Ecco una clip di
Delicatessen, il film di Marc Caro e
Jean-Pierre Jeunet, del 1991, che lunedì 20 novembre
torna al cinema in versione restaurata 4k.
https://www.youtube.com/watch?v=Mjx30M7pCo8
I WONDER CLASSICS,
la divisione di I Wonder Pictures dedicata alla riscoperta
dei classici d’autore, porta al cinema DELICATESSEN,
pluripremiata commedia dark e surreale di Jean-Pierre Jeunet
(Il favoloso mondo di Amelie) e Marc Caro (Dante
01) che arriverà nelle sale nella versione restaurata in 4k.
Tra horror, commedia e fantasia distopica,
DELICATESSEN è uno dei film più originali e influenti
dei suoi anni, definito da Empire come “un quadro deliziosamente
originale in cui farsa e horror si bilanciano perfettamente”.
DELICATESSEN racconta di un futuro distante e
apocalittico, in cui la società è al collasso. Il grano è
utilizzato come moneta di scambio e la carne è quasi impossibile da
trovare. È in questa atmosfera che Louison, un clown disoccupato,
trova lavoro come manutentore in uno squallido condominio, dove al
piano terra si trova una macelleria. Ben presto scopre la terribile
verità sulle intenzioni del proprietario del negozio, un uomo
astuto e malvagio: le sparizioni degli inquilini del palazzo ne
sono un chiaro indizio. La sua unica speranza potrebbe essere una
banda di fuorilegge vegetariani che combattono per la libertà… Ma
se fosse già troppo tardi?
DELICATESSEN sarà nei cinema dal 20 NOVEMBRE
con I WONDER CLASSICS, distribuito da I Wonder con
Unipol Biografilm Collection.
DELICATESSEN la
trama
L’imperdibile cult che ha
consacrato il talento di Jeanne-Pierre Jeunet (Il favoloso mondo
di Amelie) e influenzato una generazione di cineasti. In una
Francia fumosa e post-apocalittica, il cibo scarseggia, il mais è
diventato moneta di scambio e la carne… la carne è praticamente
introvabile. Alla macelleria Delicatessen hanno trovato una
soluzione a quest’ultimo problema: attrarre a sé disperati in cerca
di lavoro, sfruttarli come factotum del condominio in cui la
macelleria è ubicata e poi farne spezzatino. Dei disperati, si sa,
non si butta via niente! Ma il nuovo arrivato, Louison, un ex-clown
affabile e un po’ ingenuo, sembra diverso da tutti gli altri che lo
hanno preceduto. Con il suo sconfinato ottimismo nei confronti
dell’umanità, le sue peculiari abilità e uno spiccato senso
pratico, è proprio quel che serve a sbilanciare i precari equilibri
che fino a quel momento hanno permesso al luciferino macellaio
Clapet di spadroneggiare.
Nel corso degli anni sono stati
realizzati diversi film basati sulle vere vite di attivisti dei
movimenti per i diritti civili degli afroamericani. Dal Malcolm
X di Spike Lee passando per Selma – La strada per la
libertà, incentrato su Martin Luther King
e fino a Judas and the Black
Messiah, dedicato a Fred Hampton. Ora,
Netflix ha distribuito
sulla propria piattaforma il biopic dedicato ad uno dei più
ingiustamente dimenticati di quel gruppo di attivisti che nel corso
degli anni Sessanta contribuì a cambiare il volto degli Stati
Uniti: Bayard Rustin. Su di lui si concentra
dunque il film Rustin, diretto dal
regista George C. Wolfe, regista anche di
Ma Rainey’s Black
Bottom.
Il film, scritto da Julian
Breece e Dustin Lance Black, si concentra
dunque sul riportare alla luce questa personalità troppo spesso
dimenticata, dimostrando la sua vitale importanza all’interno del
movimento per i diritti civili attivo negli anni Sessanta. In
particolare, ci si concentra sul rapporto di Rustin con lo stesso
Luther King, ma anche nelle sue problematiche personali e
sull’organizzazione dell’evento che dimostrò il suo indiscutibile
valore nella lotta per i diritti degli afroamericani.
Rustin è dunque un film che permette di riscoprire tutto
ciò, oltre a proporre una storia nota ma da un punto di vista
diverso.
Per gli appassionati di quel periodo
storico e di biopic su personalità di questo tipo, si tratta allora
di un titolo da non perdere, molto apprezzato dalla critica e dal
pubblico. Il merito è anche di ottime interpretazioni, a partire da
quella del protagonista. Prima di intraprendere una visione del
film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alla storia vera. Infine, si
elencheranno anche le procedure da seguire per poter vedere
Rustin in streaming su Netflix.
La trama e il cast di Rustin
Il film ha per protagonista
Bayard Rustin, attivista afroamericano per i
diritti civili e omosessuale dichiarato, che per tutta la sua vita
ha dovuto lottare contro le tante forme di discriminazione nei suoi
confronti. Nonostante ciò, Rustin continua a lottare per ciò in cui
crede ed ispirato da Martin Luther King decide di
partecipare attivamente all’organizzazione della marcia su
Washington prevista per il 28 agosto del 1963. Prima di quel
momento, tuttavia, Rustin si troverà a scontrarsi più che mai con
il razzismo ma anche contro i propri compagni del movimento, i
quali preferirebbero tenerlo in ombra.
Ad interpretare Bayard Rustin vi è
l’attore Colman Domingo, il
quale aveva già recitato in un film incentrato sulla marcia su
Washington. Si tratta di Selma – La strada per la libertà,
dove però egli interpretava Ralph Abernathy mentre Rustin era
interpretato da Ruben Santiago-Hudson. In
Rustin recitano poi anche Chris Rock nel
ruolo di Roy Wilkins, Glynn Turman in quelli di A.
Philip Randolph e Aml Ameen nel ruolo di Martin
Luther King Jr. CCH Pounder interpreta Anna Arnold
Hedgeman, Michael Potts è Cleveland Robinson e
Jeffrey Wright
veste i panni di Adam Clayton Powell Jr. Infine, Audra
McDonald è Ella Baker e Da’Vine Joy
Randolph è Mahalia Jackson.
Rustin: la storia vera dietro il film
Nato nel 1912, nel dopoguerra Rustin
iniziò a svolgere un ruolo attivo nel movimento contro le
cosiddette leggi Jim Crow per mettere fine alla segregazione
razziale ed alla discriminazione degli afroamericani negli Stati
Uniti, sostenendo il metodo della disobbedienza civile e la
necessità di una cooperazione tra “bianchi” e “neri” nella
risoluzione della questione razziale. Nel 1953, tuttvia, Rustin fu
arrestato per omosessualità, all’epoca reato in numerosi stati
degli Stati Uniti. L’attivista non nascose mai il proprio
orientamento sessuale, anche se questo fu poi utilizzato contro di
lui dai suoi detrattori, che lo tennero così dietro le quinte del
movimento senza mai diventarne portavoce.
Ciò non impedì però a Rustin di
diventare uno tra i principali organizzatori del movimento per i
diritti civili promuovendo e gestendo l’organizzazione della famosa
Marcia su Washington per il lavoro e la libertà. Questa, con oltre
duecentomila persone pertecipanti, segnò la svolta del movimento.
Proprio in occasione della marcia, Martin Luther King (che proprio
da Rustin fu “istruito” agli inizi della sua carriera al metodo
della nonviolenza) pronunciò il famoso discorso “I have a
dream“. Dopo l’approvazione del Civil Rights Act del 1964 che
mise fine alla segregazione legale degli afroamericani, Rustin
focalizzò la sua attenzione sui problemi economici e occupazionali
della comunità afroamericana.
Egli sostenne la necessità, per il
movimento per i diritti civili, di passare dalla semplice
“protesta” alla “politica” adottando un approccio più pragmatico e
costruendo per questo un’alleanza con il movimento operaio.
Decisosi ad entrare in politica, nel 1964 Rustin assunse la
leadership del Philip Randolph Institute promuovendo la
sindacalizzazione degli afro-americani, per poi, negli anni
settanta, divenire segretario del Partito Socialista Americano.
Partecipò poi a numerose missioni umanitarie, impegnandosi in
particolar modo sul tema dei rifugiati e dei campi profughi in
Cambogia e Vietnam, ma anche sul tema dei diritti delle comunità
LGBT. Morì poi nel 1987, all’età di 75 anni.
Il trailer di Rustin e
come vedere il film in streaming su Netflix
È possibile fruire di
Rustin unicamente grazie alla sua
presenza nel catalogo di Netflix. Per vederlo,
basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla
piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo
di accedere al catalogo e di guardare il titolo in totale comodità
e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti
gli altri prodotti presenti nella piattaforma.
C’è grande attesa nei confronti di
Fantastici
Quattro, l’annunciato film dei Marvel Studios che introdurrà finalmente la
prima famiglia di supereroi all’interno del Marvel Cinemati Universe. Ancor
prima di vedere il film, previsto in sala per il 2 maggio
2025, i fan sono però impazienti di scoprire chi farà
parte del cast come anche di conoscere maggiori dettagli sulla
trama del progetto. Secondo lo scooper @MyTimeToShineH, tra i motivi
per cui i casting si stanno rivelando così complessi vi è il fatto
che “Sue Storm è la protagonista e questo ha infastidito alcuni
degli attori a cui è stato proposto il ruolo di Reed
Richards“.
Già in passato era stata riportata
la voce secondo la quale i Marvel Studios stavano cercando per
prima l’attrice che avrebbe interpretato la Donna Invisibile,
costruendo poi in base a lei il resto del cast. Questo è un punto
sollevato anche dal produttore John Rocha durante
una conversazione avuta con Jeff Sneider nel suo
podcast The Hot Mic. Rispetto a questo
dettaglio già noto, però, Rocha ha menzionato un nuovo rumor
secondo il quale i Marvel Studios starebbero prendendo
in considerazione un triangolo amoroso, suggerendo che Reed e Sue
non saranno la solida coppia che tutti conosciamo.
Sulla base di tale teoria, qualora
venisse confermata, è possibile che i Marvel Studios abbiano intenzione
di prendere ispirazione ai primi fumetti di Stan
Lee e Jack Kirby per esplorare meglio il
sentimento che Ben Grimm provava per Sue prima di diventare la
mostruosa Cosa. Tuttavia, a contraddire potenzialmente
l’affermazione del triangolo amoroso vi sarebbe il fatto che una
versione precedente della sceneggiatura avrebbe incluso il figlio
di Reed e Sue, FranklinRichard.
Se tale personaggio dovesse comparire, potrebbe essere una svolta
per la Saga del Multiverso, visto che si tratta di un mutante
abbastanza potente da creare nuove realtà.
Come si può notare, c’è dunque
ancora molta confusione riguardo a cosa potrebbe essere o meno
introdotto in Fantastici Quattro e finché i Marvel Studios non faranno degli
annunci ufficiali, i rumor a riguardo non mancheranno di
moltiplicarsi. Interessante però è il fatto che Sneider, un insider
piuttosto attendibile, ha anche detto che le riprese potrebbero
iniziare ben prima del previsto, idealmente già dalla prima
settimana di dicembre. Se ciò fosse vero, significherebbe che il
cast, anche se ancora non annunciato, è quasi al completo e tutto è
pronto a partire. A quel punto, sarà facile avere maggiori certezze
sul progetto.
Fantastici Quattro: quello
che sappiamo sul cast del film
Per il ruolo di Reed
Richards (Mister Fantastic), il candidato numero uno
attualmente è l’attore Pedro Pascal
(The Last of Us), mentre
per Sue Storm (Donna Invisibile), Johnny
Storm (Torcia Umana) e Ben Grimms (La
Cosa) si continuano a riportare i nomi di Vanessa Kirby
(Napoleon),
Joseph Quinn (Stranger Things) e
Ebon Moss-Bachrach (The Bear). Anche per
questi, però, si attende un’ufficialità da parte dei Marvel Studios. Si è
poi parlato di Javier Bardem
per il ruolo di Galactus, ma anche Antonio
Banderas sarebbe ancora in lizza per il ruolo. Infine,
sembra che sia in corso la ricerca di un’attrice per l’araldo di
Galactus, che potrebbe però non essere Silver Surfer.
