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X-Force: i piani per la trilogia mai realizzata

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X-Force: i piani per la trilogia mai realizzata

Il regista e sceneggiatore Jeff Wadlow ha rivelato i dettagli della sua trilogia sulla X-Force, progetto commissionato dalla 20th Century Fox che non ha mai visto la luce. Wadlow iniziò a lavorare ad un film sulla X-Force nel 2013, dopo l’uscita nelle sale di Kick-Ass 2. Tuttavia, il progetto faticava a decollare e il grande successo di Deadpool nel 2016 spinse la Fox a cambiare i suoi piani.

In occasione della promozione del suo nuovo film, Fantasy Island, Wadlow ha parlato con ComicBookMovie sei suoi piani originale riguardanti il debutto della X-Force sul grande schermo. La sua trilogia sarebbe iniziata con una versione più tradizionale del team di personaggi (molto fedele ai fumetti) e piano piano si sarebbe trasformata in qualcosa che avrebbe richiamato la serie sulla X-Force di Rick RemenderLa storia si sarebbe concentrata su quei mutanti meno privilegiati, quelli che non avevano avuto la possibilità di studiare con Wolverine o con il Professor X: al contrario, la X-Force di Wadlow sarebbe stata composta da mutanti della “scuola pubblica”, coloro che non sono mai stati cercati da un benefattore. Alla fine Cable (una versione molto diversa del personaggio che abbiamo visto in Deadpool 2 interpretato da Josh Brolin) si sarebbe presentato come un mentore decisamente più oscuro. 

Wadlow ha dichiarato: “Ho tracciato questo arco narrativo lungo tre film che ha preso ispirazione da quello che la X-Force era negli anni ’90 con Rob Liefeld, una banda di ragazzini che lotta per ciò in cui crede. E poi, al terzo film, il gruppo sarebbe cresciuto, cambiato e avrebbe perso e raccolto alcuni nuovi membri. Sostanzialmente, si sarebbe trasformato nella versione della X-Force di Rick Remender nei primi anni 2000. Era una squadra di successo molto più oscura e una squadra OPS di colore che aveva perso la strada nel corso dei tre film.”

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Al Comic-Con di San Diego dello scorso anno, Kevin Feige aveva rivelato che i Marvel Studios hanno in programma di includere gli X-Men nel proprio Universo Cinematografico. Tuttavia, considerata la recente evoluzione della struttura del MCU, con le serie tv destinate a Disney+ che saranno collegate ai film in arrivo sul grande schermo, potrebbe trascorrere ancora diverso tempo prima che ciò accada. 

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Harry Potter: Daniel Radcliffe non è interessato a tornare nel ruolo

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Daniel Radcliffe, l’attore britannico che ha raggiunto la fama mondiale grazie al ruolo di Harry Potter nell’omonimo franchise cinematografico, ha rivelato che al momento non ci sono piani che prevedono un suo ipotetico ritorno nei panni del maghetto occhialuto. In una recente intervista con Variety in occasione della promozione del film Escape from Pretoria, Radcliffe ha parlato proprio del suo coinvolgimento nei film della saga di Harry Potter, rivelando di non avere alcuna fretta di ritornare nel magico mondo creato da J.K. Rowling.

Quando è stato chiesto all’attore se tornerà nei panni di Harry in uno dei prossimi capitoli della saga di Animali Fantastici, l’attore ha spiegato di non essere ancora interessato a rivisitare il suo iconico ruolo, sottolineando quanto la nuova saga stia procedendo alla grande anche senza il coinvolgimento degli attori del franchise originale. L’attore ha poi aggiunto che nonostante ci sia la possibilità di tornare a vestire i panni del maghetto occhialuto in futuro, al momento preferisce concentrarsi sulla “flessibilità” della sua attuale carriera.

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La saga di Animali Fantastici è un prequel al franchise originale che ha visto protagonista Daniel Radcliffe. Il secondo film, Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald, ha visto nel cast Jude Law nei panni di un giovane Albus Silente. Anche se si conoscono ancora pochissimi dettagli sull’annunciato terzo film, la sua uscita nelle sale è prevista per il 21 novembre 2021. Gli eventi della storia avranno luogo a Rio de Janeiro, in Brasile.

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Uncharted: anche Antonio Banderas nel cast

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Fresco della sua prima nomination all’Oscar, Antonio Banderas si unisce a Tom Holland e Mark Wahlberg nel cast dell’adattamento di Uncharted targato Sony. Con lui si uniscono al cast del film anche Sophia Ali e Tati Gabrielle, secondo Variety.

Ruben Fletcher (Venom) dirigerà il film, dopo una serie di abbandoni e una firma del contratto che risale allo scorso gennaio. Il progetto, ormai in cantiere da diversi anni, segue Nathan Drake, un cacciatore di tesori che viaggia in tutto il mondo per scoprire vari misteri storici. Non è stato reso noto quali saranno i personaggi interpretati da Banderas, Ali e Gabrielle nel film.

Tom Holland resta collegato al progetto nei panni di Nathan Drake, così come Mark Wahlberg in quelli di Sully Sullivan. Non tutti sanno che, inizialmente, Wahlberg avrebbe dovuto interpretare l’eroe del titolo anni fa quando David O. Russell era coinvolto nel progetto, mentre negli anni la Sony ha deciso di sviluppare il film come una origin story.

La sceneggiatura è stata firmata da Art Marcum, Matt Holloway e Rafe Judkins, e racconterà le avventure del protagonista Nathan Drake nei suoi anni giovanili mentre diventa il cacciatore di tesori che tutti conosciamo.

Vi ricordiamo che Uncharted sarà la prima produzione cinematografica di Sony PlayStation Productions, divisione interna della Sony fondata lo scorso anno da Asad Qizilbash e Carter Swan in collaborazione con PlayStation Productions, Chuck Roven, Avi Arad, Alex Gartner e Ari Arad.

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Onward: la Russia censura il primo personaggio gay della Pixar

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Onward: la Russia censura il primo personaggio gay della Pixar

Compiendo un passo avanti verso la rappresentazione completa della diversità, la Pixar ha introdotto il primo personaggio Disney apertamente gay nel suo ultimo film, Onward – Oltre la magia. Tuttavia, la scena con il personaggio, molto breve in realtà, è stata cambiata in fase di traduzione dall’inglese al russo.

La scena del film mostra una donna ciclope poliziotta di nome Ufficiale Spectre, che a un certo punto afferma di avere una ragazza. Per coloro che vedranno Onward in Russia, la parola “fidanzata” è stata cambiata in “partner”, stando a quanto riporta The Moscow Times. La filiale russa della Disney non ha rilasciato alcuna informazione sul perché abbiano deciso di cambiare la parola in fase di doppiaggio.

Onward – Oltre la magia: Dan Scanlon e i doppiatori italiani presentano il film

In passato, la Russia ha censurato scene di personaggi LGBT. In una situazione simile a quella di Onward, anche un dialogo in una scena di Avengers: Endgame è stato cambiato, apparentemente per nascondere che un personaggio era gay.

L’agente Spectre è stato doppiato nel film da Lena Waithe, che è apparsa in diversi programmi televisivi molto amati, tra cui Master of None, Westworld, Dear White People, Transparent e This is Us.

Il 21 febbraio 2020, Onward è stato presentato alla 70° edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino. Chris Pratt e Tom Holland doppiano i due protagonisti del film che racconta il viaggio di due fratelli che cercano di trascorrere un ultimo giorno con il padre.

Scritto e diretto da Dan Scanlon, il doppiaggio originale di Onward – Oltre la magia vede coinvolte anche Julia Louis-Dreyfus e Octavia Spencer. Il film, previsto inizialmente per il 5 marzo in Italia, arriverà il 16 aprile a causa delle numerose posticipazioni delle uscite in sala a causa della chiusura delle sale cinematografiche del Nord del Paese per paura del contagio da coronavirus.

Onward – Oltre la magia: il trailer con le voci italiane

Fonte: CBR

Mark Ruffalo: tra la serie su Parasite e She-Hulk

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Mark Ruffalo: tra la serie su Parasite e She-Hulk

Nelle scorse settimane, Mark Ruffalo è tornato sugli schermi italiani con Cattive Acque, il film di Todd Haynes che lo vede protagonista. L’attore, che vanta un curriculum ricco e vario per genere e qualità, sarebbe vicinissimo ad entrare nel cast della serie tv dedicata a Parasite, il film di Bong Joon-Ho che ha vinto il premio Oscar come migliore film nell’edizione 2020 del premio.

L’attore, noto al grande pubblico per il suo ruolo di Bruce Banner/Hulk nel Marvel Cinematic Universe, potrebbe anche riprendere il ruolo del Gigante di Giada in She-Hulk, la serie Disney+ in programma nei prossimi mesi, insieme ad altre in fase più avanzata di produzione, come The Falcon and the Winter Soldier o WandaVision.

Cattive Acque, recensione del film con Mark Ruffalo

Parlando del suo coinvolgimento nella serie su Parasite, l’attore non ha fatto mistero che sarebbe in trattative per interpretare il padre della famiglia di “parassiti”, mentre ha espresso il desiderio di vedere un film Marvel Studios diretto dal regista coreano premio Oscar.

Fonte: CBR

Captain Marvel: Skrull spaventosi nei primi concept

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Captain Marvel: Skrull spaventosi nei primi concept

Ian Joyner, Visual Development Supervisor presso i Marvel Studios, ha diffuso tramite il suo account Instagram un concept degli Skrull, realizzato per Captain Marvel, che prevedeva alieni molto più spaventosi rispetto al look che è stato poi scelto per il film.

Nel concept, che potete vedere di seguito, gli Skrull compaiono con una specie di armatura da battaglia e un aspetto molto più minaccioso rispetto a quello che poi i registi hanno scelto per il film con Brie Larson.

Talos, interpretato da Ben Mendhelson, potrebbe ricomparire in futuro nei prossimi film Marvel Studios, probabilmente proprio accanto a Carol Danvers/Captain Marvel, ora che è stato annunciato il seguito che forse vedrà addirittura Henry Cavill nei panni di Wolverine. Questa ipotesi, poco più di un rumor circolato in rete nei giorni scorsi, si rivela molto poco fondato, soprattutto considerato che le avventure di Carol Danvers la porteranno nella galassia profonda, molto lontana dalla Terra dove invece si trova il Mutante Artigliato.

