“Sarai finalmente conosciuto per quello che sei… Lord
Sauron.” L’ episodio 5 de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere
è ora disponibile in streaming e oggi Prime Video ha rilasciato una nuova intrigante
anteprima per la sesta puntata della prossima settimana.
“Partings” ha lasciato alcuni suggerimenti persuasivi sul fatto che
“The Stranger” potrebbe rivelarsi essere Sauron, e mentre ciò
sembra altamente improbabile, questo teaser promo sembra indicare
che Il signore oscuro possa finalmente rivelarsi ad un certo punto
durante l’episodio.
Lo spettacolo ha ora introdotto
quel misterioso gruppo vestito di bianco (uno dei quali si credeva
fosse Sauron nella sua forma Annatar all’inizio), e possono essere
visti qui, apparentemente mentre eseguono una sorta di rituale.
Stanno in qualche modo facilitando il ritorno di The Enemy, o si
tratta dell’ennesima falsa pista? Dai un’occhiata al teaser
nel player qui sotto e facci sapere cosa ne pensi.
Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere
uscirà il 2 settembre 2022 su Prime Video in 240 territori dove è
attivo il servizio. La serie de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del
Potere ha riunito un cast enorme, che include:
Robert Aramayo, Owain Arthur, Nazanin Boniadi, Tom Budge,
Morfydd Clark, Ismael Cruz Córdova, Ema Horvath, Markella Kavenagh,
Joseph Mawle, Tyroe Muhafidin, Sophia Nomvete, Megan Richards,
Dylan Smith , Charlie Vickers e Daniel
Weyman.
La serie Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del
Potere è scritta da J.D. Payne e Patrick
McKay. Inoltre, Bryan Cogman di Game of
Thrones ha firmato come produttore consulente del
progetto con J.A. Bayona che ha diretto più
episodi. Oltre a quelli precedentemente annunciati, il team
creativo completo dello show sarà composto da: i produttori
esecutivi Lindsey Weber, Bruce Richmond, Callum Greene e l’ex capo
della programmazione di genere di Amazon Sharon Tal Yguado; lo
scrittore e produttore esecutivo Gennifer Hutchison; lo scrittore e
produttore esecutivo Jason Cahill; lo scrittore e produttore
esecutivo Justin Doble; produttore consulente Stephany Folsom; il
produttore Ron Ames; la scrittrice e co-produttrice Helen Shang; e
consulente di scrittura Glenise Mullins. Bayona sarà anche
produttore esecutivo insieme alla sua partner Belén Atienza. Chris
Newman è co-produttore.
Werewolf by Night arriva su Disney+ il 7 ottobre e sembra destinato
ad essere la prima presentazione speciale dei Marvel Studios. Il prossimo
sarà The Guardians of the Galaxy Holiday
Special e la speranza è che queste storie autonome
permettano al MCU di raccontare storie molto diverse. Se
queste prime reazioni a Werewolf
by Night sono indicative, il bizzarro, spaventoso speciale
in bianco e nero regalerà la storia dell’orrore che tutti fan
Marvel (compreso noi) stavamo aspettando.
“In una notte buia e cupa, una cabala segreta di
cacciatori di mostri emerge dall’ombra e si riunisce al Tempio di
Bloodstone dopo la morte del loro leader”, si legge nella
sinossi dello speciale. “In uno strano e macabro
memoriale della vita del leader, i partecipanti sono coinvolti in
una misteriosa e mortale competizione per una potente reliquia, una
caccia che alla fine li porterà faccia a faccia con un mostro
pericoloso”.
È
stato anche confermato che Werewolf by Night avrà una
durata di poco meno di 53 minuti, sperando che questo minutaggio
sia più che sufficiente per farci conoscere questi personaggi! Dai
un’occhiata alle prime reazioni di Werewolf by
Night nei Tweet qui sotto:
Super violent, with a morbid sense of humor and plenty of heart.
Gael García Bernal & Laura Donnelly are welcome additions to the
MCU. Man-Thing steals the show! pic.twitter.com/OintiS3TCi
#WerewolfByNight is the MCU Halloween treat I was hoping for! A
delightful ode to the classic monster movies with MCU-level
stuntwork, production design & effects. LOVED the dynamic between
Gael García Bernal & Laura Donnelly’s characters and … pic.twitter.com/6KFGTcxZE9
I hope we get to see a lot more projects
like Werewolf By Night in the future of the MCU. It’s a super
simple story, but also aggressively self-contained and stylish in a
way that’s unique for the franchise. A very cool Halloween
treat.
Adored @m_giacchino’s
#WerewolfByNight, a delicious Halloween treat that is funny,
violent, and full of wonderful new additions to the MCU. (There are
also some great surprises so watch out for spoilers!) Can we get an
all-monster Avengers? Gael Garcia Bernal can lead the team 🐺
pic.twitter.com/Iu3TLws4is
#WerewolfByNight is a classic Hollywood monster movie you won’t
want to end. SPOOKY and STRIKING, it’s one of the coolest things
EVER to come out of the MCU. @GaelGarciaB
is thrilling to watch suppress the beast within. More Jack Russell!
What can’t @m_giacchino
do at this point? pic.twitter.com/P1AB1702td
#WerewolfByNight is the most idiosyncratic MCU project since
GOTG. As good? No. But it’s a remarkable breath of fresh air to see
Marvel try something like this, as its tone and style are VERY MUCH
that of the trailer.
Marvel’s WEREWOLF BY NIGHT is a B-movie
flavored monster mash that’s clearly made with love and passion by
total horror nerds. As a Marvel fan and a horror fan, I hope they
explore more of this corner of the universe. And I hope Michael
Giacchino is given the reins.
Werewolf by Night è
un l’annunciato speciale televisivo diretto da Michael
Giacchino e scritto da Heather Quinn e Peter Cameron
per il servizio di streaming Disney+, basato sull’omonimo
personaggio della Marvel Comics. È destinata a
essere la prima presentazione speciale dei Marvel
Studios nel Marvel Cinematic
Universe (MCU), condividendo
la continuità con i film del franchise.
Werewolf by Night: quando esce e
dove vederlo in streaming
Werewolf by Night in
streaming debutterà il 7 ottobre 2022, come parte
della Fase
Quattro del MCU su
Disney+.
Lo speciale è prodotto
dai Marvel Studios e segue un gruppo segreto di cacciatori di
mostri mentre competono per una potente reliquia mentre affrontano
un pericoloso mostro. Un gruppo segreto di cacciatori di mostri si
riunisce a Bloodstone Manor dopo la morte del loro leader e si
impegna in una misteriosa e mortale competizione per una potente
reliquia, che li porterà faccia a faccia con un pericoloso
mostro.
Gael García Bernal recita nello speciale
nel ruolo diJack Russell/Werewolf by
Night , insieme a Laura
Donnelly e Harriet Sansom
Harris. Lo sviluppo dello speciale era iniziato
nell’agosto 2021, con il cast di Bernal a novembre. Giacchino
si è unito a marzo 2022, prima dell’inizio delle riprese nello
stesso mese ai Trilith Studios di Atlanta, in
Georgia, che si sono concluse alla fine di aprile. Lo speciale
è stato formalmente annunciato a settembre, quando Giacchino ha
rivelato che stava anche componendo.
Nel cast protagonisti sono
Gael García Bernalnel
ruolo di Jack Russell / Werewolf by Night: un uomo
afflitto da una maledizione che lo trasforma in un lupo mannaro pur
mantenendo il suo intelletto umano. Laura Donnelly nel ruolo
di Elsa Bloodstone: una cacciatrice di mostri e la
figlia separata di Ulisse a cui non piace la sua tradizione
familiare. Harriet Sansom
Harris nel ruolo di Verusa: la leader di un gruppo
segreto di cacciatori di mostri e la vedova di
Ulisse.
Altri cacciatori di mostri
includono Al Hamacher come Billy Swan, Eugenie Bondurant come
Linda e Kirk Thatcher come Jovan, mentre Jaycob
Maya, Daniel J. Watts, e Leonardo Nam sono
stati scelti in segreto ruoli. Nello speciale
dovrebbero apparire anche Ulysses Bloodstone , il padre
cacciatore di mostri di Elsa che è diventato un essere animato
simile a uno zombi, la creatura Uomo-Cosa e
membri dell’Autorità di variazione del tempo.
Confermando che “[siamo] in
pre-produzione, stiamo mettendo insieme tutto per iniziare le
riprese il prossimo anno”,ha aggiunto
Anthony Mackie, “Voglio una
scena di combattimento che possa competere con la scena di
combattimento di Chris Evans nell’ascensore [in Captain
America: The Winter Solider del 2014 ] quando ha combattuto come 10
tizi nell’ascensore. È stata una scena tosta”. “La prima volta che
l’ho visto, ho esclamato tipo ‘È pazzesco’”, ha
continuato. “Quindi voglio solo una scena di
combattimento che possa competere con quel
livello”
Durante questa conversazione,
a
Anthony Mackie è stato anche chiesto se l’ultima scena
vista di Chris Evans nei panni di Steve Rogers nel MCU sarà anche
l’ultima della storia. Non sappiamo ancora cosa ne sia stato
dell’ex Capitan America in seguito agli eventi diAvengers: Endgamee l’attore ha raddoppiato le affermazioni passate secondo cui
Evans ha finito con il ruolo.“Chris è così
lontano dalla Marvel”, ha scherzato
Mackie. “Ad esempio, la Marvel non è
nemmeno nel suo raggio. È andato così lontano. Si sta godendo la
vita. È come un vecchio tizio in pensione”.
Nonostante ciò, la star di
Captain America: New World
Order rimane un caro amico
dell’attore Sebastian Stan di Evans e
Bucky. “Non capita spesso di incontrare
persone con cui lavori che ti mancano sinceramente e che consideri
amiche. Fortunatamente, tra noi tre, siamo davvero amici. Andiamo a
casa l’uno dell’altro e trascorriamo i compleanni
insieme”.
È bello sentire che sono
rimasti amici, ma è un peccato che tutti i segnali indichino che
Evans non tornerà come Capitan America. Il destino del
personaggio dovrà essere affrontato ad un certo punto, a meno che
non si debba credere che Steve sia appena morto fuori campo, ma non
sembra essere una priorità per i Marvel Studios in questo momento.
