori giorni

A Natale tutti più buoni? A Capodanno tanti buoni propositi? A San Valentino amore amore amore e l’8 marzo viva le donne? Quattro episodi, ognuno incentrato su una festività, per un film corale che sonda l’animo umano nell’affrontare le feste. Una deputata invita alla cena della Vigilia di Natale il segretario del suo partito sperando in un futuro sostegno, ma la presenza dei suoi due fratelli, eterni rivali, mette a rischio serata e carriera.

Un ricco imprenditore tenta di rifarsi l’immagine passando il Capodanno alla mensa dei poveri, ma lì incontra il suo ex autista, ingiustamente licenziato e deciso a vendicarsi. Un San Valentino fin troppo affollato fra lui, lei, l’altra e la lei dell’altra per una coppia che, dopo 25 anni, lo festeggia ancora. Infine, l’8 marzo, una famosa conduttrice tv è costretta a chiedere scusa per la messa in onda di un servizio sulla “donna ideale” contestato sui social. Se questi sono i migliori giorni, figuriamoci i peggiori… Fra ironia e amarezza, una commedia che farà ridere e riflettere sull’umanità e anche rivalutare le nostre feste!

Lunedì 3 aprile in prima tv alle 21.15 su Sky Cinema Uno (alle 21.45 anche su Sky Cinema Comedy), in streaming su NOW e disponibile on demand.

 
 

Murder Mystery: cose da sapere sul film con Adam Sandler e Jennifer Aniston

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Per tutti gli amanti dei film gialli e delle commedie, Netflix ha proposto nel 2019 quello che è in breve diventato uno dei suo titoli di punta: Murder Mystery. Il film, diretto da Kyle Newachek e scritto da James Vanderbilt (Zodiac, Scream), presenta dunque elementi da detective story misti però alla comicità che solo due grandi attori come Adam Sandler e Jennifer Aniston sanno apportare. Due generi cinematografici che si fondono a meraviglia, per un film che riesce a ricordare tanto i gialli di Agatha Christie quanto le commedie più spensierate e goliardiche per cui Sandler è famoso.

Un mix che ricorda in parte quello recentemente visto anche in film come Knives Out – Cena con delitto o Glass Onion. Naturalmente Murder Mystery risulta meno cervellotico e più incentrato sulla comicità, talvolta demenziale, riuscendo anche per queste sue caratteristiche a risultare un prodotto estramemente godibile. Non per niente, è stato il quinto titolo più popolare del 2019 tra i programmi di Netflix, terzo tra i film, ed è diventato il quinto film originale più visto di sempre su Netflix, con 73 milioni di visualizzazioni. Numeri che parlano chiaro, confermando il grande successo di un film che nessun amante del genere dovrebbe perdersi.

La trama e il cast di Murder Mystery

La trama del film ha per protagonista Nick Spitz, un poliziotto di New York decisosi a portare finalmente sua moglie Audrey in un viaggio in Europa, mantenendo dunque la promessa fattale anni prima. Sull’aereo, Audrey incontra il miliardario Charles Cavendish, che invita la coppia a unirsi a lui sullo yacht di famiglia per una festa che celebra l’imminente matrimonio del suo anziano zio, Malcolm Quince, con l’ex fidanzata di Charles. Dopo aver visto quanto sarebbe affollato e sgradevole il loro tour in autobus precedentemente pianificato, i due accettano. A bordo dello yacht, Nick e Audrey incontrano l’ex fidanzata di Cavendish, Suzi Nakamura, suo cugino e figlio di Quince, Tobey, l’attrice Grace Ballard e il colonnello Ulenga.

Ma anche la sua guardia del corpo Sergei, il Maharajah Vikram, il pilota di auto da corsa Juan Carlos e più tardi quella notte lo zio di Cavendish. In quell’occasione, Quince annuncia che la sua nuova moglie Suzi sarà l’unica a ricevere la sua eredità, credendo che gli altri fingano interesse per lui solo a causa dei suoi soldi. Prima che possa firmare il suo nuovo testamento, però, le luci si spengono e si riaccendono per rivelare che Quince è morto, pugnalato con un pugnale cerimoniale. Il romantico viaggio di Nick e Audrey si trasformerà così in un caso di omicidio da risolvere, con la consapevolezza che l’assassino è uno tra i presenti sullo yacht.

Murder-Mystery-sequel

Come anticipato, ad interpretare Nick e Audrey vi sono gli attori Adam Sandler e Jennifer Aniston, che tornano a recitare insieme dopo il film Mia moglie per finta, del 2011. Originariamente, però, protagonista femminile del film doveva essere Charlize Theron, la quale si è però tirata fuori dal progetto per via di altri impegni sopraggiunti. Accanto a Sandler ed Aniston si possono poi ritrovare gli attori Luke Evans nel ruolo di Charles Cavendish, Shiori Kutsuna in quelli di Suzi Nakamura e David Walliams come Tobias Quince. Vi sono poi Gemma Arterton nel ruolo di Grace, Ólafur Darri Ólafsson in quelli di Sergei e Terence Stamp come Malcolm Quince.

Murder Mystery 2, il sequel del film

Pochi mesi dopo l’arrivo di Murder Mystery su proprio catalogo, Netflix ha annunciato che il film avrebbe avuto un sequel. Murder Mystery 2 (qui la recensione) è infine arrivato sulla piattaforma il 31 marzo 2023, riproponendo la coppia composta da Nick e Audrey Spitz, interpretati sempre da Sandler e Aniston. Accanto a loro si ritrovano ora attori come Mark Strong, Mélanie Laurent, Jodie Turner-Smith e Dany Boon. Le riprese di questo secondo capitolo, con un nuovo caso da risolvere, si sono svolte sia alle Hawaii che a Parigi, dove i due protagonisti sono costretti a recarsi per cercare di scoprire cosa è accaduto ad un loro amico lì scomparso.

Il trailer di Murder Mystery e come vederlo su Netflix

Come anticipato, è possibile fruire di Murder Mystery unicamente grazie alla sua presenza nel catologo di Netflix, dove attualmente, per via dell’uscita del sequel, è al 3° posto nella Top 10 dei film più visti in Italia. Per vederlo, basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nel catalogo.

Fonte: IMDb

 
 

Vincent Cassel nella prima clip del film in arrivo al cinema I tre moschettieri – D’Artagnan

Vincent Cassel I tre moschettieri - D'Artagnan

Notorious Pictures ha diffuso la prima clip di I tre moschettieri – D’Artagnan che vede protagonista Vincent Cassel. Come molti di voi già sapranno ieri vi avevamo segnalato che il capolavoro della letteratura francese, I tre moschettieri di Alexandre Dumas, tornerà in un nuovo, colossale adattamento cinematografico.

Eva Green, Vincent Cassel e Louis Garrel saranno i protagonisti del primo dei due lungometraggi che completeranno il racconto, entrambi diretti da Martin Bourboulon (Eiffel, Papa ou Maman e Papa ou Maman 2), I tre moschettieri – D’Artagnan. Eva Green si calerà nei panni di Milady de Winter, Vincent Cassel interpreterà il ruolo di Athos Louis Garrelsarà Re Luigi XIII. Nei panni dell’iconico protagonista, François Civil (Wolf Call), affiancato da Romain Duris nei panni di Aramis e Pio Marmaï in quelli di Porthos, mentre Vicky Krieps sarà la regina consorte Anna d’Austria.

Il film sarà distribuito in Italia da Notorious Pictures a partire dal 6 aprile. In contemporanea con l’uscita cinematografica, I tre moschettieri – D’Artagnan sarà in tutte le librerie con il romanzo e il manga ufficiali tratti dal film, entrambi editi da Gallucci.

