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The Last of Us, in che modo il finale di stagione ci prepara alla seconda stagione?

Il finale della prima stagione di The Last of Us include diversi momenti che sono preparatori a ciò che vedremo nella seconda stagione. La serie live-action di HBO basata sull’acclamato videogioco di Naughty Dog ha concluso il primo capitolo della sua storia all’inizio di questa settimana, il 13 marzo 2023 in Italia.

Nel finale della prima stagione abbiamo visto compiuto il viaggio di Joel (Pedro Pascal) ed Ellie (Bella Ramsey) alla ricerca della base delle Luci, per consegnare Ellie all’organizzazione, con Joel che ha salvato Ellie da un’operazione che l’avrebbe uccisa ma che forse avrebbe potuto creare una cura per l’infezione da Cordyceps. Sappiamo già che quel finale perfetto non è però la fine della storia, dal momento che è stata già confermata una seconda stagione, che dovrebbe adattare la prima perte del secondo gioco. E sappiamo anche che diversi punti di questa puntata anticipano quello che succederà nella seconda stagione. Ecco come:

Lo Stalker infetto anticipa il Re Ratto della seconda stagione

Il finale di The Last of Us include la prima vera apparizione dello Stalker, che è un tipo di infetto, poiché vediamo uno di loro attaccare la madre di Ellie, Anna, nella scena iniziale. Lo Stalker è l’ultima delle quattro versioni principali degli infetti ad apparire nella serie, unendosi a Runners, Clicker e Bloater. L’importanza dello Stalker infetto nel finale della prima stagione di The Last of Us è ancora più importante della morte di Anna. In The Last of Us Part II, appartiene proprio agli Stalker il Re Ratto, uno zombie terrificante.

Il Re Ratto è la forma infetta più orribile di The Last of Us, poiché combina Stalker, Clicker e Bloater in un’imponente e grottesca fusione di zombi. Ora che lo Stalker è stato introdotto, il Re Ratto può essere presentato nella stagione 2 di The Last of Us.

Joel vuole insegnare a Ellie a suonare la chitarra

Il finale della prima stagione di The Last of Us anticipa la seconda stagione con Joel che afferma di voler insegnare a Ellie a suonare la chitarra. Questo accade mentre i due si stanno preparando ad entrare a Salt Lake City e il personaggio di Pedro Pascal menziona il ritrovamento di una chitarra rotta. È una delle Easter Eggs dell’episodio 9 della stagione 1 di The Last of Us in quanto il dialogo è quasi direttamente ripreso dal gioco, ma fa anche in modo che Joel ed Ellie suonino entrambi la chitarra nella stagione 2 di The Last of Us.

Le scene di Joel ed Ellie che suonano la chitarra sono molto presenti in The Last of Us Part II, molte delle quali arrivano durante le sequenze chiave. Il finale della prima stagione di The Last of Us includeva intenzionalmente questa frase come un modo per prefigurare la componente musicale emotiva della seconda stagione di The Last of Us.

Joel che uccide il chirurgo determina il cattivo della seconda stagione di Last of Us

The-Last-of-Us-vaccino-EllieIl cattivo della seconda stagione di The Last of Us è stato introdotto nel finale della prima stagione. Quando Joel finalmente trova Ellie dopo essersi scatenato contro le Luci, non esita ad uccidere il capo chirurgo pronto ad operarla. Potrebbe non sembrare la morte di un personaggio importante per gli spettatori che non hanno familiarità con i giochi, poiché il dottore senza nome non era qualcuno che lo spettacolo aveva conosciuto prima. Tuttavia, The Last of Us Part II ha reso il chirurgo molto più importante per il futuro di Joel ed Ellie, poiché il gioco racconta che nella parte II, il cattivo è la figlia del dottore, Abby.

L’adattamento di The Last of Us della HBO apporterà alcune modifiche al gioco quando si tratta di dare vita alla storia della seconda stagione, ma Abby dovrebbe comunque svolgere un ruolo chiave nella seconda stagione. Dovrebbe entrare in scena dopo il finale della prima stagione nei panni di una figlia determinata spinta a vendicarsi delle persone responsabili della morte di suo padre.

Anna che canta gli A-Ha prepara una scena fondamentale di Ellie nella seconda stagione

The-Last-of-Us-immunità-EllieAnche la componente musicale della seconda stagione di The Last of Us è stata ripristinata dalla scena con la madre di Ellie. La sequenza di apertura del finale della prima stagione di The Last of Us includeva Anna che cantava The Sun Always Shines On T.V. degli A-ha. La donna sta cantando a una Ellie appena nata aspettano che Marlene le trovi dopo l’attacco dell’infetto che ha contribuito a rendere Ellie immune al virus e ha garantito la morte di Anna. Mentre la canzone specifica che Anna canta non è mai presente in nessuno dei due giochi di The Last of Us, un’altra canzone di successo degli A-ha ha un ruolo da svolgere nella storia di Ellie della seconda stagione di The Last of Us.

Durante la seconda parte del gioco, infatti, Ellie suona una cover acustica della canzone degli A-ha “Take On Me”. La cover cupa arriva dopo che inizia a suonare l’ultima canzone che Joel ha suonato per lei. Il finale della prima stagione di The Last of Us continua ad aggiungere significato all’amore di Ellie per le canzoni degli A-ha attraverso Anna. La band è ora associata alla morte di sua madre, mentre “Take On Me” è stata scelta anche nell’episodio 7 di The Last of Us mentre Ellie e Riley si sono divertite prima della morte di quest’ultima. La seconda stagione di The Last of Us con la cover di Ellie della canzone degli A-ha sarà ancora più significativa.

Joel ed Ellie tornano a Jackson che diventa l’ambientazione chiave della seconda stagione di The Last of Us

Un altro piccolo pezzo della seconda stagione di The Last of Us ambientato nel finale della prima stagione arriva quando Joel ed Ellie tornano da Jackson. Sono stati visti l’ultima volta in piedi sulle montagne che dominano la piccola città che ora chiameranno casa insieme. Dopo aver visitato Jackson nell’episodio 6 di The Last of Us, la cittadina diventerà un punto focale della seconda stagione. È qui che Joel ed Ellie si stabiliscono e iniziano a trovare i loro nuovi ruoli nella vita dopo che il loro viaggio attraverso il paese alla ricerca di una cura finisce bruscamente.

La serie ha già un vantaggio rispetto al videogioco a questo punto quando si tratta di questa impostazione. I giocatori non hanno mai visitato Jackson fino a The Last of Us Part II, ma la prima stagione della serie ha offerto agli spettatori gran parte di un intero episodio per conoscere la città e i suoi abitanti. Rispetto della fine del videogioco di The Last of Us con Joel ed Ellie che guardano un posto in cui non sono mai stati, qui c’è già un senso di familiarità. Questo dovrebbe aiutare la stagione 2 di The Last of Us a partire di corsa, mostrando come entrambi ora vivono a Jackson e come le loro vite sono cambiate di conseguenza.

La scena finale di Joel ed Ellie anticipa la nuova dinamica per Last of Us Stagione 2

La scena finale della prima stagione di The Last of Us aiuta anche a creare la dinamica di Joel ed Ellie della seconda stagione. Mentre si avvicinano a Jackson, Ellie finalmente chiede a Joel se le ha detto la verità su quello che è successo a Salt Lake City con le Uci. Non crede alla sua storia secondo cui hanno rinunciato a cercare una cura e sospetta che Joel le stia mentendo. Tutto ciò che Ellie dice in risposta alle continue bugie di Joel è “Okay”, ma ci sono molti dubbi sul suo viso.

Dopo aver fatto di tutto per salvarsi la vita a vicenda e aver sviluppato un forte legame nella prima stagione, la seconda stagione di The Last of Us si baserà sulla nascente sfiducia nella loro relazione. Ciò dovrebbe significare che la dinamica tra Joel ed Ellie sarà un po’ meno giocosa mentre lei continua a chiedersi cosa sia realmente accaduto a Salt Lake.

Locarno Film Festival: ottava edizione di Alliance 4 Development

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Locarno Film Festival: ottava edizione di Alliance 4 Development

Cinque paesi si incontrano nuovamente a Locarno con lo scopo di iniziare la carriera di nuovi progetti cinematografici. Alliance 4 Development (A4D), un’iniziativa del Locarno Film Festival Pro dedicata a progetti in fase di sviluppo provenienti da Austria, Francia, Germania, Italia e Svizzera, apre le candidature dell’ottava edizione.

Nell’ambito di questa piattaforma di co-sviluppo che si svolgerà al Festival durante Locarno Pro (dal 4 al 6 agosto 2023), i rappresentanti degli undici progetti selezionati – due provenienti rispettivamente da Austria, Francia, Germania, Italia e tre dalla Svizzera – avranno l’opportunità di partecipare a un programma completo di tre giorni destinato a migliorare il potenziale di co-produzione del proprio progetto. I partecipanti prenderanno parte a incontri 1to1 organizzati su misura, sessioni di pitching, eventi di networking, pranzi professionali, workshop e sessioni di feedback con esperti del settore. L’obiettivo di A4D è infatti quello di creare collaborazioni fruttuose per un gruppo eterogeneo di progetti nelle prime fasi di sviluppo.

L’iniziativa ha ripetutamente dimostrato la sua concretezza: solo alla Berlinale 2023 sono stati presentati due progetti passati attraverso A4D nel 2019: Music di Angela Schanelec, presentato in anteprima al Concorso della Berlinale, e L’Amour du monde di Jana Hesse, nella sezione Generation. Ciò si affianca ad altri recenti successi, come Continental Drift di Lionel Baier (A4D 2018), presentato in anteprima alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes lo scorso anno, e Semret di Caterina Mona (A4D 2018), che ha debuttato in Piazza Grande a Locarno75.

I progetti possono candidarsi direttamente  attraverso i siti web dei rispettivi partner A4D a partire da oggi, 15 marzo, e fino al 28 aprile.

  • Francia – CNC
  • Germania – FFA
  • Italia –  DGCA-MiC
  • Austria –  OFI
  • Svizzera –  UFC/MEDIA Desk Suisse

Diversi i premi in palio per gli undici progetti selezionati: l’Alphapanda Market Breakout Award, che consiste in servizi di consulenza del valore di 3’000 €; una consulenza alla sceneggiatura del valore di 5’000 CHF presso DreamAgo, offerta dalla Valais Film Commission; il Premio MIDPOINT Consulting per una consulenza online approfondita sulla sceneggiatura  con un esperto del MIDPOINT Institute;  il Ticino Film Commission Residence Award, che consiste in una ricerca di location di due giorni (del valore di 4’000 CHF) e in una Lettera d’intenti (LOI) per il sostegno finanziario alla società di produzione (del valore massimo di 12’000 CHF), se tutto o parte del film sarà girato in Ticino.

Alliance 4 Development è resa possibile dalle partnership con CNC (Centre national du cinéma et de l’image animée), Francia; FFA (Filmförderungsanstalt), Germania; DGCA-MiC (Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura), Italia; OFI (Österreichisches Filminstitut), Austria; Ufficio federale della cultura (UFC) / MEDIA Desk Suisse, Svizzera. A4D è resa altresì possibile dai contributi di Eurimages, che promuove e sponsorizza uno degli eventi di networking dell’iniziativa, e dall’European Producers Club, che offre consulenze sulle diverse tematiche trattate.

La Project Manager di A4D, Francesca Palleschi, è disponibile per maggiori informazioni e può essere contattata a [email protected]

Shazam! Furia degli Dei al cinema da domani

Shazam! Furia degli Dei al cinema da domani

Da New Line Cinema arriva Shazam! Furia degli Dei, che dà seguito alla storia di Billy Batson, un teenager al quale basta pronunciare la parola magica “SHAZAM!” per trasformarsi nel Supereroe e suo alter ego adulto Shazam.

Dotati dei poteri degli dei, Billy Batson e gli altri membri della famiglia adottiva con cui vive stanno ancora imparando a destreggiarsi tra la vita adolescenziale e quella di supereroi adulti. Si ritroveranno però a fronteggiare le Figlie di Atlante, un vendicativo trio di antiche divinità giunte sulla Terra alla ricerca della magia che è stata loro rubata molto tempo fa. Così Billy, alias Shazam, e la sua famiglia, torneranno in azione per salvare i loro superpoteri, le loro vite e il destino del mondo.

Tornano tra i protagonisti di Shazam! Furia degli Dei le star già affermate nel primo capitolo: Zachary Levi (“Thor: Ragnarok”) nel ruolo di Shazam; Asher Angel (“Andi Mack”) che torna ad interpretare Billy Batson; Jack Dylan Grazer (“It Capitolo Due”) nei panni di Freddy Freeman; Adam Brody (“Una Donna Promettente”) interpreta Super Hero Freddy; Ross Butler (“Raya e l’ultimo Drago ”) è Super Hero Eugene; Meagan Good (“Day Shift”) nel ruolo di Super Hero Darla; D.J. Cotrona (“G.I. Joe: La Vendetta”) interpreta Super Hero Pedro; Grace Caroline Currey (“Annabelle: Creation”) è Mary Bromfield / Super Hero Mary; Faithe Herman (“This Is Us”) interpreta Darla Dudley; Ian Chen (“A Dog’s Journey”) nel ruolo di Eugene Choi; Jovan Armand (“Second Chances”) è Pedro Pena; Marta Milans (“White Lines”) interpreta Rosa Vasquez; Cooper Andrews (“The Walking Dead”) nei panni di Victor Vasquez; e con Djimon Hounsou (“A Quiet Place II – Un Posto Tranquillo”) che torna a interpretare Wizard.

Si uniscono al cast anche Rachel Zegler (“West Side Story”), Lucy Liu (il franchise di “Kung Fu Panda”) e Helen Mirren (“Fast and Furious 9: The Fast Saga”).

Shazam! Furia degli Dei è diretto da David F. Sandberg (“Shazam!”, “Annabelle: Creation”) e prodotto da Peter Safran (“Aquaman,” “The Suicide Squad”). Scritto da Henry Gayden (“Shazam!”, “There’s Someone Inside Your House”) e Chris Morgan (“Fast & Furious: Hobbs & Shaw,” “Fast and Furious 8”), basato sui personaggi DC. Il personaggio di ‘Shazam!’ è stato creato da Bill Parker e C.C. Beck. I produttori esecutivi del film sono Walter Hamada, Adam Schlagman, Richard Brener, Dave Neustadter, Victoria Palmeri, Marcus Viscidi and Geoff Johns.

Il team creativo che ha lavorato dietro le quinte include, oltre al regista Sandberg, il direttore della fotografia Gyula Pados (del franchise “Jumanji”), lo scenografo Paul Kirby (“The Old Guard,” “Jason Bourne”) e il montatore Michel Aller (“Shazam!,” “The Nun – La vocazione del male”). Il supervisore musicale è Season Kent (“DC League of Super-Pets,” “La Famiglia Addams 2”) mentre il compositore è Christophe Beck (“Free Guy – Eroe Per Gioco,” “Frozen II”). I supervisori degli effetti visivi sono Bruce Jones (“Aquaman,” “It”) e Raymond Chen (“Alita: Angelo della Battaglia,” “Shark – Il Primo Squalo”). La costumista è Louise Mingenbach (“Jumanji: The Next Level,” “Godzilla: King of the Monsters”).

New Line Cinema presenta “Shazam! Furia degli Dei”, una produzione di Peter Safran, un film di David F. Sandberg. Il film uscirà nelle sale italiane il 16 marzo 2023 distribuito dalla Warner Bros. Pictures.

Dieci giorni tra il bene e il male: recensione del primo film sul detective Sadik

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Sadik indossa sempre un vecchio e logoro cappotto, gli piace dissetarsi di latte fresco direttamente dalla bottiglia di vetro, è un ex avvocato con un passato dietro le sbarre e ora da uomo libero si cimenta nell’arte dell’investigazione. Lui è un investigatore privato di Istanbul, protagonista di una nota trilogia di gialli dello scrittore Mehmet Eroglu, un vero e clamoroso caso letterario in Turchia, da cui è stato tratto quest’omonimo film Dieci giorni tra il bene e il male. Questo adattamento non è solo che il primo, di ben altri due, in arrivo nei prossimi mesi disponibili ovviamente sempre in streaming sulla piattaforma di Netflix che si occupa della distribuzione nel mondo.

La trama di Dieci giorni tra il bene e il male

Il detective Sadik (Nejat Isler) è stato ingaggiato per trovare un ragazzo scomparso da un mese, questa ricerca gli è stata affidata da Maide una vecchia amica di lunga data. Il giovane di cui si sono perse le tracce è Tevfik (Ata Artman), il figlio maggiore di Yeter, la tata della donna che incarito del difficile compito l’investigatore di questo film. Dieci giorni tra il bene e il male è diviso in dieci giornate quelle del titolo – ed è una storia di genere giallo hard boiled, proprio come quelli che guarda alla televisione di continuo Sadik con per protagonista il detective Philip Marlowe. Come in qualsiasi thriller che si rispetti la persona ricercata non è mai quella che viene raccontata dalla madre, ansiosa di riabbracciare il suo “passerotto”, ma si avvicina più a quella descritta dalla sorella minore, una studentessa ribelle Pinar (Ilayda Akdogan), escort nel tempo libero per guadagnare soldi per pagarsi vestiti, cellulari, e altre cose che un’adolescente potrebbe desiderare. Tevfik, non era affatto uno stinco santo anzi, era un protettore dedito ad un giro losco tra prostitute, immigrati clandestini fatti schiavi e anche di bambini orfani che nessuno cerca.

Dieci giorni tra il bene e il male film recensione
Netflix, 2022. Fotografia: Şinasi Sparrow

Sadik, durante la sua investigazione, incontra tante persone sinistre e malavitose come “il capo”, che usa una strana chiave inglese a forma di artiglio, con la quale strappa le unghie e le dita ai suoi nemici che intanto tortura, un collega di Tevfik nella tratta degli esseri umani e pure un sicario. Per ultimi una coppia inquietante di gemelli albini ricchi, che sembrano i cosplay dei più noti Targaryen, che si dedicano a giochi sadici e criminali, forse il momento più assurdo di tutte le quasi due ore, ma che da la spiegazione alla scena iniziale del film, con la coppia mascherata durante una caccia dove uccidono sadicamente con un pugnale un ragazzo innocente. Nel frattempo il detective, raccolte tutte le prove scovate, risolve il caso, ritrova il giovane che consegna nelle mani sadiche dei gemelli e ci guadagna un sacco di soldi oltre a far liberare, dagli amici poliziotti, tutte le persone rapite, anche i bambini dal covo di Tevfik. 

Sadik sulla scia dei suoi colleghi detective televisivi

Uno dei tratti distintivi, quando si pensa ad un detective, è il suo abbigliamento e il suo immancabile cappotto. Sadik uscito dalla penna di Mehmet Eroglu, come ci ha insegnato lo Sherlock di BBC interpretato da Benedict Cumberbatch o forse di più il Cormoran Strike di Robert Galbraith – pseudomino di J. K. Rowling – anche il nostro affascinante investigatore privato di Istanbul ovviamente indossa sempre il suo amato soprabito pesante e marrone. Il regista Uluc Bayraktar consapevole del significato e dell’importanza visiva dell’indumento, gli dedica alla fine del film, l’ultima scena in cui Sadik finita la missione che gli era stata affidata, ha appeso il cappotto al chiodo e finalmente parte per la tanto desiderata vacanza al caldo, magari sull’isola tropicale che sogna da sempre con la nuova fidanzata, la vicina di casa Fàtima. 

Dieci giorni tra il bene e il male film netflix
Netflix, 2022. Fotografia: Şinasi Sparrow

Il primo film sul detective di Sadik 

Questo poliziesco turco sceneggiato da Damla Serim, è un buon tentativo delle produzioni turche di mostrare che non sanno fare solo le commedie romantiche o le dizi. Il film ovviamente per la sua struttura guarda molto al cinema hollywoodiano, con tutta una raccolta di luoghi comuni del genere, tipo i vari personaggi che intralciano le ricerche del detective. Il protagonista, grazie al talento del suo interprete Nejat Isler, rende al suo detective quel tratto dell’uomo burbero, sarcastico ma che nasconde un lato gentile che dona esclusivamente alle giovani donne che gli girano intorno e che chiedono il suo aiuto.

Sadik ricorda molto i vari investigatori privati solitari, tratti da saghe crime letterarie famose, che hanno invaso nelle ultime stagioni televisive italiane ed europee. Dieci giorni tra il bene e il male – in originale İyi Adamın 10 Günü – è solo il primo film tratto dal capitolo uno che compone la trilogia letteraria, tanto che Netflix alla fine della visione di questo thriller, suggerisce la visione del trailer del secondo adattamento Altri dieci giorni tra il bene e il male, in arrivo in estate il 18 agosto di quest’anno.

The Last of Us: la spiegazione sull’immunità di Ellie al Cordyceps

L’episodio 9 della serie HBO The Last of Us (qui la recensione), l’ultimo di questa prima stagione, ha rivelato la verità sull’immunità di Ellie all’infezione cerebrale da Cordyceps, che ha devastato l’umanità. Sin dal primo episodio di The Last of Us è nota questa preziosa peculiarità della giovane protagonista, interpretata da Bella Ramsey, la quale deve dunque essere accompagnata da Joel ad un preciso ritrovo delle Lucciole, dove a partire dalla sua immunità potrà essere sviluppato un vaccino. Ellie, dunque, rappresenta la sola possibilità nota di salvezza per un mondo ormai al collasso.

Sebbene dunque l’immunità di Ellie sia sempre stata nota in The Last of Us, la serie ha tenuto nascosto fino all’ultimo il segreto dietro questa sua condizione. Con il segno del morso di Ellie – che ha ricevuto nel tragico finale dell’episodio 7 di The Last of Us – che mostra che il fungo Cordyceps scorre davvero nel suo sistema senza però averla trasformata, sono sempre stati sollevati molti interrogativi sul motivo per cui Ellie non è stata infettata come il resto dell’umanità. A queste domande viene finalmente data risposta, appunto, nell’episodio 9 di The Last of Us.

Ellie è immune in The Last Of Us perché sua madre è stata morsa durante il parto

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L’episodio 9 di The Last of Us si apre dunque con una scena originale, non presente nel videogioco, in cui Anna, la madre di Ellie, viene mostrata mentre fugge da un’infetta nel bel mezzo del travaglio. Dopo essersi nascosta in una casa abbandonata in mezzo al bosco – che si aspettava fosse piena di Lucciole – Anna si chiude a chiave in una stanza al piano di sopra. Tuttavia, l’infetta che la seguiva sfonda la porta costringendo Anna – interpretata dall’attrice che nel gioco dà voce ad Ellie, Ashley Johnson, a doverla respingere.

La lotta che ne segue vede Anna uccidere l’infetta, senza rendersi conto che lo stress dato dall’aggressione le ha fatto dare alla luce sua figlia, che lei chiama Ellie. Anna si rende però anche conto di essere stata morsa durante il combattimento, prima che potessa tagliare il cordone ombelicale che la lega ed Ellie. Questa, dunque, sarebbe la causa dell’immunità nella serie The Last of Us di Ellie. Dato che il cordone ombelicale fornisce ai bambini ossigeno e sostanze nutritive, il Cordyceps presente nel sistema di Anna viene subito trasmesso ad Ellie. Tuttavia, la neonata non né rimane infettata, sviluppando anzi come degli anticorpi, come spiegato da Marlene più avanti nell’episodio.

L’immunità di Ellie deriva dal Cordyceps già presente nel suo sistema

The-Last-of-Us-vaccino-Ellie

A metà dell’episodio 9 di The Last of Us, dunque, Marlene rivela a Joel la vera ragione per cui Ellie. Secondo il chirurgo delle Lucciole, il fungo Cordyceps di The Last of Us, che era presente nel sistema di Ellie sin dalla sua nascita, agisce come un “messaggero chimico” di qualche tipo. Questo messaggero agisce in un certo modo come una barriera. Ogni volta che il Cordyceps entra nuovamente nel sistema di Ellie – come ad esempio con i morsi mostrati negli episodi 2 e 7 della serie – il Cordyceps già nel suo sistema fa credere ai nuovi funghi che entrano che il corpo sia già infetto, rendendola dunque immune dai suoi effetti.

Nel videogioco, invece, a causa di una strana mutazione nel suo cervello sviluppatasi dopo la sua iniziale infezione, è divenuta immune ai morsi di infetti e spore. Nonostante ciò, gli infetti non la riconoscono come una di loro e la attaccano comunque. Come avviene nella serie, anche nel gioco viene poi spiegato che, se questa mutazione venisse studiata, sarebbe stato idealmente possibile sviluppare un vaccino, rimuovendo la porzione infetta del suo cervello. Ciò, tuttavia, non è mai avvenuto poiché l’operazione avrebbe comportato la morte di Ellie, che Joel, nel videogioco come nella serie, non ha ovviamente permesso.

Una cura poteva effettivamente essere realizzata?

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La rivelazione dell’immunità di Ellie nell’episodio 9 di The Last of Us solleva a questo punto la questione riguardo a se una cura avrebbe potuto effettivamente essere realizzata. Marlene afferma che il chirurgo intendeva rimuovere il Cordyceps presente in Ellie sin dalla nascita e moltiplicare le sue cellule, producendo quindi più di questi “messaggeri chimici“. Marlene rivela dunque a Joel che il chirurgo pensa davvero che questo potrebbe creare una cura, dopo aver iniettato i messaggeri chimici prodotti dal corpo di Ellie nel resto della popolazione.

Alla fine, le azioni di Joel nell’episodio rendono di fatto irrilevante se ciò avrebbe portato le Lucciole a creare una cura, poiché l’unico chirurgo che avrebbe potuto farlo è morto. Tuttavia, ci sono alcuni suggerimenti durante l’episodio che forniscono prove sia a favore che contro la possibilità di una cura. In primo luogo, la formulazione di Marlene è interessante. Nell’episodio 9 di The Last of Us, rivela a Joel che il chirurgo “pensa che potrebbe essere una cura“. L’uso della parola “pensa” in particolare, fa supporre che il chirurgo non sia sicuro al 100% riguardo alla possibilità di realizzare una cura.

Joel, dal canto suo, mente ad Ellie quando le dice che anche altre persone immuni sono spuntate in tutto il paese. Il fatto che Ellie sia apparentemente l’unica persona immune al Cordyceps nella storia significa che, possibile o meno che sia, si può tentare di ottenere una cura. La realtà è che sia l’originale The Last of Us sia l’adattamento televisivo della HBO rimangono, ad oggi, ambigui sulla possibilità di una cura funzionante. Il punto cruciale, a livello emotivo, dell’episodio 9 rimane però la decisione di Joel di mentiere ad Ellie, svelando una natura completamente comprensibile ma controversa, che non mancherà di avere conseguenze nelle prossime stagioni.

LOL: Chi ride è fuori 3, da domani su Prime Video gli ultimi due episodi

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Disponibili da domani, giovedì 16 marzo, in esclusiva su Prime Video, gli ultimi due episodi della terza stagione di LOL: Chi ride è fuori, il comedy show Original dei record prodotto in Italia. Un gran finale che sarà ricco di sorprese e che vedrà impegnati i comici in una difficilissima sfida: non ridere! Lo show vede coinvolti alcuni tra i più importanti comici italiani, ma anche alcune nuove leve della comicità: Herbert Ballerina, Fabio Balsamo, Luca Bizzarri, Cristiano Caccamo, Paolo Cevoli, Marta Filippi, Nino Frassica, Paolo Kessisoglu, Brenda Lodigiani e Marina Massironi. Il vincitore si aggiudicherà il premio finale di 100.000 euro che devolverà a favore di un ente benefico a sua scelta.

Ad osservare l’esilarante gara comica dalla control room, Fedez, affiancato da Frank Matano. Nel ruolo di disturbatore dello show, Maccio Capatonda, complicherà la vita ai concorrenti, cercando di indurli alla risata.

I primi quattro episodi della terza stagione del comedy show in sei episodi sono già disponibili in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo.
LOL: Chi ride è fuori è prodotta da Endemol Shine Italy per Amazon Studios.

Educazione Fisica, la recensione del film di Stefano Cipani

Educazione Fisica, la recensione del film di Stefano Cipani

Al suo secondo lungometraggio, in seguito alla parentesi seriale Fedeltà, Stefano Cipani decide di cimentarsi in una pellicola, Educazione Fisica, che è adattamento cinematografico della pièce teatrale di Giorgio Scianna, La palestra. È un cinema da camera quello a cui si affida il regista, il quale dispone le sue pedine all’interno di una palestra scolastica cadente e nauseabonda, un po’ metafora del terribile episodio avvenuto. Nel processo che segue dei genitori scontrarsi con una difficile realtà riguardante i loro figli, è stato scelto un parterre di attori di tutto rispetto, in cui spicca Claudio Santamaria, che porta in scena il personaggio più fastidioso – e sopra le righe – dell’interno film.

L’intento di Cipani era quello di far vivere sullo schermo un’esperienza quanto più vicina possibile al suo pubblico, in cui scuola e responsabilità, strettamente legate fra loro, sono fulcro ed espediente dell’interno discorso narrativo. Scritto dai fratelli d’Innocenzo, Educazione fisica è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma 2022, e arriva nelle nostre sale dal 16 marzo.

Educazione Fisica, la trama

Franco (Claudio Santamaria), Carmen (Raffaella Rea), Rossella (Angela Finocchiaro) e Aldo (Sergio Rubini), sono quattro genitori che un giorno vengono convocati dalla preside, nella palestra della scuola media dei loro figli, per discutere di una vicenda accaduta proprio nel plesso. Una volta arrivati lì, la verità che si presenta loro davanti diventa troppo difficile da digerire: i ragazzi sono stati protagonisti di uno stupro di gruppo. Inizialmente scettici, dopo aver avuto la prova schiacciante grazie a un video sul telefono, cercheranno in ogni modo di insabbiarlo, accusando non solo la dirigente di dire inesattezze, ma anche la vittima di essere stata in realtà consenziente. Quello che andrà scatenandosi in seguito sarà un tentativo, finito male, di fare finta che niente sia realmente accaduto. Neppure la loro presenza lì.

Una storia dominata dall’eccesso

Cosa faresti se tuo figlio venisse stuprato? Solo la domanda basta a provocare un brivido. Questo tipo di cronaca è spesso protagonista delle prime pagine dei notiziari, i quali portano il più delle volte ad un pensiero comune: che orrore. Un atto del genere sarebbe condannato da chiunque, con la ricerca della giustizia da parte della vittima e dei suoi genitori. Ora capovolgiamo la prospettiva. Cosa penserebbero i genitori degli stupratori? Se fossero posti di fronte a una verità così estrema quanto ripugnante? I fratelli d’Innocenzo per Educazione fisica lavorano su una sceneggiatura che punta a una doppia operazione: indagare prima e catturare poi le reazioni di persone costrette a fronteggiare una scoperta di tale portata. Per caricare l’atmosfera di tensione, a cui contribuisce l’illuminazione fioca della messa in scena, le ingabbiano in una fatiscente palestra scolastica, luogo in cui la violenza è andata consumandosi. Ma alla fine, invece di avere una piena drammaticità filmica, rigurgitano un’opera ambigua.

L’argomento proposto al pubblico viene sciorinato attraverso dinamiche grottesche, dialoghi eccessivi, comportamenti al limite dell’assurdo, i quali nella cornice della storia stonano. La pellicola cerca di fotografare l’imbarbarimento umano, declinato nelle sue forme più aberranti, ma proprio per le caratteristiche di cui si ammanta, scivola così tanto nella black comedy da essere indigesto. Punta tutto sull’emotività dei suoi personaggi, ma non li plasma con spessore. Ne deriva una fragilità strutturale lampante, la quale li porta ad eccedere nei modi, rendendoli incapaci di maneggiare il peso del film. L’opera ne risente e, per il contenuto di cui si fa carico, deraglia già nel primo atto. Le cause potrebbero riscontrarsi nella sua matrice teatrale. L’esibizione da palcoscenico consente una performance estrema (pensiamo ai toni smodati di Chi ha paura di Virginia Woolf?), a differenza di quella cinematografica governata da codici diversi, di cui bisogna tener conto per allestire un racconto realistico.

In Educazione Fisica sembra essere venuto meno tale passaggio, con la conseguenza di aver portato sul grande schermo un prodotto ancora retto da dettami teatrali. Ne fanno parte non solo le battute irruente, ma anche l’impostazione scenica e la musica extradiegetica piena di enfasi, la quale fatica ad aderire alle sequenze di maggior pathos. Da qualsiasi angolazione si guardi, la pellicola ci ricorda non solo la sua provenienza, ma quanto sia arduo adattare cinematograficamente un abito cucito a regola d’arte per il teatro.

I figli sono il riflesso dei genitori

Seppur la nave di Educazione Fisica non abbia attraccato al porto, una riflessione sull’argomento esposto è comunque doverosa. Quello che descrive il film di Cipani non è solo l’episodio di violenza o le bruttezze dell’animo umano, ma il cattivo esempio che alcuni genitori si trovano a dare ai propri figli senza accorgersene. Perché una buona educazione impartita deve essere direttamente proporzionale al comportamento di una madre o di un padre. Nell’opera è emblematico il cambiamento dei genitori. Posti in una condizione critica, senza alcuna via di fuga, mostrano la loro vera natura di squali. Proprio come i loro figli, definiti innocenti e bambini, ma in verità mostri. Ci si ritrova di fronte a persone che, per non sporcare la loro immagine, prima negano e poi accusano la vittima.

Lo fanno anche dopo aver visto il video incriminante con le lacrime agli occhi. Lacrime di chi sa di aver sbagliato qualcosa, ma non vuole ammetterlo. Con questa consapevolezza, continuano a seguire l’onda del “se l’è cercata”, “è la sua parola contro la loro”, incapaci di prendersi le proprie responsabilità. Rifiutano la verità per non doversi fare un’esame di coscienza, confermandoci quanto i figli siano riflesso e trasposizione reale dei genitori. Si incornicia un quadro degli orrori che, purtroppo, sappiamo bene non essere fuori dal comune. È una fetta di società egoista, quella di cui se ne fa ritratto, la quale pur di non affrontare le proprie colpe sceglie di condannare il prossimo. Una società dominata dal menefreghismo e dal Dio denaro, impiegato per appropriarsi di qualsiasi cosa. Anche del silenzio della vittima.

Quello che spaventa, quanto di Educazione Fisica che di La palestra, è l’essere dinanzi alla rappresentazione del mondo d’oggi, là dove i personaggi coinvolti sono solo specchio di un’umanità pregna di storture, la quale scivola nell’oscurità. Che per quanto sia mal sciorinata nella pellicola, esiste. Possiamo giudicarne la resa, l’impostazione narrativa, il suo essere istrionica in recitazione e dialoghi. Ma usciti dalla sala il cuore si è appesantito. Siamo stati spettatori di una grossa piaga sociale: l’individualismo.

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Zack Snyder pubblica un criptico teaser su Darkseid

Il regista di Justice League e Batman v Superman Zack Snyder, ha condiviso su Twitter un video criptico, che ha mandato in estasi i suoi fan che si sono detti subito convinti che abbia qualcosa a che fare con il ritorno dello “SnyderVerse”. Molto probabilmente sono conclusioni un po’ troppo affrettate ma che lo “SnyderVerse” possa convivere come dei titolo indipendenti nel Elseworlds, è ancora possibile. Come sta accadendo al Batman di Matt Reeves o al Joker di Todd Phillips. La “trasmissione in arrivo” dura solo 15 secondi, ma presenta la voce minacciosa del cattivo di Snyder Cut Darkseid mentre dice agli ascoltatori di “salvare la data” (28, 29 e 30 aprile).

L’idea dell’Elseworlds arriva da lontano. Walter Hamada annunciò che avevano intenzione di sviluppare un vero e proprio multiverso ispirato ai fumetti, affermando che tutti i progetti passati, presenti e futuri fanno parte dello stesso multiverso unificato. Anche lo stesso Andy Muschietti, regista di The Flash (2023), ha spiegato come tutti i precedenti adattamenti della DC Comics facciano parte di quest’unico multiverso: “…tutte le iterazioni cinematografiche che abbiamo visto prima sono valide…tutto ciò che avete visto esiste, e tutto ciò che vedrete esiste, nello stesso multiverso unificato“.

Allo stato attuale fanno parte dell’Elseworlds, Joker del 2019, The Batman del 2022, Joker: Folie à Deux del 2024, The Batman – Part II del 2025 e un Film senza titolo su Superman che dovrebbe uscire nel 2025, prodotto da JJ Abrams. Chissà che non arrivi proprio un progetto di Zack Snyder che cosi ritornerebbe a collaborare con la Warner Bros Discovery e magari un annuncio arriverà proprio nei giorni 28, 29 e 30 aprile.

 

Ted Lasso: recensione della terza stagione della serie Apple TV+

Ted Lasso: recensione della terza stagione della serie Apple TV+

Avete presenti quegli amici che magari incontrate una, due volte l’anno per una birra e quando vi sedete intorno al tavolo è come se l’universo si allineasse? Conoscete quella sensazione che soltanto certe persone speciali sanno darvi, ovvero che nonostante le avversità ci sarà sempre la possibilità di un sorriso rilassato e una chiacchierata in armonia? Ebbene, questo è Ted Lasso per la serialità contemporanea.

È difficile parlare di stagioni, dividere in prima, seconda o terza riguardo lo show: si tratta infatti di un lungo, fluido ed appagante discorso su cosa significhi essere un essere umano. Ted Lasso è la rappresentazione di quel tipo di dignità che deriva dal rispettare il prossimo ed essere aperto all’ascolto, un qualcosa che quasi trascende il condizionamento sociale e certamente supera altri tipi di barriere come quella culturale, religiosa, economica ecc.

Ted Lasso, un amico nella serialità contemporanea

Non aspettatevi dunque grandi novità rispetto agli episodi già trasmessi, poiché la serie prodotta per Apple TV+ non intende affatto innovare quanto invece continuare con coerenza il discorso portato avanti in precedenza. Ci sono ovviamente alcuni sviluppi di trama nelle nuove puntate, i quali riguardano principalmente il duello a distanza con i rivali del West Ham e l’entrata in scena di un campione di calcio dal’ego spropositato – il riferimento a un calciatore contemporaneo è più che esplicito, vi evitiamo lo spoiler! – ma il tono della serie e le dinamiche narrative rimangono praticamente le stesse.

Ted Lasso continua ad essere intessuto di figure che devono fare i conti con la propria perfettibilità, che cercano una via d’uscita all’infelicità, alle piccole grandi frustrazioni che la vita sa offrire, e gioiscono delle vittorie aggrappandosi a momenti di empatia condivisa. La gioventù è un’età complessa così come la maturità, non ci sono distinzioni o gerarchie sotto questo punto di vista: ci si può commuovere seguendo l’arco narrativo di una donna che vive il rammarico di non aver avuto figli così come quello di un giovane manager in rampa di lancio che però ha ancora aperta la ferita di una separazione burrascosa.

Ted Lasso, una statura tragica che rimane dolceamara

Non ci sono personaggi scontati in Ted Lasso, ognuno viene delineato con sincerità e precisione dentro i canoni della commedia. Ci troviamo di fronte a un feel-good product? Senz’ombra di dubbio. Ma questo non significa affatto che lo show scada in alcun modo nello spettacolo conciliatorio, o ancor peggio buonista. Le nuove puntate al contrario spingono ancor più a fondo nella rappresentazione di due idee portanti, sia nello sviluppo sia delle psicologie che delle dinamiche tra i personaggi: la prima consiste nel fatto che nella stragrande maggioranza dei casi il conflitto con altre persone dipende dal non essere riusciti a risolvere i propri dilemmi interiori, qualsiasi essi siano. L’altra – e qui la figura di Ted Lasso (Jason Sudeikis) si eleva a una statura quasi tragica pur rimanendo soavemente dolceamara – racconta che aiutare, capire e valorizzare il prossimo non significa necessariamente essere capaci di farlo anche con se stessi. Piccoli tocchi di verità quotidiana che rendono questo show diverso, emozionante, intimo nella gentilezza del suo approccio.

Ted Lasso - Terza stagioneIl massimo dei voti tributati a Ted Lasso non si rivolge soltanto a questa terza stagione – nel momento in cui scriviamo ci è stato concesso di vedere quattro puntate, due delle quali gonfiate a cinquanta minuti invece dei soliti trenta – perché come scritto all’inizio è quasi impossibile vedere la scissione in un continuum narrativo ma soprattutto emotivo di indubbio impatto.

Questa serie è la “coperta calda” che adoperiamo quando vogliamo coccolarci un po’, un prodotto che sa arrivare la cuore dello spettatore sfidandolo a lasciarsi andare, a vivere la dimensione emozionale prima di quella intellettuale riguardo ciò che sta vedendo. È un gioco molto più variegato e soddisfacente di quello su cui si basa la serie. Se davvero il mondo del calcio fosse quello di Ted Lasso e del Richmond Football Club, la partita allo stadio diventerebbe un momento di vera, importante aggregazione sociale. Il lato migliore dello sport dovrebbero essere gli uomini che lo praticano…

Citadel: Amazon rinnova la serie per una seconda stagione

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Citadel: Amazon rinnova la serie per una seconda stagione

Fonti hanno rivelato al The Hollywood Reporter che la serie Citadel con Priyanka Chopra Jonas e Richard Madden è stata rinnovata per una seconda stagione prima del suo debutto il 28 aprile. Non è chiaro quanti episodi conterrà la seconda stagione; Citadel era costituita da soli sei episodi. La notizia arriva dopo che la serie ha debuttato con una clip e un keynote questo mese al South by Southwest.

Amazon e i rappresentanti dell’AGBO dei Russos hanno rifiutato di commentare poiché le fonti affermano che gli accordi non sono stati ancora finalizzati. La serie evento è stata annunciata per la prima volta a metà del 2018, quando il capo degli Amazon Studios, Jennifer Salke, ha svelato i piani per una “serie di eventi internazionali di ampio respiro e multistrato“. Citadel che proviene dai registi di Avengers Joe e Anthony Russo, ha già generato un adattamento indiano poiché Amazon spera che il dramma di spionaggio possa diventare un importantissimo franchise di proprietà dello streamer. Mentre Il signore degli Anelli: Gli anelli del potere è stato approvato dai predecessori di Salke, Citadel è un momento decisivo per il dirigente, che ha aggiunto la gestione di MGM alla sua competenza all’inizio di quest’anno.

Come riportato daThe Hollywood Reporter lo scorso settembre, il budget per Citadel è salito a oltre $ 200 milioni a seguito di cicli di riprese aggiuntive dopo che metà del team creativo dello show se n’è andato a causa di divergenze creative. La serie è attualmente sulla buona strada per diventare il secondo spettacolo più costoso mai realizzato, dietro solo a Gli anelli del potere. Tra i cambiamenti attuati, Citadel ha visto la dipartita in corso di riprese dallo showrunner Josh Appelbaum e dal regista Brian Kirk e per sopperire agli eventi in corsa Joe e Anthony Russo hanno assunto David Weil, il creatore del dramma di Amazon recentemente concluso, Hunters, per assumere la direzione dello show, fornire una visione più radicata e supervisionare 75 milioni di dollari in riprese a un budget che era già stato stanziato a $160 milioni. Fonti affermano che Weil rimarrà come showrunner per la seconda stagione, con i Russo che dovrebbero dirigere più di un episodio.

Blade Runner 2099: da Game of Thrones arriva il regista del pilot!

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Il quattro volte candidato agli Emmy Jeremy Podeswa ha firmato dirigere il pilot di Blade Runner 2099, l’annunciata serie targata Prime Video. Jeremy Podeswa servirà anche come regista di produzione e produttore esecutivo. Podeswa è meglio conosciuto per il suo lavoro in Il trono di spade (Game of Thrones) della HBO, come la conduzione della premiere della sesta stagione e la premiere e il finale della settima stagione. Ha anche lavorato a Boardwalk Empire e The Pacific della HBO e a The Mosquito Coast della Apple TV+.

La notizia arriva dopo quella di ieri che ha annunciato nel cast Jodie Comer. Blade Runner 2099 annovera il regista originale di Blade Runner del 1982 Ridley Scott come produttore esecutivo e Silka Luisa (Shining Girls) come showrunner. Michael Green (Logan), che ha scritto il film  Blade Runner 2049 , servirà come produttore esecutivo non sceneggiatore. Inoltre, Tom Spezialy è entrato a far parte della stanza degli sceneggiatori e fungerà anche da produttore esecutivo.

La produzione di Alcon Entertainment e Scott Free Productions fa seguito al loro sequel cinematografico del 2017 Blade Runner 2049 e alla loro recente serie anime,  Blade Runner: Black Lotus, che ha debuttato alla fine dello scorso anno su Adult Swim e Crunchyroll. L’originale Blade Runner e il suo sequel erano ambientati in una Los Angeles distopica e sconvolta dal futuro e raccontavano storie poliziesche in stile noir su un mondo in cui la polizia dà la caccia a umani sintetici chiamati Replicanti. Altri produttori esecutivi dello show Amazon includono Andrew Kosove, Broderick Johnson, Ben Roberts, David W. Zucker, Clayton Krueger, Cynthia Yorkin, Frank Giustra e Isa Dick Hackett.

Everything Everywhere All at Once torna in 370 sale italiane

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Everything Everywhere All at Once torna in 370 sale italiane

I Wonder Pictures in collaborazione con Unipol Biografilm Collection è lieta di annunciare il ritorno in 370 sale di Everything Everywhere All at Once, il film definitivo sul multiverso prodotto dai fratelli Russo, A24 e Ley Line Entertainment e diretto dal geniale duo The Daniels che è stato protagonista assoluto della 95esima Notte degli Oscar.

Everything Everywhere All at Once, il film rivelazione di questa stagione cinematografica, si è aggiudicato ben 7 Oscar: Miglior film, Miglior regia, Miglior attrice protagonista per Michelle Yeoh (prima interprete asiatica a ottenere la statuetta in questa categoria), Miglior attore non protagonistaper Ke Huy Quan, Miglior attrice non protagonista per Jamie Lee Curtis, Miglior sceneggiatura originale, firmata sempre dai Daniels, e Miglior montaggio, realizzato da Paul Rogers. Un vero trionfo per un film indipendente atipico e originale, partito in sordina ma diventato progressivamente un vero e proprio fenomeno generazionale, che continua il suo percorso nelle sale italiane a oltre quattro mesi dall’uscita e solo poche ore prima della Cerimonia degli Oscar si era aggiudicato il titolo di film più premiato della Storia.

Everything Everywhere All at Once è nuovamente disponibile nei cinema italiani grazie a I Wonder Pictures in collaborazione con Unipol Biografilm Collection

Everything Everywhere All at Once, la trama

Evelyn Wang (Michelle Yeoh) gestisce una piccola lavanderia a gettoni, ha una figlia adolescente che non capisce più, un padre rintronato e un matrimonio alla frutta. Un controllo fiscale di routine diventa inaspettatamente la porta attraverso cui Evelyn viene trascinata in una avvincente e coloratissima avventura nel multiverso più innovativo e divertente mai visto al cinema. Chiamata a salvare il destino degli universi, dovrà attingere a tutto il suo coraggio per sconfiggere un nemico all’apparenza inarrestabile e riportare l’armonia nella sua famiglia.

Thunderbolts: Steven Yeun dice che il suo personaggio ha “intenzioni molto chiare”

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Recentemente abbiamo appreso che Steven Yeun (The Walking Dead, Minari) si era unito al cast del film Thunderbolts dei Marvel Studios, e mentre l’identità del suo personaggio rimane nascosta, diversi scooper online credono che l’attore interpreterà Sentry.

Mentre chiacchierava con Empire, Yeun ha confermato di aver effettivamente firmato per il film in uscita, ma avrebbe offerto solo un suggerimento molto vago sul suo ruolo. “Non so se fosse esplicitamente nella mia lista dei desideri”, ha detto Yeun a proposito dell’adesione al Marvel Cinematic Universe. “Mi ha convinto di più la storia, il voler tornare a lavorare con Jake Schreier, che ha diretto Beef, e le sue intenzioni per il film. Le intenzioni del particolare personaggio che volevano che interpretassi erano molto chiare, ed è quello che mi ha attirato verso il film”.

Quindi, un personaggio con intenzioni molto chiare. Potrebbe essere… chiunque, in realtà, ma il potentissimo Sentry si adatterebbe sicuramente alla descrizione se fosse stato creato per uno scopo specifico. In questo momento, la teoria più quotata indica che Val possa scatenare Sentry nel tentativo di proteggere le riserve mondiali di Vibranio e gli antieroi che compongono i Thunderbolts alla fine decidono di ostacolarlo.

Anche se potrebbero essere aggiunti altri personaggi, il roster di Thunderbolts il cast è attualmente composto da Red Guardian (David Harbour), Ghost (Hannah John-Kamen), Yelena Belova (Florence Pugh), Bucky Barnes/The Winter Soldier (Sebastian Stan), John Walker/ Agente statunitense (Wyatt Russell) e Taskmaster (Olga Kurylenko). Secondo quanto abbiamo appreso la contessa Valentina Allegra de Fontaine (Julia Louis-Dreyfus) metterà insieme la squadra e potrebbe anche essere parzialmente responsabile della creazione di Sentry.

Harrison Ford sostituirà il defunto William Hurt nei panni di Thaddeus “Thunderbolt” Ross, che potrebbe finire per trasformarsi in Red Hulk. Nel cast sono stati annunciati anche Ayo Edebiri, in un ruolo ancora non stato rivelato. Thunderbolts uscirà nelle sale il 26 luglio 2024. Jake Schreier (Robot and Frank, Dave) dirigerà Thunderbolts, che si baserà su una  sceneggiatore scritta dallo sceneggiatore di Black Widow Eric Pearson.

Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno, Tom Cruise “vola” nel poster ufficiale

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È stato diffuso il poster ufficiale di Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno, che vedremo in sala il 13 luglio 2023 (mentre la seconda parte è attesa per il 27 giugno 2024). Nel poster, vediamo Tom Cruise che quasi vola, senza l’ausilio di velivoli particolari, mentre la sua moto precipita. Si tratta solo della nuova, ennesima, folle acrobazia che l’attore ha messo in scena e interpretato senza stunt double per il film.

Nei prossimi due capitoli della saga di Mission: ImpossibleTom Cruise e Rebecca Ferguson torneranno nei panni di Ethan Hunt e Ilsa Faust. I due film vedranno coinvolti anche Shea Whigham (Kong: Skull Island), Hayley Atwell (Captain America: Il primo vendicatore), Pom Klementieff (Guardiani della Galassia) e Esai Morales (Ozark). Christopher McQuarrie scriverà e dirigerà i film, che faranno il loro debutto nelle sale italiane rispettivamente il 23 giugno 2022 e il 27 giugno 2024.

The Last of Us, gli showrunner spiegano le ragioni della decisione di Joel nel finale di stagione

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Gli showrunner di The Last of Us, Craig Mazin e Neil Druckmann, hanno affrontato alcune delle questioni scottanti sollevate dal finale della prima stagione della loro acclamata serie drammatica della HBO, dal titolo “Look for the Light“; la puntata, che hanno firmato a quattro mani, è stata diretta da Ali Abbasi. I co-creatori hanno rivelato sulle pagine di THR alcuni dei loro pensieri sulla seconda stagione, in occasione di una conferenza stampa la scorsa settimana.

Rispetto alla decisione di Joel (Pedro Pascal) di giustiziare le Luci che volevano uccidere Ellie (Bella Ramsey) allo scopo di creare una potenziale cura per la pandemia: “Quando ami qualcosa incondizionatamente, la logica si spegne e fai cose davvero orribili per proteggere coloro che ami“, ha ammesso Mazin. “E ci sono un sacco di esempi in tutto il mondo in cui questo accade continuamente. Quindi per noi è stato un mettere insieme tutti gli elementi che avevamo e far vedere in ogni episodio un pezzetto di questa umanità, e questo si può tradurre in positivo, come nel caso della storia di Bill e Frank, o in negativo, come quando un uomo deve uccidere il proprio fratello perché si è trasformato. [Ci sono] sacrifici sempre più grandi che Joel deve fare per Ellie. Sono confuso al riguardo sul piano dell’aspetto morale del suo comportamento. Penso che sia una scelta difficile. Ci peso moltissimo. Penso che molte persone ci penseranno moltissimo a questo concetto.”

Sulla rivelazione che Ellie probabilmente ha ricevuto la sua immunità perché sua madre, Anna, è stata morsa da un Clicker quando era incinta: “Suggerisce e fornisce alcune teorie sul motivo per cui Ellie è immune, anche se non rispondiamo in modo definitivo“, dice Druckmann. “Ma penso che la cosa più importante sia costruire la relazione tra Marlene (Merle Dandridge) e Anna, così quando arrivi alla fine e mettiamo Marlene contro Joel, i due personaggi hanno degli intenti filosofici opposti in merito a come affrontare la situazione, anche sapendo quanto Marlene fosse vicina ad Anna. E il desiderio di Anna morente, che lei si prendesse cura della bimba, penso che dia più peso e forse un senso più tragico al sacrificio che Marlene sta cercando di fare per il miglioramento dell’umanità“.

— Sull’identità del padre di Ellie: “In realtà non ho mai avuto curiosità per il padre di Ellie”, dice Mazin. “È meglio se nella mia mente esiste la figlia di Joel, e poi lui incontra Ellie e l’intero processo riguarda quanto sia difficile far entrare qualcun altro quando hai chiuso quella porta e l’hai inchiodata per sempre. Ma per Ellie, quella stanza non è mai stata occupata e Joel ci entra quasi immediatamente.”

Sull’aver preso di nascosto un altro doppiatore dal gioco, Laura Bailey (Abby) di The Last of Us Part II, nei panni di una delle infermiere: “Laura e Neil sono grandi amici e glielo abbiamo semplicemente chiesto”, ricorda Mazin. “Ho portato Laura in un tour dei corridoi di questo ospedale e lei ha pianto solo guardandolo… È normale che le persone che provenivano dal mondo di gioco di Neil si sentissero come se stessero entrando in questo incredibile, incredibile adattamento VR“.

— Sul loro processo creativo che si avvicina alla seconda stagione: “Il nostro processo funziona“, dice Mazin. “Il nostro processo di concordare che non importa quanto siamo in disaccordo, troveremo un modo per essere d’accordo. Non c’è potere di veto qui. Nessuno ottiene ciò che vuole… penso che saremo un po’ più efficienti nel nostro processo, il che significa che avremo più tempo per fare alcune cose più complicate“.

Sulla crescita di Ellie per la seconda stagione, che si svolge dopo un salto temporale pluriennale: “Sappiamo cosa faremo in termini di costume, trucco e capelli”, dice Mazin. “Ma ancora più importante, conosciamo lo spirito e l’anima dell’attrice. Adesso ha 19 anni, che è la stessa età di Ellie in The Last of Us Part II … sarà diverso. Sarà diverso proprio come è stata diversa questa stagione. A volte sarà radicalmente diversa… Non sarà esattamente come il gioco. Sarà lo show che io e Neil vogliamo fare”.

Miles Morales presto in live-action? Ecco cosa sappiamo

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Spider-Man: Un Nuovo Universo ha finalmente dato a Miles Morales la possibilità di brillare sul grande schermo, ma si è trattato ovviamente di un adattamento in animazione, non in live-action. Il film ha ricevuto ampi consensi dalla critica, è stato un successo al botteghino e ha persino vinto un Oscar, dimostrando che i fan dei fumetti sono pronti e disposti ad abbracciare questa versione dell’Uomo Ragno di una realtà alternativa.

Mentre i film di Spider-Man dei Marvel Studios hanno anticipato possibili piani per Miles (nel modo più vago possibile), non sembra però che i progetti si stiano concretizzando. Però Shameik Moore, che doppia Miles nel film animato, è decisamente pronto per la sfida di interpretare il personaggio in live-action.

“Ero alla premiere di No Way Home e tutti mi chiedevano di questa cosa qui” ha detto a Empire Online (tramite Toonado.com). “Ho ricevuto molti tweet. Sento che tutti sanno che sarei un grande [live-action] Miles Morales. Quando ho lasciato il cinema dopo quella premiere, Jamie Foxx mi ha guardato come se… sapesse [ride]. Penso che anche Tom Holland sappia qualcosa”.

Moore ha 27 anni e Miles è tradizionalmente un adolescente, quindi il tempo stringe affinché l’attore sia effettivamente in grado di renderlo realtà, qualcosa di cui sembra consapevole. “Dipende solo da quanti anni vogliono che abbia Miles prima che siano pronti per girare un film live-action”, ammette l’attore. “Questo è l’enigma, se riesco o meno a interpretarlo.”

La produttrice del franchising Amy Pascal è stata altrettanto riservata con i suoi commenti, aggiungendo: “[I fan dovranno] aspettare un paio d’anni per vedere cosa facciamo” riguardo al futuro live-action di Miles. Abbiamo la sensazione che ci sia qualcosa in ballo, ma quando le è stato chiesto se Tom Holland presterà la voce a un nuovo Peter Parker di uno dei film animati SONY, Pascal è stata vaga: “Non ho intenzione di commentare nulla al riguardo! Ma posso dirti che Tom Holland adora questi film [dello Spider-Verse]…”

Intanto però, sappiamo che Miles Morales tornerà nella sua versione animata per Spider-Man: Accross the Spider-verse il prossimo 1° giugno.

Jenna Ortega è Rogue degli X-Men per il Saturday Night Live

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Jenna Ortega è Rogue degli X-Men per il Saturday Night Live

La popolarità di Jenna Ortega sta aumentando vertiginosamente e dopo essere stata la protagonista dell’acclamata serie Netflix Mercoledì di Tim Burton, ha debuttato scorsa settimana nei cinema di tutto il mondo nell’atteso Scream VI. Ebbene in questi giorni l’attrice è stata ospite al Saturday Night Live dove ha preso parte ad un segmento nel quale la possiamo ammirare nei panni di un noto personaggio supereroe dell’universo Marvel, Rogue degli X-Men.

I fan dei fumetti nelle community hanno recentemente affermato il loro gradimento per l’attrice come papabile nuovo ruolo da supereroe negli universi DC e Marvel, ma oggi possiamo avere un assaggio di quello che potrebbe essere Jenna Ortega nei panni di un supereroe. Nello sketch l’abbiamo vista interpretare “Zena Nutrino“, una sensitiva e studentessa dell’Accademia per bambini straordinari del professor Zander. Come puoi immaginare, non è contenta di essere costretta a partecipare a un quiz con gli studenti della West Grove High invece di combattere la buona battaglia! 

Guardiani della Galassia Vol. 3, un nuovo spot del film ci mostra nuovi dettagli

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Il nuovo spot tv di Guardiani della Galassia Vol. 3, che promuove l’uscita in 4K del film, ci mostra nuovi dettagli e scene inedite dal film di James Gunn, che arriverà il prossimo 3 maggio in sala.

Guardiani della Galassia Vol. 3, il trailer del film di James Gunn

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale il 3 maggio 2023. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff, Karen Gillan, Will Poulter insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor. Insieme a loro ci sono i nuovi arrivati ​​del MCU Will Poulter e Chukwudi Iwuji, con Poulter che ha confermato di interpretare il ruolo di Adam Warlock.

“In Guardiani della Galassia Vol. 3 la nostra amata banda di disadattati si sta sistemando su Knowhere. Ma non passa molto tempo prima che le loro vite vengano sconvolte dagli echi del turbolento passato di Rocket. Peter Quill, ancora sconvolto dalla perdita di Gamora, deve radunare la sua squadra attorno a sé in una pericolosa missione per salvare la vita di Rocket, una missione che, se non completata con successo, potrebbe portare alla fine dei Guardiani così come li conosciamo.”

Pantafa: trailer e poster del film di Emanuele Scarigi

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Pantafa: trailer e poster del film di Emanuele Scarigi

Ecco il trailer e il poster di Pantafa, il nuovo film di Emanuele Scarigi con Kasia Smutniak, che arriva al cinema il prossimo 30 marzo, distribuito da Fandango.

Pantafa, la trama

Marta si trasferisce insieme a sua figlia Nina a Malanotte, un piccolo paese di montagna. La bambina da qualche tempo soffre di paralisi ipnagogiche, un disturbo del sonno che può portare ad avere stati allucinatori, e Marta ha pensato che un po’ di aria di montagna e di lontananza dalla frenesia cittadina possano giovare alla piccola. La casa in cui si trasferiscono però è tutt’altro che accogliente e per le strade di Malanotte non si vedono mai bambini. I sintomi di Nina cominciano a peggiorare già dalla prima notte, la bambina fa incubi sempre più vividi in cui una figura spettrale le si siede sul petto, la immobilizza e le ruba il respiro. Per Marta, madre sola in un paese che le appare sempre più sinistro, sarà ogni giorno più difficile trovare il modo di fare la cosa migliore per la sua bambina.

Pantafa, il poster

Wicked – Parte 1: la data di uscita dell’adattamento cinematografico è stata anticipata!

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I fan del musical di Wicked saranno molto felici di scoprire che Wicked – Parte 1, prima parte dell’adattamento cinematografico di Wicked è stato ufficialmente anticipato. A darne notizia è stato il noto sito americano Variety che ha rivelato che il film doveva uscire il 25 dicembre 2024, ma ora sarò presentata in anteprima il 27 novembre 2024, quasi un mese  prima. Il sito ha afferma che lo studio ritenuto più proficuo un posizionamento vicino al Ringraziamento invece dell’uscita natalizia originale.

Wicked – Parte 1 è basato sull’acclamato musical di Broadway, che a sua volta è basato sul romanzo di Gregory Maguire del 1995  Wicked: The Life and Times of the Wicked Witch of the West, che a sua volta è basato sul classico del 1900 L. Frank Baum Il meraviglioso mago di Oz  e il film del 1939  Il mago di Oz. Wicked – Parte 1 racconta la storia di due amiche, Elphaba e Glinda, che lottano per mantenere la loro amicizia mentre si separano. La storia funge da prequel de Il mago di Oz , ma la trama contiene anche eventi successivi all’arrivo di Dorothy a Oz. Wicked – Parte 2 dovrebbe invece arrivare l’anno successivo, ovvero il 2025. 

L’adattamento cinematografico sarà prodotto da Marc Platt attraverso la sua Marc Platt Productions con sede alla Universal. Il vicepresidente esecutivo senior della produzione Erik Baiers e il vicepresidente dello sviluppo della produzione Lexi Barta supervisioneranno il progetto per conto della Universal Pictures. Il musical teatrale  Wicked  ha vinto tre premi Tony ed è adattato dal romanzo bestseller di Gregory Maguire della scrittrice di libri Winnie Holzman e del compositore e paroliere tre volte premio Oscar Stephen Schwartz. Holzman e Schwartz stanno attualmente collaborando all’adattamento cinematografico come sceneggiaturi.

Sweet Tooth 2: Netflix annuncia la data di uscita e diffonde la prima foto!

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La data di uscita della seconda stagione di Sweet Tooth è stata annunciata insieme a una serie di nuove foto che mostrano ciò che i fan possono aspettarsi quando l’adattamento della serie di fumetti DC tornerà sulla piattaforma.

La serie Netflix di successo farà il suo ritorno giovedì 27 aprile 2023. Il cast dello show include Christian Convery come Gus, Nonso Anozie come Jepperd, Adeel Akhtar come Dr. Singh, Stefania LaVie Owen come Bear, Dania Ramirez come Aimee Eden, Aliza Vellani come Rani Singh, Naledi Murray come Wendy, Neil Sandilands come General Abbot, Marlon Williams come Johnny Abbot, Christopher Sean Cooper Jr. come Teddy Turtle e Yonas Kibreab come Finn Fox; con James Brolin come voce del narratore.Guarda le foto della seconda stagione di Sweet Tooth qui sotto:

Dieci anni fa il “Grande Crollo” ha gettato il mondo nel caos e dato vita a misteriosi esseri metà uomini e metà animali. Non sapendo se questi ibridi sono la causa o il risultato del virus, molte persone li temono e gli danno la caccia. Dopo aver vissuto dieci anni in un bosco remoto, Gus (Christian Convery), metà cervo e metà bambino, diventa amico del solitario Jepperd (Nonso Anozie). I due partono per un’avventura straordinaria attraverso quel che resta dell’America, alla ricerca di risposte sulle origini di Gus, sul passato di Jepperd e sul vero significato della parola casa. Ma la loro storia si popola di alleati e nemici inaspettati, mentre Gus impara che il ricco e pericoloso mondo al di là del bosco è ben più complesso di quanto immagini. Tratta dalla serie di fumetti DC scritta da Jeff Lemire, SWEET TOOTH è prodotta da Jim Mickle, Beth Schwartz, Robert Downey, Jr., Susan Downey, Amanda Burrell e Linda Moran.

Basato sulla serie di fumetti DC di Jeff Lemire, Sweet Tooth è prodotto da Jim Mickle, Susan Downey, Robert Downey, Jr., Amanda Burrell e Linda Moran. La serie è prodotta dalla Warner Bros. Television.

Keira Knightley sul possibile ritorno al franchise di Pirati dei Caraibi

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Keira Knightley considera possibile un suo ritorno nel personaggio di Elizabeth Swann in un futuro sequel di Pirati dei Caraibi. Knightley ha interpretato l’eroina a partire da I pirati dei Caraibi: La maledizione della prima luna del 2003. Ha continuato a recitare nei successivi due sequel insieme a Johnny Depp e Orlando Bloom, con i film che vedono il suo personaggio passare da damigella in pericolo a un vero e proprio pirata. Elizabeth è stata vista l’ultima volta in Pirati dei Caraibi: La vendetta di Salazar del 2017, dove ha fatto una breve apparizione.

Mentre parlava con ET alla premiere del suo nuovo film Lo Strangolatore di Boston (in arrivo su Disney+ il 17 marzo), a Keira Knightley è stato chiesto del potenziale ritorno di Elizabeth Swann nel franchise di Pirati dei Caraibi. La domanda è stata suggerita dai recenti commenti di Jerry Bruckheimer sul voler tornare alla serie con Depp. Knightley ha risposto chiedendo: “E Elizabeth Swan?” Poi è sembrata contenta di lasciare andare il personaggio, dicendo: “Voglio dire, è salpata così bene. È salpata con uno stile brillante”. Voi cosa ne pensate dell’eventuale ritorno di Elizabeth Swan nel franchise?

Mission: Impossible – Dead Reckoning – Parte uno, Tom Cruise vola nel primo poster

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Il primo poster diMission: Impossible – Dead Reckoning – Parte uno è stato diffuso e rivela un’incredibile acrobazia nel film di Tom CruiseMission: Impossible 7  uscirà nelle sale il 14 luglio 2023, mentre Mission: Impossible – Dead Reckoning – Parte due uscirà il 28 giugno 2024. Dai un’occhiata al  poster di Mission: Impossible 7 qui sotto.

Insieme a Tom Cruise e Hayley Atwell, tornano le star dei precedenti film di Mission: Impossible  Rebecca Ferguson (Doctor Sleep), Simon Pegg (Ready Player One), Ving Rhames (Pulp Fiction),  Vanessa Kirby  (Hobbs & Shaw) e Henry Czerny (Ready or Not), al fianco dei arrivati ​​Shea Whigham ( Joker ), Pom Klementieff ( Guardiani della Galassia 2, Avengers: Infinity War ) ed Esai Morales ( La Bamba ,  Titans ) che sostituiranno Nicholas Hoult (Mad Max: Fury Road) per il ruolo del cattivo.

Dopo il grande successo di critica e commerciale degli ultimi due film, lo sceneggiatore/regista Christopher McQuarrie ha siglato un accordo con lo studio per tornare a scrivere e dirigere i prossimi due episodi.

Mission: Impossible - Dead Reckoning - Parte uno

 

Il settimo capitolo di MI si intitolerà Mission: Impossible – Dead Reckoning Part uno, mentre l’ottavo, Mission: Impossible – Dead Reckoning Part Due.

Nei prossimi due capitoli della saga di Mission ImpossibleTom Cruise e Rebecca Ferguson torneranno nei panni di Ethan Hunt e Ilsa Faust. I due film vedranno coinvolti anche Shea Whigham (Kong: Skull Island), Hayley Atwell (Captain America: Il primo vendicatore), Pom Klementieff (Guardiani della Galassia) e Esai Morales (Ozark). Christopher McQuarrie scriverà e dirigerà i film, che faranno il loro debutto nelle sale americane rispettivamente il 14 luglio 2023 e il 28 giugno 2024.

Florence Pugh e Andrew Garfield protagonisti di We Live In Time

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Florence Pugh e Andrew Garfield protagonisti di We Live In Time

Secondo Deadline, i candidati all’Oscar Florence Pugh e Andrew Garfield sono attualmente in trattative per i ruoli principali nell’imminente dramma di StudioCanal intitolato We Live In Time. Le notizie sul casting arrivano dopo che Florence Pugh e Andrew Garfield hanno recentemente presentato insieme il premio per la migliore sceneggiatura agli Academy Awards 2023.

We Live In Time sarà diretto da John Crowley (Brooklyn) e si baserà su una sceneggiatura scritta da Nick Payne. Ulteriori dettagli sulla trama e sui personaggi sono ancora tenuti nascosti. Tuttavia, il sito ha descritto il progetto come “una storia d’amore divertente, profondamente commovente e coinvolgente“. La produzione dovrebbe iniziare entro la fine dell’anno. Il film sarà prodotto da Sunny March, con i dirigenti di StudioCanal Ron Halpern e Joe Naftalin scelti per supervisionare il progetto per conto della società.

Florence Pugh ha ottenuto il riconoscimento per i suoi ruoli da protagonista in ​​Midsommar di Ari Aster e Piccole donne di Greta Gerwig. Per la sua interpretazione di Amy March in quest’ultimo film, ha ottenuto la sua prima nomination all’Oscar come migliore attrice non protagonista. Nel 2021, è entrata a far parte del Marvel Cinematic Universe, dove è apparsa come Yelena Belova nel film Black Widow e nella serie Hawkeye. La vedremo presto in una serie di film di alto profilo tra cui OppenheimerDune: Parte 2 e Thunderbolts.

Garfield è meglio conosciuto per le sue interpretazioni in acclamati drammi come The Social NetworkNever Let Me GoHacksaw RidgeUnder the Silver Lake e The Eyes of Tammy Faye. Per la sua interpretazione principale nel ruolo del creatore di Rent Jonathan Larson in Tick, Tick…BOOM, ha ricevuto la sua seconda nomination all’Oscar come miglior attore. Alla fine del 2021, ha avuto la possibilità di riprendere il ruolo preferito dai fan di Peter Parker/Spider-Man dai suoi film di Amazing Spider-Man nel blockbuster di Sony Spider-Man: No Way Home .

Helltown: Oscar Isaac in trattative per la serie poliziesca di Amazon Studios

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Secondo quanto apprendiamo da Deadline, il vincitore del Golden Globe Oscar Isaac è nella fase finale delle trattative per interpretare il ruolo principale nell’adattamento della serie di Amazon Studios di Helltown, basato sul romanzo thriller di Casey Sherman Helltown: The Untold Story of a Serial Killer on Cape Cod. Il progetto proviene da Robert Downey Jr. e Susan Downey, che sono i produttori esecutivi attraverso il loro società Team Downey.

Questo segnerebbe il primo grande progetto televisivo di Oscar Isaac dopo aver guidato la serie live-action Moon Knight di Disney+. Il suo prossimo progetto di alto profilo è Spider-Man: Across the Spider-Verse, dove riprenderà il ruolo di voce di Miguel O’Hara/ Spider-Man 2099.

L’adattamento di 8 episodi sarà diretto e prodotto esecutivamente dal regista svizzero Ed Berger, che ha recentemente vinto un Oscar come miglior film internazionale per il suo lavoro nel dramma di guerra di Netflix Niente di nuovo sul fronte occidentale. Se l’accordo di Oscar Isaac  andasse a buon fine, interpreterebbe il ruolo dello scrittore Kurt Vonnegut, durante il periodo in cui era un romanziere in difficoltà e un venditore di automobili. Descritto come una narrativa di vero crimine coinvolgente, risoluta e scioccante, il romanzo è incentrato sull’indagine di Vonnegut su un misterioso serial killer, così come sulla sua ossessione di catturarlo.

Helltown sarà scritto da Mohamad El Masri, che è stato anche scelto come produttore esecutivo insieme ad Amanda Burrell per Team Downey. Sherman e Gena Konstantinakos sono anche produttori esecutivi.

Prima di Charles Manson, c’era Tony Costa, il serial killer di Cape Cod. 1969: La scena hippie è vibrante a Provincetown, nel Massachusetts. Adolescenti dai capelli lunghi vagano per le strade, strimpellando chitarre e predicando pace e amore… e Tony Costa è al centro di tutto. Per un certo gruppo di giovani donne innamorate, è noto come Sire, il leader del loro movimento controcultura, l’uomo affascinante che parla in modo eloquente e distribuisce droghe allucinogene come caramelle. Ma sotto la sua persona benigna si nasconde una rabbia contorta e incontrollabile che minaccia di scatenarsi in qualsiasi momento. Tony Costa è l’uomo più pericoloso di Cape Cod e nessuno che incroci il suo cammino è al sicuro“, si legge nella sinossi del libro.

Quando le giovani donne cominciano a scomparire, il carisma naturale e il bell’aspetto di Costa inizialmente lo proteggono dai sospetti. Ma quando i corpi vengono scoperti, la polizia si avvicina a lui come principale sospettato. Nel frattempo, gli scrittori locali Kurt Vonnegut e Norman Mailer sono bloccati in una corsa disperata per assicurarsi la loro eredità come grandi icone letterarie, ed entrambi hanno messo gli occhi su Tony Costa e la cultura hippie intrisa di droga che rappresenta la loro prossima promettente storia. I due scrittori si lanciano in indagini indipendenti che alimentano la competizione tra due dei più grandi scrittori americani”.

Quentin Tarantino annuncia il suo decimo e ultimo film da regista: The Movie Critic

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Il decimo e ultimo film di Quentin Tarantino è stato rivelato e si intitola The Movie Critic. Nel corso della sua carriera, l’autore ha scritto e diretto nove lungometraggi: Le iene, Pulp Fiction, Jackie Brown, Kill Bill, A prova di morte, Bastardi senza gloria, Django Unchained, The Hateful Eight e, più recentemente, C’era una volta a Hollywood. Nel 2020, Tarantino ha annunciato i piani per il suo prossimo film, il decimo e ultimo come regista.

Secondo The Hollywood Reporter, Tarantino ha finito di scrivere la sceneggiatura originale che porta il titolo di The Movie Critic e si sta attualmente preparando a dirigere il film questo autunno. Le fonti descrivono la storia come “ambientata alla fine degli anni ’70 a Los Angeles con una protagonista femminile al centro”. The Movie Critic non ha ancora il sostegno di uno studio, anche se il progetto potrebbe essere presto acquisito da Sony, che avendo già distribuito C’era una volta a Hollywood, sembrerebbe avere una corsia preferenziale.

Ambientando The Movie Critic durante la fine degli anni ’70 a Los Angeles, Quentin Tarantino tornerà a un periodo che aveva già raccontato in C’era una volta a Hollywood che si collocava alla fine degli anni ’60. Mentre i dettagli precisi della trama vengono tenuti nascosti, è possibile che il personaggio protagonista che dà titolo al film possa essere basato sulla defunta grande Pauline Kael, una critica cinematografica incredibilmente influente e combattiva verso la quale Tarantino ha spesso espresso profonda ammirazione.

Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri: un labirinto pieno di mostri nella nuova clip

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La Paramount Pictures ha rilasciato un’altra clip dal prossimo film live-action Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri per il prossimo adattamento cinematografico live-action del popolare franchise di giochi da tavolo di Hasbro. L’arrivo nelle sale è previsto per il 31 marzo 2023.

Un affascinante ladro e un gruppo di improbabili avventurieri realizzano il colpo del secolo recuperando una reliquia perduta. Ma le cose si mettono male quando il gruppo si imbatte nelle persone sbagliate. Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri porta sul grande schermo lo straordinario mondo e lo spirito del leggendario gioco di ruolo in un’avventura divertente e ricca di azione.

Guarda la  clip di Dungeons & Dragons: Honor Among Thieves  qui sotto:

Il film live-action di  Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri è scritto e diretto dal  duo di Game Night  Jonathan Goldstein e John Francis Daley. Il film è interpretato da Chris Pine (Wonder Woman 1984), Michelle Rodriguez ( F9 ), Justice Smith (Detective Pikachu), Hugh Grant(Quattro matrimoni e un funerale), Sophia Lillis (It film), Chloe Coleman (My Spy) e Bridgerton Regé-Jean Page. Il film di Dungeons & Dragons  è coprodotto e cofinanziato da Hasbro, eOne e Paramount Pictures. eOne gestisce la distribuzione nel Regno Unito e in Canada, mentre Paramount distribuisce ovunque. Sarà anche prodotto da Brian Goldner e Jeremy Latcham di Hasbro come parte del suo accordo con eOne, il braccio di intrattenimento di Hasbro.

MCU: i 20 supereroi più potenti

MCU: i 20 supereroi più potenti

Il Marvel Cinematic Universe è pieno di supereroi incredibilmente forti. L’adattamento degli eroi dei fumetti in live-action è popolare nel cinema e in TV da decenni, ma i Marvel Studios ci sono riusciti probabilmente meglio di chiunque altro, avendo realizzato oltre 30 film, otto serie TV su Disney+ e un intero universo di personaggi eroici in continua espansione. Dall’inizio del MCU con Iron Man del 2008, sono stati introdotti nel mondo una moltitudine di eroi, alcuni dei quali sono in grado di sconfiggere qualsiasi cattivo o di distruggere l’intero multiverso.

Dopo quattro fasi di avventure del MCU, i Marvel Studios sono costantemente alla ricerca di modi per innovare e portare nel mainstream nuovi eroi provenienti dagli oltre 80 anni di storia dei fumetti Marvel. Mentre alcuni dei supereroi del MCU sono personaggi simili a divinità che possiedono doni straordinari, molti sono semplici mortali, anche se questi eroi possono facilmente tenere testa ad alcuni dei più potenti cattivi del MCU, come Thanos e Kang il Conquistatore. Sebbene i Marvel Studios aggiungano sempre nuovi eroi, ci sono già state molte aggiunte forti al MCU che potrebbero mettere i brividi alle più grandi minacce del multiverso.

Scott Lang e Hope Van Dyne – Ant-Man e The Wasp

Se Scott Lang può sembrare a molti uno dei più deboli tra gli Eroi più potenti della Terra, in realtà l’ex galeotto ha dei poteri incredibili che gli permettono di affrontare in un corpo a corpo avversari del calibro di Falcon e War Machine senza sudare. Ant-Man e la sua compagna Hope Van Dyne, alias Wasp, hanno un accesso praticamente illimitato alle Particelle Pym. La loro capacità di cambiare dimensioni li rende abili nelle missioni di spionaggio e un intenso allenamento li ha trasformati entrambi in abilissimi combattenti corpo a corpo.

Quando è stato rivelato che Kang il Conquistatore sarebbe apparso in Ant-Man and the Wasp: Quantumania, molti hanno messo in dubbio la sopravvivenza di Lang. Tuttavia, Ant-Man ha dimostrato di poter reggere il confronto con il nuovo grande cattivo del MCU e ha dato prova della sua mente strategica distraendo Kang prima che potesse fuggire dal Regno Quantico e infine (con l’aiuto di Hope) uccidendo apparentemente il supercriminale. La capacità di Ant-Man non olo di rimpicciolirsi, ma anche di crescere fino a raggiungere altezze estreme lo rende una grande risorsa per qualsiasi battaglia come in Avengers: Endgame, dove il supereroe ha combattuto l’esercito di Leviatani di Thanos.

Peter Parker – Spider-Man

Spider-Man

Peter Parker sarà anche il membro più giovane degli Avengers, ma questo non toglie nulla alle sue incredibili capacità donategli dal morso di un ragno geneticamente modificato. Grazie alla forza, alla resistenza, alla velocità e alla capacità di aderire ai muri, l‘Uomo Ragno del MCU è uno degli eroi più forti della Terra, in grado di sopravvivere facilmente al crollo di un edificio, a una lotta con Bucky Barnes e persino di fronteggiare il Titano Pazzo, Thanos. Tuttavia, forse non sono le caratteristiche fisiche a rendere Spider-Man un membro così importante degli Avengers.

Nonostante sia solo un adolescente, Peter Parker ha un intelletto geniale che gli ha permesso di creare la sua tuta sintetica, e ha anche dimostrato un’enorme forza emotiva. Spider-Man: No Way Home è stato un episodio tragico del franchise Spider-Man: Homecoming del MCU: dopo aver affrontato la morte di zia May, Parker spinge Doctor Strange a far sì che tutti nel mondo lo dimentichino, lasciandolo completamente solo ma esitando a dire la verità ai suoi vecchi amici che potrebbero essere più al sicuro senza di lui nelle loro vite.

Peter Quill – Star-Lord

Star-Lord

Peter Quill è stato introdotto in Guardiani della Galassia come membro ribelle dei Ravagers, rapito dalla Terra nel 1984. Le sue vere origini sono state tenute nascoste fino a Guardiani della Galassia Vol. 2, che ha rivelato che Quill, alias Star-Lord, è il figlio di Ego, uno dei Celestiali del MCU. Il suo legame con i Celestiali significava che Quill era un essere immortale con un’inimmaginabile quantità di potere non sfruttato, che però è stato interrotto quando Ego è stato ucciso. Nonostante la perdita dei suoi poteri celestiali, Quill è ancora un supereroe incredibilmente potente nel MCU.

Guardiani della Galassia ha mostrato che Star-Lord è stato in grado di tenere in mano la Pietra del Potere per un breve periodo, mentre gli altri Guardiani si sono uniti a lui e hanno usato l’energia della Pietra dell’Infinito per distruggere Ronan. È stato teorizzato che Peter Quill sarebbe stato in grado di sopravvivere utilizzando le Pietre dell’Infinito per eliminare Thanos in Avengers: Endgame, un’azione che ha ucciso Iron Man. La dedizione di Star-Lord alla sua famiglia ritrovata, l’amore per Gamora e la sua personalità ferma nel proteggere la galassia lo rendono uno dei supereroi più memorabili e potenti del MCU.

Shang-Chi

Shang-Chi

Shang-Chi ha debuttato nella Fase 4 del MCU, probabilmente uno dei progetti più apprezzati della Saga del Multiverso. Figlio del vero Mandarino del MCU, Xu Wenwu, Shang-Chi è stato sottoposto fin da piccolo a un intenso addestramento di arti marziali, che lo ha reso uno degli individui più letali della Terra e che gli ha permesso di affrontare facilmente Razor Fist e i suoi scagnozzi su un autobus di San Francisco in Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli. Oltre alle sue incredibili abilità nelle arti marziali, Shang-Chi è ora in possesso dei mistici Dieci Anelli, che gli conferiscono poteri ancora maggiori.

I Dieci Anelli sono dieci bracciali nello stile degli Anelli di Ferro di Hung Gar che donano all’utilizzatore l’immortalità, una maggiore forza e poteri mistici derivanti dalla misteriosa composizione degli Anelli. Wenwu ha usato i Dieci Anelli per centinaia di anni per costruire il suo impero, fondare l’organizzazione dei Dieci Anelli e farsi conoscere come uno degli uomini più pericolosi del pianeta, ma Shang-Chi userà queste armi straordinarie a fin di bene. Shang-Chi sarebbe un’enorme risorsa per la squadra dei Nuovi Vendicatori del MCU, poiché la sua abilità di combattimento è in grado di sfidare quella di Capitan America o della Vedova Nera. 

Stephen Strange – Doctor Strange

Doctor Strange

Sebbene all’inizio fosse scettico nei confronti delle arti mistiche, Stephen Strange alla fine ha scalato i ranghi fino a diventare Maestro del Sanctum di New York, protettore della Pietra del Tempo e diventare lo Stregone Supremo del MCU prima che il ruolo venisse assunto da Wong dopo lo schiocco di Thanos in Avengers: Infinity War. Doctor Strange ha appreso le vie delle Arti Mistiche in modo incredibilmente rapido e ha salvato la Terra in Doctor Strange intrappolando Dormammu in un loop temporale. Questo dimostra che l’intelligenza geniale di Strange è importante quanto la sua padronanza della magia.

Doctor Strange, Avengers: Infinity War, Spider-Man: No Way Home e Doctor Strange nel Multiverso della Follia hanno tutti cementato Doctor Strange come uno dei supereroi più formidabili del roster del MCU. Tuttavia, What If…? ha mostrato il potenziale di Strange anche come cattivo, poiché ha sfruttato il potere della Pietra del Tempo per il proprio tornaconto personale. Tuttavia, non c’è dubbio che uno stregone in grado di opporsi a personaggi del calibro di Dormammu, Thanos e persino a varianti più sinistre dello stesso Doctor Strange meriti un posto tra i supereroi più forti del MCU.

Groot

Groot

Sin dal suo debutto, Groot è diventato un membro prezioso dei Guardiani della Galassia. Un essere altamente intelligente, simile a un albero, la cui composizione naturale gli permette di far ricrescere gli arti o addirittura un intero corpo, Groot è un brillante alleato in battaglia. La sua dedizione alla squadra dei Guardiani della Galassia lo ha reso anche uno dei personaggi più amabili e memorabili del MCU, poiché si è sacrificato alla fine di Guardiani della Galassia per proteggere la sua nuova famiglia. Fortunatamente, uno dei suoi ramoscelli è ricresciuto in un nuovo Groot, che da allora è apparso in diverse avventure del MCU.

Dopo Guardiani della Galassia Vol. 2, Groot ha aiutato i Vendicatori a combattere l’esercito di Thanos in Infinity War, un film che ha mostrato anche la forza del nuovo Groot, in quanto è stato in grado di formare le sue braccia nel manico della nuova ascia di Thor, Stormbreaker. L’Holiday Special ha mostrato un Groot più robusto, con una corteccia che ricorda un aumento della muscolatura, e i trailer di Guardiani della Galassia Vol. 3 hanno mostrato che può anche far crescere arti extra e persino ali, che torneranno sicuramente utili nella battaglia imminente. Groot è forse il più versatile degli eroi del MCU.

Tony Stark – Iron Man

Iron Man Tony Stark

Tony Stark non potrà mai essere considerato uno dei supereroi più forti fisicamente del MCU, ma aveva qualità in altri settori che lo rendevano uno dei membri più potenti dei Vendicatori. L’intero peso del MCU era bilanciato sulle spalle di Stark quando Iron Man ha dato il via al MCU nel 2008, ed è stato il sacrificio di Iron Man in Avengers: Endgame. La mente strategica, l’arguzia e l’intelligenza suprema di Stark lo rendevano un avversario formidabile per qualsiasi cattivo, ma sono stati i suoi monumentali progressi tecnologici a renderlo famoso.

Durante Iron Man, Stark è stato in grado di miniaturizzare la tecnologia del suo reattore ad arco utilizzando solo i pezzi avanzati di alcune delle sue armi. Questo portò anche allo sviluppo del primo prototipo dell’armatura di Iron Man, che usò per sfuggire alla prigionia prima di perfezionarne il design. Come Iron Man, Stark ha usato la sua influenza, la sua fama e la sua fortuna per spegnere le minacce in tutto il mondo, salvando alla fine il mondo da minacce ultraterrene più volte. Che si tratti di pilotare un missile nucleare attraverso un portale nello spazio, di distruggere una città in rovina o di usare le Pietre dell’Infinito per salvare l’universo, Stark è sempre stato uno dei supereroi più creativi e talentuosi del MCU.

Bucky Barnes – Winter Soldier

Bucky Barnes

Sebbene non sia sempre stato considerato un supereroe, Bucky Barnes, alias il Soldato d’Inverno, si è guadagnato questo titolo più di altri. Sottoposto al lavaggio del cervello dell’HYDRA dopo un tragico incidente durante la Seconda Guerra Mondiale, Barnes, imbevuto del siero del super-soldato, ha operato come Soldato d’Inverno per decenni, compiendo omicidi e missioni segrete per conto dell’HYDRA. Dopo che la sua mente è stata liberata dal condizionamento dell’HYDRA (grazie ai Wakandiani), Barnes è diventato un fedele alleato di Steve Rogers e Sam Wilson mostrando fino a che punto si sarebbe spinto per proteggere l’eredità di Capitan America in pensione.

Oltre a essere potenziato da un siero per super-soldati simile a quello del dottor Abraham Erskine, che ha donato a Steve Rogers le sue abilità come Capitan America, Bucky Barnes possiede anche un’arma unica che lo rende un eroe molto forte nel MCU. Mentre in origine indossava un braccio di titanio con la stella rossa comunista impressa sulla spalla, Bucky avrebbe ricevuto un braccio di vibranio dopo il periodo trascorso in Wakanda. Il braccio di vibranio gli conferisce ancora più potere, come dimostra nelle scene di combattimento con i Dora Milaje e John Walker in The Falcon and the Winter Soldier. Sarà una fantastica aggiunta alla squadra dei Thunderbolts del MCU.

Steve Rogers – Capitan America

Capitan America

Sam Wilson ha assunto il ruolo di Capitan America nel MCU, continuando l’eredità di Steve Rogers in Captain America: New World Order e oltre. Tuttavia, a Wilson non è stato somministrato il siero del super-soldato, che in precedenza era un marchio di fabbrica di Capitan America, per cui Wilson sarà forse un supereroe più concreto e umano, mentre il siero di Rogers gli conferiva forza, velocità, resistenza e capacità di sopportazione potenziate. Progettato per essere l’apice dell’esercito americano durante la Seconda Guerra Mondiale, Rogers ha salvato centinaia di soldati morti e ha affrontato il capo dell’HYDRA, il Teschio Rosso.

Armato di uno scudo di vibranio e con il siero del super-soldato che gli scorreva nelle vene, Steve Rogers era il chiaro leader dei Vendicatori nelle prime avventure del MCU. Non solo aveva la forza sufficiente per impedire a un elicottero di prendere il volo e per tenere a bada Thanos, ma Steve Rogers avrebbe anche confermato di essere degno di brandire Mjolnir, il martello di Thor, in Avengers: Endgame. Le competenze tattiche e strategiche di Rogers non erano seconde a nessuno e lo hanno posto al centro del MCU per oltre un decennio prima di ritirarsi in Endgame, vivendo nel passato con Peggy Carter.

T’Challa & Shuri – Black Panther

Black Panther

Il mantello di Black Panther è stato tramandato attraverso le generazioni wakandiane, a partire dal Primo Re di Wakanda, Bashenga, per poi passare a T’Challa e successivamente a Shuri in Black Panther: Wakanda Forever. Il compianto Chadwick Boseman ha debuttato come T’Challa, alias Pantera Nera, in Captain America: Civil War, un eroe impregnato del potere dell’erba a forma di cuore, una pianta infusa di vibranio che gli ha conferito poteri simili a quelli del siero del super-soldato su Steve Rogers e Bucky Barnes. Una cosa però distingue Pantera Nera dagli altri super soldati: l’armatura di vibranio del guerriero del Wakanda.

Il vibranio è una risorsa comune in Wakanda, in quanto il metallo ha permesso alla nazione africana nascosta di fare enormi progressi nella tecnologia, pur mantenendosi segreta al mondo esterno. La Pantera Nera utilizza il vibranio come ultima forma di protezione, in quanto la sua armatura è in grado di deviare i proiettili e di assorbire e ridistribuire l’energia cinetica. Anche gli artigli della Pantera Nera sono fatti di vibranio e sono un’arma in grado di lasciare segni nello scudo di Capitan America. La tuta di Pantera Nera di Shuri è stata in grado di sigillare la sua ferita da taglio durante la battaglia con Namor, salvandole la vita.

Jennifer Walters – She-Hulk

She-Hulk

Jennifer Walters, cugina di Bruce Banner, ha debuttato nella Fase 4 del MCU in She-Hulk: Attorney at Law, che ripercorre la storia delle origini dell’iconico Hulk. Walters è diventata She-Hulk dopo essere stata esposta al sangue di Banner in un incidente d’auto, trasformandosi in Hulk, anche se ha subito mostrato un controllo molto maggiore sul suo personaggio di Hulk rispetto al cugino, permettendole di lavorare e vivere come She-Hulk senza esprimere la sua rabbia. Come She-Hulk, Walters ha una forza indescrivibile, invulnerabilità, pelle impenetrabile e un fattore di guarigione potenziato.

She-Hulk è una rappresentazione molto più umana di Hulk rispetto alla versione di Banner, in quanto molti potrebbero immedesimarsi nelle difficoltà della vita personale di Walters, tra cui uscire con She-Hulk e trovare un sano equilibrio tra lavoro, vita e supereroe. Nonostante i suoi difetti, come qualsiasi altro essere umano, Jennifer Walters è una delle supereroine fisicamente più forti del MCU. La sua capacità di infrangere la quarta parete, inoltre, non solo è un’ottima scelta televisiva, ma mostra un livello di autoconsapevolezza e di connessione che la renderà una risorsa fantastica per la squadra dei New Avengers del MCU.

Gilgamesh

Gilgamesh

Se gli Eterni sono collettivamente i supereroi più potenti del MCU, allora Gilgamesh deve essere il supereroe più forte del MCU, visto che viene spesso definito l’Eterno più forte. Mentre tutti gli Eterni hanno notevoli capacità dovute alla loro fisiologia, tra cui forza, durata, velocità, agilità e immortalità potenziate, Gilgamesh è stato in grado di usare l’energia cosmica per proiettare un esoscheletro indistruttibile intorno alle sue braccia e ai suoi pugni. Questo ha decuplicato la sua forza naturale e lo ha reso un guerriero leggendario nella lotta degli Eterni contro i Devianti nel corso della storia umana.

Oltre a essere il membro più forte degli Eterni, Gilgamesh esprime anche una grande gentilezza, empatia e legame con i suoi compagni Eterni, in particolare con Thena. Gilgamesh aveva giurato di proteggere sempre Thena (e gli altri da Thena) dopo che il suo Mahd Wy’ry era diventato troppo grande per lei da gestire; era l’unico essere abbastanza forte da difendersi dai suoi attacchi immotivati, ma questo anche perché teneva profondamente a lei e non voleva vederla soffrire. Gilgamesh fu infine ucciso da Kro e il suo potere fu assorbito dal leader dei Devianti, ma sarà ricordato come un eroe estremamente potente nel MCU.

Visione

Visione

Durante Avengers: Age of Ultron, Ultron e una Helen Cho controllata mentalmente progettarono Visione come corpo perfetto per la malvagia intelligenza artificiale, portata in vita dalla Pietra della Mente, incastonata nella fronte del corpo. JARVIS fu infine inserito nel corpo di Visione e fu attivato da Thor, risvegliando uno dei personaggi più potenti del MCU. Realizzato in vibranio e in grado di controllare il potere della Pietra della Mente, Visione divenne un membro prezioso dei Vendicatori prima del loro scioglimento in Captain America: Civil War, con capacità che gli altri eroi della Terra possono solo sognare.

Oltre a essere quasi indistruttibile fino all’arrivo di Thanos, i poteri di Visione nel MCU includono il volo, l’alterazione della densità corporea e l’uso della Pietra della Mente come potente laser, oltre a possedere un’intelligenza di livello geniale, una salda bussola morale e una forte abilità nel combattimento corpo a corpo. Visione ha anche dimostrato molto rapidamente di essere degno di brandire Mjolnir, cosa che non solo ha impressionato ma anche intimorito gli altri Vendicatori. Sebbene Visione sia stato ucciso durante la ricerca delle Pietre dell’Infinito da parte di Thanos, WandaVision ha rivelato che è stato ricostruito come Visione Bianca, e si vocifera che una serie Vision Quest continuerà la sua storia come uno dei supereroi più forti del MCU.

Adam Warlock

Adam Warlock

Adam Warlock farà finalmente il suo debutto in Guardiani della Galassia Vol. 3, dopo essere stato anticipato durante una delle scene post-credits di Guardiani della Galassia Vol. 2. Per la sua introduzione nel MCU, la storia di origine di Adam Warlock dai fumetti Marvel Comics è stata modificata, quindi non è chiaro quali abilità avrà effettivamente il nuovo eroe, ma se la sua controparte a fumetti è qualcosa di simile, Adam diventerà uno dei supereroi più potenti, se non il più potente, del MCU. Nei fumetti, Adam è stato geneticamente progettato per essere perfetto, il passo successivo nell’evoluzione dell’umanità, che è simile a come il Sovrano lo ha descritto in Guardiani della Galassia Vol. 2.

Nei fumetti Marvel, Adam Warlock è il custode della Pietra dell’Anima, ma poiché questa è stata distrutta nel MCU, sembra che avrà una gemma diversa nella fronte. Adam ha capacità sovrumane potenziate che rivaleggiano con quelle dei supereroi più potenti, tra cui forza, riflessi, sensi cosmici, immortalità, manipolazione dell’energia e un intelletto e una mente filosofica di livello geniale. È regolarmente visto come uno degli avversari più temibili per qualsiasi cattivo, il che rende il debutto di Adam Warlock in Guardiani della Galassia Vol. 3 ancora più eccitante.

Carol Danvers – Captain Marvel

Capital Marvel

L’introduzione di Carol Danvers nella Fase 3 del MCU ha portato con sé molte critiche, in quanto molti si sono chiesti perché un personaggio che sarebbe arrivato sulla Terra negli anni ’90 fosse scomparso negli ultimi due decenni, soprattutto quando il suo incredibile set di poteri sarebbe stato utile per risparmiare le vite di metà dell’universo durante Avengers: Infinity War. Danvers ha acquisito i suoi poteri dopo essere stata esposta all’energia grezza del Tesseract, alias la Pietra Spaziale, ma ha sbloccato queste capacità solo anni dopo. Realizzando il suo vero potenziale, Capitan Marvel rinunciò rapidamente ai suoi vecchi comandanti Kree e scelse di aiutare gli Skrull nella loro ricerca di libertà.

Mentre Capitan Marvel ha dato al pubblico un assaggio del potere della Danvers, Avengers: Endgame ha mostrato perché non era stata coinvolta come personaggio nei film precedenti: avrebbe sconfitto il nemico molto rapidamente. L’apparizione di Captain Marvel in Avengers: Endgame, seppur breve, l’ha vista distruggere con facilità la nave di Thanos e confrontarsi con il Titano Pazzo, riuscendo a resistere a un pugno in faccia senza battere ciglio e venendo messa da parte solo dal rapido uso della Pietra del Potere da parte di Thanos. Capitan Marvel è un supereroe del MCU al livello degli dei, che merita un posto tra gli eroi più forti del franchise.

Sersi

Sersei

Sebbene Sersi non abbia la stessa forza fisica di Gilgamesh, la sua capacità specifica di usare l’energia cosmica per trasformare la materia la colloca ai primi posti tra i supereroi più forti del MCU, anche perché ha usato questo potere per salvare letteralmente l’intero pianeta. Inizialmente, Sersi poteva essere considerata il membro più debole degli Eterni, in quanto aveva l’impressione di poter trasformare solo la materia inorganica, ma ciò si rivelò presto falso, in quanto trasformò un Deviante in un albero. Tuttavia, questo sarebbe stato solo un assaggio della sua vera forza.

Nel corso della Fase 4 di Eternals, Sersi passa da un personaggio delicato e relativamente ingenuo a diventare il Primo Celestiale e si ritrova persino con il potere di trasformare il Celestiale emergente Tiamut in marmo. Anche se questo ha ucciso il Celestiale e ha lasciato un’enorme statua celestiale emergere dall’oceano, le azioni di Sersi alla fine di Eternals hanno salvato il mondo e l’umanità, poiché l’emergere del Celestiale Tiamut avrebbe fatto a pezzi il pianeta. Questo, oltre all’animo gentile di Sersi e alla sua attitudine all’amore e alla connessione, la rende un membro terribilmente delicato degli Eternals, per cui si spera che abbia un futuro brillante nel MCU.

Thor

Thor MCU

Fin dal suo debutto in Thor del 2011, il Dio del Tuono asgardiano è sempre stato conosciuto come uno dei personaggi più forti del MCU. La sua fisiologia asgardiana gli conferisce capacità superiori a quelle di qualsiasi super soldato, per non parlare dei normali esseri umani. Nonostante ciò, il potere di Thor si è rafforzato nel corso della sua lunga carriera nel MCU. Thor: Ragnarok lo ha lasciato senza il suo fidato martello, Mjolnir, ma con una maggiore comprensione della sua capacità di sfruttare il potere del fulmine e un più forte apprezzamento per la sua famiglia, i suoi amici e il suo dovere di nuovo Re di Asgard. Tutto questo ha raggiunto l’apice in Infinity War, che si è concluso con Thor che ha quasi fermato Thanos.

Sebbene Thor sia stato in grado di resistere a tutta la forza di Nidavellir, di sfruttare il potere del Bifrost con Stormbreaker e di reclamare il suo valore con Mjolnir, la vera forza di Thor è sempre stata la sua morale e le relazioni trasformative che ha costruito con gli eroi della Terra, tra cui Jane Foster, Erik Selvig e i Vendicatori. Thor: Love & Thunder lo ha visto persino assumere il ruolo di padre della figlia resuscitata di Gorr, Love, che sicuramente infonderà a Thor una nuova serie di abilità per le sue future apparizioni nel MCU. È una battuta ricorrente che Thor non sia in realtà il Vendicatore più forte, ma il suo potere divino lo rende un formidabile alleato degli Eroi più potenti della Terra.

Charles Xavier – Professor X

Professor X

La versione 616 del Professor Charles Xavier nel MCU non ha ancora debuttato, ma in Doctor Strange nel Multiverso della Follia Patrick Stewart ha ripreso il ruolo di una variante del Professor X, il leader della squadra di mutanti X-Men. Il Professor X è considerato un mutante di livello Omega, il che significa che il suo potere raggiunge un livello indefinibile per le sue specifiche abilità. Nel caso del Professor X, è uno dei telepati più potenti al mondo, che gli permette di leggere e controllare le menti di chiunque lo circondi, e il suo genio scientifico lo ha portato a creare Cerebro, una macchina in grado di collegarlo a chiunque nel mondo.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia ha dato agli spettatori un’idea della forza del Professor X, che è stato in grado di entrare nella mente di Scarlet Witch e di parlare con la sua variante intrappolata di Terra-838, anche se questo ha portato alla sua morte per mano del personaggio. Fondatore della Xavier’s School for Gifted Youngsters e degli X-Men, il Professor X ha instillato in centinaia di giovani mutanti un messaggio positivo di unità tra l’umanità e la razza mutante, addestrandoli al contempo a controllare e utilizzare i propri poteri. Charles Xavier è un leader incredibilmente forte e assertivo, il che lo colloca tra gli eroi del MCU.

Bruce Banner – Hulk

Hulk Bruce Banner MCU

Sebbene la cugina di Bruce Banner, Jennifer Walters, sia tra i supereroi più forti del MCU, la fonte del suo potere è stata ampiamente considerata come il Vendicatore più forte e una potenziale bomba a orologeria. Dopo essere stato esposto a una dose solitamente letale di radiazioni gamma, Bruce Banner ha acquisito la capacità di trasformarsi nel mostro furioso conosciuto colloquialmente come Hulk. Nelle prime apparizioni di Hulk nel MCU, la sua forza era ineguagliabile e la sua natura completamente imprevedibile ha fatto sì che il personaggio rasentasse l’orrore, dato che regolarmente scatenava il caos, richiedendo la forza di diversi Vendicatori per abbatterlo.

L’Incredibile Hulk ha visto una battaglia tra Hulk e l’Abominio della spazzatura di Harlem, The Avengers lo ha visto uccidere con facilità molti membri dell’esercito Chitauri di Loki e Avengers: Age of Ultron ha mostrato una tragica furia per le strade di Johannesburg. Tuttavia, nel corso del tempo, ci si è concentrati sempre meno sulla rabbia di Hulk, a favore del genio di Banner. Non solo è un mostro di rabbia indistruttibile e inarrestabile, ma Banner ha sette dottorati di ricerca che mette regolarmente a frutto in laboratorio con Tony Stark. Tuttavia, molti sperano che Hulk arrabbiato ritorni in un potenziale progetto di World War Hulk nel MCU.

Wanda Maximoff – Scarlet Witch

Scarlet Witch Wanda Maximoff MCU

Ci sono sicuramente personaggi impressionanti e potenti nell’epico universo condiviso dei Marvel Studios, ma la Strega Scarlatta è di gran lunga la più forte e terrificante supereroina trasformata in cattiva di tutte. Wanda Maximoff ha avuto uno dei viaggi più tumultuosi del MCU, che l’ha portata da volontaria dell’HYDRA, a Vendicatrice, a fuggitiva, a moglie e madre, e infine a cattiva in Doctor Strange nel Multiverso della follia. Ciò che più spaventa di Scarlet Witch, tuttavia, è che nessuno capisce veramente quanto sia potente, nemmeno lei stessa, il che la rende imprevedibile.

La capacità di Wanda di manipolare la probabilità e di lanciare incantesimi la rende un avversario formidabile per qualsiasi cattivo o eroe che sia. È l’essere Nexus dell’Universo 616, il che significa che ha la capacità di cambiare il futuro e alterare il flusso temporale e, da quando è entrata in possesso della Darkhold in WandaVision, è stata in grado di camminare nei sogni in un’altra realtà e di massacrare la squadra degli Illuminati su Terra-838 alla ricerca di America Chavez. Nonostante la sua morte apparente nel crollo del Monte Wundagore, si prevede che Scarlet Witch tornerà nel Marvel Cinematic Universe, potenzialmente con una maggiore comprensione del suo incomparabile potere.

Le mura di Bergamo, la recensione del documentario di Stefano Savona

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Nel marzo 2020 la città, dentro le sue mura, è un corpo malato. È un insieme di cellule, di tessuti, di organi che non riescono più a comunicare. Le strade si sono svuotate, gli scambi azzerati, gli incontri proibiti. Disconnesso dagli altri ogni corpo è solo all’interno delle sue mura. Le Mura di Bergamo è un docu-film che crea connessioni tra memoria e futuro, per accompagnare questa collettività, lungo le prime fasi della paziente opera di ricomposizione di quel tessuto intimo, familiare e sociale, che la pandemia ha lacerato.

Il protagonista de Le mura di Bergamo è la città, un corpo sociale che, come ogni organismo vivente, è costituito innanzitutto dalle infinite connessioni tra le sue parti. Le parole, gli sguardi, i gesti, i silenzi che questa narrazione testimonia sono un tentativo di rendere conto di qualcuna di queste connessioni, con la speranza che, rendendole visibili, il racconto cinematografico possa contribuire a consolidarle. Dopo tre anni dall’inizio della pandemia che ha sconvolto il mondo, Stefano Savona arriva al cinema con il suo documentario che di focalizza sulla città italiana dove tutto è iniziato. Una città che si è riunita nell’abbraccio delle sue mura.

Le mura di Bergamo, la recensione

Il corpo della città è un organismo devastato che prova a reagire. Medici, infermieri, pazienti, volontari, e anche chi non ha vissuto direttamente il dolore della malattia cerca un proprio ruolo nel processo di guarigione collettiva. Raccogliere e raccontarsi le storie di chi non c’è più diventa una maniera per rielaborare il lutto privato e collettivo e per ragionare sul bisogno di una nuova ritualità della morte. Le mura di Bergamo diventa un supporto emotivo. Il documentario di Stefano Savona, soprattutto all’inizio è volutamente disturbante con le inquadrature reali di quello che succedeva dentro l’ospedale di Bergamo, dentro le incubatrici e reparti di terapia intensiva.

Forse troppo presto per raccontare questo tipo di realtà, come dicono gli stessi protagonisti del documentario, ma chi siamo noi per non raccontarla? Nessuno vuole rinnegare il passato e voltare le spalle, tutti cercano risposte e le cercano tra le persone che hanno accanto. Anche lo spettatore è come ipnotizzato da questo racconto dove le immagini in ospedale, crude e terribili, si intervallano video in bianco e nero di realtà ormai passate, di abbracci mancati e di gioventù perduta. La catastrofe umanitaria, come si è definita, non riguarda solo i morti di pandemia ma queste famiglie, per chi ha lavorato nel settore ospedaliero e per chi è stato lasciato senza un supporto.

I sopravvissuti al Covid-19 si tengono compagnia, cercano di mandare avanti le loro vite con dignità. Si raccontano le atrocità che hanno visto e vissuto sulla propria pelle, dei compagni di stanza che lottavano come loro ma che non ce l’ hanno fatta. Di mariti, padri, mogli, figli che la malattia ha portato via. Restare in vita per loro è come una condanna perché gli ricorda cosa hanno perso e cosa hanno subito. I sopravvissuti lottano, ma sono allo stesso tempo dispiaciuti di avercela fatta a discapito di membri della loro famiglia. La realtà de Le mura di Bergamo è una realtà che abbraccia tutti, come le mura abbracciano la città, le stesse mura si trasformano in braccia di volontari che aiutano come possono, con ogni mezzo a loro disposizione.

Raccontare è già una terapia

La commozione dei sopravvissuti quando gli viene concesso di tornare a casa perché sono guariti sa già di un tempo diverso. Le giornate si fanno più lunghe e l’estate arriva presto ma tra Le mura di Bergamo c’è ancora una battaglia da vincere. Quella commozione che porta i sopravvissuti a casa è una commozione verso il passato, verso una casa che non sarà mai più la stessa che rimane come un guscio vuoto ad aspettare in eterno una famiglia che non farà mai ritorno. I sopravvissuti rimangono spogliati della loro vita passata, ci si aggrappano, lottano per cercare di costruire i pilastri di un’altra vita, di una seconda possibilità.

Il gruppo di ascolto che si viene a creare grazie a questi volontari aiuta le persone sopravvissute a cercare di mettere insieme di questa vita. Ci si domanda se le persone siano pronte ad ascoltare le testimonianze dolorose di quei giorni, che ormai sembrano passato, ma che sono incise nelle loro menti. Si sente le esigenze di trattare i morti come tali, non come numeri o come una spunta da mettere su una lista infinita di nomi che la pandemia ha portato via. Bisogna dare alle persone il tempo del lutto, ma quanto tempo occorre? Nessuno sa la risposta perché nessuno ha avuto mai a che fare con una sofferenza così grande.

Le mura di Bergamo recensione

Un abbraccio di una città intera

Le mura di Bergamo diventano anche una metafora di unione, dove si riuniscono queste persone per cercare di essere d’aiuto alle famiglie dei defunti, per dare loro dignità. I volontari infatti non vogliono in alcun modo rivivere la morte ma attraverso di essa elaborare la vita che hanno davanti. Così un anno passa, vediamo immagini del documentario adattarsi con quanto visto in tv come il discorso del Presidente della Repubblica. Ma anche adesso, mentre noi parliamo, il documentario ha già compiuto tre anni dalla sua realizzazione e forse adesso era giunto il momento che vedesse la luce.

Le mura di Bergamo nato come un instant documentary, ha avuto fin da subito un approccio camaleontico alla narrazione della realtà. Se in un primo momento si è occupato della condizione dei pazienti all’interno dell’ospedale, si è poi spostato al di fuori di queste mura. Nella città di Bergamo, dentro quelle mura, i gruppi solidali per supporto emotivo, fisico e sociale si sono riuniti spontaneamente. Chiunque in quel periodo ha dato prova della profonda umanità che l’essere umano è in grado di trasmettere.

Everything Everywhere All At Once: il profondo significato del film

Everything Everywhere All At Once, che ha trionfato agli Oscar 2023 aggiudicandosi ben sette statuette, sembra a prima vista un film d’azione incentrato sulla missione di salvare il multiverso, ma lo spettacolo visivo elaborato dai The Daniels contiene molteplici strati tematici che rendono il vero significato di questo “film dei record” incredibilmente profondo. La trama racconta la storia di Evelyn Wang (Michelle Yeoh), un’immigrata cinese di mezza età trapiantata negli Stati Uniti, dove gestisce una lavanderia a gettoni insieme al marito Waymond (Ke Huy Quan). Non solo l’attività di Evelyn è in crisi e si deve interfacciare con un’ultimatum del fisco, ma anche il suo matrimonio e la vita famigliare non sembrano andare per il meglio: Evelyn non riesce a relazionarsi con la figlia Joy (Stephanie Hsu) e ad accettare pienamente la sua personalità.

Everything Everywhere All At Once è diretto dal duo di Swiss Army Man Daniel Kwan e Daniel Scheinert (conosciuti come i Daniels). Nel film, il duo registico ha intrecciato fantasia, commedia, dramma familiare e fantascienza, con una trama sempre più assurda, affascinante ed esilarante che ruota attorno alla super villain Jobu Tupaki. Il film utilizza anche l’espediente della lotta su più fronti di Evelyn per elaborare una riflessione molto profonda, che analizziamo in questo articolo.

Il vero messaggio del film

SAG Awards Michelle Yeoh in Everything Everywhere All At OnceAnche se non viene mai detto espressamente, Everything Everywhere All At Once suggerisce che ciò che rende la vita significativa è il riconoscere che, poiché non esiste un significato connaturato alle cose, tutte le cose e i momenti sono ugualmente significativi. Si scopre che Jobu Tupaki (una variante della figlia di Evelyn, Joy) non vuole uccidere Evelyn, ma stava solo cercando un’altra persona in grado di spostarsi nel multiverso, soprattutto nella speranza di trovare una prospettiva diversa per dare un senso o un significato a tutto ciò che sta vivendo.

La sceneggiatura di EEAAO tratta le tematiche del nichilismo e della depressione, e non dà mai una risposta esplicita al problema dell’assenza di significato in un universo infinito. Il senso del film si rivela, al contrario, un’argomentazione esaustiva sul fatto che, forse, l’unico significato da trovare nella vita è quello delle persone che la popolano, e quindi la soluzione è essere presenti in ogni momento possibile.

Perché Everything Everywhere All At Once è assurdamente divertente

Stephanie Hsu Everything Everywhere All at OnceEverything Everywhere All At Once si spiega meglio con le sue scene comiche, che ne rafforzano il punto di vista grazie al suo stile assurdo e alla suo modo di comunicare. L’assurdismo come filosofia accetta la mancanza di significato nel mondo e la sfida abbracciando comunque la vita; in breve, se nulla ha un significato, tutto ha lo stesso significato di qualsiasi altra cosa. Il bizzarro Everything Everywhere All At Once non è semplicemente una commedia d’azione multiversale, ma un dramma familiare profondamente personale. Gli orpelli multiversali sono pezzi di scena destinati a sottolineare il vero messaggio: la famiglia, l’amore e la ricerca della gioia nella propria vita sono tutto ciò che conta.

Il film dei The Daniels è un fresco amalgama di generi. In parte azione, in parte commedia, in parte dramma, in parte riflessione, ma il messaggio non si perde mai nel mix: il vero significato di Everything Everywhere All At Once è abbastanza chiaro da essere colto. Quello che i The Daniels sono riusciti a fare con questo film è trasmettere il suo significato senza bisogno di dichiararlo espressamente. Tuttavia, c’è uno strato ancora più profondo nel significato di Everything Everywhere All At Once, se esaminato dalla prospettiva della sua produzione a basso costo.

Il messaggio “cinematografico” del film

Al di là dell’assurdità della sua trama, Everything Everywhere All At Once è la prova che è possibile realizzare una storia visivamente complessa, sontuosa, stratificata ed energica con un budget minimo. In effetti, gran parte del successo del film è dovuto al fatto che il team di esperti degli effetti speciali che ha lavorato al film è composto solo da cinque persone, che hanno imparato il mestiere da autodidatta, attraverso tutorial di YouTube. È un film guidato dalle storie, uscito poco prima di Doctor Strange 2, tanto che anche gli spettatori Marvel di lunga data non hanno potuto fare a meno di rendersi conto di come il MCU dovrebbe trattarare meglio la tematica del Multiverso. Il significato della pellicola in termini di commento su Hollywood è un messaggio severo su come una narrazione ben strutturata batta 1 a 0 i grandi budget – e non solo in termini di cinema avvincente, ma anche di successo al botteghino.

Sebbene il budget di 25 milioni di dollari per Everything Everywhere All At Once e l’incasso di circa 100 milioni di dollari siano solo spiccioli per entità come Marvel e Disney, si tratta comunque di un successo massiccio e senza precedenti che dimostra che i blockbuster non hanno sempre bisogno di budget a sei cifre. Inoltre, con la partecipazione di star come Michelle Yeoh a produzioni a basso costo, il film infrange ulteriormente l’illusione che il futuro di Hollywood risieda nei film a grande budget. È innegabile che la pellicola dei The Daniels abbia scosso l’industria cinematografica (in meglio) in più di un modo.

La parola ai registi di Everything Everywhere All At Once

The Daniels Everything Everywhere All At OnceAnche i registi di Everything Everywhere All At Once, Daniel Kwan e Daniel Scheinert, sono intervenuti nella discussione sul loro film di successo. In una precedente intervista, i Daniels hanno rivelato come hanno ideato il concetto e la trama del film, nonché la filosofia della sua idea di multiverso. Quando Kwan propose per la prima volta la sua idea del multiverso a Scheinert, quest’ultimo spiegò che odiava i multiversi perché gli facevano provare pensieri nichilisti. Tuttavia, Kwan ha risposto con un compromesso che praticamente riassume il significato del film così come viene recepito dalla maggior parte del pubblico. Durante un’intervista con il Daniels, ecco cosa ha detto Kwan a Scheinert (via Radio Times) riguardo alla preoccupazione di quest’ultimo per l’insensatezza del multiverso:

Facciamo un film che sia nichilista e che lo riconosca!”. Poi la cosa è rimbalzata avanti e indietro fino a quando ci siamo detti: ‘Oh, il multiverso è la metafora perfetta di come ci si sente a vivere in questo momento’. Se possiamo esplorare tutte le nostre nevrosi e le nostre paure attraverso il multiverso, forse possiamo imparare qualcosa su noi stessi. E così è stato, stiamo solo inseguendo domande quando facciamo film – non conosciamo le risposte finché non lo mostriamo di fronte a un pubblico, a volte“.