Captain America: New World
Order arriva nelle sale il 3
maggio 2024. Ecco la famosa scena dell’ascensore di The
Winter Soldier:
Anthony Mackie, che ha interpretato il supereroe
Sam Wilson, alias il
Falcon, nel Marvel Cinematic Universe dai
tempi di Captain America: New World Order,
guida il film come nuovo Capitan America per la prima volta. Il
cast del quarto film di “Captain America” includerà anche
Shira Haas nei panni di Sabra e Tim Blake
Nelson nei panni di The Leader, oltre a Danny
Ramirez e Carl Lumbly, che sono apparsi
nella serie The Falcon and the Winter Soldier, nei panni di
Joaquin Torres e Isaiah Bradley, rispettivamente.
Lo sviluppo di Captain America
4 è stato annunciato il giorno del finale di The Falcon and the Winter Soldier, con il creatore
dello show Malcolm Spellman e lo sceneggiatore
Dalan Musson chiamati a firmare la sceneggiatura.
Nell’ambito del panel dello studio al Comic-Con di San Diego, a cui
era presente Screen Rant, la Marvel ha
rivelato la data di uscita del film: 3 maggio 2024, oltre al titolo
ufficiale: Captain America: New World Order. A dirigere è
stato chiamato Julius Onah.
I
fan della Marvel Comics hanno atteso a lungo il debutto
sul grande schermo dell’eroe/antieroe acquatico
Namor,
The Sub-Mariner, e il personaggio farà finalmente il suo
debutto nel MCU quando verrà presentato come il cattivo principale
in Black
Panther: Wakanda Forever. Parlando con Empire, il
regista Ryan Coogler rivela di vedere Namor come
un “antagonista dei sogni” per il sequel perché “il
contrasto tra T’Challa e Namor – i loro personaggi e le loro
nazioni – salta letteralmente fuori dalle pagine dei
comics”.
Ovviamente, T’Challa non farà effettivamente parte
di Wakanda Forever dopo la tragica
scomparsa di
Chadwick Boseman, ma la sua eredità andrà avanti e un
nuovo personaggio (molto probabilmente lo Shuri di Letitia
Wright) assumerà il ruolo di z per proteggere
Wakanda da Namor e dai suoi eserciti. Il Sub-Mariner viene spesso
definito il primo mutante dell’universo Marvel e, mentre ci sono
stati alcuni dibattiti sulle sue origini canoniche nel corso degli
anni, Tenoch Huerta ha ora
confermato che la sua interpretazione del
personaggio seguirà l’ esempio.
L’attore come spesso accade in queste esternazione ovviamente non
approfondisce la questione, ma ovviamente sarà interessante vedere
se questo ha delle ramificazioni per il MCU quando andrà avanti.
Ecco cosa ha detto l’attore su Namor che secondo lui sarà
“attirato in superficie in seguito alle conseguenze
della decisione di T’Challa nella parte finale di Black Panther di
rivelare la verità sul mondo di Wakanda”.
“Questa decisione mette Talocan in pericolo”,
prosegue l’attore. “E Talocan deve agire per
proteggersi”. Guarda una nuova immagine di Huerta
come The Savage Sub-Mariner al link qui sotto.
EXCLUSIVE IMAGE 🚨
Namor is “a dream antagonist” for Black Panther:
#WakandaForever, Ryan Coogler tells Empire.
I dettagli ufficiali della trama
sono ancora nascosti, ma ci è stato assicurato che il sequel del
MCU onorerà il defunto Chadwick Boseman mentre continuerà l’eredità
del suo personaggio, T’Challa. Black
Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’11
novembre 2022. Il presidente dei Marvel Studios,
Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il
personaggio interpretato al compianto Chadwick
Boseman nel primo film, non verrà interpretato da
un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si
concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri
personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.
Letitia Wright (Shuri), Angela
Bassett (Ramonda), Lupita
Nyong’o (Nakia), Danai
Gurira (Okoye), Winston
Duke (M’Baku) e Martin
Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei
rispettivi personaggi interpretati già nel primo film.
L’attore Tenoch Huerta è in trattative
con i Marvel Studios per
interpretare il villain principale del sequel.
In un’intervista con EW insieme a
Iman Vellani, Teyonah Parris
e Nia DaCosta durante l’Expo D23 del 2022,
Brie
Larson discute della maggiore quantità di difficoltà
in The
Marvels rispetto a Captain
Marvel. Sebbene possa sembrare divertente agli
spettatori sul set e agli spettatori durante le featurette dietro
le quinte, la star ha sottolineato che può anche essere fisicamente
difficile essere appesa a dei cavi, specialmente per quanto tempo
Carol sia in volo in The
Marvels rispetto a Captain Marvel.
“Anche un’altra cosa dei cavi è
che sembrano davvero divertenti e belli, ma le persone dimenticano
[quanto sia difficile]. Non vuoi farne un grosso problema, ma è
scomodo, anche se sembra bello.
Vorrei essere chiara, è
fantastico e molto, molto, molto eccitante, ma ciò che è diverso in
questo film dal primo è che Carol non ha volato fino alla fine,
quindi lì non avevo così tanto lavoro con i cavi. Quindi in questo
c’era proprio un gruppo muscolare completamente nuovo che
soffriva.”
Tutto ciò che sappiamo su The
Marvels
The
Marvels, il sequel del cinecomic Captain
Marvel con protagonista il premio Oscar Brie
Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al
box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell,
sceneggiatrice dell’acclamata serie WandaVision.
Sfortunatamente, Anna
Boden e Ryan Fleck, registi del
primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: il sequel,
infatti, sarà diretto da Nia DaCosta, regista
di Candyman. Nel
cast ci saranno anche Iman Vellani (Ms.
Marvel, che vedremo anche nell’omonima serie tv in arrivo
su Disney+)
e Teyonah Parris (Monica Rambeau, già
apparsa in WandaVision). L’attrice Zawe
Ashton, invece, interpreterà il villain principale, del
quale però non è ancora stata rivelata l’identità.
Nessun dettaglio sulla trama del
sequel è stato rivelato, ma l’ambientazione del film dovrebbe
spostarsi dagli anni ’90 ai giorni nostri.
Naturalmente, Brie
Larson tornerà nei panni di Carol Danvers. Il
sequel di Captain
Marvelarriverà il 28 luglio 2023.
L’esordio come
protagonista in una serie
televisiva, The Old Man, del grande Jeff Bridges non poteva che costituire un
evento degno di attenzione, e ancora una volta l’attore-icona ha
dimostrato di saper scegliere con intelligenza i propri ruoli. La
trasposizione del romanzo omonimo scritto da Thomas
Perry possiede una qualità raramente reperibile quando si
tratta di show che affrontano un genere come la spy-story (fin
troppo spesso mescolata all’action soprattutto in tempi recenti: il
tono e il ritmo del racconto si sposano con enorme coerenza all’età
e allo status del protagonista. O meglio dei due protagonisti, ma
ci arriveremo.
The Old Man, la
trama
Partiamo invece con
sintetizzare la trama di The Old Man: Dan Chase
(Jeff
Bridges) sembra vivere gli ultimi anni della propria
vita nel ricordo della moglie scomparsa cinque anni prima,
ritiratosi in una casa di campagna nella più anonima provincia
americana. Un’improvvisa irruzione notturna inizia però a rivelare
il passato dell’uomo, da decenni costretto a nascondersi a causa
del suo coinvolgimento come spia in una guerra ormai dimenticata.
Sulle sue tracce si lanciano l’agente della CIA Harold Harper
(John
Lithgow) e la sua assistente Angela Adams
(Alia Shawkat), con il primo che ha un lungo e
doloroso conto in sospeso con il fuggiasco…
Questa la premessa
narrativa di uno show in sette puntate che invece di puntare alla
spettacolarità delle scene action si concentra nello sviluppare
personaggi a tutto tondo, figure dallo spessore psicologico ed
emotivo potente, in grado di catturare non soltanto l’attenzione
del pubblico ma soprattutto la sua empatia. Una delle prerogative
principali di The Old Man sta nel raccontare con perizia tutte le
sfaccettature non soltanto del protagonista ma anche di quello che
dovrebbe essere l’antagonista, ma che fin dal pilot si rivela
essere un uomo con più di una dimensione. Ed ecco allora che il
rapporto tra i due contendenti prima della storia diventa uno di
quegli affascinanti scontri tra figure in chiaroscuro, che sanno
quello che devono fare pur conoscendo il peso e le conseguenze
delle loro azioni. Quando poi a confrontarsi sono due attori di
enorme esperienza e bravura quali Jeff Bridges e il sempre troppo
sottovalutato John Lithgow, ecco che il livello della tensione
emotiva di The Old Man si eleva fino a livelli di intrattenimento
potente, adulto, realmente in grado di emozionare. Eppure tra i due
grandi decano dell’entertainment americano stavolta a convincere
maggiormente è una Alia Shawkat stringata, precisa del dipingere il
suo personaggio eppure vibrante quando si tratta di lasciarne
trasparire la vita interiore. Insomma, un trio di attori
superlativi – a cui vogliamo aggiungere l’apporto efficace di Amy
Brenneman – in grado di rendere lo show assolutamente degno di
essere visto.
Jeff Bridges esordisce nella serialità
È dunque una serie senza
difetti The Old Man? Francamente ci sarebbe
piaciuto molto poterlo scrivere. Il grosso problema dello show sta
nei flashback frequenti che vengono adoperati per raccontare la
backstory di Chase e il suo coinvolgimento in Medio Oriente: in
questo caso purtroppo sia narrazione che in particolar modo messa
in scena di fanno visibilmente più approssimative, arrivando
addirittura in alcuni momenti a minare la credibilità morale ed
emotiva dei personaggi raccontati. Un vero peccato, in quando una
maggiore compressione di questa linea temporale e il tentativo
magari di suggerire maggiormente invece di “spiegare” il passato di
Chase lo avrebbero reso un personaggio ancor più ricco.
Rimane il fatto che The
Old Man è intrattenimento corposo, in grado di restituire il dramma
dei personaggi e della loro vicenda. E in più possiede [no
spoiler!] un finale aperto soltanto in apparenza, mentre invece
chiude con grazia e precisione un discorso sul valore dei rapporti
umani che è poi la base portante dello stesso show. Da vedere senza
il minimo dubbio.
In una nuova intervista con
EW, Ana de Armas discute delle sue scene di
nudo in Blonde, rivelando che non si è mai sentita
sfruttata in quelle occasioni. L’attrice afferma che le scene sono
state ampiamente discusse in anticipo e che l’ambiente sul set era
sicuro e dominato da un senso di rispetto per il materiale
originale.
In definitiva, spiega Ana de Armas, guardare quelle scene come
membro del pubblico è probabilmente un’esperienza più difficile di
quella che ha avuto lei quando le stava effettivamente girando.
“È più difficile per le persone
guardare [quelle scene] che per me realizzarle, perché ho capito
cosa stavo facendo e mi sono sentita molto protetta e al sicuro.
