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Shawn Levy parla del futuro del nuovo film di Star Wars

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Shawn Levy parla del futuro del nuovo film di Star Wars

Il regista di Deadpool & Wolverine Shawn Levy ha rilasciato un intrigante aggiornamento sul suo prossimo film di Star Wars, mentre si vocifera che le riprese potrebbero iniziare nel settembre 2025. Il film di Shawn Levy su Star Wars è rimasto in “sospeso ” per anni, inizialmente ritardato a causa dello sciopero degli sceneggiatori. Levy è passato ad altri impegni, tra cui Deadpool e Wolverine, ma di recente sono circolate voci di movimento sul prossimo film di Star Wars.

Interrogato in merito in una conversazione con IndieWire, Levy è sembrato alludere al fatto che il suo prossimo progetto sarà Star Wars o un’altra collaborazione con Hugh Jackman e Ryan Reynolds, un film sulla Boy Band che Reynolds sta scrivendo.

“Poiché ‘Deadpool & Wolverine’ è stato così appagante, sono felicemente aperto a qualsiasi cosa ci sia dopo. E sì, c’è un film di “Star Wars” che sto sviluppando, in realtà con il nostro sceneggiatore di “Adam Project” Jonathan Tropper. Non si sa mai cosa diventerà innegabile e verrà realizzato in seguito”.

Il commento di Levy arriva subito dopo le recenti notizie riportate da Jeff Sneider, insider di Hollywood, secondo cui Levy avrebbe tenuto aperto uno spiraglio per iniziare le riprese di Star Wars nel settembre 2025. Secondo altre voci, il film di Levy sarebbe il film misterioso previsto per il dicembre 2027.

I commenti di Shawn Levy si adattano alle intriganti voci sul suo film di Star Wars

Le ultime dichiarazioni di Levy alimenteranno certamente le speculazioni sul fatto che il suo film sarà il prossimo a uscire dal cancello, ora che The Mandalorian & Grogu hanno terminato le riprese. Secondo Sneider, la Rey di Daisy Ridley tornerà come personaggio di sfondo, una figura di mentore nel Nuovo Ordine Jedi. La Ridley è nota per essere la chiave delle speranze di Lucasfilm in Star Wars, e si dice che sia considerata l’unica risorsa cinematografica comprovata dopo che i personaggi della trilogia originale sono stati uccisi durante i sequel.

Ma i commenti di Levy introducono anche una nota di cautela. Ha molti altri impegni ed è del tutto possibile che finisca per girare prima Boy Band, il che significherebbe che Star Wars subirà un altro ritardo. È lecito supporre che una decisione sarà presa entro la Star Wars Celebration, quando ci sarà sicuramente un annuncio ufficiale.

Assassinio sul Nilo, la spiegazione del finale: chi è l’assassino?

Basandosi sull’omonimo romanzo di Agatha Christie, Kenneth Branagh è tornato con Assassinio sul Nilo (qui la recensione) a dirigere il secondo film che lo vede protagonista nei panni del famoso detective Hercule Poirot. Ambientato nel 1937, il film segue Hercule Poirot in vacanza in Egitto. Dopo aver riallacciato i rapporti con il vecchio amico Bouc (Tom Bateman), viene invitato a partecipare a una crociera sul Nilo per celebrare il matrimonio di Simon Doyle (Armie Hammer) e Linnet Ridegway (Gal Gadot) un’ereditiera. Dopo che però Linnet viene uccisa e la sua collana rubata, Poirot si mette alla ricerca del responsabile della sua morte e delle sue motivazioni.

La spiegazione del finale di Assassinio sul Nilo

Poirot ci ha messo un po’ ad arrivare in fondo al mistero perché era impegnato a indagare sulla storia di Rosalie per conto di Euphemia. Alla fine, però, l’investigatore scopre che è stato Simon Doyle, il marito di Linnet, a ucciderla. Voleva i suoi soldi più di ogni altra cosa, ed è per questo che l’ha amata, ha lasciato pubblicamente Jacqueline e l’ha sposata così in fretta. Lavorare per Linnet come agente immobiliare non era però sufficiente: Simon voleva molto di più e per ottenerlo era disposto a diventare un assassino. Era stato visto da Louise, motivo per cui lei era la prossima vittima della lista. Tuttavia, Simon non lavorava affatto da solo.

Il motivo per cui c’erano due assassini era che Jacqueline non poteva resistere ad aiutare Simon. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui, anche se questo significava complottare per uccidere la sua amica. Mentre Simon ha ucciso Linnet, è stata Jacqueline a uccidere sia Louise che Bouc, la prima perché aveva visto Simon e il secondo perché aveva visto Jacqueline uccidere Louise. Simon doveva mantenere la sua innocenza e, poiché era presente durante l’interrogatorio di Poirot, non poteva compiere l’omicidio o tradirsi. Simon e Jacqueline hanno pianificato tutto fin dall’inizio ed è possibile che l’avrebbero fatta franca se Poirot non fosse stato presente per scoprire la verità.

Gal Gadot e Emma Mackey in Assassinio sul Nilo
Gal Gadot e Emma Mackey in Assassinio sul Nilo. Foto di © 2020 Twentieth Century Fox Film Corporation. All Rights Reserved.

Cosa accade nel finale del film

Mentre Poirot li smaschera e risolve il caso, Simon afferra l’arma del delitto, ma con la sua zoppia Jacqueline sapeva che non sarebbero andati lontano. C’erano troppe persone a bordo da uccidere, così ha premuto il grilletto, sparando un proiettile a entrambi. Il film si conclude così lasciando tutti, a loro modo, in lutto. Andrew promette di smettere di essere corrotto e di fare buon uso dell’impero di Linnet; Linus dice che andrà a lavorare in Africa, utilizzando le sue capacità mediche in onore di Linnet. Anche l’amante di Bouc, Rosalie, sua zia Salomè e la madre di Bouc vengono lasciate in lutto, stordite dal ricorso al crimine per guadagnare denaro.

Jacqueline mostra a Poirot la sua pistola prima della morte di Linnet

È interessante notare che Jacqueline rivela a Poirot di avere una pistola, la stessa che Simon ha poi usato per uccidere Linnet. A quel punto di Assassinio sul Nilo, Jacqueline sembrava già tra i possibili colpevoli e Linnet stessa temeva che la donna l’avrebbe uccisa perché Simon l’aveva lasciata per sposarla. Allora perché mostrare a Poirot la pistola? Seguire Simon e Linnet come una stalker avrebbe dovuto essere sufficiente, no? Anche se Jacqueline ha la colpa di aver complottato per uccidere, è possibile che abbia mostrato la pistola a Poirot perché una parte di lei si sentiva in colpa per aver cercato di uccidere Linnet.

Dopo tutto, lei e Linnet erano amiche e l’ereditiera aveva chiarito che Jacqueline era una delle poche persone a cui non era mai importato del suo denaro. Forse c’era una parte di lei che voleva che Poirot vedesse la pistola nella speranza che cercasse di portargliela via, impedendo la serie di eventi che si sono susseguiti. Naturalmente il film non ci dice se l’intento fosse realmente questo, anche se l’atteggiamento di Linnet sembra tradire una certa paura. L’investigatore, tuttavia, non ha preso la pistola e le conseguenze non hanno tardato a manifestarsi.

Kenneth Branagh e Emma Mackey in Assassinio sul Nilo
Kenneth Branagh e Emma Mackey in Assassinio sul Nilo. Foto di © 2020 Twentieth Century Fox Film Corporation. All Rights Reserved.

Anche Bouc, Andrew ed Eufemia sono a loro modo colpevoli

Andrew non avrà avuto successo, ma ha tentato di uccidere Linnet e Simon mentre si trovavano nei templi di Abu Simbel. Ha anche cercato di far firmare a Linnet dei documenti che lo avrebbero tenuto in carica più a lungo, il che significa che avrebbe continuato a ricevere i suoi soldi, in un momento in cui lei era agitata e non era concentrata su ciò che era scritto. L’unica ragione per cui Poirot lascia andare Andrew è la promessa che sistemerà le cose con i conti di Linnet.

Poirot avrebbe anche lasciato andare Bouc per aver rubato la collana di Linnet, ma è morto prima che ciò potesse accadere. Bouc era così desideroso di iniziare la sua nuova vita con Rosalie che pensò prima alla loro vita insieme invece di rivelare che Linnet era stata uccisa. Il furto della collana ha così messo in pericolo anche lui. Se non avesse cercato di nasconderla o di rimetterla a posto, Bouc probabilmente non avrebbe mai visto Simon parlare con Louise.

L’aver preso la collana ha quindi complicato le cose più del necessario, causando altre morti. Tuttavia, Bouc potrebbe non aver rubato la collana se Eufemia avesse semplicemente accettato la relazione del figlio con Rosalie. L’assunzione di Poirot ha complicato le cose e ha involontariamente messo Bouc sulla sua strada. Motivo per cui, oltre ai due effettivi assassini, si hanno anche altre personaggi macchiatisi di alcuni “crimini”, più o meno evidenti, che li rendono parte di questo intricato caso.

Kenneth Branagh in Assassinio sul Nilo
Kenneth Branagh in Assassinio sul Nilo. Foto di © 2020 Twentieth Century Fox Film Corporation. All Rights Reserved.

Il perché dei baffi di Poirot (e perché alla fine li ha tagliati)

Gran parte di ciò che rende Poirot famoso sono i suoi lunghi baffi, incurvati alle estremità e curati con precisione. Assassinio sul Nilo rivela che la ragione dei suoi baffi è in realtà un’idea della sua defunta moglie, che gli suggerì di farseli crescere per coprire le cicatrici di guerra. Da allora, egli porta i baffi. Alla fine del film, tuttavia, Poirot si è rasato completamente i baffi. Inizialmente può sembrare che l’abbia fatto per impressionare Salomè Otterbourne (Sophie Okonedo), ma il motivo è molto più profondo: Poirot si nascondeva dietro il suo lavoro e il suo ego.

La morte di Bouc gli ha fatto capire di aver perso l’unico amico che aveva davvero, uno che era disposto a lottare per amore, mentre Poirot teneva le persone a distanza. Dopo che Rosalie, la nipote di Salomè, gli ha “letto l’animo”, Poirot ha capito che aveva ragione: si è nascosto. I suoi baffi sono una parte importante di questo, e lo proteggono dalle domande sul suo passato, nonostante i molti commenti che riceve al riguardo. Rimuoverli dimostra che è disposto a vivere la sua vita in modo più aperto per il futuro. Andare a vedere Salomè senza la maschera, in un ambiente in cui non sta lavorando, dimostra che vuole vivere senza maschere e che tagliarsi i baffi è un inizio.

Il vero significato del finale di Assassinio sul Nilo

Assassinio sul Nilo può essere incentrato sul mistero dietro un omicidio, ma il suo nucleo centrale riguarda gli innamorati senza speranza. Tutti nel film sono alimentati dal loro amore appassionato per qualcun altro. Anche il nascondersi dietro certe cose – cure, denaro, lavoro – è un tema importante del film. In definitiva, ogni personaggio indossa una maschera. All’esterno, la ricchezza di Linnet fa ombra a molte relazioni difficili che si celano sotto la superficie. L’amore, in molti modi, mostrava la bruttezza che si celava dietro tutti i loro comportamenti; è anche ciò che li spingeva agli estremi.

L’amore li ha costruiti, ma li ha anche resi dei mostri. In definitiva, coloro che avevano il cuore al posto giusto stavano combattendo per qualcosa che andava oltre l’avidità nel mistero dell’omicidio. Altri, come Simon, lo facevano solo per i soldi. L’amore, a quanto pare, fa fare alle persone cose sfortunate e irrazionali e Assassinio sul Nilo ne è la prova. Ma il messaggio del film è che le persone, a prescindere da tutto, dovrebbero cercare di amare a prescindere da tutto e tutti.

Questi fantasmi!, tutto quello che c’è da sapere sul film

Questi fantasmi!, tutto quello che c’è da sapere sul film

La Collection De Filippo è un ambizioso progetto della Rai che porta sul piccolo schermo i capolavori teatrali di Eduardo De Filippo, personalità che non ha bisogno di presentazioni e che ha saputo raccontare l’Italia con comicità e inquietudine, offrendo un ritratto amaro e ironico della società. Sotto l’apparente leggerezza dei suoi testi si cela l’analisi dell’animo umano e delle dinamiche sociali, che rendono i suoi lavori universali e sempre attuali. Ad oggi sono già stati realizzati Natale in casa Cupiello, Non ti pago(entrambi con Sergio Castellitto), Napoli milionaria!, Sabato, domenica e lunedì e Filumena Marturano. A questi si aggiunge ora Questi fantasmi!.

Il film, che è diretto da Alessandro Gassmann, è dunque basato sull’omonima Commedia scritta nel 1945 da Eduardo De Filippo, che debuttò il 7 gennaio 1946 al Teatro Eliseo di Roma, con la Compagnia “Il Teatro di Eduardo con Titina De Filippo”. Si tratta inoltre della quarta trasposizione per lo schermo di quest’opera dopo un film omonimo, diretto da Eduardo stesso e interpretato nel 1954, seguito nel 1962 da un altro adattamento per la tv diretto e interpretato dallo stesso De Filippo e da un film per il cinema del 1967 diretto da Renato Castellani, e con protagonisti Vittorio Gassman e Sophia Loren.

Alessandro Gassmann ha dunque ripreso in mano un’opera con cui si era già confrontato anche suo padre e attua un adattamento che mira a far scoprire anche alle nuove generazioni la costante attualità di Eduardo. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Questi fantasmi!. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al significato dell’opera. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Massimiliano Gallo in Questi fantasmi!
Massimiliano Gallo in Questi fantasmi! Cortesia di © Rai

La trama di Questi fantasmi!

Protagonista del film è Pasquale Lojacono, un uomo in difficoltà economiche, che si trasferisce insieme alla moglie Maria in un ampio e decadente appartamento situato in un vecchio palazzo napoletano. La loro permanenza nell’immobile è frutto di un insolito accordo con il proprietario: in cambio dell’affitto gratuito, Pasquale deve dissipare le dicerie che dipingono la casa come infestata da fantasmi, restituendo così alla proprietà il suo valore e la sua reputazione. Con il passare dei giorni, strani avvenimenti sembrano confermare la presenza di entità sovrannaturali.

Il protagonista si trova infatti a ricevere regolarmente misteriose somme di denaro, che attribuisce alla generosità di spiriti benevoli. Convinto della solidarietà ultraterrena, Pasquale si immerge in una sorta di sogno ad occhi aperti, ignaro che dietro questa apparente fortuna si nasconde una realtà ben più terrena: il denaro proviene infatti da Alfredo, l’amante di Maria, che trama nell’ombra per mettere a tacere il marito e organizzare una fuga con lei.

Questo intricato triangolo amoroso si arricchisce di una vivace galleria di personaggi: Raffaele, il portiere del palazzo, e sua sorella Carmela, sempre pronti a sfruttare a loro vantaggio la leggenda della casa infestata; la famiglia di Alfredo, coinvolta indirettamente nei piani dell’uomo; e soprattutto il professor Santanna che, dalla finestra dell’appartamento di fronte, assiste agli eventi con un misto di ironia e critica pungente. Tra equivoci, inganni e riflessioni sulla credulità umana, la vicenda si snoda svelando poco a poco i desideri, le paure e le debolezze dei suoi protagonisti.

Anna Foglietta e Massimiliano Gallo in Questi fantasmi!
Massimiliano Gallo e Anna Foglietta in Questi fantasmi! Cortesia di © Rai

Il cast del film

Ad interpretare il protagonista Pasquale Lojacono vi è l’attore Massimiliano Gallo, oggi celebre per la fiction Vincenzo Malinconico, avvocato d’insuccesso ma già protagonista in TV di un’opera di De Filippo con Napoli milionaria!. Accanto a lui, nel ruolo della moglie Maria, vi è invece l’attrice Anna Foglietta, già diretta da Alessandro Gassmann in Il premio. Recitano poi nel film anche Alessio Lapice – visto nel film Il primo re e nella fiction  Imma Tataranni – Sostituto procuratore nel ruolo di Alfredo Marigliano.

Completano il cast Gea Martire nel ruolo di Carmela, Maurizio Casagrande nel ruolo di Raffaele, il portiere, Viviana Cangiano in quello di Armida e Tony Laudadio in quello di Gastone Califano. Lello Serao è il Barone Carlo De Nittis, mentre Flavia LietoRosa Nunzi sono rispettivamente la prima e la seconda figlia di Alfredo. Luciana Zazzera è la padrona di casa e Vincenzo Castellone è il barbiere. Mariano Rigillo, infine, è la voce del professor Santanna.

Il significato dell’opera di Eduardo De Filippo

Questi fantasmi! affronta uno dei temi principali della produzione eduardiana, ovvero l’imposizione di una maschera da parte dei personaggi dettata unicamente dalle circostanze. Dai toni scherzosi della commedia si passa infatti alla riflessione sull’autenticità degli uomini e al tentativo della riappropriazione della dignità di un uomo in crisi lavorativa e coniugale. Questo è Pasquale Lojacono, il quale porta gli spettatori a nutrire il dubbio se egli sia realmente un ingenuo o un abile opportunista, intenzionato a sfruttare le condizioni che gli si presentano anche quando ne è in realtà una vittima o, volendo, il fantasma del titolo.

Dove vedere il film in streaming e in TV

Il film è presente nel palinsesto televisivo di lunedì 30 dicembre alle ore 21:30 sul canale Rai 1. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

Charlie Cox: il futuro di Daredevil potrebbe essere appena stato svelato e riguarda un importante progetto del MCU

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Il coinvolgimento di Charlie Cox in un importante progetto futuro del Marvel Cinematic Universe potrebbe essere stato rivelato. Cox ha ricevuto ampi consensi per la sua interpretazione di Matt Murdock/Daredevil nella serie Daredevil di Netflix, che è stata bruscamente cancellata dopo la terza stagione. Ora ha ripreso il ruolo in Spider-Man: No Way Home, She-Hulk: Attorney at Law, Echo e nell’attesissima Daredevil: Born Again, che debutterà su Disney+ nel 2025.

Come condiviso da DFRNT Health & Fitness su Instagram, Cox si sta allenando per un film sugli Avengers. Se è vero, è probabile che Cox appaia come Daredevil in Avengers: Doomsday o Avengers: Secret Wars. È anche possibile che Cox si stia allenando per Daredevil: Born Again stagione 2. Tuttavia, il coinvolgimento di Cox in Avengers: Doomsday e Avengers: Secret Wars non è ancora stato confermato ufficialmente, così come Daredevil: Born Again avrà una seconda stagione. Leggete il post qui sotto:

 

 

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Cosa significa questo per il MCU

Daredevil potrebbe avere un ruolo importante in Doomsday o Secret Wars

Se Cox si sta allenando per Avengers: Doomsday o Avengers: Secret Wars, questo ha potenzialmente importanti implicazioni per le prossime storie. Daredevil potrebbe avere un ruolo significativo e persino entrare a far parte della formazione dei Vendicatori in Doomsday. Si tratterebbe del ruolo più importante di Cox in un film del MCU, poiché, a parte una scena in cui aiuta Peter Parker (Tom Holland) a risolvere un problema legale in Spider-Man: No Way Home, per il MCU è stato esclusivamente un personaggio televisivo.

Poiché le trame di Doomsday e Secret Wars sono profondamente radicate nel multiverso, è anche possibile che Cox interpreti una versione di Daredevil e Murdock diversa da quella che ha interpretato finora nel MCU. Cox potrebbe anche interpretare una versione più cattiva del Diavolo di Hell’s Kitchen. Questo si baserebbe sul casting confermato e scioccante di Robert Downey Jr. che interpreta il malvagio Dottor Destino invece dell’eroico Tony Stark/Iron Man in Doomsday e Secret Wars.

La CBS sta per cancellare NCIS?

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La CBS sta per cancellare NCIS?

In base alla storia delle cancellazioni della CBS, potrebbe esserci la possibilità che il network stacchi la spina a NCIS. La lunga serie procedurale è già un’istituzione non solo per l’emittente, ma anche per la televisione di rete, essendo giunta alla sua 22esima stagione. Attualmente, è la terza serie televisiva statunitense in onda con sceneggiatura e live-action più longeva, superata solo da Law & Order della NBC e da Dick Wolf, Special Victims Unit e Law & Order della NBC e di Dick Wolf, che stanno trasmettendo rispettivamente la 26esima e la 24esima stagione. Certo, è difficile immaginare la televisione senza NCIS, ma potrebbe essere vicina alla sua fine.

Sarebbe un eufemismo dire che NCIS ha subito molti cambiamenti nel corso della sua storia. Come la maggior parte delle serie di lunga durata, ha detto addio a diversi membri del cast e ne ha accolti di nuovi. La perdita più grande è stata il ritiro del personaggio di Mark Harmon, Leroy Jethro Gibbs, nella stagione 19 di NCIS, che ne era stato il volto fin dall’inizio. Tuttavia, il procedurale ha affrontato i cambiamenti, con l’arrivo di Alden Parker, interpretato da Gary Coleman, che ha assunto la direzione del MCRT. Sebbene la transizione sia stata più fluida di quanto inizialmente ipotizzato, le nuove informazioni potrebbero essere motivo di preoccupazione per il futuro di NCIS.

