Il delicato equilibrio che si cerca
di mantenere per il bene dei figli, quando una storia finisce, la
sofferenza che questa rottura provoca, il dolore e il senso di
fallimento sono il cuore sanguinante ma anche consapevole di
Marriage Story, che Noah Baumbach
ha presentato a Venezia 76 insieme ai suoi attori,
Adam Driver, Scarlett Johansson e
Laura
Dern.
Incontrati tutti nell’ambito della
promozione del film, attori e regista si sono profusi in commenti e
spiegazioni relativi ad un film che tocca le sfere private di
ognuno, in maniera diversa (sia la Johansson che Baumbach hanno
affrontato separazioni dopo i figli) e che in maniera travolgente
può interessare anche lo spettatore.
Rompe il ghiaccio la Johansson, che
nel film interpreta Nicole, una donna che prende coscienza della
fine del suo matrimonio e per prima, rispetto al marito con una
visione meno lucida, mette le carte in tavola. “Si parla di due
persone colte alla fine della loro relazione, del loro rapporto di
intimità, sono a un punto di rottura.” Quello che però ha
catturato l’attenzione dell’attrice, nello script di Baumbach, è
“la perfetta coscienza che entrambi i due protagonisti nutrono
un fortissimo amore reciproco, che comunque li tiene legati e li
rende reciprocamente compassionevoli. Il loro obbiettivo comune è
il bene di Henry, il bambino nato dal loro amore, e questo li
spinge, nonostante qualche difficoltà, a remare comunque nella
stessa direzione. Ed è questo l’elemento più reale possibile della
storia.”
Per Baumbach si tratta, come
accennato, di una storia che nasce dall’autobiografia, ma che nel
lavoro con gli attori si sviluppa poi su un percorso autonomo ed
universale: “I miei genitori hanno divorziato quando ero un
ragazzino, io a mia volta ho divorziato. Ma quando ho cominciato a
pensare a questa storia, mi sono venuti in mente subito gli attori
e li ho coinvolti nella scrittura. È una storia ampia, che
coinvolge tante persone, e poi ovviamente ho fatto delle ricerche,
ho parlato con avvocati e mediatori, e questo ha contribuito ad
allargare la storia. Si tratta di una famiglia che deve rimanere
tale nonostante non lo sia più, deve trasformarsi, per il bene del
bambino. Poi la storia si evolve, diventa un procedurale, un
thriller, una commedia romantica, quasi un musical ad un certo
punto, non avrei mai immaginato che potesse raggiungere una tale
vastità”.
Adam Driver,
versatile protagonista del film nei panni di Charlie, ha invece
rievocato un momento particolare delle riprese, quello della grossa
lite che i due personaggi hanno nella seconda metà del film, una
scena dolorosa e furibonda, che porta con se sicuramente molte
conseguenze emotive e un pesante strascico sullo spettatore.
“La scena della litigata è stata
girata in ben due giorni di lavorazione, avevamo un sacco di tempo,
quindi. Sapevamo che sarebbe stata una scena fondamentale e
l’abbiamo sezionata in modo tale da avere saldi in mente i cardini
degli scambi di battute, così da percepire la presenza del figlio,
anche se non c’era. Era una scena di impianto teatrale, tutta in
una sola ripresa, molto difficile. Ma le scene difficili ci sono in
molti film, in questo caso, invece, tutte sembravano una vera
sfida, proprio perché sono scritte così bene.”
Oltre ai due protagonisti, alla
presentazione del film era presente anche Laura
Dern, che nel film interpreta la divorzista assunta da
Nicole: “Noah ha creato per me un personaggio spietato,
manipolativo e determinato. Una grandissima professionista che può
anche sembrare amica di Nicole, ma che alla fine presenta sempre il
conto. È un personaggio importante per la Johansson, la quale
durante il film è volubile e cambia spesso la sua strategia per
raggiungere l’obiettivo. Penso che abbia assolutamente ragione in
merito alle sue decisioni.”
In conclusione, Baumbach ha
commentato le reazioni dei suoi personaggi: “Nessuno dei due si
aspettava questo esito. Per entrambi è importantissimo che abbiano
la loro felicità individuale, ma è altrettanto importante che ne
trovino una generale, un equilibrio tra le due. La protagonista
aveva già intrapreso questo un percorso, era stata la prima a
prendere coscienza della situazione, e mette lui in condizioni di
fare lo stesso.”
Marriage Story è
una produzione Netflix e partecipa, in Concorso ufficiale, a
Venezia 76.
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