Non mi sentivo sfruttata perché avevo il controllo. Ho preso io
quella decisione. Sapevo che film stavo facendo. Mi sono fidata del
mio regista. Mi sentivo come se fossi in un ambiente sicuro.
Abbiamo avuto centinaia di conversazioni su queste scene. Tutti
sentivano un profondo rispetto per il film che stavamo girando. E
in questo senso, non avevo paura. Non mi sentivo affatto a disagio,
anche se erano scene davvero difficili.”
Blonde di Andrew Dominik, con
Ana de Armas nei panni dell’icona di Hollywood
Marilyn Monroe. Il film, basato sul romanzo
bestseller di Joyce Carol Oates, è degno di nota
per la sua classificazione vietata ai minori di 17 anni. Il cast di
supporto include Bobby Cannavale, Adrien
Brody, Julianne Nicholson, Xavier
Samuel e Evan Williams.
“[Il film] reinventa audacemente
la vita di una delle icone più durature di Hollywood, Marilyn
Monroe. Dalla sua instabile infanzia come Norma Jeane, attraverso
la sua ascesa alla celebrità e ai coinvolgimenti romantici,
“Blonde” offusca i confini tra realtà e finzione per esplorare la
crescente divisione tra il suo sé pubblico e privato”.
La serie The
Mandalorian su Disney+ è di gran lunga il progetto
di Star
Wars più popolare da un po’ di tempo a questa parte,
ed è così stata apprezzata che sia i fan che coloro che sono
coinvolti nello spettacolo hanno iniziato a pensare di portare la
storia sul grande schermo. Durante la loro recente
apparizione al D23 Expo, al produttore esecutivo
di The
Mandalorian Rick Famuyiwa e alla star
Pedro Pascal è stato chiesto se avrebbero mai voluto
concludere la serie con un film. Mentre Famuyiwa ha detto che
la decisione non dipendeva da lui e non lo sa,
Pascal ha subito detto che è qualcosa che vorrebbe
davvero fare.
Oggi l’attore è tornato sulla
questione in una recente intervista dichiarando ancora:
“Risponderò per lui, sì, lo vuole”, ha detto Pascal, prima di
prendere in giro che potrebbe essere qualcosa di cui parleranno in
futuro. “Questa è una grande idea. E se non è già una
conversazione, lo sarà dopo oggi”.
Se un film basato su The
Mandalorian arriverà mai al cinema,
dovrà essere dopo la terza e la quarta stagione del famosissimo
spettacolo, poiché il regista Jon Favreau ha
già iniziato a scrivere la quarta stagione dello
spettacolo, che non ha ancora ricevuto l’ordine
ufficiale – prima della premiere della terza stagione dello show il
prossimo anno.The
Mandalorianha recentemente concluso la
produzione della sua terza
stagione, che continuerà le avventure di Din Djarin
(Pedro
Pascal), un guerriero mandaloriano. Il personaggio di
Pascal è apparso di recente anche nella serie Disney+The
Book ofBoba
Fett.
La serie
di Star
Warsè guidata da
Pedro Pascal nei panni di un solitario pistolero
mandaloriano nei confini della galassia. Prima della
nuova stagione, Din Djarin di Pascal era già apparso nello
spin-off
The Book of Boba Fettdell’anno scorso.
The
Mandalorian proviene dai produttori esecutivi Favreau,
Filoni, Kathleen Kennedy, Colin Wilson, Karen Gilchrist e Carrie
Beck. Favreau è anche impostato come showrunner e uno dei suoi
registi.
Mentre si avvicina sempre di più
l’uscita in sala di Black
Adam, ecco un nuovo spot del film con Dwayne
Johnson, mentre il suo personaggio ha a che fare con i
membri della Justice Society of America.
Il cast completo
di Black
Adam, oltre a Dwayne
Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo,
annovera anche Noah
Centineo (Atom Smasher), Quintessa
Swindell (Cyclone), Aldis
Hodge (Hawkman) e Pierce
Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno
anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis,
e Marwan Kenzari, che sarà invece
l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato
ancora svelato).
Black
Adam, che sarà diretto da Jaume
Collet-Serra (già dietro Jungle
Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a non
pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo. Inoltre,
la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le cose e
costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio. L’uscita del
film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio 2022. Black
Adam uscirà al cinema in Italia giovedì 21 ottobre 2022.
Il progetto originale della Warner
Bros. su Shazam!aveva
previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua
nemesi, Black
Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura
per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla
sua origin story. A quanto pare, il film
su Black
Adam dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei
primi anni duemila.
Il giornale inglese The Guardian
ha diffuso alcuni stralci del diario personale di Alan Rickman, l’amato interprete di Severus
Piton nel franchise di Harry Potter, scomparso a
causa di un tumore nel 2016. Adesso, grazie a queste pubblicazioni
scopriamo alcuni segreti che l’attore appuntava sul suo diario, e
tra questi anche il motivo che lo ha spinto ad accettare di
continuare a interpretare il personaggio fino alla fine.
Durante le riprese del quarto film
nel 2004, Rickman aveva scritto di sentirsi “stanco” dal suo ruolo.
Tuttavia, quando è arrivato il momento di lavorare su Harry
Potter e l’Ordine della Fenice, Rickman ha deciso di
continuare a interpretarlo. Questo è successo dopo che gli è stato
diagnosticato un cancro e il 30 gennaio 2006 ha scritto:
“Infine, sì a HP 5. La
sensazione non è né su né giù. Il motivo che mi ha convinto è
quello che dice: “Guardalo fino in fondo. È la tua
storia.””
E chi ha letto e visto la saga, sa
quanto è veramente la storia di Piton l’intera
vicenda con protagonista il maghetto con gli occhiali tondi.
Nel diario ci sono però anche altre
curiosità, come i commenti poco carini riguardo alla colonna sonora
del film composta da John Williams. Ecco cosa scriveva nel
2001:
“4 novembre
PRIMA DI HARRY POTTER.
18:30 Il film dovrebbe essere
visto solo su un grande schermo. Acquisisce una scala e una
profondità che corrispondono all’orribile colonna sonora di John
Williams. La festa dopo al Savoy è stata molto più
divertente.”
Per quanto riguarda invece la
toccante scena della morte del personaggio, Alan Rickman ha
commentato:
“La morte di Piton. Quasi 10
anni dopo. Almeno dipende solo da due attori… David è vulnerabile e
accattivante quando è eccitato. Ed è vicino a questa scena. È
l’esempio assoluto di cosa può succedere quando una coppia di
attori prende una scena dalla pagina e lavora con la storia, lo
spazio e l’altro. La darsena [set] di Stuart Craig gli ha dato
qualcosa di ironico ed eterno. Come ho detto a un certo punto a
David, è tutto un po’ epico e giapponese.”
Non possiamo giurare sulla parte
“giapponese” del commento di Alan Rickman, ma
sull’epicità del momento certamente sì e sul fatto che, anche
grazie ai romanzi, quel momento e quel personaggio rimarranno per
sempre nella memoria collettiva.
Dopo aver assaporato, sul grande
schermo, sia il gusto di interpretare un eroe che quello che regala
la performance nei panni di un villain,
Christian Bale ha scelto da che parte stare.
Come ha rivelato in esclusiva
a Screen Rant, Bale preferisce interpretare i cattivi non solo
perché è più divertente, ma perché secondo lui è in realtà più
facile. Ecco cosa ha raccontato l’attore:
“Non solo (i cattivi) si
divertono di più, ma sono anche più facili da interpretare. Perché
tutti sono affascinati dai cattivi, giusto? Nel momento in cui il
cattivo appare sullo schermo, nessuno guarda più il bravo ragazzo.
Tutti gli occhi sono puntati sul cattivo, quindi è molto più facile
recitare.”
Thor: Love and
Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del
Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà Jane
Foster, interpretata di nuovo daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il panel
dei Marvel Studios al
Comic-Con. Il film è uscito il 6 Luglio 2022.
Il film segue Thor (Chris
Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati
fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è
interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr il
Macellatore di Dei (Christian
Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per
combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria
(Tessa
Thompson), Korg (Taika Waititi) e
dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie
Portman) che, con stupore di Thor, brandisce
inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor.
Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per
scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e
fermarlo prima che sia troppo tardi.
Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and
Thunder, un film dei Marvel Studios
dopo
Thor: Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e
Valchiria dopo l’ultima apparizione in
Avengers: Endgame. Nel cast anche
Christian Bale nei panni del villain Gorr il
Macellatore di Dei, e
Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del
progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi
come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Funko ha ufficialmente svelato la sua prima ondata di prodotti POP
dedicati a Black
Panther: Wakanda Forever all’inizio di
quest’anno, ma oggi una nuova aggiunta alla linea è stata ora
fotografata nei negozi e ci offre il nostro primo vero sguardo al
nuovo costume di Black Panther. Questo è (presumibilmente) l’abito
che indosserà chiunque finirà per prendere l’eredità di T’Challa
(il defunto
Chadwick Boseman), e mentre abbiamo intravisto il
design in LEGO set e simili questo nuovo gadget ci dà una migliore
rappresentazione del nuovo costume che apparirà nel prossimo
sequel.
Come potete vedere nel link sottostante, i dettagli dorati sulla
maschera corrispondono agli accenti che abbiamo visto nella metà
inferiore del costume nell’inquadratura finale del trailer. A
questo punto, sembra abbastanza ovvio che Shuri (Letitia
Wright) diventerà la nuova Black
Panther, ma deve ancora essere confermato ufficialmente.
C’è sempre la possibilità che il film ci sorprenda e presenti un
personaggio diverso, ma la sorellina di T’Challa sembra la
scommessa più sicura.
Nova imagem dos Funkos de “Wakanda Forever”
mostra um vislumbre do traje do novo Pantera Negra.
I dettagli ufficiali della trama
sono ancora nascosti, ma ci è stato assicurato che il sequel del
MCU onorerà il defunto Chadwick Boseman mentre continuerà l’eredità
del suo personaggio, T’Challa. Black
Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’11
novembre 2022. Il presidente dei Marvel Studios,
Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il
personaggio interpretato al compianto Chadwick
Boseman nel primo film, non verrà interpretato da
un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si
concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri
personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.
Letitia Wright (Shuri), Angela
Bassett (Ramonda), Lupita
Nyong’o (Nakia), Danai
Gurira (Okoye), Winston
Duke (M’Baku) e Martin
Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei
rispettivi personaggi interpretati già nel primo film.
L’attore Tenoch Huerta è in trattative
con i Marvel Studios per
interpretare il villain principale del sequel.
