Home Blog Pagina 287

Oscure presenze: la spiegazione del finale del film

Oscure presenze: la spiegazione del finale del film

Il regista Kevin Greutert è senza dubbio un esperto di horror, avendo diretto ben quattro capitoli del franchise di Saw, tra cui il recente Saw X, oltre ad essere stato il montatore dei primi cinque film della saga. Insomma, Greutert è una garanzia per questo genere di racconti e ai suoi fan ha fatto piacere quando in alcune occasioni si è anche cimentato nella regia di opere slegate da questo franchise. Il suo titolo più noto a tal proposito è Oscure presenze (il cui titolo originale è però Jessabelle) da lui diretto nel 2014.

È importante sottolineare il titolo inglese del film in quanto quello italiano ha spesso portato il film ad essere confuso con il quasi contemporaneo Dark Skies – Oscure presenze, uscito appena un anno prima. Benché entrambi i film abbiano a che fare con strane manifestazioni soprannaturali e i legami famigliari, l’Oscure presenze di Greutert presente maggiori somiglianze con film come La abuela – Legami di sangue o La maledizione del cuculo, basati su alcuni misteri del passato che tornano ad infestare i protagonisti.  È ciò che avviene anche in questo horror psicologico, che sembra continuamente giocare con l’instabilità emotiva della sua protagonista.

Al momento della sua uscita, il film di Greutert non ha goduto di particolare entusiasmo da parte della critica e dei fan. Negli anni è però stato riscoperto e rivalutato, anche grazie all’accresciuta popolarità della sua attrice protagonista. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Oscure presenze. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Oscure presenze trama
Sarah Snook in Oscure presenze. Foto di Jim Bridges – © 2014 – Lionsgate

La trama di Oscure presenze

Protagonista del film è Jessie, che – dopo un tragico incidente d’auto nel quale è rimasto ucciso il suo fidanzato – è costretta sulla sedia a rotelle. Nel sinistro stradale la donna incinta ha perso anche il suo bambino e ora, bisognosa di assistenza e scioccata dall’accaduto, torna a vivere insieme al padre Leon nella sua casa d’infanzia in Louisiana. In attesa di recuperare l’uso delle gambe, Jessie girovaga per la casa in cerca di un modo per occupare le sue giornate. Frugando fra vecchie cose, si imbatte in una videocassetta su cui è registrata una lettura dei tarocchi che la madre, morta tempo, le ha fatto in passato.

Riguardando quella registrazione, Jessie si ricorda di come la madre le avesse preannunciato che non lascerà mai la Louisiana ma anche che una donna la vuole fuori di casa. Quando suo padre scopre che la figlia ha guardato il filmato, distrugge il nastro. Ma Jessie trova altre videocassette, tutte lasciatele dalla madre e tutte contenenti strani dettagli di una profezia. Da quel momento in poi, la giovane si ritrova ad essere perseguitata da un’oscura presenza, il fantasma di una donna che ha atteso il suo ritorno ed è intenzionata a non lasciarla più scappare.

Il cast del film

Ad interpretare Jessie Laurent vi è l’attrice Sarah Snook, oggi nota per aver interpretato Shiv Roy nelle quattro stagioni della pluripremiata serie Succession. Acanto a lei, nel ruolo di suo padre Leon vi è invece l’attore David Andrews, mentre Joelle Carter, attrice celebre per la serie Justified, è Kate, la madre di Jessie. Mark Webber interpreta Preston Sanders, vecchio amico di Jessie, mentre Ana de la Reguera è Rosaura. Completano il cast Chris Ellis nel ruolo dello sceriffo Pruitt e Vaughn Wilson in quello del vescovo Moses. Amber Stevens West, infine, interpreta l’oscura presenza che si manifesta a Jessie.

Oscure presenze cast
Mark Webber, Sarah Snook in Oscure presenze. Foto di Jim Bridges – © 2014 – Lionsgate

La spiegazione del finale di Oscure presenze

Nel finale di Oscure presenze, Jessie seguendo alcuni indizi, scopre la tomba di una bambina chiamata Jessabelle e che riporta come data il giorno del suo compleanno. Decide di far eseguire un test del DNA, dal quale emerge che la bambina era figlia di Kate, ma non di Leon. Per cercare di risolvere il mistero, Jessie guarda allora l’ultima videocassetta rimasta, dove si vede Kate compiere un incantesimo voodoo su una neonata bianca, per poi suicidarsi con un colpo di pistola. È a quel punto che lo spirito di Kate si manifesta e rivela a Jessie la sua verità.

Le videocassette filmate erano per Jessabelle, la figlia da lei avuta dalla relazione interraziale con il vescovo Moses. Jessabelle è stata uccisa la notte della sua nascita, insieme al padre, da Leon. Jessie capisco dunque di essere lei la presenza indesiderata, essendo la neonata bianca adottata da Leon quella stessa notte per coprire gli omicidi. Giurando vendetta, Kate e Moses progettano dunque di trasferire lo spirito di Jessabelle nel corpo Jessie, permettendo dunque alla loro figlia di tornare in vita. Pertanto, Jessie viene spinta dagli spiriti di Kate e Moses nelle acque della palude.

Qui lo spirito di Jessabelle nuota verso di lei e prende il braccialetto della madre, riemergendo nello stesso corpo fisico di Jessie. Preston si lancia per salvarla e una volta tornati in superficie lei lo bacia e gli chiede di portarla a casa. Quando lo sceriffo Pruitt chiede però a Jessie se sta bene, lei risponde: “Mi chiamo Jessabelle“. Ciò fa capire che il trasferimento è stato completato, che l’anima di Jessabelle ha preso possesso del corpo di Jessie e che quest’ultima potrebbe dunque considerarsi bloccata per sempre nel corpo morto della bambina.

Il trailer di Oscure presenze e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Oscure presenze grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV, Infinity+ e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 27 aprile alle ore 21:15 sul canale Italia 2.

Challengers: la spiegazione del finale del film

Challengers: la spiegazione del finale del film

Il finale di Challengers (qui la recensione) è molto emozionante: Art (Mike Faist) e Patrick (Josh O’Connor) si affrontano in un’intensa partita di tennis, mentre Tashi (Zendaya) li osserva da bordo campo. Tutto dipende dalla partita tra i due ex amici, che determinerà contemporaneamente diversi elementi delle loro vite. Diretto da Luca Guadagnino, il finale è un vero e proprio “all-in” dopo che si scopre che Tashi ha chiesto a Patrick di perdere l’incontro contro il marito Art di proposito. Patrick inizialmente esita a farlo, ma accetta dopo che lui e Tashi fanno di nuovo l’amore dopo anni di distanza.

Precedentemente nel film, però, Patrick aveva chiesto a Tashi di lasciare Art per diventare il suo allenatore di tennis, consolidando la frattura che si era creata da anni. Tashi rifiuta, ma in seguito dice ad Art che lo lascerà se non vincerà la partita contro Patrick. Verso la fine della partita, Patrick segnala poi ad Art del suo incontro sessuale con Tashi, alimentando il fuoco tra i due. Dopo un’intensa partita, Art mette a segno il colpo vincente e nel farlo cade tra le braccia di Patrick, dando così vita ad un abbraccio fraterno tra di loro.

Perché Art e Patrick si abbracciano dopo la partita finale?

Challengers Mike Faist Josh O'Connor
Mike Faist e Josh O’Connor in CHALLENGERS. Photo Credit: Metro Goldwyn Mayer Pictures. © 2023 Metro-Goldwyn-Mayer Pictures Inc. All Rights Reserved.

Art e Patrick sono profondamente coinvolti nella partita finale di tennis, ognuno per le proprie ragioni. Patrick vuole avere Tashi dalla sua parte, visto che le ha chiesto di essere la sua allenatrice di tennis e lei gli ha chiesto di perdere di proposito, mentre Art vuole riacquistare fiducia in sé stesso, vincendo la partita per compiacere Tashi mentre si avvia agli US Open prima di un ritiro ufficiale. Art e Patrick, poi, non si sono visti per anni dopo aver smesso di parlarsi in seguito all’infortunio di Tashi.

Ma il fatto che Patrick riveli un segreto ad Art, come se fossero di nuovo vecchi amici, e che sappiano così di essere entrambi attratti da Tashi, fa emergere i loro vecchi sentimenti di cameratismo. La partita dei Challenger, che segue l’andamento della loro vita, ha probabilmente ricordato loro quando giocavano a tennis insieme prima di incontrare Tashi, ma l’onestà di Patrick riguardo alla sua relazione con lei ha permesso ad Art di fare un passo indietro e di rendersi conto di ciò che aveva perso quando si trattava della sua relazione con Patrick. Probabilmente Art ha capito che poteva battere Patrick e allo stesso tempo riconciliarsi con lui.

Con la conferma di ciò che è accaduto tra Patrick e Tashi, la passione di Art per la vittoria in una partita di tennis, anziché il suo precedente esaurimento per questo sport, si riaccende. È come se lui e Patrick tornino ad essere degli adolescenti che si contendono le attenzioni di Tashi e allo stesso tempo sono in competizione tra loro. E, dopo tanti anni di distanza e turbolenze tra loro, è probabile che Art e Patrick vogliano superare il rancore che li separava. La combinazione tra il tennis, la presenza di Tashi e l’intensità della posta in gioco ha spinto tutto questo in primo piano, lavando via la rabbia.

Perché Patrick rivela ad Art del suo incontro con Tashi?

Challengers Zendaya
Zendaya è Tashi in CHALLENGERS. Photo Credit: Niko Tavernise © 2023 Metro-Goldwyn-Mayer Pictures Inc. All Rights Reserved.

Art non è una vittima nella relazione tra lui, Tashi e Patrick. Dopo tutto, Art ha messo in dubbio la profondità della relazione tra Patrick e Tashi all’università, e lo ha fatto per motivi egoistici. Ma dopo essersi sentito tirato in ballo, Patrick ha deciso di dire ad Art – nello stesso modo in cui glielo aveva rivelato al college – che lui e Tashi sono andati a letto insieme. Patrick, però, non lo fa perché si sente in colpa per quello che è successo, o perché si sta sinceramente preoccupando per Art (altrimenti gli avrebbe detto anche della sua storia con Tashi ad Atlanta).

Piuttosto, Patrick crede che l’informazione possa far arrabbiare Art e spingerlo oltre il limite. È possibile che Patrick stesse cercando di vincere la partita, dopotutto, per convincere Tashi che dovrebbe allenare lui invece del marito. In ogni caso, per Art sapere che Tashi lo ha tradito con il suo ex amico cambia le cose. Poiché Tashi ha detto ad Art che lo avrebbe lasciato se non avesse vinto, è possibile che sia Art ad abbandonare la loro relazione ora che conosce la verità. È anche possibile invece che Art rimanga comunque con lei, soprattutto perché alla fine vince l’incontro.

Perché Tashi vuole a tutti i costi che Art vinca il match dei Challenger?

Challengers Mike Faist Zendaya
Mike Faist e Zendaya in Challengers. Foto di Niko Tavernise/Niko Tavernise – © 2024 Metro-Goldwyn-Mayer Pictures Inc. All Rights Reserved.

Tashi ha trascorso l’intera relazione con Art a fargli da allenatrice di tennis, a promuovere la sua carriera e la sua fiducia, a dargli ciò che pensa gli serva per rimanere al top e rilevante. Ma Tashi non vuole che Art vinca solo per riacquistare fiducia in sé stesso in vista degli US Open, vuole che Art vinca perché sarebbe un imbarazzo per lei se non lo facesse. Tashi era un prodigio del tennis e, in un certo senso, vive la carriera tennistica di Art come un vicario. Tashi era profondamente devota al tennis, più di ogni altra cosa nella sua vita. Se Art non è il migliore nel tennis, anche lo status e la classifica di Tashi ne risentono.

Lei lo spingeva affinché entrambi facciano bella figura. Per Tashi, il fatto che Art non sia all’altezza nel tennis la fa sentire meno affettuosa nei suoi confronti. Il tennis era la sua passione e Tashi tratta lo sport come il suo vero partner, mentre l’importanza di Art nella sua vita dipende in gran parte dalla sua carriera tennistica. È per questo che Tashi chiede a Patrick di perdere di proposito: vuole che Art abbia la possibilità di vincere gli US Open e magari di continuare la sua carriera tennistica invece di ritirarsi. Ecco quanto è importante questo sport per lei. Se Art non vuole più il tennis, allora Tashi non vuole più lui.

Come il finale di Challengers prepara il futuro di Tashi, Art e Patrick

Challengers Josh O'Connor
Josh O’Connor è Patrick in CHALLENGERS. Photo Credit: Metro Goldwyn Mayer Pictures. © 2023 Metro-Goldwyn-Mayer Pictures Inc. All Rights Reserved.

Con Art e Patrick apparentemente sulla via della riconciliazione dopo essersi abbracciati alla fine del loro incontro, il finale di Challengers apre la strada a un cambiamento nelle dinamiche e nel futuro del trio. Anche se Art e Patrick potrebbero eliminare Tashi dalle loro vite dopo l’incontro, cosa che verrebbe fatta soprattutto da Art a causa dell’infedeltà di lei, è improbabile che lo facciano. Hanno più bisogno di lei che l’uno dell’altro, almeno per quanto riguarda il tennis.

Piuttosto, è possibile che Art e Patrick tornino a essere amici e che Art possa finalmente ritirarsi dal tennis sapendo che Tashi potrà allenare Patrick al suo posto. Il trio potrebbe finalmente lasciarsi alle spalle il passato e andare avanti senza fare giochi fisici e mentali l’uno con l’altro. Tashi potrebbe anche lasciare Art per lavorare con Patrick, ma potrebbe essere un taglio netto per lei e Art, considerando che è stata onesta con lui sul suo calo di interesse. Art potrebbe dunque ritirarsi in pace senza doversi più preoccupare del tennis. Al contrario, è possibile che la partita abbia invece riacceso la sua vena agonistica.

Sebbene ci siano una miriade di strade che i personaggi potrebbero intraprendere dopo la fine del film, Challengers ovviamente non ha una scena post-credits che anticipi ciò che verrà. Per un film come questo, non avere una scena post-credits ha senso. Inoltre, lascia al pubblico la possibilità di riflettere su cosa potrebbe accadere al trio e se il loro complicato e tossico intreccio potrebbe finire, rafforzarsi o semplicemente trasformarsi in qualcosa di completamente diverso.

Il vero significato del finale di Challengers

Challengers Mike Faist Zendaya
Mike Faist e Zendaya in CHALLENGERS. Photo Credit: Metro Goldwyn Mayer Pictures. © 2023 Metro-Goldwyn-Mayer Pictures Inc. All Rights Reserved.

Il film di Guadagnino medita sulle amicizie e sulle relazioni romantiche quando si mescolano al mondo dello sport. In Challengers , i personaggi prendono il tennis molto sul serio, ma alla fine è chiaro che la competizione e le partite giocate fuori dal campo hanno alterato irrimediabilmente le dinamiche di Tashi, Art e Patrick, soprattutto in peggio. Challengers chiede anche al pubblico di interrogarsi sulla forza delle relazioni in un ambiente così intenso, dato che sono così facilmente influenzabili e modificabili nel corso del film. Challengers affronta i temi della competizione, delle opportunità e dello status, ma alla fine suggerisce che l’intensa passione per il tennis li supera tutti e vale la pena di rischiare le relazioni.

10 serie tv da guardare se vi è piaciuta Shōgun

0
10 serie tv da guardare se vi è piaciuta Shōgun

Shōgun è una nuova miniserie di fiction storica creata da Hulu e FX. La serie è basata su un romanzo del 1975 di James Clavell. Ha per protagonisti un gruppo di marinai europei che sbarcano in Giappone proprio quando quest’ultimo comincia a entrare in una sorta di guerra civile. Il sovrano recente è morto, ma suo figlio è troppo giovane per prendere il suo posto, lasciando cinque signori a contendersi il trono. Il film ha riscosso un enorme successo, con nove milioni di spettatori nella prima settimana, ed è stato accolto con favore dalla critica.

Se siete fan di questa serie, per fortuna, ci sono molti altri show che vale la pena vedere, di solito perché attingono agli stessi tropi e generi. Poiché Shōgun è una miniserie, è già ufficialmente conclusa. Poiché questo significa che purtroppo non c’è nessuna stagione 2 di Shōgun, avrete bisogno di qualcosa da guardare in streaming, giusto? Per fortuna, le opzioni non mancano.

Age of Samurai: Battle for Japan (2022)

Age of Samurai: Battle for Japan (2022)

Age of Samurai: Battle for Japan è una serie di documentari che rappresenta una buona scelta se si è alla ricerca di un contesto sul mondo dello Shōgun. Pur trattandosi di un documentario, molte scene in cui gli esperti parlano con la telecamera sono intervallate da drammatizzazioni degli eventi reali. La serie è stata distribuita da Netflix e in generale è stata accolta piuttosto bene.

Age of Samurai: Battle for Japan in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

È un’ottima scelta se siete appassionati di storia o se volete semplicemente vedere un resoconto più realistico del Giappone feudale. Sebbene Shōgun si svolga nel mondo reale durante un’epoca reale, si tratta di una storia molto romanzata. Detto questo, gli eventi dello show non sono troppo lontani da quello che sarebbe stato il Giappone feudale, e questa imperdibile serie di documentari su Netflix lo dimostra.

Game of Thrones (2011 – 2019)

Game of Thrones (2011 - 2019)

Il classico Game of Thrones (Il trono di spade) è una storia fantasy in tutto e per tutto. È basato su una serie di romanzi non ancora conclusa di George R. R. Martin ed è probabilmente una delle serie televisive di maggior successo di tutti i tempi. Sebbene questo show e Shōgun siano mondi diversi e non appartengano nemmeno allo stesso genere, la trama è in realtà molto simile. Il trono di spade parla essenzialmente di un gruppo di famiglie ricche che si contendono il trono dopo la morte del re, e questo è esattamente ciò di cui parla Shōgun.

