Medusa Film Official ha diffuso il
primo trailer del nuovo film di Salvo Ficarra e Valentino
Picone, Il
primo Natale, prodotto da Attilio De
Razza per Tramp Limited in collaborazione con Medusa
Film.
Il film, racconta la storia di
Salvo e Valentino, un ladro e un prete, che si ritroveranno a fare
un viaggio nel tempo, fino all’Anno Zero. In questo viaggio,
avranno a che fare con tanti personaggi incontrati lungo il
cammino, tra cui un inedito Erode interpretato da Massimo
Popolizio.
Alla Casa del Cinema di Roma a
presentare Il primo incarico, esordio registico di Giorgia Cecere,
intervengono la stessa regista, i protagonisti Isabella Ragonese e
Francesco Chiarello, la produttrice Donatella Botti e Paolo Del
Brocco di Rai Cinema, che coproduce. Presente in sala anche
Pierpaolo Pirone, sceneggiatore assieme alla Cecere e al cinese Li
Xiang-Jang, e Teodora Film, distributrice assieme a Spazio
Cinema.
Al suo esordio dietro la macchina
da presa Giorgia Cecere, già assistente alla regia di Gianni Amelio
(Porte aperte, Il ladro di
bambini) e sceneggiatrice per Edoardo Winspeare
(Sangue vivo, Il miracolo) ha
scelto di raccontare ciò che conosce meglio: la sua terra d’origine
e una storia d’ispirazione familiare. Il primo
incarico, infatti, è ambientato in Puglia negli anni ’50:
una Puglia cittadina, ma anche e soprattutto rurale, aspetto
dominante della regione almeno fino a qualche decennio fa, e ancora
vivo soprattutto in certe zone.
Al centro della vicenda, una
giovane maestra di modeste origini, Nena/Isabella
Ragonese, che dalla cittadina del sud in cui vive,
deve trasferirsi nella campagna pugliese per il suo primo incarico.
Si trova così di fronte a una realtà per lei nuova: una vita
semplice, una casa spoglia, una scuola con una sola aula – una
stanza col soffitto crepato – e dei contadini ospitali, ma
taciturni e fieri. Una vita in mezzo alla natura, con tutti i pro e
i contro che questo comporta. In più, il nuovo incarico affidatole
la porta a separarsi dal suo amato: un giovane di famiglia
altolocata, con il quale stava costruendo il suo sogno d’amore.
Il primo incarico è il racconto di una crescita,
di molteplici mutamenti, che Nena attraversa, ritrovandosi, alla
fine, una persona nuova.
Il primo incarico, il film
Il suo amore “da favola” non
reggerà la lontananza, rivelandosi inconsistente. Mentre nella sua
nuova vita troverà posto una relazione molto meno “perfetta” ma più
reale. È un percorso di crescita e un viaggio interiore – un
western dei sentimenti l’ha definito la stessa regista – alla
ricerca di ciò che veramente si vuole. Questo è ciò che fa Nena,
prima costretta dagli eventi, poi scegliendo consapevolmente per il
suo futuro. All’inizio, il trasferimento, il matrimonio con un uomo
che non vuole, la conseguente vita nel ruolo di moglie e casalinga,
che non sente suo, sono vissute da lei come costrizioni, come una
specie di incubo in cui s’è ritrovata senza volerlo e che le fa
letteralmente “sbattere la testa al muro”. Le nuove condizioni e il
nuovo ambiente le permettono però, col tempo, di capire meglio sé
stessa e di comprendere che lì c’è proprio ciò che vuole e di
cui ha bisogno. Alla fine sarà lei a scegliere di tornarci non
perché costretta, ma perché lo vuole.
Dallo scontro tra due mondi
apparentemente inconciliabili, si passa, quindi, a una relazione a
volte conflittuale, ma viva e non priva di momenti felici: così con
i bambini cui Nena insegna, così col marito Giovanni, giovane
muratore sposato sull’onda della delusione per l’abbandono del suo
precedente amore e per ottemperare alle vigenti convenzioni
sociali. Così con tutto quel mondo arcaico e maschilista. Un mondo
che lascia però spazi di libertà inaspettati. Emblema ne è la
relazione tra i due protagonisti: non un rapporto di subalternità,
di costrizione, come forse ci si sarebbe aspettati, ma
davvero libero. Ciascuno infatti fa quello che vuole e il
matrimonio resta per lungo tempo un sigillo formale, che ciascuno
dei due ha posto non per convinzione, ma per convenienze di tipo
diverso. Altrettanto libera e forte la scelta finale della
protagonista.
Isabella Ragonese – unica attrice
professionista – sa ben interpretare l’evoluzione del complesso
personaggio di Nena, dalle illusioni dell’adolescenza alla pienezza
della vita adulta, passando per un ampio ventaglio di emozioni:
dall’ingenuità sognante dell’inizio, allo straniamento,
all’autentica disperazione, alla rabbia, alla frustrazione, fino
alla lenta scoperta della felicità, che può dare una vita del tutto
diversa da quella che aveva immaginato. La rigidità e l’impaccio
dell’esordiente Francesco Chiarello a tratti si
notano, ma sono adatti a rendere l’atmosfera tesa del rapporto con
Nena e caratterizzano bene il personaggio: il tipico
contadino del sud, dal carattere chiuso, rude, fiero. Ben costruiti
i dialoghi, asciutti e incisivi.
Nel seguire il viaggio esistenziale
di Nena riviviamo – elemento fondamentale del film – la
realtà di quegli anni e di quei luoghi (la pellicola è stata girata
in vari comuni del Salento, tra cui Cisternino e Castrignano del
Capo). La ricostruzione è assai convincente, accurata nei
particolari e riesce davvero a trasportare indietro nel tempo e
altrove nello spazio, per farci conoscere uno spaccato di storia
italiana del nostro recente passato, o farcelo ricordare se, come
chi scrive, condividiamo con la regista le origini e abbiamo visto
o sentito raccontare quella realtà, non così lontana.
Quello che regista e sceneggiatori
sono riusciti ad ottenere (accanto alla Cecere collaborano alla
sceneggiatura Pierpaolo Pirone e Li
Xiang-Yang), però, non è, almeno non soltanto, un affresco
nostalgico – una nostalgia che potremmo dire pasoliniana per un
mondo contadino (quasi) scomparso. Sono vividamente presenti,
infatti, anche gli aspetti duri e aspri della vita di campagna, la
semplicità si muove accanto alla rudezza, alla fissità quasi
granitica di tradizioni e abitudini che paiono invariate da secoli,
e asfitticamente invariabili. E lo straniamento iniziale di Nena è
simile a quello dello spettatore odierno, posto di fronte a quella
realtà, così diversa dall’attuale.
In Il primo
incarico Molto bella la fotografia di Gianni
Troilo. Grande attenzione è riservata ai colori, alle
inquadrature, alla luce, in generale alla cura dell’immagine, in
special modo laddove Nena è immersa nella natura. Le inquadrature
hanno un gusto “pittorico” – il che dipende certo dalla sensibilità
particolare del cinese Li Xiang-Yang, appunto pittore, e qui al suo
esordio come sceneggiatore, che si fonde abilmente con quella
della regista.
