Tra le uscite più attese del prossimo anno c’è sicuramente Furiosa: A Mad Max Saga, il ritorno di George Miller all’immaginario desolato e post apocalittico in una veste inedita, in cui seguiamo l’origine dell’eroina interpretata da Charlize Theron in Fury Road.
Dopo il primo trailer, presentato al pubblico in occasione del CCXP all’inizio di questo mese, la promozione del film continua con l’uscita di un nuovo poster in cui la protagonista, Anya Taylor-Joy, svetta al centro, in alto e in basso con i due look che ne caratterizzeranno il percorso nella storia. Il poster ci riporta nella Zona Contaminata, dopo quasi dieci anni dall’uscita di Mad Max: Fury Road.
Il poster, condiviso da Anya Taylor-Joy e Chris Hemsworth sui social media, mette in luce i personaggi che saranno al centro della scena nel prequel. Il personaggio di Taylor-Joy fissa minacciosamente l’interlocutore mentre cerca la strada di casa con ogni mezzo necessario. Il signore della guerra Demtenus, interpretato da Hemsworth, e Immortan Joe si vedono ai lati della figura di Furiosa.
Anya Taylor-Joy è molto amata dal suo pubblico che l’ha già vista protagonista di numerosi film di diverso genere, che spaziano da The Witch, a The Menu passando per Last Night in Soho, la serie La regina degli scacchi e il film in costume Emma. Sarà interessante vederla ora in un ruolo da eroina action che ha ereditato da Charlize Theron.
Furiosa, quello che sappiamo sul film
In FuriosaAnya Taylor-Joy assume il ruolo che è stato di Charlize Theron in Mad Max: Fury Road. La sinossi ufficiale recita: mentre il mondo va in rovina, la giovane Furiosa viene strappata dal Luogo Verde delle Molte Madri, e cade nelle mani di una grande Orda di Motociclisti guidata dal Signore della Guerra Dementus. Attraversando le Terre Desolate, si imbattono nella Cittadella presieduta da Immortan Joe. Mentre i due tiranni si battono per il predominio, Furiosa deve sopravvivere a molte prove e mettere insieme i mezzi per trovare la strada di casa.
Taylor-Joy ha rivelato che Furiosa è molto diverso da Fury Road. Mentre quest’ultimo era un “road movie” che si svolge in pochi giorni, questo nuovo film è invece descritto come un racconto più “epico, che si svolgesu un piùlungo periodo di tempo, e in un certo senso impari a conoscere Furiosa meglio in questo modo“. Atteso da molti anni e a lungo bloccato da una disputa legale tra Miller e la Warner Bros. il film è ora in fase di post-produzione. Furiosa è scritto, diretto e prodotto da George Miller insieme al suo partner di produzione di lunga data Doug Mitchell. Oltre a Taylor-Joy, nel film ci sarà anche Chris Hemsworth nel ruolo del villain. Furiosa debutterà nelle sale il 24 maggio 2024.
Il regista di Superman: LegacyJames Gunn ha parlato della versione di Lex Luthor che vedremo nel suo film interpretata da Nicholas Hoult e di come il personaggio sarà indimenticabile.
Sul suo account Instagram, James Gunn ha confermato che Nicholas Hoult interpreterà l’iconico cattivo di Superman nel prossimo film dell’Universo DC. Ha poi descritto questa interpretazione di Luthor come “diversa da qualsiasi cosa abbiate visto prima” e che “non dimenticherete mai”.
“Sì, finalmente posso rispondere, @NicholasHoult è Lex Luthor in #SupermanLegacy e non potrei essere più felice”, si legge nel post. “Siamo usciti a cena ieri sera per festeggiare e discutere di come creare un Lex che sarà diverso da qualsiasi cosa abbiate visto prima e che non dimenticherete mai”. ‘Ma, James, l’abbiamo saputo settimane fa, perché non ci hai detto che era vero?’. Perché, anche se ne stavamo discutendo, non era definitivo fino a un paio di giorni fa e non voglio dire a tutti voi qualcosa che non è certo. Comunque, brindiamo a Lex (e a Nicholas!), uno dei miei personaggi preferiti del DCU“. Potete vedere il post qui sotto:
Superman: Legacy, tutto quello che sappiamo sul film
Superman: Legacy, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting, come già detto, ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. María Gabriela De Faría sarà il villain “The Engineer”. Superman sarà supportato da Lanterna Verde (Nathan Fillion), Hawkgirl (Isabela Merced), Mister Terrific (Edi Gathegi) e Metamorpho (Anthony Carrigan). Nicholas Hoult sarà Lex Luthor, Skyler Gisondo Jimmy Olsen e Sara Sampaio Eve Teschmacher.
Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.
Secondo quanto conferma Collider, sembra che Denis Villeneuve abbia rivelato la durata del suo prossimo Dune: Parte Due, e si tratterà del film più lungo della sua carriera. Il film, che porterà di nuovo il pubblico su Arrakis, durerà 166 minuti, ben 11 minuti in più rispetto al capitolo precedente. Dune: Parte Dueuscirà nei cinema il 28 Febbraio 2024!
Cosa aspettarsi da Dune: Parte Due?
“Questo film successivo esplorerà il mitico viaggio di Paul Atreides mentre si unisce a Chani e ai Fremen mentre è su un sentiero di guerra di vendetta contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia“, si legge nella sinossi ufficiale. “Di fronte alla scelta tra l’amore della sua vita e il destino dell’universo conosciuto, tenta di prevenire un futuro terribile che solo lui può prevedere.”
Dune – Parte Due è diretto da Villeneuve da una sceneggiatura che ha scritto insieme a Jon Spaihts. Il film è basato sull’innovativo romanzo di fantascienza Dune del 1965 di Frank Herbert. Dune: Parte Dueuscirà nei cinema il 28 Febbraio 2024!
Il secondo capitolo continuerà la storia di Dune – Parte Uno, che, nonostante la sua controversa uscita, è stato un solido successo al botteghino nel 2021, incassando oltre 402 milioni di dollari su un budget di produzione stimato di 165 milioni di dollari. Tuttavia, WB ha sicuramente maggiori speranze per il sequel, che potrà trarre vantaggio da un’uscita globale su larga scala in formati standard e premium, incluso IMAX.
Prima di mettersi alla prova con interpretazioni drammatiche, intense e sfaccettate, da Euphoria a Saltburn, passando per Priscilla di Sofia Coppola, Jacob Elordi si è fatto conoscere al pubblico con una serie di teen drama. Oltre alla celebre serie di film young adultThe Kissing Booth, è stato anche tra i protagonisti di 2 Hearts – Intreccio di destini, film del 2020 ora disponibile su Netflix. Basato su una drammatica storia vera che ha unito due famiglie sulla scia del dolore e della speranza in seguito a una circostanza imprevista, si tratta di un film che affonda le sue radici nell’amore, nella famiglia, nei sogni e nella fiducia in qualcosa di più.
2 Hearts – Intreccio di destini, la trama
Ispirato alla vita di Jorge Bacardi, della dinastia cubana del rum, e a quello che è stato descritto come un “miracolo” che ha vissuto nel 2008, il film racconta due storie d’amore parallele che convergeranno in maniera inaspettata. La prima è incentrata su Chris Gregory (Jacob Elordi), uno studente universitario che vediamo venire trasportato al pronto soccorso, privo di sensi, all’inizio del film. Un flashback ci riporta poi all’ultimo anno di liceo di Chris, quando il ragazzo veniva spesso rimproverato dal padre (Tahmoh Penikett) per il suo rendimento scolastico, a malapena sufficiente per entrare alla Loyola University in Louisiana. All’università, si invaghisce di una studentessa dell’ultimo anno, Sam (Tiera Skovbye, di “Riverdale“), e si offre subito come volontario per il programma di sicurezza del campus.
Dopo aver interrotto questa nascente storia d’amore al college, il film ci presenta Jorge Bolivar (Adan Canto), rampollo di una famosa famiglia di produttori di rum. Jorge soffre di un problema polmonare congenito e i medici gli dicono che potrebbe non superare i 20 anni. Tuttavia, riesce a raggiungere i 30 anni, età in cui incontra Leslie (Radha Mitchell), una hostess della Pan Am, e tra i due nasce una storia d’amore vorticosa. Queste due storyline sono collegate da un evento drammatico che evidenzia il potere dell’amore e del destino. Senza svelare troppo, il film esplora come le vite di queste due coppie si intrecciano in modi imprevedibili, dimostrando che ciò che sembra casuale potrebbe essere parte di un piano più grande.
Eccessivo sentimentalismo
Ci sarebbe stato sicuramente un modo più sottile per presentare queste storie d’amore parallele e far emergere il legame che le unisce, diverso dall’approccio insistente di Hool, tra transizioni forzate, salti temporali che minano la credibilità del legame e scenari affascinanti ma, paradossalmente, monotonamente prevedibili, come le località tropicali da cui Jorge ha seguito il volo di Leslie con la Pan Am. Purtroppo, pur essendo a tratti avvincente (Tiera Skovbye di Riverdale dà il meglio di sé), il film del regista Lance Hool si allinea rapidamente alla scuola di romanticismo di Nicholas Sparks, in cui un tipo di relazione molto specifico dà vita a tutte le istanze di sviluppo dei personaggi. Di conseguenza, questo lega ogni personaggio all’altro senza darci la possibilità di conoscere chi è veramente e ci costringe a vederlo non come una persona realmente imperfetta e complessa, ma come una figura salvatrice il cui ruolo è quello di definire un partner.
Esecuzione troppo prevedibile per un messaggio non scontato
C’è un messaggio dolce dopo la rivelazione del colpo di scena centrale di 2 Hearts – Intreccio di destini, sul sacrificio e sugli effetti duraturi del pensare oltre la propria vita, ma per arrivarci bisogna arrancare attraverso l’artificiosità e il sentimentalismo forzato della sceneggiatura, firmata da Robin U. Russin e Veronica Hool. Sebbene questo messaggio positivo legato al desiderio di connessione umana e spirituale possa sembrare scontato, riesce comunque a colpire nel profondo, specialmente in tempi di pandemia – il film è uscito proprio nel 2020. Nonostante l’interessante tematica del legame tra donatori di organi e riceventi, e l’idea di come la morte di una persona possa donare nuova vita, il film pecca a causa di una sceneggiatura poco ispirata che mina ogni buona interpretazione del cast.
Chi è appassionato di storie d’amore che vanno oltre i confini del tempo, potrebbe trovare 2 Hearts – Intreccio di destini un’esperienza coinvolgente e commovente. La trama fin troppo prevedibile e una sovrabbondanza di momenti melodrammatici – oltre la natura già drammatica della storia – certamente vanno minarne la profondità narrativa. Tuttavia, si tratta comunque di un film che ha toccato il cuore di molti giovani spettatori con il suo messaggio sulla forza dell’amore e del destino.
Il concetto di What if… è ormai estremamente diffuso nella cultura popolare, con film, serie, romanzi e altro ancora pronti a chiamarlo in causa per far interrogare su quanto determinati momenti della vita possano stabilire il futuro di un’intera esistenza. Tra i film che hanno riflettuto su tale dinamica, uno dei più popolari ed esplicativi è senza dubbio Sliding Doors, il lungometraggio del 1998 diretto da Peter Howitt e prodotto da Sydney Pollack. Naturalmente, un film che affronta le possibili ramificazioni della vita a partire da precisi eventi non poteva che prendere spunto da un episodio realmente avvenuto.
L’idea per il film è infatti venuta a Howitt dopo che il regista è stato quasi investito da un’auto. In ritardo ad un appuntamento, Howitt ha impulsivamente attraversato la strada, rischiando di andare incontro alla morte. È stato quel mancato incidente che ha spinto Howitt a domandarsi cosa sarebbe potuto accadere se fosse effettivamente stato investito e quali eventi si sarebbero potuti generare in seguito. Il regista ha così iniziato a sviluppare la sceneggiatura del film, riprendendo l’idea centrale dai film Destino cieco e Le doppia vita di Veronica, entrambi del regista polacco Krzysztof Kieslowski.
Ancora oggi, il suo Sliding Doors rimane un titolo molto apprezzato, capace di rendere perfettamente il concetto filosofico e psicologico che investe chi si trova a porsi domande relative alle proprie scelte di vita. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al significato di Sliding Doors. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Sliding Doors
Protagonista del film è Helen Quiley, una giovane donna che lavora nel mondo delle pubbliche relazioni, almeno fino a quando non viene improvvisamente licenziata. Da quel momento, mentre se ne torna sconsolata verso casa, la sua vita si divide in due distinte ma parallele realtà. La prima si genera quando perde per un soffio la metropolitana, evento che la porterà a vivere una precisa serie di conseguenze, mentre la seconda ha luogo dal suo riuscire a prendere la metro, cosa che la porterà dunque ad imbattersi in tutt’altri eventi. Ben presto, però, le due versioni inizieranno ad intrecciarsi tra loro.
Ad interpretare Helen vi è l’attrice Gwyneth Paltrow, anche se il ruolo era originariamente stato offerto a Minnie Driver (Will Hunting – Genio ribelle). Per distinguere le due Helen, Paltrow ha poi accettato di indossare una parrucca castana per la Helen che non riesce a prendere la metro. Accanto a lei, nel ruolo del fidanzato Gerry vi è invece l’attore John Lynch, mentre John Hannah è James, nuovo interesse amoroso di Helen. Hannah ha raccontato che dopo questo film ha smesso di preoccuparsi di prendere i treni. “Non corro più per prendere i treni. Se devo prendere il treno, lo prendo“, ha dichiarato. “Se non lo prendo, ce ne sarà un altro qualche minuto dopo“.
Sliding Doors: il significato del film in psicologia e nella vita
In psicologia, la sindrome da sliding door si ha nel momento in cui una persona si trova a vivere di rimpianti ed è continuamente impegnata a rimuginare sul passato e sulle opportunità perse, domandandosi cosa sarebbe successo se in determinati momenti si fosse fatta una scelta o un’azione anziché un’altra. La vita è infatti ricca di momenti apparentemente banali ma che possono rivelarsi decisivi, proprio come si rivela essere il prendere o perdere la metro per la protagonista. Si tratta spesso di eventi che portano a compiere determinati incontri anziché altri o ad essere in determinati luoghi in un tempo anziché un altro.
In base a ciò, si entra dunque in contatto con variabili sempre diverse. Si torna però solo in seguito a ripensare a come sarebbero potute andare le cose se un determinato momento avesse portato ad altri risultati. Nasce così il concetto di “what if”, quell’e se… oggi tanto popolare al cinema grazie anche al concetto di Multiverso. Nella vita pratica, dunque capita continuamente di trovarsi dinanzi a momenti di questo tipo, che idealmente attivano innumerevoli altri percorsi che però il nostro io principale non percorrerà mai. Il significato di Sliding Doors, dunque, sta tutto nello sdoppiamento del destino. Tutto è in mano ad un frammento apparentemente insignificante e totalmente imprevedibile.
La visione che il film offre di entrambe le vite di Helen, come due film diversi con gli stessi protagonisti, rende dunque perfettamente l’idea di una verità che ci accomuna come esseri umani, ma di cui spesso dimentichiamo di essere consapevoli. Nel caso del film, però, lo sdoppiamento del percorso di Helen manifesta anche l’ineluttabilità di certi eventi, che in un modo o nell’altro tenderanno a verificarsi in ogni caso, senza possibilità di evitarli. Ciò può dunque spingere a riflettere sul concetto di destino e di libero arbitrio, facendoci dunque chiedere quanto di ciò che compiamo sia davvero opera nostra e quanto invece il frutto di forze che vanno al di là della nostra comprensione.
Il trailer di Sliding Doors e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Sliding Doors grazie alla sua presenza sulla piattaforma streaming Now. Per vederlo, basterà iscriversi (qualora non lo si fosse già) ed effettuare il pagamento richiesto. Successivamente si avrà modo di guardare questo come anche tutto il resto del catalogo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 11 dicembre alle ore 21:15 sul canale Cielo.
Detective Knight, Survive the Night, Reprisal,I predoni e Trauma Center – Caccia al testimone, questi sono solo alcuni dei film a cui ha preso parte l’attoreBruce Willis negli ultimi anni. Si tratta per lo più di thirller d’azione a basso costo, nei quali Willis ha in realtà spesso e volentieri dei ruoli marginali, ma che i suoi fan apprezzano per il genuino gusto per l’intrattenimento che essi offrono. Tra questi suoi ultimi titoli prima del ritiro forzato, si annovera anche Survive the Game, diretto nel 2021 daJames Cullen Bressack, che nello stesso anno ha realizzato con Willis anche Fortress – La fortezza, a sua volta aderente al genere e ai toni degli altri titoli fin qui citati.
Survive the Game presenta infatti una vicenda che si svolge in breve tempo, quasi con un unica location. I protagonisti, bloccati in una pericolosa situazione, si trovano dunque a dover fare affidamento alle proprie abilità pur di sopravvivere. La sceneggiatura, scritta dal popolare youtuber Ross Peacock, noto come Rossatron, sembra dunque rifarsi a precedenti illustri, tra cui si ricorda in particolare Distretto 13 – Brigate dellamorte, il popolare film del 1976 di John Carpenter dove un gruppo di poliziotti è bloccato nel distretto del titolo mentre tutt’intorno un gruppo di criminali cerca di penetrare nell’edificio per dar vita ad un massacro.
Survive the Game riprende dunque una dinamica di questo tipo, raccontando dunque una storia già raccontata ma, con una sceneggiatura che evita la maggior parte dei tropi ben noti di questo genere a favore di un’azione nuda e cruda. Per i fan di Willis, dunque, si tratta di un titolo da non perdere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Survive the Game
Protagonista del film è David Watson, un poliziotto che, durante una retata antidroga finita male, rimane gravemente ferito. Il suo partner, Cal, decide allora di inseguire i due colpevoli in una fattoria isolata di proprietà di Eric, un veterano problematico. Qui Cal ed Eric pianificano la loro difesa, insieme anche a David che pur ferito è riuscito miracolosamente a raggiungerli. I tre uomini si ritrovano però ben presto in inferiorità numerica quando iniziano ad arrivare altri membri della banda criminale. Dovranno dunque usare la furbizia, l’intelligenza e l’abilità di tiro per sconfiggere la banda di spacciatori e sopravvivere a quella pericolosa situazione.
Il cast di Survive the Game e altre curiosità
Come anticipato, a guidare il cast di attori del film vi è Bruce Willisnel ruolo del detective David Watson. L’attore è poi stato nominato per la sua interpretazione in questo film, come per tutti quelli in cui è apparso, nel 2021, nella categoria Peggior interpretazione di Bruce Willis in un film del 2021 ai Golden Raspberry Awards. La categoria è però poi stata eliminata dopo l’annuncio del suo ritiro dalle scene a causa dell’afasia. Accanto a Willis, nel ruolo di Cal, recita l’attore SwenTemmel, mentre il veterano Eric è Chad Michael Murray. Quest’ultimo recita qui accanto alla moglie Sarah Roemer, la quale ricopre il ruolo di Hanna.
Completano poi il cast gli attori Michael Sirow nel ruolo di Frank, Kate Katzman in quelli di Violet e Zack Ward come Mickey Jean. Vi sono poi Donna D’Errico nel ruolo di Carly, Canyon Prince in quelli di Andrew e Sean Kanan come Ed. Kristos Andrews interpreta Michael, mentre Felix Cortes è Arthur e Ramon Vazquez è Rob. L’attore Simon Phillips, visto anche nelle serie The Witcher e Fubar, recita invece nel ruolo de L’Inglese. Come noto, lui e Willis hanno improvvisato la maggior parte delle loro scene insieme.
Tra le varie altre curiosità da riportare riguardo Survive the Game, vi sono alcune sviste che il film presenta e che i fan potranno divertirsi ad individuare. In particolare, all’inizio del film si può notare la presenza di un cameraman che indossa una maschera. Durante la lotta iniziale al piano inferiore della casa, infatti, nella stanza accanto si nota un cameraman con una maschera blu, sfuggito al controllo di chi supervisionava le riprese. Ad un ora, cinque minuti e trenta secondi dall’inizio, invece, quando Eric sale sull’auto blu e si abbassa per inserire la marcia, si può notare come l’auto si avvii pur non essendoci chiavi nel quadro.
Il trailer di Survive the Game e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Survive the Game grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Now e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 11 dicembre alle ore 21:20 sul canale Italia 1.
Dopo avervi rivelato questa mattina che Stranger Things 5 è pronta a partire con la lavorazione in serata arrivano anche le parole dei creatori della serie che ci svelano cosa dobbiamo aspettarci della quinta attesa stagione.
Parlando con The Guardian, i creatori di Stranger ThingsMatt e Ross Duffer hanno anticipato cosa possiamo aspettarci. I fratelli Duffer hanno promesso che per la serie di successo di Netflix sarà la stagione più “grande” di sempre, confermando che il cast originale dei ragazzi della Stagione 1, tra cui Eleven, Mike, Will, Dustin e Lucas, avrà più interazioni nell’attesissimo prossimo capitolo.
“Questa stagione è come la prima stagione con gli steroidi“, ha detto Matt Duffer. “È la più grande che sia mai stata in termini di scala, ma è stato davvero divertente, perché tutti sono tornati insieme a Hawkins: i ragazzi e Undici che interagiscono più in linea con come era nella prima stagione. E, sì, potrebbero esserci degli spin-off, ma la storia di Eleven e Dustin e Lucas e Hopper, le loro storie sono finite qui“.
Cosa aspettarsi da Stranger Things 5?
Dopo la fine ufficiale degli scioperi WGA e SAG-AFTRA, Netflix ha finalmente fissato la data di inizio della produzione per la quinta stagione di Stranger Things. Originariamente previsto per l’inizio delle riprese nel giugno 2023, il cast e la troupe dovrebbero ora tornare sul set di Hawkins intorno a la prima settimana di gennaio 2024, con il 5 e l’8 gennaio come potenziali date target per l’inizio della produzione. In vista del ritorno dello show, è stato confermato che l’imminente opera teatrale di Netflix Stranger Things: The First Shadow includerà gli Easter Egg della quinta stagione.
I membri del cast che dovrebbero tornare per la quinta stagione includono Winona Ryder nei panni di Joyce Byers,David Harbour nei panni di Jim Hopper, Millie Bobby Brown nei panni di Eleven, Finn Wolfhard nei panni di Mike Wheeler, Noah Schnapp nei panni di Will Byers, Gaten Matarazzo nei panni di Dustin Henderson, Caleb McLaughlin nei panni di Lucas. Sinclair, Natalia Dyer nei panni di Nancy Wheeler, Charlie Heaton nei panni di Jonathan Byers, Sadie Sink nei panni di Max Mayfield, Joe Keery nei panni di Steve Harrington, Maya Hawke nei panni di Robin Buckley e Jamie Campbell Bower nei panni di Vecna. Linda Hamilton, meglio conosciuta per il ruolo di Sarah Connor nella serie The Terminator, è stata recentemente scelta per un ruolo sconosciuto per la quinta stagione. La notizia del casting è stata annunciata all’evento Tudum di Netflix .
I dettagli della trama per la stagione 5 sono sconosciuti. Tuttavia, The Duffer Brothers ha confermato che la quinta stagione è composta da otto episodi. Il primo episodio è intitolato “Capitolo uno: The Crawl”. Le riprese dovevano iniziare nel giugno 2023, ma la produzione è stata ritardata a tempo indeterminato a causa dello sciopero della WGA .
La quarta stagione diStranger Things ha stabilito un record per Netflix, essendo stata vista per oltre 287 milioni di ore durante la settimana dal 23 al 30 maggio. Questo non è solo un ottimo risultato per il primo posto della settimana per Netflix, ma è anche più che sufficiente per battere il record per il più grande fine settimana di premiere della piattaforma di streaming per una serie in lingua inglese, che era precedentemente detenuto dalla seconda stagione di Bridgerton (193 milioni di ore).
Mark Wahlberg ha confermato che Uncharted 2 è attualmente in fase di scrittura. Dunque il sequel di Uncharted(recensione) del 2022 sta davvero accadendo.
Parlando con The Direct, Mark Wahlberg ha rivelato che la sceneggiatura di Uncharted 2 è attualmente in fase di sviluppo. “Ho sentito molte idee diverse“, ha detto. “So che qualcuno ha scritto una sceneggiatura, e ci stanno ancora lavorando, e consisterebbe nell’avere i baffi per tutto il tempo. Il che ha perfettamente senso; ovviamente, nella scena finale, ho i baffi”.
Uncharted è uscito nelle sale cinematografiche nel febbraio 2022. Diretto da Ruben Fleischer, il film è interpretato da Tom Holland nel ruolo di Nathan Drake, Antonio Banderas nel ruolo di Santiago Moncada, Sophia Ali nel ruolo di Chloe Frazer, Tati Gabrielle nel ruolo di Jo Braddock e Ruby Pankow nel ruolo di Sam Drake insieme a Mark Wahlberg. Uncharted ha guadagnato 407,1 milioni di dollari al botteghino mondiale a fronte di un budget di circa 120 milioni di dollari.
Cosa sappiamo su Uncharted 2?
Le voci su un possibile Uncharted 2 sono rimaste relativamente tranquille dopo l’uscita del primo film, anche se è stato riferito che la Sony sta potenzialmente cercando di trasformare la proprietà in un franchise. Il produttore Charles Raven ha dichiarato a The Hollywood Reporter nell’agosto 2023: “Ci siamo divertiti molto con quel film. Il film è piaciuto molto ai fan e anche a chi non conosceva il gioco è piaciuto molto. Quindi stiamo sicuramente cercando di farne un altro“.
Station 19 sta per concludersi alla ABC, il noto spin-off diGrey’s Anatomy si concluderà con la sua prossima settima stagione. Prevista per il debutto il 14 marzo 2024, la settima stagione di Station 19 sarà composta da dieci episodi finali.
Shonda Rhimes rilascia una dichiarazione sulla fine di Station 19
Shonda Rhimes ha condiviso una dichiarazione sulla conclusione dello spettacolo, scrivendo sulla sua pagina Instagram : “Grata per una corsa indimenticabile. Un sentito saluto al cast eccezionale, la cui genialità ha dato vita ai personaggi, e agli spettatori che hanno continuato a renderlo possibile! Grazie per la magia, i momenti e i ricordi”.
