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The Glory: tra bullismo e vendetta, tutto quello che c’è da sapere sulla serie coreana di Netflix

Dopo popolari serie coreane come Hellbound, It’s Ok Not To Be Ok e la pluripremiata Squid Game, su Netflix sono da poco arrivati gli episodi conclusivi di un altro prodotto seriale che ha riscosso grande successo. Si tratta di The Glory, una serie divisa in due parti da 8 episodi l’una, incentrata sui temi del bullismo e della vendetta. Scritta da Kim Eun-sook e diretta da Ahn Gil-ho, essa si presenta dunque come un’opera cupa, di genere thriller, dotata di tutti quegli elementi capaci di attrarre numerosi spettatori e conquistarli poi con il suo affrontare questioni particolarmente delicate attraverso punti di vista insoliti.

Questo perché, come il regista coreano Park Chan-wook ha magnificamente raccontato con la sua trilogia della vendetta (Mr. Vendetta, Old Boy, Lady Vendetta), la vittima può trasformarsi in carnefice e dar vita ad una personalissima ricerca della giustizia. Il confine tra bene e male diventa dunque estremamente labile e, come accade anche per The Glory, per lo spettatore diventa difficile giudicare le azioni del protagonista di turno. Fino a che punto, infatti, la vendetta è giustificabile? Naturalmente in The Glory emergono anche altre tematiche oltre a quella della vendetta, dal divario esistente tra ricchi e poveri fino al già citato bullismo, un atto a partire dal quale si scatena tutto il resto.

La trama e il cast di The Glory

Protagonista della serie è Dong-eun, la quale è stata vittima di perfidi e feroci atti di bullismo durante gli anni del liceo, al punto da essere stata costretta ad abbandonare la scuola. Il gruppo di quattro giovani criminali che l’hanno maltrattata è capeggiato da Yeon-jin, una ragazza di buona famiglia, viziata e immancabilmente circondata dal lusso. A distanza di anni, Dong-eun ancora non riesce a dimenticare ciò che ha subito, tanto da arrivare a pensare di volersi togliere la vita. Le cicatrici che ancora porta sul suo corpo, però, le fanno scegliere un’altra strada: quella della vendetta. Ricercando un senso di gloria, Dong-eun intraprenderà percorsi molto pericolosi, abbandonando ogni possibile senso di pietà.

Ad interpretare Dong-eun vi è l’attrice Song Hye-kyo, nota per serie come Autumn in My Heart, All In e Full House. Accanto a lei si ritrova l’attore Lee Do-hyun nel ruolo di Joo Yeo-jeong, che diventa suo complice, e Lim Ji-yeon in quelli di Park Yeon-jin, la leader del gruppo di bulli. Completano il cast principale gli attori Yeom Hye-ran in quelli di Kang Hyeon-nam, altra alleata di Dong-eun in cerca a sua volta di vendetta, Park Sung-hoon in quelli di Jeon-Jae-joon, un altro dei membri del gruppo di bulli, e Jung Sung-il nel ruolo di Ha Do-yeong, marito di Yeon-jin. Kim Gun-woo, infine, interpreta Son Myeong-oh, un altro dei principali membri del gruppo di bulli.

The-Glory-finale

The Glory: la stagione 2 e il finale della serie

La Prima parte della serie, composta da 8 episodi, si concludeva con l’attuazione delle fasi iniziali del piano di vendetta Dong-eun, la quale è riuscita a generare un forte contrasto tra Yeon-jin e suo marito Do-yeong. Proprio Yeon-jin, oggetto primario della vendetta di Dong-eun, è però riuscita a scoprire il piano della sua rivale, cosa che le permette ora di poter dar vita ad una propria contro azione. Allo stesso tempo, Yeo-jeong scopre che Dong-eun gli ha mentito riguardo l’esistenza di una ragazza uccisa tempo addietro da Yeon-jin, cosa che rischia ora di far cedere la sua fiducia. La realtà però è più complessa del previsto e i misteri sono ancora molti. Da qui riparte dunque la Seconda Parte della serie, composta da altri 8 episodi.

[SEGUONO SPOILER] Giunti al finale dell’ultimo episodio della Parte 2, Yeon-jin viene richiamata anonimamente alla boutique per recuperare la bottiglia, dove trova il negozio già trattato come una scena del crimine dalla polizia, e viene arrestata. Do-yeong e Ye-Sol si trasferiscono in Europa per iniziare una nuova vita lì. Young-ae viene invece arrestato con l’accusa di omicidio. Il detective Choi si rende conto che Dong-eun ha orchestrato la catena degli eventi, ma decide di lasciarla andare, riconoscendo che era lei la vera vittima. Dong-eun brucia a quel punto i suoi materiali e progetta di porre fine alla sua vita saltando giù dallo stesso punto in cui è morta So-hee, ma Sang-im arriva per dirle che la sua morte devasterà Yeo-jeong.

Sei mesi dopo, Dong-eun rientra nella vita di Yeo-jeong, offrendosi di essere la sua “carnefice” nella sua ricerca di vendetta contro Yeong-cheon. A quel punto, Dong-eun, con Yeo-jeong sotto la sua ala protettrice, orchestrano una serie di eventi che li portano a essere impiegati nel sistema carcerario in cui è detenuto Yeong-cheon. Il finale, dunque, risulta piuttosto aperto e lascia spazio ad ulteriori racconti. Non è ancora noto se di The Glory verrà realizzata una Parte 3, ma di base gli elementi affinché ciò avvenga ci sono tutti. Netflix non ha però ancora confermato nulla a riguardo ma è certo che se la serie dovesse continuare ad avere ottimi ascolti, le possibilità di vedere altri piani di vendetta di Dong-eun e Yeo-jeon si farebbero più concrete.

Il trailer di The Glory e come vederla in streaming

Come anticipato, è possibile fruire di The Glory grazie alla sua presenza nel catologo di Netflix. Per vedere la serie, basterà sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nel catalogo. Attualmente, The Glory è uno dei prodotti più visti della piattaforma in Italia, trovandosi al 3° posto nella Top 10 delle Serie Tv più viste.

Fonti: IMDb

David Ayer rimpiange la scelta dei tatuaggi sul volto del Joker di Jared Leto

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La performance di Jared Leto nei panni del Joker in Suicide Squad di David Ayer ha ricevuto immediatamente critiche negative da parte dei fan, in particolare a causa della netta differenza nel look di Leto rispetto al tradizionale look del Joker, così come per l’ormai iconico tatuaggio “Damaged” che il personaggio di Leto aveva sul suo fronte.

Di recente sui social media, il regista David Ayer ha parlato brevemente di quella interpretazione del Joker. Dopo aver condiviso una foto di Leto in costume, un fan ha commentato che il Joker di Leto è stato una grande delusione, e Ayer ha risposto “questo è quello che succede quando fai a pezzi una performance e l’arco del personaggio. Mi dispiace che sia tutto ciò che ti è stato permesso di vedere. Ora la tua mente è chiusa alla verità.”

In un tweet di follow-up in risposta a un fan che chiedeva del famigerato tatuaggio sulla fronte, Ayer ha affermato che doveva essere un segno del Joker che “trollava” Batman dopo che Batman, nell’universo del film, aveva fatto saltare i denti di Joker, colpendolo. Tuttavia, Ayer ha affermato che è stata “l’unica scelta estetica” che vorrebbe non aver fatto.

Oltre al tatuaggio sul viso, l’aspetto di Joker – che includeva anche una specie di apparecchio a causa dei denti che erano stati danneggiati da Batman – è stato ampiamente stroncato nel momento in cui è stato mostrato. La successiva apparizione in Suicide Squad non ha aiutato le cose e, dopo la prima del film, la visione di Joker di Ayer non è più apparsa fino a un piccolo cameo in Justice League di Zack Snyder, dove però aveva un look leggermente diverso.

Mira Sorvino contro gli Oscar per aver escluso il padre Paul Sorvino: “Sconcertante oltre ogni immaginazione”

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Mira Sorvino si è scagliata contro l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences dopo che suo padre, Paul Sorvino, è stato escluso dal montaggio di In Memoriam durante la trasmissione televisiva degli Oscar del 2023. Mira, lei stessa vincitrice dell’Oscar per “Mighty Aphrodite”, ha definito “sconcertante oltre ogni immaginazione” che il padre Paul non sia stato ricordato durante il segmento in diretta. È sconcertante oltre ogni immaginazione che il mio amato padre e molti altri fantastici attori defunti siano stati esclusi“, ha scritto Mira su Twitter il giorno dopo la cerimonia del 2023. “Gli Oscar si sono dimenticati di Paul Sorvino, ma il resto di noi non lo farà mai!!

Altre notevoli omissioni dalla trasmissione sono state quelle di Anne Heche e Charlbi Dean, una delle star del candidato al miglior film “Triangle of Sadness“. L’omaggio In Memoriam durante la cerimonia televisiva si è concluso con un codice QR che ha portato gli spettatori al sito web degli Oscar, che includeva un elenco di nomi più lungo di quanto mostrato nella trasmissione. Paul Sorvino, Heche e Dean sono stati tutti inclusi nel sito web dopo essere stati esclusi dal segmento televisivo.

Paul non era l’unica anima meritevole esclusa, e un codice QR non è accettabile“, ha detto la vedova di Paul Sorvino, Dee Dee, nella sua dichiarazione alla rivista People. “L’Academy deve scusarsi, ammettere l’errore e fare di meglio. Paul Sorvino merita di meglio, il pubblico merita di meglio. L’Academy è così stanca da dimenticare le persone che sono amate, che hanno dato il loro cuore a questo settore? Vergogna Academy se questo non viene corretto“, ha continuato Dee Dee. “Gli errori si fanno, questo è stato grosso. Per favore, fai qualcosa per sistemare le cose.

L’Academy ha rilasciato la seguente risposta a tutti i contraccolpi sulle omissioni del montaggio In Memoriam: “L’Academy riceve centinaia di richieste per includere persone care e colleghi del settore nel segmento degli Oscar In Memoriam. Un comitato esecutivo che rappresenta ogni filiale considera l’elenco ed effettua le selezioni per la trasmissione televisiva in base al tempo disponibile limitato. Tutti gli invii sono inclusi su A.frame e rimarranno sul sito per tutto l’anno.”