Guarda il trailer di
Rosaline,
la commedia romantica targata 20th Century Studios con
Kaitlyn Dever, Isabela Merced, Kyle Allen, Sean
Teale, e con Minnie Driver e
Bradley Whitford. Il film debutterà il 14 ottobre
come Hulu Original negli Stati Uniti, come Star+ Original in
America Latina e come Star Original su Disney+ in Italia.
Rosaline
è una rivisitazione leggera e comica della classica storia d’amore
di Shakespeare “Romeo e Giulietta”, raccontata dal punto di vista
della cugina di Giulietta, Rosaline (Kaitlyn Dever), che si dà il
caso sia anche un recente amore di Romeo. Con il cuore spezzato
dopo che Romeo (Kyle Allen) incontra Giulietta (Isabela Merced) e
inizia a corteggiarla, Rosaline organizza un piano per sabotare la
famosa storia d’amore e riconquistare il suo uomo.
Rosaline
è diretto da Karen Maine da una sceneggiatura di
Scott Neustadter e Michael H. Weber, basata sul romanzo “When You
Were Mine” di Rebecca Serle. Shawn Levy, Dan Cohen e Dan Levine
sono i produttori, mentre Kaitlin Dever, Scott Neustadter, Michael
H. Weber, Whitney Brown, Emily Morris e Becca Edelman sono gli
executive producer.
La sua biografia ci
ricorda che David Bowie è morto il 10 gennaio
2016, ma in pochi potrebbero dire tutte le volte che è rinato nei
69 anni della vita – indimenticabile – che Moonage
Daydream
cerca di raccontare. In maniera sostanzialmente cronologica, ma
non del tutto lineare, inseguendo la rockstar e la sua produzione
musicale, ma soprattutto lo sviluppo del suo pensiero, attraverso
esperienze di ogni tipo.
Che negli anni lo hanno
portato a vestire i panni di Ziggy Stardust e
Aladdin Sane, Halloween Jack o
Nathan Adler, fino al Pierrot di
Scary Monsters e l’immortale White Duke fino al Profeta
Cieco (o Button Eye), nel Lazarus del Black Star
comunemente considerato il suo testamento. Tante facce di un prisma
che non poteva che restituire una luce cangiante e avvolgente,
difficile da definire in maniera univoca.
Special Screening al
Festival di Cannes 2022 – e in sala nei
giorni del 26, 27 e 28 settembre, dopo una settimana di esclusiva
Imax – risulta riduttivo definire come documentario il film con il
quale Brett Morgen (Cobain: Montage of
Heck, Crossfire Hurricane) punta a offrire
“un’odissea spaziale audiovisiva senza limiti” più che una mappa
per comprendere e spiegare il fenomeno Bowie.
Un’icona capace di
attraversare mezzo secolo della nostra storia come performer,
pittore, scultore, oltre che ovviamente attore – anche protagonista
– per Nicolas Roeg (L’uomo che cadde sulla Terra), Tony
Scott (Miriam si sveglia a mezzanotte), Nagisa Ōshima
(Furyo), John Landis, Julien Temple, Jim Henson
(Labyrinth), Martin Scorsese, David Lynch, Julian Schnabel,
Giovanni Veronesi e Christopher Nolan (nel Prestige che
continua a essere uno dei suoi tre migliori film).
Per chi lo ha amato e per
chi non lo ha vissuto
“Un uomo
straordinario, pieno di amore e di vita” lo definisce lo
storico produttore Tony Visconti, e questa è forse l’unica sintesi
possibile alla fine della visione del film e dopo i tanti stralci
di Bowie pensiero. Forse troppi, come magmatica è la prima parte
della narrazione per immagini e suoni, evidentemente funzionale a
rendere la stessa confusione del protagonista, e a sottolineare la
progressiva individuazione di un traguardo raggiunto più che del
percorso lasciato dietro le spalle. A scongiurare ogni rischio di
tentativo di emulazione – impossibile! – e per regalarci la
sorpresa definitiva: quella di un uomo soddisfatto, felice, a suo
modo ottimista e profondamente innamorato. Della sua Iman, della
vita e della gente, alla quale scopriamo esser lui stato sempre
molto più vicino di quanto non avremmo mai immaginato. Quasi a
ricostruire una immagine più umana dell’alieno androgino del quale
in tanti ci siamo innamorati.
L’accettazione di sé è la
chiave, l’esortazione a non sprecare il tempo a disposizione e a
continuare ad andare avanti il consiglio che resta. Più dei tanti
video inediti, anche da concerti mai visti prima d’ora e dietro le
quinte incredibili, concessi – insieme alla proprio benedizione –
dalla David Bowie Estate, che comunque rendono unico e imperdibile
questo documento (più che documentario), nonostante alcuni eccessi
filosofici, pur strumentali.
Superata la sensazione di
essere al cospetto di una lunga lezione, è a tratti emozionanti
sentirsi parte di un flusso di stimoli e suggestioni, prima, e di
emozioni, poi. Moonage Daydream è un viaggio che
finisce per mostrare il cuore di un artista in costante mutazione,
quel nucleo sconosciuto anche a lui stesso – inizialmente – che
negli ultimi anni sembra avergli fornito dei punti fermi, che oggi
restano come l’eredità che forse gli sarebbe piaciuto di più sapere
di averci lasciato.
Dante è
l’ultimo film di Pupi Avati. In uscita il 29
settembre, è stato presentato alla Casa del Cinema a Roma. Un
progetto che era iniziato a maturare nella mente del regista quasi
vent’anni fa e che oggi prende forma attraverso il punto di vista
di Giovanni Boccaccio, interpretato da Sergio Castellitto, che compie un lungo
viaggio per consegnare un risarcimento in fiorini d’oro a Suor
Beatrice, figlia del sommo poeta, come rimedio all’esilio che aveva
subito il padre.
Del cast sono presenti
anche i giovani Dante e Beatrice: Alessandro
Sperduti (I Cassamortari) e Carlotta
Gamba (America
Latina). A moderare l’incontro è Luca
Sommi, scrittore, docente universitario e autore del libro
Il cammin di nostra vita, per il quale Pupi Avati
ne ha chiesto una lunga consulenza.
«Fare un film sulla
Divina Commedia è impossibile», spiega, «perché quello che
è stato scritto è troppo per poter essere rappresentato
cinematograficamente, ma Pupi Avati ha trovato lo stratagemma nel
far raccontare tutto a Boccaccio, appunto: biografo di Dante che ne
promuove la poetica e i lavori. È un film di evocazione e viaggio,
ed è di questo che si parla nel film».
«L’amore reciproco
per Dante ci ha resi amici», interviene Pupi Avati
rivolgendosi a Sommi, «per me questo è un film del tutto
speciale, forse per voi lo è meno, ma io ho con esso un rapporto
antico: un senso di adempienza nei confronti di Dante Alighieri che
abbiamo lasciato relegato tra i banchi di scuola. Soprattutto dopo
il centenario dell’anno scorso è stato reso ancora più distante di
prima. La scuola ci ha trasmesso un senso di inadeguatezza nei suoi
riguardi che ce lo ha fatto odiare, anche dal punto di vista
estetico: Alessandro Sperduti (che veste i panni di Dante n.d.r.) è
un Brad
Pitt a confronto», ride, «ho scritto e girato Dante perché ho
pensato che fosse un autore che meritava di essere risarcito e
riavvicinato alle persone».
Ed è la possibilità di
rendere prossimo agli spettatori di oggi un autore di quella
levatura ad interrogare il regista: «La battuta che dice
Boccaccio a Suor Beatrice sintetizza tutto: continuo a vederlo
ragazzo. Se noi continuassimo a vederci ragazzi e a rapportarci
alle cose con quella capacità poetica che abbiamo durante
giovinezza… Se riprendessimo ad usare il “per sempre”, che è una
locuzione avverbiale che oggi è totalmente omessa… Quante volte
anch’io da ragazzo, durante un concerto, ho detto “per sempre”, e
me lo sono giurato. Il poeta ha dentro di sé quest’idea del tempo
che è per sempre. A leggere oggi alcuni versi di Dante vengono i
brividi, nonostante siano passati cento anni».
«Per quanto mi
riguarda io “per sempre” lo dico spesso», ride intervenendo
Sergio Castellitto, «trovo che Dante sia
irraccontabile, come diceva Luca Sommi, nessuno ha mai osato fare
un film sulla Divina Commedia perché può essere solo letta e
rivissuta con l’immaginazione. Penso che la chiave sia stata
proprio la trovata narrativa di mostrare tutto attraverso il
viaggio di un altro gigante come Boccaccio e che compie un gesto
filiale, di sconfinata umiltà, come quello di portare i fiorini
alla figlia del poeta. L’umiltà è un sentimento che spesso viene
frainteso, essendo visto più come sottomissione. Invece è
granitico: ci vuole un gran carattere nel chinare la testa di
fronte a chi è più grande di te, serve molta personalità. Qua
vediamo un autore, che a scuola abbiamo detestato, cacciato,
ridotto in povertà, solo, lontano dai propri affetti, che è stato
soldato e forse ha ucciso anche delle persone. Chi non ha provato
la sensazione di essere stato estromesso dalla propria vita?
Allontanato da qualcosa che amava… Oggi se parliamo di depressione
viviamo esattamente “una selva oscura”. La grandezza del poeta è
quella di rendere la sofferenza della propria esistenza qualcosa di
straordinario che è l’opera. Perciò i poeti sono gli unici che ci
possono salvare, perché non ricompongono qualcosa, ma lo estraggono
dal buco nero della mente. Sono dei veri benefattori».
Riprende poi la parola il
regista, spiegando che era proprio la visceralità più terrena
dell’epoca che voleva mettere in scena, incluso il tanfo che si
respirava nell’aria in quel periodo storico. Cosa che emerge
distintamente anche dal Boccaccio incarnato da Castellitto, che
rivela di aver voluto calcare la mano sulla fatica e la malattia
del poeta.
A coronare il cast, anche
in scene piuttosto brevi, grandi nomi come Milena Vukotic,
Alessandro Haber, Gianni Cavina, Enrico Lo Verso, Enrico
Beruschi.
Domink Moll torna
al cinema, dal 29 settembre, con La
notte del 12, un film dai toni crudi presentato nella
selezione ufficiale all’ultimo Festival di
Cannes. Il lungometraggio è ispirato a uno dei casi raccolti da
Pauline Guéna nel libro 1.83 – Une année à la
PJ, un libro d’inchiesta in cui l’autrice ha dovuto
trascorrere circa un anno insieme alla polizia giudiziaria.
