Tra gli interpreti
più amati degli ultimi anni, Matt Smith impreziosisce così
#Giffoni53, portando ai ragazzi la sua esperienza
e raccontando loro una carriera costellata di grandi successi. È
infatti tra gli attori britannici più talentuosi e dinamici della
sua generazione, conosciuto per aver interpretato Daemon
Targaryen nella serie HBO “House of the
Dragon”, ruolo grazie al quale ha ottenuto una prestigiosa
nomination ai Critics Choice Awards, per
il principe Filippo nelle prime due stagioni
della serie tv “The Crown” e
per l’undicesimo “Dottore” nella celebre serie
tv “Doctor Who” ha ricevuto una nomination
ai BAFTA. Magistrale, poi, la sua
interpretazione nel film horror “Morbius”
diretto da Daniel Espinosa.
#Giffoni53
si svolgerà dal 20 al 29 luglio.
“Indispensabili” è il tema di questa
edizione che segue il percorso iniziato da
“Invisibili” lo scorso anno. Protagonisti saranno
ovviamente i bambini e i ragazzi, le nuove generazioni,
con una giuria composta daoltre
6500 giovani che rappresentano la finalità e
l’obiettivo a cui il festival, fondato da Claudio
Gubitosi, da sempre guarda.
Nuovi linguaggi
dell’arte e dell’audiovisivo, riflessioni sulla contemporaneità,
tantissimi talenti, i protagonisti dell’attualità: sono questi gli
elementi capaci di dare vita a un evento che rappresenta, sempre di
più, un’esperienza culturale a tutto tondo. Un case history amato e
rispettato in tutto il mondo, che ha trasformato un paese
di 12mila abitanti in un lustro per
la Regione Campania e l’Italia intera.
Ecco perché i numeri dei giurati crescono di anno in anno. Giffoni
ha una giuria internazionale, di età compresa tra i 3 e i 30 anni,
che ne fa un unicum nel panorama dei festival di cinema, e non
solo, a livello mondiale. È in questo contesto che si inserisce la
presenza e la partecipazione di Matt Smith,
amatissimo dai ragazzi, testimonial di una cinematografia mai
banale e sempre attenta alle nuove modalità espressive e
recitative.
La conferenza di
presentazione
di #Giffoni53,evento cofinanziato
dalla Regione Campania e dal
Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e
Audiovisivo, è prevista per mercoledì 5 luglio, alle ore 11, da un
luogo simbolo: la Casina Vanvitelliana di Bacoli
(Napoli).
Secondo Screen
Daily, la candidata agli Emmy Elizabeth
Olsen e la vincitrice
dell’Oscar Alicia
Vikanderhanno
firmato per essere le protagoniste di The
Assessment, il prossimo film drammatico
di fantascienza. Secondo quanto riferito, Olsen e Vikander interpreteranno una coppia
che vive in un futuro distopico in cui il mondo è stato distrutto
dal cambiamento climatico. Inoltre, si dice che anche la
protagonista di Pitch Perfect, Anna Kendrick, sia in trattative per unirsi al
progetto, le cui riprese dovrebbero iniziare quest’estate a
Colonia, in Germania.
Elizabeth Olsen ha ottenuto il riconoscimento
mondiale per il suo ruolo di
Wanda Maximoff/Scarlett
Witch nel Marvel Cinematic Universe. Per la
sua interpretazione nella serie WandaVision di Disney+, ha ottenuto
nomination agli Emmy e ai Golden Globe come migliore attrice in una
miniserie. Di recente ha ricevuto il plauso della critica per
il suo ruolo da protagonista nel dramma limitato di Max Love & Death, in cui interpretava
l’assassina Candy Montgomery.
Per quanto riguarda Alicia Vikander, il progetto più recente
dell’attrice The Danish Girl è stata la miniserie
della HBO Irma Vep, che è un adattamento dell’omonimo
film francese del 1996 di Olivier Assayas. Prima di recitare in
The
Assessment, la vedremo nel dramma storico
Firebrand, in cui interpreterà la sesta e ultima
moglie di re Enrico VIII, Catherine Parr.
Cosa aspettarsi
da The Assessmen?
The
Assessment sarà diretto dal regista francese
Fleur Fortuné al suo debutto alla regia. La
sceneggiatura è scritta da Nell Garfath-Cox, Dave Thomas e
John Donnelly. Il progetto ha ricevuto un
finanziamento di 1 milione di euro dal fondo cinematografico
regionale di Colonia Filmstiftung NRW. Il
film è una produzione di Number 9 Films e
Filmproduktion.
“Ambientato in un mondo
distrutto dai cambiamenti climatici”, si legge nella
sinossi. “Una parte della società si è creata un
mondo parallelo. La vita è controllata e
ottimizzata, e anche il desiderio di avere figli non è lasciato al
caso. Le vite di una giovane coppia di successo
vengono quindi sottoposte a un attento esame da parte di
un’assessore donna nel corso di sette giorni”.
Edoardo Leo e
Massimiliano Bruno uniscono le forze per I
Peggiori Giorni, il nuovo film che li vede, insieme, nei
panni di registi e protagonisti, al fianco di un cast di stelle
italiane. Il film sarà proiettato in anteprima al 69° Taormina
Film Fest giovedì 29 giugno alle ore 21.00 al Teatro
Antico alla presenza del cast.
Quanto è bello stare in famiglia a
Natale. O no? E il Primo Maggio è davvero la festa di tutti i
lavoratori? Ferragosto in spensieratezza tra una grigliata e un
tuffo in piscina? Ad Halloween ci si traveste per fare dolcetto o
scherzetto agli sconosciuti? Tre fratelli si trovano a tirare a
sorte, proprio il giorno di Natale, per decidere chi, tra loro,
dovrà sacrificarsi e donare un rene per salvare la vita al
padre.
Un imprenditore sul lastrico viene
preso ostaggio il Primo Maggio dal suo ex dipendente che,
licenziato senza giusta causa, è pronto a tutto per riuscire a
prendere i soldi della liquidazione. Lo scontro tra classi sociali
si accende a Ferragosto davanti a una grigliata e a causa di figli
adolescenti alle prese con i rischi di un party ad alto tasso
alcolico e i pericoli della rete. Infine, Halloween e lo scherzo
che il destino gioca a un malcapitato mago che si ritrova ad essere
ingaggiato a sua insaputa dal suo storico rivale in amore. Dopo i
migliori giorni arrivano sempre i peggiori giorni! Quattro nuovi
episodi per un film corale che, fra ironia e amarezza, sonda
l’animo umano e le sue miserie.
Oltre a parlare dell’annunciato
spin-off con
Matthew McConaughey e dell’uscita
imminente dalla serie di
Kevin Costner, il co-creatore di Yellowstone, Taylor
Sheridan, ha rivelato che Robert
Redford ha quasi interpretato il ruolo di
John Dutton interpretato poi da
Kevin Costner. Parlando con il The Hollywood
Reporter, Sheridan ha raccontato l’esperienza del
tentativo di ottenere il via libera di Yellowstone alla HBOprima che la Paramount mettesse le mani sulla serie tv. Da
quello che si evince HBO disse chiaramente al creatore della serie
che se fosse riuscito ad ottenere l’adesione alla serie
di Robert
Redford, avrebbe finanziato il progetto.
Tuttavia quella strada ha poi portato ad un ulteriore “strano”
malinteso.
“Hanno detto, ‘Vogliamo Robert Redford’“, ha
dichiarato Sheridan. “Hanno detto, ‘Se riesci a trovarci
Robert Redford, daremo il via libera al pilot’… Guido fino al
Sundance e trascorro la giornata con lui e lui accetta di
interpretare John Dutton. Chiamo il vicepresidente senior
responsabile della produzione e dico: “L’ho preso!” “Hai preso
chi?” “Roberto Redford.” ‘Che cosa?!’ “Hai detto che
se avessi preso Robert Redford, avresti dato il via allo
spettacolo.” E lui dice – e non puoi inventarti questa merda –
‘Intendevamo un tipo alla Robert Redford.‘”
Successivamente, dopo un incontro
che ha evidenziato alcune criticità e che ha caratterizzato alcune
battute sull’atmosfera “Middle America” della serie e
sul personaggio di Beth, Sheridan ha scelto di non proseguire con
HBO. “Andiamo a pranzo in un posto elegante a West LA“, ha
detto Sheridan. “E [il co-creatore di Yellowstone]
John Linson alla fine chiede: ‘Perché non vuoi farlo?’E
il vicepresidente dice: ‘Guarda, è così Middle America.
(riferendosi alla classe media statunitense che non apprezza
qualsiasi forma di cambiamento). Siamo HBO, siamo
all’avanguardia, siamo trendsetter. Sembra un passo
indietro. E francamente, devo essere onesto, non penso che
qualcuno dovrebbe vivere là fuori [nel Montana
rurale]. Dovrebbe essere un parco o qualcosa del
genere.”
Yellowstone si conclude con la stagione
5
Dopo la scioccante notizia
dell’uscita di Kevin Costner, Paramount Network ha annunciato
che Yellowstone terminerà la sua corsa dopo la quinta stagione,
attualmente in sviluppo con la seconda e ultima parte della quinta
stagione. Attualmente è stato annunciato uno
spin-off di Yellowstone guidato da
Matthew McConaughey che è in lavorazione.
“La serie racconta la famiglia
Dutton, guidata da John Dutton, che controlla il più grande ranch
contiguo negli Stati Uniti”, si legge nella sinossi. “Tra
alleanze mutevoli, omicidi irrisolti, ferite aperte e rispetto
meritato – il ranch è in costante conflitto con quelli con cui
confina – una città in espansione, una riserva indiana e il primo
parco nazionale d’America”.
Yellowstone è
stato creato da Taylor Sheridan e John Linson. Nel cast oltre
al protagonista, troviamo Luke Grimes,
Kelly Reilly, Wes Bentley, Cole Hauser, Kelsey Asbille, Brecken
Merrill, Jefferson White, Forrie Smith, Denim Richards, Ian Bohen,
Finn Little, Ryan Bingham, Gil Birmingham, Jen Landon e Kathryn
Kelly. “La serie racconta la famiglia Dutton, guidata
da John Dutton, che controlla il più grande ranch contiguo negli
Stati Uniti“, si legge nella sinossi. “Tra alleanze
mutevoli, omicidi irrisolti, ferite aperte e rispetto meritato – il
ranch è in costante conflitto con quelli con cui confina – una
città in espansione, una riserva indiana e il primo parco nazionale
d’America“.
Tratto dalla celebre serie
animata, I
Cavalieri dello Zodiaco porta per la prima volta sul
grande schermo la saga di Saint Seiya in
live-action. In esclusiva il 26, 27 e 28 giugno al cinema.
Seiya, interpretato da Mackenyu, è
un testardo adolescente di strada che trascorre il suo tempo alla
ricerca della sorella rapita e a combattere per ottenere denaro.
Quando uno dei suoi combattimenti sprigiona involontariamente
poteri mistici che non sapeva di avere, Seiya si ritrova coinvolto
in un mondo di santi in guerra, antichi addestramenti magici e una
dea reincarnata che ha bisogno della sua protezione. Per
sopravvivere, dovrà abbracciare il suo destino e sacrificare tutto
per conquistare il posto che gli spetta tra i Cavalieri
dello Zodiaco.
Il prossimo film di Sofia Coppola, Priscilla,
ha lasciato l’amaro in bocca alla tenuta di Elvis Presley, almeno
secondo quanto apprendiamo grazie ad un recente rapporto diffuso
daTMZ.Secondo il rapporto, “più
funzionari” collegati alla proprietà di Presley non sono contenti
del film in uscita. Un funzionario immobiliare che ha visto il
film lo ha descritto come “orribile”, dicendo che
“sembra un film universitario. Le scenografie sono
semplicemente orribili, non è come appare
Graceland”.
La tenuta di Priscilla e Presley ha
opinioni diverse sul film
Mentre la tenuta di Presley
potrebbe non essere troppo entusiasta del film in uscita, la
diretta interessata invece, Priscilla Presley ha
una visione molto diversa. In un recente post su Instagram,
Presley ha elogiato il film e Sofia Coppola.“[Coppola] ha
una prospettiva così straordinaria e sono sempre stato un grande
ammiratore del suo lavoro“, ha detto Presley, che è “certo
che questo film porterà tutti in un viaggio
emozionante“.
Priscilla, il
film
Priscilla
sarà diretto e scritto da Sofia Coppola, che da tempo sta cercando di
sviluppare il progetto. Il libro di memorie bestseller del
1985 è un resoconto intimo della vita di Priscilla Presley con
Elvis. Priscilla sarà distribuito da A24 per
la sua uscita in Nord America. Questo segna l’ultima
collaborazione di Coppola con A24 dopo aver lavorato insieme in
precedenza su The
Bling Ring e On
the Rocks.
Il film sarà interpretato da
Cailee Spaeny (On the Basis of Sex, Vice) nel ruolo del
protagonista, con Elvis interpretato da Jacob Elordi (Euphoria, The Kissing
Booth). A completare il cast ci sono Raine Monroe
Boland nei panni di Lisa Marie Presley, Emily
Mitchell nei panni di Lisa Marie Presley, Jorja
Cadence nei panni di Patsy Presley, Rodrigo
Fernandez-Stoll nei panni di Alan “Hog Ears” Fortas, Luke
Humphrey nei panni di Terry West e Dagmara Domińczyk.
Nell’atto finale di The
Flash (leggi qui la nostra recensione),
Barry Allen si rende conto che per ripristinare la sua linea
temporale, deve permettere che alcune cose accadano, per quanto
dolorose. Nel corso del racconto, dunque, egli si imbatte in
diverse realtà, ognuna con differenti personalità a dar volto ai
principali supereroi della DC. È così che oltre al Batman di
Ben Affleck fa
la sua comparsa quello di Michael Keaton,
mentre la Supergirl di Sasha Calle
sostituisce il Superman di Henry Cavill, e
così via. Numerosi sono gli interpreti dei supereroi DC del passato
che fanno la loro comparsa, più o meno brevemente, nel corso del
film.
Tra questi, però, non vi è il
Christian Bale
e il suo Batman. Inizialmente,
infatti, si era pensato proprio a lui per lo scambio di battute finale con
Barry Allen al termine del film. Come riportato da ComicBookMovie, Kevin
Smith ha infatti rivelato che la Warner Bros. ha passato
mesi a chiedere a Bale di riprendere il ruolo di Bruce Wayne,
interpretato nella trilogia del Cavaliere Oscuro. L’attore ha però
ripetutamente rifiutato la cosa, sostenendo che non avrebbe più
interpretato Batman senza Christopher
Nolan alla regia.
La Warner Bros. ha così dovuto
rivolgere altrove le proprie richieste, convincendo infine George Clooney
a fare questo cameo al termine del film, riprendendo così il Bruce
Wayne interpretato in Batman & Robin. Una
presenza, quella di Clooney, che ha altrettanto entusiasmato i fan,
ma viene spontaneo chiedersi quale sarebbe potuta essere la
reazione del pubblico se dall’auto alla fine del film fosse uscito
Bale. Purtroppo, non è questo l’universo in cui ciò accade.
The Flash, la trama e il
cast del film
The
Flash è uscito al cinema il 15 giugno
2023 distribuito da Warner Bros Italia.
Nel film, Barry Allen usa i suoi superpoteri per viaggiare indietro
nel tempo e cambiare gli eventi del passato. Ma quando il tentativo
di salvare la sua famiglia altera inavvertitamente il futuro, Barry
rimane intrappolato in una realtà in cui il generale Zod è tornato,
minacciando distruzione, e senza alcun Supereroe a cui rivolgersi.
L’unica speranza per Barry è riuscire a far uscire dalla pensione
un Batman decisamente diverso per salvare un kryptoniano
imprigionato… malgrado non sia più colui che sta cercando.
Fanno parte del cast di
The
Flash l’attore Ezra Miller nei panni
del protagonista, riprendendo dunque il ruolo di Barry Allen da
JusticeLeague, ma anche l’astro nascente
Sasha Calle nel ruolo
di Supergirl,
Michael Shannon (“Bullet Train”, “Batman v
Superman: Dawn of Justice”), in quelli del Generale Zod,
Ron Livingston (“Loudermilk”, “L’evocazione –
The Conjuring”), Maribel Verdú (“Elite”,
“Y tu mamá también – Anche tua madre”), Kiersey
Clemons (“Zack Snyder’s Justice League”,
“Sweetheart”), Antje Traue (“King of
Ravens”, “L’uomo d’acciaio”) e Michael Keaton (“Spider-Man: Homecoming”,
“Batman”), che torna nel costume di Batman dopo oltre 30
anni.
In un recente episodio del
podcast Happy Sad
Confused, lo showrunner di
The
Last of UsCraig
Mazin ha rivelato che anche il premio
Oscar Matthew McConaughey era
uno degli attori presi in considerazione per il ruolo di Joel
Miller. Mazin ha condiviso che
McConaughey era brevemente in trattative per
l’adattamento in serie del videogioco di successo a un certo punto,
quando Pedro
Pascal inizialmente non era disponibile a
causa di conflitti di programmazione.
“Non posso dire che sia
stata come una serie [di conversazioni]. Era più un, ‘Ehi,
ecco qualcosa di cui parlare’”, ha detto
Mazin. “Pedro era nella nostra lista fin
dall’inizio. Ci è stato detto che non era disponibile, e poi
mentre stavamo annaspando un po’, ho ricevuto una telefonata dal
suo agente [di McConaughey] che ha detto: ‘Sai, in realtà potrebbe
essere disponibile”
The Last of Us racconta una storia
che si svolge vent’anni dopo la distruzione della civiltà moderna.
Joel, un sopravvissuto, viene incaricato di far uscire Ellie, una
ragazzina di 14 anni, da una zona di quarantena sotto stretta
sorveglianza. Un compito all’apparenza facile che si trasforma
presto in un viaggio brutale e straziante, poiché i due si
troveranno a dover attraversare gli Stati Uniti insieme e a
dipendere l’uno dall’altra per sopravvivere.
Nel cast Pedro Pascal
nel ruolo di Joel e Bella Ramsey
nel ruolo di Ellie. Gabriel Luna è
Tommy, Anna Torv
interpreta Tess, l’attrice britannica Nico Parker
è Sarah. Murray Bartlett veste i panni di Frank,
Nick Offerman quelli di Bill, Storm
Reid è Riley, Merle Dandridge è Marlene.
Il cast include anche Jeffrey Pierce nel ruolo di
Perry, Lamar Johnson in quello di Henry,
Keivonn Woodard nel ruolo di Sam, Graham
Greene nel ruolo di Marlon, Elaine Miles
nel ruolo di Florence. E con Ashley Johnson e Troy
Baker.
The Last of Us è
scritta da Craig Mazin (Chernobyl) e Neil Druckmann (il
videogioco The Last Of Us) che ne sono anche i produttori
esecutivi. The Last Of Us è una co-produzione Sony
Pictures Television con Carolyn Strauss, Evan Wells, Asad
Qizilbash, Carter Swan, e Rose Lam come produttori esecutivi. La
serie è prodotta da PlayStation Productions, Word Games, The Mighty
Mint, e Naughty Dog.
Drive-Away
Dolls, il nuovo film di Ethan Coen, il suo primo senza il
fratello Joel accanto a lui, è una commedia
poliziesca con protagoniste Margaret Qualley e
Geraldine Viswanathan, ma anche Beanie
Feldstein, Colman Domingo, Matt Damon e
Pedro Pascal.
Il primo trailer del film è stato rilasciato questa settimana e
sembra un classico caper-movie, ovvero un film basato
sull’organizzazione di un furto, con un tocco giovanile.
La sinossi del film Drive-Away
Dolls recita infatti: “Scritta da Ethan Coen
e Tricia Cooke, questa commedia segue Jamie (Qualley), uno spirito
libero disinibito che lamenta l’ennesima rottura con una ragazza, e
la sua pudica amica Marian (Viswanathan) che ha un disperato
bisogno di rilassarsi. Alla ricerca di un nuovo inizio, i due si
imbarcano in un viaggio improvvisato a Tallahassee, ma le cose
vanno presto male quando incontrano un gruppo di criminali inetti
lungo la strada.“
Drive-Away Dolls, il
primo film di Ethan Coen dopo la pausa dal cinema
Nel 2019 Ethan Coen aveva annunciato di volersi prendere
una pausa a tempo indeterminato dal cinema. A quel tempo ha
spiegato che si stava prendendo una pausa in modo da poter
perseguire altri interessi. L’anno scorso, il regista ha motivato
la decisione di smettere di fare film con suo fratello Joel
semplicemente perché non si divertiva più. Parlando con l’AP
(tramite The Wrap), Coen ha infatti spiegato che il cinema era
diventato più un lavoro che una passione ed è per questo che aveva
bisogno di fare un passo indietro.
“Inizi quando sei un bambino e
vuoi fare un film“, ha detto Coen. “Tutto è entusiasmo e
entusiasmo, andiamo a fare un film. E il primo film è semplicemente
molto divertente. E poi il secondo film è molto divertente, quasi
quanto il primo. E dopo 30 anni, non è che non divertente, ma è più
un lavoro di quanto non fosse inizialmente.” Coen ha inoltre
chiarito che “è stata l’esperienza di produzione” che ha
smesso di essere divertente, osservando che “rende l’esperienza
di fare un film più faticosa e meno divertente“.
L’ultima volta che Ethan Coen aveva
partecipato alla regia di un film è stato nel 2018 con La ballata di Buster
Scruggs, co-diretto insieme al fratello Joel e
grazie al quale hanno vinto il premio per la miglior sceneggiatura
alla Mostra del Cinema di Venezia. Da quel momento Ethan ha deciso
di prendersi una pausa, che verrà ora interrotta con l’arrivo di
Drive-Away
Dollsnei cinema.
Vista la sua data d’uscita in sala, è lecito aspettarsi che il film
possa essere presentato in anteprima a Venezia.
Il regista
Christopher Nolan si è dimostrato concorde con il
sentimento di alcuni che hanno suggerito come il suo nuovo film
Oppenheimer assomigli
a un film dell’orrore.
Christopher Nolan ha recentemente commentato
com’è guardare il suo nuovo film. “È un’esperienza
intensa, perché è una storia intensa“, ha detto a
Wired. “Di recente l’ho mostrato a un regista che ha
detto che è una specie di film dell’orrore. Non sono in
disaccordo… quando ho iniziato a finire il film, ho iniziato a
sentire questo colore che non c’è negli altri miei film, solo
oscurità. È lì. Il film combatte contro questo”.
Tutto quello che sappiamo sul
film Oppenheimer
Scritto e diretto
daChristopher
Nolan, Oppenheimer è
un thriller storico girato in IMAX che porta il pubblico
nell’avvincente storia paradossale di un uomo enigmatico che deve
rischiare di distruggere il mondo per poterlo salvare. Il film è
interpretato da Cillian
Murphy nel ruolo di J. Robert Oppenheimer e
da Emily
Blunt nel ruolo della moglie, la biologa e
botanica Katherine “Kitty” Oppenheimer. Il premio
Oscar Matt
Damon interpreta il generale Leslie Groves Jr.,
direttore del Progetto Manhattan, e Robert
Downey Jr. interpreta Lewis Strauss, commissario
fondatore della Commissione statunitense per l’energia atomica. La candidata all’Oscar Florence
Pugh interpreta la psichiatra Jean Tatlock,
Benny Safdie interpreta il fisico teorico Edward
Teller, Michael Angarano interpreta Robert Serber
e Josh Hartnett interpreta il pionieristico
scienziato nucleare americano Ernest Lawrence. Il film è anche
interpretato dal vincitore dell’Oscar Rami
Malek e questo film vede Nolan riunirsi con
l’attore, scrittore e regista otto volte candidato
all’Oscar Kenneth
Branagh.
Il cast comprende anche Dane DeHaan (Valerian e la città dei mille
pianeti), Dylan Arnold (serie Halloween),
David Krumholtz (La ballata di Buster Scruggs),
Alden Ehrenreich (Solo: A Star
Wars Story) e Matthew Modine (Il Cavaliere
Oscuro – Il ritorno). Il film è tratto dal libro vincitore
del premio Pulitzer American Prometheus: The Triumph and
Tragedy of J. Robert Oppenheimer di Kai Bird
e del compianto Martin J. Sherwin. Il film è
prodotto da Emma Thomas, Charles
Roven di Atlas Entertainment e Christopher
Nolan.
Oppenheimer
è girato sia in IMAX 65mm che in pellicola di grande formato 65mm
che include, per la prima volta in assoluto, sezioni in fotografia
analogica IMAX in bianco e nero. I film di Nolan, tra cui
Tenet, Dunkirk, Interstellar, Inception e
la trilogia del Cavaliere Oscuro, hanno incassato più di 5 miliardi
di dollari al botteghino mondiale e sono stati premiati con 11
Oscar e 36 nomination, tra cui due nomination come miglior
film.
Secondo lo scooper del settore KC
Walsh (tramite CinemaBlend), l’attore Ben Affleck,
che nella sua carriera ha interpretato ben due supereroi, ovvero
Batman che Daredevil, sarebbe stato avvistato sul set del film
Deadpool 3. Sebbene
non sia ancora certo se Affleck abbia effettivamente un ruolo nel
film, si vocifera da tempo che Deadpool 3 potrebbe presentare vari cameo
di eroi Marvel visti nei precedenti film
della 20th Century Fox, inclusi gli X-Men e i Fantastici Quattro.
Affleck, come noto, ha recitato nel ruolo di Daredevil nell’omonimo
film del 2003 della Fox.
Il suo avvistamento ha dunque
portato alle speculazioni secondo cui egli riprenderà il suo ruolo
di Daredevil/Matt Murdock in Deadpool 3. Ad ora non vi sono certezze a
riguardo, ma è sempre più chiaro che Deadpool 3 potrebbe accostarsi a Spider-Man: No Way Home
nel riportare sul grande schermo alcuni supereroi e i loro
interpreti che non hanno avuto modo di far parte ufficialmente
dell’MCU. Mentre i dettagli della storia di Deadpool 3 sono ancora tenuti nascosti, è
però confermato che la storia integrerà il Deadpool/Wade Wilson di
Ryan Reynolds nel Marvel Cinematic Universe.
Data anche la presenza dell’attore
Owen Wilson che
riprenderà il ruolo dell’agente Mobius della Time Variance
Authority (TVA) già visto in Loki, i fan ipotizzano che
l’imminente avventura di Deadpool lo vedrà viaggiare nel tempo e in
diverse dimensioni. Qui potrebbe dunque fare la sua comparsa anche
Affleck nei panni di Daredevil, che nell’MCU sarà però
ufficialmente interpretato da Charlie Cox,
già visto in No Way Home e che farà ufficialmente il suo
debutto con la serie Daredevil: Born Again.
Affleck, di recente visto anche in The Flash, dove fa la
sua ultima comparsa nei panni di Batman, potrebbe dunque indossare
per un’ultima volta anche il costume del supereroe Marvel.
Deadpool 3: quello che sappiamo sul film
Sebbene i dettagli ufficiali della
storia di Deadpool
3 non siano infatti ancora stati rivelati,
si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più
semplice per i Marvel
Studios di unire la serie di film
di Deadpool – l’unica parte del franchise
degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della
Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si
siano svolti in un universo diverso. Ciò preserva i film degli
X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a
Deadpool e Wolverine di tornare e potenzialmente viaggiare
nell’universo principale dell’MCU.
In attesa di ulteriori conferme,
sappiamo che Shawn
Levy dirigerà Deadpool 3,
mentre Rhett Reese e Paul
Wernick, che hanno già firmato i primi due film sul
Mercenario Chiacchierone, scriveranno la sceneggiatura basandosi
sui fumetti creati da Rob Liefeld,
confermandosi nella squadra creativa del progetto, dopo che per un
breve periodo erano stati sostituiti da Lizzie
Molyneux-Loeglin e Wendy
Molyneux. Il presidente dei Marvel
Studios, Kevin Feige, aveva
precedentemente assicurato ai fan che rimarrà un film con rating R,
proprio come i primi due film, il che lo renderebbe il primo film
dello studio con tale classificazione matura. Deadpool 3 uscirà
il 8 novembre 2024.
Il film, oltre a presentare
naturalmente Ryan
Reynolds di nuovo nei panni di Deadpool, vanterà
anche il tanto atteso team-up tra l’irriverente protagonista e
Wolverine, con Hugh
Jackman che uscirà dal suo pensionamento da
supereroe per riprendere il suo ruolo iconico degli X-Men. Anche Emma
Corrin e Matthew Macfadyen si sono uniti al cast in
ruoli ancora non del tutto resi noti, anche se la Corrin dovrebbe
interpretare uno dei villain del film. La pellicola sarà il primo
film della serie di film di Deadpool ad essere distribuito dopo
l’acquisizione da parte della Disney della 20th Century Fox.
Il regista di
Indiana Jones e il Quadrante del
Destino,James
Mangold, ha risposto alle recensioni negative che il film
sta ricevendo in queste ore.Il nuovo film d’azione
presenta Harrison Ford che
indossa il cappello e la frusta per un’ultima avventura nei panni
dell’amato eroe. I fan aspettano un altro film di Indiana
Jones da 15 anni. La Disney ha presentato il film in
anteprima al Festival di Cannes a maggio,
ricevendo un’accoglienza di critica mista. Alcuni hanno elogiato il
ritorno di Harrison Ford, mentre
altri lo hanno ritenuto troppo debole rispetto al lavoro di
Steven
Spielberg nella serie.
“Quando sei nella terra
del franchising, è molto difficile per i pensatori critici” –
intendendo i giornalisti – “trascurare quello che sono sicuro
vogliono i loro editori, che è questo prisma aziendale di come si
classifica rispetto agli altri?” Mangold
racconta aVariety. “Ho sempre pensato che se
fossi stato il secondo o il terzo migliore di uno dei più grandi
film di tutti i tempi, sarei stato bravo. Voglio dire, tutto
si vaporizza dopo. O il film vivrà o non
vivrà”.
Insieme a Harrison Ford, il cast
di Indiana Jones e il Quadrante del
Destino include Phoebe
Waller-Bridge (Fleabag),
Antonio
Banderas (Dolor y gloria), John
Rhys-Davies (I predatori dell’arca perduta),
Toby Jones (Jurassic World – Il regno
distrutto), Boyd Holbrook (Logan – The
Wolverine), Ethann Isidore (Mortale)
e Mads Mikkelsen
(Animali Fantastici – I segreti di Silente). Il film vedrà
Indy intento a scoprire un artefatto che può apparentemente
riavvolgere e manipolare il tempo, particolarmente ambito da un ex
nazista ora scienziato presso la Nasa, dove si sta intanto
progettando lo sbarco sulla luna.
Diretto da James
Mangold (Le Mans ‘66 – La grande
sfida, Logan – The Wolverine) e con una
sceneggiatura scritta da Jez Butterworth &
John-Henry Butterworth e David
Koepp e James Mangold, basata sui
personaggi creati da George Lucas e Philip
Kaufman, il film è prodotto da Kathleen
Kennedy, Frank Marshall e Simon
Emanuel, mentre Steven
Spielberg e George Lucas sono i
produttori esecutivi. La colonna sonora è composta ancora una volta
da John Williams, che ha firmato le musiche di
ogni avventura di Indiana Jones a partire
dall’originale I predatori dell’arca perduta nel
1981.
Secondo quanto
riferito,Bad Bunny è uscito dal film
El Muertodi Sony.È stato
recentemente annunciato che l’imminente film dell’universo di
Spider-Man di Sony, El Muerto, sarebbe stato posticipato a tempo
indeterminato dalla data di uscita originale del 12 gennaio 2024.
Il film era impostato per vedere l’interpretare il cantante /
attore Bad Bunny nei panni di Juan-Carlos Sánchez e essere diretto
da Jonás Cuarón.
Secondo One
Take News, Bad Bunny non interpreterà più il ruolo
principale nel film. Tuttavia, il film è ancora nei piani e
Sony cercherà un altro attore per riformulare il ruolo da
protagonista del film. Non è noto se Bad Bunny rimarrà nel progetto
come produttore esecutivo. Il motivo della sua partenza al
momento non è stata resa nota, ma si dice che sia il risultato del
suo fitto programma di tournée e dei continui ritardi durante lo
sciopero degli sceneggiatori.Lo sviluppo del progetto
è iniziato quando i dirigenti di Sony sono rimasti colpiti dalla
sua interpretazione in Bullet Train del 2022 e
hanno voluto costruire un altro progetto attorno a lui.
Quello che sappiamo sul film El
Muerto
Il cast di supporto non era stato
finalizzato, ma secondo quanto riferito lo studio stava
corteggiando Mercedes Varnado, la wrestler
prestata alla serialità con The Mandalorian, per
un ruolo sconosciuto, e Marvin Jones III per
interpretare il malvagio Tombstone. Il progetto
dovrebbe essere il primo, tratto dai fumetti Marvel, a vedere protagonista un
personaggio latino, il che potrebbe essere invece un incentivo
importante per portare avanti la produzione, nonostante le
difficoltà.
Il film dovrebbe essere il sesto
film
dell’universo di Spider-Man di Sony, che è iniziato con i due
film di Venom, è proseguito
conMorbius,
poi con Kraven – Il
Cacciatoredel quale abbiamo visto di recente il
trailer, e infine Madame
Web, attualmente in fase di riprese. “Un lottatore
ottiene il super potere attraverso una maschera mistica che
originariamente ha combattuto Spider-Man in un incontro di
wrestling di beneficenza in cui ha quasi smascherato il webslinger
prima di essere punto da Spider-Man con un veleno
paralizzante“, si legge nella sinossi ufficiale.
La serie reboot di Magnum
P.I. è ufficialmente destinato a concludersi
su NBC con l’uscita della seconda parte della quinta stagione
che arriverà nel 2024. Come rivelato da Deadline , la NBC ha
deciso di non ordinare più episodi di Magnum P.I.
oltre la quinta stagione che è composta da ben 20 episodi che ha
commissionato lo scorso anno. Il noto sito americano riferisce che
la NBC dovrebbe “montare una campagna considerevole” per
quello che sarà commercializzato come il capitolo finale dello
show, composto dai restanti 10 episodi.
Basato sull’omonima serie del
1980-1988, Magnum P.I. è stato inizialmente presentato
per la prima volta su CBS nel 2018. La serie è interpretata da
Jay Hernandez nei panni di Thomas Magnum, un
ruolo occupato da Tom Selleck nell’incarnazione originale degli
anni ’80. A causa di disaccordi sui costi di licenza con la
Universal, la CBS ha annullato il riavvio di
Magnum P.I. nel 2022 dopo quattro stagioni. Poco
dopo, la NBC ha ripreso lo spettacolo per una quinta stagione di 20
episodi, che sarebbe stata divisa in due parti.
Perché la NBC ha appena cancellato Magnum
P.I.?
I 10 episodi che compongono
Magnum P.I. Stagione 5, Parte 1 sono stati
trasmessi su NBC da febbraio 2023 ad aprile 2023. La Stagione 5,
Parte 2 di Magnum P.I. dovrebbe attualmente andare in onda come
parte della mezza stagione 2024. Tuttavia, Deadline riferisce che i
nuovi episodi potrebbero potenzialmente arrivare prima, a seconda
dell’impatto dello sciopero in corso della Writers Guild of America
(WGA).
Mentre Magnum
P.I.Stagione 5, Parte 2 non andrà in onda fino al prossimo
anno, le opzioni sul cast scadranno nel giro di pochi giorni il 30
giugno. Secondo Deadline, questo “ha forzato il problema
ora“. Evidentemente, la NBC aveva tre opzioni: dare allo show
un rinnovo anticipato della sesta stagione,
estendere le opzioni sul cast o lasciare il cast e terminare lo
show.
Un rinnovo anticipato della sesta
stagione era improbabile, dato che le reti esitano a distribuire
pickup durante il suddetto sciopero WGA. Nel frattempo,
estendere le opzioni avrebbe imposto una lunga presa sul cast, dal
momento che – in quello scenario – la NBC non avrebbe dovuto
prendere una decisione sul rinnovo della sesta stagione per un
altro anno. Pertanto, la rete alla fine ha optato per
l’opzione numero tre.
Perdita Weeks, Zachary Knighton, Stephen Hill, Tim Kang e Amy
Hill recitano insieme a Hernandez nella serie. Lo
showrunner Eric Guggenheim, Justin Lin, John Davis e John Fox sono
i produttori esecutivi; dovrebbero anche tornare. La
serie continuerà ad essere una co-produzione tra Universal TV e CBS
Studios.
Secondo Christopher
Nolan, il finale di Oppenheimer
ha alcune somiglianze con quello di
Inception. Mentre Oppenheimer
sarà presentato in anteprima il 21 luglio di quest’anno,
Inception è stato rilasciato nel 2010 e come noto segue le
avventure oniriche di Dom Cobb, interpretato da Leonardo
DiCaprio, mentre tenta di cancellare la sua fedina penale
in modo da poter tornare dalla sua famiglia. Oppenheimer,
invece, racconta la storia dell’uomo che ha contribuito a creare le
armi nucleari che ancora oggi mettono a rischio l’umanità.
Le motivazioni principali dei
personaggi possono essere diverse, ma ciò non significa che i film
siano troppo diversi. In un’intervista con WIRED, Nolan ha infatti spiegato
che pensa che i finali di Oppenheimer e Inception
siano in realtà notevolmente simili. Potrebbe esserci del
nichilismo, ma c’è anche un certo livello di ambiguità
intellettuale. “Voglio dire, la fine di Inception, è
esattamente questo. C’è una visione nichilista di quel finale,
giusto? Ma anche lui è andato avanti ed è con i suoi figli.
L’ambiguità non è un’ambiguità emotiva. È intellettuale per il
pubblico”, ha spiegato Nolan.
“È divertente, penso che ci sia
un’interessante relazione tra i finali di Inception e Oppenheimer
da esplorare. Oppenheimer ha un finale complicato. Sentimenti
complicati”. Fondamentalmente, Inception e
Oppenheimer si occupano di esplorare l’ampiezza delle
capacità umane. Inception esplora l’esistenza del sogno
lucido e del subconscio e considera la misura in cui ciò può essere
esplorato. Oppenheimer, invece, si basa sulla scienza
nucleare del mondo reale, ripercorrendo la storia della vita di J.
Robert Oppenheimer. Anche alla base del finale del nuovo film di
Nolan, dunque potremmo ritrovare complesse scelte morali che
serviranno da chiave di lettura per l’intero lungometraggio appena
visto.
Tutto quello che sappiamo sul
film Oppenheimer
Scritto e diretto
daChristopher
Nolan, Oppenheimer è un thriller storico girato in
IMAX che porta il pubblico nell’avvincente storia paradossale di un
uomo enigmatico che deve rischiare di distruggere il mondo per
poterlo salvare. Il film è interpretato da Cillian
Murphy nel ruolo di J. Robert Oppenheimer e
da Emily
Blunt nel ruolo della moglie, la biologa e
botanica Katherine “Kitty” Oppenheimer. Il premio
Oscar Matt
Damon interpreta il generale Leslie Groves Jr.,
direttore del Progetto Manhattan, e Robert
Downey Jr. interpreta Lewis Strauss, commissario
fondatore della Commissione statunitense per l’energia atomica. La candidata all’Oscar Florence
Pugh interpreta la psichiatra Jean Tatlock,
Benny Safdie interpreta il fisico teorico Edward
Teller, Michael Angarano interpreta Robert Serber
e Josh Hartnett interpreta il pionieristico
scienziato nucleare americano Ernest Lawrence. Il film è anche
interpretato dal vincitore dell’Oscar Rami
Malek e questo film vede Nolan riunirsi con
l’attore, scrittore e regista otto volte candidato
all’Oscar Kenneth
Branagh.
Il cast comprende anche Dane
DeHaan (Valerian e la città dei mille pianeti),
Dylan Arnold (serie Halloween), David
Krumholtz (La ballata di Buster Scruggs), Alden
Ehrenreich (Solo: A Star
Wars Story) e Matthew Modine (Il Cavaliere
Oscuro – Il ritorno). Il film è tratto dal libro vincitore
del premio Pulitzer American Prometheus: The Triumph and
Tragedy of J. Robert Oppenheimer di Kai Bird
e del compianto Martin J. Sherwin. Il film è
prodotto da Emma Thomas, Charles
Roven di Atlas Entertainment e Christopher
Nolan.
Oppenheimer è girato sia in IMAX
65mm che in pellicola di grande formato 65mm che include, per la
prima volta in assoluto, sezioni in fotografia analogica IMAX in
bianco e nero. I film di Nolan, tra cui Tenet, Dunkirk, Interstellar, Inception e
la trilogia del Cavaliere Oscuro, hanno incassato più di 5 miliardi
di dollari al botteghino mondiale e sono stati premiati con 11
Oscar e 36 nomination, tra cui due nomination come miglior
film.
Parlando
con The
Hollywood Reporterin una recente intervista ad
ampio raggio, Sheridan ha riconosciuto l’esistenza della presunta
serie spin-off, che si dice sia “un nuovo capitolo” nel franchise
in corso. Sheridan ha definito l’attore “una scelta naturale” e ha
detto che McConaughey ha apprezzato
molto Yellowstone
dopo averlo visto.
Taylor Sheridan ha parlato con
Matthew McConaughey dello spin-off
Yellowstone
“Sembra una scelta
naturale“, ha detto Sheridan. “Abbiamo avuto alcune
conversazioni nel corso degli anni e abbiamo sputato alcune
idee. Poi ha iniziato a guardare Yellowstone e ha
risposto. Era tipo, ‘Voglio farlo.’ E con “quello”
intendeva tuffarsi in un mondo grezzo che si scontra con il mondo
moderno. E poi ho detto: “Amico, possiamo
farlo“.
All’inizio di
quest’anno, THR ha
confermato che
McConaughey era in trattative per dirigere uno
spin-off di
Yellowstone. Ciò ha fatto
seguito alla notizia che la serie principale potrebbe finire prima
del previsto, grazie ai disaccordi sul programma delle riprese
della star della serie Kevin Costner (tramite Deadline).
Yellowstone si conclude con la stagione
5
Dopo la scioccante notizia
dell’uscita di Kevin Costner, Paramount Network ha annunciato
che Yellowstone terminerà la sua corsa dopo la quinta stagione,
attualmente in sviluppo con la seconda e ultima parte della quinta
stagione. Attualmente è stato annunciato uno
spin-off di Yellowstone guidato da
Matthew McConaughey che è in lavorazione.
“La serie racconta la famiglia
Dutton, guidata da John Dutton, che controlla il più grande ranch
contiguo negli Stati Uniti”, si legge nella sinossi. “Tra
alleanze mutevoli, omicidi irrisolti, ferite aperte e rispetto
meritato – il ranch è in costante conflitto con quelli con cui
confina – una città in espansione, una riserva indiana e il primo
parco nazionale d’America”.
Yellowstone è
stato creato da Taylor Sheridan e John Linson. Nel cast oltre
al protagonista, troviamo Luke Grimes,
Kelly Reilly, Wes Bentley, Cole Hauser, Kelsey Asbille, Brecken
Merrill, Jefferson White, Forrie Smith, Denim Richards, Ian Bohen,
Finn Little, Ryan Bingham, Gil Birmingham, Jen Landon e Kathryn
Kelly. “La serie racconta la famiglia Dutton, guidata
da John Dutton, che controlla il più grande ranch contiguo negli
Stati Uniti“, si legge nella sinossi. “Tra alleanze
mutevoli, omicidi irrisolti, ferite aperte e rispetto meritato – il
ranch è in costante conflitto con quelli con cui confina – una
città in espansione, una riserva indiana e il primo parco nazionale
d’America“.
I due film animati
Spider-Verse di Sony hanno riscosso un enorme
successo di critica e pubblico. Il recente film di supereroi
Marvel
Spider-Man: Across the Spider-Verse è uno dei film più
acclamati dell’anno. Con il finale mozzafiato del nuovo film,
il pubblico potrebbe chiedersi quando vedremo la conclusione della
storia di Miles Morales.
Spider-Man: Beyond the
Spider-Verse subirà un ritardo?
L’attuale data di uscita di
Spider-Man: Beyond the Spider-Verse è il 29 marzo
2024. Tuttavia, un artista che ha lavorato al sequel ha detto che
non è stato fatto abbastanza lavoro per farlo arrivare in tempo
alla data di uscita. “Ho visto gente dire, ‘Oh,
probabilmente ci hanno lavorato nello stesso momento‘”, ha
rivelato la fonte aVulture .
“Non è possibile che quel
film esca allora. Ci sono stati progressi dal punto di vista
della pre-produzione. Ma per quanto riguarda la produzione,
l’unico progresso che è stato fatto sul terzo è l’esplorazione o i
test che sono stati fatti prima che il film fosse diviso in due
parti. Tutti sono stati completamente concentrati su Across
the Spider-Verse e hanno tagliato a malapena il traguardo. E
ora è come, Oh, sì, ora dobbiamo fare l’altro“.
È stata annunciata ufficialmente la
nuova edizione del Laterale Film Festival,
rassegna internazionale non competitiva di arte cinematografica
promossa dall’Associazione Culturale Laterale. La
settima edizione della manifestazione avrà luogo nei giorni
1, 2 e 3 settembre negli spazi del Cinema
San Nicola di Cosenza.
Laterale si
conferma come uno degli appuntamenti più interessanti del panorama
festivaliero italiano e non solo. Un evento culturale che si
propone di valorizzare cortometraggi innovativi e originali di
giovani autori, senza trascurare le sperimentazioni dei grandi
maestri.
“Guardando cadere
filmando” è lo slogan che identifica la nuova edizione, un
invito a immergersi in acque profonde alla scoperta delle migliori
produzioni audiovisive contemporanee. «Ché l’invisibile sta al
fondo delle cose.»
L’organizzazione interna del
festival non è gerarchica e non prevede la presenza di un unico
direttore artistico, piuttosto la partecipazione di una serie di
curatori che operano nella convinzione che la
qualità non sia misurabile. Non sono previsti premi o giurie;
prevale invece una logica di scambio e di
condivisione, che ha ottenuto nel tempo la
risposta entusiasta da parte di cineasti e pubblico.
Essenzialità e precisione si
riflettono anche nell’artwork di questa edizione,
a cura dell’artista cosentina Silvia Cuconati:
un’opera minimalista che, rifiutando rappresentazioni figurative,
sembra delineare un moto di caduta libera. In
fondo, cos’è un film se non una cascata di fotogrammi che non si
possono fermare? «Se è vero che l’arte non nasce per insegnare
qualcosa, può comunque lasciare un segno, e un segno non è altro
che la traccia degli echi di un punto che riverbera sul piano»,
sottolineano gli organizzatori.
L’esperienza di fruizione
laterale non si limiterà alla visione dei film
selezionati: il festival inizierà prima delle proiezioni e
proseguirà successivamente. Infatti, gli spettatori avranno la
possibilità di godere delle consuete mostre curate
dall’associazione Laterale, che arricchiranno l’atmosfera
in sala offrendo un coinvolgimento completo e stimolante. Nelle
prossime settimane verrà annunciata la Selezione Laterale
2023.
Si è appena
conclusa la 59esima edizione della
Mostra Internazionale del Nuovo Cinema a
Pesarocon il contributo del Ministero della Cultura –
Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, del Comune di Pesaro e
della Regione Marche con grandissimo successo di
pubblico.
Le tre giurie del
concorso ufficiale hanno decretato i propri vincitori: la
giuria internazionale, composta dall’artista Rä Di
Martino, il regista e critico argentino Pablo
Marin e la regista Francesca Mazzoleni, ha
assegnato il Premio a BROKEN VIEW di Hannes
Verhoustraete -(2023), Belgio – con due menzioni speciali
a GEWESEN SEIN WIRD di Sasha Pirker – (2022),
Austria – e a PRUEBAS di Ardélia Istarú – (2022),
Costa Rica/ Francia/Belgio; la giuria giovani, composta
da 23 studenti provenienti dalle università di tutta Italia con
insegnamenti di storia del cinema e dalle principali scuole di
cinema e accademie di belle arti, ha
scelto ARGILEAK di Patxi Burillo Nuin – (2022),
Spagna – con due menzioni speciali a SENSITIVITY IN LOW
LIGHT CONDITIONS di Stefan Kruse Jørgensen –
(2022), Danimarca – e a BROKEN VIEW di Hannes
Verhoustraete – (2023), Belgio – , mentre la giuria
SNCCI, composta da Alessandro Cuk, Francesco
Grieco e Chiara Nicoletti, critici del Sindacato Nazionale
Critici Cinematografici Italiani ha premiato THE
APOCALYPTIC IS THE MOTHER OF ALL CHRISTIAN THEOLOGY di Jim
Finn – (2023), USA – con una menzione speciale a BROKEN
VIEW di Hannes Verhoustraete – (2023), Belgio.
Hannes
Verhoustraete, regista di BROKEN VIEW, vincitore del
premio della giuria internazionale e di varie menzioni, dichiara:
“Sono molto onorato di ricevere questo premio e le menzioni
speciali. Non me lo aspettavo ed ero già felicissimo di essere
stato invitato. Ho incontrato tanti nuovi amici meravigliosi. È
stato un piacere stare qui e sarebbe bastato questo, anche se
questo riconoscimento rende la mia settimana a Pesaro ancora più
memorabile. Grazie!”
Il concorso (Ri)
Montaggi Il cinema attraverso le immagini, il primo
concorso in Italia dedicato ai video essay, la nuova
forma di critica cinematografica, ha assegnato il premio
a SHE’S AN ICON: THE MAKING OF A GAY ICON IN
MEDIA di Emanuele Loddo, da parte dei
giurati Martina Barone, Valerio
Coladonato, Elena Gipponi con una menzione
speciale a FOOTSTEPS di Evelyn Kreutzer.
La sezione
Vedomusica, con la giuria composta da Alice Cucchetti, Luca
Lumaca e Giulio Sangiorgio, dedicata ai videoclip,
premia SPLASH – Colapesce, Dimartino (Italia,
2023, 3’42’’) diretto da Zavvo Nicolosi e Giovanni Tomaselli.
Sono stati inoltre
consegnati i riconoscimenti ai vincitori del Premio per la critica
cinematografica, concorso organizzato dal Sindacato Nazionale
Critici Cinematografici Italiani – Gruppo Emilia-Romagna Marche
insieme al festival, con la giuria composta da Pedro
Armocida, Luisa Ceretto, Andrea Miccichè, Francesco Miccichè,
Franco Montini, Cristiana Paternò, Paola Oliveri e Bruno
Torri:
SEZIONE A
1°PREMIO (N.28) Nicola Crisafi, Super
Mario
2° PREMIO (N.17) Cristina Di
Maria, Pinocchio
3° PREMIO (N.18) Francesco
Loi, Living
SEZIONE B
1°PREMIO (N.10) Marco
D’Agostino, Decision to leave
2° PREMIO (N.104) Niccolò Busca, The
Fabelmans
3° PREMIO (N.19) Pier Giovanni
Adamo, La maman e la putain
Non credo in niente è il
lungometraggio di esordio diAlessandro Marzullo che racconta il progetto insieme al
cast composto da Demetra Bellina, Giuseppe Cristiano, Renata
Malinconico, Mario Russo, Lorenzo
Lazzarini e Gabriele Montesi. Il film si apre
con una citazione di Zygmunt Bauman riguardo la
frammentarietà. Un argomento che i personaggi con le loro
contraddizioni portano in scena facendosi portatori di un disagio
generazionale.
“Bauman è sicuramente più bravo a definire
questa frammentazione e noi a subirne le cause. Manca una visione
politica che dia prospettiva secondo quelle che sono le esigenze di
un mondo che cambia velocemente soprattutto per i giovani”,
commenta il regista diNon credo in niente.
ContinuaRenata
Malinconico: “In questo momento
ha preso spazio una individualità che ci ha isolati tutti e che io
personalmente ho iniziato a vedere che veniva meno quando abbiamo
lavorato a questo film perché abbiamo fatto un lavoro di squadra
incredibile. Manca anche una sorta di visione comune”.
AncheGiuseppe Cristianosi espone a riguardo: “Mancano le
relazioni, i rapporti umani. Che è forse l’elemento che ha
caratterizzato questo progetto. Non credo in niente, è il titolo,
ma noi come attori e persone ci abbiamo creduto perché la
gestazione del film è stata lunga. È stato realizzato in tre fasi
lungo otto mesi di lavorazione. Grazie al regista che ci ha tenuti
uniti”.
Non credo in niente, il racconto
dell’esordio
In
uscita a settembre in sale selezionate e stando a quanto riporta là
sinossi rappresenta un viaggio notturno nell’anima di quattro
ragazzi alla soglia dei trent’anni.Non credo in
nienteparla dei loro progetti
futuri e dei loro sogni:
“Grande valore esordire al Pesaro Film
Festival. Ringrazio Pedro Armocida per aver creduto nel progetto. È
un festival che avevamo puntato dall’inizio come ambiente ideale
per questo tipo di film e ci fa piacere ci sia molta attesa per il
film”, racconta il regista. Non credo in niente ha avuto una
lunga gestazione. Girato in 13 notti lungo otto mesi dove i momenti
di pausa tra un ciak e l’altro sono stati il vero scoglio da
superare.
“Non volevo fare un film letterario, volevo
cercare di raccontare questi sentimenti di frammentarietà
attraverso altri elementi come la fotografia, la musica e le
interpretazioni. Per quanto riguarda la fotografia il punto di
rifermento più importante è il lavoro di Wong Kar Wai.
Abbiamo lavorato al contrario, abbiamo integrato tutti i difetti
della pellicola per rappresentare i difetti dei personaggi. Gli
attori stessi mi hanno dato degli spunti e delle riflessioni. Il
film è contraddittorio anche nella sua forma. Ho girato le scene
scritte senza un ordine. Volevo solo portare in scena questo
distaccamento”.
Non credo in nientedescrive il distacco di una
generazione intera e lo fa aggiungendo anche alcuni elementi di
commedia. Alessandro Marzullo commenta questa scelta: “Io di
base prediligo la commedia come gusto personale. È una parte alla
quale non voglio rinunciare. Siccome è ambientato a Roma e ho
voluto includere questa cominciata che è insita negli italiani e
nei romani. Il personaggio di Lorenzo Lazzari si porta dietro un
po’ di quella comicità italiana di Sordi e Verdone”.
InNon credo in niente, la città di Roma è anche protagonista della
storia. Una Roma che si specchia nella caratterizzazione dei
personaggi: “Io quando mi immagino le storie le immagino sempre
nelle metropoli e Roma per me è fonte di ispirazione. È una città
che ha talmente tanti strati e tanta energia”.
In
occasione della presentazione del libroGiuseppe
Tornatore. Il cinema e i film a cura di Pedro Armocita e
Emiliano Morreale avvenuta al Pesaro Film Festival, il regista siciliano parla dei
suoi film preferiti, del cinema, della sua carriera e di Nuovo Cinema Paradiso. Tornando al volume, una sezione è
dedicata proprio ai film preferiti da Tornatore che cita
Salvatore Giuliano di Francesco
Rosi:
“Ricordo benissimo quando ho visto il film.
L’ho visto in televisione e cerco di vederlo ogni due anni. Avevo
nove anni ed ero già un assiduo frequentatore del cinema, avevo
visto tanti film soprattutto di ambientazione siciliana. Quando
vidi Salvatore Giuliano mi colpì il tono realistico. Trovavo in
quel film suoni e immagini, situazioni che vedevo solo nella vita
di tutti i giorni: le donne che urlavano e piangevano come
succedeva nel mio quartiere con un fatto
drammatico”.
“Al cinema questa realtà io non l’ho mai
sentita quindi fu uno shock. In più mi colpì anche il modo di
raccontare che non somigliava a niente rispetto a quello che avevo
visto in quel momento e ne avevo visti tanti di film, alcuni anche
complessi. Ma dalla visione del film di Rosi iniziai a pensare che
con il cinema si possono fare tante cose diverse. In seguito ho
letto tutto quello che ho potuto trovare su quel film e ho avuto
anche la fortuna di conoscere Francesco Rosi e non abbiamo mai
smesso di parlare di quel film. Proprio qualche giorno fa mi
trovavo a Palermo e girando per quei luoghi mi fa automaticamente
rivedere quelle scene”.
Il cinema di Giuseppe Tornatore
La
voglia diGiuseppe Tornatoredi mettersi in gioco e di cambiare stile
registico in continuazione per continuare a fare il cinema e non
rimanere intrappolato in un solo genere: “Io mi sono sempre
illuso di avere sempre, in un certo senso, fatto film diversi che
non avessero un filo tra di loro. A me piaceva l’idea che il
regista di Nuovo Cinema Paradiso fosse completamente diverso dal
regista del Il camorrista. I critici cinematografici mi fanno
vedere il mio stesso lavoro con una prospettiva diversa, che non
avevo colto. Ho sempre puntato a cambiare proprio perché al cinema
una volta trovavi tutti i generi, la programmazione te lo
richiedeva per attirare una fascia di pubblico più ampia
possibile”.
Per
questo Giuseppe Tornatore è stato titubante sulla lavorazione
diNuovo Cinema Paradiso,
perché arrivava dopo Il camorrista che era totalmente
diverso:
“Per il Camorrista ho scelto una strada che
poi ha anticipato i tempi, un racconto popolare, una ballata.
All’epoca girai anche la serie tv, con gli stessi attori. Poi non è
mai andata in onda per problemi giudiziari. Ora ne se riparla, ho
avuto un incontro e potrebbe uscire non so in quale piattaforma.
Quando ho avuto l’idea per il soggetto di Nuovo Cinema Paradiso
ricordo di essermi detto che non volevo farlo come secondo film, ma
più in là nella carriera perché volevo avere più esperienza. Poi le
cose si sono messe diversamente”.
I documentari
Il
suo muoversi tra generi e formati del cinema si consolida anche nei
documentari. Giuseppe Tornatore inizia conRitratto di un
rapinatorenel 1981, ma è
conLo schermo a tre puntenel 1995 e più recentemente con
l’acclamatoEnnionel 2021 che i
documentari di Giuseppe Tornatore iniziano a far
parlare:
“I documentari sono stati la prima esperienza
della mia vita e rimane ancora oggi l’aspettò del linguaggio
audiovisivo che mi amo. Il documentario ti da quella libertà che il
cinema non ti può dare. Da ragazzo quando ho cominciato giravo con
la mia cinepresa e c’era sempre qualcosa. Un giorno c’era uno
sciopero e allora giravo quello, riprendevo gli anziani che
facevano la fila all’ufficio postale, la processione e tutte le
scene di vita quotidiana che mi capitavano. Da queste riprese
nascevano degli schemi di racconto che non erano precostituiti. Ed
è questo quello che mi piace dei documentari che sono aperti. Per
Ennio avevo scritto un trattamento che poi però non ho seguito
perché mi sono lasciato prendere dall’istinto, dal vortice. Mi
piace ogni tanto stare con il piede in due scarpe”.
Un cinema fatto di emozioni
Non
soloNuovo Cinema Paradisoha
rappresentato un momento chiave della filmografia di Giuseppe
Tornatore. Un cinema fatto di realtà e di emozioni lo si incontra
anche nelle strade di quellaBaarìache lui ricostruisce
interamente:
“Devo riconoscere che Nuovo Cinema
Paradiso per me ha rappresentato una emozione incredibile. Perché
rappresenta un mondo di cui sono innamorato. Anche Baarìa.
Ricostruire il mio paese tornando indietro di settant’anni. È stato
un privilegio, ricostruire tutto nei minimi dettagli. Quando la
mattina andavo sul set facevo una passeggiata nei ricordi. Lo
scenografo sbagliava a mettere un cartello e io lo correggevo
perché rivedevo tutte le esperienze”.
“Si continueranno a fare film sulla
Sicilia”
La
settima arte in continua trasformazione con le piattaforme
streaming, di cuiGiuseppe Tornatoreammette di non essere un assiduo
frequentatore.
“Non sono un frequentatore di piattaforme, e
continuò ad andare al cinema anche se non molto come vorrei. Però
cerco quelle due/tre volte alla settimana di andare. Però a casa li
guardò sempre e li proiettato nella mia piccola sala o cerco di
vederli in uno schermo grande, non mi piacciono i piccoli device.
Quando trovo qualche film che si trova su piattaforma cerco sempre
di guardarlo sul grande schermo, in proiezione. L’ultimo film che
ho visto è il film di Bellocchio e di Salvatores”.
Riguardo la sua Sicilia, una terra che ama e
dalla quale è appena tornato dopo le riprese di uno spot
pubblicitario per Dolce & Gabbana, il regista ammette che questa
terra sarà sempre territorio fertile per nuovi registi e
pellicole:
“La Sicilia, come diceva Sciascia, è la
regione più cinematografica che esista al mondo. Non esiste una
regione piccola come la Sicilia ad avere ispirato così tanto cinema
su cui si può ancora riflettere. È una terra ricchissima di
pensieri, fatti, personaggi e opportunità narrative. Non so come
sarà Il Gattopardo, ma mi auguro che possa aiutare il pubblico a
conoscere il film di Visconti e il libro di Lampedusa. Io come
amante del film di Visconti non sentivo il bisogno di vederlo
raccontato come una serie ma ci sono varie fasce di spettatori che
sono più portate ad accedere al racconto attraverso una formula
nuova”.
Sul futuro lavorativo Giuseppe
Tornatore non si sbottona: “Sto lavorando a due
progetti contemporaneamente. Uno è in pre produzione, uno è in
lavorazione. Ma non posso dire molto”.
La prima Guerra del Golfo è ancora
oggi un conflitto che gli Stati Uniti in particolare cercano di
metabolizzare e rielaborare attraverso film e opere audiovisive ad
esso dedicate. Titoli come Il coraggio della verità e
Jarhead mostrano tutte le novità e gli orrori introdotti
da questo scontro, come anche il peso che ognuno dei Paesi
coinvolti ha avuto nella sua definizione. Vi è però un film che,
con i toni della commedia satirica, affronta tale evento sotto
punti di vista insoliti e originali. Si tratta di Three
Kings, diretto nel 1999 da David O.
Russell.
Prima di consacrarsi grazie a film
come Il lato positivo e
American Hustle, egli
diresse questo film basato su un soggetto di John
Ridley. Ad attrarre Russell, in particolare, è stata
l’idea di dar vita ad un heist movie ambientato durante la
Guerra del Golf. Mescolando così azione, commedia e dramma, il
regista ha potuto affrontare a suo modo alcuni complessi risvolti
del conflitto, come anche il ruolo avuto dagli Stati Uniti e
dall’allora presidente George H. W. Bush in
determinati momenti del conflitto. Per conferire al film un maggior
ritmo e un tono da documentario giornalistico, Russell si avvalse
inoltre di camere a mano.
Caratterizzato da numerosi problemi
durante le riprese, dovuti all’alto budget, ai pochi giorni di
riprese a disposizione e a diverse tensioni tra la troupe,
Three Kings riuscì infine a concretizzarsi, ottenendo un
ampio consenso di critica e pubblico e affermandosi come uno dei
migliori film del suo anno. Prima di intraprendere una visione del
film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Three Kings: la trama del film
Protagonisti del film sono quattro
soldati americani: il maggiore Archie Gates, il
sergente di prima classe Troy Barlow,
Chief Elgin e Conrad Vig. Guidati
dal primo, questi in seguito alla conclusione della guerra decidono
di rubare una partita di lingotti d’oro arrivati dal Kuwait e
nascosti all’interno dei bunker iracheni. A colpo compiuto, però,
proprio mentre stanno per tornare con il bottino alla loro base si
imbattono in un plotone dell’esercito di Saddam Hussein. Questi
hanno l’ordine di uccidere tutti gli iracheni ribelli, spinti ad
opporsi a Saddam dal presidente americano ma poi non sostenuti
militarmente.
Venuto a conoscenza delle tragica
sorte che aspetta gli insorti, il maggiore Gates decide di prendere
le loro difese, violando apertamente l’armistizio. Lo scontro,
però, è più duro del previsto e durante questo Troy viene rapito e
tenuto in ostaggio. Credendolo morto, Gates ordina ai suoi altri
due uomini di ritirarsi ma Conrad non vuole lasciare da solo
l’amico, convinto che possa essere ancora vivo. Nel disperato
tentativo di scoprirne le sorti, i tre soldati americani dovranno
dunque tentare di riorganizzare l’esercito di ribelli con
l’obiettivo di sferrare un colpo decisivo ai militari di Saddam.
L’operazione, però, sarà più caotica e rocambolesca del
previsto.
Three Kings: il cast del film
Per il ruolo del maggiore Archie
Gates era inizialmente stato ipotizzato l’attore Clint
Eastwood, ma Russell decise di riscrivere il personaggio
per un attore più giovane. Quando per caso George Clooney
lesse la sceneggiatura, si interessò moltissimo al film, ottenendo
di poter interpretare Gates. L’esperienza non fu però delle
migliori, ed è noto il cattivo rapporto avuto dall’attore con
il regista. I due ebbero infatti accesi scontri durante le riprese,
ma al termine del tutto lodarono il risultato comune raggiunto. Nel
ruolo del soldato Troy Barlow vi è invece l’attore Mark Wahlberg, che
avrebbe poi nuovamente lavorato con Russell per The Fighter. Per calarsi
nel ruolo, l’attore si è sottoposto a diverse esperienze, tra cui
un vero elettroshock in vista di una scena di tortura.
Per il ruolo di Conrad Vig, invece,
Russell ha contattato il regista Spike Jonze,
celebre per i film Her ed Essere John Malkovich.
Jonze, che all’epoca era impegnato nelle riprese proprio di
quest’ultimo titolo, era titubante all’idea di recitare, non
avendolo mai fatto prima. Dopo aver convinto tanto lui quanto i
produttori, Russell dimostrò che l’inesperienza recitativa di Jonze
era perfetta per la natura del suo personaggio. Il rapper
Ice Cube, invece, recita nel ruolo di Chief Elgin.
Nel film sono poi presenti gli attori Cliff Curtis
nel ruolo di Amir Adbulah e Nora Dunn in quelli di
Adriana Cruz. Holt McCallany è il capitano Van
Meter e Judy Greer interpreta Cathy Daitch. Molti
dei ribelli iracheni che si vedono nel film, infine, sono dei reali
ribelli al dominio di Saddam.
Three Kings: la vera
storia, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Nonostante sia ambientata durante la
vera e drammatica guerra del Golfo, svoltasi dal 1990 al 1991,
quella narrata nel film non è propriamente una storia vera. Si
tratta invece ideata dal comico John Ridley e poi rielaborata da
Russell. Nonostante i personaggi siano dunque frutto di fantasia,
si possono comunque ritrovare nel film veri dettagli o eventi
riguardanti la guerra, tra cui luoghi, nomi di generali e scontri
tra civili e soldati. Ciò permette dunque al film di configurarsi
ugualmente come una profonda critica verso questa guerra e in
particolare verso il coinvolgimento degli Stati Uniti. Russell,
infatti, ebbe anche modo di incontrare George Bush jr.,
confessandogli di aver realizzato un film critico nei confronti
dell’operato di suo padre per quella guerra.
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Three
Kings è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes e Tim
Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di
riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un
abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso
di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui
guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto
televisivo di domenica 25 giugno alle ore
23:45 sul canale Rete 4.
Per tutti coloro che hanno
apprezzato un gioiello di ritmo e tensione come Baby
Driver, un titolo simile ma meno noto da recuperare è
Autobahn – Fuori controllo (qui la recensione), uscito nel
2016per la regia di Eran Creevy. Anche in questo
caso ci si muove nel mondo della criminalità applicata al
narcotraffico, con un protagonista deciso a lasciarsi alle spalle
questa vita per ottenerne una nuova con la donna da lui amata. Come
thriller d’azione, il film regala dunque adrenalina non stop,
riproponendo allo spettatore un quesito che è qui alla base
dell’intero racconto, ovvero “quanto sei disposto ad oltrepassare
il limite per coloro che ami?”.
Scritto dallo stesso Creevy insieme
a F. Scott Frazier, il film è intitolato in lingua
originale Collide, mentre Autobahn era il titolo
provvisorio. Questo è stato però adottato per la distribuzione
italiana, a cui è stato poi aggiunto il sottotitolo Fuori
controllo. Una scelta che ha generato negli anni non poca
confusione, essendo usciti a poca distanza anche i film Fuori controllo e
Unstoppable – Fuori
controllo. Si tratta però di opere distinte tra loro, con
Autobahn che si rende degno di nota per la presenza nel
cast di diversi celebri attori, tra cui alcuni premi Oscar.
Al momento della sua uscita tuttavia
questo mancò di ottenere un buon riscontro al box office, divenendo
invece un cocente flop. Con il tempo è poi stato riscoperto dai fan
del genere, che pur al netto dei suoi difetti ne apprezzano colpi
di scena e sequenze d’azione. Prima di intraprendere una visione
del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Autobahn – Fuori controllo: la trama del film
Il film racconta le vicende di
Casey Stein e di Juliette Marne,
due giovani americani che si incontrano mentre entrambi stanno
viaggiando in giro per l’Europa. Tra i due nasce un amore che
sfocia in fretta nella scelta di andare a convivere. Casey, che
prima di incontrare Juliette era coinvolto in un giro di affari
loschi e di traffico di stupefacenti, decide di abbandonare tutto
per trovarsi un lavoro onesto. Il destino vuole peròche Juliette
venga colpita da una grave malattia e, pur di riuscire a pagare le
costosissime cure mediche necessarie, Casey si vede costretto a
tornare al suo vecchio lavoro di spacciatore.
Egli riprende dunque i contatti con
il suo capo, il criminale Geran, e con l’amico
Matthias. Casey sembra essere tornato da loro
proprio al momento giusto, poiché hanno da offrirgli un compito che
sembra fare proprio al caso suo. Il suo obiettivo è portare a
termine un grosso colpo derubando un gangster molto temuto,
Hagen Kahl. La rapina, però, non va come il
giovane aveva previsto. Lui e Juliette sono quindi costretti a
partire e a girare l’intera Europa per sfuggire agli uomini di
Hagen, con Casey che sarà disposto a fare qualsiasi cosa pur di
salvare l’amore della sua vita.
Autobahn – Fuori
controllo: il cast del film
Originariamente, per i ruoli di
Casey e Juliette erano stati scelti gli attori Zac
Efron e Amber Heard, che hanno però poi
abbandonato entrambi il film per via di altri impegni. Al posto di
Efron è dunque stato scelto l’attore Nicholas Hoult,
celebre per aver interpretato Bestia nei più recenti film della
saga di X-Men. Per interpretare
Casey, l’attore si è preparato fisicamente a poter interpretare
personalmente anche le scene più complesse, evitando di ricorrere
eccessivamente a controfigure. Accanto a lui, nei panni dell’amata
Juliette vi è invece Felicity Jones,
attrice candidata all’Oscar per il film La teoria del
tutto.
Nei panni di Geran, il criminale per
cui lavora Casey, vi è l’attore Ben Kingsley,
premio Oscar per aver interpretato il protagonista in Gandhi. Un altro premio
Oscar ricopre invece il ruolo del villain Hagen Kahl, ovvero Sir.
Anthony
Hopkins. L’attore si è detto particolarmente
interessato ad interpretare questo tipo di personaggio, trovando
molto interessanti alcuni suoi aspetti psicologici. L’attore
olandese Marwan Kenzari interpreta invece
Matthias, amico di Casey. Kenzari è meglio noto per aver
interpretato il personaggio di Jafar, il malvagio stregone, nel
live action Aladdin. Completano poi
il cast gli attori Nadia Hilker nei panni di
Rowena e Clemens Schick in quelli di Mirko.
Autobahn – Fuori
controllo: il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di
Autobahn – Fuori controllo grazie alla
sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Now, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di domenica 25 giugno alle ore
21:00 sul canale 20 Mediaset.
Piazza del Popolo,Pesaro Film Festival:
unCarlo Verdonecommosso saluta la folla pronta ad accoglierlo.
Attore, regista, sceneggiatore, comico, da 47 anni “verso i
contributi nel mondo dello spettacolo”. L’attore
racconta dei suoi
personaggi e della sua indole curiosa che lo ha portato a conoscere
persone stravaganti che poi ha fatto diventare i personaggi
caratterizzati dei suoi film. Per l’occasione parla anche dei suoi
progetti futuri che nel brevissimo periodo prevedono l’uscita della
seconda stagione diVita da CarloperParamount+, prevista dopo
l’estate.
Un
incontro con il popolo che lo accoglie in festa e che Carlo Verdone
ricambia raccontando aneddoti della sua vita lavorativa e privata.
Parla diTroisi, di
Cecchi Gori, e ricorda il suo grande amicoFrancesco
Nuti: “Lavorativamente
parlando, siamo nati insieme nel 1978. Insieme a lui, io e Troisi,
ma anche un po’ Benigni venivamo chiamati Nuovi Comici. Abbiamo
fatto chiudere i cinema luci rosse per portare una ventata nuova
nella commedia. Ci chiamavano I magnifici tre. Francesco era una
persona geniale, un amico. Gli vorrò sempre bene”.
Carlo Verdonee le sue mille sfaccettature e mille personaggi.
L’attore inizia la sua carriera portandoli in scena conBianco, Rosso e Verdone.
Poi arrivòBorotalco: “Se non ci
fosse stato Borotalco e non avesse avuto il successo che ha avuto
non staremo qua a parlarne. Dopo un Un sacco bello e Bianco, Rosso
e Verdone, alcuni produttori tra cui Sergio Leone, si misero in
testa che avendo già dato fondo a tutti personaggi, non avrei avuto
la capacità di interpretare un personaggio unico, senza fronzoli, e
quindi si allontanarono”.
Borotalco e la carriera
universitaria
In
questo momento di sconforto che raccontaCarlo
Verdonealla folla delPesaro Film Festivalci
porta indietro a quando iniziò a pensare a via alternativa al
cinema, la carriera da professore universitario: “Mia moglie
usciva per lavorare. Io sul divano. Mi diceva ‘Ma non vai a
lavorare? Sergio si è fatto sentire? I produttori? Rispondevo che
non si era fatto sentire più nessuno. Perché il cinema è una
stronzata. L’ho pensato veramente. Allora sono andato alla
scrivania e ho preso in mano la mia vecchia laurea di religione,
forse anche per questo mi vengono bene i preti nei miei film [ride,
ndr]”.
“Passa un mese e decido di andare in Sapienza
a parlare con il mio professore per cercare di intraprendere la
carriera accademica. Quando entro il bidello mi riconosce, ‘Che
carrierona’. Mi dice. Chiedo del professore mi guarda e dice: ‘Si è
ammazzato’. Forse ha indagato troppo sulla spiritualità e ha capito
non c’era niente”.Poi
arriva la svolta della sua carriera con la chiamata di Guidarini
che dopo tanti anni ricorda, imitando proprio quel momento:
‘Senti ho ricevuto una chiamata da Cecchi Gori, ti vuole parlare,
hai appuntamento alle quattro mi raccomando sii puntuale’, mi dice
Guidarini. Quando incontro Mario Cecchi Gori mi dice che vuole un
film con un solo personaggio ‘Io so che cela puoi fare’. Allora iniziammo a scrivere
Borotalco”.
“Scrivevamo ogni giorno, fogli e fogli di
carta buttati così. Poi abbiamo avuto un’illuminazione: una storia
d’amore tra due mitomani, soprattutto lei, che si possa
rappresentare con la musica anni ’80 attraverso una commedia degli
equivoci. L’avevamo pensato così all’inizio. Piano piano è nato
Borotalco. Abbiamo messo su un bel mosaico di attori da Eleonora
Giorgi a Christian De Sica. È stato un film che mi ha dato tante
soddisfazioni e dove ho sentito che per la prima volta che avrei
potuto farcela senza dover fare mille personaggi”.
Il rapporto con le donne
Molte
interpreti femminili al fianco di Carlo Verdone
nella sua carriera cinematografica. L’attore ricordaClaudia Geriniche esordì
proprio conViaggi di nozzee
anche Ornella
Mutiche riuscì a
trasformare da femme fatale a ragazza della porta
accanto. “Nella mia vita ho
più amiche che amici. Ho sempre stimato di più le donne. Mi
ascoltano di più, sono psicologhe, sono più forti. L’uomo di oggi è
più infantile. Borotalco arriva dal femminismo, Giorgi in questo è
molto più svelta e dinamica, io sono molto più imbranato. Come
Troisi, abbiamo creato questi personaggi molto imbranati con le
donne a differenza di Gassman o Tognazzi che avevano tutte le donne
ai loro piedi”.
“Nelle mie
performance vengo sempre messo in difficoltà e chi meglio di una
donna può farlo? Ho lavorato con tante attrici alcune delle quali
ho lanciato io. Per cui quando vedo che vincono premi e hanno
riconoscimenti sono molto orgoglioso. È una soddisfazione maggiore.
Vorrei essere ricordato come uno che esaltava e amava le sue
attrici.”
Alberto Sordi: l’uomo dietro la
maschera
Un
rapporto davvero unico quello traAlberto SordieCarlo Verdone, padre e figlio
anche al di fuori del grande schermo. Carlo Verdone ricorda i
momenti di condivisione sul set fino a un momento doloroso della
sua vita, la morte della madre e la forte vicinanza dell’attore
romano. “Sordi lo ricorderò sempre come una persona che mi ha
sempre voluto bene e io a lui, davvero. Non è facile essere amico
di Sordi. Perché c’è il Sordi pubblico, quello sempre sorridente, e
il Sordi privato, molto austero, geloso per sua privacy, forse per
proteggersi dalla folla”.
”Ricorderò per sempre questa cosa di lui: una
volta quando ero all’anteprima di In viaggio con papà. Io non avevo
visto il film e pensavo che avesse tagliato tutte le mie scene.
Invece, le mie c’erano tutte. Era lui che si era tagliato. Sono
andato a ringraziarlo, incredulo. Mi ha risposto ‘Mica sono scemo,
se vedo che una cosa funziona perché la devo
tagliare’.”
“Ricorderò per sempre, una cosa molto triste
ma molto bella: mia mamma morì nel luglio dell’84 fu un calvario
durato quattro anni. In un momento di lucidità disse: ‘Voglio
salutare Alberto Sordi, mi piacerebbe tanto’. Ma lei non era
cosciente sul suo stato. Vedere mia madre in quel momento è stato
duro da sopportare. Lui ha accettato, ma mi resi conto era in
difficoltà. Poco prima di andarsene mi abbracciò e mi disse ‘Fatti
coraggio, la vita va così’.”
“Ma ci sono tanti altri momenti, una cosa
bella, un altro gesto di vicinanza fu quando nacque mia figlia
Giulia. Ci vennero a trovare Sergio Leone e la moglie, Pippo Baudo
e la fidanzata e Sordi con una donna polacca alta 1,90m. Mi
portarono un’orchidea, e mi dissero ‘Piantatela bene che deve
vivere per sempre’. Ve lo giuro [ride, ndr] è ancora viva, dal
1986. Quando la guardo penso a Sordi”.
Carlo Verdone e l’incontro con Moana
Pozzi
“Cercavo casa per il personaggio di Giorgi in
Borotalco e i soldi non erano tantissimi. Quindi serviva un
appartamento vero. Ci indicarono una donna che affittava la sua
casa per il cinema, quindi con la troupe siamo andati a fare un
sopralluogo. Arriviamo ed effettivamente la casa era perfetta ma
mancava una stanza. Lei mi disse che in realtà una stanza c’era ma
era chiusa perché era occupata da una ragazza che stava ospitando.
Si apre la porta della stanza e ci accoglie questa donna, nuda, su
un letto e noi rimaniamo imbambolati. Era bellissima. Era Moana
Pozzi. Dissi, la stanza va bene, ma nessuno stava guardando la
stanza. [ride, ndr]”
“È passato diverso tempo, Troisi mi invita a
cena e chi ti trovo, Moana Pozzi. Li alla festa le chiesi se voleva
avere un piccolo ruolo nel film. Quando giravo a casa di Manuel
Fantoni, la ragazza che fa il bagno in piscina nuda, la compagna di
Angelo Fantoni, è lei”.
Il
viaggio notturno nell’anima di quattro ragazzi alla soglia dei
trent’anni che non vogliono rinunciare alle proprie passioni,
nonostante il loro progetto di vita stia prendendo una direzione
diversa da quella che speravano.Non credo in nientedi
Alessandro Marzullo,primo
lungometraggio del regista, è stato presentato al
Pesaro Film Festivalfuori
concorso nella sezione Esordi Italiani.
Un
film ambizioso che gioca proprio con questo concetto mettendo in
scena le storie di quattro giovani adulti alla soglia dei
trent’anni. Un film che ha tante ispirazioni daRosselliniin Italia
aWong Kar Waia Hong Kong
ma che si insedia a Roma che fa da sfondo a questo racconto
complicato di una generazione fatta di contraddizioni e
complessità. A settembre al cinema Non credo in niente è
interpretato daDemetra Bellina, Giuseppe Cristiano,
Renata Malinconico, Mario Russo, Lorenzo Lazzarini e Gabriel Montesi.
Non credo in niente, la trama
Quattro storie che non si intrecciano mai. Una
Roma notturna che li culla con il suo assordante silenzio. Anche se
non si incontrano mai, questi giovani adulti hanno una cosa in
comune: la vita li ha spezzati, sono delle anime in pena in cerca
di un destino che sembra troppo lontano e irraggiungibile. Il
paninaro di fiducia dove si rifugiano (interpretato daLorenzo Lazzarini) è il loro
confessionale, una specie di psicologo non convenzionale.
PerchéNon credo in nientevuole anche essere un manifesto di una intera
generazione.
Quattro scenari diversi ma simili nella
complessità diNon credo in niente: una ragazza (Demetra
Bellina) con la passione per il
canto, per la musica, che rigetta il silenzio, “è come un enorme
martello pneumatico”. Lei balla, canta, sente la musica dentro di
sé. Un ragazzo (Giuseppe Cristiano) che invece nuota nel silenzio. Lo fa suo,
forse troppo. Rifugiandosi in una corazza da bello e dannato ma
racchiuso in un senso di insoddisfazione nei confronti della vita e
delle relazioni.
Gli
altri due personaggi diNon credo in nientesono la coppia tormentata
(Renata Malinconico e Mario Russo): sentendo il peso di una vita insieme futuro,
fatta di aspettative e di obiettivi da raggiungere insieme. Due
musicisti perfezionisti che fanno ricadere sulla solo relazione la
contraddizione dei loro pensieri. La loro musica insieme non
funziona perché distratti dalla stessa vita che li ha
inghiottiti.
Il disagio generazionale
Il
senso di libertà di guadare fuori da un finestrino mentre l’aria di
una Roma notturna si fa largo tra i capelli. Quell’ingenuità di un
ballo con la tua compagna, improvvisato, in mezzo a delle scale con
solo un lampione a illuminarvi. Fanciullezza e spensieratezza: due
cose che i protagonisti diNon credo in nientericercano.
Non riuscendo le più a trovare sia nelle
relazioni che nell’ambito lavorativo iniziano a vivere di sogni
disillusi. Sogni di relazioni proibite, sogni di canzoni
improvvisate, sogni cantati in un bar. La disillusione di un
disagio da parte di una generazione che non ha ancora capito cosa
fare ne come affrontare la vita perché non crede più in niente. Non
si crede più ai sogni perché tanto li raggiungono sempre di se
stessi ma arriva il consiglio del saggio paninaro, al quale è
affidata la coscienza del film “La Dolce Vita arriverà anche per
te”.
Una
Roma che si fa protagonista di queste disillusioni, della bruttezza
e della poesia. Del disincanto di una città troppo grande ma solo
per i prescelti. Una città che “puzza” del sudore di quella
generazione che si fa in quattro per avverare i suoi sogni. Roma,
con le sue mille contraddizioni, diventa la portavoce di questi
protagonisti diNon credo in nienteche racchiudono proprio una infinità di
contraddizioni.
Lieto fine?
Non credo in
niente, una storia che si
rincorre e che talvolta sconnessa e assente rispecchia tutto quello
che i protagonisti stanno provando. L’assenza di una prospettiva
futura, di rinnegare i famosi “concorsi” e la parvenza di
stabilità. Una narrazione volutamente frammentata che sul finale
trova il suo emblematico lieto fine, se così possiamo chiamarlo.
Dalla contraddizione nascono delle domande, il mettersi in gioco,
nasce quindi una reazione.
Reagire a una vita che non ti da certezze,
cercando di costruirtele. Dare voce alla desolazione dei pensieri
interrogandoci su quello che più ci fa stare bene. E se il silenzio
non è tra questi rifugiarsi dove si balla, si canta, si
ride.Non credo in niente, ma alla fine forse si.
Spider-Man: Across the Spider-Verse potrebbe essere il
primo film davvero “multiversale”. È emerso in rete infatti che
diversi spettatori hanno visto in sala diverse versioni del film,
che differiscono in piccolissime parti. Dopo qualche giorno di
supposizioni, Andy Leviton – Associate editor per i film
Spider-Verse – ha confermato che effettivamente è così.
In questo TWEET,
ad esempio, vediamo dei video realizzati in occasione di proiezioni
differenti in cui Miguel O’Hara/Spider-Man 2099
alle prese con la sua IA. Le scene riportano qualche piccola
differenza, e chi ha postato i video a confronto dichiara di aver
visto il film due volte, in cinema diversi, ma sempre sul
territorio statunitense. Quindi si esclude la scelta, spesso
verificatasi anche in passato, di operare una scelta di
distribuzione specifica differenziata per Paese. Alcuni utenti di
Twitter hanno segnalato anche altre differenze, riportando però le
battute, leggermente diverse, dei personaggi, senza
fornire il video come references.
Queste scelta tuttavia distributiva, se fosse consapevole e
pianificata, prevederebbe un costo produttivo estremamente
superiore rispetto a quello necessario per la finalizzazione di una
sola versione del film. Oltretutto, se fosse una scelta consapevole
e cosciente, perché non promuovere il film usando proprio questa
caratteristica come un gancio? Esempio: “Quale versione di
Spider-Man:
Across the Spider-Versevi
capiterà in sala?”. Potrebbe essere una strategia
promozionale che spinge le persone a tornare in sala “a caccia”
della copia diversa, è invece la produzione tace su questo
aspetto.
Potrebbe anche trattarsi in realtà di un easter
egg nascosto nel film, quasi a voler stimolare la
partecipazione del pubblico, offrendogli il primo film veramente
multiversale, tanto da avere delle varianti esso stesso, a seconda
della sala di elezione dello spettatore. Se davvero fosse così,
sarebbe un esperimento rivoluzionario per il cinema in sala, oltre
che una vera e propria follia, dal punto di vista economico, per la
produzione.
Come ultimo elemento a completare questo quadro c’è da aggiungere
che il film è stato effettivamente ridistribuito con delle
impostazioni sull’audio ottimizzate. All’indomani dell’uscita in
sala, c’erano state segnalazioni in diversi cinema in merito
all’audio troppo basso del film nella sequenza iniziale dedicata a
Spider-Woman di Gwen Stacy. Addirittura
Chris Miller aveva chiesto ai cinema di trasmettere il film con
un audio di 7.5 invece che di 7, ma alla fine il film è stato
ridistribuito. Forse in occasione di questa ridistribuzione sono
state apportate delle modifiche? Aspettiamo comunicazioni
ufficiali.
Sony Pictures Animation ha
ingaggiato Joaquim Dos
Santos(Voltron: Legendary Defender, La leggenda
di Korra), il candidato all’Oscar Kemp
Powers(Soul) e Justin
K. Thompson(Piovono polpette) per
dirigere il film, utilizzando una sceneggiatura scritta
da Phil Lord e Chris
Miller (che tornano anche come produttori insieme a
Amy Pascal, Avi Arad e Christina Steinberg) in collaborazione
con David Callaham(Shang-Chi
e La Leggenda dei Dieci Anelli, Wonder Woman
1984).
Non è stato ancora confermato, ma
sia Shameik Moore che la candidata
all’Oscar Hailee
Steinfeld dovrebbe tornare a doppiare
rispettivamente Miles Morales e Gwen Stacy. Nel sequel dovrebbero
ritornare anche gran parte degli attori che hanno prestato le loro
voci nel primo film, tra cui Jake
Johnson, Brian Tyree Henry, Lily Tomlin, Luna Lauren Velez,
Zoë Kravitz, John Mulaney,
Oscar Isaac e Kimiko Glenn. La
voce del villain è, in originale, doppiata da Jason
Schwartzman.
Oggi noto per grandi blockbuster
come Il cavaliere oscuro, Inception e Tenet, il regista Christopher
Nolan ha iniziato la propria carriera dirigendo alcuni
sofisticati thriller che già lasciavano intravedere tutte le sue
capacità e i suoi interessi cinematografici. Dopo aver esordito
come Following, ed aver acquisito grande popolarità con
Memento, Nolan si è poi dedicato a
Insomnia, forse uno dei suoi film meno
citati ma altrettanto ricco di fascino. Uscito nel 2002, questo
rappresenta un vero e proprio unicum nella filmografia di Nolan,
essendo l’unico film dove egli non ha anche scritto la
sceneggiatura, affidata invece a Hillary
Seitz.
Insomnia, inoltre, non è un
progetto originale, ma è invece il remake di un omonimo thriller
norvegese del 1997, diretto da Erik Skjoldbjærg.
Nolan accettò però di dirigere tale rifacimento poiché affascinato
dalla complessa storia che questo presenta, ritrovandovi una serie
di tematiche a lui particolarmente care. Girato nei freddi ambienti
dell’Alaska e della Columbia Britannica, il film è così una
continua trappola per lo spettatore, costretto a confrontarsi con
eventi e personaggi che sono ben lontani da ciò che sembrano essere
in apparenza. Costato appena 46 milioni di dollari, anche questo
film di Nolan si affermò come un grande successo.
Il film arrivò infatti a superare i
113 milioni di incasso, con la critica nella sua quasi totalità
impegnata ad elogiare l’opera come uno dei thriller psicologici più
importanti e avvincenti degli ultimi tempi. Per gli amanti del
cinema di Nolan, si tratta di un titolo imperdibile. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Insomnia: la trama del film
La vicenda narrata si svolge a
Nightmute, in Alaska, dove per sei mesi il sole non tramonta mai,
costringendo gli abitanti del luogo a confrontarsi anche con gli
aspetti più negativi di questa luce perenne. Protagonista è
l’anziano Will Dormer, veterano della squadra
omicidi di Los Angeles, che si ritrova spedito lì a causa del suo
aver falsificato le prove contro un uomo accusato di pedofilia.
Arrivato a Nightmute, Will si trova subito a dover indagare
sull’omicidio della diciassettenne Kay Connell. Ad
aiutarlo al caso, per sua fortuna, vi è il collega Hap
Eckhart.
Guidati dalla detective locale
Ellie Burr, i due poliziotti iniziano a cercare
quanti più indizi possibili sulla morte della giovane, individuando
una serie di sospettati. A destare particolarmente interesse, però,
è il ritrovamento del diario della giovane, dove questa raccontava
di avere una vera e propria ossessione per i romanzi polizieschi di
Walter Finch, scrittore residente in quella stessa
città. Più scoprono cose, però, più sembra loro di allontanarsi
dalla verità. A complicare le cose, inoltre, vi è l’insonnia di cui
Will ha iniziato a soffrire per il sole perenne. Sarà proprio la
mancanza di sonno, però, a condurlo sulle giusta strada.
Insomnia: il cast del film
Ad interpretare il protagonista, il
controverso agente Will Dormer vi è l’attore premio Oscar Al Pacino.
Egli, noto per il suo essere un interprete particolarmente
metodico, si preparò al ruolo approfondendo molto il personaggio,
la sua storia e le sue motivazioni. Studiò gli effetti
dell’insonnia e incontrò alcune persone che ne sono affette, al
fine di poter dar vita ad un interpretazione più realistica. A lui,
Nolan concesse la possibilità di sperimentare molto con il
personaggio. Nei panni del suo collega, l’agente Hap Eckhart, vi è
invece l’attore Martin Donovan, mentre la modella
Crystal Lowe è la giovane Kay Connell, la ragazza
uccisa su cui indagano i due agenti.
Nel film spicca poi Robin Williams
nei panni del misterioso scrittore Walter Finch. L’attore noto per
commedie come Mrs. Doubtfire è stato
fortemente voluto da Nolan per i panni dell’antagonista. Il regista
desiderava infatti mostrare il premio Oscar in un vesti
completamente inedita dalle sue solite. Nonostante sia uno dei
protagonisti, Williams non compare però nel film che dopo un’ora
dall’inizio. L’attore ha poi affermato che l’isolamento delle
riprese in esterni in Alaska ha contribuito alla sua ricaduta
nell’abuso di alcol. Nel film è infine presente anche la premio
Oscar Hilary Swank,
nei panni della detective Ellie Burr. L’attrice, al contrario dei
suoi colleghi, preferiva fare poche riprese, mantenendo così la
concentrazione sul personaggio.
Insomnia: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Insomnia
è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV,
Chili, Infinity e Tim Vision. Per
vederlo, basterà noleggiare il singolo film, avendo così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È
bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite
temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente
nel palinsesto televisivo di venerdì 23 giugno
alle ore 21:00 sul canale
Iris.
Partiranno a fine giugno le riprese
del nuovo film del regista premio Oscar Paolo Sorrentino. Le riprese si svolgeranno
tra Napoli e Capri. Nel cast, in ordine alfabetico,
Celeste Dalla Porta, Silvia Degrandi,
Isabella Ferrari, Lorenzo Gleijeses, Peppe Lanzetta,
Silvio Orlando,
Luisa Ranieri, Stefania Sandrelli e Alfonso
Santagata.
Il film Parthenope è
scritto e diretto da Paolo Sorrentino. Un film Fremantle prodotto
da Lorenzo Mieli per The Apartment Pictures, una società del gruppo
Fremantle, Anthony Vaccarello per Saint Laurent, Paolo Sorrentino
per Numero 10 e Ardavan Safaee per Pathé. Le vendite internazionali
saranno gestite da UTA e Fremantle.
La vita di Partenope, che si chiama
come la sua città, ma non è né una sirena, né un mito. Dal 1950,
quando nasce, fino a oggi. Dentro di lei, tutto il lunghissimo
repertorio dell’esistenza: la spensieratezza e il suo svenimento,
la bellezza classica e il suo cambiamento inesorabile, gli amori
inutili e quelli impossibili, i flirt stantii e le vertigini dei
colpi di fulmine, i baci nelle notti di Capri, i lampi di felicità
e i dolori persistenti, i padri veri e quelli inventati, la fine
delle cose, i nuovi inizi. Gli altri, vissuti, osservati, amati,
uomini e donne, le loro derive malinconiche, gli occhi un po’
avviliti, le impazienze, la perdita della speranza di poter ridere
ancora una volta per un uomo distinto che inciampa e cade in una
via del centro. Sempre in compagnia dello scorrere del tempo,
questo fidanzato fedelissimo. E di Napoli, che ammalia, incanta,
urla, ride e poi sa farti male.
Secondo Production
List, l’imminente produzione di
Sonic 3 (Sonic the Hedgehog
3) dellaParamount
Picturesdovrebbe iniziare il prossimo 31 agosto. Il
sito ha anche confermato che le riprese si svolgeranno a Londra. Il
terzo capitolo della serie di avventure di successo partita con
Sonic
(Sonic the Hedgehog) del 2020 è attualmente
prevista per debuttare al cinema il 20 dicembre 2024 in tutto il
mondo.
Chi è coinvolto in Sonic 3 (Sonic the
Hedgehog 3)?
Sonic 3 (Sonic the Hedgehog 3) sarà ancora una
volta diretto daJeff Fowlere si
baserà su una sceneggiatura scritta da Pat Casey e Josh
Miller. Il film è prodotto da Neal H. Moritz, Hajime
Satomi, Toby Ascher, Tim Miller, Nan Morales e Toru Nakahara.
Ulteriori dettagli sulla trama e sui personaggi sono ancora tenuti
nascosti, ma si prevede che Ben
Schwartzriprenderà il ruolo di doppiatore del
velocista titolare nella versione originale .
Sonic
2 (Sonic the Hedgehog 2) è stato interpretato anche
daJames
Marsden (Westworld), Tika Sumpter (Ride
Along), Natasha Rothwell (Wonder Woman 1984),
Adam Pally (The Mindy Project), Jim Carrey (Kidding) e Shemar
Moore, con Colleen O’Shaughnessey (Blade
Runner: Black Lotus) nei panni di Tails e Idris
Elba(The Suicide Squad) nei panni di
Knuckles. Il film ha incassato in tutto il mondo
oltre 400 milioni di dollari al botteghino contro un budget
dichiarato di 90-110 milioni di dollari. Oltre a Sonic the Hedgehog 3, Paramount Pictures sta
attualmente sviluppando anche una serie spin-off incentrata su
Elba’s Knuckles, che debutterà su Paramount+.
I WONDER PICTURES ha diffuso
il trailer italiano dell’horror spagnolo Piggy di Carlota Pereda. Un
piccolo fenomeno che, dopo aver ottenuto sei candidature ai Goya in
Spagna, ha inanellato nel corso del 2022 una serie di fortunati
passaggi nei principali festival internazionali – tra cui le
anteprime al Sundance 2022 e come evento speciale ad Alice nella
Città alla Festa del Cinema di Roma 2022 – ricevendo il plauso
della critica.
Protagonista di Piggy è Sara
(Laura Galán), un’adolescente sovrappeso vittima di bullismo
da parte una cricca di ragazze coetanee. A osservare l’ennesimo
abuso, un uomo misterioso che darà una svolta inaspettata alla vita
della ragazza. Posta di fronte all’opportunità di vendicarsi del
costante e gratuito body shaming, Sara dovrà decidere se essere
complice di un terribile segreto o far prevalere il comune senso
etico e morale. PIGGY di Carlota Pereda sarà nelle sale italiane
dal 20 luglio distribuito da I WONDER PICTURES.
La trama di Piggy
L’adolescente Sara è schernita e
bullizzata costantemente dai suoi coetanei. Incompresa anche dalla
sua stessa famiglia, la ragazza vive un’esistenza isolata. Ma
quando, dopo l’ennesimo abuso da parte di alcune compagne, avrà
l’inaspettata occasione di vendicarsi delle sue aguzzine, scoprirà
quanto può essere semplice passare da vittima a carnefice. Tra
Carrie e Non aprite quella porta, Piggy è uno slasher psicologico
mozzafiato, inquietante e sanguinario splendidamente diretto dalla
nuova maestra dell’horror iberico Carlota Pereda e sorretto dalla
feroce interpretazione di Laura Galán.