Nonostante siano trascorsi già
diversi mesi dall’arrivo nelle sale di
Star Wars: L’Ascesa di Skywalker,
continuano a fioccare online dettagli inediti sul film diretto da
J.J. Abrams. L’ultimo in ordine di tempo,
emerso grazie a Empire, riguarda il
personaggio di Babu Frik, la simpatica e tenera
creatura che ha subito conquistato il cuore del fandom.
Secondo quanto riportato dalla
celebre rivista, in origine il fabbro del mercato nero di Kijimi
sarebbe dovuto morire, ma se in Episodio IX è andato
incontro ad un destino diverso è stato soltanto per merito
nientemeno che di Steven Spielberg. A rivelare il
divertente aneddoto è stato Neal Scanlon, supervisore agli effetti
visivi del film.
Come spiegato da Scanlon, infatti,
inizialmente il personaggio sarebbe dovuto morire durante la
battaglia finale. Secondo un’indiscrezione arrivata a Scanlon,
però, Abrams avrebbe mostrato una prima versione del film a
Spielberg e pare che questi abbia iniziato a fargli domande sulla
fine pensata per Babu Frik, spingendolo a rivedere l’arco narrativo
del personaggio.
Purtroppo non ci sono conferme che
le cose siano andate effettivamente così, ma l’indiscrezione
raccontata da Scanlon potrebbe essere assolutamente vera, vista
l’amicizia e la stima che legano profondamente Abrams e
Spielberg.
Lucasfilm e il
regista J.J.
Abrams uniscono ancora una volta le forze per
condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia
lontana lontana con Star
Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente
conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno
nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.
Il cast del film
comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam
Driver, Daisy
Ridley, John
Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall
Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas
Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian
McDiarmid e Billy Dee
Williams.
Diretto da J.J. Abrams e prodotto da
Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle
Rejwan, Star
Wars: L’Ascesa di Skywalker è scritto da
J.J. Abrams e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e
Jason McGatlin sono i produttori esecutivi.
Arriva da
The Hollywood Reporter la notizia che sarà Gary
Dauberman a dirigere Le Notti di
Salem, primo adattamento cinematografico del secondo
romanzo pubblicato da Stephen King nel 1975, dopo
Carrie del 1974.
Gary Dauberman è
noto per aver diretto lo scorso anno Annabelle
3, terzo capitolo della saga spin-off di
The Conjuring dedicato alla
terrificante bambola demoniaca, e per aver sceneggiato, oltre ai
primi due capitoli di Annabelle e The
Nun – La vocazione del male, anche IT e IT – Capitolo di Andy Muschietti.
L’adattamento cinematografico de
Le Notti di Salem sarà prodotto da
James Wan, creatore delle saghe di Saw, Insidious
e The Conjuring. Dauberman si occuperà anche della
sceneggiatura. Il romanzo originale è stato già portato sul piccolo
schermo grazie alla miniserie del 1979 a cui seguì la seconda parte
nel 1987. Rob Lowe è poi stato protagonista di un altro remake più
recente realizzato da TNT nel 2004.
Pubblicato nel 1975, il libro
originale segue le vicende di Ben Mears, uno scrittore di successo
cresciuto nell’immaginaria cittadina di Jerusalem’s Lot che vi fa
ritorno venticinque anni dopo. Qui diventa amico dell’insegnante di
liceo Matt Burke e inizia una relazione sentimentale con Susan
Norton, una giovane laureata, mentre lavora alla stesura di un
testo dedicato alla ‘Casa Marsten’, una magione abbandonata che da
piccolo gli aveva causato terribili incubi.
Gary
Dauberman, sceneggiatore di IT, dirigerà
l’adattamento cinematografico de Le Notti di Salem
L’ultimo film da regista di James Wan è Aquaman, uno dei
più grandi successi economici della stagione 2018, capace di
superare quota 1 miliardo in tutto il mondo. Già annunciato il
sequel con Jason
Momoa e
uno spin-off dedicato ai Trench, le creature marine viste nel
cinecomic DC, ma non è ancora confermato il ritorno di Wan dietro
la macchina da presa.
Nelle ultime ore si è parlato
moltissimo di Dune di Denis
Villeneuve, il nuovo adattamento cinematografico del
celebre romanzo di Frank Herbert (già portato
sullo schermo da David Lynch nel 1984) che
dovrebbe arrivare nelle sale – il condizionale è d’obbligo, vista
l’attuale pandemia di Covid-19 – il prossimo dicembre.
Sono infatti state diffuse online le
prime immagini ufficiali del film – che ci hanno presentato i
vari membri del cast nei panni dei rispettivi personaggi, tra cui
Timothée Chalamet nei panni del protagonista
Paul Atreides – e il
logo ufficiale della pellicola.
Sulle scia del grande clamore
suscitato dal primo materiale promozionale ufficiale, il celebre
artista Boss Logic ha realizzato un nuovo
fotomontaggio e una nuova fan art
che trasformano i personaggi del sopracitato Paul Atrides
(Chalamet) e di suo padre, il duca Leto Atreides
(interpretato da
Oscar Isaac), rispettivamente in Kylo Ren, il capo dei
Cavalieri nella trilogia sequel di Star Wars interpretato da
Adam Driver, e in Deathstroke, il villain dei fumetti DC.
Effettivamente, i look di Paul e di
Leto sembrano richiamare quelli dei personaggi utilizzati da
BossLogic per le sue creazioni. Voi cosa ne pensate? Non trovate
che le somiglianze siano a tratti sorprendenti? Potete ammirare il
fotomontaggio e la fan art di seguito:
“Percorso mitico e carico di
emozioni, Dune
racconta la storia di Paul Atreides, un giovane brillante e dotato
nato sotto un grande destino al di là della sua comprensione, che
dovrà viaggiare verso il pianeta più pericoloso dell’universo per
assicurare alla sua famiglia e alla sua gente un futuro: mentre
forze maligne esplodono in un conflitto per avere il controllo
esclusivo del pianeta e della risorsa più preziosa esistente (una
merce in grado di sbloccare il più grande potenziale dell’umanità),
a sopravvivere saranno solo quelli che potranno sconfiggere la loro
paura“.
Lo scorso marzo Smith
aveva dichiarato attraverso il suo profilo Facebook di stare
approfittando della reclusione da quarantena, causa Covid-19, per
terminare le sceneggiature di due progetti che i fan del suo cinema
attendono da molto tempo: Clerks 3 e il sequel
di Generazione X.
Adesso il regista e sceneggiatore ha
rivelato che il sequel di Mallrats – il
cui titolo ufficiale sarà Twilight of the Mallrats
– affronterà anche le conseguenze della pandemia di
Coronavirus: “Stavo lavorando a Twilight of
the Mallrats, la sceneggiatura di Mallrats 2, e poi ho letto alcuni
articoli sull’apocalisse che colpirà i negozi, sul fatto che il
2020 segnerà la condanna a morte per tantissime catene. La pandemia
non ha fatto altro che peggiorare le cose: negozi che conosciamo da
sempre non esisteranno più. Proprio per questo motivo, visto che
sto lavorando ad un film ambientato in un centro commerciale, ho
pensato: ‘Queste sono informazioni utili per il mio lavoro’. Così
ho inserito la pandemia nel film, perché ovviamente questa sarà una
cosa di cui ci ricorderemo per sempre.”
A proposito di Clerks
3, in passato Kevin
Smith aveva dichiarato che la sceneggiatura del
film è stata modificata in seguito all’attacco di cuore avuto dal
regista nel 2018, ispirando così il nuovo percorso del protagonista
Randal. A quanto pare il film inizierà con il cinico cassiere di
fast food interpretato da Jeff
Anderson che, come Smith, ha appena subito un infarto
e sta attraversando una crisi di mezza età.
“Randal ha un attacco di cuore,
ed essendosi avvicinato così tanto alla morte, capisce che la sua
vita non ha significato nulla, nessuno lo ricorderà e non ha
famiglia o cose del genere”, ha dichiarato Smith. “E durante la
ripresa, mentre si trova sotto effetto di fentanil, giunge alla
classica conclusione di un uomo di mezza età che ha lavorato in un
videonoleggio per tutta la sua vita e ha visto i film di altre
persone: voglio fare il mio film. Ed è qui che Dante e Randal
creano Clerks, e questa è la storia di Clerks 3.”
Per quanto riguarda, invece, il
sequel di Generazione X, al
momento non ci sono dettagli.
In una recente intervista con
Empire, Jordan Peele ha rivelato il motivo per cui non
ha diretto Candyman,
il “sequel spirituale” del piccolo cult horror del 1992 (noto in
Italia col titolo Candyman – Terrore dietro lo
specchio). L’acclamato regista di Scappa –
Get Out e Noi figura
nel progetto soltanto in qualità di sceneggiatore e produttore,
mentre la regia è stata affidata a Nia Da
Costa.
“Ad essere onesti, Nia era più
adatta a girare questo film di me”, ha spiegato Peele. “La
mia mente è troppo ossessionata dalle storie originali.
Probabilmente non sarei riuscito a lavorare al meglio. Mentre Mia
ha un modo di girare che difficilmente si vede nel cinema horror. È
raffinata, elegante… ogni inquadratura è bellissima. Candyman è un
film bellissimo, davvero. Sono felice di non averlo
rovinato.”
Nia da Costa ha
fatto il suo debutto dietro la macchina da presa nel 2018, con il
crime/thriller Little Woods interpretato da
Tessa Thompson e
Lily James. Intervistata sempre da Empire, la regista ha
parlato dell’importanza di lavorare al nuovo
Candyman con un team composto
essenzialmente da personalità di colore:
“Grazie a questo film abbiamo
davvero percepito di essere i proprietari di qualcosa, e di
raccontare una storia nera con persone nere. È stato molto
importante per noi avere un protagonista di colore, e filtrare
l’intera esperienza attraverso l’occhio della nostra comunità. È
arrivato il momento di assicurarci che l’obiettivo attraverso cui
viene raccontata una storia possa sempre cambiare.”
Il cast
di Candyman annovera Yahha
Abdul Mateen II (Aquaman), Teyonah
Parris (Se la strada potesse
parlare), Nathan
Stewart-Jarrett (Misfits) e Colman
Domingo (Euphoria).
Yahha Abdul Mateen
II ha vestito i panni di Black Manta
in Aquaman, il
cinecomic campione di
incassi targato DC e Warner Bros, ma si è fatto notare
anche nella serie The Get
Down, prodotto originale Netflix, e lo abbiamo visto anche nel
thriller Noi diretto
dallo stesse Peele.
Per quanto
riguarda Candyman, la regia è
stata affidata a Nia Da Costa, mentre lo
studio ha annunciato che il film sarà un “sequel spirituale”
dell’originale e che si tornerà nel quartiere in cui è iniziata la
leggenda.
L’uscita nelle sale americane è
prevista il 25 settembre 2020.
Prima dell’acquisizione da parte
della Disney, la Lucasfilm era solita far uscire i film della saga
di Star Wars nel mese di maggio. I primi
sei film della saga degli Skywalker, infatti, sono stati tutti
rilasciati in quel periodo, andando così a colonizzare tutta la
stagione cinematografica estiva.
Le cose cambiarono quando la Casa di
Topolino rilanciò il franchise con Il Risveglio della Forza, uscito nelle
sale a dicembre del 2015. Anche lo spin-off Rogue One arrivò al cinema durante le vacanze
di Natale, e da allora i fan pensavano di trovarsi di fronte ad una
nuova tradizione, con i futuri film della saga che – da quel
momento in poi – sarebbero arrivati sul grande schermo sempre in
concomitanza con le festività natalizie.
Ci sarebbe dovuta essere poi
un’inversione di marcia con
Gli Ultimi Jedi, che in origine sarebbe dovuto
uscire a maggio del 2017. La Lucasfilm decise poi di posticiparne
l’arrivo in sala a dicembre dello stesso anno, in modo da bissare
il successo di Episodio VII. La tradizionale uscita a
maggio – nonostante gli innumerevoli problemi di produzione – è
stata mantenuta con lo spin-off
Solo, che ha fatto il suo debutto nel
2018.
Adesso, è emerso che il film di
Ron Howard faceva parte di una strategia molto
più grande secondo cui tutti i successivi film della saga di
Star Warssarebbe
tornati alla loro “finestra” originale, quindi sarebbero usciti
nuovamente durante il mese di maggio. Il dettaglio è emerso grazie
al libro “The Art of Star Wars: The Rise of
Skywalker” (via Screen
Rant), in cui si discute proprio dello slittamento di
Episodio IX da maggio a dicembre 2019.
Nel passaggio dedicato a Solo si
legge: “Solo: A Star Wars Story era stato
progettato per essere il primo di molti film di Star Wars a tornare
alla tradizionale data di uscita di fine maggio del
franchise.”
Inutile dire che
quel progetto è fallito sul nascere. Solo,
infatti, è stato il primo film di Star Wars a non sbancare
il botteghino, incassando soltanto 392.9 milioni in tutto il mondo.
Al contrario, il trittico composto da
Il Risveglio della Forza, Rogue
One e Gli
Ultimi Jedi ha superato il miliardo di dollari ed ogni
film si è imposto come il maggior incasso nazionale nel rispettivo
anno di uscita.
Solo porterà il pubblico a bordo del
Millennium Falcon, in una nuova avventura incentrata sulla canaglia
più amata della galassia lontana lontana. Attraverso una serie di
audaci bravate nel profondo di un mondo criminale oscuro e
pericoloso, Han Solo fa amicizia con il suo futuro possente
copilota Chewbacca e incontra il famigerato giocatore d’azzardo
Lando Calrissian, in un viaggio che determinerà il futuro di uno
degli eroi più improbabili della saga di Star
Wars.
Scritto da Lawrence Kasdan &
Jonathan Kasdan, il film è prodotto da Kathleen Kennedy, Allison
Shearmur e Simon Emanuel, mentre Lawrence Kasdan, Jason McGatlin,
Phil Lord e Christopher Miller sono i produttori esecutivi.
La scorsa settimana hanno fatto
letteralmente il giro del mondo
le immagini a dir poco sconcertanti di Ezra
Miller e della sua reazione nei confronti di una fan.
Da allora, i rappresentati dell’attore non hanno rilasciato alcun
comunicato ufficiale per cercare di chiarire meglio la situazione
ed eventualmente scusarsi per le immagini, né tantomeno la Warner
Bros. (con cui Miller ha firmato una serie di contratti) è scesa in
campo per commentare la vicenda.
Nell’attesa, arriva da Fandom Wire
(via
CBM) un possibile aggiornamento – chiaramente non ufficiale –
su quelli che potrebbero essere i futuri rapporti tra la star della
saga di Animali Fantastici e la major
statunitense, proprio in seguito alla diffusione del video
incriminato. Secondo la fonte, la Warner non avrebbe ancora preso
una decisione ufficiale in merito a Miller, ma sarebbe pronta a
partire con la produzione dello standalone dedicato a The Flash non appena sarà possibile,
anche se Ezra non dovesse essere coinvolto e la parte di Barry
Allen dovesse essere quindi affidata ad un altro attore.
Sempre la fonte riporta che l’ultima
versione della sceneggiatura del film è incentrata sul Velocista
Scarlatto che viaggia indietro nel tempo per cercare di salvare sua
madre, andando così ad alterare la linea temporale stabilita fino a
questo momento dai film del DCEU. L’Aquaman di Jason Momoa e la Wonder Woman di Gal Gadot sarebbe gli unici due personaggi a
non subire le conseguenze di quest’alterazione temporale (anche in
vista degli annunciati sequel), con il Batman di Robert Pattinson che dovrebbe essere invece
incorporato nella nuova timeline.
Sempre secondo la fonte, i villain
principali del film dovrebbero essere Anti-Flash e
Mirror Master. Ovviamente si tratta di mere
speculazioni e non di dettagli confermati. In attesa di maggiori
chiarimenti, ricordiamo che il film sarà diretto da Andy
Muschietti (IT e IT – Capitolo
Due).
The Flash arriverà al cinema il 1
luglio 2022. Christina Hodson è attualmente
in trattative per scrivere una nuova versione del film, dopo i suoi
lavori in pellicole come Bumblebeee Birds of
Prey, quest’ultimo dedicato prevalentemente
alla figura di Harley Quinn, interpretata nuovamente
da Margot
Robbie.
L’attore Ezra Miller ha più
volte ribadito che il film è assolutamente confermato e certo, e
con la conferma di Andy Muschietti alla
regia sembrerebbe essere tutto pronto per un imminente inizio della
produzione.
The Flash avrà nuovamente Miller nel
ruolo del protagonista, Barry Allen, mentre sembra confermato anche
Billy Crudup nel ruolo di Herny
Allen.
“Ho adorato Doctor Strange da bambino, ma veniva sempre
dopo Spider-Man e Batman per me, probabilmente era al numero cinque
dei miei grandi personaggi preferiti dei fumetti – ha spiegato
Raimi – Era così originale, ma quando in Spider-Man 2 c’è stato
quel momento, non avevo idea che avrei mai fatto un film su Doctor
Strange, quindi è stato davvero divertente per me che per
coincidenza quella battuta fosse nel film. Devo dire che avrei
voluto avere la lungimiranza di sapere che sarei stato coinvolto
nel progetto.”
Naturalmente tutti ricordano che in
Spider-Man 2, il personaggio di J. Jonah
Jameson, interpretato da J.K. Simmons, dice che il
nuovo eroe di New York City non può chiamarsi Doctor
Strange perché il nome “è già preso”, in riferimento
proprio al personaggio dei fumetti Marvel che poi sarebbe stati
interpretato da Benedict Cumberbatch.
Annunciato ufficialmente questa
estate al Comic-Con di San Diego, Doctor Strange
2 vedrà Benedict
Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange.
Diretto da Scott Derrickson, il sequel vedrà
anche Wanda Maximoff alias Scarlet Witch (Elizabeth
Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista
dopo WandaVision. Le riprese
dovrebbero cominciare nella prima metà del 2020.
Secondo Collider, la
produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo
sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non
è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere
firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe
intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro
mani con il regista.
Il primo film su Doctor
Strange è uscito nel 2016 e ha raccontato la nascita
dell’eroe, dall’incidente di Stepehn Strange fino al confronto con
Dormammu. Nel film c’erano anche Benedict Wong, Tilda
Swinton e Chiwetel Ejiofor. Rachel
McAdams non tornerà nei panni di Christine Palmer.
Abbiamo rivisto Strange in Infinity
Ware
inEndgame.
Il Festival
di Cannes 2020 non si svolgerà nemmeno tra la fine di giugno e
l’inizio di luglio di quest’anno. Ad annunciarlo è
l’organizzazione stessa che, a seguito della comunicazione alla
Nazione del Presidente francese lo scorso 13 aprile, si è resa
conto che data la situazione attuale non è possibile preventivare
così a stretto giro un festival con le modalità classiche.
Questo però sembra non impedire
all’organizzazione di prevedere una forma di Festival che possa
essere comunque organizzata, nonostante le difficoltà. Ecco cosa
dice il comunicato ufficiale:
In seguito alla dichiarazione
del presidente francese, lunedì 13 aprile, abbiamo riconosciuto che
il rinvio del 73 ° Festival Internazionale del Cinema di Cannes,
inizialmente considerato per la fine di giugno all’inizio di
luglio, non è più un’opzione. È chiaramente difficile presumere che il Festival di Cannes
possa svolgersi quest’anno nella sua forma originale. Tuttavia, da ieri sera abbiamo avviato molte discussioni con
professionisti, in Francia e all’estero. Concordano sul fatto che
il Festival di Cannes, un pilastro essenziale per l’industria
cinematografica, debba esplorare tutte le contingenze che
consentono di sostenere l’anno del cinema rendendo Cannes 2020
reale, in un modo o nell’altro. Quando la crisi sanitaria, la cui risoluzione rimane la
priorità di tutti, passerà, dovremo ribadire e dimostrare
l’importanza del cinema e il ruolo che il suo lavoro, gli artisti,
i professionisti, i cinema e il loro pubblico svolgono nella nostra
vita. È così che contribuiscono il Festival di Cannes, il Marché du
Film e le sezioni parallele (Semaine de la Critique, Quinzaine des
Réalisateurs, ACID). Ci impegniamo e desideriamo ringraziare tutti
coloro che sono al nostro fianco, funzionari pubblici (Municipio di
Cannes, Ministero della Cultura, CNC), membri del settore e i
nostri partner. Tutti sanno che molte incertezze continuano a regnare sulla
situazione sanitaria internazionale. Speriamo di essere in grado di
comunicare tempestivamente in merito alle forme che prenderà questa
Cannes 2020.
Nominato a sei Academy Award, tra
cui Miglior film, e vincitore del premio Oscar per i Migliori
costumi, l’adattamento fresco, moderno e unico di Greta
Gerwig del capolavoro letterario di Louisa May Alcott
Piccole
donne arriva in Dvd, Blu-ray e Digital HD a partire
dal 5 Maggio insieme a Universal Pictures Home Entertainment
Italia.
Le edizioni home video vi
trasporteranno ancor più in profondità nella celeberrima storia di
Jo, Meg, Amy e Beth con oltre 45 minuti di contenuti speciali
ricchi di fascino. Scoprite come la sceneggiatrice e regista
Greta
Gerwig ha diretto questo adattamento moderno di
un classico della letteratura insieme ad un cast magnifico,
un’incredibile direzione artistica, costumi eccezionali, location e
set elaborati, e come si è ispirata dalla vera Orchard House dove
Louisa May Alcott visse e scrisse Piccole donne.
Sceneggiatrice e regista al tempo
stesso, Greta
Gerwig (Lady Bird) ha creato una versione di Piccole
Donne che prende spunto sia dal romanzo classico che dagli scritti
di Louisa May Alcott, e si dipana lungo il racconto di Jo March,
alter ego dell’autrice, che ripensa continuamente alla sua vita.
L’approccio di Greta
Gerwig alla storia delle sorelle March – quattro
giovani donne determinate a vivere la vita senza scendere a patti –
è al contempo eterno e puntuale. Ad interpretare Jo, Meg, Amy e
Beth March, il film presenta
Saoirse Ronan,
Emma Watson,
Florence Pugh ed Eliza Scanlen, con
la partecipazione di Timothée Chalamet nei panni del vicino Laurie,
Laura Dern come Marmee e Meryl Streep come Zia March.
Oltre ad essersi guadagnato il
plauso dei critici di tutto il mondo, ottenendo un “Certified
Fresh” su Rotten Tomatoes con un rating del 95%, il film è stato
premiato con un Academy Award per Migliori costumi, oltre a ben
cinque nomination, tra cui Miglior Film, Miglior sceneggiatura non
originale e Miglior colonna sonora originale. L’incredibile
performance di Saoirse Ronan le ha permesso di guadagnarsi una
nomination come Miglior attrice protagonista, mentre quella di
Florence Pugh come Miglior attrice non protagonista. Piccole donne
è solamente il terzo film nella storia ad essere nominato come
Miglior film ad essere scritto, diretto e prodotto solamente da
donne.
CONTENUTI EXTRA NEI FORMATI DVD E BLU-RAY Una nuova generazione
di Piccole Donne
Il fenomenale cast che ha ricreato
il celebre mondo della famiglia March con realismo, umorismo e
vulnerabilità Un classico rivisitato in chiave moderna
Il film combina elementi moderni
(riprese dinamiche e dialoghi sovrapposti) con l’autenticità
storica dei costumi, dei set e delle location Greta Gerwig: donne
che fanno arte
Seguite la regista e
sceneggiatrice dietro la macchina da presa, scoprite i processi
creativi del film e come è riuscita a dare forma alla storia con un
suo stile Prove trucco e capelli
Un’eccezionale carrellata di
costumi incredibili, trucco e parrucco creati appositamente per il
film Dietro le quinte di Piccole Donne
Un breve sguardo al dietro le
quinte del set di Piccole Donne Orchard House, la casa di Louisa
May Alcott – Scoprite di più sulla scrittrice Louisa May Alcott e
sulla sua vera casa, Orchard House, a Concord, MA
Trolls World Tour è finalmente disponibile in
digitale, ecco l’intervista con i protagonisti che hanno prestato
la loro voce ai simpatici Trolls.
In questa nuova
avventura ritroviamo Poppy, la protagonista doppiata da
Francesca Michielin, una delle artiste più
complete ed interessanti del panorama attuale, al lavoro sul nuovo
album che uscirà in primavera. Poppy sarà accompagnata nella
sua avventura dall’inseparabile Branch, doppiato dal pluripremiato
cantante e chitarrista dei The
Kolors, Stash.
I nostri eroi
saranno catapultati ben oltre ciò che hanno conosciuto in passato,
Poppy e Branch scoprono di essere solo una delle sei tribù di Troll
sparse su sei terre diverse e che si esprimono attraverso sei
differenti tipi di musica: Funk, Country, Techno, Classica, Pop e
Rock. Il loro mondo sta quindi per diventare molto più grande e
molto più rumoroso. Ma, come membro della regalità hard-rock, la
Regina Barb che avrà l’inconfondibile voce
di Elodie, vuole distruggere tutti gli altri
tipi di musica per far sì che il rock regni sovrano. Con in gioco
il destino del mondo, Poppy e Branch, insieme ai loro amici tra cui
Mini Diamante doppiato dall’eclettico artista Sergio
Sylvestre, partono per visitare tutte le altre terre
e unire i Trolls in armonia contro Barb, che invece fa di
tutto per metterli in ombra.
Dopo la
prima immagine di Timothée Chalamet e la
presentazione del logo ufficiale, ecco
via Vanity Fair
le prime immagini del cast di Dune, il film di Denis
Villeneuve basato sull’omonimo romanzo.
1 di 9
Di seguito la prima sinossi
ufficiale di Dune:
“Percorso mitico e carico di
emozioni, Dune racconta la storia di Paul Atreides, un giovane
brillante e dotato nato sotto un grande destino al di là della sua
comprensione, che dovrà viaggiare verso il pianeta più pericoloso
dell’universo per assicurare alla sua famiglia e alla sua gente un
futuro: mentre forze maligne esplodono in un conflitto per avere il
controllo esclusivo del pianeta e della risorsa più preziosa
esistente (una merce in grado di sbloccare il più grande potenziale
dell’umanità), a sopravvivere saranno solo quelli che potranno
sconfiggere la loro paura“.
In Dune,Timothée
Chalametinterpreterà il protagonista Paul
Atreides, nato sul pianeta Caladan dal matrimonio fra il duca Leto
Atreides I e la sua concubina Lady Jessica. Nel cast
anche Javier Bardem, Zendaya, Oscar
Isaac, Rebecca
Ferguson, Stellan Skarsgard, Dave
Bautista, Charlotte
Rampling e Jason Momoa.
Ricordiamo che il film arriverà nelle sale americane il 18 dicembre
2020.
Miranda Otto, che
nella trilogia de Il Signore degli Anelli
ha interpretato Eowyn di Rohan, ha condiviso su Instagram un ricordo di quando,
esattamente 20 anni fa, arrivava sul set del film di Peter
Jackson in Nuova Zelanda.
Nell’immagine, l’attrice compare
con il bel costume di scena di Dama Eowyn, mentre alle sue spalle
vediamo Bernard Hill, Re Thoeden, a cavallo. Ecco
cosa ha scritto:
“Torno indietro a un martedì ma
chissà che giorno era davvero. Non riesco a credere che siano
passati 20 anni da quando ho cominciato le riprese de Il Signore
degli Anelli. Qui sono con il bellissimo Dublin e mi zio Theoden,
interpretato dal birichino e robusto Bernard Hill. Ho trovato una
piccola sorpresa ieri, mentre facevo le pulizie negli armadi.
Quando troverò il modo di passarlo dal dvd al mio telefono, lo
posterò.”
Anche Soul
della Pixar e Raya and the Last
Dragondella Walt Disney Animation Studios hanno
subito una posticipazione. Secondo la notizia, riportata da
Deadline , la Casa di Topolino ha procrastinato l’uscita dei
due film per non perdere lo spazio cinematografico per il quale
questi prodotti sono pensati.
Soul, il nuovo film Pixar, arriverà
adesso il 20 novembre, invece del 19 giugno, come previsto
inizialmente. Per quanto riguarda invece il nuovo film Walt Disney
Animation diretto da Paul Briggs e Dean Wellins,
non arriverà più al cinema il 25 novembre, ma il 21 marzo 2021.
Soul, diretto da
Pete Docter e prodotto da Dana
Murray, accompagnerà il pubblico in un viaggio inaspettato
dalle strade di New York all’immensità di regni cosmici mai visti
prima e nell’immaginario “You Seminar”, un luogo fantastico in cui
tutti scoprono la propria personalità e unicità!
Edward Mani di Forbice, il capolavoro di Tim Burton del 1990, è da oggi disponibile su
Disney+, la piattaforma di streaming della
Casa di Topolino che ha debuttato in Italia lo scorso 24 marzo.
Prima collaborazione tra il visionario regista e la star Johnny Depp (ce ne sarebbero state altre 8!),
il film è una stupenda favola nera che esagera e al tempo stesso
sdogana, attraverso quell’inconfondibile stile burtoniano,
gli stereotipi dell’amore, della diversità e del sobborgo
americano.
Spesso citato come il miglior film
di Tim Burton, ecco una serie di interessanti
curiosità che forse non sapevi su
Edward Mani di Forbice:
Edward Mani di Forbice: quello che non sai sul film
L’idea per il film è stata ispirata
da un disegno che Tim Burton aveva fatto quando era
adolescente. Il disegno raffigurava un uomo magro e solenne con
lunghe lame affilate al posto delle dita. Burton ha dichiarato più
volte di essere spesso solo e di avere difficoltà a stringere
amicizie: “Ho la sensazione che la gente abbia voglia di
lasciarmi in pace per qualche assurdo motivo… ma non so esattamente
perché.”
Johnny Depp era determinato ad ottenere la
parte e ad immergersi totalmente nel personaggio. L’attore voleva
sentire ciò che Edward provava realmente. Arriverò a perdere 25 kg
per meglio entrare nel ruolo e rifiutò l’utilizzo di refrigeratori
durante le riprese, nonostante il costume attillato emanasse un
forte calore. L’attore rivelò di aver pianto come un bambino dopo
aver letto la sceneggiatura per la prima volta.
Winona Ryder decise di non partecipare a
Il padrino – Parte III di
Francis Ford Coppola pur di prendere parte al film di Burton.
Secondo le voci, sarebbe stato lo stesso Johnny Depp a convincerla
a scegliere Edward al posto del capitolo finale della saga
sulla famiglia Corleone.
Edward Mani di Forbice: quello che non sai sul film
Il personaggio dell’Inventore è
stato creato appositamente per Vincent Price. In
origine il personaggio avrebbe dovuto avere un ruolo molto più
ampio, ma all’epoca delle riprese il leggendario attore era
gravemente malato, così le sue scene vennero drasticamente ridotte.
Tim Burton intitolò il suo primo cortometraggio del 1982,
“Vincent”, in suo onore, nel quale l’attore è voce
narrante.
Tom Cruise,
Jim Carrey e Robert Downey Jr. vennero tutti considerati
per il ruolo di Edward. Si mormora che all’epoca anche
Michael Jackson fosse interessato alla parte.
Cionostante, Depp è sempre stato la prima scelta di Burton:
all’epoca l’attore era noto soprattutto per la serie tv 21 Jump
Street. Per meglio prepararsi alla parte, Deep ha guardato
numerosi film di Charlie Chaplin, nella speranza di carpire al
meglio come veicolare emozioni senza alcun dialogo.
Edward Mani di Forbice: quello che non sai sul film
Tim Burton ha detto che
Edward mani di forbice non è il suo più
grande film, ma è il suo film preferito tra tutti quelli che ha
realizzato, e che la colonna sonora, opera di Danny
Elfman, è la sua preferita di tutte.
Il personaggio di Peggy Boggs
interpretato da Dianne Wiest è basato sulla mamma
di Caroline Thompson, sceneggiatrice del film, la quale era solita
ospitare estranei in casa propria. I personaggi dei vicini sono
tutti basati su persone reali con le quali la Thompson è cresciuta
durante la sua infanzia.
All’inizio del film, quando Edward
arriva in città, è possibile vedere un ragazzino biondo correre nel
vicinato. Quel ragazzino è Nick
Carter, membro dei Backstreet Boys.
Nonostante non venga accreditato nel film, lo stesso Carter ha
confermato la cosa in diverse interviste.
Edward Mani di Forbice: quello che non sai sul film
I capelli del personaggio di Edward
si ispirato al look di Robert Smith, il leader dei
The Cure (addirittura, Burton chiese al rocker di
curare le musiche del film, ma lo stesso rifiutò). Le mani del
personaggio, invece, sono state ideate da Stan
Winston, mago degli effetti speciali, celebre per film
come Aliens, Terminator e Jurassic Park:
per realizzarle, sono state usate vere forbici e vere cesoie.
Winston e Buron tornarono a lavorare insieme per
Batman – Il ritorno e Big Fish.
Nel 1989, sul set del film, Johnny Depp e Winona Ryder si innamorano:
ufficializzarono la loro relazione nel 1990, anno di uscita della
pellicola. La loro storia durò film al 1993. L’attore
le aveva anche dedicato un tatuaggio con scritto “Winona
Forever” (“Winona per sempre”), poi modificato in “Wino
Forever” (“Alcolizzato per sempre) dopo la loro
rottura.
Edward Mani di Forbice: quello che non sai sul film
La produzione era molto preoccupata
per il costume di Edward, che secondo alcuni ricordava troppo
Pinhead, il protagonista della saga horror Hellraiser,e avrebbe potuto
spaventare il pubblico. Per questo motivo, fu tenuta all’oscuro per
ciò che riguardava l’aspetto di Edward, divenuto oggi assolutamente
iconico, continuando a garantire introiti grazie al merchandising
ispirato al personaggio.
La sceneggiatrice del film, Caroline
Thompson, ha dichiarato di essersi ispirata in parte anche al suo
cane per costruire il personaggio di Edward: “Edward era basato
su Tim. È una sorta di lettera d’amore verso lo stesso Tim, ma
molte delle sue caratteristiche erano basate anche sul mio cane, un
meraviglioso Border Collie femmina che avevo quando andavo al
college.”
Anche se Edward Mani di
Forbice è ambientato in Florida, il film presenta una
forte connessione con la città di New York: le bellissime sculture
ricavate dalle aiuole dei giardini e concepite da Edward sono state
realizzate con delle strutture di filo in metallo. Dopo la fine
delle riprese, il “Tavern On The Green” di Central Park le acquistò
per decorare il ristorante.
Vera e propria icona del cinema
italiano, Paolo Villaggio è divenuto noto per il
personaggio di Fantozzi, ma si è affermato anche alle sue
innumerevoli altre attività, legate o meno al mondo del cinema.
Oggi è ricordato come intellettuale a tutto tondo, personalità che
come pochi ha saputo raccontare il suo tempo utilizzando un
registro popolare, fruibile da tutti e in cui tutti potevano
riconoscersi. Ecco 10 cose che non sai di Paolo
Villaggio.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Paolo Villaggio: i suoi film
10. È celebre per i suoi
personaggi cinematografici. L’attore debutta al cinema nel
1969 con il film Eat It, per poi recitare in pellicole
come Brancaleone alle crociate (1970), Che c’entriamo
noi con la rivoluzione (1972) e Non toccare la donna
bianca (1974). Il grande successo arriva però con
Fantozzi (1975), che dà il via ad una fortunata saga
cinematografica, proseguita con Il secondo tragico
Fantozzi (1976). Tra gli altri celebri titoli della sua
carriera si annoverano poi Fracchia la belva
umana (1981), I
pompieri (1985), Grandi
magazzini (1986), La voce della
Luna (1990), con Roberto
Benigni, Io speriamo che me la
cavo (1992), Cari fottutissimi
amici (1994), e Denti (2000), con
Sergio
Rubini. Negli ultimi anni della sua carriera ha poi
recitato per Questione di cuore (2009),
con Kim Rossi
Stuart, Generazione 1000
euro (2009), con Carolina
Crescentini, e Tutto tutto niente
niente (2012), con Antonio
Albanesee Fabrizio
Bentivoglio.
9. È stato anche
sceneggiatore e regista. La fama di Villaggio è
naturalmente legata a Fantozzi. Per il personaggio di sua
invenzione, l’attore ha anche scritto le sceneggiature dei film che
lo vedevano protagonista, come Fantozzi
(1975), Il secondo tragico Fantozzi (1976), Fantozzi
contro tutti (1980), Fantozzi subisce ancora (1983),
Superfantozzi (1986), Fantozzi va in pensione
(1988), Fantozzi alla riscossa (1990), Fantozzi in
paradiso (1993) e Fantozzi – Il ritorno (1996). Ha
inoltre scritto le sceneggiature per i film Fracchia la belva
umana (1981), Pappa e ciccia (1983) e Fracchia
contro Dracula (1985). In un’occasione, Villaggio ha ricoperto
anche il ruolo di regista, per il film Fantozzi contro
tutti.
8. Ha recitato anche per la
televisione. Meno ricca ma altrettanto significativa è la
carriera televisiva di Villaggio, apparso inizialmente nel film
Il killer (1969) e divenuto poi noto grazie alla miniserie
Giandomenico Fracchia (1975), da cui poi sarebbe divenuto
celebre l’omonimo personaggio. Negli anni seguenti torna a recitare
per il piccolo schermo per i film Sogni e bisogni (1985),
San Giovanni – L’apocalisse (2002), Renzo e Lucia
(2004) e Finalmente Natale (2007). Dal 2002 al 2008 ha
invece ricoperto il ruolo di Padre Paolo nella serie
Carabinieri.
Paolo Villaggio: chi è sua
moglie
7. Ha avuto un
lungomatrimonio. Ancora giovanissimo,
nel 1954 l’attore conosce Maura Albites, con la
quale intraprende una relazione e che sposerà nel 1957. La coppia è
stata legata per tutta la vita, e Villaggio ha sempre ribadito di
come fosse certo che, tra alti e bassi, quella fosse la donna della
sua vita. I due hanno anche avuto due figli, nati rispettivamente
nel 1959 e nel 1962. Dopo circa 63 anni di matrimonio, la loro
unione è stata spezzata soltanto dalla scomparsa di lui.
Paolo Villaggio e suo fratello
6. Aveva un fratello
gemello. Tra le curiosità forse meno note riguardanti
l’attore, vi è l’esistenza di un fratello gemello dizigote di nome
Pietro. Questi è divenuto noto come matematico e ingegnere
italiano, nonché come uno dei maggiori esperti a livello
internazionale di teoria classica dell’elasticità. Divenuto in
seguito docente presso l’Università di Pisa, Pietro era ovviamente
soggetto all’essere scambiato per il fratello attore, data la
perfetta somiglianza tra i due.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Paolo Villaggio è Fantozzi
5. È l’inventore del
personaggio. La figura di Fantozzi, divenuta nel tempo una
delle più celebri del cinema italiano, è nata da un’idea dello
stesso Villaggio. Questi pubblicò infatti due romanzi nel 1971 e
nel 1974 dedicati al personaggio, che divennero in breve tempo best
seller. Fu a quel punto che all’attore fu proposto di dar vita ad
una trasposizione del personaggio, adattando alcuni dei racconti
contenuti nei due libri.
4. Si pensava che non
avrebbe interpretato il personaggio. Al momento della
produzione del film non era chiaro se Villaggio avrebbe o meno
ricoperto il ruolo del ragionier Fantozzi. Si era infatti diffusa
la voce che il ruolo era stato proposto ad altri attori, come
Ugo Tognazzi e Renato Pozzetto,
poiché Villaggio era ancora poco noto come interprete. Anni dopo fu
però lo stesso attore a smentire tale diceria, affermando che si
trattava soltanto di pubblicità per attirare attenzione sul
progetto.
Paolo Villaggio in Grandi
magazzini
3. Ha interpretato un
robot. Per il film Grandi magazzini, classico
della commedia italiana, Villaggio ricopre il ruolo di un
truffatore che, con un suo complice, cercano di vendere al
direttore dei grandi magazzini un nuovo prototipo di robot. Ad
interpretare quest’ultimo è lo stesso Villaggio, il quale rimase
colpito nel vedere in televisione David Zed, l’uomo robot. A curare
i movimenti dell’attore per la sua parte nel film fu poi lo stesso
Zed.
Paolo Villaggio: il suo
patrimonio
2. Possedeva un buon
patrimonio. Grazie alle sue numerose partecipazioni
cinematografiche, ai tanti ruoli di successo ricoperti, e grazie
anche alla sua attività come scrittore e intellettuale, Villaggio
riuscì negli anni a raggiungere un patrimonio di circa 5 milioni di
dollari. Per il suo tempo è infatti stato uno dei più ricchi uomini
di spettacolo, complice il grande successo presso un ampio
pubblico.
Paolo Villaggio: età e altezza
1. Paolo Villaggio è nato a
Genova, il 30 dicembre 1932 e si è spento a Roma, il 3
luglio del 2017. L’attore era alto complessivamente 165
centimetri.
Divenuto noto per il ruolo di Cole
Turner nella celebre serie Streghe, l’attore
Julian McMahon è in seguito divenuto celebre anche
grazie ai film per il cinema a cui ha partecipato, ottenendo
particolare rilievo nel primo film dedicato ai Fantastici 4.
Ecco 10 cose che non sai di Julian McMahon.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Julian McMahon: i suoi film e le
serie TV
10. Ha recitato in celebri
lungometraggi. L’attore debutta al cinema nel 1992 con il
film Wet and Wild Summer!, e dopo una serie di titoli
minori ottiene grande popolarità recitando nel film I Fantastici
4 (2005), dove ricopre il ruolo di Victor Von Doom,
accanto agli attori Chris
Evans e Jessica
Alba. Riprenderà il ruolo anche nel sequel I
Fantastici 4 e Silver Surfer (2007), per poi recitare in
titoli come Premonition (2007), con Sandra
Bullock,Red (2010), con Bruce Willis,Karl Urban,
e John
Malkovich, Faces in the Crowd (2011),
Shark 3D (2012), Fire with Fire (2012), Il potere dei
soldi (2013) e Qualcosa di
buono (2014), con Hilary
Swank.
9. Ha preso parte a note
serie televisive. McMahon ottiene grande popolarità sul
piccolo schermo recitando nelle soap opera Home and Away
(1989-1991) e Destini (1992-1994). Ricopre poi il ruolo
del detective John Grant in Profiler – intuizioni mortali
(1996-2000), ottenendo successivamente la parte di Cole Turner in
Streghe
(2000-2005), con cui consacra la propria notorietà. Recita poi
anche nella serie Nip/Tuck (2003-2010), nel
ruolo del dottor Christian Troy. Negli ultimi anni è invece apparso
nelle serie Hunters (2016), Runaways (2017-2018)
e FBI: Most
Wanted (2020-in corso).
8. Ha ricoperto il ruolo di
produttore. Negli anni l’attore ha dimostrato interesse
anche per l’ambito produttivo, ricoprendo tale ruolo per piccoli
progetti che lo hanno visto anche figurare tra gli interpreti. Il
primo titolo da lui prodotto è stata la commedia Meet
Market (2004), dove recita tra gli altri accanto all’attore
Alan
Tudyk. Prossimamente tornerà a vestire i panni del
produttore per l’annunciato film western dal
titolo Justice, dove interpreterà un uomo in cerca di
vendetta verso coloro che hanno ucciso la sua famiglia.
Julian McMahon è su Instagram
7. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 16,6 mila persone. All’interno
di questo l’attore è solito condividere in prevalenza immagini e
video promozionali dei suoi progetti da interprete, come la serie
FBI: Most Wanted. Non mancano però
anche sue foto scattate in momenti di svago, con amici o colleghi,
e altre immagini di curiosità o luoghi visitati.
Julian McMahon: chi è sua
moglie
6. Si è sposato tre
volte. Il primo matrimonio dell’attore risale al 1994, con
la cantante Dannii Minogue, conosciuta dopo aver recitato nei
videoclip di alcune sue canzoni. I due divorziano però nel 1995, e
dal 1999 al 2001 è invece stato sposato con l’attrice Brooke Burns,
con cui ha avuto una figlia nel 2000. Nel 2014, invece, dopo undici
anni di fidanzamento, ha annunciato le nozze con Kelly
Paniagua.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Julian McMahon in Streghe
5. Si era presentato per un
altro ruolo. McMahon è divenuto noto per il ruolo di Cole
Turner, mezzo demone dalle grandi abilità. Inizialmente però,
l’attore si era presentato ai casting per il ruolo dell’ispettore
Andy Trudeau. La parte fu poi assegnata ad un altro attore, ma i
produttori rimasero colpiti dall’interprete, decidendo di
assegnarli un altro dei ruoli principali della serie.
4. Doveva comparire solo per
alcuni episodi. Il personaggio di Cole Turner era stato
inizialmente previsto per soli sette episodi, con un arco narrativo
dunque molto più breve. Tuttavia, i produttori furono così
soddisfatti dall’interpretazione dell’attore e dalla sua chimica
con gli altri membri del cast che decisero di tenerlo come parte
integrante della serie.
Julian McMahon in I Fantastici
4
3. Ha avuto un’intuizione
per il proprio personaggio. Nel film I Fantastici
4 l’attore ricopre il ruolo di Victor von Doom, meglio noto
come Dr. Destino, celebre villain Marvel. Per rendere più intrigante
il personaggio, l’attore propose di conferirgli alcune cicatrici in
seguito all’incidente che gli dona i superpoteri. L’idea gli venne
sulla base del ruolo interpretato nella serie Nip/Tuck,
dove era un chirurgo plastico.
2. Era particolarmente
interessato all’arco narrativo del personaggio. L’attore
ha affermato che ciò che lo ha spinto ad accettare il ruolo del
villain nel film era il poter lavorare con qualcosa di diverso, e
dar vita ad un personaggio che avesse un arco narrativo che lo
porta dall’essere un corrotto uomo d’affari ad un pericoloso
criminale dotato di superpoteri.
Julian McMahon: età e altezza
1. Julian McMahon è nato a
Sydney, Australia, il 27 luglio 1968. L’attore è alto
complessivamente 188 centimetri.
Celebre attore britannico,
Michael Gambon è ad oggi universalmente noto per
il ruolo del mago Silente nei film di Harry Potter, ma nella sua lunga
filmografia vanta anche altri celebri lungometraggi. Interprete di
classe, Gambon si è distinto in diversi ambiti, dimostrando il suo
amore a tutto tondo per la recitazione. Ecco 10 cose che
non sai di Michael Gambon.
9. Ha recitato per note
serie TV. Nel corso della sua carriera l’attore non ha
mancato di recitare anche per il piccolo schermo, comparendo in
serie come Play of the Month (1967-1978), The
Borderers (1968-1970), The Singing Detective (1986),
I miti greci (1991), Emma (2009),
Fortitude (2015), Fearless (2017),
con Helen
McCrory, e Piccole donne (2017). Ha inoltre
preso parte ai film All’inseguimento della morte rossa
(1995), Logitude (2000), Path to War (2002), con
Alec
Baldwin, The Lost Prince (2003) e Page
Eight (2011), con Rachel
Weisz.
8. È stato anche
doppiatore. Gambon si è distinto anche per la sua attività
di doppiatore. Dopo aver prestato la propria voce per diversi
prodotti televisivi, tra cui il film d’animazione Christmas
Carol: The Movie (2001), dove ricopre il ruolo del Fantasma
del Natale Presente, si fa notare per essere la voce di Franklin
Bean in Fantastic Mr. Fox (2009). È poi la voce narrante
del film Ave, Cesare! (2016), e doppia il personaggio di
Zio Pastuzo in Paddington (2014) e Paddington 2
(2017).
Michael Gambon non è Gandalf
7. Non ha interpretato il
noto personaggio. Data la somiglianza estetica tra i
personaggi di Gandalf e Silente, molti fan hanno a lungo pensato
che l’attore fosse l’interprete di entrambi. Tuttavia, si tratta
solo di un caso di somiglianza, poiché il celebre mago de Il
Signore degli Anelli è in realtà interpretato dall’attore
Ian
McKellen. Su Internet è possibile trovare diverse
immagini che pongono a confronto i due celebri personaggi.
Michael Gambon e Richard
Harris
6. Ha sostituito
l’attore. Nei primi due film della saga, il personaggio di
Silente era interpretato dall’attore Richard
Harris. Poiché questi venne a mancare, si cercò un
sostituto e per
diverso tempo l’attore più quotato fu proprio Ian
McKellen. Tuttavia, poiché questi rifiutò, venne scelto
Gambon per il ruolo, il quale sarebbe divenuto poi celebre
indossando i panni del mentore del giovane Harry Potter.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Michael Gambon è Silente in Harry
Potter
5. Non ha mai letto i libri
a cui la saga si ispira. È noto che per prepararsi al
meglio ad un ruolo tratto da un romanzo, gli attori sono soliti
leggere anche il libro in questione, per comprenderne meglio tutti
i segreti. Non è questo il caso di Gambon, il quale ha ammesso di
non aver mai letto i romanzi di Harry
Potter, affermando che non avrebbe avuto nessun senso per
lui farlo.
4. Era solito girare con i
costumi di scena. L’attore era solito non togliersi i
vestiti di Silente, ma anzi li teneva anche durante le lunghe pause
previste. In molti hanno infatti affermato di averlo visto girare
nei pressi dei luoghi del set così conciato. Per Gambon era anche
un modo per rimanere concentrato sul personaggio.
3. È stato il mentore dei
giovani protagonisti. Nel ricoprire il ruolo del saggio
Silente, l’attore ha avuto anche modo di formare i giovani attori
protagonisti dando loro consigli di recitazione o per le scene che
dovevano affrontare. Ciò gli ha permesso di costruire anche un
ottimo rapporti con i membri del cast dei film di Harry
Potter.
2. Ha costruito una
personalità differente per il personaggio. Per cercare di
non emulare il precedente interprete del personaggio, e anzi
costruire una propria versione di Silente, Gambon ha lavorato a
lungo sul cercare di rimanere coerente a quanto fino a quel momento
visto, ma inserendo nuovi spunti e particolarità circa il carattere
dell’anziano mago.
Michael Gambon: età e altezza
1. Michael Gambon è nato a
Dublino, in Irlanda, il 19 ottobre 1940. L’attore è alto
complessivamente 183 centimetri.
L’attrice francese Clémence
Poésy si è negli anni fatta notare tanto per la sua
partecipazione a grandi film hollywoodiani quanto per aver recitato
anche in alcuni noti film italiani. Versatile e di bella presenza,
la Poésy ha così dimostrato di possedere le giuste caratteristiche
per affermarsi all’interno di tale settore. Ecco 10 cose
che non sai di Clémence Poésy.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Clémence Poésy: i suoi film e i
programmi televisivi
9. Ha preso parte a prodotti
televisivi. Dopo essere apparsa in alcune serie TV
francesi, l’attrice ottiene notorietà sul piccolo schermo come
protagonista in Gunpowder, Treason & Plot (2004).
Partecipa poi alla miniserie Guerra e pace (2007), mentre
ricopre successivamente il ruolo di Eva Coupeau in Gossip
Girl (2010). Dal 2013 al 2018 è invece Elise Wassermann nella
serie The Tunnel, mentre nel 2018 ricopre il ruolo di
Françoise Gilot nella seconda stagione di Genius, dedicata
a Pablo Picasso, interpretato dall’attore Antonio
Banderas.
8. Si è messa alla prova
come regista. Attratta non solo dalla recitazione ma anche
da quanto concerne l’arte della regia, l’attrice ha compiuto il
passo dietro la macchina da presa per realizzare il cortometraggio
documentario À bout portés (2016). In seguito, ha diretto
i cortometraggi Le roi des démons du vent (2018) e Le
coup des larmes (2019). Questi tre progetti sono inoltre stati
da lei anche sceneggiati.
Clémence Poésy è su Instagram
7. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 86 mila persone. All’interno di
questo l’attrice è solita condividere fotografie ritraenti momenti
di svago, ma anche diverse curiosità o luoghi da lei visitati. La
Poésy è poi solita condividere le fotografie artistiche o i dipinti
da lei realizzati, mentre non mancano anche immagini promozionali
dei suoi progetti da interprete.
Clémence Poésy: chi è suo
marito.
6. Non ha reso nota
l’identità del compagno. Particolarmente riservata
riguardo la propria vita privata, l’attrice non hai mai rivelato
l’identità di suo marito. A riguardo si sa soltanto che i due hanno
avuto un primo figlio nel 2017, mentre nel settembre del 2019 la
Poésy ha svelato di essere in attesa del secondo figlio,
presentandosi con il pancione alla Paris Fashion Week.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Clémence Poésy in Harry Potter
5. Era l’unica a parlare
realmente il francese. Nel quarto film della saga di Harry
Potter l’attrice appare nei panni di Fleur Delacour, appartenente
ad una scuola di maghi francesi. Delle attrici che ricoprivano i
ruoli delle studentesse francesi, solo la Poésy era realmente in
grado di parlare tale lingua, essendo nata e cresciuta in
Francia.
4. Ha ripreso il ruolo nei
successivi film. L’attrice ha in seguito ripreso il ruolo
di Fleur apparendo nuovamente in Harry Potter e i Doni
della Morte – Parte 1, dove è intenta a dar vita al
proprio matrimonio con Bill Weasley, interpretato dall’attore
Domhnall
Gleeson.
3. Non ha avuto difficoltà a
recitare in un’altra lingua. Per l’attrice recitare nel
quarto film di Harry Potter rappresentava il debutto con
un’interpretazione in lingua inglese. Tuttavia, la Poésy ha
affermato di non aver avuto difficoltà né di essersi sentita
intimorita, poiché i suoi genitori le avevano fatto studiare la
lingua sin da bambina. Recitare nel film le ha solo permesso di
consolidarla.
Clémence Poésy in Gossip Girl
2. Ha recitato nella celebre
serie. L’attrice è comparsa per la prima volta
nell’episodio uno della stagione 4 della serie Gossip
Girl, ricoprendo il ruolo di Eva, una ragazza francese
affascinante e gentile che farà breccia nel cuore di Chuck,
interpretato dall’attore Ed
Westwick. La Poésy ha ricoperto il personaggio per
quattro episodi, comparendo per l’ultima volta nella puntata
intitolata Touch of Eva.
Clémence Poésy: età e altezza
1. Clémence Poésy è nata a
Meudon, in Francia, il 30 ottobre 1982. L’attrice è alta
complessivamente 168 centimetri.
Noto per i suoi ruoli eccentrici,
l’attore Sean Gunn si è inizialmente affermato
grazie ad alcuni personaggi televisivi, per poi conquistare maggior
fama al cinema partecipando in ruoli di rilievo nei film diretti
dal fratello James, il più dei quali facenti parte del Marvel Cinematic Universe.
9. Ha preso parte a prodotti
televisivi. L’attore diventa inizialmente noto grazie alla
sua partecipazione ad alcuni episodi di serie come Da un giorno
all’altro (1999), Angel (1999-2000), e Going to
California (2001), per poi diventare particolarmente popolare
grazie al ruolo di Kirk Gleason nella serie Una mamma per
amica (2000-2007). Successivamente continua a ricoprire altri
ruoli per il piccolo schermo in titoli come October Road
(2007-2008), PG Porn (2008-2009), The Morning
After (2011), H+ (2012-2013) e Una mamma per
amica: Di nuovo insieme (2016).
8. È anche
produttore. Nel 2000 Gunn esordisce anche nel ruolo di
produttore per il film comico The Specials, con
protagonista Rob
Lowe, per poi ricoprire nuovamente questo compito per
alcuni cortometraggi come Love, Sex & Murder (2001) e
The Man Who Invented the Moon (2003). Nel 2019 è invece
produttore esecutivo della serie After Ray, di cui è anche
protagonista.
Sean Gunn è su Instagram
7. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 388 mila persone. All’interno
di questo l’attore è solito condividere diversi tipi di foto, dalle
curiosità a quelle relative ai momenti di svago, da luoghi visitati
ad occasioni in cui è in compagnia di amici o colleghi. Non mancano
infine anche diverse immagini promozionali dei suoi progetti da
interprete.
Sean Gunn in Una mamma per
amica
6. Non ha sempre ricoperto
solo il ruolo per cui è famoso. Prima di diventare celebre
come Kirk Gleason, apparso ufficialmente soltanto nel quinto
episodio della prima stagione, Gunn aveva già ricoperto due
differenti ruoli negli episodi precedenti. Era infatti stato
inizialmente Mick, un addetto della linea telefonica, e un
personaggio chiamato solo come “il ragazzo dei cigni”.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Sean Gunn è Rocket Racoon
5. È lui a dare i movimenti
al celebre personaggio. Benché venga doppiato dall’attore
Bradley
Cooper, il personaggio di Rocket Racoon per i film
Marvel viene realizzato grazie alle
movenze di Gunn, il quale si esibisce grazie alla motion capture.
L’attore è infatti particolarmente esperto in questa tecnica, e ne
ha sperimentato nuovi utilizzi per poter dar vita al noto
personaggio.
4. Non sapeva cosa lo
aspettava. Quando Gunn fu assunto per il ruolo di Kraglin,
suo fratello gli anticipò che avrebbe dovuto ricoprire anche un
personaggio in CGI. Successivamente, quando gli fu comunicato che
avrebbe dovuto dar corpo proprio a Rocket, uno dei protagonisti,
l’attore credeva che avrebbe dovuto soltanto leggere le battute del
personaggio agli altri attori, invece si ritrovò sul set con
l’apposita tuta verde a dover recitare concretamente il ruolo.
3. È capace di fare una cosa
che pochi attori sanno fare. In molti si sono chiesti come
mai non fosse stato chiesto allo stesso Cooper di fornire le
movenze per il personaggio, ma a questo quesito ha risposto il
regista James
Gunn, affermando che Sean è in grado di camminare a
quattro zampe in modo particolarmente credibile, ed è inoltre
dotato di grande agilità e capacità di compiere strani movimenti.
Cosa che non tutti gli attori sanno fare.
Sean Gunn in Guardiani della
Galassia
2. Ha acquisito importanza
all’interno dei film. Il personaggio grazie a cui è
possibile ammirare il volto dell’attore nei due film Marvel è quello di Kraglin.
Inizialmente questi è uno dei membri più importanti della banda
capitanata da Yondu. Con il secondo film acquisirà sempre maggior
rilevanza all’interno della storia, passando dall’essere un
sedicente cattivo ad essere membro dei Guardiani della Galassia. Il suo
personaggio dovrebbe trovare ulteriore approfondimento nell’atteso
terzo capitolo della trilogia.
Sean Gunn: età e altezza
1. Sean Gunn è nato a St.
Louis, in Missouri, Stati Uniti, il 22 maggio 1974.
L’attore è alto complessivamente 183 centimetri.
In un mondo che ha perso
tutta la magia di un tempo, il neo sedicenne Ian e suo fratello
Barley hanno l’occasione di trascorrere una giornata con il loro
padre, scomparso quando entrambi erano molto piccoli. Sono elfi con
fattezze umane a cavallo di fantasie che ribadiscono il marchio di
fabbrica della Pixar Animation Studios, un po’ come i giocattoli
parlanti di Toy
Story e le automobili di Cars, ovvero
personaggi che trascendono la normale realtà rivelando un’anima
uguale alla nostra, un cuore ancora più pulsante e un’umanità senza
limiti.
Onward – Oltre la
magia, tra teen drama, action e fantasy
Questa è la premessa di
Onward – Oltre la magia, ultimo titolo
della casa che in America è arrivato direttamente in streaming su
Disney+ (mentre da noi non è ancora
chiaro quando arriverà in sala) e che il regista e sceneggiatore
Dan Scanlon decide di impostare sulle basi della
sua esperienza personale traducendola in racconto di formazione e
vagando tra generi diversi quali il teen drama, l’action, il
fantasy.
Di nuovo, dopo Coco di appena
tre anni fa, torna il rapporto con la morte, con l’aldilà e con le
domande che ci si pone quando viene a mancare una persona cara,
quindi indirettamente si parla di idealismo, di speranza, e di fede
in qualcosa che esiste oltre la vita terrena. Di conseguenza
l’aggancio con un altro macro tema della narrativa della Pixar,
sempre ancorata a storie che possano coinvolgere sia bambini che
adulti con livelli di comprensione del tutto differenti, ovvero la
nostalgia, il senso di perdita e l’empatia che può renderci
migliori.
La celebrazione del legame fraterno
Scanlon trasforma il
desiderio – vissuto quando era bambino – di rivedere il padre in
ricerca, in superamento dei propri limiti (per Ian la timidezza e
l’incapacità di farsi valere in una società che lo spaventa, per
Barley la voglia di essere preso sul serio da chi lo deride), in
celebrazione del legame fraterno che è il vero motore del film e
architrave della sceneggiatura; un viaggio dentro se stessi ma
soprattutto verso una meta impossibile (l’incontro con il papà
defunto) che spazia tra citazioni al cinema d’avventura per ragazzi
di Steven Spielberg e al simbolismo di
Tolkien nella saga de Il signore degli
anelli.
Non manca nemmeno
l’ormai “prevedibile” appuntamento con la commozione, in un finale
che risolve splendidamente ogni scelta tracciata lungo il percorso
dagli sceneggiatori, giustificando perfino quelle piccole debolezze
che Onward – Oltre la magia si concede e
un piano spesso confusionario. Rimane invece intatta l’attitudine,
unica nel panorama dell’animazione pop, nel saper trovare
l’intimità in quadri enormi di spazi sconfinati e mondi fantastici,
laddove lo spettatore, nella sua realtà quotidiana, fatica a
trovarne distratto dal silenzio e dalla ripetitività della vita.
Forse abbiamo davvero smarrito quella magia di cui i protagonisti
sentono il bisogno e la capacità di guardare avanti
(“onward”) perché troppo ancorati a ciò che è stato e che
non tornerà. Grazie Pixar per avercelo ricordato, ancora una
volta.
“Il primo film era una sorta di
coming-of-age, in cui Diana diventava Wonder Woman”, ha dichiarato l’attrice.
“Diana era ancora molto ingenua e non comprendeva ancora le
difficoltà della vita. Era come un pesce fuor d’acqua. In questo
nuovo film, invece, non sarà così. Diana si è evoluta. È molto più
matura e molto più saggia. Ciononostante, è anche molto sola. Ha
perso tutti i membri del suo team e adesso è sotto sorveglianza.
Fino a quando non accade qualcosa di totalmente folle…”
Il momento “folle” al quale
l’attrice fa riferimento, potrebbe essere la scioccante
resurrezione del personaggio di Steve Trevor, e
dalle parole dell’attrice, sembra che la stessa sia stata molto
contenta di poter lavorare ancora con Chris Pine e che al suo personaggio sia stato
nuovamente dato il ruolo chiave che ha avuto nel predecessore:
“Chis era una parte integrante
del primo film e del suo successo”, ha aggiunto la Gadot.
“E siccome io, lui e Patty ci siamo veramente divertiti tanto a
lavorare insieme, tutti e tre volevano che Steve tornasse. Così
Patty e il co-sceneggiatorre Geoff Johnson hanno trovato il modo
migliore a livello narrativo per riportare Steve in vita.”
Di seguito due nuove immagini
ufficiali dal film: in una è possibile vedere Gal Gadot nei panni
di Wonder Woman con la Golden Eagle, l’armatura da battaglia vista
diverse volte anche nei fumetti; nell’altra, invece, Diana
condivide un momento romantico con Steve Trevor:
Vi ricordiamo che Wonder
Woman 1984 uscirà il 14 agosto 2020. Il film
è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“,
che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello
stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente
capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito
tradizionale definendolo “la prossima iterazione della
supereroina”.
“Il film racconterà un lasso di
tempo completamente diverso e lo spettatore avrà solo un assaggio
di ciò che che Diana ha fatto o affrontato negli anni intermedi.
Abbiamo cercato di mettere insieme una storia del tutto diversa che
potesse rispettare le stesse emozioni del passato, portare un sacco
di umorismo e molta azione coraggiosa. E soprattutto, toccare le
corde del cuore.“
L’ordine cronologico del personaggio
è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era
contemporanea di Batman v Superman: Dawn
of Justice per poi tornare al vecchio secolo
con Wonder Woman. Il sequel vedrà
ancora Gal
Gadot nei panni di Diana Prince opposta
a Kristen
Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel
cast figureranno anche Chris
Pine (volto del redidivo Steve Trevor)
e Pedro
Pascal.
Oltre ad essere un celebrato
sceneggiatore e regista, originale e di successo, James
Gunn è anche un cinefilo della prima ora, esperto di
cinema perché ne guarda tantissimo, proprio come molti dei suoi
colleghi più famosi e celebrati, tra cui annoveriamo
Tarantino e Scorsese.
Utilizzando il suo account Twitter, il regista di
Super e Guardiani
della Galassia ha fatto un elenco dei sequel
migliori del film originale. Eccola di seguito:
Dato lo stato di quarantena
collettivo, questo elenco può essere senza dubbio utile a chi cerca
spunti per dei nuovi titoli da guardare e ri-guardare. Per quanto
riguarda il lavoro di Gunn, il regista è al momento nella fase di
montaggio di The Suicide Squad e completato questo
lavoro, sarà il turno di Guardiani della Galassia Vol.
3.
Oltre a confermare il ritorno dei
personaggi interpretati nel primo film da Vanessa Kirby,
Idris Elba e
Eiza González, Johnson ha promesso che in Hobbs
and Shaw 2 verranno introdotti anche nuovi personaggi,
personaggi per i quali – secondo l’attore – “il pubblico
perderà la testa”. Inoltre, “The Rock” ha confermato che
il sequel sarà scritto ancora una volta da Chris
Morgan. Di seguito le sue dichiarazioni complete:
“Naturalmente, Chris Morgan ci
occuperà di scrivere di nuovo il film, così come la Seven Bucks
Productions si occuperà di nuovo della produzione. Abbiamo creato
dei personaggi davvero incredibili, da quello di Vanessa Kirby a
quello di Idris Elba, fino a quello di Eiza Gonzalez. Nel nuovo
film ci saranno alcune sorprese e nuovi grandi personaggi. E non
saranno personaggi che Hobbs potrà eliminare facilmente, perché
sarebbe troppo noioso… ma personaggi per i quali il pubblico
perderà completamente la testa. Villain, anti-eroi ed eroi… ci
saranno praticamente tutti.”
Per quanto riguarda la saga
principale di Fast and
Furious, sappiamo che il nono
capitolo, F9, che
sarebbe dovuto arrivare nelle sale il prossimo mese, è
stato ufficialmente rimandato al prossimo
anno (precisamente ad aprile del 2021) a causa della
pandemia di Covid-19.
In Fast and Furious
9 reciteranno i veterani del
franchise Vin
Diesel, Charlize
Theron, John
Cena, Michelle
Rodriguez, Jordana
Brewster, Ludacris, Tyrese
Gibson e Helen Mirren. Nel cast
anche Michael
Rooker e Cardi B. La regia sarà
firmata da Justin Lin, già regista di
numerosi capitoli del franchise, mentre la release del film è stata
spostata all’aprile 2021(inizialmente il
film sarebbe dovuto arrivare al cinema nel 2020).
Durante un’intervista con
THR, l’attore ha risposto alle domande
del pubblico e tra queste c’era anche “chi è il tuo Avenger
preferito?”. Dopo una risposta ironica, in cui Jackson dice
che il suo preferito è Nick Fury perché è
interpretato da lui, l’attore ha detto “in realtà è Black
Widow”.
Samuel L.
Jackson fa parte del Marvel Cinematic Universe
dall’inzio. Lui è il protagonista della scena post credits di
Iron Man, del 2008, e nel sequel,
Iron Man 2, del 2010, fa parte proprio
del cast e già lì viene affiancato da Scarlett
Johansson che fa esordire nel MCUNatasha
Romanoff. Scopriremo solo poi che il primo è il capo dello
S.H.I.E.L.D. e la seconda una ex spia sovietica in forze
all’organizzazione che lavora per la sicurezza internazionale.
Nel corso della storia, il
personaggio è stato fondamentale in diversi momenti del MCU, come durante le vicende di
The Winter Soldier, ma anche alla fine di
Infinity War, dove richiama
Captain Marvel che salverà Tony
Stark dallo spazio profondo.
Il canale americano FX ha diffuso il nuovo
promo “First Look Preview” di What We Do In The
Shadows 2, l’attesa seconda stagione di What We
Do In The Shadows.
What We Do In The Shadows 2
What We Do In The Shadows
2 è l’annunciata seconda stagione della serie
What We
Do In The Shadows creata da Jemaine Clement per il
canale FX e basata sull’omonimo film del 2014 scritto da Clement e
Taika Waititi. What We Do in the Shadows è ambientato a Staten
Island e segue quattro vampiri che sono stati coinquilini per
centinaia di anni.
Nella seconda stagione di
What We
Do In The Shadows ritorneranno i protagonisti
Kayvan Novak nel ruolo di Nandor the Relentless,
un vampiro che ha 757 anni e che una volta era un soldato
dell’Impero ottomano. Matt Berry nei panni di
Laszlo Cravensworth, un vampiro nobile inglese trasformato da Nadja
e ora sposato con lei. Natasia Demetriou nel ruolo
di Nadja, una vampira romana, sposata con Laszlo. Harvey
Guillén nel ruolo di Guillermo, familiare “paziente” di
Nandor. Mark Proksch nel ruolo di Colin Robinson,
un vampiro energetico che vive con il trio.
Nei ruoli ricorrenti troviamo
Doug Jones nel ruolo del barone Afanas, un antico
vampiro del Vecchio Paese che crede che i vampiri dovrebbero
governare il mondo. Beanie Feldstein nei panni di
Jenna, una LARPer e vergine che Guillermo ha attirato per i
banchetti dei vampiri. Jake McDorman nel ruolo di
Jeff Suckler, una reincarnazionedell’ex amante umano di Nadja,
Gregor, un cavaliere che è stato ucciso dalla decapitazione in
ciascuna delle sue vite.
Secondo il regista Joseph
Kosinski, il tanto chiacchierato Tron
3, sequel di Tron: Legacy
del 2010, potrebbe ancora vedere la luce: il regista sospetta che
la Disney stia soltanto aspettando il momento giusto. In una
recente intervista con ComicBook, Kosinski
ha spiegato:
“C’è sempre stato un interesse
nei confronti di un terzo film, fin da quando abbiamo fatto Legacy.
Ci sono sempre state discussioni e chiacchiere sulla possibilità di
fare un altro film e portare avanti la storia”. Poi ha
aggiunto: “Come ogni altro progetto, c’è solo bisogno della
giusta confluenza di… si tratta soltanto di tempismo, di elementi
al posto giusto… tutto deve funzionare al meglio perché un film
possa vedere la luce.”
L’ultima volta che abbiamo sentito
parlare di Tron 3 è stato circa tre ani
fa, quando alcune voci volevano
Jared Leto nei panni di un nuovo personaggio di nome
Ares. All’epoca si parlava del film come di una sorta di
reboot del franchise, ma siamo quasi certi che quest’idea sia stata
definitivamente accantonata.
Secondo il regista di Legacy,
Tron 3 non è ancora morto
In attesa di capire quali saranno i
piani della Disney, ricordiamo che Tron:
Legacy è un film del 2010 diretto da Joseph
Kosinski, seguito del film Tron del 1982.
Il film, prodotto dal regista di Tron Steven
Lisberger, è incentrato su un soggetto originale di Brian Klugman e
Lee Sternthal.
I protagonisti originali,
Bruce Boxleitner e Jeff Bridges,
riprendono i loro ruoli, mentre Garrett Hedlund interpreta il figlio adulto di
Flynn. Tra gli altri nel cast appaiono anche Olivia Wilde,
Michael Sheen e James Frain.
Dopo
la prima immagine ufficiale di Timothée
Chalamet arrivata nella giornata di ieri, la
Warner Bros. ha diffuso online anche il logo ufficiale di
Dune
di Denis Villeneuve, il nuovo adattamento
cinematografico del celebre romanzo di Frank
Herbert (già portato sullo schermo da David
Lynch nel 1984) che dovrebbe arrivare nelle sale – il
condizionale è d’obbligo, vista l’attuale pandemia di Covid-19 – il
prossimo dicembre.
Nel frattempo Brian
Herbert, figlio di Frank, ha espresso attraverso il suo
account
Twitter tutto il suo entusiasmo per l’arrivo nelle sale del
nuovo film, condividendo l’immagine di Chalamet nei panni di
Paul Atreides e scrivendo: “Fan di Dune,
spero che sia siate tutti eccitati come lo sono io dopo aver visto
questo primo sguardo al nuovo film. Mio padre sarebbe stato
incredibilmente orgoglioso.”
“Percorso mitico e carico di
emozioni, Dune racconta la storia di Paul Atreides, un giovane
brillante e dotato nato sotto un grande destino al di là della sua
comprensione, che dovrà viaggiare verso il pianeta più pericoloso
dell’universo per assicurare alla sua famiglia e alla sua gente un
futuro: mentre forze maligne esplodono in un conflitto per avere il
controllo esclusivo del pianeta e della risorsa più preziosa
esistente (una merce in grado di sbloccare il più grande potenziale
dell’umanità), a sopravvivere saranno solo quelli che potranno
sconfiggere la loro paura“.
Una nuova easter egg di Avengers:
Endgame conferma che Tony Stark (Robert
Downey Jr.) è stato e sempre sarà il cuore pulsante
dei Vendicatori. Il finale del cinecomic di
Anthony e Joe Russo ha decretato
ufficialmente l’uscita di scena di Iron Man, con il MCU che si prepara adesso ad
entrare ufficialmente nella Fase 4.
Eppure, sarà molto difficile
riuscire a “liberarsi” dell’eredità di Tony, e siamo certi che la
stessa sarà comunque presente in qualche modo nei futuri film
dell’universo condiviso. Di recente, una nuova easter egg di
Endgame ha confermato che
Tony è sempre stato il cuore degli Avengers.
Grazie all’account
Twitter ufficiale dei Marvel Studios, infatti, è stato rivelato –
attraverso due immagini – che quando il team si riunisce prima di
entrare nel Regno Quantico, la posizione dei pugni di ciascun
membro attorno al portale ricorda il Reattore Arc che Tony
ricevette in dono da Pepper, a dimostrazione che anche l’uomo aveva
un cuore. Potete ammirare il tweet di seguito:
Ricordiamo che Endgame è il
film di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo
dei Marvel Studios, che con l’avventura
diretta da Anthony e Joe
Russo hanno chiuso un arco narrativo lungo 22 film e
11 anni, portando a termine un esperimento produttivo senza
pari.
Endgame ha
ottenuto un grande successo di critica e pubblico, stabilendo
numerosi record al botteghino, diventando il maggior incasso nella
storia del cinema, e venendo candidato a svariati premi
cinematografici, tra i quali l’Oscar ai migliori effetti
speciali.
Vedremo mai John Krasinski recitare in un film del
MCU o esserne coinvolto in qualità
di regista? Al momento non possiamo saperlo con certezza, ma stando
a quanto riportato da Geeks
Worldwide nelle ultime ore, sembra che il regista di
A Quiet Place e del suo attesissimo
sequel, abbia di recente avuto un meeting virtuale (vista
l’attuale pandemia di Covid-19) con i Marvel Studios per discutere di una
“moltitudine di progetti”.
Da anni il nome di Krasinski è
associato al MCU: l’attore, infatti, non
soltanto avrebbe dovuto interpretare Captain America al posto di Chris Evans, ma è anche il favorito dei fan
per un eventuale reboot dei Fantastici Quattro, che da anni lo vedono come
candidato ideale per interpretare Reed Richards,
ossia Mr. Fantastic.
Ovviamente non sappiamo quali sono i
progetti di cui John Krasinski ha discusso con i Marvel Studios, né sappiamo in che
ruolo la Casa delle Idee vorrebbe provare a coinvolgere la star di
Hollywood, se in qualità di attore, o magari di regista, oppure di
entrambi. Quel che è certo è che Krasinski amerebbe entrare a far
parte della grande famiglia Marvel,
come rivelato da lui stesso alcuni mesi fa:
“Mi piacerebbe essere parte
dell’Universo Marvel.Mi piacciono quei
film perché sono divertenti, ma penso anche che siano fatti
veramente bene. Poi, ci sono un sacco di miei amici che recitano in
quei film. Non ho idea di cosa la Marvel stia pensando o progettando.
Ma se è vero che stanno valutando me per il ruolo Mr. Fantastic,
allora vi prego, continuate a farlo, perché mi piacerebbe
interpretarlo.”
In attesa di nuovi dettagli,
ricordiamo che A
Quiet Place 2, inizialmente
previsto per lo scorso 20 marzo e posticipato a causa della
pandemia di Covid-19, arriverà adesso nelle sale americane il
prossimo 4 settembre.
Le vicende del primo capitolo
seguivano il viaggio di una famiglia costretta a vivere nel
silenzio per non cadere vittima di misteriose creature che vengono
attirate dai suoni. Consapevoli che ogni minimo sussurro, ogni
minimo passo, significa la morte, Evelyn (Emily
Blunt) e Lee (John
Krasinski) sono determinate a trovare un modo per
proteggere i loro figli mentre tentano disperatamente di
contrattaccare.
John Krasinski ha spiegato che il sequel
affronterà le stesse tematiche del suo predecessore: “Amo
l’idea del primo film, in cui il mio personaggio e quello di Emily
combattono contro il desiderio di sopravvivere e la voglia di
vivere. Tutto quello che il mio personaggio voleva era
sopravvivere. Il suo personaggio invece diceva: ‘Non è abbastanza.
Dobbiamo vivere. Dobbiamo permettere a questi ragazzi di vivere
come esseri umani’. Dopo la mia morte, ho amato vedere Emily
combattere con tutto questo, con l’idea che la sopravvivenza sia
forse l’unico modo per affrontare le cose. Forse quella voglia di
vivere era davvero troppo pericolosa…”