È stato rilasciato il trailer
finale di Scream
VI per il prossimo film slasher, che uscirà nelle sale
questo venerdì 10 marzo 2023. Il video di 70 secondi presenta il
ritorno di Ghostface, che ora sta perseguitando New York City e
cerca vendetta contro le
vecchie vittime .e nuovo. Dai un’occhiata al trailer
finale di Scream
VI qui sotto:
Dopo gli ultimi omicidi di
Ghostface, i quattro sopravvissuti si lasciano
alle spalle Woodsboro e iniziano un nuovo capitolo. In ScreamVI,
Melissa Barrera (“Sam Carpenter”), Jasmin
Savoy Brown (“Mindy Meeks-Martin”), Mason
Gooding (“Chad Meeks-Martin”), Jenna Ortega (“Tara Carpenter”), Hayden Panettiere (“Kirby Reed”) e
Courteney Cox (“Gale Weathers”) tornano a
ricoprire i loro ruoli nel franchise insieme a Jack Champion, Henry
Czerny, Liana Liberato, Dermot Mulroney, Devyn Nekoda, Tony
Revolori, Josh Segarra e Samara Weaving.
Scream
VI vedrà il ritorno dei registi del
film del 2022 Scream, con Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett
di Radio Silence che tornano nel franchise dopo il successo del
quinto film. Secondo quanto riferito, la prossima puntata
continuerà con “i quattro sopravvissuti agli omicidi di Ghostface
mentre lasciano Woodsboro alle spalle e iniziano un nuovo
capitolo”.
Dopo l’accantonamento
di un
paio di grandi progetti di Star
Wars, sembra che il film di
Star Wars
del regista di Thor:
Love and Thunder,Taika
Waititi, sia ancora in lavorazione e che il regista
stesso sarà uno degli attori protagonisti. Secondo quanto
abbiamo appreso da
Variety Waititi sta ancora lavorando al suo
film di Star Wars e
che il suo ruolo nella pellicola sarà abbastanza sostanziale,
poiché il sito afferma che sarà “simile come importanza” al suo
ruolo in Jojo
Rabbit, dove
interpretava un immaginario Adolf Hitler che ha
accompagnato il personaggio principale per la maggior parte del
film.
L’uscita di The Batman
– Parte 2 non è prevista almeno fino al 2025, ma le
riprese del progetto inizieranno molto presto. Secondo il
produttore esecutivo Michael Uslan – che vanta credici come
The Batman, Joker, The
Dark Knight e altro ancora – l’attesissimo sequel
di The Batman di Matt Reeves dovrebbe
iniziare la produzione a novembre. Con l’uscita di The Batman
– Parte 2 non pianificata fino al 3 ottobre 2025,
questo dovrebbe dare a tutti i soggetti coinvolti tutto il tempo
per ottenere tutto ciò di cui hanno bisogno.
Finora si sa poco della trama di The Batman
– Parte 2, anche se Robert Pattinson tornerà nei panni del
Cavaliere Oscuro protagonista. Il primo film ha preso in giro il
Joker e ha lasciato vivo l’Enigmista ad Arkham, quindi uno o
entrambi questi iconici antagonisti potrebbero potenzialmente
essere le nuove sfide da affrontare.
Il primo
film, The
Batman, è stato interpretato da Robert Pattinson nei panni di Bruce
Wayne/Batman, Zoë Kravitz nei panni di Selina Kyle/Catwoman,
Paul Dano nei panni dell’Enigmista, Jeffrey Wright nei panni di James Gordon del
GCPD, John Turturro nei panni di Carmine Falcone,
Peter Sarsgaard nei panni di Gotham DA Gil Colson,
Andy Serkis nei panni di Alfred Pennyworth e
Colin Farrell nei panni di Oswald Cobblepot/
Pinguino.
Quella del Miglior attore
protagonista è senza dubbio alcuno una delle categorie
degli Oscar 2023 per
cui, a pochi giorni dalla cerimonia di premiazione, non vi è ancora
un vincitore certo. I cinque interpreti candidati sono tutti
professionisti di altissimo livello, che nel corso di quest’ultima
stagione cinematografica hanno dato vita ad interpretazioni tra le
più importanti della loro carriera e per le quali vengono ora
giustamente riconosciuti. Ma c’è di più: tutti e cinque i candidati
sono qui alla loro prima nomination al premio Oscar. Parliamo di
Austin Butler
per Elvis, di Paul Mescal per
Aftersun, di Bill Nighy per
Living, di Colin Farrell per
Gli spiriti
dell’isola e di Brendan Fraser
per The Whale.
Parliamo dunque di due giovani in
ascesa, un veterano del cinema, uno dei più apprezzati attori del
nuovo millennio e un grande del passato qui al suo ritorno in pompa
magna all’interno dell’industria cinematografica. Per le loro
interpretazioni in questi film hanno ricevuto premi e
riconoscimenti di grande importanza, ma solo uno potrà ora salire
sul celebre palco del Dolby Theatre per ritirare la prestigiosa
statuetta. Nell’attesa di scoprire a chi toccherà tale onore,
scopriamo tutto quello che c’è da sapere su di loro,
sull’interpretazione per cui sono candidati, sul percorso da loro
compiuto durante questa stagione dei premi e su chi concretamente
potrebbe trionfare in questa categoria.
Austin Butler, Elvis
Con le sue interpretazioni più
recenti, l’attore Austin Butler sta dimostrando di
non essere solo un bel volto, ma anche un attore dotato di grandi
capacità. Dopo aver esordito in serie di Disney Channel e
Nickelodeon come Hannah Montana, iCarly, Ned – Scuola
di sopravvivenza e Zoey 101, Butler ha infatti
iniziato a farsi notare grazie alle serie Life Unexpected,The Carrie Diaries e The Shannara Chronicles, ma
anche grazie a ruoli secondari ma significativi nei film I morti non muoiono e
C’era una volta a…
Hollywood. L’occasione di recitare da protagonista
assoluto al cinema è però arrivata proprio grazie ad
Elvis, il film diretto da Baz Luhrmann
dedicato ad Elvis Presley.
In questo film, Butler porta dunque
in scena una versione del re del rock and roll a metà tra
il realistico e la reinterpretazione personale. Il risultato è una
vera e propria performance, che per tutte le due ore e quaranta di
pellicola ci dà prova delle qualità attoriali e canore di Butler,
ma anche del suo magnetico fascino e del suo grande carisma. La sua
è infatti un’interpretazione che divora la scena, capace di
catalizzare su di sé tutte le attenzioni, tanto nei momenti più
dinamici quanto in quelli più intimisti e drammatici. Sconfiggendo
tutti i pregiudizi che si potevano avere all’idea di questo giovane
che interpreta un’icona come Elvis, Butler si consacra dunque
definitivamente agli occhi di Hollywood.
I riconoscimenti non hanno poi
tardato ad arrivare, prima con una vittoria ai Golden Globe come
Miglior attore in un film drammatico, poi come Miglior attore ai
Bafta Awards e
infine come Miglior attore in un film commedia o musicale ai
Satellite Awards. A queste vittorie si affiancano
però anche le nomination ai Critics Choice Awards,
ai SAG Awards e, naturalmente, al premio Oscar.
L’essere stato candidato anche a quest’ultimo premio nella
categoria Miglior attore protagonista, di cui è uno dei principali
frontrunner, lo pone sotto una nuova luce, che sembra
confermare che questo giovane può davvero avere un promettente
futuro nel cinema davanti a sé.
Paul Mescal, Aftersun
Il secondo dei due giovani in attesa
è Paul Mescal, classe 1996, candidato come Miglior
attore per il film britannico Aftersun. Prima di
questo, Mescal aveva attirato molte attenzioni su di sé grazie
alla struggente miniserie Normal People, che gli
aveva fatto guadagnare una nomination agli Emmy
Awards come Miglior attore protagonista in una miniserie o
film TV, ma anche con il film La figlia oscura, dove
recita accanto ad Olivia Colman.
Aftersun rappresenta dunque la sua consacrazione nel mondo
del cinema, tanto da essere ora uno degli attori più richiesti del
momento e prossimo protagonista dell’atteso sequel di Il
gladiatore.
In Aftersun, presentato anche alla Festa
del Cinema di Roma, Mescal interpreta
Calum, un giovane padre intento a trascorrere
un’importante vacanza in Turchia insieme alla figlia undicenne
Sophie. Basato su alcune esperienze della regista Charlotte
Wells, il film ha ricevuto ampi consensi a livello
internazionale ed è stato definito come uno dei migliori titoli del
2022. La nomination ricevuta da Mescal per la sua interpretazione
ha sorpreso in molti, in quanto l’attore non era stato candidato ad
alcuni degli altri principali premi della cosiddetta Awards
Season, ma è stata accolta con molto favore, in quanto è anche
il giusto riconoscimento ad un film molto importante di questo
periodo cinematografico.
Mescal non è dunque stato nominato
né ai Golden Globe, né ai SAG
Awards, né ai Critics Choice Awards, tre
importanti premi che permettono di definire meglio i potenziali
candidati all’Oscar. Ciononostante, è poi appunto stato inserito
nella cinquina del Miglior attore protagonista agli Oscar, nella
quale sarà forse l’outsider di turno, ma senza sfigurare rispetto
agli altri candidati. Con Aftersun, infatti, Mescal ha
dimostrato di saper lavorare molto bene sull’interiorità dei propri
personaggi, esprimendo al meglio e con grande intensità il loro
complesso mondo interiore. L’attore, inoltre, ha poi ricevuto una
nomination come Miglior attore anche ai Bafta
Awards, che più di altre istituzioni tengono in grande
considerazione il cinema britannico.
Bill Nighy, Living
Passando da un attore britannico ad
un altro, ecco che anche il grande Bill Nighy ha
quest’anno ottenuto la sua prima nomination ai premi Oscar.
L’attore è principalmente noto per aver interpretato Viktor nella
serie cinematografica Underworld, Billy Mack in
Love Actually – L’amore
davvero e Davy Jones nella saga cinematografica Pirati
dei Caraibi. È però anche conosciuto per i suoi ruoli nelle
pellicole Still Crazy, L’alba dei morti dementi,
Hot Fuzz, Operazione Valchiria,
Marigold Hotel. Con
Living, egli ha ora dato vita a quella che è stata
definita, giustamente, una delle migliori interpretazioni di tutta
la sua carriera, dando prova di tutta la sua alta statura
d’interprete.
Nel film, diretto da Oliver
Hermanus e scritto dal premio Nobel per la letteratura
Kazuo Ishiguro, Nighy interpreta il burocrate
Mr. Williams, costretto a fronteggiare la sua
mortalità dopo aver scoperto di essere malato terminale. Proprio a
partire da questa consapevolezza, egli avrà modo di vivere una
seconda vita, alla scoperta della bellezza della vita, nel poco
tempo che gli rimane. Quella dell’attore è dunque non una
performance gridata, ma che al contrario lavora sulla sottrazione
per esprimere le proprie sfumature più profonde, dimostrandosi
struggente eppure ricca di gioia, capace di diventa un’ode alla
vita e ai piccoli momenti che la rendono significativa.
Grazie a Living, Nighy è
stato poi candidato come Miglior attore in un film drammatico ai
Golden Globe, come Miglior attore cinematografico
ai SAGAwards, come Miglior
attore drammatico ai Satellite
Awardse come Miglior attore ai Bafta
Awards. Anche per lui, la nomination al premio Oscar 2023
era tutt’altro che certa e il fatto che sia poi stata confermata ha
suscitato grande gioia tra l’industria, la critica e il grande
pubblico. Questo perché Nighy è uno di quegli attori che, spaziando
tra i generi e celandosi con grande mestiere dietro i propri
personaggi, ha saputo in più occasioni dar vita a ruoli memorabili.
Il fatto che finalmente, all’età di 73 anni venga riconosciuto
anche dall’Academy, è un riconoscimento quantomai gradito, sia che
poi egli vinca o meno il premio.
Colin Farrell, Gli spiriti dell’isola
Irlandese come il collega Mescal,
Colin Farrell è un attore noto per film come
Minority Report, Daredevil, The New World,Miami Vice, Sogni e delitti, In Bruges – La
coscienza dell’assassino, 7 psicopatici, e che
negli ultimi anni si è distinto anche per una serie di titoli più
autoriali come The Lobster, L’inganno e Il sacrificio del cervo
sacro, che lo hanno reso sempre più interessante agli
occhi della critica e dell’industria. Con Gli spiriti
dell’isola, con cui torna a collaborare con il regista
MartinMcDonagh e per cui ha
ricevuto la sua prima nomination all’Oscar, riceve dunque ora una
definitiva consacrazione come uno dei più brillanti interpreti
della sua generazione.
Nel film, Farrell interpreta
Pádraic Súilleabháin, un uomo mite e semplice la
cui esistenza è scandita dal proprio mestiere di mandriano e dalle
serate al pub con l’amico di sempre Colm Doherty. Quando però
questi da un giorno all’altro afferma di non voler avere più nulla
a che fare con lui, per Pádraic tutto si rimette in discussione.
Farrell è abilissimo nel rappresentare la sua ingenuità e la sua
bontà di cuore, risultando all’occorrenza comico e drammatico.
Ancor di più, però, egli si pone in modo evidente al completo
servizio del proprio personaggio, facendolo emergere come un essere
umano estremamente credibile, aiutato naturalmente dalla brillante
scrittura di McDonagh.
Con questa sua interpretazione,
Farrell ha vinto la prestigiosa Coppa Volpi per la miglior
interpretazione maschile alla Mostra del Cinema di
Venezia. Da quel momento si è affermato come uno dei
frontrunner per la categoria Miglior attore protagonista
agli Oscar 2023. Prima di arrivare ad ottenere l’ambita nomination
a tale premio, però, ha ricevuto una candidatura anche ai
SAG Awards, ai Bafta Awards, ai
Critics Choice
Awards e ai Golden Globe, trionfando
presso questi ultimi nella categoria Miglior attore in un film
commedia o musicale. È stato inoltre indicato come Miglior attore
del 2022 dalla prestigiosa National Board of
Review. Riconoscimenti importanti, dunque, che lo rendono
di fatto uno dei nomi di punta di questa cinquina.
Brendan Fraser, The Whale
Quello di Brendan
Fraser è diventato un caso di rinascita lavorativa che,
mese dopo mese, ha sempre più appassionato tanto gli interni
all’industria del cinema quanto tutti gli spettatori cresciuti con
i suoi film. Fraser, lo ricordiamo, è principalmente noto per
aver interpretato Rick O’Connell nella trilogia
colossal di La mummia, che gli ha
permesso, a cavallo tra gli anni Novanta e i primi Duemila, di
affermarsi come una moderna icona del cinema d’avventura, un vero e
proprio Indiana Jones dei nostri tempi. Oltre a
quei film, però, è ricordato anche per Il mio amico
scongelato,Un colpo da campioni,George re
della giungla… ?, Sbucato dal passato,Looney Tunes: Back in Action,Viaggio al centro
della terra e
Inkheart – La leggenda di cuore d’inchiostro.
In seguito, tuttavia, la sua
carriera è andata incontro ad un declino che lo ha quasi fatto
sparire del tutto dai radar di Hollywood. Dopo anni di anonimato è
però tornato a farsi notare grazie alla serie Doom Patrol e ai film
No
Sudden Move e The Whale. Quest’ultimo, in
particolare, è stato sin da subito indicato come il progetto che
avrebbe potuto riportarlo in auge. Il motivo è presto detto: nel
film Fraser interpreta Charlie, un uomo
estremamente in sovrappeso che non esce mai dalla propria casa ed
ha in essa tutte le interazioni umane di cui ha bisogno, tra cui
quella con la problematica figlia Ellie. Prima che sia troppo
tardi, Charlie cercherà di insegnare proprio a quest’ultima
l’importanza dell’amore verso il prossimo.
Interpretare un personaggio come
Charlie richiede dunque grandi capacità drammatiche, ma anche quel
senso della leggerezza necessario a non far scivolare il tutto
nello strazio. Fraser, con indosso un pesantissimo trucco
prostetico, riesce in tutto ciò, divertendo, emozionando,
spaventando e colpendo al cuore lo spettatore. Il successo è
immediato. Oltre a ricevere il plauso della critica e del pubblico,
Fraser viene candidato come Miglior attore ai Golden
Globe, ai Bafta Awards, ai Gotham
Independent Film Awards, ai Satellite
Awards, ai Critics Choice Awards e ai
SAGAwards, trionfando proprio presso questi
ultimi tre. La prossima fermata sono gli Oscar 2023, dove l’attore
si presenta dunque come principale candidato alla vittoria.
Miglior attore protagonista… chi vincerà?
Come si diceva in apertura, la
categoria del Miglior attore protagonista è tra le
più incerte di questi Oscar 2023. Nonostante ci
siano due evidenti sfidanti alla vittoria, ovvero
Austin Butler e Brendan Fraser,
con Colin Farrell che li insegue a poca distanza,
è ancora molto difficile stabilire chi tra loro vincerà.
Quest’ultimo, con la Coppa Volpi e il Golden Globe dalla sua, non è
infatti da sottovalutare e tra i due principali sfidanti che si
dividono i voti dei membri dell’Academy, chissà che non possa
essere proprio Farrell a spuntarla e vincere l’ambito Oscar. Sembra
invece già più facile affermare che sia Paul
Mescal che Bill Nighy abbiano meno
possibilità di vedersi chiamati sul palco a ritirare l’ambita
statuetta.
La loro candidatura è dunque da
vedere più come un incoraggiamento per il primo e come un
riconoscimento alla carriera per il secondo. Anche solo la
nomination, per loro, è infatti un traguardo assai gradito.
Tornando ai due principali sfidanti, questi si presentano agli
Oscar con tre premi vinti a testa: Golden Globe, Bafta e Satellite
Award come miglior attore in un film commedia o musicale per
Butler; e SAG, Critics Choice Award e Satellite Award come miglior
attore in un film drammatico per Fraser. Difficile dunque dire chi
tra loro sia realmente in “vantaggio”, anche se tra tutti questi
premi è noto che un certo peso ce l’ha il SAG
Award, ovvero il premio assegnato dal sindacato attori. Di
norma, chi vince questo ha poi alte probabilità di trionfare anche
agli Oscar.
Di poco rispetto al collega, Fraser
potrebbe dunque essere indicato come il principale favorito agli
Oscar 2023. Bisognerà però attendere di scoprire se l’Academy gli
riconoscerà davvero questo premio o preferirà conferirlo ad un
giovane emergente con una lunga carriera ancora davanti a sé. Al di
là di chi vincerà, però, è importante sottolineare quanto tutte e
cinque le interpretazioni candidate quest’anno siano di alto
livello e, cosa ancor più importante, molto diverse tra loro, il
che rende quindi impossibile indicare un migliore in assoluto, ma
fa senza dubbio gioire del fatto che questi grandi attori abbiano
ricevuto i riconoscimenti e le attenzioni che meritavano di
ricevere, a prescindere da chi poi vincerà o meno.
L’umorismo della più tradizionale
commedia francese incontra temi attuali e ancora troppo poco
presenti sul grande schermo. Un uomo
felice (Un homme heureux) è il nuovo
film di TristanSéguéla che, dopo
l’esordio nel 2019 con Chiamate un dottore! (versione
francese di Una
notte da dottore), si serve di volti consolidati come
Fabrice
Luchini (Il
meglio deve ancora venire) e Catherine
Frot (La
cuoca del presidente) per avvicinare il pubblico –
soprattutto quello più maturo – ad una storia dai risvolti
insoliti.
La trama di Un uomo
felice
Jean (Fabrice
Luchini) è l’attempiamo sindaco di una cittadina
francese. Nonostante abbia promesso alla moglie
Edith (Catherine
Frot) di abbandonare la carriera politica per
godersi con lei gli anni a venire, Jean decide di
candidarsi nuovamente per svolgere un ulteriore mandato. Quando sta
per annunciare alla moglie le sue intenzioni, lei lo spiazza
con una notizia ancora più destabilizzante. La donna confessa di
non essere mai stata veramente a suo agio nel proprio
corpo.
Dentro di sé, Edith si
sente un uomo ed è intenzionata a cambiare
sesso. Jean, eterosessuale e omofobo, non accoglie
affatto bene la decisione della moglie. La cosa che però lo
spaventa maggiormente, è la possibilità di perdere il suo
elettorato, conservatore e poco aperto al
diverso. Jean ancora non sa che la transizione
di sua moglie potrebbe rivelarsi un’arma vincente per la sua
campagna elettorale.
Criticare i pregiudizi in chiave
ironica
Un uomo felice
gioca con la moralità saltando dentro e fuori dai pregiudizi
attraverso l’ironia. Le battute ottuse e omofobe
di Jean sono le classiche frasi che siamo stanchi di
sentire, soprattutto da una certa generazione. La sceneggiatura,
scritta da Guy Laurent(Non
sposate le miefiglie!, Benvenuti a casa
mia) e Isabelle Lazard, è un mix di
situazioni grottesche, discorsi fuori tempo massimo e frasi fatte
che fanno sorridere amaramente. L’effetto ironico è dato non solo
dai personaggi più ottusi, Jean in primis, ma finisce
per coinvolgere anche quelli più profondi, Edith in
primis.
La trasformazione
di Edith in Eddie, manca di quella
minima drammaticità necessaria ad un personaggio coinvolto in un
così grande cambiamento. Catherine
Frotè goffa nel ruolo che
interpreta: il trucco e gli abiti che indossa sono molto
approssimativi e stereotipati e la rendono divertente anche quando
non vuole esserlo.
L’effetto finale è che
in Un uomo felice si ride un po’ di
tutti, anche quando non si dovrebbe. Il regista
TristanSéguélaprova a piacere
all’audience conservatrice e ad avvicinarsi alla comunità LGBTQ+.
Il risultato però non riesce: tutto è parodico e non esce granché
dalla dimensione satirica.
Il diverso inserito in un
microcosmo ordinato
Un uomo
felice è ambientato un piccolo paesino idilliaco,
ordinato ed estremamente borghese, il più tipico sobborgo americano
anni Cinquanta che la hollywood classica cavalcava. Al suo interno,
ci mette un elemento stridente: un donna – la moglie del sindaco –
che decide di cambiare sesso. Rimanendo in tema commedia
hollywoodiana, non si può non citare A
qualcuno piace caldodi Billy
Wilder. Sicuramente, il film con Marilyn
Monroe poteva essere avanguardista per i tempi: il
tema ‘uomini travestiti che scoprono il proprio lato
femminile‘ non era sicuramente consueto negli anni della
censura e del modello di famiglia tradizionale. Al contrario, nel
contesto attuale, Un uomo felice non si
può di certo definire progressista.
Tuttavia, fare satira sulla
diversità funziona in molti casi: un ottimo esempio italiano può
essere Checco
Zalone e il suo personaggio ottuso sì, ma con margini
di miglioramento. Speriamo che l’ironia sulla comunità transgender
possa avere gli stessi margini di miglioramento di Checco
in Cado
dalle nubi.
La fotografia e la regia di
Un uomo felice
Gli aspetti patinati e confortanti
della commedia vengono ribaditi anche dall’estetica del film. La
cittadina idilliaca in cui
vivono Jean e Edith è il
contenitore di una casa borghese riccamente arredata e di uffici e
ristoranti tutt’altro che umili. L’illuminazione pervade ampiamente
questi spazi perfetti e prevedibili. Al contrario, ogni luogo che
ha a che fare con Eddie e la transizione è
squallido e scuro: la fabbrica, la strada di notte, una scuola non
ben identificata.
Fino alla fine, Un uomo
felice non eccelle né a livello di trama né a livello
registico. Il colpo finale (no spoiler) lascia l’audience nella
condizione di fare le proprie conclusioni, anche in base alle
ideologie personali e alla propria apertura al diverso. Se non
altro, si è parlato di transessualità nella più classica commedia
mainstream, vediamolo come un punto di partenza.
In un intreccio di romanticismo e
comicità, Il futuro in un bacio (titolo originale
Eres tu) è una nuova pellicola diretta dalla regista spagnola
Alauda
Ruiz de Azúa e scritta da Cristóbal
Garrido e Adolfo Valor. Il cast è formato
principalmente da attori ed attrici meglio noti nel panorama
cinematografico nazionale spagnolo. Ritroviamo Alvaro
Cervantes nel ruolo del protagonista, Javier, mentre
l’attrice Silvia Alonso interpreta Lucia,
fidanzata del migliore amico di Javier. Altre figure importanti
sono l’attore Gorka Otxoa e Pilar
Castro nei panni della scrittrice Sonsoles.
Il futuro in un bacio: l’amore già
scritto
Se fosse possibile sapere da subito
se una relazione fosse destinata a fallire, vorreste saperlo?
Conoscendo il futuro di una storia d’amore la rende meno vera o
meno romantica? Quello che per tutti è praticamente pura
riflessione e filosofia, per Javier è la realtà. Fin dal suo primo
bacio a sedici anni, il giovane spagnolo riesce a vedere negli
istanti di un bacio tutto il futuro con quella persona. Quello che
all’inizio sembrava essere pura coincidenza, finisce per ripetersi
ogni volta: tutto ciò che Javier prevede del rapporto con l’altra
persona finisce in un modo o nell’altro per avverarsi.
Visto dall’esterno, Javier risulta
essere un cinico che finisce per spezzare il cuore a tutte le
ragazze con cui ha brevi relazioni: nel momento in cui il giovane
sa che l’amore sta per sgretolarsi, rompe il rapporto. Ritornato
Javier nuovamente single, il suo migliore amico organizza un uscita
a quattro, con la propria fidanzata, Lucia, ed una collega di
quest’ultima. Nel clamore della discoteca, inebriati dall’alcol,
però, sono Javier e Lucia che finiscono per baciarsi: tra i due
scatta subito una scintilla. La ragazza, da tempo in crisi con il
fidanzato, finisce per lasciarlo definitivamente per vivere l’amore
con Javier. Quest’ultimo vede dal loro primo bacio un futuro roseo
e felice, ed è convinto che Lucia sia la ragazza giusta. Ma può
veramente una relazione già vista, già vissuta, essere la storia
perfetta?
La classica commedia
romantica
Il futuro in un
bacio è una commedia romantica, molto semplice e leggera
da seguire; basa tutta la sua trama sul particolare “dono” di
Javier di poter prevedere le proprie storie d’amore. Tralasciando
questo singolo, peculiare elemento, la pellicola risulta essere
abbastanza banale. Le tematiche e le vicende risultano essere le
stesse di molte altre commedie romantiche: un po’ come
La ragazza del mio migliore amico.
Sembra essere rilevante l’attenzione
data ne Il futuro in un bacio a tutti i personaggi
secondari che ruotano attorno a Javier, facendo sembrare a tratti
il film corale. Lo stesso migliore amico del giovane, all’inizio
una figura sedentaria e propensa ad una vita familiare tranquilla,
finisce per avere una grande evoluzione con lo scorrere delle
vicende. Lo stesso vale anche per la scrittrice Sonsoles: la donna
risulta essere all’inizio un’autrice fannullona, senza nulla di
nuovo da dire e trasmettere al mondo. Abbandonando l’immagine di sé
che il mondo si era fatto, di una sorta di “romanziera maledetta”,
riesce a riscoprire sé stessa nelle piccole cose, dando luce ad una
nuova opera di successo. Personaggio focale nella riscoperta di
Sonsoles è la giovane barista amica di Javier, la quale, con le
storie delle sue avventure, cercherà di aiutare la scrittrice nella
stesura del suo nuovo romanzo.
La noia nella prevedibilità
Spesso si finisce per darlo per
scontato, ma è presente una particolare bellezza nella infinita
possibilità di scelta che la vita presenta ad ogni essere umano:
riprendendo una citazione da Mr nobody, film di Jaco Van
Dormael con
Jared Leto,“Fin quando non si sceglie nulla…
Tutto è possibile”. Il futuro in un bacio ci
insegna come questa stessa massima debba necessariamente valere
anche per le grandi storie d’amore. Per quanto possa risultare
molto pratico poter sapere prima se un rapporto con una persona è
destinato a fallire o a concludersi con una delusione dolorosa,
resta un certo fascino nell’imprevedibilità. Lo stesso Javier
attende tutta la vita per trovare la ragazza in cui vedrà il futuro
che vuole, per poi scoprire che non era ciò che voleva. Fin quando
il domani resta ignoto, si potrà vivere nella speranza e
nell’eccitazione che la storia avrà un lieto fine: ed è qui che lo
stesso Javier troverà veramente l’amore, nell’oscurità
dell’ignoto.
Il franchise di Star
Wars sta subendo degli scossoni importanti da un punto
di vista della pianificazione cinematografica. Se il reparto serie
Disney+ si sta “comportando”
bene, quello relativo ai film sta invece trovando difficoltà a
trovare la strada, dopo la conclusione della Saga degli Skywalker.
Quando è uscito The Mandalorian, la prima dei progetti
televisivi di Star Wars, si attendeva ancora l’uscita in sala di
Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, e si pensava che
la serie potesse essere un riempitivo in attesa delle avventure al
cinema. Tuttavia la storia ha detto esattamente il contrario, con
il film che non si è rivelato il successo sperato e la serie che è
arrivata alla terza stagione e che sta portando il franchise sulle
sue spalle. E sono ormai anni che nessuno dei film legati a Star
Wars riceve il via libera.
E non è per mancanza di tentativi.
Nel dicembre 2020, il capo di Lucasfilm Kathleen
Kennedy annunciò che Patty Jenkins
avrebbe diretto il prossimo film del franchise, che si
sarebbe dovuto intitolareRogue Squadron. Nel
settembre 2022, Disney ha spostato la data d’uscita che era
prevista per il dicembre 2023 e fonti vicine alla produzione hanno
poi affermato che il film non era più in sviluppo. (Un
rappresentante per Lucasfilm non ha risposto a una
richiesta di commento. A dicembre, Jenkins ha dichiarato che stava
ancora sviluppando Rogue Squadron, ma non sapeva
se sarebbe stato realizzato a meno).
