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Black Panther 2: Andy Serkis entusiasta per l’evoluzione di Wakanda

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Andy Serkis, che interpreta il trafficante d’armi Ulysses Klaue nel MCU, ha rivelato che una delle cose di cui è più entusiasta a proposito di Black Panther: Wakanda Forever è scoprire proprio come si evolverà la nazione di Wakanda.

In una recente intervista con io9 in occasione della promozione di Venom: La furia di Carnage, Serkis ha discusso della sua lunga e variegata carriera, incluso ciò che non vede l’ora di vedere nell’attesissimo Wakanda Forever. Oltre a riconoscere il profondo impatto che Chadwick Boseman ha avuto in qualità di interprete di Black Panther, l’attore e regista ha espresso anche la sua ammirazione per Wakanda e tutto ciò che rappresenta, dichiarandosi entusiasta all’idea di scoprire come la nazione si evolverà e cambierà nel nuovo film.

“Il Wakanda come mondo, come luogo, come filosofia è qualcosa di veramente straordinario”, ha ammesso Andy Serkis. “Proprio per questo, sono davvero entusiasta di scoprire come si evolverà, come si svilupperà. Ovviamente, è molto, molto triste il fatto che Chadwick non ci sia più, ma sono convinto che la storia servirà in qualche modo ad omaggiare quella performance così straordinaria e, al tempo stesso, un attore e una persona davvero incredibili.”

Black Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’8 luglio 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick Boseman nel primo film, non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.

Letitia Wright (Shuri), Angela Bassett (Ramonda), Lupita Nyong’o (Nakia), Danai Gurira (Okoye), Winston Duke (M’Baku) e Martin Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei rispettivi personaggi interpretati già nel primo film. L’attore Tenoch Huerta è in trattative con i Marvel Studios per interpretare il villain principale del sequel.

Kevin Smith: “Non ho abbastanza talento per dirigere un film Marvel”

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In una recente intervista con Uproxx, Kevin Smith ha parlato del suo rapporto con i Marvel Studios e del perché, ad oggi, non abbia ancora diretto un film del MCU, nonostante in molti lo considerino un candidato ideale.

Smith ha ammesso di essere un grandissimo fan dell’universo condiviso, ritenendo che il longevo franchise di successo sia assolutamente fantastico. Tuttavia, ha anche ammesso che molto probabilmente non dirigerà mai un film dello studio, e questo perché, in base alla sua esperienza, preferisce portare al cinema storie che siano originali, piuttosto che adattamenti basati su proprietà altrui.

“Viviamo in quest’era in cui, secondo alcuni, dovrei scatenarmi e passare dalla realizzazione di un film a fumetti all’altro. È dagli anni ’90 che non si fa altro che parlare di questa cosa, e per molti è arrivato il momento che io lo faccia. Ma lasciatemelo dire… Non ho tutto questo talento”, ha spiegato Kevin Smith.

“Non mi ritengo abbastanza talentuoso da poter realizzare un film a fumetti. C’è bisogno di uno stile visivo ben preciso per poter realizzare quel genere di cose”, ha aggiunto. “E non parlo da un punto di vista delle immagini. Mi riferisco proprio alle parole. Anche i miei fumetti preferiti hanno più parole che immagini.”

“Inoltre, per quanto mi riguarda, è più soddisfacente creare da solo le mie storie. Adoro il Marvel Cinematic Universe e parte del motivo per cui amo quel franchise è perché ha preso alcune delle storie che mi hanno accompagnato da bambino e le ha portate in vita, sul grande schermo. Tuttavia, io non ho quel tipo di capacità”, ha concluso il regista.

La Brea 1×01: promo e trama dall’episodio

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La Brea 1×01: promo e trama dall’episodio

Il network americano NBC ha diffuso il promo e la trama di La Brea 1×01, il primo episodio della nuova serie tv La Brea.

In La Brea 1×01 Quando a Los Angeles si apre un’enorme voragine, la famiglia Harris si divide in due. Eve e suo figlio vengono inviati in un misterioso mondo primordiale. Gavin scopre che le visioni che lo hanno tormentato per anni potrebbero essere la chiave per riportarli a casa.

La Brea 1×01

La Brea è la nuova serie tv drammatica americana creata da David Appelbaum per il network americano NBC. Nella serie Quando un’enorme voragine si apre nel mezzo di Los Angeles e attira centinaia di persone ed edifici nelle sue profondità, coloro che vi cadono si ritrovano in una terra primordiale misteriosa e pericolosa, dove non hanno altra scelta che unirsi per sopravvivere. Lo spettacolo segue una famiglia, distrutta dagli eventi, che cerca di tornare insieme.

Protagonisti di La Brea sono Natalie Zea come Eve Harris, Eoin Macken come Gavin Harris, Chiké Okonkwo come Ty Coleman, Karina Logue come Marybeth Hill, Zyra Gorecki come Izzy Harris e  Jack Martin come Josh Harris. Nel cast anche Natalie Zea come Eve Harris, Eoin Macken come Gavin Harris, Chiké Okonkwo come Ty Coleman, Karina Logue come Marybeth Hill, Zyra Gorecki come Izzy Harris, Jack Martin come Josh Harris, Veronica St. Clair come Riley Velez, Rohan Mirchandaney come Scott, Lily Santiago come Veronica, Chloe De Los Santos come Lily, Jon Seda come Dr. Sam Velez e Angel Parker.

X-Men: Apocalisse, sul set Tye Sheridan era “dispiaciuto” per Oscar Isaac

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Di recente, Oscar Isaac e Tye Sheridan hanno condiviso nuovamente l’esperienza sul set grazie a Il collezionista di carte di Paul Schrader, presentato all’ultima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e uscito nelle sale italiane lo scorso 3 settembre.

Certamente, i fan dei fumetti ricorderanno che i due attori avevano già lavorato insieme in X-Men: Apocalisse, il sesto film degli X-Men uscito sotto l’egida di Fox, in cui Sheridan ha interpretato per la prima volta Scott Summers/Ciclope (ruolo che avrebbe poi ripreso anche in X-Men: Dark Phoenix) e Isaac, invece, En Sabah Nur/Apocalisse, l’antagonista principale della storia, un antico mutante sopravvissuto per secoli grazie alla sua abilità di trasferire la sua coscienza da un corpo all’altro.

In una recente intervista con Looper proprio in occasione della promozione del film di Schrader, Tye Sheridan ha ricordato il periodo trascorso sul set di X-Men: Apocalisse insieme a Oscar Isaac, ricordando di aver sempre provato un senso di dispiacere nei confronti del collega, che a causa del suo costume e della quantità massiccia di protesi impiegata per ricreare il look del villain, non riusciva mai a riposare comodamente durante le pause tra un ciak e l’altro.

“Lo giuro, mi dispiaceva veramente tanto per Oscar durante le riprese di X-Men: Apocalisse. Stavamo girando a Montreal, in piena estate, e spesso le giornate erano particolarmente afose. Faceva davvero caldo”, ha raccontato Sheridan. “Ricordo ancora tutte quelle protesi, il mantello… non riusciva neanche a sedersi su una normalissima sedia. Doveva usare uno sgabello rialzato per riposare. Sembrava costantemente a disagio. Mi ricordo che lo osservavo e mi sentivo davvero male.”

Parlando, invece, del suo futuro nella saga ora che i mutanti faranno il loro ingresso nel MCU e della possibilità di tornare a vestire i panni di Ciclope, il giovane attore ha aggiunto: “Adoro il franchise e sono convinto che esplori alcuni temi veramente importanti. Se dovesse continuare, ne sarei davvero felice. Per quanto riguarda il mio coinvolgimento, non so davvero cosa pensare. Probabilmente, tutto dipenderà da chi sarà coinvolto nei nuovi film e, soprattutto, da cosa tratteranno queste nuove storie. È difficile da dire.”

The Boys: Amazon ordina la serie spin-off

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The Boys: Amazon ordina la serie spin-off

Amazon Studios ha ordinato una nuova serie spin-off di The Boys, il dramma sovversivo di supereroi nominato agli Emmy della Sony Pictures Television. La nuova serie senza titolo sarà presentata in anteprima esclusivamente su Amazon Prime Video in oltre 240 paesi e territori in tutto il mondo.

Ambientato nell’unico college americano esclusivamente per supereroi giovani-adulti (gestito da Vought International), Untitled The Boys Spinoff è una serie irriverente e classificata R che esplora le vite dei Supe ormonali e competitivi mentre mettono il loro fisico, la loro sessualità e la loro morale alla prova, gareggiando per i migliori lavori nelle migliori città. È in parte uno spettacolo universitario, in parte Hunger Games, con tutto il cuore, la satira e la volgarità di The Boys. Jaz Sinclair, Lizze Broadway, Shane Paul McGhie, Aimee Carrero, Reina Hardesty e Maddie Phillips interpreteranno giovani supereroi, con un cast aggiuntivo da annunciare.

Michele Fazekas e Tara Butterss sarà invece lo showrunner e produttori esecutivi. Eric Kripke, Seth Rogen, Evan Goldberg, James Weaver, Neal H. Moritz, Ori Marmur, Pavun Shetty, Ken Levin, Jason Netter, Garth Ennis, Darick Robertson e Michaela Starr saranno i produttori esecutivi. In qualità di co-produttori esecutivi della serie ci sono Zak Schwartz ed Erica Rosbe. La serie sarà prodotta da Sony Pictures Television Studios e Amazon Studios, in associazione con Kripke Enterprises, Point Gray Pictures e Original Film. Loreli Alan’s sarà la responsabile esecutiva di Point Gray Pictures.

“Proprio come Mork & Mindy derivato da Happy Days – che è un fatto folle e vero – il nostro spin-off esisterà nell’universo cinematografico di Vought, ma avrà un tono e uno stile tutto suo. È la nostra interpretazione di uno spettacolo universitario, con un insieme di Young Supe affascinanti, complicati e talvolta mortali”, ha affermato lo showrunner e produttore esecutivo di The Boys Eric Kripke. “Michele e Tara sono dei geni gelidi, siamo entusiasti di averli alla guida di questa nave e siamo grati a Sony e Amazon per l’opportunità. Adoriamo questo spettacolo e non vediamo l’ora che tu lo veda. Inoltre, Baywatch Nights è stato derivato da Baywatch e aveva vampiri. Vampiri!”

The Boys ha recentemente concluso la produzione della terza stagione: una data per la prima sarà annunciata in un secondo momento.

Thor: the Dark World, il regista favorevole a una “Snyder Cut” del film

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Ad oggi, Thor: The Dark World è considerato uno dei titoli meno riusciti e apprezzati dell’intero MCU. Il regista Alan Taylor ha sempre dichiarato, nel corso degli anni, di non aver mai considerato il risultato finale soddisfacente.

Di recente il regista aveva spiegato perché venne assunto dai Marvel Studios e cosa, secondo lui, era andato storto con il secondo capitolo delle avventure dedicate al Dio del Tuono interpretato da Chris Hemsworth. Ora è tornato nuovamente sulla questione, rivelando di essere pronto a lavorare alla sua “Snyder Cut” del film Marvel.

Parlando con Inverse in occasione della promozione del film I molti santi del New Jersey, Taylor ha spiegato che sarebbe assolutamente favorevole alla release del suo taglio del cinecomic, tirando in ballo la recente esperienza di Zack Snyder con Justice League. Tuttavia, il regista non si aspetta minimamente che accada davvero.

“Facevo il tifo per Zack Snyder prima che la sua versione venisse distribuita ufficialmente. Continuavano a chiedermi: ‘Ce la farà?’. È stato incredibile. Penso che ogni regista facesso il tifo per lui”, ha ammesso Alan Taylor. “Per quanto riguarda Thor: the Dark World… Sì, mi piacerebbe. Provate ad immaginare la scena… Mi danno lo stesso budget che hanno dato a lui per rimettere mano al mio film. Sarebbe bello, ma non credo che riceverò mai quella telefonata.”

Taylor è tornato di recente dietro la macchina da presa per occuparsi della regia de I molti santi del New Jersey, il tanto atteso prequel della pluripremiata serie HBO I Soprano, che arriverà prossimamente nelle sale italiane, distribuito da Warner Bros. Pictures.

Venom: La furia di Carnage, cosa ci dicono le prime reazioni al film?

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Dopo aver organizzato una serie di proiezioni dedicate esclusivamente ai fan, la Sony Pictures ha finalmente mostrato alla stampa americana l’attesissimo Venom: La furia di Carnage, proprio in vista dell’uscita nelle sale il prossimo 1 ottobre (in Italia il film sarà disponibile a partire dal 14 dello stesso mese).

Come da tradizione, sono già emerse online le prime reazioni dei giornalisti (le recensioni vere e proprie sono sotto embargo fino alla data di uscita del film). Potete leggerne alcune di seguito:

Molly Freeman – Screen Rant: “Venom: La furia di Carnage ha alcuni momenti davvero affascinanti, in particolare quelli tra Eddie e il simbionte, la cui dinamica è ancora super divertente. Ma il film è vittima della sua stessa “Carneficina”. Ci sono troppe idee che alla fine si perdono nel caos generale.”

Germain Lussier – io9: “Quando si tratta di Venom: La furia di Carnage, la questione è molto semplice. Vi è piaciuto il primo? Vi piacerà anche questo. Non vi è piaciuto il primo? Allora lasciate che vi dica che questo sequel è come se fosse la versione più grande ed enfatizzata del primo film, che mi era piaciuto ma che al tempo stesso avevo subito dimenticato. Resta un film divertente, ma frivolo.”

Mike Ryan, Uproxx: “Venom: La furia di Carnage… mio Dio, questi film sono così stupidi che alla fine mi ritrovo comunque ad apprezzarli. Potrei guardare altri 10 film in cui Eddie e Venom si chiamano perdenti a vicenda. C’è addirittura una scena in cui Eddie e Venom sono sdraiati insieme sulla spiaggia e guardano il tramonto…”

Matt Neglia, Next Best Picture: “Venom: La furia di Carnage approfondisce ancora di più l’assurda storia d’amore del primo film. Andy Serkis mantiene azione e umorismo vivi, ma non sempre riesce a centrare l’obiettivo. La performance di Tom Hardy è ancora uno degli aspetti più belli, mentre Woody Harrelson sembra essersi divertito parecchio, anche nei momenti più sadici.”

Erik Davis – Fandango: “Tom Hardy è fantastico in Venom: La furia di Carnage, un film che si appoggia in maniera folle su toni cupi ma esilaranti. Per certi aspetti i cattivi ricordano Assassini nati, ma alla fine è Hardy che ruba la scena con la sua performance davvero unica. È uno spasso vederlo recitare.”