Sebbene le recensioni sull’ultima stagione di Il trono di spade siano state per lo più negative, con alcuni che ritengono che avrebbe potuto essere peggiore e altri che l’hanno detestata, è opinione diffusa che le stagioni precedenti a quella finale siano a dir poco incredibili e degne di ogni elogio che hanno ricevuto. Per quanto riguarda il finale, mantenete una mente aperta e cercate di non farvi influenzare dalle opinioni di internet. Se non vi piace, bene, ma chi lo sa? Potreste non odiarlo.

Game of Thrones in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

Vikings (2013 – 2020)

Vikings (2013 - 2020)

Vikings è una serie che ha come protagonisti, beh, i vichinghi, se il titolo è indicativo. È stato un grande successo e ha persino generato una serie spin-off, chiamata Vikings: Valhalla, tuttora in corso. Ciò che l’ha resa così popolare è stata la scelta di un genere e di uno stile alla moda, nonché l’equilibrio tra dramma e azione in egual misura, il che significa che ce n’è per tutti i gusti.

Come Shōgun, si tratta di una storia di fantasia che si svolge in un ambiente reale, anche se in questo caso sono presenti personaggi storici realmente esistiti. Anche Vikings presenta molti degli stessi temi, in particolare la lotta tra molti signori della guerra vichinghi. C’è anche il tema dei marinai europei che approdano su coste straniere: i vichinghi, infatti, alla fine si dirigono verso il Nord America, diventando i primi europei a farlo. Vikings è una serie fantastica da guardare se Shōgun vi fa venire voglia di altri racconti drammatizzati di eventi storici.

Vikings in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

‘Six Flying Dragons’ (2015 – 2016)

Six Flying Dragons (2015 - 2016)

Six Flying Dragons è una serie che conta ben 50 episodi nella sua prima e unica stagione. Sebbene sia stata accolta meglio nel suo paese d’origine, la Corea del Sud, che in Occidente, ciò può essere dovuto in parte al fatto che è un po’ difficile da reperire in Occidente. È disponibile su Amazon, ma potrebbe essere necessario utilizzare una VPN a seconda del luogo in cui ci si trova.

A parte questo, la serie è basata sulla realtà, così come lo è Shōgun, e presenta una ricostruzione fittizia di eventi reali. Questa è incentrata sulla fondazione del Regno di Joseon, che era un regno che comprendeva la maggior parte della penisola coreana per diversi secoli nel Medioevo. Il cast di personaggi è enorme, ma ognuno è unico e molti di loro sono personaggi storici realmente esistiti. La serie TV Medioevo ha una grande azione e grandi emozioni politiche, quindi se riuscite a procurarvela, dovreste assolutamente darle un’occhiata.

Six Flying Dragons in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

‘Kingdom’ (2019 – 2021)

'Kingdom' (2019 - 2021)

Kingdom è una serie televisiva sudcoreana che attualmente si trova in uno stato di limbo dopo aver prodotto due stagioni eccellenti e un film spin-off. Sebbene Netflix non abbia ancora cancellato ufficialmente la serie, non è stata rinnovata per una terza stagione. Ma questo non cambia il fatto che sia straordinaria sotto ogni punto di vista. Kingdom si svolge più o meno nello stesso periodo di Shōgun, dalla fine del XVI secolo all’inizio del XVII.

La differenza è che Kingdom è un po’ meno radicato nella realtà. Lo show ha come protagonisti gli zombie, che vengono accidentalmente scatenati dalla famiglia Haewon Cho dopo aver tentato di resuscitare il re coreano utilizzando una pianta mistica. L’azione è stellare, così come il cast di personaggi, ed è persino piuttosto inquietante, in quanto funziona come una sorta di serie horror. E non preoccupatevi: ci sono anche famiglie reali in lotta tra loro. È un film da non perdere se vi è piaciuto molto Shōgun.

Kingdom in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

‘Barbarians’ (2020 – )

'Barbarians' (2020 - )

Barbarians è una serie tedesca molto sottovalutata su Netflix che racconta le guerre tra i Romani e le tribù germaniche, che si svolgono prima del Medioevo. Si tratta di un angolo di storia poco esplorato, che offre un’angolazione unica e fresca al genere della fiction storica. Trattandosi di una guerra, ovviamente, è pieno di violenza e non risparmia sangue e sangue. Inoltre, adotta un approccio interessante in quanto non ritrae nessuna delle due parti come salvatori o benefattori, ma le ritrae entrambe esattamente per quello che erano: eserciti violenti in cerca di sangue.

Ma non è solo l’azione a renderlo grande. Sono le storie d’amore e di tradimento, simili a quelle di cui parla Shōgun, a renderla davvero eccezionale. Questa serie è ancora in corso e sono previste altre stagioni, quindi non c’è momento migliore di questo per provarla, soprattutto se siete appassionati di storia.

Barbarians in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

‘Black Sails’ (2014 – 2017)

'Black Sails' (2014 - 2017)

Forse uno degli aspetti preferiti di Shōgun sono i marinai europei che sbarcano in Giappone, con la missione segreta di saccheggiare il territorio e convertire la popolazione dal cattolicesimo al protestantesimo. Per questo obiettivo potrebbero quasi essere considerati dei pirati. Se questo è il vostro obiettivo, allora una serie interessante da guardare è Black Sails, una serie sui pirati. In particolare, si tratta di un prequel del classico romanzo sui pirati di Robert Louis Stevenson, L’isola del tesoro, con molti degli stessi personaggi.

Negli ultimi anni non ha ricevuto molta attenzione, ed è un peccato perché Black Sails se la merita. Ha la stessa atmosfera grintosa di molte altre serie di narrativa storica e si avvale di un cast eccezionale e di un’azione ben pianificata. La sua avventura marittima funge da perfetto prequel di una storia famosa, e il pubblico non avrebbe potuto chiedere un modo migliore per vederla.

Black Sails in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

‘Gyeongseong Creature’ (2023 – )

'Gyeongseong Creature' (2023 - )

Gyeongseong Creature è una nuova serie sudcoreana su Netflix ed è piuttosto “fuori” in termini di aspetti fantastici. È quindi simile a Shōgun? Solo un po’. Entrambe sono serie storiche dell’Asia orientale, ma le somiglianze finiscono lì. A quanto pare, però, questo piace a molte persone, perché entrambe le serie hanno avuto un successo strepitoso.

Gyeongseong Creature si svolge durante l’invasione giapponese della Corea durante la Seconda Guerra Mondiale. Durante l’invasione, viene rivelata una misteriosa creatura che porta scompiglio in tutto il paese. È un concetto un po’ azzardato, ma in realtà funziona molto bene. Finora c’è stata solo una stagione di questa serie, ma ne sono previste altre; con la fine di Shōgun, potrebbe essere il momento ideale per prenderla e darle un’occhiata.

Gyeongseong Creature in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

‘The Terror’ (2018 – )

'The Terror' (2018 - )

Ora, The Terror è uno show davvero unico, ma dovrete superare la prima stagione se volete che sia simile a Shōgun. The Terror è uno show che ruota attorno a diverse tragedie storiche e aggiunge elementi di orrore soprannaturale. Ogni stagione si concentra su un evento diverso. La prima stagione è incentrata sull’equipaggio di una nave che si ritrova abbandonato durante la ricerca del Passaggio a Nord-Ovest. La seconda stagione, invece, porta il pubblico sulla costa occidentale degli Stati Uniti durante la Seconda Guerra Mondiale, dove i cittadini giapponesi iniziano a incontrare il bakemono.

The Terror esplora elementi del folklore giapponese che persistono ancora oggi, fornendo un contesto aggiuntivo al Giappone antico. Sebbene le somiglianze tra le due serie siano minime, è comunque piacevole se si è interessati alla cultura o alla storia giapponese. Perché non si possono ottenere tutte queste informazioni dagli anime.

The Terror in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

‘The Last Kingdom’ (2015 – 2022)

'The Last Kingdom' (2015 - 2022)

The Last Kingdom è incredibilmente simile a Shōgun per molti aspetti. La serie ruota attorno al re Alfred il Grande, realmente esistito, che combatte contro i marinai stranieri che invadono il suo territorio, mentre combatte contro i governanti inglesi feudali, tutti in lizza per i rispettivi troni. Vi suona familiare? Sebbene questa serie abbia avuto un inizio un po’ stentato, è esplosa quando Netflix l’ha acquistata durante la terza stagione.

Ha un’azione medievale grintosa, giochi di spada, intrighi politici, grandi relazioni tra i personaggi e, nel complesso, è una grande aggiunta alla televisione che è arrivata esattamente al momento giusto. Spettacoli come questo erano di tendenza all’epoca della sua uscita e lo sono tuttora, grazie al successo stilistico di Game of Thrones. Questa serie è basata su un romanzo, presenta una violenza sanguinosa e grafica e rischiose manovre politiche da parte dei signori in lotta tra loro. Se cercate una serie che, in sostanza, sia super simile a Shōgun, è questa.

The Last Kingdom in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

Shōgun avrà una seconda stagione?

0
Shōgun avrà una seconda stagione?

Uno dei migliori show del 2024 è giunto alla sua epica conclusione: Shōgun, acclamato dalla critica, ha raggiunto l’atteso finale di stagione (e potenzialmente di serie). L’epopea, ampiamente apprezzata, non solo ha ridato vita al franchise da tempo inattivo, iniziato con il romanzo originale di James Clavell e proseguito con l’adattamento del 1980, ma è anche diventata una rinomata interpretazione della bellezza e della brutalità del Giappone feudale. Lo splendido design della produzione, la complessità dei personaggi e le incredibili interpretazioni hanno facilmente cementato Shōgun come uno dei primi candidati ai prossimi Emmy Awards.

Con recensioni entusiastiche e una fanbase consistente, Shōgun sembra il tipo di serie nuova ed emozionante che sembra fatta su misura per una seconda stagione. Sarà così per l’ultima acclamata serie di FX? La risposta potrebbe sorprendervi, soprattutto dopo lo scioccante finale.

Shōgun avrà una seconda stagione?

Nonostante l’amore diffuso che lo show ha ricevuto negli ultimi mesi, la risposta al rinnovo o meno di Shōgun per una seconda stagione sembra un secco no. Questo è supportato dai recenti commenti dei creatori dello show, Rachel Kondo e Justin Marks, che hanno entrambi ribadito che lo show è sempre stato pensato come una serie limitata a una sola stagione. Kondo e Marks sembrano più che soddisfatti del punto in cui la serie è stata lasciata, e lo ribadiscono ulteriormente nella dichiarazione che segue:

Abbiamo portato la storia alla fine del libro e abbiamo messo un punto alla fine della frase. Amiamo il modo in cui finisce il libro; è stata una delle ragioni per cui entrambi sapevamo di volerlo fare, e abbiamo concluso esattamente in quel punto. In passato mi è capitato di assistere a episodi come questo, in cui si costruisce un’intera fabbrica che produce solo 10 auto e chiude i battenti. È una rottura. Uno dei nostri produttori ha scritto un manuale di istruzioni di quasi 900 pagine su come realizzare questo show, lungo quasi quanto il libro Shogun. C’era dentro tutta questa conoscenza infrastrutturale. Spero solo che qualcun altro, magari un amico, abbia bisogno di un manuale di produzione sul Giappone feudale, così potrò dire: “Ecco, usa questo libro. Ti farà risparmiare 11 mesi‘”.

È chiaro che Rachel Kondo e Justin Marks tengono in grande considerazione il romanzo originale di James Clavell e hanno voluto raccontare la storia nel modo più accurato possibile, aggiornandola per il pubblico moderno. Hanno certamente ragione sul fatto che il libro originale ha un finale potente e chiaro, quindi ha senso che Kondo e Marks non vogliano stravolgerlo troppo. Terminare una serie nel suo momento migliore e abbandonarla finché si è in vantaggio ha certamente i suoi vantaggi. Dopotutto, Shōgun è stato ripetutamente paragonato a Game of Thrones, uno show che ha infamemente cercato di adattare materiale al di là dei libri, con una conclusione disastrosa.

Cosa è successo nella stagione 1 di “Shōgun”?

La storia di Shōgun inizia in un Giappone fratturato di epoca feudale, dopo la morte del Taikō dell’isola (Yukijirô Hotaru). La morte del sovrano ha lasciato un vuoto di potere sull’isola. Non essendo ancora stato scelto un nuovo Taikō, il Giappone è governato da un consiglio ristretto, il cui leader più accanito è Ishido Kazunari (Takehiro Hira), un signore feroce e spietato che da tempo disprezza i leader di alto lignaggio. Uno di questi è uno dei maggiori rivali di Ishido Kazunari, Lord Yoshii Toranaga (Hiroyuki Sanada). Lord Toranaga è sempre stato il favorito del defunto Taiko e questo lo mette già in contrasto con i suoi pari nel consiglio.

Un’opportunità unica per Lord Yoshii Toranaga di giocare per il dominio del Giappone si presenta sotto forma di un vascello olandese abbandonato, noto come Erasmus, che arriva sulla costa giapponese. La nave è dotata di cannoni, armi da fuoco e altre armi che non sono ancora state introdotte nel paese privato e la notizia dell’atterraggio di fortuna dell’imbarcazione sull’isola offre a Toranaga alcuni intriganti spunti di riflessione. Toranaga vuole usare queste armi per promuovere la sua pretesa di leadership giapponese e arruola (o meglio costringe) il pilota della nave, John Blackthorne (Cosmo Jarvis), ad addestrare i suoi soldati all’uso di queste armi.

John Blackthorne è riluttante ad aiutare i suoi rapitori, ma lo fa per necessità, nella speranza di poter tornare a casa in Inghilterra un giorno. Non solo forma un legame unico con Lord Toranaga, ma anche con la sua traduttrice, Toda Mariko (Anna Sawai). Tra i complicati sentimenti che John Blackthorne e Toda Mariko provano l’uno per l’altra, ognuno di loro giocherà un ruolo cruciale nell’imminente guerra per l’anima del Giappone.

Kraven – Il cacciatore: l’uscita nelle sale è stata nuovamente posticipata

0

Kraven – Il Cacciatore non arriverà nelle sale quest’estate. La Sony Pictures ha spostato il film R-rated SSU alla prima data invernale del 13 dicembre 2024 (dal 30 agosto 2024). Il film prende il posto precedentemente occupato da The Karate Kid della Sony, che è stato spostato al 30 maggio 2025.

Kraven – Il Cacciatore è stato rimandato già diverse volte, dopo che inizialmente doveva uscire nell’ottobre del 2023. Recentemente, il film è stato ritardato a causa degli scioperi di Hollywood, in quanto lo studio non voleva che il film uscisse senza che gli attori potessero fare promozione.

La pessima performance al botteghino di Madame Web deve aver fatto preoccupare lo studio, e se Kraven – Il Cacciatore dovesse fallire, potrebbe essere l’ultimo chiodo nella bara della SSU.

Sebbene entrambi i film di Venom e Morbius dovessero far parte dello stesso universo e includere alcuni legami con il MCU (l’apparizione di Michael Keaton come Avvoltoio in una scena post-credits, ad esempio), Madame Web, Kraven – Il Cacciatore e Venom: The Last Dance sono stati definiti internamente e commercializzati come progetti “autonomi”.

Potrebbe esserci qualche esitazione a sottolineare l’interconnessione di questi film“, ha dichiarato in una recente intervista Jeff Gomez, produttore esecutivo transmediale presso Starlight Runner che ha lavorato con la Sony su Spider-Man: Homecoming. “Ne hanno già parlato in passato e non ha funzionato“.

Questo non significa che i film non saranno interconnessi in alcun modo, ma potrebbe semplicemente indicare che la Sony preferisce minimizzare i legami con gli universi cinematografici precedentemente stabiliti.

Kraven – Il Cacciatore: tutto quello che sappiamo sul film!

Dopo il successo di Venom: Let There Be Carnage e Spider-Man: No Way Home, Sony continua ad espandere il suo universo Marvel e Kraven – Il Cacciatore si unisce a una lista che include anche Madame Web con Dakota Johnson e il progetto Spider-Woman di Olivia Wilde. Art Marcum, Matt Holloway e Richard Wenk hanno scritto la sceneggiatura di Kraven – Il Cacciatore e il fatto che il film attiri talenti di alto livello è sicuramente un buon segno. Kraven – Il Cacciatore uscirà al cinema il 13 dicembre 2024 distribuito da Sony Pictures Italia e Warner Bros.

Kraven – Il Cacciatore sarà interpretato da Aaron Taylor-Johnson (Avengers: Age of Ultron) mentre assume il mantello del cattivo di Spider-Man, che è un immigrato russo di nome Sergei Kravinoff. Nel film, che viene annunciato come il prossimo capitolo dello Spider-Man Universe (SSU) di Sony, va in missione per dimostrare di essere il più grande cacciatore del mondo. Ad affiancare Taylor-Johnson nel film Marvel di Sony con classificazione R c’è Fred Hechinger (Fear Street Trilogy, The White Lotus) nei panni di Chameleon, il fratellastro di Kraven; la candidata all’Oscar Ariana DeBose (West Side Story) nel ruolo di Calypso, la compagna dell’occasione e amante di Kraven; Russell Crowe e Levi Miller in ruoli sconosciuti. Anche Christopher Abbott e Alessandro Nivola sono stati scelti come cattivi principali. Kraven – Il Cacciatore è diretto dal candidato all’Oscar J. C. Chandor (A Most Violent Year) da una sceneggiatura co-scritta da Richard Wenk (The Equalizer), Matt Holloway e Art Marcum. Avi Arad e Matt Tolmach stanno producendo il progetto.

Kraven – Il Cacciatore racconta la violenta storia della nascita e del destino di uno dei villain più iconici della Marvel. Ambientato prima della sua famigerata vendetta contro Spider-Man, Aaron Taylor-Johnson interpreta il protagonista di questo film vietato ai minori di 14 anni.