Un uomo misterioso si presenta a
quattro persone che hanno toccato il fondo e vogliono farla finita
per proporre loro un patto: una settimana di tempo per farle
rinnamorare della vita. Il suo intento è quello di offrire la
possibilità di scoprire come potrebbe essere il mondo senza di loro
e aiutarle a trovare un nuovo senso alle proprie esistenze. Una
storia sulla forza di ricominciare quando tutto intorno sembra
crollare.
Lotus e
Medusa hanno diffuso le prime immagini de
Il primo giorno della mia vita, il nuovo film di
Paolo Genovese. La sceneggiatura del film, da cui
nel 2018 è stato tratto il secondo e omonimo romanzo del regista
edito da Einaudi, è scritta dallo stesso Genovese insieme a Paolo
Costella, Rolando Ravello e Isabella Aguilar.
Nel cast anche Giorgio
Tirabassi, Elena Lietti, Antonio Gerardi,
Vittoria Puccini, Thomas Trabacchi e
Alessandro Tiberi e con la partecipazione di Lino
Guanciale. Il
primo giorno della mia vita è una coproduzione Medusa
Film e Lotus Production, prodotta da Marco Belardi per Lotus
Production, una società di Leone Film Group. Distribuito da Medusa
Film.
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Una storia sulla forza di
ricominciare quando tutto intorno sembra crollare raccontata
attraverso la vita di un uomo (Valerio Mastandrea), due donne
(Margherita Buy e Sara Serraiocco) e un ragazzino (Gabriele
Cristini) che, convinti di aver toccato il fondo, incontrano un
personaggio misterioso (Toni Servillo) in grado di regalare loro
una settimana di tempo per scoprire come potrebbe essere il mondo
in loro assenza. E se possibile, innamorarsi di nuovo della
vita, il cui inestimabile valore viene messo in primo piano.
Sono iniziate a Roma le riprese
de Il
primo giorno della mia vita di Paolo
Genovese che, dopo aver diretto Supereroi,
di prossima uscita, torna dietro la macchina da presa con una
storia sulla forza di ricominciare quando tutto intorno sembra
crollare. La racconta attraverso la vita di un uomo (Valerio
Mastandrea), due donne (Margherita
Buy e Sara Serraiocco) e un ragazzino (Gabriele Cristini) che,
convinti di aver toccato il fondo, incontrano un personaggio
misterioso (Toni
Servillo) in grado di regalare loro una settimana di tempo per
scoprire come potrebbe essere il mondo in loro assenza. E se
possibile, trovare la forza di ricominciare e innamorarsi di nuovo
della vita, il cui inestimabile valore viene messo in primo
piano.
Pluripremiato autore di titoli di grande successo
come Immaturi, Tutta
colpa di Freud, Perfetti
sconosciuti e The
Place, Paolo Genovese porta sul
set un suo soggetto e dichiara: “Tutte le storie
hanno un loro destino e se questa arriva proprio adesso, dopo circa
quattro anni di scrittura e riscrittura, non è un caso. Penso sia
il periodo giusto per fare un film sulla voglia e sulla necessità
di ripartire”.
La sceneggiatura del film, da cui nel 2018 è stato tratto il
secondo e omonimo romanzo del regista edito da Einaudi, è scritta
dallo stesso Genovese insieme a Paolo Costella, Rolando Ravello e
Isabella Aguilar. Il primo giorno della mia
vita è una coproduzione Medusa Film e Lotus
Production, prodotta da Marco Belardi per Lotus
Production, una società di Leone Film Group. Distribuito
da Medusa Film.
Fanno parte del cast anche Elena Lietti, Antonio Gerardi,
Vittoria Puccini, Thomas Trabacchi e Alessandro Tiberi. La
fotografia è affidata a Fabrizio Lucci, la scenografia a Chiara
Balducci e i costumi a Gemma Mascagni. Le settimane di
riprese saranno 9 e si svolgeranno interamente a Roma.
Alejandro Amenábar
torna sul set con Il
Prigioniero un film che racconta le avventure
del giovane Miguel de Cervantes, interpretato da Julio Peña
(La Casa di Carta: Berlino)
imprigionato nella città pirata di Algeri sotto il controllo del
tiranno Hasán, interpretato da
Alessandro Borghi (Le
Otto Montagne).
Santa Pola, 30 aprile
2024. Nelle scorse settimane sono iniziate a Santa Pola le
riprese de Il
Prigioniero di Alejandro Amenábar. A maggio
il set si sposterà al Castello di Santa Barbara ad Alicante, e
negli studi Ciudad de la Luz, per proseguire in diverse località
della provincia di Valencia e per concludersi a metà giugno nel
Real Alcazar di Siviglia.
Il Prigioniero – la
trama
Anno 1575. Il giovane Miguel de
Cervantes, ferito in uno scontro navale, durante il suo ritorno in
Spagna, viene catturato in mare aperto dai corsari algerini.
Consapevole che una morte crudele lo attende ad Algeri se il suo
riscatto non sarà pagato al più presto, Miguel trova rifugio nella
sua passione per il racconto di storie. I suoi affascinanti
racconti ridanno speranza anche ai suoi compagni di prigionia e
attirano l’attenzione di Hasán, il misterioso e temuto governatore
di Algeri, con il quale inizia a sviluppare una strana affinità.
Mentre i conflitti crescono tra i suoi disperati compagni, Miguel,
guidato dal suo incrollabile ottimismo, inizia a pianificare un
audace piano di fuga.
Il regista e autore
Alejandro Amenábar dichiara, “In
questo film, come nei precedenti, giocherò con i contrasti:
dall’oscura realtà in cui viveva Miguel de Cervantes al potere
delle sue storie, i suoi epici tentativi di fuga, le dure
condizioni di prigionia, la crudeltà dei suoi carcerieri, il
paradiso e la lussureggiante esuberanza dell’hamam, o l’allegria
delle strade di Algeri. Miguel de Cervantes ha vissuto tutto
questo, ed è esattamente ciò che ha plasmato l’umanismo e la
complessità della sua opera.
Si sa che uno dei suoi
racconti nel Don Chisciotte, intitolato Il prigioniero, contiene
numerosi riferimenti autobiografici. Miguel de Cervantes ha
lasciato una grande storia non raccontata: la sua. È tempo di
conoscerla.”
Il
Prigioniero è una coproduzione Spagna – Italia
realizzata da Mod Producciones, Himenóptero (produttori di
The Others, Mare Dentro e Agorà), Misent Produzioni e Propaganda Italia, con la
partecipazione di Netflix, RTVE, RAI Cinema e il supporto di
ICAA-Ministero della Cultura, Generalitat Valenciana, Lazio Cinema
International ed Eurimages.
