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Fubar: Arnold Schwarzenegger annuncia che la seconda stagione è in lavorazione

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Fubar è stata rinnovata per una seconda stagione da Netflix. La serie, che ha debuttato lo scorso maggio, presenta l’icona del cinema action Arnold Schwarzenegger nel suo primo ruolo televisivo da protagonista. Apparentemente una derivazione delle dinamiche di True Lies, la serie d’azione vede la star interpretare Luke Brunner, un agente della CIA che scopre che anche sua figlia Emma (Monica Barbaro) lavora per l’organizzazione.

Durante l’evento globale per i fan di Netflix, Tudum, Arnold Schwarzenegger è salito sul palco per condividere un blooper reel della prima stagione di Fubar e ha anche rivelato che la seconda stagione è ufficialmente in lavorazione. Dopo aver fatto l’annuncio, ha detto: “Sapete quanto amo i sequel. Quindi siamo tornati, ragazzi, siamo tornati!”

Oltre a recitare in film che hanno generato i propri remake e franchise, tra cui Predator e Total Recall, la leggendaria star è apparsa in molti dei suoi sequel. Sebbene ciò includa in gran parte i sequel dei film in cui ha recitato originariamente, tra cui I Mercenari 2 e 3, e cinque sequel di Terminator, è apparso anche in sequel o spin-off di altri franchise, come in Batman & Robin e Kung Fury 2.

Oltre ad essere la sua prima grande incursione in televisione, Fubar potrebbe essere una nuova occasione per Arnold Schwarzenegger di dare vita a un franchise d’azione, cosa che potrebbe risarcirlo degli esiti non troppo felici di Terminator: Genisys e Terminator: Destino Oscuro.

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Stranger Things 5, la prima immagine mostra… Linda Hamilton!

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Stranger Things 5, la prima immagine mostra… Linda Hamilton!

La serie di Stranger Things ha messo a segno un altro enorme colpo di casting per la sua ultima stagione: Linda Hamilton farà visita a Hawkins! La serie, che segue pericolosi avvenimenti soprannaturali dentro e intorno alla cittadina immaginaria, nell’Indiana, nel corso degli anni ’80, è stata originariamente presentata per la prima volta su Netflix nel 2016. Dopo anni di enorme successo, la serie si concluderà con la prossima quinta stagione.

Durante l’evento globale per i fan, Tudum, Netflix ha fatto un annuncio importante sulla stagione 5 di Stranger Things. L’ultima stagione dello show vedrà Linda Hamilton aggiungersi al cast in un ruolo non ancora specificato. Lo streamer ha pubblicato una foto di Hamilton sul suo account ufficiale per celebrare l’evento: una polaroid in cui compare l’attrice in character in bianco e nero a testa in giù, forse a segnalare un legame del personaggio con il Sottosopra, anche se il suo ruolo è ancora misterioso.

Linda Hamilton Strange Things 5

Fin dall’inizio, Stranger Things ha cercato di evocare gli anni ’80 in molti modi diversi. Oltre alla colonna sonora e allo sfondo della cultura pop nello show, uno dei modi più importanti in cui la serie ha rievocato il decennio è stato coinvolgere attori che hanno rappresentato delle vere e proprie icone in quegli anni. A partire da Winona Ryder, che ha interpretato Joyce Byers per tutti i 42 episodi.

In ogni stagione, i creatori di Stranger Things hanno alimentato la nostalgia con le loro scelte di casting. Nel corso delle 4 stagioni precedenti la serie ha visto sfilare Sean Astin di The Goonies e Paul Reiser di Aliens nella stagione 2, poi nel terzo ciclo c’è stato Cary Elwes di La Storia Fantastica. Più recentemente, la stagione 4 ha visto l’icona di A Nightmare on Elm Street Robert Englund interpretare la leggenda locale Vittorio Creel.

E ora la quinta stagione di Stranger Things ci propone il coinvolgimento di Linda Hamilton, vera icona action degli anni ’80 grazie al ruolo di Sarah Connor in Terminator, che è stato un successo che ha cambiato il genere.

Stranger Things è ambientato negli anni ’80 nella città immaginaria di Hawkins, nell’Indiana. Quando un ragazzino scompare, una piccola città scopre un mistero che coinvolge esperimenti segreti, terrificanti forze soprannaturali e una strana ragazzina. Stranger Things è attualmente interpretata da  Winona RyderDavid HarbourFinn WolfhardMillie Bobby Brown, Gaten Matarazzo, Caleb McLaughlin , Natalia Dyer, Charlie Heaton, Cara Buono, Matthew Modine, Noah Schnapp, Sadie Sink, Joe Keer, Dacre Montgomery, Sean Astin, Paul Reiser , Maya Hawke , Priah Ferguson e Brett Gelman

La quarta stagione di Stranger Things ha stabilito un record per Netflix, essendo stata vista per oltre 287 milioni di ore durante la settimana dal 23 al 30 maggio. Questo non è solo un ottimo risultato per il primo posto della settimana per Netflix, ma è anche più che sufficiente per battere il record per il più grande fine settimana di premiere della piattaforma di streaming per una serie in lingua inglese, che era precedentemente detenuto dalla seconda stagione di Bridgerton (193 milioni di ore).

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Avatar: The Last Airbender, le prime foto e il teaser trailer della nuova serie Netflix

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Sono arrivate in rete le prime immagini e il teaser del remake televisivo live-action di Netflix di Avatar: The Last Airbender. La serie è stata annunciata a settembre 2018 e adatta l’omonima serie animata del 2005. Si tratta del secondo adattamento in live action per questa storia, dopo il film di M. Night Shyamalan del 2010, L’Ultimo dominatore dell’Aria.

Ora, Netflix ha diffuso in rete un teaser trailer e le prime immagini per la serie live-action Avatar: The Last Airbender in occasione di TUDUM, rivelando un primo sguardo ad Aang, Katara, Sokka e Zuko.

Nel video, vengono mostrati gli elementi di acqua, terra, fuoco e aria, rispecchiando l’ordine in cui sono stati introdotti nell’introduzione della serie animata. Il trailer, come visto sopra, rivela anche una finestra di uscita del 2024, promettendo che Avatar: The Last Airbender arriverà il prossimo anno.

Avatar: The Last Airbender è stato sviluppato per Netflix dal produttore di Sleepy Hollow e Nikita, Albert Kim. Il cast principale della serie sarà composto da Gordon Cormier nei panni di Aang, Kiawentiio nei panni di Katara, Ian Ousley nei panni di Sokka, Dallas Liu nei panni di Zuko e Paul Sun-Hyung Lee nei panni di Iroh. Inoltre, Daniel Dae Kim interpreterà il Signore del Fuoco Ozai, Ken Leung interpreterà il Comandante Zhao ed Elizabeth Yu interpreterà il ruolo della Principessa Azula.

Heart of Stone: il primo trailer del film con Gal Gadot

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Heart of Stone: il primo trailer del film con Gal Gadot

In occasione di TUDUM, l’evento Netflix dedicato ai fan, è stato proiatteto il trailer di Heart of Stone, il nuovo film della piattaforma in arrivo nel 2023 con Gal Gadot, protagonista di Wonder Woman.

Gal Gadot, Jamie Dornan e Alia Bhatt ti invitano a scoprire il loro nuovo thriller di spionaggio Heart of Stone, in arrivo su Netflix nel 2023.

Nel film, Gal Gadot è la superspia Rachel Stone, che deve impedire che una risorsa chiamata Cuore, un dispositivo elettronico in grado di controllare operazioni globali di vitale importanza, cada nelle mani sbagliate.

Il trailer mostra rapidamente la vita solitaria sotto copertura di Rachel Stone e la sua devozione a The Charter, l’organizzazione sotterranea di mantenimento della pace per cui lavora. In seguito, ciò che ne consegue è una rapida raccolta di tradimenti, tensioni e sequenze d’azione, tra cui quella in cui Stone vola su un aereo con una tuta da aliante e precipita giù da una montagna innevata con un paracadute luminoso.

One Piece: il primo trailer della serie Netflix

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One Piece: il primo trailer della serie Netflix

Netflix ha diffuso il primo trailer dell’adattamento live-action di One Piece, mostrando le prime immagini dell’avventura di Monkey D. Rufy (Rubber nella versione italiana) per diventare il Re dei Pirati. One Piece è una serie manga creata da Eiichiro Oda, con oltre 1.000 capitoli e racconta il viaggio di Rufy insieme alla sua ciurma, i Pirati di Cappello di Paglia. Dopo essere stato trasformato in un adattamento anime di successo, Oda ha ora collaborato con Netflix per adattare la serie in uno show televisivo live-action.

Nel cast della serie compaiono Iñaki Godoy, nei panni di Rufy, Zoro con il volto di Mackenyu, Nami interpretata da Emily Rudd, Usopp che ha il volto di Jacob Romero Gibson, e infine il biondo Sanji, Taz Skyler. La serie sarà disponibile nel 2023 in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo, e sarà composta da 8 episodi.

One Piece, la trama

Basato sulla serie manga più venduta di sempre in Giappone creata da Eiichiro Oda, One Piece è una leggendaria avventura di mare come nessun’altra. Monkey D. Luffy è un giovane avventuriero che ha sempre sognato una vita di libertà. Luffy parte dal suo piccolo villaggio per affrontare un pericoloso viaggio alla ricerca di un leggendario tesoro, il ONE PIECE, per diventare il Re dei Pirati. Ma, per trovare il bottino, Luffy dovrà riunire l’equipaggio che ha sempre desiderato e trovare una nave su cui salpare, perlustrando ogni centimetro dei vasti mari, scampando ai Marines, e superando in astuzia pericolosi rivali ad ogni occasione.

A comporre la ciurma saranno Iñaki Godoy nei panni del capitano Monkey D. Luffy, Mackenyu (Roronoa Zoro), Emily Rudd (Nami), Jacob Romero Gibson (Usopp) e Taz Skylar (Sanji). Faranno parte del cast anche McKinley Belcher III, Morgan Davies, Aidan Scott, Vincent Regan, Jeff Ward, Craig Fairbrass, Langley Kirkwood, Celeste Loots, Alexander Maniatis, Ilia Isorelýs Paulino, Chioma Umeala e Steven Ward. In partnership con Shueisha, ONE PIECE è prodotta da Tomorrow Studios e Netflix. Matt Owens e Steve Maeda sono gli sceneggiatori, produttori esecutivi e showrunners. Eiichiro Oda, Marty Adelstein e Becky Clements sono produttori esecutivi.

The Flash: tutti gli Easter Eggs e i riferimenti ai film DC

The Flash: tutti gli Easter Eggs e i riferimenti ai film DC

The Flash, film stand-alone del Velocista Scarlatto, è finalmente arrivato nelle sale il 15 giugno scorso, dopo aver affrontato ritardi e problemi con il suo protagonista, Ezra Miller. Diretto da Andy Muschietti, The Flash funge da ponte fra il vecchio DCEU e il nuovo DCU, e fornisce finalmente una spiegazione chiara e funzionale del multiverso.

Il film traccia la storia di Barry Allen, il quale nel tentativo di aggiustare il passato e impedire l’uccisione della madre, altera la linea temporale, provocando dei danni. Con questo pretesto, The Flash può regalare al suo pubblico numerosi easter eggs e riferimenti a personaggi di altri franchise della DC ma anche alla Warner Bros. stessa, alcuni molto sorprendenti e altri invece attesi. Di seguito, tutte le reference e i camei del film.

Il ritorno di Wonder Woman

Fra i più grandi camei regalati da The Flash vi è quello della Wonder Woman di Gal Gadot, contenuto nel primo atto. Diana Prince arriva in soccorso di Batman nella scena action iniziale del film, mentre questi è appeso ad un ponte e sta cercando di reggere un criminale da poco inseguito.

Questi ha fra le mani una sostanza chimica pericolosissima che, qualora cadesse in acqua, distruggerebbe la città. Batman sta quasi per cedere, quando all’improvviso il Lazo della Verità lo avvolge e lo trascina al sicuro. Dopo un breve – e simpatico – siparietto con Wayne e Barry, che arriva poco dopo, Wonder Woman vola via, pronta ad affrontare una nuova avventura.

Il riferimento alla sequenza di Barry e Iris del taglio Snyder

Siamo ancora nel primo atto, quando Barry Allen incontra Iris West. Il primo incontro che il pubblico vede fra i due viene mostrato in Justice League di Zack Snyder, quando Flash evita che la ragazza venga investita e muoia. In The Flash, al momento del loro incontro, è poi la stessa Iris a fare riferimento alla scena dell’incidente d’auto del film di Snyder, ricordando a Barry che i due si sono già incontrati brevemente. Tra l’altro questa è l’unica scena nel DCEU della Iris di Kiersey Clemons, prima di rivederla nel film stand-alone.