Deadpool & Wolverine: per Shawn Levy non ci sarà bisogno di conoscere i film precedenti dell’MCU

0

Anche se Deadpool entrerà ufficialmente a far parte del Marvel Cinematic Universe nel prossimo film Deadpool & Wolverine dei Marvel Studios, il regista Shawn Levy ha dichiarato che il film si regge su se stesso e che non è necessario che gli spettatori abbiano visto gli altri film del MCU o i precedenti episodi di Deadpool.

Questo è un po’ sorprendente, dato che l’ultimo trailer contiene riferimenti ad Ant-Man, all’Autorità per le variazioni temporali, a Loki e a molti altri personaggi del MCU che sarebbero stati off-limits quando la Fox era una rivale della Disney invece che uno studio sussidiario.Secondo le recenti dichiarazioni di Shawn Levy, egli è molto coinvolto nella costruzione dei trailer, in modo che il marketing del film non sveli troppe sorprese.

Parlando con l’AP News, Levy ha promesso che gli spettatori non avranno bisogno di un enorme lavoro di preparazione per capire il film. “Ero un bravo studente a scuola. Farò i compiti anche da adulto. Ma non voglio assolutamente fare i compiti quando vado al cinema“, ha dichiarato. “Ho realizzato questo film con un sano rispetto e gratitudine nei confronti dei fan sfegatati che conoscono a menadito la mitologia e la storia di questi personaggi e di questo mondo“, ha aggiunto. “Ma non volevo dare per scontato questo. Questo film è costruito per l’intrattenimento, senza alcun obbligo di arrivare preparati con una ricerca precedente“.

Tutto quello che sappiamo su Deadpool & Wolverine

Deadpool & Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool & Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Una voce recente afferma che anche Liev Schreiber sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool & Wolverine uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.

Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice è il film numero 1 di Netflix in tutto il mondo, nonostante le recensioni negative

0

La critica non ha apprezzato i film di Rebel Moon di Zack Snyder (o i suoi film in generale, se è per questo), ma questo non ha impedito loro di attirare molti spettatori su Netflix. Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice ha debuttato sullo streamer la scorsa settimana e il film non è stato accolto meglio del suo predecessore. Anzi, le recensioni sono state decisamente peggiori. Il sequel fantascientifico si trova attualmente a un misero 15% su Rotten Tomatoes, con un punteggio di pubblico migliore – ma comunque marcio – del 52%.

Nonostante queste reazioni negative, Zack Snyder ha una base di fan fedeli e devoti che chiaramente si preoccupano molto poco delle opinioni della critica, e Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice è riuscito a scalare le classifiche diventando il film numero 1 di Netflix in tutto il mondo. Inoltre, il primo film, Rebel Moon: figlia del fuoco è rientrato nella top 10 ed è ora il quinto film più popolare sullo streaming.

Ecco come si presenta la top 10 in vista del weekend.

1. Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice

2. Woody Woodpecker Goes to Camp

3. What Jennifer Did

4. Anna

5. Rebel Moon: figlia del fuoco

6. Glass

7. The Bricklayer

8. Hotel Transylvania

9. Damsel

10. The Super Mario Bros. Movie

È ancora molto presto, quindi sarà interessante vedere quanto a lungo The Scargiver riuscirà a mantenere questa posizione. Tuttavia, Netflix deve essere soddisfatta del risultato, quindi non stupitevi se verrà annunciato un terzo film. Dopotutto, Snyder ha già rivelato di avere in programma un potenziale di sei film.

Quattro o sei film, dipende… Credo che la questione sia se ogni volta che facciamo uno di questi film ne facciamo due”, ha detto Snyder al Radio Times in una recente intervista. “Ne stavamo parlando l’altro giorno e mi chiedevo se il pubblico sarebbe rimasto deluso se avesse avuto un solo film da Luna Ribelle? Direbbero: ‘Oh, è uno solo adesso? Fantastico‘”.

Shōgun: la spiegazione del finale, Toranaga rivendica la vittoria?

Il viaggio di Shōgun è stato breve, ma anche bello, e ora è finito. L’episodio 10, “A Dream of a Dream“, chiude la miniserie FX in modo piuttosto sorprendente, saltando completamente una grande battaglia e passando direttamente all’obiettivo finale di Lord Yoshii Toranaga (Hiroyuki Sanada): diventare Shōgun. Anche se la maggior parte degli spettatori si aspettava una grande battaglia finale, Shōgun conclude tutto in modo così pulito che difficilmente si rimarrà delusi. Il finale inizia dove si era interrotto l’episodio precedente, “Crimson Sky, e stravolge le aspettative su molti altri fronti, non solo quello militare.

La morte di Mariko mette tutti contro Ishido nel finale di Shōgun

Alla fine dell’episodio 9, Mariko (Anna Sawai) muore per respingere l’attacco di un gruppo di shinobi fatti entrare da Yabushige (Tadanobu Asano) su ordine di Ishido (Takehiro Hira). La sua morte sconvolge tutti: Yabushige giura che gli shinobi non avevano intenzione di ucciderla, ma solo di catturarla, e le consorti di Toranaga, anch’esse tenute in ostaggio a Osaka, si ribellano a Ishido e vengono finalmente autorizzate a partire. Anche se Ishido vuole colpire Toranaga il prima possibile, il Consiglio dei Reggenti chiede che Mariko sia adeguatamente sepolta e onorata, così come Ochiba no Kata (Fumi Nikaido).

Come Toranaga spiegherà in seguito a Yabushige, la strategia del Cielo Cremisi riguardava Mariko fin dall’inizio e si è rivelata perfetta. Fingendo la sua resa e inviando Mariko a Osaka, Toranaga si aspettava di destabilizzare l’alleanza di Ishido con gli altri Reggenti e con Ochiba. Con due signori cristiani nel Consiglio, Mariko è sicura di avere una certa influenza su di loro, essendo lei stessa cattolica. Con Ochiba, invece, la questione è più profonda. La presenza di Mariko e la sfida che rappresenta con la sua poesia fanno sì che Ochiba rivaluti la sua posizione, soprattutto dopo che la cospirazione di Ishido per rapire Mariko si conclude con la sua morte. Anche se i due si sono allontanati nel corso degli anni, Ochiba nutre ancora un certo rispetto per Mariko; per questo motivo completa il poema iniziato nell’episodio 9 e, in una lettera segreta a Toranaga, promette che, al momento opportuno, non farà scendere sul campo di battaglia l’esercito dell’Erede. In questo modo, Crimson Sky ha successo senza che ci sia mai stata una battaglia.

Toranaga non si aspettava necessariamente che Mariko morisse a Osaka, ma probabilmente questo è sempre stato il piano della traduttrice, visto il modo in cui ha espresso le sue intenzioni per tutta la stagione. Lei e Toranaga stringono persino un accordo con la Chiesa per proteggere Blackthorne (Cosmo Jarvis) e farlo tornare ad Ajiro con il resto dell’entourage di Toranaga, come spiega Padre Martin (Tommy Bastow) nel bosco. La Chiesa stessa, pur avendo i propri interessi, non poteva interferire o schierarsi, ma in quanto protestante, Blackthorne rappresentava una minaccia per i cattolici. Si scopre che, dopotutto, gli Anjin possono ancora avere un ruolo da svolgere in Giappone.

Blackthorne sceglie la sua strada nel finale di Shōgun

Blackthorne sceglie la sua strada nel finale di Shōgun

Blackthorne ha il suo arco narrativo nel finale di Shōgun. L’episodio inizia con quello che all’inizio sembra un flashforward del suo vecchio e fragile io che muore su un letto in Inghilterra e si aggrappa alla croce di Mariko, mentre i suoi nipoti guardano la sua katana e gli chiedono se è vero che ha combattuto “i selvaggi”. Questo accade nel corso dell’episodio, ma non è un flashforward. Si tratta invece di una visione del futuro che Blackthorne immagina per se stesso, e le sue azioni nel corso dell’episodio la fanno gradualmente svanire quando si rende conto che non è il futuro che vuole.

Una volta tornato ad Ajiro, Blackthorne vede che la sua nave, l’Erasmus, è stata bruciata e lasciata affondare nel porto e che Toranaga sta saccheggiando il villaggio alla ricerca dei sabotatori cristiani che l’hanno distrutta. Tuttavia, Blackthorne capisce che questo fa parte dell’accordo di Mariko con la Chiesa per la sua sopravvivenza e implora Toranaga di fermare il saccheggio, disposto a barattare la propria vita con quella del villaggio. In questo momento, si stacca completamente dalla visione che ha della sua vita futura e, proprio mentre sta per commettere seppuku per protestare contro la punizione del villaggio, viene fermato da Toranaga. Più tardi, durante una conversazione con Yabushige, Toranaga rivela di essere stato lui a far bruciare la nave di Blackthorne, non solo per impedire al pilota di partire, ma anche come test, per vedere cosa avrebbe fatto in seguito. Ormai certo di ciò che Blackthorne vuole dalla vita, Toranaga ordina a Blackthorne di ricostruire l’Erasmus e di costruire una nuova flotta di navi.

L’altra questione in sospeso che Blackthorne deve risolvere è la sua ex consorte, Usami Fuji (Moeka Hoshi). Sebbene sia stata nominata sua consorte da Toranaga dopo aver perso il marito e il figlio neonato all’inizio della serie, ora il suo servizio è terminato. Blackthorne cerca di convincerla a restare, ma lei è irremovibile e vuole partire per prendere i voti in un convento, al che lui risponde calorosamente che sarà la “migliore suora”. Come regalo d’addio, Blackthorne la trascina in acqua per spargere le ceneri del marito e del figlio. Secondo lui, in questo modo saranno “uniti per sempre” al mare. A sua volta, Fuji lo aiuta a separarsi dalla croce di Mariko nello stesso modo, affermando che le sue braccia saranno l’ultima cosa a stringerla, completando il suo abbraccio con una nuova vita. In seguito, Blackthorne guida gli sforzi per riportare la sua nave a riva e iniziare a costruire una flotta, facendosi aiutare anche dal marito di Mariko, Buntaro (Shinnosuke Abe). Mentre tutti riprendono fiato dopo aver trascinato a riva l’Erasmus, Blackthorne sorride quando incrocia lo sguardo di Toranaga da lontano. Anche se c’è una battaglia da affrontare, la guerra è già vinta.

Toranaga vince la guerra senza nemmeno combattere una battaglia nel finale di “Shōgun”.

shogun finale tadanobu-asano-hiroyuki-sanada

Uno dei più grandi rimpianti di Yabushige è quello di non aver mai capito quale sia il vero piano di Lord Toranaga. Questo lo porta a tradire il suo signore e ad agire come doppiogiochista per Ishido e, ora, Toranaga non può permettere a Yabushige di continuare a vivere. In una scena toccante, i due vecchi amici hanno una conversazione prima che Yabushige commetta seppuku, in cui Toranaga rivela che non “controlla il vento”, come chiede Yabushige, ma lo studia soltanto.

Per soddisfare il costante desiderio di Yabushige di sapere quale sia il gioco finale, Toranaga spiega che la sua strategia del Cielo Cremisi consisteva nell’inviare Mariko a Osaka per guidare il Consiglio dei Reggenti a rivoltarsi contro Ishido. Toranaga sa che, qualunque cosa sia successa con Mariko a Osaka, affrontare Ishido sul campo di battaglia di Sekigahara è inevitabile. Forse non si aspettava che Mariko morisse a Osaka, ma lei porta a termine con successo la sua missione e questo gli dà la certezza di vincere, soprattutto perché Ochiba si è impegnato a non mandare in battaglia l’esercito dell’Erede. Con Ishido in piedi da solo, il Consiglio si rivolterà contro di lui come minaccia alla pace.

In questo modo, il sogno di Toranaga di porre fine alle guerre che per anni hanno diviso il Giappone sarà finalmente realizzato. Invece di Osaka, egli manterrà la pace dalla sua sede di Edo. Quando Yabushige si rende conto che questo significa che Toranaga governerà come Shōgun – un ruolo che consiste essenzialmente nel tenere insieme il regno con la forza – Toranaga rifiuta di dare ulteriori spiegazioni, poiché decide che è giunto il momento di morire per Yabushige. Dopo tutto, Toranaga è già shōgun quasi ufficialmente grazie ai sacrifici di tutti, compresi quelli di Yabushige.

Joe Russo aggiorna sullo stato di avanzamento di Tyler Rake 3

0
Joe Russo aggiorna sullo stato di avanzamento di Tyler Rake 3

Da quando ha lasciato il MCU con il successo di Avengers: Endgame, Joe Russo è stato impegnato in diversi progetti degni di nota, uno dei quali è il franchise di Tyler Rake, in originale noto come Extraction. Il film d’azione e thriller basato sulla graphic novel di Ande Parks, Ciudad, ha finora due episodi, ma Joe che ha confermato qualche mese fa che Tyler Rake 3 è attualmente in fase di sviluppo.

Le prime due puntate del film di Netflix, diretto da Sam Hargrave e scritto da Russo, hanno come protagonisti Chris Hemsworth, Golshifteh Farahani e Adam Bessa. Chris Hemsworth interpreta il protagonista, Tyler Rake, un ex operatore SASR australiano diventato mercenario delle operazioni nere. Extraction è stato distribuito su Netflix nell’aprile 2020, mentre il suo sequel è stato presentato nel settembre 2021.

In precedenza è stato rivelato che tre episodi del franchise sono in lavorazione presso Netflix e Russo ha confermato che lo sviluppo è in corso con il regista già a bordo e Chris Hemsworth destinato a riprendere il suo ruolo, dicendo:

Sì, lo stiamo sviluppando al momento, per capire gli impegni di Chris. Sam Hargrave è tornato a dirigere. È un franchise interessante perché si tratta di un personaggio molto ferito emotivamente, quindi c’è una buona narrazione, credo, per quanto riguarda la sua storia passata e, sapete, il suo rapporto con la violenza è costruito intorno al disprezzo di sé e al senso di colpa. Quindi, credo che questo aggiunga molta consistenza e ci permetta di raccontare altre storie su di lui”.

Joe Russo si concentra sulla narrazione originale dopo la lunga parentesi Marvel

Anche se in precedenza non era chiaro se Joe sarebbe tornato come sceneggiatore per l’imminente Tyler Rake 3, ha assicurato ai fan che tornerà, mentre il programma di produzione sarà organizzato una volta che tutti i calendari saranno stati definiti. Nel frattempo, lui e suo fratello Anthony, chiamati insieme i fratelli Russo, hanno interessanti progetti per il dopo-Marvel. Intendono costruire il loro Star Wars dando priorità a “narrazione originale e nuove idee“.

Come dice Russo: “L’intenzione è quella di costruire il nostro Star Wars. Per noi è importante concentrarci sulla narrazione originale e sulle nuove idee. Semmai, c’è stato troppo. Voglio dire, credo che si possa dire che siamo in una situazione di ripetitività della narrazione e di potenziale abuso del franchise. Quindi, a un certo punto, credo che il pubblico desideri nuove idee e nuove storie. Ed è su questo che ci stiamo concentrando dopo Marvel“.

I fratelli sono noti per aver diretto quattro film del MCU, tra cui Captain America: The Winter Soldier, Captain America: Civil War, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame. I due sono pronti a produrre l’adattamento live-action di Hercules della Disney, che sarà diretto da Guy Ritchie.

Diretto da Sam Hargrave e scritto da Joe Russo, il primo Tyler Rake ha debuttato su Netflix nell’aprile 2020. Basato sulla graphic novel Ciudad di Andre Parks, il film ha introdotto Hemsworth nel ruolo di Tyler Rake, mentre hanno recitato anche Rudhraksh Jaiswal, Randeep Hooda e David Harbour. Grazie al successo di quel film, nel 2023 è arrivato il suo sequel e ora un terzo film è stato ufficialmente annunciato. Al momento non sono disponibili ulteriori dettagli sulla trama, anche per via dei vari scioperi verificatisi ad Hollywood e che hanno rallentato lo sviluppo del progetto. Ora che questi si sono risolti, è possibile che maggiori informazioni sul film non tarderanno ad arrivare.

Film sui supereroi: tutti i titoli da vedere degli ultimi anni

Film sui supereroi: tutti i titoli da vedere degli ultimi anni

È innegabile come ormai l’economia mondiale del cinema si regga principalmente sui film sui supereroi, blockbuster dai grandi budget con stelle del cinema intente a dar vita alle più amate manifestazioni di super uomini e donne di sempre. Questi film, esistenti già dagli anni Settanta, hanno trovato nell’ultimo ventennio la loro consacrazione, elevandosi molto spesso a vere e proprie opere d’arte.

Con la formazione del Marvel Cinematic Universe si è poi giunti ad una vera e propria ridefinizione di questo genere di opere, non da tutti amate, ma innegabilmente influenti nella cultura popolare. Ogni anno diversi film di supereroi arrivano al cinema, registrando incassi record e opinioni senza vie di mezzo. Se si è amanti di questa tipologia di film, ecco tutti i film sui Supereroi usciti di recenti e da recuperare.

I film sui supereroi usciti nel 2024

I film sui supereroi usciti nel 2024

Madame Web è il primo film sui supereroi uscito nel 2024. È il quarto film dell’Universo Spider-Man (SSU) della Sony. Diretto da S. J. Clarkson da una sceneggiatura scritta insieme a Claire Parker e al team di autori Matt Sazama e Burk Sharpless, è interpretato da Dakota Johnson nel ruolo principale, insieme a Sydney Sweeney, Isabela Merced, Celeste O’Connor, Tahar Rahim, Mike Epps, Emma Roberts e Adam Scott. Il film racconta le origini di Cassie Webb (Johnson), che affronta il suo passato mentre cerca di salvare tre giovani donne (Sweeney, Merced e O’Connor) da Ezekiel Sims (Rahim), che vuole ucciderle prima che diventino Donne Ragno nel futuro e lo uccidano.

