Nella giornata di ieri vi avevamo
riportato
le dichiarazioni dello sceneggiatore David Leslie
Johnson-McGoldrick a proposito dell’annunciato spin-off di
Aquaman dedicato
ai Trench, le creature marine che nel film
di James
Wan attaccavano l’imbarcazione di Arthur Curry e
Mera.
Adesso, sempre Johnson-McGoldrick
ha rivelato un dettaglio decisamente interessante a proposito del
sequel che vedrà il ritorno di Jason Momoa nei panni del Re di
Atlantide: a quanto pare, infatti, sembra che la Silver
Age della DC Comics servirà come
ispirazione per il sequel. Per chi non lo sapesse, la Silver Age
corrisponde ad un periodo nella storia dei fumetti statunitensi che
va dal 1956 al triennio 1969-1971, e che coincide con la
Rinascita dei Superoi DC Comics.
Al momento non ci sono molti
dettagli su Aquaman
2: sappiamo che Jason Momoa sta lavorando alla storia del
film insieme a Johnson-McGoldrick e che – come rivelato dallo
stesso attore in passato –
il sequel sarà “ancora più grande” del primo film.
Momoa tornerà ovviamente nei panni dell’eroe del titolo, insieme ad
Amber Heard in quelli di Mera. Anche Patrick Wilson è atteso nuovamente nei panni
di Ocean Master, così come Abdul-Mateen II in quelli di Black Manta.
E proprio a proposito di Black
Manta, in una recente Q&A su Twitter,
David Leslie Johnson-McGoldrick ha rivelato
qualcosa di molto interessante in merito alla trama del sequel. Un
fan ha chiesto allo sceneggiatore di consigliare alcuni fumetti da
leggere che potrebbero suggerire che tipo di storia verrà
raccontata in Aquaman 2.
La risposta di
Johnson-McGoldrick è stata la seguente: “Mmm…
bella domanda! Non ci stiamo basando su nessun fumetto in
particolare per il sequel, ma se vuoi sapere quali saranno le
atmosfere del nuovo film, allora ti consiglio di leggere una
qualsiasi storia della Silver Age in cui sia presente Black
Manta.”
Vi ricordiamo che Jason
Momoa è atteso di nuovo nei panni dell’eroe nel
sequel del
film che ha rilanciato in positivo le sorti dell’universo
cinematografico DC. Diverse fonti fanno sapere che gli studios
vorrebbero riportare James
Wan dietro la macchina da presa
di Aquaman
2ad una condizione: che sia lui a scegliere
il gruppo di sceneggiatori e a seguire da vicino il processo di
sviluppo.
David Leslie
Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente
di James
Wan(The Orphan, The Conjuring 2, The Conjuring
3) scriverà la sceneggiatura del film insieme a Will Beal,
mentre il regista e Peter Safran saranno co-produttori.
James Gunn, regista dell’attesissimo
The Suicide
Squad, ha rivelato di essere attualmente al
lavoro sulla post-produzione del film direttamente da casa sua, a
causa della reclusione forzata in seguito alla pandemia di
Coronavirus. All’inizio del mese,
tramite un post condiviso via Instagram, era stato lo stesso
Gunn ad annunciare la fine delle riprese.
A causa dell’emergenza Covid-19,
molte persone si sono ritrovate a dover modificare il proprio stile
di vita e a praticare lo smart working, nella speranza di
contenere sempre più la diffusione del virus attraverso
l’isolamento forzato. Ovviamente, anche James Gunn ha fatto lo stesso, e via Twitter,
in risposta ad un fan, ha svelato che, tra le tante attività che lo
tengono impegnato
in questo periodo di quarantena, c’è anche la post-produzione
di The Suicide
Squad, che si sta svolgendo direttamente
da casa sua.
Nel post Gunn ha fatto riferimento
anche alla scrittura: probabilmente il regista starà anche
continuando a lavorare alla sceneggiatura di
Guardiani della Galassia Vol. 3. Potete vedere il
post di seguito:
Il cast ufficiale comprende i
veterani Margot
Robbie (Harley Quinn), Viola
Davis (Amanda Waller), Joel
Kinnaman (Rick Flag) e Jai
Courtney (Captain Boomerang) insieme alle new
entry Idris
Elba, Michael Rooker,
Peter Capaldi, Nathan
Fillion, Sean Gunn, David Dastmalchian, Storm
Reid, Taika
Waititi eJohn Cena. Nel
film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin
Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz,
Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.
Secondo le ultime
indiscrezioni, Nathan
Fillion dovrebbe interpretare Arm-Fall-Off-Boy,
che i lettori dei fumetti ricorderanno come il criminale con la
capacità di staccare i propri arti e usarli come armi, potere
guadagnato grazie ad un elemento metallico antigravità.
Altri nomi circolati nelle ultime
settimane sono Ratcatcher e Peacemaker, ma i report segnalano
che Sean Gunn potrebbe vestire i panni
di Weasel e Flula Borg quelli di
Javelin; Pete Davidson potrebbe
interpretare Blackguard, mentre Michael
Rooker Savant.
Il network americano
ABC ha diffuso promo e trama di The Good
Doctor 3×20, il diciannovesimo episodio della
terza stagione di The Good
Doctor.
In The Good Doctor
3×20 che si intitolerà “I Love You” (Season Finale)
nel secondo episodio del finale in due parti, i nostri medici
lavorano contro il tempo e la propria sicurezza personale per
salvare la vita di coloro che li circondano nel finale di stagione
di The Good Doctor, che andrà in onda LUNEDÌ 30 MARZO sulla
ABC.
In The Good Doctor
3×20 protagonisti sono
Freddie Highmore nei panni del Dr. Shaun Murphy,
Antonia Thomas nel ruolo del Dr. Claire Browne,
Nicholas Gonzalez nel ruolo del Dr. Neil Melendez,
Hill Harper come Dr. Marcus Andrews,
Richard Schiff come Dr. Aaron Glassman,
Christina Chang come Dr. Audrey Lim, Fiona
Gubelmann come Dr. Morgan Reznick, Will Yun
Lee come Dr. Alex Park, Paige Spara come Lea Dilallo e Jasika Nicole
come Dr. Carly Lever.
Le guest star di The Good
Doctor 3×20 sono Bentley Green come Casey e Marin Ireland
come Vera. “I Love You” è stato scritto da David Shore, David
Hoselton e Adam Scott Weissman e diretto da David Shore.
The Good Doctor 3×20
In The Good Doctor
3 Dr. Shaun Murphy (Freddie
Highmore), un giovane chirurgo con autismo e sindrome
dei savant, continua a usare la sua straordinaria regali medici
presso l’unità chirurgica dell’ospedale San Bonaventura. Mentre le
sue amicizie si approfondiscono, Shaun lavora più duramente di
quanto abbia mai fatto prima di iniziare a uscire, mentre naviga
nel suo ambiente e nelle sue relazioni per dimostrare ai suoi
colleghi che il suo talento come chirurgo salverà delle
vite. La serie è di David Shore (“House”), e “Lost” e “Hawaii
Five-0” star Daniel Dae Kim.
In The Good
Doctor protagonisti
Freddie Highmore nei panni del Dr. Shaun Murphy,
Antonia Thomas nel ruolo del Dr. Claire Browne,
Nicholas Gonzalez nel ruolo del Dr. Neil Melendez,
Hill Harper come Dr. Marcus Andrews,
Richard Schiff come Dr. Aaron Glassman,
Christina Chang come Dr. Audrey Lim, Fiona
Gubelmann come Dr. Morgan Reznick, Will Yun
Lee come Dr. Alex Park, Paige Spara come Lea Dilallo e Jasika Nicole
come Dr. Carly Lever.
La serie The Good
Doctor è di Sony Pictures Television e ABC
Studios. David Shore è il produttore esecutivo e
showrunner. Anche Daniel Dae Kim, Erin Gunn, David Kim e
Sebastian Lee sono produttori esecutivi. Gli ABC Studios fanno
parte dei Disney Television Studios, una collezione di studi
composta da 20th Century Fox Television, ABC Studios e Fox 21
Television Studios.
Eunice Huthart,
stunt coordinator che ha lavorato a Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, ha
rivelato come la Lucasfilm è riuscita a mantenere segreto il
ritorno di Palpatine nel film fino alla Star
Wars Celebration 2019, quando il ritorno dell’Imperatore è
stato ufficializzato attraverso il primo teaser trailer ufficiale
del film.
In una recente intervista con
ScreenRant, Huthart ha parlato della segretezza che ruota
attorno ad una produzione come quella de L’Ascesa di
Skywalker. La stunt ha parlato di “nomi in codice” che
venivano utilizzati per evitare che la notizia del ritorno di
Palpatine trapelasse sul set e potesse essere così “diffusa”
all’esterno:
“Abbiamo fatto del nostro meglio
per mantenere il segreto. Ad essere onesti, è stata molto dura per
me. Facevo sempre confusioni, perché avevamo dei nomi in codice, e
puntualmente li dimenticavo. Mentre facevamo delle prove, mi
capitava di esclamare: ‘Adesso è il momento in cui Palpatine entra
in scena, ragazzi’, e puntualmente qualcuno esclamava: ‘Oh, ci sarà
anche Palpatine nel film?’, ed ogni volta dovevo replicare con: ‘Oh
no, l’ho detto? No, non ci sarà’. Avevamo questi nomi in codice che
dimenticavo ogni volta. Avevamo nomi in codice per qualsiasi cosa:
dalle scene ai set, fino ai personaggi. Ogni volta ci capitava di
dimenticare quale fosse il nome in codice associato al quel
personaggio. È stata veramente dura.”
Lucasfilm e il
regista J.J. Abrams uniscono ancora una
volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio
verso una galassia lontana lontana con Star
Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente
conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno
nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.
Il cast del film
comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam
Driver, Daisy
Ridley, John
Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall
Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas
Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian
McDiarmid e Billy Dee
Williams.
Diretto da J.J. Abrams e prodotto da
Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star
Wars: L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams
e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason
McGatlin sono i produttori esecutivi.
Si è spenta in un ospedale di
Segovia, vicino Madrid, l’attrice Lucia Bosé: ad
annunciarlo è stato il figlio Miguel via Twitter, dal
Messico, dove vive con due dei quattro figli. L’attrice è morta a
causa delle complicazioni seguite a una polmonite, alcuni giornali
spagnoli parlano di coronavirus, ma non ci sono conferme
ufficiali.
La diva dai capelli blu aveva
lasciato la carriera per la famiglia e si è spenta in solitudine a
causa della specificità del virus, che prevede l’isolamento dei
malati. Era nata a Milano il 28 gennaio 1931 con il nome di
Lucia Borioni.