La trama del film

D’Artagnan, giovane e vivace guascone, viene dato per morto dopo aver cercato di salvare una ragazza da un rapimento. Quando arriva a Parigi, cerca in tutti i modi di scovare gli aggressori ma non sa che la ricerca lo condurrà nel cuore di una vera guerra che mette in gioco il futuro della Francia. Alleandosi con Athos, Porthos e Aramis, tre Moschettieri del Re, D’Artagnan affronterà le macchinazioni del Cardinale Richelieu. Ma, innamorandosi di Constance, la confidente della Regina, si metterà in serio pericolo guadagnandosi l’inimicizia di colei che diventerà il suo peggior nemico: Milady.

 
 

Al Napoli COMICON si festeggiano i cinquant’anni de I 3 dell’Operazione Drago

I 3 dell'Operazione Drago film

Arrivano al Napoli COMICON (Mostra d’Oltremare, 28 aprile – 1 maggio) due giorni dedicati alle Arti Marziali per festeggiare due imperdibili anniversari: i cinquant’anni de I 3 dell’Operazione Drago (Enter the dragon), film di Robert Clouse con Bruce Lee, e i vent’anni di Kill Bill vol. 1 di Quentin Tarantino.

Venerdì 28 aprile, arriverà a COMICON Tetsuro Shimaguchicoreografo della scena degli 88 Folli che cercano di fermare The Bride (Uma Thurman) in Kill Bill Vol.1. Per il 20° anniversario della pellicola di Quentin Tarantino, Shimaguchi racconterà come è stata creata una delle sequenze cinematografiche più iconiche del XXI secolo. La sua analisi e la dimostrazione pratica dello stunt dal vivo saranno uno spettacolo sensazionale per gli amanti del cinema d’azione e delle arti marziali.

In occasione delle celebrazioni per i 100 anni di Warner Bros., I 3 dell’Operazione Drago sarà presentato in anteprima a COMICON Napoli in versione restaurata (domenica 30 aprile). Il film, in questa nuova veste, sarà disponibile nelle sale cinematografiche italiane dal 14 al 16 agosto 2023. Un evento unico per scoprire e riscoprire il mito di Bruce Lee nel 50° anniversario di una pellicola diventata un cult.

A introdurre il film alcuni ospiti a sorpresa e una performance della Samurai Academy di Napoli, che si esibirà in una dimostrazione di arti marziali offrendo al pubblico la possibilità di vedere dal vivo le tecniche utilizzate in diverse discipline: Kendo – la via della spada, Laido – l’arte dell’estrazione della katana, Naginata – l’alabarda giapponese utilizzata soprattutto dalle compagne dei Samurai, Ninjutsu — l’arte dei ninja.

 
 

SUCCESSION: la quarta e ultima stagione dal 3 aprile su SKY e NOW

SUCCESSION 4 stagione

L’attesa è finita per la quarta e ultima stagione di SUCCESSION, il pluripremiato cult HBO creato da Jesse Armstrong. La stagione finale, in dieci nuovi episodi, andrà in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW dal 3 aprile, con un nuovo episodio ogni lunedì.

SUCCESSION esplora i temi del potere e delle dinamiche familiari attraverso gli occhi del mogul dei media Logan Roy (Brian Cox) e dei suoi quattro figli, Kendall (Jeremy Strong), Siobhan (Sarah Snook), Roman (Kieran Culkin) e Connor (Alan Ruck).

Nella quarta stagione, la vendita della media company Waystar Royco al visionario del tech Lukas Matsson (Alexander Skarsgård) si avvicina sempre di più. La prospettiva di questa vendita epocale provoca angoscia e contrasti familiari tra i Roy, che prefigurano come saranno le loro vite una volta completato l’affare. La famiglia intravede un futuro in cui il proprio peso culturale e politico sarà fortemente ridimensionato, ne scaturirà quindi una lotta per il potere ancora più accesa.

Il cast della quarta stagione: Brian Cox, Jeremy Strong, Sarah Snook, Kieran Culkin, Alan Ruck, Matthew Macfadyen, Nicholas Braun, J. Smith-Cameron, Peter Friedman, David Rasche, Fisher Stevens, Hiam Abbass, Justine Lupe, Dagmara Domińczyk, Arian Moayed, Scott Nicholson, Zoë Winters, Annabelle Dexter Jones, Juliana Canfield e Jeannie Berlin. Si aggiungono al cast Alexander Skarsgård, che diventa regular dei nuovi episodi, Cherry Jones, Hope Davis, Justin Kirk e Stephen Root. E vengono annunciati oggi anche Annabeth Gish, Adam Godley, Eili Harboe e Jóhannes Haukur Jóhannesson. Fra gli attori delle precedent Stagioni che tornano nei nuovi episodi, annunciati anche Harriet Walter (Lady Caroline Collingwood), James Cromwell (Ewan Roy), Natalie Gold (Rava Roy), Caitlin Fitzgerald (Tabitha), Ashley Zukerman (Nate Sofrelli), Larry Pine (Sandy Furness), Mark-Linn Baker (Maxim Pierce), Pip Torrens (Peter Munion).

Creata da Jesse Armstrong; produttori esecutivi Jesse Armstrong, Adam McKay, Frank Rich, Kevin Messick, Jane Tranter, Mark Mylod, Tony Roche, Scott Ferguson, Jon Brown, Lucy Prebble, Will Tracy e Will Ferrell. Jesse Armstrong è lo showrunner.

Le prime tre stagioni di SUCCESSION hanno ottenuto 48 nomination agli Emmy® e 13 premi vinti, tra cui Miglior serie drammatica, per la seconda e la terza stagione. La terza stagione, che ha debuttato nell’ottobre 2021, ha ottenuto il SAG Award per il miglior cast e ha vinto ai WGA, DGA e PGA.

 
 

Star Trek: Starfleet Academy, nuova serie tv spin-off in sviluppo!

Star Trek: Starfleet Academy

Paramount+ ha appena annunciato l’aggiunta di una nuovissima serie originale all’universo di Star Trek che si intitolerà Star Trek: Starfleet Academy. Il nuovo annunciato spin-off seguirà un gruppo di giovani cadetti “mentre diventano maggiorenni in uno dei luoghi più leggendari della galassia”. 

Sebbene non siano stati ancora fatti annunci di casting per la nuova serie, che è stata anticipata per la prima volta nel 2021, vedrà coinvolti il veterano del franchise Alex Kurtzman che sarà produttore esecutivo e co-showrunner insieme a Noga Landau. In una dichiarazione condivisa, il duo ha fornito alcuni suggerimenti su quando la serie potrebbe svolgersi all’interno del franchise e su dove rientra nello spettro delle attuali offerte di Star Trek .

L’ammissione all’Accademia della Flotta Stellare è ora aperta ! Esplora la galassia! Capitano del tuo destino! Per la prima volta in oltre un secolo, il nostro campus sarà riaperto per ammettere individui terrestri di almeno 16 anni  (o specie equivalenti) che sognano di superare i propri limiti fisici, mentali e spirituali, che apprezzano l’amicizia, il cameratismo, l’onore e devozione a una causa più grande di loro. I corsi saranno rigorosi, gli istruttori saranno i talenti più brillanti nei rispettivi campi e quelli ammessi vivranno e studieranno fianco a fianco con la più diversificata popolazione di studenti mai ammessi. Oggi incoraggiamo tutti coloro che condividono i nostri sogni, obiettivi e valori a unirsi a una nuova generazione di cadetti visionari mentre muovono i primi passi verso la creazione di un futuro luminoso per tutti noi. Candidati oggi! Ex Astris, Scientia!

