Nella giornata di ieri è arrivata la
notizia che la #SnyderCut di Justice League,
ossia la versione del cinecomic così com’era stato inizialmente
concepito da Zack
Snyder, verrà rilasciata il prossimo anno su HBO Max.
Adesso, sembra che un’altra Director’s Cut di un altro celebre film
del DCEU potrebbe uscire in via ufficiale.
Il film in questione è
Suicide
Squad di David
Ayer che, proprio come Justice
League, è stato profondamente cambiato durante le riprese
aggiuntive e in fase di post-produzione. Dopo essersi congratulato
con Snyder per la release della #SnyderCut, Ayer
ha condiviso su
Twitter un GIF del Joker di
Jared Leto – tra i personaggi apparsi in
Suicide
Squad e, a detta del regista, tra quelli che hanno
maggiormente subito i tagli del montaggio finale.
Cosa avrà voluto anticipare Ayer con
questa GIF, dal momento che nessuna didascalia ha accompagnato
l’immagine? Semplicemente, il regista spera che un giorno anche la
sua versione di Suicide
Squad possa finalmente essere rilasciata, o Ayer
sa per certo che ciò accadrà? Non ci resta che attendere
aggiornamenti…
A proposito di Suicide
Squad, David
Ayer ha rivelato di recente che avrebbe potuto
dirigere il sequel. Dopo aver espresso attraverso i social
tutto il suo supporto e la sua
ammirazione nei confronti di James
Gunn, il regista ha rivelato a proposito
di The Suicide
Squad che gli sarebbe stata offerta la
possibilità di dirigerlo: “Mi è stato offerto di farlo, ma
ho preferito intraprendere un’altra strada”, ha spiegato
Ayer.
Jason Momoa e Peter Dinklage, entrambi apparsi nella
popolare serie tv Game of
Thrones, sono in trattative per interpretare e produrre un
nuovo film a tema “vampiri” dal titolo Good Bad &
Undead. Stando a quanto riportato da Variety, il film è
attualmente in sviluppo alla Legendary, con Max
Barbakow incaricato di dirigere la pellicola.
Nel film Peter Dinklage avrà il ruolo del celebre Van
Helsing, mentre Jason Momoa interpreterà il vampiro
protagonista della storia. Secondo le prime indiscrezioni sulla
trama, il vampiro di Momoa, che ha promesso di non uccidere più,
unirà le forze con Il Professore per mettere a punto una truffa e
cercare di guadagnare soldi; sulla testa del vampiro, però, verrà
posta un’enorme taglia che costringerà i due alla fuga.
La storia si basa su un soggetto
originale di Mark Swift e Damian Shannon, autori delle
sceneggiature del remake di Venerdì 13 del 2009 e
di Baywatch con Dwayne Johnson e Zac Efron. Il
film è stato descritto come un mix tra Prima di mezzanotte
e un film basato sull’universo di Bram Stoker.
Jason Momoa ha interpretato Khal Drogo nella
prima stagione di Game of
Thrones, mentre Peter Dinklage ha interpretato uno dei
personaggi più amati dai fan della serie, Tyrion Lannister.
Dinklage detiene attualmente il record per il maggior numero di
Emmy Awards vinti: ben 4 come miglior attore non protagonista per
il suo ruolo nella serie HBO. L’attore ha così battuto Aaron
Paul, che per Breaking
Bad ne aveva ottenuti ben 3.
Dopo aver lasciato Game of
Thrones,Jason Momoa è entrato a far parte del DCEU
dove ha interpretato il ruolo di Aquaman
in Justice League e nello standalone diretto da James
Wan. Prossimamente lo vedremo nel nuovo adattamento di Dune
ad opera di Denis Villeneuve. Peter Dinklage, invece, è apparso di recente
nei panni di Eitri in Avengers:
Infinity War e al fianco di Elle Fanning in I
Think We’re Alone Now.
Sappiamo ormai da diverso tempo che
Zoe Kravitz è stata scelta per
interpretare Catwoman nell’attesissimo
The
Batman che sarà diretto da Matt
Reeves e che vedrà Robert Pattinson nei panni del Crociato
di Gotham. L’attrice era impegnata sul set prima che la produzione
del cinecomic venisse momentaneamente bloccata a causa della
pandemia di Covid-19.
Al momento non sapiamo quando i set
cinematografici saranno nuovamente agibili, ma stando a quando
rivelato dalla stessa attrice in una recente intervista con
Variety, la Kravitz
sente molto la mancanza del set di Reeves. Già in passato aveva
spiegato
quanto fosse importante per lei il ruolo di Selina Kyle e
adesso ha espresso tutta la sua frustrazione per quanto riguarda lo
stop alle riprese, rivelando che “ogni giorno si sveglia e
spera di ricevere una e-mail o una telefonata in cui le venga detto
che si è pronti a ripartire”.
Purtroppo né Zoe Kravitz né nessun altro dei membri del
cast sanno con certezza quando potranno riprendere a girare.
Ciononostante, l’attrice ha spiegato di essere in contatto con
tutta la produzione e che sono tutti pronti a tornare al lavoro non
appena le cose torneranno alla normalità e la sicurezza sarà
garantita.
Sempre nel corso della medesima
intervista, la Kravitz ha parlato delle difficoltà
incontrate finora sul set per quanto riguarda l’iconico costume del
suo personaggio: “Hai tante persone che ti toccano il viso e il
corpo costantemente, tutto il giorno. Ho bisogno di un grosso aiuto
per poter entrare nella tuta. Non posso assolutamente farcela da
sola. Probabilmente sono stata aiutata come non mi era mai successo
prima d’ora, e questo soltanto per un ‘semplice’
costume.”
HN Entertainment ha suggerito che le
riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di
Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche
di Batman
v Superman: Dawn of Justice, Justice
League, Wonder
Woman e del sequel Wonder
Woman 1984) mentre l’uscita nelle sale è stata già fissata
al 25 giugno 2021.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“,
scrivono le fonti, “Quando alcune persone iniziano a morire in
modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di
Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una
cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham
City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà
disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei
film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti
sospettati“.
Cate Blanchett vanta una carriera
assolutamente invidiabile. Balzata all’attenzione della critica
grazie ad Elizabeth nel 1998, il successo
di pubblico è arrivato grazie al ruolo di Galadriel nella saga de
Il
Signore degli Anelli, personaggio che ha poi
interpretato anche nella trilogia de Lo
Hobbit.
Attrice dotata di una versatilità
unica, a suo agio in qualsiasi genere le viene chiesto di
affrontare, nel corso della sua carriera Cate Blanchett è stata premiata con ben due
Oscar: il primo vinto come migliore attrice non protagonista per
The Aviator di
Martin Scorsese – in cui ha interpretato la leggendaria
Katharine Hepburn – e il secondo vinto come migliore attrice
protagonista per Blue Jasmine di Woody Allen.
A proposito de Il
Signore degli Anelli, in un recente intervista con
Marc
Maron, è stata la stessa Blanchett a rivelare che, in origine,
avrebbe voluto interpretare un altro personaggio nella saga basata
sull’epopea fantasy di J.R.R. Tolkien: “Ho
parlato con Peter Jackson e con la sceneggiatrice Fran Walsh, che
erano impegnati a girare la scena del banchetto con tutti i
nani”, ha spiegato l’attrice. “Ho sempre voluto
interpretare una donna barbuta, così ho chiesto loro se, in
quella scena, potevo essere la moglie pelosa. Chiaramente non
ho potuto per una questione di tempistiche. Il Signore degli Anelli
è stata per tutti un’esperienza incredibilmente lunga. Per me non è
stato così: interpretare Galadriel ha richiesto soltanto tre
settimane.”
Ricordiamo che ne Il Signore degli
Anelli non c’è nessuna scena di banchetto con dei nani, ma tale
scena è presente nel romanzo, in cui sono proprio i nani, amici di
Bilbo, ad aiutarlo con i preparativi per la sua festa di compleanno
e con i bagagli per la partenza. Cate Blanchett
potrebbe fare riferimento a una stesura precedente del film,
rispetto a quella finita sullo schermo.
A proposito de Il
Signore degli Anelli, ricordiamo che attualmente
Amazion Studios è al lavoro su una
serie tv basata sulla mitologia tolkieniana. Ambientata nella
Terra di Mezzo, la serie esplorerà nuove trame precedenti alla
Guerra dell’Anello. Lo studioso di Tolkien Tom
Shippey figurerà come consulente della produzione.
Arriva da
Variety la notizia che la Sony Pictures sarebbe al lavoro sullo
sviluppo di un nuovo cinecomic basato sui fumetti Marvel e ambientato nell’universo
di Spider-Man,
che potrebbe – il condizionale è d’obbligo! – essere dedicato ad
un’eroina femminile, probabilmente Madame Web,
personaggio creato da Denny O’Neil e John Romita Jr.
Non è la prima volta che si parla di
un possibile film dedicato alla leader delle Donne Ragno: in attesa
di scoprire se sarà proprio lei il personaggio a cui il film sarà
dedicato, la fonte ci informa che sarà S.J.
Clarkson, nota per aver diretto alcuni episodi delle serie
Jessica
Jones e The
Defenders, ad occuparsi della regia. Al momento non
sappiamo chi firmerà la sceneggiatura.
Per quanto riguarda il cast, sembra
che due celebri attrici siano tra le favorite per interpretare il
ruolo della protagonista: la candidata all’Oscar Amy Adams(American Hustle, Big Eyes)
e il premio Oscar Charlize Theron(Mad Max: Fury Road,
Atomica Bionda). Per ora si tratta di un semplice rumor:
nessuna delle due attrici ha firmato alcun contratto per recitare
nel film; stando alla fonte, sembra che la Sony sia intenzionata a
scegliere prima un’attrice e poi ad ingaggiare uno sceneggiatore,
in modo che la storia del film possa adattarsi meglio alla sua
protagonista.
Nei fumetti Madame
Web, alter ego di Cassandra Webb, possiede abilità
psichiche, preveggenti e chiaroveggenti, ed è in grado di apparire
in forma astrale come uno spirito alle persone. Una volta scoperta
l’identità dell’Uomo Ragno grazie ai suoi poteri, lo ha aiutato a
superare diverse difficoltà.
Sembrava una leggenda, invece esiste
davvero: Justice League Snyder Cut è un
film, esiste e lo vedremo su HBO Max. Ecco quanto detto, tramite
Twitter, dal canale, che renderà disponibile il film nel 2021.
Dopo anni di campagne a favore di
questa versione montata e realizzata completamente da Zack
Snyder, ecco finalmente che il film verrà visto dal mondo
intero e avremo la possibilità di vedere in che modo Snyder aveva
pensato il film dall’inizio.
Snyder ha completato la maggior
parte dei lavori su Justice
League nel 2016, ma si è allontanato dalla
post-produzione e dal montaggio alla luce di una tragedia
familiare. Warner Bros. ha incaricato Joss Whedon,
il regista di The Avengers, di finire il
lavoro, e il diverso stile di entrambi gli uomini ha portato molti
fan a credere che Snyder avesse immaginato una versione molto più
oscura del progetto.
Con un budget di $ 300 milioni, il
film ha incassato oltre $ 650 milioni in tutto il mondo e non ha
trovato grazia presso i critici, né verso il pubblico.
Disney+ è il servizio di
streaming dedicato ai film e ai prodotti di intrattenimento di
Disney, si prepara ad un mese di Giugno ricco di nuovi contenuti.
Trai titoli in arrivo spicca fra tutti il kolossal Artemis
Fowl di che a causa della pandemia ha saltato la
release cinematografica.
Artemis Fowl debutta
il 12 giugno su Disney+
Il nuovo film Disney live
action Artemis Fowl sarà
disponibile in streaming in esclusiva su Disney+ da venerdì 12 giugno.
Ispirato al primo libro dell’epica
serie best seller firmata da Eoin Colfer, edita in Italia da
Mondadori, Artemis Fowl regala
al pubblico di tutte le età un’intensa esperienza cinematografica.
Diretta da Kenneth Branagh, questa fantastica avventura epica,
con paesaggi magnifici e spettacolari effetti visivi, trasporterà
gli spettatori in nuovi mondi
magici. Artemis Fowl è interpretato
dall’esordiente Ferdia Shaw nel ruolo del protagonista, insieme a
Lara McDonnell, Josh Gad, Tamara Smart, Nonso Anozie, Josh
McGuire, Nikesh Patel e Adrian Scarborough, con
Colin Farrell e
Judi Dench.
Il mondo Disney mai visto
Il mondo Disney mai
visto è una docuserie che porta i fan, come mai fatto
prima, nel dietro le quinte del mondo The
Walt Disney Company. Ogni settimana la
serie mostrerà cosa si nasconde dietro film, parchi a tema,
destinazioni, musica, giocattoli e molto altro ancora. Ogni
episodio racconta tre storie uniche che racchiudono momenti magici
e il profondo storytelling che da sempre caratterizza Disney.
Meravigliosi racconti che offriranno ai fan un punto di vista
inedito sulla magia che si nasconde dietro tutto quello che è
Disney.
Episodio 6 – “Artemis
Adventure, Taste of Disney, Runaway Railway” L’autore di
“Artemis Fowl”, Eoin Colfer, ci accompagna dentro a Il mondo
Disney mai visto con un tour attraverso la campagna irlandese.
Gli chef di Walt Disney World aprono le porte delle cucine e ci
mostrano in che modo hanno creato il ristorante americano Epcot’s
Regal Eagle Smokehouse: Craft Drafts & Barbecue. Gli ingegneri
creativi di Walt Disney rompono gli indugi su come hanno costruito
la Mickey and Minnie’s Runaway Railway agli Hollywood Studios di
Disney. In streaming dal 5 giugno.
Gli Incredibili 2: in streaming dal 26 giugno
Nel film Disney e Pixar
Gli Incredibili 2, Helen viene scelta per
condurre una campagna a favore del ritorno dei supereroi, mentre
Bob deve gestire le imprese quotidiane di una vita “normale” a casa
con Violetta, Flash e il piccolo Jack-Jack… i cui poteri stanno per
essere scoperti. La loro missione viene però messa a repentaglio
quando un nuovo nemico escogita un piano geniale e pericoloso che
minaccia di distruggere ogni cosa. Ma i Parr non rifiutano mai una
sfida, specialmente quando hanno Siberius al loro fianco. Ecco
perché questa famiglia è così “incredibile”.
Frozen II: Dietro le Quinte,
la serie completa disponibile dal 26
giugno
A meno di un anno dalla
premiere mondiale di Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle, filmmaker,
artisti, compositori e cast aprono le porte alle telecamere per
rivelare, con una serie di sei documentari, il duro lavoro, la
passione e la collaborazione necessari per creare uno dei più
attesi film in quasi cento anni di produzione Walt Disney
Animation Studios. Per la prima volta, le telecamere hanno potuto
catturare uno spaccato illuminante – e a volte sbalorditivo – delle
difficoltà e dei progressi, della maestria, creatività e
complessità insite nella creazione del più grande film animato di
tutti i tempi. La serie segue la regista / sceneggiatrice /
direttrice creativa Jennifer Lee, il regista Chris Buck, il
produttore Peter del Vecho, i compositori Kristen Anderson-Lopez e
Robert Lopez, gli attori
Kristen Bell (“Anna”), Idina Menzel (“Elsa”), Josh Gad (“Olaf”),
Jonathan Groff (“Kristoff”), Sterling K. Brown (“Tenente Mattias”)
ed Evan Rachel Wood (“Iduna”), nella loro lotta
contro il tempo per finire il film, tra frustrazioni e svolte
creative durante il percorso.
X-Men: Dark Phoenix, In streaming dal 19 giugno
In
X-Men: Dark Phoenix durante una missione di
salvataggio nello spazio, Jean perde quasi la vita quando viene
colpita da una misteriosa forza cosmica. Una volta tornata a casa,
questa forza la rende infinitamente più potente ma anche molto più
instabile. Lottando con questa entità dentro di lei, Jean libera i
suoi poteri in modi che non può né comprendere né contenere. Con il
potere fuori controllo, Jean farà del male alle persone che ama di
più, minando anche il forte legame che unisce gli
X-Men. Con un gruppo ormai a pezzi, gli
X-Men dovranno trovare un modo per unirsi – non
solo per salvare l’anima di Jean – ma il nostro pianeta minacciato
dagli alieni che desiderano armare questa forza e governare la
galassia.
Nel cast tornano i
protagonisti Charles Xavier / Professor X, interpretato
da James
McAvoy Erik Lehnsherr / Magneto, interpretato
da Michael
Fassbender Raven Darkhölme / Mystica,
interpretata da Jennifer
Lawrence Hank McCoy / Bestia, interpretato
da Nicholas
Hoult Jean Grey / Fenice, interpretata
da Sophie
Turner Scott Summers / Ciclope, interpretato da
Tye Sheridan Ororo Munroe / Tempesta, interpretata da Alexandra
Shipp Kurt Wagner / Nightcrawler, interpretato da Kodi Smit-McPhee
Pietro Maximoff / Quicksilver, interpretato da
Evan Peters Smith / Lilandra, interpretata da Jessica
Chastain Psylocke, interpretata da Olivia
Munn.
Encore! Finale di stagione – In streaming dal 5 giugno
Kristen Bell,
produttrice esecutiva di Encore!, fa rincontrare ex compagni di
classe per portare di nuovo sul palco i musical della loro
giovinezza, anni e anni dopo aver messo in scena la prima.
Seguiremo questi ex studenti provenienti da tutti gli USA, mentre
condividono vecchi ricordi, riflettono sulla vita e cercano di
vestire di nuovo i panni dei personaggi che hanno interpretato ai
tempi del liceo. Con l’aiuto di alcuni professionisti di Broadway,
questi improbabili gruppi di amici si cimenteranno in classici
musical come “Tutti insieme appassionatamente”, “La Bella e la Bestia”, “Annie”, “Grease”
e tanti altri.
Episodio 112 – “Ragtime • 2008 •
Santa Monica, CA”- Undici anni fa, alcuni compagni di classe
del Liceo Cristiano Pacifica di Santa Monica (California) misero in
scena il classico di Broadway “Ragtime”. Ora, con l’aiuto di alcuni
esperti professionisti di Broadway, quegli stessi studenti
ritornano per allestirlo un’altra volta. Incontreremo Jonathan, che
ora lavora come coordinatore nell’industria musicale; Jackie, che
insegna spagnolo in quella stessa scuola da lei tanto amata;
Miranda, che fece Evelyn Nesbit e questa volta deve aggiungere pepe
all’interpretazione della sua pin-up; Anthony, un paramedico dal
cuore d’oro non molto portato col canto ma che vuole comunque
mostrare alla figlia che questo non conta e Chelsko,
precedentemente nota come Chelsea, che ora fa la
cantante/cantautrice. Seguiremo i membri del cast che si riuniscono
ricordando i vecchi tempi, imparando nuovamente le canzoni che
avevano eseguito più di dieci anni prima e che tentano anche alcuni
numeri pericolosi. Unitevi a noi per guardare questo gruppo che
canta e balla nel suo bis di “Ragtime”.
Il Mondo Secondo Jeff Goldblum
Ne Il Mondo Secondo Jeff Goldblum gli spettatori vengono
accompagnati in un viaggio divertente, sagace e giocoso. In ogni
episodio di questa nuova serie l’attore
Jeff Goldblum approfondisce un argomento
apparentemente banale, svelando un mondo di incredibili e
affascinanti collegamenti scientifici e storici. Dalle scarpe da
ginnastica al gelato, dal caffé ai cosmetici e a tutto tante altre
cose,
Goldblum scopre che anche le cose più semplici hanno
degli incredibili e a volte bizzarri retroscena. Attraverso il
punto di vista della mente curiosa e brillante di Goldblum, niente
è come sembra. Queste meraviglie moderne sono così ordinarie che
noi spesso le diamo per scontate…ma
Jeff Goldblum no.
Episodio 112 – “Gioielli” – Dai
maestri gioiellieri che realizzano oggetti personalizzati in oro e
diamanti per i ricchi clienti famosi, alla stravaganza e alla gioia
scintillante di un matrimonio indiano, Jeff vede che il nostro
amore per tutto ciò che brilla è un tratto onnipresente che si nota
nelle culture di tutto il mondo. Ma perché siamo attratti dalle
cose luccicanti? Jeff trova risposta alle sue domande quando visita
la sede della Diamond Foundry, dove possono creare diamanti
chimicamente perfetti interamente in laboratorio. Jeff viene anche
travolto in una parata di New Orleans.
L’attrice Elsa
Pataky si è resa celebre negli anni grazie alla sua
partecipazione ad una delle più redditizie saghe cinematografiche.
Negli anni, ha recitato in numerosi lungometraggi, alternando
pellicole spagnole a grandi produzioni estere. La Pataky è inoltre
nota per essere la moglie di uno dei più celebri divi dell’attuale
panorama statunitense.
Ecco 10 cose che non sai su
Elsa Pataky.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Elsa Pataky: i suoi film e le serie
TV
10. Ha recitato in celebri
lungometraggi. Il primo ruolo cinematografico dell’attrice
risale al 2000, quando recita nel film campione d’incassi in Spagna
El arte de morir. Successivamente, fa parte del cast di
Nessuna notizia da Dio (2001), con Penelope
Cruz, per poi partecipare a I delitti della luna
piena (2004), Snakes on a Plane (2006), con Samuel L.
Jackson,Manuale d’amore 2 – Capitoli
successivi (2007) e Giallo (2009). Nel 2011 entra a
far parte del film Fast & Furious
5, ricoprendo il ruolo di Elena Neves, recitando accanto a
Vin
Diesel e Dwayne
Johnson. Riprende il personaggio anche per i sequel
Fast & Furious
6 (2013), Fast & Furious 7 (2015) e Fast &
Furious 8 (2017). Nel 2018 recita invece in 12 Soldiers.
9. Ha preso parte a
produzioni televisive. L’attrice ottiene un’iniziale
popolarità grazie alla soap opera Al salir de clase
(1997-2001), per poi farsi notare ulteriormente con le serie La
regina di spade (200-2001) e Los Serrano (2003-2004).
Nel 2018 ha invece recitato nella serie NetflixTidelands, dove ha ricoperto il
ruolo di Adrielle Cuthbert.
8. È stata la controfigura
di una nota attrice. Anche se non accreditata
ufficialmente, l’attrice ha preso parte al set del film Thor: The Dark
World, secondo capitolo della trilogia dedicata al dio del
tuono, per essere la controfigura dell’attrice Natalie
Portman. Ha infatti sostituito la premio Oscar per
alcune delle scene più complesse da un punto di vista fisico.
Elsa Pataky in Fast & Furious
7. Si è dovuta esercitare
molto per il suo ruolo. All’interno della celebre saga
l’attrice ha ricoperto il ruolo dell’agente di polizia Elena Neves.
Per poter dar vita in modo appropriato al personaggio, la Pataky si
è sottoposta a diverse settimane di allenamento fisico, venendo
allenata da un poliziotto esperto in situazioni fisicamente
rischiose.
6. È fiera del suo
personaggio. L’attrice ha affermato che aver potuto
interpretare un personaggio come Elena Neves in una saga tanto
importante come questa è un traguardo molto importante. Ha sempre
desiderato poter dar vita ad una donna capace di tener testa agli
uomini e di saper risolvere da sé alcune situazioni rischiose. Per
l’attrice, è il segnale che ruoli femminili sempre più variegati
sono sempre più ben accetti.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Elsa Pataky e Chris Hemsworth
5. È sposata con il noto
attore. Dopo aver conosciuto nel 2010 l’attore Chris
Hemsworth, noto per il suo ruolo all’interno del
Marvel Cinematic Universe, i due
hanno intrapreso una relazione, culminata nel matrimonio nel
dicembre di quello stesso anno. In seguito, la coppia ha dato alla
luce tre figli, nati rispettivamente nel 2012 e nel 2014.
4. Hanno recitato
insieme. Oltre ad essere comparsa sul set di Thor: The Dark World, l’attrice ha
avuto ulteriore modo di recitare accanto al marito per il film
12 Soldiers, dove interpreta Jean Nelson. Nel film, questa
è la moglie proprio del personaggio interpretato da Hemsworth. Per
i due si è trattato della prima volta in cui hanno potuto
condividere la scena.
3. Raramente sono presenti
l’uno sui set dell’altro. Per molti attori sposati, girare
scene intime per i film in cui recitano è difficile, e spesso
desiderano avere accanto a sé i rispettivi partner. Ciò non vale
però per la Pataky ed Hemsworth, i quali hanno affermato di aver
stabilito che durante tali riprese non desiderano la presenza
dell’altro, evitando così quello che potrebbe essere uno stress in
più.
Elsa Pataky: il suo patrimonio
2. Possiede un ricco
patrimonio. Grazie al suo ruolo nella saga di Fast &
Furious, l’attrice ha potuto ottenere una maggior visibilità a
Hollywood, ottenendo ruoli sempre più di spicco. Ciò l’ha portata a
raggiungere un patrimonio stimato di 5 milioni di dollari.
Elsa Pataky: età e altezza
1. Elsa Pataky è nata a
Madrid, in Spagna, il 18 luglio 1976. L’attrice è alta
complessivamente 161 centimetri.
Avete mai sentito la storia
della poliziotta, dell’uccello canterino, della psicopatica e della
principessa mafiosa?“Birds of Prey (e la
fantasmagorica rinascita di Harley Quinn)”, una storia
contorta raccontata dalla stessa Harley, come solo lei sa fare,
a partire dal 21 maggio sarà disponibile per l’acquisto in
digitale (anche in 4K UHD*) su Apple Tv, Youtube, Google
Play, TIMvision, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft
Film & TV. Dal 4 giugno sarà inoltre disponibile anche per
il noleggio su Sky Primafila, Infinity e VVVVID.
Tra i contenuti extra spiccano
“Modalità Vista Aerea”, con esclusive scene dietro
le quinte ed interviste a cast e produttori, lo speciale
“La sanità mentale è fuori moda” dedicato agli
intrepidi costumi indossati dalle Birds of Prey ed ispirati alla
moda avantgarde, e “Nerd Selvaggi” dedicato alla
creazione di Bruce – l’amata iena domestica di Harley Quinn.
IL FILM
Quando il malvagio narcisista di
Gotham, Roman Sionis, e il suo zelante braccio destro, Zsasz,
prendono di mira la piccola Cass, la città viene messa sotto sopra
per trovarla. Le strade di Harley, Huntress, Black Canary e Renee
Montoya si incrociano, e l’improbabile quartetto non avrà altra
scelta che allearsi per sconfiggere Roman.
In “Birds of Prey (e la
fantasmagorica rinascita di Harley Quinn)” della Warner
Bros. Pictures,
Margot Robbie (“Tonya”)
torna a vestire i panni di Harley Quinn, al fianco di Mary
Elizabeth Winstead (“10
Cloverfield Lane”, “Fargo” in TV) nel ruolo di Huntress; Jurnee
Smollett-Bell (“True Blood” della HBO) nei panni di Black Canary;
Rosie Perez (“Fearless- Senza paura”, “Pitch
Perfect 2”) in quelli di Renee Montoya; Chris Messina (“Argo”,
“Sharp Objects” in TV) è Victor Zsasz; ed Ewan McGregor (“Doctor
Sleep”, i film “Trainspotting”) è Roman Sionis. Fa il suo esordio
sul grande schermo Ella Jay Basco, nel ruolo di Cassandra “Cass”
Cain.
Diretto da Cathy Yan (“Dead Pig”) da
una sceneggiatura di Christina Hodson (“Bumblebee”),
il film è basato sui personaggi della DC Comics. Margot Robbie ha
anche prodotto la pellicola assieme a Bryan Unkeless e Sue Kroll. I
produttori esecutivi del film sono Walter Hamada, Galen Vaisman,
Geoff Johns, Hans Ritter e David Ayer.
La squadra creativa che ha
affiancato Cathy Yan dietro le quinte è composta dal direttore
della fotografia Matthew Libatique (“A Star Is Born”, “Venom”); lo
scenografo K.K. Barrett (“Lei”); i montatori Jay Cassidy (“American
Hustle – L’apparenza inganna”, “Il lato positivo – Silver Linings
Playbook”) ed Evan Schiff (“John Wick – Capitolo 2” e “John
Wick 3 – Parabellum”); e la costumista Erin Benach (“A Star Is
Born”). Musiche di Daniel Pemberton (“Spider-Man: Un nuovo
universo”).
Warner Bros. Pictures presenta una
produzione Lucky Chap Entertainment / Clubhouse Pictures / Kroll &
Co. Entertainment, “Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita di
Harley Quinn)”.
Modalità Vista Aerea – Con esclusive scene
dietro le quinte, interviste a regista, cast e produttori, la
modalità vista dall’alto permette di vedere il film come un vero
addetto ai lavori
Birds of Prey: Fatti della stessa pasta – Per
un film così coraggioso, Margot Robbie aveva bisogno di una squadra
da sballo per scuotere Gotham come mai prima d’ora. Scopri le
personalità sopra le righe dei protagonisti e della troupe che,
insieme, ci hanno portato nella mente contorta di Harley.
Romanesque – Ewan McGregor interpreta il
crudele ed eccentrico Black Mask, il proprietario di un locale
notturno che intende prendere il controllo della malavita di
Gotham. Ma con Harley e la sua squadra contro, Black Mask scoprirà
presto chi comanda.
Un rapporto amore e pattini – Dal roller derby
alle strade più pericolose di Gotham, Harley vuole creare il caos,
e i suoi pattini la seguono ovunque. Scopri come Margot Robbie e la
squadra d’azione 87eleven hanno dato vita alle scene sui
pattini.
Crime e Sporcizia – Entra nella Funhouse,
teatro dello scontro tra la squadra di Harley e gli scagnozzi di
Roman.
La sanità mentale è fuori moda – Dai
un’occhiata agli intrepidi vestiti indossati dalle Birds of Prey
mentre scatenano l’inferno a Gotham. Ispirati dalla moda
avantgarde, questi look evitano lo spandex, ma portano lo stile ad
un nuovo livello.
Nerd Selvaggi – La iena domestica di Harley è
una malefica e ringhiante meraviglia della magia degli effetti
visivi. Scopri la squadra di grafici che ha trasformato un docile
pastore tedesco in una bestia che solo Harley potrebbe amare.
Le papere sul set
“Birds of Prey (e la
fantasmagorica rinascita di Harley Quinn)” è già
disponibile per il pre-order su:
Apple TV App*:
Google Play*:
YouTube*:
Chili:
Rakuten*:
TIMvision:
Microsoft*:
*Disponibile anche in 4K UHD sui
dispositivi abilitati
Amore, fede e musica, sono questi
gli ingredienti principali di Cosa mi lasci di
te (titolo originale I
stillbelieve) che sarebbe
dovuto arrivare nelle sale italiane il 19 marzo, ma vista
l’emergenza sanitaria, è disponibile direttamente in streaming su
Prime
Video, dal 17 aprile.
Cosa mi lasci di
te: l’ispirazione del film
Il lavoro racconta la vera storia
del musicista Jeremy Camp, icona americana della
musica cristiana, che a suon di ballate dalle influenze rock
professa la propria fede e la diffonde nel mondo. La sua vita è
contraddistinta da un incontro e da una storia d’amore che lo hanno
segnato per sempre, tanto che l’ha voluta raccontare in un libro –
Cosa mi lasci di te, edito in Italia da
Fabbri Editori. La storia poi è approdata sul
grande schermo grazie ai fratelli Andrew e Jon
Erwin, che l’hanno diretta, scegliendo KJ Apa (Riverdale)
per interpretare il ruolo del protagonista.
La trama
Jeremy (KJ
Apa) arriva all’università con la sua chitarra e il
sogno di diventare un musicista. Mentre questo inizia a
realizzarsi, incontra Melissa (Britt
Robertson), se ne innamora e decide di sposarla.
Nonostante entrambi siano giovanissimi e lei sia affetta da un male
incurabile. Lui compone le sue canzoni, deciso a starle accanto in
qualsiasi circostanza, ma lei rischia di non arrivare neppure al
matrimonio a causa dell’aggravarsi della malattia. Tuttavia, un
evento che ha del miracoloso regala ai due ragazzi un altro
scampolo di vita insieme, consentendo loro di vivere un intenso,
anche se breve, sogno d’amore e felicità, prima dell’inevitabile
epilogo. Senza Melissa Jeremy avrà ancora la forza di credere e di
cantare?
Il romanticismo in
Cosa mi lasci di te
Al netto di una pesante
cappa di retorica – quella per intenderci che fa sì che il padre,
interpretato da Gary Sinise, si rivolga al figlio
chiamandolo “figliolo” con frasi del tipo: “Vai e
scrivi la tua storia”, o “la vita non è piena nonostante
le delusioni, ma grazie ad esse” – condita dal patriottismo di
bandiere a stelle e strisce che sventolano dai portici, il film è
l’emblema dell’amore romantico, una storia per teenager sull’amore
che supera i confini del tempo e dello spazio ed è in grado di
superare anche il confine estremo, la morte. Per dare corpo a
questa vicenda – e riescono a farlo in maniera convincente –
i registi hanno scelto il giovane KJ Apa, noto per essere stato il protagonista
della serie tv Riverdale,
e Britt Robertson, interprete di serie come
Life unexpected e film quale il fantasy
Disney Tomorrowland.
Due attori amati dai teenager, che si ritrovano insieme dopo
Qua la zampa! di Lasse
Hallström.
Tuttavia, il film non è solo un
prodotto per adolescenti innamorati dell’idea stessa dell’amore,
specie se eterno, da tenere incollati allo schermo con una storia
che sembra una favola, anche se non proprio dal lieto fine, con una
congrua scorta di fazzolettini a portata di mano.
Religione e fede in
Cosa mi lasci di te
Perché trarre un libro e poi un
film da una storia così personale, così intima? Inequivocabilmente,
oltre che una storia d’amore, il film è un elogio e una
professione di fede cristiana inattaccabile, che vacilla, ma non
crolla neanche sotto i colpi della prova più dura.
Centrale è l’idea che questa storia possa essere d’esempio per
altri, che possa cambiare la vita di qualcuno, anche solo di una
persona, magari facendola avvicinare alla fede.
Quello che accade alla
protagonista Melissa è una sorta di miracolo. L’altro
“miracolo”,poi, consiste nel vedere tutta la California unita in
preghiera a Jeremy Camp per aiutare Melissa a superare la malattia.
Anche la fama di cantante d iCamp, oltre che essere dovuta al suo
talento musicale, sembra indissolubilmente legata a questa vicenda
personale che pare aver appassionato l’America. Quello stesso
talento, il successo, sono presentati come frutto della fede e
strumento di essa. A suggello di tutto questo, alcune immagini
finali del vero Jeremy Camp e delle sue esibizioni. I still
believe e Walk by faith, tratte dall’album
Still, hanno ottenuto un enorme successo negli Usa. Il
cantante ha vinto molti premi e venduto più di 5 milioni di
album.
Una visione di questo tipo
ha l’evidente limite di risultare poco coinvolgente per quanti non
ne condividano i presupposti, sebbene ponga di fronte a
interrogativi universali. Su tutti, come è possibile
affrontare la morte? Come ci si prepara? Se c’è qualcosa che questo
lavoro lascia anche a chi ha superato l’adolescenza e non è a suo
agio col concetto di fede, è proprio che si può in qualche
maniera trovare il coraggio di affrontare anche la morte – la prova
più difficile, più estrema che un essere umano possa affrontare –
se non si è soli, grazie all’amore o all’affetto incondizionato
delle persone care.
Prodotto da Kingdom
Studios e distribuito in Italia da
Notorious e Prime
Video, il film è visibile in streaming su questa
piattaforma dal 17 aprile.
Interpretato da Joaquin Phoenix, che ha ottenuto il Premio
Oscar® come Miglior attore protagonista, Joker sarà disponibile su Infinity
Premiere dal 5 all’11 giugno. Il film diretto da Todd Phillips è
incentrato sulla figura dell’iconico villain: l’esplorazione di
Phillips su Arthur Fleck è quella di un uomo che lotta per trovare
la sua strada in una società fratturata come Gotham. Durante il
giorno lavora come pagliaccio, di notte si sforza di essere un
comico di cabaret… ma scopre che lo zimbello sembra essere proprio
lui.
Con
Stefano Accorsi,
Edoardo LeoeJasmine
Trinca, La Dea
Fortunaarriverà su
Infinity Premiere dal 12 al 18 giugno. Arturo e Alessandro sono una
coppia da più di quindici anni ma nonostante la passione e l’amore
si siano trasformati in un affetto importante, la loro relazione è
in crisi da tempo. L’improvviso arrivo nelle loro vite di due
bambini lasciati in custodia per qualche giorno da Annamaria,
la migliore amica di Alessandro, potrebbe però dare un’insperata
svolta alla loro stanca routine. La soluzione sarà un gesto folle.
Ma d’altronde l’amore è uno stato di piacevole follia.
Tratto dall’acclamato romanzo di
Nicholas Searle, L’Inganno
Perfetto, che vede insieme per la prima volta sul
grande schermo l’attrice premio Oscar Helen Mirren e il candidato a due premi Oscar
Ian McKellen, sarà disponibile su Infinity
Premiere dal 19 al 25 giugno. Il genio della truffa Roy Courtnay
non riesce a credere alla propria fortuna quando incontra online la
benestante vedova Betty McLeish. Mentre Betty gli apre le porte di
casa e della sua vita, Roy rimane sorpreso scoprendosi affezionato
alla donna: quella che avrebbe dovuto essere una truffa veloce e
rapida si trasforma in un percorso da funambolo, il più infido
della sua vita.
Tornare a Vincere. arriverà su Infinity
Premiere dal 26 giugno al 2 luglio. Il premio Oscar Ben Affleck interpreta il protagonista Jack
Cunningham che si trova a un passo dalla rovina, scatenata da una
perdita inenarrabile, annegando nell’alcolismo che gli era già
costato un matrimonio e qualunque altra speranza di vita migliore.
Quando gli viene offerta la possibilità di allenare la squadra di
pallacanestro del suo vecchio liceo accetta con riluttanza, ma
quando i ragazzi iniziano a comportarsi da squadra e a vincere,
Jack crede di aver finalmente trovato una ragione per cui
combattere i demoni che lo hanno portato vicino alla rovina.
Dopo Suicide Squad, già disponibile su
Infinity, Margot Robbie torna a interpretare Harley Quinn nel film
Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita di Harley
Quinn) che arriverà su Infinity in 4K dal 4
giugno. Quando il malvagio narcisista di Gotham Roman Sionis e il
suo zelante braccio destro Zsasz prendono di mira la piccola Cass,
la città viene messa sotto sopra per trovarla. Le strade di Harley,
Huntress, Black Canary e Renee Montoya si incrociano, e
l’improbabile quartetto non ha altra scelta che allearsi per
sconfiggere Roman.
Dal 2 giugno sarà disponibile su
Infinity il film diretto da Mel Gibson,
La Battaglia di Hacksaw Ridge. Durante la
Seconda Guerra Mondiale ha luogo l’epica battaglia per prendere la
tristemente nota fortezza giapponese di Okinawa. L’improbabile eroe
che cambia le sorti della violenta e sanguinosa battaglia è Desmond
Doss, un giovane soldato e medico dell’esercito americano che si
rifiuta di portare le armi. Il suo comportamento contribuirà a
renderlo un eroe agli occhi dei suoi commilitoni, facendone il
primo obiettore di coscienza nella storia americana a ottenere una
medaglia d’oro dal Congresso.
Disponibile su Infinity dal 16
giugno, il lungometraggio d’animazione
Ferdinand racconta la storia di un grosso
toro dal cuore grande che, dopo essere stato scambiato per un
animale pericoloso, viene catturato e portato via dalla sua casa.
Determinato a tornare dalla sua famiglia, Ferdinand raduna una
squadra di animali emarginati per avventurarsi nel lungo viaggio di
ritorno. Ambientato in Spagna, Ferdinand dimostra che le
apparenze possono ingannare, quando ci si trova di fronte a un
enorme toro.
Con Arnold
Schwarzenegger, Contagious – Epidemia
mortale arriverà su Infinity dal 25 giugno. Alla
sedicenne Maggie rimangono poche settimane di vita a causa di
un’epidemia mortale che trasforma la popolazione in zombie. Tornata
a casa dal padre Wade, Maggie inizia una dolorosa metamorfosi.
L’uomo è però determinato a tenere con sé la figlia il più
possibile e si rifiuta di lasciarla nelle mani della polizia che ha
l’ordine di prenderla in custodia. Con il progredire della
malattia, però, Wade rimarrà da solo a guadare impotente Maggie
soffrire.
Sarà disponibile su Infinity dal 27
giugno Hurricane – Allerta Uragano.
L’uragano più violento nella storia degli Stati Uniti sta per
abbattersi sull’Alabama. Mentre gli abitanti cominciano a evacuare
la zona, il meteorologo Will, suo fratello Breeze e la determinata
agente del Tesoro Casey si ritrovano soli in mezzo alla furia della
tempesta e, allo stesso tempo, alle prese con un gruppo di
rapinatori che vuole approfittare dell’imminente catastrofe per
compiere il colpo del secolo: una rapina da 600 milioni di dollari
alla Zecca dello Stato.
Sequel di Daddy’s Home,
Daddy’s Home 2 arriverà su Infinity dal
28 giugno. Mark Wahlberg e Will Ferrell tornano a interpretare i
protagonisti del film, Brad e Dusty, che dovranno unire le forze
per regalare ai figli il più bel Natale possibile, affrontando allo
stesso tempo i loro rispettivi padri, interpretati da Mel Gibson e
John Lithgow.
SERIE TV su
Infinity
Dal 1° giugno sarà disponibile su
Infinity la quarta e ultima stagione completa di Angie
Tribeca, che andrà ad aggiungersi alla terza stagione
già disponibile sulla piattaforma. Nella serie satirica ideata
dall’attore Steve Carell e dalla moglie Nancy, Rashida Jones veste
i panni di Angie Tribeca, una poliziotta che da 10 anni lavora
nell’unità RHCU (Really Heinous Crimes Unit, crimini davvero
efferati) del Dipartimento di Polizia di Los Angeles. I colleghi
sono un gruppo di brillanti eccentrici che svolgono indagini,
rivelano troppe informazioni sulla loro vita privata e non si danno
pace finché giustizia è fatta, o quasi.
La prima stagione completa di
Roswell, New Mexico, basata sulla serie
di libri Roswell High, arriverà su Infinity dal 6 giugno.
Romantica ed emozionante, Roswell, New Mexico è una storia
d’amore, ambientata in una piccola cittadina infestata dagli
alieni, che narra di persone che si sentono estranee nel proprio
mondo, per diversi motivi: nella propria comunità, nella società o
persino a Roswell.
Infine, dal 21 giugno sarà
disponibile su Infinity anche la seconda stagione completa di
A.P. Bio. Quando Jack Griffin, studioso
di filosofia ad Harvard, perde il lavoro dei suoi sogni, è
costretto a tornare a Toledo, in Ohio, e lavorare come professore
di biologia in un liceo. Quando si rende conto di avere a
disposizione una classe piena dei migliori studenti, Jack decide di
sfruttare i ragazzi a proprio vantaggio, mentre il preside Durbin
cerca di tenere a freno il suo temperamento…
Quando nel lontano 1977 siamo stati
trasportati per la prima volta nell’universo di Star
Wars, ci è stato mostrato anche il modo in cui era
caduto l’Ordine Jedi, distrutto dal malvagio
Imperatore Palpatine, con solo due sopravvissuti:
Yoda e Obi-Wan Kenobi.
Grazie alla trilogia prequel,
abbiamo avuto modo di scoprire molto più sull’Ordine Jedi, con i
vari membri dell’organizzazione al loro apice. Di seguito abbiamo
raccolto le 10 migliori cose relative ai membri più rappresentativi
dell’Ordine:
Obi-Wan Kenobi
Ora che la Disney sta progetto film
e serie tv dedicati a Star
Wars come se non ci fosse un domani, ogni giorno
veniamo a sapere di un nuovo Jedi che è riuscito a sopravvivere
all’Ordine 66. Tuttavia, Obi-Wan Kenobi era l’originale sopravvissuto.
Presenza costante nella trilogia prequel, fino a quando non abbiamo
conosciuto Yoda era l’unica rappresentazione visiva della potenza
dei Jedi presente nella trilogia originale. Potremmo non aver
scoperto ancora tutto sul personaggio, e siamo certi che
l’annunciata serie tv destinata a Disney+ racconterà molto degli anni
centrali della sua vita.
Qui-Gon Jinn
Le trilogie originali e sequel di
Star
Wars si sono assicurate di dare ruoli di rilievo a
vari attori che erano quasi sconosciuti al pubblico. I prequel
abbandonarono questo mantra e assegnarono ruoli ad un cast di
attori incredibilmente famosi, tra cui Liam Neeson. Il ruolo di Neeson nei panni di
Qui-Gon Jinn è stato una delle cose
universalmente più amate de La minaccia fantasma: proprio per questo, la
scelta della Lucasfilm di ucciderlo non è stata soltanto una
decisione terribile, ma anche una decisione che ha particolarmente
infastidito i fan. Abbiamo comunque avuto testimonianza della sua
eredità: è stato lui, infatti, a scoprire come diventare un
Fantasma di Forza, quindi è a lui che dobbiamo dire grazie se negli
episodi successivi abbiamo visto il ritorno di vari personaggi
deceduti.
Anakin Skywalker
Certamente, Anakin
Skywalker è uno dei personaggi più odiati della saga
di Star
Wars. L’attore che lo ha interpretato nei prequel –
Hayden
Christensen – non è mai stato particolarmente
apprezzato, così come le azioni del personaggio, tanto quelle buone
quanto quelle cattivi, incluso il tradimento all’intera razza Jedi.
Tuttavia, una delle poche cose che fece in gioventù e che avevano
perfettamente senso fu quella di vendicare sua madre. Tentò di
salvarla dai suoi rapitori, ma purtroppo morì tra le sue braccia.
Qualcosa di brutale, sicuramente il primo passo nel suo cammino
verso il Lato Oscuro della Forza, ma la distruzione di un gruppo di
Tusken da parte sua era più che comprensibile…
Yoda
Anche se Yoda sopravvisse all’Ordine 66, lo fece in un
modo molto più passivo di Obi-Wan. Tuttavia, possiamo
tranquillamente perdonarlo, visto che all’epoca aveva circa 900
anni. Nonostante ciò, solo pochi giorni era impegnato con il Conte
Dooku e con Palpatine nelle battaglie più significative della loro
esistenza, girovagando con la sua piccola spada laser e muovendosi
alla velocità della luce. La grafica del personaggio nei prequel
non era eccezionale, ma la lotta Dooku/Yoda è uno dei punti più
alti di tutto il franchise. Vedere un personaggio che,
inizialmente, abbiamo visto soltanto nei suoi ultimi giorni,
sfrecciare in battaglia con uno dei più grandi attori di tutti i
tempi (Christopher
Lee) è qualcosa che cinematograficamente parlando
assume un valore dai contorni inestimabili…
Ki-Adi Mundi
Non si può non amare un personaggio
che ha due cervelli. Ki-Adi Mundi non ha fatto
molto nei prequel oltre a regalarci un paio di battute
assolutamente memorabili, ma la sua morte così emozionante e il suo
aspetto cos’ esilarante lo hanno trasformato in uno dei personaggi
più amati dai fan. Per fortuna, la storyline dello stesso è stata
ampliata in maniera preponderante nella serie animata The
Clone Wars.
Mace Windu
Non ci sono molte cose da apprezzare
in un personaggio come Mace Windu. La sua stessa esistenza ha in
qualche modo trasformato uno dei migliori attori di tutti i tempi –
Samuel L. Jackson – in una sorta di zimbello:
fondamentalmente era l’incarnazione del fallimento dei Jedi, nonché
uno dei motivi per cui Anakin iniziò ad allontanarsi dall’Ordine.
Nonostante le molte ragioni per odiarlo, aveva una delle migliori
spade laser viste nella trilogia prequel. Apparentemente, il modo
in cui George Lucas è stato in grado di convincere
Jackson ad accettare la parte nella serie, è stato promettendogli
di sfoggiare una spada laser dalla lama viola, qualcosa che non
avevamo mai visto prima nel franchise.
Kit Fisto
Kit Fisto non ha
mai realmente parlato nei prequel. Era presente in numerose scene
ed era particolarmente evidente grazie alla sua testa simile a
quella di una lucertola, ma non ha mai avuto un grande impatto
sulla progressione della storia. Tuttavia, ha finito per essere
coinvolto in qualcosa di abbastanza drammatico: la lotta contro
Palpatine.
Certo, Palpatine era così potente che distrusse Kit Fisto in pochi
secondi, ma è stata comunque una morte eroica…
Plo Koon
Proprio come Kit Fisto, Plo
Koon non ha avuto un grande impatto nella trama dei film
prequel. Tuttavia, quello che ha fatto The Clone
Wars è stato dare al personaggio maggiore rivelanza. Plo
Koon è stato particolarmente importante nei primi episodi, il che
ha reso molto più interessante vedere perché sia stato inserito nei
film…
Da oggi 20 maggio il film dell’anno
Parasite (recensione)
di Bong
Joon-ho, è disponibile grazie a Eagle
Pictures in edizione DVD, Blu-ray e in una elegante
steelbook COMBO (contenente il doppio formato DVD+BD e una
imperdibile card) da collezione. Palma d’Oro per acclamazione
unanime di pubblico e critica a Cannes 72, Film
della critica e record d’incassi, il capolavoro di Bong
Joon-ho (“Memorie di un assassino”, “Okja”,
“Snowpiercer“)
ha trionfato anche agli Oscar 2020 ottenendo ben 4 statuette, tra
cui quella per il miglior film e miglior regia.
Un’opera magistrale che è al
contempo un thriller mozzafiato e un emozionante ritratto di
famiglia, ideale per chi vuole farsi sorprendere ma non rinuncia a
divertirsi. Al centro della vicenda un nucleo famigliare
composto da padre, madre, figlio e figlia, che vivono di espedienti
in uno squallido seminterrato. Quando il ragazzo, falsificando
diploma e identità, diventa il tutor privato dell’erede di una
ricchissima famiglia, i quattro escogitano un piano diabolico per
sistemarsi definitivamente. Ma anche una strategia perfetta
nasconde conseguenze imprevedibili.
Parasite racconta
la storia della famiglia Kim – padre, madre, figlio e figlia –
tutti molto uniti, ma anche molto disoccupati, che hanno davanti a
loro un futuro incerto. La speranza di un’entrata regolare si
accende quando il figlio, Ki-woo, viene raccomandato da un amico,
studente in una prestigiosa università, per un lavoro ben pagato
come insegnante privato. Con sulle spalle il peso delle aspettative
di tutta la famiglia, Ki-woo si presenta al colloquio dai Park.
Quando il ragazzo, falsificando diploma e identità, diventa il
tutor privato dell’erede della ricchissima famiglia, i quattro
escogitano un piano diabolico per sistemarsi definitivamente. Ma
anche una strategia perfetta nasconde conseguenze
imprevedibili.
«Sebbene il titolo possa far
pensare a un film di mostri o di fantascienza, Parasite è a tutti
gli effetti quella che definirei una commedia umana, fortemente
imbevuta di contemporaneità», così il regista Bong
Joon-Ho ha descritto il suo film di maggior successo.
«Anche se il plot è composto da una serie di situazioni uniche
e peculiari, è comunque una storia che potrebbe accadere nel mondo
reale. In questo senso è un dramma molto realistico. Ma è pur vero
che nel mondo reale, i percorsi di una famiglia come quella
composta dai nostri quattro protagonisti disoccupati e della
famiglia Park non si incrocerebbero mai. L’unicapossibilità di un incontro tra queste classi è un rapporto di
lavoro, come quando qualcuno viene assunto come tutor o lavoratore
domestico. In queste situazioni ci sono momenti in cui le due
classi sociali sono così a stretto contatto da poter sentire l’uno
il respiro dell’altro e vengono entrambe trascinate in una
situazione in cui anche il più piccolo passo falso può portare a
fratture ed esplosioni».
Arriva da
The Hollywood Reporter la notizia che Halle Berry, premio Oscar per Monster’s
Ball e interprete di Tempesta nella saga di
X-Men, si è unita ufficialmente al cast del
prossimo disaster movie di Roland
Emmerich, dal titolo Moonfall.
Nel film la Luna verrà proiettata
fuori dalla sua orbita da una forza misteriosa ed entrerà in rotta
di collisione con la Terra. Mentre il mondo si prepara ad
affrontare la catastrofe, una squadra di improbabili eroi unirà le
forze e verrà spedita in missione sulla superficie lunare per
cercare di salvare l’umanità, qualcosa di più o meno simile a
quanto visto in Armageddon di Michael
Bay.
Nel cast del film figura già
Josh Gad, che interpreterà uno dei membri del
team che verrà inviato sulla Luna, tale KC Houseman, un personaggio
bizzarro e disorganizzato, ma dotato di una grandissima
intelligenza. Halle Berry, invece, avrà il ruolo
di un’astronauta divenuta amministratrice della NASA.
Al momento non sappiamo quando il
film arriverà nelle sale, ma la produzione – ammesso che per allora
i set cinematografici saranno nuovamente agibili – dovrebbe partire
il prossimo autunno.
Halle Berry entra a far parte
del cast del nuovo disaster movie di Roland Emmerich
La sceneggiatura
di Moonfallporterà la firma di
Emmerich insieme al suo fidato Harald Kloser,
che in molti suoi film ha assunto anche il ruolo di compositore.
Alla sceneggiatura collaborerà anche Spenser
Cohen.
Roland
Emmerich è un veterano del genere disaster
movie: nella sua carriera, infatti, ha
diretto Independence
Day (1996), Godzilla (1998), The
Day After
Tomorrow (2004), 2012 (2009)
e Independence Day:
Rigenerazione (2016). L’ultimo film da lui
diretto è il war movieMidway (2019).
Stando a quanto riportato
da The
DisInsider, i Walt Disney Studios starebbero sviluppando un
live action ispirato a La Regina delle Nevi, la
celebre fiaba dello scrittore danese Hans Christian Andersen, che
ha ispirato a sua volta il classico d’animazione Frozen – Il regno di ghiacchio.
Al momento non sono stati rivelati
dettagli sul casting e sulla direzione che prenderà la storia del
remake, ma sembra che l’obiettivo sia quello di realizzare un film
destinato al grande schermo e non alla piattaforma di streaming
Disney+, come accaduto di recente con Lilli e il Vagabondo.
Kristin Burr, i cui crediti
includono Ritorno al bosco dei 100 acri e l’atteso
Cruella con Emma Stone, figurerà tra i produttori. Al
momento non sappiamo né chi dirigerà il film, né chi si occuperà
della sceneggiatura e né chi saranno gli attori coinvolti.
La Regina delle
Nevi è una delle fiabe più lunghe di Andersen, e fra
quelle più apprezzate. Il suo sottotitolo è “Una fiaba in sette
storie”, poiché è divisa in sette sezioni, ognuna delle quali
descrive una vicenda compiuta; è anche il nome dell’antagonista
dell’omonima fiaba.
Di recente è stato annunciato anche
il live action di Hercules, il classico d’animazione del
1997, diretto da Ron Clements e John Musker. Il remake
vedrà Anthony e Joe
Russo, registi di Avengers:
Endgame, impegnati in qualità di produttori,
mentre Dave Callaham (Wonder Woman
1984) firmerà la sceneggiatura.
A quanto pare
Star Wars: L’Ascesa di Skywalker avrebbe dovuto
rivelare molti più dettagli sulla spada laser dalla lama gialla che
Rey ha sfoggiato nel film di
J.J. Abrams. A quanto pare, però, l’intera storyline
dedicata all’arma caratteristica dei Jedi è stata tagliata dal
film.
A rivelarlo è stato Phil
Szostak, direttore creativo della Lucasfilm, via
Twitter: “Quella spada laser non sarebbe dovuta apparire
soltanto alla fine. Inizialmente era prevista una sottotrama che
mostrava Rey intenta a lavorarci sulla sua panchina, usando i testi
Jedi come guida.”
A parte la scena finale del film in
cui la vediamo brandire la spada laser in questione, quest’ultima è
stata praticamente inesistente durante tutto l’arco narrativo del
film. In effetti, L’Ascesa di Skywalker non ha nemmeno rivelato
dove Rey è riuscita ad ottenere i cristalli Kyber per la sua
arma.
Lucasfilm e il
regista J.J.
Abrams uniscono ancora una volta le forze per
condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia
lontana lontana con Star
Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente
conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno
nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.
Il cast del film
comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver,
Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi
Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri
Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie
Tran, con Ian
McDiarmid e Billy Dee
Williams.
Diretto da J.J. Abrams e prodotto da
Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star
Wars: L’Ascesa di Skywalkerè scritto da J.J.
Abrams e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason
McGatlin sono i produttori esecutivi.
A quanto pare, grazie ai fan di
Batman, starebbero letteralmente andando a ruba online i modelli
della maschera di Bane, il personaggio
interpretato da Tom Hardy ne
Il cavaliere oscuro – Il ritorno, celebre e amato
già prima del film di Christopher
Nolan grazie ai fumetti DC.
A causa della pandemia di
Covid-19, l’utilizzo della mascherina quando si
lascia la propria abitazione e ci si reca per strada o in un luogo
pubblico è diventato obbligatorio, ma non sempre negli ultimi mesi
– proprio a causa dell’elevata richiesta – è stato facile riuscire
a reperirla. Stando a quanto riportato da The Hollywood Reporter
(via
Screen Rant), sembra che i fan di Batman, non trovando
mascherine adeguate, abbiano “ripiegato” su una delle tante
riproduzioni disponibili online della maschera che da sempre
contraddistingue il look dell’iconico nemico di Bruce Wayne.
Stando alla fonte, l’utilizzo della
maschera di Bane per circolare ai tempi del
Covid-19 sarebbe diventata una vera e propria
tendenza in America, con diversi fan che starebbero addirittura
evitando di indossare le tradizionali mascherine chirurgiche al
fine di poter replicare, con la maschera di Bane, il look del loro
personaggio dei fumetti preferito. Sempre la fonte ci informa che,
proprio a causa dell’esplosione della tendenza, le maschere di Bane
sarebbero già esaurite nei negozi di costumi, con il portale Etsy
dedicato all’e-commerce che avrebbe visto un picco nelle vendite
proprio grazie alle riproduzioni della maschera.
Anche se per alcuni le maschere di
Bane – per via delle loro dimensioni – potrebbero sembrare efficaci
per la protezione della propria salute e di quella delle persone
che ci circondano, si tratta in realtà di qualcosa che non ha la
minima efficacia da un punto di vista medico. L’utilizzo delle
maschere in questione ha giustamente suscitato tutta una serie di
polemiche, dal momento che si tratta di ausili non accettabili e
non utili al contenimento del virus.
Avere la possibilità di dare vita ad
un personaggio dei fumetti che si ama è sempre un’occasione
stimolante, ma per quello esistono le dovute sedi e le rispettive
occasioni. Quando si tratta della nostra salute e della salute
degli altri, non bisogna scherzare col fuoco: è importante, dunque,
indossare soltanto mascherine raccomandate dalle autorità
sanitarie.
In una recente intervista con
Collider, Simon Pegg è tornato a parlare della saga di
Star Trek, il cui futuro – almeno dal punto di
vista cinematografico – è ancora avvolto nel più fitto mistero.
Secondo l’attore e comico britannico – che ha interpretato
Montgomery Scott in
Star Trek (2009), Star Trek: Into Darkness (2013) e Star Trek: Beyond (2016), il franchise non potrà mai
eguagliare il successo dei film dell’Universo Cinematografico
Marvel, e questo probabilmente
inciderà sull’eventuale realizzazione di altri film:
“Il fatto è che l’appeal di Star
Trek è leggermente più di nicchia rispetto all’appeal, per esempio,
dei film Marvel. Quei film fanno un sacco di
soldi, hanno un pubblico veramente ampio e vanno molto bene”,
ha dichiarato Simon Pegg. “Penso che Star Trek sia un
po’ più di nicchia, quindi non raggiungerà mai quel tipo di numeri.
Credo che la cosa più saggia da fare sia quella di non ricercare a
tutti i costi il grande spettacolo, ma pensare piuttosto a qualcosa
di contenuto, che richiami lo spirito della serie originale. Sì,
sarebbe una cosa geniale da fare, e sono certo che probabilmente ne
hanno anche discusso…”
E proprio a proposito del futuro
della saga, anche in vista delle recenti serie Star
Trek: Discovery (disponibile su Netflix) e Star
Trek: Picard (disponibile su Prime Video), Pegg ha rivelato quanto segue:
“Credo che la tv sia il contenitore ideale per la saga di Star
Trek, al momento. La televisione si è evoluta davvero tanto. È
divenuta col tempo qualcosa di sempre più vicino al cinema. Si
tratta semplicemente di fruire di un determinato prodotto in modo
diverso. Puoi comunque fare un sacco di cose interessanti, sembrare
moderno e non spendere tanti soldi. Forse la tv è il formato ideale
per Star Trek. D’altronde, è proprio da lì che la saga ha avuto
inizio…”
Di recente la Paramount aveva
annunciato ufficialmente un nuovo film della saga di Star
Trek affidato a Noah Hawley,
creatore delle
serie Fargo e Legion. A proposito
del progetto (di cui non abbiamo avuto più aggiornamenti), Hawley
aveva dichiarato: “Siamo ancora agli inizi. Si tratta di
intraprendere una nuova direzione, ma è ancora tutto in fase di
sviluppo, soprattutto per quanto riguarda quali attori e personaggi
saranno coinvolti e quali no. Non penso al mio film come ad un
quarto capitolo di Star Trek… sarebbe riduttivo. Piuttosto, è un
nuovo inizio.”
La cerimonia di premiazione degli
Oscar 2021 potrebbe saltare a causa della pandemia
di Covid-19. Se ciò dovesse accadere davvero, l’Academy si unirà ai
tantissimi altri eventi, uscite in sala e convegni che sono stati
cancellati o posticipati proprio in seguito all’emergenza
Coronavirus.
Al momento è molto difficile
riuscire a prevedere quando la situazione tornerà alla normalità.
Proprio a causa dell’attuale situazione mondiale, di recente
l’Academy aveva reso noto che – in via del tutto eccezionale e
soltanto per il prossimo anno – in vista della 93esima edizione del
prestigioso riconoscimento, i film che hanno debuttato direttamente
in streaming (senza quindi passare per la sala cinematografica)
verranno considerati per le votazioni insieme ai titoli che sono
usciti (o che usciranno) in sala.
Nel comunicato ufficiale si leggeva: “Fino
a nuovo avviso, e solo per la 93esima edizione degli Academy
Awards, i film che avevano una distribuzione cinematografica
pianificata e che invece sono stati resi disponibili per lo
streaming commerciale su un servizio VOD, possono qualificarsi
nella categoria Miglior film e nelle altre categorie, purché
vengano rispettati i seguenti parametri:
Il film dovrà essere reso disponibile sul
sito di streaming riservato ai membri dell’Academy entro 60 giorni
dalla sua uscita in VOD;
Il film dovrà soddisfare tutti gli altri requisiti di
ammissibilità.”
Adesso, stando ad un nuovo report di
Variety, la cerimonia degli Oscar 2021 sarebbe a rischio,
almeno in base alle modalità previste al momento. Le fonti
suggeriscono che “è molto probabile che la cerimonia venga
posticipata”. Ad ogni modo, la ABC non ha ancora comunicato
nulla al riguardo, con gli Oscar 2021 che restano
ancora fissati per il 28 febbraio del prossimo anno.
Si brancola, dunque, nel buio, in
attesa di una comunicazione ufficiale che chiarisca quale saranno
le sorti della notte più amata e attesa dall’industria
cinematografica e non solo, che forse per la prima volta nella
storia si vedrà costretta a rivedere la sua tradizionale
formula.
Un recente sondaggio dedicato alla
popolarità dei blockbuster estivi ha stabilito che Star Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith
è molto più amato di Avengers:
Endgame. Il cinecomic Marvel diretto da Anthony e Joe
Russo ha rappresentato il culmine della Saga dell’Infinito,
infrangendo numerosi record al botteghino, incassando 2.79 miliardi
di dollari a livello mondiale e diventando così il più grande
incasso nella storia del cinema.
La vendetta dei Sith è stato l’episodio finale
della trilogia prequel di Star Wars, uscito nelle sale ormai 15 anni fa:
nonostante il film venne accolto in maniera abbastanza tiepida da
gran parte della critica, si rivelò un successo al box office, con
oltre 868 milioni di dollari a livello globale. La trilogia prequel
di
Star Wars è stata oggetto di numerose discussioni,
soprattutto all’interno dello stesso fandom dell’amatissimo
franchise fantascientifico, con parte della comunità che sostiene
che il trittico di George Lucas rappresenti il migliore
dell’intera saga.
Su
Rotten Tomatoes, il celebre sito web che si occupa di aggregare
recensioni sui film e sulle serie tv, La vendetta dei Sith ha trionfato su
Endgame
all’interno di un sondaggio dedicato proprio ai blockbuster estivi
più amati di sempre e che è stato votato dai fan. Nonostante i
numeri al botteghino parlino chiaro, a quanto pare una volta che si
è trattato di scegliere tra il MCU e l’universo di Star Wars, il pubblico ha preferito di gran
lunga la Galassia lontana, lontana…
Rotten Tomatoes riferisce che oltre 55.000 fan hanno votato in
occasione del sondaggio che vedeva il testa a testa tra La vendetta dei Sith ed Endgame,
e che circa l’81% di quei voti erano destinati al capitolo finale
della trilogia prequel della saga ideata da Lucas.
La saga degli Skywalker si è
ufficialmente conclusa lo scorso dicembre con l’uscita de
L’AscesadiSkywalker, capitolo conclusivo della trilogia
sequel, diretto da J.J. Abrams. Nel cast del film
figurano Daisy Ridley, Oscar
Isaac, John
Boyega, Kelly Marie
Tran, Naomi
Ackie, Joonas Suotamo,Adam
Driver, Anthony Daniels, Billy
Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall
Gleeson, Billie Lourd,Mark Hamill
e Richard E. Grant.
Il ruolo di Leia Organa è stato
interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del girato
mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della
Forza.“Tutti noi amiamo disperatamente Carrie
Fisher – aveva dichiarato Abrams – Abbiamo cercato una
perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la sua
assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né mai
potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la
benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di
onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX,
usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio
VII.”
Ad oggi, quella di
Terminator è una delle saghe
fantascientifiche più note di sempre. Tra il 1984 e il 2019 sono
stati realizzati sei film, indissolubilmente legati all’attore
Arnold Schwarzenegger, divenuto celebre con il suo
ruolo del cyborg assassino. Nel corso degli anni, il mondo legato a
tali personaggi è stato ampliato e approfondito, permettendo la
realizzazione di un vero e proprio franchise ad esso legato.
Ecco 10 cose che non sai
sulla saga di Terminator.
Terminator: i film che compongono
la saga
10. Sono sei i film legati
al personaggio di Terminator. Nel 1984, il regista
James Cameron guadagna popolarità realizzando il
film Terminator,
a cui darà poi un acclamato seguito nel 1991 con Terminator
2 – Il giorno del giudizio. Nel 2003 viene invece
realizzato Terminator 3 – Le macchine ribelli, diretto da
Jonathan Mostow. In seguito, vengono prodotti
Terminator
Salvation (2009), di McG, Terminator
Genisys (2015), di Alan Taylor, e
Terminator – Destino
oscuro (2019), di Tim Miller.
Terminator (1984)
Diretto da James Cameron
nel 1984 diede inizio a tutta la saga. La pellicola di
fantascienza è stata scritta da Cameron con Gale Anne Hurd,
racconta la storia del personaggio che da il titolo alla saga, un
cyborg assassino (interpretato da Arnold
Schwarzenegger) inviato indietro nel tempo dal 2029 al
1984 per uccidere Sarah Connor (Linda Hamilton),
il cui figlio un giorno diventerà un salvatore contro le macchine
in un futuro post apocalittico. Michael Biehn interpreta Kyle
Reese, un soldato del futuro inviato anch’egli indietro nel tempo
per proteggere Connor.
Terminator 2 – Il giorno del giudizio (1991)
Nel 1991 in seguito al
successo del primo film arriva in sala Terminator 2 – Il
giorno del giudizio, co-sceneggiato, prodotto e
diretto da James Cameron. La pellicola racconta di
Sarah Connor (interpretata da Linda Hamilton) e il
figlio di dieci anni John (Edward Furlong, qui al suo esordio)
mentre vengono inseguiti da un nuovo Terminator più avanzato, il
T-1000 (Robert Patrick), inviato indietro nel tempo per uccidere
John e impedirgli di diventare il capo della resistenza umana; i
due vengono aiutati da un secondo Terminator (Arnold
Schwarzenegger), identico a quello inviato nel 1984 per uccidere
Sarah.
Terminator 3 – Le macchine ribelli (2003)
A distanza di oltre dieci
anni arriva il terzo capitolo della saga, Terminator 3 – Le
macchine ribelli diretto questa volta da Jonathan Mostow.
Il film racconta di Terminator, inviato indietro nel tempo dalla
Resistenza per proteggere John Connor (Nick Stahl) e Katherine
Brewster (Claire
Danes) dalla T-X (Kristanna Loken), una Terminatrix
avanzata inviata da Skynet per ucciderli. James
Cameron, creatore del franchise e regista e
co-sceneggiatore dei primi due episodi, non fu coinvolto nella
realizzazione del film.
Terminator Salvation (2009)
Dopo esattamente sei anni
arriva il quarto capitolo del franchise Terminator
Salvation diretto da McG e dopo una travagliata
pre-produzione. La pellicola vede coinvolto un cast d’eccezione
composto da Christian Bale, Sam
Worthington, Helena Bonham Carter, Bryce Dallas Howard e Anton
Yelchin.
La pellicola racconta di un futuro
post-apocalittico concentrato sulla guerra tra la rete di macchine
Skynet e l’umanità, mentre i militari rimasti nel mondo si sono
organizzati per formare la Resistenza per combattere contro le
macchine assassine di Skynet. Bale interpreta John Connor,
combattente della Resistenza e personaggio centrale del franchise,
mentre Worthington interpreta il cyborg Marcus Wright. Anton
Yelchin interpreta un giovane Kyle Reese, un personaggio introdotto
per la prima volta in Terminator, e il film descrive le origini del
Terminator T-800.
Terminator Genisys (2015)
A distanza sempre di sei
anni arriva Terminator Genisys, diretto da Alan
Taylor. Quinto capitolo del franchise il film è una sorta di reboot
che altera gli eventi del pimo film. Nonostante questo vede il
ritorno ritorno di Arnold Schwarzenegger nel ruolo
del Terminator, mentre gli altri protagonisti sono interpretati da
Jason Clarke,
Emilia Clarke e Jai Courtney.
La pellicola racconta di un mondo
che è andato incontro all’apocalisse nucleare causata dal network
Skynet il 29 agosto 1997. Grazie all’abilità e le conoscenze di
John Connor, capo della resistenza umana, nel 2029 i sopravvissuti
riescono a capovolgere le sorti del conflitto contro le macchine.
Ormai prossimo alla sconfitta, Skynet invia un Terminator T-800
indietro nel tempo per uccidere Sarah Connor, madre di John, ed
impedire che dia alla luce il futuro leader della resistenza. Gli
umani raggiungono tardi l’hangar della macchina del tempo e Kyle
Reese viene inviato da John nel passato al fine di proteggere sua
madre dal T-800, ma durante l’attivazione si accorge che John
Connor è attaccato da un Terminator senza poter intervenire in sua
difesa.
Terminator – Destino oscuro (2019)
Nel 2019 arriva
Terminator – Destino oscuro che segna il ritorno
nella saga di James Cameron. Pur rappresentato il
sesta pellicola della saga di Terminator, la pellicola è un sequel
diretto di Terminator 2 – Il giorno del giudizio.
In sostanza ignora tutti i film prodotto dopo il secondo capitolo.
Protagonisti del film sono protagonisti di Linda
Hamilton e Arnold Schwarzenegger,
affiancati da
Mackenzie Davis, Natalia Reyes, Gabriel Luna e
Diego Boneta.
Sono ormai passati più di 20 anni
da quando Sarah Connor ha sventato la fine del mondo, cambiato il
futuro e riscritto il destino del genere umano. Dani Ramos (Natalia
Reyes), vive una vita tranquilla a Città del Messico insieme al
fratello (Diego Boneta) e al padre quando un Terminator di nuova
generazione programmato per uccidere – un Rev-9 interpretato da
Gabriel Luna – compie un viaggio a ritroso nel tempo per darle la
caccia e ucciderla. La sopravvivenza di Dani dipende dalla sua
alleanza con altre due guerriere: Grace (Mackenzie Davis), una
donna cyborg proveniente dal futuro, e un’agguerrita Sarah Connor
(Linda Hamilton). Mentre il Rev-9 stermina senza pietà chiunque si
frapponga tra lui e Dani, le tre si faranno aiutare da un T-800
((Arnold Schwarzenegger), proveniente dal passato di Sarah, che
potrebbe essere la loro ultima speranza.
Terminator: ecco la timeline dei
film
9. La saga si basa sul
complesso intrecciarsi di linee temporali. Avendo a che
fare con i viaggi nel tempo, la linea temporale dei film che
compongono la saga può talvolta risultare ostica. Tutto ha inizio
nel 1984, quando un T-800 viene mandato indietro dal 2029 per
evitare il concepimento di John Connor, colui che potrà impedire
l’apocalisse, datata al 1997. Il secondo film è invece ambientato
intorno al 1995, quando Connor ha ormai circa dieci anni.
Nuovamente, dal futuro vengono mandati degli agenti per poter
impedire che il ragazzo impedisca l’apocalisse. Questa sembra
infine venire sventata.
8. L’apocalisse è solo
rimandata. Con Terminator 3, tuttavia, si scopre
che il giorno del giudizio è soltanto stato rimandato, e avverrà
proprio nel 2003, anno in cui è ambientato il film. Questo si
conclude infatti con il sopraggiungere della catastrofe, ma John
Connor, riparatosi in un bunker, potrà in seguito essere la
speranza per il genere umano. Con Terminator Salvation, ci
si trova invece nel 2018, in piena apocalisse, dove John Connor, a
capo della resistenza, tenta di dare un nuovo futuro
all’umanità.
7. La timeline viene
riscritta. Con Terminator Genisys, invece, la
timeline della saga subisce diverse revisioni. Il film è infatti
ambientato stavolta nel 2029, raccontando gli eventi che hanno poi
dato origine al primo film. L’ultimo film uscito, invece,
Terminator – Destino
Oscuro, ignora tutti i film della saga fatta
eccezione per i primi due, e da qui riparte con la storia. Stavolta
John Connor è stato ucciso, e a dover impedire il verificarsi di
una catastrofe planetaria è sua madre, Sarah Connor.
Terminator: l’origine della
saga
6. L’idea venne in sogno a
James Cameron. L’idea per il primo film di Terminator
non fu tratta da un romanzo, bensì da un incubo che ebbe il regista
James Cameron. Questi ha infatti raccontato che,
in preda alla febbre, sognò un torso metallico che si trascinava
fuori da un’esplosione mentre teneva in mano dei coltelli da
cucina. Il regista rifletté a lungo su tale immagine, iniziando
piano piano a costruirvi una storia intorno, ispirandosi poi anche
a film come Driver l’imprendibile e Interceptor – Il
guerriero della strada.
Terminator: il cast della
saga
5. Terminator è Arnold
Schwarzenegger. Benché oggi sia impossibile pensare ad un
volto diverso da quello di Schwarzenegger per il personaggio del
cyborg omicida, inizialmente la produzione lo voleva come
interprete di Kyle Reese. Cameron, tuttavia, era contrario
all’assumere l’attore, ma dopo averlo incontrato si convinse che
sarebbe stato un perfetto cyborg, affidandogli dunque il ruolo
dello spietato assassino.
4. Schwarzenegger ha
pochissime battute nel primo film. Con il primo film della
saga, l’attore ha stabilito un insolito primato. Pur essendo uno
dei personaggi principali, nel film recita appena 18 battute, per
un totale di meno di 100 parole. Cameron era infatti convinto che
il personaggio non avesse bisogno di parlare troppo, risultando ben
più minaccioso già solo con l’aspetto fisico.
3. Linda Hamilton è il
cuore della saga. L’attrice Linda
Hamilton ha preso parte nel ruolo di Sarah Connor ai primi
due e all’ultimo film della saga. Per poter riprendere il suo ruolo
a quasi trent’anni dall’ultima volta, l’attrice ha dovuto
sottoporsi ad oltre un anno di allenamento e ferrea dieta, ciò le
ha permesso di poter dar vita alle dinamiche scene del film.
2. Altri noti attori hanno
fatto parte della saga. Se nei primi film i ruoli
principali vengono ricoperti da Schwarzenegger e Hamilton, a
partire dal quarto film entrano a far parte della saga altri noti
attori. In Terminator Salvation, infatti, i protagonisti
sono interpretati da Christian Bale,
Bryce Dallas
Howard e Sam
Worthington. In Terminator Genisys vi è
invece Emilia
Clarke, nel ruolo di Sarah Connor, mentre nell’ultimo
Terminator – Destino oscuro recita anche l’attrice
Mackenzie
Davis.
Terminator: le frasi più celebri
della saga
1. La saga è ricca di frasi
cult. La saga ha contribuito anche ad introdurre
nell’immaginario collettivo una serie di battute divenute iconiche
e subito riconoscibili. Ecco dunque quelle che più di altre
identificano la saga:
– “Vieni con me se vuoi
vivere!” (Terminator)
– “Hasta la vista,
baby!” (Terminator)
– “Tre miliardi di vite umane
si spensero il giorno 29 di agosto del 1997. I sopravvissuti
dell’olocausto nucleare chiamarono quel giorno “il giorno del
giudizio”. E sopravvissero solo per affrontare un nuovo incubo, la
guerra contro i robot.” (Sarah Connor)
– “Gli umani hanno una forza
che non può essere paragonata a quella delle macchine. Io sono John
Connor. Se state ascoltando questo messaggio, siete della
resistenza.” (John Connor)
Seppur giovanissima, Grace
VanderWaal è già un’icona del pop, celebre come
cantautrice con già all’attivo un album e diversi singoli.
Recentemente ha inoltre compiuto il suo debutto come attrice,
recitando da protagonista in un film costruito su di lei. Per la
VanderWaal, infatti, cinema e musica sono due passioni da sempre
rincorse ed ora raggiunte.
Ecco 10 cose che non sai su
Grace VanderWaal.
Parte delle cose che non sai sulla
cantante e attrice
Grace VanderWaal: i film in cui ha
recitato
10. È protagonista di un
film per ragazzi. Nel 2020 la VanderWaal esordisce come
attrice per il film Stargirl, ispirato all’omonimo
libro, basato su di un liceale inspiegabilmente attratto da una
ragazza di nome Stargirl, di cui desidera sapere di più.
Disponibile sulla piattaforma Disney+, il film vede anche la
partecipazione dell’attore Giancarlo Esposito,
noto per il ruolo di Gus nella serie Breaking
Bad.
9. Le sue canzoni fanno
parte di alcuni film e serie TV. Grazie alla popolarità
della sua musica, i singoli dell’attrice sono in diversi casi
entrati a far parte della colonna sonora di serie TV come The
Fosters (2017) e Espelho da Vida (2019), nonché del
film d’animazione Next Gen (2018), doppiato da attori come
John Krasinski,
Jason
Sudeikis, e Michael
Peña.Diversi suoi brani sono poi stati ovviamente
utilizzati per il film Stargirl.
Grace VanderWaal è su
Instagram
8. Ha un account
personale. L’attrice e musicista è presente sul social
network Instagram con un profilo seguito da 3,5 milioni di persone.
Al suo interno è solita condividere fotografie scattate in momenti
di svago quotidiano, ma anche immagini relativi ai suoi progetti
musicali e da attrice, al fine di promuoverli presso il grande
pubblico.
7. Condivide molta
musica. Da grande appassionata di musica quale è, la
VanderWaal utilizza il suo account Instagram per condividere con i
propri fan numerosi video in cui la si può ascoltare mentre suona
diversi strumenti e si esibisce in piccole esibizioni dei propri
brani.
Grace VanderWaal ha vinto America’s
Got Talent
6. Ha vinto nel noto
programma televisivo. Il successo della cantante ha inizio
nel momento in cui, nel settembre del 2016, vince l’undicesima
edizione del programma America’s Got Talent, cantando brani scritti
da lei stessa. Il favore del pubblico nei suoi confronti è tanto
che in breve diventa una delle più acclamate e promettenti stelle
del pop.
Parte delle cose che non sai sulla
cantante e attrice
Grace VanderWaal: il suo primo
album
5. Ha inciso un
album. Successivamente al successo ottenuto, la cantante
firma un contratto per la realizzazione di un album, pubblicato poi
nel 2017. Intitolato Just the Beginning, il disco è
composto da 12 brani, per lo più scritti dalla VanderWaal stess.
Accolto favorevolmente dalla critica, l’album si è classificato al
22esimo posto in classifica, rendendo la sua autrice ancor più
popolare presso un pubblico di giovani.
4. Ha suonato diversi
strumenti. All’interno del brano è possibile ascoltare la
VanderWaal esibirsi in una vera e propria dimostrazione di
poliedricità. La musicista, infatti, sfoggia buone doti con diversi
strumenti, come il basso, le percussioni, la chitarra, e l’ukulele.
Quest’ultimo è proprio lo strumento con il quale la VanderWaal è
diventata celebre.
Grace VanderWaal canta
Moonlight
3. È uno dei suoi brani più
celebri. Il primo singolo estratto dall’album è anche uno
dei più apprezzati della cantante. Moonlight ha infatti
richiesto una lunga lavorazione, e per il testo la VanderWaal ha
affermato di essersi ispirata a quelle persone che cambiano
innaturalmente, allontanando chi gli vuole bene. La canzone è stata
particolarmente apprezzata dalla critica, che l’ha indicata come
una delle possibili hit estive.
Grace VanderWaal recita in
Stargirl
2. Ha adorato l’esperienza
da attrice. Per la VanderWaal, quella come attrice è stata
una prima esperienza particolarmente ricca di emozioni. Per questo
motivo ha affermato che non esclude affatto di cercare nuovi ruoli
per il futuro, desiderosa di esplorare anche questa forma
d’intrattenimento. Qualora non dovesse sentirsi adeguata come
interprete, ha dichiarato, le rimarrebbe comunque il suo primo
amore: la musica.
Grace VanderWaal: età e
altezza
1. Grace VanderWaal è nata a
Lenexa, in Kansas, Stati Uniti, il 15 gennaio 2004. La
cantante e attrice è alta complessivamente 165 centimetri.
Andrea Riseborough
ha guadagnato sempre più prestigio negli ultimi anni, partecipando
tanto ad acclamati film quanto a celebri serie TV. Il suo valore
d’interprete è maturato notevolmente nel corso dell’ultimo
decennio, dove si è potuta affermare grazie alla sua versatilità e
al suo carisma, recitando in alcuni tra i titoli più celebri del
cinema o della televisione.
Ecco 10 cose che non sai di
Andrea Riseborough.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Andrea Riseborough: i suoi film e
le serie TV
10. Ha recitato in celebri
lungometraggi. L’attrice ottiene un primo ruolo di rilievo
nel film La felicità porta fortuna (2008), per poi
affermarsi ulteriormente con Non lasciarmi (2010), con
Carey
Mulligan, W.E. – Edward e Wallis (2011),
Disconnect
(2012), Doppio
gioco(2013) e Oblivion
(2013), con Tom
Cruise. Successivamente continua a recitare in film
popolari come Birdman (2014),
con Michael
Keaton, Hidden – Senza via di scampo
(2015), Animali notturni
(2016), con Amy
Adams, La battaglia dei
sessi (2017), Morto Stalin, se ne fa un altro
(2017), Mandy (2018), Nancy (2018)
e The Grudge (2020), con Damián
Bichir.
9. Ha preso parte a
produzioni televisive. Tra i primi ruoli noti in
televisione dell’attrice vi è quello di Kirsty MacKenzie nella
serie Party Animals (2007). Successivamente guadagna
popolarità con Bloodline (2016), dove recita accanto a
Ben
Mendelsohn, per poi recitare nell’episodio
Crocodile della serie Black Mirror
(2017). Di recente ha invece preso parte alla serie Waco
(2018), mentre nel 2020 è la protagonista Emma Lynwood in
ZeroZeroZero,
con Dane
DeHaan.
8. Ha prodotto un suo film
da interprete. Nel 2018 l’attrice decide di ricoprire per
la prima volta il ruolo della produttrice per il film
Nancy, nel quale interpreta la protagonista.
Particolarmente legata al progetto sin da quando le fu proposto, la
Riseborough decise infatti di aiutare economicamente la sua
realizzazione, aggiungendosi al team di produzione.
Andrea Riseborough: chi è il suo
fidanzato
7. È molto riservata
riguardo la propria vita personale. Negli anni l’attrice
ha fatto in modo di non divulgare dettagli della propria vita
sentimentale e personale, tenendosi così alla larga dai riflettori
della mondanità. Di lei si sa che ha avuto all’incirca fino al 2016
una relazione con Joel Appell, di cui però non si sa altro.
Attualmente, invece, non è chiaro se l’attrice abbia o meno una
nuova relazione.
Andrea Riseborough in Black
Mirror
6. Ha posto una sfida ai
produttori. Nell’episodio Crocodile, l’attrice è
Mia Nolan, una donna in grado di avere accesso alle memorie di
alcuni suoi intervistati. Originariamente, il personaggio
protagonista era scritto per essere un uomo, ma dopo che la
Riseborough lesse il copione, e si interessò alla parte, pose ai
produttori la sfida di cambiarlo in un protagonista donna. Questi
accettarono, affidando all’attrice la parte.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Andrea Riseborough in
Oblivion
5. Non ricorda con piacere
l’esperienza fatta per il film. Da quando l’attrice ha
preso parte al film di fantascienzaOblivion, ha
dichiarato che non prenderà mai più parte ad un blockbuster. Ha
infatti raccontato di come l’esperienza sul set sia stata tremenda
per lei, sentendosi continuamente a disagio per via dei dubbi di
molti sul suo aspetto fisico e su come questo non fosse
propriamente in linea con il canone.
Andrea Riseborough in Birdman
4. Ha particolarmente
apprezzato la sua scena con Naomi Watts. Nel pluripremiato
Birdman, l’attrice ricopre il ruolo di Laura, una delle
interpreti dello spettacolo organizzato dal protagonista. In
particolare, è rimasta celebre la sua scena dove si scambia un
appassionato bacio con l’attrice Naomi
Watts. Ricordando il momento, la Riseborough ha
affermato di essersi sentita totalmente a suo agio a condividere
tale momento con la Watts, con la quale ha un’ottima intesa.
Andrea Riseborough in
ZeroZeroZero
3. Le location della serie
l’hanno aiutata con il suo personaggio. Parlando della
serie ZeroZeroZero, l’attrice ha raccontato di come aver girato le
scene nelle vere location in cui la storia viene ambientata sia
stato un grande aiuto per la sua interpretazione. Ciò le ha infatti
permesso di calarsi in contesti sempre nuovi e realistici, potendo
così rendere tale anche il proprio personaggio.
2. È rimasta affascinata
dal romanzo. La serie ZeroZeroZero è la
trasposizione dell’omonimo libro di Roberto
Saviano. L’attrice ha raccontato di come, prima di leggere
la sceneggiatura sia rimasta affascinata da tale scritto e dalle
verità che esso porta alla luce. Fu proprio per via di come tale
storia la colpì che accetto di ricoprire il ruolo della
protagonista femminile.
Andrea Riseborough: età e
altezza
1. Andrea Riseborough è
nata a Wallsend, in Inghilterra, il 20 novembre 1981.
L’attrice è alta complessivamente 166 centimetri.
Quando nel cinema si parla di
“McGuffin” (o “MacGuffin”), si fa riferimento ad un termine
coniato dal maestro del brivido Alfred
Hitchcock e con il quale si intende identificare il
mezzo attraverso il quale si fornisce dinamicità a una trama.
Motore virtuale e pretestuoso
dell’intrigo, il “McGuffin” rappresenta un qualcosa che per i
personaggi ha un’importanza cruciale, attorno al quale si crea
enfasi e si svolge l’azione, ma che non possiede un vero
significato per lo spettatore. Di seguito abbiamo raccolto i 10 più
celebri “McGuffin” della storia del cinema:
Il tappeto del Drugo – Il grande Lebowski
Quando due
criminali irrompono nella casa del Drugo (Jeff
Bridges) nella scena iniziale de Il grande
Lebowski (1998), fanno pipì sul
suo tappeto dopo averlo scambiato per un omonimo. Dato che il
tappeto si lega con l’arredamento della stanza, il Drugo medita
vendetta e si mette alla ricerca di un tappeto sostitutivo con
l’aiuto del suo amico, nonché compagno di bowlingm, Walter
(John
Goodman). Ciò lo condurrà lungo un viaggio allucinante
fatto di sogni, giocatori di bocce, artisti, nichilisti, ladri
d’auto e poliziotti.
Doug – Una notte da leoni
Zach Galifianakis,
Bradley Cooper ed Ed Helms formano il
cast di Una notte
da leoni, grande successo al botteghino del 2009. In
una storia in cui si mescolano spogliarelliste, gangster, un
bambino, una tigre, un dente mancante, Mike Tyson, fiumi di alcol e
scoperta di sé, il trio trascorre gran parte del film in giro per
Las Vegas per cercare di espiare gli errori commessi, da ubriachi,
durante un addio al celibato e per ritrovare il futuro sposo Doug
(Justin Bartha), giusto in tempo per portarlo
all’altare. Doug resta il “MacGuffin” in entrambi i sequel di
Una notte da leoni.
Gli Horcrux – Harry Potter
All’insaputa di Harry (Daniel
Radcliffe), il suo primo incontro con un Horcrux – un
oscuro oggetto magico che una strega o un mago usa per raggiungere
l’immortalità, creato dividendo l’anima in seguito ad un omicidio –
arriva in Harry Potter e la Camera dei segreti (2002)
con il diario di Tom Riddle. Gli Horcrux non tornano in gioco fino
a Harry Potter e il Principe Mezzosangue (2009);
in seguito, il resto degli Horcrux di Lord Voldemort (Ralph
Fiennes) vengono cacciati e distrutti da Harry e dai
suoi amici mentre si battono per la ricerca dei Doni della
Morte.
L’Arca dell’Alleanza – I predatori dell’Arca perduta
La prima capitolo di Indiana
Jones presenta il “MacGuffin” della saga più
memorabile: l’Arca dell’Alleanza. L’Arca è una cassa di legno
ricoperta d’oro contenente i Dieci Comandamenti, oltre ad un
barattolo di oro di manna e alla verga di Aronne, sebbene nel film
si creda che l’Arca abbia poteri di invincibilità. La storia vede
l’avventuroso archeologa Indy (Harrison
Ford) lavorare con il governo degli Stati Uniti nel
1936 per trovare il potente artefatto prima dei nazisti di Hitler,
perché appartiene ad un museo!
Le Gemme dell’Infinito – MCU
Non tutti i film del MCU
utilizzano una Gemma dell’Infinito come “MacGuffin”, ma la maggior
parte lo fanno, come accade ad esempio nei film dedicati ai
Vendicatori. La Gemma dello Spazio rappresenta il primo MacGuffin
nella forma del Tesseract in Captain America – Il primo Vendicatore (2011),
sebbene appaia per la prima volta nella scena post-credits di
Thor
(2011). La Gemma della Mente, la Gemma della Realtà, la Gemma del
Potere, la Gemma del Tempo e la Gemma dell’Anima formano le
restanti cinque Gemme, che quando sono tutte possedute da qualcuno,
gli concedono il potere divino di fare essenzialmente tutto ciò che
vuole attraverso un semplice schiocco delle dita.
Il Sacro Graal – Monty Python e il Sacro Graal
Il valore di questo manufatto
biblico è attribuito dalla teoria secondo cui venne usato da Gesù
Cristo nell’Ultima Cena. Il Sacro Graal funge da “MacGuffin” in
film quali Indiana Jones e l’ultima crociata
(1989), La leggenda del re pescatore (1991) e
Il codice Da Vinci (2006), ma la sua
rappresentazione più iconica è presente in Monty Python e
il Sacro Graal (1975). L’esilarante interpretazione della
celebre leggenda vede re Artù (Graham Chapman) e i Cavalieri della
Tavola Rotonda intraprendere un viaggio alla ricerca del Graal, ma
vengono spesso “ostacolati” da personaggi stravaganti che regalano
citazionismo e risate senza eguali.
La statuetta – Il mistero del falco
Classico del genere noir candidato
anche agli Oscar, Il mistero del falco (1941)
rappresenta una dei ruoli più celebri della leggenda di Hollywood
Humphrey Bogart, nei panni del duro detective Sam
Spade. La storia vede l’uomo coinvolto in un caso particolarmente
complicato dalla bella ma ingannevole femme fatale Brigid
O’Shaughnessy (Mary Astor). Spade si ritrova
presto impigliato in una rete pericolosa con diversi violenti
criminali, tutti alla ricerca di una misteriosa statuetta di
falcone maltese: inestimabile, dorata e iconica.
La valigetta – Pulp Fiction
La valigetta ricercata dai
personaggi di Pulp
Fiction (1994) contiene un sorta di riferimento
“meta-cinematografico” al concetto stesso di “MacGuffin”. Al
pubblico non viene mai mostrato – o raccontato – il contenuto della
stessa, e questo è il punto centrale di qualsiasi MacGuffin che si
rispetti: non importa cosa sia, i personaggi lo vogliono, quindi ha
un valore intrinseco. Il mistero che circonda la valigetta ha
scatenato diverse speculazioni dei fan di Tarantino circa il suo
contenuto. Alcuni credono che contenga un abito d’oro indossato da
Elvis, altri i diamanti rubati ne Le iene (1992), altri ancora l’anima del
Mafioso Marsellus Wallace (Ving Rhames); eppure,
considerando il modo in cui il contenuto si illumina quando la
valigetta viene aperta, dovrebbe trattarsi quasi sicuramente di una
lampadina.
“Rosabella” – Quarto potere
La sequenza
d’apertura del capolavoro di Orson Welles,
Quarto potere (1941), il vecchio magnate
dell’editoria Charles Foster Kane è in punto di morte. Tenendo in
mano una palla di vetro, dice come ultima parola
“Rosabella”. Mentre i giornalisti si affrettano a capire
il significato della citazione di Kane, la storia rimbalza avanti e
indietro tra la complessa educazione di Kane e la controversa
ascesa alla fama e al potere.
L’Unico Anello – Il signore degli anelli
È impossibile vedere la dicitura
impressa sull’Unico Anello e non riconoscerla come “MacGuffin” che
guida l’intera trama della trilogia de Il
signore degli anelli. Forgiato tra le fiamme del Monte
Fato su Mordor dal malvagio Lord Sauron, l’anello è l’incarnazione
del male. Sauron ha creato diversi anelli, ma nessuno è potente
come l’Unico Anello, che gli ha anche permesso di controllare gli
altri detentori. Finché l’Anello esiste, Sauron potrà fare ritorno;
quando Frodo (Elijah Wood) ne entra in possesso,
lui e la sua compagnia assumono il compito monumentale di
trasportarlo attraverso la Terra di Mezzo e distruggerlo proprio
nel luogo dove è stato creato, prima che l’Anello stesso possa
consumarli.
Sono state rivelate alcune scene
alternative dei credits di Avengers:
Endgame per Tony Stark/Iron Man.
Principio del MCU
nel 2008, l’eroe ha posto fine alla Infinity Saga con il suo
sacrificio.
Nel corso della storia del MCU,
Downey è stato un appuntamento fisso per i fan con apparizioni
nella sua trilogia, poi nei film dedicati ai Vendicatori, nonché in
ruoli secondari in film come
Captain America: Civil War e
Spider-Man: Homecoming. I registi Joe e Anthony Russo hanno realizzato un
canto del cigno per Stark – il cui personaggio era
all’inizio un industriale egoista, che ha poi sacrificato la
propria vita per un bene più grande in Endgame, completando il suo
arco personale.
Al di fuori del canone del MCU,
i Marvel Studios hanno celebrato Downey
insieme agli attori fondatori del franchising in modo epico
attraverso i credits di Endgame, mostrando i sei Vendicatori
originali con foto e autografo dell’attore che li interpreta. Più
di un anno dopo l’uscita del film, la società di design Exception
Perception, che ha contribuito a creare la sequenza di credits,
rivela un design alternativo per la parte finale del film, in
particolare per Iron Man.
Sul loro sito web, hanno rivelato
che “la sequenza dei titoli di coda aveva tre sezioni distinte,
la squadra, il cast e i Sei Eroi”, riferendosi ai sei
Vendicatori originali. “Era importante per tutte le parti
coinvolte che ogni sezione fosse unica ma anche parte di un insieme
più grande. Hanno deciso di utilizzare le riprese cinematografiche
in modo progressivo, iniziando con raggi di luce astratti che
diventavano più distinti man mano che la sequenza
procedeva”. Ecco come sarebbe dovuto apparire il credit
di Iron Man:
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Via
Twitter, David
Ayer continua a svelare dettagli inediti a proposito
del montaggio originale di Suicide
Squad: sappiamo infatti che il film arrivato in sala
non è la versione inizialmente pensata dal regista. I nuovi
dettagli svelati da Ayer riguardano il destino dei personaggi di
Diablo e Harley Quinn.
Per quanto riguarda Diablo
– interpretato nel film da Jay
Hernandez-, questi sarebbe dovuto sopravvivere agli eventi
del film, esattamente come dimostravano i primissimi trailer del
cinecomic. Per quanto riguarda invece la Harley
Quinn di Margot Robbie, la Mattacchiona avrebbe dovuto
formare una coppia con il Deadshot di Will Smith, probabilmente dopo la rottura
della sua storia col Joker di
Jared Leto. Come specificato da Ayer, le cose sono
state cambiate durante le riprese aggiuntive.
A proposito di Suicide
Squad, David
Ayer ha rivelato di recente che avrebbe potuto
dirigere il sequel. Dopo aver espresso attraverso i social
tutto il suo supporto e la sua
ammirazione nei confronti di James
Gunn, il regista ha rivelato a proposito
di The Suicide
Squad che gli sarebbe stata offerta la
possibilità di dirigerlo: “Mi è stato offerto di farlo, ma
ho preferito intraprendere un’altra strada”, ha spiegato
Ayer.
Nella versione di Star Wars: Episodio IX ad opera di Colin Trevorrow, nota come
Duel of the Fates, la battaglia finale del film avrebbe
dovuto avere luogo su Coruscant. Finn avrebbe dovuto guidare un
esercito di ex Stormtrooper insieme ai cittadini del pianeta,
mentre una battaglia nella Galassia avrebbe finalmente messo in
ginocchio il Primo Ordine.
Nulla di tutto ciò è mai accaduto,
dal momento che Trevorrow è stato rimpiazzato da
J.J. Abrams, che ha poi realizzato il film –
L’Ascesa di Skywalker – che abbiamo tutti visto
nelle sale a dicembre dello scorso anno. Come spiegato da Phil
Szostak nel libro “The Art of Star Wars: The Rise of
Skywalker” (via Screen
Rant), questa era un’idea presente in una primissima bozza
della sceneggiatura: l’Imperatore Palpatine aveva trascorso anni a
nascondersi mentre era impegnato a rimettere in sesto le proprie
forze.
“Invece di
trovare la strada per Exegol, nella versione de L’Ascesa di
Skywalker all’inizio di novembre 2017, invece, Kylo Ren porta la
sua navetta su un Coruscant desolato, coperto di cenere; le strade
della città un tempo animate erano ora invase da lupi giganti.
Dentro il Tempio Jedi ormai abbandonato, Kylo prendeva un ascensore
centrale che lo avrebbe condotto fino al livello più profondo del
tempio.”
Tali dichiarazioni lasciano supporre
che una battaglia si sarebbe dovuta svolgere su Coruscant, anche se
non è chiaro il momento preciso del film in cui avremmo dovuto
vederla. Ciò potrebbe spiegare perché non siamo mai andati sul
pianeta durante la trilogia originale di Star Wars, e perché Palpatine avesse
una sala del trono nella seconda Morte Nera.
Lucasfilm e il
regista
J.J. Abrams uniscono ancora una volta le forze
per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia
lontana lontana con
Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente
conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno
nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.
Il cast del film
comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver,
Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi
Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri
Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie
Tran, con Ian
McDiarmid e Billy Dee
Williams.
Diretto da J.J. Abrams e prodotto da
Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan,
Star Wars: L’Ascesa di Skywalkerè scritto da
J.J. Abrams e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e
Jason McGatlin sono i produttori esecutivi.
Lo Studio Ghibli
rappresenta l’eccellenza nel campo dell’animazione, ed è il
responsabile della produzione di alcuni dei capolavori del cinema.
Naturalmente, l’esponente di maggiore spicco dello studio
giapponese è il Maestro Hayao Miyazaki, che ha
diretto la maggior parte delle opere migliori prodotte nel corso
dei decenni.
Ma se i film dello Studio
Ghibli sono generalmente amati dalla critica, cosa ne
pensa invece il pubblico? Il più grande contenitore di recensioni
del pubblico della rete, Rotten Tomatoes, ci dice che anche per gli
spettatori quei film sono piccoli e grandi capolavori, ed ecco i
dieci con il punteggio più alto sulla piattaforma.
Il mio vicino Totoro (1988):
94%
Ambientato nel 1958 in
Giappone, Il mio vicino Totoro racconta di un
professore e delle sue due figlie che si trasferiscono in una casa
in campagna. Nonostante le ragazze siano costrette ad aspettare che
la madre si riprenda in ospedale, sono comunque entusiaste di
esplorare la nuova casa e la nuova zona.
Quando si avventurano nei boschi
vicini, finiscono per incontrare gli spiriti del bosco, tra cui il
dolce, misterioso e gigante Totoro.
I sospiri del
mio cuore racconta di Shizuku, una studentessa delle
superiori che sogna di diventare una scrittrice. Dopo aver scoperto
che tutti i suoi libri preferiti in biblioteca sono stati letti da
qualcuno di nome Seiji Amasawa, inizia la ricerca di questa persona
misteriosa.
Nel corso della sua ricerca, Shizuku
diventa amica di un antiquario, insegue un gatto e cerca di
scrivere il suo primo libro.
In Porco Rosso, un coraggioso pilota
trasformato in maiale deve abbattere un gruppo di pirati del cielo
mentre navigano sopra al mare Adriatico. Per prepararsi a questo
compito, il protagonista deve collaborare con un meccanico e un
vecchio amico. Tuttavia, portare a termine i suoi compiti in un
periodo turbolento come il dopoguerra non sarà facile.
Arrietty – Il mondo segreto sotto
il pavimento (2010): 95%
Arrietty
– Il mondo segreto sotto il pavimento racconta di
una teenager, Arrietty, che vive nelle pareti e nei pavimenti di
una casa di periferia. Anche se dovrebbe mantenere segreta la sua
presenza alla famiglia che vive in quella casa, finisce per
stringere amicizia con il dodicenne che vive lì. Sfortunatamente,
questa amicizia corre il rischio di causare problemi al piccolo
abitante della casa e alla sua famiglia.
Il
castello nel cielo è il primo film dello Studio
Ghibli e rimane ad oggi uno dei migliori.
L’avventura fantasy steampunk vede
protagonista una ragazza e un ragazzo che cercano di nascondere un
potente cristallo misterioso a degli agenti militari nel 19°
secolo. Mentre è in fuga, la coppia si mette alla ricerca di un
misterioso castello che galleggia tra le nuvole.
In Kiki consegne a domicilio, la
protagonista, Kiki, è una giovane strega di 13 anni che con il suo
gatto, lavora nella città di Koriko per affinare le sue doti. Dopo
aver imparato a volare su una scopa, Kiki decide di creare un
servizio di consegne a domicilio che lavora in favore della
comunità.
Sebbene all’inizio abbia successo, i
suoi poteri iniziano a svanire nel tempo. Kiki deve superare le sue
insicurezze per poter sperare di recuperare le sue abilità.
In La città incantata, Chihiro, di 10
anni, finisce per caso in un parco divertimenti dismesso, insieme
ai suoi genitori. Subito dopo che i suoi genitori vengono
trasformati in maiali, si confronta con il misterioso Haku che le
spiega che il parco è un posto per le anime che vogliono prendersi
una pausa dallo stress del mondo.
Spetterà a Chihiro trasformare di
nuovo i suoi genitori in umani e salvare se stessa.
Ambientato in Giappone
durante la seconda guerra mondiale, Una tomba per le lucciole vede
protagonista Seita e la sua giovane sorella Setsuko separati dai
loro genitori a causa di un incendio.
Spetta a Seita prendersi cura di
Setsuko e rimanere in vita. Ciò si rivela difficile, tuttavia,
visto che i due bambini sono soli in una situazione di
necessità.
Pioggia di ricordi (1991):
100%
Due film dello Studio
Ghibli sono riusciti a ottenere una valutazione perfetta al 100% su
Rotten Tomatoes. Il primo di questi è Pioggia di
ricordi.
Il film per adulti segue Taeko,
concentrato sulla carriera, mentre fa visita a sua sorella nella
campagna di Yamagata per la festa del cartamo. Lontana dalle
attività di Tokyo, ha dei flashback nella sua vita di bambina.
Questo le fa riconsiderare se la vita che ha ora è quella che
voleva il suo io più giovane.
Il fantasy racconta di una ragazza
di nome Principessa Kaguya che viene allevata da un intagliatore di
bambù e sua moglie dopo che è stata trovata in un gambo di quella
pianta.
Alla fine la coppia manda Kaguya in
un palazzo dove viene istruita come nobildonna. Deve respingere
cinque pretendenti che lottano per la sua mano e superare la sua
depressione.
Un nuovo Funko della linea dedicata
a Black
Widow potrebbe aver rivelato un
importantissimo dettaglio a proposito della trama dell’atteso
cinecomic Marvel che inaugurerà ufficialmente
la Fase 4 del MCU. Il film uscirà nelle sale
americane il prossimo 6 novembre, dopo essere stato posticipato a
causa dell’emergenza Covid-19 (sarebbe dovuto uscire a maggio).
La figure in questione rappresenta
ovviamente Natasha Romanoff, il personaggio
interpretato nel MCU da Scarlett Johansson, ma ai fan più attenti non
è sfuggito un dettaglio assai curioso: la nuova versione Funko di
Vedova Nera, infatti, indossa il giubbotto di Yelena
Belova visto in Avengers:
Infinity War; ciò significa, molto probabilmente,
che il personaggio intepretato da Florence
Pugh morirà nel film, forse per mano di
Taskmaster. È probabile che Nat userà il giubbotto
come omaggio alla “sorella”.
Naturalmente, si tratta di una mera
speculazione. Per scoprire quale sarà davvero il futuro di Yelena
Belova in Black Widow,
non resta che attendere l’uscita in sala del film. Di seguito
potete ammirare il nuovo Funko dedicato a Vedova Nera (via
CBM):
La regia
di Black
Widow è stata affidata a Cate
Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è
stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of
Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci saranno
anche David
Harbour, Florence
Pugh, e Rachel
Weisz.
In Black Widow, quando sorgerà una
pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff
dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini.
Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di
sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di
spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che
diventasse un membro degli Avengers.
Arriva da
Deadline la notizia che l’attore David
Arquette ha firmato per riprendere il ruolo dello sceriffo
Dewey Riley in Scream
5. Il film riprenderà ed estenderà l’universo
del cult dell’horror Scream diretto da Wes
Craven che sarà prodotto per Spyglass Media
Group. Arquette ha dichiarato: “Sono
entusiasta di interpretare Dewey di nuovo e di riunirmi con la mia
famiglia Scream, vecchia e nuova. Scream è stato una parte così
grande della mia vita sia per i fan che per me, non vedo l’ora di
onorare l’eredità di Wes Craven.“
Spyglass ha
confermato che sono in corso trattative per riportare altri membri
del cast originale nella quinta puntata del franchise. La
produzione del film inizierà alla fine di quest’anno a Wilmington,
nella Carolina del Nord, quando saranno in vigore protocolli di
sicurezza. I dettagli sulla trama del sequel non sono stati
rivelati, ma il film sarà una storia originale scritta da
James Vanderbilt (Murder
Mystery, Zodiac, The
Amazing Spider-Man) e Guy Busick
( Ready or Not, Castle
Rock) con Vanderbilt di Project X
Entertainment, Paul Neinstein e
William Sherak producendo per Spyglass. Lo
scrittore del franchising originale Kevin Williamson è
coinvolto come Executive Producer. Matt
Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett del
gruppo cinematografico Radio Silence (Ready or
Not , V/H/S) produrranno al fianco di Chad
Villella.
Il primo film del franchise
Scream,
da noi noto con il titolo Scream – Chi urla muore
è uscito al cinema nel 1996 scritto da Kevin
Williamson e diretto da Wes
Craven, regista importante del genere horror. LA
pellicola ebbe un’accoglienza di grande successo, diventando uno
dei più alti incassi del 1996 ed è noto per aver ripreso le
caratteristiche dei precedenti horror mescolandoli con una satira
intelligente. Da allora sono stati prodotto ben 4 sequel, l’ultimo
dei quali uscito 2011 diretto da Wes Craven che registrò buoni
incassi al botteghino, coprendo buona parte delle spese di
produzione già al weekend d’esordio. Anche il responso della
critica fu mediamente positivo.