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Mameli – Il ragazzo che sognò l’Italia, la miniserie evento in arrivo su RAI

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Rai Fiction annuncia l’arrivo della miniserie evento Mameli – Il ragazzo che sognò l’Italia, una produzione Pepito Produzioni in collaborazione con Rai Fiction, con il sostegno del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, per la regia di Luca Lucini Ago Panini e con Riccardo De Rinaldis Santorelli, Amedeo Gullà, Neri Marcorè, Isabella Briganti, Barbara, Venturato, Lucia Mascino, Luca Ward, Chiara Celotto, Gianluca, Zaccaria, Giovanni Crozza Signoris, Ricky Memphis, Sebastiano Somma Maurizio Lastrico. 

Mameli – Il ragazzo che sognò l’Italia è nna miniserie evento per raccontare al grande pubblico una storia forse poco conosciuta quanto straordinaria: la vita di Goffredo Mameli, poeta ed eroe del Risorgimento, ispirato autore di quel canto che è diventato l’Inno nazionale della Repubblica Italiana. La prima rockstar della storia, che con le sue parole ha raccontato un’intera generazione influenzandone le scelte, è un ragazzo del 1847. La sua vita, breve e bruciante come quella delle rockstar più amate, è quella di chi con il suo esempio ha saputo smuovere gli animi del popolo. Con lui partono dalla sua città, Genova, trecento volontari verso Milano in supporto delle cinque giornate del ‘48. E sempre con lui salpano altri cinquecento patrioti alla difesa di Roma nel ‘49.

Mameli – Il ragazzo che sognò l’Italia

In lui i giovani – e non solo – riconoscevano l’ardore puro di chi sa amare fino in fondo, come testimoniano le due storie d’amore che incorniciano la sua vita pubblica. La prima tragica, perché si tratta di un amore distrutto da un matrimonio di convenienza imposto; la seconda felice come può essere quella di chi combatte al fronte e, sapendo di poter morire da un momento all’altro, giura amore eterno.

In mezzo c’è di tutto: dalla composizione dell’Inno alla grande manifestazione dell’Oregina, quando per la prima volta fu cantato l’Inno da più di trentamila patrioti, l’incontro e l’amicizia con un altro grande genovese, Nino Bixio, gli eventi storici, la prima Guerra d’ Indipendenza e la Repubblica Romana dove Goffredo è il pupillo di Giuseppe Garibaldi e di Giuseppe Mazzini.

La miniserie evento Mameli – Il ragazzo che sognò l’Italia racconta due anni di passioni, amori, lotte, sotterfugi, composizioni poetiche, incontri e dibattiti politici, amicizie, tradimenti e spie, ma soprattutto di crescita umana, elaborazione di ferite profonde e interrogativi non solo politici ma esistenziali.

Ghostbusters: Minaccia Glaciale, nuovo trailer con Paul Rudd

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Ghostbusters: Minaccia Glaciale, nuovo trailer con Paul Rudd

Il nuovo trailer di Ghostbusters: Minaccia glaciale, diretto da Gil Kenan con Paul Rudd, Carrie Coon, Finn Wolfhard e Mckenna Grace. Il nuovo capitolo della saga è scritto da Jason Reitman e Gil Kenan ed è basato sul film del 1984 di Ivan Reitman Ghostbusters, scritto da Dan Aykroyd e Harold Ramis.

Nel cast oltre Paul Rudd (Ant-Man and the Wasp: Quantumania), Carrie Coon (Boston Strangler), Finn Wolfhard (Stranger Things), Mckenna Grace (Ghostbusters: Legacy) ci sono anche Kumail Nanjiani (Eternals), Patton Oswalt (Eternals), Celeste O’Connor (Ghostbusters: Legacy), Logan Kim (The Walking Dead: Dead City), Dan Aykroyd (Ghostbusters), Ernie Hudson (Ghostbusters) e Annie Potts (Ghostbusters).

Ghostbusters: Minaccia glaciale sarà solo al cinema dall’11 aprile prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures.

La trama di Ghostbusters: Minaccia Glaciale

In Ghostbusters: Minaccia Glaciale, la famiglia Spengler torna dove tutto è iniziato, l’iconica caserma dei pompieri di New York, e si unisce agli Acchiappafantasmi originali che hanno sviluppato un laboratorio di ricerca top-secret per portare la lotta ai fantasmi a un livello superiore. Quando la scoperta di un antico artefatto scatenerà una forza malvagia, i vecchi e nuovi Ghostbusters dovranno unire le forze per proteggere la loro casa e salvare il mondo da una seconda era glaciale.

Colman Domingo: 10 cose che forse non sai sull’attore

Colman Domingo: 10 cose che forse non sai sull’attore

L’attore Colman Domingo è attivo tra cinema e televisione da ormai oltre due decenni, dividendosi tra film politicamente impegnati e serie blockbuster di vario genere. Negli ultimi anni, grazie ad una serie di ruoli di maggiori rilievo, si è fatto notare sempre di più nel settore e tra il pubblico, dimostrando un talento attoriale tutt’altro che comune. Capace di mettersi a completa disposizione dei propri personaggi, facendo emergere tutta la loro umanità, Domingo è davvero uno degli interpreti più interessanti della sua generazione, che finalmente ottiene le giuste attenzioni.

Colman Domingo: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in noti film. Domingo debutta al cinema con il film Ali bruciate (1998), per poi recitare in Fino a prova contraria (1999), Il colore del crimine (2006), Miracolo a Sant’Anna (2008), Lincoln (2012), 42 – La vera storia di una leggenda americana (2013), The Butler – Un maggiordomo alla Casa Bianca (2013), Selma – La strada per la libertà (2014) e The Birth of a Nation – Il risveglio di un popolo (2016). Più di recente ha preso parte ai film Se la strada potesse parlare (2018), Lucy in the Sky (2019), Ma Rainey’s Black Bottom (2020), Candyman (2021) e Senza rimorso (2021). Nel 2023 è protagonista di Rustin ed è tra gli interpreti principali di Il colore viola. Nel 2024 sarà invece al cinema con Drive-Away Dolls.

2. È noto per alcune serie TV. Oltre che per il cinema, Domingo ha recitato in diverse occasioni anche per la televisione, ottenendo grande popolarità proprio grazie ad alcune serie TV. Ha ad esempio recitato in Nash Bridges (1997-2000), Law & Order – I due volti della giustizia (2004-2008), The Knick (2015) e Fear the Walking Dead (2015-2023), che gli conferisce grande popolarità. Successivamente recita in un episodio di Lucifer (2016) e in uno di Timeless (2017), mentre dal 2019 è uno degli interpreti ricorrenti della serie Euphoria.  

Colman Domingo in Euphoria

3. Ha un ruolo nella nota serie HBO. Tra i personaggi ricorrenti della serie Euphoria, con protagonista Zendaya, vi è Ali, interpretato proprio da Domingo. Questi è un uomo in via di guarigione per disturbo da uso di sostanze che spesso parla agli incontri di Narcotici Anonimi di Rue e proprio con lei stringe un rapporto speciale, cercando di aiutarla a non ricadere nella sua dipendenza. In particolare, l’attore ha recitato nell’episodio speciale Rue, anche noto come Trouble Don’t Last Always. Per la sua interpretazione di Ali, ha vinto nel 2022 il Premio Emmy per la miglior guest star in una serie drammatica.

Rustin Colman Domingo

Colman Domingo è Bayard Rustin nel film Netflix

4. Ha molto in comune con Bayard Rustin. Da tempo Domingo aspirava ad interpretare l’attivista Bayard Rustin, che lo ha ispirato sin da quando era giovanissimo e con il quale ha molto in comune. Entrambi hanno ad esempio superato un disturbo del linguaggio, entrambi sono omosessuali e soprattutto provengono dalla Pennsylvania. Per interpretarlo, dunque, l’attore si è documentato approfonditamente, scoprendo sempre nuove somiglianze e calandosi in modo estremamente fedele nei panni di tale personalità storica.

5. Aveva già recitato in un film incentrato sulla celebre marcia. Prima di Rustin, Domingo aveva già preso parte ad un lungometraggio dove si narrava della preparazione alla marcia su Washington condotta da Martin Luther King. Si tratta di Selma – La strada per la libertà, dove però egli interpretava Ralph Abernathy mentre Rustin era interpretato da Ruben Santiago-Hudson. L’attore non riuscì infatti in quell’occasione ad avere il ruolo, ma ha dunque poi avuto modo di interpretarlo da protagonista in un film interamente dedicato a Rustin.

Colman Domingo e il Premio Oscar

6.  È stato candidato al premio Oscar. Grazie al film Netflix Rustin, che rappresenta la prima occasione da protagonista assoluto per Domingo, l’attore è stato candidato a diversi premi tra cui il prestigioso Premio Oscar, figurando nella categoria Miglior attore. Tale nomination ha fatto di lui il primo interprete afro-latino e il secondo uomo apertamente gay (il primo è stato Ian McKellen) a essere nominato in tale categoria per aver interpretato un personaggio gay.

Colman Domingo in Fear The Walking Dead

7. Ha diretto alcuni episodi della serie. Sappiamo che Domingo debutterà alla regia di un lungometraggio con il biopic su Nat King Cole, ma ad oggi ha già avuto modo di passare dietro la macchina da presa, dirigendo alcuni episodi delle serie Fear The Walking Dead, dove interpreta Victor Strand, un truffatore che, in seguito alla diffusione degli zombie, vede completamente stravolta la propria vita. Di questa serie, Domingo ha diretto l’episodio 12 della quarta stagione, il terzo della quinta e il terzo della sesta.

Il colore viola Colman Domingo

Colman Domingo è su Instagram

8. Ha un profilo sul social network. L’attore è naturalmente presente sul social network Instagram, con un profilo personale seguito attualmente da 532 mila persone. Su tale piattaforma egli ha ad oggi pubblicato oltre tremila post, tutti relativi alle sue attività come attore. Si possono infatti ritrovare diverse immagini relative a momenti trascorsi sul set ma anche foto promozionali dei suoi progetti. Seguendolo si può dunque rimanere aggiornati sulle sue attività.

Colman Domingo sarà Kang il Conquistatore?

9. I fan lo vorrebbero come sostituto di Jonathan Majors. Successivamente all’allontanamento di Jonathan Majors dai Marvel Studios, il ruolo di Kang il Conquistatore è ad oggi vacante e il suo futuro rimane un mistero. Circolano numerose teorie riguardo a ciò che potrebbe esserne di lui. Secondo alcuni verrà eliminato fuori scena, mentre secondo altri verrà scelto un nuovo attore per interpretarlo. Ad oggi, proprio Domingo è indicato come la scelta preferita dai fan, ma al momento non ci sono certezze a riguardo. In passato, però, l’attore si è detto interessato al ruolo.

Colman Domingo: età e altezza dell’attore

10. Colman Domingo è nato il 28 novembre 1969 a Filadelfia, Pennsylvania, Stati Uniti. L’attore è alto complessivamente 1,88 metri.

Superman: Legacy, James Gunn svela quanto della storia delle origini di Kal-El sarà presente nel reboot

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Creature Commandos sarà il primo progetto dei DC Studios ambientato nel nuovo DCU, ma sarà solo un antipasto; Superman: Legacy è la portata principale. Si sa molto poco dei piani di James Gunn per l’Uomo del Domani, anche se ci aspettiamo una rivisitazione del personaggio più in linea con le sue avventure classiche nei fumetti.

Mentre Lex Luthor è attualmente l’unico cattivo confermato del reboot, continuano a circolare voci che vedranno anche Brainiac. Aggiornando i fan su Threads, il regista ha confermato l’intenzione di girare Superman: Legacy in IMAX.

Tuttavia, la rivelazione di gran lunga più importante è arrivata quando James Gunn ha rivelato che “nessuna” parte del film sarà dedicata alle origini di Clark Kent. Come il ragno radioattivo che ha morso Peter Parker e la morte dei genitori di Bruce Wayne, anche chi non ha mai preso in mano un fumetto sa della distruzione di Krypton.

Mostrarla di nuovo sembra superfluo e James Gunn non è stato chiaramente tentato di dare un’interpretazione personale al modo in cui Kal-El è arrivato sulla Terra.

Mentre il co-CEO dei DC Studios ha finora raccontato solo storie DC di genere R, Superman: Legacy  sarà probabilmente più in linea con il suo lavoro su Guardiani della Galassia.

Parlando l’anno scorso di come sta affrontando ogni film e show televisivo del DCU in termini di rating, James Gunn ha spiegato: “Dipende dalla storia. Daremo a ogni storia ciò che merita. Alcune cose le sappiamo. Superman è sicuramente qualcosa che sappiamo che vorremmo fosse PG-13, quindi mi assicurerò che lo sia“.

Altre cose, come la serie televisiva della Waller, sono un po’ più mature“, ha continuato. “E abbiamo altre cose che sono rivolte un po’ più alle giovani donne o ai bambini che sono ancora all’interno di questo mondo“.

Un nuovo poster molto bello per i fan di Superman: Legacy sta ottenendo una certa attenzione sui social media. Potete dare un’occhiata più da vicino qui sotto!

Uomini e Dei. Le Meraviglie del Museo Egizio: il trailer con Jeremy Irons

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Nell’anno del bicentenario della sua fondazione, il Museo Egizio approda per la prima volta al cinema con UOMINI E DEI. LE MERAVIGLIE DEL MUSEO EGIZIO, il film evento che è stato presentato in anteprima alla 41esima edizione del Torino Film Festival e che arriverà nelle sale italiane solo per due giorni, il 12 e 13 marzo. Prodotto da 3D Produzioni, Nexo Digital e Sky in collaborazione con il Museo Egizio e diretto da Michele Mally, che firma il soggetto con Matteo Moneta, autore della sceneggiatura, il film vede la partecipazione straordinaria del Premio Oscar® Jeremy Irons, che ci guida in un viaggio alla scoperta dei tesori di una delle civiltà più affascinanti della storia antica.

Con oltre un milione di visitatori nel 2023, il Museo Egizio è il più antico al mondo dedicato alla civiltà degli antichi Egizi. A Torino sono custoditi 40 mila reperti, di cui 12 mila esposti su 4 piani del Museo. Sfingi, statue colossali, minuscoli amuleti, sarcofagi, raccontano quasi 4000 anni di storia antica. Tra i reperti celebri nel mondo ci sono il Papiro dei Re, noto all’estero come la Turin King List, l’unica lista che sia giunta fino a noi che ricostruisce il susseguirsi dei faraoni, scritta a mano su papiro, o il Papiro delle Miniere, una delle più antiche carte geografiche conosciute. E ancora sculture come la statua del sacerdote Anen, quella di Ramesse II, quella della cosiddetta Iside di Copto, oltre al ricco corredo funebre di Kha, sovrintendente alla costruzione delle tombe dei faraoni che insieme alla moglie Merit sarà tra i protagonisti di tutto il racconto.

Reperti, studi scientifici e il dietro le quinte del Museo sono narrati in maniera corale non solo dalla Presidente del Museo, Evelina Christillin, e dal Direttore Christian Greco, ma anche da alcuni dei curatori del Museo come Cédric Gobeil, Beppe Moiso, Susanne Töpfer, Paolo Del Vesco, Federico Poole, Johannes Auenmüller, Enrico Ferraris, Alessia Fassone, Tommaso Montonati, dalle  restauratrici Cinzia Oliva, Roberta Genta, Paola Buscaglia del Centro di Conservazione e Restauro de La Venaria Reale, dall’antropologo Pieter Ter Keurs, dal Direttore Dipartimento Egizio del Louvre Vincent Rondot, dal Capo del Dipartimento Egitto e Sudan del British Museum Daniel Antoine, dai curatori del British Museum Ilona Regulski e Marcel Maree, dalla direttrice del Agyptisches und Papyrussammlung di Berlino Friederike Seyfried, dalla direttrice Generale Museo Egizio del Cairo Sabah Abdel Razik Saddik, dal Ceo di Ima Solutions Sarl Benjamin Moreno.

Dal Louvre di Parigi al British Museum di Londra fino all’Ägyptisches Museum di Berlino: sono solo alcune delle importanti istituzioni museali mondiali da cui provengono i membri del comitato scientifico del Museo, che vanta oltre 90 collaborazioni scientifiche con musei, atenei e centri di ricerca internazionali. Le collezioni custodite a Torino comprendono oltre 40 mila reperti, che hanno una natura antiquaria – in quanto legati al collezionismo e al criterio di raccolta reperti di Bernardino Drovetti, diplomatico piemontese al servizio del governo francese che vendette a Carlo Felice di Savoia il primo nucleo delle collezioni del  Museo per 400 mila lire dell’epoca – e una natura archeologica, legata a campagne di scavo archeologico promosse da Ernesto Schiaparelli e Giulio Farina in Egitto all’inizio del Novecento.

Ma perché proprio a Torino, nel 1824, si decise di aprire un museo che non aveva uguali al mondo, dedicato a una civiltà ancora in via di svelamento? Chi fu il primo a vedere nelle Alpi il profilo delle piramidi? Per scoprire le origini del Museo in UOMINI E DEI. LE MERAVIGLIE DEL MUSEO EGIZIO risaliremo così il corso del Nilo sulle tracce dei suoi grandi esploratori ed archeologi del passato: Donati, Drovetti, Schiapparelli. Visiteremo i luoghi da cui provengono i principali reperti delle collezioni torinesi, da Giza a Luxor fino all’antico villaggio di Deir el-Medina, abitato dagli scribi e dagli artigiani delle tombe della Valle dei Re e delle Regine. E viaggeremo a ritroso nel tempo, alla metà del 1500, quando i sovrani del Piemonte, i Savoia, per dare prestigio alla loro capitale riscrissero il mito delle origini egizie di Torino, sovrapponendo il toro, simbolo della città, col dio Api, che aveva le sembianze di toro ed era venerato nell’antico Egitto. Attraverso i sarcofagi e gli oggetti del corredo funebre della tomba di Kha e Merit racconteremo invece il viaggio dell’architetto Kha nell’Oltretomba, dal momento della mummificazione ai funerali, fino al giudizio di fronte ad Osiride e alla vita nell’Aldilà, seguendo le pagine del Libro dei Morti.

Completa il viaggio visivo la colonna sonora originale, composta ed orchestrata dal pianista e compositore Remo Anzovino ed eseguita dall’autore con l’Orchestra Sinfonica Accademia Naonis diretta da Valter Sivilotti, in uscita su etichetta Nexo Digital e distribuzione Believe nel 2024.

Captain America: Brave New World, le foto promozionali svelano il costume ufficiale di Sam Wilson

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Abbiamo visto alcune foto sfocate sul set e un dietro le quinte rilasciato all’inizio della produzione, ma grazie a un’immagine promozionale del prossimo cofanetto della Marvel Collectors Corps condivisa sui social media, abbiamo un primo sguardo ufficiale al costume aggiornato che Sam Wilson (Anthony Mackie) indosserà in Captain America: Brave New World.

La nuova tuta non è poi tanto diversa da quella con cui Wilson ha debuttato nel finale di stagione di The Falcon and the Winter Soldier, ma la combinazione di colori è decisamente più ispirata al costume di Steve Rogers in Captain America: The Winter Soldier.

Recentemente abbiamo avuto conferma che le riprese aggiuntive del sequel sono state programmate fino a maggio o giugno, con la Marvel che ha incaricato lo scrittore di Moon Knight Matthew Orton di scrivere nuove scene e materiale per il film. I reshoot sono la norma (soprattutto per i grandi film di produzione), ma questo lungo periodo di AP ha portato a speculare sul fatto che lo studio potrebbe apportare alcune modifiche significative alla storia.

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Quello che sappiamo sul film Captain America: Brave New World

Captain America: Brave New World riprenderà da dove si è conclusa la serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha descritto il film come un “thriller paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.

Secondo quanto riferito, la star di Alita: Angelo della Battaglia Rosa Salazar interpreta la cattiva Diamondback. Nonostante dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora, Captain America: Brave New World è indicato come uno dei titoli più importanti della Fase 5.

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The Warrior – The Iron Claw: recensione del film con Zac Efron

The Warrior – The Iron Claw: recensione del film con Zac Efron

Con soltanto tre film per il cinema in dodici anni, compreso questo suo ultimo The Warrior – The Iron Claw, Sean Durkin si merita già l’appellativo di autore a tutto tondo. E questo perché come nessun altro o quasi all’interno del cinema americano contemporaneo sa costruire ogni volta un microcosmo tanto preciso quanto complesso nel cui immergere i propri personaggi. Sia il suo inquietante e ipnotico esordio La fuga di Martha, che il più recente The Nest rappresentano studi socio-psicologici di notevole finezza, in cui l’autore mette in scena le regole di un universo che pian piano si chiude in se stesso, fino a cominciare a mostrare le crepe del sistema che lo regge. Con The Warrior (The Iron Claw) Durkin alza decisamente la posta in gioco, in quanto si tratta di un film, a conti fatti il suo primo, che intende rivolgersi a un pubblico più ampio senza perdere nessuna delle coordinate e delle fascinazioni dei precedenti.

The Warrior – The Iron Claw, la trama

Il microcosmo che viene raccontato stavolta è quello della famiglia Von Erich, la quale negli anni ‘80 si impose nel mondo del wrestling professionistico. Ma a quale prezzo? La gestione totale è quella del patriarca Fritz (Holt McCallany), lottatore dalle fortune alterne che ha allevato i figli con lo scopo preciso di diventare campioni del mondo nella sua stessa specialità sportiva. Il predestinato sembra essere Kevin (Zac Efron), il quale più di tutti ha sacrificato anima e corpo per compiere il volere del padre. Ben presto però anche i suoi fratelli David (Harris Dickinson) e Kerry (Jeremy Allen White) dimostrano la loro abilità di lottatori ma soprattutto di showmen, mettendo in discussione le gerarchie che sembravano ormai stabilite…

Jeremy Allen White in The Warrior - The Iron ClawUno studio struggente di psicologie

Quello che poteva essere sviluppato come un semplice biopic o un dramma familiare in mano a Durkin diventa scena dopo scena uno studio struggente di caratteri e psicologie castrate. Il senso di predestinazione che The Warrior infonde nello spettatore viene dato da due fattori portanti: prima arriva una sceneggiatura che insiste con pienezza sulla dualità dolorosa del protagonista Kevin, diviso tra il senso del dovere e la frustrazione crescente di fronte all’impossibilità di compierlo.

In secondo luogo la magnifica messa in scena, la quale pur non distanziandosi mai da un realismo di fondo riesce a superarlo grazie all’eleganza delle immagini e la densità quasi autunnale della fotografia dell’ungherese Mátyás Erdély (Figlio di Saul). Soprattutto nella seconda parte The Warrior – The Iron Claw possiede quel senso di predestinazione scaturito da una visione “elegia” del dramma che lo avvicina a un capolavoro evocativo quale Picnic a Hanging Rock di Peter Weir.

The Warrior - The Iron Claw Zac EfronUn cast vicino alla perfezione

Il resto lo fa un cast di attori che davvero si avvicina alla perfezione: Efron sforna realmente la prova che vale una carriera, volutamente strabordante nella performance fisica e insieme sorprendentemente capace di esplicitare i dissidi interiori del suo sfaccettato personaggio. Alla fine quello che rimane impresso a fondo di The Warrior è il percorso umano di Kevin, e questo è senz’altro merito enorme dell’attore che lo interpreta. Tra i comprimari dobbiamo necessariamente applaudire l’ambiguità della prova di Holt McCallany e la compostezza rocciosa di Maura Tierney del ruolo della matriarca: in un film che inscena atletismo e acrobazie coreografiche, il linguaggio del corpo sempre trattenuto della madre diventa un pugno emotivo allo stomaco del pubblico, capace di raccontare in maniera sottile e profonda la condizione della donna in quell’universo dominato dal “maschio”.

Raramente nel cinema americano, mainstream oppure maggiormente orientato verso gli stilemi dell’indipendenza, si riesce a trovare quel connubio di forma e contenuto che The Warrior – The Iron Claw offre al pubblico. Si tratta seriamente di uno dei lungometraggi migliori di questo 2023 che volge al termine, quello che probabilmente riesce a esprimere meglio il non detto, i dilemmi e il dolore interiore prima di tutto del personaggio principale. Basta vedere, anzi “vivere,” il percorso che compie nel corso del film proprio la “Iron Claw” la morsa di ferro che sul ring era il marchio distintivo della famiglia Von Erich: il doloroso scavalcamento di senso che da gesto simbolico di vittoria si trasforma in metafora dell’oppressione basta e avanza per raccontare dell’abilità di Sean Durkin come sceneggiatore e regista. Da applausi.

Doc – Nelle tue mani 3: recensione degli episodi 5 e 6 del medical drama

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Giovedì sera per molti ormai vuol dire serata fissa sul divano a vedere Doc – Nelle tue mani 3 e durante la messa in onda ne sono successe di cose al Policlinico Ambrosiano. Nel quinto e nel sesto episodio di questa terza stagione, come già gli sceneggiatori ci hanno abituato della puntata precedente, tutto si focalizza sulla dottoressa Giordano. L’ultima scena poi si conclude anche con la vittoria di quelli che hanno sempre tifato per la coppia Giulia e Andrea, con un momento che i loro fans aspettavano da sempre.

La trama di Doc – Nelle tue mani 3 episodio 5

Il primo episodio della terza puntata, intitolato “Il beneficio del dubbio” si apre con il ricovero nel reparto di Medicina Interna di Rita, una ragazza di vent’anni che ha una forte difficolta a respirare. Doc, l’attore protagonista Luca Argentero e Giulia con la loro equipe medica scoprono però che la giovane è affetta anche da un tumore ma che rifiuta, categoricamente, di fare la chemioterapia per guarirne. Alla fine il male che l’aveva portata all’ospedale sarà un altro, verrà operata al cuore per un soffio, e accetterà, anche per amore del padre vedovo, di farsi curare con la chemio.

Per smorzare i toni di queste malattie, quasi incurabili, in corsia la writers‘ room di Doc – Nelle tue mani ha deciso per il quinto episodio di far ridere il loro pubblico fedele grazie ad un’insalata pazza. La caposala Teresa inizia a delirare all’improvviso dopo aver mangiato l’erba del diavolo che ha intaccato l’orto di Doc sulla terrazza e che invece lei pensava che era della verdura commestibile. Alla fine ovviamente il problema si risolverà e l’infermiera tornerà al lavoro.

Intanto Doc di nuovo è in crisi per dei ricordi e non capisce se sono veri o falsi, quindi chiede aiuto e si avvicina sempre di più a Giulia. La dottoressa Giordano, l’attrice Matilde Gioli, grazie ad Andrea riesce a convincere la commissione e accettare la sua ricerca da presentare poi per la sua richiesta da primario.

Doc - Nelle tue mani 3 episodi 3& 4
Ph Virginia Bettoja

La trama di Doc – Nelle tue mani 3 episodio 6

Il sesto episodio “La Vela” si divide tra l’oggi e i flashback del 2019, in cui si possono rivedere due volti amati della serie, ovvero i dottori Lazzarini e Kidane interpretati da Gianmarco Saurino e Alberto Boubakar Malanchino. Queste scene ambientate nel passato molto recente, poco prima dello sparo alla testa al dottore Fanti, sono un modo per mostrare com’è nata la storia d’amore tra Andrea e Giulia.

Nel presente si punta invece sul neo triangolo amoroso delle due giovani specializzande Martina e Lin affascinate dal loro tutor e specializzando Riccardo Bonvegna. Ovviamente c’è anche il caso di ricovero di un ragazzo con ADHD ammalato di meningite tubercolare che verrà salvato dalla specializzanda non laureata in Medicina, la ragazza a fine episodio è sul punto di confessare ma alla fine ci rinuncia.

Il vero colpo di scena è quello già annunciato all’inizio, cioè Andrea che capisce, dopo aver parlato con una sua ex amante, che la “Sua Vela” è da sempre Giulia. Dopo un discorso in cui Andrea ammette i suoi sentimenti bacia Giulia sulla terrazza Policlinico Ambrosiano. 

Doc – Nelle tue mani 3 una gioia per il team Andrea – Giulia 

La puntata è stata all’insegna del team Andrea e Giulia, ma come ormai abbiamo imparato negli anni di certo non finirà così. Doc infatti ora sembra aver trovato la sua pace ma ancora troppe domande e ricordi senza risposte non sono state spiegate e non siamo neanche a metà di questa terza stagione.

ECHO: featurette svela come è stata girata lo scontro tra Maya Lopez e Daredevil

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I Marvel Studios hanno pubblicato una nuova lunga featurette per Echo, che approfondisce il memorabile e duro scontro tra Maya Lopez (Alaqua Cox) e Daredevil (Charlie Cox).

Anche se alla fine si è trattato di poco più di 90 secondi di tempo nella première dello show, è stata una sequenza tosta che ha richiesto molto lavoro per essere portata sullo schermo. Il coordinatore degli stunt di Echo e direttore della seconda unità Marc Scizak ci parla del combattimento e vediamo tonnellate di filmati dietro le quinte di Alaqua e Charlie mentre si preparano allo scontro.

Siamo certi che apprezzerete anche uno sguardo più ravvicinato alla tuta dell’Uomo senza Paura. Sfortunatamente, non vanta ancora il classico logo “DD”; possiamo solo sperare che sia imminente (era assente anche in She-Hulk: Attorney at Law).

 

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C’è la possibilità che ECHO faccia un’apparizione in Daredevil: Born Again, naturalmente, ma con tutto quello che sta succedendo in quella serie, sembra improbabile. Tutti i cinque episodi di ECHO sono ora disponibili in streaming su Disney+.

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I nuovi contenuti Marvel Spotlight

Sotto la nuova etichetta di Marvel Spotlight, la serie sarà classificata come TV-MA e, per ora, i teaser e il materiale di marketing la definiscono come una serie Marvel ben distinta. Inoltre, i fan che non hanno visto le precedenti serie Disney+ potranno seguire la storia senza problemi, nonostante alcuni volti noti e alcuni nuovi personaggi. Forse, Echo può essere la serie che finalmente fornisce una narrazione da “strada” che i fan dei supereroi desiderano da un po’.

Il cast di Echo

Creata da Marion Dayre, Echo vede nel cast Alaqua Cox nel ruolo di Maya Lopez, Chaske Spencer nel ruolo di Henry, Tantoo Cardinal nel ruolo di Chula, Devery Jacobs nel ruolo di Bonnie, Zahn McClarnon nel ruolo del padre di Maya, William, Cody Lightning nel ruolo del cugino Biscuits e Graham Greene nel ruolo di Skully insieme a Vincent D’Onofrio nel ruolo di Wilson Fisk e Charlie Cox nel ruolo di Matt Murdock/Daredevil. Tutti gli episodi di Echo saranno disponibili su Disney+ a partire dal 9 gennaio.

È morta Sandra Milo, l’attrice di 8½ e Adua e le compagne aveva 90 anni

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Si è spenta questa mattina, all’età di 90 anni l’attrice Sandra Milo. A renderlo noto è la famiglia stessa. Recentemente vista al cinema nel film Il più bel secolo della mia vita e in televisione con la serie Gigolò per caso, la Milo è stata una delle attrici più popolari del cinema italiano, conoscendo grandissima popolarità a partire dagli anni Sessanta. Grazie alla partecipazione a film come Il generale Della Rovere, Adua e le compagne, Fantasmi a Roma, Giulietta degli spiriti e, soprattutto, , premiato con l’Oscar, è stata tra le protagoniste del cinema italiano di quel periodo, divenendo anche una delle muse del regista Federico Fellini.

Oltre alla collaborazione con Fellini, però, Milo è ricordata anche per il sodalizio con il regista Antonio Pietrangeli, che l’ha fatta esordire al cinema con Lo scapolo, dove l’attrice ha recitato al fianco di Alberto Sordi. Nel corso del tempo Milo ha poi lavorato con i più grandi Dino Risi, Roberto Rossellini, Luigi Zampa, Luciano Salce, Mauro Bolognino e Sergio Corbucci. In ogni sua interpretazione Milo si è distinta per la sua voce “da bambina” come anche per le sue forme che le fecero guadagnare l’etichetta di “maggiorata”, ma soprattutto per la sua capacità di apportare delicatezza e umanità ad ogni personaggio che le veniva assegnato.

Negli ultimi anni ha preso parte con piccoli ruoli a film come A casa tutti bene, Il crimine non va in pensione, Free – Liberi e Che bella storia la vita. Nel tempo si è però distinta anche in televisione e a teatro, confermandosi attrice a tutto tondo capace di spaziare tra i generi e rinnovarsi continuamente. Nel 2021 le è stato infine conferito il David di Donatello alla Carriera. Con la sua scomparsa, se ne va dunque anche un’altra delle grandi icone del nostro cinema, che ci lascia però numerose memorabili interpretazioni con cui poterla ritrovare, riscoprire e continuare ad apprezzarla.

Mercy: Chris Pratt protagonista del nuovo film sci-fi di Timur Bekmambetov

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Chris Pratt sarà il protagonista del nuovo film di fantascienza di Timur Bekmambetov, Mercy. Secondo Deadline, gli Amazon MGM Studios hanno acquisito i diritti per Mercy, un nuovo film di fantascienza ambientato in un mondo futuristico che vedrà Chris Pratt interpretare un detective accusato di un crimine che dovrà poi dimostrare la propria innocenza.

Il film è scritto da Marco van Belle, mentre Charles Roven è il produttore. Chris Pratt e Timur Bekmambetov hanno già lavorato insieme in Wanted del 2008, interpretato anche da James McAvoy, Angelina Jolie e Morgan Freeman.

Amazon è il partner ideale per raccontare questa storia cruciale sul futuro messo in discussione dall’intelligenza artificiale e per affrontare questa conversazione con un vasto pubblico“, ha dichiarato Bekmambetov. “Sono felice di riunirmi a Chris Pratt in questo progetto, che dopo l’uscita di ‘Wanted’ è diventato uno degli attori con i maggiori incassi del nostro tempo. La collaborazione con Chuck Roven ci aiuterà a creare un’esperienza cinematografica epica“.

Bekmambetov è noto anche per aver diretto Day Watch del 2006, Abraham Lincoln: Vampire Hunter del 2012, Ben-Hur del 2016 e altri ancora.

Chris Pratt ha già lavorato con gli Amazon MGM Studios: ha recitato in The Tomorrow War, uscito su Prime Video nel 2021, ed è anche protagonista della serie televisiva The Terminal List del servizio di streaming.

Mercy di Bekmambetov e Pratt arriverà al cinema

Mercy sarà distribuito nelle sale cinematografiche di tutto il mondo da Amazon MGM Studios. “Dal momento in cui Chuck Roven ci ha portato Mercy e abbiamo letto la sceneggiatura di Marco van Belle, abbiamo capito che il film era destinato al grande schermo“, ha dichiarato Jennifer Salke di Amazon MGM Studios. “Il nostro rapporto con Chris Pratt di The Terminal List e The Tomorrow War continua ad estendersi a tutti i film, e non vediamo l’ora di vederlo dare vita a questa storia ricca di azione, guidato da Chuck e dalla visione del regista Timur Bekmambetov. Non potremmo immaginare una star e un team di registi migliori per realizzare e consegnare quella che sarà sicuramente un’avvincente corsa al brivido e non vediamo l’ora che il pubblico possa viverla nelle sale“. Mercy non ha ancora una data di uscita.

Hayden Panettiere difende Melissa Barrera di Scream, il suo licenziamento è “molto ingiusto e sconvolgente”.

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La star del franchise di “Scream Hayden Panettiere ha parlato del licenziamento di Melissa Barrera dalla serie di film horror, definendo la sua controversa uscita “molto ingiusta e sconvolgente“.

La Barrera, che ha interpretato Sam Carpenter in “Scream” del 2022 e in “Scream VI” del 2023, è stata licenziata lo scorso novembre dall’imminente “Scream 7” dopo che i suoi post sui social media riguardanti la Palestina sono stati giudicati antisemiti dalla Spyglass, la società di produzione dietro il franchise horror di successo.

All’epoca Spyglass aveva dichiarato a Variety: “Abbiamo tolleranza zero per l’antisemitismo o l’incitamento all’odio in qualsiasi forma, compresi i falsi riferimenti al genocidio, alla pulizia etnica, alla distorsione dell’Olocausto o a qualsiasi cosa che oltrepassi palesemente il limite del discorso d’odio“.

Dopo che lei [ha parlato], un sacco di altri attori e persone del settore hanno iniziato a fare la stessa cosa, giusto?“. ha dichiarato Hayden Panettiere in una recente intervista a Il Messaggero. “È stato quasi come se l’avesse fatto prima di tutti gli altri“.

Hayden Panettiere, che ha ripreso il ruolo di Kirby Reed in “Scream 4” nel sesto capitolo, ha contattato la sua co-star Barrera quando ha appreso la notizia.

Sai, molte persone non le avevano chiesto come si sentisse“, ha detto Hayden Panettiere, aggiungendo che la Barrera l’ha ringraziata per essersi informata.

Ma Hayden Panettiere non è “preoccupata” per la Barrera, dicendo: “Melissa è una vera dura come essere umano e come attrice… Ne è rimasta ferita, ma credo che l’abbia presa con filosofia e sia stata molto, molto gentile“.

Dopo il licenziamento della Barrera, è stato confermato che anche Jenna Ortega lascerà il franchise di “Scream“, anche se le fonti affermano che l’uscita di Jenna Ortega è dovuta a un conflitto di programmazione con la produzione della seconda stagione di “Mercoledì“. A dicembre, il regista Christopher Landon ha annunciato la sua uscita da “Scream 7“, scrivendo su X/Twitter che “era un lavoro da sogno che si è trasformato in un incubo”.

Box office: Povere creature! primo in classifica

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Box office: Povere creature! primo in classifica

Al box office del fine settimana appena concluso Povere Creature! guadagna il primo posto! Il film, già vincitore di due Golden Globe e candidato a ben 11 premi Oscar, racconta le curiose vicende di Bella Baxter, una donna adulta con la mente di un bambino che scopre il mondo. Povere Creature! incassa al suo primo week end nelle sale €715.373 e sfiora i 2 milioni di euro dalla sua uscita il 25 gennaio.

Secondo classificato è I soliti idioti 3 – il ritorno, commedia demenziale italiana, terzo capitolo della serie cinematografica iniziata con I soliti idioti nel 2011. Il film incassa €554.212 a fronte di in totale che sfiora i 2 milioni di euro dall’arrivo nelle sale il 25 gennaio.

Al terzo posto si stabilisce Tutti tranne te, commedia romantica con Glen Powell (Top gun: Maverick) e Sydney Sweeney. La pellicola raggiunge un incasso di €442.859 nel fine settimana e supera il milione di euro dall’uscita il 25 gennaio.

Box office: il resto della classifica

Al quarto e quinto posto ritroviamo rispettivamente Pare parecchio Parigi, un film di Leonardo Pieraccioni, e Perfect days, pellicola giapponese diretta da Wim Wenders. Pare parecchio Parigi incassa €329.403 a fronte di un totale di 2 milioni e mezzo di euro dall’arrivo nei cinema il 18 gennaio, mentre Perfect days incassa €211.570 nel week end e quasi 4 milioni di euro dal suo approdo nelle sale il 4 gennaio. Al sesto posto si stabilisce The Holdovers- lezioni di vita che incassa €158.135.

Settimo e ottavo classificato sono Il fantasma di Canterville, trasposizione animata del noto racconto di Oscar Wilde, e Dieci minuti, dramma italiano diretto da Maria Sole Tognazzi. Il fantasma di Canterville incassa €122.839 e Dieci minuti raggiunge un incasso di €119.766.

Ultimi due classificati al box office del fine settimana appena concluso sono Wonka, prequel sul noto cioccolatiere ideato da Roald Dahl, e Wish, ultimo cartone targato Disney con il quale gli studios festeggiano il loro centenario. Wonka incassa €105.246 a fronte di un totale di 14 milioni e mezzo di euro dall’uscita nei cinema il 14 dicembre, mentre Wish raggiunge un guadagno di €79.208 nel week end e 9 milioni dal suo arrivo nelle sale il 21 dicembre.

Netflix aggiunge l’IA generativa ai fattori di rischio competitivi nel suo rapporto annuale

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In un cambiamento che riflette la crescente influenza – e il potenziale potere dirompente – dell’IA a Hollywood, Netflix ha aggiunto l’IA generativa all’elenco dei fattori di rischio nel suo rapporto annuale depositato presso la SEC.

Nel rapporto 10-K depositato venerdì si legge su Variety, Netflix ha aggiunto questa nuova parte alla lunga sezione dei fattori di rischio (che sono obbligatori secondo le regole della SEC) nella sezione dedicata alla concorrenza video: “I nuovi sviluppi tecnologici, tra cui lo sviluppo e l’uso dell’intelligenza artificiale generativa, sono in rapida evoluzione. Se i nostri concorrenti ottengono un vantaggio utilizzando tali tecnologie, la nostra capacità di competere efficacemente e i nostri risultati operativi potrebbero subire un impatto negativo“.

Netflix ha anche aggiunto questa formulazione: “Inoltre, l’uso o l’adozione di tecnologie nuove ed emergenti può aumentare la nostra esposizione a rivendicazioni di proprietà intellettuale, e la disponibilità di copyright e di altre protezioni di proprietà intellettuale per il materiale generato dall’IA è incerta.”

A parte queste due sezioni, i fattori di rischio del 10-K di Netflix per il 2023 – per un totale di circa 10.000 parole – sono rimasti in gran parte invariati. C’è stato un altro cambiamento degno di nota: L’azienda ha rimosso dal rapporto del 2022 le sezioni sui rischi posti dal COVID (che erano presenti anche nei 10-K del 2021 e del 2020), tra cui il titolo: “La pandemia di coronavirus (COVID-19) in corso ha interrotto la nostra attività, ha aumentato i nostri costi, ha portato a ritardi nel rilascio di contenuti e potrebbe nuovamente avere un impatto sulla nostra attività e sui risultati delle operazioni“.

Per essere sicuri, i cambiamenti inseriti nell’IA generativa sono molto piccoli, nel grande schema delle cose. E si tenga presente che questi sono tutti i potenziali fattori di rischio che aziende come Netflix devono comunicare agli investitori.

Ma l’uso dell’IA da parte degli studios è diventato un tema scottante per i due sindacati hollywoodiani che hanno scioperato nel 2023, WGA e SAG-AFTRA, preoccupati che la tecnologia danneggi i loro mezzi di sostentamento. L’accordo del WGA prevede dei paletti all’uso dell’intelligenza artificiale generativa nel processo creativo, tra cui una disposizione che conferisce al sindacato stesso il potere di contestare l’uso del lavoro esistente degli sceneggiatori per addestrare i programmi di intelligenza artificiale. L’accordo SAG-AFTRA con gli studios include alcune, ma non tutte, le richieste del sindacato in materia di IA; ad esempio, l’accordo consente ai modelli di IA di “allenarsi” sulle performance degli attori per creare personaggi sintetici e gli attori potranno impedirlo solo se il risultato finale include i tratti fisionomici riconoscibili degli attori.

I Deepfakes generati dall’AI di Taylor Swift sono “allarmanti e terribili”, dice il CEO di Microsoft: “Dobbiamo agire”

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Satya Nadella, CEO di Microsoft, si è espresso in merito agli espliciti deepfakes di Taylor Swift generati dall’intelligenza artificiale che sono diventati virali sui social media questa settimana.

In un’intervista con il conduttore di NBC News Lester Holt, interrogato sulle immagini della Swift, Nadella ha dichiarato: “Prima di tutto, questo è assolutamente allarmante e terribile, e quindi sì, dobbiamo agire, e francamente tutti noi della piattaforma tecnologica, a prescindere dalla vostra posizione su una particolare questione – penso che tutti noi beneficiamo quando il mondo online è un mondo sicuro“.

Credo che nessuno voglia un mondo online che non sia assolutamente sicuro sia per i creatori di contenuti che per i consumatori di contenuti“, ha dichiarato Nadella nell’intervista. “Per questo motivo credo sia opportuno che ci muoviamo rapidamente su questo fronte“.

Interrogato sulle conseguenze dell’IA, Nadella ha sottolineato “tutte le protezioni che dobbiamo porre intorno alla tecnologia, in modo da produrre contenuti più sicuri. C’è molto da fare e molto si sta facendo“. Il CEO di Microsoft ha affermato che “le forze dell’ordine e le piattaforme tecnologiche” possono lavorare insieme e che “penso che possiamo governare molto più di quanto… ci diamo credito“.

Il software di Microsoft potrebbe aver avuto un ruolo nella creazione dei falsi di Swift. Secondo un rapporto di 404 Media, le immagini false della popstar potrebbero essere state create da un gruppo su Telegram i cui utenti condividono immagini pornografiche di donne generate dall’intelligenza artificiale. Uno strumento utilizzato dai membri del gruppo è Microsoft Designer, un generatore gratuito di immagini basate sull’intelligenza artificiale, che utilizza soluzioni che aggirano i suoi meccanismi di sicurezza che vietano i contenuti sessualmente grafici, secondo il rapporto.

Zendaya dice che “ovviamente” reciterebbe in “Dune 3”, ma “sto aspettando…” Denis Villeneuve

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Quando Denis Villeneuve deciderà di fare Dune 3, Zendaya sarà pronta a riprendere il suo ruolo di Chani. Durante un’intervista al cast di Fandango in vista dell’uscita nelle sale di Dune – Parte Due, Zendaya ha dichiarato che il suo ritorno per un potenziale “Dune Messiah” non è un problema. Villeneuve ha già dichiarato pubblicamente che il suo sogno è quello di realizzare un terzo film di “Dune” – a dicembre ha confermato che la sceneggiatura del progetto è quasi terminata.

Saremmo d’accordo? Certo“, ha detto Zendaya quando le è stato chiesto di fare un altro film di “Dune“. “Ogni volta che Denis chiama è un sì da parte mia. Sono entusiasta di vedere cosa succede. Ho iniziato ‘Messiah’ e mi sono detta: ‘Woah, sto girando solo il primo film. Fammi tornare al primo”. È così tanto da assimilare, ma non ci sono mani migliori di quelle di Denis per la cura e l’amore per il film“.

Sono solo eccitata di vedere… È solo un’anticipazione“, ha aggiunto Zendaya a proposito del futuro del franchise. “Quando sarà pronto. È un perfezionista sotto molti aspetti e non vuole condividere le cose finché non sono pronte. Quindi lo sto rispettando e aspetto finché non è pronto“.

Denis Villeneuve ha partecipato alla conferenza stampa di Dune – Parte Due in Corea del Sud l’anno scorso e ha dichiarato che l’imminente “Dune – Parte Due” è un film “molto migliore” del suo originale del 2021.

C’è qualcosa di più vivo“, ha detto Denis Villeneuve. “C’è un rapporto con i personaggi. Stavo cercando di raggiungere un’intensità e una qualità di emozioni che non ho raggiunto con ‘Parte prima’ e che ho raggiunto con ‘Parte seconda’. Non dico che il film sia perfetto, ma sono molto più soddisfatto della seconda parte che della prima. Non vedo l’ora di condividerlo con i fan e gli spettatori“.

Cosa aspettarsi da Dune: Parte Due?

Questo film successivo esplorerà il mitico viaggio di Paul Atreides mentre si unisce a Chani e ai Fremen mentre è su un sentiero di guerra di vendetta contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia“, si legge nella sinossi ufficiale. “Di fronte alla scelta tra l’amore della sua vita e il destino dell’universo conosciuto, tenta di prevenire un futuro terribile che solo lui può prevedere.”

Nel film vedremo Timothée Chalamet nei panni di Paul Atreides, Zendaya nei panni di Chani, Rebecca Ferguson nei panni di Lady Jessica, Josh Brolin nei panni di Gurney Halleck, Javier Bardem nei panni di Stilgar, Austin Butler nei panni di Feyd-Rautha, Florence Pugh nei panni della Principessa Irulan, Dave Bautista nei panni della Bestia. Rabban, Léa Seydoux nel ruolo di Lady Margot, Stellan Skarsgård nel ruolo del Barone e Christopher Walken nel ruolo dell’Imperatore Shaddam IV.

Dune – Parte Due è diretto da Villeneuve da una sceneggiatura che ha scritto insieme a Jon Spaihts. Il film è basato sull’innovativo romanzo di fantascienza Dune del 1965 di Frank Herbert ed uscirà nei cinema il 28 Febbraio 2024.

Florence Pugh rivela che una cinepresa si è rotta durante la scena di sesso in Oppenheimer

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Durante un panel dedicato a Oppenheimer con Cillian Murphy, Emily Blunt, Florence Pugh e Jamie Dornan come moderatore, Florence Pugh ha rivelato che sono sorte alcune difficoltà tecniche durante una scena di sesso tra lei e Cillian Murphy. “Nel bel mezzo della nostra scena di sesso, la cinepresa si è rotta. Nessuno lo sa, ma è successo“, ha detto Pugh. “La cinepresa si è rotta quando eravamo entrambi nudi, e non era il momento ideale“.

Florence Pugh ha aggiunto che non c’erano molte cineprese disponibili, una era in negozio. Hanno quindi dovuto capire come riparare la cineprese che si era rotta.”Io e Cillian siamo in questa stanza insieme. È un set chiuso, quindi entrambi teniamo i nostri corpi in questo modo“, ha detto, “avvolgendo le braccia intorno a sé. Una persona è entrata nella stanza per cercare di riparare la telecamera”.

Florence Pugh
Florence Pugh sul red carpet di Venezia nel 2022 – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Mi sono detto: “Questo è il mio momento per imparare”. Allora dimmi, cosa c’è che non va in questa cinepresa?”, ha ricordato di aver detto alla persona che è entrata nella stanza. “I momenti li crei tu. E io: “Cosa sta succedendo con l’otturatore, amico?“”.

Florence Pugh ha poi raccontato che il regista Christopher Nolan ha spiegato che c’era un problema con il modo in cui la luce entrava.

È stato pazzesco che ogni persona sul set fosse così preparata e pronta a fare questo tipo di film che non c’era un momento di noia. È stato tutto fantastico. Ci siamo sentiti fortunati ad essere lì ogni secondo della giornata“, ha detto l’attrice.

Florence Pugh interpreta Jean Tatlock, che aveva una relazione con il J. Robert Oppenheimer di Cillian Murphy prima e durante il suo matrimonio con la Katherine “Kitty” Oppenheimer interpretata nel film da Emily Blunt.

Oppenheimer ha ricevuto il maggior numero di nomination agli Oscar 2024 con 13, tra cui quella per il miglior film.

Dakota Johnson dice che è stato “assolutamente psicotico” girare Madame Web

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Dakota Johnson ha riposto molta fiducia nel regista SJ Clarkson durante le riprese di Madame Web. L’attrice, che interpreta Cassandra Webb nel prossimo thriller di supereroi ambientato nell’universo di “Spider-Man” della Sony, ha riflettuto sulla sua esperienza di lavoro con il blue screen per gli effetti CGI.

Non ho mai fatto un film in cui sei su uno schermo blu, e ci sono esplosioni finte che esplodono, e qualcuno dice “Esplosione!e tu reciti come se ci fosse un’esplosione“, ha detto Dakota Johnson in una recente intervista a Entertainment Weekly. “Per me è stato assolutamente psicotico. Mi sono detto: ‘Non so se andrà tutto bene! Spero di aver fatto un buon lavoro!“”.

Ma mi sono fidata di [Clarkson]“, ha proseguito la Johnson, sottolineando che spesso si confrontava con la regista per tenere traccia di quali scene fossero reali e quali invece fossero nella testa di Cassandra. “Lavora così duramente e non ha mai staccato gli occhi da questo film da quando abbiamo iniziato“.

SJ Clarkson ha contattato Dakota Johnson per il film di supereroi nel 2021, poco dopo che l’attrice aveva terminato le riprese di “The Lost Daughter“. Dakota Johnson ha ammesso che all’inizio era titubante riguardo al ruolo: “Mi hanno mandato questo copione e ho pensato: “Non so se sarò un supereroe“”.

Ma Cassandra l’ha incuriosita: “I suoi poteri mi hanno un po’ confuso. Ho pensato: ‘Oh, mi piacerebbe davvero vedere questo supereroe’. Mi piacerebbe vedere una giovane donna il cui superpotere è la sua mente“.

Dakota Johnson ha anche ricordato gli stunt che ha dovuto eseguire per “Dakota Johnson“, in particolare una “giornata di lavoro di guida acrobatica”. “Sono davvero brava, a quanto pare!“. Ha detto. “Voglio dire, posso fare cose davvero folli con una macchina. Ho guidato un’ambulanza. Ho guidato un taxi. Ho guidato tutto quello che c’è nel film, tranne volare in aria e uscire da un edificio. Ma a parte questo, ho detto: ‘Attento, Tom Cruise‘”.

La trama e il cast di Madame Web

Madame Web è la storia delle origini di una delle eroine più enigmatiche dei fumetti Marvel. Dakota Johnson interpreta la protagonista, Cassandra Webb, un paramedico di Manhattan con poteri di chiaroveggenza. Costretta a confrontarsi con alcune rivelazioni del suo passato, stringe un legame con tre giovani donne destinate a un futuro straordinario ma che dovranno sopravvivere a un presente pieno di minacce.

Madame Web è basato su un personaggio del mondo dei fumetti Marvel creato da Dennis O’Neil e John Romita Jr. Il film è diretto da S. J. Clarkson (Orange Is the New Black, Jessica Jones, Anatomy of a Scandal) da una sceneggiatura di Claire Parker e S. J. Clarkson e interpretato da Dakota Johnson, nel ruolo di protagonista, insieme a Sydney Sweeney, Celeste O’Connor, Isabela Merced, Tahar Rahim, Mike Epps, Emma Roberts e Adam Scott. Madame Web sarà nelle sale italiane dal 14 febbraio 2024 prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures.

The Last of Us – seconda stagione ingaggia il regista di Succession e altri 3 registi

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La rosa dei registi di The Last of Us – seconda stagione è cresciuta: Mark Mylod, regista di Succession, è uno dei quattro registi rivelati oggi.

Deadline ha riportato che Mylod, Nina Lopez-Corrado di Perry Mason, Stephen Williams di Watchmen e Kate Herron di Loki Stagione 1 si uniranno ai registi Peter Hoar e ai co-creatori della serie Craig Mazin e Neil Druckmann per la seconda stagione dell’adattamento del videogioco. La Herron è stata segnalata per la prima volta da The InSneider la scorsa settimana come parte della formazione registica della seconda stagione.

Il sito fa notare che non è chiaro quali registi si occuperanno di un episodio o di più episodi, anche se la prima stagione era composta da nove episodi che alla fine sono stati divisi tra sette registi.

Cosa sappiamo su The Last of Us

The Last of Us è attualmente interpretato da Pedro Pascal nel ruolo di Joel, Bella Ramsey nel ruolo di Ellie, Gabriel Luna nel ruolo di Tommy Miller e Rutina Wesley nel ruolo di Maria. La seconda stagione dovrebbe essere basata sull’acclamato sequel del videogioco The Last of Us Part II di Naughty Dog, che presenterà un significativo salto temporale introducendo una Ellie ormai cresciuta. Recentemente sono stati assegnati diversi nuovi ruoli per la seconda stagione, tra cui quello dell’antagonista Abby. I nuovi ingressi già annunciati saranno Kaitlyn Dever, Young Mazino e Isabela Merced

La prima stagione ha visto la partecipazione di Nico Parker, Anna Torv, Melanie Lynskey, Murray Bartlett, Nick Offerman e Storm Reid. La serie The Last of Us ha visto la partecipazione come guest-star degli attori del videogioco originale, Jeffrey Pierce, Merle Dandridge, Troy Baker e Ashley Johnson, che hanno interpretato nuovi personaggi.

La serie The Last of Us è prodotta e co-scritta dal creatore di Chernobyl Craig Mazin e dallo scrittore del gioco originale Neil Druckmann, che è anche uno dei registi. È una coproduzione con Sony Pictures Television in associazione con PlayStation Productions. I produttori esecutivi sono Carolyn Strauss, il presidente di Naughty Dog Evan Wells e Asad Qizilbash e Carter Swan di PlayStation Productions.

Christopher Nolan è un fan di The Curse: “È diverso da qualsiasi cosa abbia mai visto in televisione”.

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Christopher Nolan ha recentemente moderato un panel per The Curse, la serie di Showtime con Nathan Fielder ed Emma Stone.

Benny Safdie, che ha recitato in Oppenheimer di Christopher Nolan, è co-creatore della serie insieme a Nathan Fielder. Nel corso del panel che la rete via cavo ha condiviso su YouTube, Christopher Nolan ha elogiato lo show, affermando: “È diverso da qualsiasi cosa abbia mai visto prima in televisione“.

Penso che la serie sia incredibile“, ha detto. Ha affermato che questo tipo di show può essere realizzato solo ora, durante “l’anarchia dell’era dello streaming” e che “il tono è la stella” della serie, paragonandola alla prima stagione di Twin Peaks di David Lynch.

Congratulazioni per l’incredibile serie che è diversa da qualsiasi altra che abbia mai visto in televisione. Ci sono così pochi show che arrivano e che non hanno davvero precedenti“, ha detto Nolan al termine del panel. “Si torna indietro a cose come Twin Peaks, o Il prigioniero, o Il detective canterino di Dennis Potter e cose del genere, quindi ci si trova in uno spazio incredibile, e non vedo l’ora di arrivare al culmine“. Guardate il panel completo nel video condiviso qui sotto.

Dove guardare The Curse e di cosa parla

The Curse è stata lanciata sabato 11 novembre in Italia su Paramount+.

Co-creata e prodotta da Benny Safdie e Nathan Fielder, The Curse è una serie innovativa che esplora il modo in cui una presunta maledizione disturba la relazione di una coppia appena sposata che cerca di concepire un figlio, mentre lavora insieme a un nuovo programma dedicato alla ristrutturazione di case. La serie è interpretata da Emma Stone (La LaLand, The Favourite), Fielder (The Rehearsal) e Safdie (Oppenheimer). Tra le guest star figurano il candidato all’Oscar Barkhad Abdi, il candidato all’Emmy Corbin Bernsen e Constance Shulman.

The Curse è una coproduzione di SHOWTIME e A24. Fielder è anche regista. Emma Stone è produttrice esecutiva insieme a Dave McCary e Ali Herting con la loro casa di produzione Fruit Tree. Anche Josh Safdie è produttore esecutivo con la sua casa di produzione Elara.

The Imaginary: Netflix ottiene i diritti globali per il film d’animazione

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Netflix ha annunciato ufficialmente la sua partnership multi-film con lo studio di animazione giapponese Studio Ponoc. Questo nuovo accordo include i diritti di streaming globale per i prossimi film d’animazione dello studio compreso The Imaginary.

Il prossimo film d’animazione fantasy dello Studio Ponoc, The Imaginary, sarà il primo ad essere distrubuito su Netflix. Lo streaming è previsto per la fine dell’anno, dopo l’uscita nelle sale cinematografiche giapponesi.

“Studio Ponoc è entusiasta di portare i suoi innovativi film d’animazione disegnati e dipinti a mano a tutto il pubblico, e in particolare ai bambini e alle loro famiglie, che potranno divertirsi insieme, in tutto il mondo, su Netflix. Il genuino impegno di Netflix nel sostenere l’animazione è vitale”, ha dichiarato in un comunicato il fondatore di Studio Ponoc, Yoshiaki Nishimura.

Di cosa parla The Imaginary?

The Imaginary ritrae le profondità dell’umanità e della creatività attraverso gli occhi della giovane Amanda e del suo compagno immaginario, Rudger“, si legge nella sinossi. Le loro fantastiche avventure, che partono dalla soffitta della giovnae, li portano a scoprire un mondo magico di creature e luoghi mai visti prima, finché una forza sinistra minaccia di distruggere il loro mondo immaginario e l’amicizia al suo interno“. Il film è un’avventura indimenticabile di amore, perdita e del potere curativo dell’immaginazione“.

The Imaginary è diretto da Yoshiyuki Momose, che ha fatto parte dei team di animazione di alcuni dei più popolari anime, tra cui Grave of the Fireflies, Spirited Away, Whisper of the Heart e Porco Rosso. Il cast vocale del film comprende Kokoro Terada, Rio Suzuki, Sakura Ando, Riisa Naka, Takayuki Yamada, Atsuko Takahata e Issey Ogata.

The Imaginary è prodotto dall’ex produttore dello Studio Ghibli Yoshiaki Nishimura. Il progetto proviene dallo Studio Ponoc, lo studio d’animazione giapponese che ha realizzato gli anime Mary e il fiore della strega e Modest Heroes.

The Walking Dead: The Ones Who Live, final trailer in attesa del debutto

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AMC ha diffuso il final trailer ufficiale di The Walking Dead: The Ones Who Live, l’attesa miniserie in arrivo che segnerà il ritorno nell’universo di The Walking Dead di Michonne e Rick Grimes. La serie debutterà il 25 febbraio negli USA, su AMC+. In Italia la serie debutterà su STAR, canale per adulti di Disney+

Iscriviti a Disney+ per guardare le più belle storie di The Walking Dead e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

Tra meno di due mesi, Andrew Lincoln e Danai Gurira torneranno a condividere lo schermo per la prima volta dall’ultimo episodio di The Walking Dead del novembre 2022. Rick e Michonne sono finalmente vicini al loro ritorno, ma la strada per ricongiungersi tra le braccia l’uno dell’altra in The Walking Dead: The Ones Who Live sarà lunga e pericolosa. Un nuovo primo trailer di AMC mostra gli ostacoli che attendono la coppia, da un numero insondabile di walker ai militari. Niente può impedire alla coppia di cercare di ritagliarsi un futuro insieme nell’apocalisse, anche se non sono ancora sicuri di chi siano diventati.

The Walking Dead: The Ones Who Live

Basato sull’omonima serie a fumetti di Robert Kirkman, Tony Moore e Charlie Adlard, The Walking Dead: The Ones Who Live è prodotto da Kirkman, Scott M. Gimple, Greg Nicotero, David Alpert, Joseph Incaprera, Gale Anne Hurd, Denise Huth e Angela Kang.

Attualmente la serie è programmato per un debutto nel 2024, il dramma di Rick e Michonne doveva inizialmente essere presentato in anteprima quest’anno insieme ad altri due spin-off,  The Walking Dead: Dead City  e  The Walking Dead: Daryl Dixon. Entrambe le serie sono incentrate sui principali sopravvissuti della serie originale. La serie guidata da Jeffrey Dean Morgan e Lauren Cohan sarà presentata in anteprima a giugno, seguita dalla premiere dello spettacolo guidato da Norman Reedus entro la fine dell’anno.

Russell Crowe e Karen Gillan nel trailer del thriller Sleeping Dogs

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È uscito il trailer di Sleeping Dogs, che anticipa il prossimo thriller poliziesco interpretato da Russell Crowe e Karen Gillan.

Sleeping Dogs è diretto da Adam Cooper, da una sceneggiatura scritta da Cooper e Bill Collage, E.O. Chirovici, ed è basato sul romanzo The Book of Mirrors di Chirovici. Oltre a Russell Crowe e Karen Gillan, il film è interpretato anche da Márton Csókás, Thomas M. Wright, Harry Greenwood e Tommy Flanagan. Il film uscirà nelle sale americano il 22 marzo 2024. In Italia non ha ancora una data di uscita.

Di cosa parla Sleeping Dogs?

Un ex detective della omicidi (Russell Crowe) con perdita di memoria è costretto a risolvere un brutale omicidio che non ricorda“, si legge nella sinossi ufficiale del film. “Ma mentre le prove portano alla luce segreti legati al suo passato dimenticato, viene condotto a una verità agghiacciante: a volte, è meglio lasciare che i cani che dormono“.

True Detective: Night Country, trailer dal quarto episodio “Part 4”

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Dopo la messa in onda del terzo episodio HBO ha diffuso il trailer di True Detective: Night Country 4×04, l’atteso quarto episodio che si intitola “Part 4” di True Detective: Night Country. La ricerca di risposte continua nel prossimo episodio dell’originale True Detective: Night Country della HBO.

Nella serie quando cala la notte a Ennis, in Alaska, gli otto uomini che gestiscono la stazione di ricerca artica Tsalal scompaiono senza lasciare traccia; per risolvere il caso, le detective Liz Danvers ed Evangeline Navarro dovranno affrontare l’oscurità che portano dentro di sé.

La quarta stagione di True Detective è creata, scritta e diretta da Issa López e vede nel cast il premio Oscar Jodie Foster, per la prima volta protagonista sul piccolo schermo, e Kali Reis (Catch the Fair One), a formare la coppia di investigatrici al centro dell’indagine raccontata nei nuovi episodi. Nel cast anche Fiona Shaw (Harry Potter), Christopher Eccleston (Doctor Who) e John Hawkes (candidato agli Oscar per Un Gelido Inverno).

Fra thriller, horror e soprannaturale, True Detective: Night Country racconta una storia avvincente e ricca di suspense che prende il via durante l’ultimo giorno di sole dell’anno in Alaska. Atmosfere cupe e misteriose per un nuovo e agghiacciante mistero da indagare, con richiami al passato del franchise che faranno la gioia di tutti quanti hanno amato la serie fin dalla prima stagione. E con al centro due donne, due detective diversissime ma fatte della stessa pasta, ruvide e inaccessibili, accomunate da un doloroso trascorso e sole in un mondo di quasi soli uomini.

True Detective: Night Country, la trama

Quando la lunga notte polare scende su Ennis, Alaska, gli otto uomini che lavorano all’interno della Tsalal Arctic Research Station svaniscono senza lasciare traccia. Per risolvere il caso, le detective Liz Danvers (Foster) e Evangeline Navarro (Reis) dovranno prima confrontarsi con il loro lato oscuro, e scavare tra le inquietanti verità che giacciono sepolte sotto i ghiacci perenni. Quando le detective ritroveranno i corpi scomparsi, dovranno decifrare complessi messaggi e rispolverare un vecchio caso, prima che il ghiaccio, sciogliendosi, riporti in superficie gli orrori del passato. Come ama ripetere la detective Danvers: qual è la domanda giusta da porsi?

Issa López è showrunner, creatrice, regista ed executive producer di True Detective: Night Country. Jodie Foster, oltre ad essere protagonista, è anche executive producer insieme a Barry Jenkins, Adele Romanski, Mark Ceryak di PASTEL e Alan Page Arriaga. Per Anonymous Content executive producers Mari Jo Winkler, Matthew McConaughey, Woody Harrelson, Cary Joji Fukunaga e Nic Pizzolatto.

Aquaman e il Regno Perduto segna un traguardo al box office

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Aquaman e il Regno Perduto segna un traguardo al box office

Aquaman e il Regno Perduto della Warner Bros/DC ha superato i 400 milioni di dollari nel mondo dopo sei settimane di programmazione. Dunque il film discusso della Warner Bros Discovery è riuscito a segnare una nota positiva nell’ultimo periodo horribilis dei prodotto DC e in generale dei Cinecomics.

Aquaman e il Regno Perduto nel fine settimana ha ottenuto 7 milioni di dollari da 78 mercati globali, per un volume d’affari di 294,6 milioni di dollari all’estero e un totale globale di 412,7 milioni di dollari. La Cina è in testa con 61,7 milioni di dollari, seguita da Messico (21,8 milioni), Francia (19,2 milioni), Germania (16,1 milioni) e Brasile (15,1 milioni).

Come sta andando Aquaman e il Regno Perduto

Aquaman e il Regno Perduto si sta rivelando uno dei film del DCEU di maggior successo degli ultimi tempi. Il film ha recentemente superato la soglia dei 330 milioni di dollari di incassi globali e, secondo le stime, il sequel dovrebbe concludere la sua corsa nelle sale a 400 milioni di dollari. Si tratta comunque di una cifra ben lontana dagli 1,15 miliardi di dollari del primo film. Ora i fan di Aquaman si chiedono se il re di Atlantide abbia un posto nel nuovo universo cinematografico di James Gunn.

La star Jason Momoa, che continua a collaborare con la WB/DC nel ruolo di Lobo, sembra essere al momento uno dei segreti peggio custoditi di Hollywood. Se Lobo avrà un ruolo di primo piano, è difficile prevederlo ad oggi ma è difficile immagine l’attore in entrambi i ruoli.

Aquaman e il Regno Perduto

Aquaman e il Regno Perduto è il film conclusivo dell’era “DCEU” prima che il franchise venga riavviato. Jason Momoa molto probabilmente metterà da parte il tridente, ma si dice che sia in trattative per interpretare un personaggio completamente diverso nel DCU di James Gunn e Peter Safran, Lobo.

Non essendo riuscito a sconfiggere Aquaman la prima volta, Black Manta, ancora spinto dal bisogno di vendicare la morte di suo padre, non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggere il Re di Atlantide una volta per tutte. Questa volta Black Manta è più formidabile che mai, poiché brandisce il potere del mitico Tridente Nero, che scatena una forza antica e malevola. Per sconfiggerlo, Aquaman si rivolgerà al fratello imprigionato Orm, l’ex re di Atlantide, per stringere un’improbabile alleanza. Insieme, dovranno mettere da parte le loro differenze per proteggere il loro regno e salvare la famiglia di Aquaman e il mondo dalla distruzione irreversibile.

Cattivissimo Me 4: trailer ufficiale del quarto capitolo!

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Cattivissimo Me 4: trailer ufficiale del quarto capitolo!

Dopo sette anni dall’ultimo Cattivissimo Me, Gru, il supercattivo preferito dal mondo intero, diventato agente della Lega Anti-Cattivi, torna al fianco dei Minions per un’entusiasmante, caotica e audace nuova era, con Cattivissimo Me 4 firmato da Illumination.

Dopo il blockbuster estivo del 2022 Minions 2 – Come Gru diventa cattivissimo, che ha guadagnato quasi 1 miliardo di dollari in tutto il mondo, il franchise animato inizia ora un nuovo capitolo: Gru (Steve Carell) e Lucy (Kristen Wiig) e le loro bambine – Margo (Miranda Cosgrove), Edith (Dana Gaier) e Agnes (Madison Polan) – accolgono un nuovo membro della famiglia Gru, Gru Jr. che è intenzionato a tormentare suo padre.

Gru affronta una nuova nemesi in Maxime Le Mal (Will Ferrell) e la sua fidanzata femme fatale Valentina (Sofia Vergara), e la famiglia è costretta a fuggire.

Cattivissimo Me 4 presenta nuovi personaggi doppiati nella versione originale da Joey King (Bullet Train), Stephen Colbert (The Late Show with Stephen Colbert) e Chloe Fineman (Saturday Night Live). Pierre Coffin ritorna come voce iconica dei Minions e Steve Coogan ritorna come Silas Ramsbottom.

Cattivissimo Me 4 è diretto da un co-creatore dei Minions, Chris Renaud (Cattivissimo Me, Pets – Vita da animali), ed è prodotto dal fondatore e CEO di Illumination Chris Meledandri e da Brett Hoffman (produttore esecutivo di The Super Mario Bros. Movie e Minions 2 – Come Gru diventa cattivissimo).

Il film è co-diretto da Patrick Delage (regista dei film d’animazione Sing 2 e Pets – Vita da animali 2), mentre la sceneggiatura è del creatore di White Lotus, Mike White, e dello scrittore veterano di tutti i film di Cattivissimo Me, Ken Daurio.

La lunga notte – la caduta del Duce: recensione della serie Rai di Giacomo Campiotti

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Alessio Boni, Duccio Camerini, Marco Foschi, Lucrezia Guidone, Ana Caterina Morariu, Flavio Parenti, Aurora Ruffino, Martina Stella, Luigi Diberti. Questi sono solo alcuni dei nomi chiamati a comporre il composito cast di La lunga notte – la caduta del Duce, nuova serie televisiva Rai in tre puntate che andrà in onda in prima serata su Rai 1 lunedi 29, martedì 30 e mercoledì 31 gennaio 2024.

Una serie che affonda lo sguardo nella politica degli anni ’40, in pieno conflitto, per raccontare dinamiche decisive dei delicati processi decisionali dell’epoca. Una serie coprodotta da Rai Fiction ed Èliseo Entertainment – basata su soggetto e sceneggiatura di Franco Bernini e Bernardo Pellegrini – che presenta Giacomo Campiotti in cabina di regia; e che sceglie dunque di affidarsi alla pluriennale esperienza cinematografica (Bianca come il latte, rossa come il sangue, 2013) e televisiva (Braccialetti rossi – 19 episodi, 2014-2016) del mestierante italiano classe 1957.

La lunga notte – la caduta del Duce: la trama

Si apre e si chiude in un clima di grande tensione la prima puntata di La lunga notte – la caduta del Duce; squarcia un varco su quel fatidico 24 luglio del 1943 – pochi istanti prima della riunione del Gran Consiglio del Fascismo, convocato dal Duce su richiesta del Presidente della Camera Dino Grandi – per poi riavvolgere il nastro di circa tre settimane. Per vivere a pieno momenti e decisioni che, all’indomani dello sbarco degli alleati in Sicilia, portarono i fedelissimi gerarchi del regime a esautorare Mussolini dalle funzioni di capo del governo.

All’interno di questo grande contenitore storico, La serie intreccia poi le vite di uomini e donne diversi, più o meno coinvolti negli intrighi e nei segreti della politica nazionale. Dal protagonista Dino Grandi (Alessio Boni), convinto ormai della necessità di fermare Mussolini, alla moglie Antonietta (Ana Caterina Morariu), consapevole dei pericoli a cui il marito rischia di esporsi; da Benito Mussolini (Duccio Camerini), ostinato e illuso da una fantomatica speranza di vittoria, a Rachele e Claretta (Martina Stella), rispettivamente moglie e amante del Duce, accomunate dalle difficoltà che la vicinanza al dittatore comporta. Ci sono poi Edda (Lucrezia Guidone), figlia prediletta di Benito, e Galeazzo Ciano (Marco Foschi), suo marito; senza dimenticare l’ambigua famiglia Savoia, divisa tra la pusillanimità del Re Vittorio Emanuele III (Luigi Diberti) e l’intraprendenza della nuora Maria José (Aurora Ruffino), da sempre contraria al fascismo. In un continuo e frenetico avvicendarsi di sotterfugi, destinati a dare forma a uno dei più decisivi turning point della storia della Seconda Guerra Mondiale.

La lunga notte – la caduta del Duce: una fiction “eccessiva”

La lunga notte – la caduta del Duce è una classica fiction Rai: ben confezionata dal suo regista (sebbene priva di particolari intuizioni visive) e senza alcun dubbio stimolante dal punto di vista storico – e in questo senso valorizzabile nei termini di testimonianza “scolastica” del periodo preso in esame. Purtroppo però, al di là della pura e semplice validità contenutistica, la serie di Campiotti conserva qualsivoglia stereotipo formale derivante dal proprio marchio di riferimento; incatenata cioè a un senso di generale caricatura – tanto interpretativa quanto dialogica – che lungi dal favorire l’immersione spettatoriale, tende invece ad allontanare il pubblico dalla materia narrativa trattata, evidenziando la “finzione” del racconto e impostando una messa in scena più teatrale che televisivo/cinematografica – almeno per gli standard televisivi a cui siamo stati abituati nel corso degli ultimi dieci anni.

La figura di Benito Mussolini, in questo senso, è decisamente esemplificativa; dal momento che Duccio Camerini, chiamato a rivestire i panni del Duce, offre un’interpretazione particolarmente “eccessiva” del dittatore. Una scelta che, a pochi mesi di distanza dal Napoleone ridisegnato da Ridley Scott, non sembra però ricalcare la volontà dissacrante dell’autore statunitense – intenzionato a raccontare la “bassezza” del grande Generale e imperatore di Francia – ma pare piuttosto elevarsi a manifesto di uno stile macchiettistico sparso a macchia d’olio sull’intera produzione.

Fatta salva la prova di Alessio Boni – un più che discreto Dino Grandi – e di pochi altri membri del cast, La lunga notte – la caduta del Duce appare dunque adagiata su una invadente plasticosità artistica; tanto che, paradossalmente, i momenti più ispirati sono quelli in cui la serie sembra lasciarsi trasportare dalla “recita”, rincarando la dose con eclatanti motti di famiglia quali “I Mussolini non perdono” o “I Savoia regnano uno alla volta”. In un posticcio, ma stranamente intrigante gioco di troni, che tuttavia, purtroppo ancorato a inappagabili ambizioni di verosimiglianza, finisce per vagare in un deserto di opportunità e potenzialità solo sfiorate o immaginate.

Stranger Things 5: i 12 personaggi che potrebbero morire, dal meno al più probabile

Con la prima foto del cast riunito per Stranger Things 5, è ufficialmente iniziato il count down per la final season. Lo show chiuderà i battenti dopo circa otto lunghi anni, e resterà nella storia della serialità una delle opere meglio confezionate e prodotte degli ultimi tempi. Ora che siamo in dirittura d’arrivo, possiamo immaginare che uno dei personaggi principali potrebbe lasciarci, soprattutto se consideriamo che nel corso della serie alcuni eventi hanno lasciato presagire delle morti, salvo poi farli sempre tornare in vita nelle stagioni successive. Intanto, con la quarta stagione abbiamo dovuto salutare Eddie, morto tragicamente per proteggere i suoi amici nel Sottospra, Dustin in particolare, e Max è in coma dopo essere stata vittima di Vecna. La domanda che sorge spontanea, arrivati a questo punto, non è quindi se qualcuno morirà, ma chi sarà a morire. Ci sono personaggi che hanno più probabilità di altri considerando il loro arco evolutivo e la loro forza narrativa, ma quali sono? Scopriamoli insieme.

Robin Buckley

Maya Hawke Stranger Things

Fra le morti meno probabili dei personaggi principali spicca quella di Robin, la migliore amica di Steve interpretata da Maya Hawke, che vediamo invaghirsi di Nancy nella quarta stagione. Il personaggio ha fatto il suo debutto nella terza stagione, indi per cui i fan – e il pubblico tutto – hanno avuto meno tempo per conoscerla. Ciò significa che la sua morte, pur essendo legate a lei specie attraverso il bel rapporto creato con Harrington, non avrebbe un forte impatto. Inoltre Robin non ha motivo di sacrificarsi, poiché è stata coinvolta nelle dinamiche molto più tardi di tutti gli altri e non ha un rapporto così forte con i protagonisti.

Nancy Wheeler

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Nonostante Nancy sia stata presente dall’inizio della serie, e il suo arco narrativo si stia compiendo nel migliore dei modi, non rientra fra le eroine principali di Strange Things, pur essendo diventata narrativamente più forte. Per cui è improbabile che si sacrifichi e, per il momento, non c’è motivo per cui Vecna possa puntare su di lei quando tanti altri personaggi hanno ragioni più forti per essere sue vittime. Potrebbe anche rischiare la vita per qualcun’altro, come per esempio Mike che è il fratello, ma alla fine per lei il lieto fine siamo certi ci sarà.

Lucas Sinclair

Stranger Things Lucas

Una delle vittime di Vecna nella quinta stagione di Stranger Things potrebbe invece essere Lucas, poiché lo abbiamo lasciato nell’elaborazione del trauma di aver quasi perso Max, il suo vero amore. C’è però da considerare che nella quarta stagione il suo personaggio è stato reso meno simpatico a causa delle scelte sbagliate compiute (si è allontanato dal suo gruppo storico per sentirsi più cool e accettato), quindi a meno che nell’ultima stagione non ci sia un suo riscatto, la sua morte avrebbe meno valore adesso e perciò non è molto probabile.

Max Mayfield

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Nella quarta stagione abbiamo lasciato Max in coma dopo essere rimasta vittima di Vecna. La scena con Lucas, mentre tenta di risvegliarla, ha scosso tutti i fan, che l’hanno poi successivamente ritrovata in coma. Non c’è perciò alcuna sicurezza sul fatto che resti viva, anche se al momento i Duffer hanno detto che lo sia. Gran parte di Stranger Things 5 potrebbe però essere dedicata a riportare la sua mente nel mondo reale e la sua sopravvivenza – oltre a essere una bella storia di ritorno – potrebbe essere fondamentale per sconfiggere Vecna. Ciò significa che o non dovrebbe più svegliarsi dal coma oppure se lo facesse, ucciderla poco dopo non avrebbe alcun senso.

Joyce Byers

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Nel corso di Stranger Things si è sempre pensato alla morte di tutti – o quasi – ma mai a quella di Joyce, interpretata da Winona Ryder, poiché sono state proprio le persone intorno a lei a rischiare spesso la vita. La sua morte potrebbe sicuramente essere scioccante e impattante nello show, ma oggettivamente non ci sono validi motivi per ucciderla, a meno che lei non si sacrifichi per salvare Will. Tra l’altro, non sarebbe neppure un finale soddisfacente dato che, in questo caso, Will e Jonathan rimarrebbero proprio senza genitori, considerato che con il padre, come abbiamo potuto appurare sin dalla prima stagione, non hanno un rapporto disteso.

Mike Wheeler

Stranger Things 4 - Volume 2 recensione
Courtesy of Netflix

Un altro main character di Stranger Things che ha perso di potenza nel corso della serie è Mike, molto meno forte rispetto soprattutto alla prima stagione. Perciò il suo destino non è particolarmente prevedibile, e se ci dovesse essere una sua morte, magari per salvare la sua amata Undici, gli sceneggiatori dovrebbero impegnarsi veramente tanto per riprendere al meglio il personaggio e far essere la sua dipartita impattante e significativa.

Jonathan Byers

Stranger Things Jonathan

Un’altra poco probabile morte è quella di Jonathan. Il suo è un personaggio con l’arco evolutivo meno importante, indi per cui la sua morte risulterebbe anche essere superflua e non destabilizzerebbe granché. Se però si decidesse di optare per mettere fine alla sua vita, la scelta più saggia e funzionale nell’economia narrativa della serie sarebbe quella di farlo sacrificare per Will. Sin dalla prima stagione, infatti, è stato messo in risalto il legame fra i due fratelli, con Jonathan sempre pronto e disposto a proteggere il minore da qualsiasi evento e circostanza. Nella quarta stagione questo rapporto si intensifica maggiormente, soprattutto quando capta i sentimenti di Will verso Mike, seppur nello spazio del racconto rimanga qualcosa di non troppo approfondito.

Dustin Henderson

Strangers Things 2

Ci avviciniamo ora alle morti più probabili che la quinta stagione di Stranger Things potrebbe consegnarci. Iniziamo proprio con Dustin, uno dei main character più simpatici e divertenti, collegato direttamente a un personaggio morto nella stagione precedente, ossia Eddie. Quest’ultimo ricordiamo essersi sacrificato per salvargli la vita, tanto che muore fra le sue braccia. Magari in Stranger Things 5 Dustin dovrà affrontarne il trauma, ammesso che ci riesca, e probabilmente il ricordo di quanto accaduto potrebbe perseguitarlo. Considerato che Vecna si nutre di persone fragili e traumatizzate, il ragazzo potrebbe essere la vittima perfetta. Max, per esempio, ha subito un attacco di Vecna a causa del trauma della morte del fratello, quindi non è da escludere.

Hopper

David Harbour potrebbe interpretare Cable in Deadpool
Stranger Things

All’inizio di Stranger Things, Hopper ci viene presentato come uno sceriffo scontroso e scorbutico, che, seppur non cattivo, non dava di sé una bella impressione. Nel corso delle stagioni il suo è stato uno degli archi evolutivi più interessanti, scoprendolo anche in versione genitoriale facendo da padre a Undici. Con l’avanzare delle puntate si è poi scoperto qual era il suo triste passato, principalmente legato alla morte della figlia, il che ha permesso al pubblico di empatizzare meglio con lui. Inoltre, Hopper lo si era dato per morto già alla fine della terza stagione, salvo poi scoprire che era stato portato in Russia come prigioniero. In realtà ci sono alcune teorie messe in moto da diverso tempo sulla sua morte, e chissà… magari Stranger Things 5 potrebbe segnare la sua dipartita finale.

Undici

Undici in Stranger Things 4

Uno dei personaggi più audaci, coraggiosi e narrativamente forti è quello di Undici, interpretato da Millie Bobby Brown, la quale sin dalla prima stagione è stata costretta a tenere sulle sue spalle il peso di tutto, poiché è sempre stata sua la responsabilità di salvare gli altri. Per quanto mantenerla in vita sia la risoluzione più bella e felice, la sua morte potrebbe essere anche il finale definitivo della serie, considerato che è in fondo da lei che davvero parte tutto il problema legato al Sottosopra. Inoltre, da come si è potuto evincere anche con l’ultima stagione, la ragazza è sempre più stanca di dover combattere e Vecna è il villain più complesso e difficile da annientare. Sconfiggerlo, perciò, potrebbe anche significare farle perdere la vita.

Will Byers

Noah Schnapp in Stranger Things
dalla serie Stranger Things – Noah Schnapp

Pur essendo Undici coinvolta direttamente con il Sottosopra e Henry Creel, che abbiamo scoperto nella quarta stagione essere stato un suo “amico” prima che diventasse Vecna, è stato Will a iniziare – con la sua scomparsa – la faida con quell’oscuro mondo, riunendo tutti i personaggi per salvarlo. La sua morte sarebbe quindi un momento di chiusura del cerchio, e per questo risulta essere molto probabile. Inoltre circolano alcune teorie secondo cui Will sia in qualche modo collegato a Vecna e che sconfiggerlo possa potenzialmente danneggiarlo. Se la storia prendesse una piega così drammatica per cui uccidere Vecna vorrebbe dire uccidere Will, la squadra sarebbe messa in seria difficoltà. Will perciò potrebbe decidere di sacrificarsi nel corso di Stranger Things 5, e liberare i suoi amici da quelle maledizioni che li perseguitano da inizio serie.

Steve Harrington

Il personaggio che ha avuto il migliore arco narrativo, evolutivo e redentivo è sicuramente Steve. Nella prima stagione il pubblico aveva incontrato un ragazzo del liceo spocchioso e arrogante, per niente all’altezza di una innamoratissima Nancy. Nel corso di Stranger Things gli autori sono stati capaci di riscattare il personaggio, legandolo particolarmente a Dustin che oramai considera un fratello minore, ma anche dandogli modo di crescere e capire i propri errori, fino al dolce momento con Nancy nel Sottosopra proprio nella quarta stagione. Steve è diventato davvero una persona migliore, oltre che uno dei protagonisti a cui ci si è più affezionati, sempre pronto a dare una mano ai suoi amici. La sua storia sembra dunque essere completa, ecco perché risulta essere il candidato “migliore” da far uccidere durante la quinta stagione. Steve potrebbe sacrificarsi per dimostrare quanto è effettivamente cambiato, e questo sarebbe molto straziante.

Dobby: tutto quello che non sapete sull’Elfo di Harry Potter

Dobby: tutto quello che non sapete sull’Elfo di Harry Potter

Introdotto nell’universo letterario di Harry Potter nel secondo romanzo, La Camera dei Segreti, Dobby è l’elfo domestico della famiglia Malfoy poi liberato dalla sua condizione di schiavitù e reso libero che nel corso della saga interviene per aiutare il mago protagonista e i suoi amici, fino alla sua morte che sopraggiunge durante I Doni della Morte.

Ma c’è ancora qualcosa che non conosciamo sul personaggio? Ecco di seguito 10 curiosità su Dobby.

Gli occhi di Dobby hanno cambiato colore

Diversi registi si sono alternati nel corso della saga cinematografica di Harry Potter, e con loro sono arrivati cambiamenti di stile e approccio alla storia. Come questi anche alcuni dettagli estetici non si sono ripetuti: la prima apparizione di Dobby risale, come saprete, a La Camera dei Segreti, film diretto da Chris Columbus dove l’elfo domestico aveva gli occhi di un verde brillante; tuttavia, con il passare degli anni, la tonalità è passata a un blu-verde scuro.

Per i film sono stati utilizzati sempre gli stessi vestiti

Per quanto riguarda l’abbigliamento di Dobby, negli adattamenti cinematografici il personaggio indossa sempre gli stessi vestiti, mentre nei libri, lungo tutta la storyline in cui Hermione lavorando per liberare gli elfi domestici dalla loro servitù, ha anche avuto diversi abiti normali che la strega gli aveva regalato.

Nei Doni della Morte Dobby parla in prima persona

Sia Dobby che tutti gli elfi domestici nella saga di Harry Potter hanno sempre parlato in terza persona riferendosi a se stessi in questo modo, ma in alcuni momenti de I Doni della Morte – Parte 1 questo non è accaduto. Fu infatti una decisione del regista David Yates cambiare le carte in tavola e fare in modo che il personaggio potesse parlare in prima persona senza fornire spiegazioni.

La sua pelle ha cambiato texture

Ai tempi di Harry Potter e la camera dei segreti, Chris Columbus introdusse Dobby al pubblico con due grandi occhi verde brillante, molte rughe, uno straccio come vestito e piedi scalzi. Tuttavia nel corso del franchise la sua texture rugosa è cambiata, fino ad arrivare ai Doni della Morte – Parte 1 dove Dobby aveva addirittura una pelle liscia.

Può disarmare maghi e streghe

Un strumento magico molto potente su cui può fare affidamento Dobby è la capacità di disarmare un mago o una strega, conosciuto nel mondo magico come l’incantesimo Expelliarmus. Vengono infatti utilizzati dall’elfo nella battaglia all’inizio di Harry Potter e i Doni della Morte, per cercare di salvare Harry dai Mangiamorte.

Dobby è più potente di alcuni maghi

Dobby è più potente di alcuni maghiCi sono due cose che rendono gli elfi domestici più potenti della maggior parte di maghi e streghe: mentre quest’ultimi lavorano entro i confini delle regole della magia, le creature come Dobby non hanno nessun limite o problema ad usare la magia oscura. Dobby ha sfondato l’ingresso del Binario 9 e 3/4, costretto un bolide a inseguire Harry per ferirlo, entrambi esempi di pratiche oscure. In più, gli elfi domestici  non hanno bisogno di bacchette per lanciare incantesimi.

È nato lo stesso giorno della sorella di J.K.Rowling

La morte di Dobby ha sconvolto tutti i fan della saga e soltanto anni dopo J.K. Rowling si è scusata per aver scelto di finirla così; tuttavia la scrittrice voleva omaggiare con il personaggio – la cui età resta sconosciuta – il compleanno di sua sorella Dianne, che per coincidenza, è nato lo stesso giorno.

La prima e l’ultima cosa detta a Harry Potter

Dobby ha vissuto tutti gli anni della sua vita come un elfo domestico fedele, prima per la famiglia Malfoy, poi prima per i suoi amici, e l’unica persona al mondo a cui riusciva a essere ancora più fedele era Harry. La sua storia è ancora più triste se pensiamo che la prima volta che Dobby è apparso nella saga, le sue prime parole sono state “Harry Potter“. e così quando stava per morire, le uniche due parole pronunciate sono state “Harry Potter“.

Le ispirazioni per naso e orecchie

Dobby e altri elfi domestici hanno degli aspetti fisici che li contraddistinguono: orecchie molto grandi simili a pipistrelli e enormi occhi sporgenti, delle dimensioni delle palle da tennis, un’altezza limitata, braccia e gambe sottili e una testa più grande rispetto al corpo. Il naso invece è stato paragonato alla forma di una matita.

Può far levitare gli oggetti

Quando Dobby apparve per la prima volta in Harry Potter e la Camera dei Segreti, tutte le sue azioni lo fecero sembrare quasi un nemico del protagonista. In realtà saprete che stava facendo di tutto per impedirgli di andare a Hogwarts quell’anno e salvarlo da un destino già segnato. Per farlo si appella anche al potere magico di far levitare gli oggetti durante la festa dei Dursley.

Leggi anche – Harry Potter: 10 cose della saga che notiamo solo da adulti

Fonte: ScreenRant

Binario 9 ¾: 10 dettagli nascosti sul binario di Harry Potter

Binario 9 ¾: 10 dettagli nascosti sul binario di Harry Potter

L’affascinante binario 9 ¾ di Harry Potter nascosto all’interno della stazione di King’s Cross di Londra è chiamato così a causa della sua posizione segreta tra i binari 9 e 10. L’unico accesso alla location è attraversando una barriera apparentemente solida, che di solito non causa alcun problema poiché la stazione è incredibilmente affollata tutto l’anno. In altre parole: i babbani vedono solo ciò che vogliono vedere e per coloro che accidentalmente intravedono, ci sono misure in atto per prevenire l’esposizione del mondo magico…

binario 9 ¾ è impegnato solo per sei giorni ogni anno scolastico

binario 9 ¾Dato che l’unica funzione del binario è quella di traghettare gli studenti da Hogwarts a Londra e da Londra a Hogwarts, ha senso che rimanga chiuso per la maggior parte del tempo.

C’è un viaggio per ciascuno degli studenti in base all’inizio e alla conclusione di ogni trimestre, e due viaggi ciascuno per le stagioni principali, le vacanze di Natale e di Pasqua. Tuttavia, quando è attivo, il binario è incredibilmente affollato, con vari panorami, suoni e odori che riempiono l’aria (per lo più coinvolgendo un genitore che urla o piange per aver perso il suo bambino).

È stato utilizzato dalla metà del XIX secolo

È stato utilizzato dalla metà del XIX secoloIl binario 9 ¾ è stato fondato a metà del XIX secolo. Dopo che il governo magico aveva allestito i binari del treno e costruito lo stesso Hogwarts Express, il passo successivo fu quello di creare una piattaforma ferroviaria a Hogsmeade.

Questo luogo non aveva bisogno di essere nascosto, poiché il villaggio era (e lo è ancora) composto soltanto di streghe e maghi. Tuttavia, durante la costruzione della stazione opposta a Londra, il Ministero ha dovuto escogitare uno schema molto più intelligente in modo da preservare lo Statuto Internazionale di Segretezza della Magia.

Binario 9 ¾ è stato istituito da un Ministro della Magia

Binario 9 ¾ è stato istituito da un Ministro della MagiaÈ interessante notare che il Ministro Ottaline Gambol (1827-1835) fu il primo a dichiarare la possibilità di utilizzare la tecnologia ferroviaria Babbana, con conseguente creazione dell’Hogwarts Express.

Tuttavia, il Ministero non sapeva come creare un punto di raccolta e di consegna plausibile nel mezzo di una delle città più affollate del mondo, senza che tutti se ne rendessero immediatamente conto. Il trucco della creazione di un “binario segreto” fu ideato da Evangeline Orpington, Ministro della Magia dal 1849 al 1855.

Il Ministero è a disposizione per gestire eventuali errori

Anche con un piano incredibilmente scaltro, le folle che popolano il binario 9 ¾ tendono a commettere piccoli errori, impercettibili a loro stessi, ma che potenzialmente rappresentano una seria minaccia di essere scoperti.

Ad esempio, rivelando accidentalmente libri di testo o materiali magici, facendo troppo rumore mentre si attraversa la barriera del binario e così via. Pertanto, il governo nomina alcuni dipendenti nei sei giorni nominati in precedenza per fornire all’ultimo minuto qualche correzione della memoria, se necessario.

La barriera non è immune alla magia degli elfi

L’ingresso al binario speciale avviene tramite una barriera posta tra le piattaforme 9 e 10, attraverso la quale i viaggiatori possono passare per arrivare dalla stazione di King’s Cross all’Hogwarts Express.

In quanto tale, questo spazio è stato intriso di una vasta gamma di incantesimi complessi che gli impediscono di essere facilmente scoperto o danneggiato in qualsiasi modo. Tuttavia, questa regola chiaramente non si applica agli elfi domestici, come evidenziato dal fatto che Dobby riesce senza sforzo a impedire a Harry Potter di arrivare al treno in tempo. 

Come sono arrivati prima ​​gli studenti a Hogwarts?

Quando i Babbani e gli esseri magici vivevano in armonia (un’armonia provvisoria, ovviamente), gli alunni andavano ad Hogwarts con i mezzi che volevano. Questi includevano scope, veicoli merci, bestie magiche e così via, ma questi mezzi di trasporto non erano privi di risultati problematici, inclusi incidenti in gran parte evitabili.

Successivamente, le passaporta furono sviluppate per questo processo e persino la Polvere Volante era occasionalmente impiegata dall’amministrazione. Non c’era coerenza, tuttavia, almeno non fino allo standard che esiste nella presente linea temporale.

Il binario ha una guardia della stazione apposita

Oltre al numero di servitori del Ministero della Magia, c’è anche un ufficiale dedicato al binario  9 ¾. Non si sa nulla di lui, tranne che è sempre presente e garantisce che le persone che accedono al luogo lo facciano con le dovute precauzioni.

Il suo lavoro è ancora più importante quando si tratta di studenti che escono dalla barriera, che è presumibilmente un atto molto più evidente rispetto a svanire semplicemente nel nulla…

Sentimento anti-Babbano

Sentimento anti-BabbanoIl Ministero sotto la guida di Gambol ha portato avanti il ​​suo piano per fornire il sistema di trasporto più sicuro e conveniente per gli studenti di Hogwarts, anche se alcuni “Purosangue” hanno sollevato una seria denuncia contro di esso.

Sostenevano che il fatto delle sue origini Babbane stesse offendendo la loro eredità, definendo l’intero sistema “insicuro, antigenico e umiliante”. Per fortuna, il governo non si è piegato ai loro desideri, imponendo invece che solo gli alunni che avevano viaggiato sull’Hogwarts Express fossero autorizzati a entrare nella scuola.

Una versione “reale” alla stazione di King’s Cross

A causa della popolarità della serie di Harry Potter, orde di fan hanno visitato la stazione di King’s Cross a Londra da tutte le parti del mondo, per il solo motivo di scattare fotografie vicino all’area in cui avrebbe dovuto essere il binario 9 ¾.

Il numero aumentò al punto che le autorità costruirono un piccolo carrello parzialmente incastrato in una barriera, come se fosse stato già mezzo trasportato nel mondo magico.

Perché ¾?

Perché ¾?Poiché il binario 9 ¾ si trova all’interno della gamma dei binari nove e dieci, questo è il nome che è stato scelto per esso. Non c’è una ragione specifica per spiegare perché questa particolare frazione sia stata coinvolta, specialmente quando la barriera è direttamente tra nove e dieci.

Avrebbe potuto essere altrettanto facilmente Piattaforma 9 e ½, o Binario nove e due terzi. Lasciamo la scelta all’immaginazione dell’autrice e accettiamo che sia semplicemente così…

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