In un’intervista con il Toronto Sun
Christian Bale ha parlato del suo ultimo film in
uscita, Le Mans
66 (attualmente nelle nostre sale), il film
diretto da James Mangold dove condivide la scena con Matt Damon, e
del franchise che l’ha definitivamente consacrato a Hollywood,
ovvero la trilogia de Il cavaliere
oscuro di Christopher Nolan.
E a quanto pare, il viaggio
dell’attore nei panni di Batman poteva continuare con un quarto
capitolo fortemente voluto dalla Warner Bros. e mai realizzato:
“Dopo Batman Begins, quelli
dello studio arrivarono e mi dissero: vuoi fare un secondo film? Fu
fantastico, e pensai che non avremmo avuto un’altra opportunità.
Poi tornarono ancora dicendo: facciamo il terzo. Chris mi diceva
sempre che se avessimo avuto la fortuna di poterne fare tre ci
saremmo fermati e che dopo saremmo andati via.“
Bale ha poi continuato spiegando
che, proprio in seguito all’uscita de Il ritorno del cavaliere
oscuro, la Warner gli propose di tornare a interpretare Bruce Wayne
in un altro film nonostante la trilogia fosse ormai conclusa.
“Quando inevitabilmente vennero da noi per parlare del quarto
capitolo, dissi no. Dovevamo attenerci al sogno di Chris, non
tirare troppo la corda e diventare troppo indulgenti“.
Christian Bale è ora nelle sale con
Le Mans ’66 – La grande sfida, il film diretto da
James Mangold (Logan, Walk The Line) che
lo vede protagonista insieme a Matt
Damon nei panni del pilota Ken Miles, mentre il
collega interpreta Carol Shelby, l’ingegnere meccanico che progettò
il modello GT 40 per la casa automobilistica.
Il film è ambientato nel 1966,
durante la preparazione della 24 Ore di Le Mans in Francia, e segue
il coraggioso pilota britannico Ken Miles portare a termine la
missione del designer americano Carroll Shelby che ha appena
costruito una vettura rivoluzionaria per l’epoca. Talmente
eccezionale da permettergli di sfidare il dominatore
dell’industria, il marchio Ferrari.
La leggenda del franchise di
Star
Wars, Mark Hamill, condivide il suo stupore
per quanti anni ha ora l’attore che interpretava il piccolo Luke
Skywalker nei film prequel della saga. Nelle scene conclusive di
Star Wars: la Vendetta dei Sith, del
2005, Aidan Barton interpreta sia Luke che Leia
come neonati.
Nell’Episodio
III, Padme finalmente scopre la verità sul fatto che
suo marito Anakin Skywalker si è votato al Lato Oscuro, dopo di che
dà alla luce due gemelli, li chiama Luke e Leia, e poi muore per
colpa del suo cuore spezzato. Luke e Leia sono separati per la
propria sicurezza e tra loro vige il segreto di custodire anche la
memoria del padre, ora Darth Vader.
Obi-Wan Kenobi porta Luke da sua zia e suo zio
su Tatooine, mentre Leia viene adottata da Bail Organa. A quel
tempo, Vader è rimasto devastato dalla morte di Padme e portato a
credere che i bambini siano morti con lei. Soltanto nelle vicende
di Star Wars: Una Nuova Speranza, quando
fanno la loro comparsa il Luke di Mark Hamill e la Leia di Carrie
Fisher, Vader inizia a sospettare la verità.
Ora, l’originale Luke Skywalker,
Mark Hamill, ha condiviso ora delle foto
dell’attore che ha interpretato i bambini Skywalker in
Star Wars: La Vendetta dei Sith. Eccole
di seguito:
La saga degli Skywalker si
concluderà il prossimo dicembre. Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker, capitolo conclusivo della nuova
trilogia del franchise diretto da J.J.
Abrams, arriverà nelle sale il 16 dicembre
2019. Nel cast Daisy
Ridley, Oscar
Isaac, John
Boyega, Kelly Marie
Tran, Naomi
Ackie, Joonas Suotamo,Adam
Driver, Anthony Daniels, Billy
Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall
Gleeson, Billie Lourd e il veterano del
franchise Mark Hamill. Tra le new entry
c’è Richard E. Grant.
Il ruolo di Leia Organa sarà
interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del
girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della
Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie
Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato
una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la
sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né
mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la
benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di
onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX,
usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio
VII.”
Oscar Isaac ha
suggerito che Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker sarà come un’intensa partita di scacchi
tra Jedi e Sith. L’attore tornerà per la terza volta per riprendere
il ruolo di Poe Dameron, eroe e guida della Resistenza, che ha
debuttato nel 2015 in Star Wars: Il Risveglio della
Forza insieme al nuovo gruppo di personaggi della
serie. Poe, insieme a Rey di Daisy Ridley e Finn
di John Boyega, sarà il volto della Resistenza e
del lato chiaro della Forza nel film che racconterà la fine della
Saga di Skywalker.
I dettagli della trama del film sono
stati tenuti sotto strettissimo riserbo, con Disney e Lucasfilm che
gestiscono una campagna di marketing molto cauta. Alcuni dettagli,
tuttavia, sono stati confermati tra cui il fatto che la storia
riprenderà dopo un anno dagli eventi di Star Wars: Gli Ultimi
Jedi e presenterà il ritorno di Ian
McDiarmid nei panni dell’Imperatore Palpatine. Come e
perché questo sia possibile rimanere da vedere, ma in base ai
trailer, sembra che tutto ciò che accade nell’universo sia in
qualche modo parte del suo piano elaborato.
Con Darth Sidious apparentemente al
comando, Rey, che è tecnicamente l’ultimo Jedi rimasto, dovrà
trovare un modo per abbatterlo definitivamente. Ma mentre la
battaglia sembra giungere al termine a seguito del massiccio
scontro tra il Primo Ordine e la Resistenza, Isaac ha riferito a
The Playlist
che la lotta tra il lato chiaro e il lato scuro della Forza risale
a molto tempo prima, con Jedi e Sith che si contendono la vittoria
da molto tempo.
“La cosa straordinaria della
storia e della sceneggiatura è che apprendi che sia i Sith che i
Jedi hanno giocato tra loro una partita molto lunga. Fin
dall’inizio, c’è stata questa partita di scacchi. Tutti questi
pezzi hanno giocato. E ora vediamo chi riesce a fare scacco
matto.”
Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker, capitolo conclusivo della nuova
trilogia del franchise diretto da J.J.
Abrams, arriverà nelle sale a dicembre
2019. Nel cast Daisy
Ridley, Oscar
Isaac, John
Boyega, Kelly Marie
Tran, Naomi
Ackie, Joonas Suotamo,Adam
Driver, Anthony Daniels, Billy
Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall
Gleeson, Billie Lourd e il veterano del
franchise Mark Hamill. Tra le new entry
c’è Richard E. Grant.
Il ruolo di Leia Organa sarà
interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del
girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della
Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie
Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato
una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la
sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né
mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la
benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di
onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX,
usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio
VII.”
Christian De Sica, Gianmarco
Tognazzi e Francesco Bruni hanno
raccontato dei loro fantasmi familiari durante l’intervista con
Cinefilos.it per la promozione di Sono
solo Fantasmi.
Sono Solo
Fantasmi, il film di Christian De Sica, è la storia
di due fratellastri: un mago fallito, Thomas (De
Sica) e di Carlo (Carlo Buccirosso),
partenopeo e oppresso continuamente dalla moglie e dal padre,
originari del Nord Italia. Quando muore il padre Vittorio, i due si
rincontrano dopo molto tempo a Napoli. Qui scoprono che il
genitore, giocatore d’azzardo e dongiovanni, ha avuto un terzo
figlio di nome Ugo (Gian Marco Tognazzi), che a
prima vista sembra un po’ stupido, ma che rivela essere un vero
genio incompreso. Il padre ha lasciato loro anche molti debiti da
sanare e non la tanto agognata eredità. Niente soldi da intascare,
ma soldi da cacciare. È così che i fratelli decidono di accumulare
denaro sfruttando le superstizioni napoletani e credulità del
popolo, presentandosi come esperti “acchiappa fantasmi”.
Questo nuovo lavoro inizia a rendere
bene ai ghostbuster fino quando Carlo non viene posseduto dallo
spirito di Vittorio e Thomas e Carlo iniianoa redere da quel
momento che quei fantasmi, che avevano messo in dubbio, esistono
davvero. Gli spettri catturati si liberano e, pronti alla vendetta,
risvegliano il fantasma di una strega, decisa ad annientare
l’intera città. Il trio di acchiappafantasmi insieme al padre
dovranno cercare di fermare la strega e salvare Napoli.
Medusa Film Official ha diffuso il
primo trailer del nuovo film di Salvo Ficarra e Valentino
Picone, Il
primo Natale, prodotto da Attilio De
Razza per Tramp Limited in collaborazione con Medusa
Film.
