Negli ultimi giorni non si fa che
parlare di Pretty Princess 3, terzo capitolo della
serie inaugurata nel 2001 e tratta dai romanzi di Meg Cabot che
vedeva protagoniste Julie Andrews e Anne
Hathaway; proprio quest’ultima ha alimentato i rumor sulla
produzione del film, da anni nella lista dei desiderabili, durante
la promozione di Serenity (il
thriller dove recita al fianco di Matthew
McConaughey).
Queste le parole dell’attrice:
“C’è una sceneggiatura per il
terzo film. Voglio farlo, Julie [Andrews] vuole farlo, Debra Martin
Chase, il nostro produttore, vuole farlo. Tutti vogliamo davvero
che accada. Ad una condizione però: deve essere perfetto, perché lo
amiamo tanto quanto i fan. Ed è tanto importante per noi quanto lo
è per loro e non vogliamo consegnare nulla finché non sarà pronto.
Ma ci stiamo lavorando.“
Pretty Princess 3: esiste uno
script, parola di Anne Hathaway
Vi ricordiamo che Pretty Princess ha
già avuto un sequel, uscito nelle sale nel 2004,
intitolato Principe azzurro cercasi (The
Princess Diaries 2: Royal Engagement) .
Di seguito la sinossi del primo
film:
Mia Thermopolis è una
quindicenne come tante altre, che cerca di destreggiarsi tra la
scuola, le compagne che la prendono in giro perché sono più
popolari di lei, una migliore amica di nome Lilly dai modi
piuttosto frivoli e ottusi che non la capisce fino in fondo, e il
ragazzo che le piace che non la considera minimamente. Ma tutto
questo non basta, perché da un giorno all’altro l’imbranata Mia
scopre di essere una principessa. Erede al trono del principato di
Genovia, Mia scopre le sue origini regali grazie alla nonna
Clarisse Renaldi che le rivela la notizia a causa della morte del
padre. È quindi dovere di Mia diventare una buona principessa e
seguire le lezioni di etichetta da sua nonna, tutto questo in gran
segreto per paura della stampa.
Arriva direttamente da Brie
Larson la prima clip ufficiale di Captain Marvel, dove possiamo
vedere l’eroina in azione contro uno Skrull durante la sequenza del
treno in corsa. I poteri di Carol Danvers sono tenuti sotto
osservazione da Nick Fury e Phil Coulson, che nel frattempo
studiano la situazione dalla loro macchina d’epoca.
Qui sotto trovate la clip integrale pubblicata dall’attrice su
Twitter:
Vi ricordiamo che alla regia del
film con protagonista Brie Larson, ci
sono Anna Boden e Ryan
Fleck. L’uscita al cinema è fissata
al 6 marzo 2019.
Il cast ufficiale: Brie
Larson, Samuel L.
Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark
Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
La sinossi: Basato sul personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta
nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi
più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una
guerra galattica tra due razze aliene, è lì che l’eroina
interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura
tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia
dell’universo cinematografico Marvel.
I giorni di Zack
Snyder nell’universo DC potrebbero non essere finiti:
secondo quanto riportato dall’Hollywood Reporter infatti, il
regista – insieme a sua moglie Deborah – figureranno in veste di
produttori esecutivi di Suicide Squad 2, il film che
vedrà al timone James Gunn.
Snyder aveva già ricoperto questo
ruolo con Wonder Woman e di recente in
Wonder Woman 1984.
Dopo il “flop” di Justice League il
regista tornerà dietro la macchina da presa dirigendo
per NetflixArmy of the
Dead, zombie-horror-thriller prodotto con sua moglie,
Deborah Snyder e la neonata compagnia The Stone Quarry, annunciata
nelle scorse settimane.
Si tratterà di una storia originale
ideata da Snyder e sceneggiata insieme a Joby
Haroldnella quale seguiremo le vicende di un’epidemia di
zombie tra le strade di Las Vegas: in questa tetra ambientazione un
uomo radunerà un gruppo di mercenari per realizzare la più grande
rapina del secondo avventurandosi nella zona di quarantena.
Suicide Squad 2, il
progetto affidato a James Gunn (che
dovrebbe firmarne anche la regia ed ora si trova in trattative con
gli studios), sarà un vero e proprio reboot del franchise e
riavvierà la storia con nuovi personaggi. Esclusa quindi la
possibilità di rivedere in azione Margot Robbie, Will Smith e il
resto del cast originale.
Fonti vicine alla produzione credono
che il cinecomic rimarrà fedele allo stile di Gunn e tratterà
l’adattamento dei fumetti con uno sguardo molto più simile
a Guardiani della
Galassia.
Vi ricordiamo
che Suicide Squad
2 uscirà nelle sale il 6 agosto 2021 e dovrebbe
intitolarsi The Suicide Squad, molto
semplicemente, con la determinazione dell’articolo che forse vuole
dirci che la squadra vista in azione in maniera anarchica nel primo
film, avrà una sua identità forte in questo sequel.
Per quanto riguarda il
coinvolgimento di Gunn, lo scorso ottobre è stato ufficializzato il
suo coinvolgimento nella stesura della sceneggiatura del film, e
ora sembra che il regista di Guardiani della
Galassia possa essere anche colui che siederà sulla
sedia di regia di questo film, ereditandone il posto
da David Ayer.
Dopo aver mostrato la (probabile)
prossima armatura di Iron Man e la nuova
uniforme di Captain America,
sono ancora i LEGO ad anticipare qualche dettaglio sugli eventi di
Avengers: Endgame, capitolo conclusivo della Fase
3 che arriverà nelle sale ad Aprile.
Come potete vedere nelle immagini
leak, Tony Stark potrebbe usare la Mark XLI “Bones, già vista
in Iron Man 3, insieme alla Suitcase Armour scelta
per il confronto con Whiplash nel secondo film del franchise; oltre
a queste rivelazioni tornano i costumi bianchi che i Vendicatori
(in questo caso ci sono Ant-Man, Thor e Iron Man) dovrebbero
indossare nel Regno Quantico.
Ma non finisce qui: il nuovo set
Lego sembrerebbe confermare che la battaglia decisiva di
Endgame avrà luogo a New York, palcoscenico che
abbiamo visto ricostruito in varie foto trapelate dal set. Sarà
davvero così?
Continua a prendere forma il cast
stellare di Dune, nuovo
adattamento del romanzo di Frank
Herbert (già portato sul grande schermo
da David Lynch nel 1984) e ora affidato
alla regia di Denis Villeneuve: l’ultimo nome
della già ricca lista è Javier Bardem, che secondo
l’Hollywood Reporter dovrebbe interpretare Stilgar, il capo delle
tribù nomadi del pianeta Fremen.
Vi ricordiamo che nel cast sono
stati confermati Timothée
Chalamet, Oscar Isaac, Rebecca Ferguson, Stellan
Skarsgard, Dave Bautista, Charlotte Rampling e
Zendaya.
Il regista, reduce
da Blade Runner 2049, aveva specificato tempo
fa che il film non sarà un remake dell’originale di Lynch ma una
lettura personale del testo di riferimento. Nel frattempo
Villeneuve, con le ultime dichiarazioni al Rendez-Vous
du Cinema Quebecois (dove ha tenuto delle lezioni di
cinema), ha svelato dettagli sulla lavorazione e forse sulla
possibilità che Dune
possa diventare un franchise: “Probabilmente ci vorranno due
anni per finire Dune.
L’obiettivo però è realizzare almeno due film“.
Questo invece il suo commento delle
scorse settimane riguardo l’errata definizione di remake: “Il
film non sarà in nessun modo collegato a quello del 1984. Tornerò
al romanzo e cercherò di tirare fuori le immagini che le pagine mi
ispireranno” ha commentato Villeneuve. “Sia chiaro, ho il
massimo rispetto per David Lynch, che considero tra i più grandi
registi viventi, però ricordo che all’epoca il suo adattamento
aveva deluso le mie aspettative e tradito i miei sogni. Per questo
proverò a fare il film dei miei sogni“.
Le prime foto trapelate dal set di
Birds of Prey potrebbero aver svelato la presenza
di due personaggi legati alla Harley Quinn dei
fumetti: come potete vedere qui sotto, l’eroina interpretata da
Margot Robbie si trova all’interno di un negozio
di animali esotici, che per alcuni sarebbe la prova
dell’introduzione nel film di Bud e
Lou, le due iene trattate come animali da
compagnia.
Chi conosce la storia di Harley
saprà che le iene la accompagnano ovunque e si trasformano spesso e
volentieri in fidati aiutanti in caso di pericolo. Nelle immagini
sembra che stia esaminando alcune gabbie…
Birds of
Prey (and the fantabulous emancipation of one Harley
Quinn), le cui riprese sono iniziate da poco, uscirà
nelle sale il 7 febbraio 2020, periodo
dell’anno propizio per l’affluenza di pubblico, segno che lo studio
crede molto nel progetto. Dopotutto, facendo della Robbie il centro
della storia, è chiaro che lo scopo sia quello di utilizzare al
meglio la notorietà dell’attrice.
La prima sinossi del film
riporta: Dopo essersi separata da Joker, Harley Quinn e
altre tre eroine – Black Canary, Cacciatrice e Renee Montoya – si
uniscono per salvare la vita della giovane Cassandra Cain da un
malvagio signore del crimine.
Birds of
Prey sarà diretto da Cathy
Yan da una sceneggiatura di Christina
Hodson
Margot
Robbie riprenderà il ruolo di Harley
Quinn con cui ha debuttato in Suicide
Squad, e si occuperà anche della produzione del film
stesso, con Sue
Kroll e Bryan Unkeless. Con la
Robbie, ufficialmente nel cast Mary Elizabeth
Winstead e Jurnee Smollett-Bell saranno
rispettivamente Cacciatrice e Black Canary. Rosie
Perez sarà Renee Montoya. Ella Jay Basco sarà
Cassandra Cain e Ewan McGregor Maschera Nera.
Come promesso, ecco arrivare il
primo trailer ufficiale di
Fast & Furious – Hobbs & Shaw, lo spin off del
franchise a quattro ruote che vedrà i due personaggi del titolo
fare squadra contro un nemico comune, la new entry nel
franchise Idris Elba. Con loro
anche Vanessa Kirby.
A dirigere lo spin off è stato
chiamato David Leitch, che gira il film
basandosi sulla sceneggiatura di Chris
Morgan. Nel cast del film ci sono Dwayne
Johnson, Jason Statham, Vanessa Kirby, Idris Elba, Eiza
González e Eddie Marsan. In una
recente intervista, Dwayne Johnson aveva
consolidato il suo affetto per la saga, mostrandosi però piuttosto
incerto su un suo eventuale ritorno in Fast & Furious
9: “Non c’è altro franchise che mi stia più a cuore di
questo. Per l’incredibile team ci lavora, per la Universal che è
stata un ottimo partner, e per le mie fantastiche colleghe che amo
alla follia. Il discorso cambia per i miei colleghi uomini […]
Alcuni si comportano da uomini e da veri professionisti, mentre
altri no.“
Nel 1997, in occasione del
ventennale di Star Wars, la
Lucasfilm rimasterizzò e ridistribuì al cinema la trilogia
originale, e oltre alla pulizia dei negativi e della traccia
audio, George Lucas
aggiunse e modificò delle scene che lo avevano insoddisfatto
all’epoca dell’uscita dei film. Molti di quei cambiamenti sono poi
diventati parte integrante del canone della saga.
Ecco di seguito 10 cose che Lucas ha reso canone, dopo la
Trilogia:
L’urlo di Luke
Il culmine de Il Ritorno dello
Jedi è rappresentato dallo scontro tra Darth Vader
e l’Imperatore Palpatine, che aveva torturato Luke e quindi
spinto suo padre ad affrontarlo, spingendolo poi giù nel vuoto e
uccidendolo.
Nella versione cinematografica e nei
primi VHS del film, Vader agisce nel completo silenzio mentre nella
versione Blu-ray del 2011 fu aggiunta la parola “No” e in seguito
un grido “Nooo” creando un parallelismo con il suo urlo alla fine
de La vendetta dei Sith.
Per alcuni si trattò di un
inserimento necessario, per altri del tutto fuori luogo, rendendo
ciò che una volta era stato fonte di emozione qualcosa di
ridicolo.
L’origine della Morte Nera
Sempre più riferimenti alla vecchia
trilogia e easter egg sono stati inseriti nei nuovi film del
franchise, come il fatto che in L’attacco dei
cloni apprendiamo che i piani della Morte Nera non
sono iniziati durante l’Impero e che invece furono presi
dall’arciduca Poggle the Lesser, dal conte Dooku.
Tuttavia le cose non andarono
esattamente così nella Trilogia originale. Non soltanto tutti i
film raccontano che la Morte Nera è stata frutto di un progetto
imperiale, ma anche l’universo esteso di Star Wars ha contribuito a
confermare questa linea permettendoci di incontrare il designer
imperiale artefice di ogni cosa (Bevel
Lemelisk).
Le motivazioni di Darth Vader
I cambiamenti attuati sul
personaggio di Anakin
Skywalker hanno sicuramente contribuito a dare più
spessore al villain di quanto ne avesse nella trilogia originale,
soprattutto in merito alle motivazioni che lo spinsero a scegliere
il lato oscuro della forza.
In ogni caso i prequel ci hanno mostrato come
il ragazzo venne manipolato da Palpatine nel tempo, e ogni cosa
dimostra che effettivamente non avuto altra scelta che diventare un
“agente” dell’Impero. Così facendo abbiamo imparato a considerare
Anakin una vittima e non il carnefice.
L’addestramento dei jedi
Quanto tempo ci vuole per diventare
un Jedi? Una domanda a cui la trilogia originale
provava a rispondere mostrando l’addestramento – rapidissimo – di
Luke Skywalker
prima per mano di Obi-Wan e poi di Yoda.
Tuttavia è grazie ai prequel che abbiamo appreso come
la formazione dei cavalieri jedi richieda dai 10 ai 13 anni e che
deve iniziare durante la giovinezza dell’allievo.
Il ricordo di Leia
Parlando dei ricordi della sua
infanzia, Leia menziona
sua madre in una scena de Il Ritorno dello
Jedi, descrivendola come una persona gentile, ma
triste. Fu poi La vendetta dei Sith a mostrarci la verità dietro
questa affermazione e un problema fondamentale.
In Episodio
III Padme muore subito dopo aver dato alla
luce i suoi figli, dunque Leia non avrebbe mai potuto sviluppare un
ricordo vero sulla madre o sulla sua personalità. Forse, essendo in
sintonia con la Forza, la principessa l’avrà sognata? Il mistero
rimane aperto…
Il fantasma di Anakin
Alla fine de Il Ritorno
dello Jedi Darth Vader si riscatta uccidendo l’Imperatore
Palpatine per salvare la vita di Luke Skywalker, e
successivamente muore per poi ricomparire davanti a suo figlio in
forma di spettro della forza accanto a Yoda e Obi-Wan.
Nella versione del film del 1983,
Sebastian Shaw è sullo schermo, privo di maschera,
insieme ai suoi maestri, mentre nella riedizione vediamo
invece Hayden
Christensen (l’Anakin della trilogia prequel).
Le bugie di Obi-Wan
Nei film prequel di Star Wars Obi-Wan viene
raccontato come un jedi fedele e infallibile, ma molti fan hanno
notato delle incongruenze che in qualche modo ignorano il canone
precedentemente stabilito facendo sembrare il vecchio Obi-Wan un “bugiardo
compulsivo”.
Ricordate quando Luke porta
R2D2 da Obi-Wan, e questo dice di non conoscerlo e
di non aver mai posseduto un droide? Nei prequel invece mostra una
certa familiarità con R2D2…
Jedi più veloci
Ogni combattimento con le spade laser nella trilogia
originale viene rappresentato come uno studio fra giocatori di
scacchi, più lento e riflessivo di quanto venga mostrato nella
trilogia prequel. Qui i Jedi saltano e girano senza sforzo,
velocissimi…cosa è cambiato nel frattempo?
Midi-chlorian
Originariamente il concetto di
Forza era collegata al
misticismo e raccontata come qualcosa che scorreva nel sangue di
tutti. Alcuni erano solo più in sintonia con la forza di altri, e
con la sufficiente concentrazione e convinzione, gli aspiranti Jedi
potevano sollevare qualsiasi cosa, dalle rocce alle astronavi.
La minaccia fantasma però ha
cambiato questo scenario, spiegando che la Forza venne “tramandata”
ai Jedi dal popolo dei Midi-chlorian.
Han non ha sparato per primo
In Una nuova
speranza, Han Solo viene attaccato da un
cacciatore di taglie di nome Greedo, e lo scontro finisce con Han
apre il fuoco da sotto il tavolo uccidendo l’avversario. Nella
versione del film del 1977, Han spara a Greedo e Greedo non
spara affatto, mentre la riedizione speciale del 1997 altera la
scena in modo che Greedo sia il primo a sparare, mancano il
bersaglio.
Purtroppo la scena viene nuovamente
alterata nell’edizione in DVD del 2004 facendo sparare i personaggi
nello stesso momento. Più tardi George Lucas ha dichiarato di aver
sempre voluto che fosse Greedo a sparare per primo, suscitando
qualche problema sull’ambiguità morale di Han…
Il giovane
Montalbano è una serie televisiva trasmessa da Rai 1 nel
2012 e nel 2015, per una somma di 2 stagioni e di 12 episodi,
risquotendo un gran successo a livello nazionale e non solo.
Prequel della serie madre Il
commissario Montalbano, questa serie cerca di analizzare il
passato del giovane Salvo Montalbano, di mettere in mostra il suo
carattere e le sue prime indagini che ne hanno decretato il
successo.
Ecco, allora, tutto quello
che non sapevate de Il giovane Montalbano.
Il giovane Montalbano 2
La seconda stagione de Il
giovane Montalbano è andata in onda dal 14 settembre al 19
ottobre del 2015, trasmessa in prima visione da Rai 1. Composta da
6 episodi, Il giovane Montalbano 2 mostra un Salvo
Montalbano sicuro di sé, in grado di avere un ottimo rapporto con i
colleghi e di essere riuscito a creare un gruppo molto affiatato
con Giuseppe Fazio, Mimì Augello e Catarella.
Ogni giorno che passa, per Salvo è
un’opportunità in più per poter comprendere a pieno le dinamiche
criminali che coinvolgono la terra sicula in vive, e ciò è reso
possibile anche grazie all’aiuto di un personaggio come Carmine
Fazio che, anche se in pensione, è sempre disponibile per dargli
qualche consiglio sulle indagini.
Per quanto riguarda la vita
privata, il rapporto tra Salvo e suo padre continua a migliorare,
mentre la sua storia d’amore con Livia è destinata ad avere un
futuro roseo: il giovane commissario e l’architetto genovese, sono
a un passo dalle nozze. Eppure Salvo non rimane per niente
indifferente al fascino di Stella, la direttrice della banca
cittadina. Anche la seconda stagione della serie è stata scritta da
Andrea Camilleri e Francesco Bruni, per la regia di
Gianluca Maria Tavarelli.
Il giovane Montalbano:
streaming
Il giovane Montalbano è
una delle
serie più richieste alla visione degli ultimi anni, soprattutto
per quanto riguarda la Rai. Sebbene si possano tenere d’occhio le
repliche che talvolta vengono proposte, è possibile appellarsi alla
visione in streaming grazie alla piattaforma digitale gratuita di
Ray Play. Tuttavia, il sito dispone, per ora, solo della prima
stagione della serie.
Il giovane Montalbano:
episodi
La
serie tv de Il giovane Montalbano si divide in due
stagioni, composte da sei episodi ciascuna. Nel corso di queste
puntate, è possibile scoprire qualche fosse il carattere del
commissario in versione adulta: un po’ più ribelle ed impulsivo,
vive con qualche sofferenza data dalla relazione a distanza con
Livia ed sempre molto efficiente sul lavoro.
Il giovane Montalbano,
infatti, vede come protagonista un giovane Salvo
Montalbano nella Sicilia dei primi anni ’90, appena
diventato commissario della Vigata. Firmata da Andrea
Camilleri e Francesco Bruni, la serie,
che si basa sulla serie letteraria di Montalbano, è andata in onda
sulla rete ammiraglia della Rai, cioè Rai 1, nel 2012 e nel 2015,
per un totale di due stagioni e di 12 episodi.
Lungo questi 12 episodi, la serie
va ben oltre gli stereotipi siciliani, i personaggi dialogano quasi
con eccesso di dovizia, con tutte le caratteristiche emotive
delineate dallo stesso Camilleri. La serie è ambientata negli anni
in cui il giovane Salvo Montalbano ha cominciato a farsi un certo
nome, anni in cui si sviluppa il rapporto padre-figlio e in cui
avviene l’incontro con Livia, la fidanzata storica. Ma non solo:
gli anni ’90 sono anche quelli in cui comincia a capire l’essenza
del suo mestiere, comprendere di chi fidarsi e di quale sia il
sistema migliore per rapportarsi con la mentalità criminale del
luogo in cui vive.
Il giovane commissario
Montalbano
Il giovane Montalbano è
una serie televisiva che è stata prodotta da Rai Fiction e da
Palomar: tutte e due le case di produzione sono le stesse che
producono Il commissario Montalbano. Come per la serie
originaria, anche il giovane commissario Montalbano si trova a
girare per i territori della Sicilia: infatti, la serie è stata
girata prevalentemente ad Agrigento e a Siracusa, senza dimenticare
altri luoghi meravigliosi come Punta Secca, Noto, Scicli e
Ragusa.
Se questo prequel si incentra sulle
vicissitudini e sulle esperienze lavorative del giovane Montalbano,
che lo hanno reso poi il personaggio celebre delineato nella serie
madre, si distingue per un utilizzo marcato del dialetto siciliano
locale, avvicinandosi molto a come il personaggio venne concepito
da Camilleri nei romanzi, cosa che non avviene con la serie dalla
quale deriva.
Tuttavia, da essa si è seguita la
scia della vendita estera: è conclamato che la serie de Il
commissario Montalbano continui a mietere successi dall’estero
(dalla Francia, passando dall’Inghilterra, fino ad arrivare anche
in Finlandia) sin dalla sua prima stagione nel lontano 1999. In
questo senso, anche per Il giovane Montalbano si è deciso
di seguirne la stessa strada, diventando oggetto di numerosi
acquisti esteri come la “versione senior”.
Il giovane Montalbano: cast
Il cast de Il giovane
Montalbano è molto corposo ed è capitanato da un attore di
talento come Michele Riondino (di recente visto in vesti di
padrino all’ultima Mostra del Cinema di Venezia).
Proposto da Carlo Degli
Esposti, produttore della serie, Riondino non aveva
seguito la serie originaria, pertanto accettò il ruolo solo dopo
aver parlato con l’interprete adulto del personaggio, Luca Zingaretti, e con il regista della serie,
Gianluca Maria Tavarelli. Per poter ricostruire il passato del
personaggio e per dargli una profondità, nonché assumerne le
sfumature, Riondino si è totalmente affidato alle mani di Andrea
Camilleri, il creato della collana letteraria e della serie.
L’attore
tarantino ha recitato nel ruolo del giovane Salvo Montalbano per
tutte e due le stagioni della serie, insieme ad un cast ricco e
vario, tra cui: Alessio Vassallo, Andrea Tidona, Sarah
Felberbaum, Fabrizio Pizzuto, Beniamino Marcone, Adriano
Chiaramida, Carmelo Galati, Massimo De Rossi e
Maurilio Leto.
Trovato finalmente l’attore che
interpreterà un giovane David Bowie in
Stardust, biopic che racconterà il suo primo tour
negli Stati Uniti nel 1971: sarà infatti Johnny
Flynn (Song One, Sils Maria,
Lovesick) il volto del Duca Bianco nel film affidato alla
regia di Gabriel Range e sceneggiato da Christopher
Bell.
Vi ricordiamo che questo è il
secondo progetto in programma sull’artista scomparso nel 2016, dopo
il lungometraggio di Francis Whatley che andrà in onda su BBC
quest’anno. Nel frattempo i produttori di Stardust
fanno sapere che il biopic seguirà gli eventi del tour oltreoceano
di Bowie, gli stessi che ispirarono l’invenzione del suo iconico
alter ego iconico Ziggy Stardust.
Rivedremo presto Flynn nel nuovo
adattamento di Emma di Jane Austen della Working
Title con Anya Taylor-Joy, mentre di recente ha
recitato al fianco di Kit Harington
in True West di Sam Shepherd sul palco del
London West End.
Il percorso di Ben
Affleck nei panni del Crociato di
Gotham si è concluso e l’attore passerà ufficialmente
il testimone a un nuovo collega, che sarà quindi la sesta
incarnazione cinematografica di Batmanne film di
Matt Reeves.
Ecco di seguito i suoi migliori momenti nel DCEU:
Uno contro tutti alla Warehouse
Questa resterà probabilmente una
delle migliori (se non la migliore in assoluto) sequenze di tutto
il DCEU: ci troviamo nel terzo atto di Batman v
Superman, quando i due scoprono che a legarli è il
nome delle loro madri e decidono di porre fine alla loro discordia;
Bruce si reca così in un magazzino dove la mamma di Clark è tenuta
in ostaggio dai criminali assunti da Lex Luthor e
fa di tutto per portarla in salvo.
Batman “asfalta” ogni suo avversario
usando una miscela di gadget e combattimento corpo a corpo durante
una sequenza elettrizzante, caotica, brutale e grintosa, esprimendo
al meglio lo spirito del personaggio e le abilità in regia di
Zack
Snyder.
Il combattimento con Superman
Annunciato come l’evento
cinematografico che tutti i fan di Batman e
Superman aspettavano da anni, il film che vedeva
riuniti sullo schermo i due eroi DC nn ha deluso il pubblico anche
se la “sfortunata” scena di Martha ha in qualche modo offuscato la
resa di una delle migliori scene di combattimento mai viste nei
cinecomic.
Snyder ci mostra il duro lavoro di
Bruce nel prepararsi a questo scontro, nel quale parte nettamente
svantaggiato, e i primi due minuti lo vedono effettivamente
inferiore al suo avversario che si libera di tutte le sue trappole
con poca fatica. Soltanto dopo Batman riesce a colpirlo con una
granata di Kryptonite…il resto è storia.
La corsa nelle macerie
Una delle prime scene di Ben Affleck nel
DCEU è, a parere di molti, anche la più emozionante: siamo appena
dopo il prologo di Batman v Superman: Dawn of
Justice, cronologicamente proprio ad un passo dalla
battaglia finale di Man of Steel a
Metropolis ma osservata da un altro punto di vista: quello di Bruce
Wayne. Intuendo che si stava andando incontro a caos e distruzione,
l’eroe sale in macchina e si reca sul luogo.
Bruce è spaventato ma continua a
scavare senza avere a disposizione il suo equipaggiamento da Batman
e fa tutto il possibile per aiutare le vittime dell’edificio
crollato; e questa scena sembra rappresentare benissimo il suo
desiderio di aiutare gli altri e proteggere l’umanità.
Batman “ispira” Flash
Tutte le versioni cinematografiche
di Batman non si
sono certo distinte per i loro lunghi monologhi, eppure ci sono una
serie di battute memorabili pronunciate dal personaggio in tutti i
film, compreso Justice League, dove Bruce dispensa
alcune perle di saggezza a Barry Allen aka
Flash.
Così facendo riesce a convincere il
ragazzo delle sue potenzialità e a fargli scrollare di dosso la sua
ansia “da prestazione”, insomma un delicato momento tra insegnante
e allievo che vale la pena ricordare.
L’inseguimento di Harley Quinn e Joker
Il cameo di Batman in Suicide Squad
non sarà certo memorabile, eppure sembra essere stato gestito al
meglio pur di esprimere le abilità dell’eroe in funzione di una
piccola scena d’azione. Il personaggio compare la prima volta
davanti a Deadshot in un momento privato con la figlia del
criminale, e in seguito torna per inseguire Harley Quinn e
Joker sulle strade di Gotham City. Lasciata la
Batmobile, il crociato balza sul tetto della Lamborghini fucsia e
il gioco è fatto.
La lotta con i Parademoni
Batman ha
combattuto contro tanti criminali, ma lo scontro con i Parademoni
in Justice League
è stato visivamente entusiasmante: in una scena Bruce prende la
rincorsa e affronta l’inferno generato volando direttamente nel
caos.
È una sequenza molto selvaggia, ma
anche molto fedele al suo stile; in soldoni il crociato riconosce
la minaccia, escogita un modo per dare un’occhiata più da vicino e
attacca. Forse Wonder Woman e Superman
avrebbero agito diversamente, ma l’umanità di Bruce rende tutto
ancora più difficile.
I film di Star Wars
sono conosciuti per i loro pianeti memorabili, dall’arido Tatooine
e paludoso Dagobah all’urbano Coruscant e il congelato Hoth. Il
franchise è tornato in un mondo gelido con la base mobile
Starkiller in Il Risveglio della Forza.
Adesso, l’utente di Instagram
Luke Griffin ha pubblicato immagini da un presunto
luogo delle riprese di Star Wars: Episodio IX:
dalle foto sembra che J.J. Abrams ci riporterà su
un pianeta innevato.
Non è chiaro come Griffin abbia
avuto le foto, ma uno sguardo al suo account Instagram mostra che ha un
interesse avido per tutto ciò che riguarda Star
Wars.Eccole di seguito!
Nel cast del film
tornano Daisy Ridley, Adam Driver, John Boyega, Oscar
Isaac, Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Kelly Marie Tran, Joonas
Suotamo e Billie Lourd. Si uniranno al
cast di Star Wars: Episodio IX Matt Smith, Naomi
Ackie e Richard E. Grant, insieme ai
veterani del franchise Mark Hamill, Anthony
Daniels e Billy Dee Williams, che
riprenderà il ruolo di Lando Calrissian.
Arriva in sala – in anteprima il 6
febbraio –
Alita: Angelo della Battaglia, uno dei film più attesi
dell’anno, trasposizione cinematografica dall’omonimo manga di
Yukito Kishiro – prodotta da James Cameron
(Titanic, Avatar) e diretta da Robert
Rodriguez.
Prima dell’uscita internazionale –
grazie all’accordo tra 20th Century Fox e UCI Cinemas – il pubblico
italiano e gli appassionati di cinema e tecnologia, potranno vedere
il film in tutte le sale del circuito UCI e vivere un’esperienza
unica e spettacolare che solo la tecnologia 3D può offrire. Gli
spettatori, inoltre, avranno l’opportunità di assistere alle
riprese della premiere mondiale e di gustare un’intervista
esclusiva al regista Robert Rodriguez. Per
acquistare i biglietti, basta accedere al sito: tutti coloro che parteciperanno
all’anteprima riceveranno in regalo una locandina ad edizione
limitata del film.
Alita: Angelo della Battaglia è stato un progetto a
lungo inseguito; dopo oltre dieci anni James Cameron ha passato il
testimone al pupillo Robert Rodriguez, per portare sul grande
schermo il suo sogno cinematografico, seguendo passo passo la
produzione e la realizzazione di questo suo ennesimo atto d’amore
per il cinema e la tecnologia.
Ambientato nel 26° secolo,
Alita (Rosa Salazar) è una cyborg che viene scoperta in un deposito
di rottami dal dottor Daisuke Ido (Christoph Waltz). Senza
alcun ricordo della sua vita precedente, fatta eccezione per
l’incredibile addestramento nelle arti marziali memorizzato dal suo
corpo, Alita diventa una spietata cacciatrice di taglie, sulle
tracce dei peggiori criminali del mondo. Nel cast anche Michelle
Rodriguez e i premi Oscar Mahershala Ali e Jennifer Connelly. In
veste di produttori, invece, i colossi James Cameron e Jon Landau,
che dopo successi planetari del calibro di Titanic e Avatar,
raccolgono con Alita: Angelo della Battaglia la nuova scommessa
della tecnologia più avanzata applicata alla produzione
cinematografica.
In attesa del trailer che arriverà
tra poche ore, ecco i motion poster di
Fast & Furious -Hobbs & Shaw, lo spin off del
franchise a quattro ruote che vedrà i due personaggi del titolo
fare squadra contro un nemico comune, la new entry nel franchise
Idris Elba. Con loro, come nuova presenza
femminile, c’è Vanessa Kirby.
A dirigere lo spin
off Fast &
Furious – Hobbs & Shawè stato
chiamato David Leitch, che gira il film
basandosi sulla sceneggiatura di Chris
Morgan. Nel cast del film ci sono Dwayne Johnson,
Jason Statham, Vanessa Kirby, Idris Elba, Eiza González e
Eddie Marsan.
In una recente
intervista, Dwayne Johnson aveva
consolidato il suo affetto per la saga, mostrandosi però piuttosto
incerto su un suo eventuale ritorno in Fast & Furious
9: “Non c’è altro franchise che mi
stia più a cuore di questo. Per l’incredibile team ci lavora, per
la Universal che è stata un ottimo partner, e per le mie
fantastiche colleghe che amo alla follia. Il discorso cambia per i
miei colleghi uomini […] Alcuni si comportano da uomini e da veri
professionisti, mentre altri no.“
Su Twitter è comparso un nuovo spot di Captain
Marvel, che ci mostra
alcune sequenze che già conosciamo del film e viste in altro
materiale promozionale, ma ci offre anche uno sguardo a un nuovo
personaggio.
In una scena, vediamo Carol uscire
da una casa, con addosso il costume blu e rosso. L’eroina chiede a
una bambina se sta bene, vestita in quel modo. La casa nella scena
sembra la stessa che abbiamo visto in altre immagini e che
appartiene a Maria Rambeau. La bambina che parla con Carol è quindi
una giovane Monica Rambeau!
Dalle info sul film, sappiamo che il
film vedrà Maria e Carol avere quel legame di amicizia che Carol ha
con Monica, nei fumetti, e Maria avere una figlia. Questo potrebbe
voler dire che quando Captain Marvel arriverà nel
futuro, troverà Monica!
Ecco di seguito lo spot, e a seguire
nuove immagini in HD dal film:
Vi ricordiamo che alla regia del
film con protagonista Brie Larson, ci
sono Anna Boden e Ryan
Fleck. L’uscita al cinema è fissata
al 6 marzo 2019.
Il cast ufficiale: Brie
Larson, Samuel L.
Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark
Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
La sinossi: Basato sul personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta
nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi
più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una
guerra galattica tra due razze aliene, è lì che l’eroina
interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura
tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia
dell’universo cinematografico Marvel.
Ancora nuovi aggiornamenti su
Suicide Squad 2, il progetto affidato a
James Gunn (che dovrebbe firmarne anche la regia
ed ora si trova in trattative con gli studios), che secondo quanto
riportato dall’Hollywood Reporter sarà un vero e proprio reboot del
franchise e riavvierà la storia con nuovi personaggi. Esclusa
quindi la possibilità di rivedere in azione Margot Robbie, Will
Smith e il resto del cast originale.
Fonti vicine alla produzione
credono che il cinecomic rimarrà fedele allo stile di Gunn e
tratterà l’adattamento dei fumetti con uno sguardo molto più simile
a Guardiani della
Galassia.
Vi ricordiamo che Suicide Squad
2 uscirà nelle sale il 6 agosto 2021 e dovrebbe
intitolarsi The Suicide Squad, molto
semplicemente, con la determinazione dell’articolo che forse vuole
dirci che la squadra vista in azione in maniera anarchica nel primo
film, avrà una sua identità forte in questo sequel.
Per quanto riguarda il
coinvolgimento di Gunn, lo scorso ottobre è stato ufficializzato il
suo coinvolgimento nella stesura della sceneggiatura del film, e
ora sembra che il regista di Guardiani della
Galassia possa essere anche colui che siederà sulla
sedia di regia di questo film, ereditandone il posto
da David Ayer.
Se la Warner Bros
e James Gunn dovessero raggiungere un
accordo anche per la regia, Gunn avrebbe finalmente un altro lavoro
da regista dopo il licenziamento dal progetto Guardiani della Galassia
Vol. 3, ai Marvel Studios, che sembra sarà
comunque realizzato sulla sua sceneggiatura.
Gunn è stato licenziato da
Guardians of the Galaxy Vol. 3a luglio dello
scorso anno dopo il riemergere di tweets offensivi che il regista
aveva fatto al suo account Twitter prima di entrare a far parte
della Disney. Nonostante il grande sostegno da parte dei suoi
colleghi e fan, con una petizione che ha raccolto oltre 400.000
firme, la Disney ha tenuto duro sulla loro posizione e non ha
riassunto Gunn.
Ogni piccolo dettaglio del trailer di Avengers: Endgame è
stato minuziosamente analizzato dal pubblico della rete, del quale
fanno parte moltissimi fan dei Marvel Studios, e secondo le ultime bizzarre
teorie nel video sarebbero presenti due versioni di Steve
Rogers.
Questo perché il personaggio,
sopravvissuto agli eventi di Infinity War, sarebbe stato inquadrato
prima con un taglio di capelli più simile a quello del primo
Avengers, e successivamente con uno più corto
(quando lo troviamo commosso verso la fine del footage).
La teoria, che per quanto assurda
possa essere riesce a inserirsi nel discorso dei viaggi nel tempo,
si lega ovviamente al ritorno annunciato della Battaglia di New York in cui
hanno combattuto tutti i Vendicatori originali. Sarà davvero così?
Che ne pensate?
L’universo cinematografico DC
guidato dalla Warner Bros. ha ormai intrapreso due strade distinte
e sostanzialmente diverse per tono, approccio e obiettivi: da poco
si sono concluse le riprese di Joker, film a
basso budget esterno al DCEU (con protagonista Joaquin
Phoenix nei panni del clown principe del crimine), nel
frattempo è iniziata ufficialmente la produzione di Birds of Prey, primo spin-off sul personaggio
di Harley Quinn, e Matt Reeves girerà il prossimo
anno The Batman
riavviando le avventure del crociato di Gotham con una storia nuova
e, soprattutto, un nuovo Bruce Wayne (dunque addio per sempre a
Ben Affleck).
Ora che la situazione “editoriale”
sembra più chiara, e dall’altra parte si lavorerà in maniera
indipendente sui sequel di Wonder Woman e
Aquaman preparandosi alla
release di Shazam!, un
aggiornamento dell’Hollywood Reporter suggerisce che potremmo
aspettarci un crossover tra Birds of Prey e
Gotham City Sirens, altro titolo annunciato nei
mesi scorsi e affidato – momentaneamente – a David Ayer
(regista di Suicide
Squad).
Se così fosse, questo sarebbe il
terzo film della serie con Harley Quinn, confermando la teoria
della possibile trilogia sull’eroina interpretata da Margot
Robbie. A differenza dell’altro cinecomic, Gotham City
Sirens porterebbe in scena Catwoman e
Poison Ivy, rinomate antagoniste dei fumetti e
aprirebbe la strada ad un futuro incontro tra Harley e Joker.
Ovviamente sono soltanto speculazioni su cui attendiamo conferme
ufficiali.
Per quanto riguarda Birds of
Prey, le cui riprese sono iniziate da poco, l’uscita
nelle sale è fissata al 7 febbraio 2020,
periodo dell’anno propizio per l’affluenza di pubblico, segno che
lo studio crede molto nel progetto. Dopotutto, facendo della Robbie
il centro della storia, è chiaro che lo scopo sia quello di
utilizzare al meglio la notorietà dell’attrice.
La prima sinossi del film
riporta: Dopo essersi separata da Joker, Harley Quinn e
altre tre eroine – Black Canary, Cacciatrice e Renee Montoya – si
uniscono per salvare la vita della giovane Cassandra Cain da un
malvagio signore del crimine.
Birds of
Prey sarà diretto da Cathy
Yan da una sceneggiatura di Christina
Hodson
Margot
Robbie riprenderà il ruolo di Harley
Quinn con cui ha debuttato in Suicide
Squad, e si occuperà anche della produzione del film
stesso, con Sue
Kroll e Bryan Unkeless. Con la
Robbie, ufficialmente nel cast Mary Elizabeth
Winstead e Jurnee Smollett-Bell saranno
rispettivamente Cacciatrice e Black Canary. Rosie
Perez sarà Renee Montoya. Ella Jay Basco sarà
Cassandra Cain e Ewan McGregor Maschera Nera.
Originariamente prevista per
Gennaio 2020, l’uscita nelle sale di Doctor
Sleep è stata anticipata dalla Warner Bros. a
Novembre 2019, probabilmente nella settimana
successiva ai festeggiamenti di Halloween. Gli studios sembrano
riporre molta fiducia nel progetto, che vi ricordiamo essere il
sequel di Shining tratto
anch’esso dal bestseller di Stephen
King.
In regia ci sarà Mike
Flanagan, che di recente ha diretto per
Netflix Gerald’s Game, ennesimo adattamento
di un’opera di King.
La Warner Bros. mette dunque la
parola fine ad un progetto che dura ormai da molti anni: si era già
parlato di un possibile prequel intitolato The
Overlook Hotel, tuttavia è soltanto grazie al successo
di IT che gli studios hanno affrettato
la produzione di Doctor Sleep.
Nel romanzo
vediamo Danny Torrance, ormai adulto, sopportare il trauma vissuto
all’interno dell’ Overlook Hotel, diventato una sorta di riflesso
del padre omicida, sotto forma di rabbia persistente e alcolismo
che attenua il suo dolore così come i suoi poteri. La capacità di
avere visioni ritorna quando Danny torna sobrio e usa il suo dono
per aiutare i morenti in un ospizio…
Ewan
McGregor, Rebecca Ferguson
e Kyleigh Curran sono già stati confermati
nel cast.
Nuovi aggiornamenti sullo stato di
Guardiani della Galassia 3 arrivano ancora da
Sean Gunn, fratello di James
Gunn, in una breve intervista video con Associated Press
dove ha parlato del film e di Suicide Squad
2, prossimo progetto del regista:
“Mio fratello sta lavorando a
Suicide Squad 2 adesso, cosa che mi rende davvero entusiasta e so
che anche lui lo è. Riguardo Guardiani 3, non so cosa sta
succedendo ma lo faremo e capiremo più in avanti come
muoverci…forse ci vorranno due anni in più, ma ci
arriveremo“.
Tempo fa era stato lo stesso
Sean, che nel franchise interpreta Kraglin e
fornisce anche la motion-capture di Rocket Raccoon, a
confermare che i Marvel Studios avrebbero voluto usare la
sceneggiatura firmata dal fratello:
“Non conosco i dettagli precisi
relativi a Guardiani 3. So che la Disney vuole ancora fare il film.
So anche che hanno tutte le intenzioni di utilizzare la
sceneggiatura che ha scritto mio fratello. Ovviamente, quella è
stata una situazione molto spiacevole per tutti, soprattutto per
lui, ma per esempio anche per me, passo sei mesi a preparare un
film, e adesso sono in sospeso.”
Il licenziamento di James
Gunn dalla regia di Guardiani della
Galassia Vol. 3 ha lasciato aperta la posizione di
rilievo nella realizzazione del film, e da allora non sono arrivati
più aggiornamenti in merito. Sappiamo tuttavia che prima che fosse
annunciato il suo allontanamento produzione, Gunn
aveva completato la
sceneggiatura, quindi la domanda, fino a oggi, è stata proprio
quella relativa allo script: la Disney userà o meno lo script
realizzato dal regista e sceneggiatore?
La situazione sembra quindi non
evolversi particolarmente per James Gunn, dal
momento che seppure verrà utilizzata la sceneggiatura, il regista
non tornerà (quasi sicuramente) alla regia del film. Intanto le
dichiarazioni di Gunn fanno pensare che la squadra realizzativa del
film rimarrà generalmente invariato, con la sola sostituzione del
regista. Aspetteremo novità in merito. Tuttavia quest’ultima
informazione dovrebbe assicurare al pubblico il
ritorno di Dave Bautista nei
panni di Drax, dal momento che l’attore aveva dichiarato che non
avrebbe ripreso il ruolo se non fosse stata utilizzata la
sceneggiatura firmata da James Gunn.
Guardiani della Galassia
Vol. 3 è al momento sospeso dalla produzione presso i
Marvel Studios.
Quando uscirà Avengers: Endgame,
tutto cambierà nel Marvel Cinematic Universe.
I protagonisti che hanno fatto strada per i primi 20 film del
franchise se ne andranno, con Iron Man e
Captain America ufficialmente al loro ultimo film
con Endgame e con Thor e Hulk che
potrebbero seguire le loro orme.
Ci sono però personaggi nuovi, c’è
il giovane Spider-Man, Doctor
Strange, Black
Panther, che il pubblico ha dimostrato di amare
moltissimo, e arriverà anche Captain
Marvel. Per quello che riguarda i personaggi nuovi, ci
sono voci che vorrebbero Kate Bishop, gli
Eterni, e altri
personaggi noti, compresi X-Men e
Fantastici Quattro che “sono tornati a casa”.
Tuttavia, ci sono anche un certo
numero di altri grandi eroi che non potranno mai essere portati
sullo schermo nel MCU. Certo, visti gli accordi con
SONY e con Fox, mai dire mai, con
la Disney, ma allo stato attuale, ci vorrebbe un
miracolo. Ecco 10 di questi
personaggi:
She-Hulk
L’Incredibile Hulk è
apparso in un certo numero di film Marvel, ma non ha più avuto un film
da solista dal 2008, anno d’uscita de The Incredible Hulk. Quando è
uscito quel film, i Marvel Studios stavano ancora coproducendo i
film all’inizio del progetto MCU e Mark Ruffalo ha chiarito che
la Universal non è un partner molto accomodante.
Di conseguenza, la Marvel ha rifiutato di cedere alle
richieste della Universal e ha persino adattato Planet
Hulk in Thor: Ragnarok per non dover
tornare ad avere rapporti con lo studio. Questo è il motivo per cui
non avremo un film su Hulk e non avremo un film su She-Hulk, dal
momento che anche i suoi diritti sono legati a Universal.
Hercules
Hercules è una proposta
interessante per un film, ma al momento non ci sono piani per
portare l’eroe nel MCU. Ma, se lo facessero, potrebbe
causare alcuni problemi. Per prima cosa, il MCU ha già mostrato che gli dei
nordici rientrano nei loro gusti e che gli Asgardiani sono alieni
piuttosto che dei.
Potrebbe essere fonte di confusione
per un semidio greco apparire nella continuity e il posto migliore
in cui ciò potrebbe accadere poteva essre un film con Thor.
Tuttavia, dato che gli dei norvegesi sono alieni, non avrebbe senso
portare in gioco anche un dio greco. Potrebbe anche funzionare, ma
con il modo in cui è stato sviluppato Asgard, non è probabile che
accada.
Ka-Zar
I Marvel Studios avevano affermato nel 2010 che
alcuni eroi avrebbero potuto essere protagonisti di film low
budget, tra questi personaggi c’erano Doctor Strange,
Ka-Zar, Luke Cage, Dazzler e Power Pack. Con un film di
grande budget su Doctor Strange e una serie di
Netflix dedicata a Luke Cage, due di questi cinque
personaggi hanno avuto la loro possibilità, anche se la serie
Netflix è stata poi chiusa.
Gli altri tre aspettano ancora la
loro grande occasione. Dato quanto detto prima, i progetti a basso
budget della Marvel sembrano essersi spostati in
tv, stando anche agli annunci delle nuove serie tv originali per
Disney +. Un personaggio come Ka-Zar non funzionerà mai sul grande
schermo in un film Marvel a basso budget, né
tantomento è plausibile una conversione in show televisivo.
Iron Fist
Iron Fist è stato uno
degli eroi di strada protagonista di una serie originale di
Netflix. A molte persone non è piaciuta la prima stagione – da una
parte perché era di qualità inferiore rispetto agli altri show e
dall’altra perché il pubblico ha sentito che il personaggio era
problematico.
Con Marvel che pianifica un film di
Shang-Chi – il personaggio che la gente prendeva a paragone per
l’Iron Fist di Netflix – non c’è davvero alcun motivo per portare
Danny Rand sul grande schermo. L’accoglienza per il personaggio è
stata scarsa in TV e sarebbe comunque un grosso rischio al
cinema.
Namor
Joe Quesada
continua a stuzzicare la gente sul fatto che un giorno potremmo
vedere Namor, il Sub Mariner, in un film del Marvel Cinematic Universe. Il
problema qui è che Namor non è di proprietà Marvel, a Hollywood. Onestamente,
il posto migliore per presentarlo è in un film sui Fantastici
Quattro o al fianco di Doctor Strange come parte degli
Illuminati.
Tuttavia, proprio come per She-Hulk,
la Universal detiene i diritti di distribuzione del personaggio. Lo
studio ha persino provato a fare un film molte volte sull’eroe
sottomarino, ma la produzione non è mai andata troppo lontano. Nomi
come Ghost Rider e Punisher sono tornati alla Marvel dopo un certo numero di
anni, quindi per questo personaggio potrebbe essere davvero solo
questione di tempo.
Starfox
Starfox è un personaggio
che non ha alcuna possibilità di apparire in un film Marvel. Ci sono troppe domande a
cui rispondere dai fumetti per un film sul personaggio, anche se la
sua storia venisse radicalmente cambiata nei fumetti. Potrebbe
davvero essere il peggiore Vendicatore di sempre.
Per prima cosa, Starfox nei fumetti
è il fratello di Thanos, il fratello buono. Poiché Thanos non ha
mai menzionato un fratello, la Marvel probabilmente eviterà di
portarlo al cinema adesso. I poteri di Starfox includono la
capacità di manipolare psicologicamente le emozioni degli altri e
di solito il personaggio ha usato il suo potere per ottenere una
donna che voleva. Questo aspetto non potrà mai essere intonato al
MCU, soprattutto se applicato a un
eroe e non ad un villain!
Kilgrave
La Marvel ha già usato Kilgrave nel
modo migliore possibile e lo ha fatto sul piccolo schermo, della
serie Netflix di Jessica Jones. Proprio per questo è davvero
improbabile che il personaggio possa essere riutilizzato per il
grande schermo.
Marvel cerca di mantenere lineare
la sua continuità (almeno fino a questo momento, con i possibili
viaggi nel tempo di Endgame chissà dove andremo a finire!). Questa
caratteristica ha reso il MCU molto più ordinato e meglio
pensato rispetto all’universo degli X-Men, per esempio. Ciò
significa che Kilgrave è morto nel telefilm e non tornerà per un
film, in futuro. Almeno i fan della Marvel hanno ottenuto una stagione
intera con il meraviglioso David Tennant.
Modok
Il MCU ha fatto cose incredibili,
persino riuscire a portare sullo schermo Ego il Pianeta Vivente,
dandogli un aspetto umano e affascinante (Kurt Russel). Hanno
introdotto anche Korg e Miek, e anche se erano soltanto una specie
di espediente comico, sembravano comunque abbastanza carini.
In qualche modo, Marvel ha anche portato sullo
schermo Arnim Zola e lo ha fatto lavorare mettendolo in un computer
per simulare il suo volto, così come appare nei fumetti. Tuttavia,
non c’è modo che il MCU possa mai presentarci MODOK in
un film e non generare un effetto davvero irriverente. Tuttavia,
per lo meno, i fan della Marvel avranno sempre a
disposizione la versione perfetta di MODOK dalla serie a cartoni
animati, Super Hero.
Moondragon
Ci sono una serie di
motivi per cui Moondragon non apparirà mai in un film Marvel. La ragione principale per
cui la calvo e arrogante supervillain/antihero non arriverà mai sul
grande schermo è che non può esistere in quel mondo. Nei fumetti, è
la figlia di Drax il Distruttore.
Nei fumetti, Drax era un terrestre
di nome Arthur Douglas che sfortunatamente vide Thanos mentre
guidava attraverso il deserto, così il malvivente distrusse la sua
automobile. Moondragon fu messa in salvo ma i suoi genitori
morirono e lo spirito di suo padre finì relegato nel corpo di Drax
il Distruttore. Il padre di Thanos ha poi trovato Heather e l’ha
cresciuta su Titano. Niente di tutto questo è accaduto nel mondo
del cinema, quindi Moondragon non è mai esistita.
Venom
Quando la Marvel è riuscita a strappare un
accordo con la SONY per la co-gestione del personaggio di
Spider-Man, sembrava che Marvel sarebbe riuscita ad ottenere
l’intero spider-verse. Tuttavia, è accaduto qualcosa di strano dopo
che la Marvel ha portato con successo al
cinema Spider-Man: Homecoming. SONY ha capito che i suoi
personaggi, tutti quelli dello Spider-Verse, potevano avere molto
potenziale, e ha cominciato da Venom.
Venom ha incassato oltre $ 850
milioni in tutto il mondo e oltre $ 213 milioni negli USA. Si è
classificato al 10 ° posto assoluto come incasso più alto di tutti
i film della Marvel Comics ed è l’unico film non-MCU che ha incassato di più è stato
Spider-Man 3. Ha incassato più di Thor: Ragnarok.
Venom è stato un successo anche senza il
contributo dei Marvel Studios e Sony non ha motivo di
condividerlo con il MCU, visto il suo potenziale.
Dopo il successo mondiale di
Il Trono di Spade, una nuova opera di
George R. R. Martin
viene adattata in forma di serie tv. Si tratta di
Nightflyers, basata sull’omonima novella
del 1980, in Italia nota con il titolo Dieci Piccoli
Umani. La serie, co-prodotta da Netflix
e composta di 10 episodi, arriverà sulla piattaforma streaming a
partire dal 1 febbraio.
Ambientata nel 2093, la serie ha
per protagonisti un team di scienziati, i quali hanno intrapreso un
viaggio nello spazio a bordo di una nave avanzata chiamata
Nightflyer per stabilire il primo contatto con forme di vita
aliene. Tuttavia, quando si verificano eventi terrificanti e
violenti, la squadra inizia a interrogarsi e a capire che c’è
qualcosa a bordo con loro.
Ben lontani dalle atmosfere
medievali e fantasy di Il Trono di
Spade, siamo stavolta in pieno contesto
fantascientifico. A bordo del Nightflyer conosciamo da subito il
gruppo di protagonisti che ci guideranno attraverso la serie, e già
dalla prima puntata possiamo entrare in contatto con la cupa
atmosfera che caratterizzerà l’intero prodotto. Atmosfera ereditata
da illustri precedenti del genere, 2001: Odissea nello Spazio e Alien
su tutti. La fantascienza horror ideata da Martin, e qui riprodotta
attraverso una messa in scena che presta particolare attenzione ai
dettagli e alle scenografie, svela sin da subito la sua
attrattiva.
L’astronave su cui ci veniamo a
trovare è congegnata per trasmettere una buona dose di
claustrofobia, che accentua la sensazione di pericolo imminente.
Tuttavia, con il procedere delle puntate, questa buona
presentazione non viene sfruttata in tutto il suo potenziale. Il
tono della serie, nel momento in cui dovrebbe marcare la sua natura
horror, rimane invece semplicemente sconcertante, senza riuscire
realmente a generare tensione o a spaventare come dovrebbe.
Indubbiamente la natura della serie
è un’arma a doppio taglio. La vasta tradizione del genere è
certamente un ostacolo, e la trappola del “già visto” è sempre
dietro l’angolo. Nightflyers dal canto
suo non sembra però sforzarsi troppo nel ricercare elementi di
novità che avrebbero potuto invece conquistare una maggiore
attenzione e un maggior apprezzamento da parte dello spettatore.
Nei suoi riferimenti e citazioni, spesso troppo marcati, la serie
rischia di perdere il suo fascino, nonostante siano chiare le sue
alte ambizioni.
A rendere non propriamente
memorabile la serie, si aggiungono una serie di personaggi
principali di cui non ci viene fornita una presentazione marcata né
approfondita. La loro caratterizzazione sembra venir lasciata in
secondo piano, diluita probabilmente nel corso dell’intera
stagione, lasciando però così lo spettatore privo di solidi punti
di riferimento, e rischiando di far provare un eccessivo distacco
nei confronti della serie.
Nonostante possa in parte deludere su questi fronti, la serie
riesce però nell’intento di far intuire risvolti eclatanti, la cui
attesa sa generare un senso di mistero, ben sostenuto, che ha
il pregio di saper trattenere la pur minata attenzione dello
spettatore.
Nightflyers non inizia dunque nel
migliore dei modi. Pur reggendosi su un precario equilibrio tra
buon intrattenimento fantascientifico e prodotto scarsamente
originale, la serie viene salvata tuttavia, in parte, da alcune
sequenze, immagini, dettagli o espedienti narrativi e tecnici che
fanno sperare in un maggior impiego futuro del potenziale della
serie.
FCP–Associnema
(FCP-Federazione Concessionarie Pubblicità) ha commissionato
una ricerca sugli effetti della pubblicità sul grande schermo. In
particolare, la società riconosciuta a livello internazionale
Kantar Millward Brown, agenzia di Market Research leader a
livello mondiale nella valutazione dell’efficacia pubblicitaria, ha
analizzato il proprio database CrossMedia per comprendere il ruolo
del Cinema nelle campagne di comunicazione a sostegno del valore di
marca. Per l’indagine sono stati considerati gli studi realizzati
in diversi paesi europei, tra cui l’Italia, per un totale di 347
campagne.
L’analisi, il cui interesse ha
unito per la prima volta DCA-Digital Cinema Advertising,
Moviemedia, Rai Pubblicità, le tre
concessionarie che rappresentano la pressoché totalità del mercato
pubblicitario cinematografico italiano (438 complessi, 2.400 Sale,
84,0% degli spettatori complessivi – Fonte Audimovie), porta a
considerare il Cinema come un elemento importante della
pianificazione all’interno di un media-mix integrato.
“Il 2019 è un anno di svolta per
il Cinema italiano” afferma Fabio Poli, Presidente
FCP-Associnema, “Sono previste uscite di importanti blockbuster
e soprattutto una continuità di programmazione che per la prima
volta interesserà anche la stagione estiva. Con questa indagine
abbiamo esplorato le potenzialità del mezzo a livello
pubblicitario, con un occhio all’Europa. Primo passo, a cui ne
seguiranno altri durante l’anno, per fornire al mercato italiano
strumenti idonei alla pianificazione e a colmare il gap di
investimenti che ci divide da altri paesi europei“.
I risultati della ricerca
confermano infatti una serie di tesi a favore del mezzo. Dichiara
Roberto Rossi, Head of Media and Digital di Kantar Millward Brown:
“Il Cinema offre alle marche la possibilità di raggiungere
audience più predisposte a vivere esperienze ed emozioni veicolate
dalle storie narrate nelle pubblicità. Questo rende il Cinema uno
strumento assolutamente unico e particolarmente efficiente in un
contesto media in cui è sempre più difficile raggiungere lo spazio
mentale del consumatore”.
In primis, le campagne sullo
schermo generano una memorabilità sul singolo contatto
superiore alla media degli altri mezzi off-line e on-line. Il
Cinema raggiunge una media del 2,1% (percentuale impatto su
persona*) rispetto ai mezzi off-line (media 1,5%) e on-line (media
0,9%) (CFR SLIDE 1). Raggiunge, dunque, audience predisposte a
raccogliere messaggi pubblicitari grazie alla sua capacità di
entrare in contatto con le persone nel momento e nell’ambiente
giusto.
Il secondo dato da sottolineare è
la sua capacità, rispetto agli altri media, nel mantenere
chiaro e ben definito il posizionamento di marca: media
Cinema 1,1%; canali off-line 1,0%; canali on-line 0,5%; (CFR. SLIDE
2).
Un altro dato sensibile che emerge
dalla ricerca è che il Cinema crea una forte rilevanza
emotiva, raggiungendo letteralmente “il cuore” delle
persone e creando una vicinanza e affinità empatica: stabilire una
connessione emotiva con il proprio target infatti garantisce un
vantaggio competitivo per la marca, che porta il mezzo a
raggiungere una percentuale del 1,2% rispetto alla media dei canali
off-line (0,8%) e on-line (0,4%) (CFR SLIDE 3).
Ma il dato più rilevante dello
studio effettuato riguarda la predisposizione alla marca: il
cinema, più di ogni altro mezzo, è infatti in grado di
incrementare la propensione all’acquisto con un 3,0%
rispetto alla media dei canali off-line (1,3%) e on-line (0,9%),
soprattutto se pianificato in un media-mix integrato con mezzi a
più larga copertura (CFR SLIDE 4 & 5).
I risultati della ricerca rivelano
quindi alcuni aspetti imprescindibili del Cinema a livello di
investimento pubblicitario: la capacità di fornire audience
estremamente ricettive; l’efficacia nel generare un elevato impatto
per persona; la capacità di garantire maggiore memorabilità
dell’esperienza e di predisporre al meglio verso la marca e
conseguentemente verso il possibile acquisto.
Intervistato da Rolling Stone,
Jordan Peele ha parlato dell’incredibile successo
di Get Out (oscar alla miglior sceneggiatura
originale) e dell’imminente Us, il suo nuovo lavoro che vede
protagonisti Lupita
Nyong’o e Winston Duke, visti
di recente insieme in Black
Panther,Elisabeth
Mosse Tim Heidecker.
A quanto pare il regista sembra promettere ancora più scene
terrificanti del precedenti film:
“La confusione di genere nella
quale è incappato il pubblico mi ha un po’ destabilizzato, tanto da
spezzarmi un po’ il cuore. Avevo deciso di fare un film horror, ed
è finito col diventare un film non così tanto spaventoso
[…] Questo è più un sofisticato thriller sociale sulla scia
di Rosemary’s Baby. E come fan del genere volevo davvero
contribuire con qualcosa di specifico e unico.“
La storia di US ambientata ai
giorni nostri e segue la coppia formata da Adelaide e Gabe Wilson
d’estate mentre portano i loro figli nella vecchia casa sulla
spiaggia di lei, situata nel nord della California. Dopo una
giornata in spiaggia con la famiglia, Adelaide – che è ossessionata
da un trauma proveniente dal passato – diventa sempre più paranoica
e crede che qualcosa di brutto possa accadere ai suoi cari. Mentre
cala la notte, i Wilson vedono quattro figure che si tengono per
mano e stanno in piedi silenziosamente in fondo al loro
vialetto…
La Universal, che produrrà insieme
alla Monkeypaw Productions, Sean McKittrick e Jason Blum, ha
fissato la data di uscita nelle sale al 15 Marzo
2019.
Sul personaggio di Severus
Piton sappiamo ormai tutto, dall’infanzia complicata
all’adolescenza turbolenta trascorsa a Hogwarts tra l’amore non
ricambiato di Lily e le cattiverie dei Malandrini. Ma ogni tanto è
utile fare un piccolo ripasso.
Ecco di seguito i più importanti misteri su Piton e le relative
risposte:
Perché Harry ha chiamato suo figlio Albus Severus?
Harry Potter,
nella sua vita coniugale con Ginny Weasley, ha avuto tre figli:
James Sirius, Lily Luna e Albus Severus. Ma perché, oltre ai motivi
ovvi, Harry ha deciso di chiamare suo figlio come l’uomo che, sì
gli ha saltavo la vita, ma che ha anche odiato per tutta la sua
adolescenza?
Ecco cosa ha risposto JK
Rowling alla domanda: C’è un intero
saggio sul perché Harry abbia deciso di dare il nome di Piton a suo
figlio, ma questa scelta va al nocciolo di chi è diventato Harry
dopo la Guerra. Giusto questa mattina stavo riflettendo un sacco
sul fascino delle dicotomie più semplici in questo nostro
incasinato mondo, ed ecco che avete tirato fuori la questione di
Piton. Molto appropriato! Snape vive interamente in una zona
grigia. Non potete trasformarlo in santo: agiva da bullo ed era
vendicativo. Ma non potete neanche dargli del cattivo: stava
tentando di salvare il mondo dei maghi. Nel rendere onore a Severus
Piton Harry sperava, nel profondo del suo cuore, di venire
perdonato per tutte le morti che aveva causato. Perché i caduti
della Battaglia di Hogwarts lo perseguiteranno per sempre.
Piton sarebbe dovuto rimanere un Mangiamorte?
Piron sarebbe potuto rimanere un
Mangiamorte? D’altronde il suo
scopo, nella vita, è sempre stato sentirsi parte di qualcosa a cui
appartenere, essere amato e rispettato, ma era anche attratto dal
potere e dal prestigio.
Ma proprio il suo rapporto con Lily
lo spinse verso un’altra direzione. “Non ha mai veramente
capito l’avversione di Lily“, ha poi spiegato la Rowling.
“Era così accecato dalla sua attrazione per il lato oscuro che
pensava di impressionarla se fosse diventato un vero
Mangiamorte.“
Come faceva a non sapere degli horcrux?
Severus Piton è
sempre stato un mago più intelligente e qualificato della media,
almeno per quanto riguarda la sua conoscenza delle Arti Oscure,
quindi il fatto che non sapesse nulla degli Horcrux resta un mistero. In
tutti i libri sembra avere a disposizione le stesse informazioni
sul legame tra Harry e Voldemort come Silente, eppure non riesce a
trovare la chiave del problema.
La verità è che gli Horcrux erano un
argomento abbastanza oscuro, persino tra i Maghi Oscuri ed è
probabile che Silente avesse rimosso tutti i libri sull’argomento
dalla biblioteca.
Perché era così irascibile?
A partire dal primo libro della saga
Piton viene presentato come un uomo dal carattere
freddo che ha simpatia praticamente per nessuno, compresi i suoi
studenti di Serpeverde. Si comporta in modo
meschino e ingiusto nei confronti degli altri ragazzi, tanto da
aver spinto per anni i lettori a chiedersi se ci fosse una ragione
dietro tutto ciò.
Grazie ai ricordi del suo passato
abbiamo capito che la radice del problema era l’amore non
corrisposto di Lily (e la sua morte) e il clima difficile che si
respirava nella sua casa d’infanzia. Piton è infatti cresciuto
in una famiglia disfunzionale e da adolescente è stato vittima di
bullismo da parte dei Malandrini.
Perché è diventato un insegnante?
Considerando Severus Piton
tutt’altro che un amante dei ragazzi, perché mai avrebbe scelto di
diventare un insegnante invece di preparare pozioni a Diagon Alley?
Viene rivelato alla fine della saga che Piton scelse questa strada
soltanto per proteggere Harry da Voldemort e per tenere fede alla
promessa fatta a Lily.
Non c’è dubbio che Silente abbia “approfittato” del
suo senso di colpa usando il suo ruolo di insegnante per rimanere
vicino a Harry, tuttavia l’insegnamento era anche un’ottima
copertura per il mago perché Voldemort non avrebbe mai sospettato
di lui…
A quante persone teneva davvero?
Severus Piton è
stato descritto come un personaggio solitario tragico, senza amici,
che ha sempre amato la madre di Harry, Lily, ma è
possibile che abbia creato legami emotivi con altre persone?
Probabilmente sì.
Sappiamo che si è preso cura di sua
madre, prendendo persino il suo cognome (Prince) solo per poter
essere associato a lei, e si suppone che prima del suo arrivo a
Hogwarts, la donna gli abbia insegnato tutto ciò che poteva sulla
magia. È anche possibile che abbia stretto un rapporto più o meno
socievole con Lucius e Narcissa…
Perché non è un Oscuriale?
Viene chiamato Oscuriale un mago o una strega
incapace di controllare i propri poteri magici nel quale si
genera un’entità oscura e parassita nota sotto il nome
di Obscurus. Sappiamo che da bambino Piton ha subito abusi e
indifferenza affettiva, nascondendosi e piangendo in un angolo
mentre suo padre, Tobias, urlava e picchiava sua madre… ma perché
non si è mai trasformato in un Oscuriale?
Fortunatamente per lui, un Oscuriale
si palesa solo quando un giovane mago tenta “attivamente” di
sopprimere le sue capacità magiche mentre Piton ha imparato fin da
subito a controllarle.
Perché ha ucciso Silente?
Il colpo di scena finale di Harry Potter e il principe
mezzosangue ha lasciato tutti senza parole: perché
Piton uccide Silente? Perché
ha tradito la fiducia del preside? Soltanto più tardi verrà
rivelato il vero motivo di quel gesto, segno di un patto segreto
stretto tra il professore e la sua “vittima”.
Fu infatti Silente a chiedere a
Piton di farlo, perché consapevole che la sua morte sarebbe
stata imminente (ricordate l’anello maledetto di Marvolo Gaunt che
portava al dito?) e che Voldemort aveva ordinato a Draco Malfoy di
assassinarlo. Il ragazzo probabilmente non avrebbe mai avuto il
coraggio, e morire per mano di Piton sembrava la soluzione migliore
per portare a termine un piano molto più grande di quanto
immaginavamo.
Cos’è accaduto a Piton e ai Malandrini?
I fan della saga letteraria e
cinematografica avrebbero sicuramente voluto vedere più dettagli
sul passato di Piton e del suo complicato rapporto
con i Malandrini (James Potter, Remus Lupin,
Sirius Black e Peter Minus), ridotto a pochi e fugaci flashback
dove si mostravano gli atti di bullismo dei ragazzi ai danni del
giovane Severus.
Proprio a causa di questa
insoddisfazione latente i fan hanno realizzato un cortometraggio
sorprendentemente riuscito e ricco di azione (che trovate su
YouTube) intitolato “Severus
Snape and The Marauders“, divenuto subito un successo e
richiamando l’attenzione di Buzzfeed, The Huffington Post, BBC
America, Time etc.
Perché è “Il principe mezzosangue”?
I cultori di Harry Potter sapranno che
Severus Piton è nato dal matrimonio tra un
babbano, Tobias Piton, e una strega, Eileen Prince, e che
a causa della mancanza dell’affetto paterno (il padre era
violento con la madre, come scoperto da quando entra nella mente
del suo professore di Pozioni) il personaggio inizia in
qualche modo a “mitizzare” il mondo magico da cui proviene sua
madre, cioè la vittima.
Per questo si crea un
soprannome segreto, autoproclamandosi il “Principe
Mezzosangue“, che poi è la combinazione tra il cognome
da nubile di sua madre e il suo stato di “non puro” perché figlio
di un babbano.
Nel 2016, la SONY ha riportato sul
grande schermo il nome dei Ghostbusters, ma le
cose non sono andate esattamente come voleva la produzione.
Il film di Paul
Feig con protagoniste Melissa McCarthy,
Kristin Wiig, Kate McKinnon e Leslie
Jones non è stato il successo sperato, anche “per colpa”
dell’ostilità dei fan.
Adesso sembra che la SONY voglia
rimettere le cose a posto e rilanciare il franchise con un nuovo
film, il terzo ufficiale,
diretto da Jason Reitman, figlio di Ivan, e
con i protagonisti originali. Ma è vero che il Ghostbusters
2016 non ha rivolto il giusto omaggio alla saga
originale?
Di seguito ecco tutti i cameo del
film del 2016 in cui è apparso il cast originale
di Ghostbusters:
Harold Ramis
Quando Harold
Ramis è morto nel 2014, molti pensavano che il franchise
di Ghostbusters sarebbe morto con lui. Dopotutto, non solo ha
aiutato Dan Aykroyd a scrivere la sceneggiatura
originale, ma ha anche interpretato il Dr. Egon Spengler nei
film.
I tempo ci ha mostrato che non solo
abbiamo visto un altro film sugli Acchiappafantasmi, e ne vedremo
almeno un altro, ma Ramis è stato anche omaggiato con un cameo nel
film di Feig! All’inizio del film, quando il personaggio di Kristen
Wiig viene rimproverato da un funzionario universitario, l’attrice
osserva attentamente un corridoio mentre lascia il suo ufficio. E
proprio lì c’è un busto dall’aria familiare: è il Dottor Egon
Spengler!
Bill Murray
Nel corso degli anni, è
stata segnalata la riluttanza di Bill Murray a
fare un altro film sui Ghostbusters con il cast originale.
Dopotutto, il Peter Venkman di Murray è il volto del franchise.
Alla fine i produttori hanno deciso
di andare avanti, riavviando il film con un nuovo cast, ma Murray
ha accettato di interpretare un ruolo, interpretando uno
“smascheratore” professionista che incontra con il nuovo gruppo a
metà del film.
Dan Aykroyd
Il co-creatore e
co-protagonista dell’originale Ghostbusters
compare come produttore esecutivo del film del 2016, quindi era
scontato che anche lui sarebbe apparso nel film.
Il suo cameo arriva a film avanzato
– proprio nel momento in cui sta iniziando l’inevitabile terzo atto
– l’attore compare a bordo di una cabriolet e si rifiuta di dare un
passaggio al personaggio di Wiig.
Ernie Hudson
Anche il quarto originale
Ghostbuster fa la sua apparizione nel film di Feig, ma si deve
aspettare alla fine del film per individuarlo. Senza fare spoiler,
è lui la persona che a fine film si presenta al nuovo quartier
generale del gruppo, e si rivela essere un parente di un membro del
nuovo cast.
Sigourney Weaver
Nel film originale,
l’attrice interpreta Dana Barrett, il cui appartamento di New York
è perseguitato dallo spirito demoniaco Zuul – fino a quando lo
spirito stesso alla fine si trasferisce proprio nel suo corpo.
Nel reboot, Weaver appare nella
sequenza dopo i titoli di coda, alle prese con un dialogo
abbastanza delirante con il folle personaggio interpretato da Kate
McKinnon.
Annie Potts
L’attrice di Donne
in carriera ha interpretato in modo memorabile la
receptionist di Ghostbusters, Janine nel film del 1984 – una parte
che nel 2016 è stata reinventata da Chris
Hemsworth.
Ma la Potts compare comunque anche
nel Ghostbusters al femminile, interpretando l’addetto alla
reception dell’hotel Mercado, che figura in modo prominente nella
trama.
Ghostbusters Slimer e Omino
Marshmallow
Trai protagonisti dei primi
film, Rick Moranis ha rifiutato di comparire nel
film del 2016, ma i due fantasmi più iconici del franchise ci
sono!
Il goloso blob verde conosciuto come
Slimer (che a quanto riferito, Aykroyd definì “il fantasma di
John Belushi”) compare a un chiosco di hot dog, mentre l’uomo
Marshmallow appare come un pallone gigante in una sfilata
spettrale.
Sono eroi con superpoteri, gadget
iper-tecnologici di ultima generazione, menti brillanti e abili
strateghi, eppure c’è qualcosa che i personaggi del Marvel Cinematic universe non sanno
proprio fare: nascondersi. Su questo particolare “difetto” ha
scherzato Mark Ruffalo pubblicando su Twitter un
simpatico video/compilation di tutti i travestimenti civili dei
Vendicatori nel corso del MCU. Cattive notizie per gli esiti
di Avengers: Endgame? Dovremmo preoccuparci?
Cos’hanno in comune Dwayne
“The Rock” Johnson e Jason Momoa? Le star
di Fast & Furious e Aquaman condividono
entrambi le origini hawaiane, e sarà per questo (o per la simile
stazza fisica?) che uno dei desideri di Johnson era portare
l’attore sul set dello spin-off su Hobbs e Shaw.
Sogno svanito a causa degli impegni di Momoa con la DC:
“Io e Jason abbiamo provato in
tutti i modi a fargli ottenere un ruolo in questo film, per
interpretare mio fratello. Purtroppo il suo programma era già
troppo ricco. Ma ci riproveremo nel prossimo film su Hobbs,
sicuro.“
È sempre Johnson a rivelare che il
trailer ufficiale di Hobbs & Shaw arriverà domani,
promettendo “il più grande showdown che la saga abbia mai
visto“.
Si sono da poco concluse le riprese
del primo spin-off di Fast and Furious, che non rinuncerà al
marchio del franchise nel titolo e si chiamerà, almeno per l’uscita
ufficiale nel Regno Unito, Fast
& Furious Presents: Hobbs & Shaw.
A dirigere lo spin
off Fast
& Furious Presents: Hobbs & Shaw è stato
chiamato David Leitch, che gira il film
basandosi sulla sceneggiatura di Chris
Morgan. Nel cast del film ci sono Dwayne
Johnson, Jason Statham, Vanessa Kirby, Idris Elba, Eiza
González e Eddie Marsan.
In una recente
intervista, Dwayne Johnson aveva
consolidato il suo affetto per la saga, mostrandosi però piuttosto
incerto su un suo eventuale ritorno in Fast & Furious
9:
“Non c’è
altro franchise che mi stia più a cuore di questo. Per
l’incredibile team ci lavora, per la Universal che è stata un
ottimo partner, e per le mie fantastiche colleghe che amo alla
follia. Il discorso cambia per i miei colleghi uomini […] Alcuni si
comportano da uomini e da veri professionisti, mentre altri
no.“
Il
regista David Leicht ha parlato con
Total Film: “Stiamo andando avanti in questa corsa
eccitante con questi due personaggi del franchise molto amati, che
sono sempre stati sotto i riflettori. Scopriremo delle cose sul
passato di Hobbs e della sua famiglia, e scopriremo anche qualche
cosa in più sul mondo di Shaw.”
Voci non ancora confermate
ipotizzano il ritorno, in Avengers: Endgame, di
un personaggio che aveva abbandonato il MCU dopo Thor: The Dark
World, seconda avventura in solitaria del Dio del Tuono
uscita nel 2013. A quanto pare infatti Frigga,
moglie di Odino e Regina di Asgard, potrebbe avere un piccolo ruolo
nel film dei fratelli Russo.
C’è chi aveva ipotizzato anche
un ritorno in scena di Jane
Foster, che nell’universo Marvel ha il volto di
Natalie Portman (d’altronde Jane è una delle
astrofisiche più dotate della Terra, e la sua conoscenza delle
specie aliene e di Asgard potrebbe essere utile ai Vendicatori), e
chi invece spera di vederla in azione come
nuova Thor, o Dea del Tuono.
Insieme a questo rumor è arrivata
l’indiscrezione secondo cui Ken Jeong, noto
per aver interpretato il professor Ben Chang nella serie
Community (produzione dei Russo), apparirà in un
cameo sulla falsa riga di quanto accaduto con Danny
Pudi in Captain America: The Winter
Soldier, di Donald Glover
in Spider-Man: Homecoming e
di Jim Rash in Captain America:
Civil War.
Come riporta Entertainment Weekly,
Peter Jackson dirigerà un documentario dedicato
alla misteriosa registrazione di Let It Be, ultimo album
dei Beatles, e basato su oltre cinquanta ore di
filmati inediti di John Lennon, Paul
McCartney, George Harrison e
Ringo Starr relativi a gennaio 1969 (praticamente
ad un anno dallo scioglimento della band e diciotto mesi prima
della pubblicazione).
Jackson avrà inoltre a disposizione
circa centoquaranta ore di file audio per ricreare in un film –
unico nel suo genere – il processo creativo che portò i Beatles
alla realizzazione di un capolavoro. La maggior parte delle riprese
della band appartengono a concerti, videoclip e interviste.
“Mi sono sentito sollevato nello
scoprire che la realtà è molto diversa dal mito” ha raccontato
Jackson a EW, “Dopo aver esaminato tutte le riprese e l’audio
che Michael Lindsay-Hogg ha registrato 18 mesi prima della loro
rottura, è venuto fuori un incredibile tesoro storico. Certo, ci
sono momenti drammatici, ma assolutamente nulla che parli di
discordia, la stessa a cui questo progetto è stato associato per
anni. Oggi riguardare John, Paul, George e Ringo lavorare insieme e
creare classiche canzoni da zero, non è solo affascinante, è
divertente, edificante e sorprendentemente intimo. “
Vi ricordiamo che tra i prossimi
progetti di Jackson c’è anche il nuovo film di
Tintin, sviluppato insieme a Steven
Spielberg.
Benoit Mouchart,
direttore editoriale della Casterman, la casa
editirce che pubblica i fumetti del personaggio, ha infatti
confermato che i due cineasti sono al lavoro sul secondo film, dopo
il successo di Le avventure di Tintin – Il segreto
dell’Unicorno, arrivato al cinema nel 2011.
La notizia metterà sicuramente di
buon umore non solo i fan del fumetto e del film d’avventura di
otto anni fa, ma anche quelli di Spielberg e di Jackson,
soprattutto, il quale dopo il flop di Macchine
Mortaliha certamente bisogno di trovare altro
spazio e un nuovo successo di critica e pubblico.
Secondo Mouchart, i due registi
lavoreranno a una rielaborazione di due albi, Lo scettro
di Ottokar (1939) e L’affare
Girasole (1956), cosa che era già accaduta con
l’adattamento precedente.