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Old Man & The Gun: le curiosità sul film con Robert Redford

Old Man & The Gun: le curiosità sul film con Robert Redford

Dagli anni Sessanta ad oggi Robert Redford si è affermato come una delle più grandi icone del cinema statunitense, recitando in grandi capolavori come La stangata, I tre giorni del Condor e La mia Africa. Ritiratosi dalle scene nel 2018, egli ha voluto chiudere la propria carriera prendendo parte ad un film che, indirettamente, è un vero e proprio omaggio alla sua persona, alle sue interpretazioni e al suo valore nella storia del cinema. Si tratta di Old Man & The Gun (qui la recensione), film del 2018 diretto dal talentuoso David Lowery, regista già noto per A Ghost Story e il recente The Green Knight.

Girato in pellicola e costruito come un vero e proprio poliziesco degli anni Settanta, periodo in cui è ambientata la storia, il film è basato sulla vera vita di Forrest Tucker, criminale noto come artista della fuga, a cui in particolare è stato dedicato l’articolo The Old Man & The Gun di David Grann, pubblicato sul New Yorker e su cui si basa la sceneggiatura del film. Nonostante si parli di criminalità, di rapine e di scontri con la legge, questo lungometraggio è un tenero e brillante omaggio tanto a Redford quanto alla resistenza che si oppone all’invecchiamento facendo ciò che più si ama.

Acclamato come uno dei migliori film del suo anno, Old Man & The Gun è un’opera che non segue in modo rigido i canoni del suo genere, lasciandosi andare ad una contemplazione dell’animo umano particolarmente coinvolgente.  Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Old Man & The Gun: la trama del film

Ambientato sul finire degli anni Settanta, il film ha per protagonista Forrest Tucker, un uomo ormai anziano che ha trascorso la sua intera vita tra crimini e carcere. Divenuto una vero e proprio esperto nella fuga, egli è ora tornato in libertà e sente di non poter rinunciare a fare ciò che più ama, ovvero dar vita a delle rapine in banca dove, senza mai mostrare la sua pistola né sparare un colpo, riesce ad ottenere ciò che vuole, anche grazie alla sua gentilezza. Questo suo modo di fare lo rende inoltre particolarmente difficile da prevedere e identificare, dando non pochi problemi alle autorità che lo cercano.

In particolare, l’investigatore John Hunt non nasconde tutta la sua ammirazione per l’attività di Tucker, pur tentando in tutti i modi di acciuffarlo. L’età che avanza non sembra essere un problema per il criminale, il quale però non manca di tanto in tanto di accarezzare l’idea di sistemarsi e vivere in modo tranquillo i suoi ultimi anni. A spingerlo verso questa direzione vi è l’incontro con una donna di nome Jewel, per cui inizia a provare sentimenti d’amore che credeva ormai un lontano ricordo. Il richiamo di una vita fuori legge, però, non mancherà di farsi sentire, portando Tucker a voler compiere ancora una volta ciò in cui è più bravo.

Old Man & The Gun cast

Old Man & The Gun: il cast del film

Come anticipato, ad interpretare il protagonista Forrest Tucker vi è il premio Oscar Robert Redford. Fu lo stesso attore a proporre di fare un film sulla vita del fuori legge a Lowery, avendo già lavorato con lui in Il drago invisibile. Il regista, inizialmente, pensava però di scrivere un racconto molto fedele alle vere vicende di Tucker, con uno stile quasi giornalistico. Redford, tuttavia, non si disse pienamente convinto di voler dare questa direzione al progetto. Lui e Lowery, infine, decisero di dar vita ad un film che raccontasse la storia di Tucker così come lui avrebbe voluto vederla o come potrebbe averla immaginata nella sua testa.

Non si ritrova dunque un racconto oggettivo degli eventi, bensì una loro rielaborazione sulla base del carattere e del punto di vista del protagonista. Mentre recitava in questo film, poi, Redford dichiarò che questo sarebbe stato il suo ultimo ruolo da attore, in quanto desiderava poter terminare la sua carriera con un ruolo divertente. Accanto a Redford si ritrovano poi altri celebri attori, come Danny Glover e Tom Waits nei ruoli di Teddy Green e Waller, compari di Tucker. Casey Affleck è il detective John Hunt, qui alla sua terza collaborazione con Lowery, mentre Sissy Spacek è Jewel, la donna di cui Tucker si innamora. Concludono il cast Elisabeth Moss nel ruolo di Dorothy e John David Washington in quelli del tenente Kelley.

Old Man & The Gun: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Old Man & The Gun grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 20 ottobre alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Die Hard – Vivere o morire: trama, cast e sequel del film con Bruce Willis

Divenuta una delle saghe cinematografiche d’azione più celebri di sempre, Die Hard comprende oggi cinque titoli usciti in sala in un arco temporale che va dal 1988 al 2013. Protagonista assoluto è l’attore Bruce Willis, che ricopre qui il ruolo del poliziotto John McClane. Nel corso degli anni, questi si è trovato coinvolto in avventure sempre più estreme e rischiose, in missioni adatte soltanto ad un uomo “duro a morire”. Anche per merito di ciò, il personaggio è stato indicato come uno dei più iconici del cinema, nonché uno dei più importanti nella carriera di Willis.

Tutto ebbe inizio con Die Hard – Trappola di cristallo, il quale ebbe poi un tale successo che i produttori decisero di dar vita ad una serie di sequel. Il quarto di questi, uscito nel 2007, è Die Hard – Vivere o morire, diretto da Len Wiseman, già autore della saga di Underworld. Assente dal cinema dal 1995, il personaggio di McClane viene qui riportato in scena per combattere una nuova imprevedibile minaccia: quella del terrorismo informatico. La trama del film si basa infatti non solo sui personaggi dello scrittore Roderick Thorp, ma anche sull’articolo Addio alle armi di John Carlin, dove si affronta proprio il pericolo di tale minaccia virtuale.

Per dar vita alle nuove avventure del poliziotto si è deciso di rendere il film meno simile ai primi due capitoli e più vicino invece al terzo. Come lì, anche in questo caso la stragrande maggioranza del film si svolge in ambienti esterni e urbani, e anche in questo caso McClane viene aiutato nella lotta al terrorismo da un civile. Accolto in maniera positiva dalla critica, il film ha confermato il grande interesse nei confronti della saga. A fronte di un budget di 110 milioni di dollari, infatti, questo è riuscito ad incassarne ben 388 in tutto il mondo. Ad oggi, Die Hard – Vivere o morire è il film dal maggior incasso di tutta la saga.

Die Hard – Vivere o morire: la trama del film

Sono passati diversi anni dalla sua ultima grande missione, e il poliziotto McClane è un uomo diverso, invecchiato ma tenace come sempre. Ancora una volta, però, si trova a dover salvare la situazione e l’intera nazione nel momento in cui l’FBI subisce un potente attacco informatico. Questo genera un blackout dei sistemi di sicurezza, mandando in tilt il paese. McClane viene così chiamato all’azione, con il compito di trovare l’hacker Matthew Farrell. A sua insaputa questi ha infatti contribuito a rendere operativo un progetto architettato dalla squadra di cyber-terroristi capitanati da Thomas Gabriel. Questi era un dipendente del Dipartimento della Difesa, e caduto in disgrazia cerca ora la vendetta.

Affiancato da Farrell, McClane tenta così di impedire altri attacchi, cercando allo stesso tempo di rintracciare la base operativa di Gabriel e dei suoi uomini. Il terrorista, però, è ben consapevole della fama del poliziotto, e per assicurarsi un vantaggio nei suoi confronti decide di rapire sua figlia Lucy. La faccenda diventa così personale, e McClane torna ad essere l’inarrestabile macchina da guerra che era, dimostrando di essere duro a morire proprio come un tempo. Nulla lo fermerà dal trovare i rapitori di sua figlia, e lo scontro sarà più sanguinoso che mai.

Die Hard - Vivere o morire cast

Die Hard – Vivere o morire: il cast del film

Immaginare il personaggio di John McClane con il volto di un altro attore è ormai impossibile. Bruce Willis ha negli anni dimostrato di essere l’interprete giusto per la parte, sfoggiando un carisma unico e perfetto per il ruolo. Fu proprio il primo film della saga a conferirgli grande notorietà. Particolarmente devoto al ruolo, l’attore si allenò a lungo in vista delle riprese con l’obiettivo di poter personalmente prendere parte alle tante spericolate acrobazie previste, senza ricorrere dunque a controfigure. Nonostante ciò, l’attore riportò comunque una profonda ferita sopra l’occhio destro, che lo costrinse ad un ricovero ospedaliero. Come accaduto anche per i precedenti capitoli, Willis ha anche in questo caso avuto grande potere decisionale su quanto scritto in sceneggiatura. Diverse scene e dialoghi vennero infatti riscritti per rientrare maggiormente nelle volontà dell’attore, il quale conosce meglio di chiunque altro il proprio personaggio.

Willis desiderava inoltre esplorare nuovi aspetti del personaggio, e propose ai produttori di introdurre il rapporto tra McClane e sua figlia. Venne così inserito il personaggio di Lucy McClane, interpretata dall’attrice Mary Elizabeth Winstead, oggi nota per aver interpretato Cacciatrice in Birds of Prey. L’attore Justin Long interpreta invece l’hacker Matthew Farrell, colui che aiuterà McClane nella sua missione. Per tale personaggio, originariamente Wills avrebbe voluto l’attore Ben Affleck, il quale non si dichiarò però interessato. Ad interpretare il villain Thomas Gabriel è l’attore Timothy Olyphant, il quale propose anche alcune modifiche circa il proprio personaggio. Dalla parte dei cattivi si ritrova anche Maggie Q nei panni di Mai Lihn, braccio destro e amante di Gabriel. L’attore e regista Kevin Smith è invece l’hacker Frederick “Warlock” Kaludis.

Die Hard – Vivere o morire: il sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Dato il grande successo del film, i produttori decisero di far proseguire la saga con un quinto capitolo. Questo arriva al cinema nel 2013 con il titolo di Die Hard – Un buon giorno per morire, spostando l’azione dagli Stati Uniti alla Russia. Viene inoltre introdotto il personaggio di Jack McClane, figlio del protagonista, interpretato da Jai Courtney. Anche questo a sua volta si affermò come un buon successo, incassando circa 304 milioni di dollari a fronte di un budget di circa 92. Willis ha poi dichiarato di voler realizzare almeno un sesto capitolo prima di mandare in pensione il personaggio. Attualmente, però, non vi sono stati significativi aggiornamenti a riguardo, e prima di rivedere il personaggio al cinema potrebbe volerci più tempo del previsto.

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. Die Hard – Vivere o morire è infatti presente su Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity e Tim Vision. Per poter usufruire del film, sarà necessario sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. In questo modo sarà poi possibile vedere il titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video, senza limiti di tempo. Il film è inoltre in programma in televisione per giovedì 20 ottobre alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Non Così Vicino: trailer del film con Tom Hanks

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Non Così Vicino: trailer del film con Tom Hanks

Warner Bros e Sony Pictures hanno diffuso il trailer della nuova commedia Non Così Vicino diretta da Marc Forster e che vede protagonista un inedito Tom Hanks

Le prime immagini di Non Così Vicino il nuovo film con Tom Hanks e diretto da Marc Foster (Neverland – Un sogno per la vita). Nel cast anche Mariana Treviño (Club the Cuervos), Rachel Keller (Fargo) e Manuel Garcia-Rulfo (I magnifici 7). La sceneggiatura è scritta dal candidato all’Oscar David Magee (Migliore sceneggiatura non originale, Vita di Pi, 2012; Migliore sceneggiatura non originale, Neverland – Un sogno per la vita, 2004) tratto dal romanzo best-seller “L’uomo che metteva in ordine il mondo” di Fredrik Backman. Il film è basato anche sulla pellicola svedese scritta e diretta da Hannes Holm. Non Così Vicino è prodotto da Rita Wilson, Tom Hanks, Gary Goetzman e Fredrik Wikström Nicastro.
Dal 16 febbraio solo al cinema, prodotto da Sony Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia.

Tratto dal comico e commovente bestseller “L’uomo che metteva in ordine il mondo”, Non Così Vicino racconta la storia di Otto Anderson (Tom Hanks), un vedovo scontroso e molto fissato con le sue abitudini. Quando una giovane e vivace famiglia si trasferisce nella casa accanto, l’incontro con Marisol, ragazza brillante e in dolce attesa, crea un’improbabile amicizia che sconvolgerà il suo mondo. Una storia divertente e struggente che racconta come alcune famiglie nascono anche nei luoghi più inaspettati.

I morti rimangono con la bocca aperta: la recensione del film di Fabrizio Ferraro

Quattro partigiani si muovo furtivi in un innevato panorama di montagna. Conosciamo i loro nomi e i valori per cui combattono. Una donna si unisce poi al gruppo e cambiano così le dinamiche tra loro. Sono figure lontane nel tempo, eppure capaci di evocare con sorprendente forza uno stato emotivo ancora oggi vivo e dilagante. Su queste basi si fonda il nuovo film di Fabrizio Ferraro, dal titolo I morti rimangono con la bocca aperta e presentato in Concorso alla Festa del Cinema di Roma. Si tratta inoltre del quarto e penultimo capitolo della serie Unwanted, che Ferraro ha costruito intorno alla figura del reietto.

Prima di I morti rimangono con la bocca aperta ci sono infatti stati Gli indesiderati d’Europa, Checkpoint Berlin e La veduta luminosa. Ognuna di queste opere rappresenta un vero e proprio viaggio nella storia e nell’animo dell’uomo, ricercando percorsi e derive comuni. Allo stesso modo il nuovo film di Ferraro si presenta come un viaggio tanto fisico quanto esistenziale, ambientato nell’Appennino centrale nel 1944, quando la Seconda Guerra Mondiale sta per concludersi, ma non è ancora realmente finita.

