Tom Hanks è il
protagonista di A Beautiful Day in the
Neighborhood in cui interpreta Fred Rogers, figura iconica
diventata protagonista di un tradizionale trattamento biografico di
Hollywood. Ecco il primo trailer del film.
L’atteso titolo A Beautiful Day in
the Neighborhood è diretto da Marielle Heller
(Copia Originale) e uscirà a novembre prossimo, in
tempo per i prossimi Oscar, con Hank in pole position per una
candidatura.
A Beautiful Day in the Neighborhood
ruota intorno alla dinamica tra Rogers e il cinico giornalista
Lloyd Vogel (Matthew Rhys), che ha il compito di
scrivere un profilo di Rogers per una rivista. Le loro interazioni
hanno aiutato a cambiare la prospettiva di Vogel sulla vita.
Parenthood è una di quelle serie
che ha contribuito a rivoluzionare il concetto di serie tv,
diventando una delle più viste sul piccolo schermo.
La serie, nata nel 2010, ha colpito
il pubblico in maniera diretta con la sua semplicità e con il suo
carico emotivo non indifferente, facendo emozionare gli spettatori
di tutto il mondo.
Ecco, allora, dieci cose da sapere
su Parenthood.
Parenthood serie
1. Ci sono attori già
visti. Lo showrunner Jason Katims, che in
passato ha diretto show Friday Night Lights, ha fatto partecipare
molti degli attori in questa serie in ruoli ricorrenti o come guest
star. Tra i tanti, si citano Michael B. Jordan, Minka
Kelly, Matt Lauria, Jeff Rosick e Angela
Rawna.
2. È stata usata una
canzone famosa come sigla. Ad Andrew
McMahon, dei Jack’s Mannequin è stato chiesto di
presentare una possibile sigla per la serie. Tuttavia, quando ha
consegnato Casting Lines ai produttori della serie, essi si erano
già accontentati di usare Forever Young di Bob
Dylan. La canzone scritta è stata comunque inserita nel
terzo album del gruppo, intitolato People and Things.
3. Una foto famosa è
presente nella serie. Durante una scena in cui Hank chiede
a Sarah di aprire un cassetto per lui, s’imbatte in una fotografia
incorniciata di una finestra piovosa con due persone che sbirciano,
una foto che Hank ha preso e che trova sorprendente. In realtà,
quest’immagine p stata scattata dal fotografo di fama mondiale
Steve McCurry dall’interno di un taxi in uno dei
suoi numerosi viaggi all’estero.
Parenthood streaming
4. La serie è disponibile
in streaming. Grazie alla sua disponibilità su diverse
piattaforme online, la
serie è visibili a chi volesse vederla o rivederla. Infatti,
Parenthood è disponibile sulla piattaforma di streaming
digitale legale di Prime Video e Tim Vision.
Parenthood episodi
5. Una serie lunga sei
stagioni. Parenthood è una serie nata nel 2010 e
conclusasi nel 2015, dopo sei stagioni e 103 episodi di 41 minuti
ciascuno. Trasmessa dalla NBC, la serie di rifà al film di Ron HowardParenti, amici e tanti
guai (1989).
6. C’è stato un cambio di
attore. Darin Heames ha interpretato Seth Holt
nell’episodio pilota, ma in seguito è stato sostituito da
John Corbett quando il personaggio è riapparso
nella seconda stagione.
Parenthood cast
7. Un’attrice ha dovuto
lasciare la serie.Maura Tierney è stata
originariamente scelta per il ruolo di Sarah. Tuttavia, la NBC ha
spostato l’uscita della serie di qualche mese, dopo che all’attrice
era stato diagnosticato un cancro al seno. A causa della sua cura
contro il cancro, alla fine dovette lasciare lo show ed essere
sostituita da Lauren Graham (anche se inizialmente venne
contattata Helen Hunt, ma non si riuscì a
raggiungere un accordo circa il suo stipendio).
8. C’è un’attrice che ha
lavorato con alcuni membri del cast. Vanessa
Marano è apparsa nelle serie e proprio lei ha lavorato con
altri membri del cast. Infatti, in passato aveva condiviso il set
con Lauren Graham in Una mamma per amica, mentre aveva anche già lavorato
con Peter Krause in Six Feet Under.
9. Due attori si sono
innamorati. Lauren Graham (Sarah Braverman) e
Peter Krause (Adam Braverman) hanno iniziato una
relazione nel 2010 dopo essersi ritrovati sul set: infatti, i due
si erano conosciuti nel 1995 sul set della sitcom Caroline in
the City. In Parenthood i due interpretano fratello e
sorella.
Parenthood premi
10. Ha vinto diversi
premi. Nel corso della sua programmazione, la serie ha
vinto diversi premi, tra cui 3 PRISM Awards nel 2012, 4 Young
Artist Awards tra il 2013 e il 2014 e un Gracie Awards nel 2015.
Inoltre, nel 2013 ha ricevuto anche una nomination ai Golden Globe
per la Miglior attrice non protagonista di una serie, miniserie o
film per la televisione a Monica Potter.
La talentuosa Elle
Fanning sfoggia un nuovo ruolo da protagonista assoluta
nel film Teen Spirit – A un
passo dal sogno, opera prima del regista
Max
Minghella. Dopo essere stata membro della giuria del
Festival di
Cannes 2019, la Fanning torna al cinema incarnando
nuovamente, a tre anni da The Neon Demon,
una giovane e ambiziosa ragazza, dove il raggiungimento del proprio
obiettivo sembra coincidere con la perdita d’innocenza del
personaggio. Niente horror o sangue stavolta, ma solo tanta musica
pop e luci colorate per un film che sposa in pieno l’estetica del
videoclip.
La storia segue la quotidianità
della sedicenne Violet (Elle Fanning) che vive
sola con sua madre in difficoltà economiche e sogna di fare la
cantante. Quando scopre che sono aperte le audizioni per il talent
show Teen Spirit, partecipa nella speranza che sia il punto di
partenza per la sua carriera di cantante. Violet dovrà però
superare diversi ostacoli per riuscire ad arrivare in finale e
vincere lo show.
È un puro film di formazione quello
affrontato da Minghella, di cui è anche sceneggiatore, totalmente
costruito sulla sua carismatica e bellissima protagonista. La
Fanning è regina indiscussa di ogni inquadratura, e l’estetica che
il regista sceglie di adottare non fa che sottolineare questo
elemento. Violet è al centro di tutto, le numerose sequenze
musicali sono costruite per esaltarla da ogni angolazione
possibile, per sottolinearne anche la trasformazione caratteriale
che da innocente ragazza di periferia la porta ad essere leonessa
da palcoscenico. Minghella sa di doversi affidare ad un linguaggio
giovane per attrarre la generazione a cui il film si rivolge, ed è
così che, almeno nella prima parte, il film sembra essere quasi un
lungo videoclip. La narrazione appare più diradata, lasciando
spazio ai desideri della protagonista che puntualmente si
infrangono contro la realtà che vive ogni giorno. C’è tutto in
queste prime sequenze, e la musica accompagna le immagini
arricchendole di valore, concretizzando una messa in scena che
riesce a stimolare visivamente lo spettatore.
