Pet
Sematary, tra i film più attesi dell’anno, arriva in
anteprima nazionale a COMICON. L’horror movie,
basato sull’omonimo romanzo e best seller internazionale di
Stephen King, sarà mostrato al pubblico del
Comicon il 25 aprile, alle 15:30, presso l’Auditorium del
Teatro Mediterraneo della Mostra d’Oltremare di Napoli, grazie alla
collaborazione con 20th Century Fox.
Ad aprire la proiezione del film, la
preview del documentario Stephen King – Maestro
dell’horror, che sarà poi in onda in prima TV
assoluta su Paramount Network, canale 27 del digitale terrestre e
tivusat, il 1° maggio, giornata dedicata dal canale al maestro
dell’horror.
A introdurre la proiezione della
pellicola, in sala dal 9 maggio, e del documentario, in TV il 1°
maggio, ospiti d’eccezione due registi e un autore di
fumetti: i Manetti bros. e Tito Faraci, appassionati ed
estimatori del genere.
Diretto da Kevin Kölsch e Dennis
Widmyer, Pet Sematary è interpretato da Jason Clarke, Amy
Seimetz, Jeté Laurence, Hugo and Lucas Lavoie, e John Lithgow.
Pet Sematary segue le
vicende del Dr. Louis Creed (Jason Clarke) che, dopo aver
traslocato insieme alla moglie Rachel (Amy Seimetz) e i loro due
figli da Boston in una località rurale del Maine, scopre un
misterioso cimitero vicino alla sua nuova casa. Quando una tragedia
colpisce la sua famiglia, Louis si rivolge al suo bizzarro vicino,
Jud Crandall (John Lithgow), scatenando una pericolosa reazione a
catena dalle conseguenze terribili.
Il documentario Stephen King –
Maestro dell’horror racconta gli esordi della carriera del più
grande esponente letterario del genere horror.
La difficile infanzia,
caratterizzata dall’abbandono del padre e il precoce interesse per
lettura sono idue elementi che lo hanno maggiormente
caratterizzato. Le difficoltà di gestire la pressione e le
aspettative che si erano create intorno a lui dopo i primi successi
letterari, lo spinsero a rifugiarsi nell’abuso di alcool e di
droghe, ma la vicinanza della sua famiglia lo aiuta a
disintossicarsi ed a concentrarsi sulla sua grande passione per la
scrittura. Nel documentario compaiono anche i registi di Pet
Sematary oltre al biografo di Stephen King (George Beahm) e critici
cinematografici.
La voce di
Naomi Rivieccio sarà nella versione
italiana del nuovo film Disney live
action Aladdin che arriverà nelle
sale italiane il 22 maggio.
La giovane artista, finalista a X
Factor 2018, interpreterà le canzoni della Principessa
Jasmine offrendo al pubblico una nuova versione degli
indimenticabili brani inclusi nella celebre colonna sonora del film
originale, tra cui la canzone premiata con l’Oscar “Il Mondo È Mio”
(“A Whole New World”). “Come tutti, anche io sono cresciuta con
i film d’animazione Disney”, racconta
Naomi, “e Aladdin è sempre stato uno
dei miei preferiti. È una storia ricca di azione, comicità, magia e
amore. Ha delle sonorità a dir poco travolgenti. Un mondo
incredibile. È un vero onore poter interpretare le canzoni di una
delle Principesse Disney che amo di più e in cui più mi identifico
perché Jasmine, come me, è una ragazza indipendente, ironica e
tenace. Inoltre l’attrice che la interpreta nel film si chiama come
me: Naomi! Forse era destino…”
Rivisitazione in chiave live action del classico d’animazione
del 1992, Aladdin è diretto da Guy
Ritchie e vede Mena Massoud nel ruolo
dell’affascinante furfante Aladdin, Naomi
Scott nel ruolo della bellissima e indipendente
principessa Jasmine e Will Smith nei panni
dell’incredibile Genio con il potere di esaudire tre desideri per
chiunque entri in possesso della sua lampada magica.
Aladdin
vanta una colonna sonora composta dall’otto volte Premio Oscar
Alan Menken (La Bella e la
Bestia, La
Sirenetta), che comprende nuove versioni dei brani
originali scritti da Menken e dai parolieri, vincitori dell’Oscar,
Howard Ashman (La Piccola Bottega degli
Orrori) e Tim Rice (Il Re Leone),
oltre a due brani inediti realizzati dallo stesso Menken e dai
compositori vincitori dell’Oscar e del Tony Benj Pasek e
Justin Paul (La
La Land, Dear Evan Hansen).
Il cast del
film vede inoltre la presenza di Marwan
Kenzari nel ruolo del potente stregone Jafar, mentre
Navid Negahban veste i panni del Sultano,
preoccupato per il futuro di sua figlia; Nasim
Pedrad è Dalia, la migliore amica e confidente della
principessa Jasmine, Billy Magnussen
interpreta il principe Anders, il bellissimo e arrogante
pretendente di Jasmine, e Numan Acar è Hakim,
braccio destro di Jafar e capitano delle guardie del palazzo.
Come promesso, ecco arrivare il
primo teaser trailer ufficiale di Joker, il film
che vede protagonista Joaquin
Phoenix e che racconterà le origini del noto
antagonista di Batman e la sua trasformazione nel clown principe
del crimine che tutti conosciamo.
In basso trovate anche la locandina e la versione originale del
teaser.
Vi ricordiamo
che Joker vede nel cast
anche Zazie Beetz, Frances
Conroy, Brett
Cullen, Dante
Pereira-Olson, Douglas
Hodge e Josh Pais e che
arriverà nelle sale il 4 ottobre 2019, come
ufficializzato nelle ultime settimane dalla Warner Bros.
Contrariamente alle altre
apparizioni del personaggio
nei Batman di Tim
Burton, nella trilogia del Cavaliero
Oscuro di Christopher
Nolan e in Suicide
Squad, Joker sarà ambientato
nel 1980 e racconterà l’evoluzione di un uomo ordinario e la sua
trasformazione nel criminale che tutti conosciamo.
Di seguito la prima sinossi ufficiale:
Joker ruota attorno all’iconico
arcinemico di Batman ed è una storia originale e autonoma mai vista
sul grande schermo. L’esplorazione di Arthur Fleck (Joaquin
Phoenix), un uomo trascurato dalla società, non sarà solo lo studio
di un personaggio grintoso, ma anche il racconto di un tema molto
più ampio.
Se c’è una cosa che accomuna tutti
gli abitanti del pianeta sono proprio le canzoni
Disney. Hanno accompagnato milioni di persone durante
tutta la loro infanzia e anche durante l’età adulta, per non
lasciare mai la loro mentre e passare alle generazioni
successive.
Queste canzoni sono sempre state il
punto di forte di ogni film targato Disney, in grado di poter
empatizzare maggiormente con i personaggi, di regalare gioia o
qualche lacrima, e di poter subito innamorarsi di quello che si sta
vedendo.
Ecco, allora, tutto quello
che c’è da sapere sulle canzoni Disney.
Canzoni cartoni Disney
Le canzoni dei film di animazione
delle Disney sono sempre state il punto forte dei film stessi, in
grado di trascinare il pubblico non solo per tutta la lunghezza dei
lungometraggi, ma anche e soprattutto dopo. Impossibile non uscire
dalla proiezione di un film Disney senza un motivetto che continua
a ronzare nella testa per ore, se non per giorni.
Ciò che conferisce tutta questa
magia da molti anni ai film della casa del topo più famoso del
mondo, non è altro che il reparto dedicato alla colonna sonora,
seguito e guidato da autori che hanno fatto la storia del cinema e
che ha reso magiche l’infanzia e la vita adulta di milioni di
persone in tutto il mondo.
La tradizione dei film Disney si
protrae da molti anni e in realtà le prima basi erano state già
messe con i primi classici, ovvero i primi lungometraggi animati
che contenevano all’interno una canzone o un motivo
riconoscibile e punto di forza del film (basti pensare a
Ehi-Ho! di Biancaneve e i sette nani). Tuttavia,
furono i fratelli Sherman (Robert
B. e Richard M. Sherman) che
contribuirono a realizzare colonne sonore uniche, portando questo
reparto alla maturità grazie al loro lavoro per film Disney come
La spada nella roccia (1963), Mary Poppins
(1964), Il libro della giunga (1967) e Gli
aristogatti (1970).
Dagli anni ’80 in poi ci ha pensato
Alan Menken, realizzatore di commedie musicali
come La piccola bottega degli orrori, a dare un valore
aggiunto al periodo definito come Rinascimento Disney, collaborando
in qualità di autore, a film d’animazione come
La sirenetta (1989), La bella e la bestia (1991), Aladdin
(1992), Pocahontas (1995), Il gobbo di Notre Dame
(1996) e Hercules (1997), ma anche contribuendo al periodo
posteriore, come è avvenuto per Rapunzel: l’intreccio della torre (2010).
Chi ha contribuito alla
realizzazione di tante colonne sonore famose è anche il paroliere
Tim Rice: dopo aver lavorato tanto a teatro, ha
collaborato con Alan Menken per Aladdin e con Elton John per realizzare i testi delle
canzone, musicate poi da Hans Zimmer, de Il re leone (1994).
Canzoni Disney testi e
karaoke
Grazie ad internet è possibile
andare su un qualsiasi motore di ricerca, digitare le parole chiave
del film di animazione che si vuole cercare e in un battibaleno
compariranno tanti siti che propongono i testi del lungometraggio
preferito, in maniera del tutto gratuita.
Non solo testi, ma anche
audio: grazie a Spotify, del quale si può optare per la
versione gratuita, è possibile trovare tantissime canzoni dei
lungometraggi Disney, sia in versione doppiata che in originale, ma
a anche canzoni di cui si può trovare anche la versione demo.
Per chi desiderasse provare con il
karaoke, oltre a Spotify, è possibile utilizzare You Tube,
piattaforma che mette a disposizione tantissimi video con testi
sullo schermo da poter seguire per realizzare un karaoke fai da
te.
Un’altra alternativa, che però
riguarda solo chi possiede ancora un videoregistratore, è la
possibilità di reperire i Canta con noi:
realizzati per lo più tra la fine degli anni ’90 e i primi del
Duemila, Canta con noi erano delle ottime raccolte dei più famosi
lungometraggi Disney, sia animati che live action, disponibile solo
in VHS. In ultima istanza, esistono molte raccolte su CD
audio da poter acquistare sui grandi store mondiali disponibili
online.