Ad oggi sappiamo solo che
Matt Shakman (produttore e regista di WandaVision) dirigeràFantastici
Quattro da una sceneggiatura di Jeff
Kaplan, Ian Springer, Josh
Friedman, co-sceneggiatore di
Avatar: La via dell’acqua, e Cameron
Squires. I dettagli della trama sono ancora un mistero, ma
Kevin Feige ha
confermato che non si tratterà di un’altra origin story per il
super-team. Il film, infine, è atteso in sala per il 2
maggio 2025.
Vero e proprio fenomeno
cross-mediale, Scott Pilgrim sbarca anche sul
piccolo schermo, con una ri-narrazione delle avventure dei
personaggi di Bryan Lee O’Malley, grazie alla
collaborazione tra Netflix e lo
studio d’animazione Science Saru. Composta da soli
8 episodi, la serie aveva promesso, già dalle prime immagini
promozionali, di riportare i fan nel cuore di quell’immaginario
visivo, con un ritmo serrato e una narrazione brillante.
Scott Pilgrim Takes Off, torna il cast
originale
Il primo punto di forza
della serie, a scatola chiusa, è la scelta di produzione di
richiamare a rapporto tutto il cast che aveva recitato
nell’adattamento in live action dei fumetti di O’Malley del 2010 e
diretto da Edgar Wright, che qui compare in veste
di produttore. E così rispondono alla chiamata praticamente tutti:
Michael Cera,
Mary Elizabeth Winstead, Kieran
Culkin, Anna Kendrick ma anche gli ormai famosissimi
Chris Evans e Brie Larson, proprio tutti i protagonisti del
film di Wright ci hanno tenuto a riportare in auge questa storia e
questi personaggi così amati del panorama pop contemporaneo.
Questo tocco di
continuità, oltre a rievocare il
live-action del 2010 per i più affezionati, sembrava anche
essere una dichiarazione di intenti e implicitamente di fedeltà al
lavoro di adattamento già fatto all’epoca da Wright e dalla sua
squadra. E invece no. La storia di Scott Pilgrim Takes
Off percorre binari completamente differenti, pur partendo
dallo stesso spunto narrativo: Scott, un ragazzo squattrinato e
senza un progetto nella vita, si innamora di Ramona e vuole uscire
con lei, ma non sa che per conquistare la ragazza dovrà sconfiggere
i suoi malvagi sette ex.
Al timone del progetto
c’è, insieme a Netflix che
mette a disposizione degli abbonati gli episodi dal 17 novembre, o
studio giapponese Science Saru noto per il suo
lavoro su Star Wars: Visions. Il lavoro di Saru si
caratterizza per un’estetica presa in prestito dalle pagine del
fumetto e per l’adozione dal film di Wright di tutte quelle ormai
famose idee visive che nel tempo hanno un po’ cambiato la storia
del cinema, forzandone il linguaggio e ampliandone le
potenzialità.
Il cambio di
prospettiva
Scott Pilgrim
Takes Off comincia quindi come un adattamento fedele che
però, dopo i primi due episodi, cambia completamente strada e
comincia a raccontare una storia diversa che mette al centro
dell’avventura e del viaggio per “salvare Scott” la stessa Ramona.
Un cambiamento di prospettiva che, più che figlio della
contemporaneità sembra dare spazio all’esigenza di cambiare le
carte in tavola per dare nuova freschezza alla storia che fumetto e
film avevano così ben raccontato e anche per sfuggire dal facile
schematismo che la storia originale comporta.
Il risultato è
un’apertura del materiale originale alla novità e alla plasmabili
della storia, delle storie in generale, e si dimostra estremamente
dinamica, soprattutto perché il grande numero di personaggi, tutti
amati dal pubblico e tutti con una loro specifica particolarità in
grado di tenere la scena, permette di cambiare il punto di vista e
di arricchire il numero di trame e storie che vengono raccontate.
Nella seconda parte della serie, questa scelta paga il prezzo di
una eccessiva confusione, tuttavia si tratta comunque di un lavoro
prezioso per quello che riguarda la malleabilità di trame e
caratteri all’interno di un universo, sempre quello di Scott, che
sembra in continua espansione e predisposto ad farsi arricchire da
novità.
Nonostante i grandi
cambiamenti apportati alla trama e la maggiore ricchezza di livelli
rispetto alla storia a fumetti e al
film del 2010, Scott Pilgrim Takes Off è un
buon esempio di come un franchise si può sviluppare e crescere,
diventando fattivamente cross-mediale, cambiando l’ordine degli
elementi e risultando sempre ben riconoscibile. Anche nella sua
iterazione animata seriale, il cuore di Scott rimane quello di una
commedia romantica e divertente, e questo è quello che alla fine
conta di più.
C’è grande attesa per
The Life ofChuck, nuovo adattamento cinematografico di
un racconto di Stephen King, diretto da
Mike Flanagan. Contenuto nella raccolta Se
scorre il sangue, del 2020, questo ha per protagonista Chuck,
un uomo di 39 anni la cui storia di vita è raccontata in ordine
inverso, iniziando con lui morente in un letto d’ospedale a causa
di un tumore al cervello e finendo con lui come un bambino orfano
che va a vivere con i suoi nonni in una casa apparentemente
infestata.
Ad interpretare Chuck ci sarà
l’attore Tom Hiddleston,
reduce dal successo della seconda stagione di
Loki, che ha ora fornito nuovi dettagli sul film. Parlando
con Josh Horowitz,
Hiddleston ha infatti raccontato quanto si sia divertito a girare
La vita di Chuck, paragonandolo al celebre film Le ali della libertà,
non solo considerato uno dei migliori film della storia ma anche
uno dei migliori adattamenti di un’opera di King.
“Quello che mi è piaciuto di
questo progetto e del racconto da cui è tratto, è che sembra
richiamare quello stesso Stephen King che ha scritto Le ali della
libertà. C’è un calore e un tipo di spirito che è davvero dalla
parte della vita, una cosa a cui mi sono davvero legato quando l’ho
letta. Era una sceneggiatura straordinaria. Mi ci sono immedesimato
immediatamente. E poi, è Mike Flanagan che ha scritto la
sceneggiatura. Quando ci siamo incontrati, ho detto che era
fantastico. Posso venire a farlo? Posso venire a farlo, per favore?
E sì, ci siamo divertiti molto“.
Parole che fanno dunque ben sperare
per questo nuovo progetto, con Flanagan che, come noto, si sta
affermando come un grande esperto delle opere di King, nonché suo
principale adattatore per il cinema. Ha infatti ad oggi già diretto
i film Doctor Sleep e
Il gioco di Gerald,
oltre ad essere al lavoro su una serie basata sulla saga di
La Torre Nera. Non
resta ora che attendere un primo trailer di The Life of
Chuck, dove oltre a Hiddleston, sappiamo che il cast
principale sarà composto da Matthew Lillard,
Kate Siegel, Rahul Kohli,
Karen Gillan, Samantha Sloyan e
Mark
Hamill.
Netflix annuncia
UNICA, un documentario prodotto da Banijay Italia
disponibile dal 24 novembre in tutti i Paesi in cui il servizio è
attivo.
Unica, la sinossi
Dopo tantissimi articoli di
giornale, dichiarazioni, smentite e comunicati stampa Ilary Blasi
racconta per la prima volta la fine della sua storia d’amore. Un
ritratto totalmente inedito, intimo e sincero, arricchito dalle
testimonianze di persone che da sempre le sono state accanto.
UNICA è scritto da Peppi Nocera e Romina Ronchi e
diretto da Tommaso Deboni.
Ecco il trailer italiano di
One
Life, il film diretto da James Hawes
e con
Anthony Hopkins, Helena Bonham Carter, Johnny
Flynn, dal 21 dicembre al cinema con Eagle Pictures.
One
Life racconta la storia vera di Sir Nicholas “Nicky”
Winton, un giovane broker londinese interpretato con maestria da
Anthony Hopkins, che nei mesi precedenti lo scoppio della Seconda
Guerra Mondiale salvò 669 bambini profughi da morte certa. Nicky si
reca Praga nel dicembre del 1938, e trova migliaia di famiglie
fuggite dalla Germania e dall’ Austria, in condizioni disperate,
con poco o nessun riparo e cibo, e sotto la costante minaccia
dell’invasione nazista. Si rende subito conto che la sua è una
corsa contro il tempo, ma capisce immediatamente cosa deve fare:
salvare quanti più bambini possibile prima che le frontiere si
chiudano definitivamente. Cinquant’anni dopo nel 1988, Nicky vive
ancora nel ricordo della triste sorte di quei bambini che non ha
potuto portare in salvo in Inghilterra, incolpandosi sempre di non
essere stato in grado di aver fatto di più.
Ma il destino gli riserva un
incontro inaspettato. Un programma televisivo della BBC, “That’s
Life!”, racconta la sua incredibile vicenda, con una sorpresa che
lo lascerà senza parole. Dopo ben cinque decenni un evento
inaspettato lo porterà finalmente a confrontarsi con il suo senso
di colpa e a riappacificarsi con il passato e con sé stesso.
Taika Waititi,
nel corso della promozione del suo nuovo film, Chi segna vince, ha confermato di
essere ancora al lavoro su un proprio progetto legato alla saga di
Star
Wars, anche se intende prendersi il tempo necessario per
svilupparlo al meglio. Pertanto, al momento tale progetto non
sembra essere prossimo alla realizzazione, ma il regista premio
Oscar per Jojo Rabbit sembra avere già le idee chiare su
cosa raccontare e come. Parlando con Variety, Waititi ha infatti
rivelato che il film: “sarà… pausa drammatica… un film di Taika
Waititi“.
Un’affermazione alla quale ha poi
fatto seguire, con una risata, “farà arrabbiare la gente“.
Come noto, Waititi è dotato di un umorismo non da tutti apprezzato,
come ampiamente dimostrato dai suoi film del Marvel Cinematic Universe,
Thor: Ragnarok e Thor: Love and Thunder, che
ancora oggi suscitano polemiche tra i fan del franchise. Data la
severità della fanbase di StarWars,
specialmente nei confronti dei nuovi prodotti targati Disney+, ci sono dunque le premesse per
cui Waititi possa effettivamente scatenare nuovamente l’ira di
molte persone.
L’anno scorso, il prolifico
scrittore e regista aveva spiegato cosa intende portare nella
Galassia lontana, lontana con il proprio film, ma anche cosa vuole
evitare. “Penso che l’universo di Star Wars debba
espandersi“, aveva affermato. “Non credo di essere utile
all’universo di Star Wars facendo un film in cui tutti dicono: ‘Oh
fantastico, beh, questa è la cianografia del Millennium Falcon, ah
questa è la nonna di Chewbacca. Tutto questo sta in piedi da solo,
è fantastico, anche se mi piacerebbe prendere qualcosa di nuovo e
creare alcuni nuovi personaggi o semplicemente espandere il mondo,
altrimenti sembra che sia una storia molto piccola“.
Sulla base di queste premesse,
dunque, è lecito aspettarsi che il film di Waititi legato alla saga
di Star Wars introdurrà elementi, personaggi e mondi mai
visti prima nel franchise, che il regista sempre intenzionato ad
arricchire con la sua inconfondibile comicità. Una comicità che
facilmente potrebbe far infuriare quanti non avvezzi al cinema
dell’autore neozelandese. In attesa di poter scoprire qualcosa di
più e poi vedere il suo progetto, potrebbe allora essere utile
riscoprire i suoi lavori realizzati in questi anni, prendendo così
famigliarità con l’umorismo dissacrante di Waititi, per nulla
incline a conformarsi alle regole.
Era davvero difficile per
The
Crown Stagione 6 Prima Parte
evitare la forza di gravità generata dalla presenza di Diana e
dalla sua tragica vicenda personale e infatti la serie,
disponibile dal 16 novembre su Netflix, si
lascia trascinare nel vortice con al centro la Principessa Triste
senza neanche opporre resistenza. La figura della Corona, di
Elisabetta II, finisce quindi in secondo piano, e in questa prima
parte di stagione sarà relegata al ruolo di “reazione agli eventi”,
a quello che si è fatto in reazione alla morte di Lady D.
Dopotutto, quei giorni non furono soltanto devastanti per i
giovanissimi William e Henry, non furono solo dolorosi per la
famiglia Spencer e per il mondo intero innamorato di Diana, ma
furono anche decisivi per quella che sarebbe stata la sorte della
Monarchia Britannica che registrava una popolarità ai minimi
storici.