I film sui Supereroi usciti nel 2023

I film sui Supereroi usciti nel 2023

Al 100% il miglior film sui supereroi del 2023 è Spider-Man: Across the Spider-Verse, sequel del film d’animazione del 2018, Spider-Man: Un nuovo universo (Spider-Man: Into the Spider-Verse). Nella pellicola Miles Morales torna per un’epica avventura che porterà il nostro eroe di Brooklyn attraverso il multiverso per unire le forze con Gwen Stacy e una nuova squadra di supereroi.

Guardiani della Galassia Vol. 3 uscito sempre nel 2023. è il sequel di Guardiani della Galassia (2014) e Guardiani della Galassia Vol. 2 (2017), e il 32° film del Marvel Cinematic Universe (MCU). Scritto e diretto da James Gunn, è caratterizzato da un cast corale che comprende Chris Pratt, Zoe Saldaña, Dave Bautista, Karen Gillan, Pom Klementieff, Vin Diesel, Bradley Cooper, Will Poulter, Sean Gunn, Chukwudi Iwuji, Linda Cardellini, Nathan Fillion e Sylvester Stallone. Nel film, i Guardiani devono salvare la vita di Rocket (Cooper) dall’Alto Evoluzionario (Iwuji). Peter Quill, ancora sofferente per la perdita di Gamora, raduna la sua squadra per difendere l’universo e proteggere uno dei suoi. Se la missione fallisce, potrebbe significare la fine dei Guardiani.

Sempre nel 2023 è uscito il film The Marvels, il sequel del film Captain Marvel (2019), la continuazione della miniserie televisiva Ms. Marvel (2022) e il 33° film del Marvel Cinematic Universe (MCU). Il film è stato diretto da Nia DaCosta, che ha co-scritto la sceneggiatura con Megan McDonnell ed Elissa Karasik. Il film è interpretato da Brie Larson nel ruolo di Carol Danvers / Captain Marvel, Teyonah Parris nel ruolo di Monica Rambeau e Iman Vellani nel ruolo di Kamala Khan / Ms. Marvel, insieme a Zawe Ashton, Gary Lewis, Park Seo-joon, Zenobia Shroff, Mohan Kapur, Saagar Shaikh e Samuel L. Jackson. Nel film, Danvers, Rambeau e Kamala si alleano come “le Meraviglie” dopo aver iniziato a scambiarsi di posto ogni volta che usano i loro poteri.

The Marvels è stato presentato in anteprima a Las Vegas il 7 novembre 2023 ed è uscito negli Stati Uniti il 10 novembre come parte della Fase Cinque del MCU. Il film ha ricevuto recensioni contrastanti da parte della critica, con elogi per le interpretazioni ma critiche per la sceneggiatura e le incongruenze tonali. Il film ha avuto un andamento negativo al botteghino, incassando 206 milioni di dollari in tutto il mondo a fronte di un budget di produzione lordo di 274,8 milioni di dollari, diventando così il film che ha incassato di meno nel MCU e uno dei pochi film del MCU a non aver raggiunto il pareggio nelle sale.

Nello stesso anno esce anche l’atteso e chiacchierato Aquaman e il regno perduto, il sequel di Aquaman (2018) e il 15° e ultimo film del DC Extended Universe (DCEU). Il film è stato diretto da James Wan da una sceneggiatura di David Leslie Johnson-McGoldrick e ha come protagonista Jason Momoa nel ruolo di Arthur Curry / Aquaman, insieme a Patrick Wilson, Amber Heard, Yahya Abdul-Mateen II, Randall Park, Dolph Lundgren, Temuera Morrison, Martin Short e Nicole Kidman. Nel film, Arthur deve collaborare con il fratellastro Orm (Wilson) per impedire a Black Manta (Abdul-Mateen II) di uccidere la sua famiglia e di usare il maledetto Tridente Nero per surriscaldare il mondo, mentre è alla ricerca del perduto settimo regno dei mari.

Il film è una buddy comedy tra Aquaman e Orm ed è ispirato alla Silver Age dei fumetti con un’atmosfera di fantascienza retrò simile alle opere dell’animatore Ray Harryhausen e ai film horror degli anni ’60, in particolare Il pianeta dei vampiri (1965). Wan ha annunciato il titolo del sequel nel giugno 2021, prima dell’inizio delle riprese alla fine del mese. Le riprese si sono concluse nel gennaio 2022 e si sono svolte nel Regno Unito, alle Hawaii, a Los Angeles e nel New Jersey, con riprese aggiuntive in Nuova Zelanda.

Aquaman e il Regno Perduto è stato presentato in anteprima a un evento per i fan al Grove di Los Angeles il 19 dicembre 2023 ed è uscito negli Stati Uniti il 22 dicembre. Il film ha ricevuto recensioni generalmente negative da parte della critica e ha incassato 434 milioni di dollari in tutto il mondo a fronte di un budget di produzione di 205-215 milioni di dollari.

Nel 2023 è uscito anche Ant-Man and the Wasp: Quantumania, sequel di Ant-Man (2015) e Ant-Man and the Wasp (2018), nonché il 31° film del Marvel Cinematic Universe (MCU). È stato diretto da Peyton Reed, scritto da Jeff Loveness e interpretato da Paul Rudd nel ruolo di Scott Lang e Evangeline Lilly in quello di Hope van Dyne, insieme a Jonathan Majors, Kathryn Newton, David Dastmalchian, Katy O’Brian, William Jackson Harper, Bill Murray, Michelle Pfeiffer, Corey Stoll e Michael Douglas. Nel film, Lang, Van Dyne e la loro famiglia vengono accidentalmente trasportati nel Regno Quantico e affrontano Kang il Conquistatore (Majors).

Nello stesso anno debutta al cinema anche Blue Beetle, è il 14° film del DC Extended Universe (DCEU). Il film è stato diretto da Ángel Manuel Soto e scritto da Gareth Dunnet-Alcocer, ed è interpretato da Xolo Maridueña nel ruolo di Reyes insieme a Adriana Barraza, Damián Alcázar, Raoul Max Trujillo, Susan Sarandon e George Lopez. Il film è incentrato su Reyes, un neolaureato che viene dotato di un’armatura che gli conferisce superpoteri dopo essere stato accidentalmente scelto da un’antica reliquia aliena nota come Scarabeo.

Altro titolo della DC è Shazam! Furia degli dei, il sequel di Shazam! (2019) e il 12° capitolo del DC Extended Universe (DCEU). Diretto da David F. Sandberg e scritto da Henry Gayden e Chris Morgan, è interpretato da Zachary Levi, Asher Angel, Jack Dylan Grazer, Rachel Zegler, Adam Brody, Ross Butler, D. J. Cotrona, Grace Caroline Currey, Meagan Good, Lucy Liu, Djimon Hounsou e Helen Mirren. Nel film, Billy Batson / Shazam e i suoi fratelli adottivi combattono le Figlie di Atlante. Billy Batson e i suoi fratelli adottivi Freddy, Mary, Pedro, Eugene e Darla, anch’essi dotati di superpoteri, devono affrontare le tre figlie di Atlante: Hespera, Kalypso e Anthea.

I film sui Supereroi usciti nel 2022

Supereroi film 2022

Il 2022 si è da subito presentato come un anno molto importante per i film di supereroi. Tra attesi sequel e nuovi debutti, sono molti i film già usciti e quelli che usciranno nei prossimi mesi, tutti caratterizzati da grandi budget, celebri attori ed effetti speciali straordinari. Dalle tinte noir di The Batman a quelle horror di Doctor Strange nel Multiverso della Follia, dalla comicità di Thor: Love and Thunder ai toni cupi di Black Adam. Ecco tutti i film da recuperare per quest’anno.

The Batman. Il nuovo film dedicato al cavaliere oscuro, stavolta interpretato da Robert Pattinson, presenta una versione più giovane del supereroe, nei suoi primi anni di attività. In una Gotham sempre più cupa e corrotta, Batman si trova qui a dover indagare sugli omicidi di un misterioso killer che si fa chiamare Enigmista, cercando allo stesso tempo di far luce sul proprio passato. Diretto da Matt Reeves, il film ha nel suo cast anche gli attori Zoe Kravitz, Colin Farrell, Paul Dano e Andy Serkis.

Morbius. Il biochimico Michael Morbius sta cercando di curarsi da una rara malattia del sangue. Tuttavia, durante i suoi esperimenti, si infetta inavvertitamente con una forma di vampirismo. La Sony porta al cinema un altro celebre personaggio dei fumetti Marvel, ovvero il vampiro Morbius, qui interpretato da Jared Leto. Nel film, figurano anche gli attori Matt Smith e Jared Harris.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Uscito in sala il 4 maggio del 2022, Doctor Strange nel Multiverso della Follia è un altro attesissimo titolo della Fase 4. Questo, che si svolge dopo i complicati eventi di No Way Home, vede il dr. Strange alle prese con il crollo del multiverso, con tutti i pericoli che questo comporta. Diretto da Sam Raimi, il film vanta a sua volta un cast ricco di celebri volti del MCU. Oltre a Cumberbatch nei panni del protagonista, si ritroveranno infatti anche Elizabeth Olsen, Chiwetel Ejiofor, Benedict Wong, Rachel McAdams e Xochitl Gomez nei panni di America Chavez.

Thor: Love and Thunder. Mostratosi finalmente grazie al recente trailer, Thor: Love & Thunder è il quarto capitolo della serie di film dedicati al celebre dio del tuono. Interpretato come sempre da Chris Hemsworth, questo nuovo lungometraggio, diretto ancora una volta da Taika Waititi, vedrà il divino Thor andare alla ricerca dello scopo della propria esistenza. Allo stesso tempo, egli si troverà a doversi confrontare con un nuovo nemico, ovvero Gorr il macellatore di dei, interpretato da Christian Bale, e con l’amata Jane Foster, nuovamente interpretata da Natalie Portman, e che assumerà qui l’identità di Mighty Thor. Atteso per il 6 luglio in Italia, è questo un altro film particolarmente atteso della Fase 4.

Black Panther: Wakanda Forever. Un altro titolo particolarmente importante per la Fase 4 sarà Black Panther: Wakanda Forever. Dalla trama ancora sconosciuta, il film deve gestire la dolorosa scomparsa dell’attore Chadwick Boseman, interprete del protagonista, per il quale si è scelto di non ricorrere ad un sostituto. Non è quindi chiaro come e se il personaggio di T’Challa comparirà. Molto più probabile, stando a quanto trapelato dalla Marvel, è che a prendere il suo posto sia Shuri, la sorella del protagonista interpretata da Letitia Wright. Atteso per l’autunno del 2022, Black Panther: Wakanda Forever è dunque ancora un progetto molto segreto, di cui non si hanno ancora immagini che svelino qualcosa di più di quanto già noto.

Black Adam. Dopo 5000 anni di prigionia, Black Adam viene liberato dalla sua tomba terrena e si prepara a scatenare la sua particolare forma di giustizia nel mondo moderno. L’atteso nuovo supereroe della DC, interpretato dal possente Dwayne Johnson. Il primo trailer del film ci ha svelato un supereroe a suo modo unico, dotato di poteri immensi e di un senso della giustizia che non risparmia nessuno. Atteso in sala per l’autunno del 2022, è uno dei maggiori film di supereroi in arrivo al cinema.

Shazam! Fury of the Gods. Atteso sequel di Shazam!, interpretato nuovamente da Zachary Levi, il film è ancora molto misterioso circa la sua trama, ma è noto che vi sarà l’introduzione di molti nuovi supereroi, sia buoni che malvagi. Tra gli attori chiamati ad interpretarli figurano Helen Mirren, Lucy Liu e Rachel Zegler. Shazam! Fury of the Gods uscirà al cinema nel dicembre del 2022.

I film sui Supereroi usciti nel 2021

Supereroi film 2021

Il 2021 ha non solo visto tornare le sale a riaprirsi con maggior forza al loro pubblico, ma è stato anche l’anno in cui i supereroi sono tornati al cinema più forti e variegati che mai. Nel corso dello scorso anno infatti, si sono susseguiti sul grande schermo personaggi noti e altri che compivano finalmente il loro debutto. In generale, è stato un grande anno per i supereroi ed ecco di seguito i film da recuperare.

Black Widow. Tra le principali protagoniste femminili del Marvel Cinematic Universe, la Black Widow interpretata da Scarlett Johansson ha infine avuto il proprio lungometraggio stand-alone, intitolato appunto Black Widow. Ambientato dopo gli eventi di Captain America: Civil War, il film vede Natasha Romanoff costretta alla fuga e ad affrontare il suo passato. Accanto alla Johansson nel film si ritrovano Florence Pugh nei panni di Yelena Belova e David Harbour in quelli di Alexei Shostakov, alias Guardiano Rosso. Dopo essere stato rinviato più volte a causa della pandemia di COVID-19, Black Widow è stato distribuito il 7 luglio 2021 nelle sale cinematografiche italiane e il 9 luglio su Disney+.

Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli. Il secondo film della Fase 4, Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli ha introdotto nel Marvel Cinematic Universe il primo supereroe asiatico, lo Shang-Chi del titolo, chiamato a scontrarsi con l’antica organizzazione terroristica dei Dieci Anelli. Ad interpretare il protagonista vi è l’attore Simu Liu, mentre si ritrovano nel cast anche Awkwafina, Michelle Yeoh e il celebre attore hongkongese Tony Leung nei panni del Mandarino. Accolto positivamente dalla critica, il film ha già dalla sua un sequel confermato, che permetterà di esplorare ulteriormente la tradizione asiatica introdotta da questo primo lungometraggio.

Venom – La furia di Carnage. Dopo aver trovato un corpo ospite nel giornalista investigativo Eddie Brock, il simbionte alieno deve affrontare un nuovo nemico, Carnage, alter ego dell’assassino seriale Cletus Kasady. Diretto da Andy Serkis, il film, sequel di Venom, ha nuovamente per protagonista Tom Hardy, qui chiamato a confrontarsi con la sua maggiore nemesi, a cui dà volto e corpo l’attore Woody Harrelson.

Eternals. Con Eternals, diretto dalla regista premio Oscar Chloe Zhao, il Marvel Cinematic Universe si è arricchito di nuovi importanti personaggi. Gli Eterni sono infatti esseri semidivini, creati dai Celestiali affinché proteggano la terra e la vita umana dalla minaccia di creature note come Devianti. Interpretato da attori come Gemma Chan, Richard Madden, Angelina Jolie, Salma Hayek, Barry Keoghan e Kit Harington, il film ha dunque introdotto concetti particolarmente ampi e complessi, che abbracciano anche l’origine della vita sul pianeta Terra. Accolto in modo contrastante da critica e pubblico, non è ancora certo se il film avrà o meno un sequel, ma i suoi protagonisti compariranno senza dubbio ancora nel futuro del MCU.

Spider-Man: No Way Home. Spider-Man: No Way Home è stato a lungo un film estremamente atteso, tanto per ciò che significa a livello narrativo per il MCU, quanto per le numerose teorie generatesi attorno a determinati dettagli del film. Descritto come l’Avengers: Endgame della Fase 4, per via della quantità di dettagli, eventi e personaggi in esso presenti, No Way Home è stato non solo un grande omaggio alla storia di Spider-Man al cinema, ma anche un momento importantissimo per i film Marvel, che conduce dritti dritti al cuore di questa Fase 4. Come noto, nel cast oltre a Tom Holland, Zendaya e Marisa Tomei, si ritrovano anche Benedict Cumberbatch, Alfred Molina, Jamie Foxx, Willem Dafoe e… Tobey Maguire e Andrew Garfield.

Zack Snyder’s Justice League. Alimentato dalla fede nell’umanità e ispirato dal gesto altruista di Superman, Batman e la nuova alleata Wonder Woman, reclutano Aquaman, Cyborg e Flash per aiutarli a salvare il pianeta da un nemico comune che è tornato all’attacco. Dopo il non del tutto apprezzato film Justice League, diretto a metà da Joss Wheadon dopo il forzato abbandono di Zack Snyder, quest’ultimo ha avuto modo di rimettere mano al progetto, rimontando il tutto secondo la sua idea iniziale e dando vita ad una nuova versione di 4 ore del film che ha stavolta suscitato molteplici entusiasmi.

The Suicide Squad. Un gruppo di supercattivi fedeli a tutto tranne che alla legge dello Stato sono costretti a servire il governo lanciandosi in una missione suicida, che li vedrà diventare inaspettati eroi nella salvezza del pianeta. Sequel/Reboot del Suicide Squad del 2016, il film ha tra i suoi protagonisti Margot Robbie, Idris Elba, Joel Kinnaman e John Cena e con la regia di James Gunn si è affermato come un brillante film di supereroi, tanto scorretto quanto divertente.

I film sui supereroi usciti nel 2020

Supereroi film 2020

Il 2020 è stato un anno caratterizzato dall’assenza di film Marvel al cinema. Data questa mancanza, unita al periodo di pandemia globale, non sono molti i film di supereroi usciti in sala e si annoverano solo tre esempi di questo genere. Questi, tuttavia, sono titoli particolarmente diversi tra loro per intenzioni e modalità di racconto. Eccoli elencati qui di seguito.

The New Mutants, di Josh Boone. A lungo rimandato e rimaneggiato, il film The New Mutants ha infine visto la luce in seguito all’acquisto della Fox da parte della Disney. Con Anya Taylor-Joy, Maisie Williams, Alice Braga, Henry Zaga, Charlie Heaton, il film appartiene al mondo degli X-Men della Marvel e si avvale di sfumature horror particolarmente interessanti. Passato in sordina per via dei suoi tanti problemi e rinvii, il film è comunque un buon titolo per gli appassionati dei cinecomic in cerca di qualcosa di diverso rispetto ai tanti titoli ad oggi realizzati di questo filone.

Birds of Prey. Dopo essersi separata dal Joker, Harley Quinn si unisce al gruppo Birds of Prey insieme alle altre tre eroine Black Canary, Hunter e Renée Montoya, per salvare una ragazza dal malvagio re del crimine Black Mask. Nuova avventura cinematografica per la Harley Quinn interpretata da Margot Robbie, questo film al femminile si avvale di attrici come Mary Elizabeth Winstead, Jurnee Smollet e Margaret Qualley. Il villain, invece, è interpretato da Ewan McGregor.