Con la consapevolezza che questa classe di cadetti della Flotta Stellare è la prima “in oltre un secolo”, è molto probabile che questo spettacolo sarà ambientato nell’era Discovery di Star Trek, che è certamente una buona notizia per i fan di Sonequa Martin-Green. Nella quarta stagione di Star Trek: Discovery, abbiamo visto Tilly di Mary Wiseman prendersi un anno sabbatico e trascorrere un po’ di tempo all’Accademia della Flotta Stellare per esplorare altre strade oltre a servire a bordo dell’astronave titolare. Con l’annuncio che  Star Trek: Discovery si sarebbe conclusa con la sua prossima quinta stagione, che dovrebbe arrivare su Paramount + all’inizio del 2024, prolungare il nostro tempo in questa parte dell’universo sarebbe una gradita aggiunta al franchise. Potrebbe anche consentire nuove apparizioni per l’equipaggio della Discovery, a cui molti fan non sono ancora pronti a dire addio. La produzione di Starfleet Academy inizierà nel 2024.

Starfleet Academy non è l’unica serie spin-off di Star Trek che i fan hanno chiesto a gran voce di recente. Star Trek: Picard sta attualmente trasmettendo la sua terza e ultima stagione, e con solo una manciata di episodi rimasti, i fan non vogliono che questa storia finisca, e gli episodi recenti hanno creato un grande potenziale futuro. La terza stagione ha introdotto una “prossima generazione” di The Next Generation, con Jean-Luc Picard (Patrick Stewart) e il figlio segreto di Beverly Crusher (Gates McFadden) al centro di tutto. Lo showrunner Terry Matalas ha menzionato su Twitter che se Paramount+ dovesse dare il via libera a una serie spin-off, si chiamerebbe Star Trek: Legacy. Se lo spettacolo dovesse continuare, e speriamo davvero che lo faccia, probabilmente vedremmo una serie che seguirà entrambi i nuovi discendenti della troupe di TNG , Jack Crusher ( Ed Speleers ), Sidney (Ashlei Sharpe Chestnut) eAlandra La Forge (Mica Burton) , così come il futuro di alcuni personaggi storici come Seven of Nine (Jeri Ryan ) e Raffi (Michelle Hurd). La leggenda di Star Trek Jonathan Frakes ha persino detto a Fansided che “potrebbe essere come Charlie in Charlie’s Angels, l’ammiraglio con cui fanno il check-in“.

Star Trek: Starfleet Academy ci presenterà un giovane gruppo di cadetti che si uniscono per perseguire un sogno comune di speranza e ottimismo. Sotto gli occhi attenti ed esigenti dei loro istruttori, scopriranno cosa serve per diventare ufficiali della Flotta Stellare mentre navigano tra amicizie fiorenti, rivalità esplosive, primi amori e un nuovo nemico che minaccia sia l’Accademia che la stessa Federazione

 
 

Bill Skarsgård conferma che non riprenderà il ruolo di Pennywise in Welcome To Derry

Welcome To Derry

È tempo che Derry si procuri un nuovo clown, poiché a quanto pare Bill Skarsgård  non si ripresenterà più nei panni del classico cattivo, Pennywise il Clown. Durante un’intervista su Jake’s Takes, l’attore ha rivelato di non essere attualmente legato all’imminente spin-off di HBO MaxWelcome To Derry, una serie televisiva prequel che si concentrerà su come il terrificante antagonista è arrivato per la prima volta nella piccola città senza speranza.  Nella storia originale di Stephen King, viene rivelato che il clown è in realtà un alieno e si nutre ogni trent’anni, facendo credere alla popolazione di Derry che la loro casa sia maledetta. Ecco cosa ha detto Bill Skarsgård quando gli è stato chiesto direttamente se sarebbe tornato:

Ad oggi, non sono attualmente coinvolto con questo progetto. Se qualcun altro riesce a farlo, il mio consiglio sarebbe: fallo da solo. Fallo da solo. Divertiti con esso. Quello che ho trovato piacevole di quel personaggio è com’era astratto.

Bill Skarsgård  ha ricevuto molti elogi dopo aver interpretato il ruolo in It di Andy Muschietti. Nell’adattamento del romanzo del 2017, Pennywise dà la caccia a un gruppo di bambini che si fanno chiamare The Losers Club. L’accesa rivalità inizia quando Georgie (Jackson Robert Scott) costruisce una barchetta di carta mentre si annoia in una giornata piovosa. Il ragazzo posiziona la barca sulla strada, permettendole di viaggiare lungo il corso d’acqua piovana che scorreva verso la fogna. Quando la barca cade nelle fogne e Georgie si avvicina all’apertura per recuperarla, incontra Pennywise. Il mostro afferra il braccio del ragazzo, trascinandolo nell’oscurità scomparendo così nel nulla.  La conclusione della lotta tra Pennywise e The Losers Club sarebbe arrivata nei cinema con un sequel due anni dopo, con protagonisti James McAvoyBill Hader e Jessica Chastain che interpretavano le versioni da adulti dei personaggi principali.

Ora, Welcome to Derry riporta i fan alle origini di Pennywise, molto prima che si imbattesse nel club dei perdenti. Sulla serie tv Welcome To Derry al momento si sa molto poco, dunque non resta che aspettare ulteriori notizie!

 
 

Avatar 3: i concept ci portano in luoghi sconosciuti di Pandora

Avatar 3 film 2024

Avatar 3 ci porterà in luoghi inesplorati di Pandora e i primi concept dei paesaggi dal film ci mostrano le incredibili potenzialità di questo mondo. Dopo aver conosciuti il clan Omatikaya, Avatar: La Via Dell’Acqua ci ha portati dai Metkayina, che ci hanno mostrato un altro aspetto di Pandora e un altra forma di Na’Vi.

Avatar 3 è già stato girato e dovrebbe introdurre un gruppo di Na’vi soprannominato Ash People, ma è diventato chiaro che non sarà l’unica nuova parte di Pandora che esploreremo nei sequel pianificati (Cameron ha già girato l’apertura del quarto film). Offrendo un’anticipazione a ciò che accadrà in quei prossimi sequel, vediamo diverse regioni di Pandora, tutte molto diverse da quelle che abbiamo visitato in precedenza.

Avatar 3 è attualmente programmato per uscire nelle sale il 20 dicembre 2024.

 
 

The Spider Within: in arrivo il cortometraggio dai produttori di Spider-Man: Un Nuovo Universo

The Spider Within

Variety rivela che Sony Pictures Animation e Sony Pictures Imageworks pubblicheranno un nuovo cortometraggio ambientato nello stesso mondo di Spider-Man: Un Nuovo Universo e Spider-Man: Across the Spider-Verse. Intitolato The Spider Within, debutterà esclusivamente all’Annecy International Animation Film Festival questo giugno. Quell’evento si svolge tra l’11 e il 17 giugno, il che significa che il cortometraggio non verrà proiettato nei cinema prima del prossimo sequel.

In questa storia, Miles Morales lotta per bilanciare le sue responsabilità di adolescente, amico e studente mentre indossa i panni dell’amichevole supereroe del quartiere di Brooklyn. Dopo una giornata particolarmente impegnativa vissuta con queste pressioni, Miles subisce un attacco di panico che lo costringe ad affrontare le manifestazioni della sua ansia e ad apprendere che chiedere aiuto può essere un atto coraggioso tanto quanto proteggere la sua città dal male.

Non ci sono ancora dettagli sul team creativo del cortometraggio, ma molto probabilmente sarà lo stesso dei due lungometraggi animati, e ciò comprenderà sicuramente il coinvolgimento di Phil Lord e Christopher Miller.

In Spider-Man: Across the Spider-Verse, dopo essersi riunito con Gwen Stacy, l’amichevole Spider-Man di quartiere di Brooklyn viene catapultato attraverso il Multiverso, dove incontra una squadra di Spider-People incaricata di proteggere la sua stessa esistenza. Tuttavia, quando gli eroi si scontrano su come gestire una nuova minaccia, Miles si ritrova a confrontarsi con gli altri Spider e deve ridefinire cosa significa essere un eroe in modo da poter salvare le persone che ama di più.

Scritto da Phil Lord & Christopher Miller e David Callaham e diretto da Joaquim Dos Santos, Kemp Powers, Justin K. Thompson, Spider-Man: Across the Spider-Verse arriverà nei cinema l’1 giugno 2023.

 
 

Cos’è l’Ordine 66 in Star Wars?

È innegabile che l’Ordine 66 sia un momento determinante per il franchise di Star Wars. L’evento, che caratterizza un punto drammatico di svolta per la storia della galassia, sposta l’equilibrio di quel mondo dalla Repubblica all’Era Imperiale. L’ordine 66 è un momento cruciale del franchise, che è importante capire, per i fan, dal momento che le sue conseguenze ricadono su tutto il franchise di Star Wars. Conosciuto anche come la purga degli JEDI, l’ordine fa parte del tragico piano di Palpatine che ha esiti drammatici sia per i soldati cloni che persero la loro volontà sia per i Jedi che furono annientati dai loro fidati alleati. La distruzione causata dall’Ordine 66 permise all’Impero di sorgere e prendere il sopravvento.

Con gli Jedi annientati e i pochi sopravvissuti in fuga, l’Impero fu in grado di emergere incontrastato. L’evento che altera la galassia, funge da fine della trilogia prequel. Ma le informazioni sull’Ordine 66 sono sparse nella storia e sono state rivelate lentamente in diversi momenti. Come si vede in Star Wars Episodio III: La vendetta dei SithStar Wars: Clone Wars Stagione 7, The Bad Batch Stagione 1, Obi-Wan Kenobi e ora The Mandalorian Stagione 3, la storia dell’Ordine 66 è stata raccontata da molte prospettive diverse, considerando che si trattava di un evento che ha avuto ripercussione in TUTTA la galassia.

1Le conseguenze dell’Ordine 66

Le conseguenze dell'ordine 66

Dopo l’attacco iniziale dell’Ordine 66, la popolazione Jedi fu ampiamente ridotta, ma alcuni sopravvissero. I pochi Jedi rimasti si nascosero nella galassia, ma non erano ancora al sicuro. L’Impero costringe gli Inquisitori a cacciare ed eliminare i restanti Jedi per completare l’epurazione. Sebbene alla fine alcuni sopravviveranno, ci vorranno molti anni e un’intera ribellione prima che possano essere di nuovo liberi. Anche i clone trooper hanno affrontato problemi in seguito. Con la loro utilità esaurita, l’Impero iniziò a eliminarli gradualmente, ma soprattutto, molti cloni erano inorriditi dalle loro azioni, eppure chiunque si fosse schierato contro l’Impero, sarebbe stato trovato e ucciso.

I primi giorni del dominio dell’Impero furono difficili per tutti i cloni, in quanto capri espiatori originali dell’Impero. Ma il più grande cambiamento dopo l’Ordine 66 è stato nel governo. Senza alcuna opposizione, Palpatine trasforma la Repubblica nell’Impero e assume il potere supremo. L’Impero sorge rapidamente all’indomani dell’esecuzione dell’Ordine 66 per diventare il governo tirannico per il quale è ricordato. Un tempo protettori del popolo, gli Jedi non si vedono da nessuna parte, permettendo all’Impero di commettere qualsiasi atto di violenza, e l’Impero ne approfitta mentre conquista la galassia indifesa.

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Killers of the Flower Moon sarà presentato a Cannes 2023 – ufficiale

Leonardo DiCaprio Killers of the Flower Moon

Il Festival di Cannes è lieto di accogliere Martin Scorsese il prossimo maggio sulla Croisette, con Leonardo DiCaprio, Robert De Niro, Lily Gladstone, Jesse Plemons, Cara Jade Myers, JaNae Collins, Jillian Dion, Tantoo Cardinal, insieme ad altri membri del cast e di la troupe cinematografica di Killers of the Flower Moon. Il film sarà proiettato sabato 20 maggio al Grand Théâtre Lumière.

Basato sul libro best-seller di David Grann e scritto per il grande schermo da Eric Roth e Martin Scorsese, Killers of the Flower Moon è ambientato nell’Oklahoma degli anni ’20 e descrive l’omicidio seriale di membri della nazione Osage ricca di petrolio, una serie di crimini brutali che divenne noto come il “regno del terrore”.

Regista, sceneggiatore, attore e produttore, Martin Scorsese ha dedicato la sua vita al cinema e il Festival di Cannes è stato al suo fianco in molte occasioni. Ha ricevuto la Palma d’oro nel 1976 con Taxi Driver, che è stato presentato in Concorso. Successivamente è tornato regolarmente alla selezione ufficiale e ha vinto il premio come miglior regista per After Hours, 10 anni dopo il successo di Taxi Driver.

Nel 1998 è stato presidente della giuria che ha consegnato la Palma d’oro al regista greco Theo Angelopoulos per L’eternità e un giorno. Quattro anni dopo presiede la Giuria della Cinéfondation e dei Cortometraggi insieme al regista iraniano Abbas Kiarostami.

Dal 1990, Scorsese ha diretto The Film Foundation, un’organizzazione dedicata alla protezione e conservazione della storia del cinema mondiale. In questa veste, ha rappresentato numerosi film a Cannes Classics. Il Festival di Cannes non vede l’ora di accogliere Martin Scorsese e i membri del team di Killers of the Flower Moon sul red carpet, che già si preannuncia memorabile.

 
 

Jonathan Majors: il suo avvocato condivide i messaggio privati che la presunta vittima ha inviato all’attore sotto accusa

Jonathan Majors

L’avvocato della difesa penale di Jonathan Majors, Priya Chaudhry, ha condiviso nuove prove che ritiene possano confermare l’innocenza del suo cliente. La star di Ant-Man and the Wasp: Quantumania è stata presa in custodia dalla polizia la mattina del 25 marzo dopo una presunta aggressione a una donna (che si credeva fosse la sua ragazza) in un appartamento di New York City.

Poco dopo, Chaudhry ha rilasciato una dichiarazione in cui affermava che Jonathan Majors era completamente innocente, promettendo di presentare prove che lo avrebbero scagionato da qualsiasi illecito criminale.

“La polizia è arrivata con i paramedici, come da procedura standard, e ha arrestato il signor Majors a causa di un protocollo del NYPD che richiedeva l’arresto in determinate circostanze. Lo stesso giorno, solo 7 e 9 ore dopo, la donna ha inviato messaggi di testo al signor Majors ammettendo che è stata lei a usare la forza fisica contro di lui”.

Ora, abbiamo almeno alcuni di quei messaggi della donna in questione (tramite TMZ).

 

Nei messaggi, la presunta vittima afferma che è stata colpa sua per “aver tentato di afferrare il tuo telefono”. Ad essere onesti, non siamo davvero sicuri di come questi messaggi possano effettivamente giovare alla situazione di Jonathan Majors, poiché è chiaro che la donna fa riferimento comunque a un alterco fisico. Inoltre non sono poche le voci on-line che parlano di messaggi di una persona chiaramente manipolata, per cui la mossa della legale di Majors potrebbe non essere stata tanto acuta.

Se questa donna decide di non sporgere denuncia, tuttavia, Majors probabilmente sarà libero a prescindere da ciò che è realmente accaduto.

 
 

The Walking Dead: Dead City, il teaser trailer rivela finalmente perché Maggie e Negan fanno squadra

The Walking Dead: Dead City

Il canale americano AMC dopo aver rivelato logo e data di uscita ha diffuso un primo “affascinante” teaser trailer di The Walking Dead: Dead City che ci svela finalmente il motivo del perché Maggie e Negan di Lauren Cohan e Jeffrey Dean Morgan fanno squadra! Nel contributo video vediamo Hershel, ora interpretato da Logan Kim, trascinato via, mentre sua madre sconvolta dice all’uomo che ha brutalmente ucciso suo marito che lui è “l’unico” che può salvarlo.

