Arriva il 6 dicembre su Prime
Video la terza stagione di The Marvelous
Mrs. Maisel, La favolosa Signora Maisel
3, serie di enorme successo ideata e scritta
da Amy-Sherman Palladino. Giunta al terzo
ciclo, la storia di Midge ha preso finalmente la piega che la
giovane donna desiderava.
Impegnata per la prima volta in un
vero e proprio tour, mentre vede il suo sogno di diventare
stand-up comedian professionista realizzarsi, la casalinga
bene di New York si trova a fare i conti con una nuova realtà,
completamente differente da ciò che aveva conosciuto prima. La
seconda stagione si era chiusa con una consapevolezza cristallina
da parte della protagonista: Midge riceve un’offerta incredibile e
l’immediatezza nell’accettare la proposta, dimenticando famiglia,
ex marito, casa e soprattutto i figli, le fa capire qual è la sua
vera strada. Questa strada però ha un prezzo, la terza stagione ce
lo mostrerà.
La favolosa Signora
Maisel 3, la trama
Senza lasciar andare troppi
elementi della nuova stagione, in questo terzo ciclo seguiamo Midge
in tour, mentre cerca di tenere il passo con i suoi figli che
crescono lasciati a Joel, con i genitori, sempre più ingombranti e
portatori di un’esasperata drammaticità, gli ex suoceri,
pittoreschi parenti acquisiti che continuano a far parte della sua
vita attraverso Joel e i bambini. In viaggio con lei c’è Susie,
l’amica e agente cinica e critica, che non si fa mai mancare una
battuta acida o un’osservazione che possa generare una reazione
della sua compagna di viaggio che, invece, sembra sempre
perfettamente a suo agio nei suoi abiti elegantissimi e i suoi
cappelli alla moda.

La nuova stagione, dunque, rimette
in gioco tutti i personaggi che conoscevamo, proponendo altri
ritratti umani puntuali, divertenti, affilati. Tra le migliori new
entry della stagione spiccano Cary Elwes che si
confronta con la Sophie Lennon di Jane Lynch nei
panni di un regista teatrale, l’affascinante Sterling K.
Brown che interpreta l’agente di Shy Baldwin
(Leroy McClain) e infine Liza Weil,
l’indimenticabile Paris Geller di
Una Mamma per Amica (quindi, vecchia
conoscenza della Palladino).
La Weil in particolare detiene il
ruolo che più si connette con quello della protagonista, perché
interpreta un’altra artista in tour e con la quale Midge si
confronta e stringe una salda amicizia che permette alle due donne
di mettere a confronto le loro esperienze lontano dalla famiglia e
dai figli.
La favolosa Signora
Maisel 3 espande gli orizzonti
Come si era ampliato lo scenario
con la trasferta a Parigi nella seconda stagione, anche in questo
terzo ciclo la Palladino si prende più spazio, seguendo la sua
eroina in tour, raccontando camere d’albergo, lussuose hall e
condomini con piscina che circondano Midge. Insieme a spazi più
grandi, anche il guardaroba di Midge si espande, i costumi occupano
un posto ancora più importante e la nostra eroina non perde
occasione per cambiarsi d’abito (con immancabile cappellino
abbinato) di fronte allo stupore di Susie, perennemente chiusa, non
importa la temperatura esterna, nella sua giacca di pelle.

Midge impara che non tutti gli
spettatori sono uguali, che non tutte le realtà sono vicine alla
sua e che esiste, anche nella commedia, un linguaggio adeguato a
ogni contesto, che sia il pubblico di un albergo di lusso a Las
Vegas o che sia un gruppo di soldati in licenza. Così facendo,
affina le sue battute e impara a tenere il polso del suo pubblico,
la sua stella brilla sempre più alta, tanto che potrebbe
addirittura arrivare ad essere d’interesse della stampa
scandalistica, ma non riveliamo di più.
Il turbinio di coloriti personaggi
che hanno circondato Midge nelle altre stagioni tornano più
agguerriti e confusionari che mai, da Abe che riscopre una passione
politica, a Rose che cerca di trovare un ordine nella nuova
quotidianità che lei e suo marito cercano di affrontare nella
maniera più elegante possibile. Persino Joel, dopo aver tentato
invano di riconquistare la moglie, trova una sua strada, una sfida
che lo tiene impegnato e finalmente appassionato.

La favolosa Signora
Maisel 3 mantiene altissimi gli standard
La favolosa Signora
Maisel 3 mantiene altissimi gli standard da ogni
punto di vista, a partire dalla scrittura, passando per le
interpretazioni e il lavoro di messa in scena, aumentando in
maniera esponenziale la quantità di input per lo spettatore,
riempiendo le scene di oggetti, colori, suoni (numerosi i numeri
musicali) e figuranti. Un turbinio di emozioni che sembra emulare
tutti gli stimoli che investono la nostra Midge in questa nuova
avventura che la vede, finalmente, diventare una stand-up
comedian.
Proprio Midge, nonostante la
ricchezza di paesaggi e personaggi, resta il fuoco del racconto. La
giovane casalinga separata con figli di New York, cresciuta in un
ambiente ricco e benestante e alla ricerca della sua affermazione
si rivela un esempio di femminismo e femminilità davvero raro: la
sua intelligenza, la sua dolcezza, la sua ironia si sposano alla
perfezione sia con gli abiti neri di classe per i suoi numeri, con
le sue doti culinarie, con la sua abilità a calmare i figli e la
sua scioltezza nel flirtare con classe con gli uomini che la
circondano.
Midge fugge dagli stereotipi
Quello che la serie di Palladino
riesce a restituire con estrema efficacia, e questa terza stagione
lo conferma, è proprio la parabola di una donna perfettamente
incasellata in uno stereotipo (prima stagione) che scappa da quella
“casella” (seconda stagione) e impara a conciliare ciò che dello
stereotipo le appartiene e ciò che invece vuole trasformare della
sua vita, per renderlo aderente alle sue aspirazioni.
Midge riesce a cucinare ed esibirsi
con lo stesso perfezionismo, fugge da ogni classificazione e si
autodetermina in maniera sempre più autentica e completa, si scosta
dai canoni e si conferma il personaggio moderno e positivo che
Amy-Sherman Palladino ama raccontare.
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