Dan Casey – Nerdist: “Venom: La furia di Carnage è un film decisamente folle. Una rom-com strana, carica di violenza, ma pienamente consapevole. Tom Hardy si impegna al 200%. E mi raccomando: non perdetevi i post-credits.”

Quello che sappiamo su Venom: La furia di Carnage

Tom Hardy ritorna sul grande schermo nel ruolo del “protettore letale” Venom, uno dei personaggi Marvel più enigmatici e complessi. In Venom: La furia di Carnage assisteremo allo scontro tra il simbionte e Cletus Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più celebri dei fumetti su Spider-Man, interpretato da Woody Harrelson.

Nel cast del sequel anche Michelle Williams (Fosse/Verdon) nei panni di Anne Weying, Naomie Harris (No Time to Die) nei panni di Shriek e l’attore inglese Stephen Graham (Boardwalk Empire, Taboo). Il film uscirà in autunno al cinema.

Licorice Pizza: il trailer del nuovo film di Paul Thomas Anderson

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È stato diffuso il primo trailer originale di Licorice Pizza, il nuovo film di Paul Thomas Anderson con protagonista Cooper Hoffman, figlio di Philip Seymour Hoffman, frequente collaboratore del regista, che ha diretto in Hard Eight, Boogie Nights, Ubriaco d’amore, The Master e Magnolia.

Ambientato nella San Fernando Valley degli anni ’70, il film segue uno studente delle superiori, che è anche un attore di successo.

Il mistero della casa del tempo: il libro, la trama e il cast del film

Da molti considerato uno dei più dotati autori del genere horror, il regista Eli Roth si è affermato grazie a titoli particolarmente violenti e spaventosi come Hostel e The Green Inferno. Nel 2018 si è però cimentato per la prima volta con un racconto più leggero, ma non per questo meno inquietante, tratto da un racconto per ragazzi. Il film in questione è Il mistero della casa del tempo (qui la recensione), uscito al cinema nel 2018 dopo essere stato presentato alla Festa del Cinema di Roma. Il film, inoltre, è scritto da Eric Kripke, oggi noto per essere l’ideatore e produttore della serie Amazon The Boys.

Il mistero della casa del tempo: il libro di John Bellairs

Quello da loro qui adattato è il romanzo La pendola magica (il cui titolo originale è però proprio The House with a Clock in Its Walls), scritto da John Bellairs e pubblicato nel 1973. Si tratta del primo capitolo di una serie di dodici volumi dedicati al personaggio di Lewis Barnavelt. Pensata principalmente per un pubblico di ragazzi, questa serie non manca di presentare elementi anche particolarmente orrorifici, che hanno trovato in Roth il regista giusto per essere rappresentati. Tutto ruota però intorno alla magia, vista non più come materia per bambini ma come elemento indispensabile per la vita e la crescita di ognuno di noi.

Apprezzato da critica e pubblico, Il mistero della casa del tempo si presenta dunque come un film ricco di particolarità, stravaganze, situazioni buffe e altre più minacciose, con una costante atmosfera di tensione ad impreziosire il racconto. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle differenze con il libro. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Il mistero della casa del tempo: la trama del film

Il film racconta l’avventura magica e misteriosa di un ragazzino di 10 anni, Lewis Barnavelt, che in seguito alla morte dei genitori si trasferisce a vivere nella casa vecchia e scricchiolante dell’eccentrico zio Jonathan. In questa strana dimora si nasconde un mondo segreto ricco di magie, misteri, streghe e stregoni che si rivelerà quando Lewis scoprirà che suo zio e la sua migliore amica Mrs. Zimmerman sono due potenti maghi che lo coinvolgeranno in una missione segreta: scoprire l’origine e il significato del ticchettio di un orologio nascosto da qualche parte nei muri di casa. Per Lewis, nuove avventure stanno dunque per avere luogo, le quali si riveleranno però non prive di pericoli.

Il mistero della casa del tempo libro

Il mistero della casa del tempo: il cast del film

Ad interpretare il ruolo del giovane Lewis Barnavelt vi è l’attore Owen Vaccaro, già visto anche nei film Daddy’s Home e Mother’s Day. L’attore Jack Black interpreta invece lo stravagante zio Jonathan, in un ruolo che riconferma il suo grande carisma e che rappresenta una nuova partecipazione ad un film per famiglie dopo Piccoli brividi e Jumanji – Benvenuti nella giungla. Accanto a loro, nel ruolo di Mrs. Zimmerman vi è invece la premio Oscar Cate Blanchett, la quale ha accettato di partecipare poiché attratta dal mondo narrativo. Nel film compaiono poi anche Collen Camp nei panni di Mrs. Hanchett, la vicina di Jonathan e Lorenza Izzo in quelli della madre di Lewis. Principali antagonisti del film sono invece Kyle MacLachlan, noto per la serie Twin Peaks, nel ruolo dello stregone Isaac e Renée Elise Goldsberry in quelli della sua consorte Selena.

Il mistero della casa del tempo: il sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Come anticipato, Il mistero della casa del tempo è solo il primo di una serie di dodici romanzi aventi come protagonista ricorrente il giovane Lewis. In seguito al successo di questo primo adattamento, il quale ha raggiunto un incasso di 131 milioni di dollari a fronte di un budget di 42, il regista si è dichiarato aperto alla possibilità di realizzare uno o più sequel. Il romanzo successivo da adattare sarebbe dunque The Figure in the Shadows, ma al momento non è stato confermato se ciò avverrà e con quali tempistiche. Ad ora Il mistero della casa del tempo rimane dunque un’opera a sé, da guardare abbandonandosi alla sua magia.

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il mistero della casa del tempo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili, Apple iTunes e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 27 settembre alle ore 21:20 sul canale Rai 2.

Fonte: IMDb

Bridgerton 2: le prime foto ufficiali e la clip integrale

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Bridgerton 2: le prime foto ufficiali e la clip integrale

Oggi Netflix rilascia le prime immagini dell’attesissima Bridgerton 2, la seconda stagione della serie Bridgerton, che sarà disponibile nel 2022 in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo. Inoltre viene rilasciata la clip integrale del panel dedicato alla serie presentata durante l’evento Netflix globale per i fan TUDUM, tenutosi sabato 25 settembre.

La seconda stagione della serie Bridgerton ha come protagonista Anthony Bridgerton (Jonathan Bailey) alla ricerca dell’amore; in una delle immagini rilasciate lo si vede coinvolto in una conversazione con Kate Sharma (Simone Ashley). La famiglia Sharma comprende anche Edwina Sharma (Charithra Chandran) e Lady Mary Sharma (Shelley Conn) che si uniscono ai protagonisti della seconda stagione, presenti in una delle immagini rilasciate insieme a Lady Danbury (Adjoa Andoh).

  • Kate Sharma – Kate è testarda e furba. Il suo spirito acuto e la sua natura indipendente la rendono unica nel mercato matrimoniale del 1814, all’interno del quale spera di trovare il vero amore per sua sorella minore, Edwina.
  • Edwina Sharma – Seguendo l’esempio di sua sorella maggiore, Edwina è diventata la perfetta debuttante, di natura gentile e molto affascinante. È giovane e ingenua, ma sa comunque quello che vuole: un vero matrimonio d’amore.
  • Mary Sharma – Mary Sharma era la figlia di un conte, ma ha rinunciato al suo titolo per scappare con il suo vero amore: un mercante. Lo scandalo che ne è seguito ha reso Mary un’estranea al suo ritorno nella società londinese per il debutto delle sue figlie.

Le foto

La clip

Film consigliati: i migliori film degli ultimi vent’anni

Film consigliati: i migliori film degli ultimi vent’anni

Gli ultimi vent’anni hanno portato gioielli del cinema che hanno fatto storia tanto quanto i classici. Si va dai migliori film degli anni Novanta (chi dei millennials non è cresciuto con Forrest Gump?), ai film dell’ultimo decennio che hanno fatto parlare e che abbiamo conosciuto e amato grazie agli Oscar, come Manchester by the Sea o Spotlight.

Ecco una guida ai film consigliati da vedere assolutamente: i migliori film degli ultimi vent’anni. Alcuni molto conosciuti, alcuni meno, ma di grande valore.

Film consigliati da vedere del 2021

  • The French Dispatch (2021). Alla morte del direttore di una redazione, il personale pubblica un memoriale che riporta le migliori storie realizzate dal giornale nel corso degli anni: un artista condannato all’er
  • L’ultima notte a Soho (2021). In questo thriller psicologico, Eloise, che sogna di diventare una fashion designer, riesce misteriosamente a catapultarsi negli anni Sessanta dove incontra Sandie, un’aspirante cantante di grande fascino. Ma il glamour non è esattamente quello che sembra: i sogni del passato iniziano a infrangersi e approderanno a qualcosa di molto più oscuro.
  • E’ stata la mano di Dio (2021). Napoli, anni Ottanta. La vita del diciassettenne Fabietto Schisa cambia radicalmente in seguito a due avvenimenti: l’arrivo di Maradona al Napoli e un grave incidente, che interrompe la felicità familiare.

 

Film consigliati da vedere recenti

  • Jojo Rabbit (2020). Un ragazzino tedesco scopre che sua madre nasconde una giovane ebrea nella loro soffitta. Aiutato dal suo unico amico immaginario Adolf Hitler, Jojo deve fare i conti con il proprio cieco ed infantile nazionalismo.
  • Tenet (2020). Un agente segreto riceve una sola parola come arma e viene inviato per prevenire l’inizio della Terza Guerra Mondiale. Deve viaggiare nel tempo e piegare le leggi della natura per avere successo nella sua missione.
  • La vita nascosta – Hidden Life (2020). La storia dell’austriaco Franz Jägerstätter, il quale si rifiutò di combattere per i nazisti e di giurare fedeltà a Hitler durante la Seconda Guerra Mondiale. Per questo motivo viene giustiziato nel 1943.

 

Film consigliati da vedere: gli anni Novanta

Film consigliati

Cominciamo con dei film consigliati dei fantastici anni Novanta. In cima alla lista, due film diversissimi ma ugualmente indimenticabili.

  • Forrest Gump, Robert Zemeckis, 1994. La storia di Forrest Gump, un ragazzo dalla scarsa intelligenza ma dall’acuta sensibilità e generosità. Attraversa la storia e una vita intera. E ha vinto 9 Premi Oscar.
  • Casinò, Martin Scorsese, 1995. Il direttore del più grande casinò di Las Vegas racconta la sua storia, dopo essere morto nella sua macchina che esplode. Ci sono lui, la moglie, e un gangster violentissimo, in un film molto teso e molto violento. Ma anche con tanta ironia. Scorsese è sempre un Maestro.

Gli anni Novanta sono stati anni visionari del cinema Postmoderno, tra i titoli consigliati ci sono capolavori eccentrici come Fight Club (David Fincher, 1999), Pulp Fiction (Quentin Tarantino, 1994), Trainspotting (Danny Boyle, 1996), Il grande Lebowski (Joel e Ethan Cohen, 1998) e Paura e delirio a Las Vegas (Terry Gilliam, 1998).

Film consigliati: 2013

Il corrente decennio ha portato i film che sono proprio ora nella memoria collettiva, ma anche qualche film che ogni tanto viene dimenticato. Ecco migliori film del 2013, tra Francia, Italia e Stati Uniti.

  • La vita di Adèle, di Abdellatif Kechiche. Adèle è un’adolescente, ha un appetito e una vitalità inesauribili. Osserva costantemente il mondo attorno a sé. Comincia a frequentare Thomas, del quale non riesce ad innamorarsi. A farla innamorare è invece un’artista, una ragazza dai capelli blu che incontra in un bar. Ha fatto scalpore ed è stato oggetto di controversie, è stato idolatrato ed è stato premiato a Cannes.
  • Dallas Buyers Club, di Jean-Marc Vallée. La storia di un uomo che, dopo una vita passata tra alcol e droga, scopre di avere l’Aids. Fa di tutto pur di trovare una cura, e decide di andare in Messico per delle cure alternative non approvate negli Stati Uniti.

Per altri consigli, ci sono film vari, da un crudo esilarante film scozzese, Filth (di Jon S. Baird, che vale la pena trovare in lingua originale), al fantascientifico Gravity (Alfonso Cuarón). Il 2013 è anche l’anno di The Wolf of Wall Street (Martin Scorsese), 12 anni schiavo (Steve McQueen) e La grande bellezza (Paolo Sorrentino).

Film consigliati: 2014

WhiplashUn anno speciale per il cinema anglofono: i nostri film consigliati del 2014 sono tutti americani o britannici, e tutti accattivanti e intensi.

  • Birdman (Alejandro Gonzáles Inárritu). Un’ex supereroe del cinema ha un ruolo a Broadway, in cerca di nuova notorietà. Una sola, lunghissima scena, nessun taglio, nessun montaggio. Un film magistrale.
  • Whiplash (Damien Chazelle): un futuro batterista jazz ha a che fare un con brutale e inaccontentabile insegnante, che scarica la propria frutrazione sugli alunni. Ne ricaverà dolore e insegnamenti preziosi.

Tra gli altri film dell’anno: L’amore bugiardo – Gone Girl (David Fincher), The Imitation Game (Morten Tyldum), American Sniper (Clint Eastwood), e Kingsman – Servizio Segreto (Matthew Vaughn).

Film consigliati 2015

film consigliati

  • Taxi Teheran (Jafar Panahi). Il regista Panahi fa il tassita, e passeggeri di diversa estrazione sociale salgono sulla sua auto, mentre lui registra il tutto a loro insaputa. Esilarante, doloroso e politico.
  • Anomalisa (Charlie Kaufman). Film d’animazione in stop-motion per adulti con gli incubi. E più complicato di quel che sembra. Un uomo si trova a Cincinnati per una conferenza, e in contra una donna con la quale passa la notte, e la loro attrazione potrebbe cambiare la loro vita.

Altri film del 2015 che vale la pena vedere? Ce n’è per tutti: film politici, storici, tesi e romantici: Il ponte delle spie (Steven Spielberg), Macbeth (Justin Kurzel), The Lobster (Yorgos Lanthimos), Steve Jobs (Danny Boyle), The Revenant – Il redivivo (Alejandro Gonzáles Inárritu), Brooklyn (John Crowley), e Il caso Spotlight (Tom McCarthy).

Film del 2016 consigliati

film consigliati

È stato un anno segnato da una Hollywood brillante e in piena forma, che ama sé stessa. In cima alla classifica, però, un film un po’ dimenticato ma eccezionale, e un film molto impegnato e devastante, dai toni realistici ma forti.

  • Arrival (Denis Villeneuve). Delle navi aliene arrivano sulla terra: cosa vogliono? L’esercito decite che è fondamentale imparare a comunicare con i nuovi arrivati, e reclutano una linguista.
  • Io, Daniel Blake (Ken Loach). Il regista irlandese torna con una storia di giustizia sociale, che parla di un uomo che ha bisogno dell’assistenza dello Stato per sopravvivere. Di fronte ad una burocrazia che non fa attenzione alla persone, si sosterrà a vicenda con una giovane madre, Daisy.

I titoli più famosi del 2015 sono film che ovviamente consigliamo assolutamente: Zootropolis (Byron Howard e Rich Moore), La La Land (Damien Chazelle), Moonlight (Barry Jenkins), Ave, Cesare! (Joel e Ethan Coen), Manchester by the Sea (Kenneth Lonergan), e The Neon Demon (Nicolas Winding Refn).

Film horror consigliati

film consigliati

  • The ring (Gore Verbinski, 2002). Rimake di un horror giapponese, che parla di una leggendaria videocassetta. Contiene scene orribili, e chi la guarda muore.
  • It (Andrés Muschietti, 2017). Sette ragazzini in una cittadina del Maine si confrontano con un antico demone che cambia forma ed emerge ogni 27 anni per cacciare i bambini della città.

Film comici consigliati

film consigliati

  • L’alba dei morti dementi (Edgar Wright, 2004). La parodia dei film di zombie migliore della storia: un trentenne che non riesce a dare una svolta alla propria vita si trova alle prese con un’invasione di zombie.
  • SuXbad – 3 menti sopra il pelo (Greg Mottola, 2007). Due adolescenti maldestri cercano di portare dell’alcol ad una festa per fare colpo sulle ragazze. Le cose non vanno liscie.

Film thriller consigliati

  • Prisoners (Denis Villeneuve, 2013). Due bambine scompaiono senza lascaire traccia. I genitori hanno reazioni diverse, e uno dei padri assume comportamenti sempre più estremi e violenti nella sua ricerca di giustizia.
  • Memento (Christopher Nolan, 2000). Un uomo si sveglia in una stanza d’albergo senza ricordarsi niente della propria vvita. Dovrà ricostruire come è arrivato fino a lì, tra note e indizi. Nolan reinventa il montaggio cinematografico e il modo in cui raccontiamo storie al cinema.

Film da non perdere: 10 titoli tra film recenti, horror e commedie

Ci sono quelli acclamati dal pubblico, quelli acclamati dalla critica, quelli acclamati da tutti e due, quelli che fanno scannare pubblico e critica. Quelli di cui si parla molto. Ecco i film da non perdere assolutamente, quelli di cui, almeno una volta, avete sentito parlare.

Film da non perdere assolutamente

Tra le storie più intense del cinema, e tra due dei titoli che dovete assolutamente conoscere. Se non li avete ancora visti, ecco due film da non perdere assolutamente.

  • Nomadland (2020) Dopo aver perso il marito e il lavoro durante la Grande recessione, la sessantenne Fern lascia la città Empire, Nevada. Fern vuole attraversare gli Stati Uniti occidentali a bordo del suo furgone.
  • Mad Max Fury Road (2015) Dal regista George Miller, ideatore del genere post-apocalittico e mente dietro il leggendario franchise di “Mad Max”, arriva “Mad Max: Fury Road”, un ritorno al mondo del guerriero della strada, Max Rockatansky. Perseguitato dal suo turbolento passato, Mad Max crede che il modo migliore per sopravvivere sia vagare da solo. Tuttavia, viene travolto da un gruppo in fuga attraverso la Wasteland in un War Rig guidato da un Imperator d’élite, Furiosa. Stanno scappando da una Cittadella tiranneggiata dall’Immortan Joe, al quale è stato sottratto qualcosa di insostituibile. Infuriato, il signore della guerra schiera tutte le sue bande e insegue spietatamente i ribelli nella guerra stradale ad alto numero di ottani che segue.

Film horror da non perdere

Se siete amanti del genere, del brivido e dello splatter, ecco due film horror da non perdere usciti nel 2017. È stato un anno intenso per il genere, soprattutto per quanto riguarda i ritorni in grande stile: stiamo parlando di Alien, The Ring e Jigsaw. Ecco altri due film horror da non perdere assolutamente, perché è importante rimanere aggiornati su uno dei generi più popolari della storia.

  • Hereditary – Le radici del male – In seguito alla morte della matriarca della famiglia Graham, sua figlia e i suoi nipoti iniziano a scontrarsi con alcuni segreti criptici e terrificanti riguardo la propria discendenza, cercando di superare il sinistro destino che hanno ereditato.
  • A Quiet Place – Un posto tranquillo (2018). Una famiglia vive nel silenzio per nascondersi da predatori alieni privi di vista ma dotati di un udito sensibile. Sapendo che anche il minimo sussurro può portare alla morte, Evelyn e Lee devono trovare un modo per proteggere i loro figli.

Film comici da non perdere

Film comici da non perdereLa commedia è uno dei generi più popolari e più prodotti. Tra centinaia di titoli, è facile perdere qualche perla della risata per strada. Ecco due film da non perdere, diversissimi ma ugualmente imperdibili.

  • The Big Sick, Michael Showalter (2017). Kumail è un comico pakistano  che incontra una studentessa americana di nome Emily ad uno dei suoi show di stand-up. Mentre la loro relazione fiorisce, lui è preoccupato per quello che i suoi genitori, che sono musulmani e abbastanza tradizionalisti, penseranno di lei. Quando Emily finisce improvvisamente in come, Kumail stringe un legame molto stretto con i genitori di lei.
  • La morte di Stalin, Armando Iannucci (2017). Quando il dittatore Joseph Stalin muore nel 1953, i suoi uomini più vicini, in realtà dei parassiti, si ritrovano in una frenetica lotta per il potere. Una serie di bighellonate, zuffe e pugnalarsi alle spalle. Ma c’è una domanda in attesa di risposta: chi sta governando l’URSS?

Film da non perdere recenti

Film da non perdere recentiE quali sono le uscite più recenti che bisogna recuperare? Quali sono, finora, i migliori film del 2018, o quelli che non possiamo tralasciare? Ecco quattro film da non perdere più recenti.

  • Ritratto della giovane in fiamme (2019) Nel 1770, la giovane figlia di una contessa francese sviluppa un’attrazione per Marianne, la pittrice incaricata di dipingere il suo ritratto. Tra le due donne nasce una forte passione.
  • Ready Player One, Steven Spielberg (2018). Nel 2045, il mondo è sull’orlo del caos. Ma la gente trova un riparo e salvezza in OASIS, una realtà virtuale immensa creata dall’eccentrico James Halliday. Quando questi dorme, lascia la sua immensa fortuna in un Easter egg digitale all’interno di OASIS, dando origine ad un gioco che coinvolge il mondo intero. Il giovane Wade Watts prenderà parte al gioco, scoprendo un universo fantastico, fatto di scoperte e pericolo.
  • Dune di Denis Villeneuve. In un distante futuro dell’umanità, il duca Leto Atreides accetta la gestione di un pericoloso pianeta, Dune, l’unica fonte di una droga in grado di allungare la vita e fornire eccezionali capacità mentali.

Carbonia Film Festival: dal 7 al 10 ottobre con How to Film the World

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Carbonia Film Festival torna dal 07 al 10 ottobre con How to Film the World, appuntamento biennale organizzato dal Centro Servizi Culturali Carbonia della Società Umanitaria. Quattro giorni di grande cinema, musica, spettacolo e fotografia, con un focus sui temi cardine del festival, ovvero lavoro e migrazioni, attraverso anteprime, approfondimenti, incontri e masterclass.

Accanto ad Alexander Nanau, regista dell’acclamato Collective (doppia candidatura agli Oscar 2021 per il miglior film straniero e il miglior documentario, e vincitore Premio LUX del Pubblico 2021) e membro della Giuria Internazionale all’ultimo Festival di Venezia, saranno a Carbonia molti altri ospiti a partire da Vasco Brondi, cantautore ferrarese che sarà protagonista di un recital speciale tra canzoni e letture. E ancora l’illustratrice Sarah Mazzetti, il giornalista e autore televisivo Marco Villa, la voce degli Offlaga Disco Pax e di Spartiti Max Collini, il fotografo e videoartista Délio Jasse, le registe e i registi Federica Di GiacomoAlessandro CassigoliCasey Kauffman e Suranga D. Katugampala.

I FILM
Come ogni anno le opere di autori internazionali, sardi e italiani compongono un cartellone fitto di proiezioni e incontri con il pubblico. Grande attesa, venerdì 8 ottobre alle 21.00 al Cine-Teatro Centrale, per Alexander Nanau, regista rumeno che quest’anno si è definitivamente affermato come uno dei più importanti documentaristi al mondo grazie al suo Collective, che ha ricevuto una doppia candidatura agli Oscar 2021 e ha vinto Premio LUX del Pubblico 2021. Fresco membro della Giuria Internazionale all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, Nanau presenta a Carbonia il suo docu-thriller che ha denunciato la scioccante corruzione all’interno del sistema sanitario nazionale rumeno.

Sabato 09 ottobre appuntamento invece nel pomeriggio alla Fabbrica del Cinema con S’Arrùndini, cortometraggio in lingua sarda che racconta la piccola avventura di un gruppo di adolescenti, e le loro grandi inquietudini. Introducono il film a partire dalle 17.00 gli autori, la disegnatrice e animatrice Eleonora Gambula e il filmmaker Daniele Arca. A seguire, negli stessi spazi, il film d’animazione La mia fantastica vita da canedi Anca Darmian, introdotto dalla background designer Sarah Mazzetti. Alle ore 21.00, al Cine-Teatro Centrale, Federica Di Giacomo presenterà Il palazzo, documentario capace di rievocare Il grande freddo attraverso il ritratto di un gruppo di amici che, dopo anni, si ritrova in occasione della morte improvvisa di uno di loro, presentato in anteprima a Venezia 2021 alle Giornate degli Autori.

Ultime proiezioni in programma domenica 10 ottobre dalle 16.00 al Cine-Teatro Centrale, con il teaser del prossimo lavoro di Massimiliano Mazzotta CHEMICAL BROS., il cortometraggio Issa di Stefano Cau, e alle 17.00 il pluripremiato Californie, dei registi Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman. Uno splendido romanzo di formazione girato nell’arco di 5 anni, con protagonista un’adolescente nata in Marocco e cresciuta a Torre Annunziata, presentato alle Giornate degli Autori all’ultima Mostra del Cinema dove ha conquistato il Label Europa Cinemas e il premio per la Migliore Sceneggiatura.

GLI SPETTACOLI
Nella serata di apertura, giovedì 07 ottobre, salirà sul palco Vasco Brondi, cantautore ferrarese che dopo la conclusione del progetto artistico Le luci della centrale elettrica ha pubblicato il primo album a suo nome, Paesaggio dopo la battaglia. Brondi sarà protagonista di una speciale performance tra parole, canzoni e letture, moderata dal giornalista e autore televisivo Marco Villa. Vasco Brondi torna in Sardegna con un appuntamento esclusivo, pensato apposta per il Carbonia Film Festival, nel suggestivo scenario della Grande Miniera di Serbariu. Altro speciale appuntamento domenica 10 ottobre alle ore 20.00 in chiusura del festival, con Max Collini, voce di Offlaga Disco Pax e Spartiti, che porterà a Carbonia il suo Hai paura dell’indie?, uno spettacolo post teatrale in cui Collini smonta e rimonta testi e temi iconici di quello che oggi è a tutti gli effetti il nuovo pop italiano.

LA MOSTRA
Ad aprire l’edizione 2021 di HTFTW sarà l’inaugurazione della mostra fotografica Sguardi Plurali sull’Italia Plurale, realizzata a partire da un concorso e promossa da FIERI – Forum Internazionale ed Europeo di Ricerche sull’Immigrazione insieme al CSC Carbonia della Società Umanitaria, in collaborazione con CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia. La mostra presenta fotografie realizzate da giovani immigratie da ragazzi e ragazze italiani di seconda generazione (di età inferiore ai 35 anni). Un progetto nazionale e itinerante che debutta a Carbonia con la premiazione dei vincitori del concorso fotografico. La mostra raggiungerà in seguito numerose città d’Italia tra cui Torino, Bologna, Padova e Milano. Taglio del nastro giovedì 07 ottobre alle 18.00 negli spazi della Biblioteca Comunale.

EVENTI COLLATERALI
A completare il cartellone anche una serie di eventi collaterali come l’installazione del documentario interattivo Babel – Il giorno del giudizio di Manuel Coser, Gianluca De Serio, Andrea Grasselli, Guido Nicolás Zingari. Un progetto di realtà virtuale in cui si intrecciano le esperienze di tre richiedenti asilo in attesa di giudizio. L’inaugurazione, in programma venerdì 08 ottobre alle ore 19.00 alla Biblioteca Comunale, sarà introdotta dall’antropologo dell’Università di Cagliari Francesco Bachis. L’installazione sarà fruibile sino a domenica 17 ottobre.

Mentre venerdì 08 il Festival ospiterà un appuntamento organizzato dallo S.B.I.S. – Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis nell’ambito del Festival Tuttestorie: la presentazione del libro 116 film da vedere prima dei 16 anni, di Manlio Castagna. A dialogare con l’autore, dalle 17.00 sempre negli spazi della Biblioteca Comunale, sarà Laura Stochino, insegnante e operatrice culturale della Federazione Italiana dei Circoli del Cinema.

Infine sabato 09 ottobre, a partire dalle 23.00 al Nuovo Caffè del Portico di piazza Roma, un momento di musica e condivisione con il dj-set di Music is my boyfriend, il progetto di Claudia Spettinè e Manuela Apple Girl che unisce influenze elettroniche e afro-bit, tropical, electro e trap.

CFF SCUOLE
Punto di forza di How to Film the World è la formazione dei giovani. Anche quest’anno verranno coinvolte le scuole del territorio per una serie di incontri e workshop con gli ospiti del festival.

Giovedì 07 ottobre protagonista all’istituto Angioy il fotografo e videoartista Délio Jasse con un laboratorio dal titolo Tornare all’immagine.

Venerdì 08 spazio a Suranga D. Katugampala, regista originario dello Sri Lanka e cresciuto in Italia che, insieme a Pietro Cingolani di Fieri, dialogherà con i ragazzi e le ragazze del Liceo Gramsci-Amaldi prendendo spunto dal suo Per un figlio, film che racconta i drammi del quotidiano e le difficoltà d’integrazione di un ragazzo cresciuto lontano dal suo Paese d’origine.

Ultimo appuntamento del format sabato 09 con Sarah Mazzetti, illustratrice e autrice del poster di questa edizione, che terrà un laboratorio all’IIS Angioy, dal titolo Fra collage e reinvenzione.