La star Lauren Cohan è apparsa a un evento WonderCon ad Anaheim, in California, durante il fine settimana, e gli è stato chiesto della traballante alleanza tra questi nemici un tempo acerrimi. “È interessante, perché vediamo un livello di trauma molto non elaborato che sappiamo essere accaduto tra Maggie e Negan. In Dead City, abbiamo davvero la possibilità di [chiedere], ‘Cos’è questo? Cosa ci vuole per attraversarlo?’ E più di ogni altra cosa, è una possibilità per noi di essere costretti a stare insieme in questa missione. La tensione e i traumi insuperabili sono ancora molto presenti. Li abbiamo visti incrociarsi così spesso, ma in questo show, è davvero questo tunnel in cui sono intrappolati nel quale affrontare le cose da cui potrebbero essere scappati, tanto più ciò da cui Maggie è scappata e ciò che la presenza di Negan fa emergere per lei. È come se facessi un esercizio di intimità con la persona che reputi peggiore al mondo.

La trama di The Walking Dead: Dead City

La serie segue Maggie e Negan che viaggiano in una Manhattan post-apocalittica isolata dalla terraferma alla ricerca del figlio rapito di Maggie, Hershel. La città fatiscente è piena di morti e abitanti che hanno fatto di New York City il proprio mondo pieno di anarchia, pericolo, bellezza e terrore.

The Walking Dead: Dead City trova Maggie e Negan che viaggiano in una Manhattan post-apocalittica molto tempo fa tagliata fuori dalla terraferma. La città fatiscente è piena di morti e abitanti che hanno fatto di New York City il proprio mondo pieno di anarchia, pericolo, bellezza e terrore. Il cast include anche Gaius Charles come Perlie Armstrong, Željko Ivanek come The Croat, Jonathan Higginbotham come Tommaso, Mahina Napoleon come Ginny, Trey Santiago-Hudson come Jano e Karine Ortiz come Amaia.

 
 

Superman: Legacy, James Gunn condivide un aggiornamento sul casting

Superman: Legacy film 2025 James Gunn

Ora che James Gunn è stato confermato per scrivere e dirigere Superman: Legacy, speriamo che non passerà molto tempo prima che il regista riveli chi è stato scelto come nuovo Man of Steel della nuova era del DCU. Al momento gli addetti ai lavori non prevedono che venga fatto un annuncio prima dell’uscita in sala di Guardiani della Galassia Vol. 3 che arriverà nelle sale questo maggio, dato che questa notizia potrebbe oscurare l’attenzione sul trequel dei Marvel Studios (in particolare durante il tour stampa del film il mese prossimo).

Tuttavia, James Gunn ha ora chiarito che siamo ancora all’inizio del processo di casting.  Rivolgendosi come di consueto ai social media per rispondere a una serie di voci recenti ha smentito un rumors secondo cui la star di Hunters Logan Lerman è l’attuale “preferito” della lista, ma il co-CEO dei DC Studios si è affrettato a mettere le cose in chiaro. [I] non ho parlato con un solo attore del ruolo. Sto solo facendo elenchi privati, preparando il materiale per le audizioni”.

È inevitabile che alla fine i rumors faranno riferimenti ai provino per interpretare Superman, soprattutto perché è probabile che l’Uomo d’acciaio sia uno dei ruoli più ricercati nella DCU. Seguire le orme di Henry Cavill non sarà un’impresa facile, anche se l’aspettativa è che Gunn alla fine lancerà un attore sconosciuto.

Superman: Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025. Superman: Legacy è il primo di un universo pianificato di narrazione multipiattaforma (presumibilmente uno che si mescolerà con i progetti di streaming per HBO Max) in una Fase 1 che lo studio chiama Gods and Monsters. Il cast non è stato ancora annunciato, ma l’uscita nelle sale globali del film è prevista per l’11 luglio 2025.

 
 

The Batman – Parte 2, Clayface tra i cattivi del film?

Clayface

Tra tutti i cattivi classici dell’universo di Batman, Clayface è uno degli ultimi che ci saremmo mai aspettati di vedere nel “BatVerse” di Matt Reeves, ma sembra che ci siano buone possibilità che il personaggio possa apparire in The Batman – Parte 2, il sequel pianificato dal regista di The Batman, che dovrebbe arrivare subito dopo la serie HBO di The Penguin.

Secondo le fonti di Deadline, Clayface è “una grande aggiunta” a The Batman – Parte 2, anche se il noto sito americano fa notare che nulla è ancora scolpito nella pietra poiché la sceneggiatura è “in continua evoluzione”. Ieri avevamo appreso che il regista di The Haunting of Hill House e Doctor Sleep, Mike Flanagan, ha anche presentato i capi della Warner Bros. Studios James Gunn e Peter Safran una proposta di un film solista proprio su Clayface, ma il personaggio non sarebbe stato raffigurato come un cattivo.

Al momento nulla è stato ancora ufficialmente approvato, ma secondo le fonti “lo studio non ha detto di no”. Mike Flanagan ha espresso il desiderio di essere coinvolto in un progetto di Clayface in passato, descrivendo la sua ipotetica interpretazione come un “horror/thriller/tragedia a sé stante”. Non abbiamo idea di come un personaggio come Clayface si inserisca nell’interpretazione relativamente radicata nella realtà di Matt Reeves del mondo del Cavaliere Oscuro, ma presumiamo che le sue abilità di mutaforma verrebbero abbandonate e Basil Karlo (se sarà l’incarnazione) verrebbe significativamente reinventato. In riposta agli articolo il diretto interessato Mike Flanagan ha twittato il seguente aggiornamento:

Tutto quello che sappiamo su The Batman – Parte 2

Il ritorno di Batman di Robert Pattinson è fissato mentre la Warner Bros. ha annunciato che The Batman – Parte 2 di Matt Reeves uscirà nelle sale il 3 ottobre 2025.Robert Pattinson e Matt Reeves continueranno a esplorare la loro iterazione di Batman nell’universo laterale “DC Elseworlds” con The Batman – Parte 2, mentre Gunn e Safran lanceranno un nuovo Batman nell’Universo DC. Il duo ha confermato che il loro DC Universe includerà un film su Batman e Robin, basato sui fumetti di “The Brave and the Bold”. Oltre a “The Batman Part II”, Reeves si sta anche preparando a girare una serie spin-off incentrata sul personaggio del Pinguino interpretato da Colin Farrell.

Matt Reeves ha detto che si sarebbe incontrato con Gunn per assicurarsi che il suo “BatVerse” e il più grande universo DC si “supportassero a vicenda” e non si “schiantassero” insieme in termini di trame. “The Batman” ha ottenuto il plauso della critica e ha incassato 770 milioni di dollari ai botteghini mondiali lo scorso anno. Il film è ora in streaming su HBO Max.

 
 

Big Beasts – Maestose Creature: Tom Hiddleston racconta la nuova serie Apple TV+

Apple TV+ ha annunciato che la nuova docuserie in dieci parti Big Beasts – Maestose Creature, narrata dal candidato all’Emmy Tom Hiddleston, farà il suo debutto il 21 aprile. Dal team creativo della pluripremiata docuserie Tiny World, arriva Big Beasts – Maestose Creature, una nuova serie girata nell’arco di quattro anni e mezzo che trascina il pubblico in un incredibile viaggio intorno al mondo, dai poli ghiacciati alle foreste pluviali tropicali, per incontrare le creature giganti più affascinanti della natura. La serie debutterà il 21 aprile, in occasione della Giornata della Terra, con due nuovi episodi in anteprima ogni settimana, fino al 19 maggio.

“Big Beasts – Maestose Creature” presenta agli spettatori alcune delle specie più imponenti del mondo animale, filmate in 17 Paesi, tra cui la balena grigia, la foca elefante, la lontra gigante, il gorilla, l’ippopotamo, l’orso bruno, lo struzzo, l’orango, la tigre e l’orso polare. La serie mostrerà al pubblico che non è facile essere “maestosi”: infatti, più grandi sono gli animali, più grandi sono le sfide che devono affrontare; il tutto attraverso filmati rari e inediti realizzati grazie all’utilizzo di attrezzature specializzate e tecniche di ripresa di nuova generazione.

