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The Flash: Nicholas Cage vorrebbe che il suo cameo come Superman fosse stato più lungo

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Come ormai noto,verso la fine di The Flash (qui la recensione), compaiono in scena diverse varianti di Batman e Superman, con il volto dei precedenti attori che hanno interpretato tali ruoli. Tra questi vi è anche Nicolas Cage, che i fan hanno finalmente potuto ammirare sul grande schermo nei panni di Superman. Come noto, nei primi anni Novanta l’attore avrebbe dovuto interpretare il celebre supereroe in un film diretto da Tim Burton, ma il progetto non si è mai concretizzato e tutto quello che abbiamo di quel tentativo sono alcune foto di Cage con indosso il celebre costume azzurro e rosso.

Dopo essersi dunque potuto vedere sul grande schermo nei panni di quel personaggio che non ha mai avuto l’occasione di interpretare per davvero, Cage, parlando con USA Today ha confessato tutta la sua felicità per quel cameo, dichiarando però anche che se fosse stato per lui avrebbe apportato una precisa modifica. “Quel look, per quel particolare personaggio, vederlo finalmente sullo schermo è stato soddisfacente. – ha detto l’attore – Ma sono anche contento di non aver chiuso gli occhi proprio in quel momento. Il tutto succede piuttosto velocemente“. Cage, dunque, ha lasciato intendere che avrebbe gradito un cameo più esteso all’interno di The Flash.

L’attore ha poi continua spiegando come avrebbe interpretato l’ultimo figlio di Krypton se il famigerato progetto Superman Lives fosse entrato in produzione. “Se volete davvero sapere cosa avrei fatto con quel personaggio, guardate la mia interpretazione in City of Angels. Avrei dovuto interpretare Clark Kent dopo quel film, e stavo già sviluppando questa alterità aliena interpretando l’angelo in quel film. Quello è un perfetto esempio della tonalità che avrei portato al mio Kal-El e a Clark Kent.

The Flash, la trama e il cast del film

The Flash è uscito al cinema il 15 giugno 2023 distribuito da Warner Bros Italia. Nel film, Barry Allen usa i suoi superpoteri per viaggiare indietro nel tempo e cambiare gli eventi del passato. Ma quando il tentativo di salvare la sua famiglia altera inavvertitamente il futuro, Barry rimane intrappolato in una realtà in cui il generale Zod è tornato, minacciando distruzione, e senza alcun Supereroe a cui rivolgersi. L’unica speranza per Barry è riuscire a far uscire dalla pensione un Batman decisamente diverso per salvare un kryptoniano imprigionato… malgrado non sia più colui che sta cercando.

Fanno parte del cast di The Flash l’attore Ezra Miller nei panni del protagonista, riprendendo dunque il ruolo di Barry Allen da Justice League, ma anche l’astro nascente Sasha Calle nel ruolo di Supergirl, Michael Shannon (“Bullet Train”, “Batman v Superman: Dawn of Justice”), in quelli del Generale Zod, Ron Livingston (“Loudermilk”, “L’evocazione – The Conjuring”), Maribel Verdú (“Elite”, “Y tu mamá también – Anche tua madre”), Kiersey Clemons (“Zack Snyder’s Justice League”, “Sweetheart”), Antje Traue (“King of Ravens”, “L’uomo d’acciaio”) e Michael Keaton (“Spider-Man: Homecoming”, “Batman”), che torna nel costume di Batman dopo oltre 30 anni.

Dune: Parte 2, il rinvio del film sarebbe improbabile secondo il CEO di IMAX

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Contrariamente a un recente rapporto, Dune: Parte Due potrebbe non subire ritardi nella data d’uscita, attualmente fissata al 1 novembre in Italia, nonostante lo sciopero degli attori attualmente in corso. A sostenerlo è il CEO di IMAX Richard Gelfond, il quale durante la chiamata agli utili del secondo trimestre IMAX, come trascritto da The Motley Fool, ha suggerito che il rapporto sulla Warner Bros. dove si valutava uno spostamento al 2024 del sequel potrebbe non essere effettivamente accurato. Nella sua spiegazione, il CEO ha sottolineato il fatto che, da un punto di vista finanziario, ritardare il film potrebbe non avere molto senso.

Dune: Parte Due è già nel bel mezzo di una campagna di marketing. Sono usciti i trailer e c’è molto materiale in giro. Hanno fatto una grande presentazione, molte conferenze. Quindi, ormai è andato un po’ troppo oltre e per metterlo in attesa devi duplicare quelle spese” ha dichiarato Gelfond, spiegando poi che con la data di uscita attuale il film ha garantite sei settimane presso sale IMAX, cosa che potrebbe non ottenere rimandando l’uscita, perché rischierebbe di andare in conflitto con altri film in programma. Economicamente, dunque, rimandare il filmsarebbe una mossa senza senso per Gelfond.

“L’unica ragione per cui potrebbero volerlo rimandare è che con lo sciopero degli attori in corso non possono dar vita ad una premiere con gli attori e mandarli al Tonight Show o dovunque li mandino per questo tipo di cose. Ma sarai in grado di compensare la perdita della versione IMAX di sei settimane? Non ha davvero alcun senso“, ha concluso Gelfond. Stando alle sue parole, dunque, il film potrebbe ancora uscire questo autunno al cinema, come Killers of the Flower Moon, il film di Martin Scorsese che a sua volta sembra non subirà ritardi. Si attende però un comunicato ufficiale della Warner Bros. a riguardo.

Dune: Parte Due, la trama e il cast del film

Dopo gli eventi del primo capitolo, Dune: Parte Due ritrova Paul Atreides, unitosi ora a Chani e ai Fremen e in cerca di vendetta contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia e tutto ciò che conosceva del suo mondo. Una guerra contro il malvagio barone Vladimir Harkonnen, e di conseguenza contro l’imperatore Shaddam IV, è dunque inevitabile. In preparazione a questa, Paul rafforzerà il suo rapporto con Chani, farà la conoscenza della principessa Irulan Corrino, figlia dell’Imperatore, e conoscerà profondamente lo spirito del deserto proseguendo la sua strada come “Mahdi” il messia profetizzato dal popolo del deserto, andando dunque incontro al proprio destino.

Diretto dal visionario regista Denis VilleneuveDune: Parte Due vanta un cast composto da Timothée Chalamet (Chiamami col mio nome), nei panni di Paul Atreides, e Zendaya (Spider-Man: No Way Home), in quelli di Chani.Oltre ai due attori poc’anzi citati, nel film recitano anche Rebecca Ferguson (Mission: Impossible – Dead Reckoning), il premio Oscar Javier Bardem (No Country for Old Men, Being the Ricardos), il candidato all’Oscar Josh Brolin (Avengers: Endgame), Stellan Skarsgård (Avengers: Age of Ultron) e Dave Bautista (Thor: Love and Thunder).

Fanno inoltre il loro ingresso nel sequel Dune: Parte Due anche Austin Butler (Elvis, C’era una volta… a Hollywood) nei panni del famigerato Feyd Rautha e il premio Oscar Christopher Walken (Il cacciatore, Prova a prendermi) nei panni dell’Imperatore. Florence Pugh (Black Widow, Piccole donne), Léa Seydoux (Crimes of the Future) e Souheila Yacoub (la serie No Man’s Land, Climax) completano infine l’ampio cast nei panni rispettivamente della principessa Irulan, figlia dell’Imperatore, Lady Margot, amica stretta di quest’ultimo, e Shishakli, guerriera dei Fremen.

Marvel: 5 prodotti in arrivo che potrebbero subire ritardi a causa dello sciopero (più due della DC)

Per la prima volta in 60 anni, sia gli attori che gli sceneggiatori sono in sciopero. Di conseguenza, Hollywood si è fermata mentre i membri della WGA e della SAG-AFTRA chiedono ciò che è loro dovuto e cercano di garantire che il loro lavoro sia al sicuro dalla preoccupante crescita dell’IA. Si pensa già che lo sciopero possa durare fino all’autunno, mentre alcuni opinionisti sono convinti che gli attori continueranno a rifiutarsi di lavorare fino al 2024 se le trattative non andranno bene. Di conseguenza, si prevedono una serie di ritardi nelle date di uscita, in stile pandemia, per molti film e show televisivi di prossima uscita. I progetti Marvel e DC qui elencati sono solo una piccola parte dei progetti che potrebbero subire ritardo a causa dei picchetti. Tra serie tv e film Marvel spiccano anche due nomi DC del nuovo franchise creato da James Gunn.

Captain America: Brave New World

Captain America Brave New World

Originariamente previsto per il prossimo maggio, prima di essere spostato al 26 luglio, manca ormai circa un anno all’arrivo nelle sale di Captain America: Brave New Worldche potrebbe però ancora subire ritardi. Se le previsioni secondo cui lo sciopero della SAG-AFTRA potrebbe continuare fino al 2024 sono corrette, allora sarà una sfida portare a termine il film in tempo. Sebbene la produzione sia terminata, i reshoot non hanno ancora avuto luogo e sappiamo quanto siano cruciali per qualsiasi film del MCU (la trama di The Marvels è cambiata in modo significativo da quando una prima versione del film è stata messa online in seguito alle proiezioni di prova).

Deadpool 3

Deadpool 3 Hugh Jackman e Ryan Raynolds

I fan sono rimasti sorpresi quando Deadpool 3 ha preso la data di uscita di Captain America: Brave New World, ma è chiaro che si tratterà di un film enorme che beneficerà di un posto di primo piano in primavera. Il threequel di Deadpool che vedrà come protagonista anche Hugh Jackman nei panni di Wolverine sarà però molto probabilmente costretto a spostarsi. Il viaggio nel multiverso – che si pensa possa occupare parte della trama del film – richiederà probabilmente una fotografia aggiuntiva per aggiungere i cameo di cui si vocifera e un notevole lavoro di VFX.

Thunderbolts

Thunderbolts

Le cose si stavano mettendo male per i Thunderbolts molto prima che gli attori scegliessero di unirsi agli sceneggiatori nel picchetto. Nonostante la produzione stesse per iniziare, una sceneggiatura incompiuta ha tagliato le gambe alla squadra. Anche se non è stato confermato, sembra che il piano prevedesse l’inizio delle riprese mentre la sceneggiatura era ancora in fase di lavorazione, una pratica non comune per i Marvel Studios. La data di uscita del 20 dicembre 2024 dà a Kevin Feige e compagnia un po’ di respiro, ma con ancora sei mesi ipotizzati di sciopero (a meno che le trattative non cambino rapidamente), questo film rischia di slittare al 2025.

The Penguin

The Penguin

La serie con protagonista Colin Farrell è stata tra quelle che per prime hanno interrotto le riprese a causa dello sciopero organizzato vicino al set newyorkese. Lo spin-off di Batman è tra le molte serie televisive che riprenderanno le riprese solo quando gli studios hollywoodiani riusciranno a trovare un accordo con questi creativi. Anche The Batman – Parte II non è rimasto indifferente, dato che Matt Reeves non è più in grado di lavorare alla sceneggiatura del sequel. L’idea era che questa storia per il piccolo schermo avrebbe debuttato su Max nel 2024 e, a seconda di quanto è stato girato (e abbiamo visto moltissime foto del set), potrebbe ancora arrivare sullo streaming l’anno prossimo. Di certo, però, non sarà così presto come previsto originariamente dalla Warner Bros.

Daredevil: Born Again

Daredevil: Born Again serie tv 2024

Come Il Pinguino, Daredevil: Born Again ha dovuto interrompere le riprese a causa di un picchetto di sceneggiatori nelle vicinanze. Si è trattato di interruzioni minori, ma la serie di 18 episodi non è riuscita a sfuggire alle conseguenze più ampie di questi scioperi. I Marvel Studios stanno cercando di ridurre il numero di progetti che producono per lo streaming (ecco perché quest’anno non verranno più distribuiti su Disney+ altri elementi di spicco del catalogo da What If…? a Ironheart e X-Men ’97). Il piano prevede che la serie sia divisa in due blocchi da nove episodi, ma gli show televisivi non vengono girati in ordine, quindi anche la prima metà potrebbe non essere realizzata in tempo. Inutile dire che qualsiasi ritardo sarà doloroso per i numerosi fan del vigilante.

Superman: Legacy

Superman Legacy

Prima dell’inizio dello sciopero SAG-AFRTA, James Gunn ha aggiunto una serie di attori al cast di Superman: Legacy. Ora non può lavorare alla sceneggiatura (che si pensa sia completa) né continuare a negoziare con gli interpreti che vuole portare nel nuovo DCU. Le riprese non inizieranno prima del prossimo gennaio, con il reboot previsto in sala per l’11 luglio 2025. Questo è il film destinato a dare il tono a tutto ciò che seguirà dopo il disastroso 2023 del DCEU, non è possibile che il film non sia perfetto e, dato che si prevede un ritardo anche per altri progetti DCU, non è da escludere che Legacy sarà costretto a sua volta costre debuttare più in là di quanto previsto.

Spider-Man: Beyond the Spider-Verse

Spider-Man Beyond the Spider-Verse

Spider-Man: Beyond the Spider-Verse era già in ritardo anche prima degli scioperi. Il cast ha confermato che non è stato registrato alcun dialogo e non lo sarà nel prossimo futuro, visto che gli attori sono in sciopero. Con il produttore Phil Lord che apporta modifiche al volo e riscrive le scene, non saremmo sorpresi se questo threequel dovesse interrompere completamente la produzione del film Marvel. In ogni caso, un’uscita a marzo 2024 è sempre stata fin troppo ottimistica ma non si verificherà, dato che sappiamo quanto poco lavoro è stato completato con questi scioperi in corso. La conclusione della trilogia potrebbe arrivare dunque prima del 2026.

Operazione Speciale: Lioness, la recensione della serie di Taylor Sheridan con Zoe Saldaña

Il comun denominatore degli show di cui Taylor Sheridan è creator, sceneggiatore e talvolta anche regista è un ambientazione dura, quasi sempre ostile o comunque pericolosa, un mondo che costringe i personaggi a scelte dolorose e capaci di indurire la loro personalità fino alle conseguenze più estreme. Dentro questo “universo” fatto di figure in chiaroscuro e situazioni al limite, l’autore propone poi delle varianti che ne espandono la visione, pur rimanendo all’interno di determinate coordinate soprattutto concettuali. Se una prima variante al femminile assolutamente affascinante era arrivata con 1883, prequel e insieme spin-off del successo Yellowstone, adesso Operazione Speciale: Lioness si presenta a proporre una nuova versione di figura femminile, più vicina agli eroi “maledetti” che Sheridan ci ha regalato ad esempio con il suo film d’esordio I segreti di Wind River o con la serie Mayor of Kingstown (da notare che entrambi i progetti vedono protagonista Jeremy Renner, e probabilmente non è un caso…).

Operazione Speciale: Lioness e la forza dei suoi personaggi

Al centro della storia di Operazione Speciale: Lioness ci sono due donne: Joe (Zoe Saldaña) è un agente segreto che gestisce una cellula di militari super-addestrati per missioni ad altissimo rischio. L’ultima arruolata nel suo team è Cruz (Laysla De Oliveira), marine con un passato oppressivo la quale deve infiltrarsi sotto copertura al fine di arrivare a colpire un terrorista apparentemente inarrivabile. Il rapporto all’inizio non facile tra le due donne dovrà funzionare per garantire prima di tutto la sopravvivenza di entrambe. Fin dal coinvolgente pilot diretto da John Hillcoat (il cult-movie The Road con Viggo Mortensen, tratto da Cormac McCarthy) lascia intendere con precisione che Sheridan intende ribaltare le regole e gli schemi di questo tipo di action-series: i ruoli di Joe e Cruz sono infatti solitamente affidati ad attori maschi, prestanti nel fisico e pronti allo scontro all’ultimo sangue. Le antieroine di Lioness sono invece donne che espongono la loro fragilità, prima fisica e in alcuni momenti anche umana. E questo rende ancor più potente la verità del loro diventare guerriere, addestratrici spietate, madri ferree.

Operazione-Speciale-Lioness-recensione

La forza coriacea con cui Joe e Cruz vengono sviluppate puntata dopo puntata rappresenta uno dei migliori risultati ottenuti da Sheridan come sceneggiatore, anche perché in Lioness ha il coraggio di non puntare tutto sullo spettacolo e l’azione ma concedersi anche il tempo per rallentare il racconto per mostrare tutti i lati delle due protagoniste. In particolar modo la sottotrama che riguarda i problemi di Joe con suo marito chirurgo e una figlia adolscente in piena fase di ribellione sono un approfondimento preciso e in molte scene vibrante di densità emotiva. Sotto questo punto di vista la prova di Zoe Saldaña, sempre nervosa e incisiva, riesce a mostrare tutta la fragilità ma soprattutto la complessità di un personaggio femminile che deve indossare una corazza per salvare non soltanto vite umane ma anche la propria stabilità mentale. Avere poi in ruoli di supporto una Nicole Kidman insolita ma sempre efficace e un Morgan Freeman che arriva nelle puntate finali della serie rappresenta un plus che di certo non nuoce alla produzione, tutt’altro.

Lo show più complesso di Taylor Sheridan

Operazione Speciale: Lioness si mostra come lo show probabilmente più complesso che Taylor Sheridan ha realizzato fino ad ora per Paramount+: le figure protagoniste sono figure maggiormente sfumate, che non vogliono o forse semplicemente proprio non possono dividere il loro mondo in giusto e sbagliato. Il peso delle azioni di Joe e Cruz possiede uno spessore drammatico che lo spettatore percepisce anche quando può non necessariamente condividerlo, e questo rende la serie apprezzabile sotto molteplici livelli di lettura. Se alcuni momenti delle prime puntate non puntassero troppo sul genere e si specchiassero in momenti d’azione un po’ troppo fini a se stessi – parliamo d’altronde di un prodotto che deve andare incontro alle esigenze del grande pubblico – Lioness sarebbe una serie davvero impressionante per forza propositiva e spessore dei personaggi. Quando si tratta di scavare nel cuore nero dell’America di confine – e tali confini anche quando sono fissati nel passato parlano lo stesso al nostro presente – Taylor Sheridan sembra proprio nona vere pari nell’industria dell’entertainment hollywoodiano contemporaneo.

Donald e Stephen Glover stanno sviluppando la serie “Lando” per Lucasfilm e Disney+

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Deadline ha confermato che Donald Glover e suo fratello Stephen stanno sviluppando per Lucasfilm e Disney+ una nuova serie ambientata nella galassia di Star Wars con protagonista il celebre Lando Calrissian. Il progetto dovrebbe intitolarsi proprio Lando. Stando a quanto riportato, i due vi lavoreranno come se Donal dovesse riprendere il ruolo del protagonista, già interpretato in Solo: A Star Wars Story, lo spin-off con il giovane Han Solo. Al momento, però, non vi sono stati commenti a riguardo dalla Lucasfilm.

Prima che i due fratelli subentrassero alla guida del progetto, questo era stato assegnato al regista Justin Simien, a breve in sala con La Casa dei Fantasmi, altra produzione Disney. Simien si è però separato dal progetto lo scorso anno e fonti confermano che i due Glover hanno iniziato a sviluppare il progetto prima del recente sciopero degli sceneggiatori. Non è però noto a che punto sia tale sviluppo, che potrebbe dunque ora essersi momentaneamente interrotto proprio per via dello sciopero.

Come noto, Lando Calrissian è comparso per la prima volta in L’impero colpisce ancora, dove ad interpretarlo vi era Billy Dee Williams, il quale ha poi ripreso il personaggio anche in Il ritorno dello Jedi e nel recente sequel L’ascesa di Skywalker. Donald Glover, come già anticipato, ha invece interpretato una versione giovane del personaggio in Solo, dove fa la conoscenza del contrabbandiere Han. L’interpretazione di Glover ha entusiasmato i fan, facendo sperare in un suo ritorno nel ruolo. Anche se non è ancora confermato che l’attore riprenderà effettivamente il personaggio, è altamente probabile che sarà lui il protagonista della serie.

Star Wars: The Acolyte, Keanu Reeves ha fatto un cameo nella serie?

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Il ritorno al regno dell’azione con John Wick ha riportato Keanu Reeves nuovamente al centro dei riflettori e oggi la star di The Matrix è ancora una volta considerata l’eroe d’azione più tosto di Hollywood. Mentre il suo futuro come John Constantine è ora in dubbio dopo la formazione dei DC Studios, i fan della Marvel rimangono fiduciosi che un giorno possa vestirsi come Ghost Rider nell’MCU.

Nel frattempo, però, sembra che Keanu Reeves stia pianificando di dirigersi verso una Galassia molto, molto lontana. Secondo Giant Freakin Robot , l’attore ha già girato un ruolo cameo nella prossima serie di Star Wars: The Acolyte per Disney+Il nome di Reeves è stato spesso associato a una moltitudine di progetti della Vecchia Repubblica, principalmente perché è la scelta preferita dai fan per interpretare Darth Revan (che è apparso per la prima volta nel videogioco Star Wars: Knights of the Old Republic). Quel personaggio potrebbe ora essere trascinato in questa era dell’Alta Repubblica? 

Questo è qualcosa che potrebbe essere nel ventaglio delle possibilità, anche se è altrettanto probabile che Reeves abbia appena girato un divertente ruolo di supporto in modo da poter spuntare Star Wars dalla sua lista dei desideri di recitazione! Tuttavia c’è anche da considerare che la fonte non ha una reputezione così attendibile da poter prendere questa voce come vera ma recentemente ha messo a segno alcuno scoop importanti rivelatisi veri come la notizia che Linda Hamilton si è unita al cast della quinta stagione  di Stranger Things e  in passato ha rivelato alcune anticipazioni che si sono rivelate poi altrettanto vere.

Tutto quello che sappiamo su Star Wars: The Acolyte

Star Wars: The Acolyte è l’annunciata serie tv parte del franchise di Star Wars creata da Leslye Headland. La serie tv è ambientato alla fine dell’era dell’Alta Repubblica prima degli eventi dei principali film di Star Wars.

Star Wars: The Acolyte è ambientato alla fine dell’era dell’Alta Repubblica in un mondo di “segreti oscuri e poteri emergenti del lato oscuro”, circa 100 anni prima di Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma (1999). Un’ex Padawan si riunisce con il suo Maestro Jedi per indagare su una serie di crimini, ma le forze che affrontano sono più sinistre di quanto avessero mai previsto.

Nel cast della serie tv protagonisti sono Amandla Stenberg come ex padawan, Lee Jung-jae come Maestro Jedi, Manny Giacinto, Dafne Keen come una giovane Jedi, Jodie Turner-Smith, Rebecca Henderson nei panni di Vernestra Rwoh, un cavaliere Jedi prodigio.  Charlie Barnett come un giovane Jedi, Dean-Charles Chapman, Carrie-Anne Moss come una Jedi, Margherita Levieva, Joonas Suotamo nei panni di Kelnacca, un maestro Jedi Wookiee.

Mission: Impossible 7, una Julia Roberts ringiovanita era stata presa in considerazione per il film

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Il regista Christopher McQuarrie aveva precedentemente rivelato che un segmento flashback in Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno (qui la recensione) avrebbe dovuto presentare un Tom Cruise ringiovanito tramite processo di de-aging. La cosa è poi stata scartata in quanto il risultato era stato giudicato distraente. Ora, McQuarrie ha rivelato che per lo stesso segmento – ambientato nel 1989 – ha considerato di offrire a Julia Roberts un piccolo ruolo con una versione ringiovanita di sé stessa.

Parlando nell’episodio del podcast Empire Spoiler Special, McQuarrie ha affermato che la Roberts è stata inizialmente immaginata come l’amante dell’agente Ethan Hunt in quella sequenza. Ma la cosa è stata poi scartata del tutto, ha detto il regista, perché sentiva che anche in questo caso il pubblico si sarebbe sentito “troppo distratto da un attrice che si conosce da tanto tempo che ora improvvisamente si presenta più giovane“.

Alla fine, è stata l’attrice Mariela Garriga ad interpretare quel ruolo nella sequenza flashback, che ci offre brevi scorci della vita di Ethan Hunt prima che entrasse a far parte del IMF. “Ho detto, ‘OK, se stessi facendo questa sequenza, avremmo Tom, diciamo, nel 1989. Sarebbe stato il ‘Mission: Impossible’ di Tony Scott. Ecco chi avrebbe diretto il film prima di Brian De Palma, sai, in quell’epoca“, ha detto McQuarrie nel podcast. “Abbiamo guardato Giorni di tuono [film del 1990 diretto da Scott e interpretato da Tom Cruise].

Ne abbiamo esaminato lo stile e abbiamo iniziato a pensare a come sarebbe stato se Tony Scott avesse girato questo film, e chi ci sarebbe stato? Ho guardato indietro e chi era la star emergente nel 1989? In quell’anno c’era Mystic Pizza [il film in cui la Roberts recita per la prima volta da protagonista]. E allora ho pensato ‘Oh mio Dio. Julia Roberts prima di Pretty Woman può essere la giovane donna del flashback’“.

McQuarrie ha poi continuato spiegando che “l’unico modo in cui avrei potuto vedere rendere giustizia alla sequenza [usando il de-aging] era convincere in qualche modo Julia Roberts a entrare e interpretare questo piccolo ruolo all’inizio di questa storia. E ovviamente, mentre realizzi questa cosa ti viene da pensare ‘Ora tutto ciò che le persone faranno è pensare all’invecchiamento di Julia Roberts, Esai e Tom e Henry Czerny’.

A frenare la volontà di coinvolgere l’attrice e utilizzare in modo così preponderante la tecnologia per il de-aging vi sono stati però i costi. “Ho ricevuto il preventivo per il de-aging di quelle persone prima ancora che i loro stipendi fossero presi in considerazione. E se ne metti insieme due in una ripresa, o tre in una ripresa insieme, sarebbe stato costoso quanto la sequenza nel treno”. La cosa è così dunque stata abbandonata, anche se McQuarrie ha lasciato intendere che il de-aging potrebbe essere riutilizzato per Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Due.

Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno, tutto quello che c’è da sapere sul film

In Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno Ethan Hunt (Tom Cruise) e la sua squadra dell’IMF si trovano di fronte alla sfida più pericolosa che abbiano mai affrontato: trovare e disinnescare una nuova terrificante arma che minaccia l’ intera umanità. Con il destino del mondo e il controllo del futuro appesi a un filo, la squadra inizierà una frenetica missione in tutto il mondo, per impedire che l’arma cada nelle mani sbagliate. Messo di fronte a un nemico misterioso e onnipotente, tormentato da forze oscure del passato, Ethan sarà costretto a decidere se sacrificare tutto per questa missione, comprese le vite di coloro che gli stanno più a cuore.

Il film è diretto da Christopher McQuarrie, già regista di Rogue Nation Fallout, e vanta un cast composto da, oltre Tom Cruise, Rebecca Ferguson, Esai Morales, Simon Pegg, Vanessa Kirby, Hayley Atwell, Pom KlementieffVing Rhames e Shea Whigham.

Spider-Man: No Way Home: un concept art ufficiale svela il costume alternativo del Goblin

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A parte Tobey Maguire e Andrew Garfield che hanno fatto il loro grande ritorno nei panni di Spider-Man in Spider-man:No Way Home, vedere Willem Dafoe tornare nei panni del famigerato Green Goblin non ha deluso minimamente i fan. L’odio tra Spider-Man e Green Goblin era ai massimi storici in questo film, poiché Willem Dafoe ha interpretato il Goblin in modo così malevolo, che senza dubbio Spider-Man: No Way Home sarà considerato uno dei ruoli più iconici di Dafoe.

Quando il team creativo stava sviluppando l’aspetto del classico abito del Green Goblin per il film, sono stati ispirati fino a disegnare alcuni concept art, in cui possiamo vedere che a un certo punto si parlava di Norman Osborn che indossava il Mark VI Armatura Ironman da Ironman 2 The Avengers.

Spider-Man: No Way Home, leggi la recensione

Spider-Man: No Way Home è uscito in sala il 15 dicembre. Nel film tornano Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei. Inoltre, nel film ci sono anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che veste i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, Willem Dafoe nei panni di Norman Osborne/Green Goblin e infine Alfred Molina, di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2. Nel film, accanto a Tom Holland, tornano a interpretare Peter Parker/Spider-Man anche Tobey Maguire e Andrew Garfield.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production.

Secret Invasion diventa il primo Rotten Show del MCU

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Secret Invasion è ora la prima serie Rotten del Marvel Cinematic Universe su Rotten Tomatoes, con il suo finale che ha raggiunto la negativissima valutazione del 13%. L’episodio, intitolato “Home”, ha portato la media dello show Disney+ al 57%. Questo gli dà un punteggio da pomodoro marcio, secondo le metriche di Rotten Tomatoes. Mentre il cast, tra cui Samuel L. Jackson, Olivia Colman e Don Cheadle, è stato elogiato per le loro interpretazioni, la maggior parte delle recensioni negative menziona il fatto che non è stato all’altezza della sua premessa di avvincente thriller di spionaggio.

Secret Invasion è attualmente al di sotto di Ms. Marvel, che vanta un massimo del 98%. What If? segue con il 94%. Loki Stagione 1 e WandaVision seguono rispettivamente con il 92% e il 91%. A ruota c’è Moon Knight con l’86%, poi The Falcon and the Winter Soldier con l’84%. She-Hulk: Attorney At Law si trova al 77%. Disney+ rilascerà la sua prossima serie MCU, Loki seconda stagione, il 6 ottobre. Sarà seguita da Echo, che debutterà nella sua interezza il 29 novembre. Nel prossimo futuro invece arriveranno anche, Ironheart, Agatha: Coven of Chaos e Daredevil: Born Again che hanno tutte date di rilascio provvisori.

Secret Invasion, tutto quello che c’è da sapere sulla serie

Il primo episodio di Secret Invasion è uscito il 21 giugno 2023 su Disney+. Ogni episodio della miniserie di sei episodi debutterà ogni mercoledì, fino al finale il 26 luglio 2023. Lo spettacolo è interpretato da Samuel L. Jackson, Ben Mendelsohn, Cobie Smulders, Martin FreemanDon Cheadle, tutti che riprendono i loro ruoli dai film del Marvel Cinematic Universe. La serie introdurrà anche i personaggi interpretati da Kingsley Ben-Adir, Emilia Clarke e Olivia Colman nell’MCU. Basato sulla serie di fumetti di Brian Michael Bendis, Leinil Francis Yu, Mark Morales e Laura Martin, Secret Invasion è prodotto da Kyle Bradstreet, con il regista di Let Him Go Thomas Bezucha e Ali Selim come registi. Basato sulla serie di fumetti di Brian Michael Bendis, Leinil Francis Yu, Mark Morales e Laura Martin, Secret Invasion è prodotto da Kyle Bradstreet, con il regista di Let Him Go Thomas Bezucha e Ali Selim come registi.

Zachary Levi risponde alle reazioni negative a Shazam! Furia degli Dei

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L’attore Zachary Levi ha risposto alle reazioni negative che ha ricevuto il suo ultimo film da protagonista Shazam! Furia degli Dei. Levi ha interpretato per la prima volta il supereroe DC nel film del 2019 Shazam! Questo film, diretto da David F. Sandberg, ha ricevuto recensioni positive, guadagnando un 90% su Rotten Tomatoes. È stato seguito da un sequel del 2023 che ha ricevuto reazioni contrastanti da parte della critica e bombardato al botteghino. In confronto, questo film ha guadagnato solo il 49% su Rotten Tomatoes.

In un recente episodio di The FilmUp Podcast (via IGN), Zachary Levi, che interpreta Billy Batson/Shazam, ha commentato l’accoglienza ricevuta. “Il primo è andato abbastanza bene quando hanno detto: ‘Ehi, diamo un’occhiata alla realizzazione di un secondo.’ E poi mi hanno proposto l’idea. Ho pensato che fosse davvero divertente“, ha ricordato Levi. “Mi è piaciuto molto fare quel film e mi è piaciuto molto interpretare quella parte. Non so cosa riserverà il futuro perché, sfortunatamente, il secondo film non è stato accolto altrettanto bene. Il punteggio del pubblico è ancora abbastanza buono, ma il punteggio della critica è stato stranamente e sconcertantemente basso, e le persone erano follemente scortesi”.

Ho fatto parte delle cose, e per quanto vorrei che fossero buone, so che stanno bene“, ha condiviso. “So che mancano molto. E non sto dicendo Shazam: Fury of the Gods è un perfetto… capolavoro in stile Orson Welles, ma è un bel film.” Penso che anche solo il mondo, dal primo al secondo film, il mondo sia cambiato così tanto. I social media sono cambiati così tanto. Odio, odio online, hater e troll, e fazioni e tutto ciò che è appena diventato più galvanizzato nella sua tossicità“, ha aggiunto. “Penso che ci siano persone che sinceramente, sfortunatamente, vogliono distruggere certi progetti perché non gli piacciono, o non gli piaccio io, o non gli piacciono le altre persone coinvolte in loro o altro.”

Non ho idea di dove andremo da qui. Spero solo o credo che la storia mostrerà… sarà una di quelle cose che le persone guarderanno con altri occhi quando torneranno indietro, le persone guarderanno Fury of the Gods in home streaming o su un aereo o altro, e sarà questo film su cui hanno sentito così tante cazzate e poi diranno, ‘Bene, aspetta un minuto.‘ “

Shazam! Furia degli Dei, il film

Shazam! Furia degli Dei continua la storia dell’adolescente Billy Batson che, dopo aver recitato la parola magica “SHAZAM!“, si trasforma nel suo alter ego da supereroe adulto, Shazam. In questo sequel, dopo aver dotato di superpoter anche gli altri membri della famiglia adottiva con cui vive, Billy Batson sta ancora imparando a destreggiarsi tra la vita adolescenziale e quella da supereroe adulto. Lui e i suoi fratelli e sorelle si ritroveranno però a fronteggiare le Figlie di Atlante, un vendicativo trio di antiche divinità giunte sulla Terra alla ricerca della magia che è stata loro rubata molto tempo fa. Così Billy, alias Shazam, e la sua famiglia, torneranno in azione per salvare i loro superpoteri, le loro vite e il destino del mondo.

Il cast del sequel include Zachary Levi nei panni di Shazam, Asher Angel nei panni di Billy Batson, Jack Dylan Grazer nei panni di Freddy Freeman, Adam Brody nei panni del supereroe Freddy, Ross Butler nei panni del supereroe Eugene, Meagan Good nei panni del supereroe Darla, DJ Cotrona nei panni del supereroe Pedro, Grace Caroline Currey nel ruolo di Mary Bromfield/la supereroina Mary. Djimon Hounsou ritorna nei panni del Mago, mentre Rachel Zegler, Lucy Liu e Helen Mirren si sono unite al film come cattivi appena creati.  Shazam! Furia degli Dei è uscito il 17 marzo 2023. Il film è prodotto da Peter Safran.

Uzumaki: trailer dell’adattamento anime di Junji Ito di Adult Swim

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Durante la presenza di Adult Swim al Comic-Con di San Diego la scorsa settimana, la compagnia ha mostrato un nuovo trailer di Uzumaki. Ebbene oggi quel contributo arriva online con nuovi filmati del prossimo adattamento anime. L’ultimo trailer di Uzumaki offre uno sguardo molto più in profondità nella serie rispetto al primo teaser pubblicato nel 2021. Questo nuovo trailer presenta i personaggi Kirie e Shuichi che camminano per le strade, mentre Shuichi descrive la strana ossessione per le spirali che suo padre ha attraversato.

Il trailer evidenzia anche alcune delle immagini decisamente spaventose per cui l’artista e creatore di Uzumaki Junji Ito è famoso. Nel trailer, il padre di Shuichi è ossessionato dalle spirali. I suoi occhi ruotano lentamente prima di ruotare rapidamente per adattarsi alla forma a spirale. Dai un’occhiata al nuovo trailer di Uzumaki qui sotto:

Cosa sappiamo dell’anime di Uzumaki?

Annunciato originariamente nel 2019, l’adattamento anime di Uzumaki ha subito alcuni ritardi dal suo annuncio originale. L’anime doveva essere rilasciato nel 2021, ma è stato posticipato al 2022 a causa della pandemia di COVID-19 e della necessità di più animatori nel progetto. Tuttavia, il 2022 è arrivato e passato senza notizie sull’adattamento, quindi al momento non è noto quando uscirà il progetto.

La serie anime di quattro episodi è diretta da Hiroshi Nagahama (Flowers of Evil) con Colin Stetson di Hereditary a comporre la colonna sonora. La serie sarà prodotta anche da Drive Inc. L’anime è basato sull’omonima serie manga di Junji Ito. Uzumaki è composto da tre volumi pubblicati per la prima volta nel 1998. Segue la storia della studentessa delle superiori Kirie Goshima, che vive nella città maledetta di Kurôzu-cho, descritta come una piccola città nebbiosa situata sulla costa del Giappone.

Ferrari: il biopic con Adam Driver chiuderà il New York Film Festival

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Secondo Deadline, il prossimo film biografico su Ferrari di Michael Mann è stato ufficialmente selezionato per chiudere il New York Film Festival il 13 ottobre all’Alice Tully Hall. Prima della sua proiezione al NYFF, il film diretto da Adam Driver avrà la sua prima mondiale all’80° Mostra d’arte cinematografica del Cinema di Venezia, che sarà seguita poi dall’uscita nelle sale il 25 dicembre.

Michael Mann ha realizzato molti film straordinari, ma forse mai uno così emozionante e commovente come Ferrari“, ha dichiarato il direttore artistico del New York Film Festival, Dennis Lim. “Non solo un’impresa di virtuosismo, questa è un’evoluzione grandiosa e sorprendente dei temi della sua carriera e del suo lavoro più profondamente personale. Siamo onorati di dargli il benvenuto al festival per quella che sono sicuro sarà una serata di chiusura per secoli“.

Cosa aspettarsi dalla Ferrari?

E’ l’estate del 1957. L’ex pilota automobilistico Enzo Ferrari è in crisi”, si legge nella sinossi. “Tutte le forze drammatiche della sua vita – volatili come le auto da corsa rosse che costruisce – sono in collisione. Il fallimento insegue l’azienda che lui e sua moglie, Laura, hanno costruito dal nulla dieci anni prima. Il loro tempestoso matrimonio lotta con il lutto per un figlio e il riconoscimento di un altro. L’appassionato istigatore di uomini ispira il suo Spring Team di piloti, trattandoli quasi come figli surrogati. Smussa una stampa ostile con arguzia e audacemente mette a punto una strategia per scommettere su una corsa: 1.000 miglia attraverso l’Italia, la famigerata Mille Miglia. Mentre le macchine rosse sfrecciano attraverso città e passi di montagna verso esiti imprevedibili, il futuro delle vite di questi vividi personaggi viene scritto.

Ferrari è diretto da Michael Mann (L’ultimo dei Mohicani, Ali) da una sceneggiatura che ha scritto insieme a Troy Kennedy Martin. Il cast stellare del film include anche Penélope Cruz nei panni di Laura Ferrari, Shailene Woodley nei panni di Lina Lardi, Gabriel Leone nei panni di Alfonso de Portago, Sarah Gadon nei panni di Linda Christian, Jack O’Connell nei panni di Peter Collins, Patrick Dempsey nei panni di Piero Taruffi e altri ancora.

Speed Racer: tutto quello che c’è da sapere sul film

Divenute celebri grazie alla saga di Matrix, le sorelle Lana e Lilly Wachowski hanno poi continuato ad esplorare il genere a loro congeniale, quello della fantascienza, attraverso film come Cloud Atlas o Jupiter’s Legacy. Prima di questi è però arrivato l’adrenalinico Speed Racer, trasposizione cinematografica della serie animata giapponese Superauto Mach 5 (nota negli Stati Uniti proprio come Speed Racer) degli anni sessanta. Uscito al cinema nel 2008, il film è ricordato in particolare per i suoi effetti speciali, che nel tempo hanno diviso molto le opinioni di critica e pubblico, tra chi li apprezza e chi invece li indica quali il maggior difetto del film.

La sovrabbondanza di effetti digitali voluti dalle due registe, con il fine di rendere il film visivamente affine alla serie animata, ha infatti generato molti dibattiti circa l’utilizzo di tali tecnologie a scapito di altri aspetti, tra cui la sceneggiatura. Affermatosi dunque sul momento come un cocente flop al box office, nel tempo Speed Racer ha però guadagnato un certo seguito, divenendo un vero e proprio cult per alcune tipologie di spettatori, dai quali è considerato sottovalutato e mal compreso. A distanza di anni, dunque, è questo uno dei film delle Wachowski su cui ancora si discute attivamente.

È l’ennesima dimostrazione di come le due registe siano in ogni caso capaci di realizzare opere capaci di scuotere gli animi e non lasciare mai indifferenti. Tra tutti i loro film, Speed Racer è dunque quello che più meriterebbe una rivalutazione. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Speed Racer

Il film segue le vicende del giovane Speed Racer, un vero asso del volante, cresciuto fra le auto da corsa dell’officina di famiglia, gestita dalla madre e dal padre, inventore del formidabile bolide Mach 5. Quando Speed rifiuta una lusinghiera offerta da parte dell’azienda concorrente Royalton Industries, egli scopre un terribile segreto: alcune tra le corse più importanti vengono truccate da un gruppo di imprenditori senza scrupoli, che corrompono i piloti più bravi per ricavarne profitti. Se Speed non correrà per la Royalton, questa farà in modo che la sua Mach 5 non superi mai più la linea del traguardo.

Per salvare l’azienda Racer e lo sport che ama, Speed dovrà dunque sconfiggere la Royalton con le sue stesse armi: con il sostegno della famiglia e della sua fedele fidanzata Trixie, il protagonista decide di partecipare alla corsa in cui era morto anche suo fratello anni prima, il temuto rally cross-country, conosciuto con il nome di Casa Cristo. Su di lui gravano dunque forti responsabilità e si troverà a dover superare numerosi ostacoli sfrecciando a tutta velocità sulla pista d’asfalto, tra sbandate e imprese acrobatiche.

Speed Racer: il manga, l’anime e i videogiochi

Come anticipato, Speed Racer è basato sull’anime Superauto Mach 5, il quale a sua volta è basato sull’omonimo manga di Tatsuo Yoshida. È stato questo uno dei primissimi anime ad avere successo anche all’estero, divenendo un vero e proprio fenomeno di culto negli Stati Uniti. L’idea di trarne un film risale già agli anni Novanta, ma a lungo il progetto è rimasto irrealizzato per via della sua complessità. Ad ogni modo, vi sono alcune piccole differenze tra il manga e l’anime, come ad esempio cambiamenti nelle storie narrate e nei personaggi. Il film fa però primariamente riferimento all’anime, pur apportando a sua volta alcuni cambiamenti.

Oltre all’anime e al film, il manga Superauto Mach 5 ha ispirato anche diversi videogiochi, divenuti nel tempo altrettanto di culto tra gli appassionati. Questi sono Speed Racer: The Videogame, basato in realtà prevalentemente sul film e la sua estetica, Speed Racer in My Most Dangerous Adventures, rilasciato nel 1994, e Speed Racer, del 1996. Questi giochi ripropongono la storia di base del manga e le sue caratteristiche principali, pur apportando ovviamente le modifiche necessarie per trasporre il tutto al mondo e ai canoni videoludici.

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Speed Racer: il cast del film

Ad interpretare il protagonista Speed Racer vi è l’attore Emile Hirsch, il quale ha dichiarato di essere un grande fan dell’anime, che era solito guardare da bambino. Per prepararsi al film, egli ha poi rivisto tutti e 52 gli episodi di questo, ma si è anche recato presso piste per auto da corsa per studiare meglio l’ambiente. Al contrario, Christina Ricci, che nel film interpreta Trixie, ha affermato di non aver mai visto un episodio dell’anime e di non sapere nulla di esso. Recitano poi nel film anche Susan Sarandon e John Goodman nei panni dei genitori del protagonista, Matthew Fox in quelli di Racer X e Roger Allam in quelli di Mr. Royalton.

Il finale di Speed Racer e il suo possibile sequel

Parallelamente all’uscita in sala del film, erano circolate voci su di un possibile sequel qualora Speed Racer avesse ottenuto un buon risultato al box office. Nel 2008, tale possibilità era stata infatti contemplata dai Wachowski quando, chiestogli come mai nel finale uno dei personaggi fosse così felice per la vittoria di Speed, loro hanno risposto che ciò sarebbe stato spiegato in un prossimo film. Il finale, dunque, pur se grossomodo autoconclusivo, prevede alcuni elementi potenzialmente utili per dare un ulteriore sviluppo al racconto. Come noto, il mancato successo ha però posto un freno alla realizzazione di altri film.

Le Wachowski hanno però affermato che tutto il cast di attori si era detto entusiasta all’idea di poter tornare a recitare in un sequel e che anche numerosi fan avevano manifestato il loro desiderio a riguardo. La sceneggiatura per un secondo film, inoltre, sembra essere stata completata nel 2018 e aspetterebbe dunque solo di essere prodotta. Ad oggi però non sembrano esserci piani concreti a riguardo e più passa il tempo più diventa dunque assai improbabile che un nuovo film venga effettivamente realizzato.

Speed Racer: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Speed Racer grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV+ e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 27 luglio alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Fonte: IMDb

Sicario: la trama, il cast e il sequel del film con Emily Blunt

Affermatosi a livello mondiale con film come La donna che canta, Prisoners ed Enemy, il regista canadese Denis Villeneuve ha firmato nel 2015 la regia di uno dei più brillanti e avvincenti thriller d’azione degli ultimi anni. Si tratta di Sicario, una lucida quanto spietata riflessione sulla moderna frontiera americana e sui giochi di potere a vigilare su di essa. Il film è la prima sceneggiatura firmata da Taylor Sheridan, il quale darà poi vita a Hell or High Water e I segreti di Wind River, che formano proprio con Sicario una trilogia ideale sulla tematica poc’anzi citata.

Presentato in concorso al Festival di Cannes di quell’anno, da cui è però uscito a mani vuote, il film ha da subito attirato numerose attenzioni su di sé, sia per le controverse scene presenti quanto per il cast di grandi star hollywoodiane coinvolto. In breve, Sicario è diventato uno dei titoli del momento, nonché uno dei principali protagonisti della stagione dei premi. Il film arrivò infatti a guadagnare tre nomination ai prestigiosi Oscar, rispettivamente per fotografia, colonna sonora e montaggio sonoro. Indicato come uno dei migliori film dell’anno, Sicario ha poi ottenuto ottimi risultati anche al box office.

Arrivato in sala, infatti, il film riuscì a guadagnare circa 85 milioni di dollari a fronte di un budget di soli 30. Tale risultato spinse i produttori a ideare possibili sequel, aspirando a dar vita ad una vera e propria trilogia. Merito di ciò è dovuto anche ai personaggi protagonisti, divenuti da subito iconici e in grado di catalizzare le attenzioni del pubblico. Prima di procedere nella visione di Sicario, però, proseguendo qui nella lettura sarà possibile approfondire ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast del film. Si vedranno infine le piattaforme dove è possibile ritrovare in streaming il titolo.

La trama del film Sicario

Il film racconta di Kate Macer, giovane agente dell’FBI, alle prese con una missione per eliminare una volta per tutte il narcotraffico al confine tra gli Stati Uniti e il Messico. Tutto cambia quando, in seguito a un incidente in Arizona in cui due poliziotti perdono la vita a causa di un’esplosione in una casa, la donna viene annessa in una speciale task force diretta da un tipo alquanto enigmatico, Matt Graver, e dal consulente colombiano Alejandro. Il gruppo si reca a Ciudad Juárez per estradare Guillermo Diaz.

Quando si trovano vicino al confine, però, Kate e i suoi colleghi sventano una trappola facendo fuori molti uomini appartenenti al cartello messicano. Mentre Alejandro sta torturando Guillermo in una base aerea degli Stati Uniti, la donna inizia a dubitare della legalità dei loro metodi. Allo stesso tempo, inizia a sospettare che il reale scopo dell’operazione sia ben altro rispetto a quello ufficialmente indicato.

Sicario cast

Sicario: il cast del film

Per dar vita ai tre principali protagonisti di Sicario, era assolutamente necessario per i produttori trovare interpreti carismatici e in grado di dar vita alla complessa personalità di Kate, Matt e Alejandro. Ad interpretare l’agente dell’FBI è stata chiamata l’attrice Emily Blunt, da Villeneuve voluta dopo averla vista in The Young Victoria. Per prepararsi al ruolo questa non solo si è sottoposta ad un lungo addestramento fisico, ma ha avuto anche modo di parlare con diverse agenti donna dei servizi segreti. Ha in seguito basato la personalità di Kate proprio su queste. In particolare, su una rivelatasi particolarmente timida e solitaria, caratteristiche poi riscontrabili nel personaggio. Il controverso Matt Graver è invece interpretato da Josh Brolin.

Questi aveva inizialmente rifiutato il ruolo, essendo ancora provato dalle riprese di Everest. Il diretto della fotografia Roger Deakins gli inviò però un’e-mail implorandolo di partecipare al film. Poiché era insolito che il leggendario Deakins si dimostrasse così desideroso di lavorare con un attore, Brolin si convinse ad accettare. Il misterioso Alejandro è invece interpretato dal premio Oscar Benicio Del Toro. Originariamente, il suo personaggio possedeva numerose linee di dialogo, ma queste sono state tagliate di comune accordo dall’attore e da Villeneuve. Così facendo aspiravano a lasciare un’aura di mistero intorno ad Alejandro. Nel film è poi presente Jon Bernthal nei panni del poliziotto corrotto Ted, e Daniel Kaluuya in quelli di Reggie, collega di Kate. Maximiliano Hernandez è invece Silvio, un poliziotto messicano corrotto.

Il sequel di Sicario, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Dato il buon successo del film, nel 2018 arriva il sequel intitolato Soldado, e diretto dal regista italiano Stefano Sollima, noto per aver diretto la serie Gomorra. Il film, pur presentando nuovamente i personaggi di Alejandro e Matt, con ancora Del Toro e Brolin a darvi volto, non si avvale della partecipazione della Blunt nei panni di Kate. Il film, scritto anche in questo caso da Sheridan, pur essendo ambientato nello stesso contesto di Sicario presenta infatti una storia nuova e indipendente. Affermatosi anche questo come un discreto successo, i produttori hanno annunciato l’intenzione di dar vita ad un terzo capitolo della trilogia. Attualmente non vi sono notizie ufficiali riguardo questo. La volontà sembra però quella di riportare in scena il personaggio di Kate, protagonista del primo film.

In attesa di vedere gli sviluppi futuri della saga, è possibile fruire di Sicario alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Google Play, Apple TV+, Rai Play e Prime Video. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno giovedì 27 luglio alle ore 22:50 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Hanno clonato Tyrone: la spiegazione del finale del film Netflix

Uno dei più interessanti film usciti questo mese su Netflix è Hanno clonato Tyrone, un racconto fortemente debitore della cultura edificata dal genere blaxploitation – ovvero quei film a basso costo che avevano come pubblico di riferimento gli afroamericani – caratterizzato però anche da elementi comici, fantascientifici e di commento sociale. Diretto da Juel Taylor, qui al suo film d’esordio, Hanno clonato Tyrone offre infatti non solo tanto intrattenimento, ma anche profonde riflessioni riguardanti la popolazione afroamericana e il suo rapporto con quella bianca, similmente a quanto fatto in anni recenti da Jordan Peele con Scappa – Get Out e Noi.

La sceneggiatura di questo film, scritta da Juel Taylor insieme a Tony Rettenmaier, è stata indicata da The Black List come una delle migliori in circolazione a Hollywood ma ancora prive di una produzione. I due sceneggiatori hanno raccontato di aver concepito la storia come un omaggio ai film blaxploitation degli anni ’70, con – appunto – elementi di satira, mistero, horror, fantascienza e umorismo assurdo. A partire da questo testo ha dunque preso vita un film ricco di invenzioni visive e narrative, che diverte ma spinge anche alla riflessione riguardo le tematiche tratta.

Si tratta dunque di un titolo da non perdere per gli appassionati dei misteri da risolvere, come anche per chi, appunto, ha apprezzato i film del regista Jordan Peele. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del suo finale. Infine, si elencheranno anche i passaggi da compiere su Netflix per poter trovare e vedere il film.

La trama e il cast di Hanno clonato Tyrone

La trama del film ruota intorno ad improbabile trio che si trova ad indagare su una serie di eventi inquietanti e misteriosi. Fontaine è uno spacciatore che vive alla giornata in una cittadina fatiscente e non si è ancora ripreso dalla morte del fratellino Ronald, Slick è un magnaccia che, secondo le sue parole, era considerato come il migliore nel suo campo nel 1995 e Yo-Yo è una prostituta che lavora per lui. Quando una sera Fontaine viene ucciso da colpi di arma da fuoco, tutto sembra finito per lui. Ma la mattina dopo si risveglia nel suo letto. Scoprirà ben presto di essere in realtà stato clonato. Così, assieme a Slick e Yo-Yo inizia ad indagare per capire cosa gli è successo davvero.

Ad interpretare Fontaine, il protagonista del film, vi è l’attore John Boyega, noto per il ruolo di Finn nella trilogia sequel di Star Wars, ma anche per aver recitato in Detroit e Pacific Rim – La rivolta. Oltre a quello di Fontaine, come si scoprirà, Boyega interpreta più di un ruolo all’interno del film. Accanto a lui, nel ruolo del magnaccia Slick vi è il premio Oscar Jamie Foxx, mentre l’attrice Teyonah Parris è Yo-Yo. Quest’ultima è ora nota per essere l’interprete di Monica Rambeau nel Marvel Cinematic Universe. Recita poi nel film anche l’attore Kiefer Sutherland nei panni del misterioso Nixon, ma anche David Alan Grier nel ruolo del Predicatore.

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Hanno clonato Tyrone: la spiegazione del finale

Mano mano che si procede nella visione, scopriamo che, come suggerisce il titolo, ci sono innumerevoli cloni della popolazione afroamericana. Questi sono stati realizzati come parte di un esperimento supervisionato dal Nixon di Kiefer Sutherland, che prende di mira la comunità nera. Dal cibo che consumano ai prodotti per capelli che usano, tali cloni vengono riempiti di una sostanza che li renderà più docili. Tutto questo viene fatto da una struttura sotterranea con telecamere che sorvegliano ogni angolo del mondo al di sopra. Fontaine, dunque, scopre di non avere nemmeno una vera famiglia poiché tutta la sua vita è stata solo un’invenzione.

Presto, lui e il resto della comunità si riuniscono per lanciare una ribellione che farà saltare in aria la cospirazione, portando però alla luce un’ulteriore rivelazione. Per farcela, il trio escogita un piano che prevede che Fontaine venga colpito alla spalla. Come successo in precedenza nel film, egli viene poi portato sottoterra per essere scambiato con un nuovo clone. Tuttavia, questa volta Fontaine si sveglia e inizierà a farsi strada attraverso la struttura. Tutto va secondo i piani, fino a quando Fontaine scopre di non essere solo laggiù. Si ritrova infatti davanti ad un uomo anziano e vestito con un camice bianco. È il Fontaine originale che si rivela essere l’artefice degli esperimenti genetici e delle clonazioni.

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Secondo lo scienziato il problema alla base delle rivolte, della violenza e delle differenze sociali è strettamente legato alle caratteristiche estetiche proprie di ogni diversa etnia. Il suo obiettivo è quello di azzerarle e rendere, nel corso di varie generazioni, tutti uguali alle controparti dei quartieri ricchi, ovvero tutti caucasici. L’omicidio a sfondo razziale del fratellino di Fontaine da parte di un agente di polizia lo ha dunque spinto a iniziare a creare quei cloni. Dopo aver spiegato che il paese sarebbe migliore con l’assimilazione anziché con l’annientamento, l’anziano Fontaine viene ucciso nel corso della baruffa finale, nella quale il suo progetto viene portato alla luce.

Ma chi è il Tyrone del titolo? Lo scopriamo solo una volta giunti all’ultima scena del film. In questa vediamo Fontaine svegliarsi e ripetere la sua classica routine già nel corso del racconto. Eppure c’è qualcosa di diverso in lui: ha le treccine e vive a Los Angeles. L’ambiguità si spiega nel momento in cui vede un servizio al telegiornale che racconta delle teorie sui cloni. Appare a quel punto sullo schermo un altro Fontaine. Ed è lì che un amico seduto affianco a lui si volta e gli dice “Quello non sei tu, Tyrone?”, rivelando così a chi faceva riferimento il titolo. Il racconto dunque si allarga, svelando che esperimenti non sono limitati solo al quartiere chiamato Glen ma a un territorio molto più ampio, aprendo di fatto le porte a possibili sequel.

Il trailer di Hanno clonato Tyrone e come vedere il film in streaming su Netflix

Come anticipato, è possibile fruire di Hanno clonato Tyrone unicamente grazie alla sua presenza nel catologo di Netflix, dove attualmente è al 8° posto della Top 10 dei film più visti sulla piattaforma in Italia. Per vederlo, basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nel catalogo.

Fonti: IMDb, Collider

The Morning Show: svelato il teaser della terza stagione

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Apple TV+ ha pubblicato oggi un avvincente teaser per l’attesissima terza stagione di The Morning Show, interpretata e prodotta da Jennifer Aniston e Reese Witherspoon e in uscita il 13 settembre con i primi due episodi dei dieci totali, seguiti da nuove puntate settimanali ogni mercoledì, fino all’8 novembre.

Nella terza stagione di The Morning Show, il futuro della rete è messo in discussione e la lealtà dei singoli protagonisti è spinta al limite quando un gigante della tecnologia mostra interesse verso la UBA. Si formano alleanze inaspettate, le storie private vengono utilizzate come armi e tutti sono costretti a confrontarsi con i propri valori e principi, dentro e fuori dalla redazione. Insieme ad Aniston e Witherspoon, il cast stellare della terza stagione è guidato da Billy Crudup, Mark Duplass, Nestor Carbonell, Karen Pittman, Greta Lee, Jon Hamm, Nicole Beharie e Julianna Margulies.

La serie, vincitrice di Emmy, SAG e Critics Choice Award e già confermata per una quarta stagione, è diretta e prodotta da Mimi Leder, con Charlotte Stoudt come showrunner e produttrice esecutiva. “The Morning Show” è prodotto dallo studio Media Res e prodotto a livello esecutivo da Michael Ellenberg con Media Res, insieme ad Aniston e Kristin Hahn con Echo Films e Witherspoon e Lauren Neustadter con Hello Sunshine. Mimi Leder è anche produttrice esecutiva.

La seconda stagione di The Morning Show, disponibile su Apple TV+, ha ricevuto una nomination agli Emmy come Miglior attrice protagonista in una serie drammatica per Reese Witherspoon, una nomination come Miglior attore non protagonista in una serie drammatica per Billy Crudup, che lo aveva già vinto per la prima stagione, e una candidatura a Miglior guest star femminile in una serie drammatica a Marcia Gay Harden.

Nella prima stagione, Billy Crudup, nei panni di Corey Ellison, ha vinto un Emmy come Attore non protagonista in una serie drammatica, oltre a un Critics Choice Award, mentre, grazie all’interpretazione di Alex Levy, Jennifer Aniston ha ricevuto un SAG Award per la Migliore interpretazione in una serie drammatica. La serie ha anche ricevuto la nomination dalla Television Critics Association come Outstanding New Program e un TV Choice Award per Best New Drama.

Disney+: tutte le novità di agosto 2023

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Anche quest’estate, Disney+ continua a regalare emozioni: la terza stagione dell’attesissima Only Murders in the Building arriva sulla piattaforma streaming, con nuovi episodi settimanali a partire dall’8 agosto. Anche i fan dei viaggi spaziali saranno accontentati questo agosto, con Star Wars: Ahsoka e con il film Marvel Studios Guardiani della Galassia: Vol 3, due titoli che arricchiscono un mese colmo di appuntamenti! Per gli amanti del cibo, anche Carmy e la sua brigata tornano ad agosto con la seconda stagione di The Bear.

Disney+ è la casa dedicata allo streaming di film e serie di Disney, Pixar, Marvel, Star Wars, National Geographic e Star, compresi gli esclusivi Disney+ original. Un ultimo saluto alla East High: L’amatissima serie High School Musical: The Musical: La Serie, si concluderà con la quarta stagione il 9 agosto… ma la musica non finisce qui. Tutti i film e gli spin-off di High School Musical sono disponibili in streaming su Disney+.

Il 2 agosto preparatevi a vivere emozioni incredibili quando approderanno su Disney+ il finale della sesta stagione di 9-1-1 e il finale della quarta stagione di 9-1-1: Lone star. Giornata mondiale dell’elefante: Dal 2012, il 12 agosto si festeggia la Giornata mondiale dell’elefante, un momento per onorare questi grandi animali intelligenti e riflettere sulla loro condizione. Per celebrare i maestosi animali, è disponibile in streaming I segreti degli elefanti di National Geographic, una serie che cambierà per sempre tutto ciò che pensavate di sapere su di loro. Per tutti i fan di Star Wars! Il 2 agosto arriveranno su Disney+ i nuovi episodi della prima stagione di Star Wars: Young Jedi Adventures.

Io Capitano: la prima clip del film di Matteo Garrone

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01 Distribution ha diffuso la prima clip di Io Capitano, il nuovo film del regista italiano Matteo Garrone che sarà presentato in concorso all’80esima edizione della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia. 

Io Capitano – il film

Io Capitano racconta il viaggio avventuroso di due giovani, Seydou e Moussa, che lasciano Dakar per raggiungere l’Europa. Un’Odissea contemporanea attraverso le insidie del deserto, gli orrori dei centri di detenzione in Libia e i pericoli del mare.

MCU: 10 costumi che hanno deluso i fan dei fumetti

I Marvel Studios hanno fornito innumerevoli esempi di costumi straordinari da quando il MCU è stato lanciato nel 2008, ma ce n’è una piccola manciata di questi che, per dirla senza mezzi termini, ha deluso enormemente i fan dei fumetti… Dall’uscita di Iron Man nel 2008, ci sono stati presentati tantissimi costumi incredibili di eroi e cattivi nel Marvel Cinematic Universe. Sfortunatamente, c’è sempre qualcosa di negativo e una piccola minoranza di questi, nel corso degli anni, non è stata all’altezza delle aspettative dei fan.

Ant-Man (Ant-Man)

ant-man mcuApprezziamo il fatto che la tuta indossata da Scott Lang in Ant-Man del 2015 fosse la stessa indossata da Hank Pym durante la Guerra Fredda, ma il motivo per cui sembrava così malmessa non ha aiutato molto: l’aspetto coriaceo del materiale non gli ha giovato, mentre il design del casco non è affatto convincente. Ora, siamo disposti ad ammettere che questo costume ha un aspetto al 100% Ant-Man, ma se tiriamo in ballo i fumetti, siamo sicuri che converrete che ci sono versioni migliori che i Marvel Studios avrebbero potuto adattare. Se l’intenzione è sempre stata quella di utilizzare un costume retrò, perché non abbracciare il casco originale e un design più colorato nel MCU? Il sequel ha migliorato questo design, anche se si potrebbe affermare che la Marvel non ha ancora trovato una soluzione per questo eroe, soprattutto dopo aver visto i nano-caschi dell’ultimo film.

Iron Man (Spider-Man: Homecoming)

MCU iron manUn nuovo film Marvel significa che Iron Man deve avere un’armatura diversa. Siamo sicuri che la Disney non lo ammetterebbe mai, ma il motivo, secondo molti fan, è il vile denaro e le alte vendite di merchandising associate al Vendicatore corazzato. Così, quando nel 2017 è arrivato Spider-Man: Homecoming, nessuno si è sorpreso di vedere Iron Man vestito con un’altra nuova armatura che, nonostante si ispirasse agli Ultimates, non rendeva giustizia all’armatura disegnata da Bryan Hitch. In effetti, era semplicemente “sgradevole da guardare” secondo i fan, senza una vera ragione per un torso argentato al di là del desiderio di smuovere un po’ le cose e di creare un’altra costosa action figure di Hot Toys da vendere nei negozi.

Gorr Il Macellatore di Dei (Thor: Love and Thunder)

Thor: Love and ThunderApprezziamo il fatto che Christian Bale non volesse necessariamente indossare una tuta in motion-capture per interpretare Gorr il Macellatore di Dei, ma sarebbe stato infinitamente meglio di questo tentativo a metà in Thor: Love and Thunder. Un trucco bizzarro e alcune cicatrici sulla pelle hanno fatto poco per rendere Bale meno ridicolo, e il fatto che indossasse poco più di un mantello grigio… beh, impallidisce in confronto alla sostanza nera vivente che circondava la sua controparte nei fumetti (che formava anche la Necrosword e rendeva Gorr un’arma vivente). Non ha funzionato ed è stata un’altra delusione in un film del MCU pieno di delusioni.

Deathlok (Agents Of S.H.I.E.L.D.)

Non è ancora chiaro se Agents of S.H.I.E.L.D. sia da considerare canonico (almeno su Terra-616), ma sarebbe sbagliato non menzionare quello che è stato definito dai fan un “costume orrendo“. Sebbene sia innegabile che questo personaggio dovesse subire modifiche nel passaggio dalla pagina allo schermo, il costume con cui è finito sembra solo spazzatura da quattro soldi. Il materiale gommoso e le luci inutili lo rendono più adatto a un vecchio episodio dei Power Rangers degli anni Novanta. Non è difficile capire che i costumi dei supereroi con un budget televisivo non sono un’impresa facile, ma chi ha ideato questo… beh, ha mai visto una foto di Deathlok? La serie ABC è migliorata con il passare del tempo, ma questo è stato un punto basso indimenticabile.

Ghost (Ant-Man & The Wasp)

Fare di Ghost una villain femminile in Ant-Man and The Wasp non è stata una cattiva idea e la scelta di Hannah John-Kamen per interpretare il personaggio è stata una mossa geniale da parte della Marvel. È solo un peccato che sia il film stesso del MCU che il costume indossato dal cattivo siano stati così poco convincenti. Nei fumetti Ghost ha un qualcosa di inquietante che qui manca del tutto, grazie a questo sforzo sterile e plasticoso che sullo schermo appare più che generico. La maschera è stata una vera mancanza, mentre l’aggiunta del cappuccio ha fatto sì che praticamente nulla di ciò che abbiamo visto qui funzionasse davvero. Siamo entusiasti di vedere il ritorno di Ghost in Thunderbolts ma, se il concept art può darci un’idea di ciò che dobbiamo aspettarci, non è stato fatto abbastanza per sistemare l’aspetto del personaggio.

Captain America (The Avengers)

Chris-Evans-as-Captain-AmericaCapitan America ha indossato molti costumi diversi nel MCU da quando è stato introdotto in Captain America: Il primo vendicatore, ma quando è stato trasportato ai giorni nostri, le cose sono andate terribilmente, terribilmente male. Creato nella storyline dall’Agente Coulson, questo costume stravagante faceva “sembrare Chris Evans un’erbaccia” ed era fin troppo impegnativo. Ricoperta di cerniere, tasche e righe (fin troppe, questa misera scusa di look moderno per Capitan America è stata una delusione totale, e il fatto che sia stata ampiamente ridisegnata per Avengers: Age of Ultron suggerisce almeno che i Marvel Studios erano consapevoli degli errori commessi. Anche Chris Evans odiava l’armatura, anche se è stato stranamente nostalgico vederla rivisitata in Avengers: Endgame qualche anno fa.

Green Goblin (Spider-Man: No Way Home)

Spider-Man: No Way HomeDetestiamo essere negativi nei confronti di questo incredibile film, ma Spider-Man: No Way Home non ha davvero reso giustizia a Green Goblin dal punto di vista dei costumi. Il suo classico (e, a quanto pare, discutibile) costume verde è stato a malapena mostrato e la maschera è stata distrutta troppo presto. Quando il Goblin fa sentire la sua presenza più avanti nel film, è in un costume raffazzonato che si salva solo per il fatto che il poncho viola e il cappuccio rendono almeno omaggio ai fumetti. Abbiamo apprezzato ogni espressione facciale “da pazzo” di Willem Dafoe durante queste scene, ma la maschera avrebbe dovuto avere un’altra possibilità. Sarebbe stato utile anche se le scene in cui Norman costruisce la sua nuova tuta non fossero state eliminate.

Whiplash (Iron Man 2)

MCU Whiplash Iron Man 2Whiplash – che era uno strano mashup sia di quel cattivo che di Crimson Dynamo – ha avuto un paio di look diversi in Iron Man 2, ma entrambi hanno deluso. Il primo è stato forse il peggiore e, sebbene il suo utilizzo della tecnologia del reattore arc di Tony Stark abbia giocato un ruolo chiave nella trama del sequel, sembra solo un pigro imitatore di Iron Man e di conseguenza risulta poco ispirato. La sua apparizione finale (che ha ricevuto una quantità di tempo risibile) è così generica che è difficile ricordare l’aspetto di Whiplash quando finalmente indossa la sua armatura. I fan dei fumetti la definisco un’apparizione “semplicemente brutta“, perché non c’era nulla in questo film che riscattasse il grande cattivo di Mickey Rourke.

Shocker (Spider-Man: Homecoming)

Prima di concludere questa rubrica, dobbiamo menzionare un altro cattivo dimenticabile che meritava molto di più all’interno dell’MCU. Un’action figure ha confermato che i Marvel Studios avevano preso in considerazione un design accurato per Shocker, che però è stato abbandonato e ha finito per assomigliare a un generico teppista con guanti fantascientifici piuttosto che a un supercriminale memorabile. Onestamente, è una delle più grandi mancanze di Spider-Man: Homecoming. L’Avvoltoio aveva un aspetto fantastico, quindi non sappiamo cosa sia andato storto in questo caso. Da allora non c’è traccia di Shocker (o Scorpion), quindi forse i Marvel Studios sperano di riscattarli in futuro. Per ora, però, i fan dei fumetti “continueranno a lottare” per accettare il fatto che Shocker sia apparso così durante il suo debutto nel live-action.

Taskmaster (Black Widow)

taskmasterIl fatto che Taskmaster di Black Widow non avesse letteralmente un teschio al posto della faccia è una decisione facile da capire da parte della Marvel, e il tentativo di includere lo schema di colori blu, bianco e arancione che siamo abituati a vedere nei fumetti è apprezzato. Tuttavia, il modo in cui è stato combinato per il MCU non funziona e sembra piuttosto insulso. Come per Ghost, non sono state apportate modifiche significative all’aspetto del personaggio in Thunderbolts, una decisione sconcertante da parte dei Marvel Studios. Il MCU di solito è in grado di realizzare grandi costumi, ma in questo caso qualcosa non è stato tradotto correttamente. Di conseguenza, Taskmaster appare un generico cattivo da film d’azione.

The Killer: una prima immagine di Michael Fassbender nel film di David Fincher

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Dopo essere stato annunciato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia di quest’anno, The Killer, il nuovo film diretto da David Fincher dopo Mank, si mostra ora con una prima foto ufficiale svelata tramite Empire. Rilasciata da Netflix, che distribuirà il film nel proprio catalogo a partire dal 10 novembre, l’immagine ci offre un primo sguardo a Michael Fassbender, protagonista del film, mentre nei panni dell’assassino del titolo guarda fuori dalla finestra di un appartamento con un cannocchiale, probabilmente intento a pedinare una delle sue vittime.

Accanto a Fassbender, in The Killer ritroveremo in un ruolo da protagonista anche Tilda Swinton. La logline ufficiale fornita da Netflix recita: “dopo un incidente quasi fatale, un assassino combatte i suoi datori di lavoro e se stesso, mentre porta avanti una caccia all’uomo internazionale che insiste non avere nulla di personale“. Sono dunque ancora vaghi i dettagli sulla trama del film, adattamento dell’omonima graphic novel francese di Alexis Nolent e Luc Jacamon, con una sceneggiatura di Andrew Kevin Walker.

The Killer, il cast del film

Come già riportato, Michael Fassbender e Tilda Swinton interpreteranno i protagonisti, ma il cast include anche Kerry O’Malley nei panni di Dolores e Charles Parnell (Top Gun: Maverick) nei panni di Hodges, Arliss Howard (Full Metal Jacket) e la star brasiliana Sophie Charlotte nel film. Il direttore della fotografia Erik Messerschmidt (Mindhunter) collabora ancora una volta con Fincher per il film, mentre il regista torna a collaborare con Trent Reznor e Atticus Ross (The Social Network, Millennium, Gone Girl, Mank) per comporre la colonna sonora di The Killer. Sappiamo inoltre che la durata del film è pari a 113 minuti, il che lo rende il secondo film più corto nella filmografia di Fincher dopo Panic Room.

Superman Legacy: la scenografa del film elogia la “visione cristallina” di James Gunn

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Come ormai noto, il DC Universe sta per ripartire da zero, con l’inizio di un nuovo universo guidato da James Gunn e Peter Safran, che stanno supervisionando l’intera operazione. Il primo film del DCU sarà Superman: Legacy, che non solo lancerà un intero universo di storie, ma darà anche all’amato supereroe una nuova direzione per il futuro. Il film, scritto e diretto da Gunn, ha da poco trovato i suoi protagonisti, come anche altri importanti membri del cast. La scenografa Beth Mickle si è unita ora alla troupe, lavorando al fianco di Gunn per dare vita a Metropolis e al resto del nuovo Universo DC.

Durante una recente intervista con ScreenRant, Mickle ha elogiato la “visione cristallina” di Gunn per Superman: Legacy. “Sto lavorando al nuovo film di Superman e non potrebbe esserci un onore più grande di questo. Sono molto felice. Siamo tutti molto entusiasti di far parte della squadra. Siamo molto fortunati che Gunn abbia una visione così cristallina di ciò che vuole che siano i suoi film. E non succede spesso.“, ha spiegato Mickle. “Molto spesso questa visione ce l’ha il regista, ma spesso sono gli scenografi o i costumisti che la trovano per il regista”.

Ma Gunn è arrivato con una brillante prima bozza della sceneggiatura, che è un’altra cosa molto rara, e da questa emerge davvero un’idea chiara di come sarà girato il film, di come vuole che si presenti“, ha continuato. “Ha forti riferimenti. Ha riferimenti musicali fantastici, ed è davvero articolato al riguardo. Ha davvero delineato questa meravigliosa tabella di marcia per il mio team, me e gli altri dipartimenti creativi. Proponiamo dunque concept art, riferimenti e li condividiamo con lui, che dà sempre ottimi feedback, suggerimenti ma anche molta licenza creativa, il che è anche raro, specialmente per qualcuno che ha una tale visione“.

Superman: Legacy, tutto quello che sappiamo sul film

Superman: Legacy, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting, come già detto, ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman: Legacy è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Superman: Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025

Billions: trailer della settima e ultima stagione in arrivo su SKY

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Potere, denaro, lealtà: New York è da anni il palcoscenico sul quale i protagonisti di Billions,  l’acclamata serie americana con Paul Giamatti (John Adams, Sideways) e Damian Lewis (Una spia tra noi, Band Of Brothers, Homeland), si scontrano nel gioco ad alto rischio che è l’alta finanza. Dal 12 agosto su Sky e in streaming su NOW la settima e ultima stagione del titolo SHOWTIME che Sky ha portato sugli schermi fin dal primo episodio, e di cui oggi viene rilasciato il trailer ufficiale.

Il capitolo finale della serie vede il ritorno del miliardario Bobby Axelrod (Damian Lewis), per affrontare un’ultima volta il procuratore federale Chuck Rhodes (Paul Giamatti), suo avversario (e a tratti alleato) da sempre.  Ma quando la posta in gioco aumenta tanto da raggiungere Wall Street, il loro gioco di abilità minaccia di rovesciare imperi. Sarà un trionfo per alcuni e un crollo per altri, e tutte le certezze iniziano a vacillare sotto il peso di una tensione crescente. Le alleanze si ribalteranno, le vecchie ferite diventeranno armi con cui destabilizzare i fragili equilibri fin qui raggiunti, la lealtà di ognuno dei protagonisti verrà messa alla prova e il tradimento sarà sempre dietro l’angolo per far crollare ogni sicurezza.

Nel cast tornano Maggie Siff, Corey Stoll, David Costabile, Asia Kate Dillon, Condola Rashad, Jeffrey DeMunn, Toby Leonard Moore, Malin Akerman, Toney Goins, Daniel Breaker e Sakina Jaffrey. Una serie SHOWTIME, prodotta da Best Available! e TBTF Productions Inc. I creatori della serie Brian Koppelman e David Levien stanno sviluppando quattro potenziali spin-off: Millions sui finanzieri emergenti; Trilioni sugli ultra-ricchi; e altri due spettacoli senza titolo che si svolgeranno rispettivamente a Miami e Londra.

Dungeons & Dragons: un sequel è ancora possibile, ad una condizione

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Contrariamente a quanto inizialmente riportato, un sequel di Dungeons & Dragons: L’onore dei ladri (qui la recensione) non è ancora fuori da ogni discussione. Il CEO della Paramount, Brian Robbins, ha infatti anticipato che il seguito potrebbe ancora concretizzarsi, purché venga soddisfatta una precisa condizione. Diretto da John Francis Daley e Jonathan Goldstein, il film, adattamento dell’amato gioco di ruolo da tavolo, è come noto stato accolto da ottime recensioni, ma ha sottoperformato al botteghino, terminando la sua corsa nelle sale con soli 208 milioni di dollari su un budget di 150 milioni di dollari.

Alla luce di ciò, in una recente intervista con Variety, Robbins ha rivelato che un sequel di Dungeons & Dragons: L’onore dei ladri non è in realtà impensabile, nonostante appunto il primo film abbia perso denaro. La condizione che deve però essere soddisfatta è il “trovare un modo per realizzarlo a un costo inferiore“. Data la buona accoglienza ricevuta dal film, basterebbe dunque che il sequel venga realizzato con un budget ridotto, così da poter eventualmente ottenere maggiori profitti.

Non si tratta però di un requisito da poco, considerando che per ottenere effetti speciali importanti come quelli presenti nel primo film saranno necessarie delle spese non indifferenti. Se però si troverà un modo per dar vita ad una storia meno complessa, allora il progetto potrebbe davvero prendere vita. Per mantenere basso il budget del sequel, ad esempio, si potrebbe potenzialmente ridurre in qualche modo il numero dei grandi set e degli effetti speciali, puntando su altri elementi che hanno funzionato bene nel primo film. Non resta dunque che aspettare, per sapere se le discussioni relative al sequel andranno a buon fine.

Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri

Il film live-action di  Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri è scritto e diretto dal  duo di Game Night  Jonathan Goldstein e John Francis Daley. Il film è interpretato da Chris Pine (Wonder Woman 1984), Michelle Rodriguez (F9), Justice Smith (Detective Pikachu), Hugh Grant (Quattro matrimoni e un funerale), Sophia Lillis (It film), Chloe Coleman (My Spy) e la star di Bridgerton Regé-Jean Page. Il film è coprodotto e cofinanziato da Hasbro, eOne e Paramount Pictures. eOne gestisce la distribuzione nel Regno Unito e in Canada, mentre Paramount distribuisce ovunque. È anche prodotto da Brian Goldner e Jeremy Latcham di Hasbro come parte del suo accordo con eOne, ramo di intrattenimento di Hasbro.

Le ultime novità di luglio in sala nei cinema italiani

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In quest’ultima settimana di luglio al cinema ci sono solo poche novità ma sono davvero molto interessanti. In sala è possibile vedere, oltre ai quattro titoli che fanno parte del panorama paneuropeo, anche Il Castello nel Cielo di Hayao Miyazaki realizzato nel 1986 e ispirato all’isola immaginaria creata da Jonathan Swift. Questo classico, che fa parte della rassegna estiva Un mondo di sogni animati, rimarrà disponile sul grande schermo fino al 2 agosto e permetterà, a chi non lo ha ancora visto, di scoprire una delle opere più belle del maestro giapponese dell’animazione.

Ovviamente il gradino più alto del Box Office italiano, ma anche di tutto il mondo, è tinto di color rosa come tutte le persone che sono corse negli ultimi sette giorni per vedere Barbie di Greta Gerwig. Il live action dedicato alla celebre bambola Mattel si è aggiudicato il premio come Miglior weekend di apertura per un film diretto da una regista e non solo ma anche quello per essere il Miglior weekend di apertura per un film nel 2023.

Vediamo insieme le ultime novità di luglio al cinema 

Hai mai avuto paura?

La prima novità di luglio è Hai mai avuto paura? l’opera prima della regista Ambra Principato, diplomata al Centro Sperimentale di Cinematografia di Milano e specializzata nella realizzazione di contenuti per il web. Questo film è un horror gotico ambientato nel passato, nell’Italia del 1813 in un borgo. La trama racconta la storia di un villaggio scosso da inspiegabili episodi violenti che sembrano accadere ad ogni plenilunio, i contadini disperati infatti scoprono che sono continuamente attaccati da un animale selvatico sconosciuto che sta uccidendo il loro bestiame. Quando la bestia miete però la sua prima vittima umana, un cacciatore proveniente dalle montagne inizia a dargli la caccia tra i boschi e nel paese. Intanto il piccolo Orazio è l’unico a notare il comportamento strano e misterioso di suo fratello Giacomo. Il cast di quest’opera da brivido è composto da Justin Korovkin, Lorenzo Ferrante, Elisa Pierdominici, Mirko Frezza e Marta Richeldi.

Kursk

Prima di Un altro giro e di vincere nel 2021 l’Oscar come Miglior film in lingua straniera il regista danese Thomas Vinterberg ha girato il film drammatico e storico Kursk che finalmente esce anche in Italia. Questo lungometraggio mostra il disastro del sottomarino nucelare russo K-141 e la negligenza governativa che ha caratterizzato la tragedia. Mentre i marinai lottano per la sopravvivenza nel mare di Barents nell’agosto del 2000, le loro famiglie combattono contro i politici e gli impossibili ostacoli burocratici cercando disperatamente di portarli in salvo. I protagonisti di questa pellicola tratta sulla tragedia vera del sommergibile sono interpretati da Matthias Schoenaerts, Lea Seydoux e Colin Firth.

Noi anni luce

Sulla scia lasciata da Colpa delle stelle e dei “sick movie”, cioè film con almeno uno dei giovanissimi protagonisti che soffre di una malattia grave o terminale, arriva nelle nostre sale Noi anni luce. Il lungometraggio di Tiziano Russo è incentrato su Elsa, una ragazza di 17 anni che scopre di essere affetta da leucemia. La sua unica possibilità di salvarsi è un trapianto di midollo, ma il solo a poterglielo donare è suo padre che non ha mai conosciuto. Inizia così questo viaggio on the road alla ricerca dell’uomo che può salvarle la vita e ad accompagnarla c’è Edo, un ragazzo conosciuto in ospedale affetto dalla sua stessa malattia. I due adolescenti Elsa e Edo sono interpretati da Carolina Sala e Rocco Fasano nel cast anche Caterina Guzzanti, Fabio Troiano e Daniele Parisi.

Rheingold

L’ultima novità di luglio è Rheingold, il biopic del 2022 diretto da Fatih Akin. Questo gangster drama è basato sul romanzo autobiografico Everything or Nothing di Xatar e si concentra sulla vita del rapper e produttore musicale tedesco passato dal ghetto alla vetta delle classifiche musicali. Dall’inferno di una prigione irachena Giwar Hajabi, il futuro Xatar, arriva in Germania da ragazzino con la sua famiglia a metà degli anni Ottanta, crescendo poi in poco tempo passa da piccolo criminale a grande spacciatore, ma quando perde un prezioso carico di droga la sua vita cambierà del tutto.

Giornate degli Autori, ecco il programma ufficiale della ventesima edizione

É stato presentato oggi nel corso della conferenza stampa il programma della ventesima edizione delle GIORNATE DEGLI AUTORI che si svolgerà nell’ambito dell’80 Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia dal 30 agosto al 9 settembre.

Per le Giornate degli Autori la ventesima edizione è una sorta di “rito di passaggio”, ben rappresentato dall’immagine dell’anno, tratta dalla performance “Doposole” di Anna Franceschini, in cui il passato dialoga con il presente, il tempo viene interrogato alla ricerca di una identità. Un’indagine che ben si accompagna alla scelta di autrici e autori che hanno il coraggio di uscire dalla loro comfort zone; registi che, come si dovrebbe fare a vent’anni, partono alla scoperta del mondo, spesso un mondo lontano da quello in cui vivono, ma che serve a meglio definire la costruzione di un’identità adulta.

Le Giornate degli Autori compiono vent’anni, escono dall’adolescenza, fanno i primi conti con un segmento di passato e gettano le basi per l’avvenire. E noi festeggiamo questo importante compleanno con autrici e autori che hanno il coraggio di uscire dalla loro zona di comfort.

A partire dal film di apertura del Concorso internazionale delle Giornate degli Autori, Los océanos son los verdaderos continentes, esordio al lungometraggio del regista milanese Tommaso Santambrogio. Il film, co-produzione italo-cubana, è integralmente ambientato a Cuba e della Cuba contemporanea riesce a restituire malinconia e vitalità, speranze e sogni perduti, attraverso una storia che tocca tre generazioni.

La regista francese Élise Girard si trasferisce in Giappone per il suo terzo lungometraggio, Sidonie au Japon. Bisogna andare in capo al mondo per ritrovare se stessi? Per Sidonie, magnificamente interpretata da Isabelle Huppert, pare proprio di sì. In un luogo sconosciuto e impenetrabile, in un continuo alternarsi tra passato e presente, tra fantasmi e persone reali, la donna ritrova senso e identità perduti.

Restiamo in Giappone con Kyoshi Sugita, uno dei nomi più interessanti del cinema asiatico contemporaneo che in Kanata no uta affronta, con uno stile lineare, semplice ma mai semplicistico, il tema dell’empatia e dell’altruismo. Qui una ragazza solitaria osserva il dolore nei volti di sconosciuti, altrettanto solitari, che poi si trasformano in persone familiari da abbracciare.

La sofferenza ritratta dall’esordiente olandese Stefanie Kolk in Melk potrebbe apparire come un muro invalicabile che non offre alcuna speranza. Ma donare agli altri ciò che la sorte ha reso inutile per se stessi – in questo caso il latte materno destinato a un bambino mai nato – è un segnale probabilmente spiazzante, sicuramente forte. Ed è l’indicazione, non retorica, ma pratica, di un voler rinascere con gli altri.

La belga Delphine Girard in Quitter la nuit, sorta di sequel del cortometraggio Une sœur che le valse la candidatura agli Oscar 2020, è lucida e mai retorica nel narrare l’indagine poliziesca che ruota attorno a una violenza di stupro e riesce a restituire la forza salvifica di un sodalizio femminile (in questo caso tra la vittima e la poliziotta).

Un figlio, una madre biologica, una madre adottiva. La più classica delle triangolazioni narrative che portano al conflitto. E invece il basco Víctor Iriarte (Sobre todo de noche), rompendo convenzioni letterarie e con l’aiuto delle straordinarie interpreti Lola Dueñas e Ana Torrent, formula il racconto di un’alleanza sorta per cercare e difendere il senso autentico delle relazioni, anche di quelle che spesso sono intrappolate in vincoli burocratici costruiti da chi non pensa ai sentimenti.

La canadese Ariane Louis-Seize è interprete di un cinema indipendente e di genere e in Vampire humaniste cherche suicidaire consentant mette in scena una giovanissima vampira malata di empatia. Rifiuta di nutrirsi perché ucciderebbe, sovvertendo dunque la regola scritta da chi per vivere si sente autorizzato a sopraffare il prossimo.

E parlano di sodalizi ed alleanze artistiche due film pur molto distanti tra loro, il marocchino Backstage di Afef Ben Mahmoud e Khalil Benkirane e il greco To kalokairi tis Karmen di Zacharias Mavroeidis. Nel primo, sorta di road movie danzante che si avvale delle bellissime coreografie del belga-marocchino Sidi Larbi Cherkaoui, i registi si addentrano nella vita di una compagnia di ballo e di questa svelano le dinamiche interne tra piccole vendette e regolamenti di conti, segreti e confessioni. Il secondo è una commedia apertamente queer che esplora il significato di varie relazioni, tra cui quelle con la famiglia, i partner, gli amici e gli animali domestici e racconta di due amici che si godono una giornata nella spiaggia gay di Atene collaborando a un’idea di lungometraggio.

A una presa di coscienza collettiva si affida Wu yue xue di Chong Keat Aun. Fantasmi di una tragedia passata che nel presente provano a riproporsi per riportare alla luce il rimosso. I massacri della storia spesso sono dimenticati. E allora un regista dalla Malaysia sfida il silenzio con l’immaginazione e con un linguaggio personale.

Dal teatro di strada di Chong Keat Aun alla commedia greca di Aristofane (Lisistrata) come fonte di ispirazione per il regista iraniano Ayat Najafi. Dal concorso agli eventi speciali, permane il serrato confronto tra vita e arte. Aftab mishavad, film che inaugura il nostro fuori concorso, racconta di una potente e complessa ribellione, del rischio della vita, delle repressioni, di libertà da conquistare, di donne che si prendono in carico il compito di sovvertire regole che non sono state scolpite sulla pietra e che dovrebbero, al più presto, dissolversi per una volontà generale.

Due registi slovacchi, Ivan Ostrochovský e Pavol Pekarčík (Photophobia), arrivano in Ucraina. Tra le rovine di una guerra devastante decidono di assumere un punto di vista alternativo, quello dei bambini che hanno trovato riparo in una stazione della metropolitana. Non hanno intenzione di nascondere nulla, semplicemente inseguono il quotidiano nella distruzione, pedinano la vita ostinata.

Gianluca Matarrese in L’expérience Zola ci porta in un altrove linguistico e letterario dove lavora con una coppia di attori teatrali francesi e con loro percorre il tragitto che dalla realtà porta alla finzione e viceversa in uno scambio continuo tra arte e vita.

La regista franco-palestinese Lina Soualem (Bye Bye Tibériade) compie un percorso a ritroso nel tempo, incontrando sua madre, la nota attrice Hiam Abbass, e le altre donne che compongono una grande famiglia, quelle che hanno vissuto nella Palestina del secolo scorso, tra guerre, speranze, ingiustizie, diaspore e quella fiera volontà di restare per affermare la propria presenza.

Un altro regista italiano, Edoardo Morabito (L’avamposto), si mette in movimento, prende la direzione della foresta amazzonica per seguire le tracce di un eco-guerriero scozzese che all’Amazzonia ha dedicato la sua vita. Il mondo così com’è ora non corrisponde ai nostri desideri. O meglio, i nostri desideri non dialogano con le nostre pratiche e quel mondo reagisce, muta, talvolta diventa inospitale. Si può cambiare rotta? Possiamo affidarci agli ideali di chi pare destinato a una grandiosa sconfitta?

E poi, la celebre regista francese Céline Sciamma, Presidente di giuria della scorsa edizione, ci fa omaggio di un breve film girato a Roma in modalità produttiva completamente autonoma e avvalendosi del contributo artistico della cantante Chiara Civello: un piccolo gioiello legato al nome di Patrizia Cavalli (This is how a child becomes a poet).

Lo stesso giorno, alla stessa ora, nella stessa sala, Sciamma si troverà accanto a Teona Strugar Mitevska (21 days until the end of the world). Anche la regista macedone ha deciso di regalare qualcosa al pubblico, un diario intimo, una riflessione politica, un atto di ribellione. E chi meglio di Mitevska e Sciamma per l’insubordinazione?

Film di chiusura fuori concorso è lo statunitense Coup! di Austin Stark e Joseph Schuman con Peter Sargsaard. Protagonista è un piccolo gruppo asserragliato in una villa nel 1918 per proteggersi dall’Influenza Spagnola in preda agli istinti umani dai quali dovremmo liberarci. Egoismi, ambizioni, sotterfugi, trame oscure, tradimenti. Saremo mai in grado di essere migliori?

Giornate-degli-autori-2023

Il regista di Blue Beetle voleva realizzare una origin story di Bane per la DC

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Arriverà nelle sale italiane dal 17 agosto il nuovo film DC Blue Beetle, incentrato su un ragazzo che viene scelto per diventare un ospite simbiotico dello Scarabeo, un’antica reliquia biotecnologica aliena che gli garantisce una potente armatura esoscheletrica, trasformandolo nel supereroe Blue Beetle. Il film è diretto dal regista Angel Manuel Soto, il quale però ha recentemente raccontato di aver inizialmente avuto il desiderio di realizzare una origin story dedicata al personaggio Bane.

Intervistato da Den of Geek, il regista ha dunque spiegato cosa è successo quando ha ricevuto per la prima volta la chiamata per lavorare con DC. “Volevo presentare delle idee, e una di queste era la storia delle origini di Bane“, ha detto Soto. “Ho sempre pensato che ci fosse qualcosa di interessante nell’esplorare la sua realtà e come nasce un personaggio del genere“. Tuttavia, la conversazione è andata in un modo diverso e la Warner Bros. ha detto: “C’è questo personaggio che stiamo sviluppando da un paio d’anni. Il Blue Beetle, un supereroe latino“. Il resto, come si suol dire, è storia.

Bane, come noto, è già stato portato al cinema, anche se i due film in questioni non hanno effettivamente proposto la storia delle sue origini. La prima apparizione risale al film Batman & Robin, dove però è rappresentato come un forzuto senza cervello, incapace di parlare. Una versione più apprezzata del personaggio è poi apparsa in Il cavaliere oscuro – Il ritorno, dove ad interpretare un Bane molto più intelligente e pericoloso vi è l’attore Tom Hardy. Deve dunque ancora esserci un film esclusivamente incentrato sulla storia delle origini di questo famoso supercriminale di Batman e chissà che proprio Soto non avrà occasione di realizzarlo in futuro nel nuovo DC Universe.

Cosa sappiamo su Blue Beetle?

Blue Beetle è un personaggio immaginario dei fumetti; venne pubblicato negli Stati Uniti d’America da diverse case editrici a partire dal 1940. Tale supereroe ha avuto nel tempo diversi alter ego. Kord “è saltato” nell’universo DC Comics durante Cisis on Infinite Earths  insieme a un certo numero di altri personaggi di Charlton Comics. Il secondo Blue Beetle in seguito ha recitato nel suo fumetto di 24 numeri. Kord non ha mai avuto superpoteri, ma ha usato la scienza per creare vari dispositivi che lo aiutassero a combattere il crimine.

È diventato un membro della Justice League of America ed è stato successivamente ucciso durante il crossover Infinite Crisis della DC Comics. Soto (“Charm City Kings”, “The Farm”) dirige da una sceneggiatura di Gareth Dunnet-Alcocer (“Miss Bala”), basata sui personaggi DC. Al fianco di Xolo Maridueña (“Cobra Kai”) troviamo Adriana Barraza (“Rambo: Last Blood”, “Thor”) nel ruolo della nonna di Jaime, Nana, Damían Alcázar (“Narcos”, “Narcos: Mexico”) in quello di suo padre, Elpidia Carrillo (“Mayans M.C.”, la saga di “Predator”) nel ruolo della madre, Bruna Marquezine (“Maldivas”, “God Save the King”) in quello di Jenny Kord, Raoul Max Trujillo (i film di “Sicario”,“Mayans M.C.”) come Carapax. I

Il Premio Oscar Susan Sarandon (“Monarch”, “Dead Man Walking”) come Victoria Kord e George Lopez (le saghe di “Rio” e “I Puffi”) nel ruolo di suo zio Rudy. Nel cast anche Belissa Escobedo (“American Horror Stories”, “Hocus Pocus 2”) nel ruolo della sorella di Jaime, Milagro, e Harvey Guillén (“What We Do in the Shadows”) che interpreta il Dott. Sanchez. Blue Beetle sarà disponibile nelle sale italiane a partire dal 17 agosto 2023 distribuito da Warner Bros. Pictures.

Barbie: i dirigenti della Mattel vogliono creare un intero franchise di film

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Sembra che il pubblico avrà modo di tornare a Barbieland in futuro, con un sequel di Barbie (qui la recensione) apparentemente in una fase iniziale di sviluppo presso la Warner Bros. Dopo l’enorme successo che il film di Greta Gerwig ha riscosso al botteghino, era infatti solo questione di tempo prima che lo studio decidesse di portare avanti con la narrazione stabilita dal film con protagonista Margot Robbie. Le Barbie possono essere qualunque cosa vogliano essere, e un sequel sembra un buon modo per esplorare come le idee e i temi che hanno reso speciale il primo film possono essere approfonditi in una storia diversa da quella che ha visto la Barbie stereotipata creare il proprio percorso.

Durante una recente intervista con Variety, Ynon Kreiz, CEO di Mattel, ha dunque parlato dell’approccio dello studio per i film in uscita: “Barbie, come marchio, ha molte iterazioni diverse. Le linee di prodotti di Barbie sono un marchio molto ampio. Oltre alla figura principale di Barbie, ha un’intera famiglia e molti elementi nel suo universo. È un mondo molto ricco… un marchio molto ampio e molto elastico, in termini di opportunità.” L’amministratore delegato ha però anche spiegato che non c’è fretta di portare un secondo film di Barbie sul grande schermo.

L’idea sarebbe quella di prendersi il giusto tempo per ideare la migliore storia possibile: “Non stiamo dicendo, ‘Okay, pensiamo già al film due e tre”. Facciamo bene il primo e rendiamolo un successo. E se lo fai, le opportunità si aprono molto rapidamente, una volta stabilito che il primo film è una rappresentazione di successo di un franchise sul grande schermo.” Resta da vedere se la Robbie e Ryan Gosling avranno voglia di riprendere i loro ruoli, mentre più difficile è il coinvolgimento della Gerwig, la quale al momento si è detta priva di idee per dei sequel ed è ora pronta ad impegnarsi con i film di Le Cronache di Narnia per Netflix. Se ci saraanno davvero più sequel, questi dovranno dunque essere pianificati attentamente.

Barbie, tutto quello che c’è da sapere sul film

Dalla sceneggiatrice/regista candidata all’Oscar Greta Gerwig (Piccole donne, Lady Bird) arriva Barbie con protagonisti i candidati all’Oscar Margot Robbie (Bombshell – La voce dello scandalo, Tonya) e Ryan Gosling (La La Land, Drive) nei panni di Barbie e Ken. Insieme a loro nel cast anche America Ferrera (End of Watch – Tolleranza zero, i film Dragon Trainer), Kate McKinnon (Bombshell – La voce dello scandalo, Yesterday), Michael Cera (Scott Pilgrim vs. the World, Juno), Ariana Greenblatt (Avengers: Infinity War, 65 – Fuga dalla Terra), Issa Rae (The Photograph – Gli scatti di mia madre, Insecure), Rhea Perlman (Nei miei sogni, Matilda 6 Mitica) e Will Ferrell (Anchorman, Ricky Bobby – La storia di un uomo che sapeva contare fino a uno).

Fanno parte del cast del film anche Ana Cruz Kayne (Piccole donne), Emma Mackey (Emily, Sex Education), Hari Nef (Assassination Nation, Transparent), Alexandra Shipp (i film X-Men), Kingsley Ben-Adir (Quella notte a Miami, Peaky Blinders), Simu Liu (Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli), Ncuti Gatwa (Sex Education), Scott Evans (la serie TV Grace e Frankie), Jamie Demetriou (Crudelia), Connor Swindells (Sex Education, Emma.), Sharon Rooney (Dumbo, Jerk), Nicola Coughlan (Bridgerton, Derry Girls), Ritu Arya (The Umbrella Academy) e il premio Oscar Helen Mirren (The Queen – La Regina). Il film è al cinema dal 20 luglio.

Barbie: la casa di Weird Barbie è ispirata a Psycho di Alfred Hitckcock

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Una casa nel film Barbie (la nostra recensione) è stata ispirata dal famoso thriller Psycho di Alfred Hitckcock. La nuova commedia fantasy di Greta Gerwig è interpretata da Margot Robbie  nei panni di Barbie e Ryan Gosling nei panni di Ken. Il film è stato un successo sia di critica che di pubblico, ottenendo ottimi risultati al botteghino. Uno dei momenti più divertenti del film è quando Stereotip Barbie (Robbie) deve fare visita a Weird Barbie (Kate McKinnon), che vive in una strana casa isolata dal resto delle Barbie.

La scenografa Sarah Greenwood ha condiviso i suoi pensieri sulla costruzione della casa di Weird Barbie. “Uno dei miei primi riferimenti è che sali le scale, e c’è la casa di ‘Psycho’, e abbiamo introdotto altri elementi.” Il suo design è stato deliberatamente distorto con tutto messo fuori forma e fuori ordine“, ha detto a Variety. “Ha una piscina di fronte e abbiamo dipinto uno squalo sul fondo“, aggiunge. “Abbiamo aggiunto il gatto di Weird Barbie. Come tutto il resto, è camuffato. Ma il suo gatto è alto 4 piedi e 6 pollici ed è un ritaglio che guarda lo squalo”.

casa di Weird BarbieBarbie, tutto quello che c’è da sapere sul film

Dalla sceneggiatrice/regista candidata all’Oscar Greta Gerwig (Piccole donne, Lady Bird) arriva Barbie con protagonisti i candidati all’Oscar Margot Robbie (Bombshell – La voce dello scandalo, Tonya) e Ryan Gosling (La La Land, Drive) nei panni di Barbie e Ken. Insieme a loro nel cast anche America Ferrera (End of Watch – Tolleranza zero, i film Dragon Trainer), Kate McKinnon (Bombshell – La voce dello scandalo, Yesterday), Michael Cera (Scott Pilgrim vs. the World, Juno), Ariana Greenblatt (Avengers: Infinity War, 65 – Fuga dalla Terra), Issa Rae (The Photograph – Gli scatti di mia madre, Insecure), Rhea Perlman (Nei miei sogni, Matilda 6 Mitica) e Will Ferrell (Anchorman, Ricky Bobby – La storia di un uomo che sapeva contare fino a uno).

Fanno parte del cast del film anche Ana Cruz Kayne (Piccole donne), Emma Mackey (Emily, Sex Education), Hari Nef (Assassination Nation, Transparent), Alexandra Shipp (i film X-Men), Kingsley Ben-Adir (Quella notte a Miami, Peaky Blinders), Simu Liu (Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli), Ncuti Gatwa (Sex Education), Scott Evans (la serie TV Grace e Frankie), Jamie Demetriou (Crudelia), Connor Swindells (Sex Education, Emma.), Sharon Rooney (Dumbo, Jerk), Nicola Coughlan (Bridgerton, Derry Girls), Ritu Arya (The Umbrella Academy) e il premio Oscar Helen Mirren (The Queen – La Regina). Il film è al cinema dal 20 luglio.

La Casa dei Fantasmi: il regista del film anticipa potenziali sequel

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Il 23 agosto arriverà al cinema una nuova versione di La Casa dei Fantasmi, il film prodotto da Walt Disney Pictures e Rideback, secondo adattamento cinematografico dell’attrazione dei parchi a tema Disney The Haunted Mansion, dopo l’omonimo film del 2003 con protagonista Eddie Murphy. Si tratta di una nuova versione molto attesa, che potrebbe in caso di successo essere il primo capitolo di un nuovo franchise cinematografico. In effetti, il regista Justin Simien ha dichiarato a Comicbook.com che il film dà sicuramente modo di esistere a potenziali sequel e spin-off.

Sicuramente lascia una porta aperta per molti altri spazi dove, sai, i fantasmi potrebbero materializzarsi“, ha dichiarato Simien. Se dunque il film dovesse ottenere il giusto riscontro da parte del pubblico, è molto probabile che arrivino ulteriori film in futuro legati a questo franchise molto amato. Proprio come avvenuto per Pirati dei Caraibi, anche quello basato su una delle attrazioni più note dei parchi a tema della Disney, anche La Casa dei Fantasmi potrebbe dunque rivelarsi un titolo molto fortunato per la Disney.

La Casa dei Fantasmi, la trama e il cast del film

La Casa dei Fantasmi racconta di una donna e di suo figlio che si rivolgono a un variegato gruppo di cosiddetti esperti spirituali per aiutarli a liberare la loro casa da intrusi soprannaturali. Il film, presentato in anteprima italiana a #Giffoni53 il 27 luglio, arriverà nelle sale italiane dal 23 agosto. Diretto da Justin Simien, La Casa dei Fantasmi (Haunted Mansion) è interpretato da un cast stellare che include LaKeith Stanfield, Tiffany Haddish, Owen Wilson, Danny DeVito, Rosario Dawson, Chase W. Dillon e Dan Levy, con Jamie Lee Curtis e Jared Leto nel ruolo di The Hatbox Ghost. Il film è prodotto da Dan Lin e Jonathan Eirich, mentre Nick Reynolds e Tom Peitzman sono i produttori esecutivi.

Hot Wheels: J.J. Abrams aggiorna sull’adattamento che produrrà!

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Il prossimo film Hot Wheels di J.J. Abrams ha un nuovo aggiornamento. Con il successo del nuovo film Barbie di Mattel, la società è pronta a realizzeranno nuovi film basati su molte delle loro linee di giocattoli. J.J. Abrams, che ha prodotto film come Star Trek, Star Wars: The Force Awakens e Mission: Impossible – Fallout, produrrà il nuovo film, che è in fase di sviluppo da alcuni anni.

Per molto tempo, abbiamo parlato con Mattel di Hot Wheels, e non siamo riusciti a trovare la cosa che faceva fare il clic, che lo rendesse degno di ciò che Hot Wheels, quel titolo, meritava“, ha detto J.J. Abrams. “Poi abbiamo escogitato qualcosa di… emotivo, radicato e grintoso.” Robbie Brenner, capo della Mattel Films, ha condiviso un altro aggiornamento sul film. Ha detto a Variety che il film avrà “personaggi reali con cui puoi relazionarti, che sono tridimensionali, che hanno viaggi emotivi“. Aggiunge: “Guarda qualsiasi film di JJ Abrams. Tutti i suoi film hanno una storia incredibile e personaggi incredibili. Era qualcosa di importante per lui: realizzare un film che non fosse solo divertente ed eccitante, ma che avesse vere emozioni e una vera posta in gioco”.

Quando esce il film Hot Wheels?

Il film Hot Wheels non ha una data di uscita fissa. È prodotto con la Warner Bros.