Wonder Woman 1984. Ambientate negli anni Ottanta, le nuove avventure di Wonder Woman la vedono ora affrontare nuovi pericolosi nemici come Cheetah, formabidabile combattente dall’agilità di un felino. Gal Gadot riprende i panni dell’Amazzone Wonder Woman per questo sequel di successo, con accanto a lei attori del calibro di Chris Pine, Pedro Pascal e Kristen Wiig.

I film sui supereroi presenti su Netflix

Supereroi film Netflix

Anche su Netflix sono sbarcati i supereroi! Che si tratti di film preesistenti o di produzioni originali, anche la celebre piattaforma streaming vanta oggi nel suo catalogo diverse opere appartenenti a questo genere. In particolare, su Netflix si possono ritrovare i due maggiori esempi di film sui supereroi italiani. Ecco dunque questi e altri titoli da non perdere.

Come sono diventato un supereroe. In un mondo in cui convivono umani e supereroi, un poliziotto solitario lavora con un brillante investigatore per smantellare un piano sinistro volto a estrarre superpoteri. Produzione francese, questo film distribuito da Netflix offre un nuovo racconto di supereroi lontano dai canoni della Marvel e della DC. Tra commedia ed effetti speciali notevoli, il film è una perla da scoprire su Netflix se si è amanti del genere.

We Can Be Heroes. Quando i supereroi della Terra vengono catturati dagli alieni, i loro figli dovranno imparare il gioco di squadra per salvare i genitori e il loro pianeta. Interpretato, tra gli altri, da Priyanka Chopra, Pedro Pascal e Boyd Holdbrook, questo film diretto da Robert Rodriguez sequel di Le avventure di Sharkboy e Lavagirl del 2005 pone i bambini al centro della narrazione, configurandosi come un ottimo titolo per grandi e adulti appassionati di supereroi.

Il ragazzo invisibile. Michele è un tredicenne introverso e timido, impopolare a scuola e preso in giro dai propri compagni di scuola. La monotonia quotidiana, però, viene sconvolta all’improvviso da un avvenimento straordinario: un giorno scopre di essere diventato invisibile. Il regista premio Oscar Gabriele Salvatores realizza un film tutto italiano sulla figura del supereroe. Tra effetti speciali, contesto italiano e le classiche tappe del supereroe, Salvatores da vita ad un vero e proprio esperimento nella cinematografia nostrana, seguito poi da Il ragazzo invisibile – Seconda generazione.

Daredevil. Un avvocato non vedente ha un’identità segreta, e di notte combatte il crimine grazie ai suoi sensi estremamente sviluppati. Film dedicato al celebre Daredevil, prima della nascita del Marvel Cinematic Universe, il film particolarmente criticato all’epoca è oggi per molti un oggetto di culto. Ad interpretare il supereroe del titolo vi è l’attore Ben Affleck, mentre accanto a lui si ritrovano anche Jennifer Garner e Colin Farrell.

Hancock. John Hancock è un supereroe alcolizzato e impopolare che provoca ingenti danni ogni volta che interviene contro il crimine. Ray Embrey decide di aiutarlo per rilanciare la sua immagine. Altro brillante esempio di supereroe non Marvel né DC, Hancock ha per protagonista Will Smith, alle prese con un vero e proprio antieroe in cerca di sé stesso. Pur se particolarmente amato, il film purtroppo non ha mai avuto un sequel.

Ghost Rider. Johnny Blaze è un motociclista che fa un patto con il diavolo, rinunciando alla propria anima, per diventare un giustiziere. Va in giro scorazzando sulle due ruote ed incutendo timore con un teschio fiammeggiante. Il suo scopo è uccidere il crudele Blackheart, egli stesso figlio del demonio. Un anno prima dell’avvio del Marvel Cinemati Universe, Nicolas Cage ha interpretato il celebre supereroe infernale in un film ricco di grandi effetti speciali e personaggi iconici.

Lo chiamavano Jeeg Robot. Un ladruncolo di periferia, dopo essere entrato in contatto con una sostanza radioattiva, acquisisce dei superpoteri e decide di utilizzarli per combattere il crimine. Altro esempio di film italiano sui supereroi, Lo chiamavano Jeeg Robot è divenuto un vero e proprio caso cinematografico, lanciando la carriera del regista Gabriele Mainetti e consacrando gli attori Claudio Santamaria, Luca Marinelli e Ilenia Pastorelli.

DC Studios stanno preparando un film sulla Justice League International?

0

È passato un po’ di tempo dall’ultima volta che abbiamo avuto aggiornamenti significativi sui piani DC Studios per il DCU, anche se la mancanza di notizie può essere in gran parte attribuita agli scioperi di Hollywood dello scorso anno.

Negli ultimi mesi hanno iniziato a prendere forma un paio di progetti, tra cui Supergirl: Woman of Tomorrow, ma sembra che siamo ancora lontani dal vedere lo slate di “Gods of Monsters” sullo schermo… per non parlare di sapere per cosa, eventualmente, si sta preparando il terreno.

Ebbene, secondo una nuova indiscrezione condivisa dallo scooper @MyTimeToShineH, i DC Studios stanno sviluppando un film sulla Justice League International (come nota a margine, si dice che Nathan Fillion riprenderà il suo ruolo di Guy Gardner nella serie HBO MAX Lanterns).

Per molti versi c’era da aspettarselo. James Gunn ha dichiarato in più occasioni di essere un fan della Justice League International, cosa che sembra essere evidente dai supereroi che ha scelto per SUPERMAN.

Ci sono già state speculazioni sul fatto che l’Uomo d’Acciaio incontrerà questa squadra nel suo prossimo film, con Hawkgirl, Mister Terrific, Guy Gardner Lanterna Verde e Metamorpho che fanno tutti parte del gruppo (che siamo sicuri vorrebbero reclutare Superman tra le loro fila).

Cosa sappiamo sulla Justice League International? 

La Justice League International è stata creata alla fine degli anni ’80 dagli scrittori Keith Giffen e J.M. DeMatteis e dall’artista Kevin Maguire. Rappresentando un allontanamento dalla formazione tradizionale della Justice League, questa iterazione si concentrava maggiormente sull’umorismo, sulle dinamiche dei personaggi e sulla cooperazione internazionale.

Il roster della squadra comprendeva un mix di personaggi DC affermati e meno noti, come Batman, Martian Manhunter, Guy Gardner (poi sostituito da Hal Jordan come Lanterna Verde), Booster Gold, Blue Beetle, Black Canary e altri ancora.

Guidata dall’affabile e talvolta imbranato Maxwell Lord – che nel DCU sarà interpretato da Sean Gunn – la squadra operava dall’ambasciata della Justice League a New York City, occupandosi di minacce globali e missioni diplomatiche.

È facile mettere insieme i pezzi per capire come Justice League International potrebbe inserirsi nel reboot dei DC Studios. Sebbene molti fan siano senza dubbio desiderosi di vedere il ritorno della Justice League “classica” sui nostri schermi, dobbiamo credere che James Gunn stia aspettando il momento giusto, soprattutto dopo gli sforzi del 2017 e del 2021.

Per il momento, ovviamente, si tratta solo di una voce e siamo certi che il regista si affretterà a smentire questa storia, qualora fosse falsa. Se non lo farà, potremmo finalmente avere un’idea più precisa di ciò che il nuovo DCU sta costruendo…

Joe e Anthony Russo spiegano perché non credono alle affermazioni sulla “stanchezza da supereroi”

0

C’è stato un tempo in cui i Marvel Studios non potevano sbagliare, ma le cose sono cambiate quando Eternals è diventato il primo film del MCU a ottenere un punteggio “Rotten” su Rotten Tomatoes.

Il marchio non è più a prova di critica e film e serie tv come Secret Invasion e Ant-Man and The Wasp: Quantumania ne sono la prova. Gli odiatori del genere supereroistico non hanno perso tempo ad abbracciare la narrativa della “stanchezza da supereroi”, ma i registi di Avengers: Endgame, Joe e Anthony Russo non sembrano essere d’accordo con questa affermazione.

Penso che sia un riflesso dello stato attuale di tutto“, ha detto Joe a proposito delle recenti difficoltà dei Marvel Studios. “È difficile in questo momento, è un momento interessante. Penso che siamo in un periodo di transizione e la gente non sa ancora bene come riceverà le storie in futuro, o che tipo di storie vorrà“.

C’è un grande divario generazionale sul modo di consumare i media. C’è una generazione che è abituata alla visione su appuntamento e ad andare a teatro in una certa data per vedere qualcosa, ma sta invecchiando“, ha continuato, condividendo la sua opinione sullo stato attuale di Hollywood. Nel frattempo, la nuova generazione dice: “Lo voglio subito, voglio elaborarlo subito“, per poi passare alla cosa successiva, che elabora facendo altre due cose allo stesso tempo“.

Sai, è un momento molto diverso rispetto al passato. E credo che tutti, compresa la Marvel, stiano vivendo la stessa cosa, questa transizione. E credo che questo sia probabilmente l’aspetto più importante“.

Sulla “stanchezza da supereroi”

Anthony è poi intervenuto per condividere la sua convinzione che da tempo ci si lamenta della “stanchezza da supereroi“, solo che il genere ha dimostrato che i suoi detrattori si sbagliavano reinventandosi.

L’era post-COVID è stata definita dall’espansione del MCU sullo streaming, e anche se sarebbe sbagliato definirlo un esperimento fallito, i Marvel Studios hanno faticato. Ora, però, è in atto una revisione creativa nello studio che ha rimandato tutto, da Daredevil: Born Again ad Avengers 5 sono tornati al tavolo da disegno.

“Penso che sia la stanchezza in generale“, ha sottolineato il cineasta, togliendo il disturbo agli adattamenti dei fumetti. “La questione della stanchezza da supereroi esisteva da molto prima del lavoro che stavamo facendo. Quindi, è una sorta di lamentela eterna, come quella che abbiamo sempre citato agli inizi del nostro lavoro sui supereroi“.

La gente si lamentava dei western allo stesso modo, ma sono durati per decenni e decenni e decenni. Venivano continuamente reinventati e portati a nuovi livelli man mano che andavano avanti“.

Con un rilancio del DCU all’orizzonte, sembra che stiamo entrando in una nuova era per i film di supereroi. Una volta che i Marvel Studios avranno superato la Saga del Multiverso, gli X-Men saranno in gioco e questo, da solo, dovrebbe cambiare le carte in tavola.

Avengers: Endgame, a cinque anni dall’uscita video inediti dal backstage

0

Hanno scelto Instagram i Fratelli Russo per celebrare il quinto anniversario dell’uscita al cinema di Avengers: Endgame. Lo hanno fatto con una serie di video dal backstage del film in cui loro due, Anthony e Joe, e alcuni dei protagonisti del franchise, Robert Downey Jr., Chris Evans e Scarlett Johansson, dicono addio a quel set che li ha visti assurgere a vere e proprie leggende dell’intrattenimento contemporaneo.

L’ultimo video mostra anche qual è stata l’ultima scena che è stata girata dell’intero film!

Avengers: Endgame è il film del 2019 diretto da Joe Russo, Anthony Russo con Robert Downey Jr., Chris Evans, Mark Ruffalo, Chris Hemsworth, Scarlett Johansson.

Diretto da Anthony e Joe Russo e ambientato dopo le vicende narrate in Avengers: Infinity War, il film mostrerà al pubblico come la catastrofica catena di eventi scatenata da Thanos, che ha dimezzato la popolazione dell’universo e colpito il team degli Avengers, spingerà i supereroi rimasti a intraprendere un’ultima azione nello spettacolare capitolo conclusivo di 22 film Marvel Studios.

Prodotto da Kevin FeigeAvengers: Endgame vede Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Michael Grillo, Trinh Tran, Jon Favreau e Stan Lee nel ruolo di produttori esecutivi, mentre la sceneggiatura è firmata da Christopher Markus e Stephen McFeely.

Diabolik: dal cast alle location, tutte le curiosità sul film

Diabolik: dal cast alle location, tutte le curiosità sul film

Uno dei personaggi più iconici del mondo dei fumetti italiani è senza dubbio Diabolik, ideato da Angela e Luciana Giussiani nel 1962. Nei decenni è diventato un vero e proprio simbolo culturale, con ad oggi oltre 900 numeri pubblicati. Diabolik ha portato alla nascita del genere del fumetto nero italiano, del quale è stato il precursore generando numerosi epigoni. Con il crescere del suo successo è naturalmente approdato anche al cinema, dove di recente ha trovato nuova vita grazie alla trilogia ideata dai Manetti Bros., il cui primo film, intitolato semplicemente Diabolik (qui la recensione), è arrivato sul grande schermo nel 2021.

Si è trattata della seconda trasposizione cinematografica del personaggio ideato dalle sorelle Giussani dopo il film omonimo del 1968 diretto da Mario Bava. L’idea di riportare Diabolik sul grande schermo, a oltre mezzo secolo di distanza dall’unico precedente, incontra il favore di Mario Gomboli, direttore della Astorina, rimasto positivamente colpito da precedenti lavori dei Manetti quali L’ispettore Coliandro e Ammore e malavita, e che in merito alla genesi del progetto commentò: “quello che mi fece capire che finalmente avevo a che fare con le persone giuste fu la loro passione, la conoscenza del personaggio e delle sue peculiarità”.

Questo nuovo film viene infatti pensato per i grandi appassionati del personaggio e dei suoi fumetti, con numerosi espedienti che richiamano le sue avventure cartacee. È però perfettamente fruibile anche di chi non sa nulla a riguardo e si ritroverà così ad assistere alle avventure del più affascinante dei ladri italiani. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Diabolik. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La storia dietro il nome e iI fumetto da cui è tratto il film

Il nome del personaggio deriva da un fatto di cronaca nera avvenuto a Torino nel 1958, dove misterioso assassino lasciò sul luogo del delitto una lettera dove si firmava Diabolich. Tre anni dopo nasceva Diabolik, per cui il quale le autrici decisero di ispirarsi a quel nome. Inizialmente il personaggio avrebbe dovuto chiamarsi Diabolicus, ma si preferì scriverlo con la lettera «K», perché Angela la riteneva più adatta a un personaggio come quello che aveva in mente. Per quanto riguarda il fumetto a cui il film del 2021 si ispira, questo è L’arresto di Diabolik, pubblicato nel marzo del 1963, dove compare inoltre per la prima volta Eva Kant e anche il rifugio del protagonista.

Diabolik location
Valerio Mastandrea e Miriam Leone in Diabolik. © 01 Distribution

La trama e il cast di Diabolik

Clerville, anni ’60. Diabolik, un ladro privo di scrupoli la cui vera identità è sconosciuta, ha inferto un altro colpo alla polizia, sfuggendo con la sua nera Jaguar E-type. Nel frattempo c’è grande attesa in città per l’arrivo di Lady Kant, un’affascinante ereditiera che porterà con sé un famoso diamante rosa. Il gioiello dal valore inestimabile non sfugge all’attenzione di Diabolik che, nel tentativo di rubarlo, rimane incantato dal fascino irresistibile della donna. In Lady Kant, l’incorruttibile e determinato Ispettore Ginko trova dunque il modo di intrappolare il criminale e questa volta per Diabolik non sarà facile liberarsi del suo avversario.

Ad interpretare Diabolik vi è l’attore Luca Marinelli, mentre l’attrice Miriam Leone interpreta Eva Kant. L’Ispettore Ginko è interpretato da Valerio Mastandrea, mentre completano il cast gli attori Alessandro Roja nel ruolo del viceministro Giorgio Caron, Serena Rossi in quello di Elisabetta Gay, fidanzata di Diabolik, e Vanessa Scalera in quello di Flora, segretaria di Caron. Vi è poi un cameo di Claudia Gerini nei panni della signora Morel. Il giudice nella sequenza del processo, invece, è interpretato da Mario Gomboli, autore e redattore capo del fumetto “Diabolik”.

Le location del film: ecco dove è stato girato

Le riprese di Diabolik si sono svolte in diverse località italiane, tra l’Emilia Romagna e la Lombardia, ma anche Friuli-Venezia Giulia e Valle d’Aosta. In quest’ultima, più precisamente a Courmayeur si sono infatti svolte le prime giornate di riprese relative alla località montana di Bellair, dove compare Eva Kant. Nel film sono presenti luoghi simbolo della località valdostana come il resort Coeur des Neiges e il Grand Hotel Royal e Golf. La fittizia cittadina di Clerville è invece poi stata ricreata con riprese tra Milano e Bologna e in quest’ultima sono anche state girate le scene dell’inseguimento in auto.

Sempre a Bologna è stata utilizzata la suite presidenziale Giambologna del Grand Hotel Majestic, trasformato per l’occasione nel Grand Hotel Excelsior dove alloggia Lady Kant. Trieste, invece, viene invece principalmente adoperata per l’ambientazione della città marittima di Ghenf. In particolare, la Stazione Marittima viene usata per gli esterni della Banca Centrale di Ghenf. I protagonisti attraversano anche la strada Napoleonica, da cui si può ammirare il panorama sul golfo, e Portopiccolo, borgo di mare incastonato nella baia di Sistiana (frazione del comune sparso di Duino-Aurisina).

Diabolik fumetto
Miriam Leone e Luca Marinelli in Diabolik. © 01 Distribution

I sequel del film: Diabolik – Ginko all’attacco! e Diabolik – Chi sei?

Prima ancora dell’uscita di Diabolik, è stato annunciato che il film sarebbe stato il primo di una trilogia dedicata al personaggio. Tuttavia, a partire dal secondo film ad interpretare l’iconico ladro non è più Luca Marinelli bensì Giacomo Gianniotti, celebre per essere stato il Dr. Andrew DeLuca nella serie televisiva Grey’s Anatomy. Il primo di questi sequel, Diabolik – Ginko all’attacco! è uscito nel 2022, mentre nel 2023 è arrivato il terzo e conclusivo capitolo, Diabolik – Chi sei?, che ha portato a conclusione le vicende dei tre personaggi principali. Questi due sequel, tuttavia, hanno ottenuto minor successo al box office rispetto al film del 2021.