Iron Heights, il carcere della DC in cui si trova Henry Allen

Per chi conosce a fondo i fumetti e la storia di Flash, saprà l’importanza di Iron Heights. In Justice League, alcune immagini avevano mostrato Barry parlare proprio con il padre in carcere, poiché – come si sa – accusato della morte della madre.

In The Flash, abbiamo una sequenza nella quale i due dialogano, prima che al padre venga staccato il collegamento con il figlio. La prigione è, per l’appunto, Iron Heights Penitentiary, la più famosa dei fumetti DC. Iron Heights è il carcere in cui, sia nei fumetti che nella serie tv della CW, Flash rinchiude tutti i malviventi dopo averli fatti arrestare.

Per conoscere la storia di Barry basta guardare nella Speed Force

La prima volta in cui Barry finisce nella Speed Force è quando pensa a sua madre. È lì che The Flash mostra i più grandi camei ed easter egges, ed è sempre lì che si può approfondire meglio la sua storia. La Speed Force si genera quando Barry corre molto velocemente e, attraverso di essa il supereore può vedere scorci del suo passato, grazie ai quali si può sapere meglio quale sia il suo trascorso nel DCEU.

Quando Flash entra in questa sorta di regno temporale, vengono mostrati tutti i momenti del velocista nella Justice League, e tutti i suoi periodi precedenti prima di diventare, appunto, l’eroe scarlatto.

All’inizio di The Flash appare il Superman di Henry Cavill

Sempre nella Speed Force compare anche il Superman interpretato da Henry Cavill e, fra le immagini più memorabili apparse, c’è quella della battaglia del supereore insieme a tutta la Justice League. Henry Cavill ha oramai svestito i panni di Kal-El/Clark Kent, eppure in The Flash appare ugualmente, seppur in un flashback.

C’è anche un’altra scena in cui vediamo Superman, e non appartiene alla Speed Force. Ad un certo punto, infatti, si vede il kryptoniano salvare alcune persone da un vulcano attivo, il che suggerisce che quella potrebbe essere la sua ultima apparizione come Uomo d’acciaio.

Il negozio Grayson

In The Flash capiamo anche bene dove vive Barry Allen, grazie ad una sequenza in cui quest’ultimo parla per l’ultima volta con il Bruce Wayne di Ben Affleck, prima di tornare nel passato. La sua palazzina ha di fronte un negozio che si chiama “Grayson’s” e che è palesemente un altro riferimento alla DC Universe. Infatti, questa è una reference all’omonima famiglia DC da cui proviene Dick Grayson, un eroe associato a Batman come primo Robin e poi Nightwing.

La stanza alternativa di Barry Allen è uno scrigno di easter eggs

Quando Barry Allen viaggia nel tempo dopo aver cambiato il passato e fatto rivivere la madre, si trova faccia a faccia con una sua versione alternativa diciottenne. Una volta andato a casa dell’altro Barry, nella sua camera da letto si possono vedere appesi alle pareti diversi poster, tutti easter eggs appartenenti alla storia della Warner Bros. Troviamo infatti locandine di film come Io sono leggenda, Inception e Pacific Rim, ognuno di questi distribuito proprio dalla Warner Bros. Pictures.

La reference sul passaggio di James Gunn alla DC

In The Flash ci sono palesi riferimenti a James Gunn e, nello specifico, al suo essere a capo dei DC Studios con Peter Safran. Sempre nella stanza del Barry alternativo troviamo infatti il poster del film Scooby-Doo del 2002, uno dei primi film scritti proprio da James Gunn e che lo hanno iniziato alla carriera ad Hollywood.

C’è poi anche un flashback in cui il giovane Barry indossa una maglia che fa riferimento alla Mystery Machine del franchise di Scooby-Doo, un altro sottile collegamento a James Gunn.

Il cameo di Temuera Morrison come Tom Curry

Fra i tanti camei inseriti in The Flash, uno molto divertente è quello che ha come protagonista Temuera Morrison, alias Tom Curry, padre di Aquaman. Quando Barry torna nel passato, bloccandosi quindi in una dimensione alternativa, tenta di rintracciare tutti i suoi compagni della Justice League.

Ogni telefonata risulta vana, fino a quando non prova con Arthur Curry, chiamando così il padre. In quella versione, però, il padre dell’atlantideo non ha mai conosciuto Atlanna, è “felicemente” sposato con una semplice umana e Arthur non è altro che… il suo cane.

In L’uomo d’acciaio Barry Allen è a Metropolis

 

Un inserto interessante che compare in The Flash riguarda l’attacco di Zod a Metropolis. La scena che viene introdotta all’interno del film non è rivisitata, come magari si pensava, bensì proviene proprio da L’uomo d’acciaio e dalla linea temporale del DCEU.

Queste mostrano proprio Barry Allen nella città poco dopo aver ricevuto i suoi poteri, che si reca a Metropolis per poter aiutare a sconfiggere Zod. Rendendosi poi conto che la situazione è troppo complessa da gestire per lui, passando la palla a Superman.

Alcuni classici degli anni ’80 hanno versioni alternative

The Flash gioca molto con il concetto di multiverso e con le sue linee temporali alternative. Fra i tanti momenti divertenti, c’è anche quello in cui Barry Allen scopre che nel mondo del Barry alternativo, alcuni film cult hanno interpreti diversi rispetto a quelli che lui stesso e il pubblico tutto conosce.

Uno degli esempi è Ritorno al futuro, in cui Marty McFlay non è interpretato da Michael J. Fox ma da Eric Stoltz, mentre il primo diventa protagonista di Footloose. Kevin Bacon, invece, interpreta Maverick in Top Gun al posto di Tom Cruise, e tutte queste notizie fanno rendere conto a Barry di aver danneggiato l’intero universo, cambiando completamente le cose.

Nel film è presente la colonna sonora di Batman del 1989

Il ritorno di Michael Keaton nei panni dell’eroe pipistrello è stato un epico momento in The Flash, tra l’altro molto atteso da tutti i fan dei film su Batman di Tim Burton. Con Keaton non è però soltanto tornato il personaggio amato, ma anche la colonna sonora della pellicola dell’ ’89 di Danny Elfman che con Tim Burton ha lavorato parecchie volte.

La musica si sente più volte all’interno del film, e abbraccia molte scene particolarmente entusiasmanti, come quella in cui si vede la Batcaverna o ancora la sequenza del combattimento di Batman, che fanno sciogliere il cuore a tutti coloro che si sono appassionati al Bruce Wayne di Keaton.

La risata del Jocker: altra reference da Batman del 1989

I riferimenti a Batman di Tim Burton dell’89 non finiscono qui. Infatti, ad un certo punto, da un sacchetto si sente udire una risata riconoscibile fra mille. Questa è infatti la risata del Joker, quella che compare all’interno dello storico film.

Nella storia raccontata da Burton c’è un momento in cui Batman ferma Joker, il quale fa risuonare la sua ultima risata da un sacchetto proveniente dal suo taschino. Questo stesso sacchetto viene mostrato in The Flash e a trovarlo è il Barry alternativo, proprio nella Batcaverna di Keaton.

Il riferimento a Flashpoint

E’ da subito chiaro che la premessa di The Flash si basi sul fumetto Flashpoint. Il film, però, al suo interno, ha proprio una scena specifica in cui è inserito un riferimento diretto a quello che succede nella origin story.

In The Flash, dopo aver perso i suoi poteri nel tentativo di farli avere alla sua versione alternativa, Barry decide di provare a riacquisirli con l’aiuto di Bruce Wayne. Si lega perciò a una sedia, per lasciarsi fulminare. Nel fumetto originale, Barry prova a fare esattamente la stessa cosa, con la differenza che accanto a lui c’è la versione di Thomas Wayne di Batman.

La reference all’Imperatore Palpatine di Star Wars

Nel terzo atto, nel momento della battaglia con Zod, in cui si unisce anche Supergirl, l’altra versione di Barry ha imparato a usare e gestire meglio i suoi poteri, fra questi accumulare l’energia e incanalarla per sparare fulmini.

C’è una sequenza in cui Barry dice al suo io alternativo che i kryptoniani non possono essere uccisi da loro, e così quest’ultimo domanda: “E se lo emettessi come Imperatore?”, e subito ne lancia uno contro un soldato. La sua frase è un evidente riferimento all’Imperatore Palpatine di Star Wars, che usa il fulmine della Forza come arma principale.

La battaglia con Superman in Justice League

Sempre l’altra versione di Barry ad un certo punto, nella battaglia con Zod, dice che i kryptoniani sono troppo veloci. Barry però gli conferma che loro due lo sono molto di pù, riferendosi alla scena presente in Justice League quando Flash, mentre cercano di combattere contro Superman, si dimostra essere effettivamente più veloce di lui. Seppur di poco.

La citazione del multiverso sferico della DC

Una delle scene più epiche all’interno di The Flash riguarda la rappresentazione dei vari universi della DC nella Speed Force. Essi vengono mostrati come sfere multicolori, e si riferiscono al modo in cui la DC rappresenta il suo multiverso.

Se si consulta la mappa del multiverso di DC.com, si può notare come il film abbia rappresentato in maniera minuziosa l’aspetto del multiverso, soprattutto nella scena della collisione delle enormi sfere.

L’apparizione Christopher Reeve come Superman

Nella sequenza in cui le sfere si scontrano, The Flash mostra il più alto numero di camei, con apparizioni decisamente toccanti per i fan più incalliti. Sono personaggi che hanno fatto parte della DC del passato e che in quel momento subiscono la conseguenza dell’intromissione di Barry nella linea temporale. Fra questi troviamo Christopher Reeve, l’iconico Superman del 1978, ricostruito interamente in CGI, che guarda alla distruzione del multiverso.

L’apparizione di Helen Slater come Supergirl

Accanto al Superman di Christopher Reeve, il pubblico può incontrare un altro volto storico e noto, ossia la Supergirl di Helen Slater. L’attrice ha vestito i panni della kryptoniana per la prima volta nell’omonimo film del 1984, spin-off del Superman di Reeve. Anche lei – riprodotta in CGI – guarda gli universi distruggersi, prima che Barry riesca a correggere gli errori ripristinando il multiverso.

La colonna sonora di Superman del 1978

L’omaggio a Batman, con la colonna sonora risuonante in alcune sequenze, non è l’unico. Infatti, The Flash ne contiene anche un altro, questa volta per celebrare il Superman del 1978. La colonna sonora è quella di John Williams, e la sentiamo nel momento in cui compaiono proprio il Superman e la Supergirl di Christopher Reeve e Helen Slater.

L’apparizione di Nicolas Cage

Ancor prima che The Flash uscisse nelle sale, Andy Muschietti aveva fatto correre la voce del cameo di Nicolas Cage nelle vesti di Superman. La storia dell’attore nei panni del kryptoniano risale al film Superman Lives di Tim Burton, alla fine mai uscito.

Cage, infatti, era stato scelto per interpretare Clark Kent, ma dopo una lunga pre-produzione, riscritture varie e disaccordi fra lo studio e creativi, la pellicola fu cancellata. Nel film di Muschietti, però, si può finalmente vedere l’attore nei panni del suo Superman eliminato, il che rende le immagini ancora più emozionanti e impattanti.

Il Batman di Adam West

Non finiscono i camei sugli Batman del passato e, in The Flash, un’altra sorpresa che molti apprezzeranno ha come protagonista Adam West nei panni della serie televisiva e del film Batman del 1960.

Quest’ultimo lo si intravede per un lasso di tempo molto breve, ma questo cameo è forse uno fra i più belli del film, perché rende omaggio a uno degli attori originali del Cavaliere Oscuro.

Il cameo di George Reeves

Nella Speed Force c’è un ultimo interessante cameo su Superman, ossia la versione di George Reeves. Reeves è famoso principalmente per essere stato uno dei primi attori della storia a interpretare Superman in live-action, nella serie televisiva del 1950 Adventures of Superman.

La versione di Flash di Teddy Sears

Nella scena finale della Speed Force in The Flash, l’ultimo cameo importante è quello di Teddy Sears. L’attore ha interpretato Hunter Zoloman/Zoom nella serie televisiva della CW.

Seppur interpreti un villain – a causa del quale muore la madre di Barry Allen – Zoloman ad un certo punto diventa stufo dei suoi modi di fare, cambia nome in Jay Garrick e diventa Flash nel suo universo, indossando il casco alato dei fumetti.

Il cameo di Andy Muschietti

Alla fine del film, Barry ripristina la linea temporale e aggiusta il passato, causando inevitabilmente la morte della madre. Tornato nel presente – nel quale tutto sembra essere di nuovo normale anche se così non è – Barry si deve sbrigare per arrivare all’udienza del padre, il quale verrà poi assolto.