Paul Sorvino è morto per cause naturali lo scorso luglio all’età di 85 anni. Era forse meglio conosciuto per il suo ruolo di sergente. Frank Cerreta in “Law & Order” della NBC, nei panni del mafioso Pail Cicero nell’amato film di gangster di Martin ScorseseQuei bravi ragazzi” e di Kissinger in “Nixon” di Oliver Stone.

Guillermo Del Toro fa la storia degli Oscar con la sua vittoria per Pinocchio

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Guillermo Del Toro ha fatto la storia degli Oscar la scorsa notte, grazie alla sua vittoria per Pinocchio, nella categoria, miglior film d’animazione. Il regista messicano è infatti il primo ad aver vinto una statuetta per il Miglior Film, la Migliore Regia e il Miglior film d’animazione. Questi tre riconoscimenti non erano mai stati vinti prima dalla stessa persona e questo dimostra la versatilità del regista e il suo sguardo a 360° sugli strumenti che permettono di raccontare storie al cinema.

In occasione della sua vittoria agli Oscar 2023 per Pinocchio, il regista ha dichiarato: “L’Animazione è cinema. L’Animazione non è un genere. L’Animazione è pronta per essere portata al gradino successivo. Portiamo avanti la conversazione sull’Animazione”. 

Guillermo Del Toro ha vinto il suo primo Oscar per la regia e, lo stesso anno, per il Miglior Film, nel 2017, grazie a La Forma dell’Acqua, film che cominciò la sua corsa a Venezia, dove vinse il Leone d’Oro.

James Gunn: DC esplorerà di più Wonder Woman con prodotti animati

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Il co-CEO dei DC Studios James Gunn ha parlato un po’ di Wonder Woman durante il fine settimana, affermando che sta cercando di ottenere più progetti animati con protagonista l’iconico eroe. Gunn ha risposto per la prima volta a un utente di Twitter che aveva fatto notare al CO-CEO che Wonder Woman ha molto potenziale per storie future in una serie animata. Il regista aveva risposto subito dicendo: “Ci sto lavorando“.

Quando un altro utente ha affermato che pensava che Gunn si riferisse semplicemente ad altre storie basate sui miti di Wonder Woman come l’imminente show Paradise Lost , James Gunn ha chiarito che intendeva dire che stava lavorando per ottenere più progetti animati di Wonder Woman e che era una delle prime cose che ha raccontato alle persone che lavoravano ai progetti animati della DC quando è entrato a far parte della DC.

La prima fase del DC Universe, chiamata Chapter One: Gods and Monsters, conterrà una moltitudine di diversi film e programmi televisivi. Alcuni dei progetti annunciati includono un film incentrato su Batman e Robin chiamato  The Brave and the Bold, un film di Supergirl intitolato Supergirl: Woman of Tomorrow, un  film di Swamp Thing e diversi programmi TV.

I Marvel Studios hanno citato in giudizio Reddit?

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I Marvel Studios hanno citato in giudizio Reddit?

Sembra che i Marvel Studios abbiano finalmente deciso di reprimere le fughe di notizie su Internet! Kevin Feige ha sempre avuto una politica rigorosa quando si tratta di spoiler, ma negli anni abbiamo visto come le trame dei film e report dettagliati hanno spesso trovato la strada online negli ultimi anni e la maggior parte di queste informazioni tendeva a provenire dal subreddit r/MarvelStudiosSpoilers.

Ebbene oggi secondo alcuni rumors par che la Disney/Marvel ha depositato documenti legali chiedendo un mandato di comparizione nel tentativo di identificare l’individuo che ha fatto trapelare la sceneggiatura di Ant-Man and the Wasp: Quantumania. La Disney ha presentato una richiesta di rimozione del copyright della fuga di notizie all’inizio di questo mese dopo che il documento di 63 pagine è stato condiviso da u/MSSmods in un post intitolato “[TFTMQ] Ant-Man and the Wasp: Quantumania Detailed Dialog”. Da allora il thread è stato eliminato, ma è stato archiviato in Google Documenti.

“Reddit si impegna a proteggere la privacy dei nostri utenti”, ha scritto Reddit in una dichiarazione in risposta alla domanda della Marvel. “Abbiamo in atto processi rigorosi per valutare le richieste legali e obiettare quando appropriato”. Il subreddit in questione era diventato molto popolare e, sebbene non tutto ciò che si trovava lì si fosse rivelato vero, qualcuno stava chiaramente condividendo informazioni privilegiate relative a determinati film/programmi TV MCU.

American Born Chinese: teaser trailer della serie fantasy con Michelle Yeoh

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Disney+ ha rilasciato un nuovissimo teaser trailer di American Born Chinese per l’imminente dramma fantasy di formazione incentrato su uno studente delle superiori che viene improvvisamente catturato nel mezzo di una battaglia tra divinità mitologiche cinesi. La serie sarà disponibile per lo streaming dal 24 maggio.

Il teaser di American Born Chinese ci offre un’anteprima di alcune delle sequenze d’azione dello show con il personaggio di Guanyin interpretato dalla fresca vincitrice dell’Oscar Michelle Yeoh. Il video svela anche il nostro primo sguardo a Freddy Wong di Ke Huy Quan e Shiji Niangniang di Stephanie Hsu, mentre si riuniscono con Yeoh dopo aver recitato nell’acclamato film Everything Everywhere All at Once .

Per le interpretazioni di Yeoh e Quan nel film A24, entrambi hanno recentemente vinto rispettivamente il loro primo Academy Award per la migliore attrice e il miglior attore non protagonista. Nel frattempo, Hsu ha ricevuto una nomination all’Oscar come migliore attrice non protagonista per il suo memorabile ruolo di Joy/Jobu Tupaki.

Racconta la storia di Jin Wang, un adolescente medio che si destreggia tra la vita sociale del liceo e la sua vita familiare“, si legge nella sinossi. “Quando incontra un nuovo studente straniero il primo giorno dell’anno scolastico, ancora più mondi si scontrano mentre Jin è involontariamente coinvolto in una battaglia di divinità mitologiche cinesi.” Dai un’occhiata al teaser trailer di American Born Chinese qui sotto:

American Born Chinese

American Born Chinese di Disney+ è diretto da Destin Daniel Cretton da una sceneggiatura scritta dai fratelli Kelvin Yu (Bob’s Burgers) e Charles Yu (Westworld), con Kelvin Yu che è anche showrunner. La seria viene descritta come una commedia d’azione che salta di genere che è destinata a esplorare questioni di identità, cultura e famiglia.

La serie è interpretata da Michelle Yeoh (Shang-Chi) nei panni di Guanyin, Ben Wang (MacGyver) nei panni di Jin Wang, Yeo Yann Yann (Wet Season) nei panni di Christine Wang, Chin Han (Mortal Kombat) nei panni di Simon Wang, Daniel Wu (Reminiscence) nei panni di Sun Wukong, Ke Huy Quan (The Goonies) nei panni di Freddy Wong, l’ex campione di Taekwondo Jim Liu nei panni di Wei-Chen e Sydney Taylor (Just Add Magic) nei panni di Amelia.

I produttori esecutivi di American Born Chinese sono Cretton, i fratelli Yu, Gene Luen Yang, Erin O’Malley, Melvin Mar, Jake Kasdan e Asher Goldstein. La serie è una produzione della 20th Television.

Blade Runner 2099: Jodie Comer in trattative per diventare la protagonista della serie

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Non si sa molto sull’imminente serie Amazon Blade Runner 2099, ma secondo un nuovo rapporto, l’attrice Jodie Comer potrebbe essere in trattative per recitare nell’attesissima serie. Durante l’episodio di questa settimana di The Hot Mic, Jeff Sneider ha affermato di aver sentito che Jodie Comer era in trattative per recitare nella serie. Ha continuato a notare che dopo aver lavorato con il regista Ridley Scott  in The Last Duel, la Comer era ansioso di lavorare di nuovo con lui, ma le cose sono fallite su altri progetti.

Tuttavia, Sneider non ha condiviso troppo in termini di dettagli su come sarebbe stato il ruolo di Comer se fosse stata scelta per la serie. Lo scorso anno Amazon Studios ha ufficialmente ordinato una serie per l’imminente adattamento televisivo live-action di  Blade Runner 2099 e vedrà la serie svolgersi all’interno dell’universo cinematografico del franchise. Il regista originale Ridley Scott è attualmente impegnato nel progetto come produttore esecutivo e, secondo quanto riferito, dirigerà lui stesso alcuni episodi.

Attualmente, i dettagli della trama di Blade Runner 2099 sono tenuti nascosti, ma sembra che il sequel sarà ambientato almeno 50 anni dopo il sequel, che a sua volta ha avuto luogo 30 anni dopo l’originale Blade Runner. Blade Runner 2049  è uscito nelle sale nel 2017 ed è stato diretto da Denis Villeneuve, con le star Harrison Ford e Edward James Olmos che riprendono i loro ruoli dall’originale. 2049 è stato anche  interpretato Ryan Gosling, Jared Leto, Ana de Armas, Sylvia Hoeks, Robin Wright, Mackenzie Davis, Carla Juri, Lennie James e Dave Bautista.

I Am Not Alone: Jessica Chastain protagonista del Sci-Fi Horror Netflix

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Arriva da Deadline, la notizia secondo cui Netflix è attualmente nelle trattative finali per acquisire i diritti di adattamento cinematografico del racconto di Chris Hicks intitolato I Am Not Alone. La vincitrice dell’Oscar Jessica Chastain (Mama) è scelta per il ruolo principale nel dramma horror di fantascienza, con la regista di Lovecraft Country Misha Green che firmerà il progetto come regista e sceneggiatrice.

Netflix è riuscita vincere la battaglia per i diritti con altri quattro importanti studi in un’intensa gara per il progetto, con un accordo a sei cifre. Oltre a recitare, Jessica Chastain produrrà il film attraverso la sua società Freckle Picture con Green e Kelly Carmichael. I Am Not Alone seguirà la storia di una madre di una giovane figlia, la cui vita cambia quando ha iniziato a vedere creature causate dalle sue insopportabili emicranie. È descritto come “una storia di fantascienza radicata su una madre costretta a difendere la sua famiglia da una minaccia che solo lei può vedere“.

Altri produttori del film sono Simon Kinberg e Audrey Chon di Genre Films, Craig Flores di Bread & Circuses Entertainment, Scott Glassgold e Peter Katz. Questo segna la seconda collaborazione di Kinberg con Jessica Chastain dopo aver lavorato insieme in The MartianDark Phoenix e The 355. Sono un grande fan del lavoro di Misha e sono amico di Craig da anni, quindi quando mi è stata inviata questa storia e ho sentito che erano coinvolti, sono andato fuori di testa“, ha detto Kinberg in una dichiarazione. La visione di Misha è diversa da qualsiasi cosa io abbia mai visto. E lavorare di nuovo con Jessica lo rende ancora più sognante.”

Andy Serkis vorrebbe essere nei nuovi film de Il Signore degli Anelli

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Andy Serkis ha avuto una carriera lunga e leggendaria, ma il suo ruolo più popolare è di gran lunga quello di Gollum nell’iconica trilogia de Il Signore degli Anelli di Peter Jackson. Con i nuovi film in fase di sviluppo precedentemente annunciati, l’attore i suoi pensieri in merito all’annuncio. Parlando durante una recente apparizione sul podcast post-credito di BroBible, Andy Serkis ha notato che il mondo della Terra di Mezzo non lo ha “mai lasciato” e ha detto che il trio di Peter Jackson, Fran Walsh e Philippa Boyens – che ha scritto tutti e tre i i film originali, così come i tre film della trilogia de Lo Hobbit, sono una “seconda famiglia” per lui, e gli piacerebbe lavorare con loro.

Guarda, [i produttori] Peter Jackson, Fran Walsh, Philippa Boyens sono una specie di seconda famiglia di cui sono diventato parte e con cui ho continuato a fare così tanti film“, ha detto Serkis (via Variety) . “E – lascia che te lo dica – sono le persone migliori e più incredibili con cui lavorare. Penso che ci siano così tanti altri potenziali progetti della Terra di Mezzo che potrebbero realizzarsi, e se li stanno realizzando, ovviamente coglierei al volo l’opportunità di riaccendere quella relazione”.

Andy Serkis ha recitato nella trilogia originale de Il Signore degli Anelli e nella successiva trilogia Lo Hobbit nei panni di Gollum, uno hobbit del popolo del fiume che è stato corrotto dall’Unico Anello. La sua interpretazione – che è stata possibile grazie al suo lavoro con la sua voce e al motion capture – ed egli stesso è uno dei massimi interpreti della tecnica tanto da essere spesso presente in film dall’alto budget.

Jackson, Walsh e Boyens hanno scritto e prodotto (con Jackson alla regia) la trilogia di film originale de  Il Signore degli Anelli , così come la successiva trilogia sequel Lo Hobbit. Il loro lavoro nella trilogia de Il Signore degli Anelli è valso loro enormi elogi, con l’ultimo film della trilogia originale,  Il Signore degli Anelli: Il ritorno del re, che ha vinto tutti gli 11 Academy Awards per i quali è stato nominato, incluso quello per il miglior film.

All’inizio di quest’anno, Embracer Group AB, che detiene i diritti de  Il Signore degli Anelli  e  Lo Hobbit, ha siglato un accordo pluriennale che consentirà alla Warner Bros. di realizzare nuovi film basati sugli amati libri di JRR Tolkien. La notizia è stata rivelata durante l’ultima chiamata sugli utili della Warner Bros. Discovery e arriva dopo che Embracer Group ha acquistato i diritti de  Il Signore degli Anelli  e  Lo Hobbit  lo scorso anno.

Ocean’s Thirteen: trama, cast e curiosità sul film

Ocean’s Thirteen: trama, cast e curiosità sul film

L’heist movie è da sempre un sottogenere particolarmente apprezzato al cinema. Attraverso il racconto di spericolate rapine e della loro organizzazione maniacale, si possono infatti dar luogo a racconti particolarmente ricchi di tensione, dove in ogni momento la sfida tra successo e fallimento è quantomai incerta. Questa tipologia di film può però anche essere ricca di humor, proprio come dimostra un esempio celebre quale Ocean’s Eleven, diretto nel 2001 dal regista premio Oscar Steven Soderbergh. Dato il grandissimo successo anche del sequel Ocean’s Twelve, nel 2007 è poi stato realizzato il capitolo conclusivo della trilogia, Ocean’s Thirteen.

Questo ripropose dinamiche narrative simili al precedente, andando inoltre a portare a conclusione le varie vicende rimaste in sospeso. Il film, dunque, è costruito a suo modo come una storia originale. Ocean’s Eleven, infatti, era il remake dell’omonimo film del 1960 e si rifaceva in parte a quel titolo. Con questo terzo sequel, Soderbergh e gli sceneggiatori danno invece vita ad una vicenda inedita, che vede riuniti i protagonisti del precedente capitolo con nuove aggiunte nel cast e nuovi obiettivi. Con tali elementi, anche Ocean’s Thirteen si affermò come un grande successo di pubblico, con un incasso di oltre 311 milioni di dollari.

Nonostante tale risultato, gli autori dichiararono conclusa la trilogia, negando dunque la possibilità di dar vita ad un quarto capitolo. Nel 2018, però, è stato realizzato lo spin-off al femminile Ocean’s 8. Per gli amanti del genere, dunque, si tratta di film assolutamente imperdibili. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla colonna sonora. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Ocean’s Thirteen: la trama del film

Protagonista del film è Danny Ocean, il quale riunisce stavolta la sua banda per un colpo un po’ diverso dal solito. Questa volta il gruppo è infatti coinvolto in maniera personale. Willie Bank ha truffato il loro amico Reuben Tishkoff, obbligandolo a cedergli le azioni del casinò di sua proprietà con un inganno. Così Danny chiama a rapporto tutti quanti, che si precipitano in suo aiuto. La banda comincia dunque a lavorare a una truffa colossale ai danni di Bank: Roman Nagel si occupa della parte informatica dei sistemi del casinò, Virgin Malloy pensa ai dadi e Rusty deve mettere i bastoni fra le ruote dell’impiegato della Royal Review che valuta le condizioni dell’albergo.

Tutto questo servirà a portare Willy Bank alla rovina economica, ma per riuscirci veramente occorre una cifra che la banda non possiede. Danny si trova quindi costretto a rivolgersi al suo nemico giurato, Terry Benedict, che accetta di prestare loro il denaro necessario, ma a delle condizioni. Ora finalmente può partire la macchina organizzativa, coadiuvata da Linus Caldwell, che ha il compito di usare tutto il suo fascino per convincere la direttrice dell’hotel Abigail Sponder a dargli l’accesso alla penthouse di Bank. Per portare a compimento questo loro ultimo, delicato, compito, Danny e gli altri non dovranno commettere neanche un minimo errore.

Ocean's Thirteen cast

Ocean’s Thirteen: il cast del film

Ad interpretare il carismatico Danny Oceans vi è nuovamente l’attore George Clooney, mentre Brad Pitt a sua volta torna ad interpretare Rusty Ryan, ruolo che proprio Clooney lo aveva convinto ad accettare. Matt Damon interpreta invece di nuovo di Linus Caldwell. Tornano poi nel film i personaggi Frank Catton, interpretato da Bernie Mac, Livingston Dell, interpretato da Eddie Jemison e i fratelli Turk e Virgil Malloy, interpretati da Scott Caan e Casey Affleck. Completano il gruppo Don Cheadle nel ruolo di Basher Tarr, Carl Reiner con quello di Saul Bloom e Shaobo Qin nei panni di Yen. Elliot Gould è invece Reuben Tishkoff.

Terry Benedict è interpretato da Andy Garcia, mentre Vincent Cassel torna nei panni del ladro Night Fox. Entrano a far parte del cast l’attrice Ellen Barkin nel ruolo di Abigail Sponder e il premio Oscar Al Pacino nei panni del milionario Willie Bank. Pacino era da sempre la prima scelta di Soderbergh per il ruolo, che l’attore decise poi di accettare in quanto aveva apprezzato i precedenti due film. Nel film sarebbero dovute comparire anche le attrici Julia Roberts e Catherine Zeta Jones rispettivamente nei panni di Tess Ocean e di Isabel Lihiri. Poiché il loro sarebbe stato però solo un cameo, le due decisero di non partecipare al film.

Ocean’s Thirteen: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Ocean’s Thirteen è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili, Google Play, Infinity, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 13 marzo alle ore 23:10 sul canale TwentySeven.

Fonte: IMDb

Hotel Portofino: dal 29 Marzo la seconda stagione

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Hotel Portofino: dal 29 Marzo la seconda stagione

Torna con sei nuovi episodi, di cui viene rilasciato oggi il trailer ufficiale in italiano, HOTEL PORTOFINO, il period drama inglese con protagonista la star di Californication, Designated Survivor e Halo Natascha McElhone, ambientato sulle meravigliose coste della riviera ligure.

Hotel Portofino: quando esce e dove vederla in streaming

Ambientata in un periodo piuttosto turbolento, quello degli anni che in Italia videro l’ascesa al potere di Benito Mussolini, la serie esordirà su Sky e in streaming su NOW il 29 marzo.

Cast della seconda stagione di Hotel Portofino

Creata da Matt Baker e diretta da Adam Wimpenny, la serie, in sei episodi, segue le avventure di Bella Ainsworth (Natasha McElhone), figlia di un ricco industriale, nel suo intento di dirigere e far brillare l’hotel di famiglia, che inizia a prosperare sotto la sua guida, mentre si confronta giornalmente con imprevisti, responsabilità e insidie che la mettono spesso a dura prova.

Hotel Portofino vanta una scrittura e un mood tipicamente british e si sviluppa sullo sfondo di splendidi paesaggi italiani che esaltano le vicende dei personaggi ed entrano a farne parte attivamente. Nel cast anche Mark Umbers (These Foolish Things) nei panni dell’affascinante ma pericoloso marito di Bella, Cecil Ainsworth, e Oliver Dench (Domina), che interpreta Lucian, suo figlio, che si troverà a dover affrontare una scelta sentimentale importante.  Fra gli italiani del cast Daniele Pecci (Cuori) nei panni di un facoltoso avventore dell’Hotel Portofino e Giorgio Marchesi (I Medici), new-entry nel cast nei panni di un architetto locale che metterà in crisi Bella con il suo fascino mediterraneo; con loro anche Rocco Fasano (Skam Italia), che anche nei nuovi episodi interpreta un giovane del luogo, attivista antifascista, Pasquale Esposito e Carolina Gonelli.