Il trailer di Diabolik e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Diabolik grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Infinity e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 26 aprile alle ore 21:20 sul canale Rai 2.

Queen Bees – Emozioni senza età: la storia vera dietro il film

Queen Bees – Emozioni senza età: la storia vera dietro il film

Sono numerosi, fortunatamente, i film che hanno il coraggio di affrontare la terza età, spesso dimostrando come questo periodo della vita possa essere ancora ricco di sorprese e nuove occasioni. Film come Ella e John, Le nostre anime di notte, Marigold Hotel o l’italiano Free – Liberi, sono solo alcuni esempi tra i tanti in cui si affronta l’anzianità sotto sfumature diverse, con temi che vanno dalla memoria e il tempo alla malattia, senza dimenticarsi però di raccontare anche delle relazioni e delle nuove avventure che si possono vivere. Un altro titolo appartenente a questa categoria è Queen Bees – Emozioni senza età.

Diretto nel 2021 da Michael Lembeck – noto per i film Che fine ha fatto Santa Claus? (2002) e Santa Claus è nei guai (2006) – questo offre agli spettatori una storia tanto commovente quanto divertente su quella fase di vita troppo spesso considerata in termini negativi. Originariamente il titolo del film era Welcome to Pine Grove!, ma è poi stato cambiato in Queen Bees – Emozioni senza età, che a parte per il sottotitolo italiano fa riferimento alle api regine e al loro essere il cuore dell’alveare e di quanto avviene in esso. Così sono anche le protagoniste di questo film, donne ricche di risorse e sorprese.

Si tratta dunque di una spensierata commedia che offre molteplici spunti di riflessione e buoni sentimenti, che grazie ora al suo passaggio televisivo può essere scoperta o riscoperta. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Queen Bees – Emozioni senza età. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla storia vera a cui ci si ispira. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Queen Bees - Emozioni senza età trama film

La trama e il cast di Queen Bees – Emozioni senza età

Protagonista del film è Helen Wilson, un’anziana vedova che ha conquistato una sua indipendenza e vive serenamente la sua routine quotidiana. Quando però la casa in cui abita deve essere ristrutturata, la donna è costretta a trasferirsi per il periodo necessario in una comunità per anziani, la Pine Grove Senior Community. Inizialmente non è facile per lei abituarsi a dividere lo spazio con altre persone, e le dinamiche interne del centro la spiazzano. Le sembra di essere tornata ai tempi del liceo, deve partecipare ad attività di gruppo e corsi di vario genere.

Si trova infatti a relazionarsi con vedove ancora energiche e vitali, spietati tornei di bridge e un gruppetto di prepotenti “cattive ragazze”. Saranno però proprio queste ultime a riuscire nel farla uscire dal suo guscio e rimettersi in gioco. Piano piano, Helen riscopre così grazie alle sue nuove amiche la gioia della condivisione e, contro ogni sua aspettativa, ha di nuovo anche l’occasione d’innamorarsi, dopo tanti anni, grazie all’arrivo di Dan, un nuovo ospite della struttura. Ben presto, Helen si troverà dunque a dover scegliere dove desidera trascorrere il resto della sua vita.

Ad interpretare Helen Wilson vi è l’attrice Ellen Burstyn, attrice premio Oscar celebre per i film L’esorcista (1973) e Alice non abita più qui (1975). Accanto a lei, nel ruolo di sua figlia Laura vi è l’attrice Elizabeth Mitchell, mentre il nipote Peter Crane è interpretato da Matthew Barnes. Recitano poi nel film Loretta Devine nel ruolo di Sally Hanson, Jane Curtin in quello di Janet Poindexter, Ann-Margret in quello di Margot Clark e l’attore Christopher Lloyd – l’iconico Doc di Ritorno al futuro – nel ruolo di Arthur Lane. Ad interpretare Dan Simpson, l’uomo di cui Helen si innamora, vi è invece James Caan, qui alla sua ultima apparizione cinematografica prima della scomparsa.

Queen Bees - Emozioni senza età cast

La storia vera dietro il film

Pur non essendo un vero e proprio adattamento di una reale vicenda, Queen Bees – Emozioni senza età è in ogni caso basato su una storia realmente avvenuta alla nonna del produttore del film Harrison Powell, la quale ha trovato una seconda possibilità d’amore dopo essersi trasferita in una comunità di pensionati da vedova. Stando a quanto raccontato da Powell, nel nuovo ambiente la nonna si è trovata innanzitutto a confrontarsi con una serie di dinamiche come gruppi di amici, simpatie e antipatie, scherzi e giochi. Inizialmente, sempre secondo le parole del produttore, la donna non voleva saperne di tutto ciò.

Ma la riluttanza iniziale pian piano ha lasciato spazio alla voglia di rimettersi in gioco. È così tornata a fare amicizia, a ridere, a nuotare e persino a innamorarsi. Ha anche conosciuto un uomo meraviglioso e ha finito con lo sposarlo. La sua è stata una lezione di vita che meritava di essere raccontata. In fondo, è un invito a non chiudere mai le porte e a rimanere ottimisti, qualunque sia l’età che ognuno abbia”. È così che, guardando alla seconda vita avuta da sua nonna, Powell ha avuto l’ispirazione per il film, incentrato sulle seconde possibilità della vita e sul non smettere mai di sorprendersi.

Il trailer di Queen Bees – Emozioni senza età e dove vederlo in streaming e in TV

Sfortunatamente Queen Bees – Emozioni senza età non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di venerdì 26 aprile alle ore 21:20 sul canale Rai 3. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

1997: Fuga da New York, la spiegazione del film e del suo finale

1997: Fuga da New York, la spiegazione del film e del suo finale

Autore di celebri film come Distretto 13 – Le brigate della morte, Halloween e La cosa, John Carpenter ha negli anni portato al cinema storie che prendono vita a partire da incubi molto più reali di quello che sembra. Molte delle sue opere sono infatti riletture metaforiche di drammatiche o pericolose situazioni sociali, affrontate qui attraverso l’occhio critico della cinepresa. L’esempio ancora oggi più brillante rimane quello di 1997: Fuga da New York, lungometraggio del 1981 dove, all’interno di una cornice da thriller distopico, si raccoglie una profonda riflessione sulle derive della società e dell’umanità.

La pellicola, scritta dallo stesso Carpenter insieme a Nick Castle, utilizza infatti un genere apparentemente tendente alla fantascienza per raccontare invece un contesto a suo modo già presente e diffuso a livello globale. Acclamato sin dalla sua uscita, 1997: Fuga da New York è ancora oggi, a distanza di anni, uno dei film più importanti e lucidi sull’argomento.

In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a 1997: Fuga da New York. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

1997 Fuga da New York cast

La trama e il cast di 1997: Fuga da New York

Il film si svolge nel 1997, anno in cui l’isola di Manhattan è ora una prigione di massima sicurezza. All’interno di questa si trovano rinchiusi e abbandonati i numerosi criminali che hanno in quegli anni preso il sopravvento negli Stati Uniti. L’attenzione torna però a focalizzarsi su questo inferno in terra nel momento in cui l’aereo presidenziale viene dirottato e fatto precipitare all’interno della prigione. Il presidente diventa un ostaggio e la situazione è quanto mai disperata. Per cercare di risolverla, il commissario di polizia Bob Hauk ingaggia l’ex eroe di guerra e ora criminale Jena Plissken per recuperare il presidente. La ricompensa sarà l’evitare di finire egli stesso confinato a New York.

Ad interpretare Jena Plissken, personaggio oggi iconico, vi è l’attore Kurt Russell. Egli indica 1997: Fuga da New York come il suo film preferito tra quelli interpretati. Rimase infatti così affascinato dal personaggio di Jena da contribuire attivamente alla sua costruzione, suggerendo anche elementi come la celebre benda sull’occhio. Il presidente degli Stati Uniti ha invece il volto di Donald Pleasence, attore ricorrente nella filmografia di Carpenter. Il commissario Hauk è interpretato dal celebre Lee Van Cleef, qui in uno dei suoi ultimi ruoli. Nel film sono poi presenti gli attori Isaac Hayes nei panni del criminale Il Duca e Harry Dean Stanton in quelli di Harold “Mente” Helman.

La spiegazione del film e del suo finale

Il racconto del film si muove a partire da una ben precisa struttura spaziale. Questa si divide nel mondo esterno e in quello interno al carcere che è ora New York. Questo contrasto è tipico delle narrazioni distopiche, dove una delle caratteristiche è appunto la funzionalizzazione dello spazio e della società. Anche in questo caso l’idea di segregazione e confinamento deriva dall’immaginario distopico precedente. L’intento di Carpenter era proprio quello di dar vita a due distinte atmosfere all’interno del film. Se il mondo esterno ha ancora una parvenza di civilizzazione, identificabile nel massiccio uso di tecnologia, al contrario il carcere di New York è un luogo senza legge, dove i presenti sono regrediti allo stato brado, indossano pellicce e commettono atti di cannibalismo.

Tale rielaborazione dello spazio è un elemento generatosi in seguito alla presa di coscienza americana della fine della frontiera. Emiliano Ilardi nel suo saggio La frontiera contro la metropoli. Spazi, media e politica nell’immaginario americano illustra come nell’immaginario statunitense il raggiungimento della frontiera, oltre cui non è possibile andare, è il motivo per cui si iniziano a considerare nuove dimensioni spaziali. In questo senso la catastrofe presente nel film assume la funzione di generatrice di nuovo spazio, derivato dalla distruzione di preesistenti realtà. Una simile rappresentazione della società diventa dunque un chiaro atto critico nei confronti di questa e delle sue degenerazioni.

1997: Fuga da New York trama

 

La soluzione drastica a cui si arriva nel film, quella di far diventare un’intera città (ma non una città qualunque, bensì New York, di per sé metafora, città globale, entrata nell’immaginario collettivo come luogo di speranza e possibilità, come capitale della multiculturalità e del sogno americano) una prigione di massima sicurezza, è indice di una società e di un governo incapace, nonostante la disponibilità di mezzi, di contrastare gravi problemi sociali, come appunto quello della criminalità. Il nichilismo e il cinismo sembrano aver soggiogato l’umanità, facendole perdere proprio il valore del rispetto per l’esistenza umana.

Tutto ciò ci appare chiaro al termine del film. Qui si svela l’ipocrisia di coloro che dovrebbero essere i garanti della giustizia, e che invece dimostrano di essere allo stesso livello dei cosiddetti “criminali”. La figura stessa del presidente degli Stati Uniti è a tal proposito decisamente emblematica e metaforica. Egli è la persona-oggetto da salvare, in quanto in lui si presuppone siano incarnati i valori di giustizia e rispetto della legge, salvo rivelare alla fine una natura ben poco connaturata con tali valori, che sembrano anzi non appartenergli affatto. Il finale svela così il labile confine tra questi due mondi che, anche se esteticamente diversi, sembrano essere popolati entrambi da soggetti esseri ipocriti e privi di scrupoli.

Gli Stati Uniti di quel periodo si caratterizzavano inoltre per un sentimento di forte cinismo, anche a causa dello scandalo Watergate. Carpenter si fa dunque interprete della diffusa sfiducia che si avvertiva nei confronti delle autorità, al punto di servirsene per comporre l’atmosfera dominante del suo film. Tramite questo, il regista sembra dunque voler mostrare come sia in corso un sempre più pericoloso disinteresse nei confronti della vita umana. La stessa collocazione temporale del film, l’anno 1997, è frutto di una volontà ben precisa. Il regista non sceglie un’ambientazione proiettata in un lontano futuro, ma la fissa di soli 16 anni avanti all’anno di realizzazione del film, sottolineando ulteriormente come la piega presa dalla specie umana possa portare a realtà distopiche nel giro di breve tempo.

Il sequel del film: Fuga da Los Angeles

Quindici anni dopo 1997: Fuga da New York, Carpenter ha infatti poi dato vita al sequel Fuga da Los Angeles, uscito nel 1996. Questo è ambientato in una futuristica Los Angeles trasformatasi dopo un devastante terremoto in un isola trasformata in colonia penale, dove vengono esiliati i peggiori criminali. Il film vede dunque Jena Plissken alle prese con una nuova missione di salvataggio in un ambiente estremamente pericoloso. Fuga da Los Angeles porta però avanti anche i temi introdotti dal primo film, giungendo a conclusioni particolarmente amare, con cui di fatto Carpenter pone fine al racconto di questo mondo e dei suoi personaggi.

Il trailer di 1997: Fuga da New York e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su una delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. 1997: Fuga da New York è infatti disponibile nel catalogo di Mubi. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento alla piattaforma, potendo così accedere al film ma anche all’intero catalogo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 26 aprile alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Aaron Sorkin al lavoro su un sequel di The Social Network: “Incolpo Facebook per l’assalto al Campidoglio”

0

Lo sceneggiatore Aaron Sorkin ha confermato, durante una registrazione in diretta del podcast The Town, di essere attualmente al lavoro su una sorta di sequel di The Social Network, l’acclamato dramma di David Fincher del 2010 sulla creazione di Facebook che gli è valso l’Oscar per la migliore sceneggiatura adattata. Sorkin ha affermato che scriverà degli ultimi anni della società di Mark Zuckenberg, in quanto “do la colpa a Facebook per quanto accaduto il 6 gennaio“.

Aaron Sorkin non ha voluto rispondere sul perché ritiene Facebook il responsabile dell’assalto dei sostenitori di Trump al Campidoglio degli Stati Uniti, ma ha stuzzicato affermando: “Per saperlo dovrete comprare un biglietto per il cinema“. “Sì, sto cercando di scrivere un film su questo argomento“, ha poi spiegato. “Facebook ha, tra l’altro, messo a punto il suo algoritmo per promuovere il materiale più divisivo possibile. Perché è questo che aumenta il coinvolgimento. Questo è ciò che vi porterà a quello che nei corridoi di Facebook chiamano ‘lo scroll infinito'”.

“Si suppone che in Facebook ci sia una tensione costante tra crescita e integrità. Non è così. C’è solo crescita“. Aaron Sorkin ha poi aggiunto che: “Se Mark Zuckerberg si svegliasse domani mattina e si rendesse conto che non c’è nulla che si possa comprare per 120 miliardi di dollari che non si possa comprare per 119 miliardi di dollari, ‘Allora che ne dici se faccio un po’ meno soldi? Aumenterò l’integrità e diminuirò la crescita”. Sì, è possibile farlo cambiando onestamente un uno con uno zero e uno zero con un uno“.

Aaron Sorkin e il sequel di The Social Network

Qualsiasi cosa Sorkin stia preparando sembra più un successore spirituale di The Social Network che non un sequel diretto. Il film del 2010, interpretato da Jesse Eisenberg nel ruolo del fondatore di Facebook Mark Zuckerberg, è stato un successo di critica (ha ottenuto otto nomination agli Oscar, tra cui quella per il miglior film) e di botteghino, con 224 milioni di dollari al box office mondiale. Quentin Tarantino lo ha addirittura definito il miglior film degli anni 2010.

Sorkin ha ventilato per la prima volta l’idea di scrivere un sequel di The Social Network nel 2021, quando ha detto che “quello che è successo con Facebook negli ultimi anni è una storia che vale la pena di raccontare, e c’è un modo per raccontarla come seguito di ‘The Social Network’, e questo è quanto so“. Ma una volta aveva anche detto, durante il podcast “Happy Sad Confused”, che l’unico modo per far avanzare un sequel del film è che David Fincher accetti di dirigerlo. Tuttavia, il regista si era detto non particolarmente interessato alla cosa.

Anthony e Joe Russo sul possibile ritorno di Iron Man nel MCU: “Abbiamo chiuso quel capitolo”

0

Robert Downey Jr. ha riacceso l’entusiasmo dei fan della Marvel all’inizio di questo mese, quando ha dichiarato alla rivista Esquire che sarebbe “felice” di tornare nel Marvel Cinematic Universe nei panni di Tony Stark/Iron Man. C’è solo un intoppo: Iron Man è morto in Avengers: Endgame. Ma il multiverso in continua espansione del MCU lascia certamente la porta aperta al ritorno di Downey (basti pensare a Hugh Jackman, che torna a interpretare una diversa iterazione di Wolverine in Deadpool & Wolverine nonostante il suo eroe originale degli X-Men sia morto in Logan – The Wolverine).

In una recente intervista con GamesRadar+, però, i registi di Avengers: Endgame Anthony e Joe Russo hanno espresso un certo sconcerto per il potenziale ritorno dell’Iron Man di Downey nel MCU, dopo aver ucciso il personaggio in modo così eroico nel loro film da record. “Non so come farebbero“, ha detto Anthony. “Non so quale sarebbe la strada da percorrere“. Joe ha aggiunto: “Voglio dire, abbiamo chiuso quel capitolo, quindi spetterebbe a loro capire come riaprirlo“.

Per quel che vale, il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige non sembra troppo interessato a riportare sul grande schermo l’Iron Man di Downey. “Abbiamo intenzione di conservare quel momento e di non toccarlo di nuovo“, aveva detto Feige a proposito della morte di Iron Man. “Abbiamo lavorato tutti duramente per molti anni per arrivare a quel momento, e non vorremmo mai annullarlo magicamente in alcun modo“. Si direbbe dunque che non c’è da aspettarsi di rivedere Downey Jr. come Tony Stark sul grande schermo.

Leggi anche: Anthony e Joe Russo aperti sulla possibilità di guidare i nuovi X-Men targati Marvel Studios

Michael B. Jordan è un vampiro nelle prime foto BTS del film di Ryan Coogler

0

Le riprese del misterioso nuovo film di Ryan Coogler sui vampiri ambientato negli anni ’30 sono in corso e le prime foto dal set sono state diffuse online. La maggior parte degli scatti mostra alcuni degli edifici ricostruiti per le riprese, ma viene anche mostrata la star Michael B. Jordan con un look che a molti ha ricordato quello del celebre vampiro della Marvel, Blade (su cui, ricordiamo, è attualmente in fase di sviluppo un film con protagonista Mahershala Ali).