Mentre si veste e scappa, ruba un hot dog a un giornalista fuori dal tribunale, che altri non è che Andy Muschietti, regista del film. Questo è il penultimo cameo di The Flash.

George Clooney come Batman?

L’ultimo, sorprendete, cameo di The Flash risiede nella scena finale. Uscito dal tribunale, Barry è convinto di essere tornato nella sua linea temporale e che le cose siano andate tutte nel verso giusto. A quel punto riceve una chiamata da Bruce Wayne che lo ha già raggiunto con la sua auto. Ma quando quest’ultimo scende e gli si avvicina, il pubblico non vede Ben Affleck bensì… George Clooney.

L’attore riprende così il ruolo di Batman tanto criticato in Batman & Robin, lasciando tutti spiazzati e increduli. Il film termina poco dopo l’apparizione di Clooney, e saluta lo spettatore con una grossa e importante domanda: Clooney diventerà il nuovo Batman del DCU? Lo rivedremo ancora?

Torna Aquaman nella scena post-credits

The Flash contiene una scena post-credits, nella quale fa ritorno uno degli eroi della Justice League, che fra l’altro ha un sequel in uscita proprio a fine 2023: Aquaman. L’apparizione di Jason Momoa nei panni dell’atlantideo è l’unico cameo post-credits, in cui si vede Arthur – ubriaco – uscire da un bar insieme a Barry.

Essendo completamente stordito – ad un certo punto cade addirittura in una pozzanghera – Aquaman non capisce la storia che Barry gli sta raccontando, ma sicuramente con quest’ultima scena molte domande lasciate in sospeso in The Flash avranno risposta in Aquaman e il Regno Perduto, in cui dovrebbe spiegarsi come quello che abbiamo visto nel film – quindi camei, reference ed easter eggs – cambierà il futuro della DC.

Escobar: curiosità e storia vera dietro il film con Benicio del Toro

La figura di Pablo Escobar è divenuta particolarmente ricorrente nel cinema e nella serialità degli ultimi anni. Personalità controversa e dall’innegabile fascino, egli ha calcato più volte lo schermo interpretato da diversi celebri interpreti e ogni opera basata su di lui ne ha esplorato aspetti e punti di vista diversi. Tra i titoli più recenti si ricordano Escobar – Il fascino del male, con Javier Bardem nel ruolo del protagonista, e le prime due stagioni della serie Netflix Narcos, dove si ripercorre ascesa e declino del suo impero della droga. Un altro interessante film dedicato al noto narcotrafficante è Escobar (qui la recensione).

Uscito in sala nel 2014, il film rappresenta il debutto alla regia dell’attore italiano Andrea Di Stefano, cimentatosi con una storia diversa rispetto alle altre dedicate a El Patrón (soprannome con cui veniva chiamato Escobar. La vicenda è infatti narrata da un punto di vista esterno, facendo di Escobar più una figura in secondo piano ma ugualmente presente e minacciosa. Un modo diverso dunque per raccontare gli anni del massimo potere del narcotrafficante, mostrandone l’avidità e la brutalità e il modo in cui tali aspetti si riflettevano sull’intera Colombia. Anche in questo caso ad interpretare Escobar c’è un noto attore: Benicio del Toro.

Anche solo per poter guardare l’incredibile performance dell’attore nei panni di Escobar, è questo un film che ogni appassionato di cinema dovrebbe recuperare. Attraverso di esso si può scoprire molto di più sul leggendario narcotrafficante. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla vera storia dietro il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

Escobar: la trama e il cast del film

Protagonista del film è Nick Brady, un giovane canadese che insieme al fratello Dylan si reca in Colombia per aprire una scuola di surf. Mentre si gode la tranquillità della sua nuova vita e attività, Nick viene stregato dalla bellezza di Maria, una giovane del posto. Iniziando a frequentarla, però, il ragazzo scopre che questa è la nipote di Pablo Escobar, il potente e intoccabile signore della droga colombiano. Dopo aver incontrato proprio quest’ultimo, Nick inizia a lavorare presso la sua tenuta chiamata l’Hacienda, lasciando pertanto la scuola di surf e incrinando il rapporto con il fratello, il quale non gradisce le sue nuove frequentazioni. Ben presto, però, Nick capirà di essersi introdotto in qualcosa di più grande e pericoloso del previsto, dal quale non sarà semplice scappare.

Come anticipato, ad interpretare Pablo Escobar vi è il premio Oscar Benicio del Toro, trasformatosi fisicamente per il ruolo. La sua è stata indicata come una delle interpretazioni più vicine a come realmente era Escobar. Nei panni di Nick, il vero protagonista del film, vi è invece l’attore Josh Hutcherson, noto per essere stato Peeta Mellark nella saga di Hunger Games. L’attrice Claudia Traisac interpreta invece la nipote di Escobar, Maria. Lei e Hutcherson, conosciutisi sul set, hanno poi intrapreso una breve relazione. Sono poi presenti Brady Corbet nei panni di Dylan e Carlos Bardem, fratello maggiore di Javier, nel ruolo di Drago, scagnozzo di Escobar.

Escobar-cast

Escobar: la vera storia dietro il film

Nonostante la figura di Escobar e il suo potente cartello della droga visti nel film si ispirino alla realtà degli eventi, la maggior parte del film si basa su personaggi ed eventi non altrettanto veritieri. Non vi sono infatti dei corrispettivi nella realtà dei personaggi di Nick e Maria, pertanto tutto il rapporto tra di loro è principalmente frutto dello sceneggiatore del film, ovvero lo stesso Di Stefano. Egli ha tuttavia raccontato di non essersi inventato del tutto la storia del film, ma di essere partito nel concepirla dopo aver saputo di un non meglio identificato ragazzo che, recatosi in Colombia per andare a trovare il fratello, si è avvicinato alla famiglia di Escobar, finendo poi nei guai.

Di reale, dunque, ci sono tutti gli aspetti che raccontano la vita del narcotrafficante e in particolare le vicende che descrivono il suo stato di potere in Colombia. Come noto, Escobar è infatti stato uno degli uomini più potenti e ricchi in assoluto nei primi anni Ottanta. Con un patrimonio stimato in oltre 76 miliardi di dollari, guidando il cartello di Medellin egli divenne un’autorità tale da poter sfidare il governo statunitense. Il suo declino arrivò con l’inizio degli anni Novanta, quando dopo un periodo in prigione e la successiva fuga, venne localizzato e ucciso, il 2 dicembre del 1993, da una squadra colombiana di sorveglianza elettronica.

Escobar: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Escobar grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema e Now. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 17 giugno alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

Edge of Tomorrow 2: Emily Blunt aggiorna sul sequel!

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Edge of Tomorrow 2: Emily Blunt aggiorna sul sequel!

Emily Blunt ha condiviso un aggiornamento sul tanto atteso Edge of Tomorrow 2, sequel del film del 2014 Edge of Tomorrow – Senza domani. Emily Blunt ha recitato al fianco di Tom Cruise nel film di fantascienza del 2014. Cruise ha interpretato il ruolo di William Cage (Cruise), che sfrutta la sua nuova capacità di loop temporale con l’aiuto del sergente Rita Vrataski (Blunt) per combattere gli alieni. 

Diretto da Doug Liman, l’ambizioso film d’azione non è stato un grande successo al cinema. Tuttavia, alla fine ha trovato il suo successo in tv e in home video. Da allora, i fan da tempo hanno invocato a gran voce un potenziale sequel del film senza successo fino ad oggi. In un’intervista con Deadline , Blunt ha dichiarato: “Beh, mi piacerebbe farne un altro. Non so quando e non so come, ma mi piacerebbe. Non so se la mia schiena potrebbe sopportarlo”.

Il film è stato in varie fasi di pre-produzione per anni. Inizialmente era stato annunciato che Doug Liman sarebbe tornato a dirigere il sequel, con Tom Cruise e Emily Blunt che avrebbero ripreso i loro ruoli. Il sequel provvisorio era intitolato Live Die Repeat and Repeat. Tuttavia, il progetto è rimasto fermo quasi dieci anni dopo l’uscita del film originale. Dunque al momento le dichiarazioni dell’attrice non ci danno una grande speranza rispetto al tanto agognato sequel, ma come spesso accade, la speranza è l’ultima a morire. 

Dove vedere Edge of Tomorrow – Senza domani

Edge of Tomorrow – Senza domani in streaming è attualmente disponibile su NOW. Diretto da Doug Liman con una sceneggiatura scritta da Christopher McQuarrie e il team di sceneggiatori Jez e John-Henry Butterworth , la storia è adattata dalla light novel giapponese del 2004 All You Need Is Kill di Hiroshi Sakurazaka. Il film si svolge in un futuro in cui la maggior parte dell’Europa è occupata da una razza aliena. Il maggiore William Cage (Cruise), un addetto alle pubbliche relazioni con limitata esperienza di combattimento, è costretto dai suoi superiori a unirsi a un’operazione di sbarco contro gli alieni, solo per ritrovarsi a sperimentare un loop temporale mentre cerca di trovare un modo per sconfiggere gli invasori.

La Warner Bros. ha speso oltre 100 milioni di dollari per pubblicizzare Edge of Tomorrow . È uscito nelle sale cinematografiche nel fine settimana del 30 maggio 2014, in 28 territori e in altri 36 territori una settimana dopo. Il film ha ricevuto recensioni positive dalla critica, che ha elogiato la trama, la regia, le sequenze d’azione e le performance. Ha incassato oltre 370,5 milioni di dollari in tutto il mondo nella sua corsa teatrale.

Cape Fear – Il promontorio della paura: tutte le curiosità sul film di Martin Scorsese

Nel corso della sua carriera il regista premio Oscar Martin Scorsese si è spesso trovato a concordare con gli studios di Hollywood la realizzazione dei progetti a cui più teneva a patto di realizzare poi anche delle opere più commerciali, che potessero essere fonti di incassi assicurati. Dopo aver realizzato nel 1988 per la Universal Pictures il film L’ultima tentazione di Cristo, a cui pensava da molto, il regista newyorkese si trovò dunque a dover dar vita ad un film più spendibile presso il grande pubblico e la scelta ricadde su quello che è poi diventato Cape Fear – Il promontorio della paura, distribuito nel 1991.

Scritto da Wesley Strick, il film è il remake dell’omonimo titolo del 1962 diretto da J. Lee Thompson, con protagonisti Robert Mitchum e Gregory Peck. Il racconto, appartenente al genere thriller, è stato naturalmente aggiornato ai canoni odierni, con l’aggiunta dunque di molta violenza e tensione in più. Steven Spielberg, inizialmente scelto come regista, lo giudicò addirittura troppo violento, decidendo di rinunciarvi in favore di Scorsese, convinto definitivamente dall’amico e storico collaboratore Robert De Niro, già scelto come protagonista. Scorsese si trovò dunque a confrontarsi con un’opera diversa dalle sue precedenti, nella quale riuscì però a ritrovare tematiche a lui care e a inserire le proprie caratteristiche stilistiche.

Scorsese, dietro un apparente conformismo a quelli che erano i canoni del thriller anni Novanta, ebbe infatti modo di far emergere riflessioni sulla redenzione e sui complessi rapporti tra bene e male, tra crimine e fede religiosa. In più, Scorsese colse l’occasione con Cape Fear per sperimentare le più recenti innovazioni in materia di effetti speciali, coniugandoli ad una costruzione delle immagini particolarmente influenzata dallo stile di Alfred Hitchcock. Attraverso l’impiego di inquadrature inusuali, l’illuminazione e determinate tecniche di montaggio, egli poté infatti dar vita ad un’opera sì commerciale ma anche profondamente personale e costruita secondo il proprio gusto.

Cape Fear – Il promontorio della paura: la trama del film

Per quanto riguarda la trama del film, questa ha per protagonista Sam Bowden, un avvocato di grande fama, sposato con la bella Leigh e con una figlia quindicenne di nome Danielle. I tre vivono tranquillamente in una piccola cittadina della Carolina del Nord. La loro pacifica esistenza viene però sconvolta dallo scarceramento di Max Cady, un uomo che ha scontato 14 anni di prigione dopo che Sam non lo aveva difeso adeguatamente in un processo per stupro, del quale Cady si è sempre dichiarato non colpevole. Uscito dunque di galera, questi è un uomo completamente diverso, desideroso di ottenere vendetta nei confronti dell’avvocato.