Intanto però Variety ha scoperto che anche
l’annunciato progetto Star Wars affidato a
Kevin Feige è stato accantonato. Quando la
notizia del coinvolgimento di Feige con un film di Star Wars ha
fatto breccia nel settembre 2019, sono cominciate a circolare voci,
presto smentite, che avrebbe dovuto addirittura prendere il posto
di Kennedy al comando dello studio. Il progetto del film invece è
rimasto vivo fino al maggio 2022, quando lo sceneggiatore
Michael Waldron ha detto a Variety che aveva
iniziato a lavorare su una sceneggiatura di Star
Wars per Feige. “Mi piace avere la libertà di fare
qualcosa che non è necessariamente un sequel o altro”, aveva
detto Waldron.
Tuttavia, cinque mesi dopo, Kevin
Feige ha assunto Waldron per lavorare a diversi progetti Marvel Studios, e tra i 19 titoli
annunciati, tra cinema e streaming, sembra improbabile che Kevin
Feige abbia anche tempo per lavorare a quel progetto di Star Wars
che era stato promesso. Almeno non nei prossimi 10 anni.
Per quanto riguarda Rian
Johnson, il regista non ha fatto alcun segreto che
vorrebbe ancora girare i film di Star Wars dopo la
sua controversa esperienza con Gli Ultimi Jedi, ma non è chiaro se
Kennedy e Lucasfilm sono d’accordo. Al momento però, le sue
priorità riguardano l’ispettore Benoit Blanc di Daniel Craig e la
serie Poker Face con Natasha
Lyonne.
Chi invece sembra poter trovare
spazio nel franchise cinematografico di Star Wars è Taika Waititi,
che dopo Thor: Love and Thunder non ha
annunciato altri grandi impegni, se non quel film su Akira in
produzione da tempo immemore. E sebbene Lucasfilm debba ancora
confermarlo ufficialmente, le fonti affermano che lo studio è
impegnato in un film di Star Wars del regista
Sharmeen Obaid-Chinoy, due volte documentarista
vincitore dell’Oscar, che ha fatto il suo debutto nella fiction dal
vivo con due episodi di Ms. Marvel per Disney+. Damon
Lindelof (“Watchmen”) e Justin
Britt-Gibson (“Counterpart”) sono stati associati al
progetto in ottobre per scrivere la sceneggiatura per quel
film.
Il panorama dei film è quindi
abbastanza incerto, cosa che invece non si può dire di quello
televisivo in streaming, dal momento che tra The Mandalorian 3, il
successo di Andor, e l’arrivo di The Acolyte e Ahsoka, il
calendario è piuttosto fitto.
Un altro volto familiare della
Marvel si è unito al cast di
Daredevil:
Born Again, Jon Bernthal tornerà nei panni di Frank
Castle/The Punisher nella serie Disney+. A confermare la
notizia è stato il THR, Bernthal
interpreterà ancora una volta il famoso antieroe della Marvel nella
prossima serie di Daredevil, e si riunirà
dunque a Charlie Cox e
Vincent D’Onofrio. L’attore è apparso per la prima
volta nel ruolo durante la seconda stagione
di Daredevil di Netflix, dove si è scontrato con l’eroe titolare
interpretato da Charlie Cox a causa dei loro diversi ideali. Ha
continuato a recitare nella sua serie Netflix, The
Punisher, che è andata in onda per due stagioni sulla
piattaforma .
Basata sul personaggio creato da
Gerry Conway, John Romita Sr. e Ross Andru,
la serie The Punisher di
Netflix è stata creata da Steve
Lightfoot. Oltre a Bernthal, vedeva nel cast
anche Ebon Moss-Bachrach, Ben Barnes, Amber Rose Revah,
Daniel Webber e Deborah Ann Woll. In una precedente
intervista, Jon Bernthal ha rivelato che avrebbe ripreso
il ruolo di Frank Castle nell’MCU solo se i Marvel Studios avessero
continuato a rappresentare lo stesso livello di oscurità per cui il
personaggio è noto.
Daredevil:
Born Again è descritto come un revival di 18 episodi
della serie Netflix originale, andata in onda per tre stagioni.
Vedrà il ritorno delle star principali Charlie Coxe
Vincent D’Onofrio mentre riprendono i rispettivi ruoli
di Matt Murdock/Daredevil e Wilson Fisk/Kingpin.
E’ molto probabile che non vedremo nulla di Daredevil:
Born Again fino al Comic-Con del prossimo anno,
anche se abbiamo la sensazione vedremo molte foto dal set di New
York che ci permetterò di avere piccole anteprime della serie! Cox
è chiaramente impegnato a interpretare un nuovo
Daredevil per l’MCU e, se si
devono credere alle voci recenti, potrebbe andare direttamente da
Born
Again a Spider-Man
4.Daredevil:
Born Again debutterà su Disney+ nel 2024.
Il nuovo universo DC di
James Gunn dovrebbe essere motivo di
preoccupazione per i Marvel Studios, almeno secondo
Mark Ruffalo, attore che interpreta da oltre
10 anni Bruce Banner/Hulk. Gunn ha diretto la Trilogia di
Guardiani della Galassia per l’universo
cinematografico Marvel, che si concluderà con Guardiani
della Galassia Vol. 3 questo maggio. Tuttavia, in un
momento in cui Disney aveva deciso di licenziarlo, James GUnn ha
trovato un porto sicuro presso la Warner Bros, e questa
collaborazione si è tradotta prima in The Suicide Squad del 2021, e poi in un incarico da
co-CEO dei DC Studios.
Mark Ruffalo ha parlato al Comic-Con di Emerald City
(tramite
The Direct) di ciò che il riavvio dell’universo DC di Gunn
significa per il futuro del MCU. All’attore è stato chiesto quale
consiglio aveva per il nascente nuovo universo DC, e Ruffalo ha
detto “la Marvel dovrebbe star sudando” per i piani di Gunn per il
futuro di DC. Questo livello di stima e fiducia di Mark Ruffalo
verso James Gunn è una testimonianza del livello di lavoro che Gunn
ha accumulato, e ciò potrebbe aiutare presto il nuovo universo DC a
rivaleggiare con il MCU.
“Direi, assumi James Gunn,
perché nessuno fa meglio di lui. E la Marvel dovrebbe sudare perché
James Gunn è un regista davvero dotato e penso che sarà fantastico
per quel franchise.”
Paramount Pictures ha diffuso un
nuovo trailer di Dungeons
& Dragons – L’onore dei ladri per il prossimo
adattamento cinematografico live-action del popolare franchise di
giochi da tavolo di Hasbro. L’arrivo nelle sale è previsto per
il 31 marzo 2023.
Un affascinante ladro e un gruppo di
improbabili avventurieri realizzano il colpo del secolo recuperando
una reliquia perduta. Ma le cose si mettono male quando il gruppo
si imbatte nelle persone sbagliate. Dungeons
& Dragons – L’onore dei ladri porta sul grande
schermo lo straordinario mondo e lo spirito del leggendario gioco
di ruolo in un’avventura divertente e ricca di azione.
Il film live-action
di Dungeons & Dragons è
scritto e diretto dal duo di Game
Night Jonathan Goldstein e John Francis
Daley. Il film è interpretato da
Chris Pine (Wonder Woman
1984),Michelle
Rodriguez ( F9 ), Justice Smith
(Detective Pikachu),
Hugh Grant(Quattro matrimoni e un funerale),
Sophia Lillis (Itfilm), Chloe
Coleman (My Spy) e Bridgerton Regé-Jean
Page. Il film di Dungeons &
Dragons è coprodotto e cofinanziato da Hasbro,
eOne e Paramount Pictures. eOne gestisce la distribuzione nel
Regno Unito e in Canada, mentre Paramount distribuisce
ovunque. Sarà anche prodotto da Brian Goldner e Jeremy Latcham
di Hasbro come parte del suo accordo con eOne, il braccio di
intrattenimento di Hasbro.
Molti personaggi del Marvel Cinematic Universe hanno subito
cambiamenti significativi nel corso dei quindici anni di storia del
franchise. I Marvel Studios hanno dato
il via al MCU nel 2008, rivoluzionando gli adattamenti
cinematografici dei fumetti, portando in vita centinaia di
personaggi eroici in oltre trenta film, otto serie televisive su
Disney+ e la collezione è in costante
crescita. Il MCU ha dato a molti personaggi archi narrativi
molto diversi dalle loro controparti a fumetti che hanno il più
delle volte convinto gli spettatori.
La gioia dell’universo condiviso dei
Marvel Studios è che il pubblico può vedere questi
personaggi crescere e svilupparsi nel tempo. Mentre l’azione dei
supereroi gioca un ruolo fondamentale in ogni progetto del MCU, i personaggi sono il fulcro del franchise
in crescita dei Marvel Studios, e alcuni di loro
hanno subito cambiamenti piuttosto significativi dal loro debutto.
Sebbene a volte si tratti solo di piccoli cambiamenti, alcuni hanno
visto la loro intera forma fisica alterata, altri invece da eroi
sono diventati i cattivi.
Rocket
Tra i personaggi più strani della
Marvel, Rocket ha debuttato in Guardiani della Galassia. La creatura
geneticamente modificata simile a un procione ha iniziato il suo
viaggio nel MCU come uno scontroso cacciatore di
taglie e mercenario con la tendenza a rubare arti protesici. Un
aspetto cruciale del franchise di Guardiani della Galassia è stato
l’esplorazione della famiglia, un aspetto che è stato fondamentale
nel viaggio di Rocket nel MCU. Mentre molti aspetti della sua
personalità sono rimasti invariati, Rocket è
cambiato in modo massiccio dal suo debutto nel 2014.
Il cambiamento più significativo di
Rocket è avvenuto durante Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame, che lo ha visto perdere la
maggior parte della sua famiglia di Guardiani a causa dello
schiocco di Thanos. Rocket si è ammorbidito come
personaggio e ha imparato ad apprezzare il valore delle altre
persone, il che ha reso il ritorno della sua famiglia in
Endgame ancora più potente. Guardiani della Galassia Vol. 3 esplorerà le
origini di Rocket con l’Alto Evoluzionario, che
metterà alla prova la sua nuova visione del mondo nell’ultima
avventura della squadra.
Thor
Nelle prime storie del
MCU, Thor è stato introdotto come un personaggio
monodimensionale, che ha subito alcuni piccoli cambiamenti per
trasformarsi dal Dio del Tuono egocentrico in un uomo degno di
essere il Re di Asgard. Tuttavia, è stato in
Thor: Ragnarok di Taika Waititi a iniziare a trasformarlo in un
eroe a tutto tondo. Ragnarok mostra Thor che
realizza il suo vero potenziale di eroe dopo aver perso tutto ciò
che pensava gli desse potere, compreso il suo martello,
Mjolnir.
Affrontando la morte di sua madre,
di suo padre e di suo fratello e facendo i conti con la distruzione
di Asgard, Infinity War è stato un momento cruciale per
Thor, poiché è stato il suo fallimento
nell’uccidere Thanos a farlo cadere in una spirale
di depressione che si è protratta per tutti i cinque anni del Blip
di Avengers: Endgame. Questi cambiamenti sono
stati monumentali per Thor nel
MCU, ben lontani dalla testa calda introdotta nel
primo film del 2011. Nonostante in Thor: Love & Thunder abbia fatto delle scelte
discutibili il suo viaggio nel MCU non è ancora
finito.
Bruce Banner/Hulk
Questo eroe irradiato dai raggi
gamma ha subito grandi cambiamenti praticamente in ogni progetto
del MCU in cui è apparso. A parte il cambio di
attore tra L’incredibile Hulk e The Avengers, Bruce Banner incarna i cambiamenti fisici nel
MCU. Partendo da una creatura stupida ma
immensamente forte, Hulk ha imparato rapidamente a
funzionare come parte della squadra originale degli
Avengers, continuando in Avengers: Age of Ultron, che ha anche
introdotto una timida storia d’amore tra Hulk e la
Vedova Nera.
Thor: Ragnarok ha visto Hulk prendere il
controllo, mettendo da parte Banner, mentre
Avengers: Infinity War ha avuto il problema
opposto, ma è stato Endgame a vedere il
cambiamento più significativo per il personaggio. Fondendo i suoi
personaggi di Banner e Hulk, un magnifico Mark Ruffalo ha avuto accesso alla forza di
Hulk e al genio di Banner contemporaneamente. All’inizio è stato
uno shock per il pubblico, ora c’è un consenso sul fatto che i
Marvel Studios debbano riportare Hulk alle sue
origini rabbiose. Il progetto World War Hulk, di cui si vocifera, potrebbe
essere realizzato.
Doctor Strange
Doctor Strange del 2016 ha fatto debuttare
Stephen Strange in un film del MCU che ha portato
l’arrogante neurochirurgo in un viaggio di guarigione. Dopo un
tragico incidente d’auto, Strange perde l’uso delle mani ma
intraprende un viaggio alla ricerca dell’Antico a
Kamar-Taj, che potrebbe potenzialmente guarirlo.
Durante il viaggio, tuttavia, si aprono per Strange delle porte che
gli fanno cambiare il suo percorso professionale da chirurgo di
fama mondiale a Maestro delle Arti Mistiche.
Se all’inizio Strange non si
preoccupava d’altro che di se stesso, il suo viaggio nel mondo
della magia e delle dimensioni alternative gli ha dato uno scopo
più grande. Dotato della Pietra del Tempo,
Strange è un personaggio fondamentale nella
battaglia contro Thanos e aiuta la nuova arrivata nel MCU America Chavez a sfuggire alle grinfie di
Scarlet Witch in Doctor Strange nel Multiverso della Follia.
Sebbene gli aspetti principali del suo personaggio siano cambiati
nel tempo, Strange non ha mai perso il suo umorismo e il suo tocco
leggermente arrogante.
Bucky Barnes/Soldato d’Inverno
Nonostante fosse inizialmente un
personaggio di supporto in
Captain America: Il primo vendicatore, James Buchanan “Bucky”
Barnes è diventato uno dei personaggi più complessi del MCU. Il MCU
ha portato Bucky da migliore amico sacrificabile all’arma segreta
dell’HYDRA, il Soldato d’Inverno, a eroe che
combatte gli Flag Smashers al fianco di
Sam Wilson in The Falcon and the Winter Soldier. I
principali cambiamenti di Bucky hanno riguardato
il suo stato mentale e la sua personalità, in particolare quando si
è liberato dal controllo mentale dell’HYDRA.
La prossima apparizione di Bucky
sarà come membro della prima squadra di Thunderbolts del MCU, che
metterà il Soldato d’Inverno in primo piano come
leader della squadra. Nella serie tv Bucky ha
fatto ammenda per il suo periodo come assassino dotato di
superpoteri dell’HYDRA, ma è possibile che la storia di
Bucky sia destinata a regredire nei Thunderbolts, dato che la sua precedente serie
Disney+ ha mostrato quanto facilmente possa
ricadere nei suoi vecchi schemi. La storia di
Bucky è ben lungi dall’essere conclusa, quindi il
suo personaggio continuerà a svilupparsi in modi auspicabilmente
positivi.
Peter Parker/Spider-Man
A prima vista, il Peter Parker del MCU, alias
Spider-Man, non sembra essere cambiato molto.
Tuttavia, Spider-Man: No Way Home ha visto il
personaggio spogliarsi del suo anonimato e lottare per proteggere
non solo se stesso e i suoi amici, ma anche l’intero
Multiverso. I Marvel Studios hanno preso questo
amichevole Spider-Man di quartiere e lo hanno
trasformato in un potente Avengers e, dal momento
che i Marvel Studios hanno confermato il futuro di
Spider-Man nel MCU, sembra che ci
siano molti altri sviluppi in arrivo.
Spider-Man: No Way
Home è stato l’ultimo chiodo nella bara per il rilassato e
gioioso Peter Parker, poiché sua zia May è stata
uccisa per mano di Green Goblin. Dopo aver perso i
genitori, lo zio Ben, la zia May e ora i suoi amici grazie
all’incantesimo di Strange, Parker è completamente
solo; quindi, sarà interessante vedere come si svilupperà la sua
storia nei futuri progetti del MCU. Le sue
varianti di Spider-Man hanno certamente lasciato
un segno su di lui, temprando il Peter Parker del
MCU in un supereroe più preparato.
Wanda Maximoff/Scarlet Witch
È difficile pensare a un personaggio
del MCU che abbia subito tante perdite come
Wanda Maximoff, ma tutto ciò ha contribuito al suo
incredibile sviluppo dal suo debutto nella scena finale di Captain America: The Winter Soldier.
Inizialmente in lotta con Ultron contro i Vendicatori, Wanda e suo
fratello gemello Pietro si sono presto uniti alla squadra di
supereroi del MCU. Mentre Pietro ha perso la vita
in battaglia, Wanda è diventata un Avengers ufficiale, anche se non
è durata molto prima del loro scioglimento in Captain America: Civil War.
Dopo che Thanos ha ucciso Visione in Infinity
War, un assaggio del vero potere di Wanda si è manifestato
prima nella battaglia finale di Endgame e poi nella creazione di
Westview Hex in WandaVision. WandaVision ha
rivelato che Wanda
Maximoff è Scarlet Witch, il cui potere è stato
amplificato dalla Pietra della Mente. Come tale, Wanda ha
immagazzinato tutta la forza del suo potere, ma questo l’ha portata
su un sentiero oscuro, diventando la cattiva di Doctor Strange nel Multiverso della Follia e
apparentemente trovando la sua fine nel Monte Wundagore, ma si
ipotizza che tornerà per redimersi nel futuro del MCU.
Nebula
La storyline di Nebula nel MCU è stata una sorpresa per molti
che non si aspettavano che fosse un personaggio importante. Il
MCU ha trasformato Nebula da lacchè di
Thanos a membro ufficiale della famiglia dei
Guardiani della Galassia, come mostrato nello
speciale di Natale dei Guardiani e nell’imminente Guardiani della Galassia Vol. 3. Analogamente
a Rocket, i maggiori cambiamenti di Nebula sono
avvenuti tra Infinity War e
Endgame, che l’hanno vista stringere legami con
gli eroi e lottare per riportare in vita i loro cari perduti.
L’amarezza e la rabbia iniziali di
Nebula, rivolte a Thanos e
Gamora, derivano dagli anni in cui è stata
torturata dal padre adottivo e costretta a competere in battaglie
contro la sorella, quando invece voleva solo amore. Guardiani della Galassia Vol. 3 esplorerà un
lato più sensibile e umano di Nebula, già mostrato
nei trailer che hanno mostrato un aspetto più umano del
personaggio, privandolo delle componenti metalliche sul viso.
Questo non vuol dire che Nebula non sia ancora una
terrificante e formidabile guerriera, ma ora comprende anche il
valore della famiglia.
Loki
Loki
ha avuto un percorso confuso nel MCU, poiché il
Dio del Male è morto in numerose occasioni e ora è una variante del
Loki principale che risiede al di fuori della
linea temporale nell’Autorità di Variazione Temporale. Il Loki originale ha impiegato diversi anni
per trasformarsi da fratello di Thor traditore e
affamato di potere alla sorta di eroe che è diventato in
Thor: Ragnarok e nei momenti iniziali
di Avengers: Infinity War.
Tuttavia, ciò ha portato all’effettiva morte di
Loki per mano di Thanos, che
sembra aver interrotto definitivamente la sua storia nel MCU.
Avengers: Endgame ha visto una variante del
2012 di Loki sfuggire ai Vendicatori, che ha dato
vita alla serie Loki su Disney+. Questa variante di
Loki ha vissuto lo stesso sviluppo del
Loki principale, solo condensato in una curva di
apprendimento di un episodio che descrive la vita e la morte della
sua variante, dandogli un importante controllo della realtà. Ora
sembra che Loki voglia salvare l’intero
Multiverso da Kang il Conquistatore, con un cambiamento
radicale rispetto alla sua precedente mentalità.
Tony Stark/Iron Man
Ci sono personaggi del MCU che sono
cambiati, e poi c’è Tony Stark. Iron Man ha visto l’eroe originale
del MCU cambiare il corso della storia con la sua
proclamazione di essere Iron Man, ma solo dopo aver chiuso la
divisione di produzione di armi delle Stark
Industries e aver usato il suo genio per miniaturizzare la
tecnologia del reattore ad arco e sviluppare l’armatura di Iron Man. L’ossessionato e disilluso Stark
cambiò immediatamente la sua filosofia dopo aver capito l’errore
commesso, scegliendo di fare del bene per il bene piuttosto che
pensare ai benefici monetari.
Quest’idea è proseguita per tutta la
sua carriera nel MCU: anche quando crea Ultron, lo fa con le migliori intenzioni.
Sceglie persino di fare da mentore a giovani eroi emergenti come
Peter Parker, dimostrando fiducia nelle nuove
generazioni e il desiderio di tramandare la sua eredità eroica.
Questo aspetto è diventato particolarmente importante in
Avengers: Endgame, che ha visto
Tony Stark sacrificare la sua vita per salvare
l’universo, pagando il prezzo più alto per fare il bene supremo. Il
Marvel Cinematic Universe ha visto pochi
cambiamenti così significativi come la trama di Iron Man.
La casa di produzione
Orisa Produzioni è lieta di annunciare l’avvio delle riprese
di Il mio Posto è qui. Il film, ambientato nella
Calabria rurale degli anni ’40, racconta con verità e coraggio e un
taglio fortemente realistico una storia di amicizia e di
emancipazione in un tempo e un luogo dominati ancora da una
radicata cultura patriarcale. Il mio Posto è qui è
scritto e co-diretto da Cristiano Bortone e Daniela
Porto, quest’ultima autrice anche del romanzo omonimo da cui è
tratto il soggetto e prossimamente edito da Sperling & Kupfer. Il
film è prodotto da Orisa Produzioni, con il sostegno della
Fondazione Calabria Film Commission, Apulia Film Commission e della
Regione Lazio, Fondo Lazio Cinema International, POR-FESR
2014-2020.
Cristiano Bortone,
produttore e regista, ha vinto nel 2008 un David di Donatello con
Rosso come il cielo e ha diretto nel 2016 Caffè, la
prima coproduzione ufficiale tra Italia e Cina. In questo nuovo
film affianca Daniela Porto al suo esordio come regista e
sceneggiatrice e anche scrittrice del libro che uscirà in
concomitanza con il film.
Interpreti principali
sono
Ludovica Martino, giovanissima ma già volto apprezzatissimo
del panorama cinematografico italiano (Skam Italia, Sotto il
sole di Riccione, Lovely boy, Il campione, I migliori giorni) e
Marco Leonardi, attore dalla pluriennale esperienza
cinematografica iniziata come Totò di Nuovo cinema paradiso,
passata per grandi successi come Come l’acqua per il
cioccolato di Alfonso Arau, C’era una volta il Messico
di Robert Rodriguez, Mary di Abel Ferrara e più di recente
film molto apprezzati come Anime nere di Francesco Munzi,
Maradona di Marco Risi, Tutti i Soldi del Mondo di
Ridley Scott, Martin Eden di Pietro Marcello e Padre
Pio di Abel Ferrara.
Le riprese iniziate a
Gerace (RC), storico borgo della Locride, proseguiranno per diverse
settimane fra la Calabria e la Puglia, fra location suggestive che
raccontano un’Italia dimenticata.
La trama di Il mio Posto è
qui
All’indomani della
fine della Seconda Guerra mondiale, in un piccolo paese calabrese,
l’incontro tra Marta (Ludovica Martino), ragazza madre promessa in
sposa ad un uomo che non ama, e Lorenzo (Marco Leonardi),
l’omosessuale locale conosciuto come “l’organizzatore dei
matrimoni”, fa nascere una profonda amicizia che la porta a sfidare
i pregiudizi della comunità che li circonda e a lottare per trovare
il proprio posto nel mondo come donna.
ORISA PRODUZIONI è la
società di produzione cinematografica e televisiva del regista e
produttore Cristiano Bortone. Attiva dal 1998, alcuni dei suoi film
sono stati grandi successi commerciali come “Indovina chi sposa mia
figlia” (in Germania più di 1,5 milioni di spettatori) o “Marina”
diretto dal candidato Oscar Stijn Coninx, entrato a far parte dei
dieci maggiori incassi della storia del cinema belga. Altri hanno
vinto premi ai maggiori film internazionali come “Saimir” di
Francesco Munzi, Menzione speciale al Festival di Venezia o “Rosso
come il cielo” dello stesso Bortone, David giovani nel 2008. La sua
produzione più recente è la co-produzione italo-cinese “The Italian
Recipe (La ricetta italiana)” che è uscito in sala in Cina a Giugno
2022 con ben 9.000 copie e 90 milioni di visualizzazioni sugli
streamers locali.
Quanti ricorderanno il film Marvel mai prodotto Silver & Black? La pellicola, incentrata su
Silver Sable e Black Cat, era un progetto che doveva essere
realizzato dalla Columbia Pictures in collaborazione con la
Marvel, e distribuito da Sony. Il film era stato
pensato come capitolo dello Spiderverse e aveva scelto come regista
Gina Prince-Bythewood (The
Woman King). Nel 2018 però la Sony ha deciso di cancellare
Silver & Black, con l’intenzione di focalizzarsi
in futuro su due lungometraggi separati che avessero i due
personaggi come protagonisti.
Molti fan del MCU si sono chiesti
nel corso del tempo quale fosse la linea narrativa pensata per
questa nuova sezione, e una vecchia fuga di notizie riguardo la
trama ha fornito una – più o meno – esaustiva risposta.
Scopriamo perciò tutti i dettagli
sull’avventure che avrebbero coinvolto le due eroine
Silver e Black, in un’alleanza tutta al femminile contro numerosi
villain dell’universo Marvel.
Silver Sable contro Black Cat
Da quanto si è potuto apprendere,
Silver & Black si sarebbe focalizzata
principalmente sul personaggio di Silver Sable, una cacciatrice di
taglie del Dipartimento di Giustizia USA, con il compito di
mettersi sulle tracce di Felicia Hardy (ossia Black Cat) per
riportarla ai suoi padroni.
Black Cat si era infatti offerta
anni prima di sottoporsi a un intervento chirurgico sperimentale
eseguito dal Dottor Mendel Stromm aka “Gaunt” (nonché professore
universitario del Dottor Osborn), che avrebbe installato nel suo
corpo delle tecnologie A.I. per conferirle dei poteri in grado di
potenziare le sue abilità.
La vendetta di Silver
Sable
Black Cat, riuscita a scappare dalle
grinfie di Stromm con le sue nuove abilità – seppur non ne abbia
ancora il pieno controllo – sarebbe poi arrivata al confine con il
Sud America. Nel film, ciò che avrebbe spinto Silver a catturare
Black Cat si scopre essere collegato a un atto vendicativo
nei confronti di Gaunt da parte della prima.
Quest’ultimo infatti risulta essere
responsabile della morte di suo padre, Ernst Sablinova, e della
tortura e uccisione di molti suoi compagni Symkariani (il paese
d’origine di Silver). Il piano della Sable in Silver &
Black sarebbe perciò stato quello di prendere Felicia
Hardy e portarla da Guant solo per attuare il suo piano di
vendetta.
Il Wild Pack
Per chi è amante dei fumetti, il
nome Wild Pack non sarà sconosciuto. Questo è un
gruppo di mercenari creato proprio dal padre di Silver, Ernst, con
il compito di catturare criminali internazionali.
In Silver & Black
sarebbe apparso il Wild Pack, che avrebbe aiutato Silver Sable
nella sua missione vendicativa insieme a Dominic Fortune, anch’egli
nel Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti.
Legami con il mondo di
Spider-Man
Come si è detto, in Silver &
Black Dominic Fortune avrebbe collaborato con Silver sia
per distruggere Gaunt sia per scovare Black Cat, senza la quale il
piano non avrebbe visto la luce. Alcune notizie suggeriscono che,
per poter raggiungere questo obiettivo, Silver Sable si sarebbe
rivolta a uno dei suoi contatti nella regione del Tri-Border in Sud
America – epicentro del crimine organizzato – ossia Dimitri
Smerdyakov.
Per chi ha seguito Spider-Man
conoscerà già questo personaggio, uno dei villain dell’Uomo Ragno,
che si fa chiamare Camaleonte. Ma ora la domanda
è: sarebbe stato lo stesso Camaleonte visto in Spider-Man: Far From Home? Chissà.
Camaleonte
Se avessimo potuto fruire
Silver & Black, avremmo probabilmente scoperto
qualcosa in più sul personaggio Camaleonte. Da quello che è
trapelato, Camaleonte sarebbe un uomo in fuga dal proprio passato,
con una reputazione da mantenere nell’area di Tri-Border. In questo
caso non sarebbe stato un cattivo (come vediamo in Spider-Man),
quanto piuttosto una sorta di alleato mercenario di Silver.
Nel film Camaleonte, sfruttando le
sue abilità nel travestirsi, avrebbe avuto il compito di aiutare
Silver a trovare Black Cat, seppur con uno spazio a lui
dedicato molto limitato. Silver & Black sarebbe stata così
solo un’introduzione del personaggio, che avrebbe forse avuto il
suo momento di gloria in un sequel o spinoff.
Scorpion e Tarantola
Mentre Silver Sable è intenta a
cercare Black Cat, altri due protagonisti dall’universo di
Spider-Man sarebbero dovuti apparire. Parliamo di Mac Gargan aka
Scorpion e Anton Rodriguez aka
Tarantola. Esattamente come Felicia Hardy, anche
questi due personaggi sono stati potenziati chirurgicamente dal
Dottor Stromm, il cui piano all’inizio era proprio di aggiungere
Black Cat al suo gruppo di villain, nel quale erano presenti anche
Scorpion e Tarantola.
In Silver & Black,
Gaunt avrebbe incaricato i due di cercare Felicia a Sud, e avremmo
potuto assistere a un inseguimento della donna. Non solo: avrebbero
anche indossato un esoscheletro (Scorpion) e una tuta high tech
(Tarantola), il che avrebbe fatto sperare di vedere una loro
rappresentazione fedele alle controparti fumettistiche.
Tombstone
In Silver & Black
sarebbe poi dovuto comparire, seppur per un cameo, il personaggio
di Lonnie Lincoln, conosciuto nei fumetti come
Tombstone. Ricordiamo, solo per una rinfrescata,
che Felicia Hardy ha un passato criminale, ciò vuol dire che a
darle la caccia non c’è solo Gaunt, ma altre figure che pian piano
sarebbero state presentate.
La missione di Tombstone sarebbe
stata quella di ucciderla, e integrare il suo personaggio nel film
era un modo per Sony di far conoscere al pubblico un villain che,
più avanti, avrebbero approfondito. Nella pellicola però Silvia
Sable avrebbe trovato per prima Black Cat e le due sarebbero poi
fuggite da… tutti!
L’unione fa la forza?
Tarantola e Scorpion sono sulle
tracce di Silver e Black, fin quando non le trovano e danno il via
ad un “duello” all’ultimo sangue. In Silver &
Black ci sarebbe stata una scena su un treno a
rappresentare questa dinamica, conclusasi poi con
l’uccisione di Tarantola ma con la cattura di Felicia da parte di
Scorpion.
Riportata alla base da Gaunt, Black
Cat sarebbe stata torturata, per poi essere salvata da Silver
riuscitasi ad infiltrare nel laboratorio con l’aiuto di Dominic
Fortune. Silver Sable avrebbe avuto così il suo momento di gloria
attuando la sua vendetta, ma poi gli eventi inseriti in
seguito avrebbero preso una piega decisamente
inaspettata.
Eroine femminili
Dalla fuga di notizie non si è
riuscito a capire come si arrivi a questo punto della storia, ma
nel finale di Silver & Black le due protagoniste
sarebbero riuscite a formare una squadra di eroine tutte al
femminile, composte da: Spider-Woman, Jackpot, Stunner e
Dusk.
Questo super-female-team è stato
definito come “versione femminile della sporca dozzina”, ed era
volto a introdurre personaggi che avrebbero avuto in futuro un
approfondimento da solisti. Impegnativo, certo, ma incredibilmente
interessante. E ora la domanda finale è: ma Norman Osborn?
Il destino di Norman Osborn
Inizialmente in Silver &
Black doveva avere il suo spazio anche il famigerato
Norman Osborn. Questo villain però era già stato visto nelle
produzioni Marvel, ecco perché l’intenzione fu poi quella di dare
priorità a cattivi che fino a quel momento non avevano avuto il
loro momento.
Nella prima stesura, a finanziare il
lavoro del Dottor Stromm doveva essere proprio Osborn, con Charles
Standish che aveva il compito di essere suo messaggero. Invece il
futuro Goblin sarebbe stato solo visto ma non
sentito. A quel punto però Marvel decise di dare
precedenza proprio a questo villain
poiché maggiormente interessata al suo character, escludendo così
sia Osborn che Standish dalla sceneggiatura.
Disney+ ha diffuso una
featurette inedita di The Good
Mothers – la nuova serie originale italiana che
racconta la ‘ndrangheta
interamente dal punto di vista delle donne che hanno osato sfidarla
– nella quale il cast artistico e tecnico riflette sull’incredibile
coraggio delle protagoniste e delle loro scelte per un nuovo
futuro.
Vincitrice
del primo “Berlinale Series Award”, The Good
Mothers è stata presentata in anteprima
mondiale alla 73° edizione del Festival Internazionale del
Cinema di Berlino nella sezione “Berlinale Series” e debutterà il 5
aprile su Disney+ in Europa.
The Good
Mothers è interpretata da Gaia
Girace (L’amica geniale) nel ruolo di Denise Cosco,
Valentina
Bellè (Catch-22, I Medici) nei
panni di Giuseppina Pesce, Barbara
Chichiarelli (Suburra– La
serie, Favolacce) in quelli di Anna
Colace, Francesco
Colella (ZeroZeroZero, Trust)
in quelli di Carlo Cosco, Simona
Distefano (Il Traditore) nel ruolo di
Concetta Cacciola, Andrea Dodero (Non
odiare) in quello di Carmine e con Micaela
Ramazzotti (La pazza gioia, La
prima cosa bella) nel ruolo di Lea Garofalo.
Questa serie è un‘opera corale e sfaccettata che
racconta la storia vera di tre donne, cresciute all’interno
dei più feroci e ricchi clan della ‘ndrangheta, che decidono di collaborare con una
coraggiosa magistrata che lavora per distruggerla dall’interno.
Queste donne dovranno quindi combattere contro le loro stesse
famiglie per il diritto di sopravvivere e di costruire un nuovo
futuro per se stesse e per i loro figli.
Basato sull’omonimo libro non-fiction del
giornalista Alex Perry, premiato con il
“George Polk Award”, e adattato per lo schermo
da Stephen Butchard (Bagdad
Central, The Last Kingdom), nominato ai BAFTA,
il progetto vede la regia di Julian Jarrold,
nominato ai BAFTA e agli Emmy (The
Crown, Becoming Jane) e della
premiata Elisa
Amoruso (Sirley, Chiara Ferragni:
Unposted) ed è prodotto da House Productions
(Sherwood, Il prodigio) e Wildside
(L’amica geniale, Anna), una società del
gruppo Fremantle.
Basata su una storia vera, The
Good Mothers ripercorre le vicende di Denise, figlia di
Lea Garofalo, Maria Concetta Cacciola e Giuseppina Pesce, tre donne
che osano contrapporsi alla ‘ndrangheta. Ad aiutarle la P.M. Anna
Colace che, appena arrivata in Calabria, ha un’intuizione: per
poter abbattere i clan della ‘ndrangheta, è necessario puntare alle
donne. È una strategia che comporta grandi rischi: la ‘ndrangheta è
nota e temuta per il suo pugno di ferro e il potere
insidioso. The Good Mothers segue Denise, Giuseppina
e Maria Concetta nel loro tentativo di affrancarsi dal potere
criminale e collaborare con la giustizia
I produttori esecutivi di The
Good Mothers sono Juliette Howell, Tessa Ross e Harriett
Spencer per House Productions e Mario Gianani, Lorenzo Gangarossa
per Wildside, una società del gruppo Fremantle e Alessandro Saba
per Disney+. Anche Stephen Butchard e
Julian Jarrold sono i produttori esecutivi.
Oggi Apple ha
svelato il trailer della seconda stagione di
Schmigadoon!, la serie comedy musicale del
co-creatore Cinco Paul vincitrice di Emmy e AFI Award, che tornerà
con canzoni originali e nuove guest star il 5 aprile su Apple TV+.
La nuova stagione farà il suo debutto con i primi due dei sei
episodi totali, seguiti da nuovi episodi ogni mercoledì, fino al 3
maggio.
Dopo aver trovato il vero amore nella città di Schmigadoon, la
seconda stagione della serie ritroverà Josh (Keegan-Michael Key) e
Melissa (Cecily Strong) a Schmicago, il mondo rivisitato dei
musical degli anni ’60 e ’70. La nuova stagione, che includerà
nuovi brani originali del co-creatore e produttore esecutivo
Cinco Paul, ritrova protagonisti Cecily Strong,
Keegan-Michael Key, Ariana DeBose, Martin Short, Dove Cameron,
Jaime Camil, Kristin Chenoweth, Alan Cumming, Ann Harada, Jane
Krakowski e Aaron Tveit; a loro si uniranno Tituss
Burgess e Patrick Page.
https://youtu.be/C75Fkp7RWIo
Schmigadoon! è co-creata da Cinco Paul e Ken
Daurio e prodotta da Universal Television, una divisione di
Universal Studio Group e Broadway Video. Cinco Paul è anche
showrunner e ha scritto tutte le canzoni originali della serie,
mentre Lorne Michaels e Micah Frank sono produttori esecutivi, come
pure Andrew Singer per conto di Broadway Video.
Fin dal suo debutto, “Schmigadoon!” ha ottenuto consensi e
riconoscimenti in tutto il mondo, ottenendo, tra gli altri, le
vittorie agli Emmy e agli AFI Award e una nomination ai Critics
Choice Award per Kristin Chenoweth come Miglior Attrice non
protagonista.
La prima stagione completa di “Schmigadoon!” è disponibile in
streaming su Apple
TV+.
Svelato il teaser trailer e la data
di uscita della rivoluzionaria quinta e ultima stagione dell’amata
e acclamata serie di Prime VideoThe Marvelous Mrs.
Maisel. La serie che ha intrattenuto i fan per sei
anni debutterà il 14 aprile 2023 con tre episodi seguiti da nuovi
episodi ogni settimana.
Dopo essersi fatta terra bruciata intorno a sé ed essere
stata esclusa dal tour, Midge Maisel ha tenuto duro per tutta la
quarta stagione per ricostruire la sua carriera e reputazione. Gli
ultimi momenti della precedente stagione avevano visto Midge
lasciare il Carnegie Hall rinfrancata e pronta ad affrontare
qualsiasi tempesta di neve le venisse incontro. Dopo un’epifania di
fronte al cartellone innevato del The Gordon FordShow, Midge è pronta ad “Andare avanti” e a lottare per la
sua ascesa alla fama – munita solo della sua lingua brillante e
affilata e niente da perdere.
Nella quinta e ultima stagione, Midge si trova più vicina che
mai al successo che aveva sognato per poi scoprire che “più vicina
che mai” è ancora molto lontano. La creatrice Amy
Sherman-Palladino e l’executive producer Daniel
Palladino avevano già stampate in mente le esatte scene
finali della serie già dalla conclusione della quarta stagione
l’anno scorso.
Un colosso dei premi, The Marvelous Mrs. Maisel ha vinto 20
Primetime Emmy Award, tra gli altri, nella categoria Outstanding
Comedy Series; sei Critics Choice Award; quattro Screen Actors
Guild Award; tre Golden Globe Award e molti altri. La serie è
diventata uno degli show più amati e acclamati della televisione e
ha cambiato le carte in tavola per il mondo dello streaming.
The Marvelous Mrs. Maisel,
dai celebri creatori Amy Sherman-Palladino e dall’executive
producer Daniel Palladino, è scritta e diretta da Sherman-Palladino
e Palladino e vede nel cast l’attrice premiata agli Emmy Rachel Brosnahan, il quattro volte vincitore
degli Emmy Tony Shalhoub,Alex
Borstein, vincitrice di tre Emmy Award, l’attrice nominata
agli Emmy Marin Hinkle, Michael Zegen, Kevin Pollak,
Caroline Aaron, il vincitore di un SAG Award Reid
Scott, Alfie Fuller e Jason Ralph.
The Last of
Us racconta una storia che si svolge vent’anni
dopo la distruzione della civiltà moderna. Joel, un sopravvissuto,
viene incaricato di far uscire Ellie, una ragazzina di 14 anni, da
una zona di quarantena sotto stretta sorveglianza. Un compito
all’apparenza facile che si trasforma presto in un viaggio brutale
e straziante, poiché i due si troveranno a dover attraversare gli
Stati Uniti insieme e a dipendere l’uno dall’altra per
sopravvivere.
Nel cast Pedro Pascal nel ruolo di Joel e Bella Ramsey nel ruolo di Ellie. Gabriel Luna è Tommy, Anna Torv interpreta Tess, l’attrice
britannica Nico Parker è Sarah. Murray
Bartlett veste i panni di Frank, Nick
Offerman quelli di Bill, Storm Reid è
Riley, Merle Dandridge è Marlene. Il cast include
anche Jeffrey Pierce nel ruolo di Perry,
Lamar Johnson in quello di Henry, Keivonn
Woodard nel ruolo di Sam, Graham Greene
nel ruolo di Marlon, Elaine Miles nel ruolo di
Florence. E con Ashley Johnson e Troy Baker.
The Last of
Us è scritta da Craig Mazin (Chernobyl) e
Neil Druckmann (il videogioco The Last Of Us) che ne sono anche i
produttori esecutivi. The Last Of Us è una co-produzione
Sony Pictures Television con Carolyn Strauss, Evan Wells, Asad
Qizilbash, Carter Swan, e Rose Lam come produttori esecutivi. La
serie è prodotta da PlayStation Productions, Word Games, The Mighty
Mint, e Naughty Dog.
Una famiglia allargata come tante,
con i suoi segreti e le sue fratture all’interno, è il cuore del
primo family drama Sky Original,
A Casa tutti bene – La serie, firmato da un grande
autore che da circa 20 anni racconta sul grande schermo storie
familiari di enorme successo e che ha scelto Sky come casa del suo
primo progetto per la TV: Gabriele Muccino, anche
supervisore artistico della seconda stagione della serie reboot del
suo omonimo film
campione di incassi.
Vinto il Nastro d’Argento 2022 come
miglior serie dell’anno con la
prima stagione, come annunciato dal teaser appena rilasciato
A Casa tutti bene – La serie torna a
maggio in esclusiva su Sky e in streaming solo suNOW con i nuovi, attesissimi episodi.
La seconda stagione, prodotta da
Sky Studios e da Andrea e Raffaella Leone per Lotus Production –
società di Leone Film Group, è stata scritta da Gabriele Muccino,
Barbara Petronio (head writer e produttrice creativa), Camilla
Buizza, Gabriele Galli e Andrea Nobile.
Un grande cast corale interpreta i
membri della numerosa famiglia, nei suoi due rami, al centro della
storia. Laura Morante (Lacci,
Ciliegine, Ricordati di me) guida il cast nel
ruolo di Alba Ristuccia, a seguito della morte del marito (nella
prima stagione interpretato da Francesco Acquaroli) diventata
proprietaria del ristorante San Pietro, a Roma, e madre di Carlo,
Sara e Paolo, interpretati rispettivamente da Francesco
Scianna (Baarìa, La mafia uccide solo
d’estate, Latin Lover), Silvia D’Amico (The
Place, Hotel Gagarin, Christian)
e Simone Liberati (La profezia
dell’armadillo, Suburra).
Euridice Axen
(Gli Infedeli, Loro, Il Processo) è
Elettra, ex moglie di Carlo, mentre Sveva Mariani
interpreta Luna, la figlia della coppia. Nei panni di Ginevra,
attuale compagna di Carlo, Laura Adriani
(Tutta colpa di Freud, Non c’è più religione).
Antonio Folletto (Gomorra – La serie,
Capri-Revolution, I bastardi di Pizzofalcone) è invece il
compagno di Sara, Diego.
Quindi i Mariani, che per volontà
di Pietro Ristuccia hanno ereditato una quota importante del
ristorante di famiglia: Paola Sotgiu (Suburra
– la serie) è Maria Mariani, sorella di Pietro e madre di
Sandro e Riccardo Mariani, interpretati rispettivamente da
Valerio Aprea (Boris, Figli,
Smetto quando voglio) e Alessio Moneta
(1992, Baciami ancora). Emma
Marrone (Gli anni più belli) interpreta la
compagna di Riccardo, Luana, mentre Milena Mancini
(La terra dell’abbastanza, A mano disarmata) è
Beatrice, la compagna di Sandro.
Nel cast tornano anche
Maria Chiara Centorami (Come saltano i
pesci, Universitari – Molto più che amici) e
Mariana Falace (Gli anni più belli,
Si vive una volta sola). E con Eugenia
Costantini di nuovo nel ruolo ricorrente di Olivia, ex
compagna di Paolo e madre di suo figlio Giovanni, interpretato dal
giovanissimo Federico Ielapi (Pinocchio, Quo
vado?, Tutti per 1 – 1 per tutti), e Marco
Rossetti (Il Cacciatore, Speravo de morì
prima, 7 donne e un mistero) ancora nei panni di
Maurizio Mandolesi, amico e socio in affari di Carlo.
Diversi i debutti assoluti nel cast
della seconda stagione: il cantautore e attore francese Tom
Leeb (Cyrano, mon amour, 8 Rue de l’Humanité)
interpreterà uno chef di successo corteggiato da molti ristoranti,
in Italia e all’estero, con un ambizioso progetto per il San
Pietro; Camilla Semino Favro (Sopravvissuti,
Mia madre, Diaz – Don’t Clean Up This Blood) sarà Rebecca
Baldini, avvocata di successo e vecchia amica di Sara; Yan
Tual (Liaison, Outlander, Rifkin’s Festival)
interpreta il nuovo compagno di Olivia, Pierrick; Filippo
Valle (Elisa di Rivombrosa, Don Matteo
7, Donna detective) si calerà nei panni di Giuseppe,
un nuovo personaggio legato a Beatrice.
La trama della seconda stagione
di A Casa tutti bene – La serie
Mentre Carlo concilia la vita
familiare con i progetti imprenditoriali, Paolo continua la
battaglia legale contro Olivia, Sara riscopre l’amore e Alba, ora
senza segreti, si ricostruisce una vita. Eppure, ancora una volta,
a scompigliare le carte arriva il passato.
Al centro della storia c’è sempre
la famiglia: Carlo, Paolo, Sara, Riccardo, Diego e Ginevra
affrontano prove inaspettate, ognuno guidato dal proprio desiderio.
Nuovi amori e tormenti infiammano le loro vite e, per quanto possa
sembrare ingiusto, le colpe dei genitori ricadono sempre sui figli.
Così i protagonisti vanno incontro a un destino ineluttabile: la
felicità è un’illusione impossibile da afferrare, soprattutto per
loro.
Il
penultimo episodio della prima stagione di The
Last of Us ha raggiunto ben 8,1
milioni di spettatori domenica sera negli USA.Secondo
Warner Bros. Discovery, questo gli permette di essere la puntata
più vista della prima stagione della serie. In precedenza, quel
primato apparteneva all’episodio4con 7,5 milioni di
spettatori, sebbene la WBD non ha reso pubblici i dati
relativi agli episodi
5–7.
Queste cifre confermano la crescita
costante che lo show ha mantenuto durante la
prima serata di ogni episodio. Gli 8,1 milioni di spettatori
che si sono sintonizzati sull’episodio 8, intitolato “When
We Are In Need“, hanno contribuito a un aumento del 74%
rispetto al numero di spettatori della premiere della serie, che ha
attirato un pubblico di 4,7 milioni di persone.
Adattato dai famosi giochi
per PlayStation con lo stesso nome, The
Last of Us è stato un successo immediato
per HBO quando è stato presentato in anteprima a gennaio. Quei
4,7 milioni di spettatori iniziali hanno segnato per la rete
il secondo debutto più vistoin
oltre un decennio di storia, secondo solo alla serie prequel di
“Game
of Thrones” “House
of the Dragon“. La serie si è attestata con 5,7
milioni di spettatori nella sua successiva puntata, mettendo a
segnoilpiù grande aumento mai
registrato da HBOtra un lancio e un secondo episodio,
dato che ha poi portando a unrinnovo anticipato della
seconda stagione. La crescita è proseguita con il 6.4
messo a segno dall’episodio
3, che ha poi ricevuto grandi consensi da critici e fan per
leperformance diNick
OffermaneMurray
Bartlett, avviando rumors su potenziale di premi per
gli attori e lo spettacolo nel suo insieme.
Dato la continua crescita
dello show, “The
Last of Us sembra probabile che raggiunga
un altro massimo della serie con l’episodio
9, che sarà il suo finale della prima stagione.Anche se potrebbe perdere alcuni spettatori per via della 95a
cerimonia degli Oscar, che andrà in onda su ABC quando l’episodio
debutterà su HBO e HBO Max, ma questo non fermerà necessariamente
il suo slancio.Va segnalato che lo show ha già
affrontato concorrenze di questo tipo negli USA; infatti l’episodio
4 ha comunque raggiungo 7,4 milioni di spettatori, in
competizione con i Grammy.
La serie tv The Last of Us
The Last of
Us racconta una storia che si svolge vent’anni
dopo la distruzione della civiltà moderna. Joel, un sopravvissuto,
viene incaricato di far uscire Ellie, una ragazzina di 14 anni, da
una zona di quarantena sotto stretta sorveglianza. Un compito
all’apparenza facile che si trasforma presto in un viaggio brutale
e straziante, poiché i due si troveranno a dover attraversare gli
Stati Uniti insieme e a dipendere l’uno dall’altra per
sopravvivere.
Nel cast Pedro Pascal nel ruolo di Joel e Bella Ramsey nel ruolo di Ellie. Gabriel Luna è Tommy, Anna Torv interpreta Tess, l’attrice
britannica Nico Parker è Sarah. Murray
Bartlett veste i panni di Frank, Nick
Offerman quelli di Bill, Storm Reid è
Riley, Merle Dandridge è Marlene. Il cast include
anche Jeffrey Pierce nel ruolo di Perry,
Lamar Johnson in quello di Henry, Keivonn
Woodard nel ruolo di Sam, Graham Greene
nel ruolo di Marlon, Elaine Miles nel ruolo di
Florence. E con Ashley Johnson e Troy Baker.
The Last of
Us è scritta da Craig Mazin (Chernobyl) e
Neil Druckmann (il videogioco The Last Of Us) che ne sono anche i
produttori esecutivi. The Last Of Us è una co-produzione
Sony Pictures Television con Carolyn Strauss, Evan Wells, Asad
Qizilbash, Carter Swan, e Rose Lam come produttori esecutivi. La
serie è prodotta da PlayStation Productions, Word Games, The Mighty
Mint, e Naughty Dog.
John Wick:
Capitolo 4 è stato ufficialmente presentato alla
premiere londinese lunedì sera, e questa mattina l’embargo
alle reazioni sui social è stato revocato durante. Il quarto film
riprende dopo la fine di “John
Wick: Capitolo 3 – Parabellum“, che ha visto il famigerato
assassino di Keanu Reeves cadere dall’alto del
Continental Hotel dopo essere stato tradito dal suo confidente
Winston (Ian McShane). Certo, Wick è
sopravvissuto ovviamente. In John Wick:
Capitolo 4 troviamo il mortale killer che viaggia per
il mondo per liberarsi dal dominio dell’inafferrabile e spietata
Grand Tavola.
Il quarto film d’azione ha suscitato forti
elogi nel suo primo giro di reazioni, in particolare per la sua
profonda serie di volti di supporto al protagonista che include
Donnie Yen, Hiroyuki Sanada, Marko Zazor, Scott Adkins e
Rina Sawayama. Un altro argomento centrale di opinione è
la durata del film, che dura due ore e 49 minuti, 38 minuti in più
rispetto al capitolo precedente. La critica del Los Angeles Times
Katie Walsh ha apprezzato il film, elogiando la sua estetica
riconoscendo che fosse un gradino sopra altri successi in
franchising. Ha aggiunto che ha odiato il fatto che sia
“stupido”.
I really liked
#JohnWick4! Amazing to remember that big franchise blockbusters
can look like this (good). Dan Lausten, you have my heart, my
sword, my whatever. Didn’t feel too long, you can ignore the lore
(who cares!!). There is one (1) thing that I hated (because it’s
dumb).
Il caporedattore di Collider, Steven
Weintraub, non ha avuto altro che elogi per il film, segnalando che
Reeves si alza con alcuni shenanigans con un fucile a fiato di
drago.
#JohnWickChapter4 is f*cking awesome. Literally had to pick my
jaw off the ground from some of the insane and inventive set
pieces.
You are not prepared for what Keanu does with the dragon’s
breath shotgun.
Courtney Howard, membro della Los Angeles Film Critics
Association e collaboratore di Variety , ha elogiato il cast di
avversari di supporto del film.
Brawny, bold & badass,
#JohnWick4 brilliantly balances vested stakes with an
absolutely spectacular, high octane thrill ride. A soaring,
searing, scorching chapter in the saga. The wildest time you’ll
have at the movies this year. A pure adrenaline rush. pic.twitter.com/eUmJRfnwJw
Il critico di CinemaBlend Eric Eisenberg ha espresso alcune
riserve sulla scoraggiante durata del film. Ma afferma che il
film “si guadagna” con “ritmo intelligente” e scene forti
l’attesa.
I had reservations about John Wick: Chapter
4’s nearly three hour runtime, but the movie earns it. It’s an epic
with smart pacing that never lets the action feel exhausting, and
the set pieces are phenomenal. Great cast of series newcomers, but
Donnie Yen is the MVP.
#JohnWick4pic.twitter.com/xyMbLXmXUM
Insieme a Keanu Reeves, Lance Reddick e Ian
McShane ci sono le nuove arrivate in franchising, la
superstar pop giapponese-britannica Rina Sawayama
al suo debutto cinematografico, Shamier Anderson, Bill
Skarsgard, Clancy Brown, Hiroyuki Sanada e Donnie
Yen, che a quanto si dice interpreterà un vecchio amico di
John Stoppino.
John Wick:
Chapter 4 è diretto da Chad Stahelski da
una sceneggiatura co-scritta da Shay Hatten e Michael Finch, che
subentra al creatore del franchise Derek Kolstad. È prodotto
da Basil Iwanyk, Erica Lee e Stahelski con Reeves e Louise Rosner
come produttori esecutivi.
John Wick
4 è stato annunciato per la prima volta subito dopo il
weekend di apertura da record di John Wick:
Capitolo 3 – Parabellum, che ha incassato
oltre 300 milioni di dollari in tutto il mondo. La quarta
puntata vedrà il ritorno di Keanu Reeves nei panni
dell’omonimo assassino, che è stato visto per l’ultima volta
soffrire di ferite multiple dopo essere caduto dall’alto del
Continental Hotel.
Nicolas Cage è un uomo dai molti
talenti. Con un Academy Award, un SAG Award e un
Golden Globe, l’attore ha affrontato molti generi diversi
negli ultimi quattro decenni, il che lo ha reso il perfetto attore
da premiere al Variety Legend & Groundbreaker Awarddel Miami Film Festival. Mentre
ritirava il premio domenica sera, Cage ha riflettuto sui numerosi
progetti a cui ha lavorato, anche quelli che non sono mai stati
realizzati. Sebbene si sia dilettato nel mondo dei supereroi,
in realtà non ha mai fatto parte dell’universo cinematografico. In
merito a quello Marvel ha così
commentato.
“Devo essere
gentile con i film Marvel,
perché mi sono chiamato come un personaggio di Stan Lee di nome
Luke Cage. Cosa devo fare, mettere da parte i film
Marvel? Stan Lee è il mio padre
surrealista . Mi ha dato
il nome”, ha detto l’attore quando gli è stato chiesto dello
stato dei film sui supereroi oggi. “Capisco qual è la
frustrazione. Ho capito. Ma penso che ci sia molto spazio
per tutti. Sto vedendo film come “Tár“. Vedo
tutti i tipi di film artistici e indipendenti. Penso che ci
sia molto spazio per tutti“. Quindi, alla domanda ese
vorrebbe essere nell’MCU? La sua risposta è semplice:
“Non ho bisogno di essere nell’MCU, sono Nic
Cage“.
Per quanto riguarda
i molti generi in cui Cage ha
recitato, due si distinguono come i suoi
preferiti.“Il mio preferito è il dramma
familiare dallo spirito indipendente“, ha
condiviso. “Mi piacciono i film che si svolgono a
casa e le lotte che abbiamo a casa e come stiamo cercando di avere
successo e diventare persone migliori o di soccombere alle
pressioni dell’esperienza umana. L’altro mio genere preferito,
direi, è l’horror. Alcune delle persone artistiche più
talentuose ora stanno girando film dell’orrore. Penso che tu
possa fare così tanto. Il motivo per cui la fantascienza e
l’horror sono così importanti per me è perché mi hanno dato un
formato in cui potevo esprimere alcuni dei miei sogni più surreali
e astratti con la performance
cinematografica“.
Vi ricordiamo che presto
Nicolas Cage interpreterà al cinema il conte Dracula,
nell’annunciato Renfield diretto
da Chris McKay (La guerra di domani, LEGO Batman – Il film) da una
sceneggiatura di Ryan Ridley (la serie di Ghosted, la serie di Rick
& Morty), basata su un’idea originale di Robert
Kirkman, creatore di The Walking Dead e di Invincible.
In questa mostruosa
avventura moderna del fedele servitore di Dracula,
Nicholas Hoult (Mad Max: Fury Road, la saga di
X-Men) interpreta Renfield,
il tormentato aiutante del boss più narcisista della storia,
Dracula (il premio Oscar
Nicolas Cage). Renfield è costretto a procurare le
vittime del suo padrone ed a eseguire ogni suo ordine, per quanto
spregevole. Ma ora, dopo secoli di servitù, Renfield è pronto a
scoprire se c’è una vita al di fuori dell’ombra del Principe delle
Tenebre. Se solo riuscisse a capire come porre fine alla sua
codipendenza.
DogHead Animation, studio di animazione 2D di Movimenti
Production leader in Italia e con sede principale a Firenze,
espande la propria presenza sul territorio puntando ancora una
volta sul talento made in Italy e scegliendo la Puglia come
ulteriore polo artistico e produttivo. Dallo studio che ha animato
serie di successo per ogni generazione, tra cui Topo Gigio
(RaiPlay, Rai Yoyo) e Strappare lungo i bordi (Netflix) nasce DogHead Animation
Apulia.
La sede, all’interno della cornice
dello storico ex Palazzo del Mezzogiorno, Padiglione 81 della Fiera
del Levante di Bari, inserisce lo Studio nel progetto Apulia Film
House che con il sostegno di Apulia Film Commission si pone, tra
gli altri, l’obiettivo di promuovere lo sviluppo e il successo nel
settore dell’animazione sul territorio.
Un team di artisti guidato dall’Head
of Studio Marcello Maggi ha già occupato gli spazi a loro dedicati
ed è al lavoro con la squadra di Firenze su una serie di nuove
produzioni nazionali e internazionali. Al tempo stesso, in
un’ottica di contaminazione reciproca e di fiducia nei talenti
presenti nella regione, DogHead Animation Apulia ha già avviato
iniziative di formazione, come l’appena concluso “aniMADE in
Puglia” un workshop intensivo di animazione cut-out che ha
contribuito allo sviluppo di diverse figure artistiche, alcune
delle quali sono già impegnate su produzioni in partenza. Prenderà
il via a breve, invece, una collaborazione con la Scuola di
Fumetto, Disegno e Illustrazione “Grafite”, grazie alla quale sarà
possibile offrire ad alcuni giovani studenti l’opportunità di
lavorare fin da subito su importanti progetti di animazione in
arrivo nei prossimi mesi.
Giovanna Bo, Executive Producer di
DogHead Animation: “Tra gli oltre 300 artisti provenienti da tutta
Italia che collaborano con DogHead, diversi arrivano dal Meridione
e molti di loro proprio dalla Puglia. Anche la storia ci insegna
che queste terre sono ricche di ispirazione e la sinergia che si è
creata con Apulia Film Commission mira proprio a valorizzare il
talento, favorendo la creazione di nuove e interessanti opportunità
per coinvolgere queste professionalità nell’industria
dell’animazione. Molto presto il team di DogHead Apulia sarà al
lavoro su diverse produzioni anche di respiro internazionale che
non vediamo l’ora di poter comunicare.”
Giorgio Scorza e Davide Rosio, CEO e
fondatori di Movimenti Production: “Quando nel 2018 abbiamo creato
DogHead Animation avevamo come obiettivo quello di dare un
contributo significativo alla produzione e all’esportazione
dell’animazione made in Italy. DogHead oggi è lo studio di
animazione 2D più grande e strutturato nel Paese, e in questo senso
il lavoro con il territorio è stato e continua a essere un aspetto
fondamentale, attraverso la ricerca e la formazione di
professionalità che contribuiscano a tenere alto il livello delle
nostre produzioni. Siamo felici di poter unire le forze con Apulia
Film Commission, che da lungo tempo promuove con successo lo
sviluppo del cinema e dell’intrattenimento, di cui l’animazione è
parte essenziale.”
Annamaria Tosto e Antonio Parente,
rispettivamente Presidente e Direttore generale della Fondazione
Apulia Film Commission: “L’animazione è un genere cinematografico
sempre più presente all’interno dei palinsesti distributivi
nazionali e internazionali ed è sempre maggiore l’attenzione della
nostra Fondazione per l’audiovisivo animato e i nuovi media.
Infatti, oltre al nostro fondo principale, l’Apulia Film Fund, che
finanzia diversi generi e formati tra cui anche l’animazione,
sosteniamo questo genere di opere anche attraverso un fondo
specificatamente dedicato: il Short&Digital Film Fund. Ora,
questa nuova collaborazione con DogHead Animation, oltre a segnare
un ulteriore passo in avanti nella direzione delle novità del
mercato cinematografico, farà arrivare in Puglia nuove opportunità
professionali per le maestranze pugliesi specializzate in questo
settore, favorendo, quindi, il rientro di tanti talenti andati via
per inseguire la loro passione e incentivando i percorsi formativi
di quanti vorranno dedicarsi ai nuovi mestieri. L’avvio di una
importante unità produttiva di una delle principali realtà del
settore dell’animazione in Puglia e l’ospitalità di alcune decine
di giovani animatori per lunghe fasi di lavorazione di prodotti e
progetti innovativi non potrà che far bene al nascente sistema
dell’animazione Pugliese e corroborarne sul nostro territorio il
radicamento”.
Il ritorno di
Hugh Jackman nei panni di Wolverine è uno degli
appuntamenti più attesi in assoluto da parte di tutti coloro che
hanno amato il suo personaggio sul grande schermo. Assente dal
2017, dopo lo splendido Logan, Jackman ha
accettato di tornare nei panni del mutante canadese per Deadpool
3, al fianco di Ryan Reynolds.
Non sappiamo quanto sarà importante
il suo coinvolgimento, ma seppure si dovesse trattare di un piccolo
ruolo,
Hugh Jackman sta facendo le cose per bene e si è messo
di nuovo al lavoro per costruire il suo Wolverine. Di seguito, ecco
svelata la sua alimentazione per portare in scena il mutante con
gli artigli di Adamantio:
Bulking. A day in the life. Thank you Chef
Mario for helping me stay healthy and properly fed whilst ..
Becoming. Wolverine. Again. pic.twitter.com/bnNAzDiZuR
Supponendo che questo sia tutto ciò
che Jackman mangia in un giorno mentre si prepara per il suo ruolo
di Wolverine, nel complesso, il suo apporto calorico è vicino a
10.000. È molto, il che significa che il pubblico potrebbe vedere
una versione davvero potenziata del mutante preferito dai fan in
Deadpool
3.
Deadpool 3, quello che
sappiamo
Shawn Levy dirigerà
Deadpool
3. Rhett Reese e Paul
Wernick, che hanno già firmato i primi due film sul
Mercenario Chiacchierone, scriveranno anche Deadpool 3, basandosi sui fumetti creati da
Rob Liefeld, confermandosi nella squadra creativa
del progetto, dopo che per un breve periodo erano stati sostituiti
da Lizzie Molyneux-Loeglin e Wendy
Molyneux.
Oltre a Ryan Reynolds non ci sono nomi confermati nel
cast del film. In Deadpool 2 c’erano Josh
Brolin nel ruolo di Cable e Zazie Beetz
in quello di Domino, mentre il primo film vedeva la presenza di
Morena Baccarin come Vanessa e T.J.
Miller come Weasel. Nel cast è stato anche confermato
Hugh Jackman, che torna a rivestire i panni di
Wolverine/Logan, dopo la sua gloriosa uscita di scena nel 2017 in
Logan, di James Mangold.
Paul Wernick e
Rhett Reese hanno dichiarato sul film: “È
una meravigliosa opportunità per i pesci fuor d’acqua. Deadpool è
un pazzo al centro di un film. Far cadere un pazzo in un mondo
molto sano di mente, è oro puro. Sarà davvero divertente.”Deadpool
3 uscirà il 6 settembre 2024.
Elon
Musk sarà al centro di un nuovo
documentario
dell’incrollabileAlex
Gibney, il regista premio Oscar di “Going
Clear: Scientology and the Prison of Belief“.Già mesi dopo l’inizio della produzione,
Gibney ha annunciato il progetto lunedì dicendo di
essere “estremamente entusiasta” di affrontare la figura
di Musk nel film. È descritto come un “esame definitivo e non
verniciato dell’imprenditore tecnologico multimiliardario e CEO di
Tesla, SpaceX e Twitter“.
Il magnate della tecnologia
Elon Musk ha raggiunto il picco di saturazione di
esposiziione mediatica alla fine del 2022 quando ha completato
un’acquisizione di Twitter da 44 miliardi di dollari, promettendo
di migliorare l’esperienza dell’utente della piattaforma e di
ripristinare “l’equilibrio” nel suo corpo utente (inclusa
l’eliminazione degli account bot, che Musk ha precedentemente
affermato imperversava sul noto social network).
Jigsaw Productions
sta producendo il film insieme a Closer Media, Anonymous
Content e Double Agent, che finanzia
anche il progetto. Non è stato ancora nominato un partner per
la distribuzione del documentario negli USA e in EUROPA.“Ora è il momento per un ritratto rigoroso di Elon Musk,
che è innegabilmente una delle figure più influenti del nostro
tempo. Closer Media è entusiasta di unire le forze con Alex
Gibney, Anonymous Content e Double Agent per affrontare la sfida di
esaminare Musk e il suo impatto sul mondo“, ha dichiarato
Zhang Xin, fondatore di Closer Media.
Gibney e Jessie
Deeter producono il film per Jigsaw, e
Stacey Offman e Richard Perello saranno i
produttori esecutivi. Joey Marra e Xin wil
produrranno per conto di Closer Media con la produzione esecutiva
di William Horberg. Nick Shumaker e
Jessica Grimshaw di Anonymous Content producono con
Dawn Olmstead e David Levine come produttori
esecutivi. Dana O’Keefe produce per conto di Double Agent con
Teddy Schwarzman, Michael Heimler, Yariv Milchan e Michael Schaefer
come produttori esecutivi. Altri crediti di
Gibney includono “Taxi to the Dark Side”
per il quale ha vinto l’Oscar, così come “Enron: The
Smartest Guys in the Room” e “Steve Jobs:
The Man in the Machine”.
Sebbene non sia stato
annunciato ufficialmente Taron Egerton crede che ruolo del prossimo
James Bond sia già stato deciso e l’attore già
scelto.Parlando
con la rivistaTotal Filmper il suo ultimo numero,
Egerton – che è stato oggetto di diversi
rumors nei mesi scorsi – ha detto che in realtà non aveva mai preso
parte a nessuna conversazione, né aveva mai incontrato la
produttrice Barbara Broccoli. Taron Egerton, pensa che il ruolo fosse già
stato capito.“Sì. Voglio dire, penso che
abbiano già qualcuno, e non sono io”, ha detto Egerton. “Sì. Voglio dire, non ho mai
preso parte alle conversazioni. Non ho mai incontrato i
Broccoli. Non hanno mai chiesto di me. Non sono mai stato
uno dei ragazzi che stanno guardando. È solo che non credo di
essere la persona giusta per questo. Penso che ci siano
candidati molto, molto, molto migliori per quel ruolo di
me. Ma, sai, sarei un membro del pubblico molto
disponibile. Sono film brillanti.”
Al momento, non si sa chi
interpreterà l’ambito ruolo di James
Bond. Tuttavia, sappiamo alcune cose su come sarà il
prossimo attore a entrare nel franchise. L’anno scorso, il
produttore Michael G. Wilson ha affermato che gli
attori più giovani probabilmente non sarebbero stati presi in
considerazione.All’inizio di quest’anno,
l’attoreAaron
Taylor-Johnsonera preoccupato di essere “troppo
famoso” per il ruolo dopo aver avuto un
incontro con Broccoli per interpretare il personaggio, suggerendo
che i produttori dietro il franchise
di 007 stanno
cercando una persona più sconosciuta da interpretare. il
ruolo.
Chiunque finisca per
interpretare James Bond avrà “grandi scarpe” da
dover riempire, ma i fan probabilmente non vedranno un film per un
po’ di tempo. L’anno scorso, Broccoli ha notato che un nuovo film
era “ad almeno due anni di distanza“, a
causa del fatto che doveva essere scelto un James Bond e che un
nuovo film che inizi una nuova saga doveva ancora essere
scritto. “Non c’è una sceneggiatura, e non
possiamo trovarne una fino a quando non decidiamo come affrontare
il prossimo film perché, in realtà, è una reinvenzione di
Bond“, ha
detto Broccoli. “Stiamo
reinventando chi è, e questo richiede tempo. Direi che mancano
almeno due anni alle riprese.”
Mancano pochi giorni all’episodio 2
di The
Mandalorian 3 prima della premiere su Disney+. Din Djarin e Grogu
sono in missione per espiare il peccato di aver infranto il rigido
codice dei Children of the Watch. Ecco quando guardare la
tappa successiva del loro viaggio su Disney+ (iscriviti al servizio di
streaming qui).
Quando guardare The Mandalorian Stagione 3 Episodio 2 su
Disney+
Disney+ rilascerà l’episodio
2 della terza stagione di The
Mandalorian alle 3:00 ET / 12:00 PT
mercoledì 8 marzo. La prossima puntata è diretta da
Rachel Morrison da una sceneggiatura scritta da
Jon Favreau. Morrison è meglio conosciuta per il suo
lavoro come direttrice della fotografia e ha lavorato a diversi
film e programmi televisivi acclamati dalla critica, tra
cui Fruitvale
Station (2013), Mudbound (2017)
– per il quale è diventata la prima donna ad essere nominata per un
Academy Award per il miglior Cinematografia – e Black
Panther (2018).
Nella terza stagione continuano i
viaggi del Mandaloriano nella galassia di Star
Wars. Un tempo cacciatore di taglie solitario, Din Djarin si è
riunito a Grogu. Nel frattempo, la Nuova Repubblica lotta per
allontanare la galassia dal suo passato oscuro. Il Mandaloriano
incontrerà vecchi alleati e si farà nuovi nemici mentre lui e Grogu
continuano il loro viaggio insieme.
The
Mandalorian torna su Disney+ il 1° marzo. La serie è
interpretata da
Pedro Pascal, Katee Sackhoff, Carl Weathers, Amy Sedaris, Emily
Swallow e Giancarlo Esposito. Tra i registi degli otto
episodi della terza stagione ci sono Rick Famuyiwa, Rachel
Morrison, Lee Isaac Chung, Carl Weathers, Peter Ramsey e
Bryce Dallas Howard. Jon Favreau è showrunner/capo sceneggiatore ed
executive producer insieme a Dave Filoni, Rick Famuyiwa, Kathleen
Kennedy e Colin Wilson. Karen Gilchrist e Carrie Beck sono i
co-executive producer.
In una recente intervista
con Collider, la
star di Stranger
ThingsDavid
Harbour ha confermato che la produzione
dell’attesissimo Stranger Things 5, quinta e
ultima stagione della serie horror di fantascienza dovrebbe
iniziare il prossimo giugno. Jim Hopper di
Harbour è stato visto l’ultima volta durante gli
ultimi
momenti del finale della quarta stagione, dove finalmente torna
a casa da Hawkins dopo aver trascorso estenuanti mesi in Russia
come prigioniero.
“Stiamo entrando nella
quinta stagione. Ho ancora un paio di mesi per
allenarmi. Inizieremo le riprese a giugno, però, e quella sarà
l’ultima stagione“, ha detto Harbour della data delle riprese
della quinta stagione di Stranger
Things. “Mi sono allenato molto
per la quarta stagione. Lui [Hopper] era in una posizione
molto specifica, quella prigione russa. Si trattava di
renderlo un ragazzo diverso e di perdere uno strato di se stesso
fisicamente, mentalmente ed emotivamente. Ma ora è tornato in
città, è tornato in America dove hanno i cheeseburger, quindi sarà
ben nutrito“.
Stranger
Things è ambientato negli anni ’80 nella città
immaginaria di Hawkins, nell’Indiana. Quando un ragazzino scompare,
una piccola città scopre un mistero che coinvolge esperimenti
segreti, terrificanti forze soprannaturali e una strana
ragazzina.Stranger
Things è attualmente interpretata da
Winona
Ryder, David
Harbour, Finn
Wolfhard, Millie
Bobby Brown, Gaten Matarazzo, Caleb McLaughlin , Natalia Dyer,
Charlie Heaton, Cara Buono, Matthew Modine, Noah
Schnapp, Sadie
Sink, Joe Keer , Dacre Montgomery, Sean Astin, Paul Reiser ,
Maya Hawke , Priah Ferguson e Brett Gelman
La
quarta stagione di Stranger
Things ha stabilito un record per Netflix, essendo stata vista per oltre 287 milioni di
ore durante la settimana dal 23 al 30 maggio. Questo non è
solo un ottimo risultato per il primo posto della settimana per
Netflix, ma è anche più che sufficiente per battere il record per
il più grande fine settimana di premiere della piattaforma di
streaming per una serie in lingua inglese, che era precedentemente
detenuto dalla
seconda stagione di Bridgerton
(193 milioni di ore).
Il Filming Italy – Los
Angeles chiude la sua ottava
edizione con il conferimento della stella a
Giancarlo Giannini
sulla Walk of Fame di Hollywood. Il pluripremiato attore è
stato infatti premiato dalla Camera di Commercio di Hollywood con
la 2.752ª stella sulla Hollywood Walk of
Fame nella categoria Motion Pictures.
Insieme al Presidente della Camera di Commercio di Hollywood
Lupita Sanchez Cornejo, presenti anche la
Senatrice Lucia Borgonzoni, Sottosegretario di
Stato al Ministero della Cultura, i produttori cinematografici
Barbara Broccoli e Michael Gregg
Wilson e Tiziana Rocca, Direttore
artistico di Filming Italy – Los Angeles e promotrice
dell’evento.
Doppiatore, regista e attore
italiano candidato all’Oscar, Giancarlo Giannini si è guadagnato il
plauso mondiale per i suoi ruoli da protagonista in film italiani e
internazionali. Il 3 marzo è stato inoltre premiato per la sua
incredibile carriera con il Filming Italy Lifetime
Achievement Award, presso l’Harmony Gold Theater, dal
Filming Italy – Los Angeles, diretto da
Tiziana Rocca e dall’Istituto Italiano di Cultura
di Los Angeles, che lo hanno celebrato con una maratona dei suoi
film più famosi.
Giancarlo Giannini
ha detto: “Sono molto felice e al contempo intimidito dal ricevere
la stella a Hollywood. Sono stato tante volte in America, portando
i miei film anche con Lina Wertmüller. Abbiamo avuto un buon
successo. Ho avuto anche una nomination all’Oscar per
Pasqualino Settebellezze, ma la stella penso sia più
importante. Io così sono per il pubblico una star per sempre. Un
sentito ringraziamento a Tiziana Rocca, che con il Filming
Italy da lei diretto e organizzato, si è fatta promotrice di
questo importantissimo traguardo per la mia carriera”.
Tiziana Rocca,
Direttore artistico di Filming Italy – Los Angeles,
afferma: “Da anni il Filming Italy collabora con la
Hollywood Chamber of Commerce che dal 1953 promuove e sostiene la
Walk Of Fame, la famosa strada dedicata al cinema, nata per
mantenerne la gloria. Già nel 2018, infatti, il Filming
Italy era riuscito ad ottenere questo riconoscimento anche per
la straordinaria Gina Lollobrigida. L’assegnazione di questa 16 ª
stella italiana a Giancarlo Giannini è un traguardo per la Cultura
Cinematografica Italiana e segno di speranza e di ottimo auspicio
in questo periodo ancora complicato per il settore
dell’audiovisivo”.
La Console Generale d’Italia a Los
Angeles, Raffaella Valentini, ha dichiarato: “Sono
particolarmente onorata che l’inizio della mia missione a Los
Angeles coincida anche con la ‘nascita’ di una nuova stella
sull’iconica Hollywood Boulevard, che oggi celebra Giancarlo
Giannini. Il talento di Giannini ci ispira da oltre 60 anni e
rappresenta un volto e una voce della cultura italiana che rende
tutti noi fieri”.
Emanuele Amendola,
Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles, ha
aggiunto: “Quest’anno è stato un particolare onore celebrare
insieme il talento del grande Giancarlo Giannini presso il nostro
Istituto Italiano di Cultura alla vigilia della posa della stella
sulla Walk of Fame. Un segno indelebile del grande amore per il
cinema italiano a Hollywood, di cui lo stesso Giannini è stato
fondamentale autore”.
A meno di una settimana dalla
grande cerimonia degli Academy Awards la
trepidazione aumenta. Il Dolby Theatre sta per tornare ad ospitare
le grandi stelle del cinema, insieme, quest’anno, a tutta una serie
di stelle nascenti, che si sono affermate per la loro bravura e le
loro sorprendenti performance.
Per quanto tutti i premi Oscar
nelle varie categorie abbiano naturalmente la stessa valenza, ci
sono alcune statuette che tendono ad avere un importanza maggiore:
diventano il coronamento di una carriera, in alcuni casi, o
l’emergere di nuove figure nel cinema internazionale. Tra queste
categorie si ricorda l’Oscar come miglior attrice
protagonista. Questo è un premio dedicato a tutte le
grandi donne performer che hanno brillato sul grande schermo dal
1929. Molte delle star del cinema contemporaneo sono state
coronate con uno o più di questi premi (Katharine
Hepburn nella sua carriera ne vinse ben 4!).
Scritto e diretto da Todd
Field, Tàr è una pellicola tutta costruita attorno
alla sua protagonista, la direttrice d’orchestra “maestro” Lydia
Tàr, interpretata da una magnifica Cate Blanchett. Candidato agli
Academy Awards in ben 6 categorie, tra cui anche miglior film e
miglior regia a Field, Tàr presenta allo spettatore una figura
femminile di potere. Si tratta di quel genere di potere
socialmente associato all’uomo; questa mascolinità tossica, però,
questa volta viene portata sul grande schermo come donna. Lydia
Tàr si afferma in un ambiente prettamente maschile, per poi
tramutarsi nel prototipo stesso dell’uomo al potere: nella coppia
diventa rispetto alla moglie una figura forte, che difende la
figlia, fino ad identificarsi come “padre” della piccola.
Dopo il suicidio di Krista Taylor, allieva della Tàr, emergono
tutte le accuse nei suoi confronti di abusi sessuali: un chiaro
richiamo alla campagna #Metoo nel mondo di Hollywood.
Pur essendo stata premiata con la
Coppa volpi a Venezia, come miglior attrice in un film drammatico
ai
Golden Globe ed ai
BAFTA, la stessa Blanchett afferma nel discorso di
ringraziamento a quest’ultima cerimonia che il ruolo di Lydia Tàr
sia stato “molto pericoloso” ed avrebbe potuto mettere fine alla
sua carriera. Il motivo di questa affermazione ci sembra oggi molto
chiaro: una serie di polemiche si è creata dal film e dalla sua
protagonista. In particolare, la direttrice d’orchestra Marin Alsop
ha visto Tàr come un offesa: “Hanno avuto l’opportunità di ritrarre
una donna direttrice d’orchestra e l’hanno trasformata in
un’abusatrice”. La Blanchett difende invece la pellicola affermando
che il film è la rappresentazione del fatto che le donne non sono
monoliti.
Michelle Yeoh, Everything, everywhere, all at once
Con ben 11 candidature agli Oscar
2023, tra cui anche miglior film, regia a Daniel Kwan e Daniel
Scheinert, sceneggiatura originale, attore non protagonista a Ke
Huy Quan ed attrice non protagonista a
Jamie Lee Curtis e Stephanie Hsu, Everything,
Everywhere, all at once è il film che ha ricevuto il
maggior numero di nomination in questa edizione degli Academy. La
pellicola ruota attorno alla figura di Evelyn, immigrata cinese che
vive in America e gestisce insieme al marito Waymond una
lavanderia. Una protagonista che all’inizio della vicenda sembra
essere solo cinica e rassegnata, sembra evolversi in una nuova se,
o meglio in una moltitudine di nuove se! Ogni Evelyn, con la sua
storia differente, contribuisce alla costruzione di una figura
femminile combattiva, coraggiosa, che recupera la speranza ed il
valore dei sentimenti.
Aggiudicandosi il Golden Globe come
miglior attrice in un film commedia o musicale, il
SAG Award ed ottenendo la nomination ai BAFTA, Michelle
Yeoh si realizza pienamente come attrice a livello
internazionale all’età di sessant’anni. Diventa la prima attrice
asiatica a vincere ai SAG Award in quasi trent’anni. Parlando
di questi suoi successi raggiunti, la Yeoh sottolinea l’importanza
dell’inclusività nel mondo del cinema internazionale,
meravigliandosi di ottenere tali riconoscimenti in età più
avanzata. L’attrice sottolinea come spesso, con il passare degli
anni, i ruoli per molte attrici tendono a diminuire: la sua
vittoria in alcune delle più importanti premiazioni
cinematografiche diventa quindi un altro esempio di apertura e di
inclusività da parte di Hollywood.
Ana de Armas, Blonde
Blonde, al momento
potrebbe essere definito con una sola semplice parola: controverso.
La nuova bio-pic diretta da Andrew Dominik ha ricevuto un
accoglienza dal pubblico contrastante, tanto da ottenere da un lato
delle candidature alle più importanti premiazioni
cinematografiche, come gli stessi Oscar, i BAFTA, i Golden
Globe ed alla Mostra del cinema di Venezia, dall’altro ben otto
candidature ai
Razzie Awards, con cui viene “premiato” ogni anno il peggio del
cinema.
Ad ogni modo, un elemento che
sembra essere condiviso dai più è la bravura dell’attrice cubana
Ana de Armas nei panni della star di Hollywood
Marilyn Monroe. L’interpretazione di una figura
del cinema così complicata e piena di sfaccettature può divenire
molto complicata per un’attrice: a questo proposito, infatti, la de
Armas ha dimostrato una particolare dedizione verso questo ruolo,
studiando a fondo la vita di Marilyn e la sua filmografia, leggendo
il romanzo di Joyce Carol Oates, dal quale è tratto il film stesso.
Pur non essendo stata in partenza la prima scelta (il ruolo era
stato dato a
Naomi Watts, poi a
Jessica Chastain ed infine ad Ana de Armas) l’attrice è
riuscita in tutto ad assumere le fattezze della Monroe.
Riguardo all’accoglienza di Blonde
da parte del pubblico, è anche la stessa Ana de Armas a
pronunciarsi a riguardo in una recente intervista al The Hollywood
reporter. L’attrice sottolinea come il film abbia ricevuto
una reazione più calorosa in Europa piuttosto che negli Stati
Uniti, aggiungendo che “Questo film non è stato fatto per
compiacere o piacere al pubblico” e perciò può risultare difficile
da guardare.
Michelle Williams, The Fabelmans
Candidato in ben sette categorie,
tra cui miglior regia al maestro della cinepresa
Steven Spielberg, miglior film e migliore
sceneggiatura originale, The
Fabelmans è il film più intimo ed auto
biografico realizzato dal regista. La pellicola ha un’importanza
particolare per Spielberg, trattandosi della sua personale storia,
pur con nomi differenti.
Michelle Williams interpreta in
The
Fabelmans Mitzi Fabelman, madre di Sammy. Il
personaggio è naturalmente ispirato a Leah, madre di Spielberg; per
questo motivo la stessa Williams ha considerato fin da subito un
onore sia poter partecipare al film, e soprattutto vedersi affidare
dal regista un ruolo per lui così importante. Questa è la quinta
candidatura agli Oscar per l’attrice, la quale però non si è ancora
mai aggiudicata l’ambita statuetta.
Lo stesso svolgimento delle riprese
è stato costellato da momenti fortemente emotivi per Spielberg e
per il cast. Nel vedere la prima volta
Michelle Williams e
Paul Dano nei panni dei suoi genitori il regista scoppiò a
piangere.
Andrea Riseborough, To Leslie
To Leslie sembra
essere una pellicola molto diversa da tutte quelle analizzate
precedentemente, e la stessa Andrea Riseborough sembra essere una figura
differente da grandi attrici come Cate Blanchett e
Michelle Williams.
To Leslie è il film esordio del
regista Michael Morris; lo scorrere delle vicende ruotano attorno
alla stessa figura di Leslie Rowlands, interpretata dalla
Riseborough, una donna alcolizzata e tossico dipendente che
sperpera tutto il suo denaro ed è riuscita ad allontanare tutti i
suoi cari. Pur avendo figurato in alcune importanti pellicole come
Birdman ed
Animali Notturni, Andrea Riseborough è ancora una figura più
emergente. Quest’ultima però da prova del suo talento in To Leslie,
tanto da portare l’Academy a candidare il film solamente in questa
categoria.
Sono state diverse le controversie
che hanno seguito questa nomination: è stato contestato al regista
ed all’attrice stessa di aver posto in essere una campagna
promozionale che non rispettava le linee dell’Academy. La
pubblicità del film è stata promossa grazie al sostegno di
importanti star del cinema, le quali hanno promosso lo stesso sui
propri canali social. Stiamo parlando di figure del cinema di
Hollywood come
Edward Norton,
Gwyneth Paltrow e, nel pieno spirito della sportività, anche la
stessa Cate Blanchett. Ad ogni modo, l’Academy, piuttosto che
ingiustamente penalizzare la Riseborough e To Leslie per la sola e
semplice mancanza di fondi, ha provveduto a modificare il proprio
regolamento.
Chi potrebbe vincere?
Photo credit: Allyson Riggs – Courtesy of A24
La categoria miglior attrice
protagonista è anche quest’anno popolata da cinque grandi attrici e
grandi performance. Per quanto alcune di queste pellicole
possano non essere state totalmente apprezzata dal pubblico o dalla
critica, la bravura di queste cinque stelle del cinema è
innegabile.
Ciononostante, solo una sarà la
statuetta consegnata: al momento le due attrici più favorite
sembrano essere Cate Blanchett, da subito
acclamata per la sua Lydia Tàr, e Michelle Yeoh,
considerata
Everything, Everywhere, all at once una pellicola
favorita dall’Academy. Ma, per quanto si possano fare pronostici,
non è cosa nuova che l’Academy sorprenda il pubblico con vittorie
inaspettate: non ci resta che aspettare il 12 marzo per
scoprirlo!
65: Fuga dalla
Terra, film con protagonista Adam Driver, che arriverà nelle nostre sale
nelle prossime settimane, genera molta curiosità, soprattutto per
il mistero che aleggia intorno a questo action fantascientifico di
alto profilo produttivo. Non c’è quindi da sorprenderci se intorno
alla trama del film sono nate voci e teorie su quello che
effettivamente racconterà questa storia.
Sulla base di quello che abbiamo
visto dai trailer, sembra che l’astronauta Mills (Adam
Driver) abbia in qualche modo viaggiato indietro nel tempo
ed essere atterrato sulla Terra 65 milioni di anni fa, ma l’attore
di Star
Wars ha ora smentito questa teoria durante un
intervista con Digital Spy.
“Non ci sono viaggi nel tempo,
ma raccontare un mondo che esisteva in parallelo 65 milioni di anni
fa, sembrava un concept movie davvero grande con pochissimo spazio
a disposizione per fare un lavoro emotivo su personaggi che parlano
di famiglia e che si erano persi nel corso del
tempo”.
Quindi, Mills e la sua giovane
compagna Koa (Arianna Greenblatt) sono
intrappolati in una specie di mondo parallelo? Driver non ha
approfondito, ma ha continuato a spiegare cosa lo ha attratto al
progetto in primo luogo.
“È bello fare qualcosa di grande
in cui molte persone possono identificarsi anche se veniamo da
posti molto diversi del mondo e tempi diversi nelle nostre vite, e
dobbiamo affrontare questa cosa a cui nessuno è davvero preparato.
Quindi la metafora era ovvia, ma mi sono sempre piaciuti i film di
tutti i tipi di budget e di tutte le dimensioni: questo, per me, è
il cinema. Mi è sembrato unico e strano”.
65: Fuga dalla
Terra è scritto e diretto da Scott Beck e Bryan Woods,
noti per aver co-scrittoA
Quiet Place e aver diretto il film slasher del
2019 Haunt. Il film vedep protagonisti Adam
Driver ( film di Star Wars),
Ariana Greenblatt (Love and Monsters) e Chloe Coleman
(My Spy).
“Dopo un catastrofico incidente
su un pianeta sconosciuto, il pilota Mills (Adam Driver) scopre
rapidamente di essere effettivamente bloccato sulla Terra… 65
milioni di anni fa“, si legge nella sinossi. “Ora,
con una sola possibilità per salvarsi, Mills e l’unico altro
sopravvissuto, Koa (Ariana Greenblatt), devono farsi strada
attraverso un terreno sconosciuto pieno di pericolose creature
preistoriche in un’epica lotta per la sopravvivenza.“