La trama della seconda stagione di Hotel Portofino 

È l’estate del 1927 e Bella si dedica con tutte le sue energie all’Hotel Portofino, che ha superato i suoi primi problemi iniziali e sta iniziando a prosperare, mentre il marito Cecil e il figlio Lucian si trovano in Inghilterra. Quando però Cecil si presenta senza preavviso a Portofino, Bella è costretta a confrontarsi con la realtà del suo rapporto con il marito e a decidere se accettarlo di nuovo nella sua vita o cedere all’amicizia sempre più forte con l’affascinante architetto locale Marco Bonacini. Cecil, intanto, trama per rendere l’hotel parte dei suoi torbidi piani con il dignitario fascista locale, Vincenzo Danioni, e costringe Bella a stringere accordi con gli ospiti abituali Claudine Pascal e Carlo Albani per arginare i danni. Anche i suoi figli devono affrontare scelte difficili: Lucian lotta per conciliare la sua innegabile attrazione per Costanza con le sue responsabilità coniugali per l’infelice Rose, e Alice minaccia di gettare la sua cautela al vento con un fidanzamento inappropriato. Come ciliegina sulla torta, una visita anonima da parte di un ispettore potrebbe essere decisiva per il futuro dell’hotel.

The Last of Us 2, anticipazioni: adatterà “Parte II” e sarà più di una stagione!

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AVVISO SPOILER:  contiene spoiler dal finale della prima stagione di The Last Of Us, ora in streaming su NOW. The Last Of Us è stato ufficialmente rinnovato per una seconda stagione da HBO a gennaio, ma i creatori stanno pianificando “più di una stagione” per raccontare la storia molto più ampia del sequel del videogioco, “The Last of Us: Part II. “

Rilasciato su PlayStation 4 nel 2020, sette anni dopo il debutto del gioco originale, “The Last of Us: Part II” racconta una storia più ampia e complessa rispetto al suo predecessore. Ci sono molti più personaggi, flashback e scene d’azione, e i creatori dell’adattamento della HBO, Craig Mazin e Neil Druckmann, hanno confermato a GQ che gli eventi della “Parte II” dureranno più di una stagione. Quando gli è stato chiesto se la seconda stagione includerà l’intera storia della “Parte II”, Mazin ha risposto: “No. Non c’è modo“. Druckmann ha aggiunto: “Sarà più di una stagione“. I creatori non hanno rivelato se la storia della “Parte II” avrebbe avuto due o tre stagioni per raccontarla completamente, ma Mazin ha detto: “Hai notato correttamente che non diremo quante ne faremo. Ma più di una è effettivamente corretto.”

The Last of Us: Part II vede protagonisti molti dei personaggi principali di “Part I”, tra cui Joel (interpretato da Pedro Pascal nella serie HBO), Ellie (Bella Ramsey), Tommy, (Gabriel Luna), Maria (Rutina Wesley) oltre ad alcuni personaggi nuovi e importanti che ottengono trame completamente arricchite. Uno degli attori principali di “Parte II”, Laura Bailey, che interpreta un personaggio chiave di nome Abby, ha avuto un sottile cameo nel finale della prima stagione della HBO domenica sera. È accreditata come una delle infermiere nella sala operatoria dell’ospedale di Salt Lake City, dove Ellie viene preparata per un intervento chirurgico. È raggiunta da un’altra infermiera e guardano inorriditi mentre Joel irrompe, uccide il capo chirurgo e fugge con Ellie a Jackson.

Sebbene HBO non abbia ufficialmente dato il via libera a nulla oltre a una seconda stagione per la sua serie “The Last of Us“, Mazin e Druckmann hanno già anticipato più azione e zombi infettiì nei futuri episodi. Le anticipazioni sono la risposta ad alcune lamentele fatte dai fan rispetto alla mancanza di scene d’azione importanti nella prima stagione. A tal proposito Mazin ha dichiarato: “C’è altro ‘The Last of Us’ in arrivo. È del tutto possibile che ci saranno molti più infetti nel prossimo futuro. E forse qualche infetto ma visto prima.

La serie tv The Last of Us

The Last of Us racconta una storia che si svolge vent’anni dopo la distruzione della civiltà moderna. Joel, un sopravvissuto, viene incaricato di far uscire Ellie, una ragazzina di 14 anni, da una zona di quarantena sotto stretta sorveglianza. Un compito all’apparenza facile che si trasforma presto in un viaggio brutale e straziante, poiché i due si troveranno a dover attraversare gli Stati Uniti insieme e a dipendere l’uno dall’altra per sopravvivere.

Nel cast Pedro Pascal nel ruolo di Joel e Bella Ramsey nel ruolo di Ellie. Gabriel Luna è Tommy, Anna Torv interpreta Tess, l’attrice britannica Nico Parker è Sarah. Murray Bartlett veste i panni di Frank, Nick Offerman quelli di Bill, Storm Reid è Riley, Merle Dandridge è Marlene. Il cast include anche Jeffrey Pierce nel ruolo di Perry, Lamar Johnson in quello di Henry, Keivonn Woodard nel ruolo di Sam, Graham Greene nel ruolo di Marlon, Elaine Miles nel ruolo di Florence. E con Ashley Johnson e Troy Baker.

The Last of Us è scritta da Craig Mazin (Chernobyl) e Neil Druckmann (il videogioco The Last Of Us) che ne sono anche i produttori esecutivi. The Last Of Us è una co-produzione Sony Pictures Television con Carolyn Strauss, Evan Wells, Asad Qizilbash, Carter Swan, e Rose Lam come produttori esecutivi. La serie è prodotta da PlayStation Productions, Word Games, The Mighty Mint, e Naughty Dog.

Oscar 2023: ecco chi manca dal momento In Memoriam

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Oscar 2023: ecco chi manca dal momento In Memoriam

Nel corso della cerimonia dei premi Oscar 2023 (qui l’elenco con tutti i vincitori) un particolare peso ce l’ha il momento conosciuto come In Memoriam, durante il quale si ricordano tutti i grandi artisti dell’industria dello spettacolo scomparsi nell’anno precedente. O meglio, quasi tutti, poiché per ogni anno si possono indicare alcuni esclusi, per via di mera dimenticanza o altri eventuali motivi difficili da definire. Quest’ anno tale segmento dello show è stato introdotto da John Travolta, visibilmente commosso per via della scomparsa, nel mese di agosto, della sua co-protagonista di Grease, Olivia Newton-John.

Ci hanno fatto sorridere e sono diventati cari amici a cui rimarremo sempre irrimediabilmente devoti“, ha detto Travolta visibilmente emozionato prima dell’inizio del montaggio video. Con la sua ultima affermazione, “who we will always remain hopelessly devoted to”, è esplicito il riferimento al brano Hopelessly Devoted to You, cantato dalla Newto-John in Grease. Con Lenny Kravitz intento ad eseguire il brano “Calling All Angels” ha dunque avuto inizio uno dei momenti preferiti dagli spettatori, ma le omissioni di alcuni personaggi di alto profilo di Hollywood hanno suscitato anche stavolta diverse polemiche.

Tra gli assenti, ad esempio, si annoverano gli attori Anne Heche, la giovanissima star di Triangle of Sadness Charlbi Dean e Paul Sorvino. Tuttavia, tutti e tre sono stati commemorati sul sito web degli Oscar. Tra le altre star non menzionate sullo schermo c’erano poi gli attori Leslie Jordan, Gilbert Gottfried, Tom Sizemore e Cindy Williams. Alcuni si chiedevano se Sacheen Littlefeather, nota per aver letto il discorso con cui Marlon Brando rifiutò l’Oscar 1973 e morì in ottobre, sarebbe stata inserita nel segmento, ma alla fine è stata solo inserita nel sito web degli Oscar.

Dubbi c’erano anche per Robert Blake, noto attore morto solo tre giorni prima della cerimonia, la cui carriera è però stata messa in ombra dal processo per l’omicidio di sua moglie, da cui è però stato assolto. L’attore, alla fine, non è stato elencato né sullo schermo né sul sito web degli Oscar. Come reso noto, è possibile aggiungere voci alla lista dell’In Memoriam fino alla data effettiva della cerimonia, il che significa che le celebrità incluse sono decedute tra gli Oscar dello scorso anno, il 27 marzo, e quello di quest’anno, il 12 marzo. Nonostante ciò, anche quest’anno diverse sono dunque state le dimenticanze di questi Oscar 2023 a riguardo.

Fonte: Variety

Oscar 2023, cosa ci racconta la vittoria di Eveything Everywhere All At Once dell’Academy?

Se dicessimo che ci siamo svegliati sorpresi dall’esito degli Oscar 2023, svoltisi questa notte, diremmo una falsità. Il trionfo di Everything Everywhere All at Once era atteso e caldeggiato, il film dei record, che ha battuto persino Il Signore degli Anelli – Il Ritorno del Re per la quantità di premi ricevuti, è stata la vera e propria corazzata “proveniente da Oriente” che ha permesso a Hollywood di raccontarsi che sì, finalmente, si sta facendo ammenda per decenni di comportamenti deplorevoli nei confronti delle minoranze.

Dopotutto, di recente accade con regolarità, l’anno scorso con CODA, con il riconoscimento della comunità di artisti diversamente abili (al netto poi delle singole splendide performance da cui il film è impreziosito), e qualche anno fa, nel 2014, con la vittoria di 12 Anni Schiavo (quando in gara c’erano titoli del calibro di Gravity e The Wolf of Wall Street) arrivata dopo un 2013 di proteste per gli #OscarsoWhite.

Insomma, l’Academy, rappresentazione politico-industriale di maggiore prestigio a Hollywood, ciclicamente sembra volersi lavare la coscienza per quello che ha sbagliato in passato, non riuscendo quasi mai a premiare “il migliore” ma il più adatto ai tempi che corrono. Il che non è per forza sbagliato, perché bisogna pure avere un criterio nell’assegnazione di quello che è a tutti gli effetti un giudizio. E allora vogliamo forse dire che Michelle Yeoh è stata più brava di Cate Blanchett, quest’anno? Certo che no, ma diremo, meglio, che se il racconto di Blanchett vincitrice avrebbe visto il trionfo di una grande performance e il terzo Oscar per l’attrice australiana, quello di Yeoh è il primo Oscar da protagonista a un’attrice asiatica, un’icona del cinema pop che viene da 40 anni di carriera, amatissima dal pubblico e finalmente riconosciuta dall’industria “alta”. Ecco, quanto si racconta meglio questa storia qui? Stessa cosa dicasi per il “ritorno” di Brendan Fraser che, sebbene con The Whale abbia offerto la sua migliore interpretazione in carriera, non era certo portatore della migliore interpretazione in cinquina, quest’anno. Ma quanto è bello raccontare di un attore di successo che si era perso e si è ritrovato?

A Hollywood, giustamente, piace questa narrazione, piacciono le storie, e piace potersi dare una pacca sulla spalla e dirsi che, non importa con quanto ritardo, con i premi agli Oscar 2023 a Everything Everywhere All at Once, anche la sua comunità asiatica è stata finalmente riconosciuta. E ciò non toglie che sia giusto, sotto più di un aspetto, che un’associazione come l’Academy dimostri di guardare al suo contemporaneo attraverso i film che premia. In fondo, siamo tutti contenti.

Oscar 2023: tutti i vincitori della 95° edizione

E questa narrazione, questo concetto di “pulirsi la coscienza” si muove nel territorio del verosimile e dello spiegabile, cosa che invece non accade quest’anno per alcune categorie, come quella della migliore sceneggiatura originale, andata ai Daniels, con Martin McDonagh in gara, oppure come i premi, quattro, assegnati a Niente di nuovo sul fronte occidentale, che tradisce la sua anima già dal titolo: terzo adattamento per il cinema dell’omonimo romanzo, il film non ha davvero niente di nuovo da dire, eppure, per ragioni insondabili, ha raggiunto un successo insperato.

Nonostante questa diffusa stanchezza e pigrizia nell’assegnazione dei premi, ci sono stati diversi momenti emozionanti, anche se non sorprendenti, a questi Oscar 2023, e certamente non dobbiamo ringraziare Jimmy Kimmel che ha condotto la più normale e sicura delle cerimonie, come non se ne vedevano da diversi decenni. L’emozione autentica di Jamie Lee Curtis e Ke Huy Quan, la commozione di John Travolta nell’introdurre il momento In Memorian, lui che quest’anno ha “perso” due delle sue più iconiche co-star, Olivia Newton John e Kirstie Alley, l’intensità della performance di Lady Gaga, la vittoria di Natu Natu come migliore canzone originale, che ha sempre il sapore di contentino ma che almeno ha regalato un momento di genuina ilarità con il discorso di ringraziamento di M.M. Keeravani.

Insomma, questi Oscar 2023 verranno dimenticati presto, o forse saranno ricordati proprio per la peculiarità delle scelte dell’Academy (ricordiamo tutti l’anno di Shakespeare in Love). Dopotutto il tempo è il miglior giudice per quello che riguarda l’arte, il tempo trascorso ci vede ancora testimoni dello strepitoso ritmo e montaggio di The Wolf of Wall Street, del dolente splendore de La Sottile Linea Rossa, del valore fondativo di Psycho, della brutalità di Taxi Driver, tutti titoli grandiosi, lasciati a bocca asciutta dall’Academy ma premiati dal tempo.

E quindi aspettiamo e vediamo cosa lascerà Eveything Everywhere All At Once e cosa invece rimarrà dei grandi esclusi degli Oscar 2023.

Scream VI: originariamente il film aveva una sceneggiatura molto diversa

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Mantenendo la tradizione del franchise slasher, l’attrice Melissa Barrera ha rivelato che Scream VI (qui la recensione) originariamente aveva una sceneggiatura molto diversa da quella poi effettivamente utilizzata per il film. L’ultimo capitolo della serie horror, come noto, vede i sopravvissuti del lungometraggio del 2022, tra cui la Sam della Barrera e sua sorella Tara, interpretata da Jenna Ortega, lasciare Woodsboro per New York City, solo per diventare ancora una volta il bersaglio di un nuovo Ghostface. Con il ritorno del team di registi Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett e del duo di sceneggiatori James Vanderbilt e Guy Busick, Scream VI, in sala dal 9 marzo, è già diventato un grande successo commerciale e di critica.

La Barrera ha dunque ora rivelato che Scream VI originariamente aveva una sceneggiatura molto diversa, che inizialmente le ha causato qualche preoccupazione per come gestiva il suo personaggio, portandola dunque a richiedere un incontro con i registi e gli sceneggiatori del film. “La sceneggiatura è cambiata rispetto alla prima versione che ho ricevuto. – ha rivelato l’attrice – Volevo assicurarmi che si esplorasse di più la psiche di Sam, il che era una ragione per cui volevo interpretare Sam in primo luogo. Volevo assicurarmi che nel sesto film vedessimo più sfumature di ciò. Non è solo una ragazza tosta, la sorella maggiore protettiva con gli altri e con sé stessa.”

“Non abbiamo avuto la possibilità di vedere molto a riguardo nel quinto film, quindi volevo che il sesto esplorasse di più di tutto ciò”. Senza fare spoiler, nel sesto film vi è infatti modo di avere maggiori dettagli riguardo la psicologia di Sam e come si sta relazionando con i suoi traumi passati. Anche proprio per via di questo studio del personaggio principale, il film è stato molto apprezzato tanto dalla critica quanto dai fan. Come noto, inoltre, i film della saga di Scream sono in più occasioni stati oggetto di forti modifiche nella sceneggiatura e anche questo capitolo si è dunque allineato a questo trend.

Fonte: ScreenRant

ELVIS in prima tv su SKY il film di Baz Luhrmann

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ELVIS in prima tv su SKY il film di Baz Luhrmann

Dal visionario regista Baz Luhrmann, arriva in prima tv su Sky ELVIS, uno spettacolare biopic musicale, candidato a otto Oscar alla 95ª edizione degli Academy Awards (Miglior Film, Miglior Attore Protagonista con Austin Butler, Miglior Montaggio, Migliore Scenografia, Migliore Fotografia, Migliori Costumi, Miglior Sonoro, Miglior Trucco e Acconciature), lunedì 13 marzo alle 21.15 su Sky Cinema Uno e Sky Cinema 4K (alle 23.00 anche su Sky Cinema Oscar), in streaming su NOW e disponibile on demand, anche in qualità 4K (già al termine della cerimonia degli Oscar).

Protagonisti della pellicola sono Austin Butler e l’attore due volte premio Oscar Tom Hanks, nei panni di Elvis e del suo agente Tom Parker. Con loro anche Olivia DeJonge, che interpreta Priscilla Presley, Helen Thomson nei panni della madre di Elvis, Gladys, Richard Roxburgh in quelli del padre di Elvis, Vernon.

ELVIS è uno dei tre titoli in concorso quest’anno agli Oscar che nel mese di marzo sono in prima tv sui canali Sky Cinema, in attesa della cerimonia di premiazione della 95ª edizione degli Academy Awards, che dalle 23.15 della notte tra domenica 12 e lunedì 13 marzo sarà in diretta su Sky e TV8 e in streaming su NOW. 

La trama di ELVIS

Il film racconta la storia di Elvis (Austin Butler), attraverso il prisma della complicata relazione con l’enigmatico manager, il colonnello Tom Parker (Tom Hanks), approfondendo le complesse dinamiche tra i due nell’arco temporale di 20 anni, dagli esordi alla fama di Presley, che raggiunse un livello di celebrità senza precedenti sullo sfondo di un panorama culturale in evoluzione che segna la perdita dell’innocenza in America.

The Last of Us: da oggi tutti gli episodi su Sky e in streaming su NOW

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The Last Of Us, l’adattamento HBO del celebre videogioco di culto firmato Naughty Dog per le piattaforme PlayStation, è da oggi disponibile per intero in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW. E adesso inizia il conto alla rovescia per l’arrivo della seconda stagione della serie creata da Craig Mazin (Chernobyl) e da Neil Druckmann (già dietro al successo del videogioco). File interminabili di fan e di curiosi sabato 11 e domenica 12 marzo a Milano hanno affollato l’area tra piazza Gae Aulenti, il Bosco Verticale e la BAM, dove NOW, il servizio streaming di Sky, ha ricreato il mondo post apocalittico di una delle serie più amate del momento e tra le più celebrate di sempre: The Last Of Us. 

Per partecipare all’evento, che ha preso vita assieme al countdown per l’attesissimo nono e ultimo episodio della serie, migliaia di personesi sono messe in coda fin dalle prime ore del mattino per immergersi tra installazioni e i personaggi ormai di culto e per entrare nell’escape room a tema presso gli spazi di Fondazione Catella, per l’occasione trasfigurata in un dettagliatissimo scorcio del desolato e pericoloso mondo di The Last Of Us.

Tra terrificanti clickers, agenti della Fedra, figuranti nei panni degli iconici e amatissimi protagonisti e photo opportunity fra i resti della civiltà precedente all’epidemia del 2003 che ha sconvolto il mondo di The Last Of Us, l’ingresso dell’escape room che ricreava l’ambientazione del secondo episodio (il Museo di Boston) è stato preso d’assalto per tutto il weekend. L’iniziativa è stata prodotta da Sky Creative Agency e realizzata in collaborazione con Us Up & Below the Line, social amplification a cura di BCube.

La serie tv The Last Of Us

The Last Of Us racconta una storia che si svolge vent’anni dopo la distruzione della civiltà moderna per via di una epidemia da Cordyceps. Joel, un sopravvissuto, viene incaricato di far uscire Ellie, una ragazzina di 14 anni, da una zona di quarantena sotto stretta sorveglianza. Un compito all’apparenza facile che si trasforma presto in un viaggio brutale e straziante, poiché i due si troveranno a dover attraversare gli Stati Uniti insieme e a dipendere l’uno dall’altra per sopravvivere. 

Protagonisti della serie sono Pedro Pascal nel ruolo di Joel e Bella Ramsey nel ruolo di Ellie. Gabriel Luna è Tommy, Anna Torv interpreta Tess, l’attrice britannica Nico Parker è Sarah. Murray Bartlett veste i panni di Frank, Nick Offerman quelli di Bill, Melanie Lynskey è Kathleen, Storm Reid nei panni di Riley, Merle Dandridge interpreta Marlene. E ancora, Jeffrey Pierce è Perry, Lamar Johnson nel ruolo di Henry, Keivonn Woodard in quello di Sam, Graham Greene è Marlon mentre Elaine Miles interpreta Florence. E con Ashley Johnson e Troy Baker.

The Last Of Us è scritta da Craig Mazin e Neil Druckmann, che ne sono anche i produttori esecutivi. The Last Of Us è una co-produzione Sony Pictures Television con Carolyn Strauss, Evan Wells, Asad Qizilbash, Carter Swan, e Rose Lam come produttori esecutivi. La serie è prodotta da PlayStation Productions, Word Games, The Mighty Mint, e Naughty Dog.

Only Murders in the Building: primo teaser della terza stagione

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Only Murders in the Building: primo teaser della terza stagione

Disney+ ha svelato le prime immagini della terza stagione dell’acclamata serie originale comedy Only Murders in the Building. Il primo teaser di questa stagione è stato trasmesso ieri durante la 95ª edizione degli Oscar e offre un primo sguardo sulla guest star e vincitrice dell’Oscar Meryl Streep che sarà presente nella serie, in arrivo prossimamente su Disney+.

Dalle menti di Steve Martin, Dan Fogelman e John Hoffman, Only Murders In The Building segue tre estranei (Steve Martin, Martin Short e Selena Gomez) che condividono la stessa ossessione per il genere true crime e si trovano improvvisamente coinvolti in un delitto. Quando si verifica un’orribile morte nell’esclusivo palazzo dell’Upper West Side in cui vivono, i tre sospettano che si tratti di un omicidio e utilizzano la loro grande conoscenza del genere true crime per investigare. Mentre registrano un podcast per documentare il caso, i tre scoprono i segreti del palazzo, che riguardano eventi accaduti molti anni prima. Forse, le bugie che i protagonisti si raccontano a vicenda potrebbero essere ancora più esplosive. Si rendono presto conto che il killer potrebbe nascondersi tra loro, mentre cercano di decifrare gli indizi prima che sia troppo tardi.

I co-creatori e sceneggiatori di Only Murders in the Building sono Steve Martin e John Hoffman (Grace and Frankie, Looking). Martin e Hoffman sono i produttori esecutivi insieme a Martin Short, Selena Gomez, il creatore di This Is Us Dan Fogelman e Jess Rosenthal. La serie è prodotta da 20th Television, parte dei Disney Television Studios. Un efficace sistema di parental control assicura che Disney+ rimanga un’esperienza di visione adatta a tutti i membri della famiglia. Oltre al “Profilo Bambini” già presente sulla piattaforma, gli abbonati possono impostare dei limiti di accesso ai contenuti per un pubblico più adulto e creare profili con accesso tramite PIN, per garantire massima tranquillità ai genitori.

Dwayne Johnson dice la sua sull’annullamento del ritorno di Henry Cavill come Superman

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Come ormai noto, diversamente da quanto precedentemente annunciato, Herny Cavill non riprenderà il ruolo di Superman. Dopo essere comparso con un cameo nel film DC Black Adam, con protagonista Dwayne Johnson, era infatti stato anticipato un nuovo film a lui dedicato. Con il subentro di James Gunn e Peter Safran come nuovi CEO del DC Universe, tale progetto è però stato accantonato e, di conseguenza, anche il ritorno di Cavill. Proprio Johnson, intervistato a riguardo, ha ora detto la sua sulla decisione dei DC Studios di abbandonare i piani per un ritorno di Cavill nei panni di Superman.

Tutto quello che potevo fare e che potevamo fare quando stavamo girando Black Adam è stato dare il meglio di noi stessi, circondarci delle persone migliori e poi realizzare anche il miglior film che potevamo“, ha detto l’attore. “Il nostro punteggio di pubblico era negli anni ’90. I critici hanno preso un paio di colpi – questo è stato il problema, però. Ma penso che sia quasi come quando hai una squadra di calcio professionistica e il tuo quarterback vince i campionati, l’allenatore vince i campionati, e ti ritrovi un nuovo proprietario che arriva e dice “Non sei il mio allenatore, non sei il mio quarterback. Andrò avanti con qualcun altro“.

Per Dwayne Johnson, dunque, ci sarebbe poco da fare rispetto alle decisioni prese dai nuovi CEO della divisione DC. Anche per quanto riguarda il suo Black Adam non vi sono certezze che lo si rivedrà sul grande schermo in futuro, specialmente considerando i risultati tutt’altro che entusiasmanti del film al box office. Ad ogni modo, ai fan non resta che attendere e scoprire quale sarà il destino di Superman all’interno del nuovo DC Universe, il cui primo capitolo sarà intitolato Gods and Monsters. Superman: Legacy, il lungometraggio che proporrà un nuovo interprete nei panni dell’iconico supereroe, è ora atteso per il 2025.

Fonte: CBR

Jonathan Majors suggerisce un suo possibile futuro nell’universo espanso di Creed

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La star di Creed 3 (qui la recensione) Jonathan Majors ha dato un piccolo indizio sul suo possibile futuro nell’annunciato universo espanso di Creed. Majors, che nel terzo film dedicato ad Adonis Creed è il nuovo temibile avversario del protagonista, è stato senza ombra di dubbio uno dei motivi del grande successo del film, che sta ora per raggiungere i 100 milioni di dollari d’incasso a livello nazionale nel suo secondo fine settimana. Sulla scia di questo successo e data la volontà di espandere l’universo di Creed attraverso molteplici film e spin-off, con almeno un progetto pianificato incentrato sulla figlia di Adonis, Amara, sembra proprio che anche Majors potrebbe avere un futuro in tale contesto.

La domanda ora ovviamente è se il personaggio di Majors in Creed 3, Damian, sarà effettivamente coinvolto in qualche modo nel futuro universo di Creed o no ma, almeno per ora Majors, non è pronto ad andare oltre con i suggerimento sul suo possibile ritorno sul ring. Parlando con Variety da un evento pre-Oscar, Majors ha infatti affrontato la questione relativa ai piani di espansione di Creed di Jordan e Amazon e ha affermato che naturalmente gli piacerebbe far parte di quei piani, se richiesto.

So che l’espansione dell’universo di Creed è sempre stata un’aspirazione per Michael. Non so fino a che punto lo porterà. Ho visto alcune cose che sono molto eccitanti. Sarò coinvolto se il fratello Michael me lo consentirà” ha dichiarato l’attore. Sulla base di quanto avviene nel finale del nuovo film, è possibile effettivamente immaginare un futuro per Damian negli ulteriori progetti previsti, ma se e come questo si concretizzerà è ancora un mistero da chiarire con il tempo.

Fonte: ScreenRant

Akira a 35 anni torna al cinema nella nuova versione in 4k

Akira a 35 anni torna al cinema nella nuova versione in 4k

Il 14 e 15 marzo torna ancora una volta sul grande schermo, a 35 anni dalla sua prima uscita in sala, Akira, il film campione d’incassi diretto da uno dei maestri indiscussi del cinema d’animazione e del fumetto giapponese. Il Circuito ha pensato a un omaggio speciale per gli spettatori che acquisteranno online il biglietto per assistere alle proiezioni previste nelle sale UCI Cinemas: la special card del film, una riproduzione dell’iconico pass utilizzato dai protagonisti, gadget imperdibile per tutti i veri amanti del capolavoro di Katsuhiro Ôtomo.

Il 14 marzo l’anime sarà proiettato in lingua originale con sottotitoli in italiano, mentre il 15 marzo i fan di questo pezzo di storia del cinema potranno ripercorrere le vicende di Kaneda con un doppiaggio italiano fedele all’originale. Entrambe le proiezioni offriranno ai fan la splendida opportunità di ammirare questo capolavoro in una luce inedita, nella nuova versione in 4k. Un appuntamento da non perdere con la Stagione degli Anime al Cinema, distribuita da Nexo Digital in collaborazione con Dynit, che riporta nelle sale una pietra miliare nella storia dell’animazione in grado di fondere elementi di 2001: Odissea nello spazio, I guerrieri della notte, Blade Runner e Il pianeta proibito. Annoverato da Empire Magazine tra i 100 migliori film in lingua straniera della storia del cinema e da Wired tra i 30 migliori film di science fiction di tutti i tempi assieme Blade Runner, Gattaca e Matrix, l’anime è tratto dall’omonimo manga di Ôtomo, che ha curato la regia e si è occupato dall’elaborazione del layout alle correzioni dei disegni chiave, sino a quando nel 1988 il film, con la memorabile colonna sonora di Shoji Yamashiro, è arrivato finalmente nelle sale conquistando milioni di fan in tutto il mondo .

Akira sarà proiettato il 14 marzo in lingua originale (con i sottotitoli in Italiano) e il 15 marzo doppiato in italiano in tutte le multisala del Circuito: UCI Bicocca (MI), UCI Luxe Campi Bisenzio (FI), UCI Casoria (NA), UCI Montano Lucino, UCI Firenze (FI), UCI Fiumara (GE), UCI Lissone (MB), UCI Cinepolis Marcianise (CE), UCI Luxe Marcon (VE), UCI Molfetta (BA), UCI Moncalieri (TO), UCI Orio (BG), UCI Parco Leonardo (RM), UCI Porta di Roma (RM), UCI Reggio Emilia (RE), UCI Romagna Savignano sul Rubicone (FC), UCI RomaEst (RM), UCI Torino Lingotto (TO), UCI Verona (VR), UCI Curno (BG), UCI Ferrara (FR), UCI Fiume Veneto (PN), UCI MilanoFiori (MI), UCI Perugia (PG), UCI Piacenza (PC), UCI Sinalunga (SI), UCI Alessandria (AL), UCI Arezzo (AR), UCI Showville Bari (BA), UCI Bolzano (BZ), UCI Cinemas Meridiana Bologna (BO), UCI Catania (CT), UCI Certosa (MI), UCI Megalò (CH), UCI Seven Gioia del Colle (BA), UCI RedCarpet Matera (MT), UCI Luxe Maximo (RM), UCI Palermo (PA), UCI Pioltello (MI), UCI Luxe Palladio (VI) e UCI Villesse (GO).

La trama di AKIRA

Tokyo, 16 luglio 1988. È il luogo dove il governo in gran segreto sta facendo degli esperimenti su bambini con particolari percezioni extrasensoriali. L’esperimento sfugge di mano e costringe il governo ad autorizzare di nascosto il lancio di una boma atomica sulla città di Tokyo. Negli anni successivi all’olocausto mondiale, la città di Tokyo è stata ricostruita in un’immensa megalopoli chiamata Neo-Tokyo. Sono già passati 31 anni da allora e all’insaputa di tutti, esclusi pochissimi, l’esperimento psicologico continua. Una gang di motociclisti, capitanata da Kaneda, si sta avviando verso la periferia di Neo-Tokyo alla ricerca di guai, quando si imbatte accidentalmente in un intrigo politico dove il governo compie azioni che rasentano la fantascienza. Tetsuo, uno dei membri della gang viene ferito in un incidente causato da un esperimento e a sorpresa viene arruolato nell’esercito. Kaneda parte alla ricerca dell’amico scomparso. La sua odissea nei meandri di Neo-Tokyo lo porta a contatto con rivoluzionari, polizia segreta e il mistero di Akira. Il risultato finale ci porta un filo di speranza sul futuro dell’umanità intera. Ma questa possibilità non ci verrà data se non a caro prezzo…

Stranizza d’amuri: trailer del film Giuseppe Fiorello

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Stranizza d’amuri: trailer del film Giuseppe Fiorello

Dopo il teaser trailer ecco il trailer completo di Stranizza d’amuri, il primo lungometraggio da regista di Giuseppe Fiorello. Attore, sceneggiatore, produttore, Giuseppe Fiorello porta sul grande schermo una storia di un’amicizia e di un amore senza tempo, mai consumato e per sempre ricordato. Ambientato tra Noto, Marzamemi, Ferla, Buscemi, Priolo e Pachino, il film è interpretato da Gabriele Pizzurro e Samuele Segreto. Al loro fianco Fabrizia Sacchi e Simona Malato nei ruoli delle rispettive madri.

Stranizza d’amuri è anche una canzone di Franco Battiato, il titolo del film è un omaggio al Maestro siciliano la cui musica è grande protagonista del film. Stranizza d’amuri è dedicato a Giorgio e Antonio, vittime del delitto di Giarre, avvenuto nel 1980 in provincia di Catania.

Stranizza D’Amuri, la trama

Giugno 1982, in una calda Sicilia che freme per la Nazionale Italiana ai Mondiali di calcio, due adolescenti, Gianni e Nino, si scontrano con i rispettivi motorini lungo una strada di campagna. Dallo scontro nasce una profonda amicizia, ma anche qualcosa di più, qualcosa che non viene visto di buon occhio dalle famiglie e dai ragazzi del paese. Coraggiosi e affamati di vita, Gianni e Nino non si curano dei pregiudizi, delle dicerie e vivono liberamente. Una libertà che gli altri non comprendono e non sono disposti ad accettare… Stranizza d’amuri è dedicato a Giorgio e Antonio, vittime del delitto di Giarre, avvenuto nel 1980 in provincia di Catania.

The Honeymoon: recensione del nuovo film con Lucas Bravo

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The Honeymoon: recensione del nuovo film con Lucas Bravo

Ambientato tra una splendida Venezia ed il confine con la Slovenia, The honeymoon è la nuova commedia, a tratti più romantica o più d’azione, scritta e diretta dal regista britannico Dean Craig. La pellicola è già stata proiettata in alcune limitate sale statunitensi a partire dal 16 dicembre 2022, mentre è disponibile nel Regno unito dal 29 dicembre sulla piattaforma streaming Prime video. Nel cast ritroviamo figure già recentemente note nel cinema internazionale: l’attore Lucas Bravo (l’affascinante chef Gabriel nella serie Emily in Paris) interpreta il boss Giorgio, mentre Maria Bakalova (Borat seguito di film) qui è nei panni di Sarah. Ritroviamo anche Asim Chaudhry(Black mirror: bandernastch, Wonder Woman 1984) nel ruolo di Bav  e Pico Alexander (Mike Shubin nel nuovo Gossip Girl) come Adam.

The honeymoon: una luna di miele indimenticabile

The honeymoon si apre con il matrimonio di Adam e Sarah. Bav, migliore amico di Adam e testimone di nozze, già si denota come un personaggio più che comico ed impacciato: sembra che abbia perso gli anelli all’inizio, per poi ritrovarli e farne cadere uno nel lago, fa un discorso per il brindisi alquanto discutibile.

Giorni dopo, la coppia felice si sta preparando per la partenza per il loro viaggio di nozze nella romantica Venezia, quando Adam riceve una chiamata da un Bav molto depresso ed abbattuto. Per paura che l’amico possa suicidarsi, Adam lo invita ad unirsi al loro viaggio di nozze. Qui a Venezia la convivenza tra i tre si dimostra essere da subito insostenibile; Bav, troppo attaccato all’amico, finisce sempre per mettersi tra i due innamorati.

Durante la vacanza i tre partecipano ad una festa organizzata da Giorgio, affascinante nuova conoscenza di Bav e boss mafioso. Qui Bav, con la sua goffaggine, rompe tutta una serie di opere d’arte dal valore inestimabile; per ripagare Giorgio, Bav e Adam diventeranno dei corrieri per la droga, trasportando cocaina oltre il confine con la Slovenia, lasciando Sarah come garanzia al boss.

Una action comedy

The honeymoon è caratterizzato dalla copresenza di scene d’azione, soprattutto nella seconda metà del film, e da una certa comicità tendente al demenziale. Emblema di questa comicità è il personaggio di Bav: amico di vecchia data di Adam, questo sembra non essere in alcun modo cresciuto e maturato, restando anche ancorato alla relazione da inseparabili che i due avevano da piccoli. Bav non ha filtri, non comprende cosa può essere considerato giusto da dire o fare in certi contesti, e, specialmente durante i primi giorni di luna di miele di Adam e Sarah, non si rende conto di essere eccessivamente invadente. Questo porta naturalmente al crearsi di contrasti anche accentuati tra la sposa ed il migliore amico, ponendo Adam in una posizione mediana tra  i due.

Altro elemento interessante di The honeymoon è la rappresentazione parzialmente stereotipata dell’Italia e degli italiani: è generalmente noto come nel panorama internazionale il bel paese sia noto solo per il cibo, l’arte e… la mafia! Ciononostante, pur risultando sgradevole per gli italiani ad essere rappresentati sempre come boss mafiosi, la presenza di tali stereotipi accentua la comicità della pellicola.

The Honeymoon - Come ti rovino il viaggio di nozzeLa rappresentazione di un’amicizia tossica

Un tema focale in The honeymoon è l’amicizia tra Bav  e Adam: amici da una vita, i due continuano ad essere come fratelli l’uno per l’altro. Bav cerca di mantenere tra i due lo stesso rapporto di quando erano adolescenti, volendo stare sempre col suo migliore amico e non rendendosi conto dei cambiamenti che ci sono stati nelle loro vite.  Questo crea tra i due quella che si potrebbe definire un’amicizia tossica: Adam ammette di stare con Bav per proteggerlo, e perché sono amici da sempre, ma lui stesso critica di continuo l’amico e ne è effettivamente infastidito. Bav, continuando ad aggrapparsi al passato, assilla l’amico, e non gli garantisce gli spazi ormai necessari; anzi, cerca di passare ancora più tempo con Adam, realizzando che, una volta sposato con Sarah, non sarebbero più stati amici come prima.

Focale è quindi il principio per cui anche le amicizie possono tramutarsi in relazioni tossiche e quasi soffocanti. Ed, inoltre, anche le amicizie stesse sono destinate a cambiare con il corso del tempo, ma, come afferma anche lo stesso Adam nel film, ciò non significa che l’affetto verso l’altra persona venga meno.

Sei Donne – il mistero di Leila: trama e clip dell’ultima puntata

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Si chiude il racconto della serie Rai Sei Donne – il mistero di Leila, una produzione IBC Movie in collaborazione con Rai Fiction, creata da Ivan Cotroneo e Monica Rametta, per la regia di Vincenzo Marra, in onda con l’ultima puntata martedì 14 marzo in prima visione su Rai1 – Con Maya Sansa, Isabella Ferrari, Ivana Lotito e con Denise Tantucci, Alessio Vassallo e la partecipazione di Maurizio Lastrico

Un giallo psicologico nel quale la ricerca della verità si incrocia con le storie di sei donne di oggiAnna, Michela, Alessia, Viola, Aysha, Leila – ciascuna con un proprio vissuto, ciascuna con i propri segreti, rappresentative di un universo femminile contemporaneo, tra determinazione e fragilità, amore e odio, costrizioni e libertà.

Sei Donne – il mistero di Leila, la trama dell’ultima puntata

La PM Anna Conti (Maya Sansa), alla ricerca di qualche indizio, continua a visionare i video del centro sportivo, sede degli allenamenti di atletica di Leila (Silvia Dina Pacente), e si rende conto che la ragazza è molto cambiata dopo l’estate appena trascorsa. Decide così di interrogare Aysha (Cristina Parku), la migliore amica di Leila, compagna di scuola e di atletica della ragazza. Aysha, come aveva fatto nei primi interrogatori, dice di non sapere nulla. In realtà, quanto successo al loro primo incontro dopo l’estate emerge nei suoi ricordi: Leila stava male.

Tutte le verità vengono a galla durante il sopralluogo di Anna e dell’ispettore Emanuele Liotta (Alessio Vassallo) alla villa al mare dove Leila passava le estati con la sua famiglia. Sarà proprio andando lì che si arriverà a scoprire cosa è veramente successo a Leila.

Realizzata con il contributo di Apulia Film Fund della Fondazione Apulia Film Commission, la serie restituisce la fotografia di una Taranto inedita e contemporanea, a fare da cornice a un racconto corale dove le storie dei protagonisti si intrecciano con un tessuto territoriale lontano da stereotipi.

“Sei Donne – Il Mistero di Leila” è una produzione IBC Movie in collaborazione con Rai Fiction, in onda da martedì 28 febbraio in prima serata su Rai1 per 3 puntate (3 episodi da 100 minuti). Creata da Ivan Cotroneo e Monica Rametta. Prodotta da Beppe Caschetto e Anastasia Michelagnoli. Produttori Rai Leonardo Ferrara, Francesca Loiero e Daniela Troncelliti.  Regia di Vincenzo Marra.

Spider-Man: Across the Spider-Verse avrà un finale simile a L’impero colpisce ancora

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Secondo lo scrittore-produttore Christopher Miller, Spider-Man: Across the Spider-Verse (qui il primo trailer), sequel del film d’animazione vincitore del premio Oscar, possiede un inatteso legame con il film L’impero colpisce ancora, secondo capitolo (in ordine di uscita) della saga di Star Wars. Parlando con Empire Magazine dell’atteso film Miller ha infatti dichiarato: “Le persone che hanno visto il film ci hanno detto che sembra che L’impero colpisce ancora dello Spider-Verse franchise“, aggiungendo: “Ti mostra mondi che non hai mai visto, ed è una storia emozionante che finisce in proprio un momento per cui dovrai vedere il terzo. Quindi, sì: questo è il nostro L’impero colpisce ancora“.

Come noto, L’impero colpisce ancora è ancora oggi considerato da molti fan di Star Wars come il miglior film del franchise, ma quando è uscito per la prima volta nel 1980 nessuno sapeva se fosse in arrivo un lieto fine o meno per i loro amati eroi. Il film si interrompe infatti con una massiccia sconfitta per i protagonisti e con Luke Skywalker che apprende che suo padre è in realtà Darth Vader. Gli spettatori hanno poi dovuto aspettare tre anni per sapere finalmente cosa è successo dopo con Star Wars: Episodio VI – Il ritorno dello Jedi.

Qualunque siano gli sconvolgenti eventi alla fine di Across the Spider-Verse, le persone non dovranno aspettare un simile lasso temporale per scoprire cosa accadrà nel già annunciato terzo film. Al momento, Across the Spider-Verse uscirà nelle sale il 2 giugno 2023, mentre il terzo capitolo, Spider-Man: Beyond the Spider-Verse, è infatti previsto per il 29 marzo 2024. Originariamente, inoltre, è indicativo sottolineare che i due film erano rispettivamente intitolato Spider-Man: Across the Spider-VerseParte prima e Parte seconda, proprio a indicare che il primo lo stretto legame che li unisce a livello narrativo.

Fonte: CBR

Il Capofamiglia: una clip esclusiva dall’esordio alla regia di Omar El Zohairy

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Dopo aver stregato la critica internazionale e aver vinto numerosi premi, tra cui Miglior film alla Semaine de la Critique del Festival di Cannes 2021, Gran premio della Giuria al Torino Film Festival 2021, Miglior film internazionale al Calgary International Film Festival in Canada e Miglior film ai Roberto Rossellini Awards del China’s Pingyao International Film Festival, il curioso lungometraggio Il Capofamiglia (titolo originale Feathers), nonché promettente esordio alla regia dell’egiziano Omar El Zohairy, arriverà nei cinema italiani con Wanted Cinema dal 16 marzo.

IL CAPOFAMIGLIA di Omar El Zohairy, in cui magia e realtà si fondono per raccontare la vita di una famiglia in Egitto oggi, è una favola nera moderna che non mancherà di colpire lo spettatore, grazie anche alla straordinaria e pluripremiata interpretazione dell’attrice esordiente Demyana Nassar. IL CAPOFAMIGLIA diretto da Omar El Zohairy arriverà nei cinema italiani con Wanted Cinema dal 16 marzo.

SINOSSI – Durante una festa di compleanno in casa, un incantesimo va storto e il padre di una modesta famiglia egiziana, un uomo autoritario e brutale, viene trasformato in un pollo. Una valanga di assurde conseguenze si abbatte su tutta la famiglia: la madre, la cui vita era interamente dedicata a marito e figli, deve prendere in mano la situazione e provvedere alla famiglia. Mentre muove mari e monti per riportare il marito indietro e tenerlo al sicuro, la donna attraversa una trasformazione totale.

Blade: Mahershala Ali ha richiesto diverse modifiche alla sceneggiatura

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In vista dell’imminente inizio della produzione del film Blade, continuano a circolare rumor riguardo i motivi  dei ritardi a cui il lungometraggio è andato incontro. Tra questi, vi sarebbero le frustrazioni dell’attore premio Oscar Mahershala Ali nei confronti della sceneggiatura. L’insider del settore, Jeff Sneider, ha affermato che Ali avrebbe richiesto “continue modifiche alla sceneggiatura“, per via della sua volontà di realizzare la propria visione del personaggio. Questa non è però la prima volta che il progetto ha subito battute d’arresto durante la sua fase di pre-produzione.

Un altro motivo del ritardo di Blade è stato l’abbandono a sorpresa del suo regista originale Bassam Tariq, che ha lasciato il film Marvela causa dei continui cambiamenti” nel suo programma di produzione. Ali, come noto, interpreterà l’omonimo iconico cacciatore di vampiri, un personaggio che ha già fatto il suo debutto nel Marvel Cinematic Universe nel 2021 attraverso un breve cameo vocale durante la scena post-crediti di Eternals. È stato anche confermato che Blade sarà ora diretto da Yann Demange di Lovecraft Country da una sceneggiatura scritta da Michael Starrbury, basata sulla prima bozza di Stacy Osei-Kuffour.

Dopo l’annuncio del coinvolgimento di Demange, Tariq ha immediatamente espresso il suo sostegno attraverso i social media, descrivendo il regista francese come un “caro amico e fratello“. Stando all’attuale sinossi, ad ogni modo, il film sarà incentrato sulla missione dell’eroe vampiro liberare il mondo dai suoi simili malvagi, nel tentativo di vendicare sua madre, che è stata uccisa da un vampiro. Non è però noto se i cambiamenti richiesti da Ali modificheranno pesantemente la trama o la lasceranno grossomodo inalterata. Salvo ulteriori ritardi, le riprese del film dovrebbero ora avere luogo durante la primavera, con un uscita in sala fissata al 6 settembre 2024, come parte della Fase Cinque dell’MCU.

Fonte: CBR

Forest, grande successo al Cartoon Movie di Bordeaux per il nuovo film d’animazione di Al-One

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Dopo il grande successo di Trash, Al-One ha presentato il suo nuovo progetto al mondo dell’animazione nel corso dell’edizione 2023 del Cartoon Movie di Bordeaux, uno dei più importanti appuntamenti internazionali del settore.

Forest, questo è il titolo del nuovo film, già in fase di sviluppo e ancora diretto da Luca Della Grotta e Francesco Dafano. Come il precedente, anche questo film ha un’anima profondamente ambientalista e veicola un messaggio importante soprattutto per i più giovani, destinati a preservare nel modo migliore la nostra casa chiamata Terra.

Il CEO di Al-One e produttore, Alan Vele, e Mario Lanti, anche lui produttore del film, hanno presentato Forest nella sessione di pitching del 9 marzo, introducendo al mondo dell’animazione i nuovi personaggi nati dalla fantasia del team creativo della factory e le avventure che porteranno sullo schermo. Il riscontro da parte degli operatori presenti è stato estremamente positivo, con numerose manifestazione d’interesse per sostenere le prossime fasi di sviluppo del progetto.

È la quarta sessione di pitch per Forest, già raccontato nelle diverse fasi dello sviluppo produttivo al Cinekid di Amsterdam 2021, al Cartoon Movie 2022 e al Kids Kino Industry di Varsavia dello scorso ottobre.

Un ulteriore passo avanti per un progetto che, come Trash, è completamente indipendente e che arriverà nelle sale nel 2025, con l’obiettivo di superare i grandi risultati ottenuti dal film precedente.

Trash è stato presentato in anteprima come evento speciale fuori concorso alla Festa del Cinema di Roma 2021 ed è poi uscito nelle sale e venduto in oltre quaranta paesi. Un mondo ancora in piena espansione che ha vinto premi nei più importanti festival internazionali: Il Silver Remi al WorldFest di Houston, il Pulcinella Award per la migliore regia a Cartoons on the Bay 2021, Miglior Film al Giffoni Film Festival 2021 nella sezione School Experience, Premio Mario Verdone al Festival del cinema europeo di Lecce 2021. Trash ha avuto la sua premiere mondiale allo Shangai International Film Festival ed è stato selezionato dal Locarno Film Festival 2021 nella sezione Kids.

Per Mark Ruffalo è stato “imbarazzante” sostituire Edward Norton per il ruolo di Hulk

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Dal 2012, ovvero a partire dal film The Avengers, ad interpretare il gigante verde Hulk nel Marvel Cinematic Universe è l’attore Mark Ruffalo. Prima di lui, però, nel film del 2008 L’incredibile Hulk era stato Edward Norton ad interpretare tale personaggio. Ruffalo, commentando ora questa sostituzione, ha descritto il momento in cui ha avuto la sua prima interazione con Norton con una sola parola: “imbarazzante“. “No, voglio dire, non gli ho parlato, ma l’ho contattato, come facciamo ora quando non vogliamo parlare. E io ero tipo, ‘Ehi, amico’, e lui è tipo, ‘ No, va bene.’ Voglio dire, è stato strano”, ha aggiunto poi l’attore.

Come noto, L’incredibile Hulk di Norton è stato il secondo film dell’MCU ad essere rilasciato dopo il successo dell’Iron Man con Robert Downey Jr.. Mentre il primo film ha dato il via alla Fase Uno dell’MCU ed è stato un ritorno alla carriera per Downey, Hulk è invece stato afflitto da una produzione travagliata, guidata dalle riscritture della sceneggiatura di Norton e dagli scontri con i produttori. Nonostante le recensioni decenti e un incasso mondiale di 265 milioni di dollari in tutto il mondo, L’incredibile Hulk non ha infine soddisfatto le aspettative della Marvel.

Durante la produzione di Captain America: Il primo Avenger del 2011, il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige ha poi annunciato un cambio di cast per Hulk, con Ruffalo chiamato a sostituire Norton. Quest’ultimo, tuttavia, non ha mai espresso rammarico per aver perso il ruolo. “Ma sai… non credo… non so quanto Edward ci fosse affezionato. Penso che avesse un’opinione più del tipo, ‘Oh, grazie a Dio. Lasciate che Ruffalo se ne occupi.’ Ma è stato bellissimo. Siamo amici. Non è mai venuto fuori come un problema. Mi ha benedetto”. L’Hulk di Ruffalo è stato poi molto apprezzato dai fan dell’MCU ed è ancora oggi uno dei personaggi di punta della saga.

Fonte: CBR