Cady rintraccia dunque l’uomo e la sua famiglia, iniziando a dar loro il tormento senza però sfociare mai nell’illegalità. La sua si configura infatti come una vendetta molto particolare: non vuole far soffrire Sam, bensì dimostrargli come quei 14 anni lo abbiano cambiato e allo stesso tempo svelare la falsità della sua vita apparentemente perfetta. L’avvocato, dal canto suo, cercherà di difendersi come può, evitando che vengano a galla quei segreti che potrebbero effettivamente compromettere la sua vita lavorativa e famigliare. Più il gioco tra i due si fa pericoloso, più estreme saranno le condizioni a cui dovranno spingersi per potersi salvare.

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Cape Fear – Il promontorio della paura: il cast del film

Ad interpretare l’inquietante Max Cady vi è proprio Robert De Niro, il quale accettò il ruolo entusiasta di poter dar vita ad un personaggio psicopatico tanto affascinante. Per la parte, egli perse diversi chili e definì meglio la propria muscolatura, così da risultare esile ma fisicamente minaccioso. De Niro caratterizzò poi il personaggio facendosi applicare i numerosi tatuaggi che si vedono sul corpo di Cady e ha speso cinque mila dollari per farsi rovinare i denti (al termine delle riprese ne ha spesi altri 20 mila per farseli sistemare). Oltre che sul corpo del personaggio, De Niro ha poi lavorato molto sul suo modo di parlare. L’attore ha infatti dato vita ad un accento del sud piuttosto inquietante, con il quale ha reso il suo Cady ancor più terrificante.

Per il ruolo dell’avvocato Sam Bowden, invece, si era inizialmente pensato di affidare la parte a Robert Redford o Harrison Ford, ma dopo che Scorsese ebbe incontrato Nolte ad un evento di gala, ritenne quest’ultimo la scelta più giusta per il personaggio. Anche lui dovette perdere diverso peso, così da risultare meno imponente accanto a De Niro. Per il ruolo della moglie di Sam, Leigh, è invece stata scelta l’attrice Jessica Lange, mentre Juliette Lewis interpreta la figlia Danielle. Per la sua interpretazione, quest’ultima è poi stata candidata agli Oscar. Ileana Douglas interpreta Lori Davis, l’amante di Sam, mentre Gregory Peck e Robert Mitchum, i protagonisti del film del 1962, compaiono brevemente nei panni dell’avvocato Lee Heller e del tenente Elgart.

Il trailer di Cape Fear – Il promontorio della paura e dove vedere il film in streaming e in TV

Per chi desidera vedere il film, è possibile fruire di Cape Fear – Il promontorio della paura grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 16 giugno alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Last Words, la recensione del film italiano di Jonathan Nossiter

Last Words, la recensione del film italiano di Jonathan Nossiter

Avrebbe dovuto partecipare al Festival di Cannes del 2020, quando l’edizione fu annullata a causa della pandemia Covid, tra i vari film inseriti in una selezione ufficiale virtuale e non competitiva, ma da allora il Last Words di Jonathan Nossiter (Sunday, Mondovino) ha continuato a viaggiare nel circuito: da Deauville a Sitges, a partire da Il Cinema Ritrovato, promosso dalla Cineteca di Bologna, che dal 15 giugno lo distribuisce nei nostri cinema. Dando finalmente la possibilità al pubblico italiano di vedere una favola profetica dal cast importante, visto che intorno al sorprendente Kalipha Touray – diciannovenne esordiente scoperto dal regista nel campo dei rifugiati di Palermo – vediamo ruotare Nick Nolte, Charlotte Rampling, Stellan Skarsgaard e Alba Rohrwacher.

Il cinema e la fine dell’Umanità

Solo alcuni tra gli abitanti del Pianeta ricordati dal protagonista – e ultimo sopravvissuto – nel suo racconto. Che dal 2086 ci riporta indietro a due anni prima, su una Terra abbandonata nella quale non ci sono più elettricità o macchinari e i pochi sopravvissuti al disastroso declino dell’Umanità e alle grandi alluvioni si aggirano guidati da una misteriosa “Chiamata“. Che da Londra a Parigi, dove viveva con la sorella in una stanza tappezzata di film, spinge Kal (Touray) verso Bologna, in cerca della Cineteca. Qui trova Shakespeare, un vecchio dallo sguardo selvaggio che vive nei sotterranei del palazzo ormai abbandonato e che lo introduce a un mondo fatto di immagini e ricordi. Quelli stessi che i due inizieranno a ricreare una volta arrivati in Grecia in quella che sembra essere una comunità di uomini e donne destinata all’estinzione.

La profezia di Jonathan Nossiter

Come nel libro Mis últimas palabras di Santiago H. Amigorena, la causa dell’apocalisse sembra esser stata un virus, della tosse, come ci dice Nossiter, che ci racconta di un mondo bagnato da un mare rosso nel quale agli sono concessi solo cibo in polvere e un litro d’acqua a settimana. Una favola ecologica con la quale il regista di Washington cerca di trasmettere amore e solidarietà anche nella catastrofe, ambientale prima di tutto, tema a lui molto caro, vista l’esperienza accumulata nel suo orto-laboratorio in Italia, dove coltiva centinaia di varietà di vegetali frutto della ricerca di semi ancestrali, tramandati da generazioni.

Dove lo ha bloccato la pandemia, a Bolsena, alla fine della lavorazione, dopo che durante le riprese la stessa Rampling aveva convinto Nolte a non tornare oltreoceano nonostante l’incendio della sua villa di Malibu. Una conferma della forte comunione di intenti che ha unito tutto il cast e dell’amore per il nostro Paese, dove è stato girato il film – tra il Parco Archeologico di Paestum e Bologna – e che vediamo citato a più riprese (come nel murales dedicato a Lucio Dalla o gli spezzoni di Risate di gioia con Totò e Anna Magnani).

Tra memorie del passato, in fuga dal futuro

Cinema, libri, musica e pittura sono le armi con le quali il regista sceglie di combattere, e alle quali si affidano i momenti più edificanti in questa lunga apologia dell’ingegno umano e della capacità creativa, anche della Natura. Una cronaca di una morte annunciata, stando a quanto ci viene spiegato nel prologo, che mentre non consente speranza allo spettatore, lo lascia con un monito, e un suggerimento. Che il regista esplicita: “il pianeta è lì, a mezzo millimetro dal crollo totale, che può succedere dal un giorno all’altro. Ho voluto mettere il pubblico davanti a un futuro possibile, per spingerlo a pensare a tutte le ragioni per lottare e non ritrovarsi a quel punto”.

Un messaggio che sarebbe bello credere qualcuno potesse cogliere, o almeno estrapolare ed evidenziare in una narrazione troppo prolissa e involuta, che alterna momenti di regressione belluina e di violenza, ma che poi insiste sulla capacità espressiva della triade di vecchie glorie Nolte, Rampling & Skarsgaard affidandosi ai loro virtuosismi più che privilegiare equilibrio e coerenza. Anche perché nemmeno la rappresentazione idilliaca di una comune tanto elevata etica e spiritualmente riesce a spazzare via la disperazione, anzi la acuisce.

Analogamente, il coinvolgimento intellettuale resta piuttosto fine a se stesso in questa distopia d’autore nella quale il cinema è insieme mezzo e fine, nella quale la vita resta sullo schermo, bidimensionale. Almeno fino alla definitiva consapevolezza dell’inutilità di una tanto magra consolazione e della solo apparente centralità del racconto per la sopravvivenza della specie. Tutti elementi che fanno di questo Last Words un film utopico fuori tempo massimo, al quale abbandonarsi, nel quale fuggire, ma lontano dal mondo al quale vorrebbe parlare, forse non solo stilisticamente.

I film citati in Last Words di Jonathan Nossiter

  • Tarzan l’uomo scimmia di W.S Van Dyke (1932)
  • Bestia di Aleksander Hertz (1917)
  • Andrej Rublëv di Andrej Tarkovskij (1966)
  • La palla nº 13 (Sherlock Jr.) di Buster Keaton (1924)
  • Metropolis di Fritz Lang (1927)
  • I dimenticati (Sullivan’s Travels) di Preston Sturges (1941)
  • Tampopo di Jûzô Itami (1985)
  • Risate di gioia di Mario Monicelli (1960)
  • An Interview with Dennis Potter di Melvyn Bragg (Channel 4, 1994)
  • L’innaffiatore innaffiato di Louis Lumière (1895)
  • Un chien andalou – Un cane andaluso di Luis Buñuel (1929)
  • Candy Says di Beth Gibbons (2003)
  • L’uomo con la macchina da presa di Dziga Vertov (1929)
  • Monty Python – Il senso della vita di Terry Jones, Terry Gilliam (1983)
  • Le Squelette Joyeux di Auguste and Louis Lumière (1898)
  • Citty Citty Bang Bang di Ken Hughes (1968)
  • Speedy Gonzales, Peppino Di Capri (1962)

Il colore delle magnolie – Stagione 3: data di uscita, trailer e tutto quello che sappiamo

Netflix ha ufficialmente ordinato la terza stagione di Il colore delle magnolie (Sweet Magnolias) e il prossimo capitolo della popolare serie drammatica sarà presto disponibile sul servizio di streaming. La seconda stagione della serie drammatica ambientata nel sud del mondo è stata trasmessa il 4 febbraio 2022 e il cast della seconda stagione di Il colore delle magnolie ha visto il ritorno di JoAnna Garcia Swisher nel ruolo di Maddie Townsend, Heather Headley in quello di Helen Decatur e Brooke Elliott nel ruolo di Dana Sue Sullivan. Dal momento che il finale si è concluso con molte domande rimaste senza risposta, senza dubbio molti spettatori si stanno chiedendo cosa aspettarsi e quando vedere la terza stagione diIl colore delle magnolie.

Ambientata nella Carolina del Sud, Il colore delle magnolie di Netflix è basata sui romanzi Sweet Magnolias di Sherryl Woods. La serie di Netflix si concentra sulla vita di queste tre amiche di una vita che vivono a Serenity, nella Carolina del Sud. Mentre la prima stagione si è conclusa con un grosso cliffhanger, la seconda stagione di Il colore delle magnolie offre invece diversi colpi di scena individuali per più personaggi, preparando storie emozionanti per la terza stagione di Il colore delle magnolie. I fan di Il colore delle magnolie hanno dovuto aspettare due anni per scoprire chi era in macchina con Kyle nel finale della prima stagione. Fortunatamente, la storia non si ripete e il pubblico dovrà aspettare solo poco più di un anno per la terza stagione di Il colore delle magnolie.

Le ultime notizie sulla stagione 3 di Il colore delle magnolie

Le ultime notizie sulla terza stagione di Il colore delle magnolie vedono il prossimo capitolo delle storie di Maddie, Helen e Dana Sue ottenere una data di messa in onda. La data di uscita della terza stagione di Il colore delle magnolie si sta avvicinando rapidamente: Netflix ha promesso di far debuttare il terzo capitolo il 20 luglio 2023. Il colosso dello streaming seguirà la tendenza a rilasciare l’intera stagione in un’unica soluzione, anziché distribuire gli episodi uno alla volta. Ciò significa che tutti e 10 gli episodi della stagione 3 di Il colore delle magnolie, della durata di un’ora, saranno disponibili il 20 luglio.

Data di uscita di Il colore delle magnolie – Stagione 3

La terza stagione di Il colore delle magnolie è stata confermata e la prossima puntata ha finalmente una data di uscita. La terza stagione di Il colore delle magnolie debutterà su Netflix giovedì 20 luglio 2023, dando al pubblico l’intero fine settimana per godersi tutti i 10 episodi della durata di un’ora. Netflix ha annunciato la data di uscita ufficiale a maggio (via Deadline) e ha rilasciato alcune foto in anteprima per accompagnare la notizia. Gli spettatori non hanno dovuto aspettare a lungo perché la terza stagione di Il colore delle magnolie fosse confermata dal colosso dello streaming, dato che Netflix ha ufficialmente rinnovato la serie TV nel maggio del 2022, appena due mesi dopo la première della seconda stagione.

Il cast della terza stagione di Sweet Magnolias

Molti attori di Sweet Magnolias riprenderanno i loro ruoli per la terza stagione, tranne uno. Il cast della terza stagione di Il colore delle magnolie vedrà il ritorno delle tre protagoniste principali, JoAnna Garcia Swisher(Reba) nel ruolo di Maddie Townsend, Heather Headley(Il Re Leone) nel ruolo di Helen Decatur e Brooke Elliott(Drop Dead Diva) nel ruolo di Dana Sue Sullivan. Inoltre, Chris Klein(American Pie) riprenderà il ruolo dell’ex marito fannullone di Maddie, Bill, così come gli attori che interpretano i loro tre figli, Kyle, stella del baseball, di Logan Allen(Bernie the Dolphin), Ty, amante del teatro, di Carson Rowland(Pretty Little Liars) e Katie, di Bianca Berry Tarantino(Swamp Thing).