Quando si è sentito parlare per la prima volta di questo nuovo progetto della coppia Coogler-Jordan, si diceva che fosse così top secret che “dirigenti e compratori erano costretti a recarsi in pellegrinaggio negli uffici di Beverly Hills della WME, l’agenzia che rappresenta Coogler e Jordan, per poter dare un’occhiata alla sceneggiatura”. Tuttavia, nel frattempo sono trapelati alcuni dettagli.

Cosa sappiamo sul misterioso film di Ryan Coogler con Michael B. Jordan?

Inizialmente, il film era stato descritto come un “lungometraggio di genere“, con un “elemento d’epoca nella storia“, ma in seguito si è appreso che in realtà sarebbe stato ambientato nel Sud dell’epoca Jim Crow e avrebbe potuto coinvolgere sia i vampiri che le tradizioni soprannaturali del Sud (questo non è ancora stato confermato). Jordan potrebbe in realtà interpretare due ruoli, dato che una voce sosteneva che fosse stato scritturato per il ruolo di due fratelli gemelli.

Anche Hailee Steinfeld, Wunmi Mosaku, Delroy Lindo e Jack O’Connell sono a bordo del film in ruoli secondari. I dettagli sui loro personaggi sono altrettanto riservati, ma secondo un recente rapporto commerciale, “Mosaku potrebbe interpretare l’interesse romantico di Jordan, mentre O’Connell potrebbe essere un antagonista razzista“. Ad oggi, sappiamo che il film uscirà in sala il 7 marzo 2025. Di seguito, ecco le prime foto emerse online:

https://twitter.com/SteinfeldSource/status/1783533497501601988?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1783533497501601988%7Ctwgr%5Ec00bc1fe38f475c52329cb6aaca5c2ac9bd8ef17%7Ctwcon%5Es1_c10&ref_url=https%3A%2F%2Fcomicbookmovie.com%2Fhorror%2Fmichael-b-jordan-channels-blade-in-first-bts-look-at-ryan-cooglers-untitled-vampire-movie-a210664

https://twitter.com/Feature_First/status/1783254330310623705?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1783254330310623705%7Ctwgr%5Ec00bc1fe38f475c52329cb6aaca5c2ac9bd8ef17%7Ctwcon%5Es1_c10&ref_url=https%3A%2F%2Fcomicbookmovie.com%2Fhorror%2Fmichael-b-jordan-channels-blade-in-first-bts-look-at-ryan-cooglers-untitled-vampire-movie-a210664

Il direttore della fotografia di Ryan Coogler, Autumn Durald Arkapaw, ha invece condiviso una foto sulla sua pagina Instagram in occasione delle riprese. Da questa, si evince che il film ha già un titolo, ma viene ancora tenuto nascosto, in questo caso da alcune emoji nere a forma di cuore. La segretezza che circonda il titolo ha portato a speculare sul fatto che il film possa essere basato su un’IP esistente e molto nota.

Dead Boy Detectives: recensione dell’oscuro teen drama di Netflix

Dopo il trionfo di The Sandman, l’adattamento dell’acclamata opera di Neil Gaiman con protagonista il misterioso Morfeo di Tom Sturridge, Netflix ha deciso di osare nuovamente portando alla ribalta un’altra amata storia dell’autore britannico. Infatti, la miniserie in otto episodi Dead Boy Detectives, disponibile su Netflix dal 25 aprile, trasporta sullo schermo la cupa e struggente storia dei due simpatici e gentili fantasmi adolescenti creati da Gaiman agli inizi degli anni ’90, Edwin e Charles, il “cervello” e i “muscoli” dell’agenzia soprannaturale “Detective Defunti”. Inoltre, a dare vita a questo spin-off fresco e travolgente, accanto ai fumettisti Neil Gaiman e Matt Wagner, c’è lo showrunner Steve Yockey, noto per aver prodotto il noto e iconico Supernatural e per aver regalato al pubblico l’adrenalinico The Flight Attendant.

Dead Boy Detectives, la trama

Il noioso Edwin Payne (interpretato da George Rexstrew) e l’impulsivo Charles Rowland (Jayden Revri) sono due fantasmi adolescenti molto amici che, mentre cercano da millenni di sfuggire alla Morte, fondano l’agenzia Detective Defunti con l’obiettivo di aiutare a risolvere i casi irrisolti che legano le tormentate anime dei fantasmi di Londra ancora bloccati sulla terra. Tuttavia, il loro equilibrio viene sconvolto quando incontrano la misteriosa e coraggiosa Crystal Palace (l’attrice Kassius Nelson), una giovane sensitiva che ha perso tutti i suoi ricordi a causa di un feroce e caparbio demone (David Iacono). Mossi dal desiderio di ritrovare sé stessi e di compiere “buone azioni” nella speranza di redimersi, i tre si dirigono verso la placida cittadina di Port Townsend, nello stato di Washington, per risolvere un enigmatico caso legato alla scomparsa di una povera bambina.

Dead Boy Detectives – In foto (da sinistra a destra) gli attori Jayden Revri, Kassius Nelson e George Rexstrew. Cr. Ed Araquel Netflix © 2023.

Qui faranno la conoscenza di nuovi amici, come la simpatica e allegra Niko (interpretata da Yuyu Kitamura) e la cinica macellaia tatuata Jenny (Briana Cuoco), ma anche di altrettanti nemici che li “costringeranno” a rimanere lontani dalla confortevole Londra.

Una struttura alla Scooby Doo

La serie struttura ogni episodio intorno a un mistero da risolvere, che va dal salvataggio di Crystal dall’ex fidanzato demone che cerca di possederla, al liberare la dolce e generosa Niko da due folletti tanto adorabili quanto crudeli. Questa intricata e articolata trama, ricca di intrecci e importanti flashback, si nutre dunque delle continue sfide paranormali e personali che i protagonisti devono affrontare. Infatti, i nemici che si trovano sulla loro strada diventano sempre più pericolosi, angoscianti e… invadenti.

Per esempio, a impedire ai tre giovani di tornare a Londra c’è il capriccioso e affascinante Re Gatto, interpretato dal magnetico Lukas Gage (noto per le sue interpretazioni in Euphoria, Love, Victor, The White Lotus e You), che, attratto da Charles, li intrappola a Port Townsend con una scusa ridicola. Ma il Re Gatto è solo l’inizio delle loro preoccupazioni: il trio si imbatte preso nella strega “mangiabambini” Esther (interpretata da Jenn Lyon), che tormenta i tre giovani con il desiderio di renderli preda per il suo grosso e sanguinario “serpente della gioventù”.

Dead Boy Detectives – In foto Lukas Gage nei panni di Re Gatto. Cr. Ed Araquel Netflix © 2023.

E, come se non bastasse, Edwin e Charles devono costantemente cercare di sfuggire alla Morte (la sorella di Sogno in The Sandman, interpretata anche qui dall’attrice Kirby Howell-Baptiste) e di evitare un destino infernale che non pensano di meritare. Questa missione diventa sempre più ardua, soprattutto quando le loro “vite” si intrecciano con la determinazione (o ossessione?) dell’infermiera notturna (interpretata da Ruth Connell, nota per il suo ruolo di Rowena in Supernatural), una “manager dell’aldilà” incaricata di raccogliere le anime dei bambini per conto di Morte.

Edwin e Charles: una seconda possibilità nell’aldilà

Uno dei principali punti di forza della serie risiede senza dubbio nell’ottima caratterizzazione dei personaggi. In soli otto episodi, sia i protagonisti che i personaggi secondari sono raccontati a sufficienza per convincere il pubblico e coinvolgerlo emotivamente. Tutti i personaggi, dunque, per quanto a volte piccoli e marginali per la narrazione, riescono a emergere con pregi e difetti, traumi e speranze. In questa intricata trama, ogni personaggio si mostra come il prodotto dei dolori che ha affrontato. Persino gli antagonisti più crudeli, quindi, finiscono per avere un “valido motivo” per seminare sofferenza, odio e inferno sulla Terra.

Questa particolare cura nella caratterizzazione dei personaggi aggiunge alla trama soft horror una dimensione emotiva e umana che va ben oltre la semplice comprensione del soprannaturale. Ciò che veramente colpisce lo spettatore non sono gli effetti speciali, gli jumpscare o i viaggi danteschi attraverso orrorifici e suggestivi gironi infernali. Quello che fa davvero brillare la serie sono le singole narrazioni, le storie personali e intime dei personaggi che affrontano temi universali come il bullismo, la violenza domestica, la solitudine, il tradimento, il dolore della perdita… e anche l’amore. Le vicende di Edwin e Charles, in particolare, sono così toccanti e commoventi da relegare in secondo piano qualsiasi mostruosità o presenza demoniaca. Pur appartenenti a epoche diverse, infatti, Edwin e Charles si ritrovano legati da un triste destino, un filo rosso di sofferenza e ingiustizia che unisce i loro traumi e il loro profondo sentimento di sentirsi soli a questo mondo.


Dead Boy Detectives – In foto (da sinistra a destra) gli attori Jayden Revri, Kassius Nelson, Yuyu Kitamura e George Rexstrew. Cr. Ed Araquel Netflix © 2023.

Edwin e Charles non si limitano banalmente a cercare redenzione o eternità. Il loro è un viaggio alla ricerca dell’accettazione e del perdono, verso coloro che li hanno feriti e soprattutto verso sé stessi. Un lungo e tortuoso viaggio mosso dal desiderio di seconde opportunità che si estende fino all’aldilà.

Uno spin-off coi fiocchi

Deliziosamente oscuro, adorabilmente goffo e profondamente commovente, Dead Boy Detectives si palesa quindi come un degno spin-off di The Sandman. Infatti, nonostante adotti un’atmosfera più adolescenziale e meno tenebrosa, e pur presentando alcune sottotrame che potrebbero risultare forzate (come quelle legate al demone David e al ragazzo-corvo, talmente noiosi da far risultare difficile prenderli sul serio), il teen drama horror proposto da Netflix riesce senza alcun dubbio a intrattenere, a incuriosire e a catturare il cuore degli spettatori con un tocco tenero e avvincente, che a tratti ricorda quello dell’amato dark fantasy di Joe Hill, Locke & Key.

Premi David di Donatello 2024: a Vincenzo Mollica il premio speciale

0

Vincenzo Mollica, giornalista, scrittore, autore e conduttore televisivo e radiofonico, riceverà il David Speciale nel corso della 69ª edizione dei Premi David di Donatello. Il riconoscimento sarà assegnato venerdì 3 maggio nell’ambito della cerimonia di premiazione in diretta, in prima serata su Rai 1 dagli studi di Cinecittà, con la conduzione di Carlo Conti e Alessia Marcuzzi. L’evento sarà trasmesso per la prima volta in 4K, sul canale Rai4K, numero 210 di Tivùsat. Sul red carpet ci sarà Fabrizio Biggio.

“Da oltre quarant’anni, Vincenzo Mollica racconta con passione e sobrietà, entusiasmo e competenza, il mondo dello spettacolo in Italia – dichiara Piera Detassis, Presidente e Direttrice Artistica dell’Accademia del Cinema Italiano – Il suo stile unico, l’empatia e la sua arte dell’intervista sono da decenni un esempio per chi ha intrapreso la carriera di giornalista. Per me una vera ispirazione, per tutti un maestro che sa unire gusto pop, film d’autore, grandi attori e registi. E che, soprattutto, ama comunicare, perché Vincenzo Mollica non ha parlato solo agli addetti ai lavori ma al pubblico, enorme, che lo ha conosciuto e apprezzato attraverso televisione e radio. Cinema, musica, tv, fumetto, letteratura, universo digitale: Vincenzo è al fianco di tutti noi, ogni giorno, per raccontarci con la sua coinvolgente curiosità l’affascinante universo della cultura in tutti suoi linguaggi”.

Vincenzo Mollica entra a far parte della redazione del TG1 nel 1980, divenendo uno dei primi giornalisti televisivi specializzati in spettacolo e raccontando, da inviato, grandi eventi come le cerimonie degli Academy Awards, il Festival di Cannes, la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e Festival di Sanremo. Ha curato, per oltre venti anni, la rubrica di approfondimento sullo spettacolo del TG1, “DoReCiakGulp”, ha realizzato le trasmissioni televisive “Prisma”, “Taratatà” e “Per fare Mezzanotte” mentre su Rai Radio 2 ha ideato e condotto il programma “Parole parole, storie di canzoni”. Nel corso degli anni, Mollica ha scritto e curato novantatré volumi sul mondo del cinema, della musica e del fumetto ed è stato collaboratore del Radiocorriere TV, Linus, il Venerdì di Repubblica, Il Messaggero e l’Unità. Nel 1986, appare sul fumetto “Viaggio a Tulum”, ideato da Federico Fellini e disegnato da Milo Manara mentre, nel 1995, fa la sua prima apparizione in un fumetto Disney, all’interno della storia “Paperino oscar del centenario”: da un disegno di Andrea Pazienza, che lo ritrae dotato di becco, il giornalista si trasforma, grazie alla penna di Giorgio Cavazzano, in Paperica. Disegnatore egli stesso, Mollica ha diretto, dal 1991 al 1995, la rivista Il Grifo e nel dicembre del 2006 ha esposto le sue opere al Complesso del Vittoriano a Roma. Nel 2019, in occasione della Mostra di Venezia, ha ricevuto il Premio Pietro Bianchi, prestigioso riconoscimento che il Sindacato Nazionale dei Giornalisti Cinematografici conferisce in omaggio a una personalità eccellente del mondo del cinema. E torna al cinema, questa volta da protagonista, con un docufilm da lui ideato e co-prodotto da Atomic e Rai Cinema sugli ultimi anni di vita di Federico Fellini.

Zendaya racconta perché si è sentita “nervosa” per Challengers

0
Zendaya racconta perché si è sentita “nervosa” per Challengers

Challengers (qui la recensione) è al cinema dal 24 aprile ed ha tra i suoi protagonisti l’attrice Zendaya, che ha ora raccontato brevemente di essere stata “nervosa” prima dell’uscita del nuovo film di Luca Guadagnino. L’attrice, vincitrice di un Emmy, ha condiviso su Instagram un carosello di foto e video dietro le quinte del film con le sue co-star, Mike Faist e Josh O’Connor.

È la prima volta che sono la protagonista di un film in questo modo, quindi ero nervosa, ma l’entusiasmo e l’incoraggiamento di tutti hanno significato il mondo per me“, ha commentato il post su Instagram. “Sono così onorata di averlo potuto fare accanto a queste persone incredibilmente talentuose, brillanti (ed esilaranti) e a nome di tutti noi, speriamo che il film vi piaccia e ancora… cercate di non giudicare troppo i personaggi lol ma anche #teamtashi“.

Il post carosello – riportato qui di seguito – comprende video di Zendaya che si allena con una palla gonfiabile e si allena su un campo da tennis, di O’Connor che lanciava una bottiglia d’acqua di plastica e cercava di farla atterrare in posizione verticale, e di Faist truccato e pettinato. Il video finale vede O’Connor e Faist che si baciano su una racchetta da tennis con la parrucca di Zendaya del film, facendo apparentemente riferimento alla scena del trailer che è diventata virale in cui i loro personaggi la baciano entrambi.

Zendaya in Challengers

Forse nota soprattutto per il ruolo di Rue Bennett in Euphoria, negli ultimi anni Zendaya ha ottenuto importanti progetti cinematografici, tra cui Spider-Man Homecoming e i suoi seguiti ma anche Dune e Dune: Parte Due. L’attrice ha rivelato a The Hollywood Reporter che, prima di iniziare la produzione di Challengers, ha chiesto alla co-star di Dune, Timothée Chalamet, un consiglio su come lavorare con Guadagnino.

Luca è brillante, e volevo lavorare con lui da molto tempo, e questa mi è sembrata una cosa assolutamente perfetta. Quando ci siamo incontrati per la prima volta per la sceneggiatura, aveva una comprensione così acuta e profonda dei personaggi fin dall’inizio e un’idea più chiara del tipo di film che voleva creare. E la sceneggiatura era brillante, [lo scrittore] Justin Kuritzkes ha un grande talento e sono molto felice per lui. Quindi tutto ha avuto senso“.

Il film, di cui Zendaya è anche produttrice, segue il suo personaggio, Tashi, una tennista trasformata in allenatrice, che trasforma suo marito Art (Faist) da giocatore mediocre in un campione del Grande Slam di fama mondiale. Quando Art subisce una serie di sconfitte, Tashi lo iscrive ad un torneo challenger – uno dei tornei di livello inferiore rispetto a quelli per professionisti. Qui, però, Art si troverà a sfidare Patrick (O’Connor), suo ex migliore amico ed ex fidanzato di Tashi.

Deadpool & Wolverine: Shawn Levi afferma che non saranno necessari “compiti a casa”

0

Uno dei film più attesi dell’estate è senza dubbio Deadpool & Wolverine, il nuovo kolossal dei Marvel Studios. Il film non solo continuerà le avventure dei due personaggi principali, ma presenterà anche elementi del Marvel Cinematic Universe, come l’Autorità per le Variazioni Temporali, e camei di personaggi dei precedenti film della Fox sugli X-Men. Tanto materiale preesistente sarà dunque incluso nel film, cosa che ha portato in molti a chiedersi se non fosse necessario fare un ripasso in vista della visione.

Nelle recenti dichiarazioni rilasciate all’Associated Press, però, il regista di Deadpool & Wolverine, Shawn Levy, ha assicurato che, nonostante queste connessioni con il franchise, il film sarà accessibile al pubblico senza bisogno di fare ulteriori “compiti a casa“. “Ero un bravo studente a scuola. Faccio i compiti a casa anche da adulto. Ma non voglio assolutamente fare i compiti quando vado al cinema“, ha spiegato Levy.

Ho fatto questo film con un sano rispetto e gratitudine nei confronti dei fan sfegatati che conoscono a menadito la mitologia e la storia di questi personaggi e di questo mondo. Ma non volevo dare per scontato questo. Questo film è costruito per l’intrattenimento, senza alcun obbligo di arrivare preparati con una ricerca precedente“.

LEGGI ANCHE:

Tutto quello che sappiamo su Deadpool & Wolverine

Deadpool & Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool & Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Una voce recente afferma che anche Liev Schreiber sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool & Wolverine uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.

L’uomo invisibile 2: Elisabeth Moss offre un importante aggiornamento

0

Uscito nel 2020, L’uomo invisibile (qui la recensione) di Leigh Whannell è stato uno dei film horror più acclamati dalla critica di quell’anno e ha lasciato i fan con la speranza di poter vedere un seguito. Ma nonostante la sua conclusione aperta, non ci sono stati per ora aggiornamenti reali su un possibile sequel, almeno fino ad ora. Durante un’apparizione al podcast Happy Sad Confused, la star Elisabeth Moss ha rivelato che: “La Blumhouse e la mia casa di produzione [Love & Squalor Pictures]… siamo più vicini che mai al realizzarlo. E mi sento molto ottimista al riguardo“. L’attrice ha inoltre ribadito che: “Siamo davvero intenzionati a continuare la storia“, riaccendendo dunque le speranze dei fan a riguardo.

Di cosa parla L’uomo invisibile?

Ne L’uomo invisibile, Moss interpretava una donna, Cecilia, che veniva presa di mira dal suo ex fidanzato, il quale inscenava la propria morte e usava una tuta che lo faceva apparire invisibile per molestarla apparentemente dall’oltretomba. Il film si conclude con Cecilia che prende il controllo della tuta per uccidere il suo molestatore, rimanendo poi in possesso della tecnologia. Il film è interpretato anche da Aldis Hodge nel ruolo dell’amico che aiuta Cecilia a riprendersi la sua vita. Il film non è stato solo un successo di critica, ma anche di botteghino, con un incasso globale di 144 dollari a fronte di un budget di 7 milioni di dollari.

Già nel 2022, la Moss aveva dichiarato di non considerare del tutto conclusa la sua esperienza con L’uomo invisibile, dichiarando a ComicBook.com che avrebbero voluto un sequel altrettanto buono, se non migliore, del primo. “Non posso dire molto, ma sicuramente non è… non è affatto in secondo piano, ma penso che, con qualsiasi sequel, si voglia ovviamente essere sicuri di rendere giustizia all’originale“, ha detto Moss. “E quindi nessuno di noi coinvolti ha intenzione di creare un’altra cosa, lanciarla e vedere cosa succede. Vogliamo davvero che sia altrettanto buono, se non migliore, del primo“.

X-Men: il film live action vicino al trovare il proprio sceneggiatore

0

Negli ultimi anni, abbiamo visto i Marvel Studios iniziare lentamente a introdurre i mutanti nel MCU. Tuttavia, mentre la presenza di Ms. Marvel e Namor tra loro ha fatto presagire ciò che potrebbe essere all’orizzonte, gli stessi mutanti sono apparsi in film come Doctor Strange nel Multiverso della Follia, The Marvels e l’atteso Deadpool & Wolverine di quest’estate. Si comincia inoltre ad ipotizzare che uno dei prossimi film sugli Avengers metterà gli Eroi più potenti della Terra contro una squadra multiversale di X-Men. Questo avrebbe tutto il senso del mondo nel bel mezzo di un’incursione, ma che dire del tanto atteso reboot?

Secondo lo scooper Jeff Sneider, i Marvel Studios sono vicini all’assunzione di uno sceneggiatore per il film live action sui mutanti, con un annuncio ufficiale che potrebbe essere fatto nelle “prossime settimane“. Il successo di X-Men ’97 ha riportato questi personaggi al centro delle attenzioni e l’entusiasmo che circonda Deadpool & Wolverine dimostra anche che i fan sono pronti a vedere di nuovo i mutanti in azione, e probabilmente questi eroi sono esattamente ciò di cui il MCU ha bisogno in questo momento.

X-Men: le riprese del reboot dei Marvel Studios potrebbero iniziare prima del previsto

Gli X-Men sono un concetto di personaggi solido, ricco e grandioso“, ha dichiarato Feige in un’intervista dell’anno scorso. “C’è il ritorno della serie animata [quest’anno], di cui siamo molto entusiasti“. Parlando dell’introduzione in carne ed ossa di questi personaggi nel MCU, Feige ha aggiunto che: “La questione è come farlo e quando farlo, ed è qualcosa su cui stiamo lavorando da anni“. Sebbene non ci sia ancora stato un annuncio ufficiale, sembra dunque che i lavori sul film dedicato ai mutanti stia proseguendo con successo.

LEGGI ANCHE:

MCU: i Marvel Studios interessati all’attrice Keke Palmer per “un ruolo importante”

0

Keke Palmer era già un’artista discografica di successo prima di ottenere il ruolo di co-protagonista in Nope di Jordan Peele, ma la sua contagiosa e straordinaria interpretazione di Emerald nel film horror fantascientifico del 2022 l’ha fatta conoscere in grande stile. Poco dopo l’uscita del film, la Palmer ha iniziato una campagna sui social media per interpretare Rogue nel film live-action degli X-Men previsto dai Marvel Studios, condividendo alcune impressionanti foto in cosplay nei panni della celebre mutante

L’interesse della Palmer per il ruolo di Rogue ha iniziato ad attirare l’attenzione quando ha risposto al video di un fan che spiegava perché riteneva che sarebbe stata la scelta perfetta per interpretare Rogue (al contrario degli eroi a cui è solitamente accostata, come ad esempio Tempesta) nel prossimo reboot del MCU. Anche su Twitter ha in più occasioni condiviso il proprio entusiasmo verso il suo possibile coinvolgimento.

È una cosa riservata, tesoro“, ha risposto Palmer quando, durante un’intervista con ComicBook.com, le è stato chiesto se qualcuno della Marvel si fosse messo in contatto con lei. “No, sto scherzando. Non lo so. So solo che i fan… il modo in cui i fan mi hanno accostato al ruolo, tesoro, online, devo fare un concerto ogni settimana. Quindi se aggiungiamo la Marvel, ehi, facciamolo. Sono pronta per Rogue“.

Leggi anche: 8 cose che nessun fan Marvel ammetterebbe mai sul MCU

Non capita spesso, ma le campagne degli attori che esprimono il desiderio di interpretare determinati personaggi a volte danno i loro frutti e li mettono nel mirino di uno studio. Sarà questo il caso della Palmer? Non sappiamo se sia in lizza per interpretare Rogue, ma lo scooper Daniel Richtman riferisce che la Marvel è interessata all’attrice per un “ruolo importante” nel Marvel Cinematic Universe. Aggiunge che “non è sicuro che l’abbiano già incontrata, ma se non l’hanno ancora fatto, lo faranno“. Non resta dunque che attendere di scoprire qualcosa in più.

Anne Hathaway afferma che lo sviluppo di Pretty Princess 3 è “a un buon punto”

0

È passato più di un anno da quando si è diffusa la notizia che la Disney stava effettivamente procedendo con Pretty Princess 3. Anne Hathaway, già protagonista dei primi due film, usciti tra il 2001 e il 2004, non può rivelare alcun dettaglio a riguardo, ma in una recente intervista al magazine V ha assicurato ai fan che lo sviluppo del tanto atteso sequel continua e che l’intenzione rimane quella di realizzarlo davvero.

Siamo a buon punto“, ha detto la Hathaway. “È tutto quello che posso dire. Non c’è ancora nulla da annunciare. Ma siamo in una buona posizione“. Sembra che sia il sequel che l’attrice è più interessata a vedere realizzato, poiché non vede un modo fattibile per riportare in vita un altro dei grandi classici, Il diavolo veste Prada. “Probabilmente no“, ha risposto la Hathaway quando le è stato chiesto se verrà mai realizzato un sequel di quel film dove è protagonista accanto a Meryl Streep e Emily Blunt.

Ci amiamo tutti e se qualcuno riuscisse a trovare un modo per farlo, credo che saremmo tutti pazzi a non farlo. Ma c’è un’enorme differenza nel mondo attuale con la tecnologia, e uno degli aspetti di quella particolare storia è che si trattava di produrre un oggetto fisico. Ora, con il digitale, sarebbe molto diverso. Forse io, Stanley, Emily, Meryl, Dave Frankel, Patricia Field… dovremmo fare qualcosa insieme. Sarebbe divertente“.

Di cosa parla Pretty Princess?

Diretto dal compianto Garry Marshall e basato sul romanzo di Meg Cabot, il film originale del 2001 seguiva una goffa adolescente americana che apprendeva di essere l’erede al trono del regno europeo di Genovia. Julie Andrews interpretava la regina della nazione fittizia. Il film per famiglie divenne un successo al botteghino con 165 milioni di dollari di vendite globali. Il film successivo, Principe azzurro cercasi, anch’esso diretto da Marshall e che ha fatto conoscere al mondo Chris Pine, ha avuto lo stesso successo nelle sale con 134 milioni di dollari in tutto il mondo.

I nuovi progetti da attrice di Anne Hathaway

Nell’ultimo periodo Anne Hathaway ha avuto un gran da fare come attrice, avendo ben 4 film all’attivo tra il 2023 e il 2024. È infatti stata protagonista del thriller Eileen, dove interpreta una psicologa che intraprende una controversa relazione con la giovane il cui nome dà il titolo al film. Ha poi recitato in She Came to Me, dramma incentrato su un compositore in preda ad un blocco creativo che cerca di ritrovare l’ispirazione grazie alla moglie, interpretata da Hathaway.

Nel 2024 la si vede invece in The Idea of You, dove interpreta Solène, una quarantenne divorziata che lavora in una galleria d’arte, che intraprende una relazione con un cantante ventiquattrenne, e in Mothers’ Instinct, dove interpreta invece Celine, una donna che dopo la morte accidentale del figlio Max, diventa morbosamente possessiva nei confronti di Theo, il figlio dell’amica e vicina Alice, interpretata da Jessica Chastain.

Superman: lo stuntman del film elogia il costume dell’Uomo d’Acciaio

0

La lavorazione di Superman continua e, come abbiamo riportato all’inizio di questa settimana, la produzione dovrebbe concludersi a luglio. La notizia è emersa da una recente intervista di Be More Super a Justin Howell, controfigura di David Corenswet, interprete di Clark Kent/Superman. Altri estratti dell’intervista sono ora stati diffusi online, con Howell che ha definito Corenswet “un ragazzo con i piedi per terra e dolcissimo“. Ha poi aggiunto che l’attore “incarna così bene il personaggio“.

Howell, già controfigura di Chris Hemsworth in Thor: Love and Thunder e interprete di Master Chief in Halo, ha poi dichiarato che la tuta di Superman “è quella che permette maggiori movimenti tra tutte quelle che ho indossato“. Il co-CEO dei DC Studios e regista James Gunn ha per ora condiviso solo il logo (che trae ispirazione dalla serie di fumetti Kingdom Come) che ritroveremo sul costume di Superman e sembra che ci vorrà parecchio prima di poter avere uno sguardo completo di esso.

Howell ha poi anche detto che fare la controfigura di Superman è la “vetta” della sua carriera, definendo il tutto “un’esperienza molto, molto bella“. Per quanto riguarda il lavoro su Superman, Howell ha invece definito il film “l’inizio di una nuova era“, aggiungendo che: “Le cose che James [Gunn] sta facendo sono molto interessanti“. Affermazioni che si aggiungono alle tante incoraggianti dichiarazioni rilasciate sino ad oggi sia su questo film che sull’intero progetto del nuovo DC Universe. Progetto di cui i fan non vedono l’ora di saperne di più.

LEGGI ANCHE:

Superman, tutto quello che sappiamo sul film di James Gunn

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas HoultNathan Fillion. Sean Gunn, María Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio, Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il cast.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Thunderbolts*: Olga Kurylenko condivide una foto BTS sul suo ritorno come Taskmaster

0

Florence Pugh ha recentemente pubblicato un post su Instagram per raccontare il dietro le quinte di Thunderbolts* e, sebbene il nuovo post condiviso su Instagram da Olga Kurylenko, star della Black Widow, non sia altrettanto rivelatore, fa comunque presagire il suo ritorno nel ruolo di Antonia Dreykov, alias Taskmaster. Figlia del leader della Red Room, il generale Dreykov, la sua mente e il suo corpo sono stati controllati da un chip che l’ha dotata di riflessi fotografici straordinari che le hanno permesso di imitare le tecniche di combattimento di altri individui.

Ora che si è liberata dalla sua influenza, resta da vedere cosa Antonia apporterà alla squadra dei Thunderbolts. Il primo concept art di Thunderbolts* la mostrava vestita, ma il fatto che sulla sedia della Kurylenko ci sia scritto “Antonia” è probabilmente indicativo. L’attrice aveva solo una manciata di battute in Black Widow, quindi il tempo ci dirà se il personaggio sarà un po’ più approfondito in questo film, permettendoci così di scoprire chi è la donna dietro la maschera di Taskmaster.

Era solo un approccio diverso e un nuovo tipo di storia da raccontare in mezzo a questo, che so che hanno fatto così tante cose, ma non è un sequel“, ha detto l’anno scorso il regista Jake Schreier. “Sì, questi personaggi sono già apparsi in passato, ma è una nuova storia che viene raccontata“. “E una storia, credo, con una prospettiva molto diversa da quella che forse la gente non si aspetta, e credo che questo sia stato eccitante e abbia rappresentato una vera sfida che valeva la pena affrontare“, ha concluso. Per dare un’occhiata alla foto condivisa da Kurylenko su Instagram, ecco qui sotto il suo post:

Tutto quello che sappiamo su Thunderbolts*

Durante il panel dei Marvel Studios al D23 2022, il presidente dei Marvel Studios  Kevin Feige  ha svelato il cast del prossimo film Thunderbolts, che sarà una squadra composta principalmente da supercriminali e antieroi. Comprende la Contessa Valentina Allegra de Fontaine (Julia Louis-Dreyfus), Red Guardian (David Harbour), Ghost (Hannah Jon-Kamen), US Agent (Wyatt Russell), Taskmaster (Olga Kurylenko), Yelena Belova/Black Widow (Florence Pugh) e Il Soldato d’Inverno (Sebastian Stan). Secondo quanto appreso la contessa Valentina Allegra de Fontaine metterà insieme la squadra e potrebbe anche essere parzialmente responsabile della creazione di Sentry.

Thunderbolts* è attualmente previsto nelle sale il 2 maggio 2025. Harrison Ford – ammesso che sia presente – sostituirà il defunto William Hurt nei panni di Thaddeus “Thunderbolt” Ross. Il film sarà diretto da  Jake Schreier, la cui storia come regista non è estremamente ampia, avendo lavorato solo a Robot & Frank del 2012, Paper Towns del 2015 e alla versione filmata del 2021 di Chance the Rapper’s Magnificent Coloring World Tour.

Tom Hiddleston rivela un dettaglio del suo primo contratto con la Marvel

0

Non è un segreto che Tom Hiddleston abbia fatto un’audizione per il ruolo di protagonista in Thor prima di essere scritturato per il ruolo di Loki, ma sembra che i Marvel Studios abbiano voluto tenere aperte fino all’ultimo le possibilità su chi avrebbe interpretato questi ruoli. Durante una recente apparizione al podcast Seaman Says, la star di Loki ha rivelato che nel primo contratto che ha firmato nel 2009 è stata inserita una clausola particolare.

Era davvero curioso“, ha esordito Hiddleston. “È una cosa molto comune nel mondo del lavoro, ma ho firmato… in pratica, hanno pre-negoziato il mio contratto prima di andare [all’audizione] e l’ho firmato“. “Ma ho notato che quella mattina c’era scritto: ‘I Marvel Studios hanno il diritto di ingaggiare Tom Hiddleston nel ruolo di…’ e c’era uno spazio vuoto. E qualcuno aveva scritto ‘Thor/Loki’“.

Chris Hemsworth è poi stato scelto come Dio del Tuono del MCU e ora è impossibile immaginare qualcun altro in uno dei due ruoli. Hiddleston ha poi condiviso la sua convinzione che questo contratto fosse unico per lui, suggerendo che i Marvel Studios stavano tenendo la porta aperta a lui come Thor se le cose non avessero funzionato con l’allora sconosciuto attore australiano. “Mi sono detto: ‘Oh, mi chiedo se qualcun altro lo dica’“, ha ricordato. “Non credo che l’abbiano fatto, a dire il vero“.

E dopo poco tempo, hanno chiamato Chris Hemsworth e me lo stesso giorno e hanno detto: ‘Guarda, costruiremo questi due personaggi insieme, li introdurremo allo stesso tempo e tu farai questo viaggio enorme’. Perché anche io e Chris pensavamo di fare un provino per un solo film“. “E ricordo di essere stato chiamato per la prima volta nell’ufficio di Kevin Feige, che mi ha detto: ‘Senti, congratulazioni… Loki è un grande ruolo e Thor sarà un grande film, ma voglio parlarti di Avengers’“.

Tom Hiddleston, parla di un possibile ritorno nel MCU e se Loki è ancora un villain

Feige ha quindi esposto il suo intero piano della Fase 1, che è culminata con gli Eroi più potenti della Terra che si riuniscono in The Avengers per combattere proprio Loki. “Sono letteralmente uscito fluttuando da quella riunione“, ammette Hiddeston. “La vita stava per cambiare radicalmente, e così è stato“. Come noto, l’attore ha poi ripreso il suo ruolo anche nei due sequel di Thor, ma anche in Avengers: Infinity War, Avengers: Endgame e infine nelle due stagioni della serie Loki.

LEGGI ANCHE: Thor: il video del provino di Tom Hiddleston nei panni del Dio del Tuono

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità