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Da Stand by Me a Moonlight: 10 coming of age da vedere

Da Stand by Me a Moonlight: 10 coming of age da vedere

Il genere coming-of-age è tanto popolare nella letteratura quanto al cinema. La narrativa di formazione (per dirla in italiano!) segue un personaggio principale – in genere un bambino o un’adolescente – che deve scendere a patti con l’arrivo dell’età adulta o con alcuni aspetti più specifici del processo di crescita. Per quanto riguarda la letteratura, il romanzo cardine del genere è indubbiamente “Il giovane Holden” di J.D. Salinger, mentre per il cinema, non si può non pensare ai classici degli anni ’80 The Breakfast Clube Sixteen Candles.

Ecco di seguito 10 film appartenenti al genere coming-of-age movie che forse non avete visto e che dovete assolutamente recuperare:

Noi siamo infinito

noi siamo infinito

Noi siamo infinito è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Stephen Chbosky, che del film è anche regista e sceneggiatore. La storia segue il personaggio di Charlie, una matricola che cerca di comprendere se stesso in relazione alla vita e agli altri.

Il film, che segue Charlie durante il suo primo anno di liceo, affronta con profonda delicatezza il tema degli abusi e delle malattie mentali, nonostante queste non vengano mai esplicitamente mostrate. Nel cast anche Emma Watson e Ezra Miller.

Lady Bird

Lady Bird, esordio alla regia di Greta Gerwig, racconta la storia di una ragazza di nome Christine McPherson, soprannominata – appunto – Lady Bird. Vive con la sua famiglia a Sacramento, ma sta cercando di essere ammessa in almeno una delle numerose università al di fuori della California, dove sente possano esserci per lei maggiori opportunità.

Christine un rapporto decisamente teso con sua madre ed il suo comportamento mette quasi sempre a dura prova le sue relazioni con gli amici, con le suore della scuola cattolica che frequenta e con i diversi fidanzati che ha. Nel corso del film, vediamo Lady Bird, interpretata da Saoirse Ronan, imparare di più su se stessa, sulla sua famiglia e sul concetto di gratitudine. 

Le donne vere hanno le curve

Le donne vere hanno le curve con America Ferrara (qui al suo esordio cinematografico), racconta la storia di Ana Garcia, un’adolescente messicana che vive nella zona ad est di Los Angeles. Mentre la ragazza frequenta la Beverly Hills High School, dove si distingue come un’ottima studentessa, lavora in condizioni di degrado e sfruttamento presso la sartoria di sua sorella affiancata da sua madre, che considera tale impiego la massima vocazione per la sua figlia minore.

Ana deve tentare di equilibrare la visione tradizionale femminile di sua madre con la sua e, al contempo, accettare la propria immagine corporea e sperimentare una nuova storia d’amore. Un film d’emancipazione che potrebbe certamente ispirare tutti coloro che non sentono di soddisfare gli ormai sempre più insostenibili standard di bellezza imposti dalla società odierna.

La ragazza delle balene

La ragazza delle balene racconta la storia di Paikea, figlia unica del leader del suo villaggio Maori. Le tradizioni della tribù impongono che il figlio primogenito del leader cavalchi sulla schiena di una balena per ereditare il ruolo del padre. Paikea ebbe un fratello gemello, che morì insieme alla madre durante il parto. La ragazza viene lasciata crescere da suo nonno, convinta che non spetti a lei diventare il nuovo leader della tribù.

Paikea si impegnerà con tutte le sue forze per dimostrare di essere degna di guidare il suo villaggio e che non dovrebbe essere trattata con condiscendenza per il semplice fatto di essere se stessa. Diretto da Niki Caro, regista dell’atteso live action di Mulan

Come l’acqua per il cioccolato

Come l’acqua per il cioccolato è un film del messicano Alfonso Arau, basato sull’omonimo romanzo. Segue la storia di Tita, il membro più giovane della sua famiglia. Dalla morte di suo padre, Tita è stata scelta per prendersi cura di sua madre e non si è ancora sposata, secondo quanto avrebbe invece voluto la tradizione.

Nonostante non sia in grado di sposarsi, si innamora di due uomini diversi e incoraggia la nipote – che è anche la figlia di uno dei suoi amanti – a non seguire le tradizioni familiari. Il film usa il realismo magico e la passione per la cucina come espedienti narrativi. La trama alza costantemente la posta in gioco, con Tita, personaggio con il quale è impossibile non identificarsi, liberarsi dagli elevanti e insostenibili standard della sua famiglia.

Stand by Me

Stand By Me racconta il bellissimo viaggio di Gordie e di tre suoi amici mentre si avventurano alla ricerca del corpo di Ray Brower, un ragazzo del posto. Durante il viaggio, i ragazzi dovranno fare i conti con loro stessi e con le loro vite, rapportandosi con l’età adulta, lo spauracchio della morte e le loro figure genitoriali, emotivamente assenti. Tutti questi eventi vengono narrati dalla versione adulta di Gordie, che adesso è uno scrittore affermato.

Considerato un classico da pubblico e critica, è anche un must per i tutti i fan di Stephen King (che ha scritto il racconto su cui si basa il film), oltre ad essere un piccolo gioiello della cinematografica anni ’80 che semplicemente non si può non conoscere.

La rivincita delle sfigate

La rivincita delle sfigate, esordio alla regia di Olivia Wilde, segue la storia di due migliori amiche, Molly e Amy, la sera prima del giorno del diploma. Hanno trascorso gli anni del liceo pensando solo allo studio (nella speranza di essere ammesse al college) e senza mai divertirsi. L’ultimo giorno di scuola decidono di andare ad una festa per cercare di non rimpiangere troppo quegli anni che non ritorneranno più.

A metà tra commedia e dramma, siamo di fronte ad uno dei migliori coming-of-age degli ultimi anni, adatto tanto ad un pubblico di adolescenti che di adulti.

Il coraggio della verità

Ne Il coraggio della verità viene messa in luce la violenza gratuita della polizia americana e le relazioni spesso tese che esistono tra la comunità afroamericana e l’autorità. Inoltre, il film di George Tillman Jr. prova a sviscerare anche cosa vuol dire essere adolescente di colore vittima di un’oppressione sistemica che però sceglie di combattere.

Nel film, Starr assiste all’omicidio di un suo caro amico per mano di un poliziotto: l’episodio la spinge a reagire e a far sentire la sua voce all’interno della comunità. Imparerà non solo che persona è e che tipo di persona vuole diventare, ma inizierà anche ad accettare l’inevitabile responsabilità che comporta il diventare adulti.

Eighth Grade

eighth gradeEighth Grade segue la storia di Kayla, uno studentessa di terza media che si prepara a frequentare il suo primo anno di liceo. Il film si svolge durante la sua ultima settimana alle medie e racconta dei suoi tentativi di adattarsi e di farsi accettare dai suoi coetanei in vista del cambiamento di scuola, dando attraverso i social un’immagine di sé che in realtà non corrisponde alla realtà.

Durante il film, Kayla acquista grande consapevolezza di sé, comprende che è proprio la sua autenticità a renderla unica, migliora i rapporti con suo padre e riesce anche a farsi degli amici che la apprezzano per quella che realmente è. 

Moonlight

Moonlight di Barry Jenkins, premiato con l’Oscar al miglior film, racconta la vita di Chirone attraverso tre fasi: infanzia, adolescenza ed età adulta. Durante queste fasi, il ragazzo lotta contro sé stesso e contro la sua sessualità, è vittima di bullismo ed è trascurato dai non solo dai suoi amici, ma anche dalla sua famiglia. Durante tutto il film incontrerà alcune figure chiave che avranno un ruolo fondamentale nel suo percorso di crescita. 

Un film scritto benissimo e girato magnificamente. Gli elementi della storia, la fotografia e la regia di Jenkins conferiscono il giusto carico emotivo al film, rispecchiando a pieno le malinconiche e spesso tragiche esperienze di Chirone durante tutta la sua vita.

Fonte: ScreenRant

Doppia Pelle (Le Daim): trailer del film con Jean Dujardin

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Doppia Pelle (Le Daim): trailer del film con Jean Dujardin

Dopo aver aperto la 51esima Quinzaine des Réalisateurs del 72° Festival di Cannes ed essere presentato al Toronto International Film Festival, arriva nelle sale italiane Doppia Pelle (Le Daim), eccentrica black comedy scritta, diretta e montata da Quentin Dupieux, apprezzato regista di opere particolarmente originali come Rubber e Réalité e conosciuto sulla scena musicale europea come Mr. Oizo.

A prestare il volto al protagonista Georges, uomo stravagante e ossessionato dalla sua giacca di pelle di daino, è il Premio Oscar Jean Dujardin, affiancato dal Premio César Adèle Haenel (Ritratto della giovane in fiamme; 120 battiti al minuto; La ragazza senza nome) nel ruolo di Denise, una cameriera appassionata di montaggio. Tra realtà e finzione cinematografica, la coppia darà vita a delle situazioni bizzarre e inverosimili, ai limiti della vera follia.

Doppia Pelle: la trama

Georges (Jean Dujardin) guida tutto il giorno per raggiungere un’anonima località di montagna e comprare una giacca. Pelle di daino 100%. Per soddisfare la sua ossessione, Georges ha dato fondo al conto e alla sua vita coniugale. Morbida, decorata di frange, la giacca lo innamora fino a possederlo e precipitarlo in un delirio criminale. Ad assecondare la sua follia c’è Denise (Adèle Hanel), cameriera con la mania del ri-montaggio di film famosi. Deciso a girare un film che celebri la sua giacca di daino, Georges si arma di camera digitale e sbaraglia la concorrenza. Ogni altra giacca sulla faccia della terra non è che una mera imitazione e va eliminata. Ad ogni costo e con ogni mezzo.

Artemis Fowl: nuovo trailer del fantasy di Kenneth Branagh

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Artemis Fowl: nuovo trailer del fantasy di Kenneth Branagh

Diretto da Kenneth Branagh e ispirato al primo libro dell’omonima serie firmata da Eoin Colfer, il film Disney Artemis Fowl arriverà nelle sale italiane il 27 maggio.

Artemis Fowl porterà sul grande schermo la straordinaria e fantastica avventura del geniale dodicenne Artemis Fowl coinvolto in una battaglia che richiederà tanta forza e furbizia contro una potente razza segreta di fate, possibili responsabili della scomparsa di suo padre.  

“Disney e Kenneth Branagh hanno trovato un modo magico per estrarre la mia immaginazione, mescolarla con un pizzico di magia Disney e proiettare, come d’incanto, questa miscela sul grande schermo – ha dichiarato Eoin Colfer, autore della serie di libri “Artemis Fowl”. – “Non vedo l’ora che il pubblico veda il film”.

Eoin Colfer ha creato un’importante serie di libri e un universo completamente originale di personaggi – afferma il regista Kenneth Branagh. – “La nostra speranza è che i fan di questo carismatico antieroe si uniscano anche ad un nuovo pubblico in sala per godersi un mare di sorprese, astuti risvolti e colpi di scena, in tipico stile Artemis Fowl. Le sue avventure irlandesi sono mozzafiato, coinvolgenti e piene di energia. Ispirati dalla sua leggendaria sfrontatezza e dal suo umorismo, abbiamo avuto il privilegio di portare il mito dalla pagina al grande schermo, con la speranza di creare un nuovo eroe. È stata una vera gioia far parte di questo progetto.”

Discendente di una lunga stirpe di menti criminali, il geniale dodicenne Artemis Fowl è protagonista di un’avventura fantastica e avvincente mentre tenta di ritrovare il padre misteriosamente scomparso. Con l’aiuto della sua fedele guardia del corpo Leale, Artemis parte per ritrovarlo e così facendo scopre l’esistenza di un’antica civiltà nascosta: il mondo incredibilmente avanzato delle fate. Ipotizzando che la scomparsa di suo padre sia collegata in qualche modo a questo mondo segreto, lo scaltro Artemis escogita un piano pericoloso che lo coinvolgerà in un duello di astuzia contro le potentissime fate.

Artemis Fowl è interpretato da Ferdia Shaw, Lara McDonnell, Josh Gad, Tamara Smart, Nonso Anozie, Josh McGuire, Nikesh Patel e Adrian Scarborough, con Colin Farrell e Judi Dench. Artemis Fowl è prodotto da Kenneth Branagh e Judy Hofflund, mentre Angus More Gordon e Matthew Jenkins sono i produttori esecutivi. La sceneggiatura è firmata da Conor McPherson e Hamish McColl.

Dracula: il regista de L’Uomo Invisibile pensa al reboot

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Dracula: il regista de L’Uomo Invisibile pensa al reboot

Dopo aver rivelato di non essere a favore delle Director’s Cut, Leigh Whannell, regista del nuovo adattamento de L’Uomo Invisibile con Elisabeth Moss (che in Italia è stato rimandato a causa della chiusura dei cinema in seguito all’emergenza Coronavirus), ha rivelato che amerebbe realizzare un reboot dedicato al personaggio di Dracula.

In una recente intervista con Bloody Disgusting, Whannell – noto per aver lavorate alle saghe horror di Saw e di Insidious – ha parlato di quanto gli piacerebbe realizzare una versione moderna della classica storia dell’iconico personaggio partorito dalla mente di Bram Stoker, optando per un processo molto simile a quello messo in atto per L’Uomo Invisibile. 

“Penso che proverei ad arrivare all’essenza di ciò che rende Dracula così spaventoso”, ha dichiarato Leigh Whannell. “Per me, ciò che lo rende tale è la sua totale assenza di pietà e compassione. Per fare un parallelismo con la vita reale… alla fine si tratta di uno psicopatico. È a ciò che vorrei ricondurre la mia versione. Vorrei fare di Dracula il ritratto di uno psicopatico. Forse potrebbe ancora bere sangue, ma di certo nella mia versione non ci sarebbero il mantello, la nebbia, i lupi… soltanto uno psicopatico che ha bisogno di bere sangue. 

L’Uomo Invisibile è stato un grande successo al box office americano, quindi non è da escludere che la Universal decida di affidare proprio a Leigh Whannell un’altra rivisitazione di uno dei suoi Classici Mostri: e se toccasse davvero all’Impalatore più famoso della letteratura?

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L’Uomo Invisibile è il film del 2020 diretto da Leigh Whannell con Elisabeth Moss, Storm Reid, Oliver Jackson-Cohen, Aldis Hodge e Harriet Dyer.

Nel film Cecilia scappa nel cuore della notte e scompare, vivendo nascosta con l’aiuto della sorella (Harriet Dyer), un loro amico d’infanzia (Aldis Hodge) e la sua figlia adolescente (Storm Reid). Ma quando il violento ex di Cecilia muore lasciandole una ingente fetta della sua vasta fortuna, lei comincia a sospettare che la sua morte sia solo una messa in scena. Mentre una serie di misteriose coincidenze diventano letali minacciando le vite delle persone che ama, la sanità mentale di Cecilia comincia a vacillare mentre cerca disperatamente di provare di essere minacciata da qualcuno che nessuno può vedere.

Batman: The Three Jokers, il fan trailer riunisce Ledger, Leto e Phoenix

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Un nuovo fan trailer riunisce insieme le ultime tre incarnazioni cinematografiche dell’iconico personaggo di Joker: quella del compianto Heath Ledger ne Il cavaliere oscuro – Il ritornoquella di Jared Leto in Suicide Squad e la più recente, quella di Joaquin Phoenix nel film di Todd Phillips, premiata – al pari di quella di Ledger – con un premio Oscar.

Si tratta di un’idea affascinante, ma che in realtà proviene dalle tavole dei fumetti: in “Justice League #42“, uscito nel 2015, Batman viene in contatto con la potente ed onnisciente sedia di Mobius creata da Metron. Quando chiede chi sia veramente Joker, il Crociato di Gotham riceve una risposta che non si aspetta: in origine, c’erano tre diversi Joker. La storyline, partorita dalla mente di Geoff John e Jason Fabok, verrà approfondita in “Batman: Three Jokers“, miniserie in tre parti che esplorerà in che modo queste tre versioni della nemesi dell’Uomo Pipistrello coesistono all’interno dell’Universo DC.

Cinematograficamente parlando, l’incarnazione di Leto è stata forse la più controversa. Nel caso di Ledger, invece, si è trattato di una performance tanto inquietante ed ossessiva quanto memorabile, mentre grazie alla performance di Phoenix abbiamo avuto la possibilità di vedere l’iconico Clown Principe del Crimine ancora sotto una nuova veste, a conferma di quanto il personaggio di presti a continue rivisitazioni capaci ogni volta di intraprendere percorsi narrativi differenti.

Nel fan trailer “Batman: The Three Jokers” realizzato da Eli Q, che immagina proprio una versione cinematografica della miniserie a fumetti di prossima uscita, Arthur Fleck (Joaquin Phoenix) torna a Gotham City dopo essere stato rilasciato dall’Arkham Asylum. Sembra essere un uomo nuovo, tuttavia verrà presto coinvolto in una guerra tra bande capitanate da due menti criminali (Heath Ledger e Jared Leto) che, in sua assenza, hanno raccolto l’eredità di “Joker”.

Batman: The Three Jokers, il fan trailer riunisce Ledger, Leto e Phoenix

Potete vedere il fan trailer di seguito:

Fonte: ScreenRant

Spider-Man di Sam Raimi: le ragioni dietro lo spararagnatele organico

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Una delle più grandi differenze tra la versione di Spider-Man di Sam Raimi e il personaggio di Peter Parker nei fumetti è che nei film del regista de La Casa, lo spararagnatele è organico, ed esce fuori dai polsi dello stesso Peter; nelle tavole originali, invece, si tratta di un’invenzione del ragazzo (come visto anche nei film di Marc Webb o in quelli del MCU con Tom Holland). Ma qual è stato il motivo dietro quest’importante cambiamento?

Prima che Sam Raimi venisse scelto per dirigere il primo film di Spider-Man, il progetto è passato da uno studio all’altro per diversi anni, e ad un certo punto è finito anche nelle mani di James Cameron, che arrivò addirittura a scrivere un soggetto. David Koepp venne successivamente ingaggiato per lavorare alla prima sceneggiatura del film, usando come base la bozza di Cameron, con Raimi che in seguito venne ufficializzato come regista.

In seguito, Scott Rosenberg venne assunto per rivisitare il materiale di Koepp: l’unico elemento ad essere rimasto costante durante tutto il processo era lo “spararagnatele organico”, presente nel soggetto di Cameron.

Raimi decise di tenere questo grande cambiamento rispetto ai fumetti dal momento che sosteneva che aveva molto più senso che le ragnatele uscissero dai polsi di Peter piuttosto che essere un qualcosa creato da lui stesso; secondo il regista, quest’elemento serviva a sottolineare ancora di più la natura della sua trasformazione nell’Uomo Ragno.

In un’intervista con Fangoria, Raimi dichiarò che Spider-Man “si attacca alle pareti, può saltare”, quindi non c’era alcun motivo per cui avrebbe dovuto inventare un proprio “fluido di ragnatele”, così lo hanno trasformato “quanto bastava in un vero ragno capace di produrre ragnatele.”

Non tutti all’epoca accolsero bene questo importante cambiamento rispetto ai fumetti: a posteriori, è innegabile quanto abbia contribuito a rendere la trasformazione di Peter nel simpatico arrampicamuri ancora più credibile. 

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Fonte: ScreenRant

Fast and Furious 9: Ben Stiller avrà un ruolo nel film?

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Fast and Furious 9: Ben Stiller avrà un ruolo nel film?

Un rumor decisamente inaspettato suggerisce che Ben Stiller potrebbe avere un ruolo in Fast and Furious 9, il nuovo capitolo della celebre saga action che arriverà nelle sale italiane a partire dal 21 maggio.

Come riportato infatti da Page Six, Ben Stiller si unirà al cast del nono capitolo del celebre franchise action in un ruolo che non è stato ancora svelato. Secondo la fonte, Stiller inizierà a girare le sue scene “molto presto”. Page Six dichiara anche di aver contattato i rappresentati di Stiller per una conferma, ma non ha ricevuto risposta.

Se il casting di Stiller dovesse essere confermato ufficialmente, siamo quasi certi che si tratterà di una breve cameo amichevole: è decisamente bizzarro, infatti, immaginare il celebre attore e comico statunitense all’interno di un franchise come quello di Fast and Furious, dal momento che poche sono state le volte in cui Stiller si è cimentato con il genere action (sempre mescolato alla commedia) durante la sua fortunata carriera.

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In Fast and Furious 9 reciteranno i veterani del franchise Vin DieselCharlize TheronJohn CenaMichelle RodriguezJordana BrewsterLudacrisTyrese Gibson e Helen Mirren. Nel cast anche Michael Rooker e Cardi B.

La regia sarà firmata da Justin Lin, già regista di numerosi capitoli del franchise, mentre la release del film è stata spostata al 22 maggio 2020 (inizialmente il film sarebbe dovuto arrivare al cinema quest’anno). Non sono state fornite spiegazioni ufficiali che hanno motivato questa scelta, ma è evidente che nei piani della Universal Pictures ci sia la volontà di garantire alla saga il miglior posizionamento al box office possibile in una stagione già ricchissima di blockbuster molto attesi.

Ricoriamo che il decimo capitolo della saga è già in pre-produzione. Secondo quanto riferito, il capitolo numero 10 della saga concluderà definitivamente la serie principale Fast and Furious, a seguito degli eventi che vedremo nel nono capitolo. Questa informazione ci fa pensare che alla fine del franchise si sia pensato più a un dittico di chiusura che a due film separati.

Birds of Prey: ecco l’interprete di Joker nel film

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Birds of Prey: ecco l’interprete di Joker nel film

Rivelata l’identità dell’attore che interpreta brevemente il ruolo del Joker in Birds of Prey al posto di Jared Leto. La presenza di Mr J aleggia nel film soprattutto all’inizio della storia, nonostante il cinecomic di Cathy Yan con Margot Robie si focalizzi essenzialmente su Harley Quinn e sulla sua epica squadra tutta al femminile.

In Birds of Prey il personaggio del Joker appare brevemente in due scene del film, ma ovviamente non è interpretato da Leto: a vestire i panni del Clown Principe del Crimine è questa volta il cantante indie/rock americano Johnny Goth. A rivelarlo è stato proprio quest’ultimo in un’intervista con Joblo.

Goth ha spiegato di essersi ritrovato coinvolto nel film per caso: conosceva alcune persone che lavoravano sul set e ha sentito che c’era bisogno di uno stand-in per il personaggio del Joker. A quel punto, la produzione si è resa conto che Goth si adattava perfettamente al costume di Mr J e che le sue mani erano delle stesse dimensioni di quelle di Leto: tutte queste caratteristiche lo hanno reso lo stand-in perfetto per le due brevi sequenze flashback del cinecomic in cui era prevista la presenza del supercriminale.

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Birds of Prey, diretto da Cathy Yan, arriverà nelle sale il 7 febbraio 2020. Nel cast anche Mary Elizabeth Winstead, Jurnee Smollett-Bell (rispettivamente Cacciatrice e Black Canary), Rosie Perez (Renee Montoya) e Ella Jay Basco (Cassandra Cain).

Ewan McGregor interpreta invece uno dei due principali villain del film, Maschera Nera, alter ego di Roman Sionis. Chi conosce i fumetti lo ricorderà come uno dei più grandi nemici di Batman (negli anni Ottanta esplose proprio come nemesi del Cavaliere Oscuro) nonché temibile boss mafioso di Gotham City.

Di seguito la nuova sinossi ufficiale:

Avete mai sentito la storia del poliziotto, dell’uccello canoro, dello psicopatico e della principessa mafiosa? Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn) è una storia contorta raccontata dalla stessa Harley, come solo Harley può farlo. Quando il malvagio narcisista di Gotham, Roman Sionis, e il suo zelante braccio destro, Zsasz, puntano gli occhi su una ragazza di nome Cass, la città si rivolta per cercarla. I percorsi di Harley, Cacciatrice, Black Canary e Renee Montoya si incontrano e l’improbabile quartetto non ha altra scelta che allearsi per abbattere Roman.”

Chiude Prima Linea, lo studio de La famosa invasione degli orsi in Sicilia

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Prima Linea Productions, uno degli studi cinematografici dedicati all’animazione più importanti del panorama europeo, ha chiuso i battenti. Lo studio è andato in liquidazione il 7 febbraio scorso, stando al report di Le film français (via Cartoon Brew).

Tra i film più importanti prodotti dallo studio francese, ricordiamo La tartaruga rossa di Michaël Dudok de Wit e La famosa invasione degli Orsi in Sicilia di Lorenzo Mattotti. Lo studio, nato con il semplice nome di Prima Linea nel 1988, nasceva con lo scopo di sostenere fumettisti, grafici e illustratori, nelle intenzioni dei fondatori Valérie Schermann e Christophe Jankovic. Oltre alla collaborazione “nostrana” per il film di Mattotti, nel 2016 lo studio aveva collaborato con lo Studio Ghibli per la realizzazione de La Tartaruga Rossa.

A quanto pare, proprio l’insuccesso economico del film di Mattotti non ha certo contribuito a risanare le casse dello studio. Costato 11 milioni di euro, il film non ha richiamato sufficiente pubblico in sala, a dispetto del grande successo di critica e dei grandi riconoscimenti ottenuti nel corso della sua vita festivaliera.

La famosa invasione degli orsi in Sicilia, la recensione

Star Wars IX: confermato un importante dettaglio su Palpatine

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Star Wars IX: confermato un importante dettaglio su Palpatine

Il romanzo basato su Star Wars: L’Ascesa di Skywalker conferma un importante dettaglio a proposito del ritorno di Palpatine nel film di J.J. Abrams: quello che abbiamo visto sul grande schermo era in realtà un clone del “vero” Signore Oscuro dei Sith.

Nonostante il romanzo non sia ancora stato messo ufficialmente in commercio (negli Stati Uniti arriverà il prossimo 17 marzo), la Lucasfilm Publishing ha deciso di venderne anticipatamente alcune copie durante la convention nerd C2E2 di Chicago lo scorso fine settimana. Ovviamente, alcuni passaggi del romanzo sono già approdati online.

Il libro conferma davvero che lo spirito dell’Imperatore Palpatine è stato trasferito in un corpo clonato. Quando Kylo Ren arriva su Exegol e incontra Palpatine, osserva da vicino il macchinario a cui l’Imperatore è fisicamente legato e lo riconosce grazie ai suoi studi sulle Guerre del Cloni. Deduce, così, che lo spirito del Lato Oscuro di Palpatine sia troppo forte per il corpo clonato a cui è stato destinato: ciò gli sta causando una grave degenerazione.

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Lucasfilm e il regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.

Il cast del film comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian McDiarmid Billy Dee Williams.

Diretto da J.J. Abrams e prodotto da Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i produttori esecutivi.

Fonte: ScreenRant

Ritorno al Futuro: Tom Holland rivela che si è parlato del remake

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Poche settimane fa ha spopolato in rete un video deepfake in cui Robert Downey Jr. e Tom Holland interpretano Doc e Marty in Ritorno al futuro. Adesso, quasi come se quel video fosse stato in qualche modo “profetico”, è stato lo stesso Holland a confermare che ci sono state delle discussioni a proposito di un ipotetico remake del cult del 1985 di Robert Zemeckis.

Naturalmente, essendo Ritorno al futuro una delle pietre miliari della storia del cinema, nonché una pellicola amatissima dagli spettatori di tutto il mondo, Tom Holland è stato molto cauto nelle sue affermazioni, sottolineando che – ovviamente – non c’è alcun reboot in cantiere, rivelando soltanto che in passato ci sono state alcune discussioni sulla possibilità di riportare l’incredibile viaggio di Doc e Marty “a spasso nel tempo” sul grande schermo.

Intervistato da BBC Radio 1, Holland ha spiegato: “Mentirei se dicessi che in passato non ci sono state conversazioni a proposito di una sorta di remake, ma la verità è che quel film è perfetto, è uno dei migliori film che siano mai stati realizzati e che nessuno potrebbe fare meglio. Detto ciò, se Robert Downey Jr. e io potessimo rifare, soltanto per divertimento, quella scena ricreata per il deepfake – potrebbe pagare lui questa volta, è pieno zeppo di soldi -, lo farei gratis, ma almeno potremmo rifare quella scena. Penso che lo dobbiamo a chi ha realizzato il vero deepfake, perché hanno fatto un lavoro incredibile. Penso che parlerò con Robert e vedremo se riusciamo a ricreare qualcosa in onore del deepfake.”

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Fonte: ScreenRant

The Suicide Squad: James Gunn annuncia la fine delle riprese

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The Suicide Squad: James Gunn annuncia la fine delle riprese

Le riprese principali di The Suicide Squad sono ufficialmente terminate, e il regista James Gunn ha deciso di celebrare la fine della produzione con un nuovo post condiviso attraverso il suo account Instagram. Il post in questione ritrae un’immagine in cui è possibile vedere, oltre al logo ufficiale del film, anche uno scatto che ritrae Gunn insieme al cast e alla crew del film al completo.

Nella didascalia che ha accompagnato la foto, il regista ha scritto: “Terminate le riprese di The Suicide Squad. Mio padre è morto due settimane prima che iniziassimo a girare e il mio cane è morto due settimane prima della fine. È stato un momento davvero, davvero difficile della mia vita, ma al tempo stesso uno dei momenti più appaganti che ho mai avuto da quando faccio film. La professionalità, il talento, la compassione e la gentilezza di questo cast e di questa troupe mi hanno ispirato ogni giorno. Grazie a tutte le persone coinvolte in questo film, in ogni fase del suo sviluppo, ogni dipartimento. Vi sono grato dal profondo del mio cuore. Siete voi il motivo per cui faccio film.” Potete vedere il post originale di seguito:

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Il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang) insieme alle new entry Idris Elba, Michael Rooker, Peter Capaldi, Nathan Fillion, Sean Gunn, David Dastmalchian, Storm Reid, Taika Waititi e John Cena. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

Secondo le ultime indiscrezioni, Nathan Fillion dovrebbe interpretare Arm-Fall-Off-Boy, che i lettori dei fumetti ricorderanno come il criminale con la capacità di staccare i propri arti e usarli come armi, potere guadagnato grazie ad un elemento metallico antigravità. Altri nomi circolati nelle ultime settimane sono Ratcatcher e Peacemaker, ma i report segnalano che Sean Gunn potrebbe vestire i panni di Weasel e Flula Borg quelli di Javelin; Pete Davidson potrebbe interpretare Blackguard, mentre Michael Rooker Savant.

Fonte: ScreenRant

Stargirl: il trailer italiano del film Disney+

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Stargirl: il trailer italiano del film Disney+

Arriva il primo trailer italiano di Stargirl, il nuovo original movie targato Disney+ che sarà disponibile sulla piattaforma di streaming a partire dal 24 marzo 2020.

In Stargirl Leo Borlock (Graham Verchere) è un normale studente della Mica High School. Prende voti soddisfacenti, è membro della banda musicale della scuola e ha sempre mantenuto un basso profilo. Ma tutto questo cambia quando incontra Stargirl Caraway (Grace VanderWaal), una nuova studentessa, allegra e sicura di sé, appassionata di ukulele, che si fa notare. Lei è gentile, trova la magia in ogni cosa e tocca le vite degli altri con gesti semplici. La sua stravaganza e la sua personalità contagiosa affascinano Leo e l’intero corpo studentesco e Stargirl passa dall’essere ignorata e ridicolizzata, all’essere accettata e ammirata, trascinando Leo in un carosello di emozioni. È una celebrazione dell’unicità, della gentilezza e del potere dell’umanità.

Stargirl è diretto da Julia Hart, la sceneggiatura è di Kristin Hahn e Julia Hart con Jordan Horowitz ed è ispirata al romanzo omonimo di Jerry Spinelli. Gli attori sono la cantautrice Grace VanderWaal – vincitrice dell’undicesima edizione di America’s Got Talent – al suo debutto cinematografico, Graham Verchere, Karan Brar, Maximiliano Hernandez (Thor, The Avengers, Captain America), Darby Stanchfield (Scandal) e Giancarlo Esposito (Fa la cosa giusta, Breaking Bad, The Mandalorian). Stargirl è prodotto da Ellen Goldsmith-Vein, p.g.a, Lee Stollman, p.g.a., e Kristin Hahn, p.g.a., con Jordan Horowitz, Jim Power, Jerry Spinelli, Eddie Gamarra, Catherine Hardwicke e Jonathan Levin sono i produttori esecutivi.

Presidenziali 2020: Brad Pitt, Scarlett Johansson e altri invitano gli USA al voto

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Alla fine del 2020, gli Stati Uniti saranno di nuovo chiamati alle urne, a votare per il proprio Presidente. E non è un caso che i membri di Hollywood, da sempre schierati politicamente, si siano uniti, sotto la guida di W Magazine, per invitare gli elettori al voto, o meglio a registrarsi alle liste elettorali per poter votare.

Brad Pitt, Scarlett Johansson, Elle e Dakota Fanning, Cynthia Erivo sono solo alcuni dei nomi di star hollywoodiane che invitano i loro fan a registrarsi per poter far sentire la loro voce.

Parasite: Donald Trump contro la vittoria del film agli Oscar

Nel 2016, l’esito delle elezioni che vide Hillary Clinton sconfitta da Donald Trump lasciò il mondo senza parole, visto che la vittoria della candidata democratica sembrava data per certa. Tutti i personaggi più in vista della cultura americana parteggiavano per lei e la percezione di quello che era in realtà il Paese Reale, dall’esterno, era decisamente falsata, come poi ha dimostrato l’esito delle elezioni.

Berlinale 2020: There is no evil, Orso d’Oro, distribuito da Satine Film

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L’ opera del regista iraniano condannato agli arresti domiciliari per il suo impegno civile e politico,  ha conquistato la Giuria presieduta da Jeremy Irons che ha annunciato il Premio con grande entusiasmo, e il pubblico della 70° Berlinale che ha accolto la proiezione ufficiale con commozione e interminabili applausi.

THERE IS NO EVIL del regista iraniano Mohammad Rasolouf trionfatore a Berlino con L’ Orso d’ Oro come Miglior film,  uscirà  nelle sale italiane con Satine Film. 

THERE IS NO EVIL è un dramma in quattro atti che si interroga sulla difficoltà di esprimere la libertà individuale quando si è di fronte a situazioni che vengono imposte come obbligate e dove non vi è alcuna possibilità di scelta.

“Un’opera protente e profonda- dichiara Claudia Bedogni, titolare di Satine Film– che sullo sfondo del dramma del popolo iraniano ci fa riflettere su dilemmi morali universali e sulla responsabilità delle nostre scelte”. Un’ opera che siamo davvero molto orgogliosi di aver acquisito e di far conoscere presto al pubblico italiano”. 

Berlinale 2020: premiati Elio Germano e i D’Innocenzo. Tutti i vincitori

Josephine Langford: 10 cose che non sai sull’attrice

Josephine Langford: 10 cose che non sai sull’attrice

La giovane attrice Josephine Langford è attualmente considerata una delle giovani promesse del cinema, avendo dimostrato buone doti recitative in alcuni film di grande successo. Doti che si immagina matureranno con il tempo, permettendole di ottenere sempre più ruoli di rilievo e importanti riconoscimenti. Attesa in progetti che possano metterne alla prova la versatilità, l’attrice può intanto godersi la popolarità di cui è stata investita grazie al film After, tratto dall’omonimo romanzo.

Ecco 10 cose che non sai di Josephine Langford.

Josephine Langford: i suoi film

1. Ha recitato in celebri lungometraggi. Dopo un piccolo ruolo nel film Pulse (2017), la Langford inizia a farsi notare con la pellicola Wish upon (2017). Il vero successo arriva però grazie al film After (2019), dove ricopre il ruolo della protagonista Tessa Young. Nel film recita condividendo la scena con l’attore Hero Fiennes-Tiffin, e i due riprenderanno i rispettivi ruoli nell’atteso sequel intitolato After 2, previsto per l’aprile del 2020.

2. Ha preso parte ad alcune serie televisive. Prima di diventare celebre grazie al personaggio di Tessa, l’attrice si era ulteriormente distinta recitando nei panni di Emma Webber negli episodi Journey e Outback, facenti parte della seconda stagione della serie horror Wolf Creek. Nel 2019 recita invece nel ruolo di Clair nella serie Hulu Into the Dark, precisamente nell’episodio They Come Knocking, della prima stagione.

3. Ha ottenuto un importante riconoscimento. Nel 2019 l’attrice viene candidata come miglior attrice di un film drammatico per il suo ruolo in After ai Teen Choice Award, i premi dove a decretare i vincitori sono propri i giovani spettatori. Questi hanno premiato la Langford permettendole di vincere l’ambito riconoscimento.

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Josephine Langford è su Instagram

4. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram, dove ha un profilo seguito da 2,2 milioni di persone. All’interno di questo la Langford è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago, con amici o colleghi, o ancora foto dei luoghi da lei visitati. Non mancano infine anche foto realizzate per servizi di moda e immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.

Josephine Langford e sua sorella

5. È la sorella di una nota attrice. Come suggerisce il cognome, l’attrice è la sorella di Katherine Langford, divenuta celebre per il ruolo di Hannah Baker nella serie Netflix Tredici. Le due sono ad oggi una delle coppie di sorelle attrici più promettenti e seguite del cinema, apprezzate per le loro doti da interpreti.

Josephine Langford è fidanzata?

6. Ha smentito le voci su una sua relazione. Durante un’intervista, l’attrice ha categoricamente smentito le voci secondo cui avrebbe avuto una relazione con il suo partner di scena nel film After. La Langford ha infatti dichiarato che tra lei e Fiennes-Tiffin scorre solo una buona amicizia, e che non ha ancora avuto modo di vivere un amore travolgente, lasciando intendere che al momento sia single.

Josephine Langford in After

7. Aveva già letto alcuni capitoli del romanzo. Prima di venire pubblicato su carta, il romanzo After era stato rilasciato sulla piattaforma Wattpad. Proprio su questa la Langford ha dichiarato di aver letto i primi capitoli, anni prima che venisse posta in produzione una trasposizione cinematografica e lei ottenesse la parte.

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8. Non è stata la prima scelta per il ruolo. Originariamente per il ruolo di Tessa Young era stata scelta l’attrice Julia Goldani Telles, nota per il suo ruolo nella serie The Affair. Tuttavia, per via di alcuni conflitti con le riprese di altri progetti, fu costretta a rinunciare al ruolo. Fu a questo punto che la produzione chiamò la Langford a sostituirla, assegnandole la parte che l’avrebbe resa celebre.

9. Ha avuto poco tempo per prepararsi al ruolo. Per via del suo casting tardivo, l’attrice ebbe a disposizione soltanto una settimana per prepararsi al ruolo. Le riprese erano infatti imminenti, e in quel breve tempo la Langford completò la lettura dei romanzi e della sceneggiatura, iniziando a costruire dentro di sé l’emotività del personaggio.

Josephine Langford: età e altezza

10. Josephine Langford è nata a Perth, in Australia, il 18 agosto 1997. L’attrice è alta complessivamente 167 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Don Cheadle: 10 cose che non sai sull’attore

Don Cheadle: 10 cose che non sai sull’attore

L’attore Don Cheadle ha negli anni dimostrato di potersi tranquillamente destreggiare tra grandi blockbuster hollywoodiani e più piccoli progetti di stampo autoriale. Cheadle ha così costruito la propria carriera affermandosi per la sua versatilità, che lo ha portato tanto a ricoprire ruoli continuamente diversi, quanto ad ottenere alcuni tra i più prestigiosi riconoscimenti dell’industria. Ecco 10 cose che non sai di Don Cheadle.

Don Cheadle: i suoi film

1. Ha preso parte a celebri lungometraggi. L’attore inizia a lavorare per il cinema nel 1985, quando recita nel film Scuola guida. Negli anni successivi recita in pellicole come Colors – Colori di guerra (1988), Cosa fare a Denver quando sei morto (1995), Boogie Nights – L’altra Hollywood (1997), Out of Sight (1998), The Family Man (2000), Traffic (2000), Mission to Mars (2000), Codice: Swordfish (2001), Ocean’s Twelve (2004), Crash – Contatto fisico (2004) e Hotel Rwanda (2004), che lo rende particolarmente popolare. Negli anni successivi continua a recitare in pellicole di rilievo come Ocean’s Thirteen (2006), Brooklyn’s Finest (2009), Iron Man 2 (2010), Flight (2012), Iron Man 3 (2013), Avengers: Age of Ultron (2015), Miles Ahead (2015), Captain America: Civil War (2016), Avengers: Infinity War (2018) e Avengers: Endgame (2019).

2. Ha recitato per la televisione. All’inizio della sua carriera l’attore ha preso parte ad alcuni episodi di celebri serie come Saranno famosi (1986), Willy, il principe di Bel-Air (1990), con l’attore Will Smith, e ancora Cuori al Golden Palace (1992-1993), Mr. Cooper (1993), La famiglia Brock (1993-1995), e E.R. – Medici in prima linea (2002). Nel 2012 assume invece il ruolo di Marty Kaan per la serie House of Lies, dove recita fino al 2016. Nel 2019 è poi nella serie Black Monday, tutt’ora in corso, mentre nel 2020 è atteso in Ratched.

3. È anche regista, sceneggiatore e produttore. Nel 2015 Cheadle esordisce alla regia di un lungometraggio con il film Miles Ahead, da lui anche scritto e prodotto, incentrato sulla vita del trombettista Miles Davis. Tra gli altri film prodotti dall’attore si annoverano poi Crash – Contatto fisico e St. Vincent, come anche le serie Crash, House of Lies e Black Monday.

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Don Cheadle in Willy, il principe di Bel-Air

4. Ha recitato nella celebre serie comedy. Nel 1990 l’attore prende parte all’episodio Homeboy, Sweet Homeboy, della prima stagione della serie, ricoprendo il ruolo di Ice Tray. Questi era il miglior amico di Willy a Philadelphia, il quale va ora a trovarlo nella nuova dimora. Qui conosce Hilary, la cugina del protagonista, con cui inizia un flirt, attirandosi le antipatie degli zii di Willy.

Don Cheadle è War Machine

5. Ha sostituito un altro attore. Nel primo film dedicato ad Iron Man, il ruolo del colonnello James Rhodes era stato affidato all’attore Terrence Howard, il quale tuttavia si rifiutò di riprendere la parte per via di una disputa legata al salario. A sostituirlo fu allora Cheadle, che da quel momento assunse i panni di Rhodes e di War Machine anche per i successivi film Marvel.

6. Si è ispirato all’interpretazione del precedente attore. Cheadle ha affermato che inizialmente la sua intenzione era quella di dare una nuova interpretazione originale del personaggio, ma che in seguito decise di ispirarsi alla performance di Howard, così da non dar vita ad evidenti differenze tra un film e l’altro.

7. Ha avuto poco tempo per decidere. Dato l’inizio imminente delle riprese, la produzione aveva bisogno di una risposta rapida da Cheadle, per sapere se avrebbe accetto o meno il ruolo. L’attore ebbe così solo un’ora per decidere, e infine acconsentì a ricoprire la parte, stimolato anche dalla difficoltà per le persone di colore nell’ottenere ruoli da supereroe.

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Don Cheadle in Avengers

8. Ha svelato la sua scena preferita. All’interno del film Avengers: Endgame l’attore ha ricoperto nuovamente il ruolo di War Machine. Cheadle ha inoltre svelato quale delle tante scene girate è la sua preferita. Si tratta di quando Scott Lang, alias Ant-Man è intento a mangiare un taco, venendo tuttavia interrotto dall’arrivo di Nebula, Rocket e infine di War Machine, il cui arrivo fa spaventare il povero Lang.

Don Cheadle è su Twitter

9. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Twitter, dove ha un totale di 826 mila followers. Qui l’attore è solito condividere post riguardanti i suoi progetti da interprete, ma è anche il luogo dove l’attore può manifestare il suo attivismo, fornendo la propria opinione sui più importanti eventi d’attualità, dalla politica ai diritti umani.

Don Cheadle: età e altezza

10. Don Cheadle è nato a Kansas City, nel Missouri, Stati Uniti, il 29 novembre 1964. L’attore è alto complessivamente 172 centimetri.

Fonte: IMDb

Valeria Solarino: 10 cose che non sai sull’attrice

Valeria Solarino: 10 cose che non sai sull’attrice

Tra le più affermate interpreti italiane, Valeria Solarino si è negli anni distinta per le sue partecipazioni cinematografiche e televisive, dove ha potuto dar prova delle sue doti attoriali. Apprezzata da critica e pubblico, la Solarino ha inoltre ottenuto importanti riconoscimenti, arrivando anche a lavorare con celebri attori e registi, grazie ai quali ha potuto maturare come interprete. Ecco 10 cose che non sai di Valeria Solarino.

Valeria Solarino: i suoi film

1. Ha recitato in noti lungometraggi. L’attrice esordisce al cinema con il film La felicità non costa niente (2002), per poi prendere parte a Fame chimica (2003) e Che ne sarà di noi (2003). L’anno della consacrazione è il 2005, quando prende parte al film La febbre, recitando nel ruolo di Linda accanto a Fabio Volo. Grazie a questo film ottiene una maggiore popolarità, che le permette di recitare in Viaggio segreto (2006), Valzer (2007), Signorina Effe (2007), Italians (2009), Viola di mare (2009), Vallanzasca – Gli angeli del male (2010), Manuale d’amore 3 (2011), Smetto quando voglio (2014), Una donna per amica (2014), La terra dei santi (2015), La scelta (2015), Era d’estate (2016), Smetto quando voglio – Masterclass (2017), Smetto quando voglio – Ad honorem (2017), A casa tutti bene (2018) e Moschettieri del re – La penultima missione (2018).

2. Ha preso parte a produzioni televisive. La prima incursione televisiva per la Solarino avviene per il film televisivo Anita Garibaldi (2012), dove interpreta proprio la protagonista, recitando accanto all’attore Giorgi Pasotti. Nello stesso anno recita in Signorina Giulia (2012), per poi tornare in TV con la serie Una grande famiglia (2013-2015), dove recita con l’attore Alessandro Gassmann. Altre serie a cui partecipa sono Maltese – Il Romanzo del Commissario (2017), con Kim Rossi Stuart, e Rocco Schiavone (2019), con Marco Giallini.

3. È stata nominata per un importante premio. Nel corso della sua carriera l’attrice ha dato vita a più di un’apprezzata interpretazione. È divenuta però particolarmente famosa per il ruolo di Emma nel film Signorina Effe, che le ha permesso di ottenere una nomination come miglior attrice protagonista ai David di Donatello nel 2008.

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Valeria Solarino è su Instagram

4. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 59,8 mila persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago o di luoghi da lei visitati. Non mancano, naturalmente, immagini promozionali dei suoi progetti da interprete, come anche diverse foto realizzate per servizi di moda.

Valeria Solarino: chi è il suo compagno

5. Ha una relazione con un noto regista. Durante le riprese del film Che ne sarà di noi, l’attrice intreccia una relazione con il regista, Giovanni Veronesi. Da quel momento i due non si sono più lasciati, dando vita ad una delle coppie più durature dello spettacolo italiano. Particolarmente riservati, i due hanno negli anni mantenuto un profilo piuttosto riservato, evitando così un’eccessiva intromissione dei media nella loro vita privata.

6. Non pensano al matrimonio. In diverse occasioni la coppia ha affermato di non avere in progetto il matrimonio, almeno nel breve tempo, con la Solarino pronta a dichiarare di sognare tale cerimonia solo quando saranno anziani, perché ciò significherebbe coronare l’amore di una vita. Anche per quanto riguarda i figli i due si sono mostrati piuttosto riservati, affermando semplicemente che arriveranno quando arriveranno.

7. Hanno lavorato insieme diverse volte. Dopo averla diretta in Che ne sarà di noi, Veronesi ha voluto nuovamente la compagna nel cast di alcuni suoi film. La Solarino è infatti comparsa nel ruolo di Haifa in Italians, in quelli di Sara in Manuale d’amore 3, nei panni di Anna in Una donna per amica, e come Cicognac in Moschettieri del re – La penultima missione.

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Valeria Solarino e il tennis

8. È una grande appassionata di questo sport. L’attrice non ha mai nascosto la sua passione per il tennis, che più che una passione la Solarino ha descritto come una vera e propria ossessione. Per questo è solita allenarsi nei momenti di pausa tra un lavoro e l’altro, praticando quello sporto che, a detta dell’attrice, è un pensiero costante all’interno della sua vita.

Valeria Solarino ha una cicatrice sul naso

9. Ha imparato ad accettarsi così com’è. La Solarino è unanimemente considerata una delle donne più belle del cinema italiano. Tuttavia, proprio lei aveva difficoltà ad accettare una cicatrice presente sul suo naso sin da quando era bambina. L’attrice ha dichiarato che un tempo la trovava anti-estetica, ma che con il tempo ha imparato ad accettarla, poiché è un elemento che la rende unica.

Valeria Solarino: età e altezza

10. Valeria Solarino è nata a Morro de Barcelona, in Venezuela, il 4 novembre 1978. L’attrice è alta complessivamente 172 centimetri.

Fonte: IMDb

Pietro Sermonti: 10 cose che non sai sull’attore

Pietro Sermonti: 10 cose che non sai sull’attore

Divenuto popolare grazie a diverse celebre serie TV a cui ha preso parte, l’attore Pietro Sermonti vanta anche molteplici e importanti collaborazioni cinematografiche. Nel corso degli anni ha infatti saputo affermarsi tanto per i suoi ruoli comici quanto per parti più drammatiche. Ciò gli ha permesso di dimostrare le proprie doti, guadagnando la stima di critica e pubblico. Ecco 10 cose che non sai di Pietro Sermonti.

Parte delle cose che non sai di Pietro Sermonti

Pietro Sermonti: i suoi film e le fiction

1. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore debutta al cinema con il film Piccole anime (1998), per poi tornare al cinema in SoloMetro (2007) e ancora Sweet Sweet Marja (2007), Roulette (2007), Amore, bugie e calcetto (2008), Sleepless (2009) e Boris – Il film (2011), che gli permette di ottenere una buona fama anche sul grande schermo. Da quel momento recita infatti in film come Smetto quando voglio (2014), Confusi e felici (2014), Sei mai stata sulla Luna? (2015), Smetto quando voglio – Masterclass (2017), Smetto quando voglio – Ad honorem (2017), Lasciati andare (2017), Terapia di coppia per amanti (2017), Bentornato Presidente (2019) e Bangla (2019).

2. Ha preso parte a celebri serie TV. Dopo aver recitato nella serie Carabinieri (2002), l’attore ottiene una discreta popolarità grazie a Elisa di Rivombrosa (2003-2004) e La moglie cinese (2006). Grande notorietà gli è però data dalla serie Un medico in famiglia, dove dal 2001 al 2009 recita nel ruolo di Guido Zanin. Conferma poi il suo successo recitando nella popolare serie Boris (2007-2010), dove dà vita all’iconico Stanis La Rochelle. Negli anni successivi torna in televisione per recitare in Nero Wolfe (2012) e Tutto può succedere (2015-2018).

Pietro Sermonti e Margot Sikabonyi

3. Ha avuto una relazione con la collega di set. Durante le riprese della fiction Un medico in famiglia, l’attore ha modo di conoscere Margot Sikabonyi, che ricopre il personaggio di Maria Martini. I due sviluppano in breve tempo un feeling, dando vita ad una relazione che si protrae per diverso tempo. Si lasciano poi senza fornire particolari motivazioni, con l’attrice ha affermato che quello vissuto è stato il suo primo vero amore, ma che non permetterà più di innamorarsi sul set.

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Pietro Sermonti ha una moglie?

4. Non è sposato. Attualmente l’attore sembra essere single, avendo terminato da poco la relazione con l’attrice Margherita Vicario. Tra le altre storie d’amore celebri di Sermonti vi è stata anche quella con la conduttrice televisiva Alessia Marcuzzi. Tuttavia, l’attore non ha mai fornito ulteriori dettagli sulla propria vita privata, preferendo tenere i media lontani da questa.

Pietro Sermonti e il calcio

5. Voleva diventare un calciatore. Da ragazzo, Sermonti aveva come sogno quello di diventare un calciatore. Inizia ad allenarsi giocando nelle giovanili della Juventus, ma per problemi fisici è costretto ad abbandonare. Ciò non gli impedisce però di praticare tale sport a livello amatoriale, prendendovi infatti parte a scopi benefici, giocando ad esempio per alcuni anni nella Nazionale Italiana Attori.

Parte delle cose che non sai di Pietro Sermonti

Pietro Sermonti in Un medico in famiglia

6. Ha abbandonato la serie. Dopo aver recitato nelle stagioni 3, 4 e 6, l’attore ha confermato che non sarebbe tornato a recitare nella celebre fiction, poi protrattasi fino al 2016. Sermonti giudicava infatti completo l’arco narrativo del proprio personaggio, e ha ulteriormente motivato la scelta con il desiderio di intraprendere nuove strade nel campo della recitazione.

Pietro Sermonti in Boris

7. Nella serie interpreta un attore che interpreta un medico. Per un incredibile coincidenza, nella serie Boris, dove l’attore ricopre il ruolo di Stanis La Rochelle, si è ritrovato a dar vita nuovamente ad una parte legata al mondo della medicina. Sermonti ha affermato di essersi divertito molto a dar vita a questo personaggio, potendo prendere in giro in modo ironico e affettuoso quanto fatto invece con serietà in Un medico in famiglia.

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8. Il ruolo è stato scritto per lui. Amico da anni con gli sceneggiatori di Boris, Sermonti ha affermato di aver particolarmente apprezzato il ruolo che questi avevano scritto per lui. Data la profonda amicizia, gli sceneggiatori hanno infatti potuto assegnare all’attore una parte che ne liberasse le vene più deliranti della sua personalità, ottenendone un personaggio particolarmente comico.

9. Si ritiene ben diverso dal suo personaggio. Stanis La Rochelle è una personalità prevalentemente sgradevole, ricca di presunzione ed egocentrismo. Sermonti ha ribadito di non ritrovarsi affatto in questi aspetti, ma che dargli voce è stata una delle sfide più entusiasmanti, poiché si è visto costretto ad attingere ad un repertorio che non gli è proprio. Mettendosi alla prova, l’attore ha così potuto svelare nuove sfumature del suo talento.

Pietro Sermonti: età e altezza

10. Pietro Sermonti è nato a Roma, Italia, il 25 ottobre 1971. L’attore è alto complessivamente 183 centimetri.

Fonte: IMDb

Berlinale 2020: premiati Elio Germano e i D’Innocenzo. Tutti i vincitori

Si è appena conclusa la Berlinale 2020 con un palmares davvero vincente per l’Italia che ha presenziato al Festival. Sia il film di Giorgio Diritti, Volevo Nascondermi, che Favolacce, dei fratelli D’Innocenzo, sono andati a premio, con Elio Germano che vince il premio per il migliore attore e i D’Innocenzo per la migliore sceneggiatura.

L’Orso d’Oro è andato invece a There is no evil dell’iraniano Mohammad Rasoulof, sulla pena di morte, in quattro parti. Ecco di seguito tutti i premi che ha assegnato la giuria presieduta da Jeremy Irons (in cui c’era anche Luca Marinelli).

Orso d’oro per il miglior film:
There Is No Evil di Mohammad Rasoulof

Orso d’argento Gran Premio della Giuria:
Never Rarely Sometimes Always di Eliza Hittman

Premio 70° Berlinale per l’innovazione:
Delépine e Kervern per Effacer l’historique

Orso d’argento per la miglior regia:
Hong Sang-Soo per The Woman Who Run

Orso d’argento per la migliore attrice:
Paula Beer per Undine

Orso d’argento per il miglior attore:
Elio Germano 
per Volevo nascondermi

Orso d’argento per la miglior sceneggiatura:
Fabio e Damiano D’Innocenzo
 per Favolacce

Orso d’argento per il miglior contributo tecnico:
per la fotografia di DAU. Natasha

Premio per la migliore opera prima:
Los Conductos di Camilo Restrepo

Premio per il miglior documentario
Irradiés di Rithy Panh
Menzione speciale:
Notes from the Underworld, di Tizza Covi e Rainer Frimmel

Panorama – Premio del Pubblico, fiction

 Otac di Srdan Golubovic
2° Futur Drei (Stitches) di Faraz Shariat
3° Hap di Maria Sodahl

Panorama – Premio del Pubblico, documentari:
1° Welcome to Chechnya di David France
2° Saudi Runaway di Susanne Regina Meures
3° Petite Fille di Sebastien Lifshitz

César 2020: a Polanski la migliore regia, tra le polemiche

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César 2020: a Polanski la migliore regia, tra le polemiche

Si è svolta la scorsa notte la 45° cerimonia di premiazione dei César 2020, nella lussuosa cornice della Salle Pleyel. Tuttavia, come preannunciavano le agitazioni di qualche giorno fa, la cerimonia ha avuto più di un fuori programma, a cominciare dall’ingresso in sala.

Un gruppo di femministe ha manifestato con fumogeni sul tappeto rosso, la causa del loro disappunto sono le 12 candidature a L’Ufficiale e la Spia, il bellissimo film di Roman Polanski, già Leone d’Argento a Venezia 2019. Il regista, di recente travolto di nuovo dallo scandalo e dalle accuse di molestie sessuali, aveva già deciso nelle ore precedenti alla cerimonia di non partecipare, per proteggere la sua famiglia, moglie, figli e se stesso, ovviamente, da insulti e attacchi.

Roman Polanski non presenzierà ai César 2020

Questo però non è bastato. Oltre alle proteste esterne alla sala, anche durante la cerimonia, quando è stato annunciato il premio alla regia a Polanski, l’attrice Adèle Haenel ha lasciato la sala in segno di protesta, urlando “vergogna”. Con lei, anche altri presenti hanno abbandonato la cerimonia, compresa Céline Sciamma, regista di Ritratto di una giovane in fiamme, anche lei nominata nella categoria per la migliore regia.

Il trambusto che ha fatto da cornice alla cerimonia rischia però di far perdere di vista i veri protagonisti della serata, i film e i vincitori, che potete leggere di seguito:

Miglior suono: per Wolf Call

Miglior montaggio: Flora Volpelière per Les Misérables

Miglior colonna sonora originale: Dan Lévy per Dov’è il mio corpo

Miglior film d’animazione: Dov’è il mio corpo di Jérémy Clapin

Miglior fotografia: Claire Mathon per Ritratto della giovane in fiamme

Miglior scenografia: Stéphane Rozenbaum per La belle époque

Migliori costumi: Pascaline Chavanne per L’ufficiale e la spia

Miglior sceneggiatura non originale: Roman Polanski e Robert Harris per L’ufficiale e la spia

Miglior sceneggiatura originale: Nicolas Bedos per La belle époque

Miglior film straniero: Parasite di Bong Joon-Ho

Miglior documentario: M di Yolande Zauberman

Miglior opera prima: Papicha di Mounia Meddour

César du public: Les Misérables

Miglior speranza maschile: Alexis Manenti per Les Misérables

Miglior speranza femminile: Lyna Khoudri per Papicha

Miglior attrice non protagonista: Fanny Ardant per La belle époque

Miglior attore non protagonista: Swann Arlaud per Grazie a Dio

Miglior attore: Roschdy Zem per Roubaix, une lumiere

Miglior attrice: Anais Demoustier per Alice e il sindaco

Miglior regia: Roman Polanski per L’ufficiale e la spia

Miglior Film: Les Misérables 

Henry Cavill sarà un mutante famoso in Captain Marvel 2?

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Sembra tutto troppo bello per essere vero, e infatti si tratta di un rumor tanto insistente da essere diventato virale: sembra che Henry Cavill possa interpretare un mutante famoso in Captain Marvel 2, il film con Brie Larson che sarà presto messo ufficialmente in produzione presso i Marvel Studios.

Cavill sarebbe stato chiamato ad interpretare Wolverine, il personaggio che ha accompagnato per 19 anni di carriera l’australiano Hugh Jackman e che nel 2017 è morto sul grande schermo in Logan, di James Mangold.

La fusione tra Fox e Disney ha portato i Mutanti Marvel, i cui diritti erano in possesso di Fox, nelle mani della Casa di Topolino, sotto la quale si trovano anche i Marvel Studios, per cui per gli X-Men è arrivato il momento di unirsi al Marvel Cinematic Universe.

Non sappiamo quali saranno le tempistiche di questa unione cinematografica, ma sappiamo che se lo studio volesse cominciare a reintrodurre gli X-Men nel MCU cominciare da un mutante come Wolverine, amatissimo e ben strutturato nei ricordi degli spettatori, si tratterebbe di una decisione azzardata.

Dal canto suo, Henry Cavill non è nuovo al mondo dei cinecomics, visto che ha interpretato Superman per Zack Snyder in L’Uomo d’Acciaio, Batman v Superman e Justice League. Tuttavia, le sorti avverse del DCEU lo hanno fatto allontanare dal ruolo e, sebbene non sia ufficiale che l’attore britannico abbia appeso il mantello al chiodo, all’orizzonte non ci sono ancora progetti per il suo ritorno nella parte.

Di recente, Henry Cavill è stato però protagonista di un nuovo successo, rappresentato da The Witcher, la serie Netflix basata sull’omonima serie di romanzi. Se la sua partecipazione a Captain Marvel 2 nei panni di Wolverine dovesse essere confermata, l’attore reciterà accanto a Brie Larson.

Jaina Lee Ortiz: 10 cose che non sai sull’attrice

Jaina Lee Ortiz: 10 cose che non sai sull’attrice

Divenuta celebre grazie alla sua partecipazione ad un noto reality show statunitense, l’attrice Jaina Lee Ortiz ha in breve tempo raggiunto una buona fama come interprete prendendo parte a note serie TV. La Ortiz ha così avuto modo negli ultimi anni di sfoggiare una buona versatilità, lasciando intendere che la sua potrebbe essere una carriera in crescendo, in attesa soltanto del ruolo che possa metterne totalmente in risalto le qualità. Ecco 10 cose che non sai di Jaina Lee Ortiz.

Parte delle cose che non sai di Jaina Lee Ortiz

Jaina Lee Ortiz: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in un film per il cinema. Nel 2012 l’attrice debutta al cinema con il lungometraggio dal titolo Misfire, dove ricopre il ruolo di I.C. all’interno di un duello tra assassini composti di sole donne. Successivamente, nel 2017, recita in Il viaggio delle ragazze, dove grazie ad un piccolo ruolo, ha modo di recitare accanto all’attrice Jada Pinkett Smith. Queste sono per ora le uniche incursioni cinematografiche che la Ortiz ha all’attivo, data la sua più attiva partecipazione a progetti televisivi.

2. È nota per le serie TV. La Ortiz debutta nel mondo della televisione con la serie TV The Shop (2016), dove ricopre il ruolo di Petrona per sei episodi. In seguito, recita nel film The After (2014), ma la vera popolarità arriva grazie alla serie Rosewood, dove dal 2015 al 2017 ricopre il ruolo di Annalise Villa. Terminata la serie ha poi preso parte a Shooter (2017) e Grey’s Anatomy (2018-2019), dove ha interpretato Andy Herrera.

3. Attualmente è protagonista di una serie. Il ruolo di Andy Herrera in Grey’s Anatomy ha ottenuto un tale buon riscontro di pubblico, che i produttori hanno pensato bene di scrivere una serie spin-off interamente dedicata a lei. È così nata Station 19, dove dal 2018 la Ortiz ha ripreso la parte, che ricopre tutt’ora, e che le ha permesso di ottenere un ruolo da protagonista in una serie di alto profilo.

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Jaina Lee Ortiz è su Instagram

4. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram, dove ha un profilo seguito da 286 mila persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago, ma molto presenti sono anche curiosità dai set a cui prende parte e immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.

Jaina Lee Ortiz e Bradley Marques

5. È sposata. Da circa dieci anni l’attrice è sposata con l’autore televisivo Bradley Marques. I due hanno da sempre mantenuto un profilo di coppia riservato, cercando di tenere lontani i riflettori che il loro lavoro porta inevitabilmente con sé. In diverse interviste, l’attrice ha dichiarato di essere profondamente legata a suo marito, che la aiuta in ogni nuova sfida, ma di sentirsi anche indipendente nel poter affrontare le difficoltà.

Parte delle cose che non sai di Jaina Lee Ortiz

Jaina Lee Ortiz in Station 19

6. Ha ricevuto importanti consigli dalle produttrici. Al momento di dar vita alla serie spin-off Station 19, l’attrice ha ricevuto semplici ma importanti consigli dalle due produttrici, Shonda Rhimes ed Ellen Pompeo. Dato che la serie si concentra in particolare sul suo personaggio, le è stato infatti detto di farsi trovare sul set sempre riposata, dormendo il più possibile durante la notte, così da avere l’energia per affrontare le riprese.

7. Si è esercitata a lungo per il ruolo. Per dar vita al personaggio di Andy Herrera, vigile del fuoco protagonista della serie, ambientata in una stazione dei pompieri a Seattle, l’attrice ha affermato di essersi allenata duramente. Tra le altre esercitazioni compiute vi è stata quella di essersi arrampicata più volte su una scala con diversi chili sulle spalle. Tutto ciò le ha permesso di ottenere il fisico necessario per la parte. L’attrice ha inoltre conseguito con successo un test per pompieri, così da poter acquisire quelle conoscenze per essere maggiormente realistica nella parte.

jaina-lee-ortiz-station-19

8. Si è ispirata a suo padre. La Ortiz è figlia di un detective della omicidi del Bronx, ora in pensione. Per dar vita al vigile Andy, l’attrice ha dichiarato di essersi ispirata in buona parte a lui, al suo modo di fare, alla sua sicurezza e al suo rispetto per le regole e le persone. Qualità riscontrabili all’interno della serie dal suo personaggio.

Jaina Lee Ortiz in Grey’s Anatomy

9. Ha recitato nella nota serie TV.  Prima di ottenere una serie tutta per sé, l’attrice era apparsa per la prima volta nel ruolo di Andy Herrera nell’episodio You Really Got a Hold on Me, il tredicesimo della quattordicesima stagione. Qui il personaggio si faceva notare per aver salvato un giovane da una casa in fiamme, accompagnandolo poi fino all’ospedale dove sarebbe stato sottoposto ad urgenti cure. La parte interpretata dalla Ortiz ha ricevuto una così calorosa accoglienza da fargli ottenere uno spin-off a lei dedicata.

Jaina Lee Ortiz: età e altezza

10. Jaina Lee Ortiz è nata a Fort Ord, in California, Stati Uniti, il 20 novembre 1986. L’attrice è alta complessivamente 165 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Asia Kate Dillon: 10 cose che non sai sull’attrice

Asia Kate Dillon: 10 cose che non sai sull’attrice

L’attrice Asia Kate Dillon è nota per alcune importanti partecipazioni televisive, ma ancor di più per aver generato all’interno dell’industria accesi dibattiti sul gender degli attori. Considerando sé stesso come genderqueer, infatti, l’attrice negli anni contribuito a spianare la strada verso una maggior diversità all’interno dell’industria. Grazie ai suoi ruoli di rilievo ha poi potuto affermarsi anche grazie alle sue doti da interprete, che ne hanno decretato il vero successo. Ecco 10 cose che non sai di Asia Kate Dillon.

Parte delle cose che non sai di Asia Kate Dillon

Asia Kate Dillon: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in un celebre film d’azione. Dillon esordisce al cinema grazie al film John Wick 3 – Parabellum, dove ricopre il ruolo di La Giudicatrice. Nel film ha modo di recitare in un ruolo di rilievo accanto all’attore Keanu Reeves. Prossimamente è atteso al cinema con il film The Outside Story, dove darà vita al personaggio di Inez.

2. È noto per i suoi ruoli televisivi. Dopo aver recitato nei film televisivi Hitting the Wall (2011) e Marcus Garlard: A Necessary Option (2011), l’attrice prende parte ad alcuni episodi delle serie Younger (2015), Opus for All (2015), e Master of None (2015). Il vero successo arriva però grazie a Orange Is the New Black (2016-2017), dove recita nel ruolo di Brandy Epps. Ulteriore popolarità arriva poi con la serie Billions (2017-in corso), dove recita accanto agli attori Paul Giamatti, Damian Lewis e Maggie Siff.

3. Ha ricevuto importanti nomination. Per il suo ruolo nella serie Billions, la Dillon è stata candidato rispettivamente nel 2018, nel 2019 e nel 2020 come miglior attore non protagonista ai Critics Choice Awards, senza tuttavia riportare vittorie. Il posizionamento in tale categoria è la volontà della Dillon di contribuire ad abbattere le distinzioni tra attore uomo e attore donna.

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Asia Kate Dillon è su Instagram

4. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 104 mila persone. All’interno di questo è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi. Particolarmente presenti sono poi anche foto realizzate per servizi di moda, ma anche immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.

Asia Kate Dillon: il significato dei suoi tatuaggi

5. Ha tatuaggi dai precisi significati. Nelle sue apparizioni pubbliche, o nei suoi post su Instagram, l’attrice ha sfoggiato due tatuaggi, ma attualmente non si sa se sul suo corpo ve ne sono di più. Il primo dei due in questione è una rosa tatuata sul polpaccio sinistro, mentre il secondo è una scritta tedesca sul collo, “einfühlung”, il cui significato è “empatia”.

Parte delle cose che non sai di Asia Kate Dillon

Asia Kate Dillon: il suo gender

6. Non si riconosce né nel genere femmine né in quello maschile. Sin da giovane l’attrice ha dichiarato di non riconoscersi nelle tradizionali categorie di gender, pertanto rifiutandole in toto. Dillon ha infatti affermato di preferire la definizione di “non binario”, e per riferirsi a sé stesso ha sostituito ai pronomi “lei” o “lui” quello di “loro”. Pur essendo nato con caratteristiche di sesso femminile, inoltre, Dillon preferisce la definizione di “attore”, poiché più generica di quella di “attrice”, che invece si riferisce alle sole donne.

7. Ha stabilito un importante primato. Nel 2017 l’attrice viene scelta per interpretare Taylor Mason nella serie Billions. Il personaggio è unanimemente considerato come il primo non-binario della storia della televisione americana. Dillon si è dichiarato entusiasta di poter essere il rappresentante di una maggior inclusività e diversità all’interno dell’industria televisiva e cinematografica.

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Asia Kate Dillon in John Wick 3

8. Ha accettato il ruolo senza aver letto la sceneggiatura. Grande fan dei primi due capitoli della trilogia con Keanu Reeves, l’attrice ha dichiarato di aver accettato il ruolo dopo aver incontrato il regista Chad Stahelski, con il quale ha stabilito da subito un’ottima intesa. Ancor prima che questi potesse inviarle la sceneggiatura, l’attrice aveva già accettato la parte.

9. Non ha lavorato ad un background del personaggio. Le origini de La Giudicatrice non vengono rivelate nel film, e l’attrice ha ammesso di non aver lavorato ad una personale backstory, cercando di focalizzarsi maggiormente sulle motivazioni che spingono il personaggio a compiere quanto si può vedere nel film.

Asia Kate Dillon: età e altezza

10. Asia Kate Dillon è nata a Ithaca, nello stato di New York, Stati Uniti, il 15 novembre 1984. L’attrice è alta complessivamente 173 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Phoebe Waller-Bridge svela le modifiche allo script di Bond 25

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Phoebe Waller-Bridge svela le modifiche allo script di Bond 25

Forse non tutti sanno (o ricordano) che Phoebe Waller-Bridge, star di Killing Eve e Fleabag, figura tra gli sceneggiatori di No Time to Die, l’attesissimo Bond 25 che segnerà l’ultima apparizione di Daniel Craig nei panni dell’iconico agente segreto. In una recente intervista emersa grazie a The Independent, l’attrice, sceneggiatrice e commediografa ha rivelato nel dettaglio qual è stato il suo effettivo apporto allo script del film diretto da Cary Joji Fukunaga.

L’attrice ha parlato di un intervento sui dialoghi e su diverse scene, menzionando anche uno scambio continuo di opinioni con Daniel Craig, coinvolto in tutte le fase del progetto, incluso il brano portante della colonna sonora affidato a Billie Eilish:

“Mi è stato chiesto di scrivere dei dialoghi brillanti e di proporre alcune modifiche”, ha spiegato Phoebe Waller-Bridge. “Mi hanno consegnato diverse scene dicendo: ‘Puoi scrivere un’alternativa per questa? Hai un’altra idea? Come potrebbero svolgersi o come potrebbero chiudersi?’. Il mio compito era quello di fornire una serie di opzioni, poi loro avrebbero considerato quelle che ritenevano più adatte. C’erano molte persone impegnate in questo processo di scrittura, come il regista. E prima di me c’erano stati altri che avevano lavorato alla storia.”

All’inizio la sceneggiatura di Bond 25 era stata affidata dagli “storici” Neal Purvis e Robert Wade. In seguito al coinvolgimento di Danny Boyle nel progetto, è subentrato alla sceneggiatura John Hodge. Dopo l’uscita di scena del regista di Traninspotting, Purvis e Wade sono stati richiamati dalla produzione a rimaneggiare lo script insieme al nuovo regista ingaggiato, ossia Fukunaga. Successivamente, venne approvata una riscrittura completa da Paul Haggis (Casino Royale e Quantum of Solace) e poi da Scott Z. Burns. L’ingresso della Waller-Bridge nel team per un nuovo processo di riscrittura – ingresso fortemente voluto da Craig –  risale ad aprile dello scorso anno.

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Il film, atteso nelle sale l’8 aprile 2020, vede nel cast Daniel Craig (James Bond), Ralph Fiennes (M), Naomie Harris (Eve Moneypenny), Ben Whishaw (Q), Rory Kinnear (Bill Tanner) e Jeffrey Wright (Felix Leiter). Le new entry del cast sono invece Rami MalekBilly Magnussen, Lashana Lynch e Ana de Armas.

Vi ricordiamo che la produzione ha assunto Phoebe Waller-Bridge per “ravvivare” lo script di Bond 25 sotto speciale richiesta di Craig, grande fan di Fleabag e Killing Eve, le due serie prodotte e scritte dall’attrice. Era dal 1963 (l’ultima fu Johanna Hardwood con Dr. No e From Russia With Love) che la casa di produzione non assumeva una donna per dare voce ai personaggi del franchise, una scelta oggi più che mai “rilevante”.

In No Time To Die, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa tecnologia.

Roman Polanski non presenzierà ai César 2020

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Roman Polanski non presenzierà ai César 2020

Il regista Roman Polanski ha confermato all’AFP che questa sera non parteciperà alla cerimonia di premiazione dei César Awards, gli Oscar francesi. L’ultimo film del regista, L’Ufficiale e la Spia, ha ottenuto quest’anno il maggior numero di candidature al prestigioso riconoscimento: ben 12, incluso miglior film e miglior regia.

A causa delle nuove accuse che hanno reso ancora più turbolento l’ultimo periodo della vita del regista, le 12 candidature del film ai César hanno scatenato l’indignazione di numerosi gruppi femministi francesi, spingendo ben 21 membri dell’Académie des arts et techniques du cinéma (l’organizzazione che sovrintende i premi) a dimettersi in massa dopo aver ricevuto diverse critiche in merito alle loro pratiche di assegnazione delle nomination.

Nella giornata di ieri, Polanski ha rilasciato la seguente dichiarazione ufficiale: Per tanti giorni, la gente mi ha posto questa domanda: parteciperò o non parteciperò alla cerimonia dei César? La domanda che faccio adesso io è questa: come potrei?”

“Come andranno le cose quella notte, lo sappiamo già”, ha detto Polanski. “Gli attivisti mi hanno già minacciato di linciaggio pubblico, altri hanno annunciato proteste di fronte alla Salle Pleyel. Altri ancora intendono trasformare la cerimonia in una piattaforma per denunciare l’organo di governo. Promette di sembrare più un simposio che una celebrazione del cinema. “

Polanski ha spiegato che intende non presenziare alla cerimonia in modo da  proteggere i suoi collaboratori, sua moglie ed i suoi figli, che “sono stati costretti a subire ingiurie e affronti”. 

In riferimento al recente scandalo mediatico che ha portato alle dimissioni in massa del consiglio di amministrazione dei César, Polanski ha aggiunto: “La stampa e i social media hanno presentato le nostre 12 nomination come se ci fossero stati offerti regali dal consiglio di amministrazione dell’Accademia, come alcuni gesti autoritari che avevano forzato le dimissioni. Ciò mina il voto segreto dei 4.313 professionisti che decidono da soli le nomination e degli oltre 1,5 milioni di spettatori che sono venuti a vedere il film.”

Il regista ha anche accennato alle nuove accuse di molestie sessuali mosse contro di lui negli ultimi anni. Proclamando la sua innocenza, si è espresso in toni aspri contro “gli attivisti che brandivano questo numero di 12 donne che presumibilmente ho aggredito mezzo secolo fa”, definendo le recenti accuse come “fantasie di menti malsane… una bugia raccontata 1.000 volte alla fine diventa una verità”.

LEGGI ANCHE – Roman Polanski rompe il silenzio: “Provano a fare di me un mostro”

Fonte: Variety

Eroine del MCU: ecco chi meriterebbe più spazio

Eroine del MCU: ecco chi meriterebbe più spazio

I personaggi femminili all’interno del Marvel Cinematic Universe non sono certo i più rilevanti ma, dalla sua nascita a oggi, le eroine del MCU sono state spesso determinanti per le svolte che la storia ha preso, fino all’ultimo capitolo, che ha visto la sconfitta di Thanos.

Da Sharon Carter che ha aiutato Cap nel momento del bisogno, a Pepper Potts che ha letteralmente salvato la vita a Tony Stark, fino a Natasha/Vedova Nera il cui sacrificio ha permesso la confitta definitiva del Titano Pazzo, le eroine del MCU sono sicuramente personaggi interessanti che meriterebbero più spazio.

Ecco di seguito alcune di loro che dovrebbero essere oggetto di un approfondimento sul grande schermo:

Sharon Carter

L’arco narrativo di Sharon Carter all’interno del MCU è estremamente limitato, e c’è da dire che non è stato gestito nel migliore dei modi. In realtà l’Agente 13 potrebbe essere un personaggio davvero interessante, come mostrano i fumetti.

Nel film, Sharon è stata prevalentemente identificata come l’interesse amoroso di Steve Rogers, nemmeno troppo importante, visto che lo “spettro” di Peggy Carter, invece, è stato sempre più importante e presente, come dimostra anche la conclusione dell’arco narrativo di Steve stesso.

Sharon apparirà di nuovo in The Falcon and the Winter Soldier e quindi, forse, avremo una possibilità di vedere riscattato il suo ruolo all’interno del MCU, con lo sviluppo e la cura che il suo personaggio merita.

Gamora

Gamora è un personaggio interessantissimo in molti modi: è sicuramente una combattente formidabile, un personaggio complesso e sfaccettato, ma anche una persona dalla biografia molto interessante. Per cui è stato un peccato che il franchise l’abbia eliminata, in un certo senso, dopo averla raccontata solo in film corali (Guardiani e Avengers).

In primo luogo, è stata una delle poche persone a morire davvero in Infinity War, quando Thanos l’ha uccisa per ottenere la Gemma dell’Anima su Vomir. E nonostante il fatto che la rivediamo in Endgame, si tratta di una versione del personaggio che viene dal passato, quindi senza l'”educazione sentimentale” che ha subito stando insieme ai Guardiani.

Sarebbe divertente vedere un film, o una serie in cui seguiamo Gamora nelle sue avventure in solitaria, magari a cavallo tra passato a futuro, alternando la sua formazione da villain, da cattiva e assassina, alla sua trasformazione in eroina, pentita delle sue azioni e affiliata ai Guardiani.

Okoye

Avengers: Endgame
Marvel Studios’ AVENGERS: INFINITY WAR..Okoye (Danai Gurira)..Photo: Film Frame..©Marvel Studios 2018

Nonostante sia un personaggio secondario, Okoye è sicuramente uno di quelli che ha subito catturato l’attenzione perché nasconde una grande complessità e probabilmente anche grazie al carisma e alla bellezza di Danai Gurira, che la interpreta.

Il suo impatto sul pubblico in Black Panther è stato travolgente ed è chiaro che il personaggio meriterebbe più spazio, soprattutto alla luce dei suoi rapporti personali, così viscerali con i personaggi che la circondano, in primis il suo Re T’Challa.

L’abbiamo intravista anche in Endgame, e sempre in primo piano sul campo di battaglia. Tuttavia non è il solo aspetto del personaggio che conta e le sue storie potrebbero essere un ottimo spunto per una serie che possa essere avvincente ma anche inclusiva e rappresentativa di una larga fascia di pubblico.

Natasha Romanoff

vedova nera avengers: endgameDato che Vedova Nera è stata la prima tra le eroine del MCU e l’unica donna trai sei Vendicatori, è scioccante il modo in cui è stato gestito l’arco narrativo del suo personaggio. Il fatto che sia stata lei a morire su Vormir in Endgame invece di Occhio di Falco è triste, eppure giustificato.

Il personaggio non ha avuto un funerale come Tony, ma solo una discreta scena di commemorazione, il che, se vogliamo, si allinea con la natura misteriosa e sfuggente dell’ex spia russa. A breve, ci sarà un film che ne approfondirà le origini, un’occasione per lo Studio di fare ammenda e di porre il suo dovuto omaggio al personaggio che forse più di tutti ha contribuito alla solida formazione dei Vendicatori.

Il contributo di Natasha nelle occasioni di crisi è sempre stato fondamentale ed è sempre stato offerto utilizzando gli strumenti che le erano più congeniali: il ragionamento, l’intelletto, la furbizia. Nat ha salvato la sua famiglia anche il MCU, e il film che è in arrivo è un pallido e tardivo ma dovuto omaggio alla sua eroica figura.

Peggy Carter

Hayley Hatwell Peggy Carter Avengers: Infinity WarL’arco narrativo di Peggy Carter sembrava fare molte promesse allo spettatore, quando l’abbiamo conosciuta ne Il Primo Vendicatore. Nel film di presentazione di Captain America era uno dei personaggi principali, per poi trasformarsi in un personaggio secondario, al quale è stata però dedicata una serie tv di due stagioni sulla ABC.

La serie ha approfondito il suo personaggio, consegnando al grande pubblico tutta la sua potenza di donna e di eroina. L’abbiamo anche vista in Endgame, alla fine del film, un vero e proprio premio per Steve Rogers, anche se non le è stata affidata nemmeno una battuta.

Inutile dire che non ci stancheremmo mai di conoscere e approfondire questa donna così straordinaria, così incredibile ed eroica, pur senza poteri straordinari o mezzi incredibili. Nelle sue doti naturali risiede la sua grandezza, e soprattutto il suo valore, del quale è ben consapevole.

Blithe Spirit: trailer con Dan Stevens e Judi Dench

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Blithe Spirit: trailer con Dan Stevens e Judi Dench

La celebre commedia Blithe Spirit (in italiano Spirito Allegro) del commediografo inglese Noël Coward è stata adattata per il teatro e per il grande schermo tantissime volte in passato. Adesso, Dan Stevens, Judi Dench, Isla Fisher e Leslie Mann fanno parte del cast che compone il nuovo adattamento cinematografico ad opera di Edward Hall che arriverà nelle sale britanniche il 1 maggio.

La storia di Blithe Spirit è quella del celebre romanziere poliziesco Charles (interpretato da Dan Stevens), che sta lottando con un catastrofico blocco dello scrittore ed una stressante scadenza riguardo la sua prima sceneggiatura. La sua seconda moglie Ruth (interpretata da Isla Fisher) sta facendo del suo meglio per mantenere alta la concentrazione del marito, nella speranza di realizzare il suo sogno di andare ad Hollywood.

La disperata ricerca di un’ispirazione porta Charles ad invitare Madame Arcati (interpretata da Judi Dench), una medium recentemente accusata di frode, per tenere una seduta spiritica in casa sua. Arcati, però, rievoca accidentalmente lo spirito della defunta prima moglie di Charles: l’infuocata e gelosa Elvira (interpretata da Leslie Mann), intenta ad uccidere Charles in modo da poter finalmente trascorrere l’eternità insieme.

La sceneggiatura del film è opera di Nick Moorcroft, Meg Leonard e Piers Ashworth. Il regista Edward Hall e Dan Stevens avevano già lavorato insieme nella popolare serie Downton Abbey.

Di seguito il poster ufficiale del film:

Fonte: Empire

Matrix 4: una nuova misteriosa aggiunta al cast

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Matrix 4: una nuova misteriosa aggiunta al cast

Arriva da The Wrap la notizia che Ellen Hollman, attrice americana nota per le serie Spartacus e Into the Badlands, si è unita ufficialmente al cast di Matrix 4, le cui riprese sono attualmente in corso a San Francisco. I dettagli sul ruolo che l’attrice interpreterà nel film non sono stati rivelati, ma stando alle prime indiscrezioni la Hollman potrebbe interpretare una versione più giovane di Trinity.

Dato il ritorno di Carrie Ann-Moss, tale speculazione appare improbabile, ma non essendo ancora stati rivelati dettagli sulla trama, qualsiasi congettura potrebbe essere valida. Inoltre, è da tempo che si vocifera che nel film appariranno le versioni più giovani di alcuni celebri personaggi della saga, come ad esempio Morpheus, che dovrebbe essere interpretato da Yahya Abdul-Mateen II, noto per aver interpretato Black Manta in Aquaman di James Wan.

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Matrix 4 vedrà nel cast il ritorno di Keanu Reeves, Carrie-Ann Moss e Jada Pinkett-Smith al fianco delle new entry Yahya Abdul-Mateen II, Neil Patrick Harris, Jonathan Groff, Jessica Henwick Toby Onwumere.

Il nuovo capitolo del franchise sarà diretto da Lana Wachowski. La sceneggiatura del film è stata firmata a sei mani con Aleksandar Hemon e David Mitchell, mentre diverse fonti sostengono che le riprese dovrebbero iniziare nei primi mesi del 2020. “Molte delle idee che Lilly ed io abbiamo esplorato vent’anni fa a proposito della nostra realtà sono ancora più rilevanti ora. Sono molto felice di avere questi personaggi nella mia vita e sono grata per questa possibilità di lavorare ancora con i miei brillanti amici“, ha detto la Wachowski.

Non potremmo essere più entusiasti di rientrare in The Matrix con Lana“, ha dichiarato Toby Emmerich, presidente della Warner Bros, “Lana è una vera visionaria, una regista creativa e originale e siamo entusiasti che stia scrivendo, che dirigerà e produrrà questo nuovo capitolo dell’universo di Matrix“.

Avengers: Infinity War, una diversa location per la Gemma dell’Anima

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Un nuovo concept inedito di Avengers: Infinity War ha rivelato una collocazione alternativa per la Gemma dell’Anima. Le Gemme dell’Infinito hanno giocato un ruolo fondamentale in tutta la “Saga dell’Infinito” dell’Universo Cinematografico Marvel, soprattutto in Infinity War e nel suo sequel Endgame

Nel caso della Gemma dell’Anima, questa viene trovata da Thanos su Vormir dopo che il Titano Pazzo ha costretto sua figlia Gamora a rivelargli la sua collocazione in cambio della salvezza di sua sorella Nebula. Dopo essere fuggita, Nebula si unisce ai Guardiani della Galassia. Una volta giunti su Vormir, Thanos e Gamora scoprono che Teschio Rosso è il guardiano della Gemma dell’Anima, il quale li rivela che Thanos deve uccidere qualcuno che ama per recuperare la Gemma. Il Titano Pazzo uccide Gamora e lascia Vormir con la sua conquista.

Un nuovo concept dell’artista del MCU Stephen Schirle rivela che inizialmente la collocazione della Gemma dell’Anima doveva essere su Vormir, ma che il pianeta aveva un aspetto molto diverso rispetto a ciò che abbiamo visto nel film. In Avengers: Infinity War, Vormir viene rappresentata come una scogliera rocciosa a sé stante, ricoperta di neve e piena di cenere nell’aria. Nelle immagini di Schirle, la collocazione della Gemma dell’Anima è un pianeta molto più colorato, con foglie e fiori estremamente visibili; inoltre, Gamora viene gettata da Thanos in una sorta di buia caverna anziché da una scogliera.

Potete vedere i concept di seguito:

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Avengers: Infinity War è uscito al cinema cinema il 4 Maggio 2018. Christopher Markus e Stephen McFeely si sono occupatidella sceneggiatura del film, mentre la regia è stata affidata a Anthony e Joe Russo.

Il cast del film al momento è composto da Cobie Smulders, Benedict Cumberbatch, Chris Pratt, Vin Diesel, Scarlett Johansson, Dave Bautista, Karen Gillan, Zoe Saldana, Brie Larson, Elizabeth Olsen, Robert Downey Jr., Sebastian Stan, Chris Hemsworth, Chris Evans, Tom Holland, Bradley Cooper, Samuel L. Jacksson, Jeremy Renner, Paul Rudd, Peter Dinklage, Mark Ruffalo, Josh Brolin, Paul Bettany, Benedict Wong, Pom Klementieff e Chadwick Boseman.