La produzione esecutiva è affidata
a Fernando Bovaira, produttore di tutti i film di Alejandro
Amenábar e di serie di successo come I Farad,La Fortuna, Crematorio e El día de mañana. Il team tecnico è composto da capi
reparto che hanno già un sodalizio con il regista come: Álex
Catalán, direttore della fotografia, lo scenografo Juan Pedro de
Gaspare il tecnico del suono Gabriel Gutiérrez, a cui si aggiungono
la costumista italiana Nicoletta Taranta (nominata ai David di Donatello per L’isola delle Rose, 5 è il
numero perfetto e Agadah e vincitrice per Romanzo Criminale), e
al trucco e acconciature Ana López Puigcerver e Belen López
Puigcerver (nominate agli Oscar® per La Società della
Neve). La colonna sonora sarà composta dallo stesso Alejandro
Amenábar.
Negli ultimi decenni l’attore premio
Oscar Nicolas Cage ha preso parte a film di ogni
genere possibile, alcuni più riusciti altri meno. In ogni caso,
molti dei titoli a cui ha preso parte sono poi divenuti noti come
dei piccoli cult, o scult. Tra questi si colloca in
particolar modo il film del 2006 Il prescelto,
scritto e diretto da Neil LaBute. Un film
decisamente particolare, che – tra detective
story e horror – è ancora oggi ricordato in maniera
contrastante per numerosi motivi. Il film è infatti il remake di
The Wicker Man, opera del 1973 diretta da Robert
Hardy.
Questo è considerato uno dei film
horror più importanti di sempre, ancora oggi ricordato come un cult
di grande importanza e rilevanza. Nell’attuare un suo rifacimento,
LaBute decise innanzitutto di spostare l’ambientazione dalla Scozia
all’America contemporanea, riadattando dunque la storia al nuovo
contesto. Nell’originale, infatti, il protagonista era un uomo
molto religioso in lotta contro un mondo dionisiaco, qui invece è
costretto a fare i conti con una comunità di ecologiste che
schiavizzano i maschi.
Affermatosi come un grande
insuccesso, Il prescelto è considerato da molti
come un film comico involontario, che merita però di essere visto
proprio per la sua natura stravagante. Prima di intraprendere una
visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune
delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Protagonista del film è
Edward Malus, un poliziotto in congedo che ha
lasciato il distintivo poiché afflitto dai sensi di colpa. Egli non
è infatti riuscito a salvare una donna e sua figlia da un brutto
incidente stradale, e da quel momento vive con grande dolore quel
ricordo e la sensazione di impotenza provata. A richiamarlo
all’azione, però, vi è Willow, sua ex fidanzata
che gli chiede di aiutarla a ritrovare la figlia
Rowan. La bambina è scomprarsa su un’isola al
largo della costa dello Stato di Washington, dove le due vivono con
una setta matriarcale di neopagani.
Qui, egli fa in particolare la
conoscenza di Suor Summerslsle, l’anziana santona
che governa la comunità e incarna la Dea adorata dagli adepti.
Questa racconta ad Edward le origini della comunità, sfuggita nel
corso dei secoli a numerose persecuzioni contro le sedicenti
streghe. Inquietato dalla presenza della santona e dall’atmosfera
ostile della setta Edward inizia a cercare la piccola. Piano piano,
nel poliziotto si fa strada l’atroce dubbio che la bambina sia
stata rapita per diventare la vittima sacrificale di un rito pagano
o qualcosa di ancora peggiore.
Il cast del film
Come anticipato, ad interpretare il
ruolo del protagonista Edward Malus è l’attore Nicolas Cage.
Questi aveva conosciuto il film del 1973 grazie al chitarrista
Johnny Ramone, a cui poi Cage ha fatto dedicare la nuova pellicola.
L’attore si interessò infatti molto alla realizzazione del remake
di The Wicker Man, a tal punto da produrlo con la sua
società di produzione, la Saturn Films. L’attore ha poi respinto
con forza le critiche nei confronti del film, affermando che la sua
comicità era voluta, in quanto Il prescelto era pensato
per essere una black comedy..
Accanto a lui, nei panni di Willow
Woodward, vi è l’attrice Kate Beahan. Il ruolo era
originariamente stato offerto a Winona Ryder,
la quale però rifiuto categoricamente poiché aveva odiato la
sceneggiatura. Nel ruolo di suor Summerslsle vi è invece l’attrice
premio Oscar Ellen Burstyn, nota per i film
Alice non abita più qui e Requiem for a Dream.
Nel film sono inoltri presenti dei brevi cameo degli attori
James Franco e
Aaron Eckhart.
Il primo dei due è presente come uno dei clienti nella scene
ambientata all’interno di un bar.
Giunti al finale, Edward scoprirà,
ormai troppo tardi, di essere lui stesso la vittima sacrificale
designata del rito che sta per consumarsi e che la richiesta
d’aiuto era stata tutta una manovra dell’intera comunità per
attirarlo sull’isola: verrà messo al rogo dentro un altissimo
spaventapasseri e ad appiccare il fuoco sarà proprio sua figlia
Rowan. Nella scena finale notiamo poi due poliziotti in un bar con
due ragazze, ovvero Willow e una delle sorelle, che stanno per
ingannare i due agenti e fargli fare la stessa fine di edward. Il
film si conclude dunque con la morte di edward e la caduta della
testa dello spaventapasseri.
Il trailer di Il
prescelto e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Il
prescelto grazie alla sua presenza su une delle più
popolari piattaforme streaming presenti in Italia. Questo è infatti
disponibile nel catalogo di Infinity+. Per
vederlo, basterè sottoscrivere un abbonamento generale e si avrà
così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
lunedì 17 giugno alle ore 21:00
sul canale Iris.
Ecco un prequel animato
di Snowpiercer, prossimo film diretto da
Bong Joon-ho (The Host)
e con un cast di stelle di prim’ordine: Chris
Evans, Kang-ho
Song, John Hurt,Tilda
Swinton, Jamie
Bell, EdHarris, Ewen
Bremner, Octavia
Spencer e Ko Asung.
Il video ha un rating R e dura
circa 4 minuti:
Qui la nostra gallery del film:
[nggallery id=242]
Trama:
Snowpiercer è ambientato in un
futuro in cui, dopo un esperimento fallito per fermare il
riscaldamento globale, l’era glaciale uccide tutta la vita sul
pianeta, tranne che per gli abitanti che si trovano sul
Snowpiercer, un treno che viaggia in tutto il mondo ed è alimentato
da un motore in moto perpetuo. Sul treno cominciano a
nascere divergenze sociali, e ha inizio una ribellione.
Italian International
Film ha diffuso le prime foto ufficiali di Il
Premio, il nuovo film Alessandro Gassmann
con GIGI PROIETTI, ALESSANDRO GASSMANN, ANNA
FOGLIETTA, ROCCO PAPALEO, MATILDA DE ANGELIS, MARCO
ZITELLI, ERICA BLANC e con la
partecipazione di ANDREA
JONASSON.Di seguito tutte le
foto: [nggallery id=3142]
Una produzione Italian International Film con
Vision Distribution e distribuito da
Vision Distribution
Il Premio
Il Premio racconta
il viaggio di Giovanni Passamonte (Gigi Proietti), uno scrittore di
fama internazionale che viene insignito del premio Nobel per la
Letteratura. Per paura di volare, Passamonte decide di partire
verso Stoccolma in auto con Rinaldo (Rocco Papaleo), suo assistente
da sempre.