Canzoni Disney Channel
La casa di Topolino non si è mai
basata, a livello musicale, solo sui suoi lungometraggi animati o
live action, ma anche grazie a film prodotti in maniera originale e
trasmessi su Disney Chanel.
Esistente da molti anni, cioè dagli
anni ’70, è stato dagli anni Duemila in poi che ha puntato più sul
fattore musicale, grazie a serie come Hanna Montana, al
primo film di High School Musical, Camp Rock e
Il mondo di Patty.
Per i fan delle canzoni che sono
passate per questo canale, si può optare per l’acquisto,
esclusivamente in digitale, della raccolta di canzoni intitolata
Your Favourite Songs from 100 Disney Channel Original
Movies. Grazie a questo album è possibile passare a da
High School Musical a Descendants, passando per i
tanti successi che hanno reso il canale di Topolino come uno dei
più seguiti al mondo.
Canzoni Disney più belle
Dire quale sia la canzone Disney
più bella è difficile, poiché se esistono molte e ogni persona ha
la sua personale con la quale possiede un legame unico.
Sicuramente, tra le migliori canzoni della casa di Topolino, vi
sono Il cerchio della vita e Hakuna Matata de
Il Re Leone, Il mondo è mio di Aladdin, La bella e la
bestia e Stia con noi de La bella e la
bestia, a cui si aggiungono Let it Go (All’alba
sorgerò) di Frozen, In fondo al mar de La
Sirenetta, e Tutti vogliono fare il jazz de
Gli Aristogatti.
Impossibile dimenticare Urca
Urca Tirulero di Robin Hood,
Supercalifragilisticspiralidoso di Mary Poppins,
Dolce Sognar di Lilli e il vagabondo, Bibbidi
Bobbidi Bu e Canta Usignol di Cenerentola,
ma anche I colori del vento di Pocahontas,
Farò di teun uomo di Mulan, Posso
farcela e Ieri era zero di Hercules, Lo
stretto indispensabile de Il libro della giungla.
Insomma, le canzoni che hanno
segnato l’infanzia di milioni di individui e continuano ancora a
farlo con le nuove generazioni sono davvero molte, tanto che a
volta basta un niente per far sì che essere riaffiorino alla mente,
cominciando a canticchiarle.
Se Zodiac
non ci fosse, sarebbe un film decisamente da inventare. Originale,
esplosivo, misterioso e mentalmente coinvolgente, il film di
David Fincher costringe lo spettatore a stare
attaccato alla sua poltrona, protagonista di una spirale di mistero
senza fine.
1. Lo script di Zodiac era
molto lungo. Pare che la sceneggiatura di Zodiac
fosse molto lunga, composta da circa 200 pagine e questo voleva
dire solo una cosa: il film sarebbe andato decisamente per le
lunghe. Per prevenire qualsiasi tipo di problema che potesse
causare una lunghezza del film fuori misura, il regista David Fincher decise di chiedere ai membri del
suo cast di parlare e recitare in maniera veloce. La soluzione si è
rivelata efficace, tanto che il film dura “appena” 157 minuti (162
in director’s cut).
2. Zodiac ha richiesto 18
mesi di ricerche. Il regista David Fincher, lo
sceneggiatore James Vanderbilt e il produttore
Bradley J. Fischer ci hanno messo ben 18 mesi per
condurre delle ricerche riguardo gli omicidi commessi da
Zodiac. I tre hanno intervistato i testimoni, membri delle
famiglie coinvolte, sospettati, investigatori ancora coinvolti e
quelli in pensione, le uniche due vittime sopravvissute e il
sindaco di San Francisco e di Vallejo.
3. Zodiac ha omaggiato
l’Ispettore Callaghan: il caso scorpio è tuo!. Il film
Zodiac, oltre a raccontare una storia vera, ha avuto anche
tempo e modo di omaggiare l’Ispettore Callaghan: il caso
Scorpio è tuo! del 1971: in questo film, infatti, il nemico
era Scorpio e si basava sull’assassino Zodiac.
Killer dello Zodiaco
4. Zodiac ripercorre i
misteri insoluti del Killer dello Zodiaco. Il film di
David Fincher si basa sul libro di Robert
Graysmith, Zodiac Unmasked: the Identity of America’s
Most Elusive Serial Killer, ripercorrendo tutti i misteri
insoluti che ruotano attorno alla figura denominata Killer dello
Zodiaco. Egli, persona dall’identità ignota, è ritenuto colpevole
dell’assassinio di cinque persone, morti avvenute nella California
del nord tra il 1968 e il 1969: in realtà le vittime accertate
furono sette, ma due di loro riuscirono a salvarsi, mentre Zodiac
ebbe modo di affermare, diverse volte, di averne uccise ben 37. I
crimini commessi avvennero tra Vallejo, Lago Berryessa, San
Francisco e Benicia e l’identità del killer è rimasta sconosciuta
fino ai giorni nostri, tanto da essere ancora uno dei maggiori cold
case ancora attivi su territorio statunitense.
5. Le vittime erano tutte
giovanissime. Un particolare che rendeva noto il killer,
era quello di uccidere sempre dei ragazzi molto giovani, di età
compresa tra i 16 e 22 anni, con un unico caso in cui la vittima ne
aveva 29. Tra le vittime presunte, l’età media oscillava sempre tra
questi due parametri, arrivando al massimo a 25 anni. Le vittime
accertate, in ordine cronologico, sono David Arthur
Faraday e Betty Lou Jensen (di 17 e 16
anni) uccisi con una pistola il 20 dicembre del 1968. A loro sono
seguiti Michael Reanult Mageau e Darlene
Elizabeth Ferrin (19 e 22 anni), colpiti sempre con
un’arma da fuoco nel luglio del 1969 e Bryan Calvin
Hartnell e Cecelia Ann Shepard (20 e 22
anni) accoltellati nel settembre del 1969. L’ultima vittima
accertata risale a Paul Lee Stine, di anni 29,
ucciso con una pistola nell’ottobre dello stesso anno. Di queste
sette vittime si sono salvate solo Micheal Mageau e Bryan
Hartnell.
6. Il killer era un fan di
lettere e crittogrammi. Dopo i primi omicidi compiuti, il
Killer dello Zodiaco si mise a mandare una serie di lettere ad
alcuni quotidiani in cui autoaccusava degli omicidi, allegando
anche un crittogramma che, a detta sua, nascondeva la sua vera
identità. Tra il 1969 e il 1970, il killer utilizzava questo metodo
per comunicare con le autorità, continuando a spedire lettere con
messaggi cifrati, la cui maggior parte di essi sono rimasti ancora
irrisolti. L’ultima lettera accertata come autentica risale al
gennaio del 1974 a cui sono susseguite, nel corso degli anni, una
serie di lettere e di biglietti di cui ancora non è chiaro se siano
davvero del killer o di qualche emulatore.
Zodiac trailer
7. Il trailer di Zodiac da
non perdere. Se il film di Fincher è un assoluto
masterpiece, anche il trailer non va così lontano da questa
definizione, tanto che merita decisamente un visione prima di
vedere il film per intero.
Zodiac cast
8. Mark Ruffalo ha
incontrato l’investigatore del caso Zodiac. Per poter dare
un’interpretazione più veritiera e realistica possibile, Mark Ruffalo ha avuto l’occasione di
incontrare David Toschi, l’investigatore
principale del caso Zodiac, sia sul piano reale, sia nel film. Di
questo incontro, l’attore è rimasto piuttosto sorpreso dal fatto
che Toschi si ricordasse ogni singolo dettaglio di ogni singolo
caso che riguardava il killer dello Zodiaco.
9. Jake Gyllenhaal è stata
la prima scelta. Dopo i mesi dedicati alle ricerche,
Fincher ha puntato subito l’attenzione su Jake Gyllenhaal per interpretare il ruolo di
Robert Graysmith. Nel caso in cui l’attore avesse rifiutato la
proposta, Fincher avrebbe assegnato il ruolo alla sua seconda
scelta, Orlando Bloom.
10. Ruffalo e Gyllenhall
devono ringraziare Jennifer Aniston. Se Mark Ruffalo e
Jake Gyllenhall sono stati coinvolti in questo progetto, ciò è
stato grazie anche alla buona parola di Jennifer Aniston. Pare, infatti, che Fincher
nella fase di pre-produzione avesse chiesto alla Aniston chi erano
stati i suoi migliori partner sullo schermo. Lei ha risposto che
Ruffalo e Gyllenhall erano i migliori, lavorando con loro in
The Good Girl (2002) e Vizi di famiglia
(2005).
Zodiac streaming ita
Chi volesse vedere o rivedere uno
dei film capolavoro di David Fincher, è possibile farlo grazie alla
piattaforme streaming di Chili, iTunes, Tim Vision, INfinity e
Google Play, con disponibilità anche della versione ita e sub
ita.
Impegnati con la promozione di
Avengers:
Endgame, l’ultimo capitolo diretto per i Marvel Studios, Anthony e
Joe Russo hanno concesso una lunga e interessante
intervista a Erik Davis di Fandango parlando dei segreti dei film,
del difficile processo creativo, della durata che supera le tre
ore, di ciò che lo differenzia da Infinity
War e delle sfide che un progetto del genere comporta
in termini di regia.
Tra gli argomenti toccati però c’è
anche la recente fusione tra Disney e
Fox, con la prima che ha ormai acquisito tutti i diritti
cinematografici dei personaggi Marvel (dunque
Deadpool, Fantastici Quattro,
X-Men), e mentre i Russo pensano di prendersi una
pausa dal mondo dei cinecomic, non è detto che la coppia non possa
tornare dietro la macchina da presa di un altro titolo dedicato a
uno dei loro supereroi preferiti.
“Ok lo ammettiamo. Siamo sempre
stati grandi fan di Wolverine. Certamente non abbiamo ancora
pensato al se, al quando e al come questo potrebbe accadere, ma se
proprio si deve risalire la cima dei nostri interessi, allora
Wolverine è un personaggio che ci ha sempre appassionato”.
Il “primo” viaggio di Logan al
cinema si è concluso due anni fa con Logan, ultimo atto di un
discorso iniziato nel 2000 con X-Men di
Bryan Singer e grazie all’indimenticabile prova di
Hugh Jackman. Ora però, con la Disney che intende
introdurre i Mutanti nel MCU, è chiaro che potrebbe arrivare un
nuovo attore nel
ruolo e che sia necessario un reboot della storia dell’eroe.
Anthony e Joe Russo si candidano già a dirigerlo? Che ne
pensate?