Big Beasts – Maestose Creature è prodotta da Plimsoll Productions con il vincitore del premio Emmy Tom Hugh-Jones (“Planet Earth II – Le meraviglie della natura”, “Hostile Planet”) e i candidati all’Emmy Grant Mansfield (“Hostile Planet”) e Martha Holmes (“Hostile Planet”, “Life”) come produttori esecutivi. Tom Hugh-Jones è stato anche produttore esecutivo della docuserie naturalistica di Apple TV+ “Tiny World”, nominata ai BAFTA e vincitrice del premio Jackson Wild Media, narrata dal candidato ai SAG Award Paul Rudd.

 
 

Chris Pratt parla di un possibile ruolo nel DCU: “Se [James Gunn] mi chiama, io rispondo”

Chris Pratt

Chris Pratt interpreta Star-Lord nel franchise dei Guardiani della Galassia, ma potrebbe secondo voi diventare uno dei pochi attori a far parte degli universi Marvel e DC? Ci sono sicuramente molti personaggi DCU che la star del film di Super Mario Bros. potrebbe dare vita sotto la sorveglianza dei DC Studios. James Gunn, nel frattempo, ha già espresso interesse ad arruolare alcuni degli attori Marvel con cui ha lavorato una volta iniziato il casting dei film e dei programmi TV in uscita che compongono “Capitolo 1: Dei e mostri“.

Parlando con CBR , rispetto a questa possibilità Chris Pratt ha detto che è assolutamente aperto a unirsi alla DCU, e ha aggiunto che i fan probabilmente sanno meglio di lui quale sarebbe un personaggio che si possa adattare al meglio con lui. “Per quanto riguarda la panoramica dei personaggi DC, non lo so. Lascerò che i fan mi dicano cosa vorrebbero che facessi. Non ho nulla di ufficiale da annunciare. Non ho parlato con James Gunn a nessun titolo, non mi ha offerto qualcosa del genere. Ma ascolta, adoro il ragazzo. Sai, è uno dei miei migliori amici. Credo totalmente in lui. E se mi chiama, rispondo.

Per quanto riguarda se ha parlato con il co-CEO dei DC Studios del suo nuovo impegno, Pratt ha aggiunto: “Certo, ho parlato con lui. Sai, sono davvero felice per lui, per gli sviluppi della sua carriera. Io Penso che la DC sia super fortunata ad averlo in quella posizione. È difficile per me immaginare una persona, una persona migliore per quel ruolo. Ama i fumetti. È così intelligente. È un tale autore”. “Siamo ovviamente super, super entusiasti dell’uscita di Guardiani della Galassia Vol. 3”, ha concluso l’attore. “È davvero un capolavoro.”

È probabile che Chris Pratt continuerà a interpretare Star-Lord oltre il prossimo trequel dei Marvel Studios, ma il futuro dei film standalone dopo la partenza di Gunn dall’MCU non è stato attualmente rivelato.

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale il 3 maggio 2023. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff, Karen Gillan, Will Poulter insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor. Insieme a loro ci sono i nuovi arrivati ​​del MCU Will Poulter e Chukwudi Iwuji, con Poulter che ha confermato di interpretare il ruolo di Adam Warlock.

In Guardiani della Galassia Vol. 3, la nostra amata banda di disadattati ha un aspetto un po’ diverso rispetto a quanto visto fino a questo momento. Peter Quill, ancora sconvolto dalla perdita di Gamora, deve radunare la sua squadra attorno a sé per difendere l’universo e proteggere uno di loro. Una missione che, se non completata con successo, potrebbe portare alla fine dei Guardiani come li conosciamo.
 
 

Clint Eastwood: il prossimo film sarà l’ultimo, secondo Warner Bros. Lui non conferma

Clint Eastwood

Dopo oltre sessant’anni e quasi 50 film a suo nome come attore e regista, sembra che Clint Eastwood stia per concludere la sua leggendaria carriera. Secondo DiscussingFilm, Eastwood sta cominciando a lavorare a quello che dovrebbe essere il suo prossimo film, che dovrebbe essere l’ultimo.

Si dice che il film approderà alla Warner Bros, dove Clint Eastwood sviluppa progetti da quasi 50 anni. Dall’uscita di Gran Torino nel 2008, Eastwood ha diretto in esclusiva per la Warner Bros, dirigendo altri 10 film per lo studio tra cui Invictus, Sully, American Sniper e Richard Jewell. Il suo film più recente, Cry Macho, è stato distribuito da HBOMax e Warner Bros nel settembre 2021.

La volontà dello studio di lavorare con Eastwood potrebbe essere un segno di un cambiamento di atteggiamento da parte del nuovo CEO David Zaslav. È stato riferito che dopo che Discovery ha acquisito WarnerMedia lo scorso anno, Zaslav abbia interrogato coloro che erano coinvolti nel dare il via libera a Cry Macho solo a causa del coinvolgimento di Eastwood. “Non dobbiamo alcun favore a nessuno“, ha detto Zaslav. Ma le recenti notizie suggeriscono che l’esecutivo potrebbe aver cambiato tono.

Per quanto riguarda i dettagli riguardanti l’ultimo progetto di Eastwood, si dice che sia un thriller attualmente intitolato Juror #2. Si dice che la storia si concentri su un giurato in un processo per omicidio che si rende conto che potrebbe essere lui l’assassino e lotta con il dilemma di costituirsi o manipolare la giuria per farla franca.

Mentre Clint Eastwood è irremovibile sulla scrittura e la regia del film, non è certo se Juror # 2 sarà davvero il suo progetto finale. Sebbene il film sia etichettato internamente come tale, Eastwood non ha dichiarato personalmente le sue intenzioni riguardo al ritiro. Tuttavia, con il quattro volte vincitore dell’Oscar che sta per compiere 93 anni e oltre 5 decenni sulla sedia da regista, è probabile che questo sia il suo ultimo film. Non sono state rilasciate ulteriori informazioni, ma è stato suggerito che Eastwood abbia individuato una giovane star di Hollywood per il ruolo principale.

Juror #2 sarà il 40esimo film diretto da Clint Eastwood, a complemento di un’eredità che comprende anche la sua leggendaria carriera di attore. Oltre alle vittorie per il miglior regista e il miglior film per Unforgiven e Million Dollar Baby, il metodo one-take e l’abilità di Eastwood nel realizzare film sotto budget lo hanno distinto dagli altri registi di Hollywood. Ha anche ottenuto nomination all’Oscar per film come Mystic River e Letters From Iwo Jima, così come il dramma del 2008 Changeling, con Angelina Jolie.

 
 

The Flash: Ben Affleck anticipa una scena importante

The Flash

Come molti di voi già hanno avuto modo di vedere dal trailer Ben Affleck riprenderà il ruolo di Bruce Wayne/Batman per quella che sarà probabilmente la sua ultima volta in The Flash, e l’attore ha ancora una volta parlato della sua esperienza nel ritornare a vestire i panni come Il Cavaliere Oscuro e di aver fatto quello che considera il suo “miglior lavoro”. nei panni dell’iconico eroe DC.

Mentre faceva l’ennesima intervista l’attore ha svelato una scena importante ammettendo prontamente che la sequenza che ha svelato è un po’ spoiler , quindi attenzione! Durante un’apparizione al podcast Smartless, la star mentre era intendo a promuovere il suo film da regista AIR – La storia del grande salto ha nuovamente elogiato il film The Flash e ha ribadito di ritenere che questa sia “la migliore merda che ha fatto” nei panni del Caped Crusader.