Notata, giovanissima, da
Luchino Visconti, partecipa e vince la gara di
Miss Italia nel 1947. Di lì a qualche anno, debutta al cinema. Si
fa notare in Non c’è pace tra gli ulivi
(1950) di Giuseppe De Santis, ma soprattutto
Cronaca di un amore (1950) di
Antonioni per il quale recita anche ne
La signora senza camelie (1953).
Dopo 17 film si sposò e lasciò il
cinema ma rimase un personaggio molto popolare. Tornò sugli schermi
alla fine degli anni sessanta, per lo più in ruoli secondari in
pellicole quali Sotto il segno dello
scorpione dei Taviani;
Metello di Mauro
Bolognini, Fellini Satyricon, di
Federico Fellini.
Tra le sue interpretazioni recenti,
ricordiamo Cronaca di una morte
annunciata (1987), di Francesco
Rosi, L’avaro (1990) di
Tonino Cervi, Volevo i
pantaloni (1990) di Maurizio Ponzi,
I Viceré (2007) di Roberto
Faenza.
Nel 2017 riceve il Wilde Vip
European Award per l’arte e la cultura, onorificenza conferita
dalla Dreams Entertainment con l’Osservatorio Parlamentare
Europeo.
Attrice dal volto unico,
Frances McDormand è diventata negli anni una vera
e propria icona, affermandosi non solo per le sue straordinarie
doti recitative ma anche per il suo carattere dirompente. È noto il
suo sodalizio con i fratelli Coen, ma molti sono i registi con cui
ha avuto modo di collaborare, divenendo una tra le più celebri
interpreti degli ultimi decenni.
Ecco 10 cose che non sai su
Frances McDormand.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Frances McDormand: i suoi film e le
serie TV
10. Ha recitato in celebri
film di culto. L’attrice debutta al cinema nel 1984 con il
film Blood Simple – Sangue
facile, di Joel Coen. Successivamente ha
preso parte a pellicole come Arizona Junior (1987),
Mississippi Burning (1988), Darkman (1990),
Crocevia della morte (1990), America oggi (1993)
e Fargo (1996), con cui si consacra come interprete. Negli
anni successivi continua ad affermarsi grazie a film come
Schegge di paura (1996), Quasi famosi (2000),
L’uomo che non c’era (2001), Miss Pettigrew
(2008), Burn After Reading (2008), con Brad
Pitt, Transformers
3 (2011), This Must Be the
Place (2011), con Sean
Penn, Moonrise
Kingdom (2012), Ave, Cesare!
(2016), Tre manifesti a Ebbing,
Missouri (2017), dove recita accanto
a Sam
RockwelleWoody
Harrelson, e The French Dispatch (2020).
9. Si è distinta come
doppiatrice. Negli ultimi anni l’attrice ha ricoperto in
diverse occasioni anche il ruolo di doppiatrice. In Madagascar 3 –
Ricercati in Europa dà infatti la voce al personaggio del
capitano Chantal Dubois, mentre nel film Pixar Il viaggio di
Arlo è la voce della madre del protagonista. Più noto
ancora è il suo doppiaggio per il film d’animazione L’isola dei
cani (2018), dove è la voce dell’interprete Nelson.
8. Ha recitato anche per la
televisione. Nel corso della sua carriera l’attrice
non si è fatta mancare alcuni ruoli televisivi. Nei primi anni ha
infatti recitato in alcuni episodi di serie come Ai confini
della realtà (1986), Un detective in gamba (1987), e
Great Performances (1995), come anche in film come
Pazze d’amore (1992), The Good Old Boys (1995) e
Precint Hollywood (2005). Nel 2014 è protagonista della
miniserie Olive Kitteridge, mentre nel 2019 è la voce di
Dio della serie Good Omens.
Frances McDormand: chi è suo
marito
7. È sposata con un noto
regista. Nel 1984 l’attrice sposa il regista Joel
Coen, conosciuto grazie al set di Blood Simple –
Sangue facile. I due formano ancora oggi una delle coppie più
note di Hollywood, e si sono distinti anche per la loro
riservatezza. Nel 1994 i due adottano un bambino del Paraguay, che
portano a vivere con loro a New York.
6. Ha recitato in molti film
del marito. Dal primo film girato con il marito, Blood
Simple – Sangue facile, l’attrice ha collaborato con Coen in
altre sei occasioni. Arizona Junior, Crocevia della morte,
Fargo, L’uomo che non c’era Burn After Reading, e Ave,
Cesare!. Sia con ruoli da protagonista che non parti più
marginali, l’attrice si è contraddistinta per aver sempre espresso
al meglio lo humor nero ricercato dal marito.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Frances McDormand e gli Oscar
5. Ha vinto più volte
l’ambito premio. Nel 1997, grazie al ruolo di Marge
Gunderson, l’attrice vince il suo primo Oscar come miglior attrice
protagonista. Un riconoscimento che le permette da quel momento di
vivere una carriera ancor più ricca. Nel 2018, con la sua
struggente performance in Tre manifesti a Ebbing,
Missouri, ottiene invece la sua seconda statuetta, sempre come
protagonista. Vanta poi altre tre nomination come non protagonista
per i film Mississipi Burning, Quasi famosi e North
Country.
Frances McDormand in Fargo
4. Non era convinta del
ruolo. Tra le interpretazioni più memorabili dell’attrice
vi è quella della poliziotta incinta Marge Gunderson in
Fargo, che le è valso anche il premio Oscar. L’attrice ha
raccontato che tuttavia inizialmente non era convinta di voler
accettare il ruolo, poiché alla ricerca di una parte da killer o da
prostituta. Dopo aver accettato, affermò che quel personaggio è
stato uno dei regali più belli della sua carriera.
3. Ha usato un cuscino per
simulare il pancione. Per dare vita allo stato di
gravidanza del suo personaggio, l’attrice ha indossato all’altezza
dello stomaco uno speciale cuscino. Nel film, inoltre, l’attrice
riproduce perfettamente i movimenti di una donna in quello stato,
ma non è stata una cosa volontaria da parte sua. Il cuscino
realmente limitava la sua agilità e il suo equilibrio.
2. Ha scritto la backstory
del proprio personaggio. Il regista Joel
Coen ha dato carta bianca all’attrice per scrivere una
biografia del proprio personaggio, così da poter entrare meglio
nella sua mentalità. La McDormand inventò allora di aver conosciuto
suo marito sul lavoro, ed entrambi erano poliziotti. Al momento del
matrimonio, decisero che uno dei due avrebbe rinunciato al proprio
lavoro. Poiché Marge era un poliziotto migliore, fu lei a
continuare la carriera nelle forze dell’ordine.
Frances McDormand: età e
altezza
1. Frances McDormand è nata
a Gibson City, Illinois, Stati Uniti, il 23 giugno 1957.
L’attrice è alta complessivamente 165 centimetri.
Divisa tra cinema e televisione,
l’attrice Abbie Cornish ha costruito la
propria fama partecipando a titoli di successo, siano essi
lungometraggi o serie televisive. Così facendo ha potuto
distinguersi come interprete, arrivando a collaborare con
importanti attori e registi, grazie ai quali ha potuto maturare
come interprete.
Ecco 10 cose che non sai di
Abbie Cornish.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Abbie Cornish: i film e i programmi
televisivi
10. Ha recitato in noti
lungometraggi. L’attrice debutta al cinema nel 2000 con il
film La maschera di scimmia. Guadagna popolarità
partecipando a Paradiso + Inferno (2006) e Un’ottima
annata – A Good Year (2006), con Russell
Crowe. Successivamente è tra gli interpreti dei film
Elizabeth: The Golden Age (2007), con Cate
Blanchett, Bright Star (2009), Sucker
Punch (2011), Limitless
(2011), W.E. – Edward e Wallis (2011), 7 psicopatici
(2012), RoboCop (2014), Geostorm (2017),
e Tre manifesti a Ebbing,
Missouri, accanto agli attori Woody Harrelson,
Sam Rockwell
e Frances McDormand.
9. Ha preso parte a
produzioni televisive. Parallelamente alla carriera
cinematografica, l’attrice partecipa anche ad alcune serie TV di
successo, come Wildside (1997-1999), Outriders
(2001), Life Support (2001), Klondike (2014) e
Jack Ryan (2018), dove ha ricoperto il ruolo di Cathy
Mueller accanto all’attore protagonista John
Krasinski.
Abbie Cornish è su Instagram
8. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 243 mila persone. All’interno
di questo l’attrice è solita condividere fotografie scattate in
momenti di svago quotidiano, ma anche immagini realizzate per
riviste di moda o a fini promozionali dei suoi progetti da
interprete.
Abbie Cornish in Limitless
7. Ha recitato insieme a
celebri attori. Nel 2011 l’attrice è tra i protagonisti
del film Limitless, dove ha avuto modo di collaborare con
Bradley
Cooper e Robert De
Niro. La Cornish ha dichiarato di essere rimasta
sorpresa dalla loro capacità di trasformarsi nel personaggio,
passando con naturalezza da una situazione all’altra.
6. Il film era un nuovo
genere per lei. Tra i motivi che hanno spinto l’attrice ad
accettare di partecipare al lungometraggio, vi era la novità che un
progetto simile rappresentava per lei. Si trattava infatti di un
genere nuovo, a metà tra il thriller e la fantascienza, che la
Cornish non vedeva l’ora di poter inserire nella propria
filmografia.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Abbie Cornish in Jack Ryan
5. Era la protagonista
femminile della serie. Nel 2016 l’attrice viene
scelta per interpretare Cathy Muller nella serie
Amazon Jack Ryan. Il personaggio è presente in tutti
e otto gli episodi della prima stagione. Questo svolge infatti un
ruolo chiave, essendo non solo la protagonista femminile ma anche
la fidanzata del protagonista.
4. Non ha ripreso il suo
ruolo nella seconda stagione. Senza che nessuna
motivazione venisse fornita, l’attrice non è comparsa nella seconda
stagione della serie, di fatto abbandonando il ruolo. Amazon non ha
rivelato se si è trattato di una rinuncia da parte dell’attrice o
di un cambio di idee per il personaggio da parte dei
produttori.
Abbie Cornish: il suo fisico
3. È molto
allenata. In più occasioni l’attrice si è ritrovata a
ricoprire ruoli dinamici che richiedevano una buona preparazione
fisica, come ad esempio in Jack Ryan. Per tanto, la
Cornish non ha mai nascosto il suo allenarsi quotidiano, sfoggiando
in più occasioni un fisico invidiabile che le permette di
bilanciare muscoli e sensualità.
Abbie Cornish: il suo 2019
2. Ha recitato in una nuova
serie TV. Nel 2019 l’attrice è la protagonista della serie
Secret Bridesmaids’ Business, dove ricopre il ruolo di
Melanie Heyward, damigella d’onore al matrimonio di una sua cara
amica. Durante tale evento verranno tuttavia a galla alcune
minacciose dinamiche, che metteranno a repentaglio gli scheletri
nell’armadio delle protagoniste.
Abbie Cornish: età e altezza
1. Abbie Cornish è nata a
Lochinvar, in Australia, il 7 agosto 1982. L’attrice è
alta complessivamente 173 centimetri.
Star
Wars rende omaggio a Leia (Carrie Fisher) in
un nuovo video animato che traccia il suo viaggio da principessa a
generale. Dopo la sua prima apparizione nell’originale Star
Wars, Leia è diventata un personaggio iconico grazie alla
sua arguzia e forza. Dopo averla vista schierata in prima linea
nella trilogia originale, i fan erano entusiasti di sapere che Leia
sarebbe tornata nella terza trilogia, iniziata nel 2015 con
Il Risveglio della Forza.
Sfortunatamente, la prematura
scomparsa di Carrie Fisher le ha impedito di
sviluppare il suo personaggio fino alla fine di L’Ascesa di
Skywalker, anche se J.J. Abrams
e il suo team hanno fatto di tutto per recuperare il materiale non
utilizzato dai film precedenti per renderlo adattabile al nuovo
film.
Nell’Episodio IX, Leia
Organa si sacrifica usando tutta la sua energia per
raggiungere il figlio ribelle Kylo Ren (Adam
Driver) attraverso la Forza. Riesce ad aiutarlo a
tornare alla luce, ma così facendo muore. Rey (Daisy
Ridley) la vede in seguito come un fantasma della
Forza, e ciò ci mostra che, come i Cavalieri Jedi, Leia è diventata
una cosa sola con la Forza.
Come parte della serie di animazione
“Star Wars Galaxy of Adventures“, il viaggio di Leia
attraverso i film è stato animato in una bellissima sequenza. Il
breve video, pubblicato da Star Wars Kids, mette in evidenza alcuni
dei momenti più memorabili di Leia dalla trilogia di riavvio mentre
ancora si ripropone nei film originali. Include anche il dialogo
reale dei film.
Sappiamo ormai da tempo che i
Vendicatori sono riusciti a tenere testa e poi a sconfiggere Thanos
in Avengers: Endgame, ma come
sarebbero andate le cose se dalla loro avessero avuto un ulteriore
aiuto?
Adeel of Steel immagina
l’intervento di Wonder Woman durante la battaglia
finale contro il Titano Pazzo nel film che ha chiuso la Infinity
Saga. Ecco come sarebbe andata!
Ricordiamo che Avengers:
Endgame è il film di maggiore incasso
dell’anno, nonché il più grande successo dei Marvel Studios, che con l’avventura diretta
da Anthony e Joe Russo hanno chiuso un
arco narrativo lungo 22 film e 11 anni, portando a termine un
esperimento produttivo senza pari.
Quando si pensa ai più grandi
villain del grande schermo, gli iconici Darth Vader e Voldemort occupano di sicuro un posto d’onore.
Antagonisti principali di entrambe le saghe che li hanno resi noti
al grande pubblico – rispettivamente Star Wars e Harry Potter -, i due cattivi,
sebbene godano di una fama che si potrebbe considerare paritetica,
non hanno in realtà gli stessi poteri.
Provando a divertirci nel mettere le
loro abilità a confronto, quali pensate siano i punti di forza
dell’uno e quali invece quelli dell’altro? Abbiamo messo “allo
specchio” le loro personalità, cercando di rispondere ad un’ardita
domanda: chi è più potente tra Darth Vader e Voldermort? Scopriamolo insieme…
Discendenza
Il primo confronto tra i due
personaggi si basa sulle loro origini. La famiglia di Voldemort ha
profondi legami con la magia oscura, legami “di sangue” che
risalgono alla figura di Salazar Serpeverde. Per liberarsi dalla
discendenza Babbana del padre e della povertà in cui caddero i
Guant, Voldermort ha dovuto necessariamente ‘trasformarsi’ in
qualcosa di più grande. Parallelamente, anche le origini di Anakin
Skywalker erano alquanto umili…
Giovane ragazzo schiavo, è cresciuto
al fianco della madre per servire gli Hutt su Tatooine, per poi
essere venduto a Watto. Si dice che il piccolo Anakin sia stato
concepito senza un padre, creato dalla Forza attraverso
l’Immacolata Concezione. In questo prima testa a testa, è
sicuramente Darth Vader a spuntarla.
Abilità naturali
Quando si
tratta di abilità, sia grazie ai libri che ai film sappiamo quanto
Voldemort sia sempre stato dotato. Anche da bambino, durante gli
anni trascorsi in orfanotrofio, ha dato sfogo ai suoi poteri, tanto
per imparare a padroneggiarli quanto per vendicarsi dei torti
subiti. Le sue abilità non passarono inosservate neanche a Silente,
che una volta giunto nell’orfanotrofio lo convinse a frequentare la
scuola di magia di Hogwarts.
Per quanto riguarda
invece Anakin, le sue abilità naturali non si sono manifestate
perché collegate alla Forza (almeno da ciò che abbiamo visto nei
film), come ad esempio la sua capacità di pilotare navi e veicoli,
che non ha mai avuto eguali. Inoltre, ha sempre avuto il più alto
numero di midi-chlorian di chiunque altro i Jedi avessero mai
scoperto. Potrebbe forse non essere così evidente, ma siamo
convinti che a livello di abilità Anakin e Voldemort gareggino al
medesimo livello.
Abilità acquisite
I due villain hanno anche una
formazione ed un background educativo sorprendentemente simili.
Voldemort frequentò una delle più grandi scuole di magia del Mondo
Magico, eccellendo in tutto ciò che faceva; solo in seguito si
sarebbe dedicato alla scoperta di tutti i segreti che la magia
oscura aveva da offrirgli.
Darth Vader frequentò un’accademia altrettanto prestigiosa, il
Tempio Jedi, imparando a beneficiare di tutti gli insegnamenti
della Forza. Dopo aver ceduto al Lato Oscuro, si sarebbe dedicato a
seguire gli insegnamenti di Palpatine. Dati i contesti simili, ad
entrambi è stato insegnato praticamente tutto ciò che c’era da
sapere in termini di potere e di oscurità.
Armi
Quando si
tratta di armi, Voldemort potrebbe avere la meglio rispetto a Darth
Vader. Utilizzando una “semplice” bacchetta, è in grado di evocare
qualsiasi incantesimo si possa immaginare, tanto Offensivo e
Difensivo, per non parlare di quelli Generici. Inoltre, è in grado
di manipolare la realtà con un semplice movimento del polso.Anche se
Darth Vader brandisce un’arma potente e letale, ma la realtà è
che non si pouò competere con la magia…
L’uso della Forza
potrebbe essere l’abilità più equa in un’ipotetica battaglia contro
Voldemort, ma anche ciò non garantirebbe un’eventuale vittoria del
Sith. Anche se la spada laser è l’arma più iconica della saga di
Star Wars, è inevitabile quanto gli strumenti magici a
disposizioni di Voldemort siano molto più efficaci per vincere uno
scontro.
Alleati
Ogni grande villain ha bisogno di un
“compagno” che sia in grado di supportarlo. Voldemort ha i suoi
devoti Mangiamorte, ma il più fedele di tutti è sempre stato
Codaliscia. Per quanto riguarda
Darth Vader, invece, il suo più grande alleato nella Marina
Imperiale è stato probabilmente l’Ammiraglio Piett, diligente,
ambizioso e devoto.
Al tempo stesso Codaliscia, spinto
da una personalità spregevole e corrotta, era sempre disposto a
tutto pur di compiacere Lord Voldemort. Ciononostante, Piett ha
agito comandando un’intera flotta: ecco perché, rispetto a Peter
Minus, non può che essere considerata la “spalla” migliore che si
possa desiderare.
Seguaci
Guardando al di là dei rispettivi
alleati, è interessante chiedersi chi tra Darth Vader e Voldemort
abbia effettivamente le migliori risorse a disposizione. Voldemort
ha un potente esercito di seguaci che arrivano in suo sostegno
durante il finale della saga, durante il quale ha chiamato a
raccolta ogni sorta di creature ed essere oscuro a sua
disposizione.
Dall’altra parte abbiamo Darth
Vader, che ha dalla sua il fatto di essere uno dei personaggi più
malvagi della Galassia, così come di avere sotto la propria egida
un intero Impero. Se da un lato Voldemort potrebbe avere alleati
più talentuosi e potenti, è innegabile quanto la quantità di truppe
e di armi tecnologiche a disposizione di Darth Vader non abbia
eguali.
Dominio
In termini di territorialità e
dominio, quale cattivo ha saputo maggiormente espandere il proprio
potere? Negli ultimi libri della serie, Voldemort sradica
completamente il Governo prendendo il controllo di tutta la Gran
Bretagna, anche se non è chiaro se il suo colpo di stato si estenda
oltre i confini della nazione. Darth Vader serve serve invece un
Impero che si estende su un’intera Galassia, anche se non è
propriamente suo.
Sicuramente ne supervisiona gran
parte, ma la realtà è che appartiene tutto al suo padrone,
Palpatine. Per questo motivo, sebbene lo spazio governato possa
essere quantitativamente maggiore, alla fine è Voldemort ad
esercitare molto più dominio rispetto a Darth Vader.
Nemesi
Ogni villain che si rispetti ha
bisogno di una nemesi, un grande eroe da affrontare e con cui,
all’occorrenza, confrontarsi. Per Voldemort, tale nemesi è
rappresentata da
Harry Potter, che fin dalla nascita ha dimostrato di essere
l’unico vero grande ostacolo contro la sua scalata al potere. Darth
Vader, d’altra parte, è stato contrapposto a suo figlio, Luke
Skywalker.
Giunti alla fine dell’arco narrativo
del personaggio nella saga, scopriamo che Vader è riuscito a
provare sentimenti di amore nei confronti di Luke, qualcosa che non
sarebbe mai potuto accadere tra Voldemort e Harry. Come tale, la
coppia formata da “colui che non deve essere nominato” e il
maghetto occhialuto, in termini di rivalità, è la coppia
vincitrice… una rivalità che l’amore non avrebbe mai potuto
scalfire.
Morte
In ciascuna delle rispettive saghe,
entrambi i personaggi muoiono. Le morti sono però dovute a ragioni
molto diverse. Gli
Horcrux di Voldemort alla fine vengono tutti distrutti, con il
villain che viene superato in astuzia da Harry, morendo a causa
della sua stessa ambizione. Darth Vader, invecee, muore per il suo
stesso sacrificio, una morte chiaramente molto più nobile.
Il Sith scelse di morire al posto di
suo figlio, superando addirittura il suo maestro. Gli venne anche
concessa la vita eterna attraverso la Forza. Per questo motivo, la
morte di Vader supera quella di Voldemort.
Risultati
Giunti alla
fine, e osservando quanto esaminato fino ad ora, sembra che Darth
Vader sia il villain più potente. Sicuramente, Darth Vader ha agito
in una maniera tanto subdola quanto ragguardevole, impresa nella
quale Voldemort ha invece fallito.
Ciononostante,
entrambi i cattivi hanno a loro disposizione immense abilità e
risorse, quindi non sarebbe tanto “furbo” affermare che potrebbero
essere considerati – anche in vista di ciò che rappresentano per le
loro nemesi – potenti allo stesso livello…
Martedì 24 marzo alle 16.30,
Serena Autieri, voce italiana della Regina Elsa
protagonista di Frozen – Il regno di
ghiaccio, e Michelle Hunziker,
saranno le protagoniste di un flashmob via social network che
coinvolgerà tutti i fan del capolavoro d’animazione Disney a
cantare All’alba sorgerò (Let it Go).
Autieri e Hunziker si preparano
all’incontro vestite come i personaggi dei film e con loro ci
saranno anche le loro figlie. Il flashmob arriva in concomitanza
del lancio in Italia di Disney+, che sarà disponibile da
domani.
L’appuntamento è martedì, 24 marzo,
alle 16.30, sui canali social di Serena Autieri e
Michelle Hunziker.
Frozen – Il regno di
ghiaccio (Frozen) è
un film del 2013 diretto da Chris
Buck e Jennifer Lee. È il
53º classico Disney.
Liberamente ispirato alla fiaba
di Hans Christian Andersen La regina delle nevi, è
un lungometraggio animato al computer, prodotto
dalla Walt Disney Animation Studios e distribuito
dalla Walt Disney Pictures. Il 2 marzo 2014 si aggiudica
due premi Oscar: miglior film
d’animazione e miglior canzone (Let It Go in
originale, All’alba sorgerò in italiano).
Il film si caratterizza per una
grande quantità di effetti speciali, in contrapposizione con le
altre produzioni del genere, che prediligono effetti visivi,
invece. Proprio per la realizzazione di questi effetti sono stati
coinvolti esperti di settore, stuntman coordinator e performer che
hanno garantito non solo l’incolumità agli attori protagonisti ma
anche la buona riuscita di molte scene d’azione.
Tra queste scene, sarà rimasta
senz’altro nella memoria del fan la scena dell’inseguimento in
autostrada, con protagonisti Steve Rogers, Natasha Romanoff e Sam
Wilson, alle prese con l’allora misterioso Soldato d’Inverno. Di
seguito, ecco il video in cui Amy Johnston, stunt performer,
commenta la realizzazione degli stunt per quella acrobatica
sequenza.
Il film è diretto da Anthony
e Jeo Russo, che successivamente sono diventati un vero e
proprio punto di riferimento per Kevin Feige e
tutta la squadra dei Marvel Studios e hanno diretto
anche Civil War e Avengers 3 e 4.
Il cameo di Bill
Murray in Zombieland, la
commedia zombie diretta da Ruben Fleischer nel
2009, è una delle cose più memorabili del film, che ancora oggi i
fan ricordano con affetto e divertimento. Eppure, inizialmente, il
cameo della star della saga di Ghostbusters era stato pensato per un altro
attore…
A rivelarlo è stato il
co-sceneggiatore del film Paul Wernick: via
Twitter,
infatti, lo stesso ha rivelato che il cameo offerto a Murray era
stato inizialmente pensato per Patrick Swayze, la star di Dirty
Dancing e
Ghost, scomparso nel 2009 all’età di 57 anni. Purtroppo,
sono state le condizioni di salute dell’attore – all’epoca già
affetto dal cancro al pancreas che lo ha poi condotto alla morte –
a non permettergli di prendere parte al film.
Altri attori presi in
considerazione per il cameo in questione furono Dustin Hoffman,
Dwayne Johnson, Jean-Claude Van Damme, Joe Pesci, Kevin Bacon, Mark
Hamill, Matthew McConaughey e Sylvester Stallone.
Di seguito i tweet del co-sceneggiatore Paul
Wernick:
La sceneggiatura è stata firmata da
Dave Callaham (Godzilla, Wonder Woman
1984) con Paul Wernick e Rhett Reese (Deadpool,
Deadpool 2),
mentre le riprese si sono svolte nei mesi scorsi a Los Angeles. Per
quanto riguarda la trama – ancora avvolta nel mistero – sappiamo
che dovrebbe riprendere le sorti dei quattro protagonisti
(Columbus, Tallhassee, Witchita e Little Rock) immersi in un mondo
dove l’apocalisse zombie si è evoluta.
Phil Lord, uno degli sceneggiatori di
Spider-Man: Un Nuovo Universo, ha ricordato via
Twitter
il folle processo di scrittura del film, condividendo delle
immagini inedite dal backstage della fase di pre-produzione.
Via Twitter,
Phil Lord ha condiviso ciò che lui stesso ha
definito lo “la ruota della storia” di Un
Nuovo Universo. Come spiegato dal co-sceneggiatore,
meno di un anno prima dell’uscita del film nelle sale, lui e il
co-regista Rodeny Rothamn decisero di dare una
“scossa” alla storia e hanno dovuto “capire
come rimodellare le sequenze che avevamo già assemblato e animato e
mescolarne con nuovi elementi.Lord ha
aggiunto che ciò ha coinciso con una “ricostruzione totale del
terzo atto del film”.
Phil Lord si è assicurato di includere nel suo
tweet le immagini delle lavagne che testimoniano questo intricato
processo di lavorazione, a testimonianza di un vero e proprio “caos
organizzato”. Potete vedere il tweet di seguito:
Spider-Man:
Un Nuovo Universo racconta le vicende del
teenager Miles Morales e delle infinite possibilità dello
Ragno-Verso, dove più di una persona può indossare la maschera. Una
visione fresca di un nuovo Universo Spider-Man con uno stile visivo
innovativo e unico nel suo genere.
Il film è diretto da Bob
Persichetti, Peter Ramsey e Rodney
Rothman, con Shameik Moore e Jake Johnson. Il film è
uscito al cinema il 25 dicembre 2018, distribuito da Warner Bros.
Italia.
Il cast di doppiatori americano
comprendere gli attori Shameik Moore, Jake Johnson,
Mahershala Ali, Brian Tyree Henry, Lily Tomlin,
Liev Schreiber, Luna Lauren Velez, Zoë Kravitz e
Nicolas Cage.
C’è ancora tanto mistero su Black
Widow, su quella che sarà la trama del film e
sulla vera identità di quello che sembra essere il villain del
film, Taskmaster.
Nonostante il film sia trai titoli purtroppo intaccati
dall’emergenza sanitaria mondiale, è comunque trai più attesi
dell’anno e vedrà Scarlett Johansson tornare nei panni di
Natasha Romanoff per quella che dovrebbe essere la sua ultima
volta.
I trailer e le immagini dal film ci
hanno dato un’idea di quello che sarà il look del personaggio, ma
adesso, grazie a Reddit, abbiamo la
possibilità di vedere una nuova immagine del costume di
Taskmaster,
che potete ammirare di seguito:
La regia
di Black
Widow è stata affidata a Cate
Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è
stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of
Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci saranno
anche David
Harbour, Florence
Pugh, e Rachel
Weisz.
Stando a quanto rivelato dallo
sceneggiatore David Leslie Johnson-McGoldrick, The Conjuring 3 non sarà un film
incentrato su una casa infestata, come i precedenti due capitoli
della saga. Il nuovo episodio, il cui titolo ufficiale sarà
The Devil Made Me Do It, è atteso nelle
sale per il prossimo settembre.
Johnson-McGoldrick, che è tornato ad
occuparsi della sceneggiatura di The Conjuring 3 dopo aver già scritto
The Conjuring 2 – Il caso Enfield, ha confermato durante
un Q&A via Twitter
che il prossimo capitolo del celebre franchise horror “sarà
completamente diverso dai primi due film”. Lo sceneggiatore ha
rivelato che “il franchise si espanderà al di là dell’ormai
consolidata formula della ‘casa infestata’.”
Stando alle prime informazioni sulla
trama, sappiamo che il nuovo film ruoterà attorno ad un processo
per omicidio, un’espediente che potrebbe renderlo molto più simile
a pellicole particolarmente riuscite come The Exorcism of Emily
Rose di
Scott Derrickson. Inoltre, si tratterà del primo film della
saga a non essere diretto da
James Wan, cosa che potrebbe comportare un cambio di
rotta non solo narrativo ma anche stilistico.
The Conjuring 3 vedrà il ritorno di
Ed e Lorraine Warren, di nuovo interpretati
da Patrick
Wilsone Vera
Farmiga, e sarà diretto dal regista di La
Llorona, Michael Chaves. L’ultimo grande
aggiornamento per i fan è stato quando Chaves ha pubblicato un logo
per il film, ma ora è stato rivelato il titolo ufficiale del
film.
Warner Bros. ha annunciato
ufficialmente che The
Conjuring 3 sarà
intitolato The Conjuring: The Devil Made Me Do
It. Insieme al titolo ufficiale del film, Warner.
Bros ha anche pubblicato la prima trama ufficiale del film, che può
essere letta di seguito:
“The
Conjuring: The Devil Made Me Do It rivela una storia
agghiacciante di terrore, omicidio e male sconosciuto che ha
scioccato persino gli investigatori paranormali realmente vissuri.
Ed e Lorraine Warren. Uno dei casi più sensazionali dai loro
archivi, inizia con una battaglia per l’anima di un giovane
ragazzo, poi li porta oltre qualsiasi cosa abbiano mai visto prima,
fino a raggiungere il primo caso nella storia degli Stati Uniti in
cui un sospetto di omicidio rivendica la possessione demoniaca come
alibi.”
La scorsa settimana Jared Leto ha fatto molto parlare di sé
quando ha rivelato via Instagram di essere stato in ritiro nel
deserto per 12 giorni e di aver scoperto soltanto al suo rientro
della pandemia di Coronavirus e della situazione
di emergenza che coinvolge attualmente la popolazione mondiale.
Nel post in questione, l’attore
premio Oscar per Dallas Buyers Club aveva scritto: “Wow, 12 giorni
fa ho cominciato una meditazione silenziosa nel deserto. Eravamo
totalmente isolati. Niente telefoni, niente comunicazioni, ecc. Non
avevamo idea di quello che stava succedendo fuori dalla nostra
struttura. Siamo usciti ieri in un mondo molto diverso, che è
cambiato per sempre. Una cosa folle, a dire il minimo. Sto
ricevendo messaggi da familiari e amici da tutto il mondo e mi sto
informando su quello che succede. Spero che voi e i vostri stiate
bene, vi mando energia positiva. State dentro, state al
sicuro.”
Adesso, l’attore è tornato attivo
sui social per lanciare un’iniziativa per cercare di sostenere i
suoi follower e non solo in un momento di reclusione forzata
particolarmente difficile. Via Twitter,
infatti, Leto ha lanciato il “Jared Leto Cinema
Club“, invitando gli utenti che alla visione di un
determinato film in sua compagnia.
Ricordiamo che Jared Leto sarà il protagonista dello spin-off
dedicato al personaggio dello Spider-Verse in produzione alla Sony,
Morbius: il
Vampiro Vivente. Il premio Oscar interpreta il Dr.
Michael Morbius, un biochimico che tenta di curare una fatale
malattia del sangue iniettandosi un siero derivato da pipistrelli.
Diventando Morbius, ha tutte le qualità di un vampiro – incluso il
gusto per il sangue umano.
Tyrese Gibbs, Adria
Arjona e Jared
Harris completano il cast del film, che uscirà
nelle sale il 31 luglio 2020. La Arjona interpreterà Martine
Bancroft, l’interesse amoroso del protagonista Morbius: nei
fumetti, Martine diventa una potenziale vittima della sua sete di
sangue mentre è alle prese con la trasformazione che lo ha reso una
strana versione da laboratorio dei vampiri soprannaturali della
tradizione.
Con Morbius continua
il piano della Sony per espandere un universo parallelo a quello
dei Marvel Studios, inaugurato lo scorso anno
da Venom di Ruben
Fleischer. Il film sarà diretto da Daniel
Espinosa (Safe House – Nessuno è al sicuro, Life –
Non oltrepassare il limite), mentre la sceneggiatura è stata
firmata da Matt Sazama e Burk Sharpless, che vantano nel proprio
curriculum titoli come Power
Rangers, Dracula Untold, The Last Witch
Hunter– L’Ultimo Cacciatore di
Streghe e Gods of Egypt.
Creato dallo
scrittore Roy Thomas e
dall’artista Gil Kane, il personaggio di
Morbius è apparso per la prima volta nei panni di un criminale di
Spider-Man nell’ottobre 1971 e si è evoluto in una specie di eroe
dei fumetti nel corso dei decenni.
Harvey Weinstein
sarebbe risultato positivo al tampone del coronavirus e
messo in isolamento nella prigione di stato di New York, secondo un
report di un giornale locale.
Il magnate dell’industria
cinematografica caduto in disgrazia condannato a 23 anni per
molestie e stupro di
terzo grado, sta scontando la pena presso il Wende Correctional
Facility, una prigione di massima sicurezza fuori Buffalo, N.Y.
Weinstein sarebbe uno dei due
detenuti presso la Wende Correctional Facility ad essere risultato
positivo al coronavirus, secondo la Niagara Gazette, un
giornale locale con sede a Niagara Falls, New York.
Contattato da Variety, il portavoce
di Weinstein ha dichiarato di non avere informazioni a riguardo. Né
i legali di Weinstein né il personale carcerario, però, hanno
confermato l’esito del tampone. “Non possiamo confermarlo, né
preoccuparci di commentare la speculazione”, hanno dichiarato
dalla prigione.
Le fonti hanno riferito al
quotidiano che si ritiene che Weinstein abbia contratto il virus
quando è entrato nel sistema carcerario dello Stato mercoledì
scorso, quando è stato trasferito dall’isola di Rikers a New York
City. Prima di essere trasferito su Rikers, Weinstein è stato
portato al Bellevue Hospital di New York City dove è stato
monitorato per una patologia cardiaca e ipertensione, di cui
soffre. Prima della sua condanna, Weinstein ha subito
un’angioplastica a Bellevue.
Tuttavia al momento non ci sono
commenti né comunicati ufficiali in merito allo stato di salute
dell’ex produttore e la pagina del Niagara Gazette è stata
oscurata per “regioni legali”.
In una recente intervista con
NME, Wolfhard ha
spiegato che anche i fan di lunga data di Ghostbusters
troveranno in Legacy“un approccio molto, molto fedele
alla saga” e al film originale del 1984. In merito invece ai
neofiti del franchise, l’attore ha invece specificato che
“prima di tutto, Ghostbusters riguarda la famiglia e le
relazioni che questi personaggi hanno costruito.”
Finn Wolfhard ha anche rivelato che il film
sarà “molto divertente”. Ovviamente le dichiarazioni del
giovane attore vanno prese con la massima cautela, soprattutto
quelle in relazione alla fedeltà dell’approccio narrativo alla saga
originale. Tuttavia, è interessante notare come Wolfhard abbia
sottolineato gli aspetti legati alla famiglia e alle relazioni
umane, qualcosa sulla quale Reitman avrà probabilmente lavorato
molto bene, considerati anche alcuni dei suoi precedenti lavori
come
Juno,
Young Adult e Tully.
A più di trent’anni dall’uscita
nelle sale dell’iconico Ghostbusters, il cast
originale, composto da Bill Murray, Dan Aykroyd, Ernie
Hudson, Sigourney
Weaver e Annie Potts di
nuovo insieme per ridar vita a una delle saghe cinematografiche più
amate della storia. Diretto da Jason Reitman, il film sarà nelle
sale dall’estate 2020 prodotto da Sony Pictures e distribuito da
Warner Bros. Entertainment Italia. Tra i protagonisti
anche Mckenna Grace, Finn Wolfhard, Carrie
Coon e Paul
Rudd.
Ghostbusters: Legacy, diretto da Jason
Reitman e prodotto da Ivan
Reitman, è il nuovo capitolo della saga
originale Ghostbusters. Arrivati in una piccola
città, una madre single e i suoi due figli iniziano a scoprire la
loro connessione con gli Acchiappafantasmi originali e la segreta
eredità lasciata dal nonno. Ghostbusters:
Legacy è scritto da Jason Reitman & Gil Kenan.
Poiché molte industrie – inclusa
quella cinematografica – soffrono economicamente in seguito alle
misure preventive varate dopo la pandemia di Coronavirus, il
regista Christopher Nolan ha chiesto al Congresso
degli Stati Uniti di stanziare dei fondi per le sale americane.
I governi statali hanno approvato
tutta una serie di leggi che impongono la chiusura a tempo
indefinito di bar, centri commerciali e cinema, provando in questo
modo ad arginare la diffusione del Covid-19. Le conseguenze
economiche per questo tipo di attività ed aziende sono state
indubbiamente catastrofiche. Il Congresso sta iniziando a discutere
circa la possibilità di sostenere economicamente le imprese in
difficoltà, in particolare il settore legato al turismo e
all’industria dei viaggi.
Adesso, Christopher
Nolan si è rivolto al Congresso tramite un saggio
pubblicato sul
Washington Post per chiedere che i fondi vengano assegnati
anche al cinema. Nel suo articolo, Nolan spiega che questa è la più
grande crisi che la settima arte abbia mai dovuto affrontare,
soprattutto a causa del fatto che migliaia di persone si
ritroveranno – quasi certamente – senza un posto di lavoro. Nolan
chiede quindi al Congresso di permettere al settore di potersi
riprendere e di continuare a garantire quel “senso di
comunità” che, in generale, i cinema garantiscono alla
popolazione durante la loro quotidiana apertura.
“Oltre
all’aiuto che i dipendenti dei cinema hanno bisogno dal governo, la
comunità degli esercenti ha bisogno di partnership strategiche e
lungimiranti da parte degli studi. Le ultime settimane sono state
un promemoria – qualora ne avessimo bisogno – che ci sono cose
molto più importanti che andare al cinema. Ma, se si considera ciò
che i cinema forniscono e regalano, forse non così tante come si
potrebbe pensare.”,ha dichiarato
Nolan.
Ricordiamo che il prossimo film di
Christopher Nolan ad arrivare nelle sale sarà
Tenet, che
vede protagonista John David Washington insieme a
Robert Pattinsone
Elizabeth Debicki.
La trama è attualmente sconosciuta.
Il progetto è descritto come un’epopea d’azione che ruota attorno
allo spionaggio internazionale, ai viaggi nel tempo e
all’evoluzione. Il film arriverà al cinema il 17 luglio 2020.
Il team creativo di Nolan che ha
lavorato dietro le quinte include il direttore della
fotografia Hoyte van Hoytema, lo
scenografo Nathan Crowley, la
montatrice Jennifer Lame, il
costumista Jeffrey Kurland e il
supervisore degli effetti visivi Andrew
Jackson. Musiche ad opera del
compositore Ludwig Göransson. Warner Bros.
Pictures distribuirà Tenet in tutto il mondo.
Lo sceneggiatore di Aquaman,
David Leslie Johnson-McGoldrick, ha aggiornato in
merito all’annunciato spin-off del cinecomic con protagonista
Jason Momoa che sarà dedicato ai
Trench, le creature marine che nel film di
James Wan attaccavano l’imbarcazione di Arthur
Curry e Mera.
In un recente Q&A su Twitter, lo
sceneggiatore ha spiegato dove si collocherà il film all’interno
della timeline del DCEU. È importante chiarire che
Johnson-McGoldrick ha scritto la sceneggiatura del primo
Aquaman e che
adesso è al lavoro su quella del sequel, ma non è in alcun modo
coinvolto nello spin-off The Trench.
Ciononostante, lo stesso è stato in grado di rispondere alla
domanda di un fan che gli ha chiesto come si collocherà il nuovo
film all’interno dell’universo condiviso.
Johnson-McGoldrick ha risposto:
“Teoricamente, il film sarà ambientato tra il primo Aquaman e il secondo”. Lo sceneggiatore ha poi
aggiunto che, da questo punto di vista, le cose sono ancora in fase
di sviluppo.
The
Trench, secondo quanto riportato negli ultimi
aggiornamenti, si muoverà sui toni del genere horror (qualcosa che,
anche solo formalmente, aveva già sperimentato James Wan con Aquaman)
ma non è chiaro se vedremo, insieme ai mostri, anche qualche membro
del cast del cinecomic uscito nelle sale nel 2018.
Vi ricordiamo che Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni
dell’eroe nel sequel del film che ha rilanciato in positivo le
sorti dell’universo cinematografico DC. Diverse fonti fanno sapere
che gli studios vorrebbero riportare James
Wan dietro la macchina da presa
di Aquaman
2ad una condizione: che sia lui a scegliere
il gruppo di sceneggiatori e a seguire da vicino il processo di
sviluppo.
David Leslie
Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di
James Wan(The Orphan, The Conjuring 2, The Conjuring
3) scriverà la sceneggiatura del film insieme a Will Beal,
mentre il regista e Peter Safran saranno co-produttori.
L’eroe sintetico, interpretato da
Paul
Bettany, viene mostrato nella sua versione grigia,
senza vita, con il foto sulla fronte in corrispondenza della Gemma
della Mente, da dove Thanos l’ha sradicata con la sue mani.
Avengers: Infinity
War è uscito al cinema cinema il 4 Maggio
2018. Christopher Markus e Stephen
McFeely si sono occupatidella sceneggiatura del film,
mentre la regia è stata affidata
a Anthony e Joe
Russo.
Il cast del film al momento è
composto da Cobie Smulders,
Benedict Cumberbatch, Chris Pratt, Vin Diesel,
Scarlett Johansson, Dave Bautista, Karen Gillan, Zoe Saldana,
Brie Larson, Elizabeth Olsen, Robert Downey Jr.,
Sebastian Stan, Chris Hemsworth, Chris Evans, Tom Holland, Bradley
Cooper, Samuel L. Jacksson, Jeremy Renner, Paul Rudd, Peter
Dinklage, Mark Ruffalo, Josh Brolin, Paul Bettany, Benedict
Wong, Pom Klementieff e Chadwick
Boseman.
Alcune nuove foto di Wonder Woman
1984 ci mostrano una certa vicinanza, per non
dire intimità, trai due nuovi personaggi che accompagneranno il
ritorno di Gal Gadot nei panni di Diana
Prince.
Parliamo dei personaggi di
Kristen Wiig e Pedro Pascal,
ovvero Barbara Ann Minerva aka Cheetah e Maxwell Lord. Dalla foto
diffusa in rete, sembra che i due possano essere intimi, appunto, o
comunque lavorare insieme.
Vi ricordiamo che Wonder Woman
1984 uscirà il 6 giugno 2020. Il
film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel
“inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio
grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli
eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero
aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima
iterazione della supereroina”.
“Il film racconterà un lasso di
tempo completamente diverso e lo spettatore avrà solo un assaggio
di ciò che che Diana ha fatto o affrontato negli anni intermedi.
Abbiamo cercato di mettere insieme una storia del tutto diversa che
potesse rispettare le stesse emozioni del passato, portare un sacco
di umorismo e molta azione coraggiosa. E soprattutto, toccare le
corde del cuore.“
L’ordine cronologico del personaggio
è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era
contemporanea di Batman v
Superman: Dawn of Justice per poi tornare al
vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà
ancora Gal Gadot nei panni di Diana
Prince opposta a Kristen
Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel
cast figureranno anche Chris Pine (volto del
redidivo Steve Trevor) e Pedro Pascal.
Greg Grunberg ha
anticipato che la versione in Home Video di Star Wars:
L’Ascesa di Skywalker conterrà moltissime
sorprese e momenti molto intensi tagliati dal montaggio
cinematografico.
Grunberg è stato amico del regista
del film, J.J. Abrams, da quando erano bambini. È
anche apparso in tutto ciò che Abrams ha diretto da
Felicity a Il Risveglio della
Forza. L’attore interpreta Snap Wexley, un pilota
della Resistenza introdotto in Episodio VII, ma curiosamente
assente da Gli Ultimi Jedi.
Star Wars:
L’Ascesa di Skywalker è stato accolto con
freddezza dalla maggior parte dei fan e dei critici che non hanno
gradito lo sviluppo della storia. Prima dell’uscita del film, i fan
erano entusiasti che Abrams tornasse al franchise, soprattutto
perché quanto realizzato da Rian Johnson con
Episodio VIII li aveva resi ancora più scontenti.
Quando Abrams è tornato al timone dell’ultimo film, i fan speravano
che almeno sarebbe stato ben accolto come la sua prima incursione
nell’universo di Star
Wars.
In una lunga e dettagliata
intervista con THR, Grunberg suggerisce che alcune scene
significative sono state lasciate fuori dal montaggio ed è
fiducioso che alcune di esse alla fine vengano inserite nella
versione home video del film. “Sono entusiasta di vedere gli
extra del DVD – dice Grunberg – perché ci sono alcuni
momenti fantastici che ho girato e che non vedo l’ora di
vedere”.
L’attore continua poi dicendo che è
stato particolarmente difficile per lui vedere alcune delle sue
scene lasciate fuori dal montaggio del film prima di anticipare
modifiche ancora più significative. “Ci sono così tante altre
cose – e cose enormi – che penso che le persone apprezzeranno
quando lo guarderanno (in Home Video)”, suggerisce.
Lucasfilm e il
regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta
le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una
galassia lontana lontana con Star Wars:
L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione
dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende
e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.
Il cast del film
comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver,
Daisy Ridley,
John Boyega,
Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson,
Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo,
Kelly Marie Tran, con Ian
McDiarmid e Billy Dee
Williams.
Diretto da J.J. Abrams e prodotto da
Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars:
L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J.
Abrams e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason
McGatlin sono i produttori esecutivi.
Da pochi giorni, lo stato di
quarantena in cui l’Italia è costretta da 10 giorni si è esteso a
tutto il mondo e anche negli Stati Uniti le persone stanno
cominciando ad auto isolarsi in casa per evitare il proliferare del
contagio.
Ovviamente, sono molti i messaggi di
incoraggiamento dei personaggi famosi indirizzati ai loro fan. I
consigli, sempre gli stessi: rimanere in casa, essere pazienti,
trovare attività ricreative alternative.
Trai tanti personaggi che si sono
uniti al coro di incoraggiamento, c’è anche Jake Johnson che si è
offerto per un servizio ai fan molto particolare. L’attore ha
doppiato Peter Parker nel film premio Oscar Spider-Man:
Un Nuovo Universo e, da quanto è cominciata la
quarantena, ha ricevuto molte email da parte di genitori che
stavano approfittando di questo tempo a casa con i figli per
recuperare il film.
Per questo, l’attore si è offerto di
creare una specie di linea di assistenza di Peter
Parker/Spider-Man. Inviando una email all’indirizzo
[email protected] si avrà la
possibilità di ricevere un messaggio registrato personalizzato da
parte di Johnson, con la voce di Peter Parker! Il sogno di ogni
piccolo fan dell’amichevole Spider-Man di quartiere.
Diretto da Bob Persichetti,
Peter Ramsey e Rodney Rothman, il film ha introdotto ai
fan il multiverso di Spider-Man. Mentre la storia del film era
incentrata su Miles Morales (Shameik Moore), erano
presenti anche una serie di altre Spider-persone come Spider-Gwen
(Hailee Steinfeld), Spider-Ham (John
Mulaney), Spider-Man Noir (Nicolas Cage),
Peter B. Parker (Jake Johnson) e Peni Parker
(Kimiko Glenn).
Ognuno con stile e toni unici, alla
fine il gruppo ha unito le forze per salvare i rispettivi universi
dalle macchinazioni di Wilson Fisk (Liev
Schreiber) e da una inedita versione di Doctor Octopus
femmina.
Spider-Man: Un nuovo
universo è la sorpresa del 2018, il film, con protagonista
Miles Morales, sta dominando la stagione dei premi
e si avvia, incontrastato, a vincere il premio Oscar
2019 nella categoria Miglior Film d’animazione, prima
volta per la SONY.
Cena con delitto – Knives Out è stato uno
dei film più acclamati della passata stagione cinematografica,
tanto dalla critica quanto dal pubblico. La pellicola di Rian Johnson, regista di Star
Wars: Gli Ultimi Jedi, è un omaggio al mystery
crime e ad un genere – il giallo, o whodunit –
divenuto celebre grazie ai popolarissimi romanzi della scrittrice
Agatha Christie.
Ovviamente, se non avete visto il
film, ATTENZIONE AGLI
SPOILER!
Il ritratto di Harlan Thrombey
Quando nel film ci viene mostrata
per la prima volta la dimora dei Thrombey (l’ambientazione
principale del film), una delle prime cose che balzano all’occhio è
sicuramente il grande ritratto del patriarca di famiglia, Harlan
Thrombey, interpretato da Christopher Plummer. Nel ritratto, lo
sguardo stoico di Harlan suggerisce che la sua è una figura
palesemente intimidatoria, in grado di dominare e persuadere gli
altri componenti della famiglia.
Tuttavia, verso la fine del film,
quando il dipinto viene nuovamente inquadrato, qualcosa è cambiato.
Marta (Ana
de Armas) viene scagionata dall’accusa di omicidio e riesce
finalmente a prendere il controllo della casa: per un attimo, la
ragazza si sofferma a guardare il ritratto di Harlan: adesso, lo
sguardo severo sul volto del defunto è stato sostituito da un
sorriso di approvazione decisamente furbetto.
Versioni differenti della stessa storia
Quando la
grande famiglia Thrombey ci viene presentata per la prima volta,
nessuno dei suoi membri sembra essere davvero una “cattiva
persona”. Tuttavia, le loro personalità egocentriche e i loro modi
di agire conniventi iniziano quasi subito a prendere il
sopravvento. In particolare, ognuno dei figli del vecchio Harlan
Thrombey si cimenta nel racconto della propria versione di quanto
accaduto durante la notte della festa di compleanno del loro
anziano papà.
Ogni versione della storia contiene
di volta in volta un dettaglio che la rende diversa in base al
personaggio che la racconta. Ognuno dei figli di Harlan fa di
tutto, adesso, per apparire agli occhi di Benoit Blanc (Daniel
Craig) come il “figlio perfetto”…
La macchia di sangue
Alla fine del film, Marta (Ana
de Armas) chiede a Benoit Blanc (Daniel
Craig) quando ha iniziato a sospettare che fosse coinvolta
nella morte di Harlan (Christopher Plummer). Il detective le
confessa che quando l’ha incontrata per la prima volta, subito ha
notato la macchia di sangue su una delle sue scarpe. Quando
rivediamo la scena del loro primo incontro, effettivamente Blanc
getta subito un’occhiata ai piedi della ragazza.
Durante tutto l’arco del film, il
detective accenna continuamente alla sua “osservazione”, senza che
Marta se ne accorga mai: Benoit, infatti, continua a ripetere frasi
come “Qualcosa è in atto” oppure “Il gioco è in
atto”, indirizzate proprio a Marta e riferite proprio a
quell’indizio principale che aveva notato fin da subito.
La palla da baseball
Considerato il grande intreccio
narrativo del film, è facile che ad una visione più superficiale si
possano trascurare tutta una serie di dettagli relative a trame
secondarie. Una di queste riguarda Linda (Jamie
Lee Curtis), la quale viene a sapere da suo padre Harlan che
suo marito Richard (Don Johnson) la tradisce. Ma Richard non sarà
così furbo come egli stesso crede, permettendo a sua moglie di
scoprire da sola l’alto tradimento…
Quando Richard scopre che la
lettera che Harlan ha scritto per Linda è vuota, lancia la palla da
baseball del defunto scrittore di romanzi gialli fuori dalla
finestra del suo studio. In seguito, il detective Blanc trova la
palla e la lancia al cane; a sua volta, il cane porta la palla a
Linda che la rimette al suo posto, scoprendo così la lettera del
padre. Se Richard non avesse lanciato la palla, nessuna lettera
sarebbe mai stata trovata da Linda.
Il mistero del telefono
Questo è uno dei dettagli più
interessanti nascosti all’interno del film, ed è stato rivelato
dallo stesso
Rian Johnson. Tutti i personaggi della storia possiedono (o
comunque usano) un iPhone: l’unico a non usare mai uno dei celebri
smartphone prodotti da Apple è Ransom, il personaggio di
Chris Evans, che alla fine si scoprirà essere il vero
assassino.
Il dettaglio curioso – come
spiegato dal regista del film – è che la Apple non consente mai
alle produzioni cinematografiche di far usare i suoi apparecchi ai
cattivi della storia: quindi, se il pubblico fosse venuto a
conoscenza di questo dettaglio prima, avrebbe potuto facilmente
intuire da subito chi era l’assassino.
Wanetta “Nana” Thrombey
La famiglia Thrombey è ricca di
personaggi tanto interessanti quanto divertenti, bizzarri e sopra
le righe. Probabilmente, il personaggio più sottovalutato della
storia è quello di Wanetta “Nana” Thrombey, la nonna, una donna
incredibilmente anziana che riesce a malapena a sentire e la cui
vista non certamente delle migliori.
Ciononostante, l’anziana signora
aiuta inavvertitamente a risolvere il caso, perché, al di là di una
scarsa vista, è ancora dotata di una memoria di ferro. Il
personaggio è interpretato da K Callan, prolifica attrice apparsa
negli ultimi anni in serie come Justified e Veep.
È interessante notare che, sebbene “Nana” interpreti la madre di
Harlan Thrombey, nella realtà la Callan è di qualche anno più
giovane di Christopher Plummer.
Il cameo di Joseph Gordon-Levitt
Il cast del
film si compone di attori di grandissima fama e talento, ma i fan
potrebbe non sapere che un’altra celebre stella di Hollywood ha
preso parte alla pellicola.
Joseph Gordon-Levitt ha recitato nel primo film diretto da
Rian Johnson, Brick – Dose mortale, e da allora – in
qualche modo – è sempre apparso in tutti i suoi
lavori.
L’attore è presente
anche in
Cena con delitto – Knives Out: Gordon-Levitt è infatti
accreditato come interprete del detective Hardrock, ma nel film è
possibile sentire soltanto la sua voce (chiaramente nella versione
originale): è il poliziotto nella serie crime che la
sorella di Marta sta guardando all’inizio del
film.
Le origini di Marta
Una delle grandi sorprese
del film è che, nonostante tutti gli eccentrici membri della
famiglia Thrombey, alla fine il vero grande protagonista della
storia è l’infermiera di Harlan, Marta (interpretata da
Ana de Armas). Attraverso il personaggio di Marta e il
modo in cui lo stesso viene trattato dai membri della famiglia
Thrombey, il film affronta tutta una serie di questioni purtroppo
ancora oggi intimamente connesse con il mondo in cui viviamo, come
la lotta di classe e la “supremazia” della razza.
Anche se le viene costantemente
ripetuto che fa parte della famiglia, è chiaro che nessuno
dei Thrombley – a parte Harlan – si sia mai preoccupato di
conoscere davvero Marta, la sua vita e la sua storia. Durante tutto
il film, i membri della famiglia fanno riferimento al paese
d’origine di Marta, tranne ogni volta che nominano un altro paese
sudamericano. In seguito viene dato per scontato che Marta sia nata
in America.
Ricky Jay
A quanto pare,
Rian Johnson adora impreziosire i suoi film attraverso
la presenza di attori di grande talento. Sfortunatamente, uno di
questi non ha potuto prendere parte a
Cena con delitto – Knives Out. Stiamo parlando di Ricky
Jay, noto per Boogie Nights e la serie Deadwood.
Jay era anche un celebre illusionista e aveva già lavorato con
Johnson in qualità di consulente per il suo film The Brothers
Bloom.
In origine, Jay avrebbe dovuto
interpretare nel film il signor Proofroc, la guarda di sicurezza
della famiglia Thrombey, ma purtroppo è deceduto prima dell’inizio
delle riprese. La parte è stato poi affidata ad Emmett Walsh, ma
un’immagine di Jay appare comunque sullo schermo poco prima che
Walsh entri in scena per la prima volta.
Frank Oz
Sebbene ci
siano molti volti noti nel film, un membro del cast potrebbe essere
passato inosservato all’occhio dello spettatore. Sebbene sia molto
famoso, non sempre è facile associare il suo volto al suo nome.
Frank Oz, l’uomo dietro Miss Piggy e Yoda, appare nel film nei
panni dell’avvocato che legge le volontà di Harlan alla sua
famiglia.
Oz ha incontrato
Rian Johnson mentre questi lavorava a Star
Wars: Gli Ultimi Jedi, e i due sono diventati amici.
Johnson ha convinto Oz a recitare in un piccolo ruolo nel
film, nonostante la reticenza di Frank ad apparire davanti la
macchina da presa. E infatti,
Cena con delitto – Knives Out rappresenta la prima
apparizione cinematografica di Oz da oltre 20 anni.
La teoria della ciambella
Nell’interpretare un famoso
detective privato,
Daniel Craig ha avuto la possibilità di sfoggiare il suo lato
più ironico e divertente. Una delle sue scene più memorabili del
film è sicuramente l’epica ed esilarante riflessione su una buona
tecnica d’investigazione, che Blanc paragona ad una ciambella col
buco, la cui ricetta non è facile da realizzare. Sebbene sia un po’
difficile seguire il pensiero di Blanc, l’analogia ha
sorprendentemente un senso…
Rian Johnson ha voluto arricchire maggiormente
l’analogia in questione (rendendola anche visibile) con una dose
maggiore di umorismo, grazie all’immagine del bersaglio di coltelli
presente in molte scene, dagli interrogatori alla rivelazione
dell’identità dell’assassino. Forse la connessione tra la ciambella
e il bersaglio non balzerà subito all’occhio, ma è impossibile non
notare come, in realtà, il bersaglio costituito da tanti coltelli
assomigli proprio ad una gigantesca ciambella…
La punizione di Richard
Nonostante il cast così ricco di
personaggi interessanti, Johnson decide di risolve non solo il
mistero centrale a metà del film, ma anche alcune delle trame
secondarie più divertenti. Ad esempio, scopriamo già all’inizio che
Richard (Don Johnson) ha una relazione extraconiugale che Harlan
minaccia di raccontare in una lettera a sua figlia Linda (Jamie
Lee Curtis).
Anche se Richard trova la lettera
dopo la morte di Harlan e scopre che è vuota, in seguito ci viene
rivelato che Harlan ha scritto alla figlia Linda una lettera con
inchiostro invisibile e che il segreto verrà comunque scoperto
dalla stessa. L’ultima inquadratura di Richard ci mostra il
personaggio con un occhio nero, presumibilmente per gentile
concessione di Linda.
Ransom e i cani
Johnson ha
trovato un modo geniale per creare un approccio totalmente nuovo al
whodunnit e, allo stesso tempo, divertirsi con le
convenzioni di genere. Ad un certo punto, nel film, sembra che ci
venga detto esattamente chi è il responsabile della morte di
Harlan; solo alla fine scopriamo la verità, e ciò che il vero
colpevole è il personaggio di Ransom (Chris
Evans).
Naturalmente, come
ogni racconto giallo che si rispetti, questa rivelazione è in
realtà disseminata lungo tutto il film. Un esempio lampante in tale
senso è rappresentato dai cani della tenuta dei Thrombey. Quando
Ransom appare per la prima volta in scena, viene attaccato dai cani
che abbaiano, che lo avevano già avvistato mentre sgattaiolava
durante la notte della morte di Harlan.
Un vero coltello
La sceneggiatura di Johnson è piena
di prefigurazioni talmente divertenti da rendere ogni nuova
possibile visione una continua scoperta di dettagli nascosti. Non
ci sono soltanto indicazioni sul fatto che Ransom (Chris
Evans) sia il vero colpevole, ma anche alla sua eventuale
caduta.
Dopo che Blanc (Daniel
Craig) espoone tutte le prove che incriminano Ransom, con Marta
(Ana
de Armas) che lo induce ad ammettere l’omicidio di Fran, Ransom
cerca di vendicarsi. Prende un coltello dalla “ciambella” e tenta
di pugnalare Marta, solo per scoprire che il coltello è in realtà
un falso. In precedenza, Harlan aveva criticato lo stile di vita
del nipote, affermando che non era in grado di notare la differenza
tra un oggetto di scena o e un vero coltello.
Il cuore del film
Il personaggio di Marta (Ana
de Armas) è davvero il cuore del film, un personaggio per il
quale è davvero facile fare il tifo. Lo spettatore vuole che riesca
a nascondere le tracce a suo sfavore e che alla fine tutto si
risolva nel migliore dei modi. In fin dei conti, Marta una brava
persona; sono gli altri che la circondano ad essere persone egoiste
e disoneste.
All’inizio del film, Marta e Harlan
giocano a “Go” e Harlan continua a ripetere che non riesce a capire
come la ragazza riesca a batterlo di continuo. Marca risponde:
“Non sto giocando per batterti. Sto giocando per dare vita ad
uno schema bellissimo”. Alla fine, tutti gli altri stavano
cercando di ottenere quello che volevano, mentre Marta stava solo
cercando di fare la cosa giusta. Ed è lei a vincere ancora una
volta…
Il mondo di Harry
Potter è pieno di creature magiche più o meno affascinanti
o degne di nota. Tra le creature più affascinanti e regali che il
maghetto incontra nel corso delle sue avventure c’è senza dubbio
Fierobecco, l’ippogrifo che il protagonista conosce in
Harry Potter e il prigioniero di
Azkaban.
Sappiamo che l’ippogrifo diventa
fondamentale nel finale della storia, perché sarà il “mezzo” di
trasporto grazie al quale Sirius
Black, padrino di Harry, riuscirà a trovare la
salvezza, ma quanto conosciamo bene Fierobecco (e il processo che
lo ha portato in vita, nel film di Alfonso
Cuaron)? Ecco quello che non sai su Fierobecco.
Cose che non sai su Fierobecco
8. Un compromesso
Per realizzare il personaggio di
Fierobecco è stato necessario un compromesso. Zoologicamente
parlando, un animale della sua taglia avrebbe bisogno di ali molto
più grandi e più lunghe per sostenerlo in volo, ma questo era
ritenuto poco pratico per il design del suo personaggio. Il concept
artist Dermot Power ha voluto rappresentare Fierobecco come una
“bestia nobile” con “potenziale magico romantico”, ma il regista
Alfonso Cuarón non ha approvato i suoi progetti.
7. Fierobecco e Harry Potter
Dal loro primo incontro, ci rendiamo
conto che Harry e Fierobecco stabiliscono un legame profondo. La
bestia è molto fiera e altera, tuttavia l’approccio di Harry,
rispettoso e dimesso, la fa sentire a proprio agio e lo accoglie da
pari, accettandolo come proprio cavaliere. Il film (e il libro)
mostrano molto bene questo primo contatto e la nascita di questo
legame. Lo stesso avverrà con Sirius, più avanti nella storia. Il
suo rapporto sarà invece un po’ più turbolento con Hermione, che
l’animale accetta come “peso” solo per intercessione di Harry. La
poca simpatia è reciproca, nonostante il fatto che la ragazza si
impegnerà più di tutti affinché l’animale sfugga al suo destino di
morte.
Cose che non sai su Fierobecco
6. Fierobecco fa la cacca in
scena
A circa trentaquattro minuti
dall’inizio del film, quando viene presentato Fierobecco
l’Ippogrifo, durante la lezione di Cura delle Creature Magiche,
subito dopo che Ron spinge Harry in avanti, c’è una scena
rapidissima in cui si vede l’animale che… fa la cacca! Il team
della CGI riteneva che questo sarebbe stato il primo esempio di un
animale in CGI che espleta i suoi bisogno in pubblico, ma la
mini-serie della BBC Nel mondo dei dinosauri (1999) l’aveva fatto
già prima. Resta comunque la prima volta che una scena del genere
viene girata per un film.
5. Funko Pop e Peluche di
Fierobecco
Nonostante l’aspetto fiero e austero
della creatura magica, l’Ippogrifco Fierobecco si presta benissimo
al merchandising del film, con pupazzi e peluche, nonché gli
amatissimi Funko pop, che vanno ancora a ruba.
Cose che non sai su Fierobecco
4. Il boia Mangiamorte
Il carnefice inviato per uccidere
Fierobecco si chiama Walden Macnair, che in seguito viene rivelato
essere un Mangiamorte, nella scena del cimitero di Harry
Potter e il calice di fuoco (2005), si tratta di uno dei
fedeli di Voldemort che sono rimasti nell’ombra nel periodo della
sua caduta. Successivamente, nel quinto capitolo, scopriremo che è
Macnair il prescelto da Voldemort per andare a trattare con i
Giganti durante il reclutamento del suo nuovo esercito. Nella scena
che vede il boia protagonista, da piano di lavorazione, doveva
essere presente anche un gongolante Lucius Malfoy, principale
artefice della condanna a morte dell’Ippogrifo, ma dei conflitti di
schedule di Jason Isaac non hanno permesso all’attore di essere
presente per la scena in questione.
3. Fierobecco in inglese
In tutta la saga di Harry Potter i
nomi sono molto spesso portatori di significato, ci danno
indicazioni su quello che è il carattere del personaggio che “li
porta”. Il nome di Fierobecco non fa eccezione, e così come in
italiano possiamo cogliere il senso che formano le due parole che
compongono il suo nome (fiero+becco), il nome di Fierobecco in
inglese presenta la stessa caratteristica: Buckbeak che tradotto
letteralmente vuol dire “becco che fa resistenza”.
Cose che non sai su Fierobecco
2. Fierobecco capisce
l’inglese?
Nella scena in cui viene presentato
ai ragazzi, Fierobecco ferisce Draco Malfoy, dopo che il ragazzo
incauto lo ha offeso. Questo non vuole certo dire che l’ippogrifo
ha capito cosa gli ha detto il Serpeverde, ma rende l’animale molto
simile agli animali da compagnia che percepiscono l’atteggiamento
che hanno gli umani con loro e agiscono di conseguenza. Percependo
l’approccio ostile del ragazzo, Fierobecco ha attaccato per
proteggersi.
1. Harry Potter e il prigioniero di
Azkaban 23 marzo 2020
Il palinsesto di Italia Uno ha
programmato l’intera saga di Harry Potter nel corso del lockdown
che ha interessato tutta l’Italia a causa della pandemia da
coronavirus.
Dopo aver saltato la programmazione
prevista per tre date in sala (9-10-11 marzo) a causa
dell’emergenza sanitaria mondiale,
Ultras, esordio al lungometraggio
di Francesco Lettieri, arriva su
Netflix, disponibile dal 20 marzo, per fare
ulteriore compagnia agli abbonati in quarantena.
Famoso per i videoclip che ha
realizzato per Calcutta, Motte e per Liberato,
che firma anche la bella
colonna sonora del film, Lettieri si cimenta con il
lungometraggio in cui riversa la sua esperienza e anche la sua
poetica, già rintracciabile nell’occhio con cui vede e racconta la
musica degli artisti con i quali ha collaborato.
La trama di Ultras
La storia del film nasce da un
soggetto scritto per un video di Motta, che ha rielaborato con
Peppe Fiore e sviluppato in una sceneggiatura.
L’ambientazione è quella della periferia napoletana, i protagonisti
un gruppo di ultras che si fanno chiamare Apache e il loro ex
leader, Sandro, un DASPO che non può più seguire
la sua passione per il calcio e per il Napoli e che si trova in un
momento cruciale della sua vita.
A cinquant’anni, l’uomo che tutti
chiamano ‘O Mohicano, si confronta da una parte con il suo
retaggio di capo ultras, di leader della tribù di tifosi, una
dimensione che lo soffoca e lo attira a sé, dall’altra con la
volontà di evadere per la prima volta dall’unica realtà che lui
abbia mai conosciuto, possibilità di evasione che gli viene offerta
dall’incontro con Terry, una donna vivace e in pace con se stessa,
che pur trovando piacere nella sua compagnia, non sembra aver
bisogno di lui, né di nessun altro uomo.
La realtà di Sandro deflagra nel
momento in cui si rende conto che, prima di riuscire ad andare
avanti con la sua vita e i suoi desideri, deve mettere ordine nel
suo passato, appianando i conflitti tra vecchi e nuovi ultras ed
espiare una colpa che ancora grava sulla sua anima.
La tribù degli ultras
Lettieri non racconta il calcio, né
racconta i tifosi in senso stretto, il fuoco del suo racconto è
sulla tribù e sull’umanità verace, a volte respingente, che in essa
si agita, è sull’individuo protagonista, figura tragica ed eroica
che prova a scappare dai suoi demoni. A dare corpo a Sandro
c’è Aniello Arena, già protagonista della fiaba
garroniana di Reality e ora
alle prese con un ruolo che lo pianta ben dentro il tessuto della
realtà ma che l’occhio del regista trasfigura in eroe che combatte
la furia degli dei e del caso per riuscire a salvarsi, a salvare i
suoi, e ritrovare quell’umanità che nei fuochi di gioventù era
andata perduta.
Intorno a Sandro si muovono
moltissimi personaggi, ognuno con una propria complessità e una
propria ragione, e ognuno di essi è mosso dalle proprie viscere.
Con Ultras, Lettieri ci offre il ritratto
veritiero appassionato eppure respingente di una fetta di umanità
che nella dimensione tribale, tra bene e male, trova la sua
identificazione.
L’inedita Napoli di Ultras
Trai tanti personaggi che popolano
Ultras, un posto d’onore spetta alla
città di Napoli. Come aveva fatto anche Claudio
Giovannesi con La paranza
dei bambini, Francesco Lettieri
porta sullo schermo una Napoli nota eppure differente, lontana
dalle immagini da cartolina, dagli scorci famosi, una Napoli che si
ammanta di tutta la sua bellezza sporca e antica, magica e
affascinante eppure implacabile.
Ultras
racconta l’epica tragica di un uomo che fugge dal proprio passato
ma che per lasciarselo alle spalle deve affrontarlo, tenendosi
pronto anche a scontrarsi con i membri della sua stessa tribù.
Continuano a piovere interessanti
indiscrezioni sui prossimi progetti di James
Gunn grazie ai Q&A che il regista e sceneggiatore
continua a tenere via Instagram in
questi giorni di reclusione forzata, causa Covid-19.
Di recente il regista ha
confermato, in risposta alla domanda di un fan, che suo fratello
Sean tornerà a vestire i panni di Kraglin in
Guardiani
della Galassia Vol. 3:“Che tipo di film dei
Guardiani sarebbe senza Kraglin?”, ha risposto Gunn,
confermando quindi che il fratello apparirà nel terzo capitolo
dedicato alle avventure di Star Lord & co.
Naturalmente, c’è ancora una
possibilità che Thor non appaia affatto in GOTG Vol.
3. La scorsa estate, è stato ufficialmente annunciato che
il Dio del Tuono sarebbe stato il protagonista di un quarto film in
solitaria, Thor: Love and
Thunder, che arriverà nelle sale prima
di Vol. 3. Di recente, è stato chiesto a Pratt
della possibile inclusione di
Thor in Vol. 3, e l’attore ha rifiutato di
confermare se il Dio del Tuono si unirà ufficialmente ai Guardiani
nella loro prossima avventura.
Scritto e diretto da James
Gunn, Guardiani della Galassia Vol.
3 non ha ancora una data di uscita
ufficiale. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente a
Febbraio 2021.
Insieme a Superman Lives di Tim Burton, Justice League: Mortal è uno dei
progetti mai realizzati che da sempre continuano ad affascinare gli
appassionati di fumetti. Come sappiamo, il film doveva essere
diretto da George Miller e avrebbe dovuto vedere nel cast
– tra gli altri – anche Armie
Hammer (Chiamami
Col Tuo Nome) nei panni di Batman.
Nelle ultime ore il regista
Ryan Unicomb, che sta lavorando ad un documentario
sul backstage di Justice League: Mortal,
ha condiviso attraverso il suo account Instagram
uno scatto inedito che ci mostra la maschera (o una delle possibili
maschere, come suggerito dallo stesso Unicomb) del Crociato di
Gotham che Hammer avrebbe dovuto sfoggiare nel film.
Nella didascalia che ha accompagnato
l’immagine, Ryan Unicomb ha scritto: “Dato che
il mondo è in isolamento, penso che la comunità abbia bisogno di
un’iniezione di ‘roba fica’. Ecco UNO dei cappucci di Armie Hammer
da Justice League: Mortal.”
Proprio Armie
Hammer ha di recente
svelato in un’intervista che il suo Cavaliere Oscuro sarebbe
stato ancora più dark delle altre versioni viste sul grande
schermo:
“Volevo che il personaggio fosse
davvero dark. Anche nel look, che era un’idea di George, che
rispecchiava quanto riportato nella sceneggiatura, e cioè quello
che nessuno aveva mai raccontato prima: un uomo psicotico che
sceglie di indossare un costume, tutto nero, e agisce di notte per
combattere i criminali […] Bruce Wayne era la maschera che non
avevamo mai visto veramente, un nevrotico e schizofrenico eroe
borderline che non si fidava di nessuno, nemmeno dei membri della
Justice League“.