Inaspettatamente, si uniscono a
loro i due figli Oreste (Alessandro Gassmann) proprietario di una
palestra prossima alla chiusura e Lucrezia (Anna Foglietta)
inconcludente e nevrotica blogger.
Durante le numerose tappe di questo
viaggio pieno di imprevisti, il gruppo incontrerà curiosi
personaggi che metteranno ironicamente in discussione le certezze
dei protagonisti, costringendoli finalmente a svelare dinamiche
familiari insospettabili e a conoscersi veramente.
Ecco l’intervista
a Alessandro Gassmann, Anna Foglietta e
Rocco Papaleo, protagonisti de Il
Premio, dal 6 dicembre al cinema. Gassmann ha anche
scritto e firmato la regia del film.
Il Premio, recensione del film di e con
Alessandro Gassmann
La trama: Giovanni Passamonte
(Gigi Proietti) ha avuto una vita esagerata: molte mogli e molti
figli, ha scritto numerosi best seller di successo internazionale,
e, nel frattempo, è diventato un uomo cinico ed egocentrico. Quando
gli comunicano che ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura, per
paura di volare, decide di partire in auto verso Stoccolma per
andare a ritirare il premio insieme a Rinaldo (Rocco Papaleo), suo
assistente da sempre.
Al lungo viaggio in auto partecipano anche i due figli di Giovanni
Passamonte, Oreste (Alessandro Gassmann), personal trainer, e
Lucrezia (Anna Foglietta), blogger di successo.
La strada da Roma a Stoccolma si
trasformerà in un percorso denso di imprevisti in cui il gruppo
incontrerà curiosi personaggi, ma si rivelerà per tutti
un’occasione unica per affrontare dinamiche familiari
insospettabili e conoscersi veramente.
Nel cast del film ci
sono Alessandro Gassmann, Anna Foglietta, Rocco
Papaleo, Gigi Proietti, Marco Zitelli e Matilda De
Angelis.
Guarda due clip di Il
Premio, il film di e con Alessandro
Gassman con protagonisti Gigi Proietti,
Rocco Papaleo, Anna Foglietta, Matilda De Angelis, Marco
Zitelli, e con la partecipazione di Andrea
Jonasson e Erica Blanc.
Giovanni Passamonte (Gigi Proietti)
ha avuto una vita esagerata: molte mogli e molti figli, ha scritto
numerosi best seller di successo internazionale, e, nel frattempo,
è diventato un uomo cinico ed egocentrico. Quando gli comunicano
che ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura, per paura di
volare, decide di partire in auto verso Stoccolma per andare a
ritirare il premio insieme a Rinaldo (Rocco Papaleo), suo
assistente da sempre.
Al lungo viaggio in auto
partecipano anche i due figli di Giovanni Passamonte, Oreste
(Alessandro Gassmann), personal trainer, e Lucrezia (Anna
Foglietta), blogger di successo.
La strada da Roma a Stoccolma si
trasformerà in un percorso denso di imprevisti in cui il gruppo
incontrerà curiosi personaggi, ma si rivelerà per tutti
un’occasione unica per affrontare dinamiche familiari
insospettabili e conoscersi veramente.
Prodotto
da FULVIO e FEDERICA
LUCISANO – Una co – produzione italo-danese
ITALIAN INTERNATIONAL
FILM – SPACE ROCKET
NATION con VISION DISTRIBUTION
– Una distribuzione VISION
DISTRIBUTION
Dopo Razzabastarda, Alessandro Gassmann torna dietro la macchina
da presa e dirige Il Premio, storia di famiglia,
avventura on the road, commedia e, nel finale, persino farsa.
Nel film Oreste è un personal
trainer che sogna di aprire una palestra; Giovanni, suo padre, è un
celebre scrittore che è in partenza per la Svezia, dove ritirerà il
premio Nobel per la Letteratura; Lucrezia, la sorella, è una donna
che insegue il sogno della fama tramite i social; Rinaldo è il più
fidato amico e assistente del celebre scrittore. Questa compagnia
partirà per un viaggio buffo, insolito, avventuroso, che non
risparmia momenti di riflessione, alla scoperta di un uomo, della
suo rapporto con i figli e di questi stessi figli, alla disperata
ricerca inconsapevole di un padre che non hanno mai davvero
conosciuto.
Il Premio, al
cinema dal 6 dicembre, è la seconda regia di Alessandro Gassmann che porta sullo schermo la
storia di un papà famoso e del suo rapporto con i figli. Verrebbe
da pensare subito a un racconto biografico, dal momento che la
memoria del grande Vittorio si mantiene viva negli anni.
Il film si rivela tuttavia un road
movie di formazione, nella più classica delle forme, nonostante i
protagonisti siano ben oltre l’età in cui ci si “forma”. Ognuno dei
protagonisti è alla ricerca di una parte mancante e sembra che
soltanto il confronto forzato, all’interno dell’abitacolo dell’auto
che li porta in Svezia, o dentro le case o gli alberghi in cui
passano la notte, sia in grado di mettere tutti in diretto contatto
con ciò che cercano. Fondamentalmente si tratta di un legame; con
un padre irraggiungibile, con un’ambizione inculcata, con un’amore,
o semplicemente con la vita vera.
Il Premio, recensione
Alla fine del viaggio, che si
chiude con una scena sopra le righe, che sfiora la farsa, i
protagonisti si trovano di nuovo (o per la prima volta?) a contatto
con loro stessi, inchinandosi a un pubblico di circostanza,
ringraziando per l’ascolto e gli applausi.
Ancora acerbo come regista,
Alessandro Gassmann occupa la scena con la sua
consueta padronanza, nonostante siano i toni drammatici quelli che
gli si addicono di più, un aspetto troppo poco sfruttato di un
attore che ha carisma e fisico per spiccare, più di quanto non
faccia al cinema (e infatti si dedica molto al teatro). Sorellastra
di finzione di Gassmann è Anna Foglietta; l’interprete romana conferma
ad ogni ruolo una grande versatilità, dedizione e metodo, dando
sempre il meglio anche con personaggi che non sempre sono scritti
con cura. Rocco Papaleo è invece l’assistente dello
scrittore famoso: un ruolo dimesso e di relativamente poche parole
per uno che la scena, la divora con l’appeal da comico
consumato.
A chiudere questo poker
c’è Gigi Proietti; l’appartenenza alla grande
generazione di mattatori del cinema (e del teatro italiano), la
conoscenza personale con Vittorio Gassmann,
rendono ancora più forte la sensazione che il film contenga una
porzione abbondante di autobiografia, un segreto di normalità,
nascosto tra la parte pubblica dell’attore, in generale delle donne
e degli uomini con un profilo pubblico.
Ne Il Premio,
Alessandro Gassmann mostra che ha ancora tanto
da imparare da un punto di vista della regia, ma conferma che ha
tanto da dire e che riesce a farlo con leggerezza, ironia, anche
tentando percorsi poco battuti.
