Home Blog Pagina 570

Al vertice della tensione: tutto quello che c’è da sapere sul film

Al vertice della tensione film

Jack Ryan, celebre personaggio protagonista dei romanzi di Tom Clancy, è tornato al cinema nel 2014 con il film Jack Ryan – L’iniziazione, dove è stato interpretato da Chris Pine. Il film è il quarto lungometraggio di genere spionistico a portare il personaggio sul grande schermo. La prima apparizione cinematografica di Ryan risale infatti 1990 con Caccia a Ottobre Rosso, dove era interpretato da Alec Baldwin. In seguito sono stati realizzati Giochi di potere (1992) e Sotto il segno del pericolo (1994), dove è Harrison Ford a dare volto al personaggio. Nel 2002 è invece stato realizzato il reboot Al vertice della tensionecon protagonista Ben Affleck.

Con quest’ultimo film, si decise di proporre una versione più giovane del personaggio, rendendolo protagonista della vicenda narrata in Paura senza limite, il quinto romanzo in ordine di uscita dedicato a Jack Ryan. Nonostante ufficialmente sia dunque un adattamento di questo, il film, diretto da Phil Alden Robinson se ne discosta fortemente, cambiando alcuni aspetti importanti del racconto di Clancy, come ad esempio l’identità degli antagonisti. Il film, ad ogni modo, si concentra sul rischio di una guerra nucleare scatenata per errore. Al vertice della tensione, dunque, si configura come un puro thriller ricco di tensione, proprio come suggerito dal titolo.

A fronte di un budget di 68 milioni di dollari, il film arrivò ad un soddisfacente incasso di quasi 200 milioni, confermando l’interesse per questo genere di film. Per gli appassionati, si tratta di un titolo da recuperare assolutamente. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Ai vertici della tensione: la trama del film

Il racconto ha inizio nel 1973, quando un aereo israeliano viene abbattuto durante la guerra dello Yom Kippur. Il velivolo trasportava una bomba nucleare, della quale da quel momento si è persa ogni traccia. Quasi trent’anni dopo, nel 2002, l’arma ancora inesplosa viene ritrovata da un gruppo neonazista, guidato dal miliardario austriaco Richard Dressler. Lo scopo del gruppo è ora quello di far scoppiare una guerra tra Stati Uniti e Russia, permettendo così ad un’Europa fascista a governare il mondo. Nel frattempo, la tensione cresce anche per via dell’insediamento del nuovo presidente russo Nemerov.

Entra così in scena Jack Ryan, analista della CIA che anni prima aveva scritto un rapporto proprio su Nemerov. Ryan viene pertanto inviato in Russia insieme al direttore dell’agenzia William Cabot per cercare di capire che tipo di presidente egli sarà. Nel corso della sua visita, l’agente si accorge però di qualcosa che non quadra. Venuto a conoscenza del rischio di una guerra nucleare, Ryan e i suoi colleghi dovranno dar vita ad una vera e propria corsa contro il tempo per cercare di ritrovare l’ordigno nucleare ed evitare così la distruzione che esso può causare.

Al vertice della tensione cast

Ai vertici della tensione: il cast del film

Originariamente, l’attore Harrison Ford avrebbe dovuto riprendere il ruolo di Jack Ryan. Dopo che egli ebbe però abbandonato il progetto, i produttori decisero di dar vita ad una versione più giovane del personaggio, scegliendo come interprete Ben Affleck. Prima di accettare il ruolo, egli parlò sia con Ford che con Alec Baldwin, ottenendo la benedizione di entrambi. Lo scrittore Tom Clancy ha poi indicato Affleck come il suo preferito tra gli interpreti che hanno dato vita a Ryan. Accanto a lui, nei panni di William Cabot vi è invece l’attore Morgan Freeman, mentre Liev Schreiber è John Clark, agente della CIA che collaborerà con Ryan.

Sono poi presenti gli attori James Cromwell nei panni del presidente degli Stati Uniti Robert Fowler e Philip Baker Hall in quelli del segretario della Difesa Becker. Ad interpretare il miliardario Richard Dressler vi è l’attore Alan Bates, mentre l’attore irlandese Ciaran Hinds dà vita al presidente russo Nemerov. Hinds, in realtà, non parlava neanche una parola di russo e si è trovato a dover imparare le sue battute in tale lingua, facendo attenzione a pronunciarle con il corretto accento. Come in seguito rivelato, nel film era presente anche un cameo di Matt Damon, grande amico di Affleck, che compariva nei panni di un cameriere. La scena in cui egli è coinvolto è però poi stata tagliata dal montaggio finale.

Ai vertifici della tensione: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Ai vertici della tensione grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 3 ottobre alle ore 21:15 sul canale La7.

Fonte: IMDb

 
 

Harry Potter 20° Anniversario: Return to Hogwarts finalmente in home video

Harry Potter 20

Harry Potter 20° Anniversario: Return to Hogwarts, l’attesissima reunion con protagoniste le star della magica saga cinematografica, arriva finalmente in DVD, a partire dal 13 ottobre per Warner Bros. Home Entertainment. Per celebrare il magico mondo creato da J.K. Rowling, Daniel Radcliffe, Rupert Grint, Emma Watson e Tom Felton, insieme al regista Chris Columbus e altri amatissimi membri del cast degli otto film di Harry Potter hanno fatto ritorno a Hogwarts per festeggiare l’anniversario del primo film della saga, Harry Potter e la Pietra Filosofale, uscito nelle sale 20 anni fa. Presentato in Italia lo scorso 1 gennaio in contemporanea con gli USA, l’evento ha raggiunto ascolti elevatissimi sia in diretta che on demand.

All’interno dell’imperdibile DVD di Harry Potter 20° Anniversario: Return to Hogwarts numerosi retroscena e dietro le quinte oltre a tantissime interviste esclusive e chiacchierate con gli attori: un magico viaggio attraverso i luoghi e i momenti più emozionanti di una delle saghe cinematografiche più amate di tutti i tempi.

 
 

Emancipation – Oltre la libertà, il nuovo film con Will Smith, in arrivo il 9 dicembre su Apple TV+

Emancipation - Oltre la libertà

Emancipation – Oltre la libertà, il film di Apple Original Films, diretto e prodotto da Antoine Fuqua (“Training Day“, “The Equalizer“), interpretato e prodotto da Will Smith (“Una famiglia vincente – King Richard“, “La ricerca della felicità“, “Ali”), uscirà su Apple TV+ il 9 dicembre. L’annuncio è stato dato in occasione dell’anteprima organizzata insieme al NAACP (National Association for the Advancement of Colored People) durante la 51esima conferenza legislativa annuale della Congressional Black Caucus Foundation a Washington, dove Fuqua, Smith e Mary Elliott, curatrice della mostra American Slavery presso lo Smithsonian National Museum of African American History and Culture, hanno partecipato a una conversazione sul film moderata dalla commentatrice politica e culturale Angela Rye.

Emancipation – Oltre la libertà racconta la storia incredibile di Peter (Will Smith), un uomo nato schiavo che fugge dalla schiavitù affidandosi al suo ingegno, alla sua fede incrollabile e all’amore profondo per la sua famiglia per tentare in tutti i modi di eludere i cacciatori a sangue freddo e sopravvivere alle spietate paludi della Louisiana alla ricerca della libertà. Il film si ispira alle foto della schiena di “Whipped Peter” (Peter il fustigato) scattate durante una visita medica dell’esercito dell’Unione e pubblicate nel 1863 su Harper’s Weekly; in particolare, una delle immagini, nota come “La schiena flagellata” (The Scourged Back), che mostra la schiena nuda di Peter completamente ricoperta da cicatrici, frutto di tutte le frustate ricevute dai suoi schiavisti, contribuì alla crescente opposizione pubblica alla schiavitù.

Nel cast oltre all’attore premio Oscar anche Will Smith, Ben Foster, Charmaine Bingwa, Gilbert Owuor, Mustafa Shakir, Steven Ogg, Grant Harvey, Ronnie Gene Bivens, Jayson Warner Smith, Jabbar Lewis, Michael Luwoye, Aaron Moten e Imani Pullum. Il film scritto da    William N. Collage è prodotto da Will Smith e Jon Mone per conto di Westbrook Studios, Joey McFarland per conto di McFarland Entertainment, Todd Black through Escape Artists. Produttori esecutivi sono Chris Brigham, Antoine Fuqua, James Lassiter, Heather Washington, Cliff Roberts, Glen Basner e Scott Greenberg

Apple TV+ offre serie drammatiche e commedie avvincenti e di qualità, lungometraggi, documentari innovativi e intrattenimento per bambini e famiglie, ed è disponibile per la visione su tutti i tuoi schermi preferiti. Dopo il suo lancio il 1° novembre 2019, Apple TV + è diventato il primo servizio di streaming completamente originale a essere lanciato in tutto il mondo, ha presentato in anteprima più successi originali e ha ricevuto riconoscimenti più velocemente di qualsiasi altro servizio di streaming. Ad oggi, i film, i documentari e le serie originali Apple sono stati premiati con 276 vittorie e 1.153 nomination ai premi, tra cui la commedia pluripremiata agli Emmy “Ted Lasso” e il vincitore dell’Oscar® come Miglior film di quest’anno “CODA”.

 
 

DAHMER: 10 aspetti della serie ispirati alla realtà

Dahmer

C’è una serie crime-thriller che sta facendo impazzire gli spettatori Netflix: si tratta di Dahmer – Mostro: La storia di Jeffrey Dahmer (qui la recensione). Lo show, prodotto da Ryan Murphy (The PromAmerican Horror Story), è ispirato al ”Mostro di Milwaukee”, un serial kiler americano realmente esistito che ha ucciso e torturato i cadaveri di 17 ragazzi. La serie è molto cruda ed è ricca di scene assurde e disgustose: quali di queste ritraggono fedelmente la realtà?

1Lionel ha rifiutato di far analizzare il cervello di Jeffrey

lionel shari joyce

Nella serie, dopo la morte Jeffrey Dahmer Flint vorrebbe far studiare il cervello di suo figlio da un’università. La donna vorrebbe trovare una causa per le stranezze del figlio, ma Lionel Dahmer si oppone all’ex moglie in tribunale perché Jeffrey nel suo testamento ha espresso la volontà di essere cremato.

La serie Neflix ripercorre fedelmente anche questo aspetto del caso Dahmer: i suoi genitori si sono scontrati in tribunale e, nell’attesa di una sentenza, il cervello di Dahmer è stato conservato nella formaldeide per anni. Alla fine, Lionel ha vinto la causa e nessuno studio è andato in porto. Il caso di Jeffrey rimarrà per sempre un’assurdità incomprensibile.

Successivo

House of the Dragon 1×07: la spiegazione del finale

Un frame di House of the Dragon 1x07

Il finale pieno di colpi di scena di House of the Dragon 1×07, Driftmark, ha analizzato le dinamiche tra Rhaenyra e Alicent prima della Danza dei Draghi. Partendo da poco dopo il finale dell’episodio 6 di House of the Dragon, Driftmark vede le Case Targaryen, Velaryon e Hightower riunirsi per il funerale di Laena Velaryon. La tensione accumulata nell’ultimo decennio giunge al culmine quando vengono lanciate accuse sui figli di Rhaenyra, vengono a galla intrighi pericolosi per rubare i draghi e appaiono sulla scena i coltelli di acciaio valyriano.

