L’Internet Movie Database (IMDb) ha
apportato modifiche al suo sistema di classificazione per il remake
live-action della Disney de La
sirenetta dopo che la nuova uscita è diventata
l’ultimo obiettivo del “review bombing” – una pratica in cui una
produzione è inondata di commenti negativi recensioni da parte di
utenti che gestiscono più account o utilizzano bot per crearne di
nuovi.
Dalla sua uscita, “La
sirenetta” ha raccolto 41.000 valutazioni da parte
degli utenti su IMDb. Sebbene il film abbia ottenuto un
punteggio medio positivo di 7,0 (ponderato), oltre il 39% delle
valutazioni sono 1 stella, l’opzione più bassa possibile. IMDb ha
inserito un avviso nella pagina delle valutazioni del film,
scrivendo che il “meccanismo di valutazione del sito ha rilevato
attività di voto insolite su questo titolo. Per preservare
l’affidabilità del nostro sistema di valutazione, è stato applicato
un calcolo di ponderazione alternativo”. Questo messaggio è
stato utilizzato in precedenza da IMDb per altre situazioni simili
dove il punteggio degli utenti risultavano atipici.
Sebbene la sezione
FAQ di IMDb non approfondisca ampiamente il modo in cui
l’azienda calcola un punteggio ponderato, afferma che “non
tutti i voti hanno lo stesso impatto (o ‘peso’) sulla valutazione
finale. Quando viene rilevata un’attività di voto
insolita, può essere applicato un calcolo di ponderazione
alternativo per preservare l’affidabilità del nostro sistema”.
La
sirenetta è stata oggetto di critiche razziste ormai
da diversi anni, a partire da quando Halle Bailey, un’attrice nera, è stata
annunciata per la prima volta come Ariel. Bailey ha
detto a Variety l’anno scorso che la sua
famiglia si è unita per sostenerla quando un hashtag #NotMyAriel ha
preso piede online dopo che le riprese del film sono state
svelate. Bailey ha condiviso che i suoi nonni le hanno
raccontato le loro esperienze per aiutarla ad affrontare la
discriminazione nella vita.
L’ufficio del procuratore
distrettuale della contea di Los Angeles non presenterà accuse di
violenza sessuale contro l’attore Armie Hammer, secondo quanto riferito da
rapporto di
Variety. In una dichiarazione, l’ufficio del procuratore
distrettuale ha affermato di non poter provare alcuna accusa di
stupro mossa contro Armie Hammer, in parte a causa della
“complessità del rapporto” tra Hammer e il suo accusatore.
“In questo caso, quei pubblici
ministeri hanno condotto un esame estremamente approfondito, ma
hanno stabilito che in questo momento non ci sono prove sufficienti
per accusare il signor Hammer di un crimine“, ha detto
l’ufficio. “In qualità di pubblici ministeri, abbiamo la
responsabilità etica di accusare solo i casi che possiamo provare
oltre ogni ragionevole dubbio… A causa della complessità della
relazione e dell’incapacità di provare un incontro sessuale non
consensuale e forzato, non siamo in grado di provare il caso al di
là di un ragionevole dubbio.”
Di cosa è stato accusato Armie Hammer?
Le accuse mosse contro Armie Hammer sono emerse nel febbraio 2021,
quando qualcuno identificato solo come “Effie” ha affermato di aver
subito abusi fisici durante una relazione con l’attore nel corso di
quattro anni. La donna ha anche affermato che Armie
Hammer l’aveva violentata nel 2017, un’affermazione che
poi ha negato.
Dopo le prime accuse, ne sono
apparse molte altre, con altre donne che si sono unite con le
proprie accuse sui social media. Queste accuse includevano anche
accuse di essere stato inappropriato, così come i presunti feticci
legati a pratiche BDSM e cannibalismo di Hammer adottate
dall’attore. Da quando sono emerse le accuse, Hammer è scomparso
dal mondo di Hollywood. Dopo aver recitato in film di alto profilo
come The Social Network,
Call Me by Your Name, Sorry to Bother You e On
the Basis of Sex. Hammer non è apparso in nessun nuovo
film dalla sua ultima pellicola,
Assassinio sul Nilo del 2022, che la FOX ha deciso di
non rimaneggiare per non affrontare ulteriori enormi costi di
produzione.
Hammer ha continuamente negato
qualsiasi illecito e ha sostenuto che tutti i rapporti sessuali
erano consensuali. Ha rilasciato la sua prima
intervista questo febbraio in cui ha affermato di aver
contemplato il suicidio dopo lo scoppio dello scandalo. Ha
negato illeciti criminali, ma ha ammesso di essere “uno stronzo” ed
“egoista” e di vivere uno “stile di vita molto intenso ed estremo”.
In quell’intervista, Hammer ha affermato di essere migliorato
durante la sua guarigione e di aver lavorato come compagno sobrio
di un collega tossicodipendente uscito dalla
riabilitazione. Ha detto che Robert Downey Jr. lo aveva sostenuto durante
la riabilitazione. Ha anche parlato contro la “cultura
dell’annullamento” nell’intervista di Air Mail, dicendo: “Nel
momento in cui qualcuno fa qualcosa di sbagliato, viene buttato
via. Non c’è possibilità di riabilitazione“.
Dopo che Effie aveva denunciato Hammer alla
polizia, aveva assunto l’avvocato Gloria Allred, che è apparsa con
lei durante una
conferenza stampa del marzo 2021 in cui Effie ha affermato
di essere stata vittima di abusi mentali, emotivi e
sessuali. “Pensavo che mi avrebbe ucciso”, disse Effie
all’epoca. Allred ha confermato a Variety nel
settembre 2022 che non rappresenta più Effie, commentando: “Non
ho ulteriori commenti, se non per dire che l’accusa che mi ha
licenziato è assolutamente falsa“.
Hammer è stato oggetto di un documentario in
tre parti, “House of Hammer” su Discovery+, che ha
approfondito le accuse sollevate da altre due donne. La
docuserie copriva anche la storia della famiglia di Hammer; è
il pronipote del magnate del petrolio Armand Hammer. (Allred è
apparsa come testimone in “House of Hammer”, ed Effie ha condannato
la sua apparizione davanti alla telecamera nella postfazione.)
Secondo Deadline, Blumhouse e Screen
Gems stanno sviluppando un nuovo capitolo del
franchise horror di
successo Insidious.
Il nuovo film spin-off si intitoleràThread:
An Insidious Tale e vedrà protagonista
la star di
This is Us, Mandy Moore e la star di
EternalsKumail Nanjiani.
Il progetto precede
l’imminente uscita nelle sale di Insidious: The Red
Door diPatrick Wilson il 7 luglio, che riporterà
la storia alla famiglia Lambert. Thread: An Insidious
Tale sarà diretto e scritto dal creatore
di Moon
Knight Jeremy Slater, con James
Wan che sarà il produttore attraverso la sua società
l’Atomic Monster. Lo spin-off horror vedrà Nanjiani e Moore nei
panni di una coppia sposata, “che si avvalgono dell’aiuto di un
incantesimo per viaggiare indietro nel tempo, in modo tale da poter
impedire la morte della loro giovane figlia. Le conseguenze,
ovviamente, si dimostrano gravi”.
Di cosa parla Insidious: La Porta
Rossa?
I fan hanno visto l’ultima volta la
famiglia Lambert in Insidious:
Chapter 2 del 2013 , dove Josh e Dalton
sopprimono i loro ricordi per impedire loro di proiettarsi in
Astrale e di entrare di nuovo in The Further. Il nuovo film
riprenderà un decennio dopo gli eventi del Capitolo
2, con Dalton che va al college e fa i conti con le sue
capacità di proiezione astrale oltre ai problemi esistenziali.
Insidious: La Porta Rossa presenta il ritorno diPatrick Wilson(The
Conjuring films)
e Ty Simpkins(Iron
Man 3) mentre riprendono i rispettivi
ruoli di Josh e Dalton. Insidious
5è diretto da Wilson da una sceneggiatura
scritta da Scott Teems (Halloween
Kills); è basato su una storia di Leigh
Whannell e Jason Blum. Sarà prodotto da Blum, Whannell, Wan e
Oren Peli.
Il franchise è iniziato per
la prima volta
con Insidiousdel
2011, diretto da James Wan. È stato un grande successo,
ottenendo recensioni generalmente positive da critica e pubblico e
incassando poco meno di $ 100 milioni al botteghino USA. Il suo
successo non solo ha contribuito a rilanciare le carriere di Wan e
dello sceneggiatore Leigh Whannell, ma ha anche
portato la Blumhouse Productionsad
alti livelli.
Un'immagine di Spider-Man:
Across the Spider-Verse.
Sorprendendo ed entusiasmando
tutti, Spider-Man: Un nuovo
universo è stata una delle migliori cose mai
capitate ai cinecomic. Questo perché il film è andato
oltre quanto fino a quel momento (ma anche in seguito) proposto
dalle pellicole di questo filone, osando, sperimentando e
sfruttando le possibilità date dall’animazione per offrire
un’esperienza che coniuga meravigliosamente il linguaggio e
l’estetica dei fumetti con quelli del cinema. Da quel film ha così
avuto inizio un fortunato percorso che ha portato a numerosi
riconoscimenti, tra cui l’Oscar per il miglior film d’animazione,
ma anche ad un primo
sequel altrettanto sbalorditivo: Spider-Man: Across
the Spider-Verse.
Diretto da Joaquim Dos
Santos, Kemp Powers e Justin K.
Thompson, questo secondo capitolo (il terzo, Spider-Man:
Beyond theSpider-Verse, arriverà in sala il 29
marzo 2024) si mostra dunque, finalmente, dopo ben cinque anni dal
suo predecessore, ripagando ampiamente di tale attesa. Un’attesa
necessaria affinché si potessero portare a nuovi livelli le
caratteristiche estetiche e la cura riposta nella varietà delle
tecniche d’animazione, già elemento fondante del primo film. Con
questo sequel si approfondisce però anche il concetto di Multiverso
e le sue regole con una precisione e semplicità che ai Marvel Studios, nel cercare di fare
lo stesso, sfuggono.
La trama di Spider-Man: Across
the Spider-Verse
Con Spider-Man: Across the
Spider-Verse ritroviamo dunque il giovane Miles
Morales continuare la sua attività di supereroe, cercando
di districarsi come meglio può tra questa vita segreta e quella di
studente e figlio. Se nel primo film egli aveva però sperimentato
solo in modo superficiale l’esistenza del Multiverso e di altre
versioni di sé – tra cui Spider-Gwen, per la quale
ha un debole – stavolta Miles avrà l’occasione di tuffarsi del
tutto in esso per scoprire quanto possa essere vasto e pericoloso,
facendo anche la conoscenza di innumerevoli altre sue varianti. Nel
momento in cui però una nuova anomala minaccia, chiamata La Macchia, si
fa largo nel Multiverso, Miles si troverà a dover ridefinire cosa
significa essere un eroe per poter salvare le persone che si amano
di più.
Un Multiverso travolgente per colori, emozioni e storie
Ognuno è caratterizzato da un
proprio stile del disegno in Spider-Man: Across the
Spider-Verse. Una caratteristica che già il precedente film
proponeva ma che qui viene portata ancor più all’estremo.
D’altronde, parlando di Multiverso e presentando sul grande schermo
un’innumerevole quantità di Spider-Man tutti insieme, il fatto che
ognuno sia unico non solo nelle sembianze ma anche nel disegno
offre nel complesso una tale travolgente varietà di colori e stili
che già di suo basta a rendere il film una pura gioia per gli
occhi. Veri e propri quadri si animano davanti allo spettatore, ma
mai per solo gusto dello stupore quanto anche per accompagnare in
modo coerente i personaggi, le loro storie e le loro emozioni.
Perché in mezzo a quel gran caos
che è il Multiverso – che questo capitolo si concentra in
particolar modo nel presentare in tutte le sue regole – occorre
emergano con maggior forza proprio questi tre elementi: personaggi,
storie, emozioni. Sono loro la guida dello spettatore di universo
in universo, di scenario in scenario, permettendo di orientarsi e
non lasciare mai che l’estetica del film prevalga sul suo cuore,
sui suoi temi. I registi e gli sceneggiatori Phil Lord, Christopher Miller e
David Callaham raggiungono a tal fine un magnifico
equilibrio, dove il grande intrattenimento è accompagnato da
altrettanto grandi emozioni, universali naturalmente, in cui tutti
possono ritrovarsi.
Se il primo film era la ricerca da
parte di Miles Morales di una propria identità, questo sequel ce lo
propone invece come figlio. Adolescente con problemi ben più grandi
di quelli che hanno di solito gli adolescenti, Miles è pronto a
spiccare il salto verso nuove fasi della sua vita, con tutte le
paure che ciò comporta. Paure condivise dai suoi genitori, per i
quali è difficile accettare l’idea di dover lasciare al mondo il
proprio piccolo. È un film ripetutamente incentrato sulla
genitorialità Spider-Man: Across the Spider-Verse,
riproposta in più sfumature e tutte impegnate e costruire un
ritratto di quel delicato rapporto tra padri, madri e figli dal
quale è umanamente impossibile non sentirsi coinvolti e non
imparare qualcosa di nuovo.
Spider-Man: Across the
Spider-Verse è un viaggio che rimane nel cuore
Spider-Man: Across the
Spider-Verse è dunque un sequel molto più ambizioso e
complesso e alla luce di ciò diventa comprensibile la sua durata di
due ore e venti. Un minutaggio che però non grava mai sullo
spettatore, che può rimanere attento e coinvolto grazie anche a
quell’equilibrio prima descritto. C’è infatti un tempo per stupire
e un tempo per emozionare e molto spesso le due cose coincidono.
Non meno importante, il film ci ricorda il valore dell’attesa,
dell’attenta costruzione di ogni elemento della storia, anche a
costo di dover sacrificare quella gratificazione istantanea della
quale si è sempre più e troppo spesso affamati.
Sappiamo infatti che ci sarà un
terzo capitolo e che lì avrà luogo la risoluzione di ogni linea
narrativa. Come sempre, vale anche in questo caso il detto secondo
cui l’importante è il viaggio, non la meta, e allora
Spider-Man: Across the Spider-Verse ci propone un viaggio
travolgente, ricco di un’energia contagiosa, dove si costruisce
passo dopo passo un’atmosfera e delle emozioni destinate a rimanere
nel cuore, nella mente e negli occhi ben oltre la visione. Durante
questa, Miles, Gwen, Peter B. Parker e perfino lo Spider-Man 2099
di Oscar Isaac diventano
magnifici compagni di viaggio. Come è stato per Un nuovo
universo, anche in questo caso ci si trova dunque davanti ad
un’opera con tanto da insegnare, non solo agli spettatori ma al
cinema stesso.
I produttori di
Spider-ManAmy
Pascal e Avi Arad hanno fornito
numerosi aggiornamenti di Spider-Man sui film in
uscita con protagonista il personaggio Marvel. Pascal è stato
intervistata daVariety sui progetti
futuri che coinvolgono Spider-Man e lo
Spider-Verse. Il produttore ha confermato che un film
di Spider-Woman e un film live-action di
Miles Morales sono entrambi in sviluppo, commentando: “Lo
vedrai”. Per il film di Spider-Woman in particolare,
Arad ha affermato che i fan lo vedranno “prima
di quanto ti aspetti“.
Hailee Steinfeld – la voce di Gwen
Stacy/Spider-Woman nella serie di film Spider-Verse – ha parlato
positivamente della voce del personaggio.“Questo
è come il lavoro dei miei sogni, vorrei varlo ancora e
ancora“, ha detto Steinfeld. “Devo sentirmi a mio
agio! Ed è un sogno trovarsi in uno spazio così confortevole
ma anche creativo, libero ed eccitante di cui farne
parte”.
Un altro aggiornamento
di Spider-Man è arrivato per quanto riguarda Spider-Man 4 che condivide ilMarvel Cinematic Universe.Pascal ha
confermato che il sequel verrà realizzato, ma che l’attuale
sciopero degli sceneggiatori ha interrotto lo sviluppo per il
momento. “Faremo un altro film? Certo
che lo facciamo”, ha confermato Pascal. “Ci stiamo
lavorando, ma gli scrittori scioperano, nessuno lavora durante lo
sciopero. Siamo tutti sostenitori e ogni volta che si mettono
insieme, inizieremo”.
Spider-Man:
Across the Spider-Verse, è diretto da Joaquim Dos
Santos, Kemp Powers e Justin K. Thompson. Presenta le voci di
Shameik Moore nei panni di Miles
Morales, Hailee
Steinfeld nei panni di Gwen Stacy,
Jake Johnson nei panni di Peter B. Parker,
Issa Rae nei panni di
Spider-Woman, Daniel
Kaluuya nei panni di Spider-Punk,
Karan Soni nei panni di Spider-Man
India, Oscar
Isaac nei panni di
Spider-Man 2099, Jason Schwartzman nei panni di
The Spot, Brian Tyree Henry nei panni di Jefferson
Davis, Luna Lauren Velez nei panni di Rio Morales,
Greta Lee nei panni di Lyla,Andy
Samberg e altri ancora.
Secondo The Hollywood
Reporter, il vincitore del Tony
Award Thomas Kailè
stato scelto per dirigere l’imminente remake live-action di
Oceania
(Moana)della Disney dell’acclamato film
fantasy musicale d’animazione del 2016. Kail ha ottenuto
riconoscimenti per il suo lavoro di regista nelle produzioni di
Broadway di In the Heights e dei musical di Hamilton
di Lin-Manuel Miranda. Oltre a lavorare in
teatro, ha anche diretto alcuni episodi di 2 Broke Girls e
Fosse/Verdon, con quest’ultimo che gli è valso una
nomination agli Emmy come Miglior regia per una miniserie.
L’adattamento live-action di Oceania (Moana) segna
il debutto alla regia per un lungometraggio di finzione.
Chi è coinvolto nel remake di
Moana?
Il remake live-action di
Oceania (Moana) sarà prodotto da
Dwayne Johnson, che prevede di tornare per il
remake, così come Dany e Hiram Garcia attraverso
la loro società Seven Bucks Productions e Beau Flynn per Flynn
Picture Co. Il produttore esecutivo sarà Auli‘ i
Cravalho — la voce di Moana nel film del 2016 — e
Scott Sheldon della Flynn Picture Co. Jared Bush, che ha scritto la
sceneggiatura di Moana, prenderanno parte alla produzione del
remake insieme alla professionista dell’industria samoana
Dana Ledoux Miller.
L’originale è stato diretto
da Ron Clements e John Musker. Non è stato
solo un successo commerciale con un incasso di oltre $ 600 milioni,
ma ha anche ottenuto recensioni positive da parte della critica e
ha ottenuto due nomination all’Oscar tra cui Miglior film
d’animazione e Miglior canzone originale.
Gage Skidmore di Peoria, AZ,
Stati Uniti d'America, CC BY SA 2.0, via Wikimedia
Commons
Arriva oggi un nuovo
aggiornamento sul film di Star Wars scritto
daTaika Waititi è
arrivato online ed è stato rilasciato direttamente dal diretto
interessato. Taika Waititi ha parlato dei progressi
sulla sceneggiatura del film, rivelando che il lavoro sta
continuando ad andare avanti.
In una recente intervista
con The
Hollywood Reporter, Waititi ha parlato del suo
lungo progetto di Star
Wars. Secondo il regista, sta ancora lavorando alla
sceneggiatura, e anche se ha “un’ottima idea per questo”, ad oggi è
bloccato nelle parti centrali del film.“Ho
davvero una buona idea per questo“, ha detto Taika Waititi. “È proprio come con tutti i
film, è questa parte centrale. Sei tipo, ‘Cosa
succederà?’ E poi guardi tutti quei film che sono così
fantastici, e pensi, ‘Beh, immagino che non possano incontrare un
contrabbandiere con un aiutante alieno.”
L’anno scorso, Taika Waititiha detto che
non aveva ancora lavorato molto al filme che
sicuramente non sarebbe iniziato quest’anno a causa del suo impegno
su altri progetti. Anche il presidente della Lucasfilm Kathleen
Kennedy ha
recentemente rivelato che il regista è
l’unico sceneggiatore del progetto e che realizzeranno il film “un
giorno”.
Quali altri film di Star Wars stanno
per uscire?
Il futuro dei film
diStar
Wars è stato un argomento di
conversazione molto caldo negli ultimi tempi. Oltre al film di
Waititi, Lucasfilm ha annunciato lo sviluppo di tre film di
Star
Wars, che include un
progetto con il ritorno diDaisy Ridley nei panni di Rey
Skywalker. Il film senza titolo di Ridley sarà
diretto da Sharmeen Obaid-Chinoy (Ms.
Marvel), e si baserà
su una
sceneggiatura scritta dal creatore di Peaky Blinders
Steven Knight. Ambientato 15 anni dopo gli eventi
di
The Rise of Skywalker, il film seguirà Rey mentre ricostruisce
un nuovo Ordine Jedi.
Il secondo film senza titolo
è annunciato come un evento crossover, che concluderà storie
interconnesse raccontate inThe
Mandalorian, The
Book of Boba Fette altri
imminenti spettacoli Disney+.Sarà diretto da
Dave Filoni, meglio conosciuto per aver creato i
famosi spettacoli animati Star
Wars: The Clone Wars e Star Wars
Rebels. Entrambe le serie hanno introdotto una serie di
personaggi preferiti dai fan, tra cui Ahsoka
Tano e Bo Khatan.
Lucasfilm ha anche
arruolato il registadi LoganJames
Mangold per dirigere un film incentrato sull’alba degli Jedi. Sarà
ambientato migliaia di anni prima di Una nuova speranza. Oltre ai
tre nuovi progetti, i film di Star
Wars di Taika Waititi e Rian
Johnson sono ancora in fase di sviluppo attivo.
Ecco la nostra intervista a
Vivien Lyra Blair e Sophie
Thatcher, protagoniste di The
Boogeyman, al cinema dal 1° giugno distribuito da The
Walt Disney Company Italia. Diretto da da Rob
Savage e basato sul racconto di Stephen King il film vede
protagonisti Sophie Thatcher, Chris Messina, Vivien Lyra
Blair, Marin Ireland, Madison Hu, LisaGay Hamilton e
David Dastmalchian.
La liceale Sadie Harper e
sua sorella minore Sawyer sono sconvolte dalla recente morte della
madre e non ricevono molto supporto dal padre, Will, un terapista
che sta a sua volta affrontando il proprio dolore. Quando un
paziente disperato si presenta inaspettatamente a casa loro in
cerca di aiuto, lascia dietro di sé una terrificante entità
soprannaturale che va a caccia di famiglie e si nutre della
sofferenza delle sue vittime.
The
Boogeyman è diretto da Rob Savage
(Host),
con una sceneggiatura di Scott Beck & Bryan Woods (A
Quiet Place – Un posto tranquillo) e Mark Heyman (Il cigno
nero), e un soggetto di Scott Beck & Bryan Woods basato sul
racconto di Stephen King. Il film è interpretato da Sophie
Thatcher (Yellowjackets), Chris Messina
(Air – La storia del grande salto), Vivien Lyra
Blair (Obi-Wan Kenobi), Marin Ireland (The Umbrella
Academy), Madison Hu (Bizaardvark), LisaGay Hamilton (Vice – L’uomo
nell’ombra) e David Dastmalchian (Lo strangolatore di
Boston). The Boogeyman è prodotto da Shawn Levy (Stranger
Things), Dan Levine (Arrival) e Dan Cohen (The Adam Project),
mentre John H. Starke (Sicario), Emily Morris (Rosaline), Scott
Beck, Bryan Woods, Ryan Cunningham, Adam Kolbrenner (La guerra di
domani) e Robyn Meisinger sono i produttori esecutivi.
“The Boogeyman è un
classico film dell’orrore sullo stampo di Poltergeist – Demoniache
presenze, che incute paura e fa emozionare allo stesso modo”,
afferma il regista Rob Savage. “Ricordo vividamente il terrore che
ho provato leggendo il racconto di Stephen King da bambino, ed è
proprio questa sensazione di paura tipica dell’infanzia che volevo
suscitare nel pubblico cinematografico di tutto il mondo. Questo
film è stato realizzato in collaborazione con un team creativo di
incredibile talento e interpretato in modo meraviglioso e intenso
dal nostro fantastico cast. Mi hanno tutti davvero incantato. Siamo
incredibilmente orgogliosi di questo film e non vediamo l’ora di
dare a tutti voi un motivo per avere di nuovo paura del buio”.
Negli ultimi anni le
reinterpretazioni in chiave dark di popolari fiabe sono diventate
particolarmente popolari al cinema. Un titolo come Biancaneve e
il cacciatore si è infatti affermato con gran successo,
donando al celebre racconto molto del suo originale fascino gotico.
Prima di quel film, però, nel 2011 era già arrivato al cinema
un’altra opera appartenente a questo filone, con una protagonista
altrettanto popolare. Si tratta di Cappuccetto rosso in
Cappuccetto rosso sangue (qui la recensione). Diretto da
CatherineHardwicke, già regista
di Twilight, il film si
configura dunque come un fantasy horror con elementi da film
sentimentale. Generi che il racconto originale già ben contiene al
suo interno.
Il film non è però una fedele
trasposizione, quanto una libera reinterpretazione della celebre
fiaba folkloristica tramandata da Charles Perrault
e i fratelli Grimm. Prodotto da Leonardo DiCaprio e
dalla sua Appian Way, il lungometraggio è infatti una reinvenzione
gotica del racconto, dove si accentuano i sentimenti di paura e
amore. Ne nacque così una storia che tra lupi mannari, tetri boschi
e una giovane adolescente è stata descritta come un bizzarro
incrocio tra Twilight e Shutter Island. Il film
si affermò poi come un autentico successo, guadagnando oltre 90
milioni di dollari in tutto il mondo.
Ciò ha naturalmente rinvigorito tale
filone di film, di cui però Cappuccetto rosso sangue
rimane un capostipite insuperato. A renderlo particolarmente
interessante è in particolare la sua atmosfera, una serie di
sorprendenti risvolti e la sua commistione di generi. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori ed alle sue frasi più
belle. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Cappuccetto rosso sangue: la trama del film
Il film racconta la storia di
Valerie, una bellissima giovane donna contesa tra
due uomini. Lei è innamorata di Peter, ma la sua
famiglia ha organizzato il suo matrimonio con il facoltoso
Harry. I due, non volendo rinunciare al loro
amore, decidono di fuggire, ma la morte della sorella di Valerie
per mano di un lupo mannaro, che si aggira nella foresta intorno al
loro villaggio, mette in seria difficoltà il loro piano. Per anni
gli abitanti del villaggio hanno mantenuto una tregua con la
bestia, offrendo un sacrificio animale ogni mese. Ma con l’arrivo
della Luna Rossa il lupo alza la posta in gioco, pretendendo un
sacrificio umano.
In preda alla disperazione, la gente
del villaggio, chiama il cacciatore di lupi mannari, Padre
Soloman, nella speranza di potersi liberare della
maledizione. Ma l’arrivo del prete porta conseguenze non previste.
Il cacciatore rivela infatti che il lupo, durante il giorno, assume
sembianze umane e che quindi ogni singolo cittadino del posto
potrebbe essere la bestia. Mentre tali rivelazioni vengono alla
luce, Valerie si imbatte personalmente nel lupo, scoprendo la
capacità di parlare con lui. Nel tentativo di comprendere la bestia
e, magari salvarla, la giovane capirà che sotto quella pelliccia si
nasconde qualcuno a lei molto caro.
Cappuccetto rosso sangue: il cast del film
La prima scelta dei produttori per
il ruolo di Valerie, protagonista del film, era l’attrice Amanda
Seyfried. Divenuta celebre grazie al film
MammaMia!, questa venne infatti ritenuta
perfetta per un ruolo che richiedeva innocenza ma anche grande
carattere e forza interiore. L’attrice, entusiasta della storia e
del personaggio, confermò poi la propria partecipazione. Per la sua
interpretazione, la Seyfried ottenne poi ulteriore popolarità e
riconoscimenti. Per il ruolo del taglialegna Peter era
originariamente stato considerato Taylor Lautner,
della saga di Twilight, ma venne infine preferito
Shiloh Fernandez, recentemente visto nella serie
TV Euphoria, distintosi ai provini per fascino e intensità
nella recitazione.
Fernandez era stato tra i candidati
al ruolo di Edward Cullen in Twilight, senza però ottenere
la parte. La regista si ricordò però di lui e decise di chiamarlo
per il ruolo di Peter in questo film. Nei panni di Henry, promesso
sposo di Valerie, vi è invece l’attore Max Irons,
mentre Lukas Haas è padre Auguste, colui che
chiamerà il cacciatore per salvare la comunità dal lupo. E ad
interpretare il cacciatore Padre Solomon vi è il premio Oscar
Gary Oldman, il
quale ebbe modo di misurarsi con una tipologia di ruolo a lui
inedita. La celebre attrice premio Oscar Julie
Christie è invece presente nei panni della nonna di
Valerie, da cui la giovane si rifugerà. Virginia
Madsen è invece Suzette, madre del protagonista, mentre
Billy Burke è il padre Cesaire.
Cappuccetto rosso sangue:
il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
In attesa di vedere i sequel, è
possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Cappuccetto rosso sangue è infatti
disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema,
Google Play, Apple iTunes, Netflix, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 31
maggio alle ore 21:15 sul
canale Italia 2.
In arrivo questo giovedì 1
giugno 2023 ben sei nuovi titoli tra cui anche uno dei
film
d’animazione più attesi di questa stagione, il sequel della
pellicola d’animazione
Spider-Man – Un nuovo universo. Nelle sale italiane
intanto sono tornati al cinema dal 29 fino al 31 maggio Alien e Aliens
– Scontro finale, i primi due capitoli della saga del
celebre franchise horror sci-fi diretti il primo da Ridley Scott e il secondo da James Cameron. È poi già disponibile in sala
la commedia sportiva
Champions diretta da Bobby Farrelly e
remake dell’omonimo film spagnolo del 2018. Chissà se il giovane
Spidey riuscirà a conquistare la vetta del podio dominato dal
live-action
La Sirenetta, seguito da
Fast X e che si chiude con il
nostro
Rapito di
Marco Bellocchio.
Vediamo insieme i film in
uscita da noi il 1 giugno 2023.
Billy
Il primo film che voglio
consigliare è italiano e si intitola Billy,
una tragicommedia surreale ambientata nel nord Italia, il giusto
mix tra un coming of age al contrario e un road movie ma senza il
viaggio. Questo film di formazione sulla monotona vita di provincia
di un giovane 19enne che quando aveva solo nove anni ha inventato
un podcast di musica. Tutto cambia quando incontra il suo idolo da
sempre Zippo, un musicista rock di cui da anni si erano perse le
tracce, ospitato dall’amico vigile del fuoco. Nel cast troviamo,
oltre al protagonista intepretato da Matteo Oscar Giuggioli, anche
Carla Signoris,
Alessandro Gassmann nei panni del famoso rocker e
Giuseppe Battiston. Billy è l’opera prima della
regista Emilia Mazzacurati e figlia dell’indimenticabile Carlo
Mazzacurati, Premio David di Donatello nel 2014.
BlueBack
BlueBack racconta
l’incredibile storia dell’attivista Abby Jackson, interpretata da
Mia Wasikowska, che fa amicizia con un magnifico pesce
azzurro selvatico a cui dà il nome di Blueback. Quando la
tranquilla barriera corallina della sua città costiera, inizia ad
attrarre operatori di pesca commerciale, Abby capisce che tutta la
fauna marina e tutto l’ecosistema sono in grave pericolo inizierà a
combattere per salvaguardarlo. Il cast è composto da Radha
Mitchell, Eric
Bana, Albert Mwangi, Clarence John Ryan, Erik
Thomson, Ariel Donoghue, Ilsa Fogg, Elizabeth
Alexander, Eddie Baroo. Questo film australiano
diretto da Robert Connolly e presentato in anteprima al
Toronto International Film Festival del 2022 è la
trasposizione del romanzo breve dell’autore Tim Winton.
La versione di Anita
La versione di
Anita diretto da Luca Criscenti è un docufilm incentrato
su Anita Garibaldi nata in Brasile nel 1821 e morta in Italia a
soli 28 anni. Nella sua breve vita Anita, interpretata nel
documentario dall’attrice Flaminia Cuzzoli, ha vissuto però
un’esistenza ricca e avventurosa, durante la quale è stata
protagonista di battaglie cruciali per la libertà del popolo
brasiliano e di quello italiano. Questo docufilm sulla moglie di
Garibaldi è prodotto da Land Comunicazioni e Zapata Filmes con il
contributo di Emilia-Romagna Film Commmission, Rai Documentari e
Ibermedia.
Spider-Man:
Across the Spider-Verse
In
Spider-Man: Across the Spider-Verse il giovane Miles Morales,
dopo essersi riunito con la sua amica Gwen Stacy, viene catapultato
nel Multiverso dove si unisce a un’intera squadra di “Spider-Eroi”.
Qui il nostro amichevole Spider-Man di quartiere si ritrova contro
gli altri ‘Ragni’ e dovrà ridefinire cosa significa essere un eroe
per poter salvare le persone che ama di più. Questo sequel del
Premio Oscar come Miglior film d’animazione 2019 è diretto da
Joaquim Dos Santos, Kemp Powers e Justin K. Thompson. Questo è
decisamente uno dei titoli estivi più attesi e che consiglio a
chiunque ama e ha visto i film precedenti dedicati all’Uomo Ragno
della Marvel.
Spoiler Alert
Questo è il film giusto per
innagurare il mese di giugno, quello ormai nomitato il Pride Month.
La storia è tratta dall’omonimo best-seller autobiografico del noto
giornalista e critico televisivo americano Michael Ausiello.
Spoiler Alert porta sullo schermo l’amore di Michael, recitato
da
Jim Parsons e il suo compagno fotografo Kit Cowan, interpretato
dall’attore britannico Ben Aldridge. Come già
avvisa l’insolito titolo, questo film diretto Michael Showalter è
una romcom ma senza il lieto fine, un commovente racconto d’amore e
perdita, di gioia e dolore, infatti il marito di Michael muore a
causa di un raro cancro, drammatica ma piena di vita e umorismo.
Nel cast nei panni della madre di Kit troviamo l’attrice Premio
Oscar Sally Field.
The
Boogeyman
The Boogeyman di Rob Savage è l’adattamento cinematografico del
breve racconto Il baubau di
Stephen King che fa parte di A volte ritornano, la prima
antologia di storie dello scrittore statunitense. Ancora scosse
dalla tragica morte della madre, l’adolescente Sadie Harper e la
sorella minore Sawyer si ritrovano tormentati da una presenza
maligna nella loro casa e lottano per convincere il padre, anche
lui in lutto, del pericolo in agguato. Il ruolo del Dottor Will
Harper, papà delle due ragazzine, è interpretato da Chris
Messina. Se siete amanti del “Re del’horror” dovete
correre subito al cinema.
In attesa dell’uscita in sala il 7
giugno di
Transformers: Il Risveglio, nuovo avvincente
capitolo della saga sci–fi che vede protagonisti le razze aliene di
Autobots e Decepticons, da giovedì 1 a venerdì 9
giugno arriva su Sky Sky Cinema Collection –
Transformers, un canale interamente dedicato ai film
diretti da Michael Bay e basati sui giocattoli e serie animate
della Hasbro e Takara Tomy degli anni 80.
È il 2007 quando Michael
Bay porta al cinema il primo spettacolare capitolo,
TRANSFORMERS, interpretato da Shia
LaBeouf, Megan Fox e Josh Duhamel, in cui due razze
aliene, gli Autobots e i Decepticons, scelgono la Terra come campo
di battaglia. Il film è stato candidato a 3 Oscar nel 2008.
Due anni dopo gli eventi e l’uscita
del primo film, nel 2009, esce la seconda spettacolare avventura
TRANSFORMERS – LA VENDETTA DEL CADUTO dove
ritroviamo Shia LaBeouf e Megan Fox che, insieme agli Autobot, si
trovano a dover combattere contro i Decepticons che hanno
intenzione di risvegliare il loro capo supremo.
Il 2011 è stato l’anno di TRANSFORMERS 3, in cui John Turturro e Rosie
Huntington-Whiteley si uniscono a Shia LaBeouf nel cast. Qui gli
Autobot non devono solo difendersi dai Decepticons, ma anche da un
nuovo terribile nemico.
Nel 2014 viene realizzato il quarto
capitolo della saga dedicata ai personaggi della Hasbro, TRANSFORMERS 4 – L’ERA DELL’ESTINZIONE con
Mark Wahlberg e Stanley Tucci in cui, cinque anni dopo gli eventi
del terzo film, un inventore ritrova Optimus Prime, il leader degli
Autobot.
Nel 2017 torna Mark Wahlberg,
questa volta insieme ad Anthony Hopkins, in Transformers
– L’ultimo cavaliere dove un’inaspettata alleanza si
rivela l’unica possibilità per salvare la Terra da una minaccia
spaziale.
Eagle Picture ha
diffuso il trailer italiano di
Tartarughe Ninja: Caos Mutante, il nuovo film diretto
da Jeff Rowe e Kyler Spears e scritto da
Seth Rogen & Evan Goldberg & Jeff Rowe, Dan Hernandez
& Benji Samit.
Basato sui personaggi delle
Teenage Mutant Ninja Turtles creati da Peter
Laird e Kevin Eastman, il film è prodotto da
Seth Rogen, p.g.a., Evan Goldberg, p.g.a., James
Weaver, p.g.a. Produttori esecutivi Ramsay McBean, Josh
Fagen. Cast Micah Abbey, Shamon Brown Jr., Hannibal Buress,
Rose Byrne, Nicolas Cantu, John Cena, Jackie Chan, Ice Cube,
Natasia Demetriou, Ayo Edebiri, Giancarlo Esposito, Post Malone,
Brady Noon, Seth Rogen, Paul Rudd, Maya Rudolph
Dopo anni di addestramento nelle
arti marziali, i giovani fratelli Tartaruga emergono dal loro covo
sotterraneo per salvare la città di New York da un gruppo di
criminali che ha preso il controllo delle strade. Con l’aiuto della
loro nuova amica April O’Neil, i fratelli useranno tutte le loro
abilità per lottare contro un esercito di mutanti e dimostrare il
loro valore come eroi.
Apple TV+
ha annunciato oggi che la sua prossima serie limitata
Lezioni di chimica, interpretata e prodotta
esecutivamente dal premio Oscar Brie Larson (“Captain Marvel”, “Room”), farà il suo
attesissimo debutto con i primi due episodi venerdì 13 ottobre.
Basata sul romanzo d’esordio best-seller di Bonnie Garmus,
scrittrice, editrice scientifica e copywriter, la serie è
ambientata nei primi anni ’50 e segue Elizabeth Zott (Brie
Larson), il cui sogno di diventare una scienziata
viene stroncato dalla società patriarcale in cui vive. Quando
Elizabeth viene licenziata dal laboratorio, accetta un lavoro come
conduttrice in un programma televisivo di cucina e si propone di
insegnare a una nazione di casalinghe trascurate – e agli uomini
che improvvisamente la stanno ascoltando – molto più che semplici
ricette. I nuovi episodi usciranno settimanalmente ogni venerdì
fino al 24 novembre 2023.
Al fianco di Brie Larson troviamo Lewis
Pullman (“Top Gun: Maverick”, “Outer Range”), la
vincitrice del NAACP Image Award Aja Naomi King
(“Le regole del delitto perfetto”, “The Birth of a Nation – Il
risveglio di un popolo”), Stephanie Koenig
(“L’assistente di volo – The Flight Attendant”, “The Offer”),
Kevin Sussman (“The Big Bang Theory”, “The
Dropout”), Patrick Walker (“Gaslit”, “Gli ultimi
giorni di Tolomeo Grey”), e Thomas Mann (“Winning
Time: L’ascesa della dinastia dei Lakers”, “Quel fantastico peggior
anno della mia vita”).
Lezioni di chimica
è prodotto per Apple TV+
da Apple Studios. Il sei volte candidato all’Emmy Award Lee
Eisenberg (“WeCrashed”, “Little America”) è showrunner. La serie è
prodotta esecutivamente dalla candidata all’Oscar Susannah
Grant (“Unbelievable”, “Erin Brockovich – Forte come la
verità”) insieme a Larson. Jason Bateman e Michael
Costigan (“Ozark”, “A Teacher: una storia sbagliata”) sono
produttori esecutivi della Aggregate Films. Natalie Sandy è
produttrice esecutiva di Piece of Work Entertainment insieme a
Eisenberg. Louise Shore è anche produttrice esecutiva.
Apple
TV+ offre serie drammatiche e commedie avvincenti e di qualità,
lungometraggi, documentari innovativi e intrattenimento per bambini
e famiglie, ed è disponibile per la visione su tutti i tuoi schermi
preferiti. Dopo il suo lancio il 1° novembre 2019, Apple TV+
è diventato il primo servizio di streaming completamente originale
a essere lanciato in tutto il mondo, ha presentato in anteprima più
successi originali e ha ricevuto riconoscimenti più velocemente di
qualsiasi altro servizio di streaming. Ad oggi, i film, i
documentari e le serie originali Apple sono stati premiati con 365
vittorie e 1.452 nomination ai premi, tra cui la commedia
pluripremiata agli Emmy “Ted Lasso” e lo storico Oscar® come
Miglior film a “CODA”.
Prime
Video svela oggi il trailer ufficiale
della quarta e ultima stagione della serie
all’insegna dell’intrigo Jack Ryan di Tom
Clancy. L’ultima stagione debutterà il 30
giugno su Prime Video con due episodi disponibili ogni
venerdì fino all’epico finale il 14 luglio. La stagione in sei
episodi sarà disponibile in esclusiva su Prime
Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo. Gli
appassionati possono recuperare le prime tre stagioni della serie
già disponibili su Prime
Video. La quarta stagione di Jack Ryan di Tom
Clancy è l’ultima novità per i clienti Amazon
Prime, che in Italia beneficiano di spedizioni veloci,
offerte esclusive e intrattenimento, incluso Prime
Video, con un solo abbonamento al costo di €49,90/anno
o €4,99/mese.
La quarta e ultima stagione di
Jack Ryan di Tom Clancy vede il protagonista affrontare la
sua missione più pericolosa di sempre, alle prese con un nemico sia
esterno che interno. Nel nuovo ruolo di Acting Deputy Director
della CIA, Jack Ryan deve portare alla luce la corruzione interna;
nella sua indagine scopre una serie di operazioni clandestine che
potrebbero esporre la vulnerabilità del Paese. Nell’investigare
fino a che punto si è infiltrata la corruzione, Jack e il suo team
scoprono una realtà molto peggiore – la convergenza di un cartello
della droga con un’organizzazione terroristica – che rivela quanto
la cospirazione sia molto più vicina a loro di quanto pensassero,
mettendo alla prova la fiducia del nostro eroe nel sistema che ha
protetto e per cui ha sempre combattuto.
Il cast della serie vede
John Krasinski nel
ruolo di Jack Ryan, Wendell Pierce nei panni di James Greer,
Michael Kelly come Mike November e Betty Gabriel nel ruolo di
Elizabeth Wright, Acting Director della CIA, con Abbie Cornish di
nuovo nei panni di Cathy Mueller. Si uniscono al cast per questa
nuova stagione Michael Peña nei panni di Domingo Chavez e Louis
Ozawa nel ruolo di Chao Fah.
Jack Ryan di Tom Clancy è
coprodotta da Amazon Studios, Paramount Television Studios e
Skydance Television, con gli executive producer Allyson Seeger,
Andrew Form, John Krasinski, Brad Fuller, Michael Bay e John Kelly.
A loro si uniscono come executive producer della quarta stagione
Tom Clancy e David Ellison, Dana Goldberg e Matt Thunell di
Skydance Television insieme a Vaun Wilmott, Mace Neufeld e Carlton
Cuse.
È stato diffuso il trailer del
nuovo film di Matteo
Garrone, Io
Capitano, che arriverà in sala dal 7 settembre,
distribuito da 01 Distribution. Nel cast Bamar Kane,
Joseph Beddelem, Seydou Sarr, Moustapha Fall, Didier
Njikam.
Io Capitano – il film
Io
Capitano racconta il viaggio avventuroso di due
giovani, Seydou e Moussa, che lasciano Dakar per raggiungere
l’Europa. Un’Odissea contemporanea attraverso le insidie del
deserto, gli orrori dei centri di detenzione in Libia e i pericoli
del mare.
È disponibile da oggi al cinema
Campioni,
il film diretto da Bobby Farrelly, con Woody Harrelson e Ernie
Hudson. Distribuito da Universal Pictures.
Woody Harrelson è il protagonista
dell’esilarante e commovente storia di un ex allenatore di basket
di serie B che, dopo una serie di passi falsi, viene incaricato dal
tribunale di gestire una squadra di giocatori con disabilità
intellettive. Ben presto si rende conto che, nonostante i suoi
dubbi, questa squadra può andare più lontano di quanto abbia mai
immaginato.
In Campioninon
troverete nulla che non avete già visto in altri film di questo
genere, meglio ribadirlo immediatamente. Questo però non significa
che non ci si possa affezionare al film e ai personaggi che lo
popolano. L’idea di ambientare la vicenda a Des Moines, cittadina
dell’Iowa che rappresenta al meglio (oppure al peggio, scegliete
voi) la provincia americana dove tutto scorre tranquillo e
desolato, risulta immediatamente efficace. Champions diventa fin
dalle prime scene un lungometraggio che racconta al meglio la
quieta desolazione di mille e mille posti come questo sparsi negli
Stati Uniti, sepolti dalla neve apparentemente perenne e incapaci
di rialzarsi da uno stato economico-sociale non certo
edificante.
Se Ted
Lasso è uno show entrato di diritto nel cuore degli
spettatori di Apple TV+
il merito va attribuito anche alla sua estetica precisa, capace di
far respirare atmosfere quotidiane e confortevoli. Sotto questo
punto di vista il lavoro della fotografia ha rappresentato una
parte fondamentale per il conseguimento di tale obiettivo. Noi di
Cinefilos abbiamo intervistato i direttori della fotografia
David Rom e Vanessa Whyte, che
hanno creato l’estetica di questa serie partendo rispettivamente
dalla prima e seconda stagione. Ecco cosa ci hanno svelato dello
show:
A livello estetico Ted
Lasso ha creato un microcosmo preciso e riconoscibile, con
ambientazioni familiari che gli hanno regalato coerenza visiva.
Come avete lavorato con scenografi e costumisti per raggiungere
questo risultato?
David
Rom – Quando abbiamo pensato alla serie ci siamo ispirati
al Crystal Palace, i cui colori principali sono blu e rosso. Questo
ha in qualche modo definito il lavoro di tutti, abbiamo scelto di
attenuare leggermente la brillantezza dei colori perché
l’ambientazione risultasse più piacevole, rilassante. Il resto è
venuto di conseguenza, è stato un processo creativo molto
organico.
Vanessa
Whyte – Allo stesso tempo è stato molto interessante di
tanto in tanto uscire dai soliti teatri di posa e trovare qualche
soluzione nuova per esprimere visivamente lo stato dei personaggi.
Nella terza stagione ad esempio una nuova ambientazione quale
l’ufficio di Keeley ci ha regalato una ventata d’aria fresca,
permettendoci di trovare soluzioni cromatiche diverse rispetto ad
esempio allo spogliatoio del Richmond o ad altri set
principali.
Come avete deciso di
passare dai trenta minuti della prima stagione alla durata più
estesa delle successive?
D.R. – Anche le puntate
della prima stagione dovevano durare quarantacinque minuti, poi si
sono accorti che il ritmo e il tono funzionavano meglio con trenta.
Per un direttore della fotografia di solito non cambia nulla, a
parte il tempo a disposizione per preparare le illuminazioni dei
set. Per il resto il mio approccio estetico è rimasto identico.
V.W. – La peculiarità di
questa serie sta nel fatto che all’inizio ti arriva una
sceneggiatura di quaranta pagine, poi quando vai a girare sono
diventate cinquanta. Quello che puoi fare è adattarti, essere
spontaneo durante le riprese. I miei episodi nella seconda
stagione, ovvero il settimo e l’ottavo, si sono gonfiati mentre li
giravamo essendo in pratica degli standalone.
D.R. – Aggiungerei che la
durata maggiore avvantaggia il direttore della fotografia in quanto
consente riprese con inquadrature più lunghe, che non verranno
tagliate in fase di montaggio. A livello visivo preferisco questo
tipo di lavoro sul tempo dell’inquadratura.
Col passare delle
stagioni Ted Lasso è diventato uno show sempre più corale, con le
puntate che hanno alternato spesso toni se non addirittura
protagonisti. Come ha cambiato il vostro modo di lavorare?
D.R. – Quando giriamo in
studio cerchiamo sempre di ottenere quell’effetto estetico che lega
gli episodi, che fa da collante. Quando andiamo in esterni invece,
e penso alla puntata della terza stagione girata ad Amsterdam,
cerchiamo di andare in direzioni differenti: possiamo esprimere i
personaggi in maniera diversa, Ted Lasso lo permette in quanto
molte scene sono girate in location vere.
V.W. – Per me conta molto la
composizione dell’inquadratura, fattore che cambia radicalmente se
ci sono scene con uno o due personaggi oppure con l’intera squadra,
come dentro lo spogliatoio. Alternando questo tipo di situazioni si
crea spesso molto spazio per commedia o dramma, allora il modo di
girare influisce maggiormente dell’effetto che si sta cercando.
Quale è il vostro
episodio preferito nel corso delle tre stagioni?
D.R. – Senza dubbio
l’episodio che ho citato, quello girato ad Amsterdam. Dopo
settimane di spogliatoio e corridoi, girare all’aperto è stato
liberatorio. La sceneggiatura di quella puntata poi è piena di
gioia, connette i personaggi in maniera emozionante e positiva.
Anche se le condizioni di riprese sono state complesse, ha piovuto
tutto il tempo e abbiamo lavorato per una settimana fino alle
cinque del mattino.
V.W. – Lo stesso posso
dire dell’episodio che vede Coach Beard protagonista. Nonostante
stessimo girando in piena estate faceva incredibilmente freddo. In
piú abbiamo lavorato in piena Londra, dove ci sono restrizioni
ferree sull’uso di macchinari o sul disturbo della quiete pubblica.
Abbiamo avuto il permesso di girare soltanto la settimana prima
delle riprese, quindi abbiamo dovuto lavorare con una troupe
ristretta e mezzi leggeri.
Intervista a David Rom e
Vanessa Whyte, direttori della fotografia di Ted
Lasso
Dal momento che Fuori
orario di Martin Scorsese è uno dei miei film preferiti degli anni
‘80, devo per forza chiedere a Vanessa dell’omaggio che ha fatto al
film nella puntata della seconda stagione dedicata proprio a Coach
Beard…
V.W. – Lo sceneggiatore
di quell’episodio è un cinefilo accanito, sa tutto di Martin
Scorsese e di quel lungometraggio. Nella sceneggiatura c’erano
anche riferimenti ad Arancia meccanica o ad altri capolavori. Ho
speso molto tempo con lui a parlare di come organizzare la puntata
a livello visivo. Ci siamo divertiti molto a girarlo, é stata una
vera soddisfazione riempirlo di così tante citazioni.
Il calcio è senza
dubbio uno degli sport più difficili da tradurre in immagini,
probabilmente a causa della compressione del tempo di gioco
effettuata in fase di montaggio. Che tipo di sfida avete affrontato
nel girare i match del Richmond?
D.R. – Fin dall’inizio,
quando abbiamo visitato vari stadi per capire come organizzare le
riprese, ci è stato chiaramente vietato di girare sui prati di
gioco. Ovviare a questo rappresenta sempre un qualcosa che ti
distanzia in qualche modo dal calcio vero, senza contare che spesso
poi non puoi neppure citare le squadre o i calciatori reali. Ted
Lasso riesce ad ovviare a molti di questi problemi perché in fondo
parla molto poco di calcio.
V.W. – A livello tecnico
il problema sta nel girare con i giocatori quasi sempre in area di
rigore, mentre i tecnici stanno vicino alla panchina, praticamente
due set differenti. Poi hai il pubblico, gli effetti speciali per
riempire lo stadio. Insomma, ci sono talmente tanti tasselli del
puzzle da riempire che diventa un vero e proprio tour de force. Per
le partite di calcio solitamente si fa molto uso anche della
seconda unità per girare le azioni di raccordo.
Entrambi avete
lavorato a diversi show televisivi: in cosa Ted Lasso si
differenzia rispetto agli altri?
V.W. – Per me si tratta
di un’esperienza unica, qualcosa che non avevo mai provato in
precedenza. Forse perché è il mio primo show americano, oppure per
il fatto che è un processo organico in grado di lasciare molto
spazio a quello che avviene sul set, ma si respira un’atmosfera
diversa. La troupe è praticamente la stessa dal primo episodio, non
succede mai in una produzione.
D.R. – Non posso che
concordare. Non avevo mai girato commedie prima di questa, forse
per questo mi hanno voluto coinvolgere fin dal principio. Girare
scene con venti persone dentro una stanza rappresenta una bella
sfida, il clima disteso che abbiamo respirato ogni singolo giorno
ha creato il senso di cameratismo necessario per poterlo
realizzare. Ammetto che all’inizio non avevo compreso la portata
della serie, non riuscivo a capire verso che tipo di pubblico fosse
diretta. Iniziando a lavorarci ho scoperto quanto fosse profonda e
diversa dal resto. Si è trattato di un processo creativo
appagante.
Ci sono stati altri
show, film o magari anche soltanto direttori della fotografia a cui
vi siete ispirati per alcuni episodi di Ted Lasso?
D.R. – Prima di iniziare
a lavorare alla prima stagione ci siamo orientati guardando film
come Moneyball o Io, Tonya, quest’ultimo in particolare per capire
come girare le scene sul campo di calcio. Fin dal principio
sapevamo che non volevamo farne una commedia simile a quelle delle
TV via cavo, poi per ogni episodio abbiamo concordato con i veri
registi che tipo di riferimenti intendevamo inserire, svariando da
film a altre serie TV o anche addirittura opere letterarie.
V.W. – Essendo entrata
nel cast nella seconda stagione, i miei riferimenti sono stati
soprattutto gli episodi della prima. Il mio lavoro consisteva nel
continuare quello stile invece di proporne altri. Poi nel nono
episodio, quello di Beard e della sua notte di svago, ho avuto
carta bianca per provare qualcosa di nuovo. Uno dei film a cui mi
sono ispirata è stato l’argentino Il clan, diretto da Pablo
Trapero. Essendo una grande fan di Stanley Kubrick, ho inserito
nella puntata il mio omaggio personale ad Arancia meccanica e
Shining, ho potuto tirar fuori il mio animo geek!
Ultima domanda: non
c’è davvero nessuna speranza di avere una quarta stagione di Ted
Lasso?
V.W. – Non ne ho idea.
Muoio dal desiderio che Jason mi chiami un giorno per darmi qualche
buona notizia…
D.R. – Fin dall’inizio è
stato pianificato come uno show in tre stagioni. Non so nulla di
una possibile espansione dell’universo di Ted Lasso. Credo che
nessuno si aspettasse un successo così eclatante, magari un
pensierino a continuare lo stanno facendo…
Sono stati diffusi i character
poster degli eroi di Indiana Jones e il
Quadrante del Destino che si schiereranno al
fianco di Indy per la sua ultima avventura. Eccoli di seguito:
Insieme a
Harrison Ford, il cast del film include
Phoebe Waller-Bridge (Fleabag),
Antonio Banderas (Dolor y gloria),
John Rhys-Davies (I predatori dell’arca
perduta), Toby Jones (Jurassic World – Il
regno distrutto), Boyd Holbrook (Logan –
The Wolverine), Ethann Isidore
(Mortale) e
Mads Mikkelsen (Animali Fantastici – I segreti di
Silente). Il film vedrà Indy intento a scoprire un artefatto
che può apparentemente riavvolgere e manipolare il tempo,
particolarmente ambito da un ex nazista ora scienziato presso la
Nasa, dove si sta intanto progettando lo sbarco sulla luna.
Diretto da James
Mangold (Le Mans ‘66 – La grande
sfida, Logan – The Wolverine) e con una
sceneggiatura scritta da Jez Butterworth &
John-Henry Butterworth e David
Koepp e James Mangold, basata sui
personaggi creati da George Lucas e Philip
Kaufman, il film è prodotto da Kathleen
Kennedy, Frank Marshall e Simon
Emanuel, mentre Steven Spielberg e George
Lucas sono i produttori esecutivi. La colonna sonora è
composta ancora una volta da John Williams, che ha
firmato le musiche di ogni avventura di Indiana
Jones a partire dall’originale I predatori
dell’arca perduta nel 1981.
Manca poco all’uscita di
The
Flash al cinema e mentre le proiezioni per i fan
si moltiplicano in tutto il mondo, l’account ufficiale di Twitter Movies ha rivelato una featurette esclusiva,
incentrata su Supergirl, che fa la sua grande apparizione sul
grande schermo.
“Penso che la cosa che mi ha
entusiasmato di più di far parte di The Flash sia stata
interpretare un supereroe”, ha detto Sasha
Calle, che interpreta il personaggio. “Ricordo di
essermi laureata al college, e ho fatto un vision board, e Gal
Gadot è lì come Wonder Woman. E ora mi sento davvero fortunata a
interpretare Supergirl. Vorrei aver avuto un eroe come la Supergirl
quando ero piccola. Lei è una tosta.”
Oltre ai commenti di Calle, la
featurette mostra un sacco di
filmati ricchi di azione, indicando che Supergirl potrebbe essere
un personaggio eccezionale in un film pieno di crossover
multiversali. Tuttavia, il momento saliente della featurette è la
reazione emotiva di Calle quando ha saputo che il ruolo era suo,
cosa che le è stata rivelata dallo stesso regista Andy
Muschietti. Con un attaccamento emotivo al personaggio, la
performance di Calle nei panni di Supergirl potrebbe essere uno dei
momenti più memorabili del film in uscita.
The Flash: la trama e il
cast del film
The Flash uscirà
al cinema il 16 giugno 2023 distribuito da
Warner Bros Italia. In The
Flashi mondi si incontreranno quando Barry
userà i suoi superpoteri per viaggiare indietro nel tempo e
cambiare gli eventi del passato. Ma quando il tentativo di salvare
la sua famiglia altera inavvertitamente il futuro, Barry rimane
intrappolato in una realtà in cui il generale Zod è tornato,
minacciando distruzione, e senza alcun Supereroe a cui rivolgersi.
L’unica speranza per Barry è riuscire a far uscire dalla pensione
un Batman decisamente diverso per salvare un kryptoniano
imprigionato…. malgrado non sia più colui che sta cercando. In
definitiva, per salvare il mondo in cui si trova e tornare al
futuro che conosce, l’unica speranza per Barry è ‘correre per la
sua vita’. Ma questo estremo sacrificio sarà sufficiente per
resettare l’universo?
Fanno parte del cast di
The
Flash l’attore Ezra Miller nei panni
del protagonista, riprendendo dunque il ruolo di Barry Allen da
JusticeLeague, ma anche l’astro nascente
Sasha Calle nel ruolo
di Supergirl,
Michael Shannon (“Bullet Train”, “Batman v
Superman: Dawn of Justice”), in quelli del Generale Zod,
Ron Livingston (“Loudermilk”, “L’evocazione –
The Conjuring”), Maribel Verdú (“Elite”,
“Y tu mamá también – Anche tua madre”), Kiersey
Clemons (“Zack Snyder’s Justice League”,
“Sweetheart”), Antje Traue (“King of
Ravens”, “L’uomo d’acciaio”) e Michael Keaton (“Spider-Man: Homecoming”,
“Batman”), che torna nel costume di Batman dopo oltre 30
anni.
La sirenetta della Disney ha fatto un
clamoroso debutto al botteghino del Regno Unito e dell’Irlanda,
raggiungendo la vetta delle classifiche con 5 milioni di sterline
(6,2 milioni di dollari), come riferito da Comscore. Il film ha
rappresentato il 49% di tutte le vendite di biglietti durante il
fine settimana di tre giorni, secondo Disney.
Nel suo secondo fine settimana, Fast X della Universal ha resistito con
2,2 milioni di sterline al secondo posto per un totale di 10,2
milioni di sterline. In terza posizione, nel suo quarto fine
settimana, Guardiani della Galassia Vol. 3 ha raccolto
1,5 milioni di sterline per un totale di 31,6 milioni di sterline.
Il film della Universal The Super
Mario Bros. Movie” ha guadagnato 292.155 sterline al quarto
posto nel suo ottavo fine settimana per un totale di 52,2 milioni
di sterline. Warner Bros.’ Hypnotic
ha completato la top five, debuttando con £ 217.252.
Come sta andando La sirenetta al BOX OFFICE
Italia?
In Italia La sirenettaha
guadagnato altri 450 mila euro ieri portando così il totale
5.128.433 di euro. Anche in Italia al secondo posto troviamo
Fast X che ieri ha totalizzato altri 154.708 €
per un totale 9.852.863 €. Terzo posto per RAPITO
di Marco Bellocchio che aggiunge altri 51.662 €
per un totale striminzito di appena 556.443 € nonostante la
presenza al Festival
di Cannes. In quarta posizione troviamo Guardiani della Galassia Vol.
3con altri 36.551
€ per un totale di 10.430.157 €. Quinta posizione
invece per il ritorno al cinema di Alien che ha incassato ben
23.199 € per un totale di 52 mila euro.
Dopo le
rivelazioni del registaAndy Muschietti
arrivano nuove notizie sull’imminente The
Flash, il nuovo atteso film del DCU. Ebbene, l’attrice Sasha
Calle che nel film interpreta una variante di
Supergirl ha affermato che l’ormai deposto Superman,
Henry Cavill ha visto il film e lo ha
letteralmente amato! Warner Bros. ha avuto approccio al
marketing innegabilmente unico, con lo studio che ha arruolato
James Gunn e
Tom Cruise (tra gli altri) per pubblicizzarlo come uno
dei più grandi successi mai realizzati. Il CEO dello studio,
David Zaslav, è arrivato al punto di definirlo il
miglior film di supereroi che abbia mai visto, e ora mancano solo
un paio di settimane prima che ci venga data l’opportunità di
giudicarlo.
Durante una recente
conferenza stampa per The
Flash, l’attrice di Supergirl
avrebbe detto ai giornalisti di aver parlato con la
star della Justice LeagueHenry
Cavill e l’attrice della serie
di SupergirlMelissa Benoist per chiedere il loro parere.
Nel caso del primo, l’attrice ha rivelato che l’ex Uomo d’Acciaio
ha amato il film.Non è chiaro quando abbia
effettivamente visto The
Flashe se fosse la versione che ha
visto il suo Superman reinserito nel DCEU. Un suo cameo è stato
stato girato dopo il cameo diBlack Adam, ma
successivamente rimosso dai DC Studios prima che venisse annunciato
Superman:
Legacy con nuovo Kal-El. In ogni
caso il suo giudizio si unisce a tutti quelli arrivati sul film che
sembrano essere tutti dal una parte, quella
positiva!
The Flash: la trama e il
cast del film
The Flash uscirà
al cinema il 16 giugno 2023 distribuito da
Warner Bros Italia. In The
Flashi mondi si incontreranno quando Barry
userà i suoi superpoteri per viaggiare indietro nel tempo e
cambiare gli eventi del passato. Ma quando il tentativo di salvare
la sua famiglia altera inavvertitamente il futuro, Barry rimane
intrappolato in una realtà in cui il generale Zod è tornato,
minacciando distruzione, e senza alcun Supereroe a cui rivolgersi.
L’unica speranza per Barry è riuscire a far uscire dalla pensione
un Batman decisamente diverso per salvare un kryptoniano
imprigionato…. malgrado non sia più colui che sta cercando. In
definitiva, per salvare il mondo in cui si trova e tornare al
futuro che conosce, l’unica speranza per Barry è ‘correre per la
sua vita’. Ma questo estremo sacrificio sarà sufficiente per
resettare l’universo?
Fanno parte del cast di
The
Flash l’attore Ezra Miller nei panni
del protagonista, riprendendo dunque il ruolo di Barry Allen da
JusticeLeague, ma anche l’astro nascente
Sasha Calle nel ruolo
di Supergirl,
Michael Shannon (“Bullet Train”, “Batman v
Superman: Dawn of Justice”), in quelli del Generale Zod,
Ron Livingston (“Loudermilk”, “L’evocazione –
The Conjuring”), Maribel Verdú (“Elite”,
“Y tu mamá también – Anche tua madre”), Kiersey
Clemons (“Zack Snyder’s Justice League”,
“Sweetheart”), Antje Traue (“King of
Ravens”, “L’uomo d’acciaio”) e Michael Keaton (“Spider-Man: Homecoming”,
“Batman”), che torna nel costume di Batman dopo oltre 30
anni.
Nonostante una prima stagione
confusa, The
Witcher è stato accolto
favorevolmente dai fan. Sebbene la seconda stagione fosse un
po’ più convenzionale, ha ricevuto recensioni positive e il futuro
del franchise sembrava luminoso. Tuttavia, la serie Netflix
da allora è stata coinvolta in affermazioni secondo cui coloro che
hanno lavorato alla serie sono stati irrispettosi nei confronti dei
romanzi di Andrzej Sapkowski e dei videogiochi di successo basati
su di essi. La serie spin-off The Witcher: Blood Origin è stata un
flop quando è stata lanciata lo scorso dicembre e
Henry Cavill lascerà la serie tv principale dopo
l’imminente terza stagione.
Liam Hemsworth sostituirà l’ex Superman nella stagione 4, ed
è stato precedentemente riferito che la stagione 5 verrà girata una
dopo l’altra. Anche se non sappiamo ancora se
The
Witcherfinirà lì, la direttrice del
casting Sophie Holland ha confermato quelle voci sulle riprese
mentre parlava con Deadline. “Stiamo per iniziare le riprese della quarta stagione
con
Liam Hemsworth e ci sarà un breve intervallo, poi passeremo
direttamente alla quinta stagione”, dice
al trade, chiarendo finalmente il futuro dello show dopo mesi di
rapporti contrastanti. Una quinta stagione non è mai stata
annunciata ufficialmente da Netflix,
anche se siamo sicuri che l’ufficialità arriverà appena dopo il
debutto della terza.
The
Witcherè un grande investimento per
Netflix e
con tutti i servizi di streaming che cercano di frenare la spesa,
non sarebbe sorprendente che la spina venisse staccata dallo show
dopo la quinta stagione. C’è stato un tempo in cui lo show avrebbe
potuto essere uno delle più grandi proprietà dello streamer, ma
l’interesse in spese folli sta diminuendo, qualcosa non ha aiutato
tra i grandi divari tra le stagioni e ovviamente l’abbandono
scioccante di
Henry Cavill.
The Witcher 3, la trama
Mentre monarchi, maghi e
bestie del Continente competono per catturarla, Geralt conduce Ciri
a nascondersi, determinato a proteggere la sua famiglia appena
riunita da coloro che minacciano di distruggerla. Incaricata
dell’addestramento magico di Ciri, Yennefer li conduce alla
fortezza protetta di Aretuza, dove spera di scoprire di più sui
poteri non sfruttati della ragazza; invece, scoprono di essere
sbarcati in un campo di battaglia di corruzione politica, magia
oscura e tradimento. Devono reagire, mettere tutto in gioco o
rischiare di perdersi per sempre.
La showrunner e
produttrice esecutiva è Lauren Schmidt Hissrich. Alla regia Stephen
Surjik, Gandja Monteiro, Loni Peristere e Bola Ogun, mentre la
sceneggiatura è opera di Mike Ostrowski, Javier Grillo-Marxuach,
Tania Lotia, Haily Hall, Matthew D’Ambrosio, Clare Higgins, Rae
Benjamin e Troy Dangerfield.
The
Witcher è stata girata tra Inghilterra, Italia,
Galles, Croazia, Slovenia e Marocco, ed è prodotta da Tera Vale
Ragan, Veselin Karadjov e Sasha Harris. Sono produttori esecutivi
anche Steve Gaub, Matt O’Toole, Mike Ostrowski, Javier
Grillo-Marxuach, Platige Films (Tomek Baginski e Jarek Sawko),
Hivemind Content (Jason Brown e Sean Daniel).
Cast:
Henry Cavill (Geralt di Rivia),
Anya Chalotra (Yennefer di Vengerberg),
Freya Allan (Principessa Cirilla di Cintra), Joey
Batey (Ranuncolo), Myanna Buring (Tissaia), Eamon Farren (Cahir),
Mimî M Khayisa (Fringilla), Royce Pierreson (Istredd), Anna Shaffer
(Triss Merigold), Mecia Simson (Francesca), Tom Canton
(Filavandrel), Mahesh Jadu (Vilgefortz), Graham McTavish
(Dijkstra), Cassie Clare (Philippa), Hugh Skinner (Radovid), Wilson
Mbomio (Dara), Lars Mikkelsen (Stregobor), Terence Maynard
(Artorius), Simon Callow (Codringher), Liz Carr (Fenn),
Therica Wilson-Read (Sabrina), Safiyya Ingar (Keira), Rochelle Rose
(Margarita),
Michalina Olszanska (Marti), Robbie Amell
(Gallatin), Jeremy Crawford (Yarpen), Bart Edwards (Emhyr), Aisha
Fabienne Ross (Lydia), Christelle Elwin (Mistle) e Meng’er Zhang
(Milva).
Mentre in sala troviamo ancora
Renfield,
un nuovo sguardo sul mondo dei vampiri canonizzato da Bram
Stoker, arriva la notizia, via Collider, che Robert Eggers ha
appena concluso le riprese di Nosferatu, il suo prossimo
film.
Da quello che si sa fino a questo
momento del prossimo progetto del regista di The VVitch, Nosferatu offrirà una versione
diversa su un argomento che si conosce molto bene. Il film
originale del 1922 diretto da F. W. Murnau è
vagamente basato sull’iconico romanzo di Bram
Stoker del 1897, Dracula.
Il film muto sarebbe diventato un
influente capolavoro del cinema e del genere horror. Nel 1979,
Werner Herzog ha rifatto il film intitolandolo
Nosferatu il vampiro. Dato il suo precedente
lavoro in The Witch e The
Northman, la conoscenza di Eggers del folklore e della
mitologia lo renderà l’ultimo di una linea di creativi che cercano
di dare una svolta diversa a un amato classico.
Annunciato originariamente nel
2015, Nosferatu di Eggers sarà
un remake dell’iconico film muto tedesco del 1922
Nosferatu: A Symphony of Horror. Quel film non è
solo considerato una delle opere d’arte più influenti nel mondo del
cinema e del genere horror, ma ha anche introdotto alcuni stilemi
sui vampiri che sono ancora oggi in uso, incluso un vampiro che
muore per l’esposizione alla luce
solare. “Nosferatu di Robert
Eggers è una storia gotica di ossessione tra una giovane donna
perseguitata nella Germania del 19° secolo e l’antico vampiro della
Transilvania che la perseguita, portando con sé un orrore
indicibile“, recita la sinossi ufficiale del film in uscita.
La pellicola è prodotta della Focus Features sarà scritto e diretto
da Robert Eggers.
Nel cast del film NosferatuBill
Skarsgård (Barbarian), Nicholas Hoult (The Menu), Lily-Rose Depp (Wolf), Aaron Taylor-Johnson (Bullet Train, Kick-Ass,
Godzilla), Emma Corrin ( Lady Chatterley’s
Lover), Willem Dafoe (Inside), Simon McBurney
(Carnival Row) e Ralph Ineson (Il
cavaliere verde).
The
Flash arriverà nei cinema tra poco più di due
settimane, e mentre le prime reazioni alla prima uscita da solista
sono state molto positive, il film è stato impantanato in polemiche
per via dei problemi legali accaduti al suo protagonista
Ezra Miller. Non
abbiamo bisogno di ripetere tutto ciò di cui Ezra Miller è
stato accusato a questo punto, basti dire che l’attore è stato
colpito da una serie di accuse molto serie – e piuttosto
sgradevoli. Resta da vedere quanto il pubblico in generale sappia o
si preoccupi, ma molti sono favorevoli alla sostituzione di Miller
mentre la versione della DCU di Barry Allen va avanti.
Tuttavia, il regista Andy
Muschietti ha ora confermato che, se il film avrà un
sequel, Miller rimarrà a bordo come l’uomo più veloce del mondo.
“Se [un sequel] accade, sì”, ha detto il
regista a proposito del ritorno di Miller per un altro film mentre
chiacchierava con il Discourse podcast. “Non
credo ci sia nessuno che possa interpretare quel personaggio così
bene come lui. Le altre rappresentazioni del personaggio sono
fantastiche, ma questa particolare visione del personaggio, sono
semplicemente eccellenti nel farlo. E, come hai detto, i due
Barry, sembra un personaggio fatto apposta per loro”.
La produttrice Barbara
Muschietti ha aggiunto: “Nella
fotografia principale, Ezra è stato brillante, l'[attore] più
impegnato e professionale. Ezra ha dato tutto per questo ruolo
– fisicamente, creativamente, emotivamente. Erano
assolutamente supremi. Naturalmente, la decisione
potrebbe non essere presa da loro. A seconda del livello di
contraccolpo, i co-direttori dei DC Studios James Gunn e Peter
Safran potrebbero scegliere di recidere i legami con Miller e
sostituirlo nel ruolo.
The Flash: la trama e il
cast del film
The Flash uscirà
al cinema il 16 giugno 2023 distribuito da
Warner Bros Italia. In The
Flashi mondi si incontreranno quando Barry
userà i suoi superpoteri per viaggiare indietro nel tempo e
cambiare gli eventi del passato. Ma quando il tentativo di salvare
la sua famiglia altera inavvertitamente il futuro, Barry rimane
intrappolato in una realtà in cui il generale Zod è tornato,
minacciando distruzione, e senza alcun Supereroe a cui rivolgersi.
L’unica speranza per Barry è riuscire a far uscire dalla pensione
un Batman decisamente diverso per salvare un kryptoniano
imprigionato…. malgrado non sia più colui che sta cercando. In
definitiva, per salvare il mondo in cui si trova e tornare al
futuro che conosce, l’unica speranza per Barry è ‘correre per la
sua vita’. Ma questo estremo sacrificio sarà sufficiente per
resettare l’universo?
Fanno parte del cast di
The
Flash l’attore Ezra Miller nei panni
del protagonista, riprendendo dunque il ruolo di Barry Allen da
JusticeLeague, ma anche l’astro nascente
Sasha Calle nel ruolo
di Supergirl,
Michael Shannon (“Bullet Train”, “Batman v
Superman: Dawn of Justice”), in quelli del Generale Zod,
Ron Livingston (“Loudermilk”, “L’evocazione –
The Conjuring”), Maribel Verdú (“Elite”,
“Y tu mamá también – Anche tua madre”), Kiersey
Clemons (“Zack Snyder’s Justice League”,
“Sweetheart”), Antje Traue (“King of
Ravens”, “L’uomo d’acciaio”) e Michael Keaton (“Spider-Man: Homecoming”,
“Batman”), che torna nel costume di Batman dopo oltre 30
anni.
Con le quaranta
candidature e gli undici Emmy Award conquistati, Ted
Lasso è senza dubbio una delle serie TV di maggior
successo di questi ultimi anni. La conferma arriva anche dall’amore
del pubblico, il quale ne ha decretato il successo su Apple TV+.
In occasione della fine della terza – e quasi sicuramente ultima –
stagione, vi proponiamo in esclusiva la chiacchierata con
Tom Howe, composer e mente principale dietro una
delle migliori colonne sonore ascoltate sul piccolo schermo in
questi anni.
Le tre stagioni di Ted
Lasso sono piuttosto diverse tra loro: quest’ultima ad esempio ha
un tono più malinconico e approfondisce ulteriormente la psicologia
dei personaggi. Ha dovuto per questo cambiare approccio alle
musiche?
Certamente. La prima
stagione è incentrata su Ted, mentre le due successive si espandono
anche verso gli altri personaggi. La differenza più importante è
però che gli episodi si sono allungati, musicare trenta minuti è
totalmente differente da musicarne cinquanta o sessanta. Significa
che un tema deve essere allungato: il massimo della prima stagione
era di due minuti e mezzo per una partita di calcio nel decimo
episodio, mentre gli altri non speravano il minuto. Essendo poi
focalizzata su Ted vi erano contenute principalmente variazioni
delle musiche che avevo creato appositamente per il protagonista. A
partire dalla seconda stagione ho dovuto creare temi lunghi per
tutti gli altri, cosa che è stata ulteriormente sviluppata nella
terza. Siamo arrivati a inserire momenti musicali che arrivano a
cinque minuti, qualcosa che succede quasi soltanto nei film. Ho
dovuto cambiare approccio alla musica, il che mi ha entusiasmato
perché sento che è cresciuta, si è sviluppata con le storie e i
personaggi.
Quando comincia a
comporre la musica per un episodio? Dopo aver letto la
sceneggiatura o dopo aver visto un primo montaggio?
Dipende dai progetti. Di
solito ti metti a lavoro dopo aver letto gli script, ma devi tener
conto che vedere il girato potrebbe spingerti verso direzioni
diverse, anche se a quel punto hai meno tempo a disposizione. Aiuta
molto sapere con chi stai lavorando: per Bill Lawrence ho
collaborato sia a Ted Lasso che a Shrinking, so bene che tipo di
tono vuole dalle mie musiche. Nel caso di questa serie
ho cominciato a
scrivere la partitura mentre leggevo i copioni, avevo un’idea
piuttosto precisa di cosa avrei avuto bisogno.
Mi fa piacere abbia
citato anche Shrinking perché proprio come Ted Lasso si tratta di
una serie comica la quale racconta molti temi che invece non lo
sono affatto. Come lavora nel cercare questo equilibrio tra
leggerezza e dramma?
È una bella sfida. In
Shrinking ad esempio nei primi episodi in particolare si affronta
addirittura l’elaborazione del lutto. Il problema sta nel non
sottolineare in maniera troppo forte quello che succede, bisogna
trovare la leggerezza senza scadere nella superficialità. Bisogna
capire la natura profonda del personaggio. Il nocciolo di Ted Lasso
consiste nella sua onestà, nella sua natura buona, vede sempre il
meglio negli altri. Una volta che hai presente chi è il personaggio
per cui stai scrivendo la musica, tutto diventa più facile.
Intervista a Tom Howe,
compositore della colonna sonora di Ted Lasso
Nello show ci sono poi
episodi folli come quello nella seconda stagione che racconta la
scorribanda notturna di Coach Beard. Come affronta variazioni del
genere?
É il bello di avere uno
show amato dal pubblico, puoi prenderti delle licenze come quella
che ha citato. Se fosse stata la terza puntata della prima stagione
non avrebbe funzionato allo stesso modo. La notte di Beard o
l’episodio di Natale sono degli standalone, bisogna cambiare
completamente approccio. Il sesto episodio della terza stagione,
quello ambientato ad Amsterdam, necessitava ad esempio di temi
vicini alla rom-com al fine di accentuare il tono della storia di
Rebecca e dell’uomo affascinante che incontra nel canale. Mi sono
potuto prendere delle licenze, ho adoperato momenti musicali che si
rifanno alle orchestre vecchio stile. Tornando alla puntata di
Beard, bisogna anche considerare che è un episodio totalmente
notturno, quindi ha un look diverso. Ted Lasso è uno show quasi
esclusivamente diurno, mentre in quel caso ho potuto flirtare con
echi del noir.
Quali sono state le
sue ispirazioni principali quando ha iniziato a pensare come
musicare Ted Lasso?
I compositori che amo più
di tutti gli altri sono John Williams ed Ennio Morricone. Ho
quattro figli, ho portato due di loro a vedere il Superman di
Richard Donner che è tornato in sala per il suo quarantacinquesimo
anniversario. È l’esempio perfetto di partitura che si accorda con
lo stile del film. Ci sono addirittura musiche elettroniche
all’inizio, qualcosa di sorprendente per Williams. Poi quando
arriviamo a Smallville la colonna sonora riproduce la semplicità
della vita del Midwest, da dove proviene anche Ted Lasso. Morricone
era un altro maestro nel cambiare la partitura seconda di dove la storia
veniva ambientata.
Ultima domanda: Sono
rimasto molto sorpreso nel trovare Prisencolinensinainciusol nel
terzo episodio di questa stagione. Come avete selezionato la
canzone di Adriano Celentano?
Abbiamo dei fantastici
consulenti musicali nella serie e lo stesso Jason Sudeikis ha una conoscenza
incredibile. Quando nella seconda stagione abbiamo inserito una
canzone contenuta nella colonna sonora di Magnolia
di Paul Thomas Anderson, Jason ha riconosciuto
immediatamente che non si trattava della registrazione inserita nel
film e ha preteso quella originale. La scelta delle canzoni è molto
precisa, sappiamo esattamente cosa serve per un determinato momento
dello show. Il pezzo è inserito in un momento molto lungo, è
perfetto per l’energia che trasmette alle immagini. Ha
rappresentato una scelta innovativa, qualcosa che certamente non
trovi o ascolti in altre serie TV.
“Un’avventura corale vissuta
attraverso la crescita di un ragazzo e i passaggi naturali che
questa comporta. Un coming of age contemporaneo e fuori dal comune,
in cui sono quasi più gli adulti a cercare, e trovare, una guida
nei ragazzi”. Basterebbe questo breve scampolo. Poche parole,
estrapolate dalle note di regia del film. Sarebbero sufficienti a
cogliere l’essenza dell’esordio
cinematografico di Emilia Mazzacurati, figlia
di Carlo. Basterebbero, ma Billy merita qualcosa
in più. Perché non di rado ci si accosta alle prime volte con
diffidenza, con preconcetto; lasciando che la paura
dell’inesperienza di un nuovo sguardo si sostituisca alla curiosità
si svelarne le vedute. E Dimenticando che, non di rado, emergono
prodotti, opere o anche solo intuizioni di fronte alla cui
leggerezza, timori e pregiudizi, semplicemente, svaniscono.
Billy: la trama
La prima volta di Emilia
Mazzacurati ci trasporta presso una tranquilla cittadina
di provincia. Ci trasporta da Billy. Il ragazzo (Matteo
Oscar Giuggioli), abbandonato dal padre quando era ancora
piccolo, è un ex bambino prodigio e inventore di un podcast
musicale di successo. Ora, a diciannove anni, vive con la madre
Regina (una eccentrica Carla Signoris) e trascorre
buona parte del suo tempo in una roulotte, a giocare con Roberto (8
anni) ed altri bambini della città. Billy soffre da sempre di
attacchi di panico, è segretamente innamorato della vicina di casa
Lena (Benedetta Gris), sorella di Roberto, e non
sa che fare della sua vita.
L’arrivo nel quartiere di Zippo
(Alessandro
Gassmann), un tempo rocker di grande fama scappato nel
bel mezzo di un concerto ed eclissatosi dalla scena, cambia però le
carte in tavola. L’incontro con Billy smuove qualcosa; e tra fughe,
chiacchierate e lunghi silenzi si delineano per i due nuove strade,
nuovi sbocchi; in un andirivieni di bizzarri personaggi a cavallo
tra passato, presente e timore per il futuro.
Terra di frontiera
Emilia Mazzacurati
torna in “provincia”, in quei grovigli semi sconosciuti di vie che
a lungo hanno accompagnato il
percorso cinematografico del padre. A incorniciare il suo
racconto d’esordio è una cittadina del nord, non luogo (quasi)
senza tempo, scandito solo dal silenzioso susseguirsi delle fasi
lunari. Una terra di frontiera dalle sfumature western (il
soprannome del protagonista è Billy the Kid), segnata da una sua
pacifica ritmicità e abitata da caratteristici figuri – uno su
tutti Massimo (Giuseppe
Battiston), timido pompiere innamorato di Regina che
vive in una casa-barca ormeggiata sul fiume per fare fronte al
pericolo incendi.
L’inaspettata intrusione di Zippo,
in questo senso, è allora per certi versi assimilabile alla venuta
del cowboy, dello straniero senza nome, giunto da lontano nel tempo
e nello spazio. Un selvaggio
Ethan Edwars, un oscuro Django, qui localmente e brutalmente
rivisitati nello spaesamento esistenziale di un Alessandro Gassmann che è fallito tra i
falliti, dimenticato uomo di mezza età con pochi sogni e troppi
rimpianti.
Billy: un racconto di formazione
“sui generis”
Quella dipinta dalla regista
è una città isolata, “figlia d’arte” colma di padri senza
figli e figli senza padri. Ma il legame generazionale tra i
Mazzacurati non è questione esclusivamente
geografica (o sarebbe meglio dire scenografica?). A connettere
padre e figlia è infatti il cuore pulsante del film, la sua anima
coming of age, le sue (a)tipiche dinamiche di
“formazione”. Dinamiche a onor del vero trasversali nella storia
del cinema che qui, oltre a farsi memoria quasi scontata del lavoro
paterno (L’estate di Davide, 1998), avvicinano il
film della Mazzacurati alle atmosfere di un altro esordio, quelle
dell’indipendente How to be di Oliver
Irving (2008).
Se il disorientamento adolescenziale
di Davide e Art (un giovanissimo Robert Pattinson) rappresentano però il focus
accentratore dei rispettivi racconti, la narrazione di
Billy tenta una via leggermente diversa; facendo
perno sulla vicenda di vita del ragazzo per delineare un esistere
confusionario che è proprio dell’intera comunità che lo circonda. E
tracciando i confini di una provinciale Isola che non
c’è popolata di bimbi – più o meno cresciuti – sperduti.
Stupore e leggerezza
È forse in questo impeto, in questo
coraggioso osare che Emilia Mazzacurati smarrisce
alcuni punti di riferimento. E la sua “fiaba”, come del resto i
personaggi della stessa, vaga a tratti scombussolata, faticando a
gestire l’agognata coralità e non riuscendo a trovare un vero e
proprio equilibrio coerente nella gestione dei suoi molti
interpreti.
Rimane però un buon sapore, una
curiosità sincera; il desiderio di scoprire, al di là
dell’inesperienza, quali scorci sedurranno in futuro lo sguardo
della regista e su quali strade Mazzacurati
condurrà la propria macchina (da presa). Con la speranza, non così
remota, di ritrovarci presto a riabbracciare la leggerezza e lo
stupore di Billy. Lo stupore del bambino e del
ragazzo, lo stupore dell’adulto che ancora non sa cosa lo attende
lungo il cammino.
Dopo il primo annuncio dello
scorso febbraio, arriva da Collider un nuovo aggiornamento dal
remake
in live action di
Dragon Trainer in produzione presso
Universal/DreamWorks. Mason Thames di
The Black Phone e la star emergente di The
Lastof UsNico Parker
sono stati scelti per interpretare le versioni in carne e ossa di
Hiccup e Astrid.
Il nome di Parker è diventato noto
dopo che l’attrice ha interpretato Sarah, figlia di Joel
(Pedro Pascal), nell’episodio pilota e
nell’episodio 6 di The Last of Us. L’avevamo vista
già in Westworld, in cui interpreta la figlia del
personaggio di Thandiwe Newton.
Mason Thames dovrà
sforzare al massimo le sue doti di immaginazione, dal momento che
sarà colui che interagirà di più con Sdentato, la Furia Buia
protagonista del film, che sarà ovviamente realizzato in CGI.
Nella storia, Hiccup è il figlio di
un potente vichingo che è riluttante a seguire le orme di suo padre
e diventare un uccisore di draghi. Il compito diventa ancora più
difficile quando riesce a fare amicizia con un drago che dovrebbe
essere la più pericolosa di tutte le creature.
Parker, d’altra parte, si divertirà
nei panni di un’intelligente intenditrice di draghi, determinata a
superare le sue lezioni di uccisione di draghi. Se l’adattamento
live-action sarà fedele al film d’animazione, l’attrice sarà
coinvolta in fantastiche scene d’azione poiché Astrid è di solito
quella che prende le redini quando si tratta di addomesticare il
drago. Dal momento che la rappresentazione femminile si è evoluta
nel decennio dall’uscita del film d’animazione, possiamo anche
aspettarci che il nuovo Dragon
Trainer non permetta al personaggio di Parker di
essere limitato al tropo di “interesse amoroso”, cosa che già il
film originale sovvertiva.
Questo film sarà basato sul primo
film d’animazione e, in caso di successo, le altre puntate verranno
adattate e, data la fedele fanbase del franchise, è probabile che
questo accada. Insieme, i tre film di Dragon
Trainer hanno accumulato più di 1,6 miliardi di dollari,
ottenuto quattro nomination all’Oscar e un Golden Globe per il
secondo capitolo. Il film dovrebbe arrivare in sala il 14
marzo 2025.
Il finale
della serie Succession è
andato in onda durante il fine settimana, e per celebrare la serie,
le star Brian
Cox e Sarah Snook hanno
rivolto i loro pensieri e postato delle riflessioni sui social
media per ripensare al tempo
trascorso nella serie. In un post su Instagram, Brian Cox (che ha interpretato Logan
Roy nella serie) ha elogiato lo spettacolo, definendolo
“la più grande esperienza lavorativa di sempre“.
Cox ha continuato
dicendo che l’armonia tra la troupe e il cast è stata
“davvero sorprendente“.
“Era sulla buona strada per
diventare una grande serie, ma l’amore e l’impegno della troupe,
del cast e degli sceneggiatori l’hanno resa memorabile“, si
legge nel messaggio di Cox. “Vorrei ringraziare tutti noi
che abbiamo lavorato e creato questo spettacolo dal profondo del
mio cuore. Sempre tuo Brian Cox”. Anche Snook,
che interpretava Siobhan “Shiv” Roy, ha pubblicato su Instagram per
riflettere sul suo tempo nella serie. Snook ha detto che sarebbe
stato difficile esprimere ciò che lo spettacolo significava per
lei, prima di notare quanto fosse orgogliosa della “stagione di
duro lavoro di tutti”.
“È difficile esprimere ciò che
questo spettacolo ha significato per me. I posti in
cui devo andare, l’immenso talento con cui ho avuto modo di
lavorare… mi spezza il cuore che sia tutto finito“, ha detto
Snook. “Ma il mio cuore doveva essere così pieno di tutti
i ricordi, i bei momenti, le sfide e i trionfi, per potersi
spezzare del tutto… quindi questo mi rende
grato. Avere avuto la fortuna di unirsi a questa
folle avventura di uno spettacolo sarà un punto culminante della
carriera, che senza dubbio sarà difficile da
superare. Sono così, così orgoglioso e umiliato dal
duro lavoro di tutti, stagione dopo stagione: tutti abbiamo alzato
l’asticella l’uno per l’altro, poi l’abbiamo superato ed eccelso,
in ogni reparto. Le amicizie, le sceneggiature, i luoghi,
le battute, le prime mattine, i cambiamenti dell’ultimo minuto,
tutti gli alti e bassi: mi mancherà tutto“, ha continuato
Snook. “Le persone di questo spettacolo sono un gruppo di
talento e sono orgoglioso di aver lavorato al loro fianco, sono le
persone che mi mancheranno di più. Ho appena visto l’episodio
finale dell’ultima stagione di qualcosa che ha cambiato la mia
vita. E ora, la mia vita è cambiata di nuovo. Grazie per
tutto l’amore e il supporto”.
Una vicenda kafkiana è quel tipo
situazione paradossale e in genere angosciante, che viene accettata
come status quo, implicando l’impossibilità di qualunque
reazione tanto sul piano pratico quanto su quello psicologico. Tale
meccanismo si ritrova alla base di tanti film, che giocano proprio
con l’apparente illogicità di alcune vicende da cui sembra non
poterci essere via di fuga. Un film che recentemente ha proposto a
partire da tali basi un racconto thriller con elementi di da
spy movie è Beckett, diretto nel
2021 dall’italiano Ferdinando Cito
Filomarino, qui al suo secondo lungometraggio nonché
il primo girato in lingua inglese.
Partendo da una propria idea
originale, il regista ha infatti sviluppato una storia che,
svolgendosi in mezzo a degli sconvolgimenti politici in Grecia, dà
vita ad una forsennata caccia all’uomo durante la quale continuano
ad emergere realtà impensabili. Un’opera di genere dunque che sa
come intrattenere, stupire e sollevare riflessioni. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e alla spiegazione del
finale. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La trama e il cast di Beckett
In Beckett si racconta la
storia di un turista americano che durante una vacanza in Grecia
con la moglie April rimane coinvolto in un
grave incidente. Beckett, questo il nome del
turista, non immagina che questo sinistro diverrà per lui un vero
incubo, perché da questo momento in poi si ritrova nel mirino di
una vera e propria caccia all’uomo. L’unica cosa che può fare è
fuggire per cercare di sopravvivere e tentare di raggiungere
l’ambasciata americana, sita nella parte opposta del paese. Mentre
la tensione sale e i disordini politici aumentano, Beckett si
ritrova sempre più al centro di fitta una rete di cospirazioni.,
dalla quale sembra impossibilitato a uscire.
Ad interpretare il protagonista,
Beckett, vi è l’attore John David
Washington, divenuto celebre grazie al film
BlackKklansman e poi con
Tenet e Malcolm & Marie.
L’attore Boyd Holbrook
interpreta Stephen Tynan, impiegato dell’ambasciata americana ad
Atene, mentre la premio Oscar Alicia Vikander
è April, moglie di Beckett. L’attrice Vicky
Krieps, nota per il film Il filo nascosto, interpreta Lena, un’attivista
politica tedesca in Grecia. È poi presente l’attore Michael
Stuhlbarg nel ruolo del padri di April, mentre
Panos Koronis ricopre il ruolo dell’agente
Xenakis, un ufficiale di polizia greco corrotto e Lena
Kitsopoulou quello di una donna che lavora con Xenakis per
dare la caccia a Beckett.
Beckett: la spiegazione del finale
Beckett – un nome che non può che
far pensare a quello del drammaturgo premio Nobel Samuel
Beckett, celebre per il suo Teatro dell’Assurdo
(come assurda è la situazione in cui il protagonista del film si
caccia) – si scopre dunque essere finito suo malgrado al centro di
un incubo kafkiano, dal quale non sembra esserci scampo né
possibilità di sapere di cosa realmente egli è accusato. Beckett,
dunque, è l’uomo comune che diventa vittima di una più grande
cospirazione politica. Alla fine del film, infatti, egli è ormai un
eroe tragico, la cui colpa è stata quella di trovarsi nel posto
sbagliato al momento sbagliato. Nel corso della storia si viene
infatti a sapere che le persone che inseguono Beckett sono le
stesse persone che inseguono Karras, il candidato della sinistra
alle elezioni, di cui hanno rapito il nipote.
Quando Beckett scopre che il
rapimento del bambino è politicamente motivato, chiede allora a due
attiviste di essere portato ad Atene dove può fornire informazioni
sul ragazzo scomparso, da lui casualmente incontrato durante
l’incidente. Durante il viaggio, l’auto viene però fermata a un
controllo della polizia, quindi Beckett si ritira e prende un
treno. Riesce così a raggiungere l’ambasciata americana ad Atene,
ma viene fermato all’ultimo minuto da un agente, Steven Tynan. Si
scopre a quel punto che il politico liberale è stato ucciso, e il
ragazzo rimane nelle mani degli estremisti di estrema destra.
Mentre fino ad allora si è creduto che il rapimento fosse
politicamente motivato, si scopre infine che il politico era
profondamente indebitato.
Beckett era dunque solo un capro
espiatorio. Era stato pianificato di incolpare lui del rapimento
per coprire ciò che stava realmente accadendo. Motivato
dall’ingiustizia che si sta perpetrando, Beckett si lancia in
modalità eroe, riuscendo infine a trovare e salvare il bambino.
Riesce così a riportare equilibrio in quella vicenda e riabilitare
la propria persona, venendo dunque lasciato libero di andare dalle
autorità. Il finale ha però un che di profondamente amaro in quanto
Beckett, guardandosi il palmo, nota un cuore che April aveva
disegnato sulla sua mano prima dell’incidente. L’uomo ha dunque
finalmente il tempo di riflettere sull’incidente, sulla perdita
della donna amata e sul fatto che sarebbe dovuto morire lui invece
di lei.
Tuttavia, Beckett ha anche
guadagnato la consapevolezza che può continuare a vivere senza
April. Essendo sopravvissuto a un evento molto più grande di lui,
ha ora trovato un significato nell’essere sopravvissuto
all’incidente. Sebbene convinto che sarebbe dovuto morire lui,
uscendone indenne Beckett è stato in grado di cogliere l’occasione
per salvare qualcun altro. Se fosse morto, probabilmente sarebbe
morto anche il bambino rapito. Dopo essere riuscito in ciò, capisce
che la sua vita può ancora avere uno scopo. Anche se sarà per
sempre sconvolto per la perdita di April, vedere il cuore dal
lei disegnato sul suo palmo, gli permette di sviluppare la
convinzione che, in un modo o nell’altro, lei sarà sempre con
lui.
Il trailer di Beckett e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Beckett grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di
Netflix e Rai Play. Per vederlo,
una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare
il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà
così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
martedì 30 maggio alle ore 21:20
sul canale Rai 4.
Dopo la
prima fotoAmazon Studios ha pubblicato il
primo teaser trailer di Citadel: Diana, il
suo imminente spin-off italiano della serie thriller di spionaggio
con protagonisti da
Richard Madden e
Priyanka Chopra Jonas, con la prima stagione che ha
appena debuttato su Prime
Video.
Il video offre un assaggio delle
sequenze ricche di azione che il protagonista Matilda De Angelis dovrà affrontare nello
spin-off. Il prossimo capitolo della serie Spyverse di Amazon
è prevista per il debutto nel 2024.
Il finale della prima stagione di
Citadel, con
Richard Madden e
Priyanka Chopra Jonas, è disponibile da oggi su
Prime Video. La prima serie nello
Spyverse del franchise globale conclude la sua prima
stagione con grandi colpi di scena e rivelazioni avvincenti, con
gli agenti di Citadel che scoprono l’identità della talpa che ha
fatto cadere l’agenzia nelle mani della fazione rivale Manticore. I
tradimenti saranno svelati e le domande troveranno risposta, mentre
le conseguenze del finale si ripercuoteranno attraverso tutto
lo Spyverse. Dopo l’episodio finale, un teaser di
Citadel: Diana svela un entusiasmante assaggio di ciò che
arriverà con l’espandersi dello Spyverse di
Citadel in questo nuovo capitolo.
Citadel:
Diana è stata creata, prodotta e girata in Italia, e
le riprese sono terminate all’inizio di quest’anno. La serie è
prodotta da Cattleya (ZeroZeroZero)
– parte di ITV Studios- e ha per showrunner ed
executive producer Gina Gardini, con Riccardo Tozzi, Marco Chimenz
e Giovanni Stabilini anch’essi nel ruolo di executive producer,
mentre Emanuele Savoini è co-executive producer.Anthony Russo, Joe Russo, Mike Larocca, Angela
Russo-Ostot, Scott Nemes di AGBO e David Weil (Hunters)
sono executive producer di Citadel: Diana e di tutte le
serie nell’universo globale di Citadel. Midnight Radio è
executive producer di Citadel: Diana e tutte le serie
nell’universo globale di Citadel.
Citadel:
Diana è diretta da Arnaldo Catinari
e sviluppata da Alessandro Fabbri, che ricopre
anche il ruolo di head writer, ed ha scritto la
serie con Ilaria Bernardini, Laura Colella, Gianluca Bernardini e
Giordana Mari. Come già annunciato, nel cast al fianco di
Matilda De Angelis ci sono anche Lorenzo
Cervasio, Maurizio Lombardi, Julia Piaton, Thekla Reuten, Daniele
Paoloni, Bernhard Schütz e Filippo Nigro. Tutti gli
episodi della prima stagione della serie evento Citadel
sono ora disponibili in streaming su Prime Video.
Citadel
Otto anni fa, Citadel è caduta.
L’agenzia indipendente di spionaggio internazionale – nata con lo
scopo di difendere la sicurezza di tutte le persone – è stata
distrutta dagli agenti di Manticore, una potente associazione che
nell’ombra manipola il mondo. Con la caduta di Citadel, tutti
i ricordi degli agenti scelti Mason Kane (Richard Madden) e Nadia
Sinh (Priyanka Chopra Jonas) sono stati cancellati, ma loro sono
riusciti miracolosamente a salvarsi. Da allora sono rimasti
nascosti, costruendosi una nuova vita con nuove identità, entrambi
ignari del proprio passato. Fino alla notte in cui Mason viene
rintracciato dal suo ex collega di Citadel, Bernard Orlick (Stanley
Tucci), che ha disperatamente bisogno del suo aiuto per impedire a
Manticore di stabilire un nuovo ordine mondiale. Mason si mette
alla ricerca della sua ex collega Nadia, e le due spie
intraprendono una missione che li porta in giro per il mondo nel
tentativo di fermare Manticore, questo mentre devono fare i conti
con una relazione costruita su segreti, bugie e un amore pericoloso
ma senza tempo.
Da Amazon Studios e AGBO dei
Fratelli Russo, Citadel ha come executive producer
Anthony Russo, Joe Russo, Mike Larocca, Angela Russo-Otstot e Scott
Nemes per AGBO, con lo showrunner ed executive producer David Weil.
Josh Appelbaum, André Nemec, Jeff Pinkner e Scott Rosenberg sono
executive producer per Midnight Radio. Nel ruolo di executive
producer ci sono anche Newton Thomas Sigel e Patrick Moran.