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Clara Soccini: 10 cose che forse non sai sull’attrice e cantante

Clara Soccini: 10 cose che forse non sai sull’attrice e cantante

Sono bastati pochi anni a Clara Soccini per affermarsi come una delle cantanti del momento, grazie ad una voce che sa distinguersi e conquistare. In gara nell’edizione 2024 del Festival di Sanremo, la giovane è però divenuta estremamente popolare anche grazie alla serie Mare fuori, grazie alla quale si è cimentata anche come attrice. Considerando che la sua fama sembra dunque destinata a crescere, ecco allora 10 cose da sapere su Clara Soccini.

Clara Soccini e i suoi lavori da attrice

1. Ha recitato nella celebre serie Mare fuori. Il primo, e ad oggi unico, lavoro come attrice di Clara Soccini è quello per la popolare serie Rai Mare fuori. Qui interpreta Giulia, nota con il nome d’arte di Crazy J. Soccini è entrata a far parte della serie a partire dalla terza stagione, affermandosi come un personaggio particolarmente problematico e che spesso e volentieri assume un ruolo da antagonista, pur manifestando fragilità e sofferenze passate. Soccini ha poi ripreso il ruolo anche per la quarta stagione, tornando dunque a recitare accanto ai colleghi Massimiliano Caiazzo, Maria Esposito, Lucrezia Guidone, Matteo Paolillo e Artem.

Clara Soccini in Mare fuori

2. Le è stato chiesto di scrivere due canzoni per la serie. Dopo aver avviato la propria carriera musicale partecipando al brano Io e te di Nicola Siciliano e successivamente pubblicando i suoi primi singoli Freak, Ammirerò e Bilico, alla cantante viene chiesto di scrivere due canzoni per la serie Mare fuori. Ha così dato vita a Ragazzi fuori e Origami all’alba, scritto insieme a Matteo Paolillo, attore della serie e autore del brano scelto come sigla. Origami all’alba ha poi ottenuto il disco di platino, conferendo ulteriore popolarità a Soccini.

3. Interpreta un personaggio con cui ha poco in comune. Oltre a chiederle di scrivere due canzoni per la serie, il regista Ivan Silvestrini le ha anche affidato il ruolo di Giulia, in arte Crazy J, una ragazza molto problematica nel comportamento che gode nel provocare caos e sofferenza. Soccini ha dichiarato che interpretare questo personaggio si è rivelato una vera sfida, in quanto caratterialmente molto lontano da lei. L’unica cosa che le accomuna è l’amore per la musica. Giulia, infatti, è nella serie una trapper.

Maria-Esposito-Mare-fuori

Clara Soccini e le sue canzoni, da Origami all’alba a Boulevard

4.  Oltre ai singoli poc’anzi citati, tra i suoi ultimi sinogli c’è Il tempo delle mele realizzato con il produttore Michele Canova. Nel 2023, dopo l’uscita del singolo Cicatrice, collabora invece con il rapper campano MV Killa con il brano Replay, ma anche con Mr. Rain con il brano Un milione di notti, il quale ha raggiunto quasi 10 milioni di streaming su Spotify. Particolarmente celebre è però il suo brano Boulevard, grazie al quale ha vinto l’edizione 2023 di Sanremo Giovani. Tra i suoi maggiori successi si riportano poi i già citati Ragazzi fuori e Origami all’alba.

5. Ha inciso il suo primo album. Con ormai qualche anno di attività musicale alle spalle, Soccini ha ora finalmente inciso il suo primo album, intitolato appunto Primo, all’interno del quale si ritrova anche il brano Ragazzi fuori. Disponibile dal 16 febbraio, l’album sarà poi accompagnato anche da un tour che toccherà importanti città come Padova, Milano, Firenze, Napoli, Roma e Bari.

Clara Soccini in gara al Festival di Sanremo 2024

6. È tra i Big del festival canoro. Dopo essere stata selezionata a Sanremo Giovani, dove è poi risultata vincitrice con il brano Boulevard, Soccini si è guadagnata un posto tra i Big del Festival di Sanremo 2024, dove si presenta con il brano Diamanti grezzi. Si tratta della seconda donna ad aver vinto Sanremo Giovani (la prima fu Arisa nel 2009 con il brano Sincerità).

Clara Soccini ha un fidanzato?

7. È fidanzata. La cantante e attrice è sino ad oggi stata molto attenta a non rivelare molto della propria vita privata, lasciandola fuori dai riflettori. Stando però ad alcuni “indizi” emersi, Soccini sarebbe fidanzata con Jacopo Neri, coetaneo che abita a Milano e con cui la giovane farebbe coppia fissa da novembre 2022. Non si sa molto di lui e la cantante e attrice fa appunto quanto necessario per mantere privato questo aspetto della sua vita.

Clara Soccini: chi sono i suoi genitori

8. Ha raccontato qualcosa dei suoi genitori. Durante un intervista a Vanity Fair, la cantante e attrice ha raccontato di essere figlia di un commerciante di antiquariato che ha lavorato a lungo nei mercati, mentre sua madre, Francesca, è una professoressa e insegna inglese al Liceo. La madre, in particolare, è sempre stata un forte punto di riferimento per Soccini, e che l’ha incoraggiata a trovare la propria strada nel mondo dello spettacolo.

Clara Soccini è su Instagram

9. È presente sul social network. L’attrice è presente sul social network Instagram, con un proprio profilo verificato seguito da ben 264 mila persone e dove attualmente si possono ritrovare circa 100 post. Questi sono principalmente immagini relative a suoi lavori da attrice e da cantante, inerenti il dietro le quinte di tali progetti o promozionali nei loro confronti. Ma non mancano anche curiosità, momenti di svago, eventi a cui ha preso parte e altre situazioni ancora. Seguendola, si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue novità.

Clara Soccini: età e altezza dell’attrice

10. Clara Soccini è nata il 25 ottobre del 1999 a Varese, capoluogo dell’omonima provincia in Lombardia. La cantante e attrice è alta complessivamente 1,73 metri.

Fonti: Instagram,

Il secondo miglior ospedale della galassia: il trailer della serie Prime Video

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Prime Video ha svelato oggi il trailer de Il secondo miglior ospedale della galassia, la serie di animazione sci-fi Original in arrivo in esclusiva dal 23 febbraio. Prodotta da Amazon MGM Studios, Il secondo miglior ospedale della galassia riflette con attenzione su tematiche poco approfondite come la salute mentale, la transidentità, le non monogamie etiche e le problematiche che si celano dietro le infezioni sessualmente trasmissibili.

Grande attenzione anche al cast: nella versione italiana della serie la voce dell’ambiziosa e amorevole Klak è quella di Marta Filippi; quella dellǝ chirurgǝ di successo Azel è di Vladimir Luxuria; ed è invece Ariete (Arianna Del Ghiaccio) che doppia lǝ insicurǝ tirocinante Ovu.

Il secondo miglior ospedale della galassia – il trailer

Il secondo miglior ospedale della galassia narra le vicende di personaggɜ trans* non binary ed è per questo che per la prima volta in Italia, grazie all’aiuto dellǝ consulente Isabella Borrelli, si è deciso di utilizzare la schwa (ǝ nella forma singolare, ɜ nella forma plurale) sia nella forma parlata che in quella scritta essendo la soluzione più diffusa tra le persone trans* non binarie, genderqueer e genderfluid per parlare del sé. Per massimizzare l’esperienza del pubblico e permettergli di familiarizzare meglio con questa formula, sono stati aggiunti dei sottotitoli “rafforzativi” in corrispondenza delle battute di dialogo che contengono le schwa.

Ambientato nell’anno 14002, Il secondo miglior ospedale della galassia racconta le vicende di Sleech e Klak – aliene, migliori amiche e chirurghe di fama intergalattica – mentre affrontano nello spazio la loro guerra contro i parassiti che si nutrono di ansia, loop temporali illegali e malattie sessualmente trasmissibili. Sleech e Klak decidono di affrontare questo caso straordinario mettendo a rischio la loro carriera e la loro stessa esistenza… anche se, considerando la loro triste vita personale, l’oblio potrebbe essere la soluzione migliore. La serie in 8 episodi debutterà su Prime Video dal 23 febbraio.

Ahsoka stagione 2: Hayden Christensen potrebbe tornare nella serie

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Il mese scorso un comunicato di Disney+ ha confermato la produzione del film The Mandalorian & Grogu e della seconda stagione di Ahsoka con Rosario Dawson pronta a entrare di nuovo nel costume e nel trucco della jedi.

La serie è stata poi annunciata ufficialmente con un concept art che anticipa la ricerca di Ahsoka Tano e Sabine Wren per scoprire cosa sta facendo Baylan Skoll su Peridea. Mentre l’immagine le mostra in piedi in cima alla statua degli Dei Mortis, l’ultima volta che abbiamo visto le eroine, il Fantasma della Forza di Anakin Skywalker vegliava su di loro.

In Ahsoka, Darth Vader si riunisce con la sua ex Padawan nel Mondo tra i mondi, un modo per permettere a Hayden Christensen di apparire come ologramma di Anakin nel tempo delle Guerre dei Cloni per una sessione di addestramento; quell’ultima anticipazione sembra la chiave per ciò che verrà dopo, in particolare per quanto riguarda i misteriosi Dei Mortis.

Iscriviti a Disney+ per guardare tutti i contenuti Lucasfilm.

Secondo un rumors dello scooper Daniel Richtman  Hayden Christensen tornerà effettivamente nella seconda stagione di Ahsoka. Ma non sono stati forniti ulteriori dettagli.

Una teoria popolare online suggerisce che il motivo per cui non abbiamo mai visto il Fantasma della Forza di Anakin nella trilogia sequel è che è stato resuscitato su Peridea. Potrebbe sembrare assurdo, ma effettivamente pensare al potenziale spin-off di Vader nella protezione di un’altra galassia, potrebbe non essere un’idea completamente assurda, anche per la Lucasfilm.

La prima stagione di Ahsoka è interpretata da Rosario Dawson nel ruolo dell’ex Cavaliere Jedi, Natasha Liu Bordizzo nel ruolo di Sabine Wren, Mary Elizabeth Winstead nel ruolo di Hera Syndulla, Eman Esfandi nel ruolo di Ezra Bridger, Lars Mikkelsen nel ruolo del Grand’Ammiraglio Thrawn, Ivanna Sakhno nel ruolo di Shin Hati, Ray Stevenson nel ruolo di Baylan Skoll, Wes Chatham nel ruolo del Capitano Enoch, Diana Lee Inosanto nel ruolo di Morgan Elsbeth, David Tennant nel ruolo della voce di Huyang e altri ancora.

Ahsoka, che è disponibile su Disney+, vedeva Rosario Dawson nei panni del Jedi preferito dai fan, che sta cercando di salvare la galassia dal Grande Ammiraglio Thrawn, una nuova minaccia dopo la caduta dell’Impero Galattico. Dawson ha portato Ahsoka Tano per la prima volta in live-action nella seconda stagione di The Mandalorian ed è apparso anche in The Book of Boba Fett.

Ahsoka è stata scritta e prodotta da Dave Filoni, noto per il suo lavoro sulle serie animate di Star Wars The Clone Wars e Rebels, molto amate dai fan. Ambientata nella stessa linea temporale di The Mandalorian, la prima stagione ruota attorno alla ricerca della Jedi titolare attraverso la galassia, mentre indaga su una minaccia emergente dopo la caduta dell’Impero.

Daredevil: Born Again, nuove foto dal set mostrano la sgargiante tuta di Matt Murdock e il costume di Bullseye

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Continuano ad arrivare nuove foto dal set di Daredevil: Born Again, che in questo mento vedono Charlie Cox impegnato in sequenze notturne in cui indossa un nuovo costume dai colori brillanti. Non si tratta dell’omaggio al suo look originario dei fumetti che abbiamo già visto in She-Hulk: Attorney at Lawné della classica tuta rosso scuro che invece fa mostra di sé nella serie Netflix. Questo Daredevil vestirà di rosso brillante!

Con Charlie Cox, sui set, è stato fotografato anche Wilson Bethel che mostra il costume di Benjamin PoindexterBullseye e conferma finalmente l’arrivo del personaggio nello show.

https://twitter.com/FagDDevil/status/1754700168878846174?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1754700168878846174%7Ctwgr%5E0c5bf1ad3bd92d4fe98ac614d5a09107f0c60ad0%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fcomicbookmovie.com%2Ftv%2Fmarvel%2Fdaredevil%2Fnew-born-again-set-photos-feature-daredevil-bullseye-in-costume-may-confirm-a-major-spoiler-a209219

Iscriviti a Disney+ per guardare Daredevil: Born Again, le più belle storie Marvel e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

Cosa sappiamo sulla serie Disney+

Daredevil: Born Again durerà 18 episodi e vedrà il ritorno delle star principali Charlie Cox e Vincent D’Onofrio, che riprenderanno i rispettivi ruoli di Matt Murdock/Daredevil e Wilson Fisk/Kingpin.

Lo scorso ottobre è stato reso noto che la serie stava subendo un “significativo reboot creativo” dopo la pausa produttiva dovuta agli scioperi della WGA e della SAG-AFTRA. Gli sceneggiatori Chris Ord e Matt Corman sono stati tolti dal progetto insieme ai registi della serie, mentre alcune scene ed episodi già terminati saranno mantenuti con l’aggiunta di ulteriori elementi seriali.

Entrambi i personaggi hanno debuttato nel Marvel Cinematic Universe nel 2021. Kingpin è stato guest-star nella serie Disney+ Hawkeye e Matt Murdock è apparso brevemente in Spider-Man: No Way Home. Cox è stato anche guest-star in due episodi di She-Hulk: Attorney at Law, dove ha mostrato un lato più leggero dell’eroe. Kingpin, invece, è stato tra i protagonisti della recente serie Echo.

Keanu Reeves su Lance Reddick: “Ha fatto amare John Wick al pubblico”

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Keanu Reeves ha accettato il Lance Reddick Legacy Award inaugurale al 51° Saturn Awards e ha parlato con la rivista People durante la cerimonia, in occasione della quale ha rivelato di aver scritto una volta una lettera all’attore, scomparso lo scorso marzo, in cui attribuiva a Reddick il merito di aver reso John Wick così popolare. I due attori hanno recitato insieme in tutti e quattro i film del franchise. Reddick è morto pochi giorni prima che John Wick: Capitolo 4 uscisse nelle sale a livello nazionale.

“Aveva una tale passione e un fuoco per la creatività, per il suo mestiere e per l’arte”, ha detto Reeves del defunto attore. “Ho avuto la possibilità di lavorare con lui su quattro film nel corso di otto anni. In quel periodo abbiamo avuto modo di conoscerci meglio. Aveva anche una tale grazia ed era divertente. Voglio dire, dal punto di vista dell’umorismo. Una volta gli ho detto… Beh, in realtà gli ho scritto una lettera e ho detto: ‘La gente ama John Wick perché Caronte ama John Wick'”, ha continuato Reeves. “Poiché quel personaggio amava John Wick, questo ha fatto sì che John Wick venisse accettato. E quando ho avuto modo di recitare con lui, c’è stato molto affetto.”

Reeves è il protagonista della serie d’azione John Wick, ma Reddick ha interpretato il ruolo chiave di supporto del personaggio di Caronte in tutti e quattro i film, è il concierge del Continental Hotel di New York ed è uno stretto alleato di John Wick. “I personaggi si volevano molto bene, e fuori dallo schermo, anche noi ce ne volevamo e ci siamo davvero divertiti a lavorare sui film di ‘John Wick’, sui nostri personaggi, a lavorare con Chad [Stahelski] e su quella serie”, ha concluso Reeves. “È un progetto irripetibile. Penso che lo sapesse. Lo sapevo. E ci è piaciuto tantissimo lavorarci insieme”.

Dopo la morte di Reddick lo scorso marzo, Reeves e il regista di John Wick: Capitolo 4, Chad Stahelski, hanno affermato che il film è “dedicato alla sua amorevole memoria”. Il film è attualmente nominato per un premio SAG per la migliore interpretazione di un ensemble di stuntman.

Squid Game 2: Netflix conferma l’ampliamento del cast

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Squid Game 2: Netflix conferma l’ampliamento del cast

Netflix non ha ancora rivelato molto su Squid Game 2, ma ha confermato un importante ampliamento del cast coreano. La seconda stagione vede Lee Jung-jae, Lee Byung-hun, Wi Ha-jun e Gong Yoo riprendere i loro ruoli di protagonisti e antagonisti sopravvissuti al sanguinoso gioco di eliminazione.

La nuova storia “seguirà Gi-hun mentre abbandona i suoi piani per andare negli Stati Uniti e inizia un inseguimento”, hanno dichiarato da Netflix. Le prime foto della seconda stagione mostravano il personaggio di Gi-hyun interpretato da Lee con i capelli tinti di rosso.

La società ha confermato che anche Hwang Dong-hyuk, che è diventato il primo asiatico a vincere ai Primetime Emmy per la regia di una serie drammatica, sarà confermato come regista, sceneggiatore e produttore e che la produzione avverrà tramite Firstman Studio.

I nuovi membri del cast includono Yim Si-wan (“L’avvocato”, “Dichiarazione di emergenza”), Kang Ha-neul (“Dongju: Il ritratto di un poeta”), Park Gyu-young (“Attacco alla stazione di servizio”), Lee Jin-uk, Park Sung-hoon, Yang Dong-geun, Kang Ae-sim (“Kim Ji-young: Born 1982”), Lee David (“The Terror Live”), Choi Seung-hyun, Roh Jae-won, Jo Yuri e Won Ji.

Per quanto riguarda la data di uscita della serie, lo streamer è rimasto esasperantemente vago: “Prima o poi nel 2024”, ha ribadito rivelando una vasta lista di nuovi film, serie e reality show coreani.

La serie Squid Game

Squid Game, racconta di un misterioso invito a partecipare alla gara è inviato a persone con un disperato bisogno di denaro. I 456 partecipanti di ogni ceto sociale sono intrappolati in un luogo segreto dove competono per vincere 45,6 miliardi di won. Ad ogni turno si cimentano in un popolare gioco coreano per l’infanzia come “Un, due, tre, stella”, ma chi perde… muore. Chi vincerà e qual è il vero motivo della gara?

Squid Game è diventata rapidamente una delle serie più viste di Netflix in tutto il mondo. Ha ottenuto oltre 1,65 miliardi di ore di visione ed è stata vista da più di 142 milioni di famiglie nei primi 28 giorni. Oltre all’enorme audience, la serie ha ottenuto premi prestigiosi come il Gotham Awards’ Breakthrough Series, l’AFI Special Award e sei Primetime Emmy Awards.

Shannen Doherty risponde a Alyssa Milano: è stata lei la causa del suo licenziamento da Streghe

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Shannen Doherty, visibilmente commossa, ha pubblicamente commentato le dichiarazioni recenti di Alyssa Milano in merito al licenziamento di Doherty da Streghe. Durante un panel al quale ha presenziato insieme alle co-protagoniste di Streghe, Holly Marie Combs e Rose McGowan, al MegaCon Orlando, Doherty ha parlato delle dichiarazioni che ha fatto nel suo podcast “Let’s Be Clear”, in cui affermava che Alyssa Milano ha giocato un ruolo ruolo fondamentale nel suo licenziamento dalla serie.

“Holly e io non siamo state cattive nel podcast”, ha detto Doherty. “Abbiamo semplicemente detto la verità perché è quello che conta davvero. Ma volevamo provare a salvare voi, fan, da un dispiacere, per quanto umanamente possibile”.

Shannen Doherty: “Non si sta verificando alcun revisionismo”.

Doherty, che è in cura per un cancro al seno al 4° stadio, ha continuato: “A questo punto della mia vita con la mia diagnosi di salute – mi scuso se comincio a piangere – mentre lotto contro una malattia orribile ogni giorno della mia vita, è importante per me che la verità venga effettivamente detta per combattere la narrativa su me stessa che gli altri hanno portato avanti.” Doherty ha poi aggiunto: “Non si sta verificando alcun revisionismo”.

Shannen Doherty era un membro del cast originale di Streghe insieme a Milano e Combs, ma il suo personaggio, Prue, è stato ucciso dopo tre stagioni e sostituito da Paige di McGowan.

A dicembre, nel podcast “Let’s Be Clear” di Doherty, lei e Combs hanno rivelato che Doherty era stata licenziata a causa di un presunto ultimatum che la loro co-protagonista Milano aveva dato ai produttori. Secondo Combs, il produttore Jonathan Levin una volta le parlò di un ultimatum. “Ha detto ‘Siamo fondamentalmente in una posizione in cui è l’una o l’altra. Ci è stato detto [da Alyssa] che si tratta di [Shannen] o di lei, e Alyssa ha minacciato di farci causa per un ambiente di lavoro ostile,’” ha detto Combs, aggiungendo che Milano “ha costruito un caso per se stessa” utilizzando un mediatore per documentare ogni volta in cui si è sentita a disagio sul set.

Dal canto suo Alyssa Milano ha negato queste affermazioni sul licenziamento di Doherty in un panel separato al MegaCon del 2 febbraio, dicendo: “Sono molto triste che una serie che ha significato così tanto per così tante persone sia stata offuscata da una tossicità che è ancora presente a questo livello. Dopo tanto tempo, accade ancora. Sono triste che le persone non riescano a superarlo. E sono triste che non possiamo tutti semplicemente celebrare il successo di uno spettacolo che ha significato così tanto per tutti noi”.

Alyssa Milano ha poi usato Instagram per aggiungere che “non avevo il potere di far licenziare nessuno”. “È successo così tanto tempo fa che qualsiasi racconto di queste storie da parte di qualcuno è solo volontà di revisionismo storico”.

Matteo Paolillo: 10 cose che non sai sull’attore

Matteo Paolillo: 10 cose che non sai sull’attore

Diviso tra recitazione e musica, Matteo Paolillo porta avanti queste due passioni con grande successo. Da un lato si sta distinguendo grazie alla serie Mare fuori, dall’altro ha invece inciso alcune canzoni divenute grandissimi successi. Insieme ai suoi colleghi della serie Rai, è ora uno dei giovani volti più ricercati del momento, con un futuro ricco di progetti.

Ecco 10 cose che non sai di Matteo Paolillo.

Matteo Paolillo: i suoi film e le serie TV

1. È noto per alcune serie televisive. Il debutto come attore in televisione per Paolillo è avvenuto nel 2016, quando ha recitato nell’episodio Cam-Mom, quattordicesimo della decima stagione di Don Matteo. Qui ha interpretato un personaggio di nome Riccardo Fazi, recitando accanto a Terence Hill. Ha poi recitato nei panni di Rocco in cinque episodi di Vivi e lascia vivere (2020), serie TV con Elena Sofia Ricci. Nello stesso 2020 assume poi il ruolo di Edoardo Conte nella serie Mare fuori, grazie alla quale guadagna ulteriore popolarità, recitando accanto ai colleghi Massimiliano Caiazzo, Nicolas Maupas, Serena Codato, Maria Esposito, Giacomo Giorgio, Artem e Valentina Romani. Ruolo che riprende poi anche nella quarta stagione, in uscita nel 2024.

2. Ha recitato anche per il cinema. Oltre alla televisione, Paolillo può vantare il debutto sul grande schermo, avvenuto grazie al film del 2020 Famosa, storia di Rocco, un ragazzo solitario quasi diciottenne che vuole trasferirsi nella Capitale per realizzare il suo sogno più grande: diventare un ballerino, ma la realtà che lo attende non è quella sperata e il suo sogno viene nuovamente messo alla prova. In tale film Paolillo interpreta Luigi Ghirlardi, compagno di classe di Rocco.

Matteo Paolillo in Mare fuori

3. Ha imparato molto dal suo personaggio. Parlando di Edoardo, il suo personaggio in Mare fuori, Paolillo ha dichiarato di essere molto diverso da lui come ragazzo e che proprio per questo ha potuto imparare molto. Con Edoardo, infatti, Paolillo ha avuto la possibilità di approfondire un personaggio lontano da sé, imparando ad esprimersi andando a cercare sempre qualcosa di nuovo da raccontare. L’attore ha inoltre dichiarato che con questo personaggio si è avvicinato a un certo tipo di sofferenza, quella di un ragazzo che sente di non avere scelta. Di suo, invece, ha portato in Edoardo la passione per la poesia.

Matteo-Paolillo-instagram

4. Si sente pronto a dire addio al personaggio. L’attore è presente anche nella quarta stagione di Mare fuori ma ha recentemente dichiarato che si sente pronto a dire addio al suo personaggio. Proprio come avvenuto per Valentina Romani e Giacomo Giorgio, anche Paolillo potrebbe dunque lasciare presto la serie, desideroso di fare nuove esperienze in ambito musicale e recitativo. Non è detto però che la quarta sarà la sua ultima stagione, ma il termine della storia di Edoardo potrebbe non essere lontano.

Matteo Paolillo in Don Matteo

5. È stato il protagonista di una puntata. Come anticipato, nel 2016 Paolillo ha avuto modo di recitare in un episodio della fiction Don Matteo e di questo è stato il protagonista. Interpreta infatti un ragazzo che viene aggredito e ritrovato in fin di vita in un sottopasso. I carabinieri tenteranno allora di scoprire la sua storia per risalire a chi ha tentato di ucciderlo. L’episodio ha dunque segnato l’esordio dell’attore in televisione, garantendogli una buona popolarità a partire dalla quale ha costruito poi la sua carriera.

Matteo Paolillo e le sue canzoni

6. È lui che canta il brano sigla di Mare fuori. Parallelamente alla carriera come attore, Paolillo porta avanti anche l’altra sua grande passione, la musica. Ad oggi ha infatti pubblicato due album: Edo, del 2021, e Come te, nel 2023. In quest’ultimo è contenuto il brano Origami all’alba, divenuto uno dei suoi più popolari. Paolillo è però noto per aver anche cantato il brano ‘O Mar For, utilizzato come sigla ufficiale della serie Mare fuori. Insignito del prestigioso Disco d’oro grazie ai numeri raggiunti con vendite e stream, il brano è stato scritto da Paolillo durante la preparazione del suo personaggio.

Matteo Paolillo a Sanremo

7. Non esclude una futura partecipazione al festival. Durante la seconda serata del Festival di Sanremo 2024, Paolillo sarà presente sul palco dell’Ariston insieme ai suoi colleghi di Mare fuori per presentare la nuova stagione della serie. L’attore e cantante, tuttavia, non ha nascosto di aspirare a partecipare un giorno come cantante in gara. Data la sua crescente popolarità, è dunque lecito aspettarsi che davvero Paolillo possa un giorno far parte dei Big del festival, cosa che gli permetterebbe di lanciare ulteriormente la sua carriera da cantante.

Matteo-Paolillo-canzoni

Matteo Paolillo, Alessia Fenderico e Ludovica Coscione: l’attore ha una fidanzata o è single?