Dopo che Aemond perde un occhio nella lotta con Lucerys e Alicent colpisce Rhaenyra con il pugnale d’acciaio, il finale di House of the Dragon 1×07 conferma che la guerra civile Targaryen è già iniziata. Nei momenti finali dell’episodio, Daemon e Rhaenyra cospirano per sposarsi l’un l’altro sbarazzandosi abilmente del marito di lei, Laenor, Otto elogia Alicent per le sue azioni spietate, Viserys evita ingenuamente di parlare degli eventi che si sono verificati e l’assassino Larys Strong fa sapere senza mezzi termini la sua devozione ad Alicent. Dopo i colpi di scena del finale di House of the Dragon 1×07, i verdi e i neri devono solo attendere la morte di Re Viserys prima di poter dichiarare ufficialmente guerra.

1Il piano di Otto: inizia la Danza dei Draghi

Da quando ha istruito Alicent a sedurre il Re nell’episodio 1 di House of the Dragon e ha continuamente tirato in ballo la legittimità di Aegon come erede nell’episodio 3, Otto Hightower ha preparato l’usurpazione del Trono di Spade. Quando sorprende Aegon ubriaco sui gradini dell’Alta Marea, lo prende a calci e lo rimprovera per essere così sciocco in pubblico, perché Otto sa che un giorno sarà lui il Re. Otto mostra finalmente un senso di orgoglio nei confronti di Alicent, quando vede che lei ha colpito con un coltello Rhaenyra, dimostrando che sarebbe andata fino in fondo per sollevare i propri figli contro la Principessa. Aspettava il momento in cui Alicent avrebbe scelto di uccidere o fare del male a Rhaenyra per proteggere i suoi figli, e il finale di House of the Dragon 1×07 glielo ha finalmente dimostrato.

Quando arriva la morte di Viserys, Otto Hightower sa che Alicent sosterrà il suo piano di incoronare Aegon al posto di Rhaenyra. La guerra è alle porte, e Otto sa che Aegon deve essere incoronato per primo. Con i verdi che ora possiedono Vhagar e il sangue che è già stato versato da entrambe le parti, la guerra civile di House of the Dragon, che ha consapevolmente manipolato, sta finalmente per iniziare.

Successivo

Stars at Noon, recensione del film di Claire Denis

Vincitore del Gran Premio della Giuria all’ultimo Festival Di Cannes, Stars at Noon, l’ultimo film di Claire Denis, è stato tra i primi presentati alla stampa accreditata alla 60a edizione del New York Film Festival, dopo il successo ottenuto sempre alla kermesse della Grande Mela con High Life. Abbiamo citato non a caso lo sci-fi che vedeva protagonisti tra gli altri Robert Pattinson e Juliette Binoche in quanto presenta alcuni punti in comune con il nuovo, riuscito Stars at Noon. In particolar modo si rivela immediatamente all’attenzione dello spettatore la volontà di adoperare il cinema di genere per inserirvi al proprio interno una visione personale dello stesso.

Stars at Noon, la trama

Ispirato da un romanzo di Denis Johnson che vuole rimandare in maniera quasi esplicita alle atmosfere e ai personaggi del miglior Graham Greene, Stars at Noon è a tutti gli effetti un noir che vede come protagonisti una giornalista inesperta trattenuta suo malgrado in Nicaragua – a causa di un articolo che denunciava la corruzione e la violenza del governo – e un elegante inglese venuto in Centro America per affari piuttosto misteriosi. Insomma, gli ingredienti per una storia d’amore e spionaggio, di emozioni e tradimento ci sono tutti, e la Denis fin dalle prime scene dimostra di volerli amalgamare a modo suo.

L’autrice francese sta continuando negli anni e nei lungometraggi a trovare un equilibrio instabile tra un tipo di narrazione strutturata e la visceralità spesso torrenziale del suo modo di far cinema. Denis mette in scena i due protagonisti, sia i loro volti che i corpi invadenti, attraverso un’immediatezza spesso trascinante: Stars at Noon si fa tanto più coinvolgente quanto più la macchina da presa si avvicina agli attori, un po’ alla maniera – prendete ovviamente il paragone secondo le giuste proporzioni – del John Cassavetes di Faces o Una moglie.

C’è una spontaneità quasi snervante nel cinema di Claire Denis, e lo scriviamo nel senso migliore del termine: lo spettatore deve accettare di essere trascinato non soltanto dentro la storia ma anche, anzi forse prima di tutto, dentro il turbine umano rappresentato da Stars at Noon. Il che non significa necessariamente entrare in alcun tipo di connessione empatica con le psicologie dei personaggi, non è questo che la regista vuole ottenere con il suo stile di ripresa. Il fatto è che non si può comunque restare “fuori” da quasi ogni suo lungometraggio, osservarlo in maniera empirica e distaccata, e quest’ultimo non fa eccezione, tutt’altro.

Uso corrosivo dell’ambientazione

Altro fattore importante che rende Stars at Noon notevolmente efficace è l’uso corrosivo dell’ambientazione: il film si poggia su un naturalismo dei setting che scena dopo scena diventa sempre più brutale nella sua semplice decadenza, un altro punto in comune con le scenografie scarne e angosciose di High Life. Stars at Noon non “mette in scena” la povertà economica, il disagio sociale, lo squallore politico del Nicaragua: mentre la narrazione e il rapporto sentimentale tra i due protagonisti si sviluppa il contesto sembra quasi tirarsi indietro volontariamente, asciugandosi per lasciare spazio alla necessità di respirare dei personaggi. Con pochissimi tratti la Denis tratteggia un universo preciso ma mai invasivo, che non distrae nei momenti in cui la tensione sale di tono. 

Se Stars at Noon non ottiene un voto più alto è principalmente perché, e siamo ben consci di quanto questo possa rappresentare un paradosso, la coppia di attori protagonisti non convince fino in fondo: Joe Alwyn rimane sempre un po’ troppo “pulito” e trattenuto per restituire la necessaria ambiguità alla figura di Daniel. Quando infatti arriva in scena il più ambiguo e scoppiettante Benny Safdie, il confronto tra i due attori risulta quasi immediatamente impari, soprattutto riguardo lo charme e l’energia che sanno imprimere dentro i rispettivi ruoli.

Margaret Qualley, un’interprete dalle potenzialità enormi

E questo porta al discorso della prova della protagonista assoluta Margaret Qualley: partendo con lo scrivere che a nostro avviso si tratta di un’interprete dalle potenzialità enormi, che recita apparentemente lavorando su un istinto e una presenza scenica fuori dal comune, in questo caso dimostra di non essere ancora in grado di lavorare in sottrazione. La sua Trish infatti quasi mai cambia tono o linguaggio del corpo, il che avrebbe dovuto succedere quando la storia si fa maggiormente tesa o drammatica. Sia ben chiaro, la prima a non lavorare quasi mai in sottrazione nei suoi film è proprio Claire Denis, ed è probabilmente questo che ha chiesto alla sua attrice.

Rimane comunque il fatto che in alcuni momenti Qualley pare portare il suo personaggio verso toni altri rispetto a quelli che la storia sta raccontando. Poco importa comunque, poiché Stars at Noon rimane un lungometraggio che bisogna “vivere” prima che ragionarci sopra, come il miglior cinema prodotto dalla Denis. Se si ha voglia di immergersi anima e corpo in questa spy-story insieme datata e contemporanea, il piacere cinematografico è garantito.

 
 

Black Panther: Wakanda Forever, l’armatura di Ironheart, Namor in volo e la nuova Pantera Nera nel secondo trailer

Ecco il nuovo trailer di Black Panther: Wakanda Forever in cui possiamo vedere la nuova Pantera Nera, l’armatura di Ironheart e Namor in volo.

Versione originale

Black Panther: Wakanda Forever, le storie che racconta il primo trailer

I dettagli ufficiali della trama sono ancora nascosti, ma ci è stato assicurato che il sequel del MCU onorerà il defunto Chadwick Boseman mentre continuerà l’eredità del suo personaggio, T’Challa. Black Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’11 novembre 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick Boseman nel primo film, non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.

Letitia Wright (Shuri), Angela Bassett (Ramonda), Lupita Nyong’o (Nakia), Danai Gurira (Okoye), Winston Duke (M’Baku) e Martin Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei rispettivi personaggi interpretati già nel primo film. L’attore Tenoch Huerta è in trattative con i Marvel Studios per interpretare il villain principale del sequel.

 
 

Festa del Cinema di Roma: ecco il programma degli incontri

Logo Festa del Cinema di Roma (1)

La Festa del Cinema di Roma presenta il programma degli incontri della diciassettesima edizione che si svolgerà dal 13 al 23 ottobre all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone coinvolgendo numerosi altri luoghi e realtà culturali della Capitale.

James Ivory, Premio alla Carriera della Festa del Cinema 2022, sarà protagonista di una masterclass in cui ripercorrerà i momenti più importanti del suo straordinario percorso artistico: nato a Berkeley nel 1928, il cineasta statunitense ha firmato trentadue film da regista, ha ricevuto quattro candidature all’Oscar per la regia e un Oscar per la migliore sceneggiatura, ottenendo inoltre una quantità di riconoscimenti internazionali per interpretazione, sceneggiatura, fotografia e scenografia dei suoi film.

Due specifiche sezioni saranno dedicate agli incontri con il pubblico. Paso Doble ospiterà dialoghi tra due autori riguardanti i protagonisti, i generi e i mestieri del cinema con un’attenzione particolare dedicata alle nuove produzioni; in Absolute Beginners, un autore affermato rievocherà con gli spettatori la storia del proprio esordio al cinema. Accanto a queste due specifiche sezioni, la Festa ospiterà una serie di incontri legati alle proiezioni in programma nella Selezione Ufficiale.

Paso Doble

Il primo incontro, dal titolo “Stregati dal grande schermo”, coinvolgerà due fra i maggiori scrittori e sceneggiatori italiani, Sandro Veronesi e Francesco Piccolo. Entrambi vincitori del premio Strega (il primo con i romanzi “Caos calmo” e “Il colibrì”, da cui è tratto il film di apertura della Festa 2022, il secondo con “Il desiderio di essere come tutti”), Veronesi e Piccolo parleranno al pubblico del rapporto fra cinema e scrittura.

“Dove va il western?” è il tema che sarà affrontato nel Paso Doble che vedrà protagonisti Francesca Comencini e Gabe Polsky. Comencini è regista di Django – La serie, ispirata all’omonimo film di Sergio Corbucci, mentre Polsky è autore di Butcher’s Crossing, ambientato nel 1870 nel Colorado. Le due opere, che saranno presentate in anteprima alla Festa 2022, dimostrano la straordinaria vitalità di uno dei generi classici più amati nel cinema.

La Festa del Cinema presenterà agli spettatori il documentario “Jane Campion, la femme cinéma” di Julie Bertuccelli. Per celebrare la carriera e l’opera della pluripremiata cineasta neozelandese, il pubblico potrà assistere al Paso Doble dal titolo “Viva Jane Campion!”: protagoniste dell’incontro la regista Julie Bertuccelli e l’attrice Valentina Cervi, scelta a soli diciannove anni da Campion per entrare nel cast di Ritratto di signora.

Il cineasta francese Luc Besson sarà alla Festa per raccontare la sua prima esperienza dietro la macchina da presa, avvenuta con la regia del film post-apocalittico La Dernier combat (1983). Il lungometraggio di straordinario impatto visivo, girato in bianco e nero e in cinemascope, inaugura la collaborazione del regista con l’attore Jean Reno e il compositore Éric Serra.