Un viaggio dell’animo

Ferraro è una figura estremamente affascinante nel panorama cinematografico italiano, un uomo di cinema a tutto tondo che per le sue opere non si occupa solo della regia, ma anche della sceneggiatura, della fotografia, del montaggio e della produzione. Ciò vale anche per questo suo nuovo I morti rimangono con la bocca aperta, che esprimere dunque in modo particolarmente inequivocabile il pensiero e la visione del suo autore. La storia è ambientata nel passato, eppure con un non eccessivo sforzo di fantasia può applicarsi benissimo anche all’oggi. D’altronde, il film è da intendersi più come un viaggio sensoriale e metaforico, volutamente privo dunque di un racconto particolarmente definito.

Ancor prima dei cinque personaggi umani e della loro vicenda, è infatti l’ambiente il vero protagonista del film. Un vasto paesaggio di montagna ricoperto da neve così bianca da risultare accecante. Un luogo che sembra essere fuori dal mondo, sospeso nel tempo, dove può dunque svolgersi un racconto che, come già detto, si adatta ad ogni epoca. Con una forte prevalenza di campi lunghi e lunghissimi, il regista inserisce qui i suoi personaggi, accentuando dunque la loro piccolezza dinanzi alla maestosità della natura. Questo ritrarre così piccoli i personaggi ci sottolinea ulteriormente la loro solitudine e il loro senso di smarrimento in un contesto che non offre punti di riferimento.

I luoghi che Ferraro mostra nel suo film diventano dunque vere e proprie esteriorizzazioni dell’animo umano. I suoi personaggi in guerra sono aridi, sospettosi, pronti ad uccidere al minimo dubbio, così come ancora oggi l’essere umano sembra pervaso da un senso di glacialità che lo rende impassibile dinanzi alle disgrazie presenti nel mondo. È questo a rendere senza tempo I morti rimangono con la bocca aperta, questo suo poter benissimo essere ambientato in qualunque momento della storia e in qualunque parte del mondo. Se è vero che i morti rimangono con la bocca aperta, recitando i loro ultimi moniti, allora l’invito non può che essere quello di porgere l’orecchio con attenzione.

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La guerra nel cuore

Oltre l’uso che viene fatto del paesaggio, di I morti rimangono con la bocca aperta colpisce la sensazione di trovarsi a confronto con dei personaggi che la guerra sembrano averla più nella testa che non intorno a loro. I cinque sono completamente isolati tra la neve e quanto li circonda lascia ipotizzare che tra loro e altre forme di vita umana passino chilometri e chilometri. Eppure, i personaggi ripetono continuamente di sentire dei cani in lontananza, un aereo di ricognizione in cielo, il rumore di mezzi cingolati in avvicinamento o ancora impronte nella neve che farebbero pensare ad un nemico sempre più vicino. Lo spettatore, tuttavia, non partecipa a nessuna di queste loro sensazioni. Viene dunque da chiedersi se realmente ci sia un pericolo incombente sui cinque protagonisti o se questo sia solo immaginario.

Anche nel momento della sparatoria tra i boschi, la scena non dà alcuna prova di un effettivo esercito nemico in attacco. Si sentono in quel momento voci e spari non effettivamente provenienti dai protagonisti conosciuti, ma non ci sono immagini che fungano da prova concreta della presenza di altri soldati. Tutto ciò per ribadire come Ferraro lasci il suo film immerso in uno stato di sospensione e di ambiguità che permette numerose interpretazioni e riflessioni. La stessa fotografia sfocata che caratterizza la maggior parte del film conferisce al tutto un’atmosfera onirica, quasi ci trovassimo in un sogno. In realtà, I morti rimangono con la bocca aperta è a contatto con la nostra realtà molto più di quanto si potrebbe pensare.

Matrix Resurrection: Laurence Fishburne “brutalmente onesto” sul film

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Come sappiamo, Laurence Fishburne non ha preso parte alla realizzazione di Matrix Resurrections, il quarto capitolo del franchise delle sorelle Wachowski e che ha visto tornare sul grande schermo sia Trinity che Neo, con i volti di Keanu Reeves e Carrie Anne Moss, sia lo stesso Morpheus, interpretato però da Yahya Abdul-Mateen II invece che da Laurence Fishburne, come nei capitoli precedenti.

Adesso, grazie a Variety, abbiamo finalmente la “recensione” onesta e schietta dell’attore che commenta così il film: “Sì, l’ho visto. Non era brutto come mi aspettavo ma era meno bello di quello che speravo. Penso però che Carrie-Anne e Keanu abbiano fatto un ottimo lavoro.” In merito alla volontà di farne parte, Fishburne ha detto: “No, davvero no”.

Matrix Resurrections è interpretato da Keanu Reeves e Carrie Anne Moss, ma anche da Yahya Abdul-Mateen II (il franchise di Aquaman), Jessica Henwick (per la TV Iron Fist, Star Wars: Il Risveglio della Forza), Jonathan Groff (Hamilton, per la TV Mindhunter), Neil Patrick Harris (Gone Girl – L’amore bugiardo), Priyanka Chopra Jonas (TV Quantico), Christina Ricci (TV Escaping the Madhouse: The Nellie Bly Story, The Lizzie Borden Chronicles), Telma Hopkins (TV Amiche per la morteDead to Me), Eréndira Ibarra (serie Sense8, Ingobernable), Toby Onwumere (serie Empire), Max Riemelt (serie Sense8), Brian J. Smith (serie Sense8, Treadstone), e Jada Pinkett Smith (Attacco al potere 3 – Angel Has Fallen, Gotham per la TV).

Il team creativo scelto da Wachowski dietro le quinte comprende i collaboratori di Sense8: i direttori della fotografia Daniele Massaccesi e John Toll, gli scenografi Hugh Bateup e Peter Walpole, il montatore Joseph Jett Sally, la costumista Lindsay Pugh, il supervisore agli effetti visivi Dan Glass e i compositori Johnny Klimek e Tom Tykwer. La Warner Bros. Pictures presenta, in associazione con Village Roadshow Pictures, in associazione con Venus Castina Productions, Matrix Resurrections. Il film sarà distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures e sarà nelle sale italiane a partire dal 1 gennaio 2022.

Black Panther: Wakanda Forever, Lupita Nyong’O replica al movimento “recast T’Challa”

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Durante una recente intervista con The Hollywood Reporter, Lupita Nyong’o, che torna a interpretare Nakia in Black Panther: Wakanda Forever, ha risposto al crescente movimento “recast T’Challa” ovvero un trend social che avrebbe voluto un nuovo attore per interpretare T’Challa dopo la dipartita prematura di Chadwick Boseman.

La star di Wakanda Forever sostiene la decisione della Marvel di non sostituire il personaggio e sottolinea che mentre il sequel metterà a riposo T’Challa, ciò non segna la fine di Black Panther, cosa che è molto chiara dal trailer e che sembra rispecchiare una saggia decisione di produzione.

“Questa non è la morte della Pantera Nera, questo è il punto. T’Challa viene messo a riposo e consente alla vita reale di informare la storia dei film. So che ci sono tutti i tipi di motivi per cui le persone vogliono che venga riscelto, ma non ho la pazienza. Non ho la presenza di spirito, o non ho l’obiettività per discuterne. Non io. Sono molto di parte.”

Black Panther: Wakanda Forever, il film

Il sequel del MCU onorerà il defunto Chadwick Boseman mentre continuerà l’eredità del suo personaggio, T’Challa. Black Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’11 novembre 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick Boseman nel primo film, non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI.

Nel film Marvel Studios Black Panther: Wakanda Forever, la Regina Ramonda (Angela Bassett), Shuri (Letitia Wright), M’Baku (Winston Duke), Okoye (Danai Gurira) e le Dora Milaje (tra cui Florence Kasumba) lottano per proteggere la loro nazione dalle invadenti potenze mondiali dopo la morte di Re T’Challa. Mentre gli abitanti del Wakanda cercano di comprendere il prossimo capitolo della loro storia, gli eroi devono riunirsi con l’aiuto di War Dog Nakia (Lupita Nyong’o) e di Everett Ross (Martin Freeman) e forgiare un nuovo percorso per il regno del Wakanda. Il film presenta Tenoch Huerta nel ruolo di Namor, re di Talokan, ed è interpretato anche da Dominique Thorne, Michaela Coel, Mabel Cadena e Alex Livinalli.

Ke Huy Quan e Harrison Ford, la storia dietro alla reunion

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Ke Huy Quan e Harrison Ford, la storia dietro alla reunion

Il giornalista e autore Kyle Buchanan ha pubblicato un estratto dalla sua imminente intervista con Ke Huy Quan, descrivendo in dettaglio le circostanze della sua toccante riunione con Harrison Ford. Nell’estratto, Quan afferma che gli è stato detto della presenza di Ford al D23 e gli è stata data la possibilità di vederlo dopo quasi 4 decenni, anche se temeva che l’attore non lo avrebbe riconosciuto.

“Eravamo all’evento D23 e mi è stato detto che Harrison sarebbe stato lì. Siamo in questa stanza verde con così tanti attori, produttori e registi, e la persona che è stata incaricata di assistermi ha detto: ‘Harrison Ford è proprio fuori dalla stanza verde. Vuoi andare a salutare?’ Ho pensato: “Certo! Non lo vedo da 38 anni. Quindi esco e lo vedo a circa 15 piedi di distanza mentre parla con Phoebe Waller-Bridge, sono lì per promuovere Indy 5. E mentre mi avvicino, il mio cuore batte forte. Sto pensando: “Mi riconoscerà? L’ultima volta che mi ha visto, ero un ragazzino”.

Mentre mi avvicino, si gira e mi punta il dito contro, e ha quel classico, famoso, scontroso sguardo di Harrison Ford. Io dico: ‘Oh mio Dio, probabilmente pensa che io sia un fan e mi dirà di non avvicinarmi a lui.’ Ma lui mi guarda, mi indica e dice: “Sei Short Round?” Immediatamente, sono stato trasportato indietro nel tempo nel 1984, quando ero un ragazzino, e ho detto: “Sì, Indy”. E lui ha detto: “Vieni qui” e mi ha dato un grande abbraccio. Quando l’ho abbracciato, tutti quei meravigliosi ricordi che avevo sul set sono tornati alla mente. Mi sono sentito così a mio agio. È stato fantastico, ed è un uomo fantastico – uno degli uomini più generosi del pianeta.”

Ke Huy Quan e Harrison Ford hanno lavorato insieme in Indiana Jones e il tempio maledetto, film in cui Quan interpretava proprio il piccolo Shorty. Mentre Harrison Ford era già una star, Quan ha avuto difficoltà a inserirsi a Hollywood davanti alla macchian da presa, ha così cambiato direzione, spostandosi dietro all’obbiettivo. Con Everything Everywhere All at Once, quest’anno, ha di nuovo la possibilità di brillare sul grande schermo, a quasi quarant’anni da Indy 2 e I Goonies (dove interpretava Data).

Il mio nome è vendetta: trailer del film Netflix con Alessandro Gassmann

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Sono ora disponibili il Trailer ufficiale e il Poster di Il mio nome è vendetta, il film diretto da Cosimo Gomez, prodotto da Colorado Film, in arrivo solo su Netflix dal 30 novembre, con protagonista un inedito e sorprendente Alessandro Gassmann. L’attore veste i panni di Santo, un ex sicario della criminalità organizzata, che dopo aver vissuto nell’ombra per anni in una tranquilla cittadina del Trentino-Alto Adige, è alla ricerca di vendetta insieme alla figlia Sofia, interpretata da Ginevra Francesconi.

Il film è prodotto da Iginio Straffi e Alessandro Usai per Colorado Film, e vede nel cast anche Alessio Praticò, Francesco Villano, Mauro Lamanna e Remo Girone. Il mio nome è vendetta sarà disponibile solo su Netflix dal 30 novembre.

La trama

Sofia è una tranquilla teenager che passa il suo tempo tra partite di hockey, di cui è campionessa, e lezioni di guida off-road. Fino al momento in cui, disobbedendo a Santo, suo padre, lo fotografa di nascosto e pubblica la sua foto su Instagram. Il piccolo post è sufficiente a cambiare le loro vite per sempre. Seguendo la traccia informatica, due criminali entrano nella loro casa e uccidono barbaramente la madre e lo zio di Sofia, dando vita a un regolamento di conti covato per quasi vent’anni. Sofia scoprirà che la verità le è sempre stata taciuta e che Santo nasconde un oscuro passato di affiliato alla N’drangheta. Non senza conflitto, Sofia abbraccerà un’eredità fatta di furia e violenza e si alleerà con il padre per cercare una spietata vendetta.

Harry Potter: Tom Felton scambiò Gary Oldman per uno del personale delle pulizie

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Nel suo nuovo libro, Beyond the Wand: The Magic and Mayhem of Growing Up A Wizard (come condiviso da Insider) Tom Felton, celebre per aver interpretato Draco Malfoy nel franchise di Harry Potter, ricorda di aver avuto un primo incontro piuttosto imbarazzante con Gary Oldman. Felton, che al momento dell’incidente era un adolescente, ricorda di aver scambiato Oldman per un membro della squadra di pulizie del film, arrivando persino a congratularsi con lui per i pavimenti puliti sul set.

“Ero sul set un giorno quando ho visto un tipo più anziano un po’ trasandato che indossava un vecchio paio di jeans e una maglietta. Lo avevo visto occasionalmente in giro e ho pensato che fosse uno del personale delle pulizie. Cosa posso dire? Aveva solo quello sguardo.

“Sembrava mostrare la famiglia e gli amici in giro. Un po’ strano, per uno del personale delle pulizie. Ho avuto l’orribile sensazione che avrei potuto fare un passo falso, quindi quando se ne è andato ho chiesto a qualcuno: ‘Chi è quello?’

“Ho rabbrividito per l’imbarazzo quando ho capito che l’avevo scambiato per l’addetto alle pulizie. Volevo scusarmi – non che gli sarebbe davvero importato – ma alla fine ho preso la strada più semplice ignorando totalmente il mio errore e facendo finta di “Avevo sempre saputo chi era. In mia difesa, per essere una star così grande, non si comportava per niente come una star. Era modesto e con i piedi per terra, probabilmente lo si vedeva preparare una tazza di tè per tutti, piuttosto che intrattenere la stanza.”

Per molti versi, dei giovani attori coinvolti nel franchise, Tom Felton è quello che è rimasto maggiormente legato ai suoi giorni da maghetto a Hogwarts, cosa che dimostra con grande insistenza sui social e motivo per cui, nonostante interpreti il cattivo ragazzo, è molto amato dai fan.

Emma Watson, Rupert Grint e Tom Felton porgono il loro omaggio a Robbie Coltrane

Black Adam VS Superman, ci sono dei piani a lunga scadenza

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Il produttore di Black Adam, Hiram Garcia, ha spiegato cosa ha in mente per la potenziale guerra di Black Adam e Superman. In un’intervista con CinemaBlend, il produttore del film con Dwayne Johnson ha sottolineato che, piuttosto che un combattimento una tantum, la battaglia tra il suo personaggio e Superman sarebbe stata “una lunga forma di narrazione”, affermando quanto segue:

“Non si tratta mai di una lotta singola o solo di una scazzottata. No, è molto più di questo. Vogliamo davvero creare una lunga forma di narrazione e mostrare che questi due personaggi esistono nello stesso universo e li faremo avere a che fare spesso tra loro, dalla stessa parte o da parti opposte. Si spera che a un certo punto si scontrino, ma non si tratta solo di una situazione di “un combattimento”. Non è mai stato il nostro sogno. Questo non premia il fan. I fan vogliono provare un viaggio trai due personaggi sapendo che questi ragazzi esistono nello stesso universo”.

Black Adam: ecco la scena post-credit che finisce in rete ad una settimana dell’uscita

Il cast completo di Black Adam, oltre a Dwayne Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo, annovera anche Noah Centineo (Atom Smasher), Quintessa Swindell (Cyclone), Aldis Hodge (Hawkman) e Pierce Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis, e Marwan Kenzari, che sarà invece l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato ancora svelato).

Black Adam, che sarà diretto da Jaume Collet-Serra (già dietro Jungle Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a non pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo. Inoltre, la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le cose e costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio. L’uscita del film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio 2022. Black Adam uscirà al cinema in Italia giovedì 21 ottobre 2022.

Il progetto originale della Warner Bros. su Shazam! aveva previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua nemesi, Black Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla sua origin story.

Captain America: New World Order, i dettagli sui piani del generale “Thunderbolt” Ross di Harrison Ford

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Captain America: New World Order si preannuncia essere un film ancora più grande del previsto, con Tim Blake Nelson pronto a fare il suo ritorno nei panni di The Leader e Harrison Ford recentemente scelto per interpretare il generale “Thunderbolt” Ross. C’erano state speculazioni sul fatto che il personaggio potesse essere ritirato dopo la morte di William Hurt, ma ora è chiaro che per la Marvel è un personaggio chiave per il futuro dell’MCU.

Arruolare una leggenda come Harrison Ford ne è la prova, e scommettiamo che Ross sarà importante sia per il film in uscita di Thunderbolts sia per quello che sembra essere un progetto che trarrà ispirazione a World War Hulks in qualche modo.  Prima di arrivare a questo, tuttavia, abbiamo il prossimo film Captain America: New World Order da guardare con impazienza dove troveremo Anthony Mackie di Sam Wilson che si farà avanti come l’ultimo eroe a brandire lo scudo e, secondo The Cosmic Circus, l’uscita del 2024 avrà un “budget ENORME”.

Si dice che il generale “Thunderbolts” Ross non sia più Segretario di Stato ma un privato cittadino con potenti connessioni in luoghi che contano e potenzialmente ha dei piani di un suo “nuovo ordine mondiale”. Ciò potrebbe comportare una collaborazione con Samuel Sterns che alla fine lo vedrà diventare Red Hulk? sarebbe sorprendente se questo accadesse, e ancora più sorpresi se Ford non avesse la possibilità di diventare un HULK. Le riprese dovrebbero iniziare a girare a marzo, comunque, ma c’è un altro bocconcino molto interessante che rende Captain America: New World Order ancora più intrigante.

“Avevo sentito in precedenza che potrebbe esserci una sorta di crossover tra Blade e New World Order” , osserva l’autore del pezzo. “Ma sfortunatamente, al momento Blade non dovrebbe iniziare fino alla prossima estate… considerando che il film di Blade sta subendo alcune importanti riscritture, questo piano di crossover potrebbe sicuramente essere cambiato”.

I vampiri potrebbero in qualche modo entrare nel piano del Leader? Tra questo e l’importanza del sangue di She-Hulk nelle sue recenti serie, non possiamo fare a meno di chiederci se Sterns stia finalmente cercando di decifrare il codice e creare dei Super Soldati (o Hulk!) perfetti per mettere appunto il piano nel nuovo ordine prestabilito dal Generale Ross. Ovviamente tutto questo è solo un’ipotesi in base agli indizi che troviamo negli annunci ufficiali, dunque le cose potrebbero anche essere diverse da come ce le immaginiamo!

Captain America: New World Order

Julius Onah dirige  Captain America: New World Order, su una sceneggiatura di Malcolm Spellman e Dalan Musson. Il cast comprenderà Anthony Mackie nei panni di Sam Wilson/Captain America, Danny Ramirez nei panni di Joaquín Torres/Falcon, Tim Blake Nelson nei panni di Samuel Sterns/Leader, Carl Lumbly nei panni di Isaiah Bradley e Shira Haas nei panni di Ruth Bat-Seraph/Sabra. L’uscita al cinema è prevista per il 3 maggio 2024.

Jake Schreier dirigerà Thunderbolts e si baserà su una una sceneggiatura di Eric Pearson. Il cast dell’ensemble è composto da Florence Pugh come Yelena Belova, Sebastian Stan come Bucky Barnes/Winter Soldier, Wyatt Russell come John Walker/US Agent, Olga Kurylenko come Antonia Dreykov/Taskmaster, David Harbour come Alexei Shostakov/Red Guardian, Hannah John-Kamen come Ava Starr/Ghost, e Julia Louis-Dreyfus come Contessa Valentina Allegra de Fontaine. Thunderbolts uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.

Eternals 2: Barry Keoghan continua a chiedere aggiornamenti ai suoi compagni di cast

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Parlando con UPROXX, Barry Keoghan confessa di inviare costantemente messaggi ad alcuni dei suoi altri co-protagonisti di Eternals per eventuali aggiornamenti sul futuro del franchise. Cita in particolare Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo nel film, e che per una ragione molto particolare è il meglio informato sui fatti:

“Kumail è sempre quello a cui scrivo. Sono tipo “Yo, hai sentito qualcosa su Eternals 2?” Kumail sa tutto. Sai cosa intendo? Ama i fumetti. Il mondo dei fumetti… Beh, gli scrivo sempre messaggi tipo riguardo al Comic-Con di San Diego. Sono tipo “Ehi, andiamo a San Diego per gli Eterni?” ma mi piacerebbe vedere cosa succederà. Lo farei davvero.”

Di recente, l’attore si era detto dubbioso di quello che sarebbe stato Eternals 2, ma continua a credere nel futuro del progetto.

Il cast del film comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

Daniel Gillies: 10 cose che non sai sull’attore

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Daniel Gillies: 10 cose che non sai sull’attore

Daniel Gillies è uno dei volti attoriali che ha contribuito a cambiare la storia delle serie televisive grazie anche alle sue eccellenti e brillanti performance. L’attore, infatti, ha cominciato a lavorare da ragazzo e non si è più fermato, arrivando anche a sperimentare diversi ambiti, come la regia e la sceneggiatura, e passando anche dal piccolo al grande schermo e viceversa.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Daniel Gillies.

Daniel GIllies serie tv

Daniel Gillies serie tv1. Ha lavorato in molte serie. Nel corso della sua carriera attoriale, Gillies ha lavorato in numerose serie tv, iniziando nel 1999 con Young Hercules, per poi proseguire con Cleopatra 2525 (2000), Jeremiah (2002), Masters of Horror (2007) e The Glades (2010). In seguito, ha lavorato in True Blood (2010), NCIS – Unità anticrimine (2010), The Vampire Diaries (2010-2014), Saving Hope (2012-2015), The Originals (2013-2018) e SEAL Team (2017).

2. Ha fatto anche molto cinema. L’attore non ha prestato la sua opera solo per il piccolo schermo, ma ha lavorato in diversi film. Il suo debutto è avvenuto con Cuore di soldato (1998), per poi proseguire con No One Can Hear You (2001), Spider-Man 2 (2004), Matrimoni e pregiudizi (2004), The Sensation of Sight (2006) e Captivity (2007). Inoltre, ha lavorato per il film Uncross the Stars (2008) e per il corto Matters of Life and Death (2007).

3. È anche sceneggiatore e regista. Nel corso della sua carriera, l’attore ha sperimentato diversi ambiti del cinema, tra cui la sceneggiatura e la regia. Infatti, ha scritto lo script di Wait for Me (2007) e Broken Kingdom (2012), dirigendo i due titoli, oltre a due episodi di The Originals tra il 2017 e il 2018.

Daniel GIllies Instagram

4. Ha un profilo ufficiale. L’attore ha aperto un proprio account ufficiale Instagram che è seguito da qualcosa come 2,2 milioni di persone. Sono molte le foto postate sulla sua bacheca, immagini che lo ritraggono in momenti lavorativi o di svago o foto che lo vedono protagonista di viaggi, che siano di lavoro o piacere.

Daniel GIllies moglie

5. È stato sposato per diversi anni. L’attore era molto conosciuto anche per essere sposato da molti anni con la collega Rachael Leigh Cook. I due si erano sposati nel 2004 e tutto sembrava andare a gonfie vele, tanto da non immaginare che nel giugno 2019, dopo 14 anni di matrimonio, la coppia ammettesse di essere in fase di divorzio. I motivi della crisi non sono stati resi chiari, ma sembra che non si tratti per nulla di tradimenti o fatti connessi.

6. È padre di due figli. Dal matrimonio con Rachael Leigh Cook, l’attore è diventato padre due volte. Infatti, dalla loro unione sono arrivati Charlotte Easton (nata nel settembre 2013) e Theodore Vigo Sullivan (nato nell’aprile 2015).

Daniel Gillies The Originals

Daniel Gillies The Originals7. Non pensava che il suo personaggio avesse successo. L’attore ha dichiarato che non pensava che il suo personaggio potesse godere di così grande attenzione nel corso delle cinque stagioni della serie, ammettendo che in realtà sembra che il tempo sia letteralmente volato e che il tutto sia durato forse un anno e mezzo, invece di cinque.

8. Non vedeva l’ora di dirigere un episodio. Dato che l’attore aveva già diretto un film, era impaziente di esplorare le regia televisiva. Il fatto di essere anche uno dei protagonisti della serie lo ha aiutato a tirare fuori una parte più intima del suo personaggio, conoscendo già l’ambiente e tutta la storia “mitologica” alle spalle.

Daniel GIllies e Joseph Morgan

9. Sono molto amici. I due si sono conosciuti recitando insieme e la loro è una vera amicizia fraterna, tanto da passare spesso del tempo insieme sia sul set che fuori, realizzando video molto divertenti per i propri fan e includendo anche il resto del cast.

Daniel GIllies: età e altezza

10. Daniel GIllies è nato il 14 marzo del 1976 a Winnipeg, nel Manitoba, Canada, e la sua altezza complessiva corrisponde a 180 centimetri.

Fonti: IMDb, Collider

Cameron Monaghan: 10 cose che non sai sull’attore

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Cameron Monaghan: 10 cose che non sai sull’attore

Cameron Monaghan è uno di quegli attori che ha contribuito a cambiare il volto delle serie tv, grazie alle sue performance, soprattutto in Shameless e Gotham. L’attore ha sempre dimostrato di essere in grado di scegliere i ruoli migliori per i suoi talenti, diventando molto amato in tutto il mondo.

Ecco dieci cose da sapere su Cameron Monaghan.

Cameron Monaghan serie

cameron monaghan

1. Una carriera spesa tra serie tv. La carriera dell’attore inizia di fatto a intraprendere la carriera di attore nel 2003, quando partecipa nel film tv The Music Man, per poi partecipare a diverse serie tv come Malcolm (2004-2005), Threshold (2005), Ned – Scuola di sopravvivenza (2005-2006), Criminal Minds (2006) e Numb3rs (2009). In seguito, appare in The Mentalist (2009), Detective Monk (2009), Fringe (2009), The Glades (2010), NCIS – Unità anticrimine (2011), Shameless (2011 – in corso) e Rizzoli & Isles (2011). Tra i suoi ultimi lavori vi sono Law & Order – Unità vittime speciali (2012), Gotham (2015-2019) e Son of Zorn (2016).

2. Ha lavorato in alcuni film ed è doppiatore. Monaghan ha prestato la sua attività di attore anche al grande schermo, senza rimanere ancorato al mondo delle serie tv. L’attore, infatti, ha lavorato in film come Cambia la tua vita con un click (2006), Santa Clause è nei guai (2006), I tre investigatori e l’isola misteriosa (2007), Dog Gone (2008), Another Harvest Moon (2009) e I tre investigatori e il castello del terrore (2009). Inoltre, è apparso in Prom – Ballo di fine anno (2011), Vampire Academy (2014), The Giver – Il mondo di Jonas (2014), Jamie Marks Is Dead (2014), Mail (2014) e Amityville – Il risveglio (2017). In quanto doppiatore, ha prestato la propria voce per il videogioco Star Wars Jedi: Fallen Order (2019) e per le serie Avatar – La leggenda di Aang (2005) e Shoty McShorts’ Shorts (2007).

Cameron Monaghan in Shameless

cameron monaghan

3. Non conosceva la versione originale. Prima di girare Shameless, l’attore non era a conoscenza del fatto che fosse un remake: “Non ne sapevo molto. Non avevo mai sentito parlare della versione inglese quando feci l’audizione o quando ottenni la parte. Ho letto la sceneggiatura e sono stato davvero incuriosito dal personaggio perché è così complesso”. Nel 2021 è apparso nell’ultima stagione di Shameless.

Cameron Monaghan e Noel Fisher

4. Entrambi condividono il set di Shameless. Monaghan e Noel Fisher hanno condiviso per molto tempo il set di Shameless, interpretando una coppia di ragazzi omosessuali, innamorati uno dell’altro.

Cameron Monaghan Instagram

5. Ha un profilo ufficiale. L’attore ha aperto un account ufficiale su Instagram che è seguito da qualcosa come 2,1 milioni di persone. Sulla sua bacheca sono presenti, per la maggiore, foto che lo ritraggono in momenti lavorativi, tra il set di Shameless e di Gotham. Tuttavia, vi sono anche immagini che vedono protagonista di momenti di svago tra lavoro e viaggi personali.

Cameron Monaghan fidanzato

6. Pare sia tornato single da poco. Sembra, infatti, che dall’inizio dell’anno l’attore si sia lasciato la fidanzata e collega Peyton List: i due si frequentavano da più di un anno. La coppia si era conosciuta sul set del film Anthem of a Teenage Prophet nel 2017 e da lì il loro legame si è fatto sempre più forte, arrivando a fidanzarsi. In ogni caso, i due attori sarebbero rimasti in ottimi rapporti.

7. Ha avuto altre due fidanzate famose. Prima di frequentare la sua ultima fidanzata, l’attore avrebbe frequentato due ragazze facenti parti dello show business. Nel 2015 si sarebbe frequentato con la modella Sadie Newman, mentre tra il 2016 e il 2017 ha avuto una storia con la sua collega di Shameless Ruby Modine.

Cameron Monaghan Gotham

8. Ha dato una descrizione del suo personaggio. Nel descrivere il ruolo di Jerome Valeska, l’attore ha dichiarato “c’è qualcosa in lui simile a un serpente, qualcosa di simile che riguarda Jerome nel caso in cui possa distogliere lo sguardo in un secondo per poi colpire subito dopo ed essere alla tua gola”.

9. Non è stato il massimo indossare i vestiti del suo personaggio. Secondo l’attore, lavorare in Gotham non è stato proprio l’apice del divertimento: “Devi indossare quei vestiti così tanto che l’ultima volta che vorresti fare è indossarli di nuovo. Soprattutto perché li indossi per mesi e ce n’è solo un paio, probabilmente non li lavano troppo spesso o li puliscono a secco, a prescindere che tu abbia fatto scene di lotta, sudando parecchio”.

Cameron Monaghan: età e altezza

10. Cameron Monaghan è nato il 16 agosto del 1993 a Santa Monica, in California, e la sua altezza complessiva misura 182 centimetri.

Fonti: IMDb, Ranker, Cinemablend

Candice Accola: 10 cose che non sai sull’attrice

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Candice Accola: 10 cose che non sai sull’attrice

Candice Accola è una di quelle attrici che ha contribuito a cambiare il mondo delle serie tv grazie alle sue diverse interpretazioni. L’attrice si ha dato vita ad una bella gavetta e si è fatta apprezzare in tutto il mondo grazie ai suoi ruoli e soprattutto alla serie The Vampire Diaries. Ecco dieci cose da sapere su Candice Accola.

Candice Accola serie tv

Candice Accola serie-tv1. Le serie tv e la carriera. La carriera dell’attrice è iniziata nel 2007, debuttando nel mondo della recitazione con il film Pirate Camp. Inseguito, ha lavorato a molte serie tv, iniziando con How I Met Your Mother (2007) e proseguendo con Supernatural (2009), Greek – La confraternita (2009) e Drop Dead Diva (2010). I suoi ultimi lavori per il piccolo schermo sono stati The Vampire Diaries (2009-2017), The Originals (2018) e The Orville (2019).

2. Ha lavorato anche in diversi film e Videoclip ed è anche produttrice. L’attrice non ha svolto la sua attività solo per il piccolo schermo, ma ha lavorato spesso al cinema. Tra i vari film a cui ha partecipato, vi sono Juno (2007), X’s & O’s (2007) e Deadgirl (2008). Inoltre, ha partecipato ad alcuni videoclip, come Dancing Crazy di Miranda Cosgrove (2010) e Love Don’t Die (2013). In quanto produttrice, invece, ha lavorato alla realizzazione di due episodi della serie Dating Rules from My Future Self (2012).

Candice Accola Instagram

3. Ha un profilo molto seguito. L’attrice, come molti altri suoi colleghi, ha aperto un proprio account Instagram che è seguito da qualcosa come 6,7 milioni di persone. Sul social l’attrice ha un vero e proprio tripudio di foto, tra immagini che la ritraggono protagonista di momenti di svago o di lavoro e ritratti di momenti con gli amici e con la famiglia.

Candice Accola marito

4. È sposata da qualche anno. Il 18 ottobre del 2014, l’attrice ha sposato il musicista Joe King dopo tre anni di fidanzamento. I due si sono conosciuti per la prima volta ad un evento del Super Bowl e la loro storia è potuta nascere grazie anche a Nina Dobrev che ha dato il numero della sua amica a King. La loro relazione andava talmente a gonfie vele che nel maggio del 2013 è arrivata la proposta di matrimonio.

5. Ha avuto un fidanzato famoso. Prima di conoscere il suo attuale marito, l’attrice ha condiviso del tempo con un collega. Il ragazzo in questione sarebbe proprio l’attore Tyler Hoechlin, con cui si sarebbe frequentata tra il 2004 e il 2005.

Candice Accola figli

6. È mamma di una bambina. Dal matrimonio con Joe King, l’attrice è diventata mamma: infatti, il 15 gennaio del 2016 ha dato alla luce la loro prima figlia, Florence May King. Inoltre, ha anche due figliastre, Ava ed Elise, figlie di King e nate da un precedente matrimonio.

Candice Accola The Vampire Diaries

Candice Accola the-vampire-diaries7. Si è dovuto ovviare rispetto la sua gravidanza. Il fatto che Accola fosse incinta doveva essere giustificato nella serie e si è dovuto trovare un escamotage. Alla fine, si è deciso di optare per una sola considerazione: siccome Caroline è un vampiro e non può rimanere incinta, gli autori hanno scritto che la congrega dei Gemelli aveva trasferito i gemelli di Jo e Alaric in Caroline quando Jo morì.

8. Era entusiasta di lasciare l’evoluzione del personaggio in mano agli autori. L’attrice non ha mai cercato di imporre un proprio punto di vista, ma ha sempre apprezzato il fatto di non sapere mai cosa sarebbe accaduto a Caroline, il proprio personaggio.

9. Ha stretto molte amicizie sul set. L’attrice ha avuto modo di instaurare legami profondi con i suoi colleghi di set. Infatti, è molto amica di Nina Dobrev, Kat Graham, Ian Somerhalder e Michael Trevino. Inoltre, molti di loro hanno anche presenziato alle sue nozze.

Candice Accola: età e altezza

10. Candice Accola è nata il 13 maggio del 1987 a Houston, nel Texas, e la sua altezza misura complessivamente 173 centimetri.

Fonti: IMDb, Collider

Matthew Macfadyen: il romantico gentiluomo

Matthew Macfadyen: il romantico gentiluomo

Tra personaggi letterari d’altri tempi, ispettori, moschettieri e sceriffi, Matthew Macfadyen ha ritagliato il suo spazio sul piccolo e grande schermo.

È entrato nel cuore degli spettatori – soprattutto spettatrici – con il ruolo dell’eroe romantico per eccellenza: è stato infatti l’intramontabile Mr Darcy nella versione più recente di Orgoglio e Pregiudizio firmata da Joe Wright, dove accanto a Keira Knightley ha fatto sospirare le platee femminili nel ruolo dal fascino immortale creato dalla penna di Jane Austen. Persino la collega confessò all’epoca una cotta per l’attore, paragonando la sua virilità a quella di Richard Burton, ma con un’aggiunta di irresistibile fragilità. Difficile darle torno: 1.91 m di altezza, profondi occhi blu, fisico prestante, Matthew Macfadyen ha i tratti del gentiluomo britannico d’altri tempi, tanto che sia al cinema sia in televisione lo abbiamo visto spesso in ruoli d’epoca.

Matthew Macfadyen succession
© HBO

David Matthew Macfadyen nasce il 17 ottobre 1974 a Great Yarmouth, nel Norfolk inglese. Cresce in una famiglia di artisti, in quanto sua madre è insegnante di recitazione e attrice. Così imbocca con naturalezza la strada della recitazione: frequenta l’Oakham School e poi la prestigiosa Royal Academy of Dramatic Art di Londra, di cui è membro.

Matthew è un attore a tutto tondo, alternando in egual misura il teatro (che predilige), la televisione e il cinema. Il suo primo ruolo sul piccolo schermo è quello di Hareton Earnshaw in un film tv di Cime Tempestose del 1998, mentre si fa notare nel cinema indipendente con Maybe Baby, Enigma e In My Father’s Den.

Raggiunge la popolarità con la serie tv britannica Spooks, che prende il via nel 2002 e che lo vede nei panni del protagonista, la spia Tom Quinn. Partecipa alle prime due stagioni della serie – poi proseguita con Rupert Penry-Jones e Richard Armitage – e conosce sul set l’attrice Keeley Hawes, che sposa nel 2004 e con cui ha due figli, Maggie (2004) e Ralph (2006). Matthew reciterà nuovamente accanto alla moglie in Funeral Party, l’irriverente commedia di Frank Oz del 2007, in cui interpretano la coppia di protagonisti.

Matthew Macfadyen, il romantico gentiluomo

Matthew Macfayden pilastri-terraLa consacrazione a livello internazionale giunge nel 2005 con Orgoglio e Pregiudizio, che gli spalanca le porte del cinema, anche se Matthew continua ad affiancare interessanti progetti per la tv; in particolare la serie Little Dorrit, tratta dall’omonimo romanzo di Charles Dickens, in cui è il romantico Arthur Clennam, e I Pilastri della Terra, dove interpreta il prete Philip nell’epica trasposizione dell’opera di Ken Follett. Sul grande schermo viene chiamato da due grandi autori: Ron Howard, per il quale si concede una parentesi anni settanta in Frost/Nixon – Il duello, e Ridley Scott, che gli affida un inedito Sceriffo di Nottingham nel Robin Hood del 2010. Lo abbiamo visto di recente nei panni di Athos ne I tre moschettieri di Paul W.S. Anderson e in quelli del Principe Oblonsky, dove ha ritrovato Joe Wright e Keira Knightley, questa volta sua sorella, in Anna Karenina.

Nel 2010 ha vinto il BAFTA come Migliore Attore Non Protagonista per Criminal Justice, la serie targata BBC, che gli ha offerto poi il ruolo del protagonista nella serie britannica Ripper Street.

Matthew interpreta l’ispettore Edmund Reid, che alla fine dell’Ottocento indaga su una serie di delitti sulla scia dei crimini di Jack Lo Squartatore. Dopo le due stagioni trasmesse dalla tv britannica, che ha ottenuto un discreto successo, la BBC ha deciso di non rinnovare la serie a causa di una riduzione di ascolti. Malgrado le proteste dei fan, Ripper Street chiuderà i battenti; ma per una porta che si chiude, si aprono altre possibilità: con il suo talento e la sua presenza scenica, siamo certi che Matthew Macfadyen saprà cogliere altre stimolanti opportunità.

Tyler Hoechlin: 10 cose che non sai sull’attore

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Tyler Hoechlin: 10 cose che non sai sull’attore

Tyler Hoechlin è uno di quegli attori che ha contribuito a cambiare il mondo delle serie tv e che si è fatto amare ed apprezzare grazie alle sue diverse perfomance. In effetti, il mondo lo ha visto cambiare e diventare uomo davanti alla macchina da presa, si che si tratti di serie tv o di film cinematografici. Ecco, allora, dieci cose da sapere su Tyler Hoechliln.

Tyler Hoechlin serie

Tyler Hoechlin serie1. Ha debuttato con una serie seguitissima. La prima comparsa dell’attore sugli schermi televisivi avviene nel 2003 grazie alla sua apparizione in Settimo cielo, rimanendovi come membro fisso del cast fino al 2007, anno di chiusura della serie. In seguito, ha recitato in CSI: Miami (2007), Castle (2009) e Lincoln Heights – Ritorno a casa (2009). Tra i suoi ultimi lavori sul piccolo schermo vi sono Teen Wolf (2011-2014 e poi 2017), Supergirl (2016 – in corso), The Flash (2018) e Arrow (2018).

Tyler Hoechlin in Superman & Lois

Nel 2021 ha debuttato come protagonista in Superman & Lois nei panni di Clark kent/Superman.

 

2. Ha recitato anche sul grande schermo. L’attore ha prestato la propria opera non solo per il mondo seriale, ma anche per il cinema. Infatti, ha recitato in Family Tree (1999), suo vero e proprio debutto nel mondo della recitazione, per poi lavorare in Train Quest (2001), Era mio padre (2002), Solstice (2008), Open Gate (2011) e Libera uscita (2011). Tra i suoi ultimi film, si citano Tutti vogliono qualcosa (2016), Stratton – Forze speciali (2017), Cinquanta sfumature di rosso (2018), The Domestics (2018), Bigger (2018) e Then Came You (2019). Nel 2020 ha interpretato Abe nel film Palm Springs: Vivi come se non ci fosse un domani.

Tyler Hoechlin è Superman

3. È stato scritturato sulla fiducia. Per la serie Supergirl, si cercava un interprete che potesse interpretare Clark Kent / Superman. Per questo, si è deciso di puntare su Tyler senza neanche fargli fare il provino.

Tyler Hoechlin in Superman-Lois4. Ha avuto qualche problema con il costume. Riguardo a questo aspetto, l’attore ha rivelato “Ho iniziato a pensare che il più grande potere di Superman fosse, in realtà, solo il fatto di entrare nel completo con la stessa rapidità con cui lo fa, perché non va così liscia la prima volta in cui lo si fa”.

Tyler Hoechlin Instagram

5. Ha un profilo ufficiale. L’attore ha aperto un proprio account Instagram ufficiale, seguito da qualcosa come 3,6 milioni di persone. Sono molte le foto che lo ritraggono nella sua bacheca, tra viaggi, momenti lavorativi e di svago con amici e colleghi.

Tyler Hoechlin fidanzata

6. Attualmente è single. Pare che l’attore sia single da circa un anno e che la sua ultima conquista sia stata la modella Alena Gerber. Ma in passato anche un’altra modella lo aveva conquistato: pare, infatti, che nel corso del 2017 abbia avuto una storia con l’australiana Monika Clarke.

7. Ha avuto diverse fidanzate famose. Nel corso della sua carriera, l’attore ha avuto alcune fidanzate famose, spesso compagne di set. Tra le altre, si citano Ashlee Simpson, con si sarebbe frequentato dal gennaio al marzo del 2004, Candice Accola (dal 2004 al 2005) e Rachele Brooke Smith, con la quale avrebbe avuto una storia dal 2010 al 2012. Tra le sue ultime fidanzate, vi sono Brittany Snow, con ha avuto una storia durata tre anni dal 2012 al 2015 e Alena Gerber, con cui si sarebbe frequentato nel 2015. Inoltre, tra i vari flirt che gli sono stati attribuiti, ci sarebbero quelli con le colleghe Jill Wagner e Mackenzie Rosman.

Tyler Hoechlin Teen Wolf

tyler hoechlin teen wolf8. Gli piacciono i personaggi che cambiano. L’attore ha rivelato di amare molto i personaggi che cambiano e si evolvono nel corso del tempo invece di interpretare ruoli che rimangono sempre uguali a se stessi.

9. Gli è piaciuto fare lo stunt. L’attore ha ammesso di aver fatto da solo le varie scene d’azione o, almeno, quelle che riusciva a fare, riuscendo a esprimersi in maniera migliore specialmente con il trucco addosso.

Tyler Hoechlin: età e altezza

10. Tyler Hoechlin è nato l’11 settembre del 1987 a Corona, in California, e la sua altezza complessiva è di 182 centimetri.

Fonti: IMDb, Collider, Ranker

Claire Holt: 10 cose che non sai sull’attrice

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Claire Holt: 10 cose che non sai sull’attrice

Claire Holt è una di quelle attrici che ha contribuito allo sviluppo e all’evoluzione del panorama seriale, grazie anche alle sue differenti ed incisive interpretazioni. L’attrice ha iniziato a praticare questa professione sin da giovane, dimostrando di avere una certa predisposizione nell’interpretare i ruoli migliori.

Ecco dieci cose da sapere su Claire Holt.

Claire Holt serie

Claire Holt serie tv1. Una carriera tra serie tv. Holt inizia la sua carriera di attrice nel 2006, quando debutta sul piccolo schermo grazie alla serie H2o, rimanendo nel cast della serie fino al 2009. In seguito, ha partecipato a Pretty Little Liars (2011), The Vampire Diaries (2011-2015), The Originals (2013-2018) e Aquarius (2015-2016). Inoltre, ha lavorato nei film tv Mean Girls 2 (2011) e Doomsday (2017)

2. Non solo serie televisive. Nel corso della sua carriera, l’attrice non ha prestato la propria opera solo per il mondo della serie tv, ma ha anche lavorato spesso per il grande schermo. Infatti, è comparsa nei film Messengers 2 – L’inizio della fine (2009), Blue Like Jazz (2012) e 47 metri (2017). Inoltre, tra i suoi ultimi film vi sono The Divorce Party (2019), A Violent Separation (2019), Painted Beauty (2019) e Wolf in the Wild (2019). Nel 2021 ha preso parte al cast di un film horror nei panni di Kelly e nei panni di Sasha in Painted Beauty.

Claire Holt Instagram

3. Ha un profilo seguitissimo. L’attrice possiede un proprio account ufficiale su Instagram che è seguito da qualcosa come 4,8 milioni di persone in tutto il mondo. La sua bacheca pullula di immagini che vedono spesso protagonista il suo primo figlio, ma sono molti anche i post che la ritraggono in momenti di svago e quotidianità.

Claire Holt nuda sul piccolo schermo?

Claire Holt pur rimanendo una delle donne più HOT del piccolo schermo non è mai apparsa nuda. Ha mantenuto un certo riservo rispetto al suo corpo quando ha interpretato personaggi sexy.

Claire Holt h2o

4. Si è dovuta allenare parecchio. Per interpretare la sirena Emma in H20, l’attrice (così come le sue colleghe) ha dovuto seguire un rigoroso processo di allenamento per preparare i loro corpi a nuotare con il peso aggiuntivo della coda. Inoltre, ha effettuato esercizi e ha imparato diverse tecniche per trattenere il respiro il più a lungo possibile sott’acqua.

5. Ha avuto una coda modellata sulle sue gambe. Per dare vita al ruolo di sirena bisogna prima avere una coda. Per questo, si è deciso di modellare ogni coda per ogni attrice che avrebbe dovuto interpretare una sirena. Lo stesso procedimento, quindi, è avvenuto anche per Claire, che si è trovata con una coda perfetta per le sue gambe.

Claire Holt in Pretty Little Liars

6. È stato un personaggio ricorrente in Pretty Little Liars. L’attrice ha partecipato alla serie interpretando il personaggio di Samara Cook, una ragazza appassionata del lavoro manuale, come la bigiotteria, molto affettuosa e fedele ad Emily, prima sua cara amica e poi sua fidanzata.

Claire Holt The Originals

Claire Holt the originals7. Ha lavorato con un caro amico. Nel corso della sua carriera, Claire è stata una delle poche attrici molto fortunate a poter lavorare con una propria amica. Questo è successo a lei e Phoebe Tonkin: le due, infatti, si erano conosciute sul set di H2o, per poi trovarsi a lavorare insieme in The Vampire Diaries e in The Originals.

Claire Holt fidanzato

8. Ha un matrimonio alle spalle. Il primo matrimonio dell’attrice risale al 28 aprile 2016 con il produttore televisivo Matthew J. Kaplan, con il quale era fidanzata ufficialmente da quasi un anno. Tuttavia, dopo un anno esatto dalle nozze, il marito ha chiesto il divorzio.

Claire Holt Andrew Joblon

9. Attualmente è sposata. Qualche mese dopo il divorzio dal primo marito, l’attrice ha annunciato il fidanzamento ufficiale con l’immobiliarista Andrew Joblon, avvenuto il 3 dicembre del 2017. In seguito, la coppia si è sposata nell’agosto dell’anno successivo e nel marzo del 2019 sono diventati genitori del loro primo figlio, James Holt. Prima di questo bambino, l’attrice ha avuto un aborto spontaneo nel marzo 2018.

 

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Claire Holt: età e altezza

10. Claire Holt è nata l’11 giugno del 1988 a Brisbane, nel Queensland, in Australia, e la sua altezza complessiva corrisponde a 169 centimetri.

Fonti: IMDb, The Famous People

Jorge Blanco: 10 cose che non sai sull’attore

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Jorge Blanco: 10 cose che non sai sull’attore

Jorge Blanco è uno di quegli attori che ha contribuito a rivoluzionare il mondo delle serie tv e delle telenovela, soprattutto grazie al suo successo con Violetta, la serie che ha fatto impazzire i teenager di tutto il mondo.

L’attore ha cominciato a lavorare sin da quando era ragazzino, iniziando nel 2007 e senza mai fermarsi. Il successo di Violetta lo ha letteralmente travolto e lo ha reso uno dei ragazzi più desiderati dalle giovani che hanno amato la serie e il suo viso acqua e sapone.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Jorge Blanco.

Jorge Blanco serie

jorge blanco serie tv1. Ha iniziato dalla televisione. L’attore, cantante e ballerino messicano ha iniziato la sua carriera nel 2007 grazie al programma televisivo High School Musical – La selección Tra il 2011 e il 2012 ha partecipato a Cuando toca la campana, per diventare famoso a livello internazionale grazie alla serie Violetta, per la quale ha lavorato dal 2012 al 2015.

2. Ha fatto parte di progetti di cinema e teatro. Il suo debutto cinematografico risale nel 2008 grazie al High School Musical – La sfida, per poi passare a Tini – La nuova vita di Violetta nel 2016. Per quanto riguarda il teatro, l’attore messicano ha preso parte a Violetta – Il concerto (2013-2014) e a Violetta Live – International Tour (2015).

Jorge Blanco Instagram

3. Ha un account molto seguito. Anche l’attore ha deciso di aprire un proprio profilo ufficiale su Instagram che è seguito da qualcosa come 3,2 milioni di persone in tutto il mondo. L’attore, cantante e ballerino messicano ha una bacheca molto variegata, contraddistinta dalle molte foto che lo vedono protagonista di progetti lavorativi e momenti di svago, dimostrando di avere molta ironia ed autoironia.

Jorge Blanco e Martina Stoessel

4. Si è divertito molto a lavorare con lei. L’attore ha dichiarato di essere molto contento di aver condiviso l’esperienza di Violetta con Martina Stoessel e di ritenerla una vera e propria professionista del settore.

5. Si è vociferato di una loro relazione. Durante la registrazione della serie delle presunti voci di corridoio avevano affermato che tra l’attore e la Stoessel ci fosse una relazione o comunque un sentimento che andava ben oltre la semplice amicizia. Tuttavia, queste voci si sono rivelate prive di fondamento.

Jorge Blanco Violetta

jorge blanco violetta6. Come una grande famiglia. L’attore ha dichiarato di essersi unito a tutti i membri del cast di Violetta e di sentirsi come un membro di una grande famiglia. D’altra parte il tempo passato insieme è stato parecchio, così come quello passato anche al di fuori del lavoro sul set.

Jorge Blanco fidanzato

7. È ufficialmente fidanzato. Non è chiaro se nel frattempo si sia sposato, ma nel 2016 ha fatto la fatidica proposta alla sua fidanzata storica, Stephie Caire. La giovane è anche lei attrice e cantante e si sono incontrati sul set di High School Musical nel 2007.

8. Ci ha messo molto per organizzare il tutto. Per sorprendere la sua fidanzata, l’attore ha inscenato una finta registrazione al programma Top Five Live, con Stephie tra il pubblico. Quando lui è salito sul palco ha cantato la canzone NonBelievers, pezzo molto romantico, rivolto alla fidanzata che ha prontamente chiamato sul palco, facendole la proposta.

Jorge Blanco High School Musical

9. Ha partecipato al talent show. L’attore ha iniziato la sua carriera partecipando ad High School Musical – la selección, programma trasmesso da Disney Channel e tv Atzeca nel 2007. In realtà, in questo talent venivano mostrate le audizioni per le successive riprese del film High School Musical – La sfida. Pur non avendo vinto, ha preso parte al film interpretando Jorge.

Jorge Blanco: età e altezza

10. Jorge Blanco è nato il 19 dicembre del 1991 a Guadalajara, in Messico, e la sua altezza complessiva corrisponde a 180 centimetri.

Fonti: IMDb, The Famous People

Joseph Morgan: 10 cose che non sai sull’attore

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Joseph Morgan: 10 cose che non sai sull’attore

Joseph Morgan è uno degli attori che ha contribuito a rivoluzionare il mondo delle serie tv grazie alle sue interpretazioni, soprattutto riguardo alla serie The Vampire Diaries. L’attore ha sempre dimostrato di saper scegliere ruoli che ne valorizzassero le sue capacità, dando vita a personaggi che hanno affascinato il mondo, rendendolo uno degli attori più apprezzati. Ecco, allora, dieci cose da sapere su Joseph Morgan.

Joseph Morgan serie tv

Joseph Morgan serie tv1. Ha lavorato in numerose serie tv. L’attore ha debuttato nel mondo della recitazione nel 2003 con il film tv Eroica, per poi continuare con le serie Hex (2004), William and Mary (2005) e The Line of Beauty (2006). In seguito, ha lavorato in Testimoni silenziosi (2007), Doc Martin (2007), Causality (2008-2009) e Ben Hur (2010). Tra i suoi ultimi lavori vi sono The Vampire Diaries (2011-2016), The Originals (2013-2018) e Animal Kingdom (2019). Nel 2019 è apparso nella serie tv Animal Kingdom nei panni del giovane JED. Nel 2020 invece è stato trai protagonisti della serie Brave New Workd nei panni di CJack60 / Elliot.

2. Ha lavorato in diversi film. L’attore ha presto la sua opera di attore anche per il grande schermo: infatti, ha partecipato in Master & Commander – Oltre i confini del mare (2003), Alexander (2004), Mister Lonely (2007), Immortals (2011), Open Grave (2013) e 500 Miles North (2014).

3. È anche produttore, sceneggiatore e regista. L’attore ha sperimentato diverse attività nel corso della sua carriera. Egli, infatti, ha vestito i panni del produttore, partecipando alla realizzazione dei corti Relevation (2013), Things He Never Said (2013), Carousel (2017) e Juice Truck (2018), oltre che del film 500 Miles North. Inoltre, ha sceneggiato e diretto Revelation e Carousel, oltre che dirigere alcuni episodi di The Originals.

Joseph Morgan moglie

4. È sposato da qualche anno. L’attore si è sposato per la prima volta con la collega Persia White. I due si erano conosciuti sul set di The Vampire Diaries nel 2011 e hanno deciso di sposarsi nel luglio del 2014 dopo tre anni di fidanzamento.

5. Si è fidanzato con una collega. Prima di conoscere la sua attuale moglie, l’attore ha avuto una relazione con una collega molto stretta. Egli, infatti, ha frequentato Emily VanCamp dal 2010 al 2011: i due si erano conosciuti sul set della serie Ben Hur. inoltre, pare che abbia avuto dei flirt con le colleghe Erin Richards e Claire Holt.

Joseph Morgan The Vampire Diaries

Joseph Morgan the vampire diaries6. Non ha partecipato a tutte le stagioni. L’attore ha partecipato attivamente dalla seconda stagione della serie fino alla quarta, per essere una guest star durante la quinta e la settima. Infine, ha fatto un cameo vocale nell’ottava ed ultima stagione. In questa serie, l’attore ha dato vita al personaggio di Klaus Mikaelson e si è ispirato ad Hannibal Lecter e T-Bag di Prison Break. Il suo personaggio ha avuto talmente successo, da diventare uno dei protagonisti dello spin-off

Joseph Morgan su Instagram

7. Ha un profilo molto seguito. Come la maggior parte dei suoi colleghi, anche l’attore ha aperto un proprio account Instagram che è seguito da qualcosa come 4,3 milioni di persone. La sua bacheca è molto varia e composta prettamente da foto che lo vedono protagonista tra progetti lavorativi e momenti di svago, dimostrando di essere dotato di ironia ed autoironia.

Joseph Morgan in The Originals

8. Ha amato molto girare la serie. L’attore ha dichiarato di essersi divertito molto nel girare le serie e di aver apprezzato il fatto di aver avuto una buona ricezione da parte del pubblico rimasto fedele alle sue performance.

9  Ha deluso i fan per un particolare. Pare che dalla fine della serie, l’attore abbia smesso di seguire su Instagram i suoi colleghi, tranne Daniel Gillies e sua moglie, Persia White. La ragione alla base del gesto non è chiara e, ancora oggi a distanza di quasi un anno dall’ultimo episodio della serie, non si conoscono i motivi.

Joseph Morgan: età e altezza

10. Joseph Morgan è nato il 16 maggio del 1981 a Londra e la sua altezza misura complessivamente 180 centimetri.

Joseph Morgan Joseph Martin

Il vero nome di Joseph Martin è Joseph Martin nome assegnato dai genitori Nick e Sarah Martin.

Fonti: IMDb, Collider, The Famous People

Lauren Graham: 10 cose che non sai sull’attrice

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Lauren Graham: 10 cose che non sai sull’attrice

Lauren Graham è una di quelle serie che ha contribuito a rivoluzionare il concetto di serie tv grazie alle sue incredibili interpretazioni. L’attrice, che ha iniziato da giovane, ha sempre centrato il ruolo migliore per i suoi talenti, entrando subito nel cuore di milioni di spettatori.

Ecco dieci cose da sapere su Laurean Graham.

Lauren Graham serie tv

Lauren Graham serie tv1. Ha girato molte serie tv. L’attrice ha iniziato la sua carriera nel mondo della recitazione debuttando in La valle dei pini nel 1994, per poi proseguire con Una famiglia del terzo tipo (1996), Good Company (1996), Caroline in the City (1995-1996), NewsRadio (1997), Conrad Bloom (1998), Una mamma per amica (2000—2007) e M.Y.O.B. (2000). In seguito, è apparsa in Studio 60 on the Sunset Strip (2006), Go On (2012), Web Therapy (2014), Parenthood (2010-2015), Una mamma per amica: di nuovo insieme (2016), Curb Your Enthusiasm (2017) e Vampirina (2017-2020).

Lauren Graham 2020

Nel 2020 è tra le protagoniste nei panni di Joan nella serie tv Lo straordinario mondo di Zoey del quale nel 2021 è uscita la seconda stagione. Nel 2021 è trai protagonisti di Stoffa da Campioni: Cambio di gioco, la nuova serie Disney+ nel quale interpreta Alex Morrow.

Lauren Graham oggi2. Ha lavorato in molti film. L’attrice non ha prestato la sua attività lavorativa solo per il piccolo schermo, ma anche per il cinema. Infatti, ha lavorato molto anche per il grande schermo, debuttando con Nightwatch – Il guardiano di notte (1997), per poi proseguire con Confessions of a Sexist Pig (1998), La voce dell’amore (1998), Dill Scallion (1999), Sweet November – Dolce novembre (2001), Babbo bastardo (2003), Seeing Other People (2004) e La banda del porno – Dilettanti allo sbaraglio! (2005). In seguito, ha preso parte a film come I segreti per farla innamorare (2005), Perché te lo dice mamma (2007), Un’impresa da Dio (2007), Birds of America (2008), Flash of Genius (2008), 5 giorni fuori (2010), Natale con i tuoi (2014), Max (2015), Un weekend al limite (2016) e Middle School: The Worst Years of My Life (2016).

3. È anche doppiatrice e produttrice. Nel corso della sua carriera, l’attrice ha vestito talvolta dei panni diversi dai soliti. Infatti, ha indossato quelli da doppiatrice, prestando la propria voce per le serie I Griffin (2002) e The Late Late Show with Craig Ferguson (2011) e per il film Piovono Polpette (2009). In quanto produttrice, invece, ha lavorato alla realizzazione del corto Something More (2003) e della serie Una mamma per amica (2007).

Lauren Graham marito

4. Non si è mai sposata. L’attrice non ha mai sperimentato il matrimonio, ma è comunque impegnata. Infatti, dal 2010 è fidanzata con il collega Peter Krause. I due si erano già conosciuti per la prima volta nel 1995, mentre facevano parte dello stesso cast della sitcom Caroline in the City. In seguito, si sono ritrovati a condividere il set di Parenthood, innamorandosi e cominciando una relazione che prosegue a gonfie vele. Lauren Graham non ha figli.

5. Ha avuto diverse relazioni. Prima del suo attuale compagno, sembra che l’attrice sia stata fidanzata con altri colleghi. Pare, infatti, che abbia avuto una relazione con Tate Donovan nel 2002, con Matthew Perry nel 2003 e con Marc Blucas nel 2005.

Lauren Graham Una mamma per amica

Lauren Graham Una mamma per amica6. È apparsa in tutte le puntate. Le uniche attrici ad apparire in tutte e le 154 puntate della serie sono state proprie lei e la giovane collega Alexis Bledel.

7. È nata una chimica perfetta. Scott Patterson, che nella serie interpreta Luke, era stato scelto per girare solo l’episodio pilota. Tuttavia, l’attore aveva un chimica speciale con la Granham, tanto che gli è stato rinnovato il contratto per gli altri episodi della serie.

Lauren Graham libri

8. Ha scritto diversi libri. Oltre alla sua carriera di attrice, Graham ha affiancato anche quella di scrittrice. Infatti, nel 2013 ha pubblicato il primo romanzo, Un giorno, forse, per poi realizzare Parlare a raffica, Seriously-Cancer? I Do Not Have Time for This! e In Conclusion, Don’t Worry About It.

Lauren Graham Parenthood

9. Non è stata la prima scelta. Prima che venisse scelta per la serie, per rimpiazzare Maura Tierney che non poteva più lavorarvi a causa di un cancro al seno, l’offerta era passata per le mani di Helen Hunt. Tuttavia, l’attrice non è riuscita a raggiungere un accordo con la rete circa il suo stipendio, così che poi il ruolo è finito a Lauren.

Lauren Graham: età e altezza

10. Lauren Graham è nata il 16 marzo del 1967 a Honolulu, nelle Hawaii, e la sua altezza complessiva corrisponde a 175 centimetri.

Fonti: IMDb, The Famous People

Holland Roden: 10 cose che non sai sull’attrice

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Holland Roden: 10 cose che non sai sull’attrice

Holland Roden è una di quelle attrici che ha contribuito alla rivoluzione del mondo delle serie tv grazie alle sue performance in diverse serie, soprattutto in Teen Wolf. L’attrice ha iniziato la sua carriera quando era molto giovane e non si più fermata, diventando molto amata dal pubblico di tutto il mondo.

Ecco dieci cose da sapere su Holland Roden.

Holland Roden serie

Holland Roden teen wolf1. Ha iniziato recitando in molte serie tv. L’attrice ha dato il via alla sua carriera – dopo un paio di esperienze nei cortometraggi – con la serie CSI – Scena del crimine nel 2007, per poi lavorare in Lost (2008), Cold Case – Delitti irrisolti (2008), 12 Miles of Bad Road (2008), Pushed (2009), Criminal Minds (2010), The Event (2010) e Grey’s Anatomy (2012). Tra i suoi ultimi lavori per il piccolo schermo, vi sono Teen Wolf (2011-2017), Channel Zero (2018), MacGyver (2018) e il film tv Jane the Novela (2019). Holland Roden nel 2021 è entrata a far parte del cast della serie tv Mayans MC, spin-off di Sons of Anarchy. Nello stesso anno ha interpretato Rachel nel film Escape Room 2 – Gioco Mortale. Nel 2021 sarà Kathleen McChesney nel film Ted Bundy: American Boogeyman.

2. Ha lavorato anche in alcuni film ed è produttrice. Nel corso della sua carriera, l’attrice non prestato la sua attività recitativa solo per il piccolo schermo. Infatti , il suo primo lungometraggio risale al 2009, quando debutta sul grande schermo con Ragazze nel pallone – Lotta finale, per poi apparire in House of Dust (2013) e Cry of Fear (2015). Inoltre, ha svolto anche l’attività di produttrice lavorando ad un episodio della serie Eat Me (2015).

Holland Roden Instagram

3. Ha un profilo seguitissimo. Anche l’attrice ha aperto da un bel po’ un proprio account Instagram che è seguito da qualcosa come 4,6 milioni di persone. Sulla sua bacheca sono molte le foto che vedono protagonista di momenti lavorativi e di svago, con post a sostegno di campagne umanitarie. Inoltre, sono molte le foto che ritraggono il suo cane e i suoi migliori amici.

Holland Roden e Dylan O’Brien

4. Hanno interpretato una coppia dal rapporto particolare. In Teen Wolf Roden e Dylan O’Brien hanno interpretato due ragazzi dall’intesa e dal rapporto decisamente particolare non etichettabile con i termini di amicizia o amore. Quello che c’è tra di loro di va oltre e si eleva mano a mano che passano le stagioni. Inoltre, tra i due è nato una bel rapporto di amicizia nella vita reale.

Holland Roden Teen Wolf

5. Le manca il suo personaggio. La serie è finita solo da due anni, ma già si sente una certa mancanza. In realtà, già si cominciava a sentire prima della fine della serie, quando l’attrice ha dichiarato che del suo personaggio le sarebbe mancata l’insolenza e la sua intelligenza.

6. È a favore del reboot della serie. L’attrice ha rivelato di essere favorevole a questa opzione, aggiungendo di essere anche disponibile a tornare, magari nel ruolo di un’insegnante.

Holland Roden Lost

7. Ha interpretato un personaggio della serie. In Lost, serie di cui ha fatto parte di una sola puntata, l’attrice ha interpretato il personaggio della sedicenne Emily Locke. Nella serie, questo personaggio non è altro che la madre di John Locke, uno dei protagonisti.

Holland Roden fidanzato

8. Attualmente sarebbe single. Pare che l’attrice per adesso non stia frequentando nessuno, ma sarebbe meglio rimanere sul forse, perché secondo diversi rumor, sembra che stia facendo tira e molla con il suo ultimo ex fidanzato. L’attrice, infatti, è stata fidanzata con Max Carver per due anni, dal 2014 al 2016, ma sembra che tra i due non sia realmente finita. Prima di lui, Holland è stata fidanzata per un anno con Ian Boehn, dal 2013 al 2014.

9. Ha frequentato un suo collega di set. Dalla finzione alla vita reale spesso non ci vuole niente e la stessa Roden lo ha dimostrato. L’attrice, infatti nel 2013 ha frequentato il suo collega Colton Haynes. I due interpretavano rispettivamente Lydia e Jackson, una coppia di fidanzati in Teen Wolf. Dal set, entrambi si sono innamorati vicendevolmente: tuttavia, la loro storia è durata solo pochi mesi, ma sono rimasti molto amici.

Holland Roden: età e altezza

10. Holland Roden è nata il 7 ottobre del 1986 a Dallas, nel Texas, e la sua altezza complessiva corrisponde a 160 centimetri.

Fonti: IMDb, The Famous People

Alam: recensione del film di Firas Khoury

Alam: recensione del film di Firas Khoury

Alam di Firas Kohury è tra i film in concorso alla Festa del Cinema di Roma. Il regista e sceneggiatore palestinese, classe 1982, con diversi corti all’attivo, esordisce nel lungometraggio portando l’attenzione sulle nuove generazioni e su come esse vivano oggi la questione israelo-palestinese.

La trama di Alam

Tamer, Mahmood Bakri, e i suoi amici, Shekel, Mohammad Karaki e Safwat, Muhammad Abed Elrahmann, sono dei ragazzi palestinesi che studiano in una scuola superiore araba israeliana. Il giorno dell’indipendenza di Israele per gli israeliani è una festa, mentre per i palestinesi un giorno di lutto – nakba. Così, i ragazzi pensano ad un’azione dimostrativa per riaffermare i diritti del proprio popolo: sostituire nottetempo la bandiera israeliana che sventola sul tetto della scuola con quella palestinese. Tamer, che non è un attivista per la causa, si fa coinvolgere, più per trascorrere del tempo insieme alla bella compagna di classe, Maysaa, Sereen Khass, che per convinzione. Pian piano, però, comincia a interrogarsi sulla propria identità e il proprio ruolo nella società.

Un racconto di formazione in una terra di conflitto

Alam  – la bandiera – è un film semplice, con un filo narrativo lineare e un perimetro circoscritto di racconto. Kohury non pretende di raccontare troppo o di affollare la scena di personaggi dei quali, poi, sarebbe difficile tenere le fila. È una scelta giusta per un esordio. La storia di Tamer sarebbe un racconto di formazione come tanti. A renderla diversa è il luogo in cui si svolge e la situazione che lì perdura da più di settant’anni. Sta quindi più nel tema l’interesse del film, nel mostrare come le giovani generazioni vivono oggi sulla loro pelle un conflitto, quello tra Israele e Palestina, che si è trasformato e sta assumendo nuove forme. Sono giovani disillusi, che cercano vie nuove e non violente per affermare sé stessi e la propria identità. Ciò nonostante, anche una protesta pacifica o un atto dimostrativo in un contesto così teso può sfociare in qualcosa di imprevisto e mettere di fronte alla realtà di una repressione violenta e sproporzionata.

Alam recensione film

Un esordio semplice, con qualche pecca e alcuni spunti interessanti

Il giovane cast di Alam è credibile, ma non riserva particolari sorprese. Come il piglio del regista nel dirigere. Kohury firma anche la sceneggiatura. Qualche passaggio un po’ lento non aiuta. La cosa interessante è proprio la simbologia degli oggetti. La bandiera è un simbolo forte in un contesto come quello descritto. Si è in un ambiente dove intorno all’appartenenza, al riconoscersi in una bandiera o nell’altra, ruota tutto. Basti pensare all’ospedale. Dovrebbe essere il luogo senza bandiere per eccellenza, perché lì si curano tutti, a prescindere. Invece è pieno di bandiere israeliane che penzolano dal soffitto. Anche la scuola dovrebbe seguire la stessa logica: è araba israeliana, dunque, perché esporre solo una delle due bandiere? In fondo i ragazzi palestinesi vogliono solo essere visti e riconosciuti nella loro identità, come tutto il popolo palestinese. Alam, girato prevalentemente in Tunisia, è un film d’esordio con qualche pecca e alcuni spunti interessanti. Il percorso del regista, che insegna cinema ai giovani, è coerente, ma ancora lungo.

Slow Horses 2: l’acclamata serie di spionaggio torna il 2 dicembre su Apple TV+

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Slow Horses 2 è la seconda stagione della serie Slow Horses thriller di spionaggio di successo con protagonista il Premio Oscar Gary Oldman, che farà il suo debutto il 2 dicembre. Adattata da “Dead Lions”, il secondo romanzo della serie Slow Horses di Mick Herron, vincitore del CWA Gold Dagger Award.

Slow Horses 2: quando esce e dove vederla in streaming

Slow Horses 2 composta da sei episodi, uscirà in anteprima su Apple TV+ con i primi due episodi, seguiti da un nuovo episodio settimanale, ogni venerdì.

Slow Horses 2: trama e cast

La seconda stagione di Slow Horses vede riemergere alcuni segreti della Guerra Fredda a lungo sepolti che minacciano di portare a una carneficina per le strade di Londra. Quando la relazione con i russi prende una piega fatale, i nostri sfortunati eroi devono imparare a superare i propri fallimenti individuali e alzare il tiro per evitare un incidente potenzialmente catastrofico.

Slow Horses è un dramma di spionaggio dallo humor cupo e segue una squadra di agenti dell’intelligence britannica che prestano servizio in un dipartimento della discarica dell’MI5, noto in modo non affettuoso come Slough House. Gary Oldman interpreta Jackson Lamb, il brillante ma irascibile leader delle spie che finiscono a Slough House a causa di errori che hanno messo fine alla loro carriera, poiché spesso si ritrovano a vagare tra il fumo e gli specchi del mondo dello spionaggio. Accanto a lui, un cast pluripremiato che include la candidata all’Oscar Kristin Scott Thomas, il vincitore del BAFTA Scotland Award Jack Lowden, Saskia Reeves, Rosalind Eleazar, Dustin Demri-Burns, Christopher Chung, Freddie Fox, Chris Reilly, Samuel West, Aimee-Ffion Edwards, Kadiff Kirwan e il candidato all’Oscar Jonathan Pryce.

Slow Horses 2: trailer

La serie Slow Horses è prodotta per Apple TV+ da See-Saw Films e adattata per la televisione da Will Smith (“Veep – Vicepresidente incompetente”). Jamie Laurenson, Hakan Kousetta, Iain Canning, Emile Sherman, Douglas Urbanski, Gail Mutrux, Will Smith e Graham Yost sono i produttori esecutivi della serie. La regia della seconda stagione è affidata a Jeremy Lovering.

Apple TV+ offre serie drammatiche e commedie avvincenti e di qualità, lungometraggi, documentari innovativi e intrattenimento per bambini e famiglie, ed è disponibile per la visione su tutti i tuoi schermi preferiti. Dopo il suo lancio il 1° novembre 2019, Apple TV+ è diventato il primo servizio di streaming completamente originale a essere lanciato in tutto il mondo, ha presentato in anteprima più successi originali e ha ricevuto riconoscimenti più velocemente di qualsiasi altro servizio di streaming. Ad oggi, i film, i documentari e le serie originali Apple sono stati premiati con 280 vittorie e 1.169 nomination ai premi, tra cui la commedia pluripremiata agli Emmy “Ted Lasso” e il vincitore dell’Oscar® come Miglior film di quest’anno “CODA”.

Il Maledetto: la recensione del film di Giulio Base

Il Maledetto: la recensione del film di Giulio Base

Il Macbeth di William Shakespeare è stato adattato in molteplici e differenti modalità per il cinema, con opere più o meno fedeli al testo originale. Quelle che vi si discostano di più, sono solite riprendere le dinamiche narrative di base per inserirle in contesti inediti, proponendo così riletture che confermano l’immortalità di tale tragedia. È questa l’operazione che fa anche il regista Giulio Base (Il banchiere anarchico, Bar Giuseppe) con il suo nuovo film dal titolo Il Maledetto. Presentato alla Festa del Cinema di Roma, questo vede la vicenda del Macbeth animarsi nel contesto della mafia pugliese dei nostri giorni.

Protagonista di questo nuovo adattamento è Michele Anacondia (Nicola Nocella), un criminale della mafia pugliese che ricopre però per il suo clan solamente ruoli di poco rilievo. Quando però il suo figlio neonato muore per via di un agguato, egli svela una capacità di vendicarsi che gli fa subito guadagnare le attenzioni dei suoi capi. Vedendo in ciò l’occasione per migliorare la loro condizione sociale, la moglie di Michele (Ileana D’Ambra) lo spinge ad ottenere ancora di più, dando il via ad una scalata ai vertici del clan sempre più macchiata dall’ambizione, dalla rancore e dalla follia.

Un film votato all’eccesso

Il Macbeth di Shakespeare è notoriamente una delle opere più cupe, cruente, ambigue e sanguinarie del drammaturgo inglese. Allo stesso modo, Il Maledetto di Base si presenta come un film che ricerca l’eccesso per raccontare una vicenda parte della realtà italiana ma non per questo priva di situazioni ed emozioni che sembrano provenire dal mito. Il racconto, scritto dallo stesso Base, sembra dunque vivere di questo incrocio tra il realismo di un contesto sociale ben preciso e dei moti dell’animo che invece trascendono il tempo per rivelarsi universali ed eternamente ricorrenti nel corso di tutta la storia dell’umanità.

Si parla soprattutto dell’ambizione, che caratterizza in particolar modo il protagonista e, ancor di più, la sua consorte. Quella stessa ambizione che nel corso della Storia ha portato alla follia e all’autodistruzione chiunque vi si abbandonasse. In Il Maledetto assistiamo dunque al progressivo discendere dei due protagonisti in un inferno di potere e violenza, che se da un lato offre loro lusso e sfarzo, dall’altra corrompe in modo irrimediabile il loro animo. Michele Anacondia passa dunque dall’essere una figura solitaria che trascorre il proprio tempo nelle campagne pugliesi insieme alle pecore, ad un uomo corrotto, sempre più tormentato da ciò che ha fatto e da ciò che farà.

Pur mantenendo grossomodo quel carattere silenzioso e riflessivo che lo caratterizza, il protagonista sarà dunque sempre più circondato da un eccesso stilistico che il regista costruisce per esaltare non solo il mondo di cui entra a far parte ma anche la sua crescente follia. La fanno dunque da padroni fiotti interminabili di sangue, effetti speciali posticci, scene che non si risparmiano nel mostrare i dettagli più crudi ed un lavoro sul sonoro che va ulteriormente a sottolineare la natura malsana di quanto sta avvenendo.

Il-maledetto-Giulio-Base

Pregi e limiti di Il Maledetto

Tutti questi elementi non devono però far pensare a Il maledetto come un film che si allontana da una ricerca di realismo, la quale è invece sempre presente nelle intenzioni del regista, che costruisce dunque il suo lungometraggio con il tentativo di farlo reggere in equilibrio su questi due poli. Proprio come per il suo protagonista, l’ambizione che il film sembra sfoggiare sotto tali punti di vista rischia di esserne il suo limite maggiore e non mancano le scene meno convincenti o suggestive in quanto a messa in scena, come ad esempio quella della cena in cui Michele si presenta come nuovo capo clan.

Tuttavia, le ambizioni e gli eccessi di Il Maledetto riescono in fin dei conti a renderlo anche un film diverso rispetto ai tanti sull’argomento che si vedono ogni anno sugli schermi italiani. Certo, l’idea di ricollocare il Macbeth in un contesto da gangster movie non è nuova (basti pensare al film del 1990 Uomini d’onore), ma il renderlo così tanto parte dell’immaginario mafioso italiano è un elemento di ulteriore unicità. Nel contribuire al fascino del film non ci si può dimenticare dei due protagonisti. Nocella sfoggia una presenza scenica notevole e riesce a rendere palpabile il complesso mondo interiore del suo Michele, ma è la D’Ambra nei panni della Lady Macbeth di turno a rubare spesso e volentieri la scena. Insieme sono uno degli aspetti migliori del film.

Wild Men – Fuga dalla civiltà, la recensione

Wild Men – Fuga dalla civiltà, la recensione

Aspettative e doveri possono diventare macigni da portare per chi non riesce a trovare il proprio posto nella società, o nel proprio nucleo familiare, a patto di fare i conti con le frustrazioni quotidiane… o di fuggire. Queste le premesse dell’avventura raccontata da Wild Men – Fuga dalla civiltà di Thomas Daneskov, che sarà nelle sale da giovedì 20 ottobre con ARTHOUSE, nuovo progetto editoriale di I Wonder Pictures dedicato al cinema d’essai in collaborazione con Valmyn.

Wild Men – In fuga da se stessi

Al centro della scena, Martin, uomo adulto in piena crisi di mezza età, per sfuggire alla quale decide di darsi alla macchia. All’insaputa della famiglia va a vivere sulle montagne e nei boschi norvegesi come un autentico vichingo. La caccia e l’adattamento all’ambiente circostante, dovrebbero essere la sua via di salvezza e la sua unica fonte di sussistenza, come lo erano per i suoi antenati migliaia di anni fa, ma le cose sembrano essere piuttosto diverse…

E non solo perché i suoi piani di riconnessione con la natura vengono stravolti dall’incontro casuale con un fuggitivo di nome Musa. Un incontro che diventa per entrambi l’occasione per intraprendere un assurdo viaggio tra i fiordi della Norvegia, con alle calcagna la scombinata e disorganizzata polizia locale, due ‘spietati’ trafficanti di droga e la sua stessa moglie. E con l’utopica speranza di trovare altrove le risposte che non possono che essere dentro di sé.

Wild MenConsigli utili per la vita in prigione

Difficile vivere al di fuori della società nella quale siamo cresciuti, ancora più complicato far capire a chi ci è più vicino il bisogno di farlo, finendo con lo stare alle regole di un gioco che non prevede per noi la possibilità di uscirne vincitori. Una condizione, ormai, umana, che non a caso spinge molti a scelte estreme, o a una lunga psicoterapia. E che il regista danese – autodidatta – di Joe Tech e del corto Puff, Puff Pass (nel quale era il padre del protagonista a uscire di testa durante un campeggio fornendo al figlio Rasmus a la scusa per eludere le routine familiari) declina in maniera sarcastica e paradossale. Non surreale, che la realtà è un compagno di viaggio costante dei nostri due anti-eroi.

In fuga da un ruolo e da una mascolinità per una volta soffocante e non tossica, gli stereotipi qui vengono superati nella ricerca di una umanità che offre una via d’uscita sofferta, ma condivisibile. Nel sacrificio che tutti compiono – ognuno a modo suo, chi più e chi meno – c’è la speranza di trovare un modo di accettare le insicurezze e convivere con le proprie emozioni, magari al di fuori di un contesto consumistico e capitalista. E tanto nella ricerca iniziale quanto nella soluzione finale, un tono poetico e intimo che nulla toglie al divertimento di questo anomalo buddy movie scandinavo ricco di dialoghi surreali e situazioni ridicole.

House of the Dragon: le 10 coppie migliori dello show

House of the Dragon: le 10 coppie migliori dello show

Manca sempre meno al finale di stagione di House Of The Dragon. Questa prima stagione ha messo in scena l’epica guerra civile tra Rhaenyra e Aegon all’interno di casa Targaryen.

Le coppie sono l’unità elementare dello show e molte di loro possiedono un potere incredibile sul regno. Per ora, House of the Dragon ha presentato le grandi case del tempo attraverso alcune coppie esemplari. Quali sono i partner più avvincenti?

Viserys e AemmaHouse of the Dragon

Anche se la regina ha preso parte a un solo episodio della prima stagione, il rapporto tra King Viserys e Aemma è uno dei più significativi. Alicent ha ottenuto molto più tempo sullo schermo di Aemma, ma è chiaro che Viserys era più felice con la sua prima moglie. Anche dopo la sua morte, Viserys ha ribadito più volte il suo amore per Aemma. Inoltre, in un’occasione l’uomo ha chiamato accidentalmente Alicent con il nome della prima moglie. Prima della morte di Aemma, la coppia ha mostrato una profonda comprensione reciproca, confrontandosi più volte sul destino di Rhaenyra nel regno.

Laenor e Joffrey

Laenor e Joffrey sono la coppia più equilibrata di House of the Dragon, una delle poche che mostra un amore sincero e profondo. Anche dopo l’unione di Laenore e Rhaenyra, i due non hanno smesso di incontrarsi. Pur riconoscendo gli svantaggi del loro amore per la società, i due non hanno mai messo da parte il loro amore. Joffrey è contento di essere l’amante di Laenor, se questo è l’unico modo per stare insieme.

Daemon e Mysaria

Mysaria House Of The DragonDopo essere stato diseredato, Daemon si è servito di Mysaria per far arrabbiare suo fratello. Questa coppia non è durata a lungo in House of the Dragon, ma ha usato il proprio potere per creare ulteriori conflitti e costruire un mondo attorno ai propri personaggi. Se Mysaria non avesse avuto una storia con Daemon, probabilmente non si sarebbe evoluta nella Larva Bianca. Anche dopo la loro separazione, Mysaria ha continuato ad aiutare Daemon, proteggendolo e instaurando rapporti con persone potenti come lui.

Daemon e Laena

House of the dragon Daemon e Laena sono una delle coppie più sane, nonostante i mille difetti. È chiaro che Daemon vuole bene a sua moglie e ai loro figli, anche se non ha nessuna voglia di tornare a Driftmark con la famiglia. Tuttavia, in House of the Dragon vediamo che la coppia rimane insieme anche dopo il salto temporale. Inoltre, Daemon si è dimostrato molto comprensivo nei confronti di Laena quando si è scontrata con i Maestri di Pentos, un’attenzione che nemmeno Viserys è stato in grado di dare alla sua amata Aemma.

