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Captive State: trama, cast e sequel del film

Captive State: trama, cast e sequel del film

Noto per i film Prison Escape (2008) e L’alba del pianeta delle scimmie (2011), il regista Rupert Wyatt ha nel 2019 portato al cinema il film Captive State, con il quale sembra aver proposto una combinazione dei suoi due precedenti lungometraggi. In questa sua nuova e, ad oggi, ultima pellicola, il regista ha infatti usato l’espediente fantascientifico per raccontare i pericoli che corrono oggigiorno le libertà civili e il ruolo del dissenso all’interno di una società autoritaria. Tra invasione (grossomodo quella che avviene da parte delle scimmie nei confronti degli umani nel film del 2011) e ribellioni (similmente a quella mostrata nel film del 2008), si sviluppa così un’opera dai forti rimandi politici.

Ancora una volta, dunque, la fantascienza diventa l’occasione per raccontare il presente, proponendo in questo caso una generica situazione di dittatura e di quanti vi sono coinvolti. Per promuoverlo, è poi partita una campagna di comunicazione web e social come fosse gestita dalla dittatura aliena presente nel film. Sono dunque stati diffusi comunicati destinati ai cittadini “Collaboratori” affinché denuncino ogni attività dei cittadini “Dissidenti”. L’idea del film, in ogni caso, arriva direttamente dalla mente del regista, che ha scritto la sceneggiatura insieme alla moglie Erica Beeny.

Per gli amanti del genere, Captive State è dunque un titolo interessante da poter recuperare, che punta sul valore dei suoi colpi di scena, gli effetti speciali e su interpretazioni di buon livello da parte di celebri attori. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Captive State John Goodman

La trama di Captive State

Il film è ambientato a Chicago nel 2015. La città americana, come il resto del pianeta, vive da nove anni sotto l’occupazione di alieni che si fanno chiamare “Legislatori” e che lasciano gli umani fare la loro vita mentre nel sottosuolo sfruttano tutte le risorse naturali della Terra. Gabriel, un ventenne che ha visto i genitori uccisi dagli alieni al loro arrivo, e che ha un fratello maggiore di nome Rafe membro della Resistenza contro l’oppressore, cerca di trovare i soldi per fuggire dalla città attraverso il lago Michigan lavorando al mercato nero: così facendo, entrerà punta ad entrare in contatto con una rinata cellula della Ribellione.

Questa si fa chiamare La Fenice e il suo obiettivo è naturalmente quello di affrontare gli invasori alieni con un piano ben congeniato che permetta di roversciare il loro regime. Gabriel si ritrova dunque coinvolto nella preparazione di un nuovo attentato, ma proprio nel corso di tali preparativi scoprirà verità inattese su suo fratello che metteranno in dubbio tutte le sue azioni future. Il tutto mentre William Mulligan, un poliziotto pro-alieni ed ex amico della sua famiglia, mira a mettersi in contatto con lui per scopi tutt’altro che chiari, che potrebbero però a loro volta stabilire il futuro del ragazzo e della salvezza umana.

Il cast di Captive State

Ad interpretare Gabriel vi è l’attore Ashton Sanders, noto per essere stato uno dei protagonisti del film premiato agli Oscar Moonlight. Suo fratello Rafe, invece, è interpretato dall’attore Jonathan Majors, oggi noto per essere Kang il Conquistatore nel Marvel Cinematic Universe. Il noto attore John Goodman recita invece nel ruolo del Detective William Mulligan. Colson Baker, anche noto come Machine Gun Kelly, interpreta Jurgis, amico di Gabriel, mentre Vera Farmiga recita nei panni di Jane Doe. Alan Ruck, noto per essere stato Connor in Succession interpreta Charles Rittenhouse, mentre David J. Height è il Maestro delle Ceremonie.

Captive State film

La spiegazione del finale di Captive State: un sequel ci sarà?

Con il sopraggiungere del finale di Captive State, viene rivelato che dietro le rivolte ribelli c’è molto di più di quanto si credesse in precedenza. Il colpo di scena finale svela che William Mulligan è anche lui un ribelle sotto copertura e il suo obiettivo è salire di grado per ottenere l’accesso a una base operativa degli alieni. È però in grado di ricevere questa promozione solo dopo aver contribuito a scoprire che i piani dell’alieni erano trapelati alla prostituta locale – e influente membro della ribellione – Jane Doe. Tuttavia, mentre intraprende la sua lunga discesa verso la base aliena, la missione suicida di William termina in una luce accecante che prende il sopravvento sullo schermo, prima del buio.

Nel finale Gabriel rimane dunque completamente solo, ma si accenna alla possibilità di una ribellione più ampia nei confronti degli alieni. Una conclusione che dunque lasciava aperta la porta ad un possibile sequel. Tuttavia, quattro anni dopo l’uscita al cinema di Captive State, non sono stati comunicati piani per la realizzazione di un seguito. Ciò può essere con buona probabilità dovuto ai risultati non particolarmente positivi del film, il quale è stato accolto in modo non particolarmente positivo dalla critica ed ha incassato globalmente appena 8 milioni di dollari a fronte di un budget di 25. Con tali risultati, la realizzazione di un Captive State 2 sembra quantomai improbabile.

Il trailer di Captive State e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Captive State grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play e Apple TV. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 17 ottobre alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Run: la vera storia dietro il film con Sarah Paulson

Run: la vera storia dietro il film con Sarah Paulson

Dal regista Aneesh Chaganty e dai produttori Natalie Qasabian e Sev Ohanian (con quest’ultimo che ha scritto la sceneggiatura insieme a Chaganty), autori del film rivelazione Searching (e, successivamente, Missing), nel 2020 è stato realizzato il thriller Run, con il quale si punta ad offrire una nuova prospettiva su una storia dal sapore Hitchcockiano, in cui si mettono in scena una paranoia crescente che culmina con uno sconvolgente colpo di scena. Si esplorano infatti in questo caso temi universali e riconoscibili della relazione di una adolescente con sua madre, nonché il caos onnipresente che si nasconde sotto la superficie della vita quotidiana.

“Run è una lettera d’amore all’età d’oro di Hollywood. È un thriller puro, su una madre e una figlia che scoprono alcune cose l’una dell’altra. Parte tutto da questo”, precisa Chaganty. La pellicola doveva essere distribuita nelle sale statunitensi l’8 maggio 2020, ma è stata posticipata a causa della pandemia di COVID-19 ed è stata infine distribuita sulla piattaforma Hulu dal 20 novembre 2020, dove è diventato il film più visto di sepre. In Italia il film è invece stato distribuito a livello cinematografico a partire dal 10 giugno 2021, passando tuttavia in sordina. Grazie alla sua distribuzione in streaming e al suo passaggio televisivo, è però ora possibile riscoprirlo.

Per tutti gli appassionati di thriller psicologici, dove risulta evidente che qualcosa non è come sembra, Run è allora un ottimo titolo da recuperare e sui cui temi riflettere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Si riporta poi una storia vera a cui il film fa vagamente riferimento, ma anche una spiegazione del finale Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Run film 2020

La trama e il cast di Run

Protagonista di questa storia è Chloe, un’adolescente disabile che vive con sua madre, Diane. La donna è però così morbosamente legata a sua figlia da risultare inquietante e invadente. Ha infatti cresciuto Chloe, bloccata su una sedia a rottele, in totale isolamento, controllando ogni sua mossa, ogni suo gesto. Ora che però è cresciuta, la morbosità materna spinge la ragazza a mettere in discussione il rapporto con il genitore e a indagare in casa, alla ricerca di qualcosa che possa permetterle di comprendere più a fondo perché la madre si comporti così. Ciò che troverà, tuttavia, sarà una verità spaventosa.

Ad interpretare Diane vi è l’attrice Sarah Paulson, celebre per le sue molteplici interpretazioni nella serie antologica American Horror Story. Nel ruolo di Chloe, invece, vi è Kiera Allen, la quale usa una sedia a rotelle nella vita reale a causa di un problema di mobilità degli arti inferiori. Gli autori del film volevano infatti lanciare un’attrice disabile, affermando che Hollywood raramente sceglie attori disabili per ruoli disabili e si sono così imbattuti in lei. Il suo ruolo in questo film ha fatto di lei la seconda attrice donna su sedia a rotelle a recitare in un film di suspense, dopo Susan Peters che fece lo stesso nel 1948 in Il segno del capricorno.

Run storia vera

Quella di Run è una storia vera?

Run non è basato su una precisa vicenda realmente avvenuta, ma è vagamente ispirato ad alcune situazioni simili di cui si ha reale testimonianza. Tra questi si può citare quello di Dee Dee Blanchard e sua figlia Gypsy Rose, la cui storia è stata più fedelmente rappresentata nella serie Hulu The Act. In sintesi, sembra che la donna fosse affetta dalla Sindrome di Munchausen per procura, ovvero in cui un genitore o tutore arreca danni fisici al minore o ad altra persona incapace per farlo credere malato e attirare l’attenzione e comprensione su di sé. Quando Gypsy Rose nacque, sua madre Dee Dee le rivelò infatti di essere affetta da varie malattie, tra cui la leucemia e la distrofia muscolare.

Per anni, dunque, Gypsy ha usato una sedia a rotelle, ha assunto farmaci prescritti ed è stata sottoposta a interventi chirurgici di cui non aveva bisogno. Per via di questi presunti malanni, le due avevano anche ricevuto diverse forme di sostegno da organizzazioni benefiche. Tuttavia, dopo anni di soprusi, il 12 aprile 2015, Gipsy ha ucciso – con la complicità di Nicholas Godejohn, un uomo conosciuto online – sua madre Dee Dee. Lui è statopoi  condannato all’ergastolo, mentre Gypsy Rose si è dichiarata colpevole di omicidio di secondo grado ed è stata condanna a 10 anni. Nel 2023 viene però annunciata una diminuzione della pena che la porterà ad essere scarcerata il 28 dicembre di questo stesso anno.

 

Il trailer di Run e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Run grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple TV, Now, Tim Vision e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 17 ottobre alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb, Biography

Gen V: ecco come Maire si unirà alla squadra di Butcher in The Boys 4 – teoria

Mentre il mondo ha già cominciato ad amare e un po’ a temere i giovani protagonisti di Gen V, arriva dai meandri di internet una teoria che potrebbe anticipare il modo in cui Marie Moreau (Jaz Sinclair) si unirà alla squadra di Butcher di The Boys 4.

Marie, lo sappiamo dalla scioccante entrata in scena nel primo episodio, è una Supe emocinetica con abilità di livello superiore. Capace di manipolare il sangue, Marie viene erroneamente identificata come l’assassina di Golden Boy (Patrick Schwarzenegger), il che, in parte, la favorisce nella sua ascesa nella Top 10 dei migliori studenti della Godolkin University. Perseguitata dal suo tragico passato, Marie è anche una dei pochi Supes di Gen V che sembra impegnarsi nella lotta al crimine per le giuste ragioni.

Con Gen V che replica la storia della prima stagione di The Boys con un chiaro parallelo tra Starlight e Marie, non c’è dubbio che il giovane Supe sia associabile Starlight (Erin Moriarty), Hughie (Jack Quaid) e gli altri membri anti-Vought della troupe di Billy Butcher in The Boys. Anche nei suoi primi episodi, la serie spin-off ha vantato alcuni cameo divertenti che si collegano al franchise principale. Con l’intrigante potenziale crossover della serie in pole position, sembra sempre più probabile che Marie incontrerà il gruppo di vigilanti di The Boys 4. Curiosamente, entrambi gli show hanno già anticipato come la squadra di Marie e Butcher potrebbero incrociarsi in un prossimo futuro.

Hughie e The Boys dovrebbero già sapere di Marie

Gen VConcentrandosi su Marie Moreau, Gen V ci dice con un brillante e profondo Easter Egg di The Boys, che la squadra di Butcher dovrebbe già sapere dell’adolescente Supe. Nella terza stagione di The Boys, Hughie ruba l’intero file system del Red River Institute. L’Istituto, viene rivelato, è una casa famiglia di proprietà sussidiaria della Vought per bambini Supe orfani. Dato che l’unità USB di Hughie contiene i file di ogni Supe a Red River, l’equipaggio dovrebbe essere ben consapevole dell’esistenza della protagonista di Gen V. In effetti, gli spettatori più attenti hanno notato che il profilo e l’immagine di Marie appaiono effettivamente sullo schermo nell’episodio mentre Hughie scorre i file, rendendo la connessione innegabile.