Stephen Frears

Stephen Frears, uno dei più apprezzati registi inglesi, presenterà al pubblico il suo primo lungometraggio, My Beautiful Laundrette (1985). Coraggioso e innovativo, il film – che vede fra i protagonisti un emergente Daniel Day-Lewis – segna anche l’inizio della collaborazione con lo scrittore anglopakistano Hanif Kureishi.

Dopo una lunga esperienza nel teatro d’avanguardia, Mario Martone esordisce sul grande schermo con Morte di un matematico napoletano: sarà questo il titolo al centro dell’incontro fra il regista partenopeo e il pubblico della Festa. Uscito in sala nel 1992, il film ha ricevuto numerosi riconoscimenti, fra i quali il David di Donatello e il Nastro d’argento come miglior regista esordiente e il Leone d’argento – Gran premio della giuria.

Il regista, sceneggiatore e produttore James Gray ripercorrerà con gli appassionati il suo debutto sul grande schermo, avvenuto nel 1994 con Little Odessa, Premio speciale per la regia alla Mostra del Cinema di Venezia. Gray sarà a Roma per presentare anche il suo nuovo film, Armageddon Time, una coproduzione Festa del Cinema e Alice nella città.

Paolo Virzì,

Paolo Virzì, uno dei più applauditi e premiati registi italiani, parlerà con il pubblico de La bella vita (1994). Grazie a questo film, che sarà presentato alla Festa in una speciale versione “director’s cut” con il restauro effettuato da Motorino Amaranto e Cineteca di Bologna, Virzì ha conquistato il David di Donatello e il Nastro d’argento come miglior regista esordiente.

Incontri

In occasione della presentazione del documentario Daniel Pennac: ho visto Maradona! di Ximo Solano, il pubblico della Festa potrà incontrare il celebre scrittore Daniel Pennac, che ha approfondito la figura e l’influenza di un mito dello sport moderno, Diego Armando Maradona. Sul palco salirà anche la scrittrice Annie Ernaux regista, assieme al figlio David Ernaux-Briot, del documentario Les Annees Super 8, che sarà presentato nella sezione Proiezioni Speciali. Infine, Nino Migliori (classe 1926) incontrerà gli spettatori in occasione del documentario Nino Migliori. Viaggio intorno alla mia stanza di Elisabetta Sgarbi che porta sul grande schermo le opere del grande fotografo bolognese.

 
 

Damiano Gavino: 10 cose che non sai sull’attore

Damiano Gavino film

È bastato un solo ruolo all’attore Damiano Gavino per affermarsi come uno dei più interessanti giovani volti della recitazione italiana. Comparso in una popolare serie TV, egli ha dato prova di saper perfettamente gestire un personaggio complesso ma ricco di emotività, svelando dunque un talento tutto da coltivare. In attesa di poter rivedere sul piccolo o grande schermo l’attore, ecco alcune cose da sapere su di lui.

Ecco 10 cose che non sai su Damiano Gavino.

Damiano Gavino: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in una popolare serie per la TV. Ad aver reso celebre Damiano Gavino è stata la sua partecipazione alla serie Un professore, andata in onda sulla Rai nel corso del 2021 e che vanta come protagonisti gli attori Alessandro Gassmann e Claudia Pandolfi. Nella serie Damiano interpreta Manuel Ferro, uno dei principali protagonisti tra il gruppo di studenti a cui insegna Dante Balestra, il personaggio interpretato da Gassmann.

2. Ha recitato anche in un film per il cinema. Nel corso del 2021 l’attore ha avuto anche modo di recitare nel suo primo film per il cinema. Si tratta di The Boat, diretto da Alessio Liguori con protagonisti Marco Bocci e Filippo Nigro. Non è noto in che ruolo recita Gavino, mentre è noto che il film appartiene al genere thriller e vede un gruppo di persone rimanere bloccate su di una barca, dando vita ad un vero e proprio incubo.

3. Non sono ancora noti i suoi progetti futuri. Ora che è divenuto molto popolare come giovane attore, ci si attendono diversi nuovi ruoli sia cinematografici che televisivi per Gavino. Al momento, però, l’attore non ha rivelato cosa gli riserva il futuro e per tanto bisognerà attendere sue comunicazioni ufficiali circa i progetti che lo vedranno comprarire tra i protagonisti.

Damiano Gavino Un professore

Damiano Gavino è su Instagram e Twitter

4. Ha un profilo sul social network. Damiano Gavino è naturalmente presente sul social network Instagram, con un profilo seguito attualmente dda 79.5 mila persone. Su tale piattaforma egli ha ad oggi pubblicato appena 21 post, tutti relativi alle sue attività come attore. Si possono infatti ritrovare diverse immagini relative a momenti trascorsi sul set ma anche foto promozionali dei suoi progetti. Seguendolo si può dunque rimanere aggiornati sulle sue attività.

5. È anche su Twitter. Oltre che su Instagram, l’attore può essere seguito anche su Twitter. Qui Gavino possiede un profilo seguito da oltre ventimila persone, anche se è solito pubblicare tweet in modo non frequente. Come per Instagram, si possono però ritrovare curiosità sui progetti a cui ha preso parte, come anche suoi commenti relativi ad altre situazioni.

Damiano Gavino non recita in Skam Italia

6. Non ha recitato nella serie Netflix. Molti fan dell’attore speravano che egli entrasse a far parte del cast della serie Netflix Skam Italia, dedicata ad un gruppo di adolescenti alle prese con i loro problemi quotidiani. Un Gavino nella nuova stagione, la quinta, in realtà c’è, ma non si tratta di Damiano, bensì di sua sorella Lea Gavino, la quale è co-protagonista della nuova stagione nei panni di Viola. L’attore ha dedicato diversi post su Instagram al fatto che sua sorella avrebbe ricoperto tale ruolo, sopportandola dall’inizio alla fine.

Damiano Gavino Instagram

Damiano Gavino: chi è sua sorella

7. Sua sorella è un’attrice. Damiano ha dunque una sorella attrice di due anni più grande, di nome Lea, che oltre ad aver recitato in Skam Italia è presente anche nel film L’ombra di Caravaggio e nelle serie TV Io ricordo Piazza Fontana e Oltre la soglia. Pare che sia stata proprio Lea a convincere il fratello Damiano a candidarsi per il ruolo di Manuel Ferro nella fiction Un professore. Avendo saputo dei casting, Lea avrebbe infatti inviato una foto di suo fratello, dandogli l’opportunità di partecipare alle selezioni.

Damiano Gavino ha una fidanzata?

8. Non si sa molto della sua vita privata. Da poco divenuto celebre, l’attore è attualmente al centro delle attenzioni del mondo dello spettacolo. Tuttavia, si sa ancora molto poco della sua vita privata. Ad esempio, non è noto se sia attualmente impegnato in una relazione o se sia single. Bisognerà aspettare che sia l’attore a rivelare qualcosa di più a riguardo, se vorrà farlo.

Damiano Gavino in Un professore

9. Ha recitato nella popolare serie TV. In Un professore, l’attore è Manuel Ferro, uno studente della 3^B, figlio di Anita, interpretata da Claudia Pandolfi. È un ragazzo complicato e turbato, spesso in preda a comportamenti autodistruttivi. Nel corso della serie egli acquista sempre più importanza tra i vari personaggi e si trova anche a doversi scontrare con un giro di delinquenza nel quale rimane coinvolto. Per sua fortuna, può sempre contare sull’amico Simone, il figlio del professor Dante.

Damiano Gavino: data di nascita, età e altezza dell’attore

10. Damiano Gavino è nato a Roma, il 16 settembre 2001. Oggi l’attore ha dunque 21 anni. Non è invece nota la sua altezza.

Fonte: PlanetFilm, Instagram

 
 

Hatching – La forma del male: intervista alla regista Hanna Bergholm

Hatching - La forma del male film

Arriva in sala dal 6 ottobre distribuito da Adler Entertainment il film horror finlandese Hatching – La forma del male, che ha per protagonista la ginnasta dodicenne Tinja (Siiri Solalinna), la quale desidera ardentemente compiacere la madre (Sophia Heikkilä) ossessionata dal successo e il cui popolare blog “Lovely Everyday Life” racconta l’esistenza idilliaca della loro famiglia. Al di là di questa facciata, quella di Tinja è però una famiglia tutt’altro che perfetta. Le cose iniziano poi a precipitare ulteriormente quando, dopo aver trovato un uccello ferito nel bosco, Tinja porta a casa il suo strano uovo, lo sistema nel suo letto e se ne prende cura finché questo non si schiude. Ciò che ne uscirà, dara il via ad un incubo che metterà ancor più a dura prova il rapporto di Tinja con i suoi famigliari.

Il film segna il debutto alla regia di un lungometraggio di Hanna Bergholm, affermatasi negli anni precedenti grazie ad alcuni cortometraggi di successo. Dopo aver presentato in anteprima il film al Sundance Film Festival nel gennaio del 2022, la regista ha intrapreso un lungo percorso per presentare il film in giro per il mondo, raccontando di più sull’origine del progetto e la sua realizzazione. “Tutto ha avuto inizio quando Ilja Rautsi, la sceneggiatrice del film, mi ha contattato dicendomi di aver avuto un’idea per un film. – racconta la regista Lei aveva questo spunto narrativo di un ragazzo che si prende cura di un uovo da cui poi esce fuori un suo doppelgänger. L’idea mi attrasse da subito. Suggerii però di cambiare il protagonista in una ragazza, perché sono più interessata a raccontare storie di donne nei miei progetti“.

Hatching – La forma del male: un horror basato sul trucco e gli effetti speciali prostetici

Dall’uovo di cui Tinja si prende cura esce dunque una creatura molto particolare, che la regista ha deciso di realizzare ricorrendo all’utilizzo di un pupazzo animatronico, arricchito poi di particolari grazie alla CGI. Si tratta di una scelta non molto frequente ai giorni nostri, ma che ha consentito di ottenere interpretazioni molto più realistiche da parte degli attori che interagiscono con la creatura. “È stato molto diverte ma anche impegnativo lavorare con un pupazzo animatronico, ma ci tenevo davvero molto che la creatura fosse una presenza concreta sul set. – racconta la regista – Per questo ho contattato Gustav Hoegen (artista degli effetti speciali anche di film come La fabbrica di cioccolato, Prometheus e i nuovi film di Star Wars).

Lo ritengo il migliore e solo lui poteva dar vita in modo adeguato alla creatura che avevo in mente. Al momento delle riprese sul set c’erano 5 addetti intorno alla creatura che la animavano tanto nei movimenti quanto nelle espressioni facciali. Ma è stato un lavoro davvero impegnativo, perché ogni movimento doveva essere assolutamente preciso. È inoltre stato necessario ripetere le scene in cui la creatura è presente più e più volte, affinché tutto potesse essere coordinato e calcolato fino al minimo dettaglio”. “Per quanto riguarda il trucco prostetico – continua la regista – avevamo degli sketch su cui basarci e li ho mostrati a Connor O’Sullivan (candidato all’Oscar per il trucco di Salvate il Soldato Ryan e Il cavaliere oscuro). Lui e il suo team sono entrati nel progetto e hanno svolto un lavoro impressionante“.

Hatching - La forma del male Hanna Bergholm

Mostrare il meglio, nascondendo il peggio di sé

Al di là degli aspetti più orrorifici del film, Hatching porta avanti anche riflessioni su alcune importanti tematiche. In particolare, al centro di tutto vi è il modo in cui la madre della protagonista tenda a costruire una facciata di perfezione dietro cui si nascondono tuttavia le naturali imperfezioni di una famiglia. Ciò porta la donna anche a sviluppare un rapporto sempre più malsano con la figlia Tinja. Per la regista, il genere horror è il modo migliore per raccontare tutto ciò. “Volevo prima di tutto raccontare di come Tinja e sua madre avvertano mancanze a livello affettivo e di come questo le porti a cercare di colmare quel vuoto in modi ambigui. Tutto ciò le porta a sviluppare un modo d’essere raccapricciante, che ben poteva essere raccontato attraverso l’horror”.

Volevo in particolare mostrare – continua la regista – come questi personaggi cerchino di nascondere e reprimere le loro qualità negative. Ma più fanno così più queste diventano forti e grandi e prima o poi arriva il momento di dovercisi confrontare. Ed è un confronto che inevitabilmente lascerà delle cicatrici”. La regista ha poi confermato di essere attualmente al lavoro su un nuovo film, con la stessa sceneggiatrice di Hatching. “Al momento stiamo scrivendo un nuovo film incentrato su una coppia che ha da poco avuto un bambino e la madre inizia a sospettare che questo sia in realtà tutt’altro che umano. Sarà un film molto spaventoso, che racconterà delle difficoltà di essere madre”.

Hatching – La forma del male: il trailer del film

 
 

Wolverine: Zac Efron risponde ai rumor sul suo casting

X-Men le origini - Wolverine film

Mentre sappiamo che Hugh Jackman tornerà (per l’ultima volta?) nel panni di Wolverine in Deadpool 3, continuano a rimanere aperti i casting per un attore più giovane che ne possa raccogliere l’eredità.

L’ultimo, in ordine di tempo, che è stato associato al ruolo è Zac Efron, che, ospite a The Tonight Show con Jimmy Fallon, ha risposto alle voci che lo vorrebbero il frontrunner per il ruolo.

Dopo che Fallon ha chiesto se Zac Efron fosse a conoscenza di voci secondo cui la Marvel stesse cercando un “tipo alla Zac Efron” per interpretare il nuovo Wolverine del MCU, l’attore è apparso aperto a un ruolo nel franchise, ma ha anche ammesso che il suo collega Jackman se la cava ancora bene nel ruolo: “Wow, potrebbero semplicemente chiamarmi. Penso che Hugh lo stia ancora facendo abbastanza bene. Devo dargliene atto”.

Credevamo di aver detto addio, in grande stile, al Wolverine di Hugh Jackman nel 2017, dopo Logan di James Mangold. Il film aveva chiuso in maniera perfetta la parabola del personaggio, lasciando aperta una strada per il futuro nel personaggio di Laura/X-23. Al momento però, mentre non ci sono ancora conferme in merito a un progetto su Laura, il Wolverine di Jackman tornerà in Deadpool 3, anche se non sappiamo ancora in quale veste e in che misura. Potrebbe trattarsi di un cameo o anche solo di una variante del personaggio stesso, dal momento che questa nuova avventura del Mercenario Chiacchierone si svolge all’interno del MCU e che quindi avrà probabilmente a che fare con il Multiverso.

 
 

Ant-Man and the Wasp: Quantumania, il trailer in arrivo in autunno

Ant-Man and the Wasp: Quantumania

Il produttore Brian Gay ha anticipato che il primo trailer di Ant-Man and the Wasp: Quantumania uscirà questo autunno. Si tratta del terzo film del franchise che è stato preceduto da due film di grande successo di pubblico anche se di scala inferiore rispetto agli altri film del MCU. 

Nel corso di un’intervista con One Take News, Brian Gay ha discusso del trailer e della finestra d’uscita del film: 

“Sapete, sono molto eccitato di condividere questo progetto con tutti voi all’inizio del prossimo anno. Al momento, quello che mi piace di questo film è che abbiamo sempre giocato sul fatto che i film di Ana-Man erano più piccoli rispetto agli altri, ma questo sarà invece molto più grande! Siamo stati in grado di mostrare qualcosa al D23 e avremo qualcosa in arrivo in autunno, prima della premiere il prossimo anno. Dirò che è divertente avere di nuovo tutta la famiglia insieme, vivranno un’avventura molto grande, e credo che tutti percepiremo la differenza dagli altri due film.”

Ant-Man and the Wasp: Quantumania, descrizione del footage del SDCC

Ant-Man and the Wasp: Quantumania sarà diretto ancora una volta da Peyton Reed, che già aveva diretto i primi due film. Nel cast tornano Paul RuddEvangeline LillyMichael Douglas Michelle Pfeiffer. In più Kathryn Newton sarà Cassie Lang e Jonathan Majors sarà Kang il Conquistatore. 

 
 

Deadpool 3: un divertente teaser mostra il ritorno dalla tomba di Wolverine

Deadpool 3 Hugh Jackman e Ryan Raynolds

Un nuovo video di Bosslogic su Instagram, viene immaginato il modo in cui in Deadpool 3 entrerà in gioco Wolverine, dopo l’annuncio ufficiale che il personaggio, interpretato da Hugh Jackman, tornerà nel film al fianco di Ryan Reynolds.

Il teaser è mostrato dal punto di vista del Wolverine di Jackman nel momento in cui la sua mano artigliata emerge dalla terra mentre il Deadpool di Reynolds è in piedi sopra di lui, salutandolo scherzosamente e tenendo una pala. Il breve teaser è accompagnato dalla canzone “Hello” di Adele, con il testo che diventa un buffo riferimento al fatto che i due personaggi non si vedono da molto tempo:

Deadpool 3, quello che sappiamo

Shawn Levy dirigerà Deadpool 3. Rhett Reese e Paul Wernick, che hanno già firmato i primi due film sul Mercenario Chiacchierone, scriveranno anche Deadpool 3, basandosi sui fumetti creati da Rob Liefeld, confermandosi nella squadra creativa del progetto, dopo che per un breve periodo erano stati sostituiti da Lizzie Molyneux-Loeglin e Wendy Molyneux.

Oltre a Ryan Reynolds non ci sono nomi confermati nel cast del film. In Deadpool 2 c’erano Josh Brolin nel ruolo di Cable e Zazie Beetz in quello di Domino, mentre il primo film vedeva la presenza di Morena Baccarin come Vanessa e T.J. Miller come Weasel. Nel cast è stato anche confermato Hugh Jackman, che torna a rivestire i panni di Wolverine/Logan, dopo la sua gloriosa uscita di scena nel 2017 in Logan, di James Mangold.

Paul Wernick e Rhett Reese hanno dichiarato sul film: “È una meravigliosa opportunità per i pesci fuor d’acqua. Deadpool è un pazzo al centro di un film. Far cadere un pazzo in un mondo molto sano di mente, è oro puro. Sarà davvero divertente.” Deadpool 3 uscirà il 6 settembre 2024.

 
 

The Flash: una foto dal set fa intravedere il nuovo costume!

the-flash-dc

Anche se le vicende personali del suo protagonista, Ezra Miller, lo hanno reso un film ormai mitico, The Flash resta uno dei progetti più attesi dai fan della DC Comics al cinema. Adesso, a un anno di distanza dal lavoro sul set, Barbara Muschietti, produttrice del film, ha condiviso sui social una foto di FLASHback, appunto, in cui si ritrae il fratello e regista del  film, Andy, mentre è impegnato al lavoro.

Nella foto, alle sue spalle, fuori fuoco, vediamo proprio il protagonista The Flash, in una tuta rossa sgargiante che ci suggerisce che il suo costume ha subito un pesante make-over rispetto a ciò che del personaggio abbiamo visto nei film di Zack Snyder:

Il film The Flash

The Flash arriverà finalmente nelle sale il 23 giugno 2023. Il film vede Ezra Miller riprendere il ruolo di Barry Allen da Justice League e sarà affiancato da Sasha Callie nei panni di Supergirl e Michael Keaton nel suo grande ritorno nei panni di Batman, 31 anni dopo la sua ultima apparizione in Batman Il Ritorno.

Tutto quello che c’è da sapere su The Flash con Ezra Miller

Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 23 giugno 2023. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo essere apparso in un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e in Justice League.

Confermata anche la presenza di Michael Keaton e Ben Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di Batman. Kiersey Clemons tornerà nei panni di Irish West dopo essere apparsa in Zack Snyder’s Justice League (il personaggio era stato tagliato dalla versione theatrical). Nel cast ci saranno anche l’attrice spagnola Maribel Verdú (Il labirinto del fauno), che interpreterà Nora Allen (la madre di Barry) e l’attrice statunitense Sasha Calle (Febbre d’amore) che interpreterà Supergirl.

 
 

Blonde: l’autrice del romanzo dice la sua sulle controversie legate al film

BLONDE FILM NETFLIX Razzie Awards

Blonde, di Andrew Dominik con Ana de Armas, si ispira all’omonimo romanzo del 2000 di Joyce Carol Oates, fondendo realtà e finzione in un ritratto sognante del turbolento stato emotivo di Marlyn Monroe.

Il film in questione è stato criticato dai recensori per aver creato un’immagine unidimensionale e sfruttata di Monroe. In particolare, il film è stato criticato per aver costretto la Monroe a una vittimizzazione costante e brutale, creando un tributo vuoto e disumanizzante di una donna che era molto più delle sue relazioni traumatiche con gli uomini. Tuttavia, i critici ritengono che la performance di Ana de Armas sia una rivelazione e un momento clou del film divisivo.

Ora, chiamata in causa, interviene nel dibattito intorno al film anche l’autrice del romanzo di partenza del film, Joyce Carol Oates, che su Twitter difende il film, le scelte di Dominik e la performance di de Armas:

“Penso che sia stata/è una brillante opera d’arte cinematografica ovviamente non per tutti. Sorprendente che in un’era post #MeToo la cruda esposizione della predazione sessuale a Hollywood sia stata interpretata come “sfruttamento”. Sicuramente Andrew Dominik intendeva raccontare sinceramente la storia di Norma Jeane.”

Blonde: perché Ana de Armas non si è sentita sfruttata nelle scene di nudo

Blonde di Andrew Dominik, con Ana de Armas nei panni dell’icona di Hollywood Marilyn Monroe. Il film, basato sul romanzo bestseller di Joyce Carol Oates, è degno di nota per la sua classificazione vietata ai minori di 17 anni. Il cast di supporto include Bobby Cannavale, Adrien Brody, Julianne Nicholson, Xavier Samuel e Evan Williams.

“[Il film] reinventa audacemente la vita di una delle icone più durature di Hollywood, Marilyn Monroe. Dalla sua instabile infanzia come Norma Jeane, attraverso la sua ascesa alla celebrità e ai coinvolgimenti romantici, “Blonde” offusca i confini tra realtà e finzione per esplorare la crescente divisione tra il suo sé pubblico e privato”.

 
 

La Sirenetta: le quattro donne che hanno ispirato il design originale di Ariel

La Sirenetta

La Sirenetta è senza dubbio una delle principesse Disney più riconoscibili, in gran parte grazie agli attributi combinati delle quattro donne che hanno ispirato il design di Ariel. Basato sull’omonimo libro di Hans Christian Andersen, La Sirenetta del 1989 è tra i film Disney più amati dal pubblico. E tutto il suo successo gli è ora valso un adattamento live-action, che uscirà nel 2023 e sarà a sua volta un nuovo adattamento del film d’animazione.

La Sirenetta è la sedicenne Ariel, la settima figlia del re Tritone e della regina Atena, governanti del regno sottomarino di Atlantica. Insieme ai suoi amici Flounder il pesce e Sebastian il granchio, Ariel si avventura nel mondo degli umani per trovare il vero amore, scambiando persino la sua voce per le gambe di cui ha bisogno per poter camminare sulla terra. La sua storia di coraggio, sacrificio e ricerca del “bacio del vero amore” rimane una delle migliori fiabe Disney, anche se il vero successo del film potrebbe averlo fatto anche il design unico di Ariel.

Avendo bisogno di trasmettere accuratamente le espressioni e i movimenti di Ariel sia sulla terraferma che sotto il mare, il team di animazione del film ha fatto riferimento a filmati live-action. Un’attenta considerazione è stata posta anche nell’aspetto fisico di Ariel, compresi i suoi espressivi occhi azzurri e gli iconici lunghi capelli rossi che sembrano sempre perfettamente acconciati nonostante siano bagnati. Il nuovo libro di Emily Zemler Disney Princess: Beyond The Tiara spiega che “la leggenda Disney Glen Keane, che era in gran parte responsabile dell’aspetto di Ariel” ha preso ispirazione principalmente per questi e altri elementi del design di Ariel da quattro donne: sua moglie Linda, la modella Christie Brinkley, l’attrice Alyssa Milano e la comica Sherri Stoner.

Brinkley e Milano hanno ampiamente contribuito al design unico della principessa di Ariel. Un’icona di stile degli anni ’70 e ’80, Brinkley era nota per la sua voluminosa “frangetta che può essere vista chiaramente in Ariel”. Sebbene non confermato, è anche possibile che i suoi occhi azzurri siano stati presi in considerazione per il colore degli occhi di Ariel. Milano, che era una popolare attrice adolescente all’epoca delle prime fasi del film, probabilmente ha ispirato i tratti del viso giovani e femminili di Ariel. Come Brinkley, anche Milano sfoggiava un look molto anni ’80, che è stato poi applicato ai capelli di Ariel. Dal punto di vista della personalità, Ariel è ritratta come una ragazza vivace, gentile e curiosa. Anche se è difficile sapere con certezza come la moglie di Keane, Linda, abbia ispirato Ariel, è probabile che il suo amore e la sua predilezione per lei si siano tradotti in questa incantevole caratterizzazione.

Per quanto riguarda la fisicità di Ariel, Stoner è stata assunta per “aiutare a guidare il movimento dei personaggi… eseguendo le scene di Ariel in uno studio davanti alla telecamera”. Gli animatori di film in 2D della Disney “hanno stampato scrupolosamente ogni fotogramma del film per studiarlo mentre si muoveva su una colonna guida preregistrata su un palco vuoto” e in grandi vasche d’acqua (tramite Cartoon Research). “La faccia di Sherri è molto da cartone animato. I suoi occhi – ha occhi molto grandi – sono più che semplici occhi. Le sue mani e le sue dita espressive… sono ancora più emotive dei suoi occhi”, ha spiegato Keane elencando i contributi di Stoner al personaggio. Stoner ha aggiunto: “Fornisco piccole stranezze e idiosincrasie, tratti della personalità che si aggiungeranno al personaggio… Posso sicuramente vedere me stessa dietro il personaggio e gli amici dicono che possono facilmente individuare il mio sorriso e i gesti delle mani”. Date le caratteristiche e i movimenti di Ariel nel film, è chiaro come queste quattro donne abbiano tutte contribuito al design iconico di Ariel de La Sirenetta.

La Sirenetta, cosa sappiamo

La Sirenetta vedrà nel cast Halle Bailey (nei panni di Ariel), Jonah Hauer-King (nei panni del Principe Eric), Javier Bardem (in trattative per interpretare Re Tritone), Melissa McCarthy (nei panni di Ursula, la perfida strega del mare), Daveed Diggs (Sebastian), Jacob Tremblay (Flounder) e Awkwafina (Scuttle). Questa versione del classico sarà diretta dal regista di Il Ritorno di Mary Poppins e Into The Woods, Rob Marshall, e includerà sia i brani dell’originale d’animazione del 1989, sia canzoni inedite a cui lavoreranno Alan Menken e Lin-Manuel Miranda. Il film arriverà il 26 maggio 2023 al cinema.

 
 

Black Adam: svelato il tema principale della colonna sonora

Black Adam

WaterTower Music ha diffuso il tema principale della colonna sonora di Black Adam, composto da Lorne Balfe, che ha già firmato le soundtrack di La Ruota del Tempo, Black Widow e The LEGO Batman.

La prima idea che ci si fa ascoltando questo audio, è che il film avrà un suono con un mood differente rispetto a quanto visto in precedenza per un film DC, e soprattutto rispetto al lavoro che ha proposto fino a questo momento Junkie XL che ha lavorato gomito a gomito con Zack Snyder.

Ecco di seguito il tema di Black Adam:

Black Adam, ecco la Sneak Peek del #SDCC22

Il cast completo di Black Adam, oltre a Dwayne Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo, annovera anche Noah Centineo (Atom Smasher), Quintessa Swindell (Cyclone), Aldis Hodge (Hawkman) e Pierce Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis, e Marwan Kenzari, che sarà invece l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato ancora svelato).

Black Adam, che sarà diretto da Jaume Collet-Serra (già dietro Jungle Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a non pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo. Inoltre, la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le cose e costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio. L’uscita del film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio 2022. Black Adam uscirà al cinema in Italia giovedì 21 ottobre 2022.

Il progetto originale della Warner Bros. su Shazam! aveva previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua nemesi, Black Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla sua origin story. A quanto pare, il film su Black Adam dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei primi anni duemila.

 
 

Black Panther: Wakanda Forever, rivelata la durata del film!

Black Panther: Wakanda Forever

Marvel Studios ha annunciato la durata di Black Panther: Wakanda Forever e sembra che il film, che si rivela essere il secondo più lungo del franchise, trarrà grande beneficio da questa spropositata quantità di minuti.

La Marvel ha annunciato che Black Panther: Wakanda Forever durerà 2 ore e 41 minuti. Con tre nuovi supereroi che verranno aggiunti al MCU nel film, si tratterà sicuramente di uno dei film chiave della Fase 4. Alcuni film recenti, come Doctor Strange nel Multiverso della Follia e Thor: Love and Thunder sono stati infatti criticati per essere stati troppo frettolosi in alcune dinamiche, quindi un film più lungo aiuterà a portare avanti la storia, soprattutto mentre si passa alla Fase 5.

La morte di re T’Challa sarà un punto importante della trama in Black Panther: Wakanda Forever. Il fatto che il film debba poi bilanciare altre trame come le introduzioni di Ironheart e Namor, insieme alla guerra di Wakanda con Atlantide, giustifica la lunga durata. Ci sarà molto da raccontare poiché il film non solo renderà omaggio a T’Challa, ma anche a Chadwick Boseman, e occorre dare abbastanza tempo per gestire questa intenzione rispettosamente. Inoltre, a giudicare dal materiale promozionale, anche Shuri avrà un ruolo molto importante, dal momento che potrebbe essere la nuova Black Panther (come da fumetti).

Black Panther: Wakanda Forever, le storie che racconta il primo trailer

I dettagli ufficiali della trama sono ancora nascosti, ma ci è stato assicurato che il sequel del MCU onorerà il defunto Chadwick Boseman mentre continuerà l’eredità del suo personaggio, T’Challa. Black Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’11 novembre 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick Boseman nel primo film, non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.

Letitia Wright (Shuri), Angela Bassett (Ramonda), Lupita Nyong’o (Nakia), Danai Gurira (Okoye), Winston Duke (M’Baku) e Martin Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei rispettivi personaggi interpretati già nel primo film. L’attore Tenoch Huerta è in trattative con i Marvel Studios per interpretare il villain principale del sequel.

 
 

Robin Hood: trama, cast e curiosità sul film con Russell Crowe

Robin Hood film

Quello di Robin Hood è un mito a cui il mondo del cinema si rivolge ciclicamente, dando vita a continue riletture della sua vicenda e delle sue gesta. Se nel 1991 era stato Kevin Costner ad interpretarlo in Robin Hood – Principe dei ladri, l’ultimo ad aver attualmente ricoperto tale ruolo è Taron Egerton in Robin Hood – L’origine della leggenda. Nel mezzo vi è stato Russell Crowe, protagonista nel 2010 di Robin Hood (qui la recensione) per la regia di Ridley Scott. I due, che avevano anni prima dato vita al kolossal Il gladiatore, tornano qui a raccontare una storia epica tra avventura, passioni e giustizia.

Eppure, originariamente la prima sceneggiatura era incentrata non sul celebre bandito ma sullo sceriffo di Nottingham che tenta di acciuffarlo. Con l’ingresso di Scott nel progetto, però, il protagonista tornò ad essere Robin Hood, di cui il regista sperava di dare un ritratto soddisfacente, non avendo apprezzato i precedenti film realizzati su di lui. Con un budget di quasi 200 milioni, Scott arrivò a dar vita ad un nuovo kolossal, ricco di azione e sequenze di grande impatto. Ad oggi, la sua è considerata una delle versioni migliori di questo mito, che trova qui ampio respiro in un’opera di quasi due ore e mezzo.

Visivamente imponente e ricco di interpretazioni di alto livello, Robin Hood è dunque un’opera che fonde in sé diversi elementi di pregio, fornendo una rappresentazione se non del tutto fedele al mito, certamente quanto più vicina ad esso possibile. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Robin Hood: la trama del film

La vicenda si svolge nel XII Secolo, quando l’Inghilterra ha invaso la Francia, per riacquistare i territori dell’Aquitania e della Normandia che gli appartengono di diritto. In questo contesto il nobile Robin Longstride desidera ardentemente tornare in patria e riconsegnare alle autorità la corona del re inglese Riccardo Cuor di Leone, valorosamente morto in battaglia. Insieme ai suoi fedeli compari Allan A’Dayle, Little John e Will Scarlet torna dunque a casa solo per vedere incoronato come nuovo re il principe Giovanni. Il nuovo sovrano, consigliato dal doppiogiochista Sir. Godfrey, si dimostra da subito tutto il contrario del precedente re.

Avido e spietato, egli getta il popolo nel più completo sbando, al limite di una guerra civile. Deciso a fare qualcosa per cambiare quella situazione, Robin si unisce ad un gruppo di ladri guidati dalla risoluta Lady Marion e da Fra Tuck. Il gruppo, che vive in gran segreto nella foresta di Sherwood, aspira a rubare ai ricchi per dare ai poveri. Con loro, Robin escogiterà un piano per destituire Giovanni come re e riportare la tranquillità a Notthingham. Il pericolo è però dietro l’angolo e fidarsi diventerà sempre più difficile in un contesto dove ognuno sembra prima di tutto pensare al proprio bene.

Robin Hood cast

Robin Hood: il cast del film

Con l’ingresso di Scott alla regia, Russell Crowe fu il primo ed unico attore considerato per la parte di Robin Hood. C’erano tuttavia diversi dubbi su di lui, essendo più anziano rispetto a quello che il personaggio richiedeva. Per poter essere agile e scattante, Crowe si allenò intensamente per diversi mesi, praticando anche il tiro con l’arco. Grazie al suo addestramento, arrivò infine a poter centrare un bersaglio da una distanza di 45 metri. Crowe si occupò anche di studiare approfonditamente quanto vi è di scritto su Robin Hood, consultando numerosi libri e testi al fine di darne una rappresentazione fedele. Nei panni dei suoi compari si ritrovano Kevin Durand come Little John, Scott Grimes nei panni di Will Scarlet e Alan Doyle in quelli di Allan A’Dayle.

La premio Oscar Cate Blanchett interpreta Lady Marion, ruolo originariamente affidato a Sienna Miller. Anche la Blanchett, per il suo ruolo, si è dovuta allenare a lungo al fine di poter interpretare anche le scene più complesse. Nel film sono poi presenti Mark Strong nei panni di Sir Godfrey e Oscar Isaac in quelli del principe Giovanni. Matthew Macfadyen è lo sceriffo di Notthingham, mentre Danny Huston è il re Riccardo Cuor di Leone. Sono poi presenti anche William Hurt nel ruolo di Guglielmo il Maresciallo e Max von Sydow come interprete di Sir. Walter Locksley. Mark Addy, invece, è il simpatico Fra Tuck. Nel film compare anche un’ancora poco nota Léa Seydoux nel ruolo di Isabella d’Angoulême.

Robin Hood: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Robin Hood è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 1 ottobre alle ore 21:25 sul canale Rete 4.

Fonte: IMDb

 
 

Deadpool 3: Hugh Jackman ha cominciato l’allenamento!

Deadpool 3 Shawn Levy
Shawn Levy, Ryan Reynolds e Hugh Jackman in un'immagine promozionale di Deadpool & Wolverine.

Dopo l’annuncio ufficiale del ritorno di Hugh Jackman nei panni di Wolverine per Deadpool 3 al fianco di Ryan Reynolds, l’attore ha cominciato la preparazione fisica per indossare di nuovo gli artigli.

Ecco di seguito un screen di una sua Instagram Story in cui annuncia i “work in progress” in palestra:

Deadpool 3, quello che sappiamo

Shawn Levy dirigerà Deadpool 3. Rhett Reese e Paul Wernick, che hanno già firmato i primi due film sul Mercenario Chiacchierone, scriveranno anche Deadpool 3, basandosi sui fumetti creati da Rob Liefeld, confermandosi nella squadra creativa del progetto, dopo che per un breve periodo erano stati sostituiti da Lizzie Molyneux-Loeglin e Wendy Molyneux.

Oltre a Ryan Reynolds non ci sono nomi confermati nel cast del film. In Deadpool 2 c’erano Josh Brolin nel ruolo di Cable e Zazie Beetz in quello di Domino, mentre il primo film vedeva la presenza di Morena Baccarin come Vanessa e T.J. Miller come Weasel. Nel cast è stato anche confermato Hugh Jackman, che torna a rivestire i panni di Wolverine/Logan, dopo la sua gloriosa uscita di scena nel 2017 in Logan, di James Mangold.

Paul Wernick e Rhett Reese hanno dichiarato sul film: “È una meravigliosa opportunità per i pesci fuor d’acqua. Deadpool è un pazzo al centro di un film. Far cadere un pazzo in un mondo molto sano di mente, è oro puro. Sarà davvero divertente.” Deadpool 3 uscirà il 6 settembre 2024.

 
 

Peaky Blinders, il film: Steven Knight conferma che la sceneggiatura è quasi pronta

Peaky Blinders

Steven Knight ha finalmente fatto trapelare alcuni dettagli in merito al film di Peaky Blinders, che dovrebbe concludere la parabola tragica ed eroica di Thomas Shelby. Parlando con Radio Times, Knight ha rivelato che il film di Peaky Blinders sta iniziando a prendere forma, confermando che la sceneggiatura è “quasi pronta” e che è già pronto un programma di riprese. Knight ha anche confermato che il film si svolgerà durante la seconda guerra mondiale, con lo showrunner che integrerà storie di guerra di vita reale nella trama principale.

“Quasi quasi quasi, è quasi pronto, abbiamo il programma delle riprese, abbiamo le date per quando inizieremo, quindi succederà tutto. Sono le stesse regole [come scrivere il programma TV ] ma come sempre ho cercato di fare con le stagioni di Peaky Blinders, c’è qualcosa di diverso. Quindi ogni nuova serie ha uno scopo diverso”.

“Ho in mente questa cosa da un po’ di tempo, una storia con i Peaky durante la seconda guerra mondiale, e ho raccolto tre storie vere che sto integrando nel film. In pratica delle storie segrete sulla Seconda Guerra Mondiale e ho coinvolto i Peaky nelle storie. Sono sempre interessato perché con la seconda guerra mondiale c’erano così tante cose da fare e così tanta morte e distruzione, sono successe molte cose che non sono entrare nei libri di storia. Quindi sono quelle cose su cui mi sto concentrando”.

Sebbene la serie principale di Peaky Blinders sia giunta al termine, da mesi si parla continuamente di un film spin-off. Con il film all’inizio della fase di sviluppo, è rimasto un mistero su quali personaggi potrebbero tornare dallo show principale, ma lo stesso Cillian Murphy ha espresso interesse a prendere parte al film.

 
 

Alien: Sigourney Weaver aveva inizialmente scartato la sceneggiatura di Ridley Scott

Alien

Il primo grande ruolo di Sigourney Weaver è stato senza dubbio quello di Ellen Ripley in Alien, che non solo ne ha fatto una vera icona cinematografica, ma è anche uno dei più grandi film della storia del cinema.

Eppure, sembra che tra la sceneggiatura del film e Sigourney Weaver non sia stato proprio amore a prima vista. Durante una recente apparizione sul podcast WTF With Marc Maron, Weaver ha riflettuto sul ruolo che le ha cambiato la vita. L’attrice di Alien ricorda di non essere stata interessata alla sceneggiatura inizialmente poiché conteneva dieci personaggi maschili, e che solo dopo il suo avvicinamento al progetto, la sceneggiatura è stata riscritta per includere una donna che era anche l’unica sopravvissuta, “perché nessuno nei loro sogni più sfrenati penserà che finirà per essere una ragazza a sopravvivere”, Weaver dice.

Ha anche ricordato il suo primo incontro con Ridley Scott quando ha brutalmente cestinato la sceneggiatura del film, in particolare per una scena di sesso gratuita che coinvolge Ripley.

“Abbiamo parlato molto a lungo della sceneggiatura su cui ero piuttosto critica. Ho detto: “Eh, è piuttosto deprimente, non so di questa scena d’amore, sembra davvero adeguata quando i personaggi sanno che in giro per la nave c’è quel mostro lì?””

Per fortuna gli appunti di Weaver sono stati accolti e il film si è rivelato il gioiello che tutti conosciamo.

 
 

Spider-Man: Accross the Spider-verse, i giochi svelano dei dettagli sul villain

Spider-Man- Accross the Spider-verse (Parte 1)

Spider-Man: Accross the Spider-verse continua a regalare piccole gioie ai fan che non vedono l’ora di veder arrivare al cinema Miles Morales e le sue Spider-People. Oggi, grazie a un giocattolo Hasbro, possiamo avere qualche altro elemento in merito a quello che è stato presentato come il cattivo del film, ovvero La Macchia.

Il giocattolo Hasbro, una action figure del personaggio Marvel, tradizionalmente un cattivo sia di Spider-Man che di Daredevil, è stato avvistato in un Walmart canadese e condiviso dall’utente di Instagram TOYSHIZ. Sul retro della confezione, la descrizione del giocattolo descrive il cattivo nelle prime fasi del suo viaggio. Una piccola riga sulla scatola spiega: “Se The Spot può realizzare il vero potere delle sue abilità, potrebbe diventare una minaccia per l’intero universo”. Secondo i fumetti, Spot ha la capacità di aprire portali interdimensionali, anche sul proprio corpo, che gli consentono di commettere crimini in più universi.

Spider-Man: Accross the Spider-verse arriverà il 2 giugno 2023 al cinema negli USA.

Sony Pictures Animation ha ingaggiato Joaquim Dos Santos (Voltron: Legendary Defender, La leggenda di Korra), il candidato all’Oscar Kemp Powers (Soul) e Justin K. Thompson (Piovono polpette) per dirigere Spider-Man: Accross the Spider-verse, utilizzando una sceneggiatura scritta da Phil Lord e Chris Miller (che tornano anche come produttori insieme a Amy Pascal, Avi Arad e Christina Steinberg) in collaborazione con David Callaham (Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci AnelliWonder Woman 1984).

Non è stato ancora confermato, ma sia Shameik Moore che la candidata all’Oscar Hailee Steinfeld dovrebbe tornare a doppiare rispettivamente Miles Morales e Gwen Stacy. Nel sequel dovrebbero ritornare anche gran parte degli attori che hanno prestato le loro voci nel primo film, tra cui Jake Johnson, Brian Tyree Henry, Lily Tomlin, Luna Lauren Velez, Zoë Kravitz, John Mulaney, Oscar Isaac e Kimiko Glenn. La voce del villain sarà, in originale, doppiata da Jason Schwartzman.

 
 

Nosferatu di Robert Eggers: Bill Skarsgard e Lily-Rose Depp in trattative

Robert Eggers

Il tanto atteso Nosferatu di Robert Eggers sta iniziando a prendere forma, con Bill Skarsgard in trattative per interpretare il personaggio del titolo e con Lily-Rose Depp come sua co-protagonista.

Eggers scriverà, dirigerà e produrrà la nuova interpretazione del classico cinematografico, che segue la storia, ambientata nella Germania del 19° secolo, dell’ossessione tra una giovane donna sedotta da un incantesimo (Depp) e l’antico vampiro della Transilvania (Skarsgard) che la perseguita, portando orrore con lui.

Nosferatu Focus Features è prodotto da Jeff Robinov, John Graham, Eggers, Chris Columbus e Eleanor Columbus.

Nel 2017, Variety ha riferito in esclusiva che Eggers stava progettando il suo film su Nosferatu – dopo il film muto del 1922 di Murnau e il remake del 1979 diretto da Werner Herzog – con Anya Taylor-Joy, che ha collaborato con il regista nel loro rivoluzionario indie The Witch e, all’inizio di quest’anno, ha recitato nella sua epopea vichinga The Northman.

Dopo che il COVID-19 ha ritardato la produzione di The Northman, anche i piani per Nosferatu sono cambiati, il che ha portato una miriade di conflitti di programmazione, inclusa l’uscita di Harry Styles dal progetto a marzo dopo che era stato brevemente contemplato nel cast al fianco di Taylor-Joy.

Ora, con Skarsgard e Deep in trattative per recitare nel film, sembra che i pezzi di questo Nosferatu stiano per mettersi insieme. La pellicola segnerà la prima volta che Eggers lavora con la coppia di attori, anche se il fratello maggiore di Skarsgard, Alexander Skarsgard, ha recitato in The Northman.

 
 

High Crimes – Crimini di stato: trama, cast e curiosità sul film

High Crimes - Crimini di stato film

I cosiddetti legal thriller sono certamente una delle sottocategorie più affascinanti di quel vasto e sfaccettato genere che è il thriller. Numerosi sono i titoli che nel corso degli anni hanno fatto la fortuna di questo, portando le storie di avvocati, processi o questioni legate al mondo giudiziario a ritagliarsi il proprio posto di rilievo nel mercato cinematografico. Titoli come Il rapporto Pelican, Il socio e Il cliente sono solo alcuni dei titoli più famosi. Un altro film molto apprezzato dagli estimatori di questo filone è High Crimes – Crimini di stato, uscito nel 2002 per la regia di Carl Franklin, anche noto per Out of Time.

Scritto da Yuri Zeltser e Grace Cary Bickley, il film è basato sull’omonimo romanzo del 1998 di Joseph Finder, noto per libri thriller come Killer Instinct, la serie dedicata al personaggio di Nick Heller e Paranoia, quest’ultimo a sua volta adattato nel 2013 in un film con Liam Hemsworth e Harrison Ford. All’interno di High Crimes – Crimini di stato sono riproposte tutte le principali caratteristiche di questo genere: dall’accusato che si professa innocente agli avvocati intenti a dimostrare la verità dei fatti, fino al complotto e alla corruzione scaturite dai vertici del potere. Si costruisce così un thriller teso e avvincente, ricco di colpi di scena.

Nonostante tali elementi, il film fu accolto in modo piuttosto tiepido al momento della sua uscita.  Negli anni, tuttavia, è stato rivalutato dagli appassionati, che ne lodano le interpretazioni e l’atmosfera generale. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

High Crimes – Crimini di stato: la trama del film

Protagonista del film è l’avvocatessa Claire Kubik, felicemente sposata con Tom e con lui residente in una tranquilla località della California. Durante una visita a San Francisco, la loro tranquillità viene improvvisamente spezzata dall’arresto di Tom da parte dell’FBI. L’agenzia governativa accusa infatti l’uomo di aver assassinato nove civili in un villaggio in El Salvador anni prima. Claire scopre così che la vera identità dell’uomo che aveva affianco è Ronald Chapman, un agente dei Marines sotto copertura e da anni ricercato per i suoi crimini di guerra. Pur ammettendo la sua doppia vita, Ronald afferma di non aver ucciso quelle persone, ma di essere solo un capro espiatorio.

Stando a quanto egli sostiene, il vero colpevole sarebbe il maggiore James Hernandez, aiutante del generale di brigata Bill Marks. Convinta dell’innocenza del compagno, Claire assume il ruolo di suo avvocato difensore insieme al giovane e inesperto Terence Embry. La donna, però, si rende conto di aver bisogno anche di un legale abituato a lavorare con un tribunale militare. Entra così in scena Charlie Grimes, ex procuratore dai problematici trascorsi. I tre avvocati iniziano così a ricercare le prove dell’innocenza di Ronald, scontrandosi con l’insabbiamento del caso da parte dei vertici militari. La verità, tuttavia, non può essere nascosta a lungo.

High Crimes - Crimini di stato cast

High Crimes – Crimini di stato: il cast del film

Ad interpretare la protagonista, l’avvocatessa Claire Kubik, vi è l’attrice Ashley Judd, divenuta celebre tra la fine degli anni Novanta e i premi del Duemila per aver recitato in diversi thriller, come ad esempio Il collezionista, Colpevole d’innocenza e The Eye – Lo sguardo. Originariamente, il suo personaggio era stato riscritto per essere una professoressa di legge di Harvard, ma l’attrice suggerì che sarebbe stato più semplice inserirla nella vicenda se fosse stata un’avvocatessa. Accanto a lei, nei panni del compagno Tom, il cui vero nome è Ronald Chapman, vi è invece l’attore Jim Caviezel, celebre per i film La sottile linea rossa e La passione di Cristo. Caviezel rifiutò le scene d’amore previste con la Judd perché contrarie alla sua forte ispirazione alla morale cattolica.

Adam Scott, noto per la serie Parks and Recreation, è il giovane avvocato Terrence Embry, mentre Bruce Davison interpreta il generale Bill Marks e Juan Carlos Hernandez è il maggiore James Hernandez. Compaiono poi anche gli attori Michael Shannon nei panni di Troy Abbott e Amanda Peet in quelli di Jackie Grimaldi. Infine, ad interpretare l’ex procuratore Charlie Grimes vi è il premio Oscar Morgan Freeman. Per lui, si è trattato del secondo film in cui condivide la scena con la Judd, avendo già recitato insieme nel thriller del 1997 Il collezionista. Freeman, che lì interpretava uno psicologo e criminologo, si è preoccupato di dar vita ad un personaggio caratterialmente diverso, al fine di non risultare sempre simile di film in film.

High Crimes – Crimini di stato: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di High Crimes – Crimini di stato grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 30 settembre alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

 
 

Quasi orfano: il cast del film racconta l’importanza delle proprie radici

Quasi Orfano film 2022

La famiglia è il bene più prezioso. Se c’è una morale nel nuovo Quasi orfano di Umberto Carteni – regista di Divorzio a Las Vegas – presentato alla stampa e in arrivo al cinema dal 6 ottobre è proprio questa. Per quanto cerchiamo di rinnegarle e allontanarci dalle nostre radici esse trovano sempre il modo di raggiungerci. È un aspetto che viene sottolineato bene nel film – e anche in conferenza stampa. Basta un semplice fischio e ci ritroviamo a far parte per un attimo della famiglia Tarocco. Nel film Riccardo Scamarcio e Vittoria Puccini sono Valentino e Costanza. Marito e moglie, vivono a Milano e hanno fondato un famosissimo brand nel mondo del design. Valentino, di origine pugliese, ha progressivamente tagliato i ponti con la sua famiglia, al punto di dichiararsi orfano e cambiare cognome. La famiglia di Valentino, colorita e numerosa, tenta di riallacciare i contatti presentandosi all’improvviso a Milano.

Quasi orfano, la conferenza stampa

Il film è una commedia, ripresa da un film francese, ma ciò non toglie dignità al prodotto. “Credo che in Francia ci sia un motore dietro le commedie francesi diverso, le lega al mercato. I francesi vanno al cinema e lo Stato tutela gli esercenti” dice Riccardo Scamarcio in conferenza stampa, continuando poi: “Anche in Italia abbiamo questo motore creativo, però non c’è nulla di male a prendere spunto da film stranieri“. Concorda con questo aspetto anche il regista, Umberto Carteni, che afferma: “Al di là che grande cultura del cinema francese, questa storia è attinente soprattutto a quello che succede in Italia. Perché spesso le grandi diversità vengono viste con una accezione negativa mentre invece fanno parte delle nostre ricchezze“.

Un film alla riscoperta delle proprie origini

Sulla scia del famosissimo Benvenuti al Sud, il film ripercorre degli stereotipi tra nord e sud. Ma non solo, sottolinea anche una barriera comunicativa costante tra i due protagonisti, Valentino e Costanza, che va oltre il semplice dialetto differente. La coppia infatti vive di questa profonda incomunicabilità, frutto del fatto che i due protagonisti hanno perso di vista la loro vera identità. Ne parla nello specifico Vittoria Puccini: “Il personaggio di Costanza viene completamente ribaltato. Il suo arco narrativo è sempre in crescita. Prima insegue il successo professionale però poi con l’incontro con la famiglia Tarocco ritrova anche la passione interiore, la vitalità, che aveva perso“. Continua dicendo: “Quello che più mi ha divertito del film è l’ironia che viene esasperata da certi aspetti e certi caratteri di queste due realtà – nord e sud – attingendo però a delle verità seppur estremizzate per creare la commedia”.

Un argomento significativo del film è la differenza nel ritratto che viene fatto del nord e del sud Italia. Nessuna esclusione di colpi, poiché vengono descritti pregi e difetti da una parte e dall’altra. Riccardo Scamarcio – che è anche produttore del film – tende però a sottolineare un altro aspetto chiave: “Il film è un film nazional-popolare. Tocca dei punti fondamentali e attuali perché vediamo l’evolversi anche della società. Tutto in chiave leggera e ironica che ha come tema centrale la rivalutazione delle proprie origini. Il film fa tutto questo in modo molto intelligenti centrando il focus su alcuni paradossi che l’Italia socialmente ha prodotto. In questo film, per esempio, le donne del sud sono più emancipate. Al sud la famiglia è matriarcale, le donne comandano. Recitare in questo film per me è stata una liberazione perché ho potuto restituire ai Pugliesi la loro integrità”.

Il film vive proprio di contrasti, non solo geografici, ma anche sentimentali. Da una parte la famiglia Tarocco accoglie Costanza come una figlia, dall’altra invece il personaggio di Bebo Storti incarna tutta la glacialità del manager milanese. In Quasi orfano si da spazio ai sentimenti e ai romanticismi che sono propri della natura della famiglia Tarocco. Proprio l’aspetto romantico e sentimentale è stato quello che maggiormente è stato esplorato in Quasi orfano, piuttosto che nel film originale francese. Lo vediamo nella focosità della coppia composta da Nicola (Antonio Gerardi) e Lulù (Grazia Schiavo) ma anche e soprattutto da Mà e Pà – Nunzia Schiano e Adriano Pappalardo.

Quasi orfano conferenza stampa

Il messaggio di speranza per il cinema

L’uscita in sala di Quasi orfano è prevista per il 6 ottobre. Il regista e il resto del cast sperano di poter attrarre un gran numero di persone per la loro commedia all’italiana. Il regista ha parlato di questo grande potere che il cinema regala ai suoi film: “È una grande responsabilità. Speriamo di conciliare il pubblico in sala perché ci rendiamo conto che ormai sugli schermi di casa c’è tanta offerta. Dobbiamo cercare di motivare la gente in più possibile“. Con la pandemia, il settore cinematografico è stato sicuramente uno dei più colpiti.

Molte sale sono state costrette a chiudere poiché non riuscivano a sostenere i costi. Riccardo Scamarcio ha parlato di questo rapporto cinema-spettatore augurandosi che il suo nuovo film riesca a risollevare le sorti del cinema italiano, lanciando un messaggio di speranza: “L’arrivo del Covid ha spezzato il rapporto tra cinema e spettatore. È importante riacquistare di nuovo questo rapporto. Le piattaforme sono degli strumenti che hanno tantissimo da offrire. credo che alla fine però la cosa che faccia la differenza siano sempre i buoni film che sono contenuti al loro interno. Io sono convinto che il cinema non morirà mai”.

La famigerata famiglia Tarocco

La famiglia Tarocco non vive di fama, anzi al contrario i personaggi di Quasi orfano sono tutti personaggi famigerati. Ma quanto aiuta l’essere famigerati nel mondo del cinema? Nunzia Schiano ha la risposta: “Io già sono famigerata, non famosa. Quindi sono proprio nel mio. A volte è utile essere famigerati. Il nostro mestiere comprende queste distonie. L’essere umano ha mille sfaccettature, quindi c’è una certa libertà anche nella gestione. Se dovessi scegliere preferisco essere famigerata“. Anche Grazia Schiavo si definisce famigerata: “Quando sei un personaggio famigerato nel lavoro puoi portare in scena parti dimenticate che ritrovi dentro di te. A volte queste parti dimenticate sono le nostre radici, non dobbiamo vergognarci“.

 
 

She-Hulk: 5 teorie su chi potrebbe essere HulkKing

She-Hulk Tatiana Maslany Jennifer Walters

1ATTENZIONE: Questo articolo contiene spoiler del sesto episodio di She-Hulk

She-Hulk Doc Samson

Il sesto episodio di She-Hulk è abbastanza lineare, ma presenta un colpo di scena nei post-credits. La puntata introduce l’Intellighenzia, una forza malvagia che, da quanto si intuisce, vuole sfruttare il sangue di Jennifer Walters (Tatiana Maslany). Con esso, l’organizzazione potrebbe creare un esercito infinito di Hulk. I fan sicuramente si sono chiesti chi potrebbe nascondersi dietro un piano simile e dietro al nome “HulkKing“. Ecco quindi 5 candidati che sarebbero il nemico ideale di She-Hulk.

Doc Samson

Doc Samson è un personaggio realmente sinistro. Anche se è stato uno dei più stretti alleati di Hulk nei fumetti, non si può negare che il personaggio abbia un lato oscuro e malvagio. Soprattutto negli ultimi anni, è diventato un vero mostro. Chi ha visto The Incredibile Hulk sa che Samson Bruce Banner si sono lasciati in pessimi rapporti.

Probabilmente, dopo la fine della storia con Betty Ross, Samson è diventato ossessionato da Hulk e sta provando a diventare proprio come lui (questo spiegherebbe il bisogno del sangue di Jennifer). Trasformare questo personaggio nel cattivo di She-Hulk: Attorney at Law sarebbe un’opzione efficace sia per la serie che per l’MCU.

Nick TraskNick Trask Comic

Nei fumetti, il padre di Jennifer Walters ha uno scontro con alcuni mafiosi: nel fuoco, anche la figlia rimane colpita. A salvare Jennifer è una tempestiva trasfusione di sangue, resa possibile dal cugino Bruce Banner. Questo è l’evento che la trasforma nella sensazionale She-Hulk. Il gangster che dà origine a tutto ciò è Nick Trask.

Nell’MCU le cose vanno diversamente. Nel franchise, la trasformazione di Jen è causata da un incidente. Tuttavia, il personaggio cattivo dei fumetti potrebbe ritornare. Trask, colui che ha creato le Sentinelle cacciatrici di mutanti, è sicuramente interessato al sangue di She-Hulk, specialmente se sta lavorando per qualcun altro, magari l’Intellighenzia.

ToddTodd she-hulk

She-Hulk: Attorney at Law si presenta come una commedia legale, ma potrebbe mostrare una svolta nelle prossime puntate. E se, sorprendentemente, il cattivo fosse Todd, il ragazzo raccapricciante con cui She-Hulk è uscita? Todd è chiaramente affascinato da Jen e ha letteralmente chiesto di poter ”penetrare la sua pelle”. Con tutte le sue stranezze, Todd è la definizione del ragazzo arrabbiato che non riesce a trovare una fidanzata e prova a raggiungere i suoi scopi usando le donne anche contro la loro volontà.

Il personaggio nei titoli di coda viene chiamato “Hulk-Todd“, altro aspetto che allude ad un passaggio di sangue e ad una trasformazione… Alcuni potrebbero rimanere delusi, in particolare perché Todd non è nessuno dei fumetti, ma sicuramente l’MCU ha fato i suoi calcoli.

Il Capothe leader

Todd potrebbe voler diventare un Hulk, ma forse non è abbastanza intelligente per riuscire nell’operazione. Al contrario, c’è un altro personaggio che sarebbe perfetto come cattivo in She-Hulk. Si tratta del Capo: il creatore del Siero del Super Soldato potrebbe ora voler trasformare tutti in un Hulk. Il Capo tornerà sicuramente in Captain America: New World Order, e la serie potrebbe anticipare il personaggio.

She-Hulk potrebbe chiudersi con il ritorno del Capo e la rivelazione che ha usato la sua intelligenza per mettere le mani sul sangue di cui ha bisogno. D’altronde, egli è il capo dell’Intellighenzia nei fumetti.

AbominioAbominio

Sappiamo che Emil Blonsky tornerà prossimamente in She-Hulk: le promo della serie suggeriscono l’arrivo di una sorta di clinica di riabilitazione per ex criminali. E se il cattivo avesse altri piani?

Abominio potrebbe essere colui che vuole il sangue di She-Hulk per creare altri mostri come lui. Potrebbe creare un esercito abbastanza potente da vendicarsi di Bruce Bannerl’uomo che lo ha messo dietro le sbarre. Sicuramente, Abominio è un personaggio da tenere d’occhio in She-Hulk.

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere 1×06, recensione dell’episodio

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere 1x06

E infine siamo giunti a questo momento delicatissimo e cruciale: l’episodio de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere 1×06, che si intitola Udûn, è esploso in tutta la sua potenza sui canali di Prime Video, lasciando a bocca aperta, ci scommettiamo, anche gli scettici di questa operazione produttiva che si rivela, di puntata in puntata, sempre più impegnativa, sia da un punto di vista tematico che da quello produttivo/di messa in scena.

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere 1×06, Udûn, la trama

L’ora di durata dell’episodio 6 si sviluppa, a differenza di quanto visto fino a questo momento, in una unità di tempo e di luogo, ovvero la battaglia nelle Terre del Sud, a Ostirith, dove la coraggiosa Bronwyn e l’elfo Arondir guidano pochi fieri uomini del sud contro l’imminente attacco dell’esercito di Orchi guidati da Adar. Le creature dell’oscurità cercano spasmodicamente la spada spezzata rinvenuta da Theo, e sanno che è nelle mani degli uomini perché, nella migliore e più triste tradizione umana, molti di loro hanno tradito la loro specie per andare ad ingrossare le fila del nemico. Quello che però Bronwyn e i suoi non sanno, è che sta arrivando la cavalleria, perché Galadriel, con Halbrand e l’esercito di numenoriani con la regina Miriel sono sbarcati nella Terra di Mezzo.

Lloyd Owen (Elendil), Maxim Baldry (Isildur)

L’Inferno si avvicina

Il titolo de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere 1×06, Udûn, porta alla memoria del fan della trilogia jacksoniana una precisa battuta di Galdalf il Grigio, durante il suo duello con il Balrog il quale viene apostrofato dallo Stregone proprio come “Fiamma di Udûn”. In Sindarin, quella parola indica l’Inferno, ed è il nome scelto da Morgoth stesso per la sua fortezza. Questo piccolo excursus linguistico dovrebbe rendere chiaro allo spettatore verso quale direzione sta andando la serie, soprattutto alla luce del finale jaw-dropping che ci catapulta dentro all’Inferno vero e proprio, appunto. Ma prima di arrivare a quel finale, a quella potenza, a quell’epicità, l’episodio della serie Prime Video ci mette di fronte al primo vero e proprio scontro della storia.

La regista Charlotte Brändström ha fatto tesoro non solo della lezione di Peter Jackson nella sua trilogia, ma anche di chi è venuto dopo, come la squadra produttiva de Il Trono di Spade, che in quanto a combattimenti notturni se l’è cavata piuttosto bene. E dunque c’è l’epica e c’è il realismo, ci sono creature mostruose che combattono contro uomini spaventati ma che resistono sulle loro grande, ci sono fiamme che divampano, ci sono frecce che si conficcano in toraci e spade che fendono braccia, un’esplosione di sangue grafica, che rappresenta una “prima volta” nel panorama della rappresentazione audiovisiva della Terra di Mezzo ma che trova la sua perfetta collocazione in questo episodio che si esaurisce quasi completamente in questo scoppio di violenza.

Si cominciano a vedere i frutti della semina

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere 1×06 è come un seme di Alfirin, che comincia a sbocciare dopo che i primi episodi hanno rappresentato la semina, un episodio ricco di avvenimenti ma anche di emozioni forti degli attori in gioco. Miriel che ha corso un grande rischio per un bene superiore ma si sente responsabile delle vite dei suoi soldati, Galadriel che, che lo voglia o no, ha trascinato molte vite verso la morte, Arondir e Bronwyn, che combattono sia per la loro libertà che per il loro amore, e gli stessi cattivi, gli orchi e il loro leader, Adar, che in un inedito discorso di incoraggiamento, mostra queste creature disgraziate e deformi mai così umane e vicine a un senso di appartenenza che può essere capito e condiviso, nonostante sia votato al male.

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere 1x06

L’ambizione epica de Gli Anelli del Potere

L’epica si racconta a profondi respiri, grandi e lunghi capitoli di un romanzo pesante, che si leggono con attenzione e si lasciano sedimentare prima di proseguire con quello successivo. Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere si sta rivelando questo. Nonostante le deviazioni dal materiale originale, le libertà che si sono presi gli autori in fatto di trama e personaggi, la serie Prime Video mira a una costruzione epica che è fatta di attese, racconti e conversazioni, ma anche, come nel caso del sesto episodio, di esplosioni di violenza, scontri e rese dei conti.

E alla luce di questo finale, e con altri due episodi rimasti prima della fine, sappiamo che possiamo aspettarci una conclusione spettacolare ed epica.

 
 

The Last Of Us: i 10 migliori riferimenti al videogioco del trailer

The Last of Us

La HBO ha rilasciato nei giorni scorsi il primo vero e proprio teaser trailer di The Last Of Us e c’è molto da analizzare in questa clip di 109 secondi. Anche se la serie seguirà naturalmente la storia principale di Joel (Pedro Pascal) ed Ellie, il trailer suggerisce che anche i personaggi secondari verranno bene approfonditi. Inoltre, per la prima volta vediamo i terrificanti Clicker, le Luci, e la fuga disperata di Ellie e Joel dalla città, nonché il primo accenno a uno dei momenti più strazianti in assoluto del videogioco.

1Un riferimento al DLC “Left Behind”

In una delle inquadrature del trailer, Ellie è in sella a una giostra con qualcuno che assomiglia al personagigo di Riley del videogioco. Questo è interessante perché Riley faceva parte di un DLC di The Last Of Us chiamato “Left behind“. Solo il tempo ci dirà quanto la serie approfondirà la trama di “Left behind” e come gli showrunner la integreranno nel disegno più ampio dello show, considerando che The Last Of Us è uno dei migliori videogiochi di tutti i tempi.

Successivo

Now You See Me 3: Ruben Fleischer dirigerà il film!

Now You See Me film

Dopo il grande successo del sequel del 2016, è in arrivo Now You See Me 3, la terza puntata per il franchise di Now You See Me, poiché Lionsgate ha annunciato ufficialmente che Ruben Fleischer dirigerà il terzo capitolo. Now You See Me 3 vedrà Fleischer (VenomUnchartedZombieland) dirigere il film in uscita da una sceneggiatura scritta da Seth Grahame-Smith (Pride and Prejudice e Zombies). Bobby Cohen, insieme ad Alex Kurtzman di Secret Hideout, produrrà la nuova puntata. Meredith Wieck e Chisom Ude stanno supervisionando il progetto per Lionsgate.

Sebbene non siano stati fatti annunci ufficiali sul casting, una dichiarazione di Fleischer sull’adesione al progetto sembra confermare che Jesse Eisenberg e Woody Harrelson – che hanno recitato in entrambi i film – sarebbero tornati nel progetto per il suo terzo ingresso. Al momento non è chiaro se altre star che sono apparse in entrambi i film, tra cui Mark Ruffalo, Dave Franco, Michael Caine e Morgan Freeman, appariranno in questo film a qualsiasi titolo.

“Ci sono tre cose in questo mondo che amo assolutamente… Jesse Eisenberg, Woody Harrelson e la magia”, ha detto Fleischer in una dichiarazione. “Avere la possibilità di lavorare con questi due attori di talento, così come il resto dell’incredibile cast dei film di Now You See Me, è un sogno che si avvera. Sono un fan da sempre dei film sulle rapine: amo essere attratto dai colpi di scena e dal mistero in cui nulla è come sembra. E questo è ancora più vero quando i ladri sono maghi: le opportunità sono infinite. Eric è stato in grado di sbloccare un nuovo ed eccitante modo in un nuovo film e nuovi personaggi divertenti, quindi sono entusiasta di approfondire ulteriormente.”

Originariamente presentato in anteprima con il primo film nel 2013, il franchise di Now You See Me racconta la storia di una squadra di illusionisti chiamata “I quattro cavalieri” che mette a segno rapine apparentemente impossibili. Un sequel del film originale è stato rilasciato nel 2016 e, insieme, entrambi i film hanno guadagnato 687 milioni di dollari in tutto il mondo.