PREMIO SOLINAS ROMA TRE
INTEGRA-LABprosegue il ciclo di MASTER
CLASS presso il Teatro Palladium – Università Roma Tre con
proiezione di FILM tratti da opere finaliste e vincitrici del
Premio Solinas per sottolineare l’importanza degli sceneggiatori e
delle storie per il successo di un Film. Attraverso le
proiezioni dei Film del Premio Solinas, ripercorriamo un pezzo di
storia del nuovo Cinema Italiano, permettiamo alle nuove
generazioni e agli studenti di conoscere le opere di esordio di
Autori affermati e proponiamo Master Class interattive.
Giovedì 28 aprile
alle ore 20:30 ci sarà la proiezione del film
“La seconda volta” diretto da Mimmo
Calopresti, interpretato da Valeria Bruni
Tedeschi e Nanni Moretti. Il film,
presentato in concorso al Festival
di Cannes 1996, racconta la storia di Alberto Sajevo, un
professore universitario che per caso un giorno incontra Lisa, la
terrorista che dodici anni prima aveva tentato invano di ucciderlo.
Dapprima la ragazza non lo riconosce ma quando il professore svela
la propria identità il confronto si inasprisce fino allo
scontro.
Seguirà la Master Class di
Francesco Bruni, Mimmo
Calopresti, Heidrun Schleef,
sceneggiatori dell’opera diretta da Mimmo Calopresti.
Sabato 30 aprile
alle ore 20:30 ci sarà la proiezione di
“Vito e gli altri”, primo film di
AntonioCapuano, che ha vinto il
premio come Miglior regista esordiente ai Nastri d’argento
1992. La storia è quella di Vito, rimasto da solo e affidato alla
zia, dopo che il padre ha massacrato senza ragione la sua famiglia,
risparmiandolo. Vito, lasciato crescere senza una guida, vive nelle
strade fra furti, rapine e spaccio, confrontandosi con i suoi
compagni di pena alle prese con il suo stesso percorso che lo
porterà a diventare sicario della camorra. Seguirà la Master Class
di Antonio Capuano, regista e sceneggiatore del
film.
Le proiezioni e le Master
Class saranno gratuite e aperte al pubblico e agli
studenti.
La proiezione del film inizierà
alle ore 20:30 presso il Teatro Palladium
(Piazza Bartolomeo Romano, 8) e sarà seguita dalla Master
Class degli Autori.
Apple
TV+ ha svelato oggi la seconda stagione di Il
premio del destino, la serie comedy creata dal vincitore
dell’Emmy David West Read (“Schitt’s Creek”) e
interpretata da un cast corale guidato da Chris
O’Dowd.
Il premio del destino:
quando esce e dove vederla in streaming
La nuova stagione, composta da 10
episodi, farà il suo debutto su Apple TV+ il 24
aprile con i primi tre episodi, seguiti da un nuovo episodio
settimanale ogni mercoledì fino al 12 giugno.
Il premio del destino: la
trama e il cast
Basata sull’omonimo romanzo di
M.O. Walsh, la seconda stagione torna a seguire gli abitanti di
Deerfield quando la macchina Morpho li prepara per la misteriosa
“fase successiva”. Mentre i potenziali rivelati di ognuno vengono
scambiati per visioni, nascono nuove relazioni e si pongono
nuove domande in città. Dusty (Chris O’Dowd) e Cass (Gabrielle
Dennis) decidono di separarsi, mentre Trina (Djouliet Amara) e
Jacob (Sammy Fourlas) imparano che possono liberarsi delle loro
vecchie etichette. Giorgio (Josh Segarra) e Izzy (Crystal Fox)
trovano la propria storia d’amore, mentre Hana (Ally Maki) e Padre
Reuben (Damon Gupton) cercano di scoprire quale sia lo scopo della
macchina. La piccola comunità si trova ancora una volta a mettere
in discussione ciò che pensava di sapere sulla vita dei propri
abitanti, sui loro rapporti, le loro potenzialità e sulla Morpho
stessa.
La seconda stagione accoglie
vecchie e nuove guest star, tra cui Justine Lupe, Aaron Roman
Weiner, Mary Holland, Patrick Kerr, Cocoa Brown, Carrie Barrett,
Elizabeth Hunter, Jim Meskimen, Matt Dellapina e Melissa Ponzio ed
è prodotta da Skydance Television e CJ ENM/Studio Dragon.
David West Read è showrunner e
produttore esecutivo, insieme a David Ellison, Dana Goldberg e Matt
Thunell per Skydance Television, Miky Lee, Jey-hyun Kim e Hyun Park
per Studio Dragon, Bill Bost e Sarah Walker. Steven Tsuchida,
Heather Jack, Jordan Canning, Satya Bhabha e Declan Lowney dirigono
la serie.
La prima stagione di “Il premio del
destino” ha rapidamente raggiunto lo status Certified Fresh su
Rotten Tomatoes ed è stata definita come “stimolante”, “esilarante”
e “uno dei migliori debutti comici degli ultimi anni”.
Netflix ha diffuso il teaser trailer di Il
potere del cane, l’atteso film Originale Netflix
diretto da Jane Campion che sarà presentato alla
78° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia. Protagonisti del film
sono
Benedict Cumberbatch,
Kirsten Dunst, Jesse Plemons, Thomasin McKenzie, Kodi
Smit-McPhee e Frances Conroy.
Nel film Il potere
del cane (The Power of the Dog) il carismatico allevatore Phil
Burbank incute paura e rispetto. Quando il fratello porta la nuova
moglie e il figlio di lei a vivere al ranch di famiglia, Phil li
tormenta finché non si ritrova vulnerabile alla possibilità di
innamorarsi.
L’inchiostro che
sporcava le mani di John Keats in Bright Star si trasforma ne Il potere
del cane in materia fangosa, pronta a rivestire i corpi
selvaggi di uomini e donne che recidono i legami con la propria
umanità, andandosi a mescolare con il sudore, la terra, l’essenza
primigenia e primitiva di istinti privi di raziocino.
La delicatezza delle
dita che sfiorano i tasti di un pianoforte in Lezioni di piano, dando vita a sinfonie
conturbanti e commoventi, lasciano spazio a urla interiori di
uomini e donne inascoltate, invisibili agli sguardi di chi ha occhi
per ammirare la bellezza di un paesaggio ameno, ma non di
un’umanità che brucia come boschi nel cuore di un incendio.
Montana, 1925. I
fratelli Burbanks, Phil e George, sono gli eredi di un grande ranch
di famiglia, che mandano avanti occupandosi dello spostamento di
mandrie, dell’essicazione delle pelli e dell’addestramento degli
uomini di fatica. Mentre George è un uomo sensibile e desidera una
famiglia, Phil è un uomo che si scalda facilmente, ossessionato dal
mito del suo mentore Bronco Henri. Quando George prende in sposa la
giovane vedova Rose e la porta al ranch, Phil prende di mira la
donna e suo figlio Peter e non smette di tormentarli.
