Home Blog Pagina 1018

Imogen Poots: 10 cose che non sai sull’attrice

imogen-poots-film

L’attrice britannica Imogen Poots è divenuta celebre per il ruolo di Tammy nel film 28 settimane dopo, per poi costruirsi una carriera tra film mainstream e progetti più piccoli. Sia nell’uno che nell’altro caso, la Poots ha più volte dato dimostrazione di sapersi adattare a ruoli e contesti diversi grazie ad una versatilità che è negli anni divenuta il suo punto forte.

Ecco 10 cose che non sai su Imogen Poots.

Imogen Poots: i suoi film

1. Ha recitato in numerosi lungometraggi di successo. Il debutto cinematografico dell’attrice avviene nel 2006 con il film V per Vendetta, per poi ottenere maggiore celebrità recitato in 28 settimane dopo (2007). Nel 2008 recita invece in Me and Orson Welles, per poi apparire in Cracks (2009), Solitary Man (2009), I segreti della mente (2010), Jane Eyre (2011), Fright Night – Ill vampiro della porta accanto (2011), Una fragile armonia (2012), Need for Speed (2014), Non buttiamoci giù (2014), Jimi: All Is by My Side (2014), Tutto può accadere a Broadway (2014), Knight of Cups (2015), I Kill Giants (2017), Vivarium (2019) e Black Christmas (2019).

2. Ha recitato anche in televisione. Nell’arco della sua carriera l’attrice ha preso parte a diverse serie TV, tra cui Casualty (2004), Bouquet of Barbed Wire (2010) e Roadies (2016). Ha inoltre recitato nei film per la TV Miss Austen Regrets (2008) e Christopher and His Kind (2010).

Imogen Poots ha un fidanzato

3. È impegnata in una relazione sentimentale. L’attrice ha confermato di avere una relazione, dal maggio del 2018 con l’attore James Norton, celebre per il suo ruolo nella serie Happy Valley (2014).

imogen-poots-instagram

Imogen Poots non è su Instagram

4. Non ha un profilo personale. L’attrice ha confermato di non avere un proprio profilo sul social network Instagram, preferendo tenere la sua vita privata lontana dai riflettori. Esistono tuttavia alcune fan page dedicate all’attrice, dove è possibile trovare numerose sue foto e notizie dai suoi futuri progetti da interprete.

Imogen Poots in V per Vendetta

5. Ha recitato nel film con Natalie Portman. L’attrice compare in un piccolo ruolo nel film V per Vendetta, interpretando la giovane Valerie all’interno di un flashback. La versione adulta del personaggio è invece interpretata dall’attrice Natasha Wightman.

Imogen Poots in 28 settimane dopo

6. Ha recitato nel sequel del film horror. 28 settimana dopo è il sequel del film 28 giorni dopo, diretto dal regista Danny Boyle. In questo secondo capitolo, l’attrice interpreta il personaggio di Tammy, la quale insieme a suo fratello dovrà scongiurare una nuova diffusione del virus che trasforma in zombie gli esseri umani.

Imogen Poots e le GIF

7. Sono celebri le GIF dedicate all’attrice. Grazie ai suoi numerosi e variegati ruoli, l’attrice è divenuta protagonista di numerose GIF disponibili sul Web. Molte di queste la ritraggono in particolari momenti della sua carriera, e spesso sono utilizzate come potenziale risposta in una conversazione, sostituendo il messaggio scritto.

imogen-poots-altezza

Imogen Poots è su IMDb

8. Ha una pagina a lei dedicata. Sull’Internet Movie Database (IMDb), è possibile trovare una pagina esclusivamente dedicata all’attrice, dove sono contenute curiosità su di lei ma anche informazioni personali, nonché foto, video, premi e l’intera filmografia, tra cui anche i futuri progetti dell’attrice.

Imogen Poots: il suo 2019

9. È stato un anno ricco di progetti. Nel 2019 l’attrice è apparsa in diversi progetti cinematografici, recitando ad esempio nel film Vivarium accanto all’attore Jesse Eisenberg, ma anche nei film L’arte della difesa personale, Castle in the Grount e Black Christmas.

Imogen Poots età e altezza

10. Imogen Poots è nata a Londra, in Inghilterra, il 3 giugno 1989. L’altezza complessiva dell’attrice è di 164 centimetri.

Fonte: IMDb

 
 

Russell Tovey: 10 cose che non sai sull’attore

L'attore Russell Tovey ha costruito la sua carriera dividendosi tra cinema e televisione, dove è diventato celebre grazie al ruolo di Harry Doyle nella serie Quantico. Ad oggi Tovey si divide tra progetti più indipendenti e altri più mainstream, in cerca del ruolo che possa consacrarne il talento e la popolarità. Ecco 10 cose che non sai su Russell Tovey. Russell Tovey: i suoi film 1. Ha recitato in diversi lungometraggi. L'attore debutta al cinema nel 2001 con il film I vestiti nuovi dell'imperatore, per poi recitare in The History Boys (2006), Words of the Blitz (2010), Grabbers (2012), Effie Gray - Storia di uno scandalo (2014), Muppets 2 - Ricercati (2014), Pride (2014), The Lady in the Van (2015), The Pass (2016), Mindhorn (2016) e L'inganno perfetto (2019), dove recita accanto agli attori Helen Mirren e Ian McKellen. 2. È celebre per i suoi ruoli televisivi. L'attore è principalmente noto per aver ricoperto personaggi di rilievo in alcune popolari serie TV. Tra queste si annoverano Poirot (2001-2002), Doctor Who (2007-2010), Being Human (2009-2012), Sherlock (2012), Him & Her (2010-2013), Looking (2014-2015), Quantico (2016-2018), The Flash (2017), Legends of Tomorrow (2017) e Years and Years (2019-in corso). Russell Tovey è su Instagram 3. Ha un account personale. L'attore è presente sul social network Instagram con un proprio profilo, seguito da 638 mila persone. All'interno di questo l'attore è solito condividere fotografie scattate in momenti di svago, ma anche numerose immagini promozionali dei suoi progetti da interprete. Russell Tovey e Steve Brockman 4. Ha una relazione sentimentale. Apertamente gay, l'attore ha intrapreso una storia all'inizio del 2018 con Steve Brockman, ex giocatore di rugby. I due si erano poi separati sul finire del 2018, ma sono tornati insieme pochi mesi dopo, attestando la cosa con una foto rilasciata sui rispettivi profili Instagram. Russell Tovey in The Pass 5. È stato protagonista del film. Nel 2016 l'attore è il protagonista nel ruolo di Jason del film The Pass, il quale tratta il tema dell'omosessualità nel mondo del calcio. L'attore ha dichiarato di essere molto fiero del film, che porta alla luce un argomento spesso taciuto ma reale. 6. Aveva già ricoperto il ruolo in precedenza. Il film è basato sull'omonima opera teatrale di John Donnelly, e Tovey aveva già ricoperto il ruolo di Jason proprio a teatro, nel 2014. Russell Tovey in Quantico 7. Non sapeva se sarebbe tornato nella serie. Nella serie Quantico, l'attore ricopre il ruolo di Harry Doyle, con il quale è diventato celebre. Dopo essere stata rinnovata per una terza stagione, l'attore si era detto incerto riguardo il suo ritorno o meno. Fortunatamente Tovey e la produzione hanno raggiunto un nuovo accordo, permettendo all'interprete di continuare a far parte del cast principale. Russell Tovey in Legends of Tomorrow 8. Ha interpretato un supereroe gay. L'attore è apparso nella serie Legends of Tomorrow ricoprendo il ruolo di The Ray, supereroe che ha acquisito i suoi poteri dopo essere stato esposto ad una bomba. I produttori hanno inoltre confermato che il suo personaggio sarà dichiaratamente omosessuale. Russell Tovey in Sherlock 9. Ha recitato nella serie con Benedict Cumberbatch. L'attore è stato guest star in un episodio della serie Sherlock, precisamente in quello intitolato Il Mastino di Baskerville, dove ha ricoperto il ruolo di Henry Knight. Russell Tovey età e altezza 10. Russell Tovey è nato nell'Essex, Inghilterra, il 14 novembre 1981. L'altezza complessiva dell'attore è di 177 centimetri.

L’attore Russell Tovey ha costruito la sua carriera dividendosi tra cinema e televisione, dove è diventato celebre grazie al ruolo di Harry Doyle nella serie Quantico. Ad oggi Tovey si divide tra progetti più indipendenti e altri più mainstream, in cerca del ruolo che possa consacrarne il talento e la popolarità.

Ecco 10 cose che non sai su Russell Tovey.

Russell Tovey: i suoi film

1. Ha recitato in diversi lungometraggi. L’attore debutta al cinema nel 2001 con il film I vestiti nuovi dell’imperatore, per poi recitare in The History Boys (2006), Words of the Blitz (2010), Grabbers (2012), Effie Gray – Storia di uno scandalo (2014), Muppets 2 – Ricercati (2014), Pride (2014), The Lady in the Van (2015), The Pass (2016), Mindhorn (2016) e L’inganno perfetto (2019), dove recita accanto agli attori Helen Mirren e Ian McKellen.

2. È celebre per i suoi ruoli televisivi. L’attore è principalmente noto per aver ricoperto personaggi di rilievo in alcune popolari serie TV. Tra queste si annoverano Poirot (2001-2002), Doctor Who (2007-2010), Being Human (2009-2012), Sherlock (2012), Him & Her (2010-2013), Looking (2014-2015), Quantico (2016-2018), The Flash (2017), Legends of Tomorrow (2017) e Years and Years (2019-in corso).

russell-tovey-instagram

Russell Tovey è su Instagram

3. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un proprio profilo, seguito da 638 mila persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere fotografie scattate in momenti di svago, ma anche numerose immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.

Russell Tovey e Steve Brockman

4. Ha una relazione sentimentale. Apertamente gay, l’attore ha intrapreso una storia all’inizio del 2018 con Steve Brockman, ex giocatore di rugby. I due si erano poi separati sul finire del 2018, ma sono tornati insieme pochi mesi dopo, attestando la cosa con una foto rilasciata sui rispettivi profili Instagram.

Russell Tovey in The Pass

5. È stato protagonista del film. Nel 2016 l’attore è il protagonista nel ruolo di Jason del film The Pass, il quale tratta il tema dell’omosessualità nel mondo del calcio. L’attore ha dichiarato di essere molto fiero del film, che porta alla luce un argomento spesso taciuto ma reale.

6. Aveva già ricoperto il ruolo in precedenza. Il film è basato sull’omonima opera teatrale di John Donnelly, e Tovey aveva già ricoperto il ruolo di Jason proprio a teatro, nel 2014.

Russell Tovey in Quantico

7. Non sapeva se sarebbe tornato nella serie. Nella serie Quantico, l’attore ricopre il ruolo di Harry Doyle, con il quale è diventato celebre. Dopo essere stata rinnovata per una terza stagione, l’attore si era detto incerto riguardo il suo ritorno o meno. Fortunatamente Tovey e la produzione hanno raggiunto un nuovo accordo, permettendo all’interprete di continuare a far parte del cast principale.

russell-tovey-the-pass

Russell Tovey in Legends of Tomorrow

8. Ha interpretato un supereroe gay. L’attore è apparso nella serie Legends of Tomorrow ricoprendo il ruolo di The Ray, supereroe che ha acquisito i suoi poteri dopo essere stato esposto ad una bomba. I produttori hanno inoltre confermato che il suo personaggio sarà dichiaratamente omosessuale.

Russell Tovey in Sherlock

9. Ha recitato nella serie con Benedict Cumberbatch. L’attore è stato guest star in un episodio della serie Sherlock, precisamente in quello intitolato Il Mastino di Baskerville, dove ha ricoperto il ruolo di Henry Knight.

Russell Tovey età e altezza

10. Russell Tovey è nato nell’Essex, Inghilterra, il 14 novembre 1981. L’altezza complessiva dell’attore è di 177 centimetri.

Fonte: IMDb

 
 

Kristen Wiig: 10 cose che non sai sull’attrice

kristen-wiig-film

Tra le più popolari e apprezzate attrici comiche dell’attuale panorama statunitense, Kristen Wiig si è negli anni affermata grazie ai suoi ruoli in popolari film e grazie alle sue interpretazioni nello show satirico Saturday Night Live. La Wiig si è inoltre affermata inoltre come sceneggiatrice e doppiatrice, attività che hanno contribuito a mostrare le sue numerose abilità, e la versatilità è proprio la sua dote più apprezzata.

Ecco 10 cose che non sai di Kristen Wiig.

Kristen Wiig: la sua filmografia

1. Ha recitato in popolari commedie. L’attrice debutta al cinema nel 2006 con il film Mi sono perso il Natale, e recita poi nelle popolari commedie Molto incinta (2007) e Walk Hard – La storia di Dewey Cox (2007). Acquista poi magior notorietà recitando in Non mi scaricare (2008), Ghost Town (2008), Adventureland (2009), Notte folle a Manhattan (2010), e si consacra con il suo ruolo in Le amiche della sposa (2011). Successivamente è tra le protagoniste dei film Anchorman 2 – Fotti la notizia (2013), I sogni segreti di Walter Mitty (2013), Diario di una teenager (2015), Sopravvissuto – The Martian (2015), Zoolander 2 (2016), Ghostbuster (2016), Masterminds – I geni della truffa (2016), Madre! (2017), Downsizing – Vivere alla grande (2017) e Che fine ha fatto Bernadette? (2019).

2. È celebre per la sua partecipazione al Saturday Night Live. L’attrice è apparsa anche in televisione, divenendo celebre per la sua partecipazione al Saturday Night Live, dove fa parte del cast principale dal 2005 al 2014. Successivamente recita ancora in televisione nelle serie 30 Rock (2007), Bored to Death – Investigatore per noia (2009-2010), The Spoils of Babylon (2014) e The Last Man on Earth (2017).

3. Si è affermata anche come doppiatrice. L’attrice esordisce al doppiaggio nel 2009 con L’era glaciale 3 – L’alba dei dinosauri, per poi prestare la sua voce anche al personaggio Testa Bruta dei film d’animazione Dragon Trainer (2010), Dragon Trainer 2 (2014) e Dragon Trainer – Il mondo nascosto (2019). Sua è anche la voce della signorina Hattie in Cattivissimo me (2010), Cattivissimo me 2 (2013), e Cattivissimo me 3 (2017).

kristen-wiig-saturday-night-live

Kristen Wiig non è su Instagram

4. Non ha un account sul celebre social network. L’attrice ha dichiarato di non possedere un proprio profilo Instagram, con l’obiettivo di tenere la sua vita privata lontano dai riflettori che un social come questo inevitabilmente attira. Esistono tuttavia diverse fan page dedicate all’attrice, dove è possibile trovare sue numerose foto e gli ultimi aggiornamenti circa i suoi progetti da interprete.

Kristen Wiig in Saturday Night Live

5. Ha dato vita a numerosi personaggi comici. L’attrice ha debuttato al Saturday Night Live nel 2005, divenendo membro effettivo del cast l’anno successivo. Qui l’attrice ha dato vita ad una serie di personaggi comici, tra cui i più celebri sono la nevrotica Penelope, la maliziosa studentessa Gilly e altri ancora.

6. Si è specializzata nelle imitazioni. Peculiarità dell’attrice sono anche le imitazioni, e negli anni la Wiig ha dato vita a brillanti performance nei panni di Drew Barrymore, Nancy Pelosi, Jamie Lee Curtis, Lana Del Rey e Madonna.

7. Ha ottenuto numerosi premi. Per il suo lavoro nello show televisivo, l’attrice ha ottenuto quattro candidature agli Emmy Awards come miglior attrice non protagonista in una serie comica, rispettivamente negli anni 2009, 2010, 2011 e 2012.

kristen-wiig-altezza

Kristen Wiig è Cheetah

8. Interpreterà la celebre villain. L’attrice è stata scelta per ricoprire il ruolo di Cheetah nel sequel del film Wonder Woman, dove si scontrerà con l’attrice Gal Gadot. Il personaggio è celebre per la sua abilità di trasformarsi in ghepardo grazie ai suoi poteri.

Kristen Wiig: il film per cui è famosa

9. Ha scritto e interpretato una popolare commedia. Nel 2011 l’attrice ha recitato nella commedia Le amiche della sposa, di cui è anche sceneggiatrice e co-produttrice. Nel film l’attrice ricopre il ruolo della protagonista Annie Walker, incaricata di fare da damigella d’onore al matrimonio della sua migliore amica.

Kristen Wiig età e altezza

10. Kristen Wiig è nata a New York, Stati Uniti, il 22 agosto 1973. L’attrice è alta complessivamente 165 centimetri.

Fonte: IMDb

 
 

Joker: i dettagli che nessuno ha notato nel film con Joaquin Phoenix

Joker recensione film

In attesa della conferma ufficiale del sequel (di cui si è discusso nelle ultime settimane), torniamo a parlare di Joker e dei numerosi dettagli nascosti tra le pieghe del film diretto da Todd Phillips e interpretato da Joaquin Phoenix.

Ecco quelli che probabilmente vi sono sfuggiti e che abbiamo notato solo dopo parecchie visioni:

1Thomas Wayne fa parte della mafia?

In linea con il tono noir del suo film, Todd Phillips sembra suggerire che il padre di Bruce, Thomas Wayne, non è un eroe ma un vero affiliato alla mafia, incline alla violenza e pronto a ricorrere ai metodi più crudeli per liberarsi della sua amante (madre del protagonista).

Leggi anche – 10 origin story “vietate” da portare al cinema dopo Joker

Fonte: Screenrant

Successivo

True History of the Kelly Gang: recensione del film

the true history of the kelly gang recensione

Da questa parte del mondo il mito di Ned Kelly non è mai giunto, se non in un film del 2013 con protagonista Heath Ledger nei panni del fuorilegge, ma Justin Kurzel non rinuncia per questo ad adattare, con il suo ultimo film True History of the Kelly Gang, il romanzo di Peter Carey, che si prefigge, appunto, di raccontare la storia vera di Ned, dalla nascita, l’infanzia, la vita difficile, fino alla strada del criminale che intraprese con i membri della sua famiglia allargata.

La storia comincia nella campagna australiana: Ned nasce in una famiglia povera, isolata, miserabile, una famiglia che da subito insegna al bambino la difficoltà della vita, in un universo di frontiera, dove la sopravvivenza è l’unica meta, l’unica aspirazione possibile. Il bambino cresce in fretta, con una madre ossessiva ma che non esita a venderlo, una presenza invadente, costante, fonte di traumi e complessi, eternamente in lotta anche lei con la sua condizione di donna miserabile, rimasta vedova e sola, in un mondo che non fa sconti. Ned imparerà ad avere a che fare con le armi, con il sesso, con le donne e con il potere, ma declinerà tutto secondo la legge della violenza e della sanguigna fratellanza che lo ha visto condividere la vita con uomini disperati almeno quanto lui.

True History of the Kelly Gang, personaggi spezzati

Dopo Macbeth, Kurzel racconta di nuovo di uomini spezzati, vite tormentate, che nel paesaggio in cui vivono trovano una fotografia della loro vita interiore. Per questo True History of the Kelly Gang si colloca in un paesaggio da western moderno, brullo, ostile, senza nessuna mitizzazione della vita, dello scopo, ma solo quella legata ad un uomo e al suo branco che, per un brevissimo periodo, riuscì a tenere accesa una miccia di rivolta nei confronti dei potenti.

Decisamente efficace è la scelta del cast, con George MacKay che, nonostante la faccia pulita, riesce a conferire al suo Ned quell’aura di anti-eroe, di criminale per il quale si fa il tifo. Con lui Nicholas Hoult, in un ruolo insolitamente sgradevole, rispetto alla filmografia dell’attore, Charlie Hunnam, in un ruolo marginale ma formativo per il piccolo Ned, e Russell Crowe, sovrappeso, irriconoscibile, ma incredibilmente carismatico.

True History of the Kelly Gang, un western crudele

La parabola di Ned Kelly è completa e rapida e la scorgiamo dietro a quella true story del titolo, la storia vera che trapela dalle parole dello stesso protagonista, che decide di affidare alla scrittura la sua storia. E mentre da ragazzino violato, diventa un uomo violento, Ned compie davvero il miracolo nel costruirsi un’esistenza a suo modo nobile, eroica, cavalleresca, come si indovina nella scena finale, in cui solo e ferito, affronta la cattura a testa alta, continuando a combattere.

Tuttavia, nel suo ritratto avvincente e solenne, il regista pecca di ambizione e si perde nei tempi lunghi, negli spazi aperti, negli animi tormentati dei suoi protagonisti, preferendo una forma solenne per raccontare una storia greve, sporca e violenta. Forse è un tentativo di riportare Ned Kelly al mito, in quel luogo che per poco tempo ha occupato, anche nella memoria dei suoi connazionali. Certamente, il cinema, come la Storia, non sarà clemente con la Banda di Ned Kelly.

 
 

Freaks Out: nuove foto dal film di Gabriele Mainetti

freaks out foto

Lo chiamavano Jeeg Robot ha senz’altro segnato una svolta importante diventando un film simbolo di un cambiamento cinematografico italiano che negli ultimi anni ha dato frutti nuovi per il nostro mercato, e con Freaks Out, Gabriele Mainetti vuole continuare a percorrere quel sentiero.

Di seguito potete vedere infatti alcuni nuove immagini dal film dalla produzione lunga e costosa, che dovrebbe arrivare in sala nel 2020. Nel cast Aurora Giovinazzo, Claudio Santamaria, Pietro Castellitto, Giancarlo Martini, Giorgio Tirabassi, Max Mazzotta e Franz Rogowski.

Da un soggetto originale di Nicola Guaglianone e una sceneggiatura scritta a quattro mani dallo stesso Guaglianone con Gabriele Mainetti, sarà di nuovo Roma la cornice che accoglierà i protagonisti di questa storia.

A firmare le musiche ancora una volta Michele Braga con Gabriele Mainetti.

Nel cast Aurora Giovinazzo, Claudio Santamaria, Pietro Castellitto, Giancarlo Martini, con la partecipazione di Giorgio Tirabassi, Max Mazzotta, Franz Rogowski. Le riprese si svolgeranno a Roma e in Calabria per 12 settimane.

Freaks out è prodotto da Lucky Red e Goon Films con Rai Cinema, in coproduzione con Gapfinders (Belgio).

Sinossi:

Matilde, Cencio, Fulvio e Mario sono come fratelli quando il dramma della seconda guerra mondiale travolge Roma. Siamo nel ‘43, nel pieno del conflitto, e la città eterna ospita il circo in cui lavorano. Israel, il proprietario e loro padre putativo, scompare nel tentativo di aprire una via di fuga per tutti loro oltre oceano. I nostri quattro protagonisti sono allo sbando. Senza qualcuno che li assista ma, soprattutto, senza il circo, hanno smarrito la loro collocazione sociale e si sentono solo dei fenomeni da baraccone, “a piede libero” in una città in guerra.

 
 

Avengers: Endgame, Katherine Langford parla della scena di Tony e Morgan

avengers: endgame

Tra i contenuti extra di Avengers: Endgame disponibili su Disney + ci sarà anche la scena che vede protagonisti Tony Stark e sua figlia Morgan, ormai cresciuta, nel mondo della gemma dell’anima dopo lo schiocco. Nella clip troveremo Robert Downey Jr. Katherine Langford, la cui versione adulta del personaggio era stata tagliata dal final cut cinematografico, con i due che si confrontano e la ragazza che fronteggia l’anima del padre morto che ancora porta con sé i dubbi per la sua estrema decisione e la paura che possa essere stata la scelta sbagliata.

Dopo mesi di silenzio l’attrice ha potuto commentare la sua assenza durante lo show di Jimmy Fallon con parole di stima per i Marvel Studios e nessun rimpianto:

È una cosa strana perché quando lavori ad un film Marvel sei sempre terrorizzato all’idea di poter rovinare qualcosa…Voglio dire, sono un grande fan dei Marvel Studios e dei fratelli Russo, quindi quando mi hanno contattato per interpretare la figlia di Iron Man, è stato un onore grandissimo. E alla fine la scena non è entrata nel film, ma creativamente ha avuto senso e va benissimo così. Sono contenta di avere il ricordo nella mia testa“.

Sulla sequenza i fratelli Russo hanno spiegato che “inizialmente l’idea era che quando utilizzi la gemma dell’anima, c’è un momento in cui si ha una resa dei conti con qualcosa che è rimasta in sospeso. L’avevamo già visto con Thanos e la sua esperienza con sua figlia in Infinity War, quindi volevamo giocare con quella stessa idea anche con Tony e sua figlia. Il motivo per cui alla fine ci siamo allontanati da quell’idea, dopo aver girato, è che il pubblico non aveva costruito nessun tipo di relazione con Morgan adulta nel film, ma solo con lei bambina. Ci sembrava che non fosse abbastanza potente così come l’avevamo pensata, quindi abbiamo deciso di tagliarla“.

Avengers: Endgame, 10 cose che ancora non sapevate sul film

Un anno dopo la folle corsa agli Oscar di Black Panther (il primo cinecomic della storia ad essere candidato nella categoria Miglior Film capace di conquistare ben tre statuette) Disney e Marvel Studios lanciano ufficialmente la campagna a sostegno di Avengers: Endgame.

Film evento del decennio, è riuscito in un’impresa che sembrava impossibile: ricapitolare un discorso narrativo iniziato nel 2008 da Iron Man riunendo sul grande schermo tutti i personaggi del Marvel Universe. Gli incassi hanno premiato lo studio di Kevin Feige, raggiungendo e superando in cima alla classifica Avatar di James Cameron.

Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris HemsworthMark RuffaloChris EvansScarlett JohanssonBenedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom HollandChadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony MackieSebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Avengers: Endgame, le scene tagliate che troveremo su Disney +

Fonte: The Tonight Show Starring Jimmy Fallon

 
 

Black Panther 2 potrebbe introdurre Dottor Destino nel MCU

Arrivano nuove indiscrezioni sul futuro del MCU e in particolare sui personaggi che potrebbero apparire in Black Panther 2, sequel in arrivo nel 2022 che i Marvel Studios inseriranno, molto probabilmente, nella Fase 5. A rivelarle in forma non ufficiale è Charles Murphy, fonte piuttosto affidabile per quanto riguarda le notizie sui cinecomic, e secondo l’espero di scoop Victor Von Doom aka Dottor Destino sarà il villain del film.

Il report specifica che si tratta solamente di una voce, e che non sono disponibili ulteriori dettagli sull’introduzione del personaggio attraverso un cameo, una scena post credits oppure un ruolo vero e proprio. Di certo il salto temporale dopo Avengers: Endgame rappresenta un’opportunità unica di ampliare l’arco narrativo giustificando la presenza del tiranno di Latveria.

Ora che Thanos è stato sconfitto, è difficile immaginare qualcuno migliore di Victor  Von Doom sul trono del peggior nemico dei Vendicatori, quindi è possibile che si stia facendo strada attraverso l’Europa, il Medio Oriente e l’Africa, terra natale di T’Challa.

Murphy sostiene che se Black Panther 2 si svolgerà poco dopo la fine di Endgame, allora l’eroe sarà tornato a svolgere il ruolo di Re in Wakanda difendendo il suo popolo e la risorsa più preziosa del suo paese: il vibranio. Nei fumetti del 2010, è proprio il vibranio ad attirare il Dottor Destino che invade la nazione nell’evento Doomwar, quindi i Marvel Studios hanno già una storia interessante da adattare sul grande schermo.

In una recente intervista con Uproxx, Noah Hawley aveva rivelato che c’era ancora speranza per il suo film su Doctor Doom, e che l’incontro con Kevin Feige c’è stato e che i due hanno discusso sul progetto. “Dovrei ancora lavorarci su? Presumo che abbiate un piano in un cassetto da qualche parte per I Fantastici Quattro”, ha spiegato il regista e sceneggiatore. Come andrà a finire?

Black Panther 2: tutto quello che sappiamo sul sequel

Successo planetario capace di incassare 1,3 miliardi in tutto il mondo, secondo film Marvel con il maggior risultato domestico di sempre secondo solo ad Avengers: Endgame e vincitore di tre premi Oscar, Black Panther tornerà con un nuovo capitolo – Black Panther 2 – inserito nella Fase 5 del MCU, come confermato da Kevin Feige.

Ryan Coogler è stato confermato a capo del sequel per il quale curerà sia regia che sceneggiatura. Intervistato da Indiewire, il filmaker americano ha confessato di non sentire alcuna pressione per questo nuovo progetto e spiegato cosa intende raggiungere con la prossima avventura di T’Challa:

Credo che la pressione sarà sempre lì ad aspettarmi. Ho avuto la possibilità di realizzare tre lungometraggi, ognuno dei quali aveva il suo specifico tipo di pressione e sui quali gravavano aspettative diverse […] Ma qui si tratterà di girare un sequel, il che è qualcosa che non ho mai fatto prima, ed è un sequel di un film che ho diretto, quindi penso che ci sarà molta pressione e per questo cercherò di concentrarmi sul lavoro come sempre. Giorno dopo giorno, un passo alla volta, eliminando l’ansia intorno a noi, per creare una storia che abbia un qualche tipo di significato.

Fonte: Charles Murphy

 
 

Josh Trank su The Irishman: “Ha più umanità e verità di tutti i film Marvel”

Golden Globes 2020

Il rapporto tra Josh Trank e i cinecomic non è mai stato idilliaco, e dopo aver rinnegato pubblicamente il lavoro svolto con la Fox sul rebbot dei Fantastici Quattro, il regista ha voluto ribadire orgogliosamente la sua posizione in merito allo scontro tra film Marvel e “vero cinema” acceso di recente dalle dichiarazioni di Martin Scorsese. L’occasione? Una reaction alla visione di The Irishman, l’ultima pellicola dell’autore americano arrivata da poco su Netflix.

I primi cinque minuti hanno più umanità e verità e intrigo cinematografico di tutti i film Marvel messi insieme. Mi dispiace, sono i fatti!“.

Trank ha poi rincarato la dose: “Mi dispiace ragazzi, ma io morirei per il cinema, voi no. Voi volete solo abbracci e conferme e l’approvazione di brand. Non provate a parlarmi di storia del cinema, rischi professionali, crescita personale e comprensione dell’arte. I veri amanti del cinema capiranno ciò che dico“.

Vi ricordiamo che l’esperienza di Trank con i Fantastici Quattro è stata davvero travagliata, e il risultato finale ha consegnato al pubblico un film mediocre e rovinato da massicci interventi della produzione e dalla non comunicazione tra regista e produttori.

https://twitter.com/joshuatrank/status/1199816143978061824?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1199816143978061824&ref_url=https%3A%2F%2Fcomicbook.com%2Fmarvel%2F2019%2F11%2F28%2Ffantastic-four-director-irishman-more-humanity-and-truth-every-Marvel-movie%2F

https://twitter.com/joshuatrank/status/1199829810383597569?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1199829810383597569&ref_url=https%3A%2F%2Fcomicbook.com%2Fmarvel%2F2019%2F11%2F28%2Ffantastic-four-director-irishman-more-humanity-and-truth-every-Marvel-movie%2F

Josh Trank rinnega i Fantastici Quattro e lo “rimuove” dalla sua filmografia

Scelto per aprire il New York Film Festival e proiettato in anteprima alla Festa del cinema di Roma 2019, The Irishman è ora disponibile su Netflix dopo un breve passaggio in sala. Protagonisti della pellicola, Robert De Niro, Al Pacino e Joe Pesci, in un’epica saga sulla criminalità organizzata nell’America del dopoguerra.

La storia è raccontata attraverso gli occhi del veterano della Seconda Guerra Mondiale, Frank Sheeran – imbroglione e sicario – che ha lavorato al fianco di alcune delle figure più importanti del 20° secolo: nel corso dei decenni, uno dei più grandi misteri irrisolti della storia americana, la scomparsa del leggendario sindacalista Jimmy Hoffa, ci accompagnerà in uno straordinario viaggio attraverso i segreti del crimine organizzato, i suoi meccanismi interni, le rivalità e le connessioni con la politica tradizionale.

Fonte: Josh Trank

 
 

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, ecco perché J.J. Abrams voleva Palpatine nel film

Il primo teaser trailer diffuso nei mesi scorsi ha confermato la presenza, in Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, dell’imperatore Palpatine, segnando un ritorno inatteso dai fan del personaggio interpretato da Ian McDiarmid che avevamo lasciato alla fine de Il Ritorno dello Jedi. Le modalità di questa “resurrezione” sono ancora ignote, ma c’è un motivo specifico che avrebbe spinto J.J. Abrams a inserire il villain nel capitolo conclusivo della nuova trilogia.

Intervistato da Uproxx, il regista ha spiegato cosa si cela dietro questa decisione, da alcuni giudicata troppo “bizzarra”:

“Se considerate Episodio IX come l’ultimo atto di una storia in nove capitoli, forse la cosa più strana sarebbe non far tornare Palpatine. Se pensate a ciò che dice, chi è, quanto sia importante per la storia, allora la sua assenza nella nuova trilogia sarebbe stata davvero bizzarra.”

La dichiarazione sembra perfettamente in linea con quanto affermato da Abrams in un’intervista con Empire lo scorso ottobre:

“Alcune persone sentono che non dovremmo rivisitare l’idea di Palpatine, e io lo capisco completamente. Ma se guardate a questi nove film come a una sola storia, io non conosco nessun libro che, nei capitoli finali, non abbia qualcosa a che vedere con ciò che è accaduto prima. Se guardate i primi otto film, tutto il set-up di Episodio IX è già lì, in piena vista.”

Per scoprire cosa avrà riportato indietro Palpatine dovremo aspettare fino all’uscita del film in sala.

Star Wars: The Rise Of Skywalker, le teorie sul ritorno di Palpatine

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, capitolo conclusivo della nuova trilogia del franchise diretto da J.J. Abrams, arriverà nei cinema a dicembre 2019.

Nel cast Daisy RidleyOscar IsaacJohn BoyegaKelly Marie TranNaomi AckieJoonas Suotamo, Adam Driver, Anthony DanielsBilly Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Billie Lourd e il veterano del franchise Mark Hamill. Tra le new entry c’è Richard E. Grant.

Il ruolo di Leia Organa sarà interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX, usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio VII.”

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker risolverà i misteri della saga

Fonte: Uproxx

 
 

Mark Ruffalo vuole Hulk e Wolverine insieme in un film del MCU

Mark Ruffalo

Il destino dei sei Vendicatori originali è stato deciso da Avengers: Endgame, dove la squadra ha salutato due membri fondamentali (Iron Man e Vedova Nera), “pensionato” Captain America e lasciato ai misteri del futuro Occhio di Falco, Thor e Hulk. E se Clint Barton e il Dio del Tuono saranno protagonisti di una serie e di un altro capitolo solista, cosa possiamo aspettarci invece dal gigante di giada interpretato da Mark Ruffalo?

L’attore aveva di recente dichiarato che c’erano stati degli scambi di idee con Kevin Feige a proposito del personaggio e sulle possibili storie da sviluppare nelle prossime fasi dell’universo Marvel al cinema.

Non so nulla del ritorno di Hulk. Ho incontrato Kevin Feige l’altro giorno, e mi ha chiesto se pensassi che ci sia ancora una storia da raccontare su di lui. Probabilmente potrei inventarmi qualche trama in più e che potremmo parlarne...”. Ma quali sono davvero i progetti?

A quanto pare Ruffalo ha in mente uno scontro particolare tra Bruce Banner e uno dei mutanti Marvel più celebri: “Mi piacerebbe vedere Hulk vs. Wolverine sul grande schermo“.

Sappiamo che Hugh Jackman ha ufficialmente detto addio a Logan e che lo stesso Feige ha annunciato durante il Comic-Con di San Diego che lo studio sta lavorando per introdurre gli X-Men nel MCU. Forse questo duello tra giganti potrebbe essere una delle tante soluzioni? Oppure è solo un sogno dell’attore che non diventerà mai realtà?

Hulk: 10 idee per il futuro del personaggio nel MCU

Mark Ruffalo è stato protagonista di Avengers: Endgame, film evento del decennio, capace di compiere un’impresa che sembrava impossibile: ricapitolare un discorso narrativo iniziato nel 2008 da Iron Man riunendo sul grande schermo tutti i personaggi del Marvel Universe. Gli incassi hanno premiato lo studio di Kevin Feige, raggiungendo e superando in cima alla classifica Avatar di James Cameron.

Inoltre, un anno dopo la folle corsa agli Oscar di Black Panther (il primo cinecomic della storia ad essere candidato nella categoria Miglior Film capace di conquistare ben tre statuette) Disney e Marvel Studios hanno lanciato ufficialmente la campagna per la award season.

Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris HemsworthMark RuffaloChris EvansScarlett JohanssonBenedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom HollandChadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony MackieSebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Fonte: Men’s Health

 
 

Frozen 2: intervista a Jennifer Lee e Chris Buck

In occasione della premiere romana di Frozen 2 – Il segreto di Arendelle, ecco la nostra intervista ai registi del film, Jennifer Lee e Chris Buck, e il produttore, Peter Del Vecho.

Frozen 2 – il segreto di Arendelle, la recensione

A tre anni dagli eventi del primo film, la città di Arendelle ha ritrovato la pace. La tranquillità viene però turbata da una voce angelica che soltanto Elsa riesce a sentire e che costantemente, giorno e notte, la chiama con un canto fino a risvegliare in lei dei poteri legati alla forza che il padre ha incontrato nella foresta molti anni prima. Questi nuovi poteri si materializzano con dei cristalli e diventano sempre più forti fino a quando tutti gli elementi (fuoco, acqua, vento e terra) si abbattono sulla città di Arendelle…

Il film uscirà nelle sale il prossimo 27 novembre, sempre doppiato da Serena Rossi, Serena Autieri, Enrico Brignano e Massimo Lopez.

 
 

Un giorno di pioggia a New York, recensione del film di Woody Allen

Un giorno di pioggia a New York

Vi è un continuo alternarsi di sole e pioggia nel nuovo film di Woody Allen, intitolato proprio Un giorno di pioggia a New York. Un’alternanza che ben racconta i due protagonisti, interpretati da Timothée Chalamet ed Elle Fanning, i quali sono allo stesso tempo modi totalmente differenti di affrontare la vita e le sue imprevedibili vicissitudini, dalle quali si possono sempre trarre lezioni per crescere. Il film, in sala dal 28 novembre, si dimostra essere una spensierata commedia romantica, coerente con gli ultimi lavori del regista newyorkese, ma con diverse idee brillanti in più. Completano il cast gli attori Liev Schreiber, Jude Law, Diego Luna e Selena Gomez.

Protagonisti del film sono Gatsby (Timothée Chalamet) e Ashleigh (Elle Fanning), giovane coppia di fidanzati i cui piani per un romantico weekend da trascorrere insieme a New York vanno in fumo non appena mettono piede nella città. I due si ritroveranno infatti separati l’uno dall’altro, costretti ad imbattersi in una serie di incontri casuali e di bizzarre avventure, attraverso le quali potranno raggiungere una maggior consapevolezza di sé stessi.

Un giorno di pioggia a New York: il film

Con il suo nuovo film, Allen si concede un nuovo racconto romantico ambientato nella sua città del cuore. Ci racconta New York attraverso due personaggi nei quali è possibile ritrovare, come al solito, le principali caratteristiche caratteriali ascrivibili allo stesso regista. Se Ashleig è un vortice di vitalità e calore, Gatsby al contrario è un ragazzo più introspettivo e legato ad un’idea vintage di New York. Nell’affidare a loro la direzione del film, Allen riesce a raccontarli molto più con alcune idee di regia e fotografia, curata anche questa volta da Vittorio Storaro, che non con la sua sceneggiatura. Per quanto questa risulti brillante, con le classiche situazioni e le classiche battute taglienti a cui il regista ci ha da sempre abituato, non risulta essere la principale attrattiva del film.

Molto più interessante infatti è il modo in cui i personaggi vengono raccontati attraverso la messa in scena. E se dunque Ashleig è una ragazza spensierata, a lei saranno dedicate inquadrature più dinamiche, mentre al contrario Gatsby si troverà al centro di immagini fisse, che ne sottolineano il carattere contenuto. Allo stesso modo Storaro dedica a lei colori caldi e a lui toni più freddi, in una continua alternanza cromatica che, complice anche il montaggio alternato tra le vicende dei due ragazzi, sembra dar vita a due film distinti in uno.

Allen, dunque, caratterizza i suoi personaggi utilizzando ogni aspetto possibile della messa in scena e li conduce verso una completa maturazione, una scoperta del proprio io che si rivela essere il cuore del film. I due protagonisti, proprio attraverso le vicende in cui si imbattono, impareranno a conoscersi e ad aprirsi agli altri. Circondati da adulti alle prese con l’impossibilità di amarsi o amare, Gatsby e Ashleig, proprio perché separati, comprenderanno l’importanza di tali sentimenti. A tutto ciò fa da sfondo la romantica New York, bella tanto con il sole quanto con la pioggia. Un vero e proprio terzo protagonista, che contribuisce a raccontare attraverso i suoi luoghi quegli stessi personaggi che li frequentano.

un-giorno-di-pioggia-a-new-york-timothée-chalamet

Un giorno di pioggia a New York: una nuova commedia romantica per il regista newyorkese

Perfettamente coerente con i film realizzati negli ultimi anni da Woody Allen, Un giorno di pioggia a New York va alla ricerca di un nuovo punto di vista su quel sentimento d’amore sempre così indecifrabile, sempre così sfuggente. Tra quelli più recenti, il film sembra anche essere, con le dovute differenze, una versione meno malinconia di Café Society, diretto nel 2016 e con protagonisti Jesse Eisenberg e Kristen Stewart. Ma se lì la distanza tra i due personaggi portava ad un rimpianto per entrambi, qui porta invece ad un’inaspettata crescita emotiva.

Spensierato e dolce nei toni, il nuovo film di Allen è una piccola storia che si lascia seguire senza particolare impegno. A tratti divertente, e dotata dell’inconfondibile umorismo del suo autore, questa nuova pellicola segna un nuovo tassello in quello che appare ormai essere una nuova fase nella carriera del regista, caratterizzata dalla forte influenza di Storaro, dalla ricerca di luoghi “parlanti” e da personaggi smarriti in cerca di una seconda possibilità.

 
 

Trolls World Tour: il trailer ufficiale italiano

Universal Pictures International Italy ha diffuso il trailer italiano di Trolls World Tour, sequel del film d’animazione uscito nel 2016 e basato sulle bambole ideate da Thomas Dam. Anche stavolta i personaggi principali, Poppy e Branch, saranno doppiati da Anna Kendrick e Justin Timberlake mentre le new entry del cast vocale sono Rachel Bloom, Ozzy Osbourne, Kelly Clarkson, Sam Rockwell, Flula Borg, Jamie Dornan, Mary J. Blige e molti altri.

Questa la sinossi:

Poppy e Branch scoprono di essere solo una delle sei diverse tribù di Troll sparse in sei diverse terre a loro volta dedite a sei diversi tipi di musica: Funk, Country, Techno, Classical, Pop e Rock. Il loro mondo sta per diventare quindi molto più grande e molto più forte di quanto si aspettassero. Membro della nobiltà reale, la regina Barb aiutata dal padre King Thrash, vuole distruggere tutti gli altri tipi di musica per far sì che il rock regni sovrano. Con il destino del mondo in gioco, Poppy e Branch, insieme ai loro amici – Biggie, Chenille, Satin, Cooper e Guy Diamond – partono per visitare tutte le altre terre e unificare i Troll in armonia con Barb.

Trolls World Tour arriverà nelle sale ad aprile 2020.

 
 

Gian Maria Volonté, 25 anni senza: gli eventi a Roma

Ci si chiede sempre, quando un grande artista ci lascia prematuramente, cosa avrebbe potuto fare negli anni che gli sono stati tolti. Gian Maria Volonté ne aveva 61 quando, sul set di Lo sguardo di Ulisse di Theo Angelopoulos  ci lasciò il 6 dicembre del 1994, con ancora tante cose da dire e tanti ruoli da interpretare. Purtroppo, non si può cambiare il corso della Storia. Ma la si deve ricordare e tramandare.

Per questo, e per molte altre ragioni, è importante celebrare la memoria di Gian Maria Volonté, un intellettuale che ha segnato trent’anni di grande cinema italiano, con la sua lunga collaborazione con  Elio Petri e Francesco Rosi, per le sue interpretazioni in Giordano Bruno e Sacco e Vanzetti, entrambi diretti da Giuliano Montaldo. E il regista sarà uno dei testimoni della vita, dell’arte e dell’impegno civile e politico di Volonté, uno tra i molti che il 9 e 10 dicembre si sono dati appuntamento a Roma per due giorni di riflessioni, proiezioni e performance dedicate all’attore.

25 anni senza/con Gian Maria Volonté parte lunedì 9 dicembre 2019, alle ore 15:30 alla Casa del Cinema, proprio con Sacco e Vanzetti di Montaldo, nella versione restaurata nel 2017, a cui farà seguito una tavola rotonda alla quale parteciperà lo stesso regista insieme al Presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia Felice Laudadio, al regista Roberto Andò, al professor Fabrizio Deriu, al giornalista Franco Montini, a Giovanni Savastano, autore del saggio “Gian Maria Volonté: recito, dunque sono”, al Presidente di Cinecittà Roberto Cicutto e all’attore Michele Riondino.

Martedì 10 dicembre l’appuntamento è al Cinema Farnese, dove alle10:00 una selezione di studenti delle scuole romane potrà vedere, per la prima volta nella Capitale, la versione restaurata di A ciascuno il suo, di Elio Petri, film che ha segnato l’inizio della collaborazione tra Volonté e il regista, e la prima tappa del lungo rapporto di Gian Maria con le opere di Sciascia. Il restauro di A ciascuno il suo è stato curato dal Museo del cinema di Torino e Movietime, in collaborazione con La Valigia dell’attore e la Scuola Volonté.

Si passa poi alle ore 17:00, per un pomeriggio ricco di appuntamenti. Il primo, Io sto con Volonté, reading di Alessandra Magrini, con Antonio Carboni alla chitarra e la partecipazione di Federico Fiume.

A seguire La tenda in piazza (1971), documentario diretto da Gian Maria Volonté, e Ciao Gian Maria, l’ultimo saluto (1994), immagini inedite dal funerale di Volonté a Velletri, una carrellata di testimonianze durante l’ultimo saluto all’artista, un documento a cura di Giovanna Gravina Volonté e di Babak Karimi. Ci sarà tempo anche per un saluto dal vero, da parte di Flavio Bucci, che divise con lui la scena ne La classe operaia va in Paradiso, uno dei capolavori di Elio Petri.

Infine, alle 20:30, seconda proiezione di A ciascuno il suo, presentato da Sergio Toffetti, Paola Petri, Giovanna Gravina Volonté, Antonio Medici, Anna Ferzetti e Cinzia Mascoli per Arstisti 7607.

Un’iniziativa promossa dalla Scuola d’Arte Cinematografica “Gian Maria Volonté”, dal Centro Sperimentale di Cinematografia, da La Valigia dell’Attore, il festival dell’isola di La Maddalena intitolato alla memoria di Gian Maria e diretto dalla figlia Giovanna Gravina Volonté, dalla rassegna “Io Sto con Volonté” e dal gruppo “Memoria Volonté”, con il sostegno di Regione Lazio, Lazio Crea, Artisti 7607, Museo Nazionale del Cinema, Movietime, AAMOD, Casa del Cinema.

L’ingresso è gratuito fino a esaurimento posti

25 anni senza/con Gian Maria Volonté/Programma

  • Lunedì 9 Dicembre 2019

Casa del Cinema – Largo Marcello Mastroianni 1, Roma

Ore 15.30 Presentazione e proiezione del film Sacco e Vanzetti (1971) di Giuliano Montaldo con Gian Maria Volonté, Riccardo Cucciolla

Ore 17.30 Tavola rotonda con Giuliano Montaldo, Felice Laudadio, Roberto Andò, Fabrizio Deriu, Franco Montini, Giovanni Savastano, Roberto Cicutto, Michele Riondino

Moderatore: Fabio Ferzetti

  • Martedì 10 Dicembre 2019

Cinema Farnese – Piazza Campo de Fiori 56, Roma

Ore 10.00 Presentazione e proiezione per le scuole della copia restaurata del film A ciascuno il suo (1967) di Elio Petri

Ore 17.00 Io sto con Volonté, reading di Alessandra Magrini, con Antonio Carboni alla chitarra e la partecipazione di Federico Fiume.

A seguire La tenda in piazza (1971) documentario di Gian Maria Volonté e Ciao Gian Maria, l’ultimo saluto (1994), immagini inedite a cura di Giovanna Gravina Volonté e di Babak Karimi

A seguire: Boris Sollazzo intervista Flavio Bucci

Ore 20.30

A ciascuno il suo (1967) di Elio Petri

con Gian Maria Volonté, Gabriele Ferzetti, Irene Papas.

Partecipano: Sergio Toffetti, Paola Petri, Giovanna Gravina Volonté, Antonio Medici,

Anna Ferzetti, Cinzia Mascoli per Artisti 7607

Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.

 
 

Emilia Clarke nel nuovo trailer di Last Christmas

Ecco il trailer italiano di Last Christmas, la nuova commedia romantica diretta da Paul Feig (Le amiche della sposa, Ghostbusters, Un piccolo favore) che vede protagonisti la star di Game of Thrones, Emilia Clarke, Henry Golding (Crazy Rich Asians) e Emma Thompson.

Atteso nelle sale il 15 novembre 2019, il presenterà nella colonna sonora alcuni brani di George Michael.

La storia è quella di Kate, interpretata dalla Clarke, una giovane ragazza londinese che si guadagna da vivere vestendo i panni di un elfo natalizio in un negozio della città. L’incontro con Tom l’aiuterà a rimettersi in gioco dando senso alla sua vita e ponendola di fronte a nuove consapevolezze su se stessa e i propri obiettivi.

Emilia Clarke era nel cast delle prime bozze di Iron Man 3

 
 

Marvel: i 10 cinecomic più costosi della storia

Marvel Studios

Tutti i grandi studios sanno che il successo di un film dipende, in parte, anche dai soldi investiti nella sua produzione. Più alto è il budget, più esperimenti e imprese si potranno compiere con gli effetti speciali, oppure sperimentare scene d’azione in location prestigiose e avere i migliori attori su piazza. La Marvel, in questo senso, non ha mai badato a spese, e per alcuni dei suoi titoli ha speso cifre esorbitanti (fortunatamente ripagate).

Ma quali sono i 10 film Marvel più costosi della storia?

1Avengers: Age of Ultron

Avengers Age of Ultron film

Chi l’avrebbe mai detto che al primo posto della classifica ci sarebbe stato Avengers: Age of Ultron? Ebbene si, la seconda puntata dei Vendicatori uscita al cinema nel 2015 sembra essere costato allo studio tra i 250 milioni e i 365 milioni.

Leggi anche – Marvel: 10 serie che vorremmo vedere su Disney +

Fonte: Screenrant

Successivo

Linea d’Ombra Festival 2019: Maradona è megli’e Pelè?

Linea d’Ombra Festival

Linea d’Ombra Festival 2019 si svolgerà a Salerno dal 17 al 21 dicembre 2019, sotto la direzione artistica del giornalista e critico cinematografico Boris Sollazzo, del videomaker e regista Luigi Marmo e del presidente di Linea d’Ombra Peppe D’Antonio. Edizione che vedrà una incursione nel calcio, per dare una risposta a una delle domande più complesse della storia del pallone.

Maradona è megli’e Pelè? I più grandi cronisti ed esperti se lo chiedono da anni, ognuno ha la sua opinione, supportata da prove più o meno empiriche. La cosa certa è che entrambi hanno avuto una bella carriera cinematografica. Pelè anche come attore, protagonista della più famosa rovesciata della storia del grande schermo, in Fuga per la vittoria di John Huston.

Diego Armando Maradona il cinema lo ha affascinato con la sua personalità istrionica, geniale, controversa, luce e ombra, per l’appunto, per questo il festival salernitano ha deciso di sezionarlo proprio attraverso i film che gli sono stati dedicati.

A partire dal più recente, Diego Maradona, documentario sugli anni napoletani del Pibe de Oro diretto da Asif Kapadia, il regista inglese già premio Oscar per Amy. E il fatto che il campione argentino abbia fatto colpo su registi pluripremiati è significativo, non a caso Maradona by Kusturica è il racconto di due geni sregolati, un campione del mondo e un vincitore di due Festival di Cannes. Sarà questo uno dei tanti argomenti che Boris Sollazzo affronterà con ex calciatori del Napoli, giornalisti, studiosi e registi, il 17 dicembre, serata d’apertura del festival.

Non mancheranno voci dalla sua terra, l’Argentina, quelle di Carlos Sorin, regista di El Camino de San Diego, e Javier Vazquez (Amando a Maradona). In Italia, patria d’adozione per Diego, è stato Marco Risi a raccontare le sue gesta e i suoi trionfi, ma anche eccessi e dolori, usando il linguaggio della finzione in Maradona – La mano de D10S.

La XXIV edizione di Linea d’Ombra Festival è promossa e organizzata dall’Associazione SalernoInFestival con il sostegno della Regione Campania, del Comune di Salerno e di uno sponsor privato (l’agenzia di web marketing Mirò).

 
 

Frozen 2: intervista a Serena Rossi, Enrico Brignano e Giuliano Sangiorgi

In occasione della premiere romana di Frozen 2 – Il segreto di Arendelle, ecco la nostra intervista a Serena Rossi ed Enrico Brignano, che tornano a prestare la voce ad Anna e Olaf. Con loro anche Giuliano Sangiorgi che canta la versione italiana del nuovo brano di punta della colonna sonora del film, Nell’ignoto.

Frozen 2 – il segreto di Arendelle, la recensione

A tre anni dagli eventi del primo film, la città di Arendelle ha ritrovato la pace. La tranquillità viene però turbata da una voce angelica che soltanto Elsa riesce a sentire e che costantemente, giorno e notte, la chiama con un canto fino a risvegliare in lei dei poteri legati alla forza che il padre ha incontrato nella foresta molti anni prima. Questi nuovi poteri si materializzano con dei cristalli e diventano sempre più forti fino a quando tutti gli elementi (fuoco, acqua, vento e terra) si abbattono sulla città di Arendelle…

Il film uscirà nelle sale il prossimo 27 novembre, sempre doppiato da Serena Rossi, Serena Autieri, Enrico Brignano e Massimo Lopez.

 
 

Ian McKellen: 10 cose che non sai sull’attore

ian mckellen film

Grande interprete shakespeariano, l’attore Ian McKellen si è dedicato nella sua carriera tanto al teatro quanto al cinema, portando avanti entrambe le forme d’arte. Celebre per il suo ruolo di Magneto nella saga degli X-Men e ancor più per quello di Gandalf nelle trilogie di Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit, McKellen si è continuamente guadagnato l’affetto dei fan e la stima della critica, che lo ha più volte eletto come uno dei più preziosi interpreti della scena contemporanea.

Ecco 10 cose che non sai di Ian McKellen.

Ian McKellen: i suoi film

1. È celebre per i suoi ruoli in importanti blockbuster. L’attore ha debuttato al cinema nel 1969 con il film A Touch of Love, per poi recitare in film come La fortezza (1983), Last Action Hero (1993), 6 gradi di separazione (1993), Riccardo III (1995), Lo straniero che venne dal mare (1997) e Demoni e dei (1998), con cui ottiene una maggior popolarità. Nel 2000 è tra i protagonisti nel film X-Men nel ruolo di Magneto, dove recita accanto a Hugh Jackman, e nel 2001 in quelli di Gandalf in Il Signore degli Anelli – La Compagnia dell’Anello. Questi due ruoli consacrano definitivamente la sua carriera. McKellen recita poi in Il Signore degli Anelli – Le due torri (2002), X-Men 2 (2003), Il Signore degli Anelli – Il ritorno del re (2003), Il codice da Vinci (2006), X-Men – Conflitto finale (2006), Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato (2012), Lo Hobbit – La desolazione di Smaug (2013), X-Men – Giorni di un futuro passato (2014), Lo Hobbit – La battaglia delle cinque armate (2014), Mr. Holmes – Il mistero del caso irrisolto (2015), La bella e la bestia (2017), Casa Shakespeare (2018), L’inganno perfetto (2019), dove recita accanto a Helen Mirren, e Cats (2019).

2. Ha recitato anche in televisione. L’attore è stato inoltre protagonista di alcuni film per la TV come La primula rossa (1982), Guerra al virus (1993), Rasputin – Il demone nero (1996), e King Lear (2008). Ha inoltre recitato in serie TV come Coronation Street (2005), Great Performances (2008), The Prisoner (2009), Doctor Who (2012) e Vicious (2013-2016).

Ian McKellen è su Instagram

3. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un proprio profilo, seguito da 1,9 milioni di persone. Qui McKellen è solito condividere fotografie scattate in momenti di svago, ma anche numerose immagini promozionali dei suoi lavori da interprete.

ian-mckellen-altezza

Ian McKellen ha avuto un fidanzato

4. Si è dichiarato omosessuale. L’attore si è pubblicamente dichiarato omosessuale nel 1988. In quell’anno è anche terminata la sua relazione con il regista Sean Mathias, iniziata nel 1978. Nonostante la rottura, i due sono rimasti in rapporti d’amicizia, e nel 2009 Mathias ha anche diretto McKellen in uno spettacolo teatrale.

Ian McKellen e Roberto Benigni

5. Benigni vinse l’Oscar battendo McKellen. In un’intervista l’attore ha dichiarato di aver mal digerito la sconfitta subita ai premi Oscar nel 1999, dove a vincere come miglior attore fu Roberto Benigni per il film La vita è bella. McKellen, che era nominato per Demoni e dei, ha affermato che avrebbe preferito veder vincere uno qualunque degli altri candidati, purché il premio non andasse a Benigni, da lui mal giudicato. Il premio, tuttavia, andò infine proprio all’attore italiano.

Ian McKellen On Stage

6. Continua a lavorare in teatro. L’attore non ha mai dimenticato il suo amore per il teatro, passione che continua a portare avanti parallelamente al cinema. Ogni spettacolo dell’attore risulta inoltre essere sempre un grande successo di pubblico, e sul Web sono molti i siti da cui è possibile acquistare i biglietti per vedere McKellen calcare il palcoscenico.

Ian McKellen è Magneto

7. Per interpretare Magneto stava per rinunciare a Gandalf. Dopo aver accettato il ruolo di Magneto nel film X-Men, all’attore fu proposto anche quello di Gandalf nella trilogia de Il Signore degli Anelli. Inizialmente l’attore dovette rifiutare quest’ultima parte per via dell’impegno già preso con il film Marvel. In seguito McKellen, fortemente attratto dal ruolo dello stregone, chiese al regista Bryan Singer di poter anticipare le riprese delle sue scene, così da poter essere poi libero di andare sul set in Nuova Zelanda.

ian-mckellen-magneto

8. Accettò il ruolo dopo aver visto il costume. McKellen rivelò di essere stato inizialmente riluttante ad accettare il ruolo di Magneto, ma che si convinse dopo che gli fu mostrato il suo costume. L’attore trovò che il ruolo gli avrebbe permesso di esplorare un genere cinematografico a lui nuovo.

Ian McKellen: il suo 2019

9. Tornerà al cinema da protagonista. Nel 2019 l’attore è al cinema con due nuovi film. Il primo è L’inganno perfetto, thriller tratto dall’omonimo romanzo di Nicholas Searle, mentre il secondo è Cats, film musicale diretto da Tom Hooper basato sull’omonimo musical.

Ian McKellen età e altezza

10. Ian McKellen è nato a Burnley, in Inghilterra, il 25 maggio 1939. L’altezza complessiva dell’attore è di 180 centimetri.

Fonte: IMDb

 
 

Cinecomic 2019: i personaggi che hanno deluso le aspettative

La stagione dei cinecomic 2019 è stata segnata dal successo di Captain Marvel (primo titolo del MCU con una supereroina protagonista), del miliardo superato al box office da due film DC (Aquaman e Joker) e ovviamente dalla chiusura in grande stile della Fase 3 dell’universo cinematografico Marvel con Avengers: Endgame e Spider-Man: Far From Home.

Ma quali sono i personaggi che, in tutti queste pellicole citate, hanno deluso maggiormente le aspettative? Ecco qualche esempio:

1Suprema Intelligenza

Portare al cinema la Suprema Intelligenza non era un compito facile e i Marvel Studios hanno fatto del loro meglio per rendere questa entità quasi astratta un personaggio vero e proprio da grande schermo. Interpretata da Annette Bening in Captain Marvel, la villain ha però deluso le aspettative di chi avrebbe voluto una versione più fedele ai fumetti, oltre che scene più lunghe.

Leggi anche – Marvel: i personaggi secondari più “odiati” del MCU

Fonte: CBM

Successivo

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker risolverà i misteri della saga

Si avvicina sempre di più l’uscita nelle sale di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, terzo e ultimo capitolo della nuova trilogia del franchise a cui è stato affidato il compito di chiudere la saga degli Skywalker iniziata nel 1977 da George Lucas con Una Nuova Speranza. In regia è tornato J.J. Abrams, sostituendo Colin Trevorrow in seguito a problemi di natura creativa, che in un’intervista con Uproxx ha risposto ad alcune domande sul film.

La più richiesta è quella che riguarda il destino dei personaggi e lo stato reale del Leader Supremo Snoke, ucciso alla fine di Gli Ultimi Jedi:

Senza spoilerare nulla, posso dirvi che questo film è un effettivo finale e che per me  è infinitamente più impegnativo di un inizio. Sapevamo che dovevamo fornire risposte. E se da una parte ci possono essere alcune cose che non verranno completamente demistificate alla fine, volevamo assicurarci che le persone lasciassero la sala con la sensazione di essere soddisfatte. Quindi si, spero che, su una serie di questioni, le persone sentiranno di aver assistito ad un vero atto finale e non ad uno stratagemma pubblicitario.

Le domande che stanno facendo impazzire i fan dal lancio della nuova trilogia sono sempre le stesse: chi sono i genitori di Rey? Da dove proviene Snoke? Il villain è ancora vivo o ha qualche legame con il ritorno di Palpatine? Perché l’imperatore ha bisogno di Kylo Ren? Il film risponderà a tutti questi misteri?

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, Rey in azione nella prima clip ufficiale

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, capitolo conclusivo della nuova trilogia del franchise diretto da J.J. Abrams, arriverà nelle sale a dicembre 2019.

Nel cast Daisy RidleyOscar IsaacJohn BoyegaKelly Marie TranNaomi AckieJoonas Suotamo, Adam Driver, Anthony DanielsBilly Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Billie Lourd e il veterano del franchise Mark Hamill. Tra le new entry c’è Richard E. Grant.

Il ruolo di Leia Organa sarà interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX, usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio VII.”

Star Wars: L’ascesa di Skywalker, le previsioni per il destino dei personaggi

Fonte: UPROXX

 
 

A tor bella monaca non “piove” mai: interviste ai protagonisti

Il regista Marco Bocci e i protagonisti Libero De Rienzo, Andrea Sartoretti, Antonia Liskova e Giorgio Colangeli hanno risposto alle domande di Scilla Santoro di Cinefilos.it, in occasione della presentazione alla stampa di A tor bella monaca non “piove” mai, dal 28 novembre al cinema.

A tor bella monaca non “piove” mai, recensione del film di Marco Bocci

Mauro (Libero De Rienzo) è un quasi quarantenne mite e rispettoso delle regole. Ama Samantha (Antonia Liskova) e anche se lei lo ha lasciato per un facoltoso medico, punta a riconquistarla. Ancora vive di lavoretti e della “paghetta” della nonna, perché se oggi trovare lavoro è difficile per tutti, a Tor Bella Monaca è ancora più difficile. Suo fratello Romolo (Andrea Sartoretti) ha dei precedenti ma, scontata la pena, ha una nuova vita, una famiglia, un lavoro e nessuna intenzione di tornare sui suoi passi. Lotta ogni giorno per scrollarsi di dosso l’immagine del delinquente. Il padre Guglielmo (Giorgio Colangeli) assieme alla madre Maria (Lorenza Guerrieri) non si dà pace perché il suo negozio è occupato da mesi da un inquilino moroso, eppure non c’è modo di cacciarlo. La situazione precipita quando la nonna muore, lasciando la numerosa famiglia senza la pensione indispensabile per andare avanti. È allora che Mauro pensa di dare una svolta alla sua vita organizzando con due amici una rapina ai danni della mafia cinese.

 
 

Taika Waititi difende i film di supereroi: “Sono la nostra nuova mitologia”

Taika Waititi Star Wars
Gage Skidmore di Peoria, AZ, Stati Uniti d'America, CC BY SA 2.0, via Wikimedia Commons

Mancava solo il commento di Taika Waititi al giudizio di Martin Scorsese sui film Marvel, per l’autore americano molto più simili a parchi a tema che alla sua idea di cinema, e stavolta le dichiarazioni del regista di Thor: Ragnarok e Jojo Rabbit vengono raccolte dall’Hollywood Reporter durante una roundtable con altre personalità dello show business.

Waititi, oltre a non essere d’accordo con le affermazioni di Scorsese, ha approfondito la sua opinione sull’argomento parlando della sua esperienza lavorativa con i Marvel Studios e del potere delle storie sui supereroi:

Avendo fatto parte della famiglia Marvel, so quanto lavoro ci sia dietro gli ultimi film, tra riprese e post-produzione. Tutto parte da una storia che riesce a colpire emotivamente le persone. Forse è un mondo troppo colorato per lui [riferendosi a Scorsese]… Fumetti e graphic novel hanno sempre diviso le persone su fatto che potessero o meno essere arte reale o storie reali. Semplicemente non è vero. I supereroi sono la nostra nuova mitologia. Alla fine, le storie ci insegnano lezioni o ci aiutano a sperimentare la condizione umana in diversi modi.

Ora è ​​troppo tardi per cambiare il nome del Marvel Cinematic Universe in qualcosa che ricordi i parchi a tema“, aveva dichiarato Waititi scherzando sull’idea di rimuovere la parola “cinema” dal nome. “Certo che è cinema! Quei film escono in sala. Nei cinema vicino a te“.

Jojo Rabbit, recensione del film di e con Taika Waititi

Taika Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarok, così come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: EndgameL’ispirazione del progetto arriva dal fumetto The Mighty Thor, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

È stato confermato che quella che vedremo in Thor: Love And Thunder non sarà semplicemente una Thor “femmina” ma Jane Foster nelle vesti di Mighty Thor, nome della celebre run scritta da Jason Aaron in cui l’eroina impugna il Mjolnir al posto del Dio del Tuono.

Vi ricordiamo che la trasformazione di Jane Foster in Potente Thor coincide con il periodo più buio della sua vita: suo marito e suo figlio muoiono infatti in un incidente d’auto e, come se non bastasse, le viene stato diagnosticato un cancro al seno. Essere Mighty Thor porta ovviamente dei vantaggi, perché ogni volta che Jane cambia “pelle” il suo corpo viene ripulito da tutte le tossine, ma mentre Thor si offre di aiutarla con la magia asgardiana, l’eroina rifiuta qualsiasi trattamento.

L’uscita di Thor: Love and Thunder è prevista per il 5 novembre 2021.

Fonte: THR

 
 

Vedova Nera: per Scarlett Johansson il film affronterà “traumi e dolori”

Scarlett Johansson 2019
Foto di Luigi De Pompeis - ©Cinefilos.it

Intervistata da Vanity Fair, che le dedica la cover del prossimo numero, Scarlett Johansson ha parlato della sua carriera, dell’esperienza sul set di Woody Allen, del nuovo film che la vede protagonista (e che forse le farà guadagnare una nomination agli Oscar), Marriage Story, e ovviamente del cinecomic dove ha potuto indossare per l’ultima volta i panni di Vedova Nera, standalone che uscirà nelle sale a marzo 2020.

Non volevo che fosse una storia di origine“, ha affermato l’attrice, “Non volevo che fosse una storia di spionaggio o che sembrasse superficiale. Volevo farlo solo se si adattava esattamente a quello che era il personaggio. Avevo passato così tanto tempo a grattare sotto la superficie di Natasha, e pensavo che se non avessimo raggiunto qualcosa di profondo, non c’era motivo di farlo“.

Ho svolto il mio lavoro in Avengers: Endgame, e in realtà mi sono sentita soddisfatta“, ha spiegato la Johansson motivando la scelta di tornare dopo la morte del personaggio. “Sarei stata felice di lasciarla così. Quindi doveva esserci una ragione per mungere ancora questa mucca.

Il film parla di molte cose difficili. Tratterà di molti traumi e dolori, e spero che riesca ad affrontare temi come l’insicurezza, la vergogna, la delusione e il rimpianto insieme a tante cose diverse, perché questa storia non è solo ciò che sembra. La profondità è ciò che guida tutto quanto“.

Vedova Nera: confermato il ritorno di una vecchia conoscenza del MCU

Si sono da poco concluse le riprese di Vedova Nera, lo standalone che vedrà protagonista l’eroina in una timeline “inedita” per il MCU, ovvero la pausa che intercorre tra la fine di Civil War e l’inizio di Infinity War. In questa parentesi Natasha Romanoff si troverà in Europa e dovrà affrontare uno dei nemici più temibili dei fumetti Marvel, Taskmaster, già mostrato in diversi concept art.

La regia è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci saranno anche David Harbour, Florence Pugh, e Rachel Weisz.

Al momento non ci sono ulteriori aggiornamenti sul film, né sui personaggi o le direzioni della trama. Lo studio è invece determinato a mantenere la massima segretezza intorno al progetto.

Fonte: Vanity Fair

 
 

Thor: il video del provino di Tom Hiddleston nei panni del Dio del Tuono

Non tutti sanno che prima di scegliere Chris Hemsworth come volto di Thor nel MCU, i Marvel Studios avevano preso in considerazione anche nomi del calibro di Daniel Craig, Alexander Skarsgard, Charlie Hunnam e, udite udite, anche Tom Hiddleston. Le cose sono andate diversamente per l’attore inglese, che ha finito per interpretare suo fratello Loki, uno dei villain più amati dal pubblico che tornerà nella serie solista di Disney +.

Il video del suo provino è stato mostrato ieri durante il Tonight Show di Jimmy Fallon, dove la star era ospite per parlare del suo nuovo spettacolo a Broadway.

Penso che siamo tutti d’accordo col dire che hanno scelto l’attore giusto“, ha commentato Hiddleston divertito dopo la clip. “All’epoca cercavano attori meno affermati, quindi il pubblico non avrebbe avuto un’associazione diretta. Volevano che le persone vedessero questi nuovi personaggi interpretati da nuovi attori. I requisiti per Thor erano: altezza e capelli biondi, se li avevi potevi venire e sostenere il provino“.

Loki: 10 fumetti che la serie con Tom Hiddleston + potrebbe adattare

Dopo aver interpretato il villain nel franchise di Thor, Tom Hiddleston tornerà nei panni del Dio dell’Inganno nella serie su Loki che arriverà sulla piattaforma streaming di Disney +.

A quanto pare gli episodi dello show televisivo riempiranno quegli spazi lasciati vuoti tra la fine di Infinity War – dove avevamo visto Loki morire per mano di Thanos – e Endgame, dove il personaggio è apparso nel 2012 nel corso dei viaggi nel tempo dei Vendicatori.

Negli anni trascorsi da Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame sono state poste due domande: Loki è davvero morto? E cosa farà con il cubo cosmico, ovvero il Tesseract? Ecco, la serie risponderà a entrambe le domande“, ha dichiarato Hiddleston in un’intervista.

Creato da Stan Lee, Jack Kirby Larry LieberLoki è uno dei personaggi ricorrenti all’interno dell’universo cinematografico Marvel ed è apparso in ben sei cinecomic dei Marvel Studios. Noto come “Il Dio dell’Inganno“, è stato fra i primi villain davvero apprezzati dai fan grazie soprattutto all’egregia interpretazione a tinte shakespeariane di Hiddleston.

Fonte: The Tonight Show Starring Jimmy Fallon

 
 

Invisible Woman: Elizabeth Banks sarà regista e protagonista del film

La delusione di Charlie’s Angels non fermerà Elizabeth Banks, che secondo Deadline ha appena stretto un accorso con Universal Pictures per dirigere e diventare la protagonista di Invisible Woman, progetto nato proprio da un’idea originale dell’attrice. Erin Cressida Wilson (The Girl on the Train) ha scritto la prima versione della sceneggiatura, mentre la Banks e Max Handelman produrranno il film con la loro Brownstone Productions (società dietro il franchise di Pitch Perfect).

Si tratterà dunque del secondo “atto” della Universal dedicato all’uomo invisibile, dopo l’esperimento della Blumhouse con Elisabeth Moss che arriverà a breve nelle sale.

Prima di Invisible Woman il pubblico potrà misurarsi con il nuovo The Invisible Man, reboot della pellicola uscita nel 1933 e tratta dall’omonimo romanzo di H.G.Wells diretta stavolta da Leigh Whannell.

Elizabeth Banks commenta il flop di Charlie’s Angels e “incolpa” i cinecomic

Come riportato nei mesi scorsi, L’uomo invisibile segna il primo passo di una strategia “editoriale” che riporterà sul grande schermo i mostri della Universal affidando le prossime produzioni solo a registi creativi con visioni uniche nel panorama sui personaggi classici.

Nel corso della storia del cinema, i classici mostri della Universal sono stati reinventati attraverso lo sguardo di tanti registi“, ha dichiarato il presidente degli studios Peter Cramer, “E siamo entusiasti di adottare un approccio più personale per il loro ritorno sullo schermo, guidato da creatori che hanno storie appassionanti da raccontare”.

Questa affidata a Whannell sarà la sesta versione cinematografica dell’Uomo Invisibile dopo il classico del 1933, Il ritorno dell’uomo invisibile del 1940 con Vincent Price, La donna invisibile del 1940, L’agente invisibile del 1942 e La rivincita dell’uomo invisibile del 1943.

Fonte: Deadline

 
 

Youth – La giovinezza: 10 cose che non sai sul film

youth-la-giovinezza-film

Secondo film di Paolo Sorrentino girato in lingua inglese, Youth – La giovinezza è stato presentato in concorso al Festival di Cannes nel 2015, dove ha ricevuto lodi per le interpretazioni e la regia di Sorrentino. Rivelatosi un discreto successo al botteghino, il film ha nel tempo guadagnato sempre più ammiratori, che vedono questa nuova pellicola come un nuovo tassello nel percorso cinematografico intrapreso dal regista di La grande bellezza.

Ecco 10 cose che non sai di Youth – La giovinezza.

Youth – La giovinezza: la trama del film

1. Ha per protagonista un anziano compositore. Le vicende del film ruotano intorno al personaggio di Fred, compositore e direttore d’orchestra ormai in pensione. L’uomo trascorre le proprie vacanze in un centro benessere svizzero, in compagnia dell’amico di lunga data Mick, regista al lavoro sul suo nuovo film. Attraverso l’incontro di curiosi personaggi e con il ricordo di tempi passati, Fred ricercherà ciò che sente di aver perso da tempo: la giovinezza.

Youth – La giovinezza: il cast del film

2. Ha un cast di celebri attori hollywoodiani. Protagonista nel ruolo di Fred è l’attore premio Oscar Michael Caine, mentre l’amico Mick è interpretato dal celebre Harvey Keitel. Accanto a loro recitano gli attori Rachel Weisz, nel ruolo della figlia di Fred, Paul Dano, nel ruolo di un attore in cerca di ispirazione, e Jane Fonda, nel ruolo di una celebre diva del cinema.

3. Il ruolo di Jane Fonda era stato scritto proprio per lei. Nel film l’attrice interpreta Brenda Morel, diva del cinema e amica del regista Mick, che l’ha resa celebre in gioventù. Pur apparendo soltanto per pochi minuti, l’attrice accettò di ricoprire il ruolo dopo che le fu detto che era stato scritto proprio pensando a lei.

youth-la-giovinezza-cast

4. Mãdãlina Ghenea interpreta Miss Universo. Nel film vi è anche il cameo della giovane modella e attrice russa, la quale ricopre il ruolo di Miss Universo. Nel film l’attrice è nota per la sua scena di nudo nella vasca da bagno, nudo del quale gli attori Caine e Keitel non erano stati avvertiti. Le espressioni di sorpresa sui loro volti sono dunque spontanee.

Youth – La giovinezza: la colonna sonora del film

5. Il film contiene diversi celebri brani. Per accompagnare le suggestive immagini del film di Sorrentino, non potevano mancare alcuni brani particolarmente evocativi e celebri anche ad un ampio pubblico. Tra questi si annoverano You Got the Love dei The Retrosettes, She Wolf (Falling to Pieces), di David Guetta feat. Sia, Can’t Rely On You di Pharrell Williams, e Dirty Hair di David Byrne.

6. Un brano è stato nominato agli Oscar. Le musiche originali del film sono state composte invece da David Lang. Il brano ricorrente nel film, Simple Song #3, è stato in seguito nominato ai premi Oscar come miglior canzone originale, senza tuttavia riportare la vittoria.

Youth – La giovinezza: la location del film

7. L’hotel del film esiste davvero. Il film è stato girato principalmente a Flims e Davos, in Svizzera, ma alcune riprese sono state effettuate anche a Roma, Venezia e Londra. Lo Schatzalp Hotel è una struttura realmente funzionante, e si trova nel comune di Davos.

Youth – La giovinezza è in streaming

8. Il film è disponibile in streaming. Per gli amanti del film sarà possibile riguardarlo grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune piattaforme streaming. Nello specifico è possibile trovare la pellicola su Rakuten TV e Chili, dove basterà noleggiare il singolo film per poter riprodurre.

youth-la-giovinezza-colonna-sonora

Youth – La giovinezza: il trailer del film

9. Il trailer evoca delle atmosfere. Per mantenere un’aura di mistero intorno al nuovo film, il regista ha fatto realizzare un trailer ricco di immagini suggestive ma che lasciassero intendere poco o nulla circa la trama. L’intento di generare curiosità si è in seguito rivelato vincente, con numerosi spettatori accorsi a vedere il film al momento della sua uscita in sala.

Youth – La giovinezza: le frasi più belle del film

10. È ricco di frasi celebri. Come suo solito, Sorrentino ha costellato il film di celebri frasi e aforismi, divenuti in breve massimi esistenzialiste e dal profondo valore. Ecco alcune delle frasi più belle.

Hai detto che le emozioni sono sopravvalutate, ma è una stronzata: le emozioni sono tutto quello che abbiamo! (Harvey Keitel)

La leggerezza è un’irresistibile tentazione… perché la leggerezza è anche una perversione (Michael Caine)

Le monarchie fanno sempre tenerezza perché sono vulnerabili: basta eliminare una sola persona e all’improvviso ecco che il mondo cambia. Come nei matrimoni (Michael Caine)

Sto sempre andando a casa. Sto sempre andando alla casa di mio padre. (Paul Dano)

Fonte: IMDb

 
 

Cinecomic DC: Superman, Lanterna Verde e film r-rated sono i prossimi progetti?

Henry Cavill

In un lungo approfondimento Variety ha analizzato il futuro della DC al cinema provando a individuare i nuovi progetti che la Warner Bros. svilupperà nei prossimi anni a seguito del successo degli ultimi titoli (Aquaman e Joker su tutti, visto che i due cinecomic hanno toccato quota 1 miliardo di dollari di incasso nel mondo). Il flop di Justice League e l’idea di un universo condiviso ormai naufragata dopo l’addio di Zack Snyder stanno lasciando spazio a una linea editoriale completamente diversa, forse merito di Walter Hamada (alla guida della DC Films dal 2018).

Dunque cosa possiamo aspettarci nelle stagioni che verranno e quali sono i nomi si cui puntare dopo l’uscita di Wonder Woman 1984, il sequel di Patty Jenkins con Gal Gadot, e Birds of Prey, spin-off di Suicide Squad con protagonista Margot Robbie nei panni di Harley Quinn?

Le fonti sostengono che lo studio sta cercando di capire cosa fare con i suoi personaggi più, ovvero Superman e Batman, ma se per il secondo sappiamo già che Matt Reeves è al lavoro su The Batman insieme a Robert Pattinson (produzione che a quanto pare dovrebbe avvicinarsi al taglio noir dei fumetti con riferimenti al ruolo di detective del crociato di Gotham), per il primo gli aggiornamenti latitano da tempo alternando voci sul ritorno di Henry Cavill ad altre sul riavvio del franchise.

Se il film di Reeves dovesse funzionare a livello critico ed economico, scrive Variety, la Warner Bros. e la DC potrebbero pensare a degli spin-off da dedicare ai villain (Enigmista, Catwoman, Pinguino e Carmine Falcone sono quelli confermati finora), anche perché gli attori del cast di The Batman e Birds of Prey hanno firmato un contratto che li obbliga a comparire in eventuali sequel e film indipendenti.

Cinecomic DC: il futuro tra Superman, Lanterna Verde e spin-off

Meno chiarezza per quanto riguarda Superman, personaggio riavviato due volte negli ultimi tredici anni, vedi Brandon Routh in Superman Returns e successivamente Henry Cavill in Man of Steel senza centrare una strategia davvero vincente. Senza contare che il supereroe ha avuto una manciata di adattamenti televisivi, da Lois and Clark a Smallville, cosa che avrebbe portato lo studio a ragionare sulla saturazione del mercato.

La risposta al momento critico potrebbe essere il presunto incontro tra la Warner e J.J. Abrams, in rappresentanza della sua Bad Robot, che a quanto pare avrebbe recentemente firmato un enorme accordo e discusso del ruolo con Michael B. Jordan. Le fonti dicono però che l’attore non è pronto ad impegnarsi in un progetto a lungo termine poiché le riprese non partiranno nell’immediato e attualmente ha in ballo troppi progetti. Gli addetti ai lavori pensano che sia improbabile ottenere un nuovo film di Superman prima del 2023, e che per ora non c’è né una sceneggiatura, né un regista.

Passiamo invece ad un’altra soluzione apparentemente varata da Hamada, ovvero la produzione di più titoli vietati ai minori sfruttando la scia positiva di Joker e offrendo così al pubblico un’alternativa al target family friendly dei Marvel Studios. A febbraio uscirà Birds of Prey, così come The Suicide Squad di James Gunn sarà classificato come r-rated, e lo studio si aspetta grandi risultati in termini di riscontro economico da entrambi i film.

Variety conclude menzionando anche quei progetti riguardanti i personaggi che hanno subito un trattamento inferiore alle potenzialità nei precedenti adattamenti, e qui il diretto interessanto è Lanterna Verde, che secondo il report rimane una priorità per la DC. Il progetto su Green Lantern Corps è dunque vivo e in mano a Geoff Johns che consegnerà una sceneggiatura alla fine del 2019. Proprio questo cinecomic potrebbe finire nelle mani di Abrams oppure in quelle di Greg Berlanti, attualmente al lavoro con Johns sulla serie tv per HBO Max.

Una considerazione finale riflette sul futuro di Flash e del cinecomic affidato a Andy Muschietti, con Ezra Miller nei panni del protagonista e Christina Hodston (la sceneggiatrice di Bumblebee) che dovrebbe supervisionare il film prima di passare a Batgirl. La produzione partirà dopo che Miller avrà terminato le riprese di Animali fantastici, quindi il 2021 sembra escluso.

Fonte: Variety

 
 

A tor bella monaca non “piove” mai, recensione del film di Marco Bocci

Attore di cinema e teatro, volto televisivo di film e serie di successo, diretto tra gli altri da Avati, Ronconi e Sollima, per cui ha interpretato il ruolo di Nicola Scialoja nella serie tv Romanzo Criminale, che gli ha dato la prima notorietà, Marco Bocci passa dietro la macchina da presa con A tor bella monaca non “piove” mai, in sala dal 28 novembre, per raccontare una storia in parte ispirata da una vicenda personale, già narrata nel suo esordio da scrittore con il romanzo omonimo.

Mauro (Libero De Rienzo) è un quasi quarantenne mite e rispettoso delle regole. Ama Samantha (Antonia Liskova) e anche se lei lo ha lasciato per un facoltoso medico, punta a riconquistarla. Ancora vive di lavoretti e della “paghetta” della nonna, perché se oggi trovare lavoro è difficile per tutti, a Tor Bella Monaca è ancora più difficile. Suo fratello Romolo (Andrea Sartoretti) ha dei precedenti ma, scontata la pena, ha una nuova vita, una famiglia, un lavoro e nessuna intenzione di tornare sui suoi passi. Lotta ogni giorno per scrollarsi di dosso l’immagine del delinquente. Il padre Guglielmo (Giorgio Colangeli) assieme alla madre Maria (Lorenza Guerrieri) non si dà pace perché il suo negozio è occupato da mesi da un inquilino moroso, eppure non c’è modo di cacciarlo. La situazione precipita quando la nonna muore, lasciando la numerosa famiglia senza la pensione indispensabile per andare avanti. È allora che Mauro pensa di dare una svolta alla sua vita organizzando con due amici una rapina ai danni della mafia cinese.

A tor bella monaca non “piove” mai, l’opera prima di Marco Bocci

Con la sua opera prima da regista Marco Bocci si mette in gioco e fa alcune buone scelte. Innanzitutto, rinuncia a mettersi anche davanti alla macchina da presa, se non per una fugace apparizione, dedicandosi in modo più attento alla regia e andando a cercare un pubblico diverso da quello che lo segue come attore.

Inoltre, il regista racconta ciò che conosce: una periferia che ama e che ha vissuto, quella del quartiere romano di Tor Bella Monaca, su cui sembra pesare un pregiudizio – come sui protagonisti Mauro e Romolo, ingabbiati in ruoli che non riescono a scrollarsi di dosso. È al centro delle cronache ma anche spesso ritratta al cinema nel suo lato oscuro, criminale e con esso identificata. Il legame tra il regista e questa realtà si percepisce, dando vita e verità al film.

In periferia certe contraddizioni emergono in maniera più eclatante, ma essa è anche l’occasione per affrontare questioni riguardanti ogni latitudine. Il film mostra ciò che accade quando il tessuto sociale non offre prospettive e le istituzioni latitano. Ecco il riferimento del titolo, A tor bella monaca non piove mai: “piove” in gergo indica l’arrivo della polizia. Mentre qui la polizia, le istituzioni in genere, non ci sono quando i cittadini ne hanno bisogno. L’assenza di pioggia è anche assenza d’acqua che nutre la vita, indispensabile affinché non tutto secchi e inaridisca, dentro e fuori l’animo umano. Non a caso l’unico personaggio che versa lacrime è Romolo, anche l’unico ad essere riuscito a ripartire dalla sua umanità e a rifiutare il determinismo dell’ambiente.  Andrea Sartoretti interpreta con efficacia il ruolo più complesso del film, con la maggiore evoluzione. Romolo è forse il più stabile, ma ancora in conflitto con sé stesso e con l’ambiente esterno.

A tor bella monaca non “piove” mai – cattivi si nasce o si divente?

A tor bella monaca non “piove” mai recensioneIn questo contesto, Mauro e gli altri, non possono che trovare le proprie soluzioni ai problemi, anche se per farlo tradiscono, per poco, la loro indole di “buoni” per diventare “cattivi”, subendone le conseguenze. Sottotitolo del film è, appunto, cattivi si nasce o si diventa? È chiara la risposta del regista, che attribuisce la responsabilità di questo incattivirsi proprio al vuoto lasciato dalle istituzioni. La tesi può non essere condivisa, ma invita a riflettere.

Da attore, poi, Bocci sceglie un ottimo cast, creando un gruppo affiatato di interpreti, tutti in parte, con una grande attenzione anche per i piccoli ruoli – tra questi spicca Giordano De Plano nei panni di Ruggero, ex poliziotto, sprofondato in abissi di dolore e disagio, distrutto da una tragedia che non ha avuto giustizia.  Antonia Liskova si adatta bene a un ruolo per lei inusuale.

Il film ha un buon ritmo ed è narrativamente coeso. Si illumina con ironia, sarcasmo e momenti divertenti, perfino grotteschi, un contesto spesso drammatico e disperante.

Ritratto vivido ed efficace di una romanità verace

Stilisticamente, A tor bella monaca non “piove” mai paga però un evidente tributo, come in parte nei contenuti. Nel lavoro vi sono soprattutto echi di Sollima – in particolare quello di ACAB – nell’estrema cura delle inquadrature e nella ricerca del dettaglio, come nello spazio lasciato ai silenzi supportati da un commento sonoro espressivo e preponderante. Bocci mostra però un senso estetico interessante nella resa visiva della periferia e non solo, coadiuvato dalla fotografia di Federico Annicchiarico e dal montaggio di Luigi Mearelli. Anche la colonna sonora, curata da Emanuele Frusi, ha buone carte da giocare. Ritmi tecno-elettro accompagnano i momenti d’azione, mentre Rock’n’roll robot di Alberto Camerini sparata a tutto volume dal vicino è perfetta per mettere a dura prova i nervi  di Guglielmo, oltre che simbolo di certi atteggiamenti e modi di vita che finiscono per avere il sopravvento.

Il film è il ritratto vivido ed efficace di una romanità verace nella sua amara quotidianità, più che quello di una Roma criminale, mentre la riflessione aperta dal film travalica i confini della capitale e diventa discorso più ampio su un contesto sociale ed istituzionale che sembra tirar fuori il peggio da ognuno, dove vige la legge del più forte e si è costretti alla guerra tra poveri. Una società in cui è radicato il pregiudizio, chiusa alla complessità delle cose, che vede tutto bianco o nero, o grigio come il cemento della torre R11 a Tor Bella Monaca.