Di recente i Marvel Studios hanno ufficialmente annunciato il sequel di Captain Marvel, che vedrà il ritorno di Brie Larson nei panni di Carol Danvers. Al momento non sappiamo ancora chi si occuperà della regia, ma pare che la Casa delle Idee sia interessata ad affidare il film ad una sola regista donna.

Da Stand by Me a Moonlight: 10 coming of age da vedere

Da Stand by Me a Moonlight: 10 coming of age da vedere

Il genere coming-of-age è tanto popolare nella letteratura quanto al cinema. La narrativa di formazione (per dirla in italiano!) segue un personaggio principale – in genere un bambino o un’adolescente – che deve scendere a patti con l’arrivo dell’età adulta o con alcuni aspetti più specifici del processo di crescita. Per quanto riguarda la letteratura, il romanzo cardine del genere è indubbiamente “Il giovane Holden” di J.D. Salinger, mentre per il cinema, non si può non pensare ai classici degli anni ’80 The Breakfast Clube Sixteen Candles.

Ecco di seguito 10 film appartenenti al genere coming-of-age movie che forse non avete visto e che dovete assolutamente recuperare:

Noi siamo infinito

noi siamo infinito

Noi siamo infinito è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Stephen Chbosky, che del film è anche regista e sceneggiatore. La storia segue il personaggio di Charlie, una matricola che cerca di comprendere se stesso in relazione alla vita e agli altri.

Il film, che segue Charlie durante il suo primo anno di liceo, affronta con profonda delicatezza il tema degli abusi e delle malattie mentali, nonostante queste non vengano mai esplicitamente mostrate. Nel cast anche Emma Watson e Ezra Miller.

Lady Bird

Lady Bird, esordio alla regia di Greta Gerwig, racconta la storia di una ragazza di nome Christine McPherson, soprannominata – appunto – Lady Bird. Vive con la sua famiglia a Sacramento, ma sta cercando di essere ammessa in almeno una delle numerose università al di fuori della California, dove sente possano esserci per lei maggiori opportunità.

Christine un rapporto decisamente teso con sua madre ed il suo comportamento mette quasi sempre a dura prova le sue relazioni con gli amici, con le suore della scuola cattolica che frequenta e con i diversi fidanzati che ha. Nel corso del film, vediamo Lady Bird, interpretata da Saoirse Ronan, imparare di più su se stessa, sulla sua famiglia e sul concetto di gratitudine. 

Le donne vere hanno le curve

Le donne vere hanno le curve con America Ferrara (qui al suo esordio cinematografico), racconta la storia di Ana Garcia, un’adolescente messicana che vive nella zona ad est di Los Angeles. Mentre la ragazza frequenta la Beverly Hills High School, dove si distingue come un’ottima studentessa, lavora in condizioni di degrado e sfruttamento presso la sartoria di sua sorella affiancata da sua madre, che considera tale impiego la massima vocazione per la sua figlia minore.

Ana deve tentare di equilibrare la visione tradizionale femminile di sua madre con la sua e, al contempo, accettare la propria immagine corporea e sperimentare una nuova storia d’amore. Un film d’emancipazione che potrebbe certamente ispirare tutti coloro che non sentono di soddisfare gli ormai sempre più insostenibili standard di bellezza imposti dalla società odierna.

La ragazza delle balene

La ragazza delle balene racconta la storia di Paikea, figlia unica del leader del suo villaggio Maori. Le tradizioni della tribù impongono che il figlio primogenito del leader cavalchi sulla schiena di una balena per ereditare il ruolo del padre. Paikea ebbe un fratello gemello, che morì insieme alla madre durante il parto. La ragazza viene lasciata crescere da suo nonno, convinta che non spetti a lei diventare il nuovo leader della tribù.

Paikea si impegnerà con tutte le sue forze per dimostrare di essere degna di guidare il suo villaggio e che non dovrebbe essere trattata con condiscendenza per il semplice fatto di essere se stessa. Diretto da Niki Caro, regista dell’atteso live action di Mulan

Come l’acqua per il cioccolato

Come l’acqua per il cioccolato è un film del messicano Alfonso Arau, basato sull’omonimo romanzo. Segue la storia di Tita, il membro più giovane della sua famiglia. Dalla morte di suo padre, Tita è stata scelta per prendersi cura di sua madre e non si è ancora sposata, secondo quanto avrebbe invece voluto la tradizione.

Nonostante non sia in grado di sposarsi, si innamora di due uomini diversi e incoraggia la nipote – che è anche la figlia di uno dei suoi amanti – a non seguire le tradizioni familiari. Il film usa il realismo magico e la passione per la cucina come espedienti narrativi. La trama alza costantemente la posta in gioco, con Tita, personaggio con il quale è impossibile non identificarsi, liberarsi dagli elevanti e insostenibili standard della sua famiglia.

Stand by Me

Stand By Me racconta il bellissimo viaggio di Gordie e di tre suoi amici mentre si avventurano alla ricerca del corpo di Ray Brower, un ragazzo del posto. Durante il viaggio, i ragazzi dovranno fare i conti con loro stessi e con le loro vite, rapportandosi con l’età adulta, lo spauracchio della morte e le loro figure genitoriali, emotivamente assenti. Tutti questi eventi vengono narrati dalla versione adulta di Gordie, che adesso è uno scrittore affermato.

Considerato un classico da pubblico e critica, è anche un must per i tutti i fan di Stephen King (che ha scritto il racconto su cui si basa il film), oltre ad essere un piccolo gioiello della cinematografica anni ’80 che semplicemente non si può non conoscere.

La rivincita delle sfigate

La rivincita delle sfigate, esordio alla regia di Olivia Wilde, segue la storia di due migliori amiche, Molly e Amy, la sera prima del giorno del diploma. Hanno trascorso gli anni del liceo pensando solo allo studio (nella speranza di essere ammesse al college) e senza mai divertirsi. L’ultimo giorno di scuola decidono di andare ad una festa per cercare di non rimpiangere troppo quegli anni che non ritorneranno più.

A metà tra commedia e dramma, siamo di fronte ad uno dei migliori coming-of-age degli ultimi anni, adatto tanto ad un pubblico di adolescenti che di adulti.

Il coraggio della verità

Ne Il coraggio della verità viene messa in luce la violenza gratuita della polizia americana e le relazioni spesso tese che esistono tra la comunità afroamericana e l’autorità. Inoltre, il film di George Tillman Jr. prova a sviscerare anche cosa vuol dire essere adolescente di colore vittima di un’oppressione sistemica che però sceglie di combattere.

Nel film, Starr assiste all’omicidio di un suo caro amico per mano di un poliziotto: l’episodio la spinge a reagire e a far sentire la sua voce all’interno della comunità. Imparerà non solo che persona è e che tipo di persona vuole diventare, ma inizierà anche ad accettare l’inevitabile responsabilità che comporta il diventare adulti.

Eighth Grade

eighth gradeEighth Grade segue la storia di Kayla, uno studentessa di terza media che si prepara a frequentare il suo primo anno di liceo. Il film si svolge durante la sua ultima settimana alle medie e racconta dei suoi tentativi di adattarsi e di farsi accettare dai suoi coetanei in vista del cambiamento di scuola, dando attraverso i social un’immagine di sé che in realtà non corrisponde alla realtà.

Durante il film, Kayla acquista grande consapevolezza di sé, comprende che è proprio la sua autenticità a renderla unica, migliora i rapporti con suo padre e riesce anche a farsi degli amici che la apprezzano per quella che realmente è. 

Moonlight

Moonlight di Barry Jenkins, premiato con l’Oscar al miglior film, racconta la vita di Chirone attraverso tre fasi: infanzia, adolescenza ed età adulta. Durante queste fasi, il ragazzo lotta contro sé stesso e contro la sua sessualità, è vittima di bullismo ed è trascurato dai non solo dai suoi amici, ma anche dalla sua famiglia. Durante tutto il film incontrerà alcune figure chiave che avranno un ruolo fondamentale nel suo percorso di crescita. 

Un film scritto benissimo e girato magnificamente. Gli elementi della storia, la fotografia e la regia di Jenkins conferiscono il giusto carico emotivo al film, rispecchiando a pieno le malinconiche e spesso tragiche esperienze di Chirone durante tutta la sua vita.

Fonte: ScreenRant

Doppia Pelle (Le Daim): trailer del film con Jean Dujardin

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Doppia Pelle (Le Daim): trailer del film con Jean Dujardin

Dopo aver aperto la 51esima Quinzaine des Réalisateurs del 72° Festival di Cannes ed essere presentato al Toronto International Film Festival, arriva nelle sale italiane Doppia Pelle (Le Daim), eccentrica black comedy scritta, diretta e montata da Quentin Dupieux, apprezzato regista di opere particolarmente originali come Rubber e Réalité e conosciuto sulla scena musicale europea come Mr. Oizo.

A prestare il volto al protagonista Georges, uomo stravagante e ossessionato dalla sua giacca di pelle di daino, è il Premio Oscar Jean Dujardin, affiancato dal Premio César Adèle Haenel (Ritratto della giovane in fiamme; 120 battiti al minuto; La ragazza senza nome) nel ruolo di Denise, una cameriera appassionata di montaggio. Tra realtà e finzione cinematografica, la coppia darà vita a delle situazioni bizzarre e inverosimili, ai limiti della vera follia.

Doppia Pelle: la trama

Georges (Jean Dujardin) guida tutto il giorno per raggiungere un’anonima località di montagna e comprare una giacca. Pelle di daino 100%. Per soddisfare la sua ossessione, Georges ha dato fondo al conto e alla sua vita coniugale. Morbida, decorata di frange, la giacca lo innamora fino a possederlo e precipitarlo in un delirio criminale. Ad assecondare la sua follia c’è Denise (Adèle Hanel), cameriera con la mania del ri-montaggio di film famosi. Deciso a girare un film che celebri la sua giacca di daino, Georges si arma di camera digitale e sbaraglia la concorrenza. Ogni altra giacca sulla faccia della terra non è che una mera imitazione e va eliminata. Ad ogni costo e con ogni mezzo.

Artemis Fowl: nuovo trailer del fantasy di Kenneth Branagh

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Artemis Fowl: nuovo trailer del fantasy di Kenneth Branagh

Diretto da Kenneth Branagh e ispirato al primo libro dell’omonima serie firmata da Eoin Colfer, il film Disney Artemis Fowl arriverà nelle sale italiane il 27 maggio.

Artemis Fowl porterà sul grande schermo la straordinaria e fantastica avventura del geniale dodicenne Artemis Fowl coinvolto in una battaglia che richiederà tanta forza e furbizia contro una potente razza segreta di fate, possibili responsabili della scomparsa di suo padre.  

“Disney e Kenneth Branagh hanno trovato un modo magico per estrarre la mia immaginazione, mescolarla con un pizzico di magia Disney e proiettare, come d’incanto, questa miscela sul grande schermo – ha dichiarato Eoin Colfer, autore della serie di libri “Artemis Fowl”. – “Non vedo l’ora che il pubblico veda il film”.

Eoin Colfer ha creato un’importante serie di libri e un universo completamente originale di personaggi – afferma il regista Kenneth Branagh. – “La nostra speranza è che i fan di questo carismatico antieroe si uniscano anche ad un nuovo pubblico in sala per godersi un mare di sorprese, astuti risvolti e colpi di scena, in tipico stile Artemis Fowl. Le sue avventure irlandesi sono mozzafiato, coinvolgenti e piene di energia. Ispirati dalla sua leggendaria sfrontatezza e dal suo umorismo, abbiamo avuto il privilegio di portare il mito dalla pagina al grande schermo, con la speranza di creare un nuovo eroe. È stata una vera gioia far parte di questo progetto.”

Discendente di una lunga stirpe di menti criminali, il geniale dodicenne Artemis Fowl è protagonista di un’avventura fantastica e avvincente mentre tenta di ritrovare il padre misteriosamente scomparso. Con l’aiuto della sua fedele guardia del corpo Leale, Artemis parte per ritrovarlo e così facendo scopre l’esistenza di un’antica civiltà nascosta: il mondo incredibilmente avanzato delle fate. Ipotizzando che la scomparsa di suo padre sia collegata in qualche modo a questo mondo segreto, lo scaltro Artemis escogita un piano pericoloso che lo coinvolgerà in un duello di astuzia contro le potentissime fate.

Artemis Fowl è interpretato da Ferdia Shaw, Lara McDonnell, Josh Gad, Tamara Smart, Nonso Anozie, Josh McGuire, Nikesh Patel e Adrian Scarborough, con Colin Farrell e Judi Dench. Artemis Fowl è prodotto da Kenneth Branagh e Judy Hofflund, mentre Angus More Gordon e Matthew Jenkins sono i produttori esecutivi. La sceneggiatura è firmata da Conor McPherson e Hamish McColl.

Dracula: il regista de L’Uomo Invisibile pensa al reboot

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Dracula: il regista de L’Uomo Invisibile pensa al reboot

Dopo aver rivelato di non essere a favore delle Director’s Cut, Leigh Whannell, regista del nuovo adattamento de L’Uomo Invisibile con Elisabeth Moss (che in Italia è stato rimandato a causa della chiusura dei cinema in seguito all’emergenza Coronavirus), ha rivelato che amerebbe realizzare un reboot dedicato al personaggio di Dracula.

In una recente intervista con Bloody Disgusting, Whannell – noto per aver lavorate alle saghe horror di Saw e di Insidious – ha parlato di quanto gli piacerebbe realizzare una versione moderna della classica storia dell’iconico personaggio partorito dalla mente di Bram Stoker, optando per un processo molto simile a quello messo in atto per L’Uomo Invisibile. 

“Penso che proverei ad arrivare all’essenza di ciò che rende Dracula così spaventoso”, ha dichiarato Leigh Whannell. “Per me, ciò che lo rende tale è la sua totale assenza di pietà e compassione. Per fare un parallelismo con la vita reale… alla fine si tratta di uno psicopatico. È a ciò che vorrei ricondurre la mia versione. Vorrei fare di Dracula il ritratto di uno psicopatico. Forse potrebbe ancora bere sangue, ma di certo nella mia versione non ci sarebbero il mantello, la nebbia, i lupi… soltanto uno psicopatico che ha bisogno di bere sangue. 

L’Uomo Invisibile è stato un grande successo al box office americano, quindi non è da escludere che la Universal decida di affidare proprio a Leigh Whannell un’altra rivisitazione di uno dei suoi Classici Mostri: e se toccasse davvero all’Impalatore più famoso della letteratura?

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L’Uomo Invisibile è il film del 2020 diretto da Leigh Whannell con Elisabeth Moss, Storm Reid, Oliver Jackson-Cohen, Aldis Hodge e Harriet Dyer.

Nel film Cecilia scappa nel cuore della notte e scompare, vivendo nascosta con l’aiuto della sorella (Harriet Dyer), un loro amico d’infanzia (Aldis Hodge) e la sua figlia adolescente (Storm Reid). Ma quando il violento ex di Cecilia muore lasciandole una ingente fetta della sua vasta fortuna, lei comincia a sospettare che la sua morte sia solo una messa in scena. Mentre una serie di misteriose coincidenze diventano letali minacciando le vite delle persone che ama, la sanità mentale di Cecilia comincia a vacillare mentre cerca disperatamente di provare di essere minacciata da qualcuno che nessuno può vedere.

Batman: The Three Jokers, il fan trailer riunisce Ledger, Leto e Phoenix

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Un nuovo fan trailer riunisce insieme le ultime tre incarnazioni cinematografiche dell’iconico personaggo di Joker: quella del compianto Heath Ledger ne Il cavaliere oscuro – Il ritornoquella di Jared Leto in Suicide Squad e la più recente, quella di Joaquin Phoenix nel film di Todd Phillips, premiata – al pari di quella di Ledger – con un premio Oscar.

Si tratta di un’idea affascinante, ma che in realtà proviene dalle tavole dei fumetti: in “Justice League #42“, uscito nel 2015, Batman viene in contatto con la potente ed onnisciente sedia di Mobius creata da Metron. Quando chiede chi sia veramente Joker, il Crociato di Gotham riceve una risposta che non si aspetta: in origine, c’erano tre diversi Joker. La storyline, partorita dalla mente di Geoff John e Jason Fabok, verrà approfondita in “Batman: Three Jokers“, miniserie in tre parti che esplorerà in che modo queste tre versioni della nemesi dell’Uomo Pipistrello coesistono all’interno dell’Universo DC.

Cinematograficamente parlando, l’incarnazione di Leto è stata forse la più controversa. Nel caso di Ledger, invece, si è trattato di una performance tanto inquietante ed ossessiva quanto memorabile, mentre grazie alla performance di Phoenix abbiamo avuto la possibilità di vedere l’iconico Clown Principe del Crimine ancora sotto una nuova veste, a conferma di quanto il personaggio di presti a continue rivisitazioni capaci ogni volta di intraprendere percorsi narrativi differenti.

Nel fan trailer “Batman: The Three Jokers” realizzato da Eli Q, che immagina proprio una versione cinematografica della miniserie a fumetti di prossima uscita, Arthur Fleck (Joaquin Phoenix) torna a Gotham City dopo essere stato rilasciato dall’Arkham Asylum. Sembra essere un uomo nuovo, tuttavia verrà presto coinvolto in una guerra tra bande capitanate da due menti criminali (Heath Ledger e Jared Leto) che, in sua assenza, hanno raccolto l’eredità di “Joker”.

Batman: The Three Jokers, il fan trailer riunisce Ledger, Leto e Phoenix

Potete vedere il fan trailer di seguito:

Fonte: ScreenRant

Spider-Man di Sam Raimi: le ragioni dietro lo spararagnatele organico

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Una delle più grandi differenze tra la versione di Spider-Man di Sam Raimi e il personaggio di Peter Parker nei fumetti è che nei film del regista de La Casa, lo spararagnatele è organico, ed esce fuori dai polsi dello stesso Peter; nelle tavole originali, invece, si tratta di un’invenzione del ragazzo (come visto anche nei film di Marc Webb o in quelli del MCU con Tom Holland). Ma qual è stato il motivo dietro quest’importante cambiamento?

Prima che Sam Raimi venisse scelto per dirigere il primo film di Spider-Man, il progetto è passato da uno studio all’altro per diversi anni, e ad un certo punto è finito anche nelle mani di James Cameron, che arrivò addirittura a scrivere un soggetto. David Koepp venne successivamente ingaggiato per lavorare alla prima sceneggiatura del film, usando come base la bozza di Cameron, con Raimi che in seguito venne ufficializzato come regista.

In seguito, Scott Rosenberg venne assunto per rivisitare il materiale di Koepp: l’unico elemento ad essere rimasto costante durante tutto il processo era lo “spararagnatele organico”, presente nel soggetto di Cameron.

Raimi decise di tenere questo grande cambiamento rispetto ai fumetti dal momento che sosteneva che aveva molto più senso che le ragnatele uscissero dai polsi di Peter piuttosto che essere un qualcosa creato da lui stesso; secondo il regista, quest’elemento serviva a sottolineare ancora di più la natura della sua trasformazione nell’Uomo Ragno.

In un’intervista con Fangoria, Raimi dichiarò che Spider-Man “si attacca alle pareti, può saltare”, quindi non c’era alcun motivo per cui avrebbe dovuto inventare un proprio “fluido di ragnatele”, così lo hanno trasformato “quanto bastava in un vero ragno capace di produrre ragnatele.”

Non tutti all’epoca accolsero bene questo importante cambiamento rispetto ai fumetti: a posteriori, è innegabile quanto abbia contribuito a rendere la trasformazione di Peter nel simpatico arrampicamuri ancora più credibile. 

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Fonte: ScreenRant

Fast and Furious 9: Ben Stiller avrà un ruolo nel film?

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Fast and Furious 9: Ben Stiller avrà un ruolo nel film?

Un rumor decisamente inaspettato suggerisce che Ben Stiller potrebbe avere un ruolo in Fast and Furious 9, il nuovo capitolo della celebre saga action che arriverà nelle sale italiane a partire dal 21 maggio.

Come riportato infatti da Page Six, Ben Stiller si unirà al cast del nono capitolo del celebre franchise action in un ruolo che non è stato ancora svelato. Secondo la fonte, Stiller inizierà a girare le sue scene “molto presto”. Page Six dichiara anche di aver contattato i rappresentati di Stiller per una conferma, ma non ha ricevuto risposta.

Se il casting di Stiller dovesse essere confermato ufficialmente, siamo quasi certi che si tratterà di una breve cameo amichevole: è decisamente bizzarro, infatti, immaginare il celebre attore e comico statunitense all’interno di un franchise come quello di Fast and Furious, dal momento che poche sono state le volte in cui Stiller si è cimentato con il genere action (sempre mescolato alla commedia) durante la sua fortunata carriera.

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In Fast and Furious 9 reciteranno i veterani del franchise Vin DieselCharlize TheronJohn CenaMichelle RodriguezJordana BrewsterLudacrisTyrese Gibson e Helen Mirren. Nel cast anche Michael Rooker e Cardi B.

La regia sarà firmata da Justin Lin, già regista di numerosi capitoli del franchise, mentre la release del film è stata spostata al 22 maggio 2020 (inizialmente il film sarebbe dovuto arrivare al cinema quest’anno). Non sono state fornite spiegazioni ufficiali che hanno motivato questa scelta, ma è evidente che nei piani della Universal Pictures ci sia la volontà di garantire alla saga il miglior posizionamento al box office possibile in una stagione già ricchissima di blockbuster molto attesi.

Ricoriamo che il decimo capitolo della saga è già in pre-produzione. Secondo quanto riferito, il capitolo numero 10 della saga concluderà definitivamente la serie principale Fast and Furious, a seguito degli eventi che vedremo nel nono capitolo. Questa informazione ci fa pensare che alla fine del franchise si sia pensato più a un dittico di chiusura che a due film separati.

Birds of Prey: ecco l’interprete di Joker nel film

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Birds of Prey: ecco l’interprete di Joker nel film

Rivelata l’identità dell’attore che interpreta brevemente il ruolo del Joker in Birds of Prey al posto di Jared Leto. La presenza di Mr J aleggia nel film soprattutto all’inizio della storia, nonostante il cinecomic di Cathy Yan con Margot Robie si focalizzi essenzialmente su Harley Quinn e sulla sua epica squadra tutta al femminile.

In Birds of Prey il personaggio del Joker appare brevemente in due scene del film, ma ovviamente non è interpretato da Leto: a vestire i panni del Clown Principe del Crimine è questa volta il cantante indie/rock americano Johnny Goth. A rivelarlo è stato proprio quest’ultimo in un’intervista con Joblo.

Goth ha spiegato di essersi ritrovato coinvolto nel film per caso: conosceva alcune persone che lavoravano sul set e ha sentito che c’era bisogno di uno stand-in per il personaggio del Joker. A quel punto, la produzione si è resa conto che Goth si adattava perfettamente al costume di Mr J e che le sue mani erano delle stesse dimensioni di quelle di Leto: tutte queste caratteristiche lo hanno reso lo stand-in perfetto per le due brevi sequenze flashback del cinecomic in cui era prevista la presenza del supercriminale.

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Birds of Prey, diretto da Cathy Yan, arriverà nelle sale il 7 febbraio 2020. Nel cast anche Mary Elizabeth Winstead, Jurnee Smollett-Bell (rispettivamente Cacciatrice e Black Canary), Rosie Perez (Renee Montoya) e Ella Jay Basco (Cassandra Cain).

Ewan McGregor interpreta invece uno dei due principali villain del film, Maschera Nera, alter ego di Roman Sionis. Chi conosce i fumetti lo ricorderà come uno dei più grandi nemici di Batman (negli anni Ottanta esplose proprio come nemesi del Cavaliere Oscuro) nonché temibile boss mafioso di Gotham City.

Di seguito la nuova sinossi ufficiale:

Avete mai sentito la storia del poliziotto, dell’uccello canoro, dello psicopatico e della principessa mafiosa? Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn) è una storia contorta raccontata dalla stessa Harley, come solo Harley può farlo. Quando il malvagio narcisista di Gotham, Roman Sionis, e il suo zelante braccio destro, Zsasz, puntano gli occhi su una ragazza di nome Cass, la città si rivolta per cercarla. I percorsi di Harley, Cacciatrice, Black Canary e Renee Montoya si incontrano e l’improbabile quartetto non ha altra scelta che allearsi per abbattere Roman.”

Chiude Prima Linea, lo studio de La famosa invasione degli orsi in Sicilia

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Prima Linea Productions, uno degli studi cinematografici dedicati all’animazione più importanti del panorama europeo, ha chiuso i battenti. Lo studio è andato in liquidazione il 7 febbraio scorso, stando al report di Le film français (via Cartoon Brew).

Tra i film più importanti prodotti dallo studio francese, ricordiamo La tartaruga rossa di Michaël Dudok de Wit e La famosa invasione degli Orsi in Sicilia di Lorenzo Mattotti. Lo studio, nato con il semplice nome di Prima Linea nel 1988, nasceva con lo scopo di sostenere fumettisti, grafici e illustratori, nelle intenzioni dei fondatori Valérie Schermann e Christophe Jankovic. Oltre alla collaborazione “nostrana” per il film di Mattotti, nel 2016 lo studio aveva collaborato con lo Studio Ghibli per la realizzazione de La Tartaruga Rossa.

A quanto pare, proprio l’insuccesso economico del film di Mattotti non ha certo contribuito a risanare le casse dello studio. Costato 11 milioni di euro, il film non ha richiamato sufficiente pubblico in sala, a dispetto del grande successo di critica e dei grandi riconoscimenti ottenuti nel corso della sua vita festivaliera.

La famosa invasione degli orsi in Sicilia, la recensione

Star Wars IX: confermato un importante dettaglio su Palpatine

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Star Wars IX: confermato un importante dettaglio su Palpatine

Il romanzo basato su Star Wars: L’Ascesa di Skywalker conferma un importante dettaglio a proposito del ritorno di Palpatine nel film di J.J. Abrams: quello che abbiamo visto sul grande schermo era in realtà un clone del “vero” Signore Oscuro dei Sith.

Nonostante il romanzo non sia ancora stato messo ufficialmente in commercio (negli Stati Uniti arriverà il prossimo 17 marzo), la Lucasfilm Publishing ha deciso di venderne anticipatamente alcune copie durante la convention nerd C2E2 di Chicago lo scorso fine settimana. Ovviamente, alcuni passaggi del romanzo sono già approdati online.

Il libro conferma davvero che lo spirito dell’Imperatore Palpatine è stato trasferito in un corpo clonato. Quando Kylo Ren arriva su Exegol e incontra Palpatine, osserva da vicino il macchinario a cui l’Imperatore è fisicamente legato e lo riconosce grazie ai suoi studi sulle Guerre del Cloni. Deduce, così, che lo spirito del Lato Oscuro di Palpatine sia troppo forte per il corpo clonato a cui è stato destinato: ciò gli sta causando una grave degenerazione.

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Lucasfilm e il regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.

Il cast del film comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian McDiarmid Billy Dee Williams.

Diretto da J.J. Abrams e prodotto da Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i produttori esecutivi.

Fonte: ScreenRant

Ritorno al Futuro: Tom Holland rivela che si è parlato del remake

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Poche settimane fa ha spopolato in rete un video deepfake in cui Robert Downey Jr. e Tom Holland interpretano Doc e Marty in Ritorno al futuro. Adesso, quasi come se quel video fosse stato in qualche modo “profetico”, è stato lo stesso Holland a confermare che ci sono state delle discussioni a proposito di un ipotetico remake del cult del 1985 di Robert Zemeckis.

Naturalmente, essendo Ritorno al futuro una delle pietre miliari della storia del cinema, nonché una pellicola amatissima dagli spettatori di tutto il mondo, Tom Holland è stato molto cauto nelle sue affermazioni, sottolineando che – ovviamente – non c’è alcun reboot in cantiere, rivelando soltanto che in passato ci sono state alcune discussioni sulla possibilità di riportare l’incredibile viaggio di Doc e Marty “a spasso nel tempo” sul grande schermo.

Intervistato da BBC Radio 1, Holland ha spiegato: “Mentirei se dicessi che in passato non ci sono state conversazioni a proposito di una sorta di remake, ma la verità è che quel film è perfetto, è uno dei migliori film che siano mai stati realizzati e che nessuno potrebbe fare meglio. Detto ciò, se Robert Downey Jr. e io potessimo rifare, soltanto per divertimento, quella scena ricreata per il deepfake – potrebbe pagare lui questa volta, è pieno zeppo di soldi -, lo farei gratis, ma almeno potremmo rifare quella scena. Penso che lo dobbiamo a chi ha realizzato il vero deepfake, perché hanno fatto un lavoro incredibile. Penso che parlerò con Robert e vedremo se riusciamo a ricreare qualcosa in onore del deepfake.”

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Fonte: ScreenRant

The Suicide Squad: James Gunn annuncia la fine delle riprese

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The Suicide Squad: James Gunn annuncia la fine delle riprese

Le riprese principali di The Suicide Squad sono ufficialmente terminate, e il regista James Gunn ha deciso di celebrare la fine della produzione con un nuovo post condiviso attraverso il suo account Instagram. Il post in questione ritrae un’immagine in cui è possibile vedere, oltre al logo ufficiale del film, anche uno scatto che ritrae Gunn insieme al cast e alla crew del film al completo.

Nella didascalia che ha accompagnato la foto, il regista ha scritto: “Terminate le riprese di The Suicide Squad. Mio padre è morto due settimane prima che iniziassimo a girare e il mio cane è morto due settimane prima della fine. È stato un momento davvero, davvero difficile della mia vita, ma al tempo stesso uno dei momenti più appaganti che ho mai avuto da quando faccio film. La professionalità, il talento, la compassione e la gentilezza di questo cast e di questa troupe mi hanno ispirato ogni giorno. Grazie a tutte le persone coinvolte in questo film, in ogni fase del suo sviluppo, ogni dipartimento. Vi sono grato dal profondo del mio cuore. Siete voi il motivo per cui faccio film.” Potete vedere il post originale di seguito:

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Il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang) insieme alle new entry Idris Elba, Michael Rooker, Peter Capaldi, Nathan Fillion, Sean Gunn, David Dastmalchian, Storm Reid, Taika Waititi e John Cena. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

Secondo le ultime indiscrezioni, Nathan Fillion dovrebbe interpretare Arm-Fall-Off-Boy, che i lettori dei fumetti ricorderanno come il criminale con la capacità di staccare i propri arti e usarli come armi, potere guadagnato grazie ad un elemento metallico antigravità. Altri nomi circolati nelle ultime settimane sono Ratcatcher e Peacemaker, ma i report segnalano che Sean Gunn potrebbe vestire i panni di Weasel e Flula Borg quelli di Javelin; Pete Davidson potrebbe interpretare Blackguard, mentre Michael Rooker Savant.

Fonte: ScreenRant

Stargirl: il trailer italiano del film Disney+

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Stargirl: il trailer italiano del film Disney+

Arriva il primo trailer italiano di Stargirl, il nuovo original movie targato Disney+ che sarà disponibile sulla piattaforma di streaming a partire dal 24 marzo 2020.

In Stargirl Leo Borlock (Graham Verchere) è un normale studente della Mica High School. Prende voti soddisfacenti, è membro della banda musicale della scuola e ha sempre mantenuto un basso profilo. Ma tutto questo cambia quando incontra Stargirl Caraway (Grace VanderWaal), una nuova studentessa, allegra e sicura di sé, appassionata di ukulele, che si fa notare. Lei è gentile, trova la magia in ogni cosa e tocca le vite degli altri con gesti semplici. La sua stravaganza e la sua personalità contagiosa affascinano Leo e l’intero corpo studentesco e Stargirl passa dall’essere ignorata e ridicolizzata, all’essere accettata e ammirata, trascinando Leo in un carosello di emozioni. È una celebrazione dell’unicità, della gentilezza e del potere dell’umanità.

Stargirl è diretto da Julia Hart, la sceneggiatura è di Kristin Hahn e Julia Hart con Jordan Horowitz ed è ispirata al romanzo omonimo di Jerry Spinelli. Gli attori sono la cantautrice Grace VanderWaal – vincitrice dell’undicesima edizione di America’s Got Talent – al suo debutto cinematografico, Graham Verchere, Karan Brar, Maximiliano Hernandez (Thor, The Avengers, Captain America), Darby Stanchfield (Scandal) e Giancarlo Esposito (Fa la cosa giusta, Breaking Bad, The Mandalorian). Stargirl è prodotto da Ellen Goldsmith-Vein, p.g.a, Lee Stollman, p.g.a., e Kristin Hahn, p.g.a., con Jordan Horowitz, Jim Power, Jerry Spinelli, Eddie Gamarra, Catherine Hardwicke e Jonathan Levin sono i produttori esecutivi.

Presidenziali 2020: Brad Pitt, Scarlett Johansson e altri invitano gli USA al voto

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Alla fine del 2020, gli Stati Uniti saranno di nuovo chiamati alle urne, a votare per il proprio Presidente. E non è un caso che i membri di Hollywood, da sempre schierati politicamente, si siano uniti, sotto la guida di W Magazine, per invitare gli elettori al voto, o meglio a registrarsi alle liste elettorali per poter votare.

Brad Pitt, Scarlett Johansson, Elle e Dakota Fanning, Cynthia Erivo sono solo alcuni dei nomi di star hollywoodiane che invitano i loro fan a registrarsi per poter far sentire la loro voce.

Parasite: Donald Trump contro la vittoria del film agli Oscar

Nel 2016, l’esito delle elezioni che vide Hillary Clinton sconfitta da Donald Trump lasciò il mondo senza parole, visto che la vittoria della candidata democratica sembrava data per certa. Tutti i personaggi più in vista della cultura americana parteggiavano per lei e la percezione di quello che era in realtà il Paese Reale, dall’esterno, era decisamente falsata, come poi ha dimostrato l’esito delle elezioni.

Berlinale 2020: There is no evil, Orso d’Oro, distribuito da Satine Film

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L’ opera del regista iraniano condannato agli arresti domiciliari per il suo impegno civile e politico,  ha conquistato la Giuria presieduta da Jeremy Irons che ha annunciato il Premio con grande entusiasmo, e il pubblico della 70° Berlinale che ha accolto la proiezione ufficiale con commozione e interminabili applausi.

THERE IS NO EVIL del regista iraniano Mohammad Rasolouf trionfatore a Berlino con L’ Orso d’ Oro come Miglior film,  uscirà  nelle sale italiane con Satine Film. 

THERE IS NO EVIL è un dramma in quattro atti che si interroga sulla difficoltà di esprimere la libertà individuale quando si è di fronte a situazioni che vengono imposte come obbligate e dove non vi è alcuna possibilità di scelta.

“Un’opera protente e profonda- dichiara Claudia Bedogni, titolare di Satine Film– che sullo sfondo del dramma del popolo iraniano ci fa riflettere su dilemmi morali universali e sulla responsabilità delle nostre scelte”. Un’ opera che siamo davvero molto orgogliosi di aver acquisito e di far conoscere presto al pubblico italiano”. 

Berlinale 2020: premiati Elio Germano e i D’Innocenzo. Tutti i vincitori

Josephine Langford: 10 cose che non sai sull’attrice

Josephine Langford: 10 cose che non sai sull’attrice

La giovane attrice Josephine Langford è attualmente considerata una delle giovani promesse del cinema, avendo dimostrato buone doti recitative in alcuni film di grande successo. Doti che si immagina matureranno con il tempo, permettendole di ottenere sempre più ruoli di rilievo e importanti riconoscimenti. Attesa in progetti che possano metterne alla prova la versatilità, l’attrice può intanto godersi la popolarità di cui è stata investita grazie al film After, tratto dall’omonimo romanzo.

Ecco 10 cose che non sai di Josephine Langford.

Josephine Langford: i suoi film

1. Ha recitato in celebri lungometraggi. Dopo un piccolo ruolo nel film Pulse (2017), la Langford inizia a farsi notare con la pellicola Wish upon (2017). Il vero successo arriva però grazie al film After (2019), dove ricopre il ruolo della protagonista Tessa Young. Nel film recita condividendo la scena con l’attore Hero Fiennes-Tiffin, e i due riprenderanno i rispettivi ruoli nell’atteso sequel intitolato After 2, previsto per l’aprile del 2020.

2. Ha preso parte ad alcune serie televisive. Prima di diventare celebre grazie al personaggio di Tessa, l’attrice si era ulteriormente distinta recitando nei panni di Emma Webber negli episodi Journey e Outback, facenti parte della seconda stagione della serie horror Wolf Creek. Nel 2019 recita invece nel ruolo di Clair nella serie Hulu Into the Dark, precisamente nell’episodio They Come Knocking, della prima stagione.

3. Ha ottenuto un importante riconoscimento. Nel 2019 l’attrice viene candidata come miglior attrice di un film drammatico per il suo ruolo in After ai Teen Choice Award, i premi dove a decretare i vincitori sono propri i giovani spettatori. Questi hanno premiato la Langford permettendole di vincere l’ambito riconoscimento.

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Josephine Langford è su Instagram

4. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram, dove ha un profilo seguito da 2,2 milioni di persone. All’interno di questo la Langford è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago, con amici o colleghi, o ancora foto dei luoghi da lei visitati. Non mancano infine anche foto realizzate per servizi di moda e immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.

Josephine Langford e sua sorella

5. È la sorella di una nota attrice. Come suggerisce il cognome, l’attrice è la sorella di Katherine Langford, divenuta celebre per il ruolo di Hannah Baker nella serie Netflix Tredici. Le due sono ad oggi una delle coppie di sorelle attrici più promettenti e seguite del cinema, apprezzate per le loro doti da interpreti.

Josephine Langford è fidanzata?

6. Ha smentito le voci su una sua relazione. Durante un’intervista, l’attrice ha categoricamente smentito le voci secondo cui avrebbe avuto una relazione con il suo partner di scena nel film After. La Langford ha infatti dichiarato che tra lei e Fiennes-Tiffin scorre solo una buona amicizia, e che non ha ancora avuto modo di vivere un amore travolgente, lasciando intendere che al momento sia single.

Josephine Langford in After

7. Aveva già letto alcuni capitoli del romanzo. Prima di venire pubblicato su carta, il romanzo After era stato rilasciato sulla piattaforma Wattpad. Proprio su questa la Langford ha dichiarato di aver letto i primi capitoli, anni prima che venisse posta in produzione una trasposizione cinematografica e lei ottenesse la parte.

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8. Non è stata la prima scelta per il ruolo. Originariamente per il ruolo di Tessa Young era stata scelta l’attrice Julia Goldani Telles, nota per il suo ruolo nella serie The Affair. Tuttavia, per via di alcuni conflitti con le riprese di altri progetti, fu costretta a rinunciare al ruolo. Fu a questo punto che la produzione chiamò la Langford a sostituirla, assegnandole la parte che l’avrebbe resa celebre.

9. Ha avuto poco tempo per prepararsi al ruolo. Per via del suo casting tardivo, l’attrice ebbe a disposizione soltanto una settimana per prepararsi al ruolo. Le riprese erano infatti imminenti, e in quel breve tempo la Langford completò la lettura dei romanzi e della sceneggiatura, iniziando a costruire dentro di sé l’emotività del personaggio.

Josephine Langford: età e altezza

10. Josephine Langford è nata a Perth, in Australia, il 18 agosto 1997. L’attrice è alta complessivamente 167 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Don Cheadle: 10 cose che non sai sull’attore

Don Cheadle: 10 cose che non sai sull’attore

L’attore Don Cheadle ha negli anni dimostrato di potersi tranquillamente destreggiare tra grandi blockbuster hollywoodiani e più piccoli progetti di stampo autoriale. Cheadle ha così costruito la propria carriera affermandosi per la sua versatilità, che lo ha portato tanto a ricoprire ruoli continuamente diversi, quanto ad ottenere alcuni tra i più prestigiosi riconoscimenti dell’industria. Ecco 10 cose che non sai di Don Cheadle.

Don Cheadle: i suoi film

1. Ha preso parte a celebri lungometraggi. L’attore inizia a lavorare per il cinema nel 1985, quando recita nel film Scuola guida. Negli anni successivi recita in pellicole come Colors – Colori di guerra (1988), Cosa fare a Denver quando sei morto (1995), Boogie Nights – L’altra Hollywood (1997), Out of Sight (1998), The Family Man (2000), Traffic (2000), Mission to Mars (2000), Codice: Swordfish (2001), Ocean’s Twelve (2004), Crash – Contatto fisico (2004) e Hotel Rwanda (2004), che lo rende particolarmente popolare. Negli anni successivi continua a recitare in pellicole di rilievo come Ocean’s Thirteen (2006), Brooklyn’s Finest (2009), Iron Man 2 (2010), Flight (2012), Iron Man 3 (2013), Avengers: Age of Ultron (2015), Miles Ahead (2015), Captain America: Civil War (2016), Avengers: Infinity War (2018) e Avengers: Endgame (2019).

2. Ha recitato per la televisione. All’inizio della sua carriera l’attore ha preso parte ad alcuni episodi di celebri serie come Saranno famosi (1986), Willy, il principe di Bel-Air (1990), con l’attore Will Smith, e ancora Cuori al Golden Palace (1992-1993), Mr. Cooper (1993), La famiglia Brock (1993-1995), e E.R. – Medici in prima linea (2002). Nel 2012 assume invece il ruolo di Marty Kaan per la serie House of Lies, dove recita fino al 2016. Nel 2019 è poi nella serie Black Monday, tutt’ora in corso, mentre nel 2020 è atteso in Ratched.

3. È anche regista, sceneggiatore e produttore. Nel 2015 Cheadle esordisce alla regia di un lungometraggio con il film Miles Ahead, da lui anche scritto e prodotto, incentrato sulla vita del trombettista Miles Davis. Tra gli altri film prodotti dall’attore si annoverano poi Crash – Contatto fisico e St. Vincent, come anche le serie Crash, House of Lies e Black Monday.

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Don Cheadle in Willy, il principe di Bel-Air

4. Ha recitato nella celebre serie comedy. Nel 1990 l’attore prende parte all’episodio Homeboy, Sweet Homeboy, della prima stagione della serie, ricoprendo il ruolo di Ice Tray. Questi era il miglior amico di Willy a Philadelphia, il quale va ora a trovarlo nella nuova dimora. Qui conosce Hilary, la cugina del protagonista, con cui inizia un flirt, attirandosi le antipatie degli zii di Willy.

Don Cheadle è War Machine

5. Ha sostituito un altro attore. Nel primo film dedicato ad Iron Man, il ruolo del colonnello James Rhodes era stato affidato all’attore Terrence Howard, il quale tuttavia si rifiutò di riprendere la parte per via di una disputa legata al salario. A sostituirlo fu allora Cheadle, che da quel momento assunse i panni di Rhodes e di War Machine anche per i successivi film Marvel.

6. Si è ispirato all’interpretazione del precedente attore. Cheadle ha affermato che inizialmente la sua intenzione era quella di dare una nuova interpretazione originale del personaggio, ma che in seguito decise di ispirarsi alla performance di Howard, così da non dar vita ad evidenti differenze tra un film e l’altro.

7. Ha avuto poco tempo per decidere. Dato l’inizio imminente delle riprese, la produzione aveva bisogno di una risposta rapida da Cheadle, per sapere se avrebbe accetto o meno il ruolo. L’attore ebbe così solo un’ora per decidere, e infine acconsentì a ricoprire la parte, stimolato anche dalla difficoltà per le persone di colore nell’ottenere ruoli da supereroe.

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Don Cheadle in Avengers

8. Ha svelato la sua scena preferita. All’interno del film Avengers: Endgame l’attore ha ricoperto nuovamente il ruolo di War Machine. Cheadle ha inoltre svelato quale delle tante scene girate è la sua preferita. Si tratta di quando Scott Lang, alias Ant-Man è intento a mangiare un taco, venendo tuttavia interrotto dall’arrivo di Nebula, Rocket e infine di War Machine, il cui arrivo fa spaventare il povero Lang.

Don Cheadle è su Twitter

9. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Twitter, dove ha un totale di 826 mila followers. Qui l’attore è solito condividere post riguardanti i suoi progetti da interprete, ma è anche il luogo dove l’attore può manifestare il suo attivismo, fornendo la propria opinione sui più importanti eventi d’attualità, dalla politica ai diritti umani.

Don Cheadle: età e altezza

10. Don Cheadle è nato a Kansas City, nel Missouri, Stati Uniti, il 29 novembre 1964. L’attore è alto complessivamente 172 centimetri.

Fonte: IMDb

Valeria Solarino: 10 cose che non sai sull’attrice

Valeria Solarino: 10 cose che non sai sull’attrice

Tra le più affermate interpreti italiane, Valeria Solarino si è negli anni distinta per le sue partecipazioni cinematografiche e televisive, dove ha potuto dar prova delle sue doti attoriali. Apprezzata da critica e pubblico, la Solarino ha inoltre ottenuto importanti riconoscimenti, arrivando anche a lavorare con celebri attori e registi, grazie ai quali ha potuto maturare come interprete. Ecco 10 cose che non sai di Valeria Solarino.

Valeria Solarino: i suoi film

1. Ha recitato in noti lungometraggi. L’attrice esordisce al cinema con il film La felicità non costa niente (2002), per poi prendere parte a Fame chimica (2003) e Che ne sarà di noi (2003). L’anno della consacrazione è il 2005, quando prende parte al film La febbre, recitando nel ruolo di Linda accanto a Fabio Volo. Grazie a questo film ottiene una maggiore popolarità, che le permette di recitare in Viaggio segreto (2006), Valzer (2007), Signorina Effe (2007), Italians (2009), Viola di mare (2009), Vallanzasca – Gli angeli del male (2010), Manuale d’amore 3 (2011), Smetto quando voglio (2014), Una donna per amica (2014), La terra dei santi (2015), La scelta (2015), Era d’estate (2016), Smetto quando voglio – Masterclass (2017), Smetto quando voglio – Ad honorem (2017), A casa tutti bene (2018) e Moschettieri del re – La penultima missione (2018).

2. Ha preso parte a produzioni televisive. La prima incursione televisiva per la Solarino avviene per il film televisivo Anita Garibaldi (2012), dove interpreta proprio la protagonista, recitando accanto all’attore Giorgi Pasotti. Nello stesso anno recita in Signorina Giulia (2012), per poi tornare in TV con la serie Una grande famiglia (2013-2015), dove recita con l’attore Alessandro Gassmann. Altre serie a cui partecipa sono Maltese – Il Romanzo del Commissario (2017), con Kim Rossi Stuart, e Rocco Schiavone (2019), con Marco Giallini.

3. È stata nominata per un importante premio. Nel corso della sua carriera l’attrice ha dato vita a più di un’apprezzata interpretazione. È divenuta però particolarmente famosa per il ruolo di Emma nel film Signorina Effe, che le ha permesso di ottenere una nomination come miglior attrice protagonista ai David di Donatello nel 2008.

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Valeria Solarino è su Instagram

4. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 59,8 mila persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago o di luoghi da lei visitati. Non mancano, naturalmente, immagini promozionali dei suoi progetti da interprete, come anche diverse foto realizzate per servizi di moda.

Valeria Solarino: chi è il suo compagno

5. Ha una relazione con un noto regista. Durante le riprese del film Che ne sarà di noi, l’attrice intreccia una relazione con il regista, Giovanni Veronesi. Da quel momento i due non si sono più lasciati, dando vita ad una delle coppie più durature dello spettacolo italiano. Particolarmente riservati, i due hanno negli anni mantenuto un profilo piuttosto riservato, evitando così un’eccessiva intromissione dei media nella loro vita privata.

6. Non pensano al matrimonio. In diverse occasioni la coppia ha affermato di non avere in progetto il matrimonio, almeno nel breve tempo, con la Solarino pronta a dichiarare di sognare tale cerimonia solo quando saranno anziani, perché ciò significherebbe coronare l’amore di una vita. Anche per quanto riguarda i figli i due si sono mostrati piuttosto riservati, affermando semplicemente che arriveranno quando arriveranno.

7. Hanno lavorato insieme diverse volte. Dopo averla diretta in Che ne sarà di noi, Veronesi ha voluto nuovamente la compagna nel cast di alcuni suoi film. La Solarino è infatti comparsa nel ruolo di Haifa in Italians, in quelli di Sara in Manuale d’amore 3, nei panni di Anna in Una donna per amica, e come Cicognac in Moschettieri del re – La penultima missione.

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Valeria Solarino e il tennis

8. È una grande appassionata di questo sport. L’attrice non ha mai nascosto la sua passione per il tennis, che più che una passione la Solarino ha descritto come una vera e propria ossessione. Per questo è solita allenarsi nei momenti di pausa tra un lavoro e l’altro, praticando quello sporto che, a detta dell’attrice, è un pensiero costante all’interno della sua vita.

Valeria Solarino ha una cicatrice sul naso

9. Ha imparato ad accettarsi così com’è. La Solarino è unanimemente considerata una delle donne più belle del cinema italiano. Tuttavia, proprio lei aveva difficoltà ad accettare una cicatrice presente sul suo naso sin da quando era bambina. L’attrice ha dichiarato che un tempo la trovava anti-estetica, ma che con il tempo ha imparato ad accettarla, poiché è un elemento che la rende unica.

Valeria Solarino: età e altezza

10. Valeria Solarino è nata a Morro de Barcelona, in Venezuela, il 4 novembre 1978. L’attrice è alta complessivamente 172 centimetri.

Fonte: IMDb

Pietro Sermonti: 10 cose che non sai sull’attore

Pietro Sermonti: 10 cose che non sai sull’attore

Divenuto popolare grazie a diverse celebre serie TV a cui ha preso parte, l’attore Pietro Sermonti vanta anche molteplici e importanti collaborazioni cinematografiche. Nel corso degli anni ha infatti saputo affermarsi tanto per i suoi ruoli comici quanto per parti più drammatiche. Ciò gli ha permesso di dimostrare le proprie doti, guadagnando la stima di critica e pubblico. Ecco 10 cose che non sai di Pietro Sermonti.

Parte delle cose che non sai di Pietro Sermonti

Pietro Sermonti: i suoi film e le fiction

1. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore debutta al cinema con il film Piccole anime (1998), per poi tornare al cinema in SoloMetro (2007) e ancora Sweet Sweet Marja (2007), Roulette (2007), Amore, bugie e calcetto (2008), Sleepless (2009) e Boris – Il film (2011), che gli permette di ottenere una buona fama anche sul grande schermo. Da quel momento recita infatti in film come Smetto quando voglio (2014), Confusi e felici (2014), Sei mai stata sulla Luna? (2015), Smetto quando voglio – Masterclass (2017), Smetto quando voglio – Ad honorem (2017), Lasciati andare (2017), Terapia di coppia per amanti (2017), Bentornato Presidente (2019) e Bangla (2019).

2. Ha preso parte a celebri serie TV. Dopo aver recitato nella serie Carabinieri (2002), l’attore ottiene una discreta popolarità grazie a Elisa di Rivombrosa (2003-2004) e La moglie cinese (2006). Grande notorietà gli è però data dalla serie Un medico in famiglia, dove dal 2001 al 2009 recita nel ruolo di Guido Zanin. Conferma poi il suo successo recitando nella popolare serie Boris (2007-2010), dove dà vita all’iconico Stanis La Rochelle. Negli anni successivi torna in televisione per recitare in Nero Wolfe (2012) e Tutto può succedere (2015-2018).

Pietro Sermonti e Margot Sikabonyi

3. Ha avuto una relazione con la collega di set. Durante le riprese della fiction Un medico in famiglia, l’attore ha modo di conoscere Margot Sikabonyi, che ricopre il personaggio di Maria Martini. I due sviluppano in breve tempo un feeling, dando vita ad una relazione che si protrae per diverso tempo. Si lasciano poi senza fornire particolari motivazioni, con l’attrice ha affermato che quello vissuto è stato il suo primo vero amore, ma che non permetterà più di innamorarsi sul set.

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Pietro Sermonti ha una moglie?

4. Non è sposato. Attualmente l’attore sembra essere single, avendo terminato da poco la relazione con l’attrice Margherita Vicario. Tra le altre storie d’amore celebri di Sermonti vi è stata anche quella con la conduttrice televisiva Alessia Marcuzzi. Tuttavia, l’attore non ha mai fornito ulteriori dettagli sulla propria vita privata, preferendo tenere i media lontani da questa.

Pietro Sermonti e il calcio

5. Voleva diventare un calciatore. Da ragazzo, Sermonti aveva come sogno quello di diventare un calciatore. Inizia ad allenarsi giocando nelle giovanili della Juventus, ma per problemi fisici è costretto ad abbandonare. Ciò non gli impedisce però di praticare tale sport a livello amatoriale, prendendovi infatti parte a scopi benefici, giocando ad esempio per alcuni anni nella Nazionale Italiana Attori.

Parte delle cose che non sai di Pietro Sermonti

Pietro Sermonti in Un medico in famiglia

6. Ha abbandonato la serie. Dopo aver recitato nelle stagioni 3, 4 e 6, l’attore ha confermato che non sarebbe tornato a recitare nella celebre fiction, poi protrattasi fino al 2016. Sermonti giudicava infatti completo l’arco narrativo del proprio personaggio, e ha ulteriormente motivato la scelta con il desiderio di intraprendere nuove strade nel campo della recitazione.

Pietro Sermonti in Boris

7. Nella serie interpreta un attore che interpreta un medico. Per un incredibile coincidenza, nella serie Boris, dove l’attore ricopre il ruolo di Stanis La Rochelle, si è ritrovato a dar vita nuovamente ad una parte legata al mondo della medicina. Sermonti ha affermato di essersi divertito molto a dar vita a questo personaggio, potendo prendere in giro in modo ironico e affettuoso quanto fatto invece con serietà in Un medico in famiglia.

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8. Il ruolo è stato scritto per lui. Amico da anni con gli sceneggiatori di Boris, Sermonti ha affermato di aver particolarmente apprezzato il ruolo che questi avevano scritto per lui. Data la profonda amicizia, gli sceneggiatori hanno infatti potuto assegnare all’attore una parte che ne liberasse le vene più deliranti della sua personalità, ottenendone un personaggio particolarmente comico.

9. Si ritiene ben diverso dal suo personaggio. Stanis La Rochelle è una personalità prevalentemente sgradevole, ricca di presunzione ed egocentrismo. Sermonti ha ribadito di non ritrovarsi affatto in questi aspetti, ma che dargli voce è stata una delle sfide più entusiasmanti, poiché si è visto costretto ad attingere ad un repertorio che non gli è proprio. Mettendosi alla prova, l’attore ha così potuto svelare nuove sfumature del suo talento.

Pietro Sermonti: età e altezza

10. Pietro Sermonti è nato a Roma, Italia, il 25 ottobre 1971. L’attore è alto complessivamente 183 centimetri.

Fonte: IMDb

Berlinale 2020: premiati Elio Germano e i D’Innocenzo. Tutti i vincitori

Si è appena conclusa la Berlinale 2020 con un palmares davvero vincente per l’Italia che ha presenziato al Festival. Sia il film di Giorgio Diritti, Volevo Nascondermi, che Favolacce, dei fratelli D’Innocenzo, sono andati a premio, con Elio Germano che vince il premio per il migliore attore e i D’Innocenzo per la migliore sceneggiatura.

L’Orso d’Oro è andato invece a There is no evil dell’iraniano Mohammad Rasoulof, sulla pena di morte, in quattro parti. Ecco di seguito tutti i premi che ha assegnato la giuria presieduta da Jeremy Irons (in cui c’era anche Luca Marinelli).

Orso d’oro per il miglior film:
There Is No Evil di Mohammad Rasoulof

Orso d’argento Gran Premio della Giuria:
Never Rarely Sometimes Always di Eliza Hittman

Premio 70° Berlinale per l’innovazione:
Delépine e Kervern per Effacer l’historique

Orso d’argento per la miglior regia:
Hong Sang-Soo per The Woman Who Run

Orso d’argento per la migliore attrice:
Paula Beer per Undine

Orso d’argento per il miglior attore:
Elio Germano 
per Volevo nascondermi

Orso d’argento per la miglior sceneggiatura:
Fabio e Damiano D’Innocenzo
 per Favolacce

Orso d’argento per il miglior contributo tecnico:
per la fotografia di DAU. Natasha

Premio per la migliore opera prima:
Los Conductos di Camilo Restrepo

Premio per il miglior documentario
Irradiés di Rithy Panh
Menzione speciale:
Notes from the Underworld, di Tizza Covi e Rainer Frimmel

Panorama – Premio del Pubblico, fiction

 Otac di Srdan Golubovic
2° Futur Drei (Stitches) di Faraz Shariat
3° Hap di Maria Sodahl

Panorama – Premio del Pubblico, documentari:
1° Welcome to Chechnya di David France
2° Saudi Runaway di Susanne Regina Meures
3° Petite Fille di Sebastien Lifshitz

César 2020: a Polanski la migliore regia, tra le polemiche

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César 2020: a Polanski la migliore regia, tra le polemiche

Si è svolta la scorsa notte la 45° cerimonia di premiazione dei César 2020, nella lussuosa cornice della Salle Pleyel. Tuttavia, come preannunciavano le agitazioni di qualche giorno fa, la cerimonia ha avuto più di un fuori programma, a cominciare dall’ingresso in sala.

Un gruppo di femministe ha manifestato con fumogeni sul tappeto rosso, la causa del loro disappunto sono le 12 candidature a L’Ufficiale e la Spia, il bellissimo film di Roman Polanski, già Leone d’Argento a Venezia 2019. Il regista, di recente travolto di nuovo dallo scandalo e dalle accuse di molestie sessuali, aveva già deciso nelle ore precedenti alla cerimonia di non partecipare, per proteggere la sua famiglia, moglie, figli e se stesso, ovviamente, da insulti e attacchi.

Roman Polanski non presenzierà ai César 2020

Questo però non è bastato. Oltre alle proteste esterne alla sala, anche durante la cerimonia, quando è stato annunciato il premio alla regia a Polanski, l’attrice Adèle Haenel ha lasciato la sala in segno di protesta, urlando “vergogna”. Con lei, anche altri presenti hanno abbandonato la cerimonia, compresa Céline Sciamma, regista di Ritratto di una giovane in fiamme, anche lei nominata nella categoria per la migliore regia.

Il trambusto che ha fatto da cornice alla cerimonia rischia però di far perdere di vista i veri protagonisti della serata, i film e i vincitori, che potete leggere di seguito:

Miglior suono: per Wolf Call

Miglior montaggio: Flora Volpelière per Les Misérables

Miglior colonna sonora originale: Dan Lévy per Dov’è il mio corpo

Miglior film d’animazione: Dov’è il mio corpo di Jérémy Clapin

Miglior fotografia: Claire Mathon per Ritratto della giovane in fiamme

Miglior scenografia: Stéphane Rozenbaum per La belle époque

Migliori costumi: Pascaline Chavanne per L’ufficiale e la spia

Miglior sceneggiatura non originale: Roman Polanski e Robert Harris per L’ufficiale e la spia

Miglior sceneggiatura originale: Nicolas Bedos per La belle époque

Miglior film straniero: Parasite di Bong Joon-Ho

Miglior documentario: M di Yolande Zauberman

Miglior opera prima: Papicha di Mounia Meddour

César du public: Les Misérables

Miglior speranza maschile: Alexis Manenti per Les Misérables

Miglior speranza femminile: Lyna Khoudri per Papicha

Miglior attrice non protagonista: Fanny Ardant per La belle époque

Miglior attore non protagonista: Swann Arlaud per Grazie a Dio

Miglior attore: Roschdy Zem per Roubaix, une lumiere

Miglior attrice: Anais Demoustier per Alice e il sindaco

Miglior regia: Roman Polanski per L’ufficiale e la spia

Miglior Film: Les Misérables 

Henry Cavill sarà un mutante famoso in Captain Marvel 2?

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Sembra tutto troppo bello per essere vero, e infatti si tratta di un rumor tanto insistente da essere diventato virale: sembra che Henry Cavill possa interpretare un mutante famoso in Captain Marvel 2, il film con Brie Larson che sarà presto messo ufficialmente in produzione presso i Marvel Studios.

Cavill sarebbe stato chiamato ad interpretare Wolverine, il personaggio che ha accompagnato per 19 anni di carriera l’australiano Hugh Jackman e che nel 2017 è morto sul grande schermo in Logan, di James Mangold.

La fusione tra Fox e Disney ha portato i Mutanti Marvel, i cui diritti erano in possesso di Fox, nelle mani della Casa di Topolino, sotto la quale si trovano anche i Marvel Studios, per cui per gli X-Men è arrivato il momento di unirsi al Marvel Cinematic Universe.

Non sappiamo quali saranno le tempistiche di questa unione cinematografica, ma sappiamo che se lo studio volesse cominciare a reintrodurre gli X-Men nel MCU cominciare da un mutante come Wolverine, amatissimo e ben strutturato nei ricordi degli spettatori, si tratterebbe di una decisione azzardata.

Dal canto suo, Henry Cavill non è nuovo al mondo dei cinecomics, visto che ha interpretato Superman per Zack Snyder in L’Uomo d’Acciaio, Batman v Superman e Justice League. Tuttavia, le sorti avverse del DCEU lo hanno fatto allontanare dal ruolo e, sebbene non sia ufficiale che l’attore britannico abbia appeso il mantello al chiodo, all’orizzonte non ci sono ancora progetti per il suo ritorno nella parte.

Di recente, Henry Cavill è stato però protagonista di un nuovo successo, rappresentato da The Witcher, la serie Netflix basata sull’omonima serie di romanzi. Se la sua partecipazione a Captain Marvel 2 nei panni di Wolverine dovesse essere confermata, l’attore reciterà accanto a Brie Larson.

Jaina Lee Ortiz: 10 cose che non sai sull’attrice

Jaina Lee Ortiz: 10 cose che non sai sull’attrice

Divenuta celebre grazie alla sua partecipazione ad un noto reality show statunitense, l’attrice Jaina Lee Ortiz ha in breve tempo raggiunto una buona fama come interprete prendendo parte a note serie TV. La Ortiz ha così avuto modo negli ultimi anni di sfoggiare una buona versatilità, lasciando intendere che la sua potrebbe essere una carriera in crescendo, in attesa soltanto del ruolo che possa metterne totalmente in risalto le qualità. Ecco 10 cose che non sai di Jaina Lee Ortiz.

Parte delle cose che non sai di Jaina Lee Ortiz

Jaina Lee Ortiz: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in un film per il cinema. Nel 2012 l’attrice debutta al cinema con il lungometraggio dal titolo Misfire, dove ricopre il ruolo di I.C. all’interno di un duello tra assassini composti di sole donne. Successivamente, nel 2017, recita in Il viaggio delle ragazze, dove grazie ad un piccolo ruolo, ha modo di recitare accanto all’attrice Jada Pinkett Smith. Queste sono per ora le uniche incursioni cinematografiche che la Ortiz ha all’attivo, data la sua più attiva partecipazione a progetti televisivi.

2. È nota per le serie TV. La Ortiz debutta nel mondo della televisione con la serie TV The Shop (2016), dove ricopre il ruolo di Petrona per sei episodi. In seguito, recita nel film The After (2014), ma la vera popolarità arriva grazie alla serie Rosewood, dove dal 2015 al 2017 ricopre il ruolo di Annalise Villa. Terminata la serie ha poi preso parte a Shooter (2017) e Grey’s Anatomy (2018-2019), dove ha interpretato Andy Herrera.

3. Attualmente è protagonista di una serie. Il ruolo di Andy Herrera in Grey’s Anatomy ha ottenuto un tale buon riscontro di pubblico, che i produttori hanno pensato bene di scrivere una serie spin-off interamente dedicata a lei. È così nata Station 19, dove dal 2018 la Ortiz ha ripreso la parte, che ricopre tutt’ora, e che le ha permesso di ottenere un ruolo da protagonista in una serie di alto profilo.

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Jaina Lee Ortiz è su Instagram

4. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram, dove ha un profilo seguito da 286 mila persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago, ma molto presenti sono anche curiosità dai set a cui prende parte e immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.

Jaina Lee Ortiz e Bradley Marques

5. È sposata. Da circa dieci anni l’attrice è sposata con l’autore televisivo Bradley Marques. I due hanno da sempre mantenuto un profilo di coppia riservato, cercando di tenere lontani i riflettori che il loro lavoro porta inevitabilmente con sé. In diverse interviste, l’attrice ha dichiarato di essere profondamente legata a suo marito, che la aiuta in ogni nuova sfida, ma di sentirsi anche indipendente nel poter affrontare le difficoltà.

Parte delle cose che non sai di Jaina Lee Ortiz

Jaina Lee Ortiz in Station 19

6. Ha ricevuto importanti consigli dalle produttrici. Al momento di dar vita alla serie spin-off Station 19, l’attrice ha ricevuto semplici ma importanti consigli dalle due produttrici, Shonda Rhimes ed Ellen Pompeo. Dato che la serie si concentra in particolare sul suo personaggio, le è stato infatti detto di farsi trovare sul set sempre riposata, dormendo il più possibile durante la notte, così da avere l’energia per affrontare le riprese.

7. Si è esercitata a lungo per il ruolo. Per dar vita al personaggio di Andy Herrera, vigile del fuoco protagonista della serie, ambientata in una stazione dei pompieri a Seattle, l’attrice ha affermato di essersi allenata duramente. Tra le altre esercitazioni compiute vi è stata quella di essersi arrampicata più volte su una scala con diversi chili sulle spalle. Tutto ciò le ha permesso di ottenere il fisico necessario per la parte. L’attrice ha inoltre conseguito con successo un test per pompieri, così da poter acquisire quelle conoscenze per essere maggiormente realistica nella parte.

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8. Si è ispirata a suo padre. La Ortiz è figlia di un detective della omicidi del Bronx, ora in pensione. Per dar vita al vigile Andy, l’attrice ha dichiarato di essersi ispirata in buona parte a lui, al suo modo di fare, alla sua sicurezza e al suo rispetto per le regole e le persone. Qualità riscontrabili all’interno della serie dal suo personaggio.

Jaina Lee Ortiz in Grey’s Anatomy

9. Ha recitato nella nota serie TV.  Prima di ottenere una serie tutta per sé, l’attrice era apparsa per la prima volta nel ruolo di Andy Herrera nell’episodio You Really Got a Hold on Me, il tredicesimo della quattordicesima stagione. Qui il personaggio si faceva notare per aver salvato un giovane da una casa in fiamme, accompagnandolo poi fino all’ospedale dove sarebbe stato sottoposto ad urgenti cure. La parte interpretata dalla Ortiz ha ricevuto una così calorosa accoglienza da fargli ottenere uno spin-off a lei dedicata.

Jaina Lee Ortiz: età e altezza

10. Jaina Lee Ortiz è nata a Fort Ord, in California, Stati Uniti, il 20 novembre 1986. L’attrice è alta complessivamente 165 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Asia Kate Dillon: 10 cose che non sai sull’attrice

Asia Kate Dillon: 10 cose che non sai sull’attrice

L’attrice Asia Kate Dillon è nota per alcune importanti partecipazioni televisive, ma ancor di più per aver generato all’interno dell’industria accesi dibattiti sul gender degli attori. Considerando sé stesso come genderqueer, infatti, l’attrice negli anni contribuito a spianare la strada verso una maggior diversità all’interno dell’industria. Grazie ai suoi ruoli di rilievo ha poi potuto affermarsi anche grazie alle sue doti da interprete, che ne hanno decretato il vero successo. Ecco 10 cose che non sai di Asia Kate Dillon.

Parte delle cose che non sai di Asia Kate Dillon

Asia Kate Dillon: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in un celebre film d’azione. Dillon esordisce al cinema grazie al film John Wick 3 – Parabellum, dove ricopre il ruolo di La Giudicatrice. Nel film ha modo di recitare in un ruolo di rilievo accanto all’attore Keanu Reeves. Prossimamente è atteso al cinema con il film The Outside Story, dove darà vita al personaggio di Inez.

2. È noto per i suoi ruoli televisivi. Dopo aver recitato nei film televisivi Hitting the Wall (2011) e Marcus Garlard: A Necessary Option (2011), l’attrice prende parte ad alcuni episodi delle serie Younger (2015), Opus for All (2015), e Master of None (2015). Il vero successo arriva però grazie a Orange Is the New Black (2016-2017), dove recita nel ruolo di Brandy Epps. Ulteriore popolarità arriva poi con la serie Billions (2017-in corso), dove recita accanto agli attori Paul Giamatti, Damian Lewis e Maggie Siff.

3. Ha ricevuto importanti nomination. Per il suo ruolo nella serie Billions, la Dillon è stata candidato rispettivamente nel 2018, nel 2019 e nel 2020 come miglior attore non protagonista ai Critics Choice Awards, senza tuttavia riportare vittorie. Il posizionamento in tale categoria è la volontà della Dillon di contribuire ad abbattere le distinzioni tra attore uomo e attore donna.

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Asia Kate Dillon è su Instagram

4. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 104 mila persone. All’interno di questo è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi. Particolarmente presenti sono poi anche foto realizzate per servizi di moda, ma anche immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.

Asia Kate Dillon: il significato dei suoi tatuaggi

5. Ha tatuaggi dai precisi significati. Nelle sue apparizioni pubbliche, o nei suoi post su Instagram, l’attrice ha sfoggiato due tatuaggi, ma attualmente non si sa se sul suo corpo ve ne sono di più. Il primo dei due in questione è una rosa tatuata sul polpaccio sinistro, mentre il secondo è una scritta tedesca sul collo, “einfühlung”, il cui significato è “empatia”.

Parte delle cose che non sai di Asia Kate Dillon

Asia Kate Dillon: il suo gender

6. Non si riconosce né nel genere femmine né in quello maschile. Sin da giovane l’attrice ha dichiarato di non riconoscersi nelle tradizionali categorie di gender, pertanto rifiutandole in toto. Dillon ha infatti affermato di preferire la definizione di “non binario”, e per riferirsi a sé stesso ha sostituito ai pronomi “lei” o “lui” quello di “loro”. Pur essendo nato con caratteristiche di sesso femminile, inoltre, Dillon preferisce la definizione di “attore”, poiché più generica di quella di “attrice”, che invece si riferisce alle sole donne.

7. Ha stabilito un importante primato. Nel 2017 l’attrice viene scelta per interpretare Taylor Mason nella serie Billions. Il personaggio è unanimemente considerato come il primo non-binario della storia della televisione americana. Dillon si è dichiarato entusiasta di poter essere il rappresentante di una maggior inclusività e diversità all’interno dell’industria televisiva e cinematografica.

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Asia Kate Dillon in John Wick 3

8. Ha accettato il ruolo senza aver letto la sceneggiatura. Grande fan dei primi due capitoli della trilogia con Keanu Reeves, l’attrice ha dichiarato di aver accettato il ruolo dopo aver incontrato il regista Chad Stahelski, con il quale ha stabilito da subito un’ottima intesa. Ancor prima che questi potesse inviarle la sceneggiatura, l’attrice aveva già accettato la parte.

9. Non ha lavorato ad un background del personaggio. Le origini de La Giudicatrice non vengono rivelate nel film, e l’attrice ha ammesso di non aver lavorato ad una personale backstory, cercando di focalizzarsi maggiormente sulle motivazioni che spingono il personaggio a compiere quanto si può vedere nel film.

Asia Kate Dillon: età e altezza

10. Asia Kate Dillon è nata a Ithaca, nello stato di New York, Stati Uniti, il 15 novembre 1984. L’attrice è alta complessivamente 173 centimetri.

Fonte: IMDb

 

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