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I 10 villain più spaventosi dei film Disney

I 10 villain più spaventosi dei film Disney

Non mentiamo: siamo tutti stati terrorizzati da alcuni cattivi dei film Disney durante la nostra infanzia. Frollo, Ade, Jafar – per citarne solo alcuni – hanno popolato i nostri incubi con il loro aspetto inquietante, piani malvagi e azioni crudeli di cui non riuscivamo a capacitarci. Anche se con ancora qualche brivido in corpo, è giunta l’ora di stilare la classifica dei villain più spaventosi di casa Disney!

Jafar (Aladdin)

jafar disney

Jafar è forse più inquietante che spaventoso, e ciò è suggerito molto bene sia dal character design che dal posizionamento del personaggio all’interno delle inquadrature,  in penombra, e il cui ingresso in scena era spesso preceduto da frasi sussurrate con il suo tono di voce profondo. Jafar è stato in grado di ipotizzare il Sultano e fargli il lavaggio del cervello, il che, se ci pensiamo, è un concetto a dir poco spaventoso per i bambini.

Ma ciò che rende Jafar spaventoso è soprattutto il modo in cui si trasforma, come si evince dal climax del film quando, nello scontro finale con Aladdin, il villain assume la forma di un gigantesco serpente a sonagli gigante e, successivamente, di un oscuro genio onnipotente e, anche se Aladdin è infine in grado di intrappolarlo in una lampada, gli spettatori possono solo rabbrividire al pensiero di ciò che Jafar sarebbe stato in grado di fare se avrebbe assunto i potere da genio.

Madre Gothel (Rapunzel)

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La perfida Madre Gothel di Rapunzel ha sfornato diversi momenti particolarmente inquietanti, ad esempio quando ha rapito la piccola Rapunzel all’inizio del film, o quando la vediamo assumere le sembianze di un’ombra inquietante per poter origliare e spiare senza essere vista. Non dimentichiamo poi il suo vero e proprio disintegrarsi in polvere alla fine del film, che senza dubbio ha tormentato gli incubi di molti bambini.

Ciò che la rende veramente terrificante è il modo in cui questo personaggio riflette gli orrori della vita reale: il suo abuso e sfruttamento di Rapunzel riflettono le dinamiche di molte sfortunate relazioni familiari e le implicazioni che queste hanno poi nella vita di tutti i giorni.

Shan Yu (Mulan)

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Shan Yu, il capo degli Unni in Mulan, riusciva a incutere timore già solo per il fatto che è uno dei pochi cattivi Disney a non avere una propria canzone, il che lo rendeva ancora più misterioso e intimidatorio. Rappresenta inoltre la paura della guerra e della distruzione nella vita reale, esplicitate in particolare dalla terribile scena in cui trova la bambola di una bambina nel villaggio che ha appena distrutto e la guarda sprezzante, mostrandosi in tutta la sua mostruosità.

Shan Yu è un personaggio spaventoso fin dall’aspetto, con gli occhi iniettati di veleno nero e striati di giallo; inoltre, il design del suo abbigliamento gli permette di apparire nell’ombra anche quando non è effettivamente presente sulla scena, rispecchiando minacciosamente le sembianze del suo fidato rapace.

Mor’Du (Ribelle)

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Mor’du rispecchia in tutto e per tutto il perfetto villain dei film horror: questo gigantesco orso assassino che dà la caccia a Merida in Ribelle è incredibilmente terrificante poiché è impossibile dialogare o ragionare con lui.

La sua backstory, poi, è davvero inquietante: corrotto dalla sua sete di potere, un principe lasciò che una strega lo trasformasse in un orso per massacrare i suoi stessi fratelli. È stato poi bandito dal regno e ha continuato a dimenticare e disfarsi del suo io umano, che è sopravvissuto solo nella forma di guscio vizioso della sua vita passata, il che è piuttosto spaventoso.

Lady Tremaine (Cenerentola)

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Anche se Lady Tremaine può essere all’apparenza ben vestita come qualsiasi principessa Disney, ciò non le impedisce di essere terrificante. È l’iconica matrigna cattiva di Cenerentola e, anche se non commette le stesse atrocità di altri cattivi, è comunque ugualmente spaventosa.

Tra i concetti che Lady Tremaine incarna vi sono lo sfruttamento del mondo dell’infanzia e il lavoro forzato. In questo senso, il suo contegno e il tono di voce contribuiscono a cementare la sua aura intimidatoria, tanto quanto il modo in cui si muove nello spazio, inquadrata spesso nell’ombra con solo gli occhi che risaltano e brillano minacciosi, a voler sottolineare il parallelismo tra la matrigna e un’entità demoniaca.

Chernabog (Fantasia)

Chernabog-Evil-Grin.jpg (740×370)Cosa c’è di più spaventoso di un vero e proprio demone? Basato sul Dio della Notte della mitologia slava, il personaggio di Chernabog è inteso come una rappresentazione del male assoluto, puro nutrimento per gli incubi, in poche parole. La colonna sonora di Fantasia, spesso sfruttata al massimo della sua potenza per suscitare divertimento o meraviglia, in questo caso non fa che amplificare l’orribile sensazione di terrore che porta con se il personaggio.

L’intero segmento dedicato a Chernabog nel film è terrificante, partendo da quando emerge dalla cima di una montagna per evocare tutti i suoi demoniaci scagnozzi, che gli danzano intorno prima di essere gettati nella fossa infuocata della montagna.

Malefica (La bella addormentata)

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Malefica è probabilmente la più iconica di tutti i cattivi Disney, e questo è semplicemente dovuto a quanto sia teatrale e intimidatorio il suo personaggio ne La Bella Addormentata. Non solo spaventa l’intero regno, ma terrorizza anche i suoi stessi servi quando si arrabbia e li aggredisce.

È anche uno dei personaggi Disney più potenti, il che la rende ancora più spaventosa, dato che può lanciare maledizioni in qualsiasi momento e trasformarsi in un drago gigante quello successivo. È anche terrificante pensare a quanto possa essere meschina, visto che condanna una dolce bambina a morire semplicemente perché non é stata invitata al suo battesimo.

Re Cornelius (Taron e la pentola magica)

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Re Cornelius di Taron e la pentola magica è davvero terrificante, soprattutto per quanto riguarda il design, con i suoi denti aguzzi e il teschio che ha come testa. Anche il suo piano nel film è altrettanto raccapricciante, in quanto prevede di usare la pentola magica per riportare in vita (e rendere immortale) il suo esercito di morti.

Ogni personaggio del film ha paura di Re Cornelius, i cui primi piani ravvicinati non fanno che aumenta l’atmosfera ansiogena che lo circonda mentre insegue Taron. Per non parlare poi della morte agonizzante che gli viene riservata, come accade di solito ai cattivi Disney: il suo corpo e la sua anima gli vengono letteralmente strappati di dosso e gettati nel calderone davanti agli occhi degli spettatori.

Grimilde (Biancaneve e i sette nani)

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Il primo film d’animazione della Disney, Biancaneve, è anche uno dei suoi più spaventosi, e questo è dovuto soprattutto alla trasformazione in strega della Matrigna Cattiva, Grimilde. Questa è già piuttosto intimidatoria nella prima parte di film, quando sorveglia implacabile Biancaneve dal suo castello ma, una volta trasformatasi in strega, è incredibile come Biancaneve non sia scappata immediatamente via.

La grafica utilizzata per delineare i contorni di questa figura minacciosa, il suo tono di voce e il suo piano di avvelenare la principessa contribuiscono a rendere ancora più visibile la sua meschinità. Anche se va incontro a una fine meritata, assistere alla caduta della Strega dalla scogliera è altrettanto terrificante, mentre fulmini e tuoni sottolineano quanto sia impressionante la sua figura velata di nero.

Claude Frollo (Il Gobbo di Notre Dame)

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Il Gobbo di Notre Dame è uno dei film più maturi della Disney, anche grazie alla rappresentazione spaventosamente realistica del temibile giudice Claude Frollo. Egli uccide la madre di Quasimodo, tenta di aggredire Esmeralda, diventa ossessionato da lei, e maltratta sia il bambino che si è impegnato ad accudire (il futuro Quasimodo) che l’intero gruppo etnico degli zingari di Parigi.

Frollo spiega inoltre come il potere possa corrompere e potenziare un individuo, dato che il potere di Frollo su Parigi gli permette di sfruttare il suo pregiudizio e la sua attitudine inquietante per distruggere un’intera città e parte della sua popolazione. Ricordiamo poi il suo assolo, una delle canzoni Disney più centrate in assoluto, grazie al testo suggestivo e alle immagini drammatiche che evoca.

I 10 principali misteri di Avengers: Infinity War e Endgame che il MCU non ha risolto

Dall’uscita di Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame sono passati rispettivamente sei e cinque anni, un tempo abbastanza lungo in cui i Marvel Studios non sono ancora riusciti a risolvere alcuni misteri presenti al loro interno. I due film sappiamo aver concluso la Saga dell’Infinito e gettato le basi per quella del Multiverso, e perciò sono stati colmi di eventi e dinamiche, alcune delle quali rimaste “in sospeso”. Questo ha di conseguenza non solo portato nel corso degli anni a varie ipotesi da parte dei fan, ma ha anche aumentato il desiderio di avere delle spiegazioni in merito. Scopriamo perciò quali sono i principali misteri del MCU che devono ancora essere risolti.

L’avvertimento dell’Antico

l'Antico

Quando in Avengers: Endgame assistiamo alla sequenza del furto nel tempo dei Vendicatori, contemporaneamente vediamo anche Smart Hulk andare a New York City nel 2012 per acquisire la Gemma del Tempo dall’Antico. Tuttavia il mago esita a consegnargliela, avvertendolo che la sua rimozione dalla linea temporale, essendo la principale arma contro le forze dell’oscurità, avrebbe permesso al mondo di essere invaso. In quel momento però non si capisce bene a cosa si riferisca con precisione, e Bruce Banner sembra anche dimenticarsi dell’avvertimento. Nella linea temporale che sta venendo trattata adesso non ci sono più le Gemme dell’Infinito, eppure il mondo non è stato invaso come invece l’Antico aveva detto. Un punto che invece si sarebbe dovuto chiarire.

La posizione di Kraglin

Guardiani della Galassia

Un personaggio di cui alcune dinamiche non sono state chiarite è Kraglin. Quando Infinity War uscì, James Gunn fu interrogato sulla sua posizione, in quanto Kragilin si era unito ai Guardiani della Galassia alla fine del Vol. 2, film uscito prima di Avengers: Infinity War, ma in quest’ultimo era stato assente. Il regista aveva affermato, secondo quanto riportato da Reddit, che il personaggio stava “facendo qualcosa di importante”, eppure tutto questo non è mai stato rivelato né in Avengers: Infinity War né in Endgame, né tantomeno è stato menzionato o accennato qualcosa in Guardiani della Galassia Vol. 3. Essendo il loro futuro incerto dopo il passaggio di Gunn alla DC, non sappiamo se il MCU risolverà il mistero.

I dubbi sul vecchio Steve Rogers

Chris Evans

Il Captain America di Steve Rogers è stato uno degli Avengers più amati dell’intera saga, e molti hanno vissuto con commozione e dispiacere il passaggio del testimone con Sam Wilson. Facendo un passo indietro, torniamo alla fine di Avengers: Endgame, quando Steve Rogers intraprende la sua missione in solitaria per riportare le Gemme dell’Infinito nelle rispettive linee temporali. Invece di tornare immediatamente nel presente, però, egli coglie l’occasione per andare nel passato e ricominciare con Peggy Carter, avendo il suo happy ending come ci viene mostrato.

Nonostante questo, Rogers riappare in una delle ultime sequenze del film per poter dare, come dicevamo prima, il suo scudo. In quella circostanza lo vediamo invecchiato, il tempo trascorso è evidente sul suo volto, eppure non conosciamo i dettagli su come abbia fatto ritorno perché non sono mai stati spiegati. Inoltre, non è chiaro se Steve Rogers sia ancora vivo nell’attuale continuità del MCU, quindi è possibile avere anche un suo come back.

Chi è Braddock?

Hayley Hatwell Peggy Carter Avengers: Infinity War

Restando su Avengers: Endgame, c’è un momento in cui dopo aver perso il Tesseract, Tony Stark e Steve Rogers viaggiano ancora più indietro nel tempo per prendere la Gemma dello Spazio di un altro periodo temporale. Vanno così nel 1970, a Camp Lehigh, dove è stato istituito lo SHIELD, e mentre Stark rintraccia il Tesseract, Rogers va alla ricerca di altre Particelle Pym che gli permettano di far ritorno a casa. In quel momento, però, l’Avenger intravede Peggy, e possiamo sentirla chiedere cosa sia successo a un uomo di nome Braddock. Nei fumetti Marvel Comics, Brian Braddock è Capitan Bretagna, e pur avendo avuto un ruolo incisivo nelle storie del multiverso, questo personaggio non è ancora apparso nel MCU.

Thanos e la Gemma del Potere

Thanos Guanto dell'Infinito

Torniamo ad Avengers: Infinity War, ed esaminiamo la scena in cui Thor incontra i Guardiani della Galassia. È in quella occasione che l’Avenger rivela che Thanos, una settimana prima, aveva decimato Xandar per reclamare la Gemma del Potere, conservata al sicuro presso i Nova Corps (come avevamo appreso nel primo Guardiani della Galassia). Questa è l’unica Gemma dell’Infinito che gli spettatori non hanno mai visto effettivamente reclamare da Thanos sullo schermo, e molti chiedono che sia mostrato nel MCU. Nonostante non si conoscano i dettagli, è iniziata a circolare l’ipotesi che la serie Nova dei Marvel Studios possa finalmente mostrarlo.

Che fine fa il Teschio Rosso?

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Nel finale di Captain America – Il Primo Vendicatore si vedeva il Teschio Rosso essere spinto nello spazio dopo aver impugnato il Tesseract, e in Avengers: Infinity War scopriamo che era stato mandato su Vormir per custodire la Gemma dell’Anima. Una maledizione apparentemente ineluttabile, eppure l’MCU non ha mai rivelato cosa gli sia successo dopo che questa viene presa prima da Thanos, nella sequenza straziante della morte di Gamora, e dopo da Clint Barton in Avengers: Endgame. Potrebbe anche essere che la Gemma dell’Anima sia stata presa per liberare il Teschio Rosso, permettendogli di tornare nel futuro del MCU, ma da allora di lui non si è saputo più niente.

La morte del Collezionista

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Conosciamo per la prima volta il Collezionista nella scena post-credits di Thor: The Dark World, dove viene presentato come un collezionista di ogni specie bizzarra, al quale è stato affidato il compito di conservare la Gemma della Realtà. Ed è proprio perché ne è il custode che in Avengers: Infinity War diventa un bersaglio per Thanos, il quale si reca a Knowhere per reclamarla. Una volta ottenuta, il destino del Collezionista non si conoscerà mai, anche se si è ipotizzato che i Guardiani della Galassia abbiano acquistato Knowhere da lui prima che arrivasse il loro Speciale Vacanze. Non è detto però che sia sopravvissuto all’attacco del Titano.

Dov’è Harley Keener?

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Chi si ricorda di Harley Keener, il bambino con cui Tony Stark fa amicizia in Tennessee in Iron Man 3? Ebbene, in quell’occasione il ragazzino aiuta l’Avenger a tornare in azione, e con il suo ritorno – oramai cresciuto – al funerale di Stark avvenuto in Avengers: Endgame, capiamo molto bene che il loro rapporto era forte, o comunque Keener aveva avuto sulla vita del Vendicatore un grande impatto. Il suo cameo nel film, che ha lasciato molti felicemente sorpresi, aveva fatto ipotizzare un suo ruolo più incisivo nel futuro del MCU, ma al momento non è apparso da nessun altra parte, quindi non è chiaro il suo destino nella saga.

La TVA e le linee temporali alternative

Loki eventi TVA ordine cronologico

Prima che debuttasse la serie tv Loki, le linee temporali ramificate e le realtà alternative non erano molto comuni all’interno del MCU. Con esso, invece, vediamo ufficialmente l’Autorità per le Variazioni Temporali portare queste linee temporali ramificate per cancellare qualsiasi variante di Kang il Conquistatore. L’esistenza della TVA ha fatto nascere alcuni dubbi sul fatto che abbia portato o meno le linee temporali create durante il Time Heist in Avengers: Endgame. In Loki, Ravonna Renslayer rivela che gli Avengers avrebbero dovuto viaggiare nel tempo, e ciò implica che la TVA non abbia tagliato queste realtà. Nonostante questo, con alcuni grandi cambiamenti apportati, come l’assenza di Thanos, Steve Rogers che sa che Bucky è vivo e il furto del Tesseract, la TVA non può averli ignorati totalmente.

Captain America e le Gemme dell’Infinito

Captain America Chris Evans

Concludiamo con uno dei misteri forse più importanti sia di Avengers: Infinity War che di Avengers: Endgame, e che riguarda ciò che è accaduto durante la missione di Steve Rogers per restituire le Gemme dell’Infinito. Dopo aver sconfitto Thanos, l’Avenger viaggia nel tempo per riportare sia queste che Mjolnir nella loro linea temporale. Tuttavia, la Gemma dello Spazio non è più nel Tesseract, quella del Potere non è nell’Orb, quella della Realtà non è liquida, quella della Mente non è nello scettro di Loki e restituire quella dell’Anima al Teschio Rosso sarebbe stata un’interazione interessante. Noi non vediamo come Captain America faccia a riportarle tutte al loro posto, e sebbene molti vogliano vedere questo viaggio, rimane un mistero assoluto.

I 10 peggiori film realizzati interamente con il green screen

I 10 peggiori film realizzati interamente con il green screen

La moderna tecnologia e l’evoluzione del CGI hanno ridefinito i contorni dell’industria cinematografica e del prodotto audiovisivo finale, con ogni cosa che sembra ormai essere replicabile sul grande schermo. Ancora oggi, il green screen (il famoso schermo verde) viene comunemente utilizzato per dare vita a luoghi e situazioni che altrimenti non avrebbero mai potuto prendere vita al cinema.

Il risultato finale è spesso impeccabile, con i contorni tra realtà e finzione che diventano sempre più sfumati. Tuttavia, quello stesso risultato può a volte rivelarsi sconcertante e rovinare l’intero film. Ecco di seguito i 10 peggiori film girati interamente (o  quasi) attraverso l’impiego del green screen

Sky Captain And The World Of Tomorrow

Sebbene la tecnica del green screen non fosse affatto una novità quando Sky Captain and the World of Tomorrow uscì nel lontano 2004, è stato uno dei primi film ad essere interamente girato senza gli impiego di set costruiti. Ciò ha permesso al film di entrare in produzione facendo affidamento su un budget relativamente ridotto. Nonostante ciò, il risultato finale è molto lontano dall’essere qualcosa di eccezionale. Tra sfondi sfocati e un utilizzo delle luci alquanto sgradevole, il senso del realismo viene totalmente a mancare.

Sin City – Una donna per cui uccidere

Molto spesso il sequel di un film viene realizzato quasi subito l’uscita del predecessore: nel caso di Sin City – Una donna per cui uccidere sono trascorsi ben 9 anni dal primo film. Forse, è stata proprio l’attesa snervante a contribuire al flop della pellicola. Sebbene gli effetti visivi del sequel fossero affascinanti tanto quanto Sin City, per l’anno in cui è uscito sembravano ormai già superati. Con una storia poco brillante ed un’azione poco adrenalinica, il sequel sarà destinato a vivere per sempre all’ombra dell’originale. 

300 – L’alba di un impero

300 – L’alba di un impero soffre, in larga parte, degli stessi problemi che hanno “afflitto” lo sfortunato sequel di Sin City. Nonostante il film sia stato accolto molto bene dal pubblico, non c’è dubbio che l’originale sia nettamente superiore. Se 300 aveva citazioni memorabili, mostrando l’azione da un punto di vista più stilizzato, il sequel ha semplicemente fallito nel tentativo di innovare tecniche già usate in precedenza dal predecessore. Nonostante la performance di Eva Green abbia ricevuto tanti elogi, il resto del film non è stato così fortunato, restando nettamente inferiore all’originale.

Speed Racer

Dalle menti visionarie delle sorelle Wachowski, già dietro la fortunata trilogia di Matrix, un mondo stilizzato e fiorente ha preso vita in Speed ​​Racer grazie all’utilizzo del green screen. Purtroppo, il risultato finale ha lasciato molto a desiderare. Basato sull’omonimo manga, il film – da un punto di vista visivo – ricorda fin troppo la serie animata: tutto, dalle piste da corsa agli interni della casa dei protagonisti, appare fin troppo artefatto e poco realistico. 

Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni

Sebbene Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni utilizzi anche set costruiti, la maggior parte del film è stata girata grazie all’impiego del green screen. Questa tecnologia ha permesso di dare vita all’universo fantascientifico in un modo che sarebbe stato impossibile attraverso il solo impiego delle tecniche tradizionali. Il risultato finale, però, è stato un bel pastrocchio, con molte location apparentemente artificiali ed esteticamente inferiori alla trilogia originale, nonostante i decenni trascorsi le uscite al cinema delle due trilogie. 

Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma

Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma può essere considerato il pioniere di molte delle tecniche legate all’impiego del green screen che sarebbero diventate una pratica standard nel cinema mainstream. Tuttavia, quando il film è uscito nel 1999, la tecnologia semplicemente non era ancora al massimo del suo potenziale. A quel tempo gli effetti creavano più distrazione che altro, e col passere del tempo l’utilizzo di uno stridente green screen è diventato più evidente. Il risultato finale, purtroppo, è un film che si fatica – almeno esteticamente – a prendere sul serio.

Justice League

Nonostante il budget di oltre 300 milioni di dollari, Justice League sembra un film realizzato con un risorse assai ridotte. L’uso del green screen non è affatto un evento raro nei film di supereroi, ma in Justice League appare senza dubbio spropositato. La produzione notoriamente travagliata ha dato vita ad un film dal punto di vista estetico è forse il peggior cinecomic mai realizzato. Quella che doveva essere un’epopea in stile Avengers, è finita per assomigliare ad un videogioco dell’era targata PlayStation 2.

The Spirit

Dal 2000 in poi, la tecnologia ha subito un’evoluzione senza precedenti, e con lei anche la tecnica del green screen. Dopo l’uscita di The Spirit nel 2009, l’utilizzo del green screen era più diffuso che mai, con risultati tra i migliori che fossero mai stati raggiunti. Tuttavia, il film di Frank Miller è stato uno dei più grandi flop di quell’annata cinematografica, che ha deluso i fan e scatenato la ferocia della critica. Al di là degli effetti visivi, è stato il modo in cui gli stessi sono stati utilizzati per raccontare la storia e i suoi personaggi ad aver destato le maggiori perplessità. 

Missione 3D – Game Over

La maggior parte della storia di Missione 3D – Game Over si svolge all’interno di un videogioco: per dare vita a questo mondo, è stato utilizzato il green screen. Definire il risultato finale terribile è usare un mero eufemismo. Nonostante le immagini richiamino alla memoria l’assetto visivo tipico di un videogame, al tempo stesso la loro artificialità rende la visione del film a tratti insostenibile.

Le avventure di Sharkboy e Lavagirl in 3-D

Con oltre 1000 inquadrature piene zeppe di effetti visivi, che hanno richiesto lo sforzo combinato di undici diverse società di effetti speciali, Le avventure di Sharkboy e Lavagirl in 3-D è un film che non riesce mai a risultare convincente. Nonostante presenti diversi concetti e personaggi interessanti ed elaborati che sarebbero stati impossibili da ricreare con qualsiasi altra tecnologia, al film manca completamente qualsiasi approccio realistico, senza considerare una storia talmente fiacca che forse neanche i bambini saranno in grado di digerire.

Fonte: Screen Rant

I 10 peggiori costumi dei cinefumetti

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Dopo avervi fatto vedere i 10 migliori costumi da supereroe cinematografico, ecco che questa volta tocca ai 10 peggiori costumi visti nei cinefumetti (più o meno recenti).

Ecco le immagini!

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I 10 peggiori cattivi della storia dei Cinecomics

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I 10 peggiori cattivi della storia dei Cinecomics

La storia recente dei cinecomics ci ha regalato grandi cattivi, ma a conti fatti molti di essi rimangono nella storia per motivi tutt’altro che lusinghieri, ed ecco a voi i 10 peggiori cattivi visti al cinema:

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I 10 migliori vincitori del Leone d’Oro della Mostra del Cinema di Venezia

La Mostra del Cinema di Venezia, che si tiene ogni anno dal 1932, è il più antico festival cinematografico del mondo. Insieme al Festival di Cannes e al Festival Internazionale del Cinema di Berlino, è uno dei “tre grandi” festival cinematografici europei. Recentemente, molti potenziali candidati all’Oscar hanno usato la Mostra del Cinema di Venezia come trampolino di lancio per la loro corsa agli Oscar. Introdotto per la prima volta nel 1949, il Leone d’Oro è poi diventato il più importante riconoscimento assegnato alla Mostra del Cinema di Venezia e rimane tuttora uno dei premi più prestigiosi e ambiti dell’industria cinematografica. Numerosi vincitori del Leone d’Oro sono oggi annoverati tra i migliori film mai realizzati: analizziamone insieme 10!

Bella di giorno (1967)

Bella di giorno (1967)

Belle de Jour di Luis Buñuel ha come protagonista Catherine Deneuve nel ruolo di una giovane casalinga che sogna costantemente fantasie erotiche ad occhi aperti. Alla fine, all’insaputa del marito, diventa una prostituta che lavora di giorno mentre il marito è al lavoro. Alla 28a Mostra del Cinema di Venezia, Belle de Jour non solo ha vinto il Leone d’Oro, ma ha anche ricevuto il Premio Pasinetti come miglior film. A posteriori, Roger Ebert ha dichiarato che Belle de Jour è forse il più grande film erotico di tutti i tempi per la sua comprensione del rapporto tra erotismo e immaginazione. Nel 2010, Empire ha definito Belle de Jour il 56° miglior film del cinema mondiale.

Hana-bi (1997)

Dopo essersi affermato come uno dei più famosi comici giapponesi, Takeshi Kitano ha iniziato a dirigere film alla fine degli anni Ottanta. Nel corso degli anni ’90, Kitano ha diretto una serie di drammi polizieschi acclamati a livello internazionale. Tuttavia, solo dopo la vittoria del Leone d’Oro per Hana-bi, il pubblico giapponese ha riconosciuto in Kitano un regista serio. In Hana-bi,interpreta un detective della polizia la cui vita personale è sempre più segnata dalla tragedia. Di conseguenza, il suo comportamento va gradualmente fuori controllo. Uno dei drammi yakuza più anticonvenzionali del cinema, Hana-bi, che in giapponese significa “fiori e fuoco”, giustappone la violenza alla bellezza, mostrando sia gli orrori che le gioie dell’esistenza.

Giochi proibiti (1952)

Diretto dal famoso regista francese René Clément, Giochi proibiti è un dramma ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale che racconta di una giovane ragazza francese rimasta orfana a causa di un attacco aereo nazista. Fa amicizia con un povero ragazzo francese e i due cercano di far fronte alla morte che li circonda. Oltre al Leone d’Oro, Giochi proibiti ha vinto l’Oscar onorario per il miglior film straniero e il BAFTA per il miglior film internazionale. Il critico cinematografico David Ehrenstein ha definito l’interpretazione di Brigitte Fossey una delle più sorprendenti performance da parte di un attore bambino. A soli cinque anni, l’interpretazione della Fossey costituisce un ritratto crudo di una giovane vita alterata per sempre dalla guerra.

Arrivederci ragazzi (1987)

Arrivederci ragazzi

Dopo aver ricevuto il Leone d’Oro per Arrivederci ragazzi, Louis Malle è diventato solo il secondo regista nella storia a vincere il Leone d’Oro due volte. In precedenza Malle aveva vinto il premio per Atlantic City, un dramma poliziesco con Burt Lancaster. Arrivederci ragazzi è un dramma autobiografico sulla Seconda Guerra Mondiale che racconta di un ragazzo francese che stringe amicizia con uno studente ebreo in un collegio, nonché un film indimenticabile sull’infanzia e sulla perdita dell’innocenza. Con le interpretazioni stellari degli attori bambini Gaspard Manesse e Raphaël Fejtö, il film offre uno degli sguardi più strazianti del cinema sulle atrocità commesse durante la Seconda Guerra Mondiale.

Tre colori – Film blu (1993)

Primo film della trilogia dei tre colori di Krzysztof Kieślowski, Tre colori – film blu ha come protagonista Juliette Binoche nel ruolo di una donna che lotta contro il dolore dopo la perdita del marito e del figlio in un incidente stradale. La trilogia dei tre colori tratta di libertà, uguaglianza e fraternità, temi basati sugli ideali della Rivoluzione francese. In particolare, questo film esamina la libertà emotiva, mentre la protagonista cerca di liberarsi dalla devastazione di un trauma passato. Tre colori – film blu ha vinto sette premi alla 50a Mostra del Cinema di Venezia, tra cui il Leone d’Oro, la Coppa Volpi per la migliore attrice e l’Osella d’Oro per la migliore fotografia. Sia il Guardian che la BBC hanno votato Tre colori – film blu tra i migliori film in lingua straniera di tutti i tempi.

Rashomon (1950)

Rashomon film

La vittoria del Leone d’oro di Rashomon ha cambiato per sempre la traiettoria del cinema giapponese, fino a quel momento praticamente ignorato e ha contribuito a inaugurare un’epoca d’oro per il cinema asiatico, che si è protratta per tutti gli anni Cinquanta e Sessanta. Rashomon racconta la storia di un processo per l’omicidio di un samurai e lo stupro di sua moglie. Profonda esplorazione della giustizia e della natura della verità, Rashomon presenta una struttura narrativa rivoluzionaria in cui più personaggi offrono prospettive diverse su ciò che è realmente accaduto.

La battaglia di Algeri (1966)

La battaglia di Algeri di Gillo Pontecorvo è un film neorealista incentrato sulla guerra d’Algeria. A causa del suo soggetto molto controverso, il governo francese lo bandì. Ci sono voluti cinque anni prima che il film ottenesse una data di uscita nelle sale in Francia. Alla 27a Mostra del Cinema di Venezia, La battaglia di Algeri ha vinto il Leone d’Oro, il Premio FIPRESCI e il Premio della Città di Venezia. Ancora oggi, il film continua a ricevere elogi per il suo equilibrio nel mostrare gli atti di brutalità commessi da entrambe le parti durante la guerra. Nel 2003, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha proiettato La battaglia di Algeri al Pentagono come strumento didattico per il personale militare in preparazione al conflitto in Iraq.

L’anno scorso a Marienbad (1961)

Probabilmente l’opera magna dell’autore della Nouvelle Vague Alain Resnais, L’anno scorso a Marienbad è incentrato su due persone che si incontrano in uno strano e isolato castello. L’uomo crede di aver già incontrato la donna, ma la dissonanza spaziale e temporale stabilita dal film rende difficile discernere se i due si conoscano davvero. Nonostante la vittoria del Leone d’Oro, L’anno scorso a Marienbad ha suscitato una forte polemica tra i critici. Alcuni hanno sostenuto il film come quintessenza del postmodernismo, mentre altri lo hanno liquidato come incomprensibile. Sight & Sound ha incluso L’anno scorso a Marienbad nella sua lista dei migliori film, mentre nel 1978 il film si è guadagnato un posto nel libro I cinquanta peggiori film di tutti i tempi.

Ordet – La parola (1955)

Penultimo film dell’illustre carriera di Carl Theodor Dreyer, Ordet è un dramma religioso che segue la vita della famiglia Borgen. Il patriarca vedovo Morten Borgen ha tre figli. Il maggiore ha abbandonato completamente la sua fede religiosa, il figlio di mezzo crede di essere Gesù Cristo e il figlio minore ama una ragazza di un’altra setta religiosa. Il critico Dave Calhoun ha sottolineato come la parola “potente” non renda giustizia a Ordet nel tentativo di descrivere la risonanza emotiva e spirituale provata dal pubblico dopo aver visto il film. Ordet è una suggestiva meditazione sulla vita, la morte e la fede che racchiude veramente i misteri della vita. Il Village Voice, Sight & Sound e la BBC hanno inserito Ordet nelle loro liste dei migliori film.

Il deserto rosso (1964)

Il Deserto rosso di Michelangelo Antonioni è il più grande film che abbia mai vinto il Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia. Deserto rosso ha come protagonista Monica Vitti nel ruolo di Giuliana, una donna che lotta per adattarsi alla vita nel mondo industrializzato. Oltre al Leone d’Oro, Il Deserto rosso ha vinto anche il Premio FIPRESCI e il Premio Nuovo Cinema alla Mostra del Cinema di Venezia. Rinomato per la sua fotografia a colori e per il brillante sound design, Il Deserto rosso  affronta i temi tipici di Antonioni, come l’alienazione e la disconnessione nel mondo moderno. Il critico Andrew Sarris ha dichiarato che la messa in scena de Il Deserto rosso rappresenta “l’architettura dell’ansia“.

I 10 migliori registi che hanno diretto un film di supereroi

I 10 migliori registi che hanno diretto un film di supereroi

Che si tratti di scelte azzeccate o di nomi risultati a primo impatto decisamente improbabili, sono diversi i registi che sono stati in grado di imprimere il loro stile unico e personale ai film di supereroi, indipendentemente se si trattasse di un film Marvel o DC. ComicBookMovie ha stilato una lista dei 10 migliori cineasti che si sono occupati della regia di un cinecomic:

Matthew Vaughn

Molti film di supereroi sono arrivati sulla scrivania di Matthew Vaughn nel corso degli anni, ma per il suo esordio nel genere il regista scelse l’adattamento – a basso budget – di Kick-Ass, il fumetto ideato da Mark Millar e disegnato da John Romita Jr., pubblicato dal 2008 al 2010 dalla Icon Comics (etichetta della Marvel Comics).

Violento, divertente e a tratti persino scioccante, il film spianò la strada a Vaughn e gli permise di occuparsi di un altro adattamento cinematografico basato sui fumetti, questa volta ancora più importante, ossia X-Men: L’inizio, uscito nel 2011 (un anno dopo Kick-Ass). Primo capitolo della quadrilogia reboot dedicata ai celebri mutanti, il film ha rilanciato il franchise ed è stato particolarmente apprezzato per il modo in cui ha raccontato il rapporto tra Magneto e Charles Xavier. Più tardi, Vaughn prese in mano le redini di Kingsman, basato sulla miniserie a fumetti “The Secret Service”, dando vita ad un nuovo franchise di successo.

Taika Waititi

Il tono di Thor: Ragnarok non è stato apprezzato da tutti, ma il regista Taika Waititi ha dato al Dio del Tuono la spinta narrativa di cui aveva bisogno, e probabilmente ha anche salvato il franchise dopo gli scarsi apprezzamenti ottenuti dal primi due film.  Essenzialmente, Ragnarok è una commedia d’azione che ha preparato il terreno per il memorabile arco narrativo di Thor attraverso Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame, con Waititi che, nel mezzo, ha dimostrato di essere uno dei registi più talentuosi di Hollywood.

La grafica era sbalorditiva, l’azione sublime e la colonna sonora davvero tosta; tutti questi elementi si sono uniti e hanno funzionato perfettamente. Chissà cosa avrà in serbo Waititi con Thor: Love and Thunder, dal momento che il regista ha già preannunciato che si tratterà di un film ancora più folle…

Jon Favreau

Iron Man del 2008 è stato il capitolo iniziale del Marvel Cinematic Universe, e nessuno avrebbe potuto immaginare come sarebbero andate le cose da lì in avanti. I primi due film hanno spianato la strada a The Avengers, che nel 2012 arrivò a conquistare 1,5 miliardi di dollari al botteghino, mentre il lavoro di Favreau ha contribuito a cementare Tony Stark come uno dei personaggi dei fumetti più famosi di tutti i tempi.

Anche se Iron Man 2 era ben lungi dall’essere perfetto, il suo precedessore rappresenta ancora oggi un pezzo speciale all’interno del grande puzzle narrativo concepito dai Marvel Studios: non solo ci è stata raccontata la storia delle origini di Iron Man, dando vita al MCU in grande stile, ma il film ha anche contribuito a rilanciare la carriera di Robert Downey Jr.

Sam Raimi

spider-man https://screenrant.com/death-nile-predator-alita-movie-release-dates/

Spider-Man 3 è considerato da molti un film “terribile”, ma ciò è dovuto più a problemi di sceneggiatura che alla direzione di Sam Raimi. L’azione nel terzo episodio è stata come sempre spettacolare, ma è grazie al suo lavoro nei primi due film della trilogia che un regista come Raimi non può mancare in una classifica del genere.

Spider-Man del 2002 è stato il primo vero film di supereroi e gli effetti speciali erano rivoluzionari per l’epoca. Spider-Man 2 non è solo considerato uno dei migliori film di supereroi di tutti i tempi, ma ha anche regalato al grande schermo un indimenticabile villain, ossia il Dottor Octopus. Proprio per questo, non vediamo l’ora di vedere cosa farà Raimi con Doctor Strange in the Multivers of Madness

Zack Snyder

Batman v Superman: Dawn of Justice

Zack Snyder è un regista che ha sempre diviso, soprattutto in riferimento ai suoi lavori basati su celebri fumetti (300 e Watchmen su tutti). Anche se la Snyder Cut di Justice League arriverà soltanto il prossimo anno, è innegabile quanta curiosità ci sia attorno al progetto e, soprattutto, alla possibilità di poter finalmente vedere la versione del film così com’era stato concepito dal regista.

Eppure, anche Batman v Superman: Dawn of Justice ha dimostrato quanto amore Snyder nutra per i fumetti. Il film aveva soltanto bisogno di una sceneggiatura forse meno raffazzonata e più asciutta. Sono in molti a credere nel talento visionario del regista, ed è proprio grazie al suo seguito che la Snyder Cut di Justice League ha potuto finalmente vedere la luce.

James Gunn

Guardiani della Galassia Vol. 2

Guardiani della Galassia si è rivelato un film migliore di quanto ci si aspettasse, affermandosi subito come uno dei film più originali e divertenti del MUC. Inizialmente i fan non riuscivano a capire come un’avventura con prostagonista un oscuro gruppo di personaggi avrebbe potuto funzionare sullo schermo, ma James Gunn ha dimostrato che proprio quei personaggi sarebbero potuti essere i protagonisti di una storia incredibile.

Guardiani della Galassia Vol. 2 è arrivato al cinema tre anni dopo il suo predecessore, rivelandosi in qualche modo anche migliore, grazie soprattutto al personaggio di Baby Groot (divenuto un fenomeno legittimo!) e alla conferma che l’intera squadra fosse ormai amatissima dai fan. Dopo una breve separazione dalla Disney, durante la quale si è dedicato alla lavorazione di The Suicide Squad per conto della Warner Bros., Gunn è tornato a lavorare con la Disney e con la Marvel, iniziando a progettare l’attesissimo Vol. 3 dedicato alle avventure di Star Lord & co.

Joss Whedon

Quando è stato rivelato che Joss Whedon era stato scelto per dirigere il più grande film di supereroi di tutti i tempi, non tutti erano convinti che fosse l’uomo giusto al posto giusto. Certo, i suoi precedenti lavori dimostravano il contrario, ma sarebbe davvero stato in grado di far fronte alla fusione di tutti quei personaggi concepita per di The Avengers e realizzare un buon film?

Il tempo ha dato ragione al regista, e ancora oggi il film che per la prima volta ha riunito sul grande schermo gli eroi più potenti della Terra, resta amatissimo dal fandom. Avengers: Age of Ultron è stato un buon sequel, ma forse ha dovuto fare i conti con la miriade di personaggi presenti al suo interno. È così che vogliamo ricordare Whedon, fingendo che le riprese aggiuntive di Justice League non siano mai avvenute…

Ryan Coogler

Le donne e i registi di colore non hanno avuto molte opportunità per quanto riguarda i film di supereroi. Le cose, però, sembrano destinato a cambiare, come già avvenuto con Black Panther, diretto da Ryan Coogler.

Il lavoro su quel film, che è riuscito anche a conquistare 3 Oscar (su 7 candidature), è stato straordinario, e siamo certi che l’annunciato Black Panther 2 sarà altrettanto eccezionale. Il film di Coogler è stato fonte d’ispirazione per un’intera comunità, dimostrandosi una voce rivoluzionaria all’interno del genere.

Christopher Nolan

The Dark Knight - Il cavaliere Oscuro

Nel 2005, Christopher Nolan ha fatto ciò che molti avrebbero ritenuto impossibile dopo i film di Tim Burton: ha realizzato un film realistico con protagonisti i supereroi. Questo non vuol dire che Batman Begins non avesse alcuni degli elementi inverosimili tipici del genere, ma la sua iterazione del Crociato di Gotham era un uomo che potevamo credere che esistesse davvero nel mondo reale.

Dopo Batman Begings, Nolan ha realizzato uno dei più grandi sequel di tutti i tempi (Il cavaliere oscuro), prima di tornare qualche anno dopo con Il cavaliere oscuro – Il ritorno per fare ancora qualcosa che la maggior parte delle persone non si aspettava di vedere: dare una conclusione alla storia del vigilante. La trilogia di Nolan ha ridefinito il genere cinematografico legato ai fumetti, e l’impronta del regista sarà qualcosa di cui sentiremo ancora parlare negli anni a venire.

Anthony e Joe Russo

avengers: endgame iron man

Captain America: Il primo vendicatore di Joe Johnston è stato un vero spasso, e la notizia che il duo dietro film come Io, tu e Dupree alla guida del sequel non lasciò i fan entusiasti. Eppure, Anthony e Joe Russo hanno dimostrato il loro valore realizzando un seguito incredibile, sia in termini di azione che di narrazione.

I cineasti vennerò perciò riconfermarti alla regia di Civil War, un pezzo epico nella storia del MCU, che ha anche introdotto Spider-Man nell’universo condiviso. Naturalmente, la loro più grande sfida è stata Avengers: Infinity War ed il sequel Avengers: Endgame. In poche parole, con quest’ultimo i due fratelli hanno consegnato al mondo e a tutti i fan il miglior film di supereroi di tutti i tempi, e anche il maggior incasso nella storia del cinema. Ricco di momenti iconici, Endgame si è confermato il culmine perfetto di storie durate oltre un decennio.

I 10 migliori poster della storia del cinema

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Secondo Cinema Blend sono i 10 migliori poster cinematografici di sempre. Probabilmente, pur non essendo i migliori, sono senza dubbio alcuni dei più interessanti, considerando anche le storie che i rispettivi film raccontano.

Eccoli di seguito:

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I 10 migliori personaggi dell’universo di Batman, secondo Ranker

I 10 migliori personaggi dell’universo di Batman, secondo Ranker

Possiamo probabilmente dire che Batman rappresenta il supereroe più popolare mai prodotto dalla DC Comics, dato che la sua enorme fanbase può solo competere con quella di Superman. Batman è forse anche l’eroe con la più grande schiera di villain e alleati, che sono stati resi noti al pubblico mainstream grazie alle innumerevoli trasposizioni televisive e cinematografiche.

I fan si sono espressi in migliaia su Ranker, classificando i principali personaggi dell’universo di Batman, includendo i suoi alleati di supporto e i supercriminali contro cui si è scontrato, prendendo in considerazione ogni versione di Batman a noi conosciuta, dai fumetti agli show televisivi e opere cinematografiche, passando anche per i videogiochi.

Bane

Bane BatmanLa popolarità del cattivo è salita alle stelle da quando Tom Hardy lo ha interpretato in Il Cavaliere Oscuro: Il Ritorno. Anche prima di allora, però, Bane si è distinto come primo antagonista in grado di piegare lo spirito e il corpo di Batman alla sua volontà, avendo letteralmente spezzato la schiena del Crociato Incappucciato con la sola forza.

La popolarità di Bane può anche essere attribuita al fatto che rappresenta una minaccia tanto cerebrale quanto fisica, la cui mente tattica è in grado di elaborare piani e strategie in anticipo, proprio come fa Batman. Bane potrebbe inoltre essere considerato il cattivo più cool in termini di aspetto, come conferma il design della sua maschera, che contribuisce davvero alla creazione di un’iconografia da villain.

L’Enigmista

the batman enigmistaBatman è considerato il più grande detective del mondo, e l’Enigmista è sicuramente il cattivo per eccellenza che ha costantemente messo alla prova la famosa reputazione del Cavaliere Oscuro. Le varie versioni di Edward Nygma hanno spaziato dal ritratto estremamente eccentrico a quello di individuo sanguinario, permettendo alla figura dell’Enigmista di sorprendere sempre il pubblico.

L’intrigo è sempre connaturato alla figura dell’Enigmista, grazie alla creatività continuamente messa in gioco nelle sue apparizioni, cercando di ingannare Batman tramite enigmi e giochi mentali. E’ un villain la cui caratterizzazione funziona in maniera ottimale sia che affronti Batman da solo, che come parte di grandi squadre di supercriminali.

Robin (Jason Todd)

robin batmanIl ruolo di Jason Todd come Robin è sempre rimasto nei cuori dei fan, anche se è passato molto tempo da quando questa è stata la sua identità primaria; indubbiamente, il fascino di Jason deriva dalla sua capacità di voltare totalmente pagina, dopo essere stato un delinquente con un passato travagliato, che Batman ha cercato di riportare sulla retta via.

Inoltre, ciò che i fan ricorderanno per sempre è il modo in cui Robin ha iniziato a considerare Bruce una vera e propria figura paterna, il che ha reso la svolta successiva di Jason, dai toni decisamente opposti e oscuri, così straziante, quando assume l’identità segreta del Cappuccio Rosso. Ciò che ha reso Jason così interessante come personaggio è stata la sua determinazione nel cercare di attuare sempre come voleva e in nome di propri principi, pur rispettando le regole e i codici di Batman.

Deathstroke

Come maestro assassino, cecchino e artista marziale, Deathstroke ha davvero dato filo da torcere a Batman, divenendo nel tempo anche l’arcinemico sia dei Teen Titans che di Dick Grayson.

Deathstroke è sicuramente uno dei personaggi dell’universo di Batman dal maggior impatto visivo, nonché dal fascino strabordante: infatti, vederlo vincere o essere sconfitto ha lo stesso valore agli occhi dello spettatore, affascinato dal modo in cui gli avversari di Deathstroke si trovino a dover pensare fuori dagli schemi per combattere le minacce del villain. Inoltre, le numerose abilità di Deathstroke lo hanno reso estremamente imprevedibile in termini di combattimento, il che ha cementato lo status del personaggio come villain iconico.

Nightwing

nightwing batmanSono molti i fan che continuano a desiderare un adattamento cinematografico nel DCEU delle storyline di Nightwing, dal momento che l’occhio della cinepresa sarebbe abile a trattare in maniera ancora più oscura e misteriosa il materiale dei fumetti DC. L’identità di Nightwing è stata principalmente attribuita a Dick Grayson, e la maggior parte delle vicende sul personaggio mostrano la sua transizione in supereroe dopo che il suo rapporto con Batman si frattura completamente.

Nightwing conserva la mentalità e gli stessi tratti caratteriali che aveva forgiato durante l’apprendistato con Batman, ma senza l’ingombro delle restrizioni che il suo mentore un tempo gli imponeva. La popolarità di Nightwing è anche da attribuire alla simpatia dei fan per Dick Grayson, personaggio che rappresenta la naturale conseguenza di una crescita personale, dopo essere stato per tempo il protetto di Batman.

James Gordon

james gordon batmanBatman è sempre stato un simbolo di influenza positiva nella lotta contro il crimine e si è circondato di fidati collaboratori, primo fra tutti James Gordon. Egli è probabilmente il confidente più stretto di Batman, che lo ha assistito innumerevoli volte nelle sue missioni.

Il ruolo di Gordon come padre di Barbara ha portato a storyline in cui quest’ultima ha imparato il significato di spirito eroico, che ha poi incorporato nelle sue attività come Batgirl. Ciò che affascina in particolare il pubblico di questo personaggio è la sua capacità, come uomo comune, di tenere testa ai cattivi di Batman e dunque è probabilmente il personaggio con cui gli spettatori possono identificarsi di più.

Alfred Pennyworth

alfred batmanMolti sostengono che Alfred sia il membro più importante della Bat-famiglia poiché soddisfa il ruolo paterno di cui Bruce ha disperatamente bisogno. Alfred è infatti l’unica costante nella vita di Bruce, lo ha cresciuto dalla morte dei suoi genitori, ed è rimasto al suo fianco durante il periodo in cui Bruce è diventato Batman.

Alfred non ha paura in corpo nonostante la mancanza di poteri e la sua età avanzata, il che è in parte dovuto al suo passato nell’esercito. È anche una fonte di comicità impertinente ed inesauribile, capace di sorprendere Bruce e di fargli mettere da parte ogni tanto l’atteggiamento brusco che è solito mantenere. Principalmente, Alfred è stato la rappresentazione di un luogo sicuro per i fan e per Bruce, una qualità che non può essere replicata.

Robin (Dick Grayson)

Il Robin originale rimane vicino e caro al cuore dei fan, che continuano a preferire l’identità di Dick Grayson a quella di Nightwing, complice il fatto che Dick Grayson è generalmente considerato il leader dei Teen Titans, a capo di cui Robin assume un ruolo di mentore simile a quello di Batman.

Robin come Dick Grayson ha vissuto la storia d’origine che i fan identificano come più genuina, in cui Batman è stato coinvolto come mentore. Le similitudini tra Dick e Bruce sono tangibili, soprattutto per quanto riguarda il loro contegno “da duri”, ma è anche vero che Dick presentava un fascino da ragazzo prodigio che ha permesso ai fan di vedere una versione più speranzosa, anche negli scenari più cupi, delle avventure di Batman.

Il Joker

cinecomicLe storyline e i film di Batman che coinvolgono la figura del Joker sono considerate forse le migliori, e quest’ultimo è ritenuto il miglior antagonista di tutta la storia dei fumetti di Batman. Il fascino del Joker deriva dal suo essere l’antitesi di tutto ciò che Batman rappresenta, un personaggio desideroso di caos e anarchia, in contrasto con l’incorruttibilità di Batman.

L’interpretazione di Mark Hamill del personaggio negli ultimi 30 anni ha reso il Joker un nome familiare in varie forme di media, mentre Heath Ledger e Joaquin Phoenix hanno rotto le barriere del pubblico mainstream con le loro interpretazioni del Joker premiate con l’Oscar. Il misterioso passato del Joker e la totale mancanza di empatia lo rendono il più grande nemico di Batman che non potrà mai avere un altro sostituto.

Batman

Naturalmente, il Cavaliere Oscuro è il personaggio preferito dai fan, al timone per tutto il tempo in quello che è uno degli universi in assoluto preferiti della DC Comics. La backstory di Bruce Wayne ha sempre avuto in sé sfumature tragiche, che giustificano la sua trasformazione nel Crociato Incappucciato e favoriscono l’empatia con il pubblico. Come Batman, la sua oscurità interiore unita alla sua ricerca inossidabile della giustizia sono una combinazione perfetta per un eroe imperfetto ma ammirevole.

E’ il “fattore paura” di Batman a distinguerlo dagli altri protagonisti, dal momento che la caratura del personaggio, con la sua capacità intimidatoria e le sue abilità di detective, può davvero far rabbrividire i suoi antagonisti. La commistione di durezza e fascino hanno reso unica la caratterizzazione di Bruce Wayne, rendendolo uno dei personaggi più iconici in qualsiasi media e forma esso sia stato trasposto.

I 10 migliori fumetti “tratti” da film e franchise

I 10 migliori fumetti “tratti” da film e franchise

Gli anni tra il 2010 e il 2020 hanno visto un successo sbalorditivo per i film basati sui fumetti, con l’esempio lampante delle pellicole del Marvel Cinematic Universe. È facile per i cinefili assumere che il processo di adattamento segua sempre una precisa direzione, partendo dai fumetti che, con la loro creatività e ingegno ispirano trame e personaggi sviluppati poi compiutamente nei film.

Tuttavia, dagli anni ’60 ad oggi, ci sono stati casi in cui, in realtà, il film ha preceduto l’ideazione di fumetti, che fungono poi da sequel o prequel di questo, ambientati nello stesso universo del film, o che ne rimodellano la trama adattandola alle tipicità del fumetto.

2001: Odissea nello spazio

2001: odissea nello spazio fumetto

L’innovativo e suggestivo 2001: Odissea nello spazio (1968) di Stanley Kubrick è considerato uno dei capolavori della Settima Arte, la cui trama trae ispirazione da diverse opere di Arthur C. Clarke; eppure, l’omonimo romanzo, sempre a cura dello scrittore Clarke, uscì in realtà assieme al film e non prima, come si suol credere.

Dato che i fumetti erano un modo per il pubblico di assaporare l’universo cinematografico e l’esperienza della sala, dopo che un film era uscito al cinema, non è una sorpresa che il grandioso 2001: Odissea nello Spazio abbia ricevuto un adattamento a fumetti. Ciò che è sorprendente è in realtà che Jack Kirby, co-creatore di molti dei personaggi più iconici della Marvel Comics, è colui che lo ha scritto e disegnato.

Avatar

Il film campione d’incassi del 2009 Avatar è visivamente stupefacente, un vero e proprio spettacolo per gli occhi, quindi non è affatto una sorpresa che abbia ricevuto la propria serie a fumetti. Ciò che è invece stupefacente è quanto tempo ci sia voluto per arrivarci: è stato infatti solo nel 2017 che il primo albo illustrato di Avatar è stato rilasciato, ovvero una breve storia intitolata “Brothers“, come parte del Free Comic Book Day di quell’anno.

Poi, tra gennaio e agosto 2019, Avatar: Tsu’tey’s Path è stata rilasciato come mini-serie, a cui è seguita poi un’edizione brossurata a cura della Dark Horse Comics. Con Avatar 2 che dovrebbe approdare nelle sale a dicembre 2022, è probabile che uscirà qualche nuovo fumetto ma, per ora, questo è tutto ciò che è stato rilasciato.

Final Destination

Ammettiamolo: il fulcro dei film di Final Destination sono le scene di morte, parte di ciò che ha fatto andare avanti il franchise con ben cinque film nel corso di 11 anni, e il motivo per cui i cinefili lo ricordano in primo luogo.

Prima c’è stato il fumetto auto-conclusivo “Sacrifice“, uscito nel 2006, che è stato poi seguito da una miniserie, Spring Break, ambientata in Messico. Entrambe sono state raccolte in edizione brossurata, e sembrano adattarsi perfettamente all’universo cinematografico in cui la Morte arriva per coloro che sfuggono alla sua presa la prima volta: un ottimo acquisto per i fan di Final Destination e dei fumetti horror in generale.

The Fountain

Il film di Darren Aronofsky del 2006 The Fountain racconta la storia avvincente di un uomo alla ricerca di una cura per la malattia di sua moglie, con altre due fantasiose storyline minori che si intrecciano alla narrazione principale: la prima di queste riguarda gli antichi Maya, mentre l’altra riguarda i futuri viaggi nello spazio.

La Vertigo Comics ha adattato la sceneggiatura iniziale di Aronofsky dopo che il primo tentativo di produzione di The Fountain è fallito, pensandola come una mini-serie che potesse raccontare la storia inizialmente destinata al grande schermo. Anche se è uscito nel 2005 il fumetto, che rielabora la trama della sceneggiatura surreale di Aronosky, non è stato in realtà fonte di ispirazione per il film del 2006.

Ghostbusters

ghostbusters fumetto

Quando il film Ghostbusters di Ivan Reitman è uscito nel 1984, è diventato immediatamente un successo di critica e di botteghino, e anche se i film successivi non sono stati considerati allo stesso livello dell’originale, i film del franchise sono ancora oggi riconosciuti come un’impressionante miscela di commedia, azione e horror.

Anche se la serie animata The Real Ghostbusters ha goduto di un fumetto dedicatogli, è stato solo nel 2004 che il franchise cinematografico ne ha ricevuto uno proprio. Tuttavia, a causa di problemi di licenza, sembra quasi impossibile che l’editoria americana possa ottenere i diritti della serie di film. Fortunatamente, però, la IDW ha pubblicato la propria graphic novel, Ghostbusters: The Other Side, nel 2009, che ha riproposto alcuni dei migliori personaggi dei Ghostbusters originali.

Interstellar

interstellar fumetto

I film di Christopher Nolan si basano fondamentalmente su due elementi chiave: idee e immagini, qualità che si riscontrano anche nel prezioso fumetto autoconclusivo scritto da Nolan stesso, chiamato “Absolute Zero“.

Rilasciato esclusivamente attraverso il sito web della rivista Wired, la storia segue il Dr. Mann – interpretato nel film Interstellar da Matt Damon – mentre indaga sul pianeta che è stato mandato a studiare per una potenziale abitabilità. Per i fan del film, si tratta di una lettura obbligatoria, ma per chi ha seguito la filmografia di Nolan e ne apprezza la poetica registica, il fumetto offre uno sguardo interessante alle abilità che il regista potrebbe dimostrare, qualora si cimentasse nella stesura di fumetti.

John Wick

John Wick fumetto

Le scene d’azione della serie John Wick sono riconosciute come alcune delle migliori dello scorso decennio, un vero e proprio spettacolo visivo che doveva essere “adattato” anche su carta. John Wick sì è prestato a questo tipo di trasposizione dal settembre del 2017 al gennaio dell’anno seguente, in una serie limitata di cinque numeri anch’essa dal titolo “John Wick“.

Rilasciata per aumentare l’hype verso John Wick: Capitolo 2, il film utilizza la struttura tipica del prequel, fornendoci alcuni retroscena della gioventù di John Wick e della sua iniziazione al mondo del crimine e degli omicidi, tematica introdotta al pubblico proprio dal primo film del 2014.

Mad Max: Fury Road

Mad Max fumetto

Uscito 30 anni dopo Mad Max oltre la sfera del tuono, Mad Max: Fury Road del 2015 è uno dei film più acclamati degli anni 2010, e anche del cinema del 21° secolo nel suo complesso. Tuttavia, esso esiste nella stessa continuità dei film precedenti, e la serie di fumetti entra in gioco proprio per sottolineare queste connessioni.

I fumetti di Mad Max: Fury Road sono usciti da maggio ad agosto 2015, subito dopo la prima cinematografica del film, e forniscono una backstory a molti dei personaggi principali della pellicola. Purtroppo, questo non è stato accolto con l’entusiasmo desiderato, probabilmente a causa di alcune ingenuità di scrittura; nonostante ciò, la qualità grafica e artistica dell’opera è innegabile, e il fumetto meriterebbe una lettura solo per questo.

The Matrix

In generale, i film d’azione con protagonista Keanu Reeves sembrano meritarsi di diritto degli spin-off a fumetti, almeno quelli che hanno avuto un grande successo nella cultura popolare, e The Matrix l’ha certamente avuto.

Pubblicati inizialmente dal 1999 al 2003, i fumetti sono una serie di corti ambientati nel mondo di Matrix, tra cui uno scritto dal celebre Neil Gaiman. Molte delle storyline si concentrano su personaggi secondari e danno forma all’universo che abbiamo conosciuto nel film. Tutti i fumetti sono stati poi raccolti e pubblicati nel 2019 nell’edizione The Matrix Comics: 20th Anniversary Edition, che li ha nuovamente resi disponibili ai lettori più affezionati.

Se7en

Se7en di David Fincher presenta una delle sequenze finali più inquietanti della storia del cinema, e questa è una delle ragioni principali per cui il film è rimasto così a lungo nella cultura popolare, anche se è uscito 27 anni fa. Pubblicata da settembre 2006 a ottobre 2007 come una serie limitata di sette numeri, gli avvenimenti dei fumetti di Se7en si svolgono in concomitanza con il film originale del 1995.

La differenza, tuttavia, è che si concentrano sulla figura di John Doe, l’assassino del film: infatti, ogni numero è basato su un peccato mortale che Doe punisce nel film, ed è gestito da un team creativo separato. Anche se è difficile battere l’originale, essi preservano comunque la sua natura estremamente inquietante.

I 10 migliori film horror Nunsploitation

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I 10 migliori film horror Nunsploitation

Nel filone del cinema d’exploitation – generalmente film a basso costo che generano intrighi per i loro contenuti trasgressivi e spesso grafici – i film “nunsploitation” sono incentrati su suore impegnate in attività scioccanti, spaventose o sessualmente esplicite. Sebbene la nunsploitation possa essere utilizzata come classificazione per i film di genere, dai drammi erotici ai film d’azione, il genere horror in particolare ha fatto un grande uso del soggetto fin dall’epoca del cinema muto con film classici come Häxan.

Il genere nunsploitation è stato particolarmente popolare nel cinema europeo degli anni ‘70 a causa del potere della Chiesa cattolica in paesi come l’Italia e la Spagna. Tuttavia, la nunsploitation persiste ancora oggi e sta diventando sempre più popolare nell’horror americano, con il 2024 che ci porta due eccellenti film horror di nunsploitation come Immaculate e The First Omen. Da oltre 100 anni di cinema, ecco i migliori film horror incentrati sulle suore.

 

The Nun (2018)

 
the nun Horror Night

The Nun è un film horror gotico del 2018 diretto da Corin Hardy. Il film è il quinto del franchise di grande successo The Conjuring ed elabora i retroscena di una trama di The Conjuring 2. Il film segue le vicende di un prete e di una suora. Il film segue un prete e una suora, Padre Burke (Demián Bichir) e Suor Irene (Taissa Farmiga), mentre indagano su un omicidio in un monastero rumeno. Al loro arrivo, scoprono che l’abbazia è infestata da Valak, un demone che assume le sembianze di una terrificante suora (Bonnie Aarons).

Fin dalla sua prima apparizione in The Conjuring 2, Valak è stata la rappresentazione più iconica di una suora nell’horror attuale. La sua pelle bianca e spettrale e il suo sguardo minaccioso facilitano gli spaventi improvvisi e le sequenze di tensione inquietante che sono utilizzate con grande efficacia in The Nun. Grazie all’ambientazione gotica dell’abbazia e allo stile visivo sorprendente, The Nun eleva quello che altrimenti sarebbe potuto essere un generico jump scare-fest a un’opera davvero memorabile di horror religioso.

The Nun in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

 


 

Gli occhi del diavolo (2022)

 
Gli occhi del diavolo (2022)

Diretto da Daniel Stamm, Gli occhi del diavolo (Prey For The Devil) è un film horror del 2022. Il film segue Suor Ann (Jacqueline Byers), una suora cattolica con un passato traumatico che è costretta a confrontarsi con i suoi demoni personali quando inizia l’addestramento al rito dell’esorcismo. Inizialmente esclusa dall’addestramento all’esorcismo a causa del suo sesso, Ann scopre rapidamente di essere particolarmente adatta a gestire il caso di Natalie (Posy Taylor), una bambina posseduta con la quale condivide un profondo legame.

Avendo già diretto l’agghiacciante horror sulla possessione L’ultimo esorcismo, Daniel Stamm ha una grande esperienza nell’arte dell’horror religioso e demoniaco. In linea con ciò, Prey For The Devil presenta scene di possessione raccapriccianti che vanno dalle contorsioni corporee a una sequenza particolarmente scomoda di body horror con gli occhi. Molto meno trasgressivo e scioccante dei classici horror suore, Prey for the Devil è comunque memorabile e unico per il suo ritratto di una suora che esegue esorcismi.

Gli occhi del diavolo (Prey For The Devil) in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

 


 

The Conjuring 2′ (2016)

 
The Conjuring 2 Valak

The Conjuring 2 è un film horror soprannaturale del 2016 dell’universo di The Conjuring, incentrato sul caso del poltergeist di Enfield del 1977. Il film segue i ricercatori del paranormale Ed (Patrick Wilson) e Lorraine (Vera Farmiga) Warren mentre indagano sull’infestazione di una casa popolare di Londra. Nel frattempo, Lorraine inizia ad avere visioni ed esperienze con una suora soprannaturale e terrificante (Bonnie Aarons) che sembra essere collegata al caso.

The Conjuring 2 è un film incredibilmente inquietante, con eccellenti scene di attività demoniaca e alcune immagini davvero inquietanti che coinvolgono la suora. Se il primo film di The Conjuring è stato accolto molto positivamente, molti ritengono che il sequel sia ancora migliore del primo grazie all’esplorazione della relazione tra Ed e Lorraine e ai suoi spaventi memorabili e unici. Essendo il film che ha introdotto uno dei personaggi più iconici dell’horror, The Conjuring 2 è perfettamente a suo agio in questa lista.

The Conjuring 2 in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

 


 

Alucarda (1977)

 

Alucarda 1977Diretto da Juan López Moctezuma, Alucarda è un film horror occulto messicano del 1977. Il film segue due ragazze adolescenti, Alucarda (Tina Romero) e Justine (Susana Kamini), che vivono in un convento cattolico. Alucarda e Justine fanno una promessa d’amore l’una all’altra in una cripta infestata e accidentalmente liberano un male occulto che possiede entrambe le ragazze, portando al caos sacrilego che si verifica nel convento.

Con costumi e scenografie splendidamente evocativi, Alucarda è un’esperienza di visione ipnotica. Nonostante sia principalmente un horror occulto con forti elementi di nunsploitation, Alucarda presenta anche grandi personaggi femminili vampireschi e tematiche lesbiche. Innegabilmente originale, pur contenendo sequenze evocative di classici della nunsploitation come The Devils, Alucarda è una gemma horror sottovalutata.

Alucarda in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

 


 

Dark Waters (1994)

 
Dark Waters 1994

Dark Waters è un film horror del 1994 girato in Ucraina e diretto dal regista italiano Mariano Baino. Il film segue Elizabeth (Louise Salter), una giovane donna che torna in un convento sull’isola in cui è nata. Sull’isola, Elizabeth fa amicizia con una suora novizia di nome Sarah (Venera Simmons) e inizia a scoprire che il convento è sede di un culto sinistro impegnato in pratiche occulte e omicide.

Afflitto da una produzione incredibilmente travagliata a causa delle riprese in un paese ex sovietico, è notevole che Dark Waters sia stato portato a termine, per non parlare della sua qualità. Ad ogni modo, il film è inquietante, visivamente splendido e crea un’atmosfera estremamente forte grazie al sound design e ai luoghi misteriosi. Con alcune sequenze di nunsploitation di altissimo livello, dalle autoflagellazioni alle suore che eseguono rituali occulti, Dark Waters è un film horror bizzarro ma molto divertente.

Dark Waters in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

 

Sorella Morte (Sister Death)

Sorella Morte (Sister Death)

Sorella Morte (Sister Death) è un film horror spagnolo di genere nunsploitation del 2023 diretto da Paco Plaza, prequel dell’acclamato film di Plaza del 2017 Verónica. Sister Death segue Suor Narcisa (Aria Bedmar), una giovane suora con la capacità di sperimentare visioni mistiche, mentre inizia a lavorare in una scuola cattolica situata in un ex convento. Tuttavia, Narcisa inizia presto a sperimentare eventi soprannaturali che alludono a un segreto oscuro e sinistro che infesta l’edificio e i suoi abitanti.

Come i precedenti film di Paco Plaza, Verónica e Rec, Sister Death è diretto in modo eccellente e ricco di spaventi efficaci e immagini davvero inquietanti. Gli spaventi del film spaziano da agghiaccianti incontri con fantasmi a nauseanti orrori corporei, mentre la narrazione centrale presenta una storia sorprendentemente sensibile ed empatica sulla solidarietà femminile. Uno dei più spaventosi film di nunsploitation, Sister Death è una gradita rivisitazione del sottogenere.

Sorella Morte (Sister Death) in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

 

The First Omen (2024)

Omen - L'origine del Presagio (The First Omen) film 2024
oto di Moris Puccio/20th Century Studio/Moris Puccio/20th Century Studi – © 2023 20th Century Studios. All Rights Reserved.

Il primo presagio (The First Omen), diretto da Arkasha Stevenson, è un film horror soprannaturale del 2024 che funge da prequel dell’amato classico horror degli anni Settanta Il presagio. Il film segue Margaret (Nell Tiger Free), una giovane donna cattolica che si reca in Italia per lavorare in un orfanotrofio e diventare suora. Quando Margaret si fissa su una bambina di nome Carlita (Nicole Sorace) che sembra essere maltrattata dal personale, si imbatte in una cospirazione sinistra e demoniaca.

Caratterizzato da forti interpretazioni di attori veterani come Ralph Ineson, Charles Dance e Bill Nighy, Il primo presagio è guidato da un’interpretazione principale di Nell Tiger Free. Il film è scritto in modo intelligente e contiene alcune inquadrature incredibilmente memorabili, tra cui una sequenza di parto orribile e raccapricciante e una scena che rende omaggio all’inquietante classico Possession. Accolto positivamente sia dal pubblico che dalla critica, Il primo presagio è un’aggiunta gradita al sottogenere horror della nunsploitation che inietta nuova vita in un franchise stantio.

The First Omen in streaming sarà disponibile sulle seguenti piattaforme:

 

Häxan (1922)

Häxan 1922

Häxan è un film horror muto svedese del 1922 scritto e diretto dal regista danese Benjamin Christensen. Il film ha la forma di un saggio visivo che presenta la storia della stregoneria e del folklore occulto dal Medioevo all’epoca contemporanea. Il film ritrae scenari che vanno dal capro espiatorio delle donne vulnerabili nei processi alle streghe alle suore che si comportano in modo caotico in un convento, in una sequenza che è probabilmente il primo esempio di horror di suore.

Il film è un gioiello dell’horror nordico ed è noto per essere uno dei classici dell’horror di maggior qualità dell’epoca del muto. Sebbene Häxan sia oggi considerato una parte essenziale della storia dell’horror, al momento dell’uscita il film fu alternativamente elogiato per il design della produzione e aspramente criticato per il suo contenuto blasfemo. L’immaginario demoniaco di Häxan è sempre inquietante e di grande impatto per l’epoca, con le sequenze che coinvolgono la tormentata suora Cecilia (Clara Pontoppidan) che hanno influenzato i futuri film di suore.

Immaculate (2024)

Immaculate

Diretto da Michael Mohan, Immaculate è un film horror di genere nunsploitation del 2024. Il film segue Cecilia (Sydney Sweeney), una giovane donna americana che si trasferisce in Italia per prendere i voti come suora. Tuttavia, al suo arrivo, Cecilia si ritrova misteriosamente incinta in quello che i responsabili del convento sostengono essere un miracolo, ma Cecilia inizia a sospettare del loro coinvolgimento nella sua situazione. Ispirandosi al classico film horror Rosemary’s Baby, il film esplora la maternità in attesa da un punto di vista orribile.

Sydney Sweeney si è dimostrata un’importante voce emergente nel genere horror sia come protagonista che come produttrice di Immaculate, dopo essersi innamorata della sceneggiatura di Andrew Lobel nel 2014. La sua interpretazione nel film è viscerale e impegnata, e la sua intensità eleva l’incredibilmente inquietante scena finale del film. Il film fa un uso fantastico della sua splendida ambientazione conventuale e utilizza i temi della religione, della sessualità e dell’autonomia corporea con grande efficacia, rendendo Immaculate uno dei film horror più interessanti del 2024.

Immaculate in streaming sarà disponibile sulle seguenti piattaforme:

I diavoli (The Devils – 1971)

I Diavoli The Devils (1971)The Devils è un film horror storico di genere nunsploitation del 1971, scritto e diretto dall’acclamato regista britannico Ken Russell. Il film si basa sulla storia vera di Urbain Grandier, un sacerdote del XVII secolo che fu giustiziato con l’accusa di stregoneria. Ambientato principalmente in un convento, il film segue una suora disturbata di nome Suor Jeanne des Anges (Vanessa Redgrave) che si infatua di Grandier (Oliver Reed) e gli rivolge accuse di possessione e blasfemia per nascondere la propria vergogna.

The Devils è uno dei più grandi film horror britannici, caratterizzato da un’interpretazione elettrizzante della Redgrave e da una splendida scenografia storica. Tuttavia, a causa del sesso esplicito, della violenza e della blasfemia, il film è stato pesantemente censurato al momento dell’uscita e rimane tuttora controverso. Nel sottogenere della nunsploitation, relativamente di nicchia, The Devils è uno dei film più eleganti e ben fatti, nonché uno dei più scioccanti, che lo colloca in cima a questa lista.

I diavoli (The Devils) in streaming sarà disponibile sulle seguenti piattaforme:

I 10 migliori film fantasy con classificazione PG, secondo Ranker

Dai classici del fantasy come La storia Fantastica e Guerre stellari a produzioni più recenti come Dragon Trainer e il franchise di Harry Potter, questo genere cinematografico è ricco di film meravigliosi da gustarsi in famiglia.

Anche se la classificazione PG rischia a volte di limitare la narrazione e il senso di un film, molti di questi riescono comunque a conservarne le emozioni più autentiche e un umorismo arguto e intelligente, che rende la visione piacevole sia per gli adulti che per i più giovani. I cinefili di Ranker hanno dunque deciso quali film fantasy con classificazione PG meritano di essere considerati dei classici imperdibili: ecco i risultati.

Una notte al museo (2006)

Una Notte al Museo 2 film fantasyLa componente fantasy si amalgama ottimamente con quella comica in questo film del 2006 che vede Ben Stiller nei panni di una nuova e sfortunata guardia di sicurezza del Museo di Storia Naturale. Si scopre, come da copione, che i reperti del museo hanno l’abitudine di prendere vita dopo il tramonto, il che comporta non poche difficoltà per questo buffo personaggio.

Con la partecipazione di Owen Wilson, Robin Williams e una serie di figure storiche, Una Notte al museo è un’affascinante avventura fantasy: non tutte le sequenze sono perfettamente calibrate, ma il film è comunque realizzato con un perfetto senso dell’umorismo e leggerezza tale da garantire una visione molto piacevole.

Dragon Trainer (2010)

Dragon Trainer - Il mondo nascosto film fantasy

Sin dalla sua uscita nel 2010, il franchise di Dragon Trainer, basato sull’omonima amata serie di libri per bambini, è stato uno dei maggiori successi della Dreamworks ed è facile capire perché.

Con un’eccellente animazione in 3D e un cast vocale stellare che comprende Jay Baruchel, Gerard Butler e Kristen Wiig, il film era destinato fin da subito a essere un successo. Inoltre, Dragon Trainer presenta alcuni momenti ricchi di emozioni davvero ben realizzati che contribuiscono a rendere il film ancora più memorabile.

Beetlejuice (1988)

Beetlejuice - Spiritello porcello film

Anche quando Tim Burton realizza film adatti a un pubblico più giovane, riesce comunque a trasmettere in toto la sua immaginazione contorta e il suo oscuro senso dell’umorismo come regista. Beetlejuice, la storia di una coppia appena deceduta che chiede l’aiuto dell’iconico Betelgeuse per perseguitare i nuovi abitanti della casa, ne è l’esempio perfetto.

Beetlejuice contiene alcune battute esplicite e diversi momenti horror ma paradossalmente questo contribuisce a rendere la commedia fantasy un film perfetto per i più piccoli. Con il successo dell’adattamento teatrale e un film sequel in lavorazione con parecchio ritardo, è il momento perfetto per rivisitare uno dei classici di Tim Burton.

Hook (1991)

Hook - Capitan Uncino film fantasy

Diretto da un maestro del fantasy per famiglie come Steven Spielberg, Hook vede Dustin Hoffman nei panni del famigerato capitano dei pirati e da Robin Williams in quelli dell’adulto e stanco Peter Pan che deve tornare sull’Isola che non c’è per riscoprire il suo passato. Con la presenza di nomi così importanti e la colonna sonora di John Williams, non sorprende che molti ricordino il film con affetto.

Prima che arrivasse Pirati dei Caraibi, Hook rappresentava il film d’avventura sui pirati che non si prendeva mai troppo sul serio per eccellenza. Ancora oggi uno dei migliori film del genere, Hook, grazie al suo fascino e un messaggio che scalda il cuore, può essere apprezzato da chiunque si sia sentito, almeno una volta nella vita, Peter Pan.

Il Signore degli Anelli (1978)

Da non confondere con l’adattamento di Peter Jackson, classificato PG-13, l’epopea fantasy animata di Ralph Bakshi ha portato in vita il primo dei romanzi di Tolkien nel lontano 1978. Interpretato dal compianto John Hurt nel ruolo di Aragorn e da Anthony Daniels, attore meglio conosciuto per aver interpretato C3PO, nel ruolo di Legolas, il film fu un tentativo carismatico di adattare il lunghissimo romanzo.

Per certi versi, il film è ancora più fedele ai romanzi rispetto alla sua controparte più recente, e si concentra meno sulle parti di azione frenetica, prediligendo un tono e un ritmo adatti a un pubblico di giovani spettatori. L’unico aspetto negativo de Il Signore degli Anelli di Bakshi è che non ha avuto sequel, dunque l’esperienza può sembrare un po’ incompleta rispetto alla trilogia complessiva di Jackson.

Harry Potter e il prigioniero di Azkaban (2004)

Terzo film della serie di Harry Potter e primo ad essere diretto da Alfonso Cuarón, la cui visione registica leggermente più dark non ha influito sulla classificazione di questo capitolo, Harry Potter e il prigioniero di Azkaban è uno dei film preferiti dai fan. Con l’introduzione di un assassino in fuga, un nuovo misterioso insegnante e dei terrificanti Dissennatori che infestano Hogwarts, il film contiene alcuni dei momenti davvero più spaventosi del franchise.

Tuttavia, l’affascinante senso di meraviglia che ha caratterizzato i primi due film è parte integrante di ciò che rende il film perfetto per il pubblico più giovane e nostalgico per gli spettatori un po’ più anziani. Inoltre, essendo uno dei film di Harry Potter più accurati dal punto di vista narrativo, c’è un motivo in più per guardarlo anche per i lettori.

Jumanji (1995)

Anche se la serie di film è proseguita nel 2010 in modo del tutto inaspettato, c’è molto da apprezzare del primo film di Jumanji che ha introdotto al pubblico un particolarissimo gioco da tavolo soprannaturale. I personaggi principali sono costretti a collaborare per sconfiggere il pericoloso gioco, e far fronte alle minacce della giungla che li sconvolgono ad ogni angolo.

Un cast di attori di talento e alcuni effetti speciali da film ad alto budget, che non sono invecchiati così male come sarebbe facile supporre, completano il tutto e il film ha abbastanza assi nella manica da risultare sempre divertente. Anche a 25 anni dalla sua uscita, Jumanji ha un fascino che potrebbe persino collocarlo al di sopra delle sue controparti moderne.

Harry Potter e la camera dei segreti (2002)

Harry Potter e la camera dei segreti film

Harry Potter e la camera dei segreti ha fatto un ottimo lavoro nel proseguire con il tono e le tematiche impostate dal primo film, adattando con grande cura la storia del libro in cui, durante il secondo anno di Harry all’istituto magico, la Camera dei Segreti viene aperta, lasciando via libera a un mostro terrificante nella scuola.

Essendo l’ultimo film di Harry Potter diretto da Chris Columbus e l’ultimo con il compianto Richard Harris nel ruolo di Silente, Harry Potter e la Camera dei Segreti conserva un fascino gentile che manca ai successivi film di Harry Potter, pur piacevoli a modo loro.

Star Wars (1977)

Star Wars: Episodio IV - Una nuova speranza

Anche con i sequel, i prequel, i reboot e gli spin-off televisivi, c’è una magia intrinseca a Star Wars: Una nuova speranza, che lo rende ancora oggi l’avventura perfetta per le famiglie. Dal punto di vista narrativo, Star Wars è la semplice storia di un giovane bracciante che sogna l’avventura in una galassia sotto il controllo di un impero malvagio, ma per la storia del cinema è stato molto di più.

Con un successo mondiale e la nascita di star del calibro di Luke Hamill, Carrie Fisher e Harrison Ford, vale la pena guardare l’originale Star Wars, anche se il franchise, con tutte le nuove aggiunte, può risultare difficile da seguire ad oggi. Questo è comunque il momento ideale per rivedere la mistica interpretazione di Obi-Wan Kenobi da parte di Alec Guinness, prima che la nuova serie arrivi su Disney Plus.

La storia fantastica (1987)

La storia fantastica

Anche se ogni anno escono nuove avventure fantasy per famiglie, La storia Fantastica rimane ancora oggi il migliore da guardare. Adattamento dell’omonimo romanzo di William Goldman e sceneggiato dallo stesso, il film mescola i topoi fiabeschi con la commedia e il romanticismo, dando vita a una narrazione incredibilmente piacevole.

Ricco di personaggi iconici che vengono citati frequentemente ancora oggi, la presentazione della storia come se fosse letta da un vecchio a suo nipote non fa che aumentarne l’atmosfera magica. Nonostante il modesto successo ottenuto al momento dell’uscita, il film è oggi considerato a buon diritto un classico del genere fantasy.

I 10 migliori film estivi da guardare nel periodo delle vacanze

I 10 migliori film estivi da guardare nel periodo delle vacanze

Il periodo più caldo dell’anno è arrivato. L’estate è infatti la stagione che si aspetta con più entusiasmo: i pensieri diminuiscono, aumentano invece i momenti di aggregazione e convivialità, sbocciano folli amori e si vivono esperienze indimenticabili, magari sulla spiaggia mentre si gode di un tramonto mozzafiato. Da questo tempo della felicità e della spensieratezza, il cinema ne ha tratto un filone, quello dei film estivi – o anche summer movies – che si inscrivono il più delle volte nel genere della commedia. Sono pellicole in cui a prevalere è la componente romance, le vacanze fra amici o una storia di coming of age, avendo sempre sullo sfondo l’incantevole mare di una suggestiva ambientazione marittima. Ma quali sono i più bei film estivi da guardare in questo periodo? Di seguito, alcuni imperdibili.

The Last Song

The Last Song

Nel suo periodo più florido, Miley Cyrus – nota principalmente per il ruolo della cantante con la doppia vita in Hannah Montana – prende parte a The Last Song, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Nicholas Sparks, il quale scrisse anche la sceneggiatura. Diretto da Julie Anne Robinson, la storia ruota attorno alla giovane Ronnie, costretta a passare l’estate dal padre in una piccola cittadina della Carolina del Nord. Seppur all’inizio sia restia a conoscere le persone del posto – e anche molto scontrosa con il genitore – l’incontro con Will, interpretato da Liam Hemsworth, cambia la prospettiva in cui sta vivendo l’estate. Lasciatasi andare a quei sentimenti nascenti, la ragazza passerà un periodo indimenticabile, in cui alla fine riuscirà anche a ricongiungersi con il padre, che solo alla fine scopre essere malato terminale. The Last Song rientra nella cerchia dei tipici film estivi in cui a regnare è l’amore e la gioventù spensierata, nonostante il raggiungimento della felicità comporti prima il superamento di ostacoli difficili. La stessa Cyrus contribuì a comporre la colonna sonora, tanto che le canzoni When I Look at You e Hope You Find It sono tutt’oggi molto famose. Il film è attualmente disponibile su Disney+.

Mamma mia!

Mamma mia!

Barche che veleggiano attorno alla costa, un letto azzurro i cui rimbalzi dei raggi del sole sembrano adornarlo di preziosi diamanti luccicanti. Casette blu oceano e grezze stradine color sabbia. Hotel Villa Donna che campeggia sul cucuzzolo dell’isolotto greco. Di cosa stiamo parlando? Di Mamma mia!, ovviamente, film del 2008 diretto da Phyllidia Llyod, ispirato all’omonimo musical teatrale in produzione dal 1999. Che a sua volta si adatta alle canzoni dello storico gruppo svedese degli ABBA. Kalokairi è invece l’atollo paradisiaco felice e immaginario su cui vengono ambientate le vicende di Donna e Sophie, magistralmente interpretate da Meryl Streep e Amanda Seyfried: la prima alle prese con un passato confuso, di cui facevano parte tre uomini diversi con i quali ha vissuto una gioventù molto frenetica. La seconda con la curiosità di sapere chi fra questi uomini sia il padre, poiché cerca colui che la potrà accompagnare all’altare in vista delle nozze. Una storia semplice, musicata e romantica, grazie a cui Mamma mia! ha ottenuto il successo planetario, meritando così il sequel Mamma mia! Ci risiamo, ben dieci anni dopo. Fra i film estivi disponibili è forse quello che più fa sognare le vacanze, da guardare magari proprio in riva al mare. Disponibile su NOW o Prime Video.

Dirty Dancing

Dirty Dancing film

Dirty Dancing non è solo presente nel gruppo dei migliori film estivi da guardare, ma è anche un’opera iconica e molto popolare, che ancora oggi fa sognare milioni e milioni di spettatori. (I’ve Had) The Time of My Life, facente parte della colonna sonora, è una delle canzoni estratte da un film diventate più famose nella storia del cinema, ed è stata cantata e ballata da intere generazioni. La storia si incentra su Frances “Baby” Houseman, che va a passare l’estate del 1963 con la sua famiglia nel fittizio resort Kellerman’s nelle Catskills. Durante questo periodo, la ragazza fa la conoscenza dell’istruttore di danza Johnny Castle. Seppur all’inizio fra loro ci sia qualche tensione, i due finiscono per innamorarsi e mettersi insieme, diventando così una delle coppie cinematografiche più amate di sempre. Dirty Dancing è diretto da Emile Ardolino, e vanta un Oscar e un Golden Globe per la miglior canzone per (I’ve Had) The Time of My Life nel 1988. E’ disponibile su Netflix.

Prima dell’alba

Prima dell'alba

Facente parte di una trilogia, in cui sono compresi Before Sunset – Prima del tramonto e Before Midnight, Prima dell’alba è fra i film estivi che raccontano una love story consumatasi in una notte. Jesse e Céline, uno giornalista americano e l’altra studentessa francese, si conoscono su un treno diretto a Parigi. Ma prima che Jesse possa dire addio alla ragazza, le propone di scendere con lui per passare una notte a Vienna, con l’intento di conoscersi meglio. In quelle ore passate insieme, i due impareranno a capirsi e ad amarsi, tanto che all’arrivo dell’alba, seppur debbano dividersi, decideranno comunque di non lasciarsi andare, dando una reale chance al loro rapporto. L’atmosfera magica della città austriaca, accompagnata dall’intreccio romantico della coppia e dalla chimica fra Ethan Hawke e Julie Delpy, rendono Prima dell’alba un film dal grande fascino, ideale per riempire una serata estiva, magari al chiaro di luna. Diretto da Richard Linklater, con una sceneggiatura scritta a quattro mani insieme a Kim Krizan, il film è disponibile a noleggio su Prime Video o Apple TV.

Chiamami col tuo nome

Chiamami col tuo nome castCome poteva essere l’estate dell’83 nella campagna lombarda del Bel Paese? A questa domanda risponde Luca Guadagnino nel 2017 con Chiamami col tuo nome, film che racchiude tutta la bellezza del cinema estetizzante del regista, fatto di colori pastello, atmosfere calde e amori in fioritura. La love story fra Elio e Oliver si consuma nelle strade soleggiate e verdi del nord Italia, ed è incorniciata dagli sfondi pittoreschi di una suggestiva Crema. Il film può offrire una dolce carezza nei pomeriggi estivi, ma anche una sensazione malinconica e nostalgica che di solito si prova a settembre, quando questo afoso periodo volge al termine. Elio, interpretato da un Timothée Chalamet mai così meravigliosamente calato nel ruolo, regala in parallelo un racconto di formazione profondo e toccante, nel quale viene sottolineata l’importanza di conoscere a fondo se stessi e le proprie pulsioni, imparando nel mentre a relazionarsi agli altri. Chiamami col tuo nome ricorda sia l’estate romantica e fiabesca di un tempo passato, che una storia di scoperte e crescita interiore in cui riflettersi. Tratto dall’omonimo romanzo di André Aciman, il film è disponibile su Netflix.

Vacanze romane

Vacanze romaneFacciamo un balzo nel tempo e arriviamo al 1953, anno in cui esce Vacanze romane, film in bianco e nero diretto da William Wyler. Sullo sfondo di una Capitale in piena estate, abbracciati dalle maestosità dell’Antica Roma, ci sono la principessa Anna e il giornalista Joe Bradley che, incontratisi per caso dopo la fuga di lei in Italia, vanno insieme alla scoperta delle bellezze italiche, finendo per innamorarsi perdutamente. Fra le scene più belle il bacio fra i due sulle sponde del Tevere e la corsa con la mitica Vespa per le strade del Corso, diventata poi quest’ultima status symbol del Bel Paese nel Dopoguerra. Vacanze romane, nonostante sia uscito molti decenni fa, rimane un film intramontabile, che ha reso celebre Audrey Hepburn iniziandola ad una brillante carriera. La storia, che racconta un grande amore sbocciato sotto il sole romano, è ideale per chiunque abbia voglia di fare un tuffo nel cinema del passato, facendosi cullare da un’atmosfera piena di fascinazione, adrenalina e magia, tipica dell’estate. Vacanze romane è disponibile su Prime Video.

Luca

Luca PixarFra i film estivi da tenere in considerazione c’è poi Luca, pellicola d’animazione Pixar diretta da Enrico Casarosa, e il cui melieu è ancora l’Italia, ma questa volta la calda spiaggia ligure. Luca è una storia che, per i temi trattati, può accogliere un pubblico molto eterogeneo, indirizzata sia ai piccoli che ai grandi. Siamo nel 1959, e dalle acque cristalline di Portorosso arriva Luca Paguro, un timido mostro marino preadolescente. Dopo aver incontrarto un altro suo simile, Alberto Scorfano, che lo incoraggia a esplorare la terraferma, il piccolo mostriciattolo comincerà a scoprire le delizie del paesello sul mare e conoscerà Giulia, con la quale inizierà una bellissima amicizia. Come dice lo stesso regista (Disney News), Luca è “una lettera d’amore alle estati della nostra giovinezza – quegli anni formativi in cui stai ritrovando te stesso.” Il film è stato candidato agli Oscar nella categoria Miglior film d’animazione, ed è disponibile su Disney+.

Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare di agosto

Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare di agostoNel 1974 Lina Wertmuller dirige un film in cui viene messo al centro il grande gap che vi è fra le classi sociali, ma quanto un amore, seppur estivo ed estemporaneo, possa annullarlo, seppur per poco. Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare di agosto è la storia di Raffaella, moglie di un ricco milanese in vacanza su uno yacht lussuoso, che ostenta continuamente la sua posizione da donna benestante nei confronti del nocchiere, Gennarino Carunchio. Un giorno Raffaella, svegliatasi tardi, vuole a tutti i costi che l’uomo l’accompagni con una piccola barca sulla terraferma, per poter raggiungere i suoi amici. I due però naufragheranno, e si ritroveranno su un’isoletta sperduta dove, alla fine, si accenderà la passione che li farà innamorare. Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare di agosto è uno di quei film estivi – italiani – da riguardare almeno una volta l’anno. Ironico, romantico e a tratti anche drammatico, il film è disponibile su Prime Video.

Sole a catinelle

Sole a CatinelleUn altro film che rientra nella categoria migliori film estivi è Sole a catinelle, produzione ancora una volta “Made in Italy”, con protagonista Checco Zalone nel suo elemento: la commedia satirica popolare. Diretto da Gennaro Nunziante, Sole a catinelle si incentra sul trentaseienne Checco, emigrato al nord Italia dal meridione che, avendo promesso al figlio Nicolò una vacanza da sogno se avesse preso voti alti alla fine della scuola, si vede costretto a mantenere fede a quanto detto. Checco, però, è solo un venditore di aspirapolveri, e per il lavoro che svolge non può permettersi dei giorni a mare, così decide di partire all’avventura con Nicolò con l’obiettivo di vendere qualche elettrodomestico. Nel loro viaggio on the road, i due incontreranno Zoe e il figlio Lorenzo, e faranno vivere loro un’estate divertente, spensierata ed indimenticabile, nonostante la crisi finanziaria faccia da sfondo. Il film è disponibile su Netflix, Prime Video e Disney+.

Quattro amiche e un paio di jeans

Quattro amiche e un paio di jeansUltimo della lista dei migliori film estivi, ma non per importanza, è Quattro amiche e un paio di jeans, un adattamento dramedy dell’omonimo libro di Ann Brashares, diretto da Ken Kwapis e con quattro volti molto conosciuti: Blake Lively, Alexis Biedel, America Ferrera e Amber Tamblyn. La storia segue quattro amiche, Tibby, Lena, Carmen e Bridget che devono affrontare la loro prima estate separate. Prima che questo avvenga, passano una giornata all’insegna dello shopping, e si imbattono in un paio di jeans che calzano bene a tutte. Le ragazze decidono così di dividersi questi pantaloni che definiscono magici, scambiandoselo ogni settimana e raccontandosi quello che succede loro quando li indossano. Quattro amiche e un paio di jeans, oltre a essere un film da guardare in estate, è anche un racconto di crescita, in cui possiamo vedere l’evoluzione delle giovani, che da adolescenti diventano donne. Il film è disponibile a noleggio su Prime Video.

I 10 migliori film di supereroi di tutti i tempi (secondo IMDb)

I 10 migliori film di supereroi di tutti i tempi (secondo IMDb)

Il numero di film di supereroi è sempre più alto: The Batman è stato il nono live-action con protagonista il Cavaliere Oscuro, mentre Thor – Love and Thunder sarà il 29esimo film MCU. Visto il successo degli eroi dotati di superpoteri negli ultimi tempi, viene spontaneo chiedersi quali siano i migliori. A rispondere alla domanda ci ha pensato IMDb: ecco la classifica – e i voti – dei film di supereroi più amati e più di successo di sempre.

Guardiani della Galassia (2014) – 8.0

In streaming su Disney+

guardiani della galassia supereroiBattendo Deadpool di 100.000 voti, il film di supereroi Guardiani della Galassia si posiziona al decimo posto. Casualmente, è anche il decimo film dell’MCU. È quasi difficile credere che si svolga nello stesso universo dell’altro live-action del 2014 prodotto dal franchise, Capitan America: Soldato d’inverno.

Guardiani della Galassia non è solo un film a fumetti, ma è anche un thriller di spionaggio serio e realistico. Oggi il genere dei supereroi sembra tendere sempre più verso il cupo, mentre questo lungometraggio ha mostrato come un film di supereroi può essere anche una commedia senza diventare però una parodia di basso livello.

The Avengers (2012) – 8.0

In streaming su Disney+

the Avengers mcuThe Avengers è stato non solo il film di maggior successo al botteghino del 2012, ma ha anche dimostrato la forza dell’idea di universo condiviso, e quindi anche dell’MCU.

Ancora oggi dopo 10 anni, The Avengers è nella top three dei film più proficui di sempre. Con curiose dinamiche tra i personaggi, grazie agli attributi unici di ogni supereroe e per le citazioni iconiche, il lungometraggio è riuscito a far innamorare il pubblico di tutto il mondo della squadra dei Vendicatori, portando grande luce sul franchise.

Logan (2017) – 8.1

In streaming su Disney+

Logan supereroi

Logan – The Wolverine è un film di supereroi non convenzionale. Quale altra storia sceglie di uccidere il proprio protagonista? La maggior parte dei franchise tradizionali, seguendo l’esempio dei fumetti, non osa dare un taglio così netto e far finire il proprio universo. Solitamente, anche se alcuni personaggi possono morire, e alcuni di questi potrebbero non risorgere, l’universo – e il marchio – continuano a vivere. Questo non è il caso di Logan.

Come film conclusivo per l’attore originale degli X-Men Hugh Jackman (e originariamente anche Patrick Stewart), Logan mostra cosa succede quando la fantasia finisce ed entra in gioco la realtà, portando violenza e morte. Il film è eroico e drammatico e segna un degno epilogo per il suo protagonista.

Batman Begins (2005) – 8.2

In streaming su Prime Video

Batman BeginsEsisteva già una versione di Batman di Tim Burton, ma la trilogia di Christopher Nolan è quella più amata dal pubblico. Questo è il reboot che ha reso celebre il personaggio in live-action.

In particolare, Batman Begins ha reinventato Batman e questa reinterpretazione ha anche agito come una reinvenzione dell’intero genere dei supereroi. Sia Iron Man (e quindi i  Marvel Studios nel loro complesso) che Man of Steel hanno preso spunto da Nolan per la narrazione della storia d’origine di un personaggio e per la creazione di un mondo immaginifico. A parte la sua rilevanza, il film è anche una storia avvincente su Batman e sulla sua relazione con Gotham City.

Spider-Man: No Way Home (2021) – 8.3

A noleggio su Apple TV e Prime Video

Spider-Man - No Way Home supereroi

Un altro iper-successo al botteghino. Spider-Man: No Way Home ha incassato 1 miliardo di dollari. Questo terzo capitolo è stata la degna conclusione della trilogia MCU su Peter Parker (Tom Holland). Con il ritorno sullo schermo degli Spidey di Maguire e di Garfield, il film non solo ha mostrato per la prima volta sullo schermo tre versioni di uno stesso eroe, ma ha attirato un grosso bacino di pubblico.

In Spider-Man: No Way Home, i tre supereroi sulla scena hanno veicolato un messaggio importante di collaborazione e responsabilità: non a caso, il film MCU ha conquistato i fan.

Spider-Man: Un nuovo universo (2018) – 8.4

In streaming su Disney+

Spider-Man: un nuovo universoIl successo di No Way Home è indubbiamente legato alla fama dei film sull’Uomo Ragno che l’hanno preceduto, anche a quello di Spider-Man: Un Nuovo Universo. Il lungometraggio d’animazione non si è dimostrato un successo al botteghino, ma è stato apprezzatissimo dal pubblico e ha addirittura vinto l’Oscar come il miglior film d’animazione.

Tre anni prima che l’MCU iniziasse ad approcciarsi all’idea di Multiverso, questo film ha dimostrato che il pubblico era in grado di accettare l’esistenza di diversi Spider-Man e la presenza di diverse realtà. Non a caso, i fan sono in trepidante attesa per l’uscita del sequel del film: Spider-Man: Across the Spider-Verse.

Avengers: Infinity War (2018) – 8.4

In streaming su Disney+

Avengers: Infinity War supereroiL’hype attorno a Avengers: Infinity War era altissima. Il primo trailer ha accumulato centinaia di milioni di visualizzazioni su YouTube. Oggi possiamo dire che il film ha raggiunto e superato le aspettative. Dopo un decennio di lavoro, nel 2018 il franchise ha messo in scena un live-action che racchiude i 17 film MCU precedenti.

Vedere tutti i principali supereroi del franchise insieme sullo schermo è stato sensazionale e grandioso. Il film crossover è riuscito a combinare novità e tratti tipici dei personaggi, dando origine a scene epiche e a citazioni indimenticabili. Con la metà degli eroi trasformati in polvere, Infinity War ha messo in mostra una tragedia su larga scala, passando al capitolo successivo un testimone tutt’altro che leggero.

Avengers: Endgame (2019) – 8.4

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Avengers - supereroiLa seconda metà di Infinity War, Avengers: Endgame è essenzialmente un film di supereroi che parla di un viaggio nel tempo e di una rapina. Dal momento che metà del cast di Infinity War è rimasta fuori gioco fino alla battaglia finale, Endgame si è concentrato sui pochi sopravvissuti, ossia i veterani dell’MCU.

La tragica prospettiva lasciata dal capitolo precedente ha trovato un risvolto positivo in Endgame, ma anche questo film ha mostrato alcune morti irreversibili. Natasha e Tony hanno sacrificato le loro vite per salvare l’universo, mentre Steve Rogers finalmente ha potuto ritirarsi ed essere felice. Indubbiamente, il carico emotivo del film ha commosso e conquistato il pubblico. 

Il cavaliere oscuro – Il ritorno (2012) – 8.4

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Il cavaliere oscuro - Il ritorno supereroiNel 2012, mentre il successo dell’MCU stava esplodendo con The Avengers, un’importante trilogia si concludeva con Il cavaliere oscuro – Il ritorno. Come Logan, anche questo film esplora ciò che accade quando il viaggio di un eroe giunge al termine.

Questo film di Nolan è stato un enorme successo. L’unica ragione per cui Il ritorno potrebbe essere considerato una delusione è per le aspettative astronomiche stabilite dal suo predecessore nonché suo unico rivale…

Il cavaliere oscuro (2008) – 9.0

In streaming su Prime VideoIl cavaliere oscuro Joker Batman

Il grande vincitore di questa classifica è Christopher Nolan con la sua trilogia su Batman. IMDb ha inserito tutti e tre i lungometraggi nella sua lista dei migliori film di supereroi e al primo posto troviamoIl Cavaliere Oscuro.

Una nota di merito del lungometraggio va sicuramente alla storia, davvero guidata dal Joker di Heath Ledger. Il cattivo e Batman si ritrovano incastrati in una lotta epica per l’anima di Gotham. Il conflitto è principalmente ideologico: entrambi vogliono dimostrare che la loro visione del mondo è corretta: ordine e decenza si scontrano quindi con caos e distruzione. Riprendendo un tema mitico, Il cavaliere oscuro sbaraglia la concorrenza e conquista il grande pubblico.

I 10 migliori film di Maggie Smith, in ordine di importanza

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I 10 migliori film di Maggie Smith, in ordine di importanza

Sarebbe bello ripercorrere i successi di Dame Maggie Smith sul grande schermo in circostanze più felici, ma lo facciamo comunque ora, per celebrarla data la sua scomparsa all’età di 89 anni. L’attrice britannica si è lasciata alle spalle una bella eredità, visto che i suoi primi ruoli sul palcoscenico risalgono agli anni Cinquanta. A partire dalla metà e dalla fine degli anni Sessanta ha iniziato a ottenere ruoli cinematografici di rilievo ed è rimasta attiva fino al 2023, anno in cui è uscito il suo ultimo film, Il club dei miracoli.

La Smith è stata molto più di un’attrice cinematografica, ricevendo consensi sul palcoscenico e anche nel mondo della televisione, quest’ultimo in gran parte grazie a Downton Abbey (2010-2015). Quello che segue è un focus sui film usciti nelle sale cinematografiche in cui è apparsa, tenendo conto sia della qualità del film nel suo complesso che della grandezza/impatto del ruolo da lei interpretato (il che significa anche niente documentari, anche se una menzione d’onore va al divertente e sentito Un tè con le regine del 2018).

California Suite (1978)

Maggie Smith in California Suite (1978)
© Columbia Pictures

Maggie Smith ha vinto il suo secondo Oscar in modo un po’ sorprendente per California Suite, un risultato impressionante se si considera che per vincere ha dovuto distinguersi all’interno di un cast fenomenale. Il numero di grandi nomi presenti nel film è il motivo principale per guardarlo, perché California Suite vede anche la partecipazione di attori del calibro di Jane Fonda, Alan Alda, Michael Caine, Walter Matthau, Elaine May e Richard Pryor.

Si tratta di una dramedy incentrata sui personaggi, che salta tra varie coppie, tutte alloggiate al Beverly Hills Hotel e alle prese con vari dilemmi personali/romantici. Trattandosi di una sorta di film antologico, la coerenza non è la parola d’ordine del giorno, ma c’è abbastanza valore di intrattenimento e comicità da renderlo una visione solida. Inoltre, è divertente il fatto che il personaggio di Smith sia un’attrice candidata all’Oscar che si sta preparando per gli Academy Awards, e che poi ne vinca davvero uno grazie a California Suite.

In viaggio con la zia (1972)

In viaggio con la zia (1972)
© Metro-Goldwyn-Mayer

Anche se la storia comica di In viaggio con la zia non vi convincerà del tutto, il film regge per il suo aspetto e per la presenza di una delle sei interpretazioni di Maggie Smith nominate agli Oscar. L’attrice interpreta la zia titolare e il film ruota attorno al fatto che la zia trascina con sé il nipote in una serie di avventure, soprattutto per riallacciare i rapporti con un vecchio amante.

In viaggio con la zia è un film vecchio stile, che forse è stato un po’ dimenticato con il passare dei decenni, ma è una commedia abbastanza decente che regge abbastanza da essere più che guardabile. Il fatto che un film per il quale ha ricevuto una nomination all’Oscar sia stato in qualche modo insabbiato, con il passare del tempo, è anche una prova di quanto la Smith abbia recitato. Il film in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

 


 

Hotel Marigold

Marigold hotel 2011
© Searchlight Pictures

Come California Suite, Marigold Hotel ruota attorno a un gruppo di personaggi che (come è ovvio) soggiornano in un hotel, e vanta anche un cast d’eccezione di cui fa parte Maggie Smith. A lei si aggiungono altri attori britannici degni di nota – e più anziani – come Bill Nighy, Tom Wilkinson e Judi Dench.

Dal punto di vista narrativo, Marigold Hotel si mantiene piuttosto sciolto, ruotando intorno ad alcuni pensionati che si recano in India e scoprono che l’hotel in cui alloggiano è meno lussuoso di quanto erano stati portati a credere, ma che, come è prevedibile, si lasciano conquistare e si scoprono affascinati dall’intera esperienza. Il film spera che anche gli spettatori ne escano affascinati, e la maggior parte delle persone dovrebbe farlo. Forse non è un film per i cinici o per i duri di cuore, ma chiunque cerchi qualcosa di piacevole, leggero e molto britannico troverà probabilmente questo film interessante. Marigold Hotel in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

 


 

Il giardino segreto

Il giardino segreto film
© Warner Bros

Film fantasy uscito qualche anno prima che Maggie Smith diventasse famosa per aver recitato in un’altra serie di film fantasy, Il giardino segreto è un adattamento dell’omonimo romanzo per bambini del 1911. La trama riguarda una ragazzina che viene mandata a vivere con lo zio nel suo castello dopo che i suoi genitori sono stati uccisi; il castello in questione finisce per essere insolito e magico.

Nel complesso è un film molto delicato che, pur essendo tratto da un libro per bambini, non è esclusivamente per bambini. In effetti, Il giardino segreto sembra provenire da un’altra epoca, dato che molti film per bambini di oggi sembrano essere un po’ più selvaggi e ad alta energia, ma gli spettatori più giovani con una discreta capacità di attenzione – e gli spettatori più anziani che si sentono ancora giovani nel cuore – probabilmente troveranno questo film coinvolgente. Il film in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

 


 

Assassinio sul Nilo (Death on the Nile)

Assassinio sul Nilo (Death on the Nile)
© EMI Distributions

Assassinio sul Nilo del 1978 è forse il miglior adattamento cinematografico dell’omonima storia di Agatha Christie. È un film con al centro il sempre divertente Hercule Poirot e ha un’ambientazione e un’atmosfera particolari, grazie al fatto che si svolge in Egitto. Gran parte della vicenda si svolge a bordo di una lussuosa nave da crociera, con vari passeggeri potenzialmente sospettati di omicidio quando una giovane donna benestante viene misteriosamente uccisa.

Si tratta di un giallo/thriller ben ritmato e divertente, che si aggiunge a Assassinio sull’Orient Express del 1974 come adattamento di Agatha Christie degli anni Settanta dal cast fantastico. In questo caso si ottiene più o meno quello che ci si aspetterebbe da un adattamento di Morte sul Nilo, ma è tutto molto efficiente e ben messo insieme, e vale la pena di vedere un gruppo di grandi attori che si scambiano battute l’un l’altro. Il film in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

Riccardo III

Riccardo III
© Guild Film Distribution

Adattamento di Shakespeare e contemporaneamente una sorta di film di guerra insolitamente avvincente, Riccardo III ha uno stile unico e una recitazione fantastica. Ian McKellen interpreta il ruolo principale ed è indubbiamente la star dello spettacolo (è stato anche accreditato come co-sceneggiatore della sceneggiatura adattata). Riccardo III si svolge negli anni ’30, invece dell’ambientazione originale (e più accurata dal punto di vista storico) del 15° secolo.

È una tragedia shakespeariana, quindi ci sono una marea di intrighi, tradimenti e morte, alcuni dei quali sono in qualche modo oscuramente satirici, per il modo in cui commentano l’ascesa del fascismo negli anni che precedono la Seconda Guerra Mondiale. Ian McKellen è tutt’altro che l’unico attore a stupire: Maggie Smith, Annette Bening, Jim Broadbent, Robert Downey Jr. e Kristin Scott Thomas sono tutti bravissimi. Il film in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

La serie di “Harry Potter” (2001-2011)

Alan Rickman, Maggie Smith, Rupert Grint, Daniel Radcliffe e Emma Watson in Harry Potter e il principe mezzosangue
Alan Rickman, Maggie Smith, Rupert Grint, Daniel Radcliffe e Emma Watson in Harry Potter e il principe mezzosangue. © 2009 – Warner Bros. All rights reserved.

Includere più di un film di Harry Potter in una classifica come questa significherebbe escludere diversi altri film iconici in cui è apparsa Maggie Smith. Inoltre, cercare di scegliere un solo film di Harry Potter significherebbe snobbarne altri, dato che l’intera serie è di qualità piuttosto elevata. Quindi, anche se si tratta di barare un po’, vale la pena di citare tutti gli otto film di Harry Potter, soprattutto perché la Smith è bravissima in ognuno di essi.

È il ruolo per cui oggi è forse più conosciuta, ed è uno degli attori più appropriati dell’intera serie, incarnando la professoressa Minerva McGranitt al punto che è difficile tornare a leggere i libri senza immaginarla. L’attrice alterna in modo eccellente il suo essere calorosa, divertente e sorprendentemente intimidatoria, e ha svolto un ruolo fondamentale nel far funzionare così bene l’intera serie di film. I film di Harry Potter in streaming sono disponibili sulle seguenti piattaforme:

Camera con vista

Camera con vista
© MGM

Per quanto riguarda i drammi romantici d’epoca, Camera con vista è spesso considerato uno dei migliori. È un film ampio, vecchio stile (in senso buono) e molto britannico, che segue una giovane donna che incontra un uomo durante un viaggio in Italia e se ne innamora, per poi aggiungere complicazioni al suo ritorno alla vita ordinaria in Inghilterra.

Camera con vista è interpretato da Helena Bonham Carter e Julian Sands nei ruoli principali, con la partecipazione di una Maggie Smith nominata all’Oscar, di Judi Dench e di un giovanissimo – e non altrettanto famoso – Daniel Day-Lewis. Camera con vista si svolge lentamente ma inesorabilmente, ed è bellissimo in ogni sua parte, mentre cattura lo spirito e l’atmosfera generale del suo materiale di partenza, l’omonimo romanzo del 1908 di E. M. Forster. Il film in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

Gosford Park

Gosford Park maggie smith
Cortesia di © Medusa Film

L’ultima interpretazione di Maggie Smith, nominata agli Oscar, è stata quella in Gosford Park dove, come in California Suite, ha finito per emergere all’interno di un enorme cast d’insieme. È impossibile parlare in modo appropriato di tutte le persone che compaiono qui, ma questo è normale quando si tratta di Robert Altman. Qui, Smith è affiancato da attori del calibro di Michael Gambon, Kristin Scott Thomas, Charles Dance, Ryan Phillippe, Stephen Fry, Clive Owen, Helen Mirren, Emily Watson e Derek Jacobi, solo per citarne alcuni.

Gosford Park è tecnicamente incentrato su un misterioso omicidio con numerosi sospetti, ma Altman non si preoccupa del mistero come ci si potrebbe aspettare da un giallo di Agatha Christie, ad esempio. Per buona parte si tratta di un esame della disuguaglianza di classe e di ricchezza, con personaggi di vari status sociali che coesistono e si scontrano in una casa di campagna inglese. Il film bilancia bene i toni e i generi, è ricco di grandi interpretazioni e si colloca tra i migliori film di Altman. Il film in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

La strana voglia di Jean

La strana voglia di Jean
© 20th Century Studios

La strana voglia di Jean (The Prime of Miss Jean Brodie) è il film che ha fatto vincere a Maggie Smith il suo primo Oscar e può essere considerato come uno dei più importanti per la sua carriera cinematografica in generale; se non è stato un ruolo da star, tecnicamente parlando, è stato almeno uno di quelli che ha dimostrato che poteva portare avanti un film. È lei il personaggio principale e la sua interpretazione è la ragione principale per guardare il film. Per questo, deve essere considerato uno dei suoi migliori e più importanti.

La storia di The Prime of Miss Jean Brodie è in gran parte incentrata su un’insegnante schietta che si scontra con le figure autoritarie della sua scuola, mentre concentra la sua attenzione su un piccolo gruppo di dodicenni impressionabili. È un dramma incentrato sul personaggio, con al centro una protagonista insolita e complessa, e il film funziona così bene perché la Smith è stata in grado di scomparire nel personaggio in modo così efficace. Il film in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

I 10 migliori film di Kung Fu degli anni ’90, in ordine di importanza

Almeno dagli anni ’60, i film di arti marziali sono sempre stati una fonte di intrattenimento affidabile per tutti gli appassionati del genere d’azione. Se un film enfatizza il combattimento corpo a corpo, con o senza l’uso di armi, e (di solito) ha un’azione costante, potrebbe essere considerato un film di arti marziali. Molti film di arti marziali, anche se non tutti, sono realizzati in Asia.

Concentrandoci solo sui film di kung fu, però, si tratta di film di arti marziali che di solito si concentrano su scene di arti marziali più realistiche e tendono a essere realizzati a Hong Kong. Ai fini della presente trattazione, il termine “film di kung fu” sarà un po’ più ampio, con l’inclusione di alcune voci leggermente fantastiche e/o fantascientifiche, nonché di un film che è stato effettivamente una produzione americana (solo uno, però). Ma l’epoca di uscita di questi film li mantiene un po’ più di nicchia, dato che i seguenti sono stati tutti distribuiti negli anni ’90.

Iron Monkey (1993)

Yuen Wo-Ping è un nome che si è abituati a vedere se si è fan dei film di arti marziali, in quanto è forse più noto per essere un coreografo d’azione, con le sue abilità utilizzate in tale veste per film come Kill Bill e Kung Fu Hustle. Ma è stato anche il regista di molti film di kung fu avvincenti, tra cui Iron Monkey del 1993.

Come regista, si è ben associato a un’altra leggenda del genere delle arti marziali, Donnie Yen, con la storia di un bandito mascherato che deruba i corrotti e i ricchi come un Robin Hood con abilità nel kung fu. La narrazione in sé è piuttosto semplice, anche per gli standard dei film di arti marziali (il suddetto bandito che si fa dei nemici e tutto il resto), ma è diretta in modo divertente e le scene d’azione sono più che soddisfacenti.

Riki-Oh: The Story of Ricky (1991)

Riki-Oh: The Story of Ricky è un film di serie B piuttosto gonzo che sfida la facile categorizzazione, essendo una miscela gloriosamente disordinata di azione intrisa di sangue e assurda commedia dark, pur essendo tecnicamente un dramma carcerario. Il personaggio centrale è imprigionato in una prigione terribilmente violenta e trascorre la maggior parte del film cercando di farsi strada tra i vari nemici che gli si parano davanti, perché è sulla lista dei bersagli di alcune persone pericolose.

È una scusa per una violenza comicamente cruenta, che fa di Riki-Oh: The Story of Ricky uno dei film di arti marziali più estremi di tutti i tempi. È il genere di film che si potrebbe definire non adatto ai deboli di cuore… ma d’altra parte, spinge le cose a un livello talmente ridicolo che anche gli schizzinosi potrebbero essere in grado di gestirlo, grazie al fatto che l’intero film è così lontano dalla realtà.

Tai Chi Master (1993)

Un altro film di Yuen Wo-Ping e, cosa ancora più impressionante, Tai-Chi Master è uscito lo stesso anno del già citato Iron Monkey (il che significa che Steven Spielberg non è stato l’unico regista ad avere un 1993 particolarmente prolifico). Il film parla di due amici d’infanzia che, in età adulta, si trovano su fronti opposti di un conflitto più ampio, che porta a una serie di scontri inevitabilmente infuocati tra i due.

Tai-Chi Master ha una tonalità un po’ strana, che mette in equilibrio alcuni momenti più melodrammatici con una commedia piuttosto ampia, pur essendo (ovviamente) ricco di azione. Ma tutto questo si traduce in qualcosa di divertente, con qualcosa da offrire a chiunque, anche a chi non ha molta familiarità con il genere delle arti marziali. Inoltre, la presenza di attori del calibro di Jet Li e Michelle Yeoh non guasta di certo.

Green Snake (1993)

Più che un film d’azione, Green Snake è un film d’amore fantastico che presenta alcuni elementi legati alle arti marziali, anche se le scene sono poco frequenti. Anche la premessa è piuttosto stravagante e difficile da descrivere: si tratta di due sorelle che sono serpenti in grado di travestirsi da umani… ma una lo fa con molta più facilità dell’altra.

La più “umana” delle sorelle si innamora di un uomo umano, complicando ulteriormente il legame tra le sorelle. Green Snake si attiene bene al suo tono unico ed è spesso sorprendente e persino onirico. Dà vita a un’antica fiaba popolare cinese con colori vivaci e alcune sequenze molto creative, e presenta un po’ di azione fantastica di arti marziali per buona misura.

Fist of Legend (1994)

Per quanto riguarda i film d’azione e di kung fu, Fist of Legend è uno dei migliori: pochi altri generi vengono esplorati, per non intralciare l’azione. Il film segue un giovane studente di arti marziali che vuole vendicare il suo maestro, morto in combattimento, affrontando studenti giapponesi addestrati alle arti marziali che hanno legami con quanto accaduto al suo ex maestro.

Si tratta di un nobile remake di un classico di Bruce Lee, Fist of Fury, e onestamente offre lo stesso risultato di quel film, con una sensazione di maggiore velocità e modernità. Entrambi i film meritano comunque di essere visti da tutti gli appassionati di cinema di kung fu, e anche se Bruce Lee non sarà mai completamente sostituibile, Jet Li si avvicina al carisma e alla presenza sullo schermo di Lee, affermandosi come uno dei grandi della sua generazione.

Senza nome e senza regole (1998)

Jackie Chan ha probabilmente dato il meglio di sé negli anni ’80, e si può affermare che niente è meglio di Police Story del 1985. Alla fine degli anni Novanta ha raggiunto il successo a Hollywood, ma anche in quel decennio è riuscito a realizzare una buona dose di grandi film di Hong Kong. Tra questi, Who Am I? potrebbe essere il più sottovalutato; non è un film perfetto, in ogni caso, ma è spesso emozionante ed estremamente divertente.

È un po’ più di un semplice film di arti marziali, con una trama piuttosto sciocca che coinvolge la CIA e l’amnesia… ma si spera che, prima che possiate alzare gli occhi, l’azione colpisca e colpisca duro. Who Am I? contiene alcune delle migliori sequenze di combattimento, scene di inseguimento e grandi acrobazie di Jackie Chan e, sebbene si tratti di una visione non uniforme, il materiale che funziona davvero è senza dubbio impressionante.

Once Upon a Time in China (1991)

Once Upon a Time in China è uno dei tanti film su Wong Fei-hung, una figura leggendaria che visse dal 1847 al 1925 e che ebbe una vita chiaramente ispirata (e, in realtà, era abile nelle arti marziali). Once Upon a Time in China si svolge alla fine dell’800 e vede un attore di arti marziali, adeguatamente leggendario, interpretare Wong Fei-hung: Jet Li.

Basato su eventi reali, senza necessariamente seguirli esattamente, Once Upon a Time in China segue a grandi linee Wong Fei-hung che affronta vari avversari stranieri in Cina (non c’è da sorprendersi, visto il titolo). Ha anche un’atmosfera piuttosto epica, essendo un film probabilmente più grande della maggior parte di quelli sopra citati e offrendo un impressionante senso di spettacolarità insieme a pezzi d’azione affidabili e forti.

Wing Chun (1994)

Un altro film di Yuen Wo-Ping e, come Tai-Chi Master, anche Wing-Chun è interpretato da Michelle Yeoh. Anche questo è uno di quei film a cui si è accennato in precedenza che evita di essere un film di kung fu in senso tradizionale, dato che qui c’è un leggero senso di fantasticheria, ma è un film di arti marziali talmente sottovalutato e complessivamente grandioso che vale la pena di citarlo a prescindere.

La trama, più o meno, vede il personaggio di Yeoh che deve costantemente dimostrare la propria bravura in un mondo relativamente dominato dagli uomini, cosa che fa di volta in volta, di solito impegnandosi in qualche azione spettacolare. Wing-Chun è anche abbastanza divertente e leggero, ma Michelle Yeoh e la qualità delle sequenze di combattimento si rivelano le attrattive principali del film, e queste cose rendono l’intero film più che meritevole.

Matrix (1999)

Iniziando una serie piena di grandi scene d’azione, Matrix è, ovviamente, più di un film di arti marziali o di kung fu. È anche un’opera di fantascienza innovativa e, sebbene sia ricco di azione, l’azione è molto più di quella tradizionale delle arti marziali. C’è una grande quantità di sparatorie mescolate al kung fu, ma il tutto è fatto in modo magistrale e sembra il meglio di entrambi i mondi.

Inoltre, è difficile guardare oltre Matrix quando si parla di film significativi sul kung fu su scala internazionale, dato che questo sarebbe stato un’introduzione a questo stile d’azione per molti al di fuori dei territori in cui il cinema di arti marziali era più comune. Inoltre, sebbene il film sia stato diretto dalle sorelle Wachowski, Yuen Wo-Ping ha avuto un ruolo importante nell’aiutare l’azione a essere così buona, dato che è stato accreditato per le coreografie dei combattimenti.

Drunken Master II (1994)

Tra i vari film di Jackie Chan ambientati a Hong Kong e prima di Hollywood, l’unico che potrebbe reggere il confronto con Police Story è Drunken Master II. Inoltre, Police Story è contemporaneamente un thriller poliziesco e un film di arti marziali, mentre Drunken Master II è un esempio più puro di film di arti marziali, grazie alla sua ambientazione storica e all’attenzione per i combattimenti corpo a corpo… oltre ad alcune scene comiche piuttosto sciocche, per buona misura.

Ma il materiale non d’azione, anche se non è male, può essere preso o lasciato quando le sequenze di arti marziali vere e proprie sono così perfette. Drunken Master II ha alcune delle migliori scene d’azione della storia del cinema, indipendentemente dal sottogenere. Sia che Jackie Chan stia affrontando numerosi nemici contemporaneamente, sia che sia impegnato in una battaglia più feroce e intima, Drunken Master II è assurdamente eccitante e dinamico dal punto di vista dell’azione e si pone come il miglior film di kung fu degli anni ’90.

I 10 migliori film dello Studio Ghibli non diretti da Hayao Miyazaki, in ordine di importanza

Lo Studio Ghibli è stato fondato quasi 40 anni fa ed è stato a lungo tenuto in grande considerazione per i film anime che ha prodotto dal 1985 in poi. Hayao Miyazaki è il nome più importante associato all’azienda, essendo uno dei suoi co-fondatori e avendo diretto il maggior numero di lungometraggi durante la sua attività, anche se non è l’unico regista a essere dietro ai film prodotti dallo Studio Ghibli.

Anche uno degli altri co-fondatori, Isao Takahata, ha girato film per lo Studio Ghibli e ci sono molti altri registi di rilievo, tra cui Goro Miyazaki, figlio di Hayao Miyazaki. I film diretti da Hayao Miyazaki sono tutti fantastici (ovviamente), ma per evidenziare il lavoro degli altri registi dello Studio Ghibli, questi film sono tra i migliori usciti dallo studio che non hanno avuto Hayao Miyazaki come regista (anche se ha avuto crediti di co-scrittura e/o produzione per alcuni di essi).

La collina dei papaveri di Goro Miyazaki (From Up on Poppy Hill, 2011)

La collina dei papaveri di Goro Miyazaki (From Up on Poppy Hill, 2011)

Se il miglior film sulle Olimpiadi di Tokyo del 1964 resta il documentario Tokyo Olympiad, From Up on Poppy Hill è un’interessante storia “pre-olimpica”. È ambientato nel 1963 e coinvolge gli studenti che lottano per salvare la loro sede scolastica dalla distruzione, mentre i preparativi per le Olimpiadi – con tutti gli sviluppi edilizi che ne conseguono – minacciano il loro status quo.

Per gli standard dei film anime, il film è molto concreto e, mentre molti film dello Studio Ghibli si immergono in territori più fantastici, la natura “terrena” di From Up on Poppy Hill può essere in qualche modo rinfrescante. Il suo approccio è un po’ “slice of life”, con un’atmosfera abbastanza rilassata per gran parte della narrazione, con piccole esplosioni di dramma qua e là, tra cui una potenziale storia d’amore che sicuramente non va nella direzione che la maggior parte delle persone si aspetta…

La collina dei papaveri di Goro Miyazaki (From Up on Poppy Hill) in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

Arrietty – Il mondo segreto sotto il pavimento di Hiromasa Yonebayashi (2010)

Arrietty - Il mondo segreto sotto il pavimento di Hiromasa Yonebayashi (2010)

Hiromasa Yonebayashi è la persona più giovane ad aver diretto un lungometraggio per lo Studio Ghibli: il suo debutto è stato il sottovalutato Arrietty – Il mondo segreto sotto il pavimento, uscito l’anno in cui ha compiuto 37 anni. Yonebayashi ha lasciato gli Studi Ghibli per lavorare allo Studio Ponoc nel 2015, ma ha diretto due film per lo Studio Ghibli e il suo lavoro come animatore per lo studio potrebbe essere visto fino al 2023, con The Boy and the Heron (che è stato in produzione per un po’).

Arrietty – Il mondo segreto sotto il pavimento è un altro film tranquillo, un po’ rilassato e delicatamente fantastico dello Studio Ghibli, che racconta il legame tra un ragazzino e una ragazzina, anch’essa minuscola, che vive nella casa del ragazzo (di dimensioni normali) con la sua famiglia. È bello da vedere e c’è un innegabile fascino/novità nel vedere una rappresentazione del mondo normale da una prospettiva molto irregolare.

Arrietty – Il mondo segreto sotto il pavimento in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

La ricompensa del gatto (The Cat Returns)

La ricompensa del gatto (The Cat Returns)

La ricompensa del gatto è quasi un sequel di un altro film dello Studio Ghibli del 1995 (di cui parleremo più avanti), anche se definirlo uno spin-off sarebbe più corretto. È forse il film dello Studio Ghibli con più gatti in assoluto (mi dispiace, Il mio vicino Totoro e il tuo cat-bus), con la storia di una ragazzina che salva un gatto che finisce per essere il sovrano di un Regno dei Gatti, dove viene naturalmente trasportata.

È un film che evoca un mondo fantastico particolarmente strano, anche per gli standard dello Studio Ghibli, e anche se dura solo 75 minuti, a volte può sembrare un po’ selvaggio e travolgente. La breve durata e il collegamento con un altro film (anche se non altrettanto valido) fanno sì che Il ritorno del gatto risulti un po’ debole rispetto ad altri film dello Studio Ghibli, ma è comunque solido per quello che è, e rimane innegabilmente creativo e distintivo.

La ricompensa del gatto (The Cat Returns) in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

La tartaruga rossa (La Tortue rouge)

La tartaruga rossa (La Tortue rouge)

Ecco qualcosa di un po’ diverso: La tartaruga rossa è stato prodotto in parte dallo Studio Ghibli e in parte da un gruppo di società francesi, ma ha anche un regista olandese: Michael Dudok de Wit. Un’altra caratteristica che contraddistingue La tartaruga rossa è la mancanza di dialoghi, che rende le cose più tranquille e universali che mai, con l’ambientazione del film su un’isola deserta.

Il protagonista è un uomo che cerca di sopravvivere sull’isola in questione e La tartaruga rossa mostra il tipo di legame che inizia ad avere con gli animali che popolano il luogo. Per un po’ è un film rilassante, grazie all’approccio rilassato alla narrazione e alla mancanza di dialoghi, ma si dimostra disposto a diventare più emotivo quando necessario. Alla fine, si tratta di un film lento, ma ben equilibrato e indubbiamente gratificante.

La tartaruga rossa (La Tortue rouge) in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

I sospiri del mio cuore (Whisper of the Heart)

I sospiri del mio cuore (Whisper of the Heart)

Yoshifumi Kondō è purtroppo scomparso nel 1998, a soli 47 anni e con un solo film da regista a suo nome: I sospiri del mio cuore (Whisper of the Heart). Questo film è stato in un certo senso ripreso con Il ritorno del gatto del 2002, ma Sussurro del cuore è senza dubbio il film più forte tra i due e rimane un film dolceamaro, se si pensa a cos’altro Kondō avrebbe potuto dirigere se avesse potuto continuare a lavorare per lo Studio Ghibli con il passare degli anni.

Come potrebbe essere chiaro, la trama della maggior parte dei film dello Studio Ghibli non è sempre necessaria da dettagliare, ma in linea di massima I sospiri del mio cuore (Whisper of the Heart) parla di amore, di trovare se stessi in modo creativo e delle meraviglie della narrazione. È un film con un buon cuore e un’animazione ancora più grande, visivamente abbagliante e forse anche tra i migliori film anime di tutti i tempi.

I sospiri del mio cuore (Whisper of the Heart) in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

Pioggia di ricordi (Only Yesterday, 1991)

Pioggia di ricordi (Only Yesterday, 1991)

Da questo momento in poi, abituatevi a vedere il nome di Isao Takahata, perché è abbastanza incontrovertibile dire che è stato il secondo regista più acclamato e prolifico dello Studio Ghibli, dopo Hayao Miyazaki. I suoi film sono un po’ più difficili da individuare e definire rispetto a quelli di Miyazaki, ed è possibile affermare che ha cercato di cambiare il suo stile in modo significativo da un film all’altro, con alcuni film che apparivano diversi dal punto di vista dell’animazione e una gamma abbastanza ampia di generi saltati da un progetto all’altro.

Solo ieri, per esempio, è un altro dramma da Studio Ghibli, e c’è anche una buona dose di romanticismo. Dal punto di vista narrativo, il film è presentato in modo ambizioso, con una giovane donna che salta tra i ricordi del suo passato e del suo presente, entrambi i quali si informano l’un l’altro in modi interessanti, rendendo questo film incredibilmente efficace – e alla fine commovente – incentrato sul personaggio.

Pioggia di ricordi (Only Yesterday, 1991) in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

La storia della Principessa Splendente (The Tale of the Princess Kaguya)

La storia della Principessa Splendente (The Tale of the Princess Kaguya)

La storia della Principessa Splendente (The Tale of the Princess Kaguya) è stato l’ultimo film diretto da Isao Takahata per lo Studio Ghibli, scomparso all’età di 82 anni, cinque anni dopo l’uscita del film. Il regista ha potenzialmente tenuto per ultimo il suo film più grande, più ambizioso e, innegabilmente, più lungo: La storia della principessa Kaguya ha un’animazione insolita e audace e dura ben 137 minuti.

La storia di The Tale of Princess Kaguya è incentrata su una bambina trovata all’interno di un gambo di bambù e sulle varie vicende che le accadono nel corso di una vita drammatica, da outsider a causa della sua misteriosa origine/scoperta. È difficile descrivere ciò che rende il film efficace sia dal punto di vista visivo che narrativo; è meglio guardarlo da soli e cercare di immergersi nel mondo unico che il film offre.

La storia della Principessa Splendente (The Tale of the Princess Kaguya) in streaming  è disponibile sulle seguenti piattaforme:

Pom Poko (1994)

Pom Poko (1994)

Nessuna immersione profonda nei film meno conosciuti dello Studio Ghibli sarebbe completa senza uno sguardo a Pom Poko, un film drammatico/fantasy/quasi di guerra su procioni con caratteristiche anatomiche, diciamo, interessanti. La sua gamma di generi e la sua volontà di essere più che bizzarro lo rendono lontano dal film dello Studio Ghibli più accessibile, ma guadagna punti per essere uno dei più creativi.

È molto più comico di alcuni dei film già citati diretti da Isao Takahata, e certamente meno intenso/realistico dei suoi lavori più noti per lo Studio Ghibli (di cui parleremo presto). Pom Poko affronta temi seri, in particolare le questioni ambientali e il modo in cui l’umanità spesso si scontra con le popolazioni animali nelle aree urbane. Non riesce a bilanciare perfettamente la serietà con la goffaggine, ma è da ammirare l’obiettivo che si prefigge in un solo film e la sicurezza con cui affronta le idee e le sequenze, per quanto a volte siano fuori dal comune.

Pom Poko in streaming  è disponibile sulle seguenti piattaforme:

Quando c’era Marnie (When Marnie Was There)

Quando c'era Marnie (When Marnie Was There)

Quando c’era Marnie (When Marnie Was There) è stato un commovente film sull’adolescenza prodotto dallo Studio Ghibli e il secondo dei lungometraggi di Hiromasa Yonebayashi per la compagnia prima di lasciare lo Studio Ponoc. Per quanto buono fosse Il mondo segreto di Arrietty, Quando c’era Marnie (When Marnie Was There) rappresenta un miglioramento su tutta la linea ed è stato accolto con favore tanto da ricevere una nomination come miglior film d’animazione agli Academy Awards.

Il film racconta di una ragazzina che si trasferisce in un nuovo posto e che stringe un legame con un’altra ragazza, una ragazza molto misteriosa che, in alcuni momenti, sembra non esistere. Coprendo le difficoltà della crescita e mantenendo un po’ di mistero e di fantasia attraverso l’insolito personaggio di Marnie, Quando c’era Marnie (When Marnie Was There)è un film creativo e di grande impatto emotivo, che si colloca tra i film dello Studio Ghibli più forti in assoluto.

Quando c’era Marnie (When Marnie Was There) in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

I 10 migliori film classificati da Mark Ruffalo

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I 10 migliori film classificati da Mark Ruffalo

Non ci sono molti attori più presenti nel settore in questo momento di Mark Ruffalo. Attivo sui social media e da sempre dotato di un buon senso dell’umorismo, Mark Ruffalo è un veterano del palcoscenico e dello schermo. Da oltre vent’anni offre prestazioni eccellenti e versatili, riuscendo a comparire in una buona varietà di drammi, commedie, film indipendenti e grandi franchise. È anche apparso spesso in progetti della HBO, tra cui il suo acclamato lavoro in The Normal Heart e I Know This Much Is True.

Il pubblico di massa conosce Mark Ruffalo soprattutto come Bruce Banner nel Marvel Cinematic Universe, un ruolo in cui è entrato in scena tra lo scetticismo. Le precedenti incarnazioni di Hulk da parte di Eric Bana e Edward Norton non erano riuscite a lanciare il personaggio a lungo termine, e Ruffalo ha dovuto apparire per la prima volta nell’enorme evento crossover The Avengers. Ha conquistato immediatamente il cuore dei fan ed è stato un grande volto ricorrente della serie negli ultimi dieci anni.

Mark Ruffalo prossimamente sarà al cinema in Mickey 17, il film di fantascienza di Bong Joon Ho, nonché il debutto del regista con una produzione Hollywoodiana. Quando si guarda al suo lavoro migliore, si devono escludere alcuni grandi film come Begin Again, Now You See Me, Collateral, Eternal Sunshine of the Spotless Mind e diversi progetti del MCU. Detto questo, ecco i dieci migliori film di Mark Ruffalo finora classificati.

The Brothers Bloom

The Brothers Bloom Mark Ruffalo

La selvaggia sovversione di Rian Johnson del film di cappa e spada lancia Ruffalo in uno dei ruoli più eccentrici della sua carriera. Anche se potrebbe non sembrare ovvio, considerando quanto spesso è sottile, Ruffalo è incredibilmente fantasioso e perfettamente adatto a un personaggio che è costantemente impegnato in una sorta di performance. In The Brothers Bloom, Ruffalo interpreta l’artista della truffa Stephen Bloom, che compie elaborate rapine insieme al fratello Bloom (Adrien Brody). Mark Ruffalo accenna alla profondità del loro rapporto senza mai staccarsi dalla commedia veloce.

The Brothers Bloom in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

I ragazzi stanno bene (The Kids Are All Right)

I ragazzi stanno bene (The Kids Are All Right) Mark Ruffalo

The Kids Are All Right è giustamente descritto come un “dramedy” ed esplora la scomoda realtà della sessualità e delle relazioni. Il film è incentrato sui due adolescenti Laser (Josh Hutcherson) e Joni (Mia Wasikowska), che decidono di cercare il loro padre biologico nonostante il loro rapporto affettuoso con i genitori, la dottoressa Nicole ‘Nic’ Allgood (Annette Bening) e Jules Allgood (Julianne Moore). Mark Ruffalo ha ricevuto la sua prima nomination all’Oscar come miglior attore non protagonista per la sua interpretazione bonaria di Paul Hatfield, un cuoco biologico che si ritrova improvvisamente legato a dei bambini con cui non ha alcun rapporto. Anche quando Paul scombina accidentalmente le dinamiche familiari, Ruffalo è affascinante senza sforzo.

I ragazzi stanno bene (The Kids Are All Right) in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

Shutter Island

Shutter Island

Ruffalo è un attore incredibilmente sottile e contribuisce a mascherare tutti gli emozionanti colpi di scena di Shutter Island fino alla fine. Il thriller psicologico di Martin Scorsese segue il Teddy Fields di Leonardo DiCaprio, un U.S. Marshall a cui viene assegnato il compito di indagare su una struttura psichiatrica in un’isola enigmatica insieme al suo partner Chuck Aule (Mark Ruffalo). Le scelte di Ruffalo per mascherare le intenzioni di Aule non sembrano ovvie all’inizio, ma se si rivede il film pensando al finale, la sua genialità si rivela.

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Cattive Acque (Dark Waters)

Cattive Acque (Dark Waters) Mark Ruffalo

Oltre alla sua popolarità, Mark Ruffalo è anche un convinto sostenitore di cause sociali e politiche e ha usato il suo potere di star per promuovere un effettivo cambiamento. È naturale che sia stato attratto da una storia vera come Dark Waters, che mette in luce la scioccante corruzione all’interno dell’industria chimica.

Ruffalo interpreta Mark Bilott, un avvocato difensore dell’azienda chimica DuPont che decide di intraprendere una causa contro il suo datore di lavoro quando gli abitanti di una piccola comunità del West Virginia lo informano dell’estremo inquinamento che è stato insabbiato. Quella che inizia come una stimolante storia di attivismo si trasforma in un thriller ansiogeno, quando voci potenti tentano di mettere a tacere Bilott.

Cattive Acque (Dark Waters) in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

Margaret

Margaret Mark Ruffalo

Margaret è uno dei grandi capolavori sottovalutati del XXI secolo e, data la profondità della sceneggiatura di Kenneth Lonergan, ogni interpretazione doveva essere perfetta, indipendentemente dal tempo a disposizione. Il film è incentrato sul trauma che l’adolescente Lisa Cohen (Anna Paquin) subisce dopo aver assistito a un incidente mortale con l’autobus; inavvertitamente ha distratto l’autista Gerald Maretti (Mark Ruffalo) prima che investisse accidentalmente un pedone. Si tratta di un ruolo complesso in un film che pone difficili questioni morali; Maretti è cresciuto negando ciò che è accaduto, nonostante il senso di colpa che prova.

Zodiac

Zodiac

Mark Ruffalo è altrettanto meticoloso quanto la regia di David Fincher con la sua eccellente interpretazione dell’ispettore Dave Toschi nel capolavoro poliziesco Zodiac del 2007. Uno dei motivi per cui Zodiac si distingue tra i film sui serial killer è che è incentrato sulla prospettiva dei giornalisti Robert Graysmith (Jake Gyllenhaal) e Paul Avery (Robert Downey Jr.), ma il contributo della polizia è necessario. Ruffalo è assolutamente credibile nei panni di un detective esasperato, disposto a collaborare con chiunque pur di catturare l’inafferrabile assassino.

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Foxcatcher – Una storia americana

Foxcatcher

Foxcatcher è un film che ha attirato l’attenzione semplicemente per le trasformazioni drammatiche di Steve Carrell e Channing Tatum, rispettivamente nei panni del miliardario malato di mente John Eleuthère du Pont e del lottatore olimpico Mark Schultz. Tuttavia, Mark Ruffalo è altrettanto ipnotizzante con la sua avvincente rappresentazione del fratello di Mark, Dave, un compagno di medaglia d’oro che mette in dubbio la fedeltà del fratello al loro nuovo enigmatico allenatore. Il nocciolo della tragedia di Foxcatcher è incentrato su Dave, e Ruffalo rende ancora più emozionante il finale da brivido. Ha ricevuto la sua seconda nomination all’Oscar come miglior attore non protagonista.

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Povere Creature (Poor Things)

Mark Ruffalo Povere creature

Povere Creature (Poor Things) è l’ultimo film Yorgos Lanthimos dove Mark Ruffalo dà tutto il meglio di sé profondità, ironia, sarcasmo, sex appeal. È stato nominato tra i dieci migliori film del 2023 dal National Board of Review e dall’American Film Institute e ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui quattro vittorie alla 96esima edizione degli Academy Awards, due all’81esima edizione dei Golden Globe e cinque alla 77esima edizione dei British Academy Film Awards, con la Stone che ha vinto il premio come miglior attrice in ognuna di queste cerimonie.

Spotlight

Spotlight

Sono pochi i film moderni che rivaleggiano con Tutti gli uomini del presidente per quanto riguarda l’autenticità del processo giornalistico, ma Spotlight è uno di questi. Si tratta di un’altra storia incentrata su una questione scioccante in cui Ruffalo ha avuto un interesse personale, dato che ha contribuito a sostenere i sopravvissuti agli abusi sessuali da parte della Chiesa cattolica all’indomani dell’uscita del film.

Il film è incentrato sui veri reporter del Boston Globe che per primi fecero scoppiare lo scandalo nel 2002, e ogni attore è generoso nel condividere il proprio tempo sullo schermo per rispettare ogni membro dell’indagine. Tuttavia, non c’è sequenza più potente dell’infuocato monologo di Ruffalo che cattura l’indignazione dello scrittore Michael Rezendes. “Sapevano”, urla. “E hanno lasciato che accadesse”.

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Conta su di me (You Can Count on Me)

Conta su di me (You Can Count on Me) Mark Ruffalo

Molto prima di interpretare un supereroe e di far costruire action figures a sua immagine e somiglianza, Mark Ruffalo era noto per la sua versatilità sul palcoscenico grazie al suo frequente lavoro in produzioni Off-Broadway. Era naturale che il suo ruolo di punta venisse interpretato in un film di un drammaturgo, e il debutto alla regia di Kenneth Lonergan, Conta su di me (You Can Count on Me), ha l’intimità riflessiva di un’opera teatrale. Racconta la delicata storia dell’impiegata di banca di una piccola città, Sammy Prescott (Laura Linney), la cui vita viene stravolta quando l’irresponsabile fratello Terry (Ruffalo) torna nella loro città natale. Terry ha buone intenzioni ma è incline a comportarsi male, ma la sua amorevole tutela del giovane figlio di Sammy, Rudy (Rory Culkin), mostra il lato più riflessivo di Ruffalo.

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I 10 migliori film autunnali da guardare in questo periodo dell’anno

L’autunno ha spalancato le sue enormi porte colorate. Con esso la natura si trasforma, il foliage invade i parchi regalando cornici variopinte e incantevoli, sapori diversi si intrecciano fra loro e i vestiti estivi fanno spazio a coperte e maglioncini. L’autunno è però anche il tempo della magia, scandita soprattutto dall’arrivo di Halloween, una delle feste dell’anno più attese e sentite. Ma è anche momento di serate passate davanti alla televisione, mentre fuori la prima pioggia fresca inizia a battere sull’asfalto e il profumo della cioccolata calda invade la casa.

I film ci accompagnano in questa stagione di transito, piena di cambiamenti, e lasciarsi cullare da una buona storia dai toni morbidi e suggestivi è un’occasione che non ci si può far sfuggire. Le pellicole che si sposano bene con l’autunno sono tante, e vanno dalle narrazioni d’amore ai racconti di crescita fino ad attraversare mondi incantati, enfatizzate spesso da fotografie calde e tenui che ne facilitano l’immersione e l’emozione. E allora noi vogliamo inaugurare il periodo consigliandovi alcuni buoni film a tema da gustarsi a luci soffuse e con una bevanda fumante, per iniziare al meglio questo nuovo autunno.

Chocolat

Chocolat cast

Immaginate la Francia, un piccolo borgo medievale arroccato e il profumo della cioccolata che si impregna fra le mura della cittadina sospesa nel tempo. Siamo dentro Chocolat, commedia firmata da Lasse Hallström, con protagonisti Juliette Binoche e Johnny Depp. È il 1959, e in una serata molto fredda arriva nell’immaginario paesotto di Lansquenet-sur-Tannes Vianne insieme alla figlia Anouk, pronte a deliziare i suoi abitanti con l’apertura di una cioccolateria.

Le due sono però ignare che il Conte Paul De Reynaud, sindaco del borgo, ha chiuso nella sua morsa bigotta e tradizionalista l’intera comunità. Le giornate sono infatti scandite dai sermoni domenicali e, ciliegina sulla torta, nel periodo in cui le due forestiere arrivano è appena iniziato il digiuno quaresimale. Vianne, contraria a quelle regole così rigide e soffocanti, cercherà in tutti i modi di rompere gli schemi e far scivolare i suoi abitanti nel piacere del palato. Chocolat è un film di libertà, di amore, di gusto per il cioccolato, di passioni che esplodono, di condivisione; tutto enfatizzato da una fotografia dai colori caldi che avvolge i suoi protagonisti, rendendo l’atmosfera ancora più dolce e piacevole, adatta alla stagione autunnale. La pellicola è tratta dall’omonimo romanzo dell’inglese Joanne Harris, e fece guadagnare a Binoche una candidatura agli Oscar nella categoria migliore attrice protagonista.

Harry, ti presento Sally…

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L’autunno non segna solo il tempo dei nuovi inizi, o delle ripartenze, ma è anche stagione dell’amore, in cui tutto, dai sapori ai colori fino alle atmosfere suggestive, tende a rendere magici i momenti di coppia. Ecco perché davanti a un buon tè, o anche una cioccolata fumante, non si può fare a meno di godersi una commedia romantica come Harry, ti presento Sally. Il film merita un posto d’onore nella categoria dei migliori film da vedere in autunno, e una delle ragioni risiede proprio nel suo essere un cult del genere, che contribuì all’epoca, siamo nel 1989, a dare una spinta alla carriera del suo regista, Rob Reiner.

La storia ruota attorno a Sally e Harry, amici conosciutisi all’università, i quali dopo la conclusione del loro percorso di studi, decidono di trasferirsi a New York con l’obiettivo di costruirsi una carriera. I due hanno pareri diversi sulla vita: il primo è convinto che ogni essere umano possegga un lato oscuro, mentre l’altra dice di essere sempre positiva. Fra l’altro, Harry è sicuro che non possa esistere amicizia fra uomo e donna che non venga intralciata dal sesso. In Harry, ti presento Sally seguiamo per intero l’evoluzione del rapporto dei protagonisti, il quale ad un certo punto si trasforma in una epica love story. Una delle scene dalle vibrazioni più autunnali, è sicuramente quella al parco di Washington Square, in cui si può ammirare il foliage del parco.

Fantastic Mr. Fox

Fantastic Mr Fox

Che Wes Anderson fosse amante di Roald Dahl è chiaro da diversi anni, e il suo ultimo mediometraggio, The Wonderful Story of Henry Sugar, ne è solo conferma. Fra i suoi racconti di forma ed estetica, Fantastic Mr. Fox è quello più adatto da fruire nelle serate d’autunno. In primis, per i colori: la palette usata in questo film è piena di sfumature e tonalità calde, dal giallo all’arancio, fino al marrone, di cui vengono sfruttate tutte le gradazioni. Ogni colore contribuisce ad arricchirne l’ambientazione, componendo dei piccoli quadri molto autunnali, pur essendo la storia impiantata su una volpe ladra.

Fantastic Mr. Fox ha come protagonista per l’appunto il Signor Fox, uomo (o potremmo dire volpe) di famiglia, il quale non riuscendo a sopperire i suoi istinti, torna a condurre una vita da ladrone dopo aver iniziato una carriera da giornalista. Fino a quando tre agricoltori, molto vicini alla sua nuova abitazione, non decidono di voler uccidere lui e tutta la sua specie. Realizzata con la tecnica della stop motion, la pellicola ha ricevuto due candidature agli Oscar: una nella categoria Miglior film d’animazione, l’altra in quella Miglior colonna sonora.

Will Hunting – Genio ribelle

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Come abbiamo detto in precedenza l’autunno, che combacia con l’arrivo di settembre, segna un periodo di ripartenze oppure di inizi tutti nuovi. E quando si parla di inizi, di avventure da assaporare, di slanci verso un nuovo percorso, non si può fare a meno di pensare a un altro film che si sposa bene con i mesi autunnali: Will Hunting – Genio ribelle. Al centro della storia Will, un ragazzo rimasto orfano che vive in un quartiere povero di Boston e si guadagna da vivere facendo le pulizie al Massachussets Institute of Technology.

In realtà, il giovane è un vero e proprio genio della matematica, tanto che un giorno riesce a risolvere un problema difficilissimo scritto sulla lavagna di un corridoio del dipartimento. Will, però, è anche molto problematico: non riesce a rapportarsi con nessuno se non con gli amici della sua cerchia, e soprattutto è spesso protagonista di risse, la cui ultima lo porta a finire in carcere. Il professore di matematica coglie però il suo essere brillante e così, andando a trovarlo in prigione, gli propone un accordo: avrà la libertà se seguirà le lezioni di matematica e andrà al tempo stesso in terapia da uno psicologo. Le sedute con lo psichiatra Sean Maguire, interpretato da un bravissimo Robin Williams, alla fine aiuteranno Will a riprendersi, conducendolo sulla retta via.

Hocus Pocus

hocus pocus

Autunno non è pero solo romanticismo, scorci colorati o paesaggi variopinti, ma è anche la stagione di Halloween, fatta di zucche, spiritelli, vampiri e notti oscure all’insegna della magia soprannaturale. Se si cerca un’atmosfera accogliente ma al tempo stesso mistica, Hocus Pocus è il film giusto da guardare durante una serata piovosa, magari con qualche candela accesa per entrare ancor di più nella vigilia di Ognissanti. Ma perché preferire questa pellicola a tante altre rientranti nel genere horror? Per il suo tono da commedia. Nonostante l’ironia e la simpatia delle sorelle Sanderson, protagoniste della storia, il film non manca comunque di affascinare il suo pubblico, coinvolgendolo in un viaggio fortemente suggestivo e stregato.

Hocus Pocus è diretto da Kenny Ortega e segue le vicende di tre streghe che dopo 300 anni resuscitano nella notte di Halloween grazie a Max, un giovane scettico che per sbaglio accende la Candela della Fiamma Nera. Le sorelle hanno un solo obiettivo: impossessarsi del libro degli incantesimi. Compito del ragazzo è quello di non farlo finire nelle loro grinfie, e ci riuscirà con l’aiuto della sorella Dani e della sua nuova amica Allison.

L’attimo fuggente

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Robin William nel 1989 è protagonista di un altro film che ben si sposa con la stagione, e che fra l’altro inizia proprio in autunno. Parliamo de L’attimo fuggente, diretto da Peter Weir e inserito dall’American Film Institute al cinquantaduesimo posto nella classfica 100 Cheers. In un collegio maschile di Welton, nel Vermont, il professore John Keating conduce lezioni molto particolari con i suoi studenti. L’approccio non è infatti il solito, ma è anzi molto originale e anticonvenzionale, che permette di creare un ponte empatico fra lui e loro e loro e gli studi.

La missione di Keating è di alimentare la creatività nei ragazzi, e il loro senso di libertà. Questi atteggiamenti verranno visti dal preside e da alcuni genitori come poco ortodossi e non educativi, creando non pochi problemi sia al professore che agli studenti stessi. In Italia, L’attimo fuggente fu presentato fuori concorso alla 46esima Mostra di Venezia e riscosse un grande successo.

Racconto d’autunno

Racconto d'autunno

Chi dice che si possa rifiorire solo in primavera, si sbaglia. Lo conferma Racconto d’autunno, film che chiude il ciclo delle quattro stagioni di Eric Rohmer, in cui al centro troviamo ancora una volta la Francia e l’amore. Il mese è quello di settembre: Magali è una donna rimasta sola che fa la viticultrice a Saint Paul Trois Chateau. Un giorno, una sua cara amica Isabelle va a trovarla per invitarla al matrimonio della figlia, che a breve convolerà a nozze.

È in quel momento che la donna si rende conto di quanto a Magali non piaccia la sua solitudine: la spinge perciò a scrivere su una rubrica di cuori solitari, ma l’amica rifiuta. Sarà così la stessa Isabelle a farlo, fingendo di essere lei. Da lì, due uomini si presenteranno per bussare alla sua porta. Rohmer compone un racconto dalle dolci sinfonie, in cui i buoni sentimenti e l’amicizia ne pervadono le immagini dall’inizio alla fine. Inoltre la Francia, con le sue vinge, offre paesaggi naturalistici mozzafiato in cui tuffarsi a capofitto. Un film da guardare per lasciarsi trasportare in un mondo sospeso e farsi cullare un po’.

Nightmare Before Christmas

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Torniamo ad Halloween perché fra i film più affascinanti da guardare in autunno entra di diritto Nightmare Before Christmas, diretto da Henry Selick e ideato e co-prodotto dal genio di Tim Burton. Realizzato anch’esso con la stop motion, Nightmare Before Christmas, dopo un grande successo di pubblico e critica, è diventato un cult. La storia ruota intorno all’oramai famoso Jack Skeletron, un abitante di Halloween Town, stufo di passare il suo tempo a spaventare. Un giorno, Jack si ritrova a seguire degli alberi sopra i cui tronchi ci sono delle porte incise, ognuna delle quali trasporta in un mondo diverso.

Lo scheletro viene attratto da quella in cui è raffigurato un albero di Natale e, attraversandola, si ritrova proprio nel regno di Babbo Natale. Jack ne rimane folgorato e si innamora dell’atmosfera, delle luci, di quella festività carica di gioia, decidendo così di portarsela dietro… ma rapendo Santa Claus. Le ambientazioni del film sono molto evocative e la cura minuziosa dei pupazzi contribuisce a sviluppare la magia. Rimanerne rapiti è inevitabile: Nightmare Before Christmas è perfetto da guardare nella notte di Halloween, ma anche in qualche serata autunnale po’ più buia e tempestosa.

La saga di Harry Potter

Harry Potter e la pietra filosofale

L’autunno non inizia senza una buona maratona di Harry Potter. Perché, se si parla di magia, stregoneria, incantesi e pozioni, niente è paragonabile al mondo creato dalla penna di J.K. Rowling. Hogwarts è la casa di tutti i babbani che si sono immersi in questo racconto dalle atmosfere mozzafiato, e che ha fatto sognare intere generazioni di ricevere la famosa lettera da uno dei gufi della Scuola di Magia e Stregoneria. La narrazione si costruisce principalmente attorno al maghetto Harry Potter, la cui cicatrice sulla fronte segna un conflitto fra lui e Lord Voldemort, un mago oscuro colpevole di aver ucciso i suoi genitori quando era molto piccolo. L’avventura di Harry inizia quando arriva a Hogwarts, luogo in cui comincia a conoscere davvero tutto su di sé e sul suo nemico.

La saga di Harry Potter è perfetta da gustare in questa stagione sia in versione cinematografica che cartacea, e permette di entrare in un universo talmente ben costruito che risulta poi difficile separarsene. Restando però sui film, sicuramente Harry Potter e la Pietra Filosofale e Harry Potter e la Camera dei Segreti, per toni, fotografia e colori sono quelli più adatti a questo periodo, poiché risultano più accoglienti e in tema soprattutto grazie alle tonalità calde. Infatti, via via che si procede con la storia e cambiano i registi, le pellicole assumono un tono sempre più cupo e freddo. I primi due film citati sono diretti da Chris Columbus. Il primo ottenne tre candidature agli Oscar: Miglior scenografia, Migliori costumi e Miglior colonna sonora; il secondo ebbe quattro nomination ai BAFTA, fra cui Miglior film.

Autumn in New York

Autumn in New York film

Concludiamo con uno film pienamente autunnale, quello anche più toccante e drammatico rispetto ai precedenti. Parliamo di Autumn in New York, diretto da Joan Chen con protagonisti Winona Ryder e Richard Gere. Will è un donnaiolo oramai di mezza età, che non riesce a innamorarsi di nessuna donna. La sua vita, però, cambia radicalmente quando incontra Charlotte, figlia di una sua vecchia fiamma, con la quale stringe un legame molto forte. L’uomo si innamora perduamente di lei, fin quando non scopre il suo infausto destino: la giovane è infatti malata di neuroblastoma al cuore, che la porterà inevitabilmente alla morte. Will deciderà comunque di rimanerle accanto, fino a quando non esalerà l’ultimo respiro, offrendole felicità e amore, seppur con alti e bassi.

Sin dal poster del film si può dedurre su che toni e atmosfere esso vira: l’ambientazione è molto autunnale, e a rendere la love story ancor più incantata vi è una New York immersa nelle tonalità arancio e gialle. Sono l’amore con la sua forza passionale e il dramma romantico a dominare Autumn in New York, definendola una pellicola intensa e profonda, dall’animo sentimentale e accogliente. Impossibile resisterle.

I 10 migliori esordienti dell’ultimo decennio

I 10 migliori esordienti dell’ultimo decennio

Anno nuovo, decade nuova! Mentre ci prepariamo ad una nuova entusiasmante decade cinematografica, è doveroso ricordare che negli ultimi 10 anni abbiamo assistito ad alcune memorabili interpretazioni da parte degli attori più amati di Hollywood e, soprattutto, alla nascita di alcuni giovani e meravigliosi talenti che si sono già imposti nell’immaginario collettivo.

In attesa di goderci la stagione cinematografica 2020, ripercorriamo insieme quali sono stati i 10 migliori esordienti che, nell’ultima decade, hanno catturato l’attenzione della critica e il favore del pubblico grazie alle loro performance.

Elsie Fisher

Elsie Fisher ha debuttato in Eighth Grade di Bo Burnham, purtroppo inedito in Italia. L’attrice statunitense aveva lavorato principalmente come doppiattrice prima di farsi conosce al pubblico americano per il ruolo dell’adolescente Kayla Day, colta nel passaggio tra la fine dell’ultimo anno di scuola media e l’inizio delle scuole superiori.

La Fisher è la star assoluta di questa commedia drammatica che ha debuttato al Sundance Film Festival nel 2018 e che ha conquistato la critica e il pubblico americano, soprattutto grazie alla performance della giovane protagonista, un nome di cui sentiremo ancora parlare nel decennio appena cominciato.

Maisie Williams e Sophie Turner

Fin dal lontano 2011, anno di debutto della popolarissima serie tv Game of Thrones, le sorelle Stark sono entrate di prepotenza nella vita e nei cuori della moderna cultura pop. Né la Williams né la Turner avevano mai recitato prima. I fan si sono appassionati ai loro personaggi: li hanno visti crescere, così come hanno visto crescere le loro interpreti, divenute oggi due artiste straordinarie.

Due giovani attrici che sembrano adattarsi bene a qualsiasi tipologia di ruolo, dai più docili ai più imponenti, e che sicuramente ci regaleranno tantissime nuove emozioni nell’arco dei prossimi dieci anni.

Finn Wolfhard

Il grande successo per Finn Wolfhard è arrivato quando è stato scelto per interpretare uno dei giovani protagonisti dell’amatissima serie Netflix Stranger Things, che ha fatto il suo debutto sulla piattaforma di streaming nel 2016. Da allora, il giovane attore canadese è apparso in tantissimi altri progetti, alcuni di successo (IT e IT – Capitolo Due), altri più ambiziosi ma accolti con minore entusiasmo (Il cardellino).

Nel 2020 lo vedremo nel thriller horror The Turning e nel nuovo capitolo della saga di Ghostbusters, Ghostbusters: Legacy. Senza dimenticare l’arrivo della quarta stagione di Stranger Things…

Millie Bobby Brown

Al pari della sua co-star Finn Wolfhard, anche Millie Bobby Brown ha raggiunto il successo planetario grazie all’interpretazione di Undici nell’acclamata serie Netflix Stranger Things. Nonostante l’incredibile talento del giovane cast di protagonisti, Millie Bobby Brown si è subito distinta per carisma e maturità.

Grazie al suo ruolo nel popolare show, è riuscita poi a fare il grande salto verso il mondo del cinema, proprio come accaduto a Wolfhard. Il suo primo grande blockbuster è stato Godzilla II: King of the Monsters con Vera Farmiga, Kyle Chandler e Charles Dance. Prossimamente la vedremo nei panni di Enola Holmes, in un film interamente dedicato alla sorella minore del ben più noto Sherlock.

Ansel Elgort

Dopo una piccola parte nel remake di Carrie del 2013, Ansel Elgort ha raggiunto la fama mondiale grazie al ruolo di Augustus Waters nell’adattamento di Colpa delle stelle, celebre romanzo young adult di John Green. Ha anche recitato nella saga di Divergent e ottenuto una candidatura ai Golden Globe per il suolo ruolo in Baby Driver di Edgar Wright.

Di recente ha vestito i panni del protagonista nell’adattamento de Il cardellino, romanzo premio Pulitzer di Donna Tartt. Prossimamente lo vedremo nell’attesissimo nuovo adattamento cinematografico del celeberrimo musical West Side Story ad opera del maestro Steven Spielberg.

Shailene Woodley

Shailene Woodley è apparsa al fianco di Ansel Elgort nella saga di Divergent e nell’adattamento di Colpa delle stelle. Tuttavia, l’attrice era già nota prima, grazie al ruolo della protagonista nella serie adolescenziale targata ABC La vita segreta di una teenager americana e a quello dela figlia di George Clooney nel bellissimo Paradiso amaro di Alexander Payne.

Negli ultimi anni è arrivata anche l’approvazione della critica grazie al ruolo nella serie HBO Big Little Lies, che ha visto la Woodley recitare al fianco di attrici del calibro di Reese Witherspoon, Nicole Kidman, Laura Dern e Meryl Streep.

Hailee Steinfeld

Appena quattordicenne e con un curriculum praticamente inesistente, Hailee Steinfeld recita al fianco di Jeff Bridges ne Il Grinta dei fratelli Coen, conquistando una nomination all’Oscar come migliore attrice non protagonista. Nell’ultimo decennio è apparsa in titoli quali Ender’s Game con Harrison Ford e Ben Kingsley, Pitch Perfect 2 e 3 con fianco di Anna Kendrick e la commedia drammatica 17 anni (e come uscirne vivi) insieme a Woody Harrelson.

Di recente è stata la protagonista di Bumblebee, spin-off della saga di Transformers, e della serie Dickinson su Apple TV+, in cui ha ha interpretato la celebre poetessa americana Emily Dickinson.

Zendaya 

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Da star di Disney Channel ad interprete acclamata in tutto il mondo, Zendaya è sicuramente una delle più interessanti scoperte cinematografiche dell’ultimo decennio. Raggiunge la fama mondiale grazie al ruolo di MJ in Spider-Man: Homecoming e Spider-Man: Far from Home: nel mezzo l’avventura musicale The Greatest Showman al fianco di Hugh Jackman e Zac Efron, grazie alla quale ha dimostrato di essere anche una notevole cantante ed un’abile ballerina.

Lo scorso anno si è destreggiata con una prova sicuramente più intensa e misurata grazie al ruolo della protagonista nell’acclamata serie HBO Euphoria, già confermata per una seconda stagione in arrivo proprio quest’anno.

Tom Holland

Tom Holland si è fatto strada nel cuore del pubblico di tutto il mondo grazie all’incarnazione del nuovo Peter Parker nella saga Marvel/Sony dedicata a Spider-Man, in cui ha recitato al fianco di Zendaya. Holland ha esordito da piccolissimo, quando nel 2012 ha interpretato il figlio di Naomi Watts e Ewan McGregor nel drammatico The Impossible. Ha fatto la sua prima apparizione nei panni dell’Uomo Ragno nel 2016 in Captain America: Civil War, per poi prendere parte anche ad Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame

Prossimamente lo vedremo sfoderare le sue doti di doppiatore in Dolittle con Robert Downey Jr. e in Onward, il nuovo attesissimo film d’animazione della Disney/Pixar.

Timothée Chalamet

Chiudiamo la nostra rassegna con quella che è stata universalmente riconosciuta come la più grande giovane promessa dell’ultimo decennio. Timothée Chalamet recita in alcuni cortometraggi e serie tv prima di debuttare al cinema con Men, Women & Children di Jason Reitman e Interstellar di Christopher Nolan. Nel 2017 raggiunge il successo mondiale grazie al ruolo di Elio in Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino, che gli regala una candidatura all’Oscar come miglior attore protagonista.

Nel corso della sua breve ma già folgorante carriera, è apparso in Lady Bird con Saoirse Ronan e in Beautiful Boy con Steve Carell. Di recente lo abbiamo visto nei panni di Enrico V nello storico Il re e anche nell’ultimo film di Woody Allen Un giorno di pioggia a New York, mentre a breve sarà nelle nostre sale con Piccole donne di Greta Gerwig.

Fonte: ScreenRant

I 10 migliori episodi delle serie TV del 2019

I 10 migliori episodi delle serie TV del 2019

Con il volgere al termine del 2019, è giunto il momento di fare qualche bilancio, e anche quest’anno numerose serie TV hanno conquistato le attenzioni degli spettatori e della critica. Tanti sono infatti i prodotti che hanno fatto parlare di sé, affermandosi per le loro storie, i loro personaggi o le innovazioni stilistiche.

Tra i numerosi episodi che hanno calcato gli schermi televisivi o le piattaforme streaming durante questo 2019, molti si sono affermati come vere e proprie opere in grado di rendere sempre più labile il confine tra cinema e televisione, ma solo alcuni hanno saputo risplendere sopra tutti gli altri, rendendosi memorabili durante quest’anno.

Ecco i 10 migliori episodi delle serie TV del 2019.

Barry: “ronny/lily”

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Diretto e interpretato da Bill Hader, l’episodio ronny/lily della serie Barry è un vero e proprio film di mezz’ora, che manifesta un’incisiva deviazione rispetto a quanto fino a quel punto visto nella serie. Per la sua magistrale regia, l’episodio rievoca i primi lavori dei fratelli Coen, con quel pizzico di anarchia e sensibilità a rendere il tutto particolarmente cupo e buffo, ricco di risate ma anche di violenza scioccante.

Baskets: “Grandma’s Day”

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Nella serie Baskets, l’attore Zach Galifianakis interpreta ben due personaggi differenti. Tuttavia l’episodio fondamentale della quarta stagione, realizzata nel 2019, risulta essere Grandma’s Day, che ha per protagonista il personaggio di Christine Baskets, interpretata dall’attore Louie Anderson. La puntata è incentrata su Christine e sua nipote Crystal, le quali compiono un giro nella città di Bakersfield riflettendo sulle origini della propria famiglia. Grandma’s Day è ricco di umorismo, ma anche di forte empatia e sensibilità.

Bojack Horseman: “Surprise”

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Normalmente ad essere riconosciuti della serie animata Bojack Horseman sono gli episodi dalle tematiche più esistenzialiste o drammatiche. Nella nuova stagione, invece, svetta la puntata intitolata “Surprise”, che dimostra quanto sia possibile spingersi oltre con la farsa quando si lavora nei confini dell’animazione. La puntata è particolarmente brillante e innovativa nel mostrare i tentativi di Todd nel pianificare un matrimonio per una coppia di suoi amici.

Broad City: “Stories”

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Tra gli elementi di successo della serie Broad City, vi è la chimica tra le due attrici protagoniste: Abbi Jacobson e Ilana Glazer. Il loro rapporto è perfettamente esaltato anche nella puntata Stories, che nel raccontare il trentesimo compleanno di Abbie in giro per Manhattan, segue in modo brillante la grammatica dei social network e dello streaming, dando vita ad un risultato divertente e originale.

David Makes Man: “David’s Sky”

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La serie di genere coming-of-age David Makes Man ha conquistato in molti quando ha debuttato nell’estate del 2019. Il primo episodio, David’s Sky, presenta la vita del giovane quattordicenne protagonista con una sensibilità rara, permettendo allo spettatore di vedere il mondo attraverso i suoi occhi. La puntata si è rivelata esteticamente ambiziosa, tanto da guadagnarsi le attenzioni di molti e portando popolarità all’intera serie.

Documentary Now!: “Original Cast Album: Co-Op”

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Serie TV di genere mockumentary, Documentary Now! vede tra i suoi ideatori l’attore Bill Hader e il conduttore televisivo Seth Meyers. Nell’episodio della terza stagione, Original Cast Album: Co-Op, il cast di una sfortunata cooperativa musicale di Broadway fanno di tutto per riuscire a registrare un album basato sullo spettacolo. Dissacrante e particolarmente comico, l’episodio è un vero gioiello di regia, scrittura e interpretazioni.

Fleabag: “Episodio 1” della seconda stagione

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Tra le più apprezzate serie del 2019 vi è Fleabag, che ha per protagonista l’attrice Phoebe Waller-Bridge. Nell’episodio 1 della seconda stagione, Fleabag è costretta a partecipare ad una cena in onore del fidanzamento ufficiale di suo padre con la sua madrina. Durante la serata numerosi saranno gli eventi comici e bizzarri pronti a verificarsi. L’episodio è così capace di dar vita a numerosi momenti particolarmente comici, ma anche ad una tensione non indifferente data dal rapporto tra i vari personaggi.

Ramy: “Cairo Cowboy”

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Distribuita sulla piattaforma Hulu, la serie Ramy è stata ideata da Ramy Youssef, e segue le vicende di un americano di religione mussulmana nel corso di un suo viaggio spirituale. Nell’ultimo episodio della prima stagione, Cairo Cowboy, Ramy decide di fare visita a suo nonno, intraprendendo così un viaggio nella sua direzione. L’episodio, girato in Egitto in condizioni evidentemente complicate, è un affascinante esplorazione delle origini di una famiglia, trattata con tatto e umorismo.

Tuca & Bertie: “I laghi di gelatina”

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Nonostante sia stata cancellata dopo solo una stagione, la serie animata Netflix Tuca & Bertie ha trovato l’apprezzamento di critica e pubblico, che ne hanno apprezzato lo stile simile a Bojack Horseman, con il quale condivide i produttori. Nel penultimo episodio della serie, I laghi di gelatina, le due protagoniste raggiungono i suddetti laghi dopo un improvvisato viaggio di riappacificazione. Qui tuttavia Bertie sarà costretta a fare i conti con una brutta esperienza della sua infanzia. L’episodio ha, come tutti gli altri, una comicità particolarmente brillante, ma non si tira indietro nel narrare anche eventi tutt’altro che piacevoli.

Watchmen: “Una leggera paura dei fulmini”

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Watchmen è la serie TV che più di ogni altra ha conquistato le attenzioni di critica e pubblico nel corso di quest’anno. Ispirata all’omonima graphic novel di Alan Moore, la storia si pone come un vero e proprio sequel a quanto lì raccontato, portando avanti la storia, rendendola particolarmente aderente all’attuale contesto sociale degli Stati Uniti. Uno degli episodi più apprezzati è stato Una leggera paura dei fulmini, che propone un focus sul personaggio di Wade, interpretato dall’attore Tim Blake Nelson. A partire da qui iniziano a svelarsi molti degli interrogativi posti nei primi episodi della stagione.

Fonte: The Hollywood Reporter

I 10 migliori e più realistici film sull’apocalisse

I 10 migliori e più realistici film sull’apocalisse

I film il cui fulcro tematico è l‘apocalisse o ciò che ne consegue sono senza dubbio fra quelli che, a livello emozionale, riescono a scuotere maggiormente il pubblico. Uno stato d’animo irrequieto e pieno di tensione può però scaturire molto di più se ci si trova davanti a storie dall’aspetto realistico, in grado quindi di creare un ponte empatico più solido fra i personaggi e la narrazione e colui che fruisce del contenuto. Sono quelli che, volente o nolente, tendono ad agitarlo di più e, combinando azione, realismo e impatto emotivo ne stimolano una totale immedesimazione. Ma quali sono i migliori e più realistici film sull’apocalisse? Quelli per cui, alla fine, sarà difficile dormire? Nonostante si muovano spesso nei territori del genere fantascientifico, alcuni film presentano infatti storie e dettagli perfettamente calati nella realtà. Scopriamo quali sono.

Io sono leggenda

Io sono leggenda cast

Iniziamo a parlare di film apocalittici e lo facciamo con Io sono leggenda, thriller in cui ad essere protagonista è il medico Robert Neville, interpretato da Will Smith. Il film, diretto da Francis Lawrence e uscito nel 2007, si incentra per l’appunto su Robert, un uomo sopravvissuto a un misterioso virus che ha ucciso quasi tutti gli uomini sul pianeta, trasformandoli in vampiri. La sua missione? Trovare una cura, affinché possa salvare la Terra da un destino infausto. Ciò che rende il racconto avvincente è proprio l’immunità del protagonista, che deve affrontare un lungo e intricato percorso per poter vedere la luce in fondo al tunnel, mentre deve salvaguardarsi dai mutanti (chiamati Darkseekers) che sono assetati di sangue.

Train to Busan

Train to Busan film

Ci spostiamo ora in Corea con Train to Busan, film di genere azione/thriller/horror, diretto da Shin-yeong Jang e uscito nel 2016. Anche qui come motore centrale della narazione c’è un virus, il quale si sta diffondendo nel paese. Il Governo coreano, affinché non ci siano conseguenze irreparabili, decide di dichiarare la legge marziale. Sul treno diretto a Busan ci sono però dei cittadini che sono riusciti ad evitare l’epidemia, ma che adesso devono lottare per la propria sopravvivenza. Train to Busan, pur avendo i classici zombie come protagonisti, riesce a renderli comunque più emotivi e realistici. Inoltre, il pubblico sa quanto sanno i passeggeri sugli eventi, e questo contribuisce all’immedesimazione. Il film, poi, spiega l’origine del virus con sottili accenni senza fornire mai troppe informazioni, facilitandone così la credibilità.

World War Z

 

 

 

 

 

Un altro prodotto che rientra nella cerchia dei migliori film apocalittici realistici e credibili è World War Z diretto da Marc Forster, con Brad Pitt nei panni del protagonista Gerry Lane. Centro del racconto sono ancora una volta gli zombie, per un thriller davvero d’effetto. Il virus, che in questo caso si estende come un’epidemia, non trasforma però gli infettati in creature fameliche e, pur diventando feroci e confusi, non si nutrono di altri essere umani come accade invece con gli zombie stereotipati. Questo, più che altro, provoca un aumento della rabbia e il bisogno di infettare ogni essere vivente, una buona giustificazione per una malattia che colpisce il cervello. World War Z è, tra l’altro, trasposizione cinematografica del romanzo World War Z. La guerra mondiale degli zombie di Max Brooks.

La ragazza che sapeva troppo

La ragazza che sapeva troppo

Continuiamo con La ragazza che sapeva troppo, diretto da Colm McCarthy e facente parte del gruppo di film apocalittici distopici. La pellicola è un adattamento dell’omonimo romanzo dell’autore Mike Carey, e come fulcro della storia troviamo ancora gli zombie. Siamo quasi nei territori di The Last of Us, visto che la misteriosa infenzione che attacca il cervello proviene da un fungo mutato, l’Ophiocordyceps unilateralis. Ciò che rende la pellicola alquanto sconvolgente è il fatto che le donne in gravidanza, se infette, danno alla luce dei bambini ibridi, i quali però riescono a controllare la loro fame di carne e devono perciò affrontare un’esistenza nella quale, pur senza alcuna colpa, vengono visti come dei mostri.

Cargo

Cargo

Con Cargo siamo ancora nei thriller apocalittici, e alla direzione abbiamo due registi: Ben Howling e Yolanda Ramke. Nell’Australia di Andy e Kay, coppia sposata da anni, è arrivato un virus che trasforma gli esseri umani in zombie entro 48 ore, e si sta diffondendo con molta rapidità. La loro missione è quella di proteggere la figlia Rosie, affinché non venga infettata. Il film regala picchi emotivi molto alti, soprattutto quando Andy viene contagiato e inizia a subire dei cambiamenti sia fisici che mentali, ma nonostante questo lotta contro sé stesso per tenere la bambina al sicuro. Ciò che rende Cargo affascinante è il suo saper parlare del devastante effetto apocalittico senza però rinunciare all’aspetto famigliare, che poi si rivela essere cuore dell’intera opera.

28 giorni dopo

28 Giorni Dopo Film sull'apocalisse

28 giorni dopo non è solo un film apocalittico, ma è anche un horror d’effetto. Diretto da Danny Boyle, ha come protagonista un giovane Cillian Murphy nei panni di Jim, un uomo che, risvegliatosi dal coma in seguito a un incidente stradale, si rende conto di essere circondato da persone infettate da un potentissimo virus che le trasforma in assassini spietati. Nonostante segua il classico stereotipo degli zombie, 28 giorni dopo regala comunque dei personaggi molto realistici e un senso di estrema inquietudine, derivante da una desolata e spoglia Londra, che rende l’opera ancora più affascinante e spaventosa.

Snowpiercer

Snowpiercer cast

Snowpiercer è, fra i film sull’apocalisse menzionati fin’ora, quello che non contiene zombie o altre strane creature. La pellicola è diretta da Bong Joon-ho, ed è tratta dalla graphic novel Le Transperceneige, un fumetto di genere sci-fi/apocalittico ideato da Jacques Lob e Jean-Marc Rochette. Al centro della storia un dramma molto più reale di quanto si possa immaginare, che riguarda una guerra fra classi sociali. La Terra si è congelata e coloro che sono sopravvissuti devono vivere segregati in un treno che circumnaviga il pianeta. Questo innescherà un duro scontro fra ricchi e poveri, causato dalle diverse condizioni di vita derivanti dal rispettivo ceto d’appartenenza. Una delle carte vincenti di Snowpiercer è il riuscire ad equilibrare elementi fantastici con commenti sociali di estrema attualità.

I figli degli uomini

I Figli degli Uomini

Nel 2006 debutta I figli degli uomini, film del regista Alfonso Cuaron, considerato uno dei lavori migliori che ha come tema l’apocalisse, in quanto vanta una trama che può considerarsi fra le più realistiche e, come nel caso di Snowpiercer, non tratta di alcun mostro, ma pone al suo centro solo l’umanità nella sua essenza più totale. Siamo nel 2027 e la razza umana è a rischio estinzione, a causa della sterilità delle donne. La scienza, pur impegnandosi, non riesce a risolvere il problema. A Londra sembra arrivare una speranza con una donna di nome Kee, la quale è riuscita a rimanere incinta senza alcun problema. La città è però invasa da frange nazionaliste che vorrebbero espellere tutti gli immigrati, e questo di conseguenza minaccia l’incolumità della donna. Ad aiutare Kee saranno Theo e l’ex moglie rivoluzionaria Julian, che faranno di tutto per proteggerla e salvare il mondo.

It Comes at Night

It Comes at Night cast

It Comes at Night è un film sull’apocalisse di genere horror diretto da Trey Edward Shults che contiene al suo interno più di un mistero, generando un’atmosfera inquietante e a tratti insopportabile per chi ne fruisce. Più che focalizzarsi sull’apocalisse, di cui non siamo a conoscenza delle ragioni che l’hanno provocata, It Comes at Night si concentra su due famiglie che, essendo sopravvissute, sono costrette a vivere sotto lo stesso tetto per tentare di tenere a bada il male esterno. Ciò che rende la storia avvincente, facendo diventare il film un horror psicologico, è il senso di paranoia che lo permea, fino a dimostrarci come, in realtà, siano gli uomini ad essere più pericolosi di qualsiasi creatura o agente esterno.

The Road

The Road Film sull'apocalisse

Concludiamo con The Road, uno dei film sull’apocalisse più sconcertanti e pesanti della categoria. Diretto da John Hillcoat, il racconto segue il viaggio in un mondo post-apocalittico di un padre e un figlio, i quali non hanno un nome, ma vengono chiamati con “uomo” e “ragazzo” per rappresentare la totalità dell’umanità che combatte in un paesaggio inquietante, rendendo il tutto ancora più realistico. Nel loro cammino, il padre dovrà sempre stare in guardia per proteggere il bambino da attacchi di cannibali che li minacciano lungo la strada, e il sud, dove li dovrebbe accogliere un ambiente ospitale in cui vivere, sembra davvero difficile da raggiungere. The Road è tratto dall’omonimo romanzo di Cormac McCarthy, il quale vinse proprio con quest’opera il Premio Pulitzer nel 2007.

I 10 migliori drammi fantasy coreani, in ordine di importanza

I 10 migliori drammi fantasy coreani, in ordine di importanza

Alcune delle migliori serie tv K-Drama incorporano elementi fantasy nelle loro storie migliori, riscuotendo il plauso della critica e del pubblico. Il folklore ben noto, i romanzi fantasy familiari o il fascino odierno per la magia e le realtà multiple si fanno strada nella coscienza culturale e poi prendono vita in televisione nei K-drama. Molti dei migliori drammi romantici coreani incorporano aspetti di realismo magico nelle loro trame. Tuttavia, i migliori spettacoli fantasy si spingono oltre, approfondendo mondi nascosti e temi soprannaturali.

Le trame fantastiche elevano le narrazioni stereotipate, come i drammi procedurali, includendo un altro livello di mistero e intrigo.

Avere personaggi che esistono in mondi fantastici o che hanno poteri mistici richiede attori e attrici forti per dare vita a questi ruoli complessi. Il fantasy è uno strumento efficace per una serie TV per mettere in scena i desideri del personaggio che altrimenti rimarrebbero nascosti. Inoltre, le trame fantastiche elevano le narrazioni stereotipate, come i drammi procedurali, includendo un altro livello di mistero e intrigo. Anche se il fantasy è talvolta criticato per essere irrealistico, il pubblico dovrebbe sospendere la propria incredulità e lasciarsi trasportare.

The King: Eternal Monarch (2020)

Due dimensioni alternative si scontrano e nel frattempo riuniscono amanti improbabili

Lee Gon (Lee Min-ho) è un re in un universo parallelo, ma trova una porta per un mondo più simile a quello reale, dove dà la caccia a suo zio, l’uomo responsabile della morte del padre di Lee Gon. Lì incontra Jeong Tae-eul (Kim Go-eun), un detective con cui fa squadra per rintracciare suo zio e impedirgli di distruggere entrambe le realtà. Suo zio, Lee Lim (Lee Jung-jin), è un cattivo complesso che getta un’ombra sullo show.

Per la sua dedizione al romanticismo, alla fantasia e all’attento equilibrio tra più trame, The King: Eternal Monarch è stato enormemente popolare al momento della sua uscita e rimane un caposaldo del genere. Nel complesso, la serie si preoccupa meno di spiegare scientificamente il ponte tra gli universi e si affida alle forti relazioni tra i personaggi. In gran parte grazie alla dinamica tra Lee Gon e Jeong Tae-eul, che crescono amandosi e rispettandosi a vicenda.

The King: Eternal Monarch in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

My Love From The Star (2013 – 2014)

Un alieno bloccato sulla Terra si ritrova attratto da una bellissima attrice

Bloccato sulla Terra da 400 anni, Do Min-joon (Kim Soo-hyun) deve aspettare solo qualche altro mese prima di essere riportato a casa. Tuttavia, i suoi piani vengono interrotti dai suoi sentimenti per l’attrice Cheon Song-yi (Jun Ji-hyun). Cheon Song-yi inizia a fare affidamento su Do Min-joon per aiuto e consigli, e i due si ritrovano coinvolti in un’indagine sulla morte di uno dei rivali professionali di Cheon Song-yi. My Love From The Star è consapevole della natura comica della sua premessa, ma non ha paura di prendere sul serio la storia d’amore tra i due protagonisti e di infondere un po’ di dramma legale nella storia.

My Love From The Star in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

Hotel del Luna

In Hotel del Luna, Lee Ji-eun è un’idolo K-pop diventato un grande attore in un K-drama, come molti giovani artisti che applicano il loro talento alla musica e allo schermo. Tuttavia, la serie non è solo questo, poiché la premessa dello show è che l’hotel titolare serve solo fantasmi e tutto lo staff è tra i morti, tranne il direttore generale. A causa dell’argomento, Hotel del Luna parla di dolore e di questioni irrisolte.

Tuttavia, non mancano i colpi di scena tra i personaggi ricorrenti. Koo Chan-sung (Yeo Jin-goo), il direttore, e Jang Man-wol (Lee Ji-eun) all’inizio sono in disaccordo, ma presto scoprono che gestire l’hotel li unisce in modi che non si sarebbero mai aspettati. L’uso di questi aspetti soprannaturali permette un continuo avvicendarsi di guest star che portano nuove sfide in ogni episodio.

While You Were Sleeping (2017)

Attraverso i loro sogni profetici, un gruppo di persone si riunisce per risolvere i crimini

Nam Hong-joo (Bae Suzy) è nata con la capacità di vedere il futuro nei suoi sogni, ma questi riguardano quasi sempre la morte di qualcuno, senza alcuna informazione su quando ciò accadrà. Salvando le vite di Jung Jae-chan (Lee Jong-suk) e Han Woo-tak (Jung Hae-in) da bambini, Nam Hong-joo ha trasmesso loro le sue capacità. Ora, il trio lavora per risolvere i crimini che vede nei suoi sogni prima che possano avverarsi. Fantasia e crimine/drammatici legali di solito non sono combinati in TV, ma While You Were Sleeping bilancia gli elementi drammatici con i momenti del soprannaturale.

A Korean Odyssey (2017-2018)

Una giovane donna con il potere di vedere i fantasmi si innamora di uno spirito che desidera l’immortalità

Son Oh-gong (Lee Seung-gi), un immortale escluso dal paradiso, si ritrova la sua vita intrecciata con Jin Seon-mi (Oh Yeon-seo), una donna con il potere di vedere i fantasmi. A Korean Odyssey fa capire fin dall’inizio al pubblico che le vite e l’amore dei protagonisti sono condannati, ma questo non impedisce loro di essere personaggi avvincenti in cui è facile immedesimarsi. Per la maggior parte dello show, i due combattono insieme i demoni in trame episodiche, ma la trama generale dei loro destini con il paradiso crea una narrazione più snella che fa sì che lo spettatore torni a vederlo.

The Legend Of The Blue Sea (2016 – 2017)

Una sirena e l’uomo che ama sono attratti l’uno dall’altra attraverso le linee temporali

Nella loro prima vita, Se-hwa (Jun Ji-hyun) e Kim Dam-ryeong (Lee Min-ho) hanno vissuto un’epica storia d’amore che si è conclusa in tragedia, e nel futuro le loro reincarnazioni lavorano instancabilmente per evitare che lo stesso destino torni a perseguitarli. The Legend of the Blue Sea sfrutta gli aspetti ben noti della tradizione e delle storie sulle sirene, ma le reinventa in modo che risultino nuove al pubblico odierno. Inoltre, l’alchimia tra i due protagonisti eleva la narrazione, rendendo avvincente la loro relazione. Le due trame del loro passato e del loro futuro rendono più veloce il ritmo e fanno sì che la serie non annoi mai.

W: Two Worlds (2016)

Una giovane donna scopre che un mondo immaginario di webtoon è importante quanto la sua realtà

I webtoon sono un popolare formato narrativo, spesso usato come ispirazione per i K-drama, ma W: Two Worlds non si limita a trarre ispirazione dai K-drama. La serie vede la protagonista Oh Yeon-Joo (Han Hyo-Joo) catapultata in un mondo di webtoon chiamato W, dove ad attenderla c’è il bello e ricco Kang Cheol (Lee Jong-Suk). Naturalmente, non ci vuole molto perché i due opposti si innamorino.

Quando Oh Yeon-Joo viene trasportata nel mondo immaginario, si rende conto che suo padre è scomparso. Inoltre, la famiglia di Kang Cheol è morta e lui sta dando la caccia ai loro assassini. Insieme, fanno squadra per risolvere il mistero che circonda questi atti violenti. Anche se W segue la narrativa evasiva della maggior parte dei contenuti dei webtoon, ha comunque un peso emotivo e rende facile interessarsi ai personaggi, immaginari o meno.

Tale Of The Nine Tailed (2020 – 2023)

Lo spirito della volpe che funge da guardiano di una montagna soprannaturale abbandona il suo posto per trovare il suo primo amore

Tale of the Nine Tailed Lee Yeon (Lee Dong-wook) vuole proteggere il mondo dagli spiriti maligni nella sua posizione di Gumiho, ma il ricordo del suo vero amore lo perseguita. Ha atteso per molti secoli la sua reincarnazione, ma quando appare come Nam Ji-ah (Jo Bo-ah), non è sicuro che sia lei. Insieme, lavorano per impedire agli spiriti vendicativi di sfogare la loro rabbia sul mondo umano.

Lungo il percorso, scoprono i segreti del passato e del futuro di Nam Ji-ah, il che dimostra quanto fossero importanti l’una per l’altra nella sua vita passata. Tuttavia, gli spiriti maligni che li hanno tenuti separati in passato non vogliono essere fermati di nuovo. La serie è particolarmente interessante per quanto si ispira al folklore coreano e traduce antiche storie e divinità nel mondo moderno.

Alchemy Of Souls (2022 – 2023)

I maghi trasferiscono le loro anime in corpi diversi in un dramma storico romanzato

La prima e la seconda parte di Alchemy of Souls illustrano ciò che rende lo show rivoluzionario: si reinventa costantemente, grazie alla premessa. Nello show, un gruppo di giovani con poteri magici lancia un incantesimo che permette loro di trasportare le loro anime in corpi diversi, complicando le loro vite e le loro abilità. Per questo motivo, gli attori devono cambiare spesso la loro performance e caratterizzazione per adattarsi a chiunque sia l’anima che dovrebbe essere nel loro corpo. Se questo è già abbastanza intrigante di per sé, ci sono anche più grandi macchinazioni di magia nera all’opera, che uniscono la trama avvincente a un cast affascinante.

Guardian: The Lonely And Great God (2016 – 2017)

Un goblin immortale incontra una ragazza umana che cambia la sua vita per sempre

Guardian: The Lonely and Great God non è solo una fantastica serie fantasy, ma anche uno dei migliori K-Drama con un cast corale. Conosciuta anche come Goblinla serie segue Kim Shin (Gong Yoo), un uomo maledetto con l’immortalità che sarà liberato dal suo fardello solo quando incontrerà la sua sposa. I personaggi che si uniscono a lui includono molte anime reincarnate dal suo passato e un tristo mietitore (Lee Dong-wook). Insieme, i personaggi usano i loro poteri soprannaturali per aiutare gli altri. Mescolando con successo romanticismo, fantasia e lezioni morali, Guardian: The Lonely and Great God è un caposaldo dei drammi coreani fantasy.

I 10 migliori discorsi motivazionali visti al cinema

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I 10 migliori discorsi motivazionali visti al cinema

Il cinema riesce sempre ad attingere alle emozioni più profonde e primordiali degli spettatori, e all’inizio dell’autunno, quando tutti ci siamo ormai rintanati negli uffici e sui posti di lavoro, dicendo addio all’estate, può far comodo un po’ di incitamento. E cosa c’è di meglio di epici discorsi motivazionali per tirarci su il morale ed aiutarci ad affrontare la giornata?

Ecco i 10 migliori discorsi motivazionali del cinema:

10- Il Signore degli Anelli – La due Torri: le grandi storie.

Sam Gamgee è un personaggio fondamentale nella trilogia tolkieniana (e jacksoniana). La sua speranza, il suo ottimiso, la sua lealtà, consentono a Frodo di compiere la sua missione, e in uno dei momenti pù neri del giovane hobbit, le parole di Sam sono di conforto e sprone ad andare avanti nella loro impresa disperata.

9- Will Hunting Genio Ribelle: la parte migliore della giornata.

Per quanto ruvida, l’amicizia tra Will e Chuckie è davvero di quelle sincere e radicate, e lo scopriamo in questo moemtno di pausa dal lavoro, in cui Chuckie dice a Will, nella maniera più brutale possibile quanto una sola possibilità fortunata possa cambiare la vita di chi ha le qualità necessarie al successo.

8- 300: Leonida e i valorosi 300.

Dopo aver seguito con passione e rassegnazione le eroiche gesta di Leonida e dei suoi 300 nel film di Zack Snyder, il discorso finale di Dilione motiva gli eserciti dei greci, per la prima volta uniti contro la minaccia persiana, a far fronte comune e a combattere per l’ideale greco di libertà.

7- I Goonies: È il nostro momento qua sotto.

Che sia un hobbit nella Terra di Mezzo o un ragazzi in un’avventura con i suoi timorosi amici, Sean Astin sa sicuramente come farsi seguire. Lo sa bene anche il piccolo e asmatico Mickey, alla ricerca del tesoro di Willy l’Orbo.

6- Ogni maledetta domenica: Prima della partita.

Ogni film sportivo, o quasi, ha un discorso motivazionale che si rispetti, che sia di sostegno o di incitamento, o nudo e crudo come quello che Al Pacino interpreta nel flm di Oliver Stone. In questo caso, Pacino e il suo Tony D’Amato hanno alzato l’asticella di parecchie tacche.

5- Il Gladiatore: Al mio segnale…

…scatenate l’inferno. C’è bisogno davvero di aggiungere altro?

4- Il grande dittatore: Non voglio essere un imperatore.

Con i suoi amari sorrisi, Charlie Chaplin e il suo Charlot ci hanno sempre fatto commuovere e innamorare del cinema, ma forse il momento più alto del grande attore e regista è questo, quello in cui l’uomo qualunque si trova a fare la storia.

3- Rocky Balboa: Non importa quanto sei duro.

Nonostante la mancanza di creatività nella recente carriera di Sylvester Stallone, non c’è niente da eccepire nei suoi revival dei personaggi che lo hanno reso grande. E cosa c’è di più grande di un padre, un campione, che ammette di essere una persona comune, un essere umano, per far capire al figlio quanto sia migliore di lui stesso?

2- Il Signore degli Anelli – Il Ritorno del Re: Uomini dell’Ovest.

Dopo lotte, sfide, tentazioni, paura e lutti è arrivato il momento di fare un ultimo sforzo, per sconfiggere l’oscurità. Aragorn, finalmente consapevole del suo ruolo di erede di Isildur, finalmente pronto ad abbracciare il suo destino, incita la resistenza dell’Ovest a proteggere ciò che rimane della loro libertà. Per la Terra di Mezzo e per Frodo.

1- Braveheart: Figli della Scozia.

La storia del cinema e dei discorsi motivazionali in generale.

I 10 migliori costumi dei cinefumetti

I 10 migliori costumi dei cinefumetti

Le classifiche sono sempre parziali e difficili da stilare. Ma che ne pensate di questa? I 10 migliori costumi da supereroe visti nei cinefumetti.

Ecco i migliori 10!

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I 10 migliori cinecomics vietati ai minori, secondo IMDb

I 10 migliori cinecomics vietati ai minori, secondo IMDb

Mentre i fan continuano a discutere su quale supereroe del MCU meriterebbe un film vietato ai minori, spesso il pubblico dimentica che – al di là dell’Universo Cinematografico Marvel – esistono tantissimi film dedicati al mondo dei fumetti (cinecomics) che sono stati vietati ai minori. Ecco di seguito 10 film tratti dai fumetti – elencati in base al punteggio ottenuto su IMDb – che sono stati vietati ai minori:

Constantine (2005)

Constantine (2005)

Keanu Reeves dimostra ancora una volta di essere un attore eccezionale, destinato ad interpretare quasi sempre personaggi iconici. Non tutti conoscono Costantine di Francis Lawrence, ma quelli che l’hanno visto lo considerano uno dei migliori film tratti da un fumetto mai realizzati, nonostante alcuni evidenti difetti.

John Constantine, il protagonista della storia, è un detective dell’occulto che ha il potere di comunicare sia con angeli che con demoni, che quasi sempre si manifestano a lui nella loro reale forma. Tormentato da un tentativo di suicidio in età adolescenziale, Constantine cerca la redenzione compiendo rituali di esorcismo.

Blade (1998)

Blade (1998)

Prima di X-Men o di Spider-Man, i fumetti Marvel erano già arrivati al cinema grazie alla trilogia di Blade interpretata da Wesley Snipes. Di recente la Marvel è tornata in possesso dei diritti di sfruttamento cinematografico del personaggio, annunciando un nuovo film collegato al MCU che avrà come protagonista Mahershala Ali.

Blade, conosciuto anche come “Il Diurno”, è un ibrido nato dalla relazione tra un vampiro ed una umana: il suo compito è quello di dare la caccia ai vampiri e proteggere gli esseri umani dai loro potenziali attacchi.

Il corvo (1994)

Il corvo (1994)

Uno degli aspetti che sicuramente hanno reso Il corvo di Alex Proyas così famoso è il fatto che si tratti dell’ultima apparizione cinematografica di Brandon Lee, unico figlio di Bruce Lee, morto proprio sul set del film – a riprese ancora in corso – a causa di un colpo di pistola sparato per errore. Dopo la tragica scomparsa dell’attore, la produzione è andata avanti ricorrendo all’utilizzo di controfigure ed effetti visivi.

La storia del film segue Eric Draven, un musicista rock che viene brutalmente assassinato insieme alla sua fidanzata. Eric riesce a tornare dal mondo dei morti e prepara la sua vendetta… 

Kick-Ass (2010)

Kick-Ass (2010)Prima che Deadpool sovvertisse le regole non scritte del genere supereroistico con il suo umorismo dissacrante, c’è stato anche Kick-Ass (che ha avuto anche un sequel, parecchio sottovalutato). Piccola curiosità: Aaron Taylor-Johnson (che ha interpretato Quicksilver nel MCU) ed Evan Peters (che ha interpretato lo stesso personaggio nei film della saga di X-Men) hanno recitato entrambi in questa pellicola.

La storia si svolge in un mondo in cui i supereroi esistono soltanto nelle pagine dei fumetti. Un normale adolescente, Dave Lizewski, continua a chiedersi perché nessuno sia mai riuscito a diventato un supereroe nella vita reale, considerando l’elevato tasso di criminalità nel mondo. Decide quindi di ergersi lui stesso a supereroe, ma le cose – ovviamente – non saranno così facile come pensa…

Watchmen (2009)

Watchmen (2009)Come tanti film divenuti cult, Watchmen è ammirato da alcuni e disprezzato da altri. Ciò che è innegabile è che il film di Zack Snyder è visivamente sbalorditivo e ricco di tematiche affascinanti. Ambientato in una realtà distopica alternativa nel 1985, durante la Guerra Fredda, il film segue un gruppo di supereroi in pensione che indagano sull’omicidio di uno dei loro amici.

Birdman (2014)

Birdman (2014)

Chi ha detto che un film sui supereroi non ha mai vinto l’Oscar per il miglior film? Sebbene Birdman sia propriamente una commedia nera, in qualche modo è un anche film di supereroi decisamente originale. Ha inoltre un cast meraviglioso che include Michael Keaton, Edward Norton, Emma Stone, Zach Galifianakis, Naomi Watts e tanti altri.

Il protagonista è un attore di Hollywood sul viale del tramonto, Riggan Thomson, famoso per aver interpretato il supereroe Birdman. Mentre prepara uno spettacolo di Broadway, continua ad essere ossessionato dalla gloria del passato…

Deadpool 2 (2018)

Deadpool 2 (2018)

Dopo il successo di Deadpool del 2016, era chiaro a tutti che ci sarebbe stato un sequel. E anche se si è rivelato essere ancora più estremo dell’originale, fino all’arrivo di Joker di Todd Phillips, Deadpool 2 era il cinecomic vietato ai minori ad aver incassato di più nella storia.

Nel film, il Mercenario Chiacchierone decide di formare la cosiddetta X-Force che mira a proteggere un potente mutante adolescente da Cable, il soldato capace di viaggiare nel tempo, il quale sostiene che il bambino sia molto pericoloso…

Deadpool (2016)

Deadpool (2016)

Parlando dell’originale, Ryan Reynolds ha sicuramente infranto una serie di regole con il primo Deadpool, incluso rompere la quarta parete. Con così tanti film di supereroi simili che arrivano in sala ogni anno, il film di Tim Miller è stata davvero una boccata d’aria fresca.

Wade Wilson si mette alla ricerca della persona che gli ha donato le sue abilità da mutante, ma che gli ha anche inflitto tutte quelle terribili cicatrici sul corpo. Allo stesso tempo, ha bisogno di salvare la sua ragazza dal cattivo di turno…

Logan (2017)

Logan (2017)Chi avrebbe mai pensato che ci sarebbe mai stato un film che avrebbe cambiato il genere supereroistico, mescolando le atmosfere del dramma e del western come ha fatto quel bellissimo film che risponde al nome di Logan? Molti fan lo considerano ancora oggi il miglior film degli X-Men mai realizzato.

I mutanti sono scomparsi dalla Terra; Logan e Charles Xavier sono entrambi molto vecchi e si nascondono. Inaspettatamente, sono costretti di nuovo alla fuga quando si ritrovano a dover proteggere una giovane mutante di nome Laura, legata alla vita e al passato di Wolverine… 

V per Vendetta (2005)

V per Vendetta (2005)Il motivo per cui V per Vendetta è così apprezzato è il fatto che, essenzialmente, si tratta di un thriller politico ambientato in un’Inghilterra distopica, ad alto tasso action. Inoltre, il film ha contribuito a rilanciare la carriera di Natalie Portman dopo il suo ruolo nella trilogia prequel di Star Wars.

Con Hugo Weaving al fianco dell’attrice, il film di James McTigue racconta la storia di Evey, una giovane donna della classe operaia, e di V, un vigilante anarchico mascherato che vuole innescare una rivoluzione attraverso una serie di attacchi terroristici.

Fonte: Screen Rant

I 10 migliori abiti delle celebrità del 2019

I 10 migliori abiti delle celebrità del 2019

Nel pieno della “Awards season” le celebrità di Hollywood sono solite sfoggiare alcuni tra i più eleganti e migliori abiti che si possano vedere, vere e proprie opere d’arte di stilisti famosi e apprezzati in tutto il mondo. Il 2019, come ogni altro anno, ha così visto sfilare sui prestigiosi red carpet abiti di grande eleganza, stravaganza o dall’indiscusso gusto provocatorio.

In attesa di scoprire cosa indosseranno le star per prendere parte ai premi cinematografici del 2020, ecco un elenco dei migliori abiti sfoggiati durante l’anno appena conclusosi, dalla classe di Zendaya alla provocazione di Billy Porter.

Billy Porter

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L’attore Billy Porter, premio Emmy per la serie Pose, si è presentato alla cerimonia degli Oscar 2019 con un abito gender-fluid firmato da Christian Siriano, noto per i suoi particolari design. L’abito, composto da una giacca di velluto e una lunga gonna da ballo, ha dato vita ad un vero e proprio seguito, e l’attore è stato particolarmente elogiato per il suo coraggio di portare anche nel campo della moda i discorsi riguardanti il gender.

Jennifer Lopez

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Attualmente nominata ai Golden Globe per il suo ruolo nel film Le ragazze di Wall Street, Jennifer Lopez è sempre stata nota per i suoi abiti, scelti sempre per esaltare le curve del suo corpo. Alla Milano Fashion Week la cantante e attrice ha sfoggiato un nuovo abito verde, a tema giungla, firmato Versace e ispirato al celebre vestito verde che nel 2000 la rese estremamente popolare. All’età di 50 anni, la Lopez ha così dimostrato ancora una volta la sua bellezza senza tempo, sfoggiando con classe un abito che solo lei avrebbe potuto portare.

Lady Gaga

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Un mese prima di vincere l’Oscar per la miglior canzone per il film A Star Is Born, Lady Gaga aveva già conquistato l’attenzione presentandosi ai Golden Globe con un elegantissimo abito celeste ispirato allo stile aristocratico europeo del sedicesimo secolo. Disegnato da Tom Erebout e Sandra Amador, il vestito è stato giudicato tra i più belli dell’anno, e ha permesso alla cantante di sfoggiare un look diverso dai soliti a cui aveva abituato il pubblico.

Gemma Chan

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La star del film Crazy Rich Asians, Gemma Chan, si è presentata ai premi Oscar con un lungo abito rosa, disegnato da Rebecca Corbin-Murray per Valentino. Indicato come il più bello tra quelli presenti all’edizione 2019 dei premi Oscar, questo è stato apprezzato per il suo colore e la silhouette, che si sposava perfettamente con il corpo dell’attrice.

Zendaya

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La giovane Zendaya, interprete di Spider-Man: Far from Home e della serie Euphoria, ha conquistato tutti in occasione della cerimonia degli Emmy Awards. L’attrice vestiva un affascinante abito di seta verde con corsetto di Vera Wang. Ispirato al personaggio dei fumetti, Poison Ivy, questo è stato giudicato tra i migliori abiti dell’anno, e ha permesso all’attrice di sfoggiare tutta la sua sensualità, facendola affermare come una delle personalità meglio vestite dell’anno.

Beyoncé

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Apprezzata per il suo doppiaggio nel film Disney Il re leone, Beyoncé ha sfoggiato proprio alla premiere del film a Londra un abito dorato in tinta con i colori del film. Ideato da Cong Tri, l’abito è stato abbinato a dei sandali firmati da Jimmy Choo, a dei gioielli Lorrain Schwartz e ad una borsetta firmata Anna Cecere. Nel suo complesso, il vestito ha permesso all’attrice e cantate di esaltare le forme del suo corpo, attirando inevitabilmente su di sé l’attenzione dei presenti.

Chadwick Boseman

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La stare del film Black Panther, Chadwick Boseman, ha decisamente vissuto un anno particolarmente ricco di successi e riconoscimenti. L’attore è stato inoltre apprezzato per l’abito indossato ai SAG Awards, dove ha sfoggiato una giacca con tema a foglia color legno su di un dolcevita marrone e pantaloni neri. Disegnato da Ashley Weston, l’abito è stato poi accessoriato con spille di diamanti Tiffany sul risvolto della giacca. Il tutto ha permesso all’attore di affermarsi come una delle celebrità maschili meglio vestite dell’anno.

Elle Fanning

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Membro della giuria del concorso del Festival di Cannes, l’attrice Elle Fanning ha potuto sfoggiare molteplici abiti di alta moda. Tra tutti, ha colpito l’attenzione quello disegnato dalla stilista Samantha McMillen. Ispirato ad uno stile retrò, l’attrice ha potuto incarnare il glamour della vecchia Hollywood grazie ad una blusa in seta color avorio, maniche drappeggiate e una gonna a trapezio in tulle blu. Tocco di classe è stato il cappello nero a tesa larga.

Timothée Chalamet

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L’apprezzato interprete del film Il Re, l’attore Timothée Chalamet si è presentato all’anteprima veneziana del film indossando un abito di raso con monopetto grigio argento, caratterizzato da una doppia fascia in vita. Disegnato da Haider Ackermann, all’abito è stato infine dato un tocco di stravaganza con il risvolto impreciso dei pantaloni, che ha permesso di sfoggiare degli eleganti stivali neri.

Mahershala Ali

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Vincitore del premio Oscar come miglior attore non protagonista per il film Green Book, Mahershala Ali ha per l’occasione indossato un abito disegnato da Van Van Alonso. La giacca di broccato nero è stata abbinata ad una camicia con collo alla coreana e pantaloni smoking neri, venendo giudicato come uno dei migliori abiti dell’anno. Accessoriato con eleganti scarpe in velluto scamosciato, l’abito ha poi trovato il tocco di classe nel cappello Gigi Burris indossato dall’interprete.

Fonte: THR

I 10 maggiori spoiler di Squid Game – Stagione 2

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I 10 maggiori spoiler di Squid Game – Stagione 2

La seconda stagione di Squid Game è stata ricca di colpi di scena e di morti tragiche. Ci sono voluti tre anni dopo la stagione 1 di Squid Game per arrivare alla stagione 2, il che significa che gli spettatori hanno avuto molto tempo per elaborare teorie su ciò che sarebbe accaduto in seguito. Sebbene alcune di queste teorie non fossero poi così lontane da ciò che è accaduto, la stagione 2 di Squid Game ha riservato molte sorprese.

Sebbene il cast della seconda stagione di Squid Game includesse molti nuovi personaggi, Seong Gi-hun di Lee Jung-jae è rimasto al centro della storia. Inoltre, in questa stagione è stato dato molto più spazio al Front Man, con il personaggio di Lee Byung-hun che ha abbandonato la maschera per la maggior parte dello show. Dal piano di Gi-hun per distruggere i giochi alla sua insurrezione fallita, sono successe molte cose importanti nella seconda stagione di Squid Game.

Gi-hun ha trascorso due anni alla ricerca del commesso

Alla fine della stagione 1 di Squid Game, Gi-hun dice al Front Man che sta arrivando per loro e che metterà fine ai giochi. Ormai milionario, Gi-hun ha mantenuto la sua promessa e ha speso tutto il suo tempo e il suo denaro nella ricerca del venditore. Gi-hun sapeva che l’unico modo per rintracciare le persone dietro i giochi sarebbe stato il Venditore, l’uomo responsabile del reclutamento di persone disperate per la competizione.

A tal fine, Gi-hun assunse lo squalo Mr. Kim e gli diede risorse sufficienti per mettere insieme una grande squadra che sorvegliasse tutte le stazioni ferroviarie e della metropolitana. Tuttavia, dopo due anni, Gi-hun non ha ancora trovato il venditore. Temendo di non trovare la finestra giusta e di dover aspettare l’anno successivo, Gi-hun assunse ancora più uomini e li fece sorvegliare tutte le stazioni della metropolitana alla stessa ora per tutto il giorno. Sebbene l’operazione abbia funzionato – il signor Kim e Woo-seok hanno trovato il commesso – il personaggio di Gong Yoo sapeva di essere seguito e ha finito per catturare gli uomini di Gi-hun.

Il commesso muore giocando alla roulette russa contro Gi-hun

L’episodio 1 della seconda stagione di Squid Game era quasi interamente incentrato sul Commesso, un personaggio che aveva rubato la scena nella prima stagione nonostante fosse apparso solo in due scene. Questa volta, all’attore Gong Yoo è stato dato molto tempo per brillare, anche se in un solo episodio. Dopo aver costretto il signor Kim e Woo-seok a giocare una partita mortale di Jokenpo combinata con la roulette russa, il venditore si è recato nell’ufficio di Gi-hun e ha affrontato l’ex Giocatore 456 riguardo ai suoi piani. Gi-hun ha spiegato che era alla ricerca delle persone che chiamavano gli spettacoli, non dei loro “cani”.

Questo ha portato a una delle scene migliori della stagione 2 di Squid Game, quando il venditore ha sfidato Gi-hun a una partita di roulette russa in cui le probabilità non sarebbero state azzerate alla fine di ogni turno. In altre parole, Gi-hun o il venditore sarebbero morti dopo un massimo di sei turni. Deciso a battere il reclutatore al suo stesso gioco, Gi-hun accettò la sfida e sopravvisse a cinque round. Il commesso avrebbe potuto usare la pistola carica per sparare a Gi-hun, ma ha rispettato le regole del gioco e si è sparato da solo.

Il personaggio di Park Gyu-young, No-eul, è una delle guardie ros

L’identità del personaggio di Park Gyu-young in Squid Game è stato uno dei più grandi misteri della seconda stagione. Stella nascente nota per serie come It’s Okay To Not Be OkaySweet Home e CelebrityPark Gyun-young avrebbe dovuto interpretare un personaggio importante nella seconda stagione diSquid Game. È interessante notare che, mentre la maggior parte dei membri del cast annunciati per la stagione 2 di Squid Game sono stati confermati come nuovi attori, il personaggio di Park Gyun-young è rimasto un mistero. Con il senno di poi, ha senso che non sia stato rivelato il suo ruolo.

L ‘episodio 2 diSquid Game presenta No-eul, una disertrice nordcoreana che sta lentamente perdendo la speranza di ritrovare suo figlio, rimasto in Corea del Nord. No-eul è in difficoltà economiche e non ha nemmeno un posto dove dormire se non la sua auto. Tra questo e la bambina al parco che ha bisogno di soldi per le cure contro il cancro, tutto lasciava pensare che No-eul avrebbe partecipato ai giochi. Tuttavia, il grande colpo di scena è stato che No-eul faceva parte dello staff dei giochi. Il personaggio di Park Gyu-young è una delle guardie rosa e lavora ai giochi ogni anno.

Gi-hun torna ai Giochi per permettere ai suoi uomini di trovare l’isola

Anche se ci sono state molte teorie sul perché Gi-hun stesse giocando di nuovo ai giochi nella seconda stagione di Squid Game , la risposta è stata relativamente semplice. Dopo che il suo piano per trovare l’Uomo di Fronte con l’aiuto dei sicari non ha funzionato – le guardie mascherate erano pronte a contrattaccare – Gi-hun ha messo in pratica il suo piano B. Ore prima, Gi-hun aveva messo un localizzatore sotto uno dei suoi denti. Pertanto, se non fosse riuscito a trovare il Front Man a Seoul, si sarebbe offerto di giocare di nuovo in modo che Jun-ho e gli altri ragazzi potessero trovare l’isola.

In teoria, il piano di Gi-hun avrebbe dovuto funzionare. L’Uomo del Fronte ha accettato la richiesta di Gi-hun e lo ha reso di nuovo “Giocatore 456”. Ora, sull’isola, Gi-hun avrebbe dovuto solo sopravvivere fino all’arrivo di Jun-ho e dei mercenari. Tuttavia, l’informazione che Gi-hun aveva un localizzatore trapelò, molto probabilmente a causa del Capitano Park. Hanno rimosso il localizzatore dal dente di Gi-hun e lo hanno posizionato su un’isola completamente diversa, il che significa che la squadra di Jun-ho non avrebbe avuto alcun indizio su dove si trovasse Gi-hun. Quando Gi-hun si accorse che il suo localizzatore era sparito, capì che i soccorsi non sarebbero arrivati.

L’uomo di punta partecipa ai giochi come giocatore 001 per tenere d’occhio Gi-hun

Così come Il-nam ha partecipato ai giochi della stagione 1 come Giocatore 001, anche il Front Man si è infiltrato nella competizione di quest’anno come Giocatore 001. Pur non avendo giocato a Red Light, Green Light (era in ufficio a guardare il primo turno), il Front Man si è unito agli altri giocatori prima della prima votazione. La decisione di interrompere o continuare i giochi è stata presa all’ultimo voto, con il Giocatore 001 che ha votato per la continuazione dei giochi. Hwang In-ho, che si fa chiamare Young-il, si avvicina a Gi-hun e diventa addirittura parte della sua squadra per il secondo gioco.

Non è chiaro se il Front Man avesse già in mente di travestirsi da uno dei giocatori, ma sta di fatto che ha osservato da vicino Gi-hun per tutta la stagione. “Young-il” ha persino raccontato a Gi-hun i suoi retroscena e ciò che lo ha portato ai giochi, anche se molto probabilmente stava parlando di ciò che è accaduto anni fa, quando In-ho ha effettivamente giocato ai giochi prima di vincere tutto e diventare il Front Man. Sebbene ci fosse un senso di cameratismo tra “Young-il” e il resto del gruppo di Gi-hun, alla fine il Front Man ha abbandonato il suo ruolo.

Solo il semaforo rosso e quello verde sono gli stessi di quando Gi-hun ha giocato le partite.

Gi-hun pensava di poter utilizzare l’esperienza acquisita nella precedente competizione per aiutare a salvare quante più persone possibile questa volta. Se questo era vero per Red Light, Green Light – Gi-hun ha salvato molte vite guidando tutti attraverso l’intero primo gioco – le cose si sono presto complicate. Questa volta, il secondo gioco non era Dalgonna, bensì una serie di minigiochi da completare in cinque minuti. Allo stesso modo, il terzo gioco non era il Tiro alla fune, ma il Mingle. In altre parole, solo il primo gioco era uguale a quello che Gi-hun aveva giocato nella competizione precedente.

Il bambolotto mostrato nella scena post-credits di Squid Game, stagione 2, episodio 7, si chiama “Cheol-su”.

Alcune cose sono rimaste invariate, come il fatto che una rissa potrebbe scoppiare in qualsiasi momento. Tuttavia, per la maggior parte del tempo, Gi-hun era ignaro dei giochi come il resto dei giocatori. Non è chiaro se i giochi siano sempre stati diversi da quelli a cui Gi-hun ha giocato, o se questo sia stato un cambiamento dell’ultimo minuto fatto da Front Man quando Gi-hun si è offerto di giocare di nuovo. In ogni caso, la seconda stagione di Squid Game ha introdotto due nuovi giochi, oltre a una versione diversa di Red Light, Green Light, presentata nei titoli di coda.

Il capitano Park, soccorritore di Jun-ho, lavorava segretamente per i giochi per tutto il tempo

Il primo episodio della seconda stagione diSquid Game rivela che Jun-ho è stato salvato da un capitano locale dopo essere stato colpito da suo fratello alla fine della prima stagione. Ora Jun-ho è un vigile urbano e non più un detective, ma ha passato gli ultimi due anni a cercare l’isola dove si svolgono i giochi con l’aiuto dell’uomo che lo ha salvato, il capitano Park. Dopo che Jun-ho si è unito alla missione di Gi-hun per distruggere i giochi, ha coinvolto il Capitano Park per aiutarli a cercare l’isola ancora una volta.

Tuttavia, nell’episodio 7 della seconda stagione di Squid Game, si scopre che il capitano Park ha lavorato sotto copertura per l’organizzatore dei Giochi dei Calamari per tutto il tempo. Il capitano doveva sorvegliare Jun-ho e assicurarsi che non trovasse mai l’isola. Stava tentando di fare confusione con uno dei droni quando uno dei mercenari lo ha trovato. Il capitano Park ha pugnalato l’uomo e l’ha gettato fuori dalla barca, in modo che nessuno sappia che è uno dei cattivi.

Due scontri tra i votanti O e i votanti X

La stagione 2 di Squid Game ha introdotto una nuova regola fondamentale nella competizione: alla fine di ogni partita, i giocatori potevano votare se volevano giocare la partita successiva. Se la maggior parte dei giocatori avesse votato per “X”, la competizione si sarebbe fermata e il premio corrente sarebbe stato diviso tra tutti i sopravvissuti. Se la maggior parte dei giocatori votava per “O”, si sarebbe giocata un’altra partita. Naturalmente, questo ha causato molto scompiglio e ha diviso i giocatori in due gruppi.

Il Gioco Extra o Speciale è noto anche come “Lights Out” e si riferisce al momento in cui i giocatori iniziano a uccidersi a vicenda.

Mentre le prime due sessioni di votazione si sono svolte con relativa calma, la terza si è conclusa con un pareggio. Gi-hun sapeva che in qualsiasi momento sarebbe potuta scoppiare una rissa tra i due gruppi, e così è stato. Poco dopo la terza votazione, nel bagno degli uomini scoppiò una rissa che portò alla morte di cinque giocatori. Più tardi, quella sera, i giocatori di “O” hanno attaccato quelli che avevano votato per “X” in quello che gli organizzatori del gioco hanno descritto come un Extra Round. Sapendo che questo sarebbe accaduto, Gi-hun ha pianificato di usare il caos della lotta per iniziare una ribellione.

Gi-hun guida una ribellione contro le guardie dopo il terzo gioco

Gi-hun sapeva che, anche se c’erano più votanti X che O prima della prossima votazione, la lotta avrebbe cambiato i numeri. Le votazioni erano praticamente un’illusione di scelta e anche se i giochi di quest’anno si fossero conclusi con molti sopravvissuti, la competizione sarebbe continuata ogni anno. Gi-hun si rese conto che l’unico modo per salvare quante più vite possibile e fermare i giochi una volta per tutte era quello di iniziare una ribellione.

L’obiettivo di Gi-hun era trovare l’Uomo del Fronte e fermare i giochi per sempre, senza sapere che l’Uomo del Fronte era lì con lui per tutto il tempo.

Gi-hun, Young-il, Jung-bae, Dae-ho, Hyun-ju e molti altri personaggi che partecipavano al piano si sono finti morti dopo il combattimento e hanno rubato le pistole delle guardie mentre controllavano i corpi. Il piano di Gi-hun ha sorprendentemente funzionato e dopo pochi minuti hanno rubato molte armi e hanno iniziato a dirigersi verso il centro di comando. L’obiettivo di Gi-hun era trovare l’Uomo del Fronte e fermare per sempre i giochi, senza sapere che l’Uomo del Fronte era lì con lui per tutto il tempo.

L’Uomo del Fronte uccide Jung-bae, amico di Gi-hun, e pone fine all’insurrezione

L’insurrezione di Gi-hun può aver funzionato all’inizio, ma è finita in tragedia. I ribelli non avevano abbastanza munizioni e Dae-ho, pur tornando a prenderne altre, ha avuto un attacco di panico e non è riuscito a muoversi. Gi-hun e Jung-bae sono rimasti intrappolati in un corridoio senza supporto e con poche munizioni a disposizione, con l’unica speranza che Young-il potesse aggirare le guardie e prenderli dall’altra parte.

Naturalmente, dato che Young-il era in realtà il Front Man, stava solo aspettando l’occasione giusta per fermare l’insurrezione di Gi-hun. Una volta raggiunto l’altro lato del corridoio, Young-il ha sparato alle spalle di due giocatori, ha finto di morire alla radio e ha detto a Gi-hun che avevano fallito. Ora che indossa la sua maschera, il Front Man spara a Jung-bae davanti a Gi-hun nella scena finale della seconda stagione di Squid Game.

I 10 giocattoli più costosi di Star Wars [Foto]

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I 10 giocattoli più costosi di Star Wars [Foto]

Per molti fan di Star Wars comprare merchandising della propria saga del cuore è qualcosa di profondamente sacro, tanto che a volte quei giocattoli restano gelosamente custoditi nei loro involucri, buste e scatole, per paura che l’oggetto possa perdere valore. Ma che valore possono davvero avere i gadget, i giocattoli, le action figure, insomma, tutto il merchandising di Star Wars? Ecco i 10 articoli da collezione più costosi:

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I 10 franchise horror senza neanche un brutto film

I 10 franchise horror senza neanche un brutto film

L’horror è, cinematograficamente, uno dei generi più apprezzati. Questo filone, oltre ad aver sfornato film diventati veri e propri cult, è anche uno di quelli più redditizi, capaci di sollevare adeguatamente il box office. Nel corso del tempo si è però notato un certo affaticamento da parte di registi, sia veterani che novelli, nel proporre storie originali, o che comunque fossero in grado di catalizzare appieno l’attenzione e l’interesse del pubblico. Questa incrinatura, se possiamo definirla così, si è riscontrata di più nei franchise, molti dei quali hanno perso di forza e potenziale. Nonostante siano tanti ad avere questa problematica, ce ne sono però alcuni che, a discapito degli anni, hanno continuato a funzionare anche con i propri sequel o, addirittura, remake, merito soprattutto di aver avuto idee valide alla base, su cui sono poi andate a costruirsi uccisioni stuzzicanti e fresche trame. Vediamo quali sono.

La casa

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Uno dei franchise horror più conosciuti e amati è La casa, iniziato come trilogia diretta e prodotta da Sam Raimi con protagonista Bruce Campbell. Al centro delle rispettive trame un gruppo di cinque ragazzi che, trascorrendo un weekend in uno chalet di montagna, scoprono un libro, quello dei morti, a causa del quale verranno coinvolti in eventi terribili. La saga, forte soprattutto del suo tono satirico miscelato al gore e all’arguzia, non possiede film brutti. Una delle sue carti vincenti, almeno nei primi tre, è il main character, Ash William, per l’appunto interpretato da Campbell. Ma anche il remake di Fede Álvarez del 2013 si definisce una pellicola altrettanto avvincente, con i suoi personaggi accessibili e una trama che presenta un buon equilibrio fra commedia e orrore.

The Ring

 

Quando pensiamo ai franchise horror d’effetto, The Ring è in cima alla lista. In realtà a questa saga colleghiamo anche il nome di Samara, uno dei personaggi presenti più terrificanti, la cui immagine è diventata molto popolare nel tempo. Tutti i film appartenenti al franchise risultano essere molto buoni e ancora di successo nonostante l’avanzare del tempo, merito soprattutto di protagonisti avvincenti ed emozionanti. Inoltre, il franchise di The Ring riesce a bilanciare in maniera ottimale tensione e jumpscare, senza abbandonarsi a un solo tono o atmosfera. Ed è proprio il giocare su questi elementi narrativi e di scena ad aver reso The Ring famoso, producendo di conseguenza una serie di film in grado di tenere incollati alla sedia.

REC

REC

Tra i franchise horror più sottovalutati ma efficaci c’è poi REC, di origine spagnola. Questa serie di film pone al suo centro dei personaggi che vengono infettati da un virus in grado di trasformarli in una sorta di zombie. La tecnica usata è quella del found-footage, attraverso la quale sembra che le riprese siano delle registrazioni effettuate dagli stessi protagonisti, garantendo così una piena immersione del pubblico. Tutta la saga, per il tipo di narrazione utilizzata e per la capacità di fondere fantascienza, horror e religione, è stata sin da subito apprezzata dai fan del genere e tutt’oggi riscuote successo, segno di buon lavoro e di un’originale idea di base.

Saw

Saw

Anche Saw rientra fra i franchise horror più amati dal pubblico, e uno dei motivi principali è il suo avere una componente molto forte del thriller all’interno. Creata da James Wan e Leigh Whannell, la saga (con al centro il tema splatter) è composta da dieci film e uno spin-off, realizzati dal 2004. Nonostante i metodi di omicidio risultino contorti, essi sono comunque all’altezza dello stile narrativo utilizzato per gli archi dei personaggi e per le trame. La forte suspense e la costruzione di un killer di livello come Jigsaw, capace di catalizzare tutta l’attenzione su di lui, hanno reso Saw un franchise immortale, oltre che molto redditizio.

Insidious

insidious

James Wan e Leigh Whannell sono una coppia che conosce bene il genere dell’orrore, e sanno come maneggiare la materia narrativa per plasmare racconti di terrore a causa dei quali il sonno non diventa più così tranquillo. Un altro franchise horror avvincente, nato dal loro instancabile sodalizio, è proprio Insidious, un saga che da quando è nata ha rallegrato di parecchio i botteghini di tutto il mondo. Ciò che dal 2010 ha convinto pubblico (e anche critica) è il modo in cui i film disturbano il proprio spettatore: essi infatti non ricorrono a metodi horror convenzionali, ma piuttosto sfruttano il mistero. Coloro che vengono posseduti hanno un comportamento e un aspetto ambiguo, molto strano, tanto da rendere inquieto il pubblico, che si sente angosciato. Inoltre, ogni pellicola del franchise si erge su una trama molto forte, capace di tenere da una parte impegnati i fruitori per comprenderla, dall’altra di averli sempre altamente spaventati.

Scream

Scream cast

Abbiamo parlato di franchise horror di grande successo, ma quando si tratta di iconicità un posto in prima fila lo ha Scream, il quale ha “dato alla luce” un villain davvero fenomenale, Ghostface. Il sottogenere è lo slasher, qui davvero rivitalizzato, e ha come creatore Wes Craven, il quale si ispirò liberamente agli omicidi perpetrati da Danny Rolling nel 1990. Uno dei meriti della saga è aver designato personaggi interessanti, realistici e con personalità molto ben sviluppate, il che ha reso ogni pellicola credibile ed entusiasmante. Inoltre, la vera bellezza dei film è che si impiantano su alcune importanti regole per sopravvivere a un prodotto dell’orrore, e ognuno di essi ne presenta di nuove.

The Grudge (Ju-On)

The Grudge

Un altro franchise horror che non presenta film mal riusciti è The Grudge. La saga è iniziata con le pellicole giapponesi di Ju-On, per poi espandersi e includere gli omonimi remake americani. Nonostante sia difficile che un remake possa mantenere qualità e intrattenimento del suo originale, The Grudge fa un’eccenzione: i film sfoggiano gli stessi elementi spaventosi e interessanti della loro versione orientale, e questo rende l’intero franchise oltre che valido, memorabile.

Psycho

psycho

Un franchise degno di nota è Pyscho, iniziato con l’intramontabile thriller del Maestro Alfred Hitchcock. Nel 1960 il regista insegnò al cinema come costruire la suspense attraverso la storia del folle killer Norman Bates, e alla fine il lungometraggio fu definito il precursore del genere slasher. Quando il film uscì, Hitchcock non si sarebbe mai aspettato che se ne potesse costruire un’intera saga, ed in effetti prima che questo accadde passarono degli anni. Nel 1983, il sequel divenne realtà e Anthony Perkins tornò a vestire i panni del brutale antagonista nato dalla penna di Robert Bloch. Se lo paragoniamo ad altri franchise, Psycho è uno di quelli che riesce a mantenere i suoi film freschi, includendo linee di trama aggiuntive e utilizzando un tono sempre coerente e capace di mescolare diversi generi, fra cui la commedia dark e il thriller psicologico. Questi sono fra l’altro i motivi per cui Psycho è diventato un esempio su come costruire un buon franchise senza condannarne la qualità.

Killjoy

Killjoy

Continuiamo con il sottogenere slasher e parliamo di Killjoy, altro franchise horror meritante di attenzione, che sorregge la sua narrazione sulle azioni di un clown killer demoniaco. La sua personalità, pur essendo malvagio, risulta essere divertente e soprattutto non ha segni di stanchezza, grazie al suo riuscire a fondere personaggi classici come Pennywise e Jojo il Klownzilla. A rendere un successo il personaggio probabilmente è il fatto che ogni suo omicidio è diverso: Killjoy non segue uno schema unico, e le sue uccisioni oscillano fra il caos incontrollato e l’organizzazione metodica, dando sempre l’impressione di assistere a qualcosa di nuovo, o comunque inaspettato. Tale caratteristica, che va aggiungendosi a un tipo di scrittura che si ispira allo stile campy, ha reso la saga indimenticabile.

Cube

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Concludiamo con Cube, franchise horror fantascientifico di produzione canadese costituito da quattro film, diretti da Vincenzo Natali, Andrzej Sekuła, Ernie Barbarash e Yasuhiko Shimizu. Oltre a suscitare curiosità il mondo mai rivelato in cui i personaggi vivono gli eventi, grazie al quale il pubblico può farsi delle proprie idee, la saga propone trappole assassine che variano per stile e metodo, e che mostrano diversi tipi di mutilazione. Il mistero dell’ambientazione e il meccanismo con cui cui viene esplorata la società che ha ideato le trappole mortali, rendono Cube un franchise esente da film brutti ma che, al contrario, ha il grande potenziale per mettersi alla pari con altre saghe iconiche.