Suggestiva amenità in
rattrappita umanità
Sviluppata in
orizzontale, con carrellate che si sostituiscono, moltiplicandosi,
allo sguardo di un uomo che ammira lo spazio immenso dinnanzi a
lui, la regia di Jane Campion crea una passerella
bucolica di ambienti vasti, che finiscono per rendere ancora più
piccoli, i suoi protagonisti. Pochi i primi piani destinati a ogni
personaggio che attraversa il suo campo di visione. Colto
nell’ambiente che più lo rappresenta, Phil, Peter e Rose diventano
essi stessi parte di quello spazio, sia esso domestico, che
naturale. Un’estensione umana di carte da parati, lenzuola di letti
disfatti, o acque di laghi nascosti, i personaggi della Campion
perdono la loro compattezza umana per abbigliarsi di astrattezza.
Ciò comporta un’incapacità da parte dello spettatore di comprendere
appieno le loro intenzioni, racchiudere i loro pensieri,
immedesimarsi negli spazi incancreniti, o non del tutto maturarti,
della loro umanità.
Nell’anima di Phil tutto
è contrastato da un senso di repressione, sia affettiva che
sentimentale per un’omosessualità latente e non accettata. Una
lotta interiore che intacca la resa narrativa in cui tutto è
suggerito senza essere indagato a fondo. Una superficialità emotiva
che stride con una maniacalità estetica di passaggi colti nella
loro bellezza ed enfatizzati da una fotografia tenue, che tutto
prende e dipinge di luce e tonalità calde. Una galleria di quadri
impressionisti incastonati in sguardi dai ritratti caravaggeschi
dove l’ombra dell’anima si scontra con la luce tenue, romantica
(nel senso poetico del termine) della natura.
Se l’ambiente esterno è
quasi tangibile, il mondo interno dei personaggi è un compendio
astratto, sfuggente, di anime in perpetuo cambiamento e difficili
da tratteggiare. Un labirinto empatico che lascia persi, senza
senso dell’orientamento, i propri spettatori, ma al posto di
incuriosirli con fare perturbante, finisce per lasciare loro in
bocca un senso di insoddisfazione.
I personaggi di Il potere
del cane sono spettri che nascono dalla profondità
della terra; esseri luciferini, i cui sguardi incendiati da fuochi
interiori incapaci di tradursi in dialoghi e sfoghi verbali, sono
filtrati da occhi brucianti, e gesti autodistruttivi. La discesa
nell’inferno personale di questi personaggi, immortalata
dicotocamente in un paesaggio bucolico e paradisiaco, è un cammino
segnato da una musica empatica, martellante, che grazie al talento
di Jonny Greenwood segna il ritmo sincopato di passi destinati a un
arco narrativo incompiuto, sebbene orientato verso un masochismo
latente, scevro di partecipazione affettiva.
Dopo Lezioni di piano, due mondi così in netto
contrasto come quello dei fratelli Burbanks da una parte, e quello
di Rose e Peter dall’altra, si incontrano e scontrano ai piedi di
un micro-universo fatto di polvere e pelli, mentre le facce si
sporcano di sangue. L’essere che non sa comunicare e che cerca di
aprirsi al mondo un po’ come la mano che scriveva d’amore senza
averlo mai conosciuto in Bright Star, non viene del tutto sviluppato
nella sua potenza latente con il personaggio di Phil. È lui il
perno centrale attorno a cui vanno a svilupparsi le dinamiche di
Il potere del cane.
Un uomo solitario, come
sottolineato dalle inquadrature della Campion che lo isolano dagli
altri, destinando la ripresa solo alla sua figura evitando di
coinvolgere anche piccole parti di coloro che lo circondano, e che
impedisce, proprio a causa di questa sua incapacità di relazione,
di portare a compimento la linea narrativa dedicata ai personaggi.
I volti dei protagonisti – e quello di una Mary che da angelo del
focolare si tramuta in diavolo domestico in primis – si fanno
ritratti simulacrali di più sconfitte, di un passato che ritorna
senza sfociare in alcun barlume di futuro. Le inquadrature sembrano
accarezzare un incanto feroce, quello di una bestialità che non
dimentica l’umanità. Ciò che ne consegue, tra pennellate
cinematografiche di interesse estetico ed estatico, è un ritratto
subliminale di un paesaggio di matrice western fatto di memorie
torbide e rimosse.
La perfezione del singolo
nella delusione del totale
Preso singolarmente,
ogni componente narrativo, visivo e musicale che va a formare
Il potere del cane è una gemma preziosa di
rara bellezza estetica. Una volta messi insieme, ogni elemento è
come se depotenziasse ciò che lo precede e lo segue, rubandosi
forza vitale gli uni agli altri. È paradossale constatare come la
combinazione studiata di parti strutturali esteticamente perfetti,
crei una figura umana straniante: attraente se vista da vicino in
ogni singola cellula epidermica, scialba se osservata da lontano
nel suo complesso.
Se lo sguardo della
Campion ha il potere di rendere sensuale ogni cosa, i suoi
personaggi restano bloccati in potenza, imprigionati tra i bordi
dei tipi sociali e narrativi a loro affidati. Un’aspirazione a
un’evoluzione incapace di compiersi che finisce per limitare al
ruolo di semplici figure figuranti i suoi protagonisti, diavoli
distanti che non riescono a coinvolgere lo spettatore nel loro
inferno personale.
La tematica e le vicende
personali già affrontate da Thomas
Savage nel romanzo da cui il
film trae ispirazione, è qui declinata in modo deludente,
sprofondando in un’afasia di linguaggio affettivo che tanto
vorrebbe dire e poco riesce a comunicare. E così l’istinto si
prosciuga, il dolore si rattrappisce e la bestialità violenta si
limita a divenire un senso di angosciosa paura; la paura di un cane
che abbaia, ma non morde.
Arriva al cinema distribuito da
Moviemax Il Potere dei Soldi, il film diretto da Robert
Luketic. In Il Potere dei Soldi Adam
Cassidy (Liam
Hemsworth) è un prodigio dell’informatica
sottoimpiegato in una grossa società di telecomunicazioni. Come
l’amico fraterno Kevin (Lucas Till) ha solo due
preoccupazioni in testa: mettere a punto un progetto rivoluzionario
che gli consentirà il salto nell’iperuranio dei ricchi dirigenti
dell’azienda e sbarcare il lunario per arrivare senza debiti alla
fine del mese. Il ragazzo, infatti, viene da Brooklyn, il lato
povero della Grande Mela, quello in cui le persone, per
sopravvivere, devono passare l’esistenza a spaccarsi la schiena
correndo anche il rischio di vedersi tolta la copertura
assicurativa una volta contratta una malattia cronica, quello da
cui fuggire il più velocemente possibile. L’occasione tanto
agognata per presentare il sudato progetto alla fine arriva, ma
il colloquio con il potente Presidente della compagnia,
Nicolas Wyatt (Gary
Oldman), è un insuccesso tale che Adam, insieme ai
suoi amici, viene licenziato in tronco.
