Alcuni dei più famosi sequel di film
di fantascienza sono in realtà migliori dei film originali.
Sorprendentemente, molti dei più grandi episodi di questi franchise
di fantascienza sono stati realizzati dopo il primo film, e alcuni
di essi sono arrivati anni dopo il film originale o con diversi
sequel meno ispirati nel mezzo. Il celebre Mad Max: Fury Road
(2015) è probabilmente il miglior film del franchise di George Miller
ed è uscito solo 36 anni dopo il primo film, con due sequel in
mezzo. Allo stesso modo, il film d’azione Prey del 2022 può
essere considerato il più grande capitolo del franchise di
Predator,
nonostante siano passati 35 anni tra l’originale e il prequel
originale di Hulu. Ecco 10 sequel di fantascienza che sono migliori
dei loro predecessori.
Aliens
Alien (1979) è stato
l’innovativo film horror fantascientifico di Ridley Scott che ha dato vita allo Xenomorfo,
un’orribile razza aliena parassita che vive nelle profondità dello
spazio. Alien ha dato vita all’improbabile eroe Ripley (Sigourney
Weaver), che sarebbe diventato il volto del franchise
tornando nel sequel Aliens di James Cameron nel 1986. Cameron diede nuova
vita al sequel che aveva aspettato sette anni prima di uscire,
fornendo la sua solita visione spettacolare e sequenze piene
d’azione che si basavano e miglioravano il concetto horror e i
personaggi originali di Scott.
Terminator 2 – Il giorno del giudizio
Cameron ha superato se stesso questa
volta con il seguito del film Terminator del 1984,
Terminator 2 – Il giorno del giudizio del 1991. Cameron ha
aggiornato il suo franchise di Terminator in modo simile
ai suoi sforzi per Aliens, concentrandosi sull’azione e
sulla spettacolarità per migliorare l’esperienza di visione per il
pubblico. Mentre Terminator è più simile a un thriller con
un’atmosfera più guerrigliera e indipendente, Terminator 2 è senza
dubbio un grande film d’azione e d’avventura, la cui portata (e il
cui costo) è evidente grazie agli eccezionali effetti speciali,
alle acrobazie e alle scenografie.
Avatar: La via dell’acqua
Cameron è finalmente riuscito a
realizzare il tanto atteso seguito di Avatar del 2009 con
Avatar: La via
dell’acqua del 2022. Il primo dei numerosi sequel di
Avatar previsti offre una storia meno generica rispetto al
film originale, che consisteva in gran parte nella lotta per
Pandora tra gli umani e i Na’vi. Ciò consente un maggiore sviluppo
dei personaggi e delle relazioni familiari ne La via
dell’acqua, in particolare con l’aggiunta dei nuovi arrivati
Kiri e Spider. Sebbene la visuale originale di Avatar sia ancora
valida, le tecnologie avanzate alla base de La via
dell’acqua creano molte immagini maestose e mozzafiato.
Apes Revolution –Il pianeta delle
scimmie
L’alba del pianeta delle
scimmie, del 2011, del regista Rupert Wyatt, è stato un forte reboot di una
serie di film di fantascienza che era rimasta intatta da
Battaglia per il pianeta delle scimmie del 1973. Serkis è
stato formidabile e convincente nel ruolo di Cesare, lo scimpanzé
superintelligente che guida una ribellione di scimmie in un
movimento di liberazione contro l’umanità. Apes Revolutions – Ilpianeta delle scimmie del 2014, sotto la nuova guida
dell’eventuale regista di The BatmanMatt Reeves, ha
alzato il livello del franchise, superando di gran lunga le
aspettative sia come divertente spettacolo estivo che come potente
dichiarazione.
Blade Runner 2049
Blade Runner 2049 di
Denis
Villeneuve supera il film originale di Ridley Scott
del 1982 modernizzando e migliorando il franchise in quasi tutti
gli aspetti creativi. Scott era stato originariamente annunciato
come regista del seguito da Alcon Entertainment nel 2011, ma non ha
potuto realizzarlo a causa di conflitti di programmazione con il
suo progetto Alien: Covenant del 2017. Con Blade Runner 2049, Villeneuve ha onorato i toni cupi e
futuristici dell’originale di Scott, implementando al contempo
miglioramenti visivi e profondità dei personaggi e degli sviluppi
della trama. Il risultato finale ha creato una storia poliziesca
ricca di sfumature e di atmosfera, con idee filosofiche avanzate,
pur mantenendo il tono e la narrazione onirica dell’originale.
Star Wars: Episodio V – L’Impero colpisce ancora
Non sorprende che Star Wars: Episodio V – L’Impero
colpisce ancora abbia superato il suo predecessore
Una nuova speranza, nonostante il film originale fosse
incredibilmente innovativo e redditizio. L’Impero colpisce
ancora, che è probabilmente il miglior film di Guerre
Stellari mai realizzato, ha la storia migliore di
qualsiasi capitolo di Star
Wars e con essa il miglior finale. L’ascesa di Luke da Padawan
a Maestro Jedi è solo uno dei grandi archi narrativi del film, che
ha intrecciato diverse grandi trame e ha infine ampliato l’universo
di Star Wars e determinato la sua eredità pluridecennale.
Mad Max 2
Se Mad Max: Fury Road potrebbe essere il miglior film del
franchise, Mad Max 2: Il guerriero della strada è stato
anche un eccezionale sequel dell’originale del 1979. Il guerriero della strada contiene sequenze d’azione
avvincenti e sapientemente realizzate che migliorano notevolmente
il film originale, affidandosi al suo ritmo feroce senza sosta e ad
acrobazie esilaranti, proprio come il suo sequel del 2015,
vincitore di un Oscar.
Star Trek II – L’ira di Khan
Star Trek II: L’ira di Khan è uno dei più vecchi e
migliori film della saga di Star
Trek ed è un significativo miglioramento rispetto al film
originale del 1979. Anche con l’aggiunta dei tre reboot di Star Trek firmati da J.J. Abrams e Justin Lin, L’ira di Khan è ancora considerato da alcuni fan il
più grande di tutti. L’originale Star Trek lasciava un ampio
margine di miglioramento con la sua mancanza di azione e la
sceneggiatura pesantemente dialogata, che rappresentava un inizio
deludente per il franchise. L’ira di Khan è stato un
grande ritorno con un grande cattivo, una narrazione ben bilanciata
e ricca di azione e momenti memorabili sia di umorismo che di
tragedia.
Hunger Games: La ragazza di fuoco
Seguito di The Hunger Games del 2012, La ragazza di fuoco trae vantaggio dall’evitare
l’impostazione espositiva del mondo del primo film e dal tuffarsi
direttamente negli elementi d’azione più divertenti del sequel.
Hunger Games: Catching Fire è stato anche considerato il
miglior libro della trilogia originale, il che ha spinto il sequel
a superare anche il primo film. Lo sviluppo di Katniss Everdeen in
una vera eroina protagonista la rende più divertente da tifare e
l’aggiunta del Plutarch Heavensbee di Philip Seymour Hoffman sembra aumentare il
livello di tutte le interpretazioni sullo schermo.
La moglie di Frankenstein
La moglie di Frankenstein è stato un improbabile
seguito del popolare classico Frankenstein del 1931 che ha
sorprendentemente superato il suo predecessore. Spesso considerato
il capolavoro dell’acclamato regista horror James Whale, La moglie di
Frankenstein è stato uno dei più grandi film nati dall’era
dei film a tema mostruoso degli Universal Studios negli anni ’30 e
’40, che comprendeva anche opere come L’uomo invisibile, La mummia e Dracula. La moglie di Frankenstein migliora l’originale grazie
a elementi stilistici e movimenti di macchina migliorati e allo
sviluppo del personaggio di Frankenstein come entità parlante in
cerca di amore. È un classico innovativo e uno dei migliori sequel
di fantascienza mai realizzati.
Uno dei pregi di Quentin
Tarantino è il non aver mai costruito storie troppo
contorte o poco chiare, pur essendo queste scritte e pensante per
avere vari livelli di lettura. Sono pochi, soprattutto, i misteri
all’interno delle trame, e se qualcuno di questi non è mai stato
risolto, molti altri invece hanno trovato una spiegazione in
seguito all’uscita del film. Il regista, ad ogni modo, ha sempre
cercato di chiarire qualsiasi punto lasciato in sospeso, al fine di
soddisfare il suo pubblico che, nel frattempo, non ha mai smesso di
fabbricare teorie. Perciò, in attesa di sapere di più sull’ultimo
film, The Movie
Critic, che metterà un punto fermo alla sua
carriera nella direzione dei lungometraggi, scopriamo quali sono i
misteri svelati e i dubbi risolti.
Pulp Fiction: cosa c’è
nella valigetta?
In Pulp Fiction è presente
un mistero molto grande, che per diverso tempo ha incuriosito il
pubblico. Parliamo di cosa ci fosse nella valigetta di Marsellus
Wallace: nelle prime scene del film, Jules e Vincent arrivano
nell’appartamento di uno dei soci d’affari di Marsellus, Brett, per
recuperare proprio l’oggetto. Quando Vincent poi la apre, per poter
verificare che il suo contenuto sia effettivamente lì, ne rimane
ipnotizzato. D’altro canto, però, se lui ha “la fortuna” di aver
scoperto cosa si nasconde al suo interno, lo spettatore vede solo
una luce arancione. Nelle battute finali di Pulp Fiction, la
valigetta viene riaperta quando Jules ne mostra il contenuto a
Pumpkin, rimanendone anche lui affascinato. Quentin
Tarantino non ha mai mostrato cosa si celasse dentro, e
questo ha fatto sì che venissero costruite diverse ipotesi. Lo
stesso regista è poi arrivato in soccorso, per cercare di
rispondere all’enorme punto interrogativo del pubblico. Cosa ha
detto? Solo che la valigetta è stata inserita per essere un
semplice MacGuffin, quindi non essenziale ai
fini della storia. La risposta non ha però soddisfatto i suoi fan,
i quali nonostante la spiegazione hanno continuato a fabbricare
congetture e teorie, tanto che qualcuno ha addirittura ipotizzato
che dentro ci fosse Dio.
Cosa è successo alla moglie di
Cliff Booth?
L’ultimo film di Quentin
Tarantino, C’era una volta a..
Hollywood, si incentra sull’attore Rick Dalton e il suo
stuntman nonché migliore amico Cliff Booth. Quest’ultimo è finito a
fare un lavoro poco soddisfacente dopo che l’industria
cinematografica lo ha rifiutato a causa di voci che lo incolpavano
di aver ucciso la moglie. Il regista non ha mai dato una vera
spiegazione a riguardo, anzi ha indotto il pubblico a chiedersi per
tutto il tempo se fosse o meno davvero stato lui (ricordiamo la
scena flashback in cui lei e Cliff stanno discutendo sulla barca e
lui ha una pistola in mano ma non sappiamo se spara). A rispondere
al dubbio è poi arrivato l’omonimo romanzo, scritto da Tarantino
stesso, il quale conferma l’omicidio perpetrato dall’uomo. Ne dà
anche i particolari, scrivendo che Cliff le spara un po’ sotto
l’ombelico, strappando il suo corpo a metà. Dopo il gesto, Booth si
è però subito pentito e ha tentato di tenere i suoi pezzi insieme
fino all’arrivo dei soccorsi.
Il destino di Mr. Blue
Continuiamo con Le iene, esordio alla
regia di Quentin Tarantino. Il focus sono un
gruppo di ladri, ognuno di essi con un nome di un colore, il quale
dopo un colpo ad una gioielleria andato male si ritrova diviso e
dimezzato. Molto del film ruota principalmente attorno a Mr. White
e Mr. Orange, con una buona fetta di spazio anche per Mr. Blonde e
Mr. Pink. Sono quindi solo Mr. Brown, interpretato dallo stesso
regista come spesso accade nei suoi lavori, e Mr. Blue, ad essere
presenti esclusivamente nelle prime scene. Sappiamo che il primo
viene colpito alla testa da un poliziotto subito dopo l’inconclusa
rapina, mentre il secondo non viene più mostrato. In seguito il
capo del gruppo, Joe Cabot, arriva al magazzino (dove sono gli
altri) dicendo che Mr. Blue è stato ucciso, ma non è davvero chiaro
cosa gli sia successo dopo il colpo. A rispondere alla domanda che
nel tempo è affiorata nel pubblico, ci ha pensato un videogioco del
2006 basato proprio su Le iene, che ne seguiva
pedissequamente la trama arricchendola però con alcuni elementi
inediti. Fra questi c’è proprio il destino di Mr. Blue, il quale
fugge dalla gioielleria e si nasconde in un cinema, dove viene poi
trovato e assassinato dalla polizia.
Il destino di Hans Landa
Proseguiamo con un altro mistero
risolto facente parte di Bastardi senza gloria. In questo film Quentin
Tarantino rilegge la Seconda Guerra Mondiale, o meglio ne dà una
versione alternativa, riguardante soprattutto il periodo del
nazismo. L’obiettivo principale dei Bastardi, un gruppo che mira a
catturare e scotennare i nazisti (quelli che poi rimanevano vivi
ricevevano una svastica sulla fronte), è non solo quello di
arrivare a uccidere Hitler ma anche l’ufficiale delle SS Hans
Landa, il quale viene presentato al pubblico nell’iconica scena
iniziale in una campagna francese. Alla fine di Bastardi senza
gloria, il leader Aldo Raine riesce a vendicarsi su di lui,
incidendogli una svastica sulla fronte. Dopodiché, ciò che si sa è
che in seguito al suo “capolavoro” Raine lo lascia andare. Dunque
il destino di Landa rimane sconosciuto o comunque non si sa niente
di come prosegue la sua vita. In soccorso, ancora una volta, arriva
il regista, il quale in un podcast (Happy Sad Confused), dice che
intanto Hans Landa nei libri di storia è stato riconosciuto come un
eroe per il suo coinvolgimento nella fine della guerra, e infine
afferma che dopo alcuni anni l’ufficiale si trasferisce sull’isola
di Nantucket, dove inizia una nuova carriera come detective.
Come prosegue la carriera di Rick
Dalton?
Abbiamo parlato dell’infelice
carriera di Cliff Booth in C’era una volta a… Hollywood, ma non di quella di
Rick Dalton,
anch’essa non proprio soddisfacente per il suo protagonista. Nel
film, infatti, facciamo la conoscenza di un attore in declino. Nel
finale, dopo che Dalton affronta i seguaci di Charles Manson
intenzionati ad uccidere sia lui che il suo stuntman, lo vediamo
parlare per l’ultima volta con Sharon Tate e Jay Sebring, i quali
lo invitano a bere qualcosa insieme a loro (anche qui
Quentin Tarantino dà un epilogo diverso
all’attrice, moglie di Polanski, nella realtà morta per mano di
Manson). Come prosegue, dunque, la sua carriera? A rispondere
arriva il romanzo omonimo il quale scrive che Rick inizia ad
acquistare nuova fama grazie al suo essere ospite fisso del Tonight
Show Starring Johnny Carson. Il regista poi, prima dell’uscita del
libro, in un’intervista con The Wrap ha sottolineato che Rick
Dalton è riuscito ad avere più successo nel mondo del cinema dopo
gli eventi presenti nel film. Inoltre, si apprende che nel 1988 si
ritira dalla recitazione trasferendosi alle Hawaii con la moglie
Francesca Capucci, e incontra anche Tarantino all’Hawaii
International Film Festival del 1996.
Beatrix uccide Elle Driver?
Concludiamo con l’ultimo mistero
svelato riguardante Kill Bill: Vol. 2. Protagoniste sono Beatrix Kiddo
(aka La Sposa/Black Mamba) e Elle Driver, uno dei sicari coinvolti
nel tentato assassinio della prima. In questo secondo capitolo,
Beatrix continua la sua missione di vendetta contro la squadra di
Bill (vero artefice di tutto), e ora il suo obiettivo è Elle
Driver. Le due le incontriamo nella roulotte di Budd (altro membro
del gruppo), in uno scontro corpo a corpo dalle sequenze
fenomenali. Nell’intenso combattimento, ad avere la meglio è
Beatrix, la quale riesce a strappare anche l’altro occhio a Elle,
che inizia a scalpitare dal dolore mentre lei se ne va. Dentro la
roulotte, però, pur essendosene andata, Elle ha a che fare con un
black mamba, usato poco prima dell’arrivo della Sposa per uccidere
Budd, uno dei suoi partner in crime. Quentin
Tarantino non rivela in quel momento se la donna verrà
morsa dal serpente oppure no, lasciando con il dubbio se sia morta
o meno. Il mistero si infittisce nei titoli di coda del film:
quando passa il nome di Elle Driver e Daryl Hanna (la sua
interprete) c’è un punto interrogativo. È il regista a rispondere
alla domanda ad un podcast di Joe Rogan nel 2021 (via The
Playlist), affermando che Elle è sopravvissuta.
L’heist movie è da sempre
un sottogenere particolarmente apprezzato al cinema. Attraverso il
racconto di spericolate rapine e della loro organizzazione
maniacale, si possono infatti dar luogo a racconti particolarmente
ricchi di tensione, dove in ogni momento la sfida tra successo e
fallimento è quantomai incerta. Questa tipologia di film può però
anche essere ricca di humor, proprio come dimostra un esempio
celebre quale Ocean’s Eleven. Diretto nel
2001 dal regista premio Oscar Steven
Soderbergh, il film è infatti un perfetto concentrato
tra gli elementi tipici del genere e la comicità derivata dai
brillanti personaggi protagonisti.
Il film, scritto da Ted
Griffin, è un remake della pellicola del 1960 Colpo
grosso (il cui titolo originale è proprio Ocean’s
11), di Lewis Milestone. Questo film, in
particolare, è noto per il suo cast composto da divi come
Frank Sinatra, Dean Martin,
Sammy Davis Jr. e altri personaggi di spicco degli
anni Sessanta conosciuti con il nome di Rat Pack.
Allo stesso modo, in Ocean’s Eleven si può ritrovare un
cast stellare, composto da alcuni tra i maggiori divi del cinema
contemporaneo, molti dei quali veri amici tra loro nella realtà.
Proprio per il suo genere e i nomi di richiamo legati al film,
questo si è affermato come un grande successo.
Accolto in modo positivo da critica
e pubblico e con un incasso pari ad oltre 450 milioni di dollari in
tutto il mondo, il film ha poi avuto due sequel, Ocean’s
Twelve, uscito nel 2004, e Ocean’s Thirteen, uscito
nel 2007. Nel 2018, invece, è stato realizzato lo spin-off al
femminile Ocean’s 8. Prima di
intraprendere una visione del primo capitolo, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a
questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e
al cast di attori. Infine, si elencheranno anche
le principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Ocean’s Eleven: la trama
del film
Dopo quattro anni di reclusione,
Danny Ocean esce di prigione. Non passa però molto
tempo prima che violi la libertà vigilata per recarsi in California
dal suo compagno di crimine Rusty Ryan, per
proporgli subito una nuova rapina. Danny intende infatti compiere
un furto ai danni dei tre più importanti casinò di Las Vegas nel
corso di una stessa notte. Per mettere a punto un piano
impeccabile, i due si recano dall’amico Reuben
Tishkoff, ex proprietario di casinò. Questi, che conosce
perfettamente tutti i sistemi di sicurezza dei casinò, è
inizialmente riluttante ad accettare, ma si convince quando scopre
che i tre locali da scassinare appartengono a Terry
Benedict, da sempre suo rivale.
I tre fissano la data del colpo nel
giorno in cui è programmato l’incontro di pugilato del secolo,
prevedendo che il caveau del Bellagio contenga più di 160 milioni
di dollari. Resta solo da completare il team: Danny e Rusty
reclutano quindi otto ex colleghi e criminali specializzati, tra
cui Linus Caldwell, un giovane e talentuoso
borseggiatore; Frank Catton, un truffatore di
professione; Virgil e Turk
Malloy, una coppia di meccanici; Livingston
Dell, esperto di elettronica e sorveglianza;
Basher Tarr, un esperto di esplosivi; Saul
Bloom, un truffatore anziano; e “The Amazing”
Yen, un acrobata. Gli “undici di Ocean” sono ora pronti a
portare a termine il più ambizioso colpo della storia.
Ocean’s Eleven: il cast
del film
Ad interpretare il carismatico Danny
Oceans vi è l’attore George Clooney,
che proprio grazie a questo ruolo ottenne rinnovata popolarità
internazionale. Il suo collega Rusty Ryan è invece interpretato da
Brad Pitt, il
quale accettò la parte dopo che Clooney stesso gli chiese di
partecipare. È ormai noto che all’interno del film si può vedere
Rusty intento a mangiare in quasi ogni scena. A suggerire la cosa
fu lo stesso Pitt, il quale la riteneva una gag divertente per il
personaggio. Accanto a loro, nei panni di Reuben Tishkoff vi è
invece l’attore Elliott Gould, il quale con questo
film è tornato alla ribalta dopo diversi insuccessi.
Nel ruolo del borseggiatore Linus
Caldwell vi è invece Matt Damon,
grande amico di Clooney e Pitt. Originariamente, però, per la parte
era stato contattato l’attore Mark Wahlberg, il
quale preferì infine recitare in Il pianeta delle scimmie.
Frank Catton è interpretato da Bernie Mac, mentre
Livingston Dell è Eddie Jemison. I fratelli Turk e
Virgil Malloy sono interpretati da Scott Caan e
Casey Affleck,
ai quali è stata data ampia libertà di improvvisazione. Completano
il gruppo Don Cheadle nel
ruolo di Basher Tarr, Carl Reiner con
quello di Saul Bloom e Shaobo Qin nei panni di
Yen. La premio Oscar Julia Roberts
interpreta Tess, ex compagna di Danny e ora legata a Terry
Benedict, il proprietario dei casinò interpretato da Andy
Garcia.
Ocean’s Eleven: il trailer
e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Ocean’s
Eleven è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Google Play, Apple iTunes, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 25
settembre alle ore 21:00 sul canale
Iris.
Negli anni Novanta Jim
Carrey era l’attore più popolare del mondo, nonché
uno dei primi a ricevere compensi milionari per i suoi film
campioni di incassi. Nel solo 1994 egli ha recitato in tre
lungometraggi che lo hanno consacrato come re della commedia
statunitense. Si tratta di Scemo & più scemo, Ace Ventura –
L’acchiappanimali e The Mask – Da zero a
mito. Diretto da Chuck Russell
(regista anche noto per Blob – Il fluido che uccide, L’eliminatore e La mossa del diavolo),
il film è basato sul celebre personaggio dei fumetti ideato nel
1989 da John Arcudi e Doug
Mahnke. Con l’arrivo sul grande schermo, questo ottenne
una popolarità che si protrae ancora oggi.
The Mask è stato il
primo titolo per il grande schermo prodotto dalla Dark
Horse Entertainment, la divisione cinematografica
dell’omonica casa editrice di fumetti nota anche per Sin
City ed Hellboy). Il fumetto, tuttavia, è noto per il
suo tono cupo e la violenza grafica. Sulla base di ciò, si pensava
inizialmente di trarne una nuova saga horror, ripiegando però
infine su un prodotto più per famiglie, meno tetro e con maggiori
elementi di comicità. L’ingresso nel cast di Carrey confermò poi
questa volontà, rendendo The Mask – Da zero a
mito un’opera estremamente divertente ancora oggi.
Con un budget di 20 milioni di
dollari ed un incasso globale di 350, il film si affermò come uno
dei maggiori profitti del suo anno e non solo. Nonostante siano
passati quasi 30 anni, The Mask – Da zero a mito rimane
ancora oggi un titolo a suo modo insuperato nel suo genere. Prima
di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La trama di The Mask – Da zero
a mito
Protagonista del film è
Stanley Ipkiss, impiegato in una banca di Edge
City caratterialmente romantico, timido e debole. Gli unici amici
che ha, sono il collega Charlie e l’adorato
cagnolino Milo. Una mattina una seducente bionda,
Tina Carlyle, entra in banca per aprire un conto e
si dirige da Stanley, che alla vista della ragazza rimane
folgorato. In realtà, la donna sta filmando l’interno della banca
per favorire una rapina, progettata dal suo fidanzato
Dorian Tyrel, un gangster che necessita di liquidi
per intraprendere uno scontro fra bande e conquistare il primato
locale. La vita di Stanley prenderà però una piega inaspettata
proprio in quello che lui considera il giorno peggiore della sua
vita.
A conclusione di questo, infatti,
l’auto di Stanley si ferma improvvisamente su un ponte,
manifestando un guasto al motore. Disperato, egli trova però in
quell’imprevisto la sua fortuna. Questa si concretizza sotto la
forma di una maschera antica che raffigura Loki, il dio norvegese
dell’astuzia e dell’inganno. Incuriositò dall’oggetto, Stanley
decide di raccoglierla e portarla a casa. Quando per gioco la
indosserà, si vedrà trasformare in The Mask, un instabile
personaggio dalla faccia verde, dotato di invulnerabilità fisica e
di altri bizzarri poteri. Con queste nuove abilità, deciderà di
conquistare ciò che fino ad ora non ha potuto permettersi.
The Mask – Da zero a mito: il cast del film
L’intero film si fonda sulle
capacità istrioniche del protagonista, per il quale era dunque
necessario trovare il giusto interprete. Inizialmente si presero in
considerazione attori come Rick Moranis, Robin
Williams e NicolasCage.
Il regista, tuttavia, rimase colpito dalla comicità di Jim Carrey, in
quel momento popolare grazie al programma In Living Color.
Quando l’attore ebbe modo di leggere la sceneggiatura, sentì che
quello di The Mask era un personaggio scritto su misura per lui. Il
contributo dato da Carrey fu preziosissimo. Non solo i suoi
movimenti fisici risultarono talmente tanto cartooneschi da non
necessitare di effetti speciali in post-produzione, ma egli
improvvisò anche molti dei momenti più iconici.
Accanto a lui, nel ruolo di Tina
Carlyle, vi è l’attrice Cameron Diaz,
qui al suo primo ruolo cinematografico. Pur non avendo esperienze
pregresse nella recitazione, l’attrice fu scelta tra tante per il
suo essere una persona divertente e per la chimica di coppia
dimostrata con Carrey. L’attore Peter Greene
interpreta l’antagonista Dorian Tyrell, mentre Orestes
Matacena è Niko, il boss mafioso rivale di Dorian. Gli
attori Peter Riegert e Jim
Doughan sono invece i detective della polizia Mitch
Kellaway e Doyle, impegnati nella cattura di The Mask.
Indimenticabile è anche il cane Milo, appartenente al protagonista,
interpretato da un vispo Jack Russell.
The Mask – Da zero a mito:
il sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
In seguito al grandissimo successo
del film è stata realizzata una serie animata, molto apprezzata dai
fan. Ci è però voluto il 2005 perché il personaggio tornasse al
cinema in The Mask 2. Il personaggio è
però qui interpretato da JamieKennedy, in quanto Carrey si disse non interessato
a riprendere il ruolo. Questa nuova trasposizione si affermò
tuttavia come un cocente flop di critica e pubblico e per anni non
si parlò più di dedicare ulteriori film a The Mask. Solo di
recente, però, lo stesso Carrey ha aperto alla possibilità di
riprendere il ruolo. L’unica condizione perché ciò avvenga,
tuttavia, sarebbe la presenza di un regista visionario con cui
l’attore possa avere interesse a collaborare. Il futuro di The
Mask rimane dunque ancora incerto.
È possibile fruire di
The Mask – Da zero a mito grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Rakuten TV, Google Play, Apple iTunes, Now e
Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
lunedì 25 settembre alle ore
21:10 sul canale TwentySeven.
Vi sono attori divenuti vere e
proprie icone del cinema d’azione, che dagli anni Ottanta ad oggi
hanno contribuito ad impreziosire il genere con i loro film. Nel
2010, molti di questi hanno avuto modo di riunirsi in I mercenari – The
Expendables, scritto, diretto e interpretato da
Sylvester Stallone. Il celebre protagonista di
film come Rambo e Rocky
ha così dato vita ad un vero e proprio evento cinematografico,
capace di attirare generazioni e generazioni di spettatori
cresciuti con questo genere cinematografico e i suoi
indimenticabili protagonisti. Il film ha poi avuto due seguiti,
I mercenari 2 nel 2012
e I mercenari3
(qui la recensione) nel 2014.
Diretto stavolta da Patrick
Hughes, regista anche della commedia d’azione Come ti
ammazzo ilbodyguard, questo terzo capitolo, scritto
sempre da Stallone, ripropone gli ingredienti del successo dei
primi due. In particolare, la formula vincente è ancora una volta
il grande cast di stelle del cinema d’azione, con il film che
diventa un vero e proprio omaggio al genere da loro reso popolare.
Non mancano però ovviamente gradite novità, da nuove dinamiche
narrative a sequenze ad alto tasso adrenalinico e fino ad un
villain d’eccezione interpretato dal premio Oscar Mel
Gibson.
Chi ha apprezzato i primi due
esplosivi capitoli, dunque, non resterà deluso da I mercenari
3, specialmente sapendo che, a distanza di quasi dieci anni da
questo terzo capitolo, un quarto film dedicato al gruppo di
mercenari è in fase di realizzazione. Prima di intraprendere una
visione del terzo film, però, sarà certamente utile approfondire
alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui
nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e a quanto poi è oggi noto
sull’annunciatosequel. Infine,
si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di I mercenari
3
In questo terzo capitolo i valorosi
Expendables liberano l’ex mercenario Doc, amico di
vecchia data di Barney Ross, dalla prigionia per
convincerlo ad unirsi alla loro nuova missione. I mercenari,
infatti, hanno intenzione di intercettare una nave carica di bombe
a scopo militare diretta in Somalia. Giunti sul luogo, tuttavia, i
coraggiosi uomini si imbattono in Conrad
Stonebanks e rimangono coinvolti in una feroce sparatoria.
Conrad, infatti, ha intenzione di vendicarsi di Ross che anni prima
tradì il loro legame per venderlo al governo. Tornati negli Stati
Uniti, Ross ha un incontro con l’agente della CIA Max
Drummer, che gli concede una seconda occasione per
catturare Stonebanks e farlo processare per i sui atroci crimini di
guerra.
Spaventato però dall’idea di perdere
uno dei suoi uomini, in quella che si preannuncia una missione
impossibile, Ross riunisce i mercenari e gli comunica la volontà di
voler continuare da solo l’inseguimento di Stonebanks. Giunto a Las
Vegas, Ross chiede all’amico Bonaparte di formare
un nuovo team composto da reclute giovani e scaltre. Mentre
Bonaparte arruola l’ex-marine John Smilee e
rifiuta l’ex soldato spagnolo Galgo, a causa della
sua età avanzata, Ross incontra Trench Mausser e
lo coinvolge nella cattura di Stonebanks. Il loro piano sembra
inizialmente funzionare, ma Stonebanks può avvalersi dell’aiuto di
molti alleati e riuscirà ben presto a ribaltare la situazione. Per
salvare i suoi uomini, Ross sarà dunque costretto ad accettare
l’aiuto di Galgo e a rischiare la vita del suo vecchio team.
I mercenari 3: il cast di
attori del film
Nuovamente protagonista nei panni di
Barney Ross è l’attore Sylvester
Stallone. Per evitare di incorrere nei numerosi
infortuni riscontrati durante le riprese dei precedenti film,
l’attore si è per l’occasione allenato ancor più intensamente,
sviluppando una capacità fisica particolarmente impressionante.
Accanto a lui tornano gli attori Jason Statham
nei panni di Lee Christmas, Jet Li in quelli di
Yin Yang, Dolph Lundgren in quelli di Gunnar
Jensen, Terry Crews come Hale Caesar e Arnold
Schwarzenegger nel ruolo di Trench Mauser.
Bruce Willis non ha
invece ripreso il ruolo dell’agente Mr. Murch, in quanto chiese un
aumento di compenso poi non approvato.
Al suo posto è dunque subentrato
l’attore Harrison Ford,
con il ruolo dell’agente Max Drummer. Antonio
Banderas interpreta invece il controverso soldato
Galgo, mentre Kelsey Grammer è Bonaparte. Wesley Snipes
assume invece il ruolo di Doc. Stallone avrebbe voluto l’attore sin
dal primo film, ma questi non poté partecipare per via di alcuni
problemi giudiziari. Al film partecipano poi anche KellanLutz nei panni di John Smilee, Randy
Couture nel ruolo di Toll Road, la lottatrice di arti
marziali e di wrestling Ronda Rousey nel ruolo di
Luna e, infine, Mel Gibson nei panni
del villain Conrad Stonebanks. A lui era stata offerta anche la
possibilità di dirigere il film, ma preferì limitarsi al recitare
in esso.
I mercenari4: il
sequel del film
Per via dello scarso risultato
ottenuto al box office da I mercenari 3, a lungo si è
pensato che quello sarebbe rimasto l’ultimo film con protagonisti
gli Expendables. Intorno al 2016, tuttavia, Stallone ha affermato
che un quarto ed ultimo film era in fase di sviluppo, salvo poi
abbandonare il progetto per via di divergenze creative. Nel 2018
egli è però tornato a far parte del film. Dopo anni di incertezze,
infine, è stato annunciato anche il quarto film della serie,
I mercen4ri – Expendables (qui la recensione), in uscita al
cinema il 21 settembre e con un cast composto dagli interpreti dei
film precedenti più Curtis “50 Cent” Jackson, Megan Fox, Tony Jaa, Iko Iwais,
Jacob Scipio, Levy Tran e Andy
Garcia.
Il trailer di I mercenari
3 e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di I
mercenari 3 grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google
Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
lunedì 25 settembre alle ore
21:20 sul canale Italia 1.
Tom Hiddleston ha interpretato per la prima
volta Loki
in Thordel 2011 e probabilmente ha rubato la scena a Chris Hemsworth (che era ancora innegabilmente
fantastico come Dio del Tuono dell’MCU). Da allora, è
diventato una presenza ricorrente in questo mondo condiviso, anche
nel ruolo del grande cattivo in The
Avengersdel
2012. Da lì, il cattivo morì, ritornò e morì di
nuovo, anche se la sua scomparsa in Avengers:
Endgamein realtà rimase un corto
circuito. Tuttavia, la sua variante del 2012 è al
centro della scena in Lokidi Disney+ e questa featurette appena
pubblicata punta i riflettori sul memorabile viaggio di Hiddleston
nei panni di questo personaggio iconico. Vediamo
anche alcuni nuovi frammenti di filmati inediti della prossima
seconda stagione dello show.
Loki,
la prima serie dei Marvel Studios a ricevere un altro lotto di
episodi, continua a essere una parte fondamentale della saga del
Multiverso in corso e stiamo anticipando il
ritorno del Dio dell’inganno per renderlo uno dei principali attori
in
Avengers: The Kang Dynasty. Parlando
all’inizio di quest’anno di cosa possiamo aspettarci dalla seconda
stagione di
Loki , Hiddleston ha detto: “Cosa
posso dire? Continua ad emozionarmi e a sfidarmi. Alla fine della
prima stagione, la storia non è finita. Penso che sia
così… veramente
chiaro.”
Loki 2, tutto quello che sappiamo sulla seconda
stagione
LOKI 2
sarà la “prima seconda stagione in assoluto” dello studio,
e che tornerà a raccontare le imprese del Dio dell’Inganno e
dei suoi tentativi di preservare l’integrità del Multiverso. La
sinossi ufficiale rilasciata dalla Disney recita: “la seconda
stagione di Loki riprende all’indomani dello scioccante finale di
stagione, quando Loki si ritrova coinvolto in una battaglia per
l’anima della Time Variance Authority. Insieme a Mobius, Hunter
B-15 e a una squadra di personaggi vecchi e nuovi, Loki naviga in
un Multiverso in continua espansione e sempre più pericoloso alla
ricerca di Sylvie, Judge Renslayer e Miss Minutes per comprendere
su cosa significhi possedere il libero arbitrio e uno scopo
glorioso“.
Tom Hiddleston
interpreterà naturalmente il Dio dell’inganno, mentre è confermato
anche il ritorno di
Owen Wilson e Sophia DiMartino,
così come l’arrivo della new entry Ke Huy Quan, reduce
dalla vittoria dell’Oscar per Everything Everywhere All
at Once.
Jonathan Majors tornerà invece nel ruolo di Kang,
anche se il suo personaggio non viene citato nel sinossi. La
seconda stagione di Loki, infatti, dovrebbe fornire
agli spettatori maggiori indizi su quello che sarà il suo futuro
nell’MCU. Il debutto
della nuova stagione è previsto su Disney+ per il
6 ottobre.
Il regista di
Deadpool 3,Shawn Levy, promette ai fan che il prossimo
sequel onorerà l’eredità degli X-Men dellaFox.In una recente intervista
con Total
Film Magazine , per IndieWire,
regista Shawn Levy, ha commentato di come Deadpool 3 esplorerà l’eredità e la storia sia
dell’universocinematografico Marvel che
dell’universo X-Men di creato dalla 20th Century
Fox.
“Deadpool
e Wolverine sono personaggi Marvel
iconici; più specificamente, personaggi iconici dell’era
Marvel of the Fox”, ha spiegato Shawn
Levy. “Non faremo finta: ‘Oh, schiocchiamo le
dita e improvvisamente l’eredità di Fox non esiste più, e ha
plasmato gran parte di quello che ora conosciamo come
MCU.’ Fox ha anche plasmato la carriera di Ryan, quella di
Hugh e la mia carriera. Quindi c’è molta storia lì, e c’è
molta storia Marvel alla Fox. E certamente questa è una parte
della nostra narrazione.
Deadpool 3: quello che sappiamo sul film
Sebbene i dettagli ufficiali della
storia di Deadpool 3, con
protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione
della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di
Reynolds si siano svolti in un universo diverso. Ciò preserva i
film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al
contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato
da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU.
Nel film saranno poi presenti anche
personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come
Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera
che anche altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck. L’attrice Jennifer Garner
sarà presente nel film con il ruolo di Elektra, che riprende dunque
a quasi vent’anni di distanza dal film a lei dedicato.
In attesa di ulteriori conferme,
sappiamo che Shawn
Levy dirigerà Deadpool 3,
mentre Rhett Reese e Paul
Wernick, che hanno già firmato i primi due film sul
Mercenario Chiacchierone, scriveranno la sceneggiatura basandosi
sui fumetti creati da Rob Liefeld,
confermandosi nella squadra creativa del progetto. Il presidente
dei Marvel Studios, Kevin Feige, aveva precedentemente
assicurato ai fan che rimarrà un film con rating R, proprio come i
primi due film, il che lo renderebbe il primo film dello studio con
tale classificazione matura.
Ben prima che il Marvel Cinematic
Universe fosse una realtà, a dar particolare prestigio e linfa
al genere poi denominato “cinecomic” furono i
primi film dedicati agli X-Men. Negli anni, il
racconto dei più celebri mutanti dell’universo
supereroistico si è espanso grazie a sequel, prequel e
spin-off, dando vita ad una delle più compiute saghe degli ultimi
anni. Composta in totale da ben dodici film, si tratta di uno dei
franchise più redditizi della storia, grazie ad un incasso
complessivo di oltre 5 miliardi di dollari.
Ad oggi, con l’acquisizione della
20th Century Fox da parte della Disney, i diritti dei personaggi
sono tornati in mano alla Marvel, la quale ha promesso un
loro futuro ingresso all’interno del Marvel Cinematic
Universe. Ancora non è noto se a dar vita ai celebri
mutanti saranno gli attori fin qui visti nei loro panni, o se verrà
avviato un re-casting. Ciò che è certo, è che le avventure degli
X-Men al cinema sono tutt’altro che terminate.
X-Men: l’ordine cronologico della
saga
Dal 2000 ad oggi sono stati
realizzati dodici film appartenenti alla saga di X-Men.
Questi titoli affrontano un arco temporale
piuttosto ampio e complesso, nel quale si esplorano le origini
di alcuni dei personaggi ricorrenti e delle vicende a cui sono
legati. Per comprendere meglio il potenziale della saga, nonché i
suoi maggiori segreti, può essere particolarmente utile guardare i
suoi film non solo secondo l’ordine in cui sono stati distribuiti
in sala ma anche in ordine cronologico. La cronologia principale
prevede:
Con l’uscita di X-Men –
Giorni di un futuro passato, tuttavia, si è generata una
seconda linea temporale, che ha reso più complessa la timeline
della saga. A partire da tale titolo, infatti, ambientato tanto nel
2023 come nel 1973, nasce una biforcazione che ha portato i film
successivi ad essere ambientati in una realtà alternativa. La
cronologia modificata prevede:
X-Men – L’inizio (2011): ambientato nel 1962
X-Men – Giorni di un futuro passato (2014): ambientato
nel 1973
I mutanti arrivano per la prima
volta al cinema nel 2000 con X-Men. L’ufficializzazione
dell’esistenza dei mutanti ha diviso l’opinione pubblica. Questi
umani dotati di superpoteri e innate abilità, infatti, se da una
parte incuriosiscono i cittadini, dall’altra potrebbero
rappresentare una minaccia per la sicurezza. Charles Xavier, a capo
di una scuola privata per giovani mutanti, è convinto che i poteri
debbano essere sfruttati per aiutare e proteggere gli umani, mentre
Magneto, dopo l’esperienza dell’olocausto vissuta durante
l’infanzia, è convinto che gli umani vogliano controllare e
assoggettare i mutanti così come i nazisti fecero con gli ebrei.
Mentre i due discutono sul futuro, la vita della giovane Marie è
sconvolta dalla scoperta dei suoi poteri.
Il film ha certamente contribuito a
lanciare la carriera dell’attore Hugh Jackman, il
quale è divenuto iconico nei panni di Wolverine. Questi riuscì
allora a vincere il ruolo grazie alla sua grinta e alla somiglianza
con il personaggio. Il successo ottenuto, con un incasso
mondiale di circa 296 milioni, spinse la Fox a realizzare anche i
successivi due capitoli, che guadagnarono rispettivamente 407 e 459
milioni di dollari.
X-Men 2 (2003)
Nel sequel del primo film, dopo
aver imprigionato Magneto e aver fermato la sua Confraternita di
mutanti, Wolverine cerca risposte sul suo passato dal momento che
non ricorda come ha ottenuto la mutazione. Nel frattempo il
teleporta Nightcrawler cerca di assassinare il presidente degli
Stati Uniti. Charles Xavier raduna allora gli X-Men e rintraccia il
mutante grazie al sofisticato macchinario Cerbero. A causa
dell’attentato, però, la popolazione è terrorizzata dai mutanti e
il colonnello William Stryker sfrutta la paura per i suoi sordidi
scopi. Stryker e la mutante Lady Deathstrike ottengono infatti un
mandato per Xavier e si recano nella scuola per catturare quanti
più mutanti possibili.
Il film rappresentò un importante
successo per la saga. X-Men 2, infatti, raddoppiò gli
incassi del precedente film, arrivando ad un guadagno complessivo
di circa 407 milioni di dollari. Da quel momento la saga ottenne
sempre più popolarità, arrivando ad incassi sempre maggiori. Ciò
naturalmente spinse Fox a decidere di realizzare ben più di una
trilogia. Grazie a questo film, infatti, si poté avere la conferma
dell’interesse del pubblico nei confronti dei celebri mutanti
Marvel.
X-Men: Conflitto finale (2006)
Il mondo dei mutanti è sconvolto
dalla notizia secondo cui un’importante casa farmaceutica avrebbe
scoperto una cura per il gene mutante. Magneto, dato il suo
passato, teme però che sia un inganno per il possibile sterminio
della razza mutante. Nel frattempo, Jean Grey si rivela essere
posseduta dal suo potente e spietato alter ego ‘Fenice’. Xavier
rivela a Wolverine e Tempesta che Grey possiede infiniti poteri
mutanti e che la personalità malvagia potrebbe distruggere l’intero
pianeta in pochi instanti. Xavier e Magneto provano a fermare la
donna, cercando di oscurare la Fenice, ma Jean ormai è fuori
controllo e aggredisce chiunque si trovi sulla sua strada.
Con il terzo capitolo si porta ad
una parziale conclusione la battaglia tra i mutanti di Xavier,
quelli di Magneto e la razza umana. X-Men: Conflitto finale racconta poi in modo più
approfondito il personaggio di Fenice, che verrà riproposto come
minaccia principale anche in X-Men – Dark Phoenix. Questo
è inoltre il primo film non diretto da Bryan
Singer, il quale tuttavia rivelò di essersi pentito di
avervi rinunciato per firmare invece la regia di Superman Returns, uscito
nello stesso anno.
X-Men: la tetralogia delle
origini
X-Men – L’inizio (2011)
Terminata la prima trilogia, la Fox
ha dato il via nel 2011 a quella che ad oggi è una tetralogia
incentrata sulle origini dei personaggi e delle vicende che li
hanno portati ad essere gli X-Men poi visti nella trilogia
originale. Tutto inizia con X-Men – L’inizio, incentrato sui giovani Charles
Xavier e Erik Lehnsherr. I due, entrambi mutanti, conducono vite
parallele ma opposte. Mentre Erik si trova in Polonia, prigioniero
del campo di concentramento del crudele e perverso Klaus Schmidt,
Charles è un telepate che vive nella contea di Westchester, dove
incontra la mutaforma Raven. Vent’anni dopo, i due vengono chiamati
a collaborare per fermare i malvagi piani di Sebastian Shaw. Per
riuscirvi, iniziano a radunare una divisione di giovani
mutanti.
Il film si pone così, a livello di
ordine narrativo, il primo in assoluto della saga, andando ad
esplorare le origini dei giovani mutanti visti adulti e anziani nei
precedenti film. Per far ciò, la produzione diete vita ad un
recasting dei personaggi, assumendo attori giovani come anche nomi
più affermati, come quelli di Fassbender, Lawrence e McAvoy.
X-Men – Giorni di un futuro passato (2014)
Segue poi X-Men – Giorni di un futuro passato. Ambientato tanto
nel 2023 quanto nel 1973, questo film è allo stesso tempo un sequel
sia di L’inizio che di Conflitto finale. La trama
del film è incentrata su di un distopico futuro dove i mutanti sono
minacciati da un gruppo di robot chiamati ‘Sentinelle’, i quali
hanno il compito di sterminarli senza pietà. Il gruppo di mutanti
superstiti, tra cui vi è anche Magneto, che ha deciso di
riconciliarsi con il Xavier ed aiutare il suo popolo. Per cambiare
gli eventi del presente, i mutanti devono sfruttare i poteri
tornare indietro nel tempo ed impedire a Mystica di uccidere il
professor Bolivar Trask, ideatore delle Sentinelle. L’omicidio
dello scienziato, infatti, portò l’opinione pubblica a temere i
mutanti e scatenò gli eventi che si ripercuotono sul presente.
A partire da tale film, la linea
narrativa della serie subisce una ristrutturazione notevole,
ripartendo così da una realtà che non è più quella di prima, poiché
influenzata ora dalle azioni compiute da Wolverine, tornato
indietro nel tempo al 1973. Questo si è affermato come uno dei film
più cupi della saga, dove i protagonisti sono continuamente
minacciati da un pericolo imminente. Coniugando sequel e prequel,
il film vede la presenza tanto del cast originale quanto di quello
relativo alle versioni giovani dei vari personaggi.
X-Men – Apocalisse (2016)
In seguito all’uscita di tale
pellicola, sono stati realizzati due film appartenenti alla nuova
linea temporale, ovvero X-Men – Apocalisse e X-Men – Dark Phoenix. Il primo di questi si colloca
subito di seguito al precedente film, andando a narrare lo scontro
tra il gruppo di mutanti con Apocalisse, mutante di natura divina
risvegliatosi dopo millenni con l’intento di portare la razza umana
all’estinzione. Charles Xavier capisce allora che per sconfiggere
Apocalisse dovrà chiedere a Jean Grey, nuova arrivata nel gruppo,
di usare i suoi illimitati poteri, sebbene non sia certo che la
ragazza possa sopravvivere ad essi.
Per dar vita al potente Apocalisse,
la Fox aveva inizialmente contattato l’attore Tom
Hardy, il quale però rifiutò la parte. Questa venne
allora assegnata ad Oscar
Isaac, il quale però più tardi ricordò in modo
particolarmente negativo l’esperienza. Questi era infatti
costretto a sottoporsi a numerose ore di trucco ogni giorno,
indossando un costume dal peso complessivo di circa 20 chili. Tutto
ciò rese particolarmente scomodo e faticosa la sua esperienza sul
set.
X-Men – Dark Phoenix (2019)
Nel 2019 è invece uscito quello che
è considerato l’ultimo capitolo della tetralogia. Questo ha
riportato nuovamente al centro dell’attenzione il personaggio di
Jean Grey, già visto nei film della trilogia originale e ora
interpretato dall’attrice Sophie
Turner. Nel film, la celebre mutante sviluppa
incredibili poteri psichici che finiscono con il corrompere la sua
mente, trasformandola nella terribile Fenice Nera. La dolce Jean
perde gradualmente il controllo di sé stessa, compie gesti
impulsivi e irrazionali che mettono in pericolo l’incolumità dei
suoi compagni e dell’intera umanità. Nel frattempo, un alieno
mutaforma, interpretato da Jessica
Chastain, si rivela intenzionato a sfruttare la
situazione a suo vantaggio, cercando di irretire la spaurita
mutante e convincerla ad assumere l’identità di Fenice.
Il film si pone come sequel diretto
del precedente, andando ad esplorare ulteriormente i personaggi,
anche per via dell’avvicinamento cronologico ai film della prima
trilogia. Dark Phoenix si è tuttavia rivelato un clamoroso
insuccesso al box-office, segnando di fatto una battuta d’arresto
per la saga. Il film ha infatti segnato il peggior esordio sul suo
americano per un film della saga, incassando solamente 252 milioni
di dollari, ed affermandosi come il maggiore flop dell’anno.
X-Men: gli spin-off della
saga
X-Men le origini – Wolverine (2009)
Nel corso degli anni,
parallelamente ai film madre della saga, sono stati realizzati due
spin-off, incentrati sull’approfondimento di noti personaggi. Il
primo di questi è stato naturalmente dedicato al celebre Wolverine.
Nel 2009 viene infatti distribuito X-Men le origini –
Wolverine. Costretti alla fuga per il loro essere mutanti, i
giovani Logan e Victor partecipano ai violenti eventi bellici del
XIX e XX secolo. Ammirando i loro poteri, il colonello William
Stryker li assolda nella sua squadra di mutanti. Anni dopo, Logan
si ricostruito una vita lontano dalla violenza. La routine è però
interrotta dalla visita di Stryker, che avverte il mutante che
qualcuno sta uccidendo tutti i membri della vecchia squadra.
Con questo film in particolare,
allo spettatore viene permesso di assistere al complesso
esperimento che diede vita alla versione di Wolverine che tutti
conosciamo. Jackman riprese il ruolo, mentre per quello di Victor,
alias Sabretooth, venne inizialmente considerato l’attore Gerald
Butler. Gli fu tuttavia preferito Liev
Schreiber, il quale si sottopose ad un lungo
allenamento per poter acquisire una possenza simile a quella del
protagonista.
Wolverine – L’immortale (2013)
Il secondo film della
trilogia si pone successivamente agli eventi di X-Men:
Conflitto finale, raccontando cosa accadde a Wolverine dopo il
termine di quelle avventure. Wolverine – L’immortale si
apre con un flashback sul passato di Logan il quale, nel 1945, è
prigioniero a Nagasaki durante lo scoppio della bomba atomica, dove
riesce a salvare il soldato Yashida dall’esplosione. Nel 2013,
Logan è invece distrutto dalla morte dell’amata Jean Grey e conduce
una vita da eremita sulle montagne dello Yukon. Il suo isolamento è
improvvisamente interrotto dalla comparsa della giovane mutante
Yukio, in grado di prevedere la morte di ogni persona.
Quest’ultima gli rivela che Yashida
sta morendo e vorrebbe ringraziarlo per il valoroso gesto compiuto
durante la guerra. Nonostante le iniziali opposizioni, Logan si
reca a Tokyo. Qui, però, cade nella trappola della dottoressa
Viper, la quale aspira ad avere il dono dell’immortalità posseduto
dal mutante. Per l’occasione, Jackman ha implementato la propria
fisicità, arrivando a risultare ancor più possente e minaccioso.
Per riuscirvi, richiese l’aiuto del celebre Dwayne
Johnson.
Logan – The Wolverine (2017)
L’ultimo di questi film, in
particolare, si è affermato come un successo di critica e pubblico,
offrendo un punto di vista particolarmente crepuscolare sul
personaggio. Con Logan – The Wolverine si narra infatti di un futuro
dove la razza dei mutanti è quasi del tutto estinta, come anche
quella degli umani. In un contesto apparentemente
post-apocalittico, Logan è ormai anziano e debole, ma quando si
presenterà in cerca di aiuto una giovane mutante generata dal suo
stesso gene, interpretata da Dafne
Keen, capirà di dover completare la sua ultima
missione proteggendola da minacce esterne.
Grazie a questi ulteriori tre film,
Jackman si è affermato come uno degli interpreti più longevi di uno
stesso personaggio. Ciò lo ha portato a stabilire un record,
premiato con l’ingresso nel Guinnes dei Primati. L’attore ha
infatti non solo interpretato il personaggio per ben nove volte, ma
anche per una durata di tempo maggiore rispetto a chiunque altro.
Egli è infatti stato Wolverine per un totale di 16 anni e 228
giorni. Secondo alcune voci, tuttavia, l’attore potrebbe tornare a
vestire i panni del mutante anche ora che gli X-Men sono entrati a
far parte del Marvel Cinematic Universe, ma tali speculazioni non
sono ancora state confermate.
Deadpool (2016)
Il secondo spin-off, attualmente
composto da due film e con un terzo in lavorazione, è invece quello
dedicato al dissacrante Deadpool. Questi è un ex mercenario che,
sottopostosi ad un esperimento per guarire dal cancro, ha
guadagnato la capacità di potersi rigenerare, divenendo
praticamente immortale. Entrato a far parte di una nuova realtà, si
troverà a doversi scontrare con potenti nemici, avendo però dalla
sua parte il supporto di alleati come gli X-Men.
Il personaggio, noto anche per la
sua frequente infrazione della quarta parete, è stato portato sullo
schermo con particolare successo. La scelta di realizzare un film
vietato ai minori non accompagnati ha infatti permesso di rimanere
fedeli alla natura cruenta e politicamente scorretta del mutante.
Ciò è stato particolarmente apprezzato dai fan, che hanno fatto di
Deadpool uno dei cinecomic di maggior successo del
2016. Per questo motivo, la produzione decise di realizzare subito
un sequel.
Deadpool 2 (2018)
Nel secondo capitolo dedicato al
celebre mercenario, si porta in scena uno dei più noti villain
dell’universo Marvel: Cable, interpretato da Josh
Brolin. Venuto dal futuro, l’assassino intende
uccidere un giovane mutante di nome Russell, ritenendolo
responsabile per la morte della sua famiglia. Deadpool dovrà così
mettersi sulle sue tracce, per impedire che Cable riesca nel suo
intento e cambiare il corso della storia. Russell, intanto, si
rivela essere stato davvero l’artefice del dolore di Cable.
L’obiettivo degli X-Men diventerà allora quello di impedire che il
giovane venga corrotto al male.
Il film ha confermato l’attenzione
nei confronti del personaggio, e la riproposizione della fortunata
formula già utilizzata per il precedente capitolo è stata anche in
questo caso particolarmente apprezzata dal pubblico. Con un incasso
di circa 733 milioni di dollari, Deadpool 2 è ad oggi il maggior incasso della
saga sugli X-Men. Attualmente è in lavorazione un terzo capitolo,
che sembra porterà il personaggio a fare ufficialmente parte del
Marvel Cinematic Universe.
Deadpool 3 (2024)
Levy è stato scelto per dirigere
Deadpool 3,
il terzo film di Deadpool, che integrerà il personaggio titolare
nell’universo cinematografico Marvel in seguito all’acquisizione
della 20th Century Fox da parte della Disney, nel 2022.
Ryan Reynolds tornerà a recitare nel film insieme
a Hugh Jackman,
che riprenderà il suo ruolo. nel ruolo di Wolverine. Insieme a
Reynolds e Jackman ci sono Morena
Baccarin nei panni di
Vanesa, Brianna Hildebrand nei panni di
Negasonic Teenage Warhead, Leslie Uggams nei panni di
Blind Al, Karan Soni nei panni di Dopinder, Stefan
Kapičić nei panni di Colossus, Shioli Kutsuna nei
panni di Yukio e Rob Delaney nei panni di Peter.
Le riprese di Deadpool 3 sono
iniziate nel maggio 2023; tuttavia, la produzione è stata sospesa a
luglio a causa dello sciopero degli attori per ottenere salari
migliori, protezione contro l’intelligenza artificiale e altro
ancora. Salvo eventuali ritardi, l’uscita di Deadpool 3 è attualmente prevista per il 3 maggio
2024.
X-Men: dove vedere in streaming i
film della saga
Per vedere, o rivedere, la saga è
possibile affidarsi ad alcune tra le principali piattaforme
streaming presenti in rete, contenenti uno o più film degli X-Men
nel proprio catalogo. Queste sono Chili Cinema, Tim Vision, Rakuten
TV, Google Play, Apple iTunes, e Amazon Prime Video. Per poter guardare uno di
questi titoli basterà scegliere tra queste piattaforme e noleggiare
il film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Per poter avere a disposizione
tutti i film della saga, è invece particolarmente conveniente
sottoscrivere un abbonamento a Disney+,
piattaforma ufficiale del celebre studios. Avendo questo
riacquisito i diritti sui personaggi, ha avuto modo di trasmettere
i film della saga all’interno del catalogo della propria
piattaforma. Grazie ad essa sarà possibile guardarli tutti in
totale comodità e al meglio della qualità video.
Cosa fareste se foste
improvvisamente la persona più ricca del mondo e doveste usare le
vostre nuove ricchezze per salvare l’umanità? One Trillion
Dollars, la nuova serie originale Paramount+
basata sul libro omonimo di successo di Andreas Eschbach, pone
questa domanda sconvolgente in esclusiva su Paramount+
in Italia, oltre che in Germania, Austria, Svizzera, Francia, Regno
Unito, Canada, Australia e America Latina, dal 23 novembre. Un
thriller internazionale in sei parti, veloce, emozionante,
avvincente che pone le grandi domande del nostro tempo. Nel cast
della serie internazionale sono presenti anche
Alessandra Mastronardi, Greta Scacchi e Orso Maria
Guerrini.
Da un giorno all’altro tutto cambia
per John Fontanelli (Philip Froissant). Quando lo incontriamo per
la prima volta, il giovane corriere gira per Berlino con i suoi
amici. Senza un centesimo in tasca, si gode al massimo la sua
indipendenza. Finché un giorno viene sorpreso da una notizia
incredibile: è l’unico erede di una fortuna creata oltre 500 anni
fa. Nel corso dei secoli, l’eredità è cresciuta fino
all’incredibile somma di un trilione di dollari. In cifre:
1.000.000.000.000 di dollari. In un colpo solo, John è l’erede
legittimo e l’uomo più ricco del mondo. Ma non c’è tempo per
godersi la sua ritrovata ricchezza. C’è una profezia insolita
collegata a questa eredità: Giovanni dovrà restituire all’umanità
il futuro perduto! Considerando il cambiamento climatico,
l’inquinamento ambientale e il capitalismo finanziario scatenato,
appare un compito quasi impossibile. Alla ricerca delle risposte
giuste, John accetta la sfida. Questo lo rende l’antagonista di
alcune persone molto potenti che non si fermeranno davanti a nulla
pur di fermare John….
Con il suo romanzo “One
Trillion Dollars” Andreas Eschbach ha creato un thriller
iconico. Ora, il suo bestseller da un milione di copie è finalmente
diventato una serie che, in sei episodi, prova a rispondere alla
domanda: “cosa succederebbe se…?”. One Trillion
Dollars è una produzione W&B Television. Kerstin
Nommsen, Quirin Berg e Max Wiedemann sono i produttori. Davanti
alla telecamera Yoshi Heimrath, Maximilian Hoever e Marcus Kanter.
Il regista Florian Baxmeyer (“Tribes of Europe”) e la sua collega
Isabell Braak (“Bonusfamilie”) hanno creato un cast davvero
internazionale: Philip Froissant (“The Empress”) nel ruolo di JOHN
FONTANELLI, Alessandra Mastronardi (“Massive Talent”) nel ruolo di
FRANCA VACCHI e Oliver Masucci (“Animali fantastici: Il segreto di
Silente”) nel ruolo di MALCOLM McCAINE brilla nei ruoli
principali.
Altri ruoli di prim’ordine sono
ricoperti da Greta Scacchi (“Broken Tail”), Carl Malapa (“Mortel”),
Stefano Casetti, Orso María Guerrini, Carsten Björnlund,
Erdal Yildiz e Vincent Londez. Gli sceneggiatori vincitori
del Grimme Award, Stefan Holtz e Florian Iwersen (entrambi “The
Ibiza Affair”) sono responsabili delle sceneggiature. Il progetto è
sostenuto dal German Motion Picture Fund (GMPF), dal
FilmFernsehFonds Bayern (FFF Bayern) e dal Medienboard
Berlin-Brandenburg (MBB), nonché dal Tax Incentive italiano e
spagnolo.
A partire dal 23 novembre,
One Trillion Dollars sarà disponibile
esclusivamente su Paramount+ in Italia, Germania, Austria, Svizzera,
Francia, Regno Unito, Canada, Australia e America Latina.
Il lavoro di pre-produzione
su Superman:
Legacycontinua nonostante gli
scioperi di Hollywood, anche se il casting si è interrotto con gli
attori in sciopero e dunque impossibiliti ad entrare in trattative
o iscriversi a progetti futuri se sono membri del
SAG-AFTRA.Con lo sciopero della WGA
quasi finito, è probabile che presto seguirà un accordo anche per
il SAG-AFTRA.Ciò fa ben sperare per Superman:
Legacy che possa mantenere
l’uscita nel 2025 come previsto poiché le riprese dovrebbero
iniziare a girare il prossimo gennaio.
Ora, lo scrittore e regista
James
Gunn ha utilizzato Twitter/X per rivelare
un’altra fonte di ispirazione per il suo approccio all’Uomo di
domani: Superman for All
Seasons . Scritto da Jeph Loeb con i
disegni di Tim Sale, è stato pubblicato con ampio successo di
critica nel 1998. Composto da quattro numeri
ambientati in primavera, estate, autunno e inverno, ogni episodio è
stato narrato da un personaggio diverso (Jonathan Kent, Lois
Lane, Lex Luthor e Lana Lang) ed è stato anche nei volumi che
sono serviti come ispirazione per la serie TV
Smallville.“Ho appena ricevuto questa
splendida edizione Absolute di Superman for All Seasons, una delle
mie storie di Superman preferite e che ha avuto un’enorme influenza
su Legacy ([e] un fermalibri stranamente perfetto con All-Star
Superman)”, ha commentato sui social James
Gunn. “Le ultime, fantastiche
opere d’arte di Tim Sales [e] gli acquerelli di Bjarne Hansen non
sono mai state così belle, né la storia elegante e sicura di Clark
[e] Ma [e] Pa. Jeph Loeb canta ancora.”
È difficile dire cosa Gunn
abbia intenzione di adattare direttamente dalla storia, ma
immaginiamo che il suo tono e l’approccio a Superman saranno ciò su
cui si concentrerà nel suo riavvio sul grande schermo.“Superman:
Legacy racconta la storia del viaggio di Superman per
riconciliare la sua eredità kryptoniana con la sua educazione umana
come Clark Kent di
Smallville, Kansas”, si legge
nella sinossi del film. “È l’incarnazione
della verità, della giustizia e dello stile americano, guidato
dalla gentilezza umana in un mondo che vede la gentilezza come una
cosa antiquata.”
David Corenswet
interpreterà L’Uomo d’Acciaio, mentre Rachel
Brosnahan è stata scelta per interpretare Lois
Lanealtre aggiunte recenti al cast includono
Isabela Merced nel ruolo di Hawkgirl, Edi
Gathegi nel ruolo di Mister Terrific, Nathan
Fillion nel ruolo di Guy Gardner e Anthony
Carrigan nel ruolo di Metamorpho.Superman: Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.
È stato diffuso un nuovissimo
video di Killers
of the Flower Moonper il prossimo dramma epico
di Martin Scorsese, con il regista premio Oscar e
il suo cast stellare mentre discutono del significato storico della
storia. Il film è stato presentato in anteprima mondiale al
Festival di Cannes e attualmente
è previsto che arrivi nelle sale il 20 ottobre.
Il video presenta i tre
personaggi principali di Killers
of the Flower Moon: Ernest Burkhart di
Leonardo DiCaprio, Mollie Burkhart di
Lily Gladstone e William Hale di
Robert De Niro. La trama che intreccia i destini di
questi personaggi ruota attorno agli omicidi dell’Oklahoma nella
nazione Osage, ricca di petrolio, negli anni ’20. Evidenzia anche
la passione di Martin Scorsese nel raccontare questa
tragica storia nel modo più onesto possibile, nella speranza di
fornire consapevolezza dell’immensità della tragedia.
Killers of the Flower
Moon, il film
Oltre a dirigere, Martin Scorsese ha scritto la sceneggiatura
con Eric Roth, co-sceneggiatore di Dune e A
Star is Born. Leonardo
DiCaprio interpreta Ernest Burkhart, il nipote di un
potente allevatore locale interpretato da Robert De Niro, mentre Lily
Gladstone interpreta la moglie Osage Mollie e
Jesse Plemons è Tom White, l’agente dell’FBI
incaricato di indagare sugli omicidi. Il cast include anche
Brendan Fraser e John Lithgow.
Killers
of the Flower Moon riunisce ancora una volta Martin Scorsese con i collaboratori di lunga
data Leonardo DiCaprioe
Robert De Niro. Insieme a loro ci sono l’attore premio
Oscar
Brendan Fraser, Jesse Plemons, Lily Gladstone,
Tantoo Cardinal, Jason Isbell, Sturgill Simpson, Louis Cancelmi,
William Belleau, Tatanka Means, Michael Abbott Jr., Pat Healy,
Scott Shepherd e molti altri. La pellicola è
diretto e prodotto da Martin Scorsese. Il film è una produzione
di Apple Studios, Imperative Entertainment e Appian Way
Productions, con Dan Friedkin e Bradley Thomas come produttori.
La poliedrica
francese Lou Doillon, figlia
di Jane Birkin, sarà la
protagonista della commedia italiana “Quasi a
casa” diretta da Carolina Pavone, ex
assistente alla regia di diversi film di Nanni
Moretti.Sono in corso a
Roma le riprese di questa commedia sofisticata, in cui
Doillon – modella, attrice e cantautore, come la
sua sorellastra Charlotte Gainsbourg – interpreta
un cantante eclettico e di successo che stringe un’amicizia
turbolenta con una musicista più giovane che idolatra
suo.
Lou Doillon è
diventata un’icona della moda francese da adolescente dopo aver
lavorato con il famoso atelier Givenchy ed è attualmente la
testimonial della nuova collezione di orologi Baignoire di Cartier.
La star parigina ha recitato per la prima volta in Italia in
“Go Go Tales” di Abel Ferrara e
più recentemente è apparsa in “Polisse” del
regista francese Maïween e in “A Child of
Yours” diretto da suo padre, Jacques Doillon.
Pavone è un giovane
regista che ha lavorato con
Moretti in “Mia
Madre” e “Tre Piani”, e più recentemente è stato assistente
alla regia nell’ultimo lavoro dell’autore “Il
sol dell’avvenire”, lanciato a livello internazionale
a maggio dal Festival di Cannes. e successivamente ha
avuto un buon successo al botteghino italiano.
Gli altri membri del cast del film
includono Maria Chiara Arrighini, Stefano Abbati
(“Mia
Madre”) e Michele Eburnea (“Il
sol dell’avvenire).Nanni Moretti, a cui piace sostenere i giovani
talenti italiani, sta coproducendo “Quasi a casa”
attraverso la sua Sacher Films, in tandem con Vivo Film e RAI
Cinema.Vivo Film è la
società di produzione indipendente dietro gli ultimi lavori
dei registi italiani Susanna Nicchiarelli (“Chiara”), Laura Bispuri
(“Il paradiso del pavone”) e Andrea de Sica (“Don’t Kill
Me”).
Sophia Lorensi sta
riprendendo da un intervento chirurgico d’urgenza per un’anca
fratturata a seguito di una caduta domenica nella sua casa di
Ginevra, in Svizzera. La star del cinema vivente
più famosa d’Italia, che ha compiuto 89 anni il 20 settembre, ha
subito diverse fratture dopo essere caduta accidentalmente in casa
domenica mattina, secondo diverse fonti. Nel pomeriggio di domenica
“Sofia è stata operata con esito positivo e ora dovrà subire un
breve periodo di convalescenza seguito da una riabilitazione
completa“, ha riferito l’agenzia Ansa.
La donna ha riportato “gravi
fratture” in diverse parti dell’anca e del femore, ha detto
all’agenzia PA il suo agente Andrea Giusti, che ha anche confermato
che al suo capezzale c’erano anche i figli della Loren, Carlo ed
Edoardo Ponti.La notizia del ricovero della Loren è
stata annunciata per la prima volta da un ristorante che porta il
suo nome, che avrebbe dovuto inaugurare martedì nella città
portuale italiana di Bari.
L’iconica attrice avrebbe dovuto
ricevere anche la cittadinanza onoraria da Bari, la città del sud
in cui Loren è uscita dal semi-pensione nel 2020 per girare il suo
ultimo film, “La
vita davanti
a sé“, un originale Netflix
diretto da suo figlio Edoardo Ponti. In “Life
Ahead”, Loren interpreta un’ex prostituta e sopravvissuta
all’Olocausto che lega con un ragazzo di strada orfano
senegalese. Per la sua interpretazione, ha vinto il David di
Donatello come migliore attrice.
Nato nel sobborgo napoletano
di Pozzuoli, Loren ha fatto irruzione nel film antologico di
Vittorio De Sica “L’oro di Napoli” (1954),
interpretando un fornitore di pizza che fa girare la
testa. Dopo aver sposato il produttore Carlo
Ponti ed essersi trasferita a Los Angeles alla fine degli anni ’50,
è diventata famosa con una serie di film tra cui molti classici di
Hollywood, recitando con giganti statunitensi tra cui
Marlon Brando, Frank Sinatra e Cary
Grant.
La Writers Guild of America
(WGA), l’associazione che rappresenta oltre 11mila sceneggiatori
che lavorano a Hollywood, ha annunciato domenica sera di aver
trovato un possibile accordo sul rinnovo del contratto collettivo
di categoria. Il contenuto dell’accordo, che non è ancora stato
reso pubblico, dovrà essere ratificato dai membri della WGA.
Se l’accordo dovesse essere
ratificato potrebbe far terminare lo sciopero cominciato quasi
cinque mesi fa, il 2 maggio, che ha messo in grossa difficoltà il
mondo della produzione cinematografica e televisiva statunitense, e
di conseguenza anche il palinsesto italiano. Lo sciopero è ancora
in corso, e in un messaggio inviato ai propri iscritti la WGA
ha detto che “nessuno dovrebbe tornare al lavoro prima di
aver ricevuto l’autorizzazione dell’associazione”, che
potrebbe arrivare nella giornata di martedì.
AGGIORNAMENTO
WGA
raggiunge un accordo provvisorio con AMPTP
Dopo 146 giorni, lo sciopero degli
scrittori
sta per finire poiché la Writers Guild of America e l’Alliance
of Motion Picture and Television Producers hanno raggiunto un
accordo provvisorio. La notizia è arrivata tramite un’e-mail della
WGA per avvertire i capitani che un nuovo contratto è stato risolto
ed è provvisoriamente in vigore. Per avere effetto, l’accordo
dovrà ora essere ratificato dai membri della WGA e avrà una durata
di tre anni. I dettagli sull’accordo sono scarsi, anche se le
questioni relative all’intelligenza artificiale e ai residui sono
state in prima linea nei negoziati. La WGA afferma: “possiamo
dire, con grande orgoglio, che questo accordo è eccezionale, con
vantaggi e protezioni significativi per gli scrittori in ogni
settore dei membri”.
I negoziatori della Writers
Guild of America e dell’Alliance of Motion Picture and Television
Producers hanno raggiunto il traguardo domenica dopo cinque giorni
consecutivi di trattative. Il quarto giorno di sabato ha
coinvolto principalmente gli avvocati della gilda
e l’AMPTP che hanno steso le
scritte in piccolo del linguaggio attorno ad aggiunte complicate e
rivoluzionarie all’accordo minimo di base della WGA. I
dettagli essenziali del linguaggio relativo all’uso
dell’intelligenza artificiale generativa nella produzione di
contenuti sono stati uno degli ultimi elementi su cui le parti
hanno lavorato prima di concludere il patto.
Lo sciopero stesso sarà ancora in
vigore attraverso il processo di approvazione e ratifica del
contratto della gilda. Ma da domenica sera i picchetti sono
sospesi. Si prevede che i leader delle corporazioni voteranno
martedì sull’opportunità di revocare formalmente l’ordine di
sciopero contro i firmatari dell’AMPTP.“Per
intenderci, nessuno potrà tornare al lavoro finché non sarà
espressamente autorizzato dalla Gilda. Fino ad allora saremo
ancora in sciopero”, si legge nel messaggio ai
membri.
I dettagli dell’accordo contrattuale
non verranno rilasciati fino a quando la versione finale non sarà
completata nei prossimi giorni. La leadership della WGA
prevede di votare martedì sul patto finale. Per prima cosa il
comitato negoziale voterà se raccomandare che l’accordo vada al
voto del consiglio della WGA West e del consiglio della WGA
East. Supponendo che entrambi i voti approvino il patto, il
contratto verrà inviato per la ratifica agli 11.000 membri della
WGA.
“Anche se siamo ansiosi di
condividere con voi i dettagli di ciò che è stato realizzato, non
possiamo farlo finché l’ultima ‘i’ non sarà punteggiata”, si legge
nel messaggio ai membri. “Fare ciò complicherebbe la nostra
capacità di portare a termine il lavoro. Quindi, poiché sei
stato paziente con noi in passato, ti chiediamo di esserlo ancora,
un’ultima volta”.
Lionsgate ha diffuso il trailer
della commediaSick
Girl che ha come protagonisti la star di
The Vampire DiariesNina Dobrev e la star di Joy
RideSherry Cola.“Quando Wren Pepper (Nina Dobrev) sente i suoi amici più
cari allontanarsi, lascia andare una piccola bugia bianca che si
trasforma in un evento colossale e che cambia la vita”, si
legge nella sinossi ufficiale. “Il debutto cinematografico
di Jennifer Cram è un’esilarante interpretazione del prezzo
dell’insicurezza e delle ricompense della vera
amicizia.”
Quando sarà
presentata la premiere di Sick Girl?
Sick Girl,
scritto da Jennifer Cram che debutta alla regia con questo film
uscirà negli USA in sala e on demand/digitale a partire dal 20
ottobre.Oltre a Dobrev e Cola, il cast include
Brandon Mychal Smith, Stephanie Koenig, Haley Magnus, Ray
Mckinnon, Dan Bakkedahl e Wendi Mclendon-Covey.
Martin Scorsese continua ad avere giudizi
negativi sui blockbuster ei successi moderni e l’era dello
streaming. In una recente intervista con GQ,
il regista di Taxi
Driver e The
Wolf of Wall Streete l’imminente Killers of the Flower Moon si è espresso
ancora una volta contro ciò che i film di successo e i film in
franchising di fumetti stanno attualmente facendo all’industria di
Hollywood.“Il pericolo è quello che sta
facendo alla nostra cultura“, ha
detto. “Perché ci saranno generazioni ormai che
penseranno che i film siano solo quelli: ecco cosa sono i
film.”
Quando l’intervistatore ha
sottolineato che probabilmente le persone già ci credono, Martin Scorsese ha continuato: “Lo
pensano già. Ciò significa che dovremo reagire più forte. E
deve provenire dal livello di base. Deve venire dagli stessi
registi. E avrai, sai,
i fratelli Safdie, e
avrai Christopher
Nolan , capisci cosa
intendo? E colpiscili da tutti i lati. Colpiscili da
tutti i lati e non arrenderti. Vediamo cosa hai
ottenuto. Vai là fuori e fallo. Vai a
reinventare. Non lamentarti di questo. Ma è vero, perché
dobbiamo salvare il cinema”.
Parlando ulteriormente con GQ
dell’era dello streaming, Martin Scorsese ha affermato di non
classificare i “contenuti prodotti” come cinema. Ha continuato:
“È quasi come se l’intelligenza artificiale realizzasse un
film. E questo non significa che non ci siano registi
incredibili e addetti agli effetti speciali che realizzano
bellissime opere d’arte. Ma cosa significa? Cosa ti
daranno questi film? A parte una sorta di consumazione di
qualcosa e poi eliminandolo dalla tua mente, da tutto il tuo corpo,
sai? Allora cosa ti dà?”
Martin Scorsese, che ha combattuto attivamente
per la conservazione e il restauro dei film durante tutta la sua
carriera, ha fatto commenti simili in passato. Nel 2019, Scorsese
ha paragonato il Marvel Cinematic
Universe ai “parchi a tema”. Ha
detto all’Empire
Magazine che crede che i film Marvel non
siano “il cinema di esseri umani che cercano di trasmettere
esperienze emotive e psicologiche a un altro essere
umano”Quando i suoi commenti sono diventati
virali, Martin Scorsese ha scritto un articolo
peril New York Times spiegando perché non
gli interessano i film Marvel. “Perché non lasciare che i
film sui supereroi e altri film in franchising lo siano? Il
motivo è semplice”, ha scritto. “In molti posti in
questo paese e in tutto il mondo, i film in franchising sono ora la
tua scelta principale se vuoi vedere qualcosa sul grande
schermo. È un momento pericoloso per il cinema e ci sono meno
sale indipendenti che mai. L’equazione si è capovolta e lo
streaming è diventato il sistema di distribuzione
principale. Eppure, non conosco un solo regista che non voglia
progettare film per il grande schermo, da proiettare davanti al
pubblico nelle sale”.L’ultimo film di Martin Scorsese,Killers of the Flower Moon , uscirà
nei cinema e in IMAX negli Stati Uniti il 20 ottobre
2023.
Un’opera di fantascienza horror
spesso emozionante, Nessuno ti salverà (qui
la recensione) si è distinto soprattutto per la
notevole prova di interpretazione di Kaitlyn Devernei
panni della solitaria Brynn, che si ritrova a dover combattere
contro gli alieni. Il film con la totale assenza di dialoghi punta
sulle scene emozionanti e di azione e sembra che la ragazza porti
con sé un segreto che spiega perché è da sola, senza una famiglia.
Questo viene accennato più volte, ma non viene rivelato del tutto
fino al finale che mette in chiaro una parte della vita di Brynn.
Nessuno ti salverà è stato rilasciato su Disney+ senza nessuna uscita nelle sale, che
non pare essere prevista. Per tutta la durata della pellicola tra
alieni che tentano di impossessarsi degli essere umani e Brynn che
tenta di ucciderli, il finale enigmatico del film lascia in realtà
un messaggio chiaro allo spettatore.
Cosa succede nel finale di Nessuno ti salverà
Brynn è stata messa a dura prova
dai combattimenti e quando sembra non farcela più viene portata su
una navicella aliena dove le forme di vita extraterrestri entrano
nella sua mente. Andando indietro nel tempo, Brynn torna piccola a
quando un giorno, durante un momento di rabbia, ha litigato con la
sua migliore amica Maude, uccidendola. La morte accidentale della
sua amica l’ha distrutta rovinando anche la sua reputazione. Poiché
tutti nella piccola città sapevano chi era e cosa aveva fatto,
Brynn si è isolata nella sua casa nel bosco. Quando gli alieni
vedono tutto questo, sembrano presi alla sprovvista e discutono tra
loro. Decidono quindi non solo di risparmiarle una morte dolorosa,
ma anche di darle una nuova possibilità di vivere una vita che
aveva solo sognato in un finale inquietante.
Brynn diventa parte della società
aliena
Nel corso del film, abbiamo visto
gli alieni impossessarsi dei corpi di alcune persone della
comunità. La seconda possibilità di Brynn è avere tutti gli amici
che non aveva mai avuto nella maggior parte della sua vita. Lo
vediamo quando prende parte a una sequenza di ballo che sembra
tratta da un musical classico. Certo, si tratta di alieni che si
sono impossessati dei cadaveri delle persone decedute che hanno
ucciso. In un’intervista lo sceneggiatore e regista Brian Duffield ha dato una risposta in parte
sincera e in parte sfrontata: “Volevo davvero dirigere un
musical e nessuno me l’ha permesso, quindi è uno scherzo. No,
sapevo che il finale doveva avere qualcosa di comune per Brynn.
Inoltre, amo il personaggio di Brynn, e so che anche Kaitlyn lo
ama, e credo che entrambi fossimo molto protettivi nei suoi
confronti”.
“Ha affrontato un sacco di cose
emotive prima ancora che il film iniziasse, e poi l’abbiamo presa a
calci per tutto il film. Mi sembrava che si potesse fare un finale
con lei che muore o altro, e dare a tutti quella cosa dura, ma mi
piaceva troppo per versare altro sale su tante ferite. Quindi
volevo che alla fine stesse meglio di come stava all’inizio del
film, a prescindere da tutto, e volevo che avesse una sorta di
elemento comune, perché è una parte così importante del film che
lei non ha una comunità. Allora mi sono chiesta: “Cosa sarebbe
questa comunità? E ho pensato: “Oh, probabilmente organizzerebbe un
ballo…”, ma è troppo assurdo“.
Se lieto fine si può chiamare,
quello di Nessuno ti salverà alla fine vede Brynn ritrovare se
stessa in una società completamente fittizia dove pur di ritrovare
il calore umano e la socialità ha messo a repentaglio la vita degli
esseri umani. Alla fine Brynn non ha fatto altro che ricreare quel
mondo che stava costruendo nel suo soggiorno fatto di fantocci e
modellini.
Che Gael Garcia Bernal sia uno degli interpreti
più carismatici del cinema contemporaneo è cosa riconosciuta
universalmente e quindi non sorprende che in
Cassandro, in cui tutto il film, disponibile dal 22
settembre su Prime Video, si
posa sulle sue spalle, abbia offerto un’altra grande performance
per un ruolo che non era assolutamente semplice mettere in scena
senza risultare macchiettisti o caricaturale.
Cassandro, la storia vera
La storia è quella di
Saúl
Armendáriz, un wrestler omosessuale che ad un certo
punto della sua carriera decide di cambiare alias da luchadore, da
El Topo a Cassandro el Exotico, e combattere a
volto scoperto, ostentando costumi sgargianti, make up eccessivo,
paillettes e movenze più adatte a show di Drag Queen che ha
combattimento di lucha libre messicana. Cresciuto con la madre, a
cui è profondamente devoto, Saúl trova nell’incontro con la
lottatrice Sabrina un punto di svolta nella sua carriera da
luchadore principiante. Mette a frutto così il suo grande talento
da showman, il suo essere diverso dagli altri, il suo talento per
il travestimento e l’arte del cucito, tutto unito alla sua passione
per la lotta. Sabrina diventa la sua allenatrice e sotto la sua
guida Saúl Armendáriz si trasforma in
Cassandro, nome preso a prestito da una telenovela
venezuelana, una vera novità nel mondo machista della lotta libera
messicana, dove i combattenti sono rozzi, grossi, violenti e
combattono a volto coperto. Niente di tutto questo è
Cassandro: sorridente sul palco, colori, eccessi,
make up e un sorriso sgargiante che mette in mostra senza timore su
un volto libero da maschere, un volto che non ha paura di mostrarsi
per quello che è.
Tre punti cardine del racconto
Roger Ross
Williams, già autore di un documentario sulla vita e la
parabola sportiva di Saúl Armendáriz, sceglie di raccontarne la
storia attraverso il lungometraggio di fiction concentrandosi su
pochi momenti della sua ascesa al successo, focalizzandosi su tre
elementi principali, che caratterizzano la storia di Armendáriz e
che ne hanno poi decretato il successo. Da una parte c’è l’aspetto
intimo e personale, legato all’affetto morboso quasi verso la
madre, una relazione totalizzante che lo ha formato e segnato, in
cui si è sempre sentito non solo figlio amato e sostenuto ma anche
incaricato di sostituire per la donna l’affetto di un uomo che non
era mai stato suo marito (era sposato e aveva una famiglia
“ufficiale”). Nonostante questo, l’uomo non aveva mai abbandonato
il bambino Saúl, trasmettendogli la passione per la lucha. Un
secondo punto è quello legato alle relazioni che Saúl ha intessuto
nella sua vita privata apertamente gay, racconto in cui il regista
si fa molto pudico, lasciando comunque trasparire una storia
personale in cui l’amore veniva ancora vissuto all’ombra della
vergogna pubblica, almeno per le persone che vivevano accanto a
lui, forse proprio in contrasto con la sua libertà.
Terzo punto su cui il
film si focalizza è fierezza del protagonista che diventa
Cassandro senza neanche pensarci due volte, una
trasformazione forse raccontata con un po’ di fretta ma che rende
benissimo chiaro lo spirito orgoglioso e precisamente
autodeterminavo di quest’uomo che ha fatto della sua vita un vero è
proprio esempio di quel gay-pride tanto sbandierato oggi.
Saúl/Cassandro è fiero e deciso, accoglie con un sorriso i fischi
che lo accompagnano sul ring nei suoi primi incontri. Gli exotici,
si sa, in questo tipo di scontri organizzati sono quelli che
perdono sempre. Ma Cassandro non ci sta, e tra una vestaglia
piumata, un sorriso e qualche mossa ben assestata riesce a
trasformare quei fischi in applausi, così che sarà proprio il
pubblico a chiedere una vittoria per questo bizzarro luchadore,
trasformandolo in una star.
Gael Garcia Bernal
superstar
Gael Garcia Bernal riesce ancora una volta a
scomparire nel personaggio, conferendogli comunque la sua
innegabile dolcezza, portando i suoi tratti a fondersi con quelli
di Cassandro, regalandoci un’altra sublime interpretazione nella
sua filmografia. E nonostante il personaggio lo permetta, Bernal
non è mai gratuitamente eccessivo: passionale, divertito, leggero
eppure focalizzato, centrato, con un obbiettivo. Una performance
che vale la visione, insieme alla scoperta della straordinaria
storia del wrestler che ha cambiato le regole del gioco e ha
offerto a tantissime persone la possibilità di sentirsi
rappresentati e aiutati nel loro percorso di vita e di scoperta di
sé.
È stata resa pubblica in
data odierna una lettera aperta a sostegno del festival
Annecy cinéma italien, annullato per l’edizione
2023, firmata dal direttore artistico Francesco Giai Via insieme
allo storico direttore Jean Gili.
L’appello, diramato nel
giorno in cui era prevista l’inaugurazione della 41ma edizione,
intende sensibilizzare la stampa, le istituzioni e l’opinione
pubblica rispetto alla cancellazione di un festival storico
dall’importante prestigio internazionale e di importanza strategica
per la circolazione delle opere italiane in Francia.
La lettera è stata firmata
da moltissimi professionisti del cinema italiano tra cui registi,
attori, produttori, sceneggiatori, montatori che negli anni hanno
partecipato al festival ma non solo.
Annecy, 25 settembre
2023
Oggi è il 25 settembre. Per
Annecy cinéma italien (ACI), storica manifestazione nota a livello
internazionale per il suo lavoro sul cinema italiano, non è un
giorno qualsiasi. È l’ultimo lunedì del mese, giorno in cui
tradizionalmente si svolge l’inaugurazione del festival. Quest’anno
però accadrà qualcosa che non ha precedenti. Dopo ben quarant’anni,
oggi pubblico e ospiti non affolleranno la splendida sala grande di
Bonlieu scène nationale. La quarantunesima edizione del festival
non avrà luogo. Le ragioni della cancellazione sono sostanzialmente
legate ad una situazione di stallo fra le istituzioni locali della
città di Annecy che non ha permesso la definizione di un budget con
il quale realizzare l’edizione 2023. Le autorità italiane da noi
sollecitate si sono dimostrate da subito disponibili a risolvere le
problematiche organizzative e finanziarie, senza però incontrare
effettivo e positivo interesse da parte delle istituzioni locali.
Da Direttori che hanno contribuito alla creazione di ACI nei suoi
40 anni di storia abbiamo però ritenuto importante condividere, in
questa data così simbolica, alcune considerazioni. L’annullamento è
sempre una opzione dolorosa, ma può anche essere l’occasione per
riflettere sulle criticità che hanno portato a questa scelta
estrema. Noi siamo fermamente convinti che il festival debba
continuare ad esistere e che debba essere rafforzato a livello
organizzativo, per far si che ciò che è accaduto quest’anno non
accada mai più.
Negli anni ACI ha saputo
dimostrare il suo ruolo centrale nel rapporto fra Francia e Italia.
È una manifestazione partecipata e di successo, profondamente
radicata sul territorio. È una vetrina d’eccellenza per lo storico
e ben saldo rapporto di cooperazione cinematografica fra i nostri
due paesi e vanta la collaborazione e il pieno supporto delle
istituzioni e dell’industria del cinema italiano.
Anche per questo è necessario
ripensare profondamente la governance del festival. Crediamo che
sia fondamentale la creazione di un nuovo organismo formato da un
gruppo ristretto di personalità di spicco delle istituzioni e del
cinema, incaricato di stabilire linee guida e priorità strategiche.
È fondamentale che questo nuovo soggetto abbia al suo interno
rappresentanti sia francesi che italiani e che possa unire la
dimensione locale con figure di primo piano che conoscano
profondamente il cinema e la sua industria. Per storia e prestigio
è altresì fondamentale che la produzione dell’evento sia realizzata
da una struttura solida e di assoluta affidabilità, che sappia dare
forma ad un evento di alto profilo e che abbia al suo interno tutte
quelle competenze organizzative che hanno fatto di ACI quello che è
stato fino ad oggi.
Nel corso degli anni il festival
ha dimostrato di non essere soltanto la vetrina per una settimana
di cinema. ACI ha saputo farsi piattaforma progettuale, sfruttando
la sua posizione privilegiata nelle dinamiche franco italiane:
basta citare lo straordinario lavoro fatto con le scuole, il
successo delle repliche sul territorio del Dipartimento e la spinta
propulsiva dell’iniziativa Alpi Film Lab, progetto europeo dedicato
alla formazione e alla coproduzione fra i due paesi. ACI ha tutte
le carte in regola per inserirsi nella molteplicità di iniziative
professionali e di formazione messe in atto dagli organismi
istituzionali francesi e italiani, mettendo a disposizione le sue
competenze e le sue eccellenze.
Abbiamo deciso di condividere
questo appello con un gruppo di professioniste e professionisti
dell’industria cinematografica italiana a cui il festival è legato
e che hanno voluto firmare con noi questa lettera aperta. Il loro
supporto è la prova che ACI rimane un luogo unico, che merita un
futuro all’altezza del suo passato. Ora è necessario lavorare
insieme.
Che l’ultimo lunedì di settembre
del 2024 sia nuovamente il giorno in cui festeggiare l’apertura di
una nuova edizione di Annecy cinéma italien.
I Direttori del festival
Francesco Giai Via (Direttore artistico dal 2017 al 2022)
Jean Gili (Direttore artistico dal 1988 al 2016)
Firmatari della
lettera appello
Abrami Elisabetta – Montatrice
Amato Alessandro – Produttore
Andò Roberto – Regista
Angius Bonifacio – Regista
Barbagallo Angelo – Produttore
Barrese Beniamino – Regista
Bellocchio Marco – Regista
Benzi Paolo – Produttore
Borghi Alessandro – Attore
Borromei Marco – Sceneggiatore
Braucci Maurizio – Sceneggiatore e regista
Calvelli Francesca – Montatrice
Carpignano Jonas – Regista
Catania Simone – Produttore e regista
Chiarelli Andrea – Sceneggiatore
Cima Francesca – Produttrice
Coluccini Daniele – Regista
Corsi Tilde – Produttrice
Cravero Stefano – Montatore
Cresto-Dina Carlo – Produttore
D’Anolfi Massimo – Regista
D’Innocenzo Fabio e Damiano – Registi
Dante Emma – Regista
de Razza Attilio – Produttore
De Sica Andrea – Regista
Delpero Maura – Regista
Di Giacomo Federica – Regista
Falsetti Niccolò – Regista
Fasulo Alberto – Regista
Ferrente Agostino – Regista
Ferrone Federico – Regista
Frammartino Michelangelo – Regista
Gaglianone Daniele – Regista
Garrone Matteo – Regista
Giapponesi Claudio – Produttore
Giovannone Enrico – Montatore
Golino Valeria – Regista e attrice
Grassadonia Fabio – Regista
Greco Alessandro – Produttore
Isola Simone – Produttore
Labate Wilma – Regista
Leondeff Doriana – Sceneggiatrice
Lo Cascio Luigi – Attore e regista
Magnani Andrea – Regista
Manzolini Michele – Regista
Marchioni Vinicio – Attore
Martella Massimo – Sceneggiatore e regista
Marzotto Marina – Produttrice
Mastrella Flavia – Regista
Mazzoleni Francesca – Regista
Morabito Edoardo – Montatore e Regista
Munzi Francesco – Regista
Occhipinti Andrea – Produttore
Oliviero Bruno – Regista e sceneggiatore
Palermo Donatella – Produttrice
Pannone Gianfranco – Regista
Parenti Martina – Regista
Perpignani Roberto – Montatore
Piccioni Giuseppe – Regista
Piredda Mario – Regista
Porporati Andrea – Regista
Quadri Jacopo – Montatore e Regista
Rigo de Righi Alessio – Regista
Romana Massaro Francesca- Sceneggiatrice
Rosi Gianfranco – Regista
Rovere Matteo – Regista e produttore
Samani Laura – Regista
Sardo Stefano – Regista e sceneggiatore
Servillo Toni – Attore
Smutniak Kasia – Attrice e regista
Stambrini Monica – Regista
Steigerwalt Giulia – Regista
Taviani Paolo – Regista
Torre Roberta – Regista
Trevisan Nadia – Produttrice
Tuveri Igor “Igort” – Regista
Vannucci Michele – Regista
Vicari Daniele – Regista
Zadra Flaminio – Produttore
Alessi Marco – Produttore
Amelio Gianni – Regista
Angeli Franco – Sceneggiatore e regista
Avati Pupi – Regista
Barletti Davide – Regista
Battiston Giuseppe – Attore e regista
Bellosi Chiara – Regista
Bertani Tommaso – Produttore
Borrelli Alessandro – Produttore
Botrugno Matteo – Regista
Calabria Esmeralda – Montatrice
Carnelutti Valentina – Attrice
Cassigoli Alessandro – Regista
Ceccarelli Stefano – Sceneggiatore
Chimenti Luigi – Produttore
Cioni Giovanni – Regista
Comodin Alessandro – Regista
Costabile Francesco – Regista
Cremonini Alessio – Regista
Cristiani Carlotta – Montatrice
D’Emilio Ciro – Regista
Dainese Chiara – Montatrice
De Paolis Roberto – Regista e produttore
De Serio Gianluca e Massimiliano – Registi
Del Brocco Paolo – Produttore
Di Costanzo Leonardo – Regista
Diritti Giorgio – Regista
Fasano Walter – Montatore e Regista
Favino Pierfrancesco – Attore
Ferrero Giorgio – Regista
Fontana Giancarlo – Regista
Freddi Paola – Montatrice
Galloni Chiara – Produttrice
Gattoni Simone – Produttore
Giovannesi Claudio – Regista
Giuliano Nicola – Produttore
Gramizzi Serena – Produttrice
Grasso Stefano – Sceneggiatore
Hervé Aline – Montatrice
Kauffman Casey – Regista
Laudani Chiara – Sceneggiatrice
Lettieri Francesco – Regista
Luchetti Laura – Regista
Manetti Antonio e Marco – Registi
Marcello Pietro – Regista
Martegiani Chiara – Attrice
Martone Mario – Regista
Mastandrea Valerio – Attore e regista
Matarrese Gianluca – Regista
Minervini Roberto – Regista
Moretti Nanni – Regista
Nicchiarelli Susanna – Regista
Olgiati Ivan – Produttore
Pacinotti Gianni “Gipi” – Regista
Pallaoro Andrea – Regista
Papou Hleb – Regista
Paris Andrea – Produttore
Piazza Antonio – Regista
Picone Nicola – Produttore
Pompili Giovanni – Produttore
Procacci Domenico – Produttore
Rezza Antonio – Regista
Risuleo Fulvio – Regista
Romeo Andrea – Produttore
Rossetto Alessandro – Regista
Salvatores Gabriele – Regista
Santella Valia – Sceneggiatrice
Savona Stefano – Sceneggiatore e regista
Sironi Carlo – Regista
Spoletini Marco – Montatore
Stasi Giuseppe G.- Regista
Stocchi Marica – Produttrice
Terzi Maria Carolina – Produttrice
Travaglioli Cristiano – Montatore
Trinca Jasmine – Attrice e regista
Valerio Adriano – Regista
Vasiljevic Ines – Produttrice
Virzì Paolo – Regista
Zoppis Matteo – Regista
Dalla sua uscita nelle sale il 14
settembre,
Assassinio a Venezia ha scalato le classifiche del box
office, superando lo stesso
Oppenheimer! La pellicola, appartenente alla serie
cinematografica di film adattamenti dei romanzi di Agatha Christie
su Hercule Poirot, incassa nel week end appena concluso €578.088 a
fronte di un totale che supera i 5 milioni.
Al secondo posto ritroviamo Oppenheimer; la pellicola autobiografica diretta
da
Christopher Nolan mantiene ancora degli incassi alti,
dopo più di un mese dalla sua uscita nei cinema il 23 agosto.
Oppenheimer raggiunge un incasso di €320.624, a fronte di un totale
di più di 26 milioni di euro dal suo approdo nelle sale
italiane.
Terzo classificato è
Gran Turismo: la storia di un sogno impossibile,
pellicola biografica che racconta le vicende di Jann Mardenborough,
il quale da giocatore di Esport diviene un pilota professionista
della Nissan. Il film incassa €270.986 su un totale che supera il
milione di euro dalla sua uscita nei cinema il 20 settembre.
Box office: il resto della
classifica
Al quarto e quinto posto si
ritrovano rispettivamente
Io Capitano e
The Nun 2. Io Capitano, dramma su tematiche attuali di
immigrazione, incassa €245.306 a fronte di un guadagno totale di
quasi 2 milioni di euro, mentre The Nun 2, horror sequel di The
Nun, raggiunge un incasso di €186.550 su un totale di 6 milioni di
euro dalla sua uscita il 6 settembre. Al sesto posto si classifica
I Mercen4ri – Expendables, quarto capitolo della saga
cinematografica degli Expendables con
Sylvester Stallone e Meghan Fox. La pellicola incassa
€142.531 nel week end.
Settimo ed ottavo classificato sono
Felicità, pellicola italiana presentata quest’anno in
concorso al festival di Venezia, nella sezione Orizzonti, e
Tartarughe Ninja: caos mutante. Felicità raggiunge un
incasso di €97.164, mentre Tartarughe ninja guadagna €57.972 a
fronte di un totale che supera il milione e mezzo di euro.
Ultimi due film nella classifica del
box office del week end appena concluso sono
Barbie e
La casa dei fantasmi. Dopo più di due mesi dalla sua
uscita nei cinema, la pellicola di Greta
Gerwig sulla bambola più famosa del mondo perde quota nei suoi
incassi, guadagnando solo €36. 289, a fronte di un imponente totale
di 32 milioni di euro dal suo arrivo nelle sale il 20 luglio.
La casa dei fantasmi, remake dell’omonimo film con Eddie Murphy,
incassa €32.680 su un totale di più di 2 milioni e mezzo di euro
dal suo approdo nei cinema il 23 agosto.
Prime Video ha svelato oggi il trailer di
Everybody Loves Diamonds, la nuova serie
heistcon risvolti da commedia interpretata da
Kim Rossi Stuart,
Anna Foglietta, Gian Marco Tognazzi, Carlotta Antonelli e
Leonardo Lidi, e con la partecipazione di Rupert
Everett e Malcolm McDowell nel ruolo di
Kahn. La serie Original italiana è ispirata al “Colpo di Anversa”
del 2003, definito dai media internazionali “il più grande furto di
diamanti al mondo”, e sarà disponibile dal prossimo 13 ottobre in
esclusiva su Prime Video in oltre 240 paesi e territori nel
mondo.
La serie
Everybody Loves
Diamondsin otto
episodi segue uno squinternato gruppo di ladri capeggiati da
Leonardo Notarbartolo (Kim Rossi Stuart), che, con un piano
geniale, riesce ad aggirare il sistema di sicurezza all’avanguardia
dell’Antwerp Diamond Centre e a rubare pietre preziose per milioni
di dollari.
Everybody Loves Diamondsè diretta
da Gianluca Maria Tavarelli, prodotta da
Mario Gianani e Lorenzo Gangarossa per Wildside,
una società del gruppo Fremantle, e scritta da Michele
Astori, Stefano Bises, Giulio Carrieri e Bernardo
Pellegrini. Nel cast internazionale anche Johan
Heldenbergh, Synnøve Macody Lund, Remo Girone, Jean Janssens, Issam
Dakka, Peter Van Den Begin, Elia Schilton, Slavko Sobin e Athaya
Mokonzi.
Notorious Pictures
ha diffuso il trailer della nuova commedia natalizia in
arrivo al cinema, Improvvisamente a Natale mi sposo, sequel del
fortunato Improvvisamente
Natale. Il Natale, quest’anno, arriva in
anticipo! Dal 16 novembre, infatti, in tutte
le sale cinematografiche sbarca Improvvisamente a
Natale mi sposo, sequel del
fortunato Improvvisamente
Natale, diretto ancora una volta
da Francesco Patierno, dove
ritroviamo Diego
Abatantuono, Nino
Frassica, Michele Foresta (Mago
Forrest), Violante
Placido insieme alle new
entry Elio, Primo
Reggiani e il ritorno sul grande schermo
di Carol Alt.
In questo nuovo capitolo, sarà il
nonno a radunare tutti per dare loro una grande novità: a Natale si
sposa. Tra una figlia sospettosa, un prete ficcanaso e un
integerrimo sindaco in eterno conflitto, una promessa sposa
dall’incerto passato e una nipote alle prese con la prima
cotta, Improvvisamente
a Natale mi sposo è una commedia spassosa e delicata,
distribuita da Notorious Pictures.
Mancano pochi giorni a Natale e,
come ogni anno, la famiglia di Lorenzo (Diego Abatantuono) converge
verso il suo albergo per le vacanze natalizie. Lorenzo li ha
avvisati che non possono mancare per niente al mondo, visto che ha
un annuncio importante da fare: si sposerà! La notizia lascia tutti
senza parole ma la più sconvolta è Alberta (Violante Placido), che
non vuole proprio accettare la novità. Anzi, si convince che Serena
(Carol Alt), la promessa sposa dal passato misterioso, sia una
sorta di cacciatrice di dote. Da qui ha inizio una girandola di
situazioni esilaranti, tra scoperte e inattese rivelazioni, che
porteranno a piccoli e grandi colpi di scena.
Dato il numero sempre crescente di
eroi nel MCU,
molti si chiedono che fine abbiano fatto i sei Vendicatori
originali introdotti in The Avengers del 2012. Nella Saga dell’Infinito, gran parte della storia
del MCU
ruotava proprio attorno ai sei Vendicatori principali:
Capitan America, Iron Man,
Hulk, Thor, Vedova
Nera e Occhio di Falco. Anche se
naturalmente sono stati introdotti altri personaggi per aiutarli,
questi sei sono stati considerati la squadra principale delle prime
tre Fasi del MCU.
Con l’inizio della Fase 4, tuttavia, c’è più confusione rispetto
a chi effettivamente formi parte della squadra centrale
dell’universo Marvel, soprattutto considerato
l’espansione in termini di personaggi e storie degli ultimi anni,
unito all’assenza di alcuni dei sei Vendicatori originali. Ecco un
riepilogo definitivo della posizione dei sei Vendicatori originali
nel MCU
e del loro futuro.
Iron Man
Probabilmente uno dei
Vendicatori originali più importanti per il MCU
in termini di storia è Tony Stark/Iron Man. Il
personaggio ha fatto alcune apparizioni nel MCU
prima di debuttare per la prima volta come Vendicatore del MCU
nel 2012 con The Avengers. In quell’occasione, ha fatto
squadra con gli altri cinque membri principali per sconfiggere
l’invasore Loki e salvare New York City dai conquistatori alieni.
Da allora, il viaggio di Iron Man si è evoluto molto nel MCU.
Il suo PTSD per gli eventi di The Avengers è stato esplorato in Iron Man 3, prima di salvare nuovamente il
mondo da una minaccia che altera l’universo di sua creazione in
Avengers: Age of Ultron. In seguito, la
divergenza di opinioni tra lui e Capitan America sugli Accordi di
Sokovia ha portato allo scioglimento dei Vendicatori in
Captain America: Civil War, che ha spinto Iron Man a
diventare il mentore di Spider-Man nel MCU.
Poi, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame hanno visto Tony Stark
riunire i Vendicatori e combattere contro il Titano Pazzo Thanos in
un conflitto che è stato il culmine dell’intera Saga dell’Infinito e del viaggio di Tony.
In Avengers: Endgame, Tony ha sacrificato la sua
vita per usare il Guanto dell’Infinito, causando la scomparsa di
Thanos e dei suoi scagnozzi, salvando il cosmo Marvel e assicurando
il futuro della sua nuova famiglia. Dopo la sua morte in
Endgame, Tony non è più apparso nel MCU,
a parte brevi flash in Spider-Man: Far From Home o altri riferimenti
alla sua vita. La sua eredità continua a vivere nel MCU,
cosa che diventerà ancora più chiara nel futuro del franchise.
Il futuro di Iron Man
Anche dopo la sua morte,
ci sono alcuni modi in cui Iron Man tornerà in futuro. La
seconda stagione di What If…? dovrebbe avere come protagonista
Tony Stark, dato che il progetto consiste in episodi antologici che
esplorano il vasto multiverso del MCU.
Inoltre, il personaggio di Riri Williams/Ironheart è stato introdotto in Black Panther: Wakanda Forever come vero
successore di Iron Man dopo aver costruito un’armatura Stark Tech,
il che significa che l’eredità di Tony si farà probabilmente
sentire nella prossima serie Ironheart. Inoltre, l’imminente
progetto Armor Wars sarà incentrato sulla tecnologia di
Tony che finisce nelle mani sbagliate, un’altra storia del MCU
che probabilmente vedrà Tony protagonista in qualche modo
nonostante la sua scomparsa. Allo stesso modo, l’aspetto
multiversale del MCU
potrebbe vedere il ritorno di Iron Man. Le indiscrezioni su
Avengers: Secret Wars affermano che nel film
torneranno le varianti MCU
dei Vendicatori originali. Se così fosse, Iron Man potrebbe tornare
per l’ultimo film della Fase 6.
Capitan America
Probabilmente il secondo
Vendicatore originale più importante per la storia complessiva del
MCU
è stato Steve Rogers/Captain America. Etichettato
come Primo Vendicatore nell’omonimo film del 2011, Steve è
diventato il leader dei Vendicatori nel film del 2012. Assumendo il
controllo della battaglia di New York, la sua mente tattica e il
suo coraggio ispiratore hanno portato i Vendicatori alla vittoria
contro Loki. Ha continuato a combattere l’HYDRA, una divisione
scientifica nazista che aveva combattuto durante la Seconda Guerra
Mondiale, dopo che questa era riemersa sotto la maschera dello
SHIELD. Steve ha poi aiutato i Vendicatori contro Ultron prima di
guidare una sezione dei Vendicatori durante
Civil War. Data la sua opposizione ad Iron Man e agli
Accordi di Sokovia, Steve e i suoi alleati si
nascosero per cinque anni dopo essere diventati latitanti, per poi
tornare in azione quando Thanos invase la Terra in Avengers: Infinity War .
Steve ha combattuto nella
Battaglia di Wakanda, senza riuscire a impedire a
Thanos di decimare il 50% di tutta la vita nell’universo. Cinque
anni dopo, in Avengers: Endgame, ha guidato i Vendicatori
per l’ultima volta in una missione per recuperare le Gemme
dell’Infinito, riportare indietro tutti coloro che erano andati
perduti e sconfiggere Thanos. Steve è stato determinante in questa
missione prima di tornare segretamente a vivere con il suo primo
amore Peggy Carter negli anni ’40, dopo aver
utilizzato il Regno Quantico per riportare le Gemme
dell’Infinito al loro giusto posto nel tempo. Steve è
tornato anziano dopo aver vissuto una vita piena, ritirandosi dai
Vendicatori e passando il suo mantello a Sam
Wilson.
Il futuro di Capitan America
Sebbene i progetti
successivi abbiano fatto riferimento al fatto che
Steve è morto nel MCU
a causa della sua età avanzata, non è ancora stato confermato cosa
gli sia successo esattamente. Per questo motivo, potrebbe
riapparire fisicamente in futuro, ma se così non fosse, la sua
eredità sarà comunque ben presente, così come quella di Iron Man.
Il prossimo Captain America: Brave New World, incentrato
su Sam Wilson, farà sicuramente riferimento a
Steve e vedrà Sam impegnato a mantenere l’eredità del primo.
Inoltre, lo Steve Rogers animato dovrebbe tornare nella
seconda stagione di What If…? e una variante multiversale
potrebbe apparire in Avengers: Secret Wars insieme ad Iron
Man.
Thor Odinson
A completare l’iconico
trio della Saga dell’Infinito è Thor Odinson, uno
dei più potenti dei sei Vendicatori originali del MCU.
Come Steve e Tony, Thor è diventato ufficialmente un Vendicatore in
The Avengers del 2012, dopo aver imparato a
essere degno del suo mitico martello Mjolnir in
Thor del 2011. Da allora, Thor ha salvato il cosmo
da Malekith l’Elfo Oscuro, ha contribuito a sconfiggere Ultron
insieme ai suoi compagni Vendicatori e ha lasciato la Terra per
indagare sulle Gemme dell’Infinito. Questo lo ha
portato in conflitto con la sorellastra Hela, che ha sconfitto
insieme al fratello Loki scatenando il Ragnarok e distruggendo
Asgard.
Thanos ha quindi rintracciato gli
Asgardiani in fuga da Thor, ne ha uccisi la metà e ha preso il
Tesseract che conteneva la Pietra Spaziale, uccidendo nel frattempo
Loki e il migliore amico di Thor, Heimdall. Thor si è poi opposto a
Thanos insieme agli altri Vendicatori in Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame, sconfiggendolo alla fine.
Il fallimento autoimposto di Thor nel primo caso lo ha portato alla
depressione e all’aumento di peso nel secondo, un aspetto
affrontato nel film successivo a Endgame, Thor: Love and Thunder. Thor ha ripreso i
contatti con la sua ex fidanzata Jane Foster, che
è diventata degna di Mjolnir mentre lottava contro il cancro.
Insieme a Jane e a Valchiria, Thor ha salvato Nuova Asgard da
Gorr il Macellatore di Dei, perdendo però la vita di Jane.
L’ultima volta che Thor è stato visto nel MCU
ha preso in custodia la figlia di Gorr, diventando così un padre
adottivo nel MCU.
Il futuro di Thor
Molto più di Iron
Man e Captain America, il potenziale di
Thor per le storie future del MCU
è decisamente maggiore. Anche se nulla è confermato, Thor
5 potrebbe essere una possibilità. In caso contrario, è
probabile che Thor ritorni in
Avengers: The Kang Dynasty per combattere Kang il Conquistatore. Come Steve e Tony, Thor
apparirà probabilmente anche come variante multiversale nella
seconda stagione di What If…?.
Hulk
Un altro dei Vendicatori
originali più potenti é Hulk/Bruce Banner. Dopo
The Avengers, il viaggio di Hulk nel MCU
è stato raccontato in diversi ruoli di supporto a causa delle
complicazioni dei diritti cinematografici di Hulk tra Marvel e
Universal. Responsabile di aver aiutato Tony a creare Ultron, Bruce
ha rimediato al suo errore sconfiggendo l’IA malvagia. Hulk è
rimasto bloccato su Sakaar dopo essere volato via dalla Terra in
Age of Ultron, riunendosi con Thor dopo essere stato Hulk per due
anni. In questo periodo Hulk ha acquisito una parvenza di
autonomia, separando ulteriormente la sua divisione da quella di
Banner.
Hulk ha aiutato Thor a causare il
Ragnarok, per poi essere inviato sulla Terra da
Heimdall prima della morte di quest’ultimo per avvertire gli altri
Vendicatori dell’invasione di Thanos. Bruce ha poi combattuto in
Avengers: Infinity War utilizzando l’armatura
Hulkbuster di Iron Man, dopo che la nuova indipendenza di Hulk gli
ha fatto rifiutare i desideri di Banner. Durante il salto temporale
di cinque anni tra Infinity War e Endgame, Bruce ha scoperto un modo per
combinare la sua mente con il corpo di Hulk, diventando il
Professor Hulk del MCU.
Il Professor Hulk ha usato il Guanto dell’Infinito per riportare in vita il
50% dell’universo che ha subito un’interruzione, prima di
combattere nella Battaglia della Terra contro Thanos. Più
recentemente, Hulk è apparso in She-Hulk: Attorney at Law. Durante questa
serie, è stato rivelato che Hulk ha generato un figlio durante il
suo periodo di due anni su Sakaar, chiamato Skaar. Skaar è tornato
sulla Terra con suo padre alla fine di She-Hulk, segnando così le
ultime apparizioni di entrambi nel MCU.
Il futuro di Hulk
Per quanto riguarda il
futuro di Bruce, la sua storia potrebbe continuare
con Captain America: Brave New World. Anche se non
è stata confermata la sua apparizione, Thunderbolt Ross, Betty Ross
e The Leader, tutti provenienti da L’incredibile Hulk del 2008, faranno la loro
comparsa. Questo rende Captain America 4
essenzialmente un sequel dell’Incredibile Hulk, il che significa
che Bruce potrebbe benissimo tornare nella Fase 5.
In caso contrario, la storia di Hulk continuerà in
Avengers: The Kang Dynasty e Avengers: Secret Wars , a meno che i Marvel
Studios non mantengano in qualche modo i diritti per un film
solista di Hulk nel frattempo.
Black Widow
Dopo aver contribuito a
respingere l’invasione di Loki,
Natasha ha aiutato Steve a
scoprire l’HYDRA e ha sconfitto Ultron insieme alla sua squadra. Si
è poi schierata con Iron Man durante Captain America: Civil War, prima di cambiare
schieramento e fuggire con Steve. Durante questo periodo, Natasha
ha riallacciato i contatti con la sua famiglia, compresa la sorella
Yelena Belova, e ha affrontato
Dreykov, il leader della Stanza Rossa dove era
stata cresciuta per diventare un’assassina. Dopo aver sconfitto
Dreykov, la Vedova è tornata da Steve e ha
contribuito alla battaglia di Wakanda. Durante il
Blip di cinque anni, Natasha ha tentato di continuare il lavoro dei
Vendicatori prima che venisse attuato il piano per sconfiggere
Thanos. Per recuperare la Pietra dell’Anima in
Avengers: Endgame, Natasha si è sacrificata
affinché Hulk potesse riportare tutti in vita e
sconfiggere Thanos.
Il futuro di Black Widow
Data la sua morte in
Avengers: Endgame, è improbabile che
Natasha appaia di nuovo nel MCU
al di fuori della
stagione 2 di What If…?. La sua eredità si è fatta sentire in
Hawkeye, grazie al lutto del personaggio
principale e alla continua apparizione di sua sorella,
Yelena. Come Steve e Tony,
Natasha potrebbe tornare in Avengers: Secret Wars come variante
multiversale.
Hawkeye
L’ultimo membro della
squadra originale dei Vendicatori era Occhio di Falco/Clint
Barton. Dopo essere stato controllato mentalmente da Loki
in The Avengers, Occhio di Falco ha ripreso
conoscenza e ha combattuto contro l’Asgardiano. Tornò poi per la
battaglia contro Ultron, dove si scoprì che aveva una famiglia,
prima di schierarsi con Capitan America nella Civil War. Barton ha poi accettato un
patteggiamento con il governo degli Stati Uniti che gli ha permesso
di vivere con la sua famiglia agli arresti domiciliari, prima che
venissero eliminati da Thanos. Spinto dal dolore e dalla rabbia,
Barton è diventato Ronin, un samurai errante che si vendica delle
organizzazioni criminali sopravvissute durante il Blip. Barton
rinunciò alle sue abitudini quando gli fu detto che i Vendicatori
potevano riportare indietro tutti quelli che avevano perso,
unendosi al furto del tempo e aiutando a sconfiggere
Thanos. Da Avengers: Endgame, Barton ha fatto da mentore
al nuovo Occhio di Falco, Kate Bishop, e si è ritirato con la sua
famiglia. Per questo motivo, attualmente è ancora vivo nel MCU.
Il futuro di Hawkeye
Per quanto riguarda il
futuro di Barton, un’eventuale seconda stagione di
Hawkeye lo vedrebbe tornare. Oltre a questa –
e alla
stagione 2 di What If…? – è difficile prevedere quale sarà la
prossima apparizione di Barton. La scelta più logica è
Avengers: The Kang Dynasty, con Barton che lascerà la
pensione per combattere contro Kang insieme agli altri membri
rimasti da The Avengers del 2012.
Nessuno ti salverà è il
nuovo film horror fantascientifico di Disney+ con Kaitlyn Dever dove l’assenza quasi totale
di dialoghi mette in risalto l’interpretare dell’attrice
protagonista che ricorda Buffy l’Ammazzavampiri ma con gli
extraterrestri. La componente horror è fin da subito presente: una
giovane donna vive da sola in una casa isolata nel bosco. Non
conosce nessuno, ma cerca nel suo piccolo di interagire con gli
altri abitanti del suo paese. Una mattina come tutte le altre si
sveglia per svolgere la sua routine, dettata dal lavoro – creazione
di abiti che poi spedisce. Quando però si accorge che sul suo prato
c’è un cerchio: la sua casa è stata marchiata dagli alieni. Mentre
svolge le sue commissioni, scrivendo lettere alla sua amica – di
cui ancora non sappiamo nulla – Brynn va a dormire, ignara del
fatto che la notte la sua vita cambierà per sempre.
Nessuno ti salverà, la
trama
Una storia di invasione di forme
aliene, Nessuno ti salverà, di Brian
Duffield fa qualcosa che nessun film horror di
fantascienza ha mai fatto prima: non mette al centro i dialoghi –
anche perché Brynn non conosce nessuno nel suo
quartiere, è completamente sola – ma l’interpretazione della
protagonista che per quasi tutto il film non dice una parola.
Nel film Brynn si immedesima in una
cacciatrice di alieni che hanno preso di mira la sua casa,
intenzionati a farla fuori. Alla trama fantascientifica, Duffield affianca il dramma familiare: Brynn
custodisce un segreto che svela la sua solitudine – segreto che lo
spettatore conoscerà solo alla fine del film. Per il momento basti
sapere che Brynn è un’aliena nel suo mondo e la vita quotidiana
scandita costantemente da input sociali alla quale vuole sopporsi,
persone che tenta di avvicinare ma che le ridono in faccia.
Sì, perché Brynn tenta di
raccontare quanto le è successo la notte dell’attacco alieno alla
polizia ma ovviamente viene presa per pazza. Nessuno ti
salverà, Brynn perché sei sola in questa battaglia contro gli
alieni. Le forme di vita che provengono dallo spazio sono molto di
più di un E.T. che si è smarrito e vuole tornare a casa:
sono aggressivi e utilizzano la telecinesi per spaventare e fare
del male. Quello che però sorprende ancora di più Brynn è che
combattendo riesce a uccidere l’alieno che ha invaso la sua casa ma
scopre anche che non si tratta di un incidente isolato e che gli
abitanti della sua città non sono stati altrettanto fortunati.
Alcuni sono stati posseduti dagli extraterrestri che assumono tra
l’altro forme diverse, alcune davvero spaventose.
Un’aliena nel suo mondo
L’atmosfera nel film inizia a
incalzare lo spettatore, tra la colonna sonora e i momenti di
massima tensione. Tra possedimenti alieni e combattimenti, Nessuno
ti salverà arriva alla sua conclusione dopo aver messo Brynn a dura
prova per tutto il corso del film, fisicamente ed emotivamente. La
giovane donna ne esce sconfitta e viene portata sulla navicella
dove gli alieni si impossessano della loro mente. In quel momento,
come un flashback scopriamo il segreto nascosto nella mente di
Brynn. Il mistero legato alla sua
amica Maude, alla quale scrive lettere scusandosi per degli eventi
di dieci anni prima. Vediamo che, quando era più giovane ha avuto
una colluttazione nel bosco fuori casa. In un momento di rabbia, ha
scagliato un sasso contro un’altra ragazza di nome Maude. Senza
svelare troppo sul mistero che avvolge Nessuno ti salverà,
Brynn si chiude in se stessa.
Usa la casa dei genitori defunti
per mondi fantastici con i suoi modellini, evadendo dalla realtà
che la circonda e diventando un’aliena nel suo stesso
mondo. Questa riflessione, la stessa che fanno gli alieni
dopo aver visto i suoi ricordi, chiude il film e cambia ancora una
volta la vita della giovane protagonista. Gli alieni si dimostrano
più umani degli esseri umani stessi che non sono molto inclini a
concedere seconde possibilità. Danno a Brynn uno scopo che la porta
a prendere una decisione per la sua vita in un finale un po’
inquietante. Nella nuova vita di Brynn in Nessuno ti
salverà è tutto capovolto, come se fosse una realtà parallela
nella quale è stata catapultata. Non deve più sforzarsi di
sorridere ma i suoi sorrisi autentici adesso sono ricambiati. Torna
alla routine quotidiana dell’inizio, negli abitanti del suo paesino
sono tutti gentili e amichevoli. Adesso Brynn non balla più da
sola.
Per tentare di
comprendere la paura bisogna partire dal concetto di negazione.
Quando l’ordine costituito viene messo in discussione da un evento
o un personaggio che arriva a sottrarre certezze, valori o
addirittura il senso stesso della realtà su cui quell’ordine stesso
si poggia, ecco che subentrano l’incertezza e l’inquietudine,
pronte a trasformarsi in terrore dell’ignoto col reiterarsi degli
agenti destabilizzanti. Quello che l’essere umano non può
comprendere con il bagaglio culturale, psicologico, emotivo che ha
accumulato nei secoli genera spavento. Ciò che nega il fondamento
stesso di questi valori provoca terrore.
Nessun altro film come
L’esorcista di
William Friedkin ha saputo sviluppare con tale
portata e coraggio l’idea di negazione applicata al cinema horror,
portandola alle estreme conseguenze.
L’esorcista, il terrore
ineguagliato al cinema
Come tassello di partenza
di questo processo c’è la sceneggiatura di William Peter
Blatty, trasposizione cinematografica del suo stesso
romanzo: lo sviluppo narrativo del suo script diventa scena dopo
scena un devastante atto di negazione dell’innocenza, in quanto la
possessione di Regan MacNeil da parte di Pazuzu non ha alcun
motivo, nessun appiglio logico che la spieghi. Nel trasformarsi
nell’essere blasfemo con cui si dovranno confrontare Padre Merrin e
Padre Karras, il personaggio viene progressivamente spogliato di
quell’umanità specifica appartenente ai bambini. La spensieratezza,
la gioia, la dimensione eterea di quell’età vengono scena dopo
scena negati da una metamorfosi inspiegabile quanto radicale. Non
c’è ragione, soltanto l’orrore. Tra l’altro la grandezza della
sceneggiatura sta anche nel “negare” il testo di partenza,
spostando il fulcro emotivo da un personaggio all’altro: se infatti
nel romanzo il dramma principale è quello di Chris MacNeil, madre
che deve impotente alla tortura che sua figlia deve subire, nel
film invece il centro del discorso si sposta su Padre Karras, uomo
di fede che, proprio nel momendo in cui la sta perdendo, deve
ritrovarla al fine di combattere il Male incarnato.
L’impatto de L’esorcista
E adesso la parte più
difficile da spiegare e a conti fatti probabilmente anche quella
maggiormente opinabile, poiché motivata da una visione
profondamente soggettiva de L’esorcista. Il
capolavoro di William Friedkin ha avuto un impatto radicale
e indelebile su chi scrive perché, creando un paradosso concettuale
quanto ontologico, tenta di negare l’orrore stesso in nome di quel
realismo che lo stesso autore era riuscito a inserire nel cinema
americano mainstream con il precedente Il braccio violento
della legge. Prima di tutto Friedkin sembra voler
adoperare la progressione narrativa di Blatty per impedire
all’orrore di entrare nel film: nella prima parte i segnali
suscettibili di interpretazione, poi lo scatenarsi cadenzato di
eventi inquietanti, infine la lunga sequenza delle analisi cliniche
svolte per cercare di capire lo stato di Reagan rappresentano una
dilazione quasi disperata dell’inevitabile: prima di arrivare
all’accettazione della possessione demoniaca Chris e con lei il
film stesso tentano ogni strada percorribile per rimanere nella
sfera di ciò che è tangibile, logico, umano.
Una volta negata ogni
altra opzione percorribile, Friedkin tratta la parte soprannaturale
del suo film realismo estremo, e per questo ancora più
terrificante: ne L’esorcista non ci sono ad
esempio i cosiddetti “Cheap thrills”, neppure la celeberrima scena
della zuppa di piselli vomitata dal demone in facciapadre Karras può essere
considerata tale, in quanto si tratta un’azione volta a negare
(ancora una volta) la logica con cui l’uomo di fede tenta di
imprigionare il non-senso di cui l’entità è portatrice. A livello
puramente estetico poi Friedkin adopera il set designing
dell’abitazione e in particolar modo la straordinaria fotografia di
Owen Roizman – artista a cui non verrà mai
concesso abbastanza credito per la riuscita del film – affinché
l’atmosfera creata rimanga sempre tangibile.
In un film che
progressivamente precipita nell’ombra e nell’oscurità visiva ed
emotiva, i punti luce sono quasi sempre interni all’inquadratura,
volti ad aumentare appunto il realismo dell’oppressione e della
claustrofobia. In questo impianto visivo che non permette mai allo
spettatore di “abbandonare” veramente la tangibilità di quello che
sta vedendo/vivendo, ecco che poi l’autore inserisce piccoli scarti
di senso, piccole variazioni capaci di smentire/negare la realtà
stessa delle immagini. Il sogno di Padre Karras con l’immagine
subliminale di Pazuzu ne è il preambolo, mentre l’allucinazione di
cui lo stesso personaggio è vittima verso la fine del film ne è
l’epitome. Quando Karras vede sul letto la madre costretta nella
camicia di forza con cui era deceduta, quello a nostro avviso è il
momento che “spiega” al meglio L’esorcista: un’immagine improntata
sul realismo con un piccolissimo scarto che non viene quasi mai
notato a livello logico ma lavora a livello inconscio per
spiazzare, inquietare: il lenzuolo che copre il materasso è tirato.
La donna non ha alcun peso.
Prima di vedere o
rivedere L’esorcista, nel caso decidiate di farlo,
provate a fermarvi un attimo a pensare quali sono i vostri valori:
etici, religiosi, culturali, decidete voi. E alla fine del film
provate a capire quanti di questi sono stati negati da
William Friedkin e dalla sua opera. Ecco, in
questo sta lo scarto tra l’orrore che passa e quello che resta. Che
non se ne vuole andare.
Fabio Mollo presenta a Roma il suo ultimo lavoro
per il cinema, Nata per te, in uscita il
5 ottobre in duecento sale italiane. Il film è ispirato alla storia
vera di Luca Trapanese, il primo uomo single ad
adottare una bambina disabile in Italia, raccontata da lui stesso
nel libro, Nata per te. Con loro, per parlare
dell’esperienza del film e dei suoi temi – affidi, adozioni e
disabilità – il ricco cast: gli sceneggiatori,
Giulia Calenda e Furio
Andreotti – con Fabio Mollo – e gli interpreti,
Pierluigi Gigante, che veste i panni di Luca,
Alessandro Piavani, Iaia Forte,
Teresa Saponangelo,
Barbora Bobulova e
Antonia Truppo.
Nata per te, secondo Fabio
Mollo
Il regista e sceneggiatore,
Fabio Mollo, dice entusiasta che con
Nata per te ha realizzato il sogno di una
vita: “Era quello che sognavo di fare da tanto tempo. Un film
che potesse emozionare, ma raccontare anche una storia che avesse
un’urgenza, mia personale, e riguardo i tempi che viviamo”. In
questo senso, prosegue, “l’ho vissuto come un grande
privilegio”. “Oggi per me è una festa e sono felice che la
vita mi abbia regalato questo film”. Per quanto riguarda la
genesi del film, Mollo racconta: “La prima volta che ho sentito
parlare della storia di Luca e Alba mi sono emozionato, […] perché
risuonava molto con delle esperienze della mia vita personale. […]
La loro storia mi dava coraggio e forza. Ho sentito lo slancio di
vita che la loro esperienza trasmetteva. […] Giulia Calenda e Furio
Andreotti, nel frattempo, avevano letto il libro, si erano fiondati
sulla storia e avevano iniziato a lavorarci. Dopo, quando sono
stato coinvolto nel progetto e sono entrato nella squadra, ho
sentito […] anche una grande responsabilità, perché sentivo che era
una storia molto importante non solo per me, ma per tutti quelli
che avevano conosciuto la storia di Luca e Alba e avevano provato
le mie stesse emozioni”.
Nata per te, secondo Luca
Trapanese
Viene da chiedersi come invece abbia
vissuto il progetto del film e come viva il momento del suo arrivo
nelle sale il protagonista della storia. Luca
Trapanese descrive il suo stato d’animo con queste parole:
“Per me il momento è strano. Avere un film che racconta la tua
vita mentre sei ancora vivo, […] crea ansia, aspettativa. Questa
storia è nata sotto una buona luce. […] Quando ho scelto di
diventare padre e ho pensato di poter essere pronto per prendere in
affido un bambino disabile, non pensavo a cosa potesse succedere
dopo. […] Però questa storia suscitava una serie di domande e
voleva per forza trovare dei colpevoli”. Un approccio, quello
del giudizio, che Trapanese non condivide: “Ci dobbiamo fare
delle domande dal punto di vista sociale. Perché un figlio disabile
fa ancora paura? Perché le famiglie sono sole in questa società, se
hanno un figlio disabile? Cos’è la sindrome di down?”.
“Sul percorso per l’adozione” prosegue, “la legge è
ferma al 1983, sono 40 anni”. Poi ci tiene a sottolineare:
“Io non sono un eroe, sono una persona come tutti gli altri,
che ha avuto la fortuna di vivere un percorso nel volontariato. […]
Sono partito dall’esperienza della disabilità. […] Sono arrivato
preparato […] alla scelta di voler essere padre di una bambina
disabile”. Anche nel lavorare al film assieme a tutto il cast
Trapanese afferma di essere stato fortunato: “ad incontrare
persone che avevano una sensibilità e volevano affrontare i temi di
quella storia senza mai essere violenti”. Sottolinea poi il
lavoro fatto dal regista nel raccontare la disabilità: “Fabio
ha voluto raccontare la verità anche della disabilità”.
A chi domanda se questo sia anche un
film sull’omosessualità e l’affido alle coppie gay, Trapanese
risponde così: “Non abbiamo deciso di fare un film
sull’omosessualità, abbiamo raccontato un film fatto di persone. La
nostra è la storia di una coppia, al pari di qualunque altra
coppia. Alla fine, c’è chi ce la vuole fare e chi non lo vuole
fare. […] Potrebbe succedere anche in una coppia etero. […] Quando
sono stato giudicato dal tribunale, dai servizi sociali e
psicologi, nessuno mi ha chiesto se fossi omosessuale. […] Sono io
che ho detto loro di esserlo, perché mi sono detto che questa cosa
la volevo fare nella verità, senza dare l’opportunità ad altri di
strumentalizzarla”.
Il lavoro con i ragazzi
disabili
Il coinvolgimento nel progetto di
alcuni ragazzi disabili, ospiti delle comunità create da Luca
Trapanese, come attori chiamati a interpretare sé stessi, è parte
integrante del film. Fabio Mollo parla di questa
scelta: “Conosciuta la storia di Luca, abbiamo capito che
dovevamo raccontare il suo sguardo sulla disabilità. Per lui la
disabilità è un’opportunità. […] La disabilità forse è il grosso
tabù che la nostra società vive oggi, più ancora
dell’omosessualità. […] E’ stato forse un tabù anche al
cinema”. Si è così deciso di raccontare la disabilità
“attraverso la verità. Non volevamo edulcorarla”.
“L’abbiamo vissuta in prima persona, […] con il cast. Siamo
andati nei centri che Luca ha costruito. Abbiamo passato l’estate
coi ragazzi …. per conoscerli. […] Girare con loro è stato forse
registicamente uno dei momenti più emozionanti della mia
carriera”. “Affidare ai ragazzi del centro il loro
racconto personale era la cosa più onesta che potevamo fare. Per me
è stato un momento di crescita come regista”.
La scrittura di Nata per te
La sceneggiatrice, Giulia
Calenda, racconta così l’incontro con la storia di Luca e
Alba: “Cercavamo un film sull’oggi e siamo incappati in questa
coppia pazzesca. Io e Furio Andreotti ci siamo innamorati di
quest’uomo e di questa bambina. Erano chiaramente destinati a
essere una famiglia, era sotto gli occhi di tutti. Eppure, c’era
qualche follia per cui non potevano essere una famiglia”.
Calenda sottolinea come non esista solo la famiglia biologica, dei
genitori naturali, ma anche quella logica, che ciascuno sceglie di
creare attorno a sé: “Luca ha intorno a sé […] un gruppo di
persone che ama questa bambina e ha creato una famiglia che ci ha
conquistato”. Ecco allora la motivazione a scriverne, per far
emergere problematiche e contraddizioni che rendono difficile a
tanti single poter diventare genitori.
Gli interpreti raccontano la loro
esperienza sul set
Pierluigi Gigante,
che interpreta Luca Trapanese, descrive così l’esperienza: “Ero
teso quando dovevo conoscere Luca. […] Poi, quando abbiamo iniziato
a parlare si è creata una bolla dove eravamo io, lui e Fabio e
questo mi ha agevolato. Non è stato facile, ma prima ancora
dell’interpretazione e del lavoro, viene l’umanità, quello che Luca
e questa storia mi hanno dato a livello umano. […] Mi ha arricchito
in maniera enorme”.
Barbora Bobulova,
che veste i panni della giudice chiamata a decidere dell’affido di
Alba, definisce il film “una delle più belle storie d’amore tra
un padre e una figlia”. “Il mio personaggio”, aggiunge, “è
un personaggio delle istituzioni. Mi ha messo un po’ in soggezione.
È una giudice che […] deve applicare quelle leggi che sono fatte
ormai 40 anni fa. […] Come si fa ad applicare una legge di 40 anni
fa sui casi di oggi? Credo ci sia anche molta paura nella società
di oggi verso il cambiamento, che capisco anche un po’. Tutti
abbiamo paura dei cambiamenti. Forse perciò, questo film e questa
storia dovrebbero essere degli esempi. Invece spesso, la società
mostra anche ai giovani esempi ormai obsoleti […]. Farei vedere
questo film a tutte le scuole, ai ragazzi, come esempio di una
storia d’amore”.
Per Teresa
Saponangelo “questo film ha rappresentato in primis la
possibilità di raccontare oggi dove siamo, a che punto è la nostra
società, dove può andare, che potenzialità ha”. Poi racconta
un’esperienza personale: “E’ un tema che mi ha sempre
interessato personalmente. Prima di conoscere Luca Trapanese, sono
andata in una delle sedi del Comune per capire che potenzialità
avessi come genitore single, divorziato, nel poter prendere in
affido un bambino. Quindi ho attraversato l’iter psicologico,
incontri con gli operatori e psicologi”. Tra le domande che le
sono state rivolte, dice, vi erano: “la professione, se lei
torna alle 14 a casa”. Di fronte a queste indicazioni,
afferma, “non critico, perché loro di fronte a dei bambini
sofferenti devono garantire una presenza, ma questi dettami, queste
indicazioni […] sono troppo restrittive rispetto a una società che
è cambiata. Perciò, anche attraverso questo film, che è uno
strumento emotivo, quindi tocca il pubblico più dei comizi
elettorali, dobbiamo far capire che la società è cambiata e
l’adozione, gli affidi devono necessariamente seguire l’evoluzione
della società”.
Alessandro
Piavani col personaggio di Lorenzo ha il compito di
rappresentare un punto di vista differente rispetto a quello del
protagonista, che definisce “una possibilità ulteriore”.
“È anche questa la bellezza del film. Spinge a chiederti […]
cosa vuol dire costruire una famiglia e quali sono le varie realtà
che possono essere definite famiglia. […] Il messaggio del film è
anche questo: tutte le possibilità di famiglia dove c’è amore, sono
valide”. Aggiunge che quello trattato in Nata per
te “è un tema molto attuale, ma famiglie non
considerate tradizionali esistono da tanto tempo nel nostro paese.
[…] Qualcuno deve pur riconoscerle […] e forse siamo anche un po’
in ritardo”.
Cosa è cambiato su affidi e
adozioni dalla vicenda di Alba ad oggi
Luca Trapanese ha preso in affido la
piccola Alba sei anni fa, approfittando dell’articolo 44 della
legge del 1983, che prevede proprio la fattispecie riguardante il
caso della bambina. Non per tutti, spiega però Trapanese, è
possibile usufruire di questa possibilità, perché ogni vicenda è un
caso a sé. Nota poi che, nonostante i pregiudizi ancora presenti
nella società dei primi anni ’80, quella legge era ed è
all’avanguardia, poiché: “immaginava che un single potesse
diventare famiglia per un bambino disabile”. In questi anni,
prosegue, “sicuramente abbiamo lavorato su Napoli. […] Siamo
riusciti a ricollocare […] tanti bambini disabili, ma è un percorso
difficile, perché presuppone il single, il bambino disabile, o con
l’Hiv, o di colore. La lista che Luca compila nel film è vera, è
una lista di bambini esclusi, che non riescono a essere collocati e
possono essere dati a chi fa richiesta di affido, ma non è detto
che poi lo voglia trasformare in adozione. Se siamo qui e ne stiamo
parlando è perché si tratta di un problema legale e giuridico per
chi vorrebbe, da single, diventare genitore e non ne ha la
possibilità”. Nata per te arriva
nelle sale dal 5 ottobre, prodotto da Cattleya e
distribuito da Vision Distribution. Il film verrà
anche proposto nelle scuole e successivamente sarà disponibile su
Sky.
Il film del 1976 Rocky
è una delle più celebri pellicole della stori del cinema, un
classico intramontabile del genere sportivo capace di vincere
l’Oscar come miglior film e lanciare la carriera del suo attore e
sceneggiatore Sylvester
Stallone. Il successo fu tale che i produttori
decisero poi di dar vita ad un sequel, uscito nel 1979 con il
semplice titolo di RockyII, e che riprende la storia del celebre
pugile lì dove il precedente film l’aveva lasciata. Ancora una
volta scritto e interpretato da Stallone, questo secondo capitolo è
anche da lui diretto, permettendo così di dar voce a tutto il
grande talento cinematografico dell’attore.
Le idee per questo sequel erano
tante, a partire dalla volontà di Stallone di far interprendere al
suo Rocky una carriera politica. Egli decise però poi di
abbandonare questa trama a favore di una più vicina al film
originale e anche in questo caso Stallone incorporò nella
sceneggiatura elementi biografici, come il concetto che gli eroi
del passato possono essere subito dimenticati. Dopo Rocky,
infatti, Stallone aveva faticato a trovare un nuovo ruolo di
rilievo. Il film segna così la rivincita del personaggio, che
dimostra nuovamente tutto il suo valore dentro e fuori dal
ring.
Rocky II fu un altro
strepitoso successo, con un incasso globale di 200 milioni di
dollari a fronte di un budget di soli 7. Pur non raggiungendo le
vette del precedente, questo secondo capitolo consolidò l’influenza
del personaggio nell’immaginario collettivo, rendendolo una vera e
propria icona. Prima di intraprendere una visione del film, però,
sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e al
finale alternativo. Infine, si elencheranno anche
le principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Rocky II: la trama del film
Ambientato pochi mesi dopo il primo
film, Rocky II vede Rocky Balboa reduce
da un’incredibile fama in seguito al suo incontro con il campione
Apollo Creed. Ben presto, però, la gente inizia a
dimenticarsi di lui e Rocky sceglie dunque di allontanarsi dal
mondo del pugilato per dedicarsi all’amata Adriana
e al loro figlio in arrivo. Pur non essendo più un pugile, Rocky
continua però a condurre una vita particolarmente dispendiosa, che
lo costringe a cercarsi quanto prima un nuovo lavoro. Le continue
umiliazioni e la nostalgia del ring lo rendono però sempre più
depresso e incapace di godersi gli affetti di cui è circondato.
L’occasione per ritornare a fare ciò
che ama si presenta quando proprio Apollo Creed lo invita a
sostenere un nuovo match contro di lui. Il campione, infatti, è
stato accusato di non aver dato il massimo contro Rocky e
spaventato dall’idea di non essere più il migliore decide di dare
ulteriore prova delle sue capacità. Accettando l’incontro, pur
andando contro il parere di Adriana, Rocky inizia dunque ad
allenarsi con il fido coach Mickey, preparandosi a
quello che potrebbe essere l’incontro più importante della sua
vita. Arrivare sul ring, però, sarà più difficile del previsto,
complici gli ostacoli della vita.
Rocky II: il cast del film
Come anticipato, ad interpretare il
ruolo di Rocky vi è naturalmente ancora una volta Stallone. Egli
ricopre però qui anche il ruolo di regista, ed è stata questa la
sua seconda prova in tale ruolo, avendo diretto l’anno prima il
poco fortunato Taverna Paradiso. Della sua partecipazione
a questo sequel, è particolarmente noto l’incidente che Stallone
ebbe in fase di allenamento. Un peso di 100kg cadde infatti sul suo
petto, causandogli uno strappo del muscolo. Dopo tale evento,
Stallone fu costretto a modificare lo stile di combattimento di
Rocky, il quale colpisce con la sola mano destra pur essendo
mancino. Per rendere convincente la scena dello scontro finale, ci
vollero ben otto mesi al montaggio.
Accanto a Stallone, l’attrice
Talia Shire riprende il ruolo di Adriana Pennino,
la quale però non poté essere presente durante le riprese del
combattimento finale per via di un impegno su un altro set.
Stallone riscrisse dunque la sceneggiatura facendo in modo che
Adriana rimanesse a casa a guardare il match in televisione.
Carl Weathers torna ad interpretare Apollo Creed,
il rivale di Rocky. Tra lui e Stallone vi furono però alcuni
diverbi e al termine del secondo round entrambi continuano a
prendersi a pugni pur essendo suonata la campanella. In quel
momento i due si stavano realmente malmenando, furiosi l’uno con
l’altro. Stallone giudicò poi il momento talmente tanto buono da
tenerlo nel film.
Rocky II: il finale
alternativo, il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
Come accennato, il finale del film
fu in parte riscritto per ovviare all’impossibilità di Talia Shire
ad essere sul set. Stallone trovò dunque uno stratagemma per far sì
che il suo personaggio seguisse il combattimento in televisione,
permettendo dunque di girare questa scena in seguito. Da alcune
foto sparse su internet, però, sembrerebbe che inizialmente
l’attrice ebbe modo di essere presente in alcuni momenti del
finale, potendo dunque festeggiare insieme a Rocky la sua vittoria.
Probabilmente, però, il sopraggiunto impegno rese impossibile alla
Shire completare la sua presenza in scena e per tanto si decise di
rimuoverla del tutto.
È possibile fruire di
Rocky II grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Chili Cinema,Google Play, Apple
iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
sabato 23 settembre alle ore
21:25 sul canale Rete 4.
Con Il silenzio degli
innocenti,Hannibal Lecter è diventato uno
dei personaggi più iconici del cinema, merito anche
dell’interpretazione da Oscar di Anthony
Hopkins. Protagonista poi anche di diverse opere
successive al film del 1991, Lecter era in realtà già apparso sul
grande schermo nel 1986 con il celebre film Manhunter – Frammenti di un
omicidio, diretto dal maestro del cinema d’azione
Michael Mann. Di questo è poi stato realizzato un
remake nel 2002 dal titolo Red
Dragon, diretto stavolta da Brett
Ratner, regista anche di film come The Family Man e
After the Sunset.
Oltre ad essere un remake del film
dell’86, Red Dragon è però anche il secondo adattamento
del romanzo Il delitto della terza luna, scritto da
Thomas Harris e pubblicato nel 1981. Questo ha
rappresentato la nascita letteraria di Lecter, poi nuovamente
protagonista dei seguiti Il silenzio degli innocenti e
Hannibal. Entrambi sono diventati a loro volta film, dove
il personaggio è interpretato sempre da Hopkins. Con Red
Dragon, dunque, si conclude una vera e propria trilogia, anche
se la storia narrata si svolge prima di quella dei due film
succitati.
Il film ottenne poi un buon
successo, con un incasso di oltre 200 milioni di dollari in tutto
il mondo. Anche in questo caso il personaggio di Lecter si affermò
per la sua iconicità, ottenendo ampi consensi di critica. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Red Dragon: la trama del film
Protagonista del film è l’ex agente
Will Graham, ora andato in pensione anticipata
dopo aver subito gravi ferite fisiche e psichiche in seguito ad uno
scontro con il serial killer cannibale Hannibal
Lecter. Sapendo ora il criminale dietro le sbarre di una
prigione di massima sicurezza, Graham può godersi il suo meritato
riposo insieme alla sua famiglia, cercando di dimenticare quanto
accadutogli. La comparsa di un nuovo assassino, che si fa chiamare
Lupo Mannaro, scuote profondamente la sua
tranquillità. Il killer si è infatti distinto per il suo agire
unicamente durante il periodo della luna piena ed ha all’attivo già
due famiglie sterminate.
A Graham viene dunque chiesto di
tornare in azione per dedicarsi al caso, in quanto solo lui conosce
talmente bene la mente criminale da poterla anticipare. Non sapendo
resistere all’offerta, Graham decide infine di dedicarsi a questo
nuovo caso. Il suo metodo investigativo, però, richiede di
immedesimarsi nella parte dell’assassino, il che è ora per lui
estremamente gravoso sul piano emotivo. Per poter riuscire a
portare a termine quel caso, l’agente si vedrà dunque costretto a
rivolgersi alla persona di cui più ha terrore al mondo: Hannibal
Lecter. Quest’ultimo, accogliendo le richieste dell’agente, medita
però una propria vendetta.
Red Dragon: il cast del
film e il tattoo di Ralph Fiennes
Come anticipato, per la terza volta
Anthony Hopkins torna a rivestire il ruolo di
Hannibal Lecter. Inizialmente scettico, l’attore si convinse solo
con la condizione che questo sarebbe stato per lui l’ultimo film
dedicato al personaggio. Con questa nuova occasione di dar vita al
celebre assassino, Hopkins decise inoltre di ristabilire il fatto
che Lecter fosse una personalità quantomai malvagia, poiché
avvertiva che tra gli spettatori fosse visto più come un anti eroe.
Per lui una significativa sfida fu però quella di interpretare una
versione più giovane del personaggio, cosa per la quale gli fu
necessario perdere circa dieci chili. Nel ruolo dell’agente Will
Graham si ritrova invece Edward Norton.
Per questo personaggio erano stati considerati anche Ethan
Hawke e Matt
Damon.
Nel film sono poi presenti
Mary-Louise Parker nei panni di Molly Graham e
Emily Watson in quelli di Reba McClane.
Harvey Keitel è l’agente Jack Crawford, mentre
Philip Seymour Hoffman è Freddy Lounds. Nei panni
di Francis Dolarhyde, alias Lupo Mannaro, si ritrova invece
Ralph Fiennes.
Per interpretare questo complesso personaggio, l’attore si è
allenato così da ottenere un fisico più muscoloso. Egli spendeva
poi circa 8 ore al giorno per farsi applicare il complesso
tatuaggio che Dolarhyde sfoggia sulla schiena, come anche la
caratteristica cicatrice al labbro. L’attore, infine, decise di
costruire la follia del personaggio affinché questa non fosse
troppo esternamente visibile. Ciò gli permise di distinguersi
dalpersonaggio di Lecter.
Red Dragon: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Red Dragon grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
sabato 23 settembre alle ore
21:00 sul canale Iris.
Tra le saghe cinematografiche più acclamate degli ultimi anni vi è
senza ombra di dubbio quella di
Transformers, basata sugli omonimi
giocattoli e serie animate della Hasbro e Takara Tomy degli anni
’80. Con cinque film, questa ha ad oggi superato i 4 miliardi di
incasso a livello mondiale. Il primo film, uscito nel 2007 ha così
dato inizio a questa epica narrazione che vede contrapposta la
specie umana ai robotici alieni capaci di trasformarsi e adattarsi
ad ogni situazione, i quali non hanno però tutti intenzioni ostili.
Dopo un primo sequel nel 2009, nel 2011 è arrivato al cinema
Transformers 3 (qui
la recensione).
Per questo terzo capitolo si
decise inoltre di sfruttare la tecnologia 3D resa popolare da
Avatar. Pur con un iniziale scetticismo di Michael
Bay, ancora una volta regista della saga, il 3D di
Transformers 3 è stato giudicato come uno dei migliori
dopo il film di Cameron. Questa, insieme a nuovi personaggi e
grandiosi effetti speciali, ha portato il film a suscitare un
rinnovato interesse nei fan rimasti delusi dal precedente capitolo.
Uscito al cinema, questo ottenne infatti un incasso record di 1.124
miliardi di dollari, affermandosi come uno dei maggiori guadagni
nella storia del cinema.
Ciò portò naturalmente alla
realizzazione di ulteriori sequel e svariati media legati a questo
terzo capitolo. Ancora oggi, per la varietà di eventi, effetti
speciali ed elementi è considerato uno dei capitoli migliori
dell’intera saga. Prima di intraprendere una visione del film,
però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Transformers 3: la trama del film
In questo nuovo capitolo della saga
gli Autobot Bumblebee, Ratchet,
Ironhide e Sideswipe, guidati da
Optimus Prime, tornano in azione contro i crudeli
Decepticon, che sono determinati a vendicare la sconfitta subita
due anni prima. A cambiare le sorti dello scontro vi è la scoperta
di una tecnologia cybertroniana arenatasi decenni prima sul lato
oscuro della luna. Qui questa è rimasta sotto la sorveglianza di
Sentinel Prime, predecessore di Optimus come
leader. Spaventato dalla forza di quella tecnologia, Optimus cerca
di comprenderne le origini, assicurandosi che questa non finisca
nelle mani sbagliate.
Nel frattempo, sulla terra, dopo
aver salvato il mondo più volte Sam Witwicky è
frustrato di non poter lavorare con gli Autobot e di non riuscire a
trovare un’occupazione valide. L’insoddisfazione lo porta anche a
diventare invidioso della stretta relazione tra la sua nuova
fidanzata, Carly Spencerc, e il suo capo
Dylan Gould. Ben presto, però, il ragazzo sarà
nuovamente chiamato ad aiutare gli Autobot nella guerra per la
salvezza del pianeta Terra. I Decepticon, infatti, scoperta la
pericolosa tecnologia sono pronti a tutto pur di impossessarsene. A
tutto ciò si aggiunge anche la minaccia rappresentata da
Shockwave, un Transformer a capo di Cybertron.
Transformers 3: il cast del film
Ancora una volta ad interpretare il
protagonista umano, Sam Witwicky, è l’attore Shia LaBeouf.
Prima del primo film, Bay pensava che egli fosse troppo adulto per
interpretare il ruolo di un teenager. LaBeouf, però, lo convinse
presentandosi al provino truccato in modo tale da sembrare più
giovane. Per prepararsi al suo ruolo, inoltre, l’attore si è
allenato per tre mesi, guadagnando diversi chili di muscoli, solo
per scoprire poi che il regista voleva un personaggio più agile che
forte. Per lui questa è stata l’ultima presenza all’interno della
saga. L’attrice Megan Fox non
ha qui invece ripreso il ruolo di Mikaela Banes, essendo stata
licenziata in seguito a diverbi con i produttori. Al suo posto è
arrivata RosieHuntington-Whiteley, con il nuovo personaggio
di Carly Spencerc.
Nel film sono poi presenti gli
attori Josh Duhamel
nei panni del capitano Lennox, Ramon
Rodriguez come Leo Spitz e Tyrese Gibson
come Epps. Kevin Dunn interpreta Ron Witwicky,
padre di Sam, mentre John Turturro è
l’agente Simmons. Fanno invece qui il loro ingresso John Malkovich
nei panni di Bruce Brazos, datore di lavoro di Sam, Patrick
Dempsey in quelli di Dylan Gould e la premio Oscar
Frances
McDormand come Charlotte Mearing, direttrice della
sicurezza nazionale statunitense. A dare voce al transformers
Optimus Prime vi è Peter Cullen, il quale aveva
già doppiato il personaggio nella serie animata degli anni Ottanta.
Mark Ryan è invece la voce originale di Bumblebee,
mentre LeonardNimoy, il celebre
Spock di Star Trek, è Sentinel Prime.
Transformers 3: il trailer
e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Transformes 3 grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Chili Cinema, Apple iTunes, Netflix, Now, Paramount+ e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
domenica 24 settembre alle ore
21:00 sul canale 20
Mediaset.
David S. Goyerè il
co-scrittore della trilogia “Dark Knight” Il Cavaliere Oscuro di
Christopher Nolan. Quest’ultimo
lo ha reclutatoGoyerper aiutarlo a dare corpo alla storia e a co-scrivere
“Batman Begins” del 2005, prima che Christopher Nolan e suo fratello Jonathan
scrivessero le sceneggiature di “The Dark
Knight” del 2008 e “The Dark Knight
Rises” del 2012 basate su storie inventate da David S.
Goyer. Ebbene, oggi proprio Goyer ha parlato ampiamente di quella
trilogia e anche di un potenziale quarto film rivelando che è
improbabile.
“Non credo che accadrà mai“,
ha detto Goyer quando nel podcast “Happy Sad
Confused” gli è stato chiesto se Christopher Nolan stesse girando un altro
film. “E non vorrei nemmeno fare un altro progetto su
Batman.”Lo YouTuber HugoDécrypte aveva
precedentemente chiesto a Christopher Nolan durante il tour stampa di
“Oppenheimer” se avrebbe realizzato “un altro
film di supereroi“. Nolan ha risposto senza
mezzi termini : “No“. Il suo attore di
Batman, Christian Bale, ha dichiarato
a ScreenRant la
scorsa estate che avrebbe interpretato Batman solo per la quarta
volta se Nolanavesse diretto il film. “Avevo un patto
con Chris Nolan“, ha rivelato Christian Bale in quell’intervista.
“Abbiamo detto: ‘Ehi, guarda. Facciamo tre film, se siamo
abbastanza fortunati. E poi andiamo via. Non indugiamoci troppo a
lungo.” Nella mia mente, sarebbe qualcosa se Chris Nolan
dicesse a se stesso: “Sai una cosa, ho un’altra storia da
raccontare”. E se volesse raccontare quella storia con me, sarei
presente”.
Durante la sua intervista su “Happy
Sad Confused”, Goyer ha confermato i rapporti
secondo cui il suo favorito durante il casting era Jake Gyllenhaalcome Batman invece che
Christian Bale. Anche se ha notato,
“Bale è fantastico“. Durante l’intervista ha anche
ricordato che il capo della Warner Bros. gli aveva chiesto
personalmente di inserire l’Enigmista in “Il Cavaliere Oscuro
Il Ritorno” e di farlo interpretare da Leonardo DiCaprio. L’Enigmista è stato
precedentemente interpretato da Jim Carrey in
“Batman Forever” di Joel Schumacher
(1995).
“Dopo ‘Il Cavaliere Oscuro‘,
il capo della Warner Bros. alla premiere ha detto: ‘Devi fare
l’Enigmista’. Leo nei panni dell’Enigmista. Devi dirlo a
Chris, Leo è l’enigmista.’ E non è così che
lavoriamo”.Goyer ha detto che lui e Nolan non
hanno mai scelto prima i cattivi. Invece avrebbero analizzato
la storia di Batman per ogni film e scelto il cattivo
corrispondente per abbinarlo a quella storia. Bane (Tom
Hardy) è stato selezionato per “Il
Cavaliere Oscuro – Il Ritorno” poiché il film
lottava con l’età e la fisicità di Batman dopo la guerra
più intellettuale contro il Joker (Heath
Ledger) in “Il
Cavaliere Oscuro”.
Per quanto riguarda il finale della
trilogia, Goyer ha risposto “sì, certo” quando gli è stato
chiesto se l’ufficiale di polizia di Joseph Gordon-Levitt, John Blake, assumerà il
ruolo di Batman dopo gli eventi di “The Dark Knight
Rises”. Il film si è concluso con John che entra
nella Batcaverna, lasciando la porta aperta per l’inizio del suo
mandato su Batman.