Così, la prima parte
della stagione conclusiva dello show di Peter
Morgan diventa il racconto teso e dal finale ineluttabile
delle ultime ore di vita della Principessa del Galles, con al
centro la sua storia d’amore con Dodi.
Per la prima volta nel
suo lungo corso, The Crown suddivide l’arco
narrativo di una stagione in due parti. Il senso dell’operazione è
presto rintracciato nel fatto che, sia da un punto di vista
narrativo che da quello promozionale, i due blocchi rappresentano
gli ultimi eventi importanti nella vita di Elisabetta II che, lo
ricordiamo, rimane il focus della serie. La
Corona infatti è il centro del racconto, e la deviazione su Diana
appare un doveroso tributo non tanto alla donna reale, quanto al
peso che la sua vicenda ha avuto nella vita della Corona e al
pubblico che non vedeva l’ora di farsi raccontare una storia che
conosce bene e della quale è stata in qualche misura testimone.
Anche la struttura
antologica, che aveva caratterizzato le splendide terza e quarta
stagione è ormai un ricordo. The Crown Stagione 6 Prima
Parte è un flusso narrativo che trabocca da un episodio
all’altro con una continua tensione sottesa alle immagini, anche a
quelle più solari e calme, una forza ineluttabile che costruisce il
climax atteso e temuto e che ribalta, o meglio, rimette in asse, la
prospettiva del racconto. Così Imelda Stauton, interprete sempre troppo poco
celebrata per l’eccellente lavoro in questa serie, rimane ai
margini, un po’ come Elisabetta II in Scozia, in “ritiro”, in
attesa del suo ritorno alla scena, in quel discorso alla nazione
che la Sovrana proclamò nel giorno dei funerali di Stato di Diana,
un ritorno che nella Storia, con il senno di poi, ha significato
salvare la Monarchia, ma che nell’economia della serie opera
appunto il citato ritorno in asse del flusso narrativo della
serie e
rimette al centro la Corona.
Il cuore della storia è la
relazione tra Dodi e Diana
Il cuore di The
Crown Stagione 6 Prima Parte è però costruito sulla
relazione tra Dodi, suo padre e Diana. Una storia d’amore e di
narcisismo, da come l’hanno immaginata gli showrunner, che nulla ha
a che vedere con la narrazione romanticizzata dei giornali, nelle
ore successive al tragico incidente nella galleria sotto il Ponte
de l’Alma. Dal momento che giustamente ci si muove all’interno di
una fiction ispirata a racconti reali, gli showrunner hanno avuto
modo di costruire la loro versione di una storia la cui verità si è
spenta sotto quel tunnel, creando così un racconto molto più
interessante e articolato rispetto a quello che ci si poteva
aspettare da una trasposizione pigra. La storia di un giovane
ereditiere con la passione per il cinema che è spinto da suo padre
a mettere a segno un matrimonio strategico per poter aprire al
padre stesso le porte della sua definitiva scalata sociale,
rappresentata dall’ottenimento della cittadinanza britannica.
Scegliere questa chiave
per mettere in scena la breve relazione tra Dodi e la Principessa
ha permesso allo show di mettere la sua
Diana-personaggio in una situazione per molti
versi simile a quella che da molto giovane aveva già vissuto con
Carlo e con la Famiglia Reale. Questa volta però Diana ha la forza
e la consapevolezza di uscirne, di fare una scelta e di
autodeterminarsi. Un’evoluzione che la vita non ha concesso alla
donna ma che gli autori concedono al personaggio, pur non
cambiandone le sorti. In questo quadro non emerge certo bene la
figura del magnate arabo: Mohamed è a tutti gli effetti il cattivo
nella storia di Diana e Dodi, l’artefice, colui
che tiene in trappola il figlio che a sua volta tenta di mettere in
catene la principessa. Perché, in fin dei conti, ogni eroe ha
bisogno di un cattivo da sconfiggere, anche se le principesse, oggi
più che mai, imparano a salvarsi da sole.
In questi dettagli di
storia immaginati, nel punto di vista adottato, nel dar voce
persino ai giornalisti/carnefici: in queste scelte si intercetta la
vera grandezza dello show Netflix, che se da una parte ha fatto
cifra stilistica e identificativa di rigore, eleganza e stile, sia
di messa in scena che di rappresentazione, si rivela una continua
sorpresa nelle scelte di scrittura, che riescono ad evitare ogni
banalità e passo falso.
Il circo mediatico e gli
scandali
Accanto agli aspetti
immaginati, ci sono anche quelli precisamente rappresentati, così
come sono stati vissuti in comunione da tutto il mondo: gli
scandali, i giornalacci, i paparazzi, le foto rubate, il circo
mediatico messo in piedi intorno alla figura di Diana ha cambiato
la storia del medium, soprattutto a seguito dell’incidente e delle
sue tragiche conseguenze. Tutto questo viene raccontato con
altrettanta grazia ed efficacia, e viene trattato come uno sfondo
surreale: una mano enorme e rumorosa continuamente intenta a
frugare negli spiragli di vita, tesa a saziare una fame di sapere
cosa succedeva dietro quelle finestre, per un assegno lauto, certo,
ma anche per offrire alle persone normali un boccone di quel
fascino e di quella apparente divinità.
Elizabeth Debicki nella prima parte di The Crown 6
Una donna che entra in possesso
della sua esistenza
Ovviamente gran parte del
merito va agli interpreti e in particolare modo a Elizabeth Debicki, che questa volta fa sua
l’intera scena, senza dover dividere lo spazio con nessuno. Non
certo per loro demeriti, Khalid Abdalla,
Dominic West e persino i giovani interpreti di
William e Henry scompaiono di fronte alla statura (anche fisica)
di Debicki,
che giocando sui momenti privati, inventati, non documentati e
quindi impossibili da imitare, consegna alla storia della tv un
ritratto davvero convincente e sfaccettato di una donna che
finalmente entra in possesso della sua esistenza.
Con un cambiamento
strutturale che ci prepara al gran finale in arrivoil 14 dicembre sulla
piattaforma, The Crown Stagione 6 Prima Parte si
conferma un prodotto di vanto per Netflix, e in
generale una serie che impreziosisce l’intero periodo storico
televisivo contemporaneo che, nonostante sia saturo di
programmazione, riesce ancora a trovare uno spazio per produzioni
che sono effettivamente opere di genio, ingegno e arte, non solo
meri prodotti per riempire il palinsesto.
Dopo la controversa serie NetflixThe OA (cancellata
prematuramente), la talentuosa attrice e regista Brit
Marling torna a collaborare con il collega Zal
Batmanglij per un nuovo prodotto televisivo targato FX,
A Murder at the End of the World.
Suspance, morte e intelligenza artificiale sono le
parole chiavi di questo murder mystery che tanto ricorda
per dinamiche investigative le celebri storie di Agatha Christie e
l’ormai iconico e più recente Knives Out.
La seducente Emma Corrin, conosciuta per aver
interpretato Lady Diana Spencer nella quarta stagione di
The
Crown, veste ora i panni dell’intraprendente e
dilettante investigatrice Darby Hart che – con un
mix di vibes tra Veronica Mars e Black Mirror –
si ritrova bloccata con un gruppo di menti atipiche e un misterioso
assassino in una casa controllata dall’IA in un luogo sperduto,
“alla fine del mondo”. A Murder At The End of The World
(precedentemente nota col titolo Retreat) è composta da
7 episodi di poco più di un’ora e i primi due
episodi (intitolati “Raduno di Menti” e
“Prime Luci dell’Alba”) sono disponibili
dal 14 novembre su Disney+.
Trama: A Murder at the End of the
World
Darby Harte è una
giovane donna della Gen Z dai mille talenti. È una scrittrice di
avvincenti romanzi gialli, un’instancabile e determinata
investigatrice alle prime armi, un’abile hacker ed esperta di
tecnologia. Nonostante non sia brava nell’intraprendere e
affrontare relazioni con i vivi, Darby è in grado di “parlare
con i morti”, o meglio, ha il dono di indagare sulle loro vite
studiando ogni minimo dettaglio legato alla loro scomparsa. Ed è
probabilmente per tutte queste sue qualità che, una sera, il
criptico e solitario miliardario “re della tecnologia”, Andy Ronson
(Clive Owen),
decide di invitarla a un esclusivo ritiro in una remota e
indicibile località insieme ad altri otto geniali e creativi ospiti
tra scienziati, attivisti, filmmaker di fama e… il suo ex,
l’artista Bill Farrah (Harris Dickinson).
La missione del ritiro è quella di
escogitare un piano per affrontare l’imminente fine del
mondo, causata dalla crisi climatica, e salvare l’umanità.
Non potendo fare a meno di accettare quest’occasione elitaria,
Darby parte per questo lontano luogo sconosciuto, che solo dopo
scoprirà essere in Islanda, dove sarà accolta da Andy e dalla
moglie Lee (Brit Marling), una delle più grandi
programmatrici e hacker. Ma la morte sembra perseguitarla e, dopo
sole poche ore dal loro arrivo, uno degli ospiti viene trovato
inspiegabilmente deceduto. Mentre tutti sembrano voler avvalorare
la tesi di morte per overdose, Darby decide di iniziare le
indagini per dimostrare che si tratta di un omicidio,
cercando di trovare il colpevole prima che faccia una seconda
vittima.
Un inizio che promette bene
Nei primi due episodi di A
Murder at the End of the World, Marling e Batmanglij gettano
le basi per un thriller angosciante, complesso e a tratti
claustrofobico che si impegna a essere originale grazie a
temi universali e attuali, quali gli enormi progressi tecnologici e
i gravi problemi di un mondo sulla via dell’autodistruzione. Con
una trama che si sviluppa intrecciando passato e
presente, finzione e realtà, la serie riesce a catturare
l’attenzione e la curiosità del pubblico a tal punto da
coinvolgerlo – indizio dopo indizio – in questa
tormentata ricerca della verità. Da spettatori, quindi, non si può
fare a meno di chiedersi: Chi è l’assassino e quale ragione lo ha
spinto a commettere questo omicidio? C’è un altro vero motivo per
cui Andy ha radunato in un luogo sperduto e isolato nove delle
menti più brillanti del pianeta?
E mentre la carismatica e ipnotica
“Gen Z Sherlock Holmes” di Emma Corrin travolge il
pubblico nelle sue folli e determinate indagini,
Marling e Batmanglij gettano l’amo per una riflessione molto più
profonda che dà un valore aggiunto a questo elegante giallo con la
formula “cena con delitto”: cosa accadrà
alla Terra in futuro? E cosa ne sarà di noi? In un mondo in cui
l’Intelligenza Artificiale – o, come definisce Ronson, Intelligenza
Alternativa – conquista sempre più rilevanza per la vita e il
sostentamento dell’uomo, l’umanità pare regredire a uno stato quasi
primordiale, asettico e solitario in cui l’empatia lascia spazio
alla paura.
Ed è su questa dualità tra
fiction ed esistenzialismo che gioca lo stesso titolo: la
“fine del mondo” come metafora del luogo sperduto tra deserto di
neve e ghiaccio dove Ronson ha radunato le nove menti; o la “fine
del mondo” intesa come la distruzione della Terra verso cui
l’umanità sta andando in contro arrendevolmente. Nonostante alcune
digressioni futili e difetti sorvolabili, dunque, i primi due
episodi introduttivi della gelida serie noir di Marling e
Batmanglij fanno ben sperare in un futuro migliore
della precedente creazione televisiva, a cui è stato negato persino
un degno finale. I nuovi episodi di A Murder at the End of the
World saranno disponibili ogni martedì fino al 19
dicembre.
Dal 22 dicembre arriverà su Netflix il film Rebel Moon: Parte 1 – Figlia del
Fuoco, dando così il via a un nuovo franchise del
regista Zack Snyder, con la seconda
parte La
sfregiatrice, in arrivo sulla piattaforma
dal 19 aprile. Anche in questo caso, Snyder
sembra inoltre aver già previsto una director’s cut, che
sembra aggiungerà ben un’ora di contenuti tagliati. In una recente
intervista con Entertainment Weekly, Snyder ha infatti
rivelato che entrambi i film di Rebel Moon avranno una
director’s cutcon rating R, che verranno rilasciati su Netflix in un secondo momento.