Anneliese Judge(Dov’è Rose) torna nel cast della terza stagione di Il colore delle magnolie nel ruolo di Annie, la figlia di Dana Sue, e lo stesso vale per Cal Maddox di Justin Bruening(Grey’s Anatomy), ex allenatore di baseball di Kyle e interesse amoroso di Maddie. Jamie Lynn Spears(Zoey 101) interpreterà ancora una volta Noreen, l’amante di Bill, e nonostante il mistero della paternità di Isaac sia stato risolto, ci saranno sicuramente altri drammi, dato che Chris Medlin(Diana) interpreterà ancora una volta Isaac. Infine, ritorna il sous chef di Dana Sue, Erik, interpretato da Dion Johnstone(The Tempest). Purtroppo, Cindy Karr non farà parte del cast della terza stagione di Il colore delle magnolie nel ruolo di Miss Frances, perché il suo personaggio è morto nella seconda stagione.

Di cosa potrebbe parlare la trama di Il colore delle magnolie Stagione 3

Senza dubbio la storia della terza stagione di Il colore delle magnolie sarà caratterizzata da drammi, segreti nascosti e più romanticismo. Si spera che gli spettatori scoprano l’identità di chi possiede l’account Instagram Serenity Secrets e del nuovo misterioso personaggio che entra in gioco nell’episodio finale della seconda stagione. Nuove relazioni saranno esplorate, altri segreti saranno rivelati e i personaggi principali dovranno affrontare le ripercussioni nella terza stagione di Il colore delle magnolie. Per cominciare, Maddie dovrà capire cosa fare con i problemi di rabbia di Cal dopo essere stato arrestato per una rissa da Sullivan e aver perso il lavoro.

Helen, reduce dal dolore di un aborto spontaneo, è divisa tra le migliori storie d’amore di Sweet Magnolias : è costretta a scegliere tra Erik e il suo ex Ryan quando questi le chiede improvvisamente di sposarlo nel finale della seconda stagione. Nel frattempo, Dana Sue e suo marito Ronnie si sono ufficialmente riconciliati, ma lei riceverà un assegno inaspettato a un certo punto della storia della terza stagione di Il colore delle magnolie, che la porterà a chiedersi come aiutare al meglio Serenity mantenendo intatta la sua fragile famiglia. Ci sono altre rivelazioni da esplorare, come il fatto che Bill sia il padre di Isaac e l’impatto della morte di Frances. In ogni caso, la terza stagione di Il colore delle magnolie sembra destinata a decuplicare il dramma.

Trailer della terza stagione di Il colore delle magnolie

Il trailer della terza stagione di Il colore delle magnolie è stato pubblicato a poche settimane dalla data di uscita del film, e ha anticipato alcune delle trame che caratterizzeranno il prossimo episodio. Il trailer sottolinea innanzitutto il tema principale dello show: l’amicizia. Mentre le storie d’amore, le carriere e le vite dei loro figli guidano la narrazione, la terza stagione di Il colore delle magnolie continua a dare la massima importanza all’amicizia tra Helen, Maddie e Dana Sue. Sebbene il trailer riveli pochi segreti sulla storia di Il colore delle magnolie – stagione 3, dà agli spettatori un primo sguardo a dove si troveranno i personaggi quando inizierà il prossimo capitolo della storia.

Il trailer della terza stagione di Il colore delle magnolie inizia con un’eterna dichiarazione di amicizia tra i tre protagonisti, prima di lanciarsi nelle lotte che dovranno affrontare. Cal e Maddie si ricongiungono dopo l’arresto di lui, con il primo che dice alla seconda che non intende fare del male alle persone, ma finisce sempre per accadere. La scena si sposta poi su Helen, combattuta tra la scelta di Ryan e quella di Erik, che dice a Ryan che deve impegnarsi a rimanere a Serenity perché le cose tra loro funzionino. Dana Sue e Ronnie sembrano andare d’amore e d’accordo, ma il misterioso personaggio del finale della seconda stagione di Steel Magnolias ha qualche legame con Dana Sue, che sembra essere deleterio.

The Flash ci lascia almeno una domanda senza risposta che riguarda il Bruce di Michael keaton

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ATTENZIONE – L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU THE FLASH

The Flash non è riuscito a fornire una spiegazione del motivo per cui il Batman di Michael Keaton ha capito come funzionano i viaggi nel tempo. All’inizio del film, Barry viaggia indietro nel tempo per salvare la vita di sua madre, riuscendoci con successo. Tuttavia, viene anche rivelato che Barry ha incasinato la sequenza temporale, atterrando in un universo in cui alcuni elementi sono gli stessi che Barry conosceva una volta e alcune cose sono diverse. Ma la spiegazione sul multiverso di Bruce Wayne chiude il cerchio mentre Barry deve affrontare le conseguenze.

Sebbene Batman esista ancora nel nuovo universo di Barry, così come un kryptoniano che si è schiantato sulla Terra, non è il Batman di Ben Affleck che Barry conosce né l’alieno è Cal-El, che invece non è mai atterrato in Kansas. Batman di Michael Keaton e Supergirl di Sasha Calle sono i due eroi principali della nuova realtà di The Flash, con il primo che spiega attraverso l’efficace metafora degli spaghetti perché alcuni elementi del multiverso rimangono gli stessi, alcuni rimangono solo leggermente cambiati e alcuni sono completamente diversi. Detto questo, The Flash non riesce a fornire una spiegazione esplicita del motivo per cui il Batman di Keaton sa come funzionano il multiverso e il viaggio nel tempo.

Sfortunatamente, è improbabile che il Batman di Keaton ritorni in una potenziale storia di The Flash 2, il che significa che un sequel del film non approfondirà il personaggio né scioglierà le domande su di lui. Tuttavia, il film fornisce alcuni suggerimenti su come Batman avrebbe potuto capire il funzionamento del multiverso. In primo luogo, è stabilito che il Batman di Ben Affleck è in qualche modo consapevole dell’esplorazione spazio-temporale, poiché discute gli svantaggi del viaggio nel tempo con Barry nel primo atto di The Flash. Ciò potrebbe significare che Bruce Wayne in ogni universo, a causa del rispettivo status di genio, potrebbe essere a conoscenza dei concetti di base del viaggio nel tempo.

A seguito di ciò, Barry ha passato del tempo a spiegare la sua situazione al Batman di Keaton. Ancora una volta, poiché Bruce Wayne è una persona incredibilmente intelligente, è possibile che abbia iniziato a sviluppare un processo per spiegare il multiverso mentre Barry raccontava la sua storia. Un altro possibile motivo per cui il Batman di Keaton sapeva così tanto del viaggio nel tempo potrebbe derivare da quanto tempo è stato Batman. Il Batman mostrato in The Flash è stato attivo abbastanza a lungo da vedere Gotham diventare una delle città più sicure del pianeta, il che significa che è in pensione da molto tempo.

Questo ritiro avrebbe potuto significare che Bruce passava il suo tempo a fare ricerche su molte cose diverse. Come di solito accade per le menti più curiose e geniali, il viaggio nel tempo e le dimensioni alternative avrebbero potuto essere uno di questi argomenti, contribuendo a informare le sue conoscenze sull’argomento in The Flash. Un’altra possibilità è che Batman avrebbe potuto fare ricerche sui viaggi nel tempo all’inizio della sua carriera spinto dal trauma della perdita dei suoi genitori. Proprio come ha fatto Barry in The Flash, il Batman di Keaton avrebbe potuto sperimentare il viaggio nel tempo per salvare i suoi genitori, giustificando perché sapeva come spiegare la situazione multiversale a Barry.

Indipendentemente da come il Batman di Michael Keaton sapesse come funzionava il viaggio nel tempo, era essenziale per la storia. Come nel caso di qualsiasi racconto di viaggio nel tempo, devono esserci ampie scene esplicative che spieghino al pubblico le regole che regolano la storia.

Tuttavia, per gran parte di The Flash, Batman è come mentore di Barry Allen, sia nella versione di Ben Affleck che in quella di Michael Keaton. Per questo motivo, avere Bruce che spiega il viaggio nel tempo a Barry non solo fornisce un modo per spiegarlo al pubblico, ma si adatta alla relazione mentore-allievo di Bruce e Barry. Di conseguenza, questa scena dà inizio alla commovente relazione tra Barry e Bruce.

Allo stesso modo, Bruce ha anche esperienza con traumi passati. L’intenzione di Barry di viaggiare indietro nel tempo era salvare sua madre è qualcosa in cui Bruce può identificarsi. Avere Bruce che poi spiega le conseguenze delle azioni di Barry fa molto per stabilire quanto sia seria la posta in gioco del film, dato che Bruce in qualche modo disapprova i metodi di Barry nonostante entri in empatia con le sue motivazioni.

The Flash: ecco perché il regista non ha realizzato un adattamento fedele di Flashpoint

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Il regista Andy Muschietti condivide il motivo per cui il film The Flash (leggi qui la nostra recensione) dei DC Studios, dal 15 giugno al cinema, non sarà un adattamento fedele della popolare trama di Flashpoint della DC Comics. Dopo che Muschietti ha ufficialmente aderito al progetto del supereroe nel 2019, era infatti stato confermato che il fumetto Flashpoint del 2011 sarebbe servito come ispirazione principale per il racconto del film. Parlando con EW, Muschietti ha però spiegato perché ha poi deciso di non includere alcune delle parti principali del materiale originale, tra cui Thomas Wayne nei panni di Batman e la guerra tra Themyscira e Atlantide.

Non adattare quei dettagli nel film live-action, ha detto il regista, ha permesso di sviluppare un film di supereroi con una “forte storia emotiva“. “Non volevamo dare al pubblico un adattamento letterale del fumetto. Penso che sia una delle buone decisioni che abbiamo preso“, ha spiegato Muschietti. “Se vedi il film, non sai dove sta andando. E per quanto ad alcune persone sarebbe piaciuto vedere un adattamento fedele, penso che abbiamo fatto la cosa giusta. Penso che saranno gratificati vedendo che la storia prende un’altra direzione”.

Inoltre, la produttrice Barbara Muschietti ha anche confermato che le modifiche alla trama di Flashpoint hanno dato loro la possibilità di esplorare meglio il rapporto di Barry con i suoi genitori. “Se non ne avessimo potuto avere abbastanza di loro, per inserire invece altre parti del fumetto, sarebbe stato un film molto diverso“. Come visto nei trailer, ad ogni modo, il film The Flash mantiene la premessa iniziale della trama di Flashpoint, con il Barry Allen di Ezra Miller che finisce in una realtà alternativa in cui non esiste nessuno dei suoi alleati di supereroi e il generale Zod di Michael Shannon è tornato per continuare il suo piano per annientare l’umanità.

The Flash: la trama e il cast del film

The Flashè uscito al cinema il 15 giugno 2023 distribuito da Warner Bros Italia. Nel film, Barry Allen usa i suoi superpoteri per viaggiare indietro nel tempo e cambiare gli eventi del passato. Ma quando il tentativo di salvare la sua famiglia altera inavvertitamente il futuro, Barry rimane intrappolato in una realtà in cui il generale Zod è tornato, minacciando distruzione, e senza alcun Supereroe a cui rivolgersi. L’unica speranza per Barry è riuscire a far uscire dalla pensione un Batman decisamente diverso per salvare un kryptoniano imprigionato… malgrado non sia più colui che sta cercando.

Fanno parte del cast di The Flash l’attore Ezra Miller nei panni del protagonista, riprendendo dunque il ruolo di Barry Allen da Justice League, ma anche l’astro nascente Sasha Calle nel ruolo di Supergirl, Michael Shannon (“Bullet Train”, “Batman v Superman: Dawn of Justice”), in quelli del Generale Zod, Ron Livingston (“Loudermilk”, “L’evocazione – The Conjuring”), Maribel Verdú (“Elite”, “Y tu mamá también – Anche tua madre”), Kiersey Clemons (“Zack Snyder’s Justice League”, “Sweetheart”), Antje Traue (“King of Ravens”, “L’uomo d’acciaio”) e Michael Keaton (“Spider-Man: Homecoming”, “Batman”), che torna nel costume di Batman dopo oltre 30 anni.

Chris Hemsworth afferma che Thor 5 deve essere “imprevedibile”

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Chris Hemsworth afferma che Thor 5 deve essere “imprevedibile”

Chris Hemsworth non ha idea di cosa abbia in serbo il futuro per Thor, che attualmente è l’unico personaggio dell’universo cinematografico Marvel ad essere al centro di quattro film indipendenti (anche se lo Spider-Man di Tom Holland diventerà sicuramente il prossimo). L’ultima uscita Marvel di Hemsworth, Thor: Love and Thunder del 2022, ha deluso molti fan della Marvel con il suo umorismo spinto e gli effetti visivi poco attraenti, tanto che persino lo stesso Hemsworth ha definito il film “troppo sciocco“.

In una nuova intervista con Entertainment Weekly, Hemsworth ha ora confermato che nulla è ufficiale riguardo al suo ritorno alla Marvel, ma sa perfettamente di voler che un potenziale Thor 5 risulti imprevedibile. Allo stesso tempo non vuole nemmeno rischiare di interpretare Thor per così tanto tempo che i fan della Marvel inizino a roteare gli occhi quale espressione di stanchezza e noia nei suoi confronti.

Devo stare attento a come lo dico perché non ho idea di cosa accadrà nella fase successiva“, ha detto Hemsworth. “Ci sono sempre conversazioni … prima che qualcosa sia ufficiale, le persone lanciano idee. Ma ufficialmente, non lo so. Non voglio continuare a farlo fino a che le persone sono così esauste da alzare gli occhi al cielo ogni volta che mi vedono apparire sullo schermo come quel personaggio“, ha aggiunto l’attore .

Se un pubblico vuole vederlo e se c’è qualcosa che crediamo sia eccitante e divertente, allora fantastico. Mi è piaciuto poter reinventare quel personaggio un paio di volte. Non ho ancora la risposta, ma mi piacerebbe provare a capire come possiamo farlo di nuovo e mantenerlo un po’ imprevedibile“. Certamente Thor tornerà ancora nel Marvel Cinematic Universe, ma non è detto se lo farà per un film degli Avengers o per un proprio quinto capitolo. Se dovesse essere per quest’ultima opzione, Hemsworth sembra avere le idee chiare su come dovranno andare le cose.

The Space Cinema lancia una speciale promozione “The Space Pass”

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The Space Cinema lancia una speciale promozione dedicata a tutti gli appassionati del grande schermo e delle grandi storie cinematografiche: dal 16 al 20 giugno compreso sarà possibile acquistare The Space Pass a soli 49€. La speciale card resterà valida per sei mesi e consentirà agli spettatori di godersi l’esperienza in sala e vivere il cinema senza limiti. 

The Space Pass è valida in tutti i cinema del circuito e offre l’accesso illimitato a tutti i film, anche più volte al giorno, compresi i film in 3D, The Space Cinema è l’unico circuito in Italia a proporre al pubblico questa formula, già utilizzata in altri Paesi del mondo, come Stati Uniti d’America, Inghilterra, Francia, Germania, Olanda e Belgio.

The Space Pass è nominativa ed attivabile online sul sito di The Space Cinema. Per acquistare The Space Pass ed usufruire della promozione a tempo limitato basta visitare la sezione dedicata sul sito del circuito al link: https://www.thespacecinema.it/card-e-promo/the-space-pass.

Samuel L. Jackson su Wakanda: “Se dipendesse da me sarei in ogni film Marvel”

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Se dipendesse da Samuel L. Jackson, allora il suo personaggio Marvel Nick Fury sarebbe in ogni film della Marvel. L’attore ha parlato con Entertainment Tonight sul tappeto rosso di Secret Invasion, la nuova serie Marvel in arrivo su Disney+ che vede protagonista proprio Nick Fury. “Non lo so, è un po’ un su e giù per me, in un modo interessante“, ha detto Jackson a proposito del ruolo del personaggio nell’MCU, che interpreta sin dalla scena post-credits di Iron Man nel 2008. “Sembra che lo interpreti da sempre. Se avessi fatto a modo mio, sarei stato in ogni film Marvel perché, voglio dire, lui è Nick Fury, sa tutto quello che sta succedendo“.

Nonostante i suoi 15 anni nell’universo cinematografico Marvel, Nick Fury non è però apparso in diversi dei film dello studios, tra cui i due di Black Panther. “Sto ancora cercando di capire perché non sono mai stato a Wakanda“, ha detto Jackson. “Non mi hanno chiesto di andare, ma sto ancora cercando di arrivarci. Ho bisogno di un biglietto“. Come noto, la Marvel deve ancora annunciare ufficialmente un terzo film di Black Panther, ma se e quando ciò dovesse avvenire, potrebbe essere l’occasione buona per Jackson per recarsi nella potente nazione.

Secret Invasion: tutto quello che sappiamo sulla serie

Nella nuova serie Marvel Studios Secret Invasion, ambientata nel presente MCU, Nick Fury viene a conoscenza di un’invasione clandestina della Terra da parte di una fazione di Skrull mutaforma. Fury si unisce ai suoi alleati, tra cui Everett Ross, Maria Hill e lo Skrull Talos, che si è costruito una vita sulla Terra. Insieme corrono contro il tempo per sventare l’imminente invasione Skrull e salvare l’umanità.

Il primo episodio di Secret Invasion uscirà il 21 giugno 2023 su Disney+. Ogni episodio della miniserie di sei episodi debutterà ogni mercoledì, fino al finale il 26 luglio 2023. Lo spettacolo è interpretato da Samuel L. Jackson, Ben Mendelsohn, Cobie Smulders, Martin Freeman e Don Cheadle, tutti che riprendono i loro ruoli dai film del Marvel Cinematic Universe. La serie introdurrà anche i personaggi interpretati da Kingsley Ben-Adir, Emilia Clarke e Olivia Colman nell’MCU.

Netflix annuncia la  seconda stagione de La legge di Lidia Poët

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Dopo il grande successo della prima stagione, Netflix annuncia la nuova,  seconda stagione de La legge di Lidia Poët– la serie prodotta da Matteo Rovere, una produzione Groenlandia, società del Gruppo Banijay, e creata da Guido Iuculano e Davide Orsini – con Matilda De Angelis nei panni di Lidia Poët, la prima donna in Italia ad entrare nell’Ordine degli Avvocati.

La serie, vincitrice con la prima stagione ai Nastri d’Argento Grandi Serie 2023 del premio Miglior Serie ‘Crime’,  sarà disponibile solo su Netflix. Sei nuovi episodi per questa seconda stagione della serie le cui riprese sono appena iniziate e si svolgeranno tutte a Torino e in Piemonte.

Nel cast, oltre a Matilda De Angelis nel ruolo della protagonista e a Eduardo Scarpetta in quello del giornalista Jacopo Barberis, tornano Pier Luigi Pasino (Enrico Poët, fratello di Lidia), Sara Lazzaro e Sinéad Thornhill (rispettivamente Teresa Barberis, moglie di Enrico, e Marianna Poët, la loro figlia) e Dario Aita (Andrea Caracciolo). A loro si unisce Gianmarco Saurino, nei panni del procuratore Fourneau. Tornano a dirigere la serie Matteo Rovere e Letizia Lamartire a cui si aggiunge Pippo Mezzapesa. La seconda stagione è scritta da Flaminia Gressi, Guido Iuculano e Davide Orsini.

La trama della serie

A Lidia non è permesso di fare l’avvocato per una legge scritta dagli uomini. Perciò questa volta punta ancora più in alto, vuole cambiare la legge. Mentre continua a collaborare con il fratello Enrico, affrontando nuovi casi e battendosi per i diritti delle donne, vuole convincerlo a candidarsi in Parlamento per far sì che la sua legge trovi finalmente voce. Lidia ha chiuso completamente con l’amore, tanto più con Jacopo, responsabile di aver venduto la villa di famiglia e in rotta di collisione con tutti i Poët. Ma Jacopo e Lidia sono costretti a rivedersi per condividere, loro malgrado, un’indagine segreta che li riguarda da vicino, riscoprendo la complicità e il divertimento che li lega da sempre. A dare filo da torcere il nuovo Procuratore del Re, Fourneau, un uomo delle istituzioni che inaspettatamente tratta Lidia come sua pari, spingendola a interrogarsi sul rapporto complesso e contraddittorio che ha con i sentimenti, e sul costo della rinuncia personale che sta sostenendo in nome dei suoi ideali. Nei sei nuovi episodi Lidia continuerà a scomporre senza tregua i tasselli di questo mondo costruito dagli uomini per gli uomini, con assoluta genialità, spiazzando l’avversario con intelligenza, ironia e senza mezzi termini, ma non per questo senza mai mettersi in discussione.

La caduta della casa degli Usher: Mike Flanagan rivela che la serie torna in produzione!

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Durante una vivace discussione di masterclass del Tribeca Festival sul cinema di genere, il regista Mike Flanagan ha parlato con la scrittrice Justina Ireland, che ha partecipato alla stanza degli sceneggiatori per l’imminente serie Netflix di Flanagan La caduta della casa degli Usher (The Fall of the House of Usher), su come è stato in grado di continuare a realizzare la serie dopo l’interruzione sul set.

Nell’aprile 2022, Variety aveva riferito che Frank Langella, il protagonista della serie, era stato sostituito “a seguito di un’indagine su una presunta cattiva condotta sul set“. Bruce Greenwood che ha ereditato il ruolo, ha rigirato gran parte dell scene girate da Langella che era a quasi metà della produzione dello show.

Ireland ha chiesto a Flanagan della difficoltà di essere un creativo che deve essere un leader sul set, alludendo a una persona difficile in “Usher” e menzionando che il pubblico potrebbe cercare su Google il dramma dietro le quinte se non lo sapesse. Flanagan ha risposto alla domanda senza nominare persone o incidenti specifici, dicendo: “La gestione della produzione è qualcosa per cui non c’è una vera formazione. Essere l’adulto nella stanza è un peccato, ma ho imparato presto che se volevo una carriera dovevo bilanciare la creatività con le persone, la responsabilità con la storia e le persone con cui lavori. Nuoti o anneghi insieme.

Il regista ha chiarito che “La produzione di ‘Usher’ è stata dura, ma non la più dura che abbia mai avuto” – un onore che ha concesso alla sua prima serie, “The Haunting of Hill House“. La caduta della casa degli Usher è attualmente in post produzione e farà parte dell’accordo che il regista ha con Netflix. Protagonisti saranno Carla Gugino, Mark Hamill, Willa Fitzgerald, Annabeth Gish, Kate Siegel e Bruce Greenwood

La Warner Bros. vuole riallacciare i rapporti con Christopher Nolan

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Torna a casa Nolan. Stando a quanto riportato, la Warner Bros. vorrebbe ardentemente riallacciare i rapporti con il regista di Oppenheimer, Christopher Nolan, così da poter dunque tornare a lavorare insieme su nuovi progetti. Nel corso di un’intervista esclusiva su Variety, i co-CEO di Warner Bros. Film Group Michael De Luca e Pam Abdy hanno rivelato come la società voglia cambiare le sorti dello studio, peggiorate a seguito della deludente strategia di rilascio dei film nello stesso giorno in salae su HBO Max.

Tra i miglioramenti che De Luca e Abdy vogliono apportare c’è dunque anche quello di convincere il regista della trilogia de Il cavaliere oscuro a tornare a collaborare con loro, in nome del lungo rapporto lavorativo che li ha sempre contraddistinti. “Speriamo di riavere Nolan“, ha detto De Luca. “Penso che ci sia un mondo.” Nolan e la Warner Bros. sono infatti stati legati l’uno all’altro per circa 20 anni, durante i quali il regista ha realizzato la maggior parte dei suoi grandi successi, dai film su Batman fino al fantascientifico Inception e, più recentemente, Tenet.

Il loro forte rapporto si è però spezzato quando la Warner Bros. ha iniziato a cambiare la sua strategia di rilascio del film durante la pandemia. L’allora CEO di WarnerMedia Jason Kilar ha preso la decisione nel 2021 di inviare l’intera lista di film della compagnia direttamente a HBO Max a causa della pandemia in corso e della generale diffidenza del pubblico a tornare nei cinema. Ciò che ha portato all’attuazione di una strategia ritenuta frustrante da molti registi, tra cui Nolan, il quale alla fine ha interrotto i legami con lo studio, portando il suo nuovo film Oppenheimer alla Universal.

Con parole molto dure Christophern Nolan aveva in quell’occasione dichiarato: “Non capiscono nemmeno cosa stanno perdendo. La loro decisione non ha alcun senso economico e anche l’investitore più casuale di Wall Street può vedere la differenza tra interruzione e disfunzione. Alcuni dei più grandi registi del nostro settore e le più importanti star del cinema sono andati a letto la sera prima pensando di lavorare per il più grande studio cinematografico e invece si sono svegliati scoprendo che stavano lavorando per il peggior servizio di streaming“.

Con la nuova direzione, potrebbero ora esserci segnali che lo strappo potrebbe ricucirsi. Per prima cosa, la Warner Bros. ha inviato a Nolan un succoso assegno di royalty a sette cifre per Tenet come bonus in buona fede per il film. Anche Christopher Nolan sembra però essersi dimostrato ricettivo nei confronti dello studio, tornando alla Warner Bros. per buona parte della post-produzione di Oppenheimer. Attualmente, il regista non ha un nuovo film in programma, quindi potrebbe esserci il tempo per la Warner Bros. di riallacciare definitivamente i rapporti e assicurarsi i diritti sul prossimo film di Nolan.

L’ombra di Caravaggio debutta su SKY e NOW

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L’ombra di Caravaggio debutta su SKY e NOW

Arriva in prima tv su Sky L’ombra di Caravaggio, film che esplora l’intricata e avventurosa esistenza di Michelangelo Merisi, in arte Caravaggio, lunedì 19 giugno alle 21.15 su Sky Cinema Uno (alle 21.45 anche su Sky Cinema Drama), in streaming su NOW e disponibile on demand.

L’ombra di Caravaggio sarà disponibile anche in 4K su Sky Cinema 4K (19 giugno, ore 21.15) e on demand.

Scritto, diretto e interpretato da Michele Placido, al suo quattordicesimo film da regista, il film racconta l’artista, già famosissimo nella sua epoca, nelle sue profonde contraddizioni e nelle oscurità del suo impenetrabile tormento. Protagonista è Riccardo Scamarcio, affiancato da Louis Garrel. Con loro nel cast anche Isabelle Huppert, Micaela Ramazzotti, Tedua, Vinicio Marchioni, Lolita Chammah. Il film è stato premiato con il David dei Giovani 2023.

Ribelle e inquieto, devoto e scandaloso, indipendente e trasgressivo, il Caravaggio di Placido è un’artista maledetto dal talento assoluto, quasi una rockstar ante litteram, un rebel without a cause costretto ad affrontare gli inquietanti risvolti di una vita spericolata – con le sue donne e i suoi demoni – in cui genio e sregolatezza convivono per regalarci un personaggio fuori dal tempo e un’icona affascinante e universale.

La trama del film L’ombra di Caravaggio

Italia 1600. Michelangelo Merisi è un artista geniale e ribelle nei confronti delle regole dettate dal Concilio di Trento che tracciava le coordinate esatte nella rappresentazione dell’arte sacra. Dopo aver appreso che Caravaggio usava nei suoi dipinti sacri prostitute, ladri e vagabondi, Papa Paolo V decide di commissionare a un agente segreto del Vaticano una vera e propria indagine, per decidere se concedere la grazia che il pittore chiedeva dopo la sentenza di condanna a morte per aver ucciso in duello un suo rivale in amore. Così l’Ombra, questo il nome dell’investigatore, avvia le sue attività di inchiesta e spionaggio per indagare sul pittore che – con la sua vita e con la sua arte – affascina, sconvolge, sovverte. Un’Ombra che avrà nelle sue mani potere assoluto, di vita o di morte, sul destino di un genio.

Billions: rivelata la data di uscita della settima stagione!

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Billions: rivelata la data di uscita della settima stagione!

Showtime ha rivelato che la data della premiere della settima stagione di Billions che arriverà entro la fine dell’anno. Il finale arriva mentre Showtime sta attualmente sviluppando molteplici spin-off basati su Billions per l’imminente rebranding della rete premium in Paramount + con Showtime. I creatori della serie Brian Koppelman e David Levien stanno sviluppando quattro potenziali spin-off: Millions sui finanzieri emergenti; Trilioni sugli ultra-ricchi; e altri due spettacoli senza titolo che si svolgeranno rispettivamente a Miami e Londra.

Quando debutterà la settima stagione di Billions?

Showtime ha ufficialmente fissato la data della premiere della settima stagione di Billions per l’11 agosto 2023, quando il primo episodio sarà trasmesso in streaming su Paramount+ con Showtime. Successivamente, la premiere in onda della serie andrà in onda il 13 agosto 2023, con episodi che usciranno settimanalmente. Billions attualmente è interpretato da  Paul GiamattiDamian LewisCorey StollMaggie SiffAsia Kate Dillon, David Costabile, Toby Leonard Moore, Condola Rashad, Jeffrey DeMunn, Kelly AuCoin e Daniel Breaker.

Nella settima stagione, le alleanze vengono capovolte“, si legge nel logline. “Le vecchie ferite riemergono. Le lealtà sono messe alla prova. Il tradimento assume proporzioni epiche. I nemici diventano amici diffidenti. E torna Bobby Axelrod, mentre la posta in gioco cresce da Wall Street al mondo intero”. Billions è creato e prodotto esecutivamente dagli showrunner Brian Koppelman e David Levien. La serie è stata creata anche da Andrew Ross Sorkin. Puoi riprodurre in streaming le stagioni precedenti sulle piattaforme di Showtime.

The Flash: cosa accade alla fine del film? La spiegazione

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The Flash: cosa accade alla fine del film? La spiegazione

ATTENZIONE – L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU THE FLASH

Il finale di The Flash presenta un ritorno sorprendente ma molto piacevole. Il film diretto da Andy Muschietti è finalmente in sala, con grande piacere dei fan della DC e adesso anche i nostalgici di Joel Schumacher saranno soddisfatti, visto che nel finale del film torna… George Clooney!

Barry Allen (Ezra Miller) ha fatto tutto il possibile per impedire che avvenisse l’omicidio di sua madre, solo per fare confusione con la sua linea temporale e, in generale, con il multiverso. Alla fine del film, sembrava che fosse riuscito a riportare la situazione alla normalità. Dopo aver partecipato all’appello di suo padre, che finalmente viene scagionato, Barry è al telefono con Bruce Wayne mentre esce dal tribunale. Pochi secondi dopo, un’auto molto elegante rivela la presenza dello stesso Bruce, che però ha un aspetto diverso da quello che Barry conosce. Si tratta del Bruce Wayne di Joel Schumacher in Batman & Robin, ovvero George Clooney.

Quello di Clooney non è l’unico Bruce Wayne che Barry incontra nella sua ultima avventura. Il film si apre con il cavaliere oscuro di Ben Affleck che salva la città da un bioterrorista. Quindi, Flash unisce le forze con il crociato mascherato di Michael Keaton prima di incontrare infine il Batman di Clooney. Sembra complicato, ma alla fine tutto si spiega.

Clooney ha fatto la sua prima e unica apparizione nei panni di Bruce Wayne nel film diretto da Joel Schumacher Batman & Robin. Il film è stato presentato per la prima volta nel 1997 e presentava gli eroi del titolo (Robin era interpretato da Chris O’Donnell) che si scontravano con Mr. Freeze (Arnold Schwarzenegger) e Poison Ivy (Uma Thurman). Clooney non ha mai nascosto il suo dispiacere per aver accettato il ruolo ma si è anche fatto perdonare più volte per non essere stato all’altezza delle aspettative dei fan, in quell’occasione. Il suo coinvolgimento nell’universo DC guidato da James Gunn sembra improbabile, ma nel mondo dello spettacolo può succedere di tutto.

The Flash, leggi la recensione

The Flash è uscito al cinema il 15 giugno 2023 distribuito da Warner Bros Italia. Nel film, Barry Allen usa i suoi superpoteri per viaggiare indietro nel tempo e cambiare gli eventi del passato. Ma quando il tentativo di salvare la sua famiglia altera inavvertitamente il futuro, Barry rimane intrappolato in una realtà in cui il generale Zod è tornato, minacciando distruzione, e senza alcun Supereroe a cui rivolgersi. L’unica speranza per Barry è riuscire a far uscire dalla pensione un Batman decisamente diverso per salvare un kryptoniano imprigionato… malgrado non sia più colui che sta cercando.

Fanno parte del cast di The Flash l’attore Ezra Miller nei panni del protagonista, riprendendo dunque il ruolo di Barry Allen da Justice League, ma anche l’astro nascente Sasha Calle nel ruolo di Supergirl, Michael Shannon (“Bullet Train”, “Batman v Superman: Dawn of Justice”), in quelli del Generale Zod, Ron Livingston (“Loudermilk”, “L’evocazione – The Conjuring”), Maribel Verdú (“Elite”, “Y tu mamá también – Anche tua madre”), Kiersey Clemons (“Zack Snyder’s Justice League”, “Sweetheart”), Antje Traue (“King of Ravens”, “L’uomo d’acciaio”) e Michael Keaton (“Spider-Man: Homecoming”, “Batman”), che torna nel costume di Batman dopo oltre 30 anni.

Presence: Steven Soderbergh dirigerà un film horror!

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Presence: Steven Soderbergh dirigerà un film horror!

Steven Soderbergh dirigerà un nuovo film horror. Il regista dopo una lunga carriera, dirigendo film come Ocean’s Eleven, Contagion e Magic Mike si avvicina finalmente ad un genere che non aveva mai affrontati fino ad oggi. Il suo film più recente, Magic Mike – Last Dance, è uscito all’inizio di quest’anno. 

Di recente ha rivelato di avere due nuovi progetti cinematografici in programma con un’ampia uscita nelle sale. Parlando con Variety Soderbergh ha aggiunto che entrambi erano film di “genere” e che uno di loro era una commedia.

Qual è il prossimo film di Steven Soderbergh?

Uno di questi è un film horror psicologico chiamato Presence, che dovrebbe essere girato a settembre, a seconda dello sciopero dello scrittore. La storia si svolge in una casa di periferia abitata da una forza sconosciuta. Lo stesso regista tuttavia ha affermato che in realtà, un “thriller psicologico”, ma molto nella vena dell’orrore.

Spider-Man: Beyond the Spider-Verse: il film presenterà più versioni di Gwen Stacy/Spider-Gwen

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In Spider-Man: Across the Spider-Verse, apprendiamo che ci sono specifici eventi “canonici” che devono accadere nella vita di ogni Spider-Man. La morte di un capitano della polizia è tra queste, che si tratti di George Stacy o del padre di Miles Morales, Jeff Davis, e tutti i segnali indicano che Spider-Man: Beyond the Spider-Verse riguarderà la dimostrazione che questo triste evento può in realtà essere evitato. Un altro evento canonico menzionato è però anche la morte di Gwen Stacy, quindi cosa significa per Spider-Gwen?

Durante un’intervista al podcast Crew Call con Anthony D’Alessandro, ai produttori del film Phil Lord e Chris Miller è stato chiesto se ci sarà la possibilità di vedere più versioni di Gwen in Spider-Man: Beyond the Spider-Verse. “Attualmente, sì“, ha scherzato Lord prima che Miller aggiungesse, “Direi che, sì. È sulla pagina. Penso che… queste cose si evolvano man mano che vanno“. “Ma ce n’è una di cui sono molto entusiasta“, ha aggiunto Lord prima che Miller lo interrompesse sottolineando: “Sì, so esattamente di cosa stai parlando. Sai quello a cui sto pensando e su cosa si basa. Ma non dirò niente. Non dirò niente“.

Miller ha però poi concluso aggiungendo: “Ma è in qualche modo parte integrante della trama, direi“. Stando a quanto dichiarato, sarà molto interessante vedere più versioni di Gwen, in particolare perché è tipicamente una vittima nel mondo di Peter Parker. È difficile dire in che modo il suo ruolo nel canone verrà esplorato nel capitolo finale della trilogia, ma potrebbe anche essere un punto della trama che verrà poi elaborato ulteriormente nello spin-off del personaggio a lungo vociferato. Per ora, salvo possibili ritardi, Spider-Man: Beyond the Spider-Verse è atteso nelle sale per il 29 marzo 2024.

Fast and Furious: ecco il titolo del film con Dwayne Johnson e Jason Momoa

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Dopo la sua apparizione in una scena post-crediti in Fast X, potrebbe essere in lavorazione un film con Jason Momoa e Dwayne Johnson. Secondo un recente rapporto del noto insider del settore Daniel Richtman (tramite World of Reel), il titolo provvisorio del nuovo film Fast and Furious di The Rock è “Untitled Luke Hobbs and Dante Reyes“. Questa notizia arriva  dopo che Dwayne Johnson ha confermato all’inizio di questo mese che avrebbe recitato in un film indipendente al fianco di Jason Momoa.

In una scena post-crediti di Fast X, Hobbs interpretato da Dwayne Johnson irrompere in una chiesa fatiscente che è stata allestita dal personaggio Reyes di Jason Momoa. Dopo aver trovato un telefono che squilla, Reyes – che ha passato l’intero film a dare la caccia a Dominic Toretto per la morte di suo padre – minaccia Hobbs, dicendogli che è il prossimo obiettivo di Reyes, dicendo a Hobbs che Toretto potrebbe aver avuto un ruolo nella morte. di suo padre (evento accaduto in Fast Five), ma che Hobbs è stato colui che lo ha effettivamente ucciso.

Cosa sappiamo del film Fast & Furious di Dwayne Johnson e Jason Momoa?

In un video pubblicato sul suo  Twitter all’inizio di questo mese, Dwayne Johnson ha confermato che reciterà in un film Fast and Furious senza titolo ambientato durante Fast X. Sarà al fianco di Jason Momoa, che ha interpretato Dante, l’antagonista del recente film. La star  Dwayne Johnson ha anche discusso del motivo per cui ha scelto di tornare al franchise, citando come causa principale l’esplosiva reazione dei fan alla scena post-crediti di Fast X che ha sancito il ritorno di Johnson nei panni di Luke Hobbs. The Hollywood Reporter afferma che il film non è né un sequel completo né uno spin-off, ma piuttosto un “Fast X.5“.

Il nuovo film sarà scritto e prodotto da Chris Morgan e prodotto da Dwayne Johnson e dai suoi partner della Seven Bucks Productions Dany Garcia e Hiram Garcia. Sarà inoltre prodotto dalla star della serie Vin Diesel e Samantha Vincent attraverso la loro compagnia One Race, Jeff Kirschenbaum per Roth/Kirschenbaum Films e Neal Moritz per Original Film.

Indiana Jones e il Quadrante del Destino: ecco perché Shia LaBeouf non è nel film

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Il regista di Indiana Jones e il Quadrante del Destino, James Mangold, ha spiegato perché il figlio del celebre archeologo non è nel nuovo film. Parlando con Variety sul tappeto rosso alla premiere americana del film, Mangold ha spiegato perché l’Henry Jones III di Shia LaBeouf, meglio noto come Mutt Williams, che ha recitato in Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo non appare nel nuovo capitolo della saga. In poche parole, Mangold crede che non ci fosse spazio per Mutt, nonostante sia un personaggio centrale nella serie di Indiana Jones.

Quando sono entrato a far parte del progetto, volevo catturare quella meravigliosa energia tra Indy e un intrepido personaggio femminile“, ha detto. “Quindi quello è stato il mio primo obiettivo e ci sono solo un numero limitato di persone che puoi far entrare in un film.” Mangold si riferisce ovviamente all’attrice Phoebe Waller-Bridge nei panni di Helena Shaw, la figlioccia di Indy, che Mangold aveva precedentemente definito un catalizzatore chiave del film. Helena appare come la complice di Indy al posto di Mutt. Il non ritorno di LaBeouf è dunque spiegato con l’obiettivo di riproporre una dinamica presente nei primi film della saga, tra Indy e un personaggio femminile.

Indiana Jones e il Quadrante del Destino – leggi la recensione

Insieme a Harrison Ford, il cast di Indiana Jones e il Quadrante del Destino include Phoebe Waller-Bridge (Fleabag), Antonio Banderas (Dolor y gloria), John Rhys-Davies (I predatori dell’arca perduta), Toby Jones (Jurassic World – Il regno distrutto), Boyd Holbrook (Logan – The Wolverine), Ethann Isidore (Mortale) e Mads Mikkelsen (Animali Fantastici – I segreti di Silente). Il film vedrà Indy intento a scoprire un artefatto che può apparentemente riavvolgere e manipolare il tempo, particolarmente ambito da un ex nazista ora scienziato presso la Nasa, dove si sta intanto progettando lo sbarco sulla luna.

Diretto da James Mangold (Le Mans ‘66 – La grande sfidaLogan – The Wolverine) e con una sceneggiatura scritta da Jez Butterworth & John-Henry Butterworth e David Koepp e James Mangold, basata sui personaggi creati da George Lucas e Philip Kaufman, il film è prodotto da Kathleen Kennedy, Frank Marshall e Simon Emanuel, mentre Steven Spielberg e George Lucas sono i produttori esecutivi. La colonna sonora è composta ancora una volta da John Williams, che ha firmato le musiche di ogni avventura di Indiana Jones a partire dall’originale I predatori dell’arca perduta nel 1981.

Argylle: il film di spionaggio con Henry Cavill uscirà nel 2024

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Argylle: il film di spionaggio con Henry Cavill uscirà nel 2024

Anche se Henry Cavill non interpreterà più Superman o non sarà più protagonista della serie The Witcher, la sua avventura come spia giramondo sta per iniziare. Il tanto atteso thriller d’azione di spionaggio di Matthew Vaughn, Argylle, ha ora una data di uscita nelle sale cinematografiche e su Apple TV+ fissata per il prossimo anno, in collaborazione con Universal Pictures, ha annunciato lo studio. Il lungometraggio è stato annunciato nel giugno 2021 ed è descritto come un’ode ai thriller d’azione degli anni ’80 come Die Hard e Arma letale.

Il film è basato sul romanzo ancora da pubblicare dell’autrice esordiente Elly Conway ed è sarà adattato per lo schermo dallo sceneggiatore Jason Fuchs, già autore di L’era glaciale: Continenti alla deriva e Wonder Woman. Il film seguirà Cavill nei panni della spia titolare Argylle che soffre di amnesia ed è indotta a credere di essere un romanziere di spionaggio di successo. Man mano che i suoi ricordi e le sue abilità letali tornano, intraprende un’avventura in giro per il mondo attraverso gli Stati Uniti, Londra e altri luoghi esotici per vendicarsi dell’oscura organizzazione per cui lavorava, la Divisione.

Progettato come una trilogia, il film in uscita presenta un cast costellato di star adatto per un’avventura di spionaggio. L’artista pop Dua Lipa sarà al fianco di Cavill dopo aver fatto il suo debutto come attrice con l’imminente Barbie. La tre volte vincitore del Grammy ha anche contribuito alla title track e alla colonna sonora del film. Inoltre, a completare il cast ci sono Bryce Dallas Howard, Sam Rockwell, Bryan Cranston, Catherine O’Hara, John Cena, Ariana DeBose e Samuel L. Jackson. Argylle, come riportato da Collider, uscirà dunque nelle sale di tutto il mondo il 2 febbraio 2024, prima di essere trasmesso su Apple TV+.

Mortal Kombat 2: trovati gli interpreti di Shao Kahn e Quan Chi

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Mortal Kombat 2: trovati gli interpreti di Shao Kahn e Quan Chi

Mentre la produzione si prepara alle riprese del sequel, Mortal Kombat 2 ha ora trovato quattro nuovi membri del cast per interpretare personaggi iconici, mentre un altro personaggio dovrebbe invece subire un recasting. I dettagli della trama sono ancora tenuti nascosti per il sequel del videogioco, che racconta il viaggio dei combattenti scelti per proteggere l’Earthrealm dalle forze del desolato Outworld. Mortal Kombat 2 vedrà il ritorno di quasi tutto il suo cast originale, portando anche Karl Urban nei panni di Johnny Cage, Tati Gabrielle nei panni di Jade e Adeline Rudolph nei panni di Kitana.

Deadline ha annunciato ora che il cast di Mortal Kombat 2 si sta espandendo con l’aggiunta di Martyn Ford, Desmond Chiam, Ana Thu Nguyen e Damon Herriman. Ford interpreterà l’iconico cattivo Shao Kahn, Herriman il famoso antagonista Quan Chi, Chiam nei panni del re edeniano Jerrod e Nguyen nei panni della regina Sindel. È però interessante notare che Herriman aveva recitato nel fortunato riavvio di Mortal Kombat del 2021 come voce di Kabal, richiedendo potenzialmente ora un recasting del personaggio, qualora questi dovesse tornare, oppure un doppio ruolo per Herriman.

L’inclusione di Shao Kahn, invece, anticipa risvolti particolarmente interessanti per Mortal Kombat 2, apparentemente confermando i piani precedentemente discussi per una trilogia in cui il secondo film è ambientato nel torneo stesso, portando così a queste varie introduzioni. Con i giochi che vedono Shao Kahn e Quan Chi lavorare insieme in più occasioni, a volte anche con Shang Tsung, che era uno dei principali antagonisti nel primo film, sarebbe interessante vedere se il sequel seguirà l’esempio e stabilirà il malvagio trio come alleato.

Sarà anche interessante vedere come Mortal Kombat 2 sceglierà di raccontare la storia di King Jerrod e Queen Sindel. Nei giochi, Jerrod non era molto più di un elemento di retroscena per Sindel e Kitana, essendo stato ucciso dopo che il loro regno era stato conquistato da Shao Kahn e Sindel alla fine subì il lavaggio del cervello dopo essere stata rianimata da Shang Tsung. Chiam potrebbe non essere un nome familiare, ma il suo casting nel sequel solleva la questione se la storia di Jerrod si svolgerà in un modo altrettanto tragico e metterà Kitana e Sindel sui loro percorsi vendicativi. Per scoprire di più su tutto ciò, non resta che attendere l’uscita al cinema del film nel 2024.

What We Do in the Shadows 5: trailer dei nuovi episodi!

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What We Do in the Shadows 5: trailer dei nuovi episodi!

FX ha rilasciato il trailer completo di What We Do in the Shadows Stagione 5 per l’imminente ritorno della sua commedia mockumentary, dove vedremo la transizione non così agevole di Guillermo nel diventare un vampiro. La quinta stagione è prevista per il 13 luglio su FX e Hulu. In Italia la serie è in programma su STAR, canale per adulti di Disney+

Il video mostra Guillermo alle prese con la sua trasformazione da vampiro dopo aver chiesto in precedenza al suo amico Derek di trasformarlo finalmente in uno di loro. Prende in giro anche la campagna politica di Colin Robinson e il caotico viaggio del gruppo al centro commerciale. Dai un’occhiata al trailer di What We Do in the Shadows Stagione 5:

Basato sul mockumentary sui vampiri del 2014 di Taika Waititi, What We Do in the Shadows è incentrato su tre antichi vampiri. I succhiasangue vivono insieme a Staten Island con il loro fedele famiglio, Guillermo. La serie è interpretata da Kayvan Novak, Matt Berry, Natasia Demetriou, Harvey Guillen, Mark Proksch e Kristen Schaal.

Nella quinta stagione, Nandor sente il suo familiare (e talvolta amico) Guillermo scivolare via mentre sembra passare molto più tempo con Laszlo, le cui abilità di scienziato gentiluomo vengono messe alla prova mentre cerca di risolvere il mistero dello strano e cambiamenti molto segreti che Guillermo sta attraversando”, si legge nella sinossi. “Nadja, subendo gli effetti di una maledizione soprannaturale non diagnosticata in precedenza, si riconnette con la sua famiglia – o almeno, una famiglia – dal Vecchio Paese, Colin persegue il percorso di tanti vampiri prima di lui candidandosi per una carica politica e The Guide cerca di capire dove si inserisce come la nuova arrivata relativamente a questo gruppo affiatato che si conosce da secoli.

La serie è scritta e prodotta da Taika Waititi e Jemaine Clement. I produttori esecutivi sono Clement, Waititi, Paul Simms, Stefani Robinson, Sam Johnson, Garrett Basch ed Eli Bush. È prodotto da FX Productions.

Il gladiatore 2: video e foto dal set offrono uno sguardo ad una maestosa città

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Arrivano dai social i primi video e foto del film Il gladiatore 2, offrendo un primo sguardo approfondito alla pellicola diretta da Ridley Scott, seguito del suo epico film pluripremiato del 2000. Ambientato decenni dopo l’originale, questo segue Lucius, figlio di Lucilla e nipote di Commodo, da adulto. Lucius è interpretato dal candidato all’Oscar Paul Mescal con il cast del sequel che include anche il ritorno di Connie Nielsen nei panni di Lucilla, Derek Jacobi nei panni del senatore Gracchus e Djimon Hounsou nei panni di Juba. I nuovi arrivati includono Joseph Quinn nei panni dell’imperatore Caracalla, Fred Hechinger nei panni dell’imperatore Geta, Pedro Pascal e Denzel Washington.

Mentre continua le riprese di questo sequel, che ha una data di uscita prevista per il novembre 2024, un video e delle foto sono emersi online rivelando uno sguardo approfondito al set di un’antica città. Il video e le foto vedono il ministro della Cultura del Marocco, Mohammed Mehdi Bensaid, visitare e passeggiare per l’enorme set cittadino del sequel, incontrare il regista Ridley Scott per una chiacchierata e posare per una foto con le comparse vestite con l’armatura. Prima che iniziassero le riprese del sequel, la costruzione del set era iniziata il mese precedente, con le prime foto che rivelano la realizzazione di un Colosseo.

Le nuove foto e il video sembrano invece provenire ora da un set cittadino diverso ma altrettanto elaborato. Con le truppe corazzate che montano una difesa all’interno delle mura della città, lasciando presagire un potenziale assedio che potrebbe rivaleggiare con la battaglia di apertura del film originale, dove il generale Massimo guidava l’esercito romano alla vittoria contro le tribù germaniche. Sulla base del nuovo look, il valore di produzione di Il gladiatore 2 sembra essere alla pari e potrebbe persino superare l’originale. Ecco di seguito il post con le foto e il video fin qui descritti: