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8 traumatiche morti nei film per ragazzi

8 traumatiche morti nei film per ragazzi

Ogni bambino deve fare prima o poi i conti con la morte. Spesso è un trauma far scoprire ai più piccoli l’irreversibilità della morte e questo avviene a volte con uno scontro nella vita reale (magari la morte di un animaletto domestico, o quella più tragica di un nonno) altre volte con un avvenimenti di finzione, che non per questo risulta meno traumatico.

Ecco di seguito 8 morti presenti in film per ragazzi che hanno senza dubbio traumatizzato i giovani spettatori di allora, adulti di oggi:

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E.T. in E.T. l'ExtraterrestreSe alcuni traumi hanno meno “importanza storica” come nel caso di Big Hero 6, altri esempi riportati sono l’emblema del trauma infantile per eccellenza, come la morte della mamma di Bambi oppure la morte (per fortuna provvisoria) di E.T.

8 teorie cinematografiche che si sono rivelate vere

8 teorie cinematografiche che si sono rivelate vere

Il web è diventato ormai la culla delle teorie cinematografiche, frutto di fantasie dei fan e supposizioni basate sui possibili incroci di trama che non trovano (quasi mai) riscontro nella realtà.

Tuttavia alcune di queste sono state confermate a posteriori dagli stessi produttori, sceneggiatori e registi, come mostra la lista compilata da ScreenRant.

Leggi anche – Marvel Cinematic Universe: le teorie dei fan che si sono rivelate sbagliate

Ecco allora le 8 teorie cinematografiche che si sono rivelate vere:

Tarzan e Frozen sono ambientati nello stesso universo

Teorie su filmCome forse saprete (e se non fosse così, non continuate con la lettura), nelle scene iniziali di Frozen la nave dei genitori di Anna ed Elsa è dispersa in mare durante una tempesta. Da lì hanno preso piede diverse speculazioni dei fan sul destino della coppia: saranno vivi, o meglio, naufragati su qualche isola sperduta? Vi ricorda qualcosa? Nel classico Disney Tarzan, un uomo e una donna naufragavano sulle coste di un’isola tropicale dando inizio ad una nuova vita nella giungla e allevando un neonato… Ebbene tempo dopo il co-regista di Frozen, Chris Buck, ha confermato che la teoria è del tutto fondata, tuttavia manca l’ok della casa di Topolino.

L’identità segreta di Albus Silente

Teorie su filmUna delle teorie dei fan approvate dall’autrice di Harry Potter J.K.Rowling è quella relativa al professor Albus Silente e al suo essere in fondo l’incarnazione della morte. Questa idea metaforica si realizzerebbe quando quattro dei principali personaggi – Harry, Silente, Voldemort e Piton – vengono in qualche modo allineati ai personaggi del racconto dei Doni della Morte: nell’allegoria infatti Voldemort è il fratello maggiore affamato di potere, Piton è il fratello ossessionato dall’amore e Harry è il fratello più giovane, che alla fine del racconto saluta la morte “come un vecchio amico“. Silente quindi sarebbe “la morte”, quando Harry lo incontra nell’aldilà prima di scontrarsi per l’ultima volta con Voldemort.

Peter Parker ha un cameo in Iron Man 2

Teorie su filmLa caratteristica principale del MCU è che i suoi film sono tutti connessi fra loro, anche grazie a piccoli dettagli. Uno di questi è stato prima sognato dai fan e poi confermato: Spider-Man ha un cameo in Iron Man 2. Durante il finale del film vediamo un giovane ragazzino vestito da Iron Man, e sia Tom Holland che Robert Downey Jr. hanno confermato che si tratta di Peter Parker.

Gesù è un ingegnere nell’universo di Alien

Teorie su filmIl prequel di Alien, Prometheus, ha messo in dubbio molte verità del franchise lasciando agli spettatori moltissime domande aperte. Chi sono in realtà gli ingegneri? Secondo il racconto, rappresentano una razza aliena intelligente e responsabile della creazione della vita su altri mondi, inclusa la Terra. Da allora le teorie hanno pensato che fossero in realtà l’incarnazione di Gesù Cristo,  e lo stesso Ridley Scott ha confermato che questa teoria è corretta: gli ingegneri hanno infatti inviato sulla Terra un emissario…

Il Genio è anche il venditore ambulante

teorie su filmOltre al dare voce al Genio, Robin Williams ha doppiato anche il Venditore ambulante di Aladdin – ovvero il narratore della storia che compare all’inizio del film. Ed effettivamente non è soltanto la voce ad unire i personaggi, ma tante altre somiglianze… Più tardi il co-regista Ron Clements ha rivelato che il venditore ambulante era effettivamente il Genio sotto mentite spoglie.

Aquaman ha un cameo in L’Uomo d’Acciaio

teorie su filmAnche nel DCEU sono molte le connessioni segrete fra i film, e alcuni fan più attenti hanno notato che Aquaman avrebbe potuto salvare Clark Kent dall’annegamento in Man of Steel. Nella sequenza vediamo la sagoma dell’eroe circondata da un branco di balene che nuota accanto a lui,  presumibilmente per volere del re di Atlantide. Qualche mese fa è stato proprio Jason Momoa ad affermare che il regista Zack Snyder gli ha confidato che questa era l’idea dietro la scena.

Tutti i film di Quentin Tarantino appartengono allo stesso universo

teorie su filmNon solo MCU e DECU, anche Quentin Tarantino ha il suo personale universo cinematografico condiviso. Si, perché ci sono diversi elementi che collegano tutti i film del regista, come i personaggi (ad esempio Vic Vega de Le Iene e Vincent Vega di Pulp Fiction) che sono estremamente simili, o la marca di sigarette Red Apple che questi fumano spesso.

Il mistero de La città incantata

teorie su filmAlcuni fan degli anime sostengono che La città incantata sia in realtà un commento favolistico alla prostituzione nel Giappone del XIX secolo. E la teoria è stata appurata dallo sceneggiatore e regista Hayao Miyazaki: dopo la pubblicazione del testo originale, il co-fondatore dello Studio Ghibli ha confermando che alcuni riferimenti culturali sono stati progettati per evocare i “lavoratori delle terme” dell’epoca. Questi a loro volta erano intesi come una metafora dello stato della società giapponese contemporanea.

8 supereroi che il MCU ha reso più potenti di quello che sono

8 supereroi che il MCU ha reso più potenti di quello che sono

Dal 2008 (anno di uscita di Iron Man) ad oggi, il MCU ha introdotto sempre più supereroi all’interno del suo universo condiviso, apertosi negli ultimi tre anni anche al piccolo schermo.

Eroi positivi, villain e comprimari sono apparsi sfoggiando le proprie capacità e abilità nel combattimento su diverse scale, tuttavia individuare chi sia tra questi il più forte è davvero complicato. Anche perché alcuni di loro sono stati “adattati” in maniera differente rispetto alle versioni originali dei fumetti.

Leggi anche – 15 cattivi del MCU che potrebbero arrivare dopo Thanos

Ecco allora la lista degli 8 supereroi, scelti da CBR, che il MCU ha reso più potenti di quello che sono:

Star-Lord

Difficile non amare Star-Lord con le sue battute e i suoi scherzi: questo “delinquente” mezzo umano e mezzo alieno è una figura chiave all’interno del gruppo dei Guardiani della Galassia, a volte causando ogni tipo di danno e a volte salvando la situazione. Nel secondo film sappiamo che possiede dei poteri dei Celesti, quindi ha potenzialmente controllo di energia e materia, anche se alla fine del film sacrifica quei poteri.

Black Panther

Nei fumetti, Mephisto veniva sconfitto da Black Panther, come accadeva a Thanos per pochi secondi e a Galactus, annientato con poche e semplici parole. Anche se T’Challa è sempre stato considerato allo stesso livello di Captain America, le sue imprese hanno dimostrato il contrario: indossa una tuta di Vibranio, il che gli consente di ottenere la vittoria sulla maggior parte degli avversari. Cap ha lo scudo dello stesso materiale, ma Black Panther lo usa su tutto il suo corpo.

Daredevil

Sebbene i suoi unici “poteri” includano uno sviluppo esagerato dei sensi, il Daredevil visto nel MCU (nella serie Netflix) sembra possedere molte altre qualità. Matt Murdock può infatti percepire anche i minimi cambiamenti nella densità dell’aria e nella temperatura, è una sorta di sonar umano su scala sia grande che piccola. Ciò significa che può percepire i punti deboli nell’arma di un avversario e disarmarlo. 

Captain America

Non importa chi si trovi davanti, con il suo scudo Captain America è inspiegabilmente in grado di reggere il confronto con Ultron, sconfiggere Spider-Man e Iron Man e molto altro ancora. Il programma che ha trasformato Steve Rogers in un “esemplare perfetto” ha spinto le sue capacità fisiche oltre l’apice del potenziale umano, e la sua forza e velocità sono andate ben oltre quelle del più grande atleta olimpico.

Elektra

Nel MCU, Elektra Natchios è stata addestrata dal suo mentore Stick per essere un’arma contro l’organizzazione la Mano. Lungo la strada ha incontrato Matt Murdock, del quale si è innamorata, ha combattuto come un ninja e ed è infine morta. Dopo che la Mano l’ha resuscitata, Elektra è diventata più letale che mai, soprattutto negli episodi di The Defenders.

Visione

Sia nel MCU che nei fumetti, Visione è un essere eccezionalmente potente: alimentato dall’energia cosmica della Gemma della Mente, il suo corpo androide è realizzato con parti di Vibranio sintetico che a sua volta lo rende uno degli eroi più forti del MCU.

Il soldato d’inverno

Può non avere a disposizione superpoteri, ma il Soldato d’Inverno è uno dei combattenti più letali del MCU. Dopo decenni passati a uccidere persone e ad affinare le sue capacità, è diventato un assassino diverso da qualsiasi altro. Ha quasi ucciso Captain America, aiutato a sconfiggere Iron Man, e se gli è offerta l’attrezzatura giusta e il tempo di preparazione, ci sono pochi eroi o cattivi che non è riuscito a uccidere.

The Punisher

Il Punitore (alias Frank Castle) è e continua ad essere l’incarnazione della rabbia. Sebbene sia solo un uomo normale con nessun superpotere e nessun miglioramento fisico, ha comunque inflitto dolore a chiunque, ha sconfitto Daredevil diverse volte, ha salvato una schiera di prigionieri e li ha armati ma soprattutto sembra sempre avere una via d’uscita da qualsiasi situazione. Molto simile al Soldato d’Inverno, non teme niente e nessuno.

8 peggiori personaggi realizzati in CGI presenti nei film Marvel e DC

Realizzare personaggi di sana pianta, o modificare l’aspetto di un attore sullo schermo, non è mai semplice. Richiede impegno, un sostanzioso budget ma anche la conoscenza totale di quello che è il comparto del VFX. Pur essendo questi diventati molto più realistici nel tempo, con gli Studios che ad oggi sono in grado di creare characters con l’uso della CGI fin dalle fondamenta, ciò non significa che il risultato finale sia sempre impeccabile o soddisfacente. Negli ultimi anni, infatti, da quando i film sui supereroi (in particolare MCU e DCEU) hanno dominato le sale e non solo, alcuni personaggi rappresentati – e generati dalla computer grafica – hanno avuto un aspetto non proprio piacevole, a volte al limite del cartoonesco. Scopriamo perciò quali sono i peggiori.

Hulk

Eric-Bana-in-Hulk-2003-MCU

 

Partiamo subito con l’unico personaggio della lista a far parte del Marvel Universe. Si tratta di Hulk, che nel pensiero collettivo ora si associa al volto di Mark Ruffalo, ma che nel 2003 con il film Hulk, diretto da Ang Lee, aveva il volto di Eric Bana. Ed è proprio in questa pellicola che possiamo notare come la creazione in CGI del supereore sia, specie nei momenti d’azione, molto poco ben fatta, e soprattutto non supportata dalla texture della pelle, decisamente strana e al limite del cartoon. C’è comunque da considerare che per il periodo, parliamo di oramai vent’anni fa, il lavoro svolto su Eric Bana non era nemmeno fra i peggiori, anche perché poi le tecniche del VFX sono andate migliorando nel corso del tempo.

Kilowog

kilowog dc

Dalla Marvel ci spostiamo alla DC e parliamo di Kilowog, villain conosciuto nel film Lanterna Verde diretto da Martin Campbell con Ryan Reynolds. Purtroppo quasi tutti i personaggi presenti nella pellicola sembrano uscire da scene di videogame, apparendo decisamente troppo finti, e fra le delusioni più grandi c’è proprio Kilowog doppiato e interpretato da Michael Clarke Duncan. Il cattivo non ha molto spazio in scena, ma per quel poco che appare non riesce ad essere valorizzato a causa di effetti talmente tanto scadenti che la voce dell’attore non sembra nemmeno provenire da Kilowog.

Cyborg

Cyborg-film-fumetti

Anche Cyborg, la cui peculiarità è avere un corpo per metà robotico, non è stato reso visivamente bene in Justice League. Il personaggio poteva essere rappresentato utilizzando un mix di effetti, magari prediligendo il trucco scenico, eppure Zack Snyder ha voluto optare per una creazione quasi interamente in VFX. Questo si è tradotto in un character che non aveva niente di autentico, e che neppure il volto di Ray Fisher, servito per trasmettere qualche emozione umana ma che si vede in parte, sia stato sufficiente a renderlo visivamente migliore. Tutto ciò che invece è evidente è un corpo finto riprodotto in CGI che galleggia sullo schermo, e che è andato inevitabilmente a danneggiare lo stesso Cyborg.

Sabbac

Sabbac

Un altro villain costruito male in VFX è Sabbac, presente in Black Adam, undicesimo film del DCEU diretto da Jaume Collet-Serra con Dwayne Johnson. Nel trailer che era uscito, il personaggio non si era visto moltissimo, ma dall’immagine ufficiale che era stata rilasciata e dal conseguente debutto nella storia ci si rende conto che forse è stato meglio che il cattivo sia stato “tenuto nascosto” e non mostrato più di tanto. Nonostante sia stato trasposto dai fumetti in maniera accurata, il mal uso della computer grafica su di lui lo ha reso uno dei characters visivamente peggiori rappresentati sullo schermo.

Doomsday

DC vs Marvel DCEU

Fra i film più dibattuti, criticati e su cui c’è stato un netto spartiacque fra coloro che lo hanno amato e coloro che lo hanno odiato c’è Batman v Superman: Dawn of Justice. Pur avendo generato divisioni, ciò che resta pensiero comune di tutti è che Doomsday non sia stato un villain ben raffigurato. La rivisitazione dell’iconico mostro è stata una grande delusione, oltre che una spiacevole sorpresa, considerato che Zack Snyder – essendo grande fan dei fumetti – avrebbe potuto fornire un adattamento fedele al 100%. Seppur si sia evoluto un po’ durante la battaglia contro Batman, Superman e Wonder Woman, il cattivo non è stato visivamente ben costruito con la computer grafica, tanto da rivelarsi un vero e proprio fallimento.

Superman

Nicolas Cage The Flash

Dei film DCEU invece più riusciti c’è The Flash, ultima apparizione di Ezra Miller nei panni del supereroe scarlatto a causa di questioni legali che lo vedono coinvolto da diverso tempo. Se a livello narrativo la storia funziona, sul fronte VFX molte sono le scene che hanno fatto storcere il naso. Tralasciando la sequenza dei bambini che stanno precipitando dal grattacielo, la riproduzione finale di Christopher Reeve, Henry Cavill e Nicolas Cage – omaggi e ritorni degli eroi del passato – è tutt’altro che convincente e realistica. Tra l’altro proprio quest’ultimo non si è ben espresso alla vista della ricostruzione in CGI del Superman con il suo volto, tanto che disse tempo addietro che ben poco di ciò che si è visto sullo schermo era ciò che aveva accettato di fare per la pellicola.

Incubus

Incubus

Se The Flash è stato uno dei migliori dell’oramai terminato DCEU, Suicide Squad è stato in assoluto uno dei peggiori. Intanto, a parte il risultato ultimo visto dal pubblico, ancor prima il film ha avuto una serie di problemi, la maggior parte dei quali sono stati causati dai reshoots. Nonstante non si possa dire che la creazione di Incubus sia stato il risultato di questi, il semidio – che in teoria doveva avere un aspetto davvero spaventoso – appare come un cattivo completamente diverso, cartoonesco e per niente minaccioso, tanto che prenderlo sul serio risulta difficile, soprattutto nel momento in cui deve affrontare la Task Force X.

Steppenwolf

Steppenwolf-Close-Up

E ora arriviamo a Steppenwolf, il quale al periodo di Suicide Squad si diceva avrebbe dovuto essere al posto di Incubus, prima che il cambio di programma last minute modificasse tutto. Il villain appare in Justice Legue, ma in quel caso la Warner Bros voleva portare a termine la visione del film di Geoff Johns e Joss Whedon nel modo più economico possibile, ecco perché la semplificazione di Steppenwolf – che doveva apparire diverso – potrebbe avere senso in quest’ottica. Nonostante ciò, il fatto che abbia un aspetto così orribile non giustifica il budget “ridotto” utilizzato per la pellicola, soprattutto perché comunque il personaggio è uno dei cattivi più temuti dei fumetti e dunque meritava una cura maggiore. Il risultato è stato invece un altro, e Steppenwolf non è stato rappresentato per com’è davvero: orribile e minaccioso. Peccato.

8 modi in cui il film Conclave cambia il libro: le principali differenze

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Conclave è un adattamento cinematografico del romanzo ricco di suspense di Robert Harris, anch’esso intitolato Conclave. Il film è incentrato sulle intricate vicende politiche di un’elezione papale e su tutti i retroscena che accompagnano un evento del genere. Gli adattamenti apportano spesso modifiche per adattarsi meglio al loro mezzo, e Conclave non fa eccezione. Il film rimodella vari elementi del libro, tra cui i nomi dei personaggi, le nazionalità e persino la struttura della trama, portando una nuova prospettiva all’opera di Harris. Sebbene il fantastico colpo di scena finale di Conclave e gli altri elementi migliori rimangano, i cambiamenti apportati dal film meritano comunque di essere discussi.

Sebbene le modifiche apportate a Conclave non cambino l’essenza della storia, che è un’impressionante realizzazione cinematografica, esse hanno un impatto sul tono e sullo stile. Le modifiche si allineano maggiormente al ritmo e ai requisiti visivi di un film thriller, oltre a rappresentare meglio le nazionalità degli attori che interpretano i ruoli. Modificando dettagli come le origini e i tratti dei personaggi chiave, i registi creano una nuova dinamica tra i cardinali, aggiungendo una dinamica unica rispetto al libro. Anche con questi cambiamenti, il Conclave mantiene l’essenza della visione di Harris: un’esplorazione della fede, del potere e della fragilità umana.

Il cardinale Lawrence ha un nome diverso nel libro del Conclave

Conclave ralph finnies

Nel libro, il nome del protagonista è Cardinale Lomeli, mentre nel film si chiama Cardinale Lawrence. Il nome Lomeli è di origine italiana, con legami storici con regioni come la Lombardia, un’area culturalmente ricca e nota per i suoi contributi all’arte, alla politica e alla tradizione cattolica. Il cognome è relativamente raro, essendo il 13.136° cognome più comune al mondo, ed è spesso associato a un’ascendenza italiana (via Forebears). Il nome Lomeli è probabilmente un sottile ma significativo accenno al background del personaggio, indicando che la sua prospettiva e le sue azioni sono radicate nella cultura italiana e in un legame di lunga data con il Vaticano.

Circa 355.916 persone hanno il cognome Lawrence, mentre solo 42.681 persone hanno il cognome Lomeli. Sorprendentemente, è il Messico ad avere il maggior numero di persone con il cognome Lomeli, non l’Italia, anche se il nome è di origine italiana.

Il nome Lorenzo, invece, deriva dal latino Laurentius, che significa “da Laurentum ‘ o ’coronato di alloro, con origini che risalgono all’antica Roma. Storicamente, San Lorenzo, martire venerato nella tradizione cristiana, incarna il coraggio e la devozione, conferendo al nome una risonanza universale. A differenza di Lomeli, Lawrence è ampiamente riconosciuto in molte culture, offrendo un’identità neutra e in qualche modo senza tempo che può interessare un pubblico più ampio. Scegliendo Lawrence nel film, l’adattamento pone l’accento su una figura più universalmente relazionabile, il cui carattere potrebbe essere percepito senza forti legami con un’eredità specifica.

Il Conclave ha reso Bellini americano invece che italiano

Conclav

Nel passaggio dalla pagina allo schermo, il cardinale Bellini subisce un significativo cambio di nazionalità, passando da italiano nel romanzo ad americano nel film. Questa modifica aggiunge un livello alternativo al Conclave, spostando le dinamiche all’interno del Vaticano con l’introduzione di un personaggio la cui nazionalità contrasta con le tradizioni europee al centro della Chiesa. Nel libro di Harris, l’origine italiana di Bellini rafforza il suo legame con le radici storiche e culturali della Chiesa cattolica, radicandolo nelle sue abitudini e credenze di lunga data.

La decisione di americanizzare Bellini (Stanley Tucci) è probabilmente un tentativo di evidenziare la natura globale della Chiesa cattolica nel XXI secolo, creando un personaggio che incarna l’espansione dell’influenza della Chiesa al di là dell’Europa e che ha una mentalità americana più progressista e liberale .

Rendendo Bellini americano, il film introduce un personaggio il cui punto di vista e le cui esperienze divergono da quelle delle sue controparti europee. La decisione di americanizzare Bellini è probabilmente un tentativo di evidenziare la natura globale della Chiesa cattolica nel XXI secolo, creando un personaggio che incarna l’espansione dell’influenza della Chiesa oltre l’Europa e che ha una mentalità americana più progressista e liberale. Questo cambiamento non solo aumenta la relatività di Bellini per il pubblico americano, ma introduce anche una nuova dinamica nella trama, esplorando come diversi contesti culturali possano plasmare le prospettive all’interno di una fede condivisa.

Il Conclave cambia la posizione di Benítez come cardinale

Conclave Carlos Diehz

Un altro cambiamento notevole dal libro al film è il trasferimento della regione di servizio del cardinale Benítez. Nel romanzo di Harris, Benítez è un cardinale che presta servizio a Baghdad, la capitale dell’Iraq. Tuttavia, nel film Conclave, la sua posizione è cambiata: non presta servizio a Baghdad, in Iraq, ma a Kabul, in Afghanistan. Sebbene entrambi i Paesi siano effettivamente territori pericolosi, ci sono alcune potenziali ragioni per cui i registi hanno deciso di modificare il luogo in cui Benítez presta servizio. Tuttavia, la ragione più comprensibile di questo cambiamento è che, negli ultimi anni, Kabul è stata molto più pericolosa di Baghdad.

Il cambiamento aumenta la posta in gioco della servitù di Benítez e mostra fino a che punto è disposto a spingersi per la Chiesa cattolica. Sebbene Baghdad, in Iraq, rimanga ancora un luogo pericoloso, il cambiamento è stato una scelta fantastica da parte dei registi, in quanto continua a presentare il motivo per cui il Cardinale Benítez di Conclave merita il ruolo di Papa per le sue azioni incredibilmente coraggiose.

Suor Agnes è molto più presente nel film

Isabella Rossellini
Isabella Rossellini in Conclave – Cortesia Eagle Pictures

Nel romanzo originale di Harris, Suor Agnes è un personaggio minore, che appare solo occasionalmente e funge da sottile presenza di sfondo. Tuttavia, il film Conclave eleva Suor Agnes a un ruolo molto più prominente, permettendo al suo personaggio di influenzare significativamente la trama. L’ampliamento del tempo a disposizione sullo schermo non solo aggiunge profondità al personaggio, ma fornisce anche una prospettiva femminile unica all’interno del mondo del Vaticano dominato dagli uomini, e la scena in cui interrompe i battibecchi dei cardinali rappresenta il suo momento migliore.

Rendendola una figura più centrale, il film arricchisce la narrazione: Il coinvolgimento di Suor Agnes aumenta il livello di intrigo e di sottile tensione, poiché le sue interazioni con gli altri personaggi rivelano strati nascosti di manovre politiche e motivazioni personali. Questa maggiore enfasi su Suor Agnes permette inoltre al film di esplorare i temi del genere e dell’influenza all’interno della Chiesa, mettendo in luce i ruoli che le donne svolgono negli affari del Vaticano. Il suo ruolo ampliato riflette l’intento dei registi di aggiungere complessità e una sensibilità moderna alla trama, trasformando un personaggio precedentemente secondario in una componente essenziale del tessuto narrativo del film.

Il cardinale Lawrence ha un’origine diversa nel libro

Conclave

Sebbene il cambiamento della nazionalità di Lawrence in inglese possa sembrare una modifica di poco conto, l’alterazione testimonia il diverso approccio dell’adattamento alla presentazione dei personaggi. Nel romanzo, l’eredità italiana di Lomeli è una parte sottile ma significativa della sua identità, che lo lega profondamente alle tradizioni del Vaticano e infonde al suo personaggio una certa gravitas. La scelta di cambiare il suo nome in Cardinal Lawrence (Ralph Fiennes) per il film riflette probabilmente il fatto che l’attore non è italiano.

Questo cambiamento influisce sul modo in cui il pubblico lo percepisce: Lomeli porta con sé un senso di identità culturale italiana e un peso storico, mentre Lawrence offre un ritratto più neutro e anglicizzato. Tuttavia, molti altri personaggi mantengono la loro identità italiana, come il cardinale Tedesco (Sergio Castellitto), e questo non offusca la diversità che il libro mostrava. Anzi, il cambiamento è più che benvenuto, dato che l’interpretazione di Ralph Fiennes del Cardinale Lawrence del Conclave è degna di un Oscar ed è difficile immaginare un attore che abbia interpretato il ruolo in modo migliore.

Il Cardinale Lawrence è molto più vecchio nel libro rispetto al Conclave

Conclave

Nel romanzo, il cardinale Lomeli è rappresentato come una figura invecchiata, che porta il peso fisico ed emotivo dei suoi anni all’interno della Chiesa. La sua età è un elemento significativo nella rappresentazione di Harris, che influenza la sua percezione, le sue azioni e le sue risposte alle sfide dell’elezione papale. Viene rappresentato come un uomo fragile e contemplativo, con una qualità introspettiva che aggiunge profondità alle sue interazioni e decisioni. Tuttavia, per il film, che vuole essere più un thriller teso, questo approccio non era l’ideale.

Al contrario, i lfilm Conclave ritrae il cardinale Lawrence come più vigoroso e giovane. Questo adattamento gli permette di impegnarsi in modo più dinamico nello svolgimento della trama, enfatizzando l’azione rispetto all’introspezione. Il ritratto più giovane si allinea al ritmo e al tono del film, trasformandolo in un personaggio in grado di navigare con facilità nei rapidi sviluppi della storia. Mentre l’anziano Lomeli del libro porta con sé un senso di gravitas e vulnerabilità, il giovane Lawrence del film offre un personaggio più attivo e avvincente. Questa differenza modifica il modo in cui il pubblico si relaziona con lui, scambiando l’introspezione con un ritratto più accessibile e coinvolgente, adatto al formato del thriller.

La nazionalità del cardinale Benítez è diversa nel libro del Conclave

Conclave Carlos Diehz

In Conclave, uno degli adattamenti degni di nota dal libro al film è la nazionalità del cardinale Benítez, che passa dalle Filippine del romanzo di Robert Harris al Messico dell’adattamento cinematografico. Nel libro, le origini filippine di Benítez lo collocano nel contesto del Sud-Est asiatico, una regione in cui il cattolicesimo ha forti radici ed è profondamente radicato nel paesaggio culturale. L’eredità cattolica delle Filippine risale a secoli fa, aggiungendo un livello di autenticità e significato culturale al suo personaggio, che rappresenta una voce influente dell’Asia all’interno dell’assemblea globale del Vaticano.

Secondo i rapporti internazionali del Dipartimento di Stato americano, sia le Filippine che il Messico sono cattolici al 78%.

La scelta del film di rendere messicano il cardinale Benítez introduce una dinamica molto simile, spostando l’origine del suo personaggio in America Latina, dove il cattolicesimo è anch’esso dominante e culturalmente risonante. Il Messico è una grande roccaforte cattolica con una storia unica legata all’evoluzione del cattolicesimo e al suo ruolo significativo nel plasmare la società. Questo cambiamento mantiene la stessa energia del libro, ma si allinea al fatto che Carlos Diehz è messicano e non filippino. Il passaggio alla nazionalità messicana contribuisce a evidenziare una prospettiva familiare di impatto globale, sottolineando la diversità della fede all’interno del contesto internazionale del Vaticano.

Il film del Conclave aggiunge una sottotrama di un’autobomba non presente nel libro

conclave

Forse l’aggiunta più significativa di Conclave è una sottotrama che coinvolge un’autobomba, un elemento del tutto assente nel romanzo di Harris. Questa nuova trama introduce un livello maggiore di suspense, offrendo un colpo di scena orientato all’azione che si discosta dal ritmo più lento e introspettivo del libro. La sottotrama dell’autobomba conferisce un senso di urgenza e di pericolo che spinge il film in avanti, catturando l’attenzione degli appassionati di thriller con un dramma ad alta tensione. Questa aggiunta si allinea alla tendenza cinematografica di incorporare elementi d’azione per tenere il pubblico impegnato, ma Conclave trova comunque il modo di renderla del tutto rilevante per la trama.

Incorporando l’autobomba, Conclave evidenzia i pericoli e l’alta posta in gioco legati al potere e alla fede, ampliando il suo fascino. Questa scelta rafforza l’importanza di Benítez, soprattutto nelle scene successive.

Inserendo l’attentato, Conclave evidenzia i pericoli e l’alta posta in gioco legati al potere e alla fede, ampliando il fascino del film. Le conseguenze dell’attentato rafforzano il significato di Benítez e le qualità che lo rendono più adatto a diventare Papa, portando al finale profondo e misterioso di Conclave. Al contrario, il libro di Harris si basa esclusivamente sulla tensione psicologica e sulle complesse interazioni tra i personaggi all’interno delle mura vaticane, creando un mistero più lento. L’inclusione della sottotrama dell’autobomba dimostra l’intenzione dei registi di adattare la storia alle moderne aspettative cinematografiche, garantendo che Conclave rimanga coinvolgente e ricco di suspense dall’inizio alla fine.

8 modi in cui Captain America: Brave New World è l’Incredibile Hulk 2

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Captain America: Brave New World è il sequel di L’incredibile Hulk, sotto molti aspetti. Uscito originariamente nel 2008 come secondo film della MCU, L’incredibile Hulk vedeva Edward Norton nel ruolo di Bruce Banner prima che questo fosse ripreso da Mark Ruffalo nel 2012 in The Avengers. Ora, il film Brave New World riprende diversi fili e personaggi introdotti per la prima volta nel primo film di Hulk, molti dei quali non erano mai stati citati nei 17 anni trascorsi tra i due film.

In The Incredible Hulk, Bruce Banner era un fuggitivo in fuga mentre il generale Thunderbolt Ross lo braccava ossessivamente usando l’esercito, desiderando il suo potere per il governo degli Stati Uniti e nutrendo risentimenti personali verso Banner che si era innamorato di sua figlia Betty. 17 anni dopo, Hulk è ora un Vendicatore riconosciuto nell’MCU, mentre Ross è diventato presidente degli Stati Uniti. Tuttavia, Captain America: Brave New World svela anche una massiccia cospirazione iniziata durante gli eventi di L’incredibile Hulk del 2008. Ecco i motivi principali per cui Captain America: Brave New World è essenzialmente l’Incredibile Hulk 2.

Il presidente Ross è il principale antagonista

Captain America: Brave New World Harrison Ford Anthony Mackie
Harrison Ford e Anthony Mackie in Captain America: Brave New World © Marvel Studios

che continua il suo arco narrativo nell’universo cinematografico Marvel iniziato con L’incredibile Hulk del 2008

Uno dei motivi principali per cui Captain America: Brave New World è il sequel di una scarpa da ginnastica di Hulk è il semplice fatto che Thaddeus Ross è l’antagonista principale del film. Introdotto per la prima volta nel film L’incredibile Hulk del 2008, interpretato dal compianto William Hurt, Ross rispecchiava abbastanza bene il suo omologo dei fumetti nella sua incessante caccia a Banner dopo l’esperimento gamma che lo aveva trasformato in Hulk. Tuttavia, da allora Ross ha continuato ad avere un ruolo secondario nell’MCU.

Dopo L’incredibile Hulk, Ross è tornato nel 2016 in Captain America: Civil War nel ruolo di Segretario di Stato degli Stati Uniti. Nella sua nuova posizione, Ross ha spinto per la firma degli Accordi di Sokova delle Nazioni Unite, che avevano lo scopo di dare ai governi del mondo un maggiore controllo sui Vendicatori. A tal fine, il Ross di Hurt ha avuto brevi ruoli sia in Avengers: Infinity War che in Black Widow, dove lo si vedeva dare la caccia ai Vendicatori che si rifiutavano di firmare gli Accordi.

Ora, Harrison Ford ha preso il posto del defunto William Hurt nel ruolo di Ross in Brave New World. Ross viene eletto presidente degli Stati Uniti in questo nuovo film dell’MCU e alla fine si trasforma nel mostruoso Hulk Rosso come si vede nei fumetti, diventando ciò che aveva a lungo cacciato nel passato dell’MCU.

Brave New World rivela le conseguenze di Harlem

L'incredibile Hulk

Hulk contro Abomination

Gran parte della cospirazione che circonda la presidenza di Ross e gli scheletri nel suo armadio hanno origine dalla Battaglia di Harlem. Nell’Incredibile Hulk del 2008, l’Hulk di Banner combatte contro Emil Blonsky, che si era trasformato in Abomination. Blonsky aveva ricevuto trattamenti gamma dallo stesso Ross per sconfiggere Banner, che poi chiese ancora più potere a Samuel Sterns (Tim Blake Nelson), lo scienziato da cui Banner si era rivolto nel tentativo di curare Hulk per sempre.

Brave New World rivela le conseguenze di questa importante battaglia di Harlem. Non solo Betty si rifiutò di parlare con suo padre, ma Ross fece recuperare segretamente Sterns da una squadra e lo portò in un sito militare segreto. Dopo che il suo cervello era stato potenziato dal sangue di Banner, Ross aumentò la dose di raggi gamma e trasformò Sterns nel suo laboratorio di ricerca privato, creando nuove armi e contribuendo allo stesso tempo a sviluppare una cura per la sua malattia cardiaca, promettendogli in continuazione il perdono una volta diventato presidente. In realtà, Ross trasformò Sterns in un capro espiatorio per gli eventi di Harlem, senza mai avere intenzione di rilasciarlo.

Il mondo nuovo finalmente ripaga Samuel Sterns, alias The Leader

Captain America: Brave New World

Nascosto per 16 anni nell’MCU

Quando le gocce di sangue irradiato con raggi gamma di Banner caddero sulla tempia di Sterns in L’incredibile Hulk e la sua testa iniziò a mutare, divenne chiaro che l’MCU stava preparando la sua evoluzione in Leader, la controparte supercriminale di Sterns nei fumetti che acquisisce un intelletto a livello di genere grazie ai suoi potenziamenti gamma. Tuttavia, Samuel Sterns non è più apparso nell’MCU fino a Brave New World. Ora, è stato rivelato che Sterns è stato prigioniero di Ross per 16 anni, il che spiega la sua scomparsa mentre sviluppava la sua vendetta segreta contro il nuovo presidente dell’MCU.

Le radiazioni gamma giocano un ruolo importante in Brave New World

L'Incredibile Hulk

Una cospirazione importante che coinvolge Ross e Sterns

In generale, le radiazioni gamma giocano un ruolo molto più importante in Captain America: Brave New World rispetto alla maggior parte dei progetti MCU a partire da L’incredibile Hulk (un’eccezione degna di nota è She-Hulk: Avvocato e le origini della cugina di Banner, Jen Walters). Non solo la mutazione gamma di Sterns è mostrata per intero nel 35° film dell’MCU, ma viene anche rivelato che le pillole create da Sterns per curare la malattia cardiaca di Ross erano state contaminate con radiazioni gamma che sono entrate gradualmente nel flusso sanguigno del presidente, provocandone la mostruosa trasformazione in Hulk Rosso durante il terzo atto di Brave New World.

Il ritorno di Betty Ross, interpretata da Liv Tyler

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Liv Tyler ed Edward Norton in L’incredibile Hulk

La sua prima apparizione nell’MCU dopo L’incredibile Hulk del 2008

Interpretata da Liv Tyler, Betty Ross è stata il primo amore di Bruce Banner e la figlia del presidente Ross, da cui si era allontanato dopo gli eventi de L’incredibile Hulk. Proprio come Sterns, Betty Ross non era stata vista nell’MCU dal film del 2008, per poi fare finalmente una nuova apparizione in Brave New World. La missione principale di Thaddeus era mostrare a sua figlia che era cambiato, e questo è stato il motivo principale che lo ha portato a ritrasformarsi nella sua forma normale di mostro rosso rabbioso alla fine del film.

Mentre la sua voce può essere sentita al telefono prima della battaglia del terzo atto, Betty fa un’apparizione completa sullo schermo quando va a trovare suo padre che ora è detenuto sulla Zattera, cercando di cercare di riparare il loro rapporto. Tuttavia, non è mai stato rivelato esplicitamente perché lei e Bruce si sono lasciati, a parte l’implicazione che probabilmente è stato Banner a rompere, dato che era ancora ricercato come fuggitivo. Tuttavia, questo non spiega ancora perché la coppia non sia mai tornata insieme, soprattutto dopo che Hulk di Banner è diventato un Vendicatore ed è stato riconosciuto come un eroe.

Red Hulk è il rivale perfetto per Hulk di Bruce Banner

Captain America: Brave New World red hulk
© Disney

Il naturale passo successivo per il “cacciatore di Hulk”

Purtroppo, l’Hulk di Bruce Banner non fa la sua comparsa in Captain America: Brave New World. Tuttavia, il debutto completo nell’MCU dell’Hulk Rosso di Ross preannuncia un futuro entusiasmante, in cui gli Hulk rosso e verde potrebbero incontrarsi in futuro. Anche se potrebbero essere rivali iniziali, è più probabile a questo punto che Hulk e Hulk Rosso possano diventare improbabili alleati durante i prossimi Avengers crossover.

Anche se Ross potrebbe essere tenuto prigioniero sulla Zattera al momento, non è difficile immaginare uno scenario in cui Ross venga reclutato per aiutare a salvare il mondo, soprattutto se le cose diventano davvero disperate. Inoltre, avere la possibilità di affrontare Banner è probabilmente una delle ragioni principali per cui Ross è ancora vivo alla fine del film, dopo la serie di riprese aggiuntive. Dopotutto, i video originali del set del film avevano anticipato un funerale per il presidente dell’MCU.

Ross finalmente paga per le sue azioni in The Incredible Hulk

Captain America: Brave New World – Cortesia Disney

L’esercito contro Banner (e la colpa di Sterns)

Il presidente Ross che paga finalmente per tutte le sue azioni e i suoi segreti è sicuramente un ponte narrativo soddisfacente tra The Incredible Hulk e Brave New World. Allo stesso modo, il fatto che sia stato in grado di dimostrare la sua capacità di cambiare ed essere migliore dell’uomo che era è un buon messaggio tematico a tutto tondo. In definitiva, la possibilità per Ross di riconciliarsi con sua figlia è molto più significativa e soddisfacente se si pensa a dove è iniziato il loro rapporto nell’MCU con il film del 2008.

L’inizio di una nuova squadra di Vendicatori è anticipato

Robert Downey Jr

Riflettendo sulla fine di L’incredibile Hulk

È anche divertente sottolineare che sia L’incredibile Hulk che Captain America: Brave New World terminano con la formazione di futuri gruppi di Vendicatori. L’incredibile Hulk, dopo i titoli di coda, mostra Tony Stark che incontra il generale Ross, che beve e fuma i suoi dispiaceri in un bar, dopo aver perso Bruce Banner ancora una volta. Stark allude quindi alla formazione di una squadra di individui potenziati, lasciando intendere che Hulk di Banner è una recluta desiderata per il primo gruppo di Vendicatori.

Al contrario, alla fine di Captain America: Brave New World, Sam Wilson accetta la precedente proposta di Ross di riformare gli Avengers. Ross aveva immaginato una squadra che ricevesse ordini dalla Casa Bianca, ma ora che è tenuto prigioniero su The Raft, presumibilmente non sarà più così. Indipendentemente da ciò, Wilson accenna allo stesso modo alla formazione di un nuovo gruppo di Vendicatori, e si accenna anche al fatto che il Falcon di Joaquin Torres sarà uno dei suoi membri oltre allo stesso Capitan America, proprio come Hulk è stato accennato come una delle prime reclute dei Vendicatori dopo Iron Man.

8 minuti e 46 secondi: l’assassinio di George Floyd su Sky

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8 minuti e 46 secondi: l’assassinio di George Floyd su Sky

Un sussurro di disperazione che diventa urlo di protesta e denuncia contro le discriminazioni razziali nelle piazze di tutto il mondo. Il 25 maggio a Minneapolis l’afroamericano George Floyd è stato bloccato a terra da un poliziotto bianco con un ginocchio sul collo per 8 minuti e 46 secondi, interminabili e terrificanti, togliendogli il fiato e la vita. 8 minuti e 46 secondi: l’assassinio di George Floyd, è l’instant doc prodotto da Sky che racconta quei terribili momenti e l’ondata di indignazione e proteste globali che ne è seguita al grido di Black Lives Matter, in onda giovedì 18 giugno alle 21 su Sky TG24, alle 23.05 su Sky Atlantic e Sky Arte e disponibile on demand. In streaming anche su NOW TV.

Al centro del racconto di 8 minuti e 46 secondi: l’assassinio di George Floyd, un video, ripreso con un telefono e diffuso sui social, ha mostrato al mondo intero la vicenda di George Floyd. La morte dell’uomo ha portato in poche ore migliaia di persone prima nelle strade di Minneapolis, poi in quelle di tutti gli Stati Uniti e del resto del mondo. Manifestanti neri e bianchi insieme, giorno dopo giorno sempre più numerosi, per chiedere giustizia ma soprattutto per dire basta alle discriminazioni razziali. Con la voce narrante dell’attore e regista IDRIS ELBA e i contributi di diverse personalità, tra cui il politico e religioso statunitense JESSE JACKSON, la scrittrice e attivista ILYASAH SHABAZZ, figlia di Malcom X, la scrittrice BONNIE GREER e l’attivista del movimento Black Lives Matter ZELLIE IMANI, lo speciale ricostruisce dettagliatamente la vicenda e cerca di comprendere se la morte di George Floyd sarà un momento cruciale per le rivendicazioni del movimento antirazzista – di cui ripercorre la storia nelle sue battaglie principali – e per la presa di coscienza del mondo occidentale, oppure rimarrà ancora una volta solo un altro orrendo episodio di morte di un giovane nero per mano di un ufficiale di polizia bianco.

Su Sky è inoltre disponibile on demand la collezione di film e documentari #BlackLivesMatter. Tra questi, oltre all’instant doc di Sky, il film Malcom X di Spike Lee e i vincitori di premi Oscar Green Book, A spasso con Daisy, Se la strada potesse parlare e Mississippi Burning – Le radici dell’odio, ma anche documentari legati al mondo dello sport, che ha sempre avuto un ruolo fondamentale nella lotta alle discriminazioni razziali, come gli speciali di Federico Buffa #SkyBuffaracconta Jesse Owens, #SkyBuffaracconta Muhammad Alì e #SkyBuffaracconta Rewind – I Pugni Neri Di Messico ’68.

Da parte del gruppo Sky, in sinergia con la capogruppo Comcast e con NBCU negli Stati Uniti, c’è un impegno concreto a supportare la lotta contro il razzismo e ad aumentare l’inclusione e sostenere il valore della diversity. Sky investirà 10 milioni di sterline ogni anno per i prossimi tre anni in ognuno dei mercati in cui è presente per aumentare la rappresentanza delle minoranze etniche a tutti i livelli, per fare la differenza nelle comunità impattate dal razzismo e utilizzare il potere della voce di Sky e della sua piattaforma affinché le ingiustizie non vengano ignorate.

“8 MINUTI E 46 SECONDI: L’ASSASSINIO DI GEORGE FLOYD”, IN ONDA GIOVEDÌ 18 GIUGNO ALLE 21 SU SKY TG24, ALLE 23.05 SU SKY ATLANTIC E SKY ARTE E DISPONIBILE ON DEMAND E SU NOW TV

8 min. de Il Cavaliere Oscuro il ritorno allegato a Mission Impossibile 4 in IMAX?

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/Film ha rivelato oggi che secondo una fonde attendibile un prologo di 8 Minuti del terzo capitolo della saga del Cavaliere Oscuro targata Christopher Nolan potrebbe essere allegato alle copie IMAX del nuovo capitolo di Mission impossibile: protocollo fantasma.

8 Mile: recensione del film con Eminem

8 Mile: recensione del film con Eminem

Alle soglie dei vent’anni, si può dire che 8 Mile (2002) sia un film che è rimasto a segnare un’epoca. Riesce a fotografare bene un determinato periodo storico, gli anni Novanta, di un determinato paese, gli Stati Uniti, e un determinato ambiente sociale, prima ancora che scena musicale. Infine, ruota attorno a un uomo che, checché se ne dica- Eminem è personaggio ostico, capace di attirare su di sé critiche e antipatie almeno quanto apprezzato sulla scena hip-hop – di quella scena è stato indiscusso protagonista.

Il film è un viaggio nella Detroit più difficile, quella da cui la storia di Marshall Bruce Mathers III – vero nome di Eminem – è iniziata proprio agli albori degli anni Novanta. 8 Mile fu un successo non solo in patria, dove vinse il Premio Oscar per la miglior canzone, Lose Yourself, ad opera di Eminem stesso, che chiudeva il film – per la prima volta fu una canzone rap ad aggiudicarsi il premio. Con questo film Eminem guadagnò anche due MTV Movie Awards – miglior interpretazione maschile e miglior rivelazione – e due Grammy Awards  – miglior canzone rap e miglior performance solista. Dal 22 maggio 8 Mile è disponibile in streaming su Netflix.

La trama di 8 Mile

Ambientato nel 1995, il film è la storia di un aspirante musicista hip-hop, Jimmy Smith Jr, detto “B-Rabbit”, Eminem, e del quartiere di Detroit in cui vive. La 8 Mile Road è infatti la strada che divide il quartiere dei bianchi da quello dei neri. Jimmy è bianco, ma vive nella parte abitata quasi esclusivamente da neri. Il suo sogno è di sfondare nell’hip-hop e uscire così dalla miseria in cui versa. Fortunato ad avere un lavoro in fabbrica come operaio, vive in una roulotte con una madre sbandata, Kim Basinger, e la sorellina Lily, Clohe Greenfield.

La sua evasione da tutto questo consiste nella musica. Scrive canzoni e partecipa, controvoglia, iscritto dal suo amico Future, Mekhi Phifer, alle gare di freestyle che si svolgono ogni sera in un locale, lo Shelter. Troppo spesso però, salito sul palco, gli manca il coraggio di esibirsi ed è oggetto di derisione, unico bianco in un mondo di rapper neri. Il suo riscatto passerà dal suo talento, che inevitabilmente è più forte di qualsiasi ostacolo.

Eminem, dai bassifondi di Detroit alle stelle, con verità e senza compiacimento

8 mile jimmy e lilyBen girato da  Curtis Hanson (Cattive compagnie, L.A. Confidential, In her Shoes – Se fossi lei), con un buon lavoro di scrittura da parte di Scott Silver, il film riesce a delineare bene tutti i personaggi ed è ben recitato da tutto il cast. In primis dallo stesso Eminem, che non sembra affatto a disagio davanti alla macchina da presa, da uomo di spettacolo quale è, ma riesce a dare verità alla sua interpretazione, il che non è scontato, sebbene vesta i panni di sé stesso.

Si fa notare anche l’interpretazione di Kim Basinger, nei panni di una madre alcolizzata e con il vizio del gioco, senza una direzione nella vita e che non ha saputo prendersi cura dei due figli, di cui una ancora molto piccola. Un personaggio ruvido, molto diverso dalle donne fatali da lei abitualmente interpretate, ma che l’attrice sa affrontare con indubbia efficacia. A Michael Shannon, nel ruolo di Greg Buehl, compagno della madre di Jimmy, spetta un personaggio sgradevole e violento, che sa interpretare al meglio. Così come bravi sono gli attori che vestono i panni degli amici di Jimmy. Oltre al già citato Mekhi Phifer, anche Evan Jones, nel ruolo di Cheddar Bob e Omar Benson Miller in quello di Sol George (alcuni ricorderanno la sua interpretazione di Train in Miracolo a Sant’Anna di Spike Lee). Mentre Brittany Murphy è Alex.

Anche chi non è particolarmente appassionato di hip-hop può seguire agevolmente il film senza annoiarsi, proprio perché quello che il regista e gli interpreti raccontano non è solo una scena musicale e la nascita di una star, ma è un pezzo di mondo difficile che, tra le altre cose, fa riflettere in modo spiazzante sul concetto di razzismo e sulle sue innumerevoli sfaccettature. La storia è senza dubbio particolarmente sentita dal protagonista, che racconta sé stesso, ed ha dunque un quoziente di verità importante.

Inoltre, pur essendo anche abbastanza crudo e ambientato in un’America non facile, 8 Mile non eccede mai in questi aspetti. Il regista li rende sì realisticamente, ma senza cadere nel compiacimento. Non si crogiola nella miseria e nella povertà della Detroit proletaria. Non sceglie la facile strada del melodramma, ma preferisce mantenere autenticità.

Lose yourself e la colonna sonora di 8 Mile

Lose yourself e la colonna sonora di 8 MileLa colonna sonora del film è curata da Eminem stesso, autore di alcuni brani assieme a  Luis Resto e Jeff Bass. Oltre a pezzi suoi, però, ci sono anche brani come Sweet Home Alabama dei Lynyrd Skynyrd, in una versione rivisitata da Eminem, e di artisti della scena hip-hop come Wu-Tang Clan e Tupack Shakur, per non parlare delle citazioni di gruppi, come i Beastie Boys.

Tra i momenti più significativi di 8 Mile, in cui emerge l’essenza del personaggio di Jimmy-Eminem, vi sono proprio quelli in cui il protagonista compone o canta la sua musica. Quando compone, si trova spesso a casa o in autobus: le cuffie, un penna e qualche foglio sgualcito. Scrive raccontando ciò che vede attorno a sé, che sia la sua America o le difficoltà della propria quotidianità. È in quei momenti che nascono pezzi come Lose yourself, che racchiude in sé il senso del film: “Se avessi, un’unica chanche o una sola opportunità/di avere tutto quello che hai sempre voluto, in un solo momento/ la cattureresti o lo lasceresti andare?” E’ proprio questa la sfida che il protagonista si trova di fronte. Un’unica opportunità per uscire da quella miseria, da quel grigiore. “One shot”, o la va o la spacca. Un’opportunità da afferrare per prendersi finalmente ciò che merita, in virtù delle sue capacità e del suo talento.

Eminem c’è riuscito. Lose yourself è diventato il singolo di maggior successo della sua carriera. Oggi che il rap e l’hip-hop proliferano ovunque, con mille derivazioni e nuovi sottogeneri, in ogni parte del mondo, praticati da chiunque e non più quasi esclusivamente dalla comunità black, 8 Mile aiuta a ricordare quanto poteva essere difficile non molto tempo fa – ma sembrano passati secoli – essere un rapper bianco, presentarsi su un palco e riuscire a dimostrare, in soli 45 secondi, il proprio valore.

8 luoghi iconici dei fumetti in cui l’MCU non ci ha ancora portato (ma potrebbero farlo nelle fasi 5 e 6)

Nel corso della Saga dell’Infinito, l’MCU ci ha portato nel Wakanda, nella Stark Tower, nel Sanctum Sanctorum e in una serie di altri luoghi iconici dei fumetti. Tuttavia, ora che il franchise si è allargato con gli X-Men e dei Fantastici Quattro ci sono un sacco di eccitanti possibilità future da esplorare. Durante la Fase 5 abbiamo visitato altre realtà, visto brevemente parti di Madripoor e persino esplorato il Regno Quantico, ma molti luoghi incredibili rimangono inesplorati e il loro potenziale non è stato sfruttato.

Dalla casa del Dottor Destino a una base molto diversa per gli Avengers, fino a paesi e isole che non ci saremmo mai aspettati di vedere nel MCU. Per questo motivo sono state evidenziate 8 destinazioni imperdibili, alcune delle quali potrebbero essere o meno fondamentali nelle prossime due Fasi.

Latveria nel MCU

LatveriaIl Dottor Destino sarà introdotto, si spera, nel reboot dei Fantastici Quattro di Matt Shakman, ma chi conosce Victor Von Doom sa benissimo che è in grado di rappresentare una minaccia per l’intero MCU. Questo è un aspetto che vedremo quasi sicuramente in futuro, ma a differenza delle versioni precedenti del personaggio, è fondamentale che questo regni sulla nazione di Latveria. Il tempo darà tutte le risposte ma per esempio il Wakanda non è stato menzionato fino ad Avengers: Age of Ultron (uscito sette anni dopo l’arrivo nelle sale di Iron Man del 2008).

Destino è un personaggio incredibile, che dovrebbe avere alle spalle la forza di un intero paese. Inoltre, sarebbe fantastico vedere la Prima Famiglia Marvel dirigersi lì per cercare di combattere le sinistre macchinazioni di Victor.

Genosha

GenoshaAbbiamo fatto una breve visita a Genosha in Dark Phoenix, ma era solo un campo con alcune baracche. Nei fumetti, questa è la casa di Magneto e di altri mutanti che non vogliono più essere vittimizzati dagli umani, e un’intera nazione governata dal Maestro del Magnetismo ribalterebbe le dinamiche di potere di questo mondo condiviso. Quando i mutanti inizieranno a farsi sentire nel MCU, potrebbe trattarsi di un’isola nascosta in cui i mutanti si sono nascosti, o di un luogo già noto al mondo. Oppure i resti di un certo Celestiale che spuntano dall’oceano.

Genosha viene infine distrutta da un’enorme Sentinella che uccide milioni di persone, e questo tipo di genocidio nel MCU potrebbe essere ciò che porta alla nascita dei mutanti e alla guerra di Magneto contro l’umanità.

Avengers Compound

Avengers CompoundAlla fine di Black Panther del 2018, T’Challa ha deciso di creare una base a Los Angeles. Con Shuri come nuovo Black Panther questo sembra essere un ottimo posto dove riunire i Vendicatori della Costa Ovest. Per differenziare la prossima iterazione degli Eroi più potenti della Terra da quelle precedenti, spostarli da New York ha senso e avere Shuri come leader sarebbe fantastico.

Con i prossimi due film degli Avengers che si preannunciano, una seconda squadra della Costa Ovest, completamente separata, potrebbe essere essenziale quando arriverà il momento di affrontare Kang. Questa non va confusa con il complesso dei Nuovi Vendicatori sulla costa orientale e, grazie alla tecnologia wakandiana, siamo certi che sarebbe molto diversa da quella creata da Tony Stark per la squadra.

Savage Land

Savage Land MCULa Terra Selvaggia apre le porte a possibilità narrative illimitate. Indipendentemente dal fatto che siano gli X-Men a visitare questa terra misteriosa piena di mostri mutati e dinosauri o personaggi come Hulk o i Thunderbolts, i Marvel Studios potrebbero dare un’impronta molto diversa a tutte le uscite future puntando i riflettori su quest’area unica del MCU. Ka-Zar è un personaggio la cui introduzione sul grande schermo è attesa da tempo, e lo stesso vale per Shanna, She-Devil.

Piuttosto che mandarci un volto noto, perché non dare il via a una presentazione speciale dei Marvel Studios incentrata su questo duo? La Terra Selvaggia ha un potenziale incalcolabile per più franchise, mentre ci dirigiamo verso le prossime due Fasi, ed è un luogo in cui potremmo tornare più volte nelle storie future.

Negative Zone nel MCU

Negative ZoneLa Negative Zone ospita una serie di iconici cattivi che finora sono stati off-limits per i Marvel Studios. Sarebbe stato facile collegare questa misteriosa dimensione al Regno Quantico nell’ultimo film di Ant-Man, ma ora questa versione del Microverso sembra essere un’entità a sé stante. In ogni caso, Annihilus è un cattivo che potrebbe sfidare non solo i Fantastici Quattro, ma anche Guardiani della Galassia e Vendicatori.

Molte delle avventure dei Fantastici Quattro si sono svolte qui, e l’esplorazione di questa dimensione apre le porte a una miriade di possibilità narrative che contribuiranno a distinguere il reboot dagli ultimi sforzi. I Marvel Studios hanno già esplorato lo spazio esterno con i Guardiani, ma la casa di Blastaar, Annihilus e altri sarebbe una vera e propria svolta.

Asteroid M

Asteroid M MCUGenosha sarebbe un luogo interessante da visitare, ma visto il modo in cui i mutanti vengono lentamente introdotti, non deve necessariamente iniziare come un luogo associato ai mutanti. Un’altra possibilità: e se non avessimo sentito parlare degli X-Men perché si sono nascosti sopra la Terra nella base di Magneto sull’Asteroide M?

Potrebbe sembrare un po’ inverosimile, ma potrebbe essere un’abile retcon e, in ogni caso, sarebbe una casa davvero fantastica per la Confraternita dei Mutanti Malvagi.

Baxter Building

Baxter BuildingCi sono già state infinite speculazioni sul fatto che l’Avengers Tower sarà trasformata nel Baxter Building quando i Fantastici Quattro arriveranno nel MCU, e sembra una mossa intelligente, soprattutto perché stiamo parlando di una squadra molto amata dal pubblico (probabilmente più degli Avengers stessi).

La possibilità di esplorare il Baxter Building promette di essere il vero fiore all’occhiello delle nuove fasi sia all’interno che all’esterno, con il laboratorio di Reed Richard senza dubbio pieno di Easter Eggs, e la piattaforma di atterraggio per il Fantasticar da qualche parte siamo destinati a vedere molti scambi memorabili tra gli eroi che vivono in questo mondo.

Avengers Mansion nel MCU

Avengers MansionSe il piano non prevede che ci dirigiamo verso la West Coast, perché non introdurre finalmente l’Avengers Mansion? La Stark Tower/Avengers Tower è stata venduta e il New Avengers Compound è stato distrutto da Thanos. Questo lascia la squadra senza una base operativa, anche se non possiamo escludere che Tony Stark abbia lasciato loro la sua villa di New York.

Certo, non ne abbiamo mai sentito parlare prima d’ora, ma questo non ha molta importanza e sarebbe una gioia vedere la squadra trovare una casa come questa (potrebbe anche esserci una nuova versione del J.A.R.V.I.S. robotico). In definitiva, potrebbe dipendere dalla direzione che i Marvel Studios intendono dare alla squadra, ma è un peccato non averla vista prima e la Fase 5 o 6 sembra il posto giusto per introdurla finalmente.

8 incredibili eventi dai fumetti che devono essere adattati nel MCU

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I Marvel Studios sono tornati al tavolo da disegno con il MCU, tornando a un approccio basato sulla qualità rispetto alla quantità, che prevediamo di vedere in vigore a partire da Deadpool & Wolverine quest’estate.

Avengers 5 e Avengers: Secret Wars sono ancora all’orizzonte, ma quali sono le storie dei fumetti che Kevin Feige e compagnia possono adattare prima, dopo e potenzialmente in questi film?

In questa rubrica daremo un’occhiata ad alcuni eventi dell’Universo Marvel che sono perfettamente adatti al grande schermo. Da team-up epici a crossover massicci e a storyline che mettono al centro personaggi specifici, tutti questi eventi potrebbero avere un impatto positivo sul MCU negli anni a venire.

Spider-Island

Spider-Island

Quando lo Sciacallo e la Regina Ragno presero di mira Manhattan, l’intera popolazione fu infettata dai poteri dei ragni. Molti soccombono e si trasformano in ragni mostruosi, anche se molti volti noti acquisiscono capacità sorprendenti simili a quelle di Peter Parker.

Si tratta di una storia pazzesca, con la quale ci divertiremmo a vedere la versione di Spider-Man del MCU (e forse anche alcuni dei suoi doppelganger multiversali) costretta a confrontarsi.

Oltre a qualche cameo di alto profilo, ci aspettiamo di vedere Spidey costretto a intervenire per proteggere la sua casa da una minaccia che nemmeno i Vendicatori possono contrastare. Tuttavia, gli Eroi più potenti della Terra potrebbero ancora apparire, anche se sotto forma di alcune delle creature-ragno di cui abbiamo parlato sopra. Con alcuni cambiamenti chiave, questo ha tutte le carte in regola per un addio epico per il Wall-Crawler di Tom Holland.

Guerra dei Regni (War Of The Realms)

War Of The Realms

Thor: Love and Thunder ha introdotto Jane Foster come il potente Thor e, se siamo fortunati, tornerà in un futuro non troppo lontano. Cosa potrebbe giustificare la resurrezione di Jane? Beh, che ne dite di una storia epica come quella della Guerra dei Regni?

Con tutti i Nove Regni sotto attacco da parte del sinistro Malekith (che potrebbe essere sostituito con, osiamo dire, Mefisto), gli Eroi più potenti della Terra si uniscono a Thor (e a Thor) nella sua battaglia contro gli Elfi Oscuri, per non parlare di personaggi come Dario Agger, i Giganti di Ghiaccio e vari altri cattivi asgardiani.

La guerra dei regni” è stata una storia emozionante, epica e ricca di azione, e potrebbe essere un ottimo punto di arrivo per la storia del Dio del Tuono o per scuotere il suo status quo in modo significativo. Vorremmo che fosse Taika Waititi a dirigerlo? Dopo la sua ultima fatica, è ora di lasciare che sia un altro regista ad adattare Thor.

House Of M

House Of M

Se i Marvel Studios vogliono introdurre gli X-Men in un modo grande e rivoluzionario, allora un adattamento di House of M che rimodelli il MCU per un certo periodo ha senso per noi (potrebbe anche essere combinato con quello che vedremo in Avengers: Secret Wars).

Manipolata dal fratello, Scarlet Witch usa i suoi poteri di alterazione della realtà per rimodellare il mondo in modo che i mutanti siano la maggioranza e governino il pianeta. Tuttavia, alcuni si rendono conto di ciò che sta accadendo e si imbarcano in una missione per riportare le cose come erano prima.

Questo pone gli X-Men di fronte a un dilemma morale: vogliono davvero tornare in un mondo in cui sono temuti e odiati o rimanere in una realtà in cui Magneto governa con il pugno di ferro? Questo potrebbe essere un addio infernale anche per Wanda…

Siege

Siege

Dopo che un atto eroico ha messo Norman Osborn a capo dello S.H.I.E.L.D. (ora ribattezzato H.A.M.M.E.R.), egli si accinge a rimodellare il mondo a sua immagine e somiglia a una squadra di Vendicatori Oscuri.

L’ex Green Goblin si veste persino come Iron Patriot e, in un ultimo tentativo di consolidare il suo potere mentre gli Eroi più potenti della Terra iniziano a reagire, lancia un attacco devastante ad Asgard, la patria di Thor. Nel MCU, scommetteremmo su qualcun altro che sostituisca Norman (tanto per cominciare, non esiste sulla Terra-616), ma questa storia sembra la base di un grande film su Thor in formato Avengers.

Valentina Allegra de Fontaine potrebbe prendere il posto di Norman, ma anche qualcuno come il Dottor Destino se i Marvel Studios aspettano il momento giusto per trasformare questo film in un grande evento crossover.

Blood Hunt

Blood Hunt

L’evento Blood Hunt è ancora in corso mentre scriviamo questo articolo, ma ci piacerebbe vedere un adattamento da parte dei Marvel Studios. Nella storia, abbiamo visto un Blade malvagio guidare varie fazioni di vampiri, unite per la prima volta in millenni, come parte di un attacco globale per bloccare il sole.

Dopo essersi nascosti nell’ombra dell’Universo Marvel fin dall’inizio, sono liberi di nutrirsi dell’umanità, mentre eroi e cattivi cadono preda della loro irrefrenabile sete di sangue. I colpi di scena si sono susseguiti senza sosta, così come il tipo di violenza sfrenata che solo un rating R potrebbe rendere giustizia allo schermo.

Tenendo conto di ciò, perché non farne la premessa di un eventuale team-up di Midnight Suns che contrapponga personaggi del calibro di Moon Knight, Doctor Strange e Werewolf by Night al Daywalker di Mahershala Ali?

Annihilation

Annihilation

Se questo evento non fosse mai accaduto, probabilmente i Guardiani della Galassia di James Gunn avrebbero avuto un aspetto molto diverso. Annientamento ha riacceso il lato cosmico dell’Universo Marvel e ha rilanciato i Guardiani con grande successo.

La Terra non entra in alcun modo in questa storia (i Vendicatori e gli X-Men sono completamente assenti), mentre personaggi del calibro di Nova e Quasar hanno la possibilità di brillare mentre affrontano l’Onda dell’Annientamento, una grande armata di navi da guerra, sotto il controllo del classico cattivo dei Fantastici Quattro, Annihilus.

Questa sembra la direzione più epica possibile per il franchise dei Guardiani dopo il Vol. 3, e si spera che porti al lancio di diversi film spin-off per espandere il lato cosmico del MCU. Potrebbe anche essere ampliato per includere gli Eroi più potenti della Terra.

World War Hulk

World War Hulk

Nei fumetti, Iron Man e un gruppo di “Illuminati” composto da alcuni degli eroi più intelligenti dell’Universo Marvel (tra cui Black Bolt, Doctor Strange e Mister Fantastic) decidono che il modo migliore per proteggere la Terra è mandare Hulk nello spazio.

Dopo essere arrivato su un pianeta lontano, il Golia Verde è costretto a combattere in un’arena gladiatoria, ma alla fine riesce a fuggire e a trovare l’amore… finché la capsula in cui è stato mandato non esplode uccidendola. È allora che Hulk torna sulla Terra con un esercito per dichiarare guerra agli eroi che ritiene responsabili.

Dopo averli eliminati, solo la Sentinella, dotata di superpoteri, può fermare il Golia Verde. Da tempo si vocifera che questa storia riporterà Hulk nelle sale. È inevitabile che vengano apportate alcune modifiche per il MCU, ma il film sarebbe davvero epico.

Avengers vs. X-Men

Avengers vs. X-Men

Onestamente, questo evento non è stato il più forte della Marvel, ma il concetto era forte. Come ci si potrebbe aspettare, vedere gli Eroi più potenti della Terra scontrarsi con gli X-Men ha portato a molti grandi combattimenti che avremmo ucciso per vedere in live-action.

Sulla pagina, quando gli Eroi più potenti della Terra si intromettono negli affari della squadra mutante, distruggono la Fenice, lasciando Ciclope, Emma Frost, Colosso, Magik e Namor posseduti dall’entità cosmica. Sotto la sua sinistra influenza, gli X-Men iniziano a rimodellare la Terra a loro immagine e somiglianza, con conseguenze disastrose.

Questo, ovviamente, mette le due fazioni l’una contro l’altra e le conseguenze per l’Universo Marvel sono state enormi. Nel MCU, questo potrebbe accadere tra 10 anni o già in Avengers 5, quando gli eroi della Terra 616 si scontreranno con quelli dell’Universo X-Men della Fox.

8 film sui viaggi nel tempo che hanno davvero senso

8 film sui viaggi nel tempo che hanno davvero senso

Il viaggio nel tempo è uno dei temi più rilevanti nella fantascienza e che permette a scrittori e registi di creare le proprie regole per sviscerarlo. Tuttavia, questo modus operandi a condotto spesso a storie apparentemente senza senso sul topic, anche se ce ne sono altrettante che riescono quasi a sembrare verosimili. L’introduzione di questa tematica nel cinema può essere fatta risalire al 1949 con l’adattamento del romanzo di Mark Twain del 1889 Un americano alla corte di Re Artù, interpretato da Bing Crosby, e uno dei primi e più influenti film sui viaggi nel tempo è stato l’adattamento di George Pal del 1960 del romanzo di H.G. Well del 1895 La macchina del tempo.

Da allora, il viaggio nel tempo è stato un argomento affascinante da trattare nel cinema e si è fatto strada in vari generi, dal dramma (come Questione di tempo) all’horror (come L’armata delle tenebre di Sam Raimi) e persino nel mondo dei supereroi (Avengers: Endgame). Poiché il viaggio nel tempo è un concetto piuttosto che una realtà comprovata, si tratta di un’idea aperta all’interpretazione, che ha consentito agli artisti di creare le proprie regole e inventare i propri metodi per portare i personaggi in avventure attraverso il tempo e lo spazio. Questo ha dato spazio a regole confuse e anche piuttosto insensate che regolano il viaggio nel tempo, ma ce ne sono altri che hanno davvero senso, sia nei metodi che nel modo in cui il viaggio nel tempo influisce sulla storia: eccone otto esempi.

Primer (2004)

Primer è un film di fantascienza psicologica diretto da Shane Carruth, la cui trama segue Aaron (Carruth) e Abe (Dave Sullivan), due ingegneri che scoprono accidentalmente il viaggio nel tempo. Dopo un paio di accurati esperimenti, Aaron e Abe iniziano a usare la loro macchina per viaggiare nel tempo, chiamata “la scatola”, per tornare indietro nel tempo e fare proficue operazioni in borsa nello stesso giorno.

Tuttavia, i viaggi nel tempo iniziano presto ad avere conseguenze fisiche e mentali su di loro e la loro amicizia viene messa a dura prova. Abe e Aaron sono in grado di viaggiare nel tempo grazie a un loop che crea dei doppi di loro stessi. Primer è stato indicato come la versione cinematografica più vicina al funzionamento dei viaggi nel tempo nella vita reale.

Tenet (2020)

tenet trailerTenet è un film d’azione e thriller fantascientifico diretto da Christopher Nolan, che segue un protagonista senza nome (John David Washington), un ex agente della CIA che impara a manipolare il flusso del tempo per prevenire un attacco dal futuro che potrebbe annientare il mondo attuale. Tenet è stato percepito come un film piuttosto controverso a causa del suo approccio complesso al tema del viaggio nel tempo, in quanto Nolan ha utilizzato concetti e teorie fisiche reali per dare vita a questo concetto nel film. I personaggi di Tenet hanno trovato un modo per invertire l’entropia degli oggetti usando la fissione nucleare e hanno creato una macchina chiamata tornello che inverte l’entropia di qualsiasi cosa o persona posta al suo interno.

L’oggetto o la persona iniziano quindi a muoversi all’indietro nel tempo, ma l’inversione di un essere umano ha alcuni effetti collaterali. Poiché la persona si muove all’indietro mentre tutto il resto va avanti, il mondo è disorientante e pericoloso, l’aria è irrespirabile e il trasferimento di calore del fuoco e del ghiaccio è invertito, tra gli altri dettagli. La fisica di Tenet è molto complessa ma, in definitiva, ha comunque senso.

Lightyear (2022)

Lightyear - La vera storia di Buzz recensioneLightyear è un film d’animazione di fantascienza e uno spinoff della serie di film di Toy Story. Diretto da Angus MacLane, Lightyear segue il ranger spaziale Buzz Lightyear (doppiato da Chris Evans) e il suo equipaggio che, dopo essere rimasti bloccati su un pianeta ostile, devono trovare un modo per riparare la loro nave e tornare a casa. Dopo un anno di test e ricerche, Buzz si offre volontario come pilota collaudatore per il carburante per l’iperspazio e, anche se si tratta solo di un test di quattro minuti, in realtà sono passati quattro anni. Buzz continua a testare il carburante per l’iperspazio e finisce oltre sessant’anni nel futuro, dove incontra Zurg, che si rivela essere la sua versione più vecchia. L’anziano Buzz rivela di essere fuggito nello spazio per evitare l’arresto e di essere finito centinaia di anni nel lontano futuro.

Lightyear non complica il viaggio nel tempo e si limita a mostrare Buzz nella sua navicella che infrange la barriera dell’ipervelocità e attraversa una serie di anelli che lo fanno saltare nel futuro grazie alla dilatazione temporale. Buzz avrebbe potuto avere un modo per tornare indietro nel tempo ed evitare di bloccare il suo equipaggio, ma ha scelto di non alterare il passato dopo aver visto cosa riservava il futuro.

X-Men: Giorni di un futuro passato (2014)

X-Men - Giorni di un futuro passatoX-Men: Giorni di un futuro passato è il quinto film della saga principale degli X-Men, il sequel di X-Men: The Last Stand e X-Men: First Class e il seguito di Wolverine. In un 2023 distopico, le Sentinelle sono programmate per dare la caccia e uccidere i mutanti, così Kitty Pryde (Elliot Page) usa i suoi poteri per inviare Bishop qualche giorno nel passato per avvertire il resto dei mutanti. L’attacco viene sventato con successo e il gruppo si ritira in un remoto tempio cinese, dove il Professor X (Patrick Stewart) spiega che devono tornare indietro nel tempo per impedire l’assassinio di Bolivar Trask e quindi la creazione delle Sentinelle. Wolverine si offre volontario perché le sue capacità rigenerative gli permetteranno di sopravvivere al viaggio.

Ciò che rende comprensibile il viaggio nel tempo in X-Men: Giorni di un futuro passato è che non ci sono macchine coinvolte e i soggetti non viaggiano fisicamente nel tempo. Al contrario, i poteri di Kitty Pryde spostano la loro coscienza attraverso il tempo e nel corpo del loro io passato/giovane, motivo per cui entrambe le linee temporali coesistono fino a quando la coscienza del soggetto non ritorna al suo corpo attuale.

Ritorno al futuro (1985)

ritorno-al-futuro-filmRitorno al futuro è un film di fantascienza diretto da Robert Zemeckis. Ambientato nel 1985, Ritorno al futuro segue l’adolescente Marty McFly (Michael J. Fox), il cui eccentrico amico scienziato, Emmett “Doc” Brown (Christopher Lloyd), costruisce un’auto DeLorean che viaggia nel tempo. Marty finisce per essere rispedito nel 1955, dove non solo deve assicurarsi che i suoi genitori si innamorino (altrimenti non esisterà), ma deve anche trovare Doc per aiutarlo a tornare nel futuro.

Le regole del viaggio nel tempo di Ritorno al futuro sono così semplici, coerenti ed efficaci che sono state prese come ispirazione e base per altri film sui viaggi nel tempo. La DeLorean era il mezzo di trasporto, ma le regole erano semplici: se si interferisce con il passato, in qualsiasi modo, si altera il futuro, ed è per questo che per Marty era una priorità assoluta far sì che i suoi genitori si innamorassero l’uno dell’altro.

Arrival (2016)

Arrival castArrival è un film drammatico di fantascienza diretto da Denis Villeneuve e basato sul racconto del 1998 “Story of Your Life” di Ted Chiang. Arrival segue la linguista Louise Banks (Amy Adams), che viene reclutata dall’esercito americano per decifrare il linguaggio degli extraterrestri arrivati sulla Terra.

Arrival non parla di viaggi nel tempo in modo tradizionale e, come X-Men: Giorni di un futuro passato, è più incentrato sulla mente. Il linguaggio degli alieni altera la percezione del tempo degli esseri umani, consentendo loro di sperimentare ricordi di eventi futuri, ed è così che la Banks sapeva delle tragedie che lei e la sua famiglia avrebbero vissuto anni dopo.

Interstellar (2014)

InterstellarUn altro film di Christopher Nolan che affronta il tema dei viaggi nel tempo è Interstellar. Ambientato nel 2067, in un futuro in cui l’umanità rischia l’estinzione globale dopo una carestia mondiale, l’ex pilota della NASA Joseph Cooper (Matthew McConaughey) viene reclutato per una missione alla ricerca di un esopianeta in grado di ospitare la vita.

Come in Lightyear, anche in Interstellar il viaggio nel tempo è dovuto alla dilatazione temporale, poiché il tempo scorre in modo diverso su ogni pianeta su cui Cooper e il suo equipaggio atterrano. Verso la fine della sua missione, Copper finisce all’interno di un tesseratto a cinque dimensioni, in cui può vedere diversi momenti nel tempo dall’interno della camera da letto di sua figlia Murphy, permettendogli di comunicare con lei in codice Morse manipolando gli oggetti nella stanza. Grazie a ciò, aiuta Murph a risolvere l’equazione che salva la Terra.

Terminator (1984)

Terminator Arnold SchwarzeneggerTerminator è un film d’azione fantascientifico diretto da James Cameron. The Terminator segue Kyle Reese (Michael Biehn), un soldato inviato dal 2029 al 1984 per fermare un assassino cibernetico noto come Terminator (Arnold Schwarzenegger), anch’egli mandato indietro nel tempo. La missione del Terminator nel 1984 è uccidere Sarah Connor (Linda Hamilton) per non far nascere suo figlio, John Connor. Nel futuro, una rete di difesa AI nota come Skynet prende coscienza di sé e scatena una guerra nucleare globale per sterminare la specie umana. John Connor raduna i sopravvissuti e guida un movimento di resistenza contro Skynet, motivo per cui Terminator è stato inviato nel 1984, mentre Reese è stato mandato a salvare Sarah Connor.

Grazie al semplice uso del viaggio nel tempo, Terminator affronta temi come il libero arbitrio, il destino, i cicli di causalità e altro ancora, poiché se Terminator riuscisse nel suo intento, un’intera linea temporale verrebbe cancellata. Nel frattempo, John Connor deve rimandare indietro Kyle Reese perché è anche suo padre, quindi non si tratta solo di salvare sua madre, ma di assicurarsi che venga concepito. Il viaggio nel tempo di Terminator è così efficace che ha dato vita a un intero franchise.

8 film Marvel che forse non conoscete

8 film Marvel che forse non conoscete

Come sappiamo da qualche anno a questa parte la Marvel ha allungato con prepotenza il suo tentacolo spettacolare sul cinema, dando origine non solo ad un genere ma ad una vera e propria industria parallela, quella dei Cinefumetti.

Tra i film del Marvel Cinematic Universe, quelli della Fox e quelli Sony, i fumetti al cinema sono ormai routine. Ma forse ci sono dei film, realizzati negli anni passati, che pur avendo come protagonisti personaggi della Marvel, gli stessi famosi eroi che oggi conoscono tutti (anche grazie al cinema), sono poco noti, quasi sconosciuti. Ecco 8 film Marvel che forse non conoscete:

The Punisher (1989)

The Punisherl vendicatore (The Punisher) è un film del 1989, diretto da Mark Goldblatt. È basato sul famoso eroe dei fumetti Marvel Comics Punisher ed è interpretato da Dolph Lundgren. Il film si discosta non poco dal fumetto d’origine: per esempio il personaggio non ha sulla maglietta il famoso teschio (che appare solo sui coltelli che usa). Questa infedeltà ha deluso molto i fan che non hanno visto di buon occhio il film.

La pellicola fu distribuita originariamente al cinema. Dopo il riscontro negativo presso i fan e lo scarso successo, fu ritirato e distribuito in home video.

The Fantastic Four (1994)

The Fantastic 4 (1994) film MarvelThe Fantastic Four è un film inedito diretto da Oley Sassone con protagonista il team dei Fantastici Quattro, creato per i fumetti Marvel Comics da Stan Lee e Jack Kirby. La distribuzione del film venne inizialmente annunciata per il 4 settembre 1993, poi posticipata al 19 gennaio 1994 (e questo è l’anno che compare nei titoli di coda), ma esso non venne mai distribuito ufficialmente.

La prima del film venne inizialmente annunciata per il weekend precedente il Labor Day (ovvero sabato 4 settembre 1993), per poi essere posticipata al 19 gennaio 1994, presso il Mall of America di Minneapolis.

Poco prima di Natale, inaspettatamente per il cast, venne annunciato che il film non sarebbe stato distribuito. All’annuncio della cancellazione della distribuzione si sparse la voce secondo cui il film era solo un ashcan copy, un artefatto realizzato esclusivamente per mantenere i diritti legali sui personaggi. Nonostante ufficialmente non esistessero più copie del film, dopo alcuni anni delle sue riproduzioni, ovviamente non autorizzate, iniziarono a circolare nell’ambito della pirateria home video prima, e del file sharing poi, rendendo quindi pubblico il contenuto del film.

Sassone ha affermato di aver avuto la notizia della mancata distribuzione direttamente da Eichinger e di aver avuto l’impressione che il produttore tedesco originariamente si aspettasse un prodotto più scadente rispetto a quanto poi invece realizzato. Secondo il regista è possibile che la Neue Constantin, dopo la fine delle riprese (che di per sè bastavano per il rinnovo dei diritti), non abbia poi seguito i vari passaggi della postproduzione e non fosse al corrente del, comunque lento, avanzamento di questa che aveva portato al compimento del film.

Nel 2002, con le copie pirata ormai in circolazione da alcuni anni, Stan Lee, nel documentario Stan Lee’s Mutants, Monsters & Marvels, affermò che il film era stato pensato fin dall’inizio da Eichinger per non essere mai distribuito, ma lo stesso ne aveva tenuto all’oscuro tutto il cast, compresi il produttore Corman ed il regista Sassone, che invece si erano impegnati al meglio per realizzarlo.

Sia Corman che Eichinger daranno in seguito versioni differenti da quella di Lee, il primo evidenziando anche i notevoli costi e gli impegni sostenuti per il tour promozionale, decisamente eccessivi per un film che non si sarebbe voluto far uscire. Corman venderà la pellicola, comunque con profitto, a Eichinger (grazie ad una clausola contrattuale, che permetteva l’acquisto da parte del produttore tedesco della stessa, fino a 90 giorni dal termine della produzione), il quale, come si scoprirà solo nel 2003 (durante una conferenza stampa relativa al film Spider-Man), l’avrebbe poi subito ceduta per alcuni milioni di dollari ad Avi Arad, da pochi mesi tra gli amministratori della Marvel Entertainment. Secondo Eichinger, Arad aveva intenzione di distruggere la copia del film, probabilmente temendo che una produzione a basso costo su un brand così importante avrebbe potuto affossare tutti i futuri progetti cinematografici basati sulle proprietà della casa editrice.

La volontà di rimandare la realizzazione del film definitivo destinato alla distribuzione internazionale fu probabilmente anche influenzata dalla massiccia quantità di effetti speciali di cui il film necessitava e dalla consapevolezza che gli effetti digitali dell’industria cinematografica erano in quegli anni in una fase di rapida evoluzione.

Nel 1994 lo stesso Eichinger, che aveva mantenuto i diritti, propose a Chris Columbus, reduce dai successi di Mamma, ho perso l’aereo e Mrs. Doubtfire – Mammo per sempre, di realizzare un nuovo film sul gruppo, con un budget di 40 milioni di dollari, ma, dopo aver dato il via alla preproduzione nel 1996, questo progetto finì arenato.

Nick Fury Agent Of Shield (1998)

Nick Fury Agent Of Shield (1998)Nick Fury (Nick Fury: Agent of S.H.I.E.L.D.) è un film per la televisione del 1998 diretto da Rod Hardy e interpretato da David Hasselhoff nel ruolo principale.

Il film è l’adattamento del personaggio dei fumetti Marvel Comics Nick Fury e dell’agenzia di fantaspionaggio S.H.I.E.L.D.; la trama, scritta da David S. Goyer, è liberamente ispirata sia al primo che al terzo volume di Nick Fury, Agent of S.H.I.E.L.D. ed ha ricevuto recensioni sia positive che negative.

Man-Thing (2005)

Man-Thing (2005)Man-Thing – La natura del terrore (Man-Thing) è un film per la televisione del 2005 diretto da Brett Leonard.

La sceneggiatura di Hans Rodionoff è parzialmente ispirata all’Uomo Cosa, personaggio eroe/antieroe della Marvel Comics.

Howard The Duck (1986)

Howard The Duck (1986)Howard e il destino del mondo (Howard the Duck) è un film del 1986 diretto da Willard Huyck. Il film è basato sul personaggio di Howard il papero della Marvel Comics, creato da Steve Gerber e Val Mayerik, e vede protagonisti Lea Thompson, Tim Robbins e Jeffrey Jones.

Con un bilancio di produzione pari a 36ml $, il film ha incassato all’incirca 16ml $ in patria, rivelandosi un fallimento in termini quantitativi per le economie dei produttori, mentre a livello mondiale ne incassò circa 38ml $, che sono serviti in pratica a coprire i costi di produzione. 

Howard il papero e Beverly Switzler sono gli unici due personaggi presenti anche nel fumetto, ma la loro rappresentazione non è molto simile alle loro controparti fumettistiche. In Movie Guide, Leonard Maltin definisce l’opera come un “pasticcio senza speranza di un film“. Dal At the Movies with Gene Siskel and Roger Ebert è stato classificato come il “Peggior film del 1986”.

Il film fu adattato da Willard Huyck e sua moglie Gloria Katz e diretto da Huyck, senza alcuna indicazione da Gerber, il quale “sperava contro ogni speranza che la sceneggiatura del film e il film in sé non fossero così brutti come si pensava che fossero o, almeno, che non venissero accolti così malamente come pensava sarebbe stato“, citando alcuni titoli che l’autore “odiava” avessero trovato successo. Huyck e Katz sono stati considerati dei “luminari”

Doctor Strange (1978)

Doctor Strange (1978)Dr. Strange è un film per la televisione scritto e diretto da Philip DeGuere e basato sull’omonimo personaggio dei fumetti della Marvel Comics. Il film fu trasmesso dalla CBS il 6 settembre 1978 e sarebbe dovuto essere l’episodio pilota di una possibile serie televisiva, ma il responso non fu positivo e l’idea di una serie fu presto abbandonata.

Il personaggio di Dr. Strange è interpretato da Peter Hooten al quale si affiancano Jessica Walter, Clyde Kusatsu (che interpreta Wong), Phylip Sterling, June Barrett e Anne-Marie Martin (che però appare nei credits con lo pseudonimo di “Eddie Benton”). Nel film appare anche Sir John Mills nel ruolo del mentore del protagonista mentre Ted Cassidy dona la voce al personaggio del demone Balzaroth, vagamente ispirato al vero demone dei fumetti Dormammu.

Nel film appare in un cameo anche il famoso mago Larry Anderson. Il creatore del fumetto Stan Lee si è dissociato dal film.

Captain America (1990) 

Captain America (1990)Capitan America (Captain America) è un film del 1990, diretto da Albert Pyun e basato sull’omonimo personaggio dei fumetti Marvel Comics creato nel 1941 da Joe Simon e Jack Kirby.

Il film, dal budget molto basso, ebbe uno scarso successo sia di pubblico che di critica. Venne distribuito il 14 dicembre 1990 in Gran Bretagna, negli anni successivi in altri paesi.

Il film ebbe una gestione travagliata e passò a diverse case di produzione prima di essere realizzato. Nel 1984 i diritti di Capitan America furono acquistati dalla Cannon Group, casa di produzione gestita da Menahem Golan e Yoram Globus. Inizialmente la regia fu proposta a Michael Winner, il quale avrebbe dovuto dirigere una prima sceneggiatura scritta da James Silke. Nel 1986, Winner fu affiancato da Stan Lee e da Lawrence Block, con i quali cominciò ad ideare la storia del film. Nel 1987, tuttavia, Winner abbandonò il progetto e al suo posto fu assunto John Stockwell. La sceneggiatura, invece, fu affidata a Stephen Tolkin.

Nel 1988, Menahem Golan lasciò la Cannon. La casa di produzione, a causa di difficoltà finanziarie, fu costretta a vendere i diritti di Capitan America alla 21st Century Film Corporation. La casa di produzione prese subito a cuore il progetto e contattò Albert Pyun per dirigere il film. Le riprese iniziarono nel 1989 e si conclusero dopo un anno. Il budget stanziato per la pellicola fu di dieci milioni di dollari.

Captain America (1944) serial cinematografica

Captain America (1944)Captain America (conosciuto anche come Return of Captain America, titolo con il quale è stato redistribuito nelle sale cinematografiche statunitensi nel 1953) è un serial cinematografico della Republic Pictures e basato sul personaggio di Capitan America dei fumetti Timely Comics (oggi Marvel Comics). Il serial, datato 1944, fu l’ultimo su un supereroe che la Republic produsse.

Il serial vedeva il procuratore distrettuale Grant Gardner divenire l’eroe Capitan America e smascherare i piani del diabolico The Scarab, in realtà il Dr. Cyrus Maldor. Il serial rappresenta con i suoi $222,906 di budget, il più costoso serial che la Republic abbia mai prodotto

Il serial è vagamente ispirato al personaggio dei fumetti Capitan America. Ci sono molte differenze, infatti, con la versione fumettistica:

  • La sua identità segreta è il procuratore distrettuale Grant Gardner anziché il soldato Steve Rogers. Alcuni rumor vogliono che lo script del primo episodio, in realtà, fosse destinato per un nuovo fumetto chiamato “Mr.Scarlet”, il cui alter ego sarebbe stato un procuratore distrettuale.
  • Il siero del supersoldato non appare.
  • Il caratteristico scudo a stelle e strisce del personaggio non appare; esso è rimpiazzato da una semplice pistola.
  • Il personaggio dell’amico Bucky non appare;
  • I nazisti non appaiono come nemici.

Quali di questi conoscete e avete visto?

8 film mai realizzati su personaggi Marvel

8 film mai realizzati su personaggi Marvel

Prima che la Disney e i Marvel Studio prendessero in mano la produzione di film basati sui fumetti Marvel, c’erano in cantiere diversi progetti che poi non si sono sviluppati in film. Eccone 8:

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8 film e serie tv Marvel Studios che devono essere una priorità quando la saga del multiverso finirà

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Quando Bob Chapek era al comando della Disney, i Marvel Studios hanno preferito la quantità alla qualità. Questo ha portato all’introduzione di molti personaggi ma, con Bob Iger di nuovo al comando e il MCU sulla strada giusta… beh, molti di loro sono caduti nel dimenticatoio.

Diversi film e show televisivi che ci aspettavamo di vedere prima di Avengers: Secret Wars non sono stati realizzati e, in parole povere, non c’è più spazio per loro prima che la Saga del Multiverso si concluda. In questo articolo daremo un’occhiata a 8 progetti per il grande o piccolo schermo che vorremmo vedere prioritari nella prossima ondata narrativa del MCU (probabilmente la “Saga dei Mutanti“). Dai sequel ai team-up, c’è un mix innegabilmente eccitante.

Young Avengers

Young Avengers fumetto

Non c’è abbastanza tempo per assemblare i Young Avengers prima di Avengers: Doomsday e Avengers: Secret Wars. Tuttavia, questi film possono ancora affermarli come una delle nuove squadre di supereroi del MCU verso la prossima Fase.

Naturalmente non saranno così “giovani” per allora, anche se questo concetto ha sempre avuto una durata limitata al di fuori dei fumetti. Un film come questo dà ai Marvel Studios la possibilità di fare qualcosa con Occhio di Falco, America Chavez, Cassie Lang, Ms. Marvel, Wiccan, Ironheart, Patriot e altri personaggi della Fase 4/5 che sono stati ampiamente trascurati dopo le loro rispettive introduzioni.

Midnight Sons

Midnight Sons

Sono passati più di 5 anni da quando Blade è stato annunciato al San Diego Comic-Con nel 2019, anche se molte persone sembrano dimenticare che in questo lasso di tempo abbiamo avuto una pandemia e uno sciopero a Hollywood.

In ogni caso, i Marvel Studios stanno chiaramente lottando per far decollare questo film, quindi dirigersi direttamente verso Midnight Sons, una sorta di Avengers soprannaturale, potrebbe essere la cosa migliore per Eric Brooks e per molti altri personaggi del MCU.

Agatha Harkness, Black Knight, Man-Thing, Werewolf by Night e Moon Knight sono tra i personaggi che vorremmo vedere coinvolti in questo team-up. Una volta terminato, forse il reboot di Blade sarà finalmente seguito.

World War Hulk

World War Hulk

Sappiamo che il prossimo anno Captain America: Brave New World introdurrà Red Hulk e, se le voci recenti sono corrette, il Leader è responsabile della mostruosa trasformazione del Presidente Ross.

Le voci su un progetto di World War Hulk (o World War Hulks) persistono da anni. Speriamo che il prossimo film di Capitan America sia l’occasione per Samuel Sterns di creare una nuova ondata di Hulk, trasformando l’incubo di Bruce Banner in realtà. Hulk che si allea con She-Hulk, Skaar, Red Hulk e Amadeus Cho per affrontare il contorto esercito del Leader ci sembra un evento straordinario nel MCU post-SecretWars.

The Legendary Star-Lord

Star-Lord photogallery

James Gunn sta cercando di sistemare il DCU e quindi non tornerà ai Marvel Studios. Fortunatamente, Guardiani della Galassia. Vol. 3 si è concluso introducendo una nuova versione della squadra e promettendo che avremmo rivisto il leggendario Star-Lord, quindi andiamo avanti.

Era ora che il Peter Quill di Chris Pratt fosse al centro della scena in un’avventura in solitaria, anche se non diremmo di no a un cameo degli altri Guardiani. Questa sembra una grande serie evento per Disney+ e un modo divertente per continuare la storia di Star-Lord sulla Terra. Potrebbe anche essere combinata con la tanto attesa serie Nova.

X-Men

X-MEN

È ovvio, ma i Marvel Studios devono dare il via alla prossima saga narrativa con un reboot degli X-Men. Da lì potrà seguire un’intera serie di spin-off (Hugh Jackman o no, è tempo di un altro film su Wolverine ).

Ogni fan di questi personaggi avrà una visione diversa su quali mutanti debbano essere messi in evidenza e se la loro storia debba iniziare con la “Prima Classe” o con una squadra di eroi già affermata. Si svolgerà nell’X-Mansion o a Krakoa? Queste sono le domande che tutti ci stiamo ponendo in questo momento. Onestamente, però, qualcosa sulla falsariga di X-Men ’97 non sarebbe male.

Shang-Chi 2

Shang-Chi 2 Simu Liu

Se i piani per Kang il Conquistatore non fossero andati in fumo (per una moltitudine di motivi), forse avremmo già visto Shang-Chi e il Relitto del Tempo. E sì, è probabile che i Dieci Anelli siano stati pensati per essere collegati a una variante di Kang.

Con Destin Daniel Cretton impegnato a lavorare su Spider-Man 4, è impossibile che vedremo un sequel di Shang-Chi prima della fine della Saga del Multiverso. Una volta terminata, questo personaggio deve tornare sotto i riflettori. È ovvio che apparirà nei prossimi film dei Vendicatori, ma il badass delle arti marziali merita un’uscita in solitaria… magari insieme al nuovo Iron Fist?

Scarlet Witch

Scarlet Witch

Se si crede agli scoop dei social media, la Scarlet Witch tornerà nei prossimi film dei Vendicatori sotto l’incantesimo del Dottor Destino. Una volta che tutto questo si sarà svolto, è giunto il momento di riunire Wanda Maximoff, Visione, Wiccan e Speed.

Questa potrebbe essere una serie Disney+ ma, a questo punto, la Vendicatrice merita un film tutto suo. Elizabeth Olsen è fenomenale nel ruolo di questo personaggio e, indipendentemente da chi la circonda, la storia deve essere sua. Qual è il punto di arrivo? Scarlet Witch che sconfigge Mefisto e ottiene il suo lieto fine sarebbe l’opzione che preferiamo.

Deadpool 4

Deadpool 4
Foto di Marvel Studios/Courtesy of Marvel Studios – © 2024

Ryan Reynolds interpreta Deadpool dal 2016 (se si vuole contare X-Men Origins: Wolverine è il 2009). Tenendo presente questo, potremmo finire per dire addio a lui – e alla Terra-10005 – in Avengers: Secret Wars.

Tuttavia, se il successo al botteghino di Deadpool e Wolverine garantisce qualcosa, è che Wade Wilson vivrà probabilmente per combattere un altro giorno. Deadpool 4 dovrebbe essere assolutamente una priorità per i Marvel Studios; la domanda è: come dovrebbe essere questo film? Sarà difficile superare quello che abbiamo visto all’inizio dell’estate, ma Deadpool Kills The Marvel Universe suona sicuramente bene…

8 dettagli nascosti della serie tv Maid

8 dettagli nascosti della serie tv Maid

Maid, ultima serie di successo Netflix, ha conquistato il pubblico grazie alla profondità emotiva della narrazione e le avvincenti performance di Margaret Qualley, Andie MacDowell, Nick Robinson, Anika Noni Rose e altri grandi attori.

Oltre alla storyline principale, l’arco narrativo dei personaggi, i luoghi che Alex ha attraversato nella sua ricerca di asilo e condizioni di vita sicure e stabili per sé stessa e Maddy, la serie è piena di alcuni dettagli nascosti che il pubblico poteva facilmente perdere per strada: vediamo assieme quali.

Le trecce di Alex

MAI TRECCE ALEXI fan potrebbero non averlo notato, ma Alex manifesta l’abitudine di intrecciarsi i capelli quando si trova di fronte a situazioni ardue e inaspettate, che si trattasse di una pulizia difficile da finire in casa di Barefoot Billy, di un trasloco, o di momenti stressanti con sua madre.

Quando Alex si sente rilassata o sicura di sé, invece, tende a lasciare i capelli sciolti e in acconciature semi-abbassate, indossando orecchini e sorridendo alla vita. E’ indubbiamente un personaggio audace, tuttavia alcuni sottili tic manifestano spesso il suo nervosismo.

L’auto di Danielle

MAID AUTO DANIELLELa prima amica di Alex, e uno dei migliori personaggi di Maid, anche se compare per poca parte del minutaggio, ha subito dimostrato di non essere affatto un personaggio monodimensionale. Alex la incontra nel centro per vittime di violenza domestica e la ragazza ha esibito fin da subito una Lexus di lusso in cui ha accompagnato Alex a richiedere il pagamento disatteso da Regina. La macchina mostrava anche un’esuberante targa:”Kiss Kiss“.

Inoltre, Danielle mostra anche insolite capacità persuasive, oltre che una predisposizione al ricatto, il che ha fatto sì che gli spettatori si chiedessero come fosse davvero la vita di Danielle al di là della sua terribile relazione con il suo compagno.

L’attaccamento di Maddy ad Alex

ALEX E MADDYLa figlia di Alex, Maddy è interpretata dall’adorabile Rylea Nevaeh Whittet, la cui performance stupisce immediatamente per l’attaccamento, anche fisico, che dimostra nei confronti della Qualley, della quale sembra essere veramente figlia. Qualley, in realtà, ha lavorato duramente per costruire quel legame con la piccola Rylea – attraverso appuntamenti di gioco nei fine settimana e preparando la colazione insieme prima dell’inizio dello show in modo che potessero conoscersi bene sul set.

La mamma di Alex è la vera madre di Margaret Qualley

MAID PAULAAllo stesso modo, il battibecco madre-figlia tra Alex e Paula è sempre apparso estremamente realistico proprio perché Andie MacDowell (Paula) e Qualley sono effettivamente madre e figlia.

Anche se la loro relazione nella vita reale non è così conflittuale come quella che hanno condiviso sullo schermo, le due risultano scelte attoriali assolutamente perfette per Maid, dato che entrambe ci hanno regalato le loro migliori interpretazioni in assoluto e anche nei momenti di forti discussioni tra madre e figlia il calore e l’affetto di una relazione reale si potevano percepire chiaramente.

La scelta dei partner di Alex e Paula

PAULA E BASIL MAIDÈ vero che i figli imparano molto dai loro genitori, soprattutto come essere trattati e la scelta dei partner futuri. Paula ha avuto la sfortunata abilità di scegliere partner che hanno abusato di lei fisicamente ed emotivamente o si sono approfittati di lei e l’hanno derubata.

In qualche modo, Alex aveva inconsciamente imparato a scegliere gli uomini nello stesso modo di sua madre, finendo con un esuberante ma abusivo Sean invece di uno stabile ma noioso Nate. È stata una benedizione che abbia capito presto che l’abuso è un abuso, che abbia lasciato cicatrici o meno, e che abbia lasciato Sean per una vita migliore.

La caratterizzazione di Regina

REGINA MAIDIl personaggio di Regina, la donna ricca che inizialmente guardava Alex dall’alto in basso ma che poi è diventata la sua più fidata alleata, è basato su una donna reale per la quale Stephanie Land, autrice del libro su cui si basa Maid, aveva lavorato e scritto.

Anche se Alex le ha dato un altro nome, era conosciuta come la “signora delle sigarette” nelle memorie della Land, e la connessione tra le due donne è stata abbondantemente romanzata nello show.

La sottile rottura della quarta parete

MAID ROTTURA QUARTA PARETERompere la quarta parete non significa sempre mostrare uno sguardo diretto o parlare alla telecamera. Maid lo ha fatto brillantemente quando Alex ha esaminato un enorme fascio di documenti governativi, assolutamente illeggibili dalla sua prospettiva, tramutata visivamente in frasi terribile che Alex sembrava scorgere tra i fogli:”Sei una madre inadatta” o “Perderai questa causa“.

Anche il discorso dell’avvocato di Sean e del giudice all’udienza della mozione ex parte a cui Alex è andata, appariva semplicemente un miscuglio reiterato delle parole “Legale, legale, legalmente legale“, suggerendo direttamente al pubblico quanto sia intimidatorio e arduo da decodificare il sistema legale per le giovani donne bisognose.

La colonna sonora della rock band HAIM

MAID COLONNA SONORAUn paio di canzoni della rock band HAIM sono presenti nello serie, specialmente quando Alex pulisce e ascolta la musica. “Now I’m In It” e “Up From a Dream” sono due tracce portanti di Maid, questo proprio perché Este degli HAIM ha curato personalmente la colonna sonora dello show. Altri artisti i cui brani musicali compaiono nello show sono:  Sharon Van Etten, Thom Yorke e Salt-n-Pepa.

8 delle rivelazioni dei costumi dei supereroi più controverse di tutti i tempi

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Un paio di giorni fa, i DC Studios e James Gunn hanno condiviso un primo sguardo a David Corenswet vestito da Superman. È passato un po’ di tempo dall’ultima volta che abbiamo visto un costume da supereroe dividere le opinioni in misura così ampia, ma non è certo la prima volta.

L’Uomo d’Acciaio non è il primo personaggio ad essere al centro della scena in un’anteprima spettacolare che ha lo scopo di entusiasmare i fan. Anche se di solito funziona, ci sono occasioni in cui i fan odiano ciò che vedono. Altri, invece, si affrettano a difendere ciò che di solito equivale a una completa revisione che avviene durante il passaggio dalla pagina allo schermo.

Questo non è un elenco dei peggiori costumi dei film di supereroi… ma solo di quelli che hanno diviso le opinioni quando sono stati mostrati per la prima volta al mondo (e che a volte continuano a farlo ancora oggi).

Spider-Man (The Amazing Spider-Man)

The Amazing Spider-Man 2011
© 2011 – Columbia Pictures Industries, Inc. All Rights Reserved. **ALL IMAGES ARE PROPERTY OF SONY PICTURES ENTERTAINMENT INC.

The Amazing Spider-Man non è riuscito a raccontare la “Untold Story” promessa nei trailer e la storia delle origini di Peter Parker ha finito per svolgersi in modo molto simile al suo predecessore.

La Sony ha però dato una scossa alla tuta di Spidey, e i fan non sono stati contenti. La mancanza della “cintura” ha rovinato l’aspetto per molti, così come la texture simile a quella di un pallone da basket e il design piuttosto affollato intorno ai polsi (per quanto riguarda il logo, avrebbe sempre ricevuto una risposta di amore/odio).

In seguito, anche gli occhi dorati e le scarpe da ginnastica hanno diviso le opinioni, ma il reveal del costume di The Amazing Spider-Man 2 è andato decisamente meglio un paio di anni dopo.

Captain America (Captain America: il primo vendicatore)

La prima occhiata al Vendicatore a stelle e strisce dei Marvel Studios è arrivata sotto forma di foto del set e, ragazzi, a molti non è piaciuta affatto l’interpretazione di Captain America: Il primo vendicatore ha ripreso il costume di Steve Rogers dell’epoca della Seconda Guerra Mondiale.

L’abito è stato paragonato a una trapunta e si è rivelato un alimento perfetto per coloro che sostenevano che Chris Evans fosse troppo magro per interpretare un Super Soldato.

In seguito avrebbe dimostrato che si sbagliavano, naturalmente, mentre l’uniforme di Cap è risultata molto più bella in movimento. Tuttavia, Chris Evans si è ritrovato a indossare un altro costume che ha suscitato polemiche quando è uscito The Avengers (nemmeno lui era un fan di questo film).

The X-Men (X-Men)

X men The Marvels

Il genere dei film di supereroi era agli albori quando uscì X-Men, quindi Bryan Singer riuscì per lo più a farla franca apportando cambiamenti radicali alla squadra di mutanti.

Alla fine abbiamo ottenuto un film piuttosto buono, ma i costumi di pelle nera della squadra hanno ancora diviso le opinioni. È abbastanza facile capire perché lo spandex colorato non sia stato scelto nel 2000; gli X-Men, però, meritavano di più di tute con zero personalità.

L’unica volta che gli eroi hanno indossato un costume simile a quello dei fumetti è stato durante i momenti finali di X-Men: Apocalypse (ma non è durato). Fortunatamente, i Marvel Studios si stanno muovendo per cambiare la situazione.

The Joker (Suicide Squad)

Suicide Squad

È stato un pasticcio. Inizialmente, l’entusiasmo per Suicide Squad di David Ayer era positivo. Il regista era reduce dal successo di Fury e un’interpretazione cupa e grintosa della Task Force X sembrava esattamente ciò di cui il DCEU aveva bisogno per differenziarsi dal MCU.

Poi abbiamo visto il Joker di Jared Leto. La notizia che il vincitore dell’Oscar avrebbe interpretato il Clown Principe del Crimine ci ha fatto credere che avremmo avuto un’interpretazione del cattivo superiore persino a quella di Heath Ledger de Il Cavaliere Oscuro. I tatuaggi… i denti… la scritta “Damaged” sulla fronte… non era quello che i fan della DC volevano. Il prodotto finito non sembrava migliore.

Green Lantern (Green Lantern)

Ryan ReynoldsRyan-Reynolds Green Lantern

Bisognava essere presenti per capire come è stata la preparazione all’uscita di Lanterna Verde. Le concept art trapelate che mostravano il Corpo delle Lanterne Verdi hanno rapidamente creato entusiasmo, portando alla convinzione radicata che questo film sarebbe stato lo Star Wars o l’Avatar della DC.

La scelta di Ryan Reynolds per il ruolo di Hal Jordan ha ovviamente suscitato polemiche fin dall’inizio e, quando è uscito il primo trailer, le polemiche si sono fatte sentire. I VFX incompiuti hanno fatto sembrare l’attore una vera e propria barzelletta. Per quanto riguarda i membri del Corpo, sono stati fatti paragoni poco lusinghieri con il tipo di personaggi rudimentali in computer grafica che si potevano vedere negli anni ’90. Le immagini del montaggio finale erano leggermente migliori, ma una tuta completamente in computer grafica era un grosso errore.

Green Goblin (Spider-Man)

spider-man

Per questa voce ci teniamo al verde e passiamo all’Universo Marvel. Sam Raimi ha tentato di adattare fedelmente il Goblin Verde in Spider-Man del 2002 (i filmati di prova lo dimostrano), solo per decidere che non avrebbe funzionato.

All’epoca non c’era la tecnologia necessaria per realizzare un Goblin animato e realistico, quindi il cattivo fu rivisto e assomigliò a quello che molti avrebbero poi descritto come un Power Ranger verde.

Da un punto di vista narrativo, il cambiamento aveva senso. Tuttavia, era insipido e mancava di gran parte delle caratteristiche che facevano emergere il personaggio dalla pagina. I Marvel Studios hanno cercato di rimediare a questa mancanza e diremmo che ci sono riusciti.

Scarlet Witch (Avengers: Age of Ultron)

Scarlet Witch

I Marvel Studios hanno sempre avuto un’ottima reputazione per quanto riguarda i costumi. Purtroppo, la versione di Avengers: Age of Ultron non era quello che alcuni fan avevano in mente per l’atteso debutto in live-action del personaggio.

Volevano vedere Elizabeth Olsen con gli abiti succinti dei fumetti, non con quelli che si riducono essenzialmente a vestiti da strada. Nel corso degli anni sono stati testati diversi look, ma alla fine WandaVision è riuscita a ottenere un design fedele al fumetto (senza sembrare biancheria intima). È un peccato che ci sia voluto così tanto tempo per arrivarci.

Superman (SUPERMAN)

superman film 2025

Abbiamo già parlato molto di questo costume rivelato questa settimana, ma si tratta di un caso innegabilmente unico. Per la maggior parte, il costume ha ricevuto una risposta positiva dai fan desiderosi di vedere SUPERMAN.

Tuttavia, è la presentazione a causare un problema. Facendo sedere l’Uomo d’Acciaio nel tentativo di ritrarlo come un uomo comune, l’abito è appallottolato e sembra poco aderente. E perché si toglie gli stivali ignorando la distruzione che piove fuori dalla sua finestra? Non c’è da stupirsi che le persone siano divise su questo tema.

8 cose che Spider-Man della MCU ha imparato da Iron Man

8 cose che Spider-Man della MCU ha imparato da Iron Man

Con Spider-Man: No Way Home si chiude il primo capitolo della storia di Peter Parker nell’Universo Cinematografico Marvel. Finalmente Spidey ha imparato che essere un supereroe non significa solo avere un grosso potere, ma comporta anche una grande carico di responsabilità. È Tony Stark ad insegnare all’inesperto Peter come muovere i primi passi nell’MCU. Iron Man è una figura paterna per il giovane Tom Holland, in grado di fornire lezioni di vita essenziali.

Anche dopo la scomparsa di Stark, Parker continua a trarre frutti dalle nozioni di saggezza apprese. Vediamo le otto lezioni più importanti impartite dal mentore di Spider-Man al suo pupillo.

Il lavoro di squadra: Spider-Man, Iron Man e Doctor Strange

Spider-Man-Iron-Man-and-Doctor-StrangeAnche i supereroi devono imparare a condividere la scena. Il lavoro di squadra a volte è necessario. Tony apre gli occhi a Spider-Man in Civil War, film in cui Spidey la rischia grossa esponendosi da solo contro Captain America. Fortunatamente, Peter ha Tony al suo fianco durante il conflitto contro Thanos.

L’esperienza serve da lezione per quando Spider-Man deve guidare le sue varianti contro i criminali del multiverso in No Way Home. Nel film Peter è parte di un team. Ora sembra essere rimasto solo ma molto probabilmente tornerà a far parte di una squadra.

L’importanza della tuta per un supereroe

Spider-Man-Homecoming-Iron-SpiderIn origine, il costume da supereroe di Peter è terribile: sgualcito e poco prestante, sembra un pigiama. Fortunatamente, Tony è corre in aiuto e crea delle tute incredibili per Spider-Man. Iron Man permette inoltre a Peter di attingere alla sua tecnologia e di plasmarla in base alle proprie esigenze. In questo modo, il giovane apprende l’importanza che una tuta può avere: non a caso, la recente Iron Spider è un ulteriore miglioramento rispetto all’originale.

L’educazione è essenziale

HomecomingSe Peter è così preoccupato per l’università in No Way Home lo si deve a Tony. Stark inizialmente vuole usare la sua influenza al MIT per far entrare Peter molto prima che finisca il liceo. A quel tempo però, Peter non presta attenzione al consiglio di Tony, impara ad apprezzarlo solo in seguito.

Con il tempo Spidey matura e comprende che, oltre a renderlo un adulto responsabile, continuare gli studi può dargli modo di apprezzare la vita da persona normale.

L’importanza delle battaglie piccole per Spider-Man

Tony-Stark-Peter-Parker-Spider-Man-HomecomingCerto, stiamo parlando di un supereroe, ma Spider-Man può essere definito un supereroe di quartiere. Tony ne è convinto: consiglia a Peter di continuare ad essere un eroe di piccola taglia, sostenendo  ogni persona aiutata, anche se poco importante, conti.

Dal canto suo, Peter ha grandi aspettative dopo il conflitto contro la fazione di Capitan America e prova ad intraprendere altre missioni pericolose. Dopo l’incontro con l’Avvoltoio però, Spider-Man torna in sè e si convince a mantenere un basso profilo

Assumersi le proprie responsabilità

Homecoming-Peter-TonySe da un lato dobbiamo compatire Spidey per tutte le disgrazie che gli sono successe, tra cui la perdita di Zia May, dall’altro dobbiamo attribuire all’eroe anche qualche colpa. Ad esempio, dopo aver quasi causato un enorme disastro ad una nave, Peter non si vuole assumere pienamente le proprie responsabilità. Ancora una volta è Tony a rimproverarlo.

Stark spiega a Peter che deve accettare i propri errori, non incolpare gli altri. Sbagliando, s’impara: fortunatamente, Peter ha più che compreso le parole di Tony. È per questo motivo che in No Way Home sceglie di farsi dimenticare da tutti. È un modo per assumersi la responsabilità d’aver causato il disastro multiversale.

Essere sé stessi è sempre meglio

Spider-Man-Far-From-Home-Tony-StarkPieno di stima nei confronti di Tony, Peter pone il suo mentore su un piedistallo e, da pupillo, fa di tutto per diventare come lui. Iron Man non supporta l’idea di Spidey, e lo invita a diventare la migliore versione di sé stesso.

Giovane e ambizioso, Spider-Man tende inizialmente a idolatrare gli altri supereroi, trascurando sé stesso e le proprie capacità. Tony insegna invece a Peter l’importanza di seguire la propria strada: lasciandogli gli occhiali E.D.I.T.H., permette a Peter di vedersi dall’esterno, come eroe a sé stante.

L’eroismo è nell’anima della persona

Spider-Man-No-Way-HomeIl costume è importante, sì, ma essere un supereroe è qualcosa di interiore. Tony ha imparato questa lezione quando ha rimosso il reattore ad arco dal petto, per dimostrare di essere Iron Man con o senza la tuta. 

Peter segue il percorso del suo mentore alla fine di No Way Home, quando lascia andare tutti i costumi che possiede e ne crea uno semplice da solo. Con questo gesto, Spider-Man fa capire di aver appreso la lezione di Tony: sono il cuore e lo spirito a racchiudere l’essenza eroica.

Spider-Man deve sapersi sacrificare

Peter-Parker-Tony-Stark-EndgameCi sono motivi per cui vale la pena sacrificare la propria vita. Peter non è mai stato un codardo, ma è solo vedendo Tony dare la vita per l’universo che apprende cosa voglia dire offrirsi in sacrificio.

La conclusione di No Way Home mostra Peter fare un enorme rinuncia: annulla la sua intera identità in modo che i suoi amici possano vivere liberamente le loro esistenze. Perde amore e amicizia, ma, seguendo l’esempio di Tony, dimostra che ci sono cose più importanti della propria felicità.

8 cose che non sapevate sul logo della Disney

8 cose che non sapevate sul logo della Disney

Quante volte ci siamo imbattuti nel logo della Disney? Prima di guardare un film, durante un viaggio a Disneyland, davanti al merchandise ufficiale, quel marchio è praticamente ovunque.

Ma cosa sappiamo davvero di questo iconico logo? Ecco 10 curiosità:

All’inizio non esisteva un logo

Per i primi 48 anni, la Disney non ha avuto un logo e il pubblico vedeva semplicemente la scritta “Walt Disney Presents” o “Walt Disney Pictures Presents” sullo schermo. Da allora ad oggi il logo si è rinnovato con altre versioni partendo dall’introduzione del castello nel 1985.

Il logo moderno

Man mano che la tecnologia diventava più avanzata, la Disney ha aggiornato il proprio logo per riflettere i cambiamenti del tempo e dello studio, mostrando al pubblico di stare al passo con la modernizzazione e alzando ogni volta lo standard.

Di chi è il castello?

Questo è uno dei misteri che tormentano ogni fan? A chi appartiene il castello introdotto per la prima volta come parte del logo Disney nel 1985? L’aspetto si basa sui magici luoghi di Cenerentola e La bella addormentata, entrambi fonte di ispirazione per il brand che vediamo ancora oggi.

Rievocare le emozioni

Jasmine Principesse Disney

Mentre il logo Disney viene aggiornato di volta in volta per riflettere le nuove tendenze della tecnologia, esiste un significato nascosto che resta lo stesso perché speciale per il pubblico; perché quando vedi apparire il castello sullo schermo è facile lasciarsi condurre dal vortice di emozioni provocate da quel loro. Che poi è la ragione per cui amiamo così tanto la casa di Topolino.

Il font

La creazione di un logo può diventare un’impresa complicata: deve essere facilmente riconoscibile e in grado di distinguersi tra la massa, a partire dalla scelta del font che la Disney ha ideato appositamente.

Mickey Mouse

L’icona più celebre dell’universo Disney è Mickey Mouse, un personaggio in circolazione da generazioni che venne inserito per abbellire il logo dei primi anni dell’azienda, come potete vedere nell’immagine reperto qui sopra.

Il marchio più potente del mondo

Nel 2016, una società di consulenza di valutazione e strategia di branding con sede a Londra ha nominato la Disney come il marchio più potente del mondo. Perché? A quanto pare le ultime acquisizioni (tra cui la Fox), i prodotti originali e la storia dello studio sono fattori significativi per realizzare questa impresa e arrivare in cima.

Possiamo poi supporre con sicurezza che il logo abbia contribuito nel tempo al successo della Disney.

Il logo attuale

Film Disney-fox

Il logo attuale presenta un castello molto più dettagliato, il font unico e un fossato intorno, con l’aggiunta di una stella cadente che si inarca attraverso la scena. Oltre a evocare un senso di meraviglia, riesce a portare un messaggio nascosto di desideri che diventano realtà.

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Fonte: Screenrant

8 cose che nessun fan Marvel ammetterebbe mai sul MCU

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8 cose che nessun fan Marvel ammetterebbe mai sul MCU

I risultati raggiunti dai Marvel Studios dal 2008, anno di uscita di Iron Man, sono a dir poco incredibili. Hanno sfornato un successo dopo l’altro e anche alcuni beniamini della critica, creando un mondo condiviso che non ha nulla da invidiare a nessun altro franchise.

Come molti di voi, amiamo il MCU (quindi, niente panico: non c’è odio qui). Tuttavia, ci sono alcuni difetti e problemi in questo mondo condiviso che i suoi fan più accaniti non vogliono accettare! In questo articolo facciamo un’immersione profonda in questi aspetti, esplorando i punti deboli del MCU, le decisioni che non hanno senso e il motivo per cui è improbabile che questi film e spettacoli televisivi possano creare lo stesso entusiasmo tra i fan di un tempo.

La Terra-616 è un po’ noiosa

Terra-616Mentre l’Universo Marvel ha sempre rispecchiato il nostro mondo (ecco perché non ci sono luoghi fittizi come Metropolis o Gotham City), il MCU è forse un po’ troppo reale. La Avengers Tower ha reso lo skyline di New York City un po’ più eccitante per un certo periodo, anche se di sicuro non è durato. Tuttavia, senza il Baxter Building, senza il Raft e persino il Sanctum Sanctorum di Doctor Strange che sembra un edificio qualsiasi, il MCU è decisamente noioso. Non è stato valorizzato in alcun modo, ed è un peccato. Wakanda e gli elivelivoli di breve durata hanno fatto un po’ la differenza in vari momenti, ma per il resto è un po’ noioso, no?

Hanno perso la palla su Spider-Man

Spider-Man/Peter Parker, 'Captain America: Civil War' (2016)

Obiettivamente, la trilogia di Spider-Man dei Marvel Studios è eccellente. Sono tutti film molto belli e Spider-Man: No Way Home è probabilmente uno dei migliori film del MCU mai realizzati.

Tuttavia, è difficile ignorare i passi falsi compiuti nel corso degli anni. Dall’eccessiva dipendenza di Peter Parker dalla tecnologia all’assenza dei suoi classici cattivi (Norman Osborn non esiste sulla Terra-616? Sul serio?!), il MCU non ha fornito la versione perfetta di Spider-Man.

Sebbene sia in mani migliori con i Marvel Studios che con la Sony Pictures, non fingiamo che la direzione creativa dei Marvel Studios per il personaggio sia stata priva di difetti.

La linea temporale non ha senso

Nick Fury

I Marvel Studios possono pubblicare libri e usare Disney+ per cercare di spiegare la linea temporale del MCU quanto vogliono, ma questa non ha comunque senso. Il Blip è servito solo a complicare le cose e, con un numero di progetti più elevato che mai, la situazione non fa che peggiorare. C’è un ordine approssimativo dei film (e delle serie tv) che è una guida utile… ma sarebbe sciocco dare troppa importanza a tutto questo.

Gli riconosciamo il merito di averci provato – basta guardare la “Grande Settimana” di Nick Fury – e non deve essere stato facile per lo studio nel corso degli anni. Pretendere che i Marvel Studios siano dei maestri della narrazione in questo senso, però, sarebbe un grande passo avanti.

I Marvel Studios hanno raggiunto l’apice con i Vendicatori

The Avengers mcu

Può sembrare un’affermazione azzardata e ingiusta, ma lasciateci spiegare. Dal 2012 i Marvel Studios hanno realizzato un’infinità di film incredibili: Guardiani della Galassia, Black Panther e Avengers: Endgame vengono subito in mente. Tuttavia, al di fuori di alcuni rari esempi – la scena del portale di quest’ultimo è uno di questi – il MCU ha mai saputo ricreare la stessa magia di vedere questi diversi supereroi riuniti sullo schermo?

È stata un’esperienza unica nella vita vedere Capitan America condividere lo schermo con Iron Man, e Thor combattere contro Hulk… beh, è stato incredibile. Sono seguiti moltissimi momenti di grande effetto, ma questo risultato, anche se il film in sé non è stato il migliore, rimane ineguagliato.

Gli X-Men e i Fantastici Quattro sono arrivati troppo tardi

I Fantastici Quattro poteri inesplorati MCU

Quando è avvenuta la fusione Disney/Fox, i fan dei fumetti non hanno potuto fare a meno di entusiasmarsi per la prospettiva che i Marvel Studios potessero riottenere i diritti dei franchise degli X-Men e dei Fantastici Quattro. Questo accadeva nel 2019. Cinque anni dopo, siamo ancora a un anno di distanza da I Fantastici Quattro e abbiamo solo X-Men ’97 e alcuni riferimenti ai mutanti da mostrare per questi personaggi. Ci aspettiamo che nei prossimi anni ci siano molti grandi film e serie televisive; purtroppo, però, sembra che tutto ciò avvenga troppo tardi.

Qualsiasi tipo di progetto Avengers vs. X-Men non avrà lo stesso impatto senza i sei Vendicatori originali. Mister Fantastic probabilmente non condividerà mai lo schermo con Tony Stark. La Cosa e Hulk? Non si scontreranno mai. Ma tutti questi problemi potrebbero essere risolti con un reboot…

Ci sono troppi personaggi

Moon Knight She-Hulk

Negli ultimi anni, è stato meraviglioso vedere personaggi del calibro di Shang-Chi, Ms. Marvel, She-Hulk e gli Eterni ottenere il loro posto sullo schermo. Purtroppo, questo si è aggiunto a un problema preesistente del MCU: troppi personaggi.

Semplicemente non c’è spazio per rendere giustizia a tutti questi eroi e, con un numero limitato di film e spettacoli televisivi disponibili ogni anno (e ancora meno con Bob Iger di nuovo a capo della Disney), molti di loro sono caduti nel dimenticatoio.

Moon Knight, Namor, Werewolf by Night e persino il nuovo Capitan America sono scomparsi dalla loro introduzione. Quando Sam Wilson tornerà, saranno passati quattro anni dall’ultima volta che lo abbiamo visto!

La DC ha fatto alcune cose meglio

Peacemaker

Il DCEU è stato un disastro e di questo si sono rallegrati non pochi fan del MCU. Anche se non si è assolutamente prevenuti, non si può ignorare il fatto che, per un certo periodo, la narrazione è stata: “Tutto ciò che la DC può fare, la Marvel lo fa meglio“.

Nonostante ciò, bisogna ammettere che la DC ha fatto almeno alcune cose meglio dei Marvel Studios. Molti superumani si sentono più… beh, super… nel DCEU. Anche il mondo stesso è a volte più fantastico e fumettistico, e l’atmosfera adulta ha fatto sì che il franchise abbia ottenuto il rating R molto prima che Deadpool e Wolverine lo facessero quest’anno.

I suoi giorni migliori sono alle spalle

Marvel Studios

I Marvel Studios stanno cercando di correggere la rotta, revisionando creativamente Daredevil: Born Again, dando la priorità alla qualità rispetto alla quantità e rimodellando la Saga del Multiverso dopo che Kang non è riuscito a entrare in sintonia con il pubblico. Per questo, meritano un grande riconoscimento.

Purtroppo, la sensazione è che i giorni migliori del MCU siano ormai alle spalle. Questi film non sembrano più eventi veri e propri e, anche se c’è sempre spazio per un cambiamento, l’entusiasmo non c’è più. Forse è una cosa troppo bella dal 2008?

I prossimi film sui Vendicatori saranno probabilmente epici, ma riusciranno a colpire nello stesso modo in cui Avengers: Endgame? Sembra improbabile. È stato quello il momento in cui l’entusiasmo dei fan ha raggiunto l’apice; basti vedere quanto poco i fan si interessino agli show televisivi del MCU rispetto a quando è stata lanciata WandaVision.

8 cose che nessun fan DC ammetterebbe mai sul DCEU

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8 cose che nessun fan DC ammetterebbe mai sul DCEU

Il DC Extended Universe, anche noto semplicemente come DCEU, è definitivamente terminato con l’uscita in sala nel dicembre 2023 del film Aquaman e il Regno Perduto. A questo franchise che ha sin dall’inizio faticato a trovare la propria identità, pur regalando momenti molto entusiasmanti, subentrerà ora il DCU di James Gunn e Peter Safran. In attesa che questo diventi realtà, con il Superman del 2025, è ancora tempo di riguardare al DCEU per riflettere su ciò che ha funzionato e su ciò che non ha funzionato, ma anche su quelle cose che non si è ancora disposti ad accettare. Proprio su quest’ultimo punto, ecco 8 cose che nessun fan della DC vuole accettare sul DCEU.

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Copiare la Marvel è stata la mossa giusta (ma non ha funzionato)

DC e Marvel

Quando gli spettatori hanno rifiutato il tono cupo di Batman v Superman: Dawn of Justice, la Warner Bros. è entrata in modalità panico e ha apportato modifiche a Suicide Squad per alleggerire l’approccio di David Ayer alla narrazione. È lo stesso motivo per cui alla fine lo studio si è rivolto a Joss Whedon per rendere Justice League più simile a The Avengers.

Da quel momento in poi, i tentativi di replicare il successo dei Marvel Studios sono continuati seriamente, con Aquaman, Shazam! e Birds of Prey che hanno praticamente copiato e incollato i loro toni dal MCU. La decisione non aveva nulla di sbagliato, ma semplicemente non ha funzionato e pur ottenendo recensioni migliori questi film non sono riusciti ad apportare qualcosa di proprio a questi toni, finendo con il risultare poco più che copie in contrasto tra loro.

Superman non è un eroe nel DCEU

Henry Cavill Superman

Non si può negare che Henry Cavill abbia fatto un ottimo lavoro nel ruolo di Superman e, con la giusta sceneggiatura e il giusto regista, forse l’attore avrebbe potuto fare cose incredibili con il ruolo. Tuttavia, pur lodando il suo Clark Kent, molti fan ignorano il fatto che questo Kal-El non è esattamente l’eroe altruista che conosciamo e amiamo nei fumetti. In L’uomo d’acciaio, ha deciso di salvare le vite delle persone solo dopo aver superato i suoi problemi con il padre.

Mentre l’uccisione di Zod – anche se usata come ultima risorsa – è decisamente fuori dal personaggio. Cosa ha portato poi l’eroe più potente del DCEU a imboccare un sentiero oscuro in quei flashforward visti in Batman v Superman: Dawn of Justice? Insomma, ci sono stati numerosi segnali che dimostrano che questo Superman non è un eroe.

La Warner Bros. non dovrebbe rilasciare la Ayer’s Cut

Suicide-Squad-ayer-cut

Da quando la Zack Snyder’s Justice League ha visto la luce, il regista di Suicide Squad David Ayer ha portato avanti una campagna per convincere i fan a riunirsi dietro un movimento #ReleaseTheAyerCut. Ayer insiste sul fatto che la sua versione originale del film del 2016 sia una sorta di capolavoro inedito e che le modifiche apportate dalla Warner Bros. (un finale leggermente diverso, alcuni elementi grafici e l’approccio confuso all’esplorazione delle storie di origine di ciascun membro della Task Force X) siano in qualche modo responsabili del fatto che il film sia stato una tale delusione.

Tuttavia, è stato riportato che non abbia subito cambiamenti poi tanto drastici e per quanto sia del tutto possibile che il film concepito dal regista fosse più coerente e godibile, con archi narrativi migliori, è improbabile che possa rivelarsi un’opera tanto migliore. Ad ogni modo, sembra ormai improbabile che questa versione verrà rilasciata in futuro e lo stesso Ayer ha affermato di aver gettato la spugna a riguardo.

Birds of Prey non è un brutto film

Birds of Prey

I personaggi di Birds of Prey meritavano di certo di meglio e il film in generale ha indubbiamente mancato di offrire storie a loro legate che avessero un effettivo valore. Tuttavia, a parte questo, non si tratta di un brutto film. Non parliamo ovviamente di un capolavoro, ma con il 79% su Rotten Tomatoes, è tra i film meglio recensiti di questo franchise.

Margot Robbie è fantastica, così come la maggior parte del cast di supporto, ed Ewan McGregor è probabilmente uno dei più grandi cattivi del DCEU nel ruolo di Maschera Nera. Anche in questo caso, sono stati commessi degli errori, ma è ingiusto vedere Birds of Prey spesso classificato, insieme a film come The FlashSuicide Squad e Wonder Woman 1984, come il peggiore che il DCEU abbia mai offerto.

Batman v Superman presenta una delle più belle scene di combattimento di tutti i tempi

batman v superman 10

Molti fan della DC non sono riusciti a dimenticare la scena di “Martha!” in Batman v Superman: Dawn of Justice, ma sembrano aver dimenticato che il film ha offerto una delle migliori scene di combattimento mai apparse sullo schermo in un adattamento di un fumetto. La battaglia tra il Crociato incappucciato e l’Uomo d’Acciaio è assolutamente epica e fa un lavoro brillante nel mostrare quanto Batman sia un eccellente tattico mentre trova abilmente il modo di sopraffare il suo nemico.

Brutale, dura e come se i fumetti prendessero vita, l’intera sequenza ancora oggi non riceve abbastanza credito. Certo, Snyder ha commesso alcuni errori: Doomsday aveva un aspetto terribile, Superman è stato ucciso e Lex Luthor era… strano. Tuttavia, la negatività che circonda Batman v Superman ha reso alcuni ciechi di fronte alla grandezza che era occasionalmente offerta.

I DC Studios non hanno ucciso il DCEU, è stato il DCEU stesso a farlo

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Da una certa parte dei fan della DC, James Gunn, Peter Safran e gli studi DC nel loro complesso ricevono un sacco di odio in quanto vengono incolpati di aver distrutto il DCEU con un reboot che ha gettato via Henry Cavill e Ben Affleck ma ha mantenuto i piani di Gunn e i membri della sua famiglia. Sebbene si possa sostenere che l’annuncio del reboot del DCU all’inizio di un anno che ha visto l’uscita di quattro film del DCEU sia stato un errore, i DC Studios non possono essere incolpati della scomparsa di questo franchise.

La Warner Bros, invece, sì. Non c’è mai stata una visione coesa per questi personaggi, che sono stati passati di mano in mano più volte nel corso degli anni senza una vera idea di dove portarli. Blue Beetle andava bene, ma si potrebbe sostenere che Wonder Woman è ancora l’unico film del DCEU veramente grande e vietato ai minori, in una serie composta da più di una dozzina di titoli. Non bisogna dunque odiare i DC Studios se il DCEU è morto, bensì l’idea di questo della Warner Bros.

Joss Whedon ha azzeccato molte cose in Justice League

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Non si può negare che la versione di Justice League distribuita nei cinema non sia affatto un film eccezionale. Tuttavia, è stato tutt’altro che un disastro e certamente non è stato il pasticcio insopportabile che alcuni fan hanno descritto negli anni. L’odio per il “Whedon Cut” ha dato vita al movimento #ReleaseTheSnyderCut e ha costretto la Warner Bros. a spendere decine di milioni di dollari per completare la Zack Snyder’s Justice League.

Quest’ultima è ritenuta superiore, ma nella versione di Whedon, Superman si comportava davvero come… beh, Superman! Certo, c’erano alcune battute che facevano rabbrividire, ma molte delle trovate di Whedon si sono rivelate azzeccate nella costruzione di determinati eventi e personaggi. Persino Cavill sembra aver preferito l’approccio del regista di The Avengers alla versione di Superman proposta da Snyder.

Il MCU è meglio del DCEU

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Mettendo da parte i fumetti e riferendoci solo a quanto visto sullo schermo, è difficile non riconoscere che la maggior parte dei supereroi Marvel e anche diversi villain del MCU si siano dimostrati essere più interessanti di quelli del DCEU. Naturalmente i personaggi di quest’ultimo franchise sono incredibili: Superman, Wonder Woman e Batman sono tutte icone innegabili. Tuttavia, il problema di questi personaggi – e questo è il caso della DC da decenni – è che questi Dei tra gli uomini non sono relazionabili.

I personaggi del Marvel Cinematic Universe sono più vicini alla realtà, e persino un Dio del Tuono letterale come Thor è una persona imperfetta e credibile. Per questo motivo, i fan e gli spettatori abituali graviteranno senza dubbio sempre di più verso i personaggi della Marvel, con Spider-Man e Hulk che continueranno a incuriosire ed emozionare più di quanto non faranno mai Shazam e Aquaman. Certo, il DCU di Gunn potrebbe cambiare quest’aspetto e offrire delle gradite novità.

8 cose che il trailer di 28 anni dopo rivela su ciò che è successo dopo l’ultimo film

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Sony Pictures Entertainment ha recentemente pubblicato il primo trailer della nuova installazione della serie 28 giorni dopo, 28 anni dopo, e ci sono alcuni momenti scioccanti che hanno già attirato l’attenzione dei fan. Il primo film della nuova trilogia uscirà nell’estate del 2025 e comprende alcuni volti noti, tra cui Aaron Taylor-Johnson, Jodie Comer e Ralph Fiennes. Il nuovo trailer di 28 anni dopo fa sembrare la serie più spaventosa ed emozionante che mai.

Aaron Taylor-Johnson è il protagonista del prossimo film 28 anni dopo nel ruolo di Jamie, un sopravvissuto che vive su un’isola remota del Regno Unito e che si avventura fuori dall’isola per una missione, ma incontra molti problemi lungo il cammino. Il trailer presenta un’interpretazione molto inquietante della poesia Boots su scene che mostrano ancora più degrado e caos rispetto a quelle presenti in 28 settimane dopo del 2007. Oltre ai nuovi e intriganti personaggi che appaiono nel trailer, 28 anni dopo presenta diverse rivelazioni su come le cose sono cambiate dall’ultimo film.

Il Regno Unito è ancora alle prese con il virus della rabbia

Il Regno Unito è ancora alle prese con il virus della rabbia

Il Paese è ancora invaso dagli infetti

Dopo gli eventi di 28 Giorni dopo e 28 Settimane dopo, 28 Anni dopo mostra che il Regno Unito è ancora invaso da persone infettate dal virus della rabbia. Nel film originale, il personaggio di Cillian Murphy, Jim, si sveglia e scopre che Londra è diventata una scena di caos e che persone apparentemente impazzite lo inseguono per le strade, prima di scoprire la verità sul virus. Tuttavia, alla fine del primo film, gli infetti vengono mostrati affamati e lui e i suoi compagni vengono apparentemente salvati, lasciando presagire un futuro più positivo.

In base al trailer di 28 anni dopo, sembra che, negli anni successivi, il virus non si sia estinto come suggerito dal primo film, ma abbia continuato a diffondersi come mostrato nel secondo.

Al contrario, il finale di 28 settimane dopo era molto più negativo, mostrando che il virus aveva infettato anche l’Europa continentale. Si può ipotizzare che la continua diffusione del virus abbia portato al mondo descritto in 28 Anni dopo. In base al trailer di 28 anni dopo, sembra che, negli anni successivi, il virus non si sia estinto come suggerito dal primo film, ma abbia continuato a diffondersi come mostrato nel secondo. In effetti, il mondo di 28 Anni Dopo appare ancora più distopico di quello in cui Jim si è svegliato.

Una piccola comunità di sopravvissuti è apparsa sull’Isola Santa

holy island 28 anni dopo

L’isola isolata è un luogo perfetto per la sopravvivenza

Il trailer di 28 anni dopo mostra Holy Island, un luogo reale nel nord dell’Inghilterra che ha accesso alla terraferma tramite una strada rialzata. La comunità è molto isolata, soprattutto durante l’alta marea, il che la rende il luogo perfetto per rimanere al sicuro dagli infetti. La strada rialzata e le difese installate aiutano a proteggere l’isola. Ma il personaggio di Taylor-Johnson viene mostrato mentre se ne va, quindi sembra che anche i membri della comunità possano lasciare l’isola se necessario.

Questo è interessante anche perché nei due film precedenti c’erano piccole bande di sopravvissuti che si ritrovavano o venivano messi insieme grazie a un intervento militare, ma questa è la prima grande comunità. Il trailer mostra una società funzionante sull’Isola Santa che include diversi lavori e mostra che le persone sembrano essere amichevoli tra loro. Sarà interessante vedere come 28 Anni dopo contrapporrà la comunità creata sull’Isola Santa al caos che il Jamie di Taylor-Johnson sembra trovare sulla terraferma.

28 anni dopo riporterà i temi militaristi della serie

28 anni dopo riporterà in auge i temi militari della serie

I soldati sono protagonisti del trailer

Le critiche all’esercito e al governo sono state parte integrante dei primi due film della serie e il trailer di 28 anni dopo sembra mostrare che questo tema ricomparirà. La presenza dell’esercito in 28 Giorni dopo, guidata dal Maggiore Henry West di Christopher Eccleston, rappresentava la corruzione delle forze armate e il loro desiderio di approfittare del caos creato dal Rage Virus. Allo stesso modo, il Generale Stone di Idris Elba in 28 settimane dopo è una critica all’incompetenza, o semplicemente al disinteresse per il benessere degli altri, del personale militare.

Sebbene il trailer non chiarisca esattamente quale forma assumerà la critica, l’apparizione di soldati in tutto il trailer fa pensare che ci sarà un messaggio simile in 28 anni dopo. L’esercito e il governo potrebbero ancora esercitare una forma di controllo e protezione sulla terraferma con cui la comunità dell’isola entra in contatto. Tuttavia, come per i colpi di scena dei film precedenti, il trailer lascia poco chiaro se la presenza dei soldati sia davvero altruistica o se ci sia un altro scopo che verrà poi alla luce.

Il trailer mette in dubbio il destino di Jim alla fine di 28 giorni dopo

Il trailer mette in dubbio il destino di Jim alla fine di 28 giorni dopo

Ci sono diversi accenni al personaggio

Alla fine del film originale, il Jim di Cillian Murphy, insieme a Selena e Hannah, lascia un messaggio di aiuto che viene visto dagli aerei di passaggio e viene finalmente salvato, tendendo verso un futuro più positivo per i personaggi. Tuttavia, il trailer di28 anni dopo lascia diversi indizi sul suo destino. Innanzitutto, il nome Jimmy può essere visto inciso sul corpo di un infetto che il personaggio di Taylor-Johnson incontra. In secondo luogo, Jimmy è scritto nuovamente sul lato di un fienile mostrato nel trailer. Anche se non è chiaro se Jimmy si riferisca al Jim di 28 giorni dopo, sembra certamente possibile.

Inoltre, ci sono già dubbi sulla possibile presenza di Cillian Murphy in 28 anni dopo, dato che nel trailer c’è un infetto che ha una certa somiglianza con Jim. La figura viene mostrata lentamente seduta in un campo con altri personaggi in primo piano. Anche se non c’è alcuna conferma che questa figura sia Murphy, i tratti del viso dell’infetto fanno pensare a Jim nel film originale.

Tuttavia, dal momento che il nome di Cillian Murphy sembra essere legato sia a 28 anni dopo che al secondo film della nuova trilogia di 28 anni, sembra strano che sia uno degli infetti. A meno che il film non preveda anche la possibilità che gli infetti siano più senzienti rispetto ai due film precedenti, è più probabile che Murphy interpreti un altro ruolo che semplicemente non compare nel trailer per mantenere il segreto ai fan che speculano sul suo ritorno.

I sopravvissuti sulla terraferma sono diventati più animaleschi

I sopravvissuti della terraferma sono diventati più animaleschi

La loro situazione è probabilmente più spaventosa di quella dei sopravvissuti sull’isola

Così come la comunità dell’isola ha delle difese, anche i sopravvissuti sulla terraferma si difendono, ma la loro situazione è probabilmente molto peggiore. Mentre l’isola ha una sola via di accesso e di uscita, spesso allagata a causa dell’alta marea, i sopravvissuti sulla terraferma devono stare sempre all’erta. Le differenze tra la vita sull’isola e quella sulla terraferma avrebbero potuto portare a una divergenza nel comportamento dei due gruppi che viene accennata nel trailer di 28 anni dopo attraverso le immagini della comunità dell’isola e il contrasto tra i sopravvissuti selvaggi e i militari che Jamie incontra.

Tuttavia, una volta che Jamie lascia l’isola, il trailer inizia a mostrare scene molto più inquietanti, tra cui un infetto appeso a testa in giù al soffitto e il personaggio di Ralph Fiennes ricoperto da quello che sembra essere sangue.

Rispetto al modo di vivere militare e di culto dei sopravvissuti della terraferma, la comunità dell’isola sembra relativamente pacifica. Il trailer mostra un ufficio di collocamento della comunità e gli abitanti sembrano conoscersi. Tuttavia, una volta che Jamie lascia l’isola, il trailer inizia a mostrare scene molto più inquietanti, tra cui un infetto appeso a testa in giù al soffitto e il personaggio di Ralph Fiennes ricoperto da quello che sembra essere sangue. Queste immagini potrebbero indicare lo stile di vita molto più duro che questi sopravvissuti hanno dovuto condurre.

Allo stesso modo, gli infetti sono diventati più grandi e più forti

Il virus della rabbia si è evoluto dopo 28 Settimane dopo

Mentre nei primi due film del franchise di 28 Giorni gli infetti erano persone normali prima di contrarre il virus della rabbia, gli infetti di 28 Anni Dopo sembrano essere diventati qualcosa di non del tutto umano. Il trailer di 28 anni dopo mostra diverse immagini degli infetti in cui sembrano essere molto più grandi di una persona media. In particolare, una scena mostra il personaggio di Aaron Taylor-Johnson che scappa da una figura che sembra essere quasi il doppio della sua altezza.

Allo stesso modo, in una sequenza che mostra dei soldati che camminano con cautela in una stanza buia, un soldato viene sollevato da terra da qualcosa che proviene dall’alto e scompare mentre spara con la sua pistola nell’oscurità. Allo stesso tempo, un altro soldato viene mostrato mentre guarda terrorizzato qualcosa sopra di lui. Queste scene dimostrano che gli infetti di 28 anni dopo sono più grandi di una persona e anche molto più forti, il che li rende ancora più terrificanti per i sopravvissuti che devono affrontarli.

Alcuni sopravvissuti hanno formato un culto

Nel trailer compaiono maschere e strutture ossee inquietanti

Una delle rivelazioni più sorprendenti del trailer di 28 anni dopo è l’esistenza di un culto che sembra ruotare intorno all’adorazione delle ossa o dei morti. Ci sono diverse immagini di un tempio o altare molto inquietante, ma intrigante, fatto interamente di ossa umane, a cui vengono mostrati diversi personaggi che si avvicinano. Le dimensioni dell’altare fanno pensare che la sua costruzione abbia richiesto molto tempo e molte morti.

In un’altra scena, si vede un gruppo numeroso, probabilmente una congregazione, che indossa maschere e solleva un ragazzo sopra le proprie teste. 28 Giorni dopo 28 Settimane dopo includono elementi del genere, quindi sembra probabile che questo culto si sia sviluppato durante la diffusione del virus della rabbia negli ultimi 28 anni.

Non è chiaro se il Jamie di Taylor-Johnson e l’adolescente in missione con lui facciano parte del culto o se lo incontrino soltanto, dato che il culto non compare in nessuna scena prima che abbiano lasciato l’isola.

Non è chiaro se il Jamie di Taylor-Johnson e il ragazzo che ha in missione con lui facciano parte della setta o la incontrino soltanto, dato che la setta non appare in nessuna scena prima che abbiano lasciato l’isola. Il film è decisamente inquietante e solleva molte domande su 28 anni dopo e sul suo sequel, 28 anni dopo parte II: Il tempio di ossa. Tuttavia, dato il titolo di quest’ultimo, sembra lecito supporre che la setta e il suo scopo saranno esplorati ulteriormente nei futuri film della serie.

La società in 28 anni dopo sembra aver perso completamente i contatti con gli altri Paesi

28 anni dopo trailer

Il mondo appare ancora più post-apocalittico e selvaggio rispetto ai film precedenti

Nei due film precedenti della serie 28 giorni, c’era ancora un certo livello di comunicazione tra persone in luoghi diversi, in particolare attraverso i militari o il governo che cercavano di aiutare a passare informazioni ai sopravvissuti. Tuttavia, il finale del secondo film conferma che il virus della rabbia si è diffuso nell’Europa continentale, il che significa che le comunicazioni potrebbero essere ulteriormente eliminate. Sebbene questi due film fossero certamente di natura post-apocalittica, essi raccontavano l’inizio di un crollo piuttosto che l’aspetto della società anni dopo il collasso.

Dato che sono passati 28 anni dallo scoppio del virus, è logico che 28 anni dopo assuma un tono diverso rispetto ai suoi predecessori. Invece di concentrarsi sul tentativo di mantenere la società com’era prima dell’epidemia, hanno formato una società completamente nuova che sembra non avere alcun mezzo di comunicazione con il mondo esterno, ammesso che esista ancora un mondo esterno. Sebbene sia possibile che 28 anni dopo includa ancora l’aiuto e la comunicazione con l’estero come 28 settimane dopo, potrebbe avere più senso che la serie si muova in una direzione unica.

8 cose che abbiamo appena scoperto sul prossimo film di Star Wars, The Mandalorian & Grogu

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The Mandalorian & Grogu è stato protagonista dello Star Wars Celebration 2025 in Giappone, dove la Lucasfilm ha rivelato molti dettagli sul film in uscita nel 2026. Il prossimo film di Star Wars uscirà nelle sale nel maggio del prossimo anno, con Jon Favreau e Dave Filoni alla guida della produzione. Naturalmente, essendo l’ultimo grande evento prima della data di uscita del film, i panel dello Star Wars Celebration 2025 dovevano rivelare molti dettagli sul progetto, così come sugli altri film, serie TV, pubblicazioni cartacee e videogiochi ambientati in una galassia lontana lontana.

Per quanto riguarda la storia di The Mandalorian & Grogu, prima dell’evento si sapeva poco del film. È stato confermato che Pedro Pascal tornerà a doppiare il primo dei personaggi titolari, con alcune immagini mostrate in precedenti convention che confermano il ritorno di Garazeb Orelios, un personaggio di Star Wars Rebels. Ora però, grazie all’attenzione riservata al film presentato allo Star Wars Celebration 2025, abbiamo molte più informazioni sul prossimo film di Star Wars: The Mandalorian & Grogu.

The Mandalorian & Grogu è ispirato ad Akira Kurosawa

Festival di Cannes 2024
Poster credits: © Shochiku Co., Ltd. / Kurosawa Prod. – Graphic design: © Hartland Villa. Immagine tratta da Rapsodia in agosto di Akira Kurosawa (1991).

Come lo era il film originale di Star Wars

Al panel di Star Wars Celebration dedicato a The Mandalorian & Grogu, una delle prime rivelazioni di Jon Favreau ha fatto riferimento alle origini di Star Wars. Favreau ha sottolineato quanto sia stato influenzato dal leggendario regista giapponese Akira Kurosawa durante la produzione delle prime tre stagioni di The Mandalorian e come The Mandalorian & Grogu continui questa tradizione. Come molti sanno, Kurosawa ha avuto una grande influenza sulla creazione della trilogia originale di Star Wars da parte di George Lucas, il che significa che Favreau e il suo prossimo film stanno tornando ai primi giorni del franchise e alle sue ispirazioni.

Il Razor Crest torna ufficialmente in The Mandalorian & Grogu

The Razor Crest

Verso la fine della seconda stagione di The Mandalorian, lo starfighter di Din Djarin – e, di fatto, la sua casa – è stato distrutto. Moff Gideon ha bombardato il Razor Crest, costringendo Din a ricevere un caccia stellare N1 in The Book of Boba Fett e nella terza stagione di The Mandalorian. Alla fine, però, la casa originale di Din e una delle migliori navi di Star Wars torna, con il Razor Crest che appare in diversi filmati rilasciati per The Mandalorian & Grogu durante lo Star Wars Celebration 2025.

Tuttavia, non è stato confermato come tornerà esattamente la Razor Crest. È probabile che Din abbia semplicemente incaricato qualcuno di costruire una nuova versione della nave dopo che quella originale è stata distrutta. Come molti hanno sottolineato da quando Din ha ottenuto una nave N1, il caccia stellare più piccolo probabilmente ostacolava le sue operazioni di caccia alle taglie. Con The Mandalorian & Grogu che vede i protagonisti dare la caccia alle taglie imperiali, il ritorno della Razor Crest è altamente logico.

Sigourney Weaver è stata confermata come agente della Nuova Repubblica in The Mandalorian & Grogu

Sigourney Weaver
Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Una delle rivelazioni più attese sul cast di The Mandalorian & Grogu alla Star Wars Celebration 2025 era il ruolo di Sigourney Weaver. Oltre a Pascal, la Weaver è senza dubbio la più grande aggiunta al film dall’inizio della produzione nel 2024. Sebbene non siano stati forniti ulteriori dettagli sul ruolo della Weaver nel film, è stato almeno confermato che lavora per la Nuova Repubblica.

Considerando che il film è ambientato nella L’era della Nuova Repubblica, ciò ha senso. Il personaggio di Weaver è stato avvistato mentre indossava abiti della Nuova Repubblica e parlava con Din Djarin come un leader farebbe con un sottoposto, suggerendo che è lei la responsabile dell’assegnazione delle missioni mandaloriane contro i resti dell’Impero nella galassia. Un’immagine rivelata allo Star Wars Celebration 2025 mostrava anche la Weaver con indosso l’iconica uniforme da pilota di X-Wing, suggerendo che potrebbe avere un ruolo più attivo nelle sequenze d’azione del film.

Din Djarin si toglie di nuovo l’elmo in The Mandalorian & Grogu

The Mandalorian 3 Din Djarin

Sebbene Pedro Pascal sia noto da tempo per dare la voce a Din Djarin, Brendan Wayne e Lateef Crowder hanno tendenzialmente interpretato l’aspetto fisico del personaggio. Din Djarin raramente si toglie l’elmo, il che significa che questi ultimi due stuntman sono fondamentali per la sua interpretazione. Pascal è apparso fisicamente solo poche volte nelle tre stagioni di The Mandalorian, quindi molti non erano sicuri della portata del suo ruolo in The Mandalorian & Grogu. Come rivelato al SWCJ, però, Din si toglierà ancora una volta l’elmo, consentendo al film di sfruttare il carisma di Pedro Pascal.

The Mandalorian & Grogu sarà caratterizzato da battaglie contro i resti dell’Impero

The Mandalorian & Grogu

Dato che manca ancora più di un anno all’uscita del film, durante lo Star Wars Celebration 2025 non è stato rilasciato alcun trailer di The Mandalorian & Grogu. Tuttavia, è stato mostrato un piccolo teaser ai presenti, tra cui Screen Rant. Il trailer iniziava con una lunga clip di Din Djarin che si faceva strada combattendo contro gli Imperiali all’interno di un AT-AT walker. La lunga ripresa continua mostrava Din che utilizzava tutto il suo arsenale mandaloriano, prima di far saltare in aria il walker e volare via con Grogu al seguito.

Grogu avrà un ruolo più attivo in The Mandalorian & Grogu

The Mandalorian & Grogu

L’adorabile bambino sta crescendo

Per quanto riguarda quest’ultimo personaggio di The Mandalorian & Grogu, le rivelazioni sul film alla Star Wars Celebration 2025 hanno confermato il suo ruolo più attivo. Il filmato mostrato ai presenti ha evidenziato il ruolo più attivo di Grogu nella trama, comprese alcune scene in cui nuota nell’acqua. Un’altra sezione lo mostra mentre usa la Forza per smantellare un droide.

Grogu è ormai cresciuto e ha il potere e la capacità di aiutare più attivamente il suo padre adottivo…

Durante le tre stagioni di The Mandalorian, Grogu è stato più che altro un passeggero. Sebbene abbia avuto i suoi momenti di eroismo grazie alla Forza, è innegabile che la sua giovane età lo rendesse secondario rispetto a Din Djarin. Tuttavia, come dimostrano il titolo del film in uscita e le immagini mostrate allo Star Wars Celebration, le cose stanno cambiando, poiché Grogu è ormai cresciuto e ha il potere e la capacità di aiutare più attivamente il suo padre adottivo.

Confermato il ritorno del figlio di Jabba The Hutt in The Mandalorian & Grogu

Confermate le voci sul film

Nel dicembre 2024 è stata riportata una delle voci più bizzarre su The Mandalorian & Grogu. Molti sostenevano che Jeremy Allen White fosse stato scritturato per The Mandalorian & Grogu, dopo il successo ottenuto con The Bear. Si diceva che White avrebbe interpretato Rotta the Hutt, il figlio di Jabba the Hutt, apparso per la prima volta nel film d’animazione di Dave Filoni, Star Wars: The Clone Wars.

Sebbene la partecipazione di White non sia stata confermata, lo Star Wars Celebration 2025 ha almeno confermato la presenza del figlio di Jabba the Hutt in The Mandalorian & Grogu. Una scena del filmato mostrato alla convention ha messo in evidenza un Hutt presente in un’arena, confermando apparentemente le voci emerse alla fine del 2024. Resta da vedere quale sarà il ruolo di Rotta in The Mandalorian & Grogu, ma la sua inclusione è tanto eccitante quanto peculiare.

The Mandalorian & Grogu è ancora previsto per maggio 2026

The Mandalorian and Grogu 2026

L’ultima cosa che abbiamo appreso su The Mandalorian & Grogu alla Star Wars Celebration 2025 è più una riconferma che altro. Da tempo è risaputo che The Mandalorian & Grogu sarà il prossimo film di Star Wars ad uscire nelle sale. Alla SWCJ, questo è stato ribadito.

The Mandalorian & Grogu è ancora previsto per l’uscita il 22 maggio 2026, poco più di un anno dopo il panel allo SWCJ. Ciò significa che nei prossimi 13 mesi ci si può aspettare molte altre rivelazioni sul film, incluso il primo trailer pubblicato in tutto il mondo. Non è chiaro quando ciò avverrà, ma se le rivelazioni di The Mandalorian & Grogu alla Star Wars Celebration 2025 confermano qualcosa, è che la produzione del prossimo film di Star Wars per il cinema sta procedendo senza intoppi.

8 cinecomics Marvel e DC che hanno floppato al botteghino

8 cinecomics Marvel e DC che hanno floppato al botteghino

Sebbene molti cinecomics Marvel e DC continuino a riscuotere un grande successo al botteghino, il genere non è mai stato immune da qualche flop finanziario. A volte, ciò è dovuto al fatto che alcuni personaggi non entrano in sintonia con gli spettatori. In altre occasioni, un adattamento di un fumetto è giudicato talmente scadente che la gente semplicemente non vuole spendere i propri soldi in un biglietto del cinema, nonostante la popolarità di franchise come The Avengers e Spider-Man. Nelle ultime settimane si è parlato molto delle difficoltà che il DCEU deve affrontare quest’anno. La Warner Bros. ha registrato tre flop consecutivi di cinecomics, di cui The Flash è uno degli ultimi esempi. Tuttavia, se pensavate che le cose fossero andate male per quel film… beh, potreste impallidire in confronto ad alcuni di quelli che troverete in questa lista!

Shazam! Furia degli dei

Shazam! Furia degli DeiShazam! del 2019 rimane uno dei cinecomics del DCEU meglio recensiti, ma l’entusiasmo per il sequel, Furia degli Dei di quest’anno, è stato a dir poco smorzato. Era passato troppo tempo dall’uscita del primo capitolo e il fascino di vedere questi ragazzini trasformarsi in supereroi si è perso quando l’attore Billy Batson è sembrato più appropriato per incarnare l’eroe del titolo rispetto al protagonista Zachary Levi. Le recensioni sono state per lo più negative e l’uscita di questo film dopo il fallimento di Black Adam e l’annuncio da parte dei DC Studios di un reboot dell’intero franchise ha condannato il sequel. Con un budget dichiarato di 125 milioni di dollari, Shazam! La furia degli dei ha guadagnato appena 133 milioni di dollari in tutto il mondo. Si tratta di un risultato disastroso per i cinecomics anche dopo una campagna di marketing dimenticabile, che sarebbe comunque costata alla Warner Bros. decine di milioni di dollari oltre al budget di produzione.

I Fantastici Quattro

fantastici quattro cinecomicsNonostante la promessa di un film sui Fantastici Quattro che puntasse molto sull’elemento body-horror dei poteri della squadra, i fan non erano soddisfatti di questo reboot fin dall’inizio. Non volevano una rivisitazione in chiave moderna della Prima Famiglia Marvel, e sia i costumi che il design del Dottor Destino sono stati immediatamente bocciati. Il regista Josh Trank godeva di molta fiducia tra i fan dei fumetti dopo aver diretto Chronicle, fino a che il produttore Simon Kinberg è intervenuto e ha essenzialmente girato metà del film. Di conseguenza, il regista ha disconosciuto Fantastic Four, poco prima che arrivasse nelle sale, spazzando via milioni dal suo previsto weekend di apertura. È stato un momento folle per questo franchise, ma alla fine i Fantastici Quattro hanno guadagnato solo 167,9 milioni di dollari in tutto il mondo. Non abbiamo più visto la squadra da allora e non la vedremo finché non farà ritorno nel reboot dei Marvel Studios del 2025.

Dark Phoenix

dark phoenix cinecomicsRimanendo nell’Universo Marvel della Fox, quando si è diffusa la notizia che Kinberg avrebbe diretto Dark Phoenix per rifare la storia che aveva precedentemente rovinato in X-Men: The Last Stand… beh, probabilmente ricorderete quanto sia andata male. Dopo numerosi ritardi, il film – che originariamente doveva essere composto da due parti – è uscito in un momento in cui i fan dei cinecomics sapevano che il franchise degli X-Men sarebbe stato rilanciato dai Marvel Studios. L’interesse è diventato minimo e le voci di problemi dietro le quinte (ironia della sorte, Kinberg ha dovuto rigirare l’intero atto finale del film) non hanno aiutato molto quando è arrivato il weekend di apertura di Dark Phoenix. Con un incasso di soli 252,4 milioni di dollari a fronte di un budget di almeno 200 milioni di dollari, il franchise si è concluso con una nota negativa. Naturalmente c’era ancora un altro flop da affrontare, ma ci arriveremo più avanti.

Green Lantern

ryan reynoldsPuò essere difficile da credere ora, ma c’è stato un tempo in cui Green Lantern era tra i cinecomics più attesi in assoluto. Numerose fughe di notizie, molte delle quali hanno avuto origine proprio su questo sito, hanno mostrato i membri del Corpo delle Lanterne Verdi e la risposta a questi prototipi è stata positiva. Tutti i segnali indicavano che il film sarebbe stato un incontro tra supereroi e Guerre Stellari e, sebbene non tutti fossero d’accordo con la scelta di Ryan Reynolds come protagonista, la maggior parte dei fan era felice di dargli una possibilità. Poi sono arrivati i trailer. Con un VFX scadente e un tono eccessivamente sciocco, la narrazione online ha subito un brusco cambiamento e ha iniziato a sembrare che Lanterna Verde potesse non essere l’avventura epica che tutti ci aspettavamo. Costato alla Warner Bros. ben 200 milioni di dollari (una rarità per l’epoca), un incasso globale di 220 milioni di dollari garantì a questo film lo status di flop e fu il primo di molti colpi che l’Universo DC avrebbe inferto alla Warner Bros.

Justice League

Justice-League-sequelNonostante il weekend d’apertura da record di Batman v Superman: Dawn of Justice, il film ha subito un forte calo nel secondo fine settimana e, a causa delle spese sostenute dalla Warner Bros. è stato considerato una delusione finanziaria. Di conseguenza, lo studio ha apportato modifiche radicali a Suicide Squad e Justice League. Nel caso di quest’ultimo, il regista di The Avengers Joss Whedon è stato arruolato per “salvare” il film scrivendo e dirigendo una serie di reshoot. Come ora sappiamo guardando la “Snyder Cut”, in qualche modo ha peggiorato notevolmente la situazione e, in base a ciò che abbiamo sentito, ha agito in un modo che ha compromesso la sua carriera. Il motivo per cui ciò è accaduto rimane un mistero, ma a non aiutare la situazione sono stati gli avidi dirigenti degli studios decisi a non rinviare Justice League per ricevere i loro bonus. Al momento dell’uscita di Justice League erano stati spesi così tanti soldi che il film avrebbe dovuto incassare 750 milioni di dollari per pareggiare i conti. Al contrario, ha incassato 657 milioni di dollari, un ottimo risultato per cinecomics in circostanze normali, ma un vero disastro per questo film dopo che il budget è andato fuori controllo.

The New Mutants

The New Mutants cinecomicsDopo Dark Phoenix, l’interesse dei fan per The New Mutants è rapidamente svanito. Dopo l’ennesima serie di contrasti tra il regista di un film Marvel (Josh Boone in questo caso) e la 20th Century Fox, sono seguiti ritardi nella data di uscita. Poi è arrivata la pandemia. Il numero di volte in cui The New Mutants è stato rimandato lo ha trasformato in un meme tra i cinecomics, e con un reboot dei Marvel Studios che si avvicinava, i fan hanno stranamente accolto le voci che parlavano di un film da eliminare o da mandare direttamente a Disney+. Alla fine il film è stato distribuito durante la pandemia, anche se senza i reshoot che avrebbero dovuto portare questo spin-off al punto giusto (alcuni camei, tra cui quello di Mister Sinister, sono stati eliminati). Sebbene le probabilità di successo di The New Mutants fossero molto alte grazie a COVID, un incasso di 49 milioni di dollari a fronte di un budget di 80 milioni ha davvero rappresentato il colpo di grazia per questa iterazione del franchise degli X-Men.

Supergirl

supergirl cinecomicsQuando Supergirl arrivò nel 1984, il franchise di Superman era ormai agli sgoccioli. Il franchise guidato da Christopher Reeve era caduto in disgrazia, ma lo studio sperava chiaramente che questo spin-off avrebbe contribuito a ripristinare l’interesse per l’Universo DC (cosa che non sarebbe avvenuta fino all’arrivo del Batman di Tim Burton, 5 anni dopo). Helen Slater sembrerà anche uscita direttamente dai fumetti, ma questo film non è affatto piaciuto e ha dato l’impressione di essere un’operazione commerciale senz’anima. Naturalmente, non possiamo ignorare il fatto che Supergirl è stato distribuito in un periodo in cui i film d’azione con protagoniste donne non erano la norma, quindi le probabilità di successo erano sempre state sfavorevoli. Alla fine dei conti, però, il film ha guadagnato solo 14 milioni di dollari, nonostante la produzione sia costata 35 milioni di dollari. Mentre Supergirl è tornata in televisione, le sue avventure sul grande schermo si sono concluse qui. Tuttavia, uno Slater in computer grafica è stato mostrato nelle discutibili scene di Speed Force di The Flash, segnando la seconda volta che il personaggio è apparso in un flop al botteghino.

Morbius

morbiusLa Sony Pictures ha ottenuto un grande successo collaborando con i Marvel Studios per il suo franchise di Spider-Man, ma ha ancora intenzione di espandere l’universo dell’arrampica-muri… senza di lui. Senza dubbio spinto dal successo di Venom, lo studio aveva grandi speranze per Morbius, soprattutto per la presenza di Jared Leto come protagonista. Quello che la Sony non ha capito è che nonostante il Protettore Letale sia in grado di stare in piedi da solo, i fan non si preoccupano dei cattivi di serie B di Spidey quando non c’è lui a picchiarli.

Nel caso di Morbius, il film ha sempre avuto l’aspetto di B-movie, e questo è diventato evidente quando sono arrivate le prime recensioni (inoltre non è mai un bene quando una scena post-credits, che dovrebbe anticipare qualcosa di estremamente emozionante, diventa oggetto di scherno). Dopo un calo record del 74% nel secondo fine settimana, Morbius ha guadagnato solo 167 milioni di dollari in tutto il mondo, un risultato scioccante dopo che Spider-Man: No Way Home aveva incassato poco meno di 2 miliardi di dollari mesi prima. Anche una riedizione destinata a sfruttare i meme ha fallito e non prevediamo la possibilità di rivedere questo Vampiro Vivente.

8 cartoons anni ’90 che (forse) non ricordate

8 cartoons anni ’90 che (forse) non ricordate

Ecco 8 serie a cartoni animati, alcune delle quali ispirate a cinema e videogiochi, che sono andate in onda, in Italia e negli Stati Uniti negli anni ’90 e che forse non tutti ricordano:

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James Bond Jr.

8 attori che hanno recitato in film di supereroi deludenti prima di approdare a ruoli iconici della Marvel e della DC

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Molti personaggi dei fumetti sono stati portati sul grande schermo nel corso degli anni, ma gli attori disposti a ricoprire questi ruoli sono davvero pochi. Ad esempio, Ryan Reynolds ha quasi stroncato la sua carriera interpretando Green Lantern nel flop del 2011; tuttavia, ha più che recuperato con il suo ruolo nel franchise di Deadpool, con Deadpool & Wolverine di quest’anno. Oggi analizziamo 8 attori che hanno interpretato personaggi dei fumetti in film di supereroi poco apprezzati, per poi riscattarsi con interpretazioni molto più riuscite in film e telefilm che non hanno fatto fiasco con i fan, la critica e il botteghino. Per vedere chi è stato scelto, basta premere i pulsanti “Avanti”/Indietro” qui sotto…

Scarlett Johansson

Scarlett Johansson

Prima di vestire i panni della Vedova Nera del MCU in Iron Man 2 del 2010, Scarlett Johansson ha interpretato la scienziata femme fatale Silken Floss nell’adattamento per il grande schermo di The Spirit di Frank Miller, stroncato dalla critica.

Il film è stato terribile e non ha rappresentato la giusta direzione per l’attrice, che cercava di entrare nel mondo dei blockbuster hollywoodiani. Fortunatamente, il ruolo di Natasha Romanoff è stato ripagato alla grande e, sebbene abbia avuto difficoltà con i film a grande budget (Lucy è stato solo un successo moderato, ma la Johansson ha Jurassic World Rebirth all’orizzonte), il suo tempo come Vendicatrice ha più che compensato gli errori del passato. In compenso, la Johansson è stata fenomenale nel flop del 2008 ed è facile capire perché Jon Favreau l’abbia vista come la perfetta femme fatale per il suo sequel di Iron Man.

Josh Brolin

Josh Brolin

Josh Brolin ha avuto un successo contrastante nel corso degli anni nel mondo dei film tratti da fumetti, soprattutto a causa dei suoi ruoli difficili da dimenticare (e non in senso positivo) in film come Jonah Hex e Sin City: A Dame to Kill For, che hanno entrambi fatto fiasco.

Tuttavia, il 2018 è stato decisamente il suo anno: l’attore ha interpretato un incredibile cattivo in motion-capture con Thanos in Avengers: Infinity War, per poi vestire i panni del mutante Cable, beniamino dei fan, in Deadpool 2. In entrambi i casi si è distinto per la sua bravura. Ha eccelso in entrambi e il suo lavoro in Avengers: Endgame è stato altrettanto impressionante.

Anche questi film hanno avuto un enorme successo e hanno consacrato Brolin come una delle migliori star di Hollywood. Secondo recenti indiscrezioni, il ruolo di Hal Jordan in Lanterns potrebbe essere il prossimo per lui, anche se si suppone che abbia rifiutato il ruolo.

Chris Evans

Chris Evans - Fantastici Quattro

Chris Evans ha interpretato in modo memorabile il ruolo di Johnny Storm nei terribili film della Fox sui Fantastici Quattro ed è stato altrettanto guardabile in The Losers (scommettiamo che molti di voi l’hanno dimenticato).

Tuttavia, anche se in seguito ha fornito un’interpretazione che ha rubato la scena in Scott Pilgrim vs. The World di Edgar Wright, è stata l’interpretazione di Capitan America che si è rivelata una svolta per l’attore. Quel ruolo lo ha visto diventare non solo un’icona, ma anche una star che non è più costretta a recitare in blockbuster e commedie romantiche di secondo piano. Certo, Ghosted non era un granché, ma guardate quanto è stato bravo in Knives Out di Rian Johnson.

Se Captain America: Il primo vendicatore non fosse arrivato nel 2011, chissà che direzione avrebbe preso la sua carriera.

Michael B. Jordan

Michael B. Jordan

La scelta di Michael B. Jordan per il ruolo di Johnny Storm nel reboot dei Fantastici Quattro di Josh Trank ha suscitato molte polemiche. La cosa è stata rapidamente dimenticata quando i fan si sono lasciati coinvolgere da tutte quelle notizie succulente su ciò che è accaduto dietro le quinte della 20th Century Fox.

Con la colpa sollevata per il pasticcio che è stato fatto, il cast ne è uscito per lo più indenne e Jordan, in particolare, è riuscito a riscattarsi assumendo il ruolo di Erik Killmonger in Black Panther.

È stata un’interpretazione incredibile che, dopo il suo lavoro in Creed, ha dimostrato che è uno dei migliori attori in circolazione. Prima della nascita dei DC Studios, sembrava che potesse vestire i panni della versione di Calvin Ellis di Superman.

Ryan Reynolds

Ryan Reynolds Blake Lively
Ryan Reynolds e Blake Lively in Lanterna Verde

Prima di ottenere il meritato successo con Deadpool, Ryan Reynolds ha tentato più volte di entrare nel genere dei film di supereroi con scarso successo. È stato piacevole da vedere in Blade: Trinity, ma quel film è stato una tale delusione dopo i primi due, che non è importato a nessuno.

Poi c’è stato X-Men Origins: Wolverine. Il primo film da solista di Logan ha fatto un grosso passo falso con il personaggio di Deadpool e, sebbene Reynolds si sia messo in luce in Lanterna Verde, è stato un altro disastro critico e commerciale. Anzi, ha rischiato di distruggere completamente la sua carriera.

Di conseguenza, solo quando ha vestito i panni del Merc with the Mouth è tornato nella A-List e da allora la sua stella è in ascesa. Dopo Deadpool e Wolverine, non vediamo l’ora di vedere il suo prossimo ruolo di Wade Wilson sullo schermo.

Brandon Routh

Superman Returns avrebbe dovuto fare di Brandon Routh un nome conosciuto in tutto il mondo, ma l’insistenza di Bryan Singer affinché l’attore interpretasse Christopher Reeve ha danneggiato la sua carriera in un modo da cui è stato difficile riprendersi.

Per fortuna, Edgar Wright gli ha dato l’opportunità di mostrare un lato molto diverso in Scott Pilgrim vs. The World, e in seguito ha trovato il successo come Ray Palmer in Arrow e con un ruolo principale nello spinoff Legends of Tomorrow. Sfortunatamente, il suo periodo in quest’ultimo si è concluso prematuramente, cosa per cui Routh e i fan hanno espresso il loro disappunto prima che le serie televisive DC di The CW venissero comunque cancellate.

Prima che ciò accadesse, ha avuto un’altra possibilità di interpretare Superman in Crisi sulle Terre Infinite e di dare l’addio all’Uomo d’Acciaio in modo sorprendente e soddisfacente.

Samuel L. Jackson

Samuel L. Jackson in The Spirit (2008)
© 2008 Lions Gate Films

Samuel L. Jackson ha cambiato per sempre il MCU quando ha interpretato Nick Fury alla fine di Iron Man, ma l’attore ha preso molte decisioni molto strane nel corso degli anni. Onestamente, The Spirit è stato probabilmente il suo ruolo più discutibile e il suo cattivo, Octopus, era, beh, terribile.

In effetti, se i fan avessero saputo che era stato scritturato per il ruolo di Nick Fury mentre guardavano questo pasticcio, qualcosa ci dice che non sarebbero stati entusiasti di vedere il leggendario attore come parte del mondo condiviso della Marvel.

Fortunatamente, Jackson ha avuto un impatto duraturo interpretando Fury, un ruolo che ha reso completamente suo. A distanza di anni, continua a interpretare l’ex direttore dello S.H.I.E.L.D. e noi lo amiamo per questo. Speriamo che il resto della Saga del Multiverso sia all’altezza.

Mark Strong

Mark Strong

Mark Strong ha ottenuto un discreto successo in film come Kick-Ass e i due Kingsman, ma il suo ruolo in Lanterna Verde ha perseguitato l’attore britannico per diversi anni (sia in senso positivo che negativo).

Sebbene fosse un’ottima scelta per il ruolo di Sinestro, appariva sciocco come Ryan Reynolds grazie alla sua pelle rosa acceso e al suo costume in CGI. Di conseguenza, quella che doveva essere un’eccitante scena post-credits si è rivelata un’aggiunta confusa e deludente a un film già piuttosto terribile.

Ci è voluto un po’ di tempo, ma Strong ha avuto la possibilità di tornare sul grande schermo dell’Universo DC dove ha interpretato il cattivo di Shazam!, il Dr. Sivana, un cattivo molto più memorabile del Sinestro che abbiamo avuto nel 2011. È un peccato che Shazam! La furia degli dei non gli abbia reso giustizia…

8 attori a cui la Marvel ha “cambiato” la carriera

8 attori a cui la Marvel ha “cambiato” la carriera

Interpretare un supereroe è un privilegio e una responsabilità, ma non è da trascurare il potere che questa scelta esercita sul futuro professionale delle star. Alcune di loro sono entrate nel meraviglioso mondo dei cinecomic Marvel quando erano poco più che sconosciuti, altri si sono risollevati dopo anni di anonimato…

Ecco allora di seguito 8 perfetti esempi di attori la cui carriera è cambiata dopo aver lavorato con i Marvel Studios:

Sebastian Stan

Prima di entrare nei panni di Bucky Barnes (futuro Soldato d’Inverno) in Captain America: Il Primo Vendicatore, Sebastian Stan era noto al grande pubblico per ruoli minori nella serie di successo Gossip Girl (era Carter Baizen, il rampollo e interesse sentimentale di Serena VanderWoodsen) e nella pellicola Hot Tub Time Machine.

E se è vero che il capitolo inaugurale delle avventure di Steve Rogers non gli rese giustizia, il suo ritorno come villain in The Winter Soldier si rivelò una vera e propria consacrazione per l’attore: con grande equilibrio la sua performance riusciva a bilanciare i conflitti interiori di Bucky e la rabbia del supereroe, qualità artistiche che hanno favorito la sua carriera futura come testimoniano I, Tonya, The Martian, Logan Lucky e il recente Destroyer al fianco di Nicole Kidman.

Anthony Mackie

Esattamente come il collega Sebastian Stan, anche Anthony Mackie non godeva della luce dei riflettori hollywoodiani prima di interpretare Sam Wilson aka Falcon nel MCU; nella sua filmografia figurano 8 Mile, Million Dollar Baby e The Hurt Locker, tutti premiati agli Oscar, ma mai un ruolo centrale.

Dopo Captain America: The Winter Soldier le cose sono decisamente migliorate per l’attore: è apparso in quasi tutti i cinecomic Marvel e ha recitato di nuovo in pellicole acclamate come Detroit di Kathryn Bigelow e The Hate U Give. Prossimamente sarà il protagonista della seconda stagione della serie fantascientifica cyberpunk di Netflix Altered Carbon.

Dave Bautista

Il sei volte campione del mondo della WWE Dave Bautista ha seguito le orme dell’ex wrestler Dwayne “The Rock Johnson” lanciandosi in una carriera cinematografica decollata soltanto grazie ai Marvel Studios. L’attore interpreta infatti Drax nel franchise dei Guardiani della Galassia e nell’universo condiviso.

Il percorso è stato il medesimo di tanti altri: film action di serie B (Il Re Scorpione 3, Riddick) poi la grande opportunità con James Gunn che lo vuole nel suo team di freaks in Guardiani Vol.1. Da lì Bautista non si è più fermato, lavorando con Denis Villeneuve in Blade Runner 2049 e con Sam Mendes in Spectre.

Tom Hiddleston

loki

Attore teatrale con formazione shakespeariana, Tom Hiddleston ottiene la fama mondiale grazie a Kenneth Branagh che lo sceglie come interprete di Loki nel primo film del franchise di Thor uscito nel 2011.

Grazie a Hiddleston il Dio dell’Inganno diventa rapidamente uno dei personaggi più amati tra i fan delle Marvel e non solo, ottenendo un ruolo da protagonista in The Avengers del 2012.

Ora l’attore è una vera star, e ha lavorato con autori del calibro di Woody Allen (Midnight in Paris), Guillermo Del Toro (Crimson Peak) e Steven Spielberg (War Horse).

Paul Rudd

ant-man and the wasp

Fino a qualche anno fa tutti avrebbero ricordato Paul Rudd come volto ricorrente delle commedie romantiche di Judd Apatow, ma è solo grazie ai Marvel Studios – che lo trasformano in Ant-Man – che il pubblico inizia a familiarizzare con questo attore dal talento smisurato.

C’è da dire che anche la carriera di Rudd sembra essersi spostata su progetti più seri rispetto al passato, come Altruisti si diventa e Mute.

Cobie Smulders

spider-man: far from home

La maggior parte degli attori che ottengono il successo grazie a serie TV combattono a lungo con l’immagine di quel personaggio iconico dopo la fine dello show. Per tutti Cobie Smulders sarà sempre la Robin Scherbatsky di How I met your mother, mentre per il pubblico cinematografico l’attrice è anche l’agente Maria Hill, la più vicina confidente di Nick Fury e eroina del MCU.

Dal primo Avengers la Smulders è apparsa in altri titoli Marvel, e prossimamente sarà nel cast di Spider-Man: Far From Home, e nelle serie Friends from College e Una serie di sfortunati eventi di Netflix.

Robert Downey Jr.

Iron Man film

Le storie di rivincita personale e professionale sono sempre le migliori da raccontare, specialmente se il protagonista è un attore diventato la star più importante dell’universo cinematografico Marvel.

Robert Downey Jr. è stato una giovane promessa hollywoodiana fino ai suoi problemi con la tossicodipendenza che hanno portato ad un lungo periodo di riabilitazione. Ma la sua carriera si è miracolosamente ripresa dopo la seconda possibilità offertagli dai Marvel Studios: diventare il volto di Tony Stark aka Iron Man.

Ora un attore come Downey ottiene stabilmente almeno 50 milioni per ogni film…una bella rivincita no?

Chris Pratt

chris pratt

Sei ad un altro panino dall’obesità...”, diceva Drax a Star-Lord in una delle sue migliori battute. Ma questa è anche la storia personale di Chris Pratt, comico conosciuto per il ruolo di Andy Dwyer nella sit-com Parks and Recreation.

Nessuno, prima di vederlo nei panni di Peter Quill in Guardiani della Galassia, pensava che l’attore potesse interpretare un eroe con quel fisico, e invece Pratt stupì tutti trasformandosi in un perfetto incrocio tra Han Solo e Indiana Jones.

Ora, è una delle più grandi stelle di Hollywood protagonista di franchise di successo come Jurassic World e The LEGO Movie.

LEGGI ANCHE – MCU: i migliori momenti improvvisati dagli attori

Fonte: ScreenRant

8 “errori” creativi del MCU per i quali non perdoniamo i Marvel Studios

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Dall’uscita di Iron Man nel 2008, i Marvel Studios hanno cambiato la percezione che l’industria e il pubblico aveva dei film di supereroi. Ora, non tutti i film – o le serie televisive – che hanno realizzato sono stati perfetti e, sì, alcuni sono stati decisamente brutti.

Nel complesso, però, il MCU ha una media di battute impressionante per usare una metafora ripresa dal baseball, che fa registrare sempre ottimi risultati in questi adattamenti. Mentiremmo se dicessimo che lungo il percorso non sono stati commessi alcuni passi falsi creativi significativi, e oggi li analizziamo da vicino.

Non tutti i difetti sono stati commessi e ogni fan avrà probabilmente la sua opinione in merito che rispettiamo (la rappresentazione dei poteri di Ms. Marvel ha mancato di poco l’inclusione in questa lista). In definitiva, pensiamo che sarete d’accordo che questi errori che sono difficili da perdonare!

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Ant-Man e Wasp non sono stati i Fondatori dei Vendicatori

Michael Douglas ha ragione, Hank Pym sarebbe dovuto morire in Ant-Man and the Wasp- Quantumania

Non possiamo biasimare i Marvel Studios per aver aspettato Edgar Wright per realizzare Ant-Man, ma così facendo né Hank Pym né Janet Van Dyne sono stati membri fondatori dei Vendicatori.

Al loro posto sono arrivati Vedova Nera e Occhio di Falco, uno dei tanti spunti che lo studio ha preso da The Ultimates. Questi due sono stati membri efficaci della squadra di supereroi, anche se non possiamo fare a meno di pensare che la dinamica tra questi eroi sarebbe stata molto più interessante con l’originale Ant-Man and The Wasp.

Alla fine si è deciso di invecchiare entrambi i personaggi, il che significa che non li abbiamo mai visti nel loro periodo di massimo splendore. Adoriamo Scott Lang e la nuova Hope Van Dyne, ma questo sembra un passo falso nel MCU che ci ha privato di molte storie e momenti fantastici.

Il mediocre adattamento di Pianeta Hulk

Planet Hulk

Anche se possiamo comprendere il fatto che non tutti abbiano apprezzato il tono bizzarro di Thor: Ragnarok, il film nel complesso è stato molto buono (e decisamente migliore di Thor: Love and Thunder, un seguito che si è quasi guadagnato un posto qui per la sua pessima rivisitazione di The Mighty Thor).

Fare di Hulk un personaggio secondario in un film che essenzialmente riavvia il Dio del Tuono è stata una mossa saggia per un personaggio che all’epoca non poteva essere protagonista di un progetto proprio, ma condensare l’arco del “Planet Hulk” in una sottotrama sacrificata è stato più che deludente.

Molto di ciò che aveva reso quella storia un successo è stato eliminato, compreso un finale che gettava le basi per la Guerra Mondiale di Hulk. Il Golia Verde non ha mai trovato una storia d’amore, non ha avuto una squadra tutta sua e si è ridotto a essere coinvolto in battute sull'”ano del diavolo”.

Il pessimo trattamento al film di Vedova Nera, Black Widow

black widow

Sono accadute molte cose in questa vicenda, tra cui il fatto che l’ex CEO della Disney Bob Chapek non avrebbe mai dovuto far debuttare Black Widow nelle sale e contemporaneamente sul servizio “Premier Access” di Disney+, che ha avuto vita breve. Una decisione che ha condannato il progetto e danneggiato i film di supereroi al femminile nel loro complesso.

Fare un film sulla Vedova Nera era impossibile quando i Marvel Studios erano ancora governati da Ike Perlmutter; tuttavia, darle finalmente un’uscita in solitaria dopo la morte del personaggio in Avengers: Endgame è sembrato… inutile.

Ambientare il film tra Captain America: Civil War e Avengers: Infinity War ha inoltre costretto il film a collocarsi in una parte molto specifica della linea temporale del MCU che, in ultima analisi, non era poi così interessante. Quanto sarebbe stato più bello vedere il primo incontro tra Natasha Romanoff e Clint Barton?

The Kree/Skrull War nell’MCU

Gestita nel modo giusto, la guerra Kree/Skrull è una storia in grado di ispirare un intero film degli Avengers. Come minimo, ci sarebbe piaciuto vedere il conflitto alla base di una trilogia di Captain Marvel. Purtroppo, nel blockbuster del 2019 sono stati commessi troppi errori creativi.

Gli eroici Skrull, l’ambientazione anni ’90, la scomparsa di Yon-Rogg, l’eliminazione dell’Intelligenza Suprema in un flashback di circostanza… tutto questo è andato storto in molti modi e rimane decisamente sconcertante.

È un peccato anche perché da qualche parte c’è un grande film di guerra con Carol Danvers che combatte contro i Kree e gli Skrull in una battaglia in cui è in gioco il destino dell’intera galassia. Dopo The Marvels, purtroppo è troppo tardi per questo.

Fare di Spider-Man un “Iron Man Jr.”

Spider-Man iron man jr

Non abbiamo la stesse negativa opinione che alcuni fan anno della trilogia di Spider-Man dei Marvel Studios (Far From Home non era poi così male), ma la relazione tra Peter Parker e Iron Man… beh, rimane una parte fastidiosa del ritratto del web-slinger nel MCU.

Capiamo l’accoppiamento tra Spidey e Tony Stark, perché sono due dei supereroi più popolari della Marvel. Ma non riusciamo a credere che Peter si sia schierato con Iron Man in Civil War… e in nessun modo avrebbe dovuto essergli così fedele in Homecoming. E perché Mysterio doveva essere di nuovo un cattivo di Iron Man?! Questi sono tutti elementi in contrasto con la controparte a fumetti dei rispettivi personaggi.

Spider-Man: No Way Home ha superato questo problema, ma vedere l’eroe utilizzare la nanotecnologia e tutti quei gadget è stato uno smacco. Fortunatamente, il film si è concluso ponendo le basi per vedere finalmente un Uomo Ragno di quartiere amico dei fumetti nel MCU, quindi li perdoneremo!

Un multiverso disordinato nei MCU

multiverso marvel disordinato

I Marvel Studios hanno completamente abbandonato il Multiverso? Sì e no. In ultima analisi, la rappresentazione incoerente del concetto è una parte importante di ciò che ha portato molti fan ad abbandonare questa “Saga del Multiverso“, un’epoca di narrazione che aveva il potenziale per superare la “Saga dell’Infinito“.

Ora non vediamo l’ora che finisca. Il fatto che l’MCU sia costretto a estendersi tra le storie in sala e quelle in streaming non ha aiutato molto, con questi progetti multiversali che non riescono a fare riferimento l’uno all’altro in un modo organico e significativo.

Le incursioni continuano a non avere senso, il What If…? sembra in gran parte irrilevante per la narrazione più ampia, e le realtà alternative che abbiamo visitato – Terra-838, per esempio – erano penose. Dov’era la TVA durante Spider-Man: No Way Home? Perché alcune varianti sono tutte uguali e altre completamente diverse? È un casino.

La rottura della quarta parete di She-Hulk

La rottura della quarta parete di She-Hulk

Ci sono molti motivi per cui She-Hulk: Attorney at Law è stato criticato (molti dei quali provengono da ambienti sospetti di Internet), ma almeno alcuni giudizi avevano una motivazione fondata. Gli effetti visivi non erano abbastanza buoni e la gestione di personaggi come Skaar e Abominio è stata un totale fallimento.

Le lamentele infantili sul twerking e la rappresentazione “offensiva” degli incel hanno poco valore. Tuttavia, dove She-Hulk ha davvero sbagliato è stato il tentativo di emulare i fumetti con un finale che ha rotto la quarta parete nel peggiore dei modi.

Alcuni elementi hanno funzionato – come She-Hulk che entra nel quartier generale dei Marvel Studios – ma K.E.V.I.N.? È stata un’idea stupida, così come la riscrittura del finale da parte di Jennifer Walters. Questo ha tolto allo show la sensazione di essere vitale per il più ampio MCU (l’Intelligenza era una battuta di spirito e non aveva nulla a che fare con The Leader) e ci ha lasciato un cattivo sapore in bocca.

Kang vs. Ants

Kang il Conquistatore film-poteri

Essendo internet, è circolata una strana voce secondo cui il grande cattivo della Saga del Multiverso, Kang il Conquistatore, sarebbe stato sconfitto dalle formiche. Ovviamente non è del tutto vero, ma sprecare questo cattivo in Ant-Man and The Wasp: Quantumania rimane una mossa incomprensibile da parte dei Marvel Studios.

Kang il Conquistatore era il cattivo che dovevamo temere, il “boss finale”, per così dire. Invece, è stato relegato in questo disordinato trequel e, alla fine, è stato eliminato da Scott Lang e Hope Van Dyne in un combattimento insoddisfacente, frutto di reshoots.

Non dubitiamo che ci fosse un piano più grande in gioco. Forse, un giorno, ripensandoci, tutto questo avrà un senso. Per ora, però, tutto ciò che ha fatto è stato dimostrare che la Saga del Multiverso non dovrebbe essere orchestrata dagli scrittori di Rick e Morty.

7° Festival Internazionale del Documentario Visioni dal Mondo, aperti i bandi

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Il Festival Internazionale del Documentario Visioni dal Mondo, ideato, fondato e diretto da Francesco Bizzarri con la direzione artistica di Maurizio Nichetti in calendario a Milano dal 16 al 19 settembre, annuncia l’apertura del bando per la selezione di progetti documentari work in progress in concorso a Visioni Incontra 2021, sezione Industry del Festival.

Dedicata ai professionisti del settore ed esclusivamente a inviti, Visioni Incontra torna in presenza, compatibilmente con l’evoluzione della situazione sanitaria, nei primi due giorni della manifestazione,giovedì 16 e venerdì 17 settembre.

Novità dell’edizione 2021 di Visioni Incontra è l’apertura del concorso a progetti internazionali work in progress in cerca di finanziamento.

A conferma infatti della vocazione del Festival e della sua dimensione sempre più internazionale, gli organizzatori hanno deciso di aprire il concorso, fino alla scorsa edizione rivolto a progetti esclusivamente italiani, anche a progetti indipendenti stranieri. Una decisione che si allinea perfettamente ai principali obiettivi del Festival come quello di far crescere il genere del cinema documentario, il cinema della realtà.

Il bando di concorso Visioni Incontra 2021 e il form di iscrizione è disponibile da oggi, 16 marzo, sul sito del Festival www.visionidalmondo.it. Il termine ultimo per l’iscrizione al concorso è il 7 giugno 2021.

Potranno partecipare al concorso produzioni e co-produzioni indipendenti e già finanziate per il 30% del budget preventivato. Il concorso Visioni Incontra selezionerà progetti di film documentari italiani e internazionali con particolare riferimento alla realtà contemporanea che dimostreranno qualità artistica del progetto, unicità di contenuto, rilevanza dell’argomento, potenziale di distribuzione internazionale così come fattibilità finanziaria.

I progetti selezionati saranno presentati in una sessione di pitching a un pubblico di professionisti dell’audiovisivo. Seguiranno appuntamenti individuali fra le parti – incontri one to one – per finanziamenti, co-produzioni e accordi di distribuzioni.

78 edizioni di cinema internazionale della Biennale Cinema al Lido di Venezia

Dal primo all’11 settembre 2021 al Lido di Venezia, nell’anno delle celebrazioni dei 1600 anni della fondazione della città, prende il via la 78 Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, organizzata dalla Biennale di Venezia e diretta da Alberto Barbera: la Mostra vuole favorire la conoscenza e la diffusione del cinema internazionale in tutte le sue forme di arte, di spettacolo e di industria, in uno spirito di libertà e di dialogo.

La prima Esposizione Internazionale d’Arte Cinematografica risale al 1932 nell’ambito della diciottesima Biennale di Venezia. Il festival, denominato “1ª Esposizione Internazionale d’Arte Cinematografica”, nacque da un’idea del presidente della Biennale di allora, il conte Giuseppe Volpi, dello scultore Antonio Maraini, segretario generale, e di Luciano De Feo, segretario generale de L’Unione Cinematografica Educativa (emanazione della Società delle Nazioni con sede a Roma), concorde sull’idea di svolgere la rassegna nella città lagunare e primo direttore-selezionatore.

L’edizione 1932 si svolse dal 6 al 21 agosto 1932 e fu la prima manifestazione internazionale di questo tipo: si svolse interamente sulla terrazza dell’Hotel Excelsior al Lido di Venezia e, anche se non era una rassegna competitiva, nel cartellone c’erano titoli che fecero la storia del cinema. Tra questi, vale la pena di ricordare Probito del grande regista statunitense Frank Capra, Grand Hotel di Edmund Goulding, Il Campione di King Vidor, il primo e inimitabile Frankestein di James Whale. Alla serate erano presenti gli attori protagonisti dei film che fecero arrivare al Lido oltre 25mila spettatori: si parla dei maggiori divi internazionali dell’epoca come Greta Garbo, Clark Gable, Fredric March, Loretta Young, John Barrymore, Joan Crawford, senza dimenticare l’idolo italiano Vittorio De Sica e il grande Boris Karloff, passato alla storia per il suo ruolo del mostro nel primo Frankestein. Il primo film della storia della Mostra, che venne proiettato la sera del 6 agosto 1932, fu Il dottor Jekyll (Dr. Jekyll and Mr. Hyde) di Rouben Mamoulian. Il primo film italiano, Gli uomini, che mascalzoni… di Camerini, venne presentato invece la sera dell’11 agosto 1932.

In mancanza di una giuria e dell’assegnazione di premi ufficiali, introdotti solamente più tardi, un referendum indetto dal comitato organizzatore, presieduto da Attilio Fontana dell’Ice (Istituto del Commercio Estero), svolto tra il pubblico accorso alla rassegna, decretò come miglior regista il sovietico Nikolaj Ekk per il film Il cammino verso la vita, mentre il film di René Clair A me la libertà venne eletto come il più divertente. Come migliore attrice fu premiata Helen Hayes, come miglior attore Fredric March; il film “più commovente” risultò essere la pellicola americana Il fallo di Madelon Claudet di Edgar Selwyn.

La seconda edizione si svolse due anni dopo, nel 1934, e fu la prima rassegna competitiva: i Paesi rappresentati erano 19 e i giornalisti accreditati più di 300. Dal 1935 la Mostra diventò annuale, segno evidente del successo internazionale della manifestazione. In quello stesso anno venne istituita la Coppa Mussolini per il miglior film straniero e italiano, ma non esisteva una vera giuria. Era la presidenza della Biennale che decretava i vincitori dei premi. Oltre alla Coppa Mussolini, vennero distribuite le Grandi Medaglie d’oro dell’Associazione nazionale fascista dello spettacolo, inoltre i premi per le migliori interpretazioni e giovani registi alla loro opera prima.

Con il crescere della notorietà e del prestigio della rassegna, crebbe anche il numero di opere e dei Paesi partecipanti in concorso. A partire da questa edizione, però, e fino al Dopoguerra, alla Mostra non parteciparono più i film sovietici, mentre il prestigioso premio per gli attori assunse la denominazione di Coppa Volpi, dal cognome del conte Giuseppe Volpi, padre della rassegna.

Di edizione in edizione, molte furono le innovazioni della Mostra: nel 1937 venne inaugurato il nuovo Palazzo del Cinema, opera dell’architetto Luigi Quagliata, costruito a tempo di record secondo i dettami del Modernismo, diffusosi all’epoca e mai più abbandonato nella storia della rassegna, tranne che tra il 1940 ed il 1948.

Gli anni Quaranta rappresentarono uno dei momenti più difficili della rassegna a causa delle guerre in corso: le edizioni del 1940, 1941 e 1942 si svolsero a Venezia, ma lontano dal Lido. Pochi furono i Paesi partecipanti. La mostra riprese a pieno regime nel 1946 a seguito della conclusione della guerra, ma le proiezioni si svolsero stavolta al cinema San Marco, a causa della requisizione del Palazzo del Cinema da parte degli Alleati.

L’edizione del 1946 per la prima volta si svolse nel mese di settembre, a seguito dell’accordo con il neonato Festival di Cannes, che proprio nella primavera del ‘46 aveva organizzato la sua prima rassegna. Nel 1947 la mostra si tenne al Palazzo Ducale, in una splendida e unica cornice, raggiungendo un record di novantamila presenze. Il 1947 vide anche ripristinata la Giuria internazionale per assegnare il Gran premio internazionale di Venezia.

La crescita della Mostra e la sua importanza sempre maggiore portò a un richiesta di maggiori spazi: tra il 2000 e il 2001 la direzione si concentrò su un forte rafforzamento delle infrastrutture, affiancando ai palazzi storici nuove ampie sedi, ristrutturate o create appositamente per il festival, migliorando i collegamenti tra le diverse zone e portando lo spazio totale a disposizione della rassegna ad oltre 11.000 metri quadrati.

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