Secondo Snyder, inoltre, alcuni
elementi della storia di Rebel Moon sono completamente
diversi nella versione più lunga. “È un’ora intera in
più“, ha rivelato Snyder. “Non è solo leggermente diversa
o un po’ di più. Ci sono grandi parti del film che sono diverse. Ci
sono molte più cose che vengono approfondite“. Non resta
dunque che attendere maggiori informazioni riguardo la
distribuzione di queste due versioni estese dell’epica saga in due
parti firmata Zack Snyder, un progetto molto atteso che già dal
trailer ha entusiasmato tutti i
fan del regista.
La trama di Rebel Moon – Parte 1: Figlia del
Fuoco
La sinossi del film recita: dopo essersi schiantata su una luna ai
confini dell’universo, Kora (Sofia
Boutella), una misteriosa straniera dal passato
enigmatico, inizia una nuova vita in un insediamento pacifico di
agricoltori. Presto però diventerà la loro unica speranza di
salvezza quando il tirannico Reggente Balisarius (Fra
Fee) e il suo crudele emissario l’Ammiraglio Noble
(Ed Skrein) scoprono che i contadini senza volerlo
hanno venduto il loro raccolto ai Bloodaxe (Cleopatra
Coleman e Ray Fisher), leader di un
agguerrito gruppo di ribelli.
Assieme A Gunnar, un coltivatore dal cuore tenero e ignaro di cosa
sia una guerra, Kora riceve l’incarico di scovare i combattenti
pronti a rischiare la propria vita per la gente di Vedt.
Così i due raggiungono diversi mondi in cerca dei Bloodaxe e
riuniscono una piccola banda di guerrieri accomunati da tanta
voglia di redimersi: il pilota e killer mercenario Kai (Charlie
Hunnam), il leggendario Generale Titus (Djimon
Hounsou), l’esperta spadaccina Nemesis (Doona
Bae), il prigioniero dalle nobili origini Tarak
(Staz Nair) e Milius (E. Duffy),
una combattente della resistenza. Intanto a Veldt l’androide
protettore Jimmy (con la voce nell’originale di Anthony
Hopkins) si risveglia di nascosto con un nuovo
obiettivo. I rivoluzionari di questa nuova formazione devono però
imparare a fidarsi gli uni degli altri e unire le forze prime che
le truppe nemiche arrivino ad annientarli.
A febbraio di quest’anno è stata
diffusa la notizia che l’attore Steven Yeun
(The Walking Dead, Minari, Nope) è entrato a far parte del cast
del film Thunderbolts dei Marvel Studios e, sebbene all’epoca il suo
personaggio non fosse stato rivelato il ruolo che avrebbe
ricoperto, diversi scoop online sostenevano che avrebbe interpretato il potentissimo
Sentry. Da allora, l’attore ha lasciato qualche vago accenno
nelle interviste, ma niente di particolarmente specifico sul
personaggio, concentrandosi soprattutto su come è arrivato a
ottenere il suo ruolo di debutto nel MCU.
Le voci sul fatto che l’attore sarà
Sentry nel film si sono comunque ripetute nel corso dei mesi e
anche se non è ancora stato annunciato ufficialmente nulla, sembra
che ora si abbia la conferma che Yeun interpreterà proprio quel
personaggio. Parlando con il fumettista David Finch, il creatore di The
Walking Dead e Invincible,
Robert Kirkman, ha infatti rivelato che: “il
mio buon amico Steven Yeun interpreterà Sentry nel film“,
aggiungendo poi che “sì, mi ha chiamato, è andato a fare la
prova costume. Spero di non… Non credo che questo sia uno spoiler o
qualcosa che possa mettere nei guai qualcuno. Non so, forse.
Vedremo. Non mi interessa. Non lavoro per la Marvel“.
“Mi ha chiamato e mi ha detto:
“Sono appena tornato da una prova costume per Sentry. Immagino
che io faccia solo supereroi gialli e blu”. Ha detto che era alla
prova costume e ha pensato: “Oh, merda. Avevo dimenticato che anche
Invincible ha un costume giallo e blu“. Il riferimento ad
Invincible si spiega con il fatto che nella versione
originale la voce del protagonista è proprio quella di Yeun. Le
parole di Kirkman, però, oltre a confermare il ruolo che l’attore
ricoprirà all’interno dell’MCU, sembrano anticipare un costume
fedele – almeno nei colori – alla controparte a fumetti di
Sentry.
Il cast di
Thunderbolts
Anche se potrebbero essere aggiunti
altri personaggi, il roster di Thunderbolts
il cast è attualmente composto da Red Guardian (David
Harbour), Ghost (Hannah
John-Kamen), Yelena Belova (Florence
Pugh), Bucky Barnes/The Winter Soldier
(Sebastian
Stan), John Walker/ Agente statunitense (Wyatt
Russell) e Taskmaster (Olga
Kurylenko). Secondo quanto abbiamo appreso la contessa
Valentina Allegra de Fontaine (Julia
Louis-Dreyfus) metterà insieme la squadra e potrebbe anche
essere parzialmente responsabile della creazione di
Sentry.
Harrison Ford sostituirà
il defuntoWilliam Hurt nei panni di Thaddeus
“Thunderbolt” Ross, che potrebbe finire per trasformarsi in Red
Hulk. Nel cast sono stati annunciati anche Ayo
Edebiri, in un ruolo ancora non stato rivelato.
Thunderboltsuscirà
nelle sale il 25 luglio 2025. Jake Schreier
(Robot and Frank, Dave) dirigerà Thunderbolts,
che si baserà su una sceneggiatore scritta dallo
sceneggiatore di Black Widow Eric Pearson.
AMC ha pubblicato
il trailer completo di Monsieur
Spade, la miniserie poliziesca di prossima
uscita, con Clive
Owen nei panni del detective in pensione di
fama mondiale Sam Spade. È costretto a lasciare la
pensione, dopo aver appreso del presunto ritorno del suo storico e
acerrimo nemico. Il debutto della serie negli USA è previsto per il
14 gennaio su AMC e AMC+.
Cosa sappiamo su Monsieur
Spade?
Descritto come un sofisticato
poliziesco, Monsieur Spade è creato, scritto e
prodotto dai vincitori dell’Emmy Scott Frank e Tom
Fontana, basato sul famigerato protagonista del romanzo
classico del 1930 dello scrittore americano Dashiell
Hammett, The Maltese Falcon. Insieme a Clive Owen ci sono l’emergente Cara
Bossom (Radioactive), Denis Ménochet
(Bastardi senza gloria), Louise Bourgoin (The
Romanoffs), Chiara Mastroianni (In una notte
magica), Stanley Weber (Outlander),
Matthew Beard (The Imitation Game),
Jonathan Zaccaï (Robin Hood) e Rebecca
Root (Il gambetto della regina).
“L’anno è il 1963 e il
leggendario detective Sam Spade (Clive
Owen) si sta godendo la pensione nel sud della
Francia“, si legge nella sinossi. “A differenza dei suoi
giorni come investigatore privato a San Francisco, la vita di Spade
a Bozouls è pacifica e tranquilla. Ma il presunto ritorno del
suo vecchio avversario cambierà tutto. Sei amate suore sono
state brutalmente assassinate nel convento locale. Mentre la
città è in lutto, emergono segreti e si intrecciano nuove piste.
Spade scopre che gli omicidi sono in qualche modo collegati a un
bambino misterioso che si ritiene possieda grandi
poteri.
I produttori esecutivi sono
Clive Owen, Barry Levinson, Teddy
Schwarzman, Michael Heimler, Caroline Benjo, Barbara Letellier,
Simon Arnal, Carole Scotta, Carlo Martinelli e David Helpern. È
prodotto da Black Bear e Haut et Court TV.
Con la fine degli scioperi della
WGA e del SAG-AFTRA, la serie televisiva di successo Yellowstone sta
ufficialmente programmando di tornare sul set per riprendere la
lavorazione della seconda metà della sua quinta stagione.
Secondo un recente rapporto
di Variety,
la produzione dellaYellowstone –
stagione 5, parte 2 riprenderà la lavorazione nella tarda primavera
del 2024. Con gli episodi finali dell’ultima stagione della serie
che
arriveranno nel novembre 2024, questo dovrebbe dare alla troupe
abbastanza tempo per concludere la serie.
La quinta stagione di
Yellowstone sarà
l’ultima stagione della serie di successo, ma la
Paramount non ha ancora finito con il mondo
cheTaylor
Sheridan ha creato per il canale. Due
serie spin-off, intitolate 1944 e
2024, sono in lavorazione, mentre altre due serie
(1883 e 1923) sono già state pubblicate. Secondo
quanto riferito, è in lavorazione anche uno spin-off intitolato
6666, basato sul Four Sixes Ranch
presente nella serie.
Cosa sappiamo su Yellowstone?
A dicembre è stato riferito che la star di
YellowstoneKevin Costner sarebbe uscito dalla
serie nella quinta stagione, a quanto pare a causa del suo
desiderio di concentrarsi sull’epico film western in due parti
“Horizon”,
che avrebbe seriamente compromesso la sua disponibilità a girare
Yellowstone. L’uscita della prima parte del film è prevista per
giugno 2024, mentre la seconda parte seguirà ad agosto.
Yellowstone,
che segue la famiglia Dutton e il loro vasto ranch nel Montana, ha
dimostrato di essere uno degli spettacoli più popolari in
televisione. La premiere della prima metà della quinta stagione ha
attirato l’incredibile cifra di 17 milioni di spettatori.
Yellowstone
è stato creato da Taylor Sheridan e John Linson. Nel cast Kevin
Costner, Luke Grimes, Kelly Reilly, Wes Bentley, Cole Hauser,
Kelsey Asbille, Brecken Merrill, Jefferson White, Forrie Smith,
Denim Richards, Ian Bohen, Finn Little, Ryan Bingham, Gil
Birmingham, Jen Landon e Kathryn Kelly. .
L’ambulanza del Chicago
Fire ha perso un altro membro.Anche se
la dodicesima stagione di Chicago
Fire segnerà il ritorno di
Kara Killmer nei panni della paramedica Sylvie
Brett, questa sarà anche l’ultima che l’attrice apparirà nella
serie di successo ABC.
Secondo TVLine,
l’attrice uscirà dal drama della NBC durante la dodicesima
stagione. L’episodio esatto deve ancora essere
rivelato. Killmer si è unito al dramma procedurale nella
première della terza stagione nel 2014, sostituendo Leslie
Shay interpretata da
Lauren German.L’attrice è apparsa in 193 episodi,
con ruoli ricorrenti in altri spin-off di Chicago, come
Chicago PD eChicago
Med.
Anche la dodicesima stagione
di Chicago
Fire, come altri programmi televisivi, ha subito
ritardi a causa degli scioperi di Hollywood. E mentre la serie
di lunga data ha annunciato il suo attesissimo ritorno, un altro
personaggio lascerà lo show, il che non è una buona notizia per la
serie di Chicago
Fire.
La sinossi della dodicesima
stagione di Chicago
Fire: “In seguito a un incendio/minaccia
estremista, la vita di Mouch è in bilico. La relazione di Sylvie
con Dylan si è conclusa e una nuova porta si è aperta quando Casey
le ha proposto, nel frattempo lei stava cercando di adottare una
bambina. Stella prende la decisione di lasciare Chicago nella
speranza di riportare indietro Kelly”.
Non è ancora uscito il terzo
capitolo che oggi apprendiamo quanto Frozen
4 sia già in sviluppo presso gli studi
d’animazione Disney.Mentre Frozen
3 deve ancora essere rilasciato, il CEO della
Disney Bob
Igerè apparso in onda su Good
Morning America giovedì 16 novembre 2023, per annunciare che era in
lavorazione anche un quarto film di Frozen.
Iger ha dichiarato,
secondo Variety,
“Frozen
3 è in lavorazione, e potrebbe esserci anche Frozen
4 in lavorazione. Ma non ho molto da dire su quei
film in questo momento. [La regista] Jenn
Lee, che ha creato l’originale Frozen e Frozen
2, sta lavorando duramente con il suo team di
animazione Disney non su una ma in realtà su due
storie”.
Mentre ulteriori dettagli su
Frozen 4 rimangono nascosti, Iger ha parlato anche
del parco a tema Frozen della Disney a Hong
Kong.
