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Jim Carrey: 10 cose che forse non sai sull’attore

Jim Carrey: 10 cose che forse non sai sull’attore

Jim Carrey è uno di quegli attori che ha fatto la storia del cinema grazie al suo essere istrionico e capace di adattarsi a qualsiasi genere cinematografico. Nel corso della sua carriera ha saputo esprimere, in maniera eccellette, tutte le sue doti comiche e drammatiche, facendosi amare ed apprezzare da una gran parte del pubblico mondiale.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Jim Carrey.

I film di Jim Carrey

I film da giovane di Jim Carrey

1. Ha recitato in celebri film. Dopo alcuni piccoli ruoli nei film Se ti mordo… sei mio (1985), Peggy Sue si è sposata (1986) e Scommessa con la morte (1988), Carrey ottiene grande successo recitando in Ace Ventura – L’acchiappanimali (1994), The Mask – Da zero a mito (1994) e Scemo & più scemo (1994). In seguito, lavora in Batman Forever (1995), Ace Ventura – Missione Africa (1995), Il rompiscatole (1996), Bugiardo bugiardo (1997), The Truman Show (1998), Man on the Moon (1999), Io, Me & Irene (2000) e Il Grinch (2000), per poi apparire in The Majestic (2001), Una settimana da Dio (2003), Se mi lasci ti cancello (2004), Lemony Snicket – Una serie di sfortunati eventi (2004), Dick & Jane – Operazione furto (2005), Number 23 (2007), Yes Man (2008), Colpo di fulmine – Il mago della truffa (2009) e A Christmas Carol (2009).

I film di oggi di Jim Carrey

Tra i film a cui ha preso parte negli ultimi quindici anni vi sono I pinguini di Mr. Popper (2011), Kick-Ass 2 (2013), Scemo & + scemo 2 (2014), The Bad Batch (2016), Dark Crimes (2016), il documentario Jim & Andy: The Gret Beyond. The Story of Jim Carrey, Andy Kaufman and Tony Clifton (2017), Sonic – Il film (2020), Sonic 2 (2022) e Sonic 3 (2024).  Prossimamente reciterà nel film di genere mistery Evergreen Pines and the Fading Summer.

Grinch-jim-carrey
Jim Carrey in Il Grinch

2. Non solo attore, ma anche doppiatore, sceneggiatore e produttore. Nel corso della sua carriera, Jim Carrey ha avuto la possibilità di sperimentare altre professioni del cinema. L’attore, infatti, ha prestato la propria voce per il doppiaggio del videogioco Una serie di sfortunati eventi (2004) e per il film d’animazione Ortone e il mondo dei Chi (2008). In quanto sceneggiatore, ha collaborato alla stesura degli script dei film Ace Ventura – L’acchiappanimali e delle serie In Living Color e I‘m Dying Up Here – Chi è di scena? (2017). Come produttore, invece, ha lavorato alla realizzazione dei film Una settimana da Dio e Dick & Jane – Operazione furto e delle serie I’m Dying Up Here e Kidding – Il fantastico mondo di Mr. Pickles (2018-2020), di cui è anche protagonista.

 

Jim Carrey in Il Grinch

3. Si è dovuto sottoporre a ore di trucco. Secondo il truccatore Rick Baker, il trucco posticcio di Jim Carrey ha richiesto circa due ore per essere applicato e un’ora per essere rimosso. Pare che l’attore si sentisse così a disagio durante questo tempo, mentre gli veniva applicata addosso la pelle di lattice, da richiedere dei consigli da un agente della C.I.A., che gli ha insegnato diverse tecniche di resistenza alla tortura.

4. Aveva delle lenti a contatto fastidiose. Sembra che non sia stato solo il trucco a far sentire l’attore a disagio. Infatti, le lenti a contatto gialle che Carrey doveva indossare erano così scomode che non era in grado di tenerle tutto il tempo delle riprese, dovendo rimuoverle poco dopo averle messe. Per alcune scene più complesse, infatti, l’attore ha scelto di non portarle e i suoi occhi sono stati ritoccati in post-produzione.

Jim Carrey The Mask
Jim Carrey in The Mask

Jim Carrey in Scemo & più Scemo

5. Ottenne un compenso strepitoso per il film. Per recitare in Scemo & più scemo, a Carrey furono inizialmente offerti 700 mila dollari. Tuttavia, tale offerta è arrivata nella stessa settimana in cui Ace Ventura – L’acchiappanimali ha aperto al primo posto al botteghino statunitense, rendendo immediatamente Carrey una star da un giorno all’altro. Gli agenti dell’attore, dunque, riuscirono a rinegoziare con i produttori di Scemo & più Scemo, portando il compenso di Carrey alla cifra di 7 milioni, quasi la metà del budget del film.

Jim Carrey è The Mask

6. I denti del personaggio non erano stati programmati per l’intero film. I denti sovradimensionati del personaggio di The Mask erano originariamente da utilizzare solo durante le scene mute. Alla fine, però, l’attore grazie a molta pratica era riuscito a parlare con quei denti posticci per la maggior parte del tempo e si è dunque optato per farglieli tenere sempre, rendendo il suo personaggio decisamente più stravagante.

7. Il ruolo di Stanley Ipkiss è stato riscritto per l’attore. Nel momento della stesura dello script, il personaggio di Stanley Ipkiss è stato realizzato avendo proprio Jim Carrey in mente, pur senza alcuna certezza riguardo un suo possibile coinvolgimento. Quando l’attore ha ricevuto la sceneggiatura, ha poi rivelato di aver proprio pensato – senza averne la certezza – che il personaggio fosse stato scritto su misura per lui, a livello di comicità e fisicità. Ha dunque accettato il ruolo e il resto è storia.

Jim Carrey è il Dr. Robotnik Sonic

8. Ha avuto estrema libertà per il ruolo. Jim Carrey ha dichiarato che quello del Dr. Robotnik nella saga di Sonic è uno dei suoi ruoli preferiti, affermando che si è divertito molto a interpretare questo villain e che il team di produzione gli ha dato molta libertà di fare tutto ciò che voleva. Carrey ha dunque improvvisato moltissime delle battute poi finite del film, come anche l’intera sequenza di danza che gli si vede fare nel primo film.

Jim Carrey Sonic
Jim Carrey nel franchise di Sonic

Jim Carrey tornerà anche in Sonic 4?

Dato l’esito a cui il suo Dr. Robotnik va incontro in Sonic 3, in molti si chiedono se si troverà un modo per far tornare il personaggio (e l’attore) anche per il già annunciato Sonic 4. Teoricamente, non dovrebbero esserci modi perché Robotnik sia sopravvissuto al termine del terzo film, ma dato che già nel finale del secondo lo si dava per spacciato, c’è sempre la possibilità che egli abbia all’ultimo trovato un modo per tirarsi fuori dai guai. Lo stesso Carrey si è detto disponibile a riprendere il ruolo, se la cosa avrà senso.

 

Le mogli e le fidanzate di Jim Carrey

9. Si è sposato due volte e ha avuto diverse fidanzate famose. L’attore si è sposato la prima volta il 28 marzo del 1987 con l’attrice Melissa Jaine Womer, da cui ha avuto la figlia Jane, nata il 6 settembre dello stesso anno. Dopo aver divorziato nel 1995, Carrey si è risposato il 23 settembre dell’anno successivo con la collega Lauren Holly: tuttavia, il loro matrimonio è durato meno di un anno. Dalla fine del suo secondo matrimonio, l’attore ha poi avuto diverse fidanzate Tra esse, si citano Laurie Holden, Anine Bing, January Jones e Renée Zellweger con cui, pare, avesse in programma di sposarsi nuovamente. Dal 2005 al 2010 ha avuto una relazione importante con la collega Jenny McCarthy, mentre dal 2012 al 2015 è stato legato a Cathriona White.

L’età e l’altezza di Jim Carrey

10. Jim Carrey è nato il 17 gennaio del 1962 a Newmarket, in Ontario, Canada. La sua altezza complessiva corrisponde a 1,88 metri.

Fonti: IMDb, Biography, The Sun

I 10 film più attesi del 2025 secondo IMDb

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I 10 film più attesi del 2025 secondo IMDb

1-Superman

2-28 anni dopo

3-Fantastic Four: First Steps

4-Dragon Trainer

5-Thunderbolts*

6-Captain America: Brave New World

7-Jurassic World: Rebirth

8-Biancaneve

9-Un film Minecraft

10-Mission: Impossible – The Final Reckoning

Billy Bob Thornton spiega perché ha rifiutato il ruolo di Goblin nello Spider-Man di Sam Raimi

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Billy Bob Thornton è famoso per i ruoli in Love Actually, Babbo Bastardo, Fargo e molti altri, e a parte un cameo nel film animato Harley Quinn, l’attore ha evitato i cinecomics, ma ha recentemente confermato che gli è stata offerta la possibilità di vestire i panni di uno dei cattivi più iconici della Marvel.

Parlando al podcast Bingeworthy di The Playlist, l’attore ha riflettuto sul rifiuto di due ruoli da cattivo importante: il Goblin in Spider-Man di Sam Raimi e Owen Davian in Mission: Impossible III di J.J. Abrams. “Non ho molto interesse per quel genere di ruoli”, ha spiegato Thornton. “Con il Goblin, non avevo voglia di alzarmi alle 4 del mattino per cinque o sei ore di trucco. E con ‘Mission: Impossible III’, non volevo essere il tizio che cerca di uccidere Tom Cruise”. “Se sei il cattivo in un grande film come quello, il pubblico lo ricorderà per sempre”, ha continuato. “Preferisco mantenere le cose più flessibili e meno prevedibili”.

Billy Bob Thornton ha rifiutato ruoli andati a Philip Seymour Hoffman e Willem Dafoe

Il defunto Philip Seymour Hoffman ha infine combattuto con Cruise nel terzo film di Mission: Impossible, mentre Willem Dafoe ha fatto suo Norman Osborn con un’interpretazione iconica del più grande nemico di Spider-Man.

In base alle osservazioni di Thornton sulle “sei ore di trucco“, sembra che sia stato contattato quando il Goblin stava per essere riportato in vita con delle protesi anziché con un costume.

Nel corso del suo press-tour per promuovere Nosferatu il mese scorso, a Dafoe è stato chiesto se poteva continuare la storia di Norman in Spider-Man 4 dei Marvel Studios. “Vedremo. Vedremo [ride]. Potrei tornare”, ha detto. “Ascolta, è stato fantastico lavorare con Tom e l’intera serie di film di Spider-Man che ho fatto è stata molto divertente. Molto divertente.”

Queste osservazioni riecheggiano ciò che Dafoe ha detto l’anno scorso. “Se tutto andrà bene, certo”, ha detto di un possibile ritorno. “Voglio dire, è un ruolo fantastico. Mi è piaciuto il fatto che sia stato un doppio ruolo entrambe le volte. Vent’anni fa, e abbastanza di recente, entrambe le volte [sono state] esperienze molto diverse, ma mi sono divertito in entrambe.”

Per quanto riguarda il motivo per cui ha accettato di tornare al ruolo quasi due decenni dopo per Spider-Man: No Way Home del 2021, Dafoe ha rivelato: “Non volevo davvero fare un cameo. Volevo assicurarmi che ci fosse qualcosa di abbastanza sostanzioso da fare che non fosse solo un accenno di circostanza. E l’altra cosa era che ho detto che volevo davvero che ci fosse azione, voglio prendere parte a scene d’azione.” “Perché per me è davvero divertente. È l’unico modo per radicare il personaggio. Altrimenti, diventa solo una serie di meme”, ha concluso l’attore.

Per quanto riguarda invece Billy Bob Thornton, anche se non al livello del Goblin, sicuramente non gli sono mancate parti iconiche, date le sue doti e i suoi tratti somatici.

David Fincher rivela cosa c’era davvero nella scatola di Seven

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David Fincher rivela cosa c’era davvero nella scatola di Seven

Cosa c’è nella scatola? Cosa c’è nella scatola?” grida il detective David Mills (interpretato da Brad Pitt) nel finale di Seven, il celebre thriller del 1995 di David Fincher. Anche se fortunatamente non viene mai mostrato, la tragica risposta è la testa mozzata della moglie incinta di Mills, Tracy (Gwyneth Paltrow), uccisa senza pietà da John Doe (Kevin Spacey) perché Mills diventasse ira. Ma cosa c’era davvero nella scatala? Il regista David Fincher, in occasione dei 30 anni del film, ha finalmente svelato l’arcano.

Poiché, come già detto, la testa mozzata di Tracy non viene mai mostrata all’interno della scatola, si è diffusa la voce che essa contenesse una testa protesica modellata sulla Paltrow. Fincher ha però respinto questa teoria, dicendo a Entertainment Weekly che la voce è “del tutto ridicola”. Invece, la testa è lasciata all’immaginazione, vista attraverso gli occhi del detective Somerset (Morgan Freeman). “Credo che avessimo messo dentro un sacchetto di pallini da sette o otto chili”, rivela invece il regista.

Avevamo fatto delle ricerche per capire, se l’indice di massa corporea di Gwyneth Paltrow fosse stato X, quale parte di questo fosse attribuibile alla sua testa. Quindi avevamo un’idea del peso che avrebbe avuto, e quindi credo che ci fosse un semplice peso”, ha spiegato Fincher. “Penso che fosse una busta di pallini e una parrucca, e penso che la parrucca avesse un po’ di sangue dentro, così alcuni dei capelli si sarebbero appiccicati tra loro. Credo che Morgan abbia aperto 16 o 17 di queste scatole”. “Ma, come dico sempre: non c’è bisogno di vedere cosa c’è nella scatola se hai Morgan Freeman“, ha concluso Fincher.

Seven film
Brad Pitt, Kevin Spacey e Morgan Freeman in Seven

David Fincher ha imposto il finale di Seven

Prima che arrivasse David Fincher a dirigere Seven, il regista legato al progetto era Jeremiah Chechik. Nel 2017, lo sceneggiatore Andrew Kevin Walker ha dichiarato a The Hollywood Reporter che quest’ultimo gli aveva chiesto di rimuovere il finale ormai classico di Doe che consegna a Mills la testa della moglie in una scatola. Si dà il caso che però sia stata la sceneggiatura con il finale originale di Walker – e non la versione rielaborata – ad arrivare a Fincher.

Fincher aveva manifestato un certo interesse, ma nell’esprimerlo ai produttori aveva accennato al fatto che c’era una testa nella scatola”, ha raccontato Walker. “E loro hanno detto: ‘Oh, no, no, no. Ti abbiamo mandato la bozza sbagliata’. Poi gli hanno mandato la bozza di Jeremiah Chechik, ampiamente riscritta, che aveva un finale completamente diverso e Fincher ha detto: ‘No, non sarei interessato a farlo’”. Il resto è storia.

Demi Moore spiega perché ha quasi abbandonato l’industria prima di The Substance

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Demi Moore rivela perché ha quasi abbandonato la recitazione prima di ottenere la nomination ai Golden Globe per il ruolo in The Substance. Il film body horror del 2024, diretto da Coralie Fargeat, vede la Moore nei panni di Elisabeth Sparkle, una star hollywoodiana ormai sbiadita che ricorre a una droga del mercato nero per ritrovare la sua giovinezza, scatenando una conseguenza grottesca e orribile. Margaret Qualley è la co-protagonista nel ruolo di Sue, la versione più giovane e migliore di Elisabeth. Il film, noto per i suoi scioccanti effetti pratici e per il commento pungente sull’ossessione della società per la giovinezza, è stato presentato in anteprima a Cannes, dove Fargeat ha vinto il premio per la migliore sceneggiatura.

Nel corso di una tavola rotonda con il Los Angeles Times, la Moore ha raccontato le sue lotte con l’industria cinematografica che l’hanno quasi portata ad abbandonare del tutto prima di essere scritturata per The Substance. Star di primo piano degli anni Ottanta e Novanta, la Moore è nota soprattutto per i ruoli iconici in Blame It on Rio, A Few Good Men e Indecent Proposal. Nonostante il successo iniziale a Hollywood, l’attrice ha spiegato di essersi scontrata con un muro creativo e di aver iniziato a mettere in discussione il suo posto nell’industria. Riflettendo su questo periodo difficile, la Moore ha raccontato quanto segue:

Ho attraversato un periodo in cui non riuscivo a trovare il mio posto. Il materiale che vedevo era come se non ci fosse niente di male, ma niente di eccezionale. Mi sono chiesto se questa parte della mia vita fosse completa. Ho fatto quello che dovevo fare qui? E poi ho capito che se non avevo la risposta a questa domanda, dovevo iniettare la concentrazione e l’energia per rispondervi…

E la cosa interessante è che, non appena ho fatto questo cambiamento, due settimane dopo è arrivato sulla mia scrivania “The Substance”. Ed è stato il primo materiale da molto tempo a questa parte che mi ha commosso.

Il significato del ritorno di Demi Moore nel mondo del cinema

Demi Moore al 77esimo Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Affidandosi a un’impavida forma di auto-parodia nel ruolo di Elisabeth, la Moore brilla nel suo ruolo cinematografico più potente degli ultimi anni. Il suo ruolo centrale di star in declino e le sue candide riflessioni alla Tavola Rotonda delle Attrici mettono in luce le sfide da affrontare per mantenere la propria rilevanza in un’industria che non concede alle donne che invecchiano sullo schermo la stessa longevità e gli stessi riconoscimenti che hanno sempre ricevuto le loro controparti maschili. Il film body horror di Fargeat è incentrato su un personaggio alle prese con i duri standard di bellezza di Hollywood, che rispecchia da vicino il viaggio della stessa Moore che si interroga sul suo posto nell’industria dello spettacolo.

Sia uno spettacolo sfacciato che una critica alle pressioni della società, le trasformazioni visivamente sorprendenti della Moore hanno sottolineato gli estremi a cui le donne possono arrivare per sostenere una facciata di perfezione. Per Moore è stata una rara opportunità di esplorare i temi del genere, della vanità e dell’autodistruzione, grazie a una narrazione viscerale e a immagini grottesche da body horror. The Substance non solo ha rivitalizzato la carriera della Moore, ma ha anche dimostrato l’importanza di ruoli significativi per le attrici esperte in un’industria che spesso mette da parte progetti audaci e d’autore per il prossimo film di supereroi o l’adattamento di un videogioco.

Lily-Rose Depp difende Sam Levinson e The Idol dopo le numerose polemiche

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Lily-Rose Depp, protagonista di The Idol della HBO, parla delle critiche ricevute dalla serie e difende il co-creatore Sam Levinson. Presentata a metà del 2023, The Idol raccontava la storia di una pop star (Depp) e della sua relazione tossica con Tedros, una figura di culto interpretata da Abel Tesfaye, meglio conosciuto come The Weeknd. Sebbene sia stata promossa come un’esplorazione dei limiti della fama e dello sfruttamento, la serie ha ricevuto pesanti critiche per i suoi contenuti espliciti, le scelte narrative e le accuse di sfide dietro le quinte della produzione, che hanno accusato Levinson di aver favorito un ambiente creativo problematico.

In una recente intervista rilasciata a Josh Horowitz nel suo podcast Happy Sad Confused, durante la promozione di Nosferatu di Robert Eggers, la Depp ha riflettuto sul contraccolpo ricevuto da The Idol, esprimendo la sua frustrazione per i commenti negativi su Levinson, che ha descritto come un caro amico e mentore. Depp ha affrontato le critiche rivolte al cinema di Levinson dicendo: “Le cose che hanno detto su di lui, in particolare come regista, non potrebbero essere più lontane dalla verità”. Ecco cosa ha detto:

Credo che la cosa più brutta sia stata che la gente abbia parlato male di Sam, che è un mio grande amico e una persona che considero come una famiglia, sono molto legata a lui e ad Ashley, sua moglie, che è una produttrice dello show, e sono persone meravigliose, incredibili, gentili, e mi hanno davvero preso sotto la loro ala protettrice.

Quindi credo che l’unica cosa che mi ha turbato in quel periodo sia stata la gente che parlava male di lui, perché le cose che dicevano di lui, soprattutto come regista, non potevano essere più lontane dalla verità e dalla mia esperienza di lavoro con lui. È uno schifo. Non vorresti mai che la gente parlasse male del tuo amico”.

Lily-Rose Depp
Lily-Rose Depp al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

La Depp ha poi parlato di come The Idol l’abbia spinta a uscire dalla sua zona di comfort, esprimendo il suo amore per il suo personaggio, Jocelyn, e per lo show. Ha anche riconosciuto la sua accoglienza controversa, dicendo: “Abbiamo sempre saputo che sarebbe stato controverso”. Leggete i suoi commenti qui sotto:

Amo quel personaggio. E amo quello show. E, come dicevo prima, la gente si fa sempre la propria opinione sulle cose. Quindi devi essere fermamente convinto di sapere perché l’ho fatto. Ed è stato un punto di svolta. È stato un periodo della mia vita in cui sento di aver imparato molto. Sono stata spinta così tanto fuori dalla mia zona di comfort nel modo più bello.

E mi ha fatto crescere così tanto che lo considererò sempre uno dei momenti più speciali della mia vita. È stato surreale e non, perché abbiamo sempre saputo che sarebbe stato controverso. Quindi in un certo senso bisogna aspettarselo e va bene così. Sono interessato a questo tipo di lavoro, sono pronto a farlo, e credo che stessimo anche spingendo le domande della società, credo intenzionalmente, in un certo senso, e, naturalmente, è stato accolto nel modo in cui lo è stato, ma va bene così.

Da allora, a volte la gente viene da me e mi dice: “Ho amato The Idol”, e io rispondo sempre: “Lo adoro”, e questo mi rende molto felice. E sì, penso che sia bellissimo e non avrei cambiato nulla.

Harry Potter, la serie della HBO dovrebbe riportare in scena due attori da Animali Fantastici

L’imminente serie televisiva di Harry Potter della HBO ha l’opportunità di mostrare un’incredibile storia di fondo con gli attori del franchise di Animali Fantastici. Sebbene il franchise di Animali Fantastici sia partito alla grande, i film alla fine sono crollati di popolarità, lasciando gli attori di talento in un limbo dopo aver creato un avvincente mondo magico. Tuttavia, con il reboot della storia di Harry Potter, raccontata in formato televisivo e con diverse stagioni in programma per raccogliere l’intera eredità del Ragazzo che visse, ci sono opportunità per rimediare ad alcuni errori.

Mentre i film, sia quelli originali di Harry Potter che quelli di Animali fantastici, si muovevano al ritmo delle storie dei personaggi e offrivano azione, dramma e meraviglia incredibili, uno show televisivo ha intrinsecamente molto più spazio per esplorare davvero una storia da ogni punto di vista. Che si tratti di dedicare più tempo all’esplorazione di un singolo evento o di approfondire la storia dei personaggi, il formato è più dinamico e offre possibilità di espansione che superano di gran lunga la maggior parte dei franchise cinematografici.

Harry Potter dovrebbe riportare Mads Mikkelsen e Jude Law per la storia di Silente

Animali fantastici: I segreti di Silente

Quando la serie di Harry Potter arriverà a parlare della storia di Silente e della sua ex fiamma Grindelwald, sarà un’occasione incredibile per riportare in scena due attori che non hanno mai potuto esplorare appieno questa dinamica nei film di Animali Fantastici. Mads Mikkelsen ha interpretato un Grindelwald minaccioso e provocatorio, avvolto da un’aria di mistero e tristezza. Nel frattempo, Jude Law ha interpretato il potente Albus Silente, che si è trovato diviso tra i suoi doveri e le sue emozioni quando il suo amato Grindelwald è diventato un noto criminale.

Entrambi gli attori sono stati eccellenti nei loro ruoli, ma il fatto che i film non abbiano mai affrontato a fondo il loro legame romantico rimane un’occasione mancata. Ma fortunatamente, dato che le storie di Harry Potter sono ambientate decenni dopo, ha ancora senso presentare questi attori come versioni più giovani nella serie. Questo aiuterebbe a chiudere il franchise della Bestia Fantastica e ad aprire i retroscena della storia degli appuntamenti di Silente.

Inserire le star di Animali fantastici nel remake della HBO aiuterebbe la continuità del franchise

Questo significa anche che c’è un chiaro legame tra lo show della HBO e il franchise di Animali Fantastici. Mentre i film originali di Harry Potter sono usciti tra il 2001 e il 2011, i film di Animali fantastici si sono fermati molto più recentemente, con l’ultimo film in uscita nel 2022. Questo significa che è probabile che i fan dei film si appassionino anche alla serie. Così come il cast originale dei film di Harry Potter potrebbe apparire in camei e interpretare personaggi molto diversi, gli attori di Bestie fantastiche potrebbero in realtà ritrarre gli stessi personaggi su cui hanno lavorato per i film.

È possibile che la serie TV di Harry Potter voglia seguire una direzione nuova e audace, distinguendosi dal resto del franchise, ma è difficile immaginare che uno show che ha in programma di continuare per diverse stagioni non riconosca mai i progetti precedenti. Piuttosto che rifuggire dal passato, la serie dovrebbe abbracciarlo, il che non solo gioverebbe alla continuità e alla credibilità dello show, ma sarebbe anche un omaggio ai fan dei franchise precedenti, che li aiuterebbe a impegnarsi con la storia aggiornata.

Il remake di Harry Potter può dare agli attori di Animali Fantastici un addio adeguato

Animali Fantastici- I Segreti di Silente recensione

Alla fine, i film di Fantastic Beasts hanno subito un brusco stravolgimento dei piani del franchise. A causa delle numerose disgrazie che hanno coinvolto le star dei film, ci sono stati diversi rifacimenti e altri elementi che hanno fatto sì che i film diventassero meno focalizzati. I film di Animali fantastici dovevano concludersi dopo cinque film, il che significa che c’era ancora quasi metà della storia da esplorare nei film successivi. In questo modo si sarebbe potuto realizzare il legame promesso tra Grindelwald e Silente, ma invece la storia è stata interrotta.

Se Mads Mikkelsen e Jude Law tornassero per concludere la loro narrazione sotto forma di un cameo televisivo, in cui esplorano la storia di Albus Silente, contribuirebbero immediatamente a distinguere il personaggio dai film precedenti.

Nosferatu: il film di Robert Eggers raggiunge un importante traguardo al box office

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Nosferatu (qui la nostra recensione) è diventato il primo film di Robert Eggers a raggiungere un importante traguardo al botteghino. Come riportato da Deadline, a una settimana dall’uscita nelle sale il 25 dicembre, è infatti diventato il primo film del regista a superare i 50 milioni di dollari in patria. Al momento, il suo volume di incassi è di 53 milioni di dollari a livello nazionale e di 3 milioni di dollari a livello internazionale, per un totale mondiale di 56 milioni di dollari.

Cosa significa per Robert Eggers la pietra miliare del botteghino di Nosferatu

Robert Eggers ha iniziato la sua carriera dirigendo il popolare horror The Witch per lo studio indie A24, un grande successo al botteghino che ha incassato 40 milioni di dollari in tutto il mondo a fronte di un budget di 4 dollari ed è considerato da molti come uno dei migliori film horror degli anni 2010. Da lì, Eggers si è riunito con A24 per The Lighthouse, che ha incassato oltre 18 milioni di dollari a fronte di un budget di 11 milioni e ha contribuito a portare Eggers nel mainstream, ricevendo una nomination all’Oscar per la migliore fotografia.

Dopo aver girato i suoi primi due film per A24, Eggers è passato alla Focus Features, una divisione della Universal, per il suo terzo film, l’epopea storica d’azione The Northman, realizzato con un budget più elevato di 70-90 milioni di dollari. Sebbene The Northman sia tuttora il film di Eggers che ha incassato di più in tutto il mondo, con 69 milioni di dollari, il film ha avuto una performance al botteghino inferiore rispetto al suo grande budget. Nosferatu , realizzato con un budget più ridotto di 50 milioni di dollari per Focus Features, si appresta ora a diventare con buona probabilità il film di Eggers con il maggior incasso a livello mondiale.

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Tutto quello che sappiamo su Nosferatu

Nosferatu è interpretato da Bill Skarsgård, che sostituisce il trucco da clown di Pennywise con le zanne affilate del Conte Orlock, nonché da Nicholas Hoult, Aaron Taylor-Johnson, Emma Corrin e Lily-Rose Depp. Il film riunisce inoltre Eggers con Willem Dafoe, che ha interpretato in modo memorabile un ex marinaio irascibile in The Lighthouse e che è apparso anche nel precedente film del regista, The Northman. L’epopea vichinga vedeva protagonista il fratello di Skarsgård, Alexander Skarsgård, nel ruolo di un guerriero norreno con una massa grassa impressionante e addominali formidabilmente cesellati.

Nosferatu è basato sul capolavoro espressionista tedesco del 1922 diretto da F. W. Murnau – la realizzazione di quel film ha ispirato il film del 2000, completamente fittizio, L’ombra del vampiro, che ha visto protagonista Dafoe, candidato all’Oscar, nel ruolo di un succhiasangue realmente esistito, arruolato per interpretare il ruolo di Orlock. Qui l’attore interpreta invece un assassino di vampiri. Nosferatu è stato anche rifatto nel 1979 da Werner Herzog come Nosferatu il vampiro, con il suo frequente collaboratore Klaus Kinski. Nosferatu arriverà al cinema a partire dal 1 gennaio.

Jeremy Allen White riceve l’approvazione di Bruce Springsteen per Deliver Me From Nowhere

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Quando si parla delle più grandi rockstar americane, è indiscutibile che il nome di Bruce Springsteen si senta unanimemente sulle labbra di milioni di persone in tutto il mondo. La sua eredità di eroe del popolo, che spesso coglie nelle sue canzoni le lotte della classe operaia e le ingiustizie, ha fatto sì che la sua musica risuonasse in tutti gli Stati Uniti e oltre. Ecco allora che il suo approvare Jeremy Allen White come attore scelto per interpretarlo in un biopic dal titolo Deliver Me From Nowhere, è di certo una rassicurazione per tutti i fan del musicista.

Secondo Entertainment Weekly, durante un’intervista con Jim Rotolo di Sirius XM, Springsteen ha inoltre dato il sigillo di approvazione alla voce Allen: “Canta molto bene. È un cast straordinario. Il casting del film è stato perfetto, quindi è molto eccitante”. Il Boss ha così rivelato anche che quella che sentiremo nel film è proprio la voce di Jeremy Allen White, cimentatosi così anche con il canto. Non resta a questo punto che attendere di poter vedere un primo trailer del film per poter dare un primo giudizio sulla performance dell’attore, ma l’approvazione di Springsteen è – come già detto – un ottimo inizio.

Tutto quello che sappiamo su Deliver Me From Nowher con Jeremy Allen White

Diretto e scritto da Scott Cooper (“Crazy Heart“, “Hostiles”), Deliver Me From Nowhere adatta il libro omonimo di Warren Zanes sulla realizzazione dell’album di Springsteen del 1982 “Nebraska”. L’album catturava armoniosamente lo stato di ansia della società, approfondendo i temi dell’isolamento, della disperazione economica, della mortalità e infine della redenzione. L’album si rivelò fondamentale per la carriera di Springsteen e lo consacrò come autore e narratore di canzoni di grande spessore per i decenni a venire. 

Secondo un comunicato stampa, la registrazione di “Nebraska” di Springsteen “ha segnato un momento cruciale nella sua vita, di cui avrebbe parlato apertamente solo decenni dopo la sua uscita. È considerato un punto di riferimento nella sua odissea musicale e una fonte di ispirazione per una generazione di artisti e musicisti. Registrato su un registratore a 4 tracce nella camera da letto di Springsteen nel New Jersey e senza la E Street Band, “Nebraska” è considerato uno dei lavori più duraturi di Springsteen: un disco acustico crudo e infestato popolato da anime perdute alla ricerca di una ragione per credere”.

Oltre ad Allen White, il cast include Stephen Graham nel ruolo del padre di Springsteen, Paul Walter Hauser nel ruolo del tecnico della chitarra Mike Batlan e Odessa Young, che si dice interpreti un interesse amoroso. Jeremy Strong interpreterà invece Jon Landau, il manager di lunga data di Springsteen.

Jeremy Allen White è reduce dalla sua corsa ai premi per The Bear, che gli ha fatto vincere un Golden Globe, un Emmy e un SAG Award per aver interpretato Carmy Berzatto nella serie di FX disponibile su Disney+. L’attore ha ricevuto consensi anche per il suo ruolo nel film drammatico sportivo della A24 The Warrior – The Iron Claw, in cui interpreta il campione di wrestling Kerry Von Erich.

Jurassic World Rebirth: David Koepp condivide le sue tre regole per la sceneggiatura

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Lo sceneggiatore David Koepp ha stabilito alcune regole di base per il franchise di Jurassic World quando è tornato per scrivere Jurassic World Rebirth. In una nuova intervista con The Wrap, l’autore dell’originale Jurassic Park – tra i tanti successi – ha spiegato di aver ricevuto “pochissime linee guida” per questo nuovo capitolo, “a parte il fatto che ci devono essere dei dinosauri”. Per restringere un po’ il campo, ha dunque stabilito tre principi guida per la sua sceneggiatura.

Koepp ha paragonato le sue regole per Jurassic World Rebirth ai famosi “nove comandamenti” che l’animatore Chuck Jones ha stabilito per le sue creazioni, Road Runner e Wile E. Coyote. Si tratta di principi di worldbuilding per evitare che gli elementi esagerati, cartooneschi e fantastici di una storia vadano troppo oltre e interrompano l’immersione del pubblico. Koepp ha trovato facilmente nove comandamenti anche per la sua sceneggiatura di Jurassic, dicendo: “Il numero uno era: gli eventi dei sei film precedenti non possono essere negati o contraddetti, perché odio le retcon”.

Questa è un’ottima notizia per i fan di tutti i film, poiché evitare del tutto le retcon è il modo più semplice di procedere. Koepp ha continuato a spiegare che la sua seconda regola è: “Tutta la scienza deve essere reale”, il che significa che la sperimentazione genetica dietro questi dinosauri e altri cloni ha bisogno di una spiegazione che sia almeno teoricamente plausibile. La terza regola di Koepp è che “l’umorismo è ossigeno”, ma non ha poi condiviso le altre sei. Tuttavia, ciò che ha rivelato è utile a chi cerca di prevedere come sarà il film e di farsi un’idea del suo tono.

Il fatto che il film non contraddica nessuno dei suoi predecessori è particolarmente utile: conferma che le grandi oscillazioni come i cloni umani, il sabotaggio delle colture genetiche e i mostri progettati sono ancora tutte valide. Non resta dunque che attendere l’uscita in sala di Jurassic World Rebirth, primo di una nuova trilogia, per scoprire in che modo porterà avanti i discorsi introdotti e sviluppati dai precedenti film.

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Tutto quello che c’è da sapere su Jurassic World Rebirth

Cinque anni dopo gli eventi di Jurassic World Dominion, l’ecologia del pianeta si è dimostrata in gran parte inospitale per i dinosauri. Quelli rimasti vivono in ambienti equatoriali isolati con climi simili a quelli in cui un tempo prosperavano. Le tre creature più colossali di quella biosfera tropicale possiedono la chiave per un farmaco che porterà miracolosi benefici salvavita all’umanità.

Jurassic World Rebirth è diretto dal vincitore del BAFTA Edwards da una sceneggiatura di David Koepp (La guerra dei mondi), basata sui personaggi creati da Michael Crichton. Il film è prodotto da Frank Marshall e Patrick Crowley ed è prodotto esecutivamente da Steven Spielberg, Denis L. Stewart e Jim Spencer.

Il cast del film comprende  Scarlett JohanssonJonathan BaileyMahershala Ali, Rupert Friend, Manuel Garcia-Rulfo, Luna Blaise, David Iacono, Audrina Miranda, Philippine Velge, Bechier Sylvain e Ed Skrein. Jurassic World Rebirth arriverà nelle sale il 2 luglio 2025.

David Fincher era in lizza per dirigere un Harry Potter ma voleva che fosse “un po’ inquietante”

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In oltre 35 anni di carriera, il nome del regista David Fincher è stato accostato a molti progetti che poi sono passati di mano o non sono mai stati realizzati. L’elenco, che comprende due sequel di Millennium, un adattamento di Rendezvous With Rama di Arthur C. Clarke e un sequel di World War Z, testimonia sia l’ecletticità delle sue scelte che la sua richiesta a Hollywood. Ma durante una recente intervista per conto dell’imminente riedizione in 4K del suo film di successo Seven, Fincher ha rivelato un franchise per il quale è stato preso in considerazione e che non è stato portato avanti dopo che lui ha proposto la sua interpretazione del materiale: Harry Potter.

Mi è stato chiesto di venire a parlare con loro di come avrei fatto “Harry Potter””, ha detto Fincher a Variety. Ricordo di aver detto: “Non voglio fare la versione pulita di Hollywood. Voglio fare qualcosa che assomigli molto di più a ‘Io e Withnail’, e voglio che sia un po’ inquietante”. Ha detto che la Warner Bros. aveva però in mente qualcosa di più tradizionale per la serie di adattamenti dei libri best-seller per giovani adulti dell’autrice J.K. Rowling sull’omonimo mago. Anche se non sappiamo per quale dei film Fincher fosse stato preso in considerazione, la Warner Bros. non era della stessa idea e la cosa non è dunque andata in porto.

David Fincher, dai film realizzati ai prossimi progetti

Tra i prossimi progetti a cui è associato e che sono in fase di sviluppo, David Fincher starebbe lavorando a un adattamento americano della popolarissima serie coreana di Netflix Squid Game, oltre che a una miniserie prequel di Chinatown che ha co-scritto con il defunto sceneggiatore del film, Robert Towne. Parlando invece di ciò che lo attira nei nuovi progetti, ha riflettuto su ciò che lo ha attratto di quelli passati, molti dei quali erano basati su materiale che aveva una popolarità preesistente.

C’è un pubblico incorporato? Questo è il lavoro di qualcun altro”, insiste. “Quei libri vengono venduti agli studi cinematografici quando si dimostra che c’è un pubblico incorporato, quindi di solito entro nella catena alimentare dopo che è stato deciso che si tratta di qualcosa di gustoso. Ero interessato a ‘Gone Girl’ nonostante fosse un bestseller… Mi piaceva l’idea della punizione per le nostre inclinazioni narcisistiche in relazione alla ricerca di un compagno”.

E ha continuato: “Per quanto riguarda Millennium, sono molto più affezionato a ‘Chinatown’ e alla pelle delle scarpe che a qualsiasi hacker. Ma ho amato questa ragazza distrutta a cui viene data la possibilità di fare ricerca con questo ragazzo di cui non è molto sicura. E non so nemmeno se lui sia gentile con lei; credo che la tratti semplicemente nel modo in cui vorresti essere trattata, e per lei è una rivelazione. E se siete mai stati in Svezia, state parlando di un Paese grande quanto la California con la popolazione della contea di Los Angeles. In quelle colline c’è molto spazio per i serial killer e per l’abbandono dei cadaveri. E mi piaceva l’idea di riuscire a far passare davvero l’inverno in un’indagine”.

A proposito di The Social Network, Fincher l’ha definito “una sceneggiatura che non si riesce a mettere giù”. Ha però avuto un legame più personale con Zodiac, la sua cronaca del 2007 dei 35 anni di indagini sugli omicidi dello Zodiaco. “Il killer dello Zodiaco era l’uomo nero quando avevo 7 anni, e stavo attraversando il processo che il protagonista stava affrontando: cosa è successo? Mi sentivo affine. In ‘Benjamin Button‘ invece ho amato l’idea di una storia d’amore con quel tipo di numero di morti”, ha aggiunto ridendo. “Ogni film ha qualcosa di diverso”.

Fincher ha sottolineato che, a prescindere dalle sue origini (o dal potenziale commerciale), ogni progetto nasce da una combinazione unica di interesse personale e opportunità professionale. “Ci sono cose diverse nelle storie che risuonano con te in base ai film che ami e al tipo di film che hai fatto”, ha detto. “Quindi non so come scelgo le cose in cui essere coinvolto, ma ti viene una voglia matta di dire: “Mi piacerebbe vedere questo, e mi piacerebbe vederlo fatto in questo modo. Mi piace l’idea che si possa scegliere dove spendere i propri sforzi, cosa sottolineare e cosa offuscare”.

Kung Fu Panda 4 in arrivo su NOW e SKY

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Kung Fu Panda 4 in arrivo su NOW e SKY

Arriva in prima TV su Sky il nuovo divertentissimo capitolo della saga targata DreamWorks Animation Kung Fu Panda 4, in onda sabato 4 gennaio alle 21:15 su Sky Cinema Uno, in streaming su NOW e disponibile on demand.Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K.

Le avventure di Po prendono una nuova svolta e lo portano ad affrontare un viaggio interiore di crescita e cambiamento in cui scoprirà che gli eroi si possono trovare nei luoghi più inaspettati. A dare la voce a Po nella versione italiana è Fabio Volo, la colonna sonora originale è opera del compositore premio Oscar Hans Zimmer (Dune, Dunkirk) e di Steve Mazzaro.

La trama di Kung Fu Panda 4

Dopo aver sfidato la morte in tre incredibili avventure sconfiggendo nemici di fama mondiale con il suo straordinario coraggio e le sue pazzesche abilità nelle arti marziali, Po, il Guerriero Dragone, è chiamato dal destino a…darci un taglio. Gli viene infatti affidato il compito di diventare il capo spirituale della Valle della Pace. Questo comporta però alcuni evidenti problemi: il Panda non conosce la leadership spirituale e la paleodieta, in più deve cercare e addestrare al più presto un nuovo Guerriero Dragone. Come se non bastasse, di recente è stata avvistata una malvagia e potente maga, Chameleon, una camaleonte in grado di trasformarsi in qualsiasi creatura, grande o piccola che sia, che ha messo gli occhi sul Bastone della Saggezza di Po, che le darebbe il potere di risvegliare dal regno degli spiriti tutti i cattivi che il Guerriero Dragone ha sconfitto. Il Panda ha quindi bisogno di aiuto. Lo troverà (più o meno) nella ladra Zhen, una volpe corsara che fa impazzire Po, le cui abilità si riveleranno però preziose. Nel tentativo di proteggere la Valle della Pace dagli artigli rettiliani di Chameleon, questa strana coppia comica dovrà unire le proprie forze.

Squid Game 3: la data di uscita della terza stagione è stata accidentalmente rivelata

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La data di uscita della terza stagione di Squid Game potrebbe essere stata rivelata per caso. Dopo tre anni di attesa per scoprire dove si trova Gi-hun (Lee Jung-jae), la seconda stagione è finalmente uscita su Netflix il 26 dicembre 2024, ma con una durata ridotta a sette episodi. Tuttavia, prima dell’uscita è stato confermato che la serie più vista di Netflix si concluderà con la terza stagione. I titoli di coda della stagione 2 di Squid Game promettevano che la stagione 3 sarebbe arrivata nel 2025, ma non rivelavano una data di uscita esatta. C’è molta attesa anche perché la seconda stagione si è conclusa con un cliffhanger.

Secondo Forbes, la data di uscita della terza stagione di Squid Game potrebbe essere stata inavvertitamente rivelata, dato che gli episodi finali sono previsti per il 27 giugno 2025. La notizia proviene da un video che Netflix Korea ha diffuso per un breve periodo. Il video è stato poi tolto, ma faceva parte della promozione di Netflix per la terza stagione.

Cosa significa questo per la stagione 3 di Squid Game

Se Netflix si atterrà a questa data, la stagione 3 di Squid Game potrebbe cambiare le carte in tavola. La fine della stagione 2 aveva promesso una data di uscita nel 2025, assicurando che il divario tra le stagioni 2 e 3 sarebbe stato molto più breve rispetto all’abissale ritardo di tre anni tra la stagione 1 e la stagione 2. Se il 27 giugno rimarrà la data di uscita della stagione 3 su, ci sarà uno scarto di soli sei mesi tra l’uscita delle stagioni 2 e 3. Tuttavia, ciò ha anche senso dal momento che le stagioni 2 e 3 sono state girate una di seguito all’altra e il creatore, Hwang Dong-hyuk, ha rivelato che stava ultimando il montaggio degli episodi finali.

Questa finestra di pausa più breve sarebbe molto più gradita al pubblico che si è sentito frustrato dal finale a rischio di della seconda stagione. Pur essendo etichettata come stagione 2, gli episodi sono sembrati molto più simili a una “parte 1” che a una stagione completa. Ciò è in linea con quanto Hwang ha dichiarato a proposito degli episodi finali, affermando di considerarli più come un unico arco narrativo che come due storie separate. L’intervallo di meno di un anno contribuirà a far sì che le stagioni 2 e 3 di Squid Game siano due parti di un unico insieme. Tuttavia, non ci sono ancora conferme sul numero di episodi della terza stagione.

La data di uscita della terza stagione di Squid Game potrebbe essere stata rivelata per caso. Dopo tre anni di attesa per scoprire dove si trova Gi-hun (Lee Jung-jae), la seconda stagione è finalmente uscita su Netflix il 26 dicembre 2024, ma con una durata ridotta a sette episodi. Tuttavia, prima dell’uscita è stato confermato che la serie più vista di Netflix si concluderà con la terza stagione. I titoli di coda della stagione 2 di Squid Game promettevano che la stagione 3 sarebbe arrivata nel 2025, ma non rivelavano una data di uscita esatta. C’è molta attesa anche perché la seconda stagione si è conclusa con un cliffhanger.

Secondo Forbes, la data di uscita della terza stagione di Squid Game potrebbe essere stata inavvertitamente rivelata, dato che gli episodi finali sono previsti per il 27 giugno 2025. La notizia proviene da un video che Netflix Korea ha diffuso per un breve periodo. Il video è stato poi tolto, ma faceva parte della promozione di Netflix per la terza stagione.

Cosa significa questo per la stagione 3 di Squid Game

Squid Game stagione 2

Se Netflix si atterrà a questa data, la stagione 3 di Squid Game potrebbe cambiare le carte in tavola. La fine della stagione 2 aveva promesso una data di uscita nel 2025, assicurando che il divario tra le stagioni 2 e 3 sarebbe stato molto più breve rispetto all’abissale ritardo di tre anni tra la stagione 1 e la stagione 2. Se il 27 giugno rimarrà la data di uscita della stagione 3 su , ci sarà uno scarto di soli sei mesi tra l’uscita delle stagioni 2 e 3. Tuttavia, ciò ha anche senso dal momento che le stagioni 2 e 3 sono state girate una di seguito all’altra e il creatore, Hwang Dong-hyuk, ha rivelato che stava ultimando il montaggio degli episodi finali.

Questa finestra di pausa più breve sarebbe molto più gradita al pubblico che si è sentito frustrato dal finale a rischio di della seconda stagione. Pur essendo etichettata come stagione 2, gli episodi sono sembrati molto più simili a una “parte 1” che a una stagione completa. Ciò è in linea con quanto Hwang ha dichiarato a proposito degli episodi finali, affermando di considerarli più come un unico arco narrativo che come due storie separate. L’intervallo di meno di un anno contribuirà a far sì che le stagioni 2 e 3 di Squid Game siano due parti di un unico insieme. Tuttavia, non ci sono ancora conferme sul numero di episodi della terza stagione.

I Marvel Studios starebbero sviluppando una serie TV su Ghost Rider [RUMOR]

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I fan della Marvel sono molto eccitati all’idea di vedere Ghost Rider tornare sui nostri schermi in un nuovo film dopo quelli con protagonista Nicolas Cage, ma sembra che lo Spirito della Vendetta potrebbe invece tornare in televisione. Secondo lo scooper @MyTimeToShineH, il piano attuale prevede infatti che Ghost Rider diventi una serie TV Disney+. Non possiamo immaginare che uno show del genere sia economico da produrre, visti gli effetti speciali coinvolti, ma potrebbe comunque essere una scommessa più sicura di un altro film sul personaggio.

Da lì, è facile immaginare che l’antieroe faccia parte del film Midnight Sons, di cui si parla da tempo. Come noto, i Marvel Studios detengono i diritti del personaggio di Ghost Rider per anni e hanno permesso alla Marvel Television di utilizzare la versione di Robbie Reyes in Agents of S.H.I.E.L.D. per un breve periodo. Si è poi parlato di una serie televisiva spin-off, che però è fallita quando Kevin Feige ha assunto il pieno controllo della produzione della Marvel e la casa di produzione guidata da Jeph Loeb è stata accantonata dalla Disney.

Da allora si è diffusa la voce che Johnny sia effettivamente in procinto di fare il suo debutto nel MCU, con recenti voci che indicano addirittura un suo ruolo al fianco di Mefisto in Spider-Man 4. Si dice inoltre che lo stesso Nicolas Cage sia un punto fermo per riprendere il ruolo nei prossimi film degli Avengers, dopo aver mancato un ritorno in Deadpool & Wolverine la scorsa estate. C’è dunque ancora molta confusione intorno al personaggio e dove potrebbe fare la sua comparsa nel MCU. Al momento, la notizia di una serie TV a lui dedicata è nulla più che un rumor e come tale va preso fino ad una conferma (o smentita) ufficiale.

Chi è Ghost Rider?

Il “mantello” di Ghost Rider è stato tenuto da diversi personaggi, anche se Johnny Blaze rimane il più iconico. Con il suo debutto avvenuto nel 1972, egli è un motociclista acrobatico che, grazie a un patto con il diavolo, si trasforma in Ghost Rider quando si trova in presenza del male. Come sicuramente saprete, la sua testa diventa un teschio fiammeggiante e brandisce una catena intrisa di poteri mistici, punendo i malvagi e guidando una moto fiammeggiante. Il personaggio si ispira molto ai generi dell’horror soprannaturale e dei supereroi, con Danny Ketch e Robbie Reyes tra coloro che in seguito erediteranno la maledizione da Johnny.

Netflix ha cancellato il maggior numero di show di qualsiasi rete nel 2024

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Netflix ha guidato la classifica delle cancellazioni per il 2024, mettendo fine a un numero maggiore di serie rispetto a qualsiasi altra rete o piattaforma di streaming. Complessivamente, Netflix ha dato l’addio a 22 serie nel 2024, un mix di cancellazioni definitive e conclusioni programmate. Ciò ha riaffermato la sua reputazione di alto turnover nella programmazione originale, dopo il clamore suscitato dall’apparentemente improvvisa cancellazione di serie amate come KAOS.

Secondo un nuovo studio di Watch In America, quest’anno il gigante dello streaming ha cancellato 16 serie in lingua inglese, mentre ad altre sei sono state concesse stagioni finali per concludere le loro storie. Ecco l’elenco completo delle serie Netflix cancellate nel 2024:

  • Arcane
  • Avatar (Renewed for 2 seasons, ending after third season)
  • Blood of Zeus (Renewed for third and final season)
  • Bad Dinosaurs
  • Barbarians
  • Break Point
  • The Brothers Sun
  • Buying Beverly Hills
  • Buying London
  • Dead Boy Detectives
  • Everything Now
  • Girls5eva
  • Kaos
  • My Dad the Bounty Hunter
  • Obliterated
  • Outer Banks (Renewed for fifth and final season)
  • Ratched
  • Scott Pilgrim Takes Off
  • That ’90s Show
  • Unstable
  • The Witcher (Renewed for fifth and final season)

Cosa significano le cancellazioni di Netflix nel 2024

Sebbene Netflix sia spesso criticata per aver “cancellato tutto”, la realtà è più sfumata. Alcuni show etichettati come “cancellati” nel 2024 erano sempre stati pensati per avere archi narrativi finiti. Arcane, per esempio, si è concluso naturalmente dopo la seconda stagione, come deciso dai suoi creatori. L’imminente conclusione del live-action Avatar dopo tre stagioni rispecchia la struttura della serie animata originale, che comprendeva tre libri per raccontare la storia completa di Aang. Anche Outer Banks, che si conclude dopo la quinta stagione, è sempre stata concepita come un viaggio di cinque stagioni.

Questi finali programmati differiscono nettamente da show come Kaos e Scott Pilgrim Takes Off, che non hanno superato la prima stagione. Tuttavia, un altro studio che ha analizzato i tassi di cancellazione di varie piattaforme tra il 2020 e la metà del 2023, ha rivelato che Max ha avuto il tasso più alto di cancellazioni di spettacoli, eliminando il 26,9% dei suoi spettacoli rispetto al 10,2% di Netflix (via Variety). L’immensa libreria di contenuti originali di Netflix fa sì che le sue cancellazioni attirino la massima attenzione. Piattaforme come Peacock, che producono un numero inferiore di spettacoli, non affrontano lo stesso livello di controllo, nonostante le percentuali simili di tagli.

L’impareggiabile scala di produzione di Netflix consente un’ampia gamma di contenuti, ma garantisce anche un maggior numero di cancellazioni, pianificate o meno. Mentre alcuni finali onorano le visioni dei creatori, altri lasciano gli abbonati desiderosi di saperne di più, cementando il ruolo di Netflix nello Zeitgeist culturale come creatore prolifico e curatore spietato di programmi originali.

The Rookie 7, lo showrunner spiega la partenza di un personaggio importante

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Dopo una pausa di sei mesi, la stagione 7 di The Rookie torna sulla ABC martedì 7 gennaio con un importante cambiamento. Tru Valentino ha annunciato che non tornerà nei panni dell’agente Aaron Thorsen per i prossimi episodi, nonostante abbia avuto un ruolo importante nella serie fin dalla quarta stagione. La notizia ha deluso i fan, vista la facilità con cui si è inserito nella dinamica di gruppo prestabilita di Mid-Wilshire.

Parlando con ScreenRant, è stato chiesto allo showrunner Alexi Hawley se Aaron potrebbe tornare nel procedurale prima o poi. Ha risposto con ottimismo, affermando che l’uscita di scena non era affatto dovuta alla mancanza di capacità dell’attore. Anche se Hawley vorrebbe riavere Valentino in qualche veste, ha ritenuto che la stagione 7 di The Rookie avesse bisogno di una svolta a causa della sua attuale traiettoria creativa. Guardate la sua dichiarazione completa qui sotto:

ScreenRant: Sappiamo che Aaron non sarà presente nei prossimi episodi. C’è qualche possibilità che possa tornare nella serie in futuro?

Alexi Hawley: Certo. Tru [Valentino] è un grande attore ed è stato una parte importante del nostro show per diverse stagioni, quindi ci piacerebbe riaverlo in qualche modo. Alla fine ci è sembrato che, dal punto di vista creativo, per la direzione che stava prendendo la serie, avessimo bisogno di cambiare un po’. Ma è ancora molto vivo nel nostro universo.

Cosa significano le dichiarazioni di Hawley per il futuro di Aaron in The Rookie

The Rookie 7

Anche se non sarà a breve, finché Aaron esisterà ancora nell’universo di The Rookie, potrà facilmente tornare a far parte della trama. Lo show ha già colto l’opportunità di incorporare personaggi di The Rookie: Feds dopo la cancellazione dello spinoff. I telespettatori dovranno aspettare l’inizio della stagione 7 per scoprire dove si trova Aaron, ma finché il personaggio resterà in vita e Valentino sarà disponibile a tornare, è probabile che in futuro si incroci con la squadra di Mid-Wilshire.

L’assenza di Valentino si farà sentire in The Rookie stagione 7

Poiché Aaron è stato introdotto per la prima volta all’indomani della morte di Jackson, è stato difficile accettare un altro personaggio principale nell’ovile. Tuttavia, la sua personalità compassionevole e la sua natura comica sono diventate esattamente ciò di cui The Rookie aveva bisogno dopo la grave tragedia. Aaron ha instaurato legami genuini con tutti i membri del dipartimento, facendo anche un parallelo con Lucy, riuscendo a vedere oltre la facciata di durezza che Tim mostra.

Indipendentemente dall’interlocutore, Aaron era abbastanza versatile da essere sia un confidente che una presenza leggera, a seconda della situazione. La sua amicizia con Celina è diventata un punto focale delle storie di entrambi i personaggi e, nonostante abbiano affrontato molti ostacoli, il loro legame è rimasto profondamente significativo. Indipendentemente da come lo show deciderà di affrontarla, l’assenza di Aaron si farà sicuramente sentire nella stagione 7 di The Rookie.

Superman: James Gunn spiega come intende soddisfare le aspettative dei fan sui personaggi DC

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Creature Commandos si è dimostrato un ottimo inizio per il nuovo DCU, anche se sarà Superman a fare la differenza per i DC Studios e il suo reboot del DC Extended Universe. L’approccio di James Gunn per ricominciare da capo ha suscitato molte perplessità, soprattutto perché non si tratta esattamente di un reboot completo. Se da un lato sta rifondando personaggi come Superman, Batman e Wonder Woman, dall’altro diversi attori di Peacemaker e The Suicide Squad riprenderanno i loro ruoli.

Jason Momoa, invece, abbandonerà il costume di Aquaman per entrare ufficialmente in azione come Lobo. Nel corso di una recente intervista con Screen Brief, è stato chiesto a Gunn come intende soddisfare le aspettative dei fan quando si tratta di rivisitare personaggi nuovi e familiari del DCU. Lo sceneggiatore e regista di Superman ha parlato in dettaglio della sfida di cercare di accontentare tutti, in particolare quando questi eroi e cattivi sono stati rappresentati in tanti modi diversi nel corso degli anni.

La sfida più grande è che tutti nel mondo sanno chi è Superman e da dove viene. In parte questo è un vantaggio, perché in questo film non ci occupiamo di storie di origini. Praticamente tutti sanno che Clark Kent è arrivato qui su un razzo da bambino, mandato dai suoi genitori kryptoniani, e che una coppia di contadini lo ha adottato. Quindi, non dobbiamo affrontare tutto questo. Questo è un vantaggio, in un certo senso”.

Ma anche il fatto che molte persone in questo mondo sono così intimamente legate a Superman, Batman e Wonder Woman, i tre grandi. Hanno idee specifiche su ciò che quel personaggio rappresenta per loro”, spiega Gunn. “La maggior parte delle persone è venuta da me e mi ha detto: “Non mi sono mai immedesimato in Superman perché è troppo potente. Mi sono immedesimato in Batman perché è come un perdente’. È una cosa che ho preso in considerazione fin dall’inizio: molte persone non si immedesimano in lui”.

“Penso che abbia un po’ a che fare con il modo in cui lo vediamo all’inizio del trailer e anche all’inizio del film. E ad altre persone piace Superman perché può prendere a pugni interi pianeti. Quindi devi avere a che fare con tutte queste persone diverse che hanno idee diverse su cosa dovrebbe essere Superman. E devi affrontarle tutte, sperando che la gente sia in grado di dire: ‘Bene, ok, mi piace la mia idea di Superman. Vediamo cos’è questa idea di Superman. Sediamoci per due ore a guardare questo film e vediamo cos’è’”.

È quello che devi fare con il DCU, perché le cose continueranno a cambiare e ad evolversi. Molte persone continuano a dirmi: ‘Oh mio Dio, hai fatto questo trailer solo per me! Non posso crederci!”. E sai, altre persone la penseranno diversamente, ma potranno comunque godersi la storia e la nostra visione di Superman, o di qualsiasi altro personaggio DC”. Gunn si dimostra dunque consapevole della difficoltà di accontentare tutti, confermando di non aspirare a farlo ma cercando di inserire nei suoi personaggi quegli elementi ritenuti decisamente “immancabili”.

Superman 2025

Superman, tutto quello che sappiamo sul film di James Gunn

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas HoultNathan Fillion.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

Con la sua solita cifra stilistica, James Gunn trasporta il supereroe originale nel nuovo immaginario mondo della DC, con una singolare miscela di racconto epico, azione, ironia e sentimenti, consegnandoci un Superman guidato dalla compassione e dall’innato convincimento nel bene del genere umano.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Il film uscirà nelle sale il 10 luglio 2025.

Spider-Man 4: Andrew Garfield nega un suo ritorno ma sa che “nessuno si fiderà di quello che dico”

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I precedenti Peter Park del grande schermo, Tobey Maguire e Andrew Garfield, sono tornati entrambi per Spider-Man: No Way Home, unendosi all’attuale Uomo Ragno del MCU di Tom Holland per un’avventura multiversale che ha incassato oltre un miliardo di dollari in tutto il mondo. Voci insistenti sostengono che entrambi gli attori siano pronti a riprendere i rispettivi ruoli per l’ancora senza titolo Spider-Man 4, ma se i piani sono in atto, Garfield non ha intenzione di confermare nulla.

Vi deluderò”, dice l’attore a GQ. “Ma so che d’ora in poi nessuno si fiderà più di quello che dico”. Garfield si riferisce alle numerose volte in cui ha smentito le voci che lo davano in procinto di tornare per Spider-Man: No Way Home, per poi invece tornare effettivamente sullo schermo al fianco di Holland e Maguire. Anche se la Marvel/Sony sembra stesse realmente considerando di riportare Garfield e Maguire in scena a un certo punto, i piani potrebbero essere cambiati.

Diversi scoop hanno dichiarato di aver appreso da fonti attendibili che la storia non si è ancora concretizzata, indicando che la sceneggiatura potrebbe subire una profonda revisione a causa di divergenze di opinione tra Holland e il capo dei Marvel Studios Kevin Feige. A quanto pare, il film “è ancora lontano dall’inizio della produzione” perché “non c’è ancora una bozza di ripresa definitiva”.

Cosa sappiamo su Spider-Man 4?

Precedenti indiscrezioni hanno affermato che Tom Rothman della Sony e Kevin Feige, capo dei Marvel Studios, hanno avuto dei disaccordi per quanto riguarda la storia di Spider-Man 4, con quest’ultimo che sperava di ridimensionare il Multiverso per un’avventura più piccola. Rothman, invece, si dice che voglia capitalizzare il successo di No Way Home riportando Tobey Maguire e Andrew Garfield nei rispettivi ruoli di Peter Parker.

Più di recente, abbiamo sentito che entrambi gli studios si sono accordati su una storia prevalentemente terrestre con alcuni elementi multiversali, anche se il film viene ancora descritto come un “evento di livello Avengers”. Oltre a Tom HollandZendaya dovrebbe riprendere il suo ruolo di MJ in Spider-Man 4. Si dice inoltre che Sydney Sweeney potrebbe interpretare Black Cat, mentre è stato ampiamente riportato – ma non confermato – che Charlie CoxVincent D’Onofrio e Paul Rudd potrebbero a loro volta apparire come Daredevil, The Kingpin e Ant-Man.

Si ritiene però che Holland sia “sempre più diffidente” nei confronti del ruolo dell’iconico eroe, per cui questa potrebbe essere la sua ultima uscita da solista nei panni del wall-crawler – anche se quasi certamente avrà un ruolo in uno o entrambi i prossimi film degli Avengers. Gli sceneggiatori di No Way Home, Chris McKenna e Erik Sommers, stanno scrivendo la sceneggiatura. Mentre a dirigere il progetto vi sarà Destin Daniel Cretton, già regista di Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli.

Spider-Man 4 uscirà al cinema il 26 luglio 2026.

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Il Signore degli Anelli: La Guerra dei Rohirrim, la spiegazione del finale

Il 2024 è stato una delizia per i fan de Il Signore degli Anelli, con Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere Stagione 2 su Prime Video all’inizio di quest’anno e, ora, Il Signore degli Anelli: La guerra dei Rohirrim sul grande schermo. Ogni possibilità di tornare nella Terra di Mezzo è un regalo e quest’ultimo, un anime diretto da Kenji Kamiyama, è addirittura ambientato nella stessa continuità della trilogia di Peter Jackson. Racconta la storia di Héra (Gaia Wise), figlia del leggendario re di Rohan, Helm Hammerhand (Brian Cox), ed eroe non celebrato che ha guidato il suo paese in una guerra contro i Dunlendings, guidati dal suo frenetico nemico d’infanzia, Wulf (Luke Pasqualino). Ma perché non abbiamo mai sentito parlare di lei prima d’ora? Per fortuna, il film risponde a questa e a molte altre domande.

Di cosa parla “La guerra dei Rohirrim”?

Il Signore degli Anelli: La guerra dei Rohirrim Héra
Il Signore degli Anelli: La Guerra dei Rohirrim – Un’Immagine dal film

La guerra dei Rohirrim ha una premessa semplice: spiegare come il Fosso di Helm, una delle fortezze più iconiche della Terra di Mezzo, abbia preso il suo nome. Nel trailer vengono mostrati gli eventi che hanno portato a questo, con Helm che uccide il padre di Wulf, Freca (Shaun Dooley), con un solo pugno in un duello dopo che Freca ha mancato di rispetto al trono offrendo la mano di Wulf a Héra. Dopo questo fatto, l’amareggiato Wulf scompare con i suoi alleati, per riemergere qualche tempo dopo con un enorme esercito di Dunlendings e mercenari per cercare di vendicarsi di Helm e della sua famiglia.

La famiglia reale si schiera a difesa della capitale Edoras, ma viene tradita da Lord Thorne (Jude Akuwudike), uno dei più vecchi alleati di Helm, che ha costretto il suo re a esiliare il nipote Fréaláf (Laurence Ubong Williams), il suo suddito più fedele. Helm e il popolo di Edoras sono costretti a ritirarsi nella Hornburg, un’antica fortezza che serve a ricordare la forza e la resistenza di Rohan. Durante la ritirata, i due fratelli di Héra, Haleth (Benjamin Wainwright) e Hama (Yazdan Qafouri), vengono uccisi da Wulf e dal suo esercito, mentre Helm è gravemente ferito quando arrivano alla Hornburg.

Wulf, che indossa la corona di Helm, organizza un assedio che si rifiuta di togliere anche quando arriva l’inverno più rigido della sua vita. Durante questo periodo, nell’accampamento di Wulf iniziano a diffondersi voci sulla morte di Helm e i soldati affermano di aver visto Helm, ora uno spettro, massacrare i loro colleghi a mani nude. Helm non è morto, ma è scomparso dalla fortezza e viene ritrovato da Héra solo grazie a un passaggio segreto che conduce all’esterno. Purtroppo, l’unica via di ritorno per padre e figlia è il cancello principale. Helm protegge l’ingresso per permettere a Héra di sopravvivere e sconfigge da solo innumerevoli Dunlendings e mercenari, ma finisce congelato dal clima rigido. Quando l’inverno comincia a passare, Helm viene trovato congelato, ma in piedi e irremovibile, davanti al cancello dell’Hornburg.

Con la scomparsa di Helm, Haleth e Hama, Héra ha la responsabilità di guidare il suo popolo verso la sopravvivenza. Alla fine, lei e Olwyn (Lorraine Ashbourne) trovano un abito da sposa dimenticato e una corona. Il vecchio Pennicruik (Janine Duvitski), il castellano di Hornburg, le proibisce di indossare gli oggetti, sostenendo che sono maledetti. Mentre cibo, legna e altre risorse diminuiscono durante il rigido inverno, Héra escogita un piano disperato: fare amicizia con la Grande Aquila che ha il suo nido sopra l’Hornburg e convincerla a portare l’armatura di Helm a Fréaláf, sperando che suo cugino e i suoi Rohirrim accettino la sua richiesta di aiuto.

Héra è all’altezza della situazione e salva il suo popolo da Wulf

Il Signore degli Anelli: La guerra dei Rohirrim

Wulf sta attraversando una crisi simile: l’inverno è un tributo pesante e prosciuga le sue riserve d’oro, ma inganna i mercenari facendo credere loro che gli Hornburg li renderanno ricchi. Inoltre, fa costruire al suo esercito una macchina d’assedio con un’enorme torre, in modo da poter invadere la fortezza e portare a termine il lavoro. Contemporaneamente, il piano di Héra funziona miracolosamente e il suo aiutante Lief (Bilal Hasna) inizia a guidare la gente verso le montagne per metterla al sicuro. Dopo che la prima fase del suo piano ha funzionato, arriva la seconda: Héra indossa l’abito da sposa maledetto e la corona per schernire Wulf, dato che si è rifiutata di sposarlo, mentre il suo popolo fugge. Si incontrano sul ponte della macchina d’assedio e stringono un accordo: se Héra vince, Wulf si ritira e li risparmia; se lui vince, lei lo sposerà. Il combattimento che segue è degno dei migliori anime e si conclude con la vittoria di Héra. Ella lo schernisce nuovamente dicendo che la fortezza ora si chiama Fosso di Helm, dal nome del vero re di Rohan. Wulf, tuttavia, si rimangia l’accordo e ordina al suo esercito di attaccare e uccidere tutti gli abitanti del Fosso di Helm.

Héra è costretta a combattere nuovamente contro Wulf e, durante questo secondo duello, arriva finalmente Fréaláf. Indossando l’antica armatura reale dello zio, Fréaláf e i Rohirrim piombano sull’esercito di Wulf proprio come Éomer (Karl Urban) e i suoi Rohirrim ne Il Signore degli Anelli: Le due torri, solo che Fréaláf lo fa mentre la luna sta sorgendo, mentre Éomer lo fa al sorgere del sole. Poiché Wulf si rifiuta di cedere o di ammettere la sconfitta, Héra è costretta a ucciderlo. Con il giorno salvato, i sopravvissuti tornano a Edoras per iniziare la ricostruzione, con Fréaláf come nuovo re.

Come finisce “La guerra dei Rohirrim”?

Proprio all’inizio de La guerra dei Rohirrim, Éowyn (Miranda Otto), che narra il film, dice al pubblico che il nome di Héra non si trova nei libri. Questo è importante perché, appena annunciata l’animazione, sono iniziate le speculazioni su chi sia Héra e perché non venga mai menzionata nei libri – dopo tutto, J.R.R. Tolkien scrive che Helm ha due figli, Haleth e Hama, e una figlia senza nome. Ciò che il film rivela è che Héra non è affatto come i suoi fratelli, che sono stati cresciuti per riempire i panni del padre ed essere ricordati nella storia come guerrieri ed eroi. Héra non si preoccupa di questo e, invece, vuole solo esplorare la Terra di Mezzo e aiutare chi ne ha bisogno. Difende il suo popolo perché è suo dovere, ma, una volta terminata la guerra, lascia la gloria al nuovo re, Fréaláf.

Proprio alla fine del film, Saruman (Christopher Lee) visita Edoras per offrire la sua assistenza a Fréaláf. Il Mago Bianco ha appena ottenuto da Gondor la gestione di Isengard (che era stata occupata da Wulf all’inizio del film) e, vista la vicinanza tra i due regni, la loro collaborazione è vitale per entrambi. Héra stessa decide di continuare a cavalcare ed esplorare la Terra di Mezzo con il suo fedele destriero Ashere, accompagnata dal suo protettore Olwyn. Prima, però, viene convocata per incontrare Gandalf (Ian McKellen) e riferire sulla guerra, vedendo come i mercenari e i loro Mumakil potrebbero essere legati all’imminente rinascita di Sauron a Mordor. Il Mago Grigio non appare mai, ma è implicito che Héra potrebbe diventare uno dei suoi informatori.

La guerra dei Rohirrim non si avvicina certo alla trilogia del Signore degli Anelli di Peter Jackson in termini di impatto, ma è sicuramente una grande storia della Terra di Mezzo che vale la pena di vedere. Nelle mani di un maestro dell’anime come Kenji Kamiyama, una storia apparentemente senza importanza diventa un’epopea ricca di azione, e il regista è abile nel trarre riferimenti e cenni dall’opera di Jackson per raccontare la storia di Héra. Forse non avrà il peso della trilogia cinematografica, ma francamente nulla lo avrà, quindi questo ritorno alla Terra di Mezzo vale come ogni altro.

Qua la zampa 2 – Un amico è per sempre: dal cast al libro, tutte le curiosità sul film

Il cane è il migliore amico dell’uomo, ed è stato più volte protagonista anche al cinema di celebri film a lui dedicati. Da titoli per famiglie come Belle & Sebastien ai classici Disney come Lilli & vagabondo, dai film d’autore come L’isola dei cani a pellicole più drammatiche come Attraverso i miei occhi o Io e Lulù, sono numerosi i film che hanno dedicato agli amici a quattro zampe storie commoventi e ricche di emozioni, che non mancano mai di affascinare il grande pubblico. Uno degli ultimi titoli di questo filone è Qua la zampa 2 – Un amico è per sempre, sequel del 2019 del fortunato Qua la zampa!, uscito nel 2017.

Il primo film, come noto, era l’adattamento dell’omonimo romanzo di W. Bruce Cameron e questo sequel è in realtà il terzo adattamento di un’opera di questo scrittore. Nello stesso 2019, infatti, è uscito anche Un viaggio a quattro zampe e in tutti e tre i casi, Cameron ha partecipato alla scrittura della sceneggiatura. Lo scrittore, attraverso il punto di vista dei cani, riesce infatti a dar voce a chi non ne ha, portando in primo piano una serie di tematiche legate ai nostri amici a quattro zampe. Anche con Qua la zampa 2 – Un amico è per sempre, infatti, si affrontano il legame e l’amore che uniscono i cani ai loro padroni umani e viceversa.

Per chi aveva amato il primo film, commovente e avventuroso, questo sequel è dunque un nuovo imperdibile tassello del racconto del cane Bailey e del suo viaggio alla scoperta della vita e dell’amore. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Qua la zampa 2 – Un amico è per sempre. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi al libro da cui è tratto, alla trama, al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Kathryn Prescott in Qua la zampa 2 - Un amico è per sempre
Kathryn Prescott in Qua la zampa 2 – Un amico è per sempre © Universal Pictures

Qua la zampa 2 – Un amico è per sempre è tratto da un libro

Il film, come anticipato, è basato sull’omonimo romanzo del 2012 di W. Bruce Cameron, scritto come seguito del libro Qua la zampa!, da cui era già stato tratto il primo film. Anche questo secondo romanzo, come il primo, propone una serie di tematiche care all’autore e che vengono qui esplorate in modo ancor più su larga scala. Il tema fondante rimane l’amore, che il cane protagonista prova incondizionatamente per i suoi amorevoli padroni, dimostrando la natura pura di questi meravigliosi animali. Allo stesso tempo, il libro è un coming of age per quanto riguarda il personaggio di CJ, ma anche un’opera sulla reincarnazione e sul karma.

La trama di Qua la zampa 2 – Un amico è per sempre

Il film racconta la storia del saggio e divertente golden retriever di nome Bailey. Dopo gli eventi raccontati in Qua la zampa!, Bailey è sereno e pensa di aver trovato finalmente la ragione per cui ha attraversato molte vite. Si trova nel Michigan nella fattoria del suo amato padrone Ethan e di sua moglie Hannah, insieme alla loro nipotina di dieci anni CJ. Bailey trascorre una vita felice in compagnia di CJ, giocano insieme e si divertono. Questo fino a quando un giorno Gloria, la mamma disattenta della piccola e che odia i cani, decide che è arrivato il momento di lasciare la fattoria.

Porta così via con sé la sua bambina, con grande dispiacere da parte di Ethan e Hannahm, ma anche di Bailey. Trascorrono poi 10 anni da quel giorno, Bailey ha lasciato la sua vita per nuove anime, ma è rimasto fedele alla promessa fatta al suo padrone: trovare CJ, non abbandonarla, aiutarla e proteggerla in qualsiasi situazione. Bailey vivrà così nuove avventure piene d’amore, emozioni indimenticabili, dolori e gioie, in compagnia di un’ormai cresciuta CJ, e il suo migliore amico Trent.

Abby Ryder Fortson in Qua la zampa 2 - Un amico è per sempre
Abby Ryder Fortson in Qua la zampa 2 – Un amico è per sempre © Universal Pictures

Il cast del film e i doppiatori italiani

Ancora una volta, l’attore Josh Gad è la voce di Bailey, ma anche di Molly, Big Dog e Max e delle diverse incarnazioni di “Boss Dog”. In italiano, Bailey è invece doppiato da Nanni Baldini, noto per essere la voce degli attori Anthony Mackie e Chris Rock, ma anche per avero doppiato Scooby-Doo e Ciuchino di Shrek. Recita poi nel film l’attore Dennis Quaid, che riprende il ruolo di Ethan Montgomery, suocero di Gloria, marito di Hannah, proprietario di Bailey e nonno di CJ. Marg Helgenberger interpreta Hannah Montgomery, sostituendo l’attrice Peggy Lipton del primo film, prematuramente scomparsa nel 2019.

L’attrice Betty Gilpin, celebre per la serie GLOW, interpreta invece Gloria Mitchell, nuora di Ethan e Hannah e madre trascurante ed emotivamente violenta di CJ. Quest’ultima, il cui rapporto con Bailey è alla base del film, è invece interpretata da Abby Ryder Fortson da giovane e da Kathryn Prescott – nota per il ruolo di Emily Fitch nella terza e quarta stagione della serie televisiva Skins – da adulta. Nel ruolo di Trent, interesse amoroso di CJ, vi è invece Ian Chen come versione giovane e Henry Lau nella versione adulta.

Di che razza è il cane protagonista?

Naturalmente, grande protagonista della vicenda è Bailey, il cane protagonista. Nel corso del film, le razze di cani in cui l’identità di Bailey è presente in ogni vita sono un San Bernardo/Pastore Australiano anziano, un beagle femmina di nome Molly, un mastino inglese maschio di nome Big Dog e uno Yorkshire Terrier di nome Max. Si può dunque riscontrare all’interno del film una varietà di splendide razze, attraversate di volta in volta dallo spirito di Bailey che si reincarna in ognuna di esse, mantenendo ovviamente la stessa voce che ascoltiamo per tutto il film.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Qua la zampa 2 – Un amico è per sempre grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes, Prime Video, Now e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 02 gennaio alle ore 21:30 sul canale Rai 1.

The Bank Job – La rapina perfetta: la storia vera dietro il film

The Bank Job – La rapina perfetta: la storia vera dietro il film

L’attore Jason Statham è unanimemente considerato una delle grandi icone del cinema d’azione. Negli anni si è infatti affermato grazie a titoli come Crank, Parker, Safe, Blitz, Death Race e il recente Hobbs & Shaw. Uno dei più affascinanti film da lui interpretati è anche The Bank Job – La rapina perfetta. Uscito nel 2008, questo ripercorre le vere gesta di un gruppo di rapinatori e del colpo da loro messo a segno. Scritto da Dick Clement e Ian La Frenais, il film è diretto da Roger Donaldson, regista anche noto per film di genere simile come Senza via di scampo, La regola del sospetto e The November Man.

Per tutti gli appassionati di questo genere, si tratta dunque di un film da non perdere, dove alla coinvolgente elaborazione della rapina sono accostati una serie di personaggi particolarmente affascinanti, a partire proprio da quello interpretato da Statham. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a The Bank Job – La rapina perfetta. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla storia vera. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di The Bank Job – La rapina perfetta

La storia si svolge nella Londra del 1971, dove il venditore di automobili Terry Leather vive una situazione personale afflitta da grossi problemi economici. Nonostante ciò, egli ha sempre cercato di tenersi alla larga dai grossi traffici criminali, preferendo all’occorrenza dedicarsi giusto a qualche piccolo furto d’auto. Tutto cambia però quando la sua amica Martine gli offre un’occasione imperdibile. Vi è infatti la possibilità di effettuare una rapina perfetta in una banca situata a Baker Street. Consapevole che quel colpo potrebbe risolvere i suoi problemi, Terry decide per una volta di accettare il rischio.

The Bank Job - La rapina perfetta trama film

Il cast del film

Dotato di grande carisma, Jason Statham riesce ad apportare grande fascino ad ognuno dei personaggi da lui interpretati. Ciò vale anche per il suo Terry Leather, per il quale si è preparato come suo solito attraverso un rigido allenamento fisico. Grazie a questo, l’attore ha infatti potuto confermare la capacità di prendere parte anche alle scene più complesse e acrobatiche del film, evitando di dover eccessivamente ricorrere a controfigure. Allo stesso tempo, egli si è documentato a lungo sulla vera vicenda riproposta nel film, al fine di poter comprendere meglio le dinamiche di quanto avvenuto ed essere più realistico nella sua interpretazione.

Accanto a lui, nel ruolo di Martine, vi è l’attrice Saffron Burrows, nota per le serie Boston Legal, Mozart in the Jungle e YouKeeley Hawes è invece Wendy Leather, la moglie di Terry, mentre Richard Lintern è l’agente del MI5 Tim Everett. Sono poi presenti Stephen Campbell Moore nel ruolo di Kevin Swain, James Faulkner in quello di Guy Singer, Daniel Mays nei panni di Dave Shilling e Michael Jibson in quelli di Eddie Burton. Questi sono i compagni di squadra di Terry per il furto. L’attore Peter de Jersey interpreta invece il misterioso Michael X. Nel film è inoltre presente il cantante dei Rolling Stones Mick Jagger con un breve cameo. Egli è uno degli impiegati nella banca dove si svolge la rapina.

La storia vera dietro il film

Il film è dunque parzialmente basato su fatti storici realmente avvenuti. Una banda di rapinatori ha scavato un tunnel in una filiale della Lloyds Bank all’incrocio tra Baker Street e Marylebone Road a Londra la notte dell’11 settembre 1971 e ha derubato le cassette di sicurezza che erano conservate nel caveau. I rapinatori avevano affittato un negozio di pelletteria chiamato Le Sac a due porte di distanza dalla banca e hanno scavato un tunnel di circa 12 metri, passando sotto il ristorante Chicken Inn che si trovava tra il negozio e la banca. Tale operazione ha richiesto tre settimane di tempo, lavorando nei fine settimana.

Il furto è stato pianificato da Anthony Gavin, un noto criminale, che si è ispirato a “The Red-Headed League“, un racconto della serie dedicata a Sherlock Holmes, in cui i criminali si introducono nel caveau di una banca dalla cantina di un negozio vicino. Una volta entrati, hanno svuotato 268 cassette di sicurezza. La banda aveva piazzato una vedetta su un tetto vicino, che era in contatto via walkie-talkie, e le loro trasmissioni radio furono accidentalmente ascoltate da Robert Rowlands, un radioamatore appassionato. Egli chiamò la polizia, che inizialmente non lo prese sul serio, così utilizzò un piccolo registratore a cassette per registrare le conversazioni dei ladri.

The Bank Job - La rapina perfetta cast attori

La seconda volta che contattò la polizia, questa gli credette e iniziò a dare la caccia ai ladri mentre l’effrazione era in corso. Hanno setacciato 750 banche in un raggio di 13 km, ma inizialmente non sono riusciti a individuare la banda. In seguito, la polizia trovò i rapinatori poiché uno di loro, Benjamin Wolfe, aveva firmato il contratto di locazione di Le Sac a proprio nome e alcuni informatori fornirono informazioni che portarono a Gavin. Alla fine di ottobre 1971 la polizia arrestò Wolfe, Gavin, Reg Tucker e Thomas Stephens. Continuò a cercare altri membri della banda, tra cui una donna, per cinque anni, ma non furono effettuati altri arresti.

Gavin, Tucker e Stephens furono condannati a dodici anni di carcere; Wolfe ricevette una pena di otto anni, inferiore a quella degli altri perché aveva sessant’anni. Secondo alcuni, il governo avrebbe tentato di censurare la stampa su tale vicenda, poiché una delle cassette di sicurezza rubate sembra contenesse fotografie compromettenti della Principessa Margaret e dell’attore e criminale John Bindon e che sono state trovate fotografie di un ministro del governo conservatore che abusava di bambini. Non ci sono prove a sostegno di queste affermazioni, che sono state ampiamente respinte. Alcune di queste voci hanno ispirato la storia del film del 2008.

Il trailer di The Bank Job – La rapina perfetta e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile vedere o rivedere il film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. The Bank Job – La rapina perfetta è infatti disponibile nel catalogo di Apple iTunes, Now, Tim Vision Prime Video e Netflix. Per vederlo, in base alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una comoda visione casalinga. È bene notare che in caso di solo noleggio, il titolo sarà a disposizione per un determinato limite temporale, entro cui bisognerà effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno giovedì 2 gennaio alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Mamma ho perso l’aereo: 10 cose che forse non sai sul film

Mamma ho perso l’aereo: 10 cose che forse non sai sul film

Arrivato al cinema nel 1990, il film Mamma ho perso l’aereo si è in breve affermato come un successo clamoroso ed è diventato nel tempo uno dei più celebri film natalizi che il cinema abbia mai prodotto. Si tratta infatti di una commedia per famiglie capace di divertire grandi e piccoli, offrendo risate a volontà, colpi di scena imprevedibili e tante emozioni. Protagonista è il giovane Kevin, il quale dimenticato a casa dalla sua famiglia mentre questa è partita per un viaggio a Parigi, si trova a dover fronteggiare due rapinatori decisi ad introdursi nella sua abitazione. Kevin, come noto, non manca però di dare loro filo da torcere.

Ecco dieci cose che forse non sapete su Mamma ho perso l’aereo.

Macaulay Culkin protagonista di Mamma ho perso l’aereo

1. Il ruolo di Kevin è stato scritto apposta per Macaulay Culkin. Lo sceneggiatore del film aveva visto il giovane interprete in un film precedente e aveva deciso di scrivere la parte per lui. Il regista decise però di tenere ugualmente delle audizioni, alle quali si presentarono più di 100 attori. Culkin, alla fine, si dimostrò all’altezza del ruolo, ottenendolo. Inolte, Macaulay non è stato l’unico Culkin a comparire in Mamma ho perso l’aereo: il suo fratello più giovane Kieran, infatti, è comparso nel film nei panni del cuginetto di Kevin che bagna il letto. È stato il debutto di Kieran, e da allora l’attore si è costruito una carriera di tutto rispetto: l’abbiamo visto in Le regole della casa del sidroIgby Goes Down, Scott Pilgrim vs. the World, fino alla serie Succession.

2. Lavorare con Macaulay Culkin ha insegnato una lezione al regista Chris Columbus. Una lezione che Columbus ha imparato durante le riprese del film è che quando si accetta di lavorare con un attore bambino, si accetta anche di lavorare con la famiglia di quel bambino. “Ero molto più giovane ed ero davvero troppo ingenuo per pensare anche all’ambiente familiare“, ha dichiarato Columbus al Guardian nel 2013. “All’inizio non sapevamo molto della famiglia; man mano che giravamo, abbiamo imparato un po’ di più. Le storie sono da brivido. Stavo facendo il casting di un ragazzo che aveva davvero una vita familiare travagliata“.

Macaulay Culkin in Mamma, ho perso l'aereo (1990)
Macaulay Culkin in Mamma, ho perso l’aereo © 1990 20th Century Fox

 

Il resto del cast di Mamma ho perso l’aereo

3. I due ladri sono interpretati da celebri attori. Il ladro Marv è stato interpretato da Daniel Stern, che vanta una filmografia immensa (soprattutto tra gli anni ’80 e ’90) anche se non di grande rilievo. Il più grande nome del film è però sicuramente quello di Joe Pesci, noto per la sua collaborazione con Martin Scorsese in film come Toro scatenato, Casinò e Quei bravi ragazzi, per cui ha poi vinto il premio Oscar come Miglior attore non protagonista. Nel film, l’attore interpreta l’altro dei due ladri, Harry.

4. Robert De Niro rifiutò di fare parte del cast di Mamma ho perso l’aereo. A proposito di Pesci e Scorsese, inizialmente il ruolo del ladro Harry era stato offerto proprio all’altro celebre collaboratore del regista italoamericano, ovvero Robert De Niro. L’attore, tuttavia, preferì rifiutare la parte, deciso a dedicarsi a tutt’altro genere di film. Nel 1990, infatti, oltre a Quei bravi ragazzi, si dedicò anche al dramma Risvegli e al drammatico sentimentale Lettere d’amore.

5. Joe Pesci ha evitato Macaulay Culkin sul set di Mamma ho perso l’aereo. Come noto, Joe Pesci evitò di incrociare o parlare con Culkin durante tutto il tempo delle riprese.  Voleva assicurarsi così di avere la performance più autentica possibile da parte del giovane attore. Evitandolo, infatti, Culkin sviluppò un certo timore di Pesci, arrivando ad essere realmente spaventato quando incontrava il premio Oscar.

Mamma ho perso l'aereo Marv

Altre curiosità su Mamma ho perso l’aereo

6. Mamma ho perso l’aereo film è entrato nel Guinness World Record. Nel suo weekend di apertura, il film è stato in testa al box office, guadagnando 17 milioni di dollari in 1202 sale. Il film mantenne il primo posto per ben 12 settimane e rimase nella top 10 fino al giugno dell’anno successivo. Divenne il film di maggior incasso del 1990 e si guadagnò il Guinness World Record come commedia d’azione dal vivo di maggior incasso a livello nazionale. Ha mantenuto questo titolo per un bel po’ di tempo, 27 anni per l’esattezza, finché il blockbuster cinese Never Say Die non l’ha scalzato dal primo posto nel 2017.

7. La villa dove abita Kevin è divenuta una meta turistica. Situata al 671 di Lincoln Avenue a Winnetka, Illinois, la cucina, la scala principale e il pianerottolo al piano terra che si vedono nel film sono stati girati in questa residenza con cinque camere da letto. (La sala da pranzo e tutte le altre stanze del primo piano, ad eccezione della cucina, sono state girate su un palcoscenico). Nel 2012, John e Cynthia Abendshien, proprietari della casa quando fu utilizzata come location del film, hanno venduto la proprietà per ben 1,585 milioni di dollari. Ancora oggi, inoltre, è una ricercata meta turistica dei fan del film.

Mamma ho perso l’aereo: come sarebbe se fosse accaduto nella realtà

8. Nella vita reale, Harry e Marv non sarebbero sopravvissuti all’attacco di Kevin. Colpi di pistola ad aria compressa in fronte e all’inguine, ferro rovente e una latta di vernice in faccia, una fiamma ossidrica in testa. I due rapinatori del film hanno sofferto parecchio a causa degli attacchi di Kevin, un piccolo bambino di otto anni. Hanno sofferto così tanto che nessuno dei due avrebbe dovuto essere, teoricamente, in grado di camminare o di restare in piedi alla fine della serata. Nel 2012, un medico di nome Ryan St. Clair ha diagnosticato quelli che sarebbero stati gli effettivi danni causati dagli attacchi di Kevin. Tra gli altri, il ferro avrebbe dovuto causare fratture, che avrebbero comportato una seria disfigurazione del viso e l’impossibilità di riparare del tutto la vista.

mamma ho perso l'aereo

I suoi sequel e il remake di Mamma ho perso l’aereo

9. Mamma ho perso l’aereo ha avuto più di un sequel. I membri originali del cast sono tornati tutti in Mamma ho riperso l’aereo: mi sono smarrito a New York (che fu di nuovo diretto da Columbus). Il successo dell’originale, però, diede origine ad un intero franchise con quattro sequel, tre videogiochi, due giochi da tavolo, un romanzo e altro merchandise. I film realizzati successivamente al secondo sono Mamma, ho preso il morbillo (1997), Mamma, ho allagato la casa (2002) e Holiday Heist – Mamma, ho visto un fantasma (2012), ma non vantando lo stesso cast, nessuno di questi ottenne lo stesso successo.

10. È stato realizzato un remake del film. Nel 2021 su Disney+ è stato distribuito un film che è un remake ma allo stesso tempo di un sequel, poiché in alcune clip si nota Buzz, che svolgendo il suo lavoro di poliziotto, racconta ad un collega di quando suo fratello minore Kevin è rimasto a casa da solo durante le feste natalizie. Inoltre si fa riferimento ad una ditta di impianti di sicurezza conosciuta come McAllister il cui logo è la casa presente nella locandina dei primi due film. Un altro riferimento alle prime due pellicole si vede nel film di fantascienza che la famiglia McKenzie sta guardando, che ricorda molto Angels With Filthier Souls, il film col gangster Johnny che Kevin vedeva nel primo film (chiara parodia del lungometraggio Gli angeli con la faccia sporca).

LEGGI ANCHE: Mamma ho perso l’aereo, la spiegazione del finale: Kevin sopravvive ai ladri?

Il trailer di Mamma ho perso l’aereo e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Mamma ho perso l’aereo grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes, Tim Vision, Prime Video e Disney+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 2 gennaio alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fronti: MentalFloss

Il Signore degli Anelli: La Guerra dei Rohirrim, le 10 scene migliori del film

Nonostante non sia esente di difetti, Il Signore degli Anelli: La Guerra dei Rohirrim offre diversi momenti emozionanti nei suoi 134 minuti di durata. Il film d’animazione è uscito il 1° gennaio 2024 come prima pellicola anime ambientata nel mondo de Il Signore degli Anelli, dopo l’uscita del film d’animazione di Ralph Bakshi nel 1978. Il film La Guerra dei Rohirrim è diretto dal maestro di Ghost in the Shell Kenji Kamiyama.

Il film ha ricevuto recensioni contrastanti ma un’accoglienza generalmente positiva da parte del pubblico, con i fan che hanno commentato l’intrigante interpretazione del classico racconto di J.R.R. Tolkien. Basato su “La casa di Eorl“, un racconto dell’Appendice A del Signore degli Anelli, il film è pieno di scene che reinventano il classico mondo fantasy.

Un sudrone è un presagio di minacce lontane

War Of The Rohirrim fa riferimento al mondo più ampio di Tolkien

Uno dei momenti più intriganti di La Guerra dei Rohirrim è stata l’apparizione a sorpresa di un sudrone. Questa misteriosa razza era strettamente associata alla guerra ne Il Signore degli Anelli, ed era anche conosciuta come Haradrim. Gli Haradrim provenivano da Harad, una località a sud ancora più in basso sulla mappa del Signore degli Anelli rispetto a Mordor.

Situata appena sotto Mordor, Harad era spesso sotto l’influenza di Sauron. Questo background ha reso l’apparizione del Sudrone in La Guerra dei Rohirrim un gustoso boccone di tradizione per i fan di lunga data. Il cadavere in decomposizione di un Sudrone è stato incluso verso l’inizio del film come presagio di brutte cose a venire. In effetti, la guerra sta arrivando a Rohan, mentre la più ampia Guerra dell’Anello stava appena iniziando a prendere forma.

Un Guardiano nell’Acqua è in attesa

La bestia mitica ha un nuovo look La Guerra dei Rohirrim

Il Signore degli Anelli: La Guerra dei Rohirrim – Un’Immagine dal film

Il Signore degli Anelli: La Guerra dei Rohirrim ha riportato in vita il terrificante Guardiano nell’Acqua di J.R.R. Tolkien. Questa creatura fantasy ha debuttato sullo schermo nel film Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell’Anello. Barcollando fuori dal Lago di Sirannon, questa bestia ha cercato di trascinare Frodo nelle profondità dello stagno. L’iconica rappresentazione della bestia da parte di Peter Jackson ha ispirato quella di Kenji Kamiyama.

Il Guardiano nell’Acqua di Kamiyama era ben lontano da quello di Peter Jackson, dal momento che ha subito l’influenza della formazione anime del regista. Anche Ralph Bakshi ha incluso il Guardiano nell’Acqua nel suo film, ma la bestia di Kamiyama appare del tutto unica. Con quello che sembravano alberi che crescevano dalla sua testa, questo mostro si era camuffato perfettamente, ricordando le creature degli anime classici in stile Pokémon e creando una delle migliori scene del film.

Le Fanciulle Scudiere fanno ritorno

L’importanza di Éowyn nel Signore degli Anelli è riconosciuta

La Guerra dei Rohirrim ha onorato Éowyn in molti modi, il che ha portato ad alcune delle migliori scene del film. Il Signore degli Anelli: La guerra dei Rohirrim è incentrato su Hèra, la figlia senza nome di Helm Mandimartello in “La casa di Eorl“. La storia racconta la storia delle shieldmaidens, le Fanciulle Scudiere, in una delle sue scene di apertura, menzionando come questa vecchia tradizione si fosse quasi estinta.

Questo ha un forte parallelo con Il Signore degli Anelli, per cui la tradizione delle Fanciulle Scudiere era ancora più sconosciuta. Hèra e la sua ancella, Olwyn, assumono il mantello delle Fanciulle Scudiere in La Guerra dei Rohirrim. Questo è un riferimento a Éowyn, ovviamente, una delle donne più forti de Il Signore degli Anelli e la shieldmaiden più famosa.

Saruman si fa conoscere in La Guerra dei Rohirrim

Christopher Lee torna nel Signore degli Anelli

L’iconico Christopher Lee è tornato dai morti per un cameo perfettamente sincronizzato. Lee ha interpretato Saruman nella trilogia di Peter Jackson del Signore degli Anelli, ma purtroppo è scomparso nel 2015. La Guerra dei Rohirrim è riuscita a usare filmati d’archivio per creare le battute necessarie, mixando vecchie registrazioni della voce di Lee. Il ritorno di Lee sugli schermi per Saruman è stata una delle migliori scene del film.

L’apparizione di Saruman nel film era un elemento canonico dell’adattamento, poiché è apparso anche verso la fine di “La Casa di Eorl” come presagio del suo futuro governo. Saruman si stava appena trasferendo a Isengard al tempo della Guerra dei Rohirrim. Pertanto, concludere il film con la sua apparizione prefigurava perfettamente la sua ascesa al potere. L’avatar di Lee nell’anime è molto somigliante all’attore scomparso.

Hèra cavalca per incontrare Gandalf

La runa di Gandalf simboleggia un nuovo inizio

Hèra cavalca per incontrare Gandalf in un divertente Easter egg, alludendo a uno dei migliori personaggi del Signore degli Anelli. Alla fine del film, Hèra sta per partire per un’altra avventura, come Hama aveva previsto con la sua canzone all’inizio del film. Tuttavia, questa volta, va a incontrare una figura misteriosa che non appare mai sullo schermo. Portava con sé una lettera da parte di questa misteriosa figura, con una specifica runa incisa.

I fan di Lo Hobbit riconosceranno questa runa come quella che Gandalf ha inciso sulla porta di Bilbo Baggins nel primo film di Lo Hobbit. Non molto tempo dopo aver rivelato la runa, il film conferma che indicava effettivamente la presenza di Mithrandir, che era presente nella Terra di Mezzo anche a questo punto della Terza Era. Questa chicca di Tolkien ha reso questa scena finale uno dei punti salienti di La Guerra dei Rohirrim.

Gli orchi dimostrano che Sauron è già preoccupato per l’anello

Due orchi sono stati doppiati da un duo molto speciale

Il Signore degli Anelli: La Guerra dei Rohirrim – Un’Immagine dal film

Gli orchi sono apparsi in una delle migliori scene di Il Signore degli Anelli: La guerra dei Rohirrim. Come Easter Egg a sorpresa e come riferimento a Il Signore degli Anelli, questa coppia di orchi è stata doppiata nientemeno che da Billy Boyd e Dominic Monaghan. Gli attori, ovviamente, hanno interpretato Peregrino Tuc e Meriadoc Brandybuck nella trilogia originale. La loro alchimia è ancora innegabile, anche come coppia di servitori di Sauron.

Tuttavia, ciò che ha più affascinante della scena degli Orchi in La Guerra dei Rohirrim è il riferimento a un mondo più ampio in cui stanno accadendo molte cose. La guerra dell’anello stava già iniziando a fermentare, anche se i Rohirrim combattevano i Dunlandiani. Il film lo ha spiegato mostrando come Sauron stava cercando l’Unico Anello mentre i Rohirrim erano impegnati nella loro guerra territoriale: uno degli Orchi si chiedeva ad alta voce cosa volesse Sauron dagli anelli mentre ne metteva via uno nella sua borsa.

Helm entra in modalità Spettro nell’anime Il Signore degli Anelli

Helm Mandimartello perde la sua umanità

Il Signore degli Anelli: La Guerra dei Rohirrim
Il Signore degli Anelli: La Guerra dei Rohirrim – Un’Immagine dal film

Helm Mandimartello è entrato in modalità demone in La Guerra dei Rohirrim, creando un potenziamento anime che è stato il momento clou del film. Helm era il personaggio principale di “La casa di Eorl“, quindi il suo ruolo nel film doveva essere preponderante. In La Guerra dei Rohirrim Hèra è il personaggio principale, cosa che ha sorpreso molti fan, dato che le era stata data solo una battuta nel materiale originale.

Il film è stato saggio a rendere Hèra la protagonista, perché ha permesso di lasciare Helm, suo padre, con un elemento di mistero. Ma il film sarebbe stato sicuramente negligente a tralasciare tutti i momenti salienti di Helm nel racconto. La Guerra dei Rohirrim ha ottenuto questo equilibrio nel modo giusto, inclusa la scena essenziale: Helm che impazzisce e uccide i nemici a mani nude. L’anime era il formato perfetto per questa follia, con gli occhi di Helm sbiancati per esprimere la sua discesa nella ferocia.

Hama affronta il suo destino senza paura

Il fratello di Hèra era l’eroe misconosciuto del film

La Guerra dei Rohirrim
Il Signore degli Anelli: La Guerra dei Rohirrim – Hama in un’Immagine dal film

Hama ha mostrato più coraggio della maggior parte dei personaggi nel corso dell’intero film, quando è sceso da cavallo e ha guardato dritto verso la sua imminente rovina. Il gentile Hama è stato una delle parti migliori di La Guerra dei Rohirrim, e questo ha reso il suo tragico destino ancora più toccante. Hama, come Hèra, era ben lungi dall’essere un personaggio principale in “La casa di Eorl“, ma nel film gli è stato dato molto più spazio.

Il fratello di Hèra era più un bardo che un soldato, preferendo suonare il suo liuto e cantare canzoni piuttosto che assicurarsi il cavallo più forte dell’esercito. Il film ha annunciato che Hama aveva un cavallo lento, prefigurando la sua morte. Quando stava cercando di seminare i Dunlandiani, i suoi compagni ce l’hanno fatta, ma il suo cavallo rallenta fino a fermarsi. Hama resta calmo e gentile, accarezza la schiena del suo cavallo mentre scende e scocca delle frecce, rendendo questa una delle scene più eroiche di La Guerra dei Rohirrim.

Helm muore da guerriero

Helm Mandimartello si congela a morte in piedi

Il Signore degli Anelli- La Guerra dei Rohirrim
Concept art from Lord of the Rings: The War of the Rohirrim – © New Line

Helm Mandimartello muore da guerriero in Il Signore degli Anelli: La Guerra dei Rohirrim, dando vita a una scena strappalacrime. Helm doveva morire eroicamente, ma non era certo che il film lo avrebbe mostrato in tutta la sua gloria. Helm era una figura moralmente grigia, che esibiva un comportamento brutale e eccessivamente aggressivo. Il film avrebbe potuto facilmente rendere Helm più malvagio, ma ha rispettato la sua eredità attraverso la scena della sua morte.

Helm era famoso nella leggenda Rohirrim, di “La casa di Eorl“, per aver vagato per le pianure mentre lui e il suo popolo erano assediati nel Fosso di Helm. I Dunlandiani hanno tenuto i Rohirrim sotto assedio, ma Helm non aveva intenzione di lasciare che questo gli impedisse di tentare di sconfiggerli. Mentre gli altri dormivano, Helm si è fatto strada verso l’esterno e ha ucciso i suoi nemici uno a uno. Helm è morto durante questi ultimi tentativi di salvare il suo popolo nel film, congelato a morte in piedi fuori dalla porta della fortezza.

La Terra di Mezzo torna al cinema dopo 10 anni

Il tema musicale di Rohan riecheggia nelle sale

Il Signore degli Anelli: La Guerra dei Rohirrim ha sfruttato al meglio la sua durata per riportare la pura nostalgia agli spettatori. La scena di apertura del film è facilmente la migliore, nonostante i molti momenti incredibili a venire. Il tema di Rohan di Howard Shore è esploso trionfalmente dagli altoparlanti mentre la scena si spostava con grazia sulle colline di Rohan, ricordando uno dei migliori film fantasy della storia.

Il Signore degli Anelli: Le Due Torri ha introdotto Rohan, esponendo personaggi leggendari come Gríma Vermilinguo, Théoden e Éomer. Questa colonna sonora, incorporata in un nuovo brano musicale di Stephen Gallagher, si è sposata perfettamente con le immagini di apertura del film. Questa scena iniziale de Il Signore degli Anelli: La Guerra dei Rohirrim è incredibilmente realistica per un anime, evocando gli splendidi paesaggi della Nuova Zelanda per cui sono noti i film di Jackson.

Emma Corrin: 10 cose che forse non sai sull’attrice

Emma Corrin: 10 cose che forse non sai sull’attrice

Emma Corrin ha incantato il pubblico per la prima volta nel ruolo della Principessa Diana in The Crown di Netflix, ma si tratta solo di uno dei diversi ruoli con cui l’attrice britannica si è ad oggi fatta notare, passando con naturalezza tra progetti autoriali e grandi blockbuster. Sebbene non sia il tipo di celebrità da tabloid che cerca attivamente l’attenzione del pubblico nella sua vita privata, c’è ancora molto da imparare su questo grande talento. Di seguito, ecco alcune cose da sapere su Emma Corrin.

I film e i programmi TV di Emma Corrin

1. Ha recitato in celebri film. Corrin debutta al cinema nel 2017 con il film Cesare, per poi recitare in Il concorso (2020), Anna X (2021) e L’amante di Lady Chatterley (2022). Ottiene maggiore notorietà grazie a My Policeman (2022), per poi prendere parte a Dopo Oliver (2023). La grande popolarità sul grande schermo arriva però grazie a Deadpool & Wolverine (2024), dove recita nel ruolo di Cassandra Nova accanto a Ryan Reynolds e Hugh Jackman. Nello stesso anno è in Nosferatu accanto a Lily-Rose Depp, Nicholas Hoult, Willem Dafoe, Aaron Taylor-Johnson e Bill Skarsgård.

2. Ha preso parte ad alcune note serie TV. Prima di diventare celebre anche grazie ai film citati, l’attrice si era già guadagnata una buona popolarità partecipando ad alcune note serie TV. In particolare, è comparsa nell’episodio 4×04 di Grantchester (2019), a 4 episodi di Pennyworth (2019) e alla quarta stagione di The Crown (2020), dove ha interpretato Diana Spencer. Successivamente ha recitato nell’episodio 1×04 di Ten Percent (2022) e alla miniserie A Murder at the End of the World (2023). Nel 2025 sarà tra i protagonisti del primo episodio della settima stagione di Black Mirror.

Emma Corrin è Lady Diana in The Crown

3. Non era stata presa in considerazione per il ruolo. Emma ha dato vita al ruolo della Principessa Diana nella quarta stagione di The Crown. È però emerso che in realtà originariamente non era stata presa in considerazione per un ruolo nella serie. Era stata chiamata solo per leggere di fronte alle attrici che facevano il provino per il ruolo di Camilla. Sebbene a Emma fosse stato detto che questa esperienza era ben lontana da un’audizione, si è preparata come se lo fosse. Tutta questa preparazione ha sicuramente dato i suoi frutti, poiché ha impressionato i direttori del casting, che l’hanno subito suggerita per la parte di Diana.

The Crown 4
Emma Corrin e Josh O’Connor in The Crown

4. Ha preso lezioni di danza per la serie. Corrin ha imparato il tip tap, il jazz e la danza classica per poter assumere il ruolo della giovane Diana, ossessionata dalle prestazioni, in The Crown, e riguardo questa preparazione l’attrice ha dichiarato: “Imparare la danza classica a 24 anni è la cosa peggiore. È quasi impossibile. È una di quelle cose che devi imparare da bambino”. Eppure, la fatica è stata del tutto ripagata quando per la sua intensa interpretazione Corrin ha vinto il Golden Globe come Miglior attrice non protagonista in una serie drammatica.

Emma Corrin in Nosferatu

5. Ha dovuto sopportare alcune scene molto complesse. Per recitare in Nosferatu nel ruolo di Anna Harding, l’attrice ha dovuto cimentarsi anche con alcune scene comprendenti orde di roditori. A riguardo ha dichiarato: “Trenta di loro erano sul mio petto nudo. Cercavo di mostrarmi coraggiosa, rimanendo stoica e, per così dire, molto ‘british’. Ma girare quella scena è stato semplicemente terribile: ero senza maglietta, e l’odore era indescrivibile. Non mi aspettavo poi il problema dell’incontinenza dei roditori, che è stato davvero pessimo. Era tutto così disgustoso. Inoltre, sembravano adorare i miei capelli: salivano sulla parrucca e mi arrivavano continuamente in faccia”.

Emma Corrin è Cassandra Nova in Deadpool & Wolverine

6. Ha reso omaggio a due noti attori. Per la sua interpretazione della villain Cassandra Nova in Deadpool & Wolverine, Corrin ha raccontato di aver voluto rendere omaggio alle interpretazioni di Sir Patrick Stewart e James McAvoy nei panni di Xavier – fratello di Cassandra – nei precedenti film degli X-Men, oltre a essere fedele alla relazione di Nova con lui nei fumetti.

7. Voleva mettere su massa muscolare. Spesso quando un attore viene scelto per un ruolo di rilievo in un film di supereroi, gli viene chiesto di mettere su muscoli per poter meglio incarnare il suo personaggio. Anche Emma Corrin, dopo essere stata scelta per la parte di Cassandra Nova, voleva assumere un personal trainer per potenziare il suo fisico, ma i Marvel Studios hanno ritenuto che non era necessario, in quanto il suo personaggio è forte non nel corpo ma nella mente.

Deadpool & Wolverine Emma Corrin
Emma Corrin è Cassandra Nova in Deadpool & Wolverine

Emma Corrin è fidanzata con Rami Malek

8. Ha una relazione con l’attore premio Oscar. Corrin è come noto molto riservata riguardo la sua vita privata e ancor di più quando si parla di quella sentimentale. Sappiamo però che dal 2023 ha una relazione con l’attore Rami Malek, premio Oscar per la sua interpretazione di Freddie Mercury in Bohemian Rhapsody. Non si sa molto altro sulla loro relazione, che stando però a fonti vicine alla coppia sarebbe particolarmente seria.

Emma Corrin ha avuto un precedente fidanzato

Prima di intraprendere la sua relazione con Malek, l’attrice, che si identifica come queer e non binaria – chiedendo di essere chiamataa con i pronomi “they/them” -, ha frequentato lo scenografo e direttore artistico Ibrahim “Ibby” Njoya nel 2021.

Emma Corrin è su Instagram

9. È presente sul social network. L’attrice è presente sul social network Instagram, con un proprio profilo verificato seguito da ben 983 mila persone e dove attualmente si possono ritrovare circa 80 post. Questi sono principalmente immagini relative a suoi lavori da attrice e da modella, inerenti il dietro le quinte di tali progetti o promozionali nei loro confronti. Ma non mancano anche curiosità, momenti di svago, eventi a cui ha preso parte e altre situazioni ancora. Seguendola, si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue novità.

L’età e l’altezza di Emma Corrin

10. Emma Corrin è nata il 13 dicembre 1995 a Royal Tunbridge Wells, Regno Unito. L’attrice è alta complessivamente 1,73 metri.

Fonti: IMDb, Instagram, Elle, People, Deadline

Angelina Jolie canta davvero in Maria di Pablo Larraìn?

Angelina Jolie canta davvero in Maria di Pablo Larraìn?

Il film biografico di Pablo Larraìn Maria presenta diverse registrazioni originali di Maria Callas, alcune delle quali sono eseguite da Angelina Jolie. Jolie torna a un grande ruolo dopo anni di assenza dal grande schermo, il suo ultimo progetto era The Eternals, del 2021. Maria è uscito in sala in Italia il !° gennaio, distribuito da 01 Distribution dopo la première all’81° Festival del cinema di Venezia nell’agosto 2024.

Maria racconta gli ultimi giorni di vita di Maria Callas, la più grande cantante lirica del mondo. Il film è ambientato nella Parigi degli anni ’70, mentre la salute di Maria peggiora. Jolie guida il cast di Maria nel ruolo della protagonista che vede il mondo attraverso una lente allucinogena e sbiadita con il suo fedele maggiordomo, Ferruccio, e la sua cameriera, Bruna. Maria è diretto dal regista cileno Pablo Larraín, acclamato da Spencer (2021) e Jackie (2016).

La voce di Angelina Jolie è mescolata a registrazioni di Maria Callas in tutto il film

Il film presenta diverse registrazioni originali di Callas

Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Angelina Jolie canta in Maria. Tuttavia, quando Callas è al culmine della sua carriera nel film, la registrazione è principalmente della stessa Callas. Le arie che compaiono nel film, come “Ave Maria” dall’Otello di Verdi, “E che? Io son Medea” di Cherubini, “Qui la voce sua soave” da I Puritani di Bellini e il climax “Vissi d’arte” da Tosca di Puccini sono registrazioni della Callas. Quando la Callas è più anziana nel film, è per lo più Jolie a cantare con le registrazioni della Callas mixate e miscelate.

Molte delle interpretazioni finali nella colonna sonora di Maria sono state ottenute miscelando la voce di Jolie con le registrazioni della Callas in post-produzione. Larraín ha detto a IndieWire: “A volte senti l’1 percento della voce di Angelina, a volte il 5 percento, a volte il quaranta percento, in un paio di occasioni, non molto spesso, ma succede, ascolti il ​​sessanta o il settanta percento della voce di Angelina”. Ha spiegato: “Per renderlo credibile, Angelina ha dovuto cantare a squarciagola di fronte alla sua troupe e a centinaia di comparse per renderlo possibile. Senza di ciò, niente di tutto questo sarebbe potuto accadere”.

Perché Maria ha utilizzato registrazioni di Maria Callas che cantava invece della sola voce di Angelina Jolie

Le registrazioni di Callas erano essenziali, ma il canto di Jolie era pragmatico per la produzione

Pablo Larrain
Pablo Larrain sul red carpet di Venezia 80 – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

In un’altra intervista con Vanity Fair, Larraín nota che pensava fosse fondamentale includere la voce della Callas nel suo film biografico, pur avendo l’attrice che interpretava anche il canto. Dice: “Come puoi fare un film su Maria Callas senza usare la sua voce? Non puoi”. Sottolinea anche: “Non puoi fare un film come questo con un’attrice che non lo canta effettivamente”. Mentre gli audiofili più devoti e i fan di Callas potrebbero notare le intricate differenze vocali, Larraín ha combinato con successo i due elementi per creare una miscela perfetta che è molto convincente in Maria.

Fonti: IndieWire, Vanity Fair

Maria: chi/cosa è Mandrax nel film di Pablo Larraìn?

Maria: chi/cosa è Mandrax nel film di Pablo Larraìn?

Angelina Jolie interpreta Maria Callas, la cantante lirica più importante e famosa del XX secolo, in Maria, e nel film vediamo tale Mandrax, che gioca un ruolo significativo nella storia. Il film biografico del 2024, diretto da Pablo Larraín e scritto da Steven Knight, segue Callas durante gli ultimi giorni della sua vita. Mentre il film racconta principalmente il periodo trascorso da Callas a Parigi nei giorni che hanno preceduto la sua tragica morte, si tuffa anche nel passato dell’artista e in come è arrivata a quel punto della sua vita nella Città delle Luci negli anni ’70.

Maria è l’ultimo capitolo della trilogia di Pablo Larraín che racconta le donne influenti del XX secolo, seguendo le orme di Jackie (che segue l’ex First Lady degli Stati Uniti Jackie Kennedy) e Spencer (che racconta la crisi esistenziale della Principessa Diana durante il Natale del 1991). Callas ha avuto una vita un po’ travagliata per vari motivi. Non ha avuto un’educazione molto stabile, poiché i suoi genitori divorziarono quando era piccola, spingendo Callas a trasferirsi con sua madre e sua sorella in Grecia, da dove proveniva la loro famiglia. Dopo essere diventata famosa, la stampa non fu troppo gentile con lei per quanto riguardava il suo presunto cattivo carattere. Le relazioni sentimentali di Callas erano anche le più lontane dalle storie d’amore da favola e iniziò a perdere la voce tra la metà e la fine degli anni ’50. Di conseguenza, la diva si ritirò dagli occhi del pubblico e trascorse il resto dei suoi giorni a Parigi, dove la sua salute peggiorò rapidamente, come illustrato nel finale di Maria.

Il Mandrax è un sedativo ipnotico che crea dipendenza

Maria Callas assume il Mandrax nel film

Maria
Maria – Foto Credits Pablo Larraín

Si dice che Maria Callas abbia assunto numerose pillole da prescrizione (e da banco) nel corso della sua vita. Per quanto riguarda il personaggio di Angelina Jolie in Maria, uno dei farmaci che assume Callas è il Mandrax, ovvero il metaqualone, che negli Stati Uniti è chiamato Quaalude. Il Mandrax è descritto come un sedativo ipnotico che originariamente veniva prescritto ai pazienti per aiutarli a rilassarsi e dormire.

Nel film del 2024, Callas assume il Mandrax per gestire il suo dolore. Sfortunatamente, abusa del farmaco, il che porta il maggiordomo di Callas, Ferruccio Mezzadri, a nasconderle le pillole. Secondo la BBC, il Mandrax era piuttosto popolare negli anni ’70. Tuttavia, il farmaco crea una forte dipendenza, è pericoloso se usato in modo improprio e veniva spesso utilizzato per scopi nefasti, motivo per al giorno d’oggi il Mandrax è illegale.

Maria Callas ha assunto Mandrax nella vita reale?

La cantante lirica avrebbe avuto un problema di droga

Angelina Jolie in Maria
Foto Credits Pablo Larraín

Non è chiaro se Maria Callas abbia assunto Mandrax nella vita reale, poiché alcune fonti sono in conflitto tra loro. Secondo Decider, non esiste alcun documento pubblico ufficiale che affermi che Callas abbia assunto la sostanza. Si dice che stesse usando cortisone e immunosoppressori per curare una malattia degenerativa, ma apparentemente non c’è nulla che confermi che il Mandrax fosse uno dei farmaci di cui Callas ha abusato nella vita vera. D’altro canto, lo scrittore di Maria Steven Knight ha detto a USA Today che Callas spesso faceva uso improprio di droghe, tra cui il Mandrax. Knight ha spiegato:

“Ricordate, questi sono gli anni ’50 e ’60, quando si sapeva meno sulle conseguenze dell’uso di droghe. [Callas] ha sempre avuto un problema con il suo peso, quindi era pronta ad assumere sostanze chimiche per gestirlo… Ha iniziato a usare droghe come il Mandrax per controllare il dolore. Immagina di essere all’apice (della tua carriera) e all’improvviso nessuno ti ascolta?”

Il giornalista Mandrax è una personificazione allucinatoria dell’uso della droga da parte di Maria Callas

Kodi Smit-McPhee interpreta Mandrax

Kodi Smit-McPhee
Kodi Smit-McPhee in Maria di Pablo Larraìn.

Il regista di Maria Pablo Larraìn mette Mandrax in prima linea nella trama, sia simbolicamente che fisicamente. Nel film biografico, Kodi Smit-McPhee interpreta Mandrax, un documentarista che sceglie Callas come soggetto del suo film. La segue in giro per Parigi con una troupe, ponendo alla cantante lirica domande sulla sua vita. Tuttavia, l’uomo non è veramente lì: è semplicemente frutto dell’immaginazione di Callas.

Uno degli effetti collaterali del Mandrax (il farmaco) sono le allucinazioni, che sono quelle che Callas sperimenta in Maria. Callas immagina Mandrax (il documentarista), cosa che viene accennata quando il film mostra le reazioni perplesse di Ferruccio e Bruna (il suo maggiordomo e la sua cameriera) quando Callas parla con Mandrax. Il personaggio di Maria di Smit-McPhee è solo una personificazione allucinatoria del pericoloso farmaco, motivo per cui il suo nome è Mandrax.

Dune: Warner Bros pianifica altri film, con o senza Denis Villeneuve?

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Il regista di Dune Parte Uno e Due Denis Villeneuve ha dichiarato di non avere intenzione di dirigere altri film del franchise dopo il suo adattamento pianificato di Messiah (Dune 3), ma ciò non significa che Warner Bros. smetterà di approfondire il franchise, soprattutto alla luce del successo di Dune: Prophecy, la serie Max che espande quel mondo.

Secondo lo scooper Daniel Richtman (e supportato da un rapporto di World of Reel), lo studio sta pianificando di andare avanti con almeno un altro film e una seconda serie TV. Prophecy della HBO non è stato acclamato quanto i film, ma a quanto si dice ha avuto un discreto successo dal punto di vista degli spettatori.

Dune: Prophecy, come la serie contribuisce a gettare le basi per Dune 3

I primi due film sono stati grandi successi, ma un quarto capitolo sarebbe comunque sorprendente data la direzione che la saga di Frank Herbert ha preso dopo il secondo libro. Villeneuve ha mostrato scarso interesse nell’adattare i romanzi successivi, Children of Dune e God Emperor of Dune, poiché ritiene che la storia stia iniziando a diventare troppo “esoterica“.

Secondo la fonte di World of Reel, il regista “era piuttosto irritato da questi potenziali piani di espandere il franchise, con o senza di lui”. Pur avendone tutto il diritto, dal momento che lo studio è detentore dei diritti del franchise, sembra strano che Warner Bros si approcci a questo mondo così complesso senza la forte volontà di Villeneuve nel portare avanti il progetto. Resta da capire quale sarà il successo del terzo capitolo per determinare il futuro di questi adattamenti.

Captain America: Brave New World, le promo art rivelano ufficialmente il look del Leader

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Mancano circa sei settimane all’arrivo di Captain America: Brave New World nei cinema di tutto il mondo e un altro round di promo art è appena arrivato on line. Questo ci offre finalmente uno sguardo ufficiale al ritorno di Tim Blake Nelson nel MCU come The Leader e, nonostante indossi un costume relativamente realistico, il cattivo sembra uscito direttamente dalle pagine dei fumetti.

Ci sono anche alcune inquadrature familiari di Sam Wilson nei panni di Captain America e un sacco di fantastiche inquadrature di Red Hulk che si scatena in azione. È ancora un po’ strano pensare che Brave New World si concentri su due dei più grandi nemici di Hulk e saremmo scioccati se Bruce Banner non avesse una sorta di ruolo da svolgere in questa storia. Come minimo, sembra che i Marvel Studios stiano preparando il terreno per quel tanto atteso progetto di World War Hulk.

Quello che sappiamo sul film Captain America: Brave New World

Captain America: Brave New World riprenderà da dove si è conclusa la serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha descritto il film come un “thriller paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.

Secondo quanto riferito, la star di Alita: Angelo della Battaglia Rosa Salazar interpreterà la cattiva Diamondback, mentre Giancarlo Esposito sarà Sidewinder. Harrison Ford, invece, assume qui il ruolo di Thaddeus “Thunderbolt” Ross, che a quanto rivelato dal primo trailer si trasformerà ad un certo punto nel Hulk Rosso. Nonostante dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America.

Ad ora, Captain America: Brave New World è indicato come uno dei titoli più importanti della Fase 5. Anthony Mackie ha recentemente dichiarato che questo film è “10 volte più grande” della sua serie Disney+ e ha parlato della dinamica tra Cap e il nuovo Falcon, Joaquin Torres. “Sono in coppia alla pari“, ha scherzato. “Sono entrambi militari. Io ero il suo ufficiale comandante. Tra noi c’è più amicizia rispetto al modo in cui ammiravo Steve o al modo in cui non mi piaceva Bucky“.

Questo film è un chiaro reset. Ristabilisce davvero l’idea di cosa sia e cosa sarà questo universo“, ha aggiunto Mackie. “Penso che con questo film, si stia ottenendo un chiaro, nuovo marchio di ciò che la Marvel vuoole essere nello stesso modo in cui hanno fatto con Captain America: The Winter Soldier“.

Missing You, il creatore parla del finale dello show Netflix: “Il più emozionante che abbia mai vissuto”

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L’autore di Missing You Harlan Coben condivide la sua reazione emotiva al finale dell’adattamento di Netflix. Missing You arriva un anno dopo che Fool Me Once di Coben ha dominato le classifiche di streaming, con la nuova serie incentrata su un detective che perde l’amore della sua vita. È basata sull’omonimo romanzo di Coben del 2014. L’adattamento è guidato dalla star di Slow Horses Rosalind Eleazar, con un ensemble che comprende Ashley Walters, Jessica Plummer e Richard Armitage.

In un’intervista a Variety, Coben ha rivelato che il nuovo show di Netflix ha suscitato in lui una reazione emotiva. L’autore, che è produttore esecutivo della serie, osserva che Fool Me Once ha suscitato in lui una reazione, ma l’ultimo adattamento è stato quello che lo ha coinvolto maggiormente dal punto di vista emotivo. La citazione è riportata di seguito:

“Questo è il finale più emozionante che abbia mai vissuto. Quando ho guardato l’episodio 5, ho pianto davvero. Credo di aver avuto una piccola lacrima nell’occhio forse anche con Fool Me Once. Ma credo che questa sarà la serie più emozionante”.

Cosa succede in Missing You e cosa significa il finale

Il mystery thriller è incentrato sulla detective Kat Donovan (Eleazar). Undici anni fa, il suo fidanzato è scomparso e Kate non ha più avuto sue notizie. Ma, per caso, mentre scruta un’app di incontri, rimane scioccata nel vedere il suo volto. L’apparente ricomparsa del fidanzato costringe la detective a indagare sull’omicidio del padre e a scavare nei segreti del passato. Tutto questo arriva al culmine nel finale di Missing You, che prende pieghe sorprendenti.

I due uomini della vita di Kate si rivelano collegati. È il fidanzato di Kate ad aver ucciso suo padre. Il padre, Clint (Lenny Henry), era un poliziotto corrotto e viveva una doppia vita. Ma la morte è stata accidentale. Il fidanzato, Josh (Ashley Walters), stava solo cercando di impedire a Clint di comportarsi in modo violento e di fare del male a qualcuno che avrebbe potuto smascherare la sua doppiezza. Josh, però, se n’è andato perché non riusciva a gestire il segreto e a mentire a Kate.

Con un cast di Missing You che comprende anche Steve Pemberton, Marc Warren e Samantha Spiro, la miniserie di cinque episodi si prende il tempo per esaminare davvero come Kate affronta tutta l’incertezza e la segretezza nella sua vita. L’attenzione ai personaggi porta la serie al di là di un semplice thriller, perché l’impatto su Kate e sulle persone a lei care è evidente, consentendo al cast di attingere a qualcosa che va oltre i semplici elementi della soap. Il tutto si realizza grazie alla forza dell’interpretazione della protagonista Eleazar.

Il futuro di Batman nel DCU affrontato da James Gunn dopo l’ultima apparizione dell’eroe DC

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I fan dell’Universo DC hanno ricevuto un nuovo aggiornamento su Batman nel franchise di James Gunn, in quanto il co-CEO dei DC Studios ha anticipato le novità in arrivo per il Crociato incappucciato. Sebbene il film The Brave and The Bold – che sarà il reboot di Batman per il DCU – sia ancora lontano, questo non ha impedito al franchise di mostrare l’eroe in altri media legati al nuovo universo. Dopo l’ultimo episodio di Creature Commandos, che ha regalato a Batman il suo ultimo cameo, i fan sono naturalmente in attesa di vedere cosa succederà in futuro all’icona DC.

In una nuova intervista con Rotten Tomatoes, Gunn ha parlato del cameo di Batman nella stagione 1, episodio 6, di Creature Commandos, offrendo anche un breve aggiornamento sul Cavaliere Oscuro nella nuova continuity. Senza entrare troppo nello specifico, Gunn ha sottolineato che essendo Batman il suo supereroe preferito, non vede l’ora che i fan vedano ciò che i DC Studios stanno progettando per lui, affermando quanto segue:

Questo è il Batman del DCU… ascoltate, devo dirvelo, io amo Batman, lo amo! Lo amo da quando ero un bambino. È uno dei miei personaggi preferiti, e in passato, quando ero alla Marvel, ho dichiarato: “Il mio personaggio preferito è Batman, lo amo”. Faremo grandi cose con lui, è il supereroe più popolare al mondo e non vedo l’ora che la gente lo veda di più, insieme a Superman e insieme”.

Cosa significano le dichiarazioni di James Gunn sul futuro di Batman per il DCU

Con il film di Gunn su Superman in arrivo quest’anno, il concetto di avere Clark Kent e Bruce Wayne di nuovo insieme in live-action è più vicino che mai. Anche se Batman non è previsto in Superman, il film potrebbe comunque stabilire se Clark abbia o meno una dinamica con la versione di Bruce di questa continuity. Dato che Gunn ha confermato che si tratta di un DCU con supereroi già affermati, non sarebbe sconvolgente se questi due si conoscessero già o avessero iniziato a costruire un rapporto di lavoro insieme.

Per quanto riguarda il futuro di Batman dopo il cameo in Creature Commandos, stagione 1, episodio 6, il fatto che The Brave and The Bold sia in ritardo non significa che il Cavaliere Oscuro non possa apparire in altri progetti del DCU prima del suo film solista. Bruce potrebbe facilmente avere un ruolo di supporto in altri film e show televisivi del DCU, soprattutto se finissero per scritturarlo prima di The Brave and The Bold. Essendo Batman un attore così importante per la DC in tutti i media, non dovrebbe essere sconvolgente che Batman appaia di nuovo prima di avere un film tutto suo.

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