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Secret Invasion: foto ufficiali svelano i ruoli di Emilia Clarke e Olivia Colman

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I Marvel Studios hanno diffuso le prime foto ufficiali di Secret Invasion, l’attesa prossima serie in arrivo su Disney+. Le prime immagino sono state rivelate attraverso Vanity Fair, e mostrano il suo cast stellare. Descritto come un thriller di spionaggio rivoluzionario, il dramma limitato dovrebbe essere presentato in anteprima il 21 giugno, esclusivamente su Disney+.

Le foto di Secret Invasion confermano anche alcuni dettagli del personaggio relativi ai nuovi arrivati ​​nel MCU Emilia Clarke, Olivia Colman e i ruoli di Kingsley Ben-Adir. È stato rivelato che Clarke interpreterà la figlia Skrull di Talos, G’iah, che farà parte di un gruppo radicalizzato di Skrull guidato dal leader della resistenza di Ben-Adir, Gravik.  In merito al suo ruolo l’attrice Emilia Clarke ha così commentato. Crescere in mezzo a una guerra costante rende difficile smettere di combattere. Vivere all’ombra di un genitore potente rende la situazione ancora più terribile, specialmente quando si tratta di un leader che viene visto come un fallito. Nel caso di G’iah, la resistenza era virtualmente inevitabile. “L’ha indurita, di sicuro. C’è una sorta di sentimento punk che provi da questa ragazza. È una ragazzina rifugiata che ha avuto Talos come padre, capisci cosa intendo? Forse il fatto che non sapessimo che avesse un figlio fino a questo punto ti dice tutto ciò che devi sapere sulla loro relazione“.

Il produttore esecutivo della serie Disney+Jonathan Schwartz, afferma che lo spettacolo prende spunto anche dai thriller di spionaggio della Guerra Fredda di John le Carré, così come da alcuni programmi televisivi contemporanei che hanno esplorato lo scontro tra lealtà e identità. “Siamo stati davvero ispirati da spettacoli come  Homeland e  The Americans“, dice. “Quello che scopri è che ci sono persone di cui ti fidi o pensi di poterti fidare, o di cui ti puoi fidare solo fino a un certo punto.”

Nella sua ricerca per svelare la trama estremista degli Skrull, Fury incontra un certo numero di figure che, come lui, hanno ricoperto posizioni di influenza segreta in tutto il mondo, spesso come parte dei servizi di intelligence nazionali. Inoltre, come lui, tendono a sentirsi a proprio agio operando al di fuori delle restrizioni della legge e dell’ordine. Tra loro c’è  Everett K. Ross di  Martin Freeman, l’agente della CIA che è già apparso in Captain America: Civil War e nei  film Black Panther. Ha una lunga carriera di lavoro con società avanzate e segrete che hanno problemi di fiducia.

Un altro è  James “Rhodey” Rhodes di Don Cheadle, il collegamento con le armi militari dei film di Iron Man che ha spesso combattuto in prima linea come War Machine  “Questo è un tipo diverso di Rhodey, un animale politico e non, sai, un ragazzo che ha un abito speciale“, ha commentato Samuel L. Jackson. “In questo è il braccio destro del presidente. Quindi è il ragazzo che prende molte decisioni, alcune buone, altre cattive.

Nel frattempo, Olivia Colman interpreterà un agente antagonista dell’MI6. “È un personaggio che non avevi mai vista interpretare prima”, ha detto il protagonista Samuel L. Jackson a proposito del misterioso personaggio interpretato da Olivia Colman. “È a sangue freddo e adora essere quella persona.” Sulla serie Jonathan Schwartz ha rivelato: “Gli Skrull sono molto più in grado di resistere alla radioattività e ci sono un sacco di siti radioattivi dismessi in Russia. È lì che Gravik ha stabilito la sua base operativa.” 

Secret Invasion, la serie 

Samuel L. Jackson e Ben Mendelsohn riprenderanno i loro ruoli rispettivamente di Fury e Talos, e saranno affiancati da Olivia Colman, che si dice interpreterà un’incarnazione di Union Jack, ed Emilia Clarke, che potrebbe essere o meno raffigurante Abigail Brand. Kingsley Ben-Adir sarà il cattivo nei panni di Gravik. Ne cast di Secret Invasion rivedremo anche Cobie Smulders nei panni di Maria Hill, Don Cheadle nei panni di James “Rhodey” Rhodes e Martin Freeman nei panni di Everett K. Ross.Thomas Bezucha (Let Him Go) e Ali Selim (The Looming Tower) hanno diretto la miniserie, scritta da Kyle Bradstreet (Mr. Robot).

La serie sarà presentata in anteprima il 21 giugno 2023 su Disney+ e vede la partecipazione anche di Ben Mendelsohn, che riprende il ruolo di Skrull Talos, Olivia Colman, Emilia Clarke, Kingsley Ben-Adir, Christopher McDonald e Killian Scott. La serie di eventi comici crossover mette in mostra una fazione di Skrull mutaforma che si sono infiltrati sulla Terra per anni. La Smulders ha ripreso il ruolo in diverse foto Marvel tra cui Spider-Man: Far From Home, Captain America: Civil War e tutti i film degli Avengers. Di recente ha ricevuto ottime recensioni per la sua interpretazione di Ann Coulter in American Crime Story: Impeachment.

Mission: Impossible – Fallout: trama, cast e sequel del film con Tom Cruise

Da quando nel 1996 il personaggio di Ethan Hunt è arrivato al cinema, si è subito imposto come uno degli agenti speciali più iconici e amati del cinema. A distanza di oltre vent’anni, il personaggio è ancora protagonista di film di grande successo di critica e pubblico. Nel 2018 è arrivato in sala il sesto film della serie, intitolato Mission: Impossible – Fallout (qui la recensione), diretto da Christopher McQuarrie, già autore del precedente Mission: Impossible – Rogue Nation. Protagonista nei panni di Hunt è sempre l’attore Tom Cruise, accanto al quale si ritrovano vecchie conoscenze e nuovi ingressi nel cast.

Dato il grande incasso del precedente capitolo, la Paramount ha da subito annunciato la realizzazione di un sesto film della serie, incentrato su un nuovo pericolo di terrorismo contro cui Hunt dovrà scontrarsi. Anche in questo caso il film si è avvalso di location internazionali, spostandosi da Parigi a Londra, da Abu Dhabi alla Norvegia, e di nuovo l’interesse nei confronti del film si è manifestato in modo forte e chiaro. Non solo il film è stato elogiato dalla critica, che lo ha indicato come uno dei migliori in assoluto della saga, merito anche di spettacolari scene d’azione, ma si è anche affermato come una grande successo di box office.

All’arrivo in sala, infatti, Mission: Impossible – Fallout ha incassato ben 791 milioni di dollari a livello globale a fronte di un budget di circa 178. Tale risultato lo ha portato ad essere il film più redditizio dell’intera saga, spingendo così alla realizzazione di ulteriori capitoli. Prima di gettarsi nella visione di questo, però, può essere utile essere a conoscenza di alcune curiosità legate al titolo, molte delle quali inerenti il cast di attori e quanto da loro realizzato per la partecipazione al film. Proseguendo nella lettura sarà possibile scoprire tutto ciò come anche le piattaforme dove è possibile ritrovare in streaming il film.

Mission: Impossible – Fallout: la trama del film

Due anni dopo gli eventi del precedente film, dalle ceneri dell’organizzazione Il Sindacato è nato un nuovo gruppo terroristico noto come gli Apostoli. Questi riescono ad impossessarsi di un prezioso nucleo di plutonio. A tentare di impedire che ciò avvenga vi è l’agente Ethan Hunt e i suoi colleghi Benji Dunn e Luther Stickwell. Il loro tentativo va però in fumo, costringendo Hunt ad essere affiancato da un supervisore della CIA di nome August Walker. Per i due ha ora inizio la caccia ai terroristi, prima che questi possano utilizzare quanto da loro ottenuto per scopi potenzialmente letali.

Direttisi a Parigi, Hunt e Walker vengono a conoscenza di una trattativa sul plutonio, la quale è mediata dalla pericolosa assassina nota come Vedova Bianca. L’evento finirà però in tragedia, ed Hunt si troverà a dover fuggire per evitare la morte. Ben presto, infatti, l’agente capirà di non potersi fidare di chi si dice suo alleato, intraprendendo una lotta solitaria per mantenere l’equilibrio mondiale.

Mission Impossible - Fallout cast

Mission: Impossible – Fallout: il cast del film

Ancora una volta l’attore Tom Cruise torna a vestire i panni dell’agente Hunt. Per questa sua sesta volta, Cruise ha deciso di dar vita a sequenze ancor più complesse e pericolose, eseguendo però da sé tutte queste senza ricorrere all’uso di controfigure. In particolare, l’interprete si è esercitato per oltre un anno prendendo lezioni di volo al fine di poter pilotare personalmente l’elicottero previsto per una sequenza di inseguimento. L’attore si è poi lanciato numerose volte da un aereo con paracadute, rifiutando anche in questo caso di essere sostituito. Accanto a lui, nel ruolo di August Walker, vi è invece l’attore Herny Cavill. Questo raccontò di essere rimasto particolarmente impressionato dalla preparazione fisica richiesta, sostenendo di essersi dovuto allenare come neanche il ruolo di Superman gli aveva richiesto.

Ving Rhames riprende il personaggio di Luther Stickell, riconfermandosi come l’unico attore oltre a Cruise ad aver preso parte a tutti i film della saga. Nel ruolo di Benji Dunn vi è invece Simon Pegg, il quale a sua volta ha raccontato di aver raggiunto una forma fisica mai avuta prima per poter eseguire personalmente quanto previsto per il suo personaggio. Rebecca Ferguson ritorna nel ruolo di Ilsa Faust, Sean Harris in quello di Solomon Lane, mentre Alec Baldwin è Alan Huntley. Nuovi ingressi sono invece quello di Angela Bassett nei panni di Erica Sloane, direttrice della CIA, e di Vanessa Kirby nel ruolo di Vedova Bianca. Quest’ultima è stata espressamente voluta da Cruise, il quale si è dichiarato attratto dalla bravura dell’attrice dopo averla vista recitare nella serie The Crown.

Mission: Impossible – Fallout: i sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Dato il grandissimo successo del film, il regista McQuarrie e Cruise hanno da subito confermato la realizzazione di ulteriori due nuovi sequel della saga. Con questi, la saga di Mission: Impossible arriverà così ad un totale di otto capitoli. Mission: Impossible – Dead Reckoning – Parte Uno settimo capitolo della saga è ora previsto al cinema per il 13 luglio 2023, mentre Mission: Impossible – Dead Reckoning – Parte Due, che a quanto pare sarà anche l’ultimo, ha invece una data di uscita fissata al 28 giugno 2024. C’è grande attesa per questi due nuovi capitoli, in particolare per scoprire cosa Cruise e il regista abbiano realizzato di ambizioso stavolta, sia per quanto riguarda intere scene che per le singole spericolate acrobazie con cui l’attore continua a sorprenderci.

In attesa di vedere gli sviluppi della saga, per gli appassionati è possibile fruire di Mission: Impossible – Fallout grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity, Apple iTunes, Netflix, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 31 marzo alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

Inside, recensione del film con Willem Dafoe

Inside, recensione del film con Willem Dafoe

Oltre che essere indubbiamente uno degli attori maggiormente talentuosi dell’odierno panorama internazionale, Willem Dafoe si è sicuramente dimostrato il più coraggioso: nel corso della sua ormai leggendaria carriera non ha esitato a interpretare ruoli che possiamo tranquillamente definire al limite, sia a livello fisico che psicologico: pensiamo alle interpretazioni regalateci in L’ultima tentazione di Cristo (1988) di Martin Scorsese, Cuore selvaggio (1990) di David Lynch, Antichrist (2009) di Lars von Trier, tanto per citare quelle che amiamo. Anche in questo suo nuovo Inside, Dafoe ha accettato questo tipo di sfida, fornendo una prova che pochi altri interpreti avrebbero potuto sostenere.

Inside, la trama

Cominciamo dall’assunto di partenza del thriller diretto dall’esordiente al lungometraggio Vasilis Katsoupis: entrato di nascosto dell’attico di un ricco collezionista d’arte di New York per un furto, Nemo si trova improvvisamente bloccato dentro la lussuosa penthouse quando il colpo va storto. L’uomo si trova così ad affrontare una lotta estrema per la sopravvivenza dentro una gabbia dorata che contiene opere di enorme valore, ma nulla o quasi che possa sostenere un essere umano per un lungo periodo di tempo…

Come potete ben immaginare dalla trama o dal trailer in circolazione, Inside è in tutto e per tutto one-man show. Di film di questo tipo il cinema americano non ne produceva –  andiamo a memoria, per favore correggetemi in caso di errore – da circa un decennio, ovvero da quel All Is Lost di J.C. Chandor che vedeva protagonista un notevole Robert Redford. Anche in questo caso le battute del protagonista sono pochissime, dirette allo schermo che mostra le videocamere di sorveglianza all’esterno, oppure brevi monologhi per contrastare il silenzio e la solitudine.

Il film è volto, corpo, mimica di Dafoe

Tutto il resto è volto, corpo, mimica di Dafoe, che si muove nella notevole ambientazione studiandola, facendola propria, progressivamente decostruendola per ridefinire spazi e vuoti. Fin dalle prime scene il film di Katsoupis lascia indietro gli stilemi del cinema di genere per esplicitare la propria natura autoriale, offrendo al pubblico una riflessione personale e non scontata: Inside diventa scena dopo scena metafora sulla condizione del singolo individuo che, pur circondato dall’agiatezza e dal benessere che il sistema capitalistico contemporaneo può offrire, sta progressivamente perdendo connessione umana ed emotiva col prossimo.

Nelle intenzioni del regista c’è anche una critica alla vacuità di molta arte contemporanea – la penthouse è praticamente zeppa di fotografie autoreferenziali e dipinti visivamente non affascinanti – ma alla fine quello che arriva maggiormente allo spettatore è il senso di alienazione che l’ambientazione sa proporre. Il resto lo fa, come già anticipato, un Willem Dafoe da applausi. Sul suo corpo sempre capace di trasmettere energia, sul volto inimitabile, sugli occhi carichi di dolore, l’attore costruisce la storia di un uomo che deve perdere tutto per ritrovarsi, ancor prima che salvarsi. Il percorso di Nemo all’interno della prigione in cui si è rinchiuso possiede una potenza espressiva e concettuale di sicuro impatto, soltanto leggermente vanificata da alcune lungaggini e un paio di sottolineature eccessivamente esplicite.

Una dura prova per lo spettatore

Inside è per forza di cose un film che mette a dura prova lo spettatore, ma non lo fa in maniera gratuita o peggio ancora oscura, lascia comprendere chiaramente le proprie intenzioni e l’idea di fondo. Se fosse durato un po’ meno avrebbe quasi sicuramente acquistato maggiore forza di penetrazione, ma questo non toglie che il coraggio e l’intelligenza nella realizzazione siano evidenti.

Bisogna apprezzare un certo tipo di cinema per godersi Inside, un gioco al massacro viscerale e paradossalmente rarefatto, che si poggia interamente sulle spalle di un Willem Dafoe sfrontato quanto il film di cui è protagonista. Una sfida cinematografica che attore e regista propongono al pubblico, costringendolo a partecipare attivamente, a scegliere se abbracciarla o meno. Può non piacere, ci mancherebbe, ma almeno non consente di rimanere passivi se non addirittura inermi come molto, troppo cinema contemporaneo ormai richiede. A voi la scelta…

Prime Video, tutti i film e le serie tv in uscita ad Aprile 2023

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Prime Video, tutti i film e le serie tv in uscita ad Aprile 2023

Nell’ultimo giorno del mese di Marzo 2023, vi sveliamo tutte le uscite che Prime Video riserva nel mese di Aprile 2023. Trai titoli di maggior attesa c’è senza dubbio Citadel, l’annunciata serie action dal budget colossale prodotta dai Fratelli Russo. Ma non è la sola dato che debutta anche la quinta e ultima stagione di The Marvelous Mrs. Maisel. Ecco tutti i film e le serie tv in arrivo ad Aprile 2023.

I film in uscita ad Aprile 2023 su Prime Video

Grosso guaio all’Esquilino: La leggenda del Kung fu

Dal 6 aprile in anteprima esclusiva su Prime Video

Grosso guaio all'Esquilino: La leggenda del Kung fuIn Grosso guaio all’Esquilino: La leggenda del Kung fu Davide è un tredicenne timido e un po’ nerd con una grande passione per i minerali. Vive con sua madre Asia nel cuore del quartiere Esquilino, dove passa le giornate, insieme al suo amico Yang, a sfuggire dal bulletto della scuola, Nadir, e a sognare di conquistare il cuore di Yasmin. Grazie all’arrivo nella sua vita di Martino, un attore ormai in declino che gli insegnerà, a suo modo, l’arte del Kung fu, ritroverà la fiducia in se stesso e stringerà con lui una profonda amicizia.

Prodotto da Lucky Red in collaborazione con Prime Video, il film è diretto da YouNuts! e vede nel cast Lillo Petrolo, Carolina Crescentini, Riccardo Antonaci, Ludovica Nasti, Yoon C. Joyce, Ismaelchrist Carlotti, Mario Luciani con Giorgio Colangeli.

SULLE ALI DELLA SPERANZA

Dal 7 aprile in esclusiva su Prime Video

Questa straordinaria storia vera di fede e sopravvivenza segue lo straziante viaggio del passeggero Doug White (Dennis Quaid) per far atterrare in sicurezza un aereo e salvare tutta la sua famiglia da un pericolo insormontabile, dopo che il loro pilota muore inaspettatamente a metà volo. Diretto da Sean McNamara e scritto da Brian Egeston, nel cast troviamo Dennis Quaid, Heather Graham e Jesse Metcalfe.

SULLE ALI DELL’ONORE (DEVOTION

Dal 13 aprile in anteprima esclusiva su Prime Video

Devotion, un’epopea di guerra aerea basata sull’omonimo bestseller, racconta la straziante storia vera di due piloti di caccia d’élite della Marina statunitense durante la guerra di Corea. I loro eroici sacrifici li avrebbero resi i più celebri gregari della Marina. Diretto da J. D. Dillard, il film è basato sul libro di Adam Makos. Il cast è composto da Jonathan Majors, Glen Powell, Christina Jackson, Thomas Sadoski, Joe Jonas.

CACCIA ALL’AGENTE FREEGARD

Dal 20 aprile in anteprima esclusiva su Prime Video

Il seducente Robert Freegard (James Norton) si finge agente segreto dell’MI5 sotto copertura, circuendo innumerevoli vittime. La sua carriera di truffatore, però, è in bilico quando Alice (Gemma Arterton), una donna inizialmente innamorata di lui, incomincia a nutrire dei sospetti sulla sua vera identità. Parte, così, una caccia all’uomo ad alto rischio… Il film è diretto da Declan Lawn e Adam Patterson.

JUDY BLUME FOREVER

Dal 21 aprile in anteprima esclusiva su Prime Video

Generazioni di lettori si sono ritrovati in un libro di Judy Blume. Solo il suo nome fa scattare un’ondata di ricordi per chiunque abbia impugnato uno dei suoi numerosi tascabili. Per decenni, l’onestà radicale della Blume ha confortato e affascinato i lettori – e l’ha portata al centro di polemiche per la sua franchezza sulla pubertà e sul sesso. Ora l’amata autrice americana condivide candidamente la sua storia di adolescenza.

Le registe Davina Pardo e Leah Wolchok, vincitrici di un Emmy, ripercorrono il viaggio della Blume da bambina timorosa e fantasiosa a pioniera della narrazione che ha elevato la vita fisica ed emotiva di bambini e adolescenti, fino a scrittrice bandita che continua a lottare contro la censura ancora oggi. Animazioni divertenti e commoventi celebrano la magia e la goffaggine dell’essere giovani, mentre conversazioni intime con autori e artisti acclamati rivelano il profondo impatto di Blume sui lettori. I fan di lunga data condividono le lettere a cuore aperto che hanno scritto a Blume nel corso di decenni. Con umorismo, sensibilità e una sana dose di sdolcinatezza adolescenziale, Judy Blume Forever racconta la storia della donna i cui libri innovativi hanno cambiato il modo in cui milioni di lettori comprendono se stessi, la propria sessualità e il significato di crescere.

NUOVI FILM IN ARRIVO 

  • Prime e seconde visioni
    • Vicini di casa | 1 aprile
    • L’uomo sulla strada | 4 aprile
    • All My Life | 5 aprile
    • Moonage Daydream | 6 aprile
    • Il collezionista di carte | 14 aprile
    • Il ragazzo e la tigre | 17 aprile
    • One Way | 21 aprile
    • Baby Boss 2 | 23 aprile
    • State Of Consciousness | 24 aprile
    • La ragazza di Stillwater | 30 aprile
  • Altri film
    • Vicino all’orizzonte | 1 aprile
    • Essere John Malkovich | 1 aprile
    • Cape Fear – Il promontorio della paura | 1 aprile
    • Arrival | 1 aprile
    • Insidious: L’ultima chiave | 1 aprile
    • Life: Non oltrepassare il limite | 1 aprile
    • Il premio | 6 aprile
    • Gintama Movie 2: Kanketsu-Hen Yorozuya Yo Eien Nare | 14 aprile
    • Skyline | 14 aprile
    • Troy | 15 aprile
    • Trafficanti | 15 aprile
    • Moschettieri Del Re | 27 aprile

Le serie tv in uscita ad Aprile 2023 su Prime Video

Citadel

Citadel-Richard-Madden

Otto anni fa, Citadel è caduta. L’agenzia indipendente di spionaggio internazionale – nata con lo scopo di difendere la sicurezza di tutte le persone – è stata distrutta dagli agenti di Manticore, una potente associazione che nell’ombra manipola il mondo. Con la caduta di Citadel, tutti i ricordi degli agenti scelti Mason Kane (Richard Madden) e Nadia Sinh (Priyanka Chopra Jonas) sono stati cancellati, ma loro sono riusciti miracolosamente a salvarsi. Da allora sono rimasti nascosti, costruendosi una nuova vita con nuove identità, entrambi ignari del proprio passato. Fino alla notte in cui Mason viene rintracciato dal suo ex collega di Citadel, Bernard Orlick (Stanley Tucci), che ha disperatamente bisogno del suo aiuto per impedire a Manticore di stabilire un nuovo ordine mondiale. Mason si mette alla ricerca della sua ex collega Nadia, e le due spie intraprendono una missione che li porta in giro per il mondo nel tentativo di fermare Manticore, questo mentre devono fare i conti con una relazione costruita su segreti, bugie e un amore pericoloso ma senza tempo.

Richard Madden interpreta Mason Kane, al suo fiancoPriyanka Chopra Jonas veste i panni di Nadia Sinh, Stanley Tucci quelli di Bernard Orlick, Lesley Manville è Dahlia Archer, mentre Osy Ikhile è Carter Spence, Ashleigh Cummings è Abby Conroy, Roland Møller impersona Anders Silje e Davik Silje, Caoilinn Springall interpreta Hendrix Conroy, e ancora tanti altri.

Da Amazon Studios e AGBO dei Fratelli Russo, Citadel ha come executive producer Anthony Russo, Joe Russo, Mike Larocca, Angela Russo-Otstot e Scott Nemes per AGBO, con lo showrunner e executive producer David Weil. Josh Appelbaum,  André Nemec, Jeff Pinkner e Scott Rosenberg sono executive producer per Midnight Radio. Nel ruolo di executive producer ci sono anche Newton Thomas Sigel e Patrick Moran.

The Marvelous Mrs. Maisel

Dal 14 aprile in esclusiva su Prime Video i primi tre episodi, seguiti da nuovi ogni settimana

The Marvelous Mrs. Maisel 4 recensione serie tv

Dopo essersi fatta terra bruciata intorno ed essere stata esclusa dal tour, Midge Maisel ha tenuto duro per tutta la quarta stagione per ricostruire la sua carriera e reputazione. Gli ultimi momenti della precedente stagione avevano visto Midge lasciare il Carnegie Hall rinfrancata e pronta ad affrontare qualsiasi tempesta di neve le venisse incontro. Dopo un’epifania di fronte al cartellone innevato del The Gordon Ford Show, Midge è pronta ad “Andare avanti” e a lottare per la sua ascesa alla fama – munita solo della sua lingua brillante e affilata e niente da perdere.

Nella quinta e ultima stagione, Midge si trova più vicina che mai al successo che aveva sognato per poi scoprire che “più vicina che mai” è ancora molto lontano. The Marvelous Mrs. Maisel, dai celebri creatori Amy Sherman-Palladino e dall’executive producer Daniel Palladino, è scritta e diretta da Sherman-Palladino e Palladino e vede nel cast l’attrice premiata agli Emmy Rachel Brosnahan, il quattro volte vincitore degli Emmy Tony Shalhoub, Alex Borstein, vincitrice di tre Emmy Award, l’attrice nominata agli Emmy Marin Hinkle, Michael Zegen, Kevin Pollak, Caroline Aaron, il vincitore di un SAG Award Reid Scott, Alfie Fuller e Jason Ralph.

GREEK SALAD

Dal 14 aprile in esclusiva su Prime Video

Ambientata 20 anni dopo L’appartamento spagnolo, la serie Original francese Greek Salad segue le vite di Tom e Mia, i figli di Xavier e Wendy di L’appartamento spagnolo, mentre s’imbarcano in una nuova avventura ad Atene. Greek Salad segue i fratelli Mia, una diciannovenne dallo spirito libero e ribelle che non vuole per niente assomigliare ai suoi genitori, e Tom, un venticinquenne insicuro ma equilibrato, mentre le loro vite tornano a schiantarsi l’una contro l’altra quando ereditano un edificio ad Atene dopo la morte del nonno. Tom vola ad Atene per riallacciare il rapporto turbolento con la sorella, ma non è pronto per l’avventura che sta per intraprendere.

I due finiscono per condividere un appartamento con un gruppo di persone provenienti da tutta Europa, ma la loro esperienza è molto diversa dalla vita spensierata dei loro genitori a Barcellona nei primi anni 2000. Greek Salad metterà in luce la gioventù europea, le esperienze e i problemi che i giovani si trovano ad affrontare al giorno d’oggi. Diretta da Cédric Klapisch, Lola Doillon e Antoine Garceau (Chiami il mio agente!). Con Aliocha Schneider, Megan Northam, Romain Duris, Cécile de France, Kevin Bishop e Kelly Reilly.

ALEX BORSTEIN: CORSETS & CLOWN SUITS

Dal 18 aprile in esclusiva su Prime Video

Uno speciale comico unico che condurrà il pubblico nella mente di Alex Borstein attraverso un connubio di umorismo e musica, Corsets & Clown Suits è in parti uguali provocatorio e stravagante. Lo spettacolo, scritto dalla stessa Borstein, mette in scena la sua accattivante forma di narrazione con l’aiuto della sua musa e del suo maestro, i musicisti di Barcellona Eric Mills e Salva Rey.

Il comedy special è stato girato al Wolford Theatre, il club burlesque immaginario della quarta stagione di The Marvelous Mrs. Maisel. Lo speciale si è avvalso anche del pluripremiato team di artigiani di Mrs. Maisel: il production designer Bill Groom, il direttore della fotografia M. David Mullen, il supervisore musicale Robin Urdang, il consulente musicale Stewart Lerman, l’arredatrice Ellen Christiansen, il montatore del suono Ron Bochar, il mixer del suono Mathew Price e i montatori Tim Streeto e Zana Bochar. Alex Borstein, premiata tre volte agli Emmy e interprete nella serie di successo The Marvelous Mrs. Maisel, è un talento versatile, dà voce al personaggio di Lois Griffin de I Griffin della FOX e ha scritto per la serie di lunga durata Shameless di Showtime. Ha anche recitato accanto a Laurie Metcalf e Niecy Nash in Getting On della HBO, dove ha dato vita al personaggio vulnerabile di Dawn Forchette.

Dead Ringers

Dal 21 aprile in esclusiva su Prime Video

Dead Ringers Rivisitazione in chiave contemporanea del thriller di David Cronenberg del 1988 con Jeremy Irons, Dead Ringers vede Rachel Weisz nel doppio ruolo di Elliot e Beverly Mantle, due gemelle che condividono tutto: droghe, amanti e un desiderio sfacciato di fare tutto il necessario – anche spingersi oltre i confini dell’etica medica – nel tentativo di sfidare pratiche antiquate e portare in primo piano l’assistenza sanitaria alle donne.

Rachel Weisz è anche executive producer della limited-series creata e scritta dalla scrittrice e sceneggiatrice candidata agli Emmy Alice Birch (Normal People, Succession, Il prodigio), che ne è anche executive producer. Nel cast della serie anche Britne Oldford (The Umbrella Academy, American Horror Story: Asylum) nel ruolo di Genevieve, Poppy Liu (Hacks, Better Call Saul) nel ruolo di Greta, Michael Chernus (Scissione, Orange is the New Black) nel ruolo di Tom, Jennifer Ehle (Zero Dark Thirty, Saint Maud) nel ruolo di Rebecca ed Emily Meade (The Deuce: La via del porno, The Leftovers – Svaniti nel nulla) nel ruolo di Susan. Il regista Sean Durkin (La fuga di Martha, The Nest – Il Nido, The Iron Claw) ha diretto i primi due episodi e ha co-diretto l’ultimo episodio della serie. Il team di regia include anche Karyn Kusama (Jennifer’s Body, Girlfight), Karena Evans (P-Valley, Snowfall) e Lauren Wolkstein (A Friend of the Family, Y: L’ultimo uomo).

  • SERIE & SHOW
    • Scooby-Doo! Mystery Incorporated – la seconda stagione | 1 aprile
    • La scuola dei misteri – la terza stagione | 7 aprile
    • Summer & Todd: L’Allegra Fattoria – la prima stagione dall’episodio 40 al 52 | 1 aprile
    • The Powerpuff Girls – la prima stagione | 1 aprile
    • Gintama – la seconda stagione | 14 aprile
    • Lamù la ragazza dello spazio – la sesta stagione | 20 aprile
    • Gintama – la terza stagione | 21 aprile

L’assedio di Waco, la storia vera che ha ispirato la docuserie Netflix

L’ultima docuserie limitata di Netflix, L’assedio di Waco, segue gli eventi che si sono verificati all’interno di un compound al Mount Carmel di Waco, in Texas, per 51 giorni prima che un incendio di vaste proporzioni costringesse a fermare lo spargimento di sangue e il mistero attraverso una tragedia apocalittica. A quasi 30 anni dallo stallo di 51 giorni tra le autorità del governo federale e i Branch Davidians, una setta religiosa guidata da un uomo di nome David Koresh, l’ultima serie di Netflix cerca di mettere in luce le testimonianze dei partecipanti di entrambe le parti.

Mostrando filmati esclusivi di quello che si rivelò un sanguinoso assedio, L’assedio di Waco presenta prospettive diverse degli stessi eventi, mentre le forze dell’ordine, il personale dei media e i sopravvissuti offrono una versione del famigerato assedio di Waco che ritengono vera. L’assedio di Waco, iniziato il 28 febbraio 1993 e terminato il 19 aprile 1993, causò la morte di quattro agenti federali e di 82 Branch Davidians, tra cui 28 bambini. La docuserie di Netflix si concentra sulla tragedia umana che si è consumata in diretta televisiva e che ha sconvolto l’intera nazione.

L’ascesa al potere di David Koresh iniziò con un assedio

L'assedio di Waco Branch Davidians

I Branch Davidians furono fondati da Benjamin Roden nel 1955 come nuovo movimento religioso. Nascono dai Davidiani, che erano guidati da un immigrato bulgaro di nome Victor Houteff. Alla morte di Victor, sua moglie Florence assunse la guida dei Davidiani, che avevano sede presso il Mount Carmel di Waco. Quando una profezia apocalittica prevista da Florence non si avverò, Benjamin Roden si separò per formare i Branch Davidians. I Branch Davidians riponevano le loro convinzioni nella traduzione letterale della Bibbia e attendevano l’apocalisse come profetizzato nel libro. Dopo la morte di Benjamin, il regno passò nelle mani di Lois, la moglie di Benjamin. David Koresh si unì ai Branch Davidians nel 1981 e trovò rapidamente il favore dei membri del gruppo. La sua relazione con Lois lo mise in diretta competizione con il figlio di Benjamin e Lois, George Roden, per la leadership del gruppo.

Come accade nei culti religiosi, Roden sfidò Koresh a resuscitare un cadavere per dimostrare le sue capacità miracolose. Nel novembre 1987 ebbe luogo il primo assedio a Waco tra David Koresh e George Roden, quando Roden intercettò i tentativi di Koresh di entrare nel complesso e raccogliere prove per rinchiudere Roden nel tentativo di cedere il controllo del Mount Carmel. Si verificò un massiccio scambio di proiettili prima che le forze dell’ordine arrivassero e arrestassero gli uomini coinvolti. È interessante notare che Koresh uscì dall’intera vicenda da uomo libero, mentre Roden fu imprigionato per oltraggio alla corte. Di conseguenza, Koresh ha preso il controllo dei Branch Davidians.

Koresh usava la fede per influenzare i suoi seguaci

L'assedio di Waco seguaci

Koresh sosteneva di essere il profeta finale, il “Messia“, venuto per aiutare il gruppo a sopravvivere all’apocalisse destinata ad arrivare da un giorno all’altro alle loro porte. Utilizzò gli scritti del Libro dell’Apocalisse per costruire ulteriormente la sua immagine di profeta dei Branch Davidians. Come menzionato in L’assedio di Waco di Netflix, Koresh ha anche imposto ai suoi seguaci maschi di astenersi dall’avere rapporti sessuali con le loro partner, mentre sceglieva le mogli tra le donne del gruppo per generare figli che avrebbero guidato il gruppo in futuro.

Nella docuserie, una delle sopravvissute, Kathy Schroeder, cita addirittura l’atto di coinvolgimento sessuale con Koresh come mezzo per stare con il suo Dio. Tuttavia, l’aspetto più preoccupante della condotta del gruppo rimane il fatto che bambini di 12 anni venivano costretti ad avere rapporti sessuali con Koresh.

I Branch Davidians avevano un’enorme scorta di armi da fuoco

L'assedio di Waco militari

I Branch Davidian commerciavano armi da fuoco legalmente, il che spiega il facile accesso del gruppo alle armi. L’ATF (Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives) sorvegliava il gruppo già mesi prima dell’assedio. L’ATF era anche riuscita a piazzare un agente sotto copertura, Robert Rodriguez, all’interno della setta. Un giorno dopo che un giornale locale aveva pubblicato un rapporto sull’accumulo di armi e sul dilagante abuso di bambini tra i Branch Davidians, l’ATF decise di eseguire un mandato di perquisizione a Mount Carmel il 28 febbraio 1993.

Sfortunatamente, i tentativi dell’ATF di condurre un’incursione a sorpresa non hanno dato i risultati sperati, poiché il gruppo è stato avvisato dell’incursione. Un fotografo aveva erroneamente informato un postino locale, membro del gruppo, del previsto raid. Non avendo più molto da fare, l’ATF decise di procedere con il raid senza dare ai Branch Davidians molto tempo per pensare alle loro prossime mosse.

Il raid dell’ATF al Mount Carmel di Waco è stato sventato fin dal primo giorno

L'assedio di Waco polizia

Alla notizia del raid, i Branch Davidians decisero di prepararsi al peggio e predisposero la loro difesa per affrontare qualsiasi eventualità. Anche l’ATF si preparò a condurre il raid con la minore resistenza possibile. A quanto pare, Koresh all’inizio voleva discutere con le autorità, come dice uno degli intervistati nella docuserie Netflix L’assedio di Waco. Ma quando si sentirono degli spari dall’altra parte, a Waco si scatenò l’inferno: l’ATF e i Branch Davidians si scatenarono l’uno contro l’altro. I dettagli su chi abbia sparato per primo rimangono tuttora poco chiari, poiché ogni gruppo attribuisce la colpa all’altro.

Alla fine del primo giorno di quello che si rivelò un assedio, quattro agenti dell’ATF e sei Branch Davidians erano morti e molti altri erano rimasti feriti. La devastante perdita di vite umane a Waco costrinse l’FBI ad agire. I negoziati dell’FBI con Koresh ebbero risultati alterni, con alcune donne e bambini rilasciati a intermittenza in varie fasi durante i 51 giorni di stallo. La richiesta di Koresh di trasmettere un suo video in televisione fu accettata in cambio della sua resa. Subito dopo però si rimangiò subito la parola. Come emerge dalle testimonianze dei membri della squadra di negoziazione in L’assedio di Waco, l’HRT agì spesso in contrasto con quanto suggerito dai negoziatori, portando Koresh a perdere fiducia nei tentativi di negoziazione.

L’FBI suonava musica ad alto volume fuori dal complesso di Koresh

L'assedio di Waco FBI

L’FBI era decisa a far arrendere Koresh il prima possibile. Per farlo, ricorse a mezzi violenti diretti e indiretti. Oltre a far sfilare una serie di carri armati e un esercito di agenti delle forze dell’ordine di circa novecento unità, l’FBI decise di costringere i Branch Davidians a uscire diffondendo musica ad alto volume attraverso altoparlanti fissati all’esterno del complesso.

Dai sermoni buddisti al suono delle grida di un coniglio mentre viene macellato, ogni tipo di suono fu indirizzato ai Branch Davidians.

Un incendio apocalittico pose fine all’assedio di Waco

L'assedio di Waco incendio

Il 14 aprile 1993, gran parte delle trattative tra l’FBI e Koresh si erano avviate verso un vicolo cieco, poiché ormai Koresh aveva promesso di arrendersi più volte prima di rimangiarsi la parola. Il 14 aprile rivelò di volere del tempo per scrivere un manoscritto per condividere gli insegnamenti sacri con il mondo. A questo punto, l’FBI decise di rivolgersi al Procuratore Generale Janet Reno per ottenere il permesso di entrare nel complesso. L’FBI aveva chiesto il permesso di usare i gas lacrimogeni per costringere i sopravvissuti ad arrendersi senza aprire il fuoco. L’assalto dell’FBI iniziò come previsto il 19 aprile, ma ben presto un incendio iniziò ad avvolgere il complesso dei Branch Davidian a Mount Carmel.

L’origine dell’incendio rimane controversa: molti sopravvissuti sostengono che sia stata l’FBI ad appiccare il fuoco. Ma i nastri rilasciati in seguito hanno rivelato che i Branch Davidians avevano discusso di appiccare il fuoco. Nel corso dell’assedio furono collocati all’interno del complesso diversi dispositivi di ascolto che permisero all’FBI di catturare tali registrazioni. Quando le fiamme si placarono, il complesso era stato raso al suolo, pagine di bibbie e corpi di uomini, donne e bambini morti e mezzo carbonizzati. L’autopsia rivelò che Koresh e il suo vice, Schneider, erano morti per le ferite dei proiettili. L’intera disfatta fu trasmessa in diretta dai notiziari televisivi, mentre il Paese assisteva al fatidico culmine dell’assedio di Waco, durato 51 giorni.

Sebbene alcuni degli eventi chiave rimangano tuttora oggetto di un acceso dibattito, l’assedio di Waco si tradusse in uno dei capitoli più fatali della storia americana moderna, in quanto vennero commessi errori evidenti e ammessi da entrambe le parti. Quasi 30 anni dopo, L’assedio di Waco cerca di rinfrescare la memoria di un evento che ha scosso tutti coloro che vi hanno assistito, sia sul posto che attraverso la televisione di casa. Cerca di umanizzare le parti in causa, che si sentono giustificate nelle loro azioni. Sebbene la docuserie di Netflix scelga di saltare alcuni dettagli, presenta una giusta opportunità per i membri di entrambe le parti di presentare il loro orribile racconto dell’apocalisse che si verificò a Waco nel 1993. Con l’uscita di Waco: The Aftermath di Showtime prevista per aprile, questa non è l’ultima volta che sentiremo parlare della tragedia di Waco.

Polite Society: trailer del film di Nida Manzoor

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Polite Society: trailer del film di Nida Manzoor

Universal Pictures International Italia ha diffuso il trailer di Polite Society, il nuovo film scritto e diretto da Nida Manzoor in arrivo al cinema dal 15 Giugno 2023.

Una divertente miscela di amore tra sorelle, delusione dei genitori e grande azione, Polite Society – Operazione Matrimonio è la storia di Ria Khan, aspirante artista marziale, che crede di dover salvare la sorella maggiore Lena dal suo imminente matrimonio. Potendo avvalersi dell’aiuto dei suoi amici, Ria tenta di mettere a segno il più ambizioso dei colpi nuziali in nome dell’indipendenza e della complicità tra sorelle.

Avatar: La via dell’acqua, spiegazione del finale del film

Avatar: La via dell’acqua, spiegazione del finale del film

Avatar: La via dell’acqua ha segnato, da qualsiasi punto di vista, una vittoria clamorosa per il cinema. James Cameron ha impiegato tredici anni per realizzare il sequel di Avatar del 2009, e delle tempistiche produttive tanto estese hanno dato i loro frutti.

Talmente tanto materiale narrativo e visivo è stato condensato in tre ore, che Cameron avrebbe potuto facilmente suddividere laa storia de La via dell’acqua in più capitoli. Quindi, se siete usciti dal cinema sentendovi sopraffatti, questo articolo in cui rassumiamo gli eventi principali di Avatar: La via dell’acqua e spieghiamo tutto quello che è successo durante l’esplosivo finale del film, fa assolutamente per voi.

Cosa hanno fatto Jake e Neytiri?

Avatar 2: la via dell'acqua
(L-R): Jake Sully and Neytiri in 20th Century Studios’ AVATAR: THE WAY OF WATER. Photo courtesy of 20th Century Studios. © 2022 20th Century Studios. All Rights Reserved.

Alla fine del primo Avatar, Jake Sully (Sam Worthington) aiuta i Na’vi a sconfiggere le forze militari del colonnello Miles Quaritch (Stephen Lang). Dopo la loro vittoria, i Na’vi cacciano la maggior parte degli umani da Pandora, consentendo agli indigeni di godere di un nuovo periodo di pace sulla luna paradisiaca. Nei quindici anni successivi agli eventi di Avatar, Jake e Neytiri (Zoe Saldaña) mettono su famiglia, dando alla luce due figli – Neteyam (Jamie Flatters) e Lo’ak (Britain Dalton) – e una figlia, Tuk (Trinity Jo-Li).

La coppia ha anche adottato Kiri (Sigourney Weaver), una bambina che è stata misteriosamente impiantata nell’utero dell’avatar disattivato della dottoressa Grace (Weaver). Infine, c’è Spider (Jack Champion), un ragazzo nato a Pandora e cresciuto in mezzo alla cultura Na’vi, che ha sviluppato un profondo affetto per i figli di Jake e Neytiri.

Chi sono i cattivi principali de “La via dell’acqua”?

Insieme, i Sully guidano la loro tribù Na’vi e imparano cosa significa veramente la felicità. Tuttavia, quindici anni dopo la loro vittoria contro gli umani, i colonizzatori tornano su Pandora, portando guerra e distruzione. Jake guida i Na’vi in feroci battaglie contro gli umani l’anno successivo, interrompendo le loro catene di approvvigionamento e cercando di contenere la loro esplorazione della vita nativa.

Sfortunatamente, gli umani si sono preparati ad affrontare i Na’vi e hanno portato la loro squadra di avatar per dare la caccia a Jake e alla sua famiglia. Questa nuova squadra, nota come Ricombinanti, è formata da corpi di avatar che ospitano i ricordi di guerrieri caduti, come Quaritch, che torna dalla morte per uccidere Jake e soffocare la ribellione dei Na’vi.

Perché la famiglia Sully lascia le foreste di Pandora?

Avatar: la via dell’acquaPer arrivare a Jake, Quaritch dà la caccia ai figli del guerriero, quasi uccidendone alcuni nel suo feroce attacco. Mentre tutti escono indenni, Spider viene rapito da Quaritch. Si scopre che Spider è il figlio di Quaritch e, anche se il ricombinante del colonnello dice di non provare affetto per il ragazzo, i due iniziano a legare. Spider si rivela inoltre fondamentale per la vendetta di Quaritch, poiché il ragazzo può insegnargli le usanze e la lingua dei nativi, dandogli un vantaggio tattico.

Per proteggere la sua famiglia da Quaritch, Jake decide che i Sully devono fuggire e nascondersi in un’altra tribù. La loro fuga proteggerebbe anche il resto della tribù, che è l’obiettivo principale di Quaritch. I Sully si rifugiano quindi nel clan dei Metkayina, noto anche come Popolo della Scogliera. Lì, dovranno imparare la via dell’acqua e adattarsi a questa nuova casa.

Chi è il nuovo clan dei Sully?

Avatar-2-guida-personaggiIl secondo atto di Avatar: La via dell’acqua si svolge nel villaggio dei Metkayina. Sebbene i Sully siano potenti guerrieri nella giungla, non conoscono affatto le usanze del popolo della barriera corallina; devono quindi imparare a cavalcare nuovi animali e quali creature sono sacre nella loro cultura.

Per esempio, i membri del clan Metkayina creano legami d’anima con i Tulkun, bestie gigantesche che assomigliano a balene terrestri.

Cosa sono i Tulkun?

Disney Italia Avatar 2: la via dell'acqua
(L-R): Lo’ak and a tulkun in 20th Century Studios’ AVATAR: THE WAY OF WATER. Photo courtesy of 20th Century Studios. © 2022 20th Century Studios. All Rights Reserved.

I Tulkun sono altamente intelligenti, possono comunicare con i Na’vi e sono creature sensibili; hanno anche una propria cultura, che predica la pace sopra ogni altra cosa. Lo’ak è l’unico membro della famiglia Sully ad aver legato con un Tulkun, un emarginato di nome Paykan, che ha cercato di vendicarsi degli umani che hanno ucciso sua madre, guidando un assalto contro una baleniera. Tuttavia, l’assalto fallì e molti Tulkun e Na’vi morirono. Paykan è ritenuto responsabile della loro morte e, poiché ha tradito la cultura del suo popolo scatenando una guerra, è ora condannato a nuotare da solo nell’oceano. Questo fino a quando Lo’ak non aiuta il gigante gentile togliendogli una lancia conficcata nella pinna.

Uccidere un Tulkun equivale ad attaccare uno dei Metkayina stessi, una provocazione che può portare alla guerra. Purtroppo, i Tulkun sono l’unica fonte di Amrita, un estratto liquido del loro cervello in grado di arrestare l’invecchiamento umano: questa nuova sostanza finanzia i recenti sforzi di colonizzazione di Pandora. Quando Quaritch dà la caccia a Jake, scopre che il suo nemico si è nascosto in un arcipelago che ospita decine di tribù Na’vi. Il generale inizia quindi a setacciacre ogni villaggio, bruciando case, picchiando i capi tribù e uccidendo animali innocenti. Quando questa strategia non funziona, Quaritch decide di portare Jake da lui; il colonnello prende il controllo di una baleniera e ordina all’equipaggio di dare la caccia a un Tulkun nel territorio dei Metkayina.

Come fa Quaritch a catturare i bambini Na’vi?

La morte di un Tulkun protetto è la goccia che fa traboccare il vaso e spinge i Metkayina alla guerra, ma Jake cerca comunque di convincere tutti a desistere. Il clan ha deciso di avvertire i Tulkun degli attacchi umani per tenerli al sicuro ed evitare il conflitto; Lo’ak avverte Paykan, sapendo che è un emarginato e che non verrà ascoltato dagli altri Tulkun. Lo’ak viene seguito dai suoi fratelli e dai figli del leader dei Metkayina, Tonowari (Cliff Curtis), e l’intero gruppo incontra Quaritch, che sta conducendo una caccia contro Paykan.

Jake e Tonowari radunano le truppe Metkayina per salvare i bambini, ma arrivano troppo tardi. Quando arrivano i rinforzi Na’vi, Quaritch ha già preso in ostaggio Lo’ak, Tuk e Tsireya (Bailey Bass). L’unica richiesta del Colonnello è che Jake si costituisca da solo; questi è pronto a seguire gli ordini del colonnello, ma all’ultimo momento Paykan attacca la baleniera per salvare Lo’ak. In mezzo al caos che ne consegue, i Na’vi trovano l’occasione perfetta per annientare gli umani.

Chi muore nella battaglia finale de “La via dell’acqua”?

Avatar: La via dell'AcquaLa più grande sequenza di battaglia di Avatar: La via dell’acqua avviene proprio alla fine. Durante questa, Jake e Tonowari guidano i Na’vi contro l’equipaggio della baleniera, mentre Paykan attacca da sotto l’acqua. Neteyam sale a bordo della baleniera per salvare i suoi fratelli e Tsireya ma, invece di portare tutti in salvo, viene arruolato da Lo’ak per salvare Spider. I due riescono a salvare il loro compagno umano, ma Neteyam viene colpito nello scontro e la morte del figlio annega i Sully nel dolore. Tuttavia, poiché Quaritch riesce a tenere Tuk e Kiri in ostaggio, Jake e Neytiri trasformano la loro tristezza in odio e attaccano da soli le forze del Colonnello.

Jake e Neytiri uccidono le truppe del Colonnello una ad una, finché Quaritch rimane l’ultimo uomo in piedi. Per proteggersi, Quaritch afferra Kiri, minacciandola con un coltello puntato sul colo. Mossa dal dolore, Neytiri fa lo stesso con Spider. In un primo momento, Quaritch dà credito al bluff di Neytiri ma, quando la guerriera Na’vi minaccia di squarciare del ragazzo umano, il Colonnello libera Kiri. Tutti sono sani e salvi, ma Jake decide di porre fine alla lotta abbattendo il Colonnello. I due avatar combattono quindi fino alla morte in una nave che sta affondando, intrappolati in una camera allagata. Neytiri viene risucchiata nella nave dopo che Tuk scivola in un condotto. Nonostante il padre abbia sempre trattato Neteyam come il suo figlio preferito, Lo’ak va in soccorso di Jake, mostrando di conoscere la via dell’acqua e usando gli insegnamenti dei Metkayina per salvarli. Nel frattempo, Kiri usa la sua speciale connessione con Eywa per chiedere a un banco di pesci luminescenti di illuminare la strada verso sua madre e sua sorella. E proprio così, Kiri e Lo’ak diventano eroi, salvando le loro famiglie dall’annegamento.

Di cosa parlerà “Avatar 3”?

Avatar 2 Sigourney WeaverDopo la battaglia alla baleniera, Neteyam viene sepolto vicino all’Albero della Vita dei Metkayina. Tonowari accoglie anche i Sully come uno di loro, conferendo alla famiglia il titolo di Popolo della Barriera Corallina. Prima dei titoli di coda, Jake promette di fare il suo ultimo passo nell’oceano. Gli umani attaccheranno i Na’vi dopo la distruzione della baleniera e il popolo di Pandora dovrà unirsi per sconfiggere ancora una volta gli invasori.

Quaritch è vivo anche alla fine del film, dopo essere stato salvato da Spider, anche se questi disprezza le azioni militari di Quaritch e vuole rimanere con i Na’vi. Tuttavia, non poteva lasciare che suo padre morisse. Ciò significa che Avatar 3 sarà probabilmente incentrato sull’ultimo duello tra Jake e Quaritch, quando i due guerrieri decideranno il destino di Pandora.

Riverdale 7, la final season deve dare a Cheryl e Toni l’happy ending

Una delle coppie più amate dai fan di Riverdale è sicuramente quella formata da Cheryl Blossom (Madelain Petsch) e Toni Topaz (Vanessa Morgan). Le due, unite da un amore travolgente e consapevole, non solo sono cresciute insieme, ma hanno anche scoperto sfumature nascoste del loro carattere, le quali hanno contribuito a rendere completi sia i loro character che la storyline. Il percorso di Cheryl è stato quello più impattante se si pensa al suo cambiamento fino alla sesta stagione e molto è stato merito di Toni. La ragazza è stata capace di arrotondare i suoi angoli spigolosi e renderla molto più vulnerabile, permettendole di farle esplorare il suo lato più dolce.

E Toni, dal suo canto, finalmente è stata accettata per quello che è. Il loro rapporto si è così costruito su sentimenti sani e autentici, tanto da definirle i personaggi più belli di tutta la serie. La loro rottura, avvenuta nella quarta stagione, ha lasciato il pubblico – che le supportava con enfasi – con l’amaro in bocca. Ecco perché, in vista della settima e ultima stagione, molti si chiedono se le due avranno il lieto fine oppure la loro relazione rimarrà sospesa. Noi crediamo che meriterebbero un happy ending, solo così Riverdale si concluderebbe degnamente, evitando di sfociare nell’incompletezza.

Grazie a Toni, Cheryl è molto più tenera

Cherly non era un personaggio molto apprezzato nella prima stagione di Riverdale. Lo show l’aveva presentata come la tipica ragazza dal temperamento aggressivo, una vera e propria ape regina malefica. Le cose sono poi cambiate in seguito, quando nella seconda stagione arriva Toni, la quale riesce pian piano ad ammorbidirla. All’inizio Cheryl non aveva visto di buon grado il suo trasferimento alla Riverdale High, finendo poi per abbassare la guardia a tal punto da permettere a Tony di rubarle il cuore. L’evoluzione di Cheryl nello show è stata emblematica: si è fatta trasportare dal puro sentimento dell’amore, ha concesso a Toni di distruggere quell’alto e duro muro che fino a quel momento aveva innalzato, e si è aperta a bellissime e profonde confessioni.

L’episodio al Pop’s Chocklit Shoppe è, sotto questo punto di vista, una delle scene più apprezzate dai fan. È in quell’occasione che, per la prima volta, Cheryl si confida a cuore aperto con qualcuno, facendo affiorare il suo passato e la sua sessualità. Quando però Penelope, madre di Cheryl, scopre del loro reciproco affetto, decide di mandarla in terapia dalle Sisters of Quiet Mercy. Ecco che arriva un altro gesto d’amore da parte di Toni, la quale riesce a salvarla con l’aiuto di Veronica e Kevin, fino a suggellare il loro amore – e la loro relazione – con un potente bacio.

Il loro amore è incerto, ora più che mai

Come in tutte le relazioni sentimentali, anche Cheryl e Toni affrontano una serie di ostacoli. Questo, però, non è mai stato motivo di rottura, anzi le ha rese nel tempo sempre più forti proprio a livello di coppia (pensiamo al fatto che Toni non si è allontanata neppure quando ha scoperto che Cheryl nascondeva il cadavere del fratello nella cantina). Essendosi sempre aiutate, supportate e spronate a vicenda, la fine del loro rapporto ha spiazzato tutti, rendendo il finale della 4 stagione di Riverdale molto doloroso.

In quell’episodio, Cheryl vorrebbe organizzare una cena con la famiglia di Toni, ma quest’ultima non è d’accordo. Inoltre, la ragazza invita Cheryl a non svelare davanti ai nonni la loro relazione. La situazione si complica quando la nonna di Toni le proibisce di uscire con la fidanzata, ma non perché sia una donna quanto piuttosto perché è una Blossom. E i Blossom, dice, hanno recato molti danni negli anni alla loro famiglia. A quel punto Cheryl decide di porre fine alla loro relazione, un ennesimo gesto d’amore, in quanto non vuole farle scegliere fra lei e i suoi cari.

Arriva così la 5 stagione con il suo salto temporale di ben sette anni, che spazza via la possibilità di rivederle ricongiunte. Qui, i fan scoprono che Cheryl è sempre rimasta a Thornhill, mentre Toni è diventata madre surrogata di Kevin e Fangs. Alla proposta di Toni di tornare insieme, Cheryl rifiuta, non essendo entusiasta della sua condizione. Quel che accade in seguito è quanto di più sconcertante: dopo la rottura fra Kevin e Fangs, all’improvviso, quest’ultimo e Toni decidono di sposarsi. La storia prende così una piega caotica e, per certi versi, troppo surreale. Lo show, compiendo questa scelta, non sembra disposto a far avere alla loro love story una svolta positiva. Fra l’altro, l’impostazione data alla 7 stagione, in cui si tornerà indietro nel tempo fino agli anni ’50, sembra cancellare via ogni speranza.

Cheryl e Toni meritano l’happy ending

Come ogni soap che si rispetti, e Riverdale lo è, la componente drammatica è una delle caratteristiche chiave per far progredire lo show. Spinge i personaggi a evolversi, ad affrontare un certo numero di intricate e complesse situazioni. Serve per farli crescere e per dare alla narrazione un taglio anche autentico, poiché non si vive senza difficoltà. Questo ha un senso se risulta funzionale al contesto e se, alla fine, permette ai protagonisti di concludere la loro storyline in maniera funzionale e logica.

Con Cheryl e Toni, gli autori non sembrano seguire questa strada, anzi al contrario hanno distolto l’attenzione dalla coppia, lasciando cadere nel vuoto le due ragazze. Nel corso delle stagioni entrambe sono maturate, hanno raggiunto una certa consapevolezza e affrontato spiacevoli dinamiche drammatiche. Con l’arrivo della settima stagione, pur volendo farle ricongiungere nel passato, rimane scoperta la linea temporale del presente. Questo vanificherebbe tutto il lavoro fatto sui character e sulla loro relazione.

Cheryl e Toni non sono quella tipologia di coppia nociva per cui ha senso un finale separato, anzi lo show ha più volte dimostrato quanto entrambe stiano meglio l’una accanto all’altra. Quanto siano anime gemelle e quanto qualsiasi avvenimento della vita le riporti comunque l’una dall’altra. Ciò vuol dire che Riverdale, per risultare valido, dovrebbe concludersi con il loro happy ending. Se così non fosse, lo show risulterebbe squilibrato e chiuderebbe la sua corsa lasciando un vuoto che, inevitabilmente, lo farebbe risultare incoerente e inefficace.

Quando, recensione del film di Walter Veltroni

Quando, recensione del film di Walter Veltroni

Walter Veltroni torna dietro la macchina da presa con Quando, superando il decimo lungometraggio della sua carriera cinematografica, tra documentari e film di finzione. Questa volta traspone un suo stesso romanzo, poiché anche nel settore della narrativa ha un discreto elenco di lavori prodotti, tra gli ultimi: i tre libri con protagonista il commissario Buonvino.

Quando è il titolo del film e anche della storia scritta su carta nel 2017 e racconta la vicenda di un diciottenne che, durante il funerale di Enrico Berlinguer, prende una botta in testa dal bastone di una bandiera che gli cade addosso e finisce in coma per la bellezza di trentuno anni, risvegliandosi, quindi, quarantanovenne.

Quando, la trama

Il non più ragazzo Giovanni (Neri Marcorè) si desta, perciò, in ospedale accudito da suor Giulia (Valeria Solarino) che mentre tenta di fargli la barba gli dà la triste notizia: non soltanto è finita la sua adolescenza, ma anche la sua giovinezza. Naturalmente per il grave impatto che potrebbe causare al paziente, la suora viene rimproverata, ma si prende comunque a cuore il caso (che comunque era diventato già popolare a livello mediatico) e lo porta in una struttura perché si riabiliti lentamente ma completamente. E non solo dal punto di vista fisico.

Il film dell’ex Primo Ministro scorre balzellando rapidamente su tutti i passaggi del protagonista che potrebbero sembrare più ostici: nonostante l’ovvia atrofia muscolare di un uomo allettato per tre decenni, in pochissimo tempo qualche passeggiata si ottiene senza problemi, così come il trauma psicologico si liquida in qualche battuta durante gli esercizi di fisioterapia insieme all’operatore Mario (Massimiliano Bruno) e altrettanto è l’immediato risultato positivo di un paziente ricoverato insieme a lui che è affetto da mutismo selettivo (Fabrizio Ciavoni), ma che in un lampo risolve tutto una mattina durante la colazione.

Ciò che poi accadrà a Giovanni sarà il rientro alla vita com’è oggi, con sfilze infinite di ricordi che già sono tali, con sospiri e dolcezze, senza che abbia il men che minimo accenno di corto circuito mentale, ma solo qualche sorriso strappato per le gaffe sulle incongruenze storiche.

In Quando non c’è nulla che possa avvicinarsi alla credibilità di una vicenda narrata e costruita nella quale – magari – immergersi e scoprire cos’ha da dire. Come già accaduto sistematicamente nelle pellicole di Veltroni, la personalità del regista e narratore è l’unica cosa che si avverta in ogni singolo fotogramma del film, dove la destinazione di ogni sequenza è la rimembranza del suo mondo emotivo o, al più, lì dove ha deciso che il racconto debba andare.

Un tuffo nostalgico in un passato visto con occhi ingenui

Al di là della specificità della trama – in cui tra l’altro risuona sempre quella nostalgia canaglia del mondo politico che fu che, chiaramente, non sarebbe certo un problema di per sé – la sceneggiatura di Veltroni (scritta insieme a Doriana Leondeff e Simone Lenzi) semplifica e banalizza ogni evento, sbrigandosi a passare da una sequenza all’altra rendendo tutto prevedibile, scontato e purtroppo anche estremamente ingenuo. Perdendosi in una tenera autoreferenzialità, suscita sentimenti di condivisone e comprensione a chi quei tempi li ha vissuti e capisce bene di cos’è che si tratti. Ma il punto è che sembra di ascoltare uomini di mezza età scambiarsi i propri memoriali giovanili mentre sorridono complici, senza che ci sia la voglia di usare una prospettiva  dalla quale descrivere e parlare anche a chi in quegli anni non c’era e non può, perciò, avere emozioni a loro connesse.

Ma è chiaro che non ci sia alcun tipo d’intenzionalità da parte di Walter Veltroni. Si vede da ogni immagine quanto sia appassionato e, probabilmente, anche intimo il suo racconto. Peccato che sia la solita vecchia differenza tra ciò che si prova e il canale che si sceglie per comunicarlo. Che è poi quell’abissale distinzione tra intenzioni e risultato.

I Migliori giorni dal 3 aprile in prima tv su Sky Cinema e NOW

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I Migliori giorni dal 3 aprile in prima tv su Sky Cinema e NOW

La Vigilia di Natale, Capodanno, San Valentino e l’8 marzo: i giorni di festa possono rivelarsi cartine al tornasole per indagare l’animo umano. Ed è quello che fa I Migliori giorni, in prima tv lunedì 3 aprile alle 21.15 su Sky Cinema Uno (alle 21.45 anche su Sky Cinema Comedy), in streaming su NOW e disponibile on demand.

Massimiliano Bruno e Edoardo Leo dirigono e interpretano una commedia a episodi con un grande cast corale: Anna Foglietta, Max Tortora, Paolo Calabresi, Luca Argentero, Valentina Lodovini, Greta Scarano, Claudia Gerini e Stefano Fresi vestono i panni di una serie di personaggi alle prese con legami famigliari e di coppia e con tematiche attuali. Il film è prodotto da Italian International Film e Vision Distribution, in collaborazione con Sky.

La trama di I Migliori giorni

A Natale tutti più buoni? A Capodanno tanti buoni propositi? A San Valentino amore amore amore e l’8 marzo viva le donne? Quattro episodi, ognuno incentrato su una festività, per un film corale che sonda l’animo umano nell’affrontare le feste. Una deputata invita alla cena della Vigilia di Natale il segretario del suo partito sperando in un futuro sostegno, ma la presenza dei suoi due fratelli, eterni rivali, mette a rischio serata e carriera.

Un ricco imprenditore tenta di rifarsi l’immagine passando il Capodanno alla mensa dei poveri, ma lì incontra il suo ex autista, ingiustamente licenziato e deciso a vendicarsi. Un San Valentino fin troppo affollato fra lui, lei, l’altra e la lei dell’altra per una coppia che, dopo 25 anni, lo festeggia ancora. Infine, l’8 marzo, una famosa conduttrice tv è costretta a chiedere scusa per la messa in onda di un servizio sulla “donna ideale” contestato sui social. Se questi sono i migliori giorni, figuriamoci i peggiori… Fra ironia e amarezza, una commedia che farà ridere e riflettere sull’umanità e anche rivalutare le nostre feste!

Lunedì 3 aprile in prima tv alle 21.15 su Sky Cinema Uno (alle 21.45 anche su Sky Cinema Comedy), in streaming su NOW e disponibile on demand.

Murder Mystery: cose da sapere sul film con Adam Sandler e Jennifer Aniston

Per tutti gli amanti dei film gialli e delle commedie, Netflix ha proposto nel 2019 quello che è in breve diventato uno dei suo titoli di punta: Murder Mystery. Il film, diretto da Kyle Newachek e scritto da James Vanderbilt (Zodiac, Scream), presenta dunque elementi da detective story misti però alla comicità che solo due grandi attori come Adam Sandler e Jennifer Aniston sanno apportare. Due generi cinematografici che si fondono a meraviglia, per un film che riesce a ricordare tanto i gialli di Agatha Christie quanto le commedie più spensierate e goliardiche per cui Sandler è famoso.

Un mix che ricorda in parte quello recentemente visto anche in film come Knives Out – Cena con delitto o Glass Onion. Naturalmente Murder Mystery risulta meno cervellotico e più incentrato sulla comicità, talvolta demenziale, riuscendo anche per queste sue caratteristiche a risultare un prodotto estramemente godibile. Non per niente, è stato il quinto titolo più popolare del 2019 tra i programmi di Netflix, terzo tra i film, ed è diventato il quinto film originale più visto di sempre su Netflix, con 73 milioni di visualizzazioni. Numeri che parlano chiaro, confermando il grande successo di un film che nessun amante del genere dovrebbe perdersi.

La trama e il cast di Murder Mystery

La trama del film ha per protagonista Nick Spitz, un poliziotto di New York decisosi a portare finalmente sua moglie Audrey in un viaggio in Europa, mantenendo dunque la promessa fattale anni prima. Sull’aereo, Audrey incontra il miliardario Charles Cavendish, che invita la coppia a unirsi a lui sullo yacht di famiglia per una festa che celebra l’imminente matrimonio del suo anziano zio, Malcolm Quince, con l’ex fidanzata di Charles. Dopo aver visto quanto sarebbe affollato e sgradevole il loro tour in autobus precedentemente pianificato, i due accettano. A bordo dello yacht, Nick e Audrey incontrano l’ex fidanzata di Cavendish, Suzi Nakamura, suo cugino e figlio di Quince, Tobey, l’attrice Grace Ballard e il colonnello Ulenga.

Ma anche la sua guardia del corpo Sergei, il Maharajah Vikram, il pilota di auto da corsa Juan Carlos e più tardi quella notte lo zio di Cavendish. In quell’occasione, Quince annuncia che la sua nuova moglie Suzi sarà l’unica a ricevere la sua eredità, credendo che gli altri fingano interesse per lui solo a causa dei suoi soldi. Prima che possa firmare il suo nuovo testamento, però, le luci si spengono e si riaccendono per rivelare che Quince è morto, pugnalato con un pugnale cerimoniale. Il romantico viaggio di Nick e Audrey si trasformerà così in un caso di omicidio da risolvere, con la consapevolezza che l’assassino è uno tra i presenti sullo yacht.

Murder-Mystery-sequel

Come anticipato, ad interpretare Nick e Audrey vi sono gli attori Adam Sandler e Jennifer Aniston, che tornano a recitare insieme dopo il film Mia moglie per finta, del 2011. Originariamente, però, protagonista femminile del film doveva essere Charlize Theron, la quale si è però tirata fuori dal progetto per via di altri impegni sopraggiunti. Accanto a Sandler ed Aniston si possono poi ritrovare gli attori Luke Evans nel ruolo di Charles Cavendish, Shiori Kutsuna in quelli di Suzi Nakamura e David Walliams come Tobias Quince. Vi sono poi Gemma Arterton nel ruolo di Grace, Ólafur Darri Ólafsson in quelli di Sergei e Terence Stamp come Malcolm Quince.

Murder Mystery 2, il sequel del film

Pochi mesi dopo l’arrivo di Murder Mystery su proprio catalogo, Netflix ha annunciato che il film avrebbe avuto un sequel. Murder Mystery 2 (qui la recensione) è infine arrivato sulla piattaforma il 31 marzo 2023, riproponendo la coppia composta da Nick e Audrey Spitz, interpretati sempre da Sandler e Aniston. Accanto a loro si ritrovano ora attori come Mark Strong, Mélanie Laurent, Jodie Turner-Smith e Dany Boon. Le riprese di questo secondo capitolo, con un nuovo caso da risolvere, si sono svolte sia alle Hawaii che a Parigi, dove i due protagonisti sono costretti a recarsi per cercare di scoprire cosa è accaduto ad un loro amico lì scomparso.

Il trailer di Murder Mystery e come vederlo su Netflix

Come anticipato, è possibile fruire di Murder Mystery unicamente grazie alla sua presenza nel catologo di Netflix, dove attualmente, per via dell’uscita del sequel, è al 3° posto nella Top 10 dei film più visti in Italia. Per vederlo, basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nel catalogo.

Fonte: IMDb

Vincent Cassel nella prima clip del film in arrivo al cinema I tre moschettieri – D’Artagnan

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Notorious Pictures ha diffuso la prima clip di I tre moschettieri – D’Artagnan che vede protagonista Vincent Cassel. Come molti di voi già sapranno ieri vi avevamo segnalato che il capolavoro della letteratura francese, I tre moschettieri di Alexandre Dumas, tornerà in un nuovo, colossale adattamento cinematografico.

Eva Green, Vincent Cassel e Louis Garrel saranno i protagonisti del primo dei due lungometraggi che completeranno il racconto, entrambi diretti da Martin Bourboulon (Eiffel, Papa ou Maman e Papa ou Maman 2), I tre moschettieri – D’Artagnan. Eva Green si calerà nei panni di Milady de Winter, Vincent Cassel interpreterà il ruolo di Athos Louis Garrelsarà Re Luigi XIII. Nei panni dell’iconico protagonista, François Civil (Wolf Call), affiancato da Romain Duris nei panni di Aramis e Pio Marmaï in quelli di Porthos, mentre Vicky Krieps sarà la regina consorte Anna d’Austria.

https://www.youtube.com/watch?v=3boQ2bhCUs8

Il film sarà distribuito in Italia da Notorious Pictures a partire dal 6 aprile. In contemporanea con l’uscita cinematografica, I tre moschettieri – D’Artagnan sarà in tutte le librerie con il romanzo e il manga ufficiali tratti dal film, entrambi editi da Gallucci.

La trama del film

D’Artagnan, giovane e vivace guascone, viene dato per morto dopo aver cercato di salvare una ragazza da un rapimento. Quando arriva a Parigi, cerca in tutti i modi di scovare gli aggressori ma non sa che la ricerca lo condurrà nel cuore di una vera guerra che mette in gioco il futuro della Francia. Alleandosi con Athos, Porthos e Aramis, tre Moschettieri del Re, D’Artagnan affronterà le macchinazioni del Cardinale Richelieu. Ma, innamorandosi di Constance, la confidente della Regina, si metterà in serio pericolo guadagnandosi l’inimicizia di colei che diventerà il suo peggior nemico: Milady.

Al Napoli COMICON si festeggiano i cinquant’anni de I 3 dell’Operazione Drago

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Arrivano al Napoli COMICON (Mostra d’Oltremare, 28 aprile – 1 maggio) due giorni dedicati alle Arti Marziali per festeggiare due imperdibili anniversari: i cinquant’anni de I 3 dell’Operazione Drago (Enter the dragon), film di Robert Clouse con Bruce Lee, e i vent’anni di Kill Bill vol. 1 di Quentin Tarantino.

Venerdì 28 aprile, arriverà a COMICON Tetsuro Shimaguchicoreografo della scena degli 88 Folli che cercano di fermare The Bride (Uma Thurman) in Kill Bill Vol.1. Per il 20° anniversario della pellicola di Quentin Tarantino, Shimaguchi racconterà come è stata creata una delle sequenze cinematografiche più iconiche del XXI secolo. La sua analisi e la dimostrazione pratica dello stunt dal vivo saranno uno spettacolo sensazionale per gli amanti del cinema d’azione e delle arti marziali.

In occasione delle celebrazioni per i 100 anni di Warner Bros., I 3 dell’Operazione Drago sarà presentato in anteprima a COMICON Napoli in versione restaurata (domenica 30 aprile). Il film, in questa nuova veste, sarà disponibile nelle sale cinematografiche italiane dal 14 al 16 agosto 2023. Un evento unico per scoprire e riscoprire il mito di Bruce Lee nel 50° anniversario di una pellicola diventata un cult.

A introdurre il film alcuni ospiti a sorpresa e una performance della Samurai Academy di Napoli, che si esibirà in una dimostrazione di arti marziali offrendo al pubblico la possibilità di vedere dal vivo le tecniche utilizzate in diverse discipline: Kendo – la via della spada, Laido – l’arte dell’estrazione della katana, Naginata – l’alabarda giapponese utilizzata soprattutto dalle compagne dei Samurai, Ninjutsu — l’arte dei ninja.

SUCCESSION: la quarta e ultima stagione dal 3 aprile su SKY e NOW

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L’attesa è finita per la quarta e ultima stagione di SUCCESSION, il pluripremiato cult HBO creato da Jesse Armstrong. La stagione finale, in dieci nuovi episodi, andrà in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW dal 3 aprile, con un nuovo episodio ogni lunedì.

SUCCESSION esplora i temi del potere e delle dinamiche familiari attraverso gli occhi del mogul dei media Logan Roy (Brian Cox) e dei suoi quattro figli, Kendall (Jeremy Strong), Siobhan (Sarah Snook), Roman (Kieran Culkin) e Connor (Alan Ruck).

Nella quarta stagione, la vendita della media company Waystar Royco al visionario del tech Lukas Matsson (Alexander Skarsgård) si avvicina sempre di più. La prospettiva di questa vendita epocale provoca angoscia e contrasti familiari tra i Roy, che prefigurano come saranno le loro vite una volta completato l’affare. La famiglia intravede un futuro in cui il proprio peso culturale e politico sarà fortemente ridimensionato, ne scaturirà quindi una lotta per il potere ancora più accesa.

Il cast della quarta stagione: Brian Cox, Jeremy Strong, Sarah Snook, Kieran Culkin, Alan Ruck, Matthew Macfadyen, Nicholas Braun, J. Smith-Cameron, Peter Friedman, David Rasche, Fisher Stevens, Hiam Abbass, Justine Lupe, Dagmara Domińczyk, Arian Moayed, Scott Nicholson, Zoë Winters, Annabelle Dexter Jones, Juliana Canfield e Jeannie Berlin. Si aggiungono al cast Alexander Skarsgård, che diventa regular dei nuovi episodi, Cherry Jones, Hope Davis, Justin Kirk e Stephen Root. E vengono annunciati oggi anche Annabeth Gish, Adam Godley, Eili Harboe e Jóhannes Haukur Jóhannesson. Fra gli attori delle precedent Stagioni che tornano nei nuovi episodi, annunciati anche Harriet Walter (Lady Caroline Collingwood), James Cromwell (Ewan Roy), Natalie Gold (Rava Roy), Caitlin Fitzgerald (Tabitha), Ashley Zukerman (Nate Sofrelli), Larry Pine (Sandy Furness), Mark-Linn Baker (Maxim Pierce), Pip Torrens (Peter Munion).

Creata da Jesse Armstrong; produttori esecutivi Jesse Armstrong, Adam McKay, Frank Rich, Kevin Messick, Jane Tranter, Mark Mylod, Tony Roche, Scott Ferguson, Jon Brown, Lucy Prebble, Will Tracy e Will Ferrell. Jesse Armstrong è lo showrunner.

Le prime tre stagioni di SUCCESSION hanno ottenuto 48 nomination agli Emmy® e 13 premi vinti, tra cui Miglior serie drammatica, per la seconda e la terza stagione. La terza stagione, che ha debuttato nell’ottobre 2021, ha ottenuto il SAG Award per il miglior cast e ha vinto ai WGA, DGA e PGA.

Star Trek: Starfleet Academy, nuova serie tv spin-off in sviluppo!

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Paramount+ ha appena annunciato l’aggiunta di una nuovissima serie originale all’universo di Star Trek che si intitolerà Star Trek: Starfleet Academy. Il nuovo annunciato spin-off seguirà un gruppo di giovani cadetti “mentre diventano maggiorenni in uno dei luoghi più leggendari della galassia”. 

Sebbene non siano stati ancora fatti annunci di casting per la nuova serie, che è stata anticipata per la prima volta nel 2021, vedrà coinvolti il veterano del franchise Alex Kurtzman che sarà produttore esecutivo e co-showrunner insieme a Noga Landau. In una dichiarazione condivisa, il duo ha fornito alcuni suggerimenti su quando la serie potrebbe svolgersi all’interno del franchise e su dove rientra nello spettro delle attuali offerte di Star Trek .

L’ammissione all’Accademia della Flotta Stellare è ora aperta ! Esplora la galassia! Capitano del tuo destino! Per la prima volta in oltre un secolo, il nostro campus sarà riaperto per ammettere individui terrestri di almeno 16 anni  (o specie equivalenti) che sognano di superare i propri limiti fisici, mentali e spirituali, che apprezzano l’amicizia, il cameratismo, l’onore e devozione a una causa più grande di loro. I corsi saranno rigorosi, gli istruttori saranno i talenti più brillanti nei rispettivi campi e quelli ammessi vivranno e studieranno fianco a fianco con la più diversificata popolazione di studenti mai ammessi. Oggi incoraggiamo tutti coloro che condividono i nostri sogni, obiettivi e valori a unirsi a una nuova generazione di cadetti visionari mentre muovono i primi passi verso la creazione di un futuro luminoso per tutti noi. Candidati oggi! Ex Astris, Scientia!

Con la consapevolezza che questa classe di cadetti della Flotta Stellare è la prima “in oltre un secolo”, è molto probabile che questo spettacolo sarà ambientato nell’era Discovery di Star Trek, che è certamente una buona notizia per i fan di Sonequa Martin-Green. Nella quarta stagione di Star Trek: Discovery, abbiamo visto Tilly di Mary Wiseman prendersi un anno sabbatico e trascorrere un po’ di tempo all’Accademia della Flotta Stellare per esplorare altre strade oltre a servire a bordo dell’astronave titolare. Con l’annuncio che  Star Trek: Discovery si sarebbe conclusa con la sua prossima quinta stagione, che dovrebbe arrivare su Paramount + all’inizio del 2024, prolungare il nostro tempo in questa parte dell’universo sarebbe una gradita aggiunta al franchise. Potrebbe anche consentire nuove apparizioni per l’equipaggio della Discovery, a cui molti fan non sono ancora pronti a dire addio. La produzione di Starfleet Academy inizierà nel 2024.

Starfleet Academy non è l’unica serie spin-off di Star Trek che i fan hanno chiesto a gran voce di recente. Star Trek: Picard sta attualmente trasmettendo la sua terza e ultima stagione, e con solo una manciata di episodi rimasti, i fan non vogliono che questa storia finisca, e gli episodi recenti hanno creato un grande potenziale futuro. La terza stagione ha introdotto una “prossima generazione” di The Next Generation, con Jean-Luc Picard (Patrick Stewart) e il figlio segreto di Beverly Crusher (Gates McFadden) al centro di tutto. Lo showrunner Terry Matalas ha menzionato su Twitter che se Paramount+ dovesse dare il via libera a una serie spin-off, si chiamerebbe Star Trek: Legacy. Se lo spettacolo dovesse continuare, e speriamo davvero che lo faccia, probabilmente vedremmo una serie che seguirà entrambi i nuovi discendenti della troupe di TNG , Jack Crusher ( Ed Speleers ), Sidney (Ashlei Sharpe Chestnut) eAlandra La Forge (Mica Burton) , così come il futuro di alcuni personaggi storici come Seven of Nine (Jeri Ryan ) e Raffi (Michelle Hurd). La leggenda di Star Trek Jonathan Frakes ha persino detto a Fansided che “potrebbe essere come Charlie in Charlie’s Angels, l’ammiraglio con cui fanno il check-in“.

Star Trek: Starfleet Academy ci presenterà un giovane gruppo di cadetti che si uniscono per perseguire un sogno comune di speranza e ottimismo. Sotto gli occhi attenti ed esigenti dei loro istruttori, scopriranno cosa serve per diventare ufficiali della Flotta Stellare mentre navigano tra amicizie fiorenti, rivalità esplosive, primi amori e un nuovo nemico che minaccia sia l’Accademia che la stessa Federazione

Bill Skarsgård conferma che non riprenderà il ruolo di Pennywise in Welcome To Derry

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È tempo che Derry si procuri un nuovo clown, poiché a quanto pare Bill Skarsgård  non si ripresenterà più nei panni del classico cattivo, Pennywise il Clown. Durante un’intervista su Jake’s Takes, l’attore ha rivelato di non essere attualmente legato all’imminente spin-off di HBO MaxWelcome To Derry, una serie televisiva prequel che si concentrerà su come il terrificante antagonista è arrivato per la prima volta nella piccola città senza speranza.  Nella storia originale di Stephen King, viene rivelato che il clown è in realtà un alieno e si nutre ogni trent’anni, facendo credere alla popolazione di Derry che la loro casa sia maledetta. Ecco cosa ha detto Bill Skarsgård quando gli è stato chiesto direttamente se sarebbe tornato:

Ad oggi, non sono attualmente coinvolto con questo progetto. Se qualcun altro riesce a farlo, il mio consiglio sarebbe: fallo da solo. Fallo da solo. Divertiti con esso. Quello che ho trovato piacevole di quel personaggio è com’era astratto.

Bill Skarsgård  ha ricevuto molti elogi dopo aver interpretato il ruolo in It di Andy Muschietti. Nell’adattamento del romanzo del 2017, Pennywise dà la caccia a un gruppo di bambini che si fanno chiamare The Losers Club. L’accesa rivalità inizia quando Georgie (Jackson Robert Scott) costruisce una barchetta di carta mentre si annoia in una giornata piovosa. Il ragazzo posiziona la barca sulla strada, permettendole di viaggiare lungo il corso d’acqua piovana che scorreva verso la fogna. Quando la barca cade nelle fogne e Georgie si avvicina all’apertura per recuperarla, incontra Pennywise. Il mostro afferra il braccio del ragazzo, trascinandolo nell’oscurità scomparendo così nel nulla.  La conclusione della lotta tra Pennywise e The Losers Club sarebbe arrivata nei cinema con un sequel due anni dopo, con protagonisti James McAvoyBill Hader e Jessica Chastain che interpretavano le versioni da adulti dei personaggi principali.

Ora, Welcome to Derry riporta i fan alle origini di Pennywise, molto prima che si imbattesse nel club dei perdenti. Sulla serie tv Welcome To Derry al momento si sa molto poco, dunque non resta che aspettare ulteriori notizie!

Avatar 3: i concept ci portano in luoghi sconosciuti di Pandora

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Avatar 3: i concept ci portano in luoghi sconosciuti di Pandora

Avatar 3 ci porterà in luoghi inesplorati di Pandora e i primi concept dei paesaggi dal film ci mostrano le incredibili potenzialità di questo mondo. Dopo aver conosciuti il clan Omatikaya, Avatar: La Via Dell’Acqua ci ha portati dai Metkayina, che ci hanno mostrato un altro aspetto di Pandora e un altra forma di Na’Vi.

Avatar 3 è già stato girato e dovrebbe introdurre un gruppo di Na’vi soprannominato Ash People, ma è diventato chiaro che non sarà l’unica nuova parte di Pandora che esploreremo nei sequel pianificati (Cameron ha già girato l’apertura del quarto film). Offrendo un’anticipazione a ciò che accadrà in quei prossimi sequel, vediamo diverse regioni di Pandora, tutte molto diverse da quelle che abbiamo visitato in precedenza.

https://twitter.com/discoverpandor4/status/1640574228557893633?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1640574228557893633%7Ctwgr%5Ec77e9261b554b24fd4b904b1d85ee2ae741f3516%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fcomicbookmovie.com-a201383%2F

Avatar 3 è attualmente programmato per uscire nelle sale il 20 dicembre 2024.

The Spider Within: in arrivo il cortometraggio dai produttori di Spider-Man: Un Nuovo Universo

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Variety rivela che Sony Pictures Animation e Sony Pictures Imageworks pubblicheranno un nuovo cortometraggio ambientato nello stesso mondo di Spider-Man: Un Nuovo Universo e Spider-Man: Across the Spider-Verse. Intitolato The Spider Within, debutterà esclusivamente all’Annecy International Animation Film Festival questo giugno. Quell’evento si svolge tra l’11 e il 17 giugno, il che significa che il cortometraggio non verrà proiettato nei cinema prima del prossimo sequel.

In questa storia, Miles Morales lotta per bilanciare le sue responsabilità di adolescente, amico e studente mentre indossa i panni dell’amichevole supereroe del quartiere di Brooklyn. Dopo una giornata particolarmente impegnativa vissuta con queste pressioni, Miles subisce un attacco di panico che lo costringe ad affrontare le manifestazioni della sua ansia e ad apprendere che chiedere aiuto può essere un atto coraggioso tanto quanto proteggere la sua città dal male.

Non ci sono ancora dettagli sul team creativo del cortometraggio, ma molto probabilmente sarà lo stesso dei due lungometraggi animati, e ciò comprenderà sicuramente il coinvolgimento di Phil Lord e Christopher Miller.

In Spider-Man: Across the Spider-Verse, dopo essersi riunito con Gwen Stacy, l’amichevole Spider-Man di quartiere di Brooklyn viene catapultato attraverso il Multiverso, dove incontra una squadra di Spider-People incaricata di proteggere la sua stessa esistenza. Tuttavia, quando gli eroi si scontrano su come gestire una nuova minaccia, Miles si ritrova a confrontarsi con gli altri Spider e deve ridefinire cosa significa essere un eroe in modo da poter salvare le persone che ama di più.

Scritto da Phil Lord & Christopher Miller e David Callaham e diretto da Joaquim Dos Santos, Kemp Powers, Justin K. Thompson, Spider-Man: Across the Spider-Verse arriverà nei cinema l’1 giugno 2023.

Cos’è l’Ordine 66 in Star Wars?

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Cos’è l’Ordine 66 in Star Wars?

È innegabile che l’Ordine 66 sia un momento determinante per il franchise di Star Wars. L’evento, che caratterizza un punto drammatico di svolta per la storia della galassia, sposta l’equilibrio di quel mondo dalla Repubblica all’Era Imperiale. L’ordine 66 è un momento cruciale del franchise, che è importante capire, per i fan, dal momento che le sue conseguenze ricadono su tutto il franchise di Star Wars. Conosciuto anche come la purga degli JEDI, l’ordine fa parte del tragico piano di Palpatine che ha esiti drammatici sia per i soldati cloni che persero la loro volontà sia per i Jedi che furono annientati dai loro fidati alleati. La distruzione causata dall’Ordine 66 permise all’Impero di sorgere e prendere il sopravvento.

Con gli Jedi annientati e i pochi sopravvissuti in fuga, l’Impero fu in grado di emergere incontrastato. L’evento che altera la galassia, funge da fine della trilogia prequel. Ma le informazioni sull’Ordine 66 sono sparse nella storia e sono state rivelate lentamente in diversi momenti. Come si vede in Star Wars Episodio III: La vendetta dei SithStar Wars: Clone Wars Stagione 7, The Bad Batch Stagione 1, Obi-Wan Kenobi e ora The Mandalorian Stagione 3, la storia dell’Ordine 66 è stata raccontata da molte prospettive diverse, considerando che si trattava di un evento che ha avuto ripercussione in TUTTA la galassia.

Quello che è successo con l’Ordine 66

Quello che è successo con l'Ordine 66

Il nome “Ordine 66” deriva dal protocollo clone segreto che etichettava tutti i Jedi come traditori della Repubblica e li condanna all’esecuzione. L’ordine era incorporato in un chip inibitore nel cervello dei cloni, quindi seguire le istruzioni era obbligatorio. Pochi sapevano della programmazione, ed era il piano definitivo dei Sith da usare contro i Jedi, e che funzionò. Quando, in La vendetta dei Sith, un sospettoso Jedi tenta di arrestare il Cancelliere Palpatine (Ian McDiarmid), lui usa questa scusa per dare il via libera all’Ordine 66 e spazzare via i Jedi. Ovunque, dal Tempio Jedi ai confini dell’esercito della Repubblica, i cloni si rivoltarono contro i loro Generali. La vendetta dei Sith mostra Anakin (Hayden Christensen) mentre uccide i giovani padawan, la fuga di Obi-Wan Kenobi (Ewan McGregor), la sopravvivenza di Yoda (Frank Oz) e la morte di molti Jedi come Aayla Secura (Amy Allen), Ki-Adi-Mundi (Silas Carson) e Plo Koon (Matt Sloan). The Clone Wars mostra più o meno lo stesso, ma mostra anche la fuga di Ahsoka Tano (Ashley Eckstein), con l’aiuto del Capitano Rex (Dee Bradley Baker), dopo che lei ha rimosso il suo chip inibitore.

The Bad Batch riproduce l’evento in apertura, mostrando che i cloni modificati sono meno suscettibili all’ordine rispetto ai loro colleghi “regolari” Nell’episodio, Depa Billaba (Archie Panjabi) viene uccisa dalla sua unità clone, ma con l’aiuto di un confuso Clone Force 99, il suo padawan fugge. La serie limitata Obi-Wan Kenobi mostra l’esperienza di Reva (Moses Ingram) con uno sguardo più approfondito all’omicidio del giovane. Reva è riuscita a fingere la sua morte, giacendo tra i corpi dei suoi compagni studenti. Infine, la terza stagione di The Mandalorian mostra come Grogu è stato salvato dal Tempio Jedi su Coruscant. Una squadra di diversi Jedi guidati da Kelleran Beq (Ahmed Best) si sacrifica per salvarlo. Ciascuno di questi casi specifici mostra la disperazione dei Jedi e il loro tragico destino.

Prospettive dell’evento

Prospettive dell'evento ordine 66La storia esplora due diverse prospettive sull’Ordine 66: quella dei Jedi e dei cloni. In questo caso, entrambi protagonisti e vittime dell’evento. Il più ovvio è il punto di vista Jedi, che improvvisamente si vedono traditi dai loro commilitoni. I pochi sopravvissuti sono rimasti spaventati e insicuri sul chi fidarsi. Indubbiamente, i Jedi sono i perdenti in questa situazione, ma ciò non rende i cloni vincitori. Sebbene i cloni siano sopravvissuti, hanno perso un pezzo di se stessi. Gli orgogliosi soldati della Repubblica non sono stati in grado di trattenersi dal rivoltarsi contro i loro capi e amici.

L’Ordine 66 è una tragedia per tutti i soggetti coinvolti, tranne forse per il Signore dei Sith che ha tirato i fili. La serie Clone Wars fa luce su quella realtà evidenziando la relazione tra Jedi e clone trooper, mostrando i loro legami di amicizie e la fiducia che condividevano mentre il pubblico conosceva sono il tragico destino finale. La serie ha persino permesso a un clone, il soldato ARC Fives, di conoscere e quasi rivelare il piano prima della sua morte. A causa di un malfunzionamento del chip, l’Ordine 66 è stato attivato all’inizio di Tup. Credendo che fosse un sabotaggio del loro nemico, Fives indaga, apprendendo la verità ma non riuscendo a reperire prove. Successivamente viene ucciso prima che potesse convincere qualcuno a credergli.

Le conseguenze dell’Ordine 66

Le conseguenze dell'ordine 66

Dopo l’attacco iniziale dell’Ordine 66, la popolazione Jedi fu ampiamente ridotta, ma alcuni sopravvissero. I pochi Jedi rimasti si nascosero nella galassia, ma non erano ancora al sicuro. L’Impero costringe gli Inquisitori a cacciare ed eliminare i restanti Jedi per completare l’epurazione. Sebbene alla fine alcuni sopravviveranno, ci vorranno molti anni e un’intera ribellione prima che possano essere di nuovo liberi. Anche i clone trooper hanno affrontato problemi in seguito. Con la loro utilità esaurita, l’Impero iniziò a eliminarli gradualmente, ma soprattutto, molti cloni erano inorriditi dalle loro azioni, eppure chiunque si fosse schierato contro l’Impero, sarebbe stato trovato e ucciso.

I primi giorni del dominio dell’Impero furono difficili per tutti i cloni, in quanto capri espiatori originali dell’Impero. Ma il più grande cambiamento dopo l’Ordine 66 è stato nel governo. Senza alcuna opposizione, Palpatine trasforma la Repubblica nell’Impero e assume il potere supremo. L’Impero sorge rapidamente all’indomani dell’esecuzione dell’Ordine 66 per diventare il governo tirannico per il quale è ricordato. Un tempo protettori del popolo, gli Jedi non si vedono da nessuna parte, permettendo all’Impero di commettere qualsiasi atto di violenza, e l’Impero ne approfitta mentre conquista la galassia indifesa.

Killers of the Flower Moon sarà presentato a Cannes 2023 – ufficiale

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Il Festival di Cannes è lieto di accogliere Martin Scorsese il prossimo maggio sulla Croisette, con Leonardo DiCaprio, Robert De Niro, Lily Gladstone, Jesse Plemons, Cara Jade Myers, JaNae Collins, Jillian Dion, Tantoo Cardinal, insieme ad altri membri del cast e di la troupe cinematografica di Killers of the Flower Moon. Il film sarà proiettato sabato 20 maggio al Grand Théâtre Lumière.

Basato sul libro best-seller di David Grann e scritto per il grande schermo da Eric Roth e Martin Scorsese, Killers of the Flower Moon è ambientato nell’Oklahoma degli anni ’20 e descrive l’omicidio seriale di membri della nazione Osage ricca di petrolio, una serie di crimini brutali che divenne noto come il “regno del terrore”.

Regista, sceneggiatore, attore e produttore, Martin Scorsese ha dedicato la sua vita al cinema e il Festival di Cannes è stato al suo fianco in molte occasioni. Ha ricevuto la Palma d’oro nel 1976 con Taxi Driver, che è stato presentato in Concorso. Successivamente è tornato regolarmente alla selezione ufficiale e ha vinto il premio come miglior regista per After Hours, 10 anni dopo il successo di Taxi Driver.

Nel 1998 è stato presidente della giuria che ha consegnato la Palma d’oro al regista greco Theo Angelopoulos per L’eternità e un giorno. Quattro anni dopo presiede la Giuria della Cinéfondation e dei Cortometraggi insieme al regista iraniano Abbas Kiarostami.

Dal 1990, Scorsese ha diretto The Film Foundation, un’organizzazione dedicata alla protezione e conservazione della storia del cinema mondiale. In questa veste, ha rappresentato numerosi film a Cannes Classics. Il Festival di Cannes non vede l’ora di accogliere Martin Scorsese e i membri del team di Killers of the Flower Moon sul red carpet, che già si preannuncia memorabile.

Jonathan Majors: il suo avvocato condivide i messaggio privati che la presunta vittima ha inviato all’attore sotto accusa

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L’avvocato della difesa penale di Jonathan Majors, Priya Chaudhry, ha condiviso nuove prove che ritiene possano confermare l’innocenza del suo cliente. La star di Ant-Man and the Wasp: Quantumania è stata presa in custodia dalla polizia la mattina del 25 marzo dopo una presunta aggressione a una donna (che si credeva fosse la sua ragazza) in un appartamento di New York City.

Poco dopo, Chaudhry ha rilasciato una dichiarazione in cui affermava che Jonathan Majors era completamente innocente, promettendo di presentare prove che lo avrebbero scagionato da qualsiasi illecito criminale.

“La polizia è arrivata con i paramedici, come da procedura standard, e ha arrestato il signor Majors a causa di un protocollo del NYPD che richiedeva l’arresto in determinate circostanze. Lo stesso giorno, solo 7 e 9 ore dopo, la donna ha inviato messaggi di testo al signor Majors ammettendo che è stata lei a usare la forza fisica contro di lui”.

Ora, abbiamo almeno alcuni di quei messaggi della donna in questione (tramite TMZ).

 

Nei messaggi, la presunta vittima afferma che è stata colpa sua per “aver tentato di afferrare il tuo telefono”. Ad essere onesti, non siamo davvero sicuri di come questi messaggi possano effettivamente giovare alla situazione di Jonathan Majors, poiché è chiaro che la donna fa riferimento comunque a un alterco fisico. Inoltre non sono poche le voci on-line che parlano di messaggi di una persona chiaramente manipolata, per cui la mossa della legale di Majors potrebbe non essere stata tanto acuta.

Se questa donna decide di non sporgere denuncia, tuttavia, Majors probabilmente sarà libero a prescindere da ciò che è realmente accaduto.

The Walking Dead: Dead City, il teaser trailer rivela finalmente perché Maggie e Negan fanno squadra

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Il canale americano AMC dopo aver rivelato logo e data di uscita ha diffuso un primo “affascinante” teaser trailer di The Walking Dead: Dead City che ci svela finalmente il motivo del perché Maggie e Negan di Lauren Cohan e Jeffrey Dean Morgan fanno squadra! Nel contributo video vediamo Hershel, ora interpretato da Logan Kim, trascinato via, mentre sua madre sconvolta dice all’uomo che ha brutalmente ucciso suo marito che lui è “l’unico” che può salvarlo.

La star Lauren Cohan è apparsa a un evento WonderCon ad Anaheim, in California, durante il fine settimana, e gli è stato chiesto della traballante alleanza tra questi nemici un tempo acerrimi. “È interessante, perché vediamo un livello di trauma molto non elaborato che sappiamo essere accaduto tra Maggie e Negan. In Dead City, abbiamo davvero la possibilità di [chiedere], ‘Cos’è questo? Cosa ci vuole per attraversarlo?’ E più di ogni altra cosa, è una possibilità per noi di essere costretti a stare insieme in questa missione. La tensione e i traumi insuperabili sono ancora molto presenti. Li abbiamo visti incrociarsi così spesso, ma in questo show, è davvero questo tunnel in cui sono intrappolati nel quale affrontare le cose da cui potrebbero essere scappati, tanto più ciò da cui Maggie è scappata e ciò che la presenza di Negan fa emergere per lei. È come se facessi un esercizio di intimità con la persona che reputi peggiore al mondo.

La trama di The Walking Dead: Dead City

La serie segue Maggie e Negan che viaggiano in una Manhattan post-apocalittica isolata dalla terraferma alla ricerca del figlio rapito di Maggie, Hershel. La città fatiscente è piena di morti e abitanti che hanno fatto di New York City il proprio mondo pieno di anarchia, pericolo, bellezza e terrore.

The Walking Dead: Dead City trova Maggie e Negan che viaggiano in una Manhattan post-apocalittica molto tempo fa tagliata fuori dalla terraferma. La città fatiscente è piena di morti e abitanti che hanno fatto di New York City il proprio mondo pieno di anarchia, pericolo, bellezza e terrore. Il cast include anche Gaius Charles come Perlie Armstrong, Željko Ivanek come The Croat, Jonathan Higginbotham come Tommaso, Mahina Napoleon come Ginny, Trey Santiago-Hudson come Jano e Karine Ortiz come Amaia.

Superman: Legacy, James Gunn condivide un aggiornamento sul casting

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Ora che James Gunn è stato confermato per scrivere e dirigere Superman: Legacy, speriamo che non passerà molto tempo prima che il regista riveli chi è stato scelto come nuovo Man of Steel della nuova era del DCU. Al momento gli addetti ai lavori non prevedono che venga fatto un annuncio prima dell’uscita in sala di Guardiani della Galassia Vol. 3 che arriverà nelle sale questo maggio, dato che questa notizia potrebbe oscurare l’attenzione sul trequel dei Marvel Studios (in particolare durante il tour stampa del film il mese prossimo).

Tuttavia, James Gunn ha ora chiarito che siamo ancora all’inizio del processo di casting.  Rivolgendosi come di consueto ai social media per rispondere a una serie di voci recenti ha smentito un rumors secondo cui la star di Hunters Logan Lerman è l’attuale “preferito” della lista, ma il co-CEO dei DC Studios si è affrettato a mettere le cose in chiaro. [I] non ho parlato con un solo attore del ruolo. Sto solo facendo elenchi privati, preparando il materiale per le audizioni”.

È inevitabile che alla fine i rumors faranno riferimenti ai provino per interpretare Superman, soprattutto perché è probabile che l’Uomo d’acciaio sia uno dei ruoli più ricercati nella DCU. Seguire le orme di Henry Cavill non sarà un’impresa facile, anche se l’aspettativa è che Gunn alla fine lancerà un attore sconosciuto.

Superman: Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025. Superman: Legacy è il primo di un universo pianificato di narrazione multipiattaforma (presumibilmente uno che si mescolerà con i progetti di streaming per HBO Max) in una Fase 1 che lo studio chiama Gods and Monsters. Il cast non è stato ancora annunciato, ma l’uscita nelle sale globali del film è prevista per l’11 luglio 2025.

The Batman – Parte 2, Clayface tra i cattivi del film?

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The Batman – Parte 2, Clayface tra i cattivi del film?

Tra tutti i cattivi classici dell’universo di Batman, Clayface è uno degli ultimi che ci saremmo mai aspettati di vedere nel “BatVerse” di Matt Reeves, ma sembra che ci siano buone possibilità che il personaggio possa apparire in The Batman – Parte 2, il sequel pianificato dal regista di The Batman, che dovrebbe arrivare subito dopo la serie HBO di The Penguin.

Secondo le fonti di Deadline, Clayface è “una grande aggiunta” a The Batman – Parte 2, anche se il noto sito americano fa notare che nulla è ancora scolpito nella pietra poiché la sceneggiatura è “in continua evoluzione”. Ieri avevamo appreso che il regista di The Haunting of Hill House e Doctor Sleep, Mike Flanagan, ha anche presentato i capi della Warner Bros. Studios James Gunn e Peter Safran una proposta di un film solista proprio su Clayface, ma il personaggio non sarebbe stato raffigurato come un cattivo.

Al momento nulla è stato ancora ufficialmente approvato, ma secondo le fonti “lo studio non ha detto di no”. Mike Flanagan ha espresso il desiderio di essere coinvolto in un progetto di Clayface in passato, descrivendo la sua ipotetica interpretazione come un “horror/thriller/tragedia a sé stante”. Non abbiamo idea di come un personaggio come Clayface si inserisca nell’interpretazione relativamente radicata nella realtà di Matt Reeves del mondo del Cavaliere Oscuro, ma presumiamo che le sue abilità di mutaforma verrebbero abbandonate e Basil Karlo (se sarà l’incarnazione) verrebbe significativamente reinventato. In riposta agli articolo il diretto interessato Mike Flanagan ha twittato il seguente aggiornamento:

Tutto quello che sappiamo su The Batman – Parte 2

Il ritorno di Batman di Robert Pattinson è fissato mentre la Warner Bros. ha annunciato che The Batman – Parte 2 di Matt Reeves uscirà nelle sale il 3 ottobre 2025.Robert Pattinson e Matt Reeves continueranno a esplorare la loro iterazione di Batman nell’universo laterale “DC Elseworlds” con The Batman – Parte 2, mentre Gunn e Safran lanceranno un nuovo Batman nell’Universo DC. Il duo ha confermato che il loro DC Universe includerà un film su Batman e Robin, basato sui fumetti di “The Brave and the Bold”. Oltre a “The Batman Part II”, Reeves si sta anche preparando a girare una serie spin-off incentrata sul personaggio del Pinguino interpretato da Colin Farrell.

Matt Reeves ha detto che si sarebbe incontrato con Gunn per assicurarsi che il suo “BatVerse” e il più grande universo DC si “supportassero a vicenda” e non si “schiantassero” insieme in termini di trame. “The Batman” ha ottenuto il plauso della critica e ha incassato 770 milioni di dollari ai botteghini mondiali lo scorso anno. Il film è ora in streaming su HBO Max.

Big Beasts – Maestose Creature: Tom Hiddleston racconta la nuova serie Apple TV+

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Apple TV+ ha annunciato che la nuova docuserie in dieci parti Big Beasts – Maestose Creature, narrata dal candidato all’Emmy Tom Hiddleston, farà il suo debutto il 21 aprile. Dal team creativo della pluripremiata docuserie Tiny World, arriva Big Beasts – Maestose Creature, una nuova serie girata nell’arco di quattro anni e mezzo che trascina il pubblico in un incredibile viaggio intorno al mondo, dai poli ghiacciati alle foreste pluviali tropicali, per incontrare le creature giganti più affascinanti della natura. La serie debutterà il 21 aprile, in occasione della Giornata della Terra, con due nuovi episodi in anteprima ogni settimana, fino al 19 maggio.

“Big Beasts – Maestose Creature” presenta agli spettatori alcune delle specie più imponenti del mondo animale, filmate in 17 Paesi, tra cui la balena grigia, la foca elefante, la lontra gigante, il gorilla, l’ippopotamo, l’orso bruno, lo struzzo, l’orango, la tigre e l’orso polare. La serie mostrerà al pubblico che non è facile essere “maestosi”: infatti, più grandi sono gli animali, più grandi sono le sfide che devono affrontare; il tutto attraverso filmati rari e inediti realizzati grazie all’utilizzo di attrezzature specializzate e tecniche di ripresa di nuova generazione.

Big Beasts – Maestose Creature è prodotta da Plimsoll Productions con il vincitore del premio Emmy Tom Hugh-Jones (“Planet Earth II – Le meraviglie della natura”, “Hostile Planet”) e i candidati all’Emmy Grant Mansfield (“Hostile Planet”) e Martha Holmes (“Hostile Planet”, “Life”) come produttori esecutivi. Tom Hugh-Jones è stato anche produttore esecutivo della docuserie naturalistica di Apple TV+ “Tiny World”, nominata ai BAFTA e vincitrice del premio Jackson Wild Media, narrata dal candidato ai SAG Award Paul Rudd.

Chris Pratt parla di un possibile ruolo nel DCU: “Se [James Gunn] mi chiama, io rispondo”

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Chris Pratt interpreta Star-Lord nel franchise dei Guardiani della Galassia, ma potrebbe secondo voi diventare uno dei pochi attori a far parte degli universi Marvel e DC? Ci sono sicuramente molti personaggi DCU che la star del film di Super Mario Bros. potrebbe dare vita sotto la sorveglianza dei DC Studios. James Gunn, nel frattempo, ha già espresso interesse ad arruolare alcuni degli attori Marvel con cui ha lavorato una volta iniziato il casting dei film e dei programmi TV in uscita che compongono “Capitolo 1: Dei e mostri“.

Parlando con CBR , rispetto a questa possibilità Chris Pratt ha detto che è assolutamente aperto a unirsi alla DCU, e ha aggiunto che i fan probabilmente sanno meglio di lui quale sarebbe un personaggio che si possa adattare al meglio con lui. “Per quanto riguarda la panoramica dei personaggi DC, non lo so. Lascerò che i fan mi dicano cosa vorrebbero che facessi. Non ho nulla di ufficiale da annunciare. Non ho parlato con James Gunn a nessun titolo, non mi ha offerto qualcosa del genere. Ma ascolta, adoro il ragazzo. Sai, è uno dei miei migliori amici. Credo totalmente in lui. E se mi chiama, rispondo.

Per quanto riguarda se ha parlato con il co-CEO dei DC Studios del suo nuovo impegno, Pratt ha aggiunto: “Certo, ho parlato con lui. Sai, sono davvero felice per lui, per gli sviluppi della sua carriera. Io Penso che la DC sia super fortunata ad averlo in quella posizione. È difficile per me immaginare una persona, una persona migliore per quel ruolo. Ama i fumetti. È così intelligente. È un tale autore”. “Siamo ovviamente super, super entusiasti dell’uscita di Guardiani della Galassia Vol. 3”, ha concluso l’attore. “È davvero un capolavoro.”

È probabile che Chris Pratt continuerà a interpretare Star-Lord oltre il prossimo trequel dei Marvel Studios, ma il futuro dei film standalone dopo la partenza di Gunn dall’MCU non è stato attualmente rivelato.

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale il 3 maggio 2023. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff, Karen Gillan, Will Poulter insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor. Insieme a loro ci sono i nuovi arrivati ​​del MCU Will Poulter e Chukwudi Iwuji, con Poulter che ha confermato di interpretare il ruolo di Adam Warlock.

In Guardiani della Galassia Vol. 3, la nostra amata banda di disadattati ha un aspetto un po’ diverso rispetto a quanto visto fino a questo momento. Peter Quill, ancora sconvolto dalla perdita di Gamora, deve radunare la sua squadra attorno a sé per difendere l’universo e proteggere uno di loro. Una missione che, se non completata con successo, potrebbe portare alla fine dei Guardiani come li conosciamo.

Clint Eastwood: il prossimo film sarà l’ultimo, secondo Warner Bros. Lui non conferma

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Dopo oltre sessant’anni e quasi 50 film a suo nome come attore e regista, sembra che Clint Eastwood stia per concludere la sua leggendaria carriera. Secondo DiscussingFilm, Eastwood sta cominciando a lavorare a quello che dovrebbe essere il suo prossimo film, che dovrebbe essere l’ultimo.

Si dice che il film approderà alla Warner Bros, dove Clint Eastwood sviluppa progetti da quasi 50 anni. Dall’uscita di Gran Torino nel 2008, Eastwood ha diretto in esclusiva per la Warner Bros, dirigendo altri 10 film per lo studio tra cui Invictus, Sully, American Sniper e Richard Jewell. Il suo film più recente, Cry Macho, è stato distribuito da HBOMax e Warner Bros nel settembre 2021.

La volontà dello studio di lavorare con Eastwood potrebbe essere un segno di un cambiamento di atteggiamento da parte del nuovo CEO David Zaslav. È stato riferito che dopo che Discovery ha acquisito WarnerMedia lo scorso anno, Zaslav abbia interrogato coloro che erano coinvolti nel dare il via libera a Cry Macho solo a causa del coinvolgimento di Eastwood. “Non dobbiamo alcun favore a nessuno“, ha detto Zaslav. Ma le recenti notizie suggeriscono che l’esecutivo potrebbe aver cambiato tono.

Per quanto riguarda i dettagli riguardanti l’ultimo progetto di Eastwood, si dice che sia un thriller attualmente intitolato Juror #2. Si dice che la storia si concentri su un giurato in un processo per omicidio che si rende conto che potrebbe essere lui l’assassino e lotta con il dilemma di costituirsi o manipolare la giuria per farla franca.

Mentre Clint Eastwood è irremovibile sulla scrittura e la regia del film, non è certo se Juror # 2 sarà davvero il suo progetto finale. Sebbene il film sia etichettato internamente come tale, Eastwood non ha dichiarato personalmente le sue intenzioni riguardo al ritiro. Tuttavia, con il quattro volte vincitore dell’Oscar che sta per compiere 93 anni e oltre 5 decenni sulla sedia da regista, è probabile che questo sia il suo ultimo film. Non sono state rilasciate ulteriori informazioni, ma è stato suggerito che Eastwood abbia individuato una giovane star di Hollywood per il ruolo principale.

Juror #2 sarà il 40esimo film diretto da Clint Eastwood, a complemento di un’eredità che comprende anche la sua leggendaria carriera di attore. Oltre alle vittorie per il miglior regista e il miglior film per Unforgiven e Million Dollar Baby, il metodo one-take e l’abilità di Eastwood nel realizzare film sotto budget lo hanno distinto dagli altri registi di Hollywood. Ha anche ottenuto nomination all’Oscar per film come Mystic River e Letters From Iwo Jima, così come il dramma del 2008 Changeling, con Angelina Jolie.

The Flash: Ben Affleck anticipa una scena importante

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The Flash: Ben Affleck anticipa una scena importante

Come molti di voi già hanno avuto modo di vedere dal trailer Ben Affleck riprenderà il ruolo di Bruce Wayne/Batman per quella che sarà probabilmente la sua ultima volta in The Flash, e l’attore ha ancora una volta parlato della sua esperienza nel ritornare a vestire i panni come Il Cavaliere Oscuro e di aver fatto quello che considera il suo “miglior lavoro”. nei panni dell’iconico eroe DC.

Mentre faceva l’ennesima intervista l’attore ha svelato una scena importante ammettendo prontamente che la sequenza che ha svelato è un po’ spoiler , quindi attenzione! Durante un’apparizione al podcast Smartless, la star mentre era intendo a promuovere il suo film da regista AIR – La storia del grande salto ha nuovamente elogiato il film The Flash e ha ribadito di ritenere che questa sia “la migliore merda che ha fatto” nei panni del Caped Crusader.

“Non voglio fare uno spoiler, ma era una scena in cui vengo beccato, vengo salvato da Wonder Woman durante uno scontro con alcuni cattivi”, ha detto.“E lei mi salva— Voglio dire, sono sicuro che l’ho appena spoilerato, gli assassini DC mi prenderanno, ma […] lei mi salva con il Lazo della Verità. E quindi quello che succede è che Batman rivela alcuni dei suoi veri sentimenti sulla sua vita e il suo lavoro… ero tipo, ‘Aspetta un attimo, ho capito!'”

Affleck potrebbe avere dei ripensamenti sul lasciare Batman alle spalle? L’ultima volta che abbiamo sentito parlare dei cameo di Gal Gadot e Henry Cavill era stato riferito che sono stati tagliati da cut finale di The Flash, quindi a meno che le cose non siano cambiate, ci sono buone probabilità che questa scena non appaia nel film che vedremo in sala! Di seguito l’audio del podcast:

Il film The Flash

“I mondi si scontrano in “The Flash” quando Barry usa i suoi superpoteri per viaggiare indietro nel tempo per cambiare gli eventi del passato. Ma quando il suo tentativo di salvare la sua famiglia altera inavvertitamente il futuro, Barry rimane intrappolato in una realtà in cui il Generale Zod è tornato, minacciando l’annientamento, e non ci sono supereroi a cui rivolgersi. Cioè, a meno che Barry non riesca a convincere un Batman molto diverso a uscire dalla pensione e salvare un kryptoniano imprigionato… anche se non quello che sta cercando. Alla fine, per salvare il mondo in cui si trova e tornare al futuro che conosce, l’unica speranza di Barry è correre per salvarsi la vita. Ma fare l’ultimo sacrificio sarà sufficiente per resettare l’universo?”

The Flash arriverà finalmente nelle sale il 23 giugno 2023. Il film vede Ezra Miller riprendere il ruolo di Barry Allen da Justice League. Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 23 giugno 2023. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo essere apparso in un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e in Justice League.

Victoria Alonso si è scontrata con la Marvel per la censura dei riferimenti al Gay Pride in ANT-MAN 3

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Come molti di voi sapranno di recente abbiamo appreso che Victoria Alonso, presidente di lunga data di Physical, Post Production, VFX e Animation dei Marvel Studios, è stata licenziata dalla sua posizione dopo 17 anni di lavoro con la compagnia. A distanza di settimana però la vicenda si sta delineando come un vero e proprio caso e ulteriori scottanti dettagli stanno emergendo.

La scorsa settimana, THR ha riferito che la Disney aveva deciso di licenziare Victoria Alonso per violazione del contratto, a causa del suo lavoro nel film candidato all’Oscar Argentina, 1985. Tuttavia, l’avvocato di Victoria Alonso, Patty Glaser, ha confutato questa spiegazione con una dichiarazione. “Victoria, una latina gay che ha avuto il coraggio di criticare la Disney, è stata messa a tacere. Poi è stata licenziata quando si è rifiutata di fare qualcosa che riteneva riprovevole”.

Oggi, l’hollywood Report afferma di aver scoperto quale fosse questa richiesta “riprovevole”. Sembra che i dirigenti della Marvel volessero nascondere la vetrina di un negozio in una delle scene di Ant-Man and the Wasp: Quantumania che presentava decorazioni arcobaleno e la parola “Pride”. La società voleva un taglio del film senza quei riferimenti dato che avrebbe dovuto essere rilasciato in Kuwait, dove sono in vigore restizioni anti-LGBTQ. Secondo quanto riferito, Alonso si è rifiutata di apportare le modifiche richieste al montaggio come parte dei suoi doveri di supervisione degli effetti visivi e della post-produzione, costringendo la Marvel a rivolgersi a un fornitore esterno. THR non suggerisce che questo scontro abbia portato direttamente al licenziamento di Alonso, ma la dichiarazione del suo avvocato sembrerebbe indicare che lei è fermamente convinta che sia stata questa la reale causa del suo licenziamento

Ian McShane: 10 cose che non sai sull’attore

Ian McShane: 10 cose che non sai sull’attore

Ian McShane è un attore a dir poco completo, capace di passare con grande naturalezza da opere più autoriali a grandi blockbuster, dimostrandosi sempre all’altezza del contesto e dei personaggi. Dotato di una faccia indimenticabile, ma anche di un gran carisma, McShane ha negli ultimi anni regalato al grande pubblico numerosi personaggi memorabili, interpretati sempre con grande classe.

Ecco 10 cose che non sai su Ian McShane.

Ian McShane: i suoi film e le serie TV

1. Ha preso parte a celebri film. Dopo alcuni piccoli ruoli cinematografici tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta, McShane diventa popolare grazie a titoli come I lunghi giorni delle aquile (1969), Il mascalzone (1971), Un rebus per l’assassino (1973) e Star’s Lovers (1983). Dopo essersi dedicato molto alla televisione, torna al cinema nel 2000 con Sexy Beast – L’ultimo colpo della bestia. Da quel momento ha recitato in film come Scoop (2006), Death Race (2008) e Pirati dei Caraibi – Oltre i confini del mare (2011), con Johnny Depp. La partecipazione a tale film gli fa ottenere ulteriore notorietà, portandolo a recitare in Biancaneve e il cacciatore (2012), Hercules: il guerriero (2014), John Wick (2014), John Wick – Capitolo 2 (2017), John Wick 3 – Parabellum (2019) e John Wick 4 (2023), tutti con Keanu Reeves. Nel 2019 è invece stato il professor Broom in Hellboy.

2. Ha recitato anche in note serie TV. Non solo tanto cinema nella carriera di McShane, ma anche tanta televisione. Già dagli anni Sessanta l’attore inizia a recitare in vari episodi di varie serie, miniserie o anche in film per la TV. Ottiene una maggiore popolarità come protagonista della serie Lovejoy (1986-1994). In seguito è tornato in televisione per recitare in serie come Deadwood (2004-2006), I pilastri della terra (2010), American Horror Story (2012), Ray Donovan (2015) e Il Trono di Spade (2016). Dal 2017 al 2021 ha poi recitato nei panni di Mr. Wednesday in American Gods.

3. È anche doppiatore. Oltre ad aver recitato davanti la macchina da presa in numerosi film e serie TV, McShane ha in diverse occasioni lavorato anche come doppiatore. Ha infatti dato voce a Capitan Uncino in Shrek Terzo (2007), in La bussola d’oro, Tai Lung in Kung Fu Panda (2008) e Mr. Bobinsky in Coraline e la porta magica (2009). È stato la voce narrante in L’apprendista stregone (2010), mentre nel 2018 ha dato voce al mago Broncio in È arrivato il Broncio. Nel 2022 ha invece dato voce a Saiwa in Il drago di mio padre.

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Ian McShane nei panni di Barbanera in Pirati dei Caraibi – Oltre i confini del mare.

Ian McShane è Barbanera in Pirati dei Caraibi

4. È stato scelto per alcune specifiche qualità. Secondo il regista Rob Marshall, Ian McShane è stato scelto per il ruolo del temibile pirata Barbanera in Pirati dei Caraibi – Oltre i confini del mare perché “può interpretare qualcosa di malvagio, ma c’è sempre anche dell’umorismo dietro” e McShane ha accettato il lavoro sia per la sceneggiatura “molto divertente e affascinante“, sia per l’opportunità di lavorare con Marshall. Ad averlo attratto vi è però ovviamente vi è anche il personaggio di Barbanera stesso, dall’attore descritto come un pirata motociclista, per via del suo vestire abiti di pelle.

Ian McShane in American Horror Story

5. Ha interpretato un temibile assassino. Nella seconda stagione della serie American Horror Story, intitolata Asylum, McShane ha interpretato l’assassino Leigh Emerson, apparendo come guest star negli episodi otto e nove della stagione. Il personaggio, anche noto come Il Killer delle feste natalizie, si è affermato come uno dei più spaventosi della stagione, permettendo all’attore di dar prova anche delle sue qualità con tale tipologia di personaggio. L’attore, dichiaratosi fan della prima stagione, è stato contattato per primo per questo personaggio, che non si è fatto poi sfuggire.

Ian McShane in John Wick

6. Credeva di star recitando in un altro film. Un errore di comunicazione tra il direttore del casting e l’agente di Ian McShane ha fatto sì che Ian si presentasse sul set di John Wick aspettandosi di riprendere il personaggio Lovejoy della serie britannica degli anni ’90 di cui era protagonista. È stato solo il quarto giorno delle riprese, quando Ian ha chiesto se Lady Jane Felsham (Phyllis Logan) fosse nel film, che la confusione è stata notata. Imbarazzato, ma sotto contratto, Ian ha comunque accettato di interpretare il ruolo di Winston, ma ha insistito per chiamare tutti “Tinker” per tutta la durata delle riprese.

 7. È entusiasta dell’evoluzione del suo personaggio. Con John Wick 4 si ha modo di vedere aspetti nuovi del personaggio Winston, diventato sempre più centrale nell’universo narrativo di questi film. Rispetto ai precedenti tre, McShane ha affermato di essere entusiasta del modo in cui Winston viene raccontato in questo quarto film, convinto che la nuova posizione ricoperta dal personaggio sia stata indispensabile per far emergere nuovi aspetti di lui fino ad oggi rimasti segreti.

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Ian McShane in una scena di John Wick 4.

Ian McShane in American Gods

8. È stato protagonista della serie. Uno dei personaggi più noti interpretati dall’attore in questi ultimi anni è stato quello di Mr. Wednesday nella serie American Gods, ovvero l’antico dio norreno della guerra, della vittoria e della sapienza Odino. Inizialmente, però, l’attore non si sentiva adatto alla parte. McShane ha infatti raccontato che, pur apprezzando la sceneggiatura, non si sentiva adeguato per quel tipo di personaggio. Soltanto dopo lunghe conversazioni con gli autori ha imparato a comprendere meglio Mr. Wednesday, accettando infine di assumere il ruolo.

Ian McShane in Il Trono di Spade

9. Ha recitato in un episodio della celebre serie. Nell’episodio della sesta stagione intitolato The Broke Man, McShane compare nel ruolo di Fratello Ray, un ex mercenario trasformatosi in Septon, che aveva deciso di ripudiare qualsiasi forma di violenza, ma che alla fine viene impiccato dagli uomini della Fratellanza Senza Vessilli. Originariamente si pensava che l’attore avrebbe avuto un ruolo ricorrente nella serie, ma così non è stato. McShane, inoltre, ha spoilerato la propria morte nell’episodio ben prima che questo andasse in onda, scatenando l’ira dei fan.

Ian McShane: età e altezza dell’attore

10. Ian McShane è nato il 29 settembre 1942, a Blackburn, Regno Unito. L’attore è alto complessivamente 1,71 metri.

Fonte: IMDb

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