“Da anni nei nostri
Parchi Disney creiamo questi grandi mondi immersivi“, ha
affermato. “Essenzialmente, sono l’incarnazione fisica di
alcune delle più grandi storie che abbiamo raccontato… E,
naturalmente, essendo Frozen uno dei nostri franchise di maggior
valore, penso che sia perfetto per costruire il luogo in cui Frozen
è ambientato in È semplicemente un un mondo fantastico che permette
alle persone di immergersi nella storia di ‘Frozen’ e di interagire
con tutti i grandi personaggi dei film.”
Il franchise di Frozen
Frozen
– Il regno di ghiaccio è uscito nel 2013 ed è diventato
rapidamente un colosso al botteghino, incassando 1,285 miliardi di
dollari al botteghino mondiale con un budget di 150 milioni di
dollari. Un sequel,
Frozen II – Il segreto di Arendelle, è seguito nel 2019,
insieme a una serie di cortometraggi animati e speciali.
Iger ha annunciato
ufficialmente nel febbraio 2023 che sarebbe arrivato un altro
sequel di Frozen, insieme ad ulteriori film di
Toy Story e Zootropolis. Josh
Gad, che dà la voce a Olaf, ha confermato
in un tweet che tornerà per Frozen 3, mentre
tornerà anche la Elsa diIdina Menzel.
Kristen Bell, che dà la voce ad Anna,
aveva precedentemente annunciato “con zero autorità” che
Frozen 3 sarebbe stato presentato
al Tonight
Show di Jimmy Fallon prima dell’annuncio di
Iger nel 2023; tuttavia, Bell deve ancora confermare se
tornerà o meno per il terzo film.
Nel giugno 2023, Lee ha
detto a
The Wrap che non ha intenzione di dirigere
Frozen 3; tuttavia, recentemente ha anche detto
a ComicBook che
sarebbe “sicuramente” tornata a dirigere il franchise. “Posso
far parte di ogni film”, ha detto. “Posso far parte di
Frozen. È tutto fantastico. Ma sì, è lì. Penso che
conoscerò il momento giusto.”
Sky e Starz rilasciano oggi il primo
teaser della nuova serie evento Mary & George,
interpretata dall’attrice premio Oscar e vincitrice del premio
BAFTA Julianne Moore
(Still Alice, Lontano dal paradiso), da
Nicholas Galitzine (Cenerentola,
Purple Hearts) e Tony Curran
(Mayflies, Your Honor).
In esclusiva su Sky e in
streaming solo su NOW nel 2024, Mary &
George è ispirata all’incredibile storia vera di Mary
Villiers, che crebbe il suo affasciante e carismatico figlio,
George, affinché potesse sedurre Re Giacomo VI di Scozia,
conosciuto anche come Giacomo I d’Inghilterra, e diventare il suo
potentissimo amante. Grazie a scandalosi intrighi, il duo di umili
origini divenne la coppia madre-figlio più ricca, più titolata e
influente che l’Inghilterra avesse mai visto, nonché la coppia più
fidata di consiglieri del re. Con la posizione dell’Inghilterra
sulla scena mondiale minacciata dall’invasione spagnola e con i
rivoltosi che scendevano in piazza per rovesciare il re, la posta
in gioco non poteva essere più alta. Pronta a non fermarsi
davanti a nulla e armata del suo spietato fiuto politico, Mary si
fece strada prima attraverso il matrimonio, poi corrompendo
politici e cospirando con criminali. Riuscì così a imporsi nel
cuore dell’establishment, facendolo suo.
Mary & George è un
period drama estremamente audace su una madre e un figlio che
diedero scandalo, che complottarono, sedussero e uccisero per
conquistare la corte d’Inghilterra e il letto di re Giacomo.
Il cast comprende anche Nicola
Walker (The Split, Unforgotten), Niamh Algar
(The Wonder, Malpractice), Trine Dyrholm (The
Legacy, Queen Of Hearts), Sean Gilder
(Sherwood, Slow Horses), Adrian Rawlins
(Living, Chernobyl), Mark O’Halloran (The
Miracle Club, The Virtues), Laurie Davidson
(Masters of the Air, Guilty Party), Samuel
Blenkin (Atlanta, The
Witcher: Blood Origin), Jacob McCarthy (SAS: Rogue
Heroes, The Tragedy of Macbeth), Tom Victor
(Consent), Alice Grant (Anthem at Almeida
Theatre), Amelia Gething (Emily, The Amelia
Gething Complex), Mirren Mack (The Nest, The
Witcher: Blood Origin), Rina Mahoney (Happy Valley,
Cobra) e Simon Russell Beale (The Death of
Stalin, The Outfit).
Oliver Hermanus
(Living, Moffie) è il lead director della serie,
insieme ai registi Alex Winckler. (Somewhere Boy, This
Way Up) e Florian Cossen (Deutschland 86, The
Empress).
La serie è scritta dall’acclamato
drammaturgo DC Moore (Killing Eve,
Temple), e basata sul saggio “The King’s Assassin” di
Benjamin Woolley.
Prodotta da Hera Pictures in
associazione con Sky Studios. Liza Marshall è produttrice
esecutiva per Hera Pictures insieme a DC Moore e Oliver Hermanus.
Sam Hoyle è produttore esecutivo per Sky Studios.
Mary & George andrà
in onda su Sky e in streaming su NOW
in tutti i territori in cui Sky è presente in Europa. La serie
verrà distribuita da STARZ in esclusiva negli Stati Uniti e in
Canada. La distribuzione internazionale è di NBCUniversal Global
Distribution per conto di Sky Studios.
Oltre a titoli di stampo erotico
comeBasic
Instinct ed Elle, il regista
Paul Verhoeven ha nel corso della sua carriera
dato vita ad alcune tra le più celebri pellicole di fantascienza di
sempre, da RoboCop a Starship Troopers – Fanteria dello
spazio, passando per il celebre Atto di
forza (titolo italiano di Total Recall).
Arrivato nei cinema nel 1990, è questa una delle pellicole di
fantascienza più celebri e apprezzate decennio, nella quale si
ritrova anche molta azione, risvolti thriller e profonde
riflessioni su tematiche come l’affidabilità dei propri ricordi,
l’identità e il colonialismo sfrenato.
Prima che il film riuscì a prendere
vita, però, passarono diversi anni, durante i quali la
sceneggiatura venne scritta e riscritta, con continui cambi di
regista e tra gli attori protagonisti. Il progetto doveva infatti
inizialmente essere diretto da David Cronenberg,
il quale però perse ben presto entusiasmo verso il progetto. Il
film, tratto da un racconto breve di Philip K.
Dick dal titolo Ricordiamo per voi, è in realtà
solo ispirato a questo, poiché dopo oltre quaranta versioni della
sceneggiatura le differenze tra le due opere erano ormai numerose.
Il progetto riuscì infine a prendere vita grazie all’interesse di
Arnold Schwarzenegger.
Nonostante gli iniziali problemi,
Atto di forza godé di una massiccia promozione che lo
portò ad essere uno dei maggiori successi del suo anno. Ancora oggi
è considerato uno dei migliori film di fantascienza di sempre, un
titolo che ha fatto scuola e vanta ancora una profonda influenza
sul genere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
sua spiegazione. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Atto di forza: la trama e
il cast del film
Ambientato nel 2084, il film ha per
protagonista Douglas Quaid, un operaio edile
annoiato che sogna di visitare Marte, pianeta ormai colonizzato
dall’uomo. Per soddisfare tale desiderio, si reca alla Rekall,
un’azienda che impianta falsi ricordi nel cervello delle persone,
al fine di provare il brivido di essere stato su Marte senza
doversi realmente recare lì. Ma qualcosa va storto durante la
procedura e Quaid scopre che tutta la sua vita è in realtà un falso
ricordo e che le persone che gli impiantato questo nella sua testa
ora lo vogliono morto. Per lui ha dunque inizio una fuga durante la
quale dovrà scoprire chi realmente egli sia.
Come anticipato, ad interpretare il
ruolo del protagonista Douglas Quaid vi è l’attore Arnold
Schwarzenegger. Questi chiese di poter prendere parte
al film in quanto affascinanto dall’idea dei viaggi virtuali. Fu
poi proprio Schwarzenegger a scegliere Verhoeven come regista,
essendo rimasto colpito dal suo RoboCop. Ad interpretare
sua moglie Lori vi è invece l’attrice Sharon Stone,
la quale sembra però che non andasse molto d’accordo con
Schwarzenegger, il quale però la ammirava per la sua dedizione nei
confronti del personaggio. L’attrice Rachel
Ticotin interpreta invece la guerriera marziana
Melina.
Ronny Cox è Vilos
Cohaagen, governatore della colonia marziana, mentre
Michael Ironside è Richter, il braccio destro di
Cohaagen. Egli avrebbe dovuto recitare nel film RoboCop,
ma a causa di contrattempi ciò non avvenne. Verhoeven non dimenticò
però l’attore e lo ritenne perfetto per incarnare il duro Richter.
L’attore Marshall Bell interpreta invece Kuato, il
leader mutante della resistenza marizana. Per tale personaggio egli
dovette sottoporsi anche ad un esteso lavoro di trucco che arrivava
a coprirgli l’intero corpo. Nel film compare anche Dean
Norris, l’Hank Schrader di Breaking Bad, qui nei
panni del marziano Tony.
Atto di forza: la
spiegazione del film e le differenze con il libro
Il tema principale di Atto
di forza è legato alla domanda se le esperienze di Quaid siano
reali o solo un sogno indotto dal suo fallito impianto di memoria
alla Rekall. Alla fine del film risulta ancora difficile dare una
risposta a tale quesito, in modo molto simile a ciò che avviene sul
finale di Blade Runner, un altro film tratto da un’opera
di Dick, dove la natura del protagonista è quantomai enigmatica.
Data quest’incertezza, Atto di forza si configura come
un’opera che solleva riflessioni sulla capacità di manipolare i
ricordi e la percezione delle persone, una pratica tutt’altro che
estranea ai media odierni.
Per quanto riguarda il suo rapporto
con il racconto di Dick, invece, il film vi rimane parzialmente
fedele, cercando più che altro di rendere maggiormente realistici
alcuni aspetti giudicati troppo fantascientifici. Verhoeven e i
produttori, infatti, volevano che il mondo del film fosse
effettivamente realizzabile anche nella realtà e si preoccuparono
dunque di presentare ciò in modo credibile. La prima parte del film
rimane dunque simile a quanto descritto da Dick, ma è dalla seconda
metà in poi che subentrano significative differenze. Il film
finisce infatti per concentrarsi su quanto avviene su Marte,
sviluppando dunque una storia abbastanza diversa ma con alla base
gli stessi temi.
Atto di forza: il sequel e il remake
Dato il successo del film,
l’intenzione dei produttori era quella di realizzare un sequel
tratto da un altro dei racconti di Dick contenuti nell’antologia
Rapporto di minoranza e altri racconti. Il sequel avrebbe
dovuto essere basato proprio su Minority Report, con Quaid
che avrebbe portato sulla terra da Marte alcuni mutanti, i quali
grazie alle loro facoltà precognitive sarebbero stati in grado di
prevenire i crimini prima che questi accadessero. Il progetto non
ottenne però il via libera, ma il soggetto scritto è stato poi
ripreso e parzialmente modificato per il film Minority
Report, diretto da Steven Spielberg.
Al posto del sequel mai realizzato,
nel 2012 è invece arrivato in sala un remake dal titolo Total Recall – Atto
diforza. Questo, pur rimanendo in linea
di massima fedele al film originale, presenta alcune differenze,
come l’assenza dei viaggi su Marte, e si distacca ancora di più dal
racconto di Dick. Ad interpretare il ruolo che fu Schwarzenegger vi
è l’attore Colin Farrell. Pur affermandosi come un
buon successo commerciale e apprezzato per alcuni aspetti, come gli
effetti speciali, questo è considerato inferiore rispetto
all’originale, specialmente per via delle tematiche che non
emergono con la stessa forza e lucidità.
Atto di forza: il trailer
e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Atto di forza grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Chili Cinema e Apple iTunes. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 16 novembre alle ore
21:00 sul canale Iris.
Il regista Michael
Schumacher viene ancora oggi ricordato per i controversi
film Batman Forever e
Batman & Robin, da molti ritenuti dei cinecomic
scult. Prima di realizzare questi due titoli dedicati al
cavaliere oscuro, però, Schumacher ha realizzato quello che è
ritenuto uno dei suoi migliori film, nonché un vero e proprio caso
cinematografico la cui influenza si fa sentire ancora oggi. Si
tratta di Un giorno di ordinaria follia,
presentato in concorso al Festival
di Cannes nel 1993. Con il titolo originale di Falling
Dawn, riferito alla crollo psicologico del protagonista, il
film è ancora oggi un brillante esempio di ciò che il mondo
contemporaneo provoca nell’uomo comune.
Quella narrata in questa pellicola è
infatti una perfetta incarnazione dell’individuo che si ribella
contro le giustizie di tutti i tipi e di tutti i giorni, come le
disuguaglianze razziali, sociali ed economiche, ma anche contro
l’indifferenza e l’egoismo sempre più dilaganti. Per lo
sceneggiatore Ebbe Roe Smith, il protagonista di
Un giorno di ordinaria follia incarna anche un volto degli
Stati Uniti ormai arcaico e pertanto destinato a scomparire nello
scontro con l’avanzare del progresso e delle nuove forme di
capitalismo. Tematiche profetiche e ancora oggi attuali, per un
film che appare essere dunque essere senza tempo.
Un giorno di ordinaria
follia è infatti stato negli anni omaggiato e citato in
innumerevoli modi, ad esempio con il recente Il giorno sbagliato. La
forza del suo messaggio rimane però unica, capace ancora oggi di
regalare tanto intrattenimento quanto riflessioni sulla nostra
contemporaneità. Prima di intraprendere una visione del film, però,
sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alle
frasi più celebri. Infine, si elencheranno anche
le principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Un giorno di ordinaria
follia: la trama del film
Protagonista del film è
William Foster, un uomo qualunque della caotica
città di Los Angeles. Al di là della sua mite apparenza, però, si
nasconde una personalità in profonda crisi emotiva, causata in
primis dal divorzio chiesto da sua moglie Beth, la
quale ha anche imposto un’ordinanza restrittiva che lo obbliga a
stare lontano dall’adorata figlia. Questo, unito al suo recente
licenziamento e ad una serie di brutture che vede avvenire tutto
intorno a lui, rendono William un uomo sull’orlo della follia.
L’irreversibile avviene quando si trova a rimanere bloccato nel
traffico senza un motivo chiaro. È la goccia che fa traboccare il
vaso.
William scende dall’auto ed è pronto
a farsi giustizia, incrociando sul suo percorso tutto ciò che
ritiene essere degenerazioni della società contemporanea. Dal
venditore coreano che detta legge in un Paese che non gli
appartiene alle bande criminali che incutono terrore e governano
alcune zone della città. Sempre più incurante del pericolo, William
si trasforma in un vero e proprio giustiziere e attraversa tutto
ciò con un solo obiettivo in mente: raggiungere l’unica cosa che lo
rende felice, ovvero sua figlia. Il suo passaggio nella città,
però, non manca di attirare l’attenzione della polizia e in
particolare del sergente Martin Prendergast,
prossimo alla pension e coinvolto suo malgrado in questo nuovo
caso.
Un giorno di ordinaria
follia: il cast del film
Ad interpretare il protagonista
Willia Foster vi è il premio Oscar Michael
Douglas, in quella che è una delle sue performance più
acclamate e iconiche. Lo stesso Douglas considera questa come la
sua interpretazione preferita tra le tante svolte nel corso della
sua carriera. L’attore, inizialmente, non era però certo di voler
recitare nel film, desideroso di prendersi una pausa. Dopo che ebbe
letto la sceneggiatura, cambiò però subito idea, considerandola una
delle migliori mai lette. Il caratteristico look del personaggio è
un’idea del regista e Douglas ha in seguito raccontato di come il
taglio di capelli in particolare lo abbia aiutato ad entrare nella
mentalità del personaggio, il quale sembra provenire da un’altra
epoca.
Accanto a lui, nel ruolo della
moglie Beth Travino vi è invece l’attrice Barbara
Hershey, celebre per i film L’ultima tentazione di
Cristo,Ritratto di signora e Il cigno nero.
Ad interpretare la piccola Adele Foster, figlia del protagonista,
vi è Joey Hope Singer, mentre Lois
Smith è la signora Foster, madre di William. Vi sono poi
gli attori Rachel Ticotin nel ruolo della
detective Sandraa Torres e Frederic Forrest in
quelli di Nick, il suprematista bianco proprietario di un negozio
di armi. Tuesday Weld è Amanda Prendergast, moglie
del sergente Martin. Quest’ultimo è interpretato dal premio Oscar
Robert Duvall, anche lui particolarmente
apprezzato per questa sua interpretazione.
Un giorno di ordinaria
follia: le frasi più celebri, il trailer e dove vedere il film
in streaming e in TV
È possibile fruire di Un
giorno di ordinaria follia grazie alla sua presenza
su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Rai Play e Tim
Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di
riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un
abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre
presente nel palinsesto televisivo di giovedì 16
novembre alle ore 21:10 sul canale
Rai Movie.
Qui di seguito si riportano invece
alcune delle frasi più belle e significative pronunciate dai
personaggi del film. Attraverso queste si potrà certamente
comprendere meglio il tono del film, i suoi temi e le variegate
personalità dei protagonisti. Ecco dunque le frasi più belle del
film:
“Non sono io il ladro, non sono
io che chiedo 85 cent per una coca cola! Sei tu, il ladro! Io sto
solo difendendo i miei diritti di consumatore.” (William
Foster)
“Vieni nel mio paese, prendi i
miei soldi e non hai neanche il riguardo d’imparare la
lingua?” (William Foster)
“Il fatto è che lui ha un
carattere impossibile. Non so proprio se l’ordine limitativo è
stato una buona idea o se non ha fatto più male che bene.”
(Beth Travino)
“Ho superato il punto di non
ritorno. Sai qual è? È il punto in cui, in un viaggio, è più
conveniente proseguire che tornare indietro” (William
Foster)
“Io cerco soltanto di arrivare a casa per la festa di mia
figlia e se nessuno si metterà sulla mia strada, nessuno si farà
del male” (William Foster)
“Dio benedica chi si ammazza di
fatica!” (William Foster)
Grazie al successo di Harry
Potter al cinema, ha sempre più preso vita una fortunata
stagione di saghe cinematografiche ispirate a celebri romanzi per
ragazzi, ambientati prevalentemente in futuri distopici. Con
Hunger Games si ha
a che fare con il titolo di maggior successo tra questi, ed anche
con uno dei pochi che è riuscito a completare la propria avventura
cinematografica. Molto spesso, infatti, nel passaggio dalla carta
allo schermo tali produzioni non hanno riscontrato il favore di
pubblico sperato. Ma non è questo il caso di Hunger Games,
e definitiva conferma a riguardo è arrivata anche grazie all’ultima
parte del suo finale: Hunger Games: Il canto della
rivolta – Parte 2 (qui la recensione), arrivato in
sala nel 2015.
Scritto nel 2008 da Suzanne
Collins, il primo volume della saga ha ottenuto un
successo tale da rendere inevitabile una sua trasposizione
cinematografica. Questa, uscita al cinema nel 2012, non ha però
solo dato vita ad uno dei principali romanzi del genere distopico,
ma ha anche ad un vero e proprio filone cinematografico composto da
titoli come Maze Runner e Divergent. L’esplorazione
di tematiche giovanili, come anche l’approcciarsi dei protagonisti,
poco più che adolescenti, ad un mondo particolarmente ostile, sono
infatti tematiche particolarmente sentite, che non hanno mancato di
trovare milioni di spettatori appassionati.
A fronte di un budget maggiore
rispetto ai precedenti, attestato intorno ai 160 milioni di
dollari, questo terzo film è arrivato a guadagnarne ben 652 in
tutto il mondo, confermando il grande interesse nei confronti della
saga. Prima di intraprendere una visione anche di quest’ultimo
film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il titolo nel
proprio catalogo.
Hunger Games: Il canto della
rivolta – Parte 2, la trama del film
Nella seconda parte dell’ultimo
capitolo, i distretti di Panem si sono ormai ribellati a
Snow, e sono pronti a marciare verso Capital City.
L’unico distretto ancora fedele allo spregevole presidente, il
numero 2, è però una serie minaccia in quanto possiede un ricco
arsenale di armi. Per impossessarsene, Katniss
Everdeen indossa i panni della ghiandaia imitatrice e
guida un manipolo di ribelli. Durante la missione, Katniss scopre
tuttavia che la presidentessa Alma Coin pianifica
di ucciderla, poiché la sua presenza costituirebbe un ostacolo
insormontabile per la sua candidatura a nuovo leader.
Ma ormai il popolo non può più
essere fermato, e la ribellione ha inizio con una serie di bombe,
le quali provocano un vero e proprio massacro. Trionfante, Katniss
chiede di poter giustiziare personalmente il suo acerrimo nemico
ma, poco prima dell’esecuzione, una scioccante rivelazione di
Gale cambia tutti i suoi piani. Le certezze della
giovane crolleranno e si troverà a dover decidere se liberare Panem
da qualsiasi forma di oppressione o cedere, consegnandola nelle
mani di un nuovo dittatore.
Hunger Games: Il canto della
rivolta – Parte 2, il cast del film
Per il ruolo della guerriera Katniss
sono state sottoposte ad un provino alcune tra le più note giovani
attrici di Hollywood, ma il ruolo venne infine vinto da
Jennifer Lawrence, la
quale risultò da subito la scelta giusta per il regista,
impressionato dalle sue qualità. Per assumere un’ultima volta la
parte dell’eroina, la Lawrence si addestrò a lungo nel
combattimento corpo a corpo o con armi. Nel ruolo di Peeta si
ritrova l’attore Josh Hutcherson, il
quale si tinse nuovamente i capelli di biondo e guadagnò circa 7
chili di muscoli per acquisire il fisico robusto del personaggio.
Liam
Hemsworthricopre invece il ruolo di Gale, amico
di lunga data della protagonista.
Woody Harrelson
interpreta Haymitch Abernathy, da sempre attratto dai taciuti
traumi di questo. A ricoprire il ruolo del malvagio presidente Snow
è ancora una volta Donald Sutherland, il
quale pur non avendo mai sentito parlare dei romanzi, si è detto
affascinato dai richiami politici presenti nella sceneggiatura.
Elizabeth Banks,
infine, è la presentatrice degli Hunger Games. Il suo personaggio
più di altri si è affermato nell’immaginario degli spettatori,
grazie anche alla cura che l’attrice ha riposto tanto nella
caratterizzazione quanto dei suoi suggerimenti sul look. Nel film
sono poi presenti gli attori Julianne Moore nei
panni di Alma Coin, Phillips Seymour
Hoffman in quelli di Plutarch e Stanley
Tucci nel ruolo di Caesar Flickerman.
Hunger Games: Il canto della
rivolta – Parte 2, il trailer e dove vedere il film in
streaming e in TV
È possibile vedere o rivedere il
film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete. Hunger
Games: Il canto della rivolta – Parte 2 è infatti
disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Google Play,
Infinity, Apple iTunes, Netflix, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, in base
alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo
film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una comoda
visione casalinga. È bene notare che in caso di solo noleggio, il
titolo sarà a disposizione per un determinato limite temporale,
entro cui bisognerà effettuare la visione. Il film sarà inoltre
trasmesso in televisione il giorno giovedì 16
novembre alle ore 21:15 sul canale
Italia 2.
Sebbene in precedenza
circolassero voci su Jake
Gyllenhaalche avrebbe interpretato Reed
Richards/Mister Fantastic nel filmFantastici
Quattro, sembra che la richiesta del compenso
sia una delle motivazioni per la quale l’accordo non è andato in
porto.
Un rapporto
di The
InSneiderafferma che Jake Gyllenhaalvoleva “troppi
soldi” per interpretare Reed Richards nel film Fantastici
Quattro deiMarvel Studios – una
situazione che Jeff Sneider nota è simile a come sono andate le
cose con Adam
Driver, che si diceva fosse anche lui trai
papabili attori in lizza per la parte di Mister
Fantastic.
Infine, il rapporto
suggerisce che il presidente dei Marvel Studios, Kevin
Feige, sta puntando a contenere i costi dei talenti
per prossimo filmdelMarvel Cinematic
Universe, motivo per cui Emma
Stone non interpreterà Susan Storm/The
Invisible Woman.
Fantastici
Quattro sarà diretto da Matt Shakman (WandaVision) da una sceneggiatura di Josh
Friedman, che è stato chiamato a riscrivere la
sceneggiatura originariamente scritta da Jeff Kaplan e Ian
Springer. Essendo un progetto nella Fase Sei del
MCU, l’uscita di Fantastici
Quattro è prevista per il 2 maggio 2025.