La stagione 22 di NCIS ha registrato gli ascolti più bassi di tutti i tempi

Secondo un rapporto di TV Line, l’episodio 6 della stagione 22 di NCIS, “Knight & Day”, è sceso a 4,92 milioni di spettatori, pareggiando l’episodio “The Trouble with Hal” di tre settimane fa. In base ai dati pubblici, tuttavia, l’anno in corso registra anche gli ascolti più bassi nei suoi oltre vent’anni di messa in onda. L’episodio 4 della stagione 22 di NCIS, “Sticks & Stones”, ha registrato solo 4,76 milioni di spettatori, il che, curiosamente, ha tacitato una delle storie più forti e d’impatto della MCRT nella sua attuale durata.

In questa puntata, Parker e il resto della squadra hanno lottato duramente per fermare la terza guerra mondiale, mentre Jessica Knight e Jimmy Palmer hanno finalmente parlato della loro relazione. Dal punto di vista della storia, si è trattato di un episodio solido. Il caso settimanale è stato avvincente, in quanto Parker, Tim McGee e Nick Torres hanno sfidato gli ordini e si sono inimicati l’FBI, un tema ricorrente nella storia dello show. Nel frattempo, è stata anche presa la tanto attesa decisione sul destino di Knight e Palmer come coppia.

Gli ascolti della stagione 22 di NCIS sono pari a quelli di NCIS: Hawai’i prima della sua cancellazione.

Fortunatamente, la stagione 22 di NCIS è stata in grado di riprendersi dopo il calo di ascolti, ma gli spettatori degli episodi successivi sono rimasti molto lontani dai numeri della stagione 21. NCIS è un’istituzione della televisione di rete, quindi di solito questo non dovrebbe essere motivo di preoccupazione, soprattutto perché continua a registrare risultati superiori a quelli degli altri procedurali di lunga durata. Detto questo, la cancellazione di NCIS: Hawai’i da parte della CBS ha creato un precedente, insinuando che l’ammiraglia potrebbe non essere così sicura come si crede.

La CBS ha fornito varie spiegazioni sul motivo per cui ha effettivamente cancellato NCIS: Hawai’i, tra cui gli ascolti in relazione agli sforzi di gestione dei costi e all’interesse di rinnovare la propria programmazione. Se si considerano gli ascolti dello spinoff di Vanessa Lachey nei primi 9 episodi della terza stagione e si confrontano con i dati della stagione 22 di NCIS, i numeri sono praticamente gli stessi.

È probabile che sia più costoso girare alle Hawaii per la serie secondaria piuttosto che sui set consolidati dell’ammiraglia, ma bisogna anche considerare gli stipendi delle persone coinvolte. Sia Sean Murray che Brian Dietzen fanno parte di NCIS da più di vent’anni, e questo comporta ingenti compensi. Nel frattempo, nomi affermati come Gary Cole e Wilmer Valderrama avrebbero tariffe più alte rispetto a quelle dei giovani relativamente emergenti di NCIS: Hawai’i.

Jason Momoa conferma i colloqui per il recasting dei suoi sogni nell’Universo DC

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Il ritorno di Jason Momoa nell’Universo DC in un ruolo da sogno potrebbe essere finalmente confermato a più di un anno dalla fine del franchise di Aquaman. I prossimi film del DCU sono in gran parte confermati, mentre il reboot del franchise di James Gunn prende il via. Come è evidente nel film di James Gunn su Superman, gli attori responsabili di dare vita alla Justice League stanno cambiando. Questo lascia Jason Momoa fuori dal ruolo di Aquaman, ma l’attore potrebbe avere un altro ruolo in programma come parte del primo capitolo del DCU: Gods and Monsters.

Sull’account Instagram personale di Jason Momoa, l’attore ha confermato che sono in corso trattative tra lui e i DC Studios. L’attore ha postato sui social media una vecchia notizia in cui parlava di un nuovo ruolo di Lobo, un personaggio della DC che Momoa ha a lungo immaginato di interpretare:

 

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Il post Momoa riguarda i vecchi commenti dell’attore, secondo cui se avesse ricevuto una chiamata dalla DC per interpretare Lobo, avrebbe accettato immediatamente. All’epoca, Momoa aveva confermato di non aver mai ricevuto una chiamata di questo tipo dalla DC. Tuttavia, il repost del frammento su Instagram di Momoa è accompagnato dalla didascalia “Hanno chiamato”, a dimostrazione del fatto che il ritorno di Momoa alla DC nel ruolo di Lobo è in programma a più di un anno di distanza dall’aver appeso al chiodo il tridente di Arthur Curry/Aquaman.

Squid Game 2: la recensione del celebre k-drama Netflix

Squid Game 2: la recensione del celebre k-drama Netflix

Proprio come per un ricco zio tornato dall’America per le festività natalizie, i fan di tutto il mondo hanno atteso con trepidazione e grandi aspettative il nuovo e “lussuoso” regalo del geniale regista sudcoreano Hwang Dong-hyuk. Finalmente, il 26 dicembre, dopo tre lunghi anni di attesa, è approdata su Netflix la seconda stagione di Squid Game, la serie che ha conquistato il globo trasformandosi in un vero fenomeno culturale senza precedenti.

In poche ore, il nuovo capitolo – composto da soli sette episodi – si è guadagnato un posto d’onore nella prestigiosa Top 10 di Netflix, confermando ancora una volta l’inarrestabile richiamo della serie e il fascino della K-wave. Tuttavia, come spesso accade con i regali tanto attesi sotto l’albero, non tutti gli spettatori si sono mostrati pienamente soddisfatti del dono del “caro zio” Dong-hyuk. Ma cosa racconta questa seconda stagione e quale sarà il destino della serie?

Squid Game 2 trama

Nel 2021, il popolare drama si concludeva con il caparbio e tormentato Seong Gi-hun (Lee Jung-jae), alias Giocatore 456: dopo essere sopravvissuto agli atroci giochi e aver accumulato una fortuna macchiata dal sangue dei suoi compagni, Gi-hun si ritrova catapultato di nuovo nel mondo reale, gravato da un profondo senso di colpa e animato da un’irrefrenabile sete di vendetta.

Squid Game S2 | In foto il popolare attore Lee Jung-jae nei panni di Seong Gi-hun in Squid Game S2 - Cr. No Ju-han/Netflix © 2024
Squid Game S2 | In foto il popolare attore Lee Jung-jae nei panni di Seong Gi-hun in Squid Game S2 – Cr. No Ju-han/Netflix © 2024.

Il secondo capitolo riprende la narrazione tre anni dopo la vittoria di Gi-hun. Dopo aver rinunciato a trasferirsi negli Stati Uniti con la sua famiglia, l’uomo non ha mai smesso di dare la caccia al Front Man (Lee Byung-hun), deciso a fermare i giochi e impedire che altre vite vengano brutalmente sacrificate per il divertimento dell’élite. Quando, grazie all’aiuto dell’ex poliziotto Jun-ho (Wi Ha-joon), riesce finalmente a trovare il famigerato Front Man, Gi-hun si ritrova ancora una volta intrappolato nel misterioso gioco. Qui, altri nuovi miserabili 455 concorrenti cercano disperatamente di riscattarsi socialmente, mettendo in gioco la propria vita per conquistare il premio di 45,6 miliardi di won.

Si può ancora sperare nell’umanità?

Se nella prima stagione la colorata arena dell’orrore si svelava fin dalla prima puntata, la seconda adotta un approccio più riflessivo. I primi due episodi di questo nuovo capitolo si prendono il tempo per condurre il pubblico in una consapevolezza più cruda e disillusa rispetto a tre anni fa: quella che ha profondamente trasformato l’anima e la vita di Gi-hun.

Squid Game S2 - In foto Lee Jung-jae nei panni di Seong Gi-hun in Squid Game S2 - Cr. No Ju-han/Netflix © 2024
Squid Game S2 | In foto Lee Jung-jae nei panni di Seong Gi-hun in Squid Game S2 – Cr. No Ju-han/Netflix © 2024.

Il mondo al di fuori dell’arena, in fondo, non è poi così diverso da ciò che accade su quella remota isola, dove l’umanità si dissolve e i corpi vengono lasciati indietro come gusci vuoti, intrappolati in quelle emblematiche tute rosse e blu. Gi-hun lo sa, anche se tenta di negarlo. E così torna sullo schermo con il volto segnato, il sorriso infranto e uno sguardo cupo, carico di dolore e rabbia. Decide di indossare ancora una volta quel numero, simbolo tanto della sua vittoria quanto delle vite spezzate che ha visto cadere per ottenerla. Ma se la prima volta cercava un riscatto sociale, ora è mosso dal forte desiderio di vendetta e redenzione: l’unico scopo che lo anima è fermare quei giochi, nella speranza di dimostrare che, forse, esista ancora un barlume di bontà nell’animo umano.

Nuovi personaggi disperati e… giochi ancora più spietati

È stato semplice per il pubblico, nella prima stagione, affezionarsi ai giocatori e alle loro storie: dal dolce Alì (Anupam Tripathi), un immigrato indiano arrivato in Corea del Sud con la sua famiglia in cerca di una nuova vita, alla giovane fuggitiva nordcoreana Sae-Byeok (Jung Ho-yeon), scappata dal regime dittatoriale con il fratellino, a cui sogna di garantire un futuro migliore. E ancora, la coraggiosa orfana Ji-yeong (interpretata da Yoo-mi Lee, recentemente protagonista su Netflix del commovente drama Mr. Plankton) e l’anziano Il-nam (Oh Yeong-su), che troppo tardi si rivelerà essere meno innocente di quanto sembrava. La prima stagione, dunque, ha permesso con estrema facilità al pubblico di immedesimarsi ed empatizzare con i volti e le vicende di quei poveri e ignari giocatori.

Nel secondo capitolo, però, gli spettatori si trovano di fronte a una visione più cinica e distaccata. La natura brutale dei giochi, ormai ben nota, rende difficile affezionarsi ai nuovi personaggi: il pubblico, consapevole del tragico destino che li attende, si trova inevitabilmente distaccato. In altre parole, ci si chiede: perché investire emotivamente in figure che, alla fine, sono destinate a soccombere? Ma al di là della rassegnazione che accompagna la visione, il creatore Hwang Dong-hyuk fa del suo meglio per dare nuova linfa alla storia. Ecco dunque che introduce nuovi giochi, pur mantenendo l’indimenticabile “Un, due, tre, stella”, e sostituisce i volti iconici della prima stagione con nuovi protagonisti, capaci di catturare l’attenzione e, forse, il cuore del pubblico.

Squid Game S2 - Per gentile concessione di Netflix. Cr. No Ju-hanNetflix © 2024
Squid Game S2 | Per gentile concessione di Netflix – Cr. No Ju-hanNetflix © 2024.

Tra i nuovi volti, troviamo Jun-hee (Jo Yu-ri), una ragazza madre indifesa; Gyeong-seok (Lee Jin-wook), un padre disposto a fare qualsiasi cosa per ottenere i fondi necessari alle cure della figlia malata; e Hyun-ju, un ex soldato delle forze speciali e donna transgender, che partecipa ai giochi per raccogliere il denaro necessario a completare la sua transizione chirurgica. Quest’ultimo personaggio, in particolare, ha suscitato un acceso dibattito ancor prima del debutto della stagione, soprattutto per la scelta dell’attore cisgender Park Sung-hoon per il ruolo. Nonostante le polemiche, però, il suo personaggio è per ora uno dei migliori presentati dalla serie: trattato con grande delicatezza e rispetto, attraverso Hyun-ju il regista solleva riflessioni importanti sulla rappresentazione e sull’inclusività della comunità LGBTQIA+, ancora troppo spesso vittima di discriminazioni e silenzi in Corea del Sud.

Tra cringe e sadismo

Nella seconda stagione fanno il loro ingresso anche due personaggi che hanno subito catturato l’attenzione del pubblico: lo stravagante Giocatore 230 e la giovane nordcoreana No-eul. Il primo, noto come Thanos, è un eccentrico rapper ispirato al celebre villain della Marvel. Interpretato dalla star del K-pop T.O.P (ex membro dei BigBang, Choi Seung-hyun), Thanos si presenta come un personaggio ridicolo e narcisista, quasi una parodia in carne e ossa del platinato mondo dello spettacolo. Proprio come l’antagonista della prima stagione, il criminale Deok-su, Thanos porta scompiglio e divisioni tra i giocatori nell’arena, destabilizzando il già precario equilibrio del gruppo.

Il secondo personaggio viene introdotto al pubblico già nei primi episodi ambientati nel mondo esterno. No-eul, interpretata dall’attrice Park Gyu-young (nota per i suoi ruoli nei drammi It’s Okay to Not Be Okay e Sweet Home), è una soldatessa disertore della Corea del Nord che, rifugiata da anni in Corea del Sud, è alla disperata ricerca della figlia lasciata in patria. Dopo anni di ricerche infruttuose e aver tentato invano di ottenere aiuto da un broker locale, No-eul, ormai rassegnata e affranta, accetta di lavorare come cecchina in tuta rossa nell’arena di Squid Game. Nel corso della narrazione, il regista pone più volte l’accento sulla sua figura, invitando il pubblico a riflettere sulla sua psicologia e sul suo passato: una madre in fuga, costretta a separarsi dalla sua bambina, che ora appare quasi intorpidita emotivamente di fronte alla morte. La sua storia lascia intravedere una complessità che suggerisce un possibile ruolo chiave nel prossimo capitolo.

Squid Game S2 | In foto l’attrice Park Gyu-young interpreta il nuovo personaggio dal nome Kang No-eul in Squid Game S2 – Cr. No Ju-han/Netflix © 2024.

Troppo presto per gridare al flop!

C’è chi l’ha definita noiosa, ripetitiva e fallimentare, e chi, invece, è riuscito a intravedere un barlume di speranza in vista di un finale soddisfacente. Che apparteniate al primo gruppo o al secondo, la verità è che è ancora troppo presto per decretare il fallimento di questo angosciante drama.

Dopo l’inaspettato e travolgente successo mondiale della prima stagione, Hwang Dong-hyuk si è trovato di fronte alla sfida di proseguire una storia che, in realtà, sembrava già completa. Partendo da zero, ha dovuto costruire un nuovo capitolo con personaggi inediti, giochi mai visti prima e, soprattutto, con il peso di aspettative gigantesche, dettate da una prima stagione che ha segnato un’epoca e che difficilmente potrà essere replicata in termini di impatto culturale e mediatico.

Tuttavia, questo secondo capitolo di Squid Game richiede ulteriore pazienza da parte del pubblico. Non si limita a ripercorrere gli schemi del passato, ma getta le basi per un epilogo che promette di risolvere i nodi lasciati in sospeso, riportando al centro la storia di Gi-hun e Jun-ho. Tra introspezioni psicologiche e un crescendo di tensione, la serie sembra voler preparare il terreno per un finale che potrebbe rivelarsi all’altezza delle aspettative, pur dovendo fare i conti con l’eredità monumentale del suo predecessore.

Better Man: recensione del film su Robbie Williams

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Better Man: recensione del film su Robbie Williams

Better Man, in uscita il 1° gennaio 2025, è il nuovo attesissimo biopic musicale diretto da Michael Gracey, già noto per il successo di The Greatest Showman. Il film esplora la vita di Robbie Williams, soffermandosi sulle principali tappe del percorso artistico e personale del cantante divenuto una delle icone più rappresentative degli ultimi trent’anni di musica pop.

La pellicola si avvale di un cast ricco e variegato, con nomi del calibro di Jonno Davies, Steve Pemberton, Alison Steadman, Kate Mulvany, Frazer Hadfield, Damon Herriman, Raechelle Banno, Tom Budge e Jake Simmance. Allo stesso modo il comparto tecnico vanta nomi di rilievo, come dimostrano il direttore della fotografia Erik Wilson e i montatori Martin Connor e Lee Smith, i quali, iniseme alla sceneggiatura firmata dallo stesso Gracey, contribuiscono a creare un prodotto visivamente impattante, a cui va ad aggiungersi l’accompagnamento musicale di Batu Sener.

Distribuito da Lucky Red e prodotto da Big Red Films e McMahon International, Better Man si propone nei termini di una vera e propria esperienza cinematografica, che tra umanità ed esigenze di spettacolo, tenta di mostrare il carattere animale del suo protagonista.

La trama di Better Man

La storia di Robbie è quella di un uomo comune, nato a Stoke-on-Trent con un sogno e deciso a lottare con determinazione per realizzare i propri obiettivi. Better Man racconta la vita e la carriera di quest’uomo, celebre cantante britannico, di cui la pellicola ripercorre il percorso artistico. Dai primi traguardi raggiunti con la boyband dei Take That, al successo come artista solista; sottolineando il carisma naturale di Williams e la sua capacità di trasformare i concerti in veri spettacoli.

Dotato di talento, forza di volontà e un pizzico di testardaggine, Robbie ha infatti costruito la sua carriera affrontando più di una fragilità. Destreggiandosi tra insicurezze, depressione, tossicodipendenza e disturbi mentali, ma al contempo mostrando come queste sfide abbiano contribuito a rendere autentico il suo percorso verso il successo. Un successo coronato dalla vendita di oltre 80 milioni di dischi e dal raggiungimento dello status di icona della musica pop degli anni Novanta e Duemila.

Better Man: lo showman “mascherato”

Ha in parte il sapore del ritorno a casa il nuovo film di Michael Gracey. Di quelli particolarmente attesi. Sì perché se ormai 8 anni or sono il regista australiano aveva saputo allietare il grande pubblico sulle note e le coreografie di The Greatest Showman – affidando al corpo e alla voce di Hugh Jackman il compito di portare in scena la storia e le meraviglie circensi del noto P.T. Barnum, la nuova creatura Better Man rappresenta l’ideale prosecuzione di un discorso che, seppur segua traiettorie ancor più biografiche, sembra non aver alcuna intenzione di abbandonare un linguaggio, quello musicale, divenuto ormai marchio di fabbrica.

Fatta questa premessa – e considerato il materiale narrativo che Gracey si è ritrovato a modellare – appare dunque quasi paradossale dover constatare quanto Better Man, nel suo pur comprensibile desiderio di risultare fresco e innovativo, disperda consapevolmente gran parte del potenziale derivante proprio dalla sua natura di musical. Ammiccando in più di un’occasione a un linguaggio irriverente (o presunto tale) che, al di là delle sembianze scimmiesche di Robbie e unito a una messa in scena talvolta insipida di alcune delle tappe di vita del protagonista, pare spesso dimenticarsi di quella magia che il genere d’appartenenza del film sfrutta da sempre per mescolare liberamente sogno e realtà.

Better Man: occasione sprecata

Badate bene, ad alcune buone intuizioni il progetto di Gracey riesce fortunatamente a ritagliare spazio. Delegando al classicismo del musical (la parentesi She’s the one) e all’intimità di precisi e delicati frangenti – le sequenze con protagonista la nonna di Robbie in primis – le possibilità di una liberazione trascinante dell’immagine. Che culminano in quel delirante pre-finale che, proposto inizialmente come una sorta di copia carbone del “concerto cinematografico” di Bohemian Rhapsody, se ne affranca invece dopo pochi minuti per lasciare spazio a una violenza folle e animalesca.

Trattasi però di momenti isolati. Parziali inversioni di rotta di un’opera costretta nella ricerca spasmodica di una estraneità innecessaria. Che avrebbe tutte le carte in regola per approfondire una interessante riflessione sul confronto generazionale con vecchie icone musicali – una su tutte Frank Sinatra, più volte evocato e rispetto al quale Williams rappresenta il simbolo di una totale inversione di tendenza (la sua musica non fa dimenticare i problemi, ma li porta a galla, li mette in risalto) – ma preferisce piuttosto abbandonarsi a un finale conciliatorio che, purtroppo, sembra riuscire ad emozionare solo grazie alle sonorità del gigante di My Way.

Better Man: due featurette del film su Robbie Williams

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Better Man: due featurette del film su Robbie Williams

Lucky Red ha diffuso due featurette di Better Man per scoprire la vera storia di Robbie Williams e come è stato realizzato il film diretto da Michael Gracey.

Sono Robbie Williams, sono una delle più grandi pop star al mondo. Ma la mia storia non può essere raccontata in modo ordinario. Mi sono sempre visto un po’ meno evoluto… quindi è così che mi vedrete.

Con queste parole inizia il viaggio attraverso la fulminea ascesa, la drammatica caduta e la straordinaria rinascita della superstar del pop britannico Robbie Williams nella featurette “La storia”.

L’intero film è un sogno impossibile” – ha dichiarato il regista Michael Gracey. “Nonostante sia stato presente durante la maggior parte delle riprese, ancora non ho capito come hanno fatto!” – Robbie Williams Questo e molto altro nella featurette “Effetti visivi” di Better Man!