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti
in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora
una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
La Warner Bros ha ricevuto un grande
incentivo fiscale per girare in California il suo adattamento in
live action di Akira. L’originale è stato scritto
da Katsuhiro Otomo negli anni ’80 ed è diventato
una delle più influenti serie di fumetti giapponesi di fantascienza
di tutti i tempi.
Sia il manga che l’adattamento
cinematografico anime del 1988 (che Otomo ha anche diretto e
co-sceneggiato) si svolgono in un futuristico ambiente cyberpunk
noto come Neo-Tokyo. Lì, il giovane leader di una banda di
motociclisti, Shōtarō Kaneda, lotta per salvare il suo amico
d’infanzia, Tetsuo Shima, dopo aver iniziato a sviluppare abilità
telecinetiche sempre più pericolose come parte di un esperimento
governativo.
Per quanto popolare sia
Akira, l’adattamento cinematografico live-action
di WB si è ritrovato bloccato nel limbo dello sviluppo per oltre un
decennio. I registi che si sono interessati all’adattamento vanno
da George Miller a Justin Lin e
Jordan Peele, nel corso degli anni. Jaume
Collet-Serra (The Commuter) in realtà è
arrivato abbastanza vicino a far decollare il progetto nel 2012, ma
la sua versione è stata criticata per il white-washing del
materiale di partenza, e alla fine il progetto si è fermato. Più
recentemente, il regista f Thor: Ragnarok,
Taika Waititi, è salito a bordo del progetto,
anche se non ci sono stati aggiornamenti importanti da quando è
stata annunciata la notizia. Tuttavia, sembra che le cose
potrebbero cambiare presto.
Secondo Deadline, WB e
Leonardo DiCaprio hanno ricevuto un incentivo di $
18 milioni per girare Akira in California, come
parte del round di allocazioni della California Film Commission di
quest’anno. La Appian Way di DiCaprio è legata al
film da diversi anni ed è ancora impegnata nel progetto. Deadline
riferisce che Waititi è ancora legato al progetto.
Gli ultimi adattamenti da anime
giapponesi, Ghost in the Shell e Death
Note, non hanno riscosso grande successo, speriamo però
che questa lunghissima gestazione di Akira sia
mirata a rendere giustizia all’originale.
Come annunciato ieri dalla Warner
Bros. con la diffusione del primo poster
ufficiale, in giornata arriverà anche il teaser trailer di
Joker, il film che vede protagonista
Joaquin Phoenix e che racconterà le origini del
noto antagonista di Batman e la sua trasformazione nel clown
principe del crimine che tutti conosciamo.
Il footage è stato nel frattempo
mostrato al pubblico durante il panel dello studio al CinemaCon,
l’evento che si tiene ogni anno al Caesars Palace di Las Vegas, e i
presenti hanno già paragonato le scene a pellicole cult come
Taxi Driver e Re per una notte
(entrambe dirette da Martin Scorsese) e
Requiem of a dream di Darren
Aronofsky.
A quanto pare il tease si apre con
l’immagine di Arthur Fleck, l’uomo che diventerà Joker, magro e
inquietante mentre si prende cura della madre malata
(Frances Conroy) e spiega che il suo scopo è
portare risate e gioia nel mondo. Arthur visiterà poi l’ospedale di
Arkham e subito dopo verrà mostrato con il classico trucco del
clown che ride a bordo della metropolitana di Gotham.
Accorso al CinemaCon per incontrare
i fan, il regista Todd Phillips ha parlato del
progetto come “una origin story di un personaggio amato senza
origini definitive” e che il film si muove nel genere della
tragedia.
The 'Joker' trailer reveals it is absolutely
not like any "comic book" movie that has come before. You'll see
tomorrow when it's online. pic.twitter.com/OFaYADFQSI
#Joker trailer: Looks like a really dark and twisted character
study. Joaquin Phoenix is living in the role and this will no doubt
be another inspired and manic performance from him. If you’re
missing the “dark” DC, then here’s your medicine.
#CinemaCon
Vi ricordiamo che
Joker vede nel cast anche Zazie
Beetz, Frances
Conroy, Brett
Cullen, Dante
Pereira-Olson, Douglas
Hodge e Josh Pais e che
arriverà nelle sale il 4 ottobre 2019, come
ufficializzato nelle ultime settimane dalla Warner Bros.
Contrariamente alle altre
apparizioni del personaggio
nei Batman di Tim
Burton, nella trilogia del Cavaliero
Oscuro di Christopher
Nolan e in Suicide
Squad, Joker sarà ambientato
nel 1980 e racconterà l’evoluzione di un uomo ordinario e la sua
trasformazione nel criminale che tutti conosciamo.
Di seguito la prima sinossi ufficiale:
Joker ruota attorno all’iconico
arcinemico di Batman ed è una storia originale e autonoma mai vista
sul grande schermo. L’esplorazione di Arthur Fleck (Joaquin
Phoenix), un uomo trascurato dalla società, non sarà solo lo studio
di un personaggio grintoso, ma anche il racconto di un tema molto
più ampio.
Le riprese dell’adattamento
cinematografico del musical Cats si sono concluse.
Negli ultimi cinque anni i musical su grande schermo hanno goduto
di una grande popolarità, grazie a successi come La La
Land, The Greatest Showman e Il Ritorno di Mary
Poppins.
Anche gli adattamenti musicali di
Broadway non sono passati di moda, considerato il successo al box
office di operazioni quali Into the Woods e
Les Misérables che hanno fatto grandi affari al
botteghino rispettivamente nel 2014 e nel 2012. Così, Universal e
Working Title stanno unendo le forze per portare sul grande schermo
Cats, di Andrew Lloyd Webber, con
il regista di Les Mis, Tom
Hooper.
Cats vanta un cast stellare che
include Taylor Swift, Idris Elba, Jennifer Hudson, Ian
McKellen, Rebel Wilson e Judi Dench, in
entrambi i ruoli principali o di supporto. Il film è in produzione
dallo scorso dicembre e dovrebbe arrivare in tempo per la corsa
invernale di quest’anno nei cinema. Il marketing dovrebbe iniziare
anche nei prossimi mesi, ora che le riprese sono state
ufficialmente completate.
La Working Title ha pubblicato oggi
un aggiornamento al proprio account Twitter ufficiale, confermando
che Cats ha terminato la produzione.
Questa versione del noto musical di
Andrew Lloyd Webber è stata curata dallo stesso
Hooper insieme Lee Hall, mentre Tim Bevan, Eric Fellner e Debra
Hayward figurano come produttori.
Ecco 5 modi in cui potrebbe chiudersi il suo viaggio nel
MCU:
Steve morirà
Il primo è anche il più ovvio e
popolare: Steve Rogers morirà
alla fine di Endgame, e
sarebbe sicuramente una scelta drammaturgica perfetta per chiudere
la sua storia perché adatta all’arco del personaggio e al suo
carattere.
Sappiamo quanto Cap non riesca a
resistere alla chiamata all’azione, soprattutto se pensa che ci sia
qualcosa di sbagliato nel mondo, senza contare che sembra curarsi
più della vita degli altri che della sua.
Cap sacrificherà se stesso per sconfiggere Thanos
Uno dei temi posti in Avengers:
Infinity War era il sacrificio e ora che metà
dell’universo è scomparso i Vendicatori si trovano nella situazione
peggiore possibile. I loro amici, le famiglie, le persone che
amavano, sono morti. Ma se c’è qualcuno che sacrificherebbe se
stesso per salvare più di una vita, quello è senza dubbio Cap.
Una teoria popolare suggerisce che
verrà ucciso da Thanos mentre cerca di bloccare la sua furia
permettendo così ai suoi amici di scappare; così facendo si
riproporrebbe un momento iconico dei fumetti di
Infinity Gauntlet, in cui Steve si trova
da solo contro il Titano Pazzo.
Vivrà ma appenderà al chiodo lo scudo
Invece di morire, un’altra opzione
possibile per la fine del viaggio di Cap potrebbe corrispondere
alla fine del suo percorso come eroe, ma non come uomo.
Endgame potrebbe quindi andare nella direzione
opposta e convincere Steve a ritirarsi lasciando in eredità lo
scudo alla prossima generazione (magari a Bucky o Falcon?).
Cap potrà prendersi un meritato
riposo e andarsene sul viale del tramonto, il che lascerebbe una
porta aperta al ritorno di Chris
Evans per qualche cameo nel futuro del MCU…
Rimarrà bloccato nel passato e sposerà Peggy
Il modo più romantico per terminare
la corsa di Steve coinvolge l’ipotesi del viaggio nel tempo,
tornando negli anni Quaranta per vivere la vita che ha perso e che
non ha mai avuto. Questo significa riunirsi con Peggy
Carter, presentarsi a quel famoso appuntamento e ballare
insieme tra le lacrime degli spettatori.
Questa è una teoria abbastanza
popolare perché sostanzialmente i fan vogliono vedere l’eroe
felice, e perché no, anche la scena del loro matrimonio…
Finirà intrappolato nel Regno Quantico con Thanos
L’ultima delle ipotesi è anche la
più difficile da realizzare, perché di fatto complicatissima, ma
comunque intrigante. Thanos ucciderà Steve, ma nel momento in cui i
Vendicatori riusciranno a intrappolarlo nel Regno Quantico senza
possibilità di fuga.
Questa teoria si basa sulla trama di
The Thanos Imperative, un fumetto dove il Titano collabora con i
Guardiani della Galassia per fermare un’invasione
da una dimensione chiamata Cancerverse. Nel finale Star-Lord e Nova
si sacrificano per intrappolarlo in quell’universo.
La ricerca dei personaggi da
inserire nella lineup di The Suicide Squad è in
corso, e da quanto riferisce il sito Revenge of the fans James Gunn
sarebbe intenzionato a scegliere un’attrice di età compresa fra i
venti e i trent’anni che possa interpretare una misteriosa donna
aliena e femme fatale.
Questo personaggio, secondo il
report, è una creatura strana, scontrosa e muscolosa, praticamente
la versione femminile di Killer Croc visto in Suicide
Squad di David Ayer, dunque da
realizzare usando protesi sul viso e eventuali effetti di CGI in
post-produzione.
Le ipotesi sono varie e l’ampia
galleria di protagoniste presenti nell’universo DC fa subito
pensare a nomi del calibro di Voodoo,
Lyssa Drak o Rampage (che
tecnicamente non è un’ aliena, ma con qualche licenza creativa si
potrebbe arrivare ad un risultato soddisfacente).
Voodoo, alter ego di
Priscilla “Pris” Kitaen, ha un passato misterioso e sappiamo
che da diventa una danzatrice di balli esotici fino a quando viene
raggiunta da Lord Emp per unirsi ai Wildcats. È allora che scopre
dell’esistenza dei suoi poteri e inizia a combattere prima contro i
Deamoniti, poi contro la rivale Zelota.
Per quanto riguarda
Lyssa Drak, questa supercriminale viene reclutata
nei fumetti da Sinestro per far parte della squadra dei Sinestro
Corps (di base nell’universo anti-materiale, sul pianeta Oward). La
donna custodisce il libro di Parallax al quale è incatenata per la
vita.
Sul film, che è stato descritto come
un riavvio del franchise, sappiamo che verrà scritto e diretto da
James Gunn e che Idris Elba
vestirà i panni di Deadshot al posto di Will Smith. Insieme alle
voci sul ritorno di Margot Robbie in quelli
di Harley Quinn, sembra che un altro personaggio
dell’originale Suicide Squad comparirà,
ovvero Captain Boomerang, interpretato da Jai
Courtney.
Contrariamente a quanto riportato
nelle scorse settimane, il cast del cinecomic non subirà molti
stravolgimenti, ma è chiaro che il riavvio del franchise abbia
comunque bisogno di nuove figure da introdurre in linea con la
visione di Gunn e con le run originali dei fumetti a cui si ispira.
Tempo fa era stato l’Hollywood Reporter a spiegare che il ruolo
di Deadshot sarà centrale e che il villain
potrebbe rendere omaggio alle celebri storie di Jon
Ostrander e Kim
Yale pubblicate negli anni ’80, dunque escludendo
ogni possibile rivisitazione della più recente versione del team
52.
Dopo l’uscita del primo poster di
Joker (aspettiamo anche il trailer a breve) e dopo
aver visto anche quello diWonder Woman 1984, la Warner Bros ci presenta
anche il primo teaser poster di Birds of Prey (and the
Fantabulous Emancipation of one Harley Quinn).
Il film, come detto, sarà un
racconto corale che vedrà protagonista il personaggio interpretato
da Margot Robbie mentre cerca la sua
indipendenza, probabilmente, dalla sua relazione tossica con il
Joker, che abbiamo visto in
alcune immagini dal set.
Molto diverso da quello che il
titolo potrebbe suggerire, in base all’esperienza dei fumetti, il
film sarà un nuovo take sull’universo dei personaggi DC Comics, non
vedrà eroi particolarmente famosi schierati in prima linea e
prevede la presenza di Ewan McGregor nei panni di
Maschera Nera, il villain.
Ecco di seguito il teaser poster del film:
Birds Of Prey: tutto quello che non sapete
sul film
Birds of
Prey (and the fantabulous emancipation of one Harley
Quinn) arriverà nelle sale il 7
febbraio 2020. Nel cast Margot
Robbie, che riprenderà il ruolo
di Harley Quinn, Mary Elizabeth
Winstead, Jurnee Smollett-Bell (rispettivamente
Cacciatrice e Black Canary), Rosie
Perez (Renee Montoya), Ella Jay
Basco (Cassandra Cain) e Ewan
McGregor (Maschera Nera).
La prima sinossi del film riporta:
Dopo essersi separata da Joker,
Harley Quinn e altre tre eroine – Black Canary, Cacciatrice e Renee
Montoya – si uniscono per salvare la vita della giovane Cassandra
Cain da un malvagio signore del crimine.
Il film sarà diretto da Cathy Yan da
una sceneggiatura di Christina Hodson.
Negli ultimi mesi abbiamo visto un
numero sorprendente di film horror da record, tra cui
Halloween di David Gordon Green e
Noi di Jordan Peele, che arriverà
nelle nostre sale nelle prossime ore, mentre ha già conquistato gli
Stati Uniti.
Alla fine dell’anno, però, arriverà
uno dei film più attesi degli ultimi mesi, ovvero IT:
Capitolo Due, la seconda parte dell’adattamento
cinematografico dell’omonimo romanzo di Stephen King. Il regista
Andres Muschietti ha incantato e spaventato il
pubblico con la prima parte dell’autunno 2017, e presto sarà pronto
a riportarci a Derry, nel Maine.
Il film arriverà alla fine
dell’estate nei cinema USA, ma la Warner Bros. ha mostrato alcune
scene al CinemaCon, in cui la magia raccapricciante delle pagine di
King ha preso di nuovo vita sul grande schermo.
Al posto del classico trailer da
film horror, la produzione ha deciso di mostrare un breve footage
dal film, che mostra una delle scene più spaventose del romanzo,
che i lettori ricorderanno benissimo!
Dopo essere tornata nella sua
città natale, l’adulta Beverly Marsh (ora Beverly Rogan e
interpretato da Jessica Chastain) decide di
tornare alla sua casa d’infanzia – sebbene sia pieno di paura per
la possibilità di rivedere suo padre.
All’inizio lei pensa che si
tratti di una possibilità reale, dato che il nome “Marsh” è ancora
scritto sulla porta, ma quando una donna anziana la saluta si rende
conto di essersi sbagliata, e che l’etichetta in realtà recita
“Kersh”.
Dopo che Beverly se ne accorge,
chiede di suo padre, e la signora Kersh spiega alla giovane donna
che l’uomo è morto, poi la invita gentilmente a entrare, a
guardarsi intorno per fare un giro di quella che era stata la sua
casa, ignara di quello che per la piccola Bev ha rappresentato
vivere a Derry e con suo padre.
Dopo l’iniziale esitazione, la
donna entra in casa, e mentre cammina in giro, nota che la casa è
molto più pulita e in ordine rispetto a come la ricordava. Mentre
la donna va in cucina a mettere il bollitore sul fornello, Bev va
in bagno e scopre un buco nel battiscopa, dal quale tira fuori una
cartolina familiare. Mentre la rigira tra le mani, la legge ad alta
voce: “Brace d’inverno i capelli tuoi dove il mio cuore brucia” e
vediamo un rapido flashback su di lei da bambina (Sophia
Lillis) che legge il poema seduta nella vasca da
bagno.
Mentre legge, tuttavia, l’occhio
del pubblico viene portato lungo il corridoio dietro di lei, dove
vediamo una signora Kersh che si staglia in piedi immobile prima di
vederla che esce dal quadro, allontanandosi e agitando
selvaggiamente le braccia.
Vediamo una manciata di mosche
sulla finestra del vetro mentre la signora Kersh entra nel
soggiorno e dà a Beverly una tazza di tè, mentre le due donne sono
seduta l’una di fronte all’altra. La donna gentile e dai capelli
grigi si scusa quindi con il suo ospite per il caldo, dicendo che
potrebbe anche morire. Tuttavia, fa seguire l’inquietante
affermazione da un detto su Derry: “Nessuno che muore qui, muore
davvero”. Poi la sua faccia si blocca, rimane immobile per qualche
secondo.
Rompendo il silenzio, la signora
Kersh chiede a Bev cosa la porta di nuovo in città e lei risponde
che è strano – notando all’improvviso la brutta ferita al petto che
la sua ospite ha sotto al colletto, che per un attimo si è
spostato. Prima che lei possa chiedere altro, arriva un suono acuto
dalla cucina, che indica che i biscotti sono pronti. Mentre la
donna va in cucina, Bev si guarda intorno e scopre che le foto nel
soggiorno mostrano quello che potrebbe essere il padre della donna
che si era unito a un circo.
Mentre Beverly fissa una foto
particolarmente raccapricciante, la tensione aumenta d’improvviso
quando scopriamo che la signora Kersh è ora in piedi, nuda –
sebbene oscurata – in cucina. Chiama dalla stanza, “Sono sempre
stata la bambina di papà. E tu? Sei ancora la sua bambina, Beverly?
Lo sei?”. Sentendo le orribili parole di suo padre uscire dalla
bocca della donna anziana, Bev si spaventa improvvisamente, e la
situazione precipita mentre la donna comincia a muoversi
rapidamente verso di lei.
Da questo momento, il footage si
interrompe e lascia spazio a una serie di scene in montaggio
rapido, tutte tratte da IT: Capitolo Due, in cui
sono presenti sia i membri del cast che già conosciamo
(Jeremy Ray Taylor, Sophia Lillis, Finn Wolfhard, Chosen
Jacobs, Jack Dylan Grazer e Wyatt Oleff),
sia i membri adulti del Club del Perdenti che ci verranno
presentati in questo seguito (James McAvoy, Jessica
Chastain, Bill Hader, Jay Ryan, Isaiah Mustafa, James
Ransone e Andy Bean). La risatina di
Pennywise accompagna il footage e infine, su fondo nero, il volto
del clown sorride in maniera sinistra e saluta: “Ciao!”
Sembra dunque che il film, oltre a ripercorrere gli eventi
chiave del romanzo, replicherà il linguaggio del primo capitolo,
basato sul jump scare.
Il cast di protagonisti adulti vedrà
James McAvoy nei panni di Bill, Jessica
Chastain in quelli di Bev, Jay Ryan sarà
Ben, Isaiah
Mustafa Mike, Bill
Hader Richie, James
Ransone Eddie, Andy
Bean Stan. Bill Skarsgård
tornerà a interpretare Pennywise il Clow Ballerino. L’uscita
nelle sale di IT: Capitolo
Due è fissata al 6 settembre
2019.
Dove avverrà la “rivincita” dei Vendicatori su Thanos?
Uno dei momenti più attesi dai fan è
sicuramente il confronto tra i Vendicatori e Thanos dopo gli eventi
che hanno portato alla Decimazione in Infinity
War, e la vendetta richiede tempo e sacrificio. Ma un
dubbio rimane: dove avverrà la “rivincita” contro il Titano Pazzo,
e soprattutto, a che punto del film?
È possibile che il gruppo di eroi
reagirà subito alla tragedia e rintraccerà Thanos immediatamente, e
a suggerirlo è la frase pronunciata dal villain nel nuovo spot: “Non
potevate sopportare il vostro fallimento. Dove vi ha condotto? Di
nuovo da me”. Forse è un riferimento diretto al tentativo
fallito tra Titano e il Wakanda di fermare la conquista delle gemme
dell’infinito? E perché Thanos sembra così sicuro di sè?
Magari questa scena si svolge prima
che gli Avengers incontrino Scott Lang al loro
quartier generale, studiando quindi le mosse dell’avversario e solo
dopo apprendendo da Ant-Man i requisiti per
calarsi nel Regno Quantico. Ma può davvero funzionare come teoria?
Diverse prove lo sostengono, tra cui la descrizione del footage
dove si parlava di un dialogo fra Captain Marvel,
Nebula e i Vendicatori (senza Tony) a proposito di
una rivincita con Thanos.
Lì Nebula diceva di conoscere la
posizione di suo padre, con il team diretto su una nave per
affrontarlo (nello spot la scena corrisponde e vediamo Carol e
RocketRaccoon alla guida del
mezzo nello spazio), e quel luogo è la sua fattoria…
Doctor
Strange ha previsto la reunion di Iron Man, Thor e Captain
America?
La resa di Doctor
Strange sul finale di Avengers:
Infinity War ha rotto gli equilibri del piano dei
Vendicatori, non prima che lo stregone riuscisse a vedere nel
multiverso scoprendo che esiste un solo scenario – su oltre 14
milioni di possibilità – in cui gli eroi avrebbero sconfitto Thanos
salvando l’universo dalla Decimazione.
Sappiamo che Strange ha consegnato
la gemma del tempo al Titano Pazzo, qualcosa che aveva sempre
promesso di non fare a costo di morire, e la magia che avrebbe
dovuto proteggerla si è rivelata inutile. Questo non ha impedito ai
fan di formulare alcune interessanti teorie sul ruolo del
personaggio nella trama e la sua incidenza sugli eventi di Endgame:
forse faceva tutto parte di un progetto più ampio? C’è un motivo
dietro la cessione dell’occhio di agamotto?
È infatti possibile che Strange
abbia visto uno scenario in cui i tre Vendicatori originali, ovvero
Thor, Capitan America e
Iron Man tornano di nuovo insieme per la prima
volta dopo Avengers: Age of Ultron, come è
altrettanto ipotizzabile che l’uso della gemma fosse limitato per
Thanos grazie alla magia preventiva del vecchio proprietario (il
che gli avrebbe impedito di capire cosa stava succedendo nella
mente dello stregone).
Sarebbe intrigante scoprire in
Avengers: Endgame che Doctor Strange ha modellato
gli eventi a seconda di quanto osservato nel tempo, e di fatto la
“trinità” degli eroi (Tony, Steve e Thor) compare sulla stessa
linea nella scena dello spot in cui si scorge
la sagoma di Thanos seduta con la sua nuova arma. Insieme, dopo
tutto questo tempo, come nel passaggio dei fumetti dalla Civil War
alla Heroic Age.
Un pianeta misterioso che abbiamo già visto…
Analizzando inquadratura per
inquadratura il nuovo spot di
Avengers:
Endgame un fan non ha fatto a meno di notare che
esiste una strana somiglianza fra il pianeta mostrato e i luoghi
apparsi nel franchise di Guardiani della Galassia,
ovvero Morag e Xandar. Possibile
allora che questi due pianeti tornino protagonisti nel capitolo
finale della Fase 3?
Morag è dove Peter
Quill aka Star-Lord trova la gemma del
potere all’inizio di Guardiani della Galassia
vol.1 mentre Xandar è la location dove vengono concentrate
quasi tutte le scene del primo e del terzo atto del film. Ora, se
ci riferiamo a Endgame, sembra che il Benatar sia diretto verso
l’orbita di Morag e questa potrebbe rivelarsi una sequenza
ambientata nel passato (forse un flashback?) oppure nel presente (e
allora perché torneremo qui?).
Xandar invece potrebbe essere il
pianeta sopra cui sta volando la Sanctuary II di Thanos nello spot,
e questo significa che o vedremo il Titano e l’Ordine Nero indietro
nel tempo alla distruzione che rase al suolo la popolazione (prima
di Infinity
War), oppure in un viaggio nel passato con i
Vendicatori che gli impediranno di raccogliere la gemma del potere
nelle mani dei Nova Corps.
Durante le giornate del
CinemaCon al Caesars Palace di Las Vegas, è stato
svelato un nuovo poster di Wonder Woman 1984, in
pieno stile Anni Ottanta.
Il nuovo film, sequel del campione
d’incassi del 2017, sarà infatti ambientato nel 1984, come da
titolo, e vedrà Gal Gadot tornare nei panni di
Diana Prince, questa volta per affrontare una nuova minaccia, che
sarà portata in scena da Kristen Wiig. Nel film
tornerà anche Chris Pine nei panni di Steve Trevor
e ci sarà Pedro Pascal, in un ruolo ancora
misterioso.
Di seguito, ecco il poster che
mostra il logo del film su uno sfondo di rumore bianco, tanto da
sembrare un fotogramma di un VHS rovinato:
Vi ricordiamo inoltre che l’ordine
cronologico del personaggio è stato già rimescolato, essendo stata
introdotta nell’era contemporanea di Batman v
Superman: Dawn of Justice per poi tornare al
vecchio secolo con Wonder Woman.
Il sequel vedrà ancora Gal
Gadot nei panni di Diana Prince opposta a
Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain
Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redidivo
Steve Trevor) e Pedro Pascal, in un ruolo ancora misterioso.
NETFLIX
ha annunciato ufficialmente The Umbrella Academy
2, è la seconda stagione della serie The
Umbrella Academy con
Ellen Page basata sulla serie di fumetti scritta e
create da Gerard Way. The
Umbrella Academy è basata sulla serie di fumetti
scritta e create da Gerard Way, illustrate da Gabriel Bá e edita da
Dark Horse Comics. La serie TV è prodotta da
Universal Cable Productions per NETFLIX,
Steve Blackman è showrunner e produttore esecutivo, accanto a Jeff
F. King, Mike Richardson, Keith Goldberg, Gerard Way e Gabriel
Bá.
La prima stagione della serie
The
Umbrella Academy ha riscosso una grande
accoglienza da parte degli spettatori e Netflix ha sottolineato ad
aprile 2019 nel corso del suo report finanziario che The Umbrella
Accademy è stata vista da più di 45 milioni di abbonati nel corso
del primo mese dal giorno di distribuzione. La serie è stata
accolta positivamente anche dalla critica, sul sito Rotten Tomatoes
ha un indice di gradimento del 76% con un voto medio di 7,27 su 10,
basato su 76 recensioni. Mentre Su Metacritic, invece ha un
punteggio di 62 su 100, basato su 18 recensioni.
The Umbrella Academy 2: quando esce e dove vederla in
streaming
The Umbrella Academy 2 in
streaming sarà disponibile in tutti i Paesi in cui il
servizio NETFLIX
è attivo dal 31 luglio 2020.
The Umbrella Academy 2: la trama e il
cast
Ellen Page, Tom Hopper, David Castañeda, Emmy Raver-Lampman,
Robert Sheehan, Aidan Gallagher e Justin Min torneranno
nei propri ruoli. Nuovi membri del cast della seconda stagione
saranno annunciati prossimamente. Steve Blackman (Fargo,
Altered Carbon) sarà showrunner e produttore esecutivo
anche della seconda stagione. Jeff King (EP), Keith Goldberg (EP),
Mike Richardson (EP), Gerard Way (Co-EP) e Gabriel Bá (Co-EP)
lavoreranno alla seconda stagione in qualità di produttori
esecutivi accanto a Blackman. La seconda stagione sarà composta da
10 episodi della durata di 1 ora, prodotti da Universal Content
Productions per Netflix. Le riprese inizieranno quest’estate a
Toronto, Canada
Nello stesso giorno del 1989,
quarantatré neonati nascono in diverse parti del mondo, figli di
donne che non si conoscono e che fino al giorno prima non avevano
mostrato segni di alcuna gravidanza. Sette di loro vengono adottati
da un miliardario, che dà vita all’Umbrella Academy, una
particolare accademia casalinga dove addestra i suoi “bambini” a
salvare il mondo. La morte di Hargreeves fa riavvicinare i sei
membri sopravvissuti, che devono collaborare per cercare di
scoprire cosa si cela dietro la misteriosa morte del padre. Ma la
famiglia così ricomposta è nuovamente divisa dalle personalità
divergenti e dalle abilità contrastanti, oltre che dall’imminente
minaccia di un’apocalisse globale.
In The Umbrella Academy
2 protagonisti sono Vanya Hargreeves / Violino Bianco /
Numero Sette (stagioni 1-in corso), interpretata da
Ellen Page, Luther Hargreeves / Numero Uno / Spaceboy
(stagioni 1-in corso), interpretato da Tom Hopper,
Diego Hargreeves / Kraken / Numero Due (stagioni 1-in corso),
interpretato da David Castañeda, Allison
Hargreeves / Voce / Numero Tre (stagioni 1-in corso), interpretata
da Emmy Raver-Lampman, Klaus Hargreeves / Medium /
Numero Quattro (stagioni 1-in corso), interpretato da
Robert Sheehan, Numero Cinque / Il ragazzo
(stagioni 1-in corso), interpretato da Aidan
Gallagher, Cha-Cha (stagioni 1-in corso), interpretata da
Mary J. Blige, Hazel (stagioni 1-in corso), interpretato da
Cameron Britton, Leonard Peabody / Harold Jenkins
(stagione 1), interpretato da John Magaro, Pogo (stagioni 1-in
corso), interpretato da Adam Godley, Reginald
Hargreeves / Il Monocolo (stagioni 1-in corso), interpretato da
Colm Feore e Ben Hargreeves / The Horror / Numero
Sei (stagioni 2-in corso, ricorrente stagione 1), interpretato da
Justin H. Min.
Nei ruoli ricorrenti troviamo Grace Hargreeves / Mamma (stagioni
1-in corso), interpretata da Jordan Claire
Robbins, Eudora Patch (stagione 1), interpretata da
Ashley Madekwe e The Handler (stagioni 1-in
corso), interpretata da
Kate Walsh.
La Warner Bros. ha da poco diffuso
il primo poster ufficiale di Joker, il film
con Joaquin Phoenix che racconterà le
origini del noto antagonista di Batman e la sua trasformazione nel
clown principe del crimine che tutti conosciamo.
Domani invece arriverà il teaser trailer, come annunciato sul
profilo twitter dello studio.
Diretto da Todd Phillips (Una
notte da leoni), Joker vede nel
cast anche Zazie Beetz, Frances
Conroy, Brett
Cullen, Dante
Pereira-Olson, Douglas
Hodge e Josh Pais. Il film
arriverà nelle sale il 4 ottobre 2019, come
ufficializzato nelle ultime settimane dalla Warner Bros.
Contrariamente alle altre
apparizioni del personaggio
nei Batman di Tim
Burton, nella trilogia del Cavaliero
Oscuro di Christopher
Nolan e in Suicide
Squad, Joker sarà ambientato
nel 1980 e racconterà l’evoluzione di un uomo ordinario e la sua
trasformazione nel criminale che tutti conosciamo.
Di seguito la prima sinossi ufficiale:
Joker ruota attorno all’iconico
arcinemico di Batman ed è una storia originale e autonoma mai vista
sul grande schermo. L’esplorazione di Arthur Fleck (Joaquin
Phoenix), un uomo trascurato dalla società, non sarà solo lo studio
di un personaggio grintoso, ma anche il racconto di un tema molto
più ampio.
Il nuovo spot di
Avengers: Endgame diffuso poco fa dai Marvel Studios è al solito criptico
e ricchissimo di dettagli, alcuni dei quali inediti fino ad ora,
che ci spingono a riflettere sulle possibili direzioni della trama
del film.
L’inizio
dello spot “riparte” dal quartier generale degli Avengers, anche se
non è ancora chiaro in quale piano temporale (basta dare uno
sguardo ai capelli di Natasha, lunghi e rossi, dunque di sicuro non
siamo subito dopo gli eventi di Infinity
War).
Ci sono
tutti: Clint, ora Ronin,
Rhodey, Tony,
Steve, Nebula,
Rocket, Scott e, appunto,
Natasha. Nell’inquadratura mancano
Thor e Carol Danvers, che
però tornano più tardi nella ormai celebre scena del loro incontro
(e del “Mi piace questa qui” dopo il lancio del Mjolnir).
Questo significa che il team non combatterà mai realmente unito su
un solo fronte? È qui che avverrà l’attacco di Thanos e del suo
esercito già suggerito dal merchandise e dal terzo
trailer?
Natasha vola a Tokio per
Clint
Un’altra
scena inedita vede protagonista Natasha in quella
che sembra una location tipicamente orientale, dunque possiamo
ipotizzare che si tratti proprio di Tokio, la città dove l’eroina
troverà l’amico ClintBarton
convincendolo a riunirsi al gruppo dei sopravvissuti. Sembra che
anche la città sorvolata dal quinjet dei Vendicatori sia la
capitale giapponese, ma niente è scontato…
Tony riabbraccia Pepper
Tony è vivo e può finalmente riabbracciare
l’amata Pepper Potts, come mostrato nello spot.
L’eroe sembra turbato e il suo aspetto più trascurato, dunque è
possibile che sia appena tornato dall’esilio nello spazio in cui
era costretto dopo la fine di Infinity
War e la Decimazione.
Per
quanto riguarda lo sfondo, tutto ci lascia credere che si tratti
del misterioso campo dove
avevamo visto i Vendicatori nel vecchio spot del Super
Bowl, ipotizzando che il loro sguardo fosse rivolto verso
l’alto scrutando l’arrivo di qualche personaggio. Magari è proprio
Tony, insieme a Nebula?
Il tatuaggio di Ronin
Quello che ritroveremo in Endgame
sarà un Clint Barton decisamente diverso dal
passato. Il look aggressivo e l’evidente tatuaggio sul braccio
sinistro di Ronin testimoniano un
cambiamento che ha radici profonde (forse la morte della famiglia,
motivo di vendetta da consumare contro Thanos).
E chissà se quei disegni non
raccontino più di ciò che mostrano in apparenza…
Nebula e Rocket
I due
reietti, coloro che più di qualsiasi altro eroe hanno perso tutto,
una casa, la famiglia, gli affetti, si stringono in un gesto che fa
già commuovere. Parliamo di Nebula e
Rocket, gli unici superstiti del team dei
Guardiani della Galassia, ora uniti nel dolore e determinati a
vendicare i caduti.
Tony, Steve e un dispositivo
misterioso
Interessante sotto ogni punto di vista la scena con
Steve e Tony che, messo da parte
il rancore della guerra civile e le incomprensioni, fanno pace e
tornano sul fronte comune per combattere Thanos.
Innanzitutto perché alle spalle degli eroi sembra esserci la
New York della battaglia di The Avengers,
distrutta dall’attacco dei chitauri e messa in salvo dal team
(un’altra prova degli ipotetici viaggi nel tempo che
saranno la chiave del film), e poi perché, se prestate attenzione,
all’orecchio di Cap c’è uno strano dispositivo: magari è un
dettaglio dell’equipaggiamento per il Regno
Quantico, o per affrontare le diverse realtà temporali?
Chi può dirlo adesso?
Captain Marvel guida gli eroi nello
spazio
L’intervento di Carol Danvers è stato
anticipato dalla scena post credits di Infinity
War, ma la sua presenza fisica viene rivelata soltanto
nella scena dopo i titoli di coda del suo standalone, dove la
vediamo arrivare al quartier generale degli Avengers, e nel terzo
trailer di Endgame, in
cui diventa protagonista di un simpatico siparietto con
Thor.
Ora,
grazie a questo spot, sappiamo che sarà lei a guidare nello spazio
i Vendicatori (non soltanto è un’esperta pilota, ma conosce luoghi
oltre il pianeta Terra che gli altri eroi non hanno mai visitato).
Insieme a Carol compaiono Natasha, Rhodey, Thor, Steve e
Rocket.
Piccolo appunto: nella scena Nat ha
i capelli corti e biondi. Vuol dire che Captain Marvel sarà
protagonista soltanto della prima parte del film successiva a
Infinity War?
La foto di Peter
Uno dei
momenti più commoventi dello spot vede Tony Stark
osservare con immenso rammarico e dolore la foto scattata con
Peter Parker, suo pupillo e figlio putativo.
Nell’immagine i due personaggi stringono tra le mani una sorta di
diploma delle Stark Industries assegnato al brillante ragazzo,
anche se al contrario (non vorrà mica dirci qualcosa sul
film?).
Il fallimento vi ha condotto di
nuovo da me
Dopo
tanta attesa, ecco ritornare in scena Thanos, più
minaccioso che mai, mentre dice ai vendicatori che “Non
potevate sopportare il vostro fallimento. Dove vi ha condotto? Di
nuovo da me”. Inutile dire quanto sia inquietante una frase
del genere, considerando l’esito del precedente confronto con il
Titano Pazzo…
Sul
finale vediamo le gambe di Iron Man,
Captain America e Thor avanzare
verso il villain (che sfoggia la sua nuova arma), presumibilmente
sul pianeta Titano (lo stesso dove si era svolta la battaglia prima
dello schiocco). La storia si ripete…
Ecco il nuovo spot di
Avengers: Endgame in cui vediamo, finalmente, Tony
Stark e Steve Rogers tendersi la mano. Non vedevamo i due
vendicatori schierati insieme, fianco a fianco, da prima dei fatti
di Civil War!
Lo spot sembra mostrare sempre e
solo la prima parte del film e in esso vediamo moltissimi momenti
che saranno senza dubbio emozionanti: Tony che riabbraccia Pepper,
Rocket e Nebula che si stringono la mano in segno di conforto
reciproco, visto che entrambi hanno perso la famiglia, un sorriso
di Vedova Nera e Clint Barton di nuovo alla Avengers Facility.
Il film arriverà nelle nostre sale
il prossimo 24 aprile.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti
in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora
una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
La Libreria Claudiana di Milano
(in Via Francesco Sforza, 12/A) sarà la sede della nuova tappa del
tour promozionale di Bibbia e Cinema, il nuovo
libro di Peter Ciaccio che racconta di come la
Bibbia abbia ispirato il cinema e di come il cinema si sia fatto
ricco con le storie che il testo sacro ancora offre.
Seguendo lo slogan per cui “la
Bibbia, come il cinema, non appartiene agli esperti ma a tutti”
Ciaccio, teologo e studioso dei rapporti tra cultura pop e fede,
racconta nelle pagine, edite da Claudiana/EMI, il proficuo connubio
tra cinema e Bibbia.
L’appuntamento è per martedì 2
aprile alle 18.00 presso la Libreria Claudiana di Milano (in Via
Francesco Sforza, 12/A). Dialoga con l’autore Chiara
Guida di Cinefilos.it.
Probabilmente, se non fosse stato
per l’influenza di Superman e del peso che questo
film ha avuto nel corso della storia dei blockbuster americani,
Christopher Nolan non avrebbe mai potuto
realizzare Batman Begins, il primo capitolo della
sua trilogia dedicata al Cavaliere Oscuro uscito nel 2005.
A rivelarlo è stato lo stesso
regista durante il Q&A dell’evento organizzato per il
ritorno nelle sale della trilogia, passando in rassegna parte
del processo che ha portato in sala il cinecomic con
Christian Bale nei panni di Bruce Wayne sette anni
dopo il flop di Batman & Robin di Joel Schumacher
con George Clooney. E se in alcuni casi un autore
riesce a gestire la volontà dello studio esercitando il proprio
controllo creativo, spesso accade il contrario e i dirigenti
spingono affinché la storia vada in una direzione diversa da quella
scelta in partenza.
Una situazione simile è accaduta con
Batman Begins, dove Nolan è stato costretto ad adottare un
approccio differente con l’obiettivo di convincere i produttori a
investire sulla sua idea. Ma come? Portando l’esempio di
Superman: The Movie, il classico del 1978 di
Richard Donner con Christopher
Reeve:
“Sono stato in grado di dire
‘Bene, Christopher Reeve non indossa il costume fino al minuto
53…possiamo farlo anche noi. In verità questa statistica non è
vera, perché accade un po’ prima, ma il concetto rimane“.
Di fatto uno degli aspetti studiati
dal regista per Batman Begins era il momento esatto in cui il
personaggio diventa un supereroe, abbracciando finalmente e
ufficialmente l’icona di difensore della giustizia. E chiunque
abbia visto il film sa che Bruce Wayne non assumerà l’identità di
Batman fino a metà del racconto, uno snodo narrativo che all’epoca
preoccupò i dirigenti della Warner Bros. Basti pensare al panorama
dell’epoca, decisamente meno “coraggioso” di quanto lo sia ora in
termine di cinefumetto.
Vi ricordiamo che una replica della
maratona speciale de Il Cavaliere Oscuro arriverà il 13 aprile a
New York all’Amc Lincoln Square, mentre altre proiezioni si
prevedono per la fine di aprile presso l’AMC Metreon di San
Francisco, il Cinesphere Ontario Place di Toronto e l’IMAX Theatre
dell’Indiana State Museum di Indianapolis. In tutte le serate verrà
trasmessa la registrazione del Q&A di Nolan sul
maxischermo.
Il regista di Dark
Phoenix, Simon Kinberg, ritiene che il
più grande errore commesso da X-Men: Conflitto
Finale sia stato il fatto che il film non includeva gli
aspetti cosmici della storia.
L’esperienza di regia con
Dark Phoenix è la prima che Kinberg ha
finalizzato, nonostante faccia parte della produzione degli
X-Men sin dall’inizio e abbia lavorato come
sceneggiatore per Conflitto Finale, il film che
per primo ha tentato di portare al cinema la Saga di Fenice Nera,
una delle storie a fumetti dei Mutanti più belle e famose di
sempre.
“The Phoenix Saga” e
“The Dark Phoenix Saga” erano due archi correlati
pubblicati su Uncanny X-Men tra la fine degli anni
’70 e l’inizio degli anni ’80. Queste storie classiche sono state
scritte da Chris Claremont e disegnate da Dave Cockrum e
successivamente da John Byrne. I Mutanti della Marvel hanno fatto molta strada nel
corso degli anni, ma questa storia rimane una delle più note e
influenti del franchise.
I fan erano incredibilmente eccitati
quando il secondo film di X-Men di Bryan
Singer si era concluso con un indizio che puntava proprio
alla “resurrezione” di Jean Grey e alla saga di Fenice. Tuttavia,
Singer ha accantonato il terzo film per dedicarsi al mediocre
Superman Returns e il progetto è stato lasciato
nelle mani di Brett Ratner. I risultati sono stati
disastrosi e molti fan ritengono che Conflitto
Finale sia il peggior film dell’intero franchise.
Questo innegabile fallimento è
probabilmente ciò che ha spinto Fox a dare alla storia un’altra
possibilità cercando di offrire al pubblico un adeguato
adattamento. Dark Phoenix è il risultato di questo
tentativo, che sarà il debutto alla regia di Kinberg.
Il produttore Hutch
Parker ha paragonato il film a un thriller psicologico
alla Hitchcock. Parlando con Digital Spy, Kinberg
ha spiegato di ritenere che il più grande errore commesso con
Conflitto Finale sia stato quello di non esplorare
il lato cosmico della storia di Jean.
Ha dichiarato: “Ho sentito
davvero che uno degli errori che abbiamo fatto con X-Men 3, che ha
raccontato in un certo senso la storia della Fenice Nera come fosse
una sottotrama, è stato che non abbiamo affrontato l’aspetto
cosmico, come accade nei fumetti. Penso che sia stato un periodo
nei film di supereroi in cui quell’aspetto era nuovo, e ora viviamo
in un periodo in cui ci sono i Guardiani della Galassia, Thor:
Ragnarok e così tanti film di fumetti ambientati nello spazio che
abbiamo colto questa opportunità.”
Dark Phoenix è
stato descritto da Kinberg come l’inizio di un nuovo capitolo per
la serie di film di X-Men.
“Lo vedo come un nuovo capitolo.
Lo vedo come qualcosa che prende il franchise e lo lancia in una
direzione diversa con toni diversi. E questo non significa che il
prossimo avrà lo stesso tono, significa solo che il prossimo può
avere un tono diverso. Penso che per molti anni, gli X-Men di Bryan
[Singer] abbiano davvero trasformato il genere dei supereroi nel
2000 o 2001 quando è uscito il primo. Questo arriva quasi 20 anni
dopo. È molto tempo fa. E a quel tempo, i film sui supereroi non
erano molto popolari, in realtà. C’erano stati alcuni fallimenti a
metà degli anni ’90, e non c’erano stati molti film sui
supereroi, e in quel periodo l’approccio sugli X-Men era
davvero rivoluzionario.”
Le uniformi “Advanced Tech” degli
eroi mostrate sia da alcuni concept leak, sia dal merchandise,
hanno debuttato ufficialmente nell’ultimo trailer di
Avengers:Endgame e secondo
le teorie più diffuse, i Vendicatori indosseranno queste speciali
divise per entrare nel Regno
Quantico.
E se invece venissero sfruttate per
affrontare i viaggi nel tempo?
Oppure, risposta più banale, i protagonisti ne avranno bisogno per
avventurarsi nello spazio? Sono tutte domande che troveranno
risposta nel film, in uscita il prossimo 24 aprile.
Facendo riferimento alla
storyline-evento di Infinity, una delle maggiori
ispirazioni di Avengers:
Infinity War, sappiamo che Steve Rogers guida la
squadra nello spazio per affrontare una minaccia, e che i
personaggi coinvolti indossano i loro rispettivi costumi modificati
solo con un ulteriore strato di armatura avanzata. Lì combattevano
contro un’antica razza aliena, ma in Endgame quel nemico potrebbe
essere Thanos.
Nel frattempo, ecco le tute Advanced
Tech nel nuovo banner HD dove compaiono Vedova
Nera, Thor, Iron Man, Hulk, Captain America, War Machine, Nebula,
Rocket Raccoon, Ant-Man e Ronin/Occhio di Falco.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti
in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora
una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Pur sposando alla perfezione la
natura del classico d’animazione Disney, il nuovo Dumbo
di Tim Burton presenta alcune differenze
sostanziali con l’originale uscito nel 1941. Ecco le più
importanti:
L’enfasi sui personaggi umani
L’originale film d’animazione del
1941 era tutto incentrato sul personaggio del titolo, che anche
senza parlare e grazie al potere dell’animazione, riusciva a
trovare un contatto speciale con il pubblico.
Per quanto riguarda invece il
live-action, Dumbo è stato reso più realistico possibile, e il film
allarga lo sguardo sugli altri protagonisti come il veterano di
guerra e circense interpretato da Colin Farrell, Holt Farrier, e i suoi due
figli, esplorando la loro emotività in relazione al confronto con
l’animale.
Gli animali non parlano
Contrariamente all’originale,
questo remake di Burton decide categoricamente di eliminare gli
animali parlanti in nome di un maggiore realismo. Certo, anche nel
film d’animazione Dumbo non parlava mai, ma a farlo erano il
topolino Timoteo, l’amico e mentore, il cui punto
di vista scompare del tutto nel live action.
Timothy compare però in un cameo
come topo addestrato per esibirsi nel circo.
La trama
Il Dumbo del 1941
durava poco più di un’ora, dunque è evidente che l’esigenza di
riempire un maggior numero di scene ha portato la Disney a rivedere
la storia aggiungendo storyline che non esistevano.
E se l’originale seguiva
principalmente Dumbo nel percorso che l’avrebbe portato a
ricongiungersi con la mamma, stavolta la trama sembra prendersi del
tempo per esplorare le varie situazioni dei diversi personaggi, con
la loro introduzione e lo sviluppo delle motivazioni.
Nessuna allucinazione
Probabilmente la sequenza più
memorabile del Dumbo del 1941 è la parata degli elefanti rosa, dove
vediamo l’elefantino e Timothy “ubriachi” in preda ad
un’allucinazione
Questo dettaglio viene però
sacrificato nel film di Burton, anche se rimane un omaggio
simbolico durante l’esibizione del protagonista nel circo di
Vandemere (Michael
Keaton) con le bolle di sapone e un rapido cenno di
sceneggiatura quando un clown offre da bere a Dumbo e Danny De Vito esclama “Niente champagne
vicino al bambino“.
Un parto “naturale”
Invece di mostrare la mamma
Jumbo incinta e spiegare ai bambini l’origine
della vita, la Disney degli anni quaranta preferì ricorrere
all’espediente della cicogna per raccontare l’arrivo di Dumbo.
Nel live-action questa strada è
stata abbandonata in favore, ancora una volta, del realismo, con
l’elefantessa che dà alla luce il suo cucciolo in maniera del tutto
naturale (anche se la scena non viene mostrata).
Qualcuno muore…
Dumbo un prodotto per bambini che
non esclude i suoi momenti tragici, tuttavia nessun personaggio
muore nell’originale, al contrario del remake.
Siamo all’inizio del film, durante
il primissimo spettacolo di Dumbo, con il pubblico
che lo prende in giro per le sue grandi orecchie e la madre che,
infuriata, colpisce una delle colonne di supporto della tenda
schiacciando un operaio.
La madre di Dumbo viene venduta
L’episodio scatenante del film
originale è la reclusione della mamma in prigione dopo che
l’elefantessa aveva attaccato il pubblico a causa della presa in
giro di suo figlio. Anche nel live action questo accade, con la
differenza che Jumbo viene restituita dal signor Medici al
vecchio proprietario, separandola quindi da
Dumbo.
Il protagonista allora cercherà di
guadagnare abbastanza soldi da poter “ricomprare” sua madre.
Il finale
Niente più del finale mette in luce
le differenze tra i due film. Nell’originale, Dumbo impara a volare
e si ricongiunge con sua madre, vivendo nel lusso al circo come
superstar, mentre nel remake la trama va nella direzione
esattamente opposta, con la la famiglia Farrier e gli artisti
circensi che aiutano i due elefanti Dumbo a fuggire da
Dreamland.
Saranno loro a caricare Dumbo e
Jumbo su una barca diretta in Asia orientale, dove i due potranno
vivere in libertà.
Per gli italiani nessuno è come
Green
Book. Il film con Viggo Mortensen e
Mahershala Ali, con i suoi 9,5 milioni di euro è
da oggi ufficialmente il maggiore incasso nel nostro Paese, tra le
pellicole vincitrici dell’Oscar come Miglior Film, superando
i 9,4 milioni di The Departed – Il bene e il male,
uscito nel 2006.
Vincitore di 3 Premi Oscar per
il Miglior Attore Non Protagonista, Migliore Sceneggiatura
Originale e Miglior Film, Green
Book ha debuttato nelle nostre sale
cinematografiche il 31 gennaio, acquisito da Eagle
Pictures e Leone Film Group, e dopo
nove settimane è ancora programmato con successo in tutta
Italia.
Ispirato
alla storia vera di Tony Lip, padre dello sceneggiatore Nick
Vallelonga, racconta l’inaspettata l’amicizia tra un buttafuori
italoamericano e un pianista afroamericano nell’America negli anni
sessanta.
Se conoscete il modus operandi dei
Marvel Studios (almeno per quanto
riguarda progetti particolari, vedi il franchise di
Avengers) e la loro politica della segretezza
assoluta, allora saprete anche che per prevenire qualsiasi rischio
di anticipazioni vengono consegnate agli attori false
sceneggiature, oppure versioni ridotte, come spiegato dal regista
Joe Russo a Comicbook.
E chi, tra questi, avrà ottenuto un
trattamento “speciale”? Ovviamente Tom
Holland, il re degli spoiler,
che lo scorso anno era riuscito a rivelare il finale del terzo
capitolo sui Vendicatori ad un’intera platea di fan (qui i video) e
che a quanto pare non ha ricevuto alcuno script dei due film girati
insieme – Infinity
War e Avengers:
Endgame – ma solo le battute relative al suo
personaggio.
“Sì, Tom Holland non ha avuto la
sceneggiatura. Tom Holland ottiene le sue battute e basta“, ha
raccontato Russo al lancio promozionale di Endgame. “Non sa
nemmeno con chi avrà di fronte nella scena. In pratica usiamo
termini molto vaghi per descrivergli cosa sta succedendo solo
perché ha difficoltà a tenere la bocca chiusa.“
Tendenzialmente ogni attore del MCU
viene tenuto all’oscuro sulla trama dei film, perché secondo i
fratelli Russo “diventa un peso in meno da sopportare, mentre
forse è più facile leggere un copione falso scaricando la pressione
di sapere cosa succede senza avere l’obbligo di nasconderlo agli
altri“.
Riuscirà Holland, almeno stavolta, a non rovinare tutto?
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti
in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora
una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Mark Ruffalo è
ormai noto per essere uno degli attori appartenenti al
Marvel Cinematic Universe
che non riesce a mantenere i segreti sulle trame dei film a cui
partecipa e offre spoiler anche involontari al pubblico.
In occasione del 1° Aprile, l’attore
ha “SPOILERATO” Avengers: Endgame sul suo account
Instagram… più o meno. Il Post in questione consiste in un
minivideo in cui, con la didascalia, Ruffalo promette un piccolo
spoiler dal film, peccato che arrivati al punto, compaia una
scritta che indica un Pesce d’Aprile, un April Fools!
Mark Ruffalo è trai vendicatori
originali che torneranno in Avengers: Endgame per
provare a rimediare alla loro unica ed enorme sconfitta contro
Thanos. Che sarà un viaggio indietro nel tempo, una incursione nel
Regno Quantico, a rischio della propria vita, non lo sappiamo
ancora con certezza. Sappiamo però che Endgame dovrebbe essere
molto significativo per il personaggio di Bruce Banner, in quanto
l’arco narrativo di Hulk/Banner arriverà a compimento dopo ciò che
abbiamo visto ed è stato sviluppato tra Thor:
Ragnarok e Avengers: Infinity War.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti
in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora
una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
La coincidenza tra le riprese di
Mission
Impossibile: Fallout e i reshoot di Justice
League ha creato non pochi problemi alla Warner Bros.,
obbligata dalla Paramount a non “intervenire” sui baffi di Henry Cavill e a rimuoverli digitalmente.
Risultato? Una cgi grossolana che non rende giustizia all’attore e
un’inevitabile ondata di commenti negativi e altri goliardici da
parte del popolo del web.
“Ero rimasto un po
‘sorpreso” aveva dichiarato Cavill in un’intervista,
“perché quando abbiamo deciso di tenere i baffi non mi
aspettavo certo che tutti gli eventi si svolgessero in quel modo. E
di certo non mi aspettavo che i reshoot di Justice League fossero
così costosi…”
Ma quale sarebbe stato l’aspetto
reale dell’attore senza effetti digitali? L’immagine che vedete qui
sotto mostra Superman (in sala di montaggio) durante le riprese
aggiuntive del film. Un look “inedito” che sicuramente non avrebbe
scontato le pene del web…
Tempo fa il regista di Fallout,
Christopher McQuarrie, aveva fatto chiarezza e
messo finalmente un punto definitivo sulla questione spiegando che
“Quando è arrivata la richiesta da parte della Warner Bros. per
il reshoot di Justice League, Charles Roven mi ha chiamato e ha
detto: “Abbiamo bisogno del tuo aiuto e dobbiamo radere i baffi di
Henry [Cavill] per queste riprese. Gli risposi che naturalmente
avrei fatto tutto il possibile per aiutarli, ma che dovevo anche
pensare al nostro film.”
“Così cercai di parlare con
tutti e capire quale sarebbe la programmazione […] La soluzione
sarebbe stata far ricrescere i baffi di Henry e poi riempire
digitalmente ciò che mancava, però dei baffi finti in primo piano
su un obiettivo da 75mm sembreranno sempre un paio di baffi finti
[…]Successivamente abbiamo offerto il
nostro compromesso, calcolando i soldi necessari per questa
operazione, e si aggiravano intorno ai 3 milioni di dollari per gli
effetti visivi. Ecco quanto sarebbe costato aggiungere digitalmente
i baffi di Henry Cavill, quindi abbiamo detto di sì alla proposta
della Warner. A quel punto la Paramount Pictures è entrata in scena
e si è categoricamente rifiutata.“
Diretto da Zack
Snyder, il film presenta una invidiabile lineup di
SuperEroi DC: Ben Affleck nei panni di
Batman, Henry Cavill come
Superman, Gal Gadot nel ruolo
dell’irresistibile Wonder Woman, Ezra
Miller come The Flash, Jason
Momoa nei panni di Aquaman e Ray
Fisher come Cyborg.
L’attice indiana Priyanka Chopra è potenzialmente in trattative
per un ruolo nel futuro del Marvel Cinematic Universe.
A dichiararlo è stato Joe Russo, co-regista di
Avengers: Endgame.
Considerando il numero incredibile
di soluzioni con cui ci può lasciare la fine di Endgame, i
Marvel Studios stanno già facendo scouting e
cercando altri volti per i prossimi supereroi che porteranno sul
grande schermo, nella Fase 4.
Per il momento, i progetti in ballo
sono soltanto Spider-Man: Far
From Home, pronto per l’uscita a luglio, ma ci sono
anche il prequel su Vedova Nera, con
Scarlett Johansson, e i progetti sugli Eterni e su Shang-Chi, oltre a
Guardiani della
Galassia Vol. 3, Black Panther
2 e Doctor Strange 2 in sviluppo. Se
i commenti di Joe Russo sono in qualche modo
legati a uno di questi progetti, potremmo vedere l’ex Miss Mondo in
uno di questi film.
Parlando con Hindustan Times,
Joe Russo ha fatto il nome di Priyanka Chopra per
indicare un’attrice indiana con cui gli piacerebbe lavorare nel MCU
e a quanto pare le cose sono anche più avanzate di quanto non
pensiamo, visto che lo studio sarebbe già in trattative con lei.
“Mi piacerebbe molto lavorare con Priyanka. Sorrido perché in
realtà stiamo già trattando con lei di una proposta, ma non dirò
ancora nulla.” ha dichiarato Russo in India, durante la
campagna promozionale per Endgame.
Priyanka Chopra è
passata con discreto successo dalla moda al mondo della
recitazione, limitandosi, per ora, a ruoli che non l’hanno esposta
molto al grande pubblico. Ricordiamo la serie Quantico, oppure il
ruolo da villain in Baywatch, con Dwayne
Johnson, e ancora la parte della comprimaria in Non è
romantico, la divertentissima comedy su Netflix
con Rebel Wilson. Ma è il suo ruolo nello show ABC
che potrebbe far pensare a lei come alla persona giusta per
interpretare uno dei prossimi eroi Marvel al cinema.
Dopo la notizia che anche
Angelina Jolie sarebbe in trattative per un ruolo nel MCU, il
futuro dell’universo Marvel al cinema sembra destinato alla
bellezza e al carisma di queste donne.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti
in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora
una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Come annunciato dal primo trailer di
Spider-Man: Far
Frome Home, nel film vedremo Nick Fury richiedere
l’aiuto di Peter Parker per combattere gliElementali,
creature spuntate in tutta Europa di cui una fatta di sabbia
(Zephyr), acqua (Hydron) e fuoco
(Magnum). Questi personaggi provengono dai fumetti
e verranno introdotti nel MCU in un modo davvero inedito,
forse presentandosi come i veri antagonisti di Spidey al posto
di Mysterio.
Il loro aspetto è rimasto finora
nascosto, ma le immagini della nuova collezione di Funko Pop
dedicata al cinecomic con Tom
Holland sembrano aver finalmente svelato due dei
misteriosi Elementali, oltre all’illusionista interpretato da
Jake
Gyllenhaal (con e senza l’iconico casco).
E se di Mysterio avevamo avuto
un’anteprima già nelle scorse settimane grazie alle foto del
merchandise ufficiale trapelate online, ora è il turno di Molten
Man (nei fumetti alter ego di Mark Raxton, chiamato l’uomo di
metallo fuso) e Hydro Man (aka Morris Bench, che può trasformare il
proprio corpo o parte di esso in acqua).
Gli Elementali sono statii
introdotti sul numero Supernatural Thrillers #8 nel 1974,
incrociando la strada di Mrs. Marvel e di Spider-Man come gruppo
antico presumibilmente esiliato dal proprio universo a causa del
mancato tentativo di conquistare l’antico Egitto. In seguito questi
personaggi tornarono ai giorni nostri insieme alla Mummia Vivente
con i poteri da cui derivano i nomi Hellfire, Hydron, Magnum e
Zephyr.
È evidente che la versione che
vedremo nel MCU sarà diversa, tenendo però fede all’originale, e
che questi cattivi potrebbero essere delle illusioni create da
Mysterio o animate in
qualche modo dai suoi “effetti speciali”. Intanto possiamo dargli
un’occhiata qui sotto.
Diretto ancora una volta da Jon
Watts, Spider-Man: Far From
Home arriverà nelle sale il 5
luglio 2019. Confermati nel cast del
film il protagonista Tom
Holland nei panni di Peter
Parker, Marisa Tomei in quelli di zia
May e Zendaya in quelli di
Michelle, Samuel L. Jackson in quelli di
Nick Fury e Cobie Smulders in quelli
di Maria Hill.
Le riprese del film sono durate
circa tre mesi, e nella maggior parte delle foto circolate in rete
abbiamo visto Peter Parker alle prese con Michelle. Naturalmente il
film vedrà tornare anche Flash Thompson (Tony
Revolori) e Ned Leeds (Jacob Batalon),
gli altri compagni di scuola di Peter. Ma cosa conosciamo realmente
della trama e quali teorie circolano intorno al nuovo titolo dei
Marvel Studios?
Per quanto riguarda le novità del
sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una
versione rimodellata di quella di Iron
Spider. vista in Avengers: Infinity
War. Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera,
con degli occhiali al posto delle orbite bianche, come da
tradizione, questo perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno
di una nuova maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta
su Titano, durante il confronto con Thanos e prima della sua
disintegrazione.