Fantastici Quattro:
quello che sappiamo sul cast del film
Mentre dunque si attendono conferme
riguardo questi tre ruoli, per quelli di Sue Storm
(Donna Invisibile), Johnny Storm (Torcia Umana) e
Ben Grimms (La Cosa) si continuano a riportare i
nomi di Vanessa Kirby
(Napoleon),
Joseph Quinn (Stranger Things) e
Ebon Moss-Bachrach (The Bear). Anche per
questi, però, si attende un’ufficialità da parte dei Marvel Studios. Ad oggi sappiamo
solo che Matt Shakman dirigeràFantastici
Quattro da una sceneggiatura di Jeff
Kaplan e Ian Springer. I dettagli della
trama sono ancora un mistero, ma Kevin Feige ha
confermato che non si tratterà di un’altra origin story per il
super-team. Il film, infine, è atteso in sala per il 2
maggio 2025.
Blumhouse ha diffuso il trailer del suo
prossimo potenziale successo horror, Imaginar, che
vede un orsacchiotto demoniaco.
Il primo trailer ci offre un
assaggio della sinistra storia che prende una delle peculiarità
dell’infanzia di ogni bambino, scegliere un giocattolo preferito e
trasformarlo in qualcosa di pauroso.
Imaginary, il
film
Imaginary è
descritto come un film horror originale che attinge all’innocenza
degli amici immaginari e solleva la domanda: sono davvero frutto
dell’immaginazione infantile o c’è qualcosa di più terrificante che
si nasconde proprio sotto?
Quando Jessica (DeWanda
Wise) torna con la famiglia nella casa della sua infanzia,
la sua figliastra più giovane Alice (Pyper Braun)
sviluppa un inquietante attaccamento a un orso di peluche di nome
Chauncey che trova nel seminterrato. Alice inizia a giocare
con Chauncey ce man mano che il rapporto si intensifica i giochi
diventano sempre più sinistri.
È diretto
da Jeff Wadlow (Fantasy
Island) e scritto da Jeff Wadlow, Greg Erb e Jason
Oremland. Jason Blum e Jeff Wadlow stanno producendo.Imaginary arriva nelle sale americane l’8 marzo 2024 da
Blumhouse e Lionsgate. Inizialmente era previsto il rilascio
nel febbraio 2024, ma è stato ritardato a causa dello sciopero
SAG-AFTRA recentemente risolto.
Donald Glover e Maya
Erskine si confrontano nelle
nuove foto di Mr. & Mrs. Smith, l’atteso
adattamento in serie targato Prime
Video che debutterà il 2 febbraio 2024.
“Incontra gli Smith: due
sconosciuti, John e Jane, che hanno rinunciato alle loro identità
per essere uniti come partner – nello spionaggio e nel
matrimonio“, si legge in una descrizione
ufficiale. “A lavoro con un’agenzia misteriosa, ogni
episodio li segue in una nuova missione e in una nuova pietra
miliare nella loro relazione. Quando nella loro relazione le cose
cominciano a non funzionare più la coppia deve iniziare a lottare
per restare insieme. Perché in questo matrimonio il divorzio non è
un’opzione”.
Novas imagens do Donald Glover e Maya
Erskine para a série ‘MR. & MRS. SMITH’, que será lançado no
Prime Video em 2024. 🔥 pic.twitter.com/avQkanNQ19
Vi presentiamo gli Smith: due
estranei, John e Jane, che hanno abbandonato le loro vere identità
per diventare partner – nello spionaggio e in matrimonio. Abbinati
da una misteriosa agenzia, ogni episodio li segue in una nuova
missione e in una nuova tappa della loro relazione. Quando però i
nodi iniziano a venire al pettine dovranno lottare per rimanere
insieme, perché in questo matrimonio il divorzio non è
un’opzione.
Il trailer
di Sweet Home
2 descrive in dettaglio il ritorno della
serie horror di Netflix,
che sarà presentata in anteprima il 1° dicembre e prevede di
basarsi sul potente K-drama ambientato in un mondo in
espansione.
Un mondo in cui il desiderio
diventa mostruoso. I sopravvissuti della Casa Verde e Hyun-su
combattono ciascuno per sopravvivere in nuovi posti, mentre
emergono altri esseri e fenomeni misteriosi. Nuovi desideri e
nuove difficoltà si svelano in questa nuova stagione della serie
Netflix.
“Adattato dal popolare
webtoon con lo stesso nome, Sweet Home ha fatto il suo debutto
globale su Netflix nel dicembre 2020“, secondo una
descrizione ufficiale. “La prima stagione era
incentrata su Cha Hyun-su (Song Kang), uno studente solitario delle
superiori che si trasferì in un nuovo condominio chiamato Green
Home. Di fronte a una crisi in cui gli
individui si sono trasformati in mostri che riflettevano i loro
desideri più intimi, Hyun-su è uscito dal suo guscio per salvare
gli altri”.
“Avendo aperto nuovi
orizzonti per i contenuti K con le sue diverse creature progettate
e realizzate con un dream team globale, Sweet Home Season 2 è
pronta a incantare il pubblico di tutto il mondo ancora una volta
con il suo mondo e la sua storia ampliati“,recita la
descrizione ufficiale fornita da Netflix.
Il cast di Sweet Home 2 include il
ritorno di Song Kang, Lee Jin-uk, Lee Si-young, Ko Min-si e
Park Gyu-young. A loro si uniranno le nuove aggiunte
Yoo Oh-seon, Oh Jung-se, Kim Mu-yeol e Jin-young.
Sweet Home 2 è prodotto da Studio Dragon e
scritto da Hong So-ri, Kim Hyung-min e Park So-jeong.
In occasione dell’uscita in sala
dell’attesissimo Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del
serpente, prequel dei film con protagonista Jennifer Lawrence, arriva su Sky
Cinema Collection SKY CINEMA
Hunger Games, canale interamente dedicato al franchise
nato dai romanzi distopici di Suzanne Collins, che proporrà
per la prima volta tutti e quattro i precedenti film in un unico
canale.
La saga, campione d’incassi, con
quasi 3 miliardi di dollari al box office, è uscita nelle sale
cinematografiche tra il 2012 e il 2015 e segue le vicende di
Katniss, una ragazza che decide di offrirsi volontaria, per salvare
la sorella minore, e partecipare agli Hunger Games, un reality show
in cui ragazzi provenienti dai Dodici Distretti sono costretti a
battersi e a uccidersi a vicenda.
Jennifer Lawrence interpreta la protagonista
Katniss Everdeen, mentre Josh Hutcherson è Peeta Mellark, un ragazzo
che appartiene allo stesso distretto di Katniss e che con lei
partecipa ai giochi, Liam Hemsworth è invece Gale
Hawthorne, amico d’infanzia della protagonista. Assieme a loro
anche un cast stellare: Woody Harrelson è Haymitch
Abernathy, Elizabeth Banks veste i panni di Effie
Trinket, Lenny Kravitz interpreta Cinna,
Stanley Tucci è Caesar Flickerman e Donald
Sutherland è il Presidente Coriolanus Snow.
La Time Variance
Authority non sarà più la stessa dopo gli eventi del
finale della seconda stagione di
Loki (qui la recensione). La
principale agenzia di controllo del tempo del Marvel Cinematic Universe è stata usata in
passato come mezzo per Colui che Rimane per usare le linee temporali,
ma da allora si è trasformata in qualcosa di molto più benevolo con
l’aiuto di Loki e dell’Agente Mobius. La vera
linea temporale dell’Autorità per le Variazioni Temporali potrebbe
infatti avere effetti a catena su tutta la Saga del
Multiverso e sulla prossima lotta dei Vendicatori
contro Kang il Conquistatore e le sue numerose varianti.
La guerra del tempo ha sconvolto il
Multiverso
Prima che l’Autorità per le
variazioni temporali venisse istituita, ci fu un’enorme guerra
temporale che scoppiò in tutto il multiverso. Questa guerra era
guidata da diverse varianti di Kang il Conquistatore, che erano entrate in
contatto grazie agli esperimenti di Nathaniel Richards sulle realtà
alternative. Questa guerra ha portato caos e scompiglio in tutto il
multiverso, distruggendo quasi ogni cosa. Vedendo la distruzione
che le sue varianti avevano portato all’universo, Colui che Rimane
cercò di trovare un modo per garantire che non si verificasse mai
più un’altra Guerra del Tempo.
Colui che Rimane costruisce
l’Autorità per le Variazioni Temporali
Dopo la conclusione della Guerra del
Tempo, Colui che Rimane costruì l’Autorità per le Variazioni
Temporali, un’agenzia che avrebbe supervisionato il multiverso.
Come parte di questa direttiva, scelse la Terra-616 come universo
primario, chiamandola la Sacra Linea Temporale. Gli agenti della
TVA sono stati quindi incaricati di proteggere questo universo e di
eliminare tutte le linee temporali ramificate che potrebbero
distaccarsi da esso. Per rimpolpare i ranghi della TVA, Colui che
Rimane rapisce alcune varianti della linea temporale perché
agissero come suoi agenti. Tra queste, Ravonna
Renslayer, Mobius M.
Mobius e Ouroboros.
Sylvie viene arrestata e riesce a
fuggire
Sylvie era una
variante di Loki che in quanto donna si allontanava dai
dettami della Sacra Linea Temporale. Di conseguenza, diversi agenti
della TVA, tra cui Ravonna
Renslayer, furono inviati ad arrestarla e a cancellare
la linea temporale da cui proveniva. Questa si sarebbe rivelata una
delle missioni più fatali nella storia della TVA. Dopo essere stata
portata al quartier generale della TVA, Sylvie riuscì a liberarsi
dai suoi rapitori, rubando un TemPad e fuggendo nel multiverso.
Trascorrerà i decenni successivi a sabotare la TVA, pianificando
nel contempo di bombardare la linea temporale con eventi Nexus.
Gli agenti della TVA hanno
cancellato i loro ricordi
La seconda stagione di Loki ha
rivelato un’importante svolta nella storia della TVA. Dopo la fine
della Guerra del Tempo e la costruzione
dell’agenzia, Colui che Rimane ordinò a Miss
Minutes di cancellare la memoria di tutti i membri della TVA. Di
conseguenza, agli agenti non è rimasto alcun ricordo della loro
vita prima della TVA o della stessa Guerra del Tempo. Nel riavviare
la TVA, Miss Minutes e Colui che Rimane inventarono un mito per
coprire la vera origine dell’agenzia. Hanno introdotto l’idea di
tre Custodi del Tempo che hanno preservato la Sacra Linea
del Tempo e creato la TVA.
Gli Avengers creano una nuova linea
temporale
Gli eventi di Avengers: Endgame hanno
accidentalmente creato un ramo della linea temporale nel 2012, in
cui Loki è riuscito a fuggire usando il Tesseract dopo essere stato
sconfitto nella Battaglia di New York. Questa variante di Loki è
stata infine arrestata dalla TVA e costretta a subire un processo.
Venne a sapere che il viaggio nel tempo era stato autorizzato dalla
TVA, ma che il suo ritorno non lo era. Fortunatamente per lui,
l’agente Mobius vide l’opportunità di usare le sue conoscenze per
aiutare a rintracciare Sylvie.
Loki e Sylvie trovano e uccidono
Colui che Rimane
Sebbene Loki fosse stato ingaggiato
per aiutare a catturare Sylvie, si ritrovò invece ad innamorarsi
della sua stessa variante. Insieme, i due hanno portato scompiglio
nella TVA, creando un evento Nexus e scoprendo che i Custodi del
Tempo erano fittizi. Alla fine viaggiano fino alla fine del tempo
stesso, dove incontrarono la vera mente della TVA: la variante di
Kang nota come Colui che Rimane. Durante il loro
incontro, il cattivo offre alle varianti di Loki l’opportunità di
cambiare il corso del destino stesso: mentre Loki si oppone, Sylvie
sceglie di ucciderlo, causando la rottura della Sacra Linea
Temporale e la nascita di infinite linee temporali ramificate.
Loki aiuta a riformare la TVA
Dopo la morte di Colui che Rimane,
Loki ha faticato non poco per tornare dai suoi amici della TVA,
dove ha rivelato tutto ciò che aveva imparato alla fine del tempo.
Rendendosi conto che la potatura delle linee temporali era stata
essenzialmente un genocidio di tutti coloro che vi si trovavano,
l’Autorità per la Variazione Temporale cambia le sue abitudini. La
rapidità delle riforme della TVA ha spiazzato alcuni agenti,
facendo sì che un contingente di tradizionalisti, guidati dal
Generale Dox, si staccasse dalla fazione principale. Alla fine la
TVA riuscì a catturare i traditori, ma non prima che questi
avessero provocato la cancellazione di innumerevoli linee temporali
ramificate.
Il Telaio del Tempo esplode
A causa del caos provocato dalla
morte di Colui che Rimane, il Telaio del Tempo presso il quartier
generale della TVA divenne instabile e cominciò a rompersi. Nel
tentativo di evitare che il congegno esploda e distrugga
potenzialmente l’intero multiverso, Loki e Mobius hanno chiesto
l’aiuto di Victor Timely, una variante di Kang il cui codice
genetico unico era necessario per sbloccare la porta del Telaio del
Tempo. La loro missione per reclutare Timely è stata un successo ma
alla fine non sono riusciti a fermare l’esplosione del Telaio del
Tempo. In un raro momento di eroismo per una variante di Kang,
Timely tentò di riparare il Telaio da solo, ma fu fatto a pezzi
subito dopo essere uscito dalla porta. I suoi compagni assistono
dunque scioccati e inorriditi al crollo del Telaio del Tempo in un
accecante lampo di luce bianca.
Dopo aver imparato a controllare le
sue abilità con il salto temporale, Loki ha viaggiato indietro nel
tempo per un lungo scontro con Colui che Rimane. Giunto alla
conclusione che non sarà mai in grado di riparare il Telaio del
Tempo, Loki decide di adottare un approccio diverso per sconfiggere
il suo nemico. Viaggiando a ritroso fino al momento del crollo del
Telaio, Loki affronta le pericolose forze del meccanismo esplosivo
e riforgia egli stesso il multiverso. A differenza della natura
singolare della Sacra Linea Temporale Loki è riuscito a tessere
insieme le diverse linee temporali ramificate in un’unità coesa.
Attraverso la creazione di un nuovo albero del mondo, sul modello
di Yggdrasil della mitologia norrena, Loki è in grado di creare un
multiverso stabile, in grado di sostenere le molte nuove
ramificazioni che si formano ogni secondo.
Dopo un primo trailer, gli attori
Sydney Sweeney(Euphoria, Madame Web) eGlen Powell (Top Gun: Maverick,
Hit Man) presentano ora
un secondo trailer del film che li vede protagonisti,
Tutti tranne
te, una nuova commedia romantica distribuita da
Sony Pictures per la regia di Will Gluck (Easy
Girl). Promosso come una vaga modernizzazione di “Molto
rumore per nulla” di WilliamShakespeare, il film ha una sinossi che recita:
“Quando gli arcinemici del college si riuniscono anni dopo la
laurea per un matrimonio, si troveranno a dover fingere di essere
una coppia per motivi personali. Ma fingendo di esserlo, in realtà
potrebbero finire con l’innamorarsi davvero.”
Il nuovo trailer offre ora maggiori
dettagli sulla trama, come anche scene inedite nel primo filmato
distribuito mesi fa. Accanto ai due attori poc’anzi citati, nel
film recitano anche Alexandra
Shipp, GaTa, Hadley
Robinson, Michelle Hurd, Dermot
Mulroney, Darren Barnet e Rachel
Griffiths. Il racconto è basato su un soggetto di
Ilana Wolpert (qui alla sua prima sceneggiatura di
un lungometraggio) che ha poi scritto anche la sceneggiatura
insieme allo stesso Will Gluck. Al momento
Tutti tranne te è previsto nelle sale statunitensi per il
22 dicembre, mentre si attendono notizie per
quanto riguarda una data di uscita italiana.
Disney+ dopo il
primo teaser trailer ha diffuso il trailer ufficiale di
Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo, la nuova
serie originale Disney+. L’epica serie, basata
sulla saga di libri best-seller del pluripremiato autore Rick
Riordan, debutterà mercoledì 20 dicembre 2023 su Disney+ con i primi due
episodi e con nuovi episodi ogni settimana.
Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo racconta
la fantastica storia di un moderno semidio dell’età di 12 anni,
Percy Jackson, che sta iniziando ad accettare i suoi nuovi poteri
divini quando il dio del cielo, Zeus, lo accusa di aver rubato il
suo fulmine maestro. Con l’aiuto dei suoi amici Grover e Annabeth,
Percy deve intraprendere l’avventura di una vita per ritrovarlo e
riportare l’ordine nell’Olimpo.
Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo è
interpretata da Walker Scobell (Percy Jackson), Leah Sava
Jeffries (Annabeth Chase), Aryan Simhadri (Grover
Underwood) e vede la presenza di guest star come Lin-Manuel
Miranda (Ermes), Megan Mullally (Alecto alias
Signora Dodds), Toby Stephens (Poseidone),
Virginia Kull (Sally Jackson), Jason Mantzoukas (Dioniso
alias Signor D), Jay Duplass (Ade), Glynn Turman
(Chirone alias Signor Brunner), il compianto
Lance Reddick (Zeus), Adam Copeland (Ares),
Charlie Bushnell (Luke Castellan), Dior Goodjohn
(Clarisse La Rue), Jessica Parker Kennedy
(Medusa), Olivea Morton (Nancy Bobofit), Suzanne
Cryer (Echidna), Timm Sharp (Gabe Ugliano) e
Timothy Omundson (Efesto).
Basata sulla saga di libri
best-seller della Disney Hyperion del pluripremiato autore Rick
Riordan, edita in Italia da Mondadori, e creata da Rick Riordan e
Jon Steinberg, Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo vede
tra i produttori esecutivi Steinberg e Dan Shotz, insieme a Rick
Riordan, Rebecca Riordan, Ellen Goldsmith-Vein di The Gotham Group,
Bert Salke, Jeremy Bell e D.J. Goldberg di The Gotham Group, James
Bobin, Jim Rowe, Monica Owusu-Breen, Anders Engström e Jet
Wilkinson.
Da venerdì 17
novembre saranno disponibili gratis ein esclusiva su Mediaset Infinity due nuovi
episodi di ESCÁNDALO – Storia di un’ossessione, la
serie ideata da Aurora Guerra, creatrice di alcune delle serie di
maggior successo degli ultimi anni come Il
Segreto e Una Vita.
Nei prossimi episodi, si manifesteranno le prime conseguenze delle
azioni di Inés, ormai al centro di un vortice inarrestabile di
scandali e tensioni.
Nei primi quattro episodi di
ESCÁNDALO – Storia di un’ossessione – già disponibili su Mediaset
Infinity – Inés, donna complessa e frustrata a causa dei suoi
trascorsi, ha intrapreso una relazione proibita e ossessiva con il
giovane adolescente Hugo e per mantenerla ha iniziato a tessere una
tela di inganni ed eventi che hanno cominciato a trascinare
nell’abisso tutte le persone intorno a lei.
Per sapere come finirà la storia di
Inés e Hugo – interpretati da Alexandra Jiménez e
FernandoLíndez – bisognerà
attendere gli ultimi due episodi che saranno
disponibili da venerdì 24 novembre.
Nel frattempo è possibile
continuare a vivere l’emozione della serie partecipando al concorso
Escàndalo – La sfida. Fino al 10 dicembre
ogni settimana si potrà provare a vincere i premi in
palio divertendosi a cercare le coppie di carte
uguali: oltre 500 gift card e voucher e super premi hi-tech.
Quando non si ha più
niente da perdere, non esiste la paura di tentare il tutto per
tutto. Lasciata alle loro spalle una realtà difficile e violenta è
ora di combattere per ottenere finalmente una condizione migliore e
la nave Orizzonte è l’unica possibilità che hanno i migranti al
centro della storia raccontata dalla nuova serie Sky Original
Unwanted – ostaggi del mare. Da domani disponibili
in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW i due nuovi episodi
(quinto e sesto).
La situazione è ormai
fuori controllo con Tareq (Dada Bozela) e i suoi compagni che
tengono in ostaggio la sala di comando della nave. Arrigo (Marco
Bocci) viene sopraffatto dagli eventi e in un suo momento di
crisi ha un attacco di panico che permette a Edith di prendere il
timone della Orizzonte e dirottarla verso le acque maltesi. A
questo punto il capitano non ha alternative e lancia l’allarme alla
compagnia, che mette in campo l’esercito italiano. Tareq decide che
l’unica soluzione possibile è negoziare per riuscire a scendere
dalla nave senza essere riconsegnati ai libici. Intanto Diletta
(Denise Capezza) scopre di essere incinta e questo spinge suo
marito Nicola (Maro Palvetti) a qualificarsi carabiniere per dare
una mano alla security della nave, ma prende una decisione
sbagliata con una conseguenza potenzialmente fatale…
Unwanted –
ostaggi del mare è una serie in otto episodi prodotta da
Sky Studios insieme a Pantaleon Films e Indiana Production,
liberamente tratta da “Bilal” (edito da La nave di Teseo), il libro
inchiesta del giornalista sotto copertura Fabrizio Gatti sul
viaggio da lui intrapreso lungo le rotte del Sahara, popolate non
solo dai migranti che si spostano dall’Africa per raggiungere
l’Europa ma anche da quanti fanno affari lucrando sulla loro
disperazione. Alla regia di tutti gli episodi Oliver Hirschbiegel,
premiato regista tedesco divenuto celebre in tutto il mondo grazie
a titoli come La caduta – Gli ultimi giorni di Hitler, Diana e il
film vincitore del Sundance Film Festival nel 2009 L’ombra della
vendetta – Five Minutes of Heaven.
Girata in inglese,
italiano, tedesco, francese e diversi dialetti africani, la serie è
interpretata da un numerosissimo cast multiculturale capitanato da
Marco Bocci e Jessica Schwarz, e che comprende Dada Bozela,
Hassan Najib, Jonathan Berlin, Jason Derek Prempeh, Cecilia Dazzi,
Francesco Acquaroli, Barbara Auer, Sylvester Groth, Marco Palvetti,
Denise Capezza, Nuala Peberdy, Samuel Kalambay, Amadou Mbow, Edward
Apeagyei, Reshny Massaka, Onyinye Odokoro, Massimo De Lorenzo, Scot
Williams.
Creata da Stefano Bises
(Esterno notte, The New Pope, Il Re, Speravo de morì
prima), Unwanted – ostaggi del mare è scritta
da Stefano Bises con la collaborazione di Alessandro Valenti,
Bernardo Pellegrini e Michela Straniero. La serie è prodotta per
Pantaleon da Dan Maag, Marco Beckmann, Patrick Zorer, Stephanie
Schettler-Koehler e dal produttore Sascha Rosemann che per primo ha
avuto l’idea di adattare il libro di Fabrizio Gatti; per Indiana è
prodotta da Fabrizio Donvito, Benedetto Habib, Daniel Campos
Pavoncelli e Marco Cohen. Produttori esecutivi per Sky Studios sono
Nils Hartmann, Sonia Rovai ed Erica Negri. NBCUniversal Global
Distribution è il distributore internazionale della serie per conto
di Sky Studios.
La trama del quinto
episodio di Unwanted – ostaggi del mare
Pensando di venire
riconsegnata ai Libici, Marem affida sua figlia di pochi mesi ad
una crocierista, Diletta. Tareq tiene in ostaggio la crew e vuole
che li portino in Italia. Arrigo in un momento di crisi ha un
attacco di panico. Edith prende formalmente il comando e ordina di
dirigersi verso le acque Maltesi. Mentre Edith si reca dai migranti
per rassicurarli, Arrigo manda l’allarme ufficiale alla compagnia.
Intanto, una crocierista si uccide lanciandosi dal ponte della
nave.
La trama del sesto
episodio di Unwanted – ostaggi del mare
Dopo l’allarme la nave è
tenuta sotto controllo dall’esercito. Tareq pretende di parlare con
loro per trovare un accordo. Sicura di essere salva, Marem chiede a
Diletta di riavere sua figlia e poco dopo Diletta scopre di essere
incinta. Il marito Nicola, carabiniere, offre il suo aiuto alla
security di bordo per risolvere la situazione e senza
autorizzazione si arma della sua pistola. Franco ha baciato Sophia,
la moglie gli chiede di sbarcare.