Diretto da Robert
Luketic su sceneggiatura di Jason Hall e
Barry L. Levy, Il Potere dei
Soldi, sebbene pregevole nelle intenzioni di
criticare un mondo in cui squali oltremodo ambiziosi divorano tutto
e giovani straordinariamente intelligenti non ottengono nulla, è un
film che funziona a stento. La fotografia di una società iniqua e
squilibrata, uno dei punti di forza della pellicola, viene
purtroppo relegata sullo sfondo, mentre in primo piano si
susseguono una storia d’amore totalmente gratuita tra il
protagonista e una collega, un gioco di spionaggio noioso e,
soprattutto, un percorso di crescita dai toni paternalistici al
limite del sopportabile. Un vero peccato, perché il tema della
disuguaglianza sociale e quello del rapporto tra potere e
dispositivi elettronici portatili, guinzagli tanto invisibili
quanto efficaci, sono i due aspetti chiave del film. Solo quando da
un’inquadratura all’altra si rincorrono immagini di personaggi
sotto vigilanza continua, vittime di telecamere nascoste, di chip
nei telefonini, di gps attivati da remoto, di social network
confessionali, emerge il lato intrigante de Il Potere
dei Soldi.
Gli sceneggiatori, però, nonostante
in un primo tempo tentino un approccio costruttivo a spinose
questioni contemporanee, come la sparizione della privacy o l’uso
di internet e dei cellulari come strumenti di controllo, non
dimenticano che il lungometraggio di Luketic deve essere in primis
un prodotto d’intrattenimento e quindi lasciano presto perdere ogni
polemica. Gli effetti speciali per mostrare una città in rapido e
continuo cambiamento e un bel lieto fine ad accontentare tutti al
di qua e al di là del ponte di Brooklyn sono forse il segno più
tangibile e deludente di questa, discutibile, scelta.
Guarda il Trailer
italiano ufficiale de Il potere dei
soldi, lo spy thriller diretto da Robert
Luketic e intrepretato da Gary Oldman, Harrison
Ford, Liam Hemsworth e Amber Heard. La
pellicola arriverà nelle sale italiano dal 12 settembre 2013
distribuito da Moviemax.
Adam Cassidy è
un giovane e ambizioso tecnico del gigante delle telecomunicazioni
Wyatt Corporation. Dopo un fatale errore subisce il ricatto del suo
dirigente che lo obbliga a diventare una spia e a intrufolarsi
all’interno della compagnia rivale. Ben presto si troverà
intrappolato in una guerra tra due magnati.
Le riprese del film Il potere dei
soldi si sono state effettuate tra i mesi di luglio e dicembre 2012
e si svolgono nello stato della Pennsylvania (Stati Uniti
d’America), tra le città di Wyndmoor, Filadelfia ed
Aston. Tratta dall’omonimo romanzo di Joseph Finder, la
sceneggiatura del film è passata attraverso le mani di due
sceneggiatori prima di trovare la sua forma conclusiva. Barry Levy
e Jason Dean Hall poi, hanno infatti lavorato allo script
separatamente.
Ecco un nuovo trailer
del film Paranoia, che da noi si chiamerà
Il Potere dei Soldi e vede nel cast
Gary Oldman e Harrison Ford,
oltre al giovane e promettente Liam Hemsworth
(Hunger Games).
Il potere dei soldi trailer:
Lo spy thriller diretto da
Robert Luketic e intrepretato da Gary
Oldman, Harrison Ford, Liam Hemsworth e Amber
Heard arriverà il 12 settembre 2013 al cinema.
Adam Cassidy è un giovane e ambizioso tecnico del gigante delle
telecomunicazioni Wyatt Corporation. Dopo un fatale errore subisce
il ricatto del suo dirigente che lo obbliga a diventare una spia e
a intrufolarsi all’interno della compagnia rivale. Ben presto si
troverà intrappolato in una guerra tra due magnati.
Dagli anni Sessanta in poi nel
cinema statunitense inizia a prendere piede il cosiddetto
neo-noir, un sottogenere che riprende gli elementi del
noir anni Quaranta e Cinquanta arricchendoli però con tematiche,
stili e mezzi al passo con i tempi. In questa tipologia di film
prendono dunque vita storie ricche di violenza, erotismo,
disillusione e smarrimento esistenziale. Uno dei titoli più celebri
appartenenti a questo genere è il film del 1981 Il
postino suona sempre due volte, scritto da
David Mamet, diretto da Bob
Rafelson e tratto dall’omonimo romanzo del 1934 di
James M. Cain.
Non si tratta però della prima volta
che il libro di Cain viene trasposto sul grande schermo. Già nel
1943 il regista italiano Luchino Visconti aveva
realizzato Ossessione, un adattamento liberamente
ispirato a tale racconto, mentre negli Stati Uniti ne era stato
realizzato un film nel 1946 per la regia di Taylor
Garnett. Questa nuova versione, complice una maggior
apertura verso la sessualità al cinema, poté prendersi maggiori
libertà rispetto alle precedenti trasposizioni, puntando dunque
molto sull’erotismo, l’ossessione e la violenza che ne può
derivare.
Accolto inizialmente in modo
contrastante da parte della critica e del pubblico, Il postino
suona sempre due volte è stato rivalutato solo in seguito ed è
oggi considerato uno dei grandi classici del neo-noir,
nonché uno dei titoli più esemplari di questo genere. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e al libro da cui
è tratto. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Il postino suona sempre due
volte: la trama e il cast del film
Nel pieno della Grande Depressione
statunitense, il vagabondo Frank Chambers cerca
come può di vivere alla giornata. L’uomo sembra trovare
temporaneamente una sistemazione quando si imbatte nell’anziano
Nick Papadakis, gestore di una locanda e
dell’annessa stazione di servizio. Questi gli offre infatti un
lavoro come meccanico, che Frank accetta subito, motivato anche
dalla forte attrazione che prova per Cora Smith,
la giovane moglie di Nick. Sempre più, Frank e Cora si
avvicineranno, vedendo l’uno nell’altro la rispettiva salvezza.
Insieme decidono di liberarsi di Nick e vivere allo scoperto il
loro amore. La passione che li travolge, però, li farà finire in
una spirale di menzogne e violenza.
Ad interpretare i due protagonisti,
Frank e Cora, vi sono i premi Oscar Jack Nicholson e
Jessica Lange. All’epoca delle riprese i due
avevano rispettivamente 43 e 31 anni, quasi la stessa differenza
d’età descritta da Cain nel suo libro. La Lange inoltre era
l’attrice che il regista desiderava avere per la parte e fu
irremovibile sull’offrire a lei il ruolo. Nicholson aveva invece
già recitato per Rafelson in tre suoi precedenti film. Come noto, i
due attori hanno per questo film accettato anche di dar vita ad
alcune scene di sesso particolarmente esplicite, a tal punto da far
credere a molti di non essere simulate.
Accanto a loro, nei panni di Nick
Papadakis, vi è l’attore John Colicos, anche se il
ruolo era inizialmente stato considerato anche il regista premio
Oscar Elia Kazan. Nel film si ritrovano poi anche
Michael Lerner nei panni dell’avvocato Katz,
John P. Ryan in quelli di Kennedy, l’assistente di
Katz, e la premio Oscar Anjelica Huston con il
ruolo di Madge, la donna con cui Frank avrà una relazione. Nel film
compare anche l’attore Christopher
Lloyd, oggi celebre per essere stato Emmett “Doc”
Brown nella trilogia di Ritorno al futuro, che recita qui
nei panni di uno dei clienti della locanda gestita di Nick e
Cora.
Il postino suona sempre due
volte: il libro di James M. Cain e il significato del
titolo
Pubblicato nel 1934, Il postino
suona sempre due volte non è solo uno dei maggiori successi
letterari di Cain, ma anche uno dei più importanti romanzi crime
del Novecento, con il suo mix di sessualità, violenza e personaggi
particolarmente controversi. Parte dell’idea della storia è venuta
in mente allo scrittore dopo essersi imbattuto nel caso di
Ruth Snyder, una donna che nel 1927 insieme
all’amante Judd Gray uccise il marito, in quanto
odiava la vita coniugale con quest’ultimo. Tale vicenda servì da
spunto anche per un altro celebre romanzo di Cain, La fiamma
del peccato (divenuto anch’esso un film nel 1944 per la regia
di Billy Wilder).
A suscitare particolare curiosità di
Il postino suona sempre due volte è poi il suo titolo.
Questo fa riferimento all’usanza dei postini irlandesi di bussare
sempre due volte per farsi riconoscere. Secondo alcune
interpretazioni più profonde, il postino sarebbe da intendere come
un messaggero di cattive notizie e che se anche si può ignorare il
suo bussare una volta, alla seconda bisogna necessariamente
rispondere. Ciò starebbe dunque ad indicare come Frank ignori i
primi campanelli d’avvertimento, per poi scontrarsi rovinosamente
con il destino, che non manca mai di presentarsi in un modo o
nell’altro.
Il postino suona sempre due
volte: il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di Il
postino suona sempre due volte grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 24 agosto alle ore
21:00 sul canale Iris.
I Premi Oscar Jack
Nicholson e Jessica Lange sono gli appassionati protagonisti di
questo adattamento dell’omonimo romanzo di James M. Cain. Scritto
da David Mamet (Il Verdetto) e diretto da Bob Rafelson
(Cinque Pezzi Facili), Il Postino Suona Sempre Due
Volte mette in scena l’erotismo e l’ossessione di due
amanti destinati e allo stesso tempo condannati a stare insieme per
sempre.
Il film vanta la
partecipazione di Anjelica Huston, Michael Lerner, John Colicos,
Christopher Lloyd ed è disponibile a partire dal 22 gennaio per la
prima volta in Alta Definizione Blu-rayTM grazie a
Warner Bros. Entertainment Italia. L’edizione è arricchita dal
trailer cinematografico originale e dal commento al Film di Bob
Rafelson, David Mamet e Jack Nicholson.
Puoi farla franca per
qualsiasi cosa. Ma una volta sola.
SINOSSI
Frank Chambers è un girovago senza meta, nel suo vagabondare
trova un lavoro in una tavola calda e si innamora di Cora, la
moglie del suo capo. Frank adesso ha un obiettivo nella vita:
conquistare Cora, anche a costo di uccidere il suo capo.
CONTENUTI SPECIALI
– Commento al Film di Bob Rafelson, David Mamet e Jack
Nicholson
– Trailer Cinematografico
INFORMAZIONI SUL PRODOTTOBLU-RAY
TITOLO
Il Postino Suona Sempre due Volte
REGISTA
Bob Rafelson
CAST
Jack Nicholson, Jessica Lange, Anjelica Huston,
Michael Lerner, John Colicos, Christopher Lloyd
GENERE
Romantico, Drammatico
DURATA
121 minuti circa
FILM
Video: 1080p 16×9 1.78:1
Audio: Dolby Digital: Italiano 1.0, Francese 1.0, Tedesco
1.0, Spagnolo 1.0, Portoghese 1.0; DTS-HD Master Audio: Inglese
1.0.
Sottotitoli: Italiano, Inglese, Tedesco Non Udenti ;
Spagnolo, Portoghese, Giapponese
Ecco il nuovo poster del film
Maniac disegnato da Sam Ashby. Diretta
da Franck Khalfoun, la pellicola è un remake del film
del 1980 che racconta le vicende di un uomo disturbato che
diventa un serial killer spietato fino all’incontro con Anna, una
strana e seducente femme fatale. L’amore tra i due sarà però molto
molto inquietante…
Arriva il poster ufficiale del Festival Di Cannes 2013, a poco meno
di un mese dall’annuncio del programma ecco l’immagine che
catalizzerà l’attenzione del mondo del cinema durante il prossimo
mese di Maggio.
E’ uscito il poster di The King’s
Speech, diffuso dalla Eagle Pictures, che uscirà in Italia il 28
gennaio. Il film, che ha già vinto il festival di Toronto di
quest’anno, vanta nel cast Colin Firth nei panni del Re balbuziente
Giorgio VI oltre a Goeffrey Rush, Helena Bonahm Carter, Guy Pearce,
Michael Gambon.
Manca ormai soltanto poco più di un
mese all’uscita nelle sale nostrane dell’atteso film
Oblivion,
scritto e diretto da Joseph Kosinski.
Mentre l’11 Aprile si avvicina,
ecco finalmente il poster italiano, in cui vediamo il nostro Jack
Harper (interpretato da Tom Cruise) incorniciato da uno scorcio di
quella terra futurista immaginata dai creatori del film.
Aspettando di vedere in azione
Tom Cruise, Morgan Freeman,
Olga Kurylenko e tutti gli altri attori del cast,
sotto l’attenta guida del creatore di Tron:Legacy,
ecco quindi il primo poster italiano.
In un spettacolare pianeta Terra
del futuro che si è evoluto fino a diventare irriconoscibile, un
uomo si confronta col passato che lo porterà ad affrontare un
viaggio di redenzione e ricerca mentre si batterà per salvare
l’umanità. Jack Harper (Tom
Cruise) è uno degli ultimi riparatori di droni
operanti sulla Terra. Parte di una massiccia operazione per
estrarre risorse vitali dopo decenni di guerra contro una
terrificante minaccia conosciuta come Scavs, la missione di Jack è
quasi terminata. Vivendo e perlustrando gli straordinari cieli da
migliaia di metri d’altezza, la sua esistenza crolla quando salva
una bella straniera da uno spacecraft precipitato. Il suo arrivo
innesca una serie di eventi che lo costringono a mettere in
questione tutto ciò che conosceva e mettono nelle sue mani il
destino dell’umanità. Tutte le info sul film nella nostra scheda
film: Oblivion.
Il film rivelazione dello scorso Festival
di Cannes arriverà nelle sale italiane il 30 settembre. E’ la
stessa 01 Distribution a dare l’annuncio, rendendo noto, insieme
alla data, un poster italiano
I Dinosauri, gli animali preistorici
per eccellenza che da sempre affascinano adulti e bambini, sono
pronti a tornare al cinema grazie alla nuova avventura in 3D di A
Spasso con i Dinosauri ispirata alla miniserie tv della
BBC Walking with Dinosaurs, ed in arrivo in
Italia a Gennaio 2014.
Di seguito potrete ammirare il
poster finale della pellicola:
Il film racconta la storia di un cucciolo di
dinosauro che deve imparare a vivere in un mondo di predatori. Il
film è diretto da Neil
Nightingale e Pierre De Lespinios e
sceneggiato da John Collee.