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Clarice: su Rai2 l’attesa serie tv sequel de Il silenzio degli Innocenti

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Arriva su Rai2 l’attesissima serie tv Clarice, sequel del celebre film “Il silenzio degli Innocenti”. Il debutto italiano è previsto il 9 aprile alle 22.05 in esclusiva su Rai2, con i primi due episodi, in prima visione assoluta.

A trent’anni dall’uscita della pellicola che ha segnato la storia del cinema, la serie tv prodotta dalla MGM Television è stata trasmessa per la prima volta su CBS giovedì 11 febbraio negli Stati Uniti.

A ricoprire il ruolo di Clarice, per cui Jodie Foster conquistò uno dei cinque Premi Oscar del film, è la giovane Rebecca Breeds. Al suo fianco, Michael Cudlitz nel ruolo di Paul Krendler, Lucca de Oliveira di Tomas Esquivel, Kal Penn di Shaan Tripathi, Nick Sandow dell’agente Clarke, Devyn Tyler nei panni dell’amica Ardelia Mapp, Marnee Carpenter di Catherine Martin e Jayne Atkinson di Ruth Martin.

La storia è ambientata nel 1993, un anno dopo gli eventi de “Il silenzio degli innocenti”. Brillante e vulnerabile, Clarice ritorna ad occuparsi di serial killer e predatori sessuali. Il suo coraggio le dà una luce interiore in grado di affrontare i più pericolosi mostri e criminali. Ben presto si accorgerà che non tutto è come sembra. In una Washington livida e piovosa, dominata dagli affari della politica, Clarice si muove in un ambiente di lavoro fortemente maschilista. A sostenerla, il bisogno di sfuggire dagli inquietanti segreti di famiglia che l’hanno perseguitata per tutta la vita.

Clarice, la serie tv

Produttori esecutivi della serie sono Alex Kurtzman, Jenny Lumet, Elizabeth Klaviter e Heather Kadin. Clarice è prodotta da MGM Television e CBS Studios in associazione con Secret Hideout ed è distribuita a livello internazionale da MGM.

Prime episodi

Nel primo episodio, è passato un anno dall’uccisione di “Buffalo Bill” e l’agente dell’FBI Clarice Starling deve essere valutata da un analista che ha il compito di stabilire se dopo i fatti traumatici di cui è stata protagonista può essere riammessa al lavoro sul campo. Ruth Martin, la madre di Catherine, la ragazza scampata alla morte grazie a Clarice, è diventata Procuratore Generale degli Stati Uniti e convoca Clarice a Washington per inserirla in una task-force contro i crimini violenti – VICAP – guidata dall’agente Krendler.

Nel secondo episodio, nel Tennessee un agente dell’ATF viene ferito mentre presenta un mandato per la perquisizione di una comunità di recupero gestita da un estremista pericoloso. Sul punto di essere buttata fuori dalla squadra per insubordinazione, Clarice viene coinvolta nelle trattative dal capo del gruppo sotto assedio. Durante la permanenza all’interno, Clarice scoprirà che la comune non è affatto quel che sembra e che per venirne a capo dovrà fare i conti col proprio passato.

Black Panther 2, Lupita Nyong’o: “Chadwick Boseman vorrebbe che lo facessimo”

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Lo sviluppo di Black Panther 2 continua nonostante l’assenza di Chadwick Boseman, scomparso tragicamente lo scorso anno dopo aver combattuto una battaglia contro il cancro. Diversi membri del cast del primo film che torneranno per il sequel hanno già condiviso i loro pensieri in merito a come sarà lavorare al sequel senza Boseman.

Di recente Lupita Nyong’o, che tornerà nei panni di Nakia, è stata ospite dello show di Ellen DeGeneres (via CBM) e ha dichiarato che, nonostante sia stato difficile venire a patti con la perdita del suo amico e collega, crede che Boseman avrebbe voluto che il sequel venisse realizzato, anche senza il suo coinvolgimento.

“È ancora molto difficile per me venire a patti con la sua scomparsa… e ovviamente con la sua leadership”, ha spiegato l’attrice. “Ha guidato il film con enorme compassione. Bastava soltanto la sua presenza. Quando Chadwick è arrivato sul set, è sempre stato presente e ha messo tutto sé stesso nel film. Era anche molto umile. Quella leadership ci mancherà.”

L’attrice premio Oscar ha poi aggiunto: “So per certo che Chadwick vorrebbe che lo facessimo, e so che quello su cui Ryan Coogler sta lavorando onorerà al meglio sia lui che la sua eredità. Quindi mi sento tranquilla all’idea di realizzarlo.”

Black Panther 2 arriverà nelle sale l’8 luglio 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick Boseman nel primo film, non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.

Letitia Wright (Shuri), Angela Bassett (Ramonda), Lupita Nyong’o (Nakia), Danai Gurira (Okoye), Winston Duke (M’Baku) e Martin Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei rispettivi personaggi interpretati già nel primo film. L’attore Tenoch Huerta è in trattative con i Marvel Studios per interpretare il villain principale del sequel.

Batman v Superman: il controverso finale presente nella sceneggiatura originale

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In una recente intervista con Vanity Fair (la stessa in cui ha definito “un atto di vandalismo” la versione theatrical di Justice League ad opera di Joss Whedon), lo sceneggiatore Chris Terrio ha parlato della sua collaborazione con Zack Snyder all’interno del DCEU, rivelando nuovi dettagli anche sul controverso Batman v Superman: Dawn of Justice.

Nonostante le critiche ricevute per il tono estremamente cupo del film, Terrio ha spiegato che prima del suo coinvolgimento il film era ancora più oscuro. A quanto pare, infatti, la versione originale della sceneggiatura includeva un finale in cui Batman (Ben Affleck) avrebbe marchiato a fuoco Lex Luthor (Jesse Eisenberg). Terrio ha spiegato di aver combattuto a lungo contro lo studio per cambiare quel film, poiché credeva che Batman avesse bisogno di comprendere l’errore dietro le sue azioni prima che la storia volgesse al termine.

“Lo studio era convinto che la mia sceneggiatura di Batman v Superman fosse troppo cupa e che questo era il vero problema”, ha dichiarato Chris Terrio. “Ma quello che non hanno proprio menzionato è il fatto che, ad esempio, nella bozza della sceneggiatura del film che Warner Bros. aveva sviluppato, ossia la bozza che mi era stata consegnata quando ho preso parte al progetto, Batman non solo marchiava i criminali con il marchio del pipistrello, ma alla fine avrebbe marchiato a fuoco anche Lex Luthor.”

Terrio ha poi aggiunto: “Quel finale è stato un argomento di accesa discussione con lo studio. Ci siamo tornati sopra tantissime volte. Io sostenevo che il film non si poteva concludere con Batman che continuava con quel comportamento. Per me equivaleva ad una tortura, perché era come se il film stesse giustificando ciò che stava facendo.”

Batman v Superman: in arrivo una nuova versione IMAX

A proposito di Batman v Superman, di recente Zack Snyder ha confermato di essere a lavoro su una nuova versione IMAX rimasterizzata del film, che arriverà direttamente in home video. Non è chiaro se questa nuova versione includerà filmati inediti, ma una cosa è certa: non ci saranno riprese aggiuntive, al contrario di quanto avvenuto con il suo taglio di Justice League (disponibile in Italia su Sky e NOW), che ha potuto contare su un budget – senza precedenti per dei reshoot – di 70 milioni di dollari.

GLAAD Awards 2021: tutti i vincitori della 32° edizione

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GLAAD Awards 2021: tutti i vincitori della 32° edizione

Sono stati assegnati, questa notte, i GLAAD Awards, i premi annuali, creati nel 1990, assegnati dalla Gay & Lesbian Alliance Against Defamation alle persone e alle produzioni dell’intrattenimento, per il loro contribuito nel dare un’immagine più veritiera e accurata della comunità LGBT.

Ecco di seguito tutti i vincitori:

Outstanding Film – Wide Release
Happiest Season (Hulu/TriStar Pictures)

Outstanding Film – Limited Release
The Boys in the Band (Netflix)

Outstanding Documentary
Disclosure (Netflix)

Outstanding Comedy Series
Schitt’s Creek (Pop)

Outstanding Drama Series
Star Trek: Discovery (CBS All Access)

Outstanding TV Movie
Uncle Frank (Amazon Studios)

Outstanding Limited or Anthology Series
I May Destroy You (HBO)

Outstanding Reality Program
We’re Here (HBO)

Outstanding Children’s Programming
The Not-Too-Late Show with Elmo (HBO Max)

Outstanding Kids & Family Programming [TIE]
First Day (Hulu)
She-Ra & The Princesses of Power (DreamWorks Animation/Netflix)

Outstanding Music Artist
Sam Smith, Love Goes (Capitol)

Outstanding Breakthrough Music Artist
CHIKA, Industry Games (Warner Records)

Outstanding Video Game [TIE]
Tell Me Why (DONTNOD Entertainment & Xbox Game Studios)
The Last of Us Part II (Naughty Dog & Sony Interactive Entertainment)

Outstanding Comic Book
Empyre, Lords of Empyre: Emperor Hulkling, Empyre: Aftermath Avengers, by Al Ewing, Dan Slott, Chip Zdarsky, Anthony Oliveira, Valerio Schiti, Manuel Garcia, Cam Smith, Marte Gracia, Triona Farrell, Joe Caramagna, Ariana Maher, Travis Lanham (Marvel Comics)

Outstanding Variety or Talk Show Episode
“Lilly Responds to Comments About Her Sexuality” A Little Late With Lilly Singh (NBC)

Outstanding TV Journalism Segment
“Dwyane Wade One-On-One: Basketball Legend Opens Up About Supporting Transgender Daughter” Good Morning America (ABC)

Outstanding TV Journalism – Long-Form
“ABC News Joe Biden Town Hall” (ABC)

Outstanding Print Article
“20 LGBTQ+ People Working to Save Lives on the Frontline” by Diane Anderson-Minshall, David Artavia, Tracy Gilchrist, Desiree Guerrero, Jeffrey Masters, Donald Padgett, and Daniel Reynolds (The Advocate)

Outstanding Magazine Overall Coverage
People

Outstanding Online Journalism Article
“Gay Men Speak Out After Being Turned Away from Donating Blood During Coronavirus Pandemic: ‘We are Turning Away Perfectly Healthy Donors’” by Tony Morrison and Joel Lyons (GoodMorningAmerica.com)

Outstanding Online Journalism – Video or Multimedia
“Stop Killing Us: Black Transgender Women’s Lived Experiences” by Complex World (Complex News)

Outstanding Blog
TransGriot

Barbara Gittings Award for Excellence in LGBTQ Media
Windy City Times

Special Recognition
After Forever (Amazon)

Deadline’s New Hollywood Podcast

Happiest Season Soundtrack (Facet/Warner Records)

Noah’s Arc: The ‘Rona Chronicles (Patrik Ian-Polk Entertainment)

Out (Pixar/Disney+)

Razor Tongue (YouTube)

“The Son” Little America (Apple TV+)

Outstanding Spanish-Language Scripted Television Series
Veneno (HBO Max)

Outstanding Spanish-Language TV Journalism
“La Hermana de Aleyda Ortiz Narra Cómo Salió del Clóset y Cómo se lo Comunicó a su Familia” Despierta América (Univision)

Outstanding Spanish-Language Online Journalism Article
“Desapareció en México, Solo se Hallaron sus Restos: La Historia de la Doctora María Elizabeth Montaño y su Importancia para la Comunidad Trans” por Albinson Linares y Marina E. Franco (Telemundo.com)

Outstanding Spanish-Language Online Journalism – Video or Multimedia
“Soy Trans: El Camino a un Nuevo Despertar” por Sarah Moreno, Esther Piccolino, y José Sepúlveda (El Nuevo Herald)

Special Recognition (Spanish-Language)
Jesse & Joy, “Love (Es Nuestro Idioma)”

Doctor Strange 2 esplorerà il conflitto di Wanda legato alle sue nuove abilità

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Nel finale di WandaVision abbiamo visto Wanda abbracciare finalmente i suoi nuovi poteri e diventare Scarlet Witch. Nella scena post-credits dell’ultimo episodio, una proiezione di Wanda era intenta a studiare il Darkhold ereditato da Agatha Harkness, con la stessa che in lontananza udiva le voci dei suoi gemelli, Billy e Tommy, chiedere aiuto, nonostante entrambi fossero scomparsi insieme all’Hex.

È chiaro che parte del viaggio di Wanda in Doctor Strange in the Multiverse of Madness interesserà proprio la ricerca dei suoi figli, ma ora Jac Schaeffer, il creatore di WandaVision, ha lasciato intendere che ciò potrebbe rappresentare un dilemma morale per il personaggio. Parlando all’interno del podcast di Empire, Schaeffer ha anticipato che Wanda si trova ora in un luogo di accettazione, dove sarà in grado di conoscere le sue nuove abilità e scoprire il suo status di uno degli essere più potenti del MCU.

Insieme a queste consapevolezze, però, arriveranno anche tutta una serie di scelte difficili, e Schaeffer ha lasciato intendere che il tradizionale dilemma “giusto o sbagliato” potrebbe letteralmente svanire proprio a causa della posizione di Wanda. “Dal mio punto di vista, l’intenzione è sempre stata quella di far atterrare Wanda in questo luogo di accettazione, ma al tempo stesso con questa enorme quantità di nuovo potere. Tutti conosciamo il detto: ‘Da un grande potere…’. Quindi penso che lo scambio con Agatha che abbia dato molta fiducia e l’abbia totalmente connessa con sé stessa. Nella mia mente, l’enorme vastità del suo potere inizierà a far svanire alcune normali preoccupazioni tipiche dell’essere umano su ciò che è giusto e su ciò che non lo è… perché Wanda è un essere molto, molto diverso.”

I fan hanno speculato molto su quale ruolo assumerà Wanda in Doctor Strange in the Multiverse of Madness. Alcuni si aspettano che Wanda diventi un vero cattivo nel sequel, protagonista di un vero e proprio testa a testa con lo Stregone Supremo. Tuttavia, anche in base ai commenti di Schaeffer, non sembra che le cose andranno proprio così: è decisamente più plausibile che Wanda possa andare alla ricerca dei suoi figli da qualche parte nel Multiverso, portando ad una rottura con la realtà che forse interesserà il mondo intero.

Annunciato ufficialmente questa estate al Comic-Con di San Diego, Doctor Strange 2 vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Scott Derrickson, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff alias Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

Secondo Collider, la produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro mani con il regista.

Il primo film su Doctor Strange è uscito nel 2016 e ha raccontato la nascita dell’eroe, dall’incidente di Stepehn Strange fino al confronto con Dormammu. Nel film c’erano anche Benedict Wong, Tilda Swinton Chiwetel EjioforRachel McAdams non tornerà nei panni di Christine Palmer. Abbiamo rivisto Strange in Infinity War e in EndgameDoctor Strange in the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 5 novembre 2021.

Sony firma con Netflix: i film dello studio sulla piattaforma dopo l’uscita in sala

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A differenza della maggior parte degli studi cinematografici, la Sony Pictures ha scelto di posticipare l’intera lista dei titoli che sarebbero dovuti arrivare nel 2020 piuttosto che vendere i film ai servizi di streaming o prendere in considerazione un’uscita in esclusiva digitale. Ad oggi la Sony non ha una piattaforma di streaming propria, ma ora sappiamo che Netflix diventerà la destinazione esclusiva di tutti i titoli dello studio in arrivo dal 2022. Naturalmente, dopo che saranno arrivati nelle sale!

Come apprendiamo grazie a The Hollywood Reporter, la Sony ha firmato un accordo pluriennale con il colosso dello streaming che vedrà Netflix acquistare titoli come Morbius, Uncharted e Spider-Man: Un Nuovo Universo 2. Naturalmente, la piattaforma di impegnerà a rispettare la fine della corsa di ciascun film nelle sale cinematografiche, periodo che orientativamente si aggira intorno ai 18 mesi ma che, a causa della pandemia ancora in corso, potrebbe essere drasticamente abbreviato.

È interessante notare che, in base a tale accordo (che interesserà soltanto gli Stati Uniti), Netflix si impegnerà a finanziare una serie di film targati Sony Pictures, compresi quei titoli che lo studio intende realizzare esclusivamente per le piattaforme di streaming. Dal momento che serie come The Defenders sono state ufficialmente cancellate, è inevitabile chiedersi se la cosa potrebbe riguardare anche qualche contenuto Marvel.

“Alla Sony Pictures produciamo alcuni dei più grandi blockbuster e alcuni dei film più creativi e originali del settore. Questo entusiasmante accordo dimostra ulteriormente l’importanza di tali contenuti per i nostri partner distributivi, a mano a mano che accrescono il loro pubblico offrnedo il meglio dell’intrattenimento”, ha dichiarato Keith Le Goy, presidente della distribuzione mondiale di Sony, in una nota ufficiale.

Scott Stuber, responsabile dei film originali Netflix, ha aggiunto: “Questo accordo non solo ci consente di portare la loro impressionante lista di amati franchise cinematografici e di nuove proprietà su Netflix negli Stati Uniti, ma stabilisce anche una nuova fonte di film in prima visione per gli amanti del cinema targato Netflix in tutto il mondo.”

Justice League, Chris Terrio: “Il taglio di Whedon è un atto di vandalismo”

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In una recente intervista con Vanity Fair, Chris Terrio, sceneggiatore di Justice League, ha finalmente rotto il silenzio e parlato di quanto accaduto durante la post-produzione affidata a Joss Whedon. Senza usare mezzi termini, lo sceneggiatore ha definito il lavoro di riscrittura del regista di The Avengers “un atto di vandalismo”.

“La versione theatrical del 2017 è stato un atto di vandalismo”, ha dichiarato Terrio. “Zack è un gentiluomo e non lo dirà mai, io non lo sono. Quando sono stati rimossi dal film del 2017 quei tocchi personali, sono rimasto in silenzio perché non potevo veramente dire nulla, ma ovviamente mi ha fatto male. Ciò che era rimasto non era altro che lo scheletro di un dinosauro, mentre all’inizio avevano a che fare con una bestia di enormi dimensioni.”

A questo punto lo sceneggiatore ha tirato in ballo anche la Snyder Cut: “Sicuramente è una bestia grande e indisciplinata… ovviamente sono quattro ore. Il film è massimalista ed operistico. Un po’ folle, ma nel senso positivo del termine. All’epoca non mi rendevo conto di quanto il film sarebbe stato cambiato… anzi, vandalizzato. Quando poi ho parlato con il cast è diventato palese che si trattava di uno smantellamento totale di ciò che c’era statop rima. Non ho sentito nessuno che ha detto che è stata un’esperienza piacevole.”

Nel corso dell’intervista Terrio ha anche rivelato che all’epoca, dopo aver visto il film, chiese di far rimuovere il suo nome dalla versione theatrical, cosa che gli venne negata in quanto i lavori sulle copie del film era già stati ultimati. Ad ogni modo, grazie alla distribuzione della Snyder Cut, il pubblico ha avuto finalmente la possibilità di godere della sceneggiatura originale del film e di poterla valutare nella sua interezza.

Zack Snyder’s Justice League è uscito in streaming il 18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Godzilla vs. Kong: dal 6 maggio in digitale anche in Italia

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Godzilla vs. Kong: dal 6 maggio in digitale anche in Italia

La Warner Bros conferma che Godzilla vs. Kong arriverà in Italia in digitale, disponibile su tutte le piattaforme streaming a partire dal 6 maggio.

Inizialmente previsto per il prossimo 20 Novembre, la data di uscita di Godzilla vs. Kong è stata posticipata a Maggio 2021 a causa della pandemia di Covid-19. Il film ha ricevuto un PG-13, ossia un divieto ai minori di 13 anni. La motivazione consiste nella presenza nel film di “intense scene di violenza e distruzione e di linguaggio volgare”. Nessun divieto ai minori di 17 anni, quindi, lasciando presagire che il film sarà molto meno crudo di quanto i fan probabilmente si aspettano.

Godzilla vs. Kong sarà diretto da Adam Wingard e vedrà nel cast Alexander SkarsgårdMillie Bobby BrownRebecca Hall, Brian Tyree Henry, Shun Oguri, Eiza González, Jessica Henwick, Julian Dennison, Kyle Chandler Demián Bichir. Il film farà parte di un nuovo universo condiviso, denominato MonsterVerse, a cui appartengono anche Godzilla (2014), Kong: Skull Island (2017) e Godzilla II: King of the Monsters (2019).

Judas and Black Messiah da domani in esclusiva digitale

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Judas and Black Messiah da domani in esclusiva digitale

Finalmente Judas and Black Messiah, l’attesissimo film di Shaka King candidato a 6 Premi Oscar, tra cui miglior film e miglior attore non protagonista, arriva in Italia in esclusiva digitale da domani, venerdì 9 Aprile, disponibile per l’acquisto e il noleggio premium su Apple Tv app, Amazon Prime Video, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV e per il noleggio premium su Sky Primafila e Mediaset Play Infinity.

Judas and Black Messiah è infatti nominato per sei premi alla prossima edizione degli Academy Awards, per miglior film, miglior attore non protagonista (Daniel Kaluuya e LaKeith Stanfield), per la fotografia (Sean Bobbitt), per la canzone originale (“Fight For You,” musica di H.E.R. e Dernst Emilie II, testo di H.E.R. e Tiara Thomas), e miglior sceneggiatura originale (sceneggiatura di Will Berson & Shaka King, soggetto di Will Berson & Shaka King e Kenny Lucas & Keith Lucas).  Daniel Kaluuya ha inoltre già vinto il Golden Globe 2021 come miglior attore non protagonista proprio per Judas and Black Messiah.

L’informatore dell’FBI William O’Neal (LaKeith Stanfield), è infiltrato nel partito delle Black Panther dell’Illinois con l’incarico di tenere d’occhio il loro carismatico leader, il Presidente Fred Hampton (Daniel Kaluuya). Ladro di professione, O’Neal sembra divertirsi a correre il rischio di manipolare sia i suoi compagni che il suo “supervisore”, l’Agente Speciale Roy Mitchell (Jesse Plemons). L’influenza politica di Hampton è in forte ascesa proprio quando incontra e si innamora della sua compagna di rivoluzione Deborah Johnson (Dominique Fishback). Nel frattempo, nella mente di O’Neal prende vita un dilemma. Si allineerà alle forze benevole? O contribuirà ad affossare Hampton e Le Pantere con ogni mezzo, come comanda il Direttore dell’FBI J. Edgar Hoover (Martin Sheen)?

I primi 10 minuti del film di seguito:

Ispirato a eventi realmente accaduti, Judas and Black Messiah è diretto da Shaka King, all’esordio con un lungometraggio per una major. Il progetto ha avuto origine da King e il suo partner di sceneggiatura, Will Berson, e da Kenny Lucas & Keith Lucas, autori del soggetto assieme a Berson & King. King, collaboratore da molto tempo del regista Ryan Coogler (“Black Panther”, “Creed”, “Fruitvale Station”), ha sottoposto l’idea del film a Coogler e a Charles D. King (“Just Mercy”, “Fences”), che sono poi diventati produttori del film con Shaka King. I produttori esecutivi sono Sev Ohanian, Zinzi Coogler, Kim Roth, Poppy Hanks, Ravi Mehta, Jeff Skoll, Anikah McLaren, Aaron L. Gilbert, Jason Cloth, Ted Gidlow e Niija Kuykendall.

In Judas and Black Messiah troviamo i candidati all’Oscar Daniel Kaluuya (“Get Out”, “Widows”, “Black Panther”) nel ruolo di Fred Hampton e LaKeith Stanfield (“Atlanta”, “The Girl in the Spider’s Web”) in quello di William O’Neal. Fanno parte del cast anche Jesse Plemons (“Vice”, “Game Night”, “The Post”), Dominique Fishback (“The Hate U Give”, “The Deuce”), Ashton Sanders (“The Equalizer 2”, “Moonlight”) e Martin Sheen (“The Departed”, “The West Wing” e “Grace & Frankie” per la TV). Nel cast anche Algee Smith (“The Hate U Give”, “Detroit”), Darrell Britt-Gibson (“Just Mercy”, “Three Billboards Outside Ebbing, Missouri”), Dominique Thorne (“If Beale Street Could Talk”), Amari Cheatom (“Roman J. Israel, Esq.”, “Django Unchained”), Caleb Eberhardt (“The Post”) e Lil Rel Howery (“Get Out”).

Il team creativo dietro la macchina da presa include il direttore della fotografia, Sean Bobbitt (“12 Years a Slave”, “Widows”), lo scenografo Sam Lisenco (“Shades of Blue”), il montatore Kristan Sprague (“Random Acts of Flyness”) e la costumista Charlese Antoinette Jones (“Raising Dion”). Le musiche sono di Craig Harris e Mark Isham. La Warner Bros. Pictures presenta, in associazione con MACRO/Participant/BRON Creative, una produzione MACRO Media/Proximity, un Film di Shaka King, “Judas and the Black Messiah”.

Justice League Snyder Cut è solo il terzo film del 2021 più visto su HBO Max

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La release della Snyder Cut di Justice League su HBO Max è stata tutt’altro che un flop. Sebbene i servizi di streaming siano molto restii a condividere i dati ufficiali relativi alle visualizzazioni, un nuovo report di Variety (via CBM) – che pare sia riuscito ad avere accesso a dati di terze parti – sembra aver finalmente chiarito come ha performato l’atteso taglio di Zack Snyder.

Come rivelato in precedenza, ad attirare il maggior numero di spettatori è stato Godzilla vs. Kong, che è riuscito a battere qualsiasi altro titolo arrivato su HBO Max negli ultimi mesi, incluso Wonder Woman 1984 (nonostante, lo scorso dicembre, la release del film sulla piattaforma di streaming fosse considerata un evento “senza precedenti”). In molti pensavano che la Snyder Cut fosse diventato il film più visto su HBO Max, subito dopo il monster movie di Adam Wingard, ma ora scopriamo che non è così.

Che ci crediate o no, l’uscita di Judas and the Black Messiah ha attirato più spettatori rispetto alla nuova versione di Justice League, e in termini di abbonati, il lancio di HBO Max su Roku lo scorso anno è stato di gran lunga più vantaggioso rispetto ai nuovi utenti che il cinecomic di Snyder ha portato allo streamer.

Volendo stilare una classifica basata sulle finestre di debutto a distanza di tre giorni dall’arrivo su HBO Max, Godzilla vs. Kong si trova al primo posto con l’8,1% del totale degli spettatori, seguito da Fino all’ultimo indizio con il 7,4% e, infine, dalla Snyder Cut di Justice League con il 6,3%.

Zack Snyder’s Justice League è uscito in streaming il 18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Loki: le rivelazioni più importanti dal nuovo trailer della serie

Numerosi dettagli a proposito della trama di Loki, l’attesissima serie Marvel in arrivo su Disney+ a giugno, sono stati svelati grazie al nuovo trailer ufficiale diffuso online lo scorso 5 aprile. Ecco le più grandi rivelazioni emerse grazie alle ultime immagini dello show ambientato nel MCU e incentrato sul Dio dell’Inganno interpretato da Tom Hiddleston:

Il significato dei Custodi

La versione di Loki che vedremo nella serie è il risultato del viaggio nel tempo dei Vendicatori al centro di Avengers: Endgame, quando gli eroi non sono riusciti a mettere al sicuro il Tesseract a New York nel 2012 e lo hanno invece consegnato nelle mani di Loki. Il Dio dell’Inganno ha usato la Gemma dell’Infinito per teletrasportarsi: così facendo ha creato una ramificazione nella linea temporale che non poteva essere chiusa dai Vendicatori.

Sfortunatamente, sembra che la libertà di Loki sia stata di breve durata, perché ora è stato catturato dai Custodi, i membri della Temporal Variance Authority, la cui missione è quella di proteggere le linee temporale e di sigillare i rami alternativi. È interessante notare che Loki sa chi sono i Custodi: forse gli Asgardiani li hanno già incontrati… 

Un prigioniero (o agente) Skrull nella TVA

In Avengers: Endgame, l’Antico suggerisce che le ramificazioni nella timeline vengono create manipolando le Gemme dell’Infinito, che controllano “il flusso del tempo”. Sembra però che l’Antico abbia semplificato un po’ troppo le cose, perché se davvero così fosse, un’organizzazione come la TVA probabilmente non sarebbe necessaria, dal momento che le stesse ramificazioni sarebbero state create soltanto di rado.

Inoltre, Loki non è l’unico prigioniero che è stato catturato dalla TVA; infatti, ad uno sguardo più attento è possibile scorgere quello che sembra essere uno Skrull tra i Custodi, forse un prigioniero o un agente.

Il debutto di Judge Renslayer

La Marvel ha confermato che Gugu Mbatha-Raw interpreterà un personaggio chiamato Judge Ravonna Renslayer, un nome che suonerà di certo familiare a tutti i lettori dei fumetti. Nei fumetti, Ravonna è una principessa del 40° secolo che sfortunatamente finì nel mirino del perfido viaggiatore del tempo Kang il Conquistatore. Assediato da Ravonna, Kang risparmiò il regno di suo padre dalla conquista, portando Ravonna nel regno del Limbo (la versione Marvel Comics del Regno Quantico, la dimensione che i viaggiatori del tempo attraversano, dove Kang ha stabilito il suo impero). Jonathan Majors è stato scelto per interpretare Kang in Ant-Man and the Wasp: Quantumania, quindi è ragionevole presumere che la Renslayer di Mbatha-Raw sia destinata a tornare, anche se la sua storia verrà di sicuro modificata.

Da notare anche le tre teste presenti dietro Renslayer, la cui provenienza non è ancora chiara in questa fase. Potrebbero essere i tre aspetti di Tribunale Vivente, uno degli esseri cosmici definitivi della Marvel nei fumetti, responsabile del mantenimento dell’intero Multiverso. Sebbene Tribunale Vivente non sia ancora apparso neL MCU, è stato menzionato in Doctor Strange, quando il Barone Mordo brandiva un’arma chiamata Bastone del Tribunale Vivente.

Sistemare il Tesseract

All’apparenza, Loki “ha piegato la realtà” quando ha rubato il Tesseract e ha creato una nuova linea temporale, anche se probabilmente il Dio dell’Inganno non aveva neanche idea di cosa stesse succedendo: semplicemente, ha colto l’occasione per scappare. Tuttavia, sembra che questo gesto abbia creato numerose ramificazioni nella timeline, qualcosa a cui i Custodi stanno tentando di porre rimedio. Presumibilmente, diverse versioni di Loki si trovano al centro di queste molteplici ramificazioni, motivo per cui hanno reclutato la versione che vedremo nella serie: serviti di un ladro per catturare un altro ladro, serviti di un Loki per fermare un altro Loki!

Il tessuto della realtà nel MCU è stato a lungo parecchio fragile: in Doctor Strange i Maestri delle Arti Mistiche credevano che Stephen Strange stesse rompendo il continuum spazio-temporale quando, in realtà, aveva semplicemente invertito l’età di una mela mentre stava sperimentando con la Gemma del Tempo. Scarlet Witch ha dimostrato di possedere lo stesso potere in WandaVision, il che significa che potrebbe aver causato un danno simile alla realtà stessa mentre padroneggiava Magia del Caos. È interessante notare che nei fumetti Scarlet Witch viene descritta come un essere “Nexus” che può influenzare il Multiverso a più livelli: effettivamente, viene monitorata dalla TVA. Tutti questi fili potrebbero benissimo riunirsi in Doctor Strange in the Multiverse of Madness

Questo Loki è una “variante”

Nel trailer di Loki, viene introdotto un nuovo termine tecnico: poiché questa versione del Dio dell’Inganno ha origine da una linea temporale ramificata, viene identificata come una “variante”. Il termine è semplice e differenzia efficacemente i doppelganger della realtà alternativa dalle loro controparti della linea temporale principale: ciò significa che la versione di Thanos che ha attaccato i Vendicatori al culmine di Avengers: Endgame era tecnicamente una “variante”, poiché ha avuto origine da una linea temporale ramificata creata quando i Vendicatori sono tornati al 2014; anche la Gamora lasciata nel 2023 alla fine del film è una “variante”.

Il termine sembra divertente, sicuramente noto ai fan dei fumetti, dove per “varianti” vengono identificate le copie dello stesso numero con copertine diverse. Il MCU ha sostanzialmente invertito tale idea, perché queste varianti temporali hanno lo stesso aspetto ma fanno viaggi di carattere diversi.

Un legame con la Roxxon

Una delle (dis)avventure di Loki lo vede protagonista di un viaggio che lo porta in uno store chiamato Roxxcart, un divertente easter egg legato all’universo Marvel. La Roxxon Energy Corporation è stata una presenza ricorrente nel MCU, a cui hanno fatto riferimento sia i film che i corti one-shot. Ha inoltre giocato un ruiolo chive in numerose serie Marvel, tra cui Agent Carter e Cloak & Dagger.

Tradizionalmente, la Roxxon è una massiva corporazione petrolifera ed energetica, ma il trailer di Loki suggerisce che possa essersi espansa anche nella gestione di supermercati. Uno di loro riceve una visita non gradita da parte di Loki e dei Custodi, e sembra destinato a essere distrutto.

Le rovine di New York e l’Avengers Tower

Il trailer di Loki suggerisce che grazie ai numerosi viaggi nel tempo, Loki visiterà una vasta gamma di epoche e luoghi, inclusi mondi alieni; l’illuminazione in alcune inquadrature sembra corrispondere addirittura a Vormir, dove è stata trovata la Gemma dell’Anima in Avengers: Infinity War, ma ora come ora è difficile affermarlo con certezza.

Uno dei frame più interessanti, però, vede Loki visitare quella che è chiaramente una New York devastata. Da notare le rovine della Avengers Tower in lontananza… è impossibile dire come sia stato creato questa particolare ramificazione, ma sembra che Loki esplorerà sicuramente scenari apocalittici che il Dio dell’Inganno dovrà prevenire.

Loki sul trono di Asgard

Questa “variante” di Loki può vedere cosa accadrebbe se salisse al trono di Asgard. Nella linea temporale principale, il controllo di Asgard da parte di Loki sembra essere stato un momento importante nel viaggio nel personaggio; ha finalmente raggiunto la gloria che aveva sempre e solo sognato, ma non l’ha trovata soddisfacente. Di conseguenza, ciò lo ha spinto più in là nella sua strada verso la redenzione.

Lo stesso potrebbe essere vero per le varianti di Loki, anche se resta da vedere se quello che governa Asgard è la star di questa serie o qualcun altro che deve essere sconfitto da lui.

Il Loki presidente è probabilmente una variante

Parlando di varianti, sembra che il Loki presidente – visto anche nel primo trailer della serie – sia un’altra variante. Ciò è ispirato a un famoso arco, “Presidente Loki”, del 2016, vagamente ispirato dalla prima campagna di Donald Trump per la presidenza degli Stati Uniti.

“Vote Loki” è stata una satira parecchio intelligente sulla politica americana. Curiosamente, il trailer di Loki sembra mostrare Presidente Loki che affronta i mercenari Sakaarian di Thor: Ragnarok, ma non c’è abbastanza contesto per capire cosa sta succedendo in quel momento. 

Black Adam: riprese al via questa settimana, new entry nel cast

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Black Adam: riprese al via questa settimana, new entry nel cast

Attraverso un nuovo post condiviso via Instagram, Dwayne Johnson ha svelato che le riprese di Black Adam, l’attesissimo cinecomic DC in cui l’attore e wrestler avrà il ruolo dell’anti-eroe del titolo, partiranno ufficialmente questa settimana. Nello scatto, l’attore mostra il suo ormai celebre fisico scultoreo, perfezionato ancora di più negli ultimi mesi proprio in vista dell’inizio della produzione.

Mancano quindi pochissimi giorni al primo ciak  del film. Nell’attesa delle prime immagini dal set che quasi certamente finiranno online, arriva da Deadline la notizia che l’attore statunitense James Cusati-Moyer (Unbreakable Kimmy Schmidt) si è unito ufficialmente al cast del film in un ruolo chiave. I dettagli sul personaggio non sono stati rivelati, quindi non sappiamo se Cusati-Moyer interpreterà un alleato della Justice Society of America oppure uno degli antagonisti.

Il cast completo del film, oltre a Johnson, annovera anche Noah Centineo (Atom Smasher), Quintessa Swindell (Cyclone), Aldis Hodge (Hawkman) e Pierce Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis, e Marwan Kenzari, che sarà invece l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato ancora svelato).

Con l’uscita di Black Adam fissata ufficialmente per il 29 luglio 2022, l’anno prossimo avremo ben quattro cinecomic DC pronti ad arrivare nelle sale: oltre al film con “The Rock”, infatti, nel 2022 verranno distribuiti anche The Batman (4 marzo), The Flash (4 novembre) e Aquaman 2 (16 dicembre).

Tutto quello che sappiamo su Black Adam

Black Adam è stato affidato alla regia di Jaume Collet-Serra (Orphan, Paradise Beach – Dentro l’incubo). Le riprese del film dovrebbero partire il prossimo mese. Il progetto originale della Warner Bros. su Shazam! aveva previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua nemesi, Black Adam, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla sua origin story. A quanto pare, il film su Black Adam dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei primi anni duemila.

“Questo progetto ha comportato dei rischi, ed è stato una sfida. Anni fa volevamo introdurre due origin story in un’unica sceneggiatura, e chi conosce i fumetti e la mitologia dei fumetti saprà che Shazam! è collegato a Black Adam“, aveva raccontato Dwayne Johnson in un video. “Questo personaggio è un antieroe, o villain, e non vedo l’ora di interpretarlo. Stiamo sviluppando il progetto che è nel mio DNA da oltre dieci anni. Dovremmo iniziare a girare in un anno e non potrei essere più eccitato all’idea.”

The Falcon and the Winter Soldier: Emily VanCamp sullo status di fuggitiva di Sharon

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L’ultima volta che abbiamo visto Emily VanCamp nel MCU è stato in Captain America: Civil War, quando Sharon Carter ha rubato lo scudo di Steve Rogers (e le ali di Sam Wilson) e ha aiutato il Soldato d’Inverno a fuggire dalla prigionia.

Sono passati molti anni da allora, ma come abbiamo appreso in The Falcon and the Winter Soldier, Sharon rimane ancora nella lista dei ricercati, nonostante sia Sam che Bucky (probabilmente insieme al resto dei Vendicatori Segreti), siano stati graziati per aver contribuito alla rottura degli accordi di Sokovia.

Allora, perché Sharon ha ricevuto un trattamento diverso? Come ha spiegato la stessa VanCamp a Deadline, anche a lei piacerebbe avere una risposta in merito: “Sicuramente non ha avuto momento facili. Anche se si sta facendo strada in questo ambiente, in realtà non è quello che avrebbe voluto. Sta ancora cercando il perdono. Nella serie la vediamo proprio in quel momento della sua vita”, ha spiegato l’attrice.

“Sulla base di ciò che alcuni di questi personaggi hanno fatto e in base al fatto che sono stati perdonati a tutti gli effetti, penso che sia scioccante che Sharon sia ancora costretta alla fuga, che sia ancora una fuggitiva che vive a Madripoor e che si occupa di arte rubata. È scioccante per me, ma lo è altrettanto per lei”, ha aggiunto.

Date alcune azioni oscure che Sharon ha compiuto nell’ultimo episodio di The Falcon and the Winter Soldier, molti fan sono convinti che dietro l’identità di Power Broker si nasconda proprio la nipote di Peggy. A tal proposito, VanCamp non ha potuto né confermare né smentire questa teoria: “Non posso dire niente”, ha commentato. “Ma adoro le teorie che circolano in merito.”

Black Widow: views record per l’ultimo trailer e possibilità di incasso triplicate

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Lo scorso 3 aprile è arrivato online il nuovissimo trailer ufficiale di Black Widow, il cinecomic con Scarlett Johansson attesissimo dai fan non solo perché si tratta del primo film interamente dedicato al personaggio di Vedova Nera, ma anche perché il film è stato più e più volte posticipato a causa della pandemia di Covid-19.

I fan hanno dovuto attendere oltre un anno per vedere il film (ricordiamo che all’inizio sarebbe dovuto arrivare nelle sale a maggio dello scorso anno), ma ora Disney e Marvel hanno finalmente deciso che Black Widow arriverà su Disney+ e in contemporanea nelle sale a partire dal prossimo 9 luglio. Naturalmente, tutta l’attesa nei confronti del cinecomic è stata riversata sul nuovissimo trailer, che è riuscito a battere un nuovo record in termini di visualizzazioni.

Come riportato da THR, infatti, le visualizzazioni del nuovo trailer di Black Widow hanno battuto quelle del precedente, che aveva totalizzato 53 milioni di visualizzazioni in un solo giorno: a sole 24 ore dalla distribuzione online, le nuove immagini del cinecomic hanno infatti raggiunto oltre 70 milioni di visualizzazioni. Inoltre, il nuovo trailer è riuscito ad ottenere molte più views rispetto ai primissimi contenuti di WandaVision, The Falcon and the Winter Soldier e Loki: il primo trailer della serie incentrata su Sam Wilson e Bucky Barnes, ad esempio, aveva raggiunto solo 20,3 milioni di visualizzazioni. Ciò dimostra che non importa quanta attesa possa esserci attorno alle nuovissime serie tv ambientate nel MCU: l’interesse per i grandi blockbuster dei Marvel Studios pensati per il grande schermo è più vivo che mai.

Tornando a parlare della release del film, il sito Observer riporta un’analisi condotta sulla possibile performance al botteghino di Black Widow: secondo lo studio, l’ennesimo rinvio avrebbe in realtà giovato al possibile successo del film, che dovrebbe arrivare ad incassare 170 milioni di dollari soltanto a livello nazionale, un dato di tre volte superiore all’importo che il film avrebbe potuto ottenere se fosse stato distribuito a maggio.

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Robert Pattinson: “Ogni volta che dico qualcosa su Batman, sembra che stia offendendo i fan”

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Robert Pattinson, che vedremo prossimamente nei panni di Bruce Wayne nell’attesissimo The Batman, ha parlato di come sta affrontando la pressione che deriva dall’interpretare l’iconico vigilante mascherato. L’attore britannico è conosciuto a livello mondiale per il ruolo di Edward Cullen nella saga di Twilight, motivo per cui molti sono rimasti estremamente sorpresi quando è stato ufficialmente annunciato il casting dell’attore nel film di Matt Reeves.

La verità è che nel corso degli anni Pattinson ha dimostrato di essere un attore dotato di grande talento, come dimostrano le sue partecipazioni non soltanto ai più noti Cosmopolis e Maps to the Stars di David Cronenberg, ma anche a film passati pressoché in sordina come Good Time, High Life e, soprattutto, The Lighthouse. Più di recente l’abbiamo visto in Tenet di Christopher Nolan, che a causa della pandemia di Coronavirus non si è purtroppo rivelato il grande successo al botteghino che, in tempi di normalità, avrebbe sicuramente potuto essere.

Come molte delle produzioni che avrebbero dovuto svolgersi nel 2020, anche The Batman ha subito una serie di importanti ritardi dopo l’inizio delle riprese a gennaio dello scorso anno. La Warner Bros. è stata costretta a interrompere la produzione a marzo, durante il primo lockdown. A ottobre, quando le riprese erano finalmente ripartite, c’è stato un ulteriore stop a causa della positività dello stesso Pattinson al Coronavirus. Alla fine, la produzione si è ufficialmente conclusa il mese scorso.

Robert Pattinson parla della pressione che deriva dall’interpretare Batman

In un’intervista del 2019 rilasciata a NPR (ma emersa online soltanto ora), Robert Pattinson ha parlato della pressione che deriva dall’interpretare un personaggio come Batman, soprattutto per quanto riguarda il marketing del film. “Ho diversi pensieri al riguardo. È divertente perché in passato ho interpretato diversi personaggi che in qualche modo erano ‘mostruosi’. Ma ogni volta che ero impegnato nella promozione del film, avevo la sensazione che a nessuno importasse davvero quello che dicevo al riguardo. Ora, invece, sto notando ogni singola volta che dico qualcosa su Batman, è come se stessi offendendo enormi schiere di fan del personaggio”, ha spiegato l’attore.

“La cosa interessante di Batman è che ci sono state tantissime interpretazioni, tutte diverse. Inoltre, i fumetti hanno raccontato così tante storie che se anche volessi interpretare un Batman storicamente attendibile, potrei farlo in qualunque modo, letteralmente. E penso che questo sia sempre stato l’obiettivo di Matt Reeves”, ha aggiunto.

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Gli Eterni: Chloé Zhao è ancora al lavoro sul montaggio finale

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Gli Eterni: Chloé Zhao è ancora al lavoro sul montaggio finale

Chloé Zhao è ancora al lavoro sul montaggio finale de Gli Eterni, la prossima avventura cosmica ambientata nel MCU. Gli Eterni, probabilmente uno dei progetti imminenti più attesi della Marvel, è stato più e più volte posticipato a causa della pandemia di Covid-19. Ad oggi, l’uscita nelle sale è fissata per il prossimo novembre.

Insieme a Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings, Gli Eterni è uno dei titoli della Fase 4 del MCU più enigmatici, soprattutto perché i fan non hanno ancora ben chiaro cosa aspettarsi effettivamente dal film. Il cast stellare – tra cui spiccano Angelina Jolie, Richard Madden, Kit Harington e Salma Hayek – suggerisce indubbiamente l’enorme potenziale del progetto, ma è anche vero che sulla trama non è stato rivelato ancora nessun dettaglio. Sappiamo che il film sarà molto diverso rispetto a quanto visto fino ad oggi all’interno dell’universo condiviso e sappiamo anche che introdurrà il primo eroe apertamente gay della Marvel, ossia il Phastos interpretato da Brian Tyree Henry.

In una recente intervista con Sundance Collab, Dylan Tichenor, il montatore de Gli Eterni, ha rivelato che la regista Chloé Zhao è ancora al lavoro sul film. Tichenor ha descritto il processo come estremamente collaborativo, spiegando che lui e Zhao stanno imparando molto l’uno dall’altro. Il montatore ha anche spiegato che, all’inizio, la regista non è stata coinvolta nel primissimo montaggio del film, che di conseguenza è cambiato una volta che la stessa ha avuto la possibilità di visionare lo specifico filmico.

“Sto lavorando proprio ora con Chloé Zhao, che si occupa in prima persona del montaggio dei suoi film”, ha spiegato Tichenor. “Ha le idee molto chiare, ma al tempo stesso vuole anche sapere cosa ne penso. Il primissimo montaggio del film è stato fatto senza ricevere quasi nessun imput da parte sua. Poi lo abbiamo visto insieme e abbiamo apportato tutte le modifiche del caso. In generale, comunque, si è affidata alla nostra esperienza e al nostro punto di vista. Ecco perché siamo stati assunti: per la nostra creatività e la nostra esperienza. E anche per il nostro senso dell’umorismo. Penso che alla fine arriveremo al miglior risultato possibile.”

Chloé Zhao “complice” dell’hype attorno a Gli Eterni

Non bisogna dimenticare che uno dei motivi che rendono Gli Eterni un progetto così atteso è anche – e soprattutto – il coinvolgimento di Chloé Zhao alla regia, che attualmente figura tra i grandi protagonisti della stagione dei premi grazie al suo acclamato Nomadland. Il film, che ha già vinto il Leone d’Oro al Festival di Venezia e il Golden Globe per il miglior film drammatico e per la miglior regia (insieme a tutta una serie di altri importanti riconoscimenti), è dato come favorito alla vittoria dei prossimi Oscar nelle categorie miglior film e miglior regia.

Gli Eterni, diretto da Chloe Zhao, vedrà nel cast Angelina Jolie (Thena), Richard Madden (Ikaris), Kit Harington (Black Knight), Kumail Nanjiani (Kingo), Lauren Ridloff (Makkari), Brian Tyree Henry (Phastos), Salma Hayek (Ajak), Lia McHugh (Sprite), Gemma Chan (Sersi) e Don Lee (Gilgamesh). La sceneggiatura è stata scritta da Matthew Ryan Firpo, mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 12 febbraio 2021.

Secondo gli ultimi aggiornamenti, il cinecomic includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le fonti hanno inoltre rivelato a The Hollywood Reporter che un aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama muoversi tra gli umani.

The Father – nulla è come sembra, recensione del film con Anthony Hopkins

È un padre saggio quello che conosce il proprio figlio”. Ad asserirlo con coscienza e zelante genio è William Shakespeare tra le pagine del suo Il mercante di Venezia. Ma cosa succede se gli occhi di un padre guardano e la mente non riconosce? Tra i meccanismi fallaci del pensiero umano, mentre la saggezza scivola via, possiamo davvero ritrovare ancore di salvezza a cui aggrapparsi, ristabilendo un rapporto mandato in tilt come quello tra padre e figlia, oppure tutto è destinato a perdersi, come neve al sole?

In The Father a rimanere in piedi è un gioco delle parti abitato non più da maschere, ma da silenzi tangibili. L’osservare la propria figlia e non riconoscerla, guardarla e confonderla sotto mentite spoglie, crea un cortocircuito azionato da lacrime e singhiozzi trattenuti all’interno di una fitta rete di paura, tradimenti, manipolazioni, o disperata perdita. 

La trama di The Father

Tratto dall’omonima pièce teatrale, sempre diretta da Florian Zeller, The Father pone al centro del suo intreccio un uomo deciso a rifiutare tutta l’assistenza di sua figlia mentre invecchia. Impegnato a dare un senso alle sue mutevoli circostanze, l’uomo inizia addirittura a dubitare dei suoi cari, della sua mente e persino del tessuto della sua realtà.

Vestirsi di thriller, vivere di dramma

Che qualcosa di angosciante sia pronto a farsi largo tra i respiri esalati in casa di Anthony, lo anticipa profeticamente il commento musicale che dà ritmo alla prime battiture del film.  I secondi passano e una mano a forma di note si blocca sul capo di Anne (Olivia Colman) per poi afferrare le esistenze della sua famiglia e scuoterle, facendo cadere dalle loro tasche una tranquillità domestica già in precario equilibrio. Un ponte associativo che collega le battute sincopate dell’aria che apre l’opera con quella più iconica, insidiatasi nei meandri della nostra mente, dell’hitchcockiano Psyco. 

Ma se la pellicola diretta da Alfred Hitchcock non ha mai fatto segreto della sua natura misteriosa e orrorifica, il film con protagonista Anthony Hopkins è una scatola cinese che si mostra in un modo, per poi raccogliere al suo interno mille e altri mondi, altri generi, altre tempeste emotive pronte a colpire il mare calmo dello spettatore.

Tutto il mondo è un palcoscenico

È un puzzle della mente, The Father. Un’opera ricoperta da abiti del thriller, che ama farsi ammirare dai propri spettatori sulla passerella dello schermo cinematografico (ora ridottosi a quello televisivo) ma a ogni sequenza, un brandello di vestito inizia a staccarsi e perdersi, lasciando nudo, nella sua essenza drammatica e introspettiva, il film diretto da Florian Zeller. L’alito di vita che si genera sulle assi del palcoscenico teatrale, colpisce in pieno petto questo kammerspiel ombroso, illuminato da piccoli bagliori di luce, simboli di barlumi di una razionalità che va a perdersi tra i labirinti di una mente (dis)funzionale. E se è vero che “tutto il mondo è teatro”, gli attori di The Father si muovono sul palcoscenico della vita in punta di piedi, nell’eterna paura di svegliare un pensiero rimosso, un ricordo confusionario, uno sprazzo di memoria modificato.

The Father - Nulla è come sembraMa l’essenza teatrale c’è e si sente. Investe lo schermo ammantando di significati secondari, metafore, e associazioni perturbanti, ogni singolo dettaglio. Nulla è come sembra, tanto in queste esistenze diegetiche, quanto in quelle pensate, manipolate da una memoria che arranca a tentoni. Ma il cinema ha uno strumento magico in più rispetto all’arte teatrale. In questo gioco di ambiguità, il montaggio esacerba con un sapiente impiego del campo contro-campo la lontananza tra padre e figlia, e con essa il distacco da ciò che reale, e immaginato. Gli sguardi tra Anthony Hopkins e Olivia Colman, intermezzati da quelli di Rufus Sewell e Mark Gatiss, sono palline lanciate in una partita di tennis. Incapaci di condividere gli spazi di una medesima inquadratura, i personaggi si scrutano a debita distanza, enfatizzando le distanze sociali, quasi con il terrore che violando lo spazio personale altrui, cada quella bolla di sapone che si sono creati, ed entro cui vivere la propria esistenza alternativa. 

Gli incontri del padre con la propria figlia sono scanditi da arrivederci e gesti reiterati all’ombra di un’inquietudine velata dai contrasti fotografici di poche luci e tante ombre. Il buio che adombra lo spazio è lo stesso che disorienta il pensiero del protagonista. Privi di segnali e indicazioni con cui orientarsi, i suoi pensieri perdono la strada. Immersi nel buio abbagliato da poche lingue di luce, i suoi (pseudo)ricordi tornano indietro, vanno avanti, si muovono tentennando, alla ricerca di una via di uscita razionale che non pare ritrovarsi.  

Ambienti come proiezioni mentali

Lo stesso appartamento è la perfetta proiezione visiva e architettonica della mente di Anthony. Tutto sembra immacolato, ma tra i suoi vani le parole si muovono nel tentativo di mettere in ordine cocci di momenti passati e presenti che sembrano non combaciare. I lenzuoli che ricoprono divani, i quadri che scompaiono, o le sedie che compaiono all’improvviso, sono la metafora perfetta di una mente che rallenta, nasconde ciò che è in disuso e ripropone flash mnemonici di eventi immaginati, o confusi. Le stanze dell’appartamento vivono di polvere e ambiguità, di polli cucinati e gesti ripetuti ad libitum, sempre uguali e sempre così diversi. La casa di Anthony è il contenitore adatto per raccogliere tutti quei momenti in cui il protagonista ricorre a formulazioni sensate, avanzando pretese assurde per nascondere pensieri e ricordi lineari. Ogni ambiente è vissuto da fantasmi di un pensiero passato, annunciati non più da campane,  o brividi, ma da campanelli, fischi di teiere, arie di opere classiche. Sono impronte sonore di un’identità che si va dissolvendo, e che lascia a questi piccoli e grandi dettagli il ruolo di contenitori di una vita frammentata in varie tessere di un puzzle ormai impossibile da completare.

Tutto è in ordine ma tutto è confuso; ogni piccolo pezzo di Anthony è come il suo orologio, rubato dalle grinfie del tempo e della malattia.

Attori (magistrali) alla seconda

Per ergersi al centro della città, imponente ed elegante, ogni teatro ha bisogno di fondamenta solide su cui basarsi, e colonne portanti che lo tengano in piedi. Nel teatro della vita messo in scena da Florian Zeller, è la performance di Anthony Hopkins a sostenere un dramma interiore vestito di oscuri pensieri e ambigui eventi. Ogni sua piccola espressione, o mutamento facciale, è un fendente che colpisce con perfezione chirurgica l’anima dello spettatore. Angelo e demone di un aldilà personale, la sua interpretazione è una commistione perfetta di reazioni sottomesse, e urla strazianti, lasciate libere di mostrarsi, lontane dallo spettro della macchietta o dell’overacting. A ruotargli intorno, un corollario di comprimari capaci di alimentare la sua forza interpretativa, attraverso performance altrettanto convincenti ed emotivamente di impatto. C’è la dolcezza della figlia Anne (Olivia Colman), l’esasperazione del genero Paul (Rufus Sewell), la pazienza della badante Laura (Imogen Poots), l’ambiguità di un uomo dai mille volti e nomi (Mark Gatiss). Maschere dell’arte, queste esistenze si improvvisano riverberi di uno specchio rotto rivolto al passato, attori ingaggiati per interpretare a loro insaputa un ruolo nel teatro messo in scena da un regista disattento e smemorato, come il cervello di Anthony.

È un sadico burattinaio la nostra mente. Ci tiene in pugno, facendoci muovere tra realtà e immaginazione, speranze e razionalità. Ma nel momento in cui decide di recidere uno dei fili che ci tengono saldi a sé, eccoci cadere senza forze e senza bussola nel buio dell’esistenza. Camminiamo arrancando sul palcoscenico della vita nella speranza che un occhio di bue ci illumini, ritrovando un briciolo di lucidità e con essa speranza, ricordo, saggezza. 

Ghostbusters: Legacy, ecco i Mini Pufts nel video dal film

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Ghostbusters: Legacy, ecco i Mini Pufts nel video dal film

Ecco un nuovo video di presentazione di Ghostbusters: Legacy, in cui facciamo la conoscenza, insieme a Paul Rudd, dei Mini Pufts… “non c’è niente di più soffice e dolce di quei candidi gnocchi di lichene”.

A più di trent’anni dall’uscita nelle sale dell’iconico Ghostbusters, il cast originale, composto da Bill Murray, Dan Aykroyd, Ernie Hudson, Sigourney Weaver e Annie Potts di nuovo insieme per ridar vita a una delle saghe cinematografiche più amate della storia. Diretto da Jason Reitman, il film sarà nelle sale dall’estate 2020 prodotto da Sony Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia. Tra i protagonisti anche Mckenna Grace, Finn Wolfhard, Carrie Coon e Paul Rudd.

Ghostbusters: Legacy, diretto da Jason Reitman e prodotto da Ivan Reitman, è il nuovo capitolo della saga originale Ghostbusters. Arrivati in una piccola città, una madre single e i suoi due figli iniziano a scoprire la loro connessione con gli Acchiappafantasmi originali e la segreta eredità lasciata dal nonno. Ghostbusters: Legacy è scritto da Jason Reitman & Gil Kenan.

Addicted – desiderio irresistibile, recensione del film di Billy Woodruff

Diretto dal regista di Beauty Shop e The Perfect Match, Addicted-desiderio irresistibile è disponibile su Netflix dal 14 Marzo. Si basa sull’omonimo romanzo del 2001 di Zane, scrittrice di letteratura erotica piuttosto popolare oltreoceano.  La protagonista di Addicted è Zoe Reynard (Sharon Leal), un’agente di artisti emergenti, donna in carriera con una bella famiglia alle spalle e una vita apparentemente perfetta.

Il film si apre con una seduta di psicoterapia, nella quale veniamo a conoscenza dei tormenti di Zoe, legati alla sfera sessuale. L’intesa sessuale tra Zoe e il marito Jason (Boris Kodjoe) è, in realtà, inizialmente molto forte, nonostante egli sia l’unico uomo con cui Zoe abbia condiviso la sfera intima. Questa armonia familiare inizierà però a corrodersi quando Zoe farà la conoscenza di Quinton Canosa (William Levy), un prestante artista di origini spagnole. Fra i due nasce una passione irrefrenabile, che condurranno però Zoe ad avvertire sensi di colpa e di smarrimento nei confronti di un equilibrio familiare e matrimoniale che sta perdendo. 

Addicted non riesce a sondare profondamente il tormento della protagonista

L’intento registico e narrativo della pellicola sarebbe quello di indagare le cause e conseguenze della dipendenza sessuale della protagonista, ad oggi una delle dipendenze più diffuse, classificata come disturbo patologico o comportamentale. Tematiche, queste, affrontate nel mirabolante e intensissimo “Shame”, film del 2011 di Steve McQueen, che indaga visceralmente l’abisso di depravazione e caduta morale che affliggono il protagonista, interpretato da un impareggiabile Fassbender. Al contrario, Addicted non riesce a stabilizzarsi su questa linea di trasposizione autentica ed intensa di un disturbo, risultando poco più che un harmony semi-soft porno banale e privo di un ritmo ben definito. 

La condizione mentale ed emotiva di Zoe è uno debole pretesto per l’inserimento di sequenze che vorrebbero essere piene di eros, passionali, ma il cui unico focus è indugiare sui corpi aitanti, sulla fisicità degli attori in modo tale da solleticare la curiosità dello spettatore. È il lato estetico a risultare preponderante, superficiale e privo di introspezione, non quello etico, di sofferenza autentica, che va a sondare la componente di assuefazione e inerzia al piacere sessuale. La dipendenza è indagata unicamente come esagerazione, ostentazione di un desiderio irrefrenabile, non come un qualcosa che priva della propria soggettività. Il problema di Zoe e del film si riduce all’incapacità della protagonista di soddisfare i suoi bisogni e non al vero conflitto interiore e a ciò che ha causato il trauma.  

Il film di Woodruff avrebbe potuto indagare tramite un nuovo sguardo registico un tipo di dipendenza poco indagata dal punto di vista femminile nel panorama degli addiction-drama. Il focus sarebbe potuto essere sulle donne che soffrono di una patologia stigmatizzata e non ancora ben compresa. Il film evita invece consapevolmente di sondare il lato più oscuro e degradante della dipendenza, adottando un tono patinato e a favore di camera, privo di qualsiasi autenticità o di uno sguardo autoriale deciso. 

Un film privo di un reale erotismo, mascherato dietro una patina glamour

Il tono del film si rifà sicuramente ai romanzi rosa, mentre alcune scelte registiche rimandano alla fortunata serie erotica di Cinquanta Sfumature, con Dakota Johnson e Jamie Dornan protagonisti. Woodruff vorrebbe raccontare una storia di dipendenza sessuale, di ossessione e caduta in una spirale distruttiva, ma il focus è su tutt’altro e il risultato non è altro che un melò con sfumature erotiche privo di qualsiasi spessore. 

L’origine patologica del desiderio sessuale di Zoe è a malapena affrontata, perciò emergono solo tratti caratteriali di Zoe con cui lo spettatore non riesce ad empatizzare. Solo sul finale si introduce la dimensione della dipendenza, in maniera forzata e accessoria, banalizzando le cause che si celano davvero dietro al disturbo di Zoe. Il trauma infantile di Zoe viene inserito all’ultimo per cercare di risollevare un andamento narrativo piatto e che fatica a coinvolgere. 

Il film punta sulla componente erotica, ma di erotismo vero non ce n’è quasi traccia, tantomeno di realismo. Il film dovrebbe appunto essere sulla dipendenza sessuale, invece le scene più sessuali ed esplicite sono un tripudio di inquadrature estetizzanti, corpi modellati su pose studiate e caricaturali.

Gli attori restituiscono performance macchiettistiche e poco convincenti. Sono in primo piano i loro corpi, non conferiscono spessore alle battute pronunciate, che vorrebbero risultare passionali, ma finiscono per apparire ridicole. Ne è un esempio il personaggio di Quinton, presentatoci sempre a torso nudo e privo di un qualsiasi arco di trasformazione del personaggio. Persino il percorso terapeutico che Zoe affronta, e quindi, la figura della terapista, risultano banalizzati, privati della loro reale funzione benefica e messi al servizio di una narrazione che si vuole porre come mero sfoggio della libidine sessuale della protagonista. 

The Tomorrow War con Chris Pratt passa ad Amazon Studios

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The Tomorrow War con Chris Pratt passa ad Amazon Studios

Gli Amazon Studios hanno acquisito i diritti mondiali del film The Tomorrow War di Skydance Media, diretto da Chris McKay e interpretato da Chris Pratt, qui anche executive producer. L’action movie fantascientifico debutterà in esclusiva su Prime Video in più di 240 paesi e territori nel mondo il 2 luglio 2021.

In The Tomorrow War, il mondo rimane sotto shock quando un gruppo di viaggiatori nel tempo arriva dal 2051 per portare un messaggio urgente: di lì a trent’anni la razza umana sarà sul punto di perdere una guerra globale contro una letale specie aliena. L’unica speranza per sopravvivere è che soldati e civili del presente vengano trasportati nel futuro e si uniscano alla battaglia. Tra le reclute c’è l’insegnate di liceo e padre di famiglia Dan Forester (Pratt). Determinato a salvare il mondo per la sua giovane figlia, Dan si unisce a una brillante scienziata (Yvonne Strahovski) e al padre da cui si era allontanato (J.K. Simmons) nella disperata impresa di riscrivere il destino del pianeta.

The Tomorrow War sarà un evento globale che sorprenderà e intratterrà i nostri clienti in tutto il mondo,” ha dichiarato Jennifer Salke, Head of Amazon Studios. “Il regista Chris McKay ha realizzato magistralmente questo film di fantascienza unico e ricco di azione che terrà gli spettatori con il fiato sospeso e toccherà i loro cuori con una commovente storia padre-figlia. Non potremmo essere più felici di continuare la nostra collaborazione con Chris Pratt, che porta un incredibile contributo al film, oltre che di lavorare con David Ellison e il team di Skydance per consegnare questo film ai fan”.

Sono molto orgoglioso di questo incredibile cast e della crew, hanno lavorato tutti in circostanze difficili per dar vita a un action fantascientifico unico e originale… cosa sempre più rara. Vedere questo gruppo di attori e tecnici mescolare senza sforzo i generi action, horror, comedy e drama è stato per me un sogno divenuto realtà… e spero che la prossima estate entusiasmerà anche il pubblico”, ha aggiunto il regista Chris McKay. “È fantastico lavorare nuovamente con Amazon per lanciare un film di Skydance”, ha affermato il CEO di Skydance David Ellison.  “Jen e il team del marketing hanno ottenuto grandi successi quando hanno lanciato film sulla piattaforma di Amazon facendone degli eventi imperdibili, e con Chris Pratt come protagonista si alza ancora di più l’asticella”.

Nel cast di The Tomorrow War troviamo anche Yvonne Strahovski, Betty Gilpin, Sam Richardson, Edwin Hodge e il Premio Oscar J.K. Simmons. Diretto da Chris McKay e scritto da Zach Dean, il film è prodotto da Ellison, Dana Goldberg, Don Granger, Jules Daly, David Goyer e Adam Kolbrenner. Gli executive producer sono Rob Cowan, Chris Pratt, Brian Oliver e Bradley J. Fischer con Samantha Nisenboim nel ruolo di co-producer. Un film di Amazon Studios, Skydance, e Paramount Pictures in collaborazione con New Republic Pictures.

Pratt è recentemente apparso nel film di grandissimo successo che ha incassato più di 2,7 miliardi di dollari in tutto il mondo Avengers: End Game, seguito di Avengers: Infinity War, che era stato un successo al botteghino in tutto il mondo con più di 2 miliardi di dollari di incassi. Pratt ha anche preso parte alla saga Marvel Guardiani della Galassia, il cui primo film ha incassato più di 770 milioni di dollari nel 2014, Guardiani della Galassia 2 ha spazzato via ogni film uscito nell’estate del 2017 incassando più di 860 milioni di dollari in tutto il mondo. Pratt è stato inoltre il protagonista nel 2015 di Jurassic World – il settimo film che ha incassato di più nella storia – e ha nuovamente rivestito i panni di Owen in Jurassic World: Fallen Kingdom nel giugno 2018. Pratt ha appena finito le riprese del terzo film della saga, Jurassic World: Dominion, la cui uscita è prevista per giugno 2022.

Alicia Vikander: 10 cose che non sai sull’attrice

Alicia Vikander: 10 cose che non sai sull’attrice

Alicia Vikander, famosamente, tiene la propria vita privata per sé, lontano dai riflettori. Ma, grazie al numero infinito di interviste rilasciate per il lancio del nuovo film di Tom Rider, l’attrice ha avuto modo di parlare di sé. Ha recitato in alcuni dei migliori film degli ultimi anni, sia indipendenti che blockbuster, ha già vinto un Oscar ed è sposata con Michael Fassbender.

Cosa non sapete su Alicia Vikander? Ecco dieci curiosità sull’attrice premio Oscar:

Alicia Amanda Vikander: film

alicia vikander

1. Alicia Amanda Vikander è nata in Svezia il 3 ottobre 1988. Dopo aver recitato in alcune serie e corti svedesi, ha fatto il proprio debutto al cinema nel 2009, con Pure. L’attenzione è arrivata però con Anna Karenina di Joe Writght (2012), e con il film danese Royal Affair (2012). La fama a livello mondiale cominciò ad arrivare nel 2014, con Generazione perduta e con Ex Machina (per il quale fu nominata per il Golden Globe e ai BAFTA). La svolta fu però quella di The Danish Girl (2015), per il quale ricevette l’Oscar come Miglior attrice non protagonista. In seguito, ha recitato ne Il sapore del successo (2015), Jason Bourne (2016), La luce sugli oceani (2016), La ragazza dei tulipani (2017), Euphoria (2017), Submergence (2017).

Nel 2018 è tornata al cinema nel reboot di Tomb Rider, sostituendo Angelina Jolie nel ruolo di Lara Croft. Nel 2019 ha interpretato Woman nel corto I Am Easy to Find, ha prestato la voce a Mira nell’episodio “End. Begin. All the Same” della serie Dark Crystal: la resistenza. E’ inoltre stata Lucy Fly in Dove la terra trema. Nel 2020 è stata Gloria nel film The Glorias. Nel 2021 Alicia Vikander sarà Kathy nel film Blue Bayou, Lady/Essel in The Green Knight, entrambi i film hanno subito dei ritardi nell’uscita in seguito all’emergenza COVID-19 che ha colpito il mondo. Nel 2021 è in post anche Beckett nel quale interpreta April. E’ stato inoltre già annunciato che riprenderà il ruolo di Lara Croft nel sequel di Tomb Raider.

2. Alicia Vikander ha studiato danza. È sempre stato il sogno di Alicia, quello di stare sul palcoscenico. Aveva cominciato a prendere lezioni di danza da piccola, e all’età di 15 anni si trasferì da sola a Stoccolma per frequentare la Royal Swedish Ballet School. Durante un’intervista per Vogue del 2015, l’attrice ha raccontato che, nella prestigiosa scuola, le lezioni cominciavano alle sei del mattino e finivano alle 10 di sera. A quanto pare, lei e i suoi compagni di corso avevano l’abitudine di dormire su un materasso negli spogliatoi, per assicurarsi una dormitina tra una lezione e l’altra. Presto, però, si rese conto che alla carriera di ballerina preferiva quella di attrice, e decise di cambiare carriera.

Alicia Vikander: l’Oscar

3. Alicia Vikander ha vinto l’Oscar molto presto. Il successo di Alicia Vikander è arrivato con una serie di film famosissimi. Prima della grande svolta, era relativamente sconosciuta, ma Hollywood decise di riconoscere presto il suo grande talento. Fu il ruolo di Gerda in The Danish Girl che vinse ad Alicia Vikander l’Oscar nel 2016, solamente un anno dopo l’arrivo del successo. A quanto pare, Alicia Vikander l’Oscar non lo vede da quella notte: “Non lo vedo da quella notte” ha raccontato, “Mi sono trasferita da poco e, dato che lavoro così tanto, l’ho dato ad un amico a Los Angeles”.

Alicia Vikander: altezza e fisico

Alicia Vikander fisico tomb raider4. Alicia Vikander, l’altezza e il fisico. Alicia ha un fisico tonico e invidiabile (da ballerina). Ha quasi trent’anni, e fa anche la modella. L’altezza di Alicia è 166 cm, mentre il peso è di 53 chili.

5. Alicia Vikander vorrebbe lavorare con più donne. La sua carriera sta andando alla grande, ma c’è una cosa che lei vorrebbe aggiungere: più collaborazioni femminili. Se ne è resa conto durante le riprese de La ragazza dei tulipani: ci sono voluti cinque film prima che recitasse al fianco di un’altra donna. Ha raccontato al Guardian: “ho avuto tantissime opportunità e personaggi da raccontare, ma fu quando stavo girando questa scene con Holliday Grainger che ho sentito qualcosa di nuovo. Era così facile, e ci siamo divertite così tanto. E dopo ho realizzato perché: avevo appena girato cinque film, uno dopo l’altro, e questo era il primo nel quale avevo una scena con un’altra donna”.

Alicia Vikander: il fidanzato prima di Fassbender

6. Alicia Vikander e il fidanzato prima di Fassbender. Quando la carriera di Alicia cominciava a decollare, l’attrice era fidanzata con un altro attore svedese, Alexander Skarsgård, conosciuto per True Blood. E la loro relazione la condusse quasi al matrimonio: a quanto pare, lui si sentiva come se “avesse incontrato la sua migliore amica” e riuscisse “davvero ad immaginarsi il matrimonio con Alicia”. Sembrò che le cose tra i due si stessero facendo molto serie e molto in fretta, ma finirono per lasciarsi.

Alicia Vikander e Michael Fassbender sono sposati

7. Alicia Vikander e Michael Fassbender si sono conosciuti sulla pista da ballo. Le loro carriere hanno avuto tempi molto diversi, e Alicia Vikander era una fan di Fassbender già prima del loro incontro. Le loro carriere sono confluite nel film La luce sugli oceani, ma si erano in realtà incontrati prima di allora. Nel 2013, infatti, il Toronto Film Festival li fece incontrare per la prima volta: Fassbender partecipava grazie a 12 anni schiavo, e la Vikander partecipava con Il quinto potere. Sulla pista da ballo, avvenne l’incontro fatidico, che Fassbender racconta così: “Pensavo di essere un bravo ballerino, finché lei non ha cominciato a ballare, e io mi sono sentito come se avessi due piedi sinistri”. La loro storia non è cominciata allora, ma l’episodio li ha fatti incontrare.

8. Il matrimonio tra Alicia Vikander e Michael Fassbender. Entrambi si tengono stretti la vita privata e la loro relazione, determinati a tenerla lontana dai riflettori. Nonostante questo, sono una delle coppie più amate e seguite di Hollywood. I due si sono sposati l’anno scorso, e hanno parlato un po’ della loro relazione solo di recente. Durante un’intervista con Entertainment Tonight, Fassbender ha parlato della sua relazione con Alicia, dicendo che la scintilla tra di loro è scoccata immediatamente: “Ci siamo incontrati sulla pista da ballo ai BAFTA e al Toronto Film Festival. È un’artista dal carattere impetuoso, e supera i limiti di quanto in là uno si possa spingere. (…) E io pensavo, l’amore… cos’è questa cosa dell’amore?”

Alicia Vikander in The Danish Girl

alicia vikander

9. I genitori hanno convinto Alicia Vikander a fare The Danish Girl. Alicia tiene molto in considerazione l’opinione del genitori, e ha l’abitudine di mandare loro le sceneggiature che riceve grazie al proprio agente, per sapere cosa ne pensano. Quando Alicia diede ai genitori una copia di The Danish Girl, il padre fu quello che la incoraggiò ad accettare la parte. “Mio padre lesse The Danish Girl e se ne innamorò” ha raccontato l’attrice al Telegraph, “Mi disse: devi fare questo film”.

10. Alicia Vikander sarà una Lara Croft un po’ diversa. Alicia Vikander è stata scelta per Tomb Rider proprio perché diversa da Angelina Jolie. E nel reboot, Lara non deve essere la stessa: la produzione ha deciso di trasformarla e Alicia Vikander è la persona ideale per farlo. Inoltre, Alicia, dotata di grande spinta e di grande disciplina (che viene dal suo passato di balelrina), sembra nata per interpretare il personaggio: metalmente e fisicamente, è l’incarnazione degli aspetti fondamentali della protagonista di Tom Rider.

Fonti: People, IMDb, Screen Rant, Heavy, The Things

Crudelia: nuovi trailer e poster con Emma Stone

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Crudelia: nuovi trailer e poster con Emma Stone

Ecco il nuovo trailer e il nuovo poster di Crudelia, il nuovo adattamento live action targato Disney, con protagonista Emma StoneIl film arriva il 28 maggio su Disney+ con accesso VIP e nei cinema.

Il trailer di Crudelia in italiano

La sinossi ufficiale di Crudelia

Ambientato durante la rivoluzione punk rock nella Londra degli anni Settanta, Crudelia segue le vicende di una giovane truffatrice di nome Estella (Emma Stone), una ragazza intelligente e creativa determinata a farsi un nome con le sue creazioni. Fa amicizia con una coppia di giovani ladri che apprezzano la sua inclinazione alla cattiveria e insieme riescono a costruirsi una vita per le strade di Londra.

Un giorno, il talento di Estella per la moda cattura l’attenzione della Baronessa von Hellman, una leggenda della moda incredibilmente chic e terribilmente raffinata (Emma Thompson). Ma la loro relazione mette in moto una serie di eventi e rivelazioni che portano Estella ad abbracciare il suo lato malvagio e a diventare la prorompente, alla moda e vendicativa Cruella.

Daniel Brühl commenta la scena del ballo di Zemo in The Falcon and the Winter Soldier

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Il terzo episodio di The Falcon and The Winter Soldier della Marvel, dal titolo “Power Broker“, ha visto Sam e Bucky fare una visita a Zemo per scoprire cosa sapeva dei Flag Smashers. È probabile che le cose non siano andate del tutto come si aspettavano i fan.

Alla fine, Zemo si è unito agli eroi nella loro missione dopo che Bucky lo ha fatto evadere di prigione. Abbiamo quindi visto un lato diverso del freddo e calcolatore villain di Captain America: Civil War. Nello specifico, in una particolare scena (che sarebbe poi diventata oggetto di numerosi meme) abbiamo visto il Barone scatenarsi e sferrare un po’ di pugni in una discoteca di Madripoor.

Durante un’intervista con EW, Daniel Brühl ha rivelato di aver effettivamente improvvisato quella scena e che, in realtà, hanno girato molto di più rispetto a quanto abbiamo visto nell’episodio: “Quel momento è stato improvvisato quando ho visto la folla ballare, impazzire”, ha detto l’attore. “Ho sentito il ritmo e ho pensato: ‘Zemo è stato rinchiuso in una prigione tedesca per anni. Ha bisogno di sfogarsi e mostrare le sue mosse. Andiamo!’. Mi è piaciuta davvero tanto la reazione di Anthony e Sebastian mentre mi guardavano. Tuttavia, ero sicuro al 100% che l’avrebbero tagliata dalla serie. Alla fine sono rimasto davvero sorpreso e felice che l’abbiano tenuta. È stato un lungo ballo. Avevamo girato di più, ma hanno comunque tenuto questo piccolo momento.”

A Brühl è stato anche chiesto di anticipare qualcosa sul futuro di Zemo nella serie, ma ha specificato che preferirebbe non rovinare la sorpresa ai fan. Tuttavia, ha comunque parlato del cameo, alla fine dell’episodio, di Florence Kasumba e di ciò che il coinvolgimento di Ayo nella serie potrebbe significare per il suo personaggio.

“Si tratta di guerrieri molto intimidatori che mi stanno inseguendo”, ha spiegato l’attore. “Per quanto mi abbia fatto piacere rivedere Florence e parlare con lei – l’unico altro attore tedesco presente sul set -, per Zemo invece la sua presenza significa guai. Dovrebbe stare attento.”

Spider-Man: No Way Home, un collegamento a Captain America direttamente dal set

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Una nuova immagine dal set di Spider-Man: No Way Home rivela la Statua della Libertà di New York con lo scudo di Captain America. L’iconica arma è attualmente un punto focale narrativo nella serie The Falcon and the Winter Soldier, ma potrebbe anche svolgere un ruolo importante nel threequel che vedrà il regista Jon Watts e Tom Holland tornare a lavorare di nuovo insieme.

La produzione di No Way Home è iniziata alla fine del 2020 dopo una serie di ritardi dovuti alla pandemia di Coronavirus. Da poche settimane, le riprese sono ufficialmente terminate. Naturalmente, i Marvel Studios restano molto riservati in merito al progetto; anche se il titolo ufficiale e alcune foto promozionali del film sono già stati svelati, non si conoscono ancora molti dettagli sulla trama. È chiaro che il film affronterà la conseguenze di Spider-Man: Far From Home, ma secondo i più dovrebbe anche rappresentare il tentativo di realizzare una versione live action dello Spider-Verse. 

In base a ciò che sappiamo fino ad ora, infatti, nel film Jamie Foxx tornerà nei panni dell’Electro di The Amazing Spider-Man 2, mentre Alfred Molina sarà ancora una volta il Doctor Octopus di Spider-Man 2Nel film dovrebbero apparire anche le precedenti iterazioni cinematografiche dell’Uomo Ragno, ossia Tobey Maguire e Andrew Garfield, anche se al momento non esistono ancora conferme ufficiali in merito. L’unica cosa certa è che il threequel si collegherà direttamente a Doctor Strange in the Multivers of Madness.

Anche se le riprese principali di No Way Home sono ormai terminate, diversi oggetti di scena del film devono ancora essere rimossi da New York City, inclusa una finta insegna alla fermata dell’autobus che mostra la Statua della Libertà che brandisce lo scudo di Captain America. La foto è stata condivida dall’account Twitter @blockbustedpod (via Spider-Man: No Way Home News) e grazie ad essa scopriamo che l’iconica scultura è anche soprannominata “Il nuovo Avenger di New York”. Potete vederla cliccando qui.

Sulla base della nota cronologia del MCU, è una certezza affermare che gli eventi di No Way Home si svolgeranno dopo ciò che accade in The Falcon and the Winter Soldier, che presenta in modo prominente lo scudo mentre esplora l’eredità del mantello di Cap. Dopo che Sam lo ha dato al governo presumibilmente per l’esposizione allo Smithsonian, alla fine è stato consegnato a John Walker che è stato scelto come nuovo Vendicatore a stelle e strisce.

Molto probabilmente, entro la fine della serie, Sam rivendicherà il suo legittimo posto come successore di Steve; supponendo che sia così, è curioso come ciò potrebbe collegarsi all’immagine dal set di No Way Home. In ogni caso, questa è un’indicazione che mesi dopo gli eventi di Avengers: Endgame, il pubblico del MCU continua a celebrare gli eroi più potenti della Terra.

Cosa sappiamo di Spider-Man: No Way Home?

Le riprese di Spider-Man: No Way Home sono in corso ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Il film è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Dovrebbe arrivare al cinema a dicembre 2021.

Locked Down con Anne Hathaway in esclusiva digitale da venerdì 16 aprile

Locked Down, il film diretto da Doug Liman (The Bourne Identity, Mr. And Mrs. Smith) con protagonisti Anne Hathaway (Les Misérables, Il Diavolo veste Prada, Le Streghe) e Chiwetel Ejiofor, (12 anni Schiavo, Doctor Strange), arriva in Italia in esclusiva digitale da venerdì 16 aprile, disponibile per l’acquisto e il noleggio premium su Apple Tv app, Amazon Prime Video, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV e per il noleggio premium su Sky Primafila e Infinity.

Proprio quando decidono di separarsi, Linda (Anne Hathaway) e Paxton ( Chiwetel Ejiofor) si ritrovano nel bel mezzo della pandemia Covid-19, costretti a vivere insieme nella loro casa londinese, a causa del lockdown obbligatorio. Sorprendentemente, anche se non riescono ad andare d’accordo su nulla, i due trovano una tregua quando Paxton viene assunto dall’azienda di Linda per consegnare delle pietre preziose. In isolamento domestico a causa del lockdown in tutto il Paese, dovendo quindi affrontare emozioni e interazioni che avrebbero preferito evitare, vivendo le proprie vite fuori casa, le cose raggiungono un crescendo che culminerà in una rapina epocale da Harrods.

Uno dei pochi film ad essere stato concepito, scritto, girato, finito e distribuito durante la pandemia, Locked Down è una commedia romantica con una “svolta”. La dualità del titolo stesso gioca con la situazione in cui molti di noi si trovano in questo momento: rinchiusi fisicamente in un’abitazione con partner, familiari, coinquilini, ma anche emotivamente e mentalmente bloccati in situazioni che ora siamo costretti ad affrontare in modi che non avremmo mai immaginato. C’è chi ha iniziato a cuocere il pane, chi si dedica al proprio lavoro, mentre altri fanno entrambe le cose – e pianificano una rapina di gioielli.

Scritto da Steven Knight e prodotto da P.J. van Sandwijk, p.g.a, Alison Winter, p.g.a, Michael Lesslie, il cast del film vede Anne Hathaway e  Chiwetel Ejiofor,, affiancati da Stephen Merchant, Mindy Kaling, Lucy Boynton, Dule Hill, Jazmyn Simon, con Ben Stiller e Ben Kingsley.

The Falcon and the Winter Soldier: 10 cose da sapere su Madripoor

Nel terzo episodio di The Falcon and the Winter Soldier è stata ufficialmente introdotta la nazione insulare di Madripoor. Questo paese immaginario ha una storia lunga e assai complessa nei fumetti Marvel, nonché una profonda connessione con un gruppo di personaggi che, fino ad ora, non potevano essere utilizzati nell’universo cinematografico condiviso: gli X-Men. Grazie all’accordo Disney/Fox, il MCU è finalmente libero di poter esplorare questa interessante località. Di seguito, 10 dettagli che forse dovreste conoscere sul Principato situato nel sud-est asiatico marittimo:

Il primo importante collegamento degli X-Men nel MCU

Il MCU prende spesso ispirazione dalla storia dei fumetti Marvel, come ha fatto WandaVision come storie quali “House Of M”. Con Madripoor, The Falcon and the Winter Soldier sta attingendo ad un luogo chiave profondamente connesso agli X-Men. Madripoor è apparso per la prima volta in “New Mutants #32” nel 1985. Ha poi svolto molto presto un ruolo importante nel passato e nel presente di Wolverine.

Sia in “Marvel Comics Presents” del 1988 che nella prima run da solista di Wolverine, Madripoor è stato un luogo chiave legato, con Logan che spesso frequentava il locale notturno Princess Bar sotto l’identità di Patch. Quel bar è visibile a Low Town, quando Sam, Bucky e Zemo sono sulle tracce di Power Broker

Patch

Wolverine ha avuto un discreto numero di alias nei fumetti, grazie alla sua lunga storia e al suo complicato background. Per un certo periodo, negli anni ’80, ha scelto l’identità di Patch. Questa era la sua copertura quando operava indipendentemente dagli X-Men in località straniere, in particolare a Madripoor, dove dava la caccia ad un criminale signore della guerra di nome Roche.

Il nome Patch proveniva dalla benda sull’occhio che indossava durante questo periodo. Wolverine indossava la benda perché, per il mondo in generale, gli X-Men avrebbero dovuto essere morti, sacrificati in diretta televisiva a Dallas durante il crossover “The Fall of The Mutants” alla fine degli anni ’80. Durante questo periodo a volte indossava anche un costume tutto nero senza maniche. 

Hightown

Madripoor è un’isola immaginaria nel sud-est asiatico, modellata in qualche modo sulla città di Singapore. Madripoor è divisa in due metà economicamente molto diverse: Hightown e Lowtown.

Hightown è il centro del commercio ed è una città moderna, con moltissimi grattacieli e ogni tipologia di equipaggiamento moderno immaginabile. Nei fumetti, è stato ritratto come uno dei centri per il commercio nella regione, il che è in linea con quello che appare nella serie. Il suo moderno skyline al neon ricorda quello di Hong Kong visto in Godzilla vs. Kong.

Lowtown

Low Town è radicalmente diversa. La parte povera dell’isola è indigente, con molte baracche e capanne accatastate l’una sull’altra all’ombra dei grattacieli. Qui si svolgono molte attività illegali e illecite, come è stato mostrato anche nel terzo episodio di The Falcon and the Winter Soldier. Un tempo era persino un rifugio per i pirati.

Tra i tanti locali di Lowtown  c’è il Bronze Monkey, dove Sam e Bucky sono andati a cercare Power Broker. Questo bar è apparso in “Captain America #363” quando Steve Rogers si reca sull’isola per salvare la sua amica e, a volte, interesse amoroso, Diamondback.

Sotto il controllo dell’HYDRA

Non ci sono quasi leggi a Madripoor, il che la rende una calamita per l’attività criminale. L’isola è in gran parte gestita da vari elementi criminali. Uno di loro è l’HYDRA. Sotto la guida di Viper, conosciuta anche come Madame Hydra, presero il controllo dell’isola e la usarono come base per le loro attività terroristiche.

Lo SWORD è intervenuto cercando di far cadere l’HYDRA, come illustrato nella serie del 2009 “Agents of SWORD”. L’organizzazione ha recentemente fatto il suo debutto nel MCU in WandaVision, con l’obiettivo di rimuovere Wanda dall’Hex, a Westview.

Madripoor è costruita su un drago

Un’altra importante organizzazione criminale al lavoro a Madripoor è La Mano. Questi mercenari e artisti marziali altamente addestrati sono stati i principali antagonisti dell’Universo Marvel sin dal loro debutto in “Daredevil #174” nel 1981. In “Avengers World” del 2014, risvegliano un drago gigante su cui Madripoor è effettivamente costruita.

Questo drago ha una connessione con un altro drago prominente collegato a La Mano. Manhattan è costruita sulle ossa fossilizzate di un drago, come si vede nello show Netflix The Defenders, in cui La Mano era l’antagonista principale.

Tarik Fayad

Madripoor è un focolaio di attività criminali, ma non è privo di eroi. Uno di loro è Tarik Fayad, il difensore di Madripoor, un essere umano che è diventato il supereroe Horus con il potere del bastone Copto. Il bastone è stato investito di energia magica.

Sfortunatamente, non ha aiutato molto Fayad, poiché è stato ucciso nello stesso numero in cui è stato presentato (“Agents Of S.H.I.E.L.D. #2” del 2016). Ci sono comunque altre forze significative per il bene a Madripoor, incluso Tyger Tyger, un ex rivoluzionario che è stato il leader dell’isola.

All-New X-Men

L’eredità degli X-Men a Madripoor ha avuto effetti anche nel presente. In particolare, c’è stato un vero e proprio un tuffo nel loro passato. I “Nuovi” X-Men degli ultimi dieci anni sono in realtà i cinque originali: Ciclope, Jean Grey, Iceman, Beast e Angel, che sono stati trasportati nel loro futuro.

Rimangono a Madripoor mentre Magneto cerca di aiutarli a tornare alla loro epoca. Mentre lo fanno, rimangono nella versione dell’X-Mansion ad opera di Magneto, a cui The Falcon and the Winter Soldier potrebbe aver fatto un lieve cenno nell’ultimo episodio della serie.

Il primo incontro tra Captain America e Wolverine

Madripoor è la chiave di uno dei momenti più monumentali nella storia dei fumetti Marvel: il primo incontro tra Wolverine e Captain America. Tale incontro è avvenuto a Madripoor durante la Seconda Guerra Mondiale ed è stato raccontato in “Ucanny X-Men #268”, scritto da Chris Claremont e disegnato da Jim Lee.

I due eroi si uniscono per combattere sia La Mano che i nazisti, in una storia che aveva legami con il presente. La storia mostra anche gli sforzi di Vedova Nera per scoprire i segreti dell’ultima iterazione della misteriosa organizzazione La Mano.

I Raksha

L’eredità di Wolverine a Madripoor continua con i Raksha, n gruppo di giovani mutanti vigilanti che operano sull’isola e che sono stati ispirati da Wolverine quando operava sotto l’identità di Patch.

I Raksha usano metodi estremi contro i loro nemici a Madripoor: una volta hanno anche chiesto aiuto al Club Infernale. Uno di loro, Nightshade, divenne lei stessa un X-Man dopo che le due squadre si incrociarono cercando di sconfiggere i criminali che si occupavano dell’Ormone della Crescita Mutante.

Il Signore degli Anelli: online l’adattamento tv in lingua russa del 1991

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Per la gioia dei fan della saga de Il Signori degli Anelli, è stato ritrovato un adattamento televisivo in lunga russa del celebre romanzo di J.R.R. Tolkien. Fin dalla sua prima pubblicazione nel lontano 1954, l’epico high fantasy è diventato una delle opere di narrativa più vendute di tutti i tempi, che ha poi dato origine all’altrettanto illustre trilogia cinematografica del regista premio Oscar Peter Jackson.

Ora, grazie a The Guardian, è stata resa pubblica la notizia dell’esistenza di un particolare adattamento de Il Signore degli Anelli. Si tratta di una versione in lingua russa della famosa epopea di Tolkien, prodotta nel 1991 per la tv sovietica. Intitolato “Khraniteli”, il film in due parti è stato recentemente caricato su YouTube dalla rete televisiva russa 5TV ed è già diventato molto popolare tra i fan, grazie soprattutto ai suoi effetti realizzati con un budget ridotto e ai costumi posticci.

In realtà, il film è un adattamento del primo volume della trilogia, ossia La compagnia dell’anello, ed è basato su una traduzione dell’opera realizzata da Vladimir Muravyov e Andrey Kistyakovsky. La versione russa include anche personaggi che sono stati tagliati dalla versione cinematografica di Jackson, come ad esempio A pochi giorni dalla pubblicazione da parte di 5TV, i video hanno ottenuto quasi mezzo milione di visualizzazioni.

Il Signore degli Anelli: in arrivo l’attesissima serie tv

Ricordiamo che a quasi vent’anni di distanza dall’uscita nelle sale de Il ritorno del Re, il capitolo conclusivo della trilogia cinematografica di Jackson, Il Signore degli Anelli verrà nuovamente riadattato, questa volta per il piccolo schermo, grazie ad Amazon Studios, che produrrà una serie ispirata all’universo creato da Tolkien e scritta da J.D. Payne e Patrick McKay. La prima stagione, composta da 8 episodi, dovrebbe debuttare quest’anno.

Mark Hamill svela un inaspettato legame tra Star Wars e Daffy Duck

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Mark Hamill ha rivelato un curioso legame che esiste tra il personaggio di Daffy Duck e la saga di Star Wars. Hamill è conosciuto per aver interpretato Luke Skywalker nella trilogia originale e nella trilogia sequel della celebre saga fantascientifica. L’attore è anche un prolifico doppiatore, noto per aver prestato la sua voce al personaggio del Joker in numerose serie e giochi animati della DC.

Negli ultimi anni, Mark Hamill è diventato noto anche per la sua presenza assidua sui social media e in particolare per l’interazione con i suoi fan su Twitter. Di recente, l’attore ha condiviso alcune inedite curiosità dal backstage di Star Wars (come le difficoltà durante le riprese a causa di un clima particolarmente ostile). Ora, l’interprete di Luke Skywalker ha confermato una voce secondo cui George Lucas voleva che un cartone animato con protagonista Daffy Duck, il celebre personaggio dei cartoni animati e dei fumetti della Warner Bros., venisse proiettato prima di Una Nuova Speranza nel 1977.

L’attore ha spiegato: “George voleva davvero che questo classico cartone animato di Daffy Duck fosse mostrato prima di ogni proiezione di Star Wars. Sarebbe stato un rompighiaccio far sapere al pubblico che quello che stava arrivando era meno che mortalmente serio. Sono rimasto deluso quando non siamo riusciti a ottenere i diritti e, alla fine, non è successo.”

Il cartone che Lucas avrebbe voluto mostrare prima di Una Nuova Speranza era Duck Dodgers nel XXIV secolo e mezzo, un cortometraggio della serie “Merrie Melodies”, uscito negli Stati Uniti il 25 luglio 1953. I protagonisti sono Daffy Duck nel ruolo dell’eroe spaziale Duck Dodgers, Porky Pig in quelli del suo assistente, il “giovane ardente cadetto spaziale”, e Marvin il Marziano nei panni del loro avversario.

Il grande successo della saga di Star Wars

La trilogia originale di Star Wars è ormai entrata nell’immaginario collettivo. I film hanno dominato e alimentato la cultura pop, grazie anche alla produzione di spin-off, prequel, fumetti, videogiochi e serie tv. Dopo la trilogia originale, tra il 1999 e il 2005 venne realizzata la trilogia prequel, passato alla storia per aver suscitato numerosi reazioni contrastanti, anche tra i membri dello stesso fandom della saga.

La recente trilogia sequel, conclusasi ufficialmente a dicembre 2019 con L’ascesa di Skywalker, ha riacceso quel fervore culturale che circonda questa storia multigenerazionale ormai da anni. Ad oggi, Star Wars è il secondo franchise con il maggiore incasso di tutti i tempi.

The Suicide Squad: confermata una teoria sul personaggio di Nathan Fillion

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Il nuovo trailer di The Suicide Squad ha confermato un vecchia teoria dei fan in merito ai superpoteri del personaggio di TDK interpretato da Nathan Fillion. Secondo le voci più accreditate, il significato dell’acronimo TDK sarebbe The Detachable Kid: i suoi poteri sarebbero legati all’eredità di uno dei personaggi più strani della DC Comics.

Nonostante la release del nuovo trailer, al momento i dettagli sulla trama di The Suicide Squad sono ancora scarsi. Si dice che il film sarà molto più fedele allo spirito originale della serie a fumetti creata da John Ostrander e Kim Yale rispetto al film del 2016 diretto da David Ayer. Il film includerà moltissimi supercriminali poco noti al grande pubblico, come Savatn, Polka-Dot Man e Javelin, insieme ad una serie di nuovi personaggi che sono stati creati da James Gunn sulla base di personaggi dei fumetti preesistenti, come la Ratcatcher di Daniele Melchior o il TDK di Nathan Fillion.

L’ultimo trailer di The Suicide Squad include una scena con TDK in azione, in piedi davanti ad un campo in fiamme mentre il fumo si alza dietro di lui. Nel bel mezzo della scena, TDK allarga le braccia: queste si staccano dal suo corpo, lasciandolo come una sorta di action figure smontata; i suoi arti continuano a rimanere sospesi a mezz’aria, apparentemente ancora funzionanti sotto il suo controllo. Ciò sembra aver confermato una teoria basata sull’emblema delle due braccia incrociate sotto un teschio che TDK indossa sul petto: secondo queste teoria, TDK è la versione malvagia del supereroe Arm-Fall-Off-Boy.

Apparso per la prima volta in “Secret Origins (Vol. 2) #46” nel dicembre 1989, Arm-Fall-Off-Boy è stato uno dei primi candidati alla Legione dei Super-eroi. Originario del mondo alieno di Lallor, Floyd Belkin possedeva l’improbabile capacità di strapparsi il braccio e di maneggiarlo come una mazza; un potere che, tuttavia, non è riuscito a garantirgli un posto tra i Legionari. In base al trailer di The Suicide Squad, TDK sarà molto diverso da Floyd Belkin, in quanto le sue braccia levitano una volta staccatesi dal suo corpo e, almeno all’apparenza, possono ancora funzionare in modo indipendente.

Il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang), insieme alle new entry Idris ElbaMichael RookerNathan FillionTaika WaititiJohn CenaPeter Capaldi, Sean Gunn, David Dastmalchian Storm Reid. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

“Benvenuti all’inferno, ossia a Belle Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità negli Stati Uniti d’America. Qui sono confinati i peggiori supercriminali, disposti a tutto pur di evadere, anche unirsi all’oscura e super segreta missione della Task Force X. L’incarico del giorno? Metti insieme una serie di truffatori (tra cui Bloodsport, Peacemaker, Captain Boomerang, Ratcatcher 2, Savant, King Shark, Blackguard, Javelin e la psicopatica preferita di tutti, Harley Quinn). Armali pesantemente e abbandonali sulla remota isola di Corto Maltese infusa dal nemico. Mettili alla prova grazie ad una giungla brulicante di avversari militanti e forze di guerriglia ad ogni angolo. La squadra è impegnata in una ‘search and destroy’ guidata dal colonnello Rick Flag, mentre i tecnici del governo di Amanda Waller seguono ogni loro movimento grazie a dei sistemi impiantati nelle loro orecchie. Come sempre… una sola mossa falsa e chiunque può morire (per mano degli avversari, di un compagno di squadra o della stessa Waller).”

Thor: Love and Thunder, vedremo un Dio del Tuono “più in forma e più forte che mai”

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Stando a quanto rivelato dallo stesso Chris Hemsworth, in Thor: Love and Thunder vedremo la versione più forte del Dio del Tuono. Dopo gli eventi di Avengers: Endgame, metà dei Vendicatori originali ha deciso di ritirarsi, lasciando Occhio di Falco, Smart Hulk e Thor come gli eroi del MCU ancora in azione. Tuttavia, il principe asgardiano è l’unico tra questi personaggi ad aver ottenuto un quarto film a lui interamente dedicato.

Dopo il successo di Thor: Ragnarok, il personaggio di Thor ha subito un netto cambio di personalità. Per anni, i Marvel Studios hanno lottato per cercare di capire quale potesse essere la migliore rappresentazione del Dio del Tuono sul grande schermo, ma con scarso successo. Essendo uno dei principali eroi del MCU, spesso è stato messo in ombra da Loki, che spesso è stato un personaggio molto più intrigante e divertente. Tutto è cambiato con l’uscita del film di Taika Waititi del 2017, con il regista che è riuscita a portare al cinema la migliore versione possibile di Thor. Proprio per questo, l’attesa nei confronti di Love and Thunder, che vedrà nuovamente Waititi dietro la macchina da presa, è a dir poco spasmodica.

In una recente intervista con The Telegraph, Chris Hemsworth ha parlato proprio di Thor: Love and Thunder. Senza rivelare alcun dettaglio sulla trama del film, l’attore australiano ha rivelato che nel quarto episodio della saga Marvel, le cui riprese sono attualmente in corso, vedremo un Thor “più in forma e più forte che mai”. “Avete un sacco di tempo a disposizione a causa del momento che stiamo vivendo mi ha permesso di esplorare diversi metodi di allenamento”, ha spiegato Hemsworth. “Ho sperimentato diversi modi per modellare il mio corpo con la giusta quantità di esercizi di powerlifting e bodybuilding.”

Poi ha aggiunto: “Il ruolo di Thor richiede una certa estetica. Il bodybuilding è spesso visto come un atto di vanità. Sono certo che se aumentassi o diminuissi di peso per un ruolo, probabilmente verrei considerato un attore serio. Allenarsi da circa 10 anni è un lavoro a tempo pieno. C’è quello e poi c’è la giornata di riprese, che in genere dura 12 ore: è una vera fatica, ma è anche incredibilmente gratificante. Devi pensare a quello che fai come se fossi un atleta professionista.”

Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 maggio 2022.

Taika Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarokcosì come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. Nel cast anche Christian Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di Dei. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

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