CARBONIA CINEMA GIOVANI
Ma il percorso formativo del festival comprende anche la presenza di dieci ragazze e ragazzi selezionati in tutta Italia attraverso il Bando Carbonia Cinema Giovani. Un gruppo di studentesse e studenti, filmaker, operatori e operatrici culturali, di età compresa tra i 19 e i 30 anni che parteciperanno a un programma di incontri e masterclass dedicato con (da venerdì a domenica) Suranga KatugampalaAlexander Nanau, Sarah Mazzetti e Federica Di Giacomo.

Carbonia Film Festival – il poster

Venom: la furia di Carnage, il simbionte rosso si libera nel nuovo spot

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Ecco un altro spot tv di Venom: la furia di Carnage in cui vediamo il simbionte rosso liberarsi dal corpo che lo ospita, quello di Cletus Kassady (Woody Harrelson), nel momento in cui quest’ultimo viene sottoposto all’iniezione letale. Il film arriverà al cinema l’1 ottobre.

Quello che sappiamo su Venom: La furia di Carnage

Tom Hardy ritorna sul grande schermo nel ruolo del “protettore letale” Venom, uno dei personaggi Marvel più enigmatici e complessi. In Venom: La furia di Carnage assisteremo allo scontro tra il simbionte e Cletus Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più celebri dei fumetti su Spider-Man, interpretato da Woody Harrelson.

Nel cast del sequel anche Michelle Williams (Fosse/Verdon) nei panni di Anne Weying, Naomie Harris (No Time to Die) nei panni di Shriek e l’attore inglese Stephen Graham (Boardwalk Empire, Taboo). Il film uscirà in autunno al cinema.

Midnight Mass: recensione della serie tv di Mike Flanagan

Midnight Mass: recensione della serie tv di Mike Flanagan

L’ultima fatica di Mike Flanagan è finalmente approdata su Netflix dal 24 Settembre: Midnight Mass si propone la sfida di replicare il successo strepitoso ormai connaturato alle opere seriali di Flanagan (The Haunting of Hill House e Bly Manor), che dimostrano di riuscire a coniugare l’impatto da cinema mainstream con una visione autoriale. La nuova serie riprende sicuramente alcune propensioni narrative e visive delle precedenti, pur stanziandosi prettamente su un’assimilazione personale ed emotiva degli stilemi orrorifici prediletti dal regista.

Midnight Mass: il progetto imponente di Mike Flanagan

Protagonista di Midnight Mass è Riley Flynn (Zack Gilford) che, dopo aver provocato da ubriaco la morte di una giovane ragazza in un incidente stradale, ha scontato quattro anni di carcere e, successivamente, è tornato a vivere assieme alla sua famiglia nella desolata Crockett Island. La vita di questa comunità isolata e intransigente subirà uno scossone all’arrivo del nuovo prete, Padre Paul (Hamish Linklater) che sembrerà portatore di miracoli e misteriosi eventi sovrannaturali e il quale si rivolge ai membri della piccola comunità come se li conoscesse da sempre: tra loro incontriamo non solo la famiglia di Riley – composta da Annie (Kristin Lehman), Ed (Henry Thomas) e Warren (Igby Rigney)-, ma anche la dottoressa Sarah Gunning (Annabeth Gish) e sua madre (Alex Essoe), affetta da demenza senile; la figlia del sindaco, Leeza (Annarah Cymone) rimasta paralizzata in un incidente; il nuovo sceriffo (Rahul Kohli), di religione musulmana, e suo figlio Ali (Rahul Abburi); Erin Greene (Kate Siegel), una donna incinta tornata a vivere nella casa di sua madre dopo il matrimonio con un marito violento; l’alcolista Joe Collie (Robert Longstreet) e la devota Bev Keane (Samantha Sloyan), fedele spalla del reverendo.

Flanagan ha dichiarato che Midnight Mass era in cantiere da ben 10 anni e, scovando attentamente nella sua filmografia, possiamo individuare plausibili indizi: ne Il gioco di Gerlad, infatti, vediamo inquadrato un libro fittizio intitolato proprio Midnight Mass, che sarebbe scritto da Maddie Young, sorda protagonista di Hush – Il terrore del silenzio. Flanagan inoltre dirige personalmente ognuno dei 7 episodi da cui è composta la serie, a differenza di Hill House, e il salto registico qualitativo è notevole.

Midnight Mass castMidnight Mass esplora innumerevoli nuclei tematici, iponimi di un macro tema piuttosto elaborato: fervore religioso e tormenti, devozione e senso di colpa, misteri e miracoli sono dicotomie connaturate alla vita dei cittadini di Crockett, emblema della comunità fiabesca degenerata, lasciata appassire da una sinfonia decadente, come se un metaforico Pifferaio magico avesse toccato con mano ogni abitazione del territorio, derubandolo di ogni fonte di gioia e speranza.

L’approccio che Flanagan aveva già precedentemente adottato per incorniciare la suddivisione narrativa in capitoli di Doctor Sleep, ritorna in Midnight Mass, a testimonianza di come il regista ambisca ad innovare il prodotto seriale, concependo ciascun episodio come atto, capitolo, di un libro da sfogliare. Scelta, questa, piuttosto interessante se visualizzata tenendo in considerazione gli intenti registici di Flanagan, ma che, tuttavia, va a discapito del ritmo narrativo serrato che aveva caratterizzato Hill House. Indubbiamente si tratta di una decisione stilistica e congeniale all’economia narrativa, eppure difficilmente i primi episodi indurranno il pubblico al binge watching.

Midnight Mass trama e cast
Cr. EIKE SCHROTER/NETFLIX © 2021

Midnight Mass e il cinema-seriale di Flanagan

Midnight Mass rivela tutte le carte della concezione di cinema-seriale elaborata da Flanagan: un’epopea discendente e intrinsecamente umana, declinata attraverso un uso sapiente della macchina da presa e del montaggio, che vada ad appigliarsi alla sensorialità umbratile dello spettatore. La superstizione, tema cardine della narrazione, si nutre di pregiudizi, timori irrazionali e credenze irreprensibili che fanno parte della vita quotidiana e che non faticheranno ad arrivare al cuore dello spettatore, benché le tempistiche con cui queste riflessioni vengono lasciate fluire non ricalchino il consueto, e ottimale, utilizzo del minutaggio da parte di Flanagan.

Vera rivelazione di Midnight Mass è l’interpretazione di Linklater, magnetico e carismatico nella rappresentazione di un personaggio cardine della comunità, che convoglia il fervore religioso con un inquietante colpevolezza di fondo di difficile decodifica. Egli riesce a incarnare effettivamente lo spirito dell’opera di Flanagan, che si fonda su nuclei di pensiero, momenti, basati sull’immersione in una realtà assoluta e filtrata dalla coscienza individuale del soggetto, piuttosto che sulla fattualità della vicenda.

Midnight Mass episodi
Cr. EIKE SCHROTER/NETFLIX © 2021

L’accezione di horror con cui si presenta Midnight Mass è sicuramente meno spettacolarizzata rispetto a quella di Hill House e Bly Manor, ma certamente altrettanto disturbante: il racconto di Flanagan indaga le tensioni sopite dietro al volto di ciascun fedele della comunità, il concetto di misericordia cristiana visto sotto una lente conturbante e dicotomie opprimenti che vengono caratterizzate già a partire dalla messa in scena e dalla encomiabile fotografia.

E’ doveroso citare l’influenza dell’ormai riconoscibile sodalizio implicito tra Flanagan e un maestro dell’horror quale Stephen King. L’influenza tematica e stilistica di quest’ultimo è infatti evidente nell’immaginario di Flanagan, che riesce a inserire riflessioni sul perdono, famiglia e libero arbitrio all’interno della serie, marcati dal comune denominatore del racconto horror. E’ proprio l’impiego delle geometrie e della cornice caratteristica del racconto orrorifico a marcare nel cinema mainstream: l’utilizzo dell’horror come veicolo è ormai purtroppo quasi esclusivamente una qualifica del cinema indipendente, e Flanagan risulta uno dei pochi registi in grado di fondere la bellezza visiva dell’horror con una visione autoriale personale.

Film belli su Netflix: tutti i titoli da vedere [In aggiornamento]

È ormai un anno esatto da che la pandemia ha rivoluzionato lo stile di vita delle persone in tutto il mondo e che le piattaforme di streaming sono diventate il più frequentato passatempo di molti. Per rispondere a questa domanda, le suddette piattaforme si sono adoperate per offrire la migliore offerta possibile, è così c’è stato un proliferare di film Belli su Netflix, Prime e le altre piattaforme.

Ogni settimana, le piattaforme si ampliano e arricchiscono il loro catalogo, con titoli originali, nuove serie e proposte, ma anche materiale d’archivio, film vecchi, pellicole che hanno fatto la storia del cinema o anche semplicemente che sono diventate parte del pensiero collettivo condiviso. Ecco la lista dei migliori film da guardare su Netflix.

Mettendoci però all’ombra della grande N rossa, di seguito vi proponiamo una serie di titoli che rientrano senza dubbio nella categoria di film Belli da vedere su Netflix e che potrebbero senza dubbio farci compagnia durante una delle prossime sere, in attesa di poter uscire di casa e… andare in sala!

Film da vedere assolutamente su Netflix

  • Inception (2010). Il capolavoro di Christopher Nolan che dirige Leonardo DiCaprio in Inception,  un avvincente thriller fantascientifico, che ruota attorno alla figura di un amministratore delegato coinvolto in una serie di oscuri ricatti.
  • The Others (2001) Nessuna porta deve essere aperta prima che l’ultima sia stata chiusa. Una Nicole Kidman perfetta per il capolavoro di Alejandro Amenabar. La pellicola racconta di Grace Stewart vive da sola in un’enorme casa coi due figli, Anne e Nicolas, i quali soffrono di una malattia che non permette loro di esporsi alla luce del giorno senza gravi conseguenze per la loro salute. Dopo l’arrivo di tre domestici, una vecchia governante di nome Bertha Mills, l’ancor più anziano giardiniere Edmund Tuttle e una giovane cameriera muta chiamata Lydia, iniziano a verificarsi strani avvenimenti nella casa e Grace inizia a credere che possano esserci degli intrusi.
  • Million Dollar baby (2004) Scritto dal Premio oscar Paul Haggis il film è diretto e prodotto da Clint Eastwood e interpretato dallo stesso Eastwood insieme a Hilary Swank e Morgan Freeman. Il film parla di Frankie, coriaceo allenatore di boxe, prende la giovane e talentuosa Maggie sotto la sua ala e la trasforma di una atleta da competizione.
  • Perfetti sconosciuti (2018) Perfetti sconosciuti inizia con lo start dato ad un gioco apparentemente innocente e tutto da ridere: mettere sul tavolo il proprio cellulare, accettando di leggere tutto ciò che arriva in entrata, sms e chat di vario genere, e di ascoltare pubblicamente delle telefonate. Ma ciò che sembrava solo un modo di divertirsi, diventa in breve tempo fonte di tensione e specchio dei problemi sia dei personaggi rappresentati, sia della società odierna. Insomma, Perfetti sconosciuti si fa portatori dei problemi di oggi, di vite che sembrano normale e che, invece, celano diversi segreti affidati a quelle scatole nere che hanno stravolto il modo di vivere e di relazionarsi l’uno con l’altro.
  • Whiplash (1997) Il primo acclamato film diretto da Damien Chazelle racconta di Andrew, un diciannove anni, sogna di diventare uno dei migliori batteristi di jazz della sua generazione. Ma la concorrenza è spietata al conservatorio di Manhattan dove si esercita con accanimento. Il ragazzo ha come obiettivo anche quello di entrare in una delle orchestre del conservatorio, diretta dall’inflessibile e feroce professore Terence Fletcher. Quando infine riesce nel suo intento, Andrew si lancia, sotto la sua guida, alla ricerca dell’eccellenza.
  • Zodiac (2007) Diretto da David Fincher, il film è un thriller mozzafiato ed è basato sui libri di Robert Graysmith dedicati al serial killer statunitense denominato Killer dello Zodiaco, che negli anni sessanta e settanta sconvolse la città di San Francisco (California). Presentato in concorso al 60º Festival di Cannes, il film racconta la storia di tre personaggi che rimangono ossessionati dalla ricerca del famigerato serial killer. Robert Graysmith che ha il volto di Jake Gyllenhaal, divorziato e padre di due figli, appassionato di enigmistica che rimane subito intrigato dalla vicenda. Il detective Dave Toschi (Mark Ruffalo) che segue il caso e il giornalista del Chronicle Paul Avery interpretato da Robert Downey Jr.
  • Il divo (2008) Scritto e diretto da Paolo Sorrentino la pellicola è il discusso film basato sulla vita del senatore a vita Giulio Andreotti negli anni novanta. Presentato in concorso al Festival di Cannes 2008, si è aggiudicato il premio della giuria. La storia racconta la vita di Giulio Andreotti, protagonista della storia politica italiana per decenni, nel periodo tra 1991 e 1993, a cavallo tra la presentazione del suo VII governo e l’inizio del processo di Palermo per collusioni con la mafia.
  • L’Uomo della pioggia (1997) L’Uomo della pioggia è il film diretto da Francis Ford Coppola, tratto dal libro omonimo di John Grisham e vede protagonista l’attore Matt Damon, un neo laureato in giurisprudenza, Rudy Baylor si scontra subito con la realtà dei fatti. Il bisogno di lavorare lo porta a cercare clienti e casi legali ovunque sia possibile, ma ciò significa frequentare tipi di dubbia fama per sbarcare il lunario mentre, allo stesso tempo, vuole combattere le ingiustizie di un sistema che favorisce i ricchi e i potenti. Rudy viene assunto da Bruiser Stone, avvocato legato alla criminalità.
  • Il processo ai Chicago 7 (2020). Scritto e diretto dal vincitore del Premio Oscar e dell’Emmy Award Aaron Sorkin, Il processo ai Chicago 7 ha un cast stellare composto da Sacha Baron Cohen, Joseph Gordon-Levitt, Frank Langella, Eddie Redmayne, Mark Rylance, Jeremy Strong, Yahya Abdul-Mateen II, Michael Keaton, John Carroll Lynch e Alex Sharp. Nel film quella che doveva essere una manifestazione pacifica alla convention del partito democratico statunitense del 1968 si è trasformata in una serie di scontri violenti con la polizia e la Guardia nazionale. Gli organizzatori delle proteste, tra cui Abbie Hoffman, Jerry Rubin, Tom Hayden e Bobby Seale, sono stati accusati di cospirazione e incitamento alla sommossa in uno dei processi più noti della storia americana. Prodotto da: Marc Platt, Stuart Besser, Matt Jackson e Tyler Thompson.
  • Il pianista è l’acclamati film diretto da Roman Polanski e che ha regalato il premio oscar al suo protagonista, l’attore Adrien Brody. Basato al romanzo autobiografico omonimo di Władysław Szpilman, il film racconta quanto vissuto dal pianista ebreo dallo scoppio della seconda guerra mondiale con l’invasione della Polonia da parte delle truppe tedesche, l’occupazione di Varsavia, la creazione del ghetto, la vita nel ghetto e la sua fuga e sopravvivenza fuori dal ghetto, fino alla liberazione della città da parte dell’Armata Rossa.

Film Netflix del 2021

  • E’ stata la mano di Dio. Napoli, anni Ottanta. La vita del diciassettenne Fabietto Schisa cambia radicalmente in seguito a due avvenimenti: l’arrivo di Maradona al Napoli e un grave incidente, che interrompe la felicità familiare.
  • The Power of Dog (2021). l potere del cane è un film del 2021 scritto e diretto da Jane Campion. Adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo del 1967 di Thomas Savage, è interpretato da Benedict Cumberbatch, Kirsten Dunst, Jesse Plemons e Kodi Smit-McPhee.
  • RED NOTICE (2021). Un agente dell’Interpol rintraccia il ladro d’arte più ricercato al mondo.
  • The Guilty è un film del 2021 diretto da Antoine Fuqua. La pellicola, con protagonista Jake Gyllenhaal, è il remake del film del 2018 Il colpevole – The Guilty. The Guilty racconta gli eventi di una sola mattina a seguito di una chiamata al 911. Nel tentativo di salvare la persona al telefono in grave pericolo, l’operatore Joe Baylor (Gyllenhaal) si rende conto ben presto che nulla è come sembra e che l’unica via d’uscita è affrontare la realtà.
  • BRUISED (2021). Nel debutto alla regia di Halle Berry, una combattente di MMA caduta in disgrazia (Berry) trova la redenzione nella gabbia e il coraggio di affrontare i suoi demoni quando il figlio a cui ha rinunciato da bambino rientra inaspettatamente nella sua vita.
  • Sweet Girl, (2021). Un marito distrutto (Jason Momoa) vuole vendicarsi delle persone responsabili della morte di sua moglie, proteggendo nel frattempo l’unico familiare che gli è rimasto, la figlia (Isabela Merced).
  • Army of the Dead, (2021). In seguito ad un’epidemia di zombi a Las Vegas, una squadra di mercenari corre un grosso rischio intrufolandosi nella zona sotto quarantena per eseguire la più grande rapina mai tentata.
  • Kate, (2021). Kate è un film thriller d’azione americano del 2021 diretto da Cedric Nicolas-Troyan e scritto da Umair Aleem. Il film è interpretato da Mary Elizabeth Winstead, Miku Martineau, Woody Harrelson, Tadanobu Asano, Michiel Huisman, Miyavi e Jun Kunimura.
  • La nave sepolta (2021) Alle soglie della Seconda guerra mondiale, una ricca vedova chiede a un archeologo dilettante di occuparsi degli scavi di alcuni tumuli nella sua proprietà. Quando fanno una scoperta di portata storica, risuonano gli echi del passato britannico mentre la nazione si prepara a un futuro incerto. Diretto da Simon Stone il film è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo del 2007 scritto da John Preston, che narra degli scavi di Sutton Hoo avvenuti nel 1939, una delle più grandi scoperte della storia britannica.

 

Film Netflix 2020

  • Pieces of Woman, (2020). Martha sceglie di partorire in casa, assistita dal compagno Sean e dall’ostetrica Eva. A causa di un imprevisto, la neonata muore pochi minuti dopo il parto. La madre di Martha si batte affinché Eva sia condannata per negligenza.
  • L’incredibile storia dell’Isola delle Rose, (2020). Un ingegnere idealista costruisce la propria isola al largo delle coste italiane e la dichiara nazione, attirando l’attenzione del mondo. Quando il governo italiano dichiara nemico il nuovo stato, per l’uomo cominciano i guai.
  •  Ava, (2020). Ava è un’assassina che lavora per un’organizzazione segreta e prende di mira bersagli di alto rango in tutto il mondo. Ma quando uno dei suoi incarichi fallisce, diventa lei stessa un obiettivo e deve lottare per la sua sopravvivenza.
  • Rebecca, (2020). Una magica storia d’amore a Monte Carlo regala a una donna un marito misterioso, una governante truce e una dimora decisamente inquietante.
  • The Midnight Sky, (2020). Rimasto solo in una stazione scientifica del Polo Nord, unica zona ancora abitabile del pianeta Terra, lo scienziato Augustine Lofthouse, malato terminale, cerca di avvertire degli astronauti di ritorno sulla Terra di una catastrofe globale.
  • Holidate, (2020). Stanchi di essere single in vacanza, due sconosciuti desiderano solamente qualcuno con cui passare le feste e beffarsi degli altri. Senza stress né passione, tanto comunque non è amore.
  • Sergio, (2020). Vittima di una guerra a cui si era opposto, il diplomatico delle Nazioni Unite Sergio Vieira de Mello deve lottare per la propria vita dopo l’esplosione di una bomba a Baghdad, in Iraq.

Film Romantici su Netflix

  • Eternal Sunshine of the Spotless Mind (2004). Conosciuto in Italia anche con il discusso e opinabile titolo Se mi lasci ti cancello, il film è uno dei titolo di maggior successo del regista Michel Gondry e vede protagonisti Jim Carrey e Kate Winslet. Vincitore del premio Oscar per la migliore sceneggiatura andato al suo autore Charlie Kaufman, racconta la storia Joel Barish e Clementine Kruczynski che dopo un incontro casuale sulla spiaggia di Montauk, a New York, iniziano una storia d’amore Tuttavia nessuno dei due sa che entrambi sono stati insieme per due anni, e dopo l’ennesimo litigio, qualche giorno prima, avevano deciso di lasciarsi dalla memoria.
  • Lei, nominato a 5 premio Oscar, e vincitore del premio come miglior sceneggiatura originale esce proprio è la pellicola scritta e diretta da Spike Jonze e interpretato da Joaquin Phoenix, Amy Adams, Rooney Mara, Olivia Wilde e con la voce di Scarlett Johansson. Nella versione doppiata in italiano, Samantha ha la voce di Micaela Ramazzotti. Nel film in una Los Angeles del prossimo futuro, uno scrittore solitario sviluppa un rapporto con “Samantha”, un’entità artificiael perspicace e sensibile.
  • Il lato positivo – Silver Linings Playbook (2013). Pat Solatano (Bradley Cooper) ha perso tutto: casa, lavoro, moglie. Dopo aver trascorso otto mesi in un istituto psichiatrico, si ritrova, in seguito ad un patteggiamento della pena che avrebbe dovuto scontare, ad abitare nuovamente con sua madre (Jacki Weaver) e suo padre (Robert De Niro). Pat, però, non ha perso il suo naturale ottimismo: è deciso a ricostruire la propria vita e a riconciliarsi con la sua ex-moglie, nonostante le problematiche circostanze della loro separazione. I suoi genitori, invece, vorrebbero solo che si rimettesse in piedi e che condividesse la passione/ossessione di famiglia per la squadra di football locale: i Philadelphia Eagles. La situazione si complica quando Pat conosce Tiffany (Jennifer Lawrence), una misteriosa ragazza che ha qualche “problemino” da risolvere. Tiffany si offre di aiutarlo a riconquistare la sua donna e, in cambio, lui dovrà fare una cosa molto importante per lei. Ma nel mettere in atto il loro piano, il loro rapporto prende una piega inaspettata e nelle vite di entrambi sembra aprirsi uno spiraglio…
  • Crazy Stupid Love (2011) Per ovviare alla sua inesperienza con gli appuntamenti dopo l’improvvisa fine del matrimonio in Crazy Stupid Love, Cal (interpretato magistralmente da Steve Carrel) riceve aiuto da un playboy, il sexy Ryan Gosling, tipo persuasivo che trova pane per i suoi denti quando si imbatte nella tosta Emma Stone.
  • Le conseguenze dell’amore (2004). Il film che ha confermato il talento di Paolo Sorrentino è uno dei film italiani su Netflix da vedere. Presentato in concorso al 57º Festival di Cannes il film racconta di Titta Di Girolamo è un uomo salernitano di mezz’età, che da otto anni vive in un lussuoso albergo di Lugano, in Svizzera; soffre d’insonnia, è separato da ormai dieci anni ed ha tre figli, a cui spesso telefona ma che non gli vogliono parlare.

Film azione su Netflix

  • Enola Holmes, (2020). La madre? Scomparsa. I fratelli Sherlock e Mycroft? Inutili. Potrà contare solamente su se stessa. Che il gioco abbia inizio!
  • RED NOTICE (2021). Un agente dell’Interpol rintraccia il ladro d’arte più ricercato al mondo.
  • The Old Guard, (2020). A una squadra di mercenari immortali viene affidato l’incarico di salvare dei bambini rapiti. Tuttavia, le cose si mettono male quando il loro segreto rischia di venire allo scoperto.

 

Altri film belli da vedere su Netflix

  • Orgoglio e Pregiudizio (2005) Orgoglio e Pregiudizio è uno degli adattamenti cinematografici più apprezzati dell’omonimo romanzo di Jane Austen. Diretto dal regista inglese Joe Wright, la pellicola è molto fedele al libro, tanto da riportarne talvolta frasi citate quasi testualmente.
  • Prova a prendermi (2002). In una lista che si rispetti non può mancare un film del regista Steven Spielberg e quale titolo migliore se non Prova a prendermi, la sua commedia brillante con protagonista Leonardo DiCaprio.  Mettere in gattabuia l’astuto imbroglione Frank Abagnale Jr è la missione di un agente dell’FBI, ma Frank nn solo gli sfugge, diverte un mondo a prenderlo in giro.
  • The Truman Show (1998). Il capolavoro di Peter Weir che valse la consacrazione da attore a Jim Carrey. fino ad allora conosciuto principalmente per ruoli comici, The Truman Show, è l’incredibile storia Truman Burbank, il protagonista inconsapevole di uno spettacolo televisivo, il Truman Show, un racconto sulla sua stessa vita, ripresa in diretta sin dalla nascita, 7 giorni su 7, h24.
  • Il caso Spotlight (2015). Il caso Spotlight racconta la storia del team Spotlight, la redazione di giornalisti investigativi del Boston Globe, che nel 2002 sconvolse il mondo intero rivelando la copertura sistematica da parte della Chiesa Cattolica degli abusi sessuali su minori, commessi da oltre 70 sacerdoti nella sola Boston. L’inchiesta valse al team Spotlight il Premio Pulitzer.
  • Il discorso del re (2010) Diretto da Tom Hooper il film è stato candidato a ben 12 premi Oscar e racconta la storia del il principe Albert, duca di York e secondo figlio del re Giorgio V, che affronta il suo problema di problema di balbuzie che poco si consilia con il suo impegno istituzionale. In suo soccorso arriverà Lionel Logue, terapeuta di origine australiana ed esperto nei problemi del linguaggio.
  • Quei Bravi Ragazzi (1990) Noto con il titolo Goodfellas e considerato da molti il miglior film diretto dal regista premio Oscar Martin Scorsese, Quei Bravi Ragazzi è tratto dal romanzo Il delitto paga bene di Nicholas Pileggi, a sua volta basato sulle vicende del pentito Henry Hill. Candidato a sei Oscar nel 1991, si aggiudicò l’Oscar al miglior attore non protagonista, andato a Joe Pesci, per l’interpretazione del mafioso Tommy DeVito, ispirato al gangster Thomas DeSimone. L’ex gangster Henry Hill racconta la sua vivace e violenta scalata al potere con una famiglia criminale di New York: è un mirabolante sogno che si trasforma in un incubo.
  • Sherlock Holmes Gioco d’ombre (2012) Sherlock Holmes Gioco d’ombre è il secondo capitolo della saga di Sherlock Holmen il dinamico ritratto del personaggio più famoso di Arthur Conan Doyle, “Sherlock Holmes” Holmes e il suo fidato socio Watson sono alle prese con la loro ultima sfida. Rivelando delle capacità di combattimento letali quanto il suo leggendario intelletto, Holmes combatterà come non ha mai fatto prima per sconfiggere un nuovo nemico e sventare un piano letale che potrebbe distruggere il paese. Il cast di Sherlock Holmes Gioco d’ombre è capitanato dall’acclamato regista Guy Ritchie, per la Warner Bros. Pictures e Village Roadshow Pictures. Robert Downey Jr. incarna il leggendario detective, e Jude Law recita la parte del fidato collega di Holmes, Watson, un dottore e veterano di guerra che e’ un formidabile alleato di Sherlock Holmes. Rachel McAdams recita il ruolo di Irene Adler, l’unica donna ad aver mai battuto Holmes e che ha mantenuto un rapporto tempestuoso con il detective. Mark Strong e’ il loro misterioso nuovo avversario, Blackwood. Kelly Reilly veste i panni dell’oggetto del desiderio di Watson, Mary.
  • Il castello errante di Howl (2004) Il castello errante di Howl è l’acclamato film d’animazione del regista culto Hayao Miyazaki. scritto e diretto dallo stesso Miyazaki, il film è l’adattamento del romanzo omonimo del 1986 di Diana Wynne Jones, pubblicato in Italia nel 2005 da Kappalab.
  • Panama Papers (2019) Presentato in Concorso alla 76. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia Panama Papers racconta di una vedova (Meryl Streep) indaga su una frode assicurativa inseguendo a Panama City due soci in affari (Gary Oldman e Antonio Banderas) che strumentalizzano il sistema finanziario mondiale. Basato su “Secrecy World: Inside the Panama Papers Investigation of Illicit Money Networks and the Global Elite” di Jake Bernstein Protagonisti un cast d’eccezione composto da Meryl Streep, Gary Oldman, Antonio Banderas, Jeffrey Wright, Melissa Rauch, Jeff Michalski, Jane Morris, Robert Patrick, David Schwimmer, Cristela Alonzo, Larry Clarke, Will Forte, Chris Parnell, Nonso Anozie, Larry Wilmore, Jessica Allain, Nikki Amuka-Bird, Matthias Schoenaerts, Rosalind Chao, Kunjue Li, Ming Lo, con James Cromwell e Sharon Stone.
  • Source Code (2011) Source Code è il programma top secret di una misteriosa agenzia governativa americana. Il Capitano Colter Stevens (Jake Gyllenhaal) è costretto, suo malgrado, a rivivere gli ultimi 8 minuti di vita del passeggero di un treno che esploderà. 8 minuti per scoprire chi è l’attentatore, 8 minuti per capire chi è lui, 8 minuti per capire chi è la donna che ha davanti (una splendida Michelle Monaghan). Un allucinante viaggio nel tempo imprigionato in una vita non sua cadenzata dalla voce di chi guida il gioco, il colonnello Goodwin (Vera Farmiga)

The Tragedy of Macbeth, recensione del film di Joel Coen

The Tragedy of Macbeth, recensione del film di Joel Coen

C’è molta storia del cinema in The Tragedy of Macbeth. Quella dei pionieri, di coloro che hanno fondato le coordinate estetiche della Settima Arte ai suoi albori. C’è Carl Theodor Dreyer nel lavoro sugli spazi scenici usati per esprimere lo straniamento dei personaggi. C’è W.F. Murnau nell’uso espressionista del bianco e nero che racconta uno stato psicologico o morale ed esplicita la tensione interna alla scena con un semplice taglio di luce.

Il grande cinema dentro a The Tragedy of Macbeth

Non è una novità nel cinema di Joel Coen realizzato insieme al fratello Ethan, tutt’altro: il lavoro sul contrasto tra luce e oscurità era già stato magnificamente elaborato fin dal loro esordio Blood Simple. Ma il fatto che Joel abbia scelto di rivisitare l’arte di tali maestri al suo primo lungometraggio da solista probabilmente ha un suo significato. Il suo adattamento del testo di William Shakespeare non è assolutamente derivativo, Dreyer e Murnau non vengono omaggiati o peggio ancora copiati in maniera sterile: Joel Coen si appropria di tali coordinate estetiche facendole proprie, componendo scena dopo scena un puzzle visivo che incastra con enorme coerenza forma e contenuto.

The Tragedy of Macbeth immerge lo spettatore in un universo filmico – e sottolineiamo filmico in contrapposizione alla nozione di teatro filmato – che si pone cornice espressiva del piano criminoso dei due protagonisti, convinti di poter sottrarsi alle conseguenze del crimine commesso. Una tematica ricorrente, se non addirittura portante, nel cinema dei Coen: l’essere umano che tenta di imporre la sua logica di fronte all’onnipotenza imperscrutabile del caso, finendo per soccombere insieme alla propria (presunta) razionalità. In questo caso però Lady Macbeth e il suo consorte crollano prima di tutto sotto i colpi di un codice morale tradito, il quale si ritorce contro di loro fino a condurli alla follia.

Uno scarto sottile eppure fondamentale che trasforma il film in qualcosa di personale per il regista e la moglie Frances McDormand: che la volontà di raccontare la dicotomia tra razionalità e caos con toni maggiormente vicini alla commedia dell’assurdo fosse il marchio distintivo della scrittura di Ethan Coen? Sembra provarlo il fatto che The Tragedy of Macbeth è senza dubbio il lavoro più “serio” del fratello maggiore, lungometraggio in cui non compare alcuna traccia di incursione parossistica del Caso nella vicenda dei protagonisti. 

La malinconia del tempo che scorre

Dietro la trama principale il film esplora poi un tema più sottile e malinconico, ovvero quello del tempo che inesorabilmente passa. E questo ci porta in qualche modo all’analisi legata alla scelta degli attori: fortemente voluto da McDormand, il film nello sviluppo narrativo rimane quasi totalmente fedele al testo di Shakespeare, apportando allo stesso tempo uno scivolamento concettuale molto importante: Lady Macbeth e suo marito si sono già addentrati nell’autunno della loro esistenza. L’opportunità di conquistare il potere attraverso l’omicidio del re Duncan rappresenta in qualche modo la loro ultima possibilità di affermazione personale, la catarsi perversa per una coppia la cui amarezza e frustrazione si sono nel tempo trasformate in corruzione morale.

Se inquadrati da quest’angolazione, Macbeth e la consorte sono due antieroi ancor più tragici perché non hanno veramente futuro: anche l’eventuale successo delle loro azioni è cementato nel presente, sradicato dalla speranza di protrarsi nel tempo. Se McDormand ci ha abituato da anni a scelte professionali coraggiose quando si tratta di interpretare figure femminili che mostrano il peso della vita vissuta e dell’età – pensiamo soprattutto a Olive Kitteridge, Tre manifesti a Ebbing, Missouri e al più recente Nomadland – la vera sorpresa è invece un Denzel Washington che si spoglia del suo carisma virile per sviluppare un Macbeth imbolsito, affaticato dalle battaglie fisiche e soprattutto interiori che ha combattuto e sta ancora affrontando. Un’interpretazione “opaca” ed estenuante, perfetta per la visione della tragedia che il regista e la co-protagonista intendevano sviluppare. 

Un ritorno alle origini del discorso poetico per Joel Coen

Formalmente ineccepibile – meritano una menzione particolare il lavoro su ambienti e scenografie di Stefan Dechant oltre che la fotografia in 4:3 di Bruno Delbonnel – The Tragedy of Macbeth è un progetto che Joel Coen per sua stessa ammissione ha impiegato quindici anni a realizzare, resistendo nel tempo all’insistenza di Frances McDormand. Averlo realizzato senza la  collaborazione di Ethan Coen significa molto: Joel ha infatti scelto di tornare alle origini del proprio discorso estetico e poetico, facendolo nuovamente suo con un’adesione sia visiva che emotiva impressionanti. Ci troviamo di fronte all’opera di un autore che non doveva dimostrare nulla a nessuno – i fratelli Coen la storia del cinema contemporaneo l’hanno scritta a caratteri cubitali – mentre a conti fatti ha dimostrato qualcosa a se stesso. Eccome se lo ha fatto…

Avengers: le più grandi differenze tra i film e i fumetti

Avengers: le più grandi differenze tra i film e i fumetti

Per quanto possibile, i Marvel Studios ricercano sempre la fedeltà quando si tratta di adottare le proprietà dei fumetti sul grande schermo. Tuttavia, molte delle cose che abbiamo visto nel MCU sono state modificate per le esigenze più disparate, soprattutto ai fini narrativi. Nei film degli Avengers, ad esempio, sono state apportate numerose modifiche, proprio per permettere al MCU di apparire come un universo sempre più coeso e interconnesso. Ma quali sono le principali differenze riguardo la storia degli Avengers nei fumetti e quella raccontata sul grande schermo?

La formazione originale era diversa

Nel primo film degli Avengers c’è una cosa che accade allo stesso modo anche nei fumetti, ossia il fatto che è Loki a riunire il gruppo. Tuttavia, il modo in cui si è formata la squadra è stato molto diverso. Nel film, infatti, è Nick Fury che raccoglie il gruppo di eroi e li spinge a lavorare insieme.

Nei fumetti, invece, Loki ha mandato Hulk su tutte le furie, sperando che il Gigante Verde avrebbe ucciso Thor se questi avessero combattuto l’uno contro l’altro. Invece, un gruppo di eroi si è unito per fermare Hulk, tra cui Iron Man, Thor, Ant-Man e Wasp. Quando hanno scoperto che dietro tutto c’era Loki, lo hanno sconfitto e hanno scelto di rimanere insieme come un’unità.

Gli Avengers hanno lavorato per il governo nei fumetti

I Vendicatori, nei film, hanno lavorato principalmente per Nick Fury, che li ha fatti lavorare in associazione con lo S.H.I.E.L.D. Tuttavia, nonostante la squadra avesse continuato ad avere un legame con lo S.H.I.E.L.D., dopo quel primo film hanno iniziato a lavorare per lo più da soli.

Nei fumetti, c’era una connessione più forte. Non trascorse molto tempo dopo che i Vendicatori si erano formati, che il governo prese subito il controllo. C’era quasi sempre qualcuno al governo che aveva il controllo della squadra, tra cui Henry Peter Gyrich, colui che spesso tirava le redini e teneva i Vendicatori sotto controllo.

Il ruolo di Iron Man nella squadra

Nei film, Iron Man era essenzialmente il leader, colui che alla fine doveva sempre rispondere al governo e tenere la squadra in riga. Tony Stark ha esordito come un ribelle e non ha mai voluto far parte di una squadra, ma alla fine ha accettato il suo ruolo ed è diventato il cuore e l’anima del MCU.

Tuttavia, quello non è l’Iron Man rappresentato nei fumetti, dove ha commesso una serie di errori che non hanno fatto altro che peggiorare le cose per gli eroi. Era arrogante e si considerava al di sopra di tutti. Robert Downey Jr. ha apportato una forte dose di umanità ad Iron Man, qualità che non è mai appartenuta al personaggio nei fumetti.

Ant-Man e Wasp hanno avuto un ruolo più importante nei fumetti

Nei film degli Avengers, Vedova Nera e Occhio di Falco erano i membri fondatori della squadra. Questo perché erano agenti dello S.H.I.E.L.D., con Nick Fury che li ha scelti per tenere d’occhio il team. Tuttavia, non sono stati membri della squadra nei fumetti.

Nei fumetti, infatti, lo erano Ant-Man e Wasp, due versioni molto diverse rispetto a quelle del MCU. Nei fumetti, c’erano Hank Pym e Janet Van Dyne, con quest’ultima che è diventata addirittura caposquadra più di una volta. Nei film, Hank era un vecchio agente dello S.H.I.E.L.D., mentre Janet si era persa in un’altra dimensione. Entrambi sono stati invecchiati drasticamente rispetto ai fumetti.

Hank Pym ha creato Ultron nei fumetti

Dal momento che Hank Pym non era un membro degli Avengers nel MCU e si era già lasciato alle spalle il suo passato da eroe quando il gruppo si formò, non era un personaggio da poter impiegare già in Avengers: Age of Ultron. Nei fumetti, è stato Hank Pym a creare Ultron, che è diventato malvagio e, di conseguenza, uno dei nemici ricorrenti.

Nei film, il MCU ha dovuto prendere una direzione diversa. Invece di Hank Pym, è stato Tony Stark a creare Ultron. Questo ha cambiato notevolmente l’intera dinamica, poiché Stark era un personaggio importante già da solo, mentre Pym era essenzialmente noto proprio per aver creato Ultron.

Visione aveva una Gemma dell’Infinito nei film

Quando venne creato Ultron, il suo corpo era fratturato. Così, decise che era necessario farsi costruire un nuovo corpo, cosa che diede origine a Visione. In seguito, i Vendicatori recuperarono quel corpo e poi Tony Stark finì per trasferirvi al suo interno la sua vecchia A.I., Jarvis, portandolo in vita con una Gemma dell’Infinito, ossia la Gemma della Mente.

Nei fumetti, Visione non aveva nulla a che fare con le Gemme dell’Infinito. È piuttosto Ultron che lo “costruisce” come suo “figlio”, usando il corpo della versione Androide di Torcia Umana della Seconda Guerra Mondiale e le onde cerebrali del defunto Simon Williams. Alla fine, Visione voltò le spalle ad Ultron e si unì ai Vendicatori.

Jarvis era un maggiordomo nei fumetti

Nei film, JARVIS era un A.I. che Tony Stark usava per farsi aiutare nei suoi esperimenti. Era molto supponente, anche se è stato molto utile in tutto ciò che Stark aveva bisogno di portare a termine. In Avengers: Age of Ultron, Stark ha trasferito JARVIS in Visione.

Nei fumetti, Jarvis era un vero essere umano. Era Edwin Jarvis, che nel MCU era invece il maggiordomo di Howard Stark nella serie Agent Carter. Questo è il nome da cui ha avuto origine l’intelligenza artificiale di Stark. Nei fumetti, Jarvis è stato il maggiordomo della Avengers Mansion, dove ha servito con onore per anni.

Gli Asgardiani sono alieni nei film

La Marvel ha apportato enormi cambiamenti quando si è trattato di Thor e suo fratello Loki. Nei fumetti, gli Asgardiani erano alieni e Asgard si trova ai confini dello spazio, con il Bifrost che rappresenta un mezzo  per raggiungere rapidamente la Terra quando necessario. In Avengers: Infinity War è stato anche mostrato che potevano arrivare sulla Terra con un’astronave.

Nei fumetti, gli Asgardiani non sono alieni. Thor era, infatti, il Dio del Tuono e Odino il padre di tutti gli dei nordici. Nei fumetti, gli dei erano reali, mentre nei film erano tutti alieni.

Le origini di Quicksilver e Scarlet Witch sono diverse

Quicksilver e Scarlet Witch sono molto diversi nei fumetti, sebbene le loro origini siano cambiate nel corso degli anni. Nel MCU, erano due bambini orfani che l’Hydra ha accolto e attraverso cui ha sperimentato l’uso di una delle Gemme dell’Infinito, dando loro dei poteri, prima che disertassero e aiutassero i Vendicatori a sconfiggere Ultron.

Nei fumetti, invece, credevano di essere mutanti, ossia i figli di Magneto. Tuttavia, non erano i suoi figli e non erano neanche mutanti. Nonostante ciò, le loro origini nei fumetti erano comunque basate sul lavoro svolto al fianco di Magneto. Questo doveva necessariamente cambiare nei film, poiché i mutanti all’epoca non erano ancora stati introdotti nel MCU. Di conseguenza, anche la fonte dei loro poteri doveva essere diversa.

In Infinity War mancavano i personaggi chiave

La storia principale di Avengers: Infinity War è stata più o meno la stessa, con Thanos che schiocca le dita e spazza via metà degli esseri dell’universo. Tuttavia, il MCU aveva i diritti solo su alcuni dei personaggi e ha dovuto apportare alcune modifiche importanti.

Innanzitutto, il motivo dello schiocco di Thanos era diverso: nei fumetti, stava cercando di impressionare la Morte. Ancora, i Vendicatori non avevano alcuna possibilità di sconfiggere Thanos e, di fatto, ciò non accade. Inoltre, Adam Warlock, che è stato solo accennato in Guardiani della Galassia, era l’eroe principale, e Silver Surfer, che all’epoca faceva parte del Fox-Verse, era l’eroe secondario che combatteva contro Thanos.

Daniel Craig rivela come ha ottenuto il cameo in Star Wars: Il risveglio della forza

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Daniel Craig ha finalmente rivelato come è riuscito ad ottenere il suo cameo da Stormtrooper in Star Wars: Il Risveglio della Forza. L’interprete di James Bond è attualmente impegnato con la promozione dell’attesissimo No Time To Die, e ovviamente nel corso delle varie interviste capita che emergano dettagli interessanti a proposito della sua carriera e che esulano dal longevo franchise dedicato a 007.

Parlando con BBC Radio 1, Craig ha parlato del suo coinvolgimento nel franchise di Star Wars e del fatto che tutto sia avvenuto proprio grazie a Bond. A quanto pare, infatti, un membro della troupe de Il Risveglio della Forza, che aveva lavorato anche sul set dei film di James Bond, ha chiesto esplicitamente al regista J.J. Abrams, su richiesta dello stesso Craig, se l’attore potesse fare un’apparizione nel film.

“Non credo che avrei potuto farlo se non fosse stato per James Bond. Sì, a volte possono succedere anche cose adorabili come questa. Ho avuto la fortuna di farlo proprio perché sono James Bond. Non sarebbe stato possibile farlo in altro modo”, ha spiegato Daniel Craig. “Ho chiesto al secondo aiuto regista di Star Wars, che era anche il nostro secondo aiuto regista, un ragazzo adorabile di nome Ben Dixon: “Ben, andiamo. Ti prego. Fammi partecipare. Posso essere uno stormtrooper”. Lui: ‘Lo chiedo a J.J.’. E J.J. gli disse: ‘Portamelo!’. E mi diede proprio una scena. Pensavo che sarei rimasto sullo sfondo con in mano una pistola. Ne sarei stato felice ugualmente, ma alla fine mi ha regalato una vera scena.”

Ghostbusters: Legacy in anteprima europea a Alice nella Città

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Ghostbusters: Legacy in anteprima europea a Alice nella Città

Ghostbusters: Legacy aprirà in anteprima europea la XIX edizione di Alice nella Città, la sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma, dedicata agli esordi, al talento e alle nuove generazioni diretta da Fabia Bettini e Gianluca Giannelli, in programma dal 14 fino al 24 ottobre 2021 in due location d’eccezione: l’Auditorium Parco della Musica e, da quest’anno per tutta la durata della manifestazione, anche l’Auditorium della Conciliazione.

A quasi quarant’anni dall’uscita nelle sale del primo film, torna una delle saghe cinematografiche più iconiche e amate della storia: Ghostbusters: Legacy che sarà presentato ad Alice nella Città anticipando l’uscita nei cinema il 18 novembre distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia e prodotto da Sony Pictures. Ghostbusters: Legacy è diretto da Jason Reitman già vincitore nel 2007 della Festa del Cinema di Roma con “Juno” e figlio di Ivan Reitman regista dei primi due episodi e produttore di questo nuovo film della saga. Scritto da Gil Kenan e Jason Reitman, ha tra i produttori esecutivi anche Dan Aykroyd, sceneggiatore e protagonista dei primi due film nel ruolo di Ray Stantz.

Siamo grati a Sony Pictures e Warner Bros. Entertainment Italia per averci offerto il privilegio di aprire la diciannovesima edizione di Alice nella città con il nuovo film di Jason Reitman, che rimanda ad un patrimonio di immagini e storie che per varie generazioni di spettatori ha già il sapore dei classici contemporanei. Ghostbusters: Legacy – dichiarano Gianluca Giannelli e Fabia Bettini – è un film ponte che va ben oltre l’effetto nostalgia del franchise: evoca l’avventura, l’esperienza del fantastico, la celebrazione dei film che abbiamo amato da ragazzi. Il film ideale per riscoprire un’esperienza autenticamente collettiva, goduta nella sala cinematografica”.

Nel cast Paul Rudd, Finn Wolfhard, Mckenna Grace, Annie Potts, Carrie Coon.

Sinossi: Arrivati in una piccola città, una madre single e i suoi due figli iniziano a scoprire la loro connessione con gli Acchiappafantasmi originali e la segreta eredità lasciata dal nonno.

Spider-Man: No Way Home, Sam Raimi commenta il ritorno di Doc Ock

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Il leggendario regista Sam Raimi farà il suo ritorno nell’Universo Marvel il prossimo anno grazie a Doctor Strange in the Multiverse of Madness, con alcuni dei personaggi che aveva già portato sul grande schermo nella sua trilogia di Spider-Man che faranno il loro ingresso nel MCU grazie all’attesissimo Spider-Man: No Way Home.

Il Doctor Octopus di Alfred Molina e il Green Goblin di Willem Dafoe sono già stati confermati, e siamo sicuri al 99,9% che rivedremo anche il Peter Parker di Tobey Maguire. Tuttavia, chi abbiamo effettivamente visto in azione nel primo trailer di No Way Home è stato proprio il Doc Ock di Molina, personaggio che l’attore aveva già interpretato in Spider-Man 2 del 2004, diretto appunto da Raimi.

SYFY Wire ha recentemente chiesto a Raimi cosa ne pensasse di quel trailer, e sembra che il regista sia rimasto colpito tanto quanto i fan dal ritorno dell’attore nei panni del celebre villain. “È stato bellissimo. Sembra fantastico, l’animazione è fantastica”, ha dichiarato Riami. “Presumo che sia animato in digitale, perché quando abbiamo fatto noi Doc Ock, abbiamo utilizzato una combinazione di animazione ed effetti pratici per i suoi tentacoli di polpo. Ma era comunque fluido e potente nel trailer e ho adorato il suo costume. Penso che sarà un grande film”.

Il sito ha anche cercato di carpire dal regista nuovi dettagli a proposito dell’attesissimo Doctor Strange in the Multiverse of Madness, ma purtroppo Raimi non ha potuto rivelare nulla a proposito della trama: “Non mi lasciano dire nulla, mi dispiace.”

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Il film è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale americane il 17 dicembre 2021.

Titans 3×10: anticipazioni dall’episodio

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Titans 3×10: anticipazioni dall’episodio

La piattaforma HBO MAX ha diffuso le anticipazioni di Titans 3×10, il decimo episodio dell’annunciata terza stagione della serie Titans.

In Titans 3×10 che si intitolerà  “Troubled Water” Craneincolpa i Titani di aver avvelenato l’approvvigionamento idrico di Gotham.

Titans 3×10

Titans 3 sarà la terza stagione della serie Titans prodotta dalla DC Entertainmet e  creata da Akiva Goldsman, Geoff Johns, e Greg Berlanti. Titans vede come produttori esecutivi Akiva Goldsman, Geoff Johns, Greg Berlanti e Sarah Schechter. 

In Titans 3 protagonisti sonon Brenton Thwaites nei panni di Richard “Dick” Grayson / Robin, Anna Diop come Koriand’r / Starfire, Teagan Croft nei panni di Rachel Roth / Raven e Ryan Potter nei panni di Garfield “Gar” Logan / Beast Boy.  Nei ruoli ricorrenti ci sono Alan Ritchson nei panni di Hank Hall / Hawk, Minka Kelly come Dawn Granger / Dove, Lindsey Gort nei panni di Amy Rohrbach e Bruno Bichir come Niles Caulder / Chief, Joshua Orpin nei panni di Superboy e Esai Morales come Slade Wilson aka Deathstroke.

Nella serie tv Dick Grayson emerge dall’ombra per diventare il leader di una band senza paura di nuovi eroi, tra cui Starfire, Raven e molti altri. I fan possono aspettarsi che Titans sia una serie d’avventura a tinte drammatiche che esploreranno e celebreranno uno dei più famosi gruppi di fumetti di sempre. La prima stagione Titans ha debuttato nel 2018 sul nuovo servizio digitale per la DC Universe, gestito da Warner Bros. Digital Networks.

Venom: a Woody Harrelson non piaceva la parrucca di Cletus Kasady

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La prima volta che abbiamo incontrato il personaggio di Cletus Kasady è stato nella scena post-credit di Venom. Ora, il personaggio interpretato da Woody Harrelson si prepara a fare il suo ingresso trionfale nell’attesissimo Venom: La furia di Carnage, dopo finalmente vedremo in azione il suo alter ego.

Parlando con IGN (via CBM), l’attore ha rivelato un curioso dettaglio a proposito della sua apparizione nel primo film del franchise. Parlando infatti del cambio di acconciatura di Cletus tra i due film, Harrelson ha spiegato di non aver mai amato la parrucca della scena post-credit e di aver apprezzato molto di più il lavoro fatto nel sequel. “Nel primo, devo ammettere che non mi piaceva quella parrucca”, ha confermato. “Era parecchio… era un po’ amatoriale. Mi piaciuto di più quello che abbiamo fatto con il secondo film.”

Ovviamente, ciò che la maggior parte dei fan sarà entusiasta di vedere è la trasformazione dell’attore in Carnage, uno dei più grandi cattivi di Spider-Man che abbiano mai onorato le pagine dei fumetti. Quel poco che abbiamo visto del personaggio in azione nei vari trailer ha indubbiamente colpito nel segno, e pare che il regista Andy Serkis si sia lasciato molto influenzare dal materiale originale. Nonostante il rating PG-13, ci aspettiamo comunque una carneficina alle stelle nel film.

Quello che sappiamo su Venom: La furia di Carnage

Tom Hardy ritorna sul grande schermo nel ruolo del “protettore letale” Venom, uno dei personaggi Marvel più enigmatici e complessi. In Venom: La furia di Carnage assisteremo allo scontro tra il simbionte e Cletus Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più celebri dei fumetti su Spider-Man, interpretato da Woody Harrelson.

Nel cast del sequel anche Michelle Williams (Fosse/Verdon) nei panni di Anne Weying, Naomie Harris (No Time to Die) nei panni di Shriek e l’attore inglese Stephen Graham (Boardwalk Empire, Taboo). Il film uscirà in autunno al cinema.

Josée, la Tigre e i Pesci di Kotaro Tamura al cinema

Josée, la Tigre e i Pesci di Kotaro Tamura al cinema

Anime Factory, etichetta di proprietà di Koch Media annuncia l’uscita dell’attesissimo film anime Josée, la Tigre e i Pesci di Kotaro Tamura, da oggi al cinema in un evento speciale di soli tre giorni, il 27-28-29 settembre 2021.

Realizzato dallo STUDIO BONES, celebre per molti titoli di successo come My Hero Academia, Fullmetal Alchemist, Josée, la Tigre e i Pesci è una storia di formazione che racconta la relazione tra Josée, un’artista disabile di talento e Tsuneo, un laureando in biologia marina, che si incontrano per caso e si scoprono attratti l’uno dall’altro.

La storia di Josée, la Tigre e i Pesci è stata precedentemente trasposta in un film live action nel 2003, ma solo attraverso l’animazione si è potuta esaltare la brillantezza della vita quotidiana, il batticuore dell’amore e lo scintillio della vita. La narrazione è stata adattata e ambientata in tempi recenti, in modo che Josée e Tsuneo potessero rispecchiare al meglio le attuali generazioni, per rappresentare in maniera delicata e rispettosa tutte le persone che a causa della loro disabilità si muovono solo su una sedia a rotelle.

Josée, la Tigre e i Pesci è stato nominato come “Miglior film d’animazione” al Japan Academy Film Prize, è stato il film di apertura al Festival Internazionale del film d’animazione di Annecy e di chiusura del Festival internazionale del cinema di Busan. Kotaro Tamura (regista della serieNoragami e assistente alla regia di Wolf Children) fa il suo debutto alla regia cinematografica con una sceneggiatura scritta da Sayaka Kuwamura (Strobe Edge, Drive). Il disegnatore di manga Nao Emoto (Savage Season) si è occupato dell’ideazione dei personaggi, mentre Haruko Iizuka (Horimiya) ha curato character design e direzione generale delle animazioni. Le musiche del film sono di Evan Call (Violet Evergarden) e le canzoni di Eve, che vanta un totale di circa 500 milioni di visualizzazioni di video musicali e ha un talento in grado di ritagliare con parole semplici e melodie sofisticate i dolori e le gioie di tutti i giorni.

Il romanzo Josée, la Tigre e i Pesci è molto popolare in Giappone e la storia dei due protagonisti ha avuto una grande influenza su diverse generazioni. Parlando del momento in cui ha deciso di realizzare un film animato legato all’opera di Seiko Tanabe, il regista Kotaro Tamura ha affermato: “Il mio primo approccio con «Josée, la Tigre e i Pesci» è avvenuto grazie al romanzo originale. A dire il vero, Shuzo Kazahara [producer] aveva preparato un bel po’ di romanzi dentro un sacchetto e dopo averli letti tutti scrupolosamente è stato «Josée» a venire da me. In quel momento mi sono ricordato di averne già sentito il titolo grazie al film live action.”

La sceneggiatrice Sayaka Kuwamura ha aggiunto: “Ho conosciuto per la prima volta «Josée» attraverso il film live action, ma poco prima entrando per caso in una libreria ne ho notato il romanzo. Riflettendo sul fatto che non avevo mai letto nulla di quell’autrice l’ho preso in mano e gli ho dato una rapida lettura. L’ho riletto poi con attenzione e ho trovato il personaggio di Josée pieno di fascino, così come «Josée», «la tigre», «i pesci». Il gusto di scegliere quei tre nomi per il loro valore simbolico era meraviglioso.”

Josée, la Tigre e i Pesci, la trama

Josée vive nel suo mondo fatto di hobby come la pittura, i libri e l’immaginazione. Si muove su una sedia a rotelle fin da piccola e un giorno, quando ne perde il controllo scendendo per un pendio pericoloso, viene salvata da Tsuneo, uno studente universitario. Tsuneo, laureando in biologia marina, trascorre il suo tempo lavorando part-time mentre insegue il suo sogno di vedere un pesce leggendario che vive solo in Messico. Josée vive insieme a sua nonna Chizu, che offre a Tsuneo un nuovo lavoro part-time: esaudire qualsiasi richiesta di Josée. Tuttavia la ragazza ha una lingua affilata che colpisce Tsuneo in modo duro, portando i due a scontrarsi più volte. In questa situazione dove entrambi svelano e nascondono ciò che provano, la distanza tra i loro cuori si fa via via più vicina. Insieme a Tsuneo, Josée decide finalmente di aprirsi al mondo esterno, cosa che non pensava sarebbe riuscire a fare.

Eternals: la durata del film e la questione del divieto in Russia

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Manca ormai sempre meno all’arrivo nelle sale cinematografiche di Eternals, che a quanto pare potrebbe diventare uno dei cinecomic più lunghi mai realizzati dai Marvel Studios. Sappiamo che il film coprirà un arco temporale lungo 7000 anni e che introdurrà tantissimi nuovi personaggi: per questo motivo, non dovrebbe sorprendere la notizia che la durata dovrebbe essere di 156 minuti, ossia 2 ore e 36 minuti.

A riportare la notizia è stato il sito web russo Kino Metro: se tale durata dovesse essere confermata (ed è molto probabile, considerato che già in passato il sito aveva anticipato una serie di informazioni che si sono poi rivelate esatte), Eternals sarà il secondo film più lungo mai realizzato dai Marvel Studios dopo Avengers: Endgame, la cui durata sfiora di pochissimo le 3 ore. Al terzo posto, invece, troviamo Avengers: Infinity War, che dura ben 2 ore e 29 minuti.

E sempre a proposito di Eternals, Kino Metro riporta un altro interessante aggiornamento a proposito del film della regista premio Oscar Chloé Zhao: pare infatti che in Russia il film abbia ricevuto un Rating-R, ossia un divietato ai minori di 18 anni. Nessuna motivazione specifica è stata data per questa scelta così restrittiva. Tuttavia, CBM ha provato ad avanzare un’ipotesi…

Perché Eternals sarà vietato in Russia?

Secondo il sito, infatti, la decisione potrebbe dipendere dal fatto che nel film Phastos, personaggio interpretato da Brian Tyree Henry, verrà presentato come il primo supereroe apertamente gay del MCU. Inoltre, secondo quanto emerso in passato, nel film vedremo anche un bacio con suo marito. Questo potrebbe spiegare l’accenno alla “sessualità” menzionato nella valutazione dell’MPA ed essere, molto probabilmente, la ragione dietro al divieto ai minori di 18 anni in Russia (paese notoriamente diffidente nei confronti di qualsiasi contenuto LGBTQ+ in film o serie tv).

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.

Il cast del film comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

The Last of Us: prima foto ufficiale dell’attesa serie

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The Last of Us: prima foto ufficiale dell’attesa serie

Arriva finalmente la prima foto ufficiale di The Last of US, l’attesissima serie tv adattamento dell’omonimo videogames per playstation. La serie è scritta dal creatore di Chernobyl Craig Mazin al fianco di Neil Druckmann, creatore dell’omonimo videogames e debutterà nel 2022 su HBO MAX.

The Last of Us

The Last Of Us, la serie tv

The Last of US si svolge 20 anni dopo che la civiltà moderna è stata distrutta da una malattia che rende le vittime mutanti pericolosi e assetati di sangue. L’indurito sopravvissuto Joel viene assunto per far uscire di nascosto Ellie, una ragazza di 14 anni, da un’oppressiva zona di quarantena. Quello che inizia come un piccolo lavoro diventa presto un viaggio brutale e mozzafiato poiché l’improbabile coppia dipenderà l’una dall’altra per la sopravvivenza. La serie sarà disponibile su HBO e in streaming su HBO Max.

The Last of US è scritta dal creatore di Chernobyl Craig Mazin al fianco diNeil Druckmann, creatore dell’omonimo videogames. Il regista di Beanpole Kantemir Balagov dirigerà il pilot. La serie è una co-produzione con Sony Pictures Television ed è prodotta da PlayStation, Word Games, The Mighty Mint e Naughty Dog. Druckmann e Mazin sono produttori esecutivi insieme a Carolyn Strauss, Evan Wells di Naughty Dog e Asad Qizilbash e Carter Swan di PlayStation Productions.

Sinistri Sei: la Sony ha ancora dei grandi piani per il film?

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Sinistri Sei: la Sony ha ancora dei grandi piani per il film?

Molto tempo fa, la Sony Pictures stava lavorando ad un film dedicato ai Sinistri Sei che doveva esistere nell’universo impostato dal franchise di The Amazing Spider-Man. Ad un certo punto, quel progetto vide coinvolto anche Drew Goddard in qualità non solo di sceneggiatore, ma anche di regista, ma alla fine è naufragato e Spider-Man si è fatto strada nel MCU.

Tuttavia, i fan continuano ancora oggi a sperare che i più grandi nemeci dell’arrampicamuri possano prima o poi ritrovarsi insieme, sul grande schermo, in un film incentrato su di loro. Secondo un nuovo report, Sony starebbe lavorando nuovamente per portare i Sinistri Sei sul grande schermo. Prima di procedere con la lettura dell’articolo, però, è giusto avvisarvi che potreste incappare in eventuali spoiler su Venom: La furia di Carnage

Come riportato da Deadline, infatti, pare che Sony non solo sia intenzionata a far decollare un nuovo progetto dedicato ai Sinistri Sei, ma pare anche che il sequel di Venom si collegherà direttamente alla versione di Spider-Man del MCU. Chiaramente, si tratta di informazioni che, per quanto interessanti, devono essere prese con le pinze (mancando ancora una conferma ufficiale). Tuttavia, è da tempo ormai che si vocifera che non solo Venom: La furia di Carnage si legherà al MCU, ma anche che sarà Spider-Man: No Way Home ad introdurre una nuova incarnazione dei Sinistri Sei.

Dopotutto, già nel 2018 la produttrice Amy Pascal aveva rivelato che il progetto incentrato sui Sinistri Sei non era morto. In effetti, considerando anche l’apparizione di Avvoltoio alla fine del trailer di Morbius, sembra proprio che l’obiettivo ultimo sia quello di spianare la strada al tanto agognato debutto del gruppo di supercriminali al cinema.

Nell’articolo di Deadline si leggono le seguenti dichiarazioni del giornalista Anthony D’Alessandro: “Sony ha sempre tenuto le sue cose separate da quelle della Marvel, ma ora il sequel di Venom si collegherà effettivamente all’universo di Spider-Man creato da Disney con il MCU. So, inoltre, che uno dei loro obiettivi a lungo termine è realizzare un film sui Sinistri Sei. È un progetto che tutti stanno aspettando… la loro versione dei cattivi dell’universo di Spider-Man.”

Venom: La Furia di Carnage e Spider-Man: No Way Home spianeranno la strada ai Sinistri Sei?

Che Venom: La furia di Carnage si collegherà allo Spider-Man del MCU è ormai chiaro. Tuttavia, ancora non sappiamo quali sorprese ci riserverà il film con protagonista Tom Hardy. Quel che è certo è che saranno tante, dal momento che di recente l’attore, in vista dell’arrivo del film nelle sale, ha invitato i fan – via Instagram – a non fare spoiler dopo la visione del film, lasciando intendere che quanto vedremo nel film avrà un grosso impatto sul futuro del Sony’s Spider-Man Universe e non solo.

Star Wars, Andy Serkis sulla morte di Snoke: “Ero devastato”

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Star Wars, Andy Serkis sulla morte di Snoke: “Ero devastato”

Andy Serkis ha interpretato il Leader Supremo Snoke in Star Wars: Il Risveglio della Forza di J.J. Abrams e in Star Wars: Gli Ultimi Jedi di Rian Johnson. Sfortunatamente, Johnson non è riuscito a rispondere a nessuna delle domande senza risposta lasciate da Abrams nell’episodio precedente, e alla fine L’ascesa di Skywalker si è limitato a confermare in maniera alquanto frettolosa che Snoke altri non era che un clone utilizzato dall’Imperatore Palpatine.

Durante una recente intervista con io9 in occasione della promozione di Venom: La furia di Carnage, è stato proprio Serkis a riflettere su come si è sentito quando ha dovuto dire addio ad uno dei personaggi più controversi della celebre saga. “Ero devastato quando ho letto la sceneggiatura, perché devo riconoscere che le cose stavano andando davvero bene”, ha ammesso Andy Serkis.

“Pensavo sarebbe diventato un personaggio chiave, un vero e proprio boss. Pensavo che mi sarebbe piaciuto tantissimo interpretarlo, e alla fine non ci potevo credere”, ha aggiunto l’attore, lasciando intendere che probabilmente, al pari della maggior parte dei fan, neanche lui credeva che sarebbe uscito di scena a quel punto della storia.

“Credevo che stesse andando tutto per il meglio”, ha aggiunto riferendosi poi a come sono state portate avanti le storyline di Rey e Kylo Ren. “Ho adorato interpretate quel personaggio e adoro ancora oggi la scena del confronto tra Rey e Kylo Ren. È stato fantastico”.

È innegabile che la Lucasfilm non abbia saputo sfruttare le potenzialità di un personaggio come Snoke, che all’interno della trilogia sequel avrebbe potuto avere un ruolo completando diverso, di certo più in linea con quello che Il Risveglio della Forza aveva fatto presagire all’inizio.

C’è ancora spazio per la storia di Snoke nell’universo di Star Wars?

Ad ogni modo, la serie tv The Mandalorian ha anticipato la possibilità che, in futuro, venga esplorata proprio la creazione di Snoke (apparentemente per mano di Moff Gideon e delle sue restanti forze imperiali). Considerato ciò, nulla esclude che a Serkis possa essere concessa l’opportunità di riprendere il ruolo in qualche forma, anche solo per spiegare perché Palpatine ha scelto di usare questa creatura danneggiata come delegato per guidare il Primo Ordine.

Transplant – Serie Tv: quando esce, trama, cast e streaming

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Transplant – Serie Tv: quando esce, trama, cast e streaming

Transplant è la nuova serie tv medical drama in arrivo su Sky Serie e creata da Joseph Kay. Transplant è una nuova serie di produzione e ambientazione canadese con al centro un giovane e talentuoso medico siriano, rifugiato di guerra, che non potendo recuperare i suoi diplomi di studio non riesce a farsi assumere come dottore, e per sbarcare il lunario lavora in un ristorante. Ma il caso è dalla sua parte: troverà il modo di dimostrare con i fatti il suo valore e potrà cominciare a costruire per lui e sua sorella una nuova vita.

Transplant: quando esce e dove vederla in streaming

Transplant uscirà in prima visione su Sky Serie da lunedì 27 settembre alle 21.15. Transplant in streaming è disponibile su NOW.

Transplant è in arrivo su NOW e anche on demand su Sky. Iscriviti a soli 3 euro per il primo mese e guarda il film e molto altro.

Transplant trama castTransplant: trama e cast

Toronto. Il rifugiato siriano Bashir (Bash) Hamed, un giovane dottore carismatico e di talento, è stato costretto a fuggire dal suo Paese devastato dalla guerra insieme alla sua sorellina di soli 12 anni, Amira. In Canada, Bash che ha perso tutto e non è riuscito a recuperare i documenti necessari per poter tornare a lavorare come medico, sopravvive grazie a un lavoro decisamente lontano da ciò per cui ha studiato, e si è reinventato cuoco in un ristorante di cucina mediorientale della città. Un giorno, però, per puro caso si ritrova ad aiutare diverse persone rimaste ferite nel locale in cui lavora a causa di un grave incidente, e finalmente, grazie alle sue capacità e al suo incredibile pronto intervento, ha la possibilità di farsi notare e di riprendere la sua carriera in medicina d’urgenza. Riuscirà ad unirsi a un team di medici in un affollato centro traumatologico, lo York Memorial Hospital, dove Bash dovrà superare molte sfide professionali e personali per integrarsi e costruire pezzo dopo pezzo una nuova vita per lui e per sua sorella.

Protagonista di Transplant è Hamza Haq, fra gli attori di Jett – Professione ladra. Nel cast della serie creata da Joseph Kay anche John Hannah (Spartacus) che interpreta il primario dell’ospedale, Laurence Leboeuf, Ayisha Issa, Jim Watson e la piccola Sirena Gulamgaus che veste i panni della piccola sorella del protagonista.

Gli episodi della prima stagione di Transplant

  • Stagione 1, episodio 1: Quando si verifica un tragico evento, Bashir Hamed, un rifugiato siriano che era medico nel suo paese, non può fare a meno di usare la sua formazione per salvare i feriti.
  • Stagione 1, episodio 2: Quando Bash si unisce allo staff dello York Memorial, la sua esperienza come medico durante la guerra in Siria informa il suo approccio non convenzionale.
  • Stagione 1, episodio 3: Con il suo futuro allo York Memorial incerto, Bash deve affrontare il controllo a cui è sottoposto.
  • Stagione 1, episodio 4: Quando l’amico di Bash dalla Siria lo chiama chiedendo il suo aiuto per curare i pazienti, Bash deve capire come essere in due posti contemporaneamente.
  • Stagione 1, episodio 5: Bash cerca di rispettare le antiche tradizioni di famiglia e fatica ad aprirsi sul suo passato.
  • Stagione 1, episodio 6: Il passato di Bash torna in superficie in un modo che ha un impatto sul suo lavoro.
  • Stagione 1, episodio 7: Bash vuole sistemare le cose con Amira dopo che le loro vite sono state capovolte ancora una volta.
  • Stagione 1, episodio 8: Bash deve aiutare un paziente a prendere una decisione impossibile.
  • Stagione 1, episodio 9: Quando un amico ha bisogno di cure mediche, Bash deve capire come essere il suo medico.
  • Stagione 1, episodio 10: Un’esplosione avviene nei pressi dello York Memorial Hospital, mettendo a dura prova il pronto soccorso.
  • Stagione 1, episodio 11: Sulla scia dell’esplosione, Bash è costretto a esaminare il suo comportamento.
  • Stagione 1, episodio 12: Quando un tossicodipendente da oppiacei viene ferito, Bash corre per scoprire se i suoi sintomi mortali sono causati da droghe o da una malattia misteriosa.
  • Stagione 1, episodio 13: Bash cerca di proteggere l’eredità di Bishop e di salvarsi combattendo per salvare un paziente quasi ucciso da un errore medico.

 

James McAvoy sul possibile ritorno di Professor X: “Mai dire mai”

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James McAvoy ha interpretato per la prima volta Charles Xavier in X-Men: L’inizio del 2011. La sua ultima apparizione nei panni del leader dei mutanti è arrivata circa otto anni dopo, in X-Men: Dark Phoenix. Di certo, quello del Professor X è uno dei ruoli più iconici della carriera dell’attore, che a quanto pare sarebbe ben disposto ad interpretarlo di nuovo.

Ora che gli X-Men si preparano a fare il loro debutto ufficiale nel MCU, è quasi certo che i Marvel Studios sceglieranno un nuovo attore per il ruolo di Charles Xavier, ma sappiamo anche che ora che il concetto di Multiverso è stato ufficialmente introdotto, tutto è davvero possibile, anche un ritorno dei mutanti del Fox-Verse.

Ad ogni modo, durante una recente intervista con Collider, a James McAvoy è stato chiesto se, dal suo punto di vista, l’arco narrativo del suo Professor X si è davvero concluso, lasciando intendere di essere felice che d’ora in avanti sia qualcun altro ad interpretare il personaggio. “Mi sento come se avessi avuto l’opportunità di esplorare un sacco di cose attraverso Charles Xavier, anche se non tutto ciò che avrei voluto esplorare, perché c’è sempre di più quando si tratta di certi personaggi”, ha spiegato McAvoy.

“Quindi, mi ritengo abbastanza soddisfatto di ciò che sono riuscito ad ottenere da lui come attore”, ha aggiunto. “Nella vita mai dire mai, come credo abbia detto una volta James Bond. Tuttavia, non sto scalpitando per tornare ad interpretarlo. Se non dovesse accadere mai più, pazienza.”

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