Anche Craig Erwich, presidente del Disney Television Group, ha commentato la conclusione di Station 19. “Per sette stagioni, Station 19 è stato un punto culminante della formazione ABC grazie all’incredibile visione di Shonda e Betsy, ai personaggi amati e alla narrazione avvincente. Con [gli showrunner] Zoanne [Clark] e Peter [Paige] al timone della prossima stagione di addio, abbiamo così tanto da aspettarci, in particolare la celebrazione del centesimo episodio, pietra miliare dello show.”
si concentra sulle vite degli uomini e delle donne della stazione dei vigili del fuoco 19 di Seattle. Ha come protagonisti Jaina Lee Ortiz, Jason George, Gray Damon, Barrett Doss, Alberto Frezza, Jay Hayden , Okieriete Onaodowan, Danielle Savre, Miguel Sandoval, Boris Kodjoe , Stefania Spampinato, Carlos Miranda, Josh Randall, Merle Dandridge e Pat Healy. McKee, Shonda Rhimes, Betsy Beers e Paris Barclay sono i produttori esecutivi della serie. È prodotto da Shondaland e ABC Signature , con McKee che funge da showrunner per le prime due stagioni, successivamente sostituito da Krista Vernoff a partire dalla terza stagione.
Similmente a Grey’s Anatomy, lo spin-off è stato elogiato per la sua rappresentazione delle questioni sociali. La serie ha ricevuto un Sentinel Award da Hollywood, Health & Society come risposta alla sua rappresentazione del razzismo sistemico durante la sesta stagione.
Zoanne Clark e Peter Paige saranno gli showrunner della settima stagione di Station 19, prendendo il posto di Krista Vernoff. Il trio è produttore esecutivo insieme alla creatrice originale Stacy McKee, Rhimes, Betsy Beers e Paris Barclay. È prodotto da ABC Signature e fa parte di Disney TV Studios e Shondaland.
Anche il 2023 volge al termine, portando finalmente tra noi le festività natalizie, uno dei momenti più attesi dell’anno. L’atmosfera di queste settimane, tra luci, canzoni e regali ha sempre un che di magico, oltre a rappresentare un buon momento per riflettere sull’anno appena trascorso e cogliere l’occasione per fare quelle buone azioni nei confronti del prossimo che dovrebbero in realtà essere praticate senza sosta. Il Natale è però anche un momento molto importante per il cinema, che offre agli spettatori di tutto il mondo numerosi film di Natale tra cui poter scegliere. Come ogni anno, anche Netflixpresenta un ricco catalogo di opere dedicate a tale festività, che tra film e serie TV, terranno compagnia agli spettatori.
Sulla celebre piattaforma streaming sono infatti numerosi i film di Natale che si possono vedere, dai grandi classici fino a titoli più recenti, da quelli per bambini ad altri buoni per tutta la famiglia. Non c’è infatti niente di meglio che vedere un film di Natale in compagnia, lasciandosi conquistare dalla magia che tali opere portano sempre con sé. Negli ultimi anni, inoltre, Netflix si è lanciata nella produzione di propri titoli originali dedicati a tale festività e ai suoi significati. Qui di seguito, dunque, si riportano quelli che sono i film di Natale da vedere assolutamente su Netflix!
Film di Natale romantici su Netflix
Falling for Christmas
In Falling for Christmas, nei giorni che precedono il Natale un’ereditiera ribelle di nome Sierra Belmon, che soffre di amnesia a seguito di un incidente sugli scii, viene affidata all cure del proprietario di un albergo, Jake, e sua figlia. Il film segna il ritorno di Lindsay Lohan alla recitazione con una commedia romantica ben accolta da critica e pubblico. Ha infatti avuto uno dei migliori weekend di apertura per un film originale Netflix nel 2022 sul servizio di streaming ed è uno dei migliori titoli da Natale da vedere in famiglia durante le festività.
Let it Snow – Innamorarsi sotto la neve
Quando una tempesta di neve colpisce Gracetown durante la vigilia di Natale, Jubilee, bloccata su un treno, finisce per passare la vigilia con Stuart, un ragazzo appena conosciuto, mentre Tobin dopo aver passato del tempo con un gruppo di cheerleader, realizza che il suo vero amore è una vecchia amica, Angie, ed Addie si occupa di un maialino nano mentre pensa alla fine del suo amore con Jeb. Interpretato da IsabelaMerced, Shameik Moore eKiernan Shipka, il film è una commedia adolescenziale ricca di spirito natalizio, che porta a riflettere sul vero amore e insegna a seguire il proprio cuore.
La tavola di Natale
La tavola di Natalesegue il fatidico e dolce incontro tra Molly Frost e Carson Harrison. Lei è una giovane cuoca e imprenditrice in cerca di opportunità per lanciare la sua nuova attività di ristorazione, lui invece è l’attraente nipote della tanto stimata e rispettata Jean Harrison, che ogni anno organizza il più grande evento di beneficenza nel New Hampshire, il gala di Natale della Harrison Foundation. E proprio per questa attesa occasione che l’esigente zia Jean, dopo un disguido con il catering già scelto tempo prima, chiama il secondo servizio di ristorazione più richiesto in città, quello di Molly, la quale però si troverà a dover gestire anche l’imprevedibile Carson.
Natale tutto incluso
In Natale tutto incluso Tracey Moore è una celebre travel blogger specializzata nel lusso che si reca in una cittadina per trascorrere le sue vacanze di Natale con l’opportunità di non spendere nulla ad una condizione: che scriva una recensione su un bed and breakfast della zona. Inizialmente riluttante, Tracey scoprirà ben presto di apprezzare tantissimo il posto e di voler contribuire al successo della struttura, che si trova però schiacciata dalla concorrenza di un hotel sito nelle vicinanze. Mentre cerca di vincere questa battaglia, Tracey conosce anche l’amore.
I colori del Natale
In I colori del Natale Charlotte cerca di affermarsi come artista, ma i tanti passi falsi la stanno per portare alla decisione di abbandonare la pittura. Tutto cambia quando scopre il suo ultimo dipinto è stato presentato in forma anonima al festival d’arte di Natale. Indagando, scopre così che Wyatt, un’artista in visita, si è imbattuta nel suo lavoro scartato e ora sta sfruttando l’esposizione del festival per trovare il suo misterioso creatore. Inizierà così una ricerca reciproca che porterà i due ad un’inaspettata relazione.
Film di Natale per bambini su Netflix
Qualcuno salvi il Natale
Qualcuno salvi il Natale è un’avventura natalizia che racconta la storia di Teddy (Judah Lewis) e Kate Pierce (Darby Camp), fratello e sorella che, nel tentativo di fare una fotografia a Babbo Natale (Kurt Russell), si ritrovano catapultati in un viaggio inatteso. Dopo aver aspettato Babbo Natale al varco, s’intrufolano nella sua slitta, causano un incidente e per poco non rovinano il Natale. Nel corso di una pazza notte, Kate e Teddy collaborano dunque con un Babbo Natale molto particolare e con i suoi elfi per salvare l’amata ricorrenza prima che sia troppo tardi. Di questo film è poi stato realizzato un sequel nel 2020 dal titolo Qualcuno salvi il Natale 2.
Un bambino chiamato Natale
Un bambino chiamato Natale è il racconto di un gruppo di valorosi cittadini che si mette alla ricerca del villaggio leggendario degli elfi, convinti che questo riporterà la gioia tra di loro. Tra gli esploratori vi è anche Joel, il padre di Nikolas. Mentre il genitore è in viaggio, il bambino viene affidato alle cure di una sadica zia. Dopo aver trovato la piantina che conduce al famoso villaggio degli elfi, Nikolas decide però di partire per raggiungere il padre. Sarà un cammino pieno di ostacoli, che lo condurrà a conoscere personaggi magici e a costruirsi un futuro. Basato sull’omonimo romanzo di Matt Haig, questo film adatto per tutta la famiglia, il film vanta nel cast la premio Oscar Maggie Smith.
Klaus – I segreti del Natale
Jesper (la cui voce italiana è quella di Marco Mengoni) è il peggior allievo dell’accademia postale e pertanto viene assegnato a un’isola ricoperta di ghiaccio a nord del Circolo polare artico, dove i litigiosi abitanti si parlano molto di rado e si scrivono ancora meno. Jesper sta per gettare la spugna quando trova il sostegno dell’insegnante Alva e conosce Klaus (la cui voce italiana è quella di Francesco Pannofino), un misterioso falegname e giocattolaio che vive in una casetta piena di giocattoli fatti a mano. La loro improbabile amicizia riporterà l’allegria sull’isola, e con essa vicini generosi, tradizioni piene di magia e calze appese con cura vicino al caminetto.Klaus – I segreti del Natale è stato candidato agli Oscar come miglior film d’animazione.
David e gli elfi
Albert, un elfo disilluso e stanco per il troppo lavoro, scappa nel mondo reale dove cerca di vivere la magia del Natale con l’aiuto di David, un bambino con il quale fa amicizia. David e gli elfi, un film di produzione polacca, è uno dei migliori titoli di Natale che si possono trovare nel catalogo di Netflix. Distribuito sulla piattaforma nel 2021, in esso si propone sì una classica atmosfera natalizia, caratterizzata però da elementi comici molto originali, cosa che ne fa un prodotto per famiglie particolarmente valido e imprevedibile.
Scrooge – Canto di Natale
Un altro film d’animazione dedicato al Natale è Scrooge – Canto di Natale. La storia si svolge alla vigilia di Natale, quando l’avaro uomo d’affari Ebenezer Scrooge (doppiato in originale da Luke Evans) riceve visita dallo spirito del suo vecchio socio, Jacob Marley, e degli spiriti del Natale passato (la cui voce originale è quella della premio Oscar Olivia Colman), presente e futuro. Il film è un nuovo adattamento cinematografico del celebre romanzo Canto di Natale di Charles Dickens.
La famiglia Claus
In La famiglia Claus il protagonista è il giovane Jules, il quale detesta le festività natalizie. Quando però suo nonno si ammala, egli scopre che l’anziano è in realtà il vero Babbo Natale. Jules scoprirà allora la vera natura della sua famiglia e capirà di essere l’unico in grado di sostituirsi al nonno e salvare il natale. Film di produzione olandese, La famiglia Claus è divenuto uno dei titoli natalizie più apprezzati di sempre sulla piattaforma, tanto da aver portato Netflix a dar vita a due sequel, intitolati semplicemente La famiglia Claus 2 e La famiglia Claus 3.
Jingle Jangle – Un’avventura natalizia
Nella città gloriosamente vibrante di Cobbleton, le fantasiose invenzioni del leggendario produttore di giocattoli Jeronicus Jangle (Forest Whitaker) esplodono di fantasia e meraviglia. Ma quando il suo fidato apprendista (Keegan-Michael Key) ruba la sua creazione più preziosa, tocca alla nipote (Madalen Mills), altrettanto brillante e inventiva, e a un’invenzione dimenticata da tempo, guarire le vecchie ferite e risvegliare la magia che c’è dentro. In assoluto uno dei più apprezzati film di Natale presenti su Netflix, vincitore di numerosi premi in tutto il mondo. Jingle Jangle – Un’avventura natalizia offre divertimento e tante emozioni per grandi e piccoli.
Natale, folle Natale
Rush Williams (Romany Malco), celebre DJ di una radio di New York, vizia i suoi quattro bambini da quando questi ultimi hanno perso la madre. Purtroppo, però, rimane disoccupato proprio mentre i ragazzi consegnano la loro lista di costosi regali natalizi. Per permettere a Rush di continuare a lavorare, la sua produttrice Roxy Richardson (Sonequa Martin-Green) e sua zia Jo (Darlene Love) decidono di aiutarlo ad acquistare un’altra stazione radiofonica, ma solo se la famiglia Williams riuscirà a ridimensionarsi velocemente accettando una vita più spartana. In questo film commovente, un padre amoroso si trova dunque a dover riallacciare i rapporti con i figli e aprire il suo cuore all’amore. E così tutti insieme scoprono che la vera gioia arriva non dagli oggetti, ma dalle persone intorno a sé.
Film di Natale italiani su Netflix
10 giorni con Babbo Natale
Dopo il successo di 10 giorni senza mamma, Alessandro Genovesi realizza un sequel natalizio dal titolo 10 giorni con BabboNatale, proponendo nuove avventure con il medesimo cast del precedente, più qualche gradita aggiunta. Spicca in particolare Diego Abatantuono nei panni di Babbo Natale, chiamato a trascorrere del tempo con la famiglia capitanata da Fabio De Luigi e Ludovica Lodovini. Anche in questo caso non mancheranno gli incidenti di percorso, ma la famiglia saprà come destregiarsi tra le varie difficoltà.
Natale a 5 stelle
Protagonisti del film Natale a 5 stelle sono Massimo Ghini, Ricky Memphis, e Martina Stella, a cui si affiancano in ruoli minori Biagio Izzo, Massimo Ciavarro, Andrea Osvart, e Paola Minaccioni, tutti chiamati a dar vita a personaggi che gravitano nel Grand Hotel della capitale ungherese, dove si trova il Primo Ministro in visita ufficiale nel paese. Scritto da Enrico Vanzina, il film è una sorta di cinepanettone nel quale confluiscono tante gag ma anche una forte satira sociale.
Natale a tutti i costi
Natale a tutti i costiè la commedianatalizia con Christian De Sica e Angela Finocchiaro il tema centrale è la famiglia. Più nello specifico il viaggio di questo film attraversa le diverse tappe che compongono il tema della separazione dal nido familiare, le conseguenze e anche gli sbagli di determinate azioni. Quando infatti i due figli decidono di lasciare la casa dei genitori per passare il Natale altrove, la madre farà di tutto per evitare questo vuoto, escogitando dei piani per far sì che i figli rimangano con loro. Ne seguono naturalmente imprevisti e gag comiche a non finire, per un titolo italiano punta però sempre a far riflettere sul valore del nucleo famigliare.
Parenti serpenti
In Parenti serpenti, come ogni anno, la famiglia intera si riunisce per le festività di Natale; un sorprendente annuncio, però, prende tutti alla sprovvista, e rischia di rompere i delicati equilibri che regolano i rapporti di questo nucleo familiare allargato. I due anziani genitori, infatti, vorrebbero andare a vicere con uno dei figli. Diretto dal grande Mario Monicelli, Parenti serpenti è un’opera che, già dal titolo, svela la propria intenzione di raffigurare un gruppo famigliare e il modo in cui esso possa rivelarsi diviso tra atroci differenze, insanabili anche in un momento che dovrebbe essere di pace come il Natale.
Il film, diretto da Mary Lambert ha per protagonista una donna di nome Charlotte, che quando per uno scherzo del destino vede riunirsi per Natale la sua famiglia con quella d’amica apparentemente perfetta Jackie, cercherà di dimostrare che la vita di quest’ultima non è come sembrerebbe essere. Best. Christmas. Ever!è una brillante commedia caratterizzata dalla presenza di attori come Heather Graham (Terapia d’urto, Una notte da leoni) e Jason Biggs (American Pie, La ragazza del mio migliore amico), affermandosi come un titolo interamente votato alla risata con quel tocco di spirito natalizio che non guasta mai.
Troppo cattivi – Un Natale troppo cattivo
Troppo cattivi – Un Natale troppo cattivo è invece uno speciale televisivo in streaming di mezz’ora a tema natalizio realizzato in computer grafica e basato sul film del 2022 Troppo cattivi, a sua volta basato sull’omonima serie di fumetti. Lo special funge anche da prequel del film originale e vede il gruppo di personaggi già conosciuto cercare di portare lo spirito natalizio in città, così da poter poi mettere a segno il loro tradizionale Gran Furto Natalizio. Questo episodio speciale è dunque fonte di divertimento ed è una gradita espansione a quanto già visto con il lungometraggio dello scorso anno.
Family Switch
Altra pellicola di Natale nel catalogo di Netflix è Family switch, una divertente commedia Diretta da McG in cui si analizzano i problemi familiari dei Walker, i quali precipitano nel caos pochi giorni prima di Natale, quando un raro evento cosmico fa sì che i genitori si scambino i corpi con i figli adolescenti. Nel cast ritroviamo figure già note nel panorama cinematografico americano, specialmente nel genere comico: l’attrice Jennifer Garner qui interpreta Jess Walker, la madre, mentre Ed Helms è il padre Bill.
Il Natale più dolce di sempre
In Il Natale più dolce di sempre la protagonista, proprietaria di un azienda di dolciumi da sempre appartenente alla sua famiglia, apprende con fastidio l’ingresso di una sua vecchia cotta del liceo come socio. Ha così inizio una difficile convivenza che però, con l’avvicinarsi del Natale, porterà i due a conoscersi meglie e, forse, a rivalutare il giudizio che hanno l’uno dell’altra. Il film, dunque, da poco uscito su Netflix, è un perfetto esempio di film natalizio romantico con cui riflettere sui rapporti che si hanno nella vita di tutti i giorni.
Come sempre a Natale
Come sempre a Natale è una commedia romantica diretta da Petter Holmsen in cui si racconta la storia di Thea e Jashan, due fidanzati che si ritrovano loro malgrado a vivere il Natale più caotico della loro vita. Per festeggiare il loro fidanzamento, Thea invita infatti Jashan a casa sua nel suo piccolo paese di campagna in Norvegia. Ma le radici indiane di lui e le tradizioni norvegesi della famiglia di lei trasformeranno il tutto in uno scontro di culture destinato a creare caos. Quello che doveva essere per tutti un Natale come al solito si trasformerà in un periodo festivo tanto tumultuoso quanto commovente.
Durante il Post Credit Podcast di BroBible, all’attore è stato chiesto se pensava che la nuova serie Daredevil avrebbe fatto parte della nuova etichetta Marvel Spotlight. Lo scopo dell’etichetta, che includerà anche la prossima serie Echo, è quello di evidenziare storie più radicate incentrate sui personaggi invece che sulla continuità complessiva del Marvel Cinematic Universe.
“Certamente”, ha affermato Vincent D’Onofrio. “Questa è la mia opinione, immagino che lo sarebbe. Nessuno ha detto: “Ehi, lo sapevi?” Questo sta accadendo” – nessuno lo ha detto. Ma ha lo stesso tono e la stessa sensazione [di Echo]. L’attenzione che i grandi capi le stanno dando è straordinaria e Charlie [Cox] e io siamo semplicemente stupiti di quanto tengano a questa serie. Non riesco a immaginare che venga trattato meno”.
Daredevil: Born Again è descritto come un revival di 18 episodi della serie Netflix originale, andata in onda per tre stagioni. Vedrà il ritorno delle star principali Charlie Cox e Vincent D’Onofrio mentre riprendono i rispettivi ruoli di Matt Murdock/Daredevil e Wilson Fisk/Kingpin. Entrambi i personaggi hanno fatto il loro debutto nel Marvel Cinematic Universe nel 2021, con Kingpin come guest star nella serie Disney+Hawkeye e Matt Murdock che è apparso brevemente in Spider-Man: No Way Home. Cox ha anche recentemente recitato in due episodi di She-Hulk: Attorney at Law, dove ha avuto modo di mostrare un nuovo lato dell’eroe.
Jon Bernthal tornerà nei panni di Frank Castle/The Punisher. E’ molto probabile che non vedremo nulla della serie fino al Comic-Con del prossimo anno, anche se abbiamo la sensazione vedremo molte foto dal set di New York che ci permetterò di avere piccole anteprime della serie! Cox è chiaramente impegnato a interpretare un nuovo Daredevil per l’MCU e, se si devono credere alle voci recenti, potrebbe andare direttamente da Born Again a Spider-Man 4.Daredevil: Born Again debutterà su Disney+ nel 2024.
Alberi addobbati, palline colorate, luci scintillanti. Fuoco scoppiettante, cioccolata calda o tisana fumante. Candele accese. In poche parole: Natale. Il periodo della festa comandata più attesa e sentita dell’anno è ufficialmente cominciato, e le piattaforme streaming sono subito corse ai ripari per aggiornare i loro cataloghi con novità da consumare proprio in questo mese di dicembre. Netflixè una di queste, e oltre alle vecchie uscite, propone anche nuovi prodotti – tra film e serie – con cui coccolarsi in attesa della Vigilia, per sentire ancora di più le vibrazioni natalizie. Ma quali sono le migliori serie da guardare? Ecco tutti gli show dalle christmas vibes da non lasciarsi sfuggire.
Virgin River 5 – Parte 2
Il Natale a Virgin River non è mai stato così luminoso e accogliente. Nella piccola cittadina di montagna fittizia della California, Mel e Jack si preparano a vivere le feste per la prima volta con la famiglia di entrambi. Il matrimonio è alle porte, e quale modo migliore per riunirsi se non, appunto, la Vigilia? Intanto, nei boschi di Virgin River i cittadini si stanno adoperando per realizzare il loro perfetto albero di Natale, in una gara “all’ultima pallina” in cui il vincitore vedrà la sua creazione ricevere un premio speciale. Per chi conosce la serie targata Netflix, ideata da Sue Tenney e adattata dai romanzi di Robyn Carr, sa quanto Virgin River abbia l’atmosfera ideale per immergersi nel clima delle feste. Fra scenografie e paesaggi mozzafiato, pieni di luci, alberi e cottage incantati, Virgin River 5 – Parte 2 è lo show adatto da gustarsi in un pomeriggio di Natale con le candele accese e la coperta addosso.
Julestorm – La tempesta di Natale
Dall’impianto di un tipico film natalizio arriva anche Julestorm – La tempesta di Natale, nuova serie Netflix approdatta da poco in piattaforma. Divisa in sei episodi e di produzione norvegese, lo show è diretto da Per-Olav Sorensen, e si incentra su un gruppo di persone che, a causa di una tempesta, sono costrette a rimanere nell’aeroporto di Oslo proprio nel giorno della Vigilia di Natale. Cosa succederà? Come convivranno degli sconosciuti insieme? Se la situazione risulta frustrante, e ogni personaggio deve fare i conti con un evento imprevisto a cui non può porre rimedio, sarà lo spirito e la magia del Natale a mettere lo zampino per ristabilire un equilibrio che sembra essersi smarrito.
Tre giorni di Natale
Il Natale significa una cosa in particolare: il calore della famiglia e la propria casa. È il momento in cui si possono vivere al meglio i propri cari, anche perché il vero senso della festività è celebrare proprio il tempo con loro. Ma cosa succede se diventa il pretesto per far affiorare segreti, confronti e parole taciute negli anni? Questo è il focus della miniserie Netflix Tre giorni a Natale, composta da soli tre episodi e ideata e diretta da Pau Freixas. La storia si incentra su quattro sorelle, le quali festeggiano il Natale nella loro casa di famiglia in tre momenti diversi, i quali rappresentano tre fasi fondamentali della loro vita: adolescenza, età adulta e vecchiaia. Ognuna di loro ha però una visione diversa delle cose, e guarda alla vita attraverso la propria prospettiva. Questo, però, può scatenare situazioni imprevedibili.
Torno per Natale
Questioni di famiglia sono al centro anche di un’altra miniserie Netflix di tre episodi: Torno per Natale. Lo show, che ha debuttato nell’oramai lontano 2020, è una produzione tedesca e ha come protagonista l’attore/comico Luke Mockridge. La storia si incentra su un aspirante musicista, Bastian, il quale tira a campare lavorando in un call center mentre tenta di realizzare il suo sogno. Nel frattempo, ha anche un dolore non ancora assopito da affrontare: la rottura con la sua fidanzata. Intanto, le vacanze di Natale si avvicinano, e il nostro protagonista si appresta a passare le feste con i suoi genitori. Ma una volta arrivato lì, le cose non vanno come se le aspettava: scopre infatti che a condividere il Natale con loro sarà anche il fratello Niklas, con la sua nuova ragazza, Fine, ossia l’ex ragazza di Bastian. A quel punto, la situazione si riscalda. Come ha potuto il fratello fargli un torto così grande? Ma si sa: il Natale sa aggiustare tutto.
Natale con uno sconosciuto
Il Natale non è solo fatto di condivisione e convivialità, o di famiglia e affetti, ma anche di conti con se stessi. Il momento in cui, inevitabilmente, si tirano le somme e si riflette sulla propria vita. E se magari sono proprio i tuoi parenti a indurti certe riflessioni, è ancora peggio. Soprattutto se insistono sul fatto che sei single e che invece alla tua “veneranda” età (trent’anni) non hai ancora un fidanzato con cui poi progettare un futuro. Ciò però vuol dire solo una cosa: correre ai ripari. Ed è quello che fa Johanne, la quale ad un certo punto decide di rimboccarsi le maniche e tentare di trovare un ragazzo prima della Vigilia. Il problema, però, è che ha solo 24 giorni. Ce la farà? Questa è la storia di Natale con uno sconosciuto, serie comedy norvegese sbarcata sulla piattaforma Netflix nel 2019, che si consuma in sole due stagioni. Frizzante, simpatico, coinvolgente, è il perfetto show leggero che adempie al suo compito: strappare un sorriso.
Odio il Natale
Odio il Natale è una delle serie natalizie migliori targate Netflix. Adattamento italiano di Natale con uno sconosciuto, segue la protagonista, Gianna, un’esuberante e vivace Pilar Fogliati, nella sua ricerca di un fidanzato da portare a casa alla Vigilia. La trama si può dire molto simile alla sua versione originale, ma è la protagonista, o meglio l’attrice che la interpreta, a fare la differenza. Fogliati, come diciamo nella nostra recensione sia della prima che della seconda stagione, conduce con abilità ed elasticità recitativa una narrazione serrata, che cede il fianco al divertimento puro e leggero, senza mai risultare stonata o posticcia. Odio il Natale è una serie che mira a far ridere, prima di ogni cosa, ma al contempo riesce a far riflettere sui problemi esistenziali – ma anche sociali – che vivono i giovani al giorno d’oggi. Costretti a tenere botta alle continue pressioni sia esterne che interne. La serie ideale da gustarsi vicino al caminetto, in compagnia magari degli amici con cui condividere gli stessi disagi di Gianna.
Lena Dunhame suo marito Luis Felber hanno co-creato una serie di commedie romantiche intitolata Too Much per Netflix. Megan Stalter e Will Sharpe saranno i protagonisti.
Too Much segue Jessica (Stalter), una stacanovista newyorkese sulla trentina che si sta riprendendo da una relazione finita male che pensava sarebbe durata per sempre e che la sta ora isolando dal mondo che la circonda. Quando ogni isolato di New York le racconta il suo passato, l’unica soluzione è accettare un lavoro a Londra, dove intende vivere una vita di solitudine come una sorella Brontë. Ma quando incontra Felix (Sharpe) – che è proprio Hugh Grant in “Notting Hill” ma più il compagno di stanza ubriaco Spike – scopre che il loro insolito legame è impossibile da ignorare, anche se crea più problemi di quanti ne risolva. Ora devono chiedersi: Americani e inglesi parlano davvero la stessa lingua? La serie è una commedia sentimentale per ex-patrioti disillusi che si chiedono se il vero amore sia ancora possibile, ma sperano sinceramente che lo sia.
Secondo le descrizioni ufficiali dei personaggi, “Se aveste incontrato Jessica dieci anni fa, sareste stati accecati dalla sua luce interiore – ma la vita l’ha portata a fare un viaggio a piedi, quando lei pensava di fare solo una corsetta. Felix stravolge tutte le sue aspettative, ma si scopre che fidarsi di qualcuno fa più paura che non fidarsi di nessuno. Felix è un tipo di 35 anni molto diverso: si comporta come un eterno diciottenne, si veste come un elfo punk, scappa il più velocemente possibile da un trauma a cui non sa dare un nome, va a letto con tutte le donne che restano nel bar oltre l’orario di chiusura e si sveglia chiedendosi perché non può godersi una notte da solo. Nato nel Regno Unito e cresciuto tra i collegi inglesi e la sua famiglia allargata in Giappone, non si sente né qui né là. Fare musica è la sua unica consolazione, una musica che nessuno ascolta“.
Lena Dunham scrive e dirige Too Much, che avrà le musiche originali di Felber. Dunham e Felber sono produttori esecutivi insieme a Tim Bevan, Eric Fellner, Michael Cohen, Surian Fletcher-Jones e Bruce Eric Kaplan, mentre Camilla Bray è produttrice. La serie di 10 episodi proviene dalla Working Title Television degli Universal International Studios e dalla Good Thing Going della Lena Dunham.
Too Much sarà la prima serie creata dalla Dunham dopo “Camping“, andata in onda sulla HBO per una stagione nel 2018. Lena Dunhamè nota soprattutto come creatrice e protagonista di “Girls” della HBO, andata in onda per sei stagioni dal 2012 al 2017. Nel 2022, Dunham ha scritto e diretto i film “Sharp Stick” e “Catherine Called Birdy“.
Anche se risulta piuttosto complesso tenerlo a mente, bisogna comunque costantemente ricordare che il nuovo Il colore viola, diretto da BlitzBazawule, non è un secondo adattamento cinematografico del romanzo omonimo di Alice Walker, ma la versione per il grande schermo del musical che ha ottenuto enorme successo a Broadway negli anni precedenti. Di conseguenza anche l’accostamento con il film di Steven Spielberg uscito nel 1985 potrebbe essere fuorviante, anche se onestamente quasi impossibile da evitare.
La sceneggiatura scritta da Marcus Gardley proietta storia, ambientazione e soprattutto i rapporti tra i personaggi in un universo cinematografico aggiornato, decisamente più vicino e consono ai gusti del pubblico contemporaneo. Se alcune tematiche vengono rese maggiormente esplicite – in particolar modo la storia d’amore tra la protagonista Celie (Fantasia Barrino) e la cantante Shug Avery (Taraji P. Henson), altre invece rimangono in secondo piano. Una scelta comprensibile visto il tipo di prodotto realizzato e gli spettatori di riferimento. Condivisibile invece? Questo è un altro discorso…
Le due anime di Il colore viola
Vedendo Il colore viola risulta immediatamente evidente come il talento visivo del regista Blitz Bazawule venga espresso in maniera molto più compiuta nei momenti musicali che in quelli narrativi. Quando gli attori in scena ballano e cantano il suo film possiede una forza quasi prorompente, in alcuni momenti il coinvolgimento emotivo è impossibile da negare. Nelle sequenze rimanenti al contrario la messa in scena risulta piuttosto accademica, con una certa retorica che spunta in momenti non sempre opportuni. Il colore viola si sviluppa quindi come un lungometraggio chiaramente spezzato in due, con una delle sue due “anime” che funziona molto meglio dell’altra.
Ed è a questo punto che risulta davvero molto difficile non accostare questa nuova versione a quella di Spielberg, la quale possedeva una fluidità di narrazione – anche per immagini – di fattura elevata. Appare chiaro e condivisibile il fatto che Gardley e Bazawule non abbiano voluto ricalcare le orme tanto ingombranti del cineasta due volte premio Oscar per la regia, anche perché quando non possono esimersi dal farlo ecco che la differenza di peso specifico del film si fa sentire eccome: nella sequenza in cui Celie rade la barba di Mister (Colman Domingo) l’odierno Il colore viola non riesce a restituire un decimo della potenza emotiva della scena che vedeva protagonistiWhoopi Goldberg e Danny Glover.
Lo stesso vale per il momento forse più importante dell’intera storia, ovvero la “nascita” della nuova Celie e la maledizione nei confronti dell’uomo che l’ha sfruttata per decenni. Ultima annotazione prima di finirla con i paragoni: perché gli autori del musical hanno deciso di cambiare totalmente il tono della scena della riappacificazione tra Shug e suo padre, che tra l’altro nel film del 1985 era uno straordinario momento musicale?
Gli attori non riescono a risollevare le sorti del film
Nel passare a commentare la prova del cast scriviamo subito che vale lo stesso discorso fatto poche righe qui sopra per il film: Fantasia Barrino, Taraji P. Henson, Corey Hawkins e il resto degli attori sono efficaci, in alcune scene addirittura notevoli quando si tratta di mettere in scena il musical vero e proprio. Per il resto invece non riescono a sollevare i propri personaggi dalla ricerca eccessivamente esplicita del tono melodrammatico, sviluppato poi dentro una confezione talvolta fin troppo elegante a livello visivo. Unica eccezione una Danielle Brooks coriacea e grintosa, la quale regala alla sua Sofia almeno un paio di sequenze che sanciscono la statura e la presenza scenica dell’attrice.
Nonostante si tratti di un film lungometraggio visivamente ineccepibile, che contiene almeno un paio di sequenze di intensità emozionale, Il colore viola non riesce veramente a trovare un equilibrio funzionale tra musical e melodramma, finendo per possedere due “anime” che non sanno fondersi con pienezza. Rimane senza dubbio un film con alcuni pregi indiscutibili, escluso quello della coerenza cinematgorafica.
Santocielo! Ma Santocielo per davvero. Quante volte si è usata questa esclamazione? Parecchie, per definire lo stupore, lo sbigottimento, persino la felicità. Un’espressione multiuso, potremmo dire, adatta a qualsiasi circostanza, e che diventa il titolo – quanto più calzante – del nuovo film di Ficarra e Picone. Prodotto da Attilio De Razza per Tramp Limited in collaborazione con Medusa Film, Santocieloè una pellicola natalizia – mai stata più in tema – diretta da Francesco Amato e scritta dallo stesso regista insieme al duo comico Valentino Picone e Salvo Ficarra, con Davide Lantieri e Fabrizio Testini. Dopo aver portato sugli schermi nel 2019 una prima commedia ambientata nel periodo della Natività, Il primo Natale, Ficarra e Picone decidono ancora di esplorare il concetto di fede, religione e festività in chiave più moderna e inedita, allargando al contempo gli orizzonti tematici per parlarci di qualcosa che ci tocca molto da vicino. Ricorrendo a quell’umorismo dissacrante su cui si fonda la loro arte. Santocielo arriva nelle sale italiane dal 14 dicembre ed è distribuito da Medusa.
Santocielo, la trama
C’è un gran scompiglio in Paradiso. In un’aula che sembra quella del Senato, Dio discute con tutti gli angeli del destino dell’uomo. Le cose, sulla Terra, non vanno affatto bene. Troppe guerre, fanatismo, avidità. Per non parlare del cambiamento climatico. L’umanità ha davvero toccato il fondo, e sembra non avere più alcuna speranza. L’unica strada percorribile è il diluvio universale. Dio, però, ha dimenticato che oramai nei cieli vige la democrazia, e qualcuno inizia a pensare a un’alternativa: mandare un nuovo Messia. Dopo averli messi ai voti, la decisione pare essere presa: un angelo dovrà scendere fra gli uomini e fare l’annunciazione. Nessuno, però, vuole farsi carico di questo importante compito, tantomeno l’arcangelo Gabriele. E così a farsi avanti è Aristide (Picone), un angelo che crede di sapere il fatto suo ma che in realtà non conosce né l’animo umano né tantomeno se stesso. Ma lui è deciso, anche perché Dio gli ha promesso un avanzamento di carriera e l’angelo, che ama il canto, sogna di far parte del coro dell’Altissimo. Ma una volta arrivato sulla Terra le cose non vanno come previsto e per sbaglio Aristide ingravida un uomo, un certo Nicola Balistreri (Ficarra). Questi, fra l’altro, è un professore bigotto, che lavora in un liceo cattolico e vive stretto nella morsa del giudizio altrui. Per Nicola è importante ciò che le persone pensano, ma soprattutto è fondamentale fare bella figura con la Preside della scuola, che è una suora, arrivando a mentire anche sul suo matrimonio oramai finito perché certe cose, la Chiesa, non le accetta proprio. Trascinato però dagli eventi, farà squadra con Aristide, nella speranza di uscire dai guai senza fare troppi danni.
Distruggere i pregiudizi
C’erano tante idee che bollivano in pentola per Ficarra e Picone. Idee che hanno trovato una strada e preso una forma grazie all’aiuto del regista Amato, da cui è poi nata una commedia dal retrogusto amaro, ma che si mostra con una grande tenerezza. Come gli stessi protagonisti ci fanno capire, Santocielo è un film che vuole confrontarsi con il suo pubblico su più tematiche, attualissime, in maniera chiara e leggibile, senza fare la morale a nessuno. Una fra queste è la religione, come dicevamo, e il mal uso che se ne fa, anche a causa di alcune imposizioni della Chiesa, poiché spesso legata a doppio giro con i pregiudizi, questi ultimi pilastro portante dell’intera storia. Da sempre la religione – in tal caso quella cristiana – è vista come una dottrina dominata da regole imprescindibili, quando in realtà, ci dicono Ficarra e Picone, serve solo per creare un legame astratto con quel qualcosa che va oltre la nostra stessa comprensione, di cui abbiamo bisogno semplicemente per saperci meno soli in un mondo in cui sentirsi persi e incompresi è una condizione quotidiana.
Perché questo è, in sostanza, il concetto di fede (ed è qui che il film si fa puramente natalizio), e di cui Santocielo ci parla usando come canale preferenziale Suor Luisa, secondo la quale pregare è un’azione che serve a far star bene noi soltanto, a prescindere se “lassù” qualcuno ci ascolta o esaudisce le nostre richieste. Come ci dimostra il film, è stato proprio l’uomo, poi, con il suo bigottismo – incarnato in Nicola in primis – ad averla utilizzata come mezzo per stigmatizzare ciò che non è – per lui – convenzionale. Il modo migliore per mostrarci quanto sia sbagliato giudicare gli altri, i quali usano spesso come attenuante la religione e le “leggi della Chiesa”, è quello di far diventare qualcosa di impossibile, possibile. Come un uomo incinto (Nicola per l’appunto), che solo facendo sua l’esperienza più alta, intima, e piena d’amore che possa esserci, la gravidanza, capisce che ci sono cose che vanno al di là di quello che gli altri ci vogliono imporre come principio indiscutibile; e al di là di qualsiasi visione esterna deformata.
Una commedia intelligente
Ficarra e Picone diventano perciò provocatori nelle loro battute, e in tutte quelle situazioni improbabili o equivoche che rappresentano, raccontandoci attraverso di esse il mondo di oggi, le sue contraddizioni e storture, trovando nell’ironia dissacrante un modo sempre intelligente – ma comunque tagliente – per fare critica sociale. Beneficiando di molte analogie con la nascita di Gesù, il duo di comici ci dice con semplicità, evitando di cadere in scene verbose o stucchevoli, quanto spesso ci facciamo influenzare dal pregiudizio altrui, e quanto plasmiamo i nostri comportamenti e il nostro modo di ragionare in base a ciò che pensano gli altri, come appunto avviene con Nicola. Il quale, però, grazie alla dimostrazione del vero amore, che sperimenta con il figlio che ha in grembo, con la vicinanza di un amico quale Aristide e con gli abitanti di un paesello che invece di accusarlo e deriderlo come fanno quelli di città, lo accolgono e proteggono, riuscirà ad avere una visione molto più “sana e pura” della vita.
Capendo che è solo avendo il coraggio di lasciarsi andare, rompendo le barriere mentali, che si possono scoprire – e capire – gli altri, ma soprattutto se stessi. Santocielo, perciò, diventa una commedia significativa per i tempi che corrono oggi, in cui non si accettano ancora le coppie gay (Aristide e Nicola sono mal visti pur non essendo davvero una coppia), i divorzi, la libertà d’espressione e la parità dei sessi. In particolare quest’ultima è quanto più importante, estremizzata sì dalla gravidanza di un uomo, ma che come dice lo stesso Amato“è un argomento molto “sentito” in un’epoca in cui agli uomini finalmente viene chiesto di assumere responsabilità sulla famiglia che non siano solo di sostentamento, ma anche e soprattutto di ordine affettivo.”
C’è ancora domani continua ad incantare il pubblico italiano, continuando ad attirare tanti spettatori nei cinema e raggiungendo degli incassi record! Ad oggi la pellicola è la seconda campione d’incassi nel 2023 in Italia, dopo Barbie. Con i suoi 29 milioni e mezzo di incassi totali C’è ancora domani supera anche Oppenheimer di Christopher Nolan. Nel fine settimana appena concluso, settimo dall’uscita nelle sale il 26 ottobre, il dramma diretto da Paola Cortellesi incassa €375.999, mantenendo il primo posto nella classifica box office.
Al secondo posto ritroviamo Prendi il volo, film di animazione che racconta le avventure di una famiglia di germani. Il cartone incassa nel week end €350.619 ed in totale supera il milione e mezzo di euro dal suo arrivo nei cinema.
Terzo classificato è Un colpo di fortuna (coup de chance), cinquantesima pellicola scritta e diretta dal noto regista Woody Allen, presentato al festival del cinema di Venezia fuori concorso. Al suo primo fine settimana nelle sale il film incassa €279.333 a fronte di un totale che già supera il milione di euro dall’uscita il 6 dicembre.
Box office: il resto della classifica
Al quarto e quinto posto ritroviamo rispettivamente Napoleon, dramma storico diretto da Ridley Scott, e Cento domeniche, pellicola italiana diretta da Antonio Albanese. Napoleon raggiunge un incasso di €270.283 a fronte di un totale di 7 milioni di euro dal suo arrivo nei cinema il 23 novembre. Cento domeniche invece incassa €113.522 nel week end e supera il milione e mezzo in totale. Sesto classificato è Improvvisamente a Natale mi sposo, pellicola natalizia con Diego Abatantuono, con un incasso di €78.547.
Al settimo ed ottavo posto si stabiliscono Hunger Games- la ballata dell’usignolo e del serpente, prequel della serie cinematografica Hunger games, e La guerra dei nonni, commedia italiana con Vincenzo Salemme. Hunger games raggiunge un incasso di €77.065 a fronte di un totale di quasi 5 milioni e mezzo di euro, mentre La guerra dei nonni guadagna €74.212.
Ultimi due film nella classifica box office sono rispettivamente Diabolik- chi sei? e Palazzina Laf. Diabolik incassa €53.408 mentre Palazzina Laf raggiunge un guadagno di €52.740.
Nel corso degli anni sono numerosi i film della DC Comics affermatisi come autentici gioielli cinematografici. Per ogni storia straordinaria adattata su personaggi come Il Cavaliere Oscuro, Supermano V per Vendetta, ci sono però anche una moltitudine di film che non sono riusciti a raggiungere i loro obiettivi, affermandosi dunque come titoli di scarso valore. Per un marchio che realizza ormai adattamenti cinematografici da diversi decenni, non tutti i film erano destinati a essere un successo agli occhi dei fan. Letterboxd e la sua comunità, in quanto piattaforma di riferimento per gli appassionati di cinema dei giorni nostri, riflettono ora proprio su questo, indicando quelli che sono dunque i peggiori film della DC.
Sequel del film originale di successo del 2017, Wonder Woman 1984 continua la storia di Diana Prince che si trova coinvolta in una battaglia globale contro Maxwell Lord (interpretato da Pedro Pascal). Lord è armato di un misterioso cristallo magico che gli permette di esaudire i desideri, che presto scatena un panico di proporzioni globali in cui i desideri di tutti creano solo più caos. Spetta a Diana porre fine alla follia di Lord, anche a costo di rinunciare al proprio desiderio. Soprattutto se paragonato alla storia più solida e filosofica del film originale di Wonder Woman, i fan non sono riusciti a entrare in sintonia con il tono più comico e non serio del sequel. Il film è stato inoltre caratterizzato da diverse decisioni discutibili riguardanti la trama e i personaggi. Pur essendo lontano dall’essere il peggior film del DC Extended Universe agli occhi di Letterboxd, il film è comunque molto lontano dal suo innovativo predecessore.
Supergirl (1984) – Valutazione media: 2.0/5
Spinoff del classico ciclo di film di Supermandi Christopher Reeve, Supergirl segue la storia della cugina dell’uomo di acciaio, Kara, che arriva sulla Terra dopo aver perso una potente sfera, che intende dunque recuperare. Mentre si trova sulla Terra, Kara affronta una malvagia strega e prenderà esempio da suo cugino diventando un’altra protettrice della Terra e del suo popolo. Supergirl cerca di recuperare la stessa magia ed energia dei film originali di Superman, ma non riesce a dare al suo personaggio principale il rispetto e l’autorità riservati a Clark Kent, essendo più incentrati sullo status e sulla bellezza di Supergirl che sulle sue imprese eroiche e sui suoi punti di forza. Si spera che il personaggio riceva finalmente la giustizia che gli spetta sul grande schermo con l’imminente film Supergirl: Woman of Tomorrow.
Suicide Squad (2016) – Valutazione media: 2.0/5
Suicide Squad vede una squadra di supercattivi incarcerati che sono costretti a lavorare per il governo degli Stati Uniti. Ogni membro della squadra ha un chip esplosivo impiantato nel cranio e viene dunque costretto a svolgere missioni segrete ad alto rischio in cambio di una riduzione della pena detentiva. La prima missione del gruppo è allora quella di sconfiggere l’Incantatrice. Un compito, questo, che può essere portato a termine solo da una squadra di cattivi violenti e spietati, il che rende i membri della Suicide Squad perfetti per il lavoro. Grazie alla produzione disordinata e ai cambiamenti dell’ultimo secondo in reazione all’accoglienza negativa di Batman v Superman e a quella positiva di Guardiani della Galassia, Suicide Squad ha finito con il perdere la propria identità, diventando un prodotto finale che non è piaciuto quasi a nessuno.
Justice League (2017) – Valutazione media: 1.9/5
Primo grande film di squadra e culmine del DC Extended Universe, Justice Leaguevede Bruce Wayne e Diana Prince riunire una squadra di metaumani per affrontare una nuova e catastrofica minaccia, Steppenwolf. Tuttavia, la squadra si trova ad affrontare un compito difficile, in quanto sta ancora metabolizzando la perdita di Superman e deve imparare a lavorare insieme in modo coeso. Come nel caso di molti altri film del DC Extended Universe,Justice League ha dovuto affrontare diversi problemi dietro le quinte, che hanno causato continue modifiche e cambiamenti durante la produzione. Il film ha dunque finito per essere un pasticcio di reshoots e riscritture che andava completamente contro i film precedenti della serie.
Batman e Robin (1997) – Valutazione media: 1.8/5
Uno dei più odiati e famigerati film di supereroi mai usciti, Batman e Robin vede il dinamico duo unirsi alla nuova recluta Batgirl per affrontare un trio di nuovi nemici. La potente squadra composta da Mr. Freeze (interpretato da Arnold Schwarzenegger), Poison Ivy (interpretata da Uma Thurman) e Bane (interpretato da Jeep Swenson) si rivela una minaccia pericolosa e potente. Diventa allora difficile per la squadra affrontare i cattivi tutti insieme, mentre Freeze inizia il suo piano per mettere l’intera città sotto ghiaccio e Poison Ivy inizia ad accentuare la frattura tra Batman e Robin. Più che un semplice sequel deludente, Batman e Robin ha raggiunto uno status leggendario nel corso degli anni come il primo esempio di fallimento monumentale di un film di supereroi.
Jonah Hex (2010) – Valutazione media: 1.8/5
Film standalone basato su uno dei personaggi minori dell’universo DC, Jonah Hex è un supereroe western che segue il suo protagonista venire incaricato dal Presidente Ulysses Grant di rintracciare il terrorista Quentin Turnbull. Oltre a potersi assicurare la libertà portando a termine l’incarico, Jonah può ottenere una bella vendetta eliminando Turnbull, l’uomo che gli ha ucciso moglie e figlio. Il film tuttavia non è riuscito a proporre un’adattamento convincento del personaggio e delle sue avventure, finendo così per essere schiacciato dagli altri cinecomic usciti in quell’anno. L’unica eredità che il film ha ottenuto è dunque quella di essere considerato uno dei peggiori film tratti da fumetti degli anni 2010.
Superman IV (1987) – Valutazione media: 1.7/5
Ultima interpretazione di Christopher Reeve dell’iconico uomo d’acciaio, Superman IV: The Quest for Peace vede Superman alla guida di una crociata per liberare il mondo dalle armi nucleari durante un’ostile corsa agli armamenti globale. La situazione diventa molto più difficile dopo la creazione da parte di Lex Luthor del terrificante Uomo Nucleare, creato da una ciocca di capelli di Superman per distruggere Superman una volta per tutte. La lotta tra Superman e l’Uomo Nucleare va ben presto al di là di una normale vicenda di cattivi e si estende a tutta la Terra e allo spazio. Il film è anche caratterizzato da una grafica estremamente scadente rispetto ai film precedenti, che lo fa sembrare più un’imitazione a buon mercato che un vero e proprio sequel.
Steel (1997) – Valutazione media: 1.7/5
Con Shaquille O’Neal nel ruolo di protagonista, Steel segue la storia di John Henry Irons, che assume il personaggio supereroe Steel, intenzionato a farsi giustizia da solo quando una serie di pericolose armi si diffondono in città. Indossando un’armatura tecnologicamente avanzata e brandendo un potente martello elettrico, Steel inizia a muovere guerra ai criminali del suo quartiere, riuscendo a vincere le battaglie che la polizia non è in grado di portare a termine. Il film ha un’eredità e un impatto molto limitati, se non quello di essere considerato uno dei peggiori adattamenti di supereroi dai fumetti allo schermo di tutti i tempi.
Lanterna Verde (2011) – Valutazione media: 1.5/5
Un film di supereroi così notoriamente brutto da essere diventato una barzelletta per il protagonista del film è Lanterna Verde, che segue Hal Jordan mentre viene reclutato per unirsi a una potente squadra di guerrieri intergalattici nota come Corpo delle Lanterne Verdi. Jordan ottiene dunque una nuova serie di poteri dal suo anello di Lanterna Verde e viene incaricato di sconfiggere un nuovo potente nemico chiamato Parallax, che minaccia di distruggere l’equilibrio del potere nell’Universo e sulla Terra. Lanterna Verde presenta tutte le caratteristiche tipiche di un film di supereroi scadente dei primi anni 2010, con una scrittura pigra, una scarsa trasposizione dei personaggi iconici e una CGI penosamente al di sotto della media. Soprattutto per un personaggio con una storia così ricca e potente come quella di Lanterna Verde, il film rende un pessimo servizio al personaggio nel suo complesso.
Catwoman (2004) – Valutazione media: 1.4/5
Il fondo del barile assoluto per quanto riguarda la vasta filmografia della DC è Catwoman, che prende l’amata e iconica antieroina e la spoglia di tutti gli aspetti positivi che aveva. Le molte decisioni sconcertanti e confuse che circondano Catwoman trasformano quello che dovrebbe essere un adattamento semplice e senza pretese di un personaggio iconico in un esilarante film d’azione “so-bad-it’s-good“. La trama goffa e insensata del film, unita agli effetti visivi incredibilmente datati e a decisioni di montaggio assurde, scatenano risate involontarie dall’inizio alla fine. La cosa migliore del film, ironia della sorte, non ha nulla a che fare con il film stesso, ma piuttosto con lo strano effetto positivo che il film ha avuto sulla sua attrice principale, Halle Berry.
Arriva inaspettata nella categoria Miglior film in lingua non inglese la nomination ai Golden Globes 2024Matteo Garrone per Io Capitano, il film che ha presentato al Festival di Venezia e che riporta l’Italia Oltreoceano.
Il film, che ha vinto diversi riconoscimenti nel corso del suo percorso festivaliero, è anche il film italiano candidato ad entrare nella cinquina degli Oscar 2024 per il miglior film in lingua non inglese. Per quello che riguarda invece le effettive possibilità di vittoria di Garrone ai Golden Globes 2024, sarà davvero difficile battere la concorrenza formata da Anatomia di una caduta (vero favorito), Fallen Leaves, Past Lives, La società della Neve e La Zona di Interesse, ma è bello per l’Italia esserci.
Io Capitano – il film
Io Capitano racconta il viaggio avventuroso di due giovani, Seydou e Moussa, che lasciano Dakar per raggiungere l’Europa. Un’Odissea contemporanea attraverso le insidie del deserto, gli orrori dei centri di detenzione in Libia e i pericoli del mare.
La stagione dei premi è ufficialmente iniziata a Hollywood, con l’annuncio delle nomination ai Golden Globe 2024. Cedric “The Entertainer” e Wilmer Valderrama hanno letto i nomi del candidati in un live streaming sul canale della CBS, che ha acquisito i diritti di trasmissione della trasmissione di quest’anno, in onda il 7 gennaio su CBS e in streaming su Paramount+.
Arrivano ovviamente dal circuito dei Festival dell’anno appena trascorso i film con il maggior numero di nomination, quale Killers of the Flower Moon, Anatomia di una caduta, Past Lives e Povere Creature, oltre ovviamente a Barbie e Oppenheimer che oltre alle varie nomination prestigiose, occupano anche un posto nella categoria nuova di zecca dedicata ai blockbuster. Nella categoria Miglior film in lingua non inglese c’è anche l’Italia, con Matteo Garrone e il suo Io Capitano.
“Barbie” — “What Was I Made For?” by Billie Eilish and Finneas
“Barbie” — “Dance the Night” by Caroline Ailin, Dua Lipa, Mark Ronson and Andrew Wyatt
“She Came to Me” — “Addicted to Romance” by Bruce Springsteen and Patti Scialfa
“The Super Mario Bros. Movie” — “Peaches” by Jack Black, Aaron Horvath, Michael Jelenic, Eric Osmond, and John Spiker
“Barbie” — “I’m Just Ken” by Mark Ronson, Andrew Wyatt
“Rustin” — “Road to Freedom” by Lenny Kravitz
Da quando nel 2014 ha vinto l’Oscar come miglior attrice non protagonista per 12 Years a Slave(regia di Steve McQueen), Lupita Nyong’o è diventata una delle attrici internazionali di più alto profilo, ispirando pubblico e critica cinematografica.
“Lupita Nyong’o incarna ciò che amiamo del cinema: l’approccio versatile a diversi progetti, l’attrattiva per diversi gruppi di destinatari e allo stesso tempo una coerenza che è chiaramente visibile nei suoi ruoli, per quanto diversi possano essere. Siamo felici e orgogliosi che abbia accettato il nostro invito a essere il Presidente della Giuria della 74a Berlinale“, affermano i direttori della Berlinale Mariëtte Rissenbeek e Carlo Chatrian.
“Sono profondamente onorata di essere stata nominata Presidente della Giuria Internazionale del Festival di Berlino. Non vedo l’ora di celebrare e riconoscere l’eccezionale lavoro dei registi di tutto il mondo“, ha dichiarato Lupita Nyong’o.
Figlia di genitori kenioti, è nata a Città del Messico ed è cresciuta in Kenya. Lupita Nyong’o ha studiato cinema e teatro all’Hampshire College (USA) e inizialmente ha lavorato in diverse produzioni cinematografiche negli Stati Uniti. Tornata in Kenya, nel 2009 ha prodotto il suo primo film In My Genes, che ha anche diretto e scritto. Dopo ulteriori studi alla Yale School of Drama, ha iniziato la sua carriera di attrice e ha festeggiato il suo successo con 12 anni schiavo. Oltre all’Oscar, ha ricevuto lo Screen Actors Guild Award, il Critics’ Choice Award, l’Independent Spirit Award e il NAACP Image Award.
Tra gli altri suoi successi cinematografici ricordiamo We, Little Monsters, Queen of Katwe, Star Wars: Il risveglio della forza e il thriller The 355, e presto avrà un ruolo nello spin-off del franchise horror A Quiet Place: Day One. Oltre alla sua carriera cinematografica, Lupita Nyong’o è attiva anche sul palcoscenico di Broadway e ha scritto il libro per bambini “Sulwe” nel 2020, che è stato nella lista dei best seller del New York Times.
In occasione della nuova uscita in sala di Funny Games (leggi la nostra recensione) di Michael Haneke del 1997, ecco una clip in esclusiva del film riportato nelle sale da I Wonder Pictures dall’11 dicembre.
Torna nelle sale italiane FUNNY GAMES, il nuovo titolo di I WONDER CLASSICS, la divisione di I Wonder Pictures dedicata alla riscoperta dei classici d’autore. Il film, diretto da Michael Haneke (La pianista, Il nastro bianco) e presentato al Festival di Cannes nel 1997, è un thriller crudo e affascinante che presenta una potente riflessione sull’impatto della violenza nei media. È uno dei lavori più radicali di Haneke su questo tema: l’occhio del regista non mitiga alcuna scena, sfidando l’innocenza dello spettatore e costringendolo a prendere posizione su quanto accade nel film.
Michael Haneke, nato a Monaco di Baviera nel 1942, ha vinto il Grand Prix della Giuria al festival di Cannes nel 2001 con La pianista. La sua trilogia composta da Il settimo continente (1989), Benny’s video (1992) e 71 frammenti di una cronologia del caso (1994) descrive le conseguenze della violenza dei media. FUNNY GAMES ne è il completamento e il superamento: un’analisi straniante del genere thriller che non lascerà indifferente nessuno spettatore. A dieci anni dall’uscita, nel 2007, Michael Haneke ha diretto il remake americano a cui hanno preso parte Naomi Watts, Tim Roth, Brad Pitt e Brady Corbet.
Ma poi ha aggiunto con un sorriso sornione: “Prima voglio vederlo nel ‘Gladiatore‘“. Paul Mescal, che non ha potuto partecipare alla proiezione di sabato perché attualmente sta girando il sequel del “Gladiatore” a Malta, è stato il favorito dei fan per raccogliere l’eredità del franchise di James Bond dopo la partenza di Daniel Craig.
Andrew Scott dice che Mescal gli ha inviato delle foto dal set del “Gladiatore“. “Sarà incredibile“, ha detto Scott. “È così eccitante. Ho visto delle immagini che faranno la gioia di tutto il mondo“.
Paul Mescal, che ha ricevuto una nomination all’Oscar per il suo lavoro in “Aftersun” del 2022, è il protagonista del seguito del film di Ridley Ridleynel ruolo di Lucius Verus. Il cast comprende anche Denzel Washington, Pedro Pascal e Connie Nielsen.
In Gli Estranei (All of Us Strangers”), Scott e Mescal interpretano dei vicini di casa la cui intensa storia d’amore porta il personaggio di Scott a intraprendere un viaggio emotivo per affrontare la morte dei suoi genitori (Claire Foy e Jamie Bell).
L’intesa tra Scott e Mescal è stata immediata. “Ci conoscevamo già da un po’, il giusto“, ha detto Scott. “Volevamo avere quel freestyle. Volevamo quella sensazione sexy che si prova quando le persone che non si conoscono e che gradualmente, man mano che la storia va avanti, diventano più a loro agio l’uno con l’altro… Ed entrambi ammiriamo molto il lavoro dell’altro, quindi è stato davvero molto facile“.
Deadpool 3 si preannuncia come il più grande film della Saga del Multiverso fino ad oggi, con questo trequel che probabilmente getterà le basi per i prossimi film degli Avengers.
La lista dei camei vociferati sembra infinita e di recente abbiamo appreso che Dafne Keen dovrebbe fare un’apparizione nei panni di X-23. Se così fosse, l’attrice – che ora ha 18 anni – vestirà quasi certamente i panni di X-23, potenzialmente nella sua uniforme di X-Force o come Wolverine femminile del MCU.
Ora, lo scooper @CanWeGetToast sostiene che anche il figlio di Logan, Daken, dovrebbe fare la sua comparsa in Deadpool 3. Non si sa chi interpreterà il personaggio, ma sarebbe un ruolo divertente per qualsiasi attore, anche se per pochi minuti.
Anche se dovremo aspettare per vedere se le voci si confermeranno vere, è ormai chiaro che i Marvel Studios stanno facendo un tuffo profondo nell’universo degli X-Men per l’atteso team-up tra tra il mercenario chiacchierone e Wolverine.
Daken, il cui vero nome è Akihiro, è apparso per la prima volta in Wolverine: Origins #10 del 2007. Daken è il figlio di Wolverine e di sua moglie Itsu e possiede molte delle abilità del padre, tra cui un fattore di guarigione, artigli retrattili (anche se i suoi artigli si estendono dai polsi, non dalle nocche) e sensi potenziati.
Daken ha un rapporto complicato e conflittuale con Wolverine e si è alternato tra l’essere un antagonista e un antieroe. Manipolatore, astuto e moralmente ambiguo, Daken ha fatto parte di diverse squadre, tra cui i Vendicatori Oscuri.
Chi c’è in Deadpool 3?
Deadpool 3 riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool 3, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.
Nonostante sia stata acclamata da molti fan come uno dei punti di forza di The Flash, non sembra che Sasha Calle rimarrà nel ruolo di Supergirl nel DCU di James Gunn e Peter Safran.
L’attrice si è detta interessata a riprendere il ruolo, ma dato che James Gunn e Peter Safran hanno sostanzialmente riavviato (a parte una manciata di personaggi) l’intero franchise, la scelta di una nuova Supergirl era molto probabile.
Sappiamo che il film Supergirl: Woman of Tomorrow è nelle prime fasi di sviluppo presso i Warner Bros. /DC Studios, ma secondo l’insider Daniel Richtman, Kara farà il suo debutto in Superman: Legacy di James Gunn. Il casting sarebbe attualmente in corso, il che ovviamente significa che Calle non tornerà a indossare il mantello.
Secondo quanto riferito, DC Studios sta cercando attrici bianche per interpretare Supergirl, suggerendo che vedremo una versione di Kara Danvers con gli occhi azzurri e i capelli biondi più in linea con la sua controparte dei fumetti.
Si dice che la fascia di età desiderata sia compresa tra 18 e 25 anni, anche se è preferibile qualcuno più giovane (Calle ha 28 anni). Per quanto riguarda il suo ruolo inSuperman: Legacy, è destinato solo ad essere un cameo e il casting non sarà finalizzato finché Supergirl: Woman of Tomorrownon troverà un regista. Se la notizia è esatta, Superman: Legacy si preannuncia davvero un film ricco di colpi di scena.
Superman: Legacy, tutto quello che sappiamo sul film
Superman: Legacy, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting, come già detto, ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. María Gabriela De Faría sarà il villain “The Engineer”. Superman sarà supportato da Lanterna Verde (Nathan Fillion), Hawkgirl (Isabela Merced), Mister Terrific (Edi Gathegi) e Metamorpho (Anthony Carrigan). Nicholas Hoult sarà Lex Luthor, Skyler Gisondo Jimmy Olsen e Sara Sampaio Eve Teschmacher.
Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.
Qualche mese fa, si è diffusa in rete una voce secondo cui la Lucasfilm stava prendendo in considerazione l’idea di sviluppare la quarta stagione dei The Mandalorian come qualcosa pensato per il grande schermo, e oggi sembra che la notizia fosse vera.
Nonostante l’indiscrezione fosse stata inizialmente considerata non vera, Jeff Sneider di The Hot Mic ha appreso che la prossima stagione della serie Disney+Star Wars potrebbe diventare ora un lungometraggio.
Precedenti rapporti hanno indicato che il film incentrato su Rey e interpretato da Daisy Ridley sarebbe stato il prossimo film di Star Wars ad arrivare nelle sale, ma la fonte molto attendibile Jeff Sneide ha l’impressione che in realtà non sarà così perché pare che invece si tratterà di The Mandalorian.
“Un paio di mesi fa ho smentito questa notizia, ovvero che c’erano voci che la quarta stagione di The Mandalorian potesse essere trasformata in un film“, ha detto Jeff Sneider.
“Credo che all’epoca non pensassi che fosse necessariamente così. Tuttavia, ora è quello che sto iniziando a sentire. Che le probabilità sono a favore del progetto, qualunque sia la quarta stagione di The Mandalorian, chiunque ne faccia parte, qualunque sia la forma che prenderà, sembra che potrebbe essere il prossimo film di Star Wars e che potrebbe essere annunciato prima della fine dell’anno“.
The Mandalorian è stato un grande successo per il servizio di streaming Disney+, e anche se gli spettatori sono diminuiti dopo la prima stagione, portare lo show sul grande schermo sarebbe uno sviluppo piuttosto sorprendente. Pedro Pascal tornerebbe (presumibilmente) nei panni di Din Djarin, nonostante un recente rumor sostenesse che non sarebbe stato presente sul set per girare le scene della quarta stagione.
Come probabilmente saprete se siete fan della serie, il personaggio di Pedro Pascal indossa un casco per la maggior parte del suo tempo sullo schermo. L’attore di Game of Thrones si è smascherato una volta nella prima stagione e due volte nella seconda, ma ha tenuto il volto coperto in tutti gli episodi della terza stagione. Nel corso di un’intervista rilasciata a Variety all’inizio di quest’anno, Pedro Pascal ha ammesso che la terza stagione è stata per lui “soprattutto un lavoro da doppiatore“.
“Lo show mi è stato presentato come The Mandalorian e tutta la sua identità visiva. A quel punto, c’era così tanta esperienza per tutti coloro che erano coinvolti in termini di creazione di questo personaggio, che è stato in grado di diventare per lo più un lavoro da doppiatore per la terza stagione“. Se tutto ciò si rivelerà esatto, diremo che ci sono buone probabilità di vedere il volto di Mando nel film!
Recentemente, il co-presidente dei DC Studios e regista di Superman: Legacy,James Gunn, ha rivelato che i fan appassionati della DC Comics, che inseguono tutte le speculazioni sull’imminente riavvio dell’Universo Cinematografico, non dovrebbero credere a nessuna di queste voce almeno fino a quando le sceneggiature non saranno complete.
Ora, nuove informazioni rivelate direttamente da James Gunn [via Threads] hanno confermato che i team creativi che guidano lo sviluppo della maggior parte della serie televisiva annunciata dai DC Studios sono già stati ingaggiati e stanno già lavorando.
Christal Henry (serie TV Watchmen) e Jeremy Carver (Doom Patrol) saranno gli showrunner di Waller, mentre James Gunn stesso sarà al timone di Creature Commandos e tornerà a supervisionare la seconda stagione di Peacemaker.
A parte una marea di voci non verificate, non si sa molto altro sugli altri show rimanenti, Lanterns, Booster Gold o Paradise Lost, ma sembra che probabilmente abbiano già i loro team creativi assegnato e un annuncio ufficiale potrebbe essere imminente.
Una versione molto diversa dello show televisivo dei Lanterns era in cantiere con il precedente regime, ma la serie è stata rielaborata da quando sono subentrati Gunn e Safran. Ad esempio, invece di concentrarsi su Guy Gardner e Alan Scott, la serie sarà ora incentrata su John Stewart e Hal Jordan.
Durante il video di annuncio di Gods and Monster: Chapter 1, James Gunn ha descritto la serie Lanterns come “uno show televisivo su base terrestre che è quasi come True Detective con una coppia di Lanterne Verdi, che sono come dei poliziotti spaziali, che sorvegliano la Terra di Precint. [Scoprono un mistero terrificante che si collega alla storia più ampia del DCU“. Ci sono state molte voci su questo progetto in particolare, ma non molto è stato confermato.
Nello stesso video, James Gunn ha descritto Paradise Lost come “Game of Thrones ma con tutti gli abitanti dell’Isola Paradiso“. Si dice che la serie sia ispirata a Wonder Woman Historia: The Amazons di Kelly Sue DeConnick e Phil Jimenez.
James Gunn ha poi descritto la serie TV di Booster Gold come incentrata su “uno degli eroi di culto più popolari dei fumetti… è un perdente del futuro che usa la tecnologia del futuro per tornare nel presente e diventare un supereroe per farsi amare dalla gente”.
Nuova serie francese di genere crime, Pax Massilia (anche nota come Blood Coast) è uno dei titoli più visti del momento sulla piattaforma Netflix. Composta da sei episodi con la regia di Olivier Marchal e Ivan Fegyveres, si tratta di un titolo che porta lo spettatore nel sottobosco della criminalità francese, tra grandi signori della droga, avidi criminali in cerca di potere e forze dell’ordine corrotte. Nella serie, infatti, mentre un feroce spacciatore cerca di dominare su Marsiglia, un capitano di polizia ribelle e la sua temeraria squadra accolgono una nuova recluta con un piano per fermare la nuova ondata di criminalità. Naturalmente non tutto è come sembra ed ecco perché per alcuni elementi può essere necessaria una spiegazione.
All’inizio di Pax Massilia, il signore della droga Ali Saidi viene mostrato vivere lontano, a Dubai, a causa dei suoi vasti affari, mentre il traffico di droga a Marsiglia è gestito principalmente da suo nipote Kamel e da altri membri della famiglia. Tuttavia, la situazione cambia molto rapidamente quando la famiglia si scontra con l’ostilità di entrambe le parti. Se da un lato il loro commercio di droga viene colpito dalla nuova partita di droga in città, che guadagna facilmente popolarità, dall’altro i membri della famiglia Saidi vengono presi di mira direttamente e uccisi uno dopo l’altro, e anche Kamel viene presto spazzato via. La persona dietro questi attacchi diretti ed economici è Franck Murillo stesso, che si rivela essere ancora vivo.
Murillo è convinto che il suo giovane figlio sia stato ucciso da Ali Saidi a causa della loro rivalità negli affari criminali, ed è per vendicarsi che Murillo è tornato a Marsiglia. Insieme a Murillo c’è un altro uomo di nome Tarek Hamadi, conosciuto più popolarmente come l’Indiano, ed è Hamadi che ha prodotto questa nuova partita di droga. Mentre Murillo intende spazzare via la famiglia Saidi, Hamadi è più interessato a sottrarre completamente il business della droga alla famiglia. Quando dunque i suoi parenti vengono uccisi uno dopo l’altro, Ali Saidi torna in Francia da Dubai e si mette alla ricerca di chi lo sta provocando.
In qualche modo lo aiuta anche l’agente di polizia Lyes, visto che i due erano stati molto amici durante l’infanzia. Poiché Lyes e Ali provengono entrambi da famiglie di immigrati arabi, durante la giovinezza erano molto legati tra loro, finché le loro vite non hanno preso strade molto diverse. Anche oggi, tuttavia, Lyes viene talvolta aiutato da Ali con informazioni, e quest’ultimo viene talvolta avvertito o informato di raid o attacchi che potrebbero ostacolare i suoi affari. Nonostante tutti in città siano a conoscenza degli affari illegali di Ali e della sua impresa criminale, l’uomo non può essere arrestato o fermato dalle autorità per mancanza di prove e anche per la sua influenza e la sua rete.
Verso la fine della serie, nell’assalto finale a Murillo, Lyes e la sua squadra riescono infine ad arrestarlo. In quel momento, Alice Vidal decide di non ucciderlo per ciò che ha fatto a suo padre, ma di lasciare invece che venga sottoposto a regolare processo. Con questa mossa, Lyes e la sua squadra vengono accolti con un applauso, ma anche se Lyes ottiene la vittoria e l’amore, non gode necessariamente di un lieto fine. Miranda ha infatti trascorso l’intera stagione a costruire un caso intorno ad Ali Saidi, ma quest’ultimo alla fine è stato lasciato andare a causa di un’evidente corruzione del procuratore distrettuale.
Così, al posto suo, Miranda si limita ad arrestare Lyes per le sue passate attività illegali.Proprio mentre la polizia arriva alla porta di casa di Lyes per arrestarlo, però, lo schermo passa al nero subito dopo che Lyes viene mostrato intento a sorridere. Sebbene sia implicito che Lyes venga arrestato, il suo sorriso potrebbe anche significare che in quel momento ha pensato di fuggire. Quindi, la seconda stagione di Pax Massilia potrebbe essere incentrata su di lui che vive come ricercato mentre cerca di catturare Ali Saidi e di smascherare la corruzione che coinvolge il procuratore distrettuale. Ma ad oggi non è ancora certo se ci sarà o meno una seconda stagione.
Come si scopre nel finale della serie, il figlio di Murillo è stato ucciso dall’Indiano. Quest’ultimo non ha lasciato che Murillo lo scoprisse, ma alla fine ha pagato comunque per le sue azioni morendo per mano di giovani sicari. Viene poi rivelato che il figlio di Murillo è morto nel fuoco incrociato quando qualcuno ha cercato di eliminare Ali Saidi. Ma alla fine quel qualcuno si è rivelato essere proprio il braccio destro di Murillo, l’Indiano. Egli voleva prendere il controllo dell’operazione di Saidi, ma ha finito unicamente con l’uccidere il figlio di Murillo. Ha dunque ottenuto sì ciò che voleva, ma ha poi pagato per i suoi peccati quando i suoi scagnozzi più giovani lo hanno ucciso per vendicarsi di ciò che aveva fatto a uno di loro all’inizio della serie.
Successivamente ad uno scontro con Murillo, in cui egli riesce a fuggire, Lyes può comunque dirsi soddisfatto in quanto è riuscito a salvare Fanny e Zoe. A quel punto decide di prendere parte ad un test del DNA con la bambina, per sapere con certezza se è lui il padre. Nel finale, una volta ricevuto il risultato, Lyes decide però di non aprire la busta e di non leggere dunque ciò che essi riportano. Il risultato non viene dunque svelato, anche se ci sono forti probabilità che sia proprio Lyes il padre di Zoe. Il suo non voler conoscere la verità potrebbe essere un modo per lasciare a Fanny il compito di gestire la vita di Zoe, dato che lui è stato assente dalla sua vita per tutto questo tempo, non sentendo dunque il diritto di essere per lei un padre. I risultati del test del DNA potrebbero comunque tornare centrali in un’eventuale seconda stagione.
Neon ha pubblicato una nuova clip dal film Ferrari (recensione), che uscirà nelle sale cinematografiche a fine mese. La clip vede i personaggi di Adam Driver e Penelope Cruz litigare intensamente riguardo alla morte del figlio, Alfredo “Dino” Ferrari.
Di cosa parla Ferrari?
“È l’estate del 1957″, recita la sinossi ufficiale. “Dietro lo spettacolo della Formula 1, l’ex pilota Enzo Ferrari è in crisi. La bancarotta minaccia la fabbrica che lui e sua moglie Laura hanno costruito dal nulla dieci anni prima. Il loro matrimonio instabile è stato scosso dalla perdita del figlio Dino, avvenuta un anno prima. Ferrari fatica a riconoscere il figlio Piero con Lina Lardi. Nel frattempo, la passione dei suoi piloti per la vittoria li spinge al limite quando si lanciano nell’insidiosa corsa di 1.000 miglia attraverso l’Italia, la Mille Miglia“.
Adam Driver interpreta Enzo Ferrari nel film, mentre Penelope Cruz interpreta sua moglie Laura. Nel film compaiono anche Shailene Woodley nel ruolo di Lina Lardi, Sarah Gadon nel ruolo di Linda Christian, Gabriel Leone nel ruolo di Alfonso de Portago, Jack O’Connell nel ruolo di Peter Collins, Patrick Dempsey nel ruolo di Piero Trauffi e Ben Collins nel ruolo di Stirling Moss.
Secondo un rapporto di Ampere Analysis, l’app combinata Disney+Hulu supererà Netflix sia in termini di popolarità che di volume negli Stati Uniti.
Un terzo dei 100 titoli più popolari del terzo trimestre nel loro mercato interno erano su Disney+ e Hulu, ha rivelato Ampere, con 17 sul primo e 16 sul secondo, posizionando la coppia in cima alla classifica della popolarità. La cifre di Netflix sono leggermente inferiori a 29, con Max che si posiziona al terzo posto con 18 e Amazon Prime Video molto indietro con soli 11 titoli. Ampere Analysis misura la popolarità in base a parametri chiave come il volume di interesse, il traffico web e gli incassi al botteghino dei principali servizi come Google, Wikipedia e IMDb.
Nel frattempo, in termini di volume, Disney+ e Hulu supereranno Netflix diventando il secondo streamer più “popoloso” con 9.578 titoli, mentre Hulu detiene la maggioranza, 7.250. L’app combinata è superiore a Netflix di oltre 1.000 titoli ed è seconda solo a Prime, anche con i 300 titoli che verranno rimossi in seguito all’acquisto da parte di Disney+ della quota di Hulu di Comcast. Dato che l’applicazione Disney+ Hulu non verrà lanciata prima di alcuni mesi, queste cifre potrebbero cambiare.
Disney+ e Hulu riuniscono sigle di film e serie televisive molto note come Star Wars, di film Pixar e di successi di Hulu come Only Murders in the Building e American Horror Story. La strategia di contenuti di Disney+ si basa sul suo solido portafoglio di contenuti per bambini e famiglie e sulle uscite di fantascienza di grandi franchise. Secondo Ampere, questi rappresenterebbero l’81% dei 100 titoli più popolari della piattaforma combinata, mentre la library di contenuti di Hulu sarebbe complementare a quella di Disney+ in quanto comprende generi poco sfruttati da Disney+ come Il crime, il romanticismo e l’horror. Disney+ presenta già parte della library di Hulu nei mercati internazionali con il marchio Star.
A ottobre 2023, Hulu aveva più abbonati di Disney+ negli Stati Uniti. Secondo un sondaggio condotto da Ampere tra i consumatori, il 44% degli abbonati statunitensi a Hulu ha già accesso a Disney+, soprattutto grazie ai bundle che offrono entrambe le piattaforme più ESPN.
La straordinaria storia di Amy Winehouse, la cantautrice di grande talento che è passata dall’essere una stella nascente sulla scena jazz londinese a una superstar sei volte vincitrice di un Grammy e ispiratrice di costumi di Halloween prima di morire per avvelenamento da alcol all’età di 27 anni, è già stato raccontato in diverse forme.
Ora è il turno di Sam Taylor-Johnson che si cimenta nel racconto della vita della cantante, con la produzione di StudioCanal. Intitolato Back to Black, il film è scritto da Matt Greenhalgh, che ha già scritto copioni incentrati su icone illustri della musica, come John Lennon (Nowhere Boy) e Ian Curtis dei Joy Division. La Amy Winehouse Estate ha collaborato in tutto e per tutto al film, che si avvale quindi del pieno sostegno del padre di Amy, Mitch.
A interpretare Winehouse è stata chiamata Marisa Abela, che ha stupito critici e pubblico con la sua interpretazione dell’affascinante Yasmin in entrambe le stagioni di Industry, serie di grande successo. L’attrice ha anche origini ebraiche, un fatto che secondo quanto riferito è stato importante per il team creativo del film affinché il lavoro di riportare sullo schermo Amy fosse autentico rispetto al suo background, e ha esperienza nel canto.
La prima foto dal film che mostra Abela nei panni di Amy Winehouse è davvero incredibile in quanto a carisma e somiglianza con la defunta star. La foto riporta anche l’annuncio dell’uscita del film, programmata per il 12 aprile 2024 nel Regno Unito.
Witness music icon Amy Winehouse's story in Back to Black from director Sam Taylor-Johnson. Starring Marisa Abela – don’t miss it in UK cinemas April 12th 2024. #BackToBlackpic.twitter.com/u5IjeJVQDW