È quando lentamente si entra nel
vivo della narrazione, quando Violet viene selezionata per il
concorso, che il linguaggio cambia, assumendo forme più canoniche e
svelando così i fino ad ora solo sospettati problemi del film.
Venendo a mancare una forma accattivante, ma che giustamente non
poteva reggere l’intero film, si evidenziano delle costruzioni di
sceneggiatura troppo elementari, che sembrano portare ai risvolti
successivi quasi per caso. Una formula che a lungo andare frena il
ritmo del film e lo rende meno interessante. Sempre più sembrerà
infatti di trovarsi dinanzi ad una versione teen di A Star Is Born,
dove però manca un’idea di regia forte che possa portare ad una
messa in scena in grado di far brillare il film di una propria
originalità, cosa che invece sembra essere concessa solo alla sua
protagonista.
Il film di Minghella finisce così
per lasciare in sospeso numerosi fattori, dove a potersi affermare
sono solo Elle Fanning e l’energica musica, non originale, che la
accompagna. È da sottolineare come pur mancando di originalità, il
regista scelga di non giudicare mai i suoi personaggi, seguendoli
nei loro sbagli e nei loro successi. Probabilmente la critica è
rivolta maggiormente al mondo dei talent e al modo in cui sembrano
corrompere i giovanissimi partecipanti, sempre più avidi di
successo, tuttavia un terzo atto frettoloso impedisce una vera e
propria riflessione a riguardo, rendendo perfino incerto il punto
di vista dell’autore.
Vedova Nera
inaugurerà la Fase 4 del Marvel Universe riportando in scena
il personaggio di Natasha Romanoff prima degli eventi che l’hanno
vista sacrificarsi per il bene dei compagni e della missione contro
Thanos in Avengers: Endgame. Trattandosi di un
caso unico nella storia del MCU la curiosità è alle stelle, così
come l’eccitazione legata all’opportunità di rivedere ancora una
volta l’eroina interpretata da Scarlett
Johansson in uno standalone.
Il film è stato descritto come una
sorta di prequel ambientato tra Captain America: Civil
War e Avengers: Infinity War, ma dopo
l’uscita fissata a maggio 2020, l’attrice tornerà ancora a vestire
i panni della spia russa? Oppure questo titolo segnerà anche la
fine della sua esperienza con i Marvel Studios?
Sono queste le domande rivolte alla
Johansson dal reporter di Comicbook Brandon Davis pochi minuti
dopo il panel del Comic-Con
di sabato, e la risposta è sembrata piuttosto generale e poco
esaustiva:
“Se sopravvivo alle riprese di
questo film, forse.”
Difficile ipotizzare qualsiasi
scenario con i pochi strumenti a disposizione. Sappiamo quanto gli
attori siano obbligati a mantenere l’assoluta segretezza riguardo i
progetti che li coinvolgono, dunque non ci resta che attendere
notizie ufficiali nel corso dei prossimi due anni.
Vi ricordiamo che il film vedrà
Scarlett
Johansson di nuovo protagonista nei panni di Natasha
Romanoff, il personaggio introdotto nel MCU da Iron Man
2. Il titolo di lavorazione è “Blue Bayou” e in regia c’è
Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di
Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico
Marvel.
La sceneggiatura è stata riscritta
nei mesi scorsi da Ned Benson (The
Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci
saranno anche David Harbour, Florence
Pugh, e Rachel Weisz.
Al momento non ci sono ulteriori
aggiornamenti sul film, né sui personaggi o le direzioni della
trama. Lo studio è invece determinato a mantenere la massima
segretezza intorno al progetto attualmente in produzione e
presumibilmente ambientato prima degli eventi che l’hanno portata a
diventare una fuggitiva in Avengers: Infinity
War.
Il futuro del MCU è stato rivelato sabato durante
il panel dei Marvel Studios
al Comic-Con presieduto da Kevin Feige,
insieme all’annuncio di tutti i titoli che andranno a comporre la
Fase 4 (incluse le nuove serie tv disponibili
sulla piattaforma streaming di Disney +). Le uscite, come mostra
l’infografica, saranno spalmate da maggio 2020 fino a novembre
2021, mentre sono rimandate al D23 Expo le notizie ufficiali su
Black Panther 2, Captain Marvel
2, Guardiani della Galassia Vol.3 e
sull’arrivo dei Fantastici 4 e dei Mutanti.
Farà discutere l’assenza di un
progetto dedicato ai Vendicatori, il team di
supereroi che ha dominato le prime tre fasi ed è stato il vero
collante della saga delle gemme dell’infinito, e sulla questione si
è sbottonato lo stesso Feige in un’intervista con MTV News
preannunciando novità inaspettate:
“Quello del futuro sarà un
gruppo molto diverso rispetto al passato, ed è un concetto che
abbiamo seminato in Avengers: Endgame. Si tratterà di
un’incarnazione differente della squadra con alcuni personaggi che
avete già conosciuto e altri inediti ma visti prima al
cinema“.
La risposta generale di Feige lascia
aperta ogni possibilità di speculazione su quanto vedremo nella
Fase 5: forse i nuovi Vendicatori saranno i membri degli Young
Avengers, di cui si vocifera da mesi, oppure un
insieme di supereroi noti e meno esposti?
Thor: Love
and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo
sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir
stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie
Portman, come confermato sabato durante il panel dei
Marvel Studios al Comic-Con.
E tra sogni e speranze per ciò che
vedremo sullo schermo, ci sono diverse domande sull’universo
condiviso a cui il film potrebbe rispondere. Ecco quali:
1Qual è lo stato attuale dei Nove
Mondi?
Concludiamo la lista con un mistero legato ai
Nove Mondi e all’impatto che Thanos ha avuto su
questi luoghi magici legati alla mitologia di Thor. Nidavellir non
esiste più, Asgard è stato distrutto, Muspelheim e Hel sono
diventate sterili terre desolate e Jotunheim sembra essere stato
abbandonato molto tempo fa.
Forse Thor, in qualità di protettore di questi
reami, sentirà il bisogno di sistemare la situazione, e ora che
Asgard non è lì a vegliare, quali saranno le
conseguenze?
Negli
ultimi dieci anni i Marvel Studios hanno
dominato il panorama dei cinecomic e capito come aggirare il
problema della saturazione del mercato cambiando la proposta,
attirando a sé una platea sempre più disomogenea e non
necessariamente appassionata di fumetti e prediligendo uno schema
di narrazione basato sulla co-dipendenza dei
titoli e sui generi americani più in voga (avventura, thriller,
teen movie, commedia, sci-fi). Dal canto loro, tutti i competitors
sono stati chiamati ad una sfida quasi impossibile, visti i
risultati straccianti, ovvero fare qualcosa di diverso dall’offerta
Marvel: la DC, associata alla Warner Bros., ha
fallito l’esperimento ombra di universo condiviso (almeno al
cinema, non in tv) e ora si sta concentrando sui singoli progetti;
Netflix
aveva tentato l’interconnessione tra personaggi ma Daredevil,
Jessica Jones e gli altri
Defenders non sono andati oltre la terza stagione; e che
dire diPrime
Video, la più “giovane” e fresca tra le aziende a
gettarsi nella mischia di produzioni originali a tema? La risposta
arriva con The Boys, lo show ideato da
Erik Kripke (Supernatural), Seth Rogen e Evan Goldberg
sulla base del fumetto di Garth Ennis
(Preacher), lo stesso che la DC rifiutò di continuare
perché troppo esplicito e crudele nei confronti dei protagonisti
super.
La
storia è molto semplice e insieme infarcita di argomentazioni
complesse che riflettono la società attuale. Un mondo dove esistono
centinaia di esseri umani superdotati ma in cui solo pochi eletti
vengono selezionati per entrare nel team governato dalla Vought,
una multinazionale che sfrutta il brand per arrivare all’ala più
importante del governo americano, la difesa e il controllo delle
armi, enfatizzando il concetto di altruismo insito nell’eroe e al
contempo mercificando tutto ciò che vi ruota attorno. Da un’impresa
nasce un film, giocattoli, aneddoti da rivelare durante i talk
show, dirette streaming, e via dicendo.
Il potere, nell’universo di The
Boys, non è responsabilità come insegnava lo zio Ben a
Peter Parker, ma abuso
Il
potere, nell’universo di The Boys, non è
responsabilità come insegnava lo zio Ben a Peter Parker, ma abuso,
e chi resta fuori dal circo è costretto a confrontarsi con
un’assoluta inettitudine, e questa mancanza di personalità
dell’individuo “normale” coincide spesso nella figura del
consumatore passivo (qui rappresentato da Hughie Campbell, il
ragazzo che deciderà di ribellarsi dopo l’omicidio della fidanzata
causato da A-Train).
Ne
deriva quindi un discorso meno banale del solito sulla differenza
di classe, sui rapporti che gestiscono lo scambio tra piani alti
(politica, economia) e bassi (il popolo), e parallelamente sulla
manipolazione dell’opinione pubblica e sulle lobby USA del
commercio di armi senza mezze misure, andando dritto al cuore
dell’argomento con un linguaggio che evita le metafore e i
virtuosismi dell’estetica alla Zack Snyder.
Inoltre – e i primi due episodi lo testimoniano – il taglio della
serie sembra mantenere quel difficile equilibrio tra ironia
consapevole e dramma di largo consumo, non risparmia le sue accuse
contro un sistema di cui è vittima e carnefice ed è perfetto per
raccontare il punto di non ritorno e il cortocircuito
dell’immaginario da cinefumetto al quale ci siamo ormai
abituati.
Con la
speranza che il seguito sia all’altezza del prologo, e ce lo
auguriamo, resta il fascino perverso del vedere capovolti i ruoli
di eroe e antieroe in una soluzione di continuità dove non esiste
né l’uno né l’altro, ma solo una zona neutrale tremendamente
“umana” e vicina alla realtà.The Boys sarà
disponibile su Amazon Prime Video dal 26
luglio.
Durante il panel di sabato dei
Marvel studios al Comic-Con Kevin
Feige ha ufficialmente presentato il cast di Vedova
Nera, cinecomic attualmente in produzione che vedrà di
nuovo Scarlett
Johansson nei panni di Natasha Romanoff in quello che
dovrebbe essere a tutti gli effetti un prequel di Infinity
War (ambientato dunque dopo gli eventi di Civil War).
Al fianco dell’attrice ci saranno anche Florence
Pugh, O-T Fagbenle, Rachel
Weisz e David Harbour, con quest’ultimo
che interpreterà Alexei Shostakov.
Chi ha letto i fumetti Marvel saprà
che l’alter ego del personaggio è Guardiano Rosso,
creato da Roy Thomas e John Buscema e apparso per la prima volta
sulle pagine di Avengers #43 nel 1967 come la risposta
sovietica a Captain America. Da bambino Alexei viene accolto da
Vasily Karpov, ex spalla di Cap e degli Invasori nel corso della
seconda guerra mondiale, e una volta scoperto il potenziale del
ragazzo, l’uomo inizia ad addestrarlo con l’idea di trasformarlo in
un simbolo dell’URSS.
Di fatto Alexei cresce fino a
diventare uno dei piloti di caccia più bravi dell’Unione Sovietica,
tanto da attirare l’attenzione del KGB (i servizi segreti russi)
che più tardi disporrà il matrimonio con la famosa ballerina
Natasha Romanova, futura allieva della Stanza Rossa dove assume
l’identità di Vedova Nera.
Nel frattempo dilaga la Guerra
Fredda e il premier russo Nikita Khrushchev decide che il paese
debba schierare il suo Captain America, la sua
bandiera del campo di battaglia, e chi meglio di Guardiano Rosso
può assumersi questo compito? E con una serie di eventi il KGB
finge la morte di Alexei iniziando ad addestrarlo in segreto e
nascondendo la verità a Natasha.
Col tempo il personaggio diventa un
maestro del combattimento corpo a corpo e un atleta altamente
qualificato, con abilità fisiche uniche e il potere di un disco che
torna indietro usando la forza magnetica. Più tardi Alexei avrebbe
combattuto contro i Vendicatori con un alleato
cinese, il colonnello Ling, al fine di proteggere un’arma segreta
comunista situata in una base militare, e proprio durante quel
periodo si ritrova faccia a faccia con Natasha, che a sua
volta aveva disertato la Stanza Rossa e si era unita agli eroi più
potenti della Terra.
Questa è, in breve, la storia di
origini del personaggio a cui presterà voce e corpo la star di
Stranger Things. Non sappiamo quanto del suo
passato editoriale verrà sfruttato nel film o se ci saranno
evidenti cambiamenti rispetto all’originale, ma il fascino del
rapporto con Vedova Nera e le dinamiche che potrebbero crearsi sono
indubbiamente affascinanti e inedite nel MCU.
Arrivano ancora contenuti esclusivi
dal Comic-Con di San Diego dove sono stati annunciati tutti i
titoli che andranno a comporre la lineup della Fase 4 del Marvel Universe. Tra questi ci sarà
anche il film sugli Eterni, adattamento dei
personaggi creati da Jack Kirby che introdurrà al cinema i
Celestiali, umanoidi alti più di seicento metri e
rivestiti con un’armatura.
Possiamo ammirarli già nei primi
concept diffusi durante l’evento di sabato dove sono stati
presentati il cast e la trama del cinecomic.
Le riprese de Gli
Eterni dovrebbero partire a settembre nel Regno Unito con
la regia di Chloe Zhao, e nel cast figureranno
Angelina Jolie (Thena), Richard
Madden (Ikaris), Kumail Nanjiani
(Kingo), Lauren Ridloff (Makkari), Brian
Tyree Henry (Phastos), Salma Hayek
(Ajak), Lia McHugh (Sprite) e Don
Lee (Gilgamesh).
Il film, secondo gli ultimi
aggiornamenti, includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi
immortali conosciuti dai lettori come
Eterni e i
mostruosi Devianti, creati da esseri
cosmici conosciuti come Celestiali. Le
fonti hanno inoltre rivelato al The Hollywood
Reporter che un aspetto della storia riguarderà la storia
d’amore tra Ikaris, un uomo alimentato dall’energia cosmica, e
Sersi, eroina che ama muoversi tra gli umani.
La sceneggiatura è stata scritta
da Matthew e Ryan
Firpo mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 6
novembre 2020.
Andy Park, concept
artist Marvel Studios, ha condiviso il
primo concept ufficiale di Vedova Nera, in cui
vediamo la protagonista affrontare Taskmaster. Il concept è stato
mostrato al Comic-Con, durante il panel della Marvel, dove si è
visto anche il primo trailer del film (qui la descrizione) e
per ora non si tratta ancora della release ufficiale.
Vi ricordiamo che il film vedrà
Scarlett
Johansson di nuovo protagonista nei panni di Natasha
Romanoff, il personaggio introdotto nel MCU da Iron Man
2. Il titolo di lavorazione è “Blue Bayou” e in regia c’è
Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di
Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico
Marvel.
La sceneggiatura è stata riscritta
nei mesi scorsi da Ned Benson (The
Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci
saranno anche David Harbour, Florence
Pugh, e Rachel Weisz, ma i loro ruoli non
sono stati ancora rivelati.
Nel giorno in cui tutto il mondo
commenta gli annunci dei
Marvel Studios e di Kevin
Feige al San Diego Comic-Con per la
Fase 4, è strano leggere affermazioni come quella
nel titolo. Tuttavia si tratta di realtà, il MCU così come lo abbiamo conosciuto
dal 2008 ad oggi è morto, non c’è più, ha esaurito la sua carica
narrativa. Quello che avremo dal 2020 in poi sarà un’altra cosa, un
altro prodotto che potrà avere più o meno successo ma sarà
sicuramente diverso rispetto alle prime tre fasi di film che
abbiamo visto, e in alcuni casi molto amato, al cinema.
Ma cosa si intende quando si afferma
che il Marvel Cinematic Universe è morto?
Semplicemente che l’universo condiviso Marvel non sarà più soltanto
una questione cinematografica, ma si espanderà in tv e anche in
altri media, magari videogames o romanzi.
I più impulsivi e precipitosi
potranno, a questo punto, obbiettare che non si tratta di una
formula nuova, dopotutto le serie tv legate all’universo Marvel
sono sempre esistite, dalla fine della Fase 1,
dopo The Avengers, con Agents of
SHIELD, senza poi dimenticare le produzioni Marvel
Television/Netflix, che hanno trovato la loro massima espressione
in Daredevil. Tutte queste serie erano inserite
nell’Universo condiviso, nella continuity, ma avevano una
caratteristica precisa: il flusso di racconto era a senso unico,
ovvero i fatti dell’universo cinematografico influivano e
confluivano in quello televisivo, ma non accadeva il contrario. Le
serie erano quindi relegate ad un universo inferiore, un ordine di
racconto più basso, un modo per intrattenersi in attesa del
prossimo grande blockbuster, dalla prossima grande avventura
cinematografica.
Con la conclusione della
Fase 3 e il trionfo di Endgame,Kevin Feige ha cambiato completamente formula, e
gli annunci del Comic-Con sono una conferma di quello che si sta
sostenendo: in una situazione ufficiale come quella della notte
scorsa, il boss dei Marvel Studios ha annunciato la Fase
4, mettendo sullo stesso piano, ovvero sullo stesso
cartellone, in continuity, film e serie tv, prodotti per
il cinema e prodotti per la piattaforma Disney+ (che diventa la vera
vincitrice della convention).
Questo perché il linguaggio che
parlerà l’universo Marvel non sarà più quello dei film, la storia
che verrà raccontata non sarà più costituita da macro-puntate
cinematografiche che di volta in volta sviluppano un personaggio o
più, portando avanti la storia principale, ma verrà raccontato su
più piani, più piattaforme, più media, diventando davvero un
progetto immenso e complesso, da gestire nel più piccolo dei
dettagli.
Per far comprendere bene quanto
detto fino a questo momento, possiamo portare un esempio che
traiamo dalle prime indiscrezioni legate all’annunciato
Doctor Strange 2. Abbiamo scoperto che sarà il
primo film con toni horror della storia dei Marvel
Studios, che si intitolerà Doctor Strange in the
Multiverse of Madness e che vedrà protagonista
Benedict Cumberbatch e Elizabeth
Olsen. Nelle parole di Kevin Feige, il
personaggio della Olsen, già protagonista della serie WandaVision, si troverà
alla fine della serie stessa in contatto con Strange, e vedremo il
proseguimento della sua storia nel film con Cumberbatch. Questo
vuol dire che quello scambio unilaterale di informazioni che ha
caratterizzato il monologo dei film in relazione alle serie Marvel
nelle prime tre Fasi, diventa adesso un dialogo, uno scambio
bilaterale. Nodi narrativi, rivelazioni, importanti avvenimenti non
saranno più relegati al grande schermo, ma potranno verificarsi e
svolgersi anche sul piccolo schermo, nelle serie tv, come
suggerisce la già annunciata presenza di Kate
Bishop, nuova Occhio di Falco, nella serie tv Hawkeye dedicata a Clint
Barton (che vedrà il ritorno di Jeremy
Renner).
Come già anticipato in una delle sue
dichiarazioni precedenti alla convention di San Diego,
Kevin Feige ha mantenuto la sua parola e ha
portato avanti un progetto produttivo completamente nuovo rispetto
a quella che è stata l’Infinity Saga, ha cambiato
ancora una volta il modo di raccontare storie di supereroi,
emulando sempre la forma ad albi dei fumetti, ma giocando questa
volta trai vari media a sua disposizione.
Dunque, quando si afferma che il
Marvel Cinematic Universe è morto con Tony Stark,
vuol dire che l’universo cinematografico Marvel, così come lo
conoscevamo, è finito, la sua storia si è conclusa, nel momento in
cui sono calati i titoli di coda su Endgame (senza
nessuna scena post-credits, appunto). Adesso ne comincia una nuova,
che vedrà cinema e tv (e altri media) dialogare tra loro, e ognuno
di questi mezzi contribuirà a raccontare la stessa storia, che ci
verrà pian piano svelata dalle singole avventure.
Siamo di fronte ad una nuova
rivoluzione del linguaggio dell’intrattenimento. Il Marvel
Cinematic Universe è morto. Evviva il Marvel Universe.
È stato diffuso in rete un nuovo
concept di Harley Quinn per Birds of
Prey, in cui vediamo il personaggio del fumetti DC,
interpretato da Margot Robbie, indossare uno dei
costumi che abbiamo avuto modo di vedere nel primo teaser trailer
del film:
Birds of
Prey (and the fantabulous emancipation of one Harley
Quinn) arriverà nelle sale il 7
febbraio 2020. Nel cast Margot
Robbie, che riprenderà il ruolo
di Harley Quinn, Mary Elizabeth
Winstead, Jurnee Smollett-Bell (rispettivamente
Cacciatrice e Black Canary), Rosie
Perez (Renee Montoya), Ella Jay
Basco (Cassandra Cain) e Ewan
McGregor (Maschera Nera).
La prima sinossi del film
riporta:
Dopo essersi separata da Joker,
Harley Quinn e altre tre eroine – Black Canary, Cacciatrice e Renee
Montoya – si uniscono per salvare la vita della giovane Cassandra
Cain da un malvagio signore del crimine.
Entertainment
Weekly ha pubblicato un coverage completo del panel
Marvel Studios in
occasione del Comic-Con di San Diego. Di seguito, ecco tutti i
protagonisti che hanno partecipato all’incontro di oltre un’ora e
trenta, durante il quale la Marvel ha svelato la Fase 4 del suo
universo condiviso.
Tuttavia ci sono molte cose che sono
passate sotto silenzio, ma non dimenticate, durante il panel nella
Hall H del San Diego Comic-Con, presieduto da Kevin
Feige. Si tratta di quei titoli di film che sappiamo ci
saranno nel prossimo futuro della Marvel Fase 4,
ma che non sono stati ufficializzati e che, molto probabilmente,
faranno parte degli annunci che i Marvel Studios hanno in serbo per
il D23, che si svolgerà dal 23 al 25 agosto
prossimo.
Ma di quali titoli parliamo?
Scopriamoli insieme nella pagina successiva.
È stato senza dubbio un panel
emozionante, quello presieduto da Kevin Feige e
dedicato alla Marvel Fase 4 nell’ambito
del Comic-Con di San Diego che si è svolto questa
notte. Di seguito, ecco un recap di tutti gli annunci fatti nel
corso dell’incontro.
1Blade
In
occasione del Comic-Con di San Diego, i Marvel
Studios hanno annunciato il reboot di Blade che avrà protagonista
l’attore due volte premio Oscar Mahershala Ali. Ad
annunciarlo è stato Kevin Feige durante il panel
dedicato allo studio, appuntamento di punta dell’edizione di
quest’anno della convention, la numero 50. In precedenza, era
stato Wesley
Snipes ad interpretare il protagonista, nella trilogia
formata da Blade, Blade II e Blade:
Trinity. Quest’ultimo capitolo fu prodotto proprio da
Feige. La serie di film si focalizza sul personaggio del titolo, un
vigilante che protegge gli uomini dai vampiri e che possiede lui
stesso la forza dei vampiri.
Mahershala Ali è uno dei
nomi più “caldi” del momento, a Hollywood. Dopo il suo exploit nel
2016 con Moonlight,
che gli ha regalato il primo Oscar da non protagonista, Ali ha
fatto doppietta quest’anno con Green
Book, nella stessa categoria. Intanto ha continuato a
coltivare il cinema da blockbuster (è nel cast di Alita:
l’Angelo della Battaglia) e la grande serialità televisiva
(è stato protagonista della terza stagione di True
Detective). Ali non è estraneo al cinema di
supereroi. Ha dato la voce a Prowler in Spider-Man: Un
Nuovo Universo ed è stato Cottonmouth nella prima
stagione di Luke Cage per
Marvel/Netflix.
Natalie Portman
sarà la prossima Thor in Thor Love and Thunder!
L’attrice premio Oscar tornerà nel Marvel Universe dopo che ha
interpretato Jane Foster in Thor,Thor The
Dark World e (con footage di repertorio) in
Avengers: Endgame.
Ad annunciarlo è stato il regista di Thor 4,
Taika Waititi. Adesso conosciamo anche il titolo
del film (Thor Love and Thunder) e l’uscita,
programmata per l’autunno 2021. Il regista ha partecipato al panel
Marvel nella Hall H durante il Comic-Con di San Diego ed ha parlato
del film in compagnia di Tessa Thompson e di
Chris Hemsworth, che riprenderanno i loro ruolo di
Valchiria e Thor.
Per questo nuovo appuntamento con
Thor, Waititi si baserà sul fumetto The Mighty
Thor di Jason Aron. “La storia è
incredibile ed emozionante, amore e tuoni, e introduce per la prima
volta Thor femmina”, ha dichiarato il regista. Ma sembra che
Hemsworth e Thompson non abbiano ancora visto lo script.
Il film uscirà il 5 novembre 2021.
Taika Waititi dirigerà e il film vedrà
Natalie Portman nei panni di Thor femmina,
Tessa Thompson in quelli di Valchiria e
naturalmente Chris Hemsworth in quelli di
Thor.
Hawkeye, la
serie Disney+
dedicata ad Occhio di Falco/Clint Barton, sarà lo show che chiude
la prima tornata di serie dedicate al mondo Marvel sulla piattaforma di
streaming.
La serie vedrà Jeremy
Renner tornare nei panni del personaggio, e l’attore
stesso ha presentato il progetto alla gremita Hall H durante il
Comic-Con di San Diego. Secondo le parole di Renner la serie
racconta “la fibra di ciò che è Occhio di Falco, ovvero un
supereroe senza super poteri, e questo vuol dire che tutti possono
essere dei supereroi.”
L’attore non ha potuto dichiarare
molto altro rispetto a ciò che la serie racconterà, ma sappiamo che
lo show vedrà anche Kate Bishop in un ruolo fondamentale. La data
di messa in onda è fissata per l’autunno 2021.
L’ultima volta che abbiamo visto
Occhio di Falco è stato in Avengers: Endgame, dove
aiuta i suoi amici Vendicatori a sconfiggere Thanos. In
particolare, sarà lui il testimone del sacrificio di Vedova Nera
per entrare in possesso della Gemma dell’Anima e far rivivere così
tutti gli eroi e le persone vittime della Decimazione.
What
If…? E se… ? Durante il Comic-Con di San Diego,
Kevin Feige ha confermato anche la serie Marvel animata, in onda su Disney+ a partire dall’estate del
2021.
Si tratta di un progetto
interessantissimo, il primo animato che rientrerà nella continuity
del grande progetto Marvel, in cui saranno coinvolti talent famosi
per il comparto relativo al doppiaggio. Come Jeffrey
Wright, che è stato già confermato come voce
dell’Osservatore.
La serie indagherà i “Cosa
accadrebbe se…”, ovvero le realtà alternative che potrebbero o
possono verificarsi all’interno del Marvel Universe.
“L’Osservatore è l’essere non terrestre che osserva tutte le
cose. Sta sorvegliando il multi-verso e occasionalmente può o non
può intervenire con le azioni dei terrestri” ha dichiarato
Wright.
Abbiamo già visto gli Osservatori
in Guardiani della Galassia Vol. 2. Tra essi c’era
anche Stan Lee in uno dei suoi cameo più
chiacchierati. Chissaà se la serie prenderà le mosse proprio da
quel momento o se lo comprenderà in uno dei suoi raconti di realtà
alternativa.
Sapevamo che un Doctor
Strange 2 era in programmazione ai Marvel Studios, ma l’annuncio fatto
nella Hall H durante il Comic-Con di San Diego ha davvero lasciato
i fan senza parole: Doctor Strange in the Multiverse of
Madness sarà il primo horror dei Marvel Studios!
A parlarne è intervenuto
Scott Derricksen, confermato alla regia del
sequel, che ha commentato il prossimo film come una storia che
scaverà nel mito originale dei fumetti e avrà un tono gotico,
spaventoso. Il film vedrà lo Strange di Benedict Cumberbatch in un
momento molto difficile della sua vita e al suo fianco ci sarà
Elizabeth Olsen nei panni di Scarlet Witch.
A quanto pare, gli eventi di
WandaVision condurranno
la donna da Doctor Strange, stando a quanto dichiara Kevin
Feige. Il produttore annuncia che il film sarà sempre
PG-13, ma che avrà dei toni decisamente cupi, diversi da quanto
visto fino a questo momento.
Il primo film su Doctor
Strange è uscito nel 2016 e ha raccontato la nascita
dell’eroe, dall’incidente di Stepehn Strange fino al confronto con
Dormammu. Nel film c’erano anche Benedict Wong, Tilda
Swinton e Chiwetel Ejiofor. Abbiamo
rivisto Strange in Infinity War e in
Endgame.
Doctor Strange in the
Multiverse of Madness arriverà al cinema il 7 maggio
2021.
Loki è sicuramente
uno dei prossimi progetti del Marvel Universe più cari
ai fan. Merito principalmente di Tom Hiddleston,
che ancora una volta riprenderà il suo ruolo del Dio dell’Inganno,
unico villain nell’Universo Marvel a godere di una tale popolarità
tra gli spettatori.
In occasione del Comic-Con
di San Diego, abbiamo avuto la conferma che la serie per
Disney+ arriverà nella primavera del
2021 e che racconterà le avventure di Loki nel post
Infinity War/Endgame. La serie seguirà la linea
temporale alternativa che Loki ha creato fuggendo con la Gemma
dello Spazio in Endgame.
Al suo arrivo sul palco della Hall
H, Tom Hiddleston è stato acclamato dal pubblico che lo ha
invocato: “Loki! Loki!”, e l’attore ha commentato:
“Tutto questo non sarebbe mai successo senza di voi. Ci sarà un
sacco di evoluzione psicologica per il mio personaggio, si tratta
di un territorio nuovo, un intero nuovo mondo e non vedo l’ora di
cominciare.”
Creato da Stan Lee,
Jack Kirby e Larry
Lieber, Loki
è uno dei personaggi ricorrenti all’interno dell’universo
cinematografico Marvel ed è apparso in ben sei cinecomic dei Marvel
Studios. Noto come “Il Dio dell’Inganno“, è stato
fra i primi villain davvero apprezzati dai fan grazie soprattutto
all’egregia interpretazione a
tinte shakespeariane di Tom
Hiddleston, l’attore che ne veste i panni
da Thor (2011).
Durante il Comic-Con di San Diego è
stata confermata anche WandaVision, la serie per
Disney+ che vedrà protagonisti
Elizabeth Olsen e Paul Bettany nei panni di
Scarlet Witch e Visione.
Attesa per la primavera del 2021, la
serie sarà ambientata dopo i fatti di Endgame e,
nelle parole della Olsen, la serie “diventerà sempre più strana
e approfondirà ciò che può fare Wanda e come è lei davvero nei
panni di Scarlet Witch”.
Kevin Feige ha
aggiunto che la serie vedrà trai protagonisti anche un altro
personaggio che abbiamo già incontrato nel MCU. Si tratta di Monica Rambeau,
figlia di Maria e vista in Captain Marvel. Nella
serie sarà adulta e interpretata da Teyonah
Parris.
Avengers: Endgame
ha finalmente
superato Avatar al box
office mondiale, guadagnando il primo posto nella lista
dei film con l’incasso più alto di sempre. La cifra è stata
ufficializzata da Kevin Feige durante il Comic-Con di San
Diego ed ha avverato le previsioni che si facevano da
mesi su questa eventualità.
Avatar di James Cameron ha detenuto
il record e la vetta della classifica per dieci anni, ma la
velocità con cui Endgame ha raggiunto il primo miliardo e con cui
ha confermato, settimana dopo settimana, il suo dominio al box
office, hanno fatto da subito pensare che il primato di Avatar
fosse in pericolo.
Avengers:
Endgame ha incassato 853 milioni di dollari al
box-office domestico 1.9 miliardi a quello internazionale. Oltre
agli incassi del Nord America, il film ha guadagnato 614 milioni di
dollari in Cina, 114 milioni di dollari in Gran Bretagna, 105
milioni in Corea del Sud, 85 milioni in Brasile e 77 milioni in
Messico.
Risale al mese scorso la re-release
del film in sala con qualche scena aggiuntiva. La speranza alla
base di questa decisione era proprio quella di arrotondare il già
maestoso incasso e superare Avatar. Ricordiamo,
inoltre, che la recente acquisizione della Fox da parte di Disney,
ha portato tutti questi titoli sotto lo stesso tetto, il che vuol
dire che la Casa di Topolino ora detiene i diritti di tutti i film
con il maggiore incasso della storia del cinema.
Alan Horn di
Disney, ha dichiarato in un comunicato ufficiale:
“Congratulazioni ai team dei Marvel Studios e degli study Disney
e grazie ai fan di tutto il mondo che hanno portato Avengers:
Endgame a questo risultato storico.Nonostante sia passato
un decennio, l’impatto di Avatar di James Cameron non si discute, e
i risultati raggiunti da questi due film sono la dimostrazione che
i film possono unire il pubblico”.
Era già stata annunciata come una
delle serie di punta del programma di Disney+, e adesso The
Falcon and the Winter Solider prende il suo
posto nella programmazione della Fase 4 del Marvel Universe nell’autunno del
2020.
Lo show vedrà protagonisti, come da
titolo, Anthony Mackie e Sebastian Stan e sarà
ambientato dopo i fatti di Endgame, dunque vedremo Falcon che ha
ereditato lo scudo di Cap, come si intuisce anche dal logo
ufficiale del film.
Inoltre, sono già stati confermati
due ritorni importanti nella serie per il servizio in streaming:
Daniel Bruhl tornerà a interpretare il Barone
Zemo, che abbiamo visto in azione in Civil War,
Emily VanCamp invece porterà sul piccolo
schermo la sua Sharon Carter, dopo aver partecipato a The
Winter Soldier e a Civil War.
Kari Skogland
(The Handmaid’s Tale, Penny Dreadful, Boardwalk Empire, The
Killing, The Walking Dead, Fear the Walking Dead, Under the
Dome, Vikings, The Americans, House of Cards e The Punisher)
dirigerà tutti i sei episodi.
In occasione del Comic-Con
di San Diego, i Marvel Studios hanno annunciato il
reboot di Blade che
avrà protagonista l’attore due volte premio Oscar
Mahershala Ali. Ad annunciarlo è stato
Kevin Feige durante il panel dedicato allo studio,
appuntamento di punta dell’edizione di quest’anno della convention,
la numero 50.
In precedenza, era stato Wesley
Snipes ad interpretare il protagonista, nella trilogia
formata da Blade, Blade II e Blade:
Trinity. Quest’ultimo capitolo fu prodotto proprio da
Feige. La serie di film si focalizza sul personaggio del titolo, un
vigilante che protegge gli uomini dai vampiri e che possiede lui
stesso la forza dei vampiri.
Mahershala
Ali è uno dei nomi più “caldi” del momento, a
Hollywood. Dopo il suo exploit nel 2016 con Moonlight,
che gli ha regalato il primo Oscar da non protagonista, Ali ha
fatto doppietta quest’anno con Green
Book, nella stessa categoria. Intanto ha continuato a
coltivare il cinema da blockbuster (è nel cast di Alita:
l’Angelo della Battaglia) e la grande serialità televisiva
(è stato protagonista della terza stagione di True
Detective).
Ali non è estraneo al cinema di
supereroi. Ha dato la voce a Prowler in Spider-Man: Un
Nuovo Universo ed è stato Cottonmouth nella prima
stagione di Luke Cage per Marvel/Netflix.
Uscirà il 12 febbraio del 2021 e si
candida ad essere uno dei più grandi successi al box office dei
Marvel Studios, visto che si tratta
del primo film dello studio con un eroe orientale e considerato
l’amore che in Oriente nutrono per i supereroi Marvel al cinema,
parliamo ovviamente di Shang-Chi, che farà parte
della Fase 4 Marvel Universe, come annunciato
ufficialmente durante il Comic-Con di San Diego.
Il film si intitolerà Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings e
vedrà protagonisti Awkwafina e Tony
Leung nei panni del Mandarino. Il regista, Destin
Daniel Cretton, ha parlato dell’essere cresciuto alle
Hawaii: “È grandioso che Kevin Feige stia facendo film che
riflettono bei color in questa sala”.
Il protagonista, come annunciato
giorni fa, è interpretato da Simu Liu. Del
suo casting, Liu ha commentato: “Mi sento come se fossi un
esperimento sociale della Marvel che prende un ragazzo normale di
Toronto per un suo film.”
Dal titolo ufficiale del film
immaginiamo che Shang-Chi renderà giustizia al Mandarino e
all’organizzazione dei Dieci Cerchi, vista in
Iron Man e in Ant-Man.
Vi ricordiamo che il fumetto
originale è stato creato da Steve Englehart e Jim Starlin nel 1973,
e come “Maestro del Kung-Fu” Shang-Chi si serve della sua
straordinaria abilità nelle arti marziali per combattere il male e
in particolare suo padre Zheng Zu. Si unirà perfino ai Vendicatori,
ottenendo il potere di creare innumerevoli duplicati di se
stesso.
Previsto per l’1 maggio 2020,
Vedova Nera è il film del prossimo Marvel Universe con maggiore
materiale da mostrare, tanto che, in occasione del panel nella Hall
H al Comic-Con di San Diego, è stato mostrato anche un breve
trailer del film.
Nel cast del film ci saranno, oltre
a Scarlett Johansson, anche David Harbour,
Florence Pugh, O-T Fagbenle e Rachel
Weisz. La Pugh, in particolare, interprete Yelena, una
figura molto vicina a Natasha, una specie di sorella per lei.
Del film, la Johansson ha dichiarato
di aver interpretato Natasha in tutte le sue sfumature, e adesso
vorrebbe togliere un po’ di quel rosso dal passato del personaggio,
facendo eco a uno dei monologhi più emozionanti di Vedova Nera, nel
corso del MCU.
Vedova Nera descrizione
trailer
Il trailer del film che è stato
mostrato e non sappiamo se arriverà on line ci dà, a quanto pare,
la misura del tono del film. Si apre con una scena di lotta corpo a
corpo. Siamo a Budapest e Natasha fa irruzione in un appartamento
antico e combatte, armata di coltello, contro il personaggio di
Florence Pugh. Scopriremo dopo che si tratta di sua sorella.
Nell’ultima parte del trailer Vedova Nera si confronta con un uomo
che ha un teschio sulla testa, si tratta di Taskmaster e appare
molto meglio rispetto a quanto visto dalle foto dal set.
L’ambientazione del film è quella successiva a Civil War, anche se
non è stato ancora confermato.
Vi ricordiamo che il film vedrà
Scarlett
Johansson di nuovo protagonista nei panni di Natasha
Romanoff, il personaggio introdotto nel MCU da Iron Man
2. Il titolo di lavorazione è “Blue Bayou” e in regia c’è
Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di
Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico
Marvel.
La sceneggiatura è stata riscritta
nei mesi scorsi da Ned Benson (The
Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci
saranno anche David Harbour, Florence
Pugh, e Rachel Weisz, ma i loro ruoli non
sono stati ancora rivelati.
Il primo film annunciato sabato
dalla Marvel durante il panel al
Comics-Con di San Diego, Gli Eterni, ha confermato mesi di
speculazioni presentando il suo cast: Angelina Jolie, Salma
Hayek, Richard Madden, Brian Tyree Henry, Kumail Nanjiani, Lauren
Ridloff e Don Lee hanno presenziato
all’incontro nella Hall H.
“Questo film permetterà a coloro che
non si sono mai sentiti rappresentati nei film, in questo caso i
supereroi, di essere rappresentati. Amo la mia famiglia
eterogenea”, ha detto Salma Hayek sul palco. Il film uscirà il 6
novembre 2020.
Il film, secondo gli ultimi
aggiornamenti, includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi
immortali conosciuti dai lettori come
Eterni e i
mostruosi Devianti, creati da esseri
cosmici conosciuti come Celestiali. La
sceneggiatura è stata scritta
da Matthew e Ryan
Firpo.
Il film racconterà la guerra tra Dei
e Dei e il cast sarà guidato, come confermato, dalla Jolie nel
ruolo di Thena. Nel cast: Richard Madden è Ikaris, Kumail
Nanjiani è Kingo, Lauren Ridloff è Makkari, Brian Tyree Henry è
Phastos, Salma Hayek è Ajak, Lia McHugh è Sprite, Don Lee è
Gilgamesh.
Durante il panel Marvel nella Hall H, al
Comic Con di San Diego, sono stati annunciati
tutti i titoli, con data d’uscita, della prossima Fase
4, che a differenza di quanto fatto fino ad ora, si
muoverà tra cinema e tv, grazie alla piattaforma Disney+.
Ci sono però molti altri film dei
quali Kevin Feige non ha parlato, e che però
troveranno spazio più avanti, forse durante il D23, film che
sappiamo essere in cantiere e che usciranno, probabilmente, dopo
l’affollato biennio 2020/2021:
Black Panther 2
Captain Marvel 2
Guardiani della Galassia Vol.3
Un film sui Fantastici Quattro
Un film sui mutanti (non è chiaro
se si riferisse a I Nuovi Mutanti o agli X-Men)
Tramite VERO, Zack
Snyder ha diffuso la prima foto ufficiale del suo nuovo
film, co-prodotto da Netflix, Army of the Dead,
uno zombie movie con protagonista, tra gli altri volti più o meno
noti, anche il Guardiano della Galassia Dave
Bautista.
Nella didascalia di accompagnamento
alla foto, Snyder ha scritto che non è riuscito ad essere presente
al Comic-Con, ora in svolgimento a San Diego, perché impegnato ad
uccidere zombie.
Il film sarà uno
zombie-horror-thriller prodotto insieme alla moglie, Deborah
Snyder, e alla neonata compagnia The Stone Quarry.
Nel frattempo è trapelata in rete la
prima sinossi ufficiale, che a quanto pare prende le distanze
dall’idea della sceneggiatura originale (lì i protagonisti erano
uomini zombie che violentavano le donne umane per generare degli
eredi) presentata nel 2008 come remake di The
Thing di Matthijs van Heijningen Jr:
“L’avventura è ambientata
durante un’epidemia di morti viventi a Las Vegas, quando un uomo
decide di radunare un gruppo di mercenari per compiere un ultimo
grande colpo nella zona di quarantena e mettere a segno la più
grande rapina mai tentata.“
Nel cast del film ci sono Dave Bautista, Ella Purnell, Garret
Dillahunt, Ana de la Reguera, Theo Rossi, Nora Arnezeder e Chris
D’Elia
Patrick Stewart, attraverso
il suo account Instagram, ha
diffuso i trailer di Star
Trek: Picard la nuova serie su Jean-Luc Picard
che arriverà in oltre 200 paesi e territori, al di fuori degli
Stati Uniti e del Canada. In base all’accordo pluriennale con CBS,
ogni episodio sarà disponibile su
Amazon Prime Video entro 24 ore dall’anteprima
americana. L’annuncio congiunto è stato presentato oggi da CBS
Studios International e Amazon Prime Video.
La nuova serie Star
Trek: Picard vede Sir Patrick
Stewart riprendere il ruolo del venerabile
Jean-Luc Picard, che ha interpretato per sette
stagioni in “Star Trek: Next Generation”. La serie seguirà questo
personaggio iconico nel prossimo capitolo della sua vita.
“C’è solo una parola che può
descrivere Sir Patrick Stewart nel ruolo di Comandante della nave
spaziale ed è ‘leggendario’”, ha affermato Alex
Kurtzman produttore esecutivo della serie. “Siamo
felicissimi che torni al comando, per portare il messaggi ottimisti
di Star Trek al pubblico in tutto il mondo”.
“Siamo entusiasti di
collaborare con CBS per portare la nuova edizione della storica
saga di Star Trek ai nostri clienti Amazon Prime Video” ha
dichiarato Brad Beale, Vice President Worldwide Content Licensing
per Amazon Prime Video. “Con l’incredibile Sir Patrick Stewart,
che torna nei panni dell’amatissimo Jean-Luc Picard, siamo
entusiasti di poter offrire ai fan di “Trek”, sia vecchi sia nuovi,
l’opportunità di vederlo di nuovo in azione. È un’aggiunta
formidabile alla già ricca offerta di contenuti esclusivi di Amazon
Prime Video”.
“Per 50 anni, le serie Star
Trek sono state un successo globale, che ha coinvolto generazioni
di tutte le età. È un onore dare il benvenuto a Sir Patrick Stewart
per quella che sarà sicuramente un’altra estensione di livello
mondiale della storica saga”, ha dichiarato Armando Nuñez,
Presidente e Chief Executive Officer di CBS Global Distribution
Group. “Non vediamo l’ora di lavorare con il team di Amazon
Prime Video per portare questo prossimo capitolo dell’incredibile
serie Star Trek alla sua appassionata fanbase
internazionale”.
Negli Stati Uniti, la serie sarà
disponibile esclusivamente su CBS All Access, il servizio di
abbonamento diretto al consumatore di CBS, disponibile su tutte le
principali piattaforme digitali, incluso Amazon Channels e Fire
TV.
Star Trek: Picard, il cast
Accanto a Stewart, il cast della
serie vede anche la presenza di Alison Pill (The Newsroom), Harry
Treadaway (Penny Dreadful), Isa Briones (American Crime Story:
Versace), Santiago Cabrera (Salvezza), Evan Evagora (nuovo
arrivato), e Michelle Hurd (Blindspot). La serie sarà prodotta da
CBS Television Studios in associazione con Secret Hideout e
Roddenberry Entertainment. Alex Kurtzman, Michael Chabon, Akiva
Goldsman, James Duff, Patrick Stewart, Heather Kadin, Rod
Roddenberry e Trevor Roth saranno i produttori esecutivi e Aaron
Baiers (Secret Hideout) sarà il co-produttore esecutivo e Kirsten
Beyer sarà il produttore supervisore.