Laenor e Qarl

Dopo la scomparsa di Joffrey, in House of the Dragon Laenor ritrova la felicità con un nuovo amante: Qarl. Seppur dopo molti anni, Laenor sembra essere in lutto per il suo primo amore, ma si mostra anche felice di stare con qualcuno che può amare veramente. Qarl e Laenor sono una coppia potente: Qarl dimostra non solo di essere un compagno fedele, ma aiuta anche il suo amante a sfuggire dai pericoli prima che possano mettere la sua vita in pericolo.

Viserys e Alicent

Alicent Viserys House of the Dragon episodio 9Anche se Viserys ha nutrito chiaramente un amore speciale per la sua prima moglie, il suo matrimonio con Alicent Hightower gli ha dato qualcosa in più: un figlio. Al di là dei figli, Alicent e Viserys si vogliono realmente bene. Il rapporto tra il re e Alicent ha costituito l’essenza di House of the Dragon, creando una rivalità mortale tra Aegon e Rhaenyra.  Questa coppia potente ha mosso praticamente tutte le alleanze della serie, spingendo i membri dal lato di Rhaenyra o di Alicent.

Rhaenyra e Laenor

Rhaenyra e Laenor si sposano attraverso un accordo tra i loro padri. Anche se non hanno mai avuto alcun interesse a stare insieme, i due si sono avvicinati nel corso degli anni e hanno costruito una forte amicizia basata sul rispetto reciproco. I figli di Rhaenyra non sono anche figli di Laenor, ma egli accetta la situazione e non sembra disprezzare i tre ragazzi. Una delle scene più scioccanti di House of the Dragon avviene quando Rhaenyra finge la morte di Laenor ma, anche in questo caso, la decisione si rivela una dichiarazione di rispetto reciproco.

Alicent e Larys

Larys Alicent e Larys Strong non hanno una storia romantica, ma la loro strana alleanza si è dimostrata una delle più potenti e strategiche di House of the Dragon. Larys è fedele alla regina a tal punto da far assassinare suo fratello Harwin e suo padre Lyonel Strong. Anche se Alicent e Larys non hanno rapporti sessuali, c’è una scena particolarmente tesa del nono episodio di House of the Dragon in cui Alicent mostra i suoi piedi. Questo gioco è esemplare dello strano rapporto di potere tra i due, in cui entrambi danno e prendono qualcosa dall’altro.

Rhaenys e Corlys

Corlys RhaenysCorlys Velaryon potrà aver commesso alcuni errori come genitore, ma ha comunque dimostrato di avere una forte dedizione alla sua famiglia, in particolare alla moglie Rhaenys. La coppia deve costantemente fare i conti con le proprie decisioni e con lo status della propria famiglia. Sebbene Rhaenys non sia d’accordo con la decisione di Coryls di far sposare Laenor a Rhaenyra, alla fine entrambi scelgono di stare accanto ai figli che portano il loro nome. Anche se al momento Corlys è assente dalla trama di House of the Dragon, Rhaenys ha fatto di tutto per non disonorare il marito, schierandosi con persone che altrimenti sarebbero state una minaccia per la loro casata.

Rhaenyra e Daemon

Rhaenyra Daemon Targaryen House of The DragonRhaenyra e Daemon hanno attraversato diverse sfide nel corso degli anni, ma è stato chiaro fin dall’inizio di House of the Dragon che i due nutrivano sentimenti romantici l’uno per l’altro. Soltanto dopo la “morte” di Laenor Velaryon, la coppia ha potuto rendere ufficiale il loro amore unendosi in matrimonio.

Nonostante gli sforzi di Re Viserys per tenere suo fratello lontano da Rhaenyra, la connessione tra i due si è rivelata una forza insuperabile. Come Rhaenyra e Daemon hanno più volte sottolineato, insieme creano un legame che rafforza casa Targaryen e ostacola i nemici.

As Bestas, recensione del film di Rodrigo Sorogoyen

As Bestas, recensione del film di Rodrigo Sorogoyen

Presentato fuori concorso a Cannes 2021 e riproposto alla Festa del Cinema di Roma 2022 nella sezione Best of 2022, As Bestas di Rodrigo Sorogoyen è un thriller rurale permeato dal malessere di una Spagna svuotata dell’intelletto e relegata alla brutalità assoluta delle attività ancestrali.

As Bestas: tra il neo-western e thriller serrato

As Bestas parte come un western puro, dove due culture e due modi di risolvere i conflitti differenti guidano i capibranco che lottano per il loro spazio vitale. La famiglia dei fratelli Anta (Luis Zahera e Diego Anido) vive in Galizia da tempo immemorabile e si considera la vera e più pura anima della Comunidad spagnola. Non possono accettare che sia proprio un francese, Antonine (Denis Ménochet), a portare quella che concepiscono come un’innovazione pericolosa in paese. Con il suo piccolo progetto di orto biologico, che condivide con la moglie Olga (Marina Foïs), e impegnandosi nella ricostruzione delle case abbandonate, Antonine spera di riportare nel villaggio la parte di popolazione che è emigrata in città. Ma la lotta ideologica contro i fratelli Anta farà sì che la tensione nel villaggio raggiunga un punto di non ritorno.

As Bestas non è un film in cui la violenza fisica diventa necessariamente sfogo prediletto di due schieramenti agli antipodi; piuttosto, quella che si prefigura una vera e propria guerra tra latifondisti, avviene anzitutto a livello verbale e gestuale, canali primari per la creazione di un clima di insopportabile ansia e paranoia che invade la struttura narrativa.

Microcosmi inconciliabili

In As Bestias, il conflitto tra chi si stablisce in Galizia con i più nobili degli intenti – lavorare la terra e restaurare case per gli abitanti – e i locali che percepiscono l’intralcio di questo nuovo assetto territoriale è portato al parossisimo, diviene la spina dorsale di un film in cui è proprio la costruzione della tensione a innervare sceneggiatura e regia.

Il primo microcosmo a cui siamo introdotti è quello di chi c’è sempre stato, i fratelli Anta. Sono nati accanto alle loro mucche, hanno perso la testa cercando di domare cavalli selvaggi e vivono nella paura dell’alterità. Sono quelli che hanno trasformato il loro piccolo mondo nell’unico mondo possibile e che, per la loro stessa miseria morale e umana, si sentono intrappolati in un terreno senza orizzonti. Dall’altra parte ci sono i neo-rurali, Antonine e Gloria, quelli che credono nell’utopia che la campagna sia l’unica vestigia possibile di paradiso terrestre e che si congedano dalla vita frenetica per il bene di se stessi e del prossimo.

Neanche il femminile è immacolato

Dagli antieroi puntellati di estrema mascolinità tossica di Que Dios nos perdone e El Reino, passando per l’inquietande indagine psicologica di Madre, Sorogoyen unisce due punti di vista diversi in As Bestas, due storie separate da un’ellissi narrativamente perfetta e che le fa percepire come quasi completamente a se stanti. È infatti soprattutto nella seconda parte del film che Sorogoyen si supera, portando avanti un conflitto irrisolto e che a malapena ha più a che fare con sguardi e male parole, anzi, si adagia nel silenzio angosciante di un paesaggio che ha assorbito il marcio dei suoi abitanti.

As bestas finisce per essere un film in cui è il femminile a cercare di porsi molte domande sulle bestie umane e nel farlo non solo mette in discussione la placidità della campagna ma anche a nudo le miserie di un mondo in cui, forse, l’unica donna che ha visto tutto ha scelto di appropriarsi della più misera delle strategie di questi uomini beffardi: il silenzio.

Festa del Cinema di Roma, foto dal red carpet: Riccardo Scamarcio, Louis Garrel, Isabelle Huppert…

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E’ stato presentato alla Festa del Cinema di Roma L’ombra di Caravaggio, il film diretto da Michele Placido che ha attraversato il red carpet dell’Auditorium Parco della Musica con il cast al completo: Riccardo ScamarcioIsabelle HuppertLouis GarrelVinicio Marchioni, Lolita Chammah, Micaela Ramazzotti, Alessandro Haber, Brenno Placido, Moni Ovadia, Lorenzo Lavia, Tedua, Maurizio Donadoni, Gianfranco Gallo, Gianluca Gobbi.

TUTTE LE FOTO DAL RED CARPET:

Italia 1600. Michelangelo Merisi è un artista geniale e ribelle nei confronti delle regole dettate dal Concilio di Trento che tracciava le coordinate esatte nella rappresentazione dell’arte sacra. Dopo aver appreso che Caravaggio usava nei suoi dipinti sacri prostitute, ladri e vagabondi, Papa Paolo V decide di commissionare a un agente segreto del Vaticano una vera e propria indagine, per decidere se concedere la grazia che il pittore chiedeva dopo la sentenza di condanna a morte per aver ucciso in duello un suo rivale in amore. Così l’Ombra, questo il nome dell’investigatore, avvia le sue attività di inchiesta e spionaggio per indagare sul pittore che – con la sua vita e con la sua arte – affascina, sconvolge, sovverte. Un’Ombra che avrà nelle sue mani potere assoluto, di vita o di morte, sul destino di un genio.

L’Ombra di Caravaggio: la recensione del film con Riccardo Scamarcio

L’elemento dell’ombra nelle opere di Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, è certamente uno degli aspetti più affascinanti, seducenti e talvolta inquietanti delle sue opere d’arte. Ma non solo i suoi dipinti, bensì tutta la vita del pittore è in realtà caratterizzata dalle ombre, da quelle dei luoghi scabrosi da lui frequentati fino a quelle dell’animo, che lo hanno portato ad essere indicato come uno degli artisti maledetti per eccellenza. Ombre, tormenti e passioni su cui il regista Michele Placido sceglie di costruire il suo L’Ombra di Caravaggio, un film a lungo pensato e voluto, che si svela ora per la prima volta in occasione della Festa del Cinema di Roma.

Da Placido anche scritto insieme a Fidel Signorile e Sandro Petraglia, il film si concentra in particolare sulla ricerca che un investigatore incaricato da Papa Paolo V e chiamato semplicemente Ombra (Louis Garrel) conduce nei confronti di Caravaggio (Riccardo Scamarcio). Mentre il pittore si trova a Napoli, fuggito dopo l’omicidio commesso, la sua vita viene dunque approfondita attraverso gli incontri che l’Ombra fa con quanti lo hanno conosciuto, amato e odiato. L’obiettivo è stabilire se il pittore sia meritevole o meno di ricevere la grazia dal Papa, nonostante la sua vita dissoluta e le ripetute accuse di blasfemia per aver utilizzato prostitute e barboni per raffigurare i Santi.

Ombre e luci di Caravaggio

Placido ha raccontato di aver voluto realizzare un film sul celebre pittore sin da quando in gioventù scoprì la sua grandezza artistica. Un lungometraggio a lui dedicato, però, avrebbe dovuto tenersi a distanza da ogni più piccolo artificio e falsità, con l’intento dunque di portare sullo schermo quello stesso senso di realismo che Caravaggio ricercava con le sue opere, giudicate fin troppo rivoluzionarie al loro tempo. Con lo scenografo Tonino Zerra (Il primo re) e il costumista Carlo Poggioli (The Young Pope) Placido lavora dunque per ricercare quel senso di vero imprescindibile, da trasmettere attraverso una ricostruzione storica viva, che si manifesta attraverso le zone più malfamate e quelle più altolocate della città di Roma.

Luoghi come bordelli, chiese, prigioni, palazzi nobiliari e sporche strade offrono dunque un contesto particolarmente convincente, facendo della ricostruzione scenografia un’assoluta protagonista del film. Allo stesso modo il lavoro sui costumi risulta particolarmente curato nel dettaglio. Gli abiti indossati dai personaggi non servono solo a caratterizzare il loro rango sociale ma anche a suggerire le loro inclinazioni caratteriali e quelle d’animo. Entrambi questi aspetti vengono poi arricchiti da un lavoro di costruzione fotografica particolarmente suggestivo. Con il direttore della fotografia Michele D’Attanasio (Freaks Out), il regista si impegna infatti a dar vita a scene e inquadrature di esplicita ispirazione caravaggesca.

Proprio come Caravaggio utilizzava le luci e le ombre per dar vita a quel chiaroscuro che conferisce alle figure un rilievo scultoreo, così il film si avvale della medesima tecnica per trasmettere una maggiore intensità e drammaticità a quanto mostrato. L’Ombra di Caravaggio è da questo punto di vista un film che si avvicina allo stile dell’artista di cui racconta. Un espediente particolarmente funzionale, che qui dà prova dell’efficacia della sua utilizzazione. Attraverso le luci e le ombre, Placido costruisce dunque il suo film con una maniera quasi espressionista, facendo emergere l’animo dei propri personaggi, rendendoli affascinanti e coinvolgenti.

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L’Ombra di Caravaggio: un film episodico per raccontare l’attualità del pittore

Se dunque da un punto di vista estetico L’Ombra di Caravaggio risulta essere un film se non interamente comunque in buona parte affascinante, diverse criticità si ritrovano invece a livello narrativo. Attraverso il personaggio Ombra e i suoi incontri, come detto, si ripercorre la vita di Caravaggio compiendo salti temporali che conducono a veri e propri episodi che non sempre riescono a reggere il ritmo e il tono del film. Non tutti gli episodi raccontati risultano infatti convincenti, talvolta per via di interpretazioni che inficiano sul risultato finale, talvolta per mancanza di quelle idee di regia che invece in altri momenti esprimono meglio il proprio valore.

Un esempio di episodio particolarmente riuscito è quello ambientato nel carcere dove si trova anche il filosofo Giordano Bruno, prossimo al rogo a Campo de’ Fiori. Si offre qui, sempre attraverso un sapiente uso di luci ed ombre, tutto quel forte bisogno di libertà di pensiero, parola e gesto che Bruno condivide con Caravaggio. Bisogni insopprimibili che sono alla base della lettura che Placido dà del pittore con questo suo film e che Riccardo Scamarcio interpreta in modo particolarmente convincente. Al netto dunque di un andamento altalenante e talvolta confuso, L’Ombra di Caravaggio non punta ad offrire un ritratto pedissequo della personalità e della vita di Caravaggio, quanto più a dar vita ad una sua rilettura che dimostri l’attualità ancora oggi dell’animo del pittore.