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DGA Awards 2024: le nomination del sindacato dei registi

DGA 2018

Oltre ai candidati ai SAG Awards 2024, sono stati annunciati anche quelli per i DGA Award, ovvero il sindacato dei registi. Si tratta di un premio che in qualche modo anticipa quella che potrà essere la cinquina dei candidati come Miglior regista agli Oscar e il possibile vincitore di questa categoria. Non sorprende di ritrovare nominati nomi come Greta Gerwig, Yorgos Lanthimos, Christopher Nolan e Martin Scorsese, mentre l’ultimo posto disponibile va a ricoprirlo Alexander Payne, per il film The Holdovers, battendo dunque la concorrenza di registi come Jonathan Glazer (The Zone of Interest), Bradley Cooper (Maestro) o Justine Triet (Anatomy of a Fall).

Per quanto riguarda le candidature sul fronte televisivo, spicca la quadrupla presenza di Succession, della HBO, ma si ritrovano anche altre serie acclamate da critica e pubblico come The Last of Us, adattamento della HBO del videogioco post-apocalittico, Ted Lasso, commedia sportiva della Apple, e The Bear, la serie FX incentrata sul mondo della ristorazione e con la salute mentale tra i suoi temi cardine. I vincitori delle categorie qui sotto riportate saranno ora annunciati ai DGA Awards il 10 febbraio al Beverly Hilton Hotel di Beverly Hills.

Outstanding Directorial Achievement in Theatrical Feature Film for 2023

Greta Gerwig, “Barbie” (Warner Bros. Pictures)

Yorgos Lanthimos, “Poor Things” (Searchlight Pictures)

Christopher Nolan, “Oppenheimer” (Universal Pictures)

Alexander Payne, “The Holdovers” (Focus Features)

Martin Scorsese, “Killers of the Flower Moon” (Apple Original Films / Paramount Pictures)

Michael Apted Award for Outstanding Directorial Achievement in First-Time Theatrical Feature Film

Cord Jefferson, “American Fiction” (Orion Pictures / Amazon MGM Studios)

Manuela Martelli, “Chile ‘76” (Kino Lober)

Noora Niasari, “Shayda” (Sony Pictures Classics / ORIGMA 45)

A.V. Rockwell, “A Thousand and One” (Focus Features)

Celine Song, “Past Lives” (A24)

Outstanding Directorial Achievement in Documentaries

Moses Bwayo e Christopher Sharp – Bobi Wine: The People’s President

Mstyslav Chernov 20 Days in Mariupol

Madeleine Gavin – Beyond Utopia

Davis Guggenheim – Still: A Michael J. Fox Movie

D. Smith – Kokomo City

Outstanding Directorial Achievement in Dramatic Series

Peter HoarThe Last of Us, “Long, Long Time” (HBO)

Becky MartinSuccession, per “Rehearsal” (HBO)

Mark MylodSuccession, per “Connor’s Wedding” (HBO)

Andrij ParekhSuccession, per “America Decides” (HBO)

Robert Pulcini and Shari Springer BermanSuccession, per “Tailgate Party” (HBO)

Outstanding Directorial Achievement in Comedy Series

Erica DuntonTed Lasso, “La Locker Room Aux Folles” (Apple TV+)

Bill Hader – Barry, “wow” (HBO)

Declan LowneyTed Lasso, “So Long, Farewell” (Apple TV+)

Christopher StorerThe Bear, “Fishes” (FX / Hulu)

Ramy YoussefThe Bear, per “Honeydew” (FX / Hulu)

Outstanding Directorial Achievement in Movies for Television and Limited Series

Shawn Levy Tutta la luce che non vediamo (Netflix)

Tara Miele – Lezioni di chimica, “Introduction to Chemistry” (Apple TV+)

Millicent Shelton – Lezioni di chimica, “Poirot” (Apple TV+)

Sarah Adina Smith – Lezioni di chimica, “Her and Him” (Apple TV+)

Nzingha Stewart Daisy Jones & the Six, “Track 10: Rock ‘n’ Roll Suicide” (Prime Video)

 
 

Leonardo DiCaprio nel cast del prossimo film di Paul Thomas Anderson

Leonardo DiCaprio Cannes 2023
Leonardo DiCaprio al Festival di Cannes - Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Sul red carpet dei Golden Globe, Leonardo DiCaprio aveva anticipato che stava per iniziare le riprese di un nuovo film con un regista con il quale non aveva mai lavorato prima. In quel momento l’attore non ha voluto rivelare di chi si tratta, ma ora grazie a Variety apprendiamo che il regista in questione è Paul Thomas Anderson. Da tempo si vociferava di questa possibile collaborazione, che viene dunque ora ufficializzata. Accanto a DiCaprio, ci saranno anche il premio Oscar Sean Penn, con Anderson ha già lavorato per Licorice Pizza, e Regina Hall, la star di The Hate U Give. La produzione del film, che sarà prodotto dalla Warner Bros., inizierà questo mese in California, lo stato in cui sono stati girati quasi tutti i film di Anderson.

Secondo una fonte a conoscenza della produzione, il nuovo progetto di Anderson ha un’ambientazione contemporanea e sarà un lavoro corale, il che se confermato si tratterebbe per il regista del primo film ambientato ai giorni d’oggi dai tempi di Ubriaco d’amore. In ogni caso, il progetto è ad ora avvolto dalla più completa segretezza, tanto che la Warner Bros. ha cercato di tenere nascosto per mesi il solo fatto di produrre il film. Ma il prezzo del film ha sollevato delle perplessità: secondo gli addetti ai lavori, il budget si avvicina ai 100 milioni di dollari, una cifra considerevole per un film di Anderson.

Nonostante i suoi film siano sempre indicati come tra i migliori del loro anno e ricevano numerosi riconoscimenti, nessuno di questi è mai stato un enorme successo economico. La presenza di un tale cast, che molto probabilmente andrà arricchendosi, e soprattutto la presenza di Leonardo DiCaprio, potrebbero però far ottenere ad Anderson un nuovo tipo di successo in termini economici. Come noto, l’attore avrebbe già dovuto recitare per il regista in Boogie Nights – L’altra Hollywood, ma rifiutò per recitare in Titanic. Circa 25 anni dopo, però, l’opportunità per i due di unire le forze sembra infine essere arrivata. A questo punto non resta che attendere maggiori notizie riguardo a questo nuovo film.

 
 

Mamma ho perso l’aereo: 10 cose che forse non sai sul film

Mamma ho perso l'aereo

Arrivato al cinema nel 1990, il film Mamma ho perso l’aereo si è in breve affermato come un successo clamoroso ed è diventato nel tempo uno dei più celebri film natalizi che il cinema abbia mai prodotto. Si tratta infatti di una commedia per famiglie capace di divertire grandi e piccoli, offrendo risate a volontà, colpi di scena imprevedibili e tante emozioni. Protagonista è il giovane Kevin, il quale dimenticato a casa dalla sua famiglia mentre questa è partita per un viaggio a Parigi, si trova a dover fronteggiare due rapinatori decisi ad introdursi nella sua abitazione. Kevin, come noto, non manca però di dare loro filo da torcere.

Ecco dieci cose che forse non sapete su Mamma ho perso l’aereo.

Mamma ho perso l’aereo: Macaulay Culkin protagonista del film

1. Il ruolo di Kevin è stato scritto apposta per Macaulay Culkin. Lo sceneggiatore del film aveva visto il giovane interprete in un film precedente e aveva deciso di scrivere la parte per lui. Il regista decise però di tenere ugualmente delle audizioni, alle quali si presentarono più di 100 attori. Culkin, alla fine, si dimostrò all’altezza del ruolo, ottenendolo. Inolte, Macaulay non è stato l’unico Culkin a comparire in Mamma ho perso l’aereo: il suo fratello più giovane Kieran, infatti, è comparso nel film nei panni del cuginetto di Kevin che bagna il letto. È stato il debutto di Kieran, e da allora l’attore si è costruito una carriera di tutto rispetto: l’abbiamo visto in Le regole della casa del sidroIgby Goes Down, Scott Pilgrim vs. the World, fino alla serie Succession.

2. Lavorare con Macaulay Culkin ha insegnato una lezione al regista Chris Columbus. Una lezione che Columbus ha imparato durante le riprese del film è che quando si accetta di lavorare con un attore bambino, si accetta anche di lavorare con la famiglia di quel bambino. “Ero molto più giovane ed ero davvero troppo ingenuo per pensare anche all’ambiente familiare“, ha dichiarato Columbus al Guardian nel 2013. “All’inizio non sapevamo molto della famiglia; man mano che giravamo, abbiamo imparato un po’ di più. Le storie sono da brivido. Stavo facendo il casting di un ragazzo che aveva davvero una vita familiare travagliata“.

mamma ho perso l'aereo

Mamma ho perso l’aereo: il resto del cast del film

3. I due ladri sono interpretati da celebri attori. Il ladro Marv è stato interpretato da Daniel Stern, che vanta una filmografia immensa (soprattutto tra gli anni ’80 e ’90) anche se non di grande rilievo. Il più grande nome del film è però sicuramente quello di Joe Pesci, noto per la sua collaborazione con Martin Scorsese in film come Toro scatenato, Casinò e Quei bravi ragazzi, per cui ha poi vinto il premio Oscar come Miglior attore non protagonista. Nel film, l’attore interpreta l’altro dei due ladri, Harry.

4. Robert De Niro rifiutò di fare parte del cast di Mamma ho perso l’aereoA proposito di Pesci e Scorsese, inizialmente il ruolo del ladro Harry era stato offerto proprio all’altro celebre collaboratore del regista italoamericano, ovvero Robert De Niro. L’attore, tuttavia, preferì rifiutare la parte, deciso a dedicarsi a tutt’altro genere di film. Nel 1990, infatti, oltre a Quei bravi ragazzi, si dedicò anche al dramma Risvegli e al drammatico sentimentale Lettere d’amore.

5. Joe Pesci ha evitato Macaulay Culkin sul set di Mamma ho perso l’aereoCome noto, Pesci evitò di incrociare o parlare con Culkin durante tutto il tempo delle riprese.  Voleva assicurarsi così di avere la performance più autentica possibile da parte del giovane attore. Evitandolo, infatti, Culkin sviluppò un certo timore di Pesci, arrivando ad essere realmente spaventato quando incontrava il premio Oscar.

Mamma ho perso l'aereo Marv

Altre curiosità su Mamma ho perso l’aereo

6. Mamma ho perso l’aereo film è entrato nel Guinness World Record. Nel suo weekend di apertura, il film è stato in testa al box office, guadagnando 17 milioni di dollari in 1202 sale. Il film mantenne il primo posto per ben 12 settimane e rimase nella top 10 fino al giugno dell’anno successivo. Divenne il film di maggior incasso del 1990 e si guadagnò il Guinness World Record come commedia d’azione dal vivo di maggior incasso a livello nazionale. Ha mantenuto questo titolo per un bel po’ di tempo, 27 anni per l’esattezza, finché il blockbuster cinese Never Say Die non l’ha scalzato dal primo posto nel 2017.

7. La villa dove abita Kevin è divenuta una meta turistica. Situata al 671 di Lincoln Avenue a Winnetka, Illinois, la cucina, la scala principale e il pianerottolo al piano terra che si vedono nel film sono stati girati in questa residenza con cinque camere da letto. (La sala da pranzo e tutte le altre stanze del primo piano, ad eccezione della cucina, sono state girate su un palcoscenico). Nel 2012, John e Cynthia Abendshien, proprietari della casa quando fu utilizzata come location del film, hanno venduto la proprietà per ben 1,585 milioni di dollari. Ancora oggi, inoltre, è una ricercata meta turistica dei fan del film.

Mamma ho perso l’aereo: come sarebbe se fosse accaduto nella realtà

8. Nella vita reale, Harry e Marv non sarebbero sopravvissuti all’attacco di Kevin. Colpi di pistola ad aria compressa in fronte e all’inguine, ferro rovente e una latta di vernice in faccia, una fiamma ossidrica in testa. I due rapinatori del film hanno sofferto parecchio a causa degli attacchi di Kevin, un piccolo bambino di otto anni. Hanno sofferto così tanto che nessuno dei due avrebbe dovuto essere, teoricamente, in grado di camminare o di restare in piedi alla fine della serata. Nel 2012, un medico di nome Ryan St. Clair ha diagnosticato quelli che sarebbero stati gli effettivi danni causati dagli attacchi di Kevin. Tra gli altri, il ferro avrebbe dovuto causare fratture, che avrebbero comportato una seria disfigurazione del viso e l’impossibilità di riparare del tutto la vista.

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Mamma ho perso l’aereo: i suoi sequel e il remake

9. Mamma ho perso l’aereo ha avuto più di un sequel. I membri originali del cast sono tornati tutti in Mamma ho riperso l’aereo: mi sono smarrito a New York (che fu di nuovo diretto da Columbus). Il successo dell’originale, però, diede origine ad un intero franchise con quattro sequel, tre videogiochi, due giochi da tavolo, un romanzo e altro merchandise. I film realizzati successivamente al secondo sono Mamma, ho preso il morbillo (1997), Mamma, ho allagato la casa (2002) e Holiday Heist – Mamma, ho visto un fantasma (2012), ma non vantando lo stesso cast, nessuno di questi ottenne lo stesso successo.

10. È stato realizzato un remake del film. Nel 2021 su Disney+ è stato distribuito un film che è un remake ma allo stesso tempo di un sequel, poiché in alcune clip si nota Buzz, che svolgendo il suo lavoro di poliziotto, racconta ad un collega di quando suo fratello minore Kevin è rimasto a casa da solo durante le feste natalizie. Inoltre si fa riferimento ad una ditta di impianti di sicurezza conosciuta come McAllister il cui logo è la casa presente nella locandina dei primi due film. Un altro riferimento alle prime due pellicole si vede nel film di fantascienza che la famiglia McKenzie sta guardando, che ricorda molto Angels With Filthier Souls, il film col gangster Johnny che Kevin vedeva nel primo film (chiara parodia del lungometraggio Gli angeli con la faccia sporca).

Il trailer di Mamma ho perso l’aereo e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Mamma ho perso l’aereo grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Prime Video e Disney+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 10 gennaio alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fronti: MentalFloss

 
 

Changeling: trama, cast e la storia vera dietro il film con Angelina Jolie

Changeling film

L’instancabile Clint Eastwood ha nel 2008 consegnato al cinema e ad i suoi spettatori due tra i più apprezzati film della sua filmografia recente. Si tratta di Gran Torino e Changeling. Quest’ultimo, presentato in concorso al Festival di Cannes di quell’anno, è basato su una vicenda realmente accaduta nella Los Angeles del 1928, che ha per protagonista una madre a cui, dopo la scomparsa del figlio, ne viene riportato uno che lei riconoscere non essere il suo. Una storia che permette al regista di affrontare tematiche e questioni sempre attuali, con risvolti che danno ulteriormente prova delle grandi emozioni che Eastwood sa confezionare in modo mai furbo o scontato.

Autore della sceneggiatura è J. Michael Straczynski, che per anni si documentò circa gli eventi narrati nel film, arrivando infine a dar vita ad una storia che nessuno sembrava voler produrre. Fu l’interesse di Eastwood e del premio Oscar Ron Howard a consentirgli infine di trovare i finanziamenti necessari. Originariamente, inoltre, sarebbe dovuto essere proprio Howard a dirigere il film, ma essendo impegnato su altri set decise di lasciare tale ruolo a Eastwood. Noto per la sua celerità nel girare i film, questi terminò le riprese in soli 43 giorni, durante i quali si concentrò in particolare nel ricreare fedelmente la Los Angeles degli anni Trenta.

Al momento dell’arrivo in sala, il film venne accolto in maniera particolarmente positiva dalla critica, che elogiò in particolare la sceneggiatura e le interpretazioni dei protagonisti. Anche al box office il film si affermò come un buon successo, incassando a livello globale circa 113 milioni di dollari a fronte di un budget di 55. Di Changeling si è parlato a lungo nel corso della stagione, essendo poi divenuto anche uno dei principali protagonisti per la corsa ai premi cinematografici. Ancora oggi viene ricordato come un ottimo esempio della classicità di Eastwood, il quale riesce allo stesso tempo ad essere profondamente innovativo nelle sue scelte e nel modo di trattare i temi della storia.

La trama di Changeling

Nella Los Angeles del 1928, Christine Collins è una madre nubile che vive insieme al figlio Walter, di nove anni. I due possiedono una vita modesta, con un appartamento in un quartiere popolare della periferia e il lavoro di lei come centralinista in una società telefonica. Per la donna questa tranquillità viene sconvolta nel momento in cui rientrando in casa dopo una giornata di lavoro non trova più l’amato figlio. Denunciata subito la scomparsa alla polizia, questa inizia a condurre delle indagini a riguardo. Dopo diversi mesi, però, nulla è stato scoperto circa le sorti del bambino, e l’opinione pubblica inizia ad accusare le forze dell’ordine di incompetenza. Christine, nel frattempo, non perde la speranza di poter riabbracciare un giorno suo figlio.

Ciò sembra finalmente divenire realtà nel momento in cui la polizia contatta la donna affermando di aver ritrovato Walter. Al momento della riconsegna alla madre, tramite un incontro pubblico a cui partecipa anche la stampa, Christine si rende però conto che il bambino che ha davanti non è il suo. Da qui ha per lei inizio una feroce battaglia tra prove e ricerche, con la quale tenta di dimostrare che quanto dice è vero, che il suo vero figlio è ancora lì fuori da qualche parte. Scontrandosi contro le autorità, la donna arriverà a comprendere come l’opinione pubblica possa essere facilmente manipolata, e come purtroppo non sia l’unica donna a denunciare un simile evento.

Changeling cast

Changeling: il cast del film

Molto del successo del film si basa anche sull’interpretazione della sua protagonista. Diverse attrici si proposero per il ruolo, ma il regista insistette affinché fosse Angelina Jolie ad ottenere la parte. Secondo Eastwood, infatti, l’attrice possiede un volto che si sposa perfettamente con il canone dell’epoca in cui è ambientata la storia. La Jolie, tuttavia, era inizialmente riluttante ad accettare la parte, poiché essendo lei stessa madre avvertiva un certo turbamento nei confronti della storia narrata. La presenza di Eastwood la convinse infine ad accettare, nonostante dichiarerà poi di aver avuto molta difficoltà a relazionarsi con il personaggio. Per potervi riuscire, cercò di basare questo sulla figura di sua madre, scomparsa poco prima. Per la sua struggente interpretazione, infine, la Jolie ottenne una nomination al premio Oscar come miglior attrice protagonista.

Accanto a lei, nel film, si ritrova l’attore Jeffrey Donovan nei panni del capitano di polizia J. J. Jones. L’attore si dichiarò da subito estremamente interessato al ruolo, attratto dal potere che questi era in grado di esercitare nel bene e nel male. Per l’importante ruolo del reverendo Gustav, invece, Eastwood richiese fortemente la partecipazione di John Malkovich. Il regista era convinto che questi avrebbe apportato nuove sfumature ad un personaggio per lui insolito. Nel ruolo dell’assassino Gordon Stewart Northcott vi è invece Jason Butler Harner, qui al suo primo ruolo cinematografico. Questi ottenne il ruolo dopo numerosi provini, durante i quali riuscì a dimostrare di poter dar vita ad una follia che non risultasse già vista sul grande schermo. Amy Ryan, divenuta celebre grazie a Gone Baby Gone, ha invece ricoperto il ruolo di Carol Dexter, ottenendo tale parte con un video provino.

La storia vera dietro al film Changeling

Prima di riportare in forma di sceneggiatura la storia raccontata nel film, Straczynski si imbatté nella storia di Christine Collins e del suo figlio scomparso già nel 1983, mentre lavorava come corrispondente per un telegiornale. Dopo numerose ricerche egli arrivò così ad ottenere una panoramica più ampia su un caso finito per anni nel dimenticatoio. La storia della Collins ha infatti inizio il 10 marzo del 1928, quando denuncia la scomparsa di suo figlio Walter. Come viene poi narrato anche nel film, la donna inizia una disperata ricerca che non sembra però portare a nessun risultato concreto. Dopo cinque mesi, la polizia consegna così alla donna un bambino che però lei non riconosce come Walter. Per la sua insistenza nel chiedere che venga ritrovato il suo vero figlio, Christine si ritrova infine ricoverata in un ospedale psichiatrico, giudicata priva di salute mentale.

Dopo dieci giorni, viene però liberata nel momento in cui il bambino consegnatole confessa di non essere il vero Walter. La Collins denuncia allora la polizia, ottenendo l’allontanamento del capitano. Nel frattempo, emerge la personalità di Gordon Northcott, immigrato canadese accusato di aver torturato e ucciso diversi bambini. Al momento della sua impiccagione, avvenuta nel 1930, questi chiede di incontrare la Collins. A lei dichiara di non avere nulla a che fare con suo figlio. Nel 1935 viene infine ritrovato David Clay, uno dei bambini rapiti. Questi racconta della sua fuga insieme ad altri bambini, tra cui vi sarebbe stato anche Walter. Le speranze di Christine si riaccendono, e la donna continuerà per anni a cercare il figlio. Tuttavia, nel 1964 la donna muore senza aver scoperto nulla e senza aver potuto riabbracciare il suo piccolo.

Changeling film

Changeling: il significato del titolo

Il titolo Changeling si deve all’omonima creatura fantastica tipica del folklore europeo. Di essa si narra che sia un essere molto simile alle fate e sia attratto dai bambini tanto da rapirli sostituendoli con i propri perché al contrario dei loro neonati (deformi e spesso malati) sono belli e sani. Secondo altre fonti invece li rapirebbero solo per “succhiarne” l’energia vitale o per nutrirsene. Il sostituto si può riconoscere perché è estremamente intelligente, molto più di un bambino umano normale, ma impacciato nei movimenti e con un comportamento molto diverso da quello umano. Lo sceneggiatore J. Michael Straczynski si è dunque basato su tale leggenda per dare il titolo al suo racconto, come già riportato tristemente basata su una storia vera.

Changeling: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film, o per chi dovesse ancora vederlo, è possibile fruire di Changeling grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten Tv, Google Play, Apple TV, Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 10 gennaio alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

 
 

Doc – Nelle tue mani: tre clip dalla prima serata!

Doc - Nelle tue mani 3
Foto di Virginia Bottoja

In esclusiva, nuove clip tratte dai primi episodi della terza stagione della serie tv DOC – Nelle tue mani, una produzione Lux Vide, società del gruppo Fremantle, in collaborazione con Rai Fiction, che andrà in onda domani, giovedì 11 gennaio, in prima serata su Rai 1. 

Tra partenze e nuovi arrivi, nuove sfide attendono la squadra del Policlinico Ambrosiano di Milano, guidata dall’amatissimo dottor Andrea Fanti (Luca Argentero), che torna finalmente a rivestire il ruolo di primario mentre prova a recuperare quei ricordi che ormai tutti (o quasi) ritenevano perduti per sempre.

DOC – Nelle tue mani, la serie

DOC – Nelle tue mani è la serie tv prodotta da RAI FICTION scritta da Francesco Arlanch e Viola Rispoli. Una produzione Lux Vide, società del gruppo Fremantle, in collaborazione con Rai Fiction

Nel cast di DOC – Nelle tue mani Luca Argentero, Matilde Gioli, Pierpaolo Spollon, Sara Lazzaro, Marco Rossetti, Laura Cravedi, Giacomo Giorgio, Elisa Wong, Elisa Di Eusanio, Giovanni Scifoni, Aurora Peres e Diego Ribon. La regia è affidata a Jan Maria Michelini (ep. 1-4), Nicola Abbatangelo (ep. 5-10) e Matteo Oleotto (ep. 11-16).

 
 

Echo: la regista spiega l’uso della violenza nella nuova serie Marvel

Echo MCU

Echo (qui la recensione) è la prima serie dei Marvel Studios ad uscire sotto il nuovo marchio Marvel Spotlight. Protagonista di questa è Maya Lopez, introdotta per la prima volta nella serie Disney+ Hawkeye, con Hailee Steinfeld e Jeremy Renner. Lopez è la figlia adottiva del signore del crimine di New York, Wilson Fisk, ovvero Kingpin (Vincent D’Onofrio). Dopo l’innegabile ruolo da villain alla fine di Hawkeye, Echo esplora ora il viaggio dell’adolescente da tenente di alto rango nell’esercito di Kingpin fino al ritorno a casa, in Oklahoma, dove cercherà di elaborare la morte del padre e vendicarlo.

Come si può intuire, Echo propone un racconto particolarmente cupo e ricco di dolore, sentimenti che ne fanno una serie diversa dalle altre sino ad oggi realizzate dai Marvel Studios. Durante una conversazione con Collider, la regista Sydney Freeland ha dunque parlato di come è stata affrontata la violenza all’interno della serie, affermando che “sapevamo di voler raccontare una storia su Maya Lopez. Sarebbe stata un po’ più concreta, un po’ più grintosa e un po’ più urbana come ambientazione. Ma per me l’aspetto più interessante del personaggio è che in Hawkeye lei è un villain, e nelle conversazioni con la Marvel all’inizio la risposta è stata: ‘ripartiamo da qui’“.

“‘Credo che per me una delle cose più affascinanti da chiedere fosse: “Come fa una ragazza indigena sorda dell’Oklahoma a diventare un tenente di alto livello nell’esercito di Kingpin?”. E così, questo punto di partenza si è prestato al tono, che, poiché stiamo raccontando qualcosa di più intimo e perché ci sono conseguenze reali, significa che la gente muore, viene uccisa, sanguina e le ossa si rompono. Tutto questo è nato in modo naturale. Non abbiamo necessariamente avuto una conversazione del tipo: “vogliamo fare Netflix o Disney+?”. Direi che è stata la Marvel a darci la libertà creativa di provare a raccontare la migliore storia possibile”.

I nuovi contenuti Marvel Spotlight

Sotto la nuova etichetta di Marvel Spotlight, la serie sarà classificata come TV-MA e, per ora, i teaser e il materiale di marketing la definiscono come una serie Marvel ben distinta. Inoltre, i fan che non hanno visto le precedenti serie Disney+ potranno seguire la storia senza problemi, nonostante alcuni volti noti e alcuni nuovi personaggi. Forse, Echo può essere la serie che finalmente fornisce una narrazione da “strada” che i fan dei supereroi desiderano da un po’.

Il cast di Echo

Creata da Marion Dayre, Echo vede nel cast Alaqua Cox nel ruolo di Maya Lopez, Chaske Spencer nel ruolo di Henry, Tantoo Cardinal nel ruolo di Chula, Devery Jacobs nel ruolo di Bonnie, Zahn McClarnon nel ruolo del padre di Maya, William, Cody Lightning nel ruolo del cugino Biscuits e Graham Greene nel ruolo di Skully insieme a Vincent D’Onofrio nel ruolo di Wilson Fisk e Charlie Cox nel ruolo di Matt Murdock/Daredevil. Tutti gli episodi di Echo saranno disponibili su Disney+ a partire dal 9 gennaio.

 
 

Cinema in Italia: tutti i numeri del 2023, crescono presenze e incassi!

Box Office Italia incassi cinema
Foto di Tima Miroshnichenko: https://www.pexels.com/it-it/foto/sedute-auditorium-teatro-vuoto-7991436/

Nel 2023 al box office italiano si sono incassati 495.6 milioni di € per un numero di presenze in sala pari a 70.6 milioni di biglietti venduti. Rispetto al 2022 si tratta di una crescita degli incassi e delle presenze rispettivamente del 61,6% e del 58,6%.  Rispetto invece alla media del periodo 2017-2019 si tratta più in generale di un calo del 16,3% degli incassi e del 23,2% delle presenze.

Nel complesso il periodo, nel suo primo anno di ritorno alla normalità post-pandemica, ha registrato un recupero di più di trenta punti in percentuale rispetto alla media del 2017-2019: al 31 dicembre 2022 la differenza negativa era del 48,2% degli incassi e del 51,6% delle presenze.

In crescita la quota del box office della produzione italiana (incluse le co-produzioni) che nel 2023 ha registrato una percentuale pari al 24,3% degli incassi e al 25,9% delle presenze corrispondenti ad un incasso di 120.6 milioni di € (60.3mln nel 2022; +100%) e a 18.2 milioni di presenze (9.4mln nel 2022; +93,9%). Si tratta di una quota superiore a quella del 2022 (19,7% degli incassi, 21,2% delle presenze), alla media del periodo 2017-2019 (20,6% degli incassi e 21% delle presenze) e vicina a quella del decennio 2010-2019 (26,2% incassi, 27,1% presenze).

Da sottolineare il fondamentale recupero nella stagione estiva, tradizionalmente considerata la più debole dal punto di vista dei risultati: da maggio ad agosto il periodo ha registrato ininterrottamente valori superiori al triennio 2017-2019 permettendo al secondo quadrimestre di segnare il miglior risultato di sempre al box office in termini di incasso. Determinanti le uscite di titoli importanti, ogni settimana, anche nei mesi di luglio e agosto durante i quali sono stati distribuiti, tra gli altri, “Barbie” (2° incasso dell’anno) e “Oppenheimer” (3° incasso dell’anno).

Altrettanto importante l’offerta di cinema italiano guidata da “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi, 1° incasso assoluto del 2023 con un box office di quasi 33milioni di €.

Come evidenziato dai dati di “CinExpert”, il monitoraggio settimanale commissionato da CINETEL sulle caratteristiche sociodemografiche del pubblico in sala, il 2023 è stato caratterizzato in particolare dalla crescita del pubblico femminile (+77% rispetto al 2022) e delle fasce d’età più alte (50-59enni, +92%; 60+anni, +81%). Queste due classi, nel 2022, erano state quelle che maggiormente faticavano a rientrare in sala dalla riapertura dei cinema.

Sen. Lucia Borgonzoni, Sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura con delega al Cinema e Audiovisivo, dichiara: “Sono fiera dei positivi risultati raggiunti nel 2023, merito anche delle strategie che al MiC abbiamo messo in atto per lo sviluppo del settore. Grazie al prezioso contributo di tutti gli operatori della filiera del cinema e dell’audiovisivo siamo riusciti a recuperare gran parte di quanto perso dalle sale a causa della pandemia. Il percorso è ancora da completare, ma sono fiduciosa che nel prossimo futuro potremo conquistare nuovi e più ambiziosi obiettivi. Il lavoro del MiC per le sale prosegue con interventi e strumenti che testimoniano una visione di lungo periodo e che sono il frutto di una progettualità strutturata. Diverse le linee di intervento su cui anche per il 2024 si articolerà la nostra azione. E a proposito del sostegno del MiC, da oggi aperta la finestra per inoltrare richiesta di tax credit investimenti – misura per complessivi 25 milioni di euro – per le sale cinematografiche”.

Francesco Rutelli, Presidente ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Digitali), dichiara: “Il Cinema in sala è una ricchezza del nostro Paese, e torna a crescere e a far discutere nella società, nelle famiglie, tra i giovani. Dopo la buia parentesi del COVID, ancora ci sarà da lavorare su questa strada, e per questo sono molto importanti l’impegno, il sostegno e la comunicazione confermati dal MiC con il sottosegretario delegato Lucia Borgonzoni. Elementi-chiave: le industrie sono sempre più integrate, e la Sala vivrà assieme alle creazioni, al potenziale economico e al rapporto con i pubblici delle tv, dello streaming, della Rete; nel prodotto italiano, tornato a quote molto rilevanti, si dovrà continuare a innovare. Le recenti intese sindacali su doppiaggio e attori e interpreti confermano il valore della collaborazione, per continuare a far crescere buoni posti di lavoro nella filiera. È indispensabile che il governo migliori la regolazione e i controlli per la trasparenza, dia stabilità alla normativa, rapidità, efficienza e certezza agli adempimenti burocratici.”

Secondo Mario Lorini, Presidente dell’Associazione Nazionale Esercenti Cinema (ANEC): “Il 2023 conferma il trend positivo del ritorno al mercato cinema ai livelli pre-pandemici. Gli straordinari risultati di alcune opere hanno dimostrato come il cinema in sala sia nuovamente al centro delle scelte del pubblico, con un ritrovato e sempre maggiore interesse di tutte le tipologie di spettatori, dai più giovani fino alle fasce più alte che mancavano all’appello. La qualità delle opere ha rappresentato uno dei principali fattori del successo, insieme a una grande estate di cinema, all’intervento strutturato e costante del MiC, in particolare sulla comunicazione e sulla promozione. Lo scorso anno avevamo detto che ci aspettava un grande lavoro comune da fare, uno sforzo e una sfida decisive e tutto questo è stato fatto. Gli straordinari segnali dati dal cinema italiano ci auspichiamo siano confermati e fondamentale è stato e sarà l’impegno in prima persona degli autori ed artisti che accompagnano i propri film nella promozione nelle sale. Le sale cinematografiche devono continuare nella loro opera di trasformazione, di ammodernamento, di accoglienza perché il pubblico va coccolato. I fondi per l’esercizio sono stati confermati e questo è un altro segnale forte su quanto il MiC stia investendo sui luoghi di aggregazione. La filiera deve proseguire su questa strada, perché molto rimane ancora da fare ed è fondamentale rinnovare l’attenzione verso il pubblico giovane e verso le famiglie.”

Luigi Lonigro, Presidente dell’Unione Editori e Distributori Cinematografici ANICA, aggiunge: “Il 2023 ha riaffermato la vitalità del nostro mercato e lo straordinario successo del bellissimo film di Paola Cortellesi è la conferma di come il pubblico italiano sia pronto ad affollare le sale soprattutto per prodotti sfidanti e innovativi. Il 2023 è stato anche l’anno del ritorno in massa delle scuole al cinema. Non sono numeri che cambiano la storia del mercato ma sono importanti indicatori di un pubblico cinematografico che si forma e si rinnova. L’importante recupero in percentuale rispetto ai territori europei più performanti, confermati dai risultati dei blockbuster americani in uscita nel periodo estivo, ci ha consentito di appaiare per presenze e superare per incassi la Spagna, che fino allo scorso anno ci precedeva con largo distacco. La produzione italiana è tornata al centro dell’industria con una quota di mercato, prossima al 25%, che speriamo verrà confermata e superata nel prossimo anno”.

CINETEL

Simone Gialdini, Presidente CINETEL, afferma che il 2023 è stato “un anno positivo che ha evidenziato la capacità della filiera, dell’industria cinematografica italiana, unitamente alle azioni della politica, a reagire alle sfide con il comune obiettivo di riportare il mercato a livelli prepandemici. Cinetel ha aumentato le attività volte a supportare l’analisi, la condivisione più ampia dei numeri del mercato, che con cadenza quotidiana consentono a ogni impresa del settore di monitorare l’andamento e orientare al meglio le nuove strategie. L’implementazione con Cinexpert che consente la profilazione del pubblico che frequenta le sale ci fa fare un salto in avanti nelle informazioni a disposizione e i risultati che posizionano l’Italia con una crescita due volte superiore ad altri Paesi limitrofi, certificano la forza della nostra società nel supporto alle strategie industriali e politiche.”

Per Davide Novelli, Amministratore Delegato CINETEL “Il pubblico cinematografico ha dimostrato nel 2023 di essere ancora legato alla sala come luogo di aggregazione e di fruizione di un film, ma richiede una qualità diversa al prodotto e alle strutture cinematografiche. Non è facile comprendere e intercettare questa trasformazione che coinvolge tutti i protagonisti della filiera: dagli autori ai produttori dei film, a cui viene chiesto un alto grado di originalità, ai distributori e agli esercenti, che devono legarsi a nuove modalità di promozione e di programmazione. Cinetel sta accompagnando questa transizione con strumenti nuovi ed un profondo allargamento della base di utenti, e siamo orgogliosi di essere diventati un luogo in cui la filiera cinematografica si unisce e collabora, a partire dai suoi soci fondatori, Anica e Anec, e ai distributori ed esercenti che rappresentano, per includere poi tutte le istituzioni che lavorano al successo della nostra industria: dal Mic a Cinecittà, dalla Fapav a MPA a Audimovie. Un esempio di collaborazione industriale di cui siamo orgogliosi e che continueremo a far crescere nei prossimi anni”.

 
 

SAG Awards 2024: ecco tutti i nominati!

sag awards

Annunciate le nomination ai SAG Awards 2024. Il 2023 è stato un anno particolarmente intenso per i membri del sindacato SAG-AFTRA, che riunisce tra le varie personalità dello spettacolo anche gli attori. Come noto, questi ultimi sono entrati in sciopero nel luglio del 2023 e il blocco dei lavori si è protratto fino al 9 novembre, quando è infine stato raggiunto un accordo con i produttori dell’AMPTP. Ora, il sindacato tornato al lavoro, ha annunciato oggi i candidati ai prestigiosi Screen Actors Guild Awards, che premiano dunque il meglio delle intepretazioni viste nell’anno appena trascorso.

La 30° cerimonia annuale degli Screen Actors Guild Awards si terrà ora domenica 24 febbraio presso lo Shrine Auditorium and Expo Hall di Los Angeles, California. Per la prima volta, la cerimonia sarà trasmessa in diretta streaming su Netflix. Come noto, in quell’occasione Barbra Streisand riceverà il SAG Life Achievement Award 2023. Di seguito, invece, ecco tutti i nominati, annunciati stamattina dagli attori Kumail Nanjiani and Issa Rae.

SAG Awards 2024, tutte le nomination

SAG Award per il miglior cast cinematografico

SAG Award per la migliore attrice protagonista cinematografica

SAG Award per il migliore attore protagonista cinematografico

SAG Award per la migliore attrice non protagonista cinematografica

SAG Award per il migliore attore non protagonista cinematografico

SAG Award per le migliori controfigure cinematografiche

SAG Award per il miglior cast in una serie televisiva drammatica

SAG Award per la migliore attrice in una serie televisiva drammatica

SAG Award per il migliore attore in una serie televisiva drammatica

SAG Award per il miglior cast in una serie televisiva commedia

SAG Award per la migliore attrice in una serie televisiva commedia

SAG Award per il migliore attore in una serie televisiva commedia

SAG Award per la migliore attrice in una miniserie o film televisivo

  • Uzo Aduba – “Painkiller”
  • Kathryn Hahn – Tiny Beautiful Things”
  • Brie Larson – “Lessons in Chemistry”
  • Be Powley – “A Small Light”
  • Ali Wong – “Beef”

SAG Award per il migliore attore in una miniserie o film televisivo

  • Matt Bomer – “Fellow Travelers”
  • Jon Hamm – “Fargo”
  • David Oyelowo – “Lawmen: Bass Reeves”
  • Tony Shalhoub – “Mr. Monk’s Last Case: A Monk Movie”
  • Steven Yeun – “Beef”

SAG Award per le migliori controfigure televisive

  • “Ahsoka”
  • “Barry”
  • “Beef”
  • The Last of Us
  • “The Mandalorian”
 
 

How To Have Sex dal 1° febbraio al cinema

How To Have Sex Film 2023

MUBI, distributore globale, servizio di streaming e società di produzione, e la casa di distribuzione Teodora Film portano insieme in Italia l’atteso debutto alla regia di Molly Manning Walker, How To Have Sex, vincitore di Un Certain Regard a Cannes 2023 e Miglior film rivelazione agli EFA. Il film, che in autunno ha inaugurato anche il festival Alice nella Città, verrà distribuito al cinema da Teodora dal 1° febbraio, per arrivare successivamente in esclusiva streaming su MUBI.

Tre adolescenti britanniche vanno in vacanza a Creta per abbandonarsi a un divertimento senza limiti, tra alcool, locali notturni e nuove amicizie. In quella che dovrebbe essere la più bella estate della loro vita scopriranno che sesso, consenso e consapevolezza di sé seguono percorsi più complessi di quanto immaginavano. Molly Manning Walker esplora senza filtri il mondo dei giovanissimi, raccontandone gli eccessi ma anche la fragilità e le insicurezze, in un ritratto generazionale destinato a far discutere.

Ho avuto l’occasione di rivedere alcune amiche del liceo e stavamo ricordando le vacanze tra ragazze che facevamo allora“, ha dichiarato la regista. “Mentre passavamo in rassegna le varie storie, ho iniziato a rendermi conto dell’impatto che quelle vacanze avevano avuto sul modo in cui ognuno di noi concepisce il sesso. Da lì ho avuto l’idea di scrivere un film che raccontasse la pressione sociale che spinge i giovani alle prime esperienze sessuali, ma volevo assicurarmi che fosse narrato dal punto di vista delle ragazze e senza un atteggiamento giudicante: un film capace di catturare il momento insieme migliore e peggiore della vita di molte persone“.

Diplomata alla National Film and Television School, Molly Manning Walker ha lavorato per molti anni come direttrice della fotografia, tra gli altri per il film Scrapper di Charlotte Regan e per la celebre serie televisiva Mood. Il suo primo passo da regista è il cortometraggio Good Thanks, You?, che viene presentato alla Semaine de la Critique a Cannes. Sempre a Cannes nel 2022 vince il premio Next Step con la sceneggiatura di How To Have Sex, che diventerà il suo film d’esordio.

How To Have Sex ha per protagonista Mia McKenna-Bruce (Persuasione, Kindling), che per il film è stata premiata ai British Independent Film Awards e ha ricevuto una candidatura agli European Film Awards. La affiancano nel cast Samuel Bottomley (Somewhere Boy, Ladhood), Lara Peake (Mood, Brave New World), Shaun Thomas (Ali&Ava – Storia di un incontro, The Long Shadow) e le esordienti Enva Lewis e Laura Ambler.

 
 

A Bloody Locky Day: la nuova serie Originale sud coreana in arrivo su Paramount+

A Bloody Locky Day

Paramount+ ha presentato oggi il trailer ufficiale e la key art della nuova serie thriller originale sudcoreana A Bloody Locky Day.

A Bloody Locky Day: quando esce e dove vederla in streaming

Tutti i 10 episodi saranno trasmessi in anteprima giovedì 1° febbraio su Paramount+ in Italia, oltre che negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Canada, Australia, America Latina, Brasile, Francia, Germania, Svizzera e Austria.

A Bloody Locky Day: trama e cast

In A Bloody Locky Day, Oh Taek è un tassista sfortunato che ha un’insolita fortuna quando accetta di accompagnare un uomo misterioso di nome Geum Hyuk-soo in una città lontana in cambio di una tariffa esorbitante. Ma quando il passeggero si rivela un serial killer, che confessa i macabri crimini del suo passato e uccide altre persone sull’autostrada, il tassista deve giocare d’astuzia per assicurarsi che la sua fortuna non finisca in modo mortale.

A Bloody Locky Day è interpretato dagli attori Lee Sung-min (Reborn Rich) nel ruolo di Oh Taek, Yoo Yeon-seok (Narco-Saints) nel ruolo di Geum Hyuk-soo e Lee Jung-eun (Parasite) nel ruolo di Hwang Soon-gyu, ed è basato sul webtoon Naver A Day of Bad Luck di Aporia. La serie in dieci episodi è diretta da Pil Gam-seong (Hostage: Missing Celebrity) e scritta da Kim Min-sung e Song Han-na.

Dopo il successo di critica del pluripremiato BARGAIN di 2023, A BLOODY LUCKY DAY è il nuovo progetto sviluppato da Paramount+ e TVING attraverso una partnership tra Paramount e la potenza coreana dell’intrattenimento CJ ENM.

A Bloody Locky Day è prodotto dalle case di produzione Studio Dragon, The Great Show e Studio N di CJ ENM. A BLOODY LUCKY DAY è concesso in licenza da Paramount Global Content Distribution in alcuni mercati internazionali.

About Paramount+

Paramount+ è un servizio globale di video streaming digitale in abbonamento di Paramount che offre una montagna di intrattenimento premium per il pubblico di tutte le età. A livello internazionale, il servizio di streaming offre una vasta libreria di serie originali, spettacoli di successo e film popolari di ogni genere provenienti da marchi e studi di produzione di fama mondiale, tra cui SHOWTIME®, CBS, Comedy Central, MTV, Nickelodeon, Paramount Pictures e Smithsonian Channel™, oltre a una robusta offerta di contenuti locali di prima qualità. Il servizio è attualmente attivo negli Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Australia, America Latina, Caraibi, Austria, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Svizzera e Corea del Sud.

 
 

Echo: recensione della serie Marvel Spotlight con Alaqua Cox

echo recensione

In apertura del 2024, i Marvel Studio, insieme a Disney+, propongono al pubblico affezionato la prima serie sotto la loro nuova etichetta Marvel Spotlight: Echo. La nuova miniserie, i cui 5 episodi sono disponibili contemporaneamente in piattaforma dal 10 gennaio, nasce dal grande successo che il personaggio di Maya Lopez/Echo (Alaqua Cox), vista in Hawkeye, ha riscosso presso il pubblico. Lo spin-off si propone di raccontare una storia esterna al MCU, anche se vede, trai personaggi più attesi, il ritorno del Kingpin di Vincent D’Onofrio, già anticipato proprio nella serie con protagonista Jeremy Renner.

Echo, la trama della serie

La storia è appunto quella di Maya: dopo aver scoperto che quello che credeva fosse il suo più grande alleato e che lei considerava un padre adottivo, Kingpin appunto, è in realtà il mandante dell’omicidio di suo padre, scappa dalla sua vita per cercare di riconnettersi con le sue radici nativo americane e con la sua famiglia. La serie esplora dunque non solo l’identità di Maya, ma anche quella del suo popolo, elemento molto importante nella narrazione di una minoranza etnica che non sempre ha trovato spazio sullo schermo.

Il viaggio di Maya, interpretata dall’intensa Alaqua Cox, attrice non udente e amputata, si muove costantemente a cavallo della dicotomia che è stata la sua vita fino a quel momento, tra passato e presente, tra famiglia adottiva a New York e famiglia di sangue, quella in Oklahoma, che lei vuole riscoprire. Il viaggio della protagonista non è quindi solo fisico e motorio, ma soprattutto interiore ed emotivo, a tratti etico e morale.

Una finestra sulla Nazione Choctaw

Per quanto al momento un’isola in un universo prevalentemente caucasico, la specificità di Echo è quella di puntare l’attenzione dello spettatore sulla Nazione Choctaw, da cui proviene la protagonista, offrendo forse per la prima volta in un prodotto di così largo consumo uno sguardo profondo e rispettoso sulla cultura e la storia di questa comunità.

A questo approfondimento antropologico, reso però emozionante dal filtro personale di Maya e della sua storia, si aggiunge uno stile che pone Echo nella scia di prodotti come Moon Knight o The Falcon and the Winter Soldier, serie esteticamente più grezze e realistiche rispetto alla spettacolarità Marvel, che lasciano maggiore spazio alla violenza e ai combattimenti duri e puri.

echo vincent d'onofrioQuello che però Echo non sembra riuscire a evitare è proprio la volontà di dire tutto in soli cinque episodi, sfociando poi nel problema opposto, che sarebbe quello di dire troppo e in maniera superficiale, correndo il rischio di diventare superficiale.

Un’occasione nuova per i Marvel Studios

Nel panorama produttivo della Marvel, Echo arriva in un momento delicato. Lo studio è reduce da quello che è a tutti gli effetti l’anno peggiore dal 2008, con due film che non sono stati bene accolti dal pubblico e con uno scandalo giudiziario che ne influenzerà il futuro. La serie, diretta dalla regista Navajo Sydney Freeland, sembra voler dare una nuova direzione alla produzione dello studio, anche sotto l’egida di Marvel Spotlight: la possibilità di differenziare la produzione e svincolarsi da quello che era nato come grande punto di forza, l’interconnessione totale dei racconti e dei personaggi, ma che sulla lunga distanza e con la continua introduzione di volti, nomi e con l’evoluzione delle necessità narrative, diventa sempre più un vincolo che tarpa la grande creatività che la scuderia Marvel ha sempre manifestato.

All’indomani della vittoria di Lily Gladstone ai Golden Globe 2024, sembra chiaro che per Hollywood è finalmente arrivato il momento di fare ammenda e di riconoscere la fondamentale importanza che le comunità native hanno avuto nella costruzione della storia del Paese, soprattutto è il momento di ri-raccontarne la mitologia da un punto di vista non più fazioso ma inclusivo e personale, in modo tale che davvero la loro storia diventi una ricchezza universale e non solo nozione da enciclopedia.

E forse questo potrebbe essere il merito più grande di Echo, la possibilità di aprire una finestra su un mondo che non vede l’ora di essere raccontato e visto a 360°, con punti di vista, storie passate e future da condividere con il mondo.

 
 

The Mandalorian & Grogu, la prima immagine ufficiale del film di Jon Favreau

The Mandalorian & Grogu

Il Mandaloriano e Grogu si imbarcano in una nuova avventura nelle sale cinematografiche. Diretto da Jon Favreau e prodotto da Favreau, Kathleen Kennedy e Dave Filoni, The Mandalorian & Grogu inizierà la produzione nel 2024.

Ho amato raccontare storie ambientate nel ricco mondo creato da George Lucas. La prospettiva di portare sul grande schermo il Mandaloriano e il suo apprendista Grogu è estremamente entusiasmante”, ha dichiarato Favreau.

Kathleen Kennedy, Presidente di Lucasfilm, ha aggiunto: “Jon Favreau e Dave Filoni hanno introdotto in Star Wars due nuovi e amatissimi personaggi, e questa nuova storia si adatta perfettamente al grande schermo”.

The Mandalorian & Grogu sarà alla guida del programma di sviluppo di lungometraggi Lucasfilm, che comprende i film diretti da Sharmeen Obaid-Chinoy, James Mangold e Dave Filoni, che sta anche sviluppando la seconda stagione di Ahsoka.

 
 

La Sony svela i loghi ufficiali di Venom 3 e Karate Kid

Venom 3 film Sony 2024

Manca ancora molto all’uscita di Venom 3, ma la Sony Pictures, svelando la sua line-up per il 2024 al CES 2024, ha finalmente rivelato il primo logo ufficiale del film, insieme anche a quello del nuovo Karate Kid. Per quanto riguarda il logo di Venom 3, questo assomiglia ai due precedenti titoli dedicati al celebre simbionte, ma potrebbe facilmente essere un logo temporaneo. Si prevede infatti che, proprio come per il secondo capitolo, Venom: La furia di Carnage, anche questo terzo film avrà un sottotitolo, per cui è lecito aspettarsi che un nuovo logo del film verrà prima o poi fornito, comprensivo di tale aggiunta.

Oltre a questo, come anticipato, è poi stato presentato anche il logo di Karate Kid, un nuovo film del franchise che riporterà in scena il karate kid originale Ralph Macchio e Jackie Chan, che aveva invece recitato in qualità di maestro nel reboot. A novembre è infatti stato annunciato che Macchio e Chan si riuniranno per questo nuovo film nel 2024 e che è ancora in corso il casting per una nuova star bambina che interpreti il personaggio principale. Ad oggi non sono ancora stati rivelati altri dettagli sulla trama, per cui non resta che attendere maggiori comunicazioni da parte della Sony. Intanto, ecco qui di seguito i loghi presentati, riportati da Rotten Tomatoes:

Venom 3, tutto quello che sappiamo sul film

A maggio, il titolo provvisorio di Venom 3 è stato rivelato essere Orwell, che alcuni fan hanno preso come riferimento a Orwell Taylor della Marvel Comics, un ex generale dell’esercito degli Stati Uniti che formò la squadra di supercriminali cacciatori di Venom nota come “Jury”. Il personaggio di Orwell ha svolto un ruolo di primo piano nella miniserie Venom: Lethal Protector dello scrittore David Michelinie e dell’artista Mark Bagley, che ha segnato il primo titolo da solista di Venom quando è stato lanciato nei primi anni ’90. In attesa di una conferma sul titolo ufficiale, restano sconosciuti i dettagli della trama. Il film sarà distribuito in sala dalla Sony dall’8 novembre 2024.

Oltre al ritorno di Hardy nel ruolo di Venom/Eddie Brock, Venom 3 introdurrà la star di Ted Lasso, Juno Temple, in un ruolo significativo anche se sconosciuto. Anche la star di Doctor Strange Chiwetel Ejiofor, che interpreta lo stregone Karl Mordo nel Marvel Cinematic Universe, è stata confermata per il cast di Venom 3 in un ruolo a sua volta sconosciuto. Al momento della stesura, Hardy, Temple ed Ejiofor sono gli unici tre attori ufficialmente coinvolti nel progetto, lasciando i fan a ipotizzare se Michelle Williams e/o Stephen Graham torneranno per riprendere i rispettivi ruoli di Anne Weying e il detective Mulligan dal precedente Venom ( 2018) e Venom: La furia di Carnage (2021).

 
 

BAFTA EE Rising Star Award 2024: ecco gli strepitosi nominati di quest’anno

BAFTA EE Rising Star Award

La star di Bridgerton Phoebe Dynevor, Jacob Elordi e Ayo Edebiri (fresca di Golden Globe) di The Bear sono stati nominati per il prestigioso BAFTA Film EE Rising Star Award 2024. Il quintetto è completato da Mia McKenna-Bruce, protagonista del film indipendente britannico How to Have Sex, e di Sophie Wilde di Talk to Me.

I candidati sono stati annunciati dall’attore e produttore Stephen Graham in una conferenza stampa condotta dal critico cinematografico e conduttore radiofonico Ali Plumb.

L’elenco è una stimata raccolta di giovani attori. Dynevor, che ha interpretato Daphne Bridgerton nella serie di successo Netflix, è nota per la sua recente apparizione nel thriller Fair Play. Elordi ha guidato Saltburn al fianco di Barry Keoghan, il film di Amazon Prime Video candidato ai BAFTA di Emerald Fennell. Edebiri, nel frattempo, ha fatto il suo debutto in The Bear di Disney+ negli ultimi due anni ed è stata nominata per il suo ruolo nella commedia di Emma Seligman Bottoms.

La giuria, presieduta da Anna Higgs, presidente del comitato cinematografico BAFTA, comprendeva gli attori Daisy Edgar-Jones, Ṣọpẹ́ Dìrísù e Himesh Patel, i direttori del casting Lucy Bevan (The Batman) e Nina Gold (Il Trono di Spade), il produttore cinematografico Adam Ackland (The End We Start From) al fianco dei principali specialisti del settore.

Il premio dell’anno scorso è stato vinto da Emma Mackey di Sex Education, mentre i vincitori precedenti includono Letitia Wright, Daniel Kaluuya, John Boyega e Tom Holland.

“Questi individui straordinari rappresentano ciò che i BAFTA e l’EE Rising Star Award rappresentano come futuro dell’industria cinematografica, incarnando innovazione, dedizione e un impegno per la narrazione che affascina il pubblico di tutto il mondo”, ha affermato Jane Millichip, CEO dei BAFTA. Il presentatore Ali Plumb ha aggiunto: “Ogni talento emergente merita questo riflettore, avendo fornito performance straordinarie che servono da ispirazione per la prossima generazione”.

 
 

The Ministry Of Ungentlemanly Warfare: annunciata la data di uscita del film di Guy Ritchie

Guy Ritchie
Foto di Aurora Leone © Cinefilos.it

Come riporta Deadline, la Lionsgate ha annunciato che il nuovo film di Guy Ritchie, The Ministry Of Ungentlemanly Warfare, uscirà in sala il 19 aprile. Questa nuova pellicola del regista di The Gentleman e Wrath of Man è descritto come una commedia d’azione a stelle e strisce ispirata a fatti realmente accaduti. Il film si basa su file recentemente declassificati del Dipartimento della Guerra britannico e racconta la storia della prima organizzazione di forze speciali mai creata durante la Seconda Guerra Mondiale dal Primo Ministro britannico Winston Churchill e da un piccolo gruppo di ufficiali militari, tra cui lo scrittore Ian Fleming.

L’unità di combattimento top-secret, composta da un gruppo eterogeneo di furfanti e reietti, intraprende un’audace missione contro i nazisti utilizzando tecniche di combattimento assolutamente non convenzionali e assolutamente “poco gentili”. Alla fine, il loro audace approccio cambiò il corso della guerra e gettò le basi per il SAS britannico e per la moderna guerra delle operazioni nere. A qualcuno questa descrizione potrebbe ricordare il gruppo protagonista del film di Quentin Tarantino, Bastardi senza gloria. Il fatto però che quello di Ritchie sia un racconto ispirato ad una vicenda vera, suscita ancor di più l’interesse verso questo progetto.

Un progetto che vanta poi un cast di tutto rispetto, comprendente attori come Henry Cavill, Eiza González, Alan Ritchson, Alex Pettyfer, Hero Fiennes Tiffin, Babs Olusamokun, Henrique Zaga, Til Schweiger, Henry Golding e Cary Elwes. Ritchie ha diretto la sceneggiatura scritta insieme a Paul Tamasy, Eric Johnson e Arash Amel. Tra i produttori del progetto figurano Ritchie, Jerry Bruckheimer, Chad Oman, Ivan Atkinson e John Friedberg. Alla luce di questa notizia, non resta ora che attendere di poter vedere un primo trailer di The Ministry Of Ungentlemanly Warfare.

 
 

Barry Keoghan svela una sua idea per il sequel di Eternals

Eternals-Barry-Keoghan-as-Druig

Pochi film del Marvel Cinematic Universe hanno diviso i fan quanto Eternals, il film della regista premio Oscar Chloe Zhao, dove si esaminano le storie dei supereroi noti come Eterni nel corso dei secoli. Sebbene i Marvel Studios non abbiano ancora dato pubblicamente il via libera a un sequel del film, molte persone coinvolte nella produzione sperano di tornare per un nuovo capitolo, che riprenda il racconto lì dove terminava il primo. Uno di questi è Barry Keoghan, l’attore che nel film interpreta Druig. Secondo Keoghan, un’idea per un sequel potrebbe in realtà essere un film da solista che segua Druig nella sua buffa trasformazione da eroe in cattivo.

Mi piacerebbe vedere un film con lui che gioca a controllare la mente di tutti“, ha detto l’attore recentemente visto i Saltburn durante un’intervista con GQ. “No, davvero, il movente è il controllo mentale per il solo gusto di farlo. La preparazione per i film di supereroi è che devi umanizzarti. Non bisogna giocare a fare i supereroi, ma cercare di far emergere il loro lato umano”. Druig si è in effetti affermato come uno dei personaggi più interessanti del film e ha già dato prova di possedere idee e modi di fare controversi, che potrebbero facilmente portarlo a passare dal lato del male. Se davvero dovesse esserci un sequel, sarebbe interessante vedere di più di lui.

La trama e il cast di Eternals

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, è arrivato il 3 novembre 2021 nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, i Devianti.

Il cast di Eternals comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

 
 

Star Wars: il film di Dave Filoni è “ancora in fase di realizzazione”

Star Wars film in uscita

È arrivato ieri l’annuncio della Lucasfilm dove si riporta che un nuovo film di Star Wars è in lavorazione, con il titolo The Mandalorian & Grogu, progetto che sarà diretto e prodotto dal creatore di The Mandalorian, Jon Favreau. I dettagli sulla trama del film sono ancora segreti, ma la produzione inizierà proprio quest’anno. Oltre a Favreau, i produttori del progetto includono la presidente di Lucasfilm Kathleen Kennedy e il regista Dave Filoni, da poco nominato nuovo direttore creativo. La notizia di questo nuovo film ha però subito portato a chiedersi se quello previsto con la regia di Filoni sia ancora confermato o meno.

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Come noto, alla Star Wars Celebration del 2023, è stato annunciato che Filoni avrebbe diretto un lungometraggio descritto come l’intrecciarsi e ipoteticamente il concludersi di tutte le linee narrative portate avanti dalle serie gestite dallo stesso Filoni, ovvero The Clone Wars, Star Wars: Rebels, Star Wars: The Bad Batch, Ahsoka (di cui è ora confermata una seconda stagione), The Book of Boba e lo stesso The Mandalorian. La Lucasfilm fa ora sapere che questo lungometraggio è ancora previsto e che dunque l’annunciato The Mandalorian & Grogu sarà un progetto a parte.

The Mandalorian & Grogu guiderà il programma di sviluppo di lungometraggi della Lucasfilm, che comprende i film diretti da Sharmeen Obaid-Chinoy, James Mangold e Dave Filoni, che sta anche sviluppando la seconda stagione di Ahsoka, tra quelli in lavorazione”, si legge nel comunicato. Non resta allora che attendere maggiori novità riguardo questo nuovo progetto legato al franchise di Star Wars, per scoprire anche in che modo si relazionerà con il film di Filoni ma anche con l’annunciata quarta stagione di The Mandalorian. Interessante sarà anche scoprire dove gli eventi narrati da entrambi questi film si collocheranno nella timeline della saga.

 
 

The Good Doctor: Chuku Modu promosso a regular

The Good Doctor 7

Il membro originale del cast di The Good Doctor, Chuku Modu, è di nuovo un series regular del medical drama della ABC, nel ruolo del dottor Jared Kalu. Modu, che inizialmente era tornato a metà della scorsa stagione come ricorrente, è stato promosso a regular per l’imminente settima stagione di The Good Doctor, ora in produzione.

Il dottor Jared Kalu, specializzando in chirurgia, è stato un personaggio di spicco nella prima stagione. Si è messo nei guai per aver preso a pugni un medico che aveva molestato sessualmente la sua ragazza, la specializzanda Claire Browne (Antonia Thomas), e alla fine  è stato trasferito in Colorado per un lavoro da chirurgo. Alla fine Kalu ha lasciato quel lavoro per diventare medico di fiducia, ed è così che è finito di nuovo all’ospedale St. Alla fine è rimasto nei pressi del suo vecchio lavoro.

Il ritorno a tempo pieno di Modu, riportato per la prima volta da TVLine, segue l’uscita di scena del collega Will Harper, che si è candidato al Senato. Anche Brandon Larracuente ha lasciato la serie ad aprile dopo una sola stagione.

The Good Doctor, prodotto da ABC Signature e Sony Pictures Television Series, è interpretato da Freddie Highmore nel ruolo del dottor Shaun Murphy, Richard Schiff nel ruolo del dottor Aaron Glassman, Fiona Gubelmann nel ruolo della dottoressa Morgan Reznick, Will Yun Lee nel ruolo del dottor Alex Park, Christina Chang nel ruolo della dottoressa Audrey Lim, Paige Spara nel ruolo di Lea Dilallo, Bria Samoné Henderson nel ruolo della dottoressa Jordan Allen e Noah Galvin nel ruolo del dottor Asher Wolke. David Shore e Liz Friedman sono produttori esecutivi e co-showrunner. Daniel Dae Kim, Erin Gunn, Thomas L. Moran, David Hoselton, Peter Blake, Jessica Grasl, Garrett Lerner, Mike Listo, Freddie Highmore, Shawn Williamson, David Kim e Sebastian Lee sono anche produttori esecutivi.

Non potremmo essere più entusiasti che Chuku rientri nella famiglia di The Good Doctor e che il pubblico scopra cosa ha fatto il dottor Kalu da quando ha lasciato il St. Bon“, ha dichiarato Friedman quando Modu è tornato nella scorsa stagione.

Dopo la sua permanenza in The Good Doctor, Modu ha partecipato alle ultime due stagioni di The 100 della CW, l’ultima delle quali come series regular, ed è apparso in Captain Marvel. Recentemente è stato visto nella serie Amazon The Peripheral di Jonathan Nolan e Lisa Joy e ha recitato nel film The Origin.

 
 

Avatar 4: Sam Worthington rivela che le riprese ricominceranno presto

Avatar 4

Sembra proprio che le riprese di Avatar 4 ricominceranno prima del previsto. A dichiararlo è il protagonista, Sam Worthington, che ha rivelato a People che tra un mese sarà di nuovo al lavoro sul film. “Torneremo a lavorarci tra un mese e sarà una cosa grossa. È più grande di quanto possiate immaginare“. La notizia farà piacere ai fan della saga, che dopo Avatar: La via dell’acqua non vedono l’ora di scoprire cosa riserva il futuro per i protagonisti e il mondo Pandora in generale. Come noto, James Cameron sta spingendo per completare quanto prima le riprese di tutti i sequel, così da potersi poi dedicare alla loro lunga fase di post-produzione.

Sappiamo che Avatar 3 si trova proprio in questa fase, ma la sua data di uscita rimane fissata al 19 dicembre 2025, mentre per Avatar 4 bisognerà attendere addirittura il 2029. Proprio qualche settimana fa, Cameron ha aggiornato sui progressi del terzo film, affermando che il progetto era “in dirittura d’arrivo“. Con l’allentarsi dei lavori su Avatar 3, la nuova fase di riprese del quarto capitolo possono dunque avere ora inizio. Una pausa, quella tra le prime riprese effettuate e queste nuove in arrivo, che sembra potere essere stata utile anche all’anticipato salto temporale previsto per il film. Non resta dunque che attendere ancora un po’ prima di poter avere maggiori informazioni su questo nuovo atteso quarto capitolo.

Avatar 3, quello che sappiamo sul prossimo film della saga

Con l’uscita in sala di Avatar: La via dell’acqua, lo scorso dicembre, la saga cinematografica ideata da James Cameron e ambientata sul pianeta Pandora ha ripreso il via, con anche altri tre capitoli annunciati e in arrivo nei prossimi anni. Il primo di questi sarà Avatar 3, ancora senza titolo ufficiale, che come noto introdurrà importanti novità, a partire dal primo popolo Na’Vi caratterizzato come “cattivo”, ovvero il Popolo della Cenere. Sappiamo ancora pochissimo di questo e dei personaggi che lo comporranno, ma sembra che non si tratterà dell’unica nuova cultura che il film introdurrà nella saga.

Oltre al Popolo della Cenere ci sarà infatti almeno anche un altro popolo introdotto in Avatar 3, anche se al momento quest’ultimo rimane del tutto sconosciuto. Come sappiamo, il terzo film della saga è già stato in buona parte girato, dunque potrebbe essere solo questione di tempo prima di scoprire qualche dettaglio in più a riguardo e soprattutto sapere se i popoli saranno effettivamente solo due o anche di più e se staranno dalla parte dei buoni o dei cattivi. Protagonisti saranno però naturalmente gli attori Sam WorthingtonZoe Saldana, Kate Winslet, Sigourney Weaver, Edie Falco, Stephen Lang, Joel David Moore, Jemaine Clement, Matt Gerald e CCH Pounder.

 
 

L’infortunio di Pedro Pascal non influirà sulla data di inizio della produzione di The Last Of Us

Pedro Pascal
Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Pedro Pascal ha fatto una dichiarazione domenica presentandosi ai Golden Globes con un’imbracatura per il braccio abbinata al suo completo nero. Si è scoperto che la star di The Last of Us si è rotta la spalla in una caduta, “cosa che può succedere a chiunque”, ha dichiarato all’AP.

In rete i fan si sono subito preoccupati che l’attore fosse stato messo fuori gioco per l’inzio della produzione dell’attesissima seconda stagione della serie HBO ma l’infortunio di Pedro Pascal non dovrebbe ritardare la produzione di The Last of Us, che dovrebbe iniziare il mese prossimo per un lancio previsto nel 2025.

The Last of Us è stata rinnovata dopo aver ottenuto la seconda più grande risultato di première dal lancio di Boardwalk Empire nel 2010. Il dramma del creatore di Chernobyl, Craig Mazin e Neil Druckmann, ha ottenuto 8 vittorie agli Emmy durante le cerimonie Creative Arts del fine settimana, tra cui due per Outstanding Guest Actors (Nick Offerman e Storm Reid). La serie è in lizza per la categoria Outstanding Drama Series (serie drammatica), mentre Pedro Pascal, insieme alla sua partner Bella Ramsey, concorre nelle categorie degli attori.

Basato sull’omonimo videogioco del 2013 di Naughty Dog, The Last of Us segue una coppia improbabile, Joel ed Ellie, mentre navigano nel mondo infettato da funghi. La sinossi di The Last of Us recita: “Dopo che una pandemia globale distrugge la civiltà, un sopravvissuto incallito prende in carico una ragazza di 14 anni che potrebbe essere l’ultima speranza dell’umanità“.

Oltre a Mazin, anche lo scrittore del gioco originale Neil Druckmann è uno degli sceneggiatori e registi della serie. La prima stagione è interpretata, tra gli altri, da Gabriel Luna nel ruolo di Tommy, Nick Offerman nel ruolo di Bill, Murray Bartlett nel ruolo di Frank, Merle Dandridge nel ruolo di Marlene, Anna Torv nel ruolo di Tess, Rutina Wesley nel ruolo di Maria e Storm Reid nel ruolo di Riley Abel. La seconda stagione dovrebbe coprire anche il sequel del videogioco, intitolato The Last of Us Part II.

 
 

The White Lotus – terza stagione: Carrie Coon nel cast

Carrie Coon in The Gilded Age
Carrie Coon in "The Gilded Age." Credit foto: Alison Cohen Rosa/HBO

Dopo avervi svelato che era entrata in trattative con HBO, oggi arriva la conferma da Deadline che l’attrice Carrie Coon è entrata ufficialmente a far parte del cast della terza stagione di The White Lotus.

Carrie Coon è l’ultimo nome importante del cast dell’imminente nuovo capitolo ambientato in Thailandia, che si aggiunge ai già annunciati Leslie Bibb, Jason Isaacs, Michelle Monaghan, Parker Posey, Dom Hetrakul e Tayme Thapthimthong, oltre a Natasha Rothwell, già protagonista della prima stagione.

La terza stagione di The White Lotus, le cui riprese inizieranno a febbraio a Koh Samui, Phuket e Bangkok, seguirà un nuovo gruppo di ospiti in un’altra proprietà del White Lotus. Come di consueto, non sono stati diffusi dettagli sugli ospiti ma, come riportato da Deadline a novembre, il gruppo multigenerazionale comprende un patriarca, una donna dirigente d’azienda, un’attrice, una coppia di madri, tra cui la moglie di un country club, un disadattato e uno yogi.

Il casting della terza stagione di The White Lotus è iniziato poche ore dopo la fine dello sciopero SAG-AFTRA e si è protratto fino alle vacanze, con diversi altri accordi con gli attori attualmente in fase di negoziazione. Per le riprese e la promozione del terzo episodio, la HBO ha stretto una partnership con l’Autorità del Turismo della Thailandia.

Dopo il finale della seconda stagione, previsto per dicembre 2022, White ha dichiarato che la terza stagione esplorerà “la morte nella religione e nella spiritualità orientale”. “Sarà un White Lotus in grande stile“, ha detto White a proposito della nuova puntata lo scorso novembre. “Sarà più lunga, più grande, più folle“.

Originariamente prevista per il 2024, la terza stagione “probabilmente si sposterà nel 2025” a causa degli scioperi, ha dichiarato a novembre Casey Bloys, presidente e amministratore delegato di HBO e Max.

La prima stagione di The White Lotus, che ha debuttato nel luglio 2021 ed è ambientata alle Hawaii, ha ricevuto 20 nomination agli Emmy in 13 categorie e ha vinto dieci trofei, il maggior numero di vittorie di qualsiasi programma quell’anno, tra cui Outstanding Limited or Anthology Series. La seconda stagione, ambientata in Sicilia e presentata nel dicembre 2022, ha ottenuto 23 nomination agli Emmy, tra cui quella per la serie drammatica.

 
 

Tom Cruise firma un accordo con la Warner Bros. per lo sviluppo di film e franchise originali

Tom Cruise
Tom Cruise - Foto di Aurora Leone

Come riportato da VarietyTom Cruise ha firmato un nuovo accordo per sviluppare e produrre film per le sale cinematografiche con la Warner Bros. Discovery. Questi film saranno un mix di produzioni originali e di franchise e avranno come protagonista lo stesso Cruise, come ha dichiarato la società in un comunicato che pubblicizza l’accordo. Nell’ambito di quella che viene definita una nuova “partnership strategica“, Cruise e la sua casa di produzione potranno contare anche su degli uffici nel lotto della Warner Bros. Discovery a Burbank.

Continua dunque il lavoro di Michael De Luca e Pam Abdy, che hanno assunto la carica di co-presidenti e amministratori delegati del Warner Bros. Motion Picture Group nel 2022 e che da quel momento stanno lavorando per rinvigorire lo studio, nonché per David Zaslav, l’uomo che li ha assunti. L’accordo con Cruise, che ha progetti in studi rivali come Universal e Paramount, non è esclusivo, né si tratta di un tradizionale patto di prima visione, ma è certamente un affare non da poco per De Luca, Abdy e Zaslav. L’attore può dunque girare film per altre società, ma stando a questo accordo si spera possa dar vita a quel tipo di blockbuster di richiamo globale a cui egli è solito partecipare, che possano migliorare i profitti della Warner Bros.

Lo studios viene da un anno particolarmente altalenante, dove si sono sì verificati gli incassi estremamente positivi di Barbie e Wonka, ma anche diversi insuccessi economici legati ai film del DC Extended Universe. L’arrivo di Cruisi in casa Warner Bros., con la quale l’attore ha già lavorato in passato per film come Eyes Wide Shut, Magnolia, Rock of Ages e persino il suo debutto, Risky Business. È però più di un decennio che le due parti non si incontrano, da Edge of Tomorrow, di cui a lungo si vocifera di un possibile sequel che ora con il nuovo accordo potrebbe finalmente concretizzarsi.

Siamo entusiasti di lavorare con Tom, una leggenda assoluta dell’industria cinematografica“, hanno dichiarato De Luca e Abdy in un comunicato. “La nostra visione, fin dal primo giorno, è stata quella di ricostruire questo iconico studio all’altezza dei suoi giorni di gloria e, infatti, quando ci siamo seduti per la prima volta con [il capo di Warner Bros. Discovery] David Zaslav per parlare dell’opportunità di entrare a far parte del team di Warner Bros. Discovery, ci ha detto: ‘Siamo in missione per riportare indietro Warner Bros. – abbiamo le migliori risorse, la migliore proprietà intellettuale della storia e il miglior talento del settore – e dobbiamo riportare Tom Cruise a Warner Bros!”.

“Oggi questo diventa realtà e siamo un passo più vicini a realizzare la nostra ambizione. Non potremmo essere più entusiasti di dare il bentornato a Tom alla Warner Bros. e non vediamo l’ora di portare in vita il suo genio sullo schermo nei prossimi anni“, conclude il comunicato. Cruise, dal canto suo, ha invece dichiarato di avere “grande rispetto e ammirazione per David, Pam, Mike e tutto il team della Warner Bros. Discovery e per il loro impegno nei confronti dei film, dei fan dei film e dell’esperienza in sala. Non vedo l’ora di fare grandi film insieme!“. Non resta dunque che attendere di scoprire quali prodotti nasceranno da questa collaborazione potenzialmente molto proficua.

 
 

Fargo 5×10: promo e anticipazioni dal finale di stagione

Fargo stagione 5

Il canale americano FX ha diffuso il promo e le anticipazioni di Fargo 5×10, il decimo e ultimo episodio della quinta stagione di Fargo.

In Fargo 5x10che si intitolerà “Bisquik” Lorraine fa una visita e Dot prepara i biscotti. Fargo 5×10 è stato scritto da Noah Hawley e Diretto da Thomas Bezucha. La quinta stagione della serie antologica Fargo che in Italia va in onda su SKY e NOW.

Fargo è disponibile con il nuovo attesissimo capitolo  in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW dal 22 novembre, subito dopo il debutto negli Stati Uniti. Il quinto capitolo di Fargo è interpretato da Juno Temple (Ted Lasso), Jon Hamm (Mad Men), Jennifer Jason Leigh, David Rysdahl, Joe Keery, Lamorne Morris, Richa Moorjani, Sam Spruell e Dave Foley.

Tutto quello che sappiamo sulla quinta stagione di FARGO

L’ultimo capitolo di Fargo è ambientato in Minnesota e North Dakota, nel 2019.  Dopo che una serie inaspettata di eventi ha messo “Dorothy ‘Dot’ Lyon” (Juno Temple) nei guai con le autorità, questa casalinga del Midwest, apparentemente tipica, si ritrova improvvisamente catapultata in una vita che pensava di essersi lasciata alle spalle.

Lo sceriffo del North Dakota “Roy Tillman” (Jon Hamm) è alla ricerca di Dot da molto tempo.  Allevatore, predicatore e costituzionalista, Roy crede di essere  la legge e quindi di essere al di sopra della legge.  Al suo fianco c’è il suo fedele ma inetto figlio, “Gator” (Joe Keery), che cerca disperatamente di dimostrare il suo valore al padre. Peccato che sia senza speranza.  Così, quando si tratta di dare la caccia a Dot, Roy arruola “Ole Munch” (Sam Spruell), un oscuro vagabondo di origine misteriosa.

Con i suoi segreti più profondi che iniziano a svelarsi, Dot tenta di proteggere la sua famiglia dal suo passato, ma il suo affettuoso e ben intenzionato marito “Wayne” (David Rysdahl) continua a correre da sua madre, “Lorraine Lyon” (Jennifer Jason Leigh), per chiedere aiuto. CEO della più grande agenzia di recupero crediti del paese, la “Regina del debito” non è contenta della scelta di suo figlio e non risparmia occasione per esprimere la sua disapprovazione verso Dot.  Tuttavia, quando l’insolito comportamento di Dot attira l’attenzione del vice della polizia del Minnesota “Indira Olmstead” (Richa Moorjani) e del vice del North Dakota “Witt Farr” (Lamorne Morris), Lorraine nomina il suo consulente interno e consigliere principale, “Danish Graves” (Dave Foley) per aiutare sua nuora.  Dopotutto, la famiglia è famiglia.  Ma Dot ha un talento inquietante per la sopravvivenza.  E con le spalle al muro, sta per dimostrare perché non si dovrebbe mai provocare una madre Lyon.

Hawley è showrunner, produttore esecutivo, sceneggiatore, regista (episodi 501 e 502) e la sua società di produzione 26 Keys guida il team creativo dell’ultimo nuovo capitolo. Warren Littlefield (The Handmaid’s Tale, The Old Man, Dopesick), e la sua casa di produzione The Littlefield Company, è anche produttore esecutivo insieme a Steve Stark (Vikings: Valhalla, Mercoledì, The Consultant)  di Toluca Pictures, Kim Todd (The Handmaid’s Tale, Brave New World) e Joel & Ethan Coen. Fargo è prodotto da MGM Television e FX Productions, con MGM Television come studio principale. La serie è distribuita a livello internazionale da Amazon MGM Studios Distribution.

 
 

Il problema dei 3 corpi: trailer della nuova serie originale Netflix in arrivo

Il problema dei 3 corpi

Netflix ha diffuso il trailer ufficiale di Il problema dei 3 corpi (3 Body Problem), l’attesa serie tv Originale Netflix in arrivo il 21 Marzo 2024 sulla piattaforma streaming. La serie è prodotta da David Benioff e D.B. Weiss (Il trono di spade) ricoprono il ruolo di showrunner e produttori esecutivi. Alexander Woo (The Terror: Infamy, True Blood) ha co-ideato la serie con Benioff e Weiss, oltre a occuparsi della produzione esecutiva e della sceneggiatura.

Bernadette Caulfield (Il trono di spade, X-Files – Il film) è produttrice esecutiva. Rian Johnson (Cena con delitto – Knives Out, Star Wars: Episodio VIII – Gli ultimi Jedi), Ram Bergman e Nena Rodrigue sono produttori esecutivi per T-Street. Tra i produttori esecutivi figurano anche Lin Qi e Zhao Jilong, rispettivamente il compianto ex amministratore delegato e il CEO della società titolare dei diritti (The Three-Body Universe), oltre a Plan B Entertainment, la società di Brad Pitt, Dede Gardner e Jeremy Kleiner (OkjaMoonlight). Rosamund Pike e Robie Uniacke sono produttori esecutivi per Primitive Streak.

La trama di Il problema dei 3 corpi (3 Body Problem)

La fatidica decisione di una donna nella Cina degli anni ’60 riecheggia attraverso lo spazio e il tempo fino a raggiungere un gruppo di geniali scienziati nel presente. Quando le leggi della natura si sgretolano davanti ai loro occhi, cinque ex colleghi si riuniscono per affrontare la più grande minaccia nella storia dell’umanità.

Il cast di Il problema dei 3 corpi (3 Body Problem)

Jovan Adepo (pronomi maschili), John Bradley (pronomi maschili), Liam Cunningham (pronomi maschili), Eiza Gonzalez (pronomi femminili), Jess Hong (pronomi femminili), Marlo Kelly (pronomi femminili), Alex Sharp (pronomi maschili), Sea Shimooka (pronomi femminili), Zine Tseng (pronomi femminili), Saamer Usmani (pronomi maschili), Benedict Wong (pronomi maschili), Jonathan Pryce (pronomi maschili) (I due papi, The Crown); Rosalind Chao (pronomi femminili) (Better Things, Panama Papers, Mulan); Ben Schnetzer (pronomi maschili) (Y – L’ultimo uomo sulla Terra); Eve Ridley (pronomi femminili) (Peppa Pig, Casualty) REGIA: il candidato agli Oscar Derek Tsang (Better Days) si occuperà della regia insieme ad altri non ancora annunciati

 
 

La Warner Bros. rinvia l’uscita di Mickey 17, ma anticipa quella di Godzilla e Kong

Mickey 17 film 2024 Warner Bros.
Cortesia di Warner Bros Discovery

La Warner Bros. ha comunicato il rinvio di Mickey 17il nuovo film di Bong Joon-ho, con protagonista Robert Pattinson, annunciando però l’uscita anticipata di di Godzilla e Kong: Il Nuovo Impero, ora fissata per gli Stati Uniti al 29 marzo. Secondo le fonti di Variety, la decisione di spostare l’attesissimo film di fantascienza del regista coreano, reduce dalle molteplici vittorie agli Oscar nel 2019 per Parasite, è stata presa per avere più tempo per terminare il progetto, che era stato condizionato dagli scioperi dello scorso anno e da altri vari spostamenti di produzione. Pertanto, il nuovo capitolo della saga di Godzilla e Kong della Warner Bros. e della Legendary Entertainment, che in precedenza doveva arrivare nelle sale il 12 aprile, debutterà ora due settimane prima.

Nel comunicare ciò, la Warner Bros. non ha indicato una nuova data di uscita per Mickey 17, segno che potrebbe volerci più del previsto per vedere il nuovo film. Idealmente, però, il film dovrebbe in ogni caso uscire entro la fine del 2024. Come noto, questo nuovo progetto del regista sudcoreano, successivo a Parasite, è tratto dal romanzo di Edward Ashton del 2022, descritto dalla casa editrice St. Martin Press come un thriller cerebrale high-concept facente parte di quel filone di film come “The Martian” e “Dark Matter“. Pattinson interpreta qui un “sacrificabile”, ovvero un dipendente usa e getta di una spedizione umana inviata a colonizzare un pianeta ghiacciato, che improvvisamente si rifiuta però di lasciare che il suo clone sostitutivo prenda il suo posto.

Oltre che una semplice immagine e un breve teaser, ad oggi non è stato mostrato altro del film, su cui vige dunque un certo mistero. Sappiamo però che nel cast vi sono anche gli attori Naomi Ackie, Steven Yeun, Toni Collette e Mark Ruffalo. Bong, oltre ad aver scritto e diretto, produce anche il film attraverso la sua società Offscreen. A questo punto non resta dunque che attendere novità sulla nuova data di uscita, comunicazione che potrebbe essere accompagnata da qualche nuovo materiale promozionale. Per quanto riguarda Godzilla e Kong: Il Nuovo Impero, si attende invece l’ufficialità dell’anticipo nella sua uscita in sala anche per quanto riguarda il territorio italiano.

 
 

Kingpin: tutto quello che c’è da sapere sul cattivo della serie Marvel ECHO

Kingpin cattivo marvel

Kingpin, che rivedremo in azione in Echo dal 10 gennaio su Disney+, è uno dei personaggi Marvel più complessi mai scritti e disegnati e questo lo rende incredibilmente affascinante, ma anche molto difficile la sua trasposizione in live action. In vari momenti del suo arco narrativo a fumetti è stato il principale antagonista di Spider-Man o Daredevil. È sempre stato una nuvola nera che incombe su New York e su chiunque osa contrastarlo, siano essi eroi o piccoli criminali che cercano di fare soldi velocemente a Hell’s Kitchen.

Kingpin governa la maggior parte del racket della criminalità organizzata a New York, il che significa che spesso viene alle mani con un certo numero di personaggi Marvel. Ma il personaggio ha molti lati e aspetti che non sono noti come la sua propensione al crimine.

Kingpin, la storia a fumetti

Kingpin, il cui vero nome è Wilson Grant Fisk è stato creato da Stan Lee (testi) e John Romita Sr. (disegni), e la sua prima apparizione avviene in Amazing Spider-Man (vol. 1) n. 50 (luglio 1967). Secondo Stan Lee e altri sceneggiatori, una delle maggiori influenze sull’aspetto visivo di Kingpin è stata Robert Middleton, un attore che ha interpretato tantissimi mafiosi e cattivi in generale, rendendolo un’ottima base per il personaggio. L’altra ispirazione è stata Sydney Greenstreet, forse il suo ruolo più importante è stato Casablanca. Il suo look in completo bianco e sigaro è un retaggio della vecchia Hollywood.

Il suo aspetto potrebbe sembrare quello di un lento e grosso Hulk, tuttavia, sebbene non abbia necessariamente alcun tipo di superpoteri, Kingpin ha una forza sovrumana. Ogni singolo frammento della massa di Kingpin non è altro che puro muscolo, che gli conferisce la sua forma strana e quadrata, che certamente non è… ciccia.

Ma da piccolo era un bambino grassottello, cosa che lo ha reso assetato di vendetta. Wilson è cresciuto in sovrappeso e in povertà, cosa che non passava certo inosservata ai bulletti che lo hanno scelto come loro bersaglio preferito. Quello che i ragazzini non sapevano, è che quelle angherie lo avrebbero reso quello che è poi diventato: il criminale più violento e temuto di New York.

Tuttavia la Grande Mela non è il suo solo campo di gioco. Se la base operativa di Kingpin è a Hell’s Kitchen, ha anche le mani in vari barattoli di biscotti in tutto il mondo. Uno di questi collegamenti è l’organizzazione multinazionale super malvagia conosciuta come HYDRA.

Chi è Kingpin

Il suo essere sopra ogni tipo di legge non lo rende però esente dal rimorso, infatti non è solo estremamente intelligente, ma ha anche un lato che raramente si vede. Per un certo periodo aveva rinunciato completamente alla vita criminale affinché la sua amata Vanessa si sentisse a suo agio e perché anche lui stesso aveva dei ripensamenti sul suo stile di vita.

Nonostante le sue imprese criminali, da molti, Kingpin è percepito come un legittimo uomo d’affari che muove le sue pedine alla luce del sole e dentro la legalità, tanto che nei fumetti è riuscito persino a farsi eleggere sindaco di New York legalmente. Durante l’evento Secret Empire infatti, l’HYDRA tentò di isolare New York City dal resto del paese per esiliare lì un certo numero di supereroi. Kingpin ha sfruttato l’opportunità a suo vantaggio, rafforzando la sua percezione pubblica. Kingpin ha contribuito a mantenere la città al sicuro durante il tentativo di acquisizione da parte dell’HYDRA, cosa che gli ha permesso di sfruttare il nuovo sostegno pubblico nella sua campagna per la carica di sindaco. Wilson Fisk vinse legittimamente le elezioni e divenne sindaco di New York City. Per un breve periodo ha deciso di diventare presidente degli Stati Uniti durante il Regno del Diavolo.

Daredevil: Born AgainKingpin in Echo, le trasposizioni in live action

La prima volta che abbiamo visto un Kingpin in carne e ossa aveva il volto del compianto Michael Clarke Duncan, il film era Daredevil del 2003 e la sua interpretazione, per quanto soggetta a tantissime critiche come tutto il film del resto, si ricorda con un certo affetto. Dopo questa infelice prima volta per Wilson Fisk, lo abbiamo visto nella serie Netflix Daredevil. Questa volta l’interprete scelto (come tutto il prodotto) è stato accolto con più favore, dal momento che si trattava di Vincent D’Onofrio, attore iconico, che ne ha offerto una grande interpretazione, in un confronto/scontro epico con il Matt Murdock di Charlie Cox. Il cattivo Marvel ha fatto anche una comparsata di altissimo profilo in Spider-Man: Un Nuovo Universo, in cui aveva la voce di Liev Schreiber.

Quando Netflix ha restituito i diritti dei Difensori a Marvel/Disney, il destino di Kingpin/Vincent D’Onofrio sembrava segnato, ma la mini serie Hawkeye ha regalato ai fan una nuova speranza, dal momento che il personaggio ha fatto la sua ri-comparsa, diventando ufficialmente canone del MCU. Nella serie, lo abbiamo visto come una sorta di padre adottivo per Maya Lopez, e ora in Echo sarà il principale antagonista della nuova eroina Marvel.

Nei fumetti, Kingpin ha perso la vista per un breve periodo proprio per mano di Maya Lopez che, scoperta la responsabilità dei padrino nella morte del padre, ha cercato vendetta. Questo nucleo principale sembra anche quello che racconterà la serie Marvel Spotlight, in cinque episodi, che è disponibile dal 10 gennaio su Disney+.

Vedremo ancora il Kingpin di Vincent D’Onofrio in Daredevil: Born Again di nuovo a confronto con Charlie Cox.

 
 

I Molti Santi del New Jersey: la vera storia dietro al film prequel de I Soprano

I molti santi del New Jersey film 2021
Copyright: © 2021 Warner Bros. Entertainment Inc. All Rights Reserved. Photo Credit: Barry Wetcher

Il New York Times ha definito la serie I Soprano «La più grande opera della cultura pop americana dell’ultimo quarto di secolo». Ad oggi, a 25 anni dal suo debutto e a 16 dalla sua conclusione, è ancora ritenuta una delle migliori serie mai realizzate, per complessità del racconto, dei personaggi e per la qualità generale del suo sviluppo di episodio in episodio, di stagione in stagione. Ideata da David Chase, questa ha inoltre regalato al piccolo schermo uno dei personaggi più iconici mai visti in televisione: Tony Soprano. Proprio a lui, dopo anni di tentativi, è stato dedicato un film prequel dal titolo I Molti Santi del New Jersey (qui la recensione).

Diretto da Alan Taylor – regista noto per i non entusiasmanti Thor: The Dark World e Terminator Genisys ma noto per aver diretto diversi episodi proprio di I Soprano, il film racconta dunque la formazione criminale del giovane Tony, concentrandosi in particolare sulla figura del suo mentore. Per assicurarsi di rimanere fedeli alla serie madre, Chase e il suo co-sceneggiatore Lawrence Konner, riproposero quel realismo d’immagini e quella crudezza di linguaggio che hanno decretato il successo della serie, a cui si deve proprio l’abbattimento di numerosi tabù televisivi.

Uscito in piena pandemia da Covid-19, il film ha per via di ciò mancato di ottenere il successo sperato, ma il suo passaggio televisivo è ora l’occasione per i fan della serie di vedere anche questo nuovo capitolo del franchise, comprensibile però anche da chi non dovesse aver visto I Soprano. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla vera storia dietro il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama e il cast di I Molti Santi del New Jersey

Il film è ambientato negli anni Sessanta, ed ha tra i suoi protagonisti un giovane Tony Soprano, il quale aiutato dal suo mentore Dickie Moltisanti, si forma nel mondo del crimine organizzato. La giovinezza di Tony coincide proprio con il momento delle rivolte di Newark e dei violenti scontri tra italo-americani e afro-american, con questi ultimi che si ribellano al boss DiMeo e alla sua famiglia. Coinvolto in prima persona in queste insurrezioni, Tony sfrutterà questo delicato momento per completare la propria educazione criminale, passando dall’essere un giovane inesperto ad un vero e proprio temuto boss mafioso.

Ad interpretare il giovane Tony Soprano vi è Michael Gandolfini, figlio di James Gandolfini, che aveva interpretato il personaggio nella serie I Soprano. Sul set, Michael Gandolfini ha dovuto rifare molte riprese perché la sua interpretazione era a volte troppo simile a quella del padre, mentre il suo personaggio doveva essere ancora un giovane adolescente e non ancora il temuto gangster adulto. Nel ruolo del suo mentore, Dickie Moltisanti, vi è invece l’attore Alessandro Nivola. Benché gli occhi siano tutti puntati su Tony, è lui l’effettivo protagonista del film, cosa che lo stesso attore, avendo letto solo alcuni estratti della sceneggiatura, non aveva compreso.

L’attore Leslie Odom Jr. interpreta invece il suo partner afroamericano, Harold McBrayer, che diverrà però successivamente rivale di Dickie. Nel film recitano poi gli attori Vera Farmiga nel ruolo di Livia Soprano, madre di Tony e Jon Bernthal in quelli di Johnny Soprano, padre di Tony. Corey Stoll, invece, interpreta Junior Soprano, lo zio del giovane protagonista. Ray Liotta, celebre per Quei bravi ragazzi, interpreta invece i fratelli gemelli Hollywood “Dick” Moltisanti e Salvatore “Sally” Moltisanti. Billy Magnussen interpreta infine Paulie Walnuts, futuro braccio destro di Tony.

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Copyright: © 2021 Warner Bros. Entertainment Inc. Photo Credit: Barry Wetcher

La vera storia dietro I Molti Santi del New Jersey

Come anticipato dalla trama, il film si svolge nel pieno delle rivolte svoltesi nel 1967 a Newark. Quella verificatasi in tale città fu una delle 159 rivolte razziali che coinvolsero diverse località degli Stati Uniti, in quella che venne definita dai giornali la “lunga estate calda del 1967”. A Newark, nel New Jersey, tra il 12 e il 17 luglio ebbero infatti luoghi degli accesi scontri che provocarono la morte di 26 persone e centinaia di feriti gravi. Furono riportati gravi danni alle proprietà, tra cui vetrine in frantumi e incendi dolosi, lasciando danneggiata o distrutta una gran parte della città. Al culmine del conflitto, la Guardia Nazionale fu chiamata a controllare la situazione con l’impiego di carri armati e altri mezzi militari, operando dunque una dura repressioni.

Tali disordini rappresentarono il culmine di un conflitto che si protraeva da tempo tra elementi dell’allora crescente popolazione afroamericana della città – recentemente diventata una maggioranza numerica – e il suo vecchio establishment politico, che rimaneva dominato da membri di gruppi etnici bianchi, tra cui spiccavano popolazioni di italiani, ebrei e irlandesi americani. Questi ultimi avevano guadagnato un punto d’appoggio politico a Newark durante le generazioni precedenti e la corruzione endemica nel governo locale, combinata con il diffuso pregiudizio razziale, ha infine contribuito all’impossibilità di inclusione della popolazione nera nella città e nella sua struttura politica.

Questa situazione estremamente precaria è esplosa la sera del 12 luglio, quando due agenti di polizia bianchi di Newark, John DeSimone e Vito Pontrelli, fermano un tassista nero, John William Smith, accusato di essere privo di patente e di aver causato diversi incidenti. I due agenti hanno a quel punto picchiato e arrestato Smith, per poi portarlo al 4° distretto di polizia. Venuta a sapere dell’accaduto, la comunità afroamericana si riunisce per dar vita a delle accese proteste, che ben presto sfociano nella violenza quando le comunità bianche iniziano ad opporsi a loro. Quando le rivolte vennero infine spente, si contò la morte di 16 civili, 8 sospetti, un poliziotto e un pompiere. 353 civili, 214 sospetti, 67 poliziotti, 55 pompieri e 38 militari feriti, mentre 689 civili e 811 persone vennero arrestate.

I Molti Santi del New Jersey: ci sarà un sequel?

Successivamente alla realizzazione del film, Chase si è detto interessato a produrre un sequel che segua Tony Soprano a vent’anni, a patto di poter collaborare con l’ex sceneggiatore della serie, Terence Winter, il quale si è poi dichiarato entusiasta all’idea. Chase ha però poi rivelato di aver ricevuto un’offerta dalla WarnerMedia per produrre un’altra stagione de I Soprano che faccia da ponte tra la fine del film e l’inizio della serie originale, ma ha ammesso di non essere particolarmente interessato a realizzare una serie del genere. Tuttavia, ha osservato che avrebbe voluto fare un altro film ambientato nell’universo de I Soprano perché ha delle idee su altre storie da esplorare. Tuttavia, si è detto scettico riguardo all’interesse dello studio di produzione a riguardo.

Il trailer di I Molti Santi del New Jersey e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di I Molti Santi del New Jersey grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 9 gennaio alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

 
 

Harrison Ford riceverà il Career Achievement Award ai Critics Choice Awards

Harrison Ford
Harrison Ford al Festival di Cannes - Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Harrison Ford riceverà il Career Achievement Award ai Critics Choice Awards domenica 14 gennaio. Considerata una delle più grandi star del cinema della sua generazione, Ford ha avuto ruoli in molti dei più grandi successi della storia, lasciando un impatto indelebile. Tra questi ci sono enormi franchise con personaggi iconici come Han Solo in “Star Wars” e l’archeologo più amato del cinema in “Indiana Jones”. Inoltre, ha avuto ruoli memorabili in classici del cinema come Blade Runner, Il fuggitivo e Air Force One.

Il suo innegabile impatto è stato riconosciuto da vari enti premiati, tra cui tre nomination ai Golden Globe e la sua unica nomination all’Oscar come miglior attore per la sua straordinaria interpretazione nel film drammatico di Harrison Ford, nominato come miglior film, Witness – Il testimone (1985).

Ford, 81 anni, è stato premiato per il suo contributo all’industria cinematografica e ha ricevuto diversi riconoscimenti per questo, tra cui l’Albert R. Broccoli Britannia Award del BAFTA e il Lifetime Achievement Award dell’American Film Institute. Al Festival di Cannes dello scorso anno, dove è stato presentato in anteprima Indiana Jones e il quadrante del destino, gli è stata conferita la Palma d’Oro onoraria (foto).

Ford attualmente interpreta il ruolo di un terapista con una pratica non ortodossa nella serie comica di Apple TV+Shrinking”, per la quale è stato nominato come attore comico non protagonista alla cerimonia CCA di quest’anno. Recita anche al fianco di Helen Mirren nella serie drammatica western “1923” della Paramount+, e interpreterà Thaddeus “Thunderbolt” Ross nel prossimo film di supereroi dei Marvel Studios Captain America: Brave New World con Anthony Mackie.

La 29esima edizione dei Critics Choice Awards andrà in onda in diretta su The CW alle 19:00. ET (PT ritardato, controlla gli elenchi locali). Qui tutte le nomination.

 
 

Pattini d’argento: trama, cast e curiosità sul film

Pattini d'argento film

La letteratura dell’Ottocento è da sempre fonte di grande ispirazione per il cinema. Romanzi come Grandi speranze, Oliver Twist, Anna Karenina o Piccole donne sono poi divenuti film di grande successo, riproponendo così storie ricche di tutta una serie di temi e valori che facilmente si adattano al passaggio del tempo, delle epoche e dei costumi. In questo filone si colloca anche Pattini d’argento, il film russo del 2020 diretto da Michail Lokšin, libero adattamento di un celebre classico della letteratura. Film in costume particolarmente stupefacente nelle scenografie e nei costumi, esso narra una storia d’amore all’interno di un contesto caratterizzato da ricchezza e povertà.

Il film sarebbe dovuto uscire nel febbraio 2020, ma è stato posticipato fino a dicembre per non concorrere con un altro melodramma sul pattinaggio, Lëd 2. Ha poi avuto la sua anteprima il 2 ottobre 2020 come film d’apertura del Festival cinematografico internazionale di Mosca, di cui il produttore Nikita Michalkov è presidente. In Italia è invece stato distribuito direttamente in video-on-demand da Eagle Pictures, nel 2021. Il suo passaggio televisivo è ora l’occasione per riscoprire questo film, che pur non adattando fedelmente il romanzo a cui si ispira, propone un racconto avvincente, ricco di colpi di scena ed emozioni.

Si tratta dunque di un titolo perfetto per chi è in cerca di una storia d’amore ostacolata da numerose avversità, ma che riesce infine a compiersi grazie alla caparbietà dei protagonisti e all’imprevedibile aiuto dei pattini d’argento del titolo, oggetto fondamentale all’interno del racconto. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al libro. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Pattini d'argento Fëdor Fedotov Sonya Priss

La trama e il cast di Pattini d’argento

La storia si svolge a San Pietroburgo, nel Natale del 1899. Protagonista è il giovane Matvej, addetto alla consegne a domicilio presso un fornaio della città, attività che svolge spostandosi grazie ai suoi pattini. Quando viene ingiustamente licenziato, Matvej si vede costretto a unirsi ad un gruppo capeggiato da Alex, giovane dalle idee rivoluzionarie, che guida la sua banda di ladruncoli, noti come “Banda di pattinatori”, pattinando tra i canali ghiacciati della città. Quando una notte Matvej s’intrufola nella casa di un alto funzionario statale, con l’obiettivo di mettere a segno un furto, il ragazzo non immagina assolutamente che la sua vita sta per cambiare di nuovo.

Nell’abitazione incontra infatti Alisa, figlia di un ministro molto conservatore, che la vorrebbe sposata per distoglierla dalle sue velleità di studiosa. La giovane ragazza ha infatti il sogno di diventare una scienziata e soffre a causa delle dure regole imposte dalla sua famiglia, che ostacolano le sue ambizioni, considerate inadatte a una donna nella società di quei tempi. L’incontro fortuito tra i due giovani è però l’occasione per entrambi di intraprendere nuovi percorsi, sfuggendo alle imposizioni della famiglia e della società per trovare da sé il proprio percorso di vita, senza dimenticare l’importanza dell’amore.

I ruoli principali sono stati affidati ad attori relativamente sconosciuti. Ad interpretare il giovane Matvej vi è dunque l’asordiente Fëdor Fedotov, mentre Alisa è interpretata dall’esordiente Sonya Priss. Il padre di lei, il ministro Vjazemskij, è interpretato da Aleksej Gus’kov, mentre Severija Janušauskaitė è Severina Genrichovna, la matrigna di Alisa. Recitano poi nel film anche Jurij Borisov in quello di Aleksej “Alex” Tarasov e Aleksandra Revenko come Margo, la ragazza di Alex. Timofey Tribuntsev è Pyotr Polyakov, padre di Matvej. È poi presente nel film anche il noto attore francese Denis Lavant, celebre per i film Rosso sangue e Holy Motors, qui impegnato nei panni dell’illusionista Fourier.

Pattini d'argento finale

Pattini d’argento: il libro da cui è tratto il film e il suo finale

Pattini d’argento è tratto dall’omonimo romanzo del 1865 di Mary Mapes Dodge, di cui però trasferisce l’ambientazione dai Paesi Bassi alla San Pietroburgo di fine secolo. Sebbene il libro e il film condividano il nome e includano i pattini d’argento e un padre malato, raccontano storie completamente diverse. Nel romanzo, infatti, si narra la vicenda di Hans Brinker, un ragazzo di quindici anni, povero, ma buono e onesto, che vive nei Paesi Bassi con la madre e la sorellina Gretel. Insieme a quest’ultima, sogna di partecipare alla prestigiosa corsa sui pattini da ghiaccio che si tiene a dicembre sul canale, ma hanno poche chance per via dei loro modesti pattini in legno.

Da questo stesso libro, sono stati tratti diversi film, tra i quali uno per la TV del 1958 diretto da Sidney Lumet e George Schaefer e uno prodotto dalla Disney nel 1962, entrambi intitolati in italiano Hans Brinker e i pattini d’argento. Un altro film musical per la TV basato sul romanzo è Hans Brinker, del 1969. Infine, è del 1998 è stata realizzata una versione di ambientazione moderna intitolata Brink! Sfida su rotelle. Si tratta dunque di un classico della letteratura che più volte ha calcato lo schermo, compresa questa nuova versione del 2020, anche se si discosta dalla trama per includere elementi ispirati alla celebre opera teatrale Romeo e Giulietta.

Alla luce di ciò, risulta ovvio che anche il finale del film differisce dal libro. Se in esso i due protagonisti riescono infine a concretizzare il proprio sogno, trovando anche il modo di far guarire il loro padre malato, nel film del 2020 Alisa diviene infine una grande esperta di chimica, pronta per insegnare. Per permetterle di fare ciò, suo padre modifica lo statuto che proibisce alle donne di praticare tale professione, dopo di che, assiste a una lezione di chimica tenuta dalla figlia. Matvej, invece, insegna al figlio che ha avuto con Alisa a pattinare sul ghiaccio, proprio come aveva fatto suo padre con lui.

Il trailer di Pattini d’argento e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Pattini d’argento grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TVGoogle Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 9 gennaio alle ore 21:25 sul canale Rai 1.

 
 

Ghost Rider – Spirito di vendetta: trama, cast e sequel del film

Ghost Rider - Spirito di vendetta film

Negli anni la Marvel ha abituato i suoi spettatori alle trasposizioni cinematografiche dei suoi supereroi più noti. Tra questi, pur non facendo parte del Marvel Cinematic Universe, uno dei più affascinanti rimane certamente Ghost Rider, il motociclista maledetto in lotta contro il male. Particolarmente controverso per i suoi metodi, il personaggio ha ottenuto un primo film a lui dedicato nel 2007. Nel 2012 è invece stato realizzato un sequel dal titolo Ghost Rider – Spirito di vendetta (qui la recensione), diretto da Mark Neveldine e Brian Taylor, con una sceneggiatura firmata tra gli altri da David S. Goyer, già celebre per la trilogia su Blade e Il cavaliere oscuro.

Pur essendo considerato un seguito del primo film, questo presenta in realtà un cast totalmente differente ad eccezione del protagonista, nonché un’ambientazione diversa e alcune incongruenze rispetto alla trama del precedente capitolo. A causa dei non entusiasmanti incassi di questo, infatti, i produttori decisero di puntare nuovamente sul personaggio, rielaborando però quanto fino a quel momento realizzato. Rispetto alla precedente ambientazione australiana, infatti, si decise di dar luogo alle riprese in Romania, paese scelto per via delle sue forti implicazioni religiose e teologiche, utili ai fini del film.

Una volta arrivato in sala, il film riuscì ad affermarsi come un buon successo commerciale. Grazie ad un budget dimezzato rispetto al precedente film, ora attestato intorno alla cifra di 57 milioni di dollari, Ghost Rider – Spirito di vendetta arrivò ad un incasso globale di circa 132 milioni. Tale risultato lasciò aperte le porte per un potenziale terzo capitolo, di cui ancora oggi si parla. Prima di vedere questo secondo, però, può essere utile conoscere alcune delle principali curiosità legate al titolo, molte delle quali relative proprio al cast di attori protagonisti.

La trama di Ghost Rider – Spirito di vendetta

In seguito agli eventi del primo film, Johnny Driver decide di ritirarsi a vita privata per poter imparare a controllare i suoi nuovi poteri da Ghost Rider. Ritrovatosi in Europa, questi viene però contattato dal monaco Moreau, il quale gli chiede di salvare la misteriosa Nadya e suo figlio Danny. Se accetterà, il monaco si offrirà di liberarlo dalla maledizione che lo attanaglia. Pur se inizialmente reticente, egli finisce con l’accettare il patto, e intraprende la sua ricerca della donna, ignaro di cosa si nasconda dietro. Ciò che il supereroe non sa, infatti, è che sulle tracce di madre e figlio vi è anche il mercenario Ray Carrigan, al servizio dello spietato Roarke. Questi si dimostra particolarmente interessato al bambino per una ragione particolare, di cui però nessuno è a conoscenza.

Ghost Rider si trova così a dover sventare gli agguati nei confronti di Nadya e Danny, tentando di portarli in salvo e tenerli lontani dai malvagi che vorrebbe catturarli. Ben presto, però, anche l’infernale motociclista verrà a conoscenza della verità riguardo il bambino, comprendendo il terribile piano orchestrato da Roarke. Per fermarlo, egli capisce dunque di non poter rinunciare ai propri superpoteri, e di dover quanto prima imparare a gestirli del tutto per acquisire il massimo del suo potenziale. Nel corso della battaglia, Ghost Rider sarà dunque chiamato a trasformarsi da “spirito di vendetta” in “spirito di giustizia”, difendendo chi ne ha bisogno.

Ghost Rider - Spirito di vendetta cast

Ghost Rider – Spirito di vendetta: il cast del film

Come già anticipato in apertura, rispetto al primo film il cast di attori è cambiato totalmente. Non riprendono dunque i loro ruoli gli attori Eva Mendes, Peter Fonda e Sam Elliott, qui totalmente assenti. L’unica eccezione è proprio quella del protagonista Nicolas Cage, che torna a vestire il ruolo di Ghost Rider. L’attore ha raccontato di come rispetto al precedente capitolo il personaggio sia ora più sarcastico e ironico, ma non meno perfido. Per prepararsi al ruolo l’attore ha condotto molte ricerche, sia sulle caratteristiche del personaggio che sul contesto religioso in cui il film è ambientato. Il suo obiettivo è stato quello di rendere il supereroe il più sinistro possibile, evidenziando i suoi aspetti più controversi.

Accanto a lui, nel ruolo di Nadya, si ritrova l’attrice italiana Violante Placido. L’attrice ha raccontato di aver accettato il ruolo specialmente per la possibilità di dar vita ad un personaggio e sequenze particolarmente spericolate. Il piccolo Danny è invece interpretato da Fergus Riordan, mentre il noto attore Idris Elba nei panni del monaco alcolizzato Moreau. Ad interpretare il villain Roarke è invece l’attore irlandese Ciaran Hinds, noto per aver partecipato a numerosi film di grande successo. Johnny Whitworth è invece il mercenario Ray Carrigan. Questi raccontò di aver costruito il personaggio su proprie improvvisazioni, basandosi sul corrispettivo dei fumetti solo per l’aspetto. Il noto Christopher Lambert, infine, interpreta Methodius, capo della confraternita di monaci. Per il ruolo, l’attore dovette allenarsi per tre mesi nell’utilizzo della spada.

Il sequel di Ghost Rider – Spirito di vendetta

In seguito all’uscita del film, nel maggio del 2013 i diritti di Ghost Rider sono infine ritornati ai Marvel Studios, i quali hanno poi annunciato l’intenzione di introdurre in futuro il personaggio nell’universo cinematografico da loro costruito. Gli stessi registi di Ghost Rider – Spirito di vendetta si sono dichiarati disposti a dirigere un nuovo film incentrato sull’infernale motociclista, mentre Cage ha invece rivelato di non avere interesse a riprendere il ruolo. In attesa di un futuro ritorno del personaggio sul grande schermo, questo ha tuttavia fatto una significativa comparsa nella serie Agente of S.H.I.E.L.D.S., interpretato da con Gabriel Luna, precisamente nell’episodio 6 della quarta stagione, intitolato The Good Samaritan, dove si narrano le sue origini.

Ad oggi, però, i fan ancora aspettano l’introduzione del personaggio nel Marvel Cinematic Universe. Per via della sua natura controversa, tuttavia, risulta difficile immaginare in che modo tale personaggio potrebbe essere inserito nel franchise. Alcuni rumor, tuttavia, parlano di un nuovo film in sviluppo sul personaggio presso i Marvel Studios. I recenti scioperi degli attori e degli sceneggiatori avrebbero però rallentato lo sviluppo di tale progetto, su cui dunque ad oggi non ci sono certezze. Secondo alcuni, potrebbe essere proprio Cage a riprendere il ruolo, mentre stando ad altre teorie i Marvel Studios potrebbero più logicamente cercare un nuovo interprete.

Il trailer di Ghost Rider – Spirito di vendetta e dove vedere il film in streaming e in TV

In attesa dei futuri sviluppi, per gli appassionati del film è possibile fruire di Ghost Rider – Spirito di vendetta grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il film è infatti disponibile nel catalogo di Apple TV+, Infinity+, Tim Vision e Now. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno martedì 9 gennaio alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.