Better Man uscirà al cinema in Italia, distribuito da Lucky Red, dal 1° gennaio 2025 e in anteprima il 31 dicembre con le speciali proiezioni “sing along” per cantare tutte le canzoni del film in versione karaoke!

Dune – Parte Due in streaming su NOW e in tv su SKY

Dune – Parte Due in streaming su NOW e in tv su SKY

Sky Cinema inaugura il 2025 con una prima TV eccezionale: Dune – Parte Due, in onda mercoledì 1° gennaio alle 21:15 su Sky Cinema Uno, in streaming su NOW e disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K.

Il pluripremiato regista Denis Villeneuve torna dietro la macchina da presa per il secondo capitolo della saga ispirata al celebre romanzo Dune di Frank Herbert. Il film, prodotto da Warner Bros. Pictures e Legendary Pictures e candidato come miglior film drammatico e per la migliore colonna sonora originale ai Golden Globe Awards 2025, è l’attesissimo seguito dell’acclamato “Dune”, vincitore nel 2021 di sei Premi Oscar.

Insieme agli amati protagonisti del primo capitolo – Timothée Chalamet, Zendaya, Rebecca Ferguson, Josh Brolin e Dave Bautista – troviamo un cast ancora più ricco con numerose nuove star internazionali, tra queste: il candidato all’Oscar Austin Butler, la candidata all’Oscar Florence Pugh, il Premio Oscar Christopher Walken, Léa Seydoux, Souheila Yacoub e con Stellan Skarsgård, la candidata all’Oscar Charlotte Rampling e il vincitore dell’Oscar Javier Bardem. Dune – Parte Due continua la storia del film precedente, ma alza la posta in gioco offrendo al pubblico un’esperienza completamente nuova, aumentando l’esperienza visiva con immagini ancora più sorprendenti e grandi sequenze d’azione, insieme a personaggi nuovi e avventure più intricate.

La trama di Dune – Parte Due

Paul Atreides e sua madre Jessica si trovano tra i Fremen insieme al leader di un loro clan, Stilgar, e alla guerriera Chani. Dovranno però imparare a farsi accettare dall’intero popolo Fremen e soprattutto Paul, che Stilgar crede essere l’atteso Messia di Dune promesso dalle Bene Gesserit, dovrà concretizzare la propria profezia, per guadagnare uno sterminato e micidiale esercito e con esso avere la possibilità di vendicare suo padre, il Duca Leto. Ma la profezia che vede Paul non è solo un sogno di vittoria bensì un massacro di inaudite proporzioni, una guerra santa che incendierà l’intera galassia. Il barone Harkonnen intanto continua a tramare per prendere il controllo dell’impero e, di fronte ai fallimenti di Rabban contro i Fremen, decide di affidarsi a un altro più letale rampollo: Feyd-Rautha, che le Bene Gesserit ritengono possa dare alla luce la loro attesa bambina suprema.

Il Vostro Amichevole Spider-Man di quartiere, trailer della serie in arrivo su Disney+

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Disney+ ha diffuso il trailer della prossima serie originale Marvel Animation Il Vostro Amichevole Spider-Man di quartiere. La serie animata di 10 episodi debutterà il 29 gennaio 2025, in esclusiva su Disney+.

Il Vostro Amichevole Spider-Man di quartiere segue Peter Parker nel suo percorso per diventare un eroe, con un viaggio mai visto prima e uno stile che celebra le radici del personaggio nei fumetti.

Il cast vocale

Nella versione originale, il ricco cast vocale comprende Hudson Thames, Colman Domingo, Eugene Byrd, Grace Song, Zeno Robinson, Hugh Dancy e Charlie Cox. Head writer è Jeff Trammell e Mel Zwyer è il supervising director. Brad Winderbaum, Kevin Feige, Louis D’Esposito, Dana Vasquez-Eberhardt e Trammell sono gli executive producer.

Il cavaliere oscuro: 10 curiosità sul film di Christopher Nolan

Il cavaliere oscuro: 10 curiosità sul film di Christopher Nolan

Il cavaliere oscuro (qui la nostra recensione) ha rivoluzionato la figura di Batman, già in evoluzione con il precedente Batman Begins (2005), messo alle strette dalla tremenda figura del Joker. Diretto da Christopher Nolan, questo film ha appassionato milioni di spettatori, che hanno subito amato il film, i suoi personaggi, ma anche la sua cupa atmosfera, il racconto e i temi di cui esso si fa portatore.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Il cavaliere oscuro.

La trama di Il cavaliere oscuro

Debellare il crimine, questo è il principio secondo cui vive Bruce Wayne, che grazie al suo alter ego Batman si impegna dunque ad eliminare il crimine organizzato di Gotham City, grazie anche all’aiuto del tenente Jim Gordon e del Procuratore Distrettuale Harvey Dent. Presto, però, i tre diventano le vittime del pericoloso Joker e della sua sete di caos. Stavolta Batman si troverà dunque in una posizione di confine tra il dover essere un eroe o un giustiziere notturno, continuamente messo di fronte ai suoi limiti dal Joker, pronto a fare a pezzi la sua immagine e il suo corpo.

Il cast di Il cavaliere oscuro

1. Heath Ledger è stato scelto per una precisa qualità. Ledger e Nolan si erano incontrati durante il processo di casting di Batman Begins (2005) per il ruolo di Bruce Wayne/Batman, ma Nolan e Ledger erano d’accordo che non fosse la parte giusta per lui. Durante il casting per il ruolo di Joker, Nolan ha incontrato diversi altri attori prima di Ledger, ma li ha trovati riluttanti ad accettare il ruolo a causa della popolarità dell’interpretazione di Jack Nicholson in Batman (1989). Dopo un nuovo incontro con Ledger, Nolan lo ha riconosciuto come la scelta perfetta per la parte. Quando gli fu chiesto il motivo di questo casting inaspettato, Nolan rispose semplicemente: “Perché è senza paura”.

Heath Ledger è Joker in Il cavaliere oscuro
Heath Ledger è Joker in Il cavaliere oscuro. Foto di © TM &DC Comics. 2008 Warner Bros. Entertainment Inc. All Rights Reserved.

2. Christian Bale non ha modificato il suo fisico. L’attore ha dichiarato di non aver dovuto accumulare particolare peso muscolare per interpretare il suo personaggio, come invece aveva dovuto fare per Batman Begins (2005). La sua scelta è stata dovuta, in parte, al nuovo design del nuovo costume di Batman, più snello e flessibile. Lo stesso costume, inoltre, è leggermente diverso rispetto a quello visto nel precedente film, da Bale mal sopportato in quanto gli limitava i movimenti. Con il nuovo costume si è invece risolta tale scomodità.

3. Un’attrice del primo film è stata sostituita. Anche se Christopher Nolan le ha offerto di riprendere la parte, Katie Holmes ha deciso di non tornare nel suo ruolo di Rachel, ricoperto in Batman Begins. Ha invece scelto di recitare insieme a Diane Keaton e Queen Latifah in 3 donne al verde (2008) nello stesso anno. Sarah Michelle Gellar, Isla Fisher, Emily Blunt e Rachel McAdams erano state prese in considerazione per il ruolo prima che Maggie Gyllenhaal ottenne la parte.

4. Aaron Eckhart si è preparato in vari modi al suo ruolo. Aaron Eckhart dice di aver modellato la sua interpretazione di Harvey Dent in parte su quella di Robert F. Kennedy, sia per quanto riguarda il suo aspetto inizialmente curato e affascinante, sia per la sua preoccupazione per la vendetta. Per prepararsi al ruolo di Due Facce, invece, Eckhart ha studiato cosa succede psicologicamente alle vittime di ustioni. Il regista Christopher Nolan ha poi chiesto ad Eckhart di non eseguire tic o rumori di bocca nel ruolo di Due Facce per rendere il personaggio meno “appariscente”.

Aaron Eckhart in Il cavaliere oscuro
Aaron Eckhart in Il cavaliere oscuro. Foto di © TM &DC Comics. 2008 Warner Bros. Entertainment Inc. All Rights Reserved.

Le location dove è stato girato il film

5. Il film è stato girato tra gli Stati Uniti e Hong Kong. Il film è stato girato in particolare in due città importanti, entrambe sono perfette per rappresentare Gotham City. In buona parte, le riprese si sono svolte a Chicago, dove si riconoscono ad esempio il Richard J. Daley Center, location delle imprese Wayne, Addison Street e l’Old Chicago Main Post Office, divenuto il Gotham National Bank che il Gotham Police Department.Lo skyline di Marina City è invece lo sfondo di molte scene. Alcune riprese sono però state svolte anche ad Hong Kong, tra grandezzza dei grattacieli e la bellezza della baia Victoria Harbor ma anche degli edifici International Finance Centre, Lyndhurst Terrace e Peninsula Hotel.

Il Joker di Heath Ledger

6. Per prepararsi al ruolo, Ledger si è isolato per sei settimane. Durante questo prolungato soggiorno di isolamento, l’attore ha approfondito la psicologia del personaggio. Si è dunque dedicato allo sviluppo di ogni tic del Joker, così come la sua voce e la risata dal suono sadico (per la voce, l’obiettivo di Ledger era quello di creare un tono che non riecheggiassee il lavoro che Jack Nicholson ha fatto nella sua performance del Joker nel 1989). Per quanto riguarda l’aspetto, Ledger si è concentrato sull’aspetto caotico e disordinato del punk rocker Sid Vicious, combinato con i manierismi psicotici di Alex De Large di Arancia Meccanica (1971).

 

Alcune curiosità sulle riprese di Il cavaliere oscuro

7. Una nota scena è stata improvvisata. La scena del film in cui il Joker batte la mani nella cella, plaudendo in modo beffardo e sardonico alla promozione di Gordon, è stata improvvisata da Heath Ledger. L’applauso, infatti, non era incluso nella sceneggiatura, ma Christopher Nolan ha subito incoraggiato l’equipaggio a continuare le riprese e la sequenza è stata poi inclusa nel montaggio finale.

8. La scena dell’autobus è stata più difficile del previsto. L’autobus che si schianta all’indietro in banca nella sequenza di apertura si è rivelata molto più difficile di quanto inizialmente previsto. L’autobus doveva essere smontato e rimontato all’interno dell’edificio (un ufficio postale in disuso), nascosto dietro una grande parete falsa e, quindi, spinto all’indietro con un cannone ad aria.

Il cavaliere oscuro spiegazione finale
Christian Bale in Il cavaliere oscuro. Foto di © TM &DC Comics. 2008 Warner Bros. Entertainment Inc. All Rights Reserved.

9. Meglio la computer grafica della protesi. Per la sfregiatura di Due Facce, si è preferito optare per un lavoro di grafica computerizzata piuttosto che utilizzare delle protesi. Lo stesso Nolan ha pensato che, indipendentemente da quanto fosse bello il trucco, c’era da aggiungere un qualcosa di intrinseco sul volto dell’attore, visto che l’aspetto del personaggio richiede che parte della sua faccia venga bruciata. La CGI ha dunque permesso di ottenere l’effetto voluto, più “malleabile” rispetto a quanto il trucco permettesse.

 

Il sequel Il cavaliere oscuro – Il ritorno

10. Ha avuto un sequel. Quattro anni dopo l’uscita del film, nel 2012, Nolan ha portato al cinema il sequel di Il cavaliere oscuro, nonché capitolo conclusivo della sua trilogia su Batman. Si tratta di Il cavaliere oscuro – Il ritorno, dove Batman si trova a dover fare i conti con la minaccia rappresentata da Bane, un terrorista fisicamente invincibile, dietro il quale sembra però nascondersi una minaccia ancora più grande. Nel film, oltre a Bale, vi sono gli attori Tom Hardy, Marion Cotillard e Anne Hathaway nel ruolo di Catwoman.

Le migliori frasi di Il cavaliere oscuro

Frasi destinate a rimanere iconiche. Un film come questo non poteva non dare vita a delle frasi pronte e restare nell’immaginario collettivo per molto tempo a venire. Ecco qualche esempio:

  • Certi uomini non cercano qualcosa di logico, come i soldi. Non si possono né comprare né dominare, non ci si ragione né ci si tratta. Certi uomini vogliono solo vedere bruciare il mondo. (Alfred)
  • Vuoi sapere come mi sono fatto queste cicatrici? Mio padre era… un alcolista. E un maniaco. E una notte dà di matto ancora più del solito. Mamma prende un coltello da cucina per difendersi; ma a lui questo non piace. Neanche… un… pochetto. Allora, mentre io li guardo, la colpisce col coltello. Ridendo mentre lo fa. Si gira verso di me, e dice: «Perché sei così serio?». Viene verso di me con il coltello… «Perché sei così serio?!» E mi ficca la lama in bocca. «Mettiamo un bel sorriso su quel faccino!» (Joker)
  • La follia, come sai, è come la gravità: basta solo una piccola spinta. (Joker)
  • Io credo semplicemente che quello che non ti uccide, ti rende più… strano! (Joker)
  • O muori da eroe, o vivi tanto a lungo da diventare il cattivo. (Harvey Dent)
  • A volte la verità non basta. A volte la gente merita di più. A volte la gente ha bisogno che la propria fiducia venga ricompensata. (Batman)
  • Batman è l’eroe che Gotham merita, ma quello di cui ha bisogno (Gordon)

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Il cavaliere oscuro grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunesNowTim Vision, Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 30 dicembre alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb, Aforismi

What If… ?, 3×08: tutti gli easter eggs e la spiegazione del finale della stagione 3

L’episodio 8 della terza stagione di What If…? è l’epico finale della serie animata del MCU, iniziata nel 2021. Lo show si conclude con una nota emozionante, con Uatu l’Osservatore (Jeffrey Wright) che finalmente risponde delle molte volte in cui ha infranto il suo giuramento solo per osservare il multiverso. Allo stesso modo, l’episodio finale è ricco di emozionanti varianti nel multiverso che faranno desiderare anche ai critici più accaniti dello show che questa non sia la stagione finale, in modo da poter esplorare anche le loro storie.

Come già visto nel precedente episodio 7 di questa stagione, i Guardiani del Multiverso e Infinity Ultron si stavano preparando ad accedere alla Quinta Dimensione, sede del Piano di Osservazione e degli Osservatori. Dopo aver salvato Uatu e Peggy Carter/Captain Carter in questo nuovo episodio, si scatena una grande rissa cosmica che chiude in modo soddisfacente l’intera serie. Con queste premesse, ecco la nostra analisi del settimo episodio della terza stagione di What If…?, con la spiegazione del finale e i maggiori easter egg e riferimenti presenti in esso.

What If 3x08 Osservatori

Recap della trama di What If… ?, 3×08: E se… e se?

Uatu viene mostrato nel passato mentre presta il suo giuramento per la prima volta, mentre l’Eminenza conferma la sua grande fiducia nel suo allievo stellare. Nel presente, Uatu è costretto a rispondere delle sue eresie, avendo infranto più di una volta il suo giuramento per aiutare gli eroi e salvare il multiverso. Peggy Carter rappresenta la più grande trasgressione di Uatu, da cui la sua recente cattura da parte degli altri Osservatori che intendono giustiziare sia Peggy che Uatu. Infinity Ultron, però, attacca gli Osservatori, tenendoli a bada mentre gli altri eroi salvano Uatu e Peggy.

Il gruppo cerca di raggiungere il nuovo universo di Strange Supreme, dove il potere degli Osservatori sarà annullato, ma Infinity Ultron viene ucciso e il piano va alla deriva. Dopo aver distrutto la loro nave, gli Osservatori si preparano a uccidere anche Uatu e gli altri, ma Uatu condivide il giuramento degli Osservatori con i suoi alleati per pareggiare le probabilità. Con gli eroi ora impregnati del potere degli Osservatori, una grande rissa cosmica porta alla fusione dell’Eminenza con l’Incarnato e l’Esecutore.

L’Eminenza inizia così a cancellare ogni variante degli eroi da ogni universo prima che Peggy si sacrifichi, salvando i suoi amici prima di trasportarli tutti nell’universo di Strange Supreme. Lì il loro potere è annullato, ma Uatu risparmia la vita dei suoi compagni Osservatori e si offre di insegnare loro a vedere piuttosto che limitarsi a guardare, per trovare e preservare la vera bellezza del multiverso, e l’Eminenza accetta. Infine, gli eroi celebrano un funerale per Peggy sul Piano di Osservazione, prima che Uatu concluda la serie MCU con una narrazione finale, mentre vengono mostrate diverse emozionanti varianti.

What If 3x08 Captain Carter

La spiegazione del grande sacrificio di Captain Carter nel Multiverso (e perché Uatu ha risparmiato l’Eminenza)

Dopo che Uatu ha fatto pronunciare ai suoi alleati il giuramento degli Osservatori per ottenere i loro poteri, ciò che segue è un’intensa rissa cosmica di proporzioni epiche. Dopotutto, l’Eminenza, l’Incarnato e l’Esecutore credevano di non avere altra scelta se non quella di infrangere i loro giuramenti per distruggere Uatu e i Guardiani del Multiverso al fine di ristabilire l’ordine, tanto che vengono mostrati mentre si fondono come un’unica entità per cancellare simultaneamente ogni variante degli eroi esistenti in ogni universo. Tuttavia, Peggy si rifiuta di perdere altri amici.

Grazie alla pura volontà e al suo nuovo potere cosmico di Osservatore, Peggy si lancia contro l’Eminenza, ponendo fine al suo attacco cosmico e salvando i suoi amici e le loro varianti. Inoltre, trasporta tutti nell’universo vivente di Strange Supreme, che annulla i poteri degli Osservatori. Tuttavia, questo è stato l’ultimo atto di eroismo di Captain Carter, come dimostrato quando gli eroi sopravvissuti hanno tenuto un funerale con lo scudo di Peggy nel Piano di Osservazione proprio alla fine della terza stagione di What If…?.

Fortunatamente, il sacrificio di Captain Carter non è stato vano. Uatu è riuscito a contattare i suoi compagni Osservatori dopo aver risparmiato loro la vita, offrendosi di insegnare all’Eminenza tutto ciò che ha imparato su come vedere veramente il multiverso e la sua bellezza. Pur avendo infranto il suo giuramento per preservare tale bellezza, non ha mai abbandonato del tutto la missione e i modi di fare della sua specie.

What If 3x08 l'Osservatore

La spiegazione della scena finale della stagione 3: ci sono un sacco di varianti del MCU davvero fantastiche

Come anticipato, nella scena finale dell’episodio vengono mostrate diverse varianti interessanti, mentre Uatu chiude la serie con una narrazione che rispecchia le introduzioni degli episodi. Ecco tutte le emozionanti varianti del MCU che siamo riusciti a individuare alla fine di questo episodio di What If…? (alcune appaiono piuttosto rapidamente):

  • Uno Spider-Man a sei braccia
  • Un Samurai Ghost Rider (Robbie Reyes)
  • Riri Williams come The Punisher
  • Gamora in abito da sposa
  • Blade come nuovo Moon Knight (che dovrebbe debuttare in Marvel Zombies del 2025)
  • Thanos Arma X
  • Kingo con una tuta di Iron Man
  • Un mash-up tra Ms. Marvel e Wasp
  • Il Maestro di Hulk come Stregone Supremo
  • Un mash-up tra Scarlet Witch e Howard il Papero
  • Occhio di Falco come guerriero dragone
  • Jubilee come Silver Surfer
  • Captain America Skrull con scudi wakandiani
  • Sersi che balla in abito da ballo con Dane Whitman
  • Deadpool con una quantità pazzesca di armi da fuoco
  • Una giovane Hela con il Mjolnir (da What If…? – An Immersive Story)
  • Shang-Chi come Star-Lord (che rispecchia lo Star-Lord di T’Challa della stagione 1 di What If…?)
  • Sceriffo Loki
  • Infinity Witch (da What If…? – An Immersive Story)
  • Carol Danvers come Nova Centurion (da What If…? – An Immersive Story)
  • Una variante di Doctor Strange (è difficile capirne le caratteristiche).

Alcune di queste varianti incluse, come la giovane Hela, Infinity Witch e Carol Danvers Nova Centurion, sono state viste per la prima volta in What If… ? – An Immersive Story, un videogioco in realtà mista spin-off di Marvel e ILM Immersive per Apple Vision Pro.

What If 3x08 Ghost Rider

Tutti gli easter egg e riferimenti nell’episodio 3×08 di What If…?

  • Le molte trasgressioni dell’Osservatore: Oltre alle volte in cui l’Osservatore ha infranto il suo giuramento per Peggy Carter, Stange Supreme, Riri Willaims e Kwai Jun-Fan, l’Eminenza conferma che Uatu ha infranto il suo giuramento anche fuori dallo schermo per Reed Richards, Nick Fury e persino per Madisynn di She-Hulk (con due “n” e una “y”).
  • Uatu condivide il suo nome: Scegliendo di essere qualcuno piuttosto che nessuno che semplicemente osserva, Uatu condivide per la prima volta il suo nome con i suoi alleati.
  • Kirby Krackle: Il potere degli Osservatori viene mostrato in tutta la sua forza, con i classici effetti energetici visti nei fumetti conosciuti come “Kirby Krackle” dall’artista Jack Kirby. La cosa risulta appropriata, dato che Uatu è stato creato da Kirby e Stan Lee.
  • I temi classici di Peggy e Storm: Durante la battaglia con gli Osservatori, si sentono i temi di Captain America e X-Men ’97 per Peggy e Tempesta.
  • L’universo vivente di Strange Supreme: L’Eminenza viene sconfitta una volta portata nell’universo vivente dello Stregone Supremo, che si rivela essere composto dallo spirito e dall’essenza dell’ex mago.

Al di là delle numerose varianti che compaiono proprio alla fine di questo episodio di What If…?, il potere combinato degli Osservatori minaccia di cancellare ogni variante di Tempesta, Kahori, Byrdie e Peggy esistente nel multiverso prima che Captain Carter si sacrifichi per fermare il loro attacco. Ecco tutte le varianti che siamo riusciti a identificare:

Capitano Carter

  • Cavaliere Nero: Una variante sembra essere una versione di Peggy che diventa il Cavaliere Nero, ma potrebbe anche indossare una generica armatura medievale.
  • Sabretooth: Una variante di Peggy che, per qualche motivo, è una versione del classico cattivo degli X-Men.
  • Elektra: E se Captain Carter diventasse invece Elektra?
  • Deathlok: Un Captain Carter cyborg che assomiglia a Deathlok della Marvel Comics.
  • Asgardiano: Un Captain Carter che indossa l’armatura asgardiana.

What If 3x08 Blade

Kahori

  • Apocalisse: E se Kahori diventasse il principale cattivo degli X-Men, Apocalisse?
  • Western: Kahori indossa un costume più vecchio e più occidentale.
  • Capitan America: Una variante di Capitan America della nazione dei Mohawk.
  • Mantello: Questa variante di Kahori potrebbe essere una versione del Mantello della Marvel.
  • Costume classico degli X-Men: Questo Kahori indossa il classico giallo e blu degli X-Men.

Byrdie

  • Nova Corps: E se Byrdie fosse stato reclutato dai Nova Corps su Xandar?
  • Cartoon Byrdie: Una variante più classica del papero dei cartoni animati.

Tempesta

  • Black Panther: Si ricollega alla storia di Tempesta nei fumetti, quando era la moglie di T’Challa e la regina del Wakanda.

Midway: la vera storia dietro il film di Roland Emmerich

Midway: la vera storia dietro il film di Roland Emmerich

Da sempre impegnato a portare al cinema storie di carattere fantascientifico e catastrofico come Independence Day, The Day After Tomorrow, 2012 o il recente Moonfall, il regista tedesco Roland Emmerich è oggi sinonimo per il grande schermo di distruzione, invasione aliena o attacchi terroristici. Nel corso della sua carriera si è però distinto anche per altre tipologie di opere, tra cui spicca il bellico Midway (qui la recensione), ispirato ad aventi realmente avvenuti. Certo, anche in esso sono contenute esplosioni e sequenze d’azione di grande impatto, ma si tratta di elementi ben diversi da quelli a cui il regista ha abituato il suo pubblico nel corso degli anni.

Il film era un progetto che Emmerich desiderava realizzare da tempo, ma per via di problemi nell’ottenere un sostegno finanziario ci vollero anni prima che questo si concretizzasse. Nel dargli vita, Emmerich dovettenaturalmente prendersi alcune licenze artistiche, ma si assicurò di rimanere quanto più fedele possibile alla realtà degli eventi. Gli storici e alcuni veterani di guerra si sono poi detti stupiti dal risultato, indicando Midway come un’opera estremamente realistica per quanto riguarda le battaglie navali e su ciò che accadde in quel preciso conflitto bellico della Seconda guerra mondiale.

La trama e il cast di Midway

In Midway si racconta la storia degli accadimenti militari che si sono svolti nell’arco temporale dal 1941 al 1942 durante la Seconda Guerra Mondiale. Dopo l’improvviso bombardamento della base americana a Pearl Harbor, avvenuto nel ’41 da parte della Marina Imperiale Giapponese, l’esercito degli Stati Uniti accusa sensibili perdite in termini di mezzi e uomini, evento che alimenta la fierezza dell’Impero Giapponese. La flotta americana organizza però una controffensiva concretizzata per gradi ed episodi distinti – che determineranno la cosiddetta Guerra del Pacifico – sotto il comando dell’ammiraglio Chester Nimitz a cui era stato affidato l’incarico proprio in conseguenza del disastro di Pearl Harbor.

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Aaron Eckhart in Midway

A recitare nel film si ritrovano numero celebri attori, a partire da Woody Harrelson nei panni dell’ammiraglio Chester Nimitz. Vi sono poi Ed Skrein nel ruolo dell’aviatore Richard “Dick” Best, Patrick Wilson nei panni di Edwin T. Layton e Luke Evans in quelli dell’aviatore Wade McClusky. L’attore Aaron Eckhart interpreta il generale Jimmy Doolittle, mentre Nick Jonas è Bruno Gaido e Mandy Moore Anne Best. Dennis Quaid ricopre invece il ruolo di William Halsey, ammiraglio statunitense. Completano poi il cast gli attori Mark Rolston nel ruolo dell’ammiraglio Ernest King, Jake Weber in quello dell’ammiraglio Raymond Spruance ed Etsushi Toyokawa nei panni dell’ammiraglio Isoroku Yamamoto.

La vera storia su cui si basa il film

La Battaglia di Midway ha avuto inizio il 4 giugno del 1942, esattamente sette mesi dopo l’inizio delle ostilità tra Stati Uniti e Giappone a seguito dell’attacco a Pearl Harbor. In quell’attacco, l’esercito giapponese riuscì ad arrecare fortissimi danni alle navi statunitensi, ma le portaerei furono poste in salvo. Proprio questo dettagli si rivelò cruciale al momento della Battaglia di Midway. Oltre a questo evento, il Giappone mise a segno nel breve periodo una lunga sequenza di attacchi agli avversari, dimostrandosi pressocché infallibile. In realtà, i generali giapponesi sapevano che nel lungo periodo le scarse risorse economiche del paese non avrebbero più potuto sostenere il loro ruolo in guerra e pertanto dovevano ottenere quanto prima quanti più risultati possibile.

Nel tentativo di schiacciare del tutto gli Stati Uniti, il Giappone inviò la propria flotta ad attaccare l’atollo di Midway, una sperduta isola nel mezzo del Pacifico che rappresentava l’ultima difesa prima delle Hawaii. L’obiettivo, con questo attacco, era quello di attirare le portaerei fuori da Pearl Harbor così da poterle distruggere definitivamente. Ciò avrebbe reso del tutto indifesa la costa occidentale degli Stati Uniti, i quali avrebbero dovuto a quel punto arrendersi. L’attacco, tuttavia, in quanto frettoloso si rivelò mal pianificato e potendo gli Stati Uniti leggere molte delle comunicazioni cifrate dei giapponesi, riuscirono ad attirare il Giappone in una trappola anziché finire nella loro.

Woody Harrelson in Midway
Woody Harrelson in Midway

All’alba del 4 giugno, la flotta giapponese lanciò la prima ondata di aerei contro la base di Midway, riuscendo a danneggiare pesantemente la base, con la pista di decollo che rimase però operativa. Al momento del secondo attacco, che sarebbe dovuto essere decisivo, la flotta statunitense aveva però individuato le posizioni delle portaerei giapponesi e lanciando un centinaio di aerei ebbero modo di colpire i ponti di volo dei nemici, su cui si trovavano velivoli, carburante, bombe e altri armamenti. In breve, tre delle quattro portaerei furono abbattute, con la quarta, chiamata Hiryu, affondata poi nel pomeriggio.

Si concluse così la Battaglia delle Midway, che vide distruggersi la parte migliore e più pericolosa della flotta aeronavale giapponese. Il numero di velivoli e di piloti persi in quell’attacco rese le loro due portaerei più grandi, che non avevano partecipato alla battaglia, inutilizzabili. Da quel momento, l’esercito giapponese subì una dura botta di arresto, con gli Stati Uniti che invece iniziarono a riconquistare quanto vinto dall’esercito giapponese nel corso dei mesi. Per il resto della guerra, la flotta giapponese avrebbe subito solo sconfitte, superata da quella statunitense non solo in numero ma anche in tecnologie utilizzate.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming o in TV

È possibile fruire di Midway grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Now, Tim Vision e Paramount+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 28 dicembre alle ore 21:25 sul canale Rete 4.

Fonte: IMDb, Time

L.A. Confidential: la spiegazione del finale del film

L.A. Confidential: la spiegazione del finale del film

L.A. Confidential, diretto da , ha riportato sul grande schermo il noir della Hollywood classica quando è uscito nel 1997. Ambientato all’inizio degli anni Cinquanta, il film fa rivivere il decennio con un’accuratezza sbalorditiva e vanta un cast all-star che ricorda a punto i classici del cinema noir degli anni Trenta e Quaranta. Con le interpretazioni di Russel Crowe, Danny DeVito, Guy Pierce, Kevin Spacey, Kim Basinger e altri ancora, L.A. Confidential è stato un successo al botteghino, incassando oltre 126 milioni di dollari, ed è stato candidato a nove premi Oscar, tra cui quello per il Miglior film. Il film è anche ricordato per il suo finale con colpo di scena, di cui forniamo qui una spiegazione dettagliata.

La trama di L.A. Confidential

Nella Los Angeles del 1953, il boss del crimine Mickey Cohen (Paul Guilfoyle) viene finalmente eliminato e, poco dopo, i poliziotti sul suo libro paga vengono assassinati. La corrotta polizia di Los Angeles è coinvolta in una serie di accuse di corruzione, che danno al cavaliere bianco Ed Exely (Guy Pierce) l’opportunità di scalare i ranghi come uno degli unici poliziotti puliti della città. Ed viene rapidamente promosso dopo aver apparentemente risolto l’omicidio della caffetteria Nite Owl, ma non crede di aver fatto centro. Insieme al sergente Jack Vincennes (Kevin Spacey) e all’agente Bud White (Russel Crowe) scopre una cospirazione che arriva fino ai vertici, coinvolgendo il capitano Dudley Smith (James Cromwell).

La spiegazione del finale del film: perché Exley accetta di partecipare alla cospirazione?

Per tutta la durata del film, il giovane e brillante agente di polizia Ed Exley è stato mostrato come un poliziotto che non accettava alcuna forma di corruzione o concussione. Tuttavia, dopo la sparatoria culminante con Smith e i suoi uomini, cambia completamente la sua posizione e asseconda la loro cospirazione per incastrare l’intera sparatoria come l’eroica ultima resistenza di Smith contro il crimine organizzato. Oltre a essere uno scioccante colpo di scena da film noir, questo episodio offre anche uno sguardo su quali fossero le reali motivazioni di Exley nella sua ricerca di essere l’unico benefattore della polizia di Los Angeles. In un certo senso era eroico, ma alla fine era anche per se stesso.

Uno degli aspetti più forti di L.A. Confidential era che nessun personaggio era veramente innocente e che la corruzione della politica di Los Angeles aveva macchiato ognuno di loro. Exley sembrava il più lontano dal male, ma si scopre che il suo personaggio di cavaliere bianco era solo il suo modo di fare politica per arrivare ai vertici del dipartimento fin dall’inizio. Ha usato il suo potere di testimone per ottenere una promozione quando ha testimoniato contro Stensland e, accettando l’insabbiamento di Smith da parte del dipartimento, ha anche negoziato un posto migliore per sé. Exley non voleva davvero aiutare nessuno, voleva solo consolidare una posizione migliore per sé.

Kim Basinger e Guy Pearce in L.A. Confidential
Kim Basinger e Guy Pearce in L.A. Confidential © 1997 – Warner Bros. Entertainment

Il rapporto di Exley con Lynn Bracken

Spesso ricordato come uno dei migliori film di Kim Basinger, L.A. Confidential le ha permesso di calarsi nel ruolo di una classica regina del glamour hollywoodiano e Lynn Bracken è stata molto più complicata della solita “femme fatale” (in un singolare stravolgimento di vecchie formule, si è dimostrata innocente). Tuttavia, c’è stato un momento che l’ha coinvolta che ha sollevato alcune domande. Nella scena in cui l’agente Exley affronta Bracken a casa sua per ottenere informazioni, viene rivelato che lei lo ha sedotto, probabilmente su richiesta di Patchett, in modo che le fotografie del loro incontro possano essere scattate da Sid Hudgens (Danny DeVito) e utilizzate per mettere Bud White contro Exley.

Sebbene il finale riveli la vera natura di Exley, le sue azioni nella scena con Bracken sembrano fuori dal personaggio. La seduzione era un tropo comune nei film gialli e nei noir, ed Exley si è ripetutamente dimostrato al di sopra della corruzione, ma è stato facilmente sedotto da Bracken in un piano di ricatto nel momento peggiore. Le vere motivazioni di Exley sono da ricercare nel suo desiderio di infastidire Bud White, un agente con cui si scontra ripetutamente prima di fare squadra. Exley ha fatto fuori il partner di White, Stensland, e il loro precedente scontro ha dimostrato che pensava poco di White e del suo marchio di “giustizia” violenta.

Il mistero di Rollo Tomasi

Ogni personaggio del film aveva le proprie motivazioni per le sue azioni, e il sergente Exley ha rivelato le sue a Jack Vincennes quando ha raccontato la storia dell’omicidio di suo padre. Sebbene il nome di Rollo Tomasi fosse un’invenzione per dare forma all’ignoto assassino di suo padre, lo spettro di questa persona fittizia aleggiava sul film e costituiva un mistero a sé stante. Il brillante colpo di scena di Rollo Tomasi, che rivela la corruzione di Smith nei confronti di Exley, è stato un’opera cinematografica straordinaria, ma potrebbe anche aver puntato il dito contro Dudley Smith come vero assassino dell’anziano Exley.

Il film non ha mai dichiarato esplicitamente che Smith fosse il cosiddetto Tomasi, ma il suo confronto finale con Exley nel motel abbandonato ha certamente creato un parallelismo tra i due. Smith ricorreva spesso all’omicidio dei suoi stessi compatrioti per coprire le sue trame, ed era del tutto possibile che il padre di Exley fosse un poliziotto che ostacolava Smith nella sua ascesa al potere. Anche se Smith non era il Rollo Tomasi, rappresentava l’idea dell’assassino senza volto che faceva tutto il necessario per andare avanti, lasciando dietro di sé una serie di case distrutte. Exley ha così potuto uccidere il suo Tomasi personale quando ha ucciso Smith.

Russell Crowe in L.A. Confidential
Russell Crowe in L.A. Confidential © 1997 – Warner Bros. Entertainment

Il ruolo di Patchett e Sid Hudgens nella cospirazione

Interpretato dall’impareggiabile David Strathairn in uno dei suoi ruoli migliori, Pierce Morehouse Patchett era una componente chiave del complotto del capitano Dudley Smith per sostituire Mickey Cohen. Patchett gestiva il servizio di escort Fleur-de-lis, che veniva usato per fare leva su politici importanti, come il procuratore distrettuale Ellis Loew (Ron Rifkin), ed è stato coinvolto nel complotto quando Susan Lefferts (Amber Smith) è stata uccisa nella caffetteria Night Owl. Anche la sua guardia del corpo, Leland Meeks, è stata uccisa a causa del legame con la banda della Smith, ma il ruolo di Patchett non era così chiaro come quello di tutti gli altri.

Il servizio di escort di Patchett veniva usato come fonte di ricatto nei confronti dei politici, e lui ovviamente prendeva una parte dei profitti per aumentare il proprio potere e il proprio status. Come il film Chinatown era parzialmente basato sulla realtà, una scena di L.A. Confidential rivela il coinvolgimento di Patchett nello sviluppo corrotto della Santa Monica Freeway. Patchett, Smith e Sid Hudgens hanno lavorato insieme per riempire il vuoto lasciato da Mickey Cohen, finché Patchett e Hudgens non sono diventati un peso eccessivo per il capitano Smith, che li ha uccisi per coprire le sue tracce.

Il vero significato del finale di L.A. Confidential

Ridurre il significato del finale di L.A. Confidential a una semplice storia sulla corruzione della polizia sarebbe un disservizio alla complessità della storia e alle sfumature dei personaggi. Pur trattandosi di un film sulla legge e sulla giustizia, si tratta piuttosto della natura ineluttabile della corruzione e di come fosse impossibile per Exley partecipare al sistema e uscirne pulito. Exley era senza dubbio il poliziotto più onesto della polizia, ma alla fine la sua facciata di principi incorruttibili era solo uno strumento per elevare il proprio status.

Il film è pieno di cenni nostalgici agli anni Cinquanta, ma ricorda anche costantemente allo spettatore quanto fosse difficile quell’epoca per molti, soprattutto per le persone di colore e le donne. La maggior parte dei film polizieschi cade da una parte o dall’altra quando si tratta della questione dell’integrità della polizia, ma il finale di L.A. Confidential si colloca intenzionalmente in una zona grigia, più fedele alla realtà. Exley, Vincennes e White rappresentavano tutti un lato della giustizia imperfetta e della corruzione, ed erano tutti avidi a modo loro. Il finale implica che la corruzione non è finita con la morte di Smith, ma è solo diventata più intelligente e adattabile, avvalendosi della politica invece che della forza bruta.

Willem Dafoe: 10 che forse non sai sull’attore

Willem Dafoe: 10 che forse non sai sull’attore

Willem Dafoe è uno degli attori più prolifici della storia del cinema. Conosciuto per la sua versatilità e per il suo inconfondibile viso, lotta per far sì che i film indipendenti possano godere di una più ampia distribuzione. Dafoe ha lavorato con registi del calibro di Martin Scorsese, David Lynch, Oliver Stone, Kathryn Bigelow e Wes Anderson, dando vita a tanti diversi personaggi a cui, l’attore americano, è riuscito a dare profondità.

Ecco 10 cose che forse non sai di Willem Dafoe.

I film di Willem Dafoe

I film da giovane di Willem Dafoe

1. Ha recitato in moltissimi film. In circa 40 anni di carriera, Dafoe ha partecipato ad oltre cento film, affermandosi come un attore particolarmente prolifico. Il suo primissimo ruolo, dopo essere stato licenziato da Michael Cimino in I cancelli del cielo, risale a The Loveless (1982). Successivamente ha recitato in film come Miriam si sveglia a mezzanotte (1983), Strade di fuoco (1984), Vivere e morire a Los Angeles (1985), Platoon (1986), L’ultima tentazione di Cristo (1988), Nato il quattro luglio (1989), Cuore Selvaggio (1990), Lo spacciatore (1992), Il paziente inglese (1996). Gli anni Duemila sono costellati da titoli come American Psycho (2000), L’ombra del vampiro (2000), Spider-Man (2002), Le avventure acquatiche di Steve Zissou (2004), The Aviator (2004), Inside Man (2006), Antichrist (2009), My Son, My Son, What Have Ye Done (2009), Nynphomaniac – Vol. 1 e 2 (2013), La spia – A Most Wanted Man (2014), Grand Budapest Hotel (2014), Colpa delle stelle (2014), The Great Wall (2016), Assassinio sull’Orient Express (2017), Un sogno chiamato Florida (2017), Aquaman (2018) e Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità (2018) e The Lighthouse (2019).

I film di Willem Dafoe oggi

Dal 2020 ad oggi, Dafoe ha invece recitarto in Siberia (2020), Il collezionista di carte (2021), The French Dispatch (2021), La fiera delle illusioni – Nightmare Alley (2021), Spider-Man: No Way Home (2021), The Northman (2022), Asteroid City (2023), Povere creature! (2023), Finalmente l’alba (2023), Gonzo Girl (2023), Kinds of Kindness (2024), Beetlejuice Beetlejuice (2024), Nosferatu (2024) e The Legend of Ochi (2025).

2. È stato candidato più volte all’Oscar. Grazie alle sue interpretazioni, Dafoe si è guadagnato il rispetto dell’industria e degli appassionati di cinema. In quattro occasioni, è stato anche candidato al premio Oscar, rispettivamente come Miglior attore protagonista per Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità e come Miglior attore non protagonista per Platoon, L’ombra del vampiro Un sogno chiamato Florida.

willem dafoe
Willem Dafoe è Green Goblin in Spider-Man

Willem Dafoe è Goblin in Spider-Man

3. Ha eseguito il 90% dei suoi stunt. Per poter dare un maggior realismo al personaggio di Green Goblin, Dafoe si impose con la produzione rifiutando determinatamente di farsi sostituire dagli stuntman durante le scene più pericolose, perché non sarebbe stato naturale. L’attore ha quindi ottenuto di poter girare tali scene egli stesso, arrivando alla fine ad eseguire circa il 90% delle acrobazie previste per il personaggio, tra combattimenti e voli sull’aliante. Per consentirgli di far ciò, venne scartato il più corazzato design originale del costume in favore di uno più snello e atletico.

4. Ha indossato delle protesi dentarie. Per il film Willem Dafoe dovette essere dotato di protesi dentarie quando assunse il ruolo di Norman Osbourne. I produttori non ritenevano che una persona ricca come Osbourne non potesse permettersi di farsi raddrizzare i denti. I veri denti di Dafoe si vedono tuttavia nella scena in cui Osbourne parla con se stesso allo specchio. Un elemento in più che distingue Osburne dalla sua parte malvagia, che si manifesta a punto come “più sgraziata”.

Willem Dafoe in Nosferatu

5. Ha costruito il personaggio da zero. Per interpretare il prof. Albin Eberhart von Franz, una rivisitazione del celebre Abraham Van Helsing, l’attore ha raccontato di non essersi basato su nessuna delle precedenti versioni cinematografiche di esso, in quanto ritiene il Nosferatu di Eggers molto diverso, motivo per cui insieme al regista si è volutamente allontanato da tutta una serie di caratteristiche attribuite a questo personaggio nel corso del tempo per dare invece vita ad un personaggio più profondamente basato sul folclore e i miti di un tempo.

Nosferatu
Willem Dafoe è il Professor Albin Eberhart von Franz e Lily-Rose Depp è Ellen Hutter in NOSFERATU, a Focus Features release. Credit: Courtesy of Focus Features / © 2024 FOCUS FEATURES LLC..

Willem Dafoe doveva interpretare Joker

6. Dafoe sarebbe potuto essere Joker. Dafoe ha dichiarato che avrebbe potuto interpretare il Joker nel Batman di Tim Burton del 1989. L’attore venne contattato dallo sceneggiatore del film Sam Hamm ed era rientrato nella rosa di candidati finali al ruolo. Tuttavia, non gli venne mai formulata un’offerta definitiva, andata invece a Jack Nicholson, che accettò la parte. Ancora oggi, per Hamm e per un nutrito gruppo di fan, Dafoe sarebbe stato fisicamente perfetto per il ruolo

Willem Dafoe ha recitato con Johnny Depp

7. Ha condiviso lo schermo con Johnny Depp. Agli inizi della sua carriera, con il film Platoon, Dafoe ha avuto modo di recitare insieme a Johnny Depp. Nel film Dafoe interpreta il sergente Elias K. Grodin, mentre Depp ha il ruolo secondario del soldato Gator Lerner. I due si sono poi ritrovati brevemente a dividere il set anche in Cry Baby (1990) e C’era una volta il Messico (2003). A distanza di quasi 40 anni, Dafoe ha poi avuto modo di recitare con un altro Depp, ovvero Lily-Rose Depp, con il film Nosferatu.

I meme su Willem Dafoe

8. È il protagonista di tanti meme. Alcuni dei ruoli ricoperti da Dafoe hanno trovato fortuna anche come meme, con precisi momenti dei film di cui sono protagonisti divenuti oggetto di questa forma di intrattenimento. In particolare, si ricordano i meme con il suo Norman Osbourne/Green Goblin di Spider-Man e quello con il Vincent Van Gogh di Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità.

ADG Awards
Willem Dafoe in Povere creature!

La moglie di Willem Dafoe

9. È sposato con un’italiana. Willem Dafoe è sposato da diversi anni con una regista romana, Giada Colagrande. I due, che non hanno figli, hanno 20 anni di differenza e si sono sposati il 25 marzo del 2005, circa un anno dopo essersi conosciuti. La loro vita è davvero molto privata e si sa ben poco di loro. Entrambi collaborano ai propri progetti e, dal 2005 in poi, Dafoe ha partecipato a quasi tutti quelli realizzati dalla moglie. È comparso nei suoi film Before it Had a Name (2005), Una donna – A Woman (2010), Bob Wilson’s Life & Death of Marina Abramovic (2012) e Padre (2016), mentre la moglie è apparsa nel film Pasolini (2014).

Willem Dafoe parla italiano

Avendo sposato un’italiana e vivendo per buona parte dell’anno in Italia, Dafoe parla di conseguenza anche un po’ di italiano. Ha raccontato di averlo imparato con le canzoni di Battiato e sono diverse le interviste in cui ha dimostrato di padroneggiare anche questa lingua. Inoltre, nel film Finalmente l’alba recita proprio in italiano.

Dove vive Willem Dafoe?

Willem Dafoe è un cittadino italiano e vive in via Merulana a Roma. Possiede però anche una fattoria in campagna, sempre vicino Roma, dove trascorre il tempo libero. L’attore, naturalmente, possiede anche abitazioni a Los Angeles e New York, così da mantenere forti i rapporti con l’industria cinematografica statunitense.

L’età e l’altezza di Willem Dafoe

 

10. Willem Dafoe è nato il 22 luglio 1955 ad Appleton, Wisconsin, Stati Uniti. L’attore è alto complessivamente 1,70 metri.

Fonti: IMDb, Biography, thefamouspeople

La nostra intervista a Willem Dafoe per Nosferatu

Lily-Rose Depp: 10 cose che forse non sai sull’attrice

Lily-Rose Depp: 10 cose che forse non sai sull’attrice

Celebre figlia d’arte, Lily-Rose Depp si è conquistata negli ultimi anni una buona fama come modella e attrice, recitando in film di alto profilo passati per prestigiosi festival cinematografici. Con quello che si prevede essere un ricco futuro cinematografico, la Depp è oggi una delle personalità più richieste e apprezzate del momento.

Ecco 10 cose che forse non sai di Lily-Rose Depp.

 

I film di Lily-Rose Depp

1. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attrice ha debuttato al cinema con un piccolo ruolo nel film Tusk (2014), dove recita anche Johnny Depp. Recita poi con un primo ruolo da protagonista in Yoga Hosers – Guerriere per sbaglio (2016) e Io danzerò (2016). Maggior popolarità la ottiene però grazie a Planetarium (2016), dove recita accanto a Natalie Portman. Nel 2018 torna al cinema in L’uomo fedele, di Louis Garrel, mentre nel 2019 recita in Il re, accanto agli attori Timothée Chalamet e Robert Pattinson. Successivamente ha recitato in Confini e dipendenze (2021) con Gary Oldman, in Voyagers (2021) con Colin Farrell, Silent Night (2021) con Keira Knightley, e Wolf (2021) con George MacKay. Nel 2024 è invece protagonista di Nosferatu.

2. Ha recitato in una controversa serie TV. Nel 2023 la Depp è protagonista della serie The Idol, dove interpreta Jocelyn, una giovane stella del pop che in seguito all’esaurimento nervoso dovuto alla morte della madre intreccia una relazione con Tedros, losco proprietario di un club di Los Angeles e leader di una setta assai segreta. Composta da soli 5 episodi, la realizzazione della serie è stata caratterizzata da diversi problemi e infine la HBO l’ha cancellata dopo una sola stagione a seguito di recensioni estremamente negative e di polemiche sulle condizioni di lavoro.

Lily-Rose Depp canta One of the Girls

3. Ha inciso un celebre singolo. Proprio per la serie The Idol, la Depp si è cimentata anche come cantante insieme al cantante canadese The Weeknd per il brano One of the Girls. La canzone si lega ovviamente alla trama di The Idol e affronta i temi del controllo, della fama, del desiderio e della sindrome di Stoccolma. Oltre ad averla cantata, la Depp è anche autrice del testo insieme allo stesso The Weeknd e a Sam Levinson, autore della serie.

The Idol 1x01 Abel “The Weeknd” Tesfaye, Lily-Rose Depp
Abel “The Weeknd” Tesfaye, Lily-Rose Depp in The Idol 1×01

Lily-Rose Depp in Nosferatu

4. Ha sostituito una nota attrice. Harry Styles e Anya Taylor-Joy erano stati inizialmente scritturati per i ruoli principali in Nosferatu. Styles si è però ritirato a causa di “conflitti di programmazione” e il progetto è stato ritardato, cosa che ha portato anche Taylor-Joy a ritirarsi in seguito, poiché all’epoca stava girando Furiosa: A Mad Max Saga (2024). A quel punto, lLily-Rose Depp ha preso il posto di Taylor-Joy nel ruolo di Ellen Hutter.

5. Si è ispirata ad una precisa interpretazione. In una recente intervista, Depp ha dichiarato a IndieWire che, mentre l’interpretazione di Isabelle Adjani di Ellen Hutter nel film di Werner Herzog del 1979 Nosferatu, il principe della notte è stata senza dubbio una pietra di paragone per la sua interpretazione del personaggio, è stata la performance della Adjani in Possession – il thriller di Andrzej Żuławski del 1981 – a ispirarla più profondamente per il suo ruolo in Nosferatu.

 

Chi è il fidanzato di Lily-Rose Depp?

Ha avuto una relazione con Timothée Chalamet

6. Ha avuto una relazione con un noto attore. Nel corso del 2018 viene resa nota la relazione della Depp con il giovane attore Timothée Chalamet. I due sono più volte stati avvistati insieme, e con i loro baci hanno indirettamente confermato la loro relazione. Hanno poi avuto modo di recitare insieme nel film Il re, presentandosi poi sul red carpet della Mostra di Venezia come coppia. Nei primi mesi del 2020, tuttavia, Chalamet afferma di essere di nuovo single, annunciando di fatto la fine della relazione.

Lily-Rose Depp e 070 Shake

Dal 2023 c’è un nuovo amore nella vita di Lily Rose Depp, ovvero la rapper 070 Shake. A renderlo ufficiale è stata la stessa attrice con una storia su Instagram in compagnia della sua nuova fidanzata. Già in passato l’attrice aveva dichiarato di non essere etero al 100%, definendo anzi la sua sessualità come fluida. Di questa sua nuova relazione non si sa però molto, poiché sta attenta a tenerla quanto più riservata possibile.

Nosferatu
Willem Dafoe è il Professor Albin Eberhart von Franz e Lily-Rose Depp è Ellen Hutter in NOSFERATU, a Focus Features release. Credit: Courtesy of Focus Features / © 2024 FOCUS FEATURES LLC..

Il padre e la madre di Lily-Rose Depp

7. È la figlia del noto attore. Come il cognome può far intuire, l’attrice è la figlia del celebre Johnny Depp. I due hanno da sempre un rapporto particolarmente stretto e prezioso, e celebre è il tatuaggio con il nome di Lily-Rose che Johnny porta sul petto, sopra al cuore. La figlia, invece, da bambina regalò al padre un braccialetto, dal quale lui non si separa mai. Per i primi titoli della sua carriera, l’attrice ha avuto modo di recitare, seppur brevemente, accanto al padre. I due compaiono infatti nel cast di Tusk e Yoga Hosers. Lily-Rose ha però affermato che le piacerebbe molto poter recitare in modo più approfondito con suo padre.

Sua madre è una nota attrice e cantante. La Depp è inoltre figlia dell’interprete francese Vanessa Paradis, che fu compagna di Johnny per circa 14 anni. Grazie a sua madre, l’attrice ha avuto modo di inserirsi nel mondo dello spettacolo imparando a riconoscerne insidie e pregi. Ha poi dichiarato che è grazie alla Paradis se ha imparato a non aver timore del proprio corpo, ma a sfoggiarlo invece con consapevolezza.

Lily-Rose Depp è su Instagram

8. È presente sul social network. L’attrice è presente sul social network Instagram, con un proprio profilo verificato seguito da ben 8,3 milioni di persone e dove attualmente si possono ritrovare circa 400 post. Questi sono principalmente immagini relative a suoi lavori da attrice e da modella, inerenti il dietro le quinte di tali progetti o promozionali nei loro confronti. Ma non mancano anche curiosità, momenti di svago, eventi a cui ha preso parte e altre situazioni ancora. Seguendola, si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue novità.

Lily-Rose Depp ha sofferto di una diffusa malattia

9. Ha sofferto di anoressia. All’inizio della sua carriera di modella, l’attrice ha ricevuto diverse critiche per la sua fisicità giudicata “troppo magra”. La Depp ha in seguito dichiarato in alcune interviste di aver sofferto di anoressia in passato, lottando contro tale disturbo alimentare. Attualmente, per sua fortuna, sembra essersi lasciata alle spalle tale problema.

L’età e l’altezza di Lily-Rose Depp

10. Lily-Rose Depp è nata a Parigi, in Francia, il 27 maggio 1999. L’attrice è alta complessivamente 1,65 metri.

Fonte: IMDb, Instagram, Vanity Fair, IndieWire

What If… ?, 3×07: tutti gli easter eggs e la spiegazione del finale

L’episodio 7 della terza stagione di What If…? è l’inizio della fine della serie animata del MCU. Culminando con un finale di serie in due parti, questo nuovo capitolo vede Captain Carter alla guida di una nuova squadra di protettori multiversali che viene a sapere che l’Osservatore è stato rapito ed è in pericolo. Questo dà il via a una missione di salvataggio cosmica che si conclude con un cliffhanger e una nuova sorprendente alleanza.

Come si vede alla fine dell’episodio 6 di questa stagione di What If…?, l’Osservatore sembra aver infranto il suo giuramento ed essere intervenuto per l’ultima volta nella vita di coloro che avrebbe dovuto solo osservare. Preso in custodia dai suoi colleghi Osservatori, i frammenti del Piano di Osservazione si sono staccati come conseguenza, permettendo ai suoi alleati mortali di venire in suo aiuto in questo nuovo episodio. Ecco quindi la nostra analisi del settimo episodio della terza stagione di What If…?, con la spiegazione del finale e i maggiori easter egg e riferimenti presenti in esso.

Recap della trama di What If… ?, 3×07: E se… l’Osservatore fosse scomparso?

Partendo dalla realtà vista per la prima volta nella stagione 2 di What If…?, in cui Nebula è diventata Nova Prime, Captain Carter arriva nella Sfera del Tempo di Kang il Conquistatore insieme alla sua nuova squadra di protettori multiversali per salvare questo Xandar alternativo dal mostro calamaro interdimensionale noto come Campione dell’Idra (visto per la prima volta nella stagione 1 di What If…?). Tra gli alleati di Captain Carter ci sono Kahori, Byrdie the Duck (la potente figlia di Howard e Darcy) e Tempesta, Dea del Tuono e il suo potente martello Mjolnir. Dopo aver sconfitto il Campione dell’Hydra, dal cielo cadono frammenti del Piano di Osservazione, avvertendo la squadra che l’Osservatore è nei guai.

What If 3x07 Infinity Ultron

L’Eminenza prende il posto della narrazione dell’Osservatore, confermando che lui e i suoi compagni hanno giurato di proteggere il loro ordine (non solo di osservare). Gli alleati dell’Osservatore pagheranno per la loro eresia se cercheranno di salvarlo. Progettando di accedere al Piano di Osservazione situato nella quinta dimensione, la squadra di eroi riadatta i frammenti usando diversi pezzi di tecnologia avanzata per servire come fonte di energia per la loro nave, oltre a usare il potere divino di Tempesta, ma entrambi i tentativi falliscono.

Con un solo frammento rimasto, la squadra decide di trovare una variante di Infinity Ultron (l’unico essere che è riuscito ad accedere alla quinta dimensione), che ha cancellato il suo universo usando le Infinity Stones, ma non ha mai sentito la voce dell’Osservatore. Temendo di perdere i suoi amici, Peggy affronta Infinity Ultron da sola, per poi essere catturata dall’Eminenza. Rendendosi conto di ciò che Peggy ha fatto, Kahori, Storm e Byrdie affrontano e attaccano Ultron, che alla fine spiega cosa è successo a Peggy e accetta di aiutarli ad accedere al Piano di Osservazione.

Perché Infinity Ultron accetta di aiutare i nuovi Guardiani del Multiverso (e perché gli Osservatori hanno preso Peggy)

Dopo che l’episodio 7 della terza stagione di What If…? racconta come Infinity Ultron ha distrutto il suo universo, Captain Carter trova una variante che è esistita per eoni nel nulla da lui creato, non avendo mai sentito le parole dell’Osservatore in questa realtà. Programmato per credere che “la pace sia l’assenza di conflitto”, Infinity Ultron si è reso conto che il mondo vuoto che ha creato non è pacifico, poiché non c’è vita (che è intrinsecamente portatrice di conflitto). Concludendo che deve combattere per la pace una vita alla volta, Ultron decide di dare seguito al suo ritrovato desiderio di redenzione aiutando Kahori, Storm e Byrdie.

Assorbendo così il potere dell’ultimo frammento per amplificare la nave in modo che possa entrare nel Piano di Osservazione. Inoltre, Captain Carter è stata probabilmente presa dall’Eminenza come punizione per le molte volte che l’Osservatore ha infranto il suo giuramento nel corso di questa serie del MCU. Potrebbero quindi ritenere che lei debba condividere le conseguenze dei suoi interventi, visto che Peggy è stata coinvolta in molti di essi dal momento in cui è stata reclutata nella stagione 1 di What If…?. Dopotutto, all’inizio dell’episodio l’Eminenza si riferisce a Captain Carter come a “una minaccia multiversale”.

What If 3x07 easter eggs

Tutti gli easter egg e riferimenti nell’episodio 3×07 di What If…?

Naturalmente anche in questo episodio ci sono alcuni riferimenti al MCU, easter eggs vari e apparizioni piuttosto folli. Ecco qui di seguito più importanti che abbiamo trovato:

  • Nebula come Nova Prime dalla stagione 2 di What If…?: – Questa realtà ha debuttato per la prima volta nel primo episodio della stagione 2 di What If…?.
  • E se…? Campione dell’Hydra della stagione 1: Il Campione dell’Hydra è la bestia interdimensionale simile a un calamaro che il Capitano Carter ha combattuto nel portale durante la Seconda Guerra Mondiale, prima di uscire 70 anni dopo nel presente della sua linea temporale di origine (visto in What If…?, stagione 1).
  • Sfera temporale di Kang: Anche se non viene rivelato dove o come l’abbia ottenuta, Peggy viene mostrata mentre pilota la Sfera temporale di Kang, vista per la prima volta in Ant-Man and the Wasp: Quantumania.
  • Natasha Lyonne dà la voce a Byrdie The Duck: L’attrice Natasha Lyonne dà la voce alla potente Byrdie the Duck, la figlia adulta di Howard e Darcy che ha debuttato come bambina nel quarto episodio della stagione. Lyonne sarà anche protagonista di The Fantastic Four: First Steps in un ruolo misterioso, anche se si vocifera che doppierà il robot HERBIE o forse Alicia Masters. Chi lo sa? Forse interpreterà Byrdie anche nel live-action?
  • X-Men ’97 suona per il debutto di Tempesta con Mjolnir: Rivelata come la potente Dea del Tuono che brandisce gli elementi cosmici, il tema classico di X-Men ’97 suona in sottofondo durante il debutto di Tempesta.
  • Una nuova introduzione oscura per l’Osservatore: Con la voce del sinistro Jason Isaacs, l’introduzione di What If…? è stata rielaborata per questo episodio in bianco e nero e presenta una narrazione più cupa da parte di Eminenza, anziché dell’Osservatore di Jeffrey Wright come ci si aspettava (poiché è stato imprigionato).
  • Personaggi Marvel multipli del biliardino: Diversi personaggi sono rappresentati come giocatori di biliardino a bordo della nave di Byrdie. Tra questi Thanos, Luke Cage, Iron Fist, Teschio Rosso, Kang, Hela, Pantera Nera, Scarlet Witch, Zemo, Mystica, Magneto, Rogue, Wolverine, She-Hulk, Capitan America, Galactus, Loki, Dottor Destino, Donna Invisibile, Iron Man, Beta Ray Bill e, soprattutto, Infinity Ultron.
  • Guardiani del Multiverso: Prima di partire per affrontare Ultron da sola, Peggy guarda una foto che ritrae non solo la sua nuova squadra, ma anche i suoi compagni originali della stagione 1 di What If…?: Party Thor, Gamora, Vedova Nera e lo Star-Lord di T’Challa.
  • Cariche di reset della TVA: Possedendo cariche di reset della Time Variance Authority, sembra che il Capitano Carter e la sua squadra abbiano interagito con l’organizzazione in passato, un rapporto che potrebbe dare i suoi frutti nel prossimo finale di serie.

Sonic 3: recensione del film con Jim Carrey

Sonic 3: recensione del film con Jim Carrey

La trama di Sonic 3

In questo terzo capitolo, Sonic, Knuckles e Tails sono ormai una squadra (o Team Sonic, come il riccio blu vorrebbe si facessero chiamare), ma la cosa non impedisce loro di avere alcune divergenze sul come affrontare avventure e problemi. Devono però imparare a farlo quanto prima, poiché un nuovo e formidabile nemico è tornato in circolazione: Shadow (voce originale di Keanu Reeves), un misterioso villain con poteri incredibili mai visti prima e con un obiettivo ben preciso. Con le loro abilità messe alla prova in ogni modo, il “Team Sonic” dovra cercare un’alleanza inaspettata per fermare Shadow e proteggere il pianeta.

Videogiochi, cultura pop e tanto umorismo

Partiamo con il dire che se già Sonic 2 presentava diverse sequenze più esplicitamente basate sui videogiochi e sulle loro regole e dinamiche, questo terzo capitolo alza ancor di più il tiro. Tratto per alcune parti da Sonic Adventure 2 (2001) e Shadow the Hedgehog (2005), Sonic 3 getta subito il pubblico nel pieno dell’azione, con una sequenza giapponese che manifesta non solo il grande dinamismo che caratterizza l’intero film ma anche la sua voglia citazionistica, estesa anche al di là del franchise videoludico di Sonic. Sono dunque tante (forse anche troppe) le battute, i riferimenti e le scene debitrici della cultura pop a tutto tondo. Elementi che di certo faranno la gioia degli esperti conoscitori di questo mondo, ma concepiti in modo da non lasciare perplessità in chi invece non vi è avvezzo.

Shadow in Sonic 3
Shadow in Sonic 3. Foto di Paramount Pictures e SEGA © 2024

Questioni di famiglia

Il primo film (qui la recensione) della saga era sostanzailmente un buddy movie con Sonic e il Tom di James Marsden in viaggio per ritrovare gli anelli magici, mentre il secondo (qui la recensione) portava il protagonista a confrontarsi con le proprie origini. Questo terzo capitolo, come anticipato, è invece un’ode alla famiglia in tutte le sue sfumature. Vi è quella “aliena” composta da Sonic, Knuckles e Tails, ma anche quella “umana” che lega il riccio blu a Tom e Maddie; vi è quella del dottor Ivo Robotnik (Jim Carrey) che ritrova suo nonno Gerald (sempre Jim Carrey); e vi è quella di Shadow strappato via dall’amata Maria (oltre ad altre declinazioni secondarie di questo tema).

Si viaggia dunque sui binari di argomenti molto toccanti e potenzialmente commoventi, con almeno un paio di momenti ben preparati e assestati che conferiscono valore a questo nucleo tematico e scaldano il cuore dello spettatore. Giunti al terzo film e con un gruppo di personaggi sempre più ricco, il parlare di questi argomenti e dunque della necessità di abbandonare ogni velleità da eroe solitario è ben accetta, ma ancor di più è lodevole il messaggio che – in un film per grandi e piccini – si riesce a trasmettere sulle tante forme che una famiglia può assumere, senza per questo scadere in stucchevoli retoriche.

Jim Carrey e Sonic in Sonic 3
Jim Carrey e Sonic in Sonic 3. Foto di Paramount Pictures e SEGA © 2024

Jim Carrey mattatore assoluto del film

Sonic 3 rappresenta dunque un degno proseguimento del franchise, che deve però dimostrare di poter evolvere, non solo aggiungendo qualcosa di nuovo ma anche proponendo traiettorie diverse. Questo terzo capitolo, apprezzabile sotto i punti di vista fin qui esposti, manifesta però in certi momenti anche una certa stanchezza, che ad ora rimane lieve. Ma non tutti i momenti comici funzionano e alcuni passaggi narrativi appaiono meno convincenti del dovuto, portando dunque a stabilire la necessità di introdurre una serie di variazioni in un franchise che proprio perché tanto amato e seguito deve ora essere capace di smarcarsi dal senso di già visto.

Di certo, a tenere ad un valido livello il ritmo e l’atmosfera del film c’è Jim Carrey, la cui sensazione è che non riceva le lodi che meriterebbe per la sua interpretazione di Robotnik. Qui anche in doppia veste, l’attore regala diversi momenti particolarmente spassosi (la sequenza del ballo a due tra Ivo e Gerald in primis), cimentandosi con un personaggio che ha egregiamente contribuito a ridefinire. Lui, insieme ad un dolente e affascinante Shadow, sono la ciliegina sulla torta di un film che ancora una volta riesce dunque a parlare al suo pubblico di riferimento. Un pubblico che però sta crescendo e che chiede dunque alla saga di fare altrettanto. Ma sarà un “problema” di cui dovrà occuparsi il quarto capitolo, potendo ora godere dell’umorismo e degli elementi vincenti di questo Sonic 3.

Jim Carrey deve la sua migliore serie di successi su Rotten Tomatoes grazie a Sonic

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Jim Carrey’s Best Movies RT Scores And Box Office
Title Year RT Score Audience Score Box Office
Sonic the Hedgehog 3 2024 88% 97% $60.1M (so far)
Sonic the Hedgehog 2 2022 69% 96% $190.7M
Sonic the Hedgehog 2020 64% 93% $146.7M
Disney’s A Christmas Carol 2009 52% 58% $137.9M
Dr. Seuss’ Horton Hears a Who! 2008 79% 73% $154.5M
Fun With Dick and Jane 2005 30% 49% $110.3M
Lemony Snicket’s A Series of Unfortunate Events 2004 72% 63% $118.6M
Eternal Sunshine of the Spotless Mind 2004 92% 94% $34.1M
Bruce Almighty 2003 48% 57% $242.6M
How the Grinch Stole Christmas 2000 49% 59% $260.4M
Man on the Moon 1999 64% 79% $34.6M
The Truman Show 1998 94% 89% $125.6M
Liar Liar 1997 83% 75% $181.4M
Dumb & Dumber 1994 67% 84% $127.2M
The Mask 1994 80% 68% $119.9M
Ace Ventura: Pet Detective 1994 47% 57% $71.2M

 

D’altro canto, le acclamate performance dell’attore in progetti come Se mi lasci ti cancello e Man on the Moon non hanno necessariamente guadagnato molto dalla loro uscita nelle sale. Il franchise di Sonic the Hedgehog, tuttavia, ha ottenuto qualcosa che solo alcuni dei film di Carrey hanno fatto, e lo ha fatto in tempi record. I film popolari hanno avuto un grande successo al botteghino e con la critica, e ora che Sonic 3 – Il Film è già uscito negli USA, ha ottenuto il punteggio più alto su Rotten Tomatoes e ha regalato al suo attore cinque anni consecutivi senza un film “Marcio”, qualcosa che Carrey non aveva mai ottenuto prima.

Fonti: Rotten TomatoesVariety

Obbligo o verità: la spiegazione del finale del film horror

Obbligo o verità: la spiegazione del finale del film horror

Il film del 2018 Obbligo o verità – diretto da e prodotto dalla Blumhouse Productions, la società di film horror dietro a franchise di successo come Paranormal Activity e successi come Black Phone e M3gan segue un gruppo di studenti universitari in vacanza di primavera che vengono trascinati da uno sconosciuto in una versione pericolosa del gioco del titolo. Quando tornano a casa, gli amici si rendono conto che il gioco non gli permette di smettere di giocare, e se ci provano muoiono.

Olivia (Lucy Hale) e i suoi amici devono quindi trovare un modo per spezzare la maledizione o continuare a giocare, cosa che comporta comunque rischi mortali. Nel corso di Obbligo o verità, il mistero del gioco maledetto si svela e non solo vengono spiegate le regole basilari ma mortali di esso, ma Olivia scopre anche la fonte della maledizione e come spezzarla. Tuttavia, il finale è inaspettato e cambia tutto ciò che gli spettatori pensavano di sapere sui personaggi principali e sui loro possibili destini.

La spiegazione della maledizione di Obbligo o verità

Le regole del gioco sono stabilite all’inizio del film, con Carter che spiega a Olivia che una persona muore se si rifiuta di dire la verità, di accettare un obbligo o di giocare. Tuttavia, un’altra regola viene introdotta successivamente: se due persone di fila scelgono la verità, la persona successiva deve scegliere obbligo. Questa regola proviene dal gruppo che ha iniziato a giocare. Si scopre che il vero nome di Carter è Sam e che lui e i suoi amici sono stati il gruppo che ha dato il via a tutto dopo essersi imbattuto nella Chiesa della Missione di Rosarito in Messico.

Tyler Posey, Nolan Gerard Funk, Sam Lerner, Lucy Hale, Sophia Ali, Landon Liboiron, Hayden Szeto e Violett Beane in Obbligo o verità
Tyler Posey, Nolan Gerard Funk, Sam Lerner, Lucy Hale, Sophia Ali, Landon Liboiron, Hayden Szeto e Violett Beane in Obbligo o verità. Foto di © Blumhouse Productions

Il gioco di questo gruppo viene maledetto dopo che Sam distrugge la chiesa e rompe un vaso che contiene un demone ingannatore di nome Calax. Nella mitologia del film, i demoni possono possedere persone, luoghi, oggetti o idee. In questo caso, Calax possiede il gioco. Quando il gruppo di amici di Sam muore e rimangono solo lui e una ragazza di nome Giselle (Aurora Perrineau), il ragazzo ha il coraggio di portare nuove persone nel gioco. Trova così Olivia e i suoi amici e, affermando di chiamarsi Carter, li porta in chiesa e li introduce al gioco.

Una volta che ognuno di loro fa un turno, sono dentro. Anche dopo aver lasciato la chiesa, il gioco li segue, costringendoli a continuare a giocare nello stesso ordine. I vecchi giocatori restano in gioco, anche se non è chiaro quando Sam abbia il suo turno, dato che scompare fino al finale. L’entità demoniaca che ha posseduto il gioco è molto intelligente e Olivia capisce subito che non c’è modo di superare Calax in astuzia. Inoltre, il gioco costringe ciascuno dei suoi giocatori a fare il proprio turno con visioni tortuose.

Olivia, ad esempio, vede la scritta “Obbligo o Verità?” in vari punti, ma la situazione si aggrava fino a far sì che Lucas (Tyler Posey) veda la domanda addirittura incisa sul suo braccio. Calax è inoltre in grado di inviare anche messaggi attraverso dispositivi elettronici. Giselle, ad esempio, riceve una sfida nell’incipit del film quando la cassiera di un’area di servizio risponde al telefono. Il fatto che il gioco possa passare attraverso i dispositivi elettronici è fondamentale per comprendere il finale.

Tyler Posey e Lucy Hale in Obbligo o verità
Tyler Posey e Lucy Hale in Obbligo o verità. Foto di © Blumhouse Productions

La spiegazione dell’origine di Calax

Nella sua ricerca di un modo per rompere la maledizione del gioco Obbligo o Verità, Olivia fa risalire Calax a un massacro avvenuto nella chiesa della Missione di Rosarito due generazioni fa. Olivia e Lucas rintracciano Inez Reyes, una donna sopravvissuta al massacro. Inez rivela a Olivia e Lucas che la chiesa era un convento dove lei e altre ragazze vivevano. A loro piaceva giocare a nascondino, ma anche il sacerdote della chiesa giocava e la ragazza che trovava veniva sottomessa al suo stesso gioco.

Così, una ragazza usò un incantesimo per evocare un demone, che si rivelò essere Calax. Calax possedette la ragazza e giocò al suo stesso gioco, facendo a pezzi il sacerdote e nascondendolo in giro per la chiesa, in un modo contorto di giocare a nascondino. Tuttavia, dopo la morte del prete, Calax non volle smettere di giocare. Ha costretto le ragazze a continuare a giocare a un gioco pericoloso in cui la maggior parte di loro è morta. La ragazza che ha evocato Calax riesce infine ad intrappolarlo ripetendo sette volte un incantesimo e sigillandolo con un sacrificio in una pentola con la cera.

Inez, infine, rivela di essere proprio la ragazza che ha evocato e intrappolato Calax e che, per completare l’incantesimo, ha dovuto tagliarsi la lingua come sacrificio. Come dice Inez a Olivia, solo chi ha rotto il vaso che ha liberato Calax può intrappolarlo di nuovo. Poiché è stato Sam a rompere la pentola quando ha distrutto la chiesa prima che lui e i suoi amici giocassero a Obbligo o Verità, è l’unico in grado di porre fine al gioco. Tuttavia, il piano di Olivia per convincere Sam a rompere la maledizione non va come previsto.

Tyler Posey e Violett Beane in Obbligo o verità
Tyler Posey e Violett Beane in Obbligo o verità. Foto di © Blumhouse Productions

Che cosa succede nel finale di Obbligo o Verità?

Olivia, Lucas e Markie riportano Sam alla Chiesa della Missione di Rosarito per concludere il gioco intrappolando Calax. Tuttavia, Lucas deve fare il suo turno mentre Sam recita l’incantesimo. Viene sfidato a uccidere Olivia o Markie. Al suo rifiuto, Calax lo possiede e lo costringe a uccidere Sam prima che possa completare il rituale e infine lo costringe a uccidersi. Sam, che aveva iniziato a tagliarsi la lingua come sacrificio, muore quindi prima di poter finire. Poiché doveva essere lui a intrappolare Calax, nessuno può ora completare il rituale.

Successivamente, Markie rifiuta il suo turno e Calax la possiede. Tuttavia, si tratta di un tranello, perché Olivia usa il turno di Markie come verità e costringe Calax a dirle come concludere il gioco. Calax, però, rivela che non c’è modo di concluderlo. Olivia, dunque, si rende conto che l’unico modo per concludere il loro Obbligo o Verità è che Olivia e Markie muoiano senza coinvolgere nessuno. Invece di uccidersi, però, Olivia e Markie caricano online un video in cui spiegano la maledizione del gioco. La ragazza conclude il video chiedendo: “Obbligo o verità?”.

Poiché Calax ha già usato Internet per diffondersi e continuare il gioco, una volta che una persona viene invitata a partecipare al gioco, ne fa parte. Dunque, chiunque guarderà il video – che con buona probabilità diventerà virale – fino alla fine si unirà suo malgrado al gioco maledetto senza possibilità di scelta. In sostanza, Olivia sacrifica milioni di persone per salvare la sua migliore amica.

Tyler Posey, Nolan Gerard Funk, Sam Lerner, Lucy Hale, Sophia Ali e Violett Beane in Obbligo o verità
Tyler Posey, Nolan Gerard Funk, Sam Lerner, Lucy Hale, Sophia Ali e Violett Beane in Obbligo o verità. Foto di © Blumhouse Productions

Il vero significato del finale di Obbligo o verità

L’introduzione di Olivia in Obbligo o verità rivela che lei mette sempre gli altri al di sopra di sé stessa. Aveva in programma di costruire case con Habitat for Humanity durante le vacanze di primavera, ma Markie l’ha convinta a fare un viaggio divertente, che le ha condannate entrambe. Pur essendo leggermente egoista, questa scelta ha portato al grande finale in cui Olivia ha fatto qualcosa di ancora peggiore. Pur sostenendo di voler aiutare il mondo, Olivia ha sempre preferito la sua amica Markie a chiunque altro, ed è quello che ha fatto alla fine.

Questa decisione mostra anche la sua ipocrisia. All’inizio del film, a Olivia viene chiesto se avrebbe salvato i suoi amici o li avrebbe sacrificati per salvare il mondo da un’invasione aliena. Lei risponde che sacrificherebbe i pochi per salvare il mondo, cosa che crede sia vera. Alla fine di Obbligo o verità, tuttavia, Olivia dimostra che si trattava di una bugia, prolungando la vita sua e quella di Markie ma costringendo il mondo intero a morire nel gioco. Le due ragazze scelgono quindi sé stessi al posto del mondo, anche se alla fine – seppur dopo un tempo idealmente molto lungo – tornerà ad essere il loro turno di giocare.

Sonic 3 – Il Film, ecco come Jim Carrey ha interpretato Ivo e Gerald Robotnik

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Jim Carrey è uscito dal ritiro dalla recitazione per l’allettante impresa di interpretare sia Ivo che Gerald Robotnik in Sonic 3 – Il Film (qui la recensione). Sebbene l’attore avesse precedentemente affermato che si sarebbe ritirato dopo il secondo capitolo, il produttore Toby Ascher e il regista Jeff Fowler lo hanno convinto a tornare con una storia sentita e una sfida di recitazione. La sua disponibilità e i suoi sforzi hanno poi dato i loro frutti, poiché le recensioni del film hanno mostrato una abbondanza di elogi per la doppia interpretazione di Carrey come nonno e nipote.

Nonostante Robotnik apparentemente soccomba nel primo sequel, Carrey fa un sorprendente ritorno nel cast del threequel. Non solo riprende il suo ruolo di divertente cattivo, ma incarna anche l’afflitto Gerald Robotnik, mostrando il suo talento nell’interpretare parti comiche e drammatiche. Le sorprendenti differenze tra Ivo e suo nonno si influenzano efficacemente a vicenda e raggiungono il culmine con l’epico finale di Sonic 3 – Il Film, il che diventa ancora più sorprendente se si considera come è stato il processo di ripresa di Carrey nel dare vita alla dinamica tra Ivo e Gerald.

Jim Carrey interpreta Ivo e Gerald Robotnik in Sonic 3 – Il Film

Jim Carrey ha infranto diverse regole di carriera per il franchise di Sonic, l’ultima delle quali è che ora ha preso parte a un altro sequel, anche se aveva decisamente cercato di evitarlo con i suoi film precedenti. Nell’interpretare Ivo e Gerald Robotnik, l’attore ha accettato una nuova sfida di recitazione. Sebbene questa non sia la prima volta che Carrey ha avuto più ruoli in un film, non ha mai recitato nei panni di più personaggi live-action che interagiscono tra loro.

L’unica altra volta in cui Carrey ha lavorato in uno scenario simile è stato in A Christmas Carol, dove ha interpretato Scrooge, il fantasma del Natale passato e del Natale presente. Tuttavia, la meccanica del doppiaggio rende più facile per gli attori incarnare diversi personaggi senza bisogno di una reazione dal vivo.

In un intelligente cambiamento di storia, Sonic 3 introduce il 110enne Gerald Robotnik come antagonista principale e lo accoppia con suo nipote, Ivo. Per le loro scene insieme, Carrey ha recitato con una controfigura “meravigliosa” che ha interpretato entrambi i ruoli, a seconda di chi l’attore protagonista interpretasse quel giorno. Carrey ha dato al suo collega attore, Brendan Murphy, degli appunti su come avrebbe forse interpretato Ivo/Gerald quando fosse stato il suo turno, ma, per lo più, si è affidato a una registrazione vocale della sua performance del giorno prima che gli ha ricordato a cosa avrebbe dovuto reagire.

Parlando con Screen Rant, Jim Carrey ha risposto all’interpretazione della famiglia Robotnik. Ha detto che era “una cosa molto difficile da fare tecnicamente“, poiché ha dovuto considerare le differenze tra Ivo e Gerald, verso cosa si stava sviluppando la loro relazione e anche immaginare che la sua “voce disincarnata” avesse un corpo fisico con cui interagire. Sebbene il famoso attore fosse certamente scioccato dal fatto che “recitare oggigiorno richiede un sacco di immaginazione e un sacco di pantomima“, ha affermato che si sta “divertendo moltissimo” a far parte del franchise e ama la tradizione e i fan.

Sonic 3 – Il Film arriva al cinema il 1° gennaio

Sonic fa il suo ritorno al cinema con l’avventura più emozionante di sempre. Sonic, Knuckles e Tails si ritrovano a dover fronteggiare un nuovo e formidabile nemico:  Shadow, un misterioso villain con poteri mai visti prima. Con le loro abilità messe alla prova in ogni modo, il Team Sonic deve cercare un’alleanza inaspettata per fermare Shadow e proteggere il pianeta.

Il regista Jeff Fowler torna insieme al cast all-star che comprende Jim Carrey, Ben Schwartz, James Marsden, Tika Sumpter, Idris Elba, Colleen O’Shaughnessey, Natasha Rothwell, Shemar Moore, Adam Pally, Lee Majdoub, i nuovi arrivati Alyla Browne e Krysten Ritter, mentre Keanu Reeves si unisce al franchise nel ruolo di Shadow the Hedgehog.

Prodotto da Neal H. Moritz, p.g.a., Toby Ascher, p.g.a.,Toru Nakahara, Hitoshi Okuno. Produttori esecutivi Haruki Satomi, Shuji Utsumi, Yukio Sugino, Jeff Fowler, Tommy Gormley, Tim Miller. Basato sul videogioco SEGA Storia di Pat Casey & Josh Miller Sceneggiatura di Pat Casey & Josh Miller e John Whittington Regia di Jeff Fowler.

Spider-Man: Beyond the Spider-Verse, Brian Tyree Henry annuncia un’emozionante conclusione

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L’ultimo film della trilogia animata Spider-Verse della Sony Pictures, Spider-Man: Beyond the Spider-Verse, era originariamente previsto per il 29 marzo 2024 prima di essere cancellato dal calendario lo scorso luglio, e lo studio non ha ancora annunciato una nuova data di uscita. Recentemente abbiamo appreso che Bob Persichetti e Justin K. Thompson saranno i registi del film, ma non sappiamo ancora quando arriverà sul grande schermo.

Durante un’intervista con Variety, alla star Brian Tyree Henry, che nei film interpreta il padre di Miles, Jefferson Morales, è stato ora chiesto se poteva condividere un aggiornamento sullo stato di Beyond the Spider-Verse. “A tempo debito. Dobbiamo concluderlo. Deve essere concluso. Vi immaginate se dicessimo: “È finita. È in un portale e basta”. Quindi, è sicuramente in arrivo… prima o poi!”.

Henry ha poi parlato di come si concluderà la trilogia e, pur non rivelando alcun dettaglio specifico, i suoi commenti accennano a un potenziale spoiler. “Sentite, ci vuole tempo, ma dobbiamo farvi aspettare un po’. Capite cosa intendo? Ma sta arrivando. Sta arrivando. Non ci sarà un occhio asciutto in casa. Te lo dico io. Buona fortuna. Le cose non si chiuderanno in un bel fiocco”.

Di cosa parla Spider-Man: Beyond the Spider-Verse?

Il film affronterà le conseguenze del finale cliffhanger di Spider-Man: Across the Spider-Verse, con Miles Morales (Shameik Moore) bloccato in un universo alternativo con una versione più cattiva di se stesso (Jharrel Jerome). “Ecco cosa posso promettere, e l’ho detto a proposito del secondo quando eravamo nel mezzo: Phil Lord, Chris Miller, tutti, i produttori di questo film, i registi che porteranno… Quello che hanno fatto nel primo è che tutti i registi sono diventati produttori esecutivi. Quindi continuano ad aggiungersi. Quello che posso promettere è che non si fermeranno finché non sarà eccellente”, ha confermato a ComicBook.com l’attore di Peter B. Parker, Jake Johnson.

 “E se questo significa che ci vuole un po’ più di tempo, se questo significa che è ancora più grande, se questo significa che è più lungo – non giocano secondo le regole di nessuno. Lavorano molto duramente. Come attori, siamo sempre scioccati quando ci chiamano per registrare l’ultimo film. Credo che sia stato un mese prima della proiezione, quando non riuscivamo a credere che stessimo ancora registrando. Quindi non hanno intenzione di mollare fino a quando non sarà grandioso e non ho altro che fiducia in loro. Ma per quanto riguarda la possibilità di svelare qualcosa [sulla storia], non posso farlo”.

Spider-Man: Beyond the Spider-Verse non ha al momento una data di uscita.

Aladdin: la spiegazione dei cambiamenti nel finale del film con Will Smith

Il classico della Disney Aladdin, distribuito nel 1992, è ancora oggi uno dei più amati lungometraggi d’animazione realizzato dal celebre studios nel corso della sua storia. Con l’ondata di remake in live action che ha visto titoli come Alice in Wonderland, Il libro della giungla e La bella e la bestia venire riproposti in carne ed ossa, anche Aladdin ha avuto la sua occasione di tornare sul grande schermo sotto tale forma e per la regia di Guy Ritchie. Il suo Aladdin (qui la recensione), arrivato in sala nel 2019 si è affermato come un successo straordinario, con oltre un miliardo di dollari di incasso in tutto il mondo.

Ciò a conferma di come la storia ideata dalla Disney, a partire dal racconto persiano Aladino e la lampada meravigliosa contenuto nella raccolta di novelle orientali Le mille e una notte, susciti un forte fascino anche oggi. Merito degli elementi magici ma anche di una storia d’amore e rivalsa sociale che supera ogni barriera culturale e temporale. Naturalmente, questo remake del 2019 apporta diverse modifiche alla storia originariamente presentata nel film d’animazione del 1992, compreso un finale molto diverso da quello che alcuni si aspettano.

Nel tipico stile Disney, questi rifacimenti sono rimasti molto vicini agli amati film originali, ma hanno anche tentato di aggiustare, arricchire e aggiornare alcuni aspetti. Questo è il caso anche di Aladdin, che include infatti momenti e canzoni iconici, aggiungendo però anche nuovi risvolti basati sulle sensibilità contemporanee. In questo articolo, si ritroveranno dunque i dettagli relativi alla trama e al cast di attori ma anche a tutto ciò che accade nel nuovo finale e come si differenzia dall’originale del 1992. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Will Smith e Mena Massoud in Aladdin
Will Smith e Mena Massoud in Aladdin. Foto di © Disney Enterprises

La trama di Aladdin

Protagonista del film è Aladdin, un giovane ladruncolo ad Agrabah, importante città orientale. Qui, accompagnato dalla fedele scimmietta Abu, egli cerca di guadagnarsi da vivere come può, fino a quando non si imbatte nella principessa Jasmine, figlia del Sultano fuggita a Palazzo poiché mal sopporta l’idea di dover andare in sposa ad un nobile pretendente. Quando Aladdin si intrufola nella reggia per rincontrarla, viene catturato da Jafar il malvagio Gran Visir, che trama alle spalle del Sultano per prendere il suo posto. Riconoscendo in Aladdin un abile ladro, Jafar decide di graziarlo solo se egli accetterà di rubare per lui un oggetto particolarmente importante.

Si tratta di una mitica lampada magica, nascosta nella Caverna delle Meraviglie. Introdottosi in essa, Aladdin si imbatte però nel mitico Genio che vive all’interno della lampada. Il magico essere afferma di avere tre desideri a disposizione per il giovane, che riconosce ora come proprio padrone. Allettato dalle possibilità che l’imprevista situazione gli offre, Aladdin deciderà di utilizzare al meglio i propri desideri per poter conquistare la bella Jasmine e abbandonare per sempre la vita di strada. Per riuscirci, però, dovrà scontrarsi proprio con Jafar, il quale non è affatto intenzionato ad essere messo da parte e punta invece a regnare su tutto e tutti.

 

Il cast del film

Per il ruolo di Aladdin la Disney era inizialmente interessata ad affidare il ruolo agli attori Dev Patel o Riz Ahmed, ma ha in seguito preferito scegliere un attore meno conosciuto. Mena Massoud, attore egiziano, è in seguito stato scelto per il ruolo, che gli ha conferito ovviamente grande popolarità. Per il ruolo di Jasmine, invece, erano state considerate le attrici Tara Sutaria e Naomi Scott, quest’ultima già vista in Power Rangers. La Sutaria era data per certa per il ruolo, ma il regista decise infine di affidarlo alla Scott in quanto trovò una maggior sintonia tra lei e Massoud. Anche cantante, la Scott ha personalmente eseguito i brani che Jasmine canta nel film.

Naturalmente molta dell’attenzione è rivolta nei confronti del Genio, per il quale alla fine è stato scelto Will Smith come interprete. L’attore oggi premio Oscar ha detto di essere stato inizialmente terrorizzato all’idea di dar vita a tale personaggio, ma di aver poi trovato il modo di dar vita ad una sua versione di esso e di rendere allo stesso tempo omaggio a Robin Willams, doppiatore del Genio nell’originale d’animazione. Anche Smith, noto per le sue doti canore, ha personalmente cantato i brani previsti per il suo personaggio. Completano poi il cast l’attore Marwan Kenzari nei panni di Jafar e Navid Negahban in quelli del Sultano. Quest’ultimo, in Italia, è doppiato da Gigi Proietti.

Marwan Kenzari e Mena Massoud in Aladdin
Marwan Kenzari e Mena Massoud in Aladdin. Foto di © Disney Enterprises

La spiegazione dei cambiamenti nel finale

Il film d’animazione originale si concludeva con Aladdin che inganna Jafar e lo fa diventare un genio riuscendo così ad intrapporlarlo in una lampa, Aladdin che libera poi il suo Genio e le leggi di Agrabah cambiate per permettere ad Aladdin e Jasmine di sposarsi. Il film del 2019 rimane per lo più fedele a questo finale, ma apporta alcune modifiche lungo il percorso. Jasmine accetta volontariamente di diventare la moglie di Jafar per salvare suo padre e la sua ancella, invece di diventare la sua serva. Aladdin è ancora in grado di ingannare Jafar chiedendo più potere e Genio sfrutta la zona grigia di questo desiderio per legarlo per sempre a una lampada.

Genio propone poi ad Aladdin di usare il suo ultimo desiderio per cambiare la legge sul matrimonio di Agrabah, ma Ali sceglie comunque di liberarlo. Tuttavia, Aladdin e Jasmine si sposano, solo dopo che si sono verificati eventi diversi. Per quanto riguarda Genio, nel film d’animazione egli usa la sua libertà per viaggiare per il mondo. Nell’Aladdin del 2019, invece, diventa un essere umano a tutti gli effetti e il suo cambiamento fisico significa che perde la sua forma blu e le sue abilità magiche, il che lo porta ad assumere una vita completamente nuova. Questa nuova vita lo vede ancora viaggiare per il mondo, ma con un tocco in più.

Ora che è un normale essere umano, Genio chiede alla serva di Jasmine, Dalia, di diventare sua moglie, dopo un flirt durato mezzo film. Lei accetta e i due navigano per gli oceani su una nave di dimensioni moderate con il figlio e la figlia. Dopo che Genio e Dalia si lasciano alle spalle Agrabah, sono Jasmine e Aladdin a guidare la nazione in futuro. Tuttavia, questo potrà accadere solo dopo che le leggi sul matrimonio saranno cambiate. La legge prevede che una principessa debba sposare un principe di un altro Paese e che il suo nuovo marito diventi il nuovo Sultano. Aladdin non proviene da una famiglia reale, a prescindere dai desideri che Genio potrebbe concedergli, e questo rende impossibile per Aladdin e Jasmine sposarsi secondo i decreti attuali.

Nel film originale, è il padre di Jasmine, il Sultano di Agrabah, ad abolire questa legge e a permettere loro di sposarsi. Sebbene l’originale non specifichi che Aladdin diventerà il nuovo Sultano, implica che sia così, con Jasmine come sua Regina. Non è però quello che accade nell’Aladdin del 2019. Alla fine, Jasmine diventa il primo sultano donna nella storia del Paese per decreto del padre e cambia le antiche leggi in modo che lei e Aladdin possano sposarsi. Prima che ciò avvenga, deve prima inseguirlo dopo che lui ha lasciato il palazzo, credendo che il suo sogno di stare con lei non si realizzerà mai. Lo raggiunge e i due si baciano per strada. Mentre il film si conclude, Jasmine è ora pronta a governare Agrabah con Aladdin al suo fianco.

Navid Negahban e Naomi Scott in Aladdin
Navid Negahban e Naomi Scott in Aladdin. Foto di © Disney Enterprises

Il perché di queste modifiche nel finale

Questi cambiamenti possono sembrare di poco conto, ma aiutano a portare le storie di Aladdin, Jasmine e Genio a una conclusione più adeguata. Per quanto riguarda Genio, in particolare, il fatto di renderlo un umano con una famiglia alla fine invece di un essere ultrapotente dalla mente libera aiuta a chiarire l’incipit del film. Proprio come nel film d’animazione, Aladdin si apre con uno spettatore casuale che racconta la storia del film. Questo espediente di inquadratura si concentra su un mercante che anche nel film originale era doppiato da Robin Williams. Il secondo ruolo di Williams ha portato alcuni a chiedersi se il mercante potesse essere una delle tante forme di Genio.

Il film live-action fa un ulteriore passo avanti, con un Will Smith dall’aspetto umano su una barca che parla con due bambini e che alla fine si rivela essere Genio che vive la sua nuova vita. Per quanto riguarda gli aggiustamenti alla storia di Jasmine, è innegabile che il finale per il suo personaggio sia più forte di quello che aveva ricevuto in precedenza. Il film live-action spiega molto di più la sua storia e le sue motivazioni rispetto al film d’animazione, principalmente incentrate sulla sua convinzione di dover essere la prossima sovrana. Come nel film originale, Jasmine non ama che gli altri le dicano cosa deve fare o dire, ma il fatto di essere diventata il Sultano le conferisce una maggiore autonomia come personaggio.

Anche l’effetto a cascata su Aladdin non è enorme: può ancora stare con Jasmine e non ha il compito di governare una nazione, cosa per la quale non ha esperienza. Questi cambiamenti in Aladdin sono abbastanza significativi da sorprendere i fan del film d’animazione, ma non sono tali da alterare il significato del quadro generale. Il lieto fine è ancora intatto, solo che ora Genio ha chiuso la sua storia e i cambiamenti per Jasmine non fanno che migliorare il suo arco narrativo. Nel complesso, il nuovo finale è una gradita conclusione della storia, che lascia Aladdin, Jasmine e Genio in ruoli diversi da quelli che avevano prima, con nuovi potenziali archi futuri.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Aladdin grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes, Tim Vision, Prime Video e Disney+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 27 dicembre alle ore 21:30 sul canale Rai 1.

I migliori live action Disney secondo Cinefilos.it

Codice d’onore: la vera storia dietro il film con Tom Cruise e Jack Nicholson

Il film Codice d’onore scritto da Aaron Sorkin e diretto da Rob Reiner è un racconto precauzionale di indottrinamento istituzionale che si basa sulla spinta degli scambi serrati tra i personaggi e sulla performance stellare del cast principale. Basato su un’opera teatrale del 1989 dello stesso Sorkin, Codice d’onore si è affermato come uno dei migliori legal drama di tutti i tempi. Senza dubbio, il film ha lasciato un impatto che viene amplificato dalla consapevolezza che gli eventi del film sono stati ispirati da episodi e personalità vere, cosa che non fa che accrescere l’eredità di questa pellicola.

La trama e il cast di Codice d’onore

Il film segue la corte marziale di due marine americani accusati dell’omicidio di un loro compagno nella base navale di Guantánamo Bay a Cuba. Il tenente Daniel Kaffee (Tom Cruise) e il tenente comandante Joanne Galloway (Demi Moore), insieme al tenente Sam Weinberg (Kevin Pollak), intervengono in difesa del caporale Harold W. Dawson (Wolfgang Bodison) e del soldato semplice Louden Downey (James Marshall), che rischiano di essere congedati con disonore dai Marines se saranno riconosciuti colpevoli del crimine. Il processo racconta di come l’istituzionalità accechi anche i più coraggiosi e li porti a credere in un “codice” che ha la meglio sulla moralità personale nella maggior parte delle occasioni, a volte con gravi implicazioni.

Tom Cruise, Kevin Pollak, Wolfgang Bodison e James Marshall in Codice d'onore
Tom Cruise, Kevin Pollak, Wolfgang Bodison e James Marshall in Codice d’onore. Foto di Kimberley French – © 2012 Columbia TriStar Marketing Group, Inc. All rights reserved.

La storia vera dietro il film: il soldato William Santiago è ispirato a un vero marine

Codice d’onore stabilisce rapidamente la trama con la scena d’apertura che ritrae un attacco a un marine di nome William Santiago (Michael DeLorenzo) nella base navale degli Stati Uniti di Guantanamo Bay, famosa anche per l’omonimo campo di detenzione. La scena successiva mostra il capitano di corvetta Joanne Galloway che informa i suoi superiori sulla morte del soldato semplice William Santiago, avvenuta un’ora dopo l’attacco del caporale Dawson e del soldato semplice Downey. La Galloway dice loro che ritiene che si tratti di un caso di “Codice Rosso”, una forma di punizione extragiudiziale eseguita all’interno dell’esercito senza approvazione legale.

Il personaggio del soldato William Santiago è stato ispirato dal soldato William Alvarado, che avrebbe scritto delle lettere a un deputato lamentando le cattive condizioni di vita nella base. Si lamentava anche del fatto che i Marines sparavano illegalmente attraverso la linea di confine con Cuba. Nel film, si dice che Santiago abbia nominato Dawson nella sua lettera come colui che ha commesso la sparatoria sul fenceline. Il motivo principale della lettera del soldato Alvarado era, tuttavia, quello di chiedere il trasferimento dalla base.

L’ufficiale comandante della base, il colonnello Samuel Adams, avrebbe però deciso di non trasferire Alvarado nonostante le preoccupazioni riguardo il fatto che quell’audace denuncia di Alvarado avrebbe potuto effettivamente metterlo in pericolo. Tuttavia, non c’è nulla che suggerisca che Samuel Adams, a differenza del colonnello Jessup (interpretato da Jack Nicholson, candidato poi all’Oscar per la sua performance), abbia incitato un gruppo di ufficiali noti come “I Dieci” a eseguire un “Codice Rosso” su Alvarado per aver fatto la spia sui suoi compagni.

Tom Cruise e Kiefer Sutherland in Codice d'onore
Tom Cruise e Kiefer Sutherland in Codice d’onore. Foto di Kimberley French – © 2012 Columbia TriStar Marketing Group, Inc. All rights reserved.

Il codice rosso si riferisce a un incidente avvenuto nel 1986

Il marine David Cox era uno dei membri dei “Dieci” che orchestrarono il “Codice Rosso” sul soldato Alvarado. È possibile che Cox abbia ispirato il personaggio di Dawson. Come mostrato in Codice d’onore, Cox e gli altri nove Marines entrarono nella stanza di Alvarado per trattenerlo e aggredirlo come parte del “Codice Rosso”. Lo immobilizzarono e gli infilarono una federa in bocca prima di aggredirlo e trascinarlo fuori dalla stanza. L’idea era quella di incolpare Alvarado per la vergogna che aveva portato al Corpo. La punizione di Alvarado per la condotta disonorevole fu interrotta quando iniziò a soffocare e a sputare sangue.

I Marines si sono a quel punto fermati e hanno cercato aiuto alla vista di Alvarado che cadeva a terra privo di sensi. Fortunatamente, Alvarado ha avuto un destino più clemente di quello del soldato Santiago nel film, poiché si è ripreso più tardi, anche se i suoi polmoni si erano effettivamente riempiti di liquido durante l’attacco. Nel film, viene mostrato che Santiago aveva una condizione medica di cui gli ufficiali non erano a conoscenza, anche se rimane solo un punto di speculazione da parte di Kaffee per disconoscere l’accusa dell’opposizione che Santiago sia morto per avvelenamento intenzionale. In seguito a questo incidente, i membri dei “Dieci” furono arrestati.

Tom Cruise e Demi Moore in Codice d'onore
Tom Cruise e Demi Moore in Codice d’onore. Foto di Kimberley French – © 2012 Columbia TriStar Marketing Group, Inc. All rights reserved.

David Cox non si è arreso facilmente, proprio come Dawson

Sette dei dieci membri che hanno eseguito il “Codice Rosso” hanno accettato l’offerta di un “congedo non onorevole” dai Marines. Ma, proprio come Dawson, David Cox ha rifiutato di accettare l’accordo, ritenendo di non essere dalla parte del torto per aver semplicemente eseguito un ordine dei suoi superiori. Nel tentativo di continuare a prestare servizio nei Marines, Cox decise di difendersi dalle accuse anche a rischio di una corte marziale e di 20 anni di carcere. Fu difeso da un avvocato di nome Don Marcari che adottò lo stesso approccio di Daniel Kaffee.

Quando Cox lo incontrò, anche Marcari era un avvocato della Marina appena agli inizi, come Kaffee. Don Marcari utilizzò la difesa dell’“obbedienza agli ordini” per sostenere il caso del suo imputato, stabilendo di fronte alla giuria che Cox e gli altri stavano semplicemente eseguendo un ordine di un ufficiale superiore, rappresentato nel film dal Primo Tenente Jonathan James Kendrick (Kiefer Sutherland), che a sua volta eseguiva gli ordini del Colonnello Jessup. Quello è diventato il primo grande caso di Marcari, anche se negli anni successivi all’uscita di Codice d’onore, diversi individui hanno affermato di essere l’ispirazione per Kaffee. Tuttavia, Sorkin ha respinto tutte queste affermazioni dichiarando che Kaffee è un personaggio completamente inventato.

A differenza di Dawson e Downey nel film, Cox ha avuto un successo maggiore nel processo di quattro giorni, in quanto non è stato giudicato colpevole di percosse aggravate ed è stato accusato solo di aggressione semplice, che comporta una pena di 30 giorni. È importante notare che a Cox è poi stato permesso di riprendere la sua carriera nei Marines, a differenza di Dawson e Downey, che sono stati congedati con disonore dai Marines – una forma di giustizia cinematografica voluta da Sorkin. Cox ha poi continuato a servire nei Marines in Corea del Sud, Panama e North Carolina prima di essere congedato come caporale.

Tom Cruise e Jack Nicholson in Codice d'onore
Tom Cruise e Jack Nicholson in Codice d’onore. Foto di Kimberley French – © 2012 Columbia TriStar Marketing Group, Inc. All rights reserved.

David Cox è morto in circostanze misteriose

Tuttavia, le cose non sono finite poi così bene per David Cox, che scomparve misteriosamente nel gennaio 1994. Il suo cadavere è poi stato scoperto da un canoista nell’aprile dello stesso anno vicino al fiume Charles. Cox fu trovato con indosso la sua giacca militare e gli investigatori ritennero che dietro l’omicidio ci fosse qualcuno a lui vicino, respingendo le voci secondo cui la sua morte avrebbe avuto a che fare con l’incidente del “Codice Rosso” che lo rese famoso (o famigerato) grazie al film. Per oltre 25 anni, l’identità del mandante dell’omicidio di David Cox è rimasta un mistero. Il caso dell’omicidio di Cox è apparso anche nella stagione 8 di Misteri irrisolti.

Secondo quanto riferito, prima della sua morte, Cox avrebbe dovuto iniziare il suo primo lavoro civile a tempo pieno e aveva anche deciso di unirsi a una causa, intentata contro i realizzatori di Codice d’onore, da cinque ex-marine, che facevano parte del gruppo che aggredì Alvarado. La causa sostiene che Aaron Sorkin sia venuto a conoscenza dell’incidente del 1986, che ha ispirato gli eventi del film, dalla sorella Debra Sorkin, che ha difeso uno dei marines in tribunale. Sorkin avrebbe poi preso la storia per usarla come base per la sua opera teatrale del 1989, che ha poi ispirato l’omonimo film. La storia vera rivela che la rappresentazione altrimenti scioccante del film è però solo un riflesso di ciò che è accaduto nella vita reale.

Sebbene la morte del soldato William Santiago nel film rimanga un’esagerazione degli eventi reali, c’è un merito nel fatto che il “Codice Rosso” rimase una pratica attiva nonostante fosse contro il codice legale. Forse, le conseguenze della pratica del codice sono sepolte sotto il peso del sistema, come viene rappresentato nel film, con il colonnello Jessup che simboleggia un sistema che prospera sulla segretezza e sulla subordinazione morale. Anche se rimarrà un segreto il coinvolgimento di una “autorità superiore” dietro il famigerato incidente del “Codice Rosso”, i veri eventi dietro Codice d’onore dimostrano che ciò che è accaduto sullo schermo non è al di fuori della possibilità o della realtà.

The Brave and the Bold: Andy Muschietti rivela che il film sul Batman del DCU è stato “rimandato”

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La notizia che Andy Muschietti avrebbe diretto The Brave and the Bold è arrivata proprio mentre The Flash arrivava nelle sale. Era un segno di fiducia nel regista o una distrazione da quello che si sarebbe rivelato un disastroso weekend di apertura? Probabilmente non lo sapremo mai, anche se molti fan hanno messo in dubbio la decisione di James Gunn di riportare Muschietti all’ovile. Il regista potrebbe cavarsela meglio sotto un nuovo regime – e senza tutti i reshoots che è stato costretto a realizzare – ma se sia la persona giusta per raccontare le storie di Batman e Robin è ancora oggetto di dibattito.

Tuttavia, le scene di Michael Keaton nei panni del Crociato incappucciato in The Flash sono state probabilmente tra i momenti migliori del film. Ora, in una nuova intervista, a Muschietti è stato chiesto a che punto sono le cose con il film e ha risposto: “Il progetto di Batman [The Brave and The Bold] è stato un po’ posticipato, quindi potrei fare un altro film prima di quello”. Questo suggerisce ancora una volta che il film è ben lontano dal diventare realtà. Come noto, anche l’altro atteso film su Batman,  The Batman – Parte 2, è appena stato rimandato ulteriormente, con una data di uscita ora fissata al 1° ottobre 2027.

Non c’è una tempistica prestabilita per nulla”, aveva detto tempo fa Gunn a proposito dell’approccio dei DC Studios al casting del Batman del DCU. “L’unica cosa che ho cercato di chiarire alle persone fin dall’inizio, nel modo in cui spero che siamo diversi, è che tutto nella DC si baserà sugli scrittori. Finché non avremo una sceneggiatura di cui sono totalmente soddisfatto, quel film non si farà, qualunque cosa sia”. La sceneggiatura di The Brave and the Bold, dunque, potrebbe richiedere ancora del tempo per essere completata, cosa che avrebbe spinto a posticipare la realizzazione del film.

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Tutto quello che sappiamo su The Brave and the Bold

Parlando l’anno scorso dei piani dei DC Studios per The Brave and the Bold, James Gunn ha detto: “Questa è l’introduzione del Batman del DCU. È la storia di Damian Wayne, il vero figlio di Batman, di cui non conoscevamo l’esistenza per i primi otto-dieci anni della sua vita. È stato cresciuto come un piccolo assassino e assassina. È un piccolo figlio di puttana. È il mio Robin preferito“. “È basato sulla run di Grant Morrison, che è una delle mie run preferite di Batman, e la stiamo mettendo insieme proprio in questi giorni“.

Il co-CEO dei DC Studios, Peter Safran, ha aggiunto: “Ovviamente si tratta di un lungometraggio che vedrà la presenza di altri membri della ‘Bat-famiglia’ allargata, proprio perché riteniamo che siano stati lasciati fuori dalle storie di Batman al cinema per troppo tempo“. Alla sceneggiatura, oltre a Muschietti, dovrebbe esserci anche Rodo Sayagues, noto per aver firmato le sceneggiature di La casa, Man in the DarkAlien: Romulus.

James Marsden ha rischiato di avere un destino oscuro in Sonic 3: “Sarebbe passo troppo lungo”

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Sonic 3 – Il Film (qui la recensione) aveva originariamente un destino più oscuro per il padre adottivo di Sonic (Ben Schwartz), Tom (James Marsden). Nel terzo capitolo, Sonic, Knuckles (Idris Elba) e Tails (Collen O’Shaughnessey) affrontano i loro nemici più pericolosi. Dopo 50 anni di prigionia, Shadow the Hedgehog (Keanu Reeves) scappa e si allea con il nonno del Dottor Eggman (Jim Carrey) in una missione per distruggere la Terra. Mentre combatte per ottenre la chiave per lanciare un’arma mortale, Shadow mette Tom in condizioni critiche. Il suo destino rimane sconosciuto fino alla fine del film.

Parlando con GamesRadar+, gli autori del terzo capitolo, Pat Casey e Josh Miller, hanno ammesso che a un certo punto volevano uccidere Tom. Miller spiega che l’idea alla base era di mettere Sonic “in una posizione simile di rabbia e desiderio di vendetta come Shadow”. Tuttavia, alla fine hanno deciso di abbandonare l’idea perché così facendo avrebbero alienato il pubblico. Casey chiarisce che “nessuno vuole davvero vedere Tom morire” e farlo sarebbe stato “un ponte troppo lungo”. Guarda cosa ha detto di seguito:

Il personaggio di James Marsden in Sonic 3 poteva morire

Miller: Si è sicuramente parlato di come alzare la posta in gioco. Sapevamo che volevamo che la fine del film riguardasse Sonic che si ritrova in uno stato d’animo di rabbia e desiderio di vendetta come Shadow. Quindi, era un po’ come, cosa avrebbe potuto spingerlo a quel punto?

Casey: Alla fine nessuno vuole davvero vedere Tom morire. Vogliamo che le persone siano felici alla fine di questo film. Penso che farlo sarebbe stato forse un passo troppo lungo. Voglio dire, anche prima di essere sceneggiatori di film, eravamo fan dei film, e spesso mi ha fatto davvero arrabbiare quando un personaggio viene ucciso quando non era necessario, specialmente all’inizio di un sequel, quando prendono il tuo personaggio preferito dal precedente e lo uccidono nella prima scena. Lo fanno per aumentare la posta in gioco, ma in realtà non fanno altro che farmi incazzare.

Sonic 3 – Il Film arriva al cinema il 1° gennaio

Sonic fa il suo ritorno al cinema con l’avventura più emozionante di sempre. Sonic, Knuckles e Tails si ritrovano a dover fronteggiare un nuovo e formidabile nemico:  Shadow, un misterioso villain con poteri mai visti prima. Con le loro abilità messe alla prova in ogni modo, il Team Sonic deve cercare un’alleanza inaspettata per fermare Shadow e proteggere il pianeta.

Il regista Jeff Fowler torna insieme al cast all-star che comprende Jim Carrey, Ben Schwartz, James Marsden, Tika Sumpter, Idris Elba, Colleen O’Shaughnessey, Natasha Rothwell, Shemar Moore, Adam Pally, Lee Majdoub, i nuovi arrivati Alyla Browne e Krysten Ritter, mentre Keanu Reeves si unisce al franchise nel ruolo di Shadow the Hedgehog.

Prodotto da Neal H. Moritz, p.g.a., Toby Ascher, p.g.a.,Toru Nakahara, Hitoshi Okuno. Produttori esecutivi Haruki Satomi, Shuji Utsumi, Yukio Sugino, Jeff Fowler, Tommy Gormley, Tim Miller. Basato sul videogioco SEGA Storia di Pat Casey & Josh Miller Sceneggiatura di Pat Casey & Josh Miller e John Whittington Regia di Jeff Fowler.

Da dove viene Shadow in Sonic 3?

Da dove viene Shadow in Sonic 3?

Sonic – Il film 3 (Sonic the Hedgehog 3) (qui la recensione) ha portato sul grande schermo il popolare personaggio di Shadow, ma resta ancora da capire da dove provenga esattamente il misterioso riccio. Il terzo capitolo del franchise cinematografico di Sonic introduce Shadow the Hedgehog (Keanu Reeves), due anni dopo la sua breve apparizione alla fine di Sonic 2, e funge da antagonista di Sonic (Ben Schwartz), Tails (Colleen O’Shaughnessey) e Knuckles (Idris Elba). Nel corso del film, Shadow lavora al fianco di Gerald e Ivo Robotnik, interpretati da Jim Carrey in un doppio ruolo, per ottenere l’equipaggiamento necessario ad attivare il Cannone Eclissi e a distruggere la Terra.

Dalla sua uscita nelle sale, Sonic 3 ha battuto i record di pubblico su Rotten Tomatoes ed è stato citato da molti critici come il miglior film del franchise di Sonic . Keanu Reeves, in particolare, ha ricevuto grandi elogi per il suo lavoro vocale nel ruolo di Shadow, e il regista Jeff Fowler ha paragonato lo Shadow di Reeves alla sua performance nel franchise di John Wick. Sonic 3 offre una visione sorprendente del passato di Shadow the Hedgehog e di come sia arrivato a nutrire risentimento nei confronti dell’umanità, ma è ancora un mistero come sia arrivato sulla Terra e da dove provenga esattamente.

È probabile che Shadow provenga dalla Cometa Nera in Sonic 3

Sonic - Il film 3 (Sonic the Hedgehog 3)

In Sonic 3, gli spettatori scoprono le origini di Shadow the Hedgehog e gli viene mostrata la sua vita nel laboratorio di Gerald Robotnik. Grazie ai flashback, Shadow è stato sottoposto a vari test nell’ambito del Progetto Shadow e ha stretto un legame con la nipote di Robotnik, Maria (Alyla Browne). Il Progetto Shadow viene infine chiuso con la forza dal G.U.N., dopo essere stato ritenuto troppo pericoloso per continuare, e Maria rimane uccisa in un’esplosione; la sua morte porta Shadow a desiderare vendetta. Shadow arriva al laboratorio di Robotnik dopo essersi schiantato sulla Terra con un meteorite, che molto probabilmente proviene dalla Cometa Nera vista nei giochi di Sonic .

Nel gioco spinoff di Shadow del 2005, Shadow the Hedgehog, viene rivelato che Gerald Robotnik ha fatto un accordo con Destino Nero, il signore della Cometa Nera; l’accordo prevedeva che i due avrebbero lavorato insieme per creare la Forma di Vita Definitiva, che Destino Nero voleva usare per ottenere i Chaos Emerald quando la cometa sarebbe tornata dopo 50 anni (via Sonic Retro). Il sangue di Destino Nero è stato utilizzato anche per la creazione di Shadow. Tuttavia, Gerald si rivoltò contro Destino Nero e progettò il Cannone a Eclissi per distruggere la Cometa Nera quando sarebbe tornata in futuro.

Sonic The Hedgehog 3 collega l’asteroide di Shadow a Destino Nero per aiutare il futuro

Il finale di Sonic 3 vede Shadow e il Dottor Robotnik distruggere l’Eclipse Cannon e salvare la Terra dalla distruzione. Sebbene inizialmente sembri che Shadow sia scomparso, la scena post-credits mostra che è sopravvissuto all’esplosione del cannone, indicando il suo ritorno nel sequel del 2027. Il potenziale ritorno di Shadow in Sonic 4 potrebbe portare alla comparsa di Black Doom come prossimo cattivo dopo l’apparente scomparsa del Dottor Robotnik. La serie spinoff Knuckles ha già accennato alla futura apparizione di Black Doom e il legame di Shadow con l’Eclipse Cannon descritto in Sonic 3 aiuta il futuro del franchise.

Come descritto nel videogioco, Destino Nero ha contribuito alla creazione di Shadow con il progetto di usarlo per localizzare i Chaos Emerald sulla Terra. Nel gioco, Destino Nero approfitta dell’amnesia di Shadow per assicurarsi che trovi gli Smeraldi; in Sonic – Il film 3 (Sonic the Hedgehog 3), Shadow conserva i suoi ricordi del passato, il che potrebbe avere un impatto sui piani per la trama del sequel. Tuttavia, i legami di Shadow con la Cometa Nera potrebbero essere esplorati nel sequel e potrebbero permettere a Destino Nero di diventare il nuovo spettacolare cattivo del franchise di Sonic .

Sonic 3 – Il Film: tutto quello che c’è da sapere sul film

Sonic 3 – Il Film: tutto quello che c’è da sapere sul film

Sonic 3 – Il Film (qui la recensione) uscirà nei cinema italiani il 1° gennaio 2025 e l’ultima avventura del velocista blu potrebbe essere la migliore. Il franchise di Sonic è stato uno dei più famosi nella storia dei videogiochi, con l’omonimo riccio blu che rivaleggia con personaggi come Mario in termini di popolarità.

Sonic the Hedgehog è uscito nel 2020 con recensioni positive prima di diventare l’adattamento cinematografico di un videogioco con il maggior incasso di tutti i tempi in Nord America. Il successo ha portato a Sonic 2, uscito nel 2022. Il sequel ha visto Sonic fare squadra con Tails per fermare il Dr. Robotnik e il suo nuovo compagno, Knuckles. Il sequel ha trovato un’accoglienza leggermente migliore da parte della critica e dei fan, e sono iniziate subito le speculazioni su un terzo film. Ora, Sonic 3 – Il Film ha ampliato le possibilità di un film basato sui videogiochi.

Box Office e accoglienza della critica di Sonic 3

Sonic fa un inizio incredibile al botteghino

Jim Carrey e Sonic in Sonic 3
Jim Carrey e Sonic in Sonic 3. Foto di Paramount Pictures e SEGA © 2024

Continuando lo slancio stabilito dal primo sequel, Sonic 3 è riuscito a migliorare l’accoglienza della critica dei suoi predecessori. Ottenendo un punteggio della critica vicino al 90% su Rotten Tomatoes, non è stato solo un divertente film per famiglie, ma ha anche ottenuto ottimi voti dalla critica.

IGN ha espresso entusiasmo per la doppia performance di Jim Carrey e il consenso è che il sequel pieno di azione brilla per quanto sia riuscito a infilare nel film riferimenti e omaggi, senza sacrificare una solida storia. Per quanto riguarda il lato finanziario delle cose, Sonic 3 ha vinto il suo weekend di apertura, battendo Mufasa: Il re leone con un impressionante $ 60 milioni (tramite Box Office Mojo).

Cast di Sonic 3

Jim Carrey e Keanu Reeves guidano un cast costellato di star

Il cast di Sonic 3 ha preso forma e molti dei giocatori affermati del franchise sono tornati. Come nei primi due episodi, Ben Schwartz è tornato a dare voce al personaggio principale, Sonic the Hedgehog. A completare l’iconico trio c’erano Colleen O’Shaughnessey nel ruolo di Miles “Tails” Prower e Idris Elba nel ruolo di Knuckles the Echidna. Jim Carrey è tornato nel ruolo del Dr. Robotnik nonostante il suo “ritiro” di alto profilo dalla recitazione.

Insieme al ritorno di Carrey, Sonic 3 ha aggiunto una serie di nuovi membri del cast al suo cast, tra cui Krysten Ritter nel ruolo del regista Rothwell e Cristo Fernández. Anche James Wolk, Jorma Taccone e Sofia Pernas hanno arricchito il cast umano. Dopo anni di speculazioni, Shadow è stato finalmente scelto con la star di John Wick Keanu Reeves che ha interpretato il classico ruolo di Sonic.

Trailer di Sonic The Hedgehog 3

Guarda i trailer completi qui

https://youtu.be/Z0zdHtrl4kU

A pochi mesi dalla première del film, la Paramount ha rivelato un trailer completo per Sonic 3 – Il Film. Il trailer si apre con un riassunto di Sonic e della sua nuova famiglia in Tails e Knuckles. Questo è poi accostato alla dura vita che Shadow ha vissuto, e lo si vede liberarsi dai suoi legami per scatenare il caos nel mondo. Dopo aver fallito nel tentativo di abbatterlo in uno scontro diretto, Sonic e i suoi amici devono rivolgersi al Dr. Robotnik per fermare l’ira di Shadow.

Dopo il trailer precedente, a novembre 2024 è stato rilasciato uno sguardo completo a Sonic 3 – Il Film. Il trailer inizia con Sonic, Knuckles e Tails che si divertono in Giappone, con quest’ultimo paragonato al detective Pikachu. All’improvviso, vengono attaccati da due Robotnik e dal loro oscuro alleato, Shadow. Ne consegue una serie di sequenze d’azione esplosive ed è chiaro che Sonic e i suoi amici avranno bisogno di tutto l’aiuto possibile per salvare la situazione.

Finale e spoiler di Sonic 3

Un finale esplosivo e anche qualche sorpresa

Sonic 3 recensione film
Knuckles, Sonic e Tails in Sonic 3. Foto di Paramount Pictures e SEGA © 2024

Il finale di Sonic 3 è stato opportunamente grandioso, ma non si è nemmeno impantanato in un’azione insensata. Mentre sembra che alcuni personaggi potrebbero non tornare mai più per i futuri sequel, il finale e varie sequenze di titoli di coda hanno contribuito a preparare il terreno per l’arrivo di alcuni nuovi personaggi che sono familiari a coloro che hanno giocato ai giochi di Sonic. Nonostante questo ovvio cenno al sequel, la conclusione di Sonic 3 non sembra affrettata e ha un suo peso emotivo.

Sono state poste le basi per Sonic 4

Un quarto film è già confermato

Shadow e Alyla Browne in Sonic 3
Shadow e Maria (Ayla Browne) in Sonic 3. Foto di Paramount Pictures e SEGA © 2024

Proprio come i suoi predecessori, Sonic 3 ha usato il suo finale per anticipare ciò che accadrà in Sonic 4. Mentre il finale dell’ultimo film introduce nuovi personaggi, fornisce anche al fourquel una direzione narrativa ovvia e anche un cattivo. Ora, è stato confermato che un altro film di Sonic è all’orizzonte, e gli è stata persino data una finestra di distribuzione provvisoria.

The Night Manager: la seconda stagione ha ottenuto finalmente l’anno di uscita

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È stato fissato l’anno di ritorno di The Night Manager. Lo show di BBC One, trasmesso negli Stati Uniti su AMC, ha debuttato nel 2016 e segue Jonathan Pine (Tom Hiddleston), un ex soldato britannico che gestisce un hotel al Cairo e che viene contattato per una missione sotto copertura per catturare il trafficante d’armi Richard Roper (Hugh Laurie). Nell’aprile del 2024 è stato annunciato a sorpresa che la seconda e la terza stagione diThe Night Manager erano state rinnovate contemporaneamente come coproduzione tra BBC e Amazon, con Hiddleston destinato a riprendere il suo ruolo.

Secondo The Hollywood Reporter, la BBC ha confermato che la seconda stagione di The Night Manager sarà trasmessa su BBC iPlayer e BBC One nel 2025. Sebbene la data esatta non sia ancora stata rivelata, il rapporto conferma anche che Olivia Colman e Alistair Petrie torneranno accanto a Hiddlestone, riprendendo i rispettivi ruoli di Angela Burr, responsabile della task force del Foreign Office, e Lord Sandy Langbourne, collaboratore di Roper. Leggete la sinossi della nuova stagione qui sotto:

The Night Manager riprenderà con la spia preferita di tutti, Jonathan Pine (Tom Hiddleston), otto anni dopo l’esplosivo finale della prima stagione.

Cosa significa questo per The Night Manager

Sebbene non si conosca ancora il mese esatto in cui debutterà la nuova stagione, il fatto che lo show con Tom Hiddleston sia confermato per il 2025 chiarisce finalmente quanto sarà lunga la pausa tra le stagioni. Lo show era in produzione all’inizio di quest’anno, come confermato in un post su Instagram dell’ottobre 2024 dalla co-protagonista di Hiddleston, Camila Morrone, che si è unita alla serie nel ruolo di Roxana Bolaños. Questo potrebbe significare che sarà pronta a debuttare nella prima metà dell’anno, ma anche se non dovesse arrivare prima di dicembre, l’attesa tra una stagione e l’altra non supererà i nove anni.

Il cast della seconda stagione di The Night Manager comprende anche Diego Calva di Babylon e Indira Varma di Doctor Who.

Al momento in cui scriviamo, non si sa nemmeno quando verrà presentata la terza stagione. Tuttavia, il fatto che entrambe le stagioni siano state rinnovate contemporaneamente implica che l’attesa sarà molto più breve. Sebbene le serie moderne – tra cui Loki, lo show di Hiddleston nel Marvel Cinematic Universe – possano talvolta avere delle pause di due o tre anni, questo rappresenta comunque un tempo molto più rapido rispetto all’attesa tra le prime due stagioni.

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