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The Darkness: il film horror è tratto da una storia vera?

The Darkness storia vera
Kevin Bacon, Radha Mitchell, David Mazouz e Lucy Fry in The Darkness. Foto di BH Tilt

Molto spesso i film di genere horror rielaborano eventi, leggende o teorie esistenti nella realtà per i propri racconti. Di particolare interesse di questo filone sono i lungometraggi incentrati su vicende paranormali, tra cui si annovera anche il film del 2016 The Darkness, diretto da Greg McLean, regista fattosi notare per gli horror Wolf Creek (2005), Wolf Creek 2 (2007) e il survival movie Jungle (2017).

Da lui anche scritto insieme a Shayne Armstrong e S.P. Krause, il film propone infatti una storia che è sì originale e frutto della fantasia dei suoi autori, ma che presenta inaspettate radici in reali racconti e leggende. Questi sono legati ad un luogo degli Stati Uniti particolarmente ricco di storia, fascino ma anche elementi capaci di incutere timore: il Grand Canyon. McLean fa di esso la base a partire da cui si anima questo suo film, oggi poco ricordato ma decisamente meritevole di essere riscoperto.

Si tratta infatti di un film horror che non manca di entusiasmare i fan del genere, capace di offrire grandi spaventi e timori che rimangono sottopelle. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a The Darkness. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla storia vera a cui il regista si è ispirato. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Darkness cast
David Mazouz in The Darkness. © The Darkness(2016)

La trama e il cast di The Darkness

Protagonista del film è la famiglia Taylor, composta da Peter, Bronny e dai loro figli Stephanie e Michael, un bambino autistico. Proprio quest’ultimo, dopo una gita al Grand Canyon, porta a casa con sé alcune pietre rinvenute in una grotta sotterranea. Da questo momento in poi nella casa dei Taylor iniziano a manifestarsi diversi fenomeni paranormali e ben presto i Taylor scopriranno che un’antica e maligna forza minaccia la loro vita e che per liberarsene dovranno fare affidamento sul legame che li unisce.

Ad interpretare Peter Taylor vi è l’attore Kevin Bacon, mentre sua moglie Bronny è interpretata dall’attrice Radha Mitchell. Stephanie e Michael, invece, sono interpretati da Lucy Fry e David Mazouz. Mentre lei è nota per aver interpretato Vasilisa Dragomir nel film Vampire Academy, Mazouz è conosciuto principalmente per il suo ruolo di Bruce Wayne nella serie televisiva statunitense Gotham. Recitano poi nel film anche gli attori Matt Walsh e Jennifer Morrison nel ruolo di Gary e Joy Carter.

La storia vera dietro il film

Il co-sceneggiatore e regista del film, Greg McLean, ha tratto la storia per questo film da reali testimonianze di terrificanti avvenimenti legati al Grand Canyon. McLean ha infatti rivelato a Entertainment Weekly di aver letto di persone che avevano preso oggetti dal Grand Canyon e che in seguito sono state perseguitate da una serie di sfortune. “Erano storie davvero agghiaccianti che non avrei mai potuto dimenticare e che ritenevo sarebbero state perfette per un film“.

The Darkness trama
David Mazouz in The Darkness. © The Darkness(2016)

Anche se non ha non ha rivelato quali storie specifiche abbiano ispirato il film, è emerso che ci sono numerose storie di fantasmi che provengono dal Grand Canyon. Il Parco Nazionale è infatti ricco di storie soprannaturali e spaventose. Si parla ad esempio di bambini scomparsi, di fantasmi di lavoratori del canyon schiacciati dai massie, più comunemente, di spiriti di persone morte in incidenti aerei.

Secondo Michael P. Ghiglieri, autore di Over the Edge: Death in Grand Canyon “in totale, ci sono stati 65 gli incidenti mortali di vari velivoli all’interno e nei dintorni del canyon e che hanno causato 379 vittime“, ha dichiarato al Los Angeles Times nel 2012. “Di questi, 259 sono morti all’interno del canyon, e altri 120 sono morti sui bordi adiacenti mentre cercavano di salvarsi”. Oltre a ciò, sono molti gli incidenti che si verificano ogni anno in tale luogo e che hanno portato alle teorie sulle maledizioni da parte di antiche popolazioni.

Il trailer di The Darkness e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di The Darkness grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV, Google Play e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 30 maggio alle ore 21:15 sul canale Italia 2.

 
 

The Darkness: la spiegazione del finale del film horror

The Darkness spiegazione finale

Il regista Greg McLean si è fatto notare per gli horror Wolf Creek (2005), Wolf Creek 2 (2007) e il survival movie Jungle (2017). Tra questi titoli, nel 2016, ha diretto un altro film horror, non più incentrato su un assassino come nei primi due poc’anzi citati, bensì su maligne manifestazioni soprannaturali. Si tratta di The Darkness, da lui anche scritto insieme a Shayne Armstrong e S.P. Krause.

Questo lungometraggio propone dunque una storia sì già vista e narrata in film simili come Ouija, Hereditary – Le radici del male o alcuni dei capitoli della saga di The Conjuring (tanto per citarne solo alcuni), ma presenta anche una serie di elementi che gli permettono di distinguersi. The Darkness fa infatti riferimento alla cultura dei nativi indiani e alle loro credenze religiose per dar vita ad un racconto che affonda le proprie radici nella storia di queste popolazioni.

Sono proprio questi elementi a conferire fascino al film, portandolo ad un finale tutto da scoprire. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a The Darkness. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Darkness trama

La trama di The Darkness

Protagonista del film è la famiglia Taylor, composta da Peter, Bronny e dai loro figli Stephanie e Michael, un bambino autistico. È proprio quest’ultimo che, dopo una gita al Grand Canyon, porta a casa alcune pietre rinvenute in una grotta sotterranea accanto a pitture rupestri. Da questo momento in poi nella casa dei Taylor iniziano a manifestarsi diversi fenomeni paranormali e la famiglia inizialmente non sa a cosa attribuirne la causa.

Inoltre, Mickey racconta di avere una nuova amica immaginaria che vive tra le mura dell’abitazione e inizia a comportarsi in modo anomalo. I Taylor, ben presto, scopriranno che il figlio minore ha scatenato le ire di un’antica forza che minaccia la loro vita e per liberarsene dovranno fare affidamento sul legame che li unisce.

La spiegazione del finale

Il finale di The Darness sembra essere abbastanza semplice: un lieto fine. Tuttavia, c’è un significato più profondo riguardo a ciò che avviene. Per cominciare, si scopre che gli spiriti Anasazi che perseguitano la famiglia Taylor sono noti per far emergere il lato più oscuro di ogni persona. Si scopre che fanno sì che le persone che perseguitano si rivoltino contro i loro cari. Nel corso del film, la famiglia Taylor viene infatti rappresentata come in progressiva disintegrazione.

Stephanie diventa sempre più angosciata e consapevole del proprio peso, diventando bulimica. Michael, invece, inizia a comportarsi in modo più strano che mai. Anche i litigi tra Peter e Bronny peggiorano. Questo dimostra che i membri della famiglia Taylor si stavano piano piano mettendo l’uno contro l’altro e che gli spiriti Anasazi stavano facendo emergere il loro lato più oscuro.

The Darkness finale

Tuttavia, una volta che gli spiriti sono stati affrontati, la famiglia è tornata a uno stato di normalità. Il finale, che vede i Taylor insieme nel parco, lascia dunque intendere che la famiglia si è sempre amata e che è stata solo colpa degli spiriti se si sono messi l’uno contro l’altro. Ma come vengono affrontati questi spiriti e perché prendono di mira proprio la famiglia Taylor?

Per cominciare, viene rivelato che la tribù degli Anasazi risiedeva nel Grand Canyon, dove i Taylor erano andati in vacanza. Gli spiriti animali che la tribù era solita venerare si rivoltarono contro di loro, portando scompiglio. Spesso portavano con sé anche i bambini. Per eliminare la minaccia, la tribù aveva compiuto alcuni rituali per intrappolare gli spiriti nelle rocce. Queste rocce venivano poi seppellite, per evitare di risvegliare nuovamente gli spiriti.

Se le rocce vengono spostate, gli spiriti ritornano e possono essere sconfitti solo rimettendo le cose al proprio posto, da qualcuno che non ha paura. Inoltre, Bronny legge anche che i bambini autistici sono “calamite per il soprannaturale”. Nel corso del film, Michael viene dunque raffigurato come “in contatto” con gli spiriti. Inoltre, era l’unico a non avere paura degli spiriti.

Verso il finale, la cavità nel muro si svela dunque essere un portale che conduce Michael e Peter in un luogo simile a quello in cui il bambino aveva trovato le pietre. Qui, quindi, le pietre possono essere rimesse al loro posto. Tuttavia, Peter non è in grado di farlo perché ha paura degli spiriti. Michael, invece, che è sempre stato impavido, si scopre capace di rimetterle a posto e così facendo salva la propria famiglia.

Il trailer di The Darkness e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di The Darkness grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV, Google Play e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 30 maggio alle ore 21:15 sul canale Italia 2.

 
 

La legge dei più forti: dal cast al finale, tutto quello che c’è da sapere sul film

La legge dei più forti finale
Naomie Harris in La legge dei più forti. © 2019 CTMG, Inc. All Rights Reserved.

I casi di abuso di potere da parte della polizia nei confronti delle comunità afroamericane sono tra le principali problematiche esistenti nel territorio degli Stati Uniti (ma non solo). Episodi di questo tipo avvengono di continuo, con conseguenze più o meno a lungo termine. Il cinema si è interrogato spesso a riguardo, con film come Detroit, The Hate U Give o La legge dei più forti, diretto nel 2019 da .

Taylor è anche il regista dei film Supremacy, L’intruso e Fatale – Doppio inganno e in più occasioni con i suoi lavori ha affrontato proprio il tema degli scontri raziali. Questo suo La legge dei più forti è forse il più esplicito a riguardo, configurandosi come un cupo thriller incentrato sul confine tra bene e male e su come anche coloro che dovrebbero essere i garanti del primo di questi valori possano finire con lo sprofondare nel secondo.

Per gli appassionati di questo genere, si tratta dunque di un titolo da non perdere, a partire dal quale poter fare le dovute riflessioni su questo tema. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a La legge dei più forti. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

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Naomie Harris e Tyrese Gibson in La legge dei più forti. © https://teaser-trailer.com

La trama di La legge dei più forti

Protagonista del film è Alicia, giovane poliziotta alle prime armi. Un giorno, senza volerlo, la donna riprende con la sua body cam l’uccisione di un giovane spacciatore. Dopo essersi resa conto che l’omicidio è stato commesso da un gruppo di poliziotti corrotti, Alice si trova costretta a sfuggire sia ai criminali in cerca di vendetta sia ai poliziotti che cercano disperatamente di distruggere il filmato che li incrimina. Decide così di allearsi con Mouse, l’unica persona della sua comunità che è disposta ad aiutarla.

Il cast del film

Ad interpretare Alicia West vi è la candidata all’Oscar Naomie Harris. L’attrice è celebre aver interpretato Tia Dalma/Calipso nella saga di Pirati dei Caraibi, mentre grazie al film Moonlight è stata nominata come Miglior attrice non protagonista al premio poc’anzi citato. Per il ruolo in questo film si è documentata a lungo sul mestiere del suo personaggio. Accanto a lei, nel ruolo del suo aiutante Mouse, vi è invece l’attore Tyrese Gibson, divenuto celebre per il ruolo di Roman Pearce nella saga di Fast & Furious.

Accanto a loro, nei panni del poliziotto corrotto Terry Malone, si ritrova invece Frank Grillo, attore noto per il ruolo di Leo Barnes in Anarchia – La notte del giudizio e La notte del giudizio – Election Year, ma anche per essere stato Crossbones in Captain America: The Winter Soldier e Captain America: Civil War. Recitano poi nel rilm gli attori Beau Knapp nel ruolo di Smitty, altro agente corrotto, Mike Colter in quelli di Darius, capo dei trafficanti e Reid Scott nel ruolo di Kevin Jennings, collega di Alicia.

La legge dei più forti trama film
Naomie Harris in La legge dei più forti. © https://teaser-trailer.com

Il finale del film: come si conclude la storia?

Verso l’inizio del film, dunque, Alicia assiste all’uccisione di un giovane spacciatore afroamericano disarmato da parte dell’agente Terry Malone, fatto che viene registrato dalla sua bodycam. Da qui iniziano la sua fuga e i tentativi di smascherare il collega corrotto e quanti a lui legati. Nel mentre, il capo dei trafficanti, Darius, si mette sulle tracce di Alicia, dal momento che il giovane ucciso era suo nipote e – stando a quanto Malone mette in giro sul conto di Alicia – crede che sia stata lei a sparargli.

Ben presto, però, i poliziotti trovano la donna, che scappa insieme a Mouse, il quale viene ferito e catturato da Darius. Alicia, a quel punto, decide di avventurarsi nel quartiere dove si trovano gli spacciatori, decisa a liberare l’amico e spiegare al boss cosa è realmente accaduto a suo figlio. Quest’ultimo, una volta visionato il filmato della bodycam, lascia liberi Alicia e Mouse. Arriva però a quel punto Malone, accompagnato da una squadra di poliziotti, i quali danno inizio a una furiosa sparatoria, sotto gli occhi della comunità afroamericana del quartiere.

Nel frattempo, Mouse, travestito da poliziotto, riesce a caricare il filmato della bodycam nel computer della polizia, e Alicia, che è riuscita ad avere il sopravvento su Malone, viene infine scagionata, guadagnandosi il rispetto dei colleghi e della comunità afroamericana. Alla luce di quanto avviene nel film, va sottolineato che La legge dei più forti non si rifà a nessuna storia vera in particolare, ma indubbiamente prende ispirazione dai tanti casi di sopruso da parte della polizia statunitense nei confronti della comunità afroamericana.

Il trailer di La legge dei più forti e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di La legge dei più forti grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple TV, Infinity+ e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 30 maggio alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

 
 

Scontro tra titani: dal cast al sequel, tutto quello che c’è da sapere sul film

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Sam Worthington e Natalia Vodianova in Scontro tra titani. Foto di Courtesy of Warner Bros. Picture - © 2010 Warner Bros. Entertainment Inc. and Legendary Pictures.

Film di carattere epico del 2010, Scontro tra titani porta nuovamente al cinema la mitologia greca, fonte di personaggi e storie ancora oggi indimenticabili. In questo caso, il titolo in questione è un remake dell’omonimo film del 1981, all’interno del quale si raccontano le gesta dell’eroe Perseo, protagonista di eventi che lo portano a sfidare creature straordinarie e gli stessi Dèi dell’Olimpo. A dirigere il film vi è il francese Louis Leterrier, affermatosi due anni prima grazie a L’incredibile Hulk.

Il progetto per un nuovo film su tale mito era in realtà in sviluppo da diversi anni, con una sceneggiatura che prevedeva inizialmente un film vietato ad un pubblico di minori. Ciò è stato tuttavia fatto modificare dallo studios di produzione, il quale aspirava ad avere un’opera fruibile da un pubblico quanto più ampio possibile. Il nuovo Scontro tra titani presenta inoltre una storia piuttosto distante da quella del precedente film e del mito greco.

Non tutti furono convinti di questa nuova versione, e l’accoglienza da parte della critica fu in realtà particolarmente negativa. Il film, tuttavia, si affermò come un grande successo al box office. Per gli appassionati di mitologia e film epici, Scontro tra titani è certamente un titolo da non perdere. Prima di gettarsi nella visione, però, può essere utile conoscere alcune curiosità legate al film, di cui molte relative al cast di attori.

Scontro tra Titani cast
Mads Mikkelsen e Alexa Davalos in Scontro tra titani. Foto di Jay Maidment – © 2010 Warner Bros. Entertainment Inc. and Legendary Pictures.

La trama di Scontro tra titani

Ambientato nell’antica Grecia, il film narra la storia di Perseo, semidio nato dall’unione tra Zeus e un’umana. Il giovane si ritrova a crescere in una famiglia di umili pescatori, sentendosi però destinato a qualcosa di più grande. La sua quotidianità viene infine spezzata dallo sterminio dei suoi cari e della sua gente da parte di Ade, dio degli Inferi, il quale ha ucciso per vendicare un torto nei confronti degli Dèi. Il dio degli Inferi intende infatti punire il popolo di Argo per la loro superbia, e porrà loro uno spaventoso ultimatum.

Affinché la città non venga distrutta senza pietà, è necessario che la principessa Andromeda venga data in pasto al terribile Kraken, mostro marino creato all’epoca dello scontro con i Titani. Perseo, però, desidera a tutti i costi vendicare i genitori adottivi, e decide di unirsi ai soldati di Argo. Venuto a conoscenza delle sue reali origini, questi scopre di avere poteri straordinari, che potranno aiutarlo nello sfidare il malvagio dio degli Inferi e la sua creatura.

 

Il cast del film

Per interpretare il ruolo dell’eroe Perseo, lo studios decise di assegnare il ruolo all’attore Sam Worthington, divenuto noto in quel periodo anche come protagonista di Avatar. L’interprete fu ben lieto di assumere i panni del mitologico personaggio, ma l’esperienza del set non fu però facile per lui, che dovette sottoporsi ad un lungo allenamento fisico per raggiungere la corporatura richiesta. Elemento di difficoltà fu per lui anche il dover gestire la pesante armatura. Alexa Davalos, invece, interpreta il ruolo della principessa Andromeda.

Accanto a lui, nel film, si ritrovano poi una lunga serie di attori particolarmente noti, come Liam Neeson, che ha qui il ruolo di Zeus. Ralph Fiennes è invece presente nei panni del dio Ade, ruolo per il quale si è preparato studiando i principali miti a cui questi è legando. Così facendo ha avuto modo di costruire il carattere del suo personaggio. L’attrice Gemma Aerton, invece, è Io, divinità inserita nel film per dar vita ad una storia d’amore con Perseo. L’attore danese Mads Mikkelsen è invece Draco, comandante dell’esercito di Argo.

Scontro tra Titani sequel
Ralph Fiennes, Jason Flemyng
TitoliScontro tra titani
Foto di Jay Maidment – © 2010 Warner Bros. Entertainment Inc. and Legendary Pictures.

Il sequel del film e il futuro del franchise

Dato il grande successo del film, nel 2012 arrivò al cinema il suo sequel diretto, intitolato La furia dei titani. Diretto stavolta da Jonathan Liebesman, e con nuovamente Worthington nei panni di Perseo, questo si concentra sulla vendetta che Ade scaglia contro Zeus. Il semidio sarà dunque richiamato all’avventura. Si troverà così a dover salvare il padre e impedire che il dominio degli dèi cessi di esistere, riportando alla luce gli spietati Titani.

Con un budget attestato intorno ai 150 milioni di dollari, il film arrivò ad incassarne circa 305 in tutto il mondo. Un risultato decisamente inferiore, che spinse lo studios di produzione a bloccare la lavorazione del già annunciato terzo capitolo, dal titolo La vendetta dei titani. Nel 2013, infine, Worthington ha affermato che è altamente improbabile che tale film conclusivo della trilogia venga realizzato e ad oggi tale affermazione sembra essere ancora valida.

Il trailer di Scontro tra titani e dove vedere il film in streaming e in TV

Scontro tra titani è disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Prime Video e Now. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film verrà inoltre trasmesso in televisione giovedì 30 maggio alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

 
 

Jeremy Renner si unisce al cast di Wake Up Dead Man: A Knives Out Mystery

jeremy renner

Con la terza stagione di Mayor of Kingstown in arrivo questa domenica, Jeremy Renner ha trovato il suo prossimo grande progetto cinematografico: l’attore candidato all’Oscar si unirà infatti a Daniel Craig in Wake Up Dead Man: A Knives Out Mystery. L’attore, come riportato da Deadline, va dunque ad aggiungersi ad un cast che comprende già Kerry Washington, Josh O’Connor, Cailee Spaeny, Glenn Close e Andrew Scott. Mentre Craig tornerà a vestire i panni del detective Benoit Blanc, Rian Johnson sarà nuovamente il regista e lo sceneggiatore di questo franchise da lui ideato.

Per Renner si tratta del primo progetto cinematografico a cui ha partecipa dopo l’incredibile guarigione da un incidente quasi mortale che lo ha coinvolto nel gennaio del 2022. Dopo una serie di interventi chirurgici e innumerevoli ore di riabilitazione e fisioterapia, l’attore è tornato a riprendere il suo ruolo di protagonista nella serie di successo della Paramount+, Mayor Of Kingstown e lo si potrà dunque rivedere ora anche sul grande schermo in questo nuovo film già molto atteso, visti i nomi ad oggi annunciati per il cast.

Knives Out 3 film
Daniel Craig in Glass Onion: A Knives Out Mystery.

Il successo del franchising Knives Out

Il primo film di Knives Out è uscito nelle sale nel 2019, con la storia di come Benoit Blanc ha aiutato Marta Cabrera (Ana de Armas) a dimostrare la sua innocenza, guadagnando più di 300 milioni di dollari al botteghino mondiale. Quando Netflix ha visto l’incredibile potenziale del franchise, il gigante dello streaming ha acquisito i diritti di distribuzione per due sequel successivi, che si sono rivelati essere Glass Onion e Wake Up Dead Man.

Il tempo ci dirà se Johnson continuerà a scrivere altri misteri da risolvere per Benoit Blanc, o se l’avventura del prossimo anno sarà l’ultima volta che gli spettatori vedranno il detective fare la sua magia. Wake Up Dead Man: A Knives Out Mystery debutterà su Netflix nel 2025.

Tutto quello che sappiamo su Knives Out 3

Recentemente è stato riporta che l’inizio delle riprese del film è previsto per novembre, il che permetterebbe di rispettare l’ancora generica uscita nel 2025. Non si sa molto dell’imminente terzo capitolo della serie di film gialli, ma Daniel Craig dovrebbe riprenderà il suo ruolo di detective privato Benoit Blanc. I primi due film, come noto, sono valsi allo sceneggiatore e regista Rian Johnson una nomination all’Oscar per la migliore sceneggiatura non originale. C’è dunque da aspettarsi una nuova storia particolarmente avvincente e convincente.

I dettagli della trama non sono ancora stati rivelati, ma Johnson e Craig hanno anticipato che si tratta del “caso più pericoloso di Blanc”. Nel cast, ad oggi, sono confermati gli attori Daniel Craig, Kerry Washington, Josh O’Connor, Jeremy Renner, Cailee Spaeny, Glenn Close e Andrew Scott. Johnson starebbe attualmente ultimando la sceneggiatura di questo sequel di ‘Knives Out’ del 2019 e ‘Glass Onion del 2022.

Sta venendo fuori“, ha detto Johnson in una precedente intervista dopo la fine dello sciopero della WGA. “Ovviamente non ho potuto lavorare durante lo sciopero, e ora che è finito, mi sto tuffando a tutta forza, e quindi sta venendo fuori. Ho la premessa, ho l’ambientazione, ho in testa il film. Si tratta solo di scriverlo“.

 
 

Minecraft: una serie d’animazione è in sviluppo per Netflix

Minecraft

Netflix e Mojang Studios stanno collaborando per sviluppare una serie televisiva animata in computer grafica basata sul franchise di Minecraft. Come riportato da THR, i dettagli sulla potenziale serie, annunciata giovedì nell’ambito del 15° anniversario del gioco, sono scarsi, se non che sarà caratterizzata da una storia originale con nuovi personaggi che mostreranno il mondo di Minecraft sotto una nuova luce.

WildBrain, lo studio dietro a Sonic Prime, Ninjago: Dragons Rising e Carmen Sandiego, si occuperà dell’animazione di Minecraft. I dettagli sul team creativo del progetto, compreso uno showrunner, non sono ancora stati definiti. La serie animata di Netflix, però, segna l’ultima espansione del franchise e si aggiunge a eventi dal vivo, prodotti di consumo e molto altro.

Minecraft – il videogioco più venduto della storia, con oltre 300 milioni di copie vendute e una stima di 140 milioni di giocatori attivi mensilmente – diventa così un nuovo caso di popolare videogioco a essere adattato per la televisione, aggiungendosi a un elenco che comprende Fallout e Tomb Raider (Amazon), Halo (Paramount+), The Last of Us (HBO), Resident Evil e The Witcher (Netflix), tra gli altri. Del gioco è inoltre il lavorazione un film live-action.

A che punto è il film su Minecraft?

Anche se i dettagli sono scarsi, Minecraft seguirà l’Ender Dragon mentre “si avvia su un percorso di distruzione, spingendo una ragazza e il suo gruppo di improbabili avventurieri a partire per salvare l’Overworld”, secondo la logline di Warner Bros. Il film sarà basato sulla popolare serie di videogiochi dello studio svedese Mojang, che consente ai giocatori di costruire un mondo tridimensionale combattendo nemici e creando oggetti.

I dettagli della trama del film live-action su Minecraft non sono ancora stati resi noti. Sappiamo però che il film sarà interpretato daJason Momoa, Jack Black, Jennifer Coolidge, Emma Myers, Danielle Brooks e Sebastian Eugene Hansen. La regia è affidata a Jared Hess, regista di Nacho Libre e Napoleon Dynamite.

Un film su Minecraft è in fase di sviluppo da diversi anni presso la Warner Bros. Shawn Levy di Free Guy e Deadpool 3 era stato incaricato di dirigere una sceneggiatura scritta da Kieran Mulroney e Michele Mulroney, ma i tre hanno abbandonato il progetto nel dicembre 2014.

Rob McElhenney di It’s Always Sunny in Philadelphia è stato chiamato a sostituire Levy nel 2015, ma anche lui ha lasciato il film qualche anno dopo. Peter Sollett ha poi lasciato il progetto prima che Hess venisse ufficialmente assunto nell’aprile del 2022.

Sebbene l’inizio delle riprese era previsto per l’estate 2023, la produzione del film di Minecraft è stata ritardata a causa dello sciopero della Screen Actors Guild-American Federation of Television and Radio Artists (SAG-AFTRA). Con la fine dello sciopero lo sviluppo del film è ripreso e le riprese sono attualmente in corso in Nuova Zelanda.

 
 

Captain America: Brave New World, il film potrebbe introdurre Giancarlo Esposito nel MCU

Captain America: Brave New World

Captain America: Brave New World potrebbe contenere al proprio interno il debutto di Giancarlo Esposito nel MCU, secondo alcuni rumor emersi in rete. Murphy’s Multiverse ha infatti riportato che la star di Breaking Bad e Better Call Saul apparirà nel grande film Marvel 2025 di Anthony Mackie. Anche se i dettagli specifici del ruolo non sono chiari, è ragionevole pensare che Esposito sarà un antagonista del nuovo film dedicato Capitan America, dove il protagonista si scontrerà già con il Leader e il Presidente Thunderbolt Ross di Harrison Ford.

Mackie e il regista Julius Onah hanno anticipato che Sam Wilson avrebbe avuto una prova del fuoco con Captain America: Brave New World, e l’introduzione di un altro ostacolo ne sarebbe la conferma. “Il MCU ha bussato alla mia porta ed è un ruolo che non potete prevedere”, ha dichiarato Giancarlo Esposito durante la Phoenix Fan Fusion. “Verrà presentato e ci sarà una serie in seguito”.

È chiaro che l’attore, noto anche per le serie The Boys e The Mandalorian, diceva sul serio quando, di recente, al CCXP, ha dichiarato che si sarebbe unito al MCU “prima o poi”. Ma nessuno poteva immaginare che la cosa sarebbe avvenuta così rapidamente, tanto da prevedere ipoteticamente una sua comparsa già in Captain America: Brave New World, film di cui sono attualmente in corso delle riprese aggiuntive. Non resta dunque che attendere per scoprire se tale rumor si dimostrerà fondato.

Giancarlo Esposito
Giancarlo Esposito assiste al red carpet della proiezione e della cerimonia di apertura del 77° Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

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Quello che sappiamo sul film Captain America: Brave New World

Captain America: Brave New World riprenderà da dove si è conclusa la serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha descritto il film come un “thriller paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.

Secondo quanto riferito, la star di Alita: Angelo della Battaglia Rosa Salazar interpreta la cattiva Diamondback. Nonostante dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora, il film è indicato come uno dei titoli più importanti della Fase 5.

Anthony Mackie ha recentemente dichiarato che questo film è “10 volte più grande” della sua serie Disney+ e ha parlato della dinamica tra Cap e il nuovo Falcon, Joaquin Torres. “Sono in coppia alla pari“, ha scherzato. “Sono entrambi militari. Io ero il suo ufficiale comandante. Tra noi c’è più amicizia rispetto al modo in cui ammiravo Steve o al modo in cui non mi piaceva Bucky“.

Questo film è un chiaro reset. Ristabilisce davvero l’idea di cosa sia e cosa sarà questo universo“, ha aggiunto Mackie. “Penso che con questo film, si stia ottenendo un chiaro, nuovo marchio di ciò che la Marvel vuoole essere nello stesso modo in cui hanno fatto con Captain America: The Winter Soldier“.

 
 

Wolfs – Lupi solitari: trailer italiano del film con George Clooney e Brad Pitt

Dopo la versione originale ecco il primo trailer italiano di Wolfs – Lupi solitari, il film scritto e diretto da Jon Watts (Spider-Man: No Way Home), con protagonisti i premi Oscar George Clooney e Brad Pitt che tornano a recitare insieme sul grande schermo dopo la trilogia di Ocean di Steven Soderbergh e Burn After Readingdei fratelli Coen. Nel cast oltre a George Clooney e Brad Pitt  anche la candidata all’Academy Award Amy Ryan (The Office, Only Murders in the Building, Beau ha paura), Austin Abrams (The Line) e Poorna Jagannathan (Tartarughe all’infinito). Wolfs – Lupi solitari sarà nelle sale italiane dal 19 settembre distribuito da Eagle Pictures.

La trama di Wolfs – Lupi solitari

George Clooney e Brad Pitt di nuovo insieme nell’action comedy Wolfs – Lupi solitari. Clooney interpreta un “fixer”, un risolutore professionista, assunto per coprire un crimine di alto livello. Quando però entra in scena un secondo risolutore (Brad Pitt) e i due “lupi solitari” sono costretti a lavorare insieme, la loro serata andrà fuori controllo in un modo che nessuno dei due avrebbe mai immaginato.

 
 

A Quiet Place: Giorno 1, una featurette svela il giorno in cui il mondo è piombato nel silenzio

A Quiet Place: Giorno 1

Eagle Pictures ha diffuso una featurette sull’atteso prequel A Quiet Place: Giorno 1, il film scritto da John Krasinski e Michael Sarnoski e diretto da Michael Sarnoski che vede protagonisti Lupita Nyong’o, Joseph Quinn, Alex Wolff and Djimon Hounsou. Il prequel di A Quiet Place, uscirà dal 26 giugno nelle sale italiane, distribuito da Eagle Pictures.

Uno degli aspetti più interessanti di A Quiet Place: Giorno 1e è che vedremo un approccio diverso al franchise. Grazie alla sua collocazione temporale, vedremo la società al culmine della disperazione, perché inizialmente nessuno avrà idea che gli alieni mortali sono guidati dai suoni. E anche se la gente inizierà a capirlo, ci vorrà molto tempo prima che questa informazione possa essere trasmessa in tutto il mondo in modo che la gente possa iniziare a proteggersi e a preoccuparsi dei rumori che producono.

L’altra differenza nell’approccio di A Quiet Place: Giorno 1 è che la storia sarà raccontata da un regista diverso. Il prequel è diretto da Michael Sarnoski, già regista dell’acclamato dramma di Nicolas Cage (Dream Scenario) Pig. Anche se John Krasinski (The Office) non ha partecipato al film, ha comunque scritto la storia del prequel ed è stato produttore. Oltre a Lupita Nyong’o, il cast comprende anche Joseph Quinn (Stranger Things), Djimon Hounsou (Rebel Moon) e Alex Wolff (Oppenheimer).

Paramount Pictures presenta, In associazione con Michael Bay, Una produzione Platinum Dunes / Sunday Night. PRODUTTORI ESECUTIVI Allyson Seeger, Vicki Dee Rock PRODUTTORI Michael Bay, Andrew Form, p.g.a., Brad Fuller, John Krasinski BASATO SUI PERSONAGGI CREATI DA Bryan Woods e Scott Beck.

Il prequel svelerà l’arrivo degli alieni ciechi che hanno completamente conquistato il mondo immaginato per la prima volta da John Krasinski nell’originale del 2018. . E’ un sequel spin-off di A Quiet Place: Giorno 1 e A Quiet Place 2.

Per il momento, è abbastanza sicuro dire che la Paramount Pictures è attivamente alla ricerca di modi per espandere il franchise di A Quiet Place. Oltre al prequel che verrà presentato quest’anno, lo studio sta lavorando ad A Quiet Place: Parte III, che per ora ha una finestra di uscita provvisoria per il 2025. Tuttavia, la mancanza di notizie in merito potrebbe suggerire che alla fine sentiremo parlare di ritardi. Allo stesso tempo, la Paramount potrebbe non rivelare alcuna informazione per non distogliere l’attenzione da A Quiet Place: Giorno 1.

In ogni caso, è improbabile che il franchise si fermi presto: Finora, i primi due episodi hanno già incassato oltre 600 milioni di dollari al botteghino, a fronte di un modesto budget complessivo di circa 78 milioni di dollari per entrambi i film. Per quanto riguarda i franchise horror, questo è sicuramente uno dei più riusciti degli ultimi anni.

 
 

Estranei: al via le riprese della nuova serie crime diretta da Cosimo Alemà

Sono iniziate in Emilia-Romagna le riprese di Estranei, nuova serie crime in 4 serate (8×50’) prossimamente in onda su Rai 2. La serie, diretta da Cosimo Alemà, è coprodotta da Rai Fiction, Eagle Original Content, RAICOM. Le riprese si svolgeranno tra l’Emilia-Romagna e il Friuli-Venezia Giulia per circa 15 settimane.

In una piccola cittadina tra i campi e la nebbia di pianura una delle più grandi comunità Sikh d’Europa vive da sempre in armonia con la comunità locale. La scomparsa di due innamorati, Camilla Ruggeri e Manraj Singh, due moderni Romeo e Giulietta appartenenti a realtà apparentemente molto distanti, mina però questo fragile equilibrio dando il via a una sequenza di morte, rivalità e verità non dette.

A indagare su questo caso dai risvolti inaspettati sarà la talentuosa carabiniera Laura Macchi, tornata al suo paese nativo per prendersi cura dell’anziano padre, il sindaco Antonio Macchi. Nel tentativo di preservare quel delicato equilibrio tra le due comunità che suo padre nel tempo aveva costruito con grande dedizione, Laura si troverà a scavare in un passato torbido, facendo emergere inquietanti segreti che coinvolgono l’intera cittadina. Tutti dovranno fare i conti con un’amara verità: bene e male albergano in ognuno di noi. Nessuno escluso.

Estranei ha ricevuto il sostegno della regione Emilia-Romagna attraverso Emilia-Romagna Film Commission e il contributo di Friuli-Venezia Giulia Film Commission/PromoTurismoFVG.

 
 

Bridgerton – stagione 1: la spiegazione del finale

Bridgerton - stagione 1 spiegazione finale

Bridgerton di Netflix è diventata una delle uscite più chiacchierate di Netflix nel 2020, in parte a causa delle rivelazioni del suo finale. Grazie al fatto che è basata sulla serie di 8 libri di Julia Quinn, c’è molto più scandalo da raccontare nel mondo di Bridgerton. Ogni stagione della serie Netflix prende spunto dai romanzi della Quinn, seguendo un diverso fratello Bridgerton che si innamora. La prima stagione si è concentrata su Daphne (Phoebe Dynevor), che ha fatto il suo debutto in società e si è innamorata dopo aver finto di corteggiare l’amico del fratello maggiore.

Il finale della prima stagione di Bridgerton prepara ulteriori avventure – romantiche e non – nel tono, con ciascuno dei principali membri della famiglia Bridgerton che affronta nuove albe, anche se, come dice il finale, alcuni finali sembrano più definitivi di altri. Netflix può approfondire il tema dello scandalo, della responsabilità dei rastrellatori e della domanda se Eloise e Penelope troveranno i loro corrispettivi, anche se a malincuore. Ecco cosa significa il finale della stagione 1 di Bridgerton di Netflix per lo show.

Perché Lady Whistledown ha rivelato gli scandali del Ton

Bridgerton Lady Whistledown

Il momento più importante alla fine della prima stagione di Bridgerton – e quello che offre le maggiori promesse per le stagioni successive – è la rivelazione che Lady Whistledown è in realtà Penelope Featherington. Ancora più importante, tuttavia, è la domanda sul perché Whistledown faccia quello che fa. La Lady Whistledown di Bridgerton non si limita a gioire dell’idea di scandalo e di pettegolezzi salaci (perché raramente scrive qualcosa di inesatto), ma è una protettrice delle virtù e una sorta di angelo custode del ton, che cerca di assicurarsi che tutto ciò che è disdicevole o immorale non resti impunito davanti all’opinione pubblica.

In effetti, Whistledown gestisce per tutta la stagione 1 di Bridgerton la propria risposta alla cultura dell’annullamento, che, ovviamente, è solo un modo sensazionalistico di parlare di responsabilità. Whistledown, in quanto outsider in grado di prendere di mira la “società accettabile” con maggiore impunità, non cerca di colpire le vittime o i deboli, ma di rivolgere lo sguardo della società alle ingiustizie, anche se le sue esperienze personali con la cultura delle debuttanti l’hanno un po’ stordita. In questo senso, si sta anche ribellando.

Perché Simon cambia idea sulla famiglia

Bridgerton Simon Bassett Hastings

La storia più importante della prima stagione di Bridgerton è il corteggiamento e il matrimonio di Simon Bassett e Daphne Bridgerton, che si uniscono grazie a un incontro delizioso e ricco di tropi rivelato dal marketing. Daphne desidera essere desiderabile agli occhi di Whistledown (e della Regina) e Simon desidera nascondersi dalla pressione delle debuttanti e delle loro madri impiccione. Naturalmente i due si innamorano l’uno dell’altra, ma il passato oscuro di Simon gli impedisce di impegnarsi in una famiglia, poiché desidera porre fine alla sua discendenza per vendicarsi dell’abbandono del padre.

È un punto di sofferenza comprensibile, ma alla fine Simon si convince a voltargli le spalle, soprattutto grazie alle pressioni di Daphne, secondo cui il suo voto sta punendo un uomo morto e se stesso. È anche grazie a Lady Danbury che Simon si convince, poiché al ballo di Hastings, la donna avverte Simon di non diventare vittima dell’orgoglio, alludendo al fatto che il rifiuto di suo padre nei suoi confronti era dovuto allo stesso motivo. Nel tentativo di evitare di diventare suo padre, il Simon duca di Hastings di Bridgerton ripete quasi il suo peccato più grande.

Che fine ha fatto Lord Featherington nella stagione 1 di Bridgerton?

Lord Featherington Bridgerton

Lord Featherington viene ucciso, per evitare ogni dubbio. Per tutta la prima stagione di Bridgerton, Featherington si è distinto per le sue decisioni sbagliate, non da ultimo per le scommesse che faceva, e il suo ultimo errore di giudizio è stato quello di coinvolgere i sinistri allibratori in una scommessa sul combattimento che Will aveva organizzato. Sfortunatamente per lui, Will era un attore tanto bravo quanto Featherington era un giocatore d’azzardo e il tuffo che fece consegnò la partita a Simon Bassett e agli allibratori.

Mentre spendeva le sue vincite, gli allibratori usavano le conoscenze per infiltrarsi nel bordello e lo aspettavano per riprendersi ciò che gli era dovuto. Non è del tutto chiaro se Featherington abbia portato con sé le vincite o se si siano introdotti in casa Featherington, ma era un uomo senza scrupoli che gettava denaro buono per quello cattivo, quindi non sarebbe sorprendente se lo avesse fatto. L’ultimo affronto che Lord Featherington di Bridgerton lasciò alla sua famiglia, che era stata abbandonata, fu quello di lasciare moglie e figlie senza un uomo che ereditasse legalmente la casa.

Lady Featherington viene mostrata mentre chiede chi erediterà la loro casa e la sua governante Varley le passa un misterioso biglietto in un momento di tensione che conferma che chiunque sia è noto ai Featherington. L’identità di chi è viene rivelata nella seconda stagione, quando la famiglia Featherington si ritrova al centro di un’altra salace trama B della stagione.

Cosa significa l’inquadratura finale dell’ape di Bridgerton

Cosa significa l'inquadratura finale dell'ape di Bridgerton

Dopo la conclusione della trama, l’ultima inquadratura della stagione 1 di Bridgerton vede una singola ape volare attraverso la finestra aperta della camera da letto in cui Daphne partorisce, con la telecamera appoggiata su di essa. Non è un caso, come sapranno i fan dei libri di Bridgerton, ma dietro c’è un doppio significato.

In primo luogo, nella narrazione più ampia di questo universo, le api rappresentano il peso del passato, in particolare per Anthony Bridgerton, che lotta con le stesse idee di eredità in tutto Bridgerton. Infatti, Lord Bridgerton – suo padre – è stato ucciso da una puntura d’ape, ispirando in Anthony una paura morbosa delle api. Esse rappresentano fondamentalmente sia la mortalità che la paura che Anthony ha per tutta la prima stagione di Bridgerton dei suoi doveri di capofamiglia, da cui fugge simbolicamente diventando un libertino.

 
 

Il buio nell’anima: la spiegazione del finale

Jodie Foster in Il buio nell'anima

Il buio nell’anima (The Brave One) è un film thriller d’azione del 2007 diretto da Neil Jordan e scritto da Roderick Taylor, Bruce A. Taylor e Cynthia Mort. Il film è interpretato da Jodie Foster nel ruolo di Erica Bain, una conduttrice radiofonica di New York il cui fidanzato viene picchiato a morte da alcuni criminali.

Terrorizzata per la sua incolumità, acquista una pistola e subisce una trasformazione della sua personalità, diventando una vigilante. Il detective Sean Mercer (Terrence Howard) indaga sulle sparatorie dei vigilanti, che lo portano sempre più vicino a Bain. Il film vede la partecipazione di Naveen Andrews, Nicky Katt, Zoë Kravitz, Mary Steenburgen e Luis Da Silva in ruoli secondari.

Il buio nell’anima è il remake americano di Death Wish

Il buio nell’anima (The Brave One) è il remake di Death Wish, ed è uscito negli Stati Uniti il 14 settembre 2007. Il film ha ricevuto recensioni contrastanti da parte della critica, che ha acclamato l’interpretazione della Foster ma ne ha criticato l’esecuzione. Il film è stato una delusione al botteghino, incassando 69 milioni di dollari in tutto il mondo. Alla 65ª edizione dei Golden Globe Awards, la Foster ha ricevuto una nomination come miglior attrice cinematografica in un film drammatico.

La storia di Il buio nell’anima

La conduttrice radiofonica Erica Bain e il suo fidanzato, il dottor David Kirmani, vengono ferocemente aggrediti da tre uomini mentre portano a spasso il loro cane a Central Park; gli uomini filmano l’aggressione con i loro telefoni e prendono l’anello di fidanzamento di Erica e il suo cane. David muore a causa delle ferite riportate ed Erica si trova nell’impossibilità di continuare la sua vita come al solito.

Traumatizzata e in preda alla paura, tenta di acquistare una pistola, ma le viene negata la vendita perché non ha il porto d’armi. Un commerciante di armi del mercato nero sente la sua disperazione per la protezione e le offre una pistola Kahr K9 per 1.000 dollari. Non volendo aspettare 30 giorni per avere un’arma legale, Erica compra la pistola da lui.

Terrence Howard in Il buio nell'anima (2007)
© 2007 Warner Bros. Entertainment Inc.–U.S., Canada, Bahamas & Bermuda -2007 Village Roadshow Films (BVI) Limited — All Othe

Una sera, mentre Erica si trova in un minimarket, un uomo entra e spara a morte alla cassiera del negozio. Sentendo squillare il cellulare di Erica, l’uomo la pedina nei corridoi prima che lei lo uccida con tre colpi di pistola. Un’altra sera, su un vagone della metropolitana, due uomini molestano i passeggeri, che se ne vanno tutti tranne Erica. Gli uomini la minacciano con un coltello, ma lei li uccide entrambi. Più tardi, Erica cerca di salvare una prostituta minacciando il suo protettore. Quando quest’ultimo tenta di investirli con la sua auto, Erica gli spara alla testa, facendo sì che la sua auto travolga la prostituta. La donna rimane ferita ma sopravvive.

Cosa succede nel finale di Il buio nell’anima?

Il buio nell'anima spiegazione finale

Erica rintraccia i tre uomini, ne affronta e uccide due prima di liberare il suo cane. Lotta con il terzo aggressore che ha la meglio proprio quando arriva Mercer. Mentre Mercer tenta di arrestare l’aggressore, Erica recupera la sua arma e si prepara a giustiziarlo. Mercer convince Erica ad abbassare la pistola, ma dopo averla guardata negli occhi imploranti, le consegna la propria pistola da usare al suo posto ed Erica spara all’aggressore. Mercer insiste poi affinché Erica lo ferisca con la sua pistola, cosa che lei fa, permettendo così di incastrare i suoi aggressori per gli omicidi del vigilante. Mercer mette la pistola in mano all’ultimo aggressore ed Erica se ne va. Cammina per Central Park accompagnata dal suo cane.

Il buio nell’anima (The Brave One) ha ricevuto recensioni contrastanti dalla critica. Rotten Tomatoes gli assegna un punteggio del 43% sulla base di 183 recensioni. Il consenso del sito afferma che: “La magnetica coppia Jodie Foster-Terrence Howard non riesce a compensare la problematica e poco convincente morale “occhio per occhio” di The Brave One” Su Metacritic, il film ha avuto un punteggio medio del 56%, basato su 33 recensioni.

Roger Ebert del Chicago Sun-Times ha dato al film tre stelle e mezzo su quattro, affermando che Foster e Howard “sono perfettamente modulati in quel tipo di scene difficili da interpretare per gli attori, in cui entrambi sanno più di quello che dicono, e lo sanno entrambi”.

 
 

The Outfit: le storie vere che hanno ispirato il film con Mark Rylance

The Outfit film storia vera

The Outfit è basato su una storia vera? La trama di questo film drammatico, uscito nelle sale nel marzo 2022, ricorda certamente altre storie di gangster realmente accadute, come The Irishman. Tuttavia, ci si potrebbe chiedere se The Outfit sia anche un adattamento di eventi realmente accaduti.

Ambientato nella Chicago del 1956, The Outfit è incentrato su un sarto inglese di nome Leonard Burling (Mark Rylance). Il negozio di Burling, situato in un quartiere controllato dal boss della mafia irlandese Roy Boyle (Simon Russell Beale), viene utilizzato come copertura per il riciclaggio di denaro. Quando il figlio di Boyle, Richie (Dylan O’Brien), e il suo esecutore, Francis (Johnny Flynn), entrano nel negozio con una valigetta contenente registrazioni dell’FBI che riveleranno le operazioni della mafia, Burling deve prendere alcune decisioni urgenti per sopravvivere.

A differenza di The Irishman di Martin Scorsese, The Outfit non è basato su una storia vera. Tuttavia, secondo il regista e co-sceneggiatore Graham Moore (via MovieMaker), è stato ispirato da eventi realmente accaduti: “C’è stato un momento reale negli anni ’50, in cui la tecnologia delle cimici era molto nuova. L’FBI stava combattendo duramente contro le grandi organizzazioni mafiose e criminali. Uno dei modi migliori per arrivare a questi gangster di primo piano era quello di arrivare a loro attraverso le persone che confezionavano i loro vestiti – questo ci è sembrato così unico e immediatamente affascinante“. Moore ha anche detto (via Third Coast Review) che l’idea di ambientare The Outfit a Chicago gli è venuta dopo aver letto la storia vera di un’operazione dell’FBI negli anni Cinquanta, in cui per la prima volta si utilizzò la tecnologia delle microspie in una sartoria per tenere d’occhio le attività della mafia.

The Outfit film

La storia reale che ha ispirato la trama di The Outfit è affascinante. Il “gruppo” del film che avrebbe fornito una valigetta con una registrazione delle operazioni dei Boyles era una vera organizzazione criminale. Il Chicago Outfit era una famiglia criminale organizzata italo-americana che salì al potere sotto la guida del gangster Al Capone negli anni ’20 e che ebbe origine nel South Side di Chicago. Il Chicago Outfit risale al 1910 ed è ancora un’importante organizzazione criminale attiva, anche se non è più potente come un tempo. Nel novembre del 1959, l’FBI decise di distruggere la mafia piazzando un dispositivo di ascolto in una sartoria di Michigan Avenue e in una taverna di Park Avenue. Questi sforzi facevano parte del Top Hoodlum Program di J. Edgar Hoover, un’indagine che prendeva di mira i boss della mafia di Chicago e i criminali associati alla mafia.

Sebbene The Outfit non sia interamente basato su una storia vera, gli eventi reali che hanno contribuito a ispirare la trama rendono il film ancora più interessante. L’inclusione del Chicago Outfit nella trama del film contribuisce a rendere The Outfit più simile a un autentico gangster movie, dal momento che si riferisce a un vero e proprio sindacato mafioso. Anche se The Outfit è una storia romanzata, ha comunque incuriosito e divertito il pubblico, se il 92% di gradimento su Rotten Tomatoes è un’indicazione.

 
 

Joker: Folie à Deux, Lady Gaga rivela il nuovo nome “molto diverso” di Harley Quinn nel prossimo sequel

Joker: Folie à Deux Lady Gaga
Fonte: Todd Philipps su Instagram © Warner Bros Discovery

Joker è stato un successo da 1 miliardo di dollari nel 2019, dimostrando che il Principe del Crimine Clown può funzionare anche senza un Batman con cui combattere. Naturalmente, mentre il film si è preso alcune libertà significative rispetto al materiale di partenza, Bruce Wayne – che potrebbe o meno essere il fratellastro di Arthur Fleck – ha comunque avuto un ruolo.

Nonostante Joker abbia tutte le carte in regola per essere un film a sé stante (si conclude rivelando il ruolo di Fleck nell’ispirare il rapinatore che ha ucciso Thomas e Martha Wayne), Joker: Folie à Deux uscirà nelle sale nel corso dell’anno.

Descritto come un “musical jukebox”, ci aspettiamo che l’azione si sposti nel manicomio di Arkham, con i riflettori puntati su Arthur e Harley Quinn. O forse dovrebbe essere Lee?

LEGGI ANCHE: Joker: Folie à Deux, Todd Phillips parla di Lady Gaga come Harley Quinn e degli elementi musicali del sequel

Parlando nel video qui sotto, Lady Gaga condivide il suo entusiasmo per il sequel e sembra confermare che è stato apportato un importante cambiamento al nome dell’iconico cattivo.

Cosa ha detto Lady Gaga su Joker: Folie à Deux

Sapete, è stata un’esperienza davvero bella”, dice la cantante. “Ho avuto un momento creativo incredibile e mi sento sempre così fortunata quando riesco a essere creativa ogni giorno, tutto il giorno. In questo film c’è la musica, ci sono attori incredibili e un regista meraviglioso come Todd Phillips.

Mi sono semplicemente divertita. La mia versione di Harley Quinn è ‘Lee’“, ha detto Gaga. “Per molti versi, credo che questa sarà una Lee molto diversa per le persone e non vedo l’ora che vedano la storia che volevamo raccontare”.

Presumiamo che “Lee” sia un soprannome perché nel trailer sono state mostrate decorazioni di scena con la scritta “JOKER & HARLEY”. Naturalmente, potrebbe essere tutto nella testa di Arthur e, proprio come lui si è chiamato “Joker”, Lee potrebbe decidere di essere conosciuta come “Harley Quinn”.

Sai, la mia versione di Harley è mia ed è molto autentica per questo film e per questi personaggi”, ha dichiarato la vincitrice di un Oscar e di un Grammy Award in un’altra recente intervista. “Non ho mai fatto nulla di simile a questo film prima d’ora, quindi sarà tutto completamente nuovo e molto divertente”.

Margot Robbie ha interpretato Harley Quinn nel DC Extended Universe e il capo dei DC Studios James Gunn ha lasciato intendere che la rivedremo nel ruolo. Per quanto riguarda la versione di Gaga, immaginiamo che questo sarà un ruolo unico per la cantante e attrice.

Joker: Folie à Deux, che rientrerà nel filone “Elseworlds” e non fa parte del nuovo DCU dei DC Studios, uscirà nelle sale il 4 ottobre 2024, esattamente cinque anni dopo il debutto di Joker.

Joker: Folie à Deux, quello che sappiamo sul film

Joker: Folie à Deux presenterà il ritorno di Joaquin Phoenix nel ruolo del cattivo DC Joker. Il sequel presenterà anche il ritorno della Sophie di Zazie Beetz  insieme ai nuovi arrivati ​​Brendan Gleeson, Catherine Keener, Jacob Lofland e Harry Lawtey. Nel cast c’è anche Lady Gaga che darà vita a Harley Quinn. I dettagli della trama sono ancora per lo più nascosti, ma sappiamo che la maggior parte del film si svolgerà ad Arkham Asylum e conterrà significativi “elementi musicali”.

Rumors recenti hanno anche suggerito che la versione di Gaga su Harley Quinn avrà un ruolo più importante di quanto originariamente riportato, con la storia che si svolge interamente dal suo punto di vista.

Il film di Todd Phillips del 2019 è stato un successo sia di critica che commerciale con un incasso mondiale di oltre 1 miliardo di dollari al botteghino, rendendolo il film con il maggior incasso di tutti i tempi. Ha ricevuto riconoscimenti da numerosi importanti enti premiati, tra cui due Oscar e due Golden Globe, sia per il miglior attore che per la miglior colonna sonora.

 
 

La Mummia: un prequel potrebbe essere in sviluppo alla Universal

La mummia cast
Brendan Fraser, Rachel Weisz e Arnold Vosloo in La mummia. © 1999 - Universal Pictures - All Rights Reserved

Nonostante le recensioni contrastanti all’epoca, La mummia di Stephen Sommers si è rivelato un discreto (anche se non spettacolare) successo quando è uscito nel 1999, e nel corso degli anni è rimasto uno dei film preferiti dai fan.

Due sequel diretti e uno spin-off del Re Scorpione con Dwayne “The Rock” Johnson non hanno avuto lo stesso successo, e il più recente reboot della Universal Pictures con Tom Cruise è stato un tale fallimento da chiudere i piani dello studio per un franchise del Dark Universe dopo un solo film.

Nonostante ciò, persistono le voci che un altro film sulla Mummia sia in fase di sviluppo. Precedenti rapporti hanno affermato che potrebbe essere in lavorazione un nuovo reboot o un sequel diretto dell’originale del ’99, ma l’insider Daniel Richtman ritiene che il progetto sarà in realtà un prequel.

Per il momento non abbiamo molto altro su cui basarci, ma si dice che Wes Tooke (Midway, The Rescue) sia legato alla sceneggiatura.

Una storia ambientata prima degli eventi del primo film si concentrerebbe, presumibilmente, sulla prima vita del mostro titolare, Imhotep, o forse sul personaggio di Brendan Fraser, Rick O’Connell, e su quello di Rachel Weisz, Evie.

Un prequel significherebbe anche che un altro attore verrebbe scritturato per il ruolo di un Rick più giovane, il che potrebbe non essere la mossa più saggia vista la rinascita della popolarità di Fraser negli ultimi due anni.

Quando gli è stato chiesto se fosse interessato a riprendere il suo ruolo più famoso in un’intervista del 2023, l’attore di The Whale è sembrato più che disposto a tornare a combattere le forze dell’oscurità.

Non sono contrario, non conosco un attore che non voglia un lavoro. Non credo di essere stato così famoso e non stipendiato allo stesso tempo nella mia vita professionale, quindi iscrivetemi!”.

La mummia tornerà al cinema questa estate

Staremo a vedere se ne uscirà qualcosa, ma i fan dell’originale avranno la possibilità di rivederlo sul grande schermo (negli USA almeno) quando La mummia tornerà nelle sale per il suo 25° anniversario il 5 luglio.

Empire ha pubblicato un nuovo poster e un nuovo trailer per l’occasione, che potete vedere qui sotto. “La mummia è un’epopea emozionante, piena di suspense e terrificante che racconta di una spedizione di esploratori in cerca di tesori nel deserto del Sahara nel 1925. Incappando in un’antica tomba, i cacciatori scatenano involontariamente un’eredità di terrore vecchia di 3.000 anni, che si incarna nella vendicativa reincarnazione di un sacerdote egiziano che era stato condannato a un’eternità come uno dei morti viventi”.

 
 

The Penguin: SKY annuncia l’uscita italiana con un nuovo teaser trailer

The Penguin serie tv Colin Farrel
Colin Farrell in una scena di The Penguin

SKY ha diffuso il teaser ufficiale in italiano di The Penguin, l’attesa serie tv HBO spin-off di The Batman del 2022. Lo show, che ritrae uno dei più famigerati cattivi di Batman. In occasione dell’uscita del teaser ufficiale Colin Farrell ha iniziato a parlare della natura violenta della sua prossima serie DC, The Penguin.

Durante la promozione della sua serie per Apple TV+ Sugar, Colin Farrell ha chiesto ai fan cosa possono aspettarsi da The Penguin in un’intervista con Jonatan Blomberg di MovieZine. Ecco cosa ha detto Farrell sulla serie:

È dark, ecco cosa posso dirvi. È davvero dark. È molto pesante, credo – sicuramente lo è stata. Il che non vuol dire che non mi sia divertito, anzi, mi sono divertito moltissimo. È incredibilmente violento.

È l’ascesa di un uomo verso ciò che ha sempre sognato di abitare, ovvero un certo potere o status sociale. La morte di Carmine Falcone alla fine del film [The Batman] lascia questo vuoto a Gotham da riempire e quindi ci sono varie persone che si accaparrano quel potere e questo è il viaggio di Oswald che cerca di salire in cima attraverso ostacoli straordinari“”.

Violenza è sicuramente una parola da usare nel primo trailer de The Penguin. Esplosioni e armi varie appaiono ovunque, con lo stesso Oswald (Colin Farrell) che ne brandisce diverse. È probabile che il gangster non si fermi davanti a nulla per riempire il buco nel ventre criminale lasciato dalla morte di Carmine Falcone (John Turturro) in The Batman. Oswald accenna alla brama di potere nel monologo che pronuncia nel trailer, e la violenza è senza dubbio uno dei mezzi più importanti che utilizzerà per ottenere ciò che cerca.

Ecco il teaser trailer:

Cosa aspettarsi da The Penguin?

Ambientato nel mondo di The Batman del 2022, The Penguin si concentrerà sul passato di Oswald Cobblepot e mostrerà la sua ascesa al potere nel ventre squallido di Gotham piuttosto che rappresentarlo come un boss affermato. Il personaggio ha una ricca storia di apparizioni dal vivo, poiché Danny DeVito ha interpretato il famoso Pinguino in Batman Returns mentre Robin Lord Taylor lo ha interpretato in Gotham.

La serie sarà basata sui personaggi DC creati da Bob Kane e Bill Finger. È stata scritta da Lauren LeFranc, che è anche la showrunner. I primi due episodi saranno diretti da Craig Zobel. Insieme a Colin Farrell recitano nella serie Cristin Milioti (Made for Love) nel ruolo della figlia di Carmine, Sofia Falcone; Michael Zegen (The Marvelous Mrs. Maisel) nel ruolo del figlio di Carmine, Alberto Falcone; e Clancy Brown (John Wick: Capitolo 4) nei panni di Salvatore Maroni, gangster di Gotham. A loro si uniscono Rhenzy Feliz, Michael Kelly, Shohreh Aghdashloo, Deirdre O’Connell, Carmen Ejogo, François Chau e David H. Holmes.

Si dice anche che Robert Pattinson potrebbe apparire nei panni di Bruce Wayne/Batman in The Penguin. I produttori esecutivi sono Dylan Clark e Matt Reeves di The Batman, Farrell, LeFranc, Daniel Pipski, Adam Kassanand e Rafi Crohn. È un progetto congiunto tra 6th e Idaho, DC Entertainment, Dylan Clark Productions e Warner Bros. Television.

 
 

X-Men ’97: Beau DeMayo spiega come L’Uomo D’Acciaio abbia ispirato una scena dal finale di stagione

L'Uomo d'Acciaio film zack snyder
Foto di Clay Enos - © 2013 Warner Bros. Entertainment Inc. and Legendary Pictures Funding, LLC Â

Nonostante sia stato licenziato come showrunner di X-Men ’97 (i dettagli sono ancora sommari) poco prima del debutto della serie su Disney+, Beau DeMayo è rimasto attivo sui social media, condividendo intuizioni intriganti sullo sviluppo della serie animata revival e rivelando alcune delle sue influenze principali.

In precedenza, Beau DeMayo ha spiegato come l’iconica sequenza “Superman prende il volo” de L’uomo d’acciaio di Zack Snyder abbia ispirato un momento simile dell’episodio 6, in cui Tempesta riacquista i suoi poteri, e ora ha rivelato che una scena diversa potrebbe aver “influenzato inconsciamente” Rogue che attacca il cattivo Bastion nel recente finale di stagione.

Si è trattato di un altro momento di spicco per Rogue, che ha dato sfogo a tutti i suoi poteri incanalando il dolore e la rabbia che ha provato dopo aver perso Gambit nel massacro di Genosha.

Beau DeMayo è un grande fan del controverso reboot di Superman di Zack Snyder e ha postato altri suoi pensieri durante una nuova visione.

X-Men ’97, la serie tv

X-Men ’97 si è rivelato un grande successo di critica e di fan: il finale del 15 maggio, “La tolleranza è l’estinzione, parte 3”, ha raccolto 3,5 milioni di visualizzazioni a livello globale nei primi cinque giorni su Disney+, diventando il finale di serie animata più visto dalla prima stagione di What If…?.

I Marvel Studios hanno chiaramente preso atto della popolarità della serie e stanno finalmente procedendo con il tanto atteso reboot degli X-Men in live-action. Recentemente abbiamo saputo che lo scrittore di Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente sarà lo sceneggiatore Michael Lesslie.

Per quanto riguarda X-Men ’97, una seconda stagione è attualmente in fase di sviluppo, mentre una terza è in fase di pianificazione, e abbiamo sentito che la Marvel ha tutte le intenzioni di mantenere lo show il più a lungo possibile (non c’è da sorprendersi, viste le statistiche).

 
 

Just Cause: il film è in lavorazione con il regista di Blue Beetle

Just Cause

Il film di Just Cause, che si propone di adattare l’omonima serie di Square Enix, è di nuovo in lavorazione con Ángel Manuel Soto, il regista del film Blue Beetle, alla regia. Quest’ultimo annuncio è il più recente sviluppo di una lunga gestazione per portare sul grande schermo il celebre videogioco. Un adattamento di cui però al momento non si ha ancora né una data di uscita né un cast di attori ad esso legati.

Ciò che sappiamo, tuttavia, è che il film di Just Cause non è più in mano alla Constantin Films. Dopo essere stato in fase di sviluppo per anni e con nomi come Derek Kolstad, ideatore di John Wick, legato al film, ora il progetto è stato resettato e la Universal Pictures ha iniziato ad occuparsene dopo che i diritti sono scaduti, secondo quanto riportato da The Hollywood Reporter. Ad affiancare Soto nella lavorazione del nuovo film di Just Cause della sono Kelly McCormick e David Leitch, già produttori di The Fall Guy e Io sono nessuno.

Di cosa parla Just Cause?

Sebbene la serie Just Cause si sia espansa ben oltre l’originale videogioco del 2006, includendo diversi altri titoli, l’esperienza originale ha come protagonista Rico Rodriguez, un agente latino specializzato nei cambi di regime. Il gioco è infatti ambientato in Sud America durante un periodo tumultuoso in cui i giocatori si trovano al centro. “In Just Cause, siete un agente operativo latino e uno specialista nel cambio di regime, appoggiato da un’agenzia governativa americana top secret, che deve rovesciare il governo corrotto di San Esperito”, si legge in una panoramica del gioco.

Lo Stato canaglia sudamericano è sospettato di accumulare armi di distruzione di massa e la vostra missione è quella di annullare la minaccia che questo rappresenta per la pace mondiale. Il fatto che il paradiso tropicale sia in procinto di implodere a causa delle varie fazioni che si contendono il potere potrebbe essere un vantaggio per voi: serve solo una leggera spinta nella giusta direzione”.

 
 

The War – Il pianeta delle scimmie, la spiegazione del finale: Il viaggio di Cesare volge al termine

The War - Il pianeta delle scimmie spiegazione finale

The War – Il pianeta delle scimmie è una conclusione. Forse non è la fine del franchise, ma è sicuramente la fine della trilogia di Cesare, che muore per le ferite riportate dopo aver guidato il suo popolo verso una terra promessa. È un finale toccante e commovente che dimostra che c’è spazio per una vera crescita e per una posta in gioco.

Ma soprattutto, dimostra che il viaggio di Cesare è importante. Era la figura centrale del reboot del Pianeta delle Scimmie, e The War – Il pianeta delle scimmie lo mostra non solo come la prima scimmia intelligente, ma anche come il leader capace di forgiare una nuova civiltà. Con la recente uscita del nuovo capitolo della serie, Il regno del pianeta delle scimmie, ricapitoliamo quanto accaduto nel film precedente.

Perché gli umani non parlano in The War – Il pianeta delle scimmie?

The War – Il Pianeta delle scimmie

Il punto in cui alcuni spettatori potrebbero essere confusi da The War – Il pianeta delle scimmie è la conclusione, che stabilisce un possibile legame con il film originale del Pianeta delle Scimmie. Il più grande indizio è Nova (Amiah Miller), che condivide il suo nome con il personaggio di Linda Harrison del film originale del 1968. Inoltre, Nova, come il personaggio della Harrison e gli altri umani del film originale, non può parlare, motivo per cui l’astronauta George Taylor (Charlton Heston), che può parlare, è così notevole per le scimmie dominanti.

Sebbene il film originale Il pianeta delle scimmie non spieghi mai perché gli umani abbiano perso la capacità di parlare, War mostra che si tratta di una mutazione del virus originale, l’Influenza dei Simiani, che ha ucciso gran parte dell’umanità dopo gli eventi di L’alba del pianeta delle scimmie. Quindi, con Nova e una popolazione umana che probabilmente verrà reinfettata dalla nuova mutazione dell’Influenza Simiana, ciò significa che War si collega al Pianeta, giusto? Non proprio.

Innanzitutto, dobbiamo ignorare il fatto che L’alba del pianeta delle scimmie è un reboot diretto. Nella saga originale del Pianeta delle scimmie, le scimmie si ribellano perché sono guidate da Cesare (Roddy McDowall) in Conquista del pianeta delle scimmie. Cesare è il figlio di Cornelius (sempre McDowall) e Zira (Kim Hunter), che hanno viaggiato indietro nel tempo in Fuga dal pianeta delle scimmie dopo che il pianeta era stato distrutto alla fine di Sotto il pianeta delle scimmie (questo franchise regna sovrano).

L’alba del pianeta delle scimmie presenta una linea temporale completamente nuova in cui Cesare è la progenie di Bright Eyes, uno scimpanzé a cui è stato somministrato un farmaco per testare una cura per il morbo di Alzheimer. Bright Eyes ha un’intelligenza aumentata grazie al farmaco e questa intelligenza viene trasmessa a suo figlio, Cesare.

Quando si svolge The War – Il pianeta delle scimmie?

The War - Il pianeta delle scimmie

Il Pianeta delle Scimmie originale si svolge nell’anno 3978, quindi, anche se gli eventi di Rise, ambientato nel 2011, aiutano a spiegare perché gli umani non possono parlare nell’originale, questo è davvero l’unico collegamento con la serie originale di film, poiché le date da sole renderebbero impossibile tracciare una correlazione altrimenti. L’alba del pianeta delle scimmie si svolge nel 2021 e Guerra per il pianeta delle scimmie nel 2023, il che, ancora una volta, rende altamente improbabile che il franchise reboot faccia mai riferimento all’originale. Questo è un bene perché lascia ai futuri registi la possibilità di spaziare e raccontare nuove storie piuttosto che essere legati al film del 1968. Sì, The War – Il pianeta delle scimmie mostra l’umanità che perde la capacità di parlare, ma mostra anche che la coesistenza è possibile, dato che Nova viene accettata nella tribù di Caesar.

La collocazione di The War – Il pianeta delle scimmie nella linea temporale è affascinante, in quanto copre il momento cruciale in cui il copione viene ribaltato e l’umanità non è più, definitivamente, la specie dominante, con la sua regressione che permette alle scimmie di salire in cima alla catena evolutiva. L’alba copre i giorni immediatamente precedenti, il periodo di transizione in cui gli umani lottano con le conseguenze della pandemia e le scimmie sono in disaccordo su come approcciarsi agli umani, complicate dal ricordo di come sono state trattate dagli umani nel recente passato ancora fresco nelle loro menti. Cesare vuole fare la pace, mentre Koba (Toby Kebbell) vuole vendicarsi, e sono le azioni di Koba a forzare la mano di Cesare quando si tratta degli eventi di Guerra.

Come muore Cesare in The War – Il pianeta delle scimmie?

Cesare in The War - Il pianeta delle scimmie

La Guerra per il Pianeta delle Scimmie si conclude con Cesare che, dopo aver condotto con successo la sua colonia nella nuova oasi, soccombe alla ferita d’arma da fuoco ricevuta in precedenza, mentre Maurice (Karin Konoval) promette che il figlio di Cesare, Cornelius (Devyn Dalton), saprà cosa ha fatto suo padre per le scimmie prima che Cesare muoia. Il Regno del Pianeta delle Scimmie riprende poco dopo la morte di Cesare, con la colonia che circonda il corpo di Cesare su una pira funeraria e lo onora mentre il fuoco viene acceso, mandando il loro leader nell’aldilà. Il film fa poi un salto in avanti di 300 anni, dove gli umani sono diventati più feroci e le scimmie hanno sviluppato i clan e i villaggi in cui vivono.

The War – Il pianeta delle scimmie getta le basi per il futuro

La promessa fatta da Maurice alla fine di The War – Il pianeta delle scimmie potrebbe essere stata mantenuta, ma da qualche parte tra gli eventi di War e Kingdom il suo messaggio è andato perduto e pochi sanno di lui. Nel nuovo capitolo, le scimmie e gli umani si sono ulteriormente allontanati e solo quando Noa (Owen Teague) incontra Raka (Peter Macon) viene a sapere di Cesare, i cui insegnamenti e le cui speranze un tempo erano tenuti in vita da pochi, ma ora solo da Raka.

Ma con Noa che ha appreso ciò che era andato perduto per tanto tempo, il messaggio di The War – Il pianeta delle scimmie – la speranza di una coesistenza pacifica tra uomo e scimmia – continua a vivere e a far progredire il franchise. Come apprendiamo in Kingdom of the Planet of the Apes, gli esseri umani stanno iniziando a risorgere, il che significa che il franchise d’ora in poi dovrà affrontare il tema di come, e persino se, l’uomo e la scimmia possano coesistere, molto prima che poi. È il viaggio promesso da The War – Il pianeta delle scimmie, e il franchise è diventato molto più intrigante per questo motivo.

The War – Il pianeta delle scimmie in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

 

 
 

Viggo Mortensen ha usato una spada de Il Signore degli Anelli per il suo nuovo film

viggo mortensen

Viggo Mortensen ha rivelato in un’intervista alla rivista GQ UK di aver utilizzato l’iconica spada Andúril di Aragorn de Il Signore degli Anelli nel suo nuovo film, The Dead Don’t Hurt. Mortensen ha scritto e diretto questo western ambientato nel XIX secolo, in cui interpreta un immigrato danese separato dal suo amore (Vicky Krieps) durante la guerra civile. Per una sequenza fantasy del film, Viggo Mortensen ha dunque chiesto al suo regista de Il Signore degli Anelli, Peter Jackson, il permesso di utilizzare nuovamente la spada di Aragorn sullo schermo.

Viggo Mortensen, come noto, ha infatti conservato la spada dopo la fine della produzione. “Avevamo tutto per questa sequenza con un cavaliere. Avevamo trovato un cavallo fantastico e pieno di spirito, il tipo giusto di sella, avevamo fatto una coperta medievale e avevamo il costume del cavaliere“, ha spiegato Mortensen. “Tutto era a posto, ma poi ho detto: “Dovremmo avere una spada”. Ho cercato e ce n’erano alcune buone e ho pensato che sarebbe stato meglio usare [la spada di Aragorn] che avevo, perché è davvero buona“.

Ma sapevo che avrei dovuto chiedere il permesso perché sono sicuro che qualcuno l’avrebbe notata, anche se la si vede solo per pochi secondi, non è davvero essenziale per la scena e certamente non per il film, è solo qualcosa di sfuggita che si vede o non si vede”. “Quindi ho chiesto a Peter Jackson se gli andava bene e lui mi ha risposto: ‘Beh, è molto importante per la storia?’. Gli ho risposto: ‘No, in realtà non lo è’“, ha continuato Viggo Mortensen. “Non si nota quasi, ma qualcuno probabilmente lo farà. Mi ha detto che per lui andava bene, ma che avrei dovuto chiedere alla casa cinematografica”.

Aragorn spada Il Singore degli Anelli
Viggo Mortensen è Aragorn in una scena de Il Signore degli Anelli: Il Ritorno del Re.

“Così li ho contattati e per loro andava bene. Si sono resi conto che non era essenziale, che non avrebbe attirato molta attenzione su di sé. Sono stati molto gentili e ci hanno dato il permesso. Per questo l’abbiamo fatto, perché ci sembrava giusto. È stato una specie di incidente dell’ultimo minuto”. Non resta a questo punto che attendere l’arrivo in sala di The Dead Don’t Hurt per fare caso a questo particolare cameo, che i fan di Il Signore degli Anelli certamente non si lasceranno sfuggire.

Viggo Mortensen tornerà ad interpretare Aragorn?

Come noto Peter Jackson tornerà nella Terra di Mezzo come produttore di un nuovo film de Il Signore degli Anelli che sarà diretto dall’attore di Gollum, Andy Serkis. Il film, il cui titolo è “Il Signore degli Anelli: The Hunt for Gollum“, è previsto per l’uscita nelle sale nel 2026. Nella stessa intervista, Viggo Mortensen ha detto la sua su un suo possibile ritorno nei panni di Aragorn.

Non so esattamente quale sia la storia, non l’ho saputo”, ha detto. “Forse alla fine ne sentirò parlare. Mi piace interpretare quel personaggio. Ho imparato molto interpretandolo. Lo farei solo se fossi adatto in termini di età e così via, se fossi adatto al personaggio. Sarebbe stupido farlo altrimenti”.

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The Night Manager – stagione 2: nuova aggiunta al cast della serie con Tom Hiddleston

The Night Manager - Stagione 2

Dopo l’annuncio dell’ingresso della star di Daisy Jones & The Six Camila Morrone nel cast di The Night Manager la serie ha aggiunto un’altra vera e propria star al suo ensemble. Un nuovo report di Deadline rivela che Diego Calva (Babylon) si è unito alla Morrone e a Tom Hiddleston e avrà un ruolo importante in The Night Manager – Stagione 2. Come per Morrone, i dettagli sul personaggio di Calva sono stati tenuti nascosti e non è chiaro se si tratti di un recast di un ruolo esistente o se interpreterà un personaggio completamente nuovo.

Sebbene due terzi del cast di The Night Manager – Stagione 2 siano nuove aggiunte, i fan possono stare tranquilli sapendo che la serie mira ancora a mantenere tutto il fascino della prima stagione del 2016. Il creatore originale David Farr tornerà come sceneggiatore, mentre la regia sarà affidata a Georgi Banks-Davies, già vincitrice di un BAFTA per il suo lavoro alla regia della serie drammatica I Hate Suzie.

Per chi si fosse perso la première otto anni fa e non l’avesse più vista, The Night Manager segue Jonathan Pine (Tom Hiddleston), direttore di un hotel di lusso che viene coinvolto nella cerchia ristretta di un’organizzazione criminale. Oltre a Tom Hiddleston, tra le altre star della prima stagione figurano Elizabeth Debicki – che non tornerà nella seconda – e Olivia Colman, il cui status nella seconda stagione è al momento sconosciuto.

La seconda stagione di The Night Manager ha un vincitore in Diego Calva

Oltre ai dettagli sui personaggi, anche i dettagli generali sulla trama sono stati tenuti nascosti, ma The Night Manager – Stagione 2 sta mettendo insieme un cast impressionante. Calva è noto soprattutto per il suo ruolo in Babylon, il dramma sul mondo dello spettacolo con Margot Robbie e Brad Pitt dello scrittore/regista Damien Chazelle, ma si è fatto un nome in altri progetti dopo il suo debutto come attore pochi anni fa. Ha recitato anche nello spin-off di Bird Box, Barcelona, che non ha raggiunto gli stessi livelli dell’originale del 2018 con Sandra Bullock.

Calva ha anche avuto un piccolo ruolo nella serie Narcos: Mexico, con Scoot McNairy, apparendo in sei episodi nel corso di tre anni. Oltre a recitare, Calva ha anche esperienza come primo assistente alla regia e come assistente alla macchina da presa, conoscenze preziose per una persona di 32 anni. Pur non essendo ancora un nome noto, Calva ha comunque consolidato il suo status di interprete formidabile e il suo ruolo in The Night Manager – Stagione 2 potrebbe essere quello che i fan stanno aspettando.

The Night Manager – Stagione 2 dovrebbe iniziare la produzione nel corso dell’anno e uscire nel 2025. Nel frattempo, è possibile vedere la Stagione 1 su Prime Video.

 
 

Lucca Film Festival for Future: il concorso riservato a giovani registi e filmmaker per portare la sostenibilità al cinema

Sofidel, tra i leader mondiali nella produzione di carta per uso igienico e domestico, noto in particolare in Italia e in Europa per il marchio Regina, è nuovamente sponsor del Lucca Film Festival 2024 (Lucca, 21-29 settembre) e in particolare della seconda edizione di Lucca Film Festival for Future, il concorso riservato ai cortometraggi che trattano tematiche legate alla salvaguardia del futuro sia dal punto di vista ambientale sia sociale.

Giovani registi e filmmaker italiani e internazionali (fino a 35 anni) possono candidare la propria opera entro lunedì 15 luglio 2024, iscrivendosi sulle piattaforme Filmfreeway e Festhome. I corti dovranno trattare le seguenti tematiche: green, salvaguardia dell’ambiente, temi socialmente rilevanti e nuove generazioni, avere una durata massima di 29 minuti, essere in anteprima per l’Italia e realizzati non prima del 2022.

Curato da Leonardo Galeassi, nella scorsa edizione il concorso ha registrato ben 256 candidature da tutto il mondo. Una giuria composta dai rappresentanti dei 10 Festival della rete “Film For Our Future”, selezionerà i 10 finalisti in concorso nei giorni del festival. Le opere finaliste concorreranno per il premio, del valore di € 1.000, che sarà assegnato da una giuria composta da nomi di spicco nel panorama cinematografico durante la serata conclusiva del festival, in programma sabato 29 settembre presso il cinema Astra di Lucca.

L’intera selezione finale del concorso sarà proiettata durante la settimana del festival in orario mattutino per le scuole e in orario pomeridiano e serale per il pubblico. Sarà possibile vedere gratuitamente i corti anche on demand sulla pagina dedicata del portale Festival Scope.

Ambra Taccola, Group Communication Manager di Sofidel commenta: “In linea con la tagline “Clean Living” della nostra azienda, la collaborazione tra Sofidel e Lucca Film Festival ha l’obiettivo di continuare a diffondere la cultura della sostenibilità attraverso progetti culturali e di educazione rivolti in particolare alle nuove generazioni per sensibilizzare il pubblico sulla necessità di una nuova cultura di tutela del futuro sia dal punto di vista ambientale sia sociale. Il linguaggio cinematografico, grazie all’uso di immagini, dialoghi e suoni e, nello specifico, la sinteticità del cortometraggio, permettono di veicolare i messaggi in maniera coinvolgente e senza filtri”.

Nicola Borelli di Presidente Lucca Film Festival aggiunge: “Per il Festival è una grande soddisfazione rinnovare la sinergia con una realtà internazionale come Sofidel e ospitare la seconda edizione del Lucca Film Festival for Future. Insieme daremo a tanti giovani registi di tutto il mondo la possibilità di portare sul grande schermo il loro sguardo sul presente e sul futuro. L’obiettivo è sempre quello di sensibilizzare il pubblico su temi attuali che riteniamo di cruciale importanza, perché la salute e la tutela del Pianeta riguarda tutti noi: anche quest’anno lo faremo con energia ed entusiasmo”.

Il concorso riservato ai corti incentrati sulle tematiche di sostenibilità nasce anche dalla collaborazione con i festival della rete internazionale “Film For Our Future” e con la rete EURASF (European Network of Science Communicators, Filmmakers, Film Producers and Festival Organizers).

Tutte le informazioni per candidare il proprio cortometraggio, insieme al bando di concorso, sono disponibili a questa pagina.

 
 

L’esorcista – Ultimo atto: recensione del film con Russell Crowe

L'esorcista - Ultimo atto recensione

A un anno di distanza da L’Esorcista del Papa, che ce lo aveva mostrato nei panni dello scomparso Padre Amorth, Russell Crowe continua ad avere problemi di demoni e a vestire i panni ecclesiastici del protagonista di L’esorcista – Ultimo atto, film diretto dall’esordiente M. A. Fortin e il sodale sceneggiatore Joshua John Miller (all’opera seconda dopo il The Mao Game del 1999) che Eagle Pictures distribuisce nei cinema di tutta Italia a partire dal 30 maggio. In attesa di vederlo come padre di Kraven – Il Cacciatore, per la Marvel, o come Rothko nel film sul pittore, stavolta il nostro ex Gladiatore si presta a un’operazione piuttosto confusa, sia nel merito del risultato finale, sia per la scelta di puntare su un attore che rivedremo prossimamente nel sequel del film che citavamo all’inizio e che potrebbe vederlo alle prese con 199 demoni per conto del Vaticano.

L’esorcista – Ultimo atto, la trama

Che stavolta c’entra poco, visto che l’Anthony Miller protagonista (Russell Crowe, appunto) è un attore ormai in declino, dopo un passato da alcolista e tossicodipendente che continua a tormentarlo. E a rendergli quasi impossibile tornare a lavorare. Almeno fino a quando convince il regista di un horror su esorcismi e possessioni (Adam Goldberg), che decide di puntare su di lui per il ruolo del protagonista. Motivato e concentrato, Anthony sembra finalmente riprendere contatto con la propria realtà, riuscendo persino a ricucire il rapporto complesso con Lee, la ribelle figlia adolescente (la Ryan Simpkins di Fear Street). Durante le riprese del film, però, inquietanti fenomeni iniziano a susseguirsi sul set, trascinandolo in un crescendo di confusione, tra strani accadimenti e momenti di incoscienza. Che giorno dopo giorno, scena dopo scena, rendono sempre più inquietante e sinistro il comportamento dell’uomo, forse persino pericoloso, per sé, sua figlia e gli altri, compresi il collega Joe (Sam Worthington) e il consulente della Chiesa, Padre Conor (David Hyde Pierce)… Colpa dell’alcol, o peggio?

Un film nel film

Attore Crowe, attore il suo Anthony, il gioco dei due registi è chiaro, e potenzialmente intrigante, se non fosse che non sembra particolarmente riuscito. Soprattutto sul piano dello sviluppo della storia, della scrittura, nonostante la coppia sia la stessa ad aver firmato l’interessante The Final Girls di Todd Strauss-Schulson del 2015 e avrebbe potuto lasciar prevedere maggior inesperienza sul piano della direzione. Che per quanto semplice e furbesca, rientra nei canoni – e nella media – del genere, tra jumpscare, giochi di luci e un uso del sonoro meno banale che in altri casi, per quanto sempre piuttosto strumentale e insistito oltre modo, tra bisbigli ed effetti.

Tutto concorre a creare un contesto particolare, curato e scontato insieme, che finisce però per fare da cornice a uno strano film nel film (che ai più affezionati alla saga potrà ricordare quanto fatto nei vari Scream, anche prima di scoprire che il produttore di questo è quello stesso Kevin Williamson). Una matrioska, un succedersi di scatole cinesi utili a dare spazio e voce a personaggi come la figlia ribelle e la sua ‘simpatia’ per la posseduta del film (la cantante Chloe Bailey), il tappabuchi Padre Conor e il burbero e intemperante regista, che avrebbe meritato uno spin-off a parte.

L'esorcista - Ultimo atto Russel CroweConfusione e incoscienza

Personaggi e situazioni ai quali i due registi-sceneggiatori si affidano per riempire il vuoto che circonda Russell Crowe, sfruttato nella doppia veste di protagonista del film realizzato e di quello in realizzazione. Come anche di uomo e attore in cerca di una seconda possibilità, oppresso da un tormento interiore, che il nuovo film riaccende, sia mettendolo davanti alla responsabilità di non fallire di nuovo sia facendo emergere traumi infantili malamente annegati nell’alcol e nella droga (e altrettanto malamente quanto vagamente inseriti nella trama).

In tutto questo, e a causa della debolezza umana che non si può non riconoscergli, si innesta una catena di possessioni che a lungo non sembra trovare la propria vittima, ma che regala momenti pregevoli – rispetto agli altri – come quelli delle passeggiate notturne di Crowe in versione sonnambulo, persino nudo o coperto di sangue, o delle sue intemperanze firmate Molech (il demone citato/disturbato dal film ‘maledetto’), fino a un finale tanto cruento (più e in maniera diversa del solito, considerando gli altri ‘esorcisti’) quanto inverosimile. Vero culmine di un caotico tentativo di costruzione della tensione tipica del genere, che a forza di insistere e battere tasti si raggiunge persino, qui e là, ma che lascia dietro di sé troppe vittime, compreso lo stesso Crowe.

 
 

Hugh Jackman rivela il motivo per cui aveva rinunciato ad interpretare Wolverine

Hugh Jackman 2022
Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Quando Hugh Jackman ha dato l’addio a Wolverine con il film Logan – The Wolverine del 2017, non era chiaro cosa la 20th Century Fox avesse in programma per il futuro per l’iconico mutante. Come noto, i Marvel Studios e Ryan Reynolds sono riusciti a convincere Hugh Jackman a riprendere il ruolo per Deadpool & Wolverine. Ora, durante un’intervista a People, l’attore ha spiegato perché si è allontanato da Wolverine.

Ero arrivato al punto in cui, probabilmente 10 anni fa, pensavo: ‘Non mi sto divertendo’. Mi faceva male. Era dura“, ammette Hugh Jackman. “Ma ho avuto una pausa e ho fatto molta danza. Ho fatto spettacoli teatrali. E così, quando sono tornato a farlo, è stato davvero divertente”. Il ritorno di Hugh Jackman nei panni di Wolverine in Deadpool & Wolverine è ora molto atteso dai fan, che potranno finalmente rivedere sul grande schermo l’attore nei panni del personaggio che ha contribuito a rendere iconico.

Deadpool & Wolverine
Hugh Jackman e Ryan Reynolds in una scena di Deadpool & Wolverine.

Tutto quello che sappiamo su Deadpool & Wolverine

Deadpool & Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool & Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Una voce recente afferma che anche Liev Schreiber sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool & Wolverine uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.

 
 

Bill Skarsgard sul suo ruolo in Nosferatu: “È stato come evocare il male puro”

Bill Skarsgård serie tv
Bill Skarsgård in Hemlock Grove - Fonte: IMDB

L’attore Bill Skarsgård, durante un’intervista con Esquire, ha affermato che il pubblico potrebbe non essere pronto a vederlo in Nosferatu. L’attore ha inoltre dichiarato che il suo ruolo nel prossimo remake di Robert Eggers del film muto sui vampiri ha avuto un certo peso su di lui. “È stato come evocare il male puro. Mi ci è voluto un po’ per scrollarmi di dosso il demone che era stato evocato dentro di me“, ha dichiarato.

Nel film, atteso in sala per questo Natale, Bill Skarsgård interpreterà il Conte Orlok, il vampiro antagonista. Il suo costume e il suo trucco sono ad ora tenuti segreti, ma Skarsgard dice di non essere sicuro che il pubblico lo riconoscerà. “È disgustoso”, ha detto del personaggio. “Ma è molto sessualizzato. Abbiamo giocato con un feticcio sessuale sul potere del mostro e su ciò che questo fascino suscita. Si spera che ne sarete un po’ attratti ma che allo stesso tempo sarete disgustati dalla vostra attrazione”.

Il regista Robert Eggers ha invece raccontato di essere rimasto sempre impressionato dalla dedizione di Bill Skarsgård alla malvagità del personaggio. “Ricordo che all’inizio [Skarsgard] cercava di parlarmi di cosa significasse essere uno stregone morto – e io sono appassionato di roba occulta piuttosto pesante, ma lui era su un altro livello”, ha raccontato. “Mi sono detto: ‘Sembra una cosa accurata, ma non so come parlarne in modo fluido’”.

Nosferatu Lily-Rose Depp film horror 2024
Lily-Rose Depp è Ellen Hutter in ‘Nosferatu’. Crediti foto: FOCUS FEATURES

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Cosa sappiamo su Nosferatu

Nosferatu è interpretato da Bill Skarsgård, che sostituisce il trucco da clown di Pennywise con le zanne affilate del Conte Orlock, nonché da Nicholas Hoult, Aaron Taylor-Johnson, Emma Corrin e Lily-Rose Depp. Il film riunisce inoltre Eggers con Willem Dafoe, che ha interpretato in modo memorabile un ex marinaio irascibile in The Lighthouse e che è apparso anche nel precedente film del regista, The Northman. L’epopea vichinga vedeva protagonista il fratello di Skarsgård, Alexander Skarsgård, nel ruolo di un guerriero norreno con una massa grassa impressionante e addominali formidabilmente cesellati.

Nosferatu è basato sul capolavoro espressionista tedesco del 1922 diretto da F. W. Murnau – la realizzazione di quel film ha ispirato il film del 2000, completamente fittizio, L’ombra del vampiro, che ha visto protagonista Dafoe, candidato all’Oscar, nel ruolo di un succhiasangue realmente esistito, arruolato per interpretare il ruolo di Orlock. Qui l’attore interpreta invece un assassino di vampiri. Nosferatu è stato anche rifatto nel 1979 da Werner Herzog come Nosferatu il vampiro, con il suo frequente collaboratore Klaus Kinski, che masticava scenari, colli di nubili e qualsiasi cosa in vista nei panni del vampiro titolare. Il Nosferatu arriverà ora al cinema a partire dal 25 dicembre.

 
 

L’esorcista: cancellata la trilogia, Mike Flanagan realizzerà una “rivisitazione radicale”

L'esorcista - Il credente

Recentemente è stato riportato che il regista Mike Flanagan (La caduta della casa degli Usher, Doctor Sleep) era in trattative per dirigere il prossimo film del franchise di L’esorcista, dal titolo L’esorcista: L’Ingannatore, sequel del poco fortunato L’esorcista – Il credente. Ora, però, un nuovo rapporto di Variety riporta che Flanagan ha effettivamente firmato per tale ruolo, ma per scrivere, dirigere e produrre quella che viene descritta come una “rivisitazione radicale” de “L’esorcista” per Blumhouse e Morgan Creek.

Sembra dunque che il film offrirà una storia completamente nuova, non un sequel del recente film diretto da David Gordon Green. Quest’ultimo aveva progettato di dirigere una nuova trilogia di film su L’Esorcista, ma dopo gli scarsi risultati di critica e pubblico del primo capitolo ha abbandonato il franchise a gennaio. Dato ora questo aggiornamento, è lecito supporre – salvo future comunicazioni – che i piani per gli altri due film di questa trilogia siano stati accantonati.

L’Esorcista è una delle ragioni per cui sono diventato regista ed è un onore avere la possibilità di provare qualcosa di fresco, audace e terrificante all’interno del suo universo”, ha dichiarato Flanagan parlando di questo nuovo progetto. “Riunirmi con i miei amici della Blumhouse, con i quali ho realizzato alcuni dei miei lavori preferiti, rende tutto questo ancora più eccitante”.

Questo film segna infatti la quarta collaborazione tra Flanagan e la Blumhouse, dopo che il regista ha diretto “Oculus” del 2013, “Hush” del 2016 e “Ouija: L’origine del male“. “La voce e la visione di Mike sono indispensabili per i fan dell’horror e siamo entusiasti di dargli il bentornato alla Blumhouse”, ha dichiarato il fondatore e CEO della Blumhouse Jason Blum. “Ho immediatamente apprezzato il nuovo approccio di Mike al mondo de ‘L’esorcista’ e non vedo l’ora che anche il pubblico possa farne esperienza”.

Mike Flanagan sul set di MIDNIGHT MASS
Mike Flanagan sul set di MIDNIGHT MASS. EIKE SCHROTER/NETFLIX © 2021

L’esorcista: qual è il futuro del franchise?

Interpretato da Leslie Odom Jr. e dalla veterana del franchise Ellen Burstyn, il lancio della trilogia L’esorcista – Il credente (qui la recensione) è stato al di sotto delle aspettative quando ha esordito con un modesto incasso di 26,4 milioni di dollari in patria lo scorso ottobre, per poi incassare 65,5 milioni di dollari negli Stati Uniti/Canada e 136,2 milioni di dollari in tutto il mondo. Originariamente previsto per il 18 aprile 2025, il sequel L’esorcista: L’Ingannatore è stato da prima rimandato, mentre ora sembra essere stato del tutto accantonato. Il franchise continuerà però con il nuovo film di Flanagan, su cui si attendono ora maggiori informazioni.

Mike Flanagan, tra Stephen King e Netflix

Reduce dall’adattamento di Stephen King, The Life of Chuck, interpretato da Tom Hiddleston e Mark Hamill, Flanagan è anche noto per aver realizzato per Netflix le miniserie La caduta della casa degli Usher, ispirata ai racconti di Edgar Allen Poe, ma anche The Haunting of Hill House, The Haunting of Bly Manor e The Midnight Club. È poi noto anche per aver diretto i film Doctor SleepIl gioco di Gerald (anch’essi tratti da opere di King) e Ouija: Le origini del male e Oculus. Da tempo Flanagan sogna di realizzare una serie sui romanzi di La Torre Nera, sempre di King.

 
 

Brie Larson condivide i suoi consigli per interpretare un supereroe

Brie Larson
Foto di Luigi de Pompeis © Cinefilos.it

Tra tutti gli attori che hanno vestito i panni del Marvel Cinematic Universe nel corso degli anni, la star di Captain Marvel e The MarvelsBrie Larson, è probabilmente quella che ha affrontato il maggior numero di critiche. Mentre parlava con THR per una tavola rotonda con altre attrici, alla Larson è stato chiesto proprio dei “commenti al vetriolo che hai ricevuto dal mondo dei supereroi dominato dagli uomini per aver interpretato Captain Marvel”.

Non so se sia specifico della Marvel”, ha risposto l’attrice. “Conosco solo la mia esperienza, e la mia esperienza a volte viene sottovalutata”. La Larson ha poi rivelato che, proprio per via di questa sua esperienza, è sempre la prima persona a contattare chi è stato scritturato come supereroe per offrire consigli su come muoversi in questo territorio. “Sono la prima persona a mandare un’e-mail a tutti perché è molto specifico e molto strano“, ha detto Brie Larson. “La gente dice: ‘Non so come fare’. Sì, nessuno lo sa. Perché dovresti?”

Captain Marvel
Brie Larson è Captain Marvel

“Io dico: “Allenati, perché vorrai essere il più preparato possibile nel tuo corpo, perché il lavoro diventa sempre più difficile”. E “capisci bene come andare in bagno con la tuta”. Per il primo Captain Marvel ci sono voluti 45 minuti per farmi entrare e uscire dal costume”. “Penso che sia una cosa strana, soprattutto quando sei un nuovo arrivato e ti viene affidato il compito di essere il più potente bla, bla, bla di bla, bla, e ti senti spaventato. È così difficile essere quello figo e sicuro di sé quando ti chiedi: “So cosa dovrei fare?”, ha concluso l’attrice.

The Marvels, leggi la nostra recensione del film con Brie Larson

The Marvels, il sequel con protagonista il premio Oscar Brie Larson, è sceneggiato da Megan McDonnell, sceneggiatrice dell’acclamata serie WandaVision. Sfortunatamente, Anna Boden e Ryan Fleck, registi del primo film, non sono tornati dietro la macchina da presa: il sequel, infatti, è diretto da Nia DaCosta, regista di Candyman. Nel cast ci sono anche Iman Vellani (Ms. Marvel) e Teyonah Parris (Monica Rambeau, già apparsa in WandaVision). L’attrice Zawe Ashton, invece, interpreta il villain principale. Il film è uscito in sala dall’ 8 novembre 2023.

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Sydney Sweeney in lizza per la serie The Blonde Phantom?

Sydney Sweeney

Ultimamente si è parlato della star di Madame Web, Sydney Sweeney, per interpretare la Gatta Nera in Spider-Man 4. Tuttavia, sembra che questo non sia l’unico ruolo di cui ha discusso con Kevin Feige. Lo scooper @MyTimeToShineH la indica infatti come possibile favorita per il ruolo di protagonista nella serie TV The Blonde Phantom, prodotta da Scarlett Johansson, apparentemente in arrivo su Disney+.

Al momento si tratta unicamente di rumor non confermati, anche se da tempo ormai si vocifera di un incontro tra Sydney Sweeney e i Marvel Studios. Tuttavia, l’attrice potrebbe non essere la sola in lizza per la serie Marvel, poiché di recente lo scooper Daniel Richtman aveva invece riportato che anche la cantante Taylor Swift sarebbe stata contatta per questo progetto. Per il momento, non resta che attendere maggiori sviluppi e notizie più ufficiali.

Sydney Sweeney
Sydney Sweeney in una scena di Madame Web.

Chi è The Blonde Phantom?

Personaggio meno conosciuto della Golden Age della Marvel Comics, The Blonde Phantom è apparso per la prima volta in All Select Comics #11 del 1946. Creata da Stan Lee e dall’artista Syd Shores, era inizialmente la segretaria del detective privato Mark Mason.

Tuttavia, ammirata da Mason, decise di combattere il crimine al suo fianco in segreto, adottando l’identità in costume del Fantasma Biondo. Indossando un affascinante abito da sera rosso con uno spacco per la mobilità, una maschera nera da domino e tacchi alti, era una supereroina diversa da tutte le altre e molto legata all’epoca.

Pur non avendo superpoteri, Blonde Phantom era atletica, abile nel combattimento corpo a corpo ed eccellente tiratrice. Si affidava alla sua prestanza fisica e alle sue capacità investigative per risolvere i crimini e combatteva contro vari criminali e gangster, spesso salvando il suo capo Mason, che non era a conoscenza della sua doppia identità.

Nonostante l’oscuramento negli anni successivi al suo debutto, Blonde Phantom tornò in The Sensational She-Hulk alla fine degli anni ’80, rivelando di aver sposato l’investigatore Mark Mason e di essere invecchiata in tempo reale. Come segretaria legale di Jennifer Walters, ricordava spesso il suo passato come Fantasma Biondo.

Se il progetto dovesse diventare realtà su Disney+ (o forse nelle sale cinematografiche, mentre continua a prendere forma), l’opera sarà in gran parte separata dal resto del MCU. Tuttavia, con Scarlett Johansson coinvolta, non possiamo fare a meno di chiederci se il film sarà collegato alla Vedova Nera, anche se solo vagamente.

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Queen Charlotte: la storia vera dei figli del re e della regina nello spin-off di Bridgerton

Queen Charlotte storia vera

La regina Carlotta: A Bridgerton Story (Queen Charlotte: A Bridgerton Story) è una storia alternativa, in cui i reali sono romanzati e abbelliti per creare una trama avvincente. I personaggi e gli eventi storici sono stati modificati per adattarsi alla narrazione piuttosto che per dare una lezione di storia.

Questo spin-off si basa sul fascino di Bridgerton come serie piena di intrighi romantici e scandali dell’alta società. Golda Rosheuvel riprende il suo ruolo di Regina Carlotta nel 1814, mentre India Ria Amarteifio rappresenta perfettamente la sua versione più giovane. Spostandosi avanti e indietro tra il presente di Bridgerton e il passato matrimoniale della regina, lo spettacolo racconta la storia delle tumultuose prime esperienze di matrimonio tra Charlotte e Re Giorgio III (interpretato da Corey Mylchreest). Come nella vita reale, il re è affetto da un costante declino della sua stabilità mentale, che ha portato la storia a etichettarlo come “re pazzo”.

Questo e molti altri elementi dello spettacolo rappresentano un certo grado di accuratezza storica. Un punto interessante è che la Regina Carlotta ritrae i 15 figli della coppia nelle scene del presente, dove è chiaro che è sorta una crisi di successione a causa dell’assenza di un erede legittimo.

L’accuratezza dei fatti varia quando si tratta di rappresentare i figli di Carlotta e Giorgio III, dove granelli di verità storica sono stati inseriti senza problemi in questa narrazione decisamente romanzata. In particolare, tre dei 15 figli della coppia morirono giovani. Due non sopravvissero all’infanzia, mentre l’ultima figlia, la principessa Amelia, morì di salute all’età di 27 anni. Questo aspetto non viene toccato nello spettacolo, che si concentra sui figli maggiori e più noti della regina.

Nascite, morti e crisi di successione per la famiglia della regina Carlotta

La regina Carlotta

Uno dei momenti chiave del primo episodio della serie è la rivelazione che la nipote e unica erede legittima della regina è morta di parto insieme al figlio appena nato. Si tratta di un momento storicamente accurato, che fa riferimento alla morte della principessa Charlotte del Galles, deceduta nel 1817 dopo aver dato alla luce un bambino nato morto. Tuttavia, poiché la serie è ambientata nel 1814, la data è cambiata.

La principessa Charlotte era figlia del figlio maggiore della regina, George, che sarebbe poi diventato re Giorgio IV (Ryan Gage). Questa tragedia scatenò una crisi di successione nella serie e nella vita reale, in cui la famiglia reale si trovò improvvisamente senza un legittimo erede al trono. Sebbene Charlotte si sia assicurata il posto di regina con così tanti figli, sembrava che la linea reale si sarebbe conclusa con la generazione successiva.

Non ci fu alcun erede diretto al trono fino al 1819; i figli della regina avevano generato numerosi figli, ma nessuno dalle loro mogli. Nello spettacolo, la regina si lamenta del fatto che le sue figlie non sono sposate e che i suoi figli hanno generato solo figli fuori dal matrimonio.

Sebbene i suoi figli abbiano avuto molti figli illegittimi, non è vero che la regina desiderasse che le sue figlie si sposassero. Al contrario, è un dato di fatto che il re e la regina non desideravano che le loro figlie trovassero marito. Le figlie ebbero un’educazione per lo più appartata fino a quando non si presentò loro l’opportunità di trovare marito. Si pensa che la regina preferisse tenere con sé le figlie per la loro compagnia, soprattutto quando la salute del re declinava. Al contrario, nello spettacolo le rimprovera di essere zitelle.

Lo spettacolo lascia anche intendere che molte delle figlie della regina rimasero zitelle, ma molte condussero una vita altrettanto scandalosa dei loro fratelli. La principessa Sophia (Eliza Capel), ad esempio, si pensava avesse una relazione sentimentale con il capo scudiero del re, il maggiore generale Thomas Garth, che aveva più di 30 anni in più di lei. Si dice addirittura che abbia partorito in segreto un figlio illegittimo di Garth. Tuttavia, la Principessa Elisabetta (Sabina Arthur) era sposata con il Principe Federico d’Assia-Homburg, come lei stessa racconta nella serie. Tuttavia, questo avvenne solo all’età di 47 anni e rimase senza figli per tutta la vita.

La regina Carlotta parla di aborti spontanei quando Elizabeth e suo fratello affrontano la madre per la pressione che sta esercitando su di loro e sui loro fratelli, il che non è fuori dal regno della possibilità, ma lo show aggiunge il dettaglio per dimostrare la durezza della “corsa al bambino”. Diverse figlie di Charlotte si diceva fossero coinvolte in scandali, cosa che non viene mostrata nella serie, costringendole a perdere un po’ della loro individualità ai fini di una narrazione efficace. Le loro vite reali erano molto più complesse di quanto gli spettatori siano stati portati a credere.

La Regina Carlotta esplora le voci, gli scandali e le decine di figli illegittimi

queen charlotte figlie

Il figlio maggiore della regina, Giorgio, divenne Principe Reggente nel 1811, quando la salute del padre peggiorò irrimediabilmente. Alla fine divenne re Giorgio IV alla morte del padre nel 1820. La Regina Carlotta include la realtà della sua reggenza, come spiegano espositivamente i suoi fratelli mentre cercano di usarlo per bloccare i matrimoni che Charlotte organizza.

In qualità di capo del Paese e della famiglia, deve approvare qualsiasi matrimonio e, nonostante le sollecitazioni dei fratelli, segue gli ordini della madre e li costringe a sposarsi. Nello spettacolo, George viene caratterizzato con una certa simpatia come genitore in lutto per la figlia, e viene mostrato mentre agisce distrattamente in accordo con i desideri della regina. Al contrario, il pubblico ha generalmente percepito negativamente il vero Giorgio IV per le sue sfarzose abitudini di spesa e le continue relazioni extraconiugali.

Un episodio chiave della serie presenta una conversazione tra la regina Carlotta, Lady Danbury (Adjoa Andoh) e Lady Bridgerton (Ruth Gemmell), in cui Carlotta lamenta la sfortuna che i suoi figli siano innamorati di attrici e cattoliche e che abbiano numerosi figli da queste donne invece che dalle loro mogli. Si tratta di una rappresentazione veritiera del caso in cui Giorgio IV era noto per la sua relazione con l’attrice e poetessa Mary Robinson e aveva una relazione a lungo termine con la devota cattolica Maria Fitzherbert.

La coppia si sposò in realtà con un matrimonio segreto, che fu poi ritenuto non valido dal re. George si sposò infine con sua cugina Caroline nel 1795, ma l’amore tra i due fu scarso e non ebbero figli oltre alla sfortunata principessa Charlotte. Lo show riconosce l’esistenza di figli illegittimi nelle conversazioni di Charlotte con i suoi figli, ma il fatto viene messo da parte perché Charlotte punta a un nipote legittimo.

Inoltre, lo spettacolo mostra come il terzogenito della regina, William (Seamus Dillane), sia stato incoraggiato a sposarsi per poter generare un erede legittimo. Fu convinto a sposare la principessa Adelaide nel 1818, ma non ebbe figli. In precedenza, William ebbe una lunga relazione con l’attrice comica Dorothea Jordan, con la quale si pensa abbia generato 10 figli illegittimi. Alla morte del fratello, nel 1830, Guglielmo divenne re Guglielmo IV e mantenne la corona fino alla sua morte, avvenuta nel 1837.

La regina Carlotta ottiene finalmente un erede

queen charlotte golda rosheuvel

La pressione per la produzione di un erede, rappresentata dalla Regina Carlotta, spinse William a sposare la Principessa Adelaide. La crisi di successione continuò fino a quando il quinto figlio della regina, Edward (Jack Michael Stacey), ebbe una figlia che sarebbe poi diventata la Regina Vittoria. Nell’episodio finale dello show, la regina si mostra confortata dalla notizia di un’erede donna e osserva che il Paese trarrà beneficio dall’avere una regina forte.

Anche se la reazione di Charlotte alla notizia della nipote può essere solo una speculazione, questa affermazione si dimostra vera. È opinione diffusa che la Regina Vittoria abbia riparato i danni causati alla reputazione della monarchia durante i regni degli zii. Regnò per quasi 64 anni, più a lungo di tutti i suoi predecessori. Tuttavia, c’è una differenza importante. Come molti elementi di questa trama, la data è cambiata per la storia. Mentre la Regina Vittoria nacque nel 1819, l’annuncio dell’imminente nascita della Regina Carlotta avviene nel 1814, il che pone la sua nascita qualche anno prima rispetto alla realtà. Tuttavia, questo piccolo cambiamento permette alla serie di concludere la trama.

Lo spin-off Queen Charlotte, in definitiva, combina un mondo di fantasia con momenti di storia reale autentica. Nel caso dei numerosi figli del re e della regina, la storia vera sembra ancora più tumultuosa e complessa dell’adattamento fittizio. Poiché la maggior parte della storia si svolge nel 1761, quando viene raccontato il matrimonio di Charlotte e George, c’è poco tempo per esplorare i loro figli e, dato che sono così tanti, è difficile distinguerli nel tempo a disposizione, non c’è da stupirsi che le loro storie siano semplificate o tralasciate. Tuttavia, la trama della famiglia reale è un’area in cui Queen Charlotte dimostra la sua ispirazione storica.

 
 

Chi è Tom Bombadil? L’aggiunta a sorpresa della seconda stagione de Gli Anelli del Potere

Tom Bombadil

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere ha dato ai fan uno sguardo più indietro nella storia della Terra di Mezzo. In un periodo pericoloso per il mondo immaginario, quando Sauron sale al potere, Uomini, Elfi e Nani devono collaborare per proteggere la Terra di Mezzo. Personaggi familiari come Galadriel (Morfydd Clark) ed Elrond (Robert Aramayo) sono già al centro dell’attenzione, mentre il mondo viene spinto nel conflitto. Il trailer della Stagione 2 prevede molti conflitti per i personaggi già esistenti, ma non sono gli unici inclusi. I fan conosceranno molti personaggi, soprattutto se hanno letto gli scritti di J. R. R. Tolkien, da cui la serie è tratta. Tuttavia, Gli Anelli del Potere ha rilasciato delle immagini che dimostrano l’aggiunta di un altro nome alla lista: Tom Bombadil. Interpretato da Rory Kinnear, il nuovo personaggio porterà Gli Anelli del Potere in uno dei più grandi misteri della Terra di Mezzo.

Arrivato per la prima volta in live-action, questo personaggio di Tolkien è oggetto di molte discussioni perché di lui si sa ben poco. Antico essere di origine sconosciuta, i poteri di Tom Bombadil sono indefiniti, a parte la sua capacità unica di resistere agli effetti dell’Unico Anello. Poiché si sa così poco di Tom Bombadil, alcuni fan hanno ipotizzato che possa essere malvagio. Con l’introduzione di Tom Bombadil, Gli Anelli del Potere ha la possibilità di esplorare questi misteri di lunga data, stabilendo come si inserisce nella Terra di Mezzo. Tuttavia, alcune cose sono note dalla sua apparizione nel romanzo La Compagnia degli Anelli.

Chi è l’enigmatico Tom Bombadil?

Dopo essere stato tagliato dai film di Peter Jackson e dal precedente film d’animazione del 1978, Tom Bombadil non è stato molto esplorato sugli schermi, ma nei libri è molto disponibile. Il Tom Bombadil, vestito in modo sgargiante, parla spesso in rima, descrivendosi come “un tipo allegro!

La sua giacca è blu brillante e i suoi stivali sono gialli!”. Tende a parlare in terza persona, e spesso si esprime in rima su se stesso. Tom Bombadil è un personaggio stravagante per Tolkien, ma il suo aspetto è basato su un giocattolo appartenuto a suo figlio. Tom Bombadil si definisce anche “il più anziano”, affermando di aver assistito alla prima goccia di pioggia e alla prima ghianda, il che lo rende l’essere vivente più vecchio di Arda, precedente persino ai Valar che hanno creato gli abitanti della Terra di Mezzo. È sicuramente abbastanza vecchio per apparire ne Gli Anelli del Potere, ma questo crea solo più mistero.

Tom Bombadil è conosciuto da tutte le creature della Terra di Mezzo, ma con nomi diversi. Gli Elfi lo chiamano Iarwain Ben-adar, gli Uomini Orald e i Nani Forn. Ma gli hobbit lo chiamano Bombadil. Sebbene abbia trascorso molti anni a vagare, l’essere immortale è noto per risiedere nella Vecchia Foresta, almeno durante la Terza Era, dove vive con la moglie Goldberry, uno spirito del fiume. Entra anche in conflitto con lo spirito albero malvagio, il Vecchio Salice.

Oltre all’immortalità, Tom Bombadil mostra capacità di controllo sull’ambiente circostante. Sua moglie lo chiama “Maestro del legno, dell’acqua e della collina”. Ma il suo potere più grande è il canto, che controlla il Vecchio Salice e i Barrow-Wights. C’è un grande dibattito su cosa sia esattamente Tom Bombadil. Alcuni credono che faccia parte dei Valar, altri dicono che sia uno dei Maia (gli spiriti divini, cinque dei quali sono diventati gli Istari, ovvero i maghi), altri ancora lo descrivono come l’incarnazione vivente della terra o del tempo. In ogni caso, è un personaggio unico nella Terra di Mezzo.

Cosa fa Tom Bombadil nel Signore degli Anelli?

Il misterioso essere è noto soprattutto per il suo incontro con Frodo, Sam, Merry e Pipino ne La Compagnia dell’Anello di Tolkin. Mentre i quattro hobbit si dirigono verso Bree, cercano di seminare gli Spettri dell’Anello tagliando per la Vecchia Foresta. Sebbene non vengano seguiti, cadono vittima del Vecchio Salice. Merry e Pippen sono in trappola, ma per fortuna Tom Bombadil li salva con la sua voce. Li ospita, insegnando anche a Frodo una canzone magica per sconfiggere i Cavalieri dei Corvi.

Ma forse il mistero più grande che questa interazione rivela è la resistenza di Tom Bombadil all’Unico Anello. Riesce a vedere Frodo quando indossa l’Anello, nonostante lo hobbit sia invisibile a tutti gli altri, e quando Tom Bombadil prova l’Anello, non scompare. Nemmeno Gandalf è immune all’Anello in questo modo, rendendo Tom Bombadil uno degli esseri più potenti della Terra di Mezzo. Questa capacità lo rese un argomento di conversazione quando il Consiglio di Elrond discusse su cosa fare dell’Anello, rivelando che sia Elrond che Gandalf conoscevano personalmente Tom Bombadil. Tuttavia, convinto che Tom Bombadil avrebbe dimenticato la sua importanza, Gandalf scartò l’idea.

Naturalmente, il personaggio compare anche in altre opere di Tolkien, in particolare in Le avventure di Tom Bombadil, un libro di versi che comprende poesie hobbit. In questi racconti Tom Bombadil incontra sua moglie e va in barca. Pur essendo divertenti, non rivelano molto del personaggio stesso.

Cosa farà Tom Bombadil ne “Gli anelli del potere”?

Gli Anelli del Potere rory-kinnear

Il ruolo di Tom Bombadil non è ancora noto, ma la sua apparizione suggerisce che la serie approfondirà almeno alcuni di questi misteri. Soprattutto considerando che l’Unico Anello deve ancora essere forgiato nella serie, potrebbe essere l’occasione perfetta per spiegare il suo potere di resistere a quell’artefatto. La serie potrebbe anche esplorare il suo legame con Elrond. C’è più che abbastanza da stabilire sul personaggio, che è un insieme di misteri.

Tuttavia, le immagini di Tom Bombadil rivelano una cosa. Ritratto nel suo splendore di vestito luminoso, Tom Bombadil sembra parlare con lo Straniero di Daniel Weyman, che molto probabilmente è Gandalf nel finale della prima stagione. L’ultima volta che li abbiamo visti, lo Straniero e la sua compagna Harfoot, Nori (Markella Kavenagh), erano in viaggio per esplorare le Terre di Rhûn, un altro grande mistero tolkieniano. Forse è lì che incontrano l’allegro compagno. Poiché questa sarà la sua prima apparizione in live-action, Gli Anelli del Potere ha molta libertà quando si tratta di Tom Bombadil. Lo show può scegliere che tipo di essere è e come si inserisce negli eventi della Terra di Mezzo. Ma dovrà rispondere ad alcune domande a lungo rimaste in sospeso su di lui, si spera, regalandoci anche qualche bella rima.

La prima stagione de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere è disponibile in streaming esclusivamente su Prime Video, mentre la seconda stagione sarà presentata in anteprima il 29 agosto.