Anche se Hughie e The Boys non prestassero molta attenzione al profilo di Marie – o se in qualche modo non si accorgessero di quanto possano essere utili i suoi poteri emocinetici in una lotta contro Homelander e la Vought – allora Gen V è pronta a correggere quella svista. Nella serie spin-off, Marie fa notizia quasi immediatamente per aver presumibilmente ucciso il prodigio dell’università, giustamente chiamato Golden Boy. Mentre approfondisce il progetto segreto “Woods” della Vought e le altre cospirazioni che circondano Godolkin, c’è una forte probabilità che appaia sul radar dei ragazzi di Butcher.

Gen V ha confermato che Marie è una delle supes potenti del mondo

I poteri di manipolazione del sangue di Marie Moreau in Gen V sono tra le abilità più formidabili nell’universo di The Boys. Spesso Marie usa le sue abilità per creare proiettili o fruste, ma gli episodi chiave della serie hanno dimostrato che è capace anche di manipolare il sangue all’interno del corpo di qualcun altro. I superpoteri di Marie la rendono la candidata perfetta per combattere qualcuno dotato di invulnerabilità, come Homelander. È logico che i ragazzi sfoglino gli archivi del Red River alla ricerca di candidati adatti all’uccisione di Homelander.

Per la maggior parte del tempo, Gen V ha mostrato come Marie manipola il sangue che esiste al di fuori del suo corpo (o di quello di qualcun altro). Avendo scoperto le sue abilità quando le è arrivato per la prima volta il ciclo, Marie si è sempre provocata dei tagli alle mani per avere il sangue da manipolare, sangue che esce dal suo corpo. Altre volte, è anche in grado di controllare il sangue che scorre dalla ferita o dal taglio aperto di qualcun altro. L’episodio 4 di Gen V, tuttavia, cambia le regole del gioco: rivela che Marie può manipolare il sangue all’interno del corpo di qualcun altro e, come dice lei, “far esplodere” una parte del corpo della sua vittima. Detto questo, Marie potrebbe essere in grado di controllare il sangue all’interno del corpo di Homelander, rendendola una dei pochi Supes in grado di uccidere l’onnipotente leader dei Sette.

Unirsi ai Ragazzi potrebbe essere il futuro perfetto di Marie Moreau dopo Gen V

Se Hughie e i ragazzi sono già a conoscenza dei poteri rari di Marie, potrebbero già cercarla. Non si sa molto sulla trama di The Boys 4 o su come il finale di Gen V influenzerà la serie principala. Anche se non conosciamo il destino di Marie, è chiaro che non ha futuro con la Vought; ha causato troppi problemi e sa già troppo del ventre oscuro della compagnia per essere trasformata in un membro dei Sette facilmente controllabile.

È anche possibile che Marie Moreau si unisca ai Ragazzi dopo il suo periodo in Gen V. Se Hughie e gli altri si collegassero al suo profilo Red River, è anche possibile che un membro dei Boys arrivi alla fine della serie spin-off per reclutare Marie. Ovviamente i ragazzi avranno molto da affrontare nella prossima stagione. Per cominciare, è finalmente giunto il momento di odiare Billy Butcher: le sue azioni egoistiche e l’uso sfrenato del Composto V stanno facendo deragliare il gruppo.

La connessione di The Boys con Marie Moreau potrebbe dare un volto al “benefattore”

Nell’episodio 5 di Gen V, Shetty (Shelley Conn), l’antagonista preside della Godolkin University, dice al dottor Cardosa (Marco Pigossi) che Marie ha un “benefattore” enigmatico e influente, il che la rende interdetta a qualsiasi sperimentazione sui Supes. Diversi personaggi di The Boys potrebbero essere il misterioso “benefattore” di Marie, dal nuovo CEO della Vought Ashley Barrett (Colby Minifie) all’ex CEO Stan Edgar (Giancarlo Esposito) fino al candidato alla presidenza Robert Singer (Jim Beaver). Anche la stessa Dean Shetty potrebbe essere la misteriosa benefattrice. Sebbene il fatto che il benefattore sia qualcuno all’interno della Vought o della Casa Bianca avrebbe più senso, potrebbe anche trattarsi di Starlight o Mallory, che vorrebbero portare Marie dalla loro parte.

I file di Red River di Hughie possono essere il ponte per portare Marie in The Boys 4

the boys 4Quando la foto e il nome di Marie appaiono sullo schermo durante l’esplorazione di Hughie del database del Red River Institute, siamo di fronte a un cameo per i fan più attenti. Naturalmente, il momento non è servito soltanto a preparare l’arrivo di Gen V molto prima della sua uscita. The Boys è sempre stata una serie dalla trama intricata, quindi è difficile immaginare che lo show presentasse Marie in modo casuale. Nonostante tutti i cameo e i riferimenti di Gen V alla serie madre, i due racconti rimangono in gran parte separati. Se si sta cercando un modo per portare Marie in The Boys 4 sembra chiaro che il passo non sarà poi tanto difficile.

Killers of the Flower Moon: Leonardo DiCaprio nella clip “Il prezzo per gli Osage”

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Dopo avervi rivelato la storia vera del film, ecco una inedita clip di “Leonardo DiCaprio nell’atteso Killers of the Flower Moon, il prossimo film drammatico di Martin Scorsese, che debutterà al cinema questo giovedì 19 ottobre 2023, distribuito da 01 Distribution. Nella clip dal titolo Il prezzo per gli Osage” possiamo ammirare l’abilità di Ernest Burkhart, personaggio interpretato dall’attore premio Oscar nel trattare per gli Osage.

All’inizio del XX secolo, la scoperta del petrolio trasformò l’esistenza degli Osage che diventarono da un giorno all’altro immensamente ricchi. L’improvviso benessere di questi nativi americani attirò l’interesse dei bianchi che iniziarono a manipolare, estorcere e sottrarre con l’inganno i beni degli Osage fino a ricorrere all’omicidio. Una storia d’amore e tradimenti, delitti e misteri in un intrigo avvincente per la scoperta della verità.

Killers of the Flower Moon, il film

Oltre a dirigere, Martin Scorsese ha scritto la sceneggiatura con Eric Roth, co-sceneggiatore di Dune e A Star is BornLeonardo DiCaprio interpreta Ernest Burkhart, il nipote di un potente allevatore locale interpretato da Robert De Niro, mentre Lily Gladstone interpreta la moglie Osage Mollie e Jesse Plemons è Tom White, l’agente dell’FBI incaricato di indagare sugli omicidi. Il cast include anche Brendan Fraser e John Lithgow.

Killers of the Flower Moon riunisce ancora una volta Martin Scorsese con i collaboratori di lunga data Leonardo DiCaprio e Robert De Niro. Insieme a loro ci sono l’attore premio Oscar Brendan Fraser, Jesse Plemons, Lily Gladstone, Tantoo Cardinal, Jason Isbell, Sturgill Simpson, Louis Cancelmi, William Belleau, Tatanka Means, Michael Abbott Jr., Pat Healy, Scott Shepherd e molti altri. La pellicola è diretto e prodotto da Martin Scorsese. Il film è una produzione di Apple Studios, Imperative Entertainment e Appian Way Productions, con Dan Friedkin e Bradley Thomas come produttori.

Boomer si nasce: un podcast che ci accompagna nella vita online e offline dei ragazzi di oggi

Cosa vuol dire cringe? A cosa serve un meme? E c’è differenza tra un influencer e un content creator? Basta non saper rispondere anche solo a una di queste domande per cominciare a sentirsi poco al passo con i tempi o, come direbbe un ragazzo di oggi, boomer.

Capirsi tra generazioni diverse diventa, infatti, sempre più difficile e lo dimostra bene il divario che esiste tra i giovani della Gen Z e le persone che li precedono. A cambiare non sono solo gli anni di nascita, ma anche le attitudini, gli stili di vita, gli interessi e, soprattutto, il linguaggio.

Boomer si nasce, la nuova serie audio di Trentino Film Commission realizzata in collaborazione con Chora Media, è pensata per tutti i boomer – e non solo – che vogliono comprendere meglio i ragazzi di oggi e come vivono sempre di più su internet e sui social media.

Nel corso di sei puntate, una alla settimana, alcuni giovani che hanno tra i 14 e i 20 anni  fanno da guida all’host Luca Ferrario, esperto di cinema e comunicazione e Direttore di Trentino Film Commission, raccontando la loro quotidianità tra esperienze online e offline.

Si crea così uno scambio tra generazioni autentico e ironico, che partendo dalla spiegazione di alcune parole ed espressioni usate dai ragazzi arriva a svelare come stanno cambiando la nostra società e il nostro mondo.

In ognuno degli episodi interviene anche una figura esperta del tema trattato, e tra le persone coinvolte ci sono Sofia Viscardi, Vincenzo Marino, Daniele Zinni e Chiara Maiuri.

Il podcast si inserisce all’interno di EDUCA IMMAGINE+, un progetto di educazione ai linguaggi del cinema e dei media rivolto al mondo della scuola e all’intera comunità, nato nell’ambito del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola promosso da Ministero dell’Istruzione e del Merito e il Ministero della Cultura.

La serie audio uscirà in concomitanza della Giornata Nazionale del Cinema per la Scuola 2023, in programma il 16, 17 e 18 ottobre presso i Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo per fornire un’importante occasione di confronto e formazione sull’educazione ai media in ambito scolastico.

Boomer si nasce sarà disponibile su tutte le app free (Spotify, Apple Podcast, Spreaker, Google Podcasts) dal 17 ottobre, con una nuova puntata ogni martedì fino al 21 novembre.

Sinossi generale e calendario degli episodi

Avete mai visto qualcosa di cringe? Condividete dei meme? Sapete che tra amici è comune fare delle live? Se domande del genere vi confondono, non vi preoccupate, questa è la serie che fa per voi: è pensata per aiutare i cosiddetti boomer a capire meglio la Generazione Z. Sei puntate, una alla settimana, in cui sono proprio i più giovani a farci da guida e a parlarci di come la loro quotidianità si intreccia all’uso di internet e dei social media. In ogni episodio partiamo da un termine o un’espressione che caratterizza il linguaggio dei ragazzi per andare a esplorare i temi più diversi, dai videogiochi agli influencer, passando per l’educazione sessuale online. Grazie agli interventi di alcune persone tra i 14 e i 20 anni, e al supporto di sei figure “esperte”, questo podcast prova a raccontare della nostra società, del nostro mondo e di come stanno cambiando le cose.

Willow fuori da Disney+, per Warwick Davis è “imbarazzante”

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Willow fuori da Disney+, per Warwick Davis è “imbarazzante”

Warwick Davis è il volto del franchise di Willow, iniziato nel 1988 con il film fantasy di Ron Howard e proseguito con la serie sequel di Disney+ nel 2022. La Disney ha cancellato la serie televisiva dopo solo una stagione di otto episodi, e poi ha ritirato lo show dalla piattaforma per misure di riduzione dei costi. Davis ha ora chiamato in causa la Disney via X (ex Twitter), chiedendo allo studio di rispondere ai molti fan che si chiedono perché non possono più guardare la serie in streaming.

“Incontro quotidianamente persone adorabili che sono fan di ‘Willow’, e che sono il motivo per cui è stata realizzata la serie Disney+, ha scritto su X Warwick Davis. “Per favore dimmi [Walt Disney Company], cosa devo dire a questi abbonati quando chiedono perché non possono più guardare la serie? #imbarazzante.”

Willow è stato uno dei quasi 50 titoli che Disney+ ha ritirato dalla sua libreria di streaming a maggio. Altri titoli includevano la serie The Mysterious Benedict Society e il film The One and Only Ivan. La CFO della Disney, Christine McCarthy, ha spiegato che la Disney si aspettava di effettuare una svalutazione nel trimestre di giugno di 1,5-1,8 miliardi di dollari rimuovendo i contenuti dalle sue piattaforme di streaming. Svalutando il valore dei contenuti, la Disney può rimuoverlo dal suo bilancio e ridurre le tasse.

La serie Willow ha ricevuto recensioni per lo più positive dalla critica, con la prima (e unica) stagione che ha ottenuto un punteggio di approvazione critica dell’83% su Rotten Tomatoes.

Martin Scorsese racconta: DiCaprio ha chiesto una riscrittura di Killers of the Flower Moon, dopo due anni che ci lavorava

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Martin Scorsese e Leonardo DiCaprio sono stati molto schietti nelle interviste quando hanno parlato della massiccia revisione subita dalla sceneggiatura di Killers of the Flower Moon avvenuta durante lo sviluppo del film. In una nuova intervista con The Irish Times, il regista ha rivelato che lui e il co-sceneggiatore Eric Roth avevano lavorato alla sceneggiatura di “Flower Moon” per due anni interi quando DiCaprio ha contestato l’approccio alla storia.

“Io e [il mio co-sceneggiatore] Eric Roth abbiamo parlato di raccontare la storia dal punto di vista degli agenti dell’FBI che venivano a indagare”, ha detto Scorsese. “Dopo due anni di lavoro sulla sceneggiatura, Leo è venuto da me e mi ha chiesto: ‘Dov’è il cuore di questa storia?’. Avevo avuto incontri e cene con gli Osage e ho pensato: ‘Bene, ecco la storia’. Secondo noi, la storia non veniva necessariamente dall’esterno, dal Bureau, ma piuttosto dall’interno, dall’Oklahoma”.

La sceneggiatura di Killers of the Flower Moon di Scorsese e Roth è basata sull’omonimo libro di David Grann del 2017, che racconta la storia degli albori dell’FBI, quando gli agenti indagavano su una serie di omicidi nella nazione Osage negli anni ’20. Nella sceneggiatura originale, il film era raccontato dal punto di vista dell’agente dell’FBI responsabile del caso, Tom White (Jesse Plemons). In quella versione del film, DiCaprio doveva interpretare White, finché la storia non ha cambiato prospettiva e l’attore si è riservato il ruolo, molto più sgradevole, di Ernest Burkhart, un veterano della prima guerra mondiale che viene coinvolto nell’avido complotto di suo zio per derubare la nazione Osage delle sue ricchezze. La lealtà di Ernest viene messa alla prova dopo aver sposato una donna Osage di nome Mollie (Lily Gladstone). Con DiCaprio nel nuovo ruolo principale, Plemons è stato chiamato per interpretare Tom White.

Quando il team di “Flower Moon” ha deliberato che la sceneggiatura doveva cambiare prospettiva, Scorsese ha deciso di incontrare 300 membri della comunità Grey Horse dell’Oklahoma nella contea di Osage. “Ho sempre detto che se mai fossi stato coinvolto in qualcosa che avesse a che fare con gli indigeni, sarebbe stato meglio sapere chi sono le persone o, almeno, sentirmi a mio agio con loro come esseri umani”, ha detto Scorsese all’Irish Times. “Ed è quello che è successo. Quando ho incontrato per la prima volta Chief Standing Bear ero nervoso. Siamo entrati nel suo ufficio. Abbiamo iniziato a parlare. Penso che ciò di cui aveva bisogno da me era sapere che non mi sarei approfittato di lui, che non avrei sensazionalizzato la storia, in particolare la vittimizzazione degli Osage, e la violenza della storia.”

“So che un certo numero di persone nella comunità hanno sottolineato di aver visto il film ‘Silence'”, ha aggiunto Scorsese. “Hanno sentito che c’era un cuore. Lo dico esitante. Ma sentivano di potersi fidare del bianco. Ho cercato di fare del mio meglio per raggiungere quella fiducia: non è stato facile. Ma è stato molto confortevole lavorare con loro. Dipendevo da loro, ho scritto tutto quello che mi hanno detto e l’ho inserito nella sceneggiatura.”

Scorsese ha dichiarato alla rivista Time il mese scorso che mentre scriveva la sceneggiatura originale di Killers of the Flower Moon si era reso conto che “stava facendo un film su tutti i bianchi… Il che significa che stavo adottando un approccio dall’esterno verso l’interno, e questo mi preoccupava”.

Killers of the Flower Moon, il film

Oltre a dirigere, Martin Scorsese ha scritto la sceneggiatura con Eric Roth, co-sceneggiatore di Dune e A Star is BornLeonardo DiCaprio interpreta Ernest Burkhart, il nipote di un potente allevatore locale interpretato da Robert De Niro, mentre Lily Gladstone interpreta la moglie Osage Mollie e Jesse Plemons è Tom White, l’agente dell’FBI incaricato di indagare sugli omicidi. Il cast include anche Brendan Fraser e John Lithgow.

Killers of the Flower Moon riunisce ancora una volta Martin Scorsese con i collaboratori di lunga data Leonardo DiCaprio e Robert De Niro. Insieme a loro ci sono l’attore premio Oscar Brendan Fraser, Jesse Plemons, Lily Gladstone, Tantoo Cardinal, Jason Isbell, Sturgill Simpson, Louis Cancelmi, William Belleau, Tatanka Means, Michael Abbott Jr., Pat Healy, Scott Shepherd e molti altri. La pellicola è diretto e prodotto da Martin Scorsese. Il film è una produzione di Apple Studios, Imperative Entertainment e Appian Way Productions, con Dan Friedkin e Bradley Thomas come produttori.

A Murder at the End of the World: trailer della serie FX in arrivo su Disney+

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Disney+ ha svelato il trailer e annunciato che A Murder at the End of the World, la serie FX composta da sette episodi ambientata nel remoto e isolato compound di un miliardario solitario, arriverà martedì 14 novembre in esclusiva sulla piattaforma streaming in Italia. La serie debutterà con i primi due episodi, seguiti da un nuovo episodio ogni settimana.

A Murder at the End of the World è una serie mystery con al centro della scena un nuovo tipo di detective: un investigatore dilettante della generazione Z e un hacker esperto di tecnologia di nome Darby Hart (Emma Corrin). Darby e altri otto ospiti sono stati invitati da un miliardario solitario (Clive Owen) a partecipare a un ritiro in una località remota e affascinante. Quando uno degli altri ospiti viene trovato morto, Darby deve usare tutte le sue capacità per dimostrare che si tratta di un omicidio, contro una marea di interessi contrastanti e prima che l’assassino faccia una nuova vittima.

L’avvincente serie è interpretata da Emma Corrin, Clive Owen, Harris Dickinson, Brit Marling, Alice Braga, Joan Chen, Raúl Esparza, Jermaine Fowler, Ryan J. Haddad, Pegah Ferydoni, Javed Khan, Louis Cancelmi, Edoardo Ballerini, Britian Seibert, Christopher Gurr, Kellan Tetlow, Daniel Olson e Neal Huff.

A Murder at the End of the World è creata e diretta da Brit Marling e Zal Batmanglij. Marling e Batmanglij sono anche produttori esecutivi insieme ad Andrea Sperling (Transparent), Melanie Marnich e Nicki Paluga. La serie in sette episodi è prodotta da FX Productions ed è stata girata in Islanda, New Jersey e Utah.

Un efficace sistema di parental control assicura che Disney+ rimanga un’esperienza di visione adatta a tutti i membri della famiglia. Oltre al “Profilo Bambini” già presente sulla piattaforma, gli abbonati possono impostare dei limiti di accesso ai contenuti per un pubblico più adulto e creare profili con accesso tramite PIN, per garantire massima tranquillità ai genitori.

Il Natale di Hannah Waddingham, prime foto dello speciale natalizio Apple TV+

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Apple TV+ ha svelato le prime immagini dell’attesissimo speciale natalizio Il Natale di Hannah Waddingham, in arrivo il 22 novembre. Nell’evento musicale l’attrice vincitrice di un Emmy, Hannah Waddingham, celebrerà le feste accogliendo tante guest star per una serata stravagante al London Coliseum. Lo speciale è stato registrato dal vivo alla presenza del pubblico e presto gli spettatori di tutto il mondo potranno unirsi a lei per celebrare il suo periodo preferito dell’anno su Apple TV+ guardandola esibirsi nei classici natalizi, accompagnata da una spettacolare big band.

Il Natale di Hannah Waddingham

Il Natale di Hannah Waddingham è prodotto da Done + Dusted (La Bella e la Bestia: 30° Anniversario, “A Legendary Christmas with John and Chrissy”, “La Sirenetta Live!”, le cerimonie di apertura e chiusura delle Olimpiadi di Londra), lo stesso team dello speciale di successo di Apple TV+ Il Natale di Hannah Waddingham. I produttori esecutivi sono la stessa Waddingham, Katy Mullan, Moira Ross, Raj Kapoor e Nick Todisco. Lo speciale natalizio è diretto dal vincitore del premio BAFTA Hamish Hamilton (cerimonie di apertura e chiusura degli Oscar, dei Grammy, del Super Bowl halftime show e delle Olimpiadi di Londra).

Apple TV+ offre serie drammatiche e commedie avvincenti e di qualità, lungometraggi, documentari innovativi e intrattenimento per bambini e famiglie, ed è disponibile per la visione su tutti i tuoi schermi preferiti. Dopo il suo lancio il 1° novembre 2019, Apple TV+ è diventato il primo servizio di streaming completamente originale a essere lanciato in tutto il mondo, ha presentato in anteprima più successi originali e ha ricevuto riconoscimenti più velocemente di qualsiasi altro servizio di streaming. Ad oggi, i film, i documentari e le serie originali Apple sono stati premiati con 380 vittorie e 1.573 nomination ai premi, tra cui la commedia pluripremiata agli Emmy “Ted Lasso” e lo storico Oscar come Miglior film a “CODA”.

Leonardo DiCaprio rivela che Killers of the Flower Moon “…è stato una vera e propria rivelazione”

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Il capolavoro di Grann del 2017 Killers of the Flower Moon: The Osage Murders and the Birth of the FBI (pubblicato in Italia con il titolo Gli assassini della terra rossa), è una rara gemma letteraria, una storia americana di crimini a sfondo razzista, che esplora il passato e il presente della nazione. Ambientata negli anni Venti, nel crepuscolo del Vecchio West, la storia racconta le razzie perpetrate nella Contea degli Osage e la nascita di una squadra speciale, creata appositamente per indagare in merito.

Al centro del libro di Grann c’è la Nazione Osage, la tribù di nativi americani costretta a spostarsi verso ovest dall’Ohio e dalle valli del Mississippi, attraverso il Missouri e il Kansas, per giungere infine, per ordine del governo americano, nel cosiddetto “territorio indiano” dell’Oklahoma, dove rimase fino alla fine del 1800. Proprio queste e altre peculiarità del film hanno attratto l’attore Leonardo DiCaprio, che è stato promotore egli stesso di un adattamento per il cinema.

Questo libro è stato una vera e propria rivelazione”, dichiara l’attore Leonardo DiCaprio, ricordando anche il massacro di Tulsa del 1921 (che apre la serie Watchmen della HBO), un altro orribile episodio di violenza dei bianchi contro una minoranza, avvenuto in un territorio poco distante (purtroppo sono trascorsi cento anni prima che queste ingiustizie fossero rese note). “Mentre il massacro di Tulsa è stato un palese attacco contro un’intera comunità afroamericana, la strage degli Osage è stata più machiavellica e si è protratta per anni; i suoi effetti si ripercuotono anche nel nostro presente”.

Leonardo DiCaprio e Martin Scorsese in Killers of the Flower Moon
Gentile concessione di © 01 Distribution

Dopo aver opzionato i diritti del manoscritto di Grann nel 2016, prima della pubblicazione del libro, la squadra di Leonardo DiCaprio ha presentato il progetto al regista Martin Scorsese per realizzare una potenziale sesta collaborazione con lui, dopo i trionfi di Gangs of New York, The Departed – Il bene e il male e The Wolf of Wall Street. Tuttavia Scorsese in quel momento era molto impegnato sia con il montaggio di un suo progetto di lunga gestazione, il film epico e spirituale Silence, che con l’importante produzione di The Irishman. Quindi ha potuto iniziare a scrivere il copione di Killers of the Flower Moon, insieme a Eric Roth, solo nel gennaio 2017.

Ci è voluto molto tempo per perfezionare la storia”,  ha ammesso Leonardo DiCaprioper riuscire, insieme a Eric e Martin, ad acquisire una prospettiva della vicenda degli Osage per evitare di fare un film esclusivamente sull’indagine svolta dall’FBI. Nel libro la storia funziona benissimo ma abbiamo voluto evitare di raccontare l’ennesima storia di un agente FBI bianco che salva la situazione, perché il rischio di questo cliché era concreto. David Grann è stato sempre molto chiaro: ‘Se dovete fare un film su questo argomento, è importante capire il ruolo degli Osage’”.

Leonardo DiCaprio Ernest Burkhart in Killers of the Flower Moon
Gentile concessione di © 01 Distribution

Il lavoro è durato anni, e nel frattempo i protagonisti si sono destreggiati fra altri impegni di lavoro: DiCaprio ha recitato in C’era una volta… a Hollywood di Quentin Tarantino; Roth si è immerso nella scrittura dell’epico film in due parti Dune, diretto da Denis Villeneuve, mentre Scorsese discuteva la logistica di The Irishman.

Alla fine, però, la soluzione è arrivata direttamente dalle trascrizioni del tribunale e dal racconto in prima persona di Grann del processo per omicidio degli Osage, a cui Roth ha dato la forma drammatica nella sceneggiatura. Alla sbarra c’era Ernest Burkhart, un ambiguo veterano della Prima Guerra Mondiale che aveva trovato lavoro nei giacimenti petroliferi di Fairfax, in Oklahoma. Burkhart ha fornito una testimonianza sulla sua partecipazione a un complotto criminale ideato da suo zio: un complotto che prevedeva il suo matrimonio con una donna di una ricca famiglia Osage e il successivo omicidio dei parenti della moglie, fra cui sorelle, cognato, cugino e persino la madre, il tutto allo scopo di ereditare le concessioni terriere. Mollie, sua moglie, sarebbe stata la sua prossima vittima.

Quello è stato il momento più emozionante”, racconta DiCaprio.“Dare vita a una vicenda così complessa, oscura, con personaggi affascinanti, raccontare il modo in cui queste due persone rimangono insieme, anche dopo il processo, e si separano solo alla fine. Martin è un maestro nel conferire umanità a personaggi pieni di conflitti e tutto sommato incolori. Questo doveva essere il fulcro del film, non l’indagine condotta da un forestiero che cerca di capire chi abbia commesso i crimini”.

Leonardo DiCaprio set Killers of the Flower Moon

Cercare la Mollie giusta per il film Killers of the Flower Moon

Subito dopo aver incontrato Lily Gladstone su Zoom, Martin ha capito di aver trovato “Mollie”, racconta DiCaprio. “Lily non solo possiede una grazia incredibile, ma essendo una nativa americana appartenente ai Blackfeet, ha portato molto della sua cultura nel film. È molto raro che Martin, quando sceglie un attore, lo incontri una sola volta e non faccia neanche un’audizione. Ma negli occhi di Lily, nella sua anima, ha visto subito Mollie, e ovviamente aveva già apprezzato le sue interpretazioni precedenti”.

Leonardo DiCaprio spiega che Lily Gladstone era interessata a esplorare i conflitti interni di Mollie e a sottolineare il senso di auto distruzione nel suo rapporto con Ernest. “Ha dato al personaggio spessore e consapevolezza”, spiega l’attore. “Mollie è scettica nei confronti di Ernest, lo considera un disonesto, un imbroglione. Lo provoca dicendo “Il coyote vuole i soldi!” e frasi del genere. Devo ammettere che Lily è stata una partner professionale aperta e coraggiosa. Anche se non è di discendenza Osage, si è immersa completamente in questa cultura. Per me e Martin è stata un faro nella storia, la nostra musa, in tutta la lavorazione del film”.

Leonardo DiCaprio Robert De Niro Killers of the Flower Moon
Gentile concessione di © 01 Distribution

In questo film Leonardo DiCaprio ritrova poi Robert De Niro trent’anni dopo Voglia di ricominciare. “Il primo film che ho fatto all’inizio della mia carriera, è stato con De Niro. Interpretava il ruolo del mio patrigno, un uomo violento non così diverso da Hale. Ed eccomi di nuovo al fianco di Bob in Killers of the Flower Moon, che sembra quasi un’evoluzione della stessa dinamica. Abbiamo analizzato a fondo il loro rapporto, cercando di comprendere i personaggi e giungere alla loro verità”.

Killers of the Flower Moon arriva al cinema dal 19 ottobre 2023 distribuito da 01 Distribution.

Leonardo DiCaprio è Ernest Burkhart nella featurette di Killers of the Flower Moon

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01 Distribution ha diffuso la featurette incentrata su Ernest Burkhart, il personaggio interpretato da Leonardo DiCaprio nell’atteso Killers of the Flower Moon, il prossimo film drammatico di Martin Scorsese, che debutterà al cinema questo giovedì 19 ottobre 2023, distribuito da 01 Distribution. 

Il nuovo contributo mette in risalto il personaggio di Ernest Burkhart interpretato da  Leonardo DiCaprio, che viene incaricato da suo zio di sposare la Mollie Kyle di Lily Gladstone nel tentativo di corteggiarla per la ricchezza della sua famiglia. All’inizio del XX secolo, la scoperta del petrolio trasformò l’esistenza degli Osage che diventarono da un giorno all’altro immensamente ricchi. L’improvviso benessere di questi nativi americani attirò l’interesse dei bianchi che iniziarono a manipolare, estorcere e sottrarre con l’inganno i beni degli Osage fino a ricorrere all’omicidio. Una storia d’amore e tradimenti, delitti e misteri in un intrigo avvincente per la scoperta della verità.

Killers of the Flower Moon, il film

Oltre a dirigere, Martin Scorsese ha scritto la sceneggiatura con Eric Roth, co-sceneggiatore di Dune e A Star is BornLeonardo DiCaprio interpreta Ernest Burkhart, il nipote di un potente allevatore locale interpretato da Robert De Niro, mentre Lily Gladstone interpreta la moglie Osage Mollie e Jesse Plemons è Tom White, l’agente dell’FBI incaricato di indagare sugli omicidi. Il cast include anche Brendan Fraser e John Lithgow.

Killers of the Flower Moon riunisce ancora una volta Martin Scorsese con i collaboratori di lunga data Leonardo DiCaprio e Robert De Niro. Insieme a loro ci sono l’attore premio Oscar Brendan Fraser, Jesse Plemons, Lily Gladstone, Tantoo Cardinal, Jason Isbell, Sturgill Simpson, Louis Cancelmi, William Belleau, Tatanka Means, Michael Abbott Jr., Pat Healy, Scott Shepherd e molti altri. La pellicola è diretto e prodotto da Martin Scorsese. Il film è una produzione di Apple Studios, Imperative Entertainment e Appian Way Productions, con Dan Friedkin e Bradley Thomas come produttori.

Loki: all’inizio Colui che Rimane poteva essere una variante del Dio dell’Inganno

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Uno dei produttori esecutivi della seconda stagione di Loki ha confermato che ci è mancato poco che vedessimo una guerra multiversale in piena regola in quest’ultimo gruppo di episodi dello show con Tom Hiddleston e conferma che è stata presa in considerazione una variante di Loki per Colui che Rimane.

Abbiamo già visto due episodi di Loki 2 e tutti gli occhi sono puntati sulla serie per vedere come preparerà il terreno per ciò che verrà nella Saga del Multiverso. L’aspettativa è che una nuova variante di Kang, Victor Timely, sarà al centro della scena nel prossimo episodio, quindi dovremmo almeno scoprire di più su cosa significa che innumerevoli varianti di Kang potrebbero essere scatenate in ogni realtà.

Tuttavia, c’è stato un momento in cui la stagione 2 avrebbe potuto mettere in scena proprio la Guerra Multiversale. “Eravamo con Tom nel backlot e cercavamo di capire come continuare la storia per la seconda stagione”, ha dichiarato il produttore esecutivo Kevin Wright a Den of Geek. “In una versione, entriamo in una vera e propria guerra multiversale, ma anche mentre lo dicevamo, sembrava completamente sbagliato, passare a qualcosa che non ci siamo ancora guadagnati.”

Supponiamo che la guerra multiversale verrà messa in scena in Avengers: The Kang Dynasty, ma Wright ha continuato dicendo che “Quando abbiamo sviluppato Loki, stavamo cercando di essere il più circoscritti possibile. Noi, Mike [Waldron] e Kate [Herron], e tutti quelli coinvolti nella prima stagione volevano costruire il nostro piccolo angolo del MCU. Se fosse stato bello ed emozionante, abbiamo pensato che il resto del MCU sarebbe venuto da noi.”

E questo sembra quello che sta succedendo ai film prima e dopo Loki. Ant-Man and The Wasp: Quantumania ha presentato Kang, mentre si dice che l’imminente Deadpool 3 possa presentare la TVA.

Ci aspettiamo anche che Loki abbia un ruolo importante in The Kang Dynasty e Avengers: Secret Wars, con molti fan che ipotizzano che il dio dell’inganno alla fine svolgerà un ruolo simile a Molecule Man in Secret Wars di Jonathan Hickman e Esad Ribic.

È interessante notare che in realtà c’è stato un tempo in cui si era considerata l’idea che potesse essere Loki stesso Colui che Rimane, e che era proprio una variante di Loki ad aspettare la sue due varianti nella Cittadella alla Fine dei Tempi. “Durante lo sviluppo, l’idea è sempre stata quella di Colui che Rimane, che non è Kang nei fumetti, ma per noi sarebbe sempre stata una versione di lui”, afferma Wright. “Abbiamo semplicemente pensato che [Colui che Rimane] sarebbe stato un grande titolo per l’ultimo uomo rimasto nella guerra multiversale.”

“Nella stanza degli sceneggiatori, tutte le idee sono sul tavolo, e ci sono state conversazioni su cosa sarebbe successo se Loki fosse stato davvero Colui che Rimane. Quelle conversazioni non sono andate molto lontano; non credo che siano arrivate nemmeno a Tom [Hiddleston] perché anche se c’è qualcosa di divertente in questa idea, e ci sono aspetti avvincenti, questa scelta avrebbe fatto sembrare l’universo piccolo.”

Il terzo episodio di Loki sarà presentato in anteprima su Disney+ questo giovedì.

Taxi Monamour: in corso a Roma le riprese del film con Yeva Sai

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Taxi Monamour: in corso a Roma le riprese del film con Yeva Sai

Sono in corso a Roma le riprese del film Taxi Monamour, quarto lungometraggio di Ciro De Caro (Spaghetti Story, Giulia). Prodotto da Simone Isola e Giuseppe Lepore per Kimerafilm, in associazione con Michael Fantauzzi per MFF, in collaborazione con Rai Cinema, con Adler Entertainment e con il contributo del Ministero della Cultura, il film racconta l’incontro tra due donne all’apparenza diverse ma che in fondo si assomigliano molto. Anna è in conflitto con se stessa e la propria famiglia e affronta in solitudine la sua malattia; Cristi fugge da una guerra che la tiene lontana da casa. Tutti consigliano ad Anna di seguire il suo compagno in un viaggio di lavoro e a Cristi di restare al sicuro in Italia. L’incontro, seppur breve, sarà un tuffo nella libertà.

Nel ruolo di Anna, in Taxi Monamour troviamo Rosa Palasciano che, dopo il successo e la candidatura ai David di Donatello per Giulia, torna ad essere diretta da De Caro e a firmare con lui la sceneggiatura. Ad interpretare Cristi è invece Yeva Sai, attrice ucraina che sarà tra le protagoniste della quarta stagione di Mare fuori.

Girare questo film mi dà la possibilità di continuare ad esplorare un linguaggio cinematografico allo stesso tempo rigoroso e molto libero”, dichiara De Caro. “È la storia di un incontro casuale ed intenso e il mio tentativo – prosegue il regista – è quello di essere un testimone silenzioso e discreto che, osservando la vita di queste due donne, possa cogliere qualcosa di intimo e molto vero, in maniera leggera, cruda e priva di giudizio, anche se con uno sguardo estremamente personale“.

La sfida di Taxi Monamour – aggiungono i produttori – è quella di accompagnare un autore come Ciro De Caro in un contesto produttivo diverso senza condizionarne lo stile e il linguaggio ma valorizzandone la capacità di lavorare con attori e costruire con loro delle storie. Un salto di qualità che il suo talento crediamo meriti e che abbiamo deciso con entusiasmo di supportare. Rosa Palasciano e Yeva Sai sono il cuore del film, e siamo convinti che le loro prove di attrici emozioneranno profondamente gli spettatori e riveleranno al pubblico due grandi interpreti”.

Le riprese si stanno svolgendo a Roma e avranno una durata complessiva di cinque settimane. Taxi Monamour verrà distribuito in Italia da Adler Entertainment.

Ari Aster ha ispirato Martin Scorsese per Killers of the Flower Moon

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Già in altre sedi, Martin Scorsese aveva dichiarato di avere grande stima per il cinema di Ari Aster (Midsommar) e adesso il regista newyorkese conferma che si è ispirato a lui per il suo ultimo film.

Uno dei punti di maggiore discussione legato a Killers of the Flower Moon è senza dubbio l’estrema durata del film: quasi tre ore e mezza, superando di gran lunga Oppenheimer, ad esempio, che già aveva subito lagne per la sua lunghezza. Scorsese ha recentemente dichiarato all’Hindustan Times che non vuole sentire alcuna lamentela su questo aspetto.

“La gente dice che tre ore sono troppe, ma puoi sederti davanti alla TV e guardare una serie per cinque ore”, ha detto Scorsese. “Inoltre, ci sono molte persone che vanno a teatro a guardare piece di 3,5 ore.  Ci sono attori veri sul palco, non ci si può alzare e andare in giro. Per cui date un po’ di rispetto anche al cinema.”

Parlando con The Irish Times, Scorsese ha detto di essersi ispirato ai film di Ari Aster come Midsommar e Beau ha paura per far respirare il ritmo di Killers of the Flower Moon.

“Mi piace molto lo stile e il ritmo dei buoni film horror come ‘Midsommar’ o ‘Beau Is Afraid’ di Ari Aster”, ha detto Scorsese. “Il ritmo di quei film risale ai film di serie B di Val Lewton, ‘Cat People’ di Jacques Tourneur o ‘I Walked With a Zombie’. Vanno solo un po’ più lentamente. Un po’ più tranquillamente”.

“Ero molto preoccupato di inserire scene che non fossero narrative nella storia, scene che avevano a che fare con la cultura Osage – lasciando nel film quelle scene consuetudinarie, come l’assegnazione del nome ai bambini, la cerimonia funebre e i matrimoni, si può iniziare a capire un po’ di più sulle persone”, ha aggiunto. “Ero fiducioso che molte persone si sarebbero lasciate immergere nel mondo del film. Bisogna correre questi rischi. A questa età, cos’altro posso fare?”

Killers of the Flower Moon, il film

Oltre a dirigere, Martin Scorsese ha scritto la sceneggiatura con Eric Roth, co-sceneggiatore di Dune e A Star is BornLeonardo DiCaprio interpreta Ernest Burkhart, il nipote di un potente allevatore locale interpretato da Robert De Niro, mentre Lily Gladstone interpreta la moglie Osage Mollie e Jesse Plemons è Tom White, l’agente dell’FBI incaricato di indagare sugli omicidi. Il cast include anche Brendan Fraser e John Lithgow.

Killers of the Flower Moon riunisce ancora una volta Martin Scorsese con i collaboratori di lunga data Leonardo DiCaprio e Robert De Niro. Insieme a loro ci sono l’attore premio Oscar Brendan Fraser, Jesse Plemons, Lily Gladstone, Tantoo Cardinal, Jason Isbell, Sturgill Simpson, Louis Cancelmi, William Belleau, Tatanka Means, Michael Abbott Jr., Pat Healy, Scott Shepherd e molti altri. La pellicola è diretto e prodotto da Martin Scorsese. Il film è una produzione di Apple Studios, Imperative Entertainment e Appian Way Productions, con Dan Friedkin e Bradley Thomas come produttori.

L’ultima settimana di settembre: al via le riprese della nuova commedia con Diego Abatantuono

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Al via da ieri in Salento le riprese del film L’ultima settimana di settembre diretto da Gianni De Blasi, con protagonisti Diego Abatantuono e il giovane Biagio Venditti. Il lungometraggio, scritto da Pippo Mezzapesa, Antonella W. Gaeta, e Gianni De Blasi, racconta la storia di Pietro Rinaldi (Diego Abatantuono), un anziano scrittore in declino, vedovo e stanco della vita, che progetta di suicidarsi nel giorno del suo compleanno.

Ma a sconvolgere i suoi piani arriva la morte tragica e improvvisa della figlia (Roberta Mattei) e del genero: adesso Pietro dovrà occuparsi del nipote adolescente Mattia (Biagio Venditti), ormai orfano. Nonno e nipote, che si sono sempre ignorati, si ritrovano così a vivere una dolorosa quanto indesiderata convivenza. Un viaggio che i due faranno insieme si rivelerà di fondamentale importanza per nonno e nipote, con clamorosi colpi di scena e avvenimenti che cambieranno per sempre i destini dei due protagonisti.

Il lungometraggio L’ultima settimana di settembre è prodotto da Attilio De Razza e Nicola Picone per Tramp Limited con la collaborazione della societàPasso Uno e con il supporto logistico di Apulia Film Commission e Regione Puglia. Il film sarà distribuito da Medusa Filmnel 2024.

The Marvels: un ultimo spot dedicato al film in vista dell’uscita

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Ecco un nuovo spot tv per The Marvels, il prossimo film MCU in arrivo l’8 novembre e che vede protagoniste tre eroine che promettono scintille: Captain Marvel di Brie Larson, Ms. Marvel di Iman Vellani e Monica Rambeau di Teyonah Parris. Ecco lo spot diffuso in occasione della Gara 3 delle finali WNBA.

Tutto ciò che sappiamo su The Marvels

The Marvels, il sequel del cinecomic Captain Marvel con protagonista il premio Oscar Brie Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell, sceneggiatrice dell’acclamata serie WandaVision. Sfortunatamente, Anna Boden e Ryan Fleck, registi del primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: il sequel, infatti, sarà diretto da Nia DaCosta, regista di Candyman

Nel cast ci saranno anche Iman Vellani (Ms. Marvel, che vedremo anche nell’omonima serie tv in arrivo su Disney+) e Teyonah Parris (Monica Rambeau, già apparsa in WandaVision). L’attrice Zawe Ashton, invece, interpreterà il villain principale, del quale però non è ancora stata rivelata l’identità. Il film, salvo modifiche, arriverà in sala il 8 novembre 2023.

DAMPYR in prima tv su SKY e NOW

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DAMPYR in prima tv su SKY e NOW

Arriva in prima tv su Sky DAMPYR (recensione), il film tratto dall’omonimo fumetto di culto pubblicato da Sergio Bonelli Editore, da sabato 21 ottobre alle 21.15 su Sky Cinema Uno (e alle 21.45 anche su Sky Cinema Halloween), in streaming su NOW e disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K.

Prodotto in Italia ma girato interamente in lingua inglese, DAMPYR è diretto da Riccardo Chemello e vede nel cast Wade Briggs, Frida Gustavsson, Stuart Martin, Sebastian Croft, David Morrissey e Luke Roberts. Il film è una coproduzione Eagle Pictures, Sergio Bonelli Editore, con il suo braccio produttivo Bonelli Entertainment, e Brandon Box ed è basato sui primi 2 albi degli oltre 300 di cui è finora composta la serie a fumetti creata nel 2000 da Mauro Boselli e Maurizio Colombo. La sceneggiatura è di Mauro Boselli, Giovanni Masi, Alberto Ostini e Mauro Uzzeo. 

La trama di DAMPYR

Balcani. Primi anni ’90. Harlan è un giovane uomo, perseguitato continuamente da terribili incubi, che sbarca il lunario fingendosi un Dampyr (nella mitologia slava, una creatura metà uomo e metà vampiro). Insieme a Yuri, suo “agente” e fidato amico, Harlan inganna la povera gente dei villaggi della regione, fingendo di liberarli da terribili maledizioni, e facendo leva su superstizioni antiche e mai sopite. Quando un gruppo di soldati, che si batte contro inquietanti creature assetate di sangue, chiede il suo aiuto, Harlan scoprirà con stupore di essere davvero un Dampyr. Chiamato ad affrontare un terribile “Maestro della Notte”, Harlan dovrà imparare a gestire inaspettati poteri (il suo sangue infatti è letale per i vampiri) e sarà costretto a fare i conti con se stesso e il suo misterioso passato. Lo accompagneranno in questo oscuro viaggio una vampira rinnegata e un soldato in cerca di vendetta.  

Il film fa parte anche della programmazione del canale SKY CINEMA HALLOWEEN (canale 303) che, per celebrare la festa più spaventosa dell’anno, si accenderà dal 21 al 31 ottobre, con oltre 70 titoli “da paura” che spaziano nei generi: avventure a tinte dark, titoli per tutta la famiglia e horror. Tra i titoli proposti anche le prime tv BUSSANO ALLA PORTA e HALLOWEEN ENDS, capitolo conclusivo di uno dei franchise horror più famosi della storia del cinema.

La Storia: trailer della nuova serie Rai dal romanzo di Elsa Morante

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Rai Fiction ha diffuso le prime immagini de La Storia di Francesca Archibugi in anteprima alla Festa del Cinema di Roma la serie tratta dal capolavoro di Elsa Morante.

Roma, quartiere San Lorenzo. Alla vigilia della Seconda guerra mondiale, Ida Ramundo, maestra elementare rimasta vedova con un figlio adolescente di nome Nino, decide di tenere nascoste le proprie origini ebraiche per paura della deportazione. Dopo l’ingresso dell’Italia in guerra, un  giorno, rientrando a casa, viene violentata da un soldato dell’esercito tedesco, un ragazzino ubriaco.

Si apre così “La Storia”, la serie tv firmata da Francesca Archibugi e tratta dall’omonimo romanzo di Elsa Morante, edito da Giulio Einaudi Editore, di cui sono ora disponibili le prime immagini. I primi due episodi della serie, interpretata da Jasmine Trinca, Elio Germano, Asia Argento, Lorenzo Zurzolo, Francesco Zenga e con Valerio Mastandrea, saranno presentati in anteprima mondiale venerdì 20 ottobre alla Festa del Cinema di Roma. “La Storia” – alla cui sceneggiatura hanno lavorato Giulia Calenda, Ilaria Macchia, Francesco Piccolo e Francesca Archibugi – è una coproduzione tra Picomedia e la società francese Thalie Images in collaborazione con Rai Fiction.

La trama di La Storia

Dopo lo sgomento, l’angoscia e la vergogna, Ida scopre di essere incinta. Mentre Nino trascorre l’estate al campeggio degli Avanguardisti, Ida partorisce in segreto un bambino prematuro, piccolo e quieto, con gli stessi occhioni azzurri del padre, quel soldato ragazzino tedesco già morto in Africa. Quando Nino torna a casa e scopre il fratellino, lo accetta di slancio e se ne innamora. Lo soprannominerà Useppe. La piccola famiglia viene stravolta dagli eventi della guerra: prima Nino, fascista convinto, decide di partire per il fronte contro il parere di Ida, lasciandola sola con Useppe; poi, nel bombardamento di San Lorenzo del luglio 1943, la loro casa viene distrutta, Ida perde tutto ed è costretta a sfollare a Pietralata. Da quel momento, ogni giorno diventerà una lotta per la propria sopravvivenza e per quella del suo bambino. Intanto, Useppe cresce aspettando il ritorno di suo fratello, al quale è legato da un amore inossidabile, mentre una vitalità a tratti disperata spinge Nino verso la lotta armata nella Resistenza, verso l’amore, verso i compagni. Nino è  pieno di desideri:vuole più soldi, più affari, più avventura. Dopo la guerra si darà al contrabbando, prima di sigarette e poi in quello delle armi. Vuole una vita migliore per sé, per Ida e per Useppe.

Gen V: Soldier Boy di The Boys nel promo del prossimo episodio!

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Gen V: Soldier Boy di The Boys nel promo del prossimo episodio!

L’episodio della scorsa settimana di Gen V si è concluso con un teaser per la puntata di questo venerdì, dal titolo “Jumanji”, e conteneva un rapido sguardo a Jensen Ackles nei panni di Solider Boy.

Ora, Prime Video ha confermato che il misantropo super soldato tornerà effettivamente in azione nel sesto episodio dello spin-off di The Boys con un nuovo promo.

Nel finale della stagione 3 di The Boys, Soldier Boy viene finalmente sconfitto dagli sforzi combinati di più personaggi dopo che la Queel Maeve lo ha scaraventato attraverso una finestra prima che potesse diventare una supernova. Soldier Boy è sopravvissuto allo scontro, ma è stato rimesso sotto ghiaccio dalla Vought.

Sappiamo che Gen V si svolge poco dopo questi eventi (vediamo gli studenti visitare le rovine della Vought Tower nella premiere della serie), ma ciò non significa necessariamente che Soldier Boy sia stato già scongelato.

Sono accaduti degli strani avvenimenti alla Godolkin University, con gli studenti che hanno avuto vuoti di memoria (grazie, Kate) e allucinazioni, quindi diremmo che è molto probabile che Soldier Boy appaia in un flashback o come parte di una di questi Super -apparizioni indotte.

Tutto quello che c’è da sapere su Gen V

Ambientato nel mondo diabolico di The Boys, Gen V espande l’universo della Godolkin University, il prestigioso college per soli supereroi dove gli studenti si esercitano per diventare una nuova generazione di eroi, preferibilmente con sponsorizzazioni lucrative. Non tutti, però, scelgono la strada della corruzione. Oltre al classico caos universitario, oltre alla ricerca della propria identità e alle feste, questi ragazzi si troveranno ad affrontare situazioni letteralmente esplosive. Mentre si contendono popolarità e buoni voti, è chiaro che la posta in gioco è molto più alta quando sono coinvolti dei super poteri. Quando il gruppo di giovani dai poteri soprannaturali scopre che qualcosa di più grande e sinistro sta succedendo a scuola, saranno messi alla prova: sceglieranno di diventare gli eroi o i cattivi delle loro storie?

Il cast della serie include Jaz Sinclair, Chance Perdomo, Lizze Broadway, Shelley Conn, Maddie Phillips, London Thor, Derek Luh, Asa Germann, Patrick Schwarzenegger, Sean Patrick Thomas e Marco Pigossi. In Gen V vedremo anche Clancy Brown e Jason Ritter nel ruolo di guest star, oltre alla partecipazione straordinaria di Jessie T. Usher, Colby Minifie, Claudia Doumit e P.J. Byrne negli stessi ruoli che interpretano in The Boys.

Michele Fazekas e Tara Butters sono showrunner ed executive producer della serie. Eric Kripke, Seth Rogen, Evan Goldberg, James Weaver, Neal H. Moritz, Ori Marmur, Pavun Shetty, Ken Levin, Jason Netter, Garth Ennis, Darick Robertson, Craig Rosenberg, Nelson Cragg, Zak Schwartz, Erica Rosbe e Michaela Starr sono executive producer anche dello spinoff della serie. Nel ruolo di co-executive producer troviamo Brant Englestein, Sarah Carbiener, Lisa Kussner, Gabriel Garcia, Aisha Porter-Christie, Judalina Neira e Loreli Alanís. La serie è prodotta da Sony Pictures Television e Amazon Studios, in collaborazione con Kripke Enterprises, Point Grey Pictures e Original Film.

Sam Neill malato di cancro, la cura smetterà di fare effetto: “Non ho paura di morire”

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Sam Neill ha rivelato a marzo che era in cura per un cancro del sangue al terzo stadio. In una nuova intervista con Australia Story, l’attore ha rivelato di essere in remissione da 12 mesi grazie all’aiuto di un raro farmaco antitumorale che richiede infusioni ogni due settimane. L’unico problema è che questo farmaco antitumorale smetterà di funzionare, stando a quello che i medici hanno riferito a Neill. “So di averlo capito, ma non mi interessa davvero”, ha detto Neill alla rivista riguardo al suo cancro al sangue. “È fuori dal mio controllo. Se non puoi controllarlo, non ti ci scontri.”

Inizialmente Neill è stato sottoposto a chemioterapia per tre mesi, ma il trattamento non ha avuto successo. È stato allora che il medico di Neill propose di trattare il suo cancro con un raro farmaco antitumorale. Neill ha detto che la reazione del suo corpo alle infusioni bisettimanali è stata “molto deprimente… ma mi tiene in vita”. Per quanto riguarda la notizia del medico secondo cui questo trattamento non funzionerà per sempre, Neill ha aggiunto: “Sono preparato”. L’attore ha detto che “non ha neanche lontanamente paura” di morire, ma il pensiero di ritirarsi dalla recitazione “mi riempie di orrore“.

La dottoressa Orly Lavee, l’ematologo dell’attore, ha dichiarato a Australia Story che “potremmo dover pensare a un’opzione di terza linea” una volta che l’attuale trattamento di Neill smetterà di funzionare. “È una situazione difficile con cui avere a che fare, giorno dopo giorno, ma siamo consapevoli che succederà qualcosa.”

Neill ha rivelato per la prima volta la sua malattia in un’intervista con il Guardian, a marzo. L’attore ha raccontato di essersi accorto che aveva le ghiandole gonfie durante la promozione di Jurassic World – Il dominio nel 2022 e presto gli è stato diagnosticato un linfoma angioimmunoblastico a cellule T.

“Non ho paura di morire, ma mi darebbe fastidio”, ha detto Neill nell’intervista. “Perché mi piacerebbe davvero un altro decennio o due, sai? Abbiamo costruito tutte queste belle terrazze, abbiamo questi ulivi e cipressi. Voglio essere qui per vedere tutto maturare. E ho i miei adorabili nipotini. Voglio vederli diventare grandi. Per quanto riguarda il morire in sé? Non me ne potrebbe importare di meno.”

Neill ha ripreso il ruolo di Alan Grant in Jurassic World – Il dominio, che lo scorso anno ha incassato oltre 1 miliardo di dollari al botteghino mondiale. L’attore è stato affiancato dai co-protagonisti originali di Jurassic Park, Jeff Goldblum e Laura Dern.

DCEU: come le scene post-credits hanno preannunciato il reboot di James Gunn

Il reboot del DCU è stato segretamente preannunciato da sette scene post-credits dell’universo sprecate e lasciate in sospeso nel corso degli anni. Il DCEU, che aveva l’obiettivo di consolidarsi come universo cinematografico in costante espansione e di impostare almeno una trama futura in ogni singolo capitolo, ha tuttavia mostrato vari problemi creativi e logistici, che hanno impedito al DCEU di raggiungere il suo pieno potenziale. I continui cambi di programma hanno infine fatto sì che il franchise abbandonasse molti set-up e camei, che ora il reboot del DCU si lascerà per sempre alle spalle.

Un paio di sequel sono riusciti comunque a tenere fede ad alcune scene post-credits del DCEU. La scena post-credits di Aquaman, ad esempio, ha anticipato il ritorno di Black Manta in Aquaman e il Regno Perduto, mentre la scena post-credits di Suicide Squad ha preparato il ritorno di Christopher Smith nella sua serie spinoff, Peacemaker. Il resto delle scene post-credits del DCEU sono state o filmati extra comici o set-up abbandonati per film e serie tv che non sono mai diventati realtà, il che, col senno di poi, ha fatto presagire la fine del DCEU anni prima che il reboot del DCU di James Gunn e Peter Safran fosse annunciato ufficialmente.

Le scene post-credits “sprecate” hanno sabotato per anni l’impostazione futura del DCEU

Superman Henry Cavill
Fonte: Henry Cavill instagram

Almeno sette scene post-credits del DCEU sono andate sprecate, anticipando eventi o personaggi che non abbiamo più visto. In primo luogo, la scena mid-credits di Suicide Squad, con il Bruce Wayne di Ben Affleck e l’Amanda Waller di Viola Davis, ha fatto presagire l’eventuale scontro di Batman con la Task Force X originale. Tuttavia, Suicide Squad di James Gunn ha fatto un soft-reboot del suo predecessore del 2016 prima che si potesse prendere in considerazione un crossover con Batman. L’anno successivo, la scena post-credits di Justice League ha annunciato la creazione di una Injustice League con l’apparizione del Deathstroke di Joe Manganiello e del Lex Luthor di Jesse Eisenberg, ma l’accoglienza controversa ricevuta dal film ha eliminato tutti i piani per un sequel. Allo stesso modo, Wonder Woman 1984 aveva fatto presagire una storyline futura con l’Asteria di Lynda Carter, ma l’accoglienza negativa del film ha reso improbabile un sequel.

L’attesissimo ritorno di Henry Cavill nei panni di Superman è avvenuto nella scena post-credits di Black Adam e l’attore si è persino spinto a promuovere sui social media le future apparizioni di Superman nel DCEU. Sfortunatamente, anche Black Adam non ha avuto successo e il franchise ha fatto dei cambiamenti drastici, abbandonando tutti i piani per Superman e il suo crossover con il Black Adam di Dwayne Johnson. Questo è avvenuto pochi anni dopo il cameo di Superman senza testa in Shazam e la corsa di Superman con Flash in Justice League, che promettevano entrambi futuri team-up di Superman che non sono mai arrivati. La Justice League di Zack Snyder ha corretto la maggior parte dei difetti di Justice League, ma ha anche presentato una scena post-credits andata sprecata, con Martian Manhunter e Bruce Wayne.

Per quanto deludenti siano state queste scene post-credits sprecate del DCEU, non sono paragonabili a quelle di Shazam. Shazam! e Shazam: Furia degli Dei hanno battuto questo infausto record dei cinecomics, con ben due scene post-credits consecutive che non hanno dato frutti. In primo luogo, la scena post-credits di Shazam! ha annunciato il team-up di Mister Mind con Thaddeus Sivana. Quattro anni dopo, la scena post-credits di Shazam: Furia degli Dei ha rivisitato i due cattivi e ha ribadito l’idea che un team-up sarebbe arrivato. Tuttavia, è probabile che il reboot del DCU impedisca a questo progetto di concretizzarsi. E se Shazam non si unirà alla Justice Society nel DCU, anche la seconda scena post-credits di Shazam: Fury of the Gods non sarà servita a nulla.

Perché gli errori post-credits del DCEU possono migliorare l’Universo DC

Superman LegacyI set-up sprecati del DCEU nelle scene post-credits abbandonate possono sì essere considerati una delusione, ma potrebbero anche servire come lezioni preziose per il DCU. Il DCEU si è affrettato a promettere molteplici e ambiziose trame per i titoli futuri prima che il suo universo cinematografico fosse completamente stabilito. Poiché il successo del franchise non era garantito, i cambiamenti di direzione lasciavano facilmente in sospeso quelle promesse. Il DCU può evitare questo problema stabilendo contemporaneamente piani solidi per ogni singolo capitolo e per la trama generale del franchise. Con il futuro prossimo del DCU già delineato, le scene post-credits possono anticipare le prossime trame che verranno garantite prima o poi.

L’approccio episodico del DCU è fondamentale. Mentre è improbabile che titoli come Creature Commandos e Swamp Thing facciano da sfondo a film come Superman: Legacy e The Brave and the Bold, le rispettive scene post-credits potrebbero essere collegate a futuri sequel o titoli correlati che usciranno più avanti nello stesso capitolo o in quello successivo. Le scene post-credits interamente ideate dai singoli registi potrebbero appartenere al passato, dato che James Gunn e Peter Safran ora supervisioneranno la continuity a breve e lungo termine del DCU. In breve, una struttura chiara è la differenza fondamentale tra le promesse abbandonate del DCEU e l’approccio rivisitato del DCU all’universo cinematografico dei supereroi.

Lily Gladstone: 10 cose che non sai sull’attrice

Lily Gladstone: 10 cose che non sai sull’attrice

Lily Gladstone è attiva tra cinema e televisione già da un decennio, ma è sempre rimasta lontana da quei progetti di portata tale da permetterle di ottenere grande popolarità. Proprio quando stava per decidere di abbandonare la recitazione, è però arrivata la chiamata di Martin Scorsese, che donandole un ruolo da protagonista nel suo nuovo film l’ha ora resa una delle interpreti più popolari e apprezzate del momento. Gladstone ha infatti dimostrato grandi capacità attoriali, tenendo testa a leggende di quest’arte. Da qui, si apre dinanzi a lei un futuro particolarmente promettente.

Ecco 10 cose che non sai su Lily Gladstone.

Lily Gladstone: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in noti film. Il primo film per il cinema a cui l’attrice ha preso parte è Jimmy P. (2012), con protagonista Benicio del Toro. Successivamente recita in Winter in the Blood (2013), Subterranea (2015), Certain Women (2016), con Michelle Williams, Buster’s Mal Heart (2016), con Rami Malek, e Walking Out (2017). Nel 2019 ottiene un ruolo in First Cow (2019), mentre negli anni successivi recita in film come Freeland (2020), Two Eyes (2020), The Unknown Country (2022), Quantum Cowboys (2022), The Last Manhunt (2023) e Fancy Dance (2023). Nello stesso 2023 si consacra grazie al film Killers of the Flower Moon, diretto da Martin Scorsese e con protagonisti anche Leonardo DiCaprio e Robert De Niro.

2. Ha preso parte anche in alcune serie TV. Oltre che per il cinema, l’attrice ha avuto modo di recitare anche in alcune serie TV. Tra queste vi sono Room 104 (2017-2020), dove compare in due episodi come operatrice del 911, Billions (2019-2023), serie interpretata da Paul Giamatti, dove Gladstone ha interpretato Roxane in 6 episodi, e Reservoir Dogs (2022-2023), dove ha recitato in due episodi nel ruolo di Hokti. Prossimamente la si vedrà nella miniserie Under the Bridge.

3. Ha partecipato alla scrittura di un film. Oltre ad aver lavorato come attrice, Gladstone ha partecipato anche alla scrittura di un film. Si tratta di The Unknown Country, incentrato su una giovane donna in lutto che riceve un inaspettato invito a intraprendere un viaggio solitario attraverso il Midwest americano verso il confine tra Texas e Messico. Ad interpretare Tana, la protagonista, vi è proprio la Gladstone, che ha dunque potuto scrivere il personaggio ritagliandoselo addosso e facendo sì che risultasse adatto al suo modo di recitare.

Leonardo DiCaprio Lily Gladstone Killers of the Flower Moon
Leonardo DiCaprio e Lily Gladstone in una scena di Killers Of The Flower Moon

Lily Gladstone in Killers of the Flower Moon

4. È stata scelta dopo un incontro su Zoom. Un giorno Lily Gladstone stava registrandosi a un corso di analisi dei dati quando una notifica di Gmail la avvisò di una richiesta per un incontro Zoom con Martin Scorsese. Poiché ciò avveniva durante il culmine della pandemia COVID-19, Gladstone stava valutando la possibilità di cambiare carriera a causa di un periodo di carenza di opportunità come attrice. In seguito alla videochiamata, tuttavia, Leonardo DiCaprio disse che “non c’è stato bisogno di alcuna lettura. Marty sapeva istintivamente che Lily era quella giusta. C’era una sincerità nei suoi occhi che poteva vedeva anche attraverso lo schermo di un computer“.

5. Il film è stato riscritto per renderla protagonista. Dopo una prima fase di riprese, Scorsese capì di non star raccontando la storia dal punto di vista giusto e decise di riscrivere buona parte del film per far sì che il personaggio interpretato da Gladstone, la nativa Mollie Burkhart, fosse molto più centrale e ad essere raccontato fosse il suo punto di vista e quello della sua gente. L’attrice si è detta entusiasta di questo cambiamento, perché permetteva di dare voce agli effettivi protagonisti e vittime di questa storia.

Lily Gladstone e Leonardo DiCaprio

6. Ha stregato l’attore. Dopo aver recitato con Gladstone in Killers of the Flower Moon, l’attore Leonardo DiCaprio si è detto totalmente stregato dalla bravura dell’attrice. “Lily è assolutamente sorprendente in questo film” ha dichiarato durante un’intervista con Vogue, “porta su di sé l’intero film e la sua storia”. A sua volta, l’attrice si è detta grande fan del collega sin da quando lo ha visto recitare in Voglia di ricominciare. Nel film, DiCaprio e Gladstone interpretano i veri coniugi Ernest e Mollie Burkhart, una coppia interrazziale vissuta nella riserva di Osage nell’Oklahoma degli anni ’20, in un momento di tumultuosi cambiamenti.

Lily Gladstone Fancy Dance
Lily Gladstone in una scena di Fancy Dance

Lily Gladstone in Fancy Dance

7. Ha girato il film durante le pause di un altro progetto. Nel film drammatico Fancy Dance Gladstone interpreta Jax, chiamata ad occuparsi di sua nipote Roki dopo che la madre nonché sua sorella scompare misteriosamente. Il film fa parte del progetto che ha l’obiettivo di far emergere film scritti o diretti da nativi americani e l’attrice vi ha preso parte con grande orgoglio. Per girare le sue scene, ha dovuto però far sì che queste coincidessero con le pause dal set di Killers of the Flower Moon, su cui era impegnata nello stesso periodo.

Lily Gladstone è su Instagram

8. È presente sul social network. L’attrice è presente sul social network Instagram, con un proprio profilo verificato seguito da 47 mila persone e dove attualmente si possono ritrovare circa 400 post. Questi sono principalmente immagini relative a suoi lavori da attrice, inerenti il dietro le quinte dei suoi progetti o promozionali nei loro confronti. Ma non mancano anche curiosità, momenti di svago, eventi a cui ha preso parte e immagini relative al suo attivismo nei confronti dei diritti dei più deboli e delle minoranze. Seguendola, si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue novità.

Lily Gladstone ha un partner?

9. È molto riservata. Solo da poco divenuta una celebrità con gli occhi di tutta l’industria cinematografica e non solo puntati su di lei, Gladstone ha già dimostrato di non volersi esporre troppo e di mantenere un certo riserbo sulla propria vita privata. Pertanto, non è noto se l’attrice abbia o meno un partner attualmente.

Lily Gladstone: età, altezza e origini dell’attrice

10. Lily Gladstone è nata il 2 agosto 1986 a Kalispell, Montana, Stati Uniti. L’attrice è alta circa 1,70 metri. Nativa americana, Gladstone discende dalle tribù dei Nasi Forati e dei Piedi Neri.

Fonti: IMDb, Instagram, Vogue

Stardust: Matthew Vaughn ha in mente un’idea per un sequel

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Stardust: Matthew Vaughn ha in mente un’idea per un sequel

Sedici anni dopo l’uscita di StardustMatthew Vaughn sta ancora riflettendo sull’idea che aveva ideato per lo sviluppo di un potenziale sequel del film. Sebbene i risultati al botteghino dell’adattamento originale abbiano convinto lo studio che lavorare su un secondo film sarebbe stata una cattiva idea, il regista era entusiasta di esplorare altre avventure ambientate in un’epoca diversa da quella vista sul grande schermo. Durante un’intervista con Maggie Lovitt di Collider all’edizione del New York Comic-Con di quest’anno, il regista ha parlato delle idee che aveva già messo in atto per la creazione di un sequel di Stardust.

Era un tale concetto che avevo realizzato. In conclusione, hai detto che sei un grande fan, è la morte di Tristan e Yvaine, e lui butta via la collana, la collana arriva nella Londra degli anni ’60. Quindi ci sono questi personaggi pazzi che corrono per la Londra degli anni ’60 ma si adattano perché era un periodo pazzesco.

Matthew Vaughn ha anche rivelato che lui e la Paramount Pictures avevano opinioni opposte su come il film avrebbe dovuto essere venduto. Secondo il regista, lo studio voleva qualcosa di simile al franchise del Signore degli Anelli: “Ascolta, Stardust , ancora una volta è stato un momento dolce-amaro per me, perché quando la Paramount lo pubblicò continuarono a cercare di farlo sembrare come Il Signore degli Anelli e Direi “questo non è il Signore degli Anelli” e poi “che cos’è?” e io ho detto di aver fato “La storia fantastica” e loro dicevano “La storia fantastica si è schiantata“. E io ho pensato “sì, è fallito perché è stato commercializzato male e poi è diventato uno dei DVD più grandi di tutti i tempi, quindi facciamolo e abbracciamolo“.

Fortunatamente per Vaughn, Stardust incassò 137 milioni di dollari al botteghino mondiale e, anche se non fu un successo finanziario per lo studio, il progetto divenne il film con il maggior incasso della carriera del regista fino a quel momento: “Non mi hanno ascoltati. Quindi poi in Inghilterra, sono andati a fare quello che vuoi, e l’abbiamo chiamata la favola che non si comporta bene. Ed è stato il mio film di maggior incasso in quel momento. Quindi l’economia che devo capire, ci sono ora nuove persone alla Paramount, ma la storia era divertente.”

Perché non è stato realizzato un sequel di Stardust

L’adattamento cinematografico di Stardust è stato rilasciato in un periodo in cui i blockbuster fantasy non avevano abbastanza successo da garantire la produzione di un sequel. Titoli come Eragon presentavano effetti visivi elaborati e budget elevati, solo per ricevere un’accoglienza deludente al botteghino al momento della presentazione. E mentre precedenti rapporti avevano già affermato che Vaughn aveva pensato a modi per espandere la mitologia di Stardust, aveva anche detto che non voleva trasformare il film in un franchise solo per il gusto di farlo. Anche se Neil Gaiman è un nome familiare nel presente, un nuovo progetto basato su Stardust non è attualmente in lavorazione.

Deadpool 3: Taylor Swift sarà Dazzler? Il commento del regista

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Deadpool 3: Taylor Swift sarà Dazzler? Il commento del regista

Night Swim: trailer italiano del thriller soprannaturale di Blumhouse

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La Universal Pictures Italia ha diffuso il trailer del nuovo thriller soprannatura Night Swim, il nuovo film dai produttori di M3GAN Atomic Monster e Blumhouse, i produttori di M3GAN.

Tratto dall’acclamato cortometraggio del 2014 di Rod Blackhurst e Bryce McGuire, il film Night Swim vede come protagonista Wyatt Russell (The Falcon and the Winter Soldier) nei panni di Ray Waller, un ex giocatore di baseball della Major League costretto al ritiro anticipato a causa di una malattia degenerativa, che si trasferisce in una nuova casa insieme alla premurosa moglie Eve (la candidata all’Oscar Kerry Condon, Gli spiriti dell’isola), alla figlia adolescente Izzy (Amélie Hoeferle, dal nuovo film dell’autunno Hunger Games: La ballata dell’usignolo e del serpente) e al figlio Elliot (Gavin Warren, Fear the Walking Dead).

Sperando segretamente, contro ogni previsione, di tornare a giocare a livello professionistico, Ray convince Eve che la splendente piscina nel giardino sul retro della nuova casa sarà un vero spasso per i bambini e una buona terapia fisica per lui. Ma un oscuro segreto nel passato della casa scatenerà una forza maligna che trascinerà la famiglia negli abissi di un terrore profondissimo.

Night Swim è scritto e diretto da Bryce McGuire (autore del prossimo film in uscita Baghead) ed è prodotto da James Wan, regista di Saw, Insidious e The Conjuring, e da Jason Blum, produttore di Halloween, The Black Phone e L’uomo invisibile. Il film vede come produttori esecutivi Michael Clear e Judson Scott della Wan’s Atomic Monster e Ryan Turek della Blum’s Blumhouse.

Gargoyles: il live action è in produzione per Disney+ con James Wan alla produzione

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Dopo molti anni di voci in merito al progetto in sviluppo, sembra che l’adattamento in live-action dedicato a Gargoyles potrebbe finalmente trovare la sua strada per entrare fattivamente in produzione, grazie a Disney+ e James Wan.

Variety ha confermato che il servizio di streaming sta lavorando con lo sceneggiatore Gary Dauberman e la Atomic Monster di James Wan per sviluppare una versione live-action dell’amata serie animata. Dauberman dovrebbe essere lo sceneggiatore e produttore esecutivo con James Wan che ricoprirebbe anche il ruolo di produttore esecutivo, con alle spalle Disney Branded Television.

L’attuale logline del progetto recita: “Basato sulla serie animata Disney classica, Golia è l’ultimo di un’eroica razza di guerrieri gargoyle che un tempo vivevano tra gli umani. Libero da una maledizione secolare che lo aveva trasformato in pietra, Golia lotta per risolvere il mistero del suo passato mentre veglia sulla moderna New York insieme alla detective della polizia Elisa Maza.”

Gargoyles è stato creato da Greg Weisman e prodotto dalla Walt Disney Television Animation. Nonostante fosse una serie Disney, la serie era nota per i toni più oscuri. Nella serie, una specie notturna conosciuta con il nome di gargoyle, durante il giorno è di pietra, ma si anima di notte. Quando un clan di gargoyle che viveva in Scozia alla fine del X secolo viene tradito e maledetto da un incantesimo, non riesce a liberarsi dal suo sonno di pietra se non mille anni dopo, nella moderna New York, grazie all’intervento di un ricco industriale di nome David Xanatos. Decidono così di eleggere New York a loro nuova casa e giurano di proteggerla.

Knives Out 3: Rian Johnson confessa un aggiornamento promettente

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Knives Out 3: Rian Johnson confessa un aggiornamento promettente

Siamo più che pronti a tuffarci nel prossimo mistero esagerato che il detective Benoit Blanc (Daniel Craig) risolverà, e il regista e sceneggiatore Rian Johnson (Star Wars: Gli ultimi Jedi) ha fornito finalmente un aggiornamento sul terzo capitolo davvero promettente! In un’intervista con il sito The Wrap, il regista ha parlato del ritmo con cui sta lavorando su Knives Out 3 e ha ammesso che deve darsi una mossa.

Proprio come in Knives Out Glass Onion, Johnson troverà un intricato mistero da risolvere per il suo personaggio principale e coinvolgerà sicuramente una colorata lista di personaggi che si tradurrà in un cast costellato di stelle. È ancora presto per conoscere i dettagli del trequel, ma una scommessa sicura sarebbe quella di presumere che Johnson metterà ancora una volta Blanc in uno scenario completamente diverso. E a quanto pare la location e l’ambientazione è già stata decisa:

“Sta arrivando. Ovviamente non ho potuto lavorare durante lo sciopero, e ora che è finito mi sto tuffando a tutta forza, e così sta arrivando. Ho la premessa, ho l’ambientazione, ho il film nella mia testa. È solo questione di scrivere quella dannata cosa.

Knives Out 3 è in lavorazione da anni

I due sequel di Knives Out sono stati ordinati subito da Netflix dopo che il primo capitolo è diventato un successo a sorpresa nelle sale di tutto il mondo. Uno dei motivi è che Johnson ha giocato con la struttura del giallo rivelando come la vittima ha raggiunto la fine proprio all’inizio del film. Quindi, il regista ha poi chiesto al suo detective di indagare sull’omicidio estremamente esagerato di un miliardario all’interno di un’isola privata – il che fa sorgere la domanda: come potrà mai superare se stesso?

Inoltre, non sappiamo chi sarà il protagonista di Knives Out 3, ad eccezione del protagonista Daniel Craig. Si prevede che Johnson effettuerà una revisione completa del cast, come è comune con le serie di gialli. Non ci sarebbe però da stupirsi se Janelle Monáe (Il diritto di contare) o Ana de Armas (Ballerina) tornassero, visto che le due attrici hanno interpretato personaggi che si sono avvicinati a Benoit Blanc negli episodi precedenti.

Dal momento che Johnson ammette che sta ancora cercando di capire cosa sarà la sceneggiatura, potrebbe passare un po’ di tempo prima di avere ulteriori notizie ed è sicuro dire che nessun membro del cast sarà annunciato fino alla fine dello sciopero del SAG- AFTRA. Ma il fatto che il regista si stia “immergendo con tutta la sua forza” suggerisce che Netflix potrebbe puntare a un’uscita nel 2024. Quindi per ora possiamo solo aspettare e rivedere i due film precedenti.

10 grandi film horror in cui nessuno muore

10 grandi film horror in cui nessuno muore

Il conto alla rovescia per Halloween è iniziato, e questo significa che è tempo di abbuffarsi di quanti più film horror possibile. Per l’occasione però in questa top 10 non troverete massacri, fiumi di sangue o morti agghiaccianti ma pellicole con sequenze terrificanti ben pensate e basate sulle paure umane e tanta suspense da cardiopalma.

Quindi, tirate fuori i popcorn e i tanti  gustosi e appetitosi dolcetti fatti in casa, e preparatevi a vivere i dieci più grandi film spaventosi dove però nessuno alla fine muore.

Ecco i 10 film horror dove non muore nessuno

Signs

Signs castQuesta classifica si apre con Signs dove vediamo nel cast anche un giovane Joaquin Phoenix. L’attore Premio Oscar poi tornerà a lavorare con il regista M. Night Shyamalan per The Village. Il protagonista però di questa pellicola del 2002 è interpretato da Mel Gibson che recita il ruolo di Graham Hess, un pastore protestante e proprietario terriero in Pennsylvania. Lo stile di Shyamalan, sospeso fra mistero e paradosso, si colora in questo film di una spiccata tinta horror e che affronta il mistero dei cerchi del grano, che nel suo lungometraggio sono in realtà dei messaggi da decifrare mandati da una specie aliena estremamente ostile e feroce.

The Blair Witch Project

The Blair Witch ProjectCostato appena 60 mila dollari The Blair Witch Project dopo ben venti anni dall’uscita è ancora uno degli esempi più riusciti di come si può realizzare un film spaventoso ma con pochi mezzi e senza nomi famosi. La storia racconta di tre amici Heather, Mike e Josh, che raggiungono Blair, una cittadina americana nel Maryland, dove con l’attrezzatura necessaria realizzano una serie di interviste agli abitanti locali e si inoltrano nei boschi per non tornare mai più. Di loro viene ritrovato solo il girato che, una volta visionato, rivela il terribile destino in cui i tre sono andati incontro. È interessante notare che, dove la maggior parte dei film horror sfrutterebbe la morte, la parte più spaventosa di The Blair Witch Project è quando invece uno dei protagonisti riappare in uno scantinato abbandonato.

L’evocazione – The Conjuring 

i coniugi Warren in The ConjuringL’evocazione – The Conjuring è il primo capitolo della saga cinematografica horror omonima, diretto da James Wan, ha come protagonisti Vera Farmiga e Patrick Wilson, nei rispettivi ruoli di Lorraine e Ed Warren. La pellicola, ispirata a fatti realmente accaduti, è ambientata nel 1971, è forse il più spaventoso e offre una serie di eventi spaventosi che minano i cliché e le aspettative dell’horror classico ma scegliendo di non uccidere nessun personaggio di questo film pieno di possessioni e presenze demoniache.

Poltergeist – Demoniache presenze 

Potrebbe essere sorprendente sapere che il famigerato Poltergeist è classificato come PG, film per tutti, nonostante possiede alcune delle scene horror più celebri. Questa pellicola rimane quindi il perfetto “Spooky Movie” per tutta la famiglia. Diretto da Tobe Hooper e scritto da Steven Spielberg, questo lungometraggio è basato su una storia vera ed è pieno di autentiche paure accettabili per il pubblico più giovane. La trama riguarda una famiglia che vive in periferia e che la loro casa è posseduta da uno spirito maligno che rapisce poi la loro bambina.

The Others

The Others è un film di Alejandro Amenábar liberamente tratto da Il giro di vite di Henry James, romanzo che ha ispirato anche la serie The Haunting Of Bly Manor. Nicole Kidman è Grace Stewart una donna che vive sull’isola di Jersey, in Inghilterra e deve affrontare la malattia rara che ha colpito i suoi figli Anne e Nicholas, che li costringe a vivere in una perpetua oscurità e non devono mai esporsi al sole. Questa pellicola gioca tutta sull’effetto sorpresa e riesce a spaventare lo spettatore soprattutto grazie alla costruzione di un senso di attesa costante, con le inquadrature che sono piene di un senso di pericolo nascosto ma tangibile.

Babadook

Questo film della regista Jennifer Kent è stato presentato in anteprima al Sundance Film Festival 2014 ed uno spaventoso horror che ha stregato anche il maestro Stephen King. Dopo aver scoperto un libro di fiabe pop-up intitolato Mister Babadook, una madre single in lutto e suo figlio si ritrovano perseguitati da un demone malvaggio. La tensione diventa straziante man mano che il mostro uscito dalle pagine appare alla mamma e il suo bambino. Il finale è alquanto controverso dove si mostra che la creatura Babadook è  rinchiuso nel seminterrato.

Pesce d’aprile

La trama di questa commedia nera segue un gruppo di studenti universitari in vacanza durante il fine settimana del primo di aprile su un’isola, nella quale si infiltra un aggressore sconosciuto. Ben presto ognuno di loro diventa vittima di un killer sconosciuto e ucciso in modi sempre più brutali. Pesce d’aprile si distingue da tutti i titoli di questa lista per il fatto che continua a utilizzare una serie di scene d’omicidi, piuttosto che trasmettere un tono inquietante e una tensione generale. Tranne che, ovviamente, nessuna di queste morti è reale.

Annabelle 3

Annabelle-3-film-castAnnabelle 3 è il sesto film in assoluto nell’universo di The Conjuring. Mentre i precedenti due film di Annabelle presentavano scene di morte, questo prende spunto dal primissimo film The Conjuring, citato prima e si concentra invece sulla creazione di un tono spaventoso e di una tensione generale La protagonista ovviamente è la bambola posseduta rinchiusa in una teca di vetro sacra nella stanza degli artefatti dei demonologi Ed e Lorraine Warren.

Freaks

Freaks è decisamente la pellicola più vecchia di questa lista di film horror visto che risale al 1932. Il film è ambientato in un circo dove si esibiscono i cosiddetti freaks, fenomeni da baraccone affetti da gravi malformazioni fisiche. Tra gli artisti figura l’attraente trapezista Cleopatra la quale seduce un nano di nome Hans tra l’amarezza e la preoccupazione della fidanzata di quest’ultimo, Frida, a sua volta affetta da nanismo armonico. Questo lungometraggio in bianco e nero del secolo è diretto da Tod Browning noto per la trasposizione di Dracula del 1931 con Bela Lugosi nei panni del conte vampiro.

1408

1408 è basato sull’omonimo racconto del “Re del terrore” Stephen King e descrive la vicenda di un investigatore del paranormale che rimane intrappolato nella leggendaria stanza 1408 dell’Hotel Dolphin a New York. La trama diventa lentamente sempre più inquietante, sfruttando appieno l’horror psicologico per trasmettere il suo tono terrificante. Interpretato da John Cusack e Samuel L. Jackson, è stato molto apprezzato per le loro interpretazioni e per il crescente senso di paura e reclusione. Rimane quindi un perfetto esempio di come l’horror non richieda secchiate di sangue o intricate scene di morte per essere davvero terrificante.




The Wager: Martin Scorsese e Leonardo DiCaprio ancora insieme!

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The Wager: Martin Scorsese e Leonardo DiCaprio ancora insieme!

L’anno scorso è stato annunciato che Martin Scorsese e Leonardo DiCaprio avrebbero collaborato ancora una volta nello straziante dramma The Wager. Il film rappresenterà la settima volta in cui il duo lavorerà insieme, oltre ovviamente all’imminente Killers of the Flower Moon, che uscirà nelle sale questa settimana.

Ora, in una nuova intervista con The Times di Londra, Martin Scorsese ha confermato che girerà The Wager come suo prossimo progetto. Il film sembra essere diventato la massima priorità tra i progetti pianificati di Scorsese, che includono un film biografico su Jerry Garcia con Jonah Hill, un film biografico su Teddy Roosevelt con DiCaprio, un adattamento del romanzo di Marilynne Robinson “Home” e il suo film precedentemente annunciato su Gesù.

Per The Wager il regista Martin Scorsese lavorerà  nuovamente insieme a Apple Original Films, che è basato sull’ottavo romanzo di David Grann, bestseller del New York Times, The Wager: A Tale of Shipwreck, Mutiny and Murder. Apple sosterrà dunque ancora il leggendario regista di Killers of the Flower Moon.

Di cosa parlerà The Wager?

The Wager” “La scommessa” è una storia storica ambientata all’inizio degli anni Quaranta del Settecento, su un gruppo di 30 uomini che arrivano in Brasile tramite una barca improvvisata. Questi uomini sono affamati ed emaciati e sono sopravvissuti a un viaggio molto pericoloso. Affermano di essere i resti dell’equipaggio di una nave britannica chiamata Wager, alla quale fu ordinato di seguire una nave da guerra spagnola che trasportava un prezioso tesoro noto come “il premio di tutti gli oceani”. Mentre inseguiva il tesoro, la Wager si schiantò su un’isola deserta vicino alla Patagonia, lasciando l’equipaggio bloccato e in difficoltà nel trovare cibo e riparo. Riuscirono a costruire una zattera e navigarono per oltre 2.500 miglia attraverso mari in tempesta per più di tre mesi prima di essere celebrati come eroi quando raggiunsero il Brasile.

Sei mesi dopo, un’altra barca scassata, ancora più danneggiata della prima, arriva sulle coste del Cile. I tre sopravvissuti che lo accompagnano raccontano una storia diversa e più oscura su ciò che è accaduto su quell’isola. Accusano i primi 30 sopravvissuti di ribellarsi alla leadership della nave. Queste accuse portano a una disputa mortale che rivela il caos e il conflitto che si sono verificati tra l’equipaggio mentre erano bloccati sull’isola. Alla fine, l’Ammiragliato, che è come la leadership della Marina britannica, decide di indire un processo per scoprire la verità e coloro che saranno giudicati colpevoli potrebbero essere giustiziati tramite impiccagione. Killers of the Flower Moon uscirà il 19 ottobre. 

Box office: L’esorcista-il credente ancora primo

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Box office: L’esorcista-il credente ancora primo

L’esorcista- il credente mantiene per la seconda settimana di fila il primo posto nella classifica Box office. Il film, sesto capitolo della serie cinematografica ed unico sequel con l’attrice dell’originale del 73 Ellen Burstyn, incassa €195.485 nel solo week end, a fronte di un totale che supera i 2 milioni di euro dalla sua uscita il 5 ottobre.

Secondo classificato è L’ultima volta che siamo stati bambini, pellicola italiana e debutto in regia del noto attore Claudio Bisio. Il film raggiunge un incasso di €181.164 nel fine settimana, su un totale che si avvicina al mezzo milione dal suo arrivo nelle sale il 12 ottobre.

Al terzo posto troviamo Dogman, dramma diretto da Besson presentato in concorso al festival del cinema di Venezia. La pellicola incassa nel suo primo week end nei cinema italiani €176.484 e quasi mezzo milione dalla sua uscita il 12 ottobre.

Box office: il resto della classifica

Quarto e quinto classificato sono Taylor Swift-The eras tour, film concerto della tappa a Los Angeles della cantante del momento, e Assassinio a Venezia, terza pellicola della serie cinematografica basata sui racconti di Agatha Christie. Taylor Swift- the eras tour incassa €170.686 mentre Assassinio a Venezia raggiunge un guadagno di €142.631 a fronte di un totale di quasi 8 milioni di euro dalla sua prima uscita il 14 settembre.

Al sesto e settimo posto ritroviamo rispettivamente Paw Patrol: il super film, cartone animato sequel di Paw Patrol: il film del 2021, e Volevo un figlio maschio, commedia italiana con Enrico Brignano.  Paw Patrol incassa la box office del fine settimana €135.730, mentre Volevo un figlio maschio raggiunge un guadagno di €92.629. Si mantiene all’ottava posizione Io Capitano, pellicola di Matteo Garrone basata su tematiche attuali e presentata al festival del cinema di Venezia e vincitrice di un Leone d’argento. Io Capitano incassa €73.581 a fronte di un totale di più di 3 milioni dalla sua uscita il 7 settembre.

Ultimi due classificati sono Talk to me, horror diretto dai fratelli Philippou, e Nata per te, dramma italiano. Talk to me incassa €72.324, a fronte di un totale di quasi 2 milioni di euro dal suo arrivo nelle sale il 28 settembre, mentre Nata per te raggiunge un guadagno di €72.211

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