Già famoso per il suo film Only
the Animals – Storie di spiriti amanti, il regista questa
volta ci presenta una storia a tratti macabra, dove il crimine e il
modo di investigazione sono al centro della sua sceneggiatura,
scritta insieme a Gilles Marchand.
La notte del 12, la trama
Yohan (Bastien
Bouillon) è stato appena messo a capo della polizia
giudiziaria di Grenoble quando deve confrontarsi con l’omicidio di
una giovane donna, Clara (Lula Cotton Frapier),
bruciata viva mentre tornava a casa di notte. Il caso si apre
immediatamente e il poliziotto, principalmente assieme al suo
collega Marceau (Bouli Lanners), inizia ad
indagare sull’accaduto.
L’interrogatorio dei giovani ragazzi
che hanno avuto rapporti con Clara – molti dei quali sprezzanti nei
confronti della vittima – porta il protagonista alla consapevolezza
che ognuno di loro può essere un potenziale carnefice. Ed è proprio
cercando di capire cosa è successo quella notte del 12 ottobre che
Yohan farà di quel caso la sua più grande ossessione.
Fra tormenti e denunce alla
misoginia
Fra alcuni movimenti di macchina che
prediligono inquadrature irregolari attraverso l’uso della macchina
a mano – tipica soprattutto della Nouvelle Vogue degli anni
Sessanta e in questo caso usata per mostrarci il
protagonista nel suo massimo tormento – e altre che invece pongono
attenzione sulla sovrimpressione – molto utilizzata nel cinema
francese muto – Moll restituisce allo spettatore un personaggio,
ossia Yohan, complesso e profondo. Un uomo che deve fare
necessariamente i conti con la misoginia della società,
grande e importante piaga di cui ancora purtroppo si è
afflitti.
Attraverso l’interrogatorio dei
principali ragazzi indagati, e i suoi stessi colleghi che esprimono
concetti maschilisti e sessisti, il regista mostra nel film quanto
il male non riesca a trattenersi neppure davanti a un omicidio. Ed
è proprio a causa di questo che Yohan, apparentemente forte, si
sbriciola attraverso il progredire della storia; quando la vittima
rimane senza colpevole, perché in realtà lo sono tutti, lui piano
piano diventa sempre più fragile, e questa fragilità si trasforma
nell’ossessione dell’omicidio di Clara.
L’essere impotente, il non riuscire
a trovare il carnefice e il dover accettare qualcosa di talmente
brutale, lo mette davanti ad una consapevolezza: c’è qualcosa che
non va fra uomini e donne. Ed è qui che l’ossessione della morte di
Clara si sbatte contro la verità, contro una realtà nuda e cruda,
difficile da digerire ma necessaria. È questo il fulcro de
La notte del 12: il rapporto, forse malsano, fra
l’uomo e la donna e la loro differenza.
Clara, un femminicidio che ne
rappresenta altri
La scelta di Moll di far seguire il
caso solo ad un gruppo di uomini, nella prima parte della diegesi,
non è un caso. L’ennesima violenza nei confronti di una
donna è stata consumata e adesso, per risolvere
l’omicidio, viene incaricato un uomo che deve indagare su altri
uomini. Questo rende la storia e le scene pregne di significato,
perché è qui che Yohan capisce cosa realmente un uomo sia in grado
di fare senza avere il minimo scrupolo.
Clara, nello sceneggiato, è una
ragazza innocente, vittima degli abusi maschili e senza alcuna arma
per difendersi. È l’ennesima donna uccisa, bruciata viva senza
alcuna pietà, in un mondo in cui ancora i femminicidi non riescono
ad essere fermati. Clara è la sorella, l’amica, la compagna di
tutti e rappresenta tutte le donne massacrate e tutti gli uomini
che non hanno mai rimpianto il gesto.
E se nella seconda parte del film –
dopo che il caso era rimasto irrisolto e quindi chiuso – è stata
proprio una donna, la giudice istruttrice, a spingere Yohan a
riaprilo, un motivo c’è: chi realmente può comprendere quel
male non è un uomo, è solo una donna. Sono solo loro che
combattono fino alla fine perché solo loro sanno realmente cosa
voglia dire essere vittime.
In La notte del 12
Moll è stato magistrale. Ha permesso quell’identificazione
necessaria al cinema, riuscendo a far immedesimare lo spettatore
nei personaggi. Ed è forse proprio perché si opera un
riconoscimento di sé attraverso l’immagine speculare di un altro,
in questo caso di Yohan, che il regista riesce a far porre delle
domande, utili e indispensabili, al fine di innescare in chi
fruisce un processo di riflessione che inevitabilmente si porterà
anche a casa.
Le immagini del teaser trailer
rilasciate oggi annunciano l’attesissima serie The Last Of
Us, in arrivo in esclusiva su Sky e in streaming solo
su NOW nel 2023, in contemporanea con la messa in onda
negli Stati Uniti. Basata sull’omonimo videogioco acclamato dalla
critica sviluppato da Naughty Dog in esclusiva per le piattaforme
PlayStation, The Last Of Us sarà disponibile in tutti
i territori in cui Sky è presente, compresi Regno Unito e Irlanda,
Italia, Germania, Austria e Svizzera.
La storia di The Last
Of Us si svolge vent’anni dopo la distruzione della
civiltà moderna. Joel, uno scaltro sopravvissuto, viene incaricato
di far uscire Ellie, una ragazza di 14 anni, da una zona di
quarantena sotto stretta sorveglianza. Quello che inizia come un
lavoretto facile si trasforma presto in un viaggio brutale e
straziante, poiché i due si troveranno a dover attraversare gli
Stati Uniti insieme e a dipendere l’uno dall’altra per
sopravvivere.
Nel cast Pedro Pascal nel ruolo di Joel e l’astro
nascente britannico Bella Ramsey nel ruolo di
Ellie. Gabriel Luna è Tommy, Anna Torv interpreta Tess, l’attrice
britannica Nico Parker è Sarah. Murray
Bartlett veste i panni di Frank, Nick Offerman quelli di
Bill, Storm Reid è Riley, Merle
Dandridge è Marlene. Il cast include anche Jeffrey
Pierce nel ruolo di Perry, Lamar Johnson
in quello di Henry, Keivonn Woodard nel ruolo di
Sam, Graham Greene nel ruolo di Marlon,
Elaine Miles nel ruolo di Florence. E con Ashley
Johnson e Troy Baker.
La serie è scritta da Craig Mazin
(Chernobyl) e Neil Druckmann (il videogioco The Last
Of Us) che ne sono anche i produttori esecutivi. The Last
Of Us è una co-produzione Sony Pictures Television con Carolyn
Strauss, Evan Wells, Asad Qizilbash, Carter Swan, e Rose Lam come
produttori esecutivi. La serie è prodotta da PlayStation
Productions, Word Games, The Mighty Mint, e Naughty Dog.
Last of Us, la serie
tv
La serie The Last
Of Us affronterà gli eventi del primo
gioco. Tuttavia, secondo The
Hollywood Reporter, potrebbe anche affrontare alcune parti
viste in The
Last of Us Part II.”La serie live-action si svolge
20 anni dopo la distruzione della civiltà moderna“, recita la
sinossi. “Joel ed Ellie, padre e figlia, segnati dalla
durezza del mondo in cui vivono, sono costretti a sopportare
circostanze brutali e assassini spietati durante un viaggio
attraverso un’America post-pandemia“.
Insieme a Pascal e Ramsey nel cast
ci sono Gabriel Luna (Terminator: Dark
Fate) nei panni di Tommy Miller, Nico Parker
(Dumbo) nei panni della figlia di Joel Sarah, Anna Torv (Mindhunter) nei panni
di Tess e Merle Dandridge (The Flight
Attendant) mentre riprende il suo ruolo nel video giochi nei
panni di Marlene, la leader di un gruppo di resistenza noto come le
lucciole. Nel cast anche Jeffrey Pierce
(Bosch) nei panni di Perry, Murray
Bartlett (The White Lotus) nei panni di Frank e
Con O’Neill (Chernobyl) nei panni di
Bill.
La serie live-action è prodotta e
co-scritta dal creatore di
ChernobylCraig Mazin e
dallo scrittore del gioco originale Neil
Druckmann, che è anche uno dei registi. È una
coproduzione con Sony Pictures Television in associazione con
PlayStation Productions. I produttori esecutivi sono Carolyn
Strauss, il presidente di Naughty Dog Evan Wells e Asad Qizilbash e
Carter Swan di PlayStation Productions.
L’heist movie è da sempre
un sottogenere particolarmente apprezzato al cinema. Attraverso il
racconto di spericolate rapine e della loro organizzazione
maniacale, si possono infatti dar luogo a racconti particolarmente
ricchi di tensione, dove in ogni momento la sfida tra successo e
fallimento è quantomai incerta. Questa tipologia di film può però
anche essere ricca di humor, proprio come dimostra un esempio
celebre quale Ocean’s
Eleven, diretto nel 2001 dal regista premio Oscar
Steven
Soderbergh. Dato il grandissimo successo, nel 2004 è
stato realizzato il suo primo sequel, intitolato
Ocean’s Twelve, il quale ripropone il
concentrato tra i canoni del genere e la comicità data di
protagonisti e alcune situazioni.
Ocean’s Twelve, inoltre,
pur riproponendo dinamiche narrative simili al precedente, è
costruito a suo modo come una storia originale. Ocean’s
Eleven, infatti, era il remake dell’omonimo film del 1960 e si
rifaceva in parte a quel titolo. Con il nuovo film Soderbergh e lo
sceneggiatore George Nolfi danno invece vita ad
una vicenda inedita, che vede riuniti i protagonisti del precedente
capitolo con nuove aggiunte nel cast e nuovi obiettivi. Con tali
elementi, anche Ocean’s Twelve si affermò come un grande
successo di pubblico, con un incasso di oltre 360 milioni di
dollari.
Il film, come noto, è poi stato
seguito nel 2007 dal terzo e conclusivo capitolo della trilogia,
intitolato Ocean’s Thirteen. Nel 2018, invece, è stato
realizzato lo spin-off al femminile Ocean’s 8. Per gli amanti del genere, dunque, si
tratta di film assolutamente imperdibili. Prima di intraprendere
una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire
alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo
qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori
dettagli relativi alla trama, al cast di
attori e alla colonna sonora. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Ocean’s Twelve: la trama
del film
A tre anni dalla famosa rapina ai
tre casinò di Las Vegas di proprietà di Terry
Benedict, gli undici di Danny Ocean si
trovano sparsi in giro per il mondo a spendere quanto rubato, pari
a 190 milioni di dollari. Terry, ancora furioso per il furto
subito, grazie a una soffiata riesce a scoprire le identità dei
ladri e la loro posizione, minacciandoli per farsi restituire il
denaro rubato entro due settimane. Danny e i suoi amici si trovano
così a dover organizzare un colpo per poter racimolare la parte dei
soldi che hanno già speso, ovvero circa 97 milioni.
Decidono dunque di rubare un antico
reperto d’inestimabile valore della Compagnia Olandese delle Indie
Orientali, che si trova in Europa, precisamente ad Amsterdam.
Intanto Night Fox, uno dei più abili ladri del
mondo, sfida il gruppo di Ocean, composto ora da dodici membri con
l’arrivo di Tess Ocean, la moglie di Danny, a
commettere un altro furto colossale. In Europa si trova però anche
l’affascinante Isabel Lahiri, agente dell’Europol
e vecchia fiamma di Rusty Ryan, che aspetta con
ansia i dodici di Ocean per poterli catturare.
Ocean’s Twelve: il cast
del film
Ad interpretare il carismatico Danny
Oceans vi è nuovamente l’attore George Clooney,
che proprio grazie a questo ruolo aveva ottenuto rinnovata
popolarità internazionale. Brad Pitt a sua
volta torna ad interpretare Rusty Ryan, dopo che lo stesso Clooney
gli aveva chiesto di partecipare. Chi non era certo di tornare nel
film era invece Matt Damon,
interprete di Linus Caldwell. L’attore, che aveva da poco terminato
le riprese di The Bourne Supremacy, voleva infatti che il
suo personaggio avesse un ruolo minore, così da poter avere tempo
per riposarsi. Soderbergh non gli fu però d’accordo, ritenendo
indispensabile che Linus fosse centrale nella storia.
Tornano poi nel film i personaggi
Frank Catton, interpretato da Bernie Mac,
Livingston Dell, interpretato da Eddie Jemison e i
fratelli Turk e Virgil Malloy, interpretati da Scott
Caan e Casey Affleck.
Completano il gruppo Don Cheadle nel
ruolo di Basher Tarr, Carl Reiner con
quello di Saul Bloom e Shaobo Qin nei panni di
Yen. La premio Oscar Julia Roberts
interpreta Tess Ocean, mentre Terry Benedict è interpretato da
Andy Garcia.
Entrano poi a far parte del film Catherine Zeta
Jones nel ruolo dell’agente Isabel Lihiri e Vincent Cassel
nei panni del ladro Night Fox.
Oceans’ Twelve: la colonna
sonora, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Oltre al grande cast di attori,
altro elemento di attrazione del film è la sua colonna sonora.
Questa presenta brani come The Real Story, Ascension
to Virginity di Dave Grustin, L.S.D.
Partie di Roland Vincent e Thé a la
Menthe di La Caution. Sono inoltre presenti
brani italiano quali L’appuntamento, eseguito dalla
cantante Ornella Vanoni e Crepuscolo sul
mare di Piero Umiliani. Alcuni brani presenti
nel film come Amsterdam e I Love Art… Really!,
composte da David Holmes, non sono però presenti
nel disco pubblicato dalla Warner Bros.
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Ocean’s
Twelve è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Chili, Google Play, Infinity, Apple iTunes e
Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma
di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere
un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso
di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui
guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto
televisivo di lunedì 26 settembre alle ore
21:00 sul canale Iris.
ATTENZIONE! Questo articolo contiene
SPOILER per la stagione 1, episodio 6, di House of the
Dragon!
L’episodio 6 di House of the Dragon riparte da un salto
temporale di 10 anni, rivelando cambiamenti sostanziali ai
personaggi e al panorama politico nell’ultimo decennio. La stagione
1 di House of the Dragon ha già conosciuto altri
salti temporali ma quello di 10 anni di cui vi stiamo parlando è
indubbiamente, ad oggi, il più lungo mai trattato. Stiamo parlando
di un tale divario che ha persino portato alla sostituzione di
alcuni personaggi importanti. In particolare, la versione adulta di
Rhaenyra Targaryen è ora interpretata da
Emma D’Arcy mentre quella di Alicent Hightower è interpretata da
Olivia Cooke.
Considerando che il finale
dell’episodio 5 di House of the Dragon ci ha lasciato con
importanti colpi di scena durante il matrimonio di
Rhaenyra e Laenor, non sorprende
che i personaggi siano così diversi dopo 10 anni. La maternità,
l’inasprimento della faida e il cambiamento delle dinamiche
politiche hanno avuto effetti notevoli su Rhaenyra
e Alicent, che ora si sono adattate ai
rispettivi ruoli ad Approdo del Re. Rhaenyra è ora
madre di tre figli la cui paternità è oggetto di controversie,
mentre Alicent sta manipolando i suoi figli nel
detestare i loro nipoti e preparasi a sottrarre il trono alla loro
sorellastra.
Mentre Re Viserys
ha chiuso un occhio sugli affari di Rhaenyra e sulle trame di Alicent, il salto temporale di 10 anni di
House of the Dragon rivela che l’astio tra i verdi
e i neri va molto più in là delle sole principessa e regina.
Persino Daemon ha dovuto evadere da queste gravi
turbolenze politiche fuggendo a Pentos con la moglie e le figlie. A
seguito della tensione che si è creata tra gli episodi 5 e 6 di
House of the Dragon,Rhaenyra e la sua famiglia sono ora diretti a
Roccia del Drago, dove continuerà a prepararsi per salire al Trono
di Spade.
Rhaenyra ha iniziato una relazione
con Harwin Strong
Dopo il matrimonio di
Rhaenyra e Laenor, la
Principessa iniziò una relazione amorosa con Ser Harwin
Strong, che divenne il Comandante della Guardia Cittadina.
Non è chiaro quanto tempo dopo il matrimonio sia iniziata la loro
storia d’amore, ma House of the Dragon ha iniziato in maniera
velata a impostare la loro unione fin dal terzo episodio. Poiché
Laenor è gay e i loro figli hanno i capelli
castani e rispecchiano la fisionomia della Casa Strong, la
relazione tra Rhaenyra e Harwin è
ampiamente nota ma non può essere riconosciuta. Tuttavia, da quando
Harwin è morto nell’incendio di Harrenhal nel finale dell’episodio
6 di House of the Dragon, Rhaenyra ha perso ancora una volta il suo
amante.
Nascono i figli di Rhaenyra,
Jacaerys e Lucerys Velaryon
L’episodio 6 di House of the Dragon si apre con Rhaenyra che dà alla luce il suo terzo figlio
Joffrey (dal nome dell’amante di
Laenor ucciso da Criston Cole),
rivelando poi di avere già due figli. Jacaerys è il figlio
maggiore, mentre Lucerys è il mezzano, leggermente
più giovane. Non è chiaro quanti anni abbiano di preciso, ma
Jacaerys sembra avere circa 9 anni, mentre Lucerys circa 7 o 8.
Proprio come Joffrey, sia
Jacaerys che Lucerys sono nati da
Harwin Strong, ma Laenor Velaryon li rivendica
doverosamente come suoi veri figli.
La salute di Re Viserys continua a
peggiorare
Il rapido declino della salute di
Re Viserys
I Targaryen è stato un punto focale della prima
stagione di House of the Dragon. L’attore Paddy
Considine ha rivelato che Re Viserys soffre di lebbra, che
negli ultimi 10 anni ha avuto un forte impatto fisico sul
personaggio. Al matrimonio di Rhaenyra e Laenor,
Viserys aveva già perso due dita, era ricoperto di
piaghe, perdeva sangue dal naso ed era collassato dopo la
cerimonia. È scioccante che Viserys sia sopravvissuto al salto temporale
di 10 anni ma, in ogni caso, non fatichiamo a capire che la
malattia sta peggiorando: ha perso quasi tutti i capelli, è privo
di un avambraccio e sembra molto più vecchio dei suoi anni. Con il
peggioramento delle sue condizioni di salute, non passerà molto
tempo prima della morte di Viserys.
Nasce il figlio di Alicent e
Viserys, Aemond Targaryen
Alicent
e Viserys avevano già due figli,
Aegon e Helaena prima del salto
temporale di 10 anni di House of the Dragon, con l’episodio 6 che ci
ha svelato il secondo figlio maschio della coppia, Aemond. Questo
personaggio aveva diversi anni in più di Jacaerys
e Lucerys nel romanzo Fuoco e
Sangue, ma sembra essere leggermente più giovane di
Jace in House of the Dragon. Se House of the Dragon dovesse attenersi alla
narrazione di Fuoco e Sangue, allora Alicent e Viserys avranno un
altro figlio, Daeron, prima della fine della prima
stagione.
Daemon e Laena si sposano e si
trasferiscono a Pentos
Dopo aver ucciso la moglie
Rhea Royce, Daemon Targaryen è
stato libero di risposarsi in House of the Dragon. Poiché la cerimonia
frettolosa di Rhaenyra e Laenor gli impediva la possibilità
di portarsela via, Daemon decise di sposarsi con un forte atto di
unione politica con la Casa Velaryon. Corlys e
Laena, la figlia di Rhaenys, avevano già flirtato
con Daemon al matrimonio di
Rhaenyra, il che ha dato via alla loro storia d’amore
poco prima del salto temporale di 10 anni. Sembra che
Daemon e Laena si siano sposati
rapidamente dopo il matrimonio, dato che ora hanno due figlie che
sembrano avere circa 9 anni. La serie suggerisce che si siano
trasferiti a Pentos per evitare conflitti politici, ma il libro
spiega che sono fuggiti dopo essersi sposati senza il consenso di
Viserys. L’episodio 6 di House of the Dragon indica anche che
Baela e Rhaena hanno vissuto a
Pentos per tutta la vita, ma si trasferiranno finalmente a Westeros
dopo la morte di Laena.
Criston Cole è diventato il
protettore giurato di Alicent
Mentre un tempo il
cavaliere della Guardia Reale era impegnato con la principessa
Rhaenyra Targaryen, Criston è
ora il protettore giurato della regina Alicent Hightower. Dopo aver infranto i suoi
voti andando a letto con Rhaenyra,
Criston ha ucciso JoffreyLonmouth e si è preparato a suicidarsi vittima
della vergogna e del senso di colpa. Criston ha trovato un nuovo
scopo nella vita dopo che Alicent lo ha salvato
nel bosco degli dei, che sembra essere semplicemente un’amara (e
ingiusta) vendetta nei confronti di Rhaenyra.
L’episodio 6 di House of the Dragon rivela che
Criston ha passato gli ultimi 10 anni a proteggere
Alicent e i suoi figli, ignorando o mostrandosi
crudele nei confronti dei figli di Rhaenyra e
mostrandosi particolarmente duro nei confronti di
Rhaenyra stessa.
Sarà Nostalgia di Mario Martone a
rappresentare l’Italia agli Oscar 2023. Il film
concorrerà ad essere nominato nella categoria dedicata al miglior
film in lingua non inglese in cui il nostro Paese si è sempre
distinto.
Lo scorso anno, Paolo
Sorrentino con E’ stata la mano di Dio ha
conquistato un posto in cinquina, cedendo però la vittoria allo
splendido Drive My Car. Ma come sempre si dice in queste
circostanze, essere in nomination è già una vittoria e speriamo che
Martone, per il lustro del nostro Paese, possa raggiungere
quell’onore.
Nostalgia di
Mario Martone con Pierfrancesco Favino è stato presentato in
Concorso al 75º Festival
di Cannes e è uscito nelle sale italiane il 25 maggio
2022. Dopo quarant’anni di lontananza Felice torna lì dov’è
nato, il rione Sanità, nel ventre di Napoli. Riscopre i
luoghi, i codici del quartiere e un passato che lo divora.
In una nuova intervista con
Empire, Letitia Wright spiega se Shuri diventerà la
nuova Pantera Nera in Black
Panther: Wakanda Forever, dal momento che nei fumetti
è proprio Shuri che assume l’identità del fratello, offrendo una
risposta timida e cauta ma che lascia presagire questo futuro.
L’attrice rivela che l’idea che
Shuri assumesse il ruolo di Black Panther era in
realtà qualcosa di cui aveva discusso con Ryan
Coogler e Chadwick Boseman quando stavano girando il
primo film. Wright non fornisce una risposta definitiva in un senso
o nell’altro, ma afferma che alla fine arrivare a interpretare la
Pantera Nera era “qualcosa che [lei] non vede l’ora di fare”.
“Questa è una domanda difficile
a cui rispondere. Ne ho parlato con Ryan e Chad mentre stavamo
girando Black Panther, e abbiamo toccato brevemente l’argomento.
Quando ho capito che stavo interpretando Shuri e che quindi sarei
stata io prima o poi a farlo, è qualcosa che non vedo davvero l’ora
di fare.”
I dettagli ufficiali della trama
sono ancora nascosti, ma ci è stato assicurato che il sequel del
MCU onorerà il defunto Chadwick Boseman mentre continuerà l’eredità
del suo personaggio, T’Challa. Black
Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’11
novembre 2022. Il presidente dei Marvel Studios,
Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il
personaggio interpretato al compianto Chadwick
Boseman nel primo film, non verrà interpretato da
un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si
concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri
personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.
Letitia Wright (Shuri), Angela
Bassett (Ramonda), Lupita
Nyong’o (Nakia), Danai
Gurira (Okoye), Winston
Duke (M’Baku) e Martin
Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei
rispettivi personaggi interpretati già nel primo film.
L’attore Tenoch Huerta è in trattative
con i Marvel Studios per
interpretare il villain principale del sequel.
Mentre Kevin Feige ancora non svela i nomi dei
nuovi membri dei Fantastici
Quattro, il web pullula di voci e rumors in merito a
quali saranno gli attori scelti per interpretare i componenti della
prima famiglia Marvel.
Trai vari nomi è stato fatto anche
quello di Rachel Brosnahan, la protagonista de
La Fantastica Signora Maisel, per il ruolo di
Susan Storm. L’attrice ha dichiarato che sarebbe
entusiasta di partecipare al progetto ma che non è stata ancora
contattata da nessuno. “Assolutamente! Sarebbe un vero spasso”
ha dichiarato, per poi aggiungere: “Non ho sentito niente,
purtroppo, ma sono qui, è la nostra ultima stagione (di Mrs.
Maisel). Sto per essere disponibile.”
Fantastici
Quattro uscirà nei cinema 14 febbraio 2025 e darà il
via alla
Fase 6 del MCU. Un film dei Fantastici
Quattro è in lavorazione da tempo, con il
regista di Spider-Man: No Way HomeJon
Watts che avrebbe dovuto dirigere. Watts ha abbandonato il
film e al suo posto è stato incaricato Matt Shakman.Jeff Kaplan e Ian Springer
scriveranno la sceneggiatura. Il pubblico ha avuto il primo
assaggio dei Fantastici
Quattro in Doctor Strange nel Multiverso della Follia.
John Krasinski interpreta il Reed Richards
multiversale in quel film, ma è improbabile che continuerà a
interpretare il ruolo e il casting per il film è ancora avvolto nel
mistero.
In una recente intervista con
Entertainment
Weekly, Iman Vellani, che interpreta Kamala
Kahn/Ms. Marvel nel Marvel
Cinematic Universe, ha condiviso alcune informazioni su ciò che
succederà in The
Marvels, prossimo film in cui comparirà accanto a
Brie
Larson e Teyonah Parris.
Alla domanda sulla dinamica del
gruppo, l’attrice di Ms. Marvel ha spiegato come il suo personaggio
contribuirà a formare questo gruppo per il sequel del MCU, oltre
che a esserne il collante.
“Penso che abbia certe
aspettative su come dovrebbe essere questo lavoro di squadra, sai,
dai fumetti e da tutte queste storie che sente sui Vendicatori.
Quindi, non è esattamente quello che sognava sarebbe stato, quindi
penso che Kamala sia una specie di collante del gruppo e tenga
insieme questi ragazzi.”
Tutto ciò che sappiamo su The
Marvels
The
Marvels, il sequel del cinecomic Captain
Marvel con protagonista il premio Oscar Brie
Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al
box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell,
sceneggiatrice dell’acclamata serie WandaVision.
Sfortunatamente, Anna
Boden e Ryan Fleck, registi del
primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: il sequel,
infatti, sarà diretto da Nia DaCosta, regista
di Candyman. Nel
cast ci saranno anche Iman Vellani (Ms.
Marvel, che vedremo anche nell’omonima serie tv in arrivo
su Disney+)
e Teyonah Parris (Monica Rambeau, già
apparsa in WandaVision). L’attrice Zawe
Ashton, invece, interpreterà il villain principale, del
quale però non è ancora stata rivelata l’identità.
Nessun dettaglio sulla trama del
sequel è stato rivelato, ma l’ambientazione del film dovrebbe
spostarsi dagli anni ’90 ai giorni nostri.
Naturalmente, Brie
Larson tornerà nei panni di Carol Danvers. Il
sequel di Captain
Marvelarriverà il 28 luglio 2023.
Sino ad oggi attiva come attrice
nella sua Australia, la giovane Milly Alcock è ora
divenuta una celebrità di livello mondiale grazie alla serie
House of the Dragon, prequel di
Il Trono di Spade. Giovanissima e
talentuosa, la Alcock è ora una nuova stella della recitazione
tutta da scoprire, tra passioni e progetti futuri.
Ecco 10 cose che non sai su Milly Alcock.
Milly Alcock: i suoi film e le serie TV
1 Ha recitato in diverse
serie televisive. La carriera dell’attrice ha avuto inizio
nel 2014, quando prende parte ad alcuni episodi della serie
Wonderland. In seguito ha guadagnato popolarità grazie a
titoli come Janet King (2017), High Life (2017),
A Place to Call Home (2018), Fighting Season
(2018) e Pine Gap (2018). Negli ultimi anni ha poi
recitato in Les Norton (2019), Reckoning
(2019-2020), Upright (2019-2022) e The Gloaming – Le
ore più buie (2020). La definitiva consacrazione presso il
grande pubblico arriva però grazie alla serie House of the Dragon,
prequel di Il Trono di Spade, dove recita insieme ad
attori quali Matt Smith,
Emma D’Arcy,
Olivia Cooke e
Rhys Ifans.
2. Ha recitato anche in un
film. Ad oggi la Alcock ha recitato in un solo
lungometraggio per il cinema, intitolato The School. Un
horror del 2018 incentrato su una madre intenta a ricercare il
figlio scomparso in una scuola che si rivela essere posseduta da
forze maligne. Nel film la Alcock interpreta Jien. Ad oggi si
attendono dunque ulteriori ruoli cinematografici per la giovane
attrice.
Milly Alcock è Rhaenyra in House of the Dragon
3. Interpreta una
principessa nella serie. Ambientata duecento anni prima di
Il Trono di Spade, la serie prequel House of the
Dragon è arrivata in Italia il 22 agosto. Tra i tanti
nuovi personaggi protagonisti vi è anche la Principessa
Rhaenyra Targaryen. Questa è la primogenita di re
Viserys, interpretato da Paddy Considine. Rhaenyra
è una dragonrider che si aspetta di diventare la prima regina
regnante dei Sette Regni.
4. Temeva che l’avrebbero
licenziata. L’attrica ha di recente raccontato che per i
primi tre mesi di riprese della serie ha temuto continuamente che i
produttori l’avrebbero licenziata. L’impatto con la grandezza del
set e di una produzione internazionale hanno infatti spaventato non
poco l’attrice, sino a quel momento abituata a piccoli progetti in
Australia. Tale senso di disorientamento l’ha portata a credere che
sarebbe stata licenziata se non avesse imparato ad adattarsi.
5. Ha visto solo di recente
Il Trono di Spade. Poco prima di ottenere il
ruolo di Rhaenyra in House of the Dragon, l’attrice ha
completato la visione della serie Il Trono di Spade. La
Alcock ha infatti raccontato di essere stata troppo piccola per
vederla mentre questa era ancora in corso e così solo di recente ne
ha intrapreso la visione, divenendone una grande fan e accettando
con grande gioia la possibilità di un provino per la serie
prequel.
Milly Alcock: chi è il suo fidanzato
6. È molto riservata sulla
propria vita sentimentale. Ad oggi non si sa nulla sulla
vita sentimentale dell’attrice e non è dunque possibile stabilire
se sia o meno impegnata in una relazione. La Alcock sembra essere
ora molto concentrata sulla propria carriera e non sembra esserci
dunque spazio per una storia d’amore. Ora che è divenuta più
celebre, però, sarà certamente più facile sapere di più anche a
riguardo.
Milly Alcock ed Emma D’Arcy
7. Divide il suo personaggio
con un’altra attrice. Come ormai noto a chi sta seguendo
la serie, il personaggio di Rhaenyra viene raccontato in due
momenti diversi della sua vita. Ad interpretare la versione giovane
vi è proprio la Alcock, che compare ad oggi in un totale di 5
episodi. La versione adulta di Rhaenyra è invece interpretata da
Emma D’Arcy, la quale è invece presente in 6 episodi.
Milly Alcock e Matt Smith
8. Hanno lavorato insieme
per alcune scene di sesso. Nell’episodio 4 della serie
l’attrice è protagonista di una scena ambientata in un bordello.
Con lei vi è anche Matt Smith, interprete del
principe Daemon Targaryen, erede presuntivo al Trono di Spade. I
due, trovandosi a dover recitare alcune scene di sesso hanno potuto
trarre vantaggio dalla loro ottima amicizia, che ha permesso ad
entrambi di sentirsi a loro agio. Un cordinatore di intimità e il
regista hanno poi favorito lo svolgimento della scena.
Milly Alcock è su Instagram
9. È presente sul social
network. L’attrice è presente sul social network
Instagram, con un proprio profilo verificato seguito da 1 milione
di persone e dove attualmente si possono ritrovare 60 post. Questi
sono principalmente immagini relative a suoi lavori da attrice, ma
non mancano anche curiosità, momenti di svago, eventi a cui ha
preso parte e altre situazioni ancora. Seguendola, si può dunque
rimanere aggiornati su tutte le sue novità.
Milly Alcock: età e altezza dell’attrice
10. Milly Alcock è nata l’11
aprile del 2000a Sydney, in Australia.
L’attrice è alta complessivamente 1,57 metri.
Sono tutt’altro che perfetti, ma ci
piacciono lo stesso. Guarda i blooper della terza stagione di
The
Umbrella Academy. The Umbrella Academy
3 è ora disponibile solo su Netflix.
The Umbrella Academy
3, l’attesa terza
stagione della serie The
Umbrella Academy. Superiorità. Fratellanza.
Rivalità. La stagione 3 di The Umbrella Academy debutterà il 22
giugno solo su Netflix. Di ritorno all’Accademia, gli Umbrellas si
scontrano con una nuova squadra di fratelli Hargreeves mentre una
forza misteriosa inizia a devastare la città.
In occasione di TUDUM, l’evento
Netflix dedicato ai fan, è stata annunciata la data
d’uscita di Emily in Paris 3, l’attesa terza
stagione della serie Emily in
Paris con
Lily Collins.
Emily in Paris
3 è interpretata da
Lily Collins ed è prodotta da MTV Studios, Darren Star
Productions e Jax Media. Oltre a Star, Tony Hernandez e Lilly Burns
di Jax Media, e Andrew Fleming sono produttori esecutivi con Lily
Collins che è anche produttore della serie.
La
prima stagione che ha debuttato il 02 ottobre
raccontava di Emily Copper una ragazza statunitense di venti anni
proveniente da Chicago, che si trasferisce a Parigi per
un’opportunità di lavoro inaspettata. Ha il compito esportare un
punto di vista americano a una venerabile società di marketing
francese. Mentre si manifesta inevitabilmente lo scontro tra le due
culture, la giovane si adatta alla vita di Parigi e si destreggia
tra la sua carriera, le nuove amicizie e la vita amorosa.
Nella seconda stagione abbiamo
ritrovato i protagonisti,
Lily Collins nei panni di Emily Cooper,
un’americana ventenne che si trasferisce da Chicago a Parigi per un
lavoro di strategia sui social media al
Savoir. Philippine Leroy-Beaulieu nel ruolo
di Sylvie, il duro capo francese di Emily al Savoir di Parigi,
Ashley Park come Mindy Chen, una tata e prima
amica di Emily a Parigi, Lucas Bravo nei panni di
Gabriel, l’attraente vicina di casa di Emily, che è uno chef e
l’interesse amoroso di Emily, Samuel Arnold nei panni di Julien, il
collega di Emily, trendy e drammatico, suona un divertente duo con
Luc, Bruno Gouery nei panni di Luc, l’altro
eccentrico collega di Emily, interpreta un duo divertente con
Julien e Camille Razat è Camille, la nuova amica
di Emily e la fidanzata di Gabriel, Kate Walsh nei panni di Madeline Wheeler, il
capo americano di Emily a Chicago che non può accettare il lavoro a
Parigi dopo aver appreso di essere incinta, William
Abadie nei panni di Antoine Lambert, il cliente di Emily
che possiede una compagnia di profumi chiamata Maison Lavaux e ha
una relazione con Sylvie e Arnaud Viard come Paul Brossard,
il proprietario di Savoir.
In occasione di TUDUM, l’evento di
Netflix dedicato ai fan, è stato diffuso il first
look di Queen Charlotte: A Bridgerton Story, una
storia a metà tra prequel e spin-off per Bridgerton.
Charlotte, lui è George. Il primo incontro nella storia d’amore che
ha dato vita alla società di Bridgerton
che ben conosciamo sarà al centro di Queen Charlotte: A Bridgerton
Story.
Nicola
Coughlan non sa mantenere i segreti, proprio come il
personaggio che interpreta in Bridgerton.
Sintonizzati mentre presenta la prima rubrica di Lady Whistledown
della terza stagione della serie nell’ambito di
TUDUM! La
terza stagione di Bridgerton arriverà prossimamente solo su
Netflix.
Bridgerton 3 è la
terza stagione della serie Netflix Original Bridgerton prodotta
da Netflix e Shondaland. Stavolta, al centro della
storia, la relazione tra Penelope Featherington (Nicola Coughlan) e
Colin Bridgerton (Luke Newton). Da
Shonda Rhimes e dall’ideatore Chris Van Dusen, la
serie Bridgerton segue la storia della figlia maggiore della
potente famiglia Bridgerton, Daphne (Phoebe Dynevor), e del suo
debutto nel competitivo mercato matrimoniale londinese nell’età
della Reggenza.
Bridgerton
è ambientata a Londra e prodotta da
Shonda Rhimes, Betsy Beers, Tom Verica e Chris Van
Dusen. La nuova showrunner della serie è Jess Brownell.
Bridgerton 3: quando
esce e dove vederla in streaming
Bridgerton 3 in
streaming arriverà nella primavera del 2023 su Netflix
Bridgerton 3: trama e
cast
Penelope Featherington (Nicola
Coughlan) ha finalmente rinunciato alla sua cotta di lunga data per
Colin Bridgerton (Luke Newton) dopo aver sentito i suoi commenti
denigratori su di lei nella scorsa stagione. Tuttavia, ha deciso
che è ora di trovare un marito, preferibilmente qualcuno che le dia
abbastanza indipendenza per continuare la sua doppia vita come Lady
Whistledown, lontano da sua madre e dalle sue sorelle. Ma, a causa
della sua mancanza di fiducia in se stessa, i tentativi di Penelope
di trovare un marito falliscono clamorosamente. Nel frattempo,
Colin è tornato dai suoi viaggi estivi con un nuovo look e una
sfacciata spavalderia. Ma è scoraggiato nel rendersi conto che
Penelope, l’unica persona che lo ha sempre apprezzato così com’era,
lo tratta con freddezza. Desideroso di riconquistare la sua
amicizia, in questa stagione Colin si offre di fare da mentore a
Penelope per aiutarla a trovare un marito. Ma quando le sue lezioni
iniziano a funzionare un po’ troppo bene, Colin deve capire se i
suoi sentimenti per Penelope sono davvero soltanto di amicizia. A
complicare le cose per Penelope si aggiunge il suo allontanamento
da Eloise (Claudia Jessie), che ha trovato una nuova amicizia in un
posto molto improbabile, mentre la sempre più assidua presenza di
Penelope nell’alta società londinese rende ancora più difficile
mantenere segreto il suo alter ego di Lady Whistledown.
Al cast di protagonisti
in Bridgerton 3 si aggiungono le new entry
Daniel Francis (Stay Close), che interpreterà
Marcus Anderson, Sam Phillips (The
Crown), che interpreterà Lord Debling, e James
Phoon (Wreck), che interpreterà Harry Dankworth.
Marcus Anderson: Marcus è una persona carismatica che
illumina ogni stanza in cui entra, attirando l’attenzione di alcune
matriarche dell’alta società – e l’ira di altri.
Lord Debling: Lord Debling è un nobile geniale con
interessi insoliti, ma grazie alla sua ricchezza e al suo titolo
nobiliare, otterrà il favore delle giovani donne nel corso di
questa stagione.
Harry Dankworth : La mancanza di spirito e
intelligenza del giovane Dankworth è compensata largamente dalla
sua bellezza.
In occasione di TUDUM, l’evento
Netflix dedicato ai fan, è stato diffuso un
video di bloopers, gli errori durante le riprese, di
Stranger Things 4, la quarta stagione di Stranger
Things.
Informazioni su Stranger Things
4
Sono passati sei mesi
dalla battaglia di Starcourt che ha portato terrore e distruzione a
Hawkins. Mentre affrontano le conseguenze di quanto successo
i protagonisti si separano per la prima volta, e le
difficoltà del liceo non facilitano le cose. In questo periodo
particolarmente vulnerabile arriva una nuova e orribile minaccia
soprannaturale assieme a un mistero cruento che, una volta risolto,
potrebbe mettere fine agli orrori del Sottosopra.
Creata dai Duffer
Brothers,Stranger
Things è prodotta da Monkey Massacre Productions
e 21 Laps Entertainment con i Duffer Brothers come produttori
esecutivi, insieme a Shawn Levy e Dan Cohen di 21 Laps
Entertainment, Ian Paterson e Curtis Gwinn.
In Stranger Things
protagonisti sono Winona Ryder (Joyce Byers), David Harbour (Jim Hopper), Millie Bobby Brown (Undici),
Finn Wolfhard (Mike Wheeler), Gaten Matarazzo (Dustin
Henderson), Caleb McLaughlin (Lucas Sinclair), Noah Schnapp (Will
Byers), Sadie Sink (Max Mayfield), Natalia Dyer (Nancy Wheeler),
Charlie Heaton (Jonathan Byers), Joe Keery (Steve Harrington), Maya
Hawke (Robin Buckley), Priah Ferguson (Erica Sinclair), Brett
Gelman (Murray), Cara Buono (Karen Wheeler) e Matthew Modine (Dott.
Brenner).
Gli episodi della 4°
stagione sono in tutto 9. I Duffer Brothers hanno diretto le
puntate 1, 2, 7, 8 e 9, gli episodi 3 e 4 sono stati diretti da
Shawn Levy, mentre il 5 e il 6 da Nimród Antal.
I Duffer Brothers hanno
curato la sceneggiatura degli episodi 1, 2, 7, 8 e 9. Caitlin
Schneiderhan ha scritto la sceneggiatura dell’episodio 3, Paul
Dichter quella dell’episodio 4, Kate Trefry quella dell’episodio 5
e Curtis Gwinn quella dell’episodio 6. Netflix conferma che
ci sarà una quinta e ultima stagione, atto conclusivo della
serie.