8. È fidanzato. Stando alle news a riguardo, Matteo Paolillo è stato fidanzato con Alessia Fenderico, giovane napoletana 28enne, amica di Maria Esposito, interprete di Rosa Ricci nella serie tv Mare fuori. I due sarebbero stati una coppia per circa due anni ma di recente da alcuni “indizi” emersi sui social network sembra che i due abbiano interrotto il loro rapporto. L’attore ha poi confermato la cosa, dunque ad oggi Paolillo è tornato single. A lungo si era parlato di una sua possibile relazione con la collega Ludovica Coscione, ma tra i due sembrerebbe esserci solo amicizia.

Matteo Paolillo è su Instagram

9. Ha un profilo sul social network. L’attore è naturalmente presente sul social network Instagram, con un profilo seguito attualmente da 1.4 milioni di persone. Su tale piattaforma egli ha ad oggi pubblicato circa un centinaio di post, tutti relativi alle sue attività come attore o cantante. Si possono infatti ritrovare diverse immagini relative a momenti trascorsi sul set ma anche foto promozionali dei suoi progetti. Seguendolo si può dunque rimanere aggiornati sulle sue attività.

Matteo Paolillo: età e altezza

10. Matteo Paolillo è nato a Salerno, Campania, il 6 ottobre del 1995. L’attore e cantante è alto complessivamente 1,73 metri.

Fonti: IMDb, Instagram, VanityFair

Maria Esposito: 10 cose che non sai sull’attrice

Maria Esposito: 10 cose che non sai sull’attrice

La giovane Maria Esposito ha all’attivo solamente la partecipazione alla fiction Rai Mare fuori, ma questa le è bastata per diventare un’assoluta celebrità tra i più giovani. Distintasi per la sua grinta e la presenza scenica, l’attrici è oggi tra le più apprezzate della fiction e della sua generazioni di interpreti, con un promettente futuro davanti a lei nel mondo della recitazione.

Ecco 10 cose che non sai di Maria Esposito.

Maria Esposito attrice di serie TV e film

1. È celebre per la serie Mare fuori. Comparsa come guest star negli episodi 11 e 12 della seconda stagione di Mare fuori, l’attrice è poi divenuta parte del gruppo di protagonisti a partire dalla terza stagione. Qui ha potuto recitare accanto a Massimiliano Caiazzo, Nicolas Maupas, Serena Codato e Giacomo Giorgio. L’attrice ha ripreso poi il ruolo anche per la quarta stagione. Per quanto riguarda il cinema, il debutto sul grande schermo deve per la Esposito ancora compiersi, ma certamente non tarderà a presentarsi l’occasione.

Maria Esposito in Mare fuori

2. Non voleva sostenere il provino. L’attrice ha raccontato che nel 2021, poco prima di sostenere il provino per il ruolo di Rosa Ricci in Mare fuori, non aveva mai visto la serie e per di più non era interessata a presentarsi per il ruolo. Questo perché non si riteneva brava abbastanza. È stato il suo insegnante di recitazione, Biagio Manna, a convincerla a partecipare. Da quel momento sono poi seguiti altri quattro provini, dai quali è emersa come la miglior candidata, ottenendo dunque il ruolo.

3. Ha improvvisato molto. Parlando del lavoro sul set, l’attrice ha raccontato di essere rimasta piacevolmente sorpresa dalla possibilità e libertà offerta agli attori di improvvisare. “Per esempio, la battuta che è diventata virale Sta facc’ e cess l’ho improvvisata io. – ha raccontato l’attrice – Dovevo fare una scena da vera napoletana e il copione non funzionava. L’ho fatto tutto di pancia.”

Maria Esposito Mare fuori 4

 

4. Ha realmente pianto in una scena di Mare fuori 4. Le riprese della quarta stagione sembra non siano stati semplici per l’attrice, trovatasi ad interpretare Rosa in un periodo difficili mentre ne viveva uno altrettanto complicato lei fuori dal set. Esposito ha dunque rivelato di aver riscontrato molto in comune con il proprio personaggio, condividendo la sua sofferenza. L’attrice ha inoltre rivelato che nel terzo episodio, le lacrime che le si vede versare non sono finte bensì vere.

Maria Esposito e i suoi tatuaggi

5. I tatuaggi di Rosa sono i veri tatuaggi dell’attrice. Uno dei tratti distintivi di Rosa Ricci sono i tanti tatuaggi che sfoggia sul proprio corpo. Questi, come rivelato dall’attrice, non solo applicati con del trucco bensì sono i suoi effettivi tatuaggi. “ne ho tantissimi. – ha dichiarato l’attrice – Una rosa blu perché mi sento una persona rara. Il dito che zittisce la bocca significa: non mi interessa quello che pensi di me. Odio e amore perché io sono così: amo tantissimo ma odio anche tanto“.

Maria Esposito, la famiglia e la sorella

6. Ha regalato una crocera ai suoi genitori. L’attrice vanta un rapporto molto forte con i propri genitori, che l’hanno sempre sostenuta nel suo desiderio di intraprendere una carriera come attrice. Per ripagarli, la Esposito ha raccontato di aver regalato loro, con i primi guadagni, una crociera estiva. Molto stretto è anche il rapporto con la sorella Martina. Questa non lavora però nel mondo dello spettacolo, ma di professione fa l’estetista, e ha aperto una pagina Instagram dedicata proprio ai suoi lavori denominata marty.mery.nails.

Maria Esposito: il suo fidanzato è Antonio Orefice?

7. È fidanzata, ma non con un attore di Mare fuori. Come noto, Maria Esposito e Antonio Orefice sono stati la prima coppia accertata nata sul set di Mare Fuori. L’attrice, come noto, non è solita condividere molto della propria vita privata, ma sembra che la sua relazione con Orefice sia ora terminata. Si vocifera però di un nuovo amore, quello il con Tiktoker di professione illusionista, Gennaro Lillo. Ad oggi pero i due hanno continuato a dimostrarsi molto riservati e pertanto non si hanno particolari dettagli sulla loro relazione.

Mare Fuori 4 recensione

 

Maria Esposito e il suo libro autobiografico

8. Si è raccontata in un libro. Tramite il proprio profilo Instagram l’attrice ha annunciato l’uscita per Mondadori del proprio libro autobiografico a partire dal 27 febbraio. “Ho deciso di raccontarvi di me, – scrive Esposito nel post – di riportare su carta tutta quella che è la storia della mia vita, le mie emozioni, le mie ansie, le mie paure. Tramite la mia storia sento il bisogno di farvi percepire il sogno che sto vivendo, l’emozione che ancora oggi mi esplode dentro. Spero vi possa far capire che bisogna sempre lottare per un obiettivo, la luce prima o poi arriva per tutti, basta crederci“.

Maria Esposito è su Instagram

9. È presente sul social network. L’attrice è presente sul social network Instagram, con un proprio profilo verificato seguito da ben 1,2 milioni di persone e dove attualmente si possono ritrovare oltre 100 post. Questi sono principalmente immagini relative a suoi lavori da attrice e da modella, inerenti il dietro le quinte di tali progetti o promozionali nei loro confronti. Ma non mancano anche curiosità, momenti di svago, eventi a cui ha preso parte e altre situazioni ancora. Seguendola, si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue novità.

Maria Esposito: età e altezza dell’attrice

10. Maria Esposito è nata il 10 novembre del 2003 a Napoli. L’attrice è alta complessivamente 1,68 metri.

Fonti: Instagram, IMDb, Variety

Jurassic World: nel 2025 il nuovo film, ecco chi potrebbe dirigerlo

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Il regista di Bullet Train, David Leitch, è in trattative per dirigere Jurassic World 4, il nuovo capitolo della saga di Jurassic World. La Universal ha annunciato che Jurassic World 4 dovrebbe arrivare al cinema il 2 luglio 2025.

David Koepp, lo sceneggiatore originale di Jurassic Park e Il Mondo Perduto: Jurassic Park, scriverà la sceneggiatura del film, che vedrà la partecipazione di Steven Spielberg nel ruolo di produttore esecutivo attraverso la sua Amblin Entertainment. Frank Marshall e Patrick Crowley produrranno e David Leitch e Kelly McCormick parteciperanno alla produzione con la 87North.

Un nuovo Jurassic World in arrivo

Jurassic World 4 segnerà l’inizio di una story line nuova rispetto ai precedenti Jurassic World, e infatti non è chiaro che le star protagoniste di entrambe le serie, quella originale e quella moderna, Chris Pratt, Bryce Dallas Howard, Sam Neill, Laura Dern o Jeff Goldblum, parteciperanno al progetto.

La Bussola – Il collezionista di Stelle di Andrea Soldani, il trailer

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Arriva al cinema il 12, il 13 e il 14 febbraio come evento speciale, distribuito da Adler Entertainment, il film documentario La Bussola – Il collezionista di Stelle di Andrea Soldani, presentato in anteprima assoluta alla diciottesima edizione della Festa del Cinema di Roma.

Prodotto da Lux Vide – società del gruppo Fremantle – con Rai Cinema, La Bussola – il collezionista di Stelle ripercorre la storia del celebre locale La Bussola, in Versilia, fondato e diretto da Sergio Bernardini che ha saputo fare del suo music club una meta centrale del panorama musicale italiano e internazionale.

Gli anni della Versilia ruggente sono stati un periodo irripetibile, magico, al quale hanno contribuito in tanti. Un uomo però in particolare ha segnato quel periodo in cui la gioia di vivere e il boom economico spingevano a divertirsi e a guardare al futuro con fiducia. È Sergio Bernardini, un sognatore che con il suo intuito ha creato il firmamento della musica italiana ed è anche grazie al figlio Mario Bernardini che questo documentario ha preso vita.

Mina, Adriano Celentano, Gino Paoli, Ornella Vanoni, Lucio Battisti, Renato Carosone, Luigi Tenco sono solo alcuni degli artisti nati sul palco de La Bussola, un palco calcato tra gli anni ’60 e gli anni ‘80 anche da personaggi come Vittorio Gassmann, Gigi Proietti, Walter Chiari, Paolo Villaggio, Alighiero Noschese, Renzo Arbore e grandi star internazionali del calibro di Louis Armstrong, Marlene Dietrich, Duke Ellington, Shirley Bassey, Chet Baker, Liza Minnelli…

La Bussola – Il collezionista di Stelle è il film documentario che racconta, attraverso repertori e interviste esclusive, il locale più importante della storia della musica italiana e l’uomo che, con il suo spirito imprenditoriale, rivoluzionò il jet-set del Bel Paese.

L’ultima discesa: la vera storia dietro al film

L’ultima discesa: la vera storia dietro al film

Sono frequenti in quel di Hollywood i film dedicati a storie vere incentrate sulla sopravvivenza estrema, in cui i protagonisti sono costretti a fare cose inimmaginabili pur di poter tornare a casa e sopravvivere alle intemperie e agli incidenti. Film come Tredici vite, 127 ore, Infinite Storm, The Impossible o il più recente La società della neve sono solo alcuni esempi di tale filone. A questo appartiene anche L’ultima discesa, il film del 2017 diretto da Scott Waugh, già regista di lungometraggi adrenalinici come Need for Speed, Project X-Traction e I mercen4ri – Expendables. A differenza di questi tre titoli, però, con L’ultima discesa Waugh si è cimentato nel portare sul grande schermo una dolorosa storia vera.

Dolorosa non solo per ciò che il protagonista vive fisicamente sulla propria pelle, ma anche per quello che avviene dentro di lui a livello psicologico. Il film è infatti costruito per rappresentare la montagna e i suoi pericoli come quegli ostacoli apparentemente impossibili da superare, ma che grazie alla tenacia umana possono essere sconfitti, superando dunque i propri demoni. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla vera storia dietro il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

La trama e il cast di L’ultima discesa

Protagonista del film è Eric LeMarque, un ex giocatore di hockey professionista, dopo aver causato un incidente automobilistico fugge sulle montagne in cerca di adrenalina facendo dello snowboard. Dovendo fare i conti con una dipendenza da metanfetamine e una vita che gli sta sfuggendo di mano, Eric decide di prendersi un giorno per staccare, ignorando i numerosi avvertimenti sull’imminente arrivo di una tempesta. Quando questa si presenta davvero, LeMarque si allontana dalla pista perdendo l’orientamento. Nessuno sa che si è perso, nessuno sa dove si trova. È completamente solo. Per cercare di sopravvivere, dovrà allora ricorrere ad alcuni stratagemmi, nella speranza che i soccorsi possano individuarlo al più presto.

Ad interpretare Eric LeMarque vi è l’attore Josh Hartnett, noto per i film Slevin – Patto criminale, Black Dahlia, Oppenheimer e la serie Penny Dreadful. Nel ruolo di sua madre Susan, che accorgendosi della scomparsa del figlio allerterà i soccorsi, vi è invece la premio Oscar Mira Sorvino. Nonostante interpretino madre e figlio, tra i due attori vi sono solo 11 anni di differenza. Recitano poi nel film anche gli attori Sarah Dumont nel ruolo di Sarah, Nathan Stevens in quelli di Seth e Jason Cottle in quelli di David LeMarque. L’attore Kale Culley interpreta invece il giovane Eric LaMarque nei flashback del proprio passato che il protagonista ha nel corso della vicenda.

L'ultima discesa trama

La vera storia dietro a L’ultima discesa

Come anticipato, il film narra la vera storia dell’ex giocatore di hockey Eric LeMarque, narrata nella sua autobiografia intitolata Crystal Clear, in riferimento all’uso di metanfetamine da cui Eric era dipendente. LeMarque cominciò a praticare l’hockey sin da giovanissimo, arrivando a giocare per la Nothern Michigan University nelle stagioni dal 1986 al 1990. Nel 1990 entrò a far parte di Briancon in Ligue Magnus, firmando poi per i Greensboro Monarchs nella ECHL e terminando la sua carriera da giocatore con gli Arkansas Glaciercats nel 1999. Pur essendo stato selezionato nel 1987 durante il Draft della National Hockey League dai Boston Bruins all’8º giro in 224ª posizione, non è mai arrivato a giocare in una partita NHL.

Non riuscendo a sfondare nel mondo dell’hockey, LeMarque si trasferì di nuovo negli Stati Uniti, comprando casa a Los Angeles e diventando uno dei tanti allenatori che popolavano la scena sportiva della California. Ebbe a quel punto inizio un momento molto difficile della sua vita, che lo vide cedere alle tentazioni delle droghe. L’evento che gli ha poi cambiato la vita ha inizio il 6 febbraio 2004, quando LeMarque parte da solo per praticare un po’ di snowboard fuori pista, perdendosi però così nella Sierra Nevada a oltre 3.500 metri d’altitudine. Armato di abiti ridotti al minimo, un cellulare in disuso, qualche gomma da masticare, un pacchetto di fiammiferi bagnati, un lettore MP3 e un sacchetto di metanfetamine, LeMarque doveva combattere la sua vita.

Fece tutto il possibile per sopravvivere: mangiò corteccia d’albero e aghi di pino; ha bevuto la sua stessa urina; ha mangiato propri pezzi di carne che si stavano staccando a causa del congelamento; scavò trincee nella neve per cercare di nascondersi dal freddo e dai lupi; si è infilato del fogliame nei vestiti come ulteriore strato isolante, anche se ciò gli ha causato diversi graffi. Ha persino gettato ciò che restava della sua scorta di metanfetamina per utilizzare la busta di plastica come contenitore per sciogliere la neve in acqua consumabile. Per più di una settimana, LeMarque ha dovuto dunque non solo sconfiggere il freddo, ma anche i propri demoni e le proprie dipendenze.

Alla fine, l’ottavo giorno – venerdì 13 febbraio – la salvezza, sotto forma di un elicottero sceso dall’alto, si è manifestata, salvando un LeMarque ormai sull’orlo della morte. Nonostante gli sforzi dei medici, gli furono però amputate entrambe le gambe sotto le ginocchia a causa di gravi geloni. Ciò non ha impedito a LeMarque di sfruttare appieno la sua seconda vita. Da allora non ha più fatto uso di droghe, è diventato un oratore motivazionale e un autore pubblicato, un padre orgoglioso e un marito amorevole, continuando a trasmettere al prossimo il proprio amore per l’hockey e quanto appreso in quell’avventura estrema che gli è quasi costata la vita.

L'ultima discesa cast Josh Hartnett

Come va a finire il film L’ultima discesa?

Proprio come avvenuto nella realtà, sul finire di L’ultima discesa le ferite alle gambe che Eric si è procurato vanno in gangrena. Il suo corpo sta ormai congelando e non sembrano esserci più speranze. Proprio quando inizia a pensare così, però, Eric si rende conto dell’arrivo dei soccorsi. La sua unica chance di farsi localizzare, tuttavia, è arrampicarsi su una parete innevata alta 1300 metri. Un’impresa difficilissima per il corpo estremamente mal messo, che Eri riesce però a compiere. Arrivato in cima, riesce dunque a far captare il segnale della sua posizione, così da farsi localizzare dai soccorsi che riescono a quel punto a recuperarlo. Eric perderà poi le gambe, ormai irrecuperabili, ma sopravvivrà, sposandosi e diventando un allenatore di hockey.

Il trailer di L’ultima discesa e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di L’ultima discesa grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TVInfinity+ e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 5 febbraio alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

The Bikeriders: trailer del film con Austin Butler e Tom Hardy

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The Bikeriders: trailer del film con Austin Butler e Tom Hardy

La Universal Pictures Italia ha diffuso il trailer ufficiale italiano di The Bikeriders, interpretato da Austin Butler, Jodie Comer, Tom Hardy, Michael Shannon e Norman Reedus, racconta la storia di un club di motociclisti del Midwest, i Vandals, e le vite dei suoi membri.

Nell’arco di dieci anni il club, da luogo di ritrovo per gli outsider locali si trasforma in una gang losca e pericolosa che influenza e minaccia lo stile di vita unico del gruppo originario.

Outlander: Blood of My Blood: la serie prequel annuncia il cast e l’inizio delle riprese

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La serie prequel di Outlander di Starz ha annunciato i quattro ruoli principali. Inoltre, Starz ha annunciato che è in corso la produzione in Scozia della serie di 10 episodi, intitolata ufficialmente Outlander: Blood of My Blood.

Harriet Slater (“Pennyworth”, “Belgravia: The Next Chapter”), Jamie Roy (“Condor’s Nest”, “Flowers and Honey”), Hermione Corfield (“The Road Dance”, “We Hunt Together”) e Jeremy Irvine (“War Horse”, “Mamma Mia! Here We Go Again”) sono stati scritturati per la serie.

La serie Outlander: Blood of My Blood esaminerà le vite dei genitori di Jamie, Ellen MacKenzie (Slater) e Brian Fraser (Roy), e la storia delle origini dei genitori di Claire, Julia Moriston (Corfield) e Henry Beauchamp (Irvine). Secondo la descrizione ufficiale, “la serie sarà incentrata su queste due storie d’amore parallele ambientate in due periodi temporali diversi, con i genitori di Jamie nelle Highlands scozzesi all’inizio del XVIII secolo e i genitori di Claire nell’Inghilterra della prima guerra mondiale”.

Siamo entusiasti di raccontare le storie di queste due coppie“, ha dichiarato Matthew B. Roberts, showrunner, produttore esecutivo e scrittore di Outlander e Outlander: Blood of My Blood. “Le origini delle loro relazioni esplorano temi universali che trascendono le epoche e non vediamo l’ora che i fan scoprano e si innamorino di questi personaggi e delle loro storie d’amore come hanno fatto con Claire e Jamie”.

Outlander: Blood of My Blood è stato formalmente autorizzato da Starz nel gennaio 2023, mentre Variety ha riportato in esclusiva che la serie era in lavorazione nel febbraio 2022. Al momento del via libera, era stato annunciato che “Outlander” si sarebbe concluso con l’ottava stagione. La produzione degli ultimi 10 episodi della serie madre inizierà a breve, mentre gli ultimi otto episodi della stagione 7 andranno in onda quest’estate.

Roberts produce Outlander: Blood of My Blood insieme a Ronald D. Moore e Maril Davis, che hanno sviluppato Outlander per la televisione, sotto la loro insegna Tall Ship Productions. Anche la Story Mining & Supply Company sarà produttrice esecutiva, mentre l’autrice di Outlander Diana Gabaldon sarà un produttore consulente. Lo studio è Sony Pictures Television.

La serie televisiva Outlander ha debuttato su Starz nel 2014. Rimane uno degli show più popolari della rete anche a questo punto della sua corsa. La stagione 7 è composta da 16 episodi in totale, poiché la stagione 6 è stata interrotta a causa della pandemia COVID-19.

Arcadia: trailer del fantasy-drama di Yorgos Zois in anteprima alla Berlinale

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È stato presentato il trailer del fantasy-drama “Arcadia” di Yorgos Zois, che sarà presentato in anteprima mondiale nella sezione Encounters del Festival di Berlino. Beta Cinema venderà il film all’European Film Market.

Il film è incentrato sulla neurologa Katerina e Yannis, un ex medico, che si stanno recando in una località balneare deserta. Il silenzio cala sull’auto mentre attraversano le dune in un autunno ventoso, in sintonia con l’occasione tutt’altro che piacevole: Yannis è stato chiamato per identificare la vittima di un tragico incidente all’ospedale della piccola città.

Quando il poliziotto locale li informa che il veicolo della vittima è precipitato oltre il parapetto di un ponte di pietra e li conduce all’obitorio, Katerina vede confermati i suoi peggiori sospetti.

Insieme a Yannis, ma anche durante le sue escursioni notturne in un misterioso bar rustico sulla spiaggia chiamato Arcadia, iniziano a mettere insieme i pezzi del puzzle, rivelando una storia ossessionante di amore, perdita, accettazione e abbandono.

La sceneggiatura di Arcadia è stata scritta da Konstantina Kotzamani e Yorgos Zois. Yannis è interpretato da Vangelis Mourikis e Katerina da Angeliki Papoulia. I produttori sono Antigoni Rota, Maria Drandaki e Stelios Cotionis. La coproduttrice è Veselka Kiryakova. Il film è prodotto da Foss Productions e Homemade Films, e coprodotto da Red Carpet.

Il cortometraggio d’esordio di Yorgos Zois, “Casus Belli“, è stato presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2010. Il suo secondo cortometraggio, “Out of Frame“, è stato presentato in anteprima a Mostra del Cinema di Venezia nel 2012 e ha vinto il premio European Film Academy per il miglior cortometraggio europeo. Il suo primo lungometraggio, “Interruption“, è stato presentato in anteprima mondiale a Mostra del Cinema di Venezia nel 2015. Il suo terzo cortometraggio, “Eighth Continent“, è stato presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2017, mentre il suo corto “Third Kind” è stato presentato in anteprima alla Settimana della Critica di Cannes nel 2018.

Jason Momoa insieme a Zach Braff e Donald Faison per un remake di “Flashdance” nello spot del Super Bowl

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Jason Momoa pensa che il Super Bowl possa fare miracoli per la sua carriera comica. L’attore è conosciuto soprattutto per le sue interpretazioni in progetti d’azione come Aquaman, Dune e Game of Thrones, ma potrà divertirsi in un nuovo spot pubblicitario del T-Mobile per il Super Bowl. Lo si vedrà ballare sulle note di “Flashdance… What a Feeling” di Irene Cara insieme a Zach Braff e Donald Faison, gli attori che hanno fatto parte degli sforzi dell’azienda per il Super Bowl negli ultimi anni.

Jason Momoa viene inzuppato d’acqua, fa qualche acuto nella canzone, fa un salto mortale e incontra anche Jennifer Beals, l’attrice che ha recitato nel film “Flashdance“.

La gente sta vedendo un lato diverso di me“, ha commentato Jason Momoa a Variety in un’intervista, sottolineando che è principalmente “conosciuto come attore drammatico” grazie ai ruoli che ha ottenuto all’inizio della sua carriera. Ma negli spot pubblicitari che ha fatto per Rocket Mortgage e altri, ha avuto modo di recitare con più leggerezza, dice: “Le persone mi contattano e mi chiedono di fare cose divertenti“.

Faison e Braff hanno assistito a molti scenari interessanti del Super Bowl nel corso degli anni. Nel 2023 si sono uniti a John Travolta, che li ha aiutati a cantare una parodia di “Summer Nights“, il popolare brano tratto dal film del 1978 “Grease“. Nel 2022, hanno messo in scena una reunion della loro popolare sitcom “Scrubs” unendosi in una versione parodia di “I Feel Pretty” da “West Side Story“. Secondo Zach Brafff, le pubblicità stimolano le persone a rivolgersi a lui per chiedere dettagli sui vari piani di consumo di T-Mobile.

La costruzione e l’approfondimento di un tema familiare possono aiutare uno spot del Super Bowl a distinguersi. Gli spettatori sanno già qualcosa di ciò che possono aspettarsi e hanno già una certa familiarità con lo spot, come nel caso di CareerBuilder, che per anni ha presentato annunci con scimpanzé come impiegati, un tema che ha avuto una certa familiarità con gli spettatori.

Jacob Elordi sotto indagine di polizia dopo un presunto litigio con un produttore radiofonico

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Jacob Elordi è coinvolto in un’indagine di polizia nel suo paese natale, l’Australia, dopo aver presumibilmente aggredito un produttore radiofonico sabato scorso.

Come riportato per la prima volta dall’australiano Daily Telegraph, la star di “Saltburn” e “Euphoria si trovava in un hotel nei sobborghi orientali di Sydney quando è stato avvicinato da Joshua Fox, un produttore del “The Kyle & Jackie O Show” su KIIS FM. Secondo quanto raccontato da Fox nel corso dello show di lunedì mattina, Jacob Elordi gli ha chiesto se poteva avere un po’ della sua acqua da bagno per Jackie O per il suo compleanno – un riferimento a una scena virale di “Saltburn“. Jacob Elordi ha chiesto a Fox di smettere di filmare e di cancellare il filmato, e la situazione sarebbe degenerata.

Mi rifiuto di farlo perché mi sento a disagio in questo momento e questa è l’unica prova“, ha detto la Fox al “The Kyle & Jackie O Show”. “E poi Jacob ha dato di matto, mi ha spinto contro il muro e mi ha messo le mani sulla gola“.

In una dichiarazione a Variety, la polizia del Nuovo Galles del Sud ha detto che sta indagando sulla questione.

Gli agenti del comando di zona della polizia di Eastern Beaches stanno indagando dopo che un uomo è stato presumibilmente aggredito fuori da un hotel nei sobborghi orientali di Sydney“, si legge in una dichiarazione della polizia del New South Wales. “Alla polizia è stato riferito che verso le 15:30 di sabato 3 febbraio 2024, un uomo di 32 anni è stato presumibilmente aggredito da un uomo di 26 anni. L’uomo non ha riportato ferite. Le indagini sull’incidente proseguono“.

I rappresentanti di Elordi non hanno risposto immediatamente alla richiesta di commento di Variety.

Elordi sta vivendo un momento di grande successo: le sue recenti interpretazioni in “Priscilla” e “Saltburn” sono state acclamate dalla critica. Per “Saltburn” ha ricevuto una nomination come attore non protagonista ai BAFTA Film Awards e il Rising Star Award. Tra i suoi prossimi progetti figurano “Oh, Canada” di Paul Schrader e “Dr. Frankenstein” di Guillermo del Toro, in cui interpreterà “Il mostro”.

Wonka: il film con protagonista Timothèe Chalamet arriva in home video

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Wonka, il film campione d’incassi diretto da Paul King con protagonista Timothèe Chalamet nel ruolo dell’amato Willy Wonka, arriva giovedì 29 febbraio in Home Video per Warner Bros. Home Entertainment.

Il film Wonka sarà disponibile nelle versioni DVD, Blu-ray, 4K Ultra HD e in due speciali edizioni Steelbook. Basato sullo straordinario protagonista de La Fabbrica di Cioccolato, il romanzo per bambini più iconico dell’autore Roald Dahl nonché uno dei libri per bambini più venduti di tutti i tempi, Wonka racconta la meravigliosa storia di come il più grande inventore, mago e cioccolataio del mondo sia diventato l’amato Willy Wonka che conosciamo oggi.

Dal dietro le quinte del magico mondo di Wonka e le sue fantastiche musiche alla realizzazione degli autentici, unici e spettacolari cioccolatini del film fino ad uno speciale sulla visione del regista Paul King: sono numerosi i contenuti speciali che renderanno imperdibili le versioni Blu-ray e 4K Ultra HD della pellicola.

Scritto e diretto da Paul King, sceneggiatore e regista dei film di “Paddington”, prodotto da David Heyman, produttore di “Harry Potter”, “Gravity”, “Animali fantastici” e “Paddington”, e da Alexandra Derbyshire (i film di “Paddington”, “Jurassic World: Dominion”) e Luke Kelly (“Le Streghe”), arriva un mix inebriante di magia e musica, caos ed emozione, il tutto raccontato con cuore e umorismo favolosi. Con Timothée Chalamet nel ruolo del protagonista, questo spettacolo cinematografico irresistibilmente vivido ed originale farà conoscere al pubblico un giovane Willy Wonka pieno di idee e determinato a cambiare il mondo un boccone delizioso alla volta, dimostrando che le cose migliori della vita iniziano con un sogno, e che se si è abbastanza fortunati da incontrare Willy Wonka, tutto è possibile.

Recitano al fianco di Chalamet, Calah Lane (“Verrà il giorno…”), il vincitore dell’Emmy e del Peabody Award Keegan-Michael Key (“The Prom”, “Schmigadoon”), Paterson Joseph (“Vigil”, “Noughts + Crosses”), Matt Lucas (“Paddington”, “, “Little Britain”), Mathew Baynton (“The Wrong Mans”, “Ghosts”), la candidata all’Oscar Sally Hawkins (“La forma dell’acqua – The Shape of Water”, i film di “Paddington”, “Spencer”), Rowan Atkinson (i film di “Johnny English” e “Mr. Bean”, “Love Actually – L’amore davvero”), Jim Carter (“Downton Abbey”) e con l’attrice premio Oscar Olivia Colman (“La Favorita”) e Hugh Grant (“Paddington 2”, “A Very English Scandal”). Fanno parte del cast anche Natasha Rothwell (“White Lotus”, “Insecure”), Rich Fulcher (“Storia di un matrimonio”, “Disincanto”), Rakhee Thakrar (“Sex Education”, “Quattro matrimoni e un funerale”), Tom Davis (“Paddington 2”, “King Gary”) e Kobna Holdbrook-Smith (“Paddington 2”, “Zack Snyder’s Justice League”, “Il ritorno di Mary Poppins”).

Simon Farnaby (“Paddington 2”) e Paul King hanno scritto la sceneggiatura, basata su una storia di King e sui personaggi creati da Roald Dahl.  I produttori esecutivi del film sono Michael Siegel, Cate Adams, Rosie Alison e Tim Wellspring.  Il team creativo di King che ha lavorato dietro le quinte include il direttore della fotografia Chung-Hoon Chung (“Ultima notte a Soho”, “Mademoiselle”), lo scenografo candidato all’Oscar® Nathan Crowley (“Tenet”, “Dunkirk”), il montatore Mark Everson (i film di “Paddington”), la costumista premio Oscar Lindy Hemming (i film di “Paddington”, “Topsy-Turvy – Sottosopra”), e il compositore Joby Talbot (i film di “Sing”).  Neil Hannon della band The Divine Comedy è l’autore delle canzoni originali per il film.

Warner Bros. Pictures presenta, in associazione con Village Roadshow Pictures, una produzione Heyday Films, un film di Paul King, “Wonka” è stato distribuito nelle sale italiane da Warner Bros. Pictures.

The Brutalist: recensione del film di Brady Corbet con Adrien Brody

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È stato a pieno titolo lo spaventapasseri dell’81° edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia The Brutalist, di Brady Corbet, che già nel 2018 aveva partecipato al Concorso del festival con Vox Lux. 215 minuti con tanto di intervallo programmato dallo stesso regista in fase di montaggio, una maratona ma anche un viaggio appassionante in una vita incredibile. Il film arriva in sala il 6 febbraio, distribuito da Universal, forse della vittoria di tre Golden Globes (regia, film drammatico, protagonista drammatico) e 10 nomination agli Oscar 2025.

La storia di The Brutalist

La storia segue la vita di László Tóth (Adrien Brody), un ebreo ungherese sopravvissuto al campo di concentramento che è riuscito ad arrivare in America. Il film si apre proprio con una scena che sembra una seconda nascita: László emerge dal ventre brulicante di anime speranzose della nave che lo ha portato a Ellis Island e inneggia alla Statua della Libertà. È riuscito ad arrivare nella terra che gli promette una nuova vita. Così, si reca a Philadelphia dove vive un suo cugino, Attila (Alessandro Nivola), e qui si sistema nel retro del suo negozio di mobili e comincia a lavorare con lui. Pian piano scopriamo piccoli frammenti della vita del protagonista: sembra una persona gentile e con la testa bassa, ha subito razzismo e odio e sembra che queste ferite non abbiano scalfito il suo animo disponibile e gentile. Scopriamo anche che è un architetto abilitato alla professione e che potrebbe essere di grande aiuto al cugino con il suo negozio di mobili su misura.

The Brutalist recensioneCorbet fornisce man mano piccoli pezzi per dipingere l’affresco della vita di Toth, arricchendo e ampliando sempre di più l’orizzonte della storia. L’incontro con Harry Lee (Joe Alwyn) apre un nuovo capitolo della vita di László, scopriamo non solo che è un architetto, ma che è un genio e che in Ungheria ancora restano in piedi degli edifici che lui ha progettato e di cui si parla sulle riviste di architettura. L’uomo viene incaricato di realizzare una sala lettura ristrutturando una vecchia e caotica libreria, per il giovane Harry Lee un regalo al padre.

Il “villain” di Guy Pearce

È in questo modo che entra in gioco Harrison Lee Van Buren (Guy Pearce) che diventa un contorcano potentissimo alla figura di Toth. Le due metà in cui il regista divide il film sono nettamente differenti: la prima offre una parabola ascendente, vincente della vita del personaggio e si conclude infatti con il suo risveglio artistico, la seconda si apre con l’arrivo negli Stati Uniti della moglie e della nipote, riuscite infine a sfuggire ai campi di concentramento e ad arrivare nella Terra Promessa.

A metà di The Brutalist, l’arrivo della moglie (Felicity Jones) cambia totalmente gli equilibri di László, il grande amore che li accomuna viene messo alla prova da imprevisti e ostacoli che ne condizionano le rispettive vite, in più la relazione tra l’architetto e il suo mecenate si complica, si trasforma e si stratifica. I due sono “artista/mecenate, ebreo immigrato/sangue blu americano, servitore/sfruttatore” e anche qualcosa di molto più oscuro. Van Buren vuole che costruisca qui: una combinazione di auditorium, palestra, biblioteca e cappella, fatta di cemento e marmo di Carrara, che sarà un monumento di lusso a Doylestown nella contea di Bucks.

Una relazione simbiotica tra artista e mecenate

Questo incarico, il dramma della costruzione dell’edificio, diventa un vero e proprio tormento per il protagonista, una ossessione, e il punto di svolta nella sua relazione con Van Buren. Per il magnate finanziatore si tratta di una estensione della sua persona, della sua eredità e anche di un modo per piegare al suo volere quel talento che tanto invidia nell’architetto. La relazione diventa quindi una simbiosi sempre più conflittuale, che culmina nella loro visita alle miniere di marmo di Carrara, in Italia, dove il tono diventa rarefatto, drammatico e onirico e dove si consuma un crimine che più che reale e fisico assume sfumature metaforiche. I due interpreti, sempre molto attenti a scegliersi i ruoli in un momento storico in cui le produzioni si fanno sempre più numerose e di vario livello, regalano allo spettatore delle interpretazioni di altissimo profilo, in cui Pierce conferma il suo fascino ambiguo e Brody pare dare continuità al personaggio che gli ha regalato il premio Oscar nel bellissimo Il Pianista di Roman Polanski.

The Brutalist, una riflessione su cosa vuol dire essere un artista

The Brutalist è un racconto archetipico di immigrazione e ambizione, di cosa significhi essere un artista. Ma è anche un racconto che affronta l’essere ebrei in un mondo che vi si avvicina con estrema ambivalenza, un requisito storico, potremmo dire, dell’approccio verso questo popolo perseguitato. Appare anche intrigante la scelta del nome per il protagonista del film: László Tóth, lo stesso nome dell’operaio ungherese che vandalizzò La Pietà di Michelangelo a San Pietro. Come a voler dire che l’atto della creazione implica una distruzione di quello che già esiste, ed è quello che fa il protagonista, distruggendo quello che era per costruire un nuovo modo di concepire gli edifici, come espressione della propria interiorità.

A questi argomenti che vengono fuori con naturalezza dalla storia, sembra chiaro che il regista voglia aggiungere una componente di grandiosità, un grande romanzo biografico in cui la vita di un uomo straordinario ci passa davanti agli occhi, con le sue ascese e le sue cadute, in una continua ricerca della realizzazione personale con la sublimazione della propria esperienza personale attraverso l’architettura.

We Live in Time – Tutto il tempo che abbiamo: recensione del film con Andrew Garfield e Florence Pugh

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We Live in Time – Tutto il tempo che abbiamo (qui il trailer), diretto da John Crowley e sceneggiato dal drammaturgo Nick Payne, esplora le sfumature più profonde dell’amore, della perdita e soprattutto del tempo. Presentato al Toronto Film Festival e in seguito alla Festa del Cinema di Roma, il film si affida a una narrazione emotiva complessa, fondata su un montaggio non lineare che, con questo espediente amplifica il senso di ogni momento sottoposto all’attenzione dello spettatore.

La trama di We Live in Time – Tutto il tempo che abbiamo

Protagonisti di questo racconto sono Almut, una chef stellata interpretata da Florence Pugh, e Tobias, interpretato da Andrew Garfield. La loro relazione viene raccontata attraverso una serie di salti temporali che spaziano tra passato e presente, creando un mosaico di ricordi, momenti di tenerezza, circostanze tristi e altre gioiose, scene ricche di emozione. I due personaggi si incontrano in maniera del tutto accidentale (o dovremmo dire “incidentale”?) e si innamorano. Condividono una storia di dieci anni, scandita da quotidianità e complicità, ma anche da un importante evento tragico: una malattia terminale che colpisce Almut. La narrazione si sviluppa attraverso l’uso del montaggio, affidato a Justin Wright, che riesce a dare continuità ai vari momenti della storia, mettendoli tutti in relazione reciproca, scelta che di volta in volta “aggiusta” il significato di ogni scena.

We Live in Time – Tutto il tempo che abbiamo – Cortesia di Lucky Red

Il percorso narrativo che costruisce John Crowley non è dettato dalla cronologia ma da corrispondenze emotive che di volta in volta permettono al racconto di saltare avanti e indietro nel tempo e costruire un racconto organico e coeso che compone la storia di Almut e Tobias in un’alternanza di momenti felici e dolorosi. La scelta drammaturgica richiama l’esperienza teatrale di Payne, noto per Constellations, in cui esplora le relazioni umane attraverso una struttura ispirata alla teoria delle stringhe, dove ogni scena rappresenta una possibilità alternativa. In questo spettacolo, come in We Live in Time, Payne mette in scena una riflessione sul tempo e sulla transitorietà, rendendo il montaggio un vero e proprio protagonista della storia.

La grande alchimia tra Andrew Garfield e Florence Pugh

L’alchimia tra Andrew Garfield e Florence Pugh è senz’altro uno dei punti di maggiore forza del film. Tobias è un uomo abbastanza ordinario che si trova a confrontarsi con lo straordinario in termini di emozioni e sentimenti e per tutto il film lui cerca di portare ordine e razionalità nella sua vita. Florence Pugh porta invece in scena una Almut intensa e magnetica, capace di attraversare in pochi sguardi un’intero range emotivo, dalla forza alla vulnerabilità, dalla gioia alla disperazione, con naturalezza. La sua Almut sceglie di vivere ogni momento della sua vita con intensità, al 100%, tanto che il suo lavoro diventerà emblematico per la storia stessa. Come ci ha insegnato The Bear di Disney+, in cucina “ogni secondo conta” e la protagonista di We Live in Time lo sa meglio di tutti. Una metafora che si replica anche nel gesto del preparare le uova al mattino, un’immagine di cura e dedizione con cui il film si apre e si chiude, e che ricorre nel corso della storia: il rituale ma anche un gesto quotidiano, speciale e scontato allo stesso tempo, come la storia d’amore che il film racconta.

We Live in Time – Tutto il tempo che abbiamo – Cortesia di Lucky Red

Una regia intima

La firma di Crowley restituisce un’atmosfera intima e a tratti sospesa, che riesce a evocare spazi infiniti e metaforici, come nella bella scena in cui padre e figlia tagliano i capelli a Almut, ma anche momenti estremamente concreti, presenti, ironici, come la scena del parto in una stazione di servizio. In questa alternanza sapiente di reale e impalpabile, il film nasconde poi la sua vera forza che è quella di raccontare il dolore e la gioia più puri, la paura e l’avventatezza, la passione selvaggia e la tristezza più profonda senza mai ricorrere a facili sentimentalismi e senza mai perdere di autenticità.

Il lavoro di Nick Payne e John Crowley è riflessione sulla natura dell’amore, che non cerca la permanenza, ma accetta la sua finitezza. Lo spettatore è invitato a riflettere sul valore del tempo e sull’importanza di scegliere come vivere quello che si ha a disposizione, con la consapevolezza che tutto è passeggero su questa Terra.

We Live in Time – Tutto il tempo che abbiamo – Cortesia di Lucky Red

Pensati Sexy: una clip con Diana Del Bufalo e Valentina Nappi

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Pensati Sexy: una clip con Diana Del Bufalo e Valentina Nappi

Prime Video ha svelato una clip esclusiva di Pensati Sexy con Diana Del Bufalo, nei panni della divertente e ingenua Maddalena, e il suo incontro con Valentina Nappi che interpreta se stessa nelle inedite vesti di un angelo custode molto speciale, ‘inviato’ per aiutare la protagonista a guardare nella sua autostima e iniziare a scoprire le sue vere potenzialità.

Pensati Sexy è la nuova commedia al femminile diretta da Michela Andreozzi, con la sceneggiatura di Daniela Delle Foglie, e un cast corale composto anche da Raoul Bova, Alessandro Tiberi, Angela Finocchiaro, Camilla Filippi, Jenny De Nucci, Fabrizio Colica. Prodotto da Fabula Pictures, Pensati Sexy sarà disponibile in esclusiva su Prime Video in tutto il mondo dal 12 febbraio. Pensati Sexy è l’ultima novità per i clienti Amazon Prime, che in Italia beneficiano di spedizioni veloci, offerte esclusive e intrattenimento, incluso Prime Video, con un solo abbonamento al costo di €49,90/anno o €4,99/mese.

Maddalena ha 30 anni e zero autostima. È la pecora nera della sua famiglia molto cattolica e gli uomini con cui esce sembrano essere tutti fuori dalla sua portata. La sua esistenza è precaria come il suo contratto di lavoro fino a quando, a seguito di un appuntamento andato male, Maddalena si convince di non essere abbastanza sexy e di dover fare di tutto per diventarlo! Da quel momento, un angelo custode molto particolare entra nella sua vita: la pornostar Valentina Nappi, che la porterà a fare un divertente e tragicomico viaggio dentro se stessa alla scoperta delle sue potenzialità come donna e come scrittrice.

12 12 12: Anthony Mackie e Jamie Dornan protagonisti della serie

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12 12 12: Anthony Mackie e Jamie Dornan protagonisti della serie

È in fase di sviluppo una nuova serie limitata intitolata 12 12 12 con protagonisti la star del Marvel Cinematic Universe Anthony Mackie e la star di Cinquanta sfumature Jamie Dornan

Jeff Sneider di The InSneider ha riferito che Anthony Mackie e Jamie Dornan saranno i protagonisti di una serie  incentrata su rapine firmata da Kari Skogland. La Skogland ha già diretto episodi di diverse serie televisive importanti, tra cui House of Cards, The Walking Dead e The Punisher della Marvel. In precedenza ha lavorato con Anthony Mackie in The Falcon and the Winter Soldier, di cui ha diretto tutti e sei gli episodi.

Secondo le fonti di Sneider, Jim Keeble e Dudi Appleton avrebbero scritto la sceneggiatura della serie, anche se al momento i dettagli sulla trama sono scarsi, a parte la presenza di una rapina. La serie sarà prodotta dalla Skydance di David Ellison, insieme alla Make It With Gravy di Anthony Mackie, alla Anonymous Content e alla Inspire Entertainment.

In cos’altro ha recitato Anthony Mackie di recente?

Anthony Mackie ha recentemente recitato in Twisted Metal, che è stato rinnovato per una seconda stagione.

Twisted Metal è l’adattamento televisivo in live-action dell’omonima serie di videogiochi della PlayStation. Descritta come una commedia d’azione ad alto tasso di tensione, la serie di Peacock è scritta e prodotta esecutivamente da Michael Jonathan Smith, che ne è anche lo showrunner. La serie è interpretata da Anthony Mackie, Stephanie Beatriz, Thomas Haden Church, Will Arnett e Joe Seanoa, oltre alle guest star Neve Campbell, Richard Cabral, Mike Mitchell, Tahj Vaughans, Lou Beatty Jr.

Box office: Povere creature! ancora primo

Box office: Povere creature! ancora primo

Al box office del week end appena concluso svetta con il massimo incasso Povere Creature! (qui la recensione), commedia dai tratti grotteschi che sta conquistando il pubblico oltre che la critica. Povere creature!, candidata a ben 11 premi Oscar, ottiene un ottimo risultato in fatto di incassi, con €607.897 nel fine settimana e più di 4 milioni e mezzo di euro dall’arrivo nelle sale il 25 gennaio.

Secondo classificato è Tutti tranne te, commedia romantica con Glen Powell e Sidney Sweeney. Tutti tranne te raggiunge un incasso di €506.849, a fronte di un totale che supera i 3 milioni e mezzo di euro dalla sua uscita nei cinema il 25 gennaio.

Al terzo posto si ritrova I soliti idioti 3 – il ritorno, pellicola demenziale e terzo capitolo della serie cinematografica de I soliti idioti. La commedia incassa €206.961 nel fine settimana appena concluso e 3 milioni di euro dall’approdo nelle sale cinematografiche anch’esso il 25 gennaio.

Box office: oltre Povere creature!

Quarto e quinto classificato sono rispettivamente Perfect days, pellicola giapponese diretta da Wim Wenders, e Pare parecchio Parigi, commedia italiana di Leonardo Pieraccioni. Perfect days incassa €142.166, a fronte di un totale che supera i 4 milioni di euro dall’uscita il 4 gennaio, mentre Pare parecchio Parigi raggiunge un incasso di 136.926 nel week end appena concluso e fiora i 3 milioni dal suo arrivo nelle sale il 18 gennaio. Il sesto film in classifica è The Holdovers- lezioni di vita, pellicola con Paul Giamatti e candidata a 5 premi Oscar, con un incasso di €122.091, a fronte di un totale di poco più di 1 milione e mezzo di euro dall’uscita il 18 gennaio.

Al settimo e ottavo posto si stabiliscono Argylle- la super spia, nuovo arrivato nelle sale questa settimana, e Dieci minuti, diretto da Maria Sole Tognazzi. Argylle incassa €119.093 mentre Dieci minuti raggiunge un incasso di €115.458.

Ultimi due classificati al box office del week end appena concluso sono rispettivamente Il fantasma di Canterville, versione animata del noto racconto di Oscar Wilde, e The warrior- the iron claw, altra new entry dell’ultima settimana con Zack Efron nei panni del protagonista. Il fantasma di Canterville incassa €79.007, mentre The warrior raggiunge un guadagno di €58.039.

Remus Lupin: 10 curiosità sul Professor di Harry Potter

Remus Lupin: 10 curiosità sul Professor di Harry Potter

Introdotto da J.K.Rowling in Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, Remus Lupin è diventato fin da subito uno dei personaggi più amati e complessi dell’universo magico della scrittrice, portato poi sul grande schermo dalla preziosa interpretazione di David Thewlis.

Ma quanto sappiamo veramente del professore di Difesa contro le Arti Oscure? Ecco di seguito 10 curiosità che forse solo i veri fan di Harry Potter conoscono:

Molte delle sue scene di Remus Lupin sono state tagliate dai film

Molte delle sue scene di Remus Lupin sono state tagliate dai filmUno degli inconvenienti più frequenti nel processo di adattamento cinematografico è lo scarto di molte scene esistenti nei romanzi o tagliate dal montaggio finale per ragioni di tempo. Non fa eccezione la sorte di Remus Lupin nel franchise di Harry Potter, il cui contributo fondamentale in L’ordine della Fenice e Il Principe Mezzosangue è stato quasi ignorato; lo stesso sarebbe accaduto in Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 1.

Le abilità magiche di Remus Lupin hanno contribuito a creare la Mappa del Malandrino

Remus Lupin e le sue abilità magiche hanno contribuito a creare la Mappa del MalandrinoGli incantesimi figuravano tra le varie abilità di Remus Lupin durante gli studi a Hogwarts e non solo, e si rivelarono decisivi soprattutto quando insieme ai suoi amici Sirius, James e Peter creò la Mappa del Malandrino, strumento essenziale che aiutava il gruppo a tenere sotto osservazione la scuola e ad intrufolarsi inosservato ovunque volesse.

Trasformazioni, grida e fantasmi

Trasformazioni, grida e fantasmiDurante il periodo scolastico, Albus Silente fece in modo che Lupin potesse trasformarsi in lupo mannaro al riparo dal mondo magico portandolo nella Stamberga Strillante ogni mese. Ciò impediva al ragazzo di fare del male ad altri studenti o agli insegnanti quando perdeva il controllo, e come tutti i fan di Harry Potter sapranno, questo nascondiglio non è molto lontano dal villaggio di Hogsmeade.

Ma vi siete mai chiesti da dove venisse l’aggettivo “strillante” del nome? Ebbene, durante le sue trasformazioni Lupin emetteva dei gemiti così inquietanti da sembrare voci di fantasmi; di fatto non si trattava di spiriti malefici ma del povero Remus sofferente…

Le cicatrici sul volto

Le cicatrici sul voltoUno dei segni caratteristici del personaggio sono le sue cicatrici sul volto, indizio che la Rowling seminò nel terzo libro per farci conoscere la vera storia di Remus Lupin e il suo segreto. Tuttavia l’origine esatta di queste ferite non è mai stata fornita sulle pagine della saga, anche Lupin una volta dice dice a Bill Weasley (anche lui morso da Greyback) che le sue cicatrici non sarebbero state curate; questo perché le lesioni inflitte dai licantropi sono maledette. È possibile quindi che Remus sia stato attaccato da Greyback o da altri licantropi durante la sua trasformazione, o che queste siano state auto-inflitte…

Suo figlio è un Metamorfomagus

Suo figlio è un MetamorfomagusFiglio del matrimonio con Nymphadora Tonks, Edward “Teddy” Lupin è l’orfano di Remus Lupin affidato a Harry Potter che non ereditò la maledizione del licantropo di suo padre, ma diventò un Metamorfomagus come sua madre.

Si chiama così quel mago o quella strega che ha la capacità di cambiare il suo aspetto senza l’uso della Pozione Polisucco o di qualsiasi altra forma di magia.

È imparentato con Bellatrix Lestrange

È imparentato con Bellatrix LestrangeDal momento che Remus Lupin ha sposato la nipote di Bellatrix Lestrange, ovvero Nymphadora Tonks, questo fa dell’ex professore di Hogwarts e della fedele servitrice di Voldemort parenti acquisiti. C’è da dire la strega non ha mai accettato Tonks come sua nipote perché aveva prima rinnegato sua sorella Andromeda per aver sposato un Babbano. Questo infranse lo status di élite di sangue puro dei Lestrange.

David Thewlis ha basato la sua interpretazione su un suo vecchio insegnante

David Thewlis ha basato la sua interpretazione su un suo vecchio insegnanteIn un’intervista David Thewlis ha rivelato di aver basato la sua interpretazione del professor Lupin sul ricordo di uno dei suoi vecchi insegnanti, oltre che su quanto indicato dalla sceneggiatura.

Il patronus di Remus Lupin è un lupo

Il suo patronus è un lupo

Nessuna strega o mago può prevedere la fattezza del suo Patronus, e lo stesso discorso vale per quanto riguarda gli Animagus, ma sappiamo che questi incantesimi rispettano quello che è un attributo fisico o emotivo della persona che li compie. Per Remus Lupin il lupo è stato l’animale ricorrente di tutta la sua vita, qualcosa che già lo turbava da bambino perché non faceva che ricordargli costantemente il suo “difetto”.

Era un talentuoso duellante

Era un talentuoso duellanteNon che sia una sorpresa, ma effettivamente è strano pensare che Remus Lupin fosse stato un abile duellante. D’altronde dietro il carattere taciturno e mite si nascondeva un membro dell’ordine della Fenice, oltre che futuro insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure, e questo perché conosceva già benissimo la magia e i suoi incantesimi e come metterli in pratica. Soprattutto in Harry Potter e il Principe Mezzosangue lo vediamo mostrare le sue abilità nella Battaglia della Torre di Astronomia, dove esce indenne.

È diventato un lupo mannaro a 4 anni

È diventato un lupo mannaro a 4 anniL’origine della maledizione da lupo mannaro è per Lupin ancora più tragica di quanto ci si aspetterebbe: suo padre Lyall lavorava per il Ministero della Magia e durante il processo a Fenrir Greyback, l’uomo fu l’unico a rendersi conto che era un lupo mannaro. Così chiese che venisse ucciso, ma Greyback furibondo decise di vendicarsi attaccando Remus. Questo successe quando suo figlio aveva solamente 4 anni…

Leggi anche – Harry Potter: 10 teorie dei fan che si sono rivelate vere

Fonte: ScreenRant

Gandalf il Grigio: alla scoperta dei personaggi de Lo Hobbit

Gandalf il Grigio: alla scoperta dei personaggi de Lo Hobbit

“Tutto quello che l’ignaro Bilbo vide quel mattino era un vecchio con un bastone. Aveva un alto cappello blu a punta, un lungo mantello grigio, una sciarpa argentea sulla quale la lunga barba bianca ricadeva fin sotto la vita, e immensi stivali neri.” Lo Hobbit – Dulcis in fundo, terminiamo la nostra carrellata di personaggi de Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato con Gandalf il Grigio, uno dei personaggi più amati dal fandom di Tolkien.

Ci siamo limitati a raccontarvi i personaggi che partecipano alla Ricerca, considerandoli fondamentali per una buona presentazione del film. Gandalf è uno Stregone e più precisamente appartiene all’ordine degli Istari, spiriti provenienti da Valinor e dotati di poteri dello stesso genere di quelli dei Valar, anche se di minore entità. A Gondor si diceva addirittura che egli fosse un’ultima reincarnazione di Manwe, capo dei Valar, prima che si ritirasse a Taniquetil.

Gli Istari, incarnatisi in corpi di uomini, vennero mandati nella Terra di Mezzo per contrastare il male sorgente ad Est, essi sono quindi i nemici naturali di Sauron l’Ingannatore, discepolo di Melkor. Gandalf in particolare arrivò nella Terra di Mezzo all’inizio del XI secolo della Terza Era, essendo stato scelto direttamente da Manwe per il compito. Lo Stregone rifiutò per modestia l’incarico, ma poi accettò e abbracciò la missione di sconfiggere Sauron. Egli è infatti considerato il Nemico di Sauron per eccellenza e come l’Ingannatore è un Maiar, con la differenza che Gandalf è incarnato, mentre Sauron no. Inoltre Gandalf rispetta delle leggi divine che l’Oscuro Signore ignora, come il divieto di soggiogare le altre razze con la forza o con la paura.

Gandalf il Grigio

Al suo sbarco presso i Porti Grigi, Gandalf incontro Cirdan il Carpentiere, che in lui riconosce un grande spirito destinato a grandi fatiche. Gli affida così Narya, l’anello di fuoco, uno dei tre anelli degli Elfi con queste parole: “Grandi fatiche e pericoli ti aspettano, e, per tema che il tuo compito si riveli troppo grande e gravoso, prendi questo Anello per tuo aiuto e conforto (…) Io ritengo che in giorni a venire dovrà essere in mani più degne delle mie, che lo tengano per accendere tutti i cuori al coraggio”. A lui venne affidata l’Elessar, che portò a Galadriel e in seguito viaggiò in lungo e in largo per la Terra di Mezzo, acquistando conoscenze e sapere.

Fondamentale è il suo ruolo i tutti e due i grandi romanzi di Tolkien. Ne Lo Hobbit è colui che guida la spedizione dei Nani alla Riconquista del tesoro, è colui che salva i nani dal pericolo e che fa unire Bilbo alla compagnia, scatenando, a sua, insaputa, forze oscure che porteranno in seguito alla riscoperta dell’Anello. Tra le Montagne Nebbiose troverà la sua Glamdring, la batti nemici, spada elfica che lo accompagnerà per tutta la sua vita nella Terra di Mezzo, insieme ad Orcrist, la spada di Thorin Scudodiquercia, e a Pungolo, il corto pugnale che regalerà a Bilbo Baggins. La sua grande amicizia con il Re delle Aquile permetterà ai Nani e allo hobbit di salvarsi dai Lupi e la sua conoscenza di Beorn offrirà alla compagnia un rifugio e un punto di ristoro dopo le disavventure con gli orchi. Gandalf scomparirà dalla storia per un po’ per ricomparire poi nel finale durante la Battaglia dei Cinque Eserciti.

La sua assenza è giustificata dalla sua partecipazione al Bianco Consiglio, durante il quale si discusse dell’eventuale attacco a Sauron rifugiatosi a Dol Guldur. Gandalf è anche protagonista e narratore de La Cerca di Erebor, che racconta i fatti antecedenti a Lo Hobbit in cui egli incontra Thrain II morente che lo prega di assistere Thorin suo figlio nella riconquista del tesoro.

Alla scoperta dei personaggi de Lo Hobbit: Gandalf il Grigio

Lo Hobbit La Battaglia delle Cinque Armate

Già da quanto detto finora possiamo intuire quanto Gandalf sia potente e determinante negli avvenimenti relativi alla Terra di Mezzo. Eppure chi lo incontrasse per la prima volta ne Il Signore degli Anelli, penserebbe a lui come ad un simpatico vecchio, un po’ misterioso e molto abile con i fuochi d’artificio. E’ così che lo vede la maggior parte degli hobbit ed è questo che pensa di lui anche Frodo, all’inizio del romanzo che lo vede trai protagonisti.

Sappiamo bene qual è il ruolo di Gandalf nella trilogia e quale sia stato il suo peso nella Guerra dell’Anello. Sappiamo anche che durante la sua lotta con il Balrog a Moria, Gandalf muore e rinasce, purificato e pronto a prendere il posto del corrotto Saruman. Con la fine di Sauron, Gandalf torna a Valinor, poiché il suo tempo nella Terra di Mezzo è finito. Ad accompagnarlo ci saranno tutti i Portatori ancora in vita: Frodo e Bilbo, e con loro i portatori degli anelli degli elfi, Elron custode di Vilya e Galadriel custode di Nenya.

Gandalf è descritto come un vecchio con la barba e i capelli bianchi, un cappello a punta blu e una lunga e logora tunica grigia e un bastone che qualcuno pensa erroneamente gli serva per camminare. La prima descrizione che abbiamo di lui è ne Lo Hobbit: “Tutto quello che l’ignaro Bilbo vide quel mattino era un vecchio con un bastone. Aveva un alto cappello blu a punta, un lungo mantello grigio, una sciarpa argentea sulla quale la lunga barba bianca ricadeva fin sotto la vita, e immensi stivali neri.” A differenza degli altri membri del Bianco Consiglio, Gandalf ha un abbigliamento più modesto che comprende anche una sciarpa argentata e degli stivali neri. E’ all’apparenza un uomo trasandato, disordinato ma con un’espressione rassicurante e pacifica.

Dopo la sua rinascita, ne Le Due Torri viene invece descritto così: “La sua capigliatura al sole era candida come la neve, e la sua veste bianca e splendente; gli occhi sotto le folte sopracciglia erano luminosi, penetranti come raggi di sole; in mano aveva lo strumento del potere.” Compagno inseparabile di Gandalf è il cavallo Ombromanto, della razza superiore dei Mearas, il più potente di questi, e proprietà del re Theoden di Rohan fino a quando egli non lo donò, piuttosto malvolentieri, a Gandalf, e che lo accompagnerà poi in tutti i suoi viaggi, fino ad Aman.

Gandalf, l’affascinante mago interpretato dall’attore Ian McKellen

Gandalf è un elemento di scompiglio per gli hobbit, ma pian piano si scopre in lui un’attitudine alla guida e alla saggezza, vera e propria caratteristica del suo personaggio. Egli è una guida non soltanto geografica, ma soprattutto una guida dell’anima, aiutando i suoi amici e chi ne ha bisogno a trovare il coraggio e la luce per compiere il proprio destino. Nei romanzi questo avviene chiaramente con Bilbo, ma soprattutto con Aragorn, e ancora di più con re Theoden ne Le Due Torri.

Gandalf il Grigio però è anche una persona dotata di intelligenza, saggezza, spontaneità e semplicità d’animo. Da sempre è considerato da tutti il più saggio degli Istari, scatenando l’ira di Saruman. Ma la sua grandezza è tale proprio perché accostata a caratteristiche molto umane e semplici come l’amore per l’erba-pipa, che lo accomuna e lo avvicina agli hobbit. Ancora, la sua natura angelica (è un Maiar) convive con il suo essere anche terribilmente umano, come dimostra la sua paura di essere tentato dall’Unico Anello. Così infatti risponde a Frodo, che gli offre l’Anello: “Non tentarmi Frodo! Non oso prenderlo, nemmeno per tenerlo al sicuro. Capiscimi, Frodo: userei questo Anello per il desiderio di fare del bene, ma attraverso me eserciterebbe un potere troppo grande e terribile da immaginare!”.

Ultima e romantica, se vogliamo, caratteristica di Gandalf sono i suoi nomi. Egli infatti è conosciuto con nomi diversi a seconda dei luoghi dove si reca. Gandalf il Grigio è il nome che ufficialmente usano gli Uomini della Terra di Mezzo per indicarlo. Gandalf, in Ovestron, significa infatti Elfo con il Bastone, e ciò sta ad indicare quanto gli uomini avessero difficoltà a distinguere la vera natura dello Stregone, confondendolo con un elfo.

Più avanti nella storia, come sappiamo, egli diventerà invece Gandalf il Bianco, prendendo il posto di Saruman nella gerarchia degli Istari. Lui stesso confonde Aragorn, Gimli e Legolas nella foresta di Fangorn, quando dice loro: “Io sono Saruman, o meglio Saruman come dovrebbe essere”. Ma a seconda del popolo e dell’epoca attraverso cui Gandalf passa, gli si può attribuire un nome ben preciso.

“Molti i nomi che ho nelle diverse terre. Mithrandir sono per gli Elfi, Tharkûn per i Nani; Olòrin ero da giovane nell’ormai obliato Ovest, nel Sud Incànus, nel Nord Gandalf; nell’Est non vado mai.” Olòrin è il nome con cui lo chiamano a Valinor, che vuol dire “Colui che suggerisce i sogni”, dove sogno sta ad indicare una chiara visione della mente.

Mithrandir è un nome Sindar, usato dagli Elfi della Terra di Mezzo e dagli uomini di Gondor. Vuol dire Grigio Pellegrino, Grigio Vindante. Incànus invece è il nome con cui viene chiamato a sud, ma la sua etimologia è confusa e lo stesso Tolkien non ha mai dato una spiegazione precisa a tale nome. Si pensa che nella lingua degli Haradrim voglia dire “Spia del nord”. Tharkûn è invece il nome usato da Gandalf presso i Nani. Anche questa versione del suo nome si rifà al suo aspetto e vuol dire Uomo Bastone.

Oltre ai nomi ufficiali, Gandalf ha anche diversi nomignoli: “Mantogrigio” o “Cappagrigia”, dagli abitanti di Rohan, “Il Cavaliere Bianco”, in onore del suo cavallo, Ombromanto, oppure semplicemente “Stregone”, dagli Orchi. Menzione merita “Corvotempesta”, nome datogli da Re Théoden, su incitazione di Grima Vermilinguo, per la presunta abitudine di preannunciare delle sventure col suo arrivo.

Gandalf il Grigio resta a ragione uno dei più importanti personaggi della mitologia tolkieniana e uno dei più grandi personaggi della letteratura fantastica del Novecento. Personaggio amatissimo dal fandoom, è una perfetta unione tra umano e divino, ennesima figura cristologica della mitologia tolkieniana e potente veicolo di messaggi e significanti importanti che il Professore ha lasciato nei suoi scritti.

Nel Signore degli Anelli, quando Christopher Lee venne chiamato da Peter Jackson, sperava fortemente di poter interpretare Gandalf, poiché è un grande appassionato di Tolkien e l’ha perfino incontrato di persona. Jackson decise invece di affidargli il ruolo di Saruman, facendo interpretare Gandalf a Sir Ian McKellen, che tornerà a vestirne i panni sgualciti per Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato.

Harry Potter: la top 10 dei personaggi preferiti dai fan

Harry Potter: la top 10 dei personaggi preferiti dai fan

Nonostante siano passati anni dalla fine della saga cinematografica e letteraria di Harry Potter, i fan non hanno smesso di supportare il personaggio e tutto il suo mondo. Empire ha realizzato una top 10, basata sulle preferenze dei fan, dei personaggi più amati della saga. Eccola di seguito:

Minerva McGrannitt

Minerva McGrannitt

Minerva McGrannitt è il primo personaggio magico che compare nei libri e nei film di Harry Potter; è presente, infatti, alla consegna di Harry alla famiglia Dursley, dopo averli osservati per tutto il pomeriggio nella loro casa a Privet Drive n. 4, nascondendosi sotto le spoglie di un gatto grazie alle sue facoltà di Animagus.

Hagrid

Hagrid

A Hogwarts, Hagrid diviene uno dei migliori amici di Harry, Ron Weasley ed Hermione Granger. Durante il primo anno di scuola dei tre amici, Hagrid si procura tramite mercato nero un uovo di drago, che si scopre in seguito essergli stato venduto dal professor Raptor, che, essendo posseduto da Lord Voldemort, si era camuffato per carpirgli informazioni utili a superare le protezioni poste a difesa della Pietra Filosofale.

Luna Lovegood

Luna Lovegood

Conosciamo Luna Lovegood per la prima volta nel quinto libro, Harry Potter e l’Ordine della Fenice. Il suo soprannome (Lunatica, Loony in inglese) è un gioco di parole tra il suo nome e la parola lunatica, che sta ad indicare la sua stranezza. Luna vive con suo padre Xenophilius Lovegood su una collinetta, non troppo distante dalla casa di Ron.

Ron Weasley

Ron Weasley
Credit Foto © Warner Bros Pictures

Ronald Bilius “Ron” Weasley è uno dei personaggi principali e deuteragonista della serie di Harry Potter, ed è il migliore amico di Harry Potter. Nei film, Ron usa molto l’espressione “Miseriaccia!” oppure “Per la miseria!” (Bloody hell in inglese), fino a farla diventare il suo motto; nei libri, invece, usa molto l’espressione “Per le mutande di Merlino!”. Ron è alto, magro e, come tutti i Weasley, ha i capelli rossi, molte lentiggini sul viso e gli occhi azzurri.

Albus Silente

Albus Silente
Credit Foto © Warner Bros Pictures

Preside della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts e presidente del tribunale supremo dei maghi Wizengamot, incarna molti dei valori e dei tratti tipici del classico “mago buono” ed è stato paragonato a Gandalf e ad alcune rappresentazioni del mago Merlino.

Saggio, eccentrico e ironico, è ritenuto il mago più potente del mondo e di tutti i tempi per la sua intelligenza e per la sua grande conoscenza della magia, oltre ad essere l’unico mago che Lord Voldemort abbia mai temuto veramente.

Harry Potter

Harry Potter

Harry James Potter è il protagonista della serie a cui da anche il nome. Nasce a Godric’s Hollow da genitori maghi. Rimane orfano all’età di 1 anno e pochi mesi, quando Lord Voldemort fa irruzione nella casa di famiglia dei Potter e uccide i suoi genitori James Potter e Lily Evans, che si sacrificano per salvargli la vita.

Remus Lupin

Remus Lupin
Credit Foto © Warner Bros Pictures

Remus è stato il professore di Difesa contro le Arti Oscure durante il terzo anno (Harry Potter e il prigioniero di Azkaban) a Hogwarts di Harry PotterRemus Lupin è un personaggio dolce e gentile, timido e riservato per la sua condizione sovrannaturale.

Sirius Black

Sirius Black
Credit Foto © Warner Bros Pictures

Padrino e tutore di Harry Potter, nonché migliore amico dei genitori di Harry, Lily Evans e James Potter, Sirius Black (Gary Oldman nei film) è considerato da Harry stesso uno dei pochi legami che gli rimangono con i suoi genitori.

Hermione Granger

Hermione Granger
Credit Foto © Warner Bros Pictures

Hermione Granger (Emma Watson), la migliore amica di Harry Potter e interesse sentimentale dell’amico Ron. Ha gli occhi marroni e, nella prima apparizione, ha “folti capelli bruni e i denti davanti piuttosto grandi”. Secondo JK Rowling, Hermione è profondamente insicura e cerca di mascherarsi provando ad essere la migliore in ogni cosa, proiettando una falsa ed irritante sicurezza di sé.

Severus Piton

Severus Piton
Credit Foto © Warner Bros Pictures

È il professore di Pozioni (nei primi cinque libri) e di Difesa contro le Arti Oscure (solo nel sesto libro) nella prestigiosa scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, dove studia il protagonista Harry Potter. Nei primi romanzi è etichettato come uno dei maggiori antagonisti del protagonista Harry Potter; successivamente, nell’ultimo romanzo della saga, verranno riportati alla luce alcuni segreti di Piton che ne ribalteranno completamente il ruolo stesso.

Come era prevedibile, il giovane Potter non è il personaggio che i fan prediligono, dal momento che meglio di lui hanno fatto non solo Severus Piton, ma anche la brillante Hermione Granger! Qual è per voi il miglior personaggio della saga di Harry Potter?

Mads Mikkelsen spera di ritornare nel MCU e riflette sulla sua esperienza con Kaecilius

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In Doctor Strange, Mads Mikkelsen ha interpretato il cattivo Kaecilius, un oscuro cattivo dei fumetti che è stato il primo grande test dello Stregone Supremo nel MCU.

La sua storia si è conclusa con una sconfitta, ma con Clea ora in gioco, c’è sempre la possibilità di vedere finalmente cosa ne è stato del lealista di Dormammu.

In un’intervista rilasciata a Business Insider, all’attore è stato chiesto se ha mai faticato a comprendere il materiale con cui lavorava nel MCU (questo fa seguito alle recenti rivelazioni di Robert Downey Jr. e Mark Ruffalo, che hanno rivelato di aver spesso faticato a comprendere i copioni).

In un certo senso lo abbiamo fatto in ‘Doctor Strange‘”, ha ammesso Mads Mikkelsen. “E c’è un’ottima ragione per questo, perché ‘Doctor Strange’ nasce da una graphic novel psichedelica, che era molto diversa dalle altre“.

Quindi l’idea di passare da una dimensione all’altra è stata qualcosa su cui abbiamo dovuto lavorare. Per fortuna c’erano delle bellissime immagini e dei dipinti grafici che avevano appeso al muro, così ci siamo fatti un’idea“.

Per quanto riguarda l’argomento del film, non credo che avessimo dubbi“, ha continuato. “Era una sceneggiatura molto solida, ma devo dire che guardando alcuni degli ultimi film, come spettatore, anch’io dico: ‘Wow. Chi è quello? Da dove viene?”, quindi capisco che abbiano avuto qualche problema in merito“.

È interessante sentire Mads Mikkelsen fare questa considerazione sui recenti film del MCU, poiché c’è stata una grande confusione riguardo a certe decisioni creative e ai personaggi che sono stati inseriti nella saga del Multiverso con poche spiegazioni o contesto.

Alla domanda su un possibile ritorno nel MCU, Mads Mikkelsen ha aggiunto: “Il più divertente è stato ‘Doctor Strange’, perché ho potuto fare due cose che amo: fare magie e volare con il Kung Fu. Sì, quello. Non mi dispiacerebbe tornare su di lui. Ma ho la tendenza a morire in tutti i franchise, quindi sarà difficile“.

Mads Mikkelsen, che è diventato famoso per aver interpretato cattivi in ogni genere di film, da Hannibal a Casino Royale e Animali Fantastici, è stato ampiamente sprecato nel 2016 come un altro di quei cattivi del MCU che servono a uno scopo ma che vengono in gran parte dimenticati una volta che scorrono i titoli di coda.

Da allora, abbiamo saputo che è in trattative per un nuovo ruolo nel MCU che non sarà Kaecilius. Non è stato menzionato il personaggio per il quale si sta cercando di ottenere un ruolo, ma l’attore rimane una delle scelte preferite dai fan per interpretare Victor Von Doom nei Fantastici Quattro e il suo nome è stato collegato al villain diverse volte negli ultimi mesi.

Dune – Parte Due: Paul contro Feyd-Rautha nella prima clip

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Dune – Parte Due: Paul contro Feyd-Rautha nella prima clip

La Warner Bros. ha rilasciato la prima clip di Dune – Parte Due e, pur essendo di poco meno di 20 secondi, ci offre uno sguardo emozionante all’inizio del duello culminante tra Paul Atreides (Timothée Chalamet) e il sadico Feyd-Rautha Harkonnen (Austin Butler).

Lo sneak peek ci offre anche una piccola anteprima della voce utilizzata da Austin Butler per interpretare Feyd, e non è affatto quello che ci aspettavamo!

Cosa aspettarsi da Dune: Parte Due?

Questo film successivo esplorerà il mitico viaggio di Paul Atreides mentre si unisce a Chani e ai Fremen mentre è su un sentiero di guerra di vendetta contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia“, si legge nella sinossi ufficiale. “Di fronte alla scelta tra l’amore della sua vita e il destino dell’universo conosciuto, tenta di prevenire un futuro terribile che solo lui può prevedere.”

Nel film vedremo Timothée Chalamet nei panni di Paul Atreides, Zendaya nei panni di Chani, Rebecca Ferguson nei panni di Lady Jessica, Josh Brolin nei panni di Gurney Halleck, Javier Bardem nei panni di Stilgar, Austin Butler nei panni di Feyd-Rautha, Florence Pugh nei panni della Principessa Irulan, Dave Bautista nei panni della Bestia. Rabban, Léa Seydoux nel ruolo di Lady Margot, Stellan Skarsgård nel ruolo del Barone e Christopher Walken nel ruolo dell’Imperatore Shaddam IV.

Dune – Parte Due è diretto da Villeneuve da una sceneggiatura che ha scritto insieme a Jon Spaihts. Il film è basato sull’innovativo romanzo di fantascienza Dune del 1965 di Frank Herbert ed uscirà nei cinema il 28 Febbraio 2024.

Il secondo capitolo continuerà la storia di Dune – Parte Uno, che, nonostante la sua controversa uscita, è stato un solido successo al botteghino nel 2021, incassando oltre 402 milioni di dollari su un budget di produzione stimato di 165 milioni di dollari. Tuttavia, WB ha sicuramente maggiori speranze per il sequel, che potrà trarre vantaggio da un’uscita globale su larga scala in formati standard e premium, incluso IMAX.

Robert Downey Jr. rivela di aver incontrato Christopher Nolan per lo Spaventapasseri di Batman Begins

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Sono passati quasi due decenni dall’uscita nelle sale di Batman Begins e, sebbene non è  considerato il miglior capitolo della trilogia del Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan , è stato comunque un solido film d’apertura molto apprezzato.

Con un’immersione profonda nella storia delle origini di Bruce Wayne, il film vedeva il Pipistrello combattere contro Ra’s al Ghul e lo Spaventapasseri. Quest’ultimo è interpretato da Liam Neeson, mentre Cillian Murphy dà il meglio di sé nel ruolo del demente Dr. Jonathan Crane (che riprenderà in seguito sia ne Il cavaliere oscuro che ne Il cavaliere oscuro – Il ritorno).

La star di Iron Man Robert Downey Jr, che grazie alla sua interpretazione di Oppenheimer è diventato il favorito per il titolo di “Miglior attore non protagonista” agli Oscar, ha rivelato in occasione di un panel dell’American Cinematheque che anche lui era stato preso in considerazione per lo Spaventapasseri.

Confermando di aver incontrato Christopher Nolan all’inizio degli anni 2000, Robert Downey Jr ha spiegato che, sebbene Nolan “sia stato cortese”, nel senso di non averlo scelto non “sembrava che si stesse decidendo in quell’audizione“. La parte andò ovviamente a Cillian Murphy e, qualche anno dopo, Iron Man e Il cavaliere oscuro si affrontarono nelle sale nell’estate del 2008.

Prima di essere scritturato per il ruolo dello Spaventapasseri, Cillian Murphy ha indossato il mantello e il cappuccio di Batman per un’audizione che lo ha visto competere con Christian Bale per il ruolo di Bruce Wayne.

Non credo di essere stato vicino a ottenere quel ruolo“, ha ammesso in un’intervista del 2021. “L’unico attore che era giusto per quella parte in quel momento, secondo me, era Christian Bale, e lui ha assolutamente spaccato“.

Quindi, per me, è stata solo un’esperienza, e poi si è trasformata in qualcos’altro. Si è trasformato in quel personaggio, lo Spaventapasseri, e si è trasformato in un rapporto di lavoro con Chris“, ha aggiunto Cillian Murphy. “Quindi, ripenso con molto, molto affetto a quel periodo, ma non mi sono mai, mai, mai considerato materiale per Bruce Wayne“.

Ecco le parole invece di Robert Downey Jr

Amy Adams nelle prime foto della commedia horror Nightbitch

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Amy Adams nelle prime foto della commedia horror Nightbitch

L’estate scorsa si era diffusa la notizia che Amy Adams aveva firmato per interpretare la protagonista della prossima commedia horror Nightbitch, e ora è stato diffuso un primo sguardo al film attraverso un paio di foto promozionali ufficiali.

La sei volte candidata all’Oscar interpreterà una donna che inizia a trasformarsi in un cane (o inizia a credere di esserlo… non è molto chiaro!) La Searchlight Pictures ha acquisito il progetto, che viene descritto come un adattamento “darkly comic horror” dell’omonimo romanzo d’esordio di Rachel Yoder. La regista di Can You Ever Forgive Me? Marielle Heller ha diretto il film.

Secondo la sinossi ufficiale, Nightbitch racconta la storia di “una donna gettata nella routine casalinga di crescere un bambino in periferia, abbraccia lentamente una forte depressione post parto che la porta in una deriva, nella quale inizia ad avere bizzarri e innegabili segni che potrebbe trasformarsi in un cane”.

Le immagini non ci danno molto su cui basarci, ma il personaggio della star de L’Uomo D’Acciaio ha un leggero luccichio canino negli occhi in quel primo scatto? Date un’occhiata alle immagini qui sotto e fateci sapere cosa ne pensate nella sezione commenti.

Il libro di Rachel Yoder mi ha lasciato senza fiato. Non mi sentivo così per [un] libro da quando ho letto Il diario di un’adolescente molti anni fa“, ha detto Heller quando è stato annunciato il film. “Il racconto cupamente esilarante di Rachel sulla maternità e la rabbia mi ha fatto sentire osservato. E adattarlo con Amy Adams in mente è stata la cosa che mi ha fatto andare avanti durante la pandemia. Sono davvero entusiasta di dare vita a questo film con i meravigliosi partner di Anne Carey, Annapurna Pictures e Searchlight. È un sogno che diventa realtà“.

Si tratta certamente di una premessa intrigante e bizzarra, e non vediamo l’ora di saperne di più su Nightbitchnel primo trailer, che non dovrebbe essere troppo lontano.

Il film Nightbitch è in fase di produzione come Hulu Original negli Stati Uniti e, secondo quanto riferito, dovrebbe uscire in autunno.

A proposito di questo film, Amy Adams è stata scritturata per recitare accanto a Jenna Ortega nell’adattamento di Taika Waititi del romanzo fantascientifico Klara and the Sun. La Adams interpreterà la madre di un’adolescente di nome Josie che soffre di una misteriosa malattia. Adotta un “amico artificiale” di nome Klara (Ortega) come compagno per la figlia.

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