“Non voglio fare uno spoiler, ma era una scena in cui vengo beccato, vengo salvato da Wonder Woman durante uno scontro con alcuni cattivi”, ha detto.“E lei mi salva— Voglio dire, sono sicuro che l’ho appena spoilerato, gli assassini DC mi prenderanno, ma […] lei mi salva con il Lazo della Verità. E quindi quello che succede è che Batman rivela alcuni dei suoi veri sentimenti sulla sua vita e il suo lavoro… ero tipo, ‘Aspetta un attimo, ho capito!'”

Affleck potrebbe avere dei ripensamenti sul lasciare Batman alle spalle? L’ultima volta che abbiamo sentito parlare dei cameo di Gal Gadot e Henry Cavill era stato riferito che sono stati tagliati da cut finale di The Flash, quindi a meno che le cose non siano cambiate, ci sono buone probabilità che questa scena non appaia nel film che vedremo in sala! Di seguito l’audio del podcast:

Il film The Flash

“I mondi si scontrano in “The Flash” quando Barry usa i suoi superpoteri per viaggiare indietro nel tempo per cambiare gli eventi del passato. Ma quando il suo tentativo di salvare la sua famiglia altera inavvertitamente il futuro, Barry rimane intrappolato in una realtà in cui il Generale Zod è tornato, minacciando l’annientamento, e non ci sono supereroi a cui rivolgersi. Cioè, a meno che Barry non riesca a convincere un Batman molto diverso a uscire dalla pensione e salvare un kryptoniano imprigionato… anche se non quello che sta cercando. Alla fine, per salvare il mondo in cui si trova e tornare al futuro che conosce, l’unica speranza di Barry è correre per salvarsi la vita. Ma fare l’ultimo sacrificio sarà sufficiente per resettare l’universo?”

The Flash arriverà finalmente nelle sale il 23 giugno 2023. Il film vede Ezra Miller riprendere il ruolo di Barry Allen da Justice League. Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 23 giugno 2023. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo essere apparso in un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e in Justice League.

 
 

Victoria Alonso si è scontrata con la Marvel per la censura dei riferimenti al Gay Pride in ANT-MAN 3

Ant-Man 3

Come molti di voi sapranno di recente abbiamo appreso che Victoria Alonso, presidente di lunga data di Physical, Post Production, VFX e Animation dei Marvel Studios, è stata licenziata dalla sua posizione dopo 17 anni di lavoro con la compagnia. A distanza di settimana però la vicenda si sta delineando come un vero e proprio caso e ulteriori scottanti dettagli stanno emergendo.

La scorsa settimana, THR ha riferito che la Disney aveva deciso di licenziare Victoria Alonso per violazione del contratto, a causa del suo lavoro nel film candidato all’Oscar Argentina, 1985. Tuttavia, l’avvocato di Victoria Alonso, Patty Glaser, ha confutato questa spiegazione con una dichiarazione. “Victoria, una latina gay che ha avuto il coraggio di criticare la Disney, è stata messa a tacere. Poi è stata licenziata quando si è rifiutata di fare qualcosa che riteneva riprovevole”.

Oggi, l’hollywood Report afferma di aver scoperto quale fosse questa richiesta “riprovevole”. Sembra che i dirigenti della Marvel volessero nascondere la vetrina di un negozio in una delle scene di Ant-Man and the Wasp: Quantumania che presentava decorazioni arcobaleno e la parola “Pride”. La società voleva un taglio del film senza quei riferimenti dato che avrebbe dovuto essere rilasciato in Kuwait, dove sono in vigore restizioni anti-LGBTQ. Secondo quanto riferito, Alonso si è rifiutata di apportare le modifiche richieste al montaggio come parte dei suoi doveri di supervisione degli effetti visivi e della post-produzione, costringendo la Marvel a rivolgersi a un fornitore esterno. THR non suggerisce che questo scontro abbia portato direttamente al licenziamento di Alonso, ma la dichiarazione del suo avvocato sembrerebbe indicare che lei è fermamente convinta che sia stata questa la reale causa del suo licenziamento

 
 

Ian McShane: 10 cose che non sai sull’attore

Ian-McShane-American-Gods

Ian McShane è un attore a dir poco completo, capace di passare con grande naturalezza da opere più autoriali a grandi blockbuster, dimostrandosi sempre all’altezza del contesto e dei personaggi. Dotato di una faccia indimenticabile, ma anche di un gran carisma, McShane ha negli ultimi anni regalato al grande pubblico numerosi personaggi memorabili, interpretati sempre con grande classe.

Ecco 10 cose che non sai su Ian McShane.

Ian McShane: i suoi film e le serie TV

1. Ha preso parte a celebri film. Dopo alcuni piccoli ruoli cinematografici tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta, McShane diventa popolare grazie a titoli come I lunghi giorni delle aquile (1969), Il mascalzone (1971), Un rebus per l’assassino (1973) e Star’s Lovers (1983). Dopo essersi dedicato molto alla televisione, torna al cinema nel 2000 con Sexy Beast – L’ultimo colpo della bestia. Da quel momento ha recitato in film come Scoop (2006), Death Race (2008) e Pirati dei Caraibi – Oltre i confini del mare (2011), con Johnny Depp. La partecipazione a tale film gli fa ottenere ulteriore notorietà, portandolo a recitare in Biancaneve e il cacciatore (2012), Hercules: il guerriero (2014), John Wick (2014), John Wick – Capitolo 2 (2017), John Wick 3 – Parabellum (2019) e John Wick 4 (2023), tutti con Keanu Reeves. Nel 2019 è invece stato il professor Broom in Hellboy.

2. Ha recitato anche in note serie TV. Non solo tanto cinema nella carriera di McShane, ma anche tanta televisione. Già dagli anni Sessanta l’attore inizia a recitare in vari episodi di varie serie, miniserie o anche in film per la TV. Ottiene una maggiore popolarità come protagonista della serie Lovejoy (1986-1994). In seguito è tornato in televisione per recitare in serie come Deadwood (2004-2006), I pilastri della terra (2010), American Horror Story (2012), Ray Donovan (2015) e Il Trono di Spade (2016). Dal 2017 al 2021 ha poi recitato nei panni di Mr. Wednesday in American Gods.

3. È anche doppiatore. Oltre ad aver recitato davanti la macchina da presa in numerosi film e serie TV, McShane ha in diverse occasioni lavorato anche come doppiatore. Ha infatti dato voce a Capitan Uncino in Shrek Terzo (2007), in La bussola d’oro, Tai Lung in Kung Fu Panda (2008) e Mr. Bobinsky in Coraline e la porta magica (2009). È stato la voce narrante in L’apprendista stregone (2010), mentre nel 2018 ha dato voce al mago Broncio in È arrivato il Broncio. Nel 2022 ha invece dato voce a Saiwa in Il drago di mio padre.

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Ian McShane nei panni di Barbanera in Pirati dei Caraibi – Oltre i confini del mare.

Ian McShane è Barbanera in Pirati dei Caraibi

4. È stato scelto per alcune specifiche qualità. Secondo il regista Rob Marshall, Ian McShane è stato scelto per il ruolo del temibile pirata Barbanera in Pirati dei Caraibi – Oltre i confini del mare perché “può interpretare qualcosa di malvagio, ma c’è sempre anche dell’umorismo dietro” e McShane ha accettato il lavoro sia per la sceneggiatura “molto divertente e affascinante“, sia per l’opportunità di lavorare con Marshall. Ad averlo attratto vi è però ovviamente vi è anche il personaggio di Barbanera stesso, dall’attore descritto come un pirata motociclista, per via del suo vestire abiti di pelle.

Ian McShane in American Horror Story

5. Ha interpretato un temibile assassino. Nella seconda stagione della serie American Horror Story, intitolata Asylum, McShane ha interpretato l’assassino Leigh Emerson, apparendo come guest star negli episodi otto e nove della stagione. Il personaggio, anche noto come Il Killer delle feste natalizie, si è affermato come uno dei più spaventosi della stagione, permettendo all’attore di dar prova anche delle sue qualità con tale tipologia di personaggio. L’attore, dichiaratosi fan della prima stagione, è stato contattato per primo per questo personaggio, che non si è fatto poi sfuggire.

Ian McShane in John Wick

6. Credeva di star recitando in un altro film. Un errore di comunicazione tra il direttore del casting e l’agente di Ian McShane ha fatto sì che Ian si presentasse sul set di John Wick aspettandosi di riprendere il personaggio Lovejoy della serie britannica degli anni ’90 di cui era protagonista. È stato solo il quarto giorno delle riprese, quando Ian ha chiesto se Lady Jane Felsham (Phyllis Logan) fosse nel film, che la confusione è stata notata. Imbarazzato, ma sotto contratto, Ian ha comunque accettato di interpretare il ruolo di Winston, ma ha insistito per chiamare tutti “Tinker” per tutta la durata delle riprese.

 7. È entusiasta dell’evoluzione del suo personaggio. Con John Wick 4 si ha modo di vedere aspetti nuovi del personaggio Winston, diventato sempre più centrale nell’universo narrativo di questi film. Rispetto ai precedenti tre, McShane ha affermato di essere entusiasta del modo in cui Winston viene raccontato in questo quarto film, convinto che la nuova posizione ricoperta dal personaggio sia stata indispensabile per far emergere nuovi aspetti di lui fino ad oggi rimasti segreti.

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Ian McShane in una scena di John Wick 4.

Ian McShane in American Gods

8. È stato protagonista della serie. Uno dei personaggi più noti interpretati dall’attore in questi ultimi anni è stato quello di Mr. Wednesday nella serie American Gods, ovvero l’antico dio norreno della guerra, della vittoria e della sapienza Odino. Inizialmente, però, l’attore non si sentiva adatto alla parte. McShane ha infatti raccontato che, pur apprezzando la sceneggiatura, non si sentiva adeguato per quel tipo di personaggio. Soltanto dopo lunghe conversazioni con gli autori ha imparato a comprendere meglio Mr. Wednesday, accettando infine di assumere il ruolo.

Ian McShane in Il Trono di Spade

9. Ha recitato in un episodio della celebre serie. Nell’episodio della sesta stagione intitolato The Broke Man, McShane compare nel ruolo di Fratello Ray, un ex mercenario trasformatosi in Septon, che aveva deciso di ripudiare qualsiasi forma di violenza, ma che alla fine viene impiccato dagli uomini della Fratellanza Senza Vessilli. Originariamente si pensava che l’attore avrebbe avuto un ruolo ricorrente nella serie, ma così non è stato. McShane, inoltre, ha spoilerato la propria morte nell’episodio ben prima che questo andasse in onda, scatenando l’ira dei fan.

Ian McShane: età e altezza dell’attore

10. Ian McShane è nato il 29 settembre 1942, a Blackburn, Regno Unito. L’attore è alto complessivamente 1,71 metri.

Fonte: IMDb

 
 

La storia dietro il cattivo di Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri

Dungeons & Dragons

Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri è uno di qui adattamenti che attirerà sia gli spettatori occasionali che i giocatori più legati a Dungeons & Dragons. Il suo mix di umorismo, cuore e azione fantasy ha suscitato elogi, così come il modo in cui i registi/co-sceneggiatori John Francis Daley e Jonathan Goldstein sono riusciti a utilizzare la ricca mitologia di Dungeons & Dragons. I fan del gioco terranno senza dubbio i tanti Easter eggs  sparse per tutto il film (credeteci, ce ne sono molte) ma uno dei più grandi si presenta sotto forma di un personaggio la cui presenza guida la trama. Quel personaggio è il negromante Szass Tam (Ian Hanmore).

  • Il seguente articolo contiene spoiler per Dungeons & Dragons

1Tam potrebbe avere un ruolo nei futuri film di Dungeons & Dragons

Anche se Neverwinter è salva, la minaccia di Tam persiste. Edgin lo nasconde persino, dicendo che lui ei suoi amici affronteranno il negromante quando sarà il momento. E questo potrebbe arrivare prima piuttosto che dopo, dato che Goldstein e Daley hanno recentemente firmato un accordo di prima visione con la Paramount. Anche una serie televisiva di Dungeons & Dragons è in lavorazione alla Paramount+, e mentre i dettagli rimangono pochi, Tam potrebbe rivelarsi una formidabile minaccia nelle future storie e sequel di Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri.

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Megalopolis: le riprese sono ufficialmente terminate

Megalopolis film 2024

L’account Instagram ufficiale di Megalopolis, il prossimo film di Francis Ford Coppola, ha annunciato che le riprese sono ufficialmente terminate. Dopo diversi decenni e qualche polemica, il progetto di passione di Coppola ha finalmente visto conclusa la sua parte produttiva “fisica”. La prima idea molto ambiziosa per il progetto arriva nel 1980, ma il film richiedeva un finanziamento molto importante, e così è stato davvero difficile metterlo in piedi. Contro ogni previsione, Coppola è però riuscito a far decollare il film e a farlo funzionare, e ora è solo questione di mesi prima che gli spettatori possano assistere a un’esperienza cinematografica che si preannuncia coinvolgente.

Senza uno studio importante disposto ad accettare la visione di Coppola per realizzare Megalopolis, il film è rimasto bloccato in un inferno di sviluppo fino a quando il regista ha deciso di autofinanziarsi il progetto usando i propri soldi. Secondo i report, Francis Ford Coppola è stato in grado di permettersi il budget di $ 100 milioni richiesto dal film vendendo alcuni beni, tra cui famose cantine nella regione della California settentrionale.

Le riprese dell’epopea sono iniziate lo scorso autunno ad Atlanta, in Georgia, ma il film ha dovuto affrontare un ultimo ostacolo quando ha dovuto subire una massiccia revisione nel suo reparto creativo. Tuttavia, i report all’epoca hanno gonfiato la situazione a dismisura affermando che la produzione era in una spirale discendente dopo che il budget originariamente stanziato era insufficiente per coprire le richieste di Coppola, portando il personale creativo chiave ad abbandonare il progetto.

I report hanno anche confermato difficoltà sul set per il cast e la troupe, tuttavia, Coppola e una delle star del film Adam Driver hanno immediatamente smentito le affermazioni. Driver in una dichiarazione disse che le riprese di Megalopolis sono state “una delle migliori esperienze di ripresa che ho avuto”. Ha inoltre commentato; “La nostra troupe è veloce e inventiva, il nostro reparto costumi è perfetto, gli attori sono incredibili e volenterosi, e Francis è una delle persone più perspicaci e premurose con cui lavorare”.

Fanno parte del cast di Megalopolis Adam Driver, Forest Whitaker, Nathalie Emmanuel, Jon Voight, Laurence Fishburne, Aubrey Plaza, Talia Shire, Shia LaBeouf, Jason Schwartzman, Grace Vanderwaal, Kathryn Hunter e James Remar.

Di cosa parla Megalopolis?

L’idea di Megalopolis è stata ispirata dalla seconda Congiura di Catilina. Tuttavia, il film sarà caratterizzato da un’ambientazione futuristica e sarà incentrato su un ambizioso architetto che cova l’idea innovativa di ricostruire New York City in un’utopia all’indomani di un disastro naturale che ha rovinato le infrastrutture della città. Il pubblico può aspettarsi immagini straordinarie poiché si dice che il film sia girato utilizzando una tecnologia rivoluzionaria che impiega nuove tecniche simili a quelle utilizzate per The Mandalorian.

Coppolla, che scrive e dirige il film, ha riunito un emozionante cast costellato di star per quello che potrebbe essere il suo canto del cigno. Oltre a Adam Driver, nel cast compaiono anche Forest Whitaker, Nathalie Emmanuel, Jon Voight, Laurence Fishburne, Aubrey Plaza, Talia Shire, Shia LaBeouf, Jason Schwartzman, Grace Vanderwaal, Kathryn Hunter e James Remar.