Il film, racconta la storia di
Salvo e Valentino, un ladro e un prete, che si ritroveranno a fare
un viaggio nel tempo, fino all’Anno Zero. In questo viaggio,
avranno a che fare con tanti personaggi incontrati lungo il
cammino, tra cui un inedito Erode interpretato da Massimo
Popolizio.
Warner Bros. Pictures presenta un
film di Thom Zimny e Bruce Springsteen:
Western Stars, la cui uscita nelle sale
italiane è prevista per il 2, 3 e 4 dicembre 2019.
“Western Stars” è la versione
cinematografica dell’omonimo album di successo internazionale di
Bruce Springsteen. Il film, presentato in anteprima alla Festa del
Cinema di Roma, segna il debutto alla regia di Bruce
Springsteen, co-diretto insieme al suo collaboratore di lunga data
Thom Zimny.
Il film “Western Stars” offre ai fan
di tutto il mondo l’unica opportunità di vedere Springsteen
esibirsi in tutte e 13 le canzoni dell’album, accompagnato da una
band e da un’intera orchestra, sotto il soffitto a cattedrale del
fienile della sua centenaria proprietà.
Uscito a cinque anni di distanza dal
precedente progetto in studio di Springsteen, l’album Western
Stars segna una partenza per il leggendario cantante /
cantautore pur attingendo sempre dalle sue radici. Toccando temi
come l’amore e la perdita, la solitudine e la famiglia, e
l’inesorabile passare del tempo, il docu-film evoca il West
americano – sia il leggendario che il duro – in cui si intrecciano
filmati d’archivio ed il racconto in prima persona della rockstar
con la canzone per narrare la storia.
Western Stars, che è il
diciannovesimo album in studio di Springsteen, ha raggiunto il
successo mondiale e ottenuto recensioni entusiastiche. È stato il
numero 1 nelle classifiche iTunes in tutti i continenti, inclusi
Paesi come Stati Uniti, Regno Unito, Belgio, Germania, Spagna,
Italia, Paesi Bassi, Australia, India, Sudafrica e tutta la
Scandinavia, tra gli altri.
Springsteen e Zimny hanno
collaborato a diversi progetti nel corso degli anni, tra cui il
documentario “The Promise: The Making of Darkness on the Edge of
Town”, e la versione filmata trasmessa su Netflix del vincitore del Tony Award “Springsteen on
Broadway”, che Zimny ha diretto.
“Western Stars” è scritto ed
interpretato da Bruce Springsteen, con Special Guest Patti Scialfa.
Thom Zimny, Jon Landau, Barbara Carr e George Travis hanno prodotto
il film, con la produzione esecutiva di Springsteen. La colonna
sonora originale è di Springsteen. Direzione della fotografia di
Joe DeSalvo, e montaggio di Zimny.
Ecco il primo poster ufficiale di
Pinocchio, il nuovo film di
Matteo Garrone che arriverà il prossimo Natale.
Nel film, nei panni di Geppetto, è stato scelto Roberto
Benigni.
PINOCCHIO, una coproduzione internazionale
Italia/Francia, è prodotto da ARCHIMEDE con
RAI CINEMA e LE PACTE, con
RECORDED PICTURE COMPANY, in associazione con
LEONE FILM GROUP, in associazione con BPER
BANCA, con il contributo del MIBACT – DIREZIONE
GENERALE CINEMA E AUDIOVISIVO e di
EURIMAGES, con il sostegno della REGIONE
LAZIO – Avviso pubblico Attrazione produzioni cinematografiche (POR
FESR LAZIO 2014-2020) Progetto Cofinanziato dall’Unione Europea e
Regione Lazio Fondo Regionale per il Cinema e
l’Audiovisivo, con il contributo della REGIONE
PUGLIA (POR Puglia FESR-FSE 2014/2020) Fondazione Apulia Film
Commission e della REGIONE TOSCANA – Toscana
Promozioni, con il contributo di CANAL +
e di CINE +.
Vendite internazionali: HANWAY FILMS.
Distribuzione italiana: 01 DISTRIBUTION.
Dal 2008 ad oggi, nel
MCU si sono alternati
personaggi di ogni tipo, eroi e villain, interpretati da star più o
meno conosciute che hanno avuto occasione di costruire il proprio
arco narrativo nei successivi capitoli. Lo stesso non si può dire
di alcuni di loro, forse sacrificati troppo presto in nome di
schemi narrativi ed esigenze creative.
Ma quali sono i casi più significativi di morti avvenute prima
del necessario?
Thanos
Sebbene la sua introduzione risale a
parecchi anni prima di Avengers: Infinity War e il suo
coinvolgimento nella saga delle gemme dell’infinito fosse stato
annunciato da tempo, Thanos ha avuto soltanto
due film per mettersi in mostra, e visto il risultato, ci dispiace
pensare che non avremo più momenti incredibili con il Titano Pazzo,
ucciso dallo schiocco di Iron
Man.
Ebony Maw
Uccidere Ebony Maw
durante Infinity War è
stato un duro colpo da digerire per i fan che avrebbero voluto
vedere altre scene con il membro dell’Ordine Nero. Di tutti i figli
di Thanos, Maw è senza dubbio il migliore, capace grazie alle sue
eccezionali capacità telecinetiche di rendere la vita un inferno
per i suoi nemici.
Quicksilver
La breve ma intensa partecipazione
di Quicksilver nel MCU, risalente ad Avengers: Age Of
Ultron, sembra aver lasciato un leggero senso di
insoddisfazione nei fan che avrebbero voluto vedere l’eroe in un
almeno un altro film del franchise. Purtroppo la sua storyline si è
conclusa tragicamente al termine del secondo capitolo sui
Vendicatori e da allora non si sono più avuti aggiornamenti in
merito.
Ho Yinsen
Nel 2008 il MCU iniziava a prendere forma con
il primo film di Iron Man, e
uno dei personaggi chiave per la creazione della Mark 1 è Ho
Yinsen, prigioniero insieme a Tony in una grotta del Medio
Oriente. Yinsen assiste il magnate e lo aiuta a fuggire rimanendo
ucciso durante lo scontro con i terroristi, lasciando una ferita
ancora aperta.
Whiplash
Nonostante sia stato protagonista di
una delle più straordinarie sequenze d’azione del MCU, Mickey Rourke
non ha proseguito il suo viaggio nell’universo cinematografico
Marvel insieme al suo Ivan Vanko
aka Whiplash, l’antagonista di Tony Stark in
Iron Man 2.
Morto alla fine del film, potrebbe però tornare nel prequel di
Vedova Nera
(ricordate che in Endgame Teschio Rosso rivela a Natasha che suo
padre si chiamava Ivan?).
Ulysses Klaue
Prossimo Alfred
cinematografico in The Batman di Matt Reeves,
Andy Serkis ha vestito i panni di Ulysses
Klaue in Age of Ultron e Black Panther,
personaggio dalle mille sfaccettature ucciso freddamente da Erik
Killmonger. Impossibile ritrovarlo nelle nuove Fasi dell’universo
cinematografico, ma è evidente che questo villain avesse ancora
qualcosa da dire.
Killmonger
Non può mancare in questo elenco
Erik
Killmonger, affascinante antagonista di T’Challa in
Black
Panther interpretato da Michael B. Jordan.
Sfortunatamente il suo viaggio nel MCU si è concluso al termine del
film, e la sua battaglia per rivendicare il proprio passato non
hanno avuto un esito positivo.
Mysterio
Jake Gyllenhaal is Mysterio in Columbia Pictures’ SPIDER-MAN: FAR
FROM HOME.
Quentin Beck, aka Mysterio, è apparso in
Spider-Man: Far From
Home interpretato da Jake
Gyllenhal con caratteristiche molto più ostiche
dell’Avvoltoio di Michael Keaton. Tutte le sue illusioni ci hanno
offerto sequenze spettacolari, ma la sua morte alla fine del film
sembra pregiudicare la possibilità di vederne ancora in futuro. O
forse no? Un’interessante teoria suggerisce il
contrario…
Hela
Introdotta nel MCU grazie a Thor: Ragnarok,
Hela è la terza figlia di Odino tornata per
portare terrore e distruzione ad Asgard. Il campo di battaglia però
le è fatale, e la temibile villain interpretata da Cate
Blanchett non supera indenne gli eventi; un peccato,
visto l’enorme potenziale e il talento dell’attrice da poter
spendere in qualsiasi modo.
Skurge
Chiudiamo questa lista con il più
insospettabile dei “rimpianti”, ovvero Skurge,
personaggio che abbiamo visto l’ultima volta nel corso di Thor: Ragnarok come alleato di
Hela. Passato al lato oscuro, il guerriero asgardiano si pente
della sua decisione e muore da eroe combattendo contro il terribile
esercito della Dea della morte e consentendo al suo popolo di
fuggire.
Uscito nelle sale undici anni fa e
secondo capitolo della trilogia di Christopher Nolan, Il cavaliere
oscuro ha completamene ridefinito il modo in cui il
cinema poteva approcciarsi ai supereroe immergendo i personaggi e
la storia in un’ambientazione del tutto realistica. Alcuni lo
considerano il miglior cinecomic mai realizzato, altri invece un
film sopravvalutato, ma la sua complessità lo rende ancora oggetto
di studio per il pubblico.
Ci sono inoltre dei dettagli che
nessuno potrebbe aver notato e che vi elenchiamo qui sotto:
L’introduzione del villain
La sequenza iniziale del
film ci consegna una delle rapine più emozionanti della storia del
cinema, dove un gruppo di criminali mascherati da clown e aizzati
dal Joker mettono sotto assedio una banca. E a
quanto pare in tutti i film di Nolan i villain venfono introdotti
nello stesso modo, da Ra’s Al Ghul a
Bane, presentati come gli scagnozzi del boss prima
di rivelare che sono loro le vere menti dietro il piano.
Le maschere dei clown
Christopher
Nolan ama rendere omaggio ai film che lo hanno
ispirato, come Stanley Kubrick, che il regista
cita nella sequenza iniziale de Il cavaliere oscuro grazie ad uno
dei ladri che indossa una maschera da clown identica a quella
mostrata in Rapina a mano armata. Ed
esattamente come nel capolavoro di Kubrick, anche qui seguiamo una
rapina ben pianificata dove i truffatori iniziano a “pugnalarsi” a
vicenda per i soldi.
Spaventapasseri
Nel film torna anche lo
Spaventapasseri di Cillian Murphy, villain principale di
Batman Begins, ma in pochi sanno che l’apparizione
dell’attore segna un record importante: è infatti l’unica star a
vestire due volte i panni dello stesso cattivo di Batman in due
film diversi.
Il nuovo costume ne Il cavaliere
oscuro
In ogni sequel di supereroi
vediamo un upgrade del costume del protagonista, ed è ciò che
accade anche in Il cavaliere oscuro dove Bruce Wayne toglie la
parte più ingombrante della vecchia tuta per indossare qualcosa di
più comodo. Forse perché lo stesso Christian Bale aveva espresso una certa
frustrazione per le misure troppo strette?
Le origini di Harvey Dent nel Il
cavaliere oscuro
Joker potrebbe anche aver
rubato la scena nel film, ma non possiamo non ricordare l’efficacia
di un villain come Harvey Dent aka Due Facce.
Nella sua prima scena però viene anticipato il suo destino, con il
personaggio che esprime la sua volontà di resistere mentre sta
processando il mafioso Sal Maroni in tribunale. Lì un uomo estrae
dalla tasca la pistola e cerca di sparare a Dent, che poi è un
cenno alle sue origini nel fumetto.
MCU
Film innovativo per quanto
riguarda il genere cinecomic, Il cavaliere oscuro esce nello stesso
anno di un altro titolo importante, ovvero Iron
Man, capitolo inaugurale del MCU.
E’ interessante notare come questa sigla sia presente anche nel
lavoro di Nolan, attraverso la Major Crimes Unit
del commissario Gordon, indicata proprio con MCU. Una strana
coincidenza no?
Matilda Ledger
Il Joker di Heath Ledger è un criminale imprevedibile,
misterioso e folle, e una delle sue scene più emozionanti arriva
quando il clown si maschera da infermiera nell’ospedale di Gotham
facendo esplodere tutto ciò che ha intorno. E mentre l’attore fugge
dal caos, potreste non aver notato il cenno del capo al suo
cartellino con il nome che recita “Matilda“, la
figlia avuta insieme a Michelle Williams.
La Lamborghini in Il cavaliere
oscuro
La trilogia di
Christopher Nolan su Batman ha introdotto diversi
aspetti interessanti nell’universo del personaggio, tra cui una
nuova interpretazione della Batmobile.
Allontanandosi dal tipico design elegante e futuristico, l’
automobile è più simile a un carro armato militare e si accoppia
alla Lamborghini modello Murcielago guidata da
Bruce Wayne. Ma sapevate che in spagnolo significa
“pipistrello”?
Alfred e Bruce in Il cavaliere
oscuro
Uno degli eventi più
significativi della trilogia è la morte di Rachel Dawes, e la scena
tra Bruce e Alfred serve a spiegare quanto l’eroe voglia addossarsi
la colpa facendo riferimento alle stesse battute di dialogo di
Batman Begins in cui Alfred confortava il giovane Wayne
dopo la morte dei suoi genitori.
L’applauso di Joker
I tic, i movimenti e
l’aspetto di Joker nascono dalla mente di Heath
Ledger e dalla capacità di improvvisare sul set, come quel momento
in cui il clown si confronta con il commissario Gordon appena
promosso e i colleghi della polizia lo applaudono. Come loro anche
Joker inizia a battere le mani dietro le sbarre, aggiungendo un
tocco di minaccioso alla celebrazione. A quanto pare nessuno aveva
previsto questa scelta e la reazione del cast che vediamo nel film
è autentica.
Intervistati dall’Hollywood
Reporter, i fratelli Russo hanno parlato del loro
nuovo impegno come produttori del crime-thriller 21
Bridges e affrontato uno dei temi più discussi delle
ultime settimane, ovvero il commento di Martin
Scorsese sui film Marvel e la polemica scaturita
dall’averli definiti “parchi a tema che non sono
cinema“.
“In definitiva, noi definiamo
cinema un film che riesce a riunire le persone in un’esperienza
condivisa ed emotiva“, hanno affermato i due registi, “E
quando guardiamo al risultato al botteghino di Avengers: Endgame, non lo vediamo
come una prova di successo finanziario, ma come testimonianza del
suo successo emotivo. È un film che ha avuto un impatto senza
precedenti sul pubblico di tutto il mondo nel modo in cui ha
condiviso quella narrativa e nel modo in cui l’ha vissuta. E le
emozioni che hanno provato a guardarlo. Ma, alla fine, cosa
possiamo saperne noi? Siamo solo due ragazzi di Cleveland, e
“cinema” è una parola di New York…A Cleveland, li chiamiamo
film“.
Anthony Russo ha poi sottolineato
quanto sia giusto lasciare quel commento all’interpretazione
personale. “Un altro modo di pensare a quella discussione è
capire che nessuno possiede il cinema. Noi non possediamo il
cinema. Tu non possiedi il cinema. Scorsese non possiede il
cinema.“
Martin Scorsese chiude il discorso
sui film Marvel e spiega perché non sono cinema
“Ognuno ha una diversa
definizione di cinema. Ognuno ha una diversa definizione di arte.
Ognuno ha una diversa definizione di rischio“, aveva affermato
Kevin Feige in una recente intervista. “Alcune persone non
pensano che sia il cinema. Tutti hanno diritto alla loro opinione.
Tutti hanno il diritto di ripetere quell’opinione. Tutti hanno il
diritto di scrivere articoli su quell’opinione, e non vedo l’ora di
scoprire cosa succederà dopo. Ma nella nel frattempo continueremo a
fare film“.
“Penso che non sia vero“,
continua Feige spiegando che i film sui supereroi non sono negativi
per il cinema. “Penso che io stesso e tutti coloro che lavorano
su questi film adorano il cinema, amano i film, adorano andare al
cinema, amano partecipare ad un’esperienza comunitaria in un cinema
pieno di gente“.
Arriva direttamente da Tom
Hardy la prima immagine delle riprese di Venom
2, pubblicata e subito eliminata dal suo profilo
Instagram che mostra l’attore mentre si prepara ad iniziare sul set
del cinecomic.
La foto non rivela granché sulla
trama del film né sul nuovo look di Eddie Brock, tranne la non
tanto implicita didascalia “W3’R’V3N0M2 day one“.
Nel cast sono già stati confermati
Michelle Williams e WoodyHarrelson, che interpreteranno rispettivamente
Anne Weying e Carnage. Naomie Harris invece è
in trattative per vestire i panni di Shriek, l’altro villain
annunciato. Andy Serkis siederà dietro la
macchina da presa raccogliendo l’eredità di Ruben Fleischer.
Come già annunciato dal
finale del precedente capitolo, in Venom
2 assisteremo allo scontro tra il simbionte e Cletus
Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più celebri dei
fumetti su Spider-Man.
Nel frattempo è stato
ufficializzato anche il nome di Robert Richardson in qualità di
direttore della fotografia. “Ciò che era rimasto inesplorato nel
primo film esploderà nel secondo, soprattutto grazie al personaggio
centrale” ha dichiarato Richardson, “Ma ora abbiamo Woody
Harrelson, che ovviamente farà la sua grande entrata, vedremo
cos’altro accadrà con la collaborazione tra Sony e Marvel.”
Vi ricordiamo cheTom Hardytornerà a
interpretare Eddie Brock anche nel sequel diVenom, progetto già in
sviluppo dopo l’inaspettato successo al box office dello scorso
autunno, e a confermarlo è stata la produttriceAmy
Pascal.
Dopo il suo esordio nello standalone
dove a interpretarlo era Edward Norton,
Hulk ha proseguito il suo viaggio nell’universo
cinematografico Marvel con il volto
di Mark
Ruffalo, grazie al quale Bruce Banner ha finalmente
trovato la sua ragion d’essere. Questo eroe tormentato ha
finalmente trovato la piena realizzazione dell’arco narrativo in
Avengers:
Endgame ma non sappiamo se e in che modo
continuerà il suo percorso MCU.
A quanto pare lo stesso Ruffalo
avrebbe delle idee su una possibile trama per sancire il ritorno
del gigante di giada al cinema, già discusse con il presidente e
direttore creativo dei Marvel Studios Kevin Feige e accennate durante
il The Late Show con Stephen Colbert:
“Non so nulla del ritorno di
Hulk. Ho incontrato Kevin Feige l’altro giorno, e mi ha chiesto se
pensassi che ci sia ancora una storia da raccontare su di lui.
Probabilmente potrei inventarmi qualche trama in più e che potremmo
parlarne...”
Forse il personaggio tornerà in
azione non al cinema ma sul piccolo schermo nella serie dedicata a
She-Hulk? Le voci parlano di un cameo di
Banner, ma non è arrivata alcuna conferma ufficiale.
Hulk è stato protagonista del film
evento del decennio, capace di compiere un’impresa che sembrava
impossibile: ricapitolare un discorso narrativo iniziato nel 2008
da Iron Man riunendo sul grande schermo tutti i personaggi del
Marvel Universe. Gli incassi hanno
premiato lo studio di Kevin Feige, raggiungendo e superando in cima
alla classifica Avatar di James Cameron.
Inoltre, un anno dopo la folle corsa agli
Oscar di Black Panther (il
primo cinecomic della storia ad essere candidato nella categoria
Miglior Film capace di conquistare ben tre statuette) Disney e
Marvel Studios hanno lanciato
ufficialmente la campagna per la award season a sostegno di
Avengers:
Endgame.
Come confermato nei mesi scorsi,
Occhio di Falco sarà presto protagonista di una
serie tv che arriverà sulla piattaforma di Disney + nei prossimi
anni, e a interpretare il personaggio sarà ancora una volta
Jeremy
Renner insieme all’attrice (non ancora rivelata) che
vestirà i panni della sua erede, Kate Bishop.
Nel frattempo, proprio sul servizio
streaming della casa di Topolino ha debuttato la sequenza dei
titoli di testa dello show, la cui grafica sembra chiaramente
ispirata ai fumetti di Matt Fraction-David Aja e in cui vediamo i
profili di Clint Barton e della sua collega.
Nelle ultime settimane è stato
Variety a riportare che lo studio avrebbero “puntato” la star di
Pitch Perfect e BumblebeeHailee
Steinfeld per interpretare l’eroina. La prima apparizione
di Kate Bishop nei fumetti della Marvel risale al 2005 nella run
degli Young
Avengers, quando l’eroina entra in squadra nonostante
non avesse alcun potere. Più tardi i cosiddetti “supereroi
adulti” come Iron
Man e Captain
America decidono di addestrare i giovani Vendicatori
solo con il consenso dei rispettivi genitori, scelta alquanto
plausibile, fornendo ai ragazzi le giuste attrezzature e consigli
per affrontare al meglio i propri nemici.
Lo show su Occhio di
Falco dovrebbe fare riferimento alla origin story,
approfondendo così quanto era stato escluso dai precedenti film del
MCU. A spiegarlo è il produttore
Trinh Tran: “Ho scelto di fare questa serie proprio perché non
abbiamo mai avuto la possibilità di raccontare la storia di Clint
Barton. Abbiamo visto Thor nei suoi diversi film, conosciuto i suoi
retroscena, così come Captain America e Iron Man…Tutti hanno avuto
la loro possibilità di raccontare il loro passato, tranne Clint
Barton“.
“Sono entusiasta per questo
motivo, e sono anche entusiasta del fatto che ci sia una ragazza
che vuole diventare Occhio di Falco“, ha
aggiunto Tran, alludendo ai piani sull’introduzione di Kate Bishop
nello show. “La run di Matt Fraction è assolutamente una delle
cose più sorprendenti a cui guardare. Ricordo di essermi seduto lì
a leggere pensando che fosse incredibile, e che era qualcosa che
potevamo raccontare.“
Scavare nel passato di Occhio di
Falco significa avere accesso ad una serie di personaggi come
Trickshot, il fratello cattivo dell’eroe, o
comunque giocare con le migliori avventure dei fumetti in vista del
suo futuro e probabile addio al MCU.
Non tutti sanno che inizialmente
Captain
Marvel doveva debuttare nel corso di Avengers:
Age of Ultron, una decisione che è stata rivista da
Kevin Feige e dai Marvel Studios per lavorare allo standalone
uscito lo scorso marzo con protagonista Brie Larson. L’argomento
però è tornato alla ribalta grazie ad un dettaglio inserito nel
nuovo cofanetto della Infinity Saga che riunisce tutti i film
dell’universo cinematografico dalla Fase 1 alla Fase 3.
Anni fa fu lo stesso Feige a
spiegare che Carol Danvers ha fatto parte, durante lo sviluppo del
progetto, della sceneggiatura del secondo capitolo sui Vendicatori,
e che la scelta di tagliare il personaggio fu presa per non
presentare al pubblico una figura di cui si sapeva poco o nulla,
soprattutto sulle sue origini e sul come era diventata la
supereroina più potente in circolazione.
Per il regista di Avengers: Age of Ultron,
Joss Whedon, Captain Marvel avrebbe avuto un “debutto”
simile a quello di Scarlet Witch, come dichiarato da Feige a
Birth.Movies.Death: “Avete presente il modo in cui abbiamo
rivelato Scarlet Witch in costume alla fine del film? Quella era
l’idea per Captain Marvel. Joss mi disse che l’avremmo
lanciata più tardi, e io ero d’accordo, lasciando che Carol arrivi
al fianco dei Vendicatori…ci sembrava che meritasse la sua la bella
introduzione“.
A tal proposito, un fan ha
condiviso su Reddit un’immagine tratta dai contenuti extra della
Infinity Saga che mostra l’idea scartata dal film e il momento
esatto dove sarebbe apparsa Captain Marvel con il costume.
“Quando si ha un personaggio
così potente, bisogna sempre trovare un equilibrio tra le varie
parti in gioco. – hanno spiegato gli sceneggiatori di
Endgame sull’introduzione di Captain Marvel – Era come
se stessimo semplicemente inserendo qualcuno in grado di risolvere
qualcosa che gli altri non erano riusciti a risolvere nel
precedente film. Abbiamo cercato di non farlo sembrare solo un
cameo, ma non volevamo che con la sua presenza risolvesse
facilmente i problemi per gli altri.”
Il film è arrivato nelle nostre
sale il 6 marzo 2019. Nel cast Brie
Larson, Samuel L.
Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
Basato sul
personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta
nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi
più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una
guerra galattica tra due razze aliene, è lì che l’eroina
interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura
tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia
dell’universo cinematografico Marvel.
Il film diretto da Alan Taylor è
diventato più rilevante negli ultimi mesi grazie a un paio di
motivi. Avengers: Endgame ha
rivisitato i suoi eventi durante il viaggio nel tempo di Thor e
Rocket, viaggio in cui i due eroi hanno recuperato la Gemma della
Realtà, ma in cui il Dio del Tuono ha riconciliato il suo animo
tormentato con la ritrovata Frigga, oltre a riproporre la presenza
di Jane Foster (Natalie Portman) nel
franchise.
Ora, un altro dettaglio
fondamentale del film dovrebbe condurre agli eventi di
Love and Thunder di Taika
Waititi, che uscirà nel 2021. A questo punto i dettagli
della trama sono ancora strettamente nascosti, ma durante
l’annuncio del progetto al Comic-Con di San Diego, Kevin
Feige dei Marvel Studios, ha rivelato i
dettagli chiave del film, tra cui Jane Foster che prende il manto
di Thor, così come accade anche nei fumetti.
La nuova scena cancellata di
Thor: The
Dark World proviene dal cofanetto di
The Infinity Saga e offre ai fan uno
sguardo a Thor (Chris Hemsworth) e alla rottura
della relazione con Jane, che è stata solo menzionata brevemente in
Thor: Ragnarok. Nella scena,
Jane spiega che non può tornare con il dio del tuono ad Asgard
perché non c’è nulla per lei nonostante sia sinceramente innamorata
di lui. D’altra parte, lui è incapace di trasferirsi sulla Terra,
vista la sua responsabilità di successore di Odino (Anthony
Hopkins). Quindi parte con suo padre, pronto ad accettare
pienamente il trono.
Alla luce di questa scena
cancellata, sembra chiaro che Ragnarok abbia ripreso la relazione
trai due lì dove era stata interrotta in The Dark World. A prima
vista, sembra che Ragnarok ignori completamente le vicende dei
primi due Thor, e non ha aiutato il fatto che, quando gli viene
chiesto della sua relazione con la scienziata, Thor risponde con
tono umoristico, come se la rottura non lo avesse profondamente
influenzato.
Nella stessa sequenza, non vi è
alcuna spiegazione per la loro separazione, dando ai fan
l’impressione che sia una semplice scusa per giustificare l’assenza
di Portman nel film. Almeno ora, il pubblico ha una reale
comprensione di ciò che è realmente accaduto trai due. Inoltre,
questa spiegazione può plausibilmente aprire una porta alla loro
riunione in Love and Thunder.
Con New Asgard sulla Terra e Thor
non più gravato dall’essere re dopo aver passato la corona,
ufficialmente, a Valchiria (Tessa Thompson), ci sono buone
probabilità di vederlo tornare con Jane. Non è ancora chiaro come
Waititi stia pianificando di incorporare il nuovo Thor/Jane Foster
in Thor: Love and Thunder dopo la sua
assenza dai tempi di Thor: The Dark World.
Thor: Love
and Thunder è il titolo ufficiale del quarto
capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir
stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie
Portman, come confermato sabato durante il panel dei
Marvel Studios al Comic-Con.
Taika Waititi
tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e
Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal
fumetto The Mighty Thor, descritto da Waititi come “la
perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
L’uscita nelle sale è fissata invece al 5 novembre 2021.
L’elenco dei personaggi che
parteciperanno al riavvio di Mortal
Kombat sta diventando sempre più grande man mano che
arrivano le conferme ufficiali per il prossimo film.
Mortal Kombat risale ai primi anni ’90,
periodo in cui arrivò il primo videogioco nel mondo.
Ora, quasi 30 anni dopo, il
franchise di Mortal
Kombat si è esteso, toccando non solo il mondo dei
videogiochi, ma anche quello dei fumetti e dando origine a due
film. Questi ultimi, usciti negli anni ’90, sono stati ampiamente
criticati, trovando gradimento solo in una fascia di pubblico che
amava molto il gioco e il kitch, ma la Warner Bros. sta cercando di
riavviare nuovamente il franchise.
Sono passati 22 anni da quando
Mortal Kombat: Annihilation è arrivato
nelle sale, ma l’idea del reboot ha assunto una forma più
consistente quando James Wan ha aggiunto il suo
nome alla lista dei produttori. Circa un anno dopo, Simon
McQuoid è stato annunciato come regista del film, ma solo
recentemente il cast ha iniziato a prendere forma. Saranno inclusi
nel film personaggi iconici come Sub-Zero (Joe
Taslim) e Scorpian (Hiroyuki Sanada),
così come Shang Tsung, Sonya Blade, Kano, Jax, Liu Kang e Mileena.
E ora sono stati aggiunti ancora altri nomi alla lista
ufficiale.
Lo sceneggiatore di Mortal Kombat,
Greg Russo, è molto attivo su Twitter, dove risponde regolarmente
alle domande dei fan sul film. Di recente, un fan ha chiesto a
Russo se ci fossero piani per includere personaggi di Mortal Kombat
3 nel reboot, domanda a cui Russo ha risposto, “Oh sì!”. I
personaggi nel post a cui Russo ha risposto sono Sektor,
Cyrax, Kabal e Nightwolf, tutti apparsi
per la prima volta in Mortal Kombat 3.
Ecco la risposta di Russo alla
domanda postagli sul social:
Lo studio ha confermatoJoe Taslim (The Raid) come Sub-Zero, Ludi
Lin nei panni del protagonista Liu Kang, Jessica
McNamee (The Meg) come Sonya Blade, Josh
Lawson nei panni di Kano, e ancora Tadanobu
Asano (Thor: Ragnarok) sarà Raiden, Mehcad
Brooks il Maggiore Jackson Bridges “Jax”, Max
Huang sarà Kung Lao, Sisi Stringer
interpreterà Mileena e come precedentemente
annunciatoChin Han e Hiroyuki
Sanada saranno rispettivamente Shang Tsung e Scorpion.
Infine, Lewis Tan è stato accreditato nel film in
un ruolo che non è stato ufficializzato.
Nel cast di personaggi ci saranno
anche Sektor, Cyrax, Kabal e
Nightwolf comparsi per la prima volta in
Mortal Kombat 3. Mortal
Kombat arriverà nei cinema il 5 marzo, 2021.
Il regista di Aquaman,James Wan,
produrrà Mortal Kombat con la sua etichetta Atomic
Monster, mentre il regista di pubblicità Simon
McQuoid farà il suo debutto nel lungometraggio.
Todd Garner produrrà insieme a Larry
Kasanoff, E. Bennett Walsh, Michael Clear e Sean
Robins.
Ha immaginato il futuro per tutti
noi. Lawrence Paull, scenografo di film
fondamentali per la storia del cinema e per la cultura pop, come
Blade Runner di Ridley
Scott e Ritorno al futuro
di Robert Zemeckis, è morto.
Lo scenografo, che veniva dalla
città del vento, Chicago aveva 81 anni e ha avuto una carriera
lunga e luminosa a Hollywood, dove ha lavorato con successo
soprattutto negli anni ’80. Tra gli altri titoli molto famosi che
portano la firma della visione di Paull ci
sonoFuga da Los Angelescon
Kurt Russell eAll’inseguimento
della pietra verde con Michael
Douglas.
Arriva, commosso, un ricordo di
Ridley Scott, con cui Lawrence
Paull aveva lavorato proprio nel film culto del 1982:
“Sono stato sempre colpito dal suo impegno così fedele e
convinto allo strano progetto per il mondo unico di Blade
Runner.”
Il film valse allo scenografo una
nomination agli Oscar, condivisa con David L. Snyder, e un premio
BAFTA per la migliore scenografia. Blade
Runner ha fatto la storia del cinema anche grazie
alla visione di Paull che ha creato l’ambiente giusto per
raccontare la storia di Deckart, interpretato da Harrison
Ford, nell’adattamento del romanzo di romanzo di Philip K.
Dick Do Androids Dream of Electric Sheep?.
In una dei primi grandi round di
approvazione a progetti Fox, la Disney ha dato il via libera al
film drammatico di Ridley Scott, The
Last Duel, assegnando al titolo una data d’uscita
prestigiosa, 25 dicembre 2020, un posto privilegiato per la
stagione dei premi del prossimo anno. Il film è interpretato da
Matt Damon, Adam Driver, Jodie
Comer e Ben Affleck con la regia di
Scott. La sceneggiatura è di Ben Affleck, Matt
Damon e Nicole Holofcener.
Jennifer Fox produce al fianco di Scott,
Kevin Walsh e Nicole Holofcener.
Damon e Affleck saranno i produttori esecutivi con Drew
Vinton e Kevin Halloran.
Ambientato nella Francia del 14°
secolo, il film è un racconto epico di tradimento e giustizia,
raccontato da tre punti di vista distinti: due cavalieri (Damon e
Driver) il cui legame è messo alla prova dal tradimento e una
giovane donna (Comer) costretta a vivere nella brutale e oppressiva
cultura dell’epoca per sopravvivere. Lo studio ha anche assegnato
una data d’uscita al thriller con Ben Affleck,
Deep Water, che è diretto da
Adrian Lyne, andandolo a piazzare il 13 novembre
2020.
The
Last Duel è interpretato anche da
Ana De Armas e si basa su un romanzo omonimo del
1957 di Patricia Highsmith. La storia segue una
coppia di una piccola città che vive in un matrimonio senza amore
in cui la moglie è autorizzata ad avere degli amanti, purché non
diserti mai i suoi obblighi familiari. Tuttavia, sorgono
complicazioni quando il marito si interessa all’omicidio irrisolto
di uno degli ex amanti della moglie.
Lionsgate è nella fase finale delle
trattative per acquistare il progetto cinematografico di
Nicolas Cage, The Unbearable Weight of
Massive Talent.
Il pacchetto del film include
Tom Gormican come regista, per dirigere da una
sceneggiatura che ha scritto con Kevin Etten. Cage
produrrà tramite la sua Saturn Films, al fianco di Mike
Nilon e Kevin Turen.
Cage interpreterà una versione di se
stesso come attore che, nel bisogno di soldi e creativamente
insoddisfatto, accetta a malincuore un’offerta da $ 1 milione per
partecipare al compleanno di un super fan messicano miliardario.
Quando le cose prendono una piega selvaggia, Cage è costretto a
diventare una versione di alcuni dei suoi personaggi più iconici e
amati per districarsi da una situazione sempre più pericolosa.
Cage ha una carriera cinematografica
molto lunga e ha goduto di un grande successo in passato, seguito
da una fase di declino che ora sembra essere stata leggermente
ammortizzata da qualche titolo felice uscito negli ultimi anni.
Nicolas Cage ha
vinto il premio Oscar come miglior attore per Via da
Las Vegas del 1995 e ha recitato in The
Rock, Face / Off e Con Air.
È stato nominato per Adaptation nel 2002.
Tra i ruoli più importanti ricordiamo National
Treasure, Kick-Ass, Ghost Rider, Mandy.
Roma
di Alfonso Cuaron è diventato il primo film
Netflix ad ottenere una distribuzione in Blu-Ray e
DVD, grazie alla Criterion Collection che farà
uscire un’edizione speciale a febbraio.
L’uscita includerà cinque
documentari sulla creazione del film e offrirà la possibilità di
vedere il film in 4k e in Dolby Atmos, così come previsto dalle
proiezioni cinematografiche del film stesso. Il film ha vinto gli
Oscar per la migliore regia e la fotografia e il miglior film in
lingua straniera, tutti premi assegnati allo stesso Cuaron, che ha
scritto, diretto, fotografato e montato il film, oltre ad aver
partecipato alla produzione.
Roma
segue Yalitza Aparicio, che interpreta una
domestica nel quartiere borghese di Roma a Città del Messico. È
stato il primo film messicano a vincere un Oscar per il miglior
film in lingua straniera. Il film, prodotta da Esperanto
Filmoj e Participant Media, è stato anche
nominato nella categoria del miglior film, impresa riuscita, prima
di lui, anche a La vita è bella, La tigre e il dragone,
Lettere da Iwo Jima, Babel e
Amour.
Roma è
anche il primo film di Netflix ad essere aggiunto alla
Criterion Collection. I documentari includono
Road to Roma, sulla realizzazione del
film, con filmati dietro le quinte e un’intervista con Cuarón;
Istantanee dal set; documentari sul
suono, i processi di post-produzione, la campagna teatrale e
l’impatto sociale in Messico.
Come riportato in esclusiva da
Variety, Sophia Di Martino è in trattative per
unirsi al cast di Loki, la serie tv che
vedrà protagonista Tom
Hiddleston nei panni del Dio dell’Inganno e che
arriverà sulla piattaforma streaming di Disney +. Non viene
menzionato il personaggio che l’attrice britannica potrebbe
interpretare.
A quanto pare gli episodi dello show
televisivo riempiranno quegli spazi lasciati vuoti tra la fine di
Infinity War – dove avevamo visto Loki morire per
mano di Thanos – e Endgame, dove il personaggio è
apparso nel 2012 nel corso dei viaggi nel tempo dei
Vendicatori.
“Negli anni trascorsi da
Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame sono state poste due
domande: Loki è davvero morto? E cosa farà con il cubo cosmico,
ovvero il Tesseract? Ecco, la serie risponderà a entrambe le
domande“, ha dichiarato Hiddleston in un’intervista.
Nel frattempo continuano i lavori
sulla serie spin-off che verrà sviluppata dallo showrunner e
sceneggiatore di Rick and
Morty, Michael Waldron, ingaggiato
dai Marvel Studios per scrivere il primo episodio
figurando anche come produttore esecutivo.
Creato da Stan Lee,
Jack Kirby e Larry
Lieber, Loki
è uno dei personaggi ricorrenti all’interno dell’universo
cinematografico Marvel ed è apparso in ben sei
cinecomic dei Marvel Studios. Noto come
“Il Dio dell’Inganno“, è stato fra i primi villain
davvero apprezzati dai fan grazie soprattutto all’egregia
interpretazione a
tinte shakespeariane di Tom
Hiddleston, l’attore che ne veste i panni
da Thor (2011).
Il coinvolgimento di Robert Downey
Jr. nel Marvel Cinematic Universe potrebbe
non essersi concluso con Avengers: Endgame, e secondo quanto
suggerito dalle parole di Jeff Goldblum in una
recente intervista, l’attore tornerà ancora una volta nei panni di
Iron Man nella serie animata What If? in
sviluppo per Disney +.
Confermando di aver registrato i
dialoghi per il Granmaestro relativamente ad un episodio dello
show, Goldblum ha accennato alla presenza di Tony Stark e al
ritorno di Downey Jr. nonostante il suo ritiro ufficiale dopo
Endgame:
“Ho recitato di nuovo la parte
del Granmaestro presso i Disney Studios dove abbiamo registrato la
voce per un episodio di una serie che sarà su Disney + chiamata
What If …? In pratica è una versione animata di tutti i personaggi
che conosciamo e amiamo della Marvel. E questo episodio includeva
il GranMaestro e Iron Man, quindi Robert Downey doppierà il
personaggio anche qui. E ci sarà anche Korg, doppiato da Taika
Waititi“.
Finora è stato confermata solo la
presenza di Steve Rogers nel primo episodio, ma non il ritorno di
Chris
Evans, ma è del tutto probabile che l’attore venga
accolto di nuovo nella famiglia Marvel insieme a Downey Jr. Oppure
si tratta soltanto di una supposizione di Goldblum?
What If …?
arriverà su Disney + nel 2021 segnando la prima incursione nel
mondo dell’animazione dei Marvel Studios. Sappiamo pochissimo dello
sviluppo del progetto, ma le ultime dichiarazioni della showrunner
Ashley Bradley sembrano aver confermato alcuni
dettagli fondamentali riguardanti proprio la voce narrante.
“Il primo passo è stato
contattare Brad Winderbaum [il produttore di Thor: Ragnarok] per chiedergli di usare
l’Osservatore nelle serie dopo che i diritti del personaggio erano
tornati nelle mani della Disney in seguito alla fusione con la Fox.
Tecnicamente era già apparso nei film sui Fantastici Quattro,
quindi non volevamo intendere che sarebbe riapparso nel MCU, né che sembrasse un anziano
signore alla Babbo Natale o una versione bianca occidentale di
Dio.“
Come già annunciato nelle scorse
settimane durante il Comic-Con di San Diego, Uatu sarà doppiato
dalla star di Boardwalk Empire Jeffrey Wright e
accompagnerà lo spettatore attraverso un viaggio inedito
nell’universo Marvel narrato grazie a scenari
alternativi alla realtà che conoscevamo. Vi prenderanno parte tutti
gli attori del MCU, da Michael B. Jordan a Paul
Rudd, passando per Hailey Atwell, Josh Brolin, Mark Ruffalo, Tom
Hiddleston, Samuel L. Jackson, Natalie Portman, Taika Waititi,
Chris Hemsworth e molti altri.
Contro ogni previsione, il Joker diretto
da Todd Phillips ha ufficialmente superato il miliardo di dollari
al box office globale. L’indagine di Forbes delle scorse settimane
lo aveva etichettato come il cinecomic più redditizio della storia,
avendo all’epoca incassato più di 304,2 milioni di dollari in Nord
America e 957 milioni nel resto del mondo, cifre da capogiro che
assumono un’importanza ancora più significativa se confrontate con
il budget che ammonta a “soli” 62,5 milioni.
Joker è
quindi il quarto titolo della DC a superare quota 1 miliardo,
ponendosi dietro ad Aquaman (1,15 miliardi), Il Ritorno
del Cavaliere Oscuro (1,084 miliardi) e Il Cavaliere
Oscuro (1,005 miliardi). Ovviamente i dati non tengono conto
dell’inflazione. Complessivamente invece, è al tredicesimo posto
nella classifica dei cinecomic che hanno raggiunto questo
straordinario risultato al botteghino, pur non essendo classificato
come un tradizionale film di supereroi.
Il film con Joaquin
Phoenix aveva già battuto in corsa
Deadpool (783 milioni) diventando il più
alto incasso tra i titoli vietati ai minori, e diventerà presto la
sesta produzione Warner Bros. a tagliare il traguardo del miliardo
di dollari dopo i già citati Aquaman, i due Dark Knight di
Christopher Nolan, l’ultimo Harry Potter
(1,34 miliardi) e Lo Hobbit: Un viaggio inaspettato (1,02
miliardi).
Joker
diretto da Todd Phillips vede nel cast Joaquin Phoenix, Zazie
Beetz, Frances
Conroy, Brett
Cullen, Dante
Pereira-Olson, Douglas
Hodge e Josh Pais ed è
arrivato nelle sale il 4 ottobre 2019.
Contrariamente alle altre apparizioni del personaggio
nei Batman di Tim
Burton, nella trilogia del Cavaliero
Oscuro di Christopher
Nolan e in Suicide
Squad, il film è ambientato negli anni Ottanta e
racconta l’evoluzione di un uomo ordinario e la sua trasformazione
nel criminale che tutti conosciamo.
Da sempre solo in mezzo alla folla,
Arthur Fleck (Joaquin
Phoenix) desidera ardentemente che la luce risplenda
su di lui. Cercando di cimentarsi come comico di cabaret, scopre
che lo zimbello sembra invece essere proprio lui. Intrappolato in
un’esistenza ciclica sempre in bilico tra apatia, crudeltà e, in
definitiva, tradimento, Arthur prenderà una decisione sbagliata
dopo l’altra, provocando una reazione a catena di eventi.
Come riporta un articolo
dell’Hollywood Reporter, la Disney ha già rivelato
le date di uscita di cinque film dei Marvel Studios ancora senza titolo,
rispettivamente programmati per il 7 ottobre 2022,
il 17 febbraio 2023, il 5 maggio
2023, il 28 luglio 2023 e il 3
novembre 2023.
Se i piani rimarranno questi, ciò
significa che nel 2022 arriveranno in sala quattro film dello
studio di Kevin Feige e quattro nel 2023, considerando che la
release di Black Panther
2 è già stata annunciata per il 6 maggio
2022.
Ma quali sono i titoli papabili per
quel periodo? Sappiamo che la Marvel sta lavorando a
Guardiani della Galassia
Vol.3 con James
Gunn Vol. 3 e ha da poco confermato la produzione di Ant-Man
3 con Peyton Reed alla regia, così come è stato
ufficializzato dallo stesso Feige durante il Comic-Con di San Diego
che i Marvel Studios stanno pianificando
l’introduzione dei Fantastici Quattro e degli X-Men nell’universo
cinematografico insieme a Deadpool e
Blade con
Mahershala Ali.
È quindi altamente probabile che tra
le uscite del 2022 e il 2023 ci siano tutti i film appena citati,
più Captain
Marvel 2 con Brie
Larson, ma attendiamo la conferma nei prossimi
mesi.
Arrivato in sala il 14 novembre,
Zombieland – Doppio Colpo riporta al cinema i
protagonisti del primo film, interpretati da Jesse
Eisenberg e Woody Harrelson, che insieme
al regista Ruben Fleischer, hanno partecipato alla
nostra intervista.
A dieci anni dall’uscita nelle sale
del cult Benvenuti a Zombieland, il regista Ruben
Fleischer (Venom, Gangster Squad) e i
protagonisti
Woody Harrelson,
Jesse Eisenberg,
Abigail Breslin e Emma Stone sono di nuovo insieme in
Zombieland – Doppio colpo, al cinema da domani, giovedì 14
novembre.
Prodotto da Sony Pictures,
Zombieland – Doppio Colpo è distribuito da Warner
Bros. Entertainment Italia in 270 copie. La sceneggiatura è scritta
da Rhett Reese & Paul Wernick, già autori del
primo capitolo e della fortunata saga di Deadpool, e da Dave Callaham; al cast si aggiungono
Rosario Dawson, Zoey Deutch e Luke
Wilson.
Zombieland – Doppio Colpo è stato presentato
in anteprima nazionale al Lucca Comics & Games dove fan della
saga e appassionati del genere hanno potuto assistere al film in
una sala letteralmente invasa dagli zombie.
Più un
secondo atto dello stesso dramma che sequel effettivo,
Frozen 2 – Il segreto di Arendelle
risponde con stile e soluzioni spettacolari alle aspettative
maturate in questi sei anni che separano la prima avventura di
Elsa, Anna, Olaf e Kristoff dal nuovo capitolo sempre scritto e
diretto da Jennifer Lee insieme a Chris
Buck.
Si
chiude dunque un cerchio narrativo consolidando alcune idee
vincenti come l’approccio alla favola, di cui la scrittura intende
scardinare ogni preconcetto e stilema saturato, o l’idea che un
cartone animato con un certo target non debba per forza presentare
la dicotomia tra eroe e antagonista al contrario del passato dove
doveva esserci l’esempio grafico dell’antagonista (la strega
cattiva, il mostro) per innescare la maturazione del
protagonista.
Per non
parlare del fatto che è arrivato il momento di concentrarsi sui
personaggi – e di conseguenza su di noi – come vera causa del
nostro bene e male in costante ricerca di sentimenti complessi, e
non per questo meno universali.
Frozen 2, il ritorno di Elsa e Anna
Il viaggio di Elsa,
di cui Lee e Buck ribadiscono l’assoluta centralità all’interno
della storia, trova la sua perfetta risoluzione e ammette perfino
un piccolo spazio per sviluppare altre strade, in parte chiudendo
il discorso sulla ricerca dell’identità che avevano iniziato in
Frozen – Il
regno di Ghiaccio, in parte espandendo lo studio
su un’eroina che deve ancora compiere la sua maturità e costruire
la propria consapevolezza.
Giovane
donna eccezionale ma anche fragile e problematica, questa regina
costretta per regole imposte a sembrare un enigma e intrappolata
dalle aspettative della società (oltre che dai suoi superpoteri),
scopre finalmente il confronto con l’esterno, dialoga con la natura
e trova il modo per sconfiggere lo stato di paura e negazione nel
quale viveva.
In
Frozen 2 – Il segreto di Arendelle torna
poi quell’esigenza di superare l’ideale del romanticismo
unilaterale, cioè quello che tradizionalmente lo spettatore medio
sogna tra il principe e principessa che vissero felici e contenti,
un concetto ormai in disuso che non è più la risposta a tutte le
domande.
Ricerca dell’ identità e recupero
della memoria in Frozen 2
Negli
ultimi anni ce l’hanno dimostrato
Rapunzel, Brave, Oceania,
Coco e lo
stesso Frozen, sovvertendolo, detronizzandolo, e
proponendo un altro tipo di amore: quello tra individuo e famiglia.
Non vedrete più la principessa Anna che fantastica davanti alla
galleria di quadri e sculture su prospettive irrealistiche e
illusorie, ma genitori e figli che si riconciliano, sorelle riunite
nonostante le differenze, bambini e nonni che riscoprono il valore
della memoria.
Immaginate quanto questi film possano influenzare o plasmare
sia la coscienza del pubblico abituato a ricevere messaggi diversi
(non sbagliati ma limitanti) e cresciuto con un’idea ben precisa di
felicità, sia del pubblico che deve ancora capire come funziona il
mondo e se è un posto sano in cui formarsi.
Nel 2016, la comparsa di
Spider-Man in Captain America: Civil War
segnava l’ingresso del personaggio nel Marvel Cinematic Universe e il suo
“ritorno a casa”. Da allora sono seguite due avventure soliste,
Homecoming e
Far From
Home, e entro il 2021 l’arrampicamuri sarà protagonista di
un terzo capitolo.
Ripercorriamo la storia della
produzione dei film svelando 10 segreti che forse non sapevate sul
dietro le quinte del franchise:
Jon Watts ha organizzato una
maratona dei film di John Hughes per il cast
Per prepararsi al film, il giovane
cast di Homecoming ha affrontato una maratona dei teen
movie di John Hughes voluta da Jon Watts. Trai
film visti The Breakfast Club
(1985), Una pazza giornata di
vacanza (1986). A rivelarlo è stato Tom
Holland“Ci ha dato un sacco di film da
guardare, Dio erano così tanti film. Abbiamo praticamente visto
tutti quei film seduti nella mia casa di Atlanta, insieme a tutto
il cast. Una vera e propria maratona”.
Jake Gyllenhaal ha avuto una
richiesta particolare per il suo costume
Jake Gyllenhaal is Mysterio in Columbia Pictures’ SPIDER-MAN: FAR
FROM HOME.
Secondo quanto riportato dal
produttore Eric Carroll, Quentin Beck non avrebbe dovuto indossare
il costume di Mysterio in Far From Home,
almeno non per tutto il tempo effettivo visto nel film. Il piano
era quello di portare una grande star del cinema come Jake
Gyllenhaal nel MCU, assicurandosi che non dovesse
“sopportare” il peso e la scomodità di un’uniforme troppo
ingombrante, se non fosse che proprio l’attore ha convinto i
Marvel Studios a fare il contrario.
Tom Holland ha indossato un tanga
sotto il costume
Per calarsi nei panni di Peter
Parker Tom
Holland ha dovuto indossare il tipico costume rosso e
blu più una curiosa aggiunta sotto lo strato di tessuto aderente.
Ebbene si, come dichiarato dall’attore, è stato necessario
l’utilizzo di un perizoma per le scene in studio. “Me ne hanno
dato uno il mio primo giorno di lavoro, e mi sono preoccupato…Poi
ci ho fatto l’abitudine“.
Il rapporto tra Jon Watts e John
Favreau
Jon Favreau è il
volto di Happy Hogan nel MCU, ma l’abbiamo conosciuto anche
e soprattutto come regista dei primi due Iron Man. Sarà per questo
che Jon Watts, autore di Homecoming e Far From
Home, ha trovato fin troppo facile dirigere l’attore sul set,
perché come collega capiva le difficoltà e le responsabilità di
questo ruolo.
Avvoltoio doveva comparire in
Spider-Man 4 di Sam Raimi
Non tutti sanno che
prima di comparire in Homecoming,
Avvoltoio doveva essere uno dei villain di
Spider-Man 4, il capitolo mai realizzato da Sam Raimi. Ben
Kingsley e John Malkovich erano i due attori in lizza per
interpretare Adrian Toomes, come confermato dallo stesso Malkovich
anni fa.
Il
costume animato di Mysterio
Nei mesi successivi all’uscita di
Spider-Man: Far From Home, le
sequenze piene di effetti visivi con Mysterio sono
state elogiate come le più spettacolari del MCU. Anche nei fumetti, Quentin
Beck è un illusionista che gioca con le stesse magie del cinema e
per omaggiare sia l’eredità del personaggio sia il lavoro del team
dei VFX che lavora al film, anche il costume di Beck è realizzato
grazie ad un accurato lavoro digitale.
Gli altri candidati al ruolo di
Peter Parker
Insieme a Tom Holland furono
provinati diversi attori prima della produzione di Captain
America: Civil War, e la rosa dei candidati per il ruolo
includeva Asa Butterfield, Nat
Wolff, Liam James e nientemeno Timothée
Chalamet. A spuntarla fu Holland, dimostrando nel
tempo di essere la scelta perfetta.
Chi ha doppiato E.D.I.T.H.?
Vi siete mai chiesti chi avesse
doppiato la voce di E.D.I.T.H., la nuova
intelligenza artificiale vista in Far From Home? Dawn
Michelle King, la prima assistente al montaggio che ha lavorato ad
entrambi i capitoli del MCU dedicati a Spider-Man, Iron
Man, Iron Man 2, Thor: The Dark World e
Ant-Man.
Il
flop di The Amazing Spider-Man 2 ha spianato la strada ai Marvel
Studios
La Sony possiede ancora i diritti
sul franchise di Spider-Man, ma fu solo dopo il flop di
The Amazing Spider-Man 2
che si convinse a cedere parte della produzione dei nuovi film ai
Marvel in seguito all’insistente
corteggiamento che durava da anni. I risultati deludenti al
botteghino fecero naufragare il progetto di espansione del
franchise, regalando alla concorrenza il personaggio.
Jake Gyllenhaal ha “quasi”
interpretato Peter Parker in Spider-Man 2
Le controversie contrattuali fanno
parte dei meccanismi di Hollywood, e Spider-Man
2 non è stato esente da tutto ciò. Ci riferiamo al
periodo precedente alla produzione, quando l’infortunio alla
schiena di Tobey
Maguire spinse gli studios a considerare l’idea di
sostituirlo con un altro attore. All’epoca il produttore esecutivo
Avi Arad incontrò Jake
Gyllenhaal, per molti il candidato numero uno per
prendere il suo posto, ma fortunatamente le cose tornarono come
prima e Maguire riprese il ruolo. Il destino però a riservato a
Gyllenhaal un posto d’onore nel MCU, dal momento che vestirà i
panni di Mysterio
in Spider-Man: Far From Home.
Si intitola Un amico
straordinario il nuovo film con Tom
Hanks, che in originale è A Beautiful Day in
the Neighborhood e che racconta di Fred
Rogers, figura iconica diventata protagonista di un
tradizionale trattamento biografico di Hollywood. Ecco il primo
trailer italiano del film che vede Tom Hanks alla
ribalta nella stagione dei premi con una nuova interpretazione
magistrale.
Un amico
straordinario è diretto da Marielle
Heller (Copia Originale) e
uscirà in tempo per i prossimi Oscar, con Hank in pole position per
una candidatura. Un amico
straordinario ruota intorno alla dinamica tra
Rogers e il cinico giornalista Lloyd Vogel (Matthew
Rhys), che ha il compito di scrivere un profilo di Rogers
per una rivista. Le loro interazioni hanno aiutato a cambiare la
prospettiva di Vogel sulla vita.
Sebbene in più di un’occasione
Todd Phillips avesse dichiarato che né
lui, né la Warner Bros, erano intenzionati – almeno per il momento
– a sviluppare un sequel, il regista è tornato a parlare della
possibilità di tornare a raccontare la storia di Joker in un
altro capitolo in una nuova intervista con il Los Angeles
Times.
Di fatto le parole di Phillips
lasciano intendere che il filmaker sia più aperto di quanto si
creda all’idea di continuare il franchise, ma ad una
condizione:
“Non dovrebbe essere solo il
racconto selvaggio e folle sul clown principe del crimine, ma
dovrebbe avere una risonanza tematica similmente a quanto fatto da
Joker. Perché credo che alla fine sia il motivo per cui il film è
così omogeneo, ovvero quello che succede sotto la superficie. Tanti
film mostrano solo la scintilla, mentre questo parla della polvere.
E se potessi girarlo in modo reale, sarebbe interessante.“
Non è da escludere però il
potenziale economico di un eventuale sequel, visto che contro ogni
previsione o aspettative, Joker è
diventato uno dei maggiori incassi della stagione, nonché il
cinecomic più redditizio di tutti i tempi.
Joker
diretto da Todd Phillips vede nel cast Joaquin Phoenix, Zazie
Beetz, Frances
Conroy, Brett
Cullen, Dante
Pereira-Olson, Douglas
Hodge e Josh Pais ed è
arrivato nelle sale il 4 ottobre 2019.
Contrariamente alle altre apparizioni del personaggio
nei Batman di Tim
Burton, nella trilogia del Cavaliero
Oscuro di Christopher
Nolan e in Suicide
Squad, il film è ambientato negli anni Ottanta e
racconta l’evoluzione di un uomo ordinario e la sua trasformazione
nel criminale che tutti conosciamo.
Da sempre solo in mezzo alla folla,
Arthur Fleck (Joaquin
Phoenix) desidera ardentemente che la luce risplenda
su di lui. Cercando di cimentarsi come comico di cabaret, scopre
che lo zimbello sembra invece essere proprio lui. Intrappolato in
un’esistenza ciclica sempre in bilico tra apatia, crudeltà e, in
definitiva, tradimento, Arthur prenderà una decisione sbagliata
dopo l’altra, provocando una reazione a catena di eventi.
“Ho amato il Joker di The Dark
Knight, e anche quello di Jared Leto di Sucide
Squad che è venuto dopo, così come il ritratto di Jack
Nicholson“, ha dichiarato Phillips parlando dei
possibili riferimenti alle vecchie versioni del clown principe del
crimine e dell’eredità che il suo Joker si porta dietro.
“Negli Stati Uniti, i fumetti
sono il nostro Shakespeare, e come esistono varie versioni
dell’Amleto, così noi potremmo offrire varie versioni di Joker in
futuro.” “Onestamente non riusciamo ancora a credere alla
vittoria di Venezia. Ci vorrà del tempo per realizzare“, ha
commentato il regista nell’intervista con Variety.
Secondo alcuni report (Daniel Richtman via CBR), la nuova serie
Marvel, Moon
Knight, si collegherà al prossimo film su
Blade. L’universo cinematografico
Marvel ha chiuso un’enorme saga di
21 film all’inizio dell’anno, con Avengers: Endgame, film da
record che ha concluso archi narrativi che andavano avanti da un
decennio.
Il franchise, ora, non mostra segni
di interruzione, anche se le Fasi successive, la 4 e la 5, sono
ancora tenute sotto segreto, a dispetto dei titoli che sono stati
annunciati la scorsa estate. Oltre alle tradizionali offerte sul
grande schermo, l’MCU si espanderà anche nel regno
della televisione sfruttando la piattaforma Disney +, a partire
dalle serie già in produzione, tra cui, ora in fase di
riprese, The Falcon and The Winter
Soldier.
Oltre a permettere nuova visibilità
ad attori che già appartengono al MCU nelle vesti di personaggi
secondari, le serie Disney + introdurranno anche un’ondata di nuovi
eroi. Uno di questi eroi sarà Marc Spector (alias Moon
Knight).
Debuttando per la prima volta nel
1975, Moon Knight iniziò la sua vita come
un cattivo secondaria prima di prendere rapidamente il suo posto
nel novero degli eroi. Dimostrandosi immensamente popolare,
Moon Knight è quindi stato usato anche
nell’animazione e nei videogiochi.
I fan, tuttavia, hanno a lungo
desiderato di vedere il personaggio realizzato in live-action, e
per un certo periodo, si vociferava che Moon Knight potesse unirsi
a Daredevil e compagnia come parte degli
show Marvel / Netflix. Sfortunatamente, tutti i programmi Netflix
della Marvel sono stati infine cancellati
dal servizio di streaming. Per fortuna, è stato subito dopo
confermato che, a parte solo le uscite per She-Hulk e la signora Marvel, Moon Knight avrebbe fatto
parte della Fase 4.
Secondo il reporter Daniel Richtman,
Moon Knight potrebbe connettersi al film
di Blade, il quale potrebbe presentare i due personaggi insieme, ma
nella Fasi 5. La notizia potrebbe essere smentita nel corso del
tempo, visto che manca ancora molto a quel momento dello sviluppo
del MCU, tuttavia potrebbe essere
interessante e sicuramente in linea con l’operato del Marvel Studios.
Per quanto riguarda Moon Knight. lo
sviluppo della serie si è mosso decisamente in avanti, nell’ultimo
periodo, con i Marvel Studios che cercano un
giovane attore ebreo esteticamente simile a Zac Efron. Per quello
che riguarda invece Blade, non ci sono ulteriori sviluppi se non
l’annuncio del Comic Con di San Diego di Luglio scorso, che ha
portato Mahershala Ali sul palco della Hall C.
La teoria della connessione tra
serie e film potrebbe essere sostenuta dal fatto che Moon Knight,
come She